Bergamo Economia 20

124
Maggio 2009 - anno 3 - numero Economia, attualità, costume e stile REPORTAGE Piano Casa e terremoto in Abruzzo Come cambierà il modo di costruire in Italia INCHIESTA Bergamo imbocca una corsia preferenziale I vantaggi economici e sociali delle grandi opere CONTI IN TASCA In Parlamento la carica dei milionari Tutti i redditi dei politici bergamaschi 20 Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. A Cisano i pionieri del sole L'Elettrica Service, fra le prime aziende in Italia ad occuparsi d'installazioni di pannelli fotovoltaici, festeggia i dieci anni di vita con l'innovativa messa in rete a 15 mila Volt del più grande impianto privato in Lombardia, tra i primi dieci in Italia in termini di grandezza

description

Bergamo Economia 20

Transcript of Bergamo Economia 20

Page 1: Bergamo Economia 20

Maggio 2009 - anno 3 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

REPORTAGEPiano Casa e terremoto in AbruzzoCome cambierà il modo di costruire in Italia

INCHIESTA Bergamo imbocca una corsia preferenzialeI vantaggi economici e sociali delle grandi opere

CONTI IN TASCAIn Parlamento la carica dei milionariTutti i redditi dei politici bergamaschi

20

Rivis

ta m

ensil

e - O

gni p

rimo

vene

rdì d

el m

ese

in e

dico

la a

l pre

zzo

di 4

,00

euro

. Pos

te It

alia

ne S

.p.A

. Spe

d. in

abb

. pos

t. 70

% D

CB B

erga

mo.

In ca

so d

i man

cato

reca

pito

rest

ituire

al m

itten

te.

AA CCiissaannoo ii ppiioonniieerrii ddeell ssoollee

LL''EElleettttrriiccaa SSeerrvviiccee,, ffrraa llee pprriimmee aazziieennddee iinn IIttaalliiaa aadd ooccccuuppaarrssii dd''iinnssttaallllaazziioonnii ddii ppaannnneellllii ffoottoovvoollttaaiiccii,, ffeesstteeggggiiaa ii ddiieeccii aannnnii ddii vviittaa

ccoonn ll''iinnnnoovvaattiivvaa mmeessssaa iinn rreettee aa 1155 mmiillaa VVoolltt ddeell ppiiùù ggrraannddee iimmppiiaannttoo pprriivvaattoo iinn LLoommbbaarrddiiaa,,

ttrraa ii pprriimmii ddiieeccii iinn IIttaalliiaa iinn tteerrmmiinnii ddii ggrraannddeezzzzaa

Page 2: Bergamo Economia 20
Page 3: Bergamo Economia 20

3

M ai avremmo immaginato che un terremoto potessescatenare, in modo così marcato, le virtù e i difet-ti dell'Italia intera. L'agrodolce rappresentazione

di una nazione divisa in due: quella contraddistinta da spiri-to solidale e patriottismo, e quella capace di farsi del maleda sola complice la sete di guadagno a discapito della vitaumana. Il tragico sisma che ha squassato L'Aquila e i paesilimitrofi, non ci ha lasciato in dote solamente i quasi 300morti e le migliaia di persone ferite e senzatetto. Il ricordodi questa tragedia resterà indelebile anche per altre due im-magini: la solidale corsa contro il tempo per salvare quantirimasti sotto le macerie e, purtroppo, l'incuranza nel co-struire case antisismiche che di sicuro avevano solo il nome.

N el capoluogo disastrato, da sempre zona a rischio ter-remoti, stime alla mano raccontano come almeno 22mila abitazioni crollate - su un totale di circa 60 mila -

erano state costruite in anni recenti, ma con criteri assoluta-mente inadeguati. Cemento allungato con la sabbia, cantierigestiti allegramente e controlli che non controllavano. Unaprassi purtroppo non nuova nel nostro Paese, criminale e spre-giudicata, di chi - per avere un conto in banca più rigoglioso -mette a rischio l'incolumità e i patrimoni di gente perbene. Laprocura dell'Aquila ha prontamente aperto un'inchiesta controignoti, nella speranza di poter a breve identificare i colpevoli. Ilrischio, però, è che - altra prassi italica - tutto finisca in un nul-la di fatto. Il catasto, infatti, è stato danneggiato e gran partedei documenti andati persi nel disastro. Resta così molto com-plicato ricostruire l'iter degli appalti e capire come sia statopossibile costruire male proprio in una zona sismica. La giusti-zia dovrà fare il suo corso, ma siamo addolorati dal fatto che -probabilmente - questo corso finirà nel buio. Punire chi ha sba-gliato, colposamente o dolosamente, è un dovere divino e co-stituzionale. Com'è un diritto per i cittadini poter dormire sonnitranquilli, sapendo che certi tragici (o voluti) errori non abbianoa ripetersi. Attendiamo risposte dalle macerie degli uffici co-munali, sperando che la magistratura - con l'aiuto del buon Dio- non lasci impuniti i "costruttori" di simili crimini. Quel che con-forta è l'animosa corsa degli abruzzesi dai magistrati, a conse-gnare video amatoriali e documenti personali utili ad identifica-re gli imprenditori che hanno realizzato gli immobili crollati.Una sete di giustizia naturale, che raffigura l'Italia buonacontro quella cattiva. E anche in questo caso la nostra so-cietà si è rivelata come Ianus, o Giano. Dio degli inizi, ma-teriali e immateriali, che dall'antica religione romana è tor-nato ad aiutare i suoi italici nipoti cristiani. Un Paese bifron-te, diviso in due: il diavolo e l'angelo, il fuoco e l'acqua Santa.

U na scalfittura che emerge anche nell'intimo di chi ci go-verna, o ci governava. Silvio Berlusconi, forse per la pri-ma volta, ha svestito i panni del politico e ha fatto sen-

tire la sua presenza in Abruzzo con umanità. E la gente ha capi-

to che non era una mascherata. Erano le uscite sincere di unuomo vincente che ha avuto tutto nella vita, nei confronti dipersone che l'hanno intimamente colpito, proprio perché tuttohanno perso. Al contempo, però, lo stesso presidente del Con-siglio aveva varato - nella prima bozza del Piano Casa - norma-tive di semplificazione per l'autorizzazione antisismica. Normerepentinamente cancellate, per far spazio a regole con stan-dard più elevati e incentivi per realizzare lavori di consolida-mento nelle zone a rischio. Domanda: senza il terremoto inAbruzzo, cosa sarebbe successo? Anche qui Giano è rappre-sentato divinamente. Come nella sinistra, l'opposizione che poinon s'oppone. Gradevole la decisione di mettere in stand-by lepolemiche dinanzi ad un simile strazio nazionale. Ma è altret-tanto scorretto puntare il dito contro il Governo, reo di non avervigilato abbastanza per prevenire tale catastrofe. Ma France-schini - e tutti i generali del Pd - dov'erano quando le normetecniche antisismiche, approvate da Berlusconi proprio nel2005, restavano in stand-by per volere del Governo Prodi? Nes-suno ha mai mosso un dito per evitare i vari rinvii legislativi.

P er fortuna l'Italia senza scrupoli, che "tarocca" cemento emattoni, si è rivelata anche carica d'umanità e fratellan-za. Come se in questa desolante distruzione, gli italiani

avessero scoperto quel senso dello Stato che in realtà non han-no mai mostrato di avere. Un sentimento ben rappresentato dalpresidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo stesso che,fra le macerie dell'Aquila, ha dimostrato di cogliere la ne-cessità d'esserci. Si è così trasformato nel segnale della pro-fonda unità, della commozione, della solidarietà di un Paeseche, in quest'occasione, ha dato prova di grande coesione.

D el resto la vita insegna che dal dolore, anche il più in-tenso, può nascere del bene. Regola ben rappresen-tata dal nostro passato. Siamo sempre stati capaci di

dare il meglio di noi stessi nelle catastrofi. Guerre, alluvioni,terremoti: da ogni disastro abbiamo tirato fuori solidarietà,umanità e generosità inaspettate. Anche noi bergamaschi,fra volontari e Vigili del Fuoco, non ci siamo tirati indietro.Ognuno ha dato il proprio contributo, fra vita e morte. Persi-no tante realtà imprenditoriali - fra i primi la Despe, con isuoi scavatori meccanici - si sono mossi per aiutare la popo-lazione abruzzese. Godiamoci così questa pulita concordianazionale che, in tempi recenti, solo il Mondiale vinto dall'I-talia nel 2006 aveva portato nei nostri confini. Abbracciamo-ci e preghiamo che, questa tragedia, possa veramente avercambiato la nostra faccia. Le premesse sono di buon auspi-cio. Lo dimostra la volontà di dividere in 100 progetti la rico-struzione dell'Abruzzo, affidando la responsabilità a ciascu-na delle province italiane. Una bell'idea, utile a cesellarequest'unione nazionale ritrovata e rilanciare l'economia intempi di crisi. Sarebbe anche un bel test per capire quale,veramente, delle due "Italia" siamo: la buona o la cattiva.

L’editoriale

L'Italia bifronte, buoni e cattivi uniti dal dolore dell'Abruzzo

di Luca Bilotta, redattore responsabile

Page 4: Bergamo Economia 20
Page 5: Bergamo Economia 20
Page 6: Bergamo Economia 20

6

ORGANIGRAMMA:

Presidente: Paolo AgnelliCuratori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE:

Redattore Responsabile: Luca BilottaMail: [email protected]

Collaboratori: Livio Casanova, Giorgio Chiesa, Marco Amorese,Roberto Amaglio, Massimo Pighizzini e Alice Perico

Grafica: Francesco LegramantiMail: [email protected]

Fotografi: Giorgio Chiesa, Laura Pietra e Franco Pasinetti

Website: Stefano Morleo

PUBBLICITA’:

Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

Tel. 035 678812Mail: [email protected]

Antonio Milanesi: [email protected]

Concessionaria pubblicità nazionale:A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano.

Tel. 02 57494211

INFO:

Società Editrice Giornale di Bergamo S.p.a.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Capitale sociale 500.000,00 Euro

Stampatore: Castelli Bolis Poligrafiche S.p.a.24069 Cenate Sotto (Bg) - Via Alessandro Volta, 4

Tel. 035 4258528

Abbonamenti: 035 678838Costo abbonamento40 euro per 11 mesi

IL PRIMO MENSILE ECONOMICO DI BERGAMO

S O M M A

30 Boltiere, il paese "del traffico"si trasforma con le grandi opere

Emoticon a Pontida, Renato Brunetta ci mette la faccia34

BUROCRAZIA&MERITOCRAZIA

Il Piano Casa è ok,fra polemiche e certezze10

REPORTAGE

INFRASTRUTTURE&TERRITORIO

IN COPERTINAElettrica Service,i pionieri del sole74

www.bergamoeconomia.it

Page 7: Bergamo Economia 20

7

Maggio 2009

R I OOGNI PRIMO VENERDI’ DEL MESE IN EDICOLA

MORSI DALLA CRISI

50 La Val Seriana tra gli artigli dell’orso JJ5 e della recessione

Bergamo e la russa Yaroslavl, la nuova via della finitura industriale

RUBRICHE

88 VIAGGIO NEL TEMPOBigio, settantacinque annidi dolci mezzelune

WELLNESSPunto Linea, l’esclusività del benessere

SPORT&SOLIDARIETA’Tennis Vip, nuovo anno al servizio della beneficenza

MOTORIHonda Insight:ambientalista nell'anima

Bmw Z4: old style dal carattere tecnologico

CHI, DOVE E PERCHE’

112 Foto e curiosità

L’INCONTRO

58

TECNOLOGIA&AMBIENTE

62NUOVE REALTA’

80 Bi Esse, la tradizioneche va controcorrente

Fotovoltaico: i tedeschi non rimangono "scottati" dal sole italiano

AZIENDE&AMBIENTE

70 NCE, "dietro le quinte"alla bonifica ambientale

LEGGI&AMBIENTE

66 Guido Galeotti, norme ambientali per salvaguardare l'impresa

Page 8: Bergamo Economia 20

Bergamo ospitail Giro del centenario

Nella serata di martedì 14 aprilescorso, in occasione della pre-sentazione della tappa bergama-

sca del Giro d'Italia, al Centro CongressiGiovanni XXIII è stata scoperta la meda-glia per celebrare l'evento. "Quest'annol'opera - ha commentato il maestro Cav.Luigi Oldani, a cui sono state commissio-nate le nuove sculture - è dedicata a tut-ti i ciclisti bergamaschi vincitori di alme-no una tappa al Giro. I loro nominativi,posti sul rovescio della medaglia, sonoincisi a rilievo sopra una corona dentatain positivo, completi delle date delle vit-torie. Completano la composizione delrovescio, con scritte circolari, gli sponsoristituzionali e l'indicazione della tappa".Al diritto, Oldani ha voluto aprire una fi-nestra su Bergamo formata da una nuo-va corona dentata, questa volta in nega-tivo, che apre la visuale sulla torre deiCaduti, posta a pochi metri dalla linead'arrivo della tappa. In secondo piano, asimboleggiare i colli di Bergamo, un nuo-va porzione di ingranaggio, con sopra in-ciso gli anni degli eventi legati al Girorealizzati da Promoeventi; 2004, 2007,2008, 2009 lasciando volutamente deglispazi vuoti ad indicare le prossime mani-festazioni promosse da Giovanni Betti-

neschi e i sui collaboratori. Sullo sfon-do, una veduta di città Alta. Nella bor-dura la scritta a rilievo "Giro del Cente-nario Bergamo" e le date incise del cen-tenario 1909-2009. La medaglia è inbronzo patinato a un diametro di mm 70,ed è prodotta in 300 esemplari numerati.

La regione Lombardiapremia la sensibilità di Bonifiche Ambientali

L' azienda di Levate, BonificheAmbientali, lo scorso 23 marzo,ha ricevuto il Premio "Ambiente

e Innovazione" di ANTA Lombardia,quest'anno alla sua prima edizione. Nel-l'ambito di un convegno che si è svoltoa Milano, al Circolo della Stampa, il ri-conoscimento è andato ad aziende del-la Lombardia che si sono distinte persensibilità ambientale. "Spesso in pas-sato - ha commentato l'assessore LaRussa - involontariamente, ma in alcu-ni casi volontariamente, le aziende han-no danneggiato l'ambiente. Ora abbia-mo imboccato la strada giusta: la tute-la, la sensibilità e la cultura ambientalesono cresciute e l'impegno è sempre co-stante. Sono felice di poter premiaregiovani ed aziende che saranno i prota-gonisti del mondo di domani". All'azien-da di Levate è stato riconosciuto il con-tributo concreto dato ogni giorno al mi-glioramento del nostro ecosistema. Bo-nifiche Ambientali offre servizi comple-ti di risanamento ambientale e di engi-neering di alto livello, sia in settori in-dustriali che civili, intervenendo diretta-mente su siti di ogni dimensione, in Ita-lia e all'estero, per il miglioramentodell' ecosistema con tecnologie, cono-scenze e servizi sempre più efficaci. Il

8

Notizie in breve

BT Ticino sul tettodel mondo

N uovo sigillo della tecnologiaitaliana in alta quota. Neiprossimi mesi la BTicino,

annoverata tra i più importanti pro-duttori mondiali del settore delleapparecchiature elettriche, salirà alLaboratorio Osservatorio Piramidedell'Everest, a 5.050 metri di quota,per rinnovare gli impianti dellastruttura. La partnership tra il Comi-tato EvK2Cnr, che gestisce il labora-torio da vent'anni, e la BTicino vaad ampliare il cerchio d'eccellenzache ruota attorno al laboratorioscientifico italiano diventato, negliultimi anni, un punto di riferimentointernazionale nel campo del moni-toraggio climatico e atmosferico.La BTicino fornirà materiali elettri-ci di ultima generazione per il cen-tro ricerche e l'annesso lodge, adi-bito all'alloggio del personale. E sioccuperà di realizzare un sistemadi distribuzione energia multisor-gente e un sistema di gestione delconsumo elettrico applicato all'im-pianto di illuminazione. Entrambi isistemi saranno telecontrollabilivia internet satellitare da remoto.

Page 9: Bergamo Economia 20

Premio è stato consegnato a uno deititolari, il dott. Mauro Andreini,dallo stesso La Russa, assessore In-dustria, PMI e Cooperazione dellaRegione Lombardia.

Nella sfida tra cuochi provetti,Nembro va in finale con la "valdostana"

S i sono concluse le gare elimina-torie del Concorso "Ristorerò" ri-servato agli allievi degli istituti

alberghieri lombardi. Due le squadre fi-naliste: Michael Cassera e Mirko Ron-

zoni dell'Ipssar "A.Sonzogni" di Nembro,Mattia Borroni e Simone Tricarico del-l'Ipssar "Carlo Porta" di Milano. L'esibi-zione delle squadre ha ricalcato il for-mat della trasmissione di RAI 1 "La Pro-va del Cuoco", che ha ospitato i finalistinella puntata dell'8 aprile. Le quattrogiovani promesse hanno conosciuto so-lo qualche istante prima del via, gli in-gredienti a loro disposizione per elabo-rare due piatti. Il 30 marzo gli aspiranticuochi di Nembro hanno battuto gli altripartecipanti con una rivisitazione della"valdostana" e del "bianco mangiare",mentre gli allievi di Milano hanno pre-parato un "risotto agli asparagi" ed una"zuppa inglese". L'iniziativa è una delleazioni centrali della manifestazione chela Confesercenti di Bergamo dedica allamemoria di Vittorio Cerea, fondatoredel prestigioso ristorante “Da Vittorio”.Le due squadre si contenderanno il pri-mo posto nella finale prevista il 23 mag-gio prossimo, giornata conclusiva di Ri-storerò. Il montepremi del concorso,messo in palio dalla ROS Forniture Al-berghiere, è complessivamente di5.000,00 euro, 3.000,00 per il primoclassificato e 2.000,00 per il secondo.

Donati Group e l'Itis Nattain volo a Shanghai per SolarLab

U n posto all'Expo 2015 di Milanoper il "laboratorio su tetto" -inaugurato venerdì 27 marzo

scorso all'Itis Giulio Natta - che permet-terà all'istituto di andare anche nel2010 a Shanghai. Un innovativo proget-to, definito SolarLab, composto da unlaboratorio per il solare termodinamicorealizzato con un investimento comples-

sivo di 420 mila euro. Merito del contri-buto della Provincia (che ha stanziato ol-tre 100 mila euro), ma soprattutto delgruppo industriale "Xeliox - DonatiGroup" di Medolago, che ha messo adisposizione il cuore del laboratorio: unparaboloide lineare a concentrazione.Un'iniziativa unica in Italia, fortementevoluta anche dal comitato Pro Paleoca-pa e Natta, oltre che da Calor System,Credito Bergamasco, A2A, Bticino e Flu-ke. "Dobbiamo un grazie particolare aRoberto Sestini, Valerio Bettoni e aFranco e Pino Donati - spiega il dirigen-te del Natta, Giovanni Infantino -, peraver creduto alla necessità di metteregli studenti a contatto con le tecnologied'avanguardia. Inoltre, si parla di un set-tore decisivo per le sviluppo del paese eper il loro futuro". All'inaugurazione, al-l'interno dell'aula magna dell'istituto,erano presenti anche Valerio Bettoni(presidente Provincia di Bergamo), Ro-berto Sestini (presidente Camera diCommercio e del Comitato Pro Paleoca-pa e Natta), Carlo Saffioti (presidenteCommissione Regionale Attività Produt-tive), Franco Donati (presidente Xeliox- Donati Group), Armanda Ferrarini(docente), Tiziano Pedruzzi (docente)e Valter Giupponi (Calor Systems).

9

Il dott. Mauro Andreini

Page 10: Bergamo Economia 20

10

Dopo vari rinvii, il più è stato fatto. Parliamo delPiano Casa prossimo al varo dal Governo che, adistanza di un mese dal primo accenno d'accor-do, ha praticamente concluso il suo iter burocra-tico con il Consiglio dei Ministri del 30 aprile

scorso. C'è voluto più tempo rispetto alle tempistiche previ-ste all'inizio delle contrattazioni circa un mese fa, complicipurtroppo anche il terremoto in Abruzzo e il primo rifiuto del-le Regioni. Rinvii contrassegnati da polemiche di varia natu-ra, le più dure riguardanti le norme di sicurezza antisisma. Erastato, infatti, lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Ber-lusconi, a confermare - subito dopo la prima scossa a l'A-quila - che all'interno del decreto legge sarebbero state inse-rite nuove norme per garantire un adeguato standard antisi-smico degli edifici e anche degli incentivi per realizzare lavo-ri di consolidamento nelle zone a rischio. Di tutto questo, pe-

ReportageArticolo di Luca BilottaFoto di Franco Pasinetti

Dopo vari rinvii pronto il via libera,anche se le discussioni non si placano sia sulle norme di semplificazione per l'autorizzazione antisismicapreviste nella prima bozza del decreto legge sia per l'impattoambientale dell'operazione

Page 11: Bergamo Economia 20

11

Il Piano Casa è ok,fra polemiche e certezze

rò, nel testo iniziale non vi era traccia. Anzi, erano previste addiritturadelle norme di semplificazione per l'autorizzazione antisismica. L'in-troduzione di verifiche a campione ex post, non era però in linea conla sicurezza dei cittadini sempre più necessaria a fronte di quanto ac-caduto in Abruzzo. La tematica divenuta purtroppo di stretta attualità,ha così modificato i piani del Governo che ha immediatamente elimi-nato dal testo la parte interessata, per poi successivamente reinseri-re nuove norme più ferree. La domanda, però sorge spontanea: masenza il terremoto in Abruzzo, cosa sarebbe successo? Il rischio era diritrovarsi nuovamente a contatto con costruzioni di cartapesta "rego-larizzate" in zone instabili dal punto di vista sismico. Resta comunquela certezza che il Piano Casa, dovrebbe rimettere in moto il settoreedilizio italiano dal punto di vista strettamente economico e occupa-zionale. Stando alle prime stime, si parla di un minimo di 70 miliardidi euro che potrebbero entrare nel circuito economico nazionale.

ULTIMO STEP - L'intervento di rilancio dell'edilizia ha però un ultimostep da superare: deve essere, infatti, approvato dalle leggi regio-nali, che entro 90 giorni dovranno prevedere le regole per gliampliamenti del 20% (mentre l'altro limite di 200 metri cu-bi potrà essere superato dalle leggi regionali) e per i pre-mi di cubatura del 35% a chi demolisce e ricostruisce. Incaso contrario, si darà il via a poteri sostitutivi con commissari adacta. La disciplina regionale, comunque, sarà limitata temporalmen-te a 12 mesi, salvo che le Regioni non dispongano diversamente.

AMPLIAMENTI E RICOSTRUZIONI - Gli ampliamenti saranno pos-sibili per edifici abitativi uni-bifamiliari, ma anche per palazzinedi volume inferiore ai mille metri cubi. Demolizioni e ricostru-zioni, invece, saranno possibili anche per edifici diversi daquelli residenziali, come quelli industriali e commerciali. L'o-biettivo è quello di migliorare la qualità architettonica ed energetica de-gli edifici, con l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e secondo criteridi sostenibilità ambientale. E proprio l'efficienza energetica è stata alcentro delle polemiche del Piano Casa. Non a caso era stata ventilatal'ipotesi di reintrodurre la certificazione energetica nelle compravendite

e recepire così le linee guida delle direttive europee. Lo strumen-to della certificazione energetica è stato però depotenziato con laLegge 133/2008, che ha eliminato l'obbligo di allegarlo all'atto divendita. Una possibilità - infatti - non presa in considerazione, maresta però l'opportunità agli Enti Locali di attivarsi per neutralizza-re attraverso la normativa regionale il rischio di emissioni aggiun-tive. Sempre le singole Regioni potranno dettare le regole e le"forme semplificate e celeri" anche attraverso piani e programmidefiniti con i Comuni. Le leggi regionali, inoltre, possono indivi-duare ambiti nei quali gli interventi di ampliamento sono esclusi ealtri ambiti in cui sono favoriti, con opportune incentivazioni e pre-mialità finalizzate alla riqualificazione di aree urbane degradate.

SEMPLIFICAZIONE - Tante le libertà previste dal Piano Casa, esclu-so come detto il capitolo dedicato alle norme antisismiche. Il tutto perrendere possibile con modalità meno gravose, gli ampliamenti di cuba-tura del 20 per cento e i piani di demolizione e ricostruzione. Il testo con-tiene un ampio ventaglio di semplificazioni e sarà accompagnato da undisegno di legge delega con le misure più strutturali, a partire dalla can-cellazione del permesso di costruire. Proprio per gli ampliamenti di cu-batura servirà la denuncia di inizio attività, e per rendere possibile ciò ildecreto prevede che siano sottoposti appunto a Dia anche le opere in-terrate ai lati della casa (meno quello di accesso), con il limite del 20 percento di maggior volume. Attualmente la Dia è necessaria anche per lemanutenzioni straordinarie, mentre rientrano nell'attività edilizia liberaquelle ordinarie, limitate tipologie di eliminazione di barriere architetto-niche e le attività di ricerca nel sottosuolo. Questa casistica dovrebbeessere notevolmente ampliata: oltre agli interventi di manutenzionestraordinaria (tutti quelli interni alla casa purché non aumenti il numerodelle unità immobiliari) diventeranno liberi i movimenti di terra che ri-guardano l'agricoltura, i depositi temporanei di merci e materiali a cie-lo aperto, le opere d'emergenza, i mutamenti di destinazione d'uso sen-za opere edilizie, sempre che facciano aumentare il carico urbanistico,le opere di pavimentazione di spazi esterni, anche di sosta, l'installazio-ne di pannelli solari e di serbatoi di gpl. L'unica formalità richiestaper tutti questi interventi sarà una comunicazione da inviare al

Previsti ampliamenti del 20% (mentre l'altro limite di 200 metri cubi potrà essere superato dalle leggi regionali) e premi di cubatura del 35% a chi demolisce e ricostruisce

Page 12: Bergamo Economia 20

Comune entro trenta giorni da quando sono stati ultimati "perevidenziare la legittima sussistenza ad ogni ulteriore effetto".Novità importanti anche per i piani urbanistici, che potranno essereattuati anche tramite perequazioni e compensazioni. Nel primo casosi attribuiscono diritti edificatori a proprietà immobiliari che hannoindici di edificabilità inferiori a quella di riferimento in un ambito ter-ritoriale; nel secondo i diritti possono andare alle proprietà sulle qua-li si realizzi un intervento pubblico, a seguito di un accordo tra il Co-mune e il proprietario. Di notevole impatto saranno poi le norme sul-le autorizzazioni paesaggistiche: di fatto, una volta rilasciate dalleamministrazioni competenti, non potranno più essere annullate dalleSoprintendenze che si limiteranno ad esprimere pareri non vincolan-ti. In questo campo si accorceranno anche i tempi delle procedure.

