BIMBI BELLI MAGAZINE Aprile 2011

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Il numero di Aprile della nuova rivista interattiva dedicata al mondo delle mamme e ai loro bimbi.

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  • Numero 8 Aprile 2011Mensile - Anno II

    le fatte in casa

    Bambini in cucina:

    piccoli aiutanti crescono

    Nausea in gravidanza?

    DallInghilterra arriva il rimedio

    SpecialePasqua

    Mamme e bimbi

    al cinema come a casa:

    a Padova parte liniziativa

    di aprile:

    Il Bimbo Copertina

  • 2 apriel 2011

    dito

    rial

    e

    Seguire le mode significa, in rari casi, obbligarsi a stili poco comprensibili, ma la maggior parte delle volte essere alla moda significa dilapidare i propri risparmi.

    Viste le innumerevoli richieste che ci avete fatto pervenire inau-guriamo la nostra prima forma di vendita online in modo da azzerare le distanze.Finalmente Vestire bene risparmiando diventa un diritto di tutti.Inauguriamo anche allinterno del magazine lo speciale moda bimbi, con capi e collezioni che riteniamo imperdibili per il

  • aprile 2011 3

    rapporto qualit/moda/prezzo.Questo sar il vostro migliore riconoscimento per noi.

    Non perdetevi ci che abbiamo accuratamente selezionato per voi clikkando il seguente link:

    Carlo BelloBuona Pasqua a tutti voi.

    Direttore e redazioneDIRETTORE: Carlo BelloCAPOREDATTORE: Jennifer MarfiaREALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Valentina RadaelliCOLLABORATORI: Lucia Macchioni, Alice Bernardi, Ilaria Martina, Alessandra Moschetta, Rania Ibrahim, Cinzia Parmi, Elisabetta Belotti, Stefania Pellegrini, Federica FedericoCOMITATO SCIENTIFICO: Sara Notarantonio: Dottoressa Ostetrica, collabora con Sos Genitori ed ostetrica presso il Nido gli amici di pooh. Carmela Giordano: psicologa e psicoterapeuta, esperta in psicodiagnosi, insegnante di massaggio infantile.FOTO COPERTINA: 2Click Photographers - Milano www.2clickphoto.com

    REDAZIONE: via 25 Aprile, 68/1 20068 Peschiera Borromeo (MI)

    TELEFONO: 02-87.28.34.00

    MAIL: [email protected]

    http://eshop.bimbibelli.com/

  • Reality: I primi 10 concorrenti 94Il vincitore del concorso I pap Belli 2011100

    Il vincitore del concorso Mascherine Belle 2011102Calendario concorsi 104

    Concorsi

    5aprile 2011

    RubricheEditoriale & Redazionale 2

    News dal mondo dei bimbini 6

    Spazio associazioni 10

    MammaDiario di una mamma 22

    I vostri parti 32

    BimboBimbo Copertina 42

    MusicaMiguel Bos 112

    SvagoBimbi Bellis Toons 118

    Gossip 120Scelti per voi 124

    CucinaLo chef sei tu! 132

    La cucina per i bimbi 134

    OroscopoCosa ci dicono le stelle 162

    ServiziMamma

    Il ruolo della Doula 18Cinemamme 26

    BimboI terribili due anni 38

    FamigliaLa figura della matrigna 54Accudimento nel mondo 58

    Minori e famiglia 62

    SaluteE alla fine sar Vittoria! 66

    Il piano per il riordinodei punti nascita 70

    Mamma bioFacciamo il pane 74

    Arrivano i giocattoli ecofriendly 78

    SportMassaggio infantile 84

    Yoga prenatale 88

    MusicaDO mi fa un RE 114

    CucinaUova di Pasqua con sorpresa 128

    SvagoRenato Balestra

    Per feste e cerimonie 136

    aprile2011 SOMMARIO

    Bimbo Copertina

    146

  • 6 aprile 2011

    NEWS

    SAVE THE Parte la vendita del giornale

    lEco de Le Befane contenente gli elaborati dei nostri studenti

    Parte la vendita del giorna-le ecologico LEco de Le Befane, una pubblicazio-ne davvero speciale, perch contiene limpegno e il lavo-ro compiuto dalle scuole del nostro territorio attraverso un percorso educativo sulle tematiche ambientali.

    Una pubblicazione molto spe-ciale, un giornale unico, perch realizzato dagli studenti di Ri-mini e provincia che hanno par-tecipato alla seconda edizione di Save the Earth, progetto di educazione ambientale che ha offerto alle scuole lopportunit di testimoniare la propria sensi-bilit su temi legati alla salvaguar-dia e al rispetto dellambiente.Protagonisti sono proprio loro,

    le classi che hanno aderito a Save the Earth partecipando ai laboratori organizzati nel mese di ottobre 2010 a Le Befane Shopping Centre di Rimini: sul-la flora e la fauna, sugli animali da cortile, sulla gestione dellor-to botanico e sulle energie rin-novabili e realizzando lavori di grandissimo interesse, tra cui quelli scelti per essere pubblicati in queste pagine.I ragazzi hanno vestito i panni di giornalisti ecologici, producen-do articoli, servizi fotografici, ope-re grafiche che presentano il loro punto di vista sul tema ambiente, le sue problematiche, le soluzioni adottate sul territorio, i comporta-menti necessari per la salvaguardia delle risorse.Il loro lavoro ora pubblicato allin-

  • aprile 2011 7

    terno delledizione speciale de LE-co de Le Befane, per testimoniare a tutti, cittadini e istituzioni, limpegno di studenti e insegnanti, un impegno che contribuisce in modo concreto alla crescita della comunit.Lo stesso obiettivo ha anche il TG dei Ragazzi, registrato a novembre allin-terno di uno speciale studio televisivo allestito per loccasione allinterno di Le Befane Shopping Centre; di fronte a troupe e telecamera i giovani giornalisti ecologici han-no parlato di ambiente e risorse in modo originale, insegnando a noi adulti ad essere pi attenti, a riflette-re sulle nostre abitudini, stimolandoci a modificarle.

    Save the Earth, il progetto che Le Befane Shopping Centre ha voluto, ospitato, so-stenuto in questi mesi spiega il Direttore Mas-simo Bobbo ha prodot-to qualcosa di concreto, che adesso qui tra le nostre mani. Ha lasciato si-curamente un segno nei ra-gazzi e negli insegnanti che hanno partecipato, il ricordo di un bel percorso educativo sullambiente, di una espe-rienza positiva, capace di far crescere.Rimane a tutti noi questa

  • 8 aprile 2011

    NEWS

    testimonianza, questa pub-blicazione contenente il frut-to del percorso compiuto dalle classi, i pensieri, i punti di vista, le idee, i desideri nei nostri pic-coli concittadini, che aiutano anche noi adulti a crescere nella consapevolezza e nel senso di responsabilit verso lambiente in cui viviamo ha concluso.La pubblicazione viene venduta, a partire dal 15 febbraio, nella galle-ria de Le Befane di Rimini proprio dai ragazzi e dai bambini che, par-lando di ambiente, contribuiscono a sensibilizzare lintera comunit sul valore della sostenibilit, attra-

    verso un impe-gno che va a vantaggio della qua-lit della vita di tutti.La vendita avviene su offerta e il ricavato rimarr alle classi che potranno utilizzare la somma rac-colta per portare avanti progetti didattici. Un modo per gratificare gli studenti e dare loro la consa-pevolezza che il loro lavoro ha un grande significato per gli adulti e per tutti i cittadini.La pubblicazione sar inoltre di-sponibile presso lEdicola del Cen-tro Commerciale.

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    10 aprile 2011

    Ogni nuova iniziativa nasce da un interesse personale, da una propria passione che poi ha necessit di essere espressa e comunicata. Per la creazione dellAssociazione Bambini in Cucina quali sono stati gli interessi, le passioni e le idee?

    Il mio interesse per la cucina a misura di bambino nato per necessit: a casa, con mio figlio piccolo, cercavo modi per intrattenerlo con attivit interessanti, che allo stesso tempo mi consentissero di mandare avanti

    INTERVISTA a Federica Buglioni, fondatrice e presidente dellAs-sociazione Bambini in Cucina. Lavora in campo editoriale ed autrice di libri.

    Le foto sono di Antonio de Luca (AntonioDeLuca)

  • aprile 2011 11

    la quotidianit. Mentre preparavo da mangiare, per esempio, volevo tenerlo in

    cucina con me, per non perderlo docchio. Cos ho cominciato a mettere per terra un pentolone e delle patate, o a dargli in mano

    una testa daglio, un mandarino. E mentre lo osservavo, cos attento e interessato,

    cominciavo a intuire che la cucina di casa era un laboratorio straordinario, alla portata di tutte

    le tasche e che in cucina ci si poteva incontrare davvero, stare bene insieme.

    A poco a poco, attraverso tentativi, letture, osservazioni ed esperienze, ho maturato idee e competenze che ho voluto trasmettere e

    condividere con altre mamme. Gli interessi che mi guidavano? Tanti e vari, soprattutto la pedagogia e le scienze naturali.

    Quali sono gli obiettivi e le finalit che persegue lAssociazione?

    Cerchiamo di trasmettere ai bambini linteresse e la passione per il cibo e per la manualit della cucina, ma anche rassicurare gli adulti, che fanno fatica a comprendere quanto sia utile e importante trasferire ai bimbi la competenza pratica del cucinare. Spieghiamo ai genitori come organizzarsi, quali mansioni affidare ai pi piccoli e come abituarli

    a nutrirsi in modo semplice e rispettoso della propria salute, tutto a vantaggio anche del portafoglio, perch chi sa cucinare sa anche rendere gustosi gli alimenti meno costosi. Infine, puntiamo molto sulla cura del clima in cucina, perch a tavola ci sediamo sia per mangiare sia per stare insieme; dove non c serenit anche il boccone migliore diventa un boccone amaro. In Italia la maggior parte dei progetti di educazione alimentare sono attuati nelle scuole, ma questo non basta. Noi desideriamo aiutare le famiglie a curare leducazione alimentare quotidiana, quella che si attua in casa tutti

    di Carmela Giordano

    Federica Buglioni

  • i giorni e di cui noi genitori siamo responsabili. Vediamo molte famiglie che fanno fatica a introdurre le novit e finiscono col proporre in tavola sempre le stesse cose: un ventaglio alimentare spesso troppo ristretto.Lesperienza ci dimostra che proprio cucinando che i bambini vincono i pregiudizi e si aprono alle novit. questa la chiave per introdurre nuovi alimenti. E quando mangiano meglio i bimbi, automaticamente mangiamo meglio anche noi genitori. Infine lavoriamo per tenere vivo il rispetto per la cucina di casa, perch questo il nucleo creativo della gastronomia italiana, che poi un elemento della nostra identit culturale. Penso che la cucina prima o poi diventer una materia scolastica. Un sogno? Nientaffatto: poche e straordinarie scuole lo fanno gi. Se domani una scuola ci chiedesse di istituire un corso di cucina per bambini al suo interno, avremmo raggiunto un enorme traguardo.

    Quali figure professionali vede impegnate Bambini in Cucina? E a quale pubblico si rivolge maggiormente?

    Il nostro metodo di lavoro frutto dellincontro e dellamicizia tra persone provenienti da campi professionali molto diversi: io lavoro in campo editoriale, Fiorella sinteressa da sempre della relazione tra cibo e salute e di recente ha aperto un bellissimo panificio, Francesca psicologa, Sara una

    ceramista, Alessandra la responsabile dei progetti educativi dellasilo nido da lei fondato, sono solo esempi dei bizzarri ingredienti

    della ricetta Bambini in Cucina. Attraverso le pubblicazioni che appaiono settimanalmente sul

    web, raggiungiamo molte famiglie soprattutto mamme e numerosi insegnanti, che ci scrivono per

    esporre dubbi, chiedere consigli o semplicemente per incoraggiarci. E lincoraggiamento serve, perch

    organizzare attivit di cucina costoso e, dal punto di vista normativo, piuttosto complicato. I nostri laboratori

    sono destinati ai bambini dai 2 agli 11 anni.

