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OTTOBRE 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile Il convegno Marcegaglia e Sacconi all’assemblea annuale di Confindustria Bergamo Mazzoleni: "Entro il 2011 il recupero di metà della produzione persa" L’anniversario Bonanni e Ichino a Sant’Agostino per i 60 anni del sindacato "bianco" Il segretario nazionale della Cisl: "Non si può avere il lavoro per legge" l’iniziativa Alla Camera di Commercio firmato il protocollo sulla cessione del credito Con l’accordo valido fino al 31 dicembre 2012 sbloccati i pagamenti alle PMI Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 35 Edilgritti e Gi.Effe: la nuova qualità dell'abitare L'azienda di Francesco Gritti, dei figli Fabio e Catia, raggiunge standard rivoluzionari: "Con CasaClima le nostre abitazioni offrono elevati comfort residenziali"

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OTTOBRE 2010 - anno 4 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

IIll ccoonnvveeggnnooMarcegaglia e Sacconi all’assemblea annuale di Confindustria BergamoMazzoleni: "Entro il 2011 il recupero di metà della produzione persa"

LL’’aannnniivveerrssaarriiooBonanni e Ichino a Sant’Agostino per i 60 anni del sindacato "bianco"Il segretario nazionale della Cisl: "Non si può avere il lavoro per legge"

ll’’iinniizziiaattiivvaaAlla Camera di Commercio firmato il protocollo sulla cessione del credito Con l’accordo valido fino al 31 dicembre 2012 sbloccati i pagamenti alle PMI

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Edilgritti e Gi.Effe:la nuova qualità

dell'abitare

L'azienda di Francesco Gritti,dei figli Fabio e Catia,

raggiunge standard rivoluzionari: "Con CasaClima le nostre abitazioni offrono elevati comfort residenziali"

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L’editorialeOttobre 2010

Tecnologia e futuro, ecco come non essere blockbusterizzati

DI LUCA T. BILOTTA

"Tecnologia portami via". Potrebbe iniziare così una delicata filastroc-ca da raccontare la sera ai nostri figli prima di dormire. Una storiache racconta come il mondo industriale e commerciale internaziona-

le si stia evolvendo con lo scorrere del tempo. Una mutazione costruita mat-tone dopo mattone con, appunto, la tecnologia. Con strumenti che, fino aqualche anno fa, erano pura fantascienza. Eppure l'evolversi del mercato haportato un radicale cambiamento: c'è chi resiste, si adatta e sfonda nuovimercati e chi, invece, muore schiacciato dal sistema. A prescindere dallagrandezza dell'azienda e dal settore in cui opera. Fino a pochi mesi fa, infat-ti, un colosso del calibro di Blockbuster - presente anche a Bergamo e pro-vincia con negozi in franchising e di proprietà - era forte del suo "essere"internazionale. Faceva "il bello e il cattivo tempo" come si suol dire, partendodal presupposto che aveva praticamente cannibalizzato il proprio mercato diriferimento. Eppure la compagnia texana specializzata nel videonoleggio con5.500 negozi sparsi in tutto il mondo, pochi giorni fa ha avviato le procedure

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per la bancarotta assistita facendo ricorso al Capitolo 11della legge americana, quella - per intenderci - che conce-de un periodo di ristrutturazione sotto la protezione del-l'amministrazione controllata. Sia chiaro, parliamo dellarealtà americana. Nulla a che vedere con quella italiana,che gode ancora di buona salute.

I ronia della sorte, poche ore prima che Blockbuster Inc.depositasse le carte in tribunale, la concorrente Netflixha annunciato un nuovo servizio di streaming rivolto

agli utenti del Canada. Netflix, nata nel 1999, ha primainventato il business della consegna di film noleggiati viaposta al quale poi ha affiancato un servizio di streamingche consente di vedere film senza doverne effettuare ildownload. Il tutto basato su un pacchetto di abbonamentidi 8,89 dollari al mese. La società capitalizza oggi 8,2miliardi di dollari. Le azioni, quotate sul listino tecnologi-co Nasdaq, sono salite del 184% da inizio anno. MentreBlockbuster, le cui azioni sono scivolate nel Pink market(quello dei titoli ad alta volatilità e più rischiosi) vale oggi12 milioni di euro, al netto del -91% archiviato da inizioanno sui mercati azionari. Tra l'ascesa di Netflix e la cadu-ta di Blockbuster gli esperti leggono uno spietato paralle-lismo. Quale? Quello di non aver saputo leggere ed inter-pretare al proprio fine le novità proposte dalla tecnologia.In pratica essere ottusi e ciechi. Altri esempi? Sempre nelmercato americano, attualmente il più soggetto alle tra-sformazioni per "colpa" o "merito" della tecnologia, pos-siamo citare la storica Barnes and Noble, colosso ame-ricano delle librerie con 1.357 punti vendita in 50 paesi e637 librerie in campus universitari. Da inizio anno ha persoil 10% a Wall Street e la capitalizzazione è scesa a 983milioni di dollari (contro i 67 miliardi di dollari del giganteAmazon). Crollo attribuibile anche al duello (al momentoperso) tra il lettore di ebook sviluppato dalla società, nomein codice Nook, e l'iPad della Apple. Insomma, anche qui tro-viamo esempio d'ottusità tecnologica.

O ra torniamo in Italia. Precisamente nella nostraprovincia. Bergamo, storicamente, è la patria delleaziende di famiglia dedite al mondo dell'edilizia.

Ci sono varie realtà, dalle piccole alle grandi, che sioccupano di costruzioni dall'industriale al residenziale.La rappresentazione del muratore bergamasco ha fattoscuola nei teatri comici e in tv (come dimenticare EnricoBertolino a Zelig). In pratica il mattone è nato a Bergamo.Come nel resto dell’Europa e negli Usa, pure nei nostriterritori il settore edilizio ha subito un crollo preoccu-pante: con la crisi in pochi si possono permettere d'ac-quistare una casa. E chi lo faceva per investire il propriodenaro, ora si guarda attorno con fare sospettoso. Menorichiesta significa meno cantieri, ovvero stagnazione del

mercato. Eppure anche qui, la nostra cara e dolce tecnolo-gia, può aiutare. Oppure "uccidere" quelle realtà che - vuoiper scelta o vuoi per non curanza - preferiscono seguire lavecchia scuola. Bergamo Economia, in questo numero diottobre, presenta in copertina una famiglia di costruttoriche - fin dai primi anni del secolo scorso - ha seguito i det-tami del "costruire bene". La famiglia Gritti, di EdilGritti,ha intuito che in un periodo come questo l'innovazione puòessere la chiave di volta. Come? Puntando forte sulle tec-nologie che, complice il progetto Casaclima, possono ren-dere le nostre future case energeticamente sostenibili.Vero, l'accostamento può essere azzardato. Ma non è cosìlontano dagli Usa. Pure a Bergamo ci sono (e ci saranno)sempre realtà come Blockbuster che continueranno a navi-gare a vista forti del loro essere "grandi", ma che - vuoiper presunzione o vuoi per mancanza d'informazione -rischiano di trasformarsi in "piccoli" esempi di non lungi-miranza. E poi ecco sbucare la Netflix di turno che, con unminimo d'attenzione, riesce a cogliere quelle prospettivedi mercato nate dalla tecnologia. Noi, sinceramente, pun-tiamo su quest'ultimi.

I l motivo è semplice. E non parliamo della solita storiadi "Davide contro Golia". Ci riferiamo semplicemente acome, in questi ultimi due/tre anni gli scenari econo-

mici hanno totalmente stravolto il modo di fare impresa.A prescindere dalla tipologia di produzione ai giorninostri non basta più portare avanti la propria esperienzasettoriale coltivando il proprio "orticello". Affinare leproprie capacità produttive non è più l'unica chiave divolta, oramai è solo un collante per non essere totalmen-te distaccati dal mercato. Qualità e ingegno sono divenu-te indispensabili: EdilGritti, ad esempio, ha saputo colle-gare la storia del fondatore con la caparbietà dei figli. Unconnubio che ha portato alla scelta della tecnologia diCasaclima come cavallo di battaglia per le ultime realiz-zazioni residenziali. Lo fanno in tanti? Ora sì, ma lorosono stati fra i primi. Questo significa essere vincenti.Sfruttare la tecnologia e quello che di buono può fare nelproprio settore per non essere blockbusterizzati. E siachiaro: il concetto è universalmente utilizzabile per qual-siasi comparto produttivo e qualsiasi realtà aziendale.Solo così la storia che racconteremo ai nostri figli potràavere un lieto fine.

P s. Permetteteci di ricordare una persona a noi cara.Parliamo di PierAngelo Manzoni, direttore di Autotorinoa Curno, che purtroppo ci ha lasciati. Abbiamo avuto il pia-

cere di conoscerne le qualità e le doti anche se per troppo pocotempo. A nome del nostro presidente Paolo Agnelli, di tutta laredazione di "Bergamo Economia", di Antonio Milanesi e mio lenostre più sentite condoglianze alla famiglia.

IL CAPOREDATTORE

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG)Tel. 035/778011

www.calonitrasporti.com

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Sommario

A pagina 76

Ottobre 2010

76 CopertinaEdilGritti e CasaClima,la nuova frontiera dell'edilizia sostenibile

28 RiconoscimentiOdysseus: Confindustria premia le Pmi che anticipano il futuro

38 "A largo giro di posta"Tremonti alla Berghem Festpolemica sicura sulla 626

50 Parola all’associazioneContro i cattivi pagatoriborsa di studio della Lia

54 FidiConfiab, garanzie e finanziamenti dal volto umano

ECONOMIA& BUSINESS

Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l.

Presidente: Paolo AgnelliCuratori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

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96 La favolaG.L.A. Antichitànel "Paese delle Meraviglie"

100 Città&EventiLa 34° Strabergamo tagliail traguardo con il record

104 AnteprimaMINI Countryman,style d'alta quota

108 AnteprimaHonda CR-V 2019:eleganza automatica

112 Chi, dove e perchéFoto e curiosità

A pagina 82

RUBRICHE& EVENTI

A pagina 126

www.bergamoeconomia.it

AZIENDE

58 BelpaeseEx-Italcementi di AlzanoDaverio: “Il Colosseo del cemento”

62 La kermesseAltro che polipo indovino, a Bergamoscienza c'è la medusa scienziato

68 Business&TurismBCB, il turismo d'affari si fa con Trawel Group

72 EccellenzeSurface Expo, il futuro della finitura "Made in Italy"

82 Accoglienza"Hotel Le Cornelle"un'oasi di pace a Valbrembo

86 Il consorzio"San Spiridione": la prossimacittadella delle arti e mestieri

Errata corrige: in riferimento al numero 33 di Bergamo Economiasi precisa che alla domanda a pagina 79: Per un privato, quali sonoi vantaggi del’energia pulita? “Un impianto…l’ha installato. Al ter-mine dei vent’anni (e non trent’anni) finisce il conto energia”

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Notizie in breve

"Rien ne va plus, les jeux sont faits..." manon è detto perchè questa volta potreb-bero riaprirsi i giochi per il casinò di SanPellegrino. Oltre a Fini, nei pensieri delpremier Berlusconic'è la riapertura dellacasa da gioco in ValBrembana. La roulet-te brembana forsetornerà a girare ma,come al solito, primagirano le indiscrezio-ni. Stando, almeno, aquanto dichiarato dalsindaco di TaorminaMauro Passalacquaa margine della con-vention naziona-le della Destra, svoltasi nella cittadinacatanese. Nel corso di un faccia a fac-cia tra il premier e il primo citta-dino, "Berlusconi - ha riferito lostesso Passalacqua al sitoInternet gioconews.it - mi haribadito il suo personale impe-gno non solo per la nostra casada gioco ma anche per quella diSan Pellegrino. Ha poi aggiuntoche ci sono difficoltà politichenel procedere su questa strada,anche all'interno della sua coali-zione e che da più parti vengonoposti ostacoli di ordine morale".Parole di soddisfazione dalprimo cittadino di San Pellegrinoma da prendere, tuttavia, con lemolle. Gianluigi Scanzi, infatti, hadetto "Una buona notizia, sicura-

mente. Occorre però tenere i piedi perterra. La riapertura del casinò darebbeancora più forza all'operazione di svi-luppo in corso. Operazione, peraltro,

che prosegue e proseguirà indipenden-temente dal ritorno a San Pellegrino

della casa da gioco". Proprio un anno faerano state presentate in Parlamentoben 14 richieste per l'apertura di nuovecase da gioco in tutta l'Italia. Tre propo-

ste di legge su nuovi casi-nò arrivarono da SanPellegrino Terme: una fir-mata da Valerio Carraradel Pdl, una da partedell'onorevole GiacomoStucchi della Lega Norded una firmata dal depu-tato del Pdl Adriano Paroliche prevedeva un doppioluogo per l'apertura delnuovo casinò, dal primoaprile al 30 settembre l'a-pertura della casa da

gioco a San Pellegrino, dal primo otto-bre al 31 marzo a Gardone, per inte-

grare le rispettive offerte turisti-che. Adesso le speranze torna-no a riaccendersi passando perla città siciliana, attese (vadetto) più volte alimentate poipuntualmente deluse. Lariapertura dei tavoli verdi delcasinò brembano sarebbeun importante viatico, nonsolo per San Pellegrino chesta scommettendo sull'ospi-talità partendo dai progettidi ristrutturazione e recuperodelle Terme e del GrandHotel, ma per i turisti cheporterebbe nella valle. Nelfrattempo, però, "Rien ne vaplus, les jeux sont faits..."

"Rumors" "Take away"

Berlusconi favorevolea riaprire il casinò di San Pellegrino

All'aeroporto di Bergamo il primo bancomatdi lingotti d'oroMentre le quotazioni dell'oromacinano record su record, alloscalo Orio al Serio di Bergamo èstato inaugurato il primo distri-butore automatico di lingotti inItalia. Il "bancomat per sceic-chi" è stato aperto in concomi-tanza con un altro simile, posi-zionato all'hotel Westin Palace diMadrid. La scelta dell'aeroportodi Orio, invece, è decisamentepiù curiosa. Si tratta di uno scaloin cui transitano soprattutto volilow cost, di norma non di certofrequentata da gente che ha trale priorità il prelievo di lingottida un bancomat. L'obiettivo delbusiness, in ogni caso, è quellodi servire i clienti che volano inbusiness class, circa un milionedi passeggeri ogni anno. Il primoGold to go® (Oro a portar via,ndr) è stato inaugurato alla finedi maggio ad Abu Dhabi: dispen-sa dieci diverse varianti di lin-gotti d'oro 24 carati con diffe-renti disegni, come il canguro,la foglia d'acero e i Krugerrandin tagli da uno, cinque e diecigrammi. I prossimi distributorisaranno piazzati negli aeroportidella Malesia, all'interno dellefiliali di una nota banca russa ein Turchia. I bancomat di lingot-ti d'oro aprono la nuova fron-tiera commerciale dei distribu-tori automatici di prodotti dilusso: l'idea è di installare 500distributori nei vari aeroportid'Europa, oltre che nelle gioiel-lerie e nei negozi di lusso inGermania, Austria e Svizzera.

912 euroE' la cifra che si può risparmiare - secondo Altroconsumo - in un anno aBergamo, scegliendo i prodotti più convenienti. Ma in tema di concorrenza,per le città dove super e iper giocano al ribasso, Bergamo è a metà classifica

852Sono le imprese bergamsche dedite al benessere fisico. Nel dettagliosono: 66 palestre, 699 istituti di bellezza e 87 centri benessere. Dai datidella CCIAA di Bergamo, però, risultano 219 centri benessere. Mistero

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Negli ultimi mesi Google è stata a variotitolo protagonista di numerose disputegiudiziarie. Dopo alcune incertezze, la

Corte di giustizia ha proclamato un'importantevittoria sul fronte europeo. Il caso in questione èscaturito da una denuncia della LVMH (colossofrancese proprietario di diversi marchi, tra cui"Louis Vuitton"), la quale chiedeva alla Corteeuropea di esprimersi in merito all'utilizzo delbrand "Louis Vuitton" per la promozione di unproprio marchio. Il problema trae le proprie ori-gini dal funzionamento stesso del motore diricerca. L'utente inserisce una parola chiave el'algoritmo su cui lo stesso si basa gli offre varirisultati. Ebbene, nel caso in cui la parola inseri-ta sia di uso comune (autovettura, borsa) nonsussiste alcun problema. Al contrario, se, comespesso accade, l'utente inserisce un marchio("Volkswagen","Louis Vuitton"), comparirannocertamente le case produttrici, ma anche un dis-creto numero di link sponsorizzati acquistati daiconcorrenti delle due case in questione.Gli "inserzionisti" (soggetti che vogliono compari-re tra i risultati dell'operazione di ricerca dell'u-tente) pagano per acquistare una parola chiave(Ad-Word) e, pertanto, il soggetto interessato avendere un'autovettura o una borsa sarà indottoa comprare anche la parola chiave del marchio.L'utente, quindi, inserendo un dato marchio nontrova solo il relativo sito della casa produttrice,ma anche un facile accesso ai siti dei concorren-ti o di rivenditori di prodotti, a volte, contraffatti.La difesa della LVMH argomentava la propriaaccusa lamentando una violazione del trademark,considerato che l'inserzionista approfitta di unmarchio altrui per promuovere un proprio prodot-to. La pronuncia della Corte di giustizia è solol'ultima in ordine di tempo fra i vari giudici chia-mati a pronunciarsi sulla questione. Alcuni giudi-ci americani hanno considerato lecito il compor-tamento in questione, poiché la scelta di un mar-chio come parola chiave per un motore di ricerca

non costituirebbe un use in commerce. In sensoopposto, invece, i giudici francesi. In Italia, finoad ora, è stata pronunciata un'unica sentenzaanaloga che ha ravvisato in un comportamentosimile un'ipotesi di contraffazione di marchio e diconcorrenza sleale.Ovviamente gli interessi in gioco sono enormi ela stessa struttura del commercio in rete potreb-be assumere una struttura completamente diver-sa in funzione di una impostazione che proibiscala possibilità di vendere parole chiavi legate amarchi famosi. Ebbene, la Corte europea, con undeciso orientamento favorevole al mercato edalla concorrenza, ha stabilito che il servizio ad-words di Google non viola il copyright di alcunmarchio. La pronuncia della Corte distingue laposizione del prestatore o provider (Google) daquella degli inserzionisti. Se, infatti, nel caso incui siano questi ultimi ad utilizzare il marchiosussisterebbero gli elementi costitutivi della con-traffazione (uso di un marchio altrui, senza il con-senso del titolare, per beni in commercio), nelcaso del provider non si verifica tale situazione.Il motore di ricerca si limita a creare le condizio-ni tecniche per l'uso di un segno da parte dell'in-serzionista, ma ciò non configura un "uso" di talesegno. In capo al provider, pertanto, non si confi-gura l'illecito.La Corte ha ribadito, altresì, che i rivenditori chesmerciano prodotti di provenienza non "facilmen-te rintracciabile" non possono accedere al pro-gramma adword (che frutta a Google ben 23miliardi di dollari all'anno) e che, nel caso in cuivenga segnalata a Google la natura di un linksponsorizzato, la stessa si libera da eventualiresponsabilità solo eliminando il contestato link.Una sentenza che dimostra, secondo Google, che"i diritti legati ai trademark non sono assoluti,per una decisione che va nella direzione, piùvolte invocata da noi, di andare incontro meglioagli interessi del consumatore massimizzando lascelta delle chiavi di ricerca".

LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

ECONOMIA&BUSINESS

La scheda

ha conseguito unLL.M. presso laHarvard Law Schooled un Dottorato diricerca in diritto com-merciale pressol'Università degliStudi di Brescia.Italian Chair of theNew York State BarAssociation. È ammes-so all'esercizio dellaprofessione forensein Italia e a New York

STUDIO LEGALE AMORESEha sede a Bergamo Via Zelasco, 18; Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110 e a Londra 76 Holland Park, Tel +44 207 229 0889(www.amorese.eu)

Diritto dei marchi: il caso di Google alla Corte di giustizia

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L' anno che fra qualche mese ci lasceremoalle spalle non chiuderà, purtroppo, nes-sun ciclo, solo mesi di duro lavoro.

Stiamo attraversando, anche se il peggio pareormai passato, una crisi a livello mondiale digrossa intensità. Non siamo ancora in grado dicapire in quale fase ci troviamo, la cadutalibera si è ormai fermata, registriamo prudentisegnali di ripresa in alcuni settori, ma il raffor-zamento del sistema è ancora lontano e conesso anche l'equilibrio e lo sviluppo economico.Allo stadio attuale il consumatore è spaventa-to, ma non terrorizzato. Ha fatto certe rinunce adiscapito soprattutto della rete distributiva,soprattutto gli ipermercati. Si è rinunciato

volentieri allo "spesone" del sabato pomerig-gio, oneroso anche per il costo della benzina,per optare per una serie di spesette più picco-le, ripartite durante l'arco della settimana. Il consumatore è diventato selettivo, pedante epotendo ha optato per le marche private, cheappaiono in sostanziale rimonta in tutta Europa.Alla luce di tutto ciò, nel 2010 è stato registra-

to tra le piccole medie imprese una voglia dicontinuare ad innovare, a investire in ricerca esviluppo, per non lasciare che il prodotto vengatravolto da questa crisi mondiale.Su questo tema concordano vari osservatori.Che si stia vivendo in un clima di crisi e a voltepersino alla giornata, le aziende lo sanno bene,ma la maggior parte dei soggetti si prepara conun certo slancio al dopo crisi, continuando atenere la bandiera dell'innovazione, dellamarca, della qualità del prodotto.Perché non si può pensare di offrire, quando ilconsumatore ritroverà la fiducia, il credito, lavoglia e la passione di spendere, gamme di pro-dotti totalmente ripiegate sulla convenienza,

senza niente di buono da proporreoltre al prezzo.La crisi sta, quindi, cambiando anchele tendenze di mercato. Mai come inquesto momento vi è la necessità diritrovare un linguaggio per comunica-re. Un linguaggio che porti i valori delnostro fare, della nostra credibilità,della qualità dei prodotti italiani, del-l'efficiente assistenza dei nostriclienti. Bisogna rivalutare il made inItaly, rinnovarlo, dargli maggior lucee spessore attraverso l'arte dellacomunicazione.Quando un'impresa attraversa unafase di crisi, si scopre se la politicadi comunicazione adottata fino a quelmomento nei confronti del pubblicopiccolo o grande che ha creato una

base solita. Chi in piena crisi cerca il colloquioe si aspetta comprensione, ha già aspettatotroppo: prevenire è meglio che curare.Dobbiamo, comunque, essere onesti e consape-voli che, per le cadute di fatturato straordina-rie, ci vorranno molti anni per riportare l'attivi-tà ai livelli precedenti. Bisogna che le piccolemedie imprese stiano, quindi, attente a tagliare

CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

Crisi piccola media impresa:tra speranza e timore

La scheda

Dottore CommercialistaRevisore Contabile

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3,Tel +39 035 215205 +39 035 4136420 Fax +39 035 226736

i costi senza tagliare nel contempo ilvalore. Nella consapevolezza ditutto ciò bisogna continuare arielaborare le idee, a programmarenuove strategie aziendali e a pro-cedere con il continuo rinnovamen-to salvaguardando la qualità e ilcosto del prodotto finale.

ECONOMIA&BUSINESS

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Le insidie nella corporate e family governance:il passaggio generazionale

Molti esperti e molti fatti evidenziano,purtroppo, che le aziende familiari chesopravvivono alla terza generazione

sono molto poche e questo è da riferirsi princi-palmente agli effetti dei conflitti derivanti dallacrescita del numero dei familiari coinvolti nel-l'impresa. Questo fenomeno, se non adeguata-mente ordinato dalla messa in atto da parte delcapostipite di adeguati comportamenti e precau-zioni riguardanti anche la governance aziendale,è l'infido "principio di tutti i mali".

Studi effettuati e riportati dalla principale lette-ratura in argomento hanno identificato questipunti di debolezza come quelli tra i più comuninelle imprese: a) nelle aziende familiari nonviene preparato un piano strategico di sviluppointergenerazionale; b) solo pochissime famiglieimprenditoriali compila un management accounted un piano dei conti; c) raramente tutti i sog-getti coinvolti nella famiglia imprenditrice valu-tano come riferimento della performance azien-dale il cash flow gestionale; d) molto spessoinvece si instaura una forte competizione tra legenerazioni dei familiari attivi nell'azienda conovvie ripercussioni nella comunicazione tra laproprietà ed i managers, nelle politiche retributi-ve ed in quelle sui dividendi.

Come possiamo ben intuire tutti questi aspetti,estremamente eterogenei e discontinui, hannouna forte influenza sulla nascita dei conflitti, che,peraltro, vale qui la pena di ricordare non debbo-no essere necessariamente degli aspetti negativie deleteri. Essi, per contro, dovrebbero esseretutt'altro ovvero dovrebbero poter essere l'occa-sione per l'avvio di un percorso di crescita e dicambiamento vantaggioso per l'impresa familiaree per la sostenibilità del proprio business.

A conferma ci viene in aiuto un ulteriore ele-mento emerso nelle ricerche effettuate in pas-sato riguardo le aziende familiari: una elevatapercentuale delle stesse aziende analizzate eche mostravano segni di difficoltà, mostravanoaltresì elevate possibilità di crescita nelmedio/lungo periodo.

La gestione del conflitto

C ome fare quindi a raggiungere questo obiet-tivo? Il conflitto ha una doppia faccia: unapositiva ovvero quella di farsi valere e di

esprimere se stessi e l'altra negativa ovvero quel-la di mostrare inadeguatezza nel gestire il contra-sto ed il diverso. Non è possibile prendere il buonoinsito nel primo valore senza "metter mani" ancheal secondo e più difficile, aspetto.

Non esiste una formula magica ma quando nell'in-terno di una struttura familiare ramificata e resacomplessa dal passaggio generazionale si avvia unprocesso conflittuale tra alcuni componenti, lapriorità diventa la gestione di quel processo daparte del leader, semmai con l'assistenza di un pro-fessionista esterno capace di implementare nellostesso la capacità di ascoltare, di analizzare e difar nascere soluzioni.

L'esperienza passata, disseminata di "crisi familia-ri ed aziendali", dovrebbe far riflettere sul dannonascente dal non prendersi cura del conflitto edalla smania di risolverne solo gli aspetti esterioried oggettivi. Dividersi le caramelle nella manierapiù oggettivamente equa possibile potrebbe esse-re stato il sogno di tutti noi quando eravamo bam-bini, ma l'impresa è un'altra cosa!

L'impresa, se ci riferiamo alla sua definizione eco-nomica, è un tutt'uno destinato a durare illimita-tamente…non nasce per essere divisa equamen-te: in questo caso possiamo parlare più di liquida-zione che di funzionamento.

Cosa fare

R isulta ben chiaro pertanto che, nel lungo periodo,gran parte delle performances economiche delleaziende risulta discendere da un'anima ben più

profonda che da freddi studi di trend basati su indici.

L'azienda in salute, nasce in salute, si sviluppa insalute e si adopera per rimanerci. Cosa fare?Bisogna, come abbiamo detto, prima di tutto evitareil sorgere dei conflitti con i metodi tradizionali, con-solidati dalla pratica e cioè: a) aprire quanto piu'possibile il board dell'impresa a soggetti esterni edindipendenti; b) contestualizzare e regolamentare ilpiù possibile le regole del gioco magari con l'istitu-

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ECONOMIA&BUSINESS

PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

La scheda

zione di un "Consiglio di famiglia"; c)creazione di un sistema di regole opera-tive rivolte a gestire la quotidianità eche consentano di dare una chiave dilettura alle problematiche quali i pattiparasociali ed i patti di famiglia.

