Bergamo Economia - Gennaio 2010

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GENNAIO 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile CONGIUNTURA ANNUALE Leggera ripresa nel secondo semestre, ma il 2009 resta l’anno della grande crisi REPORTAGE Imprenditoria a Bergamo e in Lombardia: le quote rosa avanzano senza paura CAMERA DI COMMERCIO La caduta della grande industria ridisegna le cariche camerali Paolo Agnelli, presidente di Apindustria: “Più spazio alle PMI” Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 27 Davide Frigerio, neo presidente dei giovani di Apindustria, traccia le linee guida del suo mandato con l'esperienza di Effegieffe, centenaria carpenteria di famiglia Nel 2010 guiderò i giovani imprenditori

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GENNAIO 2010 - anno 4 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

CCOONNGGIIUUNNTTUURRAA AANNNNUUAALLEE Leggera ripresa nel secondo semestre,ma il 2009 resta l’anno della grande crisi

RREEPPOORRTTAAGGEEImprenditoria a Bergamo e in Lombardia:le quote rosa avanzano senza paura

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Davide Frigerio, neo presidente dei giovani di Apindustria, traccia

le linee guida del suo mandato con l'esperienza di Effegieffe,

centenaria carpenteria di famiglia

Nel 2010 guiderò i giovani

imprenditori

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L’editorialeGennaio 2010

Donne ed economia, il binomio rosavale anche per Bergamo

DI LUCA T. BILOTTA

"P er favore, carbonaio, dammi un po' di carbone. Il mio secchio è così vuoto cheposso cavalcarlo. Abbi la bontà. Appena posso, te lo pago". Franz Kafka, nellibro Il cavaliere del secchio datato 1921, aveva già le idee chiare.

Nell'inverno scuro del 2009 l'unico modo per guardare oltre e sperare nell'avvento di un2010 propositivo per l'economia italiana è "scaldarsi a carbone". Ovvero tornare indie-tro di un centinaio d'anni e ricordarsi com'eravamo e cosa facevamo. Un flash-backcapace di riportare alla mente l'inizio del '900, quando l'uomo e la donna erano realtàtotalmente diverse e la tecnologia era semplicemente una stufa a carbone utile solo ariscaldarsi sotto la neve. Oggi tutto è mutato. La tecnologia è progredita, ma anche ilrapporto uomo-donna si è evoluto. Prima entrambi vivevano sotto un tetto e cercavanodi farsi forza a vicenda: lei badava alla famiglia e lui a sostentarla. Ora, a distanza di un

Il cancellieretedescoAngelaMerkel, donna più potente al mondo nel 2009 per Forbes

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secolo, il "freddo" attanaglia ancora (soprattutto le borse interna-zionali, come nel 1929) e molte famiglie si trovano nuovamente adover chiedere credito "per riscaldare i propri portafogli". L'unicadifferenza è appunto il rapporto uomo-donna, modificatosi soprat-tutto nel mondo lavorativo. Già perché, anche se il gentil sesso èsempre meno gentile con l'uomo - e anche se purtroppo l'uomonutre ancora pregiudizi nei confronti delle donne -, il lavoro rosaè sempre più lanciato verso il Gotha delle più alte cariche profes-sionali. Non solo nelle libere professioni, ma soprattutto nelmondo imprenditoriale e finanziario internazionale.

D el resto il binomio donna-economia è insito nella storiadell'umanità: da sempre le mogli si sono fatte caricodella gestione della casa e del risparmio. In una parola

la donna ha "inventato" l'economia del risparmio e dell'ocula-tezza. Non appare, quindi, un'esagerazione se nelle "città" dellefinanziarie di mezzo mondo siano in molti a ritenere che, con le"Lehman Sisters" - ovvero con le donne alla guida delle istitu-zioni finanziarie -, l'economia globale non si sarebbe ritrovatain braghe di tela. D'altra parte, l'aspetto che accomuna il crimi-nale Bernard Madoff con un serio professionista con il vezzodel superfluo come John Thain, ex amministratore delegatodella Merrill Lynch, è che entrambi sono inconfutabilmenteuomini. Entrambi passeranno alla storia per come hanno persoil "posto di lavoro". Madoff finito in prigione per avere truffatosenza ritegno e Thain per avere dotato il suo ufficio di una toi-lette d'oro da 35 mila dollari. Difficilmente una dirigente donnasi sarebbe concessa un tale trono splendente o il lusso di rovi-nare milioni d'investitori. Vuoi per un maggiore senso del pudo-re, vuoi per un più raffinato senso del decoro.

B ene, in poche parole, il 2010 appare non solo l'anno dellaripresa, come recita la Commissione Europea. "Quella cheè stata definita come "grande recessione" sembra esser

terminata nel terzo trimestre del 2009". Ma anche i dodici mesidella consacrazione femminile. Già perché sono loro che, con lun-gimiranza, possono meglio adattarsi a questo clima di cambia-mento. Perché le donne sono più poliedriche e riescono veloce-mente a modificare il proprio "credo" al fine di ottenere risultatiimportanti. In questo senso, noi uomini, siamo molto più metodi-ci e difficilmente amiamo adattarci ai cambiamenti. Un esempiolampante è figlio di uno studio sociologico negli States, dovel'80% degli uomini crede nelle donne e preferirebbe licenziare un"maschietto" piuttosto che una rappresentante del gentil sesso.Come con l'elezione di Barack Obama, siamo dinanzi ad unasvolta epocale: l'uomo ha perso fiducia in se stesso, dopo millen-ni di discriminazioni nei confronti delle "quote rosa". Sia nel nuovocontinente sia in Europa, e così in Italia. Alla faccia dell'ILO(Organizzazione Internazionale del Lavoro), che nel 2009 sostene-va che la crisi mondiale dell'occupazione avrebbe colpito soprat-tutto le donne nell'accesso al lavoro. Il tasso di disoccupazionefemminile avrebbe dovuto raggiungere il 7,4%, contro il 7% di

quello maschile. Non è accaduto, il rapporto è stato totalmenteribaltato: 7,2% uomini e 6,68% le donne. In pratica, non dobbia-mo stupirci se il 40% delle mogli americane guadagnano più deimariti e spesso sono loro a portare a casa la pagnotta, come sidiceva un tempo, mentre i loro partner se ne stanno a casa adaccudire i figli. Questo secondo un sondaggio realizzato dal setti-manale Time ad ottobre 2009, che ha cercato di radiografare larivoluzione determinata dal gentil sesso sul posto di lavoro negliultimi 40 anni, anche grazie alle conquiste del femminismo.

E anche in Italia, come detto, le donne stanno avanzandovelocemente. Lo dimostrano Emma Marcegaglia,Donatella Versace, Marina Berlusconi e Miuccia

Prada per fare alcuni nomi in particolare. L'unica difficoltà cheriscontra il nostro paese nell'approcciarsi al mondo femminile èdare fiducia alle donne: spesso, come recita la nostra lista,sono "figlie di…" oppure "mogli di…" e "sorelle di…".Nessuna riesce ad emergere senza qualche "aiutino" di fami-glia. Differente, invece, l'atteggiamento europeo: la capostipi-te è il cancelliere tedesco Angela Merkel che, anche nel2009, ha guidato per il quarto anno consecutivo la classificaForbes delle cento donne più potenti al mondo. Il periodico sta-tunitense ha riconosciuto alla Merkel di aver "tirato fuori" daiguai economici la Germania prima del previsto. Come detto, l'e-conomia rosa ha una marcia in più. Senza dimenticare il Nobelassegnato a Elinor Ostrom, per aver condotto studi su temistrettamente legati all'ambiente e alla gestione pubblica.Prima donna a ricevere l'ambito premio dopo quaranta colleghieconomisti maschi, per lo più connazionali statunitensi.

P er concludere questo viaggio "rosa", non potevamo dimenti-carci della nostra provincia. Anche a Bergamo abbiamoesponenti illustri del femminismo imprenditoriale. In questo

numero Marina Bongiorno è in pole position come LauraFeltri, insieme ad un libro che raccoglie "Le protagoniste-ledonne che fanno l'Italia". In questo volume, analizzato all'in-terno del nostro numero di gennaio, vengono menzionati i 100profili umani e professionali di bergamasche "eccellenti", sia incampo industriale sia politico e sociale. Bergamo "caput mundi"delle pari opportunità. Una città che, pur ancorata a valori e prin-cipi tradizionali come la famiglia e le naturali differenze tra uomi-ni e donne, sta sviluppando rapidamente una più diffusa cultu-ra rosa. Rispettando pienamente il trend italiano, che ha regi-strato nei primi mesi del 2009 circa 40 mila nuove imprese fem-minili su oltre 800 mila presenti in tutta la Penisola. Insomma,sono donne emancipate le "rose bergamasche". Basta conside-rare che l'espressione più alta dell'imprenditoria femminile neinostri confini è l'agricoltura. Delle 3.300 aziende presenti nellaBergamasca, 720 sono guidate da donne (erano circa 520 nel2006) a cui ne vanno aggiunte altre 948 presenti come coadiu-vanti nelle diverse realtà. Insomma, passateci l'espressione:"Se sono rose… Fioriscono".

IL CAPOREDATTORE

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Sommario

A pagina 50

Gennaio 2010

50 CopertinaIl presidente di "Apindustria Giovani", Davide Frigerio, traccia le linee guida del suo mandato

31 DelocalizzazioniA Dalmine, dopo la Tenaris un altro caso di ABBandono

32 Parola all’associazioneColombi: “Nel segno della continuità”Il nuovo presidente di Imprese&Territorio

36 Netto&LordoBusta paga: storia di una pacifica “rivolta” fiscale

40 Il convegnoUsura a Bergamo una piaga ancora nascosta

ECONOMIA& BUSINESS

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Presidente: Paolo AgnelliCuratori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE:

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Caporedattore: Luca T. BilottaMail: [email protected]

In redazione: Livio Casanova

Collaboratori: Giorgio Chiesa,Roberto Amaglio e Carlo Di Gregorio

Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Laura Adele Feltri, Maria Zaccone, Barbara e Cristina Putortì

Grafica e impaginazione: Francesco LegramantiMail: [email protected]

Fotografi: Giorgio Chiesa, Laura Pietra e Franco Pasinetti(Ha collaborato questo in questo numero: Alberto Taiocchi)

PUBBLICITA’:

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76 Arte&InvestimentiBergamo Antiquaria,l'investimento giusto per il 2010

80 Eventi&AziendeDolcenera e LTS, grande successo per Casa Eleonora

90 Sport&BeneficenzaTennis Vip 2009, toccata la vetta della solidarietà

94 Motori&LussoAMG Performance TourIl Gran Galà di Lodauto

98 Prova su stradaBMW X6 M, massiccia potenzaVolvo C30, mille modi per vivere la città

106 Chi, dove e perchéFoto e curiosità

72 Top Business Bongiorno Antinfortunistica,17 anni di professionalità

A pagina 72

RUBRICHE& EVENTI

A pagina 112

56 Premi&LavoroEconomia reale e territorio,Bergamo premia i suoi protagonisti

60 L’intervistaEdoardo Raspelli tra palati e “palate”A tavola con il conduttore di Melaverde

64 Scienza&EconomiaMario Negri, venticinque annid'eccellente ricerca

68 Storia d’imprenditoriaNel libro “Bergamo. Le protagoniste” l'eccellenza è rosa anche senza quote

www.bergamoeconomia.it

AZIENDE

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Notizie in breve

La Cassa Rurale Banca CreditoCooperativo di Treviglio, guidatada Gianfranco Bonacina, per ilsecondo anno consecutivo si èdistinta tra gli Oscar di Bilancio.Alla Borsa di Milano, in piazzaAffari, nell'iniziativa che a fine2009 ha premiato il percorso vir-tuoso di imprese e organizzazioniche mettono sotto la lente di ingradimento i loro bilanci allesevere analisi della giuria e dellecommissioni di segnalazione, laBcc ha guadagnato il secondo gra-dino del podio. Nella terzina relati-va alle medie e piccole imprese

bancarie finanziarie (non quotate)che si sono distinte per rendicontitrasparenti concepiti come stru-menti efficaci di dialogo verso lecomunità locali, la palma è andataalla Bcc del Garda-Banca diCredito Cooperativo dei ColliMorenici del Garda mentre il gra-dino più basso è stato occupatodal Credito Trevigiano-Banca diCredito Cooperativo Soc. Coop. LaBcc di Treviglio si è costituita nel1893 in forma di cooperativamutualistica, ispirata ai principidell'insegnamento sociale cristia-no e ai principi cooperativi della

mutualità senza fini di speculazio-ne privata. "Nella visione della Bccdi Treviglio - recita la nota - il solobilancio economico non fornisceuna rappresentazione dell'operatodella Cassa Rurale sufficentemen-te adeguata alla sua specificaidentità di "impresa sociale", il cuifine non è il profitto ma la promo-zione economica, sociale e cultu-rale dei soci e delle comunitàlocali". Gli altri oscar sonoandati alla Fondazione UmanaMente - Gruppo Allianz, per lasezione Fondazioni di OrigineBancaria, Fondazioni d'impresa

“Imprese sociali”

135 euroE' l'aumento medio previsto dal nuovo contratto nazionaledella chimica per il triennio 2010 - 2012, distribuito in tre tran-ches: 38, 48 e 49. A Bergamo 10 mila i lavoratori interessati

3.6%

Riconoscimenti

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E' lo scarto del carovita bergamasco rispetto alla media lombarda. Indicacome la nostra provincia sia tra la meno economiche di tutta la regione, peg-gio di noi solo Varese con + 3.7%. Meglio fare la spesa a Lecco, Como e Pavia

Oscar di bilancioArgento per la BCC Treviglio

Ambrogino d'oroPremiato De Milato

C'è anche il generale Camillo DeMilato, pugliese d'origine ma berga-masco d'adozione tra le 30 personali-tà insignite con l'Ambrogino d'oro2009, il riconoscimento che ogni annoil Comune di Milano assegna a per-sone che si sono distinte nell'impren-ditoria, nell'arte, nella cultura e nelsociale. La giunta meneghina hamotivato il riconoscimento "per l'im-pegno profuso dall'alto ufficiale - datre anni comandante Regionaledell'Esercito per la Lombardia - per lacultura e le politiche sociali a favore digiovani, anziani, diversamente abili".Dopo aver abitato a Bergamo, daundici anni il generale De Milato risie-de a Bagnatica. Nato a FrancavillaFontana in provincia di Brindisi 57anni fa, si è laureato in Scienze dellerelazioni internazionali e diplomaticheall'Università di Trieste. Tra i vari inca-richi della oltre trentennale carriera,ricordiamo che tra il 2005 e il 2006 harivestito il ruolo di capo di stato mag-giore del Comando di Corpo ArmataNato di reazione rapida. La mogliebergamasca, Pia Bilocco, è proprieta-ria con altre due sorelle di un negoziodi pelletteria in via XX settembre 40.

CamilloDe Milato

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per le Organizzazione Erogative noprofit, Mediolanum Spa per leimprese di Assicurazioni, CreditoValtellinese per Maggiori e GrandiImprese Bancarie, Finanziarie (quo-tate e non), Viasat Group SpA perle Medie e Piccole Imprese, ACRA- Associazione di CooperazioneRurale in Africa e America Latinaper le Organizzazioni NonErogative Non Profit, NordicobadScarl ed Enel Spa rispettivamenteper il settore Società e GrandiImprese Non Quotate e Società eGrandi Imprese Quotate. A IntesaSan Paolo il Premio Speciale per laGovernance Sanitaria.

Mediamarketnella BestWorkplaces 2010

Nella Best workplaces 2010, laclassifica che ogni anno stabiliscele 35 aziende italiane dove si lavo-ra meglio, nei primi 20 posti c'è labergamasca Mediamarket. Larealtà di Curno che a livello nazio-nale conta qualcosa come 6 miladipendenti, opera nel settoredella grande distribuzione conMediaworld e Saturn. Guardandoall'indagine che ha coinvolto più dicento aziende e 8 mila tra impie-gati, quadri e dirigenti risulta che adeterminare un buon posto dilavoro non siano gli stipendi ma irapporti nei team e con i superiori.Più dei benefit tradizionali, contal'attenzione dell'impresa verso ildipendente visto come personaallargata all'ambito familiare e,

decisiva è la sensazione di far parparte di una squadra. A guidare laclassifica 2010 c'è la MicrosoftItalia, leader nei software e neiservizi, che testimonia come ilclima "familiare"aziendale volutoda Bill Gates fin dalle prime fasi diespansione non sia cambiato.Seguono l'alimentare Mars e laCisco System, anch'essa attiva neisoftware. Come dicevamo, nelleprime trentacinque aziende la pre-senza bergamasca è testimoniatasolo dalla Mediamarket di Curnoche con la sua 19esima posizione,guadagna due posti rispetto al21esimo posto della classifica2009."La cura dei collaboratori - silegge nella nota del consulente -costituisce uno dei più importantiprincipi guida nella gestione dellerisorse umane di Mediamarket.L'azienda è fermamente convintainfatti che il benessere delle per-sone sia indispensabile per gene-rare eccellenza nel business. Per

far ciò quindi, si impegna ad inte-grare le attese di ogni collaborato-re e le esigenze prettamenteaziendali, perché convinta cheognuno può dare il meglio di sésolo quando è posto nelle condi-zioni per farlo". L'azienda con il suoquartier generale a Curno, per farciò "ha offerto la possibilità alleneo mamme - continua il consu-lente - di personalizzare l'orario dilavoro e renderlo flessibile sia nelnumero delle ore che nella lorodistribuzione nell'arco della gior-nata, fino al compimento delsecondo anno di età del figlio". Atestimoniare questa filosofia c'èanche il Baby Care, un kit che con-tiene prodotti per l'infanzia cheMediamarket dona a tutte le neomamme e i neo papà come gestodi attenzione in occasione dellieto evento. "Tutte queste inizia-tive la denotano come aziendafortemente attenta anche al latopiù privato delle persone".

Strategie

800 mila euroE' la cifra che la Commissione Europea ha destinato all'aeroporto diOrio al Serio per lo sviluppo dell'intermodalità e per migliorarne l'ac-cessibilità nell'ambito dei progetti presentati in base al Ten - T 2009

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Eccellenze

16 Sono i "colpi" agli sportelli bancari registrati a Bergamo nel primosemestre 2009. Un calo del 30.4% rispetto allo stesso periodo del2008. La città con il maggior numero di rapine è Milano con 121

Trawel Flyvola alto

"Lusinghiero e superiore alle aspetta-tive". Lo ha definito così CarminePrencipe, chief executive officer delGruppo Trawel, il bilancio del primoanno di attività di Trawel Fly, meritodelle ottime strategie commerciali."Per essere davvero innovativi nelmarketing, bisogna guardare alpassato - ha affermato CarminePrencipe, amministratore delegato diTrawel Group -, per questo abbiamoadottato una politica di pricing che sibasa sulle reali esigenze dei differen-ti segmenti di clientela e non esclusi-vamente su un largo anticipo sullaprenotazione. Certamente, con unmercato che si muove in questa dire-zione, le tempistiche giocherannoancora un ruolo forte, ma non saran-no l'unica discriminante". Ecco quindiche vengono pensate tariffe ad hocper giovani, senior con sconti del 10%sul prezzo base e anche tariffe salute,per chi necessita di spostamenti percure mediche, dove gli sconti arrivanoal 20%. "Oltre a questo, ci impegna-mo a promuovere il territorio - ha con-cluso Prencipe -, creando dei pac-chetti in collaborazione con gli opera-tori della filiera incoming.

CarminePrencipe

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L a Convenzione delle Nazioniunite sui contratti di compra-vendita internazionale di merci

(adottata a Vienna l'11 aprile 1980 eresa esecutiva in Italia con L. 11dicembre 1985, n. 765) adotta alcu-ne soluzioni normative, in tema didenuncia di vizi e prescrizione, chedifferiscono in modo significativo dalnostro diritto nazionale alle quali èimportante porre attenzione, dalmomento che la Convenzione regolauna parte importante degli acquisti edelle vendite effettuate con contro-parti estere. Come noto, il nostrocodice nazionale, in tema di vendita,prevede la necessità di denunciarevizi e difformità dei beni compraven-duti entro otto giorni dalla scoperta,salvo un diverso termine stabilitodalle parti o dalla legge. LaConvenzione di Vienna, invece, pre-vede che l'acquirente decada daldiritto di fare valere un difetto di con-formità della merce "se non lodenuncia al venditore, precisando lanatura del difetto, entro un termineragionevolea partire dal momen-to in cui l'ha constatato o avreb-be dovuto constatarlo" (art. 39).

Termini per ladenunciaLa "ragionevolezza del termine"ha un significato ambiguo che

viene interpretato in modo più esten-sivo o più restrittivo rispetto al termi-ne nazionale di otto giorni in rela-zione alla natura ed alla deperi-bilità del bene. La giurisprudenzainternazionale che si è pronunciatasul tema, infatti, ha ritenuto che ladenuncia dei vizi di benideperibili o soggetti a velocedeterioramento fosse limitataad un giorno (OberlandsgerichtSaarbruecken, 3 giugno 1998), ovve-ro a poche ore (OberlandsgerichKarlsruhe, 25 giugno 1997), ovveroa pochi giorni (Landgericht,Tubingen 18 giugno 2003). Termini più lunghi sono normal-mente previsti per prodotti dura-turi, come ad esempio macchinariindustriali, prodotti complessi obeni che non sono soggetti a parti-colare usura. Con riferimento a que-sta categoria di beni, la giurispru-denza internazionale si eraorientata nel ritenere che fosseragionevole il termine di unmese dal momento in cui il difettoè stato constatato. In questo senso,si è pronunciato il Bundesgerifttedesco (Bundesgerichthof, 8marzo 1995, VIII ZR 159/94), la giu-risprudenza svizzera (ObergerichtLuzern, 7 gennaio 1997), la giuri-sprudenza francese (Cour d'AppelGrenoble, 13 luglio 1995). Tuttavia,non mancano pronunce dissonanti

che ravvisano termini più lunghi(Trib. Bolzano 27.1.09 in contrasto,però, con Pretura Torino 30.1.1997).

OBBLIGO DI VERIFICA TEM-PESTIVA DEI DIFETTICome detto, il termine per ladenuncia decorre dal momento incui il difetto è stato scoperto o ilcompratore "avrebbe dovutoconstatarlo". È obbligo del com-pratore, ai sensi della Convenzione,di "esaminare le merci o farle esa-minare nel termine più breve possi-bile" (art. 38). Pertanto, seppure iltermine decorra dal momento in cuiil difetto di conformità è stato sco-perto, il compratore deve effet-tuare un tempestivo controllodelle merci ricevute (ad esempio,un immediato controllo a campionedelle merci ricevute) e precedentealla trasformazione del bene com-pravenduto. È evidente pertantoche il termine per la denuncia nonpotrà essere molto successivorispetto al momento di ricezionedella merce stessa.

ONERE DELLA PROVAInteressante è anche il diversoatteggiarsi dell'onere della provaper il caso in cui il compratorevoglia fare valere in giudizio idifetti del prodotto. In Italia, laCassazione, in una famosa (e dis-

cussa) pronuncia emessa asezioni unite (Cass. Sez.un.13522/2001), ha stabilito checompete al compratore unica-mente la deduzione del difetto,mentre rimane in capo al ven-ditore la prova della conformi-tà del bene: pertanto la manca-ta prova della conformità delbene ridonda a vantaggio delcompratore. Nella compraven-dita internazionale, viceversa,la giurisprudenza ha mantenu-to fede alla ripartizione tradi-zionale dell'onere della prova:il compratore dovrà pertantodimostrare la non conformitàdel bene e, in caso di mancataprova, non potrà fare valere ildifetto della merce. Pertanto, ilcompratore da una contropartestraniera avrà un più gravosoonere della prova.

STUDIO LEGALE AMORESE

ha sede a Bergamo Via Zelasco, 18;

Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110

e a Londra 76 Holland Park,

Tel +44 207 229 0889(www.amorese.eu)

Vendita internazionale di merci: terminiper la denuncia dei vizi della merce

LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

ECONOMIA&BUSINESS

Marco Amorese ha conseguitoun LL.M. presso la Harvard LawSchool ed un Dottorato diricerca in diritto commerciale

presso l'Università degli Studidi Brescia. È ammesso all'eser-cizio della professione foren-se in Italia e a New York

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E ra da tempo che il legisla-tore guardava con sospet-to le compensazioni IVA,

quelle cioè dove il credito vieneutilizzato con modello F24 perpagare altri tributi nonché icontributi previdenziali ed assi-curativi. Le casse dell'Erario,infatti, diverse volte hannosubito indebite utilizzazioni dicrediti inesistenti le quali, prin-cipalmente a causa dell'im-possibilità di un controllo "intempo reale", hanno rappre-sentato un fenomeno di grossae gravissima portata.Dall'anno prossimo, a partiredal 1° gennaio le cose cambie-ranno in maniera significativa.Con un comunicato stampa l'a-genzia delle entrate ha volutospecificare che le disposizioniintrodotte dalla manovra anti-crisi per rendere più rigorosi icontrolli finalizzati alle com-pensazioni illecite partirannoa gennaio anche per evitaredisparità di trattamento per icontribuenti che hanno giàeffettuato i versamenti diUnico tramite compensazioneentro il 16 giugno.Ma passiamo ad analizzare inmaniera più approfondita que-sta grande novità fiscale. Percontrastare gli abusi e gli illeci-

ti utilizzi di crediti inesistenti econtemporaneamente innalzarela soglia massima annua di uti-lizzo di crediti in compensazione,l'art. 10 del Dl 78/2009 introdu-ce un meccanismo preventivo dicontrollo, dettando le modali-tà operative cui devono atte-nersi i contribuenti che effet-tuano compensazioni di credi-ti Iva per importi superiori a Euro10.000,00 annui. E' innanzi tuttostabilito che la compensazionepuò essere effettuata a partire dal16 del mese successivo a quello dipresentazione della dichiarazioneannuale o dell'istanza infrannualeda cui emerge il credito. Per farquesto la legge ha introdotto lapossibilità di presentazionedella dichiarazione Iva annua-le in forma autonoma, ovverosvincolata dal modello unico, apartire dal primo febbraio:Di conseguenza l'utilizzo in com-pensazione del credito IVA risul-tante dalla dichiarazione potràessere effettuato già a partire dal16 marzo. Inoltre l'invio delladichiarazione IVA annuale, seeffettuata entro il 28 febbraio,comporterà anche l'esonero dellaComunicazione dati Iva.I contribuenti che intendono uti-lizzare in compensazione creditiIva oltre la soglia annuale di euro

15.000,00, devono presentarela dichiarazione Iva, la qualedovrà obbligatoriamente ripor-tare il visto di conformità appo-sto da un professionista abilita-to (professionisti iscritti all'albodei dottori commercialisti, con-sulenti del lavoro, responsabilifiscali dei Caf, soggetti iscrittinei ruoli degli esperti delleCamere di Commercio).In sostanza il visto di conformitàè un'attestazione che i datiesposti nel modello corrispondo-no alle risultanze della relativadocumentazione e alle norme inmateria. Gli "attestatori" devonocertificare la regolarità dellatenuta e conservazione dellescritture contabili obbligatorie esoprattutto che vi è corrispon-denza tra i dati riportati in dichia-razione e le risultanze delle scrit-ture contabili e tra queste e larelativa documentazione.Per i contribuenti soggetti al con-trollo contabile di cui all'art.2409-bis C.C., è valida anche lasottoscrizione di chi firma la rela-zione di revisione che garantiscela corrispondenza tra i dati dellescritture contabili e quelle ripor-tati in dichiarazione. Le falseattestazioni sono punite con lasanzione da 258 a 2.582 euro, edinoltre nel caso in cui l'illecito

dovesse ripetersi o fosse parti-colarmente grave, è prevista lasegnalazione agli organi compe-tenti. La grande novità è rappre-sentata, quindi, proprio da questoritorno del visto di conformità.L'obiettivo del legislatore è evita-re l'emersione e l'utilizzo di credi-ti inesistenti e a questo fine vienerichiesto l'intervento di un sogget-to terzo, competente ed indipen-dente che attesti l'esistenza e laspettanza del credito IVA, diven-tando così per i professionisti e gliaddetti al settore un'ulterioreincombenza burocratica e un ulte-riore rischio professionale, comese non ce ne fossero abbastanza.Senza dimenticare che i "poveri"imprenditori si troveranno ulterio-ri gravami, sia economici (per ilcosto ulteriore dei professionistiper eseguire la certificazione) siafinanziaria, in quanto i creditipotranno essere compensati addi-rittura con due mesi di ritardo.