COMMENTI - "Un conto approssimativo di quanto il Piano Casa può

immettere nell'economia, ci porta a valutare che se il 10% dei proprie-tari di case mono o bifamiliari approfittassero dell'offerta entrerebberonel circuito economico 60-70 miliardi di euro, quasi tutti provenienti dadepositi bancari". Questa è la valutazione del presidente del Consiglio,Silvio Berlusconi. "Il risultato è che i padroni di casa possono co-minciare da subito a chiamare i progettisti e a commissionare il lavoro.Saranno questi ultimi a firmare, sotto la loro responsabilità il progetto,che non violi le norme regionali o comunali e i regolamenti sanitari, at-traverso la massima semplificazione burocratica e amministrativa"."Questo non è il Piano Casa - ha concluso Berlusconi - è un interventodi ampliamento delle abitazioni, è un piano famiglia più che un pianocasa. In ogni capoluogo di provincia un insediamento urbanistico, pervenire incontro alle esigenze di nuove case per chi la casa non ce l'-ha, per i giovani, per chi non può permettersi l'affitto". E spiega: "Ilmio sogno è vedere realizzazioni all'avanguardia dell'urbanistica".

LA SOPRAELEVAZIONEAggiungere “nuovi volumi”al sottotetto perrenderlo abitabile è un altro degli interventi diampliamento possibili. Anche in questo caso,si applica il limite del 20% dei volumi esi-stenti e quello “teorico” di 200 metri cubi invalore assoluto. Bisogna però tenere contodel fatto che, dovendo demolire e ricostruire iltetto, il costo medio è piuttosto elevato: purtenendo conto delle differenze territoriali, sipuò stimare in 1.800/2.000 euro al metro qua-drato, contro i 1.300/1.500 euro al metro qua-drato per l’aggiunta di nuove stanze.

+20%

DALLA VERANDA AL PORTICONuovi spazi abitativi possono essere creatianche chiudendo un portico o un balcone (fa-cendolo diventare una veranda) o trasforman-do una serra o un’altra struttura muraria giàesistente. In questo caso, fatti salvi i limiti divolumetria, l’intervento è più semplice perchèla spesa è minore: intorno ai 600/700 euro almetro quadrato. Tuttavia anche in questa ipo-tesi, bisogna valutare le distanze e il diritto diveduta dei vicini. Esclusi i condomini.

IL SEMINTERRATOGli interventi di ampliamento possono ri-guardare anche spazi già esistenti, ad esem-pio destinati a seminterrato. Si potrà rende-re abitabile un seminterrato, trasformandoloin una tavernetta o in un locale di servizio,liberando spazio utile in altre zone della ca-sa. Il costo varia molto a seconda delle con-dizioni dei locali, ma mediamente inferiore aquello delle nuove costruzioni.

12

LE STANZE IN PIU’L’ampliamento “classico” consiste nell’ag-giunta di una nuova ala - composta da una opiù stanze - a un edificio esistente. Adesempio, in una villetta monofamiliare di120 metri, con un volume di 420 metri cubi,si possono aggiungere fino a 84 metri cubi(pari al 20% in più). Saranno le Regioni a de-finire se e come si potrà derogare agli stru-menti urbanistici regionali e comunali. E bi-sognerà comunque rispettare distanze e di-ritti di veduta dei vicini tutelati.

Piano casa, passo dopo passo

Page 13: Bergamo Economia 20
Page 14: Bergamo Economia 20

14

In primo pianoArticolo di Luca BilottaFoto di Franco Pasinetti

IIll tteerrrreemmoottoo iinn AAbbrruuzzzzoo ssmmuuoovvee llaa bbuurrooccrraazziiaa iittaalliiaannaa

Aggiunte le norme tecniche antisismiche del 2005 e mai entrate in vigore, faranno parte del Piano Casa. Il Governo vara anche una serie di agevolazioni per chi metterà in sicurezza la propria abitazione utilizzando le nuove regole tecniche

Verrà esteso lo sgravio Irpef del 55%, concesso finora solo per chi metteva in pratica interventi di risparmio energeticoL

e immagini dell'Aquila distrutta e le centinaia di persone uc-cise dal crollo delle proprie case in Abruzzo, ha riportato d'at-tualità le norme antisismiche mai adottate in Italia e spintoil Governo ad una clamorosa virata del Piano Casa, in cui so-no state introdotte nuove norme più ferree per evitare o at-

tutire simili tragedie. Tante le idee e i progetti sorti in questi giorni didramma, anche l'intenzione di dar vita alla prima "new town" proprio

Page 15: Bergamo Economia 20

15

nelle vicinanze dell'Aquila e che potrebbe essere completata nell'ar-co di 24-28 mesi. Visioni futuribili e non d'immediata realizzazione.Per ora le uniche certezze per i terremotati dell'Abruzzo sono i 100milioni di euro che il Governo ha stanziato per far fronte all'emer-genza, ai quali si aggiungeranno i fondi strutturali per le catastrofi ealcune centinaia di milioni dell'Unione Europea. Senza dimenticare ildecreto pro-Abruzzo che prevede risorse per complessivi 8 miliardi in3 anni, di cui 1.5 per affrontare l'emergenza e 6.5 per gli interventi diricostruzione. Ma proprio nel Piano Casa sono previsti altri aiuti e, so-prattutto, facilitazioni per tutti gli italiani che vorranno mettere a nor-ma antisisma le proprie case. Il primo in ordine di tempo è stato ilpremio di cubatura del 35%, che sarà concesso non solo a chi in-stallerà impianti per il risparmio energetico, ma anche a chi, dopo lademolizione del proprio edificio, ricostruirà nel pieno rispetto del-le normative antisismiche. E' stato proprio questo il primo incen-tivo generalizzato, ma non l'unico nato dalla tragedia abruzzese.

Detrazione del 55% dell'Irpef - Fra i provvedimenti del Governo,infatti, è prevista un'altra serie di agevolazioni per chi vorrà mette-re in sicurezza la propria abitazione utilizzando le nuove regole tec-niche, più severe delle precedenti. A finanziare parzialmente inter-venti di incatenamento, riempimento o tirantaggio, sarà in primisun'estensione dello sgravio Irpef del 55%, concesso finora solo perchi metteva in pratica interventi di risparmio energetico. L'ipotesi diestensione generalizzata sul territorio nazionale di questo beneficio- piuttosto costosa per le casse dello Stato - deve passare, però, alvaglio del ministero dell'Economia. Non dovrebbero esserci co-munque problemi, dato che proprio pochi giorni fa il ministrodell'Economia, Giulio Tremonti, ha commentato così l'ipotesi:"Sarà approvata, dobbiamo capire solo le modalità attuative".

Norme antisismiche del 2005 - Un'altra certezza è che nel decretolegge del Piano Casa sono state finalmente sbloccate le norme tecni-

Page 16: Bergamo Economia 20

che antisismiche approvate nel 2005 e mai entrate in vigore per vari rin-vii legislativi. Una lunga storia burocratica, riassumibile in pochissimipassaggi. Il primo nel 2002, dopo il crollo della scuola di San Giulianodi Puglia. All'epoca il capo del Governo, Silvio Berlusconi, disse: "Ba-sta". E prese il via il lavoro di riscrittura delle regole, prima con l'ordi-nanza di Protezione civile (3274/2003) e poi con il decreto delle Infra-strutture datato 14 settembre 2005. Proprio in quei documenti ci sonole indicazioni su come disegnare in sicurezza le strutture, in muratura,in cemento armato e in legno. Ma ci sono anche le prescrizioni per met-tere in sicurezza gli edifici esistenti. Il decreto entra così in vigore il 24ottobre 2005 e subito finisce nel limbo della fase transitoria. Secondopassaggio: il blocco inizialmente doveva durare 18 mesi, il Governo Pro-di però lo prolunga fino al dicembre 2007. Intanto, si scatenano pole-miche sul testo. Si decide allora di rimetterci mano e si arriva a un ri-tocco nel gennaio del 2008. E alla seconda proroga: l'entrata in vigoreè spostata al 30 giugno 2009. Ma almeno per gli edifici strategici nuo-vi (scuole, ospedali e infrastrutture) l'applicazione scatta da marzo2008. Per intenderci: strutture come l'ospedale civile o la Casa dellostudente dell'Aquila oggi dovrebbero essere costruite con le nuove nor-me. Sul patrimonio esistente però, ancora nulla. E arriviamo così all'ul-tima proroga, ultimo passaggio di questa nostra cronistoria. Stavolta èil governo Berlusconi a proporla nel decreto di fine 2008. E si rinvia ad-dirittura al 30 giugno 2010. Tra i motivi c'è la mancanza di una circola-re esplicativa per i progettisti. La proroga è arrivata a fine febbraio, lacircolare (pronta da qualche mese) è andata in Gazzetta una settimana

dopo. Il dramma in Abruzzo, però, ha sbloccato finalmente l'iter buro-cratico e approvato le norme tecniche antisismiche del lontano 2005.

Adeguamento antisismico - E così d'ora in poi, per fortuna, det-terà legge il decreto ministeriale del 14 gennaio 2008, che allinea l'I-talia alla filosofia europea degli Eurocodici. Si tratta di un sistema diregole di progettazione vincolante, basato su indici di sicurezza piùrigidi di quelli attuali, ma con un'impostazione "prestazionale". In pra-tica sarà il progettista a scegliere le tecnologie più adatte per rag-giungere gli standard di sicurezza fissati dagli Eurocodici. La cosapiù rilevante è che, però, le norme tecniche non si appliche-ranno solo ai progetti di nuovi edifici, come accade oggi, madiventerà più stringente l'obbligo di adeguamento anche pergli immobili esistenti. In pratica, ogni volta che si interverràsu un edificio, con una ristrutturazione, un consolidamento oun ampliamento (per esempio, una sopraelevazione), scatte-rà l'obbligo di adeguare l'immobile ai nuovi limiti di sicurez-za. Problema diverso per gli edifici pubblici. Nel decretolegge è stato inserito un piano speciale per l'adeguamentodi edifici particolarmente sensibili sul piano della sicurez-za, a partire da scuole e ospedali. Non a caso il ministrodella Funzione pubblica, Mariastella Gelmini, ha già re-perito dal "fondo infrastrutture" un miliardo di euro per av-viare un piano d'adeguamento edilizio. Stessa cosa accadràagli ospedali, coinvolgendo però direttamente le Regioni.

16

Il premio di cubatura del 35% sarà concesso non solo a chi installerà impianti per il risparmio energetico, ma anche a chi, dopo la demolizione del proprio edificio, ricostruirà nel pieno rispetto delle normative antisismiche

Page 17: Bergamo Economia 20
Page 18: Bergamo Economia 20

18

Norme&LavoroArticolo di Livio Casanova

"DURC" potrebbe stare tra "CRASH, CRACK,SPLASH, SMACK, SNIFF, SIGH, SOB,etc…"? Non ancora, almeno per adesso.Chissà che ai fumettisti della Disney nonvenga in mente di mettere in bocca que-

sta parola al solito ed impacciato Paperino, in una strip, men-tre si appresta a ristrutturare casa. Il vocabolo, in tutti i casi,non sarebbe nuovo. Lo conoscono bene gli imprenditori ber-gamaschi e non, che hanno alle loro dipendenze muratori,carpentieri, idraulici, elettricisti, posatori di serramenti, fale-gnami, fabbri, vetrai, imbianchini, piastrellisti, pavimentisti,elettricisti, idraulici e pittori edili. Insomma, tutti coloro chevarcano gli innumerevoli cantieri edili presenti sul territorio.Da due anni a questa parte, infatti, prima della lista degli at-trezzi da portare con sé il titolare dell'impresa è obbligato arichiedere e presentare il Durc. La sigla sta per DocumentoUnico di Regolarità Contributiva. Per essere pignoli, è neces-sario dal 1° gennaio 2006, per partecipare a gare d'appalto eper avviare lavori privati, soggetti a concessione e a DIA (de-nuncia inizio attività). Tocca anche le norme in materia di si-curezza sul lavoro, anche se il documento in se stesso è una"semplice" certificazione unificata del regolare versamento dicontributi previdenziali e assistenziali, nonché dei premi daparte delle imprese edili assicurate, appaltatrici di lavori pub-blici e privati. Una prima considerazione: stando ai continui

Il "Documento Unico di Regolarità Contributiva" è un tema d’estrema attualità, alla luce del Piano Casa di Berlusconi e di un settore, quello edile, fiore all'occhiello della cultura imprenditoriale bergamasca

DURC: tutti i contributinero su bianco

L'idea cardine è quella di creare una concorrenza

fra le imprese, basata su fattori di qualità e innovazione

E non una lotta senza quartierefondata sull'abbassamento

dei costi, l'evasione contributiva, il lavoro nero e l'elusione

delle normative di sicurezza

Page 19: Bergamo Economia 20

19

interventi legislativi e ai molteplici chiarimenti emanati dalMinistero del Lavoro, si intuisce come la dimensione e la por-tata di questo documento sia ancora tutta da scoprire. A que-sto si aggiungono le modiche interpretative che scaturirannodal Piano Casa di Berlusconi. L'argomento è di estrema at-tualità anche perchè, in tempi di crisi, quando i margini sonosempre più ridotti, la tentazione di eludere, di prendere dellescorciatoie è forte. In questo momento per qualcuno, vincereun lavoro può significare rimanere a galla e non morire. In tut-ti i casi quello del Durc è destinato a rimanere un cantiereaperto (per rimanere in tema), perché nella battaglia controil sommerso, seguirà e perseguirà tutte le scappatoie cheimboccherà il lavoro nero, per rimanere tale. Per il 2008 so-no oltre 270 mila “i fantasmi” nei cantieri e 435 miliardi dieuro il totale dell’evasione ed elusione contributiva. A sub-irne le conseguenze sono proprio quelle aziende che, nel ri-spetto delle regole, sono penalizzate perché "costano" piùdelle altre. A costo di essere banali, prima di entrare nelmerito è necessaria una sottolineatura d'emblée: grazie alDurc non è più sufficiente che tutti i lavori siano realizzatia regola d'arte, "adesso" è necessario, anzi obbligatorio,che - ad essere in regola - siano, prima di tutto, i lavoratori.

Documento - Quindi un altro pezzo di carta che qualcunoconsidera solo burocrazia aggiunta, ma l'entrata in vigore del-

la versione definitiva del Dl anti-crisi (legge 2/2009), provaa smentire questa presunzione. Con l'intento di snellire glioneri a carico delle imprese, si stabilisce praticamente l'ob-bligo per le stazioni appaltanti pubbliche di acquisire d'uffi-cio, anche attraverso strumenti informatici, il documentounico di regolarità contributiva dagli enti abilitati al rilascio.Tutto per velocizzare i tempi perché gli interessi in camponon sempre coincidono. In sostanza l'obbligo di dotarsi delDURC viene spostato alle stazioni appaltanti e le impresenon dovranno più preoccuparsi di portarlo alle amministra-zioni, ad esempio, per gli stati di avanzamento lavori. Que-sto almeno nelle intenzioni perché l'effettivo snellimento ètutto da accertare, vista la carente informatizzazione del-l'accesso diretto alla banca dati. Per qualcuno la frontie-ra sarebbe la pubblicazione su internet della lista deiDurc rilasciati, con gli estremi per il riconoscimento. Unaprocedura di trasparenza che per ora è solo un progetto,ma che potrebbe incontrare nuovi sviluppi nei prossimi mesi.

Unico - Per cui non sono ammesse fotocopie, ma tutta la do-cumentazione deve essere prodotta in originale. Molto sem-plicemente non sono possibili copie dello stesso documentoma, tutt'al più, lo stesso documento in più copie. La misuraserve per fronteggiare il fenomeno della contraffazione che,come abbiamo anticipato, distorce il mercato e falsa la con-

Page 20: Bergamo Economia 20

20

correnza. Si assiste sempre più frequentemente, anche aBergamo, a casi di falsificazione del Durc da parti di im-prese che, non in regola con i versamenti contributivi,per poter svolgere la propria attività creano un falso do-cumento spacciandolo per genuino. Inizialmente serveper aggiudicarsi un appalto, ma il documento sempre inoriginale, accompagna tutti gli stati di avanzamento finoai lavori finali e al collaudo. E' disposto che per facilita-re la corretta individuazione del soggetto che abbia fal-sificato il Durc si identifichi, prima di tutto, la personache lo consegna "brevi manu", cioè materialmente.

Regolarità - Si regolarizza un mercato, quello edile, a parti-re dal suo nervo vitale: le imprese. In questo caso il Durc siconfigura come strumento di verifica che tende a premiare evalorizzare le imprese "vere" e gli imprenditori seri, contra-stando la concorrenza di quelle false, che distorcono il mer-cato. I benefici sono la "trasparenza" negli appalti pubblici, laregolarità negli appalti privati, la possibilità di accedere a be-nefici contributivi, quest'anno ad esempio riduzione del pre-mio dovuto all'Inail e infine l'accesso a benefici e sovvenzio-ni comunitarie. Sempre in tema di regolarità, in caso di ina-dempienze resta fermo il principio di corresponsabilità soli-dale tra appaltatore e subappaltatore. Il primo, per evitare ilblocco dei pagamenti da parte della P.A., è obbligato al ver-samento dei contributi della seconda e successivamente, infase di saldo, verranno regolarizzate entrambe le posizioni. Lanovità dell'ultim'ora: per non aggravare l'attuale situazione dicrisi, che mette a rischio fallimento diverse imprese edili,l'Inps potrà rilasciare una certificazione di regolarità contri-butiva riferita al singolo cantiere e non all'impresa nel suocomplesso, come è invece previsto dalla normativa vigente.

Contributiva - Non è una semplice ricevuta quietanzatadel pagamento dei contributi, ma è un'arma in più controil lavoro sommerso. Proviamo a spiegarlo partendo dallasituazione attuale e dal fatto che non esiste una defini-zione giuridica univoca del lavoro nero. Cosa sta acca-dendo nei cantieri? L'ultimo documento presentato daisindacati alla Commissione parlamentare di inchiesta su-gli infortuni sul lavoro, apre uno spaccato ancora pocorassicurante sul lavoro edile e le sue zone d'ombra. Se-condo i sindacati edili, infatti, gli elementi più critici con-tinuano ad essere il meccanismo distorto di assegnazio-ne degli appalti, la logica del massimo ribasso e la lungacatena dei subappalti e sub-contrattazioni di servizi, nolie forniture. Un secondo (ma non secondario) fattore di cri-ticità, è poi determinato dal massiccio ricorso al lavoronero e irregolare. Nonostante il Durc abbia fatto emerge-re circa 200mila lavoratori irregolari - si legge nel docu-mento - in alcuni casi la presenza del lavoro sommersoraggiunge anche il 35-40% della manodopera complessi-va. Una situazione, quest'ultima, che non riguarda sol-tanto alcune realtà meridionali caratterizzate da fortedisoccupazione, ma anche città come Roma e Milano che,almeno fino ai mesi scorsi potevano vantare tassi di dis-occupazione a livello europeo. In questo quadro il Durcnon limita la sua azione alla regolarizzazione dei contri-buti non versati, ma tutela il lavoratore nei suoi diritti, apartire da tutta la normativa sulla sicurezza nei posti dilavoro. L'idea cardine rimane, tuttavia, quella di creareuna concorrenza fra le imprese basata su fattori di quali-tà e innovazione, e non una lotta senza quartiere fonda-ta sull'abbassamento dei costi, l'evasione contributiva,il lavoro nero e l'elusione delle normative di sicurezza.

Page 21: Bergamo Economia 20
Page 22: Bergamo Economia 20

Con legge delega 123/2007, il legislatore ha de-mandato al Governo sia la riorganizzazione del-la normativa in materia di salute e sicurezzasui luoghi di lavoro sia l'armonizzazione delleleggi vigenti in materia. Il risultato è un corpus

normativo che unifica e riordina la complessa disciplinache si era negli anni depositata "a strati". Il decreto le-gislativo 81/08 porta a compimento il riordino della com-plessa materia ed introduce significative novità che do-vrebbero migliorare il livello di sicurezza sui luoghi di la-voro. Tra le novità, la valutazione del rischio stress-correla-to che, a seguito del Milleproroghe 2009, entrerà in vigoreproprio a metà maggio. Val la pena di fare il punto di unariforma con la quale molte imprese si sono già confron-tate l'anno scorso e che richiede ora nuovi adempimenti.

1. Nuova nozione di lavoratoreUna delle principali novità del Decreto è costituita da unanuova definizione di lavoratore che ridisegna il campo di ap-plicazione delle norme di safety. Come noto, la 626/94 defi-niva il lavoratore come colui che presta "il proprio lavoro al-

le dipendenze di un datore di lavoro con rapporto di lavorosubordinato anche speciale". Il Decreto ha esteso le tuteleprecedentemente riconosciute ai lavoratori subordinati, ri-comprendendo nella nozione di lavoratore ogni rapporto an-che atipico o saltuario che orbiti attorno all'impresa. Tutta-via, continuano ad essere definite in modo più restrittivo letipologie contrattuali che si devono computare ai fini del-l'applicazione di quelle norme che dipendono dal numero diaddetti (ad es. non si tengono in considerazione i collabo-ratori familiari, gli stagisti, i lavoratori assunti in sostituzio-ne, lavoratori autonomi, lavoratori para-subordinati, etc.).

2. Regole generali: l’alfabeto della sicurezzaViene rafforzata la necessità di un costante adeguamentodei livelli di sicurezza che devono essere accresciuti sia at-traverso un costante miglioramento dei processi produttiviaziendali (miglioramento della learning curve aziendale at-traverso la formazione dei soggetti coinvolti nell'azienda),sia attraverso un costante aggiornamento allo stato delprogresso tecnico. La riforma ha ribadito esplicitamente al-cuni principi generali di sicurezza che devono essere posti

22

Sicurezza sul lavoro e valutazione dei rischi

eggere la leggeRubrica a cura dell'avv. Marco Amorese

Tutte le norme previste dal decreto legislativo 81/08 Fra le novità entrate in vigore a maggio, l’ingresso nella safety d'impresa dello stress-correlato

Marco Amorese ha conseguito un LL.M.presso la Harvard Law School ed un Dottora-to di ricerca in diritto commerciale pressol'Università degli Studi di Brescia. È ammes-so all'esercizio della professione forense inItalia e a New York.

La schedaL

Page 23: Bergamo Economia 20

23

Obblighi dell'impresa affidataria Redige il piano operativo di sicurezza. Rispetta le misure generali di tutela. Cura, per quan-to di propria competenza, una gestione ordinata del cantiere

Sospensione dell'efficacia del titolo abilitativo

L'assenza del piano di sicurezza e coordinamento, del fascicolo di cantiere o della notificapreliminare comporta la sospensione del titolo abilitativo

Obblighi di committente o responsabile dei lavori

Si attiene alle misure di tutela generali e valuta i documenti sulla sicurezza nei cantieri.Designa il coordinatore per la progettazione (solo ove l'opera sia soggetta a permesso dicostruire) ed il coordinatore per l'esecuzione, e ne comunica il nominativo alle imprese pre-senti sul cantiere. Verifica l'idoneità tecnico professionale dell'impresa affidataria e delleimprese esecutrici, acquisisce informazioni in tema di consistenza dell'organico e dell'inci-denza di infortuni alle imprese esecutrici. Trasmette all'amministrazione competente il no-minativo delle imprese esecutrici prima dell'inizio dei lavori ed effettua la notifica prelimi-nare all'ASL competente

in essere senza oneri per i lavoratori. Essi ricomprendonola valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza, laprogrammazione della prevenzione, l'eliminazione o la ri-duzione al minimo dei rischi, il rispetto dei principi ergo-nomici, la limitazione al minimo dei lavoratori esposti alpericolo, la priorità alle misure di protezione e prevenzio-ne collettiva rispetto alle misure di protezione individua-le, l'informazione e formazione dei lavoratori, dei dirigen-ti e dei preposti, il miglioramento nel tempo dei livelli disicurezza anche attraverso l'adozione di buone prassi, laregolare manutenzione degli ambienti e delle attrezzature.

3. Definizione della responsabilità dei datori di la-voro e dei criteri di delegaUno dei punti più critici del precedente impianto normativo,la delega di funzioni in tema di sicurezza, viene chiarito.Detto tema assume particolare importanza in presenza diinfortuni che abbiano rilevanza penalistica. La responsabi-lità per incidenti gravi, infatti, si ripercuote sulle personeche, all'interno dell'impresa, hanno l'obbligo di impedirel'incidente attraverso l'introduzione di adeguati sistemi disicurezza: i responsabili vengono spesso individuati in per-sone che rivestono posizioni apicali dell'impresa. Per ovvia-re alle incertezze del precedente impianto normativo, ven-gono recepiti alcuni orientamenti già consolidatisi. Il De-creto precisa che la delega di funzioni, per essere efficace,(1) deve risultare da atto scritto avente data certa, (2) deve

essere conferita a soggetti che posseggano i requisiti diprofessionalità ed esperienza richiesti dalla natura dellefunzioni delegate, (3) deve attribuire concretamente i pote-ri necessari di organizzazione, gestione e controllo richiestidalla natura dell'incarico conferito, (4) deve attribuire auto-nomia di spesa, (5) deve essere accettata per iscritto daldelegato. In ogni caso, il datore di lavoro non può delegarela valutazione dei i rischi, la redazione del documento di va-lutazione e la designazione del responsabile del servizio diprevenzione e sicurezza. Inoltre, si deve ritenere che per-manga l'obbligo di esercitare una vigilanza sulle attività de-legate, eventualmente anche attraverso l'introduzione di"modelli di organizzazione e gestione" idonei ad avereefficacia esimente dalla responsabilità amministrativadelle persone giuridiche (D.Lgs.231/01). Una nota deci-samente positiva della riforma è la migliore definizione deicompiti del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti.