D'altro canto non bisogna trascurare diaffiancare alle iniziative anzidette l'indi-spensabile aspetto della gestione dina-mica del conflitto ovvero bisogna fare inmodo di tenere sempre aggiornata quel-la capacità interna alla famiglia od all'a-zienda di autodeterminarsi delle solu-zioni condivise ed eque per tutti: per svi-luppare questa capacità, primus interpares, la figura del Mediatore Sociale eFamiliare ci puo' venire incontro.

Dottore in economia,associato FBLC e mediatore socialeCon esperienza trentennale è specializ-zato nell’empowermentdi soluzioni relazionali-gestionali per imprendi-tori, familiari, stakehol-ders e management

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O rmai da diversi anni, sia in sede Comunitariasia nazionale, si è dato avvio ad una politicad'incentivazione alla produzione d'energia

elettrica/termica da biomasse e biocarburanti por-tando ad una sempre maggiore attenzione da partedel mondo agricolo al settore energetico. Si va quindi affermando una nuova concezione dell'a-gricoltura, chiamata a svolgere un importante ruolo ditutela dell'ambiente e di contri-buzione alla diminuzione deglieffetti negativi dei cambiamen-ti climatici attraverso la produ-zione d'energia pulita. L'attività agro-alimentare può,quindi, costituire sia una risor-sa economica per l’imprendito-re che una risorsa energeticaimportante per l’ambiente. La definizione di biomasse è datadella Direttiva 2001/77/Ce che leclassifica come "la parte bio-degradabile dei prodotti, rifiutie residui provenienti dall'agricol-tura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dallasilvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la partebiodegradabile dei rifiuti industriali e urbani". Posto che per biomassa si intende anche la parte bio-degradabile dei rifiuti, si è reso necessario comprende-re se i residui agricoli impiegati a fini energetici debba-no essere classificati come rifiuti dovendo, quindi,essere assoggettati alla restrittiva disciplina vigente inmateria o, piuttosto, come sottoprodotti. Una risposta a tale quesito è data dall'art. 185 del d.lgs152/2006 che considera quali sottoprodotti i materialifecali o vegetali se reimpiegati in impianti aziendali ointeraziendali per produrre energia, calore o biogas. L'importante è che il riutilizzo sia integrale e certo e chefin dalla fase di produzione sia individuato il processoproduttivo a cui il materiale è destinato. E', invece, nel momento in cui nasce l'obbligo o lavolontà di disfarsi degli scarti agricoli che questivengono classificati come rifiuti.

In tali casi, l'esigenza di applicare il regime dei rifiutinasce per garantire la costante tracciabilità e controllodi tali residui e per evitare che il proprietario se ne disfia danno dell'ambiente. Perché i residui agricoli siano classificati sottoprodot-ti è, inoltre, necessario che gli stessi soddisfino requi-siti merceologici tali da garantire che il loro impiegonon dia luogo a danni all'ambiente con emissioni o

impatti diversi da quelli preven-tivati per l'impianto a cui sonodestinati e che tali sostanzenon abbiano un semplice valo-re economico bensì un vero eproprio valore di mercato. Da ultimo, è necessario che iresidui non vengano sottopo-sti ad operazioni preliminaritali da far perdere alla sostan-za la sua identità e le qualitàche possedeva al momentodella produzione. In merito, una Comunicazionedella Commissione europea del

21.02.07 ha precisato che, per poter essere qualificaticome sottoprodotti, i residui di produzione non devonoessere necessariamente reimpiegati "tali e quali" mapossono subire semplici trattamenti che facciano, però,parte integrante del ciclo produttivo originario. Nel dicembre del 2008 l'Unione Europea ha emanatola nuova direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE) cheha apportato importanti novità al concetto di sotto-prodotto. Permane la certezza del riutilizzo, ma senza la necessi-tà che il processo di produzione o utilizzazione sia pre-ventivamente individuato. Non è più richiesto il riutilizzo integrale del residuo conla possibilità di acquisto ed impiego anche solo di unaparte del materiale. Infine, la nuova disposizione comunitaria non impedi-sce più qualunque trattamento preliminare sullasostanza od oggetto, affinché questo sia consideratosottoprodotto, ma solo "l'ulteriore trattamento diver-

LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

ECONOMIA&BUSINESS

Energia da biomasse: una nuova frontiera per l'agricoltura

La scheda

Avvocato presso il Foro di BergamoHa conseguito un master in Dirittodell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo

STUDIO LEGALE PUTORTìHa sede a BergamoVia Silvio Spaventa, 25Tel. - Fax 035 [email protected]

so dalla consueta pratica industriale". All'art. 2 sono comunque esclusi dalladisciplina sui rifiuti dettata dalla diretti-va medesima le materie fecali utilizzateper la produzione d'energia da biomassemediante processi o metodi che nondanneggiano l'ambiente ne mettono inpericolo la salute umana.

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L a rubrica che lo scorso anno è stata orientata adargomenti inerenti la formazione prosegue, perdecisione dell'Editore cui va il mio ringraziamento,

anche quest'anno con nuovi temi. La scelta di analizzarela presenza femminile all'interno dell'Imprenditoria ita-liana ed il rivolgere queste riflessioni ad un territorio cheha una folta presenza di Aziende, non vuole assoluta-mente prescindere dall'aspetto formativo ma, anzi, desi-dera fornire uno stimolo ad un argomento che a miomodesto avviso necessita di una spinta formativa impor-tante. Innanzitutto vanno separati tre aspetti:

Le iniziative imprenditoriali in "rosa":quelle iniziative cioè che sono frutto dell'intraprendenzadi un singolo o più persone che, avvalendosi delle agevo-lazioni previste dalla legge, creano aziende già in parten-za tutte al femminile. Da un'indagine semestrale realizza-ta nel 2009 da Unioncamere, emerge che nel 2008 il tassodi crescita dell'universo delle imprese guidate da donne ècresciuto dello 0,2%. In questa indagine, emerge un datoimportante che riguarda la 'tenuta' delle imprese indivi-duali guidate dalle donne in relazione alla performance diquelle con a capo un uomo. Emerge sempre dall'indagineinoltre che le imprenditrici hanno un'età giovane, a mag-gior ragione quindi una formazione di tipo gestionale edorganizzativo aiuterebbe queste Aziende a procedere conintelligenza ed accelerazione di passo.

Le aziende che hanno una forte presenza fem-minile solo in ruoli esecutivi:Del 46% delle donne occupate in Italia solo il 2,1% hauna presenza dirigenziale in Aziende quotate, ne conse-gue che la restante popolazione femminile occupata haruoli posizionati tra l'esecutivo e l'intermedio. L'elementoformativo in questo caso dovrebbe vertere sulla motiva-zione verso le attività che in questo modo risulterebberoessere più "sopportabili" considerato il carico doppiodella donna che lavora e che ha famiglia.

Le aziende che hanno una componente diri-genziale al femminile:Secondo Il Sole 24 ore l'Italia è l'ultima in Europa per lapresenza di donne nei Cda delle società quotate (2,1%),non solo ben distante dalla Norvegia (44%), ma anche

dietro al Portogallo (3%). Nei Cda delle aziende quotate,il 94% dei consiglieri è uomo, solo il 6% donna. I datiufficiali della Consob relativi al 2009 mostrano che su4.395 membri dei Cda delle società italiane quotate inBorsa, le donne sono solo 307, vale a dire il 6,9%, ed inmaggioranza appartengono alla famiglia proprietariadell'azienda. Più del 93% delle posizioni manageriali èancora oggi ricoperta dagli uomini. Delle posizioni censi-te, 809 (il 6,9%) sono rivestite da donne in ruoli di verti-ce (presidente, amministratore delegato, vicepresidente)o di prima linea (direttore di funzione o di divisione). Inquesto caso indispensabile una visione gestionale, orga-nizzativa e motivazionale.

A questo punto è necessario puntualizzare che il datostatistico riportato, pubblico e disponibile per tutti pres-so le fonti citate, non sancisce la capacità o meno delledonne nel ricoprire ruoli manageriali ma riporta unasituazione che le donne potrebbero modificare e su cuisarebbe necessario operare una seria riflessione, anchein funzione delle nuove generazioni. Non volendo entra-re nelle tematiche sociali, che richiamano al supportonecessario per le donne lavoratrici, cerchiamo di soffer-marci invece su problematiche che riguardano più davicino i singoli individui dove giocano elementi di volon-tà, preparazione e formazione specifica per l'acquisizio-ne di ruolo. Questo a mio avviso è il tema da affrontaree che cercheremo, infatti, di esaminare: come ci si puòpreparare a ruoli manageriali portando in questi tutte lecaratteristiche positive dell'essere femminile quali lecapacità organizzative, l'intuitività e la disponibilità alladiplomazia. Abbiamo visto, sempre consultando i dati,che molte delle presenze femminili nei CdA sono rap-presentati da componenti della famiglia, se così è nonsembra argomento sufficiente essere un componentedella famiglia per assumere ruoli manageriali, in questocome in tutti gli altri casi è necessario che le donnesiano capaci di assumersi la responsabilità sociale diprepararsi al ruolo né più né meno di come deve fareuna classe che vuole essere dirigente. Non servonoassegnazioni di "quote" a creare i presupposti di conti-nuità di una presenza femminile importante nell'area didirigenza Aziendale, serve la consapevolezza che ènecessario conquistare le posizioni con rigore e forma-

IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

La scheda

laureata in Sociologia a Roma, specializzandosisoprattutto in tecniche di gestionedella Risorsa Umana e FormazioneHa lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia,ora Q8, e la Meridiana

zione specifici, senza le remore che sino adoggi possono avere condizionato più ledonne che gli uomini nell'assunzione diresponsabilità manageriale. Motivazionee formazione quindi rimangono i temi daaffrontare unitamente alla preparazionedi tipo economico e gestionale, indispen-sabili per poter esigere un ruolo non perattribuzione di "quote" ma per capacitàinequivocabilmente dimostrabili.

ECONOMIA&BUSINESS

Aziende in rosa, in Italia si deve crescere

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A BergamoMarcegaglia detta l'agenda del Governo

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ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

"Riduzione della burocrazia e del costo delle regole,stipula di un nuovo patto sociale, taglio del fisco eattuazione del federalismo fiscale, investimenti sulcapitale umano, cioè ricerca scientifica e istruzione

tecnica, nomi e luoghi per il nucleare e crescita economica delPaese. I punti sui quali agire sono grossomodo gli stessi indicati dalministro dell'economia Tremonti, adesso il problema è prenderedelle decisioni". Emma Marcegaglia, presidente degli industriali, hasalutato così gli imprenditori bergamaschi presenti al Centro con-gressi Giovanni XXIII per l'assemblea generale di ConfindustriaBergamo, ricordando, per l'ennesima volta, i punti che dovrebbero

IL CONVEGNO

Al Centro congressi Giovanni XXIII, ospiti dell'assemblea di Confindustria

Bergamo, il ministro del Welfare Sacconi e il vicepresidente della Commissione Europea

Tajani. Dentro la numero uno degli industriali striglia l'esecutivo, fuori i lavoratori Indesit

al grido: "Lavoro, lavoro, lavoro"

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occupare il Governo. Nota di colore: "con unsenso di stanchezza perché sono le stessecose che da trent'anni vengono dette". Li hainvitati a ricompattarsi, dando fine alle divi-sioni interne, per mettere "in cima all'ordinedel giorno dell'agenda del Governo il temadella crescita, perché non si vede una veravolontà di puntare sul risanamento econo-mico del Paese". I lavori dell'assembleaannuale, intitolata "Verso il nuovo: le impre-se che saremo", sono stati aperti dalla rela-zione di Carlo Mazzoleni, presidente degliindustriali bergamaschi di fronte a MaurizioSacconi, ministro del Welfare, al vice-presidente della Commissione EuropeaAntonio Tajani e al presidente nazionaledi Confindustria che ha chiuso la giornata diconfronto. ''Si rimettano insieme - ha insisti-to Marcegaglia - perchè vogliamo un gover-no che vada avanti e faccia quello per cui èstato votato. Sono stati votati tre volte quin-di è un problema loro, a noi non interessanole polemiche politiche, ci danno fastidio evorremmo una politica concentrata tuttasulla crescita. Non è più possibile sentireparlare di tutto e non dei problemi veri chedobbiamo affrontare tutti i giorni e cheriguardano, appunto, la crescita e l'occupa-zione''. Non poteva essere più diretta di cosìil presidente degli industriali che si è rivolta,esplicitamente, alla maggioranza e all'ese-cutivo per chiedere di riportare il dibattitosui temi dello sviluppo, "senza un'ossessio-ne per la crescita ci sarà meno benessereper tutti. Il nostro paese cresce poco, appe-na un 1,2% quest'anno, contro il 3,4% cheporterà a casa nel 2010 la Germania. Non èpiù il momento delle chiacchiere e delle

riflessioni perchè i tavoli e le riflessionidevono poi portare a delle decisioni nel piùbreve tempo possibile. Aspettare ora, men-tre gli altri stati si stanno muovendo vuoledire perdere altro tempo". Su tutti il "proble-ma fondamentale" della riduzione delletasse. "Può anche avere un senso nontagliare la pressione fiscale - ha spiegatoMarcegaglia -, ma bisogna ridistribuire ilcarico fiscale in modo che sia minore per leimprese e per i lavoratori che sono coloroche tengono in piedi il Paese". Per ridurre letasse potrebbero essere utilizzati una partedegli introiti della lotta all'evasione fiscaleche "non possono solo andare a coprire iconti pubblici ma devono essere utilizzatianche per ridurre le tasse". Favorevole alfederalismo fiscale "purché porti alla ridu-zione della spesa pubblica improduttiva,degli sprechi e degli enti inutili" . Secondo laleader degli industriali, inoltre la norma "dicui si parla e che prevede la ineleggibilitàdegli amministratori che non rispettano iconti, soprattutto quelli sanitari, ritengo chesia giusta e importante. La chiedevamo datempo". Per la ripresa, accanto al federali-smo fiscale servono però altri provvedimen-ti: "una scommessa seria su ricerca, innova-zione, scuola, infrastrutture, il taglio dellaburocrazia". In materia contrattuale, EmmaMarcegaglia non lascia spazio ad interpre-tazioni perché Confindustria, sulle deroghepreviste dalla riforma siglata lo scorso annocon Cisl e Uil ma non dalla Cgil, "andràavanti senza accettare i veti di nessuno".

Confindustria Bergamo. "Entro fine anno- ha sostenuto il presidente degli industriali

Presidio unitario di Fim-Cisl,Fiom-Cgil, Uilm Uil e Uglper ricordare il caso Indesitdavanti alla sede del centrocongressi Giovanni XXIII diBergamo dove era in corsol'assemblea provinciale diConfindustria. I rappresentan-ti dei sindacati dei metalmec-canici, presenti con le rispetti-ve bandiere, hanno distribuitovolantini per ricordare alla pre-sidente Emma Marcegaglia, alministro del Welfare MaurizioSacconi e al vicepresidentedella Commissione Europea,Antonio Tajani, il problemadella Indesit, la fabbrica di elet-trodomestici di BrembateSopra a rischio chiusura, su cuisono in corso continue discus-sioni al ministero del Lavoroa Roma. Secondo EugenioBorella, segretario generaledella Fiom di Bergamo, "oltreal problema della crisi, che inprovincia si fa sentire, comehanno dimostrato i numerosilavoratori presenti al presidio"sul tavolo c'è la questionedella rappresentanza, "servononuove regole perchè il rischio èche sindacati minoritari firminoaccordi validi per tutti senzaconsultare i lavoratori".

In strada il presidio di protesta Insedit

La platea

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bergamaschi, Carlo Mazzoleni - l'industria bergamasca potrebberecuperare più della metà della produzione perduta nei 18 mesi dicrisi". L'obiettivo è "tornare alle quantità della primavera 2008 entro il2011", livelli che il resto del Paese, secondo il Centro studiConfindustria, dovrebbe rivedere non prima del 2013. Il presidente diConfindustria Bergamo ha aperto con unavena di ottimismo l'assemblea annualeanche se non ha nascosto che "quando siriuscirà a tornare sui livelli produttivi dellaprima metà del 2008 la domanda di lavoronell'industria rischia di attestarsi a livelliinferiori a quelli che Bergamo aveva rag-giunto". Nulla sarà più come prima e questacrisi è destinata a lasciare il segno, da qui loslogan "Le imprese che saremo", scelto perl'assemblea convocata al Centro Congressi.Un tema che tocca le imprese, i lavoratori equei livelli occupazionali che al momentopaiono irraggiungibili se non si cambia. "Sideve avviare - ha auspicato il numero unodegli industriali bergamaschi - un'efficaceriforma del funzionamento del mercato del lavoro che consenta direcuperare la piena occupazione. Allo stato attuale i Centri per l'im-piego non funzionano; l'uniformazione del libretto formativo del citta-

dino è, di fatto, inattuata; più in generale non si riesce ad avere unafotografia adeguata della quantità della disoccupazione e della qua-lità delle persone in cerca di lavoro". Una battuta d'arresto riguarda irilevanti finanziamenti per la formazione che non vengono gestiti almeglio, infatti "a Bergamo registriamo una crescente indisponibilità a

partecipare a percorsi formativi finalizzati ad unanuova occupazione. Non mancano casi di abusoe strumentalizzazione degli ammortizzatori socia-li". Il pensiero corre, poi, al Progetto val Serianapoi diventato Modello Bergamo, l'iniziativa vara-ta con tempestività per cercare di combattere lacrisi in terra orobica. "Dall'accordo fra le partisociali sono passati 18 mesi. Un tempo forse noneccessivo per la burocrazia, ma certamente inac-cettabile per le esigenze delle persone e delleimprese". "La necessità di definire nuove regole- ha sottolineato Mazzoleni - nelle relazioni indu-striali e nei contratti di lavoro per metterli in sin-tonia con l'esigenza di sviluppo è uno dei pas-saggi cruciali per la modernizzazione del Paese".La relazione del presidente getta, poi, uno sguar-

do sul futuro, verso le imprese che saremo. "Le imprese che saremo"sono quelle che punteranno sull'innovazione e rilancia un vecchio pal-lino: "E' necessario mettere a sistema i nostri preziosi asset per la

Alberto Bombassei

Da sinistra:Andrea MoltrasioRoberto Sestini e Emilio Zanetti

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''Il caso della Fiat di Pomigliano è uncaso emblematico dove c'è menoStato e più sociale''. E' quanto hasostenuto il ministro del WelfareMaurizio Sacconi, intervenutoall'assemblea degli Industriali diBergamo. Secondo Sacconi ''la Fiatevoca grandi incentivazioni pubbli-che ma a Pomigliano vuole invecerealizzare un investimento impor-tante senza incentivi ma solo attra-verso un'incentivazione comunita-ria e sociale''. Il ministro è interve-nuto anche sulle recenti polemichecirca i rapporti con le parti sociali el'effettiva rappresentanza di ognisingola organizzazione, dibattitoriacceso dopo i recenti accordiseparati e proprio dopo il referen-dum sull'accordo per la riconver-

sione dello stabilimento Fiat diPomigliano. "Il problema della rap-presentanza delle varie parti sociali- ha detto il ministro del Welfare - èun problema che attiene il reciprocoriconoscimento e che non puòessere stabilito per legge. Solo leparti possono stabilire i criteri delreciproco riconoscimento. No a unalegge sulla rappresentanza, peròpossiamo fare un ddl sulla riformadella regolamentazione del diritto disciopero nei trasporti, in cui si ipo-tizzi la comunicazione al mercatosulla rappresentazione delle orga-nizzazioni che hanno proclamato losciopero". Il ministro del Welfare lodice a chiare lettere: la legge sullarappresentanza non fa parte dellepriorità di questo governo. Anzi, iltitolare del lavoro è contrario allastessa fondatezza di un siffattanorma. Tornando invece sul temache costituisce una precisa richie-sta di legge da parte della Cgil, a cuipiù volte si è riferito Sacconi nelcorso dell'intervento definendolocome "il sindacato che non ha fir-mato", il ministro si è rivolto agliindustriali presenti in aula. "Viandrebbe - ha chiesto - di chiamareil giudice anche nelle relazioni sin-dacali, anche per stabilire la validitàdi un contratto? Credo che debba

affermarsi la logica della sussidia-rietà tra le parti, guai se irrigidiamole relazioni industriali che invece noivogliamo sempre più flessibili". Dicontrattazione, ha parlato ancheEmma Marcegaglia e i toni nonsono stati dissimili, perché "non puòpiù esserci un contratto nazionaleinderogabile che vada bene a tutti.Cercheremo di tenere sempreaperti i tavoli a tutti, ma sul temadella produttività abbiamo deciso disupportare Pomigliano e lo sforzo ditutti gli imprenditori che chiedono digovernare le fabbriche, renderle piùflessibili e produttive ed avere piùstraordinari". Quanto alla Cgil e allaFiom, anche in questo caso mainominate ma evidente oggetto delleparole di Marcegaglia, viste le loroopposizioni alla riforma prima e allederoghe contrattuali dopo, la presi-dente ha aggiunto: "non tolleriamoche si dica che Confindustria vuoleledere i diritti, mentre si cerca didifendere i falsi invalidi e i falsimalati. Questo non lo tolleriamo".Riferendosi ancora al progetto diFabbrica Italia (Fiat) di investiresu Pomigliano in cambio di dero-ghe sul contratto, Marcegaglia hachiarito: "andiamo avanti, l'obiet-tivo è di avere contratti aziendaliper il 70% dei lavoratori".

ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, a partire dallerealtà consolidate del Polo di Dalmine e del Kilometro Rosso. C'èun progetto di Confindustria Bergamo. Lo si valuti, lo si migliori: itempi sono maturi per la loro integrazione". "Le imprese che sare-mo" sono quelle che guarderanno fuori dai confini nazionali per-ché "adesso le sfide sono la multi-localizzazione, l'integrazione ela razionalizzazione dei poli produttivi e la segmentazione dell'of-ferta e dei mercati". "Le imprese che saremo" sono quelle che cre-sceranno nelle loro dimensioni, capaci di "accompagnare gliimprenditori in tutti i processi di sviluppo e di crescita d'impresae, soprattutto, ad esplorare la via maestra finora impervia delleaggregazioni e delle reti. Questo diventa l'impegno di medio

periodo di Confindustria Bergamo. Dal prossimo anno metteremoa disposizione delle aziende associate un laboratorio interdiscipli-nare di consulenza personalizzato". Il discorso di Mazzoleni sichiude con un appello e una rassicurazione. L'appello: "Servononuove iniziative e la collaborazione di tutta la comunità, guidatadalle istituzioni pubbliche. Serve un piano per la mobilità sosteni-bile che consenta di intervenire sulla infrastrutture ferroviarie connuovi interventi, al fine di costruire un territorio in cui tutti i modidi trasporto possano contribuire a realizzare un'attrattività a bassoimpatto di emissioni". La rassicurazione: "In un habitat che resti-tuisca valore, in un sistema coeso, con una politica che rimettaal centro i fattori produttivi, le imprese sono pronte ad investire".

Sacconi: "No ad una legge sulla rappresentanza"

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Confindustria premia le Pmi che anticipano il futuroRICONOSCIMENTI

Skyline srl., Ariete srl., Eurovia srl., Brevi srl., FRA.MAR spa sono le cinque imprese che hanno ottenuto "Odysseus 2010, navigare nelle idee", il riconoscimento destinato alle Pmi che si distinguono per l'innovatività di progetti, prodotti e servizi

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La crisi si vince a colpi di innovazione. Cinque sono le impre-se che hanno ottenuto "Odysseus 2010, navigare nelleidee", il riconoscimento che Confindustria dal 2008 asse-gna alle aziende che si distinguono per innovazione e ricer-

ca, ambiente ed energia, valorizzazione del territorio, immagine equalità, risorse umane e sicurezza. La consegna è avvenuta nellamattinata di lunedì 20 settembre al Centro Congressi nell'ambitodell'Assemblea generale di Confidustra Bergamo. I vincitori hannoricevuto il premio dalle mani del presidente di ConfindustriaBergamo, "sembra passata una vita dalla prima edizione di que-sto premio - ha detto Carlo Mazzoleni -, quando navigavamocon il vento in poppa. Poi abbiamo incontrato una tempesta for-midabile, ma essere qui oggi è la migliore dimostrazione di comele imprese hanno saputo reagire alle difficoltà". Presente alla ceri-

monia anche la presidente di Confindustria Emma Marcegagliache si è complimentata per le capacità e la tenacia delle aziende.

Ecco i vincitori:

Innovazione e ricerca: Skyline srl. Trasporti eccezionali: carro ferroviariomodulare 28-44 assi In due anni di lavoro SKYLINE ha progettato un carro ferroviariomodulare a 28-44 assi per trasporti eccezionali specializzato per ilmercato USA. Le caratteristiche costruttive assolutamente innovativepermettono la trasformazione, in tre giorni e sostituendo solo pochestrutture, da 28 a 44 assi; il carro più grande mai concepito al mondo,lungo a carico quasi 90 metri e con portata utile di 1000 tonnellate.

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

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Ambiente ed Energia Manifattura: Ariete srl. Polarwool isolante termoacustico per l'edi-lizia, 100% naturale in lana di pecora.Il pr odotto è sostenuto da numerose prove e certificazioni energe-tiche ed acustiche di laboratorio. Elevate prestazioni acustiche, ter-miche sia invernali, che estive, gran-de traspirabilità, evita la formazionedi umidità e muffe negli edifici.Questa parziale conversione azienda-le da tessile a edile ha permesso l'u-tilizzo di prodotti naturali reperibili sulnostro territorio e la loro valorizzazio-ne, con un forte sostegno agli alle-vatori ovini dell'intero arco alpino.

Valorizzazione del territorio: Eurovia srl. YOU BERGAMO - ANew Turism Style 2010-2011Un progetto turistico rivolto allacrescita del Brand Bergamo, pro-ponendo la Città e il suo territoriocome destinazione turistica emer-gente. È l'unico tour operator inco-ming bergamasco dedicato allapromo-commercializzazione dell'offerta turistico culturaledi Bergamo e della sua Provincia. YOU BERGAMO proponepacchetti e servizi turistici flessibili e personalizzabili.

Immagine e qualità: Brevi srl. Campagna pubblicitaria di 5 progetti.Brevi e Grandi Navi Veloci: partnership per rendere più sereno esicuro il viaggio in nave ai bambini fino ai 3 anni. Brevi SLEX: lasedia-pappa evolutiva che garantisce la corretta postura e inven-ta un altro modo di stare insieme a tavola fin da pic-coli. Brevi Vivalapappa: prodotti per lo svezzamentoinnovativi, tecnologici e dal design allegro per lagioia dei bambini. Brevi OKI b.fix: seggiolino auto cheunisce tecnologia e sicurezza con all'efficacia dellaprotezione antimicrobica e la massima traspirabilitàdel tessuto. Brevi Soft & Play: box innovativo natoper sviluppare l'attività motorio-sensoriale del bam-bino e stimolarlo alla scoperta di un nuovo mondo.

Risorse umane e sicurezza: FRA.MAR spa Fra.Mar. trasmette al proprio personale la cultura delservizio attraverso un'attività di formazione conti-nua, sia riguardo agli aspetti legati alla sicurezza ealla salvaguardia ambientale, sia alle relazioni con iclienti. Una particolare attenzione viene rivolta alpersonale femminile, che rappresenta l'80% deidipendenti, attraverso flessibilità dell'orario, contrat-ti part-time e con la recente realizzazione di un asilo

nido interaziendale. Anche nei confronti del personale extra-comunitario, pari al 30%, la sensibilità aziendale è altissima esi traduce in una costante azione di supporto all'integrazione.

Nell'ambito di Odysseys 2010 anche due menzioni speciali. La primaè andata a Sanpellegrino Spaperla categoria Ambiente ed energiaper "L'incredibile viaggio di Verino ei suoi amici". Si tratta di un'iniziativapatrocinata tra gli altri dal ministerodell'Ambiente, Regione Lombardiae dal Comune di San Pellegrino,per la promozione e la sensibiliz-zazione dei cittadini sul tema dellaraccolta differenziata, del riciclodelle bottiglie in plastica e il con-sumo responsabile dell'acqua.