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3,

Tel +39 035 215205 +39 035 4136420

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Compensazione IVA: le nuove regole in vigore dal 2010

CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

Barbara Putortì, Dottore Commercialista

Revisore Contabile

ECONOMIA&BUSINESS

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Nel precedente numero diBergamo Economia abbia-mo affrontato il tema delle

certificazioni EMAS e ISO 14001osservando, in particolare, comequeste rappresentino per le aziendeun mezzo per incrementare la pro-pria sensibilità verso l'ambiente e lapropria competitività sul mercato.Restando nell'ambito delle certifica-zioni, tra gli strumenti di politicaambientale, che negli ultimi annihanno trovato un sempre maggiorimpiego da parte delle imprese inte-ressate a valorizzare il proprio impe-gno in campo ambientale, possia-mo individuare i sistemi di eco-eti-chettatura. Le etichette ecologichepermettono di fornire al consumato-re informazioni chiare e trasparentiin merito all'impatto che il prodottoha sull'ambiente durante il propriociclo di vita (life cycle) secondo ilprincipio "dalla culla alla tomba"conferendo, altresì, un'opportunitàdi riconoscimento per quelleaziende che, optando per sceltedi produzione "virtuose", ottengo-no un sensibile vantaggio compe-titivo rispetto alle concorrenti. Le eco-etichette possono esse-re obbligatorie (Energy Label,Packaging Label) o volontarie(etichette ambientali Tipo I - ISO14024, autodichiarazioni ambienta-li Tipo II - ISO 14021, dichiarazioni

ambientali di prodotto Tipo III - ISO14025) . Le prime vincolano produt-tori e distributori a conformarsi adeterminate prescrizioni normative,mentre le seconde sono ad adesio-ne volontaria e le aziende che leadottano decidono spontaneamen-te di attenersi ai criteri posti dalmarchio stesso. Le etichette volon-tarie di Tipo I sono verificate e cer-tificate da organismi terzi ed indi-pendenti, pubblici o privati, che,prendendo in considerazione l'inte-ro ciclo di vita del prodotto, fissanodei parametri da rispettare. Detticriteri sono di carattere ambien-tale e prestazionale e si basanosulla validità e l'esattezza delleinformazioni tenendo contodegli aspetti tecnologici, econo-mici ed ecologici della produzione. Tra le etichette di Tipo I rientral'Ecolabel Europeo, un marchio diqualità ambientale della ComunitàEuropea, istituito nel 1992 con ilRegolamento 880/1992, sostitui-to nel 2000 dal Regolamento1980/2000 del 17 luglio 2000, che sipropone di promuovere prodotti eservizi a ridotto impatto sull'ambien-te e che abbiano, quindi, raggiuntoun livello d'eccellenza ambientale.L'Ecolabel comunitario è nato dall'e-sigenza della Comunità Europea dicreare un marchio unificato cheandasse a sostituire l'insieme di

marchi ecologici nazionali, basatisu criteri anche molto difformi daPaese a Paese, che iniziarono aproliferare a partire dall'inizio deglianni ottanta tra gli Stati europei.Per quanto riguarda, poi, le autodi-chiarazioni Tipo II, esse comprendo-no certificazioni auto redatte dalfabbricante in merito alle perform-ance ambientali del prodotto percui non è richiesta un'attestazioneda parte di un ente indipendente enemmeno sono previsti criteri oprestazioni minime a cui far riferi-mento. E' tuttavia necessario che ladichiarazione sia veritiera e mettaeffettivamente il consumatore nellaposizione di compiere una sceltaavveduta in funzione delle infor-mazioni fornite. A tal fine ogniasserzione deve essere comun-que verificata prima di essereresa pubblica e quindi accessibi-le a chiunque ne faccia richiesta.Le dichiarazioni ambientali diprodotto Tipo III (EnvironmentalProduct Declarations), invece, sibasano su parametri predetermina-ti grazie ai quali è possibile valuta-re il prodotto nel suo intero ciclodi vita attraverso il sistema LCA(Life Cycle Assessment) in accor-do con quanto previsto dallenorme della serie ISO 14040 eciò in modo da garantire l'ogget-tività delle informazioni conte-

nute nella dichiarazione stessa.In particolare, la DAP (o EDP) è undocumento con il quale si comuni-cano indicazioni oggettive, confron-tabili e credibili relative alle presta-zioni ambientali di prodotti e servizi.Tali dichiarazioni hanno caratte-re esclusivamente informativo,non prevedendo modalità divalutazione, criteri di preferibili-tà o livelli minimi che la presta-zione ambientale debba rispettare.In conclusione, lo scopo primariodel sistema delle etichettature eco-logiche è quello di fornire informa-zioni attendibili ai consumatori che,sempre più sensibili al temaambiente, possono essere, così,meglio indirizzati verso beni eservizi eco-compatibili. Allostesso tempo le aziende hannola possibilità di differenziarsi daiconcorrenti su un piano ambien-tale valorizzando il proprio pro-dotto ed ottenendo, quindi, con-siderevoli vantaggi sul mercato.

STUDIO LEGALEPUTORTì

Ha sede a BergamoVia Silvio Spaventa, 25Tel. - Fax 035 235226

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Sistemi di eco etichettatura: i labels ambientali

LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

Cristina Putortì Avvocato presso il Foro di Bergamo. Ha conseguito un master in Diritto dell'Ambiente

presso l'Università degli Studi di Bergamo

ECONOMIA&BUSINESS

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ECONOMIA&BUSINESS

Claudio Rossi, Laureato in Scienzedell'Economia e della GestioneAziendale, svolge da molti anni atti-vità di consulenza e di responsabilità

in ambito bancario. ha scritto diver-si testi riguardanti la responsabili-tà sociale d'Impresa e la finanzanell'Internazionalizzazione

Gli strumenti perreagire alla crisi:l'Avviso comunePremesso che nel sito ABI(www.abi.it) è a disposizioneil facsimile del modulo didomanda che l'impresa puòutilizzare per richiedere allabanca o all'intermediario finan-ziario aderente all'Avvisocomune l'applicazione delleprevisioni ivi contenute, ricordoche l'iniziativa ha per oggettola sospensione per le PMI meri-tevoli e per 12 mesi del paga-mento della quota capitaledelle rate di mutuo attraversola procedura descritta di segui-to. Essa prevede due fasi: laprima dove la banca o l'inter-mediario finanziario valutal'ammissibilità dell'impresamentre la seconda dove vienevalutato il merito nell'accogli-mento della domanda. Moltichiarimenti sono stati richiestinel frattempo dai cittadiniall'ABI e le risposte a questiapprofondimenti sono presentinel sito: ABI/Avviso comune,Sospensione debiti PMI - Tuttala documentazione, FAQ. Conl'intento di schematizzare laprocedura riporto di seguitoquanto necessario per quan-to concerne i debiti a mediolungo termine:

Imprese ammissibili: picco-le e medie imprese come defi-nite dalla normativa comuni-

taria. Per i limiti dimensionalidi tali imprese occorre fareriferimento all'art. 2 D.M. 18aprile 2005 del Ministro delloSviluppo Economico e glistessi devono intendersi rife-riti alla singola impresarichiedente - ancorché appar-tenente ad un gruppo - laquale sia residente in Italia oche, ancorché estera, abbia inItalia la stabile organizzazio-ne. Nessun settore e/o attivi-tà produttivo/a è escluso dal-l'applicazione dell'Avviso.

Presupposti: le PMI - oltre apresentare l'apposita doman-da - devono:

avere adeguate prospetti-ve economiche e di continuitàaziendale, nonostante le diffi-coltà finanziarie temporaneedovute all'attuale congiunturanegativa;

non avere rate scadute (nonpagate o pagate solo parzial-mente) da più di 180 giorni.

alla data del 30 settembre2008 l'impresa aveva con labanca esclusivamente posi-zioni "in bonis", cioè non pre-sentava posizioni dalla stessabanca classificate come "sca-dute/sconfinanti" da oltre 180giorni, "incaglio", "ristruttura-te", "in sofferenza";

alla data della presenta-zione della domanda ha solo

posizioni ancora classifica-te "in bonis" e non ha ritar-dati pagamenti; oppure chealla predetta data non hanei. L'ammissione viene,inoltre, accolta dalla bancadi norma 30 giorni lavoratividalla presentazione delladomanda - salvo esplicito emotivato rifiuto scritto.

Sospensione del pagamen-to: l'Avviso comune prevede"la sospensione per 12 mesidel pagamento della quotacapitale delle rate di mutuo".Ciò che rileva in sostanza è laforma giuridica del finanzia-mento, da inquadrarsi nelmutuo. Pertanto, le operazionidi mutuo, ipotecari e non, diqualunque specie (ivi compre-si, ad esempio, quelli agrari)rientrano tutti nell'ambitoapplicativo dell'Avviso comu-ne, sempre che il loro rimborsosia regolato sulla base di unapposito piano di ammorta-mento e che la durata origina-ria sia superiore a 18 mesi.

Modalità di sospensio-ne: in sostanza verrà deter-minata la traslazione delpiano di ammortamento perperiodo analogo. Gli inte-ressi sul capitale sospesosono corrisposti alle sca-denze originarie". A normadell'Avviso, la sospensionedeve riguardare rate in sca-denza ovvero già scadute(non pagate o pagate solo

parzialmente) da non più di180 giorni alla data di pre-sentazione della domanda.I tassi d'interesse rimar-ranno determinati comenel contratto originario. Inogni caso l'operazione nondeve comportare onerifinanziari aggiuntivi rispet-to al caso in cui la bancaavesse realizzato l'opera-zione di sospensione diret-tamente sul finanziamentooriginario.

I corporate bond

Quando si sente parlare di"corporate bonds" occorreavere presente che sonoobbligazioni (ovvero titolidi credito) emessi daimprese private. Questititoli, seppure analoghi aititoli di stato o garantitidallo stato nel meccanismoe nel fatto di produrre unrendimento per il portatore,non possono essere para-gonati a quest'ultimi perquanto attiene i l r ischioinsolvenza dell 'emittentee/o la negoziabil ità sulmercato che, proprio perquesto, dovrà essere benconsiderato dal potenzialesottoscr i t tore/acquirente.Di solito il maggior rischioviene compensato da un piùalto rendimento dell'obbli-gazione rispetto al bench-mark "titolo di stato".

PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

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ECONOMIA&BUSINESS

Maria Zaccone si è laureata inSociologia a Roma, specializ-zandosi soprattutto in tecni-che di gestione della Risorsa

Umana e Formazione. Ha lavo-rato per realtà internaziona-li quali la ex Mobil Oil Italia,ora Q8, e la Meridiana

Dopo avere svolto - il mesescorso - una panoramicagenerale in merito all'argo-

mento formazione, cercheremo oradi capire come applicarne il sensoalla PMI e come poterne individua-re più precisamente le tematiche.Una delle caratteristiche dellaPiccola Media Impresa è il contat-to diretto che esiste tra ProprietàManagement e Dipendenti, spes-so poi se l'Azienda è presente datempo esiste anche un rapporto ditipo affettivo, che contribuisce acreare una situazione ambiguarispetto a valutazioni e processi dicrescita professionale, ambiguitàche può essere inserita nell'ambitodelle "convinzioni limitanti". La PMIdovrebbe affrontare con professio-nalità un percorso di nuova cono-scenza delle proprie risorse, uscen-do dalle "convinzioni limitanti" ,questo è reso possibile propriodalla progettazione Formativa. Peraffrontare con professionalità ilpercorso di conoscenza è necessa-rio dotarsi di strumenti, che la pro-gettazione Formativa deve utilizza-re in modo asettico e con elementiforti di misurazione. Il percorsodeve condurci attraverso una fasedi pulizia mentale, avviando un pro-cesso di nuova conoscenza dellerisorse, di cui spesso diamo perscontato caratteristiche e capacità,tale processo viene realizzatoattraverso l'utilizzo di alcuni stru-menti di cui di seguito forniamoun breve elenco ed illustrazione.

L' "assessment" - E' è un incontroche può vedere partecipi da 5 a 10persone massimo nel quale uno odue assessors (il numero degliassessor è definito in base alnumero delle persone da osservarein quanto un assessor non puòavere in carico più di 5-6 persone),nell'arco di una giornata di lavoroattribuisce compiti ed esercizi allerisorse da esaminare e ne osservae registra i comportamenti nelcorso della loro esecuzione. Ilreport che ne deriva fornisce l'illu-strazione dettagliata della risorsa,in base alle dimensioni che si saràscelto di esaminare, offrendo con-clusioni sul profilo, nello stessomodo in cui accadrebbe se venis-se scattata una foto, infatti il risul-tato viene chiamato "il qui e ora".L'intervista motivazionale - E'profilata attraverso tre fasi: pas-sato, presente e futuro, con unpercorso di anamnesi della per-sona, con domande aperte perdare modo alla risorsa di potersiesprimere in modo ampio inmerito alle proprie idee ed espe-rienze nell'Azienda. La ricchezzao meno con la quale l'intervistaprocederà, ricchezza di concetti,termini appropriati e aspettati-ve, forniranno un quadro sulquale si potranno tracciare i per-corsi di crescita professionale.BFQ - E' un test di personalitàcertificato, che consente di esa-minare con precisione cinquecaratteristiche base dell'essere

umano, senza alcuna intrusionenell'ambito del privato, i risultatiincrociati con i dati dell'asses-sment, con quelli di intervistemotivazionali ed individuali forni-scono un quadro ancora più pre-ciso della situazione delle risorse.Analisi del Potenziale - Questaanalisi avviene a valle e con irisultati degli strumenti messi inatto in precedenza e consente divalutare il potenziale dell'indivi-duo rispetto al ruolo atteso, rico-perto o proposto. Per analisi delpotenziali si intendono quelle atti-vità atte ad individuare capacità(rilevate con l'assessment) e com-petenze (rilevate dalle attivitàrealmente effettuate, dalla cor-rettezza e completezza con lequali vengono svolte e con l'a-desione alle procedure in essere).Piano di sviluppo - Parliamodella risorsa, che deve potersiavvalere del sussidio di un'assecartesiana che ne traccia la curvaattraverso tempi e fasi. In praticaun individuo per valutare la propriacrescita ed essere valutato su diessa deve procedere attraversoalmeno quattro assi cartesiane.Nel corso di 12 mesi ad esempioavremo un'asse ogni trimestre lad-dove l'asse indica fasi e tempi ,intervento di coaching, valutazionedel risultato, chiusura dell'asse,creazione dell'asse successivaCoaching - In pratica è uno stru-mento che consente di affiancare ilsingolo nella sua fase di crescita

professionale, a valle di un inter-vento formativo di gruppo o perindividuazione di un potenziale diruolo, il coacher è di fatto un alle-natore del singolo individuo chedeve seguire ed utilizzare le assicartesiane sopra descritte stabilen-done il risultato, chiudendo un per-corso e aprendo l'asse successiva.Se dovessi paragonare questo per-corso con quello di alcune aziendeproduttive ritengo che potrei esse-re meglio compresa in quanto l'usodegli strumento è paragonabilealle fasi di costruzione di un mac-chinario, per il quale serve un raf-fronto con ciò che oggi offre ilmercato, la creazione di un dise-gno progettuale, gli stati di avan-zamento lavori, i test di funziona-mento rispetto ai parametri attesie infine la messa in produzione.Ovviamente gli strumenti indicatinon sono esaustivi di tutto quantoè a disposizione di un Formatore,ma vogliono rappresentare unesempio del fatto che laFormazione deve essere un per-corso "tailor made" , tagliato ecucito su misura per ogni sin-gola Azienda e per ogni singolocaso al fine di essere calatonella realtà specifica dellasituazione e fornire risultatitangibili in modo concreto, èparte integrante del sistema diOrganizzazione Aziendale ed è ingrado di contribuire fortementead un'ottimizzazione delle per-formances delle risorse.

PMI e le tematiche della formazioneIN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

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ABergamo ci sono i primi timidi segnali diripresa, da prendere, però, con la dovutacautela e senza squilli di tromba. E' laCamera di Commercio a dirlo, a fine 2009, nel

rapporto sulla situazione economica e sullo stato dellacrisi nella nostra provincia, elaborato dall'Istituto perla Ricerca Sociale di Milano. L'osservatorio annualesullo situazione in cui versa l'economia orobica, com-missionato dall'ente camerale in collaborazione con laprovincia da un lato conferma i passi avanti, giàsegnalati nell'ultimo report trimestrale, dall'al-tro, però, non cancella le forti preoccupazioni peril fronte occupazionale, segnato da una crisi chesta assumendo una connotazione sempre piùstrutturale. Sono quattro gli aspetti da sottolineareche inquadrano la dinamica industriale. Prima di tuttoil trend negativo dell'export, a partire già dal2007, correlato con il resto della Lombardia e ilNord Italia, ma rispetto a questi sistematicamen-te peggiore. Segno che la crisi colpisce più la nostra

provincia che altrove. Sempre in tema di esportazio-ni, migliorano verso i paesi esteri rispetto aipaesi del Mercato Comune Europeo. La crisi, inol-tre, ha avuto un grave impatto su tutti i settori, l'ex-port di beni ad alto contenuto tecnologico è quel-lo più colpito, mentre negli altri comparti siosservano perdite più contenute. Ragionando intermini aggregati, i segnali di una ripresa sonotrainati da settori a medio contenuto tecnologico.L' indicazione viene confermata dall'analisi congiuntu-rale sulla composizione dei flussi commerciali: tra ilprimo ed il secondo trimestre del 2009, 14 settori sui22 presentano variazioni positive e 6 hanno registratovariazioni superiori al dieci per cento. Non è, però, ilcaso di alimentare facili entusiasmi. Gli ultimi dati sulvalore delle esportazioni di Bergamo e Lombardia indi-cano che il valore esportato del luglio 2009 si è ridot-to, rispettivamente del 20% e del 18%, rispetto allostesso mese del 2008. Non deve illudere quindi la cre-scita (+15%) dell' export orobico registrato tra luglio e

La ripresa c'èma non si vede

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ECONOMIA&BUSINESS

Nel 2010 i segnali di crescita si accompagneranno ad una crisi occupazionale che rischia di diventare strutturaleLe indicazioni sono emerse dal rapporto annuale del 2009 - elaborato dall'Istituto per la Ricerca Sociale di Milano - sull'economia bergamasca

L'OSSERVATORIO CAMERALE

PHOTO: GIORGIO CHIESA

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giugno 2009. Inoltre analizzando il peso di ciascunsettore sul totale del valore esportato in manifat-tura è emerso che, tra il secondo trimestre 2007 elo stesso periodo del 2009, i settori della metal-lurgia e dei macchinari hanno aumentato il loropeso sul totale, mentre tessile ed abbigliamentohanno visto ridursi il loro. Segnali che lascerebberopensare come la crisi abbia innescato un processo dispecializzazione verso settori tradizionali, a medio-altacomplessità tecnologica, tuttavia per valutare tempi emodi della ripresa è importante osservare la dinamicadell'attività produttiva nelle altre economie occidenta-li. Rispetto al rapporto di primavera, oggisi evidenza una netta correlazione, disegno negativo, tra la disoccupazione"occidentale" e i flussi di import-exportche interessano l'economia orobica.Mentre prima era il solo comparto a bassatecnologia a risentire di un aumento delladisoccupazione, ora anche i comparti a

media e medio alta tecnologia mostrano comportamen-ti simili. Nonostante tutto, però, gli effetti di medio-lungo termine della ristrutturazione della filiera pro-duttiva internazionale sulla manifattura locale consen-te di tracciare uno scenario di stabilità. Una conclusio-ne motivata da due aspetti: in primo luogo i produt-tori bergamaschi non arretrano rispetto ai con-correnti internazionali. In secondo luogo, perchéla capacità di mantenere la posizione non è dovu-ta a fattori di costo ma è motivata da caratteristi-che che rendono il produttore meno facilmentesostituibile all'interno della filiera produttiva

Le aspettative bergamasche su produzionee domanda non riguardano il mercato del lavoro dove rimangono molto negativi i saldi occupazionali nel manifatturiero

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internazionale. Bergamo con la sua specializzazioneindustriale è tra le province lombarde maggiormentecolpite dalla crisi e gli effetti negativi sull'occupazio-ne, che hanno iniziato a manifestarsi già dal 2008, con-tinueranno probabilmente nei prossimi mesi. Sono gliuomini che per ora pagano di più la crisi, regi-strando una riduzione del tasso di occupazioneche scende al 76,2% nel I semestre 2009 dal 77,7%medio del 2008, ed un aumento significativo deltasso di disoccupazione, che arriva a superarequello femminile. Al contrario continua a crescere iltasso di occupazione femminile che si porta al 53,2%,rimanendo tuttavia ancor ben al di sotto della medialombarda (56,5%). I dati congiunturali relativi al terzotrimestre 2009 evidenziano per il comparto industrialeuna ulteriore contrazione dell'occupazione nelle impre-se di piccole dimensioni. E' sempre rilevante il ricorsoalla Cig (compresa quella in deroga). Nei primi mesidel 2009 sono stati autorizzate 19 milioni di ore, di cuicirca 12 milioni a carattere ordinario, che segna+336% rispetto allo stesso periodo del 2008. La crisi

occupazionale nella nostra provincia sta assu-mendo sempre più una connotazione strutturale.Nel mese di ottobre a fronte di una contrazione delleore autorizzate di cassa ordinaria continuano adaumentare quelle straordinarie che rappresentano il49% delle ore autorizzate nel mese. Aumentanoanche le cessazioni e il ricorso alla mobilità, cheriguardano soprattutto le piccole imprese. Le dif-ficoltà occupazionali sono riscontrabili anche dai datirecentemente diffusi sugli avviamenti e le cessazioninell'ambito del sistema di Comunicazioni Obbligatorie(COB) e relativi al I semestre 2009. A Bergamo gliavviamenti sono stati 61.113, il 25% in meno rispettoa quelli registrati nei primi 6 mesi del 2008. Nel com-plesso i lavoratori coinvolti in situazioni di crisi(Cigo+Cigs+mobilità) raggiungono, nel mese di ottobre2009, le 18mila unità. Equivale al 5,4% degli occupati,un'incidenza inferiore rispetto ad una media lombardadel 6,1%. Il miglioramento delle aspettative ber-gamasche su produzione e domanda non riguardaancora il mercato del lavoro: rimangono forte-

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Produzione industriale per settori a Bergamo

Gomma - plastica

Carta ed editoria

Legno e mobili

Abbigliamento

Pelli e calzature

Tessile

Alimentari

Mezzi di trasporto

Meccanica

Chimica

Minerali non metalliferi

Siderurgia

Ind. varie

Totale

I trimestre II trimestre III trimestre

Variazioni % tendenziali - anno 2009

Fonte: elaborazione ref. su dati CCIAA di Bergamo

-17,7

-19,3

-12,4

-13,7

-13,8

-12,8

-11,0

-3,5

-11,8

-11,4

-5,0

-5,7

-14,4

-12,9

-11,2

-11,9

1,0

-12,7

-14,6

-8,3

-15,3

-1,9

-9,2

-0,0

-8,9

-11,3

-9,2

-12,1

-4,3

-14,4

-12,9

-14,4

-14,2

-0,5

-11,9

-12,3

-2,8

-7,4

-3,1

-7,6

-9,8

-10,9

Page 23: Bergamo Economia - Gennaio 2010

mente negativi i saldi tra prospettivedi aumento e diminuzione dell'occupa-zione nel manifatturiero, seppur menointensi rispetto ai trimestri preceden-ti. Per l'ultimo trimestre 2009 si registranocrescenti segnali di inversione del ciclonegativo, che arrivano soprattutto dalfronte della domanda estera. L'economiainternazionale sta gradualmente uscendodalla recessione, anche se la ripresa si preannunciadebole e non in grado di riportare in tempi brevi l'at-tività produttiva, e soprattutto l'occupazione, ai livel-li pre-crisi. Secondo la maggior parte degli istituti diprevisione, in Italia la ripresa verrà trainata dalladomanda estera e da un lento recupero della doman-da interna, su cui potrebbero però incidere negativa-mente gli effetti ritardati della crisi sul mercato dellavoro e le difficoltà di accesso al credito delle picco-le e medie imprese. Le imprese hanno finora fattosoprattutto ricorso a schemi di riduzione temporaneadell'orario di lavoro, ma questo implica che i livelli

occupazionali non sono stati ancora del tutto aggiu-stati rispetto al crollo produttivo registrato fino adora. E' dunque prevedibile che nei prossimi mesisi verificheranno ulteriori riduzioni dell'occu-pazione. In merito alle aspettative, le imprese ber-gamasche si dichiarano ancora molto pessimiste sulfronte occupazionale, anche se le prospettive per l'ul-timo trimestre 2009 sono le meno negative dell'ulti-mo anno. Nel comparto industriale il saldo tra leimprese con prospettive di aumento e di diminuzionedell'occupazione evidenzia un maggiore pessimismorispetto alla media regionale.

3,03,7

4,44,8

2,23,0

2,63,4

4,24,6

1,52,6

4,23,2

3,06,0

4,93,1

23

A Bergamo sale la disoccupazione fra gli uomini, che pagano di più la difficile

situazione congiunturale. Al contrario continua a crescere il tasso di occupazione

femminile che si porta al 53,2%

Fonte: elaborazione Irs su dati Istat - Rilevazione continua sulle forze di lavoro

L’andamento dell’occupazione

67,069,6

53,960,0

79,579,0

66,469,2

53,259,3

78,978,8

78,978,8

54,860,1

69,667,2

65,067,0

51,557,1

77,776,6

64,766,7

50,956,6

77,676,7

75,576,2

53,256,5

66,165,1

T

F

M

T

F

M

M

F

T

2008

2007

2009(I semestre)

Tasso % di attività * Tasso % di occupazione *Tasso % di disoccupazioneLombardiaBergamo

* calcolo su popolazione in età lavorativa (15-64 anni)

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ECONOMIA&BUSINESS

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Imprese&Territorio prepara il dopo Sestini

Nessuna fumata, per ora, né bianca né nera ma il dibattitosul rinnovo di largo Belotti, sede della Camera diCommercio si è acceso. A fine dicembre gli unici nomi incircolazione per la presidenza erano Paolo Malvestiti

dell'Ascom e Angelo Carrara dell'Associazione Artigiani.Imprese&Territorio, il comitato che raccoglie dieci organizzazioni diPmi (Apindustria, Associazione artigiani, Ascom, Coldiretti,Confcooperative, Confesercenti, Cna, Fai, Lia e Cia) ha avanzato leproposte, lasciando libertà di voto tra i leader dellemaggiori organizzazioni associate. Oltre aMalvestiti e Carrara c'era l'autocandidatura delpresidente uscente Roberto Sestini, motivata daconsiderazioni personali circa l'opportunità di

mantenere, in un periodo che ha visto nelle strutture pubbliche nume-rosi avvicendamenti, un segno di continuità proprio nella Camera diCommercio. Dalla sua c'era e c'è la carta di una profonda conoscen-za storica del territorio, fondamentale nel risolvere determinati pro-blemi e l'immediato appoggio di Confindustria. Di contro, però, c'è lanuova strada intrapresa a maggio dalle organizzazioni di categoria,quando venne discusso e firmato un patto a tre tra la stessaConfindustria, Imprese&Territorio e Compagnia delle Opere. Una

LARGO BELOTTI

Stringono i tempi in vista del rinnovo camerale. MentreConfindustria non scioglie ancora i dubbi, il comitato unitario delle Pmi propone per la presidenza Angelo Carraradell'Associazione Artigiani e Paolo Malvestiti dell'Ascom

I voti sono 32, tanti quanti i consiglieri; per eleggere il presidente, nelle prime

due tornate occorre una maggioranza

dei due terzi, poi dal terzoscrutinio basterà

la maggioranza semplice

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sorta di "pax camerale" per il rinnovo di largo Belotti che da unaparte sanciva apparentamenti concordati senza escludere nessunaorganizzazione, dall'altra ha promosso una visione strategicacomune su obiettivi e strategie. Questo nuovo corso è stato sotto-lineato anche da Giancarlo Colombi, leader della Coldiretti e per iprossimi sei mesi alla presidenza di Imprese & Territorio. Un seme-stre che per l'economia bergamasca sarà incentrato, proprio sul rin-novo camerale. L'intenzione manifestata da più parti è la volontà dirimanere fedeli al Patto di maggio, che con la fuga in avanti diSestini ha vissuti attimi d'empasse. Il primo discorso di Colombiche ha preso il testimone da Sergio Bonetti (Confcooperative) èstato improntato alla serenità, alla condivisione e al rispetto, inte-so quest'ultimo anche nei confronti dei programmi sottoscritti inprimavera da tutte le associazioni."Un accordo collegiale - ha ribadito illeader della Coldiretti - in cui tutti ifirmatari si sono impegnati a sceglie-re i propri consiglieri: toccherà poi alconsiglio camerale eleggere al pro-prio interno il nuovo presidente: que-sto il percorso. Qualcun altro vuoleportare avanti il proprio candidato?Liberissimo di farlo, però noi siamoaltrettanto convinti delle nostre pos-sibilità e, se arriverà il momento,sapremo far valere anche il nostropeso". Dopo i fuochi d'artificio ini-ziali, rumors di corridoio darebberol'autocandidatura dell'uomo forteRoberto Sestini ormai in fase calantee a questo punto sembra che anchela Confindustria Bergamo sia dispo-nibile ad un dialogo sui ruoli e i pro-grammi, puntando magari alla vice-presidenza, ma evitando sia l'empas-se sia lo scontro. Un concetto preci-sato da Paolo Malvestiti, secondocui è stata la nomination di Sestini arompere gli accordi. "Siamo partitida uno spirito di stretta collabora-zione - ha dichiarato il presidentedell'Ascom di Bergamo - e saremocapaci di crearlo nuovamente, se cisarà la volontà di procedere secondointendimenti comuni: il dialogo rima-ne aperto, abbiamo proposto dicostruire un modello con l'apporto ditutte le associazioni e continueremoa seguire questa strada". Nell'attesache Confindustria sciolga i dubbi cheha il suo interno, Imprese&Territorioha escluso soluzioni di compromessoo un semestre bianco. "Noi siamo

pronti - ha concluso Paolo Malvestiti - e se qualcuno farà saltare ilmeccanismo, dovrà assumersi pubblicamente le responsabilità diun commissariamento". Per quanto riguarda le candidature dei con-siglieri non esistono veti incrociati e ogni sigla parteciperà comemeglio crede. I voti sono 32, tanti quanti i consiglieri; per eleggereil presidente, nelle prime due tornate occorre una maggioranza deidue terzi, poi dal terzo scrutinio basterà la maggioranza semplice.E su 32 voti, Imprese & Territorio ne governa diciannove. Certo,soprattutto alla luce dei precedenti storici, nessuno può escluderecommissariamenti e battaglie, però a questo punto è più chiaroanche il percorso inverso, quello che porterà a una svolta in LargoBelotti dopo 17 anni ininterrotti di un governo monocolore che risa-le ormai agli anni del pentapartito.

