Bergamo Socialista numero V-1

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1/8 Bergamo socialista Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi - Fondato nel 1946 Nuova serie anno III - Ottobre 2012 - n. 5 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 2 del 16.01.1973 Poste Italiane s.p.a. - spedizione in a.p. 70% - LO/BG INDICE Una grande socialista ci ha lasciati: Laura Baruffi Spending Review e amministrazioni locali Italia bene comune e primarie 2012 Rise Up:dai giovanni socialisti europei Satira politica e anticlericale tra fine ‘800 e inizio ‘900 Una grande socialista ci ha lasciati: Laura Baruffi di Rino Tiani Testimone coerente e appassionata, generosa e disponibile, ha saputo coniugare con equilibrio i valori della fratellanza, dell’uguaglianza e della libertà traducendoli in un impegno civile continuo e intenso, così come ha ricordato Silvana Tacchio, a nome di Raffaella e Pia, nell’ultimo saluto. Continua a pag. 4 “Governare i comuni ai tempi della spending review” I parte Il governo Monti per ottemperare alle direttive europee ha messo in campo una serie di misure di risparmio, meglio note come spending review. L’iniziativa governativa sta sollevando una serie di perplessità all’interno delle comunità locali: da qui la necessità di conoscere l’impatto della suddetta decisione interpellando alcuni amministratori locali, in questo numero riportiamo gli interventi di Vittorio Milesi Sindaco di San Pellegrino e Francesco Ghilardi, Assessore al bilancio di Nembro. Continua a pag. 2 Primarie 2012: i socialisti sostengono Bersani. di Elle_BF C’erano l’onorevole Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne, il segretario provinciale Francesco De Lucia, la coordinatrice della Lombardia dei Giovani Socialisti Sara Pasquot, Rino Tiani, Direttore di Bergamo Socialista, Vittorio Remondi coordinatore comitato socialista per Bersani Bergamo-Serassi, Giuseppe Messina responsabile SOS diritti, Claudio Maffi coordinatore comitato socialista media val Brembana... Continua a pag.7

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Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi - Fondato nel 1946 Nuova serie anno III - Ottobre 2012 - n. 5

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Bergamo socialista

Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi - Fondato nel 1946 Nuova serie anno III - Ottobre 2012 - n. 5 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 2 del 16.01.1973 Poste Italiane s.p.a. - spedizione in a.p. 70% - LO/BG

INDICE

� Una grande socialista ci ha

lasciati: Laura Baruffi

� Spending Review e

amministrazioni locali

� Italia bene comune e

primarie 2012

� Rise Up:dai giovanni

socialisti europei

� Satira politica e anticlericale

tra fine ‘800 e inizio ‘900

Una grande socialista ci ha lasciati: Laura Baruffi di Rino Tiani

Testimone coerente e appassionata, generosa e disponibile, ha saputo

coniugare con equilibrio i valori della fratellanza, dell’uguaglianza e

della libertà traducendoli in un impegno civile continuo e intenso,

così come ha ricordato Silvana Tacchio, a nome di Raffaella e Pia,

nell’ultimo saluto. Continua a pag. 4

“Governare i comuni ai tempi della spending review” I parte

Il governo Monti per ottemperare alle direttive europee ha messo in

campo una serie di misure di risparmio, meglio note come spending

review.

L’iniziativa governativa sta sollevando una serie di perplessità

all’interno delle comunità locali: da qui la necessità di conoscere

l’impatto della suddetta decisione interpellando alcuni amministratori

locali, in questo numero riportiamo gli interventi di Vittorio Milesi

Sindaco di San Pellegrino e Francesco Ghilardi, Assessore al bilancio

di Nembro. Continua a pag. 2

Primarie 2012: i socialisti sostengono Bersani. di Elle_BF

C’erano l’onorevole Pia Locatelli, presidente onoraria

dell’Internazionale socialista donne, il segretario provinciale

Francesco De Lucia, la coordinatrice della Lombardia dei

Giovani Socialisti Sara Pasquot, Rino Tiani, Direttore di

Bergamo Socialista, Vittorio Remondi coordinatore comitato

socialista per Bersani Bergamo-Serassi, Giuseppe Messina

responsabile SOS diritti, Claudio Maffi coordinatore comitato

socialista media val Brembana...

