Bimbi d'azzardo

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| 044 | maggio/giugno 13 12 bimbi d’azzardo i l gioco sta nel fatto che si deve schiacciare il pulsante al momento giusto, in modo tale che la pallina nisca nella fessura con più punti, su una ruota che gira continua- mente. Un po’ banale, dopo due tiri anche noioso. Eppure è una delle macchinette più diffuse nelle sale giochi tradizionali: si chia- ma “Slam a winner”. Possibile che bambini e adolescenti, abituati alle playstation, si ac- contentino di così poco? Sì, perché c’è il gusto della vincita: più sei bravo (o fortunato) più la macchinetta sputa decine di ticket da un punto (come quelli del disegno). Più se ne accumulano e più è pre- zioso il premio che si può ritirare. Alla sala giochi del centro commerciale Auchan di Cesano Boscone, hinterland di Milano, i premi sono tutti lì esposti: dai brac- cialetti di plastica (intorno ai 150 punti) alla pistola giocattolo (700 punti), dalla bilan- cia da cucina (2.500) alla piastra per i capelli (2.600), dall’Mp3 (2.550) no all’Ipad (ben 66.700 punti). Puntata tipo da un euro. Tecnicamente questo tipo di macchinette vengono denite “ticket redemption”, ossia resti- tuiscono almeno una parte di quel che si è speso attraverso un premio. Ce ne sono di vario ge- nere: alcune assomigliano molto ai classici ipper, in altri bisogna solo schiacciare un pulsante per Si CHiamano TiCkET REDEmPTion. SPoPoLano TRa i Ragazzini CHE CoSì imPaRano a SCommETTERE SuLLa FoRTuna. | TESTo | DArio PALADini | iLLuSTRazionE | Lorenzo gritti fermare sul colore blu una serie di luci rotan- ti. Quale probabilità c’è di vincere un Ipad non è dato saperlo. Che differenza c’è rispetto a una slot ma- chine? O a un altro gioco d’azzardo? I co- struttori di queste macchinette assicurano che la differenza è notevole: nelle ticket re- demption si punta sull’abilità del giocatore e soprattutto il premio non è mai in denaro. Per questo motivo, mentre le slot machine sono vietate ai minori di 18 anni, le ticket re- demption sono accessibili anche ai bambini. Basta andare in un qualsiasi centro commer- ciale per vedere come stanno afancando o sostituendo i classici giochi elettronici, dove l’unico divertimento è far punti e far durare il più possibile la partita. “Non è detto che creino dipendenza -rico- nosce Matteo Iori, presidente del Conagga, il coordinamento nazionale dei gruppi per gio- catori d’azzardo-. Quel che mi preoccupa è il messaggio culturale: n da piccoli si cerca di delizzarli a uno stile di vita che contempla il tentare la fortuna, il giocare per vincere qual- cosa che abbia un valore monetario”. A Firenze, nell’agosto scorso, un gruppo di mamme ha protestato perché sotto il tendone di Mondobimbo, spazio del Comune dedicato ai bambini, sono comparse le ticket redem- ption, annunciate con grandi cartelli come “Gioca e vinci” o “Sda la fortuna”. “Alcune mamme si sono accorte che i loro gli continuavano a chiedere soldi -racconta Ornella De Zordo, la consigliera comunale che ha sollevato il caso e chiesto al sindaco Matteo Renzi di intervenire-. Certo non c’era alcuna violazione di legge, ma comunque Mondobimbo era diventato un luogo negati- vo. Alla ne il gestore le ha tolte, preferendo non mettersi contro i genitori”. Per le ticket redemption non ci sono nor- me che regolino l’installazione ed eventuali limiti d’età per gli utenti. Solo la legge di sta- bilità del governo Monti ha previsto una sor- ta di sanatoria, stabilendo che i gestori delle sale debbano pagare 500 euro per ogni mac- chinetta usata nel 2012. L’associazione dei costruttori e gestori di giochi elettronici (Sapar) ha subito protestato e ora sta preparando una serie di contropro-

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articolo tratto da Terre di Maggio/Giugno 2013

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bimbi d’azzardoi l gioco sta nel fatto che si deve schiacciare

il pulsante al momento giusto, in modo tale che la pallina finisca nella fessura con

più punti, su una ruota che gira continua-mente. Un po’ banale, dopo due tiri anche noioso. Eppure è una delle macchinette più diffuse nelle sale giochi tradizionali: si chia-ma “Slam a winner”. Possibile che bambini e adolescenti, abituati alle playstation, si ac-contentino di così poco?

Sì, perché c’è il gusto della vincita: più sei bravo (o fortunato) più la macchinetta sputa decine di ticket da un punto (come quelli del disegno). Più se ne accumulano e più è pre-zioso il premio che si può ritirare.

Alla sala giochi del centro commerciale Auchan di Cesano Boscone, hinterland di Milano, i premi sono tutti lì esposti: dai brac-cialetti di plastica (intorno ai 150 punti) alla

pistola giocattolo (700 punti), dalla bilan-cia da cucina (2.500) alla piastra per i

capelli (2.600), dall’Mp3 (2.550) fino all’Ipad (ben 66.700 punti). Puntata tipo da un euro.

Tecnicamente questo tipo di macchinette vengono definite “ticket redemption”, ossia resti-tuiscono almeno una parte di quel che si è speso attraverso un premio. Ce ne sono di vario ge-nere: alcune assomigliano molto

ai classici flipper, in altri bisogna solo schiacciare un pulsante per

Si CHiamano TiCkET REDEmPTion. SPoPoLano TRa i Ragazzini CHE CoSì imPaRano a SCommETTERE SuLLa FoRTuna.

| TESTo | DArio PALADini | iLLuSTRazionE | Lorenzo gritti

fermare sul colore blu una serie di luci rotan-ti. Quale probabilità c’è di vincere un Ipad non è dato saperlo.