4. Istituzione del servizio di prevenzione e prote-zione aziendale (“SPP”)Il datore di lavoro deve istituire un servizio di prevenzione eprotezione aziendale ("SPP") che sia adeguato alla naturadei rischi presenti sul luogo di lavoro e deve adibire al SPPlavoratori con capacità e requisiti professionali adeguati. Inparticolare, il Datore di lavoro designa un responsabile chedeve essere in possesso di un titolo di studi non inferiore aldiploma di istruzione secondaria e che abbia frequentato, con

La sicurezza in edilizia per punti

Soggetti coinvolti Ridefiniti i ruoli di committente, responsabile dei lavori, lavoratori autonomi, coordinatoreper la progettazione, coordinatore durante l'esecuzione

Effetti dell'incarico al responsabile dei lavori La designazione di un responsabile dei lavori non esime il committente dalla verifica dellacompletezza documentale del cantiere, dell'idoneità delle imprese incaricate e dalla notifi-ca preliminare

Page 24: Bergamo Economia 20

24

profitto, corsi specifici adeguati alla natura dei rischi pre-senti sul luogo di lavoro. Il SPP provvede ad individuare i fat-tori di rischio, elaborare le misure protettive e preventive ele procedure di sicurezza, proporre programmi di formazioneed informazione, fornire ai lavoratori le informazioni relativeai rischi e partecipare alle riunioni periodiche in materia disicurezza. Ove il Datore di lavoro non disponga di lavoratoriche abbiano le caratteristiche necessarie a svolgere il ruolodi responsabile, si può rivolgere a servizi esterni od integra-re con figure esterne il proprio SPP. Il Decreto, tuttavia, indi-vidua alcune ipotesi in cui il SPP deve essere obbligatoria-mente interno all'azienda: si tratta delle aziende industria-li con più di 200 addetti o le aziende che trattino sostan-ze pericolose oltre alle soglie definite dal D.Lgs 334/99.

5. La valutazione dei rischi ("VDR")Molto importante è la valutazione di tutti i rischi, anchestress-correlati e relativi alle lavoratrici in stato di gravidan-za. Il documento di valutazione dei rischi diviene un ele-mento centrale della prevenzione. Al termine del processodi valutazione, il datore di lavoro redige un documento,avente data certa, che documenti: (a) la valutazione di tuttii rischi per la sicurezza e la salute, (b) l'indicazione delle mi-sure di prevenzione e protezione attuate, (c) il programmaper garantire nel tempo il miglioramento dei livelli di sicu-rezza, (d) l'individuazione delle procedure per l'attuazionedelle misure nonché delle persone incaricate, (e) l'indicazio-ne del responsabile della sicurezza e l'individuazione dellemansioni che espongono a rischi particolari. La valutazionedei rischi ed il relativo documento è elaborato in collabora-zione col responsabile del servizio di prevenzione e, ove pre-visto, del medico competente, previa consultazione del rap-presentante dei lavoratori. Il documento di valutazione è cu-stodito presso l'unità produttiva al quale si riferisce. Il ter-mine per la redazione del documento (con riferimento ai ri-schi stress-correlati) e l'apposizione di data certa è stato po-sticipato al 16.5.09. Il Decreto prevede una procedura stan-dardizzata e semplificata per i Datori di lavoro che impiega-no fino a dieci lavoratori. Detta procedura standardizzatadovrebbe essere messa a punto dalla Commissione consul-tiva permanente per la salute e la sicurezza entro il31.12.2010. Fino alla scadenza del diciottesimo mese dal-l'entrata in vigore di dette procedure, i datori di lavoro pos-sono autocertificare di avere effettuato la valutazionedei rischi. Le procedure standardizzate (ma non l'auto-certificazione), potranno essere seguite anche dalleaziende che non impiegano più di 50 lavoratori, tranneche per alcune imprese attive in settori più pericolosi.

6. Appalto e sospensione dell’attività d’impresaMolto incisiva è la riforma dell'appalto d'opera o di sommi-nistrazione. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei la-

vori ad un'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi, hal'obbligo di verificare l'idoneità tecnico-professionale deglistessi, secondo modalità che, entro breve, dovrebbero esseredefinite dalla Commissione consultiva permanente per la sa-lute e la sicurezza. Nel periodo transitorio, il Datore di lavoroacquisisce il certificato di iscrizione alla camera di commercioe l'autocertificazione del possesso dei requisiti di idoneitàtecnico professionale. Inoltre, il Datore di lavoro fornisce agliappaltatori dettagliate informazioni sui rischi specifici esi-stenti nell'ambiente in cui sono chiamati ad operare. Per pro-muovere la cooperazione ed il coordinamento dei soggettipresenti presso l'unità produttiva, il Datore di lavoro redige undocumento di Valutazione dei rischi interferenti ("VRIF") chedeve essere custodito presso l'unità produttiva cui si rife-risce e deve essere allegato ai contratti di appalto. È im-portante notare che il VRIF deve essere allegato anche aicontratti stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 chesiano ancora in corso alla data del 31.12.2008. Anche lacontrattualistica relativa all'appalto si modifica: infatti, neicontratti di subappalto, appalto e somministrazione debbo-no essere indicati specificamente, a pena di nullità, i costirelativi alla sicurezza del lavoro con particolare riferimentoa quelli connessi con lo specifico appalto. Il Decreto, inoltre,riprende l'istituto della sospensione dell'attività imprendito-riale in presenza di gravi violazioni alla disciplina della sicu-rezza sul lavoro inizialmente introdotto in sede di conversio-ne del c.d. "Decreto Bersani". La sospensione dell'attivitàpuò essere disposta sia in presenza di una percentuale di la-voratori in nero pari al 20% della forza lavoro impiegata, siain presenza di gravi e reiterate violazioni della disciplina inmateria di sicurezza. Il provvedimento di sospensione è co-municato all'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ed alMinistero per le infrastrutture per l'emanazione di unprovvedimento interdittivo alla contrattazione con le pub-bliche amministrazioni per un periodo pari alla sospensio-ne nonché per un ulteriore periodo non inferiore al doppiodella sospensione e comunque non superiore ai due anni.

7. L'appalto sanzionatorioIl Decreto rafforza l'applicazione delle normative in temadi sicurezza prevedendo una dettagliata serie di normepenali in caso di violazioni correlate alla sicurezza. L'im-pianto prevede un generale inasprimento della disciplinasanzionatoria in special modo in situazioni connotate damaggiore pericolo. Ovviamente, in caso di incidente,le sanzioni previste si sommano a quelle previste dalcodice penale per il caso di lesioni o omicidio colposo.

Studio Legale Amorese ha sede a Bergamo - Via Zelasco,18; Tel. +39 035 212175 - Fax +39 035 271110 e a Londra- 10 Ironmonger Lane United Kingdom Tel +44 207 2290889 (www.amorese.eu)

Page 25: Bergamo Economia 20
Page 26: Bergamo Economia 20

26

InchiestaArticolo di Livio Casanova

Bergamo imbocca una corsia preferenziale

"Se nel 2010 in Lombardia venissero realizzate laPedemontana, la Brebemi e le Tem - ha detto Roberto Formigoni - la velocità media nelle oredi punta sul sistema autostradale e tangenzialelombardo sarebbe di 72 km orari, senza la veloci-

tà media sarà di 23 km all'ora". Questo è stato il commento del pre-sidente della Regione Lombardia alla presentazione, lo scorso 3 apri-le a Milano, del progetto definitivo dell'autostrada PedemontanaLombarda. "Incrementare la velocità media - ha sottolineato Formi-goni - contribuirà a ridurre significativamente l'immissione di agentiinquinanti in atmosfera e a liberare i centri abitati dal traffico con-gestionato". Questa è l'unica strada, pardon autostrada, per recupe-rare il tempo perduto. Dal punto di vista infrastrutturale, infatti, il gapitaliano nei confronti degli altri Paesi europei è cresciuto in questi ul-timi 15 anni in modo esponenziale, con un picco nell'ultimo quin-quennio. Nel 1980 l'Italia vantava una rete autostradale più estesadi quella francese e tre volte più lunga di quella spagnola. Oggi en-trambe ci hanno "sorpassato" perché la rete francese supera la no-stra del 65% e quella spagnola del 75%. Tra il 2000 e il 2005 in Ita-lia sono stati aperti 64 km di autostrade. Nessun errore di battitura,solo 64 km mentre i cugini d'oltralpe ne aprivano 1.035 e gli spagno-

Con la Pedemontana ci vorranno 60 minuti

per arrivare da Bergamo a Malpensa,

contro gli 80 attualiL'opera costerà nel complesso

4.7 miliardi, di cui 1.245messi a disposizione

dal finanziamento pubblico Si stima che i cantieri

potranno dare lavoro a 9 mila persone

Page 27: Bergamo Economia 20

27

Pedemontana, Brebemi e IPB sono le infrastrutture su cui transiterà il futuro economico

di tutto il nostro territorio. "Serviranno ad incrementare la velocità media dei sistema autostradale che passerà da 23 km

a 72 km ora - ha sottolineato Formigoni -. Contribuiranno a ridurrel'immissione di agenti inquinanti in atmosfera e libereranno

i centri abitati, congestionati dal traffico"

li 2.383. Per dare un quadro della situazione, negativa, anchela rete ferroviaria ad alta velocità viaggia a passo di lumaca.La Francia possiede già 1.893 km di linee, la Spagna 1.552km, la Germania 1.300 km, l'Italia è il fanalino di coda con580 km. Infrastrutture, mobilità e logistica sono temi che de-terminano il tasso di competitività di un paese, ma in Italia ri-schiano di rallentare lo sviluppo del sistema produttivo, pro-prio a partire dalla Lombardia. Per Pedemontana, Brebemi eIPB è il momento delle grandi manovre. Sono i temi all'ordinedel giorno per sindaci e amministratori locali, per Formigoni ela sua giunta e per il Governo nazionale alle prese con la ne-cessità di dar strada alle grandi opere nel rispetto degliaspetti ambientali e nella ricerca del consenso. Alcuni di que-sti nodi sono sciolti, altri si chiariranno "in itinere", tuttavianon si può prescindere dai loro tempi d’attuazione, dalle pro-cedure e dai meccanismi perché interessano un territoriostrategico dal punto di vista dell'economia nazionale: Bergamo.

BREBEMI - "Questo nuovo collegamento - rimarca Felice Son-zogni, assessore provinciale alle Grandi Infrastrutture - che par-tirà nella prossima estate, per il 50% attraverserà il territorio ber-

gamasco. Già questo elemento evidenzia l'importanza della gran-de infrastruttura per la nostra provincia. La sua realizzazione aprenuove prospettive per la mobilità e l'economia bergamasche".Proprio così si è aperto l'intervento del 27 marzo, alla Conferenzadi Servizi tenutasi a Milano, per la valutazione del progetto defi-nitivo del tracciato. I benefici saranno una sensibile riduzione deitempi di percorrenza, con notevoli risparmi e benefici economici.E' una delle infrastrutture più attese, per la riduzione degli attua-li livelli di congestione lungo la direttrice Milano-Brescia. La con-venzione sottoscritta nel marzo 2007 da Cal Spa (società mistaAnas e Regione Lombardia) e BreBeMi, ha previsto investimentiper 1,7 miliardi. Tutto alla presenza del sottosegretario RobertoCastelli, dell'assessore regionale Raffaele Cattaneo, degli as-sessori delle Province lombarde interessate, dei sindaci e dei pre-sidenti degli enti territoriali, erano oltre 250 i partecipanti. Le for-ze in campo hanno lavorato anche per una maggiore integrazio-ne con il progetto ferroviario dell'Alta Velocità; per il potenzia-mento delle opere di piantumazione e sistemazione ambientaleattorno all'autostrada; per la formazione di dune con opere di rin-verdimento in alternativa alle barriere fonoassorbenti, per scon-giurare il rischio di una A4 in fotocopia e per una rapida defini-

Page 28: Bergamo Economia 20

28

zione delle modalità di acquisizione delle aree con particolare at-tenzione alle attività delle aziende agricole operanti in loco."Quest'opera - ha sottolineato Felice Sonzogni - fortemente volu-ta dagli enti territoriali lombardi, tra i quali la Provincia e la Ca-mera di Commercio di Bergamo, sta diventando il primo vero pro-getto in completo autofinanziamento". "La BreBeMi - ha conclu-so l'assessore - porta con sé un altro primato di rilievo: sarà in-fatti la prima grande infrastruttura in previsione dell'Expo mila-nese del 2015. Come bergamaschi dobbiamo sentirci orgogliosidi questo risultato. Non è solo merito nostro, ma siamo stati dasubito tra i più convinti e strenui promotori e sostenitori del pro-getto che - rispetto al costo complessivo di un miliardo e mezzodi euro - investirà sul nostro territorio quasi un miliardo. Chi cer-ca opportunità di lavoro, soprattutto in questo momento di crisi,trova immediata risposta e opportunità da cogliere. Ora dobbia-mo spingere perché si trovi nelle prossime riunioni del CIPE laconferma del finanziamento anche per il progetto di alta velocitàTreviglio-Brescia. Si tratta di un ulteriore investimento su rotaiadi due miliardi di euro, per la metà sul territorio bergamasco, conulteriori sbocchi occupazionali. Queste opere, e l'aeroporto di Orio,ci mettono davvero nella grande rete della mobilità europea".

PEDEMONTANA - I cantieri partiranno entro i primi mesi del2010 e l'opera sarà completata prima della fine del 2014, primadell'Expo milanese del 2015. Sono questi i tempi per la realizza-zione della rete stradale attesa da oltre quarant'anni, che colle-gherà le province di Bergamo e Varese passando a nord di Mila-no. La soddisfazione è bipartisan per l'imminente avvio dell'ope-ra. L'ex ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, presen-te il 3 aprile scorso al Pirellone nel corso della presentazio-ne, ha parlato della Pedemontana come del "primo atto divero federalismo responsabile"; del progetto si è rallegratoanche il presidente della Regione Lombardia Roberto For-migoni. In quadro complessivo l'autostrada è lunga 87 km,destinata a collegare 6 province (Bergamo, Lecco, Monza eBrianza, Milano, Como e Varese), in un territorio abitato da4 milioni di persone, dove operano oltre 300.000 imprese.Dopo l'approvazione all'unanimità delle 22 varianti al pro-getto preliminare, resta il passaggio dal CIPE, che dovrebbedare la sua approvazione entro l'estate. I responsabili delprogetto hanno calcolato che, una volta entrato in funzionel'intero sistema, i cittadini potranno risparmiare 45 milionidi ore all'anno, per un valore economico stimato intorno ai700 milioni di euro l'anno; con la Pedemontana ci vorranno60 minuti per arrivare da Bergamo a Malpensa, contro gli80 minuti attuali. L'opera costerà nel complesso 4.7 miliar-

di, di cui 1.245 miliardi messi a disposizione dal finanziamento pub-blico; si stima che i cantieri potranno dare lavoro a 9 mila persone.

IPB - Interconnessione Pedemontana BreBeMi, sarà questa la bre-tella tra le future BreBeMi e Pedemontana. Lo scorso 5 marzo 2009,i comuni interessati hanno incontrato Provincia, Camera di Com-mercio, BCC di Treviglio e l'amministratore delegato dell'intercon-nessione Pedemontana BreBeMi (IPB), Bruno Bottiglieri. L'incon-tro aveva una finalità precisa e importante per il futuro dell'auto-strada: IPB aprire il proprio capitale sociale per una percentuale del2 per cento ai Comuni direttamente o indirettamente toccati daltracciato. E sono: Osio Sotto, Boltiere, Ciserano, Pontirolo Nuovo,Fara d'Adda e Treviglio che figurano sul progetto originario; Dalmi-ne e Levate, oggetto di un ampliamento progettuale già elaborato,mentre Stezzano e Bergamo potrebbero rientrare in un ulteriore mo-mento dell'opera. "La IPB - ha detto Valerio Bettoni, presidentedella Provincia - corona il disegno di coinvolgimento delle realtà ber-gamasche nella realizzazione di opere che concorreranno a miglio-rare le condizioni della rete viaria e dei collegamenti, velocizzando itempi. La Provincia in questi anni ha portato avanti il piano di mo-dernizzazione infrastrutturale con la BreBeMi e la Pedemontana,con l'avvenuto quadruplicamento dei binari Milano-Treviglio; il rad-doppio dei binari sulla Bergamo-Treviglio e la realizzazione dellatramvia della Valle Seriana. Ora, con la IPB, i 18 km verso Trevigliopotranno essere percorsi in auto in un quarto d'ora. Un bel rispar-mio di tempo rispetto a quanto mediamente si impiega oggiper spostarsi tra le due città". L'amministratore delegato Bru-no Bottiglieri, ha osservato che "la IPB, con un costo previstodi 200 milioni, è un'opera che si autofinanzia interamente".

"Con la IPB i 18 km verso Treviglio - ha ricordato Valerio Bettoni - potranno essere percorsi in un quarto d'ora. Un bel risparmio di tempo rispetto a quanto mediamente si impiega oggi per spostarsi tra le due città". Il costo complessivo dell'opera, interamente autofinanziato, è di 200 milioni di euro

Page 29: Bergamo Economia 20
Page 30: Bergamo Economia 20

30

Infrastrutture&TerritorioArticolo di Roberto AmaglioFoto di Laura Pietra

Boltiere, il paese "del traffico"si trasforma con le grandi opere

Brebemi, Pedemontana e la IPB da Trevi-glio a Bergamo. Se da un lato questegrandi opere connesse alla viabilità pro-metteranno di migliorare la vita dei pen-dolari lombardi e di tutti i lavoratori, è pur

vero che l'avvio dei cantieri aprirà una serie di pro-blematiche non indifferenti nel nostro territorio. Par-liamo in primis d'impatto ambientale e gestione deltraffico locale ed extra-urbano. Tematiche da sem-pre cavallo di battaglia dei detrattori, coloro che ve-dono queste infrastrutture come mostri pronti a fa-gocitare la nostra tranquillità. Nessuno però, in que-sti anni, ha mai voluto sottolineare come le grandi

Quanto possono incidere in termini di viabilità e,soprattutto di vivibilità, la Brebemi, Pedemontana e la IPB per i nostri paesi? Abbiamo scelto una realtà della nostra provinciaingolfata dal traffico, per raccontarvi come potrebbe cambiare il suo ecosistema economico e sociale

Page 31: Bergamo Economia 20

31

opere che trasformeranno la nostra provincia, di-venteranno reale fonte di benessere. Ebbene sì, laBrebemi e la Pedemontana oltre che essere un as-sist importante alle industrie bergamasche per il lo-ro rilancio economico, permetteranno ai rispettivipaesi coinvolti di vivere più quieti e a contatto con lanatura. Rivalorizzare il territorio e il proprio patrimo-nio storico, salvaguardando quella viabilità e quellavivibilità che non tutti i cittadini finora hanno potutoapprezzare nei centri urbani. Un esempio? Purtrop-po tanti, fin troppi. Proprio per questo Bergamo Eco-nomia ha voluto raccontare come potrebbe trasfor-marsi un paese della Bassa che, finora, ha convis-suto con traffico e smog nel proprio cuore. Parliamodi Boltiere, realtà poco distante da Bergamo e che -fin dalle origini - ha dovuto confrontarsi con un traf-fico enorme proprio nel centro storico. Lì, dove lachiesa parrocchiale con i rintocchi delle campanesegna lo scorrere del tempo, non è possibile sentir-ne il suono per i numerosi camion e le tante autoche ne attraversano l'arteria principale. Una stradaprovinciale in centro, volendo esagerare è un po' co-me se l'autostrada A4 passasse in via XX Settembrea Bergamo. Paradossale? Sì, ma purtroppo reale. Ladomanda può sorgere spontanea: ma come si vivea Boltiere? L'abbiamo chiesto a chi, a nostro giudi-zio, può essere il più obiettivo possibile sotto varipunti di vista: quello di manager internazionale d'in-dustria, quello di giornalista e opinionista televisivoe quello, soprattutto, di cittadino di Boltiere. Parlia-mo di Osvaldo Palazzini, volto noto televisi-vo e candidato sindaco, alle prossime elezioni, nelproprio paese natale per il Popolo delle Libertà.

Partiamo da Boltiere: abbiamo voluto in-nalzarlo ad esempio per tutti quei paesicongestionati dal traffico. E' così dura vi-verci a contatto?"Direi proprio di sì. Basta fermarsi in centro alpaese per pochi minuti e contare i mezzi pesantiche l'attraversano: migliaia. E' un flusso continuodi camion e d'auto dalla mattina alla sera, cheporta polvere, ingorghi, smog e rumore assordante".

L'IPB e più in generale la Pedemontana e laBrebemi, possono quindi esservi d'aiuto?"In primis è necessario affermare come queste ope-re abbiano oramai una priorità non più prorogabile:conosciamo tutti quale sia la situazione viabilistica

A raccontarci gli scenari futuri sarà Osvaldo Palazzini, manager internazionaled'industria e volto noto televisivo locale. Ora anche candidato sindaco per il PdL nel proprio paese natale

"Boltiere - come Osio, Verdello e Dalmine - è alle prese con il quotidiano traffico pesantedella statale 525. Credo che, però, la vicinanza di queste grandi infrastrutture libererebbero il centro storico dai Tir e dalle automobili in transito, ma l'amministrazione comunale deve esserecapace di sfruttare l'occasione propizia"

Page 32: Bergamo Economia 20

32

tra Bergamo, Brescia e tutta la provincia di Milano. Di con-seguenza dobbiamo prendere atto che la Pedemontana, laBrebemi e la IPB possono sicuramente alleviare uno statodi profondo disagio per gli automobilisti e per chi lavora.Per alleviare però i paesi dal traffico, serve che queste in-frastrutture siano uno stimolo per le amministrazioni comunali".

Ovvero?"Facciamo un'analisi di quanto potrebbe succederenelle vicinanze dello snodo bergamasco di Capriate.Essendo di Boltiere, infatti, credo di essermi fattoun'idea dei risvolti, negativi e positivi, che la Pede-montana, la IPB e la stessa Brebemi potrebbero por-tare. A differenza di quanto molti possano pensare, amio avviso queste infrastrutture non causeranno unaumento di traffico extraurbano, anzi, se sfruttate almeglio lo potranno azzerare quasi completamente".

In che senso sfruttarle? "Il nostro paese - come Osio, Verdello eDalmine - è alle prese con il quotidianotraffico pesante della statale 525. Credo

che, però, la vicinanza di queste grandi infrastrutture li-bererebbero il centro storico dai Tir e dalle automobili intransito da Boltiere, semplicemente per raggiungere Ber-gamo. Logicamente per far questo sono necessarie altrepiccole opere che favoriscano l'allacciamento tra le va-rie strade statali e le nuove autostrade".

"Ci sono tanti progetti in cantiere, ma che non procedono per questioni prettamente politiche e burocratiche. E' prevista la Tangenziale Ovest e una bretella ad Est per migliorare la viabilità delle aziende sul territorioMa finora è tutto fermo"

Lo svincolo, in direzione Canonica, dove dovrebbe partire la Tangenziale Ovest

Page 33: Bergamo Economia 20

33

Delle tangenziali che circondino il paese, un po' comefatto poco tempo fa da Stezzano?"Esattamente, ma ci deve essere la volontà di farlo. A Boltiere, adesempio, ci sono tanti progetti in cantiere ma che non procedono perquestioni prettamente politiche e burocratiche. E' in previsione unabretella, la cosiddetta Tangenziale Ovest, capace di liberare il centrodal traffico extraurbano ricollegandosi alla statale che porta a Brem-bate. Inoltre, nel nuovo Piano di Governo del Territorio, ci sarebbe an-che la possibilità di prevedere una nuova strada a Est, che vada aservire la zona industriale e che, al contempo, s'intersechi con la nuo-va IPB. Una soluzione che isolerebbe ulteriormente il paese dal traf-fico pesante e creerebbe nuove possibilità di lavoro per le impreseche agiscono sul nostro territorio. Anche loro, infatti, avrebbero no-tevoli benefici con queste infrastrutture: sia in termini produttivi siaeconomici. Un modo per rilanciare Boltiere anche dal punto di vistaindustriale. Purtroppo tutte queste opere sono in fase di stallo esembrano non voler essere chiuse dall'attuale amministrazione".

Non si andrebbe però a limitare la vivibilità di Boltiere,riducendo le aree verdi attualmente esistenti?"Al contrario, credo che queste nuove bretelle possano costi-tuire una sorta di cuscinetto isolante nei confronti degli altripaesi. Un po' come delle vere cinte murarie che permettono aBoltiere d'ottenere ottimi risultati anche da un punto di vistapaesaggistico: in primo luogo meno traffico nel centro storico,poi la possibilità di definire e dare un limite all'area edificabi-le e infine preservare il verde che esiste all'esterno del paesee che divide la nostra realtà da Osio e dagli altri centri limitrofi".

Trasferire il traffico all'esterno del paese è sicuramenteun aspetto positivo, ma che rischia anche di svuotare ilcentro e ridurre sensibilmente il commercio in zona."Il traffico che appesantisce la vivibilità del nostro paese èquello pesante, oltre che di tutti i lavoratori che si recano a Ber-gamo o Milano. Sono mezzi che di fatto non portano un girod'affari ai nostri commercianti o agli esercizi attualmente in at-tività. Di conseguenza penso che da questo trasferimento vei-colare potrà godere l'intera cittadinanza. Boltiere, infatti, ha al-cune peculiarità che altri paesi limitrofi non hanno: un rappor-to tra abitanti e superficie ancora limitato, con la presenza divarie aree verdi da sfruttare e inglobare nel centro citta-dino. Abbiamo, inoltre, un centro storico che può esserevalorizzato con la presenza di quei negozi che, finora, nonhanno avuto grandi sbocchi commerciali per il troppo traffico".

Come?"Con la chiusura al traffico del centro storico è possibile far gi-rare l'economia del paese. La nostra realtà, infatti, è particola-re: non abbiamo centri commerciali nel centro abitato e il con-tatto umano fra i piccoli esercenti e le famiglie è ancora comequello di una volta. Vogliamo salvaguardare anche questi sanivalori, grazie alla possibilità di camminare con calma nel bor-go senza respirare smog. Inoltre non dimentichiamoci dellasicurezza. Costituendo una fonte d'aggregazione nel centrostorico, si potrebbero realizzare spettacoli in piazza e fare

passeggiate senza rischiare di essere investiti da auto e moto.Quindi, se le nuove bretelle e le grandi opere permetteranno allefuture amministrazioni di poter dare nuova linfa al nostro centrostorico del paese, non vedo perché non accoglierle con gioia".