Continua a pag.7

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Segue da pag. 1 – Intervista a Francesco Ghilardi (assessore al bilancio del

comune di Nembro)

Come riesci a svolgere il tuo mandato in questa

situazione di tagli alla spesa?

I tagli alla spesa sono gravosi, ma soprattutto soggetti a

continue variazioni che rendono il quadro economico

dei Comuni profondamente incerto.

A tal proposito basti pensare che nella seduta del 2

agosto scorso la Conferenza Stato-Città ha prorogato al

31 ottobre 2012 il termine per l'approvazione dei

Bilanci di Previsione 2012 degli Enti locali (quando

una precedente proroga, deliberata con decreto del

Ministro dell'Interno il 20 giugno, l'aveva già differito

al 31 di agosto).

Per il Comune di Nembro, ai tagli dei trasferimenti già

inclusi nel Bilancio di Previsione approvato il 9 marzo

scorso (che prevedeva una riduzione totale di circa

625.000 € rispetto all'assestato 2011), si assommano

ulteriori minori introiti formalizzati con la recente

variazione di settembre e dovuti all’addizionale

sull’energia elettrica 89.000 € e al fondo sperimentale

di riequilibrio 30.600 € oltre ai mancati rimborsi da

parte di UNIACQUE per la gestione del

servizio idrico integrato 20.000 €.

Il Bilancio risulta così particolarmente

"ingessato" e la quota parte di entrate correnti

tradizionalmente destinata alla realizzazione di

opere pubbliche è ormai pressoché azzerata; ci

sarà da ingegnarsi, quindi, per la realizzazione

di nuove opere, nella ricerca di modalità di

finanziamento alternative (basate su bandi, concorsi di

idee, accordi con i privati, ecc.).

Non dimentichiamo, inoltre, che su questo fronte pesa

anche l’incognita degli introiti dovuti ai contributi di

costruzione, in forte riduzione a causa della crisi del

mercato immobiliare.

Con riferimento alle spese correnti, infine, su un totale

di 5,5 milioni di euro, pressoché costante negli ultimi

10 anni, la spesa nel settore sociale è cresciuta, nel

frattempo, da 800 mila a 1,4 milioni € e copre oggi

quasi un quarto del totale; se poi vi sommiamo anche

l’istruzione, la cultura, la scuola e il tempo libero

raggiungiamo i 2,7 milioni, e superiamo

abbondantemente il 50%. L'intento della nuova

Amministrazione, sempre espressione della lista civica

di Paese Vivo, è quello di proseguire su questa strada,

minimizzando le spese improduttive e gli oneri di

gestione.

Il tuo è soggetto al patto di stabilità? Se sì quanto

questo, e la spending review in genere, ha inciso nella

gestione del vostro comune?

Cosa pensi di questo provvedimento?

Il nostro Comune, poiché conta un numero di abitanti

superiore ai 10.000 (11.636 per la precisione), risulta

già da anni alle prese con il meccanismo del Patto di

Stabilità. Tale meccanismo rappresenta la declinazione

nazionale del Patto di Stabilità e Crescita stipulato dai

Paesi membri dell'Unione Europea e comporta, di fatto,

l'impossibilità nel ricorrere ad indebitamento per il

finanziamento in proprio di opere pubbliche.

A fronte di questo effetto meritorio, che ha reso i

Comuni i principali protagonisti del risanamento dei

conti dello Stato, si segnala però la seguente criticità:

poiché il cosiddetto "saldo obiettivo" è prevalentemente

determinato sulla base dei flussi di cassa annuali,

anziché secondo il principio della competenza

economica tipica del bilancio vero e proprio, si ha una

gestione comunale eccessivamente vincolata alle

situazioni contingenti (si pensi all'andamento fluttuante

degli oneri di urbanizzazione, alle difficoltà di farsi

riconoscere i finanziamenti dopo aver vinto dei bandi,

ai ritardi nei trasferimenti di denaro da parte degli Enti

superiori, ecc.).

Inoltre, l'impossibilità di ricorrere all'indebitamento non

consente l'avvio di opere strategiche che, se ben

progettate e realizzate, possono comunque

avere una ricaduta economica positiva sull'area

d'intervento, a prescindere del loro impatto

iniziale sui conti pubblici.