    12 aprile 2011

  • Un Laboratorio tipico di Bambini in Cucina in quante fasi si divide e dove pi consono organizzarlo?

    Abbiamo organizzato laboratori nelle case private, nelle scuole, nelle fiere, nelle biblioteche, negli oratori e anche in luoghi ben pi insoliti, per esempio nei parchi pubblici e in un castello. In teoria si pu cucinare in qualsiasi luogo pulito, basta organizzarsi. I nostri laboratori hanno solo due regole fisse: il numero limitato di partecipanti, affinch il clima sia sereno e ogni bambino possa essere seguito individualmente, e la calma. Cominciamo sempre tutti insieme e procediamo senza fretta, in modo che i bimbi abbiamo tempo di godersi lesperienza, di sbagliare e di correggere i propri errori, che vengono valorizzati come opportunit per capire ed escogitare soluzioni: questa una delle lezioni educative pi importanti che la cucina ci regala.

    aprile 2011 13

  • Quale fascia det risponde in maniera maggiormente attiva e collaborativa durante un Laboratorio?

    Ai bambini cucinare piace molto, indipendentemente dallet. Premesso che ogni bimbo diverso, i pi piccoli (2-5 anni) dimostrano una sorprendente capacit di concentrazione, che spesso stupisce gli stessi genitori. Per loro ogni cosa nuova e interessante gli odori, le consistenze, luso degli utensili e soprattutto della propria mano e si tuffano con coraggio verso la sfida. Altrettanto toccante vedere i bambini pi grandi, ormai sensibili al giudizio dei compagni (segno inequivocabile dellimminente adolescenza) che accettano di mettersi in gioco, di lasciare che la loro imperizia finisca sotto gli occhi di tutti, e poi a poco a poco apprendono i gesti corretti e trovano una nuova fierezza, pi concreta. Ci piace lavorare in gruppi misti di et perch i pi grandi sanno essere molto premurosi verso i piccoli.

    Insegnare a rapportarsi con i cibi significa Educazione Alimentare. Lei, in base alla sua esperienza, crede sia possibile unazione preventiva e/o curativa, ovviamente in accordo con eventuali altre figure professionali specialistiche di riferimento, ad eventuali disturbi alimentari, quali anoressia, bulimia, obesit?

    Penso che i disturbi del comportamento alimentare abbiano poco a che fare col cibo ma siano piuttosto lespressione di un dolore, di una sofferenza, che attraverso il cibo viene portata alla luce, resa visibile a se stessi e agli altri. Penso per che talvolta siamo noi genitori a insegnare ai bambini a usare il cibo, anzich le parole, per esprimere il nostro stato danimo. Premiare un bambino con caramelle anzich con abbracci, ricattare con frasi come se non mangi la mamma piange o se mangi la carnina dopo ti do il gelato pericoloso: il cibo solo cibo, non un linguaggio e tantomeno uno strumento di ricatto. Se noi lo usiamo invece come ricompensa o castigo, i nostri bambini impareranno a fare la stessa cosa, talvolta danneggiando se stessi.

    14 aprile 2011

  • Il rapportarsi con i cibi attraverso la manipolazione tattile, il riconoscimento del gusto, degli odori, dei colori dei vari cibi, potrebbe essere intesa anche come uneducazione sensoriale-emotiva dei bambini?

    S. Leducazione alimentare, per essere efficace, deve essere prima di tutto uneducazione sensoriale ed emotiva: i piatti migliori sono quelli buoni, belli da vedere, con consistenze interessanti, capaci magari di evocare paesaggi, luoghi e atmosfere, di fare vibrare le emozioni. Cucinando, i bambini imparano a usare i sensi, ad allenarli, e questo li aiuter, in futuro, a diventare consumatori pi attenti e consapevoli, capaci di scegliere bene senza lasciarsi sedurre dallapparenza.

    Quali altri organismi collaborano con Bambini in Cucina?

    A Milano collaboriamo con un meraviglioso asilo nido, il Naviglio a Vapore, che ospita molte nostre attivit, con il sito Milanoperibambini e con la cooperativa Tempo per lInfanzia. Stiamo avviando proprio in questi mesi nuove collaborazioni, in particolare con lAssociazione Pollicino Onlus e con lAssociazione Aiuto ai giovani diabetici. Abbiamo poi uninteressante collaborazione con Piccolo Chef, una fantastica scuola di cucina italiana per bambini che si trova a Los Angeles: ci scambiamo idee, consigli ed esperienze.

    LAssociazione promuove anche dei corsi di formazione? A chi si rivolgono e perch la formazione importante?

    I corsi e i laboratori di cucina, se ben fatti, sono costosi: a fare lievitare i prezzi sono ingredienti e materiali di qualit (guai a risparmiare su ci che si offre ai bambini!) ed educatori capaci, che meritano di essere retribuiti in modo dignitoso. Per questo motivo portare i laboratori nelle scuole difficile. Meglio allora formare gli insegnanti, affinch possano poi proporre in classe, in piena autonomia, le attivit di cucina. Oggi gli insegnanti che

    aprile 2011 15

  • 16 aprile 2011

    ci credono sono pochi, ma i tempi sono maturi per una svolta verso il laboratorio autogestito. Per questo la nostra formazione si rivolge agli insegnanti di nidi, scuole materne e primarie.

    Per concludere, mi potrebbe raccontare un aneddoto divertente, emozionante, significativo?

    Nel corso dei laboratori ci sono stati molti momenti toccanti, come quando, durante un incontro organizzato per la Regione Lombardia, abbiamo fatto la pasta con una bimba non vedente. A commuovermi, comunque, non sono tanto i bambini, perch so bene che sono bravi e quindi anche il progresso pi sorprendente, paradossalmente, non mi sorprende. Mi commuovono invece quelle mamme che, per i motivi pi diversi, nutrono una forte preoccupazione rispetto alle capacit del proprio bimbo e che poi, vedendolo fare qualcosa di nuovo (toccare il cibo, assaggiare, portare a termine un progetto), ritrovano di colpo la speranza e lottimismo. Ci sono anche molti momenti divertenti. Vado pazza per il modo in cui i bimbi storpiano le parole, come il povero lievito di birra, che puntualmente qualcuno chiama vomito di birra!

    Per contattareBambini in Cucina:

    Bambini in Cucina Approfondimenti

    Tel. 3485286270

    e-mail: [email protected]

    web: www.bambiniincucina.it

    e su Facebook.

    La nostra rubrica settimanale su www.milanoperibambini.it

    E. Bussolati, F. Buglioni, Cuochi col sale in zucca, Editoriale Scienza

    F. Buglioni, In cucina con mamma e pap, San Paolo

    F. Buglioni, M. Gallorini, In cucina con i nostri bambini, FrancoAngeli

  • Il ruolo della Doulapag. 18

    I vostri partipag. 32

    Nausea in gravidanza

    pag. 30

    Diariodi una mamma

    pag. 22

    Cinemammepag. 26

    Mamma

  • 18 aprile 2011

    ofessio eUn valido aiuto fisico e psicologico

    Il termine doula, proviene pro-prio dal greco e significa lette-ralmente schiava domestica, ovvero donna che sta al ser-vizio di unaltra donna, che si occupa del benessere della sua padrona, assistendola durante il parto e fornendole sostegno emotivo e spirituale. Il mito di Galati (vedi la pagina seguente) fornisce la possibilit di analizzare il parto non solo da un punto di vista fisico, ma an-che, e soprattutto, psicologico. Durante la gravidanza e nel mo-mento del travaglio e del parto la donna assalita da molteplici fenomeni psicologico-emotivi, quali sensi di colpa, paura del-la separazione, conflitto tra vo-lont di trattenere e desiderio di lasciare andare, a cui molto spesso non viene data la giusta rilevanza, privilegiando la cura del corpo della neo-mamma pi che i sentimenti di autoefficacia e laspetto relazionale.Oggi, i neo-genitori si trovano spesso soli, senza lappoggio della rete parentale che un tem-

    po garantiva un supporto pre-zioso durante un momento cos delicato della vita.La figura della doula rappresen-ta una valida soluzione a questa carenza relazionale. Il termine viene reintrodotto negli anni 60, in America, ed identi-fica una nuova figura professio-nale, non medica, che attua la pratica assistenziale individuale, sia nel momento del travaglio che del post-partum. La doula che si occupa dellassistenza al travaglio sta accanto alla donna, allevian-done il dolore utilizzando il mas-saggio e altre tecniche di sollievo non mediche e non farmacologi-che, per consentire la normale progressione del travaglio. Sug-gerisce posizioni pi conforte-voli, aiuta nel rilassamento e si prende cura del respiro, le offre appoggio quando sta parto-rendo. Offre un valido supporto emotivo, funge da intermediaria tra i desideri della partoriente e le esigenze del personale sanitario. Quando il partner sceglie di esse-

  • aprile 2011

    di Carmela Giordano

    ofessio ere la principale fonte di sostegno emotivo, la doula pu suggerir-gli come agire per rassicurare e confortare la donna. Inoltre, du-rante un lungo e faticoso trava-glio, pu alternarsi con il partner in modo che la partoriente ricevi cure costanti e continuative.La doula, che si occupa del periodo del post-partum, vi-sita la nuova famiglia a domici-lio, laiuta nella riorganizzazione quotidiana nel massimo rispetto della loro intimit. Incoraggia e sostiene i neo-genitori nel dedi-carsi completamente al bambi-no, si occupa di piccole faccende domestiche e della preparazione dei pasti. Promuove e sostiene lallatta-

    mento al seno e, dove questo non possibile, sostiene altre modalit che possono favorire un buon con-tatto madre-bambino. Lavora sul potenziamento delle abilit dei neo-genitori e rassicura sui tanti dubbi legati alla crescita del lattante. Ac-compagna eventuali fratelli e/o so-relle ad abituarsi alla nuova realt. La doula, quindi, parte dallim-portanza della umanizzazione del parto; dona sostegno ade-guato e non invasivo, sia alla donna che al neo-padre; rassi-cura ed aiuta a prevenire situa-zioni di disagio, quali la depres-sione post partum, le ansie e le paure eccessive.

    La figura della doula rappresenta una valida soluzione a questa ca-renza relazionale.

    parte dallimportanza della umanizzazione del parto

  • 20 aprile 2011

    Alcmena era in procinto di partorire Ercole. Gala-ti si affannava, fuori e dentro la stanza del parto, preparava i panni caldi e lacqua bollente, ma soprattutto soffriva con Alcmena. Il travaglio si sta-va protraendo da giorni e Galati sentiva che cera qualcosa che non andava e che la situazione stava volgendo al peggio. In effetti, Alcmena era incorsa nelle ire di Era, legittima moglie di Zeus, che laveva tradita ancora una volta con una mortale, Alcmena, fecondandola. Stavolta, Era non era disposta a so-prassedere al tradimento, erano in ballo motivazioni politiche e dinastiche che glielo impedivano, era in gioco il diritto di regnare su Tebe e certamente non sarebbe stato Ercole. Ercole doveva nascere secon-do, dopo il suo figlio legittimo. Era aveva ordinato a Lucina, dea del parto, di incrociare le sue gambe ed ostacolare Alcmena. Galati si accorse di tutto ci, elabor, allora, uno stratagemma ai danni di Lucina, permettendo il parto. Entrando nella stanza guard Alcmena e, congiungendo le mani, esclam Final-mente ha partorito Signora. Che bellezza!. A que-sto punto Lucina fu costretta a scavallare le gambe per andare a vedere e in quel momento Alcmena, liberata dallimpedimento partor dando alla luce Ercole, il pi forte tra gli eroi.Galati quindi considerata la prima Doula della storia.