Che modifiche sostanziali realizzerebbe per ottenerequesti risultati?"Rendere Boltiere vivibile significa anche liberarlo dal traffico e crea-re delle isole pedonali in centro, affrancandolo così da una forma diparcheggio selvaggio che lo sta attanagliando. Anche in questo sen-so ci sono margini di miglioramento, visto che il progetto per un par-cheggio sotterraneo di due piani che possa servire il futuro centrodiurno per gli anziani è già esecutivo. Purtroppo, però, fino ad ora nonvediamo risultati concreti, in quanto le opere sono ferme al palo. Poi,una volta liberato il centro del paese, si potrebbero automaticamen-te avere i margini per rilanciare una serie di luoghi d'aggregazioneormai in disuso, come il cinematografo. Tutte queste modificheavrebbero anche un altro risvolto positivo, ossia quello di rendere ilcentro vivo, aumentando iniziative culturali e sportive e allo stessotempo limitando il degrado e l'insicurezza che si respira in certe vie".

Per questo ha deciso di candidarsi?"Amo Boltiere e vorrei viverlo meglio. Proprio per questo hodeciso di candidarmi, perché ritengo che ci siano delle pre-messe infrastrutturali che vadano colte al volo per il benecomune. Voglio dare un segnale di rinnovamento e, al con-tempo, delle certezze. Non a caso la lista che rappresento(PdL, n.d.r.) è stata completata già a gennaio, composta peril 75% da volti nuovi. Imprenditori e non solo, che voglio-no realizzare un'oasi capace di riportare a Boltiere tuttequelle famiglie che hanno abbandonato il paese, tenen-doci stretto quanto di buono abbiamo nei nostri confini".

N ato a Bergamo il 15 giu-gno del 1955, si diplomaall'istituto Paleocapa di

Bergamo per poi fare il propriodebutto nel mondo lavorativo nel-la Almax di Zingonia, con il ruolodi Assistant sales manager dal1976 al 1984, anno in cui passaalla Compes S.p.A. Da allora, co-me Direttore Commerciale, anchegrazie alla sua collaborazione e airapporti commerciali instauratinel mondo, la Compes Italia èpassata dall'essere un'azienda dipiccole dimensioni (circa 50 per-sone) a contare attualmente circa

200 dipendenti, assicurandosi co-sì una posizione da vertice nelsettore dell'estrusione dell'allu-minio. Diventato dal 1998 al 2005socio e amministratore di COM-PES France S.A.R.L., Osvaldo Pa-lazzini è noto anche per le sueesperienze giornalistiche a Berga-mo TV, Video Bergamo e NumberOne Channel, emittenti dove hacondotto programmi sportivi dedi-cati non solo all'Atalanta e all'Al-binoleffe, ma anche ai rispettivisettori giovanili, entrando così incontatto con le tematiche dellosport e dei giovani.

La scheda

Dall'imprenditoria estera alla tv locale,sempre in prima linea

Page 34: Bergamo Economia 20

34

Burocrazia&MeritocraziaArticolo di Livio CasanovaFoto di Giorgio Chiesa

Page 35: Bergamo Economia 20

35

Emoticon, Renato Brunettaci mette la faccia

Il ministro della Pubblica Amministrazione fa tappa a Pontida, con un progetto di rinnovamento

che non conosce battute d'arresto da portare in tutti i processi pubblici:

innovazione ed efficienza

Renato Brunetta dà il buon esempio. Il Ministro della Pub-blica Amministrazione, atteso a Pontida lo scorso 6 Aprileper le 14, arriva cinque minuti prima, sconfessando il"quarto d'ora accademico" brutta tradizione tutta italiana.Inizia così, all'insegna della puntualità e dell'efficienza la

sua visita lampo nella terra del giuramento per lanciare l'iniziativa"Mettiamoci la faccia", voluta per ottimizzare l'operato dell'ammini-strazione pubblica. Oltre a firmare il protocollo d'intesa con il sinda-co Pierguido Vanalli, Brunetta ha presentato la sua idea di pubbli-ca amministrazione, di federalismo, ridisegnando il futuro delle pro-vince. Nel cortile del municipio il primo pensiero è per la tragedia del-l'Abruzzo e le persone colpite, "Il terremoto dell'Aquila - confessa ilministro attorniato dai sindaci della zona - ci rende tutti tristi. Abbia-mo la consapevolezza di aver la migliore protezione civile d'Europa.Noi siamo qui a fare il nostro dovere perché anche nei momenti dif-ficili è giusto che ciascuno continui a fare il proprio dovere". La tap-pa bergamasca di Brunetta segue il sopralluogo a Brescia, città e pro-vincia. Una giornata voluta per migliorare l'efficienza e la trasparen-za pubblica che cade proprio nello stesso giorno in cui vengono pub-blicati, on line, le migliaia di stipendi della pubblica amministrazione.Quando si dice "il caso". Solo il tempo di prendere posto nella salaconsiliare e Paolo Arrigoni apre il faccia a faccia. "Il nodo da scio-gliere è il patto di stabilità - sottolinea il sindaco di Calolziocorte -.Abbiamo molte risorse già stanziate su importanti opere pubblicheche potrebbero essere subito cantierizzate, ma non possiamo spen-derle". Se fossero modificati i parametri del Patto di stabilità nei ca-poluoghi della Lombardia verrebbero sbloccati 404.4 milioni di euroda investire su tutto il territorio. "Ci stiamo lavorando - ha rispostoBrunetta - .Con la prossima finanziaria rivedremo il patto di stabilità,quanto meno, per i comuni virtuosi. Dovremo rendere la norma intel-ligente e non stupida come è attualmente". Legato ai comuni c'è ildiscorso dei dipendenti pubblici e la valorizzazione dei loro meriti,

"Con la prossima Finanziaria rivedremo il patto di stabilità,quanto meno, per i comuni virtuosi. Dovremo rendere la norma intelligente e non stupida come è attualmente"

Page 36: Bergamo Economia 20

36

"stiamo aspettando delle norme - spiega Alma Ravasio,sindaco di Ambivere - che eroghino premi ai dipendenti vir-tuosi". Mercoledì 25 febbraio il Senato ha approvato in viadefinitiva il disegno di legge del ministro, varando la co-siddetta "legge anti-fannulloni". Tre le linee guida: le am-ministrazioni pubbliche devono misurare, valutare la per-formance e quelle buone devono essere premiate, e infinedevono rendere visibile e trasparente la performance ancheattraverso il confronto con standard internazionali e con lemigliori pratiche a livello nazionale. "E' quello che faremocon la nostra legge - risponde il ministro - premiare quellipiù bravi e far lavorare quelli meno bravi. Non ho mai spo-sato il sistema delle deroghe, ma è giusto attribuire a chi siimpegna le risorse necessarie per far ancora meglio. Un’at-tenzione particolare verrà dedicata ai piccoli comuni e aisuoi dipendenti aiutandoli a consorziarsi per operare insie-me e per risparmiare. Sicuramente un sindaco dirà che lapropria amministrazione è efficiente, ma non bastiamo noi.Devono essere soddisfatti i cittadini. Io sto mettendo in

campo questo sistema (le faccine n.d.r.) per avere dalla miaparte 60 milioni di italiani, se non abbiamo nulla da na-scondere, dobbiamo chiedere loro di controllarci". Un pro-getto di rinnovamento che non conosce battute d'arresto eche mira a portare in tutti i processi pubblici: innovazioneed efficienza. Al congresso fondativo del Popolo delle li-bertà è salita un'ovazione quando Brunetta ha detto, voglio"la pubblica amministrazione come una Ferrari altrimentil'otto maggio mi dimetto", certamente la "Rossa" che ave-va in mente non è quella che abbiamo visto all'opera neiprimi due gran premi. "Abbiamo ridotto l'assenteismo del45-50%, - incalza Brunetta - snellito la burocrazia introdu-cendo il passaporto elettronico, la Pec, la carta elettronicadei servizi. Da sei mesi ad un anno al massimo eliminere-mo la carta e non ci saranno più scartoffie. Entro la legis-latura avremo una pubblica amministrazione interamentedigitalizzata". Legato ai costi della politica c'è anche il dis-corso sulle province. "Un’idea sul tappeto - anticipa il mini-stro - è quella di far diventare le province istituzioni di se-

"Federalismo significa responsabilità, minor pressione fiscale e semplificazione. Se questo non dovesse accadere, la gente ci inseguirà con i forconi"

Page 37: Bergamo Economia 20

condo livello. E' necessaria una ridefinizione del loro ruolo.Bisogna pensare a province metropolitane che raggruppinocittà e aree metropolitane. Troppi livelli di governo costanosia dal punto di vista economico, sia in termini di efficien-za. E' necessario semplificare le loro funzioni, facendole di-ventare enti di secondo livello dove i sindaci siano i consi-glieri provinciali che eleggono al loro interno un presidentedi Provincia, anche lui sindaco. Sarà necessario sicuramen-te una Camera e un Senato delle regioni". L'ultima battuta,prima di salire in macchina alla volta di Roma per un Con-siglio dei ministri straordinario, è sul Federalismo. D'obbli-go, vista la visita proprio a Pontida. "Federalismo - conclu-de Brunetta - significa responsabilità, minor pressione fi-scale e semplificazione. Se questo non dovesse accadere la

gente ci inseguirà con i forconi. Dovremo dare più peso alPremier perché in questa struttura federalista per gover-nare è necessaria una maggiore autonomia. Il federalismoporterà ad una ridefinizione dei livelli di governo, dovran-no esserci meno articolazioni anche verso il basso, cheprima erano necessarie per compensare il centralismo.Adesso ci spostiamo verso il territorio e tanti livelli istitu-zionali non si giustificano più, perchè una cosa è la strut-tura di governo in una situazione prefederalista altra cosaè avere una governance in un regime federalista". Si chiu-de così la tappa bergamasca del ministro della PubblicaAmministrazione con un nodo al fazzoletto: quello di ritor-nare fra due mesi per monitorare la sua iniziativa e i suoieffetti, sia sull'amministrazione pubblica che sui cittadini.

37

A Pontida arriva il “touch screen”Gli abitanti potranno esprimere giudizi: una faccina sorridente per promuoverne l'operato,una imbronciata per bocciarlo e una neutra per sospendere il giudizio

Il motivo della visita di Renato Brunetta nella città del giura-mento è stata la firma, insieme al sindaco Pierguido Va-nalli, del protocollo d'intesa che porterà presto all'installa-zione di una macchina attraverso la quale gli abitanti di Pon-tida potranno esprimere giudizi sull'operato degli uffici co-

munali. Una faccina sorridente per promuoverne l'operato, unaimbronciata per bocciarlo e una neutra per sospendere il giudi-zio. E' partita il 23 marzo, l'iniziativa pilota "Mettiamoci la faccia"presentata a Palazzo Chigi dal ministro della Pubblica Ammini-strazione. In pratica i cittadini potranno esprimere il loro giudiziosui servizi ricevuti dagli uffici pubblici spingendo su un monitorcon terminale touch screen, il pulsante con l' "emoticon" verde incaso di soddisfazione, gialla in caso di giudizio neutro o rossa incaso di insoddisfazione. In questo modo il cittadino cliente potràdare il proprio contributo al miglioramento dei servizi pubblici in-dicando oltre al giudizio anche le motivazioni. Come ad esempio:il tempo di attesa, il comportamento dell'impiegato, la necessitàdi tornare e gli eventuali esiti della sua richiesta. "Si tratta di unapiccola - ha commentato Brunetta - grande rivoluzione", spie-gando che la sperimentazione della rilevazione della customersatisfaction attraverso le "faccine" è partita dalle grandi città: 4sportelli della sede Enpals di Milano, 12 sportelli delle sedi Inpsdi Aosta, Lamezia Terme e Catanzaro e 14 sportelli del comunedi Milano. L'obiettivo di Brunetta è quello di arrivare entro la fi-ne dell'anno all'apertura di 50-100 mila sportelli. Già nelle pros-

sime settimane, tuttavia, si aggiungeranno altri sportelli deglistessi enti e di altri che hanno aderito all'iniziativa: Aci, Cameredi commercio di Bologna, Taranto e Vicenza, Ipost, Poste Italia-ne, i comuni di Firenze, Parma, Roma, Reggio Calabria, ReggioEmilia e Torino. Pontida è sicuramente il primo comune di picco-le dimensioni coinvolto in questa iniziativa. Con l'avvio dell'ini-ziativa, "L'auspicio - continua il ministro - è che si crei una cultu-ra del confronto, l'obiettivo. Non tanto per verificare l'operato delsingolo impiegato, quanto per valutare il servizio. La cosa fonda-mentale è il servizio al cittadino di cui, certo, l'impiegato è unaparte ma normalmente non è la parte più importante". Lo scorso23 marzo, al battesimo dell'iniziativa ha partecipato anche Gian-ni Alemanno, uno dei primi ad introdurre l'innovazione nella Ca-pitale. "E' meglio scoprire cosa pensano i cittadini con le emoti-cons - ha affermato il sindaco di Roma - che non dall'esito elet-torale. A Roma ci saranno 86 sportelli: 23 all'anagrafe centrale,16 al IX Municipio e 47 al XII, coinvolgendo un municipio di cen-trodestra e uno di centrosinistra, e ci vorrà ancora qualche gior-no per far partire l'iniziativa". "Lo scopo - ha sottolineato il mini-stro della Pubblica Amministrazione - non è creare un "grandefratello" ma "far partire un'onda culturale positiva e avereuno strumento per meglio organizzare i servizi". Quindi re-sterà tutto a livello di un "sistema decentrato che possa farsapere quali siano gli standard raggiunti ma magari anchesfatare i luoghi comuni su alcune presunte inefficienze".

Page 38: Bergamo Economia 20

38

Conti in TascaArticolo di Anna Saurgnani

In Parlamento la carica dei milionariTutti i redditi dei politici italiani: a Bergamo, Giorgio Jannone sovrasta tutti con 616 mila euro. Al secondo posto c'è il senatoreleghista Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa: per lui 223.199 euro

La crisi non sembra colpire proprio tutti. Bastaleggere i redditi dei politici italiani per capireche c'è anche un'altra Italia che vive di privilegie redditi da Paperon de' Paperoni. E se sembrascontato che il più ricco sia Silvio Berlusconi,

gli altri parlamentari - sia di destra che di sinistra - nonhanno di certo problemi ad arrivare alla fine del mese. I

Fra i leader di partito vince Silvio Berlusconidel PdL, mentre Walter Veltroni supera

di 200 mila euro l'attuale segretario del Pd,Dario Franceschini. Più staccati Umberto

Bossi (Lega) e Pier Ferdinando Casini (Udc)

Page 39: Bergamo Economia 20

39

dati emergono dalla consueta diffusione delle dichiarazionidei redditi presentate nel 2008, e relative dunque al 2007.

I LEADER - Iniziamo questo viaggio, come detto, propriodal leader del PdL. Per lui la prima piazza, anche se il suo èuno dei pochi redditi che risentono - se così si può dire - del-la crisi, visto che nel 2007, rispetto al 2006, ha perso il 90%del reddito imponibile passando da 139.245.570 euro a14.532.538 euro. Al secondo posto c'è, sorpresa delle sor-prese, nientemeno che l'ex capo della sinistra italiana, ovve-ro Walter Veltroni: per lui ben 477.778 euro. Sempre tra lasinistra, che scende in piazza a fianco dei lavoratori, c'è Da-rio Franceschini che guadagna più del presidente della Ca-mera Gianfranco Fini: 105.633 euro, contro i 220.419 delsegretario del Pd. Quest'ultimo, fra l'altro, è in assoluto il lea-der politico più "povero", alle spalle del leader dell'Udc PierFerdinando Casini (142.130 euro) e del leghista UmbertoBossi (134.450 euro). Ben altro reddito, invece, ha il segre-tario dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. L'ex Pm si atte-sta su 218.080 euro. La sua ricchezza è data - da buon ber-gamasco, anche se adottivo - da vari beni immobiliari. Infat-ti, oltre ai 218.080 euro d'imponibile, il leader dell'Idv è pro-prietario della casa di Curno dove risiede, di un altro appar-tamento a Bergamo centro, un altro a Roma, e di metà ap-partamento a Bruxelles. Poi c'è la casa dei genitori a Monte-nero di Bisaccia, dove Di Pietro ha anche una casa colonica eun'azienda agricola. Il leader Idv è poi proprietario del 100%della An.To.Cri. Spa, proprietaria a sua volta di un altro ap-partamento a Milano. C'è poi un pacchetto azionario Enel da17.500 euro d'azioni. In più la macchina, una Hyundai Santafè.

BERGAMASCHI DOC - E se Di Pietro batte di gran lungai segretari degli altri partiti nazionali, nella speciale "classi-fica dei bergamaschi" viene di gran lunga superato da unesponente del Popolo della Libertà. Si tratta di GiorgioJannone, che anche nel 2007 strappa la palma del più ric-co ai suoi colleghi parlamentari orobici. Uomo di Tremonti edi Berlusconi in città, Jannone alza la media - già alta, perla verità - degli esponenti della PdL a Roma, che battono an-che sul reddito, gli avversari di centrosinistra. Tra i tre coor-dinatori svetta con 728mila euro Denis Verdini; segue con490mila Ignazio La Russa, mentre si ferma a 126mila eu-ro Sandro Bondi che però è proprietario di una casa ad Ar-core. Ma torniamo a Giorgio Jannone, che dichiara ben616.000 euro. Il presidente e amministratore delegato delleCartiere Paolo Pigna di Alzano Lombardo s'aggiudica il po-dio più alto. Al secondo posto c'è il senatore leghista Ro-berto Calderoli, ministro per la Semplificazione normati-va: 223.199 euro. Con 218.080 euro - come già citato - An-tonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, che conquista laterza posizione tutta "bergamasca". Mirko Tremaglia hadichiarato 160.265 euro piazzandosi al sesto posto. Tra ledonne c'è Silvana Mura (Italia dei Valori) con i suoi

Nome Reddito

Giorgio Jannone (Deputato)Roberto Calderoli (Senatore)Antonio Di Pietro (Deputato)Silvana Mura (Deputato)Giacomo Stucchi (Deputato)Mirko Tremaglia (Deputato)Giovanni Sanga (Deputato)Savino Pezzotta (Deputato)Ettore Pirovano (Deputato)Carolina Lussana (Deputato)Antonio Misiani (Deputato)Gregorio Fontana (Deputato)Nunziante Consiglio (Deputato)Ivan Rota (Deputato)Gabriele Cimadoro (Deputato)Pierguido Vanalli (Deputato)Sergio Piffari (Deputato)Maria Gallone (Senatore)

616.011223.199218.080168.967160.547160.265159.202142.198134.146124.714124.674124.18893.43487.38362.68646.6288.8007.499

Nome Reddito

Silvio Berlusconi (Deputato)Giulio Tremonti (Deputato)Umberto Veronesi (Senatore)Denis Verdini (Deputato)Ignazio La Russa (Deputato)Walter Veltroni (Deputato)Dario Franceschini (Deputato)Roberto Maroni (Deputato)Pier Ferdinando Casini (Deputato)Umberto Bossi (Deputato)Sandro Bondi (Deputato)Gianfranco Fini (Deputato)

14.532.5384.536.1641.635.425728.000490.188477.778220.419220.125142.130134.450126.000105.633

I redditi dei principalipolitici italiani

I redditi dei principalipolitici bergamaschi

Page 40: Bergamo Economia 20

40

168.967 di imponibile Irpef. In Parlamento ricopre il ruo-lo di segretaria dell'ufficio di presidenza e membro del-la Commissione "Affari sociali". Nel Carroccio il più ric-co, dopo Calderoli, è Giacomo Stucchi con 160.547euro. Anche lui in calo, però, rispetto al 2005 quando di-chiarava 182.600 euro. Nel 2006 addirittura 217.059 eu-ro. Seguono poi gli altri parlamentari bergamaschi,quelli che rientrano nella media nazionale: GiovanniSanga (Pd) con 159.202 euro, Savino Pezzotta (Unio-ne di centro) 142.198 euro, Ettore Pirovano (LegaNord) 134.146 euro, Carolina Lussana, anche lei delCarroccio, con 124.714 euro. A seguire il segretariodella V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazio-ne), Antonio Misiani (Partito democratico) con124.674 euro a "pari merito" con l'azzurro GregorioFontana, che ha dichiarato 124.188 euro. Infine, a chiu-dere, la carica dei neo eletti e di quelli che non rag-giungono i 100 mila euro. Spiccano i primi cittadini delCarroccio: il sindaco di Cazzano Sant'Andrea, Nunzian-te Consiglio (Lega Nord) con 93.434 euro e PierguidoVanalli (Lega Nord), sindaco di Pontida con 46.628 eu-ro. Insieme a loro Ivan Rota (Italia dei Valori) con87.383 e Gabriele Cimadoro con 62.686 euro. In fon-do Alessandra Gallone, che però è stata nominata se-natrice lo scorso dicembre, quando ha infatti sostituito il de-funto deputato Luigi Scotti. Stesso discorso per Sergio Pif-fari (Italia dei Valori) che ha un reddito di soli 8.800 euro.

LA FORBICE - Tornando, comunque, ai redditi dei parla-mentari, e scorrendo la lista, la media si attesta intornoai 150.000 euro, chi più e chi meno. A questo bisognaaggiungere poi tutte le agevolazioni di cui godono: daimezzi di trasporto agli sconti per cinema, teatri (ecc...)tanto per citare qualche esempio. La forbice anche traloro c'è: a Bergamo la si vede confrontando il reddito diJannone con quello di Piffari, a livello nazionale, spul-ciando l'elenco, si scopre che - al di là dei big - l'oncolo-go Umberto Veronesi è il senatore più ricco: 1.635.427euro. A cui va aggiunta la proprietà di 19 terreni e 17fabbricati. Dichiarata anche una Jaguar. E infine, c'è ilsuo ruolo di consigliere d'amministrazione della ArnoldoMondadori. All'estremo opposto c'è da registrare anche lapresenza di due senatori nullatenenti: Barbara Contini(PdL) e Mirella Giai (Udc-SVP-Aut), che dichiarano spese elet-torali per 4.136 euro. Tra i ministri, invece, chi ha la dichiara-zione più alta è Giulio Tremonti: oltre 4.5 milioni di euro.

BENESSERE GENERALE - Dunque, a parte qualche caso,i parlamentari italiani stanno più che bene, anzi la loro "pro-fessione" con i tempi che corrono risulta la più sicura. Nonsolo, ma proprio grazie all'elezione in Parlamento molti diloro arrivano addirittura ad aumentare il proprio redditopersonale del 78%. Altro che spirito di servizio, come hascritto in un'editoriale sulla Stampa Gian Antonio Stella,che si rifà ad una ricerca da cui emergono vizi e difetti del-la "casta" politica di Roma. Secondo lo studio citato, coor-dinata da Tito Boeri - il docente della Bocconi animatorede "lavoce. info" - che prende in esame tutti gli eletti dal1948 al 2007, non ci sarebbero dubbi: la classe parlamen-tare della Prima Repubblica era nettamente migliore. Certo,la percentuale di donne è nei decenni triplicata, pure re-stando lontana da quella dei paesi europei più avanzati. Maquello che sottolinea Stella, è il livello qualitativo che si sa-rebbe drammaticamente abbassato: "I nuovi deputati eranopiù giovani e più istruiti durante la Prima Repubblica - scri-ve su "La Stampa" -. L'età media in cui si entrava in parla-mento era di 44,7 anni, contro i 48,1 anni della Seconda. Lapercentuale dei nuovi eletti in possesso di una laurea è si-gnificativamente diminuita nel corso del tempo: dal 91,4%nella I Legislatura, al 64,6% all'inizio della XV Legislatura".Ecco il nodo della questione: i nostri parlamentari sono piùricchi, come portafoglio, ma più poveri, di cultura. Un gapvistoso e preoccupante soprattutto se lo si confronta con icolleghi internazionali. Come gli Stati Uniti, per esempio,dove al contrario, i laureati presenti in Parlamento sonosaliti dall'88% al 94%. E' quello che sostiene Gian AntonioStella sui parlamentari italiani che, "via via che calava laloro statura culturale, politica, manageriale, sono statisempre più benedetti da un acquazzone di denaro. Quantevolte ci siamo sentiti dire "faccio politica per passione per-ché economicamente guadagnavo di più prima?" Ebbene, ètutto falso". Sempre secondo la ricerca curata dal gruppoche ruota intorno a "lavoce.info", l'approdo sugli scrannidelle Camere "è stato particolarmente redditizio. Infatti, ilreddito reale annuale di un parlamentare è cresciuto tra 5e 8 volte più del reddito reale annuale medio di un ope-raio, tra 3,8 e 6 volte quello di un impiegato, e tra 3 e 4volte quello di un dirigente". Di più: grazie alla possibili-tà di cumulare altri lavori, esclusa salvo eccezioni inpaesi seri come gli Stati Uniti, "dalla fine degli anni '90,il 25% dei parlamentari guadagna un reddito extraparla-mentare annuale che è superiore al reddito della mag-gioranza dei dirigenti". Altro che crisi e disoccupazione.

Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) preferisce gli immobili: sei case e mezza fra Bergamo, Milano, Montenero di Bisaccia, Roma e Bruxellese un reddito imponibile di 218.080 euro

Page 41: Bergamo Economia 20
Page 42: Bergamo Economia 20

42

Professionisti&ImpreseFoto di Laura Pietra

CCrriissii oo nnoonn ccrriissiièè tteemmppoo ddii bbiillaanncciiIInn qquueessttoo mmoommeennttoo ddiiffffiicciillee iill mmoonnddoo ddeellllee lliibbeerree pprrooffeessssiioonniiggiiooccaa llaa ssuuaa ppaarrttee aall ffiiaannccoo ddeeggllii iimmpprreennddiittoorrii.. AAllbbeerrttoo CCaarrrraarraa,,pprreessiiddeennttee ddeellll''OOrrddiinnee ddeeii DDoottttoorrii CCoommmmeerrcciiaalliissttii ee ddeeggllii EEssppeerrttiiCCoonnttaabbiillii,, pprreesseennttaa llaa rreeaallttàà nneellllaa pprroovviinncciiaa ddii BBeerrggaammoo

Page 43: Bergamo Economia 20

43

E'tempo di bilanci con tutta la se-quela di voci e di numeri. Ci affi-diamo a loro per capire la situazio-ne patrimoniale, finanziaria edeconomica di un'azienda. Ancora

freschi di stampa, fatturato e utili (almeno sispera) sono i primi risultati che si scorrono percapire se l'esercizio di un'impresa, che per lamaggior parte coincide con l'anno solare, è sta-to positivo. La prima voce è l'insieme dei ricavi,frutto dell'ordinaria attività dell'impresa, men-tre gli utili sono il suo margine di guadagno.Queste, oltre alla struttura finanziaria, sono leinformazioni più "utili" e più utilizzate, perchésono molti i soggetti a voler conoscere l’anda-mento economico delle industrie del territorio: isoci, gli investitori, i finanziatori (nella fattispe-cie le banche che lo chiedono prima di erogare

Page 44: Bergamo Economia 20

un finanziamento), i fornitori, i clienti, i dipendenti e a volte,anche gli uffici fiscali. In tema di bilancio, quest'anno ad im-pensierire gli addetti ai lavori non è solo il documento in sestesso, da redigere alla luce delle novità fiscali introdotte coni decreti di fine anno, ma anche i suoi tempi. Non ci riferiamoall'annoso problema della mancanza di istruzioni ufficiali, daparte delle agenzie delle entrate, che adotta il mezzo dellecircolari per fornire, di volta in volta, chiarimenti. Voci di cor-ridoio sostengono la possibilità, per le società non quotate inBorsa, che i bilanci vengano approvati a fine giugno. "In alcu-ni casi, il termine può essere rinviato - ha esordito il Dott. Al-berto Carrara, Presidente dell'Ordine dei Dottori Commer-cialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo -. In via gene-rale per particolari esigenze relative alla "struttura" eall'"oggetto" della società e per situazioni connesse a "fat-tori interni", mentre dovrebbero essere irrilevanti i fattiesterni ed occasionali. L'attuale momento di crisi potrebbegiustificare il rinvio dei termini. Facciamo alcuni esempi:verificare la bontà dei crediti, dopo la chiusura dell'eserci-zio, in presenza di rapporti commerciali a rischio. Valutarele partecipazioni per stimare che le perdite delle societàpartecipate non siano durevoli. Quantificare il valore direalizzo del magazzino e rivalutare gli immobili strumen-tali. In tutti i casi, il rinvio deve essere valutato dall'Or-gano amministrativo caso per caso".

Al di là delle frasi di circostanza, il vostro è un puntodi vista privilegiato. Come stanno affrontando le im-prese bergamasche questo momento difficile e comestanno reagendo? "Posso affermare che, se da un lato esistono settori in gros-sa difficoltà è anche vero che questi (es. tessile o meccanico)erano in difficoltà, già in precedenza. Questa è una conse-guenza della globalizzazione, oppure è legata a scelte im-prenditoriali e di organizzazione della produzione discutibili.La crisi finanziaria e di liquidità ha solo accentuato e reso piùrepentino questo processo. Ritengo di non sbagliare affer-mando che il tessuto produttivo bergamasco sia sano, congrandi potenzialità dal punto di vista industriale, del mercatoe dei prodotti. Probabilmente soccomberanno alcune di quel-le che non hanno i fondamentali in ordine, da un punto di vi-sta finanziario. Troppo indebitate, dovranno fare i conti conun sistema bancario che non potrà derogare a valutare, conestrema attenzione alle potenzialità ed ai rischi, le richieste difinanziamento. Non ritengo però si possano imporre alle ban-che dei controlli esterni per monitorare la valutazione sul "me-rito del credito" che deve essere fatta dai singoli Istituti".

Le PMI sono il motore dell'economia e nonostante que-sto sono le più penalizzate. Ci può spiegare il paradosso?"Le piccole e medie imprese, che sono l'ossatura dell'econo-mia bergamasca, stanno soffrendo per la stretta creditizia. Leiniziative come quelle del Consorzio fidi sono una risposta.Gli istituti di credito presenti sul territorio di Bergamo, strut-turati con un modello di banche rete hanno mantenuto uno

stretto legame e conoscenza con il territorio e penso che po-tranno fare la loro parte. Anche la propensione all'esportazioneè un ulteriore punto di forza. La crisi è globale, ma avere a dis-posizione più mercati è un buon punto di vantaggio. Anche ilmondo delle libere professioni gioca la sua parte in questa dif-ficile partita e la preparazione culturale e tecnica della catego-ria dei Dottori Commercialisti ed esperti Contabili è un preziosopunto di riferimento per gli imprenditori, sia per la ristruttura-zione delle aziende che per valutare l'ammissione a procedureconcorsuali in grande aumento, anche in un’ottica risanatoria".

Dopo l'entrata in vigore dell'Albo unico, lo scorso mar-zo lei ha partecipato al 1° Congresso nazionale dei Dot-tori commercialisti ed Esperti contabili, perché il titolo"Protagonisti del cambiamento"? "Il 1° congresso nazionale è stato un importante momento diconfronto di una categoria aperta e disponibile a dare il propriocontributo alla soluzione della crisi e alla crescita e moderniz-zazione del paese. Auspico che a livello generale siano megliorappresentate nella società le voci delle piccole e medie im-prese, del mondo accademico e delle libere professioni. NelCongresso di Torino si è parlato della necessità di rendere piùrapida la gestione della giustizia civile e circa l'opportunità diintrodurre lo strumento filtro della conciliazione obbligatoria,nella consapevolezza che lo stato attuale della giustizia in Ita-lia scoraggia tra l'altro investitori e imprenditori esteri. Si èparlato di Fisco indicando la ricetta della trasparenza, dellasemplificazione e della responsabilità, auspicando che final-mente si cominci seriamente a lavorare sulle aliquote, smet-tendo di fare i soliti giochetti sulla determinazione degli impo-nibili. Si è parlato di Federalismo fiscale che deve essere peròsostenibile, individuando risorse e responsabilità, della propo-sta della sanzione della ineleggibilità di quegli amministratoripubblici che non raggiungono gli obiettivi".

Cosa risponde all'Antitrust che, dopo un indagine cono-scitiva sugli Albi, avviata nel 2007 a seguito delle libera-lizzazioni introdotte dall'allora ministro dello Sviluppoeconomico Pier Luigi Bersani, ha dichiarato che sonostate "disattese le norme di liberalizzazione'', puntandoil dito contro gli ordini professionali?"Non scendo nel merito delle altre categorie professionali, sa-rebbe certamente antipatico guardare in casa d'altri. Per quelche riguarda la nostra categoria, mi sembra di poter dire che lacrescita numerica degli ultimi anni (nel 1980 eravamo circa 200nel 1990 eravamo circa 400 ora, con l’Albo Unico, siamo oltre1500), testimonia come non vi sia un interesse corporativo a li-mitare l'accesso. Non vedo barriere all'entrata se non una ade-guata preparazione acquisita con gli studi universitari, un pe-riodo congruo di praticantato obbligatorio e un impegnativo eselettivo esame di stato, tutte barriere poste non per limitarel'iscrizione, ma per garantire il livello di preparazione dei giova-ni colleghi che si affacciano alla professione, nell'interesseprioritario degli utenti e della collettività. Rammento da ultimo,che siamo stati una delle prime categorie ad introdurre la for-

44

Page 45: Bergamo Economia 20

45

mazione obbligatoria per i propri iscritti. Con specifico riferi-mento ai praticanti, informo che attualmente sono circa 200,che ad ognuno è assegnato un tutor che vigila sullo svolgi-mento del praticantato, che sono sottoposti a verifica seme-strale sull'apprendimento e che sono considerati dall'Ordinecome futuri colleghi da formare nell'interesse loro e della

collettività. La durata del tirocinio a mio parere è adeguataalla vastità e complessità delle funzioni che possono esseresvolte una volta abilitati. Se è vero che il praticantato è es-senzialmente gratuito, è anche vero che mi risulta come lamaggior parte dei praticanti percepisca un compenso/rim-borso spese, sotto forma generalmente di borsa di studio".

"La crescita numerica della nostra categoria, negli ultimi anni (nel 1980 eravamo circa 200, nel 1990 circa 400 e ora siamo oltre 1500), testimonia come non vi sia un interesse corporativo a limitare l'accesso"

Page 46: Bergamo Economia 20

46

Numeri&AziendeArticolo di Livio CasanovaFoto di Giorgio Chiesa

Uno studio della Banca d'Italia, presentato all'Università di Bergamo, rivela come le imprese di famigliaabbiano orizzonti a lungo termine e come aspirino meno al profitto. Quello che può essere considerato debolezza in un momento di crescita, ora diventa un grande vantaggio

Page 47: Bergamo Economia 20

47

L'impresa familiare?Sfidare il futuro

e investire nel tempo

Le aziende familiari hanno una performance migliore ri-spetto alle imprese non-familiari? "La risposta è sì - com-menta Magda Bianco, titolare del servizio studi della Ban-ca d'Italia - specialmente se l'impresa è gestita dal fon-datore. A parità di settore, dimensioni e area di localizza-

zione, si misura una più alta profittabilità oltre che un valore dimercato più elevato". Questo è il dato fondamentale emerso dal-la ricerca "Investimenti, imprese familiari e recessione", condottoda Magda Bianco, Roberto Golinelli e Giuseppe Parigi del-la Banca d'Italia e presentato in Università, durante un seminariodel professore Riccardo Leoni. L'obiettivo dell'analisi è misura-

re la propensione al rischio con un punto di partenza strettamen-te economico. Le imprese familiari sono diffuse ovunque e in mi-sura maggiore nell'Europa continentale. Mentre in America sonoil 12% e in Giappone solo il 9%, nella UE il loro peso è maggiore:si va dall’11.5% del Regno Unito al 40 e 41% rispettivamente del-la Germania e della Francia. In Italia, invece 53 imprese su 100 èa conduzione familiare. Qualcuno ritiene che questo potrebbe es-sere stato uno degli ostacoli alla trasformazione e alla crescita ita-liana negli anni Novanta e nei primi anni del duemila. Su questotema la letteratura economica mostra evidenze ambigue. Da unlato le imprese familiari hanno un "meccanismo" efficiente che as-

Page 48: Bergamo Economia 20

48

sicura miglior performance perché ha un orizzonte temporale piùlungo, con incentivi migliori dovuti ad una supervisione interna eproprio legati all'ambito familiare, e una miglior trasmissione del-le conoscenze. Dall'altro, il legame con valori culturali consolidati,inducono ad un eccessivo desiderio di mantenere il controllo al-l'interno della famiglia, una selezione dei dirigenti e dei successo-ri non sempre efficiente e, com’è naturale che sia, un'avversione alrischio se buona parte della ricchezza familiare è concentrata nel-l'impresa stessa. Rispetto a queste indicazioni e sulla base dell'in-dagine effettuata dalla Banca d'Italia, possiamo tracciare l'attualeprofilo delle imprese familiari, che si discosta dalle indicazioni rac-colte dalla letteratura. Prendiamo in considerazione le quote: qua-si il 63% è del maggior azionista, mentre il secondo e il terzohanno rispettivamente il 20% e il 10%. Per darvi un'idea del-la differenza diciamo solo che nelle imprese non familiari laquota del maggior azionista tocca l'83%. Nelle imprese a con-duzione familiare, inoltre, il numero medio degli azionisti è 3,il 13% ha sottoscritto un patto di sindacato, mentre 50 impre-se su 100 hanno clausole restrittive per il trasferimento di pro-prietà. Se focalizziamo l'attenzione solo sul capo dell'impresa,troviamo che è italiano nel 97% dei casi, uomo, con un for-mazione che per 55 su 100 si è fermata alla scuola seconda-ria mentre il 45% ha conseguito una laurea. C'è da segnalareil triste primato che solo per lo 0.7% c'è a capo una donna.Chiudiamo con una curiosità. L'età media del "capo" nelle im-prese familiari è di 57 anni contro i 55 anni di quelle non fa-migliari. Oltre a questo, quali sono state le altre conclusioniche ha portato lo studio? "Le imprese familiari - precisa Mag-da Bianco - potrebbero essere in generale più avverse al ri-schio rispetto alle altre tipologie d’imprese, per il fatto che i lo-

ro proprietari hanno una quota consistente della ricchezza posse-duta investita nell'impresa. Ma le imprese familiari hanno il van-taggio di agire avendo in mente un orizzonte temporale più lungo".La ricerca affronta anche un'altra questione: l'avversione al rischiodi fronte all'incertezza. "Dai dati in nostro possesso - conclude la ri-cercatrice della Banca d'italia - si evidenzia una maggior contrazio-ne d'investimenti di fronte ad un aumento d'incertezza sull'anda-mento futuro della domanda. Nel caso del “proprietario-fondato-re”, si mostra una maggior reattività di fronte all'andamento incer-to della domanda rispetto alle altre tipologie di impresa. La possi-bile spiegazione potrebbe essere connessa forse al desiderio del“fondatore” di non perdere il controllo dell'impresa fondata".

Di rado sono quotate in Borsa e proprio per questo non devono rispondere alle esigenze di profitto, a breve termine, degli azionisti. Inoltre si sentonomolto legate alla sorte dell'economia locale

Leadership consolidate, visioni a lungo termine, indipen-denza e autonomia dal mercato finanziario, agilità e fles-sibilità per reagire a momenti critici, tutto questo garanti-to da un patrimonio familiare consolidato. Queste sono leforze messe in campo dalle PMI che in Italia si legano al-

le imprese familiari, pronte ad affrontare un mercato sempre più

globale e in preda al tracollo finanziario. Questi i valori aggiunti,emersi dagli interventi di Paolo Agnelli - presidente di Apindu-stria -, Rita Malocchi - di Confindustria Bergamo - e GiuseppeVavassori, direttore CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigia-nato) di Bergamo, intervenuti a margine del seminario. Per capirele differenze fra le imprese familiari e quelle non familiari, non si

Nelle piccole e medie imprese familiari il capitale umano è depositato

Magda Bianco

Page 49: Bergamo Economia 20

49

può e non ci si deve fermare ai numeri, perché ne risulta unalettura parziale e sommaria che rischia di tralasciare quelloche vi è a monte: due modi diversi di gestione aziendale. E'sempre chi detiene la governance e non i soci di capitale chemettono a nudo la bontà di qualsiasi progetto imprenditoriale."Non ha nessuna utilità - sottolinea Paolo Agnelli - fermarsial dualismo tra imprese familiari e grandi imprese, è invecefondamentale capire le governance e conoscere le perform-ance di entrambi. Quello che conta è il modello organizzativoche ne determina le scelte. Dalla parte delle grandi imprese,solitamente, c'è un manager che detta tempi e modalità degliobiettivi da raggiungere, con una politica a breve termine. Il ri-schio, non troppo remoto, è quello di muoversi con troppaspregiudicatezza e bruciare alcuni mercati conquistati con iltempo, senza ottenere risultati significativi. Dall'altra parte c'èun' imprenditore che si riconosce nella sua impresa, che la go-verna - prima di tutto - mosso dalla passione personale, dimo-strando tenacia e dedizione, perché quello è il suo mondo. Inquesto senso non c'è la proiezione sul risultato immediato, perchéproprio quest'ultimo toglierebbe respiro a programmazioni a me-dio-lungo raggio". La letteratura al riguardo delle PMI dice che "pic-colo è un difetto" (si parla di nanismo imprenditoriale) e che la mas-sima ambizione, per qualsiasi impresa, dovrebbe essere quella diingrandirsi. "E' vero che alcuni imprenditori - privilegiando soprat-tutto i numeri - intraprendono la strada dell'espansione, ma non èl'unica possibile. Quello a cui prima mi riferivo è riflesso dal fattoche la maggior parte delle imprese italiane è costituito da PMI. In-fatti, solo il 5% del totale si riferisce alle grandi aziende. A mag-gior ragione dunque, l'antidoto all'attuale crisi non è l'ingrandirsi atutti i costi, al contrario. E' nella cultura imprenditoriale del fonda-tore - e delle future generazioni - che risiede la salvezza di una pic-cola media impresa che punta il suo know-how sul rapporto uma-no, prima che sul fatturato". In merito alle strategie aziendali, la ri-cerca ha evidenziato la minor propensione da parte delle impresefamiliari all'investimento. Su questo punto ancora Paolo Agnelli fauna precisazione doverosa: "Per le imprese familiari non esistonoquote di rischio, proprio perché il rischio stesso è - sempre - tota-le. Infatti, tutto è dato in garanzia alla banche, in quanto l'impren-ditore è costretto a firmare fideiussioni personali, a coper-tura di qualsiasi tipo d'investimento". D'accordo col l'inter-vento di Paolo Agnelli anche la seconda relatrice. "Non misembra corretto - esordisce Rita Melocchi - parlare di av-versione al rischio. Sembrerebbe un tono quasi dispregia-tivo verso la piccola media impresa. Preferirei usare termi-ni come "prudenza" e "responsabilità imprenditoriale". Po-trebbero sembrare un vecchio "leit motiv", ma - propriograzie, o a causa, della difficile condizione congiunturaleche rende difficile qualsiasi previsione - l'investitore è unafigura che è andata differenziandosi sempre più dall'im-prenditore vero e proprio. Non vogliamo mettere "alla go-gna" la figura del manager, ma solo porre l'accento su diuna fondamentale distinzione che è sempre esistita, evi-dentemente accentuata dai momenti di crisi. Noi dobbia-mo spesso fare i conti con un sistema economico che pun-ta solamente all'utile, senza tener conto di tutti quei valori

familiari su cui si fondano la maggior parte delle PMI. Uno si tut-ti: il rispetto degli accordi, specialmente in merito ai termini emodalità di pagamento". La serie d'interventi è conclusa da Giu-seppe Vavassori, che introduce la figura delle micro impresecome cardine del sistema economico bergamasco. "Un capitolo aparte meritano tutte le aziende di piccolissime dimensioni. Le siconsidera da un punto di vista solamente formale, ma la realtà èmolto più complessa. Se alla Camera di Commercio il referenterisulta essere solo il titolare, lo stato reale delle cose dice chetutta la famiglia lo sostiene attivamente nel disbrigo delle prati-che quotidiane". Nonostante sia ancora un mondo misconosciu-to, in queste piccole realtà le strategie aziendali vanno di paripasso con i processi familiari. I valori si mescolano e gli attori siscambiano di ruolo. "Sembra una situazione fuori dalla realtà -conclude Vavassori -, ma stiamo parlando di migliaia - la parteproduttiva del paese - d'imprese che vivono quotidianamenteun'equazione particolare, quella che vede la famiglia "stare" al-l'impresa. Ovvero il sentimento alla razionalità, il risparmio al fi-nanziamento, l'appartenenza al merito, i valori agli obiettivi, il cli-ma familiare alla competitività e la tradizione al cambiamento".

Paolo Agnelli

Rita Melocchie Giuseppe Vavassori

Page 50: Bergamo Economia 20

50

Morsi dalla crisiArticolo di Livio Casanova

Da una parte c'è la recessione che attraversa tutta la Valle e lascia sulla strada molte imprese del meccanotessile con i suoi lavoratoriDall'altra c'è un orso "JJ5", che per uno strano gioco del destino, sta lasciando nei pollai i segni del suo passaggio e delle sue razzie

Che c'azzecca un orso con la crisi economica? Poco onulla se tralasciamo la volontà, per entrambi, di sta-bilirsi in una delle nostre Valli. L'accostamento puòessere azzardato, ma se proviamo a seguirne le or-me, ci troviamo in Val Seriana con scenari che, per

certi versi, si rispecchiano. La marcia di avvicinamento di tuttie due è stata graduale. Per il tessile le difficoltà sono iniziate

nel 2000 con la liberalizzazione globale del mercato, ma nel2006 con 700 aziende e 18 mila occupati si pensava che Ber-gamo avesse retto il colpo. Non è stato così perché la crisi, co-me JJ5, è andata solo in letargo (o è stata nascosta) per mo-strarsi più affamata e aggressiva di prima. Sarà anche un casoma nel gergo borsistico made in USA l'orso è proprio il simbo-lo di una fase di ribasso. In secondo luogo entrambi mordono e

uccidono, da una parte JJ5 scorazza nei pollai per farvisita alle sue prede, dall'altra la congiuntura attualeha lasciato sulla strada una striscia quasi ininterrottadi aziende e di fabbriche chiuse con in mezzo alla stra-da un numero incredibile di lavoratori. Infine, preso at-to che, per ora si deve convivere con queste situazio-ni, si stanno studiando le soluzioni migliori per allon-tanare dalla Val Seriana l'orso e la crisi. Procediamocon ordine. Risale a mercoledì 21 maggio la prima se-gnalazione dell'orso sul passo della Presolana. La no-tizia arriva da Castione. Il Parco Regionale delle Oro-bie Bergamasche deve fare i conti con un esemplare diorso bruno che, accertato in Trentino a partire dal 2006e transitato per la Valcamonica, è giunto fin sul mas-siccio delle Prealpi bergamasche. Gli agenti forestaliL’orso JJ5

Artigli sulla Val Seriana

Page 51: Bergamo Economia 20

51

lombardi notano che si aggira nel nostro territorio senza nessunconfine fisico, guidato solo dal suo istinto naturale. Dopo i nume-rosi avvistamenti, lo scorso agosto arrivano i primi scatti fotogra-fici che lo immortalano mentre scorazza tra la Val Brembana e laVal Seriana. Questo grazie alla curiosità e alla passione di alcunidel posto, che piazzano le loro macchine fotografiche, come trap-pole, sul terreno per "catturare" la preda. Tutto questo mentre so-lo il giorno prima dell'avvistamento, martedì 20 maggio 2008, ar-riva il campanello d'allarme dei sindacati. A suonarlo è l'organiz-zazione di categoria per i metalmeccanici (Cisl di Bergamo), pervoce del segretario provinciale Fim e del responsabile di zona. "Senulla si farà al più presto - commentano Ferdinando Uliano eGiancarlo Carminati - il meccanotessile della Valle Seriana, pri-ma della fine dell'anno, rischia di subire pesanti ripercussioni: nonsolo dal punto di vista imprenditoriale, ma anche da quello occu-pazionale. Il distretto meccanotessile seriano vede circa 600 la-voratori interessati dall'utilizzo di ammortizzatori sociali: la metàcirca degli occupati nel comparto. Si tratta di 480 lavoratori chefanno parte del gruppo Itema, nello specifico, 310 di Promatechdal 1° marzo scorso in cassa straordinaria per un anno, ai quali siaggiungono 30 lavoratori che hanno usufruito della mobilità vo-lontaria, e 140 addetti di First dallo scorso gennaio in cassa ordi-

Incentivi, riapertura dei flussi di credito, sburocratizzazione,

diminuzione delle tasse, riforme coraggiose

del sistema fiscale e previdenzialeSono queste le richieste

avanzate dalle imprese per far uscire il tessile

dalla "valle" in cui si è venuto a trovare

Page 52: Bergamo Economia 20

52

naria. Ci sono poi una cinquantina di dipendenti in cassa ordinariaalla Panter di Gandino". A questi, spiega ancora Uliano "si ag-giungono circa 80-90 addetti dell'indotto industriale e artigianoche nella zona gravitano proprio sull'attività meccanotessile se-riana e che, con gli attuali chiari di luna, potrebbero subire neiprossimi mesi le ripercussioni di una situazione difficile. Nei mesitrascorsi dal registrarsi dei primi segnali di difficoltà la situazionenon è andata per niente migliorando: anzi, le difficoltà si sono ac-centuate rischiando di trasformarsi da congiunturali a strutturali".La crisi continua a mietere vittime, lo stesso vale per l'orso.Quattro capre uccise lo scorso 4 aprile a Cusio, questo è il bi-lancio del primo raid in un allevamento, dopo la fine del letargoinvernale. Ad "incastrare" JJ5, alcuni ciuffi di pelo rimasti inca-strati nella recinzione. Una signora di Gromasera, località pocosotto il centro di Dossena l'aveva localizzato già lo scorso 13marzo. Con tutta probabilità l'animale, affamato dopo il lungo in-verno, è entrato nella baita per ben due volte nei giorni fra il 2 eil 3 aprile, quando erano presenti solo quattro capre (due adultecon due piccoli) poi trovate senza vita dal padrone sabato matti-na. L'orso JJ5 è dunque tornato a farsi vivo. "Non entro nel me-rito della gestione faunistica dell'animale - commenta il sindacodi Cusio Ezio Remuzzi - Penso piuttosto che la presenza dell'orsoJJ5 sia un segnale importante del fatto che il nostro territorio haun valore naturalistico elevato. Il nostro operato deve preoccu-parsi di valorizzare l'aspetto ambientale di tutta la questione".Nove galline, due conigli e due capretti sarebbero il bilancio de-finitivo della razzia compiuta da JJ5, sucessivamente, nella not-te tra il 6 e il 7 aprile in una stalla di Ornica. In sei mesi avrebbesbranato 130 pecore, distruggendo sei arnie e danneggiando lavasca del Consorzio forestale dell'Alta Valle Seriana alla ricercadi pesci. Sull’altro fronte, per rimanere ai numeri, nel tessile enel meccanotessile gli ordini sono calati del 50-60 per cento, con50 mila possibili esuberi a livello nazionale e 4 mila cassainte-grati solo in Valle Seriana. Uno scenario cupo, non destinato acambiare almeno nel 2009. E cosi: incentivi, riapertura dei flussidi credito, sburocratizzazione, diminuzione delle tasse, riformecoraggiose del sistema fiscale e previdenziale, sono le richiesteavanzate dalle imprese tessili al Governo. Sono emerse duranteun convegno sulla crisi del settore promosso dalla Regione edalla Camera di Commercio, lo scorso 25 marzo, alla Borsa Mer-ci. Nonostante i dati drammatici, da più parti si sono levati ap-pelli all'ottimismo, alla necessità di "rinascere" per ripartire conrinnovato slancio quando il ciclo economico tornerà ad esserepositivo. "Dobbiamo lottare tutti insieme - ha detto Miro Radi-ci - imprenditori e lavoratori dalla stessa parte. Ma è chiaro che

chi ci governa deve intervenire a sua volta. Con incentivi per lasostituzione delle macchine, con finanziamenti alla ricerca, conmodifiche dei tempi della cassa integrazione, che deve durarealmeno 2 anni". Rilanciare l'economia e sostenere le aree dellaValle Seriana più gravemente colpite dalla crisi economica in-ternazionale. Questo è in sintesi il protocollo d'intesa, sotto-scritto lo scorso 6 aprile, da Imprese & Territorio, da Confindu-stria e dai sindacati. Le linee di intervento sono quattro: la primasvilupperà attività di supporto ai progetti imprenditoriali attra-verso la costituzione di una task force in grado di fornire assi-stenza alle imprese ed agli imprenditori nella valutazione e rea-lizzazione dei loro investimenti. La seconda, realizzerà progettieconomico-finanziari attraverso la costituzione di un fondo ge-stito da una società specializzata ed autonoma rispetto ai sog-getti promotori, destinato a finanziare nuove attività imprendito-riali. La terza sarà focalizzata sul sostegno all'occupazione attra-verso la sperimentazione di un'iniziativa di flex-security in unodei lead market previsti dalla Ue per la migrazione della mani-fattura verso settori innovativi nei quali esistano capacità pro-duttive o potenzialità di riconversione. L'attenzione sarà concen-trata inoltre sul marketing territoriale, l'unione dei Comuni, il mi-glioramento dei servizi pubblici per l'impiego, la pianificazionesovra comunale, l'elaborazione di un progetto turistico e il po-tenziamento delle infrastrutture tecnologiche. Questo è stato ilfrutto di un'accurata indagine sul territorio. Nel frattempo si at-tende uno studio - avviato dal Parco delle Orobie in collabora-zione con l'Università di Pavia e pronto alla fine dell'anno - perfar il bilancio su chi ha subito attacchi dall'orso. Per stabilire at-traverso elaborazioni statistiche un modello preventivo, nellaconvinzione che la convivenza con JJ5 sia possibile. Nelfrattempo i vertici del Parco delle Orobie stanno cercando diottenere dalla Regione un piano per la messa in sicurezza diallevamenti e coltivazioni. Il problema è, da un lato, tutela-re gli allevatori. Dall'altra proteggere lo stesso orso, perevitare che qualcuno gli spari. Per ora dalla Regione si è ri-usciti a ottenere 50.000 euro per realizzare recinti elettrifi-cati a bassa tensione a difesa dei greggi e degli alveari, masi parla anche di cani appositamente addestrati, rifugi not-turni per le pecore e squadre specializzate nella Polizia pro-vinciale, che tengano monitorati gli spostamenti dell'orso einformata la cittadinanza in modo da ridurre le possibilità diincontri. Contro questo bilancio, tutt'altro che definitivo, lacoriacea Val Seriana è mobilitata. La fibra dei valligiani ber-gamaschi è dura quanto quella di un orso. Adesso si tratta"solo" di riuscire ad intrappolare JJ5 e superare la crisi.

