Bergamo Economia Gennaio 2012

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GENNAIO 2012 - anno 6 - numero Economia, attualità, costume e stile LA STANGATA Pensioni, casa, tasse sul lusso e lavoro: tutte le misure della manovra di Monti che rivoluzioneranno «in rosso» i conti correnti degli italiani «MICROONDE SALVAVITA» Franco Visinoni, chief dreamer della Milestone di Sorisole si racconta: inventiva, brevetti e artigianalità per battere le multinazionali mediche Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 49 APINDUSTRIA VS CONFINDUSTRIA Agnelli e Mazzoleni in un’intervista doppia: un confronto sui temi economici d’attualità e sul futuro industriale del nostro territorio Con Planetel la comunicazione è su misura Mobilità e virtualizzazione: dopo aver implementato con le SIM mobili il servizio di rete fissa VoIP Connect, l'azienda del Gruppo S.I.T.I.S. - guidata da Bruno Pianetti - si proietta nel futuro introducendo nuovi servizi virtuali come il «cloud computing»

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GENNAIO 2012 - anno 6 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

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Pensioni, casa, tasse sul lusso e lavoro: tutte le misure della manovradi Monti che rivoluzioneranno «in rosso» i conti correnti degli italiani

«MMIICCRROOOONNDDEE SSAALLVVAAVVIITTAA»

Franco Visinoni, chief dreamer della Milestone di Sorisole si racconta: inventiva, brevetti e artigianalità per battere le multinazionali mediche

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Agnelli e Mazzoleni in un’intervista doppia: un confronto sui temi economici d’attualità e sul futuro industriale del nostro territorio

Con Planetel la comunicazione è su misuraMobilità e virtualizzazione: dopo aver implementato con le SIM mobili il servizio di rete fissa VoIPConnect, l'azienda del Gruppo S.I.T.I.S. - guidata daBruno Pianetti - si proietta nel futuro introducendonuovi servizi virtuali come il «cloud computing»

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12 La stangataPensioni, casa, tasse sul lusso e lavoro: le misure della manovra

18 Equità economicaLa manovra «Salva Italia»? Basta solo per «arrivare alla fine del mese»

24 L'intervista doppiaMazzoleni e Agnelli:«Ci aspetta un 2012 di recessione»

30 Andata senza ritornoEcco il piano (di volo)di Malpensa per Dhl

32 RiconoscimentiLa Camera di Commercio premia Sestini, Rodeschini e Persico

46 Acqua in boccaOperazione Bas SII - Uniacque: chi paga il megamutuo?

50 Pillole di finanzaBorsa: c'era una volta il «Mercatino»

ECONOMIA

SOMMARIOGennaio 2012

PAGINA 36Il personaggioFranco Visinoni chief dreamer della Milestone, pmi di Sorisole specializzata nelle microonde che salvano la vita,racconta come competere con i colossi internazionali

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52 Nuovi scenariIl futuro di Heineken? Sostenibilità e internazionalizzazione

56 Marketing«Tifa Italia e Vinci». La scommessa (vinta) di Media World

60 Leggere la leggeL’illegittimità della limitazione territoriale per la vendita di servizi

62 Business ClassUn welfare di categoria?Risponde «Manager Italia»

66 Far quadrare i contiTasse e tagli, per i bergamaschi un 2012 di sacrifici

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SOMMARIOGennaio 2012

70 EccellenzaIl futuro dell'edilizia? Parolaai «Costruttori Di Fatti»

74 Mediazione legaleLiti condominiali e incidenti, mediare diventa obbligatorio

78 Legge al verdeNasce il «contributo ambientale»sui pneumatici fuori uso

80 Mazzette & RifiutiInchiesta BreBeMi:tangenti, manette e sequestri

40 CopertinaCon Planetel la comunicazione è su misura

84 Trasporti&TurismoGruppo Locatelli,al volante verso il futuro

88 InnovazioneIl presente è ad una svoltaEfficienza e longevità le direttive

BUSINESS

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SOMMARIOGennaio 2012

RUBRICHE& EVENTI

BERGAMO ECONOMIA

Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale

di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007)

Società editrice: Speb S.r.l.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE:

Direttore responsabile: Paolo Agnelli

Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Caporedattore: Luca T. BilottaMail: [email protected]

Redattore: Livio CasanovaMail: [email protected]

Fotoreporter: Giorgio ChiesaMail: [email protected]

Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Cristina

e Barbara Putortì

Art: Francesco LegramantiMail: [email protected]

PUBBLICITA’:

Tel. 035 678812

Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato

Mail: [email protected]

Concessionaria pubblicità nazionale:A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano.

Tel. 02 57494211

Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n 24122 Bergamo

INFO:

Stampatore: Quadrifolio S.p.a.24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17

Tel. 035 330100

Abbonamenti: 035 678808Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

www.bergamoeconomia.it

92 ConnettivitàBIG TLC, Bergamo firma il futuro delle telecomunicazioni

96 StorieAiuto dal «pubblico»? «Ne avremmo fatto volentieri a meno»

106 La novitàUn nuovo cuore 2.0 litri per la nuova BMW 525d

102 Il personaggioRiccardo Giavarini, dalle Alpi alle Ande

110 Chi, dove e perchèFoto e curiosità

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L’editorialeGennaio 2012

Il 2012 sarà davvero un anno buio?L'imprenditorialità low cost

può essere la luce

I l 2012 sarà un anno difficile, ha commen-tato qualche giorno fa Mario Draghi, il pre-sidente della Bce nel suo discorso davanti

all'Europarlamento. Nulla di nuovo sotto ilsole direbbero in molti, o la neve visto il climadi questi giorni, a cui dobbiamo aggiungerci leperplessità che la "manovra Monti" ha porta-to nel mondo imprenditoriale locale e nonsolo: anche molte famiglie sono preoccupatedi quanto sia profondo il baratro in cui siamocaduti. Nulla di cui festeggiare, quindi, inquesto periodo di feste. Un Natale d'austeritytotale, un Capodanno in cui gli unici bottisono quelli del nostro conto corrente.Ovviamente, date le attuali condizioni dell'e-conomia, la maggioranza dei bergamaschiavranno dei dubbi sul proprio futuro. Noi diBergamo Economia vogliamo essere un pizzi-co ottimisti. Come? Considerando che questoperiodo storico può essere visto anche inchiave propositiva. Insomma, non è sempre ilcaso di giocare in difensiva. Il messaggio èrivolto soprattutto agli imprenditori perchénon devono lasciarsi influenzare dall'idea che- in certe situazioni - sia meglio tirare, comesi suol dire, i remi in barca. Mai lasciare chele opinioni comuni sul mercato influenzino ledecisioni aziendali (o personali) circa il perse-guimento di nuove iniziative. Spesso i tempidifficili sono il momento migliore per avviarenuove imprese o attività, in quanto i dipen-denti di talento sono motivati a cimentarsi innuovi progetti e i fornitori sono disposti aridurre i prezzi per conseguire vendite supple-mentari e conquistare nuovi clienti. Troppo

facile? Non è detto. Il segreto è quello di tro-vare un prodotto o un servizio che si distinguaper il fatto di migliorare la vita delle persone.Molti di voi staranno pensando: ovvio, quan-do un imprenditore vuole aprire una nuovaazienda ha magari le giuste conoscenze e i

fondi necessari. Ma non tutti sono così fortu-nati. Diversi lettori, in questi mesi, ci hannoscritto chiedendo alcuni semplici consigli. Ladomanda più ricorrente è stata: in quali setto-ri o attività ci si dovrebbe buttare a capofittoin assenza di lavoro o volendo incrementare ipropri profitti. Bene, la risposta è: in settori diconsumo dal basso costo (e facilmente realiz-zabili con poche finanze). Facciamo un esem-pio. Qualche settimana fa abbiamo avutomodo d'incontrare un giovane bergamasco -di cui ovviamente non faremo il nome - chepochi mesi fa ha avuto la brillante idea di

aprire un piccolo punto di ristoro appenafuori dalle mura cittadine (quando tutti gliamici gli dicevano: "Di questi tempi aprireun'attività? Sei matto"). Lui, cocciuto, halavorato giorno e notte per preparare il nego-zio da buon falegname ed imbianchino, acosti davvero minimi. Del resto era a casasenza futuro, tanto valeva provarci. E così,dopo qualche mese di lavoro ha finalmenteaperto. Fin qui nulla di particolare, se nonfosse che all'interno venissero proposti sologli "arancini di Sicilia" in varie versioni. Unsuccessone. Un po' la falsariga in chiavesicula del "PolentOne" di Borgo SantaCaterina. Questo non significa che si debbanecessariamente puntare sul settore dellaristorazione o della somministrazione di ali-menti, perché un altro esempio di quantoespresso è un giovane neolaureato in inge-gneria che, in assenza di un posto di lavoro,ha aperto un negozio di "rigenerazione" d'e-lettrodomestici. In pratica gli porti il tuo frul-latore prima che si possa rompere e lui gliallunga la vita ad un modico prezzo di 5 euro.Anche in questo caso, nell'era del consumi-smo più sfrenato - dove costa meno acqui-stare un nuovo televisore, che farlo riparare- è stato un grande successo. Tutto ruotaattorno all'idea, l'inventiva a basso costo. Edil gioco è fatto. Ovvio, gli scenari economicinon fanno ben sperare. Ma l'imprenditoriali-tà low cost può essere uno dei tanti modi perguardare al 2012 con un pizzico di speranzain più. Insomma, un punto di vista nuovo perguardare l'orizzonte con occhi più sereni.

IL CAPOREDATTORE

DI LUCA T. BILOTTA

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG)Tel.035/42768

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Se quattordicimila dollari vi sembrano pochiper una bicicletta, vi basterà aggiungereanche qualche "accessorio", casco, guanti,borraccia, così un conto di 15 mila dollarieuro. Cifra tonda. Categoricamente omesso

da tutti i comunicati stampa, è infatti questoil prezzo delle nuove biciclette che la societàtrevigliese Bianchi sta lanciando con la firmadi Gucci, personalizzate dal direttore creativodella maison, Frida Giannini. Dopo il lanciodella bicicletta Ferrari-Colnago, delle ebike diSmart, e delle Peugeot presentate a Expobici2011 sembra che i grossi marchi non trovinopace e ognuno di loro, anche chi fino ad oggiha venduto automobili, profumi o borsette,ora vuole la bicicletta con la sua firma.Nonostante il costo quasi proibitivo, la casadi moda fiorentina attraverso le dichiarazioni

del suo direttore creativo, Frida Giannini,giura che si tratta di una bicicletta "adatta siaalle strade di città sia ai percorsi di campa-gna". La storica società Bianchi, che ha forni-to le due ruote per campioni come Fausto

Coppi, Felice Gimondi e Marco Pantani, soloper fare tre esempi, è ora parte di CycleuropeA.B a sua volta del Gruppo Grimaldi. Guccimette così il marchio a una serie di bici esclu-sive e elegantissime. Ovviamente il prezzo èper pochi e altrettanto ovvio è che questedue-ruote non verranno vendute nei negozi dibiciclette. "Viaggiare con stile è sempre statofondamentale per Gucci, fin dalla sua fonda-zione - ha dichiarato Frida Giannini - le bici-clette Bianchi by Gucci sintetizzano perfetta-mente i nostri codici di lusso creando unanuova estetica cosmopolita per chi anche in

viaggio non rinuncia all'eleganza". La bici-cletta Bianchi by Gucci è disponibile in duemodelli, entrambi con il nastro Gucci verde-rosso-verde. La bicicletta single-speed inacciaio e in colore bianco è pensata per muo-versi in città ed è personalizzata con manopo-le e sellino in pelle, oltre ad altri dettagli ico-nici di Gucci. Il modello urban/ off-road infibra di carbonio monoscocca è invece propo-sto in colore nero opaco con forcella in carbo-nio e freni a disco. La personalizzazione diFrida Giannini è completata dalla selezionedi accessori, che include casco, guanti eborraccia. "Bianchi è orgogliosa di essereinclusa nel gruppo di brand italiani iconiciscelti da Gucci per le collaborazioni di pro-dotti lifestyle - ha affermato il CEO diBianchi, Bob Ippolito - la visione creativa diFrida Giannini ci ha dato l'opportunità di rea-lizzare nuovi modelli originali e distintivi pergli appassionati di ciclismo". La collezione èdisponibile in selezionate boutique Gucci intutto il mondo e all'esposizione BianchiCafè&Cycles di Stoccolma, il nuovo conceptstore Bianchi creato da Salvatore Grimaldi,proprietario e presidente della Bianchi.Dalla Svezia alla Bassa Bergamasca, intan-to, il cambio di amministrazione a Treviglioha apparentemente bloccato tutti i discorsiavviati per trovare una nuova sede della CicliBianchi, alternativa allo stabilimento di viaBattaglie. Dei seicento dipendenti degli annid'oro, oggi ne sono rimasti una sessantina,addetti alle lavorazioni di alta gamma e allebici per competizioni sportive, ognuna con unvalore di svariate migliaia di euro, mentre la"normale" linea Bianchi viene ormai prodottain Francia e soprattutto a Taiwan.

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Idee regalo

Bianchi, Gucci e una bicida 14.000$

Notizie in breve1 su 231Ressa di partecipanti per la ciclopedonale a Calolzio vinta con il massimo ribas-so (-23.68%) dalla Costruzioni Paratico Srl. Aggiudicazione - a dir poco - clamo-rosa negli ex territori bergamaschi della Val San Martino per l'impresa di

Verdello, capace di imporsi in una gara che vedeva oltre duecento aziende par-tecipanti. I lavori per l'ex ponte ferroviario sull'Adda inizieranno il prossimo marzoper un importo di circa 434mila euro rispetto alla base d'asta di 550 mila euro

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ECONOMIA&BUSINESS

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«LA STANGATA»

Dal pacchetto pensioni alla reintroduzione del prelievo sulla casa, dalleimposte sugli «scudati» alla tassa sul lusso, dall'aumento dell'Iva alprezzo della benzina, dagli sgravi fiscali per il lavoro e le imprese allamini-stretta su deputati e Province. Ecco come cambierà la nostra vita

Pensioni, casa, tasse sul lusso elavoro: le misure della manovra

Stangate e sacrifici per gli italianiche, con la manovra ribattezzata"Salva Italia" voluta dal governoMonti, dovranno affrontare un

2012 con aumenti su ogni fronte. Le misu-re del decreto ammontano a oltre 30miliardi euro, 20 per la riduzione del

disavanzo e 10, da subito a sostegno dellacrescita e dell'occupazione. La tassa sullacasa produrrà circa 11 miliardi, le ulterioriaccise sui carburanti 4,8, la maggiorazio-ne regionale sull'Irpef 2, l'aumento dellealiquote Iva 16, la stretta sulle pensioni 8mentre gli enti locali perderanno quasi 3

miliardi di euro di trasferimenti. L'impattosulla congiuntura economica produrrà unabbassamento del Pil dello 0,4%. Macome cambiano le pensioni di vecchiaiaper le donne? Quali le proiezioni degliaumenti per le prime e le seconde caseora che torna l'Ici? Dopo le ultime modifi-

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che fatta dalla Commissione Bilancio della Camera, il decreto "Salva Italia" ha assunto la sua fisionomia definitiva: uomini e donnedal 2018 andranno in pensione a 66 anni (vedi grafico 1), le pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per quest'anno e per il2013 non avranno adeguamento all'inflazione; aumentano le tasse di lusso cioè quelle su barche sopra i 10 metri di lunghezza,auto con potenza superiore a 185 kilowatt ed aerei privati; sale l'imposta sui capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale;vengono introdotte l'Imu, la vecchia Ici, su tutti gli immobili, contemporaneamente ad una rivalutazione catastale del 60%,

e la Tares, nuova imposta su rifiuti e servizi; è scat-tato l'aumento delle accise su benzina senza piom-bo, gasolio e gas naturale per autotrazione; dalprimo ottobre del 2012 le aliquote Iva del 10 e del21% saliranno di 2 punti percentuali, la sogliaper i pagamenti in denaro contante è stata ridotta a1.000 euro, nuovi tagli agli enti locali e aumen-to dell'addizionale regionale sull'Irpef, stabilito

«PENSIONI LE DONNE AGGANCIANO GLI UOMINI»Grafico 1 Fonte: La Repubblica

«QUANTO PAGHEREMO IN PIÙ»*Valori immobiliari basa-ti sul nuovo moltiplicato-re degli estimi catastali

IMU prima casa, 4 per mille con esenzione di 200euro (sale di 50 euro per ogni figlio)IMU seconda casa, in questa simulazione, elevatadal 7 al 10 per milleAumento benzina di 10 centesimi per ogni 1.000 litriconsumati annualmente

Aumento dell’addizionale regionale dello 0,33%

Effetto dell’eliminazione della scala mobile sullepensioni superiori ai 1.400 euro mensiliAumento contributi 2012 dal 20 al 21,3% per gliautonomi (poi si salirà fino al 24%)

Tassa sui posti barca

Prelievo dello 0,1% sui patrimoni finanziari (azioni,Btp, etc.) depositati in banca

TOTALE

200 EURO

-

100 EURO

105 EURO

-

-

-

30 EURO

435 EURO

400 EURO

150 EURO

100 EURO

75 EURO

-

250 EURO(cont. deducibili)

-

50 EURO

1.025 EURO

200 EURO

150 EURO

50 EURO

90 EURO

(PERDITADI 700 EURO)

-

-

50 EURO

1.240 EURO

1.000 EURO

300 EURO

200 EURO

240 EURO

-

-

500 EURO

200 EURO

2.440 EURO

80 EURO

-

50 EURO

90 EURO

-

-

-

-

220 EURO

IMPIEGATOreddito 35 mila

Prima casa*100 mila

seconda casa*Azioni e Btp:

30.000

ARTIGIANOreddito 25 mila

Prima casa*150 mila

seconda casa*50 mila

Azioni e Btp:50.000

PENSIONATOreddito 30 mila

Prima casa*100 mila

seconda casa*50 mila

Azioni e Btp:50.000

DIRIGENTEreddito 80 mila

Prima casa*300 mila

seconda casa*100 mila

Barca da 12 mtAzioni e Btp:

200.000

METALMEC.reddito 30 mila

Prima casa*70 mila

seconda casa*Azioni e Btp:

5.000

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un tetto per gli stipendi dei manager pubbli-ci. Alcune misure riguardano lo svilup-po: lo sgravio per il lavoro e l'assunzione digiovani e donne con l'Irap, la spinta allacapitalizzazione delle imprese riducendo letasse sugli utili, il credito alle piccole impre-se. Sui costi della manovra "Salva Italia", esugli effetti che avrà sulle famiglie si ècimentato Diodato Pirone del Messaggerocon una valutazione finale molto forte: inuovi provvedimenti costeranno in unanno circa duemila euro in media afamiglia.

«IN DIECI MESI TRE MANOVRE, AUMENTATE DEL 60 PER CENTO LE TASSE SUI CARBURANTI»

Come se non bastassero l'aumento dellequotazioni internazionali in meno di un anno,sui carburanti, si sono abbattuti sei diversiprovvedimenti che ne hanno fatto diventare ilprezzo proibitivo. Oggi la componente fisca-le pesa per il 59 % sulla benzina e per il 53%

sul gasolio. Tra una manovra e l'altra, damarzo al dicembre scorso, l'aumento dellatassazione sui carburanti ha registrato unacrescita di 18,2 centesimi di euro al litro per labenzina e di 21,8 centesimi per il gasolio. Diquesto incremento la metà è l'effetto deldecreto "salva Italia" che dal 6 dicembrescorso ha imposto una nuova addizionale di9,9 centesimi sulla benzina e 13,6 sul gaso-lio. Secondo i dati dell'unione petrolifera, acausa dei continui ritocchi all'insù di accise e

Iva sui carburanti e sugli altri oli minerali, nel2011 il gettito fiscale complessivo (accise +Iva) è stato di oltre 37 miliardi di euro, con unincremento del 6,3% rispetto ai 35,1 del2010. Con le stangate del 2011 lo Stato ha glistessi introiti del 2008. E' tornato, pratica-

mente, ai livelli pre crisi. Nello stesso tempol'unione petrolifera sottolinea che dal 2008 al2011, i consumi di prodotti petroliferi sonodiminuiti di otto milioni di tonnellate, cioè dicirca il 10%. Per il futuro prossimo si preve-dono, inoltre, altri incrementi. Sul fronte fisca-le gli interventi sono stati decisi per il finanzia-mento del fondo unico per lo spettacolo(prima "tranche" ad aprile, seconda a luglio),per far fronte all'emergenza immigrati (28giugno), con l'aumento dell'Iva al 21% partito

a settembre, per fronteggiare l'emergenzaalluvione a novembre e, infine, con il decreto"salva Italia" del governo Monti. E' così che ilpeso del fisco è arrivato al 60% del prezzodella verde e al 53% di quello del diesel. Perfar fronte ai rincari ci si ingegna: nell'ultimomese sono tornate le code di automobilistialla frontiera di Gaggiolo, che segna il confi-ne fra la provincia di Varese e la Svizzera. Unpieno in Canton Ticino costa 40 centesimi inmeno al litro sulla benzina e quasi 30 cente-simi sul diesel e per gli automobilisti vale lapena mettersi in viaggio. La RegioneLombardia, per far fronte a questi continui

pellegrinaggi, ha introdotto degli sconti per icittadini che vivono nelle zone di confine. Peralleggerire gli effetti della crisi, la Provinciaautonoma di Bolzano ha pensato ad un rim-borso per gli abitanti dei paesi vicini al confi-ne con l'Austria dove i carburanti, come inSvizzera, costano molto meno che in Italia.

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«TRACCIABILITÀ: LA NUOVA SOGLIA DEI 1.000 EURO»Dal 6 dicembre scorso si è abbassata lasoglia per i pagamenti in contanti. Fino al12 agosto 2011 il limite era di 5 mila euro,poi è stato abbassato a 2.500 euro e con lamanovra "salva Italia" è stato ridotto a milleeuro. Il limite di 2.500 euro per i trasferi-menti in contanti è rimasto in vita meno di

quattro mesi, dal 13 agosto 2011 al 5dicembre 2011. Dal 6 dicembre 2011 vale,perciò, il limite di mille euro, a partire dalquale i pagamenti devono essere fatti condocumenti tracciabili, assegni, bonifici oaltro. Il divieto di superare il limite di milleeuro vale per i pagamenti in contanti. E' vie-tato il trasferimento di denaro contante o dilibretti di deposito bancari o postali al porta-tore o di titoli al portatore in euro o in valutaestera, effettuato a qualsiasi titolo tra sog-getti diversi, quando il valore oggetto del

trasferimento è complessivamente pari osuperiore a mille euro. Sono invece "liberi"i prelievi e i versamenti di importo pari osuperiore al limite effettuati presso gli uffici

postali o bancari. Nessun problema perciò,ai fini della normativa antiriciclaggio, di cuial decreto legislativo 21 novembre 2007, n.231, per il cittadino che preleva o versacontante in banca somme di importo pari osuperiore a mille euro. L'operazione ese-guita allo sportello bancario, di preleva-mento o di versamento in contanti di impor-to superiore a mille euro, non comportaalcuna violazione amministrativa e non vanemmeno segnalata dagli istituti di creditocome operazione sospetta. La normativaantiriciclaggio ha da sempre fissato un limi-

te, alla circolazione e trasferimento di con-tante tra soggetti diversi, quando questopassaggio non avviene attraverso interme-diari finanziari abilitati, come le banche e leposte, e con strumenti che non siano trac-ciabili. E' infatti stabilito che è vietato il tra-sferimento, a qualsiasi titolo, quando il valo-

re è pari o superiore, complessivamente, ai2.500 euro fino al 5 dicembre 2011, e amille euro dal 6 dicembre 2011, anche sefatto con più pagamenti che appaiono "arti-

ficiosamente frazionati". Se, ad esempio,un cittadino acquista un bene in un nego-zio, del costo di 2 mila euro, e lo paga incontanti, non commette alcun reato, ma

un'infrazione amministrativa, sanzionatacon il pagamento di un importo variabiledall'1% al 40% della somma impiegata nel-l'operazione. Nel caso, il consumatorepotrebbe vedersi comminare la sanzionemassima di 800 euro (il 40% di 2 milaeuro). Questo vale a prescindere dalleinfrazioni di natura fiscale per la mancataemissione della fattura o dello scontrino. Lacontestazione, in questo caso, potrà esse-re fatta dai funzionari dell'Agenzia delleEntrate o dalla Guardia di Finanza. Restafermo che è possibile eseguire pagamentifrazionati inferiori a mille euro (a fronte diimporti complessivi pari o superiori ai 1.000euro), a condizione che non vengano rea-lizzati frazionamenti artificiosi, cioè realizza-ti per introdurre sul mercato proventi di atti-vità illecite. Ad esempio, il pagamento delcanone di locazione che avviene in ratemensili di 800 euro, in base a un preventi-vo accordo fra le parti, non costituisce alcu-na violazione, anche se il canone annualeè di 9.600 euro.

OPERAZIONI REGOLARIRegalo in contanti adamici o familiari per

importi pari o superiori a1.000 euro. Prelevamentoo versamento in contantisuperiore a 1.000 europresso istituti finanziari

OPERAZIONI «FUORILEGGE»

Pagamento in contantiper importi pari o supe-riori a 1.000 euro presso

unico professionista,commerciante o artigiano

Pagamento in contantiper importi pari o supe-riori a 1.000 euro, maeffettuati in diversiesercizi commerciali o studi professionali

per singoli importi nonsuperiori a 999,99 euro

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L'art. 14 della Legge 138/2011(sostanzialmente l'ultimo provvedi-mento del IV° Governo Berlusconi)ha previsto, per le imprese e per i

lavoratori autonomi con ricavi annuali nonsuperiori a Euro 400.000 (se esercenti attivitàdi servizi) o a Euro 700.000 (per le altre attività)che le scritture contabili possano essere sosti-

tuite dalla mera conservazione degli estratticonto bancari. Tale facoltà sarà riservata acoloro che (rientrando nei limiti dimensionalicitati) effettuino le loro operazioni di incasso edi pagamento interamente in modo tracciabile,ovvero mediante bonifici, assegni bancari,carte di credito, bancomat, ecc.Nella sostanza l'Amministrazione propone

ai contribuenti in oggetto uno scambio tral'azzeramento dell'uso del denaro contan-te (circostanza che favorisce l'attività dicontrollo) e l'esonero dagli obblighi delleformalità contabili, quali le registrazioninei Registri Iva e dei corrispettivi.Tra gli effetti positivi dell'opzione, vi èl'impossibilità di vedersi contestata l'o-messa o l'irregolare tenuta della contabi-lità.Tra gli svantaggi, si deve, invece, segnala-re che tutti i costi non sostenuti con stru-menti tracciabili, ma con denaro contante(si pensi all'acquisto di cancelleria, allespese per carburanti o di vitto e alloggio)divengono interamente indeducibili.Inoltre non vengono aboliti altri adempi-menti quali l'obbligo di invio della comu-nicazione delle operazioni rilevanti aifini Iva (c.d. "spesometro"), dei modelliIntrastat (se l'impresa ha rapporti consoggetti comunitari), dei modelli "blacklist" (se l'impresa ha rapporti con sogget-ti riferibili a tale normativa).Si sottolinea poi che nel caso di impresanon viene meno, per la determinazionedella base imponibile ai fini reddituali eIrap, il concetto di tassazione per compe-tenza, e quindi gli estratti conto dovrannocomunque essere rettificati in base a taleprincipio, oltre che per lo scorporo dell'Ivasu incassi e pagamenti. Per quanto soste-nuti con strumenti tracciabili e evidenziatinegli estratti conto bancari, resterannoovviamente indeducibili (totalmente o par-zialmente) i costi non inerenti e quelli adeducibilità limitata.