    Il Mito di Galati

  • 22 aprile 2011

    Diario di una mamma

    Heilayouhuhu! Sono qui. Salve mi chia-mo Rania, sono nata in Egitto, vivo in Italia da pi di 30 anni e sono una giornalista. Sara, scendi dalla sedia cucciolina mia Karim non toccare i fili elettrici amore di mamma

    Omar, facciamo i compiti senn si fa troppo tardi tesoro della mamma!. Ecco, benvenuti nel

    mio mondo! Fino a qualche anno fa mi occupavo di moda e non solo, in unagenzia di Pr di Milano.

    Sfilate, fitting, casting, marketing ed eventi. Oggi sono ancora pi impegnata, ma con pannolini, pappine omogeneiz-

    zati, merendine, copertine per i libri da ricoprire e naturalmente con le varie attivit extra-scolastiche che oramai sono immancabili nella vita dei nostri figli. Sia mai che non facessero nulla, le altre mamme ti farebbero sentire cos pigra! Adoro tutto questo e rin-grazio Dio per tutto quello che mi ha dato. Ho voluto da sempre avere tanti figli e non credo che tre sia il mio numero definitivo, ma abbiamo deciso di aspettare a dare a Sara, la sorellina tanto desi-derata. I miei marmocchi sono: Omar che ha 6 anni, Sara che ne ha 3 e Karim che ne ha appena compiuto uno.

    proprio belissimo, quando i propri figli per strada, incon-trando i pancioni delle mamme in attesa esclamano: Che bello mamma, voglio una sorellina o un fratellino, me lo andate a comprare?. Certo, a

    parte la loro confusione sul dove si comprano i bimbi, sicuramente emozionante. Anche se, dopo tre bambini, sen-tir esprimere dalla propria figlia al suo compleanno, prima di spegnere le sue tre piccole candeline rosa: Vollei una sorellina nuova, ecco come dire, mi lascia giusto un po impietrita. Fosse per me farei tanti bimbi. Ho sempre desiderato una famiglia numerosa, ma potete im-maginare quanto possano dare, ma ahim anche togliere. Ci danno una miriade di soddisfazioni, indubbiamente, pi delle fatiche che dob-biamo superare, ma con laggravante delle spese economiche che sempre di pi pesano sulle famiglie. Ma non solo, tutta la loro cura diventata dispendiosa e anche stressante, soprattutto per una mam-

    a cura di Rania Ibrahim

    Voglio una sorellina

    Ci danno una miriade di soddisfazioni, indubbiamente, pi delle fatiche che dobbiamo superare

    Ho sempre desiderato una famiglia numerosa

  • aprile 2011 23

    a cura di Rania Ibrahim

    La mia prima gravidanza arrivata in un momento della mia vita, in cui lincer-tezza la faceva da padrona. Avevo da poco finito gli studi, il master in marketing, che mi avrebbe dovuto aprire le porte del mio radioso futuro.

    ma che non pu avvalersi del santo aiuto dei nonni. Sar la primavera, ma in questo periodo non ho mai visto cos tanti pancioni ovunque mi girassi intorno. Una meravigliosa rotondit, contornata dai visi splendenti, raggianti delle future mamme e dai loro sorrisi fieri. Che magia la gravidanza. Adoro questo periodo della vita, soprattutto i nove mesi dattesa, che ho avuto lo-nore di vivere per ben tre volte. Dal momento dello stick positivo tutto cambia.

    Chiamatelo istinto materno, non lo so, ma noi donne cambiamo: bastano pochi istanti per sentirci da subito madri. Oddio, bisognerebbe analizzare e fotografare le espressioni dei nostri partner. Loro invece, cambiano colore. Senza esagerare, mio marito, la prima volta che sono rimasta incinta, davanti allo stick positivo, di-ventato dapprima verde e poi, ha continuato a mutare fino a riprodurre quasi tutte le nuance del giallo: tutte direi. Ha iniziato a sudare freddo, tant che esclamai: caspita vuoi vedere che mi ci lascia le penne?. La mia prima gravidanza arrivata in un momento della mia vita, in cui lincertezza la faceva da padrona. Avevo da poco finito gli studi, il master in marketing, che mi avrebbe dovuto aprire le porte del mio radioso futuro. Invece ha spalancato il portone a pannolini, biberon e tanti, tanti bucati. Avevamo appena comprato casa, quindi il mutuo e tanti sogni a due, ma ecco che limprevisto pi bello che poteva atten-dermi era l, proprio dietro langolo. Aspettava solo me! Sapete quelle situazioni nelle quali una coppia, presi dalla foga del momento, dice la fatidica frase: Ma s, dai proviamo, mica si rimane subito incinta al primo tentativo?. Ecco, vi presento il mio primogenito: Omar, o meglio il mio primo tentativo. Avendo fatto insieme il test di gravidanza in que-sto caso, non riuscii ad organizzare il momento sorpresa a mio marito, visto che era l con me. Ho trascorso nove mesi meravigliosi, ho fre-quentato corsi pre-parto, ho iniziato a praticare corsi di yoga e respira-zione, nuoto per gestanti, massaggi, ho letto uninfinit di libri e riviste e ho spulciato i siti internet dalla A alla Z. Insomma mi sono vissuta tutte le 39 settimane, per poi, svegliarmi alle 5.00 di mattina, con quella strana sensazione di bagnato.

    Oddio, Marco svegliati subito, le acque mi si sono rotte affermazione al quale mio marito ha risposto: Lacqua, sta l. Te lho lasciata sul comodino, il bicchiere sopra poi ha iniziato a russare. Mi sono alzata, vestita e depilata. Pratica-mente ho fatto tutto praticando, finalmente, la respirazione che avevo imparato durante il corso pre-parto del consultorio.

    Ho sempre desiderato una famiglia numerosa

  • 24 febbraio2011

    Pensate un po, ho persino risistemato la valigia dellospedale e ag-giungendo un paio di tutine. Mio figlio, nacque dopo sei ore di travaglio attivo, dalle 9 della mattina fino alle 14.23, ho vissuto e goduto attimi indimenticabili, che mi han-

    no cambiata per sempre, ma mai quanto listante nel quale i nostri sguardi si sono incrociati, per la prima volta e f da subito amore immenso ed eterno.

  • Il piacere di andare al cinema anche durante lallattamento

    26

    Fino al 6 maggio 2011, torna a Padova per il secondo anno, al Cinema Porto Astra, Cinemam-me, il piacere di andare al cine-ma anche durante lallattamento. Liniziativa, organizzata con il pa-trocinio del Comune di Padova, il supporto di Tigot, la collabora-zione con il Cinema Porto Astra, Agis Triveneto e APS Advertising dedicata a mamme e pap che potranno recarsi al cinema con i loro neonati, gratuitamente ogni venerd a partire dalle ore 10.15.La felicit e lorgoglio di essere neo mamme vanno condivisi e premiati, tenendo lontano il pe-ricolo di sentirsi diverse e sole. Contro il baby blues Cine-mamme offre nuovamente a chi ha cuccioli da zero a 12 mesi il piacere di andare al cinema, sen-za chiedere aiuto alla nonna o alla baby sitter. Un momento per stare insieme coccolati e rilassati. Lappuntamento con Cinemam-me i venerd mattina alle 10.15, fino al 6 maggio, al Porto Astra (Bassanello), proprio davanti alla fermata del tram (ma per chi usa

    lauto, c un comodo, grande parcheggio). In programma tanti film novit: prime visioni altrimenti fuori portata per chi deve giostrar-si tra poppate, cambio di pannoli-ni e nanne.Durante le proiezioni i bambini non verranno disturbati n svegliati dal dolby surround perch il volume sar pi basso del solito; i genitori potranno portare in sala latte e bi-scotti, a disposizione il fasciatoio per il cambio e chi vorr allattare lo potr fare in assoluta

    aprile 2011

    mamme

  • Caledario delle proiezioni

    -Venerd 8 aprile ore 10.15, Film Lo stravagante mondo di Greenberg di Noah Baumbach. Con Ben Stiller, Juno Temple, Rhys Ifans, Jennifer Jason Leigh, Mark Duplass. Usa 2010

    Seguir lincontro con la dott.ssa Cristina Paroni, psicologa e psicoterapeuta:Larrivo del neonato in famiglia: riassetto organizzativo e relazionale.

    -Venerd 15 aprile ore 10.15, Film C chi dice no di Giambattista Avellino. Con Luca Argentero, Myriam Catania, Marco Bocci, Paola Cortellesi, Paolo Ruffini. Italia 2010

    La dottoressa Caterina Borgato coordiner lincontro: Acquaticit nella prima infanzia: benefici e precauzioni.

    -Venerd 29 aprile ore 10.15, Film Amici, amanti e..di Ivan Reitman. Con Natalie Portman, Ashton Kutcher, Cary Elwes, Lake Bell, Kevin Kline. Usa 2011

    Incontro: In forma dopo la gravidanza: limportanza di unattivit fisica corretta. Lesperienza dei gruppi Mamme in forma, condotto dalla dott.ssa Cristina Paroni, psicologa e psicoterapeuta.

    -Venerd 6 maggio ore 10.15, Film I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko. Con Mia Wasikowska, Julianne Moore, Annette Bening, Mark Ruffalo, Josh Hutcherson. Usa 2010

    A seguire Regole e capricci: perch dire s? Perch dire no? con la dott.ssa Alessandra Goy, pedagogista.

    mamme

  • Gli incontri sono a cura di 2000OASI . Approfondimenti su www.2000oasi.it

    CINEMA PORTO ASTRA Padova, via Santa Maria Assunta 20

    Telefono: +39 049/680057

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    BIGLIETTO d INGRESSO GRATUITO www.cinemamme.net

    tranquillit. Ma lappuntamento con Cinemamme riserva altre occasioni imperdibili per i neoge-nitori. Prima e dopo le proiezio-ni, il Porto Astra mette a disposi-zione i suoi spazi per rilassarsi e chiacchierare, ma soprattutto per partecipare agli incontri tematici organizzati a cura di 2000OASI. Psicologhe, pedagogiste ed esper-

    ti affronteranno i temi caldi della primissima infanzia e della mater-nit, spaziando dai cambiamen-ti dumore postparto ai benefici dellacqua, dal rimettersi in forma dopo la gravidanza alle prime re-gole educative contro i capricci. Film e conferenze sono tutti ad ingresso gratuito.

    28 aprile 2011

  • aprile 2011 29

  • 30 aprile 2011

    xxxxxxxDallInghilterra arriva il rimedio

    N usea in gravidanzaLa nausea, molto spesso seguita dal vomito, uno dei fastidi presen-ti in gravidanza. Succede quando la concentrazione dellHCG (detto appunto lormone della gravidan-za o gonadotropina corionica) in elevate concentrazioni nel sangue.La nausea pu insorgere dalla se-sta settimana di gestazione e pu accompagnare la donna per tutta la gravidanza in qualsiasi orario del giorno, raramente perdura oltre i primi tre mesi di gravidanza, dopo

    i quali tende ad attenuarsi per poi cessare completamente.Si provato di tutto per cercare di eliminare questo sintomo parasim-patico: piccoli e ripetuti pasti, ogni 2-3 ore, per far lavorare sempre lo stomaco e mantenere i livelli di

    zucchero alti nel sangue. Si con-sigliano cibi secchi come biscotti e cracker; bere bevande gassa-te sempre per lo stesso principio escludendo le bevande contenen-ti caffeina; mettere in bocca delle mentine o masticare lo zenzero; riposarsi; evitare di bere appena al-zate e durante larco della giornata fare piccoli sorsi.Oggi finalmente presente in com-mercio un ghiacciolo, testato per alcuni mesi negli ospedali milane-

    si, in grado di ridurre del 95% la nausea.Ne esistono diversi gusti: pom-pelmo e mandarino, l imone e menta, camomilla e arancia, l ime e vanigl ia, zenzero.In Inghilterra hanno avuto un gran

    Oggi finalmen-te e` presente in commercio un ghiacciolo, Testato per al-cuni mesi negli ospedali mila-nesi,In grado di ri-durre del 95 per cento la nausea.