Contro "JJ5", la Regione ha stanziato 50.000 euro per realizzare recinti elettrificati, a bassa tensione, a difesa dei greggi e degli alveari

Si parla anche di cani appositamente addestrati, rifugi notturni per le pecore e squadre specializzate per monitorare gli spostamenti

Page 53: Bergamo Economia 20
Page 54: Bergamo Economia 20

54

Progetti “ad hoc” per lo sviluppo delle imprese bergamasche

Orientamento, consulenza, formazione:queste sono le parole chiave di numerose iniziative messe in campo da Bergamo Formazione per supportare le imprese del nostro territorio e migliorare le loro performance sul mercato

"Promo-Bassa Bergamasca, Promo-Valle Brembana e Seriana" sono duedelle iniziative attivate da Bergamo For-mazione, Azienda Speciale della CCIAA diBergamo, che da diversi anni mira a raf-

forzare le aziende locali con interventi di consulenza mirata.L'obiettivo è offrire strumenti efficaci, adatti ad incidere esupportare meglio lo sviluppo delle imprese del territoriobergamasco. La consulenza infatti, come la formazione, aprele aziende all'innovazione e ai cambiamenti, modificando emigliorando le loro performance sul mercato. Entrambe, inol-tre, servono non solo a fornire strumenti tecnici di interven-to, ma a sviluppare conoscenze e competenze intellettualiper riuscire ad affrontare cambiamenti continui. Purtroppo lasituazione congiunturale in atto frena gli investimenti di tut-te le imprese. In particolar modo quelle di piccole e piccolis-

Il progetto Promo-Vallesi propone di supportare, attraverso consulenze specialistiche,processi di cambiamento e innovazione all'interno di un campione di imprese artigianeoperanti in Valle Brembana, Seriana e Val di Scalve, per accrescerne le opportunità di sviluppo

Progresso&TerritorioFoto di Franco Pasinetti

Page 55: Bergamo Economia 20

55

sime dimensioni preferiscono dirottare le proprie risorseverso altre voci di bilancio ritenute più "vitali" della consu-lenza o della formazione. Preso atto di questo, la Camera diCommercio, ha deciso di sostenere economicamente quelleiniziative, progettate e realizzate dalla propria Azienda Spe-ciale, volte a colmare questo pericoloso gap, che rischia diisolare le aziende di Bergamo dal resto d'Europa. Si tratta dipercorsi di consulenza personalizzati, che offrono, soprattut-to alle micro e piccole imprese del territorio, la possibilità diusufruire dell'esperienza di consulenti competenti. L'azien-da è aiutata ad affrontare i suoi punti deboli e magari anchequesto particolare momento economico, con l'obiettivo diuscirne rafforzata. Come accennato, ne sono un esempioconcreto i progetti territoriali “Promo-Valle Brembana eSeriana” e “Bassa Bergamasca”, e di filiera, “SerianaTessile”, che intercettano le specifiche necessità di inter-

vento rilevate all'interno delle imprese aderenti, a seguito diun check up iniziale effettuato da parte di consulenti esper-ti. Nel 2008 le iniziative hanno permesso di affiancare oltreun centinaio di aziende (46 imprese artigiane per il progettoPromo-Valle Brembana e Seriana, 41 aziende per il progettoPromo-Bassa Bergamasca e 20 aziende della filiera del tes-sile sempre del territorio della Valle Seriana), che hanno po-tuto beneficiare complessivamente di 2420 ore di consulen-za personalizzata. Gli interventi hanno permesso di far ac-quisire modalità operative concrete e "su misura", utili adaffrontare meglio i cambiamenti imposti dal mercato, cosìda far crescere quindi l'azienda stessa. Tutte e 3 le iniziati-ve hanno visto la collaborazione di 4 Organizzazioni di Cate-goria Artigiane territoriali e il sostegno delle istituzioni lo-cali dei territori interessati (Comunità Montane e Comuni).L'apprezzamento manifestato, sia dagli imprenditori coinvol-

Uno scorciodella Val Seriana

Page 56: Bergamo Economia 20

56

ti che dalle istituzioni e dalle Associazioni aderenti, ha in-dotto la Camera di Commercio a dare continuità alla propriaazione sul territorio. Per tale motivo si è ritenuto opportunonon solo proseguire nel 2009 le iniziative "Promo-ValleBrembana e Seriana e Promo-Bassa Bergamasca",facendole confluire in un progetto unico, ma anche presen-tare e cofinanziare l’iniziativa "Interventi a supporto del-le imprese artigiane edili e del settore delle costru-zioni per il rafforzamento e il consolidamento dei pro-cessi di innovazione", destinata al settore edile e dellecostruzioni del territorio della Bassa Bergamasca, finanziatoda Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia. I 2 pro-getti si concluderanno rispettivamente a dicembre 2009 e agennaio 2010 e interesseranno un centinaio di imprese (62

imprese per il progetto Promo-Valle e Promo-Bassa e 35 im-prese artigiane del settore edile e delle costruzioni per ilprogetto Promo-Bassa edile e costruzioni). Queste aziendesono state selezionate a seguito della realizzazione di 10 fo-cus group di sensibilizzazione svolti sul territorio della ValleBrembana (a Piazza Brembana e San Pellegrino), della ValleSeriana (ad Albino, Clusone e Vilminore di Scalve) e dellaBassa Bergamasca (a Treviglio, Romano di Lombardia, Cara-vaggio, Mozzanica e Calcio). E' attualmente in corso la fasedi check-up svolta direttamente nelle sedi delle aziendeaderenti, al fine di individuare i bisogni per erogare poi leconsulenze definite. Un ulteriore esempio dell'importanzaattribuita alla consulenza e alla formazione destinate alleimprese viene dal progetto "Sviluppo competitivo veloce

I 3 grafici mostrano nell'ordine la ripartizione degli ambiti di consulenza degli interventi rivolti alle imprese artigiane selezionate in Valle Brembana, in Valle Seriana e di Scalve e infine nella Bassa Bergamasca, partecipanti ai diversi progetti territoriali

32%

38%

12%

8%

4%6%

21%

26%

8%

18%

14%

13%

Vendite e reti vendita

Marketing, marchi

Amministrazione e Finanza

Controllo di gestione

Programazzione produzione e tempi di lavorazione

Organizzazione, qualità e sistemi informativi

Vendite e reti vendita

Marketing, marchi

Amministrazione e Finanza

Controllo di gestione

Organizzazione, qualità e sistemi informativi

Innovazione, brevetti e businessplan

Valle Brembana

Valle Seriana e di Scalve

Page 57: Bergamo Economia 20

57

nelle PMI", avviato a gennaio 2008 e destinato a 50 PMIlocali che, partecipando all'iniziativa, hanno la possibilità disviluppare progetti di innovazione tecnologica o organizzati-va che si realizza grazie all'inserimento in azienda di unostudente (laureando e/o laureato) e di professionisti esper-ti. A loro sono affidate le consulenze definite in seguito alcheck up iniziale. L'iniziativa fa cogliere alle imprese localile opportunità di miglioramento per trasformarle in van-taggi competitivi durevoli. Il progetto, di tipo sperimen-tale, prevede per le imprese aderenti: il check up inizia-le e 30 ore di consulenza personalizzata. Tecnicamente ilprogetto di innovazione, definito in fase di audit, vieneavviato con la presenza in azienda di uno studente (lau-reando e/o neo-laureato) per un periodo di tirocinio di 3mesi. Ad oggi il progetto, attraverso la creazione di unarete di relazioni tra diversi attori (Camera di Commercio,9 Associazioni di Categoria, Università degli Studi diBergamo, imprese, laureandi/laureati), ha coinvolto 40imprese nelle quali sono già stati realizzati i check-up esono stati avviati i primi 30 progetti di sviluppo velocecon l’inserimento in azienda degli studenti identificati.

Puntano sulla consulenza specialistica anche i progetti"Innovazione e sviluppo: azioni di sistema a suppor-to del consolidamento e dello sviluppo competitivodelle imprese" e "Rating Point", entrambi realizzati me-diante una rete di sportelli attivi rispettivamente in 12 e 13Organizzazioni di Categoria del territorio. Il primo progettopermette di attivare un accompagnamento consulenzialefinalizzato a supportare l'imprenditore nel corso dei diver-si momenti chiave del ciclo di vita dell'impresa, ad esem-pio: la fase di costituzione o in presenza di trasformazioni,come nel caso del passaggio generazionale (nel 2008 ilprogetto ha coinvolto 230 imprese, a cui sono state eroga-te 5000 ore di consulenza). Il secondo supporta gli impren-ditori nell'analisi della propria situazione finanziaria, cosìda permettere di rapportarsi meglio con il sistema crediti-zio (gli sportelli coinvolgono ogni anno oltre 500 imprese,che beneficiano di 10 ore di consulenza personalizzataciascuna). Entrambe le iniziative, nel 2009, aumenterannosia nel numero di imprese beneficiarie che nelle ore diconsulenza erogate, così da soddisfare le sempre maggio-ri richieste provenienti dal mondo imprenditoriale locale.

Il progetto Sviluppo Competitivo Veloce nelle PMI rappresenta un’opportunità per 50 aziende bergamasche di attivare percorsi di innovazione tecnologica e/o organizzativa grazie al supporto di un team d’eccellenza composto da consulenti e laureandi o neo-laureati

9%

8%

6%

14%

19%

35%

7%

2%

Vendite e reti vendita

Marketing, marchi

Logistica, magazzini

Amministrazione e Finanza

Controllo di gestione

Programazzione produzione e tempi di lavorazione

Organizzazione, qualità e sistemi informativi

Innovazione, brevetti e businessplan

Bassa Bergamasca

Page 58: Bergamo Economia 20

58

L'incontroArticolo di Giorgio Chiesa

Valerij Lavrovpresidente della Camera di Commercio della provincia russa di Yaroslavl

Page 59: Bergamo Economia 20

59

Bergamo-Yaroslavl,la nuova tratta della finitura industrialeOspiti del nuovo polo fieristico di via Lunga, Giovanni P.A. Bonfiglio - presidente di Federfinitura - e Valerij Lavrov - presidente della Camera di Commercio della provincia russa di Yaroslavl -, hanno sottoscritto un nuovo accordo, destinato ad eliminare alcune barriere commerciali e culturali tra Italia e Russia

Un duplice accordo dai sapori "glocal". Una specialeintesa per crescere attraverso la conoscenza, perabbattere i troppi luoghi comuni legati ai paesi del-l'Est. Il primo strato della "matrioska" è rappresen-tata dall'accordo tra Pietro Luigi Cavallotti - pre-

sidente di AIFM, Associazione Italiana Finiture dei Metalli - eGiovanni P.A. Bonfiglio, presidente di Federfinitura, la Fe-derazione Italiana Costruttori e Utilizzatori Impianti e Tecnologiedi Finitura. Il contenuto rivoluzionario del nuovo accordo è collo-cabile nella logica che genera il concetto stesso di "associazio-nismo specializzato". Quest'ultimo, non deve essere inteso co-me il tentativo di monopolizzare il mercato della finitura indu-

"La possibilità di avere rapporticommerciali diretti - ha commentato Bonfiglio -, è il grande valore di questo incon-tro, che spero venga percepito da tutti nella sua dimensione strategica, prima ancora che nelle sue aspettative immediate"

La delegazione russadurante la conferenzadi presentazione dell’accordo

Page 60: Bergamo Economia 20

In fiera

60

striale, al contrario gli intenti sono tutti volti alla creazione disinergie in grado di sostenere i rispettivi associati, nel settoredella ricerca scientifica - per parte di AIFM - e in quello del sup-porto commerciale, campo d'azione di Federfinitura. I primifrutti sono già stati raccolti martedì 31 marzo scorso, quandoValerij Lavrov - presidente della Camera di Commerciodella provincia russa di Yaroslavl, in visita al nuovo polofieristico di via Lunga assieme ad altri membri della delegazio-ne - ha "pubblicamente" sottoscritto un accordo proprio conl'associazione del presidente Bonfiglio, svelando la seconda"bambola" della matrioska. La firma, seguita da una calorosastretta di mano, consentirà a Federfinitura di rappresentare,per alcuni settori ben definiti, la stessa Camera di Commerciodi Yaroslavl, mentre quest'ultima porterà in dote l'associazioneitaliana nella regione russa. L'obiettivo è molto semplice: fa-

vorire i contatti diretti tra i nostri imprenditori e quelli dell'Eu-ropa orientale. "La base dello sviluppo economico - aggiunge ilpresidente Bonfiglio - è la conoscenza reciproca. La questionediventa evidente per tutti i soggetti aziendali che cercano diavere un qualsiasi tipo di rapporto commerciale con i mercatidell'Est. Infatti, servono mediatori e agenzie di Import&Export,quasi mai si riesce a parlare con dei tecnici, le informazioni checi vengono trasmesse sono sempre elaborate in chiave com-merciale, spesso tradotte da personale non specializzato. Inquesto modo si alzano le difficoltà di comprensione, con l'uni-co risultato di rendere difficoltoso lo sviluppo del business. Lapossibilità - continua il presidente di Federfinitura - di avererapporti diretti, è il grande valore di questo incontro, che spe-ro venga percepito da tutti nella sua dimensione strategica,prima ancora che nelle sue aspettative immediate". Parlando

Page 61: Bergamo Economia 20

61

comunque di risultati già ottenuti, il primo tassello di una flori-da unione d'intenti è quello che permetterà - assieme alla di-rezione operativa ed economica affidata a Ente Fiera Promo-berg, rappresentata da Stefano Cristini - di organizzare unevento a Yaroslavl già nel prossimo mese di settembre. Si trat-terà di una manifestazione denominata "Surface Expo Italy",che avrà luogo anche sul territorio bergamasco a partire dal-l'anno 2010, costituendo la terza - e ultima - parte della ma-trioska. "Vogliamo costruire - ha concluso Cristini - una grandemanifestazione settoriale, così da fornire uno straordinariostrumento di sviluppo all'industria manifatturiera italiana. Tut-ti noi sapremo mettere in mostra i nostri migliori know-how,anche in termini strettamente associativi. Gli orizzonti riesconocosì ad allargarsi e, al contempo, rimangono fortemente anco-rati al territorio. L'obiettivo comune è perfettamente in linea

con gli accordi appena sanciti: impegnarsi per valorizzare lespecificità locali in ambito internazionale". Terminata la ker-messe, già dal giorno dopo si è passati ai fatti. La visita delladelegazione è infatti continuata anche nelle successive venti-quattro ore, grazie alla fase - ancora più concreta - dei contat-ti imprenditoriali veri e propri. Si è puntato a nuovi accordi enuove partnership con alcuni tra i maggiori esponenti del "ma-de in Bergamo". Le tappe "obbligate" sono state il parco tec-nologico del Kilometro Rosso, lo stabilimento delle PentoleAgnelli di Lallio e - nel pomeriggio - la Persico di Nembro. E'proprio il caso di dirlo, dai loro occhi gli "amici russi" - come lichiama il presidente Bonfiglio - sembrano aver già inteso le po-tenzialità del settore imprenditoriale bergamasco. Allo stessomodo, per le aziende locali le garanzie sono totali, il souve-nir che proviene dall'Est non è di certo una scatola cinese.

In azienda

Page 62: Bergamo Economia 20

62

Baciati dal sole italiano, i tedeschi non rimangono"scottati"

Scommettere sul fotovoltaico significa risparmiare energia,valorizzare gli immobili e salvaguardare l'ambienteIl sole della Sicilia, della Puglia e delle altre regioni del Sud"fa maturare" gli investimenti di molti gruppi stranieri

Arrivano i crucchi a prendere il sole. Meglio, a prenderci ilsole. Questa volta non si tratta della solita invasione cheogni anno, d'estate, vivono le coste italiane, ben liete diaccogliere le bianche famigliole teutoniche alla ricercadel caldo Mediterraneo. I tedeschi hanno fiutato l'affare,

lasciando agli esperti finanziari tutte le incertezze dei Bond, italiani oamericani che siano, per scommettere sul sole e investire nel fotovol-

Un privato: per un impianto da 3 Kw/p integrato che autoconsuma, tra risparmio e tariffa incentivante raccoglie 52 mila eu-ro, con uscite poco più superiori a 28 milaeuro. Il saldo attivo è così di 23 mila euro

Tecnologia&AmbienteArticolo di Livio Casanova

Page 63: Bergamo Economia 20

63

taico, certi di non rimanere "scottati". Lo fanno a partire dalle regionimeridionali, si direbbe, visti gli investimenti che stanno mettendo incampo per "conquistare" porzioni di terra in Sicilia e in Puglia e per ac-capararsi l'energia solare che assicura una rendita "inesauribile".

Energie rinnovabili - Questo, e molti altri, i motivi che hanno accesola lampadina dell'ingegno teutonico. Il più evidente è sotto gli occhi ditutti e sopra le teste di ciascuno: il sole sorge tutti i giorni e così saràper i prossimi 5 miliardi di anni, a garantirlo sono gli scienziati. Tecnica-mente, il sole con il vento e il mare rientra nelle cosiddette energie rin-novabili che non alterano l'ambiente, non emettono anidride carbonicae non drenano risorse dal sottosuolo. L'aspetto accattivante, tuttavia, ri-mane nella possibilità di poter essere microgenerate, con una produ-zione in loco e (anche) in piccole quantità sia per la casa, sia per la fab-brica, senza la necessità di dover costruire una grande centrale come -ad esempio - per il nucleare. Geopoliticamente, inoltre, è sicura e non

incorre in nessun problema di approvvigionamento come è, invece, peril petrolio che si lega a zone del mondo molto instabili. Lo stesso dica-si per la distribuzione. E' solo di qualche mese fa l'ultimo tira e mollatra Ucraina e Russia. L'esito di questo mancato accordo è stata la mo-mentanea chiusura dei rubinetti del gas. Momentanea e nel contem-po ciclica, perché ogni anno si ripete questa vicenda che solleva, an-che in Italia, il problema dell'energia e del suo approvvigionamento.

Europa - E' per questa serie di motivi che l'Ue favorisce tutte lestrategie comunitarie legate alla produzione e alla distribuzionein loco di questo tipo di risorse. L'Europa dipende per il 65% dafonti esterne alla stessa per l'energia e l'Italia, addirittura, fino al86%. Il restante 14% è l'idroelettrico, che si produce nel Nord Ita-lia. La nostra nazione, però, è un paese che si presta al fotovol-taico per la sua buona insolazione, qualcuno lo chiama "il paesedel sole". Prendendo la cartina geografica e considerando un'ir-

Page 64: Bergamo Economia 20

64

raggiamento medio (l'irraggiamento è la quantità di energia so-lare incidente su una superficie unitaria in un determinato in-tervallo di tempo, tipicamente un giorno) la pianura Padana puòprodurre in un anno fino a 1088 kW/h, il centro Italia 1280 kW/hmentre la Sicilia può toccare i 1422 kW/h. Si chiude il cerchio eriusciamo a capire quali sono i motivi per cui i tedeschi hannodeciso di conquistare lo Stivale partendo proprio dal tacco. Perassurdo Germania e Austria hanno meno sole di noi, ma sonostate le prime nazioni a puntare sul fotovoltaico, sia solare chetermico, come fonte di guadagno rispetto alla stessa Italia.Ecologia ed economia, in questo caso, vanno di pari passo.

Un'impresa: per un impianto da 100 Kw/p parzialmente integrato, che autoconsuma ad uso industriale,

con un investimento di 674 mila euro, si possono ottenere entrate per quasi

1 milione e mezzo di euro. Il saldo attivofinale tocca gli 800 mila euro

Page 65: Bergamo Economia 20

Dic

. 09

Mar

. 09

Ecologia - Da una parte gli impianti fotovoltaici sono ritenuti amici del-l'ambiente perché restituiscono 10 - 20 volte l'energia usata per produr-la e inoltre ogni kilowatt di fotovoltaico fa risparmiare più di 570 kg dianidride carbonica emessa nell'aria, in un anno. Per intenderci significache l'energia richiesta da un pannello fotovoltaico in fase di produzioneviene restituita dallo stesso - nell'arco della sua vita - in misura 9 voltemaggiore. Qui entrano in gioco integrazione architettonica e tariffe in-centivanti, ma prima di far questo è necessaria una premessa. Sono tut-te tecnologie ancora in fase di sviluppo e per tutte le nazioni, Italia com-presa, che ancora adesso non sono e non sarebbero competitive con ilpetrolio, sono necessari incentivi. Via via che la tecnologia e l'industriasi sviluppa, nel giro di qualche anno, si pensa di poter raggiungere la"grid parity", ovvero quel momento in cui il costo dell'energia elettricaprodotta con il sole sarà competitivo con quella tradizionale. Quando ar-riverà quel giorno non ci sarà più bisogno di incentivi, perché queste ri-sorse saranno in grado di produrre tanto quanto le altre fonti attuali.

Economia - In Italia l'incentivo si chiama "Conto Energia - Tariffa In-centivante", riconosciuto su tutta l'energia prodotta per 20 anni dall'av-vio dell'impianto. Il limite di potenza incentivabile è 1200 MW raggiun-to il quali termina l'incentivazione. E' proprio l'interessante redditivitàdegli impianti fotovoltaici che sta attirando numerosi investitori, anchestranieri, che stanno acquistando molti terreni al Sud perché c'è più so-le, avviando così il rapido consumo dei Mw/p incentivabili, messi a dis-posizione dalla legge italiana. A testimoniare questo trend ci sono i pri-mi tre mesi del 2009, dove sono stati attivati impianti per 161.684 Kw/p,superando i 142.434 Kw/p raggiunti nei 15 mesi precedenti. Per un to-tale di 304.118 e le stime prevedono che nel giro di un anno e mezzo siraggiunga il limite stabilito. Anche se un Decreto del 2007 prevede unulteriore periodo di moratoria, di altri 14 mesi, e quindi anche gli im-pianti che entreranno in funzione in questo periodo avranno l'ultima ta-riffa incentivante. Queste tariffe sono disponibili sia per privati che peraziende, persone giuridiche, enti pubblici e condomini. Praticamentetutti crescendo con il grado di integrazione architettonica dell'impiantoe decrescendo con la sua potenza. Facciamo qualche esempio. Negliimpianti integrati i moduli sono ubicati in sostituzione dei materiali di ri-vestimento delle coperture o utilizzati come elementi architettonici di

copertura. Si riconosce il massimo 0.49 euro per un taglio di potenzatra 1 - 3 KW/p, mentre all'estremo opposto per gli impianti non inte-grati, grandi, si prende 0.36 euro. Tra questi ci sono tutti i tagli inter-medi. Per chi attiva un impianto nel 2009, ci sarà una riduzione del 2%così come pure per il 2010. Sono questi i motivi economici che spin-gono gli stranieri ad investire al più presto per poter usufruire dellamaggior tariffa incentivante. Per poter accedere a questa agevolazio-ne, è necessario che i componenti dell'impianto e il suo allacciamen-to alla rete siano conformi ad un'ampia serie di norme e disposizioni.I componenti che costituiscono un impianto sono essenzialmente tre:i pannelli o i moduli che valgono il 60-70% del costo totale, il cuore èl'inverter (che trasforma l'enegia continua dei moduli in corrente al-ternata) e le strutture di fissaggio. Non sono da trascurare una seriedi accessori come cavi e quadri che completano la struttura. Questaè la connessione tipo alla rete che avviene in modo da poter auto-consumare e cedere l'eventuale energia in eccesso. Ci sono altre pos-sibilità, come realizzare lo "scambio sul posto", che misura sulla scor-ta dell'euro la corrente che si cede alla rete. L'ultima è realizzare unimpianto che produca energia esclusivamente per essere venduta.