Dovrà infine essere tenuta una contabiliz-zazione dell'iva a credito e di quella adebito, al fine di procedere correttamentealle liquidazioni periodiche. Sempre con riferimento alle imprese"minori", si segnala che la medesimaLegge 183/2011 ha posto rimedio all'erro-re contenuto nella legge 106/2011, cheaveva elevato il limite per potere utilizza-re la contabilità semplificata (e quindianche l'attuale sostituzione delle scritturecon gli estratti conto bancari), senza innal-zare agli stessi importi i limiti per potereprocedere alla liquidazione Iva trimestrale(anziché mensile): ora anche per usufrui-re della liquidazione trimestrale dell'Iva i

limiti dei ricavi annuali sono pari a Euro400.000 (per le attività di servizi) o a Euro700.000 (per le altre attività).

ECONOMIA&BUSINESS

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CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì

Manovre economiche 2011

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...DAL MERAVIGLIOSO AFFACCIOSU PIAZZA SANT'ANNA

VIALE VITTORIO EMANUELE, NEL CUORE DELLA CITTÀ, INZONA STRATEGICA ANCHE PER RAGGIUNGERE CITTÀ ALTA,APPARTAMENTO DI 130 MQ ALL'ULTIMO PIANO DI STORICOPALAZZO OTTOCENTESCO. L'IMMOBILE È MOLTO ARIOSO EGODE DI UN PANORAMA UNICO VOLTO SIA A CITTÀ ALTA CHEA CITTÀ BASSA; È DOTATO DI TRE SPAZIOSI LOCALICOMPLETATI DA DOPPI SERVIZI E FACILMENTE SI PRESTAAD ESSERE TRASFORMATO IN UN QUADRILOCALE.

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LA DELIBERA REGIONALE N. IX/2555 APPROVATAIL 24/11/2011 E IN VIGORE DAL 1/01/2012 PREVEDECHE TUTTI I PROPRIETARI CHE HANNO POSTO ILLORO IMMOBILE (RESIDENZIALE, TERZIARIOCOMMERCIALE RICETTIVO E INDUSTRIALE) INVENDITA O IN AFFITTO ABBIANO L'OBBLIGO DISPECIFICARE NEGLI ANNUNCI PUBBLICITARI(WEB, CARTACEO E CARTELLI) LA CLASSE ENERGETICA (ACE) E L'INDICE DI PRESTAZIONEENERGETICA (IPE) DELLA LORO PROPRIETÀ.OGNI INADEMPIENZA È MULTABILE CON SANZIONIDA 1000 A 5000 EURO. PER ILLUSTRARVI COMEPROCEDERE PER PRODURRE LA CERTIFICAZIONE,LA NOSTRA AGENZIA È DISPONIBILE PER UNACONSULENZA GRATUITA.

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ECONOMIA&BUSINESS

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Dal 4 dicembre i giornali dedi-cano ogni giorno pagine epagine ai dettagli della mano-vra del primo governo Monti.

In sintesi la manovra può essere divisain tre parti: nella prima, quella più impor-tante, ci sono due misure "di sistema":quello che estende il metodo di calcolo

contributivo per tutte le pensioni, e quel-lo relativo all'IMU (imposta municipaleunica) anche sulla prima casa. Questesono le due novità con i maggiori effetticulturali (metodo di calcolo contributivoper tutti) e finanziari: dalla casa arrive-ranno maggiori entrate per ben 11 miliar-di, e questo rappresenta più del 54%

della riduzione netta dell'indebitamentogenerata dalla manovra, previsto in 20,2miliardi. La seconda parte è caratte-rizzata da tanti piccoli messaggi chefanno ben sperare per il futuro, come l'i-nizio della eliminazione delle province,gli stimoli fiscali per l'assunzione didonne e di giovani, la garanzia dello

ARTICOLO DI GIANCARLO PAGLIARINI

Lei ci deve 90 mila euro!

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Stato sulle obbligazioni emesse da banche, in modo da riaprire canali di finanziamento alle imprese, qualche timida liberalizza-zione, il regime fiscale di favore per i capitali reinvestiti in azienda, le agevolazioni in materia di riqualificazione energetica, ecce-tera. E infine la terza parte, nella quale accanto alla necessaria caccia a qualche euro c'è anche aria fritta: è il prezzo che il pove-

ro Monti ha dovuto pagare alla retori-ca e alla demagogia di troppi membridel Parlamento e di troppi sindacalisti.Quello che è certo è che anche dopo questamanovra l'Italia non è salva. Per niente! Questemisure sono il primo passo di un lungo viaggio.Nella manovra Monti mancano fondamentalie coraggiose misure per la crescita, ma è impor-tante ricordare che il presidente del Consiglioha detto e ripetuto che il cantiere della crescitaverrà aperto in questo mese. Spero che unaimportante area del cantiere sarà dedicata allacultura e alla comunicazione con i cittadini.Un'altra area del cantiere riguarderà sicura-mente il mercato del lavoro. Leggo con piacereche il ministro Fornero dice che "Sull'articolo 18non ci sono totem" (Corriere della Sera del18 Dicembre) e spero che l'esempio dellaDanimarca ed alcune sagge considerazioni

del senatore Ichino faranno parte del testo che il Governo presenterà al Parlamento. Parlando di flexsecurity qualcuno mi dice che "in Danimarcafunziona perché la Danimarca è piccola", ebbene, con una vera riforma federale anche le nostre Regioni (alcune delle quali potrebbero fondersi conaltre) potrebbero diventare tante Danimarche. La riforma federale, quella vera, quella che cambia la Costituzione, è anche lo strumento necessario

19

EQUITÀ ECONOMICA & GENERAZIONI FUTURE

Anche dopo questa manovra l'Italia non è salva. Misure adottate come il calcolo contributivo per tutte le pensioni sono il primo passo ma non

basta perché ogni bimbo, solo per il fatto di essere nato in Italia, ha giàsulle spalle un debito (pubblico) di 31 mila euro. Anzi, di 90 mila euro

La manovra «Salva Italia»?Basta solo per «arrivare

alla fine del mese»

GIANCARLO PAGLIARINI,nato a Milano nel 1942, revisore contabile laureato in Economia e Commercioall'Università Cattolica delSacro Cuore. Ex-ministro delloSviluppo e Programmazioneeconomica del primo governoBerlusconi. Dal 1992 per quat-tro legislature è stato deputatodella Lega Nord. Nel 2007lascia il Carroccio per dissidicon Bossi ma rimane «leghista dentro» (Tutti i docu-menti citati in questo articolosono disponibili nel sitowww.giancarlopagliarini.it)

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per la lotta alla evasione fiscale, per tagliare ilterreno sotto i piedi alla corruzione, per ridurrela spesa pubblica in tutto il sistema paese e pertornare a respirare quell'aria di seria etica dellavoro che oggi in Italia sembra sparita,sostituita dal medioevale e mafioso sensodell'appartenenza a questa o quella banda.

Vediamo adesso di capire perché siamoarrivati a questo punto. Abbiamo sentitoparlare di speculazioni gigantesche, di opera-zioni messe in piedi per obbligare Berlusconi adare le dimissioni e di signori di Wall Streetche attaccano l'Italia, considerata il ventremolle dell'UE, con lo scopo di "uccidere"l'Euro. Io so solo che molti fondi pensionesono "usciti" dall'Italia. Ci hanno pensatobene ed hanno concluso che il nostro siste-ma paese non dava più garanzie di poterrestituire i soldi alle scadenze. Ed hannodeciso di non rischiare, con investimentinel nostro paese e nei suoi titoli pubblici,i risparmi dei loro clienti.

Il debito pubblico e le pensioni. Il puntodi partenza naturalmente sono i debiti dellaRepubblica italiana. Ci dicono che si tratta dicirca 1.900 miliardi di euro, che divisi per 60milioni di abitanti fa 31 mila euro a testa. Maalle obbligazioni statali finanziarie dobbiamoaggiungere il "valore attuale" del debito perle pensioni che stiamo cinicamente trasfe-

rendo sulle spalle delle generazioni future.Pensateci bene, perché questo è un puntoimportante: un signore che ha lavorato tuttala vita e che ha versato contributi sociali per

tutta la vita, finché campa incasserà la pen-sione senza dover versare più niente.Dunque lui ha un credito. Ma se lui ha un cre-dito qualcuno deve avere un debito. Questodebito non è contabilizzato da nessuna parte.

Eppure è un debito a tutti gli effetti. A Pariginel 1994 dopo due giorni e due notti di duralotta avevo ottenuto dai ministri del consiglioOcse la dichiarazione che il debito pensioni-

stico è a tutti gli effetti debito degli Stati.Con l'attuale sistema a ripartizione succedequesto: i lavoratori credono di versare i con-tributi sociali per la loro pensione , mentre inrealtà i soldi che versano ogni mese sonoimmediatamente utilizzati per pagare le pen-sioni di quelli che sono già in pensione. Equando verrà il loro turno, per la loro pensio-

ne non sarà accantonato nemmeno un euro.Essi avranno, chiamiamolo così, una speciedi "credito morale" verso le generazioni futu-re e dovranno sperare che lo Stato riesca ad

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«AUMENTO DEL DEBITO NEGLI ULTIMI 15 ANNI»

CENTRO SINISTRA1996-2001

II BERLUSCONI2001-2006

GOVERNO PRODI2006-2008

III-IV BERLUSCONIDAL 2008

giugno1996

aprile2001

maggio2001

marzo2006

aprile2006

aprile2008

maggio2008

luglio2011

1.170,293 1.911,8071.663,973 1.649,4711.569.9101.560,3831.338,5541.329,607

«Tra pochi anni in tutta Europa,

non solo in Italia, i figlinon saranno più

in grado di finanziare le pensioni dei padri»

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obbligarle a lavorare e a versare contributisociali per pagare le loro pensioni. Secondouna stima recente questo debito, attualizza-to (al netto del tasso di sconto), vale il 242%del PIL, vale a dire circa 3.750 miliardi dieuro. Diviso 60 milioni di abitanti fa 62 milaeuro a testa. Quindi ogni bimbo che nasce inItalia ha un debito di più di 90.000 euro. Aidetentori del potere questi conti non piac-ciono e quando glieli metti sotto il nasodicono che "però non è debito pubblico".Chiamatelo come volete, quello che è certoè che questo è un debito che stiamo trasfe-rendo alle generazioni future. Come abbia-mo visto il governo Monti ha completato lanecessaria riforma "di sistema" e da que-st'anno le pensioni, sempre all'interno delsistema a ripartizione sono per tutti una fun-zione dei versamenti effettuati. E' ovvio. E'solo logico. Era ora! Ma il problema è che icalcoli continueranno ad essere fatti all'in-terno di un irrazionale ed egoista sistema aripartizione. Se i sistemi delle prestazioniprevidenziali non saranno radicalmenteriformati (vedi il libro "Pensioni: una riformaper sopravvivere" di José Pinera, editoriRubbettino e Leonardo Facco) si verifiche-ranno crisi economiche e politiche di enormidimensioni. Un Governo capace di guardare

avanti dovrebbe proporre al Parlamento ita-liano e all'UE un progetto a lungo termine inquesto senso. E spero che Monti lo faccia.

Il patrimonio pubblico alienabile. Dunquela situazione è questa: abbiamo circa 5.600miliardi di debiti (1,9 sono i debiti finanziarie 3,7 è il valore, al netto del tasso di sconto,del debito per le pensioni già maturate).All'attivo abbiamo il patrimonio pubblicoalienabile, del quale sono state fatte tantis-sime stime. A mio giudizio quella più ragio-nevole è ancora quella pubblicata il 25 feb-braio 2006 (proprio il giorno dopo la pubbli-cazione del programma elettorale di ForzaItalia) dal Sole 24 Ore, che arrivava a 734miliardi, di cui 234 dello Stato e 500 deglienti locali. A questi numeri poi bisognaaggiungere “il mostro dei mostri, quello deiderivati, della follia del rischio incalcolabilee degli effetti collaterali non prevedibili"(fonte: Tremonti, Novembre 08, intervenen-do a Milano all'apertura dell'anno accade-mico dell'Università Cattolica).

Crescita, competitività e illegalità. Dapiù di 20 anni il nostro paese è costantemen-te tra quelli che crescono di meno nell'UE enell'OCSE, e sta letteralmente "rotolando"

verso gli ultimi posti nelle classifiche di com-petitività (Word Economic Forum) e di libertàeconomica (Heritage Foundation), mentrecontinuiamo a migliorare nella classifica dipercezione di illegalità elaborato daTransparency: nella classifica del 2011 alprimo posto c'è la Nuova Zelanda seguita daDanimarca, Finlandia e Svezia, mentre l'Italiaè al 69 posto, a pari merito con Ghana,Samoa e Macedonia!. Questo è lo scenario.Con la manovra di questi giorni il GovernoMonti naturalmente non ha disegnato unpiano credibile di rientro dal debito, perché20,2 miliardi sono meno dello 0,5% dei debi-ti che stiamo trasferendo ai nostri figli e chepreoccupano i mercati finanziari. Con questamanovra il Governo sta solo cercando, di"arrivare alla fine del mese" e riuscire a paga-re stipendi e pensioni, e di convincere i mer-cati che adesso a Roma c'è gente seria.

Una ipotesi: uscire dall'Euro. La teoriaeconomica suggerisce anche un'altra opzio-ne: uscendo dall'Euro la Repubblica italiana ,oltre a decretare la fine dell'Euro, azionereb-be un gigantesco effetto redistributivo e ilcosto della manovra verrebbe pagato dallebanche e dai risparmiatori che hanno sotto-scritto titoli del debito pubblico italiano e daipensionati, che in presenza dell'inevitabileinflazione vedrebbero evaporare quasi com-pletamente il loro potere d'acquisto. Gli altricittadini invece pagherebbero una salatissi-ma "tassa dell'inflazione" ma per loro si apri-rebbero gigantesche opportunità di lavoro. Ineffetti sempre più spesso si leggono propo-ste di questo genere: "Si rediga al più presto,con i migliori economisti e monetaristi, unpiano concreto per passare dall'Euro allaLira". Vedremo come andrà a finire. Quivoglio solo ricordare che il debito pubblicofinanziario (bot, cct ecc) della Repubblicaitaliana al 31 dicembre 1990 era di 663Miliardi di euro. Al 31 Dicembre 2010 era-vamo arrivati a 1.843 miliardi. Quasi il tri-plo. Guardiamo il costo degli interessi passi-vi: nel 1990 avevamo pagato 71 miliardi dieuro. Nel 2010 il debito si era quasi triplica-to ma gli interessi passivi sono stati addirit-tura più bassi di quelli pagati nel 1990: infat-ti il loro costo nel 2010 è stato di 68 miliar-di. Il debito triplica e il costo degli interessiinvece diminuisce. Miracolo? No, Euro.

«INDICE DELLA COMPETITIVITÀ GLOBALE DEL WORLD ECONOMY FORUM»

Top ten e posizione dell’italia

SwitzerlandSingaporeSwedenFinlandUnited StatesGermanyNetherlandsDenmarkJapanUKPolandBarbadosITALYLithuaniaPortugal

PAESE

123456789

104142434445

5,745,635,615,475,435,415,415,405,405,394,464,444,434,414,40

132745896

123943484746

01-13-1-111-32-21531

CLASSIFICA PUNTI CLASSIFICA VARIAZIONE

GCI 2011-2012 GCI 2010-2011

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ECONOMIA&BUSINESS

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FATTURAZIONE & PAGAMENTO

In Lombardia, gli artigiani che stanno peggio di tutti sono quelli di Bergamo: 5 mesi di attesa prima di incassare il dovuto, 45 giorni in più rispetto ad ottobre 2010. Le conseguenze economiche: i ritardi producono un aggraviodi costi a carico degli artigiani bergamaschi di 111 milioni di euro

Centocinquataquattrogiorni: è iltempo (medio) che devono atten-dere le micro e piccole imprese egli artigiani bergamaschi prima

di incassare il dovuto. Calendario allamano, significa che passano cinque mesi(e si tratta di tempi biblici) prima che

vedano onorate le loro fatture. Scioccantii dati di un'indagine dell'ufficio studi diConfartigianato che dimostra come, daun anno all'altro, i tempi di pagamentosi sono allungati ancora di più. Il ritar-do nei pagamenti (sempre più lunghi esempre più onerosi da sopportare), vista

la crisi e la scarsa liquidità che c'è ingiro, è il problema più grave che devonoaffrontare le imprese artigiane orobiche. E' tutto bergamasco, infatti, il primato (pernulla invidiabile) rispetto al numero di gior-ni necessari ad un'impresa per incassare i frut-ti del proprio lavoro. Un'azienda orobica aspet-

Ritardo nei pagamenti: 154 giorni (se va bene)prima di incassare

Ottobre 2011 - tempi pagamento in giorni, maggiori costi in milioni di euro; v.a. provinciale al netto dell’agricoltura

«COSTO DELLA FILERIA DELL’ARTIGIANATO PER INCREMENTO DEI RITARDI DI PAGAMENTO PER LE PROVINCE LOMBARDE»

Province Tempi medi di pagamento

Incremento nell’ultimo anno

Maggior costo Manifatturiero

Maggior costoCostruzioni

Maggior costo Servizi

Maggior costo Totale

Incidenza % suvalore aggiunto

VareseComo

SondrioMilano

BERGAMOBresciaPavia

CremonaMantova

LeccoLodi

LOMBARDIA

151152152144154152148149151152148149

444444424544434444454344

39,530,58,9

92,059,871,722,018,420,820,18,4

392,1

15,711,04,8

43,226,922,29,75,78,45,83,7

157,2

17,712,94,4

68,924,228,412,48,79,87,84,9

200,1

72,954,518,1

204,1110,9122,344,132,939,033,717,0

749,4

0,320,380,360,160,360,380,350,380,350,390,330,27

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia su dati Unioncamere-Istituto Tagliacarne, Banca d’Italia, Osservatorio ISPO-Confartigianato

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ta 154 giorni. Ad ottobre di un anno fa nebastavano (si fa per dire) 109. C'è stato unallungamento dei termini di un mese e mezzo,l'incremento più alto rispetto a tutte le altreprovince lombarde. Ma tempi più lunghi signi-fica anche aumento degli oneri finanziari che,sempre secondo la ricerca, nel Bergamascosono cresciuti in un anno di 111 milioni di euro.

I tempi. I 45 giorni di attesa in più rispetto al2010 che registra Bergamo sono dovuti allaforte concentrazione delle imprese dellecostruzioni. Seguono Brescia, Como eSondrio con tempi medi di pagamento di152 giorni e un aumento di 44 in più rispettoal 2010; Lecco 152 giorni e 45 giorni in più,Varese e Mantova entrambe con un attesadi 151 giorni, 44 in più rispetto allo stessoperiodo dello scorso anno. A Cremona iltempo di pagamento medio è di 149 giorni,poi Pavia e Lodi con 148 giorni e 43 giornidi attesa in più. Chiude Milano con 144giorni, 42 in più rispetto al 2010.

Gli oneri. I ritardi dei pagamenti ascrivibili atutti i clienti (pubblici e privati) si trasformanoanche in un costo maggiore, oneri finanziari,per la filiera dell'artigianato di Milano che cirimette 204.1 milioni di euro, più di Liguria eSardegna messe insieme. Per Brescia l'ag-gravio è di 122.3 milioni mentre per Bergamol'aggravio è di 110.9 milioni di euro.

I settori. Nel manifatturiero, per le imprese

artigiane di Milano, i tempi di pagamentodilatati hanno comportato maggiori costi per92 milioni di euro, per Brescia 71.7 milioni,per Bergamo 59.8 milioni e per Varese 39.5

milioni. Nelle costruzioni è sempre Milano laprovincia lombarda più colpita con un aggra-vio pari a 43.2 milioni di euro. Poi Bergamocon 26.9 milioni, Brescia con 22.2 milioni,Varese con 15.7 milioni e Como con 11

milioni di euro di maggiori costi. Infine, anchenel settore dei servizi sono ancora le impreseartigiane meneghine a soffrire dell'aggraviomaggiore quantificabile in 68.9 milioni di

euro, seguite da quelle della provincia diBrescia con 28.4 milioni, di Bergamo con24.2 milioni di euro, di Varese con 17.7 milio-ni, di Como con 12.9 milioni e di Pavia con12.4 milioni di euro.

«QUANTO COSTANO AGLI ARTIGIANI BERGAMASCHI»Maggiori costi in milioni di euro; ottobre 2011 (al netto agricoltura)

Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia su dati Unioncamere-Istituto Tagliacarne, Banca d’Italia, Osservatorio ISPO-Confartigianato

Maggiore costo Manifatturiero

Maggiore costo Costruzioni

Maggiore costo Servizi

60

27

24

Maggiore costo Totale Bergamo

111

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Mazzoleni e Agnelli:«Ci aspetta un 2012 di recessione»Bilancio di fine 2011, analisi della situazione economica e aspettative per quest'annotra il presidente di Confindustria Bergamo e il presidente di Apindustria Bergamo

«L'INTERVISTA DOPPIA»

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Ci può fotografare il 2011 economico bergamasco?Mazzoleni: "Un anno iniziato con molte speranze e una ten-denza generalmente positiva, per quanto riguarda le esporta-zioni e la produzione industriale bergamasca è proseguito illento recupero dei livelli di attività che aveva contraddistinto il2010. Poi, nel corso del 2011, è intervenuto un progressivo ral-lentamento. La spia è stato proprio il calo delle esportazioni,indicatore tradizionalmente più dinamico, registrato dopo l'e-

state. Il 2011 si chiude con segno negativo e il 2012 si prean-nuncia un anno complicato".

Agnelli: "Doveva essere l'anno della ripresa, ma così non èstato. Si è aperto con segnali positivi, ma nel secondo trimestrec'è stata la ricaduta, a settembre la ripresa dell'attività indu-striale si è svolta in un clima diverso rispetto a prima delle feriee l'anno si è chiuso in recessione. Noi, tuttavia, eravamo già in

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ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

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PaoloAgnelli

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difficoltà prima della "Crisi finanziaria" per mancanza di com-petitività. Sommando la crisi strutturale a quella economicasuccessiva si è arrivati all'attuale recessione".

Qual'è lo stato di salute dell'industria bergamasca, inparticolare del settore metalmeccanico, sia sul versan-te produttivo che su quello occupazionale?Mazzoleni: "Grazie alla sua fortissima vocazione all'esporta-zione, il comparto metalmeccanico continua ad essere il setto-re di punta dell'economia bergamasca. Segnali incoraggiantivengono dal mondo delle macchine utensili, dell'automazioneindustriale e della meccatronica che, poche settimane fa, davacarichi di lavoro soddisfacenti. Sul versante occupazionale,continuano le difficoltà gestite con lo strumento tradizionaledegli ammortizzatori sociali e con misure innovative di politicheattive. Penso al caso Indesit".

Agnelli: "Lo stato di salute dell'economia bergamasca non puòdissociarsi dall'andamento nazionale. Dal punto di vista pro-duttivo e occupazionale il settore metalmeccanico, in particola-re il comparto manifatturiero, risente della globalizzazione edella mancanza di competitività sui mercati internazionali dovu-ta al costo della manodopera, tra i più alti d'Europa. Lo stessovale per il costo dell'energia: più caro in Italia rispetto a tutti glialtri paesi europei. Mi auguro che il ministro Clini riapra ildibattito sulla tecnologia nucleare".

Come imprenditore bergamasco e come presidente diun'associazione imprenditoriale, cosa si aspetta per il2012?Mazzoleni: "Sarà un anno molto complicato. L'aspetto più pro-blematico sarà la restrizione generalizzata del credito a cui sisommano gli effetti recessivi delle manovre, indispensabili perun riequilibrio dei conti pubblici. Le aziende che vogliono avereprospettive di sviluppo devono puntare sull'innovazione e l'in-ternazionalizzazione ma visto il momento, come presidente diConfindustria Bergamo, mi accontenterei anche solo dell'e-sportazione. Per sviluppare queste attività la nostra associazio-ne ha idealizzato il progetto "Laboratorio crescita d'impresa"".

Agnelli: "Pensavamo che il 2011 potesse essere un anno diffi-cile, ma nel 2012 ci attendono prove più dure perché dovremogestire tutte le debolezze strutturali dell'economia italiana: l'i-nefficienza della burocrazia e le aliquote fiscali, l'accesso alcredito e l'assenza da anni di un piano di sviluppo industrialenazionale. I mercati finanziari non sono in grado di fornire ifondi necessari per lo sviluppo delle imprese, a cui si aggiun-gono le regole restrittive sul mercato del lavoro e il livello ina-deguato delle infrastrutture. E' una maratona. Siamo solo al20esimo chilometro".

Sarà recessione?Mazzoleni: "Non sarà: è recessione. Il nostro centro studi ha

certificato il crollo del prodotto interno con un ritocco al ribas-so delle stime per il 2011 (dal +0,7 al +0,5%) e con taglio dra-stico delle previsioni per il 2012: dal +0,2% previsto appena loscorso settembre, ad un tonfo del -1,6% stimato oggi. La spe-ranza è che possano essere messe in campo azioni volte a con-tenere gli effetti della recessione e misure volte alla crescita.Ma, come si sente ripetere, la crescita non si fa per decreto".

Agnelli: "Di sicuro. Lo siamo già da settembre. Il governoMonti prevede un calo del Pil dello 0,4% - 0,5% nel 2012 e cre-scita zero per il 2013. E ci si aspetta che la manovra da 30miliardi, con aumenti di tasse e tagli di spesa, avrà un ulterio-re effetto recessivo come confermato dal governatore dellaBanca d'Italia, Ignazio Visco. Per dire queste cose, però, nonservivano gli economisti. Bastava chiederlo ad un imprenditoreche ogni giorno deve lottare tra le difficoltà quotidiane e l'incu-bo della crisi".

Occupazione. Per Bergamo, tra assunzioni, licenziamen-ti, mobilità e cassa integrazione, quale sarà la parolachiave di quest'anno e perchè?Mazzoleni: "Flexsecurity, che coniuga la flessibilità per i dato-ri di lavoro con la sicurezza sociale per i lavoratori. Spero possaessere questa la parola chiave, perché nel 2012 dovremo con-tinuare ad affrontare casi di ristrutturazioni. Strumenti classicicome gli ammortizzatori sociali in deroga se hanno dimostratodi essere un'ottima misura per superare brevi periodi di diffi-coltà mostrano, a livello generale, limiti di sostenibilità econo-mica. Servono iniziative nuove e il "Modello Bergamo" vuoleessere un progetto innovativo di Welfare".

Agnelli: "Il 2012 si prospetta un anno molto difficile e continue-rà a essere grigio per il mercato del lavoro: i bergamaschi incerca di occupazione non avranno a disposizione molte chancesper trovare occupazione. Dovremo affrontare licenziamenti aseguito di ristrutturazioni o chiusure aziendali, un forte ricorsoalla cassa integrazione. Per l'assistenza nelle pratiche di cassaintegrazione il nostro ufficio di Apindustria sta facendo gli straor-dinari. I nodi vengono al pettine, quando anni fa dicevamo:"attenzione...! Siamo tutti sulla stessa barca, se l'industria affon-da.... Passavamo per pessimisti tra "sorrisini" poco gradevoli".