  • N usea in gravidanza

    successo, in quanto sono reidra-tanti, alleviano il bruciore di sto-maco, la bocca asciutta e sono energizzanti. Sono arrivati anche in Italia e potete trovarli nelle farmacie o ordinarli su Internet. Alcune pazienti che li hanno provati suggeriscono di mangiarli di primo mattino a stomaco vuoto in quan-to hanno riscontrato di trarne mag-giori benefici.La storia dei ghiacciolini sempli-cissima perch nascono dal vis-suto di una mamma che in attesa del terzo figlio aveva la nausea, non sentiva pi i sapori e riusciva a stare meglio succhiando il ghiac-cio a differenza dellacqua che non tollerava molto. Poi aggiungendo ingredienti naturali al ghiaccio, i

    ghiaccioli erano anche pi grade-voli. grazie a lei che si fatta questa scoperta, a cui sono seguite le ri-cerche e le varie sperimentazioni che hanno permesso la messa a punto di questo prodotto che oggi viene consigliato dallAssociazio-ne Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) in quanto non si-curamente dannoso per il feto.Anche i gusti non sono scel-te casuali infatti lo zenzero allieva la nausea, la menta attenua il bruciore e la camo-milla ha effetto calmante.

    In commercio si trovano le confezioni da 20 pezzi al costo di 10 euro

    di Sara Notarantonio

  • 32 aprile 2011

    I VOSTRI PARTIKristina

    MAALIW

    Il 9 Gennaio 2009 stato un giorno che non dimenticher mai. Mia figlia sarebbe dovuta nascere il 16 di Gennaio, ma i medici avevano gi programmato una settimana prima il taglio cesareo. Durante il primo trimestre di gravidanza sapevo gi che non potevo far nascere mia figlia con un parto naturale perch era podalica, cos come lo erano gi stati i miei primi due figli.

    Ore 6.30: la valigia era gi pronta. Alle 7 ero gi allospedale Luigi Sacco di Milano. Mio marito e mia madre mi accompagnarono. Salimmo al primo piano del reparto Ostetricia-Ginecologia e l aspettammo un po per avere il letto e per svolgere le varie procedure per la registrazione dei dati. Intanto sentii una signora che urlava come una matta dal dolore: stava per partorire! Faceva davvero cos male il parto naturale?

    Ore 9.00: fame! Non avevo mangiato ne bevuto niente, perch dovevo rimanere a digiuno. Rimasi seduta nel mio letto ad aspettare delle ore, giocando con il braccialetto bianco con il mio nome e numero.

    Ore 10.00: lultimo monitoraggio ed ecografia. Verso le 11 linfermiere mi port in stanza pre-parto. Mi misero il super ago nel braccio sinistro e che male!

    Non riuscivano ad inserirlo correttamente e alla fine decisero di metterlo al braccio destro. Io ero tranquilla (anche se mi faceva un gran male il mio braccio sinistro). Mincoraggiavo da sola dicendomi:

    Dai che ce la fai... questo ormai il terzo taglio cesareo.Ore 12.30: mi trovavo gi in sala operatoria. Era arrivato finalmente il mio turno, era il mio momento. Vestita bianca ma scoperta sulla schiena. Mi continuavo a ripetere: rilassati... rilassati.... Tremavo. Non so se per la paura o per il freddo. Forse era per il male dellago o per lanestesia e il dopo operazione, forse era per questo

  • aprile 2011 33

    che psicologicamente non ero rilassata. Per questo motivo chiesi a mio marito di restare fuori. Mi faceva innervosire di pi. Credevo fosse meglio rimanere sola, ma non riuscivo a fermare il tremore. La dottoressa mi abbracci

    forte, cos da permettere allanestesista di procedere. Aiuto, che dolore. Ma dopo qualche minuto non sentii pi niente dalla pancia fino ai piedi. ora pensai era arrivato il momento.

  • 34 aprile 2011

    I VOSTRI PARTI

    34

    Non vedevo nulla perch cera un telo davanti a me. Lo guardavo su verso le luci e pensavo:

    il mio sangue quello che vedo rosso riflesso lass?. Subito dopo hanno cominciato a tagliarmi.Lanestesista continuava a parlare con me rimanendo al mio fianco mentre le mie braccia erano legate. Mi disse: stai tranquilla, va tutto bene. Poi i medici mi dissero Signora, ancora qualche minuto siamo pronti a tirare fuori il beb.

    Poi, ho sentito che esclamavano: Una femminuccia!. Sentimmo quasi subito una neonata piangere forte, era la mia bimba. Ore 13:40: la nascita. Me la fecero vedere subito e me la misero accanto alla mia guancia. Le dissi: ciao cicciona. Ero talmente emozionata che non dissi pi altre parole. Che bella, finalmente una bambina in famiglia. Quanti cappelli neri. Per istinto ho contato subito le dita delle mani. Cinque

    pi c i n q u e : sono dieci! Non so, anche con i miei due maschi ho fatto cos. Zendra fu la 27esima bambina nata in quel giorno. Pesava 3,640 chilogrammi e era lunga 48.5 centimetri.

    Subito dopo la presero per lavarla e vestirla. Quando i medici finirono con i punti, mi trasferirono in unaltra stanza dopo-parto.

    Con una borsa piena di ghiaccio sulla mia pancia, rimasi ferma per 2 o 3 ore.

  • aprile 2011 35

    Mio marito arriv da me e disse: Ho gi visto la Zendra. bellissima. Quando uscii dalla stanza per esser portata nella mia camera, vidi madre

    e mio fratello fuori e ricordo di averli salutati con un bel sorriso. La mia camera era la 4B. Verso le 19 linfermiera mi port Zendra, che rimase tutta la notte con me, strette strette luna allaltra.

    Dopo quattro giorni di ospedale e due notti di digiuno, tornammo finalmente a casa. Fuori faceva veramente freddo.

  • 36 aprile 2011

    I VOSTRI PARTI

    Nonostante tutti i dolori che ho vissuto, nulla era ed stato pi bello della mia bambina.

    Adesso ha due anni. Godo ogni momento con lei, ogni insieme meraviglioso.

    Ho gi due maschi spettacolari e poi arrivata una femminuccia.

    Cosa posso chiedere di pi?

  • Bimbo

    Bimbo copertinapag. 42

    I terribili due annipag. 38

  • 38 aprile 2011

    Testardaggine, disobbedienza e impulsivit

    arrivano dai 18 mesi ai 3 anniA volte gli psicologi e i pedagogi-sti parlano dei terribili due anni.

    Che cosa intendono con questa espressione? Si tratta di una fase, potremmo dire, critica che si verifica dai 18 mesi ai 3 anni, caratterizzata da testardaggine, disobbedienza e impulsivit. una fase di oppo-sizione che il bambino attraver-sa per potersi differenziare dalle figure genitoriali, e ricercare una propria autonomia; viene anche chiamata la prima adolescenza.

    Come si manife-sta? I bambini sembrano di-ventare, quasi dalloggi al doma-ni, testardi e capricciosi; dicono No a qualsiasi proposta. Sem-brano sfidare gli adulti e a volte si lasciano andare a crisi isteriche o pianti inconsolabili.

    Quali sono i motivi principali alla base di questi

    comportamenti che mettono alla prova i genitori? Il desiderio dindipendenza: a questa et i bambini capiscono di essere delle persone differen-ziate rispetto alla madre, e quindi iniziano a costruire la propria per-sonalit. Spesso desiderano es-sere indipendenti, vogliono fare da soli molte cose; dato che non sempre ci riescono, possono ma-nifestare la frustrazione con vere e proprie crisi di rabbia. Spesso non hanno ben chiari i loro desideri e dicono No alle richieste o proposte del genitore per puro spirito di contraddizione, magari rifiutando anche qualcosa che invece loro gradito. Non sanno ancora esprime-re correttamente i loro bisogni, perch non conoscono le parole

  • aprile 2011 39

    di Elisabetta Belotti

    giuste per poterlo fare; quando si sentono incompresi si stizziscono e si spaventano, perch il genitore non li capisce e magari li sgrida, a parer loro, ingiustamente. Nel processo di affermazione e costruzione della propria auto-nomia, oltre allesigenza di dire No, il bambino necessita an-che di verificare i limiti dei genito-ri. Vuole testare fino a che punto pu spingersi rispetto alla loro autorevolezza. Questa fase, naturale ma critica, pu essere molto logorante per i genitori, che spesso cadono in due atteggiamenti opposti, ma

    entrambi errati: leccessiva rigidit e leccessivo lassismo. La rigidi-t rinforza lopposizione da parte del bambino e non gli permette di imparare a fare delle scelte. Il lassismo, invece, non garantisce la protezione e il contenimento necessari affinch il piccolo non esploda in atteggiamenti rabbiosi e aggressivi.

    Come aiutarlo? Ecco alcuni suggerimenti: Non prenderla sul personale. Il bambino non dice No per fare un dispetto ai genitori, o per farli arrabbiare; sta solo cercando di

  • 40 aprile 2011

    xxxxxxx

    affermare la propria personalit. Dare poche regole: un bambino cos piccolo non pu capire il va-lore di certi comportamenti (lor-dine e la puntualit), un genitore deve dare poche regole e chiare, adatte allet. Alcune regole non vanno mai messe in discussione: andare a letto, lavarsi, evitare situazio-ni e oggetti pericolosi

    (forbici e coltelli). In tali occasioni il No deve essere assoluto, evitan-do i toni astiosi o imperativi. Meglio dire: Mi dispiace, ma devi pro-prio andare a letto adesso, piuttosto di: Vai a letto subito perch te lo dico io!. Nelle situazioni in cui possibile, dare delle alternative. Se il bambi-no si rifiuta di fare la merenda, in-vece di impuntarsi, si pu chiedere se preferisce i biscotti o la frutta. In questo modo non percepisce pi la merenda come un ordine secco a cui opporsi, ma come una pro-posta. Evitare le punizioni per i No, cercare invece di incoraggiare e premiare i comportamenti positi-vi. A volte conveniente ignorare i No del bambino e procedere nella propria attivit, elogiando in-

    vece il

  • aprile 2011 41

    xxxxxxx

    comportamento positivo quando il bambino lo mette in atto. Evitare urla, sculacciate e atteg-giamenti troppo duri. Non servono a far capire al bambino perch si richiede un certo comportamento da lui e rafforzano la sua opposi-zione. Meglio spiegare sempre i motivi delle proprie richieste e far leva sulla sua capacit di com-prendere i sentimenti. Meglio dire: Mi dispiace, mi fai arrabbiare con questo capriccio. Ne parliamo quando ti sarai calmato, piutto-sto che esplodere in un urlo o una sculacciata. Evitare di dare al bambino leti-chetta della peste o del bambi-no cattivo. A furia di sentirsi defi-nire cos, il bambino stesso finir

    per crederci ed immedesimarsi nella parte. In psicologia si chiama Profezia che si auto-avvera ed un meccanismo che va as-solutamente evitato. Insegnare al bambino il valore delle scuse. Quando si comporta male, bisogna insegnargli a chie-dere scusa, anche se piccolo. Se non sa farlo a parole, vanno bene un abbraccio, un bacino, una coccola.Infine, i genitori non si devo-no scoraggiare: una fase assolutamente naturale e necessaria allo sviluppo evolutivo del bambino e come tale va vissu-ta, senza dramma-tizzare.