Bergamo - Ad esempio, nella nostra città, un privato che investe in unimpianto da 3 Kw/p integrato, che autoconsuma per 30 anni di vita, in-camera tra risparmio e tariffa incentivante quasi 52 mila euro e conside-rando che le uscite si quantificano in poco più di 28, alla fine abbiamo unsaldo attivo di 23 mila euro. Nel dettaglio si verifica un cash flow cumu-lativo che sale costantemente ogni anno e si recupera l'investimento a cir-ca 1/3 della vita dell'impianto. Un impianto medio-grande può dare unsaldo positivo tra entrate e uscite ancor più ampio. Sempre a Bergamo,per un impianto da 100 Kw/p parzialmente integrato, che autoconsumaad uso industriale per 30 anni di vita a fronte di 674 mila euro di uscite trainvestimento e manutenzione, si possono ottenere entrate per quasi 1 mi-lione e mezzo di euro, con un saldo attivo di quasi 800 mila euro. Anchein questo caso la cassa sale costantemente ogni anno e si può recupera-re l'investimento prima di raggiungere un terzo della vita dell'impianto.L'unico danno che corre l'Italia è quella di non cogliere questa grande oc-casione, e per il timore di scottature rimanere nell'ombra. Ma lasciatece-lo dire, il rischio è che ad essere baciati dal sole siano solo i crucchi.

1.400.000

1.200.000

1.000.000

800.000

600.000

400.000

200.000

-

Giu

. 06

Set

. 06

Dic

. 06

Mar

. 06

Giu

. 07

Set

. 07

Dic

. 07

Mar

. 08

Giu

. 08

Set

. 08

}Max

1.2

00.0

00

304.118

Nuovo conto energiaVecchio conto energia

?

65

Nei primi 3 mesi del 2009sono stati attivati impianti

per 161.684 Kw/pPiù che in tutti i 15 mesi

precedenti (142.434 Kw/p)

Potenza installata (Kw/p)

Page 66: Bergamo Economia 20

66

Leggi&AmbienteArticolo di Giorgio Chiesa

Parola ad Angelo Guido Galeotti - avvocato d'affari d'estrazione e scuola milanese, con studio anche a Bergamo - specializzato in diritto dell'ambiente ed energie rinnovabili

Page 67: Bergamo Economia 20

67

Lex e ambiente, come salvaguardare l'impresa

Ormai ne parlano tutti, anche se esistono solo po-chi professionisti che possono definirsi "veriesperti in materia". Ci riferiamo ad un settoremolto complesso, al contempo riassumibile conun solo fine: la salvaguardia dell'ambiente. Sot-

to questa etichetta esistono svariate tipologie di realtà im-prenditoriali, che fanno capo ad altrettante particolari spe-cializzazioni. Una giungla di competenze accomunata da unsolo filo conduttore comune, da un solo vincolo, quello le-gato alla normativa vigente in ambito nazionale ed interna-zionale. Bonifiche ambientali, impianti fotovoltaici, parchieolici, tutti settori imprenditoriali che rimbombano nelle te-levisioni e nei vari "claim" pubblicitari, volti ad una sensibi-lizzazione doverosa, ma spesso lasciata alla mercé di unaretorica vuota e inconsistente. Proprio in questo scarto, trale semplici parole e l'applicazione giudiziosa di tutte le va-riabili legislative, si colloca l'esperienza di Angelo GuidoGaleotti, avvocato d'affari d'estrazione e scuola milanese,che ha deciso di cimentarsi in un'avventura professionaleinedita per la nostra città. "A Bergamo, come in altre realtà,la professione legale è votata principalmente all'attivitàgiudiziale, soprattutto con avvocati civilisti e penalisti. E'fondamentale capire che il settore delle nuove tecnologieambientali è molto variegato e complesso, in continua evo-luzione anche a seguito del frequente aggiornamento normati-vo imposto dall'Unione Europea. Di conseguenza non è faciletrovare persone - in particolare consulenti legali -, che cono-scano approfonditamente questa materia e quindi riescano adare un contributo efficiente ed efficace alle aziende. Si parladi un raggio di competenza molto ampio, che va della costitu-

zione della società stessa fino alla ricerca di partnership conaltre aziende e altre realtà internazionali. Senza dimenticaretutti gli aspetti burocratici legati all'installazione di una qual-siasi tipologia d'impianto e al suo reale impatto ambientale".

Qual è il valore aggiunto che una figura professiona-le come la sua, legata più agli aspetti "business", ri-esce a dare ad un'azienda?"Non bisogna considerare l'avvocato soltanto come colui cheinterviene quando i problemi sono già insorti. In particolareper le imprese, anche piccole e medie, sarebbe più convenien-te rivolgersi preventivamente ad una figura professionale spe-cialistica, perchè un contratto scritto bene può evitare succes-sive incomprensioni che generano conflitti e contenziosi giudi-ziari lunghi e costosi. A tale proposito, nelle operazioni conparti estere, è fondamentale redigere il contratto direttamentein inglese per una maggiore rapidità e chiarezza tra le parti.Inoltre, l'affiancamento all'azienda deve procedere per gradi,dalla fase delle trattative negoziali, alla valutazione (due dili-gence) degli aspetti critici nei vari settori, al rapporto con gliEnti pubblici per ottenere le autorizzazioni amministrative ole certificazioni ambientali . Non solo, capita spesso di lavo-rare anche a fianco degli Enti pubblici su progetti ambien-tali, siano essi un parco eolico o la bonifica di un terreno in-dustriale contaminato per la sua riqualificazione o vendita".

Passiamo dunque ad uno dei suoi campi d'azione,quello legato alle bonifiche ambientali."E' un settore molto delicato, dove sono presenti sanzionimolto severe sia a carico degli amministratori che delle so-

"A Bergamo la professione legale è votata principalmente all'attività giudiziale, soprattutto con avvocati civilisti e penalistiIl settore delle nuove tecnologie ambientali è però molto variegato e complesso. Serve una specializzazione più tecnica, un nuovo tipo di consulente legale più vicino all'impresa"

Page 68: Bergamo Economia 20

cietà. Secondo uno dei principi fondamentali dell'Unione Euro-pea "the polluter must pay" - "chi inquina paga", indipendente-mente dalla sua volontà di inquinare. Ciò vale anche per lecontaminazioni "storiche", cioè causate in anni lontani. Perquesto si rende necessaria una consulenza specialistica, chepassa attraverso il giusto connubio tra competenze legali e no-zioni di tipo ambientale. In una bonifica entrano in gioco diver-se esperienze proprio per capire cosa deve essere fatto sottol'aspetto tecnico e cosa può essere fatto sotto l'aspetto lega-le. Cosa gli Enti possono - o non possono - prescrivere , cosal'azienda può - o non può - proporre. La strada è lunga e fra-stagliata, il vantaggio che però ne deriva è immenso, ci riferia-mo - in particolare - al valore di mercato che un terreno certifi-cato dalla Provincia come bonificato riesce a raggiungere".

Senza dimenticare tutte le normative che, qualsiasiazienda, deve osservare nel campo dei rifiuti industriali."Esatto. Ci sono severe normative italiane ed europee che di-sciplinano lo smaltimento dei rifiuti industriali e, inoltre, l'in-quinamento dei terreni, delle falde acquifere e delle acquesuperficiali. Ogni azienda deve uniformarsi ad una attenta ge-

stione dei rifiuti che produce e sottostare ai controlli da par-te degli Enti competenti. Spesso, per noncuranza, ci si ritro-va a pagare multe salatissime e a rischiare una denuncia pe-nale. Anche in questo caso l'esperienza di un legale specia-lizzato può essere non solo un valore aggiunto, ma ancheuna salvaguardia del proprio nome e della propria attività".

Parlando proprio di mercato - e ricollegandoci allo"step by step" -, abbiamo detto che il suo studio le-gale si occupa di rapporti tra aziende anche su sca-la internazionale."Di questo aspetto sono grato alla mia quindicennale espe-rienza milanese e, ancor prima, inglese. Faccio parte, come"of counsel" e responsabile del dipartimento di diritto del-l'ambiente ed energie rinnovabili, di uno studio legale inter-nazionale - Eversheds Piergrossi Bianchini, che conta 50 pro-fessionisti in Italia e 40 uffici in tutto il mondo, nel quale siacquisisce un approccio specialistico e interdisciplinare adun tempo. Con gli anni si matura la necessaria duttilità, perporsi nei confronti delle imprese clienti, soprattutto come"problem solver". Nell'acquisizione di aziende e di società, adesempio, l'investitore deve proteggersi dal rischio di ritro-varsi un terreno inquinato che implichi l'assunzione di pe-santi passività ambientali. Si effettua, prima, una "due dili-gence" mirata, volta a fotografare i vari rischi legati allapregressa gestione ambientale e poi si inseriscono nel con-tratto appropriate clausole di garanzia ambientale. Sonooperazioni estremamente complesse in quanto, spesso, avven-gono tra operatori di diversi paesi, con leggi e lingue diverse ".

Per quanto riguarda, invece, gli affari locali?"L'imprenditore fa una domanda ed ha bisogno di una ri-sposta chiara in tempi rapidi. In questo senso siamo unastruttura estremamente snella e veloce, che non soffre itempi del contenzioso. Lavoriamo proprio per evitare lecause, ponendoci come negoziatori per trovare soluzioni le-gali accettabili per entrambe le parti. Pur avendo un dipar-timento di "litigation", per noi la causa resta l'estrema ra-tio, tenuto conto dei tempi della giustizia italiana che, co-me noto, collocano l'Italia al 156° posto a livello mondiale,al di sotto della Guinea e del Gabon. E' quindi indispensa-bile fare il possibile per evitare di essere trascinati nel con-tenzioso mediante la predisposizione di contratti adeguati,proprio perché il tempo è denaro, specialmente per una PMI".

Immaginiamo che il settore delle energie rinnovabilisia ancora più legato a consulenze e specializzazio-ni di tipo tecnico e legale."Corretto. Anche qui, la normativa è estremamente com-plessa. Molte volte sento parlare delle energie rinnovabiliin modo semplicistico. "Produco energia pulita, non inqui-no, poi la rivendo". Questi discorsi sono approssimativi enon tengono conto di molteplici fattori. Prima di qualsiasiprogetto occorre predisporre uno studio di fattibilità. Capi-re se è davvero utile impiegare tecnologie complesse in

68

Page 69: Bergamo Economia 20

69

una determinata area e tenere contodell'impatto ambientale. Ci vuoleun'attività prodromica, vale a dire "amonte", che va dal dialogo con gli Entifino all'esame del progetto, passandoper tutte le fasi secondo le norme di li-vello comunitario, statale e regionale".

Per concludere, qual è il know-how più rilevante che - dalla suaesperienza milanese e internazio-nale - vorrebbe trasferire sul terri-torio bergamasco?"Vorrei aggiungere che sono molto le-gato a questa città, dove sono cresciu-to: lo studio legale che ho aperto è unamia idea, condivisa da Eversheds Pier-grossi Bianchini con entusiasmo. Riten-go che la mia esperienza possa essere utile per tutte quelleattività imprenditoriali che intrattengono rapporti con l'e-stero, o che hanno attività industriali ad impatto ambienta-le, o che intendono stabilire rapporti commerciali con i loropartners ben delineati dall'inizio. Il mio know-how è moltosemplice: l'aggiornamento professionale specializzato. Di-ciamo che gli studi milanesi già da diversi anni si ispirano al

modello anglosassone, con molti dipartimenti focalizzati sudeterminate aree del diritto. In questo senso si vuole offri-re efficienza, legata a una grande facilità di comunicazionea livello locale, nazionale e internazionale. Crediamo chequesto tipo di servizio, andato consolidandosi nel corso de-gli anni come uno dei frutti più sani della globalizzazione,possa essere utile alla business community bergamasca".

L aureato con lode all'Università Stata-le di Milano, abilitato alla professio-ne d'avvocato presso la Corte d'Ap-

pello di Brescia nella sessione 1992 -1993, Angelo Guido Galeotti ha conti-nuato il percorso d'aggiornamento profes-sionale in Inghilterra, più precisamente al-l'Università di Oxford, dove ha conseguitoun master in diritto commerciale interna-zionale (PGDL) e poi a Londra, dove ha su-perato - con il massimo dei voti - l'esamedi "Common Law" per "Solicitor" (avvocato

inglese) alla Law School BPP. Nel 1996 hainoltre seguito il corso di perfezionamentoin diritto dell'ambiente all'Università di Bo-logna. Dopo aver lavorato come associatonello studio legale Baker & Mckenzie, èstato socio degli studi internazionali Haar-mann Hemmelrath e Squire Sanders. Dal2006 è "Of-counsel" dello studio legale in-ternazionale Eversheds Piergrossi Bianchi-ni di Milano, dove ricopre il ruolo di re-sponsabile del dipartimento di diritto del-l'ambiente ed energie rinnovabili. Oltre al

diritto dell'ambiente, energie rinnovabili sioccupa dell'area "corporate" (diritto socie-tario, contrattualistica, acquisizioni e fu-sioni societarie, diritto del commercio in-ternazionale, project financing). La suaclientela è principalmente composta damultinazionali americane, italiane e inglesi.

Via Pradello, 2 - Bergamo - 0358031.115 - [email protected] Albricci, 10 - Milano - 02 89287.1 -

www.eversheds.it

La scheda

Dall'Inghilterra a Milano, l'internazionalità del diritto ora è a Bergamo

"Non bisogna considerare l'avvocato soltanto come colui che interviene quando i problemi sono già nati. In particolare per le imprese, anche piccole e medie, è più conveniente rivolgersi preventivamente ad un avvocato, perchè un contratto scritto bene può evitare una causa"

Page 70: Bergamo Economia 20

70

Aziende&AmbienteArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Laura Pietra

NCE, "dietro le quinte"alla bonifica ambientaleLa giovane società - con sede a Brescia -, nasce nel 2003dalla decennale esperienza di Andrea Guerini, socio fondatore insieme a Marco Morando

E'un particolare "campo d'azione", nel quale il piùpiccolo errore può pregiudicare le sorti di un pro-getto industriale o edilizio, durato magari diversianni. Stiamo parlando delle bonifiche ambientali,uno speciale ramo imprenditoriale che - più di ogni

altro - deve affiancarsi e adeguarsi alla velocità con cui la nor-mativa è andata sensibilizzandosi nel corso degli ultimi anni.Bergamo Economia negli scorsi mesi si è già occupata di unadelle più solide realtà aziendali bergamasche di questo settore,ci riferiamo a Bonifiche Ambientali Waste & Works. In questonuovo appuntamento, invece, vogliamo mettere in evidenza"quello che sta a monte, durante e dopo" l'intervento vero e pro-prio. Ovvero di quanto si deve necessariamente eseguire primadi una bonifica ambientale. Parliamo di analisi approfondite rea-lizzate da professionisti altamente specializzati, ingegneri alservizio dell'ambiente e dell'azienda committente uniti per risol-vere ogni problema burocratico, ambientale e nel massimo ri-spetto legale delle normative vigenti in Italia ed in Europa. Il no-me in questione è NCE di Brescia, società di consulenza ed in-gegneria ambientale attiva in tutta Italia. "Con NCE - affermaAndrea Guerini, fondatore della società insieme a Marco Mo-rando - siamo in grado di realizzare tutte le attività progettualinecessarie all'ottenimento dell'autorizzazione per l'esecuzionedei lavori di bonifica. Intendiamo, quindi, la gestione dei rappor-ti con gli enti di controllo, la predisposizione di progetti e capi-tolati, la valutazione e la scelta degli appaltatori. Possiamo an-che assumere il ruolo di "direzione lavori" nel corso dell'inter-vento vero e proprio. Una così grande flessibilità ci consente dicollaborare sia nel settore privato (industriale e non) che in quel-lo pubblico. Infatti, alcuni nostri clienti provengono dal mondodelle infrastrutture, altri ancora dal settore immobiliare. Possia-

mo fornire consulenza anche alle categorie dei gestori ambien-tali (parliamo di discariche e del problema "smaltimento rifiuti")lavorando su tutto il territorio nazionale".

Andando con ordine, abbiamo detto che vi ponete "amonte, durante e dopo" l'intervento di bonifica. Par-tiamo dalla vostra storia aziendale." Siamo relativamente giovani, avendo iniziato l'attività nel2003. In realtà la nostra esperienza è pluriennale: io e Marco -commenta Andrea Guerini - abbiamo mosso i primi passi nelsettore in un'importante azienda multinazionale di consulenzaambientale, con sede a Milano, di cui ero direttore tecnico. Vo-levamo proporci sul mercato in un modo molto più competitivoe diretto, ecco perché ci siamo lanciati in quest'avventura pro-pria. Partendo da zero siamo così riusciti a costruire una realtàaziendale formata da undici tecnici, di cui sei ingegneri, tre lau-reati in scienze ambientali, un geometra ed io, che sono geologo".

Vi presentate come una squadra fortemente specia-lizzata. Il lavoro "a monte" deve necessariamenteavere un grado di competenze così alto?"Più che necessario, direi indispensabile. Il nostro lavoro èmolto tecnico, in particolare per tutti quegli aspetti inerenti al-la progettazione e alla consulenza degli interventi in siti con-taminati. Dove c'è il sospetto di una zona a rischio, noi entria-mo in gioco. Quando viene identificata la contaminazione, aquel punto scatta l'obbligo d'azione, il momento in cui noi sup-portiamo il cliente nella delicata gestione dell'intervento.Quindi, dopo una prima fase di caratterizzazione - legata aglistudi preliminari del sito in esame -, il tipo di affiancamentoche forniamo si sposta sull'intervento vero e proprio, riguar-

Page 71: Bergamo Economia 20

71

"Realizziamo tutte le attività progettuali necessarie all'ottenimento dell'autorizzazione

per l'esecuzione dei lavori di bonificaInoltre, possiamo assumere il ruolo di

"direzione lavori", fornendo assistenza all'impresa durante e dopo l'intervento vero e proprio"

Andrea Guerini

Page 72: Bergamo Economia 20

72

dando - ad esempio - la verifica della corretta esecuzione de-gli interventi di bonifica, la gestione dei rifiuti o delle terra erocce da scavo per le grandi opere infrastrutturali. Inoltre, pos-siamo dare assistenza ai comuni che nell'ambito della pianifi-cazione territoriale necessitano di valutazioni ambientali stra-tegiche e varie valutazioni d'impatto ambientale".

Dalla caratterizzazione all'affiancamento dell'impre-sa. Questo vuol dire passare alle specializzazioni"durante" l'intervento?"Esatto. Vorrei sottolineare il fatto che non siamo un'impresa,ma un gruppo di tecnici specializzati che si sporca le mani, for-nendo un valido e qualificato appoggio. Sempre parlando diquello che avviene durante l'intervento vero e proprio, siamospecializzati soprattutto nella progettazione e nella gestione dibonifiche con tecnologie innovative - che possono consentire ri-sparmi molto significativi - o nell'effettuazione degli interventi insiti logisticamente complessi. Nel nostro lavoro è fondamenta-le il risultato quantitativo, non si può sgarrare sulle componentinumeriche di tolleranza. Il prezzo da pagare potrebbe risultarequello di essere costretti a rifare l'intervento dal principio, conun grande spreco di costi e risorse. Inoltre, chi acquista un'areaex industriale edificabile, diventa automaticamente garante per

legge del terreno. In caso di una mancata bonifica, il proprieta-rio rischia sanzioni severe o l'impossibilità di riqualificare l'area,con evidenti mancati ritorni degli investimenti effettuati. Perqueste ragione è indispensabile avere un partner specializzatoche ti aiuti nel lavoro sul campo".

Quanto - l'evoluzione della normativa ambientale - haconsentito lo sviluppo del mercato in cui si collocanoi vostri servizi?""In questo momento di crisi il nostro settore è meno colpito ri-spetto ad altri. La ragione è semplicemente dovuta al fatto cheil nostro mercato non è direttamente connesso al consumo aldettaglio. Il driver principale è proprio la normativa, e la suaapplicazione dev'essere comunque perseguita, anche in un pe-riodo di difficile condizione congiunturale. Entrando nel detta-glio, esiste il testo unico ambientale, istituito con il decreto le-gislativo 152 del 2006, a cui seguono numerose altre regoleche riguardano discariche, rifiuti, amianto e altri aspetti piùspecifici che comunque rientrano nelle nostre competenze.Questo è il quadro generale entro il quale bisogna muoversiper offrire un servizio di qualità e in perfetta armonia con i det-tami della normativa ambientale. Se tutto il quadro legisla-tivo è stato rispettato, in presenza di una solida proposta

"Dove c'è il sospetto di una zona a rischio, noi entriamo in gioco Quando viene identificata la contaminazione, a quel punto scatta l'obbligo d'intervento. Questa fase preliminare si chiama caratterizzazione"

Una parte dello staff tecnico

Page 73: Bergamo Economia 20

73

tecnica, possiamo dire che il successo del progetto è garantito".

Non siamo degli specialisti e la domanda è inevitabi-le: come spiegare il concetto dell'analisi di rischio,che sistematicamente ritorna quando si parla di boni-fiche ambientali?"I termini possono apparire complicati, ma le spiegazioni sonoabbastanza semplici: ogni sito possiede una specificità che lorende diverso da qualsiasi altra area. Pertanto, le azioni cor-rettive da intraprendere per una particolare zona e le concen-trazioni da raggiungere con la bonifica, devono essere defini-te attraverso un percorso tecnico-scientifico dimostrabile e di-fendibile anche in sede legale: questa è l'analisi di rischio. Aquesto punto forse è meglio accennare a "quello che gira at-torno" l'intervento. In questo lavoro, infatti, concorrono moltefigure professionali. Le competenze sono chimiche, tossicolo-giche, ingegneristiche, geologiche e biologiche. Proprio perqueste ragioni il singolo non può agire da solo, ma anzi deveappoggiarsi a realtà come la nostra, capaci di aiutarlo e assi-sterlo anche nelle relazioni con gli enti di controllo. D'altrondeil territorio su cui ci muoviamo è molto delicato, una largaunione d'intenti diventa indispensabile quando entrano ingioco lo stato dell'ambiente e la salute dell'uomo, il cui ri-

spetto non deve tuttavia divenire elemento pregiudiziale perl'attività imprenditoriale".

Per capire meglio alcuni dettagli, potrebbe fornirciun esempio pratico?"Sarò telegrafico. Punto primo, l'obiettivo: riqualificazione diun'area mineraria dismessa. Punto secondo, la problematica:presenza di numerose gallerie nel sottosuolo e di una contami-nazione superficiale diffusa. Punto terzo, l'indagine: ricostruire- grazie ad una combinazione d'indagini dirette, sondaggi,esplorazioni visive e tecniche indirette di tipo geofisico - lastruttura stessa delle gallerie. Punto quarto, la caratterizzazio-ne ambientale: identificare eventuali stati di contaminazionepresenti in sito e raccogliere gli elementi necessari alle suc-cessive attività di progettazione e realizzazione degli interventidi bonifica. Punto quinto, il progetto: sovrapporre il disegno del-l'infrastruttura per vedere il tipo d'interazione col sottosuolo econ le aree contaminate. Sesto - e ultimo - punto, analisi del ri-schio: combinare tutte le informazioni e riuscire a compila-re una mappa sulla quale intervenire, con relativi obiettivi".

Vi assumete grandi responsabilità e - al contempo - ilvostro know-how si caratterizza come un patrimonio

prezioso che dovrebbe essere valorizzato. Sie-te attivi anche da un punto di vista formativo?"Il nostro settore ha delle correlazioni importanti con at-tività di tipo scientifico e di ricerca. Per questi motiviabbiamo un occhio di riguardo verso l'attività seminari-stica, collaborando non solo con l'Università degli Stu-di di Brescia, ma anche con alcuni nostri clienti ai finidella formazione del personale. Inoltre, partecipiamo anumerosi convegni e pubblichiamo articoli su alcune ri-viste scientifiche. Crediamo che questo sia un metodovalido non solo per una crescita professionale e perso-nale, ma anche per mettere la nostra conoscenza alservizio del mercato e degli operatori dell'ambiente".

"Ogni sito possiede una specificità che lo rende diverso da qualsiasi altra areaPertanto, le azioni correttive devono essere definite attraverso un percorso tecnico-scientifico dimostrabilee difendibile anche in sede legale: questa è l'analisi di rischio"

Page 74: Bergamo Economia 20

74

In copertinaArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

Elettrica Service,i pionieri del sole

Il presidente, Stefano Valsecchi: "Ho sempre pensato che le energie rinnovabili potessero essere il nostro futuro,

anche se all'inizio i colleghi ci guardavano con scetticismo"

Page 75: Bergamo Economia 20

75

L'azienda di Cisano Bergamasco, leader in Italia nel campo delle installazioni elettriche e di pannelli fotovoltaici,

festeggia i dieci anni di vita con la messa in rete a 15 mila Volt del più grande impianto privato in Lombardia,

tra i primi dieci in Italia in termini di grandezza

La Lombardia produce il 20% dell'e-nergia rinnovabile prodotta in Ita-lia, possiede ben un terzo delle retidi teleriscaldamento nazionali, fi-nanzia con decine di milioni di euro

l'uso delle biomasse e delle pompe di calo-re, ed è la prima regione ad aver introdottola certificazione energetica degli edifici. Maè soprattutto nel campo dei pannelli foto-voltaici la Primadonna del Belpaese, setto-re di cui detiene la leadership indiscussa.Con un totale di 5.389 impianti operativi sulterritorio (dati GSE aggiornati al 01/04/09),la nostra regione può definirsi la "decana"del comparto, oltre che la prima ad avercicreduto fermamente. Scandagliando i datidelle province lombarde, inoltre, si scopreBergamo (821 impianti) in terza piazza die-tro solo a Brescia (1341) e Milano (1055). Ilvirtuosismo bergamasco nel mondo delleenergie rinnovabili è pressoché nuovo, undato che fa riflettere positivamente. Ancheperché, in un periodo non facile per l'eco-nomia nazionale e regionale, questo com-

Page 76: Bergamo Economia 20

76

parto - in particolare quello del fotovoltaico - appare comeun'ancora di salvezza non da poco. Una realtà in crescita espo-nenziale (+112% nel 2008). Un volano certo per tutte le azien-de che necessitano di un risparmio significativo e garantito d'e-lettricità, o vogliono diversificare il proprio “core business”.Proprio in un settore così innovativo, c'è chi è riuscito addi-rittura a costruire la propria fortuna imprenditoriale. E' il ca-so di Stefano Valsecchi, lungimirante proprietario diElettrica Service, azienda di Cisano Bergamasco da diecianni protagonista del settore. Uno dei pionieri in Italia, ca-pace dal 1999 ad oggi di ritagliarsi una fetta consistente delmercato nel Nord Italia e una nomea di massima professio-nalità anche oltre i confini italiani. "Siamo stati i primi - af-ferma Valsecchi - ad occuparci delle energie rinnovabili inLombardia e, più in generale, in Italia. Ho sempre pensatoche potessero essere il futuro, anche se all'inizio di que-st'esperienza i colleghi ci guardavano con scetticismo". E,invece, la scelta si è rivelata ricca di successi. Come il pre-mio "Italia che Lavora", ottenuto nel 2007 per l'eccellenza

Provincia Numero impianti Potenza totale

Brescia

Milano

Bergamo

Varese

Cremona

Como

Mantova

Pavia

Lecco

Sondrio

Lodi

Totale:

Lombardia

1341

1055

821

432

426

266

265

245

225

205

108

5389

13059,6 KW

9809,7 KW

6601,7 KW

3373,7 KW

3953,5 KW

1869,6 KW

2931,2 KW

3743,3 KW

1386,7 KW

1503,6 KW

2605,4 KW

50838,0 KW

Fonte: (Dati forniti da GSE AtlaSOLE, aggiornati al 01/04/09)

Il fotovoltaico in Lombardia

Page 77: Bergamo Economia 20

77

nelle nuove tecnologie a favore dell'ambiente. "Una grandesoddisfazione, anche se il miglior riconoscimento professio-nale - da buon bergamasco - è il successo sul campo, nelproprio lavoro". Come, ad esempio, la messa in rete a 15 mi-la Volt - in pochi al mondo ci riescono - del più grande im-pianto privato in Lombardia di pannelli fotovoltaici (300 Kwtotali), tra i primi dieci in Italia in termini di grandezza. "AlleFonderie Viganò di Ciserano è stato ultimato da poco ilprimo lotto. Ma parliamo di un progetto di larga portata,che toccherà gli 800 Kw totali entro pochi anni".