Seconda azienda premiata è statala Smi Spa per la categoria Risorseumane e sicurezza, con il progetto"Alternanza scuola-lavoro". Dallacollaborazione con diversi istituti diistruzione superiore ad indirizzo tec-

nico e scientifico della provincia di Bergamo è nato un percorso spe-rimentale di collaborazione tra scuola ed impresa della durata dialcuni mesi, durante i quali gli studenti sono stati coinvolti attiva-mente nelle varie fasi in cui si articola l'attività aziendale Smigroup.La prima edizione del progetto ha coinvolto circa 30 ragazzi delle quin-te classi dei corsi di ragioneria, geometra e liceo scientifico dell'isti-tuto ISIS "David Maria Turoldo" di Zogno (Bergamo). I ragazzi hannorealizzato un multi-pack per il vino con una maniglia, prodottogià sul mercato e distribuito da una ditta italiana del Nord-Italia.

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Raffaele Bonanni a Bergamo per i 60 anni del sindacato giudica sbagliato "l'atteggiamento di chi vuole creare occupazione per legge I diritti ci sono solo se c'è una buona economia, se ci sono le aziende in piedi". Il giuslavorista Pietro Ichino con 40 anni di tessera Cgil: "La Cisl ha sempre avuto ragione"

L'ANNIVERSARIO

"Non si può avereil lavoro per legge"

ECONOMIA&BUSINESS

"La partecipazione del lavoratoreè l'unica strada possibile, l'unicastrada che si può opporre all'an-tagonismo e può far riflettere

sulla vita e sul lavoro". Il monito è del segre-tario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, nelcorso del dibattito che si è svolto inSant'Agostino, alla Fara, per i 60 anni del sin-dacato. Da Bergamo, il segretario generaledella Cisl se n'è andato raccogliendo gliapplausi calorosi della platea di Cislini convin-ti. Nessun rimasuglio della contestazione dicui è stato fatto oggetto l'8 settembre scorso,

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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quando alla festa del Pd di Torino, è stato colpito da un fumogeno lancia-to da una giovane militante dei centri sociali. La stessa sorte che è tocca-ta al giuslavorista Pietro Ichino, anch'egli presente a Sant'Agostino, con-testato alla Festa Democratica di Milano il 13 settembre scorso da unatrentina di giovani dei centri sociali che hanno tentato con urla e provoca-zioni di interrompere il suo intervento. Quando il giuslavorista ha preso laparola, sono partiti i fischi al grido di "vai a lavorare". Poi hanno cercato dioffrirgli una tuta blu e una cuffia da lavoratore del call center, ma sono statiallontanati dal servizio d'ordine e polizia. Si spiegano così le imponentimisure di sicurezza adottate dalle Forze dell'Ordine all'Università diBergamo per un convegno non blindato (l'ingresso era libero senza richie-sta di documenti, ndr) ma comunque tenuto sotto controllo da Polizia eCarabinieri, proprio per la presenza tra gli ospiti di Raffaele Bonanni ePietro Ichino. Tre mezzi della Polizia (un'auto, un furgone e un blindato anti-sommossa) a presidiare un ingresso dell'ateneo, altrettanti dei Carabinieri(sempre un'auto, un furgone e un blindato) a sorvegliare l'altro ingressoper le auto, mentre l'entrata principale dell'Università era monitorata da

due agenti di Polizia in borghese. Diversi Carabinieri, questa volta in divi-sa, hanno pattugliato i cortili e i chiostri interni dell'edificio, tenendo costan-temente sotto controllo la sala che ha ospitato il dibattito. Uno schiera-mento di forze che in questo caso non ha dovuto intervenire, ma che testi-monia quanto i temi legati al lavoro siano di strettissima attualità e quan-te siano le forze chiamate a parteciparvi. Meglio se in modo democratico.

Raffaele Bonanni. "In tutti i paesi democratici i populismi hanno fortu-na perché hanno avuto il terreno più adatto per farlo, verticalizzando ilpotere - ha detto il segretario della CISL -. L'antidoto è la partecipazione,facendo crescere la capacità di ciascuno, di milioni di persone attraversola negoziazione. E' un'altra logica. E' necessario far emergere una taleenergia che poi altri potranno raccogliere e far fruttare. Dobbiamo riparti-re da queste basi per ricominciare un cammino unitario". Una partecipa-zione che deve essere responsabile e consapevole, secondo modalitàdiverse che vanno "dalla bilateralità alla divisione degli utili, dall'aziona-riato collettivo alle strategie di indirizzo e controllo", ma una cosa è certa

Raffaele Bonanni

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"non va imposta per legge ma condivisa e favorita da agevolazioni". Lostesso dicasi per il lavoro che "non si può avere per legge". Il segretariogenerale della Cisl, Raffaele Bonanni ripercorre il caso Pomigliano. E' indif-ferente rispetto allo scorporo del comparto auto dal resto delle attivitàdeciso dall'assemblea Fiat ma mette l'accento sulla presenza o menodegli investimenti annunciati per gli impianti italiani. Lo stabilimento diPomigliano rischiava di chiudere e ora "la sfida è portare lì un auto che siproduce in Polonia. Non abbiamo ridotto i salari ma li alziamo". Solo lasaturazione degli impianti può permettere questa delocalizzazione al con-trario, ecco il perché di "tre turni, sabato compreso". "In quest' ottica - haprecisato Il segretario generale della Cisl - il problema vero è quanto inve-stimento faranno, se è quello che ci hanno promesso, se sono i 20 miliar-di di euro per fare la 'Fabbrica Italia'" . Ecco che allora "abbiamo lavoratoe lavoreremo con forza per ogni Pomigliano".Ma nemmeno questo è suf-ficiente se il Paese non torna ad essere competitivo. Il richiamo alla poli-tica vede Raffaele Bonanni d'accordo con Emma Marcegaglia, leader diConfindustria, a proposito delle assenze del governo, "sono i governi chenon ci sono più, né quello centrale né spesso quelli locali, nel senso chein piena crisi, al posto di dedicarsi a curare i mali dell'occupazione, deibassi consumi e della produzione, si litiga". "Quando si litiga - ha prose-guito il sindacalista - vuol dire che si è smarrito il senso della propria fun-zione. In questo senso si può dire che il governo non c'è".Un' assenza cheha inciso in misura pesante sulla struttura produttiva e sull'occupazionedel nostro Paese a fronte della "mancanza ormai cronica di politiche nazio-nali di sviluppo che risultino determinanti per dare prospettive di buonaoccupazione. E' proprio il lavoro la vera sfida su cui tutti dobbiamo essereimpegnati". Il segretario generale della Cisl, infine ribadisce il proprioorientamento favorevole al federalismo fiscale, ma boccia l'ipotesi, con-tenuta in una bozza dei decreti attuativi, di concedere agli enti locali la pos-sibilità di aumentare le addizionali Irpef. "La Cisl è favorevole al federali-smo fiscale - ha conclusoBonanni - perché il Paese è pronto, però, stateattenti, non si può ridurre tutta l'Irap. Si può tagliare quella sul costo dellavoro perché è una tassa sull'occupazione, ma non si può, nel contempo,e su questo saremo agguerritissimi e rissosi, ripristinare per Regioni,

Province e Comuni la possibilità diaumentare le addizionali Irpef. Su que-sto diventeremo davvero selvaggi.Vogliamo discutere tutta questa parti-ta". L'appuntamento è per l'iniziativanazionale fissata il 9 ottobre a Roma, inPiazza del Popolo, con un'agenda diproposte che inizia dalla riforma fiscale.

Pietro Ichino. "Sessant'anni in cui tuttoè cambiato nel mondo del lavoro - hadetto Pietro Ichino -. Sessant'anni che cidimostrano come la Cisl abbia sempreavuto ragione". Il senatore del Pd celebracosì i 60 anni della Cisl strappandoapplausi alla platea. Con la tessera dellaCgil da 40 anni, per molto tempo sinda-calista e avvocato del lavoro, nel pano-rama economico Ichino si distingue per

una vita trascorsa sui temi del lavoro che oggi va cambiato per poteressere salvato, "secondo i canoni di una flessibilità sicura". A Bergamoragionamenti di storia sindacale, quelli di Ichino, ma anche e soprattut-to di politica, per parlare di un Pci e di una sinistra troppo spesso in ritar-do su certi temi e di una "Cgil che ha spesso avuto ragione su tante cose,ma alla quale la Cisl, dal punto di vista strategico, ha sempre insegnatoqualcosa". E poi ancora storia perchè "la Cisl ha avuto ragione negli anni'60, quando invece la Cgil decise di aprire una stagione più calda. Haavuto ragione sullo Statuto dei Lavoratori, sostenendo che le leggi nondovevano comunque oltrepassare, in importanza, la contrattazione col-lettiva. Ha avuto ragione anche sul part-time, contro il quale il mio parti-to, il Pci, votava contro anche negli anni '80. La Cisl ha avuto ragione sullalegge Biagi, nel condividerla, una legge che è passata come una formadi liberalizzazione selvaggia del mondo del lavoro e che invece non hamai istituzionalizzato una sola e nuova forma di lavoro precario che nonci fosse già. Anzi, semmai ha messo delle regole". E oggi, "se per pauradell'innovazione cattiva - ha spiegato il senatore del Pd - ci chiudiamoall'innovazione buona, leghiamo una palla al piede allo sviluppo, con-danniamo l'Italia a chiudersi agli investitori stranieri. Il sindacato di intel-ligenza collettiva deve farsi carico di questa innovazione per non farcisubire la parte cattiva della globalizzazione. Il nostro attuale sistema èstato tarato in un momento in cui il sindacato marciava compatto. Oggiservono nuovi coraggi per nuove sfide. Dobbiamo fare fronte comuneper battere la strategia della paralisi". Commenti positivi anche quan-do il senatore del Pd ha parlato del suo disegno di legge, depositatoin Senato, che punta a istituire nuove forme di partecipazione deilavoratori, in piena linea con il titolo del convegno: "Partecipazione deilavoratori e democrazia economica. Una sfida da vincere". "La CislBergamasca - ha detto Ferdinando Piccinini, segretario generale delsindacato provinciale - intende, in un contesto di difficoltà e di crisi,in una realtà socioeconomica in grande trasformazione, mettere alcentro i temi di una maggiore partecipazione e ruolo dei lavorato-ri nei processi dell'impresa e nel territorio". Presenti anche il ret-tore Stefano Paleari, e i docenti Aldo Carera e Carlo Dell'Aringa.

La platea

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A Bergamo la CIG non si ferma più

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LA STATISTICA

Con 144% la nostra provincia è la prima in Lombardia per ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio - luglio2010 rispetto allo stesso periodo del 2009 Lo riferisce la Cgil in una nota. A seguire Milano 133.55%, Lodi 98.64%, Cremona 84.81%, in controtendenza Pavia con -10.21% I

n Lombardia aumentano la cassa straordinaria (+239%)e quella in deroga (+417%) e diminuisce quella ordina-ria (-11.56%): è questa la sintesi dell'andamento delricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio -

luglio 2010 raffrontato allo stesso periodo del 2009. Loriferisce la Cgil in una nota.

Da notare che, sebbene la cassa in deroga non abbia anco-ra assunto il peso degli ammortizzatori sociali ordinari,rappresenta ormai stabilmente qualcosa come il 25% deltotale. I settori dell'artigianato e del commercio sono quel-li più colpiti. Il primo cresce del 569.95% e il secondo vede

Bergamo (144.26%)

Brescia (62.00%)

Mantova (26,09%)

Cremona (84.81%)

Pv (-10.21%)

Lodi (98.64%)

Milano (133.55%)

Sondrio (30.24%)

Lecco (25.62%)

Como (61.50%)Va (61.50%)

Le tendenze storiche

Andamento del ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio - luglio2010 raffrontato allo stessoperiodo del 2009

Milano

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un incremento della cassa del 609.62%. La dinamica diminor crescita della cassa per il settore industria (44%)è principalmente imputabile al già alto tasso di cassapregressa che questo settore ha dovuto subire a caval-lo tra il 2009 e il 2010.

La variazione della cassa integrazione tendenziale(luglio 2010 su luglio 2009) è per la prima volta dimi-nuita (- 5.45%), contro una crescita di quella straordi-naria del 65.34 %, mentre quella in deroga sale del101,21 % e quella ordinaria diminuisce (- 49.46%).

I settori più colpiti dalla cassa integrazione, cioè quelliche si trovano sopra la linea della media regionale(69%) sono: servizi (543.84%), commercio (505.42%),agricoltura (274.26%), installazione impianti per edili-zia (216.05%), attività economiche connesse con abbi-gliamento (148.85%), legno (136.99%), carta e stampa(117.57%), altro (117.97%), varie (91,19%), lavorazionimetalli non metalliferi (90.34%).

A livello provinciale si confermano le tendenze stori-che. Sopra la linea di demarcazione della crescita dellacassa integrazione della Lombardia (69%) troviamo:Bergamo (144.26%), Milano (133.55%), Lodi (98.64%),Cremona (84.81%). Al di sotto della linea regionaletroviamo: Brescia (62.00%), Como (61.50%), Varese(34.02%), Sondrio (30.24%), Mantova (26,09%), Lecco(25.62%) e Pavia (-10.21%).

Se consideriamo il numero equivalente delle ore dicassa integrazione per occupato, cioè del numeroequivalente di persone senza lavoro, troviamo: Vareseall'11.13%, Brescia al 9.39%, Como al 9.36%, Leccoall'8.65%, Bergamo al 6.80%, Cremona al 6.19%,Pavia al 4.23%, Mantova al 3.82%, Milano al 3.76%,Lodi al 3.43%, Sondrio all'1.66%. La media regionalesi colloca al 6.05%.

"Siamo ancora in una situazione difficile - ha commen-tato Nino Baseotto, Segretario generale della CgilLombardia - e questo parziale rallentamento del ricorsoalla cassa non deve indurre facili ottimismi. Infatti, que-sto aumento si aggiunge alla vera e propria valanga diore utilizzate in precedenza; non bisogna poi dimentica-re che nei mesi estivi incide il ricorso all'utilizzo delleferie. Guai ad abbassare la guardia: la crisi non è finitae questo è il tempo di attuare rigorose politiche di rilan-cio dello sviluppo. Nei prossimi giorni occorrerà ripren-dere il lavoro del tavolo regionale: penso che sia venu-to il momento delle proposte. Il Sindacato è pronto afare la propria parte ma mi attendo più coraggio e piùpropositività anche dalle nostre controparti".

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Lombardia: i settori più colpiti dalla cassa integrazione

Servizi (544%)

Commercio (505%)

Agricoltura (274%)

Installazione impianti per edilizia (216%)

Attività economiche connessecon abbigliamento (148%)

Legno (137%)

Carta e stampa (118%)

Lavorazioni metalli non metalliferi (90%)

o 562

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Alla Berghem Fest di AlzanoLombardo poche parole, il rife-rimento alla legge 626 sullasicurezza sul lavoro e subito si

scatena una ridda di critiche sul ministrodell'Economia, Giulio Tremonti. Incrociandole dichiarazioni, abbiamo creato una sortadi scambio epistolare tra i sindacati berga-maschi e lo stesso ministro Giulio Tremonti.

I sindacati. Alla festa della Lega Nord adAlzano Lombardo il ministro Tremonti hadichiarato che "robe come la 626 sono unlusso che non possiamo permetterci el'Italia si deve adeguare al mondo".L'articolo della stampa locale che riporta que-ste dichiarazioni non dice se il pubblico hacontestato o applaudito il ministro. Qualcheora più tardi, però, il suo portavoce ha sentitoil bisogno di precisare che le parole diTremonti sulla legge 626 e sulle regole ecces-

sive erano riferite "alla giurisdizione euro-pea e alla sua estensione eccessivarispetto all'obiettivo per la sicurezza sullavoro, che resta invece essenziale". Lalegge 626, notoriamente, è una norma (omeglio, è stata, dato che ormai i suoi conte-nuti sono stati convogliati nel Testo Unico perla sicurezza, legge 81/2008) dell'ordinamentoitaliano che più volte il centro destra ha ten-tato di stravolgere. Le parole del ministrosono di una gravità inaudita proprio di fronteal fatto che in Italia si fa ancora troppo pocoper la sicurezza sul posto di lavoro. Nelleaziende e nei cantieri si continua a moriresenza tregua ed il ministro chiede di allentarela normativa già insufficiente. Sul tema dellaprevenzione degli infortuni troppo spesso sifanno chiacchiere e poche azioni concrete.Solo pochi giorni fa l'Inail presentava i datisull'andamento infortunistico del 2009, chesecondo l'Istituto avrebbero registrato una

Dopo l'uscita di Tremonti: "robe come la 626sono un lusso che non possiamo permetterci"abbiamo incrociato il commento dei sindacatibergamaschi con una lettera dello stesso mini-stro pubblicata sul Corriere. Questo mentre in tv passa una campagna pubblicitaria per lasicurezza sul lavoro voluta dal ministro Sacconi

"A LARGO GIRO DI POSTA"

Alla Berghem Fest polemica sicura sulla 626

La boutade di GiulioTremonti in merito allasicurezza sul lavoro(dichiarazione: "La legge626 è un lusso che non cipossiamo permettere") èrisuonata nelle orecchiedel ministro del LavoroMaurizio Sacconi perchéproprio mentre il ministrodell'Economia pensavaalla sua di sicurezza (vedil'assalto al palco di alcunitifosi dell'Atalanta) il col-lega lanciava sui medianazionali una campa-gna pubblicitaria dedica-ta all'applicazione della626 (spot: "Sicurezza sullavoro. La pretende chi sivuole bene"). Adesso aTremonti non rimane altroche continuare a puntua-lizzare il suo pensiero,almeno fino a quandodurerà lo spot televisivo.

Lo spillo

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forte riduzione degli incidenti nei cantieri, numeri che di fattonon rappresentano la verità. In questo anno di crisi, infatti, conla riduzione delle ore lavorate e degliaddetti impiegati, i morti, ad esempionell'edilizia, sono aumentati del 15%.Nella sola provincia di Bergamo dametà maggio a metà luglio si sonoverificati 12 infortuni alcuni dei qualimolto gravi. Il nostro conteggio non èun esercizio di matematica, ma ungrido di allarme che continua a restareinascoltato. Gli ispettori del lavoro eAsl in Italia sono meno di 3mila intutto: con un organico così limitatocome si può garantire un'azione di pre-venzione vera e di contrasto alle irre-golarità? Se le imprese rischiano un'i-spezione mediamente ogni 30 anni,non sono forse stimolate a rischiarse-la anziché spendere qualche soldoper mettere in sicurezza l'azienda e icantieri? Se si vincono gli appalti conil 60% di ribasso, dove si risparmia senon sui salari e sulla sicurezza dei lavoratori? Se si eliminanei lavori privati l'obbligo del Durc, strumento che consentedi verificare la qualità del lavoro, come è possibile contra-stare le imprese irregolari? Dobbiamo fare tutti di più per farcrescere una cultura della sicurezza, ma senza un'azioneforte del Governo sul piano delle regole, dei controlli, delcontrasto all'irregolarità, delle sanzioni certe, quel-la cultura ha poche speranze di tradursi in realtà.Luciana Fratus, segretaria provinciale delle politichesulla sicurezza - CGIL BergamoLuigi Bresciani, segretario generale - CGIL Bergamo

Il ministro. La lettera di Giulio Tremonti (pub-blicata sul Corriere della Sera di Venerdì 10 set-tembre).

Caro Direttore…Posso rispondere? (la risposta è indirizzata ad unlettore del quotidiano)Posso esporre il mio pensiero con qualche parola inpiù delle cinque che ho detto nel corso di un dibat-tito? Un conto è Pomigliano, un conto è un artigia-no. La sicurezza sul lavoro è un’irrinunciabile con-quista della civiltà occidentale. L'eccesso occhiutodi burocrazia è invece un derivato della stupidità. InEuropa è sempre più evidente il problema dell'ec-cesso di burocrazia imposto in questi anni alleimprese. "La legge 626 non fa eccezione. Nel caso della 626che peraltro è stata assorbita in un nuovo Testo

Unico, si deve distinguere tra effettiva tutela della sicurezzasul lavoro, che è fondamentale, ed eccessiva burocrazia che è

quasi demenziale. Le regole pen-sate in Europa per la grande indu-stria sono fondamentali e inviola-bili. Ma un conto è la grande indu-stria, un conto è la piccola, mini-ma, (quasi individuale) impresa,caratteristica dell'economia italia-na. E' qui che l'applicazione italia-na della direttiva europea si pre-senta come la fabbrica dell'assur-do: di costi artificiali, di corsi diformazione fantasma, di sanzionierratiche. Ciò che è paradossalein Italia è, appunto, l'estensioneindifferenziata e parossisticaalla minima impresa di regoleche poco o niente hanno a chevedere con il lavoro. Di questotipo di regole e di costi si puòfare a meno, senza mettere indiscussione o a rischio la vita e

la sicurezza dei lavoratori. Anzi, tutelandoli ancora meglio,separando ciò che è serio da ciò che è assurdo. Perchéripeto, un conto è la grande industria dove avvengono igrandi, tragici incidenti, un conto è il laboratorio di un arti-giano, che magari lavora da solo senza neanche un appren-dista, costretto per legge a diventare matto con la burocrazia.

Maurizio Sacconi

Giulio Tremonti

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Bergamo è la decima provincia italiana in cui si registra il numeromaggiore di morti bianche, mentre in Italia le persone che hannoperso la vita sul posto di lavoro nei primi otto mesi del 2010 sono358. E' lo scenario sconcertante che risulta dai dati elaborati dall'

Osservatorio sulla Sicurezza VegaEngineering di Mestre, e come se nonbastasse, la Lombardia detiene il tristeprimato con 54 morti, seguita daVeneto e Puglia, rispettivamente con40 e 29 vittime. A completare il qua-dro, in Lombardia e Veneto, l'indice diincidenza sugli occupati (numero diinfortuni mortali ogni milione di occu-pati) arriva rispettivamente a quota12.6 e a 18.9. "Sul fronte delle inci-denze della mortalità calcolate sullapopolazione lavorativa i risultati delnostro Osservatorio diventano ancorpiù interessanti - spiega MauroRossato, Presidente dell'OsservatorioVega Engineering -, perché le gradua-torie cambiano. Lombardia, Veneto,Puglia e Sicilia vengono spiazzate daalcune delle più piccole e meno popo-lose regioni di Italia". Confrontando idati relativi ai decessi con il totaledella popolazione attiva, la situazionepeggiore è quella del Trentino AltoAdige, con un'incidenza pari al19.3(sempre per milione di abitanti).Nella graduatoria nazionale, prima delTrentino, troviamo Molise, Calabria eAbruzzo. Leggermente migliori gli indi-

ci per il Friuli Venezia Giulia con 13.8 e per il Veneto con 10.9.Osservando la stessa incidenza dei casi per provincia, la maglia neraspetta ad Isernia con 92.8 seguita da Matera 76.7, Belluno 67,7 eBolzano 59. A Bergamo l'indice di incidenza sugli occupati è 14.9 ma tra

i meno elevati troviamoReggio Emilia con 4.1,Milano con 5.1, Ferrara 6.3,Modena e Cremona 6.4,Roma e Catania 6.5 eBologna 6.8. In Italia, lamaggior parte dei decessiriguarda lavoratori del set-tore agricolo, in cui si verifi-ca ben il 46.2% degli inci-denti fatali, probabilmentea causa di una generale dis-attenzione nei riguardi dellemisure di sicurezza preven-tiva. Segue il settore dellecostruzioni in cui la percen-tuale si attesta al 25.7% epoi i trasporti e magazzinag-gi con 10.9%. Ancora quasiquattro vittime su dieci per-dono la vita nei campi, men-tre una su quattro neicantieri edili. “Una strageche non conosce polariz-zazioni nella nostra peni-sola - conclude Rossato -Le morti sul lavoro nonconoscono confini e si dif-fondono da Nord a Sud".

Bergamo, in otto mesisette "morti bianche"

Da una indagine condotta dall'Osservatorio sulla sicurezza di VegaEngineering di Mestre è emerso che nella nostra provincia, da gennaioad agosto 2010, sette persone hanno perso la vita durante il lavoro

LA STATISTICA

Provincia Numeo casi Indice di incidenzasugli occupati**

Bolzano 14 59,0Brescia 13 24,2Roma 11 6,5Foggia 10 52,7Varese 9 24,5Padova 9 22,1Milano 9 5,1Vicenza 8 22,3Latina 7 34,9Bergamo 7 14,9Pavia 5 21,2Mantova 4 21,6Brianza 4 -Sondrio 2 24,8Cremona 1 6,4Como 0 0Lecco 0 0Lodi 0

Casi di morte sul lavoro per Provincia*(ordinati per il numero di casi di infortunio mortale)

0

*delle presenti statistiche sono esclusi gli infortuni in it inere**numero di infortuni mortali ogni milione di occuoatiVega Engineering S.r.l.