Sviluppo. Per favorire lo sviluppo quali sono gli inter-venti (pubblici) che invoca?Mazzoleni: "Il pubblico, per ora, non può altro che dare un qua-dro di sostenibilità dei conti pubblici ma credo che un volanoper la crescita e lo sviluppo possano essere le infrastrutture chesono investimenti e non spesa pubblica. Il Governo deve allen-tare il Patto di Stabilità, che di fatto congela e limita gli inve-stimenti. Ma questo andrebbe spiegato all'Europa. Aiuti agliinvestimenti sottoforma di sgravi strutturali e defiscalizzazionedegli utili reinvestiti. Sostegno all'innovazione non in una logi-ca di click day, ma di sostegno strutturale all'innovazione".

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Agnelli: "Semplice, è necessario che il prezzo di un manufattoprodotto a Bergamo possa essere concorrenziale con quellodegli altri prodotti internazionali. Occorre che lo Stato interven-ga concedendo un bonus sulla manodopera impiegata per l'e-sportazione e un bonus sull'energia, fattori che ci vedonopesantemente penalizzati verso gli altri mercati internazionali.Non solo la Cina, ma anche nel confronto con gli altri paesieuropei. Senza prendere come riferimento realtà troppo lonta-ne come India e Cina, abbiamo oltre confine economie emer-genti come Romania e Polonia in cui il costo del lavoro è di cin-que volte inferiore al nostro. Non vorrei spostare la sede diApindustria a Varsavia, per assistere le aziende delocalizzate".

Crisi. Per superare un altro anno che si preannunciamolto critico, quali sono i punti di forza su cui devonofare leva le aziende orobiche?Mazzoleni: "Innovazione e internazionalizzazione. Sono per-corsi lunghi e complessi, per cultura imprenditoriale ancoraprima che per disponibilità di risorse, ma la Camera diCommercio e le associazioni imprenditoriali possono assisterele imprese in questi percorsi. Beneagurante, in questo senso, èl'annuncio fatto dal ministro Giulio Terzi di Sant'Agata sul ruoloche deve avere la diplomazia estera più focalizzata alle impre-se che alle missioni di rappresentanza. La politica estera inte-sa come avamposto e apripista per le imprese".

Agnelli: "L'innovazione deve giocare un ruolo primario nellenostre imprese, ma non possiamo pensare che tutte le azienderaggiungano un'innovazione di processo o di prodotto tale darenderle immuni dalla concorrenza. Per innovare servono "ilgenio" e i fondi per fare ricerca. Le associazioni insieme allaCamera di Commercio mettono a disposizione strumenti diaiuto alle aziende per la formazione e l'innovazione, attraversofinanziamenti di vario genere (camerali e regionali) e strutturecome il Point di Dalmine (Polo per la ricerca e innovazione)".

Aggregazione. Nonostante i risparmi e vantaggi notevo-li, perchè le nostre aziende faticano a considerare l'ag-gregazione una strada percorribile per uscire dallacrisi? Mazzoleni: "La necessità di aggregarsi non nasce con la crisie non permette di superarla ma solo aziende strutturate posso-no affrontare un mercato globalizzato, lontano, con culture enormative diverse. L'aggregazione è una strada possibile per lacrescita delle imprese. Aggregazione non significa solo cresci-ta dimensionale, non va letta in un'ottica di fusione o acquisi-zione ma come la possibilità di crescere qualitativamente,creando qualcosa di nuovo, grazie a competenze diverse che siuniscono. Un esempio è il consorzio Intellimech".

Agnelli: "Se per aggregazione s'intende la fusione di piccoleaziende per crearne una media ritengo questo un esercizio pura-mente accademico. Non è detto che unendo due o tre debolez-

ze ne esca una forza. Meglio il contratto di rete secondo cui leimprese costituiscono una nuova forma giuridica per sviluppareun programma operativo, mantenendo nello stesso tempo la loroidentità. Meglio le reti d'impresa per realizzare innovazioni diprocesso e di prodotto, per disporre di servizi, sconti su approvvi-gionamenti che un'azienda da sola non potrebbe disporre".

Irap. Una delle tasse più odiate dalle nostre imprese èl'Irap e la manovra del Governo Monti prevede (già daquest' anno) la deducibilità integrale per le aziende cheassumono (Irap-lavoro). E' contento per lo sconticinoincassato o si poteva fare di più? Mazzoleni: "Deducibilità non è defiscalizzazione. Significa cheprima io la pago e poi, dopo, la porto in detrazione. Sarebbestato più opportuno non la deducibilità, ma una riduzione del-l'aliquota o la defiscalizzazione tout court del costo del lavoro.Una tassa sull'occupazione è illogica. C'è un impegno delGoverno per una revisione del provvedimento ma quello che èstato fatto fin d'ora è poco più di una mancia".

Agnelli: "L'Irap è odiosa perchè tassa il lavoro, la manodope-ra. E' una bestemmia al buon senso perchè tassa proprio quel-lo che vorremmo che crescesse, ovvero tassa gli investimenti.Ci aspettavamo di più, i "brodini" non ci servono. Mi sarei atte-so una forte critica, una presa di posizione. Mi aspettavo chealmeno si dicesse: è una tassa iniqua e assurda, sarà la primache toglieremo quando ne avremo le possibilità".

Lavoro. La prossima tappa annunciata dal Governo toc-cherà il mercato del lavoro. Qual è la sua posizionerispetto ai cosiddetti "licenziamenti facili"? Mazzoleni: "E' uno slogan, io diffido da queste semplificazio-ni mediatiche. Come ho detto bisogna ripensare il mercato dellavoro e del Welfare in una logica di Flexsecurity. Si deve dis-cutere della flessibilità in ingresso come di quella in uscita, congaranzie per tutti. Bisogna superare il dualismo: non è più pos-sibile pensare a lavoratori "garantiti a vita" e lavoratori senzanessuna tutela e perennemente in discussione. Il sindacato nonpuò difendere solamente i suoi iscritti, dimenticandosi di colo-ro che non sono ancora entrati nel mondo del lavoro".

Agnelli: "Io non ho visto alcuna proposta sui licenziamentifacili. Oggi parlare di modifica dell'articolo 18 è impossibile,non esistono ancora la preparazione culturale e politica peraffrontarla. Io partirei dall'innalzamento della applicazionedella reintegra da 15 a 30 dipendenti, permettendo alle picco-le aziende di tentare la crescita senza paura. Sull'argomentoserve sicuramente un cambiamento culturale e il sindacatodeve avere un ruolo diverso. Non si può difendere ad oltranzai lavoratori super protetti e non è più pensabile un sindacatoche ragioni in termini clientelari. Dobbiamo tutti pensare a chitrova difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, penso ai gio-vani e alle donne".

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CarloMazzoleni

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«ANDATA SENZA RITORNO»

Capannoni e edifici cargo per 190 mila mq, un nuovo piazzale per aeromobili digrandi dimensioni e nuovi magazzini cargo per altri 45 mila mq. Mentre aBergamo, in Consiglio comunale si «chiacchera» sul caso Dhl, Malpensa conl'ampliamento dell'area cargo si prepara ad accogliere il corriere internazionale

E'questione di tempo ma Dhlsposterà i suoi voli da Orio alSerio a Malpensa. Tutto ciòsicuramente incontrerà mani-

festazioni di gioia da parte dei comitati

"no aeroporto" che da anni si battono perla loro quiete ma non certo per la cre-scita ed il benessere dell'economia cit-tadina e provinciale. Saranno contentianche quelli di Sea, che un mese fa

hanno votato contro, per il tramite delloro neoconsigliere comunale FaustoAmorino, ad una mozione condivisa tra-sversalmente un po' da tutti e diretta alladifesa dei posti di lavoro che l'aviocor-

Ecco il piano (di volo)di Malpensa per Dhl

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riere Dhl si porterà via da Bergamocon il trasferimento del suo centro dismistamento o hub che dir si voglia. Perchè siamo indotti a credere che il tra-sferimento sia solo questione di tempo? Ciè capitato tra le mani il "Piano RegolatoreGenerale Aeroportuale" dell'Aeroporto diMalpensa e tra le tante cose è scritto che,in sintesi, sono previsti numerosi inter-venti per lo sviluppo delle attività logisti-che e tra gli altri: la costruzione di 190.000mq di capannoni ed edifici Cargo con lavo-ri già affidati ed iniziati nel settembre2011; un nuovo piazzale per aeromobi-li destinato ad ospitare i nuovi "mega-aerei" quali A380 e B747 - 800 conlavori già cantierati a novembre enuovi magazzini cargo per altri 45.000

mq. E Orio al Serio, invece, che fa?Come se non bastasse, oltre all'imple-mentazione delle strutture aeroportua-li, è prevista anche l'espansione dellestrutture viarie a servizio dell'aero-porto: per il periodo 2009-2016, 1.4miliardi saranno investiti sulle infra-strutture a servizio dell'aeroporto. Chiinveste, invece, sulle infrastrutture aservizio di Orio al Serio? Tanto per nonfarsi mancare niente pare, inoltre, cheSea abbia anche coperto la ferroviache collega l'aerostazione con la cittàdi Milano in modo da poter allungare

la pista d'atterraggio e consentire iltransito di più aerei, con più frequenzae più grandi. Bergamo, invece, non solonon ha ancora realizzato un progettoper collegare l'aeroporto alla città viaferro ma non riuscirà mai ad allungarela pista del suo aeroporto perchédovrebbe interrare il Serio e sforare nelParco del Serio. È evidente allora cheOrio non ha le stesse possibilità espan-sive di Malpensa, né ha ricevuto inquesti anni le stesse attenzioni in ter-mini di investimenti che, invece, sonostate riservate a Malpensa. Il fatto èche se ciò è evidente a noi, non capi-sco come non possa essere evidenteanche a Dhl che è una multinazionale eva, legittimamente, dove sente profu-mo di convenienza. Da ciò discendonodue conclusioni: Malpensa è fallitacome scalo passeggeri altrimenti nons'affannerebbe a cercare i corrieri ed ivoli merci; Orio al Serio dipenderàsempre di più da Ryanair e questo nonè un bene perché quando gli irlandesitroveranno lidi migliori (e prezzi piùconvenienti), non esiteranno un atti-mo a spostarsi come, peraltro, hannogià dato prova a Valencia. Là nel2007, infatti, gli irlandesi non esitaro-no un attimo a chiudere tutte le rotteper strappare accordi migliori ed allafine le riaprirono solo una volta firma-ti nuovi accordi più convenienti. Quel

giorno, ovvero quando Ryanair se neandrà, Sinistra e Libertà, gli amiciverdi e tutti i comitati del "no tutto","no aeroporto" e "no stadio" (perchè

sappiamo che sono sempre le stessepersone) saranno contenti. Un po'meno contenti saranno, invece, leoltre diecimila famiglie che campanocon il lavoro portato dall'aeroporto diOrio al Serio. Speriamo, comunque,di sbagliarci.

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Uno scorcio della futuraccaarrggoo cciittyy

Come si presenterà la terza pista

Malpensaun Airbus 300 della DHL

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Tre premiati simbolo dell'operosità bergamasca: il presidente dellaCamera di Commercio di Bergamo per tre mandati, dal 1992 al2009, e di un'azienda chimica fondata a Bergamo nel maggio del1927 con la denominazione "Società italiana acetilene disciolto"; il

presidente dell'Ente Fiera Promoberg e di un'attività avviata all'inizio delNovecento dal papà Pietro, originario di Locatello in Valle Imagna, che ven-deva nei mercati legname, carbone e piccoli manufatti in legno prodottinella valle e un perito meccanico di Albino che ha iniziato a lavorare a 14anni, come garzone, nel 1976 si è messo in proprio in un sottoscala e nel

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RICONOSCIMENTI

Per la 51esima edizione del concorso peril riconoscimento del lavoro e del pro-gresso economico sono stati premiatidall'ente camerale Roberto Sestini, IvanRodeschini e Pierino Persico: «persona-lità che nel corso della loro attività sisono particolarmente distinte apportan-do prestigio nel territorio bergamasco»

La Camera di Commercio premia Sestini,Rodeschini e Persico

2005 ha creato lo scafo di Luna Rossa. Roberto Sestini - pre-sidente del gruppo Siad e past president dell'ente camerale,Ivan Rodeschini - presidente della Figli di Pietro Rodeschini ePierino Persico - fondatore e presidente della Persico diNembro sono le tre personalità benemerite, fiori all'occhiellodell'intraprendenza bergamasca nel mondo del lavoro, in Italiama anche all'estero, che hanno ricevuto dalla Camera diCommercio, nella cerimonia di premiazione che si è tenuta allaFiera di Bergamo, il "Riconoscimento del lavoro e del progresso

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La premiazione diRoberto Sestini

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economico". Giunto alla 51 esima edizio-ne, il riconoscimento vuole sottolinearel'impegno e il merito di personalità chesi sono particolarmente distinte nel lorolavoro, apportando prestigio nel territo-rio bergamasco. La mattinata si è apertacon un filmato che ha voluto ripercorre-

re in pochi minuti i 200 anni di storiadella Camera di Commercio di Bergamo,passando attraverso le ricorrenze dei150 anni dell'unità d'Italia e del 50°Riconoscimento del lavoro celebrato loscorso anno. Le immagini hanno rega-lato una suggestiva panoramica delmondo del lavoro e dei suoi cambiamen-ti, attraverso uno sguardo che dal 1811ha portato fino ai nostri giorni. Nelcorso della mattinata sono state pre-miate altre 83 persone (nel box tutti inomi): lavoratrici e lavoratori dipen-denti o autonomi (7 premi), lavoratricie lavoratori dipendenti per anzianità efedeltà (59 premi), brevetti (1 premio),coltivatori diretti (4 premi) e impreseIndustriali, commerciali, agricole e arti-

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PROGRESSO ECONOMICO LA CARICA DEI PREMIATIDivisi per categoria, ecco gli 83 lavoratori pre-miati.«LAVORATORI DIPENDENTI E AUTONO-MI». I riconoscimenti sono andati a MarzianoBorlotti, Cristiano Colleoni, Bruno LorenzoGuirri, Luigi Moro, Carmelo Panzeri, GabrielePrevitali e Giacomo Schieppati.

«BREVETTI» (destinato a coloro che, dal 1°luglio 2010 al 30 giugno 2011, abbiano conse-guito un brevetto per invenzione industriale diparticolare interesse). Il premio è andato aMarco Brugnetti.

«COLTIVATORI DIRETTI» (con almeno di 33anni di attività). Riconoscimenti per GiovanBattista Ghirardi, Serafino Noris, Santo Belussie Pietro Alberti.

«IMPRESE INDUSTRIALI, COMMERCIALI,AGRICOLE E ARTIGIANE» (destinato adimprese industriali, commerciali, agricole e arti-giane con 33 anni di ininterrotta e benemeritaattività). Premio a: Ferdinando Ruggeri (produ-zione e vendita pane); Giacomino Donati(commercio al minuto di frutta, verdura e gene-ri alimentari); Lavasecco da Rina di GiannaMaria Porreca (lavasecco e stireria); FustinoniSport di Mario Fustinoni (rivendita roulottes ecampers); Mariella Antignati (commercio alminuto di mercerie e articoli per biancheria);Ristorante Pizzeria Arlecchino di FrancescoPrevitali e C. (ristorante-pizzeria); DomenicoSantus (commercio al minuto articoli ferramen-ta e casalinghi); Pietro Gatti (falegname);Camping Berg di Mario Fustinoni & C. (cam-peggio turistico), Mario Leo (calzolaio);Giuseppe Velli (parrucchiere) e Angelo Frigerio(calzolaio).

«LAVORATRICI E LAVORATORI DIPEN-DENTI» (destinato a coloro che, sempre nellastessa azienda, hanno maturato un'anzianitànon inferiore a 33 anni se uomo o 28 sedonna). Riconoscimenti per Agnese Pecis,Franca Bellini, Teresina Rondi, AntoniaLubrina, Pierangela Fuselli, Rita Merlo,Emanuela Galizzi, Antonella Sanga, OsvaldoAguti, Guglielmino Quarenghi, Remo Allieri,Giuseppina Caccia, Walter Vescovi, FrancoZanoni, Antonio Cordoni, Emilio Bono,Ferruccio Scotti, Gianni Meani, Graziella Conti,Angelo Gerosa, Tarcisio Vecchi, NicolettaCarminati, Roberto Comini, Claudio Lazzari,Giovanni Martini, Vittorio Pirola, GiambattistaCottini, Adriano Rotasperti, Oliviero Pedrini,Valentina Capelli, Ernestino Della Valle,Carmen Gatti, Giuseppe Foieni, AntonioAlborghetti, Fausto Cortesi, Antonio Barcella,Antonio Manzoni, Antonio Tiraboschi, AlbertoCapelli, Battista Madaschi, Gianluigi Zanga,Uberto Magri, Mauro Vedovati, MauroGarlaschi, Giovanni Nervi, Giancarlo Zanotta,Giambattista Donghi, Giandomenico Bosio,Romano Rubini, Matteo Tironi, Roberto Fratus,Emma Giuseppina Tensi, Maria ElisabettaTensi, Marco Petrone, Silvia Garlaschi,Manuela Magni, Walter Giuseppe Crippa,Giorgio Lazzaroni e Sergio Pessina.

La premiazione diIvan Rodeschini

La premiazione diPierino Persico

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giane (12 premi). L'inventore premiato èstato Marco Brugnetti, per il brevetto diun generatore di calore a biomasse.Secondo la formula ormai collaudata, lacerimonia si è caratterizzata per la proie-zione di filmati realizzati con spaccati divita lavorativa di alcuni dei premiati: unapresentazione curiosa ed emozionanteal tempo stesso che ha regalato ai pre-senti un originale ritratto dei protagoni-sti, oltre che un modo per sottolineare ilruolo decisivo della risorsa umana den-tro il sistema produttivo e di riconoscer-ne la qualità. "Il premio si pone come unsegno forte in un periodo delicato - haricordato Paolo Malvestiti, presidente

della Camera di Commercio - in una fasesocio-economica come l'attuale; risultafondamentale poter contare su un tessu-

to professionale che metta a disposizio-ne le proprie abilità per ovviare alle cri-ticità e sostenere il processo di ripresa".

La platea

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IL PERSONAGGIO

Franco Visinoni, chief dreamer dell'azienda Milestone, racconta la sua avventura imprenditoriale:«Siamo una realtà tecnologica-mente avanzata che esporta nel mondo, in cui anche la pausadel caffè ha il sapore di una realtà di famiglia in cui i dipendenti sono l'anima del business»

Sorisole,culla dellemicroondeche salvanola vita

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Molte volte le realtà piùbelle sono quelle dellaporta accanto, senza perforza dover fare chilometri

e chilometri per scoprire le virtuosità diun'azienda. In queste pagine racconte-remo una storia imprenditoriale diversadal solito, geograficamente a pochipassi da Bergamo: quando l'idea e lagenialità incontra l'umanità industriale,la voglia di condividere la propria vitaprofessionale insieme a tanti altri com-pagni (o dipendenti, chiamateli comevolete). "Qui - afferma il titolare -entrano persone ordinarie che fannocose straordinarie". Sono le prime paro-le che ci sussurra Franco Visinoni,all'ingresso della Milestone S.r.l. diSorisole. Parole sacrosante, conside-rando il settore di competenza dell'a-zienda: la ricerca medica. Pensate che,per dare un'idea di come si vive la vitainternamente alla "Pietra miliare" insalsa orobica, il fondatore nel suobiglietto da visita non porta scritto pre-sidente, bensì "chief dreamer". Sognatorein capo, colui che inventa. Già perché laMilestone vive proprio d'invenzioni,quelle che fanno del bene: "Abbiamocirca 30 brevetti internazionali nelcampo delle microonde - affermaVisinoni - ma non quelle che pensatevoi da cucina (sorride, n.d.r.). Quellemediche, che aiutano a rendere i tempi

d'attesa diagnostici più brevi". Già, per-chè, ogni idea che nasce a Sorisole sitrasforma in un brevetto. E parte dal-l'intelletto di Franco Visinoni, fin dallanascita dell'azienda. In mente un soloobiettivo: migliorare la vita delle perso-ne, partendo anche dall'interno dellemura aziendali. Dove i dipendenti vivo-no una realtà propositiva, addiritturaanomala di questi tempi. Sono quasitutti bergamaschi, ovviamente capacidi parlare le più importanti lingue stra-niere, sono circa settanta e hanno unetà media di 31 anni. Già, perchéMilestone - lo dice indirettamenteanche il nome - esporta gran parte deipropri prodotti in tutto il mondo. La sipotrebbe definire una filosofia Zenapplicata al business e all'industria.Nell'azienda, del resto, non esistealcun ufficio del personale. A metàmattina tutti si fermano per una pausacaffè che non si risolve davanti allaclassica macchinetta, ma in una ricrea-zione vera e propria con moka. "Dallafondazione nel 1988 abbiamo un ritua-le: alle 10.30 in punto il lavoro si ferma,facciamo una pausa caffè tutti insieme,io compreso. Ci rilassiamo, facciamogruppo e spesso si parla di lavoro, main chiave totalmente diversa". Una par-ticolarità, nata con il padre di Visinoni:"Fin dalle origini, mio padre Giuseppe(vissuto fino a centun'anni, n.d.r.) mi ha

dato una mano a realizzare questosogno. Era un maestro bergamascodoc, quelli veri di un tempo. Nel nostropaese d'origine in Valle Seriana, aRovetta, era considerato un'autorità equando andò in pensione, gli ho chiestodi darmi una mano in azienda. Era luil'addetto alla pausa caffè". E quello chepotrebbe sembrare un ruolo alquanto

marginale, invece per la Milestone sitrasforma in un tratto distintivo: "Ognigiorno arrivava con il suo thermos,offriva il caffé ai dipendenti e gli stessilo celebravano per questo rito che si ètrasformato in un attimo di serenitàaziendale. Non a caso, ancora oggi, miopadre è con noi". Nell'area della pausa

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ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA

«Dalla fondazione nel 1988 ad oggi, Milestone

si è dedicata a fornire alla comunità scientifica

internazionale la più avanzatastrumentazione a microonde

nel campo della ricerca e controllo qualità

in istologia»

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caffé, infatti, campeggia un cartonatoraffigurante Visinoni senior, con inmano l'immancabile thermos. "Lavorarein sinergia e senza stress - prosegue il

chief dreamer - è il modo migliore perraggiungere importanti traguardi". E irisultati ci sono: il numero dei brevettidepositati dall'azienda parla da solo, acominciare dal processore a microondeche centinaia di laboratori istologiciutilizzano oggi in tutto il mondo perridurre i tempi di attesa delle analisi."Eliminare l'ansia dei pazienti dàbenessere, e quest'ultimo aspetto deveessere posizionato dinanzi ad ognicosa: ogni prodotto, invenzione e realiz-zazione sviluppata nella nostra aziendaparte da un presupposto, ovvero faredel bene". Ovvio, non stiamo parlandodi una Onlus, ma vi possiamo confer-mare che - camminando nei corridoidell'azienda, fra un laboratorio e l'altro- l'aria che si respira è assolutamentepositiva: sia nelle finalità sia nellemodalità di lavoro. Dalla fondazione nel1988 ad oggi, Milestone si è dedicata afornire alla comunità scientifica inter-nazionale la più avanzata strumentazio-ne a microonde nel campo della ricerca."Siamo partiti da un'idea - prosegueVisinoni - e da quella abbiamo svilup-pato la nostra storia. Io sono un chimi-co, ma ogni macchinario nasce daun'intuizione che disegno su di unfoglio di carta. Lo stesso schizzo poiviene elaborato, progettato e realizzatodai miei ragazzi". Nel 1994 un altropasso importante: nasce la Divisione

medicale per la riduzione dei tempi diattesa d'esami istologici per il paziente,fornendo a istologi e patologi gli stru-menti più tecnologicamente avanzatiper la processazione a microonde (adesempio per le diagnosi dei tumori) deicampioni. I 35 brevetti internazionalisono frutto di continua ricerca e svilup-po, che ogni anno assorbe oltre 2 milio-ni di investimenti, circa il 10% del fat-turato annuo. La produzione, tutta rea-

lizzata a Bergamo su base industriale,conta 1.300 pezzi l'anno spediti negliStati Uniti, in Giappone e in Cina, primimercati di riferimento. Tecnologiamade in Bergamo che compete sui mer-cati con la concorrenza giapponese,tedesca e americana. "Chi fa questolavoro, nel mondo, sono normalmentemultinazionali. Noi siamo una piccolaazienda che si autofinanzia e fa innova-zione tutti i giorni, usa risorse orobichee fa produzione a Sorisole". Un miraco-lo, lo si potrebbe definire. Lo stessoFranco Visinoni, parlandone, ha gliocchi lucidi. Non avrebbe mai pensatoche - a distanza di anni - il suo gioiellosarebbe esploso in questo modo."Nel 1974 ho avviato con mia moglieKristina e mio fratello Vanni unasocietà di rappresentanza nel campodelle apparecchiature scientifiche, laFkv. Nel 1988 l'idea. Ho pensato d'i-niziare a produrli io i prodotti, diret-tamente, per velocizzare il mercato".Il motivo non è speculativo, bensìscientifico: "Purtroppo il nostro settoreè dominato dalle multinazionali che,

una volta idealizzato un macchinario,lo producono per anni e anni. Il motivo?Sono realtà pachidermiche, con catenedi montaggio in serie che costanomilioni di euro. Con un prodotto devo-no massimizzare i profitti. Noi, invece,siamo molto più snelli". E proprio suquesto concetto che si basa il succes-so di Milestone: "Dall'idea alla produ-zione in genere passano dai tre ai seianni in una qualsiasi multinazionaledi settore. Noi ci riusciamo in dodici,diciotto mesi. La produzione è just-in-time, secondo il metodo giappo-nese: flessibile in base agli ordini".Mentre cammina nei laboratori,Franco Visinoni si sofferma sul segreto

«Eliminare l'ansia dei pazienti dà benessereOgni prodotto, invenzione

e realizzazione sviluppata nella nostra

azienda parte da un presupposto, ovvero

fare del bene»

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del suo successo, ma la risposta èscontata: "La mia fortuna? Avere deidipendenti fantastici. Sono loro i veriartefici di quest'avventura. Qui assu-miamo, crediamo nei giovani. Il mioattuale braccio destro è entrato comeoperaio al montaggio e ora portaavanti l'azienda. Realizziamo corsid'inglese e sviluppiamo non solo i pro-getti, bensì le capacità di ogni singolodipendente, senza far timbrare il car-tellino come avviene in quasi tutte leaziende. Il sistema si basa solo edesclusivamente sulla fiducia". E moltoprobabilmente saranno loro a portareavanti quest'azienda: proprio i dipen-denti: "Mia figlia è avvocato, vive in

Germania ed è sposata. Potrei vende-re tutto e andare in pensione. Inveceno! Ho rifiutato varie proposte d'ac-

quisizione proprio per chi lavora conme: non voglio trasformare Milestonein un reparto di una multinazionale di

settore". Anche se la crisi morde: "E'un periodo duro, lo si sa. Tuttavia l'u-nica cosa di cui dobbiamo averepaura è proprio la paura stessa. Masupereremo anche questa empasse,del resto noi lavoriamo pochissimocon le strutture italiane e questo unpizzico ci facilita: il sistema italianoè lento e le leggi di mercato hannodelle regole strane. E noi non ci pie-ghiamo ai voleri della politica.Useremo ancora di più l'inventiva".Del resto, la Camera di Commercio diBergamo li ha premiati come innova-tori pochi mesi fa. Ci sarà un motivo:la genialità e la perseveranza nel rin-correre i propri sogni.

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Con Planetel la comunicazione

è su misuraIN COPERTINA

Mobilità e virtualizzazione: dopo aver implementato con le SIM mobili il servizio di rete fissa VoIP Connect, l'azienda del Gruppo S.I.T.I.S.