Infine si segnala che, poiché gli avanzi di

amministrazione non concorrono a determinare

il rispetto del Patto negli esercizi successivi, la

vecchia logica dell'accumulo di risparmi sulle

spese correnti (da sommarsi su più esercizi

prima dell'avvio di opere pubbliche, magari poco prima

delle elezioni per il rinnovo del mandato...), perde

completamente di significato; oggi ogni capitolo di

spesa e ogni voce di incasso devono essere ben calibrati

e costantemente monitorati, con la collaborazione dei

vari uffici competenti.

In questa situazione cosa riuscite a fare per le

famiglie/persone colpite dalla crisi

economica/disoccupazione?

A Nembro il dato positivo sull’introito I.M.U., sebbene

ancora parziale in quanto frutto di una stima basata sui

versamenti della prima rata (versamenti che, a causa

dell’applicazione delle aliquote base previste dallo

Stato centrale vede pesare in modo differente le

detrazioni, non permettendo un’esatta stima per il fine

anno), consente di affermare che non s’è verificata la

temuta diserzione o protesta fiscale rispetto al

pagamento della nuova imposta e si conferma la

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correttezza del bilancio di previsione consegnato dalla

precedente Amministrazione di Paese Vivo.

Quest'ultima, ipotizzando il taglio dei trasferimenti

statali, aveva infatti deciso di ritoccare le aliquote base

previste dallo Stato centrale dandone correttamente

comunicazione fin dalla campagna elettorale per il

rinnovo del Consiglio Comunale, conclusasi con la

riconferma della lista stessa. Grazie ai maggiori introiti

risulta quindi possibile coprire gli ulteriori tagli dei

trasferimenti intervenuti durante l'anno (per circa

135.000 €, come sopra esposto) e ridurre la pressione

fiscale (per circa 70.000 €).

In particolare si è previsto di: - ridurre dal 9,5 al 6,5 per

mille l’aliquota sulle unità immobiliari

concesse in uso gratuito ai parenti in linea

retta fino al primo grado (genitori e figli); -

applicare l’aliquota base del 7,6 per mille alle

unità immobiliari appartenenti alle cooperative

edilizie a proprietà indivisa, adibite ad

abitazione principale dei soci assegnatari,

nonché agli alloggi aggiudicati dagli istituti

autonomi delle case popolari.

Sempre per correre in aiuto alle famiglie in difficoltà si

sta pensando alla creazione di uno sportello lavoro,

finalizzato alla ricerca di piccoli impieghi temporanei

che possano tamponare le situazioni di maggiore

difficoltà.

Per favorire l'insediamento di nuove attività produttive,

invece, si è confermata (fin dalla variante n°15 al Piano

Regolatore Generale, poi recepita anche nel nuovo

Piano di Governo del Territorio) la destinazione d'uso

produttiva delle principali aree industriali dismesse; in

particolare sull'area ex Comital sta ora sorgendo la

nuova sede di Persico s.p.a,. mentre sull'area Italtubetti

è già previsto un intervento di recupero immobiliare e

di riconversione produttiva finalizzato alla miglior

salvaguardia dei livelli occupazionali da parte della

Fassi Gru s.p.a.

Bergamo socialista Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi

Direttore editoriale: Francesco De Lucia –[email protected]

Direttore responsabile: Rino Tiani - [email protected]

Vice direttore responsabile: Paolo Pasquot

Redazione:Celestino Bianchi, Franco Colacello,

Santo Consonni, Pia Locatelli, Sara Pasquot, Carlo Rizzi.

Sede-Direzione-Redazione-Amministrazione:

Via C. Serassi, 13/E – Bergamo

Tel/Fax 035234377 - www.psbergamo.it

Intervista a Vittorio Milesi (Sindaco del comune di San Pellegrino Terme) Come riesce a svolgere il proprio mandato in questa

situazione di tagli alla spesa?

E' evidente che le straordinarie difficoltà che stiamo

vivendo come Paese, unite alla mancanza di risorse, ai

provvedimenti adottati dal Governo e al clima creatosi

attorno a coloro che si occupano della "cosa pubblica",

rendono sempre più ardua l'amministrazione dei nostri

Comuni, interrogandoci sul senso stesso di questo

impegno. Di fronte a questa drammatica situazione non

possiamo tuttavia lasciarci travolgere dalle difficoltà o

limitarci al lamento e all’imprecazione, perché non

serve e, soprattutto, non ci porta da nessuna parte.