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LA CRISI MORDE

Crescono le imprese italiane costrette a portare i libri in tribunale e così, Torino con 274 e Napoli con 272, Novara con 51 e Lecce con 47, sono più unite ma per numero di fallimenti. A fine luglio, a Bergamo, il numero delle pratiche gestite dalla Cancelleria fallimentare è salito a 159 contro le 135 del 2009

Milano 562

Bergamo 159

Venezia 125

Roma 409

Firenze 122

Ancona 101

Cagliari 66

L'Italia sta facendo "crack"

Palermo 70

Catania 109

Bari 83

Napoli 274

Genova 60

Penisola del crack

Nel grafico, la suddivisione geografica delle 5808procedure registrate in Italianel primo semestre 2010

Vicenza 133

Nordovest 1.862

Nordest 1.357

Centro 1.454

Sud e Isole 1.135

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Bergamo con 26 in più sarebbe la vicina Brescia e con26 in meno Vicenza ma sta di fatto che, nel caso spe-cifico dei fallimenti, 20 in più o in meno non fa moltadifferenza, perchè entrambi rappresentano un dato

negativo. I "crack" dei cugini bresciani sono stati 185 contro i133 di Vicenza e basta un altro numero, 159 - quelli dellanostra provincia - per sottolineare come non sia certo rosea lasituazione delle imprese lombarde.Nella nostra provincia, infatti, a fineluglio le procedure fallimentari sonostate 159, il 17,7% in più rispettoallo stesso periodo del 2009 quandoi fallimenti si sono "fermati" a quota135. Per l'economia locale che il2009 sia stato un "annus horribilis"nessuno lo nega, ma che tutto ciòabbia portato al collasso una partedel tessuto imprenditoriale berga-masco lo si scopre, oltre che dal-l'aumento dei cassintegrati, anchedalla crescita delle aziende costret-te a portare i libri in tribunale. E'così, scorrendo lo stivale provinciaper provincia come ha fatto il setti-manale "Il Mondo" si scopre che, dalpunto di vista fallimentare, Bergamoe l'Italia sono molto più unite chemai. Nel complesso, rispetto alprimo semestre del 2010 si registra un incremento dei falli-menti del 20% e delle diverse procedure del 17,7%.Guardando alle aree, il Nordovest guida la classifica con1.862 procedure, nel dettaglio le province più soggette sonoMilano e Torino con 272 procedure, poi 185 a Brescia, lastessa Bergamo con 159, 98 a Monza-Brianza, 81 a Varese,60 a Genova,53 ad Alessandria e chiude Novara con51. A ruota il Nordest con 1.357: la più espostaè Treviso con 173 procedure, poi Vicenza con133, 125 a Venezia, 120 a Padova, 114 aModena, 111 a Bologna, 95 a Verona e Udinecon 61. Scendendo lungo lo stivale, il CentroItalia ha fatto registrare 1.454 fallimenti:Roma in testa 409, poi Firenze con 122,101 ad Ancona, 87 a Lucca, 62 a Pisaoltre a Teramo con 56, 55 a Perugiae Arezzo. Chiudono il quadro il Sude le Isole con 1.135 casi, primadi tutto Napoli con 274, poiCatania con 109, 83 a Bari, 70 aPalermo, 66 a Cagliari e chiudeSalerno con 63. Le singole pro-vince dimostrano che l'alto numerodi fallimenti registrato in alcune pro-vince del Meridione si avvicina alle zone di

massima produttività del Paese, dove si presume esserci unamaggior densità di imprese. Rimanendo sempre nell'ambitodei numeri, i dati sui fallimenti sono stati sicuramenteinfluenzati dalla riforma della legislazione italiana in materiadi crisi di impresa (entrata in vigore nel luglio del 2006, conun correttivo del gennaio del 2008). La nuova definizione di"piccoli imprenditori" ha ridotto notevolmente la platea di

aziende che possono accederea una procedura fallimentare e,di conseguenza, nel 2007 si èassistito ad una brusca cadutadel numero di aperture di pro-cedure fallimentari a cui, però,è seguita dal 2009 una rapidarisalita, a ritmi che non hannoprecedenti. Il semestre italianogennaio - luglio 2010, infatti,mostra una crescita del 20%dei fallimenti rispetto allo stes-so periodo del 2009 nonostantei segnali di ripresa. Molte leparticolarità messe in luce: nelprimo semestre 2010 nella pro-vincia di Napoli si sono regi-strate 274 procedure concor-suali (fallimenti, concordati eamministrazioni straordinarie)superiore alle 173 di Treviso e

pari alle 272 di Torino, centri nevralgici rispettivamente delNordest e del Nordovest produttivo. Nello stesso periodo aCatania 109 aziende hanno portato i libri in tribunale contro le101 di Ancona, 83 a Bari hanno fatto ricorso ai giudici controle 81 di Varese. Milano, capoluogo della regione con maggiortasso di sviluppo industriale, nel primo semestre dell'anno hafatto registrare ben 562 procedure concorsuali, ma la sorpre-

sa è che il capoluogo meneghino è seguito a ruota daRoma con 409 crack. Rimane da stabilire se la crisi stiasolo accelerando l'uscita dal mercato di imprese già datempo fragili dal punto di vista economico-finanziario o sesia in atto un fenomeno più preoccupante, che sta

spingendo all'uscita anche imprese più solide (cheentrerebbero in crisi non perché i fonda-

mentali sono a rischio, ma semplice-mente perché viene di colpo a man-

care la liquidità da parte deiclienti e/o dei finanziatori). Ma

i motivi possono essere anchealtri, tra cui: le banche neiconfronti delle imprese sono

meno propense a trovare accor-di di ristrutturazione o soluzioni

alternative rispetto all'ultima pos-sibilità del portare i libri in tribunale.

In tribunaledi Bergamo

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Mentre la Legler si avvia verso il fallimento, peri lavoratori si annunciano nuove difficoltà.L'erogazione della cassa integrazione incontrainfatti seri problemi. Per prorogarla - secondo il

quotidiano Sardegna - serve il decreto di chiusura della pro-cedura straordinaria, cioè il falli-mento. Nell'agonia senza fine del-l'azienda tessile i lavoratori paganoil prezzo più pesante. Il fallimento èormai inevitabile. L'azienda tessileera stata ammessa alle procedure diamministrazione straordinaria il 14novembre 2008 e il 25 novembredello stesso anno era stato nomina-to dal Ministero il commissariostraordinario. A ricoprire questoruolo è l'avvocato Emanuele Rimini,già commissario giudiziale. L'offertadel gruppo russo Kord, che intende-va acquistare tutti gli stabilimenti, èstata scartata e quella di Clivati per lo stabilimento di Ottanaè stata considerata incongrua e quindi messa da parte. Difronte a questa situazione si apre la strada del fallimento. Performalizzare la procedura fallimentare si attende che il mini-stero dello Sviluppo economico comunichi ai tribunali compe-tenti (Bergamo per Ponte San Pietro, Oristano per Macomer eNuoro per Ottana e Siniscola) che la procedura straordinariadella Prodi-bis, con la quale si è tentato di rilanciare le azien-

de, non ha prodotto risultati. A fine gennaio 2009 era arrivatala firma del decreto di concessione del trattamento straordi-nario di integrazione salariale da parte del Ministero delLavoro, cioè una cassa straordinaria per gli allora 348 lavora-tori di Ponte San Pietro. Il periodo di copertura è andato dal

18 agosto 2008 (data di dichiara-zione dello stato di insolvenza dellaTexfer) fino al 17 agosto 2009. Lasuccessiva cassa straordinaria,come già detto, si è conclusa l'11agosto scorso. Dal 12 agosto èstata chiesta la proroga della cassaintegrazione in attesa delle deter-minazioni dei tribunali chiamati adichiarare il fallimento delle socie-tà. Il ministero del Lavoro, però,non può emanare il decreto fintan-to che quello dello Sviluppo econo-mico non ufficializzerà la chiusuradella procedura della Prodi-bis che

aprirà la strada al fallimento. I sindacati ne sollecitano lachiusura per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori.Sembra quasi che sollecitino il fallimento. Ci sono poi i lavo-ratori senza stipendio da mesi, alcuni impiegati e le guardiedei tre stabilimenti. C'è infine il problema di 108 lavoratoriultracinquantenni per i quali il ministero del Lavoro non haancora emesso il decreto di mobilità con la legge Maroni. Abloccarlo è il loro passaggio dalla Legler alla Texfer.

Legler, l'assordantesilenzio del ministero

Incredibile: senza fallimento ammortizzatori sociali a rischioTerminata la cigs l'11 agosto, per prorogarla serve la chiusura della

procedura straordinaria e il fallimento. Il ministero del Lavoro,però, non può emanare il decreto prima che quello dello Sviluppo

economico ufficializzi la chiusura della Prodi - bis

"IL GINEPRAIO"

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ECONOMIA&BUSINESS

LARGO BELOTTI

Siglato il protocollo d'intesa per la cessione dei crediti(pro soluto o pro solvendo) a banche o intermediari finanziari vantati dalle imprese nei confronti degli enti localiAngelo Carrara dell'AAB: "Va esteso anche le aziende sanitarie"

La CCIAA di Bergamo sblocca i pagamenti della PA

Atavico ritardo. Quando si tratta di pagare, la pub-blica amministrazione versa in un atavico ritardoe per chi non lo sapesse atavico significa: ance-strale, ereditario, congenito, inveterato, istintivo.

Praticamente rimanda i pagamenti alle calende greche. Sonocentinaia le aziende bergamasche che, nella difficoltà quoti-diana di agganciare la ripresa, si trovano con le casse vuoteperché i clienti, quelli pubblici in primis, non saldano le fattu-re o lo fanno in tempi biblici. Per superare la cronicità deiritardi e i vincoli contraddittori del patto di stabilità la Cameradi Commercio di Bergamo prova a mettere un freno a questo"vizietto" tutto italiano con un protocollo firmato lo scorsomercoledì 8 settembre per la cessione dei crediti pro soluto epro solvendo alle banche o ad intermediari finanziari dei cre-diti che vantano le aziende nei confronti degli enti locali. Dallanota camerale si evince che obiettivo primario del protocollod'intesa è promuovere un'azione congiunta tra le istituzioni ele parti sociali per il contenimento degli effetti della crisi eco-nomica in atto, a favore delle imprese che si trovano ad ope-

rare, in questo particolare momento, in situazioni di forte dif-ficoltà. Il significato è chiaro: dare ossigeno alle imprese, inparticolare a quelle piccole e medie e alle artigiane, favoren-do il pagamento dei crediti da parte delle amministrazionipubbliche. A firmare il protocollo sulla cessione dei crediti,nella sala giunta di Largo Belotti, oltre alla stessa Cameradi Commercio, anche le istituzioni: Prefettura, Provincia eComune di Bergamo, le banche: Cassa Rurale Banca diCredito Cooperativo di Treviglio, Ubi Banca - BancaPopolare di Bergamo, Credito Bergamasco, Intesa Sanpaoloe quattro associazioni operanti nella provincia di Bergamo:Associazione Artigiani, Cna di Bergamo, Lia e UnioneArtigiani. "E' un progetto che abbiamo fortemente voluto - hasottolineato Paolo Malvestiti, presidente della Camera diCommercio -, per mettere sul tappeto uno strumento concre-to a favore delle nostre imprese che regola la cessione deicrediti. Anche se assistiamo a timidi segnali di ripresa eco-nomica è vero che la tempestività nei pagamenti, da partedella pubblica amministrazione, rappresenta ancora uno dei

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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più grossi problemi che stanno vivendo le imprese". Rispettoai protocolli firmati nelle altre province che non vedono la pre-senza, fondamentale per il buon esito del progetto, delle isti-tuzioni "un plauso - ha detto il presidente dell'entecamerale - al prefetto di Bergamo che senza biso-gno di essere sollecitato ha colto la portata del pro-getto dichiarandosi disposto a fare tutto ciò che è insuo potere per sensibilizzare i comuni ad aderirealla convenzione, a non frapporre fittizi ostacoliburocratici nella certificazione dei crediti. E' questoil valore aggiunto che differenzia questa azionecamerale da altre operazioni simili". Attenzione esensibilità condivisa dallo stesso prefetto perché"questo strumento - ha ricordato CamilloAndreana - permette il rispetto della normativache riguarda il patto di stabilità e nel frattempo fauscire i soldi dalle banche. L'obiettivo è ridare slan-cio all'economia e facilitare la circolazione di dena-ro". Tuttavia la firma è solo il primo passo "e io miimpegno - ha concluso il prefetto - a stimolare l'a-desione di altre amministrazioni comunali della pro-

vincia. E, sottolineando il primato di Bergamo, fare-mo pubblicità di questa iniziativa presso altre pro-vince lombarde". Provincia e Comune di Bergamo,(rappresentati dall'Assessore provinciale al TurismoGiorgio Bonassoli e dall'Assessore comunale alBilancio Enrico Facoetti), nel riconoscere i disagicreati agli enti locali per i vincoli imposti dal pattodi stabilità, oltre al plauso al protocollo si sono dettipronti a far la loro parte. "Il patto di stabilità - hasottolineato l'assessore provinciale al turismo - èuno dei più grossi problemi per gli enti locali cheporta al prolungarsi dei pagamenti nei confrontidelle imprese e si trasferisce sul pagamento dellePmi". "Ci siamo resi conto che le pubbliche ammini-strazioni sono strette dal patto di stabilità e quindinon possono anticipare i pagamenti che non trova-no una voce nel bilancio previsionale d'esercizio,ma d'altro canto le aziende soffrono per carenza diricavi e hanno il fiato corto - ha spiegato GiuseppeMasnaga, direttore generale della Banca Popolaredi Bergamo -. Abbiamo così pensato di interporrel'azione delle banche. Tra debitore (pubblica ammi-nistrazione) e creditore (impresa) si inseriscono gliistituti di credito a fare da cuscinetto, mettendo apunto due misure". La prima, riguarda la clausola dicessione "pro solvendo" che prevede che la bancaacquisisca il credito, anticipando i soldi all'aziendache paga degli interessi con tasso applicato Euribora 3 mesi più lo spread in funzione del rating dell'a-zienda richiedente (rischio basso, spread 1,00-1,50;rischio medio, 1,50-2,50; rischio alto, 2,50-3,50); inquesto caso, però, qualora la pubblica amministra-

zione non paghi il dovuto, la banca si rifà sull'impresa perriscuotere ciò che non è stato saldato dal debitore. La secon-da opzione, la cessione "pro soluto", invece, prevede che

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"intervenga una società di factoring - ha continua-to Masnaga - che acquisisce completamente ilcredito, liberando l'azienda e facendosi carico deirischi di eventuali inadempienze. In questo caso,però, i costi sono maggiori". Con un tasso compre-so fra Euribor a 3 mesi più 1,50 o 2,50 a secondadel rating del richiedente, cui si aggiunge la com-missione di factor nella misura massima del 2%.L'accordo è valido per tutte le richieste di certifi-cazione crediti presentate ai protocolli degli entifino al 31 dicembre 2012, "anche se nulla ci impe-disce di prorogarla". "Con questo protocollo - hacommentato Pier Aldo Bauchiero, direttoreregionale per la Lombardia di Intesa Sanpaolo - lebanche vengono fuori allo scoperto, è una e pro-pria azione di imprenditoria. L'iniziativa delle isti-tuzioni bergamasche ci trova pienamente operativicon tutti gli enti della provincia che riterranno disottoscrivere l'accordo. La Banca dei territori diIntesa Sanpaolo sin da maggio ha avviato una pro-posta rivolta agli enti pubblici basata su un accor-do di cessione pro solvendo dei crediti vantatidalle imprese che potranno usufruire di un finan-ziamento sino al 100% e con durata fino a 18mesi". Sempre in tema di imprese "i rating conta-no ma sicuramente questo protocollo stabilisce unrange in cui tutte le imprese possono giocare unruolo importante. Nessuna è esclusa", e poi uninvito: "far si che domani il protocollo diventi ope-rativo". Da parte del Credito Bergamasco, "questanostra adesione è un segnale di attenzione al ter-ritorio - ha specificato Michele Bergamini, respon-sabile Ufficio sviluppo Retail -, per essere ancorapiù vicini alle nostre imprese e ai nostri clienti".Mentre Gianfranco Bonacina, presidente dellaCassa Rurale di Treviglio, ha sottolineato i concet-ti emersi nell'incontro quali "attenzione, sensibili-tà, e tempestività, stimolo alle banche e porteaperte", da tenere a mente per "avere a cuorel'imprenditoria e il futuro del territorio bergama-sco". "E' una operazione capillare - ha dettoAngelo Carrara, presidente dell'AssociazioneArtigiani -, non è un aiuto di stato come per la Fiatma al territorio. L'auspicio è che aderiscano anchele aziende sanitarie; per rimettere in circolo risor-se importanti, in linea con gli orientamenti europeiche stanno preparando un obbligo di pagamentoimmediato da parte delle pubbliche amministra-zioni entro il 2011"."In Italia viviamo l'anomalia dei paga-menti - ha puntualizzato Maria Teresa Azzola, presi-dente della Cna Bergamo - con questo accordo si cerca dicambiare alla radice questo comportamento, ma perottenere quello che ci spetta, dobbiamo ancora pagare.

Praticamente le imprese devono pagare un'altra gabel-la". "Oltre al sistema pubblico in ritardo - ha conclusoRemigio Villa, presidente dell'Unione artigiani -, que-st'anno sembrava che fosse diventato uno sport nonpagare le imprese per il loro lavoro".

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Marco Amigoni

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Provate ad immaginare come sarebbe l'Italia e, nel suo piccolo Bergamo, sed'un tratto, tutti - pubblico e privato - colti da un'improbabile senso civicosi mettessero a pagare i loro fornitori nei tempi pattuiti, senza se e senzama. Difficile anche ipotizzarlo visto che puntualmente capita il contrario.

"Problematiche dei pagamenti dilazionati" è stato proprio l'oggetto dellaborsa di studio finanziata ed erogata dalla Lia - Liberi Imprenditori Associati - incollaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università degliStudi di Bergamo, vinta dalla studentessa Lidia Tamborini. Il prossimo mese la stu-dentessa di Stezzano, discutendo la sua tesi laurea disegnerà uno scenario insoli-to: l'impatto che avrebbe l'assenza di dilazioni di pagamento nei rapporti con lebanche piuttosto che l'incidenza del maggior capitale disponibile in azienda e comecambierebbero i bilanci delle imprese. "Il progetto nasce a seguito della situazionedi criticità - spiega Marco Amigoni, presidente della Lia (Lia ImprenditoriAssociati) - in cui si sono trovate le nostre aziende durante questa crisi. Analizzarela situazione del mercato nazionale ed europeo in riferimento ad un problemacosì sentito come quello della dilazione dei pagamenti, è sembrato fin da subitoun'ottima idea per fare delle giuste considerazioni in merito ed avere delle valu-tazioni chiare da dare ai nostri associati. Poter contare sulla collaborazionedell'Università è stato fondamentale per avere il supporto di persone autorevoliin grado di seguire e sviluppare un lavoro così impegnativo come quello trattato".

La Lia ha particolarmente a cuore un problema - annoso - per tutte lePmi: il ritardo e la dilazione nei pagamenti. Quale è la situazione locale? "E' fuori discussione che il maggiore problema che tutt'ora le nostre aziende devo-no affrontare rimane quello legato alla liquidità. Non solo risulta ancora difficile

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: LAURA PIETRA

Pmi a corto di liquidità?Borsa di studio della Lia

per analizzare il fenomenoLidia Tamborini di Stezzano vince la prima borsa di studio

finanziata ed erogata dalla Lia - Liberi Imprenditori Associati,in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale

dell'Università degli Studi di Bergamo, sul tema:"Problematiche dei pagamenti dilazionati" Tra un mese

la discussione della tesi di laurea

PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

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l'accesso al credito, ma si è diffusa unacrescente difficoltà ad incassare i crediti,una situazione che paralizza l'intera filieraproduttiva. Questo fenomeno ha un'e-stensione nazionale così come interessatutte le imprese, indipendentemente dalleloro dimensioni. Il peggioramento neitempi d'incasso dei crediti vantati pressoi propri clienti è diventata ormai una con-suetudine nel nostro Paese. Basta fare unconfronto con i tempi medi d'incasso deglialtri paesi europei per capire quantosiamo lontani dalla "normalità" e questasituazione non avvantaggia di certo ilnostro apparato economico. Come se nonbastasse, questa situazione viene utilizza-ta spesso come una leva concorrenziale,nel senso che chi se lo può permettereconcede dilazioni di pagamento per acca-parrarsi nuovi clienti, mettendo in gravedifficoltà le società che non possono offri-re condizioni simili".

In Italia la Pubblica Amministrazionesalda i debiti mediamente dopo 185 gior-ni (praticamente 6 mesi). Si può spiega-re anche per questo motivo il massiccioricorso ai consorzi di Garanzia da partedi molti imprenditori? "Con le pubbliche amministrazioni strettedal patto di stabilità, i pagamenti per con-tratti pubblici di forniture e servizi vengo-no ritardati e le aziende soffrono per man-canza di ricavi. Questo è un paradossotutto italiano, una situazione inaccettabileche contribuisce in misura pesante acompromettere la struttura finanziaria diquelle società che lavorano con enti pub-blici. E' evidente che la problematica èparticolarmente avvertita dalle Pmi cherisentono in maniera grave della mancan-za di liquidità. Proprio da questa situazio-ne i confidi hanno assunto un ruolo fonda-mentale, facilitando l'accesso al creditobancario attraverso il rilascio di garanzieed aumentando il potere contrattualedelle imprese che richiedono i finanzia-menti. Dobbiamo sottolineare però che aBergamo il mondo associazionistico, incollaborazione con le amministrazionicomunali e provinciali sta promuovendoimportanti iniziative per cercare di nor-malizzare questa situazione, e le ultime

iniziative proposte dalla Camera diCommercio ne sono l'esempio".

Ci sono casi particolari che si sonorivolti a Lia Eurofidi per questo speci-fico motivo? "Assolutamente sì. Al nostro confidi siaffidano molti imprenditori che chiedonoun finanziamento per motivi diversi. Ilcaso di aziende che chiedono liquiditàperché hanno difficoltà nel riscuotere icrediti in essere, è abbastanza comune.Caso particolare è stato di una societàalla quale hanno liquidato il pagamento diuna fornitura per un'azienda ospedalieranon dopo 90 gg come da accordi, ma dopoun anno. E' chiaro che situazioni del gene-re vanno a compromettere la strutturafinanziaria delle aziende, a maggior ragio-ne se di piccole, medie dimensioni".

La borsa di studio, finanziata ed ero-gata dalla stessa Lia, in collaborazio-ne con il Dipartimento di EconomiaAziendale dell'Università degli Studidi Bergamo è stata significativa non

solo per il tema trattato ma ancheper il suo valore: 5.000 euro.Quali sono state le vostre aspet-tative quando l'avete indetta?"L'aspettativa era quella di poter avereun lavoro da promuovere nel territorio edal quale risultasse la diversa strutturafinanziaria delle imprese in un conte-sto, molto utopistico in realtà, di paga-menti immediati. Dal risultato di questolavoro potrebbero anche scaturirenuove idee o iniziative per cercare dellesoluzioni efficaci in grado di "normaliz-zare" o quantomeno arginare il proble-ma derivante da pagamenti dilazionatioltre i tempi stabiliti".

La scadenza del bando era previ-sta per il 30 giugno scorso. Il 19luglio scorso avete assegnato laborsa di studio alla studentessaLidia Tamborini. Con quali moti-vazioni?"Dopo i colloqui effettuati, abbiamodeciso di assegnare la borsa di stu-dio a Lidia Tamborini in funzione del

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Da sinistraGiorgio Violi e Marco Amigoni

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progetto presentato, il più inerentealle nostre aspettative. In secondoluogo, abbiamo tenuto in considera-zione anche il percorso di studidella studentessa che, dopo la lau-rea triennale, la vedrà impegnatanella specialistica di management efinanza, attinente al progetto diricerca di questa borsa di studio".

Qual' è la stata la tesi sostenutadalla candidata e quali sono leargomentazioni che ha portato asostegno?"Manca ancora un mese alla discus-sione della tesi, quindi il lavoro nonè ancora terminato anche se già abuon punto. Il progetto è molto arti-colato e va a toccare molti aspetti.Come già detto il tema centrale è ilproblema dei pagamenti dilazionatie per prima cosa viene analizzato ilpanorama nazionale ed europeo.Sono poi esaminati cinque settorieconomici diversi e si vedrà come lascomparsa di pagamenti dilazionatiabbia un peso diverso, e in alcunicasi opposto, rispetto ad altri set-tori. Contenuti nel progetto ancheun' analisi riguardo ai diversi rap-porti con le banche in assenza didilazioni di pagamento; l'influenzadel maggior capitale disponibile inazienda; il mutamento dei bilanci edelle analisi finanziarie delle socie-tà,… insomma un lavoro decisa-mente completo e che darà certa-mente ottimi spunti".

Questo progetto dimostra comesia possibile praticare una col-laborazione proficua tra ilmondo delle imprese, in questocaso rappresentato dalla Lia, eil mondo universitario che spes-so appaiono due realtà distintee distanti. Avete in programmaaltri progetti di collaborazione?"Anche questo è vero. La collabora-zione con gli Atenei è un puntomolto importante che merita piùattenzione di quella che gli è statariservata fino ad ora. L'intenzione è

di creare una collaborazione stabi-le con le Università per diventareun punto d'incontro tra le aziende egli studenti. Sappiamo bene chenon sarà una cosa immediata inquanto le due realtà, spesso, sonoancora troppo lontane. Da unaparte ci sono gli imprenditori chefanno fatica a concedere margini diiniziativa a giovani lavoratori, edall'altra i neolaureati che spessonon credono nella PMI come "inve-stimento" nel loro futuro".

E' stato appena sottoscritto ilprotocollo della CCIAA sullacessione dei crediti che, inparole povere, nonostante ivincoli del patto di stabilità acui sono tenuti gli enti localisblocca i pagamenti delle PA.Abbiamo scoperto che tra ipromotori dell'iniziativa c'èstata proprio la Lia… "Sì, questo è un protocollo che laLIA con la Camera di Commercio ele altre associazioni coinvolte, hafortemente voluto. Credo sia stataun'operazione di grande spessore,ma è chiaro che non possiamo fer-marci qui. Adesso che l'accordo èstato sottoscritto dobbiamo neces-sariamente impegnarci per promuo-verlo nel territorio. Solo così sare-mo veramente efficaci e d'aiuto perle nostre imprese. A questo proposi-to voglio sottolineare che la sotto-scrizione di questo protocollo è unrisultato importante anche per l'as-sociazione. Le nostre aziende devo-no sapere di non essere sole in que-sto momento così delicato e chepossono contare su organizzazionicome la nostra che, oltre ad esseredi supporto alla loro attività, le rap-presentano con forza nelle piùimportanti sedi istituzionali".

In questa iniziativa, come quel-la votata in precedenza sul rifi-nanziamento dei Confidi quantoè presente lo spirito che animaImprese&Territorio?

"Imprese&Territorio è stata sicura-mente un'intuizione vincente, ingrado di rappresentare una forzaproduttiva importante come le PMIche nella nostra provincia costitui-scono il vero motore dell'economia.Per un'associazione, rappresentarele aziende vuol dire soprattuttoessere attenti alle loro esigenze ecriticità, cercando di promuoveredelle operazioni per aiutarle nel loropercorso di sviluppo. Mi permetto didire che le aziende, mai come ora,hanno bisogno di decisioni forti epratiche, ed è proprio la rotta che hadeciso di intraprendere la Camera diCommercio. Gli ultimi accordi pro-posti e sottoscritti ne sono la chiaradimostrazione".

Nell' ultimo rinnovo del consi-glio della Camera di Commerciodi Bergamo la Lia si è ritagliatauno spazio importante con dueconsiglieri, lei e Sonia Bonesi.Che ruolo gioca e può giocareun'associazione così giovane edinamica come la vostra all'in-terno del Consiglio Camerale ? "Certo, i due posti in ConsiglioCamerale sono motivo di orgoglioe grande soddisfazione. Ma visti inumeri raggiunti dalla nostra asso-ciazione in questi primi dieci anni,si erano creati i presupposti perambire anche a qualcosa di più. Ilrisultato ottenuto premia l'attivitàsvolta dalla nostra associazionedato che i numeri finora raggiuntinon arrivano dal niente, ma sono ilfrutto di un lavoro attento edintenso che ci ha permesso diavere una notevole rappresentati-vità sul territorio ed essere consi-derati da tanti nostri associati unvero punto di riferimento. InConsiglio Camerale collaboreremocon tutti i soggetti coinvolti affin-ché si prendano decisioni concretea favore di tutte le aziende presentisul territorio, che mai come in que-sto periodo hanno bisogno del nostrosupporto".

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Confiab, garanzie e finanziamenti dal volto umano

Trent'anni di storia per il Consorzio Fidi dell'AssociazioneArtigiani di Bergamo. "Ci sono due modi di fare

credito - sottolineano Angelo Ondei e Antonella Bardoni,rispettivamente presidente e direttore del Confiab -:

vendere denaro o accompagnare e sostenere artigiani e imprenditori. Confiab preferisce il sostegno alle imprese"

FIDO

"Spettabile redazione, mi presento: sono un piccolo artigiano dellanostra provincia con sede a Seriate e recentemente come in passa-to ho (abbiamo in quanto l'attività è anche di mio fratello) usufruitodella consulenza di Confiab per dei prestiti a tassi agevolati: volevo

sottolineare la professionalità con cui curano i rapporti con i clienti e con le banche;inoltre recentemente siamo stati contattati da loro in quanto avevamo una cauzionein sospeso da diverso tempo e mai ritirata da noi (i motivi sono troppo lunghi e com-plessi da spiegare) e dai loro controlli si sono accorti di questo. Di questi tempi chidopo diverso tempo ci avrebbe contattato dicendoci che ci dovevano dei soldi?Ringrazio pubblicamente la sig.ra Fiorella che ci ha contattato, per non dimenticarela sig.ra Colombo, la sig.ra Bardoni e il sig. Massimo, sperando di non dimenticarenessuno e tutte le persone che ci lavorano". La lettera - firmata David Bombardoni -è stata pubblicata su "L'Eco di Bergamo" lo scorso 18 agosto, nella pagina che rac-coglie le lettere dei lettori. Poche righe che, tuttavia, meritano qualche sottolineatu-ra. Prima di tutto la professionalità (sinonimo di correttezza, puntualità e trasparen-za) con cui il piccolo artigiano è stato seguito, segno che ci sono ancora modi di lavo-rare e un'etica professionale che non si piega alle mode del momento (per la serie: etanto fanno tutti così). In secondo luogo, che ci sono persone - in questo caso un con-sorzio di garanzia - che chiamano per restituire soldi e non per chiederli. Sarebbecurioso fare un sondaggio fra gli artigiani bergamaschi per sapere da loro quantesono le telefonate che, mediamente, ricevono in un giorno da persone che chiedonosoldi. Terzo, ma non per importanza, Bombardoni li ringrazia uno per uno, per nome,a ricordare che anche un finanziamento, una concessione di garanzia, possono edevono avere un volto - umano -, il volto di chi quotidianamente ascolta i problemi dimigliaia di artigiani bergamaschi. "Sono gli stessi valori - sottolineano Angelo

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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Angelo Ondei

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Ondei e Antonella Bardoni, rispettiva-mente presidente e direttore del Confiab -che trent'anni fa hanno ispirato l'allorapresidente di Confartigianato BergamoAgazzi quando, il 27 febbraio del 1980,grazie anche all'appoggio di ventunosostenitori, ha dato vita al Consorzio Fididell'Associazione Artigiani di Bergamo".