Agricoltura

Credito e assicurazioni

Commercio

Industria

Artigianato

Turismo

Cooperazione

Servizi alle imprese

Trasporti e spedizioni

Ass. di tutela degli interessi dei consumatori

e degli utenti

Organizzazioni sindacalidei lavoratori

Coldiretti e Cia

Abi, Ania

Ascom, Confesercenti

Confindustria, Apindustria,Compagnia delle Opere, Ance

Associazione artigiani, Cna, Lia, Unione artigiani

Ascom, Confesercenti

Confcooperative

Associazione artigiani, Cna, Lia, Unione Artigiani, Ascom, Confesercenti,

Compagnia delle Opere

Confindustria, Fai, Asco

Federconsumatori, Adiconsum, Adoc

Cgil, Cisl, Uil

1

1

5

8

7

1

1

4

2

1

1

Settore Apparentamento Seggiripartire

Gli apparentamenti per il rinnovo

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ECONOMIA&BUSINESS

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"La grande industria è in caduta libera"

Paolo Agnelli, presidente di Apindustria analizza il controverso 2009 dell'economia bergamasca,

segnala lo snodo del rinnovo camerale e il ruolo strategico delle PMI, chiamate a guidare la ripresa

IL PUNTO DI VISTA

Imille esuberi Dalmine non sono un caso isolato, ma l'emblema della grande indu-stria in fuga da Bergamo e dall'Italia. Per questo, il governo dell'economia deve pun-tare tutto sulla PMI, su chi assorbirà manodopera, impegnerà risorse e manterràlegami con il territorio. Ne è convinto Paolo Agnelli, presidente dell'Apindustria

Bergamo e dell'Apilombarda, che chiede un cambiamento ai vertici della Camera diCommercio dopo il triplo mandato di Roberto Sestini, in sella dai primi anni Novanta.

Sestini afferma che, mentre sono cambiati sindaco e vescovo, serveun punto fermo almeno nella Camera di Commercio: perché non con-divide questa posizione?"In questi momenti di crisi, tutte le forze imprenditoriali invocano nuovi strumenti peraffrontare un mondo che cambia, anche la Camera di Commercio è chiamata ad un cam-

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biamento per essere più vicina a questetrasformazioni. Il modello camerale deveessere un esempio di governo dei muta-menti, di nuove regole condivise, d'inno-vazione nelle strategie di intervento. Perfare un esempio concreto, non possiamopiù rifarci ad un sistema territoriale basa-to su aziende come la Dalmine, l'ABB, laDonora, la Beiersdorf, la Plati, etc., perchèvediamo, ogni giorno e a turno, uno diquesti grandi gruppi fuggire da Bergamo,delocalizzando nei Paesi emergenti.Questa fuga ci pone davanti ad un precisodovere: tutelare le aziende che rimango-no, le famiglie dei lavoratori e il nuovotessuto imprenditoriale nato in questianni, rappresentato ormai da PMI".

Ritiene davvero che il caso-Dalminecon i mille esuberi sia destinato afare scuola, tra i grandi gruppi?"Non è una questione di scuola, ma unanecessità: si tratta delle conseguenzeinnescate dall'apertura ad un modello diglobalizzazione selvaggia, senza chesiano stati predisposti ammortizzatoriindustriali adeguati. Portatemi un esem-pio opposto e mi ricrederò, ma da anniassistiamo a delocalizzazioni enormi esenza ritorno, che si lasciano alle spalleil vuoto, le macerie e i licenziamenti. Inquesto senso, Sestini ha rappresenta-to un'idea economica ormai superatadai fatti e deve prendere atto che, aBergamo, esiste una presa di coscienzacirca l'importanza della piccola mediaimpresa nel tessuto produttivo locale".

Con il Patto di maggio firmato datutte le forse imprenditoriali,compresa la Confindustria eCompagnia delle Opere, sembra-va che il rinnovo camerale fosseormai definito: perchè si è arriva-ti in questa situazione?"Il percorso comune non si è interrotto, mal'autocandidatura di Sestini lo ha chiara-mente ritardato, soprattutto per l'appoggioche ha ricevuto pubblicamente da CarloMazzoleni, presidente della ConfindustriaBergamo: una fuga in avanti, potrei defi-nirla, rispetto agli accordi firmati da tuttele associazioni imprenditoriali".

E adesso? Metterete la Confindustriain minoranza?"E' il concetto stesso di democrazia rap-presentativa a sancire la maggioranzadi Imprese & Territorio all'interno del-l'ente camerale, ma questo non signifi-ca un muro contro muro. Anzi, è proprioin queste fasi critiche che serve il con-tributo di tutti e io ritengo sia semprepossibile condividere scelte e program-mi. Secondo noi, l'azione cameraledeve partire dalla centralità dell'azien-da e crediamo che questo possa essereuna buona base su cui lavorare".

Pensa che gli apparentamenti sianoancora validi? O salterà tutto?"Non credo che, in una fase così diffi-cile, la Confindustria voglia assumersila responsabilità di un passo tantograve che, alla fine, rischierebbe diportare al commissariamento: per dipiù si tratterebbe di una rottura immo-tivata, senza comportamenti censura-bili da parte nostra che possano aval-lare il venir meno ai patti. Sono ancora

convinto che la vicenda camerale sirisolverà attraverso i nuovi schemi,soprattutto perchè la nostra linea d'a-zione poggia su un'idea democratica digoverno dell'ente camerale".

Allora come troverete la "quadra"?"Noi ci presentiamo come un gruppocoeso che presenta i propri candidati:due nomi (Angelo Carrara e PaoloMalvestiti, ndr), quindi, sui quali tuttisono chiamati ad esprimersi, con paridiritti e pari dignità. Per il resto, nonsono questioni di maggioranza o mino-ranza: punteremo ad un programma d'a-zione propositivo, che sappia cogliere lesfide attuali e quelle future. La perditadi attrattività del sistema- Italia è ormaiun processo irrevocabile, Bergamo nonfa eccezione. Dobbiamo essere consa-pevoli che, nei prossimi anni, nonnasceranno grandi gruppi, non arrive-ranno nuove multinazionali ad investire,ma diventerà sempre più determinanteil ruolo delle PMI come motore dell'eco-nomia e serbatoio occupazionale".

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Cantieri Riva, un annocon l'acqua alla gola

ECONOMIA&BUSINESS

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Dal 2011, a Sarnico, dovrebbero "rimanere a terra" 50dipendenti, tanti quanti quelli previsti nel polo pro-duttivo di La Spezia. Prima di allora calma piatta enessuna espulsione indiscriminata ma solo l'accordo

per la cassa integrazione straordinaria che scatta lunedì pros-simo, durerà per tutto il 2010 e riguarderà entrambi i siti. E' ilprezzo della ristrutturazione, pianificata dal gruppo Ferretti, acarico della Riva che, a livello nazionale e in maniera analo-ga, sta interessando 280 dipendenti. Nello storico polo diSarnico, verrebbe sacrificata un quarto della forza lavoroattuale composta da 188dipendenti tra operai eimpiegati. Dopo l'annun-cio ufficializzato ai sinda-cati da Ferretti Group - acui la casa produttrice dibarche e yacht di lusso facapo - di tagli per 50milioni di euro nel pianoindustriale per il triennio2010-2012, l'azienda hapresentato il dettaglio deinumeri. "La situazione èdifficile - ha spiegatoDuilio Magno, segretario della Feneal Uil di Bergamo al ter-mine dell'incontro con i vertici della società - l'indebitamentoè consistente (oltre un miliardo di euro, ndr) e le prospettivedi mercato, al momento, sembrano tutt'altro che rosee". Per lacronaca, le organizzazioni sindacali di Uil, Cisl e Cgil, nel

corso della riunione hanno sottoscritto unitariamente con lasocietà un accordo che permette di rinviare almeno di 12mesi l'avvio di procedure di mobilità. Dall'11 gennaio iniziail ricorso alla cassa integrazione straordinaria per un anno."In questo periodo - ha aggiunto Magno - i lavoratori inte-ressati potranno beneficiare di incentivi all'esodo volonta-rio, riguardo ai quali l'azienda ha già dato ampia disponibi-lità. Prima della fine della cigs, inoltre, torneremo a incon-trare i vertici del gruppo con periodicità in modo da monito-rare la situazione e definire le modalità d'azione". L'accordo,

inoltre, non fissa automatismi"anche se - ha precisato Magno -alla scadenza dei 12 mesi, secon-do la proprietà, l'obiettivo deitagli dovrà comunque essere rag-giunto. La Ferretti stima che ilcalo della produzione proseguiràalmeno fino al 2012, attestandosisu una riduzione annua intorno al15%. Noi, comunque, seguiamocon attenzione la vertenza: il nostroobiettivo - ha concluso il segretarioprovinciale della Feneal - è quellodi salvaguardare al massimo l'oc-

cupazione e di fare di tutto per evitare i licenziamenti". Alivello nazionale il gruppo ha richiesto inoltre la mobilitàper 140 lavoratori negli altri stabilimenti sparsi in Italia,nel frattempo a Sarnico si navigherà a vista (non nelsenso figurato del termine, ndr), fino al prossimo gennaio.

ALLA DERIVA

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

Sarà un 2010 in alto mare per i dipendenti del polo di Sarnico Il gruppo Ferretti ha annunciato una cinquantina di esuberi ma per ora,

a salvarli, c'è la cassa integrazione straordinaria

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ECONOMIA&BUSINESS

Dalmine: un altro ABBandono

Trasferirsi da Dalmine a Brno - Repubblica Ceca -, costa, in ter-mine di capitale umano, 250 persone. E'il prezzo della rior-ganizzazione che la Abb - gruppo multinazionale elettromec-canico - intende far pagare allo stabilimento bergamasco.

"Un piano indigeribile - è stato il primo com-mento di Roberto Pirotta della Fiom Cgil - lostabilimento di Dalmine non sta andandomale, ma ci viene prospettata l'ennesimadelocalizzazione verso paesi low cost. Gli esu-beri annunciati sono 290 - ha continuato -, 42a Loreto e gli altri 248 proprio a Dalmine. E'vero che 50 unità dovrebbero passare allenuove lavorazioni e che potranno esserci deiprepensionamenti, oppure delle dimissioniincentivate, però sarà impossibile raggiungerei numeri indicati dall'azienda. La situazione ègravissima". Critico anche il segretario provin-ciale Mirco Rota: "La richiesta dell'azienda èirragionevole anche perché ABB in questi anni non ha fatto altro cheregistrare, grazie ai lavoratori, consistenti profitti. Lo prova il fatto chenon abbia mai utilizzato lo strumento della cassa integrazione.L'annuncio dei 290 esuberi non è altro che uno schiaffo a chi ha con-tribuito maggiormente ai buoni risultati aziendali del recente passato".Prima di entrare nel merito degli esuberi bergamaschi, digitando sullatastiera "Brno" per capire in quale angolo del mondo si trovasse,abbiamo scoperto (e siamo rimasti sorpresi ndr) che la rappresentan-za della società petrolifera austriaca Omv si ritira dalla RepubblicaCeca per dirigersi in Slovacchia. Non solo, ci sono altre ditte che sistanno trasferendo. La società Ing entro un anno ridurrà sensibilmen-

te la sua presenza, mentre il produttore internazionale di alimentariUnilever, per ridurre i costi (manco a dirlo,ndr), chiuderà l'unico stabili-mento produttivo di Nelahozeves nel quale a partire dal 1995 ha inve-stito più di 200 milioni di euro. Entro il secondo trimestre del 2010

abbandoneranno il posto dilavoro tutti i 634 dipendenti e laproduzione sarà trasferita inPolonia e Romania. Singoli casiche ricalcano fedelmente lalogica delle multinazionali: nonconta la bandiera ma solo l'effi-cienza. La scelta di chiudere oridurre per aprire altrove è un'o-perazione che si riduce ad unsemplice esercizio di geografiaeconomica. Per Dalmine, ilpiano dell'ABB prevede di eli-minare l'impatto dei lavoratori

italiani ad alto costo, de-localizzando a Brno una serie di produzioni. Gliesuberi annunciati sono 290, di cui 42 nello stabilimento di Pescara eil resto nella nostra provincia, dove sono impiegati oltre 600 lavorato-ri nei quadri elettrici per uso civile e industriale (centrali elettriche, navi,stabilimenti, etc.). Pare che metà dei tagli riguardi colletti bianchi, tec-nici, ingegneri e impiegati - personale costoso, come dicevamo - emetà la base operaia, l'azienda ha poi prospettato investimenti innuove lavorazioni, capaci di assorbire qualche decina di addetti.Dall’ultimo incontro con l’azienda, dei 248 esuberi, cento sarebberorecuperabili con le nuove produzioni e altri cento pensionabili in cin-que anni. Resterebbe il problema per l’altra cinquantina di dipendenti.

La multinazionale dichiara 248 esuberi nello stabilimento bergamascoe lo spostamento di alcune attività a Brno, Repubblica Ceca

Ma, sorpresa, da lì altre aziende se ne stanno andando

DELOCALIZZAZIONI

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

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ECONOMIA&BUSINESS

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Si è aperto lunedì 14 dicembre nella sala conve-gni del "Caffè Bergamo" il semestre di presi-denza di Giancarlo Colombi alla guida diImprese & Territorio, il soggetto politico sinda-

cale d'impresa nato nel marzo del 2007. Per la precisio-ne si tratta del quinto presidente dopo Italo Calegari(Associazione Artigiani), Paolo Agnelli (Apindustria),Giorgio Ambrosioni (Confesercenti) e, per ultimo,Sergio Bonetti (Confcooperative). Segno tangibile diun'alternanza ponderata che, oltre ai nomi, tiene in con-siderazione anche i campi d'azione e lelinee guida dell'agenda politico-econo-mica. Giancarlo Colombi rappresenta,infatti, il primo presidente a capo diImprese & Territorio legato al settoreprimario dell'economia italiana, ossiaquello dell'agricoltura. E, visto il perio-do "caldo" del settore, appare come unavera e propria boccata d'ossigeno. Non

a caso, per quanto l'operare di Imprese & Territorio con-tinuerà a seguire quella linea tracciata nel 2007, la nomi-na di Giancarlo Colombi rappresenta un segnale forte pertutto il movimento produttivo e politico lombardo."L'azione del nostro soggetto politico sindacale nonmuterà rispetto al passato - esordisce il presidenteColdiretti, Giancarlo Colombi -. L'obiettivo è quello di unamaggior rappresentanza a tutti i livelli, a cominciare dalsistema camerale: puntiamo a una nuova gestione condi-visa e costruttiva, che sappia cogliere le nuove dinami-

ARTICOLO DI ROBERTO AMAGLIOPHOTO: LAURA PIETRA

"Continueremo a investire sul gioco di squadrache ha contraddistinto questi primi trenta mesidi Imprese & Territorio: abbandonando i campanilismi, infatti, abbiamo dimostrato che si può ottenere molto"

Page 33: Bergamo Economia - Gennaio 2010

che e i nuovi equilibri della realtà imprenditoriale berga-masca. Inoltre proseguiremo a mettere l'accento sulla for-mazione, sui rapporti sindacali, cercando nell'eventualitàdi tamponare anche quelle situazioni pesanti che si doves-sero verificare in questi difficili mesi, come avvenuto nelprecedente semestre in tutta la Valle Seriana. Per faretutto questo continueremo a investire sul gioco di squadrache ha contraddistinto questi primi trenta mesi di Imprese& Territorio: abbandonando i campanilismi, infatti, abbia-mo dimostrato che si può ottenere molto".Giancarlo Colombi rimane tuttavia anche il presi-dente della Coldiretti Bergamo. E, come detto, è laprima volta che il numero uno di Imprese &Territorio proviene dal mondo agricolo. "Credo chetutte le associazioni di categoria appartenenti allarealtà agricola debbano essere contente di questomio nuovo incarico. E'un segnale forte che devefar riflettere e deve far sperare a un futuro atten-to alle dinamiche dell'agricoltura". I problemi delsettore sono ben noti. Già lo scorso mese, sullepagine di Bergamo Economia, avevamo dato

ampio risalto intervistando Piero Bonalumi, presidentedella Cia Bergamo. I nodi toccati in quell'occasione eranostati il crollo sul mercato dei prodotti agricoli, la difficoltàper l'agricoltore a tutelare la propria posizione nella filie-ra ed il confronto difficoltoso con la concorrenza stranierae l'etichettatura. "Sicuramente è un periodo molto compli-cato e difficile - continua Colombi -, anche se per quel checi riguarda poniamo particolare attenzione alla posizionedell'agricoltore nella filiera: i dati, infatti, sono impietosi

"Questo mio nuovo incarico è un segnale forte,

che deve far riflettere e deve far sperare a un futuro attento

alle dinamiche dell'agricoltura"

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"Nel segno della continuità"

Giancarlo Colombi, numero uno della Coldiretti e neo presidented' "Imprese & Territorio", apre il proprio mandato con un dictat:"L'azione del nostro soggetto politico sindacale non muteràL'obiettivo è quello di una maggior rappresentanza a tutti i livelli,a cominciare dal sistema camerale"

PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Cinquantenne di Gorlago,Giancarlo Colombi ètitolare nel proprio

paese natale di un'aziendaflorovivaistica con un piccoloallevamento di bovini dacarne. Muove i suoi primi passinella politica amministrativanella Comunità Montana ValCavallina, dove ricopre per anniil ruolo di assessore e presi-dente della Commissione agri-coltura. Entrato nella Coldiretti,ha ricoperto diverse cariche diresponsabilità. A livello provin-

ciale è stato presidente dellazona Montagna Orientale pertre mandati, oltre a componen-te del consiglio direttivo dellaColdiretti di Bergamo e consi-gliere dell'AGRIFIDI (il consor-zio fidi dell'associazione), oltrea consigliere dell'AssociazioneProduttori Latte. Attualmente,oltre a essere il numero unodella Coldiretti e a rivestire ilruolo di presidente perImprese & Territorio, è mem-bro del Consiglio Regionaledella Coldiretti.

La scheda

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e ci dicono che per ogni euro spesodal consumatore, solo 17 centesimifiniscono nelle tasche del produtto-re. E i numeri sono ancora più bassinel caso del latte o dei prodotticaseari. Con queste premesse èchiaro che parlare d'innovazione esviluppo è assai difficile". Se i pro-blemi sono chiari, come uscirnerappresenta una risposta più diffi-cile. "Dato per assodato che, vistoil numero degli operatori del setto-re, anche un cospicuo interventodello Stato non risolverebbe i problemi, noi stiamo cer-cando di trovare soluzioni per riportare in auge il prodot-to italiano, facendolo emergere dalle derrate straniere.Due le soluzioni su cui stiamo puntando molto". Laprima è l'etichettatura. "Tutti i sondaggi dicono che iconsumatori preferiscono i prodotti italiani. Il proble-ma è che manca un simbolo che possa contraddistin-guerli, capace di dare il giusto valore alla nostra agri-coltura. Quindi, ben venga l'etichettatura e ben vengaun modo per far capire ai consumatori che i nostri pro-dotti vengono controllati durante tutte le fasi di pro-duzione dall'ASL, al contrario di altri prodotti prove-nienti dall'Europa o da altri continenti. Se riuscissimoa far emergere il made in Italy, saremmo già ad unbuon punto di crescita del settore". La grande produ-zione, tuttavia, ha regole e costi stabiliti. Come fare aguadagnare spazio nella filiera? E ancora, come gua-dagnare spazio sugli scaffali dei supermercati? "Oltrealla vendita diretta organizzata (che già a Bergamoconta 400 punti, n.d.r.), abbiamo un progetto su cuipuntiamo moltissimo: "Campagna amica", una filieraagricola tutta italiana che possa coinvolgere imprese,consorzi agrari e le cooperative, con l'unico obiettivodi far emergere i valori distintivi ed esclusivi dei pro-

dotti della filiera italiana.Al momento sul suolonazionale possiamo contaresu 1300 punti vendita chepotrebbero essere utili alnostro scopo. L'intenzione èquella di trovare appoggianche nel Mezzogiorno e,successivamente, stringeredelle sinergie con i piccolicommercianti per la venditadei prodotti della filiera ita-liana (rigorosamente eti-

chettati) nei negozi alimentari. Così facendo, il peso e ilpotere contrattuale dell'agricoltura italiana assumereb-bero proporzioni adeguate".

"I dati sono impietosi e ci dicono che per ogni euro

speso dal consumatore, solo 17 centesimi finiscono nelle tasche del produttore

agricolo. E i numeri sono ancora più bassi

nel caso del latte o dei prodotti caseari"

34

36,65

33,87

33,13

33,54

36,20

39,22

Prezzo (Centesimi /litro)

34,45

32,07

33,76

33,83

33,96

35,13

Da 27 a 32 centesimi

39,48

200120001999199819971996

Anno

200720062005200420032002

20092008

Prezzi latte alla stalla (riferimento Regione Lombardia)

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Davide contro Golia. Nella veste del primo c'è Giorgio Fidenatoimprenditore friulano che, da un anno a questa parte, si è toltoi panni del sostituto d'imposta: ruolo che - a detta di lui - svol-ge gratuitamente per conto di Golia, lo Stato. Stanco di opera-

re ritenute fiscali sulle retribuzioni dei suoi dipendenti, prima ha messonelle loro buste paga il compenso lordo e poi gli ha messi nelle condi-zioni di versare, direttamente, tasse e contributi sociali. Più che la solitaquestione della tassazione a monte si può dire che sia il primo caso"paci-fico" di disobbedienza fiscale. Proviamo a sintetizzarne l'intera vicenda.

1 Gennaio 2009. E' il giorno in cui Giorgio Fidenato, imprenditore agri-colo friulano e co-fondatore di un movimento a Bergamo, si siede allascrivania e scrive ai suoi dipendenti "Con la presente Vi comunico che ilvostro datore di lavoro non provvederà più a trattenere e versare all'Inpse all'Agenzia delle entrate le trattenute erariali e contributive". In parole

povere, l'imprenditore friulano decide di mettere in busta paga il lordoanziché il netto e, della scelta, avvisa anche gli enti riscossori. "A causadell'incedere della crisi economica-finanziaria si rende necessario il

taglio di talune spese, come quelle del nostro consulente che cipredispone le buste paga": è il motivo che lo ha portato ad intra-prendere l'iniziativa senza precedenti. I suoi legali hanno spiegato

ECONOMIA&BUSINESS

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Busta paga lordaUna pacifica "rivolta" fiscale

Giorgio Fidenato, imprenditore friuliano e co-fondatore di un movimentoa Bergamo, dal gennaio 2009 versa ai dipendenti il lordo rifiutandosi di fare il sostituto di imposta. Replica del ministero: "Non può, è un obbligo di legge". La parola al Tribunale il prossimo 28 gennaio

NETTO&LORDO

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

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che, secondo il dettato costituzionale, nessun datore di lavo-ro è tenuto a lavorare gratis per lo Stato e che il loro clientenon vuole più vestire i panni del gabelliere. Ogni mese il dato-re di lavoro deve separare il lordo dal netto, un lavoro svoltogratuitamente che per l'imprenditore comporta dei costi digestione notevoli: consulenti fiscali, personale dedicato,moduli e burocrazia. D'altro canto "i dipendenti - rimarca l'im-prenditore - capiscono, così, quante sono le tasse versate, illoro vero costo per la ditta e misurano il peso e le complica-zioni della burocrazia". I dipendenti di Fidenato, dal gennaioscorso, ricevono (anche) i soldi che l'azienda, solitamente,versa ad Erario ed Inps. In soldoni, si tratta di circa 2/3 del-l'importo netto: su uno stipendio lordo complessivo di 2.449euro, la parte contributiva è di 182 euro, quella incapo al titolare che non appare in busta paga è di463 euro. Al netto delle imposte, lo stipendio per-cepito è di 1.465 euro. Una precisazione è d'obbli-go: non si tratta di evasione fiscale perché Fidenatopaga tutto, fino all'ultimo centesimo di euro e perevitare, a lui e ai suoi dipendenti, di essere accu-sati di evadere il fisco ha dato le istruzioni su come,

quanto e quando pagare le tasse. I diligenti lavoratori, dibuona lena, hanno provato a versare tasse e contributi maAgenzia delle entrate e Inps da loro non vogliono i soldi.Hanno pagato con libretti al portatore che i Carabinieri hannorestituito perchè il Ministero vuole incassare i soldi solodal"sostituto d'imposta".

23 Luglio 2009. L'Inps, dopo alcuni avvisi bonari, iscrive aruolo i contributi e manda la cartella esattoriale a Fidenatoche impugna la questione e, per incostituzionalità, la portadavanti alla corte. Si apre, così, un contenzioso dagli esiti tut-t'altro che scontati. Nella comparsa di risposta l'Istituto rico-nosce il "marasma normativo che è ormai diventato il nostro

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Alle imprese italiane servono 334 ore per onorare gli adempimenti fiscali controuna media europea di 232 ore. In Italia 14 giorni l'anno se ne vanno per il fisco

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ordinamento giuridico nel suo complesso" ma poi gli suggeriscedi "istruire al proprio interno un impiegato capace di redigerebuste paga e quant'altro serve per i rapporticon l'Agenzia delle Entrate e gli Enti previ-denziali" (da pagare, ndr). Hanno tralasciatodi scrivere, però, che la struttura ammini-strativa di una multinazionale è diversa dal-l'organizzazione di una piccola e mediaimpresa, con un numero di dipendenti esi-guo. E poi, è più "facile" gestire il flusso diritenute con un buon direttore amministrati-vo per un centinaio di dipendenti che per unimprenditore costretto al "fai da te". Fuoridal singolo caso sono moltissime le questio-ni che apre il caso Fidenato: il rapporto tra una pressione fisca-le (troppo alta) e l'economia sommersa, la distanza tra ibeni/servizi "offerti" dallo Stato e il suo prezzo(tasse).Per il fisco è più facile controllare un centinaio di ditteche diecimila lavoratori. Stabilire che possano pagaretasse e contributi come i lavoratori autonomi, con leloro stesse scadenze, significherebbe il collasso per lecasse dello Stato che con una tassazione a monte siassicura un'entrata mensile immediata e soprattutto,certa. Cambiare significherebbe dare al lavoratoredipendente maggiori possibilità di evadere il fisco. Maper discutere di tutte queste cose servirebbe almenoun costituzionalista, un esperto di diritto tributario e uncommercialista. In tutti i casi, prima di arrovellarci indiscussioni sterili, bisognerà vedere quale sarà il ver-detto sul caso Fidenato che, sicuramente, diventerà unprecedente in materia.

19 Novembre 2009. Il tribunale del lavoro diPordenone ha deciso di rinviare la discussione al 28gennaio. Insieme al rinvio ha sospeso l'esecutivitàdelle cartelle esattoriali.