Allora dobbiamo tentare di trasformare questa realtà

negativa, accettando in primo luogo di rimetterci in

gioco, trasformando in opportunità il disagio e

il disorientamento che oggi viviamo.

La sfida è nella capacità di individuare strade

nuove, amministrando senza risorse o con

risorse esigue, intercettando e costruendo

iniziative e servizi con il coinvolgimento di

privati e dei Gruppi e delle Associazioni che

costituiscono una preziosa risorsa per il

territorio. presenti sul territorio. Si potrebbe

dire sono “solo parole”, perché i fatti e la realtà sono

tutt’altra cosa. I fatti e la realtà sono tuttavia anche

quelli di persone che non si rassegnano al flusso delle

cose, ma a costo anche di grandi sacrifici, trovano

nuovi percorsi, rimettendosi in gioco, senza aspettare

che siano sempre “altri” ad avere il dovere di risolvere i

problemi.

Il Vs comune è soggetto al patto di stabilità? Se sì

quanto questo, e la spending review in genere, ha

inciso nella gestione del vostro comune?

Cosa pensate di questo provvedimento?

Il nostro Comune sino ad oggi non era soggetto al patto

di stabilità, lo sarà però a partire dal 2013 con

l'estensione di tale vincolo anche ai Comuni con meno

di 5000 abitanti. Guardiamo con forte preoccupazione a

tale prospettiva perché si tratta senza alcun dubbio di

un vincolo assurdo e incomprensibile che impedisce

agli Enti Locali di poter spendere risorse proprie

disponibili. Tale vincolo determina poi a cascata una

serie di effetti negativi tra i quali si ricorda, per la sua

particolare gravità, l'impossibilità di pagare le imprese

che hanno eseguito lavori per gli Enti Locali con tutte

le drammatiche conseguenze che conosciamo. Riguardo

ai "tagli della spesa" occorre sottolineare come nella

stragrande maggioranza dei Comuni di piccole

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dimensioni, le risorse disponibili vengano da sempre

gestite con oculatezza e rigore e quindi non ci sia nulla

da tagliare a meno che non si vogliano tagliare i servizi

ai cittadini. Come per i tentativi di soppressione dei

piccoli Comuni, si accredita l'idea che i costi e gli

sprechi riguardino tutto e tutti nello stesso modo e

misura ma così non è. In questo clima di confusione e

di contestazione, si alimenta un'idea pericolosa per la

stessa democrazia e cioè che tutte le Istituzioni siano

uno "spreco" e un qualcosa di "inutile".

In questa situazione cosa riuscite a fare per le

famiglie/persone colpite dalla crisi

economica/disoccupazione?

La grave crisi in atto ha aumentato a dismisura le

situazioni di bisogno e le fragilità di singoli e famiglie.

Centrale rispetto a questi temi, il problema del lavoro

che manca e sul quale tuttavia, nonostante gli

sforzi per promuovere nuove opportunità di

sviluppo che per il nostro Comune significano

in particolare rilancio turistico, siamo costretti

a registrare gravi ritardi e una situazione di

sostanziale stallo. Il nostro impegno acquista

tuttavia senso e significato soltanto se rivolge

un'attenzione privilegiata a queste situazioni in

molti casi drammatiche. L'assenza o la scarsità

di risorse non possono giustificare od essere un alibi

rispetto a questi temi. In questa direzione, stiamo

tentando di costruire e condividere con altre realtà (le

Parrocchie e i Gruppi e le Associazioni che operano sul

territorio) risposte, almeno parziali, ad esigenze e i

bisogni che interrogano le nostre comunità.

Segue da pag. 1:

Una grande socialista ci ha lasciati: Laura baruffi

Ispirandosi agli ideali del socialismo, Laura Baruffi ha

contribuito con la sua intelligenza a rendere, per quanto

possibile, la società in cui operava più giusta

rivolgendo in particolare le proprie attenzioni ai giovani

e alle donne nell’intento di assicurare loro dignità e

pari opportunità, il tutto muovendosi con modestia, ma

senza ingenuità.