- guidata da Bruno Pianetti - si proietta nel futuro introducendo nuovi servizi virtuali come il «cloud computing»

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E'chiaro a tutti che la nuvola più famo-sa del mondo oggi si chiama "iCloud".Ma per quanto riguarda le telecomu-nicazioni, il concetto può essere

usato, sfruttato e implementato con centinaia dideclinazioni. Sono passati solo due anni daquando Bruno Pianetti - titolare di Planetel, ope-ratore telefonico italiano con sede a Bergamo - ciaveva raccontato come la tecnologia wireless(aiutata dalle infrastrutture da loro implementa-te) avrebbe portato connettività in banda larganei luoghi della Bergamasca ancora "scoperti".Nel frattempo il Gruppo S.I.T.I.S. (a cui Planetelappartiene) si è evoluto sfruttando le propriepoliedriche qualità, divenendo a tutti gli effetti unfornitore di servizi integrati per il mondo delletelecomunicazioni. "La telefonia oggi non è piùsolo il semplice parlare, nel futuro ci sarà sempre

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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più connettività. Il telefono da tavolo sarà unmobile d'antiquariato, ci stiamo infatti spo-stando su device che forniscono accessibili-tà totale. Per questo, alla nostra offerta VoIPConnect - la piattaforma multifunzione ditelefonia digitale - abbiamo deciso di affian-care anche il supporto alla telefonia mobile.Così, in un'unico pacchetto, oggi è possibilecomunicare senza costi aggiuntivi con l'uffi-cio e godere di tutta la gamma di serviziPlanetel gestiti in remoto, da una nuvola".

Come si colloca questo progetto all'in-terno del Gruppo S.I.T.I.S.?"Inizialmente eravamo specializzati nellaposa d'impianti telefonici, sistemi informati-ci e cablaggio reti all'interno di aziende euffici. In origine, infatti, S.I.T.I.S. era nata perfornire infrastrutture telematiche nelle realtàdei nostri clienti. Poi, a metà degli anni '90,abbiamo creato Planetel, che si occupa deiservizi più specifici legati alla connettività inbanda larga e ad internet. Ma non ci siamofermati qui. Quest'ultima, nel 2000, è diven-tata un vero e proprio operatore telefonico, ingrado di operare su tutto il territorio naziona-le e di erogare servizi di telefonia tradiziona-le o con innovative soluzioni VoIP. Il progetto"VoIP Connect Mobile" nasce appunto dallaconvergenza di queste due realtà imprendi-toriali, che nel corso degli anni sono diventa-te leader nei rispettivi settori. Assieme le

nostre aziende garantiscono un unico riferi-mento, certo e diretto, ai clienti per l'imple-mentazione di nuove tecnologie e infrastrut-ture convergenti, che necessitano di una per-fetta armonia progettuale tra apparecchiatu-re e servizi erogati dall'operatore, anche perl'aspetto economico commerciale".

Dunque, quali soluzioni offreattualmente il vostro Gruppo?"Prima di rispondere non dobbia-

mo dimenticarci di Trifolio, un'impresa natanel 1994 in grado di fornire e integrare l'arre-damento dell'ufficio e di allestirne l'automa-zione (con apparecchiature quali multifunzio-ni, stampanti e fax), per una gestione com-pleta delle stampe aziendali e dell'archivia-zione documentale digitale. Grazie a questetre aziende che lavorano in modo sinergico, ilGruppo S.I.T.I.S. si costituisce come una real-tà dinamica, con una profonda conoscenzadel mercato, in grado di progettare e forniresoluzioni globali di comunicazione integrataalle aziende".

Avete stipulato collaborazioni con ope-ratori telefonici di scala nazionale?"Abbiamo siglato accordi e siamo intercon-nessi con i più importanti operatori di teleco-municazione nazionali. Con operatori per ser-vizi in mobilità come NV Mobile, inoltre,abbiamo creato una rete di partner e rivendi-

tori dei nostri servizi su tutto il territorio, gra-zie a questo la nostra offerta è fruibile ovun-que e senza limitazioni perché interconnessidirettamente. Inoltre, da quattro anni, ilGruppo è afferente al MIX di Milano Caldera,il punto di interconnessione e peering dellereti Internet nazionali e internazionali, carat-teristica che permette di mantenere un altostandard qualitativo per le nostre connessio-ni in banda larga. Mi pare ovvio che la nostra

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forza stia proprio in questa integrazione, unmodo quindi per fornire un pacchetto "tuttoincluso" a dir poco innovativo".

Entriamo nello specifico, quali servizioffre oggi Planetel?"L'offerta di Planetel si muove essenzialmenteverso direttrici profondamente integrate tra diloro: la telefonia nella sua concezione piùmoderna - sia fissa che mobile - con la piatta-forma VoIP Connect (ricca di servizi quali "unifiedmessaging", "IP Fax", "SMS gateway", "WebPhone", Servizi Web Tradizionali quali Postaelettronica e gestione domini/siti web) e le solu-zioni proposte di connettività in banda larga, incui Planetel gestisce le recenti connessioni inqualità ethernet dedicate ai servizi internetcome l'housing, server virtuali e pbx virtuali".

Parlate d'integrazione, cosa offrite oltrealla telefonia?"Connettività a 360° grazie all'utilizzo di soluzio-ni via cavo xDSL e fibra ottica, via RadioHiperLAn, PDH su frequenze licenziate, Wi-Fiper Hot Spot pubblici e privati con la gestionecompleta del servizio, hosting web, server vir-tuali ed housing. Se, ad esempio, un cliente hanecessità di collocare i suoi dati aziendali pertutelarsi nel caso di perdite fortuite, noi offriamoi server virtuali per memorizzarli e gestirli. Se,invece, il cliente ha la necessità di aggiornare i

propri server aziendali con maggiori prestazionispecialmente in aziende multisede oppurenecessità di condividere dati in tempo reale indiversi luoghi, mettiamo a disposizione servervirtuali o una memoria virtuale in nostri datacenter, su nostri server BLADE dotati dei più sofi-sticati applicativi come ad esempio VMWARE ei vari sistemi operativi, dove condividere almomento tutte le informazioni. E' fondamentalecapire che le possibilità di combinazione sonoinfinite, e che la nostra forza sta proprio nellaflessibilità ottenuta con la gestione diretta e per-sonalizzata con cui possiamo andare incontroalle esigenze".

Le aziende bergamasche hannodavvero bisogno della nuvola?"L'esperienza del "cloud computing"

nasce in primo luogo come perfezionamen-to dei servizi internet aggiuntivi, nell'otticadi mantenere la propria offerta completaoggi non può mancare un tale servizio.Secondariamente l'offerta di server virtualinasce dall'intuizione di applicare una tarif-fazione "on consume" come già sperimen-

tato con l'offerta "Pay per Page" di Trifolio,nel quale il costo è determinato dal sempli-ce consumo".

Ci sembra di capire che al centro delvostro servizio ci sia l'utilizzatore fina-le. Dunque, il vostro ruolo va ben oltrequello di semplici installatori di reti."Il nostro compito non è così semplice.Creare una rete che funzioni, con eventualicollegamenti VoIP, è materia in cui non ci sipuò improvvisare. S.I.T.I.S. seleziona conti-nuamente le migliori componentistiche hard-ware e software, coinvolgendo il clientestesso nella scelta, ma anche progettare ederogare i servizi che si integrino al meglio conle stesse innovative infrastrutture, ecco per-ché è importate che l'operatore conosca ciòche usa il cliente e sia in grado di dialogaredirettamente con lo stesso per la miglior con-figurazione. Proprio il dialogo facile è unadelle peculiarità di S.I.T.I.S. e Planetel. La fre-nesia del lavoro odierno non consente alcunerrore, per questo il vantaggio che portiamoconsiste anche nell'assistenza offerta dal

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nostro gruppo con oltre 100 dipendentidirettamente formati, assistenza che devesempre essere efficace, puntuale e veloce.Un'azienda, infatti, non può più permettersidi restare isolata. Per molte realtà vorrebbedire bloccare la produzione. Il segreto è for-nire al cliente un supporto che integra pro-fessionalità e disponibilità, così da risolvereogni tipologia di problema".

Quali sono i vantaggi dell'ac-quisto chiavi in mano dei ser-vizi di telecomunicazione?

"In primis, come detto, si risparmia sullagestione delle infrastrutture. Inoltre, il costoper la connettività aziendale e la telefonia,nonché la gestione dei dati, diventa certo. Insecondo luogo, esternalizzando, l'implemen-tazione del carico della propria rete non halimiti. In altre parole, il cliente può scegliere ilservizio su misura a seconda delle sue dimen-

sioni e poi scegliere di implementarlo o ridurloa seconda delle necessità, senza quindi doverinvestire fisicamente in rete o strumentazione.Esattamente come capita con le nostre offerte"Pay per Page" dedicate all'office automation,non si compra il bene strumentale, ma lo si"utilizza", con contratti che vincolano il commit-tente attraverso l'effettivo consumo".

Nel vostro settore la crescita e l'evolu-zione è pressoché continua e travolgen-te; come sta cambiando il mercato dellatelefonia?"Ormai le imprese di telecomunicazioneoffrono ai clienti servizi virtuali e non più pro-dotti fisici. In altre parole, la tendenza delmercato vede gli operatori dell'IT offrire alleaziende prestazioni calibrate sulle effettiveesigenze del cliente. Si cerca quindi di evita-re l'acquisto di prodotti o l'implementazionedi infrastrutture informatiche dedicate".

E' evidente che la tendenza sia quelladella virtualizzazione del servizio."Le aziende vogliono servizi chiavi in manoper non dover sottostare ai costi delle infra-strutture fisiche per la comunicazione. Perdirla in modo brutale, è finita l'epoca dei ser-ver collocati nella stanza refrigerata in unangolo remoto della sede. Ormai, le impresedi telefonia forniscono ai propri clienti nonsolo i servizi di telecomunicazione e connet-tività strettamente intesi ma, ad esempio,anche i server dove gestire ed archiviare idati. A livello economico questa tendenza vaverso la migliore allocazione possibile dellerisorse: dal lato dell'imprenditore, non devepiù gestire attività aliene al proprio ambito ostipendiare, ad esempio, sistemisti perseguire la rete. Per quanto riguarda le socie-tà erogatrice dei servizi, la gestione di retiintegrate consente di creare economie discala in grado di alzare ulteriormente gli

La sede di Treviolo(Bergamo)

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standard operativi ed abbattere i costi. Inpoche parole, con l'esternalizzazione delleinfrastrutture informatiche si hanno presta-zioni più alte a costi minori per tutti".

Come avete conformato i vostri pianiindustriali per rispondere a queste ten-denze di mercato?"Fino a due anni fa investivamo principal-mente nell'implementazione delle nostreinfrastrutture, accrescendo la rete wirelessdi proprietà, installando nuove antenne,ingrandendo i server e costituendo nuovidata center. Negli ultimi tempi, ci siamo dedi-cati a curare i servizi offerti alla clientela,inventando nuovi pacchetti chiavi in mano esoluzioni per le esigenze aziendali. Per lacreazione dei "tutto incluso", ovviamente,abbiamo cercato di integrare quei servizi chegià offrivamo separatamente ed abbiamo,altresì, aumentato i servizi relativi alla cosid-

detta virtualizzazione. Nel 2012 sarà disponi-bile un'offerta di connettività per le aziendebasata su una soluzione Ethernet/SDH fibraottica, per supportare al meglio i nuovi servi-zi voce/dati/video/virtualizzazione delleinfrastrutture del cliente".

Cosa cambia o cambierà per i clienti?"Potranno smettere di preoccuparsi del funzio-namento dell'ufficio e potranno finalmenteconcentrarsi esclusivamente al proprio busi-ness. Le aziende da noi assistite ci indicano diquante postazioni di lavoro hanno bisogno enoi provvediamo a fornirgliele sia fisicamente,sia come rete di connettività e telefonia. Alcliente non rimane che installare il proprio pro-gramma gestionale".

Come si compone l'organico del vostroGruppo?"Abbiamo oltre cento dipendenti, di cui 80tecnici specializzati per il supporto alla clien-tela. A livello di logistica, invece, siamo dislo-cati su tre sedi: la principale è a Treviolo, con2000 mq tra uffici e magazzini. Le altre due sitrovano a Valmadrera (LC) con 600 mq e aBrescia. Aggiungerei anche la struttura diFara Olivana, di 500 mq, per l'esposizione dimobili e arredi per ufficio, inoltre abbiamopartner su tutto il territorio nazionale, alcunipartecipati, per la rivendita dei nostri servizi el'assistenza on-site. Dal punto di vista dei ser-vizi di connettività abbiamo tre POP (Point ofPresence) a Milano e Bergamo con annessidue Data Center per la completa ridondanzadella rete e un NOC (Network Operation

Center) a Bergamo, dove sono ubicate leCentrali Telefoniche Pubbliche, gli apparati ei Server per l'erogazione e la gestione dei ser-vizi Planetel".

Concludendo, puntate molto anche sul-l'assistenza?"Possiamo dire che, assieme alla capacità dirinnovarsi e seguire l'evoluzione tecnologicadel settore, il Gruppo S.I.T.I.S. ha da semprepuntato sul concetto di assistenza personale ededicata per mantenere la fiducia del cliente.La nostra filosofia aziendale è mantenere uncontatto diretto, personalizzato e costantecon il nostro cliente, gestito da personale tec-

nico nostro dipendente in costante aggiorna-mento ed organizzato con l'ottica poter sem-pre fornire un servizio d'assistenza e manu-tenzione capillare e in tempi brevissimi".

«Offriamo connettività a 360 gradi,

hosting web, server virtuali

ed housing, ma in modoflessibile e dinamico,

adattabile con i possibilisviluppi futuri del

committente»

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Operazione Bas SII - Uniacque:chi paga il megamutuo?

«ACQUA IN BOCCA»

I ventimilioni prestati da Ubi Banca andranno rimborsa-ti e Federconsumatori, preoccupata, già si chiede se cisaranno ripercussioni sugli utenti. Una domanda maicosì attuale tanto più che il presidente di Uniacque,mesi fa, si dichiarò favorevole ad un ritocco delle tariffe

Tutti hanno salutato con favore larecente acquisizione di Bas SII, socie-tà del gruppo A2A attiva nella gestio-ne del servizio idrico integrato in

Bergamo e circondario, da parte di Uniacque.Quest'operazione, infatti, va nella direzione dellarealizzazione del sogno bettoniano di unificazio-ne della gestione del ciclo idrico nell'intero terri-torio provinciale, affidandolo interamente inmani pubbliche. L'acquisizione, in particolare, èstata interamente finanziata a debito attraversol'accensione di un mutuo con Ubi Banca pari a23 milioni di euro. Soffermandosi su questo det-taglio, Federconsumatori Bergamo ha sollevato,in un comunicato stampa giunto in redazione, unpaio di interrogativi per cercare di comprendereun piccolo particolare finora quasi sottaciuto:ovvero se dal rimborso del mutuo vi sarannoaumenti per gli utenti in termini di tariffe e valo-re del servizio. In questo senso, due sono le que-

stioni sollevate da Federconsumatori, la primariguarda proprio le Carte dei Servizi ovvero iparametri d'efficienza che Uniacque dovràrispettare per la gestione del servizio, la secon-da riguarda invece il peso sulla tariffa delle ratedi ammortamento del megamutuo. "Quanto, eda quando", si chiede Federconsumatori, "incide-rà sulla tariffa il finanziamento di 23 milioni dieuro acceso presso le banche per perfezionarel'acquisizione?" Ebbene, incuriositi anche da pro-fetiche dichiarazioni dello stesso Presidente diUniacque, l'avvocato Gianni D'Aloia, abbiamosbirciato la risposta sui siti internet di Uniacque(www.uniacque.bg.it) e Bas SII (www.bassii.it)con risultati sui quali vorremmo tanto sbagliarci.Innanzitutto, partendo dalle dichiarazioni dell'av-vocato, il quadro industriale e finanziario diUniacque non è certo roseo. Come peraltro ripor-tato in pompa magna da un comunicato stampadiffuso dallo stesso ufficio stampa del Pdl, infat-

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ti, il neopresidente di Uniacque dichiaravail 24 ottobre: "[...] L'azienda è nata e cre-sciuta senza un'adeguata dotazione dicapitali e si è dovuta indebitare per acqui-sire i vari rami che oggi la costituiscono[...]". Punto primo, dunque: Uniacque èpiena di debiti e deve rimborsarli. A ciòD'Aloia ha aggiunto: "Ai sindaci che ven-

gono a trovarmi per avere risposte sugliinterventi chiedo pazienza. La linea chestiamo valutando di seguire è quella didare precedenza agli interventi più piccoli(da 100-150 mila euro). Anche perché inve-stimenti maggiori non siamo in grado difarne". Punto secondo, quindi: non abbia-mo soldi per i grandi investimenti. Da ciòderiva: "[...] Uniacque è nata con un capita-le sociale di 120 mila euro: ciò significa checiascun comune ha versato 500 euro. Conquesta cifra non è possibile pensare direalizzare alcunché. Per questo sarebbenecessario intervenire sulla tariffa, in modo

che al suo interno venga trovata unaquota da destinare agli investimenti[...]". Conclusione: siamo pieni di debiti;non abbiamo soldi per gli investimenti;"sarebbe necessario intervenire sulla tarif-fa". D'altronde non potrebbe esser diffe-rente: i mutui vanno rimborsati e se, primadell'acquisizione, Bas SII forniva il servizioad un certo prezzo, comprensivo di costie remunerazione del capitale, domaniUniacque, per fornire lo stesso servizio,affrontare gli stessi costi ed ottenere la

stessa remunerazione del capitale, dovrànecessariamente aumentare le entrate perrimborsare anche le rate ammortamento diquel mutuo di una ventina di milioni con-tratto per l'operazione. Tertium non datur. Ameno che non si decida di diminuire ilcosto del servizio, ovvero agire propriosulle Carte dei Servizi, con tutte le conse-guenze che ciò comporterebbe. Tornandoai siti delle due società, una rapida occhia-ta alle tariffe dimostra, peraltro, che letariffe di Uniacque sono già più care di

DALL'ANNO PROSSIMO IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATOATTUALMENTE GESTITO DALLA BAS «PASSERÀ»A UNIACQUE: COSA CAMBIERÀ PER GLI UTENTI?Dopo lunga gestazione l'operazione di acquisizione da parte di Uniacquedella maggiore Azienda di gestione del servizio idrico integrato operantenella nostra provincia è arrivata a conclusione. L'acquisto di BAS-SII da partedi Uniacque non è soltanto una significativa operazione politico/economica:di mezzo ci sono anche le migliaia di cittadini che da molti anni eranoutenti dell'ex Azienda comunale (BAS) dalla quale ricevevano un buon ser-vizio sia in termini di qualità sia in termini di giusto rapporto costi/benefici.

Bergamo, 26 novembre 2011

Federconsumatori BergamoPresidente

Umberto Dolci

GianniD’Aloia

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quelle di Bas SII. Vorremmo sba-gliarci e sperare di aver letto malema scrive Uniacque sul suo sito:"Quale tariffa pagherò nel 2010per l'uso domestico? La tariffa usodomestico per il 2010 è unica sulterritorio provinciale gestito daUniacque ed è così composta: da 0a 80 mc, 0,26 euro/mc; da 81 a120 mc, 0,51 euro/mc; oltre i 120mc, 0,91 euro/mc; fognatura,0.12 euro/mc; depurazione, 0,33euro/mc; quota fissa domesticoresidenti, 12 euro/anno." BasSII, invece, pubblica sul suo sitoalla voce "Il prezzo dell'Acqua -Articolazione delle tariffe", le tarif-fe di bacino in vigore da luglio2010. Il documento, peraltro è sca-ricabile, ed ivi, sorpresona: "Acquaper usi domestici - per consumi da0 a 80 mc/anno, tariffa agevolata0.189 euro/mc; per consumi da81 a 120 mc/anno, tariffa baseeuro/mc 0,378; per consumi da121 a 180 mc/anno, euro/mc0,488; per consumi da 181 a 240mc/anno, euro/mc 0,825; per con-sumi oltre 240 mc/anno, euro/mc1,15". Ai quali, presumibilmente,va aggiunto il 10% di IVA. Lasostanza, però, non cambia; perquanto riguarda le utenze dome-stiche, i bergamaschi pagherannodi più con Uniacque rispetto checon Bas SII: fascia da 0 a 80 mc,0.26 euro/mc con Uniacque afronte di 0,2079 euro/Mc di BasSII (0,189 euro/Mc +0,0189IVA); fascia da 81 a 120 mc, 0.51euro/mc a fronte di euro/Mc0,4158 comprensivi di IVA, ecc.Conclusione: chi pagherà, dunque,il conto del mutuo contratto pressoUbi Banca per rilevare Bas SII daA2A dopo che il Comune diBergamo aveva conferito la suaBas unitamente a Bas SII ad ASMBrescia e dopo che quest'ultimas'era a sua volta fusa in A2A conAEM Milano e AMSA? I cittadinidi Bergamo e comuni limitrofi.Quanto vorremmo sbagliarci.

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Puo' essere singolare, in un momento in cuisi parla sempre più insistentemente di "glo-balizzazione" ed "efficienza" dei mercati, tracui quello borsistico, ricordare qualche stra-

no strumento in uso sino a qualche anno fa nelle pra-tiche di Borsa. Va premesso che, ai tempi, i titoli mag-giori venivano trattati quotidianamente, con delleprocedure standardizzate e molto simili ad una litur-gia, in un mercato denominato Listino Ufficiale dellaBorsa Valori, le cui riunioni si tenevano nelle principalicittà italiane secondo orari e procedimenti ben defi-niti. La principale piazza degli scambi era rappresen-tata da Milano.Non sempre, pero', le contrattazioni si potevano esau-rire nell'ambito dei soli valori mobiliari quotabili uffi-cialmente nelle Borse, ma alcune volte nasceva l'esi-genza di trattare anche un certo numero di titoli emes-si da società di medie dimensioni o di interesse loca-le e da società i cui certificati erano soggetti a parti-colari condizioni che ne limitavano il trasferimento.Tanto per fare un esempio gli statuti delle BanchePopolari erano soliti prevedere delle particolari clau-

sole di limitazione della trasferibilità delle azioni.Queste limitazioni erano rappresentate in primoluogo dalla subordinazione al gradimento delConsiglio di Amministrazione del nuovo acquirente,alla non ammissibilità del passaggio di proprietà conla sola girata e/o alla preventiva autorizzazionedell'Organo Amministrativo qualora un azionistaavesse voluto costituire in pegno le azioni in suo pos-sesso.Proprio per agevolare la negoziazione di detti titoli econsiderata la citata inammissibilità di quest'ultimi ailistini ufficiali, vennero creati dei mercati particolariche, per il modesto quantitativo degli scambi e per ilridotto numero di società accolte, prendeva il nomedi "mercato ristretto" o "mercatino", avente dellecaratteristiche sue proprie, particolari e distintive.Esso venne istituito con una Legge ad hoc che ne sta-biliva la disciplina generale mentre delegava allaConsob il compito di redigerne il regolamento attua-tivo. I punti salienti di queste norme istitutive erano:1) la costituzione, la disciplina e la vigilanza eranodemandate alla Consob; 2) le società con i titoli iviquotati dovevano produrre adeguata informativamolto simile a quella che veniva richiesta alle socie-tà quotate al Listino maggiore; 3) le riunioni di questomercatino dovevano tenersi negli stessi locali dellaBorsa Ufficiale ma in orari differenti da quelli in cui sitenevano le altre contrattazioni; 4) le negoziazioni deititoli ammessi dovevano avvenire soltanto tramitel'intermediazione degli agenti di cambio ed essereeseguite solo per contanti.Le riunioni, si svolgevano quindi, dalle 15,30 alle16,30 dei giorni lavorativi e a giorni differenziati per lepiazze ove si tenevano, ovvero: lunedì a Genova e

Napoli, martedì a Torino, mercoledì a Milano, giove-dì a Roma e il venerdi a Firenze. Questo ingegnososistema faceva si che per i titoli trattati nelle diversepiazze si potesse avere una continuità della dinami-ca dei prezzi, cio' che sarebbe risultato impossibile sele riunioni fossero state concentrate settimanalmen-te in un'unica sede. Per la metodologia della forma-zione dei prezzi, essa prevedeva che tutti i titoli iscrit-ti venissero chiamati solo in chiusura secondo unordine convenzionale. Al termine di ogni riunione gliagenti di cambio dichiaravano per iscritto al Comitatodel mercato ristretto tutti i contratti conclusi durantela riunione per la compilazione del Listino ufficialeche veniva poi reso pubblico dalla Camera diCommercio.Tutta questa architettura era funzionale, ovviamente,a quattro importanti esigenze del "mercatino" che, indettaglio, erano rappresentate da: a) acclimatamen-to: rappresentava la fase preparatoria di alcuni titoliche si avviavano alla quotazione ufficiale; b) investi-mento: gli investitori potevano ampliare la loro scel-ta di acquisto o vendita anche su titoli mobiliari nondel tutto adatti al mercato ufficiale senza per questoperdere alcune esigenze di informativa e di anda-mento; c) riferimento: tra i titoli che vi erano "abitual-mente" e "largamente" trattati ve ne potevano esse-re alcuni i cui rispettivi Organi Amministrativi trova-vano spunto per quotarli in una fase successiva almercato ufficiale; d) finanziamento: da ultimo, essorappresentava un ulteriore canale di raccolta fondiper le imprese. Un canale attraverso il quale even-tuali aumenti di capitale potevano essere proposti almercato con maggiori probabilità di successo essen-do stati rivolti ad una più ampia base di azionisti.

Borsa: c'era una volta il «Mercatino»

PILLOLE DI FINANZA - Rubrica a cura del Dott. claudio Rossi

A Piazza Affari oggi gli ordini corrono veloci sulla base di input elettronici che rendono sempre più istantanea la risposta

dei prezzi dei titoli alle evoluzioni delle attese degli investitoriMa come funzionava sino a non molto tempo fa?

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Il futuro griffato Heineken? Sostenibilità e internazionalizzazione del lavoro

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NUOVI SCENARI

Oltre al piano «Brewing a Better Future», il birrificio di Comun Nuovofa programmi d'ampiorespiro, coinvolgendoanche le scuole, per formare i futuri dirigentie tecnici specializzati

Abbiamo parlato solo il mese scorsodel nuovo piano di sostenibilità"Brewing a Better Future" che dalbirrificio Heineken di Comun Nuovo

è stato annunciato, e che coinvolge la realiz-zazione dell'impianto di raffreddamento peruna riduzione del 40% dei consumi di acqua,con un investimento complessivo di 2,4 milio-ni di euro. Un dato impressionante che deno-ta come, ancora una volta, la Bergamascafaccia storia a sé. Sempre per restare intema, anche un altro avvenimento particola-re è balzato agli onori della cronaca in questoperiodo per la sua originalità: è infatti a dirpoco curioso il fatto che alcune realtà pro-duttive abbiano assistito al rifiuto da partedegli operai della Tenaris Dalmine di effet-tuare straordinari (chiaramente retribuiti) perandare incontro alle esigenze di produzionedell'azienda. Lo abbiamo chiesto al direttoredel birrificio Giovanni Sorce, che ha trac-ciato un bilancio dell'attività tra presente efuturo del Gruppo e sulle possibili ricadutepositive sull'occupazione.

Cosa ne pensa di queste situazioni para-dossali in questo momento di crisi? "Ogni realtà fa storia a sé - ha affermato Sorce-, noi ad esempio, offriamo un lavoro tipica-mente stagionale, quindi è fondamentale lacomunicazione tra i reparti, ma anche tra glistessi e la direzione operativa per incontrare leesigenze di produzione richieste dal mercato".