30 Novembre 2009. Nella trasmissione "Faccia a fac-cia" del terzo canale radio della Rai, il ministro delWelfare, Maurizio Sacconi, ha giudicato provocatorial'iniziativa dell' imprenditore agricolo friulano."Capisco cosa vuole dire Fidenato - ha detto il ministro- sottolineando il costo lordo del lavoro e l'alto prelie-

vo contributivo a fini previdenziali, al 33 per cento. Tuttavia sitratta di un'azione provocatoria: se tutti facessero così salte-

rebbe il bilancio pubblico, visto chenon ci sono modalità diverse per ver-sare i contributi". La replica: "Lapreoccupazione di Sacconi non miappartiene. Io non devo risolvere i pro-blemi del mondo, ma quelli della miaazienda. Lo Stato non ce la fa?Dimagrisca la sua struttura burocrati-ca invece che chiedere nuove tasse".

28 Gennaio 2010. Sarà il momen-to del faccia a faccia tra Davide e

Golia, il giorno in cui si deciderà l'esito della battaglia per-sonale tra Giorgio Fidenato e il sostituto d'imposta.

I legali di Fidenato - stanco di lavorare gratis per lo Stato -

hanno sollevato l'eccezione di costituzionalità per il suoruolo di sostituto d'imposta

Nell'Unione europea l'Italiaè ultima per il caricofiscale e gli oneri con-

tributivi a carico delle imprese.Se poi si aggiunge che il temponecessario per il (solo) paga-mento delle tasse equivale a14 giorni l'anno, si capiscecome in tema di semplificazio-ne il nostro Paese, più che det-tare una strada, è meglio chesegua quella tracciata da altri.Nessuna consolazione nemme-no dal confronto con i sistemiattuati in 183 paesi perchél'Italia si piazza al 163 postoper la percentuale di onerifiscale e contributivi che sidevono sobbarcare le imprese.La fotografia del Bel Paese èemersa nel quinto rapportoannuale Paying Taxes redattoda PricewaterhouseCoopers eWorld Bank su dati del 2008.Lo studio misura con quantasemplicità, aziende di mediedimensioni che operano a livel-lo nazionale, riescono a pagarele imposte. Il Total tax rate - ilcarico fiscale e previdenzialecomplessivo misurato comepercentuale dell'utile lordo del-

l'azienda - per l'Italia è pari al68,4%. In Lussemburgo, cheinvece guida la classifica euro-pea è un 20 per cento circa. Iltempo necessario gli adempi-mento nel Bel Paese è pari a334 ore, contro una mediaeuropea di 232 ore, mentre ilnumero di pagamenti, pari a15, è in linea con il restod'Europa. Il problema per leimprese italiane non è solo lafiscalità in se stessa ma lamole di adempimenti necessa-ri al pagamento di tasse e con-tributi. L'indagine mostra comeper tutti i Paesi europei a inci-dere sui costi aziendali non siatanto la fiscalità sui profittiquanto gli oneri connessi alcosto del lavoro, sui qualesono invece minori gli inter-venti governativi per ridurre ilcarico fiscale. A livello mon-diale, comunque, secondo ilrapporto resta nelle agendedei governi l'obiettivo di ridur-re e semplificare le tasse, sep-pure la crisi abbia ulterior-mente rallentato la tabella dimarcia. Anche qui l'Italia èfanalino di coda.

PMI tartassateItalia 163°posto

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Nel 2009 la Guardia di Finanza di Bergamo ha registra-to nove casi di usura, gli stessi del 2008 e del 2007.Dal 1996, anno in cui è stata introdotta la legge antiu-sura ad oggi, sono state soltanto dieci le situazioni

denunciate all'Ascom - Associazione commercianti di Bergamo.Inoltre, dei nove casi di quest'anno, solo uno è il frutto di una

denuncia, per gli altri otto si è risaliti agli usurai grazie alle veri-fiche fiscali o alla normativa antiriciclaggio. Di primo acchito, ilquadro offerto dalla Guardia di Finanza di Bergamo non presen-terebbe segni di particolare preoccupazione ma è la scarsità deinumeri a lanciare un campanello d'allarme. Due le considera-zioni da fare: l'usura è un fenomeno nascosto e alle persone che

ECONOMIA&BUSINESS

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Usura a Bergamopiaga ancora nascosta

Nel 2009 una sola denuncia, ma il fenomeno è più estesoBassi i numeri ufficiali e difficili le indagini per il clima di soggezione che regna tra le vittime. Un tema al centro di un convegno promossodal Comitato per la Promozione dell'Imprenditorialità femminile

IL CONVEGNO

L'identikit della persona vittima degli strozzini: artigiano o commerciantebisognoso di soldi con unbasso livello di istruzioneBasse le sue competenzesociali, suggestionabile, insicuro, con una scarsa autostima e un problem solving deficitario

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

Paolo Zucconi, psicologo

e psicoterapeuta comportamentale

e cognitivo

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rimangono vittime di strozzinaggio si legano sentimenti di paura,vergogna, omertà e sfiducia che ne impediscono la denuncia ela conseguente emersione. Dall'altro canto c'è anche una crisieconomica ancora in atto che aumenta pericolosamente ilrischio per piccoli e medi imprenditori, ma anche per singoli cit-tadini, di cadere nella morsa dell'usura. Se poi si è costretti afare i conti con poca liquidità e con la difficoltà di accesso al cre-dito, si capisce come venga a crearsi quel circolo vizioso chespinge le persone a cadere nelle mani degli strozzini. Temi, que-sti, al centro del convegno intitolato "Riflessioni e indicazioni sulfenomeno usura a Bergamo: confronto tra istituzioni e mondoeconomico", organizzato nella Sala Mosaico del Palazzo deiContratti e delle Manifestazioni, dalla Camera di Commercio diBergamo, il Comitato per la Promozione dell'imprenditoria fem-minile e Bergamo Formazione. Un importante momento di rifles-sione e confronto fra istituzioni territoriali, forze dell'ordine,sistema bancario e mondo delle Pmi, perchè proprio l'imprendi-toria bergamasca può rappresentare un terreno fertile dove ilfenomeno dell'usura può attecchire.

La Prefettura. "Se ci limitassimo ai numeri - ha detto CamilloAndreana, Prefetto di Bergamo - non avrebbe senso questoconvegno. I soli dati giudiziari non ci danno l'estensione del

fenomeno e la mancanza di collaborazione rende la pratica del-l'usura di difficile individuazione perché, spesso, la vittima diven-ta collaboratore del reo e il processo di emersione si complica".Lo stesso discorso vale per la sua localizzazione, "Bergamo nonpuò essere considerata immune, la diversità rispetto ad altrezone d'Italia può essere rappresentata solo dalle modalità concui si esprime. Nella nostra provincia non c'è la criminalità orga-nizzata intesa come occupazione del territorio, i contorni sono piùsofisticati ed eleganti e non sfociano in forme aggressive. Siassiste allo svuotamento economico del soggetto usurato chepur mantenendo l'aspetto di chi dispone del suo patrimonio, inverità è un simulacro vuoto". Rimane la criticità attuale a rischia-re di complicare il quadro, "ma l'incremento del fenomeno nondipende direttamente dalla stretta congiunturale". L'appello fina-le del prefetto è ad una più fattiva collaborazione.

La Guardia di Finanza. "Mancano le denunce - ha dettoGiancarlo Trotta, Comandante Provinciale Guardia di Finanzadi Bergamo, sottolineando così l'intervento del Prefetto - chepermetterebbero alle Forze dell'ordine di individuare gli usurai".E' lui stesso a ricordare l'unico caso del 2009 che grazie ad un'in-tensa attività investigativa ha permesso di mettere in luce leoperazioni sospette. "Le stesse Forze dell'ordine per molto

41

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42

tempo sono state affette da quella che io chiamo "sindrome del-l'arresto": una volta individuato l'usuraio e assicurato alla giusti-zia, con l'arresto si riteneva esaurito il compito. La pena detenti-va è importante ma noi siamo chiamati a individuare e bloccaresul nascere qualsiasi possibile recrudescenza". Preso atto delfatto che l'arresto non basta e che l'effetto rieducativo della penaè una pratica in crisi "per colpire l'usuraio, bisogna agire sul patri-monio. E' fondamentale essere nelle condizioni di operare seque-stri. Nel caso dei Corleonesi, ad esempio, il gruppo di personeche operava soprattutto nel traffico di stupefacenti, le forze del-l'ordine hanno registrato risultati significativi solo quando si èattaccato il loro patrimonio personale". Nello specifico, tra lemisure di sicurezza di carattere patrimoniale è previsto il seque-stro per sproporzione, cioè "….è sempre disposta la confisca deldanaro, dei beni o delle altre utilità - ha ricordato ComandanteProvinciale Guardia di Finanza di Bergamo nello scorrere lanorma - di cui il condannato non può giustificare la provenienza

e di cui anche per interposta persona fisica o giuridica risultaessere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valoresproporzionato al proprio reddito, dichiarato ai fini delle impostesul reddito, o alla propria attività economica…". Questa leggepermette la confisca di beni che non sono direttamente frutto delreato, ma dei quali la persona responsabile del delitto di usuranon è stata in grado di giustificare le ragioni del possesso. Cideve essere, in pratica, una sproporzione tra la dichiarazione deiredditi di questa persona e tutti i suoi capitali. La confisca colpi-sce i beni collegati all'usuraio stesso di cui non riesca a giustifi-carne la legittima provenienza e che quindi, in via di ragionevolepresunzione, si ritengono frutto della sua illecita attività.

Il diritto penale. Rimanendo in ambito legislativo, tecnicamen-te "l'usura - ha spiegato Pietro Semeraro, professore di DirittoPenale all' Università degli Studi di Bergamo - si concretizzarispetto ad un tasso limite fissato dalla legge". L' indicazione è

specificata nell'art.2 della legge108/96, "dove si stabilisce che è sem-pre considerato usurario quel tasso chesupera il "tasso medio risultante dal-l'ultima rilevazione pubblicata nellaGazzetta Ufficiale (…) relativamentealla categoria di operazioni il cui credi-to è compreso, aumentato della metà".In pratica, dal Ministero del Tesoro,ogni trimestre, stabilisce il tasso mediodegli interessi praticati dall'interosistema bancario e finanziario italiano,il superamento del 50% di questotasso stabilisce il carattere usurario. Sead esempio il tasso medio dei mutui atasso fisso in un determinato trimestreè il 5,00%, il tasso di usura per lo stes-so trimestre è il 7,50%.

La psicologia. L'altro aspetto delfenomeno è legato ai problemi di natu-ra psicologica, psicopatologica e psico-lologico-sociale che riguardano gli usu-rati. "Il punto di partenza è il bisogno didenaro non per motivi legati allasopravvivenza - ha spiegato PaoloZucconi, psicologo e psicoterapeutacomportamentale e cognitivo -, con-nessi, quindi, alla mancanza dei mezzidi sostentamento, perché qui l'usura hapiù difficoltà ad allignare. A caderenella morsa degli usurai sono personeche hanno raggiunto un sufficientegrado di sicurezza e tranquillità econo-mica e mettono in primo piano i bisognisecondari. Nel momento in cui si

Giulia Mugellini, ricercatrice Transcrime

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riscontrano difficoltà a mantenere un tenore di vita - alto - lepotenziali vittime cercano prestiti fuori dalle mura istituzionali,spinti dal miraggio della rapidità e dell'immediatezza. Si consu-ma, così, con inusitata e complice cordialità il reato dell'usura".Come tutte le vittime reali, anche l'usurato ha determinate carat-teristiche che lo predispongono a diventare una vittima designa-ta. Se volessimo tracciare un identikit "l'usurato è artigiano ocommerciante con un basso livello di istruzione. Non c'è diffe-renza fra i sessi. Ruolo importante è giocato dagli eventi improv-

visi che la vita riserba come la morte di unapersona cara o una malattia. Le predisposi-zioni si individuano nelle basse competenzesociali, nella suggestionabilità legata ad unaingenuità di base, insicurezza, scarsa auto-stima e stabilità emozionale e, infine, un pro-blem solving deficitario".

La statistica. La mancanza di dati rende dif-ficile quantificare i costi sociali che l'usuragenera, perché "il numero dei delitti denun-ciati - ha chiarito Giulia Mugellini, ricerca-trice Transcrime - non riflette la realtà deireati commessi. Le vittime, per varie ragioni,non sporgono denuncia". Dall'indagine sullavittimizzazione effettuata dal Ministerodell'Interno nel 2008, la prima interamenteitaliana "risulta che per reati di criminalitàeconomica come l'usura e l'estorsione, cheimplicano un qualche coinvolgimento attivodella vittima nel reato stesso, il tasso di nondenuncia è del 75%". Altissimo è il prezzo

che paga la società, si stima che il costo economico e sociale delfenomeno usura nel nostro Paese superi i cinque miliardi di euro.Dai dati del Ministero dell'Interno che si riferiscono al biennio2006/2007, "le imprese vulnerabili al fenomeno dell'usura sonopiù di 515 mila. I costi maggiori sono pagati dalle aziende conquattro miliardi e novecento mila euro di danni. L'altra voce èlegata ai costi intangibili, sopportati dalle vittime in conseguen-za del crimine. Sono i cosiddetti danni morali ed esistenziali e siquantificano attorno ai cinquecentomila euro".

Pietro Semeraro,professore di Diritto Penale

all' Università degli Studi di Bergamo

La diffusione dell’usura in Italia: alcune stime

Fonte: elaborazione dell’autore di dati Confesercenti, Ministero dell’Interno, Istat

43

Basso (20-63)

Medio (64 - 130)

Alto (131-220)

Molto Alto (221-300)

Anno 2006/2007Stime regionali del numero di impresevulnerabili all’usuranelle regioni italiane

Anno 2006/2007Stime provinciali del numero di imprese vulnerabili all’usurain Lombardia

Basso (00-24,5)

Medio (64 - 130)

Alto (131-220)

Molto Alto (221-300)

BgBs

Mn

Lc

Mi

Va

Pv

Co

So

LoCr

Page 44: Bergamo Economia - Gennaio 2010

ECONOMIA&BUSINESS

44

Caccia aperta agli status simbol

Sei una parrucchiera da mille euro al mese ma sco-razzi per Bergamo con un Suv da cinquantamilaeuro? Fai l'ambulante nelle valli bergamasche matrascorri i tuoi week-end impattando nei più esclu-

sivi campi da golf della Lombardia? Hai un negozio di ali-mentari in un paesino della Val Seriana di tremila anime ma

per combattere lo stress lavorativo sei "costretto" a rita-gliarti viaggi fantastici più volte l'anno? Sforni pizze daasporto ma il verde che ti assilla non è basilico ma è il tavo-lo di qualche casinò? Insomma, il fisco italiano ha preso acuore tutti coloro che sono "abituati" a dichiarare una deter-minata cifra ma tra frizzi e lazzi ne spendono il doppio se non

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

Page 45: Bergamo Economia - Gennaio 2010

il triplo. Ha deciso di vivisezionarli, mettendoli sotto la lentedi ingrandimento del redditometro. E' la nuova stagioneinaugurata dall'amministrazione finanziaria nella lotta all'e-vasione fiscale, improntata al confronto tra il redditodichiarato del contribuente e i suoi usi e costumi,meglio, consumi. La regola è semplice: a meno che nonci si sia indebitati, non si abbia messo via qualche por-cellino salvamonete o si utilizzino somme già tassate osulle quali non è prevista tassazione, non si può spen-dere più di quanto si ha guadagnato. A Bergamo le per-sone pizzicate nei primi dieci mesi dell'anno sono state285 - dati forniti dall'Agenzia delle Entrate - e, rispettoa quanto avevano dichiarato allo stato, vivevano con untenore di vita superiore del 25%, scarto minimo per farpartire l'accertamento. Nessuna vincita al lotto o alsuperenalotto, nessuna eredità, ma un'area di evasionebergamasca costituita da insospettabili vicini di casacon lavori regolari che con una parte in nero hannoacquistato beni e servizi, per un valore complessivo chenon ha lasciato traccia nella dichiarazione dei redditi. Lamaggior imposta accertata nella nostra provincia è statasuperiore ai 9 milioni di euro. A livello provinciale, l'a-nalisi dettagliata mostra come Milano, con 442 accerta-menti e una maggiore imposta superiore ai 10 milioni dieuro guidi la classifica dei capoluoghi. Nelle prime cin-que posizioni ci sono altre due province lombarde, oltre

a Bergamo che occupa la seconda posizione c'è la provinciadi Brescia in quinta con 245 casi e 4 milioni e mezzo di mag-giore imposta. A onor del vero i dati risentono delle strate-

45

FISCO&FINANZA

Con il redditometro, in dieci mesi, a Bergamo la maggior imposta accertata ha superato i 9 milioni di euro. Contribuenti incastrati dagli ingressi ai casinò, iscrizioni ai golf club, acquisti alle case d'asta e viaggi faraonici

L’accertamento con redditometroI dati per singola regione

Sardegna

LiguriaVeneto

ToscanaEmilia RomagnaLombardia

268

1.450575

1.2851.4902.063

¤ 4.650.000

¤ 13.500.000¤ 7.717.601

¤ 15.190.913¤ 21.745.735¤ 39.712.527

LiguriaToscanaVenetoEmilia RomagnaSardegnaLombardia

1.4501.280575

1.490268

2.063

¤ 9.310¤ 11.821¤ 13.421¤ 14.594¤ 17.350¤ 19.249

DRE Numeroverifiche

Imposta mediarecuperata

BresciaPratoBolognaBergamoMilano

245301278285442

¤ 4.493.692¤ 5.079.837¤ 5.407.837¤ 9.176.477

¤ 10.606.092

Provincia Numeroverifiche

Maggiore imposta

Redditometro 2009 Le performance regionali

I dati provinciali

Page 46: Bergamo Economia - Gennaio 2010

46

gie adottate dalle singole Agenzie delle entrate in meritoall'utilizzo corposo, o meno, dell'accertamento sintetico.Tuttavia lascia molto perplessi il confronto fra Bergamo eBrescia. Ad una sostanzia-le parità di accertamenti,solo 40 lo scarto fra le dueprovince, la maggior impo-sta dei cugini bresciani èpoco meno della metàdella cifra accertata daicasi bergamaschi. Difficiledire se questa sia lo spec-chio reale dei due territorio se, pur nell'eccesso, ibresciani adottino uno stiledi vita più "morigerato".Nel complesso, i risultatidelle attività di accerta-mento variano da regione a regione. Fino ad ottobre, conoltre 2 mila verifiche la Lombardia, sia in termini assolutiche in merito ai 19 mila euro - l'imposta mediamenterecuperata su ogni accer-tamento - si posizionavaal primo posto. A seguirela Sardegna con unaredditività media di 17mila euro ogni controllo,l'Emilia Romagna con1.500 controlli e una reddi-tività di 15 mila euro epoi, in ordine, Veneto,Toscana e Liguria. Proprioin Veneto, ad esempio, lamaggior imposta accertatanei primi dieci mesi del2009 non è una cifra esor-bitante - poco meno di ottomilioni di euro rispetto aiquasi 40 milioni lombardi -ma è raddoppiata rispettoai 3 milioni e sette del2008. In percentuale, poi,in Lombardia i controllisintetici effettuati fino ad ottobre 2009 superano del 270%l'intero 2008, in Emilia Romagna il 191% e del 110% inVeneto. Questi sono alcuni dei frutti raccolti dal piano straor-dinario deciso nella cosiddetta Finanziaria d'estate del 2008che, per il triennio 2009-2011, grazie all'azione combinata diredditometro e indagini finanziarie ha deciso di metteresotto la lente di ingrandimento i redditi degli italiani. Sispiega così l'impennata di controlli che colpisce le personefisiche più che le imprese e la partite iva. Non è stata fattanessuna distinzione tra categorie o professioni ma solo tra

amanti del lusso e della bella vita, perché pizzicati dal fiscoci sono uomini e donne allo stesso modo, cittadini normalidediti, però, ad insolite spese. Insolite perchè nel terzo mil-

lennio si caratterizzano per le entrate e uscite dipersone - con portafoglio nel taschino al seguito -dalle case da gioco, dalla ritrovata passione per ipreziosi battuti nelle case d'asta e per le tesseresottoscritte a club esclusivi. Si possono definiretradizionali le altre spese poco trasparenti deicontribuenti italiani. Tra i beni più desiderati, glievasori hanno sempre la casa, non conta se almare o in città. Di seguito la vettura di grossacilindrata, con molti cavalli. Molto più raro, inve-ce, è l'acquisto di purosangue. A rimanere inca-gliati nelle maglie del redditometro sono le imbar-cazione, meglio piccole ma dotate di tutti i com-fort. Due le dovute precisazioni da fare da perfe-zionare sono, prima di tutto i nuovi indici che

abbiamo ricordato sopra - viaggi, iscrizioni a club esclusivi,etc. - perché nella fase attuale sono da ritenersi solo ulte-riori indizi e non rientrano, in modo sistematico, nel calco-

lo delle rettifiche.L'altro aspetto criti-co è legato alla pos-sibile anomalia tragli importi accertatie gli incassi effetti-vi, accresciuta dallacrisi economica e daun incremento espo-nenziale del conten-zioso. Le prossimemosse dell'Agenziedelle entrate cherientrano semprenel piano straordi-nario di controlli,via redditometro,da una parte punta-no all'aumento con-giunto degli accer-tamenti intrecciatiagli studi di settore

e, dall’altra, alle indagini finanziarie. Anche i comunisono chiamati a far la loro parte, tramite le segnalazionidegli enti locali su cittadini con un alto tenore di vita. Tradicembre, gennaio e il prossimo mese, la Lombardia hapuntato sulla formazione diretta di una trentina di comu-ni di medie e piccole dimensioni, in relazione al lorogrado di penetrazione e di conoscenza del territorio.Chiudiamo con un caso eclatante: ad un contribuentecon una dichiarazione da 12 mila euro e cinque Ferrari ingarage, è stato contestato un reddito di 300 mila euro.

Circolare Guardia di finanza n.1/2008 del 29 dicembre 2008:

Spese per ristrutturazioneimmobili

Spese per arredi di lussoFrequentazione assidua di

case da giocoPartecipazione alla vendita

tramite astaAcquisto di beni di partico-

lare valore (quadri, sculture,gioielli, etc.)

Disponibilità di quote diriserva di caccia o di pesca

Hobby particolarmente

costosi (rally, gare automobili-stiche, di motonautica, etc.)

Circolare Agenzia delle entra-te n.13/E del 9 aprile 2009:

Finanziamenti in conto capi-tale o in conto esercizio daparte dei soci

Affitto posti barca in portituristici

Iscrizioni a circoli esclusiviScuole privateWellness centerViaggi costosi tramite tour

operator

I nuovi indici del redditometro

Page 47: Bergamo Economia - Gennaio 2010

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Page 48: Bergamo Economia - Gennaio 2010

48

ECONOMIA&BUSINESS

Adieu Castorama

Nonostante le saracinesche abbassate dopo l'acquisizione di Leroy Merlin, il primo grande centro del "fai da te" orobico

rimarrà legato per sempre alla geografia mentale dei bergamaschi

BRICOLAGE&FAI DA TE

"Ci troviamo al Castorama", "… in via Bergamo, aCurno, vicino al Castorama. "… sulla Briantea,passato il Castorama …", "…lascia la macchinanel piazzale del Castorama che andiamo

a Bergamo con una sola …", " … si trova nella zona difronte al Castorama di Curno …", e così via. Se tutti i ber-gamaschi dovessero fare mente locale sulle volte che, davent'anni a questa parte, nel parlare quotidiano hannoutilizzato" Castorama" per orientarsi o suggerire strade eluoghi, scopriremmo che nonostante le saracinescheabbassate lo scorso 29 novembre, il primo tempio del "faida te" continuerà ad essere il riferimento geografico neglispostamenti cittadini. Anche quando i loghi del marchiosaranno tolti e non ci sarà l'insegna giallo-blu a sovra-stare le migliaia di macchine che ogni giorno attraversa-no quel tratto del Briantea, rimarrà quel pezzo di città - loè sempre stato -, ad indicare non solo uno spazio ma anche untempo. Momento e punto d'incontro di conoscenti e amici, daldicembre del 1990 era entratonelle abitudini dei bergamaschi,diventando un centro di vita eun luogo di festa. E'stata l'occa-sione e lo spunto, per molti, perconoscere mode e tendenze. Unluogo per scoprire arti e hobby,tutte collegate in un modo o nel-l'altro al fai da te, al bricola-ge. Adesso rimarrà solo "…tiricordi, dove prima c'era ilCastorama", ci muoveremo e ciorienteremo così da quando l'ul-tima domenica del mese di novembre è coincisa anche con la suadefinitiva chiusura. Quello di Bergamo rappresenta un tassello del-

l'operazione internazionale che ha portato la cessione dei 31 puntivendita italiani dal gruppo britannico Kingfisher - tra cui c'è ancheCastorama - al gruppo francese Adeo. A quest'ultimo fanno capo i

marchi Leroy Merlin eBricocenter. I 31 puntivendita italiani conta-no 2.200 collaboratoricon un fatturato com-plessivo di 454 milionidi euro. Nel nostro ter-ritorio, oltre a Curnoc'è il recente negoziodi Seriate che tolte leinsegne Castorama hagià assunto la nuovaveste di Leroy Merlin.

Lo stesso marchio ha un'unica sede inaugurata nel 2005 a Curno,mentre i Bricocenter sono: uno a Brembate inaugurato nel 2003,

l'altro è stato aperto nel giugno del 2006 adAlmenno San Bartolomeo. Tutto l'affaire si èchiuso con 560 milioni di euro e ha dominato ilmercato del bricolage nel caldo preagostano.Con l'acquisizione di Castorama Italia il GruppoAdeo diventa indiscutibilmente leader nelnostro Paese per quanto concerne il mercatodistributivo, potendo affiancare alle insegneLeroy Merlin, BricoCenter e alla nascenteBricoman, alcuni dei punti di vendita diCastorama. Ciò significa che nel breve periodoil Gruppo Adeo potrà arrivare da solo a rappre-sentare più, parecchio di più, del 10% del mer-

cato totale del bricolage in Italia. Poco, molto poco però, rispetto aquanto ha rappresentato il Castorama di Curno per i bergamaschi.

ARTICOLO E PHOTO DI: LIVIO CASANOVA

Page 49: Bergamo Economia - Gennaio 2010

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"Ci sono 14 famiglieancora da salvare"

Un documento firmato Fps Cisl per ricordare agli entipubblici che ci sono 14 dipendenti con un futuroancora incerto. Ad un anno dall'accordo con laFondazione Santa Maria ausiliatrice, che gestisce

la casa di riposo del Gleno, nelquale si prevedeva: il congela-mento del salario accessorio, iltrasferimento di 22 lavoratori auna società in appalto e 15 pos-sibili esuberi (oggi diventati 14)entro la fine del 2009, con ilricollocamento in strutture pub-bliche della provincia, il segre-tario sindacale Beppe Di Mezzaprende carta e penna per scri-vere a tutti i comuni della pro-vincia, a Regione, Provincia eComune di Bergamo, per ricor-dare gli impegni presi e nonancora onorati. "Adesso pen-siamo che sia giunto il momen-to - ha scritto Di Mezza - dipassare dalle proposte ai fattie, pertanto, chiediamo di aiu-tarci a creare le giuste prospet-tive a 14 famiglie che rischianodi andare ad aggiungersi allealtre già martoriate dalla grave crisi in atto. Riteniamo fon-damentale che si debba seguire la logica di una obiettivaripartizione delle responsabilità, dei sacrifici e dei meriti e

con il consueto senso di responsabilità che caratterizza lanostra azione chiediamo a tutte le pubbliche amministrazio-ne di aiutarci a trovare le soluzioni per questi 14 lavoratori.Con la nuova RSU e le altre organizzazioni sindacali del com-

parto abbiamo già incontratoalla presenza del Prefetto diBergamo i rappresentanti delComune e della Provincia diBergamo avendo un'ampia dis-ponibilità di un loro interessa-mento. Chiediamo ai rappre-sentanti delle pubbliche ammi-nistrazioni di assumere questilavoratori secondo l'istituto delcomando, una forma di mobilitàche trova d'accordo tutte leforze sindacali. Pensiamo chedi spazi occupazionali nel pub-blico impiego ce ne siano, vistala ben nota carenza di dipen-denti pubblici in Bergamasca.Facciamo appello di aiutarci ariprendere il cammino virtuosoche permetta di dare il giustoriscontro sia alla nuova risana-ta situazione economica, sia alsenso di responsabilità e ai

sacrifici dei lavoratori e permetta di ingenerare un climacaratterizzato dalla solidarietà che evita la paura del futuroe l'isolamento delle persone e il rispetto della loro dignità".