    Latteggiamento correttoPer aiutare il bambino bisogna proporre delle alternative, delle opzioni, per dargli la pos-sibilit di effettuare delle scelte, entro limiti che sono fissati dalladulto. In questo modo il bambino si sentir incoraggiato allautonomia. Se si verifica una crisi di

    rabbia, il genitore deve contenerla, anche fisicamente, per esempio abbracciando il bambino, e deve compren-derla, per esempio dicendogli: So che sei arrabbiato, ti capisco, ma non puoi fare questa cosa, pericolosa o ingiusta. Questatteggiamento fa s che il bimbo si

    senta compreso, contenuto e capito nei suoi sentimenti (rabbia, frustrazione, tristezza, contrariet).

  • di Jennifer Marfia

    la mammaSoniaPascucci

    Nome Gabriel - Emanuele

    Data nascita 08/03/2010

    Citt di residenza Lacchiarella

    Segni particolari Occhi blu come il mare

    La Rubrica dei Bimbi Copertina

    continua e siamo sempre alla ricerca di nuovi protagonisti

    da poter pubblicare allinterno delle nostre pagine. Se vuoi ve-dere le foto di tuo figlio allinter-no del magazine non devi fare

    altro che inviarle a:[email protected]

    BIMBO COPERTINO

    Bimb0 Copertina

    Gabriel il nostro protagonista di Aprile. Abbiamo intervistato la mamma, Sonia Pascucci, che si ha aperto le porte di casa sua e raccontato la vita del suo piccolo Bambino. Nelle pagine seguenti potre-te trovare alcuni degli scatti del nostro Bimbo Copertina di Aprile e leggervi tutta lin-tervista. Buona lettura.

  • aprile 2011 43

    Bimb0 Copertina

  • 44 aprile 2011

    La prima volta che hai preso

    tra le braccia tuo figlio cosa hai pensato?

    La prima cosa che ho chiesto appe-na me lo hanno appoggiato sul petto stata: Lo posso toccare?. A quel

    punto mi hanno detto era mio e che po-tevo fargli quello che volevo, allora lho

    strapazzato di coccole, baci e riempito di complimenti. Non ci potevo ancora cre-dere che il mio bimbo, portato 9 mesi

    in grembo. Lo stavo stringendo tra le mie braccia. Unemozione

    indimenticabile.

    Come stata la

    gravidanza?Fantastica a parte il mal di schiena finale, per col-pa dei 25 chili presi du-

    rante la gravidanza.

  • aprile 2011 45

    stato un parto facile?

    Assolutissimamente no. Mi si sono rotte le acque alle 2 di notte del

    8 marzo 2010. Siamo andati in ospeda-le, ma ancora dilatazione e dolori nulla. La

    mattina alle 8 sono iniziate le contrazioni for-tissime, alle 15 ero dilatata solo di 5 centimetri, quindi hanno deciso di farmi una puntura di os-sitocina e un po di tranquillante. Nel caso in cui la situazione non fosse cambiata mi avrebbero

    dovuto fare il cesareo. Fortunatamente alle 17 la mia dilatazione arrivata a 10 centi-

    metri e da l sono iniziate le spinte. Alla fine 19.30 nato Gabriel, il giorno

    della festa della donna.

  • 46 aprile 2011

    Cosa ama di pi fare

    tuo figlio?Impazzisce quando ci buttiamo

    in terra a giocare sul tappeto puz-zle gommoso. L ci rotoliamo e io lo

    strapazzo un po. Gliene combino di ogni e lui ride come un disperato. Poi unaltra

    cosa che ama in assoluto lacqua: appena gli dico andiamo a fare il bagnetto lui corre in bagno e inizia a picchiare le manine con-tro la vasca perch vuole che lo spoglio per metterlo dentro lacqua. Il sabato mattina,

    infatti, lo portiamo in piscina. A lui pia-ce moltissimo, speriamo che questo

    amore per lacqua con svanisca col tempo.

  • 47aprie 2011

    Quale gioco gli piace

    di pi? Il Lego: si diverte a smontar-

    lo. Un gioco montato non dura moltissimo con lui. Gli piace molto anche un pupazzino, che lui adora: il suo coniglietto della nanna. Ap-pena glielo do per andare a letto lui subito fa cadere tutto ci che ha in

    mano, si mette il dito in bocca e con laltra mano tiene il conigliet-

    to e se lo appoggia alla guancia. dolcissimo.

    Cosa vorreste voi

    come genitori per vostro figlio?

    Beh, inutile ripetersi sem-pre. Un genitore per il pro-prio figlio vuole il meglio. Noi speriamo che possa fare un percorso di vita sicuramente migliore

    del nostro.

    Che carattere ha?

    Testardo. Deve a tutti costi fare come

    lui dice. capriccioso: strilla finche non ottiene quello che vuole, ma allo stesso tempo dolcissi-mo, tenerissimo e sim-

    paticissimo.

  • 48 aprile 2011

    Che rapporto ha con il pap?

    Complicit e sfida. Gabriel super furbo, ogni giorno lo mette alla prova ma anche

    molto giocherellone. Adora gio-care a nascondino: il pap si na-sconde, lui lo va a cercare. Ap-

    pena lo trova scappa e inizia a ridere moltissimo quasi

    a singhiozzo.

    E con la mamma, come si comporta?

    Mi fa disperare. Quando lo sgri-do, a modo suo, mi risponde ur-

    landomi dietro. un peperino mica da ridere. Lui il ruffiano della sua

    mamma, mi adora, ama le mie coc-cole e gli piace fare nasino nasino. fantastico, soprattutto quando mi

    manda i bacini, invece che con la mano, col ditino indice. la

    mia gioia pi immensa.

  • 49aprile 2011

    Quando ha iniziato a muovere i

    primi passi nel mondo dei casting e delle

    fotografie? iscritto in un agenzia di

    moda, ma non lho mai por-tato. Per il momento i primi passi li ha fatti con Bimbi

    Belli.

    Continuer?Chi pu dirlo. Se a

    lui piacer perch no. Ammetto che per ora, dovendo scegliere io

    per lui, non semplice.

  • Raccontaci un aneddoto particolare

    legato a tuo figlio.Pensandoci mi viene ancora da

    sorridere. Il giorno del battesimo, in chiesa, riuscito a far ridere il parroco

    per due semplici motivi: al momento dell Alleluia anche lui a suo modo cantava e tutti ridevano. Poi, nel momento del battesimo, il prete lo ha preso in braccio, lo ha chinato di schiena per il rito dellinfusione e Gabriel, con la sua piccola manina, si aggrappa-to al suo braccio fissandolo con sguardo

    perplesso, ma non dicendo nemmeno una parola. Ci sarebbero anche mil-

    le situazioni da raccontare, ma non basterebbero mille

    pagine.

    Come vedi tuo figlio tra 20 anni?

    Mancano ancora troppi anni, speriamo solo in una persona in gamba. Noi cer-

    cheremo di dargli e insegnargli tutto ci che possa servire a farlo crescere nel migliore dei

    modi poi star a lui capire cosa giusto e cosa

    sbagliato della vita.

  • Accudimentonel mondo

    pag. 58

    Minori e famigliapag. 62

    La figura della matrigna

    pag. 54

    Famiglia

  • 54 aprile 2011

    Nelle fiabe Cenerentola e Biancaneve non furono molto fortunate, Lady Tremaine e Grimilde non erano quello che si pu definire

    figure materne esemplari.Superbe, crudeli e vanitose, invidiose della bellezze delle figliastre cos ce le riportano i racconti. Sar quel nome un po cacofonico e minaccioso ma, nel nostro immaginario, la matrigna, ancora oggi, non evoca una figura positiva. Oggi, in un momento dove divorzi e separazioni sono allordine del giorno, si forma-no sempre pi nuove famiglie con prole di precedenti ma-trimoni. Un esercito di nuove matrigne sta soppiantando la figura tradizionale di Grimilde e company.

    Ma in cosa e quanto cambiata la figura della matrigna?

    Etimologicamente il termine dovrebbe essere riferito solo in caso di perdita per lutto del genitore, ma ormai la parola

    entrata nel gergo comune.La matrigna ormai di moda: tv e ci-nema ci dipingono felici immagini di fa-miglie allargate che vivono in contesti sereni. Nella realt gi essere madre

    unimpresa titanica, essere matrigna lo ancora di pi.

    Ricreare una famiglia armoniosa come quelle della tv non cosa sem-plice. Bisogna capire le esigenze e i

    caratteri di ognuno.

    di Alessandra Moschetta

    Cera una volta la matrigna e c ancora

    a figura della matrigna

  • Se la matrigna ha dei figli suoi, sar im-portante che eviti preferenze o comportamenti non equi con i figli del partner, altrimenti si potrebbero creare incomprensioni e gelosie difficili da supe-

    rare. Bisogna far capire che avere anche un nuovo fratello o sorella una cosa positiva non negativa, che pu portare solo felicit. La figura della madre

    biologica non va mai sostituita, invece, sarebbe bene affiancarla in modo da creare un buon rap-

    porto anche con la ex: il dialogo aiuta tutti.Se invece non si hanno figli propri il caso diver-so: trovarsi a vivere con un uomo che ha dei figli

    da una relazione precedente difficile.

    di Alessandra Moschetta

    Cera una volta la matrigna e c ancora

    a figura della matrigna

    aprile 2011 55

  • Come ci si deve comportare nei confronti di un figlio non tuo e non voluto?

    Le regole generali sono sempre le stesse: avere pazienza, non ten-tare di sostituire la mamma biologica, non fare lamica cercando di comprare il loro affetto con oggetti o permessi negati dal padre ma, farsi rispettare poco alla volta con dolcezza, serenit e dialo-go. Il tempo aiuter tutti ad abituarsi alla situazione. Cercare un

    dialogo con il partner aiuta la relazione. Bisogna a tutti i costi evi-tare ogni tipo di incomprensione perch potrebbero

    compromettere il vostro rapporto con luomo che amate.La figura del padre in questo caso cruciale perch deve spiana-re la strada alla matrigna: presentarla ai figli in modo giusto e nei tempi giusti, rassicurarli sul suo immutato affetto e moderare at-

    tentamente i comportamenti quotidiani. Una separazione, seppur lontana, nel tempo sempre molto do-lorosa ma recenti studi hanno dimostrato che i bambini si adatta-no meglio al nuovo matrimonio dei genitori se sono relativamente piccoli o adolescenti, mentre incontrano maggiori difficolt fra i 9 e i 13 anni. Perci abbiate maggiore pazienza con gli adolescenti, cercate di capire i loro interessi e di seguirli in quello che fanno. In questa fase i ragazzi sono spesso angosciati da problemi che

    non riescono a gestire: primi amori, sesso, ma anche droge e catti-ve compagnie. Di queste tematiche hanno difficolt a parlarne con i veri genitori. In un contesto simile la figura della matrigna potrebbe

    essere anche molto utile al figlio per confidarsi.Se vi apprestate quindi ad assumere il ruolo di matrigne siate ge-

    nerose, sincere, comprensive e pazienti. Un comportamento giusto non esiste, ma il dialogo e lamore possono fare miracoli.