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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Com'è il rapporto con Bergamo econ i bergamaschi?"Non vorrei scendere troppo nei luoghicomuni, però è innegabile che i berga-maschi siano grandi lavoratori. Dal mioarrivo siamo riusciti a raggiungere unamaggiore stabilità del personale inazienda a tutti i livelli. Ciò rispetto aquanto si verificava prima, ovvero unasostituzione totale degli organici conuna periodicità triennale".

Quali sono le previsioni per il futu-ro?"Stiamo cercando di stringere accordicon le scuole superiori per consentire airagazzi di effettuare alcuni stages nellanostra azienda. Visto l'alto investimentoeconomico che la proprietà continua adeffettuare acquistando macchine com-plesse, abbiamo bisogno di formarefigure sempre più professionali. Sarà unpercorso molto lungo, ma di cui vedre-

mo i frutti da qui a 5-10 anni".

Quale tipologia di lavoro devonoaspettarsi i giovani in un momentostorico così complicato?"Dobbiamo entrare nell'ottica che illavoro sarà sempre più globalizzato,dobbiamo imparare a spostarci, sia sul

territorio nazionale, sia europeo, siaglobale. E' un concetto che i bergama-schi devono imparare praticamente dazero, in quanto sono molto affezionatial territorio. Tuttavia, sono altrettantosicuro che sarà l'unico modo, nel futu-ro, per ritagliarsi una carriera profes-sionalmente appagante".

«E' fondamentalela comunicazione

all'interno dell'azienda, tra i lavoratori

e la direzione operativa»

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«Tifa Italia e Vinci»La scommessa (vinta)di Media World

MARKETING

Non solo prodotto o servizio, innovativa puòessere anche una campagna pubblicitariaPierluigi Bernasconi, amministratore delega-to di Mediamarket l'holding nazionale chegestisce le insegne Media World e Saturnspiega il successo mediatico e di venditeottenuto con il concorso lanciato in occasio-ne del Campionato Mondiale di Calcio 2006

Ricordate il Mondiale 2006? Ricordate "Tifa Italia eVinci"? Media World, la catena di negozi specia-lizzati di elettronica, informatica, tecnologia edelettrodomestici, in occasione dei mondiali di cal-

cio 2006, ha lanciato la (fortunata) campagna promozionale"Tifa Italia e Vinci" premiando i clienti che hanno creduto escommesso sulla vittoria dell'Italia: "Chiunque avesse acqui-stato un televisore al plasma o LCD da almeno 32" - si leggenel sito che raccoglie tutte le iniziative pubblicitarie - tra il 18maggio e l'8 giugno 2006, presentando lo scontrino e regi-strando i propri dati avrebbe avuto la possibilità, in caso di vit-toria dell'Italia alla finale dei Mondiali, di ricevere buoniacquisto per un valore totale equivalente al costo del televi-

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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sore comprato. In caso di mancata vittoria, sareb-bero stati messi in palio una Maserati e 20 VespaPiaggio". Tirando le somme, la vittoria degli azzur-ri ha regalato (restituendo con buoni il valore deitelevisori di almeno 32 pollici) apparecchi a oltre13mila clienti, per un valore di 18 milioni di euro.Anche la meccanica promozionale e i dati dellacampagna campeggiano sul sito on line di MediaWorld: 30% è stato l'aumento delle vendite deiTV durante il periodo promozionale; 300% l'au-mento della quota di mercato, 8,5 milioni l'investi-mento pubblicitario per un ritorno editoriale di 2milioni di euro. Significa, per Media World, che"nel breve periodo, la promozione ha portato ad unaumento dei volumi di vendita: i tv al plasma e lcdda 32" in su, oggetto della promozione, hanno rag-

giunto il 35% di quota di mercato, quando solita-mente è intorno al 15% e le vendite di televisorisono più che raddoppiate. In più si è registrato unaumento generale delle vendite del 30% deglialtri prodotti. Più di 10.000 italiani che hanno par-tecipato alla promozione sono stati contattati daMedia World il giorno successivo alla vittoriadell'Italia, tramite sms o mail per ricordare loro diandare in punto vendita a ritirare il premio. Il 70%dei buoni Media World sono stati spesi nel solomese di settembre 2006". Ma rimane ancora unadomanda: i buoni acquisto ritirati dai vincitoriquanto hanno generato? Che ritorno ha avuto, intermini economici, Media World? "Acquistiaggiuntivi per 30 milioni di euro": la risposta vienedirettamente da Pierluigi Bernasconi, ammi-

nistratore delegato e fondatore in Italia diMediamarket il gruppo che comprende MediaWorld, Saturn, Media World Compra On Line eSaturn Shop On Line e relatore, per una mattina-ta, alla facoltà di Ingegneria di Dalmine nel conte-sto di un ciclo di seminari del corso "StrategicManagement" tenuto dal professor LucioCassia. Il docente, sensibile alla "imprenditività"intesa come lo sviluppo di atteggiamenti e di com-portamenti positivi tipici dell'imprenditore (creati-vità, tenacia, comunicazione interpersonale,assunzione delle responsabilità, problem solving,capacità di lavorare in gruppo, ecc.) coniugata conl' "innovatività", ha ricordato ai suoi studenti comel'innovazione non debba essere sempre e perforza di prodotto, di servizio o di prodotto e servizio

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insieme perché la campagna "Tifa Italia e Vinci" èstata una novità assoluta nella storia delle pro-mozioni, capace di coinvolgere le persone e diattrarre il consumatore con una scommessa dal-l'esito incerto che si è rivelata una formula vincen-te. "La vittoria dell'Italia - ricorda Bernasconi - ci ha

giovato in termine di immagine perchè si è legataa Media World. La scommessa era anche il tele-visore (in senso fisico): stimolare il passaggio dai20 ai 32 pollici". Se nell'immaginario collettivo ilmeccanismo di una scommessa è semplice (se sirealizza il risultato pronosticato vinci, in caso con-

trario perdi l'importo della tua puntata) tutto diven-ta più complesso quando a lanciarla non è unapersona singola ma una catena di negozi specia-lizzati in elettronica, informatica, tecnologia e elet-trodomestici. Con una super polizza assicurativa ecalcoli con tanto di radici quadrate Bernasconi hapreso le dovute cautele. "Media World -spiega luistesso - per mettere a punto presso un appositoistituto autorizzato la scommessa ha impiegatootto mesi. In caso di vittoria della nazionale ilnostro gruppo si è cautelato grazie ad una struttu-ra assicurativa composta per due terzi da istitutiinglesi e per un terzo da americani. Inoltre, primadi scommettere, abbiamo fatto un accordo contutti i brand presenti nei punti vendita". Il totale,moltiplicato per la probabilità data all'Italia di vin-cere i mondiali ha dato la somma da elargire acoloro che hanno acquistato il televisore.Praticamente i fornitori, le sette marche di elettro-

Da sinistraPierluigi Bernasconie Lucio Cassia

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domestici coinvolte, hanno sostenuto il rischioassicurativo. Ma Bernasconi, che inizia la sua car-riera di "venditore" con il commercio di rasoi elet-trici e di acque minerali nella zona Sud di Milano,al rischio ci ha fatto "il callo" da più di vent'anni. Daquando, alla fine degli anni Ottanta, Metro (tra leprime cinque aziende di distribuzione a livellomondiale) ha deciso di aprire il primo punto vendi-ta dedicato all'elettronica di consumo sulla basedel modello tedesco Mediamarkt. Mediamarketè la realtà italiana della tedesca MediamarktSaturn Holding oggi prima catena di elettronica diconsumo in Europa, con oltre 800 megastore distribuiti in 16 Paesi (di cui 110 solo in Italia, perun totale di oltre 7.500 dipendenti). "La Metro micoinvolse - ricorda Bernasconi - come project lea-der in fase di start-up. Prima di aprire Curno, però,ho trascorso tre mesi in Germania entrando euscendo dai negozi, prendendo appunti, senza

poter fare fotografie, cercando di capire come fun-zionava quel lavoro che da noi nessuno sapevafare e che in Germania nessuno mi trasferiva. Poifeci lo studio di fattibilità e il 24 ottobre 1991 inau-guravo il primo punto vendita Media World".Curno, ma poteva essere Milano, Roma, etc."Abbiamo scelto Curno perché era impensabilepuntare alle grandi città - burocrazia troppo lungarispetto ai nostri tempi -, così dopo uno screeninggenerale sulle possibili piazze, erano rimasti in bal-lottaggio un paese vicino a Rimini e Curno. Vistala posizione strategica abbiamo scelto la secondaipotesi. Mi ricordo che entrai in negozio domenicamattina 20 ottobre per un rush finale di qualcheora - pensavo - e, invece, uscii mercoledì seradopo aver trascorso lì tre giorni e tre notti, dor-mendo sulle scrivanie". Curioso è anche il fattoche non abbia mantenuto lo stesso nome tedescoMediamarkt. "Media World è l'unica insegna del

gruppo ad avere quel nome, che sono riuscito a farpassare perché per la realtà italiana mi sembravache il concetto di mondo dell'elettronica, che oltread audio, video ed elettrodomestici include anchei settori dell'informatica e delle telecomunicazioni(era l'epoca dei primi telefoni cellulari), fosse pre-feribile a quello di supermarket". Curioso è ancheun altro ricordo legato all'apertura: "entravano lenonne con il carrello della spesa e, girando tra gliscaffali, chiedevano a me che allora ero direttoredel punto vendita dove fosse il reparto di frutta e

verdura". Bernasconi ha il grande merito di averintrodotto una novità sostanziale nel layout deinegozi, abolendo il percorso a "circuito" e introdu-cendo il "reticolo" per favorire la circolazione deiclienti, accrescere la flessibilità e promuovere lastagionalità dei prodotti. La scelta si rivela vincen-te e apprezzata da parte dei consumatori, che pos-sono muoversi liberamente per tutto il punto ven-dita, visitando anche più di una volta il reparto chemaggiormente li interessa. Bilancio del primo gior-no di vendite: 83 milioni di lire (c'erano ancora lelire). Un successo? "Si, o almeno lo pensavamo.In Germania, in quello stesso giorno aveva aper-to un altro Mediamarkt. A fine giornata il loroincasso era stato 800 milioni. Dieci volte Curno".Oggi, a distanza di più di vent'anni, con un fattu-rato 2010 pari a 2.514 milioni di euro e un orga-nico di oltre 7.500 collaboratori, Mediamarketha cambiato il modo di vivere il mondo dell'elet-tronica di consumo e rappresenta la primarealtà del settore in Italia. Media World è pre-sente con 93 punti vendita collocati prevalen-temente nei maggiori centri commerciali. Maaumenteranno. C'è da scommetterci.

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A molti di noi è capitato di andare congli amici a vedere una partita di calcioin un pub o in un ristorante. La vicendadi cui ci occupiamo oggi costringe adomandarci quanto potrà costare unabirra davanti ad una partita di calcio? Con una sentenza che ha avuto unagrande eco sui giornali nazionali, laCorte di giustizia dell'Unione Europea siè pronunciata sul quesito se l'utilizzo diun dispositivo di decodificazione perdecrittare canali a pagamento cheproiettino le partite di calcio e che siausato in violazione delle condizioni con-trattuali costituisca un illecito antitrust.Incredibilmente, la Corte ha protetto ilcomportamento di chi, violando il con-tratto, ha acquistato schede non auto-rizzate.Il caso è stato portato davanti alla Corteeuropea sulla base di un rinvio pregiudi-ziale della High Court inglese nel corsodi due procedimenti giudiziari in materiadi diritti di diffusione in diretta di incon-tri della Premier League, promossi dallaFootball Association Premier League(ente che gestisce i diritti di diffusionetelevisiva degli incontri del campionatoinglese). Come forse molti sanno, i segnali dellepartite vengono trasmessi dagli stadi aun centro di produzione che aggiunge illogo, i commenti e monta le sequenzevideo. Una volta elaborato, il medesimosegnale viene spedito agli enti televisi-vi che possono aggiungere i loro com-

menti o loghi e che trasmettono ilsegnale al satellite. Alcuni ristorantiinglesi avevano utilizzato alcune sche-de greche, che erano state acquistate aprezzi molto più bassi dei costi di riven-dita delle equivalenti schede inglesi,per vedere le partite della massimaserie britannica. Dette schede, non manipolate o altera-te, erano però state acquistate in viola-

zione delle disposizioni contrattuali delrivenditore greco (che era vincolato dauna limitazione territoriale) fornendonominativi falsi. Si è posto il problemase la decisione di porre delle limitazioniterritoriali ai contratti stipulati con leemittenti televisive sia conforme aldiritto comunitario o se, viceversa,

costituisca una irragionevole restrizioneal mercato. Nonostante le cavalcate di Maradona, imillimetrici suggerimenti di Baggio, lerovesciate di Van Basten e, da ultimo, iguizzi di Denis facciano gridare al capo-lavoro, la Corte ha escluso che le parti-te teletrasmesse potessero essereoggetto di proprietà intellettuale, inquanto gli incontri di calcio sono disci-plinati dalle regole del gioco e nonlasciano quel margine di creatività chedeve contraddistinguere il diritto d'au-tore. Pertanto, la Corte ha escluso che iltitolare dei diritti di sfruttamento televi-sivo possa compartimentare il mercatosu base nazionale impedendo la liberaprestazione dei servizi di diffusione subase comunitaria. Ancora una volta, la Corte ha strenua-mente difeso l'obiettivo del mercatounico europeo e ha garantito la possibi-lità di una concorrenza tra emittenti chesia su scala comunitaria. Certo, la scelta della Corte non appareesente da critiche, in particolar modo sesi pensa che i campionati di calcio hanno,per natura, base nazionale. Ad ogni buonconto gli appassionati di calcio si devonoporre ora il dilemma di quale sarà larisposta che i titolari del diritto di sfrutta-mento daranno alla pronuncia dellaCorte. È difficile pensare che si rassegni-no a rinunciare a lucrosi guadagni; ilrischio è che una birra e una partita congli amici diventi molto più costosa.

LEGGERE LA LEGGE - Rubrica a cura dell’avvocato Marco Amorese

La limitazione territoriale per la vendita di servizi

di diffusione è illegittima

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Il momento non è dei più facili, sia alivello economico sia sociale. Le misu-re introdotte dall'esecutivo di MarioMonti sembrano andare nella direzio-

ne che era stata già tracciata da tutti igoverni che, nel passato, hanno avutobisogno di fare cassa: alzare le tasse ointrodurne di nuove. In questo delicatoequilibrio che sta vivendo il "sistemaItalia" è molto difficile parlare di "tutelaalla classe manageriale", in particolareperché nella mente dell'opinione pubblicail cosiddetto manager risponde alla figura,diciamolo pure, impopolare, di SergioMarchionne. Tuttavia, ciò che la massanon tiene in considerazione sono quell'in-sieme di professionisti (il 90% circa) che,grazie alla loro preparazione assoluta emaniacale in diversi settori, sono riusciti econtinuano ad allargare il business delleaziende che, con sguardo lungimirante, lihanno assunti e continuano a credere inloro nonostante la crisi nera che stiamoattraversando. Una classe dirigenzialeche dalle buone pratiche del passato hasaputo ringiovanirsi e rinnovarsi, fino aformare una vera e propria "Costituente

Manageriale" per rappresentare unita-riamente a livello istituzionale dirigenti,quadri e alte professionalità del pubblicoe del privato. Un nuovo soggetto sindaca-le e professionale molto ben delineato

quindi, che già nei primi mesi di vita halanciato segnali ben precisi e diretti. "Tra itanti problemi che l'Italia deve risolverec'e' sicuramente quello di aumentare lamanagerialità dell'economia sia nel priva-to sia nel pubblico per essere competitivi:questo va fatto risolvendo una volta pertutte il vergognoso intreccio tra politica e

economia". Queste le parole di SilvestreBertolini, coordinatore di CostituenteManageriale, rilasciate pubblicamentealla fine di novembre. "Abbiamo bisognodi spezzare una volta per tutte questo rap-porto insano che, vero freno alla liberaconcorrenza, provoca danni al Paese,all'economia, alle imprese e ai tantissimimanager che quotidianamente si assumo-no rischi e responsabilità per far funziona-re e competere con successo le loro azien-de, senza andare contro la legge, l'etica eil buon senso. Forti segnali di fastidio ciarrivano a questo proposito e da tempo datanti manager associati. Puniamo e seve-ramente chi sgarra, rompiamo con normee prassi appropriate questo insano intrec-cio, ma poi diamo maggiore manageriali-tà al nostro paese nelle tante dimensioniche riguardano l'organizzazione, non soloeconomica, della nostra vita quotidiana.Dobbiamo dare maggiori deleghe ai manager pubblici, troppo spesso bloccatinel loro operare dalla politica, e poi pre-tendere che la macchina statale funzionial meglio, valutandone merito e risultati.Dobbiamo dare alle nostre aziende priva-

Un welfare di categoria?Risponde «Manager Italia»«BUSINESS CLASS»

Dopo la storica stipula della «Costituente Manageriale», il presidente dell'associazione Luigi Cantalucci parla dell'associazionedivenuta soggetto sindacale e sociale

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TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

«La CostituenteManageriale è una reazione fortissima

al fatto che i governi del passato hanno attaccato la classe

media»

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«Sgomberiamo il campo da illazioni: un manager di successo ha una retribuzione

di circa 100 mila euro lordi all'anno, che togliendo le tasse diventano 55 mila»

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te maggiore presenza, competenza e cul-tura manageriale trovando con variemodalità la possibilità che ne beneficinoanche e soprattutto le tante PMI che altri-menti non possono più stare sul mercato".Parole che all'epoca in cui BergamoEconomia intervistò il presidente diManager Italia (a metà ottobre quandoancora Silvio Berlusconi era PrimoMinistro), Luigi Catalucci, suonano con

una sorprendente continuità di pensiero edi senso dell'azione. "Noi siamo per defi-nizione apartitici - ha affermato Catalucci -,ma la Costituente Manageriale è una rea-zione fortissima al fatto che i governi delpassato hanno attaccato la classe media.Dobbiamo uscire da un sistema politicoautoreferenziale dove il conflitto d'inte-ressi è diventato la normalità"

Cosa vuol dire per un'associazione diprofessionisti essere tutelati a livellosindacale?"In realtà noi siamo già un sindacato, cheoggi apre la prospettiva dell'essere unsoggetto sociale. Sgomberiamo subito ilcampo da illazioni: un manager di succes-so ha una retribuzione di circa 100 milaeuro lordi all'anno, che togliendo le tassediventano 55 mila. E' vero, sicuramentesiamo sopra la media della popolazione,ma i rischi che ci assumiamo e la facilitàcon cui possiamo essere licenziati sonosenz'altro maggiori".

Cosa intende con facilità di licenzia-mento?"Intendo che noi la crisi l'abbiamo pagata

e continuiamo a pagarla molto e più deglialtri. Salvo il contratto che ci garantisce unperiodo per fare le valigie a seconda del-l'anzianità all'interno dell'impresa, nonabbiamo alcun articolo 18 che ci protegge.Possiamo essere lasciati a casa dalla seraalla mattina, per dirla con parole semplici".

Ci dia una definizione di manager."E' un dipendente che all'interno dell'azien-da collabora a stretto contatto con la pro-prietà per lo sviluppo e la gestione dell'a-zienda. Ha un contratto come gli altri ed hauna competenza direi "estrema" in un deter-minato settore: dalla comunicazione al com-merciale, passando per il marketing e l'am-ministrativo. Il terziario è molto sfaccettato".

C'è ancora spazio per la figura delmanager in Italia, specialmente inquesto periodo storico?"Assolutamente, in Italia abbiamo solo il3,9% dei lavoratori manager, contro lamedia degli altri paesi traino dell'EU che èintorno al 9%".

Cosa avete in cantiere con ManagerItalia?"Dobbiamo andare verso una politica atti-

va per il mondo del lavoro. La generazio-ne che stiamo formando è molto elasticae noi stiamo facilitando proprio il futurodei giovani, in particolare con un sistemachiamato "dirigenti di prima nomina" chegarantisce, alle aziende che assumono,una retribuzione agevolata. La nostraassociazione riesce a resistere al cambiogenerazionale offrendo tutele dedicatesia ai nuovi entrati sia ai veterani delmestiere".

Bergamo è una piazza florida dalpunto di vista manageriale?"Manager Italia è un'associazione costi-tuita da quindici associazioni regionali,in tutto siamo circa 35 mila dirigentiiscritti dal marzo del 1945. Milano rap-presenta la gran parte di questo numero(il 60%), ma in Lombardia abbiamo ben7 delegazioni e a Bergamo, in particola-re, ci sono iscritti 770 manager. Grazie aquesti numeri siamo riusciti a costruireun vero e proprio welfare di categoria eparallelamente un sistema pensionistico- attraverso un Fondo Mario Negri -cumulativo. Il terzo pilastro, invece, ècostituito dalla polizza assicurativa chetutela l'iscritto e la sua famiglia".

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«Salvo il contratto che ci garantisce unperiodo per fare le valigie a seconda

dell'anzianità all'internodell'impresa, non abbia-

mo alcun articolo 18 che ci protegge»

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Archiviato il 2011 con la vendi-ta di una quota azionaria delvalore di 6 milioni di euro dellasua redditiva controllata A2A,

il Comune di Bergamo si avvia a mettere incantiere il varo del bilancio preventivo2012. Questa rivista ha già avuto modo didire che Palazzo Frizzoni non è così tantovirtuoso come si può pensare, né esenteda quella "sprecheria" diffusa nella pubbli-ca amministrazione. Certo Bergamo non èNapoli, ma anche in terra orobica ci sonodei rami secchi che potrebbero esserepotati; lo abbiamo già scritto. Parziale, anostro modesto modo di vedere, è stata larisposta dell'amministrazione comunalecirca le fonti di spreco da noi individuatenelle società partecipate e nell'Istituzioneservizi alla persona; nulla, invece, circa laduplicazione delle biblioteche comunaliin Città Alta e della spesa "culturale" dei"Centri Socio Culturali". Premesso ciò, il2012 riserva per il Comune capoluogo unsolo dato certo, peraltro in continuo peg-

gioramento: lo Stato ha tagliato i suoi con-tributi al funzionamento di Palazzo Frizzoniper un controvalore pari a 6 milioni di euroai quali vanno aggiunti ulteriori 2 milioni di

euro previsti dal nuovo decreto di correzio-ne dei conti pubblici denominato "SalvaItalia". Il taglio, in particolare, incide sui

contributi destinati al funzionamento ordi-nario dell'amministrazione bergamascaovvero alla cosiddetta spesa corrente.Conseguenza, anch'essa più che evidente,

è che il disavanzo corrente (l'eccedenzadelle spese ordinarie sulle entrate tariffa-rie-tributarie) peggiorerà per un controva-

ECONOMIA&BUSINESS

ARTICOLO DE L'INDISCRETO

Tasse e tagli, per i bergamaschi un 2012 di sacrifici

FAR QUADRARE I CONTI

Ogni anno Palazzo Frizzoni stende il bilancio di previsione per l'esercizio successivoe, per il 2012, l'ammontare della spesa pubblica corrente non coperta da entratepotrebbe raddoppiare e passare dai 7 milioni di euro (attuali) a 15 milioni. Per coprir-li non basta la nuova Ici e la tassa di soggiorno

Franco Tentorio

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lore pari al taglio dei contributi statali.Tradotto: se non saranno prese contro-misure, si potrebbe passare dagli odier-ni 7 milioni di euro circa di disavanzocorrente strutturale a 15 milioni di euro.Questo avrà effetto, ovviamente, sui

saldi validi ai fini del patto di stabilità.Nel senso che, ad obiettivi invariati dicontenimento dell'indebitamento, il peg-gioramento del saldo corrente, si riper-cuoterà sul peggioramento del saldovalido ai fini del calcolo degli obietti-vi del patto stesso. L'amministrazionecomunale dovrà, dunque, affrontareun enorme problema; grande, come

ipotesi, 15 milioni di euro. Quantomenoa preventivo. A ciò si aggiunga che conla vendita di parte delle azioni A2A disua proprietà, l'amministrazione comu-nale di Bergamo perderà, per l'annoprossimo, una parte dei dividendi dellamunicipalizzata con i quali ha finorasostenuto il flusso di spese correntisenza aumentare di una virgola l'imposi-zione fiscale. Il disavanzo corrente perl'anno prossimo potrebbe, dunque, aggi-rarsi, a preventivo, non più attorno ai 15milioni di euro ma potrebbe anche esse-re maggiore. A meno che, come detto,non vengano prese contromisure in sededi stesura del bilancio preventivo. Ancheper questo motivo, già a partire dal 2012l'amministrazione comunale ha provve-duto ad introdurre l'imposta di soggiornononostante la contrarietà delle catego-rie degli albergatori: essi saranno gliesattori della nuova imposta che hacome base imponibile il mero soggiornoin una camera d'albergo da parte dichiunque. Ovviamente, i soggetti incisisaranno per lo più turisti non residenti equesto ha reso la sua adozione quasi

una formalità per l'attuale maggioranzala quale potrà continuare a fregiarsi dinon avere aumentato le tasse ai citta-dini. Questa diga è, però, destinata acadere di fronte al dato inequivocabilerappresentato, come detto, in primis daltaglio dei contributi statali al bilanciocomunale, in secundis, dal conseguenteincremento del disavanzo corrente con

derivata alta instabilità dei conti delcapoluogo. Quale, dunque, la strada?L'amministrazione precedente di centro-sinistra decise di finanziare il disavanzocorrente ricorrendo alla leva edilizia ma

questa scelta ha generato scontenti epolemiche come quelle sull'interventoedilizio di via Autostrada. L'attualeamministrazione, invece, per bocca delsuo sindaco ha scelto di finanziare loscompenso mediante o nuovi tributi,

Con la vendita di parte delle azioni A2A

di sua proprietà,PalazzoFrizzoni perderàquest'anno una parte

dei dividendi della municipalizzata grazie

ai quali, fino allo scorsoanno, ha sostenuto il

flusso di spese correntisenza aumentare

l'imposizione fiscale

Con il 2012 è arrivata anche la tassa di soggiorno destinata

ai turisti che soggiornano a Bergamo. «Con questo

provvedimento - hadichiarato il sindacoFranco Tentorio - ci

attendiamo un gettitoche dovrebbe aggirarsi attorno al milione e 200

mila euro»

A2ATermoutilizzatore di Brescia

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come l'imposta di soggiorno, o le alie-nazioni. Strategia sensata se voltaall'efficienza del patrimonio ediliziocomunale ma problematica se volta,invece, al solo far cassa. Per dettadello stesso Tentorio, infatti, chi verràdopo di lui non troverà più nulla dacedere, né, dunque, saprà più comefinanziare uno strutturale scompensodelle uscite sulle entrate ordinarie.Se, quindi, vendere vuol dire soloposticipare il problema della revisionecomplessiva dei servizi erogati, può

dirsi che l'attuale sindaco di Bergamostia rinunciando a scegliere ovverostia rinunciando a fare ciò per cui èstato votato. A questo quadro pocoedificante, va aggiunto che le inizialisperanze riposte dai comuni nellareintroduzione dell'Ici-Imu sulle primecase sono state tradite. Se da un lato,infatti, la introduzione dell'Imu sulleprime case con contestuale rivaluta-zione delle rendite, ovvero aumentodella base imponibile della nuovaimposta sulla proprietà immobiliare,

avrebbe potuto fornire maggiori risor-se ai bilanci comunali, non va dimen-ticato come la nuova tassa sulla casacon rendite rivalutate, così come adoggi concepita dal nuovo Governo,prevede che metà del gettito generatodall'Imu sulle seconde case e sulleattività produttive finanzi l'erario sta-tale e non più i comuni. Detto ciò efatti due conti, dunque, non è dettoche la nuova Imu porti risorse aggiun-tive al comune di Bergamo. Non va,infatti, dimenticato che lo Stato nongirerà più al comune quell'ammontaredi risorse pari al controvalore del pre-lievo Ici sulle prime case secondo idati del 2008, anno d'abolizione. A ciòsi aggiunga che, se precedentementel'intero gettito Ici sulle seconde caseandava ai comuni, domani questo get-tito, seppur su rendite rivalutate,andrà per metà allo Stato. Soltantol'Imu sulle prime case, dunque, saràliquidata ed incassata dai comuni. Inconclusione, la nuova Ici, oltre a nonesser più un imposta integralmentefederalista, non è nemmeno da esclu-dere che, tirati i bilanci, dia pure ungettito minore rispetto a quello forni-to dalla vecchia Ici. Non rinviabile,allora e nonostante la reintroduzionedell'imposta sulla prima casa, pareessere la scelta su cosa tagliare e nonsolo su cosa vendere.