Per volumi di garanzie emesse, perdimensioni e per capacità di interven-to, in trent'anni di attività, Confiab èdiventato un punto di riferimento per ilreperimento di risorse finanziarie daparte di artigiani e piccoli imprendito-ri. Quali sono le vostre peculiarità?"Oggi, dopo anni spesi nel tessere forti rela-zioni e procedure condivise abbiamo rag-giunto con i nostri interlocutori un ottimolivello di partnership, di rispetto, di traspa-renza, tutto a beneficio dei nostri associati.Margini di miglioramento c'è ne sono anco-ra secondo la nostra filosofia per cui tutto èsempre un punto di partenza e mai di arrivo.Per i nostri artigiani abbiamo particolar-mente a cuore la formazione che parte dallalettura dell' estratto conto fino alla predi-sposizione di business plan, per affrontaregradualmente le tematiche più complesse.Il linguaggio è semplice, da qui la sua effi-cacia, che permette di acquisire una cono-scenza dei vari aspetti legati alla propriaattività spendibile già il giorno dopo. Nelcorso del 2009/2010 sono state centinaia leore di formazione, fatte sul territorio e vici-no alle imprese, nelle ore serali per permet-tere a più imprenditori di partecipare".

Alcuni numeri per inquadrare lasituazione bergamasca. I dati ope-rativi del 2009 e i primi 6 - 7 mesidell'anno? "Nel 2009 abbiamo garantito alle aziendefinanziamenti per circa 207 milioni dieuro. Le domande esaminate sono state1.900 circa di cui: 86 negate dal consigliodirettivo Confiab, 113 respinte dalle ban-che e 68 rinunciate dalle imprese stesse.Il 45% dei finanziamenti è stato destinatoal ripristino della liquidità, il 30% allacopertura finanziaria per investimenti e il25% a garantire linee di credito commer-ciali a breve. Da gennaio fino al giugno

scorso le domande presentate sono state870 per 95 milioni di euro. Nel confrontocon il primo semestre 2009 registriamouna leggera flessione che, però, è giàstata ampiamente smentita con le delibe-re dei mesi successivi".

E per quanto riguarda i settori mer-ceologici?"Entrando nel dettaglio delle impreserichiedenti, la maggior parte dei finanzia-menti sono andati a sostegno dell'edilizia,dell'impiantistica, della meccanica, delferro e delle leghe e poi via di seguito glialtri comparti: materie plastiche, trasporti,tessile ed estetica. Una curiosità: agli ulti-mi posti ottica e foto, oreficeria, pelli ecuoio, vetro e ceramica. Rispetto al garan-tito, l'incidenza delle insolvenze è in unaforbice tra 1.5 e 2% e rispecchia la mediaregionale. Il dato è in aumento, invece, alivello nazionale, frutto e conseguenza diuna crisi che non allenta la morsa.Confidiamo che come sempre i nostriimprenditori, pur nella evidente difficoltà,riescano a far fronte agli impegni assunti".

Quali sono i motivi per cui un impren-ditore si rivolge a voi? "Finanziamenti che rispondono a 360 gradiai bisogni dell'imprenditore e della propriaimpresa. I motivi possono essere investi-menti, liquidità, riqualificazione del debitoda breve a medio/lungo periodo, avvio dinuove attività, finanziamenti agevolati (L.R.1/2007), mutui ipotecari, linee commerciali(sbf/afi), prevenzione fenomeno usura eleasing. Siamo convenzionati con oltre 30banche. Come anticipato, inoltre, al motto"conoscere per essere liberi di scegliere"Confiab ha sviluppato, in questi ultimi anni,un accurato servizio di consulenza, informa-zione e formazione finanziaria. Una consu-lenza che ci vede spesso nei laboratori -luogo dove abitualmente operano gliimprenditori - per trovare la soluzione aiproblemi finanziari, il miglior finanziamentoper sostenere lo sviluppo delle imprese oper realizzare un sogno. Una consulenzache si realizza quasi sempre alla presenzadel rappresentante del sistema bancario,altro attore importante della partnershipche ci lega agli imprenditori".

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Antonella Bardoni

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Qualche mese fa avete rivolto unappello alle banche: "Chiediamo chepossa essere concessa una proroga di12 mesi della moratoria in scadenza agiugno" e adesso la proroga è fino al31 gennaio 2011. Soddisfatti a metà?"Come Confiab avevamo chiesto allebanche ed ai politici presenti in occasio-ne dell'Assemblea annuale una prorogadella moratoria di 12 mesi. Ricordiamoche la moratoria è la possibilità disospendere il pagamento della quotacapitale delle rate dei prestiti/leasing incorso per un anno. La proroga è arrivatama sino al 31/01/2011 e solo per nuoverichieste e non per chi ha già richiestoed ha in corso la proroga. Soddisfatti sìper l'opportunità che viene data alleimprese ma preoccupati per quelleimprese che per prime hanno chiestola proroga e che a breve dovranno rim-borsare la quota piena in una faseancora molto delicata dell'economia edella finanza d'impresa".

In che misura Confiab garantiscel'impresa artigiana nei confronti delsistema bancario? "Abbiamo più volte ribadito al sistema ban-cario ed agli attori del territorio che Confiabnon vuole essere la "stampella delle ban-che". Il pensiero che ci deve muovere unoverso l'altro non è la condivisione di unaperdita ma di un progetto, di un'opportunitàdi sviluppo, crescita aziendale o di liquidità.Detto questo Confiab agevola l'accesso alcredito garantendo i finanziamenti che ven-gono erogati dalle banche alle impresenella misura che va dal 50 all'80%, inoltre,attraverso la garanzia Confiab il costo perl'accesso al credito (interessi) è decisamen-te inferiore. In ogni caso, il consorzio fidianalizza bene la situazione, prima di dispor-re il finanziamento all'imprenditore, met-tendo sempre al centro l'uomo".

Come si può, allora, con l'impren-ditore di fronte a dire "no"? "Dal punto di vista dell'istruttoria, in alcunicasi, siamo costretti a dire dei no. Va fattauna premessa: anche Confiab è assogget-tato a normative che lo obbligano, nel rila-scio della garanzia, a prendere in esame i

cosiddetti dati quantitativi (bilancio). A que-sto si aggiunge un però. Il "grandeperò" è quello di andare oltre ai dati dibilancio per leggere la storia dell'uomoprima e dell'imprenditore poi, per valo-rizzare i tanti anni di lavoro, la profes-sionalità, la caparbietà, la fantasia, lacapacità d'innovare e di innovarsi, laversatilità, il tessuto economico in cuisi muove, l'onestà commerciale edintellettuale. Ci assumiamo la granderesponsabilità di sapere che i nostriimprenditori (dove il confine fra impre-sa e persona è praticamente nullo) nonmettono in gioco solo se stessi e l'im-presa ma anche gli affetti più cari".

A maggior ragione, a fronte di tuttoquesto è praticamente impossibiledire dei no."L'analisi molto attenta di tutti questi aspet-ti porta il Confiab ad assumere una delibe-ra responsabile che in alcuni casi può risol-versi in un no. Un no sofferto ma mai fine ase stesso; perchè motivato, condiviso,accompagnato da altre opportunità o da

suggerimenti che seppur all'apparenza dra-stici aiutano impresa ed imprenditore a"non farsi male" ed a crescere. Abbiamospesse volte ripetuto che ci sono due modidi fare credito: vendere denaro o accompa-gnare/sostenere le imprese. Confiab prefe-risce il sostegno alle imprese".

Chiudiamo con un tema a cui Confiabè particolarmente sensibile: l'usura."Fra i vari prodotti finanziari che noigarantiamo c'è quello destinato a pre-venire il fenomeno dell'usura. Due sol-lecitazioni in tal senso: uno agli impren-ditori e l'altra alle Autorità Ministeriali.Agli imprenditori: l'usuraio non risolve iproblemi. Rivolgetevi con fiducia esenza timori al Confiab sia per preveni-re il ricorso all'usura ma anche quando,purtroppo, si è vittime di usurai.Ricordate sempre che la solitudine èil terreno migliore per l'usura. AlleAutorità Ministeriali perché possanosostenere l'operato dei Confidi attra-verso il rifinanziamento della legge108/96."

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Il Colosseo del cemento,un monumento come esempio

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

Una volta li chiamavano mostri industriali.Adesso, invece, si scoprono affascinanti testi-moni di una concezione d'economia vecchia dicento anni. L'ex cementeria di Alzano è stata

aperta al pubblico la scorsa domenica 5 settembre, per laprima volta da quando fu dismessa tra gli anni '60 e '70.Le visite guidate si sono invece svolte nei giorni europeidel patrimonio, il 25 e 26 settembre. A giudicare dallacuriosità suscitata, il Comune di Alzano Lombardo ha sicu-

BELPAESE

L'ex Italcementi di Alzano è stata riaperta al pubblico lo scorso 5 settembre. Lo storico d'arte Philippe Daverio lancia un appello: "Recuperiamo la struttura per far rivivere i valori imprenditoriali di allora"

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ramente fatto bella figura nell'esse-re così risoluto a recuperare il suo"Colosseo del cemento", come lo ha defi-nito il critico d'arte Philippe Daverio. Alui la Provincia di Bergamo ha affidato ilcompito di lanciare un forte appellodurante il convegno di archeologia indu-striale organizzato nello stesso edificio."Pensare che questo edificio è dismessoda quarant'anni è piuttosto singolare.All'epoca nessuno l'avrebbe consideratouna "cosa bella" come sta accadendo

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oggi. Abbiamo demolito e buttato viamigliaia di questi giganti. Ma alcuni sonorimasti, fabbriche che nascevano tra fine'800 e inizi '900 ed erano realizzate con untrasporto estetico che da allora non c'è piùstato. Perché un tempo i proprietari vive-vano nelle loro aziende e le costruivanocon più impegno di quanto necessitasse illoro uso. Che cosa fare dunque di questomonumento? Recuperiamolo, recuperia-mo il futuro che c'era nel 1883, i valori del-l'ingegno e della capacità imprenditoriale.Ma senza che questo impianto maestosoperda la propria patina romantica, cheemoziona ed è potente strumento dicomunicazione". A tal proposito sonointervenuti il sindaco di Alzano RobertoAnelli, il presidente della ProvinciaEttore Pirovano, Agostino Tironi - pre-sidente dell'omonimo Gruppo che è attua-le proprietario della struttura - e MarcoDezzi Bardeschi, docente di restauro alPolitecnico di Milano, che ha ricordato lastoria del cementificio fondato dalla fami-glia Pesenti. L'intento - ha premessoSilvia Lanzani - assessore alle Grandiinfrastrutture, pianificazione territoriale edExpo della Provincia - è "far conoscerequesta struttura e raccogliere idee perrecuperarla e valorizzarla". Costruita nel1883 e poi ampliata a 25 mila metri qua-

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dri, è stata riconosciuta monumento diarcheologia industriale nel 1980, dallaSoprintendenza per i Beni architettonici.Ora necessita di interventi di consolida-mento, restauro conservativo e adegua-mento alle norme edilizie, sanitarie e disicurezza, per un costo di circa 30 milionidi euro. E sono parse di buon auspicio lemolte presenze del contesto politico eimprenditoriale al convegno. "Dobbiamotrovare idee e denaro",ha affermato il pre-sidente della Provincia Ettore Pirovano."Idee per capire come e con quali finalitàrecuperare questa immensa struttura chenon può restare solo un museo. Per que-sto, sprono le tante personalità del mondodell'imprenditoria e della cultura affinchéportino il loro contributo". Roberto Anelliha invece posto l'accendo sulla tematicaoccupazionale di un intervento di tale enti-tà. "E' una grande opportunità che potreb-be portare concrete ricadute in termini disviluppo per l'intera valle". Uno sviluppoche potrebbe interessare anche l'UnioneEuropea, è stata questa la chiosa diPhilippe Daverio sull'incontro. "Ci vorreb-be più sostegno per il Nord, i miliardi dieuro che la Comunità europea stanziaogni anno per l'Italia non vengono sfrut-tati a dovere. Qui abbiamo un esempiodi come poter impiagare tali risorse".

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Per gli amanti del mare, la prima (e molte volte l'unica)accortezza da prendere prima di un tuffo è quello discorgere se in zona ci sono delle meduse. La paura èdi essere toccati da questi invertebrati marini, un pò

gelatinosi, urticanti e pericolosi. Ma a che servono le medu-se? A niente per i bagnanti estivi ma per qualcuno, nel casospecifico Martin Chalfie, a vincere un premio nobel. Graziea loro, il professore di biologia della Columbia University hafatto una tra le scoperte più rivoluzionarie e sensazionali dellabiologia e della chimica che ha permesso di sviluppare tecni-che per vedere (nel vero senso della parola) i meccanismi vita-li di una cellula e, in particolare, quando questa inizia a fun-zionare male. Una storia incredibile con il suo epilogo in unafredda mattina di dicembre di due anni fa. Nella casa diMartin Chalfie, alle 5.30 squilla il telefono e dall'altro latodella cornetta la voce seriosa di un funzionario dell'accademiadelle scienze svedese annuncia: "Prof. Chalfie, a lei e a altri

suoi due colleghi è stato assegnato il premio Nobel per la chi-mica. Congratulazioni. Ora stacchi il telefono e vada a fare unbel giro. La sua vita non sarà più come prima". Protagonisti diquesta straordinaria vicenda sono Acquorea Victoria, una pic-cola medusa che vive negli affascinanti mari dell'oceano paci-fico, (con una particolarità, è bioluminescente) e MartinChalfie, biologo statunitense vincitore del premio Nobel per lachimica nel 2008 assieme a Osamu Shimomura e Roger Y.Tsien per la scoperta della Green Fluorescent Protein, usatacome marcatore in medicina. I dettagli di questa intuizionesaranno raccontati domenica 10 ottobre direttamente dal pro-fessore di biologia della Columbia University, ospite diBergamoscienza. Da oggi al 17 ottobre 2010 si svolge laVIII edizione di BergamoScienza, rassegna di divulgazio-ne scientifica con più di 150 eventi aperti gratuitamente alpubblico tra conferenze e tavole rotonde, mostre, laboratoriinterattivi, spettacoli, competizioni e giochi per 17 giornate.

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Acquorea Victoria

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Quest'anno, ospite della rassegna scientifica cittadina, c'è il biologo statunitense Martin Chalfie che nel 2008,grazie alla luminescenza della Acquorea Victoria, vinse il premio Nobel per la scoperta della Green FluorescentProtein usata come marcatore in medicina. Presente ancheEric R. Kandel, premio Nobel per la medicina nel 2000

LA KERMESSE

Altro che polipo indovino, a BergamoScienza c'è la medusa scienziato

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Molti i nomi illustri del panorama scientifico e culturale internazionale, cheaffrontano le tematiche più attuali nell'ambito della ricerca scientifica, tracui oltre al già citato nobel Martin Chalfie anche Eric R. Kandel (PremioNobel per la medicina, 2000). Inoltre: il matematico Thomas FrancisBanchoff; l'archeologo e paleontologo Yonas Beyene; il fisico e divulga-tore scientifico Mark Buchanan; il neuroscienziato John Cacioppo; laneurofilosofa Patricia Smith Churchland; lo psicologo e neuroscienziatoMichael Gazzaniga; l'ematologa Eliane Gluckman; il professore dimeteorologia del M.I.T. Richard Lindzen; il medico evoluzionista RobertPerlman; Roger A. Pielke Jr. dell'Università del Colorado; il biomedicoJeffrey Platt; il professore dell'Università di Chicago Steve Small e il geo-logo Giday WoldeGabriel. BergamoScienza anima i luoghi più belli di CittàAlta e Città Bassa, dal Teatro Sociale alle dimore e ai palazzi storici, oltre achiese, chiostri, teatri, musei, scuole e Università. La manifestazione sispinge oltre i confini della città, raggiungendo i comuni di Alzano Lombardo,Brembate, Clusone, Dalmine, Desenzano di Albino, Gorle, Ranica, S.Paolo d'Argon, Seriate, Stezzano, Trescore, Treviglio, Zingonia e Zogno.

Martin Chalfie

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Conferenze. Diverse le tematiche affrontate: dalle neuroscien-ze alla fisica; dall'alta tecnologia alla cosmologia e all'ingegne-ria aerospaziale; dalla medicina alla biologia; dalle scienzeambientali alla geologia e all'archeologia; dalla matematica allarobotica; dall'architettura alla biodiversità. Due gli appuntamen-ti con i Premi Nobel, il biologo Martin Chalfie (Premio Nobelper la chimica, 2008) per la scoperta della Green FluorescentProtein e il neuroscienziato Eric R. Kandel (Premio Nobel per lamedicina, 2000) per le sue ricerche sulle basi fisiologiche deineuroni. Con il matematico Thomas Francis Banchoff, notoper le ricerche nell'ambito della geome-tria differenziale si parlerà di terza equarta dimensione nello spazio. Si sco-prirà la storia di Ardi, la nostra antena-ta più antica con l'archeologo e paleon-tologo Yonas Beyene e con il geologoGiday WoldeGabriel. Lo psicologo eneuroscienziato californiano MichaelGazzaniga spiegheranno il comporta-mento umano tra mente etica e respon-sabilità criminale. Patricia SmithChurchland, neuroscienziata e autricedel volume Neurophilosophy illustreràl'interfaccia tra le neuroscienze e la filo-sofia. Di global warming si parlerà con Richard Lindzen, profes-sore di meteorologia del M.I.T., John Cacioppo, fondatore edirettore del dipartimento di scienze cognitive e neuroscienzesociali dell'Università di Chicago svelerà l'architettura delle emo-zioni umane. Il biomedico Jeffrey Platt proporrà nuove possibilisoluzioni per il trapianto di organi. Tra i prestigiosi nomi italiani,Guido Tonelli, padre del tracciatore al silicio, del CERN diGinevra svelerà i risultati degli esperimenti di fisica al LargeHadron Collider di Ginevra. Con il neuroscienziato Martin M.Monti si parlerà di coma, stato vegetativo e stato minimo dicoscienza. Nell'anno internazionale della biodiversità, proclamatodall'Assemblea Generale dell'ONU, IsabellaPratesi del WWF Italia fornirà una panoramicasugli interventi in atto per la tutela delle diver-sità biologiche. I maratoneti, Migidio Bourifa(campione italiano 2009 e primo italiano allaMaratona di New York 2009), Paola Sanna(campionessa italiana della 100 km su strada2009) e Ivan Cudin (medaglia di bronzo aiCampionati Mondiali della 24 ore di Francia) ciracconteranno la loro esperienza di resistenzafisica e psicologica. Sapere storico e saperescientifico si relazionano nell'incontro del filo-sofo Carlo Sini. I noti vaccinologi RinoRappuoli, e Ilaria Capua, parleranno di comesviluppare i vaccini e monitorare le malattiesia nel mondo animale che in quello umano.

Programma. Il programma 2010 prevede circa

50 appuntamenti tra conferenze, tavole rotonde e incontri pertutti i giorni e le sere della settimana. Sarà lo scrittore SimoneRegazzoni con Claudio Rugarli (Università Vita-Salute SanRaffaele) ad aprire il ciclo di conferenze con "La filosofia delDottor House" che si concluderà il 17 ottobre con l'ematologaEliane Gluckman e Steve Small dell'Università di Chicago.

Mostre, spettacoli e laboratori interattivi. Anche quest'annoBergamoScienza privilegia tutte le forme di diffusione del saperescientifico attraverso il coinvolgimento dei giovani e delle scuole

con proiezioni di film con dibattito,spettacoli scientifici e teatrali, opendays di Istituti Scientifici, premiazioni econcorsi fotografici, cacce al tesoromatematico-naturalistiche. Ventuno lemostre e 58 i laboratori che spazieran-no dall'officina botanica alla mostra delmare con modellini da costruire, dalgiallo al museo per piccoli detectivealla caccia ai suoni dei diversi animalitra delfini, megattere, grilli e cicale. Eancora un giro tra gli scaffali tra i libriscientifici per ragazzi di ieri e di oggifino al laboratorio di robotica per

costruire e programmare un robot. Torna, a grande richiesta, iltorneo di robocalcio targato BergamoScienza. Vere e propriesfide tra robot-calciatori che si affronteranno senza essere tele-comandati su microcampi da gioco. Tutte le iniziative sonogratuite e aperte al pubblico fino ad esaurimento posti.

Tornando alla storia iniziale di Martin Chalfie e di AcquoreaVictoria rimane ancora un mistero: per quale maledettissimoma fortunato motivo la medusa ha sviluppato questa proprietàdi luminescenza. Una domanda a cui neanche Darwin, forse,riuscirebbe a rispondere.

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L'aeroporto di Milano Malpensa è il primo fragli scali milanesi, mentre quello di Orio alSerio di Bergamo è al quar-to posto, sul podio al terzo

posto troviamo l'aeroporto di Napoli.La classifica è frutto dei dati raccol-ti da Skyscanner, portale leader nellaricerca di voli low cost, che dimostracome piccole e medie città, tra cuiBergamo, ospitino grandi aeroporti.Questo a confermare i dati ufficialidivulgati dall'Enac (Ente Nazionaleper l'Aviazione Civile) riguardo all'ef-fettivo traffico aereo negli aeroportiitaliani e gli oltre 22 milioni di ricer-che di voli effettuate in un anno, traagosto 2009 ed agosto 2010, sul sitoSkyscanner.it. I primi posti tra lecittà scelte per la partenza vanno aMilano e Roma che insieme supera-no il 50% delle preferenze, ma que-sti numeri vanno ripartiti tra i cin-que aeroporti riconducibili alle duemetropoli. I numeri della ricerca per ivoli da Milano sono da ripartire tra tre aeroporti e conle seguenti proporzioni: Malpensa (55%), Bergamo (30

%) e Linate (15%). Un segnale di quanto sia importantel'accesso al mezzo aereo in quest'area del territorio

lombardo, anche con il supportodi aeroporti più piccoli. Anche lecifre riferite alla capitale sonoda suddividere tra uno scalo piùimportante ed uno minore. Nellericerche Fiumicino ha un peso dicirca l'80%, mentre l'aeroportodi Ciampino il restante 20%.Osservando la classifica riferitaagli aeroporti scelti per la par-tenza anziché le città, le aero-stazioni "satellite" di questi duegrandi centri, Roma e Milano,sono molto distanti dagli aero-porti principali. Malpensa è ilprimo fra gli scali milanesi,mentre quello di Bergamo è alquarto posto, preceduto daNapoli. Infine Linate è ancorapiù sotto nelle preferenze, piaz-zandosi al 14° posto. Fiumicinoè lo scalo romano preferito dagli

utenti, primo nella classifica assoluta; l'aeroporto diCiampino scivola invece al 13° posto.

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Secondo il sito skyscanner.it l'aeroporto di Orio al Serio è tra i più gettonati da chi sceglie l'aereo per andare in ferie

Nella classifica degli aeroporti Malpensa è il primo fra gli scalimilanesi, Bergamo è al 4° posto e Linate si piazza al 14° posto

LA STATISTICA

La classifica degli aeroporti italiani

preferiti per la partenzasu Skyscanner.it

Posizione Provincia

1° Roma Fiumicino2° Milano Malpensa3° Napoli International4° Milano Bergamo5° Pisa6° Bari7° Ct Fontanarossa8° Palermo9° Venezia Marco Polo

10° TorinoFonte: Skyscanner.it

BGY al 4° postoper voli. Cliccati

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Bergamo Convention Bureau,il turismo d'affari si fa con Trawel Group

Casto Iannotta e Carmine Prencipe presentano l'accordo che vede la nostra città come polo nazionale e internazionale nell'organizzazione di eventi e congressi

BUSINESS&TURISM

Carmine Prencipe

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Sul territorio bergamasco esistono partner di qualità ingrado di offrire servizi di completamento necessari perorganizzare convegni di alto livello. Stiamo parlando diun settore, quello del turismo d'affari, che in Italia

muove oltre 20 miliardi di euro all'anno. E la nostra città, con ilsuo patrimonio turistico, ha da settembre 2009 un fedele allea-to nella promozione della filiera: ci riferiamo al BergamoConvention Bureau e al nuovo accordo - siglato lo scorso giu-gno - con Trawel Group, gruppo turistico integrato con sede aMilano che ha scelto Orio al Serio come base logistica per il vet-tore della sua compagnia aerea Trawel Fly. Una partnership cheha uno scopo a dir poco impegnativo, promuovere il nostro ter-ritorio nel mondo. Il territorio bergamasco, oltre a città Alta -vero e proprio gioiello storico e artistico -, ha un sistema alber-ghiero di qualità, una ristorazione tra le migliori a livello nazio-nale, un'offerta differenziata per lo shopping, dalle boutique aicentri commerciali e spacci aziendali. Può offrire un prodottoturistico che spazia dall'arte alla natura, dallosport al relax. E' in posizione centrale rispettoal Nord Italia ed è a pochi chilometri daMilano. Infine, è dotato di un importante aero-porto, il terzo della Lombardia per dimensioni etraffico. Tuttavia, la maggior parte delle perso-ne è ferma sulla convinzione che, da un puntodi vista organizzativo, l'incentivazione del turi-smo lasci ancora a desiderare, nonostante glisforzi delle sovrintendenze comunali degli ulti-mi anni. Un vero peccato, considerando il patri-monio storico-imprenditoriale delle numerosis-sime aziende presenti da decenni sul territorio.Ed è qui che entra in gioco un altro aspetto,quello semplicemente chiamato turismo d'affa-ri, combinazione di termini che riesce ad espri-mere in modo chiaro il concetto "Mice", acroni-mo di "meeting, incentive, congressi, eventi".

FILOSOFIA - I vertici delle due importanti real-tà, infatti, hanno firmato una partnership trien-nale, focalizzata proprio su questi aspetti."L'intento - ha spiegato Casto Iannotta, presi-dente di BCB - è di velocizzare la nostra espan-sione verso il mercato estero utilizzando i cana-li e la logistica di Trawel Group tramite la suapiattaforma di servizi, le sedi (presenti ancheall'estero) e la sua rete vendita. Tutto per vei-colare più efficacemente la promozione e lacommercializzazione dei prodotti "made inBergamo". Trawel, invece, che ricopre già unaposizione rilevante nel turismo di piacere e deltempo libero, ha tutto l'interesse a sviluppareanche il segmento di quel business. Una siner-gia che permetterà anche una riduzione deicosti inerenti alla partecipazione di eventi istitu-

zionali". Il BCB, nato per opera del Centro Congressi PapaGiovanni XXIII e di Ente Fiera Promoberg, è per l'appunto un'as-sociazione no profit specializzata nella consulenza alle societàdi organizzazione di convegni ed eventi (nazionali e internazio-nali), che riesce a raggruppare ben 52 affiliati della filiera delsegmento turismo business, protagonisti del settore "Mice".