Che differenza c’è rispetto a una slot ma-chine? O a un altro gioco d’azzardo? I co-struttori di queste macchinette assicurano che la differenza è notevole: nelle ticket re-demption si punta sull’abilità del giocatore e soprattutto il premio non è mai in denaro. Per questo motivo, mentre le slot machine sono vietate ai minori di 18 anni, le ticket re-demption sono accessibili anche ai bambini. Basta andare in un qualsiasi centro commer-ciale per vedere come stanno affiancando o sostituendo i classici giochi elettronici, dove l’unico divertimento è far punti e far durare il più possibile la partita.

“Non è detto che creino dipendenza -rico-nosce Matteo Iori, presidente del Conagga, il coordinamento nazionale dei gruppi per gio-catori d’azzardo-. Quel che mi preoccupa è il messaggio culturale: fin da piccoli si cerca di fidelizzarli a uno stile di vita che contempla il tentare la fortuna, il giocare per vincere qual-cosa che abbia un valore monetario”.

A Firenze, nell’agosto scorso, un gruppo di mamme ha protestato perché sotto il tendone di Mondobimbo, spazio del Comune dedicato ai bambini, sono comparse le ticket redem-ption, annunciate con grandi cartelli come “Gioca e vinci” o “Sfida la fortuna”.

“Alcune mamme si sono accorte che i loro figli continuavano a chiedere soldi -racconta Ornella De Zordo, la consigliera comunale che ha sollevato il caso e chiesto al sindaco Matteo Renzi di intervenire-. Certo non c’era alcuna violazione di legge, ma comunque Mondobimbo era diventato un luogo negati-vo. Alla fine il gestore le ha tolte, preferendo non mettersi contro i genitori”.

Per le ticket redemption non ci sono nor-me che regolino l’installazione ed eventuali limiti d’età per gli utenti. Solo la legge di sta-bilità del governo Monti ha previsto una sor-ta di sanatoria, stabilendo che i gestori delle sale debbano pagare 500 euro per ogni mac-chinetta usata nel 2012.

L’associazione dei costruttori e gestori di giochi elettronici (Sapar) ha subito protestato e ora sta preparando una serie di contropro-

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Non sarà una legge proibizionista: “Vogliamo solo tutelare un diritto fondamentale dei cittadini, quello alla salute”. Angela Fioroni è la segretaria regionale di Legautonomie, l’associazione di Comuni che, insieme alla Scuola delle buone pratiche di Terre di mezzo, sta preparando il testo per un disegno di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo. Un testo che si ispira ai principi delle norme sul fumo delle sigarette: queste ultime infatti non sono vietate, ma per il tabacco non è ammessa alcuna forma di pubblicità e ci sono dei limiti sui luoghi in cui si può fumare. Analogamente, la nuova legge regolamenterà in maniera più rigida le procedure di autorizzazione alla gestione dei giochi d’azzardo (dalle slot machine al poker on line) e all’apertura delle sale. Inoltre, vieterà ogni

forma di pubblicità e prevederà più controlli sui flussi di denaro dei gestori dei giochi, per evitare l’infiltrazione della criminalità organizzata e il riciclo di denaro. Infine, la legge darà più potere ai sindaci sull’apertura delle sale gioco nel loro territorio, cosa che ora non hanno. “La dipendenza dal gioco patologico è riconosciuta come una malattia vera e propria, ma non ci sono fondi per la cura -aggiunge Angela Fioroni-. La nuova legge prescriverà che una percentuale degli introiti dei Monopoli di Stato in questo settore sia destinata alla cura e alla prevenzione”. A settembre inizierà la raccolta delle firme che accompagneranno la presentazione in Parlamento del disegno di legge. Sul sito terre.it a breve il testo della legge e gli indirizzi dove firmare per sostenerla.

slot, ma senza spot

Quelli che dicono noSiete sindaci, assessori o semplici cittadini e non sapete cosa fare contro l’invasione delle slot machine? Questo è il manuale giusto per voi. Angela Fioroni, segretaria

lombarda delle Lega delle autonomie locali, racconta infatti cosa stanno facendo decine di sindaci in tutta Italia: dalle delibere ai progetti di prevenzione e cura delle dipendenze (Terre di mezzo Editore, 57 pagine - 4 euro). Lo trovate in libreria e su terre.it.

poste: in particolare è disposta (bontà sua) a limitare l’installazione delle macchinette alle sale gioco (escludendo quindi i bar), in cambio della cancellazione della tassa dei 500 euro.

Resta il fatto che nessuno sa quante siano le ticket redemption in funzione, né a quanto ammonti il giro d’affari complessivo.

Le ticket redemption intanto continuano a ingolosire ragazzini e adolescenti. Le si tro-vano anche nei Family entertainement center (Fec), come ora vengono chiamate le mega sale gioco, disposte magari su più piani, in cui convivono slot machine, piste di bowling, biliardi e ticket redemption.

“Il problema di fondo sta in questa con-tiguità di giochi diversi. A volte a dividere i diversi settori c’è solo una porta o una ten-da, con su scritto ‘vietato ai minori’ -afferma Maurizio Fiasco, sociologo e consulente del-la Fondazione Antiusura-. Come a dire: cari bambini ora vi diamo i ticket, quando sarete grandi potrete vincere davvero, denaro so-nante, come gli adulti”.

LEgauTonomiE E TERRE Di mEzzo STanno PREPaRanDo una LEggE Di iniziaTiva PoPoLaRE.

| TESTo | DArio PALADini