  • 58 aprile 2011

    Diamo ai nostri bimbi la VITAMINA T

    c c u d i m e n t odi Carmela Giordano

    La nostra societ troppo spesso utilizza tecniche di accudimento dettate da mode o tendenze del mo-mento. Per esempio, negli anni 70, si prediligeva lallat-tamento artificiale ed un tipo di accudimento basato sul con-cetto che i bambini utilizzas-sero il pianto per controllare il comportamento dei genito-ri e, quindi, dovevano essere lasciati piangere finch non smettevano da soli e imparava-no ad addormentarsi. Succes-sivamente, con la rivalutazione dellallattamento materno si sviluppato uno stile di accu-dimento pi prossimale, che assecondasse le richieste del bambino ed il contatto. Il contesto culturale nel quale i bambini crescono costituisce un fattore molto spesso tra-

    scurato negli studi evolutivi. In realt, il contesto culturale un elemento essenziale per la comprensione dello svilup-po umano. Sulla base di alcu-ne analisi cross-culturali si notato che vi una differenza nel modo di accudire i bambi-ni fra le popolazioni primitive, pi inclini al contatto e alla sti-molazione sensoriale, e quelle occidentali. Infatti, nei Paesi occidentali nella maggior parte dei casi si partorisce in ospe-dale, dove il neonato quasi subito allontanato dalla madre e rivestito.Cos, per meglio intendere le pratiche occidentali delle cure materne sembra giusto pre-sentare una rapida panorami-ca delle esperienze di accu-dimento presenti nelle diverse culture.

  • 59

    Diamo ai nostri bimbi la VITAMINA T

    c c u d i m e n t omondo

    Eschimesi Netsilik Artico canadeseLa madre Netsilik una persona serena che dona calore ai

    suoi bambini e li cura amorevolmente. Appena nato, il neona-to viene sistemato nella parte posteriore della pelliccia che la madre indossa, completamente nudo o, raramente, indos-sando dei pannolini di pelle di carib. Il neonato assume una posizione seduta, cingendo con le gambe la vita della madre, il capo inclinato a destra o a sinistra. Una volta posizionato il neonato sulla schiena della madre, questa lega la pelliccia con una cintura, in modo da formare unimbracatura che so-stiene il bambino sotto le natiche, impedendogli di scivolare.

    Il bambino rimane in questa posizione finch non impara a camminare da solo. La comunicazione madre-bambino avvie-ne essenzialmente attraverso la pelle. Se il bambino ha fame inizia a succhiare la schiena materna, cos la madre lo porta al seno e lo allatta. Il dondolamento provocato dal cammino della madre ed il calore della sua pelle favoriscono il sonno del bambino. Come si pu immaginare, questi bambini pian-

    gono raramente ed per questo che i Netsilik presentano un carattere mite e generoso. aprile 2011

  • 60 aprile 2011

    GandaAfrica orientaleAnche queste madri utilizzano il baby carring (abitudine di portare

    addosso il bambino). I bambini vengono allattati al seno per un anno o pi. Il momen-to dellallatta-

    mento permette al piccolo di ac-quisire una cer-ta sicurezza nei

    gesti di pren-sione e di orien-tamento verso loggetto; un gioco corpo a corpo in cui

    madre e bambi-no partecipano con grande in-

    ventiva. Questo stretto rappor-to pone i bam-

    bini in una mag-giore interazione sociale. Infatti, una grande occasione per scambi comunicativi con la madre, la quale comunica usando suoni onoma-

    topeici, canzoncine e, solo alla fine del primo anno, gli parla normal-mente, senza pi lutilizzo di gergo infantile. Questo stretto rapporto,

    inoltre, sembra accelerare lo sviluppo motosensoriale facendo rag-giungere a questi bambini la posizione seduta o eretta molto prima di

    quelli occidentali.60 aprile 2011

    il contesto culturale un elemento essenziale per la comprensione dello sviluppo umano

  • aprile 2011 61

    Efe pigmei delle foreste dello ZaireQuesta popolazione si divide in gruppi da 7 a 21 componenti. Vivono in capanne sempre in stretto

    contatto gli uni con gli altri e mangiano quello che trovano nella foresta.

    I bambini da 0 a 3 anni trascorrono la maggior parte del loro tempo in contatto fisico, ma anche

    dialogico con la propria madre. Verso i 3 anni il contatto fisico con la madre si riduce, ma si mantiene leggermente pi alto rispetto ad al-tre figure di accudimento (fratelli, zii, nonni).

    Il bambino viene accudito attraverso due forme particolari: il pulire ed il tatto affettuoso. Il comportamento del pulire, allinizio aspetto esclusivo materno, con il crescere dellet

    messo in atto prevalentemente dalle altre figure di riferimento. Per il comportamento di tat-

    to affettuoso questo risulta essere sempre a stretto appannaggio materno. Si pu quindi no-

    tare che tra gli Efe non si trovano solo alti livelli di contatto sociale e fisico, ma diverse forme di contatto, distribuite nei diversi periodi evolutivi. Questo un modo per permettere al bambino di conoscere gli altri, imparando a comunicare con

    diverse modalit.Per crescere sani, forti e sicuri i bambini hanno

    bisogno della Vitamina T, la vitamina della tenerezza. I bambini, infatti, reclamano la loro fame relazionale: fame di carezze, di abbracci e di baci. Questo cibo relazionale far in modo che il bambino sviluppi un atteggiamento di fiducia

    nei confronti delle persone che si prendono cura di lui e, di conseguenza, nei confronti di se stes-

    so e dellambiente circostante.

  • 62 aprile 2011

    Il delicato rapporto tra il giudice e le amministrazioni locali

    Interessante incon-tro, quello sul tema dei minori, avvenu-to gioved 10 marzo, nella prestigiosa cornice del Castello Mediceo di Melegna-no. Due magistrati del Tribunale Dei Minori di Milano, insieme agli amministratori locali, i dirigenti, i funzionari e gli operatori del Di-stretto Sociale Sud Est Milano e dei Comuni che lo compongono, hanno dato il via ad un aperto confronto sul tema della promo-zione dei diritti dei minori e della protezione di questi ultimi dal ri-schio e dal pregiudizio. La dotto-ressa Marina Caroselli, Giudice Togato del Tribunale Dei Minori di Milano, gi presidente ad in-terim del medesimo tribunale, e la dottoressa Susanna Galli, Giudice Onorario presso il Tribunale Dei Minori di Mila-no, segretario della sezione milanese dellassociazione Italiana Magistrati Minori e

    Famiglia, funzionario della Pro-vincia di Milano, hanno intro-dotto i temi caldi del rapporto fra amministrazione e giurisdizione in ambito minorile, quali lavvio dei procedimenti di sostegno e di tutela, landamento del proces-so civile, linformazione e lascol-to del minore, il diritto alla difesa legale del minorenne in caso di conflitto di interessi con i genitori, il ruolo del giudice e quello delle amministrazioni locali nel delica-to mondo del diritto minorile, ed infine lesigenza di sostenere la genitorialit ed i servizi che pos-sono garantirla. La mattinata ha visto le relazioni delle due gradi-tissime ospiti, mentre lintero po-meriggio stato dedicato ad un question time, con grande ap-profondimento e partecipazione.

    Minori e famiglia

  • aprile 2011 63

    Di Stefania Pellegrini

    Nel nostro distretto sono 376 le famiglie - e 544 i minori - seguite nel 2010 dai tre poli Minori e Famiglia del terri-torio. Di questi 544 ragazzi e bambini, 81 sono collocati in comunit educative o case famiglia, 17 in affido familiare: il tema pi caldo della giornata stato per lappunto quello della sostenibilit e della promozione della temporaneit di questi collocamenti. Questa spesa, totalmente in capo ai co-muni, passata dai 1.457.660,31 del 2006, ai 2.319.191,53 del 2010. Il territorio del Distretto Sociale vede comunque un investimento forte in servizi dedicati: oltre ai tre poli, questultimo gode di un servizio dedicato allAdozione ed allAffido Familiare (CAAT), uno per il diritto di relazio-ne ed incontro dei minori con gli adulti significativi (Spa-zio Neutro Incontriamoci Qui) anche in condizioni difficili e conflittuali, e ancora una rete educativa territoriale ca-pillare dedicata allaf-fiancamento domiciliare o nei luoghi dellaggrega-zione spontanea di prea-dolescenti ed adolescen-ti. Lapprezzamento della giornata di riflessione stato unanime per tutti i partecipanti.

    Minori e famigliane parlano i giudici del Tribunale dei Minori di Milano

  • gennaio 2011 65

    Xxxxxxxx xxxxxxxXxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

    E alla fine sarvittoria

    pag. 66

    Il piano per ilriordino dei punti

    nascitapag. 70

    Salute

  • 66

    Paola racconta in prima persona la sua esperien-za con lendometriosi, una malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia e che per molti ancora una sconosciuta

    Paola, 41 anni, ci ha aperto le porte della sua casa, a Corsico, per raccontarci come ha scoperto la malat-tia e la sua lotta per riuscire a rimanere incinta.

    Lendometriosi una malattia cronica e complessa, dove alcune cellule della mucosa uterina simpiantano al di fuori dellutero: nelle ovaie, intestino e nella vescica. In alcuni rari casi anche in altri organi come cute e polmoni. Il tessuto endometriale impiantato in sede anomala, san-guinando, provoca unirritazione dei tessuti circostanti. La causa dello svi-luppo dellendometriosi non stata ancora chiarita. Molti studi imputano una delle cause nella formazione della mestruazione retrograda (durante la mestruazione, piccole parti di tessuto endometriale si muoverebbero in senso inverso nelle tube per poi impiantarsi al di fuori della cavit uterina).

    aprile 2011

    Paola

  • aprile 2011 67

    di Alessandra Moschetta

    E alla fine sar

    Vittoria!Paola, quando hai scoperto di avere lendometriosi?Ho sempre avuto un ciclo mestruale doloroso, fin da piccola. Ma

    la vera e propria diagnosi arrivata a 35 anni in concomitan-za con la ricerca di un figlio. Sono sposata con Claudio da 10 anni, ci siamo conosciuti allUniversit. Ho sospeso la pillola per rimanere incinta, i dolori aumentavano e il figlio non arri-vava. Stavo sempre peggio, avevo dei collassi improvvisi, do-lori intestinali tutti i giorni. Allennesimo episodio sono andata in Pronto soccorso, era Natale. Avevo unocclusione intestinale causata dallendometriosi. Mi hanno operata immediatamente, una laparotomia che mi ha portato via 20 cm di intestino, ave-vo lendometriosi nellintestino, vescica, setto e retto.

    Quanto ha influito emotivamente sulla tua vita la malattia?La ripresa fisica ed emotiva dallintervento stata dura. Ci ho messo pi di un anno per accettare la malattia e le sue

    conseguenze. Ho dovuto cambiare le mie abitudini ali-mentari e adottare una dieta specifica. Avevo una

    sensazione di liberazione perch finalmente

  • 68 aprile 2011

    avevo capito cosa avevo, ma bisognava anche accettare quello che significava, soprattutto dal punto di vista della fertilit.

    E dal punto di vista della vita di coppia?Per due anni avevamo cercato un bambino, avevamo consultato degli specialisti ma nessun si era accorto dellendometriosi fino a quella notte... dopo lintervento non me la sono pi sentita di rimet-termi in gioco. Ho lavorato su me stessa e sul rapporto di coppia che con la malattia rischiava di essere messo a dura prova. Claudio mi sempre stato vicino, nonostante la sensazione di impotenza che provava. Prima della diagnosi non riuscivamo a programmare pi

    nulla, tutto ruotava attorno ai miei dolori, ti cambia la vita, sul lavoro poi..