PARTNERSHIP - Costituita nel 2001, invece, Trawel ha registra-to continue crescite, raggiungendo numeri importanti sia in termi-ni di fatturato (nel 2009 ha incrementato del 63% in più rispettoall'anno precedente, mentre per l'anno in corso è previsto un ulte-riore balzo attorno al 50%), sia di numero di dipendenti (ad oggisono 80). Progressi che le hanno permesso, nel 2005, di costitui-re la compagnia aerea Trawel Fly. "La scelta dell'aeroporto di Orioquale campo base per il nostro vettore aereo - ha rilevatoCarmine Principe, chief executive officer di Trawel Group - èlegata all'enorme potenziale che ha il territorio. Convinti di que-

Casto Iannotta

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

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sto, chiamiamo in causa sia il mercatodel turismo individuale sia quello d'affa-ri. Vogliamo creare un sistema ramifica-to che coinvolga a più livelli le tanterealtà bergamasche. Da oggi, 25 perso-ne di Trawel, distribuite soprattutto inEuropa e negli Stati Uniti, rappresente-ranno a tutti gli effetti le varie attività diBCB, promuovendo eventi e iniziativecongressuali sul territorio bergamasco".

VALORIZZAZIONE - Se Maometto nonva alla montagna la montagna va daMaometto, verrebbe da dire, soprattuttoin virtù del fatto che Bergamo rimaneuna città dal potenziale turistico enor-me, anche grazie al suo osannato aero-porto, uno dei pochi a non aver risentitodella crisi economica internazionale."Vogliamo portare a Bergamo nuovi even-ti e destagionalizzare le presenze - haspiegato Iannotta -, cosa che sarà possi-bile fare con il turismo business. Lo svi-luppo congressuale permetterà di ottene-re effetti positivi sul territorio. In funzio-ne delle dimensioni, saranno interessateprincipalmente le strutture del CentroCongressi e di Ente Fiera Promoberg, manon escludiamo la possibilità di coinvol-gere anche l'auditorium del Seminario o ilTeatro Sociale. Al congressista che verràa Bergamo per lavoro daremo tutta unaserie di informazioni e documentazionicapaci di motivarlo a ritornare, magariper una bella vacanza con tutta la fami-glia e gli amici, avendo a disposizioneun'offerta strutturata e differenziata".

POTENZIALITA' - Non bisogna dimen-ticare che per essere vincenti nel settore"Mice" servono esperienza, professiona-lità e una presenza capillare sul territo-rio. Proprio perché il mercato è in conti-nua espansione e l'ambito organizzativocongressuale è l'anticamera del turismopuro. "Il settore del turismo "Mice" inItalia - ha continuato Prencipe - è stima-to in circa 23 miliardi di euro: una cifraenorme, soprattutto se messa in relazio-ne con i 6 miliardi di euro del settore deltour operating. Si capisce subito quantopuò essere vincente per Bergamo esse-re protagonista del turismo d'affari".

SICILIA - Ai temi cardine del BCB e del-l'accordo con Trawel Group è importanteaggiungere anche il collegamento fonda-mentale con la Sicilia. "Sicilia ConventionBureau - ha continuato Iannotta - è lasocietà a capitale privato del GruppoUnicredit che vuole rappresentare azien-de e istituzioni siciliane nella promozionedella Sicilia per quanto riguarda il merca-to dei meeting e degli eventi. L'intento,anche qui, è la promozione della destina-zione Sicilia, valorizzando tutte le provin-ce allo stesso modo, mettendo in luce lepeculiarità e le eccellenze e ponendo l'or-ganizzazione da un lato come punto diriferimento per i compratori esteri -essendone un consulente al di sopradelle parti - e, dall'altro, al servizio deiprofessionisti del settore, siciliani. Lamission è rafforzare, sul mercato, la con-sapevolezza della Sicilia come brand permeeting di qualità incrementando ilnumero di eventi che viene organizzatosull'Isola. Stessa filosofia, stessi con-cetti e stessa "forma mentis" del BCB".

SOLIDITA' - Per quanto riguarda lepartnership, invece, se il settore "Mice"è l'anticamera del turismo puro, ilSicilia Convention Bureau è stato senzadubbio un vero e proprio banco di provaper testare la solidità della collabora-zione turismo d'affari-Trawel Group."A febbraio - ha concluso Prencipe -abbiamo siglato l'accordo con SiciliaConvention Bureau. In Italia si è tratta-to di un primo importante esempio dicoordinamento dell'offerta congressua-le di una regione e dell'industrializzazio-ne del processo di marketing e venditaverso il mercato nazionale e internazio-nale. Se prima il modello era giovane einedito, oggi possiamo dire senza alcundubbio di aver maturato la giusta espe-rienza per proporre il know-how a livel-lo bergamasco. Come già accaduto,dunque, questo accordo - grazie a unaforza vendita capillarmente distribui-ta in Europa e Stati Uniti - permette aBergamo di compiere un importantepasso in avanti verso una più effica-ce promozione delle infrastrutturericettive e dell'intera filiale turistica".

Preparazione di candidaturepersonalizzate, con corredodi un kit completo di materia-le illustrativo

Collaborazione diretta con glialberghi e le sedi congressua-li, con selezione delle strutturein base alle richieste del clien-te e verifica della disponibilitàpreliminare

Organizzazione di pre/postmeeting tour per i congressi-sti, tour per gli accompagna-tori e serate ed eventi a tema

Progettazione e pianificazio-ne di visite e sopralluoghi allestrutture

Effettuazione di una primaricognizione sui prezzi e aiutoal cliente nel formulare il pre-ventivo di spesa preliminare

Capacità d'informazione suifornitori e professionisti pre-senti sul territorio

Supervisione di tutte le fasiorganizzative

Capacità di controllo della qua-lità del sistema di accoglienzae delle prestazioni dei fornitori

BCB in pillole, i servizi:

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Sono stati qualità, innovazione, hi-tech, riduzione deicosti e tutela ambientale i punti forti del salone spe-cializzato andato in scena al polo fieristico di Bergamodal 15 al 18 settembre scorso. Promosso da

Federfinitura e organizzato da Ente Fiera Promoberg,Surface Expo si è connotato come l'unica fiera in Italia total-mente dedicata alla finitura e al trattamento delle superficiappunto "made in Italy": l'intento è stato quello di sostenere gliimprenditori del settore alle prese con la grave crisi economi-co-finanziaria ancora in atto. La determinazione delle due real-

tà ha consentito di avere, per ben quattro giorni, un concentra-to di prodotti di alta qualità e di progetti innovativi in grado dicambiare la storia della finitura non solo tricolore. Parliamo di67 espositori, 90 marchi rappresentati e oltre duemila visitato-ri. Oltre a Promoberg e Federfinitura, sono stati numerosi i pro-tagonisti che hanno voluto dare il loro apporto alla manifesta-zione. In primis ApiLombarda, Confapi e Confartigianato. Poi imedia partner (le riviste Metalli, L'Ammonitore e MetalCleaning & Finishing) e la partner fiera (Parts2Clean). Inoltre,sono da sottolineare i significativi patrocini di Aab

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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ECCELLENZE

In programma dal 15 al 18 settembre scorso, la manifestazione organizzata da Federfinituraed Ente Fiera Promobergha centrato l'obiettivo:rispondere alle sempre più sofisticate esigenzeespresse dal settore

Surface Expo,il futuro della finituraè "made in Italy"

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(Associazione Artigiani Bergamo), Aifm (Associazione ItalianaFiniture dei Metalli), Aital (Associazione Italiana Trattamentisuperficiali Alluminio), Confindustria Bergamo, Uniacqua(Unione Costruttori Impianti Trattamento Acque ReflueIndustriali) e Uniaria (Unione costruttori impianti di depurazio-ne aria). Infine, gli sponsor (Ubi Banca Popolare di Bergamo,Credito Bergamasco Gruppo Banco Popolare e L'Eco diBergamo). Surface Expo, è stato detto più volte, più che la fieradei grandi numeri, doveva essere la fiera delle innovazioni edelle eccellenze. Ed in effetti, tra gli stand, è stato un trionfo di

idee e realizzazioni innovative, capaci, con le loro caratteristi-che al top, di conquistare anche i mercati esteri. La kermesseha quindi raggiunto l'obiettivo principale che si era preposta:rispondere su più fronti e con la massima concretezza possibi-le alle sempre più diverse e sofisticate esigenze espresse daimolteplici settori della finitura. "Seppur in presenza di unapesante congiuntura - ha osservato Ivan Rodeschini, presi-dente Promoberg - ci siamo impegnati affinché la rassegnapotesse presentarsi con un significativo parco espositivo con-traddistinto dall'eccellenza. Per far sì che le aziende potessero

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cogliere un'opportunità fieristico-espositiva di rilievo, Promobergha approntato un nuovo concept di manifestazione, un formatopiù compatto (e quindi con una minor incidenza di costi per gliespositori) ma sempre elegante efunzionale. Aver ospitato una set-tantina di espositori, tra i migliorirappresentanti dell'intero settoreproduttivo italiano della finitura,peraltro con caratteristiche tecni-che che sconfinano nelle tecnolo-gie strategiche, è di per sé un gran-dissimo risultato per Promoberg eper tutto il territorio bergamasco.Utilizzando queste tecnologiecome veicoli promozionali - ha con-cluso Rodeschini - possiamo favori-re e promuovere l'internazionaliz-zazione delle nostre imprese". Giovanni Bonfiglio, nel doppioruolo di presidente di Federfinitura e della manifestazione, ha poitenuto a precisare anche le finalità vere e proprie rivolte alle

imprese. "Surface ha voluto essere al servizio delle aziende, inmodo da unire le capacità imprenditoriali con le tecnologie pre-senti e disponibili sul territorio. Inoltre, ha riscosso un note-

vole successo anche lo "SportelloRussia", grazie al quale i nostriimprenditori hanno potuto informar-si e prendere contatti diretti con leistituzioni e le imprese di Yaroslavl,importante regione produttiva russaper il mercato della finitura". Il pre-sidente di Federfinitura ha poianche spiegato la scelta della sele-zione degli espositori e degli spaziridotti. "Surface Expo - ha osservato- più che una fiera di tipo tradiziona-le vuole essere simile ad una bouti-que colma di vestiti d'alta sartoria,

uno più bello dell'altro. Avremmo potuto avere un numero mag-giore di espositori, ma ciò avrebbe comportato portare a Bergamoaziende che in questo momento non hanno nulla da dare in posi-

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tivo al mercato. È questa la motivazione per cui abbiamo selezio-nato gli stand, privilegiando chi ha puntato su alta qualità, inno-vazioni, hi-tech, riduzione dei costi e tutela dell'ambiente. In que-sto senso voglio evidenziare latecnologia "verde" presentataa Surface, che consentirà diridurre drasticamente gli inqui-namenti. Per quanto riguardagli spazi espositivi - ha rilevatoancora Bonfiglio - i metri ridot-ti non equivalgono a qualitàridotte. L'esempio più eclatan-te è dato dalle nanotecnolo-gie: in pochi millimetri quadra-ti c'è tutto quanto permetteallo Shuttle di conquistare glispazi. Surface Expo ha quindisposato la linea degli stand contenuti, ma nello stesso tempo pro-gettati con intelligenza e razionalità". La kermesse è stata anche"La finitura è innovazione", un importante momento di infor-

mazione e confronto tra gli operatori del settore per trattaretemi di primaria importanza e attualità, quali, ad esempio: i con-trolli ispettivi delle ASL su cabine e impianti di verniciatura, le

nanotecnologie applicate a rivestimentidi zinco elettrolitico e zinco lamellare,nuovi prodotti neutri per la lucidatura elevigatura dei metalli, i requisiti minimidegli impianti di lavaggio e di vernicia-tura, secondo quanto dettato dalle pre-scrizioni della Regione Lombardia. Ilprestigioso premio "Tecnologia einnovazione", infine, è stato asse-gnato alla zincatura meccanica diGrowermetal, azienda con sede aCalco. Un riconoscimento ai grandisforzi compiuti negli ultimi anni dall'a-zienda del lecchese, capace di svilup-

pare internamente - in collaborazione con MacDermid, leadermondiale nella fornitura di prodotti chimici e depositaria delknow-how tecnologico - il processo della zincatura meccanica.

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"Classe A è il punto di partenza per un progetto molto più ambizioso:l'indipendenza energetica di tutti gli edifici" Francesco Gritti

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L'inseguimento della tecnologia al risparmio energetico intema di edilizia è un argomento di stretta attualità e l'ul-tima novità del settore si chiama CasaClima. Gli speciali-sti sostengono tesi inconfutabili di assoluta necessità, in

quanto i cambiamenti appunto climatici del nostro pianeta e le pro-blematiche ad esso legate sono più che mai evidenti e "raccontate"nelle cronache dei giornali. Altri, inspiegabilmente, continuano aguardare il dito mentre tutti indicano la luna. È purtroppo una carat-teristica di noi italiani pensare alla massaia che di buon mattinodeve aprire le finestre per il cosiddetto cambio dell'aria. Inutile ripe-tere come oramai proprio l'aria delle nostre città stia diventandoirrespirabile a causa dell'inquinamento. Vogliamo illuderci che siasolo colpa delle automobili? Possiamo farlo, dipende se siamo nelgruppo di quelli che guardano il dito o se invece il nostro osservareè decisamente più lungimirante. Una visione proiettata sul futuro

che sicuramente ha coinvolto anche l'impresa di famiglia EDIL-GRITTI, da quarant'anni nel settore delle costruzioni e nata graziealla perseveranza e alla dedizione di Francesco Gritti (assiemealla moglie Antonia). Proprio loro, con pochi mezzi a disposizione,hanno costruito - è il caso di dirlo - mattone su mattone la loroazienda, una società che guarda ad un futuro in continua espansio-ne mantenendo comunque ben saldi i principi fondamentali, coniu-gando tradizione e modernità, e con l'orgoglio delle proprie originiartigianali. L'attività, inoltre, è attualmente coadiuvata dai figliFabio e Catia che, condividendo totalmente la filosofia aziendale,l'hanno arricchita introducendo una visione più giovane e dinamica,sviluppando obiettivi di crescita che hanno portato la stessa alledimensioni e alla struttura attuali. "CasaClima - afferma FrancescoGritti - significa vivere nel più elevato comfort abitativo, rispar-miando energia e contribuendo alla tutela dell'ambiente. È ormai

IN COPERTINA

L'azienda di Francesco Gritti - e dei figli Fabio e Catia -

raggiunge standard innovativi: "Le nostre abitazioni godono

del più elevato comfort abitativo e sono divenute sinonimo di un modo di vivere sano

e di qualità certificata"

Edilgritti e Gi.Effe,per la nuova qualità

dell'abitare

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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diventato sinonimo di un modo di abitare sano e - soprattutto - di qua-lità certificata. Una CasaClima è caratterizzata da una buona coiben-tazione e tenuta all'aria dell'involucro e dall'assenza di ponti termici. Diuguale importanza è il massimo sfruttamento possibile dell'energiarinnovabile. Infine, ma non meno importante, CasaClima si contraddi-stingue per un'impiantistica innovativa. Da ricordare è che questo con-cetto non riguarda solo le nuove costruzioni, ma anche la ristruttura-zione e riqualificazione energetica di vecchi immobili".

Che differenze ci sono dalla Classe A?"La certificazione energetica - afferma il figlio Fabio - degli edifici è unaprocedura che consente, attraverso una metodologia di calcolo standar-dizzata, di classificare una struttura in base alle caratteristiche energeti-che che la contraddistinguono. Sulla base degli esiti del calcolo, ad ogniedificio viene assegnata una classe energetica (da A+ a G), così da con-sentire agli utenti finali di effettuare un semplice e rapido confronto.Preciso che Classe A non significa CasaClima, esiste una sostanziale dif-ferenza tra la prima (certificata secondo le disposizioni della legge regio-nale e obbligatoria) e la seconda, certificata dall'Agenzia CasaClimadella provincia autonoma di Bolzano. Parliamo di un ente riconosciuto equalificato la cui affiliazione non è obbligatoria, un sistema che etichet-ta e classifica ogni nucleo abitativo attribuendogli i giusti meriti: non si

limita quindi all'approvazione cartacea di un progetto esecutivo, ma pre-vede un controllo attento e costante durante l'avanzamento dei lavori eduna verifica finale disposta da un suo collaudatore". "Classe A -aggiunge Francesco Gritti - è il punto di partenza per un progettomolto più ambizioso: l'indipendenza energetica di tutti gli edifici".

Quali sono i vantaggi che si hanno nell'acquistare una casa abasso consumo energetico dal punto di vista economico?"Anzitutto - afferma Catia Gritti - i clienti devono essere motivati intermini di sostenibilità ambientale. Pertanto, devono avere la volon-tà di contribuire attivamente alla riduzione del fabbisogno energeti-co della propria abitazione, magari anche sfruttando le fonti alterna-tive ai combustibili fossili per il riscaldamento. Si tratta di una scel-ta consapevole a cui conseguono notevoli vantaggi in termini diaumento del comfort abitativo (il livello di qualità degli ambientiinfluisce parecchio sul benessere e sulla salute personale), in termi-ni economici di risparmio sui costi di riscaldamento (soprattuttoconsiderando l'inevitabile aumento dei prezzi energetici), e per ulti-mo, ma non da meno, quale scelta di investimento per il futuro".

Quali sono le vostre peculiarità?"Sicuramente - continua Fabio - la rapidità nell'interpretare i diversi sce-

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nari immobiliari e la continua ricerca dellesoluzioni migliori per offrire un prodottosuperiore agli standard medi del mercato.In particolare, curiamo il dettaglio e la qua-lità dei materiali di costruzione, lasciandoal cliente la possibilità di personalizzare lapropria casa assistito da personale qualifi-cato e di fiducia. Le garanzie sono date poida un ente terzo (l'Agenzia CasaClima dellaprovincia autonoma di Bolzano), che assi-

cura l'acquirente in modo imparziale esopra le parti sulla qualità energetica ecostruttiva dell'immobile".

Come si compone la vostra azienda?"Abbiamo 15 dipendenti. La scelta di conte-nerne il numero e di servirsi di manodoperaesterna è motivata dalla volontà di adattarsirapidamente alle nuove tecnologie. Ci rivol-giamo quindi a fornitori specializzati per le

"Curiamo il dettaglio e la qualità dei materiali di costruzione, lasciando al cliente la possibilità di personalizzare la propria casa assistito da personale qualificato e di fiducia"

Catia e Fabio Gritti

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diverse lavorazioni, mantenendo comunque l'esperienza e la tra-dizione internamente. L'azienda, inoltre, è dotata di una strut-tura tecnico-organizzativa molto articolata in termini di mezzi eattrezzature. Dispone infatti di una vasta gamma di macchineoperatrici per il movimento terra e per le demolizioni".

EDILGRITTI - per conto di "Immobiliare GI.EFFE" - è arrivataa costruire le CasaClima. È stata un'evoluzione o una rivo-luzione?"Direi che è CasaClima che ha rivoluzionato l'edilizia, dando rispo-ste concrete alla sfida dettata dal cambiamento climatico e all'esi-genza di risparmiare risorse. Noi condividiamo questa filosofia cer-cando semplicemente di attuarla: seguiamo le evoluzioni del mer-cato e le esigenze della clientela con grande attenzione e valutia-mo attentamente gli impatti ambientali delle nostra attività".

Come viene recepita l'offerta nella Bergamasca?"La Regione Lombardia - continua Catia - è stata la prima ad adot-

tare un sistema di certificazione capace di rendere da subito ope-rativo l'intero meccanismo. Questo grazie non solo alla definizionedi ruoli e competenze, ma anche mediante un modello di calcolocapace di garantire uniformità nell'applicazione delle regole. Trannerare eccezioni, possiamo dire che i mezzi di informazione, la sensi-bilizzazione al problema dell'inquinamento e del risparmio energe-tico, la consapevolezza che oggi sia importante investire al meglionell'acquisto di una abitazione, hanno predisposto la clientela arecepire con interesse l'edilizia a basso consumo energetico".

Per quali ragioni non si costruiscono solo case a bassoconsumo energetico?"Realizzare edifici che portano al massimo il livello di efficienzaenergetica comporta un cambiamento sostanziale nell'approcciocostruttivo, dalla progettazione all'acquisto dei materiali, fino allaformazione del personale tecnico specializzato. L'edificio è proget-tato come un unico sistema ed ogni variante agli elementi che locompongono si ripercuote inevitabilmente sul risultato finale".

Un rendering del Complesso Trinità ad Urgnano

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Per quanto riguarda gli incentivi statali,offrite anche la consulenza o bisogna rivol-gersi ad esterni?"I nostri clienti - afferma Catia Gritti - possono conta-re sul completo supporto sia per l'acquisto di unimmobile a basso consumo sia per la realizzazioned'interventi di riqualificazione energetica. In particola-re, per l'acquisto di una nuova casa offriamo suppor-to nell'individuazione dell'immobile più adatto alleesigenze, assistenza in tutte le fasi dell'acquisto perqualsiasi necessità tecnica e in merito a tutti gli obbli-ghi di tipo, legale e fiscale, e consulenza qualificatanella scelta di mutui o finanziamenti per agevolarel'acquisto. Per le ristrutturazioni, invece, offriamoaffiancamento nella definizione e pianificazione degliinterventi necessari al corretto riassetto energeticodel tuo immobile e orientamento nella scelta dell'im-presa specializzata nell'esecuzione delle opere".

Quali sono le differenze rispetto al passato?"I criteri di rendimento energetico in edilizia - conti-nua il patron Francesco Gritti - sono cambiati in modosignificativo a partire dal 2005, con l'entrata in vigo-re dei decreti attuativi della direttiva europea2002/91. La qualità energetica dell'involucro edilizioè divenuta fondamentale nel determinare le scelte diprogettisti, costruttori e acquirenti finali e nello sti-molare i produttori dei materiali a innovare prodotti eprocessi per ottenere prestazioni più elevate".

Dato che parliamo di un ente pubblico(CasaClima Bolzano), l'acquirente finalecome può essere certo del rispetto per lanormativa?"I valori necessari per l'ottenimento del certifi-cato CasaClima devono essere verificati con uncollauto obbligatorio in opera (eseguito conapposite strumentazioni quali il blower-doortest e la termocamera) che attesta l'effettivofabbisogno energetico dell'immobile.

Ci sono particolari garanzie che contraddi-stinguono le vostre realizzazioni?"Concluderemmo facendo un esempio. La rea-lizzazione del Complesso Trinità ad Urgnanovuole rispecchiare la possibilità di costruire unedificio ad alta efficienza energetica anchesenza alterare la struttura architettonica tipicadella zona. È dotato di particolari accorgimen-ti che ci hanno permesso di mantenere l'a-spetto esterno immutato. Inoltre, è stato pro-gettato per garantire un consumo energeticoinferiore a 30 kwh/mq annuo, in Classe A.L'utilizzo d'impianti di tipo radiante a pavimen-to, per riscaldamento invernale e condiziona-mento estivo, la ventilazione meccanica con-trollata integrata da deumidificatori e lepompe di calore geotermiche, assicurano infi-ne un ambiente sano e confortevole".

"I nostri clientipossono contaresul completo supporto sia perl'acquisto di unimmobile a bassoconsumo sia perla realizzazioned'interventi di riqualificazioneenergetica"

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"Hotel Le Cornelle",un'oasi di pace a Valbrembo

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Si chiama "Hotel Le Cornelle", ma con la prestigiosa riserva faunistica della Bergamascaha in comune solamente il nome, la proprietà e - naturalmente - la vicinanza. Certo, nonè poco, ma chi si aspetta una struttura studiata appositamente per il famoso parco rimar-rà deluso. Nato il primo aprile scorso, l'albergo è stato realizzato in un'antica dimora in

stile liberty d'inizio '900, nello splendido scenario naturale delle colline orobiche e della Valle delBrembo: un tre stelle finemente concepito per soggiorni di ristoro fuori dal caos urbano. "É natotutto da un'idea di mio padre", ha esordito il responsabile de "Le Cornelle" Emanuele Benedetti."Avevamo ritirato questa proprietà dalla Legler, era la casa dei manutentori della vicina centra-le elettrica. Poi, quando è stata chiusa, anche la casa è rimasta disabitata, aveva addirittura ini-ziato a rovinarsi. L'edificio era il posto ideale per un albergo e allo stesso tempo mio padre damolti anni desiderava entrare nel ramo. Adesso che è tutto pronto, vogliamo fare un'inaugura-zione in grande stile, molto probabilmente a fine anno". Perché Emanuele Benedetti e suopadre, Angelo Ferruccio Benedetti, da circa tre decenni sono la mente e la proprietà del parcofaunistico "Le Cornelle" che - come detto - sorge proprio a poche centinaia di metri di distanza.

Quindi, non c'è legame tra il parco e l'hotel?"Quando ci siamo trovati per decidere il nome da dare all'albergo, abbiamo voluto sfrut-

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ACCOGLIENZA

E' stato aperto il primo aprile scorsodalla volontà di Angelo FerruccioBenedetti e del figlioEmanuele - vale a dire proprietà e mente del famoso parco faunistico - ma verràinaugurato a fine anno

ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIOPHOTO: GIORGIO CHIESA

EmanueleBenedetti

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tarne uno già conosciuto che potesse darci maggiore visi-bilità aiutando gli avventori, magari quelli che già cono-scevano "Le Cornelle", a ritrovarlo con facilità. Per il resto,la gestione è completamente affidata a Maria Belotti, cheopera con una sua struttura imprenditoriale autonoma eche gestisce già l'attività di ristorazione nel nostro parco".

Come sta andando la nuova attività?"Siamo soddisfatti. L'investimento è stato importante, pari acirca un milione di euro, escluso il costo dell'immobile. Ad esse-re sincero, inizialmente ero molto scettico riguardo a questaavventura. Ma da buon imprenditore, una volta iniziata la salita,è stato giusto percorrerla con tutta la forza e la volontà possibi-le. Abbiamo fatto le cose a regola d'arte anche grazie ad un pro-getto dell'architetto e neo consigliere regionale RobertoPedretti. Siamo quindi riusciti a realizzare un albergo dalleampie camere (alcune, quelle dell'ultimo piano, mansardate),dotate di ogni moderna comodità: televisori a schermo piatto,connessione wifi e frigobar, solo per fare qualche esempio".

Quali sono le sue sensazioni, anche in riferimentoalla situazione economica non certo delle più agevoli?"E' abbastanza ovvio che l'avvio di una simile struttura alberghie-ra all'interno di un mercato in crisi è sicuramente proibitivo, bastipensare al fatto che con questa situazione economica le aziendesono restie a pagare trasferte lunghe per i loro dipendenti. Pernon parlare poi delle famiglie, che tendono comunque a rispar-miare il più possibile. Ma grazie alla qualità del nostro servizio,ad agosto abbiamo avuto ben154 presenze. Il break even pointideale è arrivare al 75% dellacapacità ricettiva in tutto l'anno".

Quali sono le caratteristichedella vostra struttura?"L'albergo dispone di 11 came-re. Oltre alle classiche singoleo doppie, abbiamo anche unastanza per famiglie con quattroposti letto ed un grande terraz-zo, studiata apposta per i geni-tori che scelgono di condivide-re le vacanze con i propri figli.Poi ci sono due stanze per trepersone e una, infine, costruitaappositamente per le esigenzedi clienti disabili. Il nostro visi-tatore tipo, come si evidenzia, è sia la famiglia desiderosa dicondividere momenti unici di quiete, sia il businessman chesi trattiene pochi giorni. Tuttavia, non abbiamo trascurato leesigenze delle aziende, che vogliono una base per i lorodipendenti in trasferta. Tra l'altro, proprio per loro, conti-nuiamo a studiare pacchetti ad hoc".