Prima l'intero gettito Ici

sulle seconde caseandava ai comuni

diriferimento, d’ora in poi questo gettito,

seppur su rendite rivalutate, andrà

per metà allo Statoper rimpinguare le casse italiane

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Il futuro dell'edilizia? Parolaai «Costruttori Di Fatti»

ECCELLENZA

E' stata costruita la prima casa certificata CasaClima (Classe A+) della Bergamasca. E' un progetto curato nei minimi dettagli dal Consorzio CiDiEffe, che ha messo a frutto l'esperienza maturata negli anni

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Succede a Osio Sopra in provincia di Bergamo -patria storica delle imprese edili -, che con ungruppo d'imprenditori e di progettisti, ispiratidal committente, hanno deciso di progettare e

costruire un edificio totalmente prefabbricato ad altaefficienza energetica. Per certificare la bontà del lavorosvolto, decidono di richiedere una delle più severe cer-tificazioni nazionali, CasaClima di Bolzano, per ottenerela Classe A+ (primo edificio in provincia di Bergamo). Lostaff di progettazione, con a capo lo studio del geome-tra Gianfranco Pinotti di Osio Sopra, si è avvalso dellacollaborazione dell'ingegnere Luca Mora di Stezzanoper la parte strutturale, dell'ingegnere GiuseppeQuartini di Presezzo per la parte termotecnica, diMandelli Ivo di Azzano San Paolo per la parte elettricae della H2 Srl di Nova Ponente per la struttura in legno.

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CIDIEFFE - A coordinare le opere di realiz-zazione è stato il Consorzio CiDiEffe diBergamo, da anni impegnato nella diffusio-ne di questo modo di costruire, organizza-tore del convegno "Costruzioni in legno einterazioni impiantistiche" tenutosi aSeriate presso l'edilforum il 29 ottobre2010, con la presenza di oltre 200 progetti-sti da tutta la provincia. Così, il ConsorzioCiDiEffe (Costruttori Di Fatti) ha messo inpratica il suo credo, trasformando in fatti leteorie esposte al convegno. Proprio ilConsorzio, nato nel 2009, è costituito da sei

aziende bergamasche che da sempre cre-dono nelle nuove tecnologie: Apag S.p.a.- impresa edile di Cavernago -, GabrieleBelotti S.r.l. - impianti elettrici di Treviolo-, Grandi Impianti S.r.l. - impianti tecno-logici di Grassobbio -, Ab S.r.l. - carpente-rie metalliche di Lallio -, TecnosystemS.n.c. - impianti di sicurezza di Bergamo -e Skill S.r.l., chiusure tecniche di Bergamo.

STRUTTURA - L'edificio è costituito alpiano interrato da bilastre in CLS e tego-li precompressi, il piano terra è invece

stato interamente realizzato in legno daSüdTirolHause di Nova Ponente, partnertecnico del Consorzio, gli interni sonotutti in strutture a secco come cartonges-so e fibrocemento, gli isolanti tutti di ori-gine naturale come fibra di legno o cellu-losa. L'impianto di riscaldamento con cal-daia ad alta efficienza a biomassa e inte-grazione con pannelli solari termici, l'im-pianto di raffrescamento ad espansionediretta ad alta efficienza alimentato dapannelli fotovoltaici, così come l'impiantoelettrico domotico e l'impianto di illumi-nazione di ultima generazione con sor-genti a led o fluorescenti.

SOSTENIBILITA' - E' assente l'allaccia-mento del gas metano e non ci sono dipen-denze da combustibili di origine fossile,quindi soggetti ad esaurimento. L'impiantofotovoltaico, grazie agli incentivi statali, èin grado di azzerare completamente i costienergetici dell'edificio, che per 20 anni nonspenderà nulla per bollette energetiche eallacciamenti. Tutti i materiali sono di pro-duzione e origine nazionale e per quelli conalta incidenza di trasporto sono stati sceltidei fornitori locali, quasi a chilometro zero.I lavori sono iniziati il 6 giugno del 2011 e afine novembre l'edificio è stato consegnatoal committente, dopo pochi giorni per iltrasloco, è già abitabile in soli 180 giorni.

COMMITTENTE - "Sapevamo cosavolevamo - ha aggiunto il committenteClaudio Perego, presidente della GabrieleBelotti S.r.l. impianti elettrici -, io e miamoglie abbiamo girato in lungo e in largol'Alto Adige alloggiando in edifici in legno,si respira un'aria diversa e il benessere sipercepisce da subito. Volevamo una casarisparmiosa, che non sprecasse energia eche fosse ecocompatibile anche nellacostruzione non solo nella gestione neltempo. Sono molto soddisfatto e sonosoprattutto orgoglioso per la dedizioneche progettisti e costruttori hanno dimo-strato al mio progetto iniziale. Abbiamofortemente voluto una casa per noi e lenostre figlie, calda e accogliente, conun'impronta architettonica tradizionalema dai forti contenuti tecnologici, miratialla sicurezza e alla sostenibilità".

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MEDIAZIONE&CONCILIAZIONE

Condomini, eredità, incidenti stradali,affitto d'azienda, diritti reali, locazione,comodato e responsabilità medica: prima di andare davanti al giudice bisogna cercare un accordo amichevolefra le parti. Emanuela Corali, mediatore civile, spiega come funzionaed in quali casi si applica

Liti condominiali e incidenti stradali, mediare diventa obbligatorio

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Prendiamo il caso di un incidentestradale: la vostra auto viene urtatada un'altra che non ha osservato lostop. O una comune lite tra fratelli

che non riescono a mettersi d'accordo sullalinea di confine tra i terreni ereditati dal padre.O ancora: liti condominiali per colpa di infil-trazioni d'acqua che l'inquilino del piano disopra non si decide a far riparare. Dal marzoprossimo, per tutto questo, non ci si potrà piùrivolgere al giudice. Anzi: prima di andare ingiudizio per chiedere i danni, sarà obbligato-rio effettuare un tentativo di conciliazione.Sinistri stradali e liti condominiali sono le ulti-me due materie, in ordine di tempo, che siaggiungono alle controversie sulla proprietà,sulla divisione dei beni, sulle successioni ere-ditarie, sui patti di famiglia, sulle locazioni esul comodato d'uso per cui, da un anno a que-sta parte, in caso di disputa bisogna rivolger-si al mediatore. Ne abbiamo parlato conEmanuela Corali, patrocinatore legale,responsabile della filiale di Bergamo (in viaBrigata Lupi, 8) dell'Associazione IMC (Istitutoper la Mediazione e la Conciliazione) regolar-mente iscritta nel registro degli Organismi diMediazione presso il Ministero della Giustiziaal n. 373.

Sulla mediazione civile, a quasi unanno dall'introduzione, tiriamo unbilancio. "I risultati sono decisamente incoraggianti. Gliitaliani stanno prendendo coscienza di quan-to possa essere conveniente economicamen-te la mediazione e, nel contempo, compren-dono che una soluzione concordata tra leparti è più vantaggiosa rispetto ad una deci-sone imposta dal giudice".

Tradotto in numeri. "Lo scorso anno, nel solo mese di novembre,secondo i dati raccolti dalla nostra associa-zione il valore medio delle controversie siattestava nello scaglione compreso tra i 10 ei 25 mila euro. In 3 casi su 4 le parti si sonopresentate assistite dai loro avvocati e in 4mediazioni su 5 si è raggiunto un accordoche ha soddisfatto entrambe le parti.Incrociando questi dati, si ottiene che più

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ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO GIORGIO CHIESA

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della metà delle controversie si è chiuso posi-tivamente, senza la necessità di portare lacontroversia in giudizio".

Qual è il risparmio in termini giudiziari? "Un processo civile in media, secondo i datiufficiali del ministero della Giustizia, richiede83 mesi. Quasi 7 anni prima di chiudersi consentenza definitiva di terzo grado. Per i citta-dini significa costi elevati, per gli avvocaticarichi di lavoro non indifferenti. A questo sisomma l'incertezza del giudizio e la possibili-tà che si debba ricominciare tutto da capo. Il

procedimento di mediazione ha, invece, unadurata massima stabilita dalla legge di 4mesi. Se in questo arco di tempo la contro-versia viene risolta non c'è più bisogno diinstaurare un processo e il verbale viene rico-nosciuto dal giudice. Al contrario, se non èstato possibile trovare un accordo, il tempoimpiegato è comunque irrisorio rispetto alsuccessivo processo".

E in termini economici? "I costi di una procedura di mediazione sonocontenuti e individuabili prima ancora che

inizi il procedimento grazie ad una tabella cheriporta, in base al valore della controversia, latariffa dovuta. Inoltre è previsto anche unincentivo fiscale".

Ci può fare un esempio concreto. "Per una controversia di 25 mila euro legata,per esempio, a crediti aziendali l'indennitàdovuta per la mediazione è di 370 euro, piùIva. Prendiamo il caso di appartamento delvalore di 250 mila euro, la tariffa per la media-zione è di 940 euro, più Iva. Si tratta di cifrecommisurate al valore della lite. In caso disuccesso della mediazione, inoltre, alle partiè riconosciuto un credito d'imposta commisu-rata all'indennità stessa fino ad un massimodi 500 euro. In caso di insuccesso dellamediazione, il credito d'imposta è ridottodella metà. Tornando agli esempi: nel primocaso il costo per il cittadino sarebbe comple-tamente azzerato e, nel secondo, ridotto ameno della metà".

Ci sono altri costi?"L'unico ulteriore costo è il compenso perl'avvocato la cui presenza non è obbligato-ria ma viene consigliata, quale tutela, incaso di controversie complesse. Infine, sel'accordo riguarda dei diritti su un immobileo su automobili, imbarcazioni, etc. esisteanche un'esenzione dall'imposta di bollofino ad 50 mila euro. Le tabelle relativeall'indennità di mediazione sono pubbliche,approvate dal ministero della Giustizia efacilmente consultabili sul nostro sito inter-net www.associazioneimc.it.".

Dal prossimo marzo la mediazione civi-le sarà obbligatoria anche per le liticondominiali e gli incidenti stradali.Cosa significa? "Si pensi alle frequentissime liti tra condomi-ni in materia di ripartizione delle spese o allecontroversie in materia di risarcimento deldanno derivante dalla circolazione di veicoli enatanti (incidenti stradali). Ecco, dal prossimomarzo e prima di rivolgersi al giudice, ancheper queste controversie sarà obbligatorio per-correre la strada della mediazione".

Che ruolo ha il mediatore? "Il mediatore è un terzo imparziale, qualifica-to, che ha come unico fine l'individuazione di

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Emanuela Corali responsabile della

filiale di Bergamo dell'organismo

di mediazione IMC

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una soluzione concordata per una controver-sia. Il suo impegno è aiutare le parti a giun-gere alla cosiddetta conciliazione. Deve esse-re chiaro che la mediazione parte da unassunto diverso rispetto al processo: almediatore non interessa né deve interessarechi ha ragione o torto in termini di diritto pro-cessuale poiché il suo intervento si limita afar emergere gli interessi, i bisogni o le neces-sità che ognuna delle parti intende persegui-re o proteggere e quindi aiutarle a trovare unasoluzione che sia reciprocamente soddisfa-cente. Per dirla in altre parole, al mediatorenon interessano le ragioni legali per le qualiognuna delle parti ritiene di avere un certodiritto, ma i motivi reali, gli interessi, i bisogniche le spingono a fare quella richiesta.Partendo da questo principio, il mediatorecerca di facilitare la comunicazione e la reci-proca comprensione fra le parti, così che lestesse possano trovare una soluzione che lesoddisfi proprio perché tutela i reali bisogni dientrambe le parti".

Cosa accade al cittadino che non tentala conciliazione? "Esistono diverse disposizioni legislative che

mirano a stimolare la partecipazione al proce-dimento di mediazione che diviene "condizio-ne di procedibilità della domanda giudiziale" enon più, come è stata fino ad ora, una liberascelta. In parole povere, se non si tenta di met-

tersi d'accordo, avvalendosi di un organismoiscritto presso il Ministero della Giustizia, nonsi potrà fare causa. Naturalmente, il fatto diconciliarsi o meno resta una scelta volontariadelle parti coinvolte nella controversia chepotrà eventualmente proseguire in giudizio".

E nel caso in cui la controparte non ade-risca alla mediazione?"Partecipare alla mediazione resta una liberascelta del chiamato in mediazione il quale,però, rischia di incorrere in pesanti sanzioniquando la mancata partecipazione è dovutaunicamente alla volontà di procrastinare ladurata della controversia. Nell'intento dellegislatore c'è la volontà di favorire la soluzio-ne delle controversie al di fuori delle aule ditribunale. Rappresenta un'alternativa più effi-ciente, veloce, economica e rapida di quantoverificatosi sinora".

E se le parti non trovano un accordo? "La mediazione non preclude alle parti nessu-na possibilità, né quella di trovare un accordoin seconda battuta, né quella di avviare unacausa civile".

Un appunto: solitamente i cittadini sifidano dei giudici. Perché dovrebberofidarsi di un mediatore civile?"I motivi sono tanti e articolati. Mi limito adelencarne alcuni: riservatezza, imparzialità,terzietà rispetto alle parti ed al risultato ecompetenza. Ogni mediatore deve risponderepersonalmente della sua riservatezza e impar-zialità e rischia, in prima persona, qualora ven-gano violati il codice etico dell'organismo e lanormativa che disciplina la sua figura".

I bergamaschi sono passati dalla cultu-ra del "mi faccia causa" a quella del"conciliamo"? "Nella complessa macchina della giustizia,ad un anno dalla sua introduzione, lamediazione civile rappresenta ancora unanovità ma partendo dalle telefonate ricevu-te, posso dire che i bergamaschi mostranointeresse e curiosità. La speranza è che lamediazione non sia vista come un impiccioma come la possibilità di incontrarsi in unluogo neutro, davanti ad un terzo imparzia-le, prima che una controversia diventi unoscontro. In tribunale".

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Mariasandra Fontana presidente dell'associazione IMC(Istituto per la Mediazionee la Conciliazione)

MEMORANDUM

10 febbraio 2012Convegno sulla Mediazione Civile

Il 10 febbraio 2012 la sede locale dell'IMC (Istituto di Mediazione e Conciliazione) organiz-zerà un convegno dal titolo "La mediazione finalizzata alla conciliazione nel sistemagiuridico italiano tra presente e futuro" presso il "Salone Bernareggi" del CollegioVescovile Sant'Alessandro in via Sant'Alessandro 49.

Esperti del settore racconteranno la mediazione dal punto di vista procedurale e giudiziario.Durante l'incontro i partecipanti e i relatori avranno la possibilità di confrontarsi e discutereapertamente sui nodi ancora non sciolti della mediazione.

Per informazioni:[email protected]. 035 0431692www.associazioneimc.it

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Periodo invernale, periodo di cambiogomme. Come ogni anno, con l’arrivo deiprimi freddi, gli italiani si trovano a dover-si recare presso il proprio gommista di

fiducia per effettuare il cambio pneumatici e pas-sare da quelli estivi a quelli invernali.Questa volta, però, in caso di acquisto di nuovipneumatici, in fattura troveranno l’aggiunta diun’ulteriore voce di costo, il cosiddetto “contribu-to ambientale” per la raccolta e lo smaltimentodei pneumatici fuori uso (PFU), introdotto con ilDecreto Ministeriale n. 82 dell’11 aprile 2011,entrato in vigore a giugno 2011 in attuazione diquanto previsto nel D.Lgs. n. 152 del 2006.Il Decreto ha lo scopo di prevenire la creazio-ne di rifiuti e garantire una maggior protezio-ne dell’ambiente attraverso il recupero deipneumatici dismessi, non riutilizzabili e deiquali il detentore si disfi, abbia deciso o abbial’obbligo di disfarsi.Sono esclusi dall’applicazione della normativa legomme delle biciclette, le camere d’aria, i relati-vi protettori (flap), le guarnizioni in gomma, ipneumatici per aeroplani e aeromobili in genere.Il contributo, dovuto dal compratore al momentodell’acquisto di nuova auto o di nuovi pneumatici,è necessario per finanziare la gestione, a caricodei produttori e degli importatori, del flusso dismaltimento di rifiuti derivanti da pneumatici.Questi, infatti, sono tenuti a raccogliere annual-mente quantità di PFU almeno equivalenti a quel-le dei pneumatici nuovi che hanno immesso nelmercato nazionale del ricambio nell’anno solareprecedente oltre a comunicare all’autorità compe-

tente un rendiconto economico completo dellagestione effettuata.L'obiettivo di recupero del 100% dei pneumaticiimmessi al consumo sarà raggiunto gradualmen-te nel 2013, mentre per l’anno 2011 si punta aduna percentuale del 25% e dell’80% nel 2012.

Per adempiere tali obblighi i produttori e gli impor-tatori possono servirsi del sistema di raccolta distrutture societarie dotate di autonoma personali-tà giuridica, di natura consortile con scopo mutua-listico, quali ECOPNEUS o ECOTYRE, che si occu-pano delle attività di raccolta, gestione e smalti-mento, compresi gli obblighi di comunicazione e direndiconto.Quest’ultimi consistono nel dichiarare annual-

mente all’autorità competente sia la quanti-tà e le tipologie di pneumatici immessi incommercio nell’anno solare precedente, siala quantità, le tipologie e le destinazioni direcupero o smaltimento di PFU provenientidal mercato del ricambio.L’ammontare del contributo, che varia in basealle tipologie di pneumatico, è individuato eapprovato dal Ministero dell'Ambiente entro il30/11 di ogni anno per l'anno successivo, sullabase delle stime comunicate annualmente daiproduttori e importatori.Le gomme arrivate a fine ciclo di utilizzo verranno,quindi, inviate ad appositi impianti per il loro trat-tamento che, nel caso di recupero energetico,consiste nella frantumazione necessaria ad otte-nere pezzature compatibili con i processi di co-incenerimento e, nel caso del recupero di materia,in processi di granulazione e raffinazione per il rici-clo e la produzione di materie seconde da immet-tere nel mercato.Il materiale ottenuto dal riciclo puo essere, infatti,impiegato per ottenere polverino e granulato digomma per asfalti modificati, barriere insonoriz-zanti ed antierosione, fondazioni stradali, superfi-ci per impianti sportivi, tappetini, pannelli isolanti,membrane impermeabilizzanti, e tanto altro.Il D.M. 82/11 mira a contrastare le speculazio-ni e le pratiche illegali che ruotano attorno aipneumatici fuori uso garantendo la tracciabili-ta dei flussi di PFU dall’origine fino alla fine delloro ciclo di vita impedendo, cosi, che dettimateriali finiscano in discariche abusive oaddirittura dispersi nell’ambiente.

Nasce il «contributo ambientale»sui pneumatici fuori uso

LEGGE AL VERDE - Rubrica a cura dell’avvocato Cristina Putortì

Lo scopo della nuova normativa è quello di disciplinare la gestione dei pfu per una maggiore protezione dell’ambiente

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Inchiesta BreBeMi:tangenti, manette e sequestriMAZZETTE & RIFIUTI

Franco Nicoli Cristiani arrestato con l'accusa di traffico illecito di rifiuti ecorruzione, i militari hanno trovato a casa sua 100 mila euro in pezzi da 500Le banconote costituirebbero la presunta tangente che, secondo l'accusa,l'imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli avrebbe pagato per accelerarel'iter di autorizzazione di una discarica di amianto nel cremonese

Chiamavano le tangenti "Big Babol"come le famose gomme da masti-care. E' il nome in codice utilizzatodalle persone coinvolte nell'inchie-

sta sulla corruzione che ha portato all'arre-sto del vicepresidente del Consiglio regio-nale lombardo, Nicoli, accusato di traffico

illecito di rifiuti e corruzione. Franco NicoliCristiani e la moglie erano intercettati ormaida diverso tempo quando i carabinieri delnucleo operativo di Brescia, all'alba del 30novembre scorso, hanno fatto irruzionenella loro casa di via Tarelli, a Mompiano(Brescia), per effettuare una perquisizione.Le forze dell'ordine sapevano, o speravano,di trovare qualcosa e così è stato: hanno rin-

venuto 200 banconote da 500 euro - ribat-tezzate per via del colore (e dell'entità) "BigBabol" -, nascoste in due buste, per un tota-le di 100 mila euro. Denaro che, per l'accu-

sa, è quello che i coniugi Pierluca Locatellie Orietta Pace Rocca (il primo arrestatoinsieme a Nicoli e la moglie finita agli arre-

sti domiciliari) avevano consegnato il 26settembre scorso a Milano al responsabiledegli staff dell'Arpa della Lombardia,Giuseppe Rotondaro, che a sua volta l'a-

veva "girato" proprio a Nicoli Cristiani all'in-terno del ristorante Berti, a Milano, nondistante dal palazzo della Regione. Un loca-

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le che l'ex assessore del Pdl era solito fre-quentare anche se, in un'intercettazione, silamentava del fatto di aver pagato un contoda 3000 euro. Il corruttore sarebbe Pierluca

Locatelli, titolare di uno dei principali gruppidelle costruzioni in Bergamasca, la LocatelliSpa di Grumello del Monte. Secondo l'accu-

sa l'imprenditore avrebbe fatto arrivare unatangente al politico per facilitare la trasfor-mazione della cava di Cappella Cantone,in provincia di Cremona, in discarica per

amianto. Dalle intercettazioni è risultata evi-dente l'impazienza dell'imprenditore, pro-prietario del terreno, perchè fosse al più pre-

sto destinata a discarica di amianto, non-ostante la ferma opposizione dei cittadini. Inballo per Locatelli c'era un finanziamento diparecchi milioni di euro. Nell'interrogatorio digaranzia a San Vittore del gip del tribunale diMilano, Elisabetta Mayer, Pierluca Locatelli,ha confermato che i 110 mila euro conse-gnati a Cristiani Nicoli (100mila) e alresponsabile degli staff dell'Arpa GiuseppeRotondaro (10mila) erano soltanto una primatranche dei 220 mila euro di tangenti peraccelerare l'autorizzazione per la discarica diamianto. Locatelli, inoltre, è accusato di aversmaltito rifiuti - scorie di acciaieria con cromoesavalente - scaricandoli nei cantieri dellafutura Brebemi (l'autostrada diretta che infuturo unirà Brescia a Milano) a Fara Olivanacon Sola (Bergamo) e Cassano d'Adda(Milano). Oltre alle misure cautelari le indagi-ni dei pm hanno portato anche al sequestrodella stessa cava trasformata in discarica,dell'impianto di trattamento rifiuti a Calcinate(Bergamo) e dei due cantieri della Brebemi. Ilsospetto è che per realizzare il fondo stradalesiano stati usati rifiuti come scarti di acciaie-ria e altri non trattati. Nel materiale c'era den-tro legna, plastica, cellophane, "c'è dentro di

L’INCHIESTA

10 PERSONE ARRESTATETra cui• FRANCO NICOLI CRISTIANI (PDL)vicepresidente Consigliodella Regione Lombardia

• GIUSEPPE ROTONDARO Coordinatore staffArpa Lombardia

REATI CONTESTATI• Traffico organizzato di rifiuti illeciti• Corruzione

LA TANGENTE100MILA EURO Sarebbero serviti per ammorbidire i controlli sul traffico dei rifiuti illeciti

I SITI SOTTOSEQUESTRO• 1 CALCINATE (BG)Impianto trattamento rifiuti

• 2 CASSANO D’ADDA (MI)Cantiere Brebemi

• 3 FARA OLIVANACON SOLA (BG)Cantiere Brebemi

• 4 CAVA DI CAPPELLA CAN-TONE (CR)Destinata a una discarica di amianto

• MILANO

• CREMONA

• BERGAMO

• BRESCIA

• LODI

1

4

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tutto, tubi di plastica, anche roba grossa, èsporco tantissimo insomma, vai lì a vedere,sembra la discarica lì". Nella telefonata, aparlare, è Bartolomeo Gregori, 42 anni, di

Telgate, il responsabile della gestione deimezzi e degli autisti dell'impresa Locatelli.Gregori si rivolge a Giovanni BattistaPagani, 51 anni, di Pontoglio (Brescia), rite-nuto il factotum di Pierluca Locatelli.Secondo l'accusa questo dialogo dimostre-rebbe che nel fondo stradale della Brebemil'impresa di Grumello del Monte avrebberiversato materiale sporco, che mai avrebbedovuto esservi conferito. Dagli apposta-menti è stato scoperto che i camion con irifiuti entravano nella struttura di tratta-mento di Biancinella di Cavernago, così dafar risultare dalla scatola nera il transitonell' impianto, ma ne uscivano come eranoentrati: senza che i rifiuti fossero trattati.Questi erano invece portati sui cantieri eusati disinvoltamente. Le indagini sono par-tite da un'analoga situazione riscontrata suicantieri della tangenziale di Orzinuovi, inprovincia di Brescia. Anche in quei cantieri

si sospetta che venissero stoccati rifiuti inmodo illecito. Determinanti per la svoltadell'indagine, avviata nove mesi fa e coor-dinata dai magistrati Silvia Bonari e CarlaCanaia, sarebbero state le intercettazionitelefoniche. In una di queste la moglie diLocatelli, mentre la coppia era in auto e siaccingeva a portare il denaro a Milano,sarebbe stata molto nervosa per il timore diessere controllata dalle forze dell'ordine oper il fatto di non aver contato bene le ban-conote. Davanti ai magistrati Locatelli,rispetto al traffico illecito di rifiuti, riguar-dante alcuni cantieri della Brebemi ha con-testato a fondo le accuse fornendo la suaversione dei fatti, ha negato che in sostan-za sotto la carreggiata della Brebemi sianofinite grosse quantità di scorie industriali e

pericolose, come sembrerebbe emergeredalle intercettazioni telefoniche e ambientali.Il suo avvocato, Roberto Bruni, ha spiegato:"Ha contestato la versione contenuta nell'or-dinanza di custodia cautelare, rispondendo su

tutto in maniera molto articolata". Per quel-lo che riguarda invece la corruzione di NicoliCristiani e di Rotondaro, Bruni è stato moltopiù sintetico: "Posso dire solo che su questopunto il mio assistito ha ricostruito i fatti".Bruni non commenta quello che emerge daaltre fonti: Locatelli avrebbe fatto parzialiammissioni rispetto alle tangenti pagate alpolitico e al funzionario Arpa, ammettendoanche che sarebbero stati pronti altri soldiper un altro pagamento. Se queste ammis-sioni venissero confermate le accuse controNicoli Cristiani e Rotondaro, che al momen-to rispettivamente hanno taciuto e negato,si rafforzerebbero. Rimarrebbe anche dacapire esattamente cosa, in cambio dellatangente, avrebbe dovuto e potuto fareNicoli Cristiani per facilitare la procedura di

trasformazione della cava di CappellaCantone in discarica. Davanti ai soldi indivi-duati dalle forze dell'ordine, prima di esseretrasferito in carcere, Nicoli Cristiani avrebbedetto: "Sono rovinato".