    Sul lavoro?Se stai male sempre, se devi chiedere permessi in

    continuazione capirai che non semplice. Cercavo di evitare lavori a tempo pieno, chiedevo orari ri-dotti, stringevo i denti e quando rientravo a casa crollavo... la mia giornata finiva l.

    Il tuo desiderio di diventare mamma.

    Dopo la diagnosi, il mio stop post intervento e la conquistata consapevolezza e accettazione della malattia, ci abbiamo riprovato. Erano pas-sati tre anni dallintervento e i pareri dei medici erano opposti: chi mi consigliava fecondazione assistita, chi di provarci naturalmente, ma tanti mi

    dicevano che non ci sarei mai riuscita. Nonostante la diagnosi dinfertilit di coppia abbiamo insistito e

    ci siamo messi in lista per provare la fecondazione

    Paola al sesto mese di

    gravidanza

  • aprile 2011 69

    assistita, in una struttura pubblica. Siamo stati seguiti egregiamen-te ma purtroppo su di noi non ha avuto i risultati sperati. A quel punto abbiamo ripreso in considerazione ladozione. Altri due anni di lavoro durissimo sulla coppia, pratiche burocratiche infinite...ma poi, un giorno, il mio ciclo puntualissimo era in ritardo. Ho fatto il mio primo test di gravidanza: era positivo. Ho mandato un sms a Claudio e non ci credeva... a dire il vero ancora oggi mi guarda e non ci crede.

    Sai gi il sesso e come la chiamerai?Non poteva che essere una femmina! Ora Penelope, nella mia pancia, perch aspetta da anni, ma quando sar nata sar Vitto-ria. Nascer a luglio e fino ad ora mai nessun problema. come se fosse stato un percorso tracciato, con tutte le sofferenze e le aspettative mi sembra di non aver scelto nulla, doveva andare cos. Ora abbiamo dovuto accantonare il discorso adozione ma appena saranno trascorsi i tempi burocratici vorremmo dare a Vit-toria un fratellino forse dallEritrea.

    Cosa ti senti di dire alle donne che hanno lendometriosi o sospettano di averla?Di non fermarsi al primo parere, di girare e di informarsi. Io ho avu-to la fortuna di conoscere lAssociazione Italiana Endometriosi che mi ha supportato nellaccettazione della malattia. La consapevolezza della dimensione, dei numeri purtroppo alti di casi di donne nella mia stessa situazione mi ha fatto sentire meno sola. Per questo ora io collaboro con loro come volontaria in un gruppo di auto aiuto.

    Vuoi fornire dei recapiti dellAssociazione?Volentieri, il sito internet www.endoassoc.it e il numero verde 800- 03.19.77

  • 70 aprile 2011

    l piano per il riordino dei puntiI centri con meno di 1000 parti allanno verranno chiusi

    Dopo la definitiva approvazione della Conferenza Stato-Regioni, il piano di riordino dei punti nascita proposto dal Ministro Fazio tro-va appoggio anche da parte della Sigo (Societ italiana di ginecolo-gia ed ostetricia). Il provvedimento, che ha gi susci-tato le prime resistenze, prevede la riduzione dei centri con meno di mille parti allanno e, quindi, la definizione di dieci punti chiave per ridisegnare la mappa della nascita del nostro paese. Rimar-ranno, comunque, operativi i punti nascita delle aree geografiche pi isolate e con rilevanti difficolt di attivazione del servizio di traspor-to di emergenza delle gestanti a

    rischio: questo uno dei punti del piano Fazio.Non sono ammissibili dero-ghe al piano di riordino dei pun-ti nascita - commenta il profes-sore Nicola Surico, Presidente dellAssociazione - le strutture con meno di mille nascite lanno vanno riconvertite. Saremo noi ginecologi, per primi, a spiegare alle nostre pazienti che meglio sopportare alcuni minimi disagi logistici, magari qualche chilo-metro in pi, ma avere strutture che garantiscono al meglio la sa-lute di madre e bambino. Si tratta, ovviamente, di uninizia-tiva volta innanzitutto a tutelare mamme e piccini in quanto ga-

    Si tratta, ovviamente, di uniniziativa volta innanzitutto a tutelare mamme e piccini

  • aprile 2011 71

    l piano per il riordino dei puntinascita

    di Lucia Macchioni

    rantir centri operativi finalmente adeguatamente attrezzati e sicuri ed in grado di favorire il parto na-turale assicurando laccesso alla-nalgesia epidurale a chiunque. A tuttoggi, infatti, le procedure di partoanalgesia sono diffuse con modalit insufficienti per carenza di personale anestesiologico. Tra-mite la diffusione del parto senza dolore, quindi, il piano si propo-ne una consistente riduzione dei parti cesari.Migliorare la formazione degli operatori e monitorare costante-mente la loro attivit, infine, sar

    unulteriore impegno per raggiun-gere lo sviluppo ed il progresso in campo sanitario. Sappiamo che i veri problemi si presenteranno ora, sul territorio, in fase di applicazione delle nuo-ve disposizioni - continua il Presi-dente della Sigo - e, per scongiu-rare resistenze a livello locale, ci faremo portavoce, in prima per-sona, di una sensibilizzazione del-le donne, per sottolineare come questi criteri vadano a loro tutela. Questo il primo passo per una nuova stagione della ginecologia nel nostro paese, sulla base di un

    aprile 2011 71

  • 72 aprile 2011

    rinnovato rapporto di fiducia fra donne e medici. Nata nel 1892, la grande casa di tutti i ginecologi italiani rivolge, inoltre, un appello allunilateralit ed alla collabo-razione fra universit, ospedale e territorio: su questo triplice asse che si gioca la sfida per una migliore assistenza materno-in-fantile e non pi il tempo di sterili battaglie di retrovia-conclude Su-rico-. Dobbiamo impegnarci tutti insieme nella tutela della sanit pubblica, una risorsa inestimabi-

    le del nostro paese, che rischia di venir messa in discussione. In particolare Surico sottolinea limportanza della rivalutazione culturale ed economica dellas-sistenza materno-infantile e della donna nel suo complesso. Per cui, la priorit del Presiden-te senza dubbio costruire una sorta di alleanza fra istituzioni per garantire una professionalit a trecentosessanta gradi in gra-do di trasformare in realt quan-to previsto dalla riforma.

    Nata nel 1892, la grande casa di tutti i ginecologi italiani rivolge, inoltre, un appello allunilateralit ed alla

    collaborazione fra universit, ospedale e territorio

  • Facciamo il panepag. 74

    Arrivano i giocattoliecofriendly

    pag. 78

    Mamma bio

  • 74 aprile 2011

    Quando sentiamo parlare di pane fatto in casa pensiamo subito alle nostre nonne, ma molti oggi stanno riscopren-do la tradizione del pane fat-to in casa; sta infatti crescendo linteresse intorno ai corsi di pa-nificazione naturale, alle ricette per fare il pane, ai libri di sugge-rimenti e consigli che aiutano a diventare quasi dei veri fornai.Fare il pane in effetti, pi faci-

    le di quanto possa sembrare e la soddisfazione di mangiare a pranzo o cena il pane fatto con le nostre mani enorme.Ma da che parte iniziamo? Di sicuro la scelta degli ingre-dienti di notevole importanza: innanzitutto dobbiamo fare mol-ta attenzione al lievito, quello pi comunemente utilizzato il lievito di birra (in cubetti oppure in granuli), poi ci sono quelli in

    Una tradizione antica che sta ritornando nelle nostre case

    acciamo il

    La lievitazione naturale, si ottiene grazie ad un impasto di acqua e farina lasciato fermentare

    74 aprile 2011

  • aprile 2011 75

    acciamo ilpovere (o chimici), adatti ai pani che lievitano durante la cottu-ra ed infine quello di cui ci oc-cuperemo noi: il lievito natura-le, anche detto pasta madre, o pasta acida. La lievitazione naturale, si ottiene grazie ad un impasto di acqua e farina lascia-to fermentare, la fermentazione lattica che si va a creare rende il pane pi digeribile, oltre a ren-derlo pi gustoso.Vediamo come si procede, di sicuro dovremo saper superare i primi eventuali fallimenti e fare

    un po desperienza, occorro-no infatti alcuni tentativi prima di arrivare a fare del buon pane, ma poi sar senza dubbio diver-tente e ricco di soddisfazioni.Innanzitutto bisogna procurarsi la pasta madre quindi la si mischia con 150 millilitri di acqua, 150 gram-mi di farina e si lascia riposa-re per 8 ore.Trascorso questo tempo si fa una fontana con 1500 grammi di farina, anche di diverso tipo, in base ai gusti, con un cucchiaio di

    di Ilaria Martina

  • 76 aprile 2011

    sale per ogni chilo di farina. Al

    centro della fontana poniamo la nostra pasta madre ed iniziamo ad impastare incorporando un po di farina alla volta con un li-tro di acqua tiepida. Dopo aver amalgamato il tutto formiamo

    una sorta di palla con lim-pasto, lo copriamo con un telo umido per due ore, ma prima ne togliamo circa un pugno: sar la nostra pasta madre per la vol-ta successiva, da conservare in frigorifero, chiusa in un baratto-lo di vetro. Dopo due ore dividiamo in due

  • aprile 2011 77

    limpasto e lavoriamo separa-tamente le due parti, possiamo anche aggiungere dei semi o altri ingredienti. A questo punto non ci resta che mettere gli im-pasti nelle teglie e lasciarli ripo-sare coperti per altre due/quat-tro ore. Infine scaldiamo il forno

    a circa 220 gradi ed inforniamo il nostro pane, per circa unora: la temperatura e il tempo dipen-dono anche dal tipo di forno. Dopo la cottura togliamo il pane dalle teglie e lo lasciamo raffred-dare, coperto da un telo.

    Caldi profumi si diffondono per casa e chiss perch, tutti in famiglia arrivano di corsa in cucina Nascondetelo bene!

  • 78 aprile 2011

    xxxxxxx

    di Elisabetta Belotti

    I giochi ecologici a misura di bambino

    Il gioco per i bambini fonda-mentale; per un bambino non si tratta solo di divertirsi gio-cando, infatti attraverso il gio-co egli impara, acquisisce e consolida abilit e competen-ze. Per questo importante scegliere giochi adatti ai bam-bini, capaci di liberare la loro creativit e favorire lapprendi-mento, coniugandolo al diver-timento. Inoltre, un genitore pu ora scegliere anche giochi e giocattoli ecofriendly.

    Partiamo dai pi classici: i giochi in legno. Il legno un materiale ecolo-gico per eccellenza; viene poi certificato, trattato con vernici atossiche e sottoposto a prove di resistenza antirottura. Tipica-mente questi giocattoli nascono nei paesi nordici, ma sono ormai diffusissimi anche in Italia. Si va dai classici sonagli ai giochi da manipolare, dalle catenelle porta succhietto alle catenelle-gioco da attaccare al passeggi-no e allovetto. Ancora ci sono clip da agganciare ai vestitini,

  • aprile 2011 79

    palestrine multiattivit, giochi di costruzioni. Con questi ultimi si possono costruire fortezze, case, castelli, aeroplani, mobili per bambole e tutto ci che la fantasia del bambino pu imma-ginare. Sono di solito consigliati per bimbi dai tre anni di et in poi; contribuiscono allo sviluppo fisico e psichico del bambino, aiutando la coordinazione visivo-manuale, la creativit e la capa-cit di apprendimento.

    ecofriendly

    Il legno un materIale ecologico per eccellenza; viene poi certifi-cato, trattato con vernici atossiche e sottoposto a prove di resistenza antirottura.