Ci sono legami tra la clientela del parco e quella del-l'albergo?"Sono persone con esigenze diverse. Basta un solo esempio: chi vieneal parco sosta per un giorno massimo e non ha bisogno di fermarsi.L'albergo, invece, si lega al turismo del capoluogo e della Bergamasca,favorito anche dalla sua posizione: dieci minuti da Bergamo Alta eventi da Sotto il Monte Giovanni XXIII. A questo proposito, abbiamo unservizio navetta a disposizione dei turisti per accompagnarli in qual-

siasi escursione loro vogliano fare nel territorio,nonché per collegare la struttura all'aeroporto diOrio al Serio. Mi sembra ovvio che, infine, offria-mo ai nostri ospiti la possibilità di un giro scon-tato al parco faunistico. Tra le chicche, poi, c'èanche la possibilità di escursioni in elicottero".

E per il trentennale del vostro parco,previsto per il 2011, c'è in programmaqualcosa?"Stiamo allestendo un grande evento conpersonalità internazionali. Abbiamo incantiere una riqualificazione del parco conuna struttura innovativa che implementeràil nostro patrimonio floro-faunistico".

Qual è stata la soddisfazione maggio-re in questi primi mesi di gestione?"La gratificazione maggiore - conclude

Maria Belotti - è la soddisfazione dei nostri ospiti. Le feli-cità più grande è stata quando, entrando nelle camereappena liberate dai clienti, trovavo i loro biglietti di rin-graziamento per la qualità del soggiorno e del servizio.Proprio il loro passaparola ci sta aiutando in questi primimesi di vita, è la miglior pubblicità".

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C O N C E S S I O N A R I A

I N E S C L U S I V A P E R B E R G A M O E P R O V I N C I A

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Posa della prima pietra per "San Spiridione", ilnuovo insediamento produttivo che sorgeràalla Roncola di Treviolo: un'area di 45 milametri quadrati complessivi che ospiterà 60

imprese in spazi singoli e modulari per una superfi-cie coperta di circa 38 mila metri quadrati. Ideato eprogettato sulla falsa riga di quello che è stato fattoper la "Cittadella delle Arti e dei Mestieri" (conosciu-to come "Le Fontane") di Curnasco di Treviolo, ilnuovo polo si distingue per una filosofia improntataal risparmio energetico, grazie ad un manufatto dialtissima qualità. Promotore di entrambe le iniziative

IL CONSORZIO

Dopo "Le Fontane" Rinaldo Crippa, promotore dell'iniziativa e titolare della"Bottega del Vetraio" presenta il nuovo polo produttivo che sorgerà a Treviolo, località RoncolaUn investimento da 55 milioni di euro per 38 mila metri di immobili, ospiterà 60 aziende e darà lavoro a 300 persone

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

"San Spiridione": la prossimacittadella delle arti e mestieri

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è Rinaldo Crippa, titolare della "Bottega del vetraio" e presi-dente del "Consorzio Insediamenti Produttivi e CommercialiSan Spiridione". "Il nuovo insediamento - ha detto lo stessoCrippa in occasione della cerimonia inaugurale - nasce perdare una risposta positiva alle esigenze di spazi produttiviattrezzati da parte delle piccole e medie imprese. E' destinatoa svolgere un'importante funzione di rilancio dell'economialocale. Il concept di fondo è proporre una forma aggregata di

localizzazione che raggruppi attività di artigianato e commer-ciali in un'ottica innovativa". La posa della prima pietra è statal'occasione per presentare pubblicamente alle imprese e alleistituzioni il progetto. Già la logistica, fondamentale per qual-siasi impresa, crea un valore aggiunto e determina un vantag-gio competitivo per le aziende che vi si insedieranno. Situatonella zona "San Spiridione" (il nome di una chiesetta che sorgenel terreno a fianco), l'area è strategica perché si trova vicino

Nel nuovo insediamento artigiana-le e commerciale "San Spiridione",alla Roncola di Treviolo, un nuovosistema di facciata continua fruttodella partnership tra lo stesso con-sorzio e il "Gruppo Agnelli"

Per il nuovo insediamento artigia-nale e commerciale che sorgeràalla Roncola di Treviolo, dal sodali-zio tecnologico tra il consorzio"Insediamenti produttivi e commer-ciali San Spiridione" e il "GruppoAgnelli" è stato studiato e realizza-to "Esedra Wall N.G." (NewGeneration, ndr), un esclusivo siste-ma di facciata ad altissima efficienzaenergetica. La nuova soluzionearchitettonica, frutto della continuaricerca sui materiali e sulle lavora-zioni dell'ufficio tecnico della "AgnelliMetalli", permette al prossimo polodi essere all'avanguardia in terminidi risparmio ed efficienza energeti-ca. Le caratteristiche principali delsistema sono date dall'utilizzo dinuove guarnizioni in EPDM e da uninnovativo listello in poliammide.Questi elementi, inseriti nei nuoviprofilati in alluminio, definiscono unsistema di facciata semi - strutturalecon elevate caratteristiche di isola-mento termico, consentendo all'edi-ficio di avere bassi consumi energe-tici, senza trascurare o penalizzarel'aspetto estetico ma valorizzandolo.Una soluzione resa possibile dall'al-ta qualità dei materiali garantiti dalla"Agnelli Metalli". Il sistema inno-

vativo sarà utilizzato per tutta laparte strutturale dell'insediamentoproduttivo. Anche il vetro è speciale,si chiama "Slim" ed è un brevettodella "Saint Gobain Vetri". E' unvetro basso emissivo, con una lastrafotocromatica e con gas argon all'in-terno per evitare l'appannamento. E'antirumore e di sicurezza. L'utilizzodi queste nuove vetrate è stato pos-sibile solo grazie alle tecnologie dicui dispone il "Gruppo Agnelli" e l'e-sperienza maturata nel corso dell'attività che ha permesso, allo stessogruppo, di progettare matrici articola-te, adottando soluzioni all'avanguar-dia, per un sistema nuovo certificatosecondo le norme di legge. Comedetto, il sistema di facciata di ultimagenerazione è frutto del sodalizio trail consorzio "Insediamenti produtti-vi e commerciali San Spiridione" diRoncola di Treviolo e il "GruppoAgnelli". Da una parte il "GruppoAgnelli" ha garantito la professionali-

tà, la continua ricerca e innovazionetecnologica maturata nel settorementre Rinaldo Crippa, titolare della"Bottega del Vetraio" e promotoredel nuovo insediamento ha messo adisposizione la sua qualificata espe-rienza di posatore e installatore difacciate continue. La partnership,costituita per un progetto di naturaindustriale, dimostra come Bergamonon sia da meno di altre province intermini di ricerca e soluzioni all'avan-guardia. Il sodalizio stringe realtàche operano nello stesso settore macon funzioni diverse, che scelgonodi collaborare al fine di aumentare laloro presenza sul mercato e rinfor-zare il proprio nome, aziende cheguardano al futuro e alla crescitasana del tessuto economico berga-masco. La soluzione all'avanguar-dia sarà sicuramente sfruttata pernuovi edifici di prossima realizza-zione che si prefiggono risparmioenergetico e qualità architettonica.

Sodalizio tecnologico per "San Spiridione"

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alla nuova Villa d'Almè - Dalmine, apoca distanza dalle arterie stradalipiù importanti della zona: autostradaA4, strada statale 470 per la ValleBrembana e asse interurbano. "Dareuna logistica nuova alle aziende del ter-ritorio - ha chiarito il promotore dell'ini-ziativa - permette di competere e sfrut-tare le opportunità del mercato". Due ilotti: uno di tre piani e l'altro di un pianocon spazi per 50 artigiani e 10 realtàcommerciali, oltre a aree comuni e diservizio. "Sono già 40 le aziende preno-tate per 60 spazi disponibili - ha dettoCrippa -, e sono tutte della zona ma lapossibilità è aperta anche a tutte quellerealtà extraterritoriali che portano inno-

vazione tecnologica e a cui si legherà ilfuturo economico del territorio". In temadi tecnologia si è già prenotata la "Ets"di Villa d'Alme che intende insediarsicon 70 ingegneri. La società di ingegne-ria, azienda di eccellenza del settore, ènel team di progettazione del nuovoospedale di Bergamo ed è responsabiledella direzione dei lavori del cantiere incostruzione alla Trucca. Bergamascheanche le imprese che concorrerannoalla costruzione: dalla Magnetti diCarvico per le strutture prefabbricateall'Agnelli Metalli di Lallio che, in colla-borazione con il consorzio ha realizzatoper Treviolo un sistema di facciata adalta efficienza energetica. Molti i van-taggi per le imprese collocate nel poloartigianale e commerciale "grazieall'acquisto, ad esempio, di energia"all'ingrosso". Si potrà risparmiareanche su altri servizi come la telefoniae si stanno già studiando forme pubbli-citarie con un costo minimo". La volon-tà è quella di creare un fronte comunetra le aziende del polo produttivo nonsolo per garantire risparmi ma, soprat-tutto, per creare occasioni di lavoro e dicrescita. Per quanto riguarda i tempi, laposa della prima pietra è coincisa conl'apertura del cantiere. Il primo polo,quello artigianale dislocato su un pianoche ospiterà 25 imprese, sarà comple-tato in 13 - 14 mesi mentre in primave-ra, nei mesi di febbraio e marzo 2011inizieranno i lavori per il polo commer-ciale, formativo e amministrativo.Disposto su tre piani, ospiterà 35 azien-de e avrà un parcheggio interrato da400 posti. Tutto l'insediamento dovreb-be essere completo di opere di urbaniz-zazione per il 2013. "E' previsto - haaggiunto Crippa - uno spazio di 400 mtcon aule per la didattica, perchè la for-mazione continua è un aspetto impre-scindibile per crescere. Ci sarà ancheuna fiera permanente all'interno dellastruttura in cui tutte le aziende del ter-ritorio potranno esporre i loro prodotti.La scuola e la fiera permanente saran-no possibili grazie al sostegno economi-co della Regione". Complessivamentel'intero progetto San Spiridione compor-

Soluzioni all'avanguardiaper "San Spiridione". Oltrealle vetrate fotocromatichemontate nel nuovo sistemadi facciata "Esedra wallN.G." che permetterannola regolazione automaticadella luce interna e posso-no variare il loro coefficien-te di trasmissione, in fun-zione dell ' intensità dellaluce che li colpisce, è previ-sta anche l'installazione dipannelli solari termici efotovoltaici. Il recupero del-l'acqua piovana verrà utiliz-zata per i servizi igienici eper l'irrigazione del giardinoe, infine, tutto l'insediamen-to sarà interamente cablatoa fibre ottiche. Attenzioneall'ambiente grazie, anche,alle mattonelle "mangia-smog" dei cortiletti.

"Green Innovation"

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ta investimenti per 55 milioni di euro.Otre alla storica partnership con laBcc di Treviglio, che già aveva soste-nuto il progetto de "Le Fontane" edove, tra l'altro, ha anche aperto unafiliale, il promotore dell'iniziativa e isuoi artigiani hanno trovato unsostegno concreto anche nel CreditoBergamasco. "Bcc di Treviglio eCreberg - ha sottolineato Crippa -hanno confermato il loro impegno nelprogetto con un impegno di 20 milio-ni per l'una e per l'altra: oltre allafiducia nei nostri progetti stanno

dando una grande attenzione alsostegno di un territorio in unmomento in cui a prevalere, in molticasi, sono i timori rispetto alle evolu-zioni che la crisi economica potràancora avere". Proprio sul tema dellacrisi e del lavoro la battuta finale, per-ché "anche nella nostra provincia ladisoccupazione, in particolare giova-nile, è uno dei problemi più sentiti.San Spiridione innescherà un mecca-nismo di sviluppo" e la stima è che,una volta completato, l'insediamentodarà lavoro a più di trecento persone.

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E’importante capire e cono-scere Bergamo, quali sono iprogrammi che vengono attua-ti per meglio comprendere gli

sviluppi futuri sul territorio; la casa è unbene che acquisisce valore se la città in cuiè collocata ha un progetto importante e sechi la amministra ha risorse ed idee capacidi disegnarne le nuove visioni.E quale migliore interlocutore a cui chiede-re cosa sarà di Bergamo nei prossimi annise non al dottor Tommaso D'Aloia, asses-sore all'edilizia privata e politiche della

casa? Devo ammettere che, abituata a con-frontarmi con politici di lungo corso, trovar-mi a parlare con un giovane professionistami ha fatto inizialmente un certo effetto: ilcurriculum di Tommaso D'Aloia però nonlascia indifferenti. Laureato in giurispruden-za, con esperienze di specializzazione for-mativa e professionale negli Stati Uniti, inpolitica al secondo mandato, denuncia unamaturità ed uno stile inusuale per un quasitrentenne. Mi accoglie nello studio di fami-glia dove si divide tra la professione e l'atti-vità universitaria: D'Aloia è anche assisten-

te alla cattedra di diritto privato all'universi-tà di Bergamo. Nello svolgere l'intervista,comprendo perché sia giovane ma stimato,al punto da raccogliere consensi elettoralinon solo dal suo schieramento politico, maanche dall'opposizione. Il tempo di scherza-re sulla sua passione per la barca a vela esul fatto che ha dovuto smettere di correrein auto perchè troppo alto e già alziamo levele di un incontro breve, ma illuminante.

Con lei assessore, vorrei fotografa-re la città menzionando dove sono

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Le sostanziali migliorie al territorio urbano raccontate a Laura Feltri, dall'assessore all'edilizia privata e politiche della casa, Tommaso D'Aloia

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Immobili a Bergamo: ecco la nuova città per aumentarne il valore

IMMOBILIARE - RUBRICA A CURA DI LAURA ADELE FELTRI

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in corso i recuperi di aree dimesse. "A Luglio 2010 è entrato in vigore il nuovoPGT (Piano Governativo del Territorio), chedelinea una città in crescita cui seguirà unosviluppo rispettoso del territorio, funziona-le alle esigenze di coloro che lo abitano.Alcune aree protagoniste di questo cam-biamento sono: Cesalpina, Enel di viaNullo, ex Franchi di via San Bernardino, exMolini Riuniti di Colognola, via autostra-da, riqualificazione del complesso delleex Canossiane di Borgo San Tommaso".

Sono previsti cambiamenti nel pianoviabilistico della città? "La previsione di un aumento, seppur conte-nuto, di abitanti della città ha comportatouna rettifica del piano urbano della mobilità.E' utile ricordare come Bergamo si trovi adover fronteggiare un massiccio fenomenodi pendolarismo, quantificato in 60.000ingressi giornalieri. Sul punto, le strategieadottate in tema di mobilità s'identificanoprincipalmente in tre aspetti: rafforzamentodella rete ferroviaria BG-MI; collegamentosu ferro BG-Aereoporto Orio al Serio. Inoltre,in vista dell'Expo 2015, ci sarà un incremen-to della mobilità sostenibile e dei parcheggidi interscambio lungo le arterie tangenzialiesterne alla città ( il cosiddetto "Park andRide": vale a dire arrivi con il tuo veicolo aridosso della città, parcheggi comodamentee con un mezzo pubblico celere e continuoraggiungi il centro urbano). Osservo che,parlando di bike sharing, Bergamo ha fattoscuola in Europa: è stato, infatti, recen-temente siglato un protocollo d'intesasulla mobilità sostenibile che annovera lanostra città tra i casi studio da esportare".

Assessore, uno dei punti cardini sulquale vorrei soffermarmi è la vostraidea di "social housing". "L'assessorato alle politiche della casa hadato, in questo ultimo anno, grande impul-so al tema dell'edilizia sociale: il social hou-sing risponde a quella fascia di popolazioneche, pur essendo priva dei requisiti peraccedere all'edilizia pubblica, non riesce asoddisfare il proprio bisogno abitativo sullibero mercato; mi riferisco ai lavoratori inmobilità, agli studenti, ai pensionati, allefamiglie monoreddito e alle giovani coppie.

L'applicazione di consistenti quote di socialhousing è consequenziale all'assenza diun'adeguata offerta di locazione a costiaccessibili: la quota d'abitazioni in affitto,pubblico e privato, è ormai inferiore al 20%del patrimonio ad uso abitativo presente incittà. In tale direzione va il PGT che, preve-dendo che almeno il 10% delle nuove abi-tazioni contemplate nel piano stesso saran-no destinate all'edilizia sociale, ci consentedi dare una risposta concreta e puntuale albisogno abitativo, attuando anche il concet-to di "mix sociale": questo significa creareun contesto integrativo tra le diverse sensi-bilità, evitando l'eccessiva concentrazionedi fasce deboli in alcune aree. Quanto alpiano casa nazionale, è bene precisare chequesto viaggia su due binari paralleli: unprimo, tradizionale, ripartisce le risorse alleregioni per finanziare progetti di social hou-sing promossi e valutati dalle amministrazio-ni comunali con l'ausilio di partner locali; ilsecondo, innovativo, prevede la politica deifondi comuni di investimento immobiliare. E' interessante, inoltre, richiamare l'atten-zione su alcuni progetti importanti in fased'attuazione: penso all'edificazione ERP divia Santa Croce, alla nuova sede di casaamica e agli alloggi di via Grumello, ai nuovialloggi in via Quarenghi, al villaggio d'acco-glienza in via Tolstoj, alla riqualificazionedel quartiere Boccaleone, al nuovo contrat-to di quartiere di Grumello al Piano ed alprossimo ampliamento del Patronato SanVincenzo. Richiamo, infine, l'attenzione dellettore sull'Agenzia per la Casa: un servizioche il comune di Bergamo ha avuto il meri-to di attuare per primo in Lombardia e chemira a favorire, in forma gratuita, la doman-da e l'offerta di case, agevolando siainquilino che il proprietario per la stipuladel contratto d'affitto a canone agevolato".

In questa visione globale della nostracittà, quali grandi opere sono in pro-gramma nei prossimi anni? "L'impegno di un'amministrazione comuna-le, oltre che alla doverosa attenzione versole "quotidiane" esigenze del cittadino, sicaratterizza per la realizzazione di tre/quat-tro "grandi opere" che ne qualificano ilmandato ammistrativo. Questa giunta hapuntato soprattutto su: collegamento ferro-

tranviario con l'aereoporto di Orio al Serio eriqualificazione del polo intermodale dellastazione; risalita di città Alta; riqualifica-zione di porta Sud; recupero dei comples-si di Sant'Agata e Carmine in città Alta".

Per finire, vorremmo avere un suoparere sull'edilizia privata. "Credo nella promozione di un'ediliziainnovativa e di qualità, con attenzione alrisparmio energetico ed al sostegno diun'architettura biocompatibile ed ecoso-stenibile. Spesso si discute sull'audaciaarchitettonica applicata ad una città, tuttosommato conservatrice, come la nostra. Atal proposito, mi piacerebbe poter esami-nare progetti "coraggiosi" per Bergamo, apatto che questi vadano di pari passo conil rispetto del territorio e siano funzionalialle esigenze di coloro che la abitano".

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La scheda

Vicepresidente FIMAABergamo (FederazioneItaliana MediatoriAgenti d'Affari), agenteimmobiliare dal 1988 e mediatore creditizioDa sottolineare ancheil ruolo di docente perBergamo Formazionenel campo immobiliare

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ECONOMIA&BUSINESS

Viaggio nella creatività italiana assieme a uno dei massimi esponenti del settore: "Svolgendo assieme i ruoli d'imprenditore e designer, ho permesso alla mia azienda di essere indipendente"

Nel panorama del design italiano, Lodovico Acerbis rappresenta un caso a dirpoco emblematico, quasi un caso limite. Se da un lato si è infatti abituati allapoliedricità dei progettisti italiani, capaci di grandi salti di scala e di incursioni nelmondo dell'arte pura, dall'altro si è sempre detto che il successo del nostro design

è stato reso possibile da una situazione unica al mondo di diretto rapporto tra progettisti eimprenditori. E in questo caso specifico, Lodovico Acerbis assomma tali caratteristiche inmodo anomalo. Proprio lui è senza dubbio uno dei progettisti-imprenditori che hanno contri-buito a creare il successo del cosiddetto "Italian Style". L'impegno unito ad un indiscussotalento gli hanno valso negli anni numerosi successi e riconoscimenti come l'assegnazionedel Compasso d'Oro nel 1979 per la credenza "Sheraton", disegnata con Giotto Stoppino."Posso definirmi - afferma Acerbis - un "progettista che produce", oppure un "produttore cheprogetta". Svolgo questi due delicati ruoli da molti anni, riuscendo a conservarli distintamen-te ben equilibrati. In questo modo, la Acerbis International ha così evitato il rischio di diven-tare un universo a forma unica - come succede oggi a molti marchi totalmente nelle manidegli art director - e, parallelamente, il mio percorso progettuale è proseguito indipendente".

STORIA - A questo proposito, rileggendo la ragione sociale con cui BenvenutoAcerbis (nonno di Lodovico) avvia nel 1870 l'omonima falegnameria ad Albino, all'im-

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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DESIGN

Lodovico Acerbis,l'Italian Style del primo progettistaimprenditore

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bocco della Val Seriana, sembrerebbe proprio di ritrovarecondensata in poco più di una riga l'istantanea di un'epo-ca e di un'intera regione, sospese fra la dimensione arti-giana di un mondo ancora rurale e le accelerate vicende diuna modernità in procinto di schiudersi: "BenvenutoAcerbis Tappezzerie, Falegnamerie e Carpenterie. Fabbricadi Mobiglia a Motore Elettrico. Impianti Completi".Falegname certo, con tanto di marchio impresso a fuocosulle spondine dei cassetti, ma anche tappezziere e car-pentiere, capace di risolvere con intraprendenza tutti iproblemi di una commessa, approfittando di quella polie-drica cultura materiale fatta di tecniche e di saperi cheandava nascendo fra Bergamo e Milano. In realtà, però, lastrada dalla bottega di Albino all'attuale stabilimento diSeriate si è rivelata ben più lunga dei pochi chilometri chein linea d'aria li separano. Sarà l'ingresso in azienda diLodovico, terza generazione della famiglia, a raccoglierel'eredità della cultura materiale, avviando da una partenuove collaborazioni con architetti e, dall'altra, racco-gliendo gli elementi di specificità per creare infine unanuova collezione di mobili classici.

ORIGINI - "Attorno agli anni '60 - afferma Lodovico Acerbis-, iniziammo ad avviare le prime lavorazioni in serie, conquell'assoluto rispetto dei materiali e dell'uso "trasparente"di alcune tecnologie più moderne che porteranno l'aziendaad apparire tra le pagine pubblicitarie di Abitare (precisa-mente nel 1966), rivista in quel periodo estremamenteselettiva nelle sue scelte, clienti compresi". Ed è sintomati-co che Lodovico - pur avendo intrapreso con pragmatismo lostudio di Economia e Commercio alla Università Cattolica diMilano - abbia sempre nutrito attenzione alla tecnica dellaproduzione dei mobili, passando molto tempo a fianco delpadre e spesso, per racimolare qualche soldo, anche diret-tamente nella bottega che, come si usava un tempo, stavaa pian terreno della casa in cui abitava.

CRESCITA - "E' con questo bagaglio storico - continuaAcerbis -, da padre in figlio, che l'azienda cresceva,aumentando la produzione fino ad espandersi nel nuovostabilimento di Seriate, soglia verso la definitiva conquistadella dimensione industriale". Ma, benché rafforzata dalloslancio economico della ricostruzione, la Acerbis si è tro-vata fin dalla metà degli anni '60 a dover affrontare unmercato e una società in rapida trasformazione. "Per quan-to importante, la vera crescita non è stata tanto quelladelle dimensioni dello stabilimento, quanto la svolta quali-tativa che, con nuova mentalità imprenditoriale, ha punta-to a reinvestire il know-how dell'azienda in una prospetti-va più orientata al disegno industriale, rinnovando la pro-duzione e l'approccio al progetto".

AFFERMAZIONE - In due parole "trasformazioni epocali",

capaci di affrontare una vera rivoluzione, pur senza tradirela storia e il patrimonio dell'impresa da cui tutto ha avutoorigine. A questa Lodovico darà anzitutto l'attuale ragionesociale, "Acerbis International S.p.a.", assumendo già nelnome una vocazione che, rispetto al passato, intende sca-valcare i confini della madre patria. "Quando, alla finedegli anni '60, venne presentata la serie di contenitoriAddition System disegnati dallo studio milanese D'UrbinoLomazzi (a cui è stata immediatamente dedicata la coperti-na di Domus) non era facile riconoscere l'impronta dellatradizione: composizione modulare, laccature pigmentate,incastri e sovrapposizione di elementi. Eppure, osservatocon più attenzione, Addition System non faceva che resti-tuire in nuove forme e nuovi materiali tutta l'esperienzamaturata nella lavorazione del legno. Non è un caso, poi,che le innovazioni partissero dalla tipologia dei contenito-ri, oggetto da tempo di sperimentazioni e innovazioni checontraddistinsero l'azienda per gli anni a venire, imprimen-dole quell'alone d'impresa storica del design italiano chela mantengono tutt’ora protagonista indiscussa e punto diriferimento sicuro per l'intero settore". Da quella primapositiva esperienza con i giovanissimi designers dello stu-dio milanese citato, se ne aggiungeranno altre, con altret-tanti designers spesso famosi (Norman Foster, MarioBellini, Gianfranco Frattini, Giotto Stoppino, GabrieleBuratti, Vico Magistretti, Massimo Castagna, Massimo eLella Vignelli, Jehs&Laub, e molti altri compreso, recente-mente, suo figlio Marco). Collaborazioni che permisero aLodovico Acerbis, diventato designer egli stesso, di perse-guire con costanza progetti e prodotti con forti caratteristi-che innovative, sia per i materiali e le finiture utilizzati, siaper i particolari movimenti d'apertura dei suoi mobili: rivo-luzioni tecnologiche universalmente apprezzate come uni-cum funzionale e riconoscibile.

CONSACRAZIONE - "È difficile, in questo caso, parlaredi plusvalore del design se non si allarga il concetto allaricerca costante della qualità, all'umiltà di porsi al serviziodell'uomo e della contemporaneità di un mondo mutevole,al rispetto dell'ambiente. Abbiamo tolto ai nostri prodottiogni stilizzazione modaiola e passeggera per tendere asfidare il tempo, sia con le forme che con le tecnologiepossibili. Design di grande rigore formale e nello stessotempo estremamente friendly". Non sorprende, perciò, chei prodotti dell'azienda siano presenti oggi in prestigiosimusei e mostre culturali che girano il mondo, e che abbia-no ricevuto numerosi premi. Non sorprende anche che unprodotto dell'azienda, la credenza Quartetto, disegnata daLodovico Acerbis e Giotto Stoppino, sia stato oggetto distampa su un francobollo delle Poste Italiane avente perargomento il design italiano. E il futuro continuerà proprioin questo senso, riservando - con la prossima generazione- chissà quali sorprese.