«QUELLA ROBA NON LEGALE»IL TRAFFICO NELLE TELEFONATE

Il casello dell'A4 di Capriate è il teatro che fa da sfondo alle intercettazioni decisive per l'inchiesta di Brescia. Il 26 settembrescorso all'uscita della Milano-Bergamo arrivano Pierluca Locatelli e la moglie Orietta Rocca. Sulla loro macchina portano100mila euro in banconote da 500, destinati, secondo gli investigatori, a Franco Nicoli Cristiani. Tra i due nasce una discussio-ne, la donna è nervosa: "Dove li hai messi?" chiede al marito, che la prende in giro e la tranquillizza: "Sono qua, ne ho cento-dieci da dargli, dieci li ho dimenticati ma glieli porterò in settimana... Dai, ansiolitica". I centodieci sarebbero i 110mila euro daconsegnare al funzionario dell'Arpa Giuseppe Rotondaro, che aspetta la coppia al casello. In realtà, come dice Locatelli, ci saràun secondo incontro per consegnare i 10mila euro destinati proprio al dirigente dell'Agenzia regionale. Gli altri soldi vanno aNicoli Cristiani (sono quelli poi trovati nella casa del politico bresciano). Altre pagine del provvedimento di custodia cautelare perLocatelli vedono l'imprenditore intercettato mentre spiega al suo consulente Oldrati, a proposito di rifiuti che finiranno sotto il mantostradale: "Non sa che quella roba lì non è legale, è tirata per i capelli. Sono miscele di marmoresine, mischiate con l'inerte".

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Gruppo Locatelli,al volante verso il futuroTRASPORTO&TURISMO

Con la sede operativa di Bonate Sopra eun parco servizi e offerte nuovo ma giàconsolidato (Zerotrentacinque Viaggi,Orioshuttle e Omniplus) l'azienda berga-masca continua a investire

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L'esperienza e il coraggio di tre generazio-ni per fare di Bergamo una città dove èfacile muoversi e dunque bello viverci. Inquesto consiste la lunga marcia azien-

dale che dal 1928 lega Autoservizi Locatelli S.r.l. alterritorio orobico e che, specie nell'ultimo decen-nio, ha incrementato di molto l'offerta per tradurrein cinque servizi differenziati quel modo di "fare tra-sporto" che piace al viaggiatore moderno, ma cheallo stesso tempo non dimentica la dimensione"familiare" alle radici. Da qui, la scelta di organiz-zarsi in un vero e proprio "gruppo" - il GruppoLocatelli appunto -, di dotarsi da sempre dei mezzimigliori e di puntare alla professionalità e alla pre-parazione del personale sia alla guida sia per lagestione interna. Tali scelte continuano a garanti-

re un ineguagliabile livello di sicurezza e qualità, afronte di politiche di prezzo magari più convenien-ti ma che rischiano spesso di gravare sull'utenza.

MARCHIO - Pioniere del servizio pubblico nelprimo dopo guerra, il gruppo si è allargato neglianni cavalcando la spinta data dal turismo dimassa e interpretando di volta in volta le novi-tà del settore. Un'azienda improntata all'inve-stimento e sempre in movimento è giunta oggiad unire al servizio pubblico e al noleggio diqualità con conducente, tre nuove "chicche"che rafforzano un marchio già riconoscibile edaffidabile: Zerotrentacinque Viaggi - affiliataGattinoni Travel Network -, forte di un'espe-rienza decennale fra le mura di Oriocenter e dal

2009 operativa nella nuova sede del gruppo aBonate Sopra; Orioshuttle, il servizio di collega-mento aeroportuale attivo dal 2005 e cogestitoda Locatelli e dall'azienda milanese Airpullman;ed infine l'officina Omniplus, il service di assi-stenza continua per mezzi Mercedes-Benz eSetra appartenenti e non alla flotta Locatelli.

SEDI -Fulcro del nuovo assetto del gruppo è sicu-ramente la sede operativa di Bonate Sopra, in viaToscanini 6, aggiuntasi di recente agli uffici diretti-vi e storici di Bergamo (via Furietti 17) e ai depositidi Grignano, Osio Sopra e Villa d'Adda. Con un'ar-chitettura all'avanguardia che sfrutta la forza delleenergie rinnovabili grazie al fotovoltaico, la nuovasede amplia notevolmente le potenzialità azien-

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESAPHOTO: GIANNI CANALI

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dali, dando dimora non solo agli autobus di linea,ma anche a più spaziosi uffici per il personale, aZerotrentacinque Viaggi e all'Officina Omniplus.

COMUNICAZIONE -Di pari passo con l'incre-mento dei servizi, il gruppo Locatelli ha poi svi-luppato una rete di comunicazione che punta atenere costantemente aggiornato il passeggeromoderno: accanto al generico e recentementerinnovato www.autoservizilocatelli.it, sono nati isiti www.zero35viaggi.it e www.orioshuttle.com(oltre alle rispettive pagine Facebook), quest'ulti-mo di particolare rilievo soprattutto per i turististranieri e non che ogni giorno affollano l'aero-porto di Orio al Serio e trovano nelle navetteOrioshuttle una via comoda e veloce per rag-giungere il centro di Milano, il polo fieristico diRho e Malpensa in tre differenti linee. In accordocon gli obiettivi dello scalo bergamasco e la filo-sofia dello stesso Gruppo Locatelli, Orioshuttleha inoltre puntato molto sull'accessibilità del ser-vizio: oltre all'assistenza costante del personalepresente al ticket office agli Arrivi e la disponibi-lità degli autisti, alcuni autobus in turnazione a

Orio al Serio sono dotati di pedana per diversa-mente abili, riservabile fino a 48 ore prima dell'o-rario di partenza. Questa è solo una delle tanteidee e novità che negli anni si sono sviluppatespecie nel servizio Orioshuttle, l'ultima delle qualiporterà presto una modifica nei tragitti di Linea 2(Orio al Serio Aeroporto - Rho Fiera) e di Linea 3(Bergamo città - Orio al Serio Aeroporto -Malpensa): è infatti pronta al lancio la nuova fer-mata a Monza, città finora poco collegata con gliscali lombardi, con Bergamo e Milano. L'obiettivoè quello di allargare ancor di più l'offerta, puntan-do a coprire il più vasto territorio possibile senzaperdere nulla in qualità ed efficienza. Da gennaiodunque i passeggeri di Linea 2 e Linea 3 potran-no salire sull'Orioshuttle anche da Monza (ViaFalcone Borsellino) per raggiungere Rho oMalpensa, il tutto ai prezzi in vigore dal 2010.

EVENTI -Un'opportunità in più è quella di usu-fruire delle speciali tariffe e offerte per la fami-glia attive sul portale costantemente aggiorna-to www.orioshuttle.com. A tal proposito, è statarecentemente introdotta nell'home page del

sito la nuova area "Eventi", nella quale vengonodi volta in volta caricati i servizi speciali in par-tenza da Bergamo organizzati in collaborazionecon l'agenzia Zerotrentacinque Viaggi. Partite dicalcio, spettacoli teatrali, musical, diversi sonogli appuntamenti a cui lo staff del GruppoLocatelli presta costantemente attenzione, pro-ponendosi di organizzare trasferimenti in auto-bus ad hoc - magari in abbinato ai biglietti perpartecipare all'evento - per permettere agli inte-ressati di raggiungere direttamente la locationdesiderata. Zerotrentacinque Viaggi è moltoattiva non solo in collaborazione con Orioshuttle,con la sezione Noleggio del Gruppo Locatelli ecome agenzia viaggi a tutti gli effetti, ma ancheper quanto riguarda i viaggi di nozze. È infattiaperta e attiva la campagna sposi "Dire sì nonè mai stato così prezioso!", lanciata daGattinoni Travel Network e alla quale l'agen-zia del Gruppo Locatelli ha recentemente ade-rito. Dunque trasporto su strada ma non solo:dopo 83 anni di storia il marchio Locatelli rima-ne garanzia di affidabilità e qualità per conti-nuare a muoversi e a viaggiare a 360 gradi.

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Il presente èad una svoltaEfficienza e longevità le direttive

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INNOVAZIONE

Parola a Saul Mariani, che in esclusiva ci parla del futurodel settore automobilistico, delle nuove tecnologie «hybrid and electric» e degli investimentiche il gruppo Lario Bergauto continua a sostenere, come lanuova concessionaria di Sondrio

Il settore dell'automotive è in crisi? Nemmeno per idea, siamo solodinanzi ad una svolta che renderà il mercato ancora più selettivoe premierà quelle aziende che dell'innovazione hanno fatto il pro-prio marchio di fabbrica. A pensarlo è Saul Mariani, proprieta-

rio del gruppo Lario Bergauto, che da dieci anni, a Bergamo, è lea-der nella vendita (ma anche nella promozione con numerosi eventi sulterritorio) di vetture tedesche BMW e MINI. Lo abbiamo intervistatoin esclusiva per voi, chiedendo di illustrarci quali progetti la Bayerische

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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«BMW ha in gestazione con lancio nel 2013

due vetture totalmente elettriche - la i3 e la i8 -,

dotate di scocca di carbonio e di prestazioni

da sportiva»

Motoren Werke (Fabbrica Bavarese di Motori)ha intenzione di attuare per uscire, o forse èmeglio dire per trascinare l'intero compartofuori dalla crisi finanziaria ma anche energeticache sta investendo il globo.

La svolta ha un nome ben preciso: tecno-logia ibrida. Cosa ne pensa a riguardo?"L'ibrido è sicuramente un "ponte" percorribileverso un futuro solo elettrico o fatto di altrefonti energetiche, come l'idrogeno. Bmw è giàpresente in questo mondo con la X6 Hybrid eprossimamente con la Sr.5 Hybrid. Tuttavia,BMW ha in gestazione con lancio nel 2013 duevetture totalmente elettriche - la i3 e la i8 -,dotate di scocca di carbonio e di prestazioni dasportiva".

Proprio BMW sembrerebbe intenzionataa investire in questo senso, dato che hagià stretto accordi con PSA Peugeot-Citroën. Un nuovo accordo con Toyota èalle porte?"L'accordo con Toyota è stato definito e saràpresto operativo, anche se BMW si muoveanche con altri gruppi automobilistici".

Sempre a questo proposito, cosa nepensa della normativa europea che spin-ge all'introduzione della categoria Euro 6già dal 2014?"Il mercato tedesco è molto più attento delnostro sulla quantità di emissioni per vettura, eil pagamento della tassa di circolazione non è

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Quali sforzi stanno mettendo in pista le altre casecostruttrici per colmare il "gap", a patto che qualcunoci stia provando?"Ritengo che colmare il "gap" esistente con le case tedeschesulla fasce "premium" del mercato sia estremamente difficile,anche per la consolidata realtà industriale, oggi presenteanche in mercati nuovi come gli stabilimenti in USA o gliimpianti di assemblaggio presenti in Sudafrica, Tailandia eCina".

La nuova sfida di Fiat si chiama Panda. Le chiediamoun breve flash a riguardo, potrebbe essere la mossagiusta?"Fiat è sicuramente specialista nei segmenti bassi del merca-to, tuttavia è necessaria una gamma ampia per competerecon le altre aziende come ad esempio le case coreane, oggimolto aggressive. Mi auguro comunque un grande successoche serve fortemente all'industria italiana".

Qual è la marcia in più delle auto tedesche sulla con-correnza?"Nei segmenti premium l'innovazione sui materiali e sulla tec-nologia, che si traduce poi in valori residui più alti".

legato a cilindrate o cavalli, ma al livello di emissione del proprio veicolo. BMW,con la nuova 320d nella versione efficient dynamic, che sarà in vendita a febbraio,proporrà un livello record di emissioni pari a 109g/km, unica nella sua categoria".

Cosa prevede per il futuro del settore, anche in relazione alla crisi eco-nomica?"Mi auguro ci sia una sempre maggiore selettività da parte del mercato, con unorientamento da parte della clientela su veicoli "efficienti" e dotati di un valore che"dura" nel tempo".

In questo particolare periodo storico l'economia tedesca sta facendofronte alla crisi dell'Unione Europea, parallelamente le vetture tedeschesono sempre state considerate d'assoluta eccellenza. Esiste una rela-zione tra l'economia di un Paese e il suo settore automobilistico?"Dei tedeschi apprezzo soprattutto la capacità di programmazione a medio-lungoperiodo e la visione: BMW, in alcuni stabilimenti, presenta delle infrastrutture dedi-cate a quella parte di lavoratori "più anziani" in modo da agevolarne il lavoro. Per fareun altro esempio, con la società "i ventures" la casa madre sta investendo nella mobi-lità urbana, partendo dalla città di New York dove verranno offerti servizi innovativi".

«L'orientamento da parte della clientela si sposterà su veicoli «efficienti» e dotati di un valore che «dura» nel tempo»

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Qual è invece la marcia in più diBMW?"BMW anche quest'anno è leader mondia-le - con un numero di vendite superiore aquello delle sue due concorrenti tedesche -ed è un'azienda che si mette costantemen-te in gioco, osando prodotti innovativi, chepoi spesso si rivelano un grande successo:pensiamo ad esempio alla X6, un segmen-to di mercato inventato dal nulla. Nondimentichiamoci poi il grande lavoro fattosul marchio MINI, che è oggi un grande suc-cesso non solo di prodotto ma anche diimmagine, di design, una vera icona ricrea-ta dalle ceneri di un marchio storico".

Parliamo di Bergamo, come è cam-biata la città da quando il vostroGruppo ha aperto la concessionaria

di via Campagnola, circa 10 anni fa?"In dieci anni ho imparato ad apprezzare lequalità dei bergamaschi, grandi lavoratorima anche capaci di apprezzare l'arte e lacultura. La forza della città è a mio avvisola grande capacità imprenditoriale, che siesprime in aziende eccellenti sul panora-ma internazionale".

Possiamo dire che avete l'espe-rienza e la giusta visione d'insiemeper poter fare una valutazione sere-na in merito al futuro economicodella nostra città. Rispetto al restodel Paese, Bergamo ha una marciain più?"Sicuramente Bergamo dimostrerà anchein un periodo difficile come il prossimo dipoter competere con successo. Ho la for-

tuna di avere come clienti tanti imprendi-tori locali, ed ancora oggi mi stupisco dicerte realtà industriali - non sempre noteal grande pubblico - e di come nessuno siarrenda alle difficoltà".

Infine, come mai avete deciso d'in-vestire in una nuova concessionariaBMW a Sondrio in un periodo cosìdelicato?"Con la mia famiglia crediamo fortemen-te nel lavoro ed abbiamo fiducia nelnostro paese. L'acquisto della storicaconcessionaria BMW di Sondrio ci per-mette di consolidare ulteriormente ilnostro rapporto di partnership con BMWItalia, e di coprire tre province in modostrutturato, offrendo dei servizi semprepiù ampi ai nostri clienti".

«Con la nuova 320d nella versione efficient dynamic,

che sarà in vendita a febbraio,BMW proporrà un livello record

di emissioni pari a 109g/km, unica nella sua categoria»

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Laura Capodicasa, direttore generale

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BIG TLC, la Provincia di Bergamo firma il futurodelle telecomunicazioni

CONNETTIVITÀ

La fibra ottica esiste e la nostra provincia è una delle poche realtà italiane ad avere un'intera rete di 450 km. Laura Capodicasa - direttore della società - ci racconta l'innovativa offerta di telecomunicazioni dedicata ai bergamaschi

Uno dei più famosi blogger italiani scri-ve che "Internet non è una cosa e nonè un luogo. E' un fattore di moltiplica-zione. E' pensiero puro, fissato nel

tempo e trasmesso istantaneamente alla veloci-tà della luce. Internet è l'aggiunta della telepatiaai sensi dell'uomo, è il teletrasporto dell'intelli-genza, è un cantiere dove ognuno aggiunge esposta incessantemente il suo mattoncino. E poilo lascia lì, a disposizione degli altri". Ma non ètutto, nello studio "Internet matters: the net'ssweeping impact on growth, jobs and prospe-rity", elaborato dal McKinsey Global Institute, sistima che gli utenti di Internet nel mondo siano 2miliardi, e che ogni navigatore produca un valoreaggiunto di venti euro al mese. In 13 paesi ana-lizzati, internet produce 3,4 punti di PIL, una per-centuale superiore al peso dell'agricoltura e delsettore dell'energia, per esempio, e nei paesiconsiderati "maturi" (Svezia, Germania, RegnoUnito, Francia, Usa, Corea del Sud, Canada, Italiae Giappone) è in media alla base del 21% dellacrescita del prodotto interno lordo negli ultimi 5anni. Stiamo dando i numeri? Noi non crediamoe non lo crede nemmeno Laura Capodicasa,direttore generale di BIG TLC, l'operatore localedi telecomunicazioni che si sta facendo strada

con un'offerta a dir poco innovativa, unica perinvestimento (ben 18 milioni di euro) e lungimi-ranza. "Uniamo due peculiarità, come pochissimiin Italia disponiamo di una rete proprietaria di ulti-

missima generazione - quindi svincolata da quel-la di Telecom -, manteniamo un forte carattereterritoriale offrendo servizi altamente qualificatiall'interno della Bergamasca, portando la fibraottica alle aziende che hanno bisogno di gran-de capacità di banda e offrendo, con il wire-less, alle famiglie un servizio internet, raro senon unico, con banda simmetrica e garantita".

Da dove nasce un'iniziativa così imponen-te come quella di costruire un'intera retein fibra ottica per la provincia di Bergamo?"Tutto è partito da un'iniziativa dellaAmministrazione Provinciale di Bergamo, cheverificò come il territorio fosse sprovvisto di un'in-frastruttura di telecomunicazione adeguata allarealtà imprenditoriale presente, oltre a presenta-re vaste zone in digital divide. Così è partito il pro-getto di cablaggio che ad oggi ci ha portato aposare circa 450 km di cavi in fibra ottica e a rea-lizzare oltre 100 siti wifi wireless di copertura; unlavoro imponente che ci permette di coprire circala metà del territorio bergamasco per un centinaiodi comuni tra i più popolati del territorio".

Ben 450 km, ma nessuno se n'è accor-to. Nessun disagio al traffico, nessuncantiere. Dove passa la vostra rete?"Più dell'80% è posata all'interno d'infrastruttureesistenti in particolare in condotti fognari, rogge ecavidotti dell'illuminazione pubblica. Questo è pernoi motivo di vanto, perché oltre a non aver crea-to disagio alla popolazione abbiamo dimostratocome la tecnologia di posa della fibra ottica si siaevoluta rispetto agli esordi. In particolare i cavifognari sono posati sul fondo o staffati alle pareti

«Disponiamo di una rete proprietaria

di ultimissima generazione- svincolata dalla rete

Telecom -, offriamo servizialtamente qualificati ope-

rando unicamente nel terri-torio di Bergamo»

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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dei condotti, hanno ampi raggi di curvatura esono rivestiti con un materiale che li rendepraticamente inattaccabili da agenti chimici eanimali oltre a consentire il normale deflusso.Il lavoro è durato circa un anno, ed è stato resopossibile dalla collaborazione delle utility loca-li; non abbiamo speso meno ma sicuramenteabbiamo dato meno fastidio alla comunità".

Come funziona il passaggio dalla reteposata al servizio vero e proprio per uncliente?"Se parliamo di aziende, per ogni cliente è

necessario uno studio di fattibilità per portarela fibra dalla cosiddetta dorsale allo stabili-mento e quindi agli uffici. Una volta progettatoil collegamento si propone una scelta in basea ciò che desidera, la potenza della fibra otticaè praticamente illimitata. Finora la capacitàmaggiore richiesta da un cliente è 1 GIGABIT".

Per le famiglie invece che offerta propo-nete?"In questo momento collegare ogni abitazionein fibra ottica sarebbe molto costoso e onero-so per le famiglie, soprattutto perché non ci

troviamo di fronte a comuni densamente abi-tati. Quindi, sulla nostra dorsale, abbiamo rea-lizzato una rete wireless proprietaria checopre circa la metà del territorio provinciale.Chiaramente, non ha la stessa potenza di tra-smissione della fibra ottica, ma oltre a fornireuna banda garantita, offriamo anche unabanda simmetrica in download e upload. Inaltre parole hanno un grande beneficio leapplicazioni che utilizzano i protocolli del web2.0 (skype) e in generale i software (videogio-chi on line) o siti preposti non solo al down-load ma anche allo scambio di file (facebook)".

La rete in fibra ottica nella Bergamasca

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Inoltre siete presenti sul territorio enon utilizzate i famosi "call center labi-rinto"."Abbiamo gli uffici a Bergamo e se qualchenostro cliente ha bisogno di noi ci siamo. Lanostra politica si basa sulla fiducia, bastacon le infinite attese per parlare con un ope-ratore. Il nostro Servizio clienti conosce ericonosce i nostri clienti e se non riesce arisolvere il problema passa subito la telefo-nata al tecnico in modo da cercare di risol-vere il problema già alla prima telefonata.Questo rispecchia il nostro modo di con-cepire il cliente e le sue esigenze".

Siete ottimisti sul futuro, nonostante ilperiodo economico di certo non aiuti?"Stiamo cercando di collaborare con i comu-ni, affinché rendano più semplici le procedu-re per l'utilizzo delle loro infrastrutture (cosaperaltro prevista dalla Legge Tremonti) eperché nelle nuove urbanizzazioni tenganoconto della necessità di prevedere cavidottiper le telecomunicazioni prendendo atto del

fatto che internet è ormai un servizio uni-versale come l'energia elettrica. Ottimisti?Necessariamente, Internet è un fattore dimoltiplicazione (come ha detto qualcuno) edi crescita fondamentale per un territorio.Inoltre, crediamo che la qualità dei servizi,l'innovazione, l'attenzione e la vicinanza al

cliente siano l'arma vincente, ancor più inmomenti di crisi economica. Abbiamo supe-rato i 2500 clienti e continuiamo a crescere,Chiuderemo il 2011 con un incremento del60% circa, ma è chiaro che per raggiun-gere il pareggio, visti gli ingenti investi-menti, occorrerà ancora qualche tempo".

«Crediamo che la qualità dei servizi, l'innovazione, l'attenzione e la vicinanza

al cliente siano l'arma vincente»

Da sinistra, Massimo Borgnini - responsabile vendite canale diretto -, Gianni Scandroglio - responsabile tecnico -, Andrea Azzini - coordinatore canale vendita indiretto e Laura Capodicasa direttore generale

I cavi della fibra ottica

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Aiuto dal «pubblico»?«Ne avremmofatto volentieri a meno»

STORIE

E' la denuncia di Tino Amadei, titolare di«Tappeti e Antichità», storico negozio divia Frizzoni. «Ho dovuto mettere in liqui-dazione, con sconti anche del 50%, per-ché la crisi ha colpito tutti. Nel nostrocaso, poi, ci si è messa anche la passa-ta amministrazione comunale, che hacostruito una corsia preferenziale difronte al nostro ingresso»

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La crisi colpisce anche il mercato del lusso. Chiude, infatti,"Tappeti e Antichità", storico negozio bergamasco di antiquaria-to e tappeti: "Si dice sempre che la crisi risparmia il mercato delcosiddetto lusso", esordisce Tino Amadei, il titolare della sto-

rica bottega cittadina di via Frizzoni 11, "ma non è assolutamente vero".

Come sta andando la liquidazione?"Molto bene. Abbiamo scontato i nostri tappeti ed il mobilio d'antiquariato del40%, 50% e la risposta del mercato è stata ottima. Questo è sicuramente ilsegno che i prodotti di qualità, artigianali e d'epoca, sono ancora apprezzati dalconsumatore sia come oggetto d'arredo esteticamente bello da mostrare, siacome bene rifugio. Non bisogna, infatti, dimenticare che il tappeto orientaleannodato a mano così come il mobile d'antiquariato non perdono valore neltempo ma, anzi, ne acquistano. Tanto più che oggi la cultura dell'usa e getta hapeggiorato la qualità degli oggetti d'arredamento. Come risaputo, infatti, il mobi-

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Alessandroe Tino Amadei

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lio moderno di tipo industriale è destinato a depauperarsi nel tempo. Il consu-matore, però, è attento e continua ad apprezzare gli oggetti ricercati. Solo che,come accennato, la ridotta capacità d'acquisto ne limita e condiziona le scelte".

Si può dire che anche i ricchi stanno piangendo?"La crisi ha colpito duro; sta entrando nella sua fase più acuta. In realtà, comunque,penso che tutto sia iniziato ben prima. Con l'avvento della moneta unica, infatti, ilpotere d'acquisto delle famiglie si è dimezzato e, di conseguenza, anche la parte delreddito familiare destinata al consumo è diminuita. Alcune famiglie, poi, mi confes-sano che, per cercare di mantenere inalterata la quota di reddito destinata al consu-mo, hanno iniziato ad intaccare i risparmi di una vita. Questo, però, è un brutto segno:il segnale dell'erosione dei patrimoni. A ciò, poi, si aggiunga che questa generale insi-curezza e sfiducia diffusa diminuisce anche la propensione al consumo dei miei clien-ti così come, in generale, delle famiglie, riducendo ulteriormente il reddito destinatoal consumo. Le tasse in continua ascesa, infine, danno l'ulteriore colpo di grazia almercato ed ai consumi. Così ho deciso di chiudere e mettere tutto in liquidazione".

Dopo decenni di presenza nel mercato dell'antiquariato, dell'arre-damento e dei tappeti, ha deciso di uscirne: un'altra bottega stori-ca che chiude. Le istituzioni cittadine le hanno dato una mano?"Assolutamente no. Anzi, una delle cause della diminuzione del mio giro d'affari è

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anche una cosiddetta esternalità negativa indotta dalle scelte della pas-sata amministrazione comunale in tema di viabilità, seppur criticatedalla attuale e ciò nonostante mantenute. Per semplificare, "esternali-tà negativa" indica una condizione che influisce negativamente sullacorretta allocazione domanda-offerta. Nel mio caso, l'esternalità nega-tiva è la corsia preferenziale degli autobus introdotta nel 2005, elimi-nando i parcheggi usati dai miei clienti e rendendo, dunque, non piùappetibile il mio negozio per gli acquisti. È inutile nascondersi, i model-li odierni di consumo prevedono la possibilità di recarsi presso il luogodegli acquisti con la propria autovettura. In questo senso, chi non ha deiparcheggi a disposizione dei propri clienti è destinato a chiudere".

Pensa che se avesse puntato a fasce di consumatoridiverse, avrebbe potuto rimanere in attività?"Non credo, perché, in primis, la sfiducia dei consumatori è gene-rale tanto da farmi ritenere che qualsiasi tipologia di consumatoreabbia visto diminuire la sua capacità di spesa oppure abbiacomunque ridotto i suoi consumi, pur avendo, magari, da spende-re. In secondo luogo, come dicevo, il mio giro d'affari è diminuito,nello specifico, a causa di quella esternalità negativa consistentenell'eliminazione dei parcheggi usati dai miei clienti in precedenza".