Il dialogo e il confronto hanno nutrito le sue relazioni e

le sue iniziative come protagonista negli impegni

amministrativi e istituzionali raccogliendo la stima di

colleghi e colleghe, ma anche di ricevere il rispetto di

coloro che avevano idee divergenti dalle sue.

Laura Baruffi si è sempre battuta per la credibilità delle

istituzioni contro processi liquidatori nella

consapevolezza che l’evoluzione democratica si gioca

nell’assunzione della responsabilità di ogni cittadino e

cittadina, al di fuori da facili allineamenti e da

insofferenti integralismi.

Con la sua serietà professionale ha testimoniato

quotidianamente la sua ferma opposizione agli

stereotipi, ai luoghi comuni, alle pratiche

discriminatorie ingiustificate e crudeli, tali da mettere a

rischio, in determinati contesti, la vita stessa e

l’integrità fisica e psicologica delle donne.

Con la sua ironia ha saputo stemperare, anche negli

ultimi giorni, la gravità della sua condizione.

Lascia un grande vuoto nel mondo della formazione

professionale, campo in cui ha lavorato a lungo come

direttrice dell’ENAIP.

Al marito, al fratello Avv. Pier Enzo Baruffi, e a quanti

le sono stati particolarmente vicini nel lavoro e negli

affetti, va un abbraccio fraterno dei socialisti

bergamaschi. Rino Tiani

Direttore di Bergamo Socialista

Rise Up: dai giovani socialisti europei le proposte per “sollevarsi”dalla crisi

Rise Up è un’iniziativa presentata dai giovani

progressisti europei in occasione

dell’Université d’Eté organizzata dal Partito Socialista

francese a La Rochelle. Questa campagna vuole dare

voce a tutti i giovani europei, che a causa della

disoccupazione e della precarietà crescenti hanno

davanti a loro un futuro incerto, in cui pensare alla

possibilità di costruire il proprio futuro appare sempre

più difficile.

Per tutto l’autunno poi e fino a dicembre si svolgeranno

sul territorio europeo iniziative volte a raccogliere le

firme a sostegno della legge. La proposta di legge

prevede questi punti fondamentali per rilanciare

l’economia:

a) introdurre subito una patrimoniale al fine di

aumentare gli introiti degli stati, assicurando

la copertura delle spese del Welfare e del

sistema educativo, mettendo fine al tempo

stesso ad un'iniqua pressione fiscale

attraverso una aliquota fiscale alta sulle

rendite e una pressione minima sulle imprese

a livello europeo

b) combattere i paradisi fiscali e porre fine

all'evasione fiscale;

c) disarmare la bomba ad orologeria della

disoccupazione giovanile inserendo una

“garanzia” per i giovani europei al di sotto

dei 24 anni. Vietare il precariato e abolire

stage e praticantati gratuiti e sottopagati.

Prevedere una “garanzia” per i giovani a

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livello europeo per favorire l’occupazione,

evitando stage non retribuiti e lavori precari

o rischiosi;

d) promuovere il lavoro e puntare più sulla

qualità, riorganizzando allo stesso tempo

l’orario lavorativo;

e) proteggere i lavoratori europei attraverso

l’introduzione di un salario minimo e di

misure obbligatorie volte ad un pari

trattamento economico tra uomini e donne;

f) assicurare la piena indipendenza degli Stati

dalla finanza globale, dando alla Banca

Centrale Europea il potere di concedere

prestiti direttamente;

g) introdurre una tassa per le transazioni

finanziare dello 0,1% ;

h) rendere l’UE più democratica e

conferire maggiori poteri al

Parlamento Europeo affidandogli

potere decisionale sugli stati

membri.

i) Effettuare nei prossimi 5 anni

investimenti massicci per il

risparmio energetico e le energie rinnovabili

al fine di creare milioni di nuovi posti di

lavoro procedendo nel cammino verso

un’economia verde. (di Sara Pasquot)

Lettere al Direttore:

da alcuni numeri è iniziata la pubblicazione delle lettere che i Lettori inviano al Direttore.

Tutta la redazione ringrazia sin d’ora coloro i quali

vorranno far pervenire un proprio contributo.

La redazione si riserva di cestinare lettere che

contengano attacchi personali o lesivi della dignità delle

persone.

Potete scrivere alla sede di via Serassi 13/E 24125 –

Bergamo oppure inviare una email a:

[email protected]

La segreteria regionale PSI ha trasmesso questa lettera di una lettrice.