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EVENTI

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G.L.A. Antichitànel "Paese delle Meraviglie"

Ideata da Gian Luca Andreotti, la mostra di gioielli è andata in scena dal 17 al 25 settembre scorso. "L'ho chiamata "Segui il Bianconiglio…",perché proprio lui ti conduce in un mondo speciale che può essere interpretato come il lavoro che con i clienti faccio da 20 anni"

LA FAVOLA

Avete presente il film di Tim Burton, "Alice nelpaese delle meraviglie"? Oltre ad essere unadelle pellicole più spettacolari degli ultimivent'anni, è diventata anche una moda da

indossare. I più grandi designer di gioielli amano inol-trarsi come Alice in questi luoghi incantati creandopreziosi da sogno, lo stesso sogno che ha catturatotutti i fortunati che sono andati a vedere la mostra digioielli ispirata al mondo di Alice, ideata da Gian LucaAndreotti. Dal 17 al 25 settembre scorso, passando invia Sant'Orsola, alla G.L.A. Antichità - la galleria

antiquaria specializzata in gioielli e mobili italiani d'al-ta epoca - non solo si è potuto riapprezzare la favola,ma persino indossarla. Proprio così, stiamo parlando digioielli con pendenti tempestati di pietre preziose erealizzati con forme e colori bizzarri e divertenti, chehanno ripreso i motivi più noti di questa intramontabi-le fiaba ispirata ad una frase: "Non c'era troppo dameravigliarsene, né Alice pensò che fosse troppo stra-no sentir parlare il Coniglio". Nell'ideare questa espo-sizione, proprio Gian Luca Andreotti ha deciso di segui-re il Bianconiglio, metafora che usa per spiegare la sua

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESAPHOTO: LAURA PIETRA

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"reale" fonte d'ispirazione. "Con questa mostra sono arrivatoin un paesaggio incantato fatto di gioielli e preziosi chevanno visti come vere opere d'arte e che permettono a chi licontempla di sognare. Sono pezzi unici dall'anima ben deli-neata, che conquistano chi sa lasciarsi incantare. Perché hoseguito il Bianconiglio? Lui ha il fascino di chi ti conduce inun mondo speciale che può essere anche interpretato come illavoro che con i clienti faccio da 20 anni. Corrergli dietro vuoldire fare attenzione a piccoli eventi apparentemente insigni-ficanti. Come Alice appena addormentata si accorse di unconiglio in panciotto che camminava con un orologio in manoe non si sorprese ma lo seguì, così chiunque si incuriosisce

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alle stranezze può essere trasportato in un altro "Paesedelle Meraviglie". Con questa esposizione ho cercato pro-prio d'interpretare il carattere dei vari personaggi perassociarli ai vari preziosi di quei designers che si sonocaratterizzati nel tempo in modo preciso. Credo che chiama i gioielli come li amo io abbia avuto facilità nel con-siderare favola qualsiasi creazione, in quanto ognuna diesse sa trasmettere sensazioni uniche. Adesso ci rimette-remo al lavoro, in quanto i miei clienti sanno che non amostare fermo. Infatti, stiamo già preparando qualcosa diparticolare per il periodo natalizio, ma - come ogni buonafavola insegna - svelerò tutti i segreti a tempo debito".

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EVENTI

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La 34° Strabergamo tagliail traguardo con il record

Ben 8mila (e undici) partecipanti hanno invaso le strade della città. Tra le novità spicca la collaborazione con il centro commerciale di Stezzano "Le Due Torri", sponsor dell'evento

CITTÀ&EVENTI

Èstata una manifestazione incredibile.Quest'anno, la Strabergamo ha sbara-gliato i pronostici riversando sulle stradebergamasche ben 8mila (e undici) parte-

cipanti. Un fiume arancione che dalla vista di PortaSan Giacomo si è mosso lento verso PortaSant'Agostino (dove è stato posto il bivio separato-re dei due percorsi da 6 e 12 chilometri): autenticospettacolo per gli occhi. Sono questi i numeri del34° anno di vita della Strabergamo che, nonostan-te la non più giovanissima età, per l'edizione 2010si è presentata più in forma che mai. La specialekermesse - che ha tagliato i nastri di partenzadomenica 12 settembre scorso - può essere consi-derata come la punta di diamante dell'UnioneSportiva Olimpia Agnelli. Una manifestazioneche, di anno in anno, si nutre di speciali sinergie,alcune storiche e altre del tutto nuove, come lapartnership con il centro commerciale di Stezzano"Le Due Torri", sponsor della kermesse.Un'unione d'intenti che emerge dalle parole diBaldassare Agnelli, editore della nostra rivista edel Giornale di Bergamo unitamente al fratelloPaolo. Tredici anni di libera informazione e oltretrent'anni di partecipazione sentita alla kermesse.Non intendiamo solo l'attuale veste di promulga-tore, ma anche un decennio di appoggio in qualitàdi sponsor e almeno altri dieci con le scarpette daginnastica a percorrere le vie della città. "L'amore

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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che nutriamo per questa marcia - afferma Agnelli -, unitamente all'affetto che ibergamaschi hanno sempre dimostrato, ci ha sempre spinti a migliorarci. Lanegativa condizione congiunturale si è fatta sentire anche a livello sportivo, magrazie ad una grande collaborazione e alla vicinanza di tutti gli sponsor siamoriusciti ad offrire uno spettacolo eccezionale".Pardòn, abbiamo parlato di un gior-no - quello della domenica con il via della marcia - ma in realtà l'evento ha uffi-cialmente aperto i battenti sabato 11, con un programma all'insegna del diverti-mento. Si è partiti la mattina con alcuni giochi organizzati per i bambini ed è pro-seguito alle 16 con un servizio di animazione e d'intrattenimento curato dallaGais. Il programma è continuato anche in serata, prima con le premiazioni di "Onthe Road" - il progetto per i giovani che vuole infondere la cultura della legalità edella sicurezza sulla strada alle nuove generazioni - e, infine, con il concerto del

mitico Bepi. Ad oggi, specialmente coi numeri del 2010, la manife-stazione si ritaglia uno spazio importante nel panorama dellemarce cittadine che si svolgono in Lombardia e in Italia. La suaforza, da buona "kermesse nostrana", è stata rimanere sempre sestessa senza mai montarsi la testa. Con questo "leit motiv" si sonosucceduti i trionfi delle passate edizioni e quello di quest'anno, inun clima di solidarietà volto non solo ad avvicinare lo sport ai gio-vani e alla comunità, ma anche ad aiutare i meno fortunati. Unaquota delle iscrizioni, infatti, viene sempre devoluto ad alcuneassociazioni di volontariato. Ricordiamolo, nessun pettorale e nes-sun ordine d'arrivo, come per ogni edizione è rimasta in primo pianola città dei Mille, con tutte le sue bellezze e i suoi angoli di storia.

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MOTORI

Design: il frontale è più corposo con grigliaesagonale, proiettoripiù squadrati che si integrano nel cofano, passaruota generosiben in evidenza e gruppi ottici poste-riori in rilievo

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: LAURA PIETRA

L'attesa era davvero enorme. Tante ipote-si, voci e sussurri su come il centro stileMINI poteva realizzarla. E sicuramentenon era facile darle forma, consideran-

do che i crossover e le MINI sono distanti stilisti-camente e contenutisticamente come prodotto.Ora, però, possiamo presentarvela: "Signore eSignori, Countryman è con noi". Eccola in tutto ilsuo splendore con la versione Cooper D, presenta-ta sul nostro mensile fra le foglie del "RistorantePizzeria San Vigilio". Grazie alla famiglia Zani, pro-prietaria di quest'affascinante location, abbiamo

voluto regalarvi uno scorcio d'eleganza e sporti-vità made in Germany (e style in England, sevogliamo essere precisi). E nuovamente, dobbia-mo ringraziare per la collaborazione la conces-sionaria "Lario Bergauto", con un accenno parti-colare ad Andrea Viganò, con Lario Bergauto dapiù di tre anni nella sede di Lecco e da oggi nellasede MINI di Bergamo con GianMaria Gibellini.

DESIGN - A vederla ha l'aria di una MINI "vitami-nizzata" e super, seppure per una manciata di mil-limetri, la lunghezza dei quattro metri e per soste-

Presentata ufficialmente l'ultima novità della casa tedesca dallo stile britannicoMisure lievitate che rispecchiano totalmente il carattere del marchio, sposando appieno la sua filosofia. Un altro successo chic, alla moda, fashion, trendy oppure più semplicemente "lifestyle"

MINI Countryman,style d'alta quota

ANTEPRIMA

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Trazione: la ALL4 può essere

abbinata al differenzia-le autobloccante ante-

riore (disponibile per lesole Cooper D e

Cooper S), mentre DSC(Dynamic Stability

Control) e DTC(Dynamic Traction

Control) sono di serie

nere quell'aria da crossover che si rispetti, i pro-gettisti hanno provveduto a dotarla di una trazioneintegrale a quattro ruote motrici per proseguire ilviaggio anche quando l'asfalto finisce. Chisi aspettava un "suvvone" deve voltare pagina,anche perché la Countryman non si è mai volutadare arie da Suv (a quelli ci pensa la "capofamiglia"Bmw), ma rappresenta la quarta variante dellagamma MINI a cui resta fedele in tutto e per tutto.

FILOSOFIA -Nel dettaglio questa MINI "lievitata"rispecchia il carattere del marchio, sposandoappieno la sua filosofia. Quindi è chic, alla moda,fashion, trendy oppure più semplicemente "lifesty-le". Il look viene irrobustito attraverso un frontale

più corposo con griglia esagonale, proiettori piùsquadrati che si integrano nel cofano, passaruo-ta generosi ben in evidenza e gruppi ottici poste-riori in rilievo per enfatizzare le dimensioni dellavettura. Intendiamoci, qualità e tecnologia nonfanno certo difetto alla Countryman, tant'è cheuna versione debitamente preparata dalla Prodriveha già esordito nel Campionato mondiale rally.

SPAZIOSA - Con la Countryman arriva così laquarta carrozzeria disponibile per il marchio ingle-se di proprietà Bmw. La gestazione della MINICrossover è stata lunga, fino ad arrivare al risulta-to visibile nelle varie immagini di questo servizio,che mostrano linee nuove, originali che, pur essen-

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cante anteriore (disponibile per le sole CooperD e Cooper S), mentre DSC (Dynamic StabilityControl) e DTC (Dynamic Traction Control)sono offerti per tutte le versioni. Lo schematecnico prevede sospensioni MacPhersonall'anteriore e multi-link al posteriore.

MOTORI - Particolarmente affascinante è ilpotenziale messo a disposizione dal nuovoturbodiesel da 112 Cv montato nella MINICooper D Countryman. La potenza di picco di82 kW/112 CV disponibile ad un regime di4.000 g/min e una coppia massima di 270Newtonmetri a 1.750 g/min. garantiscono dellepartenze scattanti e un'erogazione di potenzaimpressionante. L'accelerazione da 0 a 100km/h richiede 10,9 secondi, la velocità massi-ma è di 180 km/h. Sorprendente è anche il con-sumo medio di carburante della MINI Cooper DCountryman misurato nel ciclo di prova UE: 4,4litri per 100 chilometri, come anche il valore diCO2 di 116 grammi per chilometro. A disposi-zione, inoltre, le motorizzazioni previste per laberlina. Dalla One (98 cavalli, 153 Nm di cop-pia, 175 km/h ed accelerazione 0-100 km/h in12,5 secondi, consumo medio 5,9 litri per 100km); alla Cooper, benzina (122 cavalli, 160 Nmdi coppia, 190 km/h, accelerazione in 10,5secondi e consumo medio di 6,1 litri per 100km). La One D è la motorizzazione a gasolio diingresso (90 cavalli, 215Nm, 0-100 km/h in 13.2secondi e 170 km/h di velocità massima, con-

do molto originali e nuove, nel complesso richia-mano inequivocabilmente la MINI. Le dimensionidella Countryman sono di 4.09 metri di lunghezzacon un passo di 2.59 metri. A differenza dellaClubman, che aveva solo una porta posteriore, laCountryman è la prima MINI a 4 porte. Il bagagliaioha una misura minima di 350 litri (160 quelli dellaMINI berlina), che possono salire a 440 quando ildivano (scorrevole) è disposto nella sua posizionepiù vicina ai sedili anteriori; il volume del vano cari-co sale a 1.170 litri con lo schienale abbattuto.

INTEGRALE - La Countryman è dotata di trazioneintegrale di derivazione xDrive Bmw: un sistema che,in condizioni di scarsa aderenza trasferisce, median-te un differenziale centrale, fino al 100% della cop-pia all'assale posteriore, quando la proporzione è di50:50 nelle normali condizioni d'utilizzo. La trazioneALL4 può essere abbinata al differenziale autobloc-

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Motori: provato per voi il nuovoturbodiesel da 112 Cv

La potenza di picco è pari a 82 kW/112 CV a un

regime di 4.000 g/min.Sorprendente è pure

il consumo medio di carbu-rante: 4,4 litri per 100 km

(CO2 di 116 grammi per km)

Mini Lario BergautoVia Campagnola, 50

Tel. 035 4212211 - Bergamowww.lariobergauto.mini.it

www.mobility.it

sumo medio ammonta a 4.3 l/100 chilometri). Top di gamma la Cooper S, con 184cavalli, 240 Nm di coppia, accelerazione 0/100 in 7,6 secondi e 6,3 litri per 100 km/h.

EQUIPAGGIAMENTO - Per le varianti di modello equipaggiate con motore a ben-zina, in alternativa al cambio manuale a sei rapporti è disponibile un cambio auto-matico a sei marce con funzione Steptronic dotato di comandi al volante (di serieper Cooper S). L'equipaggiamento di serie previsto su tutti i modelli MINICountryman comprende l'aria condizionata manuale, l'impianto audio CD con 6casse ed ingresso Aux-in, il servosterzo elettromeccanico (EPS), l'intero pacchettodi tecnologie MINIMALISM (tra cui l'Auto Start/Stop e la Brake EnergyRegeneration) per ottimizzare i consumi e per ridurre le emissioni, sei airbag e,nella parte posteriore, il sistema di ancoraggio ISOFIX per i seggiolini dei bambini.

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MOTORI

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Design: esteriormente il modello si presenta con un nuovo frontale, i paraurti anteriori e posteriori ristilizza-ti in tinta carrozzeriae nuovi cerchi da 17" e 18" in legasu tutte le versioni

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

Un solo modello ma tanta esperien-za. E un progressivo miglioramento,secondo la filosofia Honda che nonprevede rivoluzioni ma avanzamenti

mirati e graduali. Tutto cominciò nel 1997, annodi nascita del primo CR-V, comunemente detto"fuoristrada", in realtà autentico precursore deiSuv moderni, uno di quei veicoli che hanno fattoda apripista alla moda dilagante di queste automultiuso, in grado di assolvere tanti ruoli diver-si, sostituendosi un po' alle station wagon unpo' ai monovolume. All'inizio fu dura, con un

unico motore a benzina di 2.0 litri e l'antiesteti-ca ruota di scorta sul portellone posteriore. Maora, all'alba del secondo decennio del nuovosecolo, è arrivata la quarta generazione del CR-V, uno sport utility attuale e raffinato, nel frat-tempo cresciuto fino a superare i quattro metrie mezzo di lunghezza, ma sapientementeaggiornato nello stile e nella meccanica.Soprattutto, in grado di proporsi finalmenteanche con cambio automatico abbinato allamotorizzazione a gasolio: ciò che mancavanella gamma. E per suggellare questa impor-

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LA NOVITA'

Interni: tutti i pannelli

di rivestimento sonorealizzati con nuovicolori che, abbinati ai rinnovati tessuti

dei sedili, ai tappetini e alle maniglie ridise-gnate, danno un tocco

di freschezza al confor-tevole abitacolo

tante novità della casa giapponese, BergamoEconomia ha deciso di svelarvi nei suoi più inti-mi particolari l'ultima nata, grazie alla complici-tà della concessionaria ufficiale per Bergamo eprovincia "Honda Radaelli" e del comune diNembro che ci ha aperto le porte di Piazza dellaLibertà. Un'auto che, certamente, continue-rà il successo di un modello che ha fatto storia.

NUOVA DENTRO E FUORI - Esteriormente,CR-V 2010 presenta un nuovo frontale, iparaurti anteriori e posteriori ristilizzati enuovi cerchi da 17" e 18" in lega su tuttele versioni. I nuovi paraurti sono in tintacon la carrozzeria e il loro profilo accen-

tua il senso di eleganza dell'insieme. Lagriglia anteriore è ora dotata di una barracentrale più sottile ai lati dell'emblema"H" ed ha lo stesso colore del corpo vet-tura anziché la finitura cromata delmodello attuale. Anche internamente CR-V 2010 presenta una serie di novità. Tuttii pannelli di rivestimento sono realizzaticon nuovi colori che, abbinati ai rinnova-ti tessuti dei sedili, ai tappetini e allemaniglie ridisegnate, danno un tocco difreschezza al confortevole abitacolo. Ilnuovo CR-V è equipaggiato con un nuovoimpianto audio con possibilità, su alcune ver-sioni, di collegare iPOD o altri lettori MP3.

Eleganza automaticaCR-V 2019 diesel:

Honda lancia il restyling dello storico Suv

con una motorizzazione innovativa per i canoni della casa giapponese:

parliamo dell'i-DTEC 2.2 litri Fap a cinque rapporti automatici,

ben 150 cv di pura passione Euro 5

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Sicurezza: tra le dotazioni

spiccano i sistemi ACC e CMBS, sigle

che indicano l'AdaptiveCruise Control

e il Collision MitigationBraking System

MOTORE - Come all'introduzione della versione diesel con motore Euro 5i-DTEC 2.2 litri Fap (aumentando nel motore la potenza di 10 cv), cheaffianca il benzina i-VTEC 2.0 litri da 150 cv, Honda ha messo a segno uncolpo da maestri. Comodità, tecnica e parchi consumi: questo è il verotrend di CR-V. Già perché il nuovo diesel, medesima potenza, è lo stessocommon rail di terza generazione che equipaggia la berlina Accord, assi-curando consumi (nel ciclo combinato) di 6,6 l/100 km ed emissioni di CO2comprese tra i 171 g/km della versione con cambio manuale a sei marce ei 195 g/km di quella con cambio automatico. Un cambio, questo, a cinquerapporti, con convertitore di coppia, che regala una fluidità di funziona-mento assai piacevole. In materia di piacevolezza, va sottolineata anchela riduzione delle vibrazioni. Ma non solo: lavorando sui materiali fonoas-sorbenti (sotto i passaruota, nel vano motore, nella zona del tunnel e die-tro alla plancia) la rumorosità nell'abitacolo è stata ridotta di ben cinquedecibel, ovvero il 10% in meno rispetto al CR-V di precedente generazio-ne. Un valore sorprendente, che incide sulla "qualità percepita" a bordo.

SICUREZZA - Qualità da categoria "premium", peraltro confermata dalledotazioni mirate al miglioramento del comfort e della sicurezza. Tra queste,spiccano i sistemi ACC e CMBS, sigle che indicano l'Adaptive CruiseControl e il Collision Mitigation Braking System: il primo dispone di unradar di controllo adattativo della velocità che mantiene automaticamentela distanza di sicurezza dal veicolo che precede; il secondo è un dispositi-vo elettronico che segnala il rischio di collisione imminente, frenandoautomaticamente e tendendo le cinture se la situazione risulta critica. Gliaggiornamenti riguardano anche le sospensioni, con nuovi ammortizzatori euna geometria dell'avantreno che migliora la prontezza dello sterzo (con assi-stenza elettromeccanica), assicurando ingressi in curva precisi, comportamen-ti neutri e buon controllo del rollio: una rarità per veicoli così grandi e così alti.

Honda Radaelli24125 Bergamo (BG)

75, VIA VITTORE GHISLANDITel.: 035 355736

24047 Treviglio (BG)5, LARGO I MAGGIO

Tel.: 0363 48066

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L'appuntamento dello scorso 9 settembre èstata l'occasione per mettere alla prova lacultura motoristica dei giovani bergamaschi.E più nel dettaglio, per testare la conoscen-

za del marchio BMW. Al Dandy Music&Lounge Bar diLonguelo è andata in scena una kermesse divertenteorganizzata dalla concessionaria ufficiale della casabavarese Lario Bergauto: mentre fuori dal localeesibivano la loro bellezza una splendida BMW Serie3 Touring e la più sbarazzina Serie 1, all'interno iragazzi del "Cervellone" - amatissimo e nuovo giocoa quiz per pub e ristoranti aperto a tutti - animava lamente dei presenti. In palio per i primi classificati,infatti, c'erano alcuni prestigiosi test-drive offertiproprio da Lario Bergauto. La serata si è prolungatafino a tarda ora e i concorrenti presenti si ricorde-ranno di certo dei quiz targati BMW che hanno per-messo - ai più talentuosi - di scalare la classifica. Ungrande successo che si ripete ogni giovedì e che siaggiunge a un altro evento: Dandy, per l'appunto,ospita anche tutti i fine settimane l'AperitivoPazzesco MINI con maxi-buffet.

"Il Cervellone" al Dandy,una serata-quiztargata BMW

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L o scorso martedì 14 set tembre s i è tenu-ta , ne l la p res t ig iosa "Sa la Don i ze t t i "del l 'Hote l San Marco, la serata d 'aper-

tura del l 'anno soc ia le 2010/2011 del L ionsClub Bergamo Host . Al la presenza dei soc i ,guidat i da l pres idente Umberto Gavazzeni ,e d i Alessandra Stocchi (p res idente LeoClub Bergamo Host ) , l 'amico e arch i te t toFranco Mazza ha accompagnato la del i z io-sa cena con una personale esposiz ione foto-graf ica int i to lata " I l mio v iaggio in or iente" .Tra una portata e l 'a l t ra , in fat t i , s i sono suc-cedu te d iapos i t i ve mozza f ia to che hannotest imoniato l 'esper ienza umana, sp i r i tualee profess ionale che ha ar r icchi to i l soc io nelsuo v iaggio . È s tata quindi una conviv ia leche ha permesso a tut t i i p resent i d i vo larein un a l t ro mondo, una kermesse che ha sen-s ib i l i z zato su i temi del le cu l ture lontane eanche - natura lmente - che s i è sof fermatasul le bel lezze archi tet toniche d i paesi pro-fondamente d ivers i .

Lions ClubBergamo, si apre il nuovoanno sociale

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È stata presentata con un evento intimo edi assoluta classe la nuova Volvo S60 .L'anima ribelle della nuova nata della

casa svedese è stata mostrata e vissuta loscorso martedì 21 settembre, quando il con-cessionar io Iperauto Bergamo di BorgoPalazzo a Bergamo ha deciso di anticipare il"porte aperte" di sabato 25 e domenica 26.L'aperitivo per i fortunati presenti, infatti, havisto sfilare bottiglie di grande pregio e unbuffet ricco di salumi, formaggi e - per i piùgolosi - non sono mancate dolci sfizioserie. LaS60, che troneggiava all ' interno dello sho-wroom, basa buona parte del suo appeal sulleforme da coupé a quattro porte. La somiglian-za con la S60 Concept dello scorso anno,comunque, rimane notevole e porta in casaVolvo una netta svolta verso la sportività. Laricerca di uno stile emozionale ha infatti gui-dato i designers svedesi verso una vetturacapace di rispecchiare le caratteristiche dina-miche di un'auto moderna e giovanile.

Nuova VolvoS60, da Iperautoun'anteprima diclasse assoluta

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La novità del momento, inutile negarlo, si chiamaCountryman. È stato così anche per il porte aper-te della concessionaria ufficiale MINI Lario

Bergauto, una due giorni (25 e 26 settembre scorsi) incui numerosi clienti, affezionati, ma anche curiosi,hanno fatto tappa in via Campagnola. Lo show-room haofferto infatti una generosa esposizione della nuovanata, proponendo la versione Countryman Cooper S(in total white, ad esclusione degli aggressivi cerchineri) e Countryman Cooper D, vestita invece da un ele-gante total black. Due gioielli che hanno fatto il paioanche con l'altra concessionaria, quella per palati raf-finati. Parliamo naturalmente della BMW LarioBergauto, che esponeva - oltre alle altre vetture dellacasa bavarese - l'ultima novità: la splendida Serie 5Touring, concentrato di classe e potenza tutto daammirare e provare. Infatti, clienti e ospiti hanno potu-to provare la 520D Touring e la 530D Berlina, oltre allanuova MINI Countryman Cooper D. Per entrambi glishow-room, naturalmente, gli addetti ai lavori hannoaccolto i fortunati presenti, dando importanti delucida-zioni sulle ultime novità di casa MINI e BMW.

Due giorni a porte apertein casa LarioBergauto

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Ha avuto un grande successo la terza edizione della festadella Lopav Pima S.p.a., azienda di Ponte San Pietro,leader nel settore delle pavimentazioni industriali e civi-

li. Da qualche anno il titolare Patrizio Locatelli riunisce i 150dipendenti e le loro famiglie per una domenica da trascorrere inallegria e serenità. Teatro della giornata di festa, domenica 19settembre scorsa, un'area verde di proprietà dell'azienda alleGhiaie di Bonate. Sui prati dove sorge una casetta in legno chela Lopav ha donato in gestione ad un'associazione di disabili(società cooperativa sociale servizi Isola - Onlus) sono statimontati tavoli, tendoni e gonfiabili per i bambini. Una vera epropria festa - alla presenza di personalità del mondo giuridico,politico e religioso di Bergamo -, che ha compreso il pranzo con-diviso oltre che dai dipendenti e dalle loro famiglie, anche dairagazzi disabili dell'associazione. In tutto hanno partecipatoquasi 300 persone. "Vogliamo che questa festa diventi unatradizione - ha spiegato il titolare Patrizio Locatelli -, per noil'azienda non è solo un luogo di lavoro, è anche l'occasioneper stare insieme e trascorrere ore piacevoli con i colleghi.Questo ci aiuta ad essere sempre più una squadra che siimpegna per gli stessi obiettivi. A tutti loro va il mio graziee il mio incoraggiamento a continuare su questa strada".

Lopav Pima S.p.a.,una famigliaazienda in festa

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B onaldi Motori ha aperto il sipario sull'Audi A1,la nuova city-car del marchio dei quattro anelli,con una notte all'insegna dell'hi-tech e della

street art al Capogiro. Ritmi e atmosfere undergroundhanno fatto da cornice alla new entry nel segmentodelle compatte, che con il design dinamico e le solu-zioni tecnologiche d'avanguardia si rivolge soprattuttoa una clientela giovane, urbana e di tendenza. Così,fuori dagli schemi tradizionali di un vernissage, il pub-blico ha avuto la possibilità di respirare la ventata d'ir-riverente freschezza portata dalla city car del futuro,attraverso le graffianti acrobazie coloristiche della per-formance dei "Gatto Matto". A risuonare tutto intorno,invece, sono stati i ritmi metropolitani del gruppo"Urban Drums". C'è poi chi si è cimentato con il giocoA1, utilizzando i nuovissimi iPad messi a disposizione.Presentata dal giornalista Guida Bagatta e svelata inversione bianco e rosso fiammante, la nuova creazionemotoristica è stata descritta dagli ad del GruppoBonaldi - Simona Bonaldi e Gianemilio Brusa -,mentre l'interno della Black Box del locale le rendeva ilgiusto tributo con le sue suggestive atmosfere.

Bonaldi Motori,street art con la nuova Audi A1

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L a Travel Cup 2010 non si è fermata. Puntualmente,il torneo organizzato grazie alla collaborazione diRoncalli Viaggi e l'agenzia di pubblicità e mar-

keting e20 è andato in scena. E stavolta l'onore è toc-cato al "Golf Club Bergamo l'Albenza", di AlmennoSan Bartolomeo, prima della finale al "Chervò SanVigilio Golf Club" di Pozzolongo. L'appuntamento delloscorso 25 luglio, l'ottavo, si è svolto secondo le classi-che modalità. Ciascuna competizione è stata infattistrutturata su un percorso di 18 buche modalitàStableford, fattore che ha consentito di continuaresulla scia degli ottimi risultati già ottenuti gli scorsimesi. Stiamo parlando di dieci gare che porterebbero ifortunati iscritti fino alla finale nella splendidaRepubblica Domenicana. L'ultima kermesse si dispute-rà, dopo una pausa di qualche mese dal termine del tor-neo, a gennaio 2011. Teatro della grande sfida oltreo-ceano sarà il "Golf Residence La Estancia", situatonella zona di Bayahibe. La struttura, inoltre, si trova inuna posizione assolutamente privilegiata, su una dellepiù belle spiagge dell'isola, dove assaporare l'espe-rienza del golf può diventare davvero indimenticabile.

Travel Cup 2010,all'Albenza penultimo scaloprima dei Caraibi

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