L'appello della Cisl è rivolto agli enti pubblici locali contro i licenziamenti al Gleno, dopo il passaggio della casa

di riposo alla Fondazione Santa Maria ausiliatrice

SENZA RICOVERO

ECONOMIA&BUSINESS

Page 50: Bergamo Economia - Gennaio 2010

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ECONOMIA&BUSINESS

"Non esistono, per me e per gli imprenditori che rappresento, sfide impossibiliL'importante è affrontare il lavoro quotidiano con serietà, operosità e con spirito di servizio"

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Ma i trentenni di oggi sono pronti a prendere le redi-ni di un'azienda e camminare con le loro gambe?Quante volte abbiamo sentito risuonare la doman-da in convegni, seminari o nei colloqui amichevo-

li tra imprenditori di vecchia generazione. Se pensiamo che ilgrande condottiero, Alessandro Magno, a soli 33 anni era giun-to fino ai confini del mondo allora conosciuto, possiamo rite-nere che anche i giovani d'oggi siano in grado di guidare l'a-zienda creata dal padre, o più in là nel tempo, dal nonno.L'accostamento tra Alessandro Magno e i giovani imprenditorid'oggi può sembrare azzardato, dato che mentre il primo guida-va un esercito, i secondi invece sono al comando di realtàaziendali in un periodo economico difficile come l'attuale con-giuntura. Ma in entrambi i casi, sfruttando le qualità e le dotinecessarie e indispensabili per condurre ed essere una guida,si possono ottenere grandi risultati anche alle porte di un 2010in bilico fra ripresa e recessione. "E'un'esperienza che vivo quo-tidianamente - ci confida Davide Frigerio, presidente neo-eletto dei giovani imprenditori di Apindustria - nell'aziendadella mia famiglia, la Effegieffe di Azzano San Paolo. Ogni gior-no servono ottimismo, creatività e innovazione, intuito e imme-diatezza di reazione e, naturalmente, doti personali legate allaleadership. E' importante non disperdere l'esperienza maturatain cento anni d'azienda. Il punto di forza della Effegieffe e delle

PMI bergamasche è questo: il trasferimento da una generazio-ne all'altra di know how tecnici, economici e direzionali".

Lei è stato eletto, da poco, presidente dei giovaniimprenditori di Apindustria. Con quale spirito haintrapreso questo nuovo ruolo?"Con spirito di servizio. Essere chiamati a rappresentare lacategoria dei giovani imprenditori è un onore ma, allostesso tempo, un onere non indifferente. E' difficile, infat-ti, trovare momenti liberi per chi, come me e i miei colle-ghi, dedica all'azienda tutto il proprio tempo, a discapitodegli hobby e, soprattutto, della famiglia".

Non le sembra una sfida azzardata la presidenza deigiovani imprenditori in un momento di crisi comequello attuale?"Innanzi tutto vorrei ringraziare Marco Bertarelli, past presi-dent, per quanto ha fatto nei suoi due mandati e per averlasciato un gruppo solido e ben affiatato. Comunque nessunazzardo, il rischio - se così si può dire - lo hanno corso coloroche mi hanno eletto confidando in capacità che forse non ho,anche se spero di dimostrare il contrario. Non esistono sfideche non possono essere vinte se si affrontano con serietà,operosità e, come ho anticipato prima, con spirito di servizio".

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ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: LAURA PIETRA

Come guidare i giovaniimprenditori nel 2010

IN COPERTINA

Davide Frigerio, volto nuovo dei giovani di Apindustria traccia le linee guida del suo mandato da presidente, prendendo

spunto dall’esperienza di Effegieffe, centenaria ed avveniristica carpenteria di famiglia ad Azzano San Paolo

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Un fattore di criticità è rappresentato dal rapporto senior-giovani. Esiste un problema di passaggio generazionaleall'interno delle aziende bergamasche?"Il passaggio generazionale non è solo un problema locale,ma nazionale ed internazionale. Riguarda tutte le aziende aconduzione familiare e le imprese con una compagine socialeristretta. In un territorio come il nostro, dove prevalgonoaziende di piccole e medie dimensioni contro un numeromolto esiguo di società ad azionariato diffuso, il problema sifa sentire. Nessuno, però, ha mai chiuso le porte al dialogo eal confronto. Noi giovani crediamo nell'innovazione ecerchiamo d'intraprendere nuove strade che potreb-bero dare ulteriori sbocchi alle nostre attività.Chiediamo che l'esperienza delle precedenti genera-zioni non freni il nostro spirito imprenditoriale, ma anziche sia uno stimolo per raggiungere nuovi obiettivi".

Davide Frigerio - presidente dei giovaniimprenditori - e Paolo Agnelli - presidente diApindustria Bergamo e di Apilombarda - sono i duevolti di una stessa realtà: le PMI. Quali sono i rap-porti tra le due componenti? Avete già stabilito stra-tegie comuni? Quali sono gli obiettivi condivisi?"Conosco personalmente il presidente Agnelli e lo ammiro perquello che ha costruito come imprenditore e per il grandeimpegno politico che ha dedicato all'associazione. E' stato ingrado di dare visibilità e peso alle PMI che da anni cercano di

ottenere il posto che meritano ai tavoli dei "grandi". Inoltre, hasempre sostenuto e spinto il Gruppo Giovani, sottolineandonela sua funzione formativa, nell'ottica lungimirante di dare con-tinuità all'associazione. Con l'anno nuovo discuteremo delnostro programma e delle varie attività in calendario. Ritengoche il confronto ed il dialogo siano prioritari in qualsiasi contesto".

L'impresa familiare rappresenta indubbiamente una risorsa,ed una sicurezza. Ma presenta anche dei punti deboli. Qualipotrebbero essere le strategie che, a medio e lungo termi-

ne, possono valorizzare questa peculiarità delsistema imprenditoriale italiano (e berga-masco), senza sacrificare la competitività?"In questi ultimi anni si sente parlare di "lean manu-facturing" o di "lean production": produzione snellae priva di sprechi. Ebbene, se guardiamo ai principicardine che guidano questa filosofia ispirata alToyota Production System - riduzione degli sprechi,aumento delle ore lavorative, diminuzione della

lead time, cioè tempo di evasione degli ordini - riconosciamo chesono le stesse cose che ci hanno insegnato i nostri padri, senzaaver frequentato l'università. Per far sì che le piccole aziendecontinuino ad essere competitive, è necessario, prima di tutto,non disperdere il patrimonio di esperienza acquisito, grazie a chi,magari inconsapevolmente, ha saputo precorrere i tempi. Allostesso modo, però, per raggiungere livelli sempre più alti di effi-cienza, chi gestisce un'azienda deve essere pronto a rivedere il

Il direttivo: da sinistra Marco Carminati, i Vice presidenti Michele Pievani e Antonio Pernici, il Presidente DavideFrigerio, Filippo Bestetti, Fabio Quaranta e il Responsabile area affari generali Apindustria -Segretario gruppo Giovani Imprenditori Jacopo Fontana

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suo modo di affrontare i problemi. Dovrà investire dena-ro sotto forma di tempo per identificare, definire, analiz-zare, ricercare e attuare le soluzioni proposte. Senzadimenticare che i risultati migliori li otterrà chi avrà sapu-to affrontare i problemi con coerenza, determinazio-ne, capacità di ascolto e talvolta anche di autocritica".

Oggi il verbo imprenditoriale è declinatosecondo: formazione, internazionalizzazione,ricerca, innovazione e semplificazioni. Maquanto contano in azienda?"Moltissimo. Per quanto riguarda la semplificazionecredo di avere già manifestato il mio pensiero; mentre perla formazione, la ricerca e l'innovazione ritengo che nes-suno possa dubitare del fatto che qualsiasi azienda, gran-de o piccola, se vuole sopravvivere deve costantementemigliorare i propri standard qualitativi. A proposito, inve-ce, di internazionalizzazione, le nostre aziende (bergama-sche) hanno alle spalle una tradizione secolare fatta diviaggi, di emigrazione alla ricerca di sempre nuove occasioni dicommercio e di lavoro. Si pensi, ad esempio, ai "copertini" dellaValgandino che tanto hanno contribuito allo sviluppo ed alla cre-scita dell'economia dell'intera Valle Seriana. Io ho sempre la vali-gia a portata di mano e lo stesso posso dire dei miei colleghi.Dovunque vado nel mondo, mi capita di incontrare bergamaschiche si sono distinti per operosità e intraprendenza".

L'azione del Governo intercetta, secondo lei, le neces-sità e le urgenze sollecitate a più riprese dalle PMI?"No, nonostante gli sforzi encomiabili. Peraltro non penso siatutta colpa del Governo attuale. Il nostro Paese è affetto da"mala amministrazione" e da "inefficienza burocratica", malat-tie croniche alle quali non è facile trovare rimedi e nemmenopalliativi. Si parla di semplificazione, ma in realtà le normati-ve diventano sempre più complesse e complicate. Non ci sipuò muovere senza l'assistenza continua di commercialisti edavvocati, per non parlare del fisco con il quale gli imprendito-ri continuano ad avere rapporti quanto meno "difficili". Nelcorso della mia presidenza mi adopererò perché da partenostra si assumano atteggiamenti sempre più responsabili eispirati ad un senso civico, oggi poco diffuso. Auspico che

altrettanto facciano le istituzioni nei confronti degli imprendi-tori che, oltre ad essere contribuenti sono, prima di tutto, cittadini".

Abbiamo parlato di Davide Frigerio presidente diApindustria Giovani. Chi è, invece, l'imprenditore acapo della Effegieffe di Azzano San Paolo? "E' la stessa persona, sia in azienda sia in Apindustria. Fin dal mioavvento in azienda, ho cercato di adattare le mie idee con la storia cen-tenaria della realtà in cui sono nato e tutt'ora vivo. Ho appreso da miopadre Giovanni, il quale ha imparato a gestire un'azienda da suo padrea da suo nonno. Siamo nati in centro a Bergamo come semplice "bot-tega" artigiana dove si producevano manufatti in ferro battuto. Fino adarrivare ad Azzano San Paolo, dove ci siamo trasformati in un'aziendacapace di soddisfare qualsiasi richiesta tecnico-architettonica. Proprioin questi mesi stiamo realizzando i nuovi uffici in totale rispettoambientale, anche in questo caso la storia aziendale si fonde con latecnologia del futuro".

A proposito di storia, questa crescita esponenzialedella vostra realtà è attribuibile a lei o a suo padre? Inpratica alla "vecchia guardia" o alle "nuove leve"?"La crescita è da attribuire, sicuramente, a mio padre nonché attuale

"La Effegieffe, da semplice "bottega" dove si producevano

manufatti in ferro battuto, è cresciuta fino a diventare

un'impresa capace di soddisfare qualsiasi richiesta

tecnico-architettonica"

Design unico:Un soppalco

con scala realizzato

in ferro e legno

dalla Effegieffe

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presidente della società, che con dedizione e sacrificio ha spinto emotivato costantemente l'azienda. Io posso dire di aver aperto laEffegieffe al mercato estero, proponendo i nostri prodotti fuori confine,oltre a consolidare la nostra realtà sul territorio, mantenendo le carat-teristiche e la filosofia aziendale che da sempre la contraddistingue".

Abbiamo parlato anche d'internazionalizzazione ed'associazionismo. Per lei sono temi che richiama-no un marchio: la "10 +". Di cosa si tratta?"Parliamo di una società formata da dieci PMI di Bergamo e Veronache opera nel campo dell'edilizia, dedicata all'internazionalizzazione diprodotti nel campo dell'architettura d'interni ed esterni. E' stata creatalo scorso anno con una struttura snella e flessibile, in breve tempo, haottenuto importanti commesse in Romania, Marocco ed in altri paesiesteri, che fino ad ora risultavano ingestibili per le nostre aziende,prese singolarmente. La società soddisfa le richieste dei clienti graziealle peculiarità maturate dalle singole aziende di cui è composta, all'e-sperienza e alla qualità dei suoi prodotti, mantenendosi competitiva".

Le vostre lavorazioni devono essere in grado d'integrar-si all'ambiente ed alle esigenze della clientela, adattan-dole al contesto abitativo. Quali sono le vostre strate-gie per affrontare la volubilità del mercato edilizio? "Il nostro sistema produttivo è "custom made", realizziamo prodot-ti su misura secondo le richieste specifiche della clientela. La fles-sibilità di questa scelta ci permette, così, di individuare e spostareil target a seconda delle condizioni di mercato senza subire passi-vamente le sue variazioni. In sostanza se cambia la domanda, noimutiamo con lei in contemporanea".

Nel corso della vostra centenaria esperienza in checosa vi siete specializzati? "Principalmente in scale a disegno (ovvero realizzate totalmente sumisura, n.d.r.), serramenti in acciaio-bronzo-corten e arredamento

d'interni fra cui mobili su misura. Ma anche arredi per navi, vetrineed allestimenti per negozi, banche e hotel, oltre alla tradizionale pro-duzione di carpenteria. Copriamo il settore privato e pubblico sia perpiccoli interventi sia per le grandi opere".

Gli altri temi toccati precedentemente, sono l'innovazio-ne e la ricerca. Si gioca in questi termini la scelta d'a-dottare soluzioni fotovoltaiche per la vostra azienda?"Ovvio, con alcuni partner stiamo ristrutturando la nostra nuova sedee il progetto verrà realizzato totalmente in classe "A". L'involucro por-tante sarà interamente in acciaio antisismico, rivestito esternamen-te con un pacchetto ad alto isolamento, mentre i serramenti saran-no in acciaio in doppia camera. Infine, l'alimentazione dell'interaazienda sarà garantita da un sistema di pannelli fotovoltaici che, dalpunto di vista energetico, ci renderà completamente autonomi. Laricerca di prodotti ad alto livello tecnologico unito alla qualità deimateriali è il binomio applicato a tutti i nostri manufatti e la realiz-zazione della nuova sede non poteva certo essere da meno".

Chiudiamo con un augurio. Cosa si attende l'aziendaFrigerio da questo 2010?"Abbiamo concluso un 2009 in crescita, contro le previsioni d'inizioanno. Nonostante l'incertezza d'inizio 2010, siamo comunque pronti adosare qualcosa in più per continuare a migliorare i risultati fin qui otte-nuti. Siamo una famiglia unita, che ha fatto del lavoro la propria pas-sione e crede in ciò che realizza".

Mentre come presidente di Apindustria Giovani, che2010 si aspetta?"Sarà un anno di battaglie e di sacrifici, ma la speranza è cheil peggio sia passato. Quello che posso dire fermamente è checombatterò al meglio delle mie possibilità, insieme a PaoloAgnelli, per valorizzare le PMI e le loro potenzialità troppevolte sottovalutate".

"Lo scorso anno abbiamocostituito la"10 +",

una società formata da dieci PMI di Bergamo

e Verona che opera nel campo dell'edilizia,

dedicata all'internazionaliz-zazione dei nostri prodotti

nel campo dell'architetturad'interni ed esterni"

Personalizzazione totale:finiture esterne in ferro

realizzate su misura

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ECONOMIA&BUSINESS

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Economia reale e territorio,Bergamo premia i suoi attori protagonisti

La Camera di Commercio celebra la 49° edizione del"Riconoscimento del lavoro e del progresso economico"Al nuovo Polo fieristico di Bergamo, sono 85 le onorificenze assegnate a lavoratori e imprenditori

PREMI&LAVORO

Èstata una cerimonia che ha visto protagonista l'e-conomia reale bergamasca. Domenica 20 dicem-bre scorsa, al nuovo polo fieristico diBergamo, non si è parlato di banche o di

grandi sistemi congiunturali internazionali. Gli atto-ri della 49° edizione del "Riconoscimento dellavoro e del progresso economico" - istituitodalla Camera di Commercio - sono stati gli impren-ditori, uomini e donne come tutti noi, che con il lorolavoro hanno contribuito a fare grande il sistemaeconomico del nostro territorio. Una kermesse a cuiha partecipato una platea di oltre cinquecento per-sone, tra le quali spiccavano alcuni tra i nomi piùimportanti dell'economia bergamasca. Alla pre-

senza della giunta camerale - composta dal presidenteRoberto Sestini, Maurizio Laini, Ivan Rodeschini,

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Andrea Moltrasiocon Simona Befani

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Italo Calegari, Francesco Mapelli, Mario Mazzoleni,Claudio Solenghi, Franco Nicefori, Luigi Trigona edel segretario generale della Camera di CommercioEmanuele Prati -, sono stati assegnati gli 85ambiti riconoscimenti. Le onorificenze sono statesuddivise in cinque categorie: lavoratrici e lavorato-

ri dipendenti o autonomi con particolare curriculum (10premi); dirigenti d'azienda (3 premi); imprese industriali

A ricevere tre speciali premi sonostate altrettante personalità

benemerite della nostra città: gli imprenditori Andrea Moltrasio

e Alberto Somaschini, oltre al cantante Roby Facchinetti

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Alcune istituzioni presenti in plateasulla destra, Franco Tentorio

commerciali agricole e artigiane (12 premi); coltivatoridiretti (3 premi) e lavoratrici e lavoratori dipendenti pre-miati per anzianità e fedeltà (57 premi). Inoltre, sonostati anche assegnati tre riconoscimenti a personalitàbenemerite della nostra città, simboli del cuore dellanostra città e icone di uno spirito fatto di passione eamore per il "proprio mestiere". Stiamo parlando del selfmade man Andrea Moltrasio - vicepresidente diConfindustria e deus ex machina di BergamoScienza -,del re degli ingranaggi Alberto Somaschini - assenteper influenza e sostituito dal figlio Gianfranco, che haseguito le orme del padre nell'omonima azienda di ricam-bi per motociclette - e del celeberrimo cantante RobyFacchinetti. Ad aprire la mattinata di festa, ci ha pen-sato l'ensemble del Bergamo Musica Festival Gaetano

Donizetti, rappresentato da Valentina Noris alflauto, Pierantonio Cazzulani al violino, ChristianSerazzi alla viola, Massimo Repellini al violoncel-lo e dal tenore Livio Scarpellini, che si è esibitonell'Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven enell'Inno d'Italia. Successivamente, la cerimonia èentrata nel vivo con l'intervento di Maurizio Laini- presidente della commissione di valutazione delpremio -, che ha colto l'occasione per ribadire l'im-portanza della centralità della persona e del suoruolo per lo sviluppo aziendale, soprattutto in unperiodo come quello attuale. A seguire, il sindacodi Bergamo Franco Tentorio ha rivolto un salutoai concittadini presenti in sala e ai premiati, evi-denziando i riconoscimenti conferiti ai tre bene-meriti, veri e propri miti da prendere come esem-pio. Dopo questi due interventi, il pubblico hapotuto assistere alla proiezione di un primo contri-

buto video, in cui personaggi celebri della vita bergama-sca (e protagonisti dei cambi di vertice istituzionali avve-nuti nel 2009), hanno espresso la loro opinione in meritoal difficile periodo congiunturale e alle sue reali ricadutesul territorio. Gli autorevoli commenti sono stati quelli diRoberto Bruni e Franco Tentorio per il Comune, ValerioBettoni ed Ettore Pirovano per la Provincia, AlbertoCastoldi e Stefano Paleari per l'Università, AlbertoBarcella e Carlo Mazzoleni per Confindustria, CarloSpinetti ed Emanuele Prati per la Camera diCommercio e in chiusura del Vescovo di Bergamo,Francesco Beschi. Inoltre, al termine del filmato, ilpresidente Roberto Sestini ha colto l'occasione per salu-tare e ringraziare il segretario generale uscente dellaCamera di Commercio Carlo Spinetti, che lo ha affian-

cato in tutto il suo mandato dedicandola propria vita lavorativa all'economiadella città. A seguire, è arrivato il tantoatteso momento delle premiazioni.Ciascuna categoria è stata introdotta daun filmato realizzato dal regista RogerFratter, nel quale sono stati mostratispaccati di vita lavorativa di alcuni deipremiati, così da fornirne un originale esuggestivo ritratto. Infine, dopo la pre-miazione dei tre benemeriti, la cerimo-nia si è conclusa con un delizioso buffetallestito all'esterno della sala.L'appuntamento, ora, è fissato per l'an-no prossimo, quando altri attori delsistema economico bergamasco vedran-no riconosciuti i loro meriti sul campo.

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Da sinistraAlberto Somaschini, Simona Befani e Roberto Sestini

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Edoardo RaspelliTra palati e "palate"

"Assolto per aver svolto correttamente il diritto-dovere di cronaca". Trenta querele ricevute ma mai una condannaCi siamo seduti a tavola con il conduttore di Melaverde

per capire dove finisce il gusto e inizia la piaggeria

L’INTERVISTA

Occhiali tondi e montatura rigorosamente rossa, barba incolta ecapelli ribelli, fisico robusto e imponente, se poi aggiungiamo man-ciate di franchezza, la giusta autorevolezza e un pizzico di autoiro-nia scopriamo cosa fa essere Edoardo Raspelli "il critico enoga-

stromico più severo d'Italia". Altro che ugola d'oro, da quando la RealeMutua Assicurazioni ha stipulato un'assicurazione di cinquecento milioni dieuro, coprendo gusto e olfatto è diventato "l'uomo dal palato d'oro". "Più cheun critico enogastronomico - ci ha confidato il conduttore di Melaverde (pro-gramma domenicale in onda a mezzogiorno su Rete 4) che abbiamo incon-trato in un ristorante di Curno - sono un cronista dei vini e della gastronomia"

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Edoardo Raspelli

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Ci tolga subito una curiosità, lei cherapporti ha con le guide (Michelin,Gambero Rosso, etc.) che ogni anno ven-gono pubblicate? Ci prendono per lagola oppure ci prendono per il naso?"Dal 1975 in poi ci prendono sicuramenteper il naso, ma sono persuaso del fattoche lo facessero già prima. In quell'annoCesare Lanza (autore di Bonolis, di PaolaPerego e del Festival di Sanremo, ndr)direttore del Corriere Informazione, michiese di occuparmi di gastronomia e daallora faccio il critico culinario".

Qual è la prima guida che ha stroncato?"La Michelin. Alla fine degli anni 70 laguida rossa aveva la cattiva abitudine diindicare solo i ristoranti che prendevanole stelle, perché, (forse) difendere i consu-matori non era il primo dei loro pensieri. Ioallora prendevo l'ultima guida, la confron-tavo pagina per pagina con quella prece-dente e segnalavo i ristoranti "bocciati",quelli che avevano perso la stelletta".

E' cambiato qualcosa da allora?"Adesso segnalano anche i ristoranti cheperdono la stella, ma in tutto questo tempoho trovato una miriade di errori, bufale,imprecisioni. Se lei sfoglia l'ultima edizione,nelle pagine finali trova le mappe e le piantestradali. Con le stellette sono indicati i localiche si sono distinti per la buona cucina e conaltri simboli sono segnalati gli alberghi diqualità. Le regioni, però, sono divise secondoun ordine alfabetico e non geografico, dopola Liguria c'è la Lombardia. E' una follia. Se iosono a Bergamo e devo andare a Verbania,in Piemonte (regione confinante, ndr), devo"attraversare" Marche e Molise".

Una leggerezza!"Per lei, forse, ma se uno si deve spo-stare in continuazione è necessario chela guida sia, per lo meno, pratica".

Qualcuno "paga" per avere la stella?"Non si parla di corruzione ma di gastroinsi-pienza, di scarso senso critico, di gusto este-tico tendente allo zero. Lo stesso giudizio inmillesimi, che loro danno, presuppone che -di anno in anno - il calendario sia diverso. Iristoranti e gli alberghi dovrebbero essere

provati ogni anno, ma è impossibile che unadozzina di ispettori visitino 8 mila locali pub-blici in un anno. Altro che procedere conpiedi di piombo, gli ispettori vanno a vederequando vogliono".

Nell'ultima edizione la guida rossaMichelin ha assegnato le tre stelle alristorante (di Bergamo) Da Vittorio chediventa così uno tra i sei migliori risto-ranti d'Italia. Lo conosce e qual è il suogiudizio personale?"Lo conosco da quando ero bambino.Conoscevo Vittorio Cerea e la sua meraviglio-sa famiglia quando ancora erano in BergamoBassa, nel lungo viale che dalla stazione portain Città Alta. Il passaggio a Brusaporto gli hagiovato perchè al ristorante si è unito unalbergo di classe (finti caminetti a parte) contanto d'impeccabile vetturiere gallonato. E'sicuramente uno dei migliori e ristoranti della

nostra Italia, con una sala comoda e chiara,affacciata nel verde e nel silenzio da unaparete tutta a vetrate, con un servizio otti-mo, tra tavoli ben distanti e preparati.Sembra di essere in qualche meravigliosoristorante francese, ma …".

Ma?" ma detto questo, bisogna chiedersi se gli altriristoranti grandi o grandissimi hanno lo stessoriconoscimento? Hanno lo stesso voto? C'è unequilibrio fra gli uni e gli altri? Dico, per questo,che è una follia dare tre stelle a Vittorio diBergamo e due soltanto a Vissani. E' tutta unaquestione di equilibrio, tre stelle in sé nonsono troppe, ma lo scandalo è non riconoscer-le ad un'altra decina di locali ".

Si, ma Vissani è più in televisione cheal suo ristorante. "Sono stato io il primo a scrivere di Vissani

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nel 1982 e in questi 28 anni sono andato amangiare dal lui una quindicina di volte. Saràanche un caso ma io l'ho sempre trovato alsuo posto, nel suo ristorante. In secondoluogo è riuscito, con la sua bravura, a creareuna squadra di grandi professionisti di cuifanno parte, in primis, la mamma, la moglie,la sorella, il figlio e poi un gruppo di ottimiragazzi. Inoltre la bravura di un cuoco si misu-ra anche dal valore della squadra, ecco per-ché Vissani merita, secondo me, tre stelle.Nella guida c'è discrasia fra i ristoranti buonie quelli premiati come ottimi".

Qualcuno addirittura ha rispeditole stelle al mittente, come giudicaGualtiero Marchesi?"E' stato il mio ultimo flop in ordine ditempo, datato 18 giugno 1999. Lo ricordoperché il giorno dopo avrei compiuto i mieiprimi 50 anni. Sono andato con Marco Gattiche allora era il responsabile della guidadell'Espresso per la Lombardia ed è statoun disastro sotto tutti i punti di vista. Io l'hoscritto sia sulla guida che sulla Stampa diTorino. Il servizio pessimo, il pesce scaden-te e quando ho chiesto del formaggio mihanno portato il "Pecorino Brigante", roma-no ma fatto in Sardegna. E' il formaggio piùanonimo che c'è in commercio, si trova inqualsiasi supermercato".

Lei è un habituè della nostra provincia.All'inizio dell'anno è stato in ValTaleggio con una puntata di Melaverdededicata al taleggio, poi a luglio hafatto tappa a Branzi e Ornica. Non cidica che un milanese come lei si è"innamorato" dei bergamaschi? "E' una delle province che ho più a cuore e,con tutta la sua dolcezza, "sullo stomaco". Acuore perché a Bergamo c'è GiacomoTiraboschi creatore di Melaverde, la redazio-ne, il commercialista, la mia truccatrice eDaniela Nozza, la mia estetista. Sullo stoma-co perché nella vostra provincia ci sono otti-mi ristoranti, "Le 3 campane" di Martinengo,per il pesce i ristoranti "Ravecca" di Romanodi Lombardia e "Casanova" di Curno. E poil'enoteca "Al Ponte" di Castelletti a PonteSan Pietro e le ottime mozzarelle del caseifi-cio "Quattro Portoni" di Cologno al Seriodove, tra l'altro abbiamo registrato una pun-

tata di Melaverde. E poi a Bergamo c'è unadelle pescherie più importanti d'Italia, l' "Orobica Pesca".

Per restare in provincia, lei ha cono-sciuto anche l'enologo bergamascoLuigi Veronelli che aveva un sogno:eleggere Bergamo "capitale dellagastronomia". Lei non pensa che lanostra provincia possa diventare unacapitale del gusto? "Lui abitava a Bergamo e vedeva la possibilitàdi unire il suo nome alla ristorazione locale.Anche io nel mio piccolo ho "sponsorizzato" laVal d'Ossola, la mia località di vacanza, in pro-vincia di Verbania. Veronelli, nella sua vita, haspinto sempre perché si creasse un circuito diinteresse per la provincia di Bergamo e le suepeculiarità locali, rimango, però, perplesso sualcune sue scelte che ritengo troppo commer-ciali come la consulenza o scrivere la carta deivini per i ristoranti. Ma come ho detto,Bergamo già si distingue per ristoranti di otti-ma qualità. L'unico appunto che mi sento difare è sul dialetto, molto duro. Potrebbe esse-re più aggraziato".