Cosa farà una volta terminata la liquidazione delle rima-nenze entro marzo 2012?"Sinceramente non ho ancora deciso. Penso che rimarròcomunque nel settore dell'antiquariato e dell'arredamen-to perché è il settore della mia vita. Magari farò il consu-lente d'arredo oppure il mediatore per gli acquisti. Laverità è che ho iniziato prestissimo ad operare nel mer-cato e, da allora, vi sono sempre rimasto con grande sod-disfazione mia personale ed altrettanta della mia cliente-la, la quale è sempre rimasta contenta dei suoi acquisti".

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Vaccinatevi con un smsnuova mission di Sertea

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MADE IN BERGAMO

La società di Dalmine nel programma ONU ad Abidjan. Trasferita in Africala tecnologia che Manenti impiega per gestire i meeting del Sole 24Ore

Fare bene e fare del bene: è un'ab-binata che potremmo definire daeconomia natalizia, adattissimaper il nuovo business della socie-

tà bergamasca Sertea (www.emessa-ge.it), già nota per gestire la messagge-ria durante i meeting del Sole 24 Ore. Ilprimo passo, come spiega il fondatore eAd Roberto Manenti, è stata unapiattaforma multimediale sviluppatacon i Ministeri dell'Educazione diCosta d'Avorio e Guinea, per comunica-re in tempo reale cambiamenti di orari,risultati degli esami, assenze, nuove ini-ziative, attività extrascolastiche e mante-nere il contatto diretto con gli studenti ele loro famiglie. Ora il programma si stasviluppando con il Ministero dellaSalute, per un'analoga iniziativa verso ivaccini: richiami, scadenze, l'appunta-mento con il medico nei dispensari,eccetera. "Pensare a una comunicazionevia internet o posta normale sarebbestata pazzia - racconta Manenti, cheormai in costa d'Avorio è di casa - per-chè la rete infrastrutturale in Africa èspesso ai minimi termini, in particolaredopo guerre civili come quelle in Costad'Avorio. Ma un cellulare ce l'hanno tutti,come da noi: magari un modello cineseda due soldi, pesante mezzo chilo, peròfunzionante come i nostri. Vi immaginateun genitore che percorre chilometri e chi-lometri di sterrato, per sapere quandodeve vaccinare i figli? O per vedere comevanno a scuola? Invece, con un sms sirisolve tutto in un attimo. Il genitore èanalfabeta e non sa leggere i messaggidi testo? Nessun problema: in automati-co, il nostro programma si trasforma inuna chiamata vocale. Offrendo una tec-nologia a basso costo e accessibile a

tutti - aggiunge l'ingegner Manenti -riusciamo così a fornire un servizio inno-vativo e di qualità, con reciproca soddi-sfazione". La solvibilità delle iniziative èassicurata dai milioni di dollari delleNazioni Unite per il programma Costad'Avorio, mentre il budget "viene addi-rittura pubblicato online da ogni mini-stero - dichiara l'imprenditore - con uneffetto trasparenza sconosciuto anchein Europa". Sertea, attiva dal 1998 einsediata al Point di Dalmine dal 2006,nel settembre 2010 ha aperto una suc-cursale ad Abidjan, capitale della Costad'Avorio, come base per l'attività inAfrica occidentale. Il primo obiettivodella succursale africana è stato quellodi dotare gli istituti scolastici pubblici e

privati di un software da distribuire atutte le scuole per inviare sms e mes-saggi vocali per studenti e genitori.Sono stati definiti accordi di distribuzio-

ne con società locali e progetti pilota coni Ministeri dell'Educazione di Costad'Avorio e Guinea per fornire alle scuoleuna soluzione web intuitiva e facile dausare. "Non facciamo altro che adattaregli strumenti alle situazioni, come per ilsistema di messaggeria per gli eventi delSole 24 Ore e di molti altri clienti - conti-nua Manenti - pensiamo a eventi rivolti aun pubblico nazionale o internazionale:l'esigenza è quella di comunicare e inte-ragire in modo semplice, non solo il gior-no dell'evento, e meglio ancora se inmodo bidirezionale, con la possibilitàcioè di interagire. In concreto, si iniziacon un invio di reminder via sms e multi-canale (email e ricezione sms), poi,durante l'evento, un messaggio di coor-

dinamento attività, comunicazioni urgen-ti last minute per note di servizio, ricezio-ne di domande aperte, ringraziamenti,invio materiale informativo, eccetera".

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Riccardo Giavarini, dalle Alpi alle AndeÈ BERGAMASCO IL VOLONTARIO DELL'ANNO 2011, PER L’IMPEGNO CON I DETENUTI IN BOLIVIA

IL PERSONAGGIO

Riccardo Giavarini, nato a Telgate il 25 aprile 1955 e impe-gnato con l'associazione Focsiv, da 35 anni si occupa didiritti umani in America Latina. Da dieci anni lavora afavore dei minori detenuti, soprattutto nel carcere di SanPedro a La Paz in Bolivia, dove vivono tutti insieme neglistessi luoghi: minori, adulti, donne e uomini, per mancan-za di strutture e volontà politica. Ha promosso la costru-zione e seguito di persona l'avvio del "Centro di Qalauma",

il primo carcere minorile della Bolivia, un centro rieduca-tivo per minori che prevede percorsi di riabilitazione e diformazione per favorire il reintegro dei giovani detenutinella società e un loro reale percorso di cambiamento ecrescita sociale e personale. Nella terra simbolo di SimónBolívar e del comandante Ernesto Che Guevara, quella diGiavarini è rivoluzione non violenta, fatta coniugando leragioni del diritto e quelle del cuore.

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Riccardo Giavarini con il direttore e i ragazzi minorennidel centro Qualauma a El AltoPhoto: Nino Leto

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Iperauto Bergamo BERGAMO - Via Borgo Palazzo 205Tel. 035 2924211 - Fax 035 2924212

www.iperautobg.itC o n c e s s i o n a r i a p e r B e r g a m o e P r o v i n c i a

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RotaryInternational,nuovi spazi al futuroBENEFICENZA

Le finalità dell'associazione «Nuovi Spazi al Servire Ong» sono la conoscenza,la divulgazione dei problemi dei paesi in via di sviluppo e la cooperazione persconfiggere la fame, per educare l'infanzia e per difendere il diritto alla salute

"Nuovi Spazi al Servire Ong" -associazione fondata daRotariani -, nasce nel dicem-bre 1984, ideando e promuo-

vendo la campagna per la vaccinazione di tutti ibambini del mondo contro la poliomielite, cam-pagna denominata "Polio Plus" fatta poi propriadal Rotary International con l'obiettivo di sconfig-gere tale malattia. Il debutto operativo avvennecon la campagna che allora si chiamava delle 3H

(health, humanity, hungry) e con le prime vacci-nazioni anti-polio in Marocco e nelle Filippine daparte di medici volontari. Le finalità dell'associa-zione sono la conoscenza, la divulgazione deiproblemi dei paesi in via di sviluppo e la coope-razione per sconfiggere la fame, per educare l'in-

fanzia, per difendere il diritto alla salute. In tuttiquesti anni l'impegno non è mai venuto meno,"Nuovi Spazi al Servire" lavora con partner localigestendo progetti di cooperazione che spazianodal campo socio-sanitario a quello educativo aquello agricolo al microcredito. Opera in preva-lenza con l'America Latina, l'Asia, l'Africa, avva-lendosi dell'opera "interamente volontaria" diamici e collaboratori. In particolare, la sua l'at-tenzione è rivolta a due temi principali: "Il dirittoalla Salute" ed "Il diritto all'Istruzione". Attraversola realizzazione di ospedali, camere operatorie,presidi sanitari, Agenti Comunitari di Salute hacercato di sostenere le popolazioni che, attraver-so la cura e la prevenzione, possono condurre laloro vita al meglio. Di grande importanza è statala partecipazione alla realizzazione dell'OspedaleSao Juliao di Campogrande Brasile, per la curadi Hanseniani, divenuto negli anni un centro dirilevanza anche scientifica. Così come importan-ti sono gli interventi ortopedici in Zambia, gliinterventi ricostruttivi in Bangladesh, gli interven-ti di Cardiologia Infantile in Palestina ed inUganda, ad opera di medici volontari e la pre-venzione e cura dell'Aids in Zambia ed inEcuador, solo per fare qualche esempio. "Lenuove generazioni sono la principale risorsa diuna comunità": da questa convinzione sorge l'im-pegno a favore dello sviluppo dei bambini e dei

ragazzi. Da ormai 15 anni con il "ProgettoMeninos", Nuovi Spazi segue bambini e ragazzidi favela in San Paolo e Peruibe - Brasile.Attraverso il sostegno a distanza dà la possibilitàa 1600 bambini di frequentare sei centri di gio-ventù dove possono trovare oltre al pasto caldoun percorso educativo. Ha inoltre costruito eavviato la scuola professionalizzante "EscolaEsperança frei Giorgio Callegari" in San Paolo -Brasile, come completamento del percorso for-mativo dei giovani sino alla soglia del lavoro. I centri di gioventù e la Escola Esperança sosten-gono in vario modo le famiglie dei ragazzi. Con ilprogetto "Università anche in favela" si cerca direalizzare il sogno di chi vuole frequentarel'Università. Forti di questa esperienza è statoesteso un analogo intervento ai bambini delBangladesh, prevalentemente ai "bambini chenon esistono" i cosiddetti "fuori casta", attraversola costruzione di una Scuola Elementare aKarpasdanga, ove vengono accolti i piccoli delvillaggio senza distinzione di credo religioso.Inoltre, il sostegno a distanza assicura la possi-bilità a tutti di frequentare almeno le scuole diprimo grado, specialmente alle bambine altri-menti sposate in giovanissima età. Molto èstato fatto, molto resta ancora da fare, ma perogni sorriso acceso, cresce la speranza di con-tribuire alla costruzione di un mondo migliore.

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LA NOVITÀ

Abbiamo avuto modo di provare il propulsore a quattro cilindri in linea della BMW 525d,Twinpower Diesel con tecnica a quattro valvolebiturbo e sistema di scarico in regola con la normativa EU-5

Motori:rispetto al modelloprecedente, il propulsore haaumentato le prestazioni di 15 kW/21 CV e di 50 Nm, con in abbinato un cambioautomatico sequenzia-le a otto rapporti

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

MOTORI

Un nuovo cuore 2.0 litri per la nuovaBMW 525d

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Cambia il cuore, ma non la classe. Graziealla collaborazione della concessiona-ria ufficiale per Bergamo e provinciaBMW Lario Bergauto, fra le strade

tortuose di città Alta, abbiamo avuto modo di pro-vare in anteprima il nuovo propulsore - presenta-to in via ufficiale allo scorso Salone di Francoforte2011 - della nuova Serie 5. Addio al 3.0 litri asei cilindri, ecco il nuovo e fiammante 2.0 litriTwinpower Diesel. Ovviamente il nome delmodello è rimasto identico (525d), ma ciò nonsignifica che le migliorie tecniche effettuate siano

di poco conto. Per questo numero di BergamoEconomia abbiamo avuto modo di provare il pro-pulsore a quattro cilindri in linea della BMW 1995di cilindrata, che vanta la più moderna tecnologiaCommon Rail, con tecnica a quattro valvole bitur-bo e sistema di scarico in regola con la normativaEU-5. La versione provata per voi lettori è quellastation (denominata Touring, visto che stiamoparlando di BMW), con trazione xDrive 4x4.Esteticamente non ci sono novità, anzi la classedella Serie 5 è rimasta per fortuna inalterata.Linee morbide e sinuose, capace d'ondeggiare

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Tecnologia: è stato

aggiornato l'iDrive dotato

del nuovo sistema RTTI (Real-Time

Traffic Information) e del sistema

BMW Live Design, che utilizza Google

Street View

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sull'asfalto consapevole di essere elegante esportiva al contempo. Le novità riguardano princi-palmente le motorizzazioni, oltre che nell'amplia-mento della gamma xDrive e nella tecnologia.

INTERNI - Lo stile dell'abitacolo è l'ultimarelease dell'inconfondibile modus operandiBMW, caratterizzato dalla fascia centrale dellaplancia con il bordo in alluminio che continua finoalle porte posteriori. L'eleganza e il comfort nefanno da padroni, trasformando questa bellissi-ma ed elegante auto in un vero e proprio salottoa quattro ruote. Tra dotazione di serie e optional,non manca nulla alla parte elettronica. La nuovaSerie 5, infatti, presenta una dotazione di serie

decisamente più ricca rispetto al modello prece-dente. L'equipaggiamento di base comprendecambio manuale a sei rapporti, climatizzatoreautomatico bizona, sedili regolabili elettricamen-te, volante multifunzioni, fari posteriori con BrakeForce Display, indicatore di pneumatici sgonfi,sensore pioggia con attivazione dei fari ed airbagper la testa anche per i passeggeri seduti dietro.Inoltre, la dotazione di base comprende anche ilsistema iDrive con un Control Display a colori da6,5 pollici e funzione Condition Based Service conl'opzione TeleService. Tra gli optional citiamotra gli altri un innovativo sterzo attivo conServotronic, Dynamic Drive per gestire in manie-ra ottimale il rollio in curva, ruote in lega leggera

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con pneumatici "run flat", assetto sportivo deltelaio, Adaptive Light Control con fari allo xeno,Head-Up Display, la versione ampliata delcomando vocale, la predisposizione per telefo-no cellulare con interfaccia Bluetooth e il cam-bio automatico a 8 rapporti con Steptronic. Atal proposito è doveroso segnalare che è statoaggiornato l'iDrive dotato del nuovo sistemaRTTI (Real-Time Traffic Information) e del siste-ma BMW Live. Ovvero un sistema capace difornire informazioni utili al guidatore sul percor-so pianificato dal navigatore, grazie ai FeedRSS al meteo e l'utilizzo di Google Street View.Una vera chicca.

IL CUORE - Ma andiamo diretti al punto foca-le di questa prova su strada. Dicevamo delnome non modificato 525d. Denominazioneinalterata sì, ma sostanza decisamente più suc-cosa. Nel dettaglio sono notevolmente miglio-rate le prestazioni rispetto all'ex 3.0 litri, oltreovviamente ad abbassare i consumi e a ridurrele emissioni. Con la sua cilindrata di 1995 cen-timetri cubici, il nuovo cuore diesel sviluppauna potenza di 160 kW/218 CV a 4400 giri/mined una coppia di 450 Nm tra 1500 giri/min e2500 giri/min. Rispetto al modello precedente,questo equivale ad un aumento delle prestazio-

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Consumi:degni di nota i dati

con il cambio automatico che recitano per l'urbano 6,0 l/100 km (6,4 xDrive),

l'extraurbano a 4,6 (4,9 xDrive) e il combinato 5,1 (5,4 xDrive)

LARIO BERGAUTOVia Campagnola, 50

Tel. 035 4212211 - Bergamowww.lariobergauto.bmw.it

www.mobility.it

ni pari a 15 kW/21 CV e di 50 Nm, con in abbinato un cambio automatico sequen-ziale a otto rapporti. Quanto alla guida sportiva, non ci si fa mancare nulla: di puntatocca i 236 Km/h di velocità massima, accelerando da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi.Con la versione da noi provata, invece, xDrive la velocità massima è di 228 km/h (7,3secondi di accelerazione). Davvero una bomba, corredata ad un'estetica adatta allafamiglia, ma con l'acceleratore pronto ad una guida da pista.

CONSUMI ED EMISSIONI - Decisamente innovativi i risultati tecnici ottenutidal centro di ricerca BMW in termini di consumi medi ed emissioni con la nuovapropulsione. Degni di nota i dati con il cambio automatico che recitano per l'ur-bano 6,0 l/100 km con emissioni pari a 135 di CO2 (6,4, 143 CO2 per la versionexDrive provata in queste pagine), l'extraurbano a 4,6 l/100 km (4,9 xDrive) e ilcombinato viaggia attorno ad una media di 5,1 l/100 km (5,4 xDrive). Passandoai consumi in manuale, invece, abbiamo l'urbano a 6,6 l/100 km con emissionipari a 138 di CO2, l'extraurbano a 4,5 l/100 km e il combinato viaggia attorno aduna media di 5,3 l/100 km.

XDRIVE - Infine un accenno doveroso per la trazione di cui tanto abbiamo parlato inquest'articolo. Nel dettaglio è necessario ricordare che, come recita il sito ufficialedella casa bavarese, la trazione integrale BMW xDrive riconosce condizioni di sot-tosterzo e sovrasterzo dal nascere. E non a caso distribuisce la potenza del motoreattraverso il cambio e la frizione a lamelle a controllo elettronico, il tutto in centesi-mi di secondo e fino al 100% sull'assale anteriore e su quello posteriore - per ritor-nare poi alla normale ripartizione in rapporto 40:60. In pratica nelle curve strette,nelle partenze in salita, su fondo sdrucciolevole a causa della pioggia o del fogliamesul manto stradale, oltre che in caso di carreggiata innevata, la potenza viene appli-cata in modo ottimale alla strada. La giusta assistenza per essere sicuri, magari confamiglia a bordo, prima di mettersi in viaggio.

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RUBRICHE

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«Mille MigliaChopard»,una collezionetra leggenda e realtà

Preziosi da polso e pietre miliari su quattroruote. Lario Bergauto e la Gioielleria Cornarosi sono uniti (per una serata) dando assolutorisalto alla storia, alla sportività e al designnelle sue molteplici forme

ESCLUSIVITÀ

Una serata scintillante, che ha unitoesclusività, glamour e lusso. La con-cessionaria BMW Lario Bergamoe la Gioielleria Cornaro hanno

offerto ai propri clienti preziosi momenti all'in-segna non solo dell'alta tecnologia, ma anchedella storia e più in generale della "leggenda".L'anello di congiunzione dell'evento delloscorso martedì 6 dicembre è stato un ele-mento a dir poco ricercato: niente di menoche la collezione "Mille Miglia Chopard".

CORNARO - La gioielleria Cornaro - unico riven-ditore di zona dei prodotti della rinomata casaproduttrice svizzera - ha così deciso di esporre l'e-sclusiva collezione di produzione elvetica (inteche appositamente illuminate per far risaltarele perfette finiture e lavorazioni) a fianco degliultimi modelli BMW, tra i quali ha spiccato contutta la sua "cattiveria" e il suo design "avveniri-

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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stico" la nuova M5. Abbiamo il piacere di presentare unmarchio storico e prestigioso ai vertici dell'alta orologeria daoltre 150 anni. Ciò che abbiamo esposto, tuttavia, è solo unapiccola parte. Chopard oggi nel panorama internazionale,infatti, è un Brand in grado di soddisfare ogni tipo di esi-genza. Si spazia dalle collezioni da uomo come gli sportivi"1000Miglia" e i più complicati "LUC" a gioielli da polsocome i nuovi modelli "Imperiale" e "Happy Mickey" dellalinea "Happy Sport" per l'universo femminile. Tante esclusi-ve novità, quindi, capaci di trasmettere forti emozioni.

LARIO BERGAUTO - La concessionaria Lario Bergauto,come da migliore tradizione, non è stata da meno. Oltre adessere uno dei tredici concessionari certificati del marchio"M", infatti, è al pari della Gioielleria Cornaro un ormai stori-co punto di riferimento per tutti i bergamaschi. In occasionedella presenza della collezione Mille Miglia Chopard, lo staffdello showroom di via Campagnola non si è lasciato sfuggire

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l'occasione di esporre una leg-gendaria BMW del 1938, a suotempo impegnata nella corsapiù famosa del mondo. Il temadell'alta tecnologia è invecestato pienamente rispettatodalla fantastica M5, che haunito l'eleganza classica dellacasa bavarese a prestazionimostruose, grazie al motore"V8 TwinPower Turbo", di cuisentiremo molto parlare comeassoluto gioiello del settore.Allo stesso modo, anche lanuova Serie 7 può essere con-siderata al top per quantoriguarda l'alta tecnologia, inquanto è stata appositamentecreata per superare gli attualistandard del mercato.

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U na cena raffinata, una raccolta fondi per un progetto specia-le. Giovedì 15 dicembre scorso, nella prestigiosa cornice del"Golf Club Bergamo - L'Albenza", Studio Casa e l'AlbinoLeffe

hanno festeggiato insieme il Natale 2011. Un evento riservato apochi intimi, amici e sponsor si sono infatti riuniti per rendere omag-gio alla squadra seriana attualmente in serie B. Capitanati dal tecni-co Daniele Fortunato, lo staff e i giocatori si sono resi disponibili perestrarre alcuni premi che hanno permesso di ottenere un'importantetraguardo benefico (ben 1.200 euro), consegnati successivamenteall'ex tecnico Emiliano Mondonicodirettamente da PiergiorgioCastelli, socio del gruppo Studio Casa e organizzatore dell'evento."A Natale - afferma Castelli -, l'obiettivo primario è cercare di strin-gersi attorno alle persone care e guardare al futuro con serenità. Perquesto motivo ho voluto festeggiare la pausa natalizia con la squa-dra di cui siamo sponsor, cercando di dare un pizzico di tranquillità inun momento non facile e regalando un sorriso a chi è meno fortuna-to di noi. Da qui l'idea di donare il ricavato dell'evento all'associazio-ne "L'Approdo" (in supporto al servizio di alcologia dell'Ospedale S. Maria di Rivolta d'Adda n.d.r.) di Emiliano Mondonico. Essendosocio dell'Albenza, inoltre, ho scelto questa cornice elegante perdonare - a nome di Studio Casa, che ho avuto l'onore di rappresentarein questo vernissage - una serata diversa a tutti i nostri amici celesti".

Studio Casa e AlbinoLeffe,uniti per la beneficenza

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: LORIS SAMBINELLI

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BMW Italia, in collaborazione con la concessio-naria ufficiale per Bergamo e provincia LarioBergauto, continua a stupire. Dalla ormai sto-

rica collaborazione con Burton Snowboard, infatti,è scaturito l'ennesimo evento segno dello spiritogiovanile dello showroom di via Campagnola. Loscorso 30 novembre, infatti, al locale "PrimoLivello" di Curno si è consumata la partnershipall'insegna del divertimento e della spensiera-tezza. L'ospite d'onore? La nuova BMW Serie 1,che amplia la gamma del gemellaggio una voltadedicato esclusivamente alle mitiche 4x4, X1 epiù recentemente X3. Non solo mondanità, maanche iniziative concrete caratterizzano questaunione, dato che proprio all'interno della con-cessionaria sarà possibile ritirare la BMWBurton Activity Card (poi attivabile dal sito inter-net dedicato), che permetterà di entrare nel clubesclusivo e avere sconti speciali sull'acquisto diun giornaliero nei principali comprensori sciisti-ci del territorio, e speciali buoni sconto per l'ac-quisto dei prodotti Burton.

Burton e BMW,divertimento e concretezza

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Settecentomila euro raccolti e devoluti dall'Accademiadel Tennis in nove anni non lasciano indifferen-ti, anche se la notte della consegna della soli-

darietà 2011 al Palacreberg, 1500 persone con gliocchi sgranati, è l'ennesima promessa mantenutadell'Accademia del Tennis Vip. Centomila euro e unasorpresa che brilla al collo di Giovanni Licini, deus exmachina del Vip. È la medaglia assegnatagli dalPresidente della Repubblica per i meriti conquistatisul campo che la senatrice Alessandra Gallone e glionorevoli Nunziante Consiglio e Giorgio Jannonehanno consegnato e che Licini consegna idealmenteall'intera Accademia. E' la speranza dell'Associazionedegli Amici dell'Oncologia della Val Seriana e dellaVal Cavallina, pronti a investire l'assegno da 51milaeuro per un "progetto pilota di telemedicina perpazienti oncologici a domicilio". È la speranzadell'Unione Ciechi di Bergamo sostenuti nel progettod'installazione di semafori acustici in città con la col-laborazione del comune; è la speranza in culladell'Associazione per l'aiuto al neonato e il suo pro-getto di acquisto di un ecografo portatile.

L'Accademia va a medaglia,100 mila euro dalpodio del cuore

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: FOTO SAN MARCO

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L' evento della scorsa domenica 18 dicembreha voluto celebrare un'azienda che da ses-sant'anni è attiva sul mercato, la ormai

mitica Zani Viaggi. Sono stati ripercorsi i passiche hanno portato ai successi di oggi: dal 1951,quando è nata Autolinee Valle Brembana (aziendacon due autisti e un autobus); passando per il1961 con il cambiamento ad Autoservizi ZaniEvaristo e f.lli; al 1969, anno dei primi successi edei primi 30 autobus; nel 1978 è stato poi acqui-stato il primo autobus a due piani in Italia mentrenasceva a Milano la Zani Viaggi come oggi laconosciamo; per arrivare al 2000 con l'apertura dinuove agenzie, una ad Almenno San Salvatore,che si è aggiunta a quella di San Pallegrino Termee Milano Foro Bonaparte; nel 2003 è stato poiaperto l'ufficio di Orio al Serio; mentre nel 2006 ènata la Milano Citysighseeing. Eccoci dunquearrivati ai giorni nostri, con i 60 anni appena com-piuti e tanta voglia di continuare una tradizioneimprenditoriale di assoluto successo guidata dal-l'amministratore Marilena Zani.

Zani Viaggi, 60 anni percorsicon passione

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E' stata presentata all'interno dello sho-wroom di Lamborghini Bergamo lo scorsogiovedì 15 dicembre - dal responsabile

Michele Brusa - la nuova Lamborghini Gallardo LP570-4 Super Trofeo Stradale, ovvero una vetturache sfiora la perfezione motoristica in tutti i suoiaspetti. Con il suo motore V10, infatti, è in gradodi sviluppare una potenza massima di 570 CV e diraggiungere la velocità di 200 km/h in soli 10,4secondi, i 100 km/h in 3,4 secondi, mentre lavelocità massima è autolimitata a 320 km/h. Unvero e proprio capolavoro di perfezione e didesign, mostrato nel mitico colore rosso che lostesso Michele Brusa ha svelato essere il coloreufficiale scelto agli albori del motorsport pertutte le vetture italiane. Il brindisi natalizio delGruppo Bonaldi ha quindi voluto celebrare ungioiello che scenderà in pista il 20 gennaio adAbu Dhabi per la prima edizione della "Gulf 12hours", per difendere i colori di LamborghiniBergamo, che vanterà tra i membri dell'equipag-gio anche l'ex pilota di Formula 1, Alex Caffi.

Bonaldi brinda al 2012, ecco la nuova Gallardo

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: GIORGIO CHIESA

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E' tornato a Bergamo, ospitato all'interno cornicedella concessionaria Jaguar Iperauto, la scorsadomenica 4 dicembre, il "Jaguar Test & Taste

Tour". Un evento all'insegna dell'eccellenza, con un pro-gramma che ha previsto un intrigante "percorso olfattivo"con gli esperti, il test-drive delle vetture Jaguar e, a segui-re, la degustazione guidata a base di tartufo, cioccolato evino. Un'occasione esclusiva per tutti gli ospiti che hannopotuto provare l'intera gamma delle vetture, dalla nuovis-sima XF 2.2 Diesel, la più efficiente Jaguar di sempre, allastrepitosa XKR-S, la più veloce Jaguar di serie mai pro-dotta (550 CV, coppia massima di 680 Nm, valori che sitraducono in una velocità massima di 300 km/h, con acce-lerazione da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi). Tra i partner del-l'edizione 2011, TartufLanghe, le cui specialità al tartufobianco di Alba sono presenti nelle più prestigiose gastro-nomie di tutto il mondo. La degustazione dei vini, invece,è stata guidata da qualificati esponenti delle CantineCeci, mentre la degustazione del cioccolato condotta daimaestri cioccolatai della Venchi, artigiani dal 1878. Gliospiti hanno anche avuto la possibilità di scoprire in ante-prima la nuovissima Nikon1.

Jaguar Test & Taste Tour,Iperauto sposa ilgusto della guida

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: GIORGIO CHIESA

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