Egregi Lettori,

sono una ragazza lombarda di 24 anni e orami da 2 anni

presto servizio nell'Esercito Italiano.

Quando ho preso la decisone di intraprendere questa

strada, l'ho fatto per poter inseguire il mio sogno, cioè

far parte dell'Arma dei Carabinieri. Per realizzare il mio

obbiettivo ho lasciato casa, affetti e lavoro. Ho lottato

per meritare l'uniforme che indosso con fierezza, perché

sapevo che ciò mi avrebbe consentito di arrivare là

dove mi ero prefissata: la Benemerita! E come me 1886

giovani, 1886 sogni che stavano per realizzarsi. Erano

infatti 1886 i posti banditi dallo Stato per il concorso di

allievo carabiniere. Migliaia di ragazzi hanno

partecipato a questo concorso, sacrificando tempo

libero, energie e soldi..ma soprattutto hanno sperato e

combattuto per veder concretizzata l'aspirazione ad

indossare quella divisa. Ci abbiamo creduto e con noi le

nostre famiglie e, quando finalmente ce l'avevamo fatta,

dopo mesi di prove di qualsiasi tipo, ci è stato strappato

questo diritto riducendo i posti a 216. Quasi il 90% di

noi è stato escluso, così, con un semplice "arrivederci e

grazie"..1600 ragazzi mandati a casa per via dell'ormai

famigerata "spending review". Infatti, allo scadere del

secondo anno di arruolamento, lo Stato impone di

vincere un concorso oppure il congedo è

obbligatorio. Nella nostra stessa situazione ci

sono anche 340 ragazzi esclusi dal concorso da

allievo maresciallo dei Carabinieri: il loro

bando prevedeva 490 unità, ma all'uscita della

graduatoria si sono trovati la "sorpresa" e solo

150 di questi sono stati chiamati a frequentare

il corso.. In totale siamo in 2.100 a essere stati

ingannati.. 2100 giovani a cui è stato negato il

diritto di lavorare e costruirsi un futuro. Perché questi

tagli alle spese su noi ragazzi, che dovremmo essere il

futuro dell'Italia? Come mai questi tagli non vengono

effettuati sulle migliaia di auto blu, sugli indennizzi e

su tutti quei privilegi della nostra Casta politica? Ad

aggravare ulteriormente la questione c'è il taglio sulla

sicurezza dei cittadini che ciò comporterà. Se verrà

reintegrato solo il 20% del personale, non ci vuole

molto a capire che l'Arma andrà ulteriormente sotto

organico, contando che già ora è in deficit di migliaia di

uomini.

Purtroppo non c'è stato nemmeno un impegno per una

convocazione futura da parte delle Istituzioni. Dato che

sono stati spesi soldi per le prove di selezione, e ci sono

1.600 ragazzi e ragazze perfettamente idonei, perché

non incorporarci un po' per volta invece di bandire un

altro concorso che porterà solo allo spreco di denaro

pubblico? Se lo Stato non investe su di noi vuol dire

che non investe sul futuro del Paese. Chiediamo solo di

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lasciarci servire e proteggere la nostra Patria e di darci

ciò su cui la nostra Repubblica si basa, il diritto al

lavoro. Una (non) vincitrice del concorso ( Inviato da iPhone)

Satira politica e anticlericale tra fine '800 e inizio '900: il raglio de’ “l’asino” di G. Galantara

Rivista satirica d'impronta socialista fondata da Guido

Podrecca e Gabriele Galantara nel 1892, “L'Asino” si

colloca nel panorama storico artistico come la più

interessante pubblicazione italiana di questo genere

all'inizio del secolo scorso.

L'attenuazione della censura alla fine dell'Ottocento e il

lento ma progressivo miglioramento del livello di

alfabetizzazione del proletariato italiano furono i

maggiori fattori di successo della testata, positivamente

accompagnati dalla maturazione del talento grafico e

satirico di Galantara (aggiornato durante i viaggi in

Francia, Germania e Belgio) e da significativi

cambiamenti nella linea editoriale e negli obiettivi

perseguiti dalla rivista, ovvero la diminuzione di spazi

riservati all'analisi “seria” dei problemi del movimento

operaio e della situazione politica nazionale a favore

della satira in toni più accesi contro la Chiesa e i

clericali. Ciò può essere la naturale

conseguenza della nascita, nel 1896,

dell'“Avanti!”, il quotidiano ufficiale del

partito socialista, sul quale il dibattito

ideologico trovava spazi più appropriati.