Oggi Melaverde, giunto alla sua 10aedizione, si conferma tra i programmidella Rete più seguiti della domenica(2 milioni e mezzo di spettatori inmedia). Qual è il segreto del succes-so di questa trasmissione? "Nonostante il grande seguito di pubblico,l'attenzione che la stampa riserva aMelaverde è mediocre. I giornali sonomiopi, spendono pagine e pagine per i 600mila spettatori di Daria Bignardi, i 500mila di Lucia Annunziata. Si parla delmilione e mezzo di spettatori di Matrix oPorta a Porta ma nessuno menziona i duemilioni e mezzo che, mediamente, registraMelaverde. Siamo tra le trasmissioni piùviste di Rete4. Nella prima parte del pro-gramma - tra le 12.10 e le 12.40 - mentreLinea Verde registra il 19/20% di share,noi il 18/19%. Sono cifre astronomiche,anche se nessuno ne parla. Credo che ilsuccesso di Melaverde sia l'aspetto pro-positivo e un linguaggio semplice e col-loquiale che permette alle persone diavvicinarsi e conoscere prodotti chetutti i giorni si trovano sulle loro tavole".

Diciamolo, la fortuna di Melaverde èdovuta soprattutto a lei. Ci passi labattuta, quanto è il peso di tutta lasua autorevolezza?"Melaverde è una squadra, e io ne fac-cio parte come gli altri. La gente sa cheil sottoscritto scrive e parla di un alber-go o di un ristorante solo se c'è stato.Non solo, ci vado sempre da clientequalunque, inatteso. Prenoto sempresotto un falso nome o faccio telefonaread altri. Io sono un cronista dellagastronomia, non scrivo mai per partitopreso, cerco solo di trasmettere le emo-zioni che mi suscitano luoghi di ristora-zione, italiani o stranieri. Sono vanito-so, si, ma anche molto autoironico ".

Come riesce a conciliare la vita delcritico gastronomico, mestiere damolti invidiato, con il suo peso e itrigliceridi sempre in agguato?"Non li concilio, sono i trigliceridi che misopportano. La colpa del mio peso è diCesare Lanza. Scherzo naturalmente madal 1975 ho iniziato a visitare 150 risto-ranti l'anno con assaggio del maggiornumero di piatti possibile. Da criticogastronomico e da magro come un chio-do sono diventato sempre più obeso.Giunto a pesare 126 chili, il 24 luglio misono fatto inserire nello stomaco un pal-loncino di silicone riempito di liquidofisiologico per anticipare la sensazione disazietà con conseguente dimagrimento".

Come sta procedendo?"Bene, molto bene. Lei consideri che ilmedico mi ha detto che ero una bombaumana innescata. Adesso ho venti chiliin meno, continuo a perdere peso, ballonei vestiti, ho fatto quattro buchi nellacintura e non russo più".

Ci salutiamo. I suoi piatti preferiti?"I gamberoni rossi di Sicilia crudi, la cas-soeula e la cassata siciliana fatta solocon ricotta di pecora".

E i suoi ristoranti?"Sicuramente, il Pescatore di Cannetosull'Oglio, Pinocchio di Borgomanero el'Edelweiss di Viceno di Crodo".

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ECONOMIA&BUSINESS

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Mario Negri, venticinque annid'eccellente ricerca

Bergamo in prima fila nel campo scientifico, senza finanziamentistatali. Il direttore Silvio Garattini: "La decisione di creare il Mario Negri a Bergamo fu presa in taxi a Londra, insieme con Giuseppe Remuzzi. L'inizio di una grande avventura"

SCIENZA&ECONOMIA

Nella splendida cornice del Centro CongressiGiovanni XXIII, lunedì 23 novembre, l'Istituto diRicerche Farmacologiche Mario Negri ha cele-brato i suoi 25 anni di successi internazionali.

"Quarant'anni fa, gli ospedali non pensavano alla ricerca. Eraargomento riservato alle università - sottolinea il direttore eco-fondatore del Mario Negri, SilvioGarattini - così facendo, la stessa perde-va quelle competenze e tutta quell'espe-rienza maturata dai medici nella pratica diogni giorno a diretto contatto con i pazien-

ti". Quando e dove, però, quest'idea divenne realtà? È lo stes-so direttore a rivelarlo, non senza un velo d'ironia: "La deci-sione di creare il Mario Negri a Bergamo fu presa in taxi aLondra, insieme con Giuseppe Remuzzi". Grandi, fin da subito,furono le questioni logistico-organizzative da risolvere ma,grazie alla generosità della terra bergamasca, "presto e bene"

ARTICOLO DI CARLO DI GREGORIOPHOTO: LAURA PIETRA

Nella splendida cornicedel Centro Congressi

Giovanni XXIII, l'Istituto cittadino

di ricerche farmacologicheha celebrato i suoi

successi internazionali

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nel 1983 si inaugurò l'Istituto nella sede del Conventino aBergamo. Da allora, il sogno di un istituto di ricerca cheunisse la pratica di ogni giorno con la vita di laboratoriodivenne realtà, fruttando risultati unici. Ed è lo stesso diret-tore degli Ospedali Riuniti, nel suo saluto introduttivo, adammetterlo: "Gran parte del merito della nostra posizioned'eccellenza, è conseguenza delle ricerche e dellacollaborazione con il Mario Negri di Bergamo". Macosa il Mario Negri ha concretamente scoperto?L'elenco dei risultati portati dal Dottor Remuzzi èlungo: "Abbiamo capito come rallentare la progres-sione delle nefropatie, prima causa d'indebolimentodelle funzionalità del cuore ovvero prima causa d'in-farto, il male più mortale che possa colpire la perso-na umana; siamo all'avanguardia nella ricerca e spe-rimentazione di nuove terapie antirigetto con minoricontroindicazioni; abbiamo ottenuto notevoli risulta-ti nella cura delle malattie rare grazie al centro diricerche cliniche Aldo e Cele Daccò". Il futuro, però,impone nuove sfide: la lotta al cancro ed una mag-giore efficacia delle terapie intensive. Tutte sfideche il Mario Negri è pronto a raccogliere, forte del-l'eccellenza racchiusa dai numeri delle statistiche

portate da Ariela Benigni: 224 ricercatori impiegati; 160 col-laborazioni con istituti di ricerca e 294 collaborazioni conospedali di tutto il mondo; 1250 pubblicazioni di così altospessore scientifico da essere citate 30.000 volte da ricerca-tori di tutto il mondo; 170 anomalie genetiche scoperte; 200modelli, usati in tutto il mondo, per la simulazione della pro-

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gressione di malattie. Insomma, venticinque annid'ottima salute, tanto che il Mario Negri è pronto alraddoppio. Il 17 marzo 2010, infatti, sarà inauguratala nuova sede all'interno del Parco Tecnologico, KilometroRosso: 4.000 metri quadri di laboratori, il doppio rispetto agliattuali 2.000 della sede del Conventino. "Tutto il mondo rin-grazia Silvio Garattini", così Stewart Cameroon del Guy'sHospital di Londra ha salutato il suo amico italiano, prima diaugurargli altri "cento anni in prima linea nella ricerca scienti-fica d'avanguardia", altri cento anni d'alto livello.Un'eccellenza sia per chi lavora tutt'ora al Mario Negri comePaola Rizzo, sia per chi vi ha lavorato, come il nefrologo olan-dese Martin De Borst. Chiunque ne rimane affascinato tantoda definirlo unanimemente "il posto migliore dove maturareprofessionalmente, scientificamente e culturalmente". Grazie,appunto, alla particolare ed innovativa continua interazioneospedale-laboratori e pratica-ricerca. Elogi e riconoscimentiche, però, stridono di fronte all'impietoso dato, fornito sempreda Ariela Benigni nel corso della serata: 0, leggasi zero, ovve-ro la misura di quante risorse sono state date al Mario Negrida parte dei Governi che si sono succeduti negli anni in Italiadal 1983 ad oggi. È l'Onorevole Filippo Maria Pandolfi, piùvolte ministro e commissario UE, a spiegarne le motivazionidopo una premessa sull'attuale congiuntura economica: "Oggi,di fronte ai numerosi fallimenti d'imprese un tempo floride e difronte alle scarse risorse economiche in circolazione, mi vienein mente un articolo del supplemento economico del Corrieredella Sera. In quell'articolo, ieri come oggi, veniva fuori tutta ladiffidenza nei confronti dei maghi della finanza edei suoi guadagni facili". Ma cosa si deve fare,allora? Investire in ricerca. L'Italia, però, presen-ta un grosso problema: "l'eccessiva pacificasedentarietà della burocrazia italiana". L'On.Pandolfi, infatti, ricorda che "molte volte, mentreero ministro dell'Industria e cercavo di favorire losviluppo della ricerca in Italia, sono intervenutoper imporre la cultura del risultato e del merito,come succede negli altri paesi europei". E a que-sto proposito, l'On. Pandolfi cita l'esempio

dell'Inghilterra: "Quando era Presidente Blair, il Regno Unitocreò una cosiddetta Delivery Unit, ovvero un'unità di cinquan-ta persone con il compito ben preciso di rivedere tutti i mec-canismi di finanziamento pubblico in modo da orientarli nelsenso della cultura del risultato: basta con i finanziamenti apioggia; largo a finanziamenti mirati per i progetti migliori". Unesempio che anche l'Italia dovrebbe seguire e che, secondol'On. Pandolfi, sembra stia cercando di seguire: "Come laFrancia di Sarkozy, con il prestito di 35 miliardi all'economia dicui 16 riservati alla ricerca, o gli USA di Obama, con il loro pro-gramma a favore dei giovani ricercatori, anche il Consiglio deiMinistri del 7 Novembre 2009, sfruttando una Legge Delegaapprovata nella precedente legislatura, ha deciso di investirenella ricerca d'eccellenza, approvando un Decreto Legislativonel quale, tra i vari articoli, una norma in particolare prevede,in tutti i fondi del bilancio statale a favore della ricerca, unariserva obbligatoria pari al 7% a favore della ricerca d'eccel-lenza o dei laboratori d'avanguardia, come il Mario Negri, fino-ra mai finanziato dallo Stato. Ma - continua l'On. Pandolfi - nonbasta destinare fondi, ci deve essere anche la volontà politicadi attuare le norme approvate perché, in Italia, manca la volon-tà di arrivare alla realizzazione dei progetti voluti". In questosenso, conclude Pandolfi: "Spero che la misura deliberata il 7Novembre sia realizzata in concreto perché oggi abbiamo vistociò che il nostro paese può fare!".

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I numeri: 224 ricercatori impiegati; 160 collaborazioni

con istituti di ricerca e 294 collaborazioni

con ospedali di tutto il mondo;1250 pubblicazioni scientifiche;

170 anomalie genetiche scoperte

Dal 1983 ad oggi nessun contributo da partedello Stato. L'Onorevole Filippo Maria

Pandolfi: "L'eccessiva pacifica sedentarietà della burocrazia italiana rischia

di uccidere le eccellenze. Dovremmo imparare dalla Francia, Usa e Inghilterra"

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ECONOMIA&BUSINESS

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"Bergamo. Le protagoniste". In un libro, presentato al Centro CongressiGiovanni XXIII, centodue ritratti di donne bergamasche protagoniste nel mondo del lavoro, dell'arte, delle istituzioni e del volontariato

STORIE D’IMPRENDITORIA

L'eccellenza è rosaanche senza quote

"Le donne hanno delle energie che meravigliano gliuomini. Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi,però hanno felicità, amore e gioia. Sorridono quandovorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero pian-

gere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose.Lottano per ciò in cui credono. Si ribellano all'ingiustizia. Nonaccettano un "no" per risposta quando credono che ci sia unasoluzione migliore. Si privano per mantenere in piedi la famiglia.… Non ci sono dubbi però… nella donna c'è un difetto: Ed è chesi dimentica quanto vale". Luci spente al Centro CongressiGiovanni XXIII e la voce "teatrale" di Silvia Barbieri, attrice e regi-sta bergamasca hanno aperto una serata speciale, dedicata alledonne della nostra provincia. Un testo, quello iniziale, che riassu-me il valore dei percorsi umani e professionali delledonne orobiche impegnate nella vita politica, econo-mica, sociale, culturale e condensati nel volume"Bergamo. Le protagoniste", il terzo della collana"Le protagoniste - le donne che fanno l'Italia".L'iniziativa editoriale ideata e curata da Carlo EnricoBazzani, giornalista parlamentare, dopo Milano eBrescia, fa tappa nella nostra provincia e poi arriveràa Firenze, Genova, Ascoli Piceno, Napoli e Palermo.

Tutta l'opera è edita dalla Comedit Group di Brescia e coordinatri-ce del volume, nel suo taglio orobico, è stata una donna (manco adirlo), Emma Desirée Della Volta. Autorità politiche, locali e nazio-nali, molti parenti e le stesse donne - questa volta in prima fila -si sono ritrovati attorno ai 102 ritratti femminili che rappresenta-no il lato inedito, per molti verso inatteso, della nostra città e sim-boleggiano le altre donne della quotidianità, che difficilmente bal-zano agli onori della cronaca. Un tema sentito, non solo perchélegato alle pari opportunità e alle istituzionali quote rosa, spau-racchio di un maschilismo incallito, ma rappresenta anche l'infa-ticabile battaglia delle donne, prima di tutto, per cancellare laritrosia dei luoghi comuni. A chi non è capitato di sentir dire o pro-nunciare il trito e ritrito: "Dietro ad un grande uomo c'è sempre

Le donne hanno delle energie che meraviglianogli uomini. Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però hanno felicità, amore e gioiaNon ci sono dubbi però… nella donna c'è un difetto, si dimentica di quanto vale"

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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una grande donna". Frase autoconsolatoria, detta e pronunciataper compensare, almeno in parte, il senso di frustrazione dovutoal dover vivere sempre nelle retrovie. L'espressione si apre con"dietro" non accanto o addirittura davanti e allora viene da chie-dersi: dietro ad un uomo mediocre chi c'è? Una donna mediocre?O magari una grande donna che l'uomo mediocre ha oscurato,impedendole di venire alla ribalta? Sta di fatto che per una volta,dietro hanno preso posto gli uomini che, al buio della sala e sultesto di Silvia Barbieri hanno ripercorso, almeno mentalmente lefigure delle donne che hanno significato la loro vita, senza nessu-na distinzione tra madri, mogli, compagne, figlie o colleghe. Adaccendere i riflettori sul volto femminile di Bergamo sono stati gliinterventi e le parole di Pia Locatelli, Mariolina Moioli, ClaudiaSartirani, Sara Zinetti, Cristina Moscardini e gli interventi di CarloSaffiotti, Carlo Enrico Bazzani e Roberto Baricco, direttore edito-riale di Comedit. A partire dalle stesse strategie comunicative, ledonne hanno dimostrato di non essere da meno degli uomini,"Madeleine Albright, ex segretario di Stato americano - ha ricor-dato Pia Locatelli, ex parlamentare europea - in un'intervistarilasciata al Corriere della Sera ha sottolineato come fosse diffici-le, all'inizio del suo mandato, prendere la parola tra una selva di"scusi, posso, mi permetta, etc". Ha deciso, allora, di "interrom-

pere". Senza troppi convenevoli si è imposta di "interrompere" glialtri e ha insegnato a fare lo stesso alle donne del suo staff". Unesempio per dare l'idea di come fosse difficile, anche per lei farsivalere e sentire. La stessa situazione vissuta qualche giorno fa "inoccasione degli Stati generali convocati dalla Provincia diBergamo - ha continuato l'ex parlamentare europea -. Nonostantel'iniziativa lodevole, a cui va tutto il mio apprezzamento, non horaccolto nessun intervento fatto da una donna, perché tutti i ven-tidue interventi della giornata sono stati fatti da uomini. In tutta lamia carriera politica non ho mai provato un senso di disagio e diimbarazzo maggiore. Mi chiedo il motivo di questa così scarsaattenzione alle donne e al patrimonio che rappresentano perBergamo". Si inserisce qui l'appunto sulle quote rosa "che mettein luce, non solo, uno squilibrio smaccato, ma uno spreco di risor-se e potenzialità che non ci possiamo permettere". "Per superarequesto ostacolo - ha replicato Sara Zinetti, consigliera delle pariopportunità - le donne devono mettersi in rete e imparare a faresquadra. Due sono i temi scottanti e attuali che meritano unariflessione: il lavoro e i processi culturali. Le donne risentono piùpesantemente della crisi perché l'esclusione dal mercato del lavo-ro ha come diretta conseguenza non solo le difficoltà di inseri-mento ma il rischio di rimanerne escluse per sempre. A questo si

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aggiunge il lento progresso culturale per emancipare la figurafemminile dallo stereotipo che la vuole… solo lavoro o tutta casae famiglia". Le pari opportunità possono essere l'occasione peruna conciliazione condivisa di entrambi gli aspetti. "Nella nostraprovincia - ha sottolineato Carlo Saffiotti, consigliere regionale -le pari opportunità sono state raggiunte. Oggi la donna si è fattalargo, si è imposta con la forza delle sue idee, senza scimmiotta-re l'uomo. La strada è stata in salita, segnata dalle difficoltà di farconciliare i tempi: la professione con la cura dei figli e del mari-to". Rimane aperto il problema delle donne di diversa etnia per cuile pari opportunità sono un capitolo ancora tutto da scrivere. "Aloro - ha ricordato il consigliere regionale -, sono negati molti dirit-ti e vivono in uno stato di sudditanza nei confronti dell'uomo, con-siderato un padrone", è questa la sfida da vincere contro la dis-criminazione. Accanto "deve esserci lo sforzo - ha detto CarloEnrico Bazzani, giornalista e curatore dell'opera - di far cono-

scer Bergamo per le belle persone che ci vivono, che meritano diessere valorizzate. Le donne che ci abitano e che ho conosciutosono testimoni di una società laboriosa, legata a valori tradizio-nali, tutte accomunate da un sottile filo rosso. Hanno la consape-volezza e la responsabilità di operare al di là del proprio gusto per-sonale con azioni dettate in funzione della società e dell'ambien-te in cui vivono e operano". Una peculiarità del territorio "visto chenon ho riscontrato questo spirito di servizio verso la comunità inaltre realtà cittadine. Le donne bergamasche corrono, meglio, pre-corrono i tempi". Nei 102 ritratti al femminile emerge chiaramen-te , quindi, come sia possibile coniugare l'impegno dei figli, dellapropria famiglia, dei genitori anziani con uno sguardo verso l'altro."L'argomento va al di là del libro stesso - ha concluso RobertoBaricco, direttore editoriale di Comedit - perché testimoniacome le donne abbiano dei valori fondamentali e irrinunciabili perla società. Hanno una marcia in più".

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B arbara Aguzzi (direttrice Aci), Costanza Arcuri(ispettrice provinciale Croce Rossa), Cecilia Arnoldi(insegnante), Viveka Assembergs (scultrice), Silvia

Barbieri (attrice-regista), Dianora Bardi (docente),Barbara Barra (istituzione), Danila Beato (imprenditricevolontariato), Elena Bellina (ricercatrice), Ariela VerlatoBenigni (biologa), Luigina Bernini (imprenditrice),Mariella Bettineschi (artista), Cristina Bombassei(imprenditrice), Simona Bonaldi (imprenditrice), AdeleBorghi (medico chirurgo), Cristina Botta (imprenditrice),Ornella Bramani (imprenditrice), Imelde Bronzieri(imprenditrice), Maria Barcella Cagnoli (medico chirur-go), Elena Carnevali (consigliere comunale), LoredanaAnna Cassina (imprenditrice), Fulvia Castelli (imprendi-trice), Maddalena Cattaneo (insegnante), BrunellaConca (volontariato), Emanuela Curnis (diplomatico),Giuliana D'Ambrosio (imprenditrice), Heleanna DeStasio (imprenditrice), Bibiana Del Bello (coordinatriceinfermieristica), Aurelia Del Gaudio (magistrato), FlaviaFabiani (medico chirurgo), Delfina Sesri Fagnani (restau-ratrice), Anna Falanga (medico chirurgo), Anna MariaFamiglietti (vice prefetto), Alessandra CordellaFaranda (capo di Gabinetto Questura), Liliana SancinelliFerrari (imprenditrice), Manila Sancinelli Foresti(imprenditrice), Alessandra Maria Gallone (senatrice),Erina Gambarini (direttrice di coro), Luciana Gattinoni(libera professionista), Manuela Testa Ghidini (imprendi-trice), Raffaella Giavazzi (ricercatrice), Silvia Giordani(ricercatrice), Elena Goisis (avvocato-volontariato),Miriam Cividini Grassi (stilista), Bruna Cerea Gritti(imprenditrice), Cornelia Gubian (imprenditrice),Elisabetta Lanfranchi (imprenditrice), Laura Dall'OlioLanza (imprenditrice), Simona Leggeri (imprenditrice),

Margherita Leoni (artista), Pia Locatelli (parlamentare),Adriana Lorenzi (docente-scrittrice), Maria Rosa Lorini(cooperante Cesvi), Lara Magoni (atleta), FrancescaManenti (giornalista), Carolina Marchesi (docente),Daniela Masseroni (atleta), Monica Meroli (medico chi-rurgo), Yvonne Messi (libera professionista), SilvanaMilesi (imprenditrice), Mariolina Moioli (assessoreMilano), Tiziana Moneta (docente-pianista), AndreinaMoretti (cultura), Laura Moretti (docente), CristinaParodi (giornalista), Marialuisa Zambaiti Pasini(imprenditrice), Lucia Pacati Patt (cultura), AlessandraPedrali (imprenditrice), Mimma Pelleriti (sindacalista),Susanna Pesenti (giornalista), Barbara Pezzini (presidedi facoltà), Silvana Pezzoli (imprenditrice), RosalbaPiccinni (artista-imprenditrice), Elena Plebani (artista),Luciana Radici Previtali (volontariato), CarmenPugliese (magistrato), Giuliana Quarti (libera professio-nista), Corinna Pavoni Raineri (imprenditrice), MariaCastelli Regonesi (imprenditrice), Emilia Riva (liberaprofessionista), Marina Rizzini (imprenditrice), LuisaRobba (imprenditrice), Ida Rocca (imprenditrice), LilianaRota (libera professionista), Milena Roche Salvi (impre-sa-libera professionista), Monic Santini (imprenditrice),Arianna Scaravaggi (imprenditrice), FrancescaSeghezzi (sindacalista), Ersilia Selogni (sindacalista),Laura Sonzogni (libera professionista), Emilia Stoica(dirigente), Emilia Strologo (libera professionista), EricaTasca (istituzione), Anna Maria Tisi (imprenditrice),Patrizia Ucci (medico chirurgo), Daniela Vassalli (infer-miera-atleta), Tullia Vecchi (volontariato), Laura Viganò(preside di facoltà), Claudia Villa (preside di facoltà),Giada Zambelli (imprenditrice), Anna Zilio (medico chi-rurgo), Sara Zinetti (istituzione).

Le protagoniste bergamasche

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Molto spesso parliamo d'imprenditori, uomini chehanno dato tutto alla loro azienda per farla crescere ematurare, per permetterle d'incrementare fatturato eprestigio. Lo stesso inglesismo "self made man" sug-

gerisce la figura maschile come quella che si è "fatta da sola", comesinonimo di spirito d'iniziativa e lungimiranza. Ebbene, questa voltanon ricalcheremo il classico copione. Ma parleremo di un'imprendi-trice, di una donna che ha saputo valorizzare ilproprio patrimonio imprenditoriale attraversoscelte oculate, intelligenza e un pizzico di rischioche non guasta mai. Stiamo parlando di

Marina Bongiorno, titolare della Bongiorno Antinfortunistica,realtà bergamasca divenuta leader nella produzione e distribuzionedell'abbigliamento da lavoro o - per usare un altro inglesismo - delworkwear. È di questi giorni, infatti, la notizia che proprio l'a-zienda di Curno ha stretto una joint venture con una nota marcadi sigillanti. "Ritengo - afferma Marina Bongiorno - che, come lebanche e le assicurazioni, anche le aziende debbano collaborare

ECONOMIA&BUSINESS

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Bongiorno Antinfortunistica,17 anni di professionalità

L'azienda di Curno - già leader nella produzione di capi d'abbigliamento, calzature e accessori per il lavoro -, rafforza la sua posizione grazie alla creazione di un nuovo pantalone e alla joint venture con una nota marca di sigillanti

TOP BUSINESS

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

Marina Bongiorno, titolaredell'azienda: "Oltre

ai nostri 500mila clienti in Italia, circa quaranta

casse edili nazionali si fidano non solo dei nostri

prodotti, ma anche dellenostre spedizioni,

sempre puntali e precise"

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per avere più forza contrattuale. È un modo perapportare risorse alle innovazioni tecnologiche,così da essere costantemente al servizio di unconsumatore sempre più esigente. I nostri studidi mercato - continua l'imprenditrice - hannocreato un nuovo pantalone che riesce, in pochetaglie, a coprire la vasta gamma delle misureitaliane. Questo per favorire le esigenze di unaforza lavoro multi-etnica che in certe regioniraggiunge anche il 40%".

È stato uno studio nato dalla volontà diessere pronti all'Expo 2015?"Per questo grande avvenimento saremo ingrado di dotare gli operai dei cantieri dallatesta ai piedi. In 48 ore - grazie alla collabora-zione di aziende leader nel settore della distri-buzione come Bartolini Spa e SDA PosteItaliane - potremo soddisfare tutte le necessità.Un ruolo importante, in questo senso, lo giocaanche la parte informatica. Siamo dotati di pro-grammi sofisticati e palmari anche per il repar-to magazzino, così da evitare passaggi inutili dicarte e perdite di tempo".

Sappiamo che tra i suoi clienti ci sonoanche enti come le casse edili."Se vogliamo essere precisi, oltre ai500mila clienti, vantiamo anche 40 casseedili ubicate su tutto il territorio italiano. Èquesto il segno più tangibile della serietàdella nostra azienda".

Marina Bongiorno

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Parliamo dal marchio "Kappa4work". Immaginiamoche acquisire l'esclusiva di una multinazionale nonsia impresa da tutti."Possiamo dire che la Bongiorno Antinfortunistica è un'azienda incontinuo movimento, che ha saputo cogliere tutte le occasioniche si sono presentate dinanzi. Kappa4work, infatti, è solo unospicchio delle nostre attività. Se al piano terra dello showroom diCurno sono esposti i capi d'abbigliamento e gli oggetti adatti perogni ambiente lavorativo (come dispositivi di protezione, scarpe,tute, elmetti, maschere da saldatura, grembiuli e guanti), alprimo piano ci sono - appunto- tutte quelle marche italiane enon solo, che realizzano capidi grande qualità utilizzabilianche nel tempo libero. Contutte queste aziende abbiamomantenuto un rapporto d'affi-nità e di grande collaborazioneed è per questo che Kappa hascelto noi come produttori, enon semplici distributori".

Produttori e distributori. È difficile coniugare questi due aspetti della filieracommerciale?"Ci vuole grande organizzazione, un personale di sicuro valore eanche una dirigenza all'altezza. Inoltre, crediamo molto in quel-lo che facciamo, curando ogni aspetto fin nei minimi particola-ri. Il nostro settore - quello della sicurezza sul lavoro - è sicura-mente diverso dalla classica vendita di capi d'abbigliamento.Noi abbiamo il dovere di produrre un marchio solido e affidabi-le, e - visto che ogni incidente è evitabile - abbiamo anche l’ob-bligo di distribuirlo in tempi rapidi".

Perché quest'ultimo aspetto è così importante?"Quando apre un cantiere, gli operai devono essere tutela-ti dal giorno stesso in cui iniziano l'attività. Non si può sba-gliare o ritardare la consegna, ne va della serietà dell'im-presa edile e della stessa vita delle persone che ci lavora-no. Con questa consapevolezza, abbiamo potenziato la retedistributiva, in modo da renderla da subito efficace e affi-dabile sia in Italia, sia all'estero. Inoltre, per la risoluzionedi qualunque problema si verifichi, abbiamo un call centerdi ben dodici persone a disposizione dei clienti".

Sappiamo che lei è figlia d'arte. Suo padre, infatti, era uncommerciante di tessuti e lei ha già avuto un negoziod'abbigliamento. Da cosa è nata l'idea del workwear?"Ogni imprenditrice, nel corso della sua carriera, deve sapersi rein-ventare. Mi sono dovuta adattare alla realtà bergamasca e ho cer-cato di lusingare il mio cliente offrendogli un pacchetto sempremigliore. Essere imprenditrice vuol dire continuare a scoprire cosenuove e qualità che nemmeno io sospettavo di avere. Sono diven-tata leader nell'intero mercato nazionale, ma non è stato un caso.Ho sempre messo passione in tutto ciò che ho fatto e ho sfruttato

tutti gli insegnamenti che - nel corso deltempo - ho ricevuto da parte di un bravis-simo insegnante: mio marito MassimoNava. Adesso, quando propongo laBongiorno Antinfortunistica come partner,so già di avere un grande riscontro, per-ché nel corso degli anni siamo stati sem-pre altamente professionali".

Le rubiamo un'ultima considera-zione. Com'è essere donna in unambiente - quello dell'imprendito-ria - prettamente maschile?