  • 80 aprile 2011

    Interessanti sono anche i gio-cattoli in cotone biologico: morbidi pupazzi in cotone biologi-co e imbottiti di lana naturale, bam-bole di pezza e bambolotti in fibra naturale, con vestitini in cotone bio-logico. Si possono trovare anche sonagli e anelli da dentizione, pal-le e peluche con carillon. Esistono anche cuscini in cotone biologico, con varie forme. Una delle pi ac-cattivanti rappresenta la Terra: un vero cuscino in cotone a forma di globo, morbido e idoneo ad avvi-cinare il bimbo a una prima cono-scenza della geografia.

    Per colorare e disegnare esi-stono prodotti come le tempere naturali in polvere. Si avvalgono di coloranti provenienti da estratti vegetali e sono adatte soprattutto ai bambini pi piccoli, che tendono ancora a portare tutto alla bocca. Si possono usare col pennello, oppure con le dita e sono facilmente lavabili.

    Ultimamente si stanno affer-mando giocattoli ecologici re-alizzati in cartone, molto amati dai bambini perch richiedono di essere costruiti: si devono assem-blare i pezzi e colorarli. Sono realiz-zati in cartone riciclato, si possono decorare e personalizzare usando vernici, carte, collage, pastelli e pen-narelli. Lidea di base semplice, ma studiata per stimolare la creativit e linterattivit del bambino. Si pos-sono creare forme tridimensionali o decorazioni per le occasioni impor-tanti; le pi amate sono le pi clas-

    Esistono anche cuscini in cotone biologico, con varie forme

    Sono realizzati in cartone riciclato, si possono decorare e personalizzare usando vernici, carte, collage, pastelli e pennarelli

  • aprile 2011 81

    siche ,come la casa delle bambole, il cavallo a dondolo e laeroplano.

    una novIt rappresentata da un nuovo gIoco da manIpolare per creare forme e gIochInI. Si tratta di un materiale a base di amido di mais, che nasce da risor-se rinnovabili di origine agricola ed quindi completamente biodegrada-bile. Il gioco si presenta sotto forma di mattoncini; sufficiente inumi-dirli per attaccarli tra loro o su fogli di carta o ai vetri delle finestre, dato che lamido contenuto nei matton-cini infatti una vera e propria colla naturale. Attaccando i mattoncini a sagome di cartoncino si possono realizzare svariati oggetti: corone, anelli, collane, vasi di fiori e porta foto. I mattoncini di amido di mais

    possono macchiare, ma essendo colorati con colori alimentari, basta un lavaggio a basse temperature per fare andare via le macchie. I co-lori alimentari sono innocui, quindi sufficiente lavare le mani al bambino quando ha finito di giocare. I mat-toncini si possono anche riutilizzare, inumidendoli un po; quando non sono pi riutilizzabili si possono met-tere in giardino, essendo completa-mente biodegradabili. Ci sono anche nuovi giochi per bambini che funzionano con il sole invece che con le classiche bat-terie. Esistono giostrine dotate di piccole cellule fotovoltaiche e automobiline con piccoli pannelli fotovoltaici: questi sono in grado di trasformare lenergia luminosa in energia elettrica. Il valore par-ticolare di questi giochi non sta solo nelle pile risparmiate, ma nella possibilit di utilizzare ener-gia pulita e di avvicinare i bambini

    a temi complessi come il risparmio energetico e le fonti rinnovabili di energia.

    Esistono anche cuscini in cotone biologico, con varie forme

    Sono realizzati in cartone riciclato, si possono decorare e personalizzare usando vernici, carte, collage, pastelli e pennarelli

  • Massaggio infantilepag. 84

    Yoga prenatalepag. 88

    Sport

  • Il massaggio infantile un mezzo per entrare in comuni-cazione con il bambino.

    Per vivere il massaggio in manie-ra positiva si deve essere pron-ti ad incontrarsi: cio il genitore deve massaggiare il bambino nel momento pi opportuno della giornata. Infatti, se il genitore ef-

    fettua il massaggio in modo di-stratto, senza guardare il bambi-no negli occhi, senza sorridergli

    o parlargli, comunica al bambino solo nervosismo, freddezza ed indifferenza.Una volta trovato il momen-to giusto si prepara lambiente. Lambiente nel quale si effettua il

    xxxxxxx

    Un momento dolce e rilassante da passare

    con il proprio figlio

    di Carmela Giordano

    Esso favorisce:a) il legame di attaccamento tra genitorifigli;

    b) uno stato di benessere nel bambino;

    c) la conoscenza delle varie parti del corpo, sviluppando limmagine di S;

    d) stimola, fortifica e regolarizza il sistema circolatorio, respiratorio, mu-scolare, immunitario, gastrointestinale, in quanto previene e d sollievo

    alle coliche gassose;

    e) un sostegno al ritmo sonno-veglia.

  • massaggio deve essere caldo ed accogliente, costituito da cuscini, asciugamani ed oli con i quali ef-fettuare il massaggio. consigliato luso di oli natura-li, spremuti a freddo, senza lag-giunta di solventi chimici. Lolio pi usato quello di mandorle dolci. La posizione da assumere du-

    rante il massaggio deve essere comoda sia per la madre che per il bambino. opportuno che la madre si sieda a terra e crei una culla con le gambe (le piante dei piedi devono essere unite e toc-carsi) e lo spazio che si viene a formare deve essere riempito da un cuscino sul quale si adagia il bambino.

    Per vivere il massaggio in modo positivo si deve essere pronti ad in-contrarsi

  • In conclusione, possiamo definire il massaggio come una forma di comu-nicazione tattile le cui caratteristiche principali sono:A) ImmediatezzaB) SinceritC) Alta qualit, perch permet-te di apprezzare le sfumature dellaltroD) Non superficialit, perch va in profonditE) Facilit di esecuzione

    Gli effetti del massaggio sono prevalentemente tre:1) EFFETTO STIMOLANTE: la stimolazione della pelle attraverso il mas-saggio aiuta a sviluppare e a regolare il funzionamento dei diversi siste-mi organici alleviando, per esempio, le coliche gassose. Il contatto visivo,

    che si crea durante il massaggio, funge da feedback per la madre che, in

    questo modo, comprende se le cure che sta mettendo in atto sono appro-priate ed eseguite in modo corretto.

    2) EFFETTO RILASSANTE: il massaggio aiuta il bambino a liberarsi del-le tensioni muscolari, dallansia e dallo stress che lo rendono inquieto.

    3) EFFETTO PSICOLOGICO: il massaggio approfondisce la conoscenza,

    la comunicazione, la confidenza tra genitori-figli. Durante il massaggio

    si mettono in atto una serie di scambi tra madre-bambino che permette

    loro di rafforzare il legame affettivo attraverso reciproci riconoscimenti. Il

    massaggio , quindi, un ottimo strumento di comunicazione tattile e visivo.

    86 aprile 2011

  • 88 aprile 2011

    xxxxxxx

    per un parto attivo

    Lo Yoga prenatale un metodo di preparazio-ne al parto attivo che si basa sulle antiche discipline meditative indiane

    oga prenatale Stabilire una comunicazione col proprio bimbo, inviargli messaggi rassicuranti e posi-tivi partendo dal presupposto che tutto ci che la mamma vive, il bambino lo vive insie-me a lei. Infatti, nei nove mesi di permanenza nel grembo ma-terno, la vita del bambino un susseguirsi di meravigliose tra-sformazioni organiche e funzio-nali che lo preparano ad affron-tare le nuove condizioni di vita, nel mondo che lo aspetta. In questo processo, anche il cor-po della mamma che lo acco-glie e lo nutre dentro di s, si trasforma e si adatta al grande evento. Per abbinare coniugare sport e benessere in gravidan-

    za, lo yoga prenatale spesso la soluzione ideale.Lo yoga prenatale un metodo di preparazione al parto attivo che si basa sulle antiche disci-pline meditative indiane, unen-do respirazione a posizioni yoga (asana), che aiutano a ritrova-re la forza e larmonia interiore, utilissime nelle pause tra una contrazione e laltra, nonch per preparare la muscolatura impe-gnata durante il parto.Grazie ad una prati-ca costante du-rante la gra-vidanza, la mamma in attesa tro-va serenit e profonda forza interio-re per affrontare tutte le emozioni e i cambiamenti che av-vengono dentro di lei. Se abbinato ad un esercizio car-diovascola-re come c a m m i -nare, lo

  • aprile 2011 89

    oga prenatale Iscriversi ad un corso : consigli utili

    Sei al primo trimestrePer prima cosa occorre individuare un centro specializzato nello yoga prenatale con istrut-tori qualificati, in cui sentirsi a proprio agio. Per iniziare bastano poche e semplici regole: bere molta acqua prima, durante e dopo gli esercizi, respirare a fondo e con regolarit du-rante lo stretching, e, in caso di dolori, chie-dere allistruttore di indicare una posizione al-ternativa.

    Il secondo trimestre.Le giunture iniziano ad allentarsi, dunque oc-corre cautela. Il giro vita in espansione influisce sul senso di equilibrio, quindi meglio cambia-re posizione spesso e lentamente. Evitare lo stare sdraiate sulla schiena al fine di mantene-re un flusso regolare verso lutero.

    Il terzo ed ultimo trimestreOra che la pancia pi grande, importante eseguire posizioni da in piedi, appoggiando-si al muro o utilizzando una sedia come so-stegno, per evitare di perdere lequilibrio e ri-schiare di far male a noi stesse o al bambino. Anche dei sostegni come blocchi e cinghie possono aiutare a cambiare posizione con maggiore stabilit.

    yoga diventa un modo ideale per restare in forma durante la gestazione. Il corpo resta flessibile, vengono tonificati i muscoli e migliora lequilibrio e la circolazione dellintero or-ganismo.La futura mamma impara a ri-lassarsi: un aspetto fondamen-tale in vista del parto. Inoltre, trovarsi in un ambiente positivo

    e di sostegno fornisce una cari-ca emotiva che invoglia a prose-guire gli esercizi prima, durante e dopo la maternit.

  • 90 aprile 2011

    Per concludere: qualche precauzione Evitare posizioni che allunga-no troppo i muscoli addominali, come affondi in avanti e laterali, e piegamenti allindietro. In gra-vidanza si pi a rischio di sti-

    ramenti o strappi perch gli or-moni che permettono allutero di espandersi allentano anche gli altri tessuti connettivi.Ricordate che la cosa pi impor-tante rimane ascoltare sempre listinto e restare rilassate.

    Le posizioni (asana) mi-gliori in gravidanzaPosizione del Ciabattino (baddha konasana): Posizione da seduti che aiuta ad aprire il bacino. Mettersi dei cuscini o degli asciugama-ni arrotolati sotto le ginocchia per evitare liperestensione delle anche. Sedere con la schiena dritta appoggiata al muro, con le piante dei piedi una contro laltra. Infi-ne premere delicatamente le ginocchia verso il basso e verso lesterno, senza forzare.

    Tilt pelvico (o posizione Gat-to/Mucca): Aiuta ad alleviare il mal di schiena, un problema comune in gravi-danza. Appoggiarsi su mani e ginocchia, spalle ben larghe e ginocchia in linea con le anche, tenendo le braccia dritte ma senza bloccare i gomiti. Stringere i glutei e abbassarli quando si inspira. Rilassa-re la schiena in posizione neutra quando espiri.

    Posizione laterale: Una buona posizione di riposo alla fine di un alle-namento. Ci si sdraia sul fianco destro o sinistro con la testa appoggiata ad un braccio o a una coperta. Si mette il cusci-no o la coperta arrotolata fra le cosce per dare alle anche un po di sostegno.

  • gennaio 2011 91

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