Vittime caricaturali prese di mira dal duo

Podrecca-Galantara (il primo, detto anche

Goliardo, si occupava delle parti scritte, il

secondo delle vignette, firmate con lo pseudonimo

RataLanga) furono inizialmente i grandi capitalisti e i

politici, distanti da quel popolo potenzialmente reattivo

ma ancora ingenuamente impreparato politicamente e

sprovvisto di coscienza di classe. Con i Governi

Zanardelli e Giolitti – instauratori di un dialogo più

aperto con il partito socialista – a partire dal 1901 gli

attacchi de' “L'Asino” agli esecutivi diminuiscono a

discapito della Chiesa e dei personaggi che ne fanno

parte, accusati di essere complici dei capitalisti, e di

macchinose manovre atte ad abbindolare il proletariato,

al fine di interrompere quella necessaria lotta di classe

che avrebbe portato a termine il processo di

emancipazione dei lavoratori italiani. Dopo il 1903 –

anno nel quale fu eletto Papa con il nome di Pio X il

vescovo conservatore Giuseppe Sarto – sulla rivista

compaiono sberleffi scritti e figurativi che ritraggono il

clero come una massa di preti avidi e lascivi, esseri

rivoltanti sia fisicamente che moralmente.

Con efficace arguzia grafica e intellettuale, Galantara

riesce a raggiungere con successo un pubblico limitato

dal punto di vista dell'alfabetizzazione proponendo un

nuovo modello di satira “volgare” ossia rivolta al

popolo attraverso caratteristiche definibili “volgari”

anche nel senso dispregiativo del temine. Niente

finezze, niente allusioni, niente ironia: il lessico

utilizzato appare esplicito, crudo, talvolta oltraggioso.

Abbandonati gli eleganti stilemi floreali ottocenteschi,

il segno si fa energico, essenziale, vigoroso. Pochi i

personaggi rappresentati, trasfigurati come se fossero

maschere, caricature di se stessi, vengono inseriti in

situazioni topiche. E RataLanga riesce a realizzare ciò

attraverso una geniale elaborazione di personaggi

paradigmatici, “tipi” che riassumono e esasperano i

connotati negativi dei soggetti presi di mira.

Protagonisti delle vignette satiriche sono dunque il

“prete-tipo”, grosso, brutto, sdentato e bavoso,

lussurioso, avido, corrotto e corruttore, pronto a

sfruttare l'ignoranza e la superstizione del

popolo, così come i pavidi e mal coscienziosi

ricchi per soddisfare le sue bramosie libidinose

e venali. Di contro, talvolta in alcune scene,

compare Cristo, povero e sofferente, spaesato,

disgustato dal comportamento di chi dovrebbe

rappresentarLo sulla Terra. Galantara raffigura

così un Gesù-socialista, prima vittima dei preti,

i quali non diffondono il messaggio di

uguaglianza e di giustizia sociale che Lui predicò.

Il popolo, vittima dei soprusi clericali e non, diviene

soggetto attraverso la stereotipizzazione del

“lavoratore-tipo”: qui l'illustratore si rifà alle maschere

contadine del nord Italia e soprattutto al patetismo che

caratterizza la pittura italiana di fine Ottocento. Rare

sono le vignette in cui Galantara raffigura la plebe non

come vittima ma come classe unita alla riscossa dei

propri diritti: esse sono iconograficamente riconoscibili

grazie alla raffigurazione di lavoratori muscolosi e

dallo sguardo fiero, lungimirante, determinato.

Anche i politici cattolici sono oggetto degli sberleffi del

disegnatore socialista, come ad esempio il senatore

romano Felice Santini, soprannominato “Pirocorvo” e

presente nelle fattezze di un pagliaccio o di un pupazzo,

inetto e permaloso, manovrato dal papa.

Quest'ultimo, Pio X, è colui che per lo più appare nella

satira dell'“Asino”. Rinominato “Bepi”, il pontefice

viene ridotto a una maschera: un vecchio campagnolo

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che usa il dialetto veneto per esprimersi in modo

schietto e brutale. Una certa avidità e astuzia si

nascondono dietro i caratteri bonari della sua figura.