"Non voglio passare per femminista. Le difficoltà ci sono, èinutile negarlo. Ogni tanto qualche "colpo basso" arriva, mabisogna essere bravi a saperlo incassare. Alla fine, il tempodà ragione a coloro i quali hanno lavorato sodo e nel massimodella correttezza. Io sono partita dal basso e, come dicevo, misono sempre saputa adattare alle situazioni e alle esigenzedella mia azienda. Grazie a questa schiettezza e a una menta-lità flessibile, la Bongiorno Antinfortunistica è diventata ilnumero uno del suo settore".

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"La Bongiorno Antinfortunistica è una realtà in continuo movimentoKappa4work - marchio di cui siamo

produttori esclusivi - è solo uno spicchio delle nostre attività"

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RUBRICHE

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Da SinistraGian Luca Andreotti,

Gabriele Previtalie Monica Ubiali

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G.L.A. AntichitàRRiibbaallttaa lloommbbaarrddaa

risalente al 1700, con intarsi in avorio77

Bergamo Antiquaria,l'investimento giusto per il 2010

In programma dal 23 al 31 gennaio al nuovo Polo fieristico, la kermessepresenterà ben ottanta espositori provenienti da tutta Italia, fra cui

i bergamaschi G.L.A. Antichità, Galleria Previtali e Bergamo Antiquariato

ARTE&INVESTIMENTI

Galleria PrevitaliGGiiaaccoommoo MMaannzzùù

((11990088 -11999911))""RRiittrraattttoo ddii PPaappaaGGiioovvaannnnii XXIII""

scultura in bronzo dorato, eseguita a Roma nel 1960 circa,

proveniente dalla collezione

di Barbara PiaseckaJohnson

"Bergamo Antiquaria", appuntamento parti-colarmente sentito e apprezzato, è unadelle kermesse più vive nel panorama fie-ristico nazionale. L'antiquariato, infatti, è

un settore dell'arte che ha sempre mantenuto la filosofiadell'investimento a lungo termine come proprio cavallo dibattaglia. E da questo punto di vista, la nostra città - anco-ra una volta - è protagonista. L'esempio più lampante èsicuramente la settima edizione della fiera di settore"Bergamo Antiquaria", che aprirà i battenti questo 23gennaio, per chiudersi il 31. Una kermesse che vanta benottanta espositori provenienti da tutta Italia - Brescia,

PHOTO: GIORGIO CHIESA E LAURA PIETRA

Galleria PrevitaliBBeerrnnaarrddiinnoo

FFuunnggaaii(Siena 1460 - 1516)

"La natività"Olio su tavola cm. 43 x 42

eseguita verso il 1490

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G.L.A. AntichitàDDaavviidd WWeebbbb

Milano, Firenze, Roma e Napoli, solo per citarne alcuni - e un volume di visite che è cre-sciuto di anno in anno. Non stiamo parlando di una semplice mostra, ma di un vero e pro-prio viaggio nella storia che molti bergamaschi, ma anche appassionati provenienti per-fino dall'estero, decidono di percorrere nella speranza di poter trovare un'occasione van-taggiosa e preziosa. A suscitare grande interesse tra i visitatori, come ogni anno, saran-no tre prestigiosi stand cittadini, gli stessi che presenteranno le opere di cui vi portiamouna documentazione fotografica proprio in queste pagine. Stiamo parlando di G.L.A.Antichità - di Gian Luca Andreotti -, della Galleria Previtali - con Gabriele Previtali,figlio del fondatore Gianmaria - e dello showroom Bergamo Antiquariato di MonicaUbiali. Sono loro, fra l'altro, gli organizzatori insieme a Michele Cobelli e Laura Crottidella quarta edizione di "Segreti svelati", un'interessante conferenza - che si terrà il 28gennaio alle 18 - divenuta un appuntamento imprescindibile della manifestazione, rivol-

Bergamo AntiquariatoPPeennddaanntt ddii nnaattuurree mmoorrttee

olio su telascuola lombarda

primi 1600

Galleria PrevitaliCCaasssseettttoonnee vveenneettoo della fine del XVII Sec. lastronato in noce e olivo

con intarsi floreali e cornicette a saltarello in legno ebanizzato. All'interno del primo cassetto apribile un nido di cassettini e piano di scrittura estraibile

G.L.A. AntichitàAAnneelllloo IIttaalliiaannoo

anni ‘50

Galleria PrevitaliCCooppppiiaa ddii ppoollttrroonncciinnee vveenneettee

(di un gruppo di quattro) dorate e laccate in azzurro, gambe rastremate e schienale

traforato. Veneto XVIII Sec.

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G.L.A. AntichitàDDaavviidd WWeebbbb

Bergamo AntiquariatoAAccqquuaassaannttiieerraa

iinn mmaarrmmoolombarda fine 1500

inizio 1600

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ta a curiosità, segreti e leggende del mondo dell'antiquariato. Proprio questa è la piùtangibile dimostrazione di quanto sia poliedrica l'offerta del "Gruppo ProvincialeMercanti d'Arte Antica" di Bergamo, di cui Gabriele Previtali, Gian Luca Andreottie Monica Ubiali, sono rispettivamente presidente, vice presidente e consigliere.Quest'anno, l'incontro culturale, vedrà come protagonisti le arti tribali e il pitto-re bergamasco Antonio Cifrondi, vissuto nell'epoca tardo barocca (XVII secolo).

G.L.A. Antichitàdi Gian Luca Andreotti

Via S. Orsola 17 - Bergamo Tel. 035 242307 - Fax 035 4130336

[email protected]

Bergamo Antiquariatodi Monica Ubiali

Via S. Tomaso 49/b - BergamoTel. e Fax 035 212521

[email protected]

Galleria Previtalidi Gianmaria Previtali

Via T. Tasso 21 - BergamoTel. 035 248393 - Fax 035 240457

[email protected]

G.L.A. AntichitàMMoonneettiieerree eebbaanniizzzzaattoocon intarsi in avorio

scuola lombarda XVI Sec.

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RUBRICHE

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Dolcenera e LTS,grande successoper Casa Eleonora

Tutto esaurito per il coinvolgente concerto al Teatro Donizetti di Bergamo, al quale hanno preso parte anche i "2 Mondi",tribute band bergamasca a Lucio Battisti, e Cristina Parodi come madrina d'eccezione

EVENTI&AZIENDE

Un sogno rimane tale se è per pochi, ma può diventare realtà se è di tutti.Con questo spirito, lunedì 30 novembre scorso, è andato in scena - alTeatro Donizetti - uno degli eventi più attesi dell'anno. Se lo scorsoinverno le ali dell'entusiasmo erano state liberate dalla voce di

Francesco Renga, anche questa volta le emozioni per gli amici dell'associazio-ne Casa Eleonora Onlus non sono mancate. È stata Dolcenera la protagoni-sta del concerto benefico edizione 2009, volto angelico e corpo minuto, ma grin-ta e carattere da vendere. Grazie all'organizzazione di LTS - la "Incentive House"che si contraddistingue per l'offerta di servizi ad hoc rivolti in particolare alleaziende -, la Onlus presieduta da Giuseppe Locatelli (chirurgo pediatrico degliOspedali Riuniti di Bergamo) ha rinnovato l'appuntamento per il secondo annodi fila sul palcoscenico cittadino, con l'intento di festeggiare gli importanti tra-guardi raggiunti in pochi anni d'attività. Nata nel 2006, infatti, Casa Eleonora hamesso a disposizione ben sei alloggi gratuiti per ospitare bambini in attesa d'in-terventi e cure presso reparti pediatrici. Un'assistenza che ha guardato solo allereali necessità dei piccoli e dei genitori. Delle 61 famiglie ospitate nel 2009,infatti, il 50% era straniera (dalla Palestina al Libano, dalla Moldavia allaRussia). "Per il bisogno e l'aumento delle domande che abbiamo avuto, vor-

PHOTO: GIORGIO CHIESA E LAURA PIETRA

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remmo anche aumentare il numero di alloggi", ha speci-ficato proprio Giuseppe Locatelli, intervistato all'apertu-ra del sipario dalla madrina della serata, CristinaParodi. All'organizzazione eccellente di LTS, si è poiaggiunto il patrocinio del comune di Bergamo e il sup-porto di numerosi sponsors. Una kermesse, quindi, cheha riunito anche le istituzioni bergamasche e che haavuto come presentatore Max Pavan. Spezzoni fuorionda, tratti dall'indimenticabile Carosello, hanno intro-dotto l'esibizione "Lucio: raccontami di te", a cura delgruppo "Due Mondi", grandi amici dell'associazioneche - come l'anno scorso - hanno offerto un grande spet-tacolo. Guidato dalla voce echitarra di Massimo Numa,sono state eseguite alcunedelle più celebri canzoni direpertorio dell'indimenticatocantautore italiano. Inoltre,con la partecipazione diRoby Matano - leader deiCampioni con cui Battisti

esordì da chitarrista -, la band ha proposto anche alcuniinediti, come la versione country di "Tutto il mio amore".Prima di chiudere con un medley, il gruppo è statoaccompagnato dal coro "Schola Cantorum - FlautoMagico", diretto da Elisa Fumagalli, che ha visto lacommovente presenza di oltre trenta voci bianche sulpalco del Donizetti. Un attimo prima di lasciare la scenaall'attesissima star italiana, Giuseppe Locatelli haanche consegnato il Premio Eleonora 2009 a StellaSirtori, per il merito di aver donato 12 mila euro all'as-sociazione, frutto del ricavato della vendita del libro"Dimmi come giochi", scritto dagli alunni della scuola

Giuseppe Locatelli ha consegnato il Premio Eleonora2009 a Stella Sirtori, per il merito di aver donato 12 milaeuro all'associazione, frutto del ricavato della vendita del libro "Dimmi come giochi", scritto dagli alunni dellascuola primaria Rossi di Caprino Bergamasco

Da destraMax Pavan, Stella Sirtorie Giuseppe Locatelli, presidente di Casa Eleonora Onlus

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Oltre a presentare alcuni pezzi

del suo ultimo album, la giovane salentina

ha raccolto il consenso del pubblico, per

le toccanti interpretazionidelle celeberrime

"Emozioni" di Battisti e "Sei bellissima" di Loredana Bertè

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primaria Rossi di Caprino Bergamasco,dove insegna. Infine, il momento tantoatteso è divenuto realtà grazie alla vocesoul della splendida Dolcenera. Oltre apresentare alcuni pezzi del suo ultimoalbum, la giovane salentina ha raccolto ilconsenso del pubblico per le toccanti inter-pretazioni delle celeberrime "Emozioni" diBattisti e "Sei bellissima" di LoredanaBertè. Sull'onda delle emozioni e delricordo, il concerto è andato perfino oltreil successo dello scorso anno (con oltre900 presenze, infatti, ha fatto registrare iltutto esaurito). Una conferma dell'estre-ma cura di ogni aspetto realizzativo dellakermesse, un'attenzione che è riuscita adincastrare tutti i pezzi del puzzle organiz-zativo in modo coerente e raffinato. Aquesto proposito, tra gli ospiti invitati aparlare sul palco, ha sfilato anche Alberto Lanfranchi,amministratore unico di LTS. È lui a spiegarci il know-how della sua azienda, specializzata nell'offrire un ser-vizio innovativo che nasce dalla stretta collaborazionecon società di marketing, formazione e pubblicità."Competenza, metodo, passione ed entusiasmo - haaffermato l'amministratore unico - sono gli elementi chepermettono a LTS di farsi cura di ogni particolare e digarantire la realizzazione di eventi davvero unici. Siamostrutturati sul servizio completo di meeting, incentive,special events, congressi e destination managementcompany. Inoltre, la stretta partnership con l'agenzia dicomunicazione "Informa" e la società di formazione econsulenza "Start Up", consente di studiare offerte com-

plete anche sotto il profilo comunicativo e motivazionale".

Sappiamo che LTS è DMC (Destination ManagementCompany) non solo dell'intera area di Bergamo, maanche per Lago Maggiore, Lago di Como e Lago diGarda."Siamo un'azienda che si propone anche come un premiumservice provider. Vale a dire, ci occupiamo di diversi settori,dagli hotel ai ristoranti, dai tour ai servizi di transfer, ricercadi varie location e attività di team-building. Inoltre, forniamoprogrammi che sono seguiti meticolosamente nella lorovarietà e particolarità. La nostra conoscenza del territorio ele risorse che abbiamo acquisito ci permettono di fareapprezzare le località più rinomate e le loro bellezze nascoste".

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"Ci vogliono delle abilità speciali per organizzare un grande evento. Creatività ed immaginazione sono essenziali, così come efficienza e studio dei dettagli"

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Quindi il concerto di Casa Eleonora, vale a dire lasezione dell'event management, è solo una costoladelle vostre attività."Non proprio, direi invece che è parte integrante delnostro know-how. Ci vogliono delle abilità speciali perorganizzare un grande evento. Creatività ed immagina-zione sono essenziali, così come efficienza e studio deidettagli. Lavoriamo sodo per crearenuovi concetti, temi originali e soluzio-ni d'immagine. Programmiamo ed ope-riamo partendo dal generico fino ad arri-vare al più piccolo dettaglio. Sono carat-teristiche che, al contempo, ci rendonoflessibili. La nostra proposta, infatti,include anche vari servizi aggiuntivicome il catering e il servizio di sicurezza,rendendo l’offerta ancora più completa".

L'altra vostra specializzazione è sen-z'altro costituita dai viaggi incentive."Come dicevo, i viaggi sono uno strumen-to di mercato che motivano i partecipan-ti a far emergere le loro capacità professionali, così daottenere un incremento delle performances secondo gli

obiettivi aziendali. I nostri programmi sono mira-ti a sviluppare le vendite, migliorare la produzio-ne e creare unione per promuovere il lavoro disquadra. La forza risiede nel saper coniugare l'u-nicità della destinazione con le attività di team-building. Lo scopo, infatti, è sempre il ritorno del-l'investimento del nostro cliente".

Questo tipo di risorsa è davvero fondamen-tale per un'azienda?"Gli eventi come gli stessi meeting coinvolgonomolte interazioni complesse e solo quando tuttosi miscela perfettamente viene creato un lavoroad hoc. Da questo punto di vista, vogliamo esse-re il partner ideale dell'azienda che intende rea-lizzare con noi il suo evento - che sia meeting oconvention -, rendendoci parte attiva attraverso

uno spiccato spirito di problem solving, creatività ed ela-sticità operativa".

Concludendo, possiamo dire che siete un'aziendaoperante su tutto il mondo o rischiamo di essereridondanti?"Bisogna essere precisi. Il nostro staff, grazie alla sua

esperienza estesa e radica-ta, è ben disposto ad assi-stere il cliente per progettiin tutto il mondo. Questo sitraduce in un costanteimpegno alla ricerca dinuove destinazioni, comepure nello studio di origi-nali soluzioni per innovativieventi aziendali. Possiamodefinirlo un patrimonio dicompetenze che ci permet-te di operare su vastascala, garantendo un altolivello qualitativo dei servi-

zi e una flessibilità indispensabile per poter adattare lameta prescelta alle varie esigenze specifiche".

Alberto Lanfranchi

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RUBRICHE

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

Questa volta la Pentole Agnelliha stupito tutti. Per un giorno,infatti, l'impresa di Lallio èdiventata una vera e propria

sede del design, grazie soprattutto all'in-novativa joint venture con l'aziendamilanese Rapsel, realtà leader nellaproduzione di mobili e arredo bagno. Ilpercorso che è stato creato all'internodella zona produttiva degli strumenti dicottura, che è arrivato fino al centro diricerche per chef professionisti Saps, èstato l'occasione per dimostrare come lapentola - comunemente intesa un sem-plice strumento per la cottura dei cibi -possa invece essere considerata anchecome una materia da plasmare per il pia-cere della creatività, non solo culinaria.

Pentole Agnelli e Rapsel, creativitàa "360 gradi"

Da semplici strumenti per la cottura a oggettidi design per l'arredo bagno. È questa la geniale intuizione nata dalla joint venturetra l'azienda bergamasca e quella milanese

DESIGN&INDUSTRIA

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Una vera e propria sostanza informe, grazie allaquale è possibile sbizzarrirsi con nuove composizionie inediti accostamenti. Da queste innovative conce-zioni è partita la ricerca dell'architetto MarcoMerendi, le cui idee sono riuscite a trasformare ilpoliedrico oggetto da cucina in varie e diversificatecreazioni. Idee così originali e di forte impatto emo-zionale che, col passare del tempo, hanno preso vitacon un vero e proprio progetto, chiamato CHEF. Eccoallora che la centenaria tradizione dell'azienda diLallio si è unita all'innovazione di Rapsel attraversooggetti d'arredo bagno ricavati proprio dalle pentolefirmate Agnelli. Solo per fare qualche esempio, èbene citare i lavabi pratici e funzionali derivanti dallalavorazione dell'alluminio - materiale d'eccellenzadelle pentole di Lallio - , oppure il piano doccia origi-nale e al contempo essenziale, quello realizzato per ilgiubileo del 2000, chiamato appunto GiubileoBaldassare Agnelli. Anche in questo caso - comespesso accade per le innovazioni - è stato fondamen-tale il concetto di "opera d'arte totale". Una vera epropria filosofia che ha interessato anche i notevoligiochi di luce che, a loro volta, hanno esaltato alcu-ne parti del percorso allestito dalla "Futuro Luce" diBrembate. Così, il museo della pentola, oltre ad esse-re uno spazio dedicato alla storia centenaria dell'im-

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presa di Lallio, è diventato uno show-room a metà strada fraantico e moderno, nel quale Rapsel ha potuto esporre alcu-ni mobili da bagno, opere di sobria eleganza disegnate daipiù grandi designer e architetti del mondo. Solo per farealcuni nomi che ne manifestano l'internazionalità, è suffi-ciente ricordare il lavabo Montecatini - realizzato da GiòPonti -, oppure il mobile da bagno di Philippe Starck del1982. O ancora, il lavandino Euclide firmato da Finn Skodtnel 1984. Sulla scia di questa joint venture, quindi, laPentole Agnelli ha potuto chiudere la serata in gloria,mostrando anche la praticità e la destinazione d'origine deisuoi preziosi prodotti. Parliamo, naturalmente, dell'aspettoculinario e - più nel dettaglio - della cena al concept restau-rant della Saps. Una cena in cui a farla da padrone sonostate ancora le pentole, maneggiate - per l'occasione - dallesapienti mani di Chicco Coria.

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ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESATennis Vip 2009,toccata la vettadella solidarietà

Grazie ai 70mila euro raccolti con l'ultima edizione, il torneo benefico organizzatoall'Accademia del Tennis ha raggiunto - in solisei anni - l'incredibile somma di 500mila euro

SPORT&BENEFICENZA

Raggiungere la vetta ha molti signi-ficati. Concreti, pratici, metaforici e- nel caso del Tennis Vip - solidali.Verrebbe da chiedersi se, nella

scalata della beneficenza, sia davvero pos-sibile andare anche oltre l'ultimo traguardo,verrebbe da chiedersi se il cuore grandedell'Accademia del Tennis può essere domocon la sua bandiera puntata a quota 500mila.Le risposte a queste domande sono state tutteconcentrate giovedì 2 dicembre scorso, quan-do al Centro Congressi di viale Papa GiovanniXXIII si sono tirate le somme di ben sei anni difatiche, gioie e dolori del Tennis Vip. Esatto,parliamo anche di fatiche, perché l'organizza-zione del 2009 è stata caratterizzata da unperiodo congiunturale non certo positivo.Invece, nel ricordo di un amico partito, l'ultima

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edizione passerà agli annali come quella che, con i suoi70mila euro, ha permesso di raggiungere la cima tanto desi-derata. "Il centro d'accoglienza degli Amici dell'Oncologia - hadetto il deus ex machina della kermesse del cuore GiovanniLicini - verrà inaugurato entro giugno 2010 e porterà il nomedi monsignor Aldo Nicoli, amico e anima del Vip". Così,mentre la madrina della serata Simona Befani ricordava atutti l'importante cifra raccolta per l'Associazione Amicidell'Oncologia Val Seriana - Val Cavallina, continuavaanche la scalata alpinistica del Cai di Bergamo, a cui è statodonato un assegno da 5mila euro per rendere più solido il pro-getto "Giovani per la Montagna". L'orgoglio della cima,così, ha raggiunto tutte le istituzioni presenti. "C'è un mondodi bergamaschi che dedica tempo, coraggio e denaro a favo-re degli altri. Una realtà meravigliosa di cui sto venendo aconoscenza di giorno in giorno", ha affermato il sindaco diBergamo Franco Tentorio. A seguire, sul palco, è poi arriva-to anche Alessandro Cottini, assessore allo Sport dellaProvincia di Bergamo. "Questa vetta - ha aggiunto - rappre-senta il bene per tante famiglie". Giusto il tempo di un senti-to applauso, poi il presidente della Commissione AttivitàProduttive della Regione Carlo Saffioti ha rilanciato la sfida."Ci sono vette ancora più grandi da toccare", un'affermazioneche è stata raccolta anche dai colleghi Pietro Macconi, pre-sidente della Commissione Sanità, e Daniele Belotti, presi-dente della Commissione Sport e Cultura. Il bello del Vip è

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che "in un mondo di chiacchere, qui si fanno i fatti", è stata questa lacarezza del presidente del Coni di Bergamo Valerio Bettoni. Unacarezza che è suonata come un invito per Mario Saltarelli del CreditoBergamasco, che ha svelato: "anche l'anno prossimo saremo al vostrofianco come main sponsor del Vip". Una frase che ha buttato il cuoreoltre l'ostacolo e rilanciato la sfida solidale per vette ancora più alte,che hanno fatto intravedere ad Alessandro Masera - presidentedell'Accademia del Tennis -, cosa possa esistere oltre le nuvole. "Unanno iniziato tra mille difficoltà è diventato straordinario. Agli amici disempre dico: non lasciateci". Un inciso semplice che ha surriscaldatoi cuori dei presenti poco prima che la serata diventasse da brividi.Parliamo d'emozioni, le stesse che hanno assalito Amedeo Amadeo- direttore generale del Bolognini di Seriate e motore degli Amicidell'Oncologia -, mentre leggeva l'ultima lettera inviatagli da monsi-gnor Nicoli. Ancora pure emozioni sono quelle che hanno rotto la vocedi Giuseppe Nastasi, primario di oncologia del Bolognini, mentre haricordato alle istituzioni che "nel nostro territorio ci sono 6mila mala-ti oncologici all'anno. Per questo è doveroso investire". Investiremonella montagna dei giovani, ha annunciato il presidente del Cai diBergamo Paolo Valoti, "perché la montagna è libertà, gratuità,responsabilità". E poco dopo le parole, l'incanto si è fatto musica gra-zie al coro Cai della Valle Imagna, che ha salutato gli amici scompar-si Carrara, Consonni e Piantoni. Come corollario alla kermesse c'èstato il concerto della New Pop Orchestra del maestro AlfredoConti, un regalo all'Accademia di Antonio Padovano, presidentedella ABBM, l'Associazione Bergamasca della Bande Musicali.

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RUBRICHE

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESAPHOTO: ALBERTO TAIOCCHIAMG Performance Tour

Il Gran Galà dei motorisportivi di Lodauto

Allo show-room di Orio al Serio un eventod'eccezione, in collaborazione con gioielleriaCurnis, ha dato il via alla tre giorni motoristica della Mercedes

MOTORI&LUSSO

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Vivere l'emozione AMG fino infondo, per scoprirne i segretiguidando accanto ad un pilotaprofessionista. È stato questo

il leit motiv che ha caratterizzato latre giorni di Lodauto, concessionariaufficiale Mercedes Benz per Bergamoe provincia. Il 3, 4 e 5 dicembre scor-so, infatti, l'AMG Performance Tour2009 è approdato sul territorio berga-masco, presso lo showroom Lodautodi Orio al Serio. Durante la seratainaugurale, i fortunati ospiti hannoassistito ad una presentazione ingrande stile e hanno effettuato emo-zionanti test drive. Nei tre giorni dedi-cati alla nuova linea AMG, oltre alle230 prove su strada, Mercedes Benz

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ha svelato la straordinaria SL 65 AMG BlackSeries: un'indiavolata coupé che sposta l'ago dellabilancia verso le auto da competizione, graziesoprattutto al suo motore 12 cilindri a V da 6 litricapace di fornire 670 cavalli di potenza.Mantenendo uno spirito incredibilmente grintoso,anche per quanto riguarda la livrea, gli ingegneridella casa tedesca hanno puntato alla massimizza-zione del rendimento aerodinamico e meccanico.Le necessarie modifiche apportate rispetto allaclassica SL, infatti, sono vistose. Si va dai para-fanghi allargati per ospitare le ruote, alle prese diflusso anteriori maggiorate - per saziare la "fame"d'aria dei radiatori -, passando per il cofano moto-re in fibra di carbonio, che le consente d'allegge-rirsi di 250 chili rispetto alla SL65 AMGPerformance. Oltre al capolavoro della meccanicaprodotto dalla casa automobilistica tedesca, laGioielleria Curnis - partner ufficiale dell'evento- ha mostrato la nuova collezione orologi OfficinePanerai , completando il lussuoso spettacoloanche all'interno della concessionaria di Orio alSerio. All'appuntamento non sono mancati anchedue campioni dello sport bergamasco, il calciatore

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Cristiano Doni e il centauro Roberto Locatelli (entrambiamanti delle quattro ruote made in Mercedes). Venerdì 4dicembre, infine, per la gioia di molti giovani appassio-nati, i gioielli velocistici della casa tedesca sono statiesposti anche all ' ingresso della famosa discotecaCapogiro Feeling Club di Curno di Alberto Gamba.

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RUBRICHE

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Abbiamo provato per voi il nuovo bolide bavarese, un "bestione" che,nonostante il suo peso di 2,4 tonnellate, ha una condotta di marcia

davvero sportiva grazie al motore turbo, alla trazione integrale e al cambio automatico

BMW X6 M,massiccia potenza

Cattiva:esteticamente il fascino che

sprigiona è notevoleColpiscono i fianchi,

gli enormi passaruotache ospitano

altrettanto enormicerchi da 20

e l'assetto estrema-mente ribassato

PROVA SU STRADA

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: LAURA PIETRA

Come si può accostare un nome sto-rico come Motorsport ad un autodi oltre due tonnellate? Semplice,con la tecnologia tedesca di casa

BMW. Stiamo Parlando della potentissimaX6 M, definita dal presidente della divisio-ne Motorsport Kay Segler come la primavera auto sportiva nel segmento degliSports Activity Veichle. Un gigante cattivo,ma non in senso negativo. Bensì per lapotenza che sprigiona sia guardandola siaguidandola, che abbiamo provato con ilpilota BMW Alessandro Violetti di PromoDrive - senza esagerare con il gas - per lestrade di città Alta. E questa volta non ne

parleremo in modo asettico, ma analizzan-done le caratteristiche tecniche e il com-portamento fuori e dentro la "pista".

CATTIVA DENTRO E FUORI - Esteticamenteil fascino che sprigiona è notevole. Colpisconoi fianchi, gli enormi passaruota che ospitanoaltrettanto enormi cerchi da 20, l'assettoestremamente ribassato, le enormi prese d'a-ria anteriori e i prepotenti terminali di scarico.Il nodo principale da sciogliere è riuscire acapire se in strada e in pista l'X6 M sia capa-ce di essere all'altezza delle altre BMWMotorsport. Il timore principale è che unbestione di oltre due tonnellate non sia facil-

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mente gestibile, specialmente in situazioni di frenate al limite. Instrada l'X6 M si dimostra scorrevole e confortevole senza gli ecces-si caratteristici delle auto destinate al puro divertimento. E comeprimo impatto si dimostra addirittura troppo poco rabbiosa. Puraapparenza, perché riuscire a portare al limite l'X6 M è più difficile diquello che si possa pensare. Non regala emozioni gratuitamente,bisogna andare a prenderle con prepotenza. Come necessità èrichiesta un'ottima tecnica di guida ed una grande abilità perchétoccati i 7.000 giri i 555 puledri possono diventare impegnativi dagestire, specie se con gli aiuti elettronici disattivati. La sensazionedi velocità è comunque maggiore rispetto alle rivali di segmento.

TENUTA - La tenuta, grazie alla trazione integrale DynamicPerformance Control, è ottima anche se la stazza è davvero note-vole. Nonostante tutto, però, la X6 si dimostra sorprendentemen-te agile. Anche lo sterzo stupisce per leggerezza e fluidità.Durante il nostro test ci siamo subito resi conto che le caratteri-stiche tecniche sono davvero indiscutibili. Il sistema di trazioneintegrale Xdrive per la X6 M è stato perfezionato per l'uso sullepiste da corsa. In modalità "M-Dynamic" la sintonizzazione di base

della ripartizione della forza mediante regolazione elettronica èstata spostata sensibilmente verso la parte posteriore, per cuil'auto entra in curva con una neutralità mai raggiunta prima daun veicolo a trazione 4x4. Attraverso il Dynamic PerformanceControl, applicato nel differenziale dell'asse posteriore, è possi-bile inoltre riprendere ad accelerare ancora prima di aver rag-giunto l'angolo della curva e aprire la sterzata prima di quanto sipossa pensare. Durante la circolazione su strade urbane, infine,si può apprezzare il comfort di marcia, molto sensibile grazie allasospensione pneumatica. La scarsa visibilità posteriore si puòridurre ordinando la telecamera Bird View, disponibile tra glioptional, che lancia tre segnali (negli specchietti laterali e nelportellone posteriore) in modo tale che sul display centrale l'au-to viene visualizzata dall'alto insieme al contesto in cui si trova.