Creatività linguistica e grafica si fusero sulle pagine

della testata dando vita a una satira semplice ed

efficace, moderna nella duplice compresenza di forme

stilistiche e tematiche “alte” sviluppate attraverso un

linguaggio “basso”, finalizzate a una propaganda

politica e sociale volta a rovesciare l'ottusità, purtroppo

ancora dominante, nelle classi popolari.

Il successo della rivista era in continua crescita grazie

all'efficace rivoluzione comunicativa della satira

socialista di Podrecca e Galantara. Ciò fu possibile fino

al 1925 a causa della dittatura mussoliniana. Minacce e

persecuzioni da parte dei fascisti costrinsero la

redazione della testata – nel frattempo diventata

antifascista – a sospendere le pubblicazioni. Il raglio

dell'“Asino” si era levato verso il cielo e aveva scosso

gli animi del popolo e dei potenti. Solo il regime riuscì

a farlo tacere. Fortunatamente il suo eco giunge sino a

noi, costringendoci ad aprire gli occhi e a risvegliare le

coscienze da un sonno edulcorato in cui oggi, come

ieri, il popolo sembra piombato.

di Daniela Negrinelli

La burocrazia ti schiaccia?

La Pubblica Amministrazione e le Municipalizzate, non

rispettano i tuoi diritti e non ti ascoltano?

Dillo ai Socialisti: ti

aiuteranno e sosterranno.

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Segue da pag. 1: Italia bene comune.

E poi i due rappresentanti del Pd, Alessandro Redondi e

Sergio Gandi. E’ con questa “squadra” che il Partito

Socialista orobico ha voluto presentare i comitati

socialisti pro Bersani di Bergamo nella sede cittadina di

via Serassi. Sei comitati – due in città, uno a Lovere,

uno a Calvenzano-Caravaggio, Nembro, Terno d’Isola,

ma altri sono in arrivo prima del voto – con i quali il

Psi bergamasco vuole offrire tutto il suo appoggio al

segretario nazionale del Pd, in corsa per le primarie che

decideranno chi sarà il candidato premier del

centrosinistra.

“Il termine “rottamazione” a noi del Partito Socialista

non piace affatto – ha attaccato il segretario provinciale

De Lucia -, preferiamo “rinnovamento”. E quando si

rinnova serve anche una buona dose di esperienza,

quella che potrà garantire Bersani. Di nuovi Berlusconi

e di nuovi Bossi, due personaggi che negli ultimi

vent’anni sono scesi in campo promettendo una svolta

che poi non c’è mai stata, questo Paese non ha

assolutamente bisogno. Si vince con la squadra, si vince

con le idee di un gruppo e, come detto, con una buona

dose di esperienza; tre elementi che non dovranno

mancare nel prossimo Governo, soprattutto in un

momento delicato come quello che sta vivendo l’Italia

oggi. Bersani, da ottimo ministro dello Sviluppo

Economico qual è stato, ci ha fatto vedere la sostanza

senza tanti giri di parole. Un esempio? La portabilità

dei mutui”.

“Abbiamo individuato in Bersani la persona da

appoggiare perché si tratta della figura che presenta il

più spiccato profilo socialdemocratico – ha invece

spiegato l’onorevole Pia Locatelli -. Lui è stato uno dei

pochi che ha dimostrato come in Italia le idee socialiste

servano ancora. La mia speranza – ha proseguito – è

che, assieme a Bersani, il ruolo della donna in Italia

possa essere riqualificato un’altra volta, perché un

Paese che pensa di poter fare a meno dell’universo

femminile è un Paese cieco”. I rappresentanti del Pd

Redondi e Gandi hanno invece voluto sottolineare

quanto “l’appoggio del Partito Socialista sia prezioso

per Bersani che ha sempre aperto le porte al socialismo

e alle sue idee”. Per Redondi, le primarie che in molti

vedono come una spaccatura del Pd sono da valutare in

maniera differente: “Stiamo dando un segnale di

vivacità, il nostro partito non si dividerà per queste

primarie ma anzi, uscirà ancora più forte e unito di

prima”.

Bergamo socialista

8/8