ACCELERAZIONE - Il motore V8 biturbo a iniezione diretta svi-luppa la potenza in modo straordinariamente uniforme. Ciò dipen-de per un verso dalla cosiddetta tecnologia turbo TwinScroll, checonsente una spinta di potenza già nella fascia del regime minimo,per l'altro verso dal fatto che la reazione ritardata tipica del turbo

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Potenza: il motore V8 biturbo a

iniezione diretta sviluppala potenza in modo straordinariamente

uniforme. L'auto compie lo sprint da 0 a 100 km/h

in meno di 5 secondi e può raggiungere una

velocità massima di 275 km/h

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Tel. 035 4212211 - Bergamowww.lariobergauto.bmw.it

viene ridotta efficacemente attraverso i flussi di gas di scarico che superano i cilin-dri, i quali si coadiuvano a vicenda durante il riempimento del turbocompressore disovralimentazione con la pressione di carico. Il risultato è un ottimo funzionamento,seppur permanga un leggerissimo ritardo di risposta del turbo, che, però, il cambioautomatico a sei marce è perfettamente in grado di nascondere.

CARATTERISTICHE - Non si può fare a meno di citare alcuni dettagli. Ad esempiola X6 M, su richiesta, può essere dotata di un display Head-Up, che indica il nume-ro di giri e la marcia innestata al momento. L'auto compie lo sprint da 0 a 100 km/hin meno di 5 secondi e può raggiungere una velocità massima di 275 km/h (con ilpacchetto M drivers, di serie 250 km/h). Il cambio automatico sportivo a sei marceoffre anche una modalità "Efficienza"; tuttavia nella modalità Sport, decisamentepreferibile, la reazione ai comandi dell'acceleratore e i tempi di cambio rapportosono senza dubbio esaurienti. L'equipaggiamento di serie prevede sospensionepneumatica con regolazione del livello sull'asse posteriore e ammortizzatori acomando elettronico con sistema antirollio.

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RUBRICHE

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Design:il rinnovamento è più ampio rispetto a quello degli altrimodelli Volvo. Tutta la parte anteriore è stata riprogettata,compresi alcuni pannelli della carrozzeria, come i parafanghi

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

La nuova media svedese, dopo quattro anni, si ripropone più bella e personalizzabile che maial mercato italiano. Abbiamo voluto provarla in tutto il suo splendore a San Vigilio, inaugurando il 2010 con le sue linee innovative

Volvo C30, mille modi per vivere la città

IN ANTEPRIMA

Linee decise per un nuovo annoall'insegna della bellezza. Parliamodel restyling della Volvo C30, chearriva dopo 4 anni dalla prima edi-

zione. Un maquillage che coinvolgesoprattutto il frontale, che richiama lescelte stilistiche inaugurate con la cros-sover XC60: nuovi pannelli della carrozze-ria, come i parafanghi anteriori, le azzec-cate linee allungate del paraurti anterio-re, i nuovi fari - angolati e rialzati - cherinforzano l'impressione di velocità e

sportività. Abbiamo voluto provarla intutto il suo splendore a San Vigilio, assa-porandone le linee stilistiche innovativeche inaugureranno l'anno 2010 per tuttigli amanti della casa svedese.

PERSONALIZZABILE - Un tocco di spor-tività in più sul frontale e tante opzioni dadare in pasto ad una clientela sempre piùesigente e alla ricerca dell'auto su misu-ra. E' questa la ricetta semplice ma effi-cace scelta da Volvo per lanciare la nuova

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Motori:da sottolineare il 1.6

DRIVe Start&Stop, unadelle auto più efficienti

della sua classe per quanto concerne

i consumi di carburanteNon a caso

ha ottenuto il titolo di Auto ecologica

dell'anno per il 2009

versione della C30, suo modello più gio-vanile e dedicato a chi passa gran partedel proprio tempo in città. La nuovaVolvo C30 è disponibile infatti con unascelta di 13 diversi colori per la carroz-zeria. In tutto, sono possibili 49 combi-nazioni per gli esterni (prima le combina-zioni erano 13). Se si aggiungono gliesclusivi 11 modelli di cerchi in lega, ilcliente ha a disposizione 529 possibilitàper creare un'auto esclusiva. Con le 27alternative per i rivestimenti interni (15in passato) si arriva a 14.553 possibilitàdi abbinamento. La possibilità di sce-gliere tra 4 inserti decorativi per la con-

sole centrale fa aumentare il numero dicombinazioni a 58.212.

DESIGN - Il rinnovamento è più ampiorispetto a quello degli altri modelliVolvo. Tutta la parte anteriore è statariprogettata, compresi alcuni pannellidella carrozzeria, come i parafanghianteriori. Ciò dà all'auto un aspetto deltutto nuovo nella prospettiva anteriore edelinea una personalità peculiare chela differenzia nettamente dalla S40 eV50. Sono maggiori anche le dimensio-ni della presa d'aria, che somiglia aquella del modello XC60. La griglia ha

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una nuova forma, esclusiva per C30.Sebbene i maggiori cambiamenti pro-gettuali abbiano interessato la parteanteriore, anche quella posteriore vantalinee e dettagli nuovissimi. I contornisono più sinuosi e più dinamici di prima.Ai pannelli posteriori in plastica è statoaggiunto più colore nella parte bassa, intinta o in contrasto con la carrozzeria,per creare un più saldo contatto visivotra l'auto e il manto stradale. A ciò deveaggiungersi un nuovo colore della car-rozzeria Orange Flame metallizzato, iltubo di scappamento visibile nei model-li T5 e D5, due nuove opzioni per i cer-chi tra cui, per la prima volta, quelli dicolore bianco.

INTERNI - La nuova Volvo C30 offreanche una gamma di nuove alternative

per gli interni. Tra le altre cose, è oradisponibile una nuovissima combinazio-ne di colori chiamata Espresso/Blond,costituita da una parte superiore dicolore marrone scuro e da una vivacesfumatura dorata nella parte bassadelle portiere. La tonalità dorata è inun certo senso tra il grigio e il beigeed esprime la radicata tradizione didesign scandinavo di Volvo. Gli interniEspresso/Blond possono essere comple-tati con nuovi, energici dettagli colorati(come arancio, verde e blu) nei tessuti,oltre a un nuovo colore per i rivestimen-ti in pelle, il color mirtillo (Cranberry).Ma non è tutto. La nuova Volvo C30 rea-lizza anche i desideri degli acquirenticon una passione più accentuata per ildesign prettamente automobilistico. Unnuovo styling kit, disponibile come

Interni:disponibile

una nuovissimacombinazione

di colori chiamataEspresso/Blond,

costituita da una parte superiore

di colore marronescuro e da una

vivace sfumaturadorata

nella parte bassadelle portiere

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Carattere: un tocco di sportività in piùsul frontale e tante opzioni

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accessorio, regala alla C30 un look più deciso e meno formale, in sinte-si assai giovane. Il kit comprende fendinebbia decorati, una piastraparacolpi anteriore, battitacco laterali con incisione del logo C30 e unapiastra paracolpi posteriore con un elegante look in alluminio. Nelle ver-sioni D5 e T5, due tubi di scappamento da 90 mm in acciaio inox lucidosottolineano la potenza del motore e le elevate prestazioni dinamiche.

MOTORI - La gamma motori della Volvo C30 restyling comprende ibenzina 1.6 da 100 cv, con coppia massima di 150 Nm, consumi nel-l'ordine dei 7 litri per 100 km ed un consumo di CO2 di 167 g/km; il 2.0da 145cv, con coppia massima di 185 Nm, consumi nell'ordine dei 7,4litri per 100 km ed un consumo di CO2 di 177 g/km, il 2.4i da 170cv,con coppia massima di 230 Nm, consumi nell'ordine degli 8,4 litri per100 km ed un consumo di CO2 di 200 g/km ed infine il T5 da 2,5 litricon 230cv di potenza, coppia massima di 320 Nm, consumi nell'ordinedegli 8,7 litri per 100 km ed un consumo di CO2 di 203 g/km. La gammadei propulsori diesel, invece, comprende il 1.6 DRIVe da 109 cv, concoppia massima di 240 Nm, consumi nell'ordine dei 3,9 litri per 100 kmed un consumo di CO2 di 104 g/km. Con il sistema Start&Stop si puòdefinire una delle auto più efficienti della sua classe per quanto con-cerne i consumi di carburante, senza compromessi sotto il profilo dellostile e del comfort. Non a caso ha ottenuto il premio di Auto ecologi-ca dell'anno per il 2009. Presente anche il 2.0D da 136cv, con coppiamassima di 320 Nm, consumi nell'ordine dei 5,7 litri per 100 km ed unconsumo di CO2 di 151 g/km ed infine il D5 da 2,4 litri con 180cv dipotenza,coppia massima di 400 Nm, consumi nell'ordine degli 6,2 litriper 100 km ed un consumo di CO2 di 164 g/km.

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Nella meravigliosa cornice del Roof Garden a Bergamo,martedì 2 dicembre si è svolta la cena di gala dellesocietà Runtal Italia e Zehnder Group Italia, filiali italia-ne del gruppo svizzero Zehnder, leader mondiale nel

campo del riscaldamento, della ventilazione controllata e dellaproduzione di clima confortevole negli ambienti. La serata hacoronato la due giorni di riunione commerciale annuale con la pre-senza di tutte le agenzie attive sul territorio nazionale. Incantatidal panorama unico di città Alta ed allietati dal sottofondo musi-cale di un pianista e dall'esibizione di due danzatrici del ventre,gli ospiti si sono intrattenuti fino a tarda sera in compagnia diPierangelo Monzani, presidente delle due società, degli ospitistranieri del Gruppo e dello staff delle due aziende al completo.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

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EVENTI

Runtal Italia eZehnder Group Italia,al Roof Garden una serata perfetta

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"In un mercato sempre più globale, nei giorni del tracollofinanziario, le PMI tentano di superare le difficoltà attra-verso leadership consolidate, visioni a lungo termine, indi-pendenza e autonomia dal mercato finanziario, agilità e

flessibilità per reagire a momenti critici. Tutto ciò è garantito da unpatrimonio familiare consolidato". Sono queste le parole di PaoloAgnelli, presidente di Apilombarda, che chiudono uno degli annipiù difficili delle piccole e medie imprese italiane. Ed è proprio conquesta consapevolezza che la cena natalizia dell'associazioneregionale - che si è svolta lo scorso 15 dicembre al centro di ricer-che per chef professionisti Saps di Lallio -, ha riunito i presidenti ditutte le API provinciali. Inoltre, nell'elegante concept restaurantdell'azienda Pentole Agnelli, si sono confrontati e augurati un 2010lontano dalla temuta condizione congiunturale anche il gruppo digiovani imprenditori che fanno parte di Apindustria Bergamo.Quindi, assieme al futuro prossimo dell'imprenditoria lombarda,erano presenti i dirigenti delle API di Bergamo, Brescia, Como,Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Pavia e Varese. In una cena daisapori amichevoli e informali, si sono incontrati - come dicevamo -i presidenti Paolo Agnelli, Luciano Gaburri, GiambattistaCerutti, Sante Maria Baldrighi, Riccardo Bonaiti, StefanoSpeziali, Paolo Galassi, Aurelio Albani e Franco Colombo.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

L'Apilombarda si riunisce per un 2010 scaccia-crisi

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La casa è un mondo da scoprire, da vivere e da curare con buongusto. È stato questo il tema che ha accomunato - giovedì 3 dicem-bre scorso -, lo showroom Gambirasio Home e Casafeltri. Il friz-zante evento, che si è tenuto nello storico negozio d'arredi di via

Torquato Tasso, ha sancito la joint venture con l'agenzia immobiliare divia Cucchi, da vent'anni leader nel mercato dell'evoluzione immobiliare.La filosofia della serata ha voluto evidenziare lo stile e la professionalitàdelle due aziende bergamasche, entrambe dello stesso settore di compe-tenza, seppur sotto diversi - ma limitrofi - punti di vista. Casafeltri, infat-ti, è sinonimo di professionalità, consulenza economica, finanziaria, abi-tazioni con un ottimo rapporto qualità-prezzo e mediazione creditizia. Ilsuo stile si è consolidato nel tempo grazie all'onestà nel proporre immo-bili, che hanno sempre rappresentato ottimi investimenti per la clientela.Dal canto suo, Gambirasio Home offre da cinquant'anni una ricerca stili-stica dell'arredamento, frutto di un'accurata selezione di oggetti, capacia loro volta di creare atmosfere uniche. L'esperienza maturata nel suomezzo secolo di storia, ha fatto dello showroom bergamasco un centrosartoriale, nel quale veri e propri artigiani ne curano ogni dettaglio. Unvero e proprio laboratorio creativo al servizio di chi ama arricchire la casain modo elegante e personale. Da questo duplice punto di vista, quindi,l'unione tra le due realtà leader nei rispettivi settori, fornisce una confer-ma importante per tutto il settore immobiliare bergamasco.

PHOTO: LAURA PIETRA

Casafeltri eGambirasio Home,immobili e arredo nel segno della qualità

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EVENTI

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Un convegno per riunirsi e una cena per festeggiare gli splendidirisultati ottenuti. La kermesse organizzata per il decimo anni-versario della L.I.A. ha messo in evidenza non solo la crescitaesponenziale avuta dall'associazione, ma ha anche voluto rin-

grazie tutti i soci che, nel corso del tempo, si sono fidati dei servizi offer-ti dalla "Liberi Imprenditori Associati". Dai 22 associati del 1999, infatti,si è passati agli oltre 4000 di quest'anno. Per queste ragioni, giovedì 3dicembre scorso, l’incontro che si è tenuto nella sala convegni dellaVecchia Filanda di Brusaporto ha avuto come tema "Dieci anni di liberaimprenditoria: quale futuro per le associazioni imprenditoriali". Per l'oc-casione erano presenti tutti i soci fondatori, dal presidente MarcoAmigoni, ai vicepresidenti Giuseppe Vigani e Irene Paccani, pas-sando anche per il comitato esecutivo, con Sonia Bonesi, AlbertoArmati, Danilo Barzizza, Angelo Marchesi e Guido Pedrini, coordi-nati dal direttore Giorgio Violi. Inoltre, non è mancata all'incontroGemma Ranghetti, primo presidente della L.I.A. e prima donna berga-masca a capo di un'associazione di categoria. Prima della squisita cena,ha preso la parola anche Marco Accornero, segretario generale delC.L.A.A.I., la Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane.Ad ascoltarli in platea, oltre ai numerosi soci, c'erano anche i presidentidelle consorelle L.I.A. delle province di Brescia, Varese e Milano. Con l'in-contro, dunque, sono state messe in evidenza le innate qualità dell'asso-ciazione, un know-how che in poco tempo le ha permesso di spostare gliequilibri associativi dell'intero territorio bergamasco. Nei suoi dieci annidi storia, infatti, la L.I.A. è sempre stata una realtà al servizio delle azien-de bergamasche, le quali hanno potuto usufruire dei suoi servizi sindaca-li, di quelli per la sicurezza e per la qualità. Da sottolineare anche il fattoche, qualche anno dopo la sua fondazione, la L.I.A. è riuscita a legittima-re la sua posizione in modo importante costituendo "L.I.A. Servizi perl'Impresa Srl" - società operativa per la fornitura di servizi - e "LIAEURO-FIDI" - consorzio di garanzia fidi per agevolare l'accesso al finanziamentodelle imprese -, diventando un vero e proprio punto di riferimento per losvolgimento delle attività di numerose aziende del territorio.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

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Dieci anni d'espansione e di libera imprenditoria

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Salvare un marchio storico, garantire il posto di lavoro a cen-tinaia di fedeli dipendenti che hanno prestato servizio nelcorso degli anni, investire sul territorio bergamasco garan-tendo continuità alla sua economia. Può essere descritta

così la nuova collaborazione tra l'azienda milanese Fisar e la ber-gamasca Chiesa. Proprio così, parliamo di collaborazione e non disemplice acquisizione aziendale, perché è questo lo spirito che hamosso il management di Fisar e sono questi i valori che il presiden-te Roberto Paolicchi - assieme alla sorella Donatella e ai rispet-tivi figli Dino e Alessandro, coadiuvati da Matteo Manzoni(direttore di Chiesa Srl) - ha voluto mantenere. Nobili intenti messiin evidenza dall'evento del 12 dicembre scorso, svoltosi all'internodella splendida cornice dello spazio Alt di Alzano Lombardo.Parliamo di un incontro per conoscersi divenuto successo anche neinumeri, dato che gli ospiti sono stati circa 250, tra dipendenti pro-venienti sia dalla Fisar, sia dalle filiali Chiesa di Bergamo, Cantù eGera Lario. La kermesse è iniziata dal classico aperitivo inauguraleed è continuata con la prima cena aziendale del Gruppo. A seguire,lo spettacolo si è spostato sul palco appositamente allestito, grazieal cabaret di Carlo&Simone e ad un breve estratto del musicalGrease. Infine, per i più scatenati, la musica da discoteca ha movi-mentato la serata nel segno dell'amicizia e del divertimento.

PHOTO: LAURA PIETRA

Brindisi inaugurale:Fisar e Chiesafesteggiano l'unione

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Non si poteva scegliere cornice più suggestiva per l'aperitivodi presentazione del nuovo gioiello di casa BMW, l'affasci-nante X1. Domenica 20 dicembre scorsa, a pochi giorni dalNatale, tre partner d'eccezione si sono riuniti per rendere il

giusto omaggio al 2009 e per ammirare la nuova nata della Casabavarese. Nel famoso ristorante di città Alta "La Marianna", la cenaprefestiva del Rotaract Bergamo ha avuto come protagonista laconcessionaria BMW Lario Bergauto. Ma non solo. La kermesse èstata un vero e proprio interclub tra gli amici del club di BergamoBassa e Alta, e tra i Rotaract di Treviglio ed Erba. Dopo la sfiziosacena a buffet - che si è svolta al secondo piano del celebre locale diColle Aperto - la serata è entrata nel vivo con l'estrazione della lot-teria natalizia. Assieme a prestigiosi premi a tema, il pezzo forte èsicuramente stato l'ambito corso di guida BMW Motor SportAcademy, sempre offerto dalla generosa concessionaria BMW perBergamo e provincia. Così, mentre l'elegante X1 faceva bella mostra disé fuori dall'ingresso, la notte dell'interclub rotaractiano è prosegui-ta grazie alla musica della postazione dj set allestita per l'occasione.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Rotaract e BMW X1,un interclub coi fiocchi

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Una cena per scambiarsi gli auguri delle festività appena con-cluse ed iniziare l'anno nuovo con i migliori propositi profes-sionali. Questi semplici intenti - domenica 20 dicembre scor-sa - hanno animato la kermesse organizzata dalla Gabriele

Belotti S.r.l., società bergamasca impegnata da cinquant'anni nellarealizzazione d'impianti elettrici industriali. Nella splendida cornicedel Bobadilla Feeling Club di Dalmine, dipendenti, fornitori, collabora-tori e amici sono stati invitati per trascorrere, assieme al manage-ment, il preludio alle innevate festività natalizie. È stata anche l'occa-sione per fare un primo bilancio del cambio generazionale avvenutosolo alla fine del 2008, quando Gabriele Belotti ha lasciato il timone aClaudio Perego, Emanuele Vanotti e Francesco Brugali. Giovani,quest'ultimi, che sono riusciti a fronteggiare il difficile periodo con-giunturale con capacità e professionalità, sempre tenendo ben pre-sente la cinquantennale storia dell'azienda bergamasca. A questoproposito, è stato importante l’ottenimento della certificazione ISO9001:2008, creato per riconoscere quelle imprese che vantano unsistema di gestione aziendale di assoluta qualità. Con queste premes-se, quindi, si preannuncia un roseo anno nuovo anche per il consorzioCiDiEffe - costruttori di fatti -, che si appresta a raccogliere i fruttidell'ottimo lavoro svolto in appena un anno dalla sua fondazione.

PHOTO: LAURA PIETRA

Gabriele Belotti S.r.l.,un 2010 di rinnovate certezze

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"Un vernissage per celebrare il primo anniversario dellanostra nuova gestione e il mio compleanno". Con que-ste parole Luca Locatelli, proprietario del Tiempo,restaurant - pizzeria & bar, ha inaugurato la serata

di festa del celebre locale di Mozzo. Un evento che ha segnato l'en-nesima conferma del successo suo e dello staff, organizzato anche perringraziare i fedeli clienti che hanno creduto nel nuovo progettoimprenditoriale. Venerdì 20 novembre scorso, quindi, il più poliedricolocale della Bergamasca ha deciso di stupire tutti. Oltre ad uno splen-dido buffet di dolcezze e dopo il classico brindisi di buon augurio -offerto dal partner Enotop -, gli organizzatori della kermesse hannodeciso di premiare gli ospiti presenti con una speciale lotteria ricca dipremi (gentilmente concessi dai numerosi sponsor). Grazie alla pre-sentatrice d'eccezione Micaela Carrara - assieme alla troupe diBergamo TV accorsa all'evento - la serata è entrata nel clou. Ricchie numerosi i premi offerti dal negozio 58 Abbigliamento, dal CentroSarada Daily Spa, dal centro abbronzatura Solero, dagli amici dellePalestre Victoria by Luca Messi, da Lob Ottica, fino ad arrivareall'estrazione dell'ambita crociera MSC offerta dall'holiday plannerPerle Vacanze. Un ringraziamento è andato anche alla scuola diballo Open Dance Studio che anima i giovedì sera del locale. Poi,dopo l'immancabile taglio della torta, la serata è proseguita conl'happy music che l'ha resa celebre. Dopo un anno, Tiempo è di nuovonell'elite dei locali della bergamasca. E visti i risultati possiamo affer-mare con certezza che, Luca Locatelli e il suo staff, continueranno alavorare per stupire i propri clienti anche per l'anno a venire.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Un anno di successie il "Tiempo" vola

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Primomodo, il nuovo e innovativo centro per la famiglia, ha final-mente aperto i battenti, rendendo Bergamo pioniera di unanuova iniziativa imprenditoriale. Con l'evento di venerdì 11dicembre, la poliedrica struttura di viale Giulio Cesare si è pre-

sentata in grande stile. In molti, infatti, hanno colto l'occasione perconoscere questo nuovo spazio, un vero e proprio punto specializzato perbambini e genitori dove è possibile trovare - oltre ad un' area gioco peri più piccoli -, anche un supporto formativo e psicologico nella delicatafase che inizia con la gravidanza e termina con la prima infanzia.Un'atmosfera piacevole e un buffet di benvenuto hanno accolto i nume-rosi visitatori (grandi e piccini), ai quali è stata data la possibilità di par-tecipare alle lezioni dimostrative di tutte le varie attività che questonuovo centro offre. I piccoli, dopo essersi divertiti nella spaziosa ludote-ca, si sono spostati nelle varie aule per seguire le lezioni di propedeuti-ca musicale, vale a dire un'ora di gioco per avvicinare i bambini al ritmoe alla musicalità. A seguire, sempre i più piccoli si sono improvvisatiattori nella lettura di una fiaba animata, specificatamente studiata percoinvolgerli in modo attivo. Parallelamente, si sono svolte numeroselezioni dimostrative dei corsi d'inglese per bambini dai 3 mesi ai 14 anni,corsi basati sul metodo della scuola Helen Doron, famosa per sapersfruttare l'innata capacità che hanno i bambini di far propria una nuovalingua. I genitori, invece, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con ilpersonale altamente specializzato - tra cui fisioterapiste e ostetriche inruolo agli Ospedali Riuniti di Bergamo -, che ha illustrato e dimostrato icorsi pensati per le coppie che si apprestano ad affrontare la gravidan-za. Le proposte sono state numerose e hanno spaziato da un vero eproprio "accompagnamento alla nascita" (composto da quattro modulidi 5/6 incontri ciascuno), fino ad arrivare alla ginnastica pre e postparto, volta ad aiutare la donna a prepararsi al meglio per il grande giorno.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Fiocco azzurro per Primomodo,il primo centro per la coppia

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La sezione bergamasca del Panathlon International acquisiscedue nuovi e illustrissimi soci. Con l'evento che si è tenuto loscorso 27 novembre alla Saps - il centro di ricerca per chefdelle Pentole Agnelli di Lallio - e, più precisamente, all'interno

dell'esclusivo "Concept Restaurant", sono state proclamate due figu-re di spicco del panorama imprenditoriale e creativo bergamasco. Ciriferiamo a Giuseppe Panseri - fondatore della Despe Spa, aziendaleader in Europa nel settore delle demolizioni - e ad AntoninoRando, famoso orafo, scultore e creatore di gioielli. Dopo la caloro-sa accoglienza che gli oltre venti soci hanno riservato ai nuovi arri-vati, l'elegante conviviale è entrata nel vivo del dibattito. Tra unadeliziosa portata e l'altra, il presidente del Panathlon MaurizioGamba ha incalzato i numerosi ospiti su un tema carissimo a tutti gliatleti agonisti e non: "Alimentazione e sport". A tenere viva l'atten-zione ci hanno pensato gli specialisti del settore presenti, che nonhanno mancato di bacchettare le cattive abitudini a tavola e l'ecces-siva sedentarietà della vita moderna. I relatori sono stati RobertoTrevisan - direttore del reparto diabetologia agli Ospedali Riuniti -,Maurizio Bertolini - specialista di medicina interna ed ematologiae - a fare da contraltare - l'avvocato Ernesto Tucci, presidente del"Club dei Buongustai", ospite abituale alla Saps. Come corollario allafrizzante e gustosa kermesse, l'amministratore delegato della TrawelFly, Carmine Prencipe, ha omaggiato Baldassare Agnelli con lafelpa ufficiale della mitica Olimpia Bergamo stagione 2009/2010. Lasquadra di pallavolo maschile di serie B1, infatti, ha come main sponsorproprio la compagnia aerea Trawel Fly e il gruppo Agnelli Industries.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

"Aggiungi un posto a tavola", nuovi sociper il PanathlonBergamo

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Il mondo del volontariato e dell'associazionismo è più vivo che mai, lotestimonia l'evento che si è tenuto domenica 29 novembre 2009. Nellacornice dell'Hotel Excelsior San Marco, infatti, la mattinata di festadell'UNCI - Unione Nazionale Cavalieri d'Italia - è culminata con la sedi-

cesima edizione del "Premio della Bontà". Quest'anno sono state otto leassociazioni bergamasche insignite dal presidente provinciale e vicepresi-dente nazionale Marcello Annoni. Otto pietre preziose accuratamenteselezionate tra oltre cinquanta segnalazioni. "Quest'anno - ha spiegatoMarcello Annoni - è stato molto difficile fare una scelta, tutte le associa-zioni che ci sono state proposte avrebbero meritato un riconoscimento.Questo premio, al di là del suo contributo monetario, vuole essere la valo-rizzazione del difficile cammino di tutto il volontariato bergamasco". Di fian-co al presidente, come di consueto, non sono mancati monsignor GaetanoBonicelli - vescovo emerito di Siena -, don Lino Lazzari - assistenteecclesiastico dell'Unci di Bergamo - e Tina Mazza, presidente nazionaledonne UNCI. Inoltre, nel corso della kermesse, sono intervenuti esponentid'eccezione del mondo istituzionale, culturale e politico. Da segnalare learringhe appassionate del vice-sindaco di Bergamo Gianfranco Ceci, delquestore Matteo Turillo, della senatrice Alessandra Gallone, del sotto-segretario della Regione Lombardia Marcello Raimondi, del presidentedella Commissione Attività Produttive della Regione Lombardia CarloSaffioti e del presidente della Commissione Sanità e Assistenza dellaRegione Lombardia Pietro Macconi. Sono stati loro a introdurre le ottoassociazioni premiate. Per l'edizione 2009, dunque, i premi alla bontàUNCI sono stati assegnati al gruppo volontari "Dolce presenza" diScanzorosciate, all'Auser di Orio al Serio, a "Primo ascolto" diDalmine, alla "In-Oltre" di Bergamo, alla "Amigos per sempre" diVerdello, ai "Volontari assistenza ammalati e anziani" di Caluscod'Adda, a "Gli amici del monastero" di Treviglio e - dulcis in fundo -alla storica "Ana", l'Associazione Nazionale Alpini di Bergamo.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

"Premio della BontàUNCI", in scena la Bergamo solidale

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