Com'è nata questa commessa?"E' stata una bella sfida, che abbiamo colto immedia-tamente. L'azienda ha bonificato i tetti dei propri ca-pannoni, all'epoca realizzati in Eternit. Così ha pensa-to di montare un impianto fotovoltaico diviso in trelotti: i primi due da 300 Kw e l'ultimo da 200. Gra-zie alla nostra esperienza sul campo, siamo staticontattati e ci siamo messi immediatamente al lavoro".

Competenza e professionalità che vi hanno per-messo d'ottenere una commessa anche all'estero."Realizzeremo 100 impianti fotovoltaici in Francia. Verrannocostruiti interamente in Italia e poi trasferiti oltre confine,per essere installati sulle torri d'illuminazione di vari centrisportivi e non solo. Una grande commessa, la più grandemai portata a termine dall'Elettrica Service. A breve mi re-cherò sul posto per gli ultimi dettagli, ma ci sono ancoradelle questioni burocratiche da chiarire: le normativetransalpine, del resto, sono molto diverse da quelle italiane".

160.4030%

75,3018%

192,4045%

3090693%

6962%

Impianti fotovoltaici in Italia

17535%

Fino 20 KW

Da 20a 50 KW

Oltre 50 KW

Fonte: (Dati forniti da GSE AtlaSOLE, aggiornati al 01/04/09)

I n Italia la distribuzione degliimpianti fotovoltaici incentiva-ti dal Conto Energia (dati ag-

giornati al 1 aprile 2009) sono33.355, per una potenza fotovol-taica comulativa di 428 MW. Undato importante, ma ancora sottola media europea e mondiale. Re-sta comunque il conforto della cre-scita percentuale nell'ultimo anno.Secondo sempre ai dati del GSE(Gestione Servizi Elettrici), in Italiail settore fotovoltaico, è cresciutodel 112 per cento. Nel mondo, in-vece, stando ai dati raccolti daMarketbuzz 2009, l'annuale reportredatto dalla società di ricerca ca-liforniana Solarbuzz, si registrauna potenza installata di fotovol-taico di ben 5,95 GW nel 2008,con una crescita del 110% rispet-to al 2007. A questo risultato con-tribuiscono 81 paesi ma è l'Europa afare la parte del leone con 4,87 GW

pari all'82% del totale. Nel 2008la Spagna ha quasi triplicato ilsuo parco fotovoltaico (2,46 GW)crescendo del 283% e superan-do al primo posto la Germania(1,86 GW) nella classifica mon-diale. Al terzo posto si pongonogli Stati Uniti (0,36 GW) mentrela rapida crescita verificatasinell'anno consente alla Corea(0,28 GW) di conquistare il quar-to posto superando anche se dipoco il Giappone (0,23 GW). Sullato della produzione il rapportoregistra un totale progressivo di6,85 GW mentre nel 2007 era di3,44 GW. Cina e Taiwan, hannocontinuato ad aumentare la loroquota di produzione mondiale dicelle solari, passando al 44%nel 2008 dal 35% nel 2007. Intermini di fatturato nel 2008 l'in-dustria del fotovoltaico ha tota-lizzato 37,1 miliardi di dollari.

In Italia è boom, ma siamo ancora all'inizioI dati registrano 33 mila impianti, ancora pochi rispettoalla media europea. Nel Vecchio Continente prima è laSpagna (+283%), che supera la sempre attiva Germania

Numero totale Potenza totale MW

Page 78: Bergamo Economia 20

78

Dieci anni festeggiati nel migliore dei modi?"Direi proprio di sì, stiamo procedendo passo dopo passo.Per un imprenditore, la più grande soddisfazione è vedere lapropria "creatura" crescere in consistenza e professionalità.Mi ricordo gli esordi, quando viaggiavo al volante del miofurgone per realizzare impianti elettrici in aziende e casedella provincia. Devo necessariamente ringraziare la mia fa-miglia, i miei collaboratori e tutti i clienti: in particolare ilGruppo Agnelli Industries, che ha sempre creduto nelle miepotenzialità. Senza di loro non sarei mai arrivato a tanto".

Lei nasce professionalmente come elettricista. Laclassica storia del self made man."Sono partito, come dicevo, come elettricista specializzato in im-pianti elettrici civili e industriali. Insomma, il classico artigiano so-litario. Ottenendo le prime grandi commesse industriali ho capitoche bisognava fare un passo importante per il futuro dell'azienda.Così ho assunto altri due dipendenti ed un'impiegata. E' l'inizio

dell'Elettrica Service Srl, che conta oggi otto elettricisti, numeroimplementabile in base alle esigenze della clientela, grazie ad unrapporto continuo di collaborazione con altre aziende del settore".

Una crescita rapida, sia in quantità sia in qualità."Quando si offre professionalità massima, i risultati arri-vano automaticamente. Noi cerchiamo sempre di fornireal cliente un pacchetto di servizi "chiavi in mano", non so-lo l'installazione d'impianti industriali di medie e grandidimensioni. Ma anche la continua manutenzione nel cor-so degli anni: questo riduce sensibilmente i costi di man-tenimento, essendo i macchinari sempre sotto controllo".

La crisi, quindi, non vi tocca?"Onestamente no, possiamo ritenerci fortunati. Anzi, nel pros-simo futuro contiamo d'investire ulteriormente risorse econo-miche per crescere. La nostra fortuna è stata quella di fideliz-zare il cliente, dandogli un supporto totale 24 ore su 24".

In arrivo anche una mega commessa estera: "Realizzeremo 100 impianti fotovoltaici in Francia. Verranno costruiti interamente in Italia e poi trasferiti oltre confine, per essere installati sulle torri d'illuminazionedi vari centri sportivi e non solo"

Page 79: Bergamo Economia 20

Il vostro core business è il comparto industriale, macome dicevamo anche quello civile ricopre un ruolodi primo piano."Vero, ci occupiamo anche d'impianti civili sempre "chia-vi in mano", ovvero realizzandoli ed installandoli in totoin cantiere. Lavoriamo normalmente con alcune aziendeedili del territorio, collaborando spesso - nel caso digrosse commesse - con vari artigiani nostri fedeli partners".

Torniamo alle energie rinnovabili, in particolare al fo-tovoltaico. Siete stati i pionieri in Italia, com'è nataquest'avventura?"Complice l'intuizione di un amico. E' stato lui a suggerirmiquesta strada, di cui mi sono totalmente innamorato e spe-cializzato nel corso degli anni. Ora la nostra struttura, sep-pur numericamente non elevata, può disporre di uno staffcomposto da esperti del settore. Ognuno ha la sua compe-tenza, questo permette di realizzare qualsiasi tipologia d'im-pianto: da quello base per le famiglie, a quelli industriali digrandi dimensioni. Nel Nord Italia posso affermare, senzaesagerare, che Elettrica Service è uno dei migliori partner".

Voi installate "chiavi in mano" l'impianto, ma fornitepure i pannelli solari?"Come detto forniamo il pacchetto totale. Oltre all'installazione,ci occupiamo della parte burocratica e dell'importazione deipannelli dall'estero. Lavoriamo con alcune grandi aziende pro-duttrici cinesi, ultimamente siamo in attesa di una grossa conse-gna di pannelli fotovoltaici che stoccheremo nelnostro centro logistico di Caprino Bergamasco".

I prodotti cinesi, però, non hanno unagrande fama. "E' una leggenda ricorrente nel settore, manon c'è alcun rischio. I nostri pannelli sonoprodotti in Cina con i migliori materiali repe-ribili sul mercato e successivamente testati inGermania secondo le normative europeevigenti, con un certificato di qualità TUV".

In pratica vi occupate di tutto ciò che ri-guarda le energie rinnovabili."Esatto. Facendo una breve panoramica,Elettrica Service si occupa nello specificodi pannelli solari fotovoltaici, solare termi-co, eolico e realizzazioni a biomassa e bio-gas. Inoltre abbiamo competenze anche insistemi di cogenerazione e ottimizzazionedei combustibili liquidi e gassosi in pre-combustione. Concludiamo con le reti ditelegestioni per il monitoraggio e il con-trollo di consumi energetici in generale; si-stemi domotici, bioedilizia e flussi luminosi".

Svolgete anche il ruolo di consulenti energetici?"Ovvio, studiamo in loco la soluzione migliore per il cliente.Inoltre ci occupiamo di tutta la parte burocratica che riguar-da le energie rinnovabili come gli ambiti finanziari e assicu-rativi per gli investimenti energetici. Senza dimenticare imonitoraggi d'utenze elettriche industriali per il controllodei consumi e la gestione delle fasce orarie, e quelle deiprogetti per le reti elettriche condominiali con contatore unico".

Nuovi progetti in cantiere?"Stiamo realizzando altri tre impianti fotovoltaici ad Arcore,mentre a Mozzo completeremo a breve la prima casa in "ClasseA" della provincia di Bergamo. A Brivio, infine, stiamo installan-do un impianto - alla Vecchia Filanda - d'accumulo geotermico".

Quindi vi state lanciando anche nel campo idraulico?"Siamo specializzati in geotermia e vorremmo allargarci anchenel settore idraulico. Ma lo faremo con calma, per ora ci affi-diamo ad imprese con cui collaboriamo da anni. Di sicuro, gra-zie al supporto di Apindustria, a breve realizzeremo una centra-le di controllo telematica in cui collegare in rete tutti gli impian-ti che abbiamo in manutenzione. Un investimento ingente, mache permetterà a tutti i nostri clienti di avere un supporto 24 oresu 24 non solo in casi d'emergenza, ma tutti i giorni dell'anno".

Non vi fermate mai."Non ci riusciamo, ci consideriamo un'azienda iperattiva.E, forse, è questa la nostra vera forza e fortuna".

"Alle Fonderie Viganò di Ciserano è stato ultimato da poco il primo lottoMa parliamo di un progetto di larga portata, che toccherà gli 800 Kw totali entro pochi anni"

79

Page 80: Bergamo Economia 20

80

Nuove RealtàArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Laura Pietra

Bi Esse, la tradizioneche va controcorrenteSbarca a Pedrengo il gruppo piemontese leader in Italia, dal 1980 ad oggi, nel settore della distribuzione di materiale elettricoGiuseppe Sarvia, presidente del gruppo: "Per mantenere una mentalità vincente abbiamo sempre investito sul rapporto umano, prima che sullo scambio commerciale"

Mantenere la mentalità del "negozio al detta-glio", sposando al contempo la globalizzazionedel commercio e dei mercati. Un'impresa cheapparirebbe impossibile e contraddittoria, senon fosse per una filosofia aziendale vincente,

che nel corso degli anni ha saputo unire un'attenzione partico-lare non solo per la clientela, ma anche verso i propri "uominidi fiducia". Parliamo di un know-how molto ricercato che si nu-tre delle idee, della passione per il proprio lavoro, della supre-

Giuseppe Silvestri, coordinatore della nuova sede bergamasca: "E’ l'ultima in ordine di tempo di tante nostre iniziative sul mercato,dopo l'apertura di varie filiali estere: rispettivamente sei in Repubblica Ceca,una in Romania e due in Albania"

Page 81: Bergamo Economia 20

81

Page 82: Bergamo Economia 20

82

mazia dell'elemento umano sul cambiamento dei tempi. Con-cetti cardine della "company" Bi Esse, azienda leader nel set-tore della distribuzione di materiale elettrico, fondata nel 1980da Giuseppe Sarvia e Luigi Trigari - rispettivamente presi-dente e amministratore delegato del Gruppo -. Una societàandata espandendosi in trent'anni di storia imprenditorialeverso nuovi mercati nazionali ed internazionali. Non parlia-mo solo della casa madre di Fossano - assieme ad altre no-ve filiali piemontesi -, dei quattro centri in Liguria e delle trein Lombardia. Ma anche di una capillare presenza interna-zionale, grazie alle sei sedi in Repubblica Ceca, una in Ro-mania e due in Albania". Adesso - con l'apertura del centrobergamasco di Pedrengo (inaugurato questo 9 maggio), coor-dinato da Giuseppe Silvestri -, è arrivato il momento diaggiungere la "quarta realtà lombarda Bi Esse", il primo tas-sello di un percorso d'eccellenza che pone le solide basi an-che per un possibile sviluppo futuro verso la Brianza. "Permantenere una mentalità vincente - aggiunge Giuseppe Sar-via - abbiamo investito sul rapporto umano prima che sulloscambio commerciale. Con questo intendo affermare una du-plice qualità: riuscire a creare dei gruppi affiatati all'internodei team di lavoro presenti in ognuna delle nostre filiali e -parallelamente - instaurare un rapporto d'amicizia con lacommittenza, che vada oltre il semplice aspetto contrattua-

le. In entrambi i casi, la componente umana è la cosa più im-portante, un valore che dev'essere tenuto fortemente in con-siderazione. A maggior ragione riteniamo la crescita impren-ditoriale - altra componente fondamentale della nostra filo-sofia - un modo efficiente ed efficace non solo per dare mo-tivazioni al nostro personale, ma anche per raggiungere li-velli di assoluta garanzia nel servizio verso il cliente finale". L'unione fa la forza. E’ questo il proverbio più azzeccato perinquadrare gli elementi di spicco del know-how Bi Esse."Possiamo dire che gli intenti locali sono costantemente"uniti" a quelli nazionali. Anche qui il rapporto è reticolare, sifonda su solide basi di collaborazione tra le diverse sedi cheformano il Gruppo. Proprio questa fusione d'intenti è l'ele-mento di spicco che - nel corso degli anni - ci ha fatto fare ilsalto di qualità nell'ambito del nostro settore. Aggiungiamoanche il fatto che - in questi tempi di crisi -, per creare nuo-vi posti di lavoro serve una solida tradizione, accompagnatadal giusto entusiasmo e da un'adeguata organizzazione.Questa "direzione aziendale" ci ha spinti verso Bergamo,piazza culla della tradizione elettrotecnica italiana e che rac-chiude un'incredibile vitalità imprenditoriale e creativa".Passando la parola a Giuseppe Silvestri, si scopre come ilnuovo team della sede di Pedrengo parta con alle spalle unarealtà molto solida. Un punto di partenza fondamentale per

LO STAFFOnorio Cairoli (capo area), Giuseppe Silvestri (coordinatore), Stefano Bombardieri (uff. tecnico), Alberto Fassi (tecnico automazione),

Gianmario Monaci (vendite interne), Stefano Scarpellini (vendite interne), Giancarlo Scarpellini (venditore esterno),Thomas Breda (venditore esterno), Valter Cornelli (magazzino)

Page 83: Bergamo Economia 20

83

un mercato molto competitivo come quello bergamasco."Come direbbe il presidente Giuseppe Sarvia, rispettia-mo e valorizziamo la tradizione aziendale. Così come ac-cade per tutte le altre sedi, anche questa è presente sututto il comparto della distribuzione elettrica. In partico-lare ci rivolgiamo agli installatori, alle grandi industrie,ai quadristi e agli specialisti dell'illuminotecnica. Graziealla preparazione del nostro personale, affiancata dallacapillare presenza sul territorio a cui facevamo riferi-mento, riusciamo ad abbracciare tutte le tipologie delmercato. Siamo strutturati facendo principalmente riferi-mento a cinque aree distinte, che vantano altrettantespecializzazioni: automazione, sicurezza, domotica, foto-voltaico e illuminotecnica".

Entrando nel dettaglio, perché è così importante di-stinguere nettamente le diverse competenze?"L'esperienza trentennale della company c'insegna che bi-sogna dare dei punti di riferimento alla clientela. In questosenso la "divisione automazione" segue la committenza delsettore industriale e civile, disponendo di una vasta gammadi prodotti delle migliori case. La "divisione sicurezza" ga-rantisce, invece, un supporto tecnico-commerciale nei set-tori dell'antincendio, dell'antifurto e del video controllo. La"divisione illuminotecnica" è in grado di soddisfare ogni ti-po d'esigenza a livello di progettazione, calcolo ed esteticadi tutti gli ambienti, siano essi esterni che interni. L'ultimanata, la "divisione domotica", si rivolge al mercato del civi-le-terziario con un'offerta di prodotti innovativi nell'auto-mazione domestica. Infine, grazie al costante aggiorna-mento del nostro personale, siamo attenti anche al settoredelle energie rinnovabili, con una divisione apposita che sidedica al comparto del fotovoltaico".

Per quanto riguarda i tempi di consegna?"Sono immediati, nell'ordine delle ventiquattro ore. E' unaltro elemento distintivo che va incontro alle esigenze deinostri clienti, che spesso hanno bisogno della merce connotevole celerità. Vorrei aggiungere che la filiale è quasiautonoma per quanto riguarda l'evasione dei suoi ordini.Quando ci sono richieste di grandissime quantità di merce,è fondamentale il supporto del grande magazzino centraledi Fossano, che riesce a garantire il rispetto della consegnanei tempi prestabiliti. In altre parole, anche se il prezzo ri-mane uno degli elementi più importanti per il settore com-merciale a cui l'azienda fa riferimento, il servizio è comun-que un valore aggiunto molto apprezzato dal cliente”.

Conoscendo la mentalità di Bi Esse, starete già pen-sando al futuro."Parlando della struttura di Bergamo - conclude il presi-dente Giuseppe Sarvia - l'idea è di non lasciarla sola. Aquesto proposito, abbiamo in cantiere di aprire non soloaltri punti vendita locali più piccoli, ma anche di espan-derci verso Milano, probabilmente verso la metà del 2010”.

"Siamo strutturati in cinque aree distinte, che vantano altrettante

specializzazioni: automazione, sicurezza, domotica, fotovoltaico

e illuminotecnica"

Page 84: Bergamo Economia 20

84

Moda&LavoroFoto di Giorgio Chiesa

Il workwearsbarca a Bergamo

Al primo piano dell'attuale show-room di Bongiorno Antinfortunistica a Curno, è stato inaugurato un open space con i migliori marchi nazionali ed internazionali di settore

L'idea è stata osannata dai mass-media nelcorso della 75esima edizione di "Pitti Uo-mo", a Firenze, lo scorso febbraio. In real-tà, il vero fulcro del "workwear" è propriola nostra città: Bergamo. Già perché, men-

tre Oliviero Toscani - in collaborazione con Olivier Sail-lard (curatore del Musée Des Arts Decoratifs-Paris) -

Marina Bongiorno: "Volevamo offrire alla nostra clientela un punto di riferimentoinnovativo a Bergamo sdoganando l'abbiglia-mento da lavoro, purtroppo associato spessoall'idea di non essere adatto al tempo libero"

Page 85: Bergamo Economia 20

ha pensato d'allestire un'esposizione settoriale alla StazioneLeopolda di Firenze, Bongiorno Antinfortunistica era già datempo al lavoro per realizzare un open space ad hoc nell'at-tuale show-room del gruppo a Curno. Merito di Marina Bon-giorno e Massimo Nava, da tempo protagonisti in questomondo e spesso fucina d'idee che precorrono i tempi. Del restochi frequenta i negozi specializzati di settore, sa già quantol'abbigliamento da lavoro, tradizionalmente di grande qualità esicurezza, sia oggi sempre più curato nel design, nell'esteticae nei colori. Capi sempre più "fashion", adatti anche nel tempolibero o in qualsiasi momento della giornata, per tutti quelliche non sono obbligati alla giacca e alla cravatta. La differen-za straordinaria tra l'abbigliamento da lavoro e quello di moda,sta pressoché nel prezzo. Un capo con la stessa funzione e lestesse qualità strutturali, costa mediamente la metà. I motivi?Sono da ricercarsi principalmente nelle due filie-re distributive, da un lato le boutique e i negozidi moda, dall'altro i centri specializzati e settoriali.

L'IDEA - Proprio da questa premessa è nata l'ideadi realizzare - nel piano superiore all'attualeshow-room di Curno - una grande esposizione incui affiancare i migliori marchi nazionali ed inter-nazionali di settore, al classico workwear presen-te già nel centro Bongiorno Antinfortunistica. Tan-ti colorati stand affiancati l'uno all'altro, in cui po-ter comodamente osservare felpe, magliette, pan-taloni, giubbotti e scarpe adatte a qualsiasi esi-genza. Una novità assoluta in Italia, che seguel'onda americana divenuta col tempo un must inEuropa. Del resto, non vi siete mai chiesti perchéd'inverno tutti i giovani - ma non solo - utilizzanovari scarponcini della Timberland? Una modaamericana, radicatasi anche nel nostro paese e

nella nostra città. Ma tutto ha inizio alla fine degli anni '60,quando i muratori a stelle e strisce - per questioni di sicurezza -iniziarono ad utilizzare queste particolari e resistenti scarpe, piùadatte in ambienti estremi come un cantiere edile. Una tenden-za che, con lo scorrere degli anni, è divenuta imprescindibile an-che nel tempo libero. Un po' come il blue jeans, prima tessuto(denim) da lavoro d'origini genovesi e poi protagonista delle fir-me internazionali della moda. "Volevamo offrire alla nostra clien-tela quel quid in più - afferma la titolare, Marina Bongiorno -, maanche dare un punto di riferimento innovativo a Bergamo, pertutte quelle persone molto attente alle tendenze della moda. Vo-gliamo sdoganare l'abbigliamento da lavoro, purtroppo associa-to spesso all'idea d'essere troppo settoriale e non utilizzabile neltempo libero. Così, da un anno a questa parte, ci siamo concen-trati nel realizzare uno show-room dedicato alle grandi firme. Un

85

Tante le firme prestigiose come Robe di Kappa e Kappa 4work, Timberland eTimberland PRO Series, Lotto e Lotto Works, Scott Health & Safety,

Utility by Diadora, Gri Sport Footwear e Light Step by Gri Sport, U Power e CAT

Page 86: Bergamo Economia 20

luogo in cui poter trovare capi d'alta qualità e realizzati se-condo dettami stilistici innovativi, che possono essere indos-sati in ogni circostanza quotidiana". Un sogno da poco dive-nuto realtà, che s'affianca al già rinomato show-room specia-lizzato ed unico in Italia, con tutte le caratteristiche e i van-taggi delle più moderne realtà commerciali "cash and carry".

MARCHI INTERNAZIONALI - E se al piano terra sono espostii capi d'abbigliamento e gli oggetti adatti per ogni ambiente la-vorativo (come dispositivi di protezione, tute, elmetti, maschereda saldatura, grembiuli e guanti), al primo piano ci sono - ap-punto - tutte quelle marche italiane e non solo, che realizzanocapi di grande qualità utilizzabili anche nel tempo libero. Per i"fashion victim", ma anche per chi non disdegna seguire lenuove tendenze con un tocco d'originalità. Ma il vero valoreaggiunto è la disposizione degli stands: gli spazi, infatti, sonosuddivisi per firme. Le stesse, però, divise a loro vol-ta fra linee da "lavoro" e quelle più da "tempo libe-ro". Parliamo di Robe di Kappa e Kappa 4work,Timberland e Timberland PRO Series, Lotto eLotto Works, Scott Health & Safety, Utility byDiadora, Gri Sport Footwear e Light Step by GriSport, U Power e CAT. Insomma, un'offerta polie-drica capace di conquistarsi una bella fetta di mer-cato. Un modo, in un periodo di recessione econo-mica e congiunturale, per proporre qualcosa di nuo-vo ed innovativo, con un occhio - com'è giusto chesia - anche al prezzo. "L'esperienza maturata in que-sti anni nel mondo dell'abbigliamento da lavoro, ciha permesso di conoscere nel dettaglio i gusti e lamentalità degli imprenditori. Ovviamente ci rivolgia-mo anche a loro, ovvero a tutti quelli che vogliono sen-tirsi a proprio agio sia in azienda o in cantiere sia a ca-sa e nel tempo libero, senza perdere di vista lo stile".

MOTOMONDIALE - Ma le novità non sono finite, fra tremesi - anche se già una parte dello show-room è adibitacon l'esposizione di accessori ufficiali del Motomondiale- saranno in vendita polo, magliette e giubbini dei variteam partecipanti alla MotoGp, creati in esclusiva dall'a-zienda Bongiorno. Un legame, quello con le due ruote, giàfortemente radicato grazie soprattutto alla sponsorizza-zione - nel passato Motomondiale - di Andrea Dovizio-so, all'epoca protagonista in categoria 250cc con lo ScotRacing Team. "Anche qui - prosegue Marina Bongiorno -abbiamo voluto aggiungere una linea innovativa, non pre-sente sul mercato e che finora molti tifosi hanno, inva-no, ricercato in Italia. Ora tutti i fan della MotoGp e delmotomondiale in generale, possono trovare da noi qual-siasi prodotto. Un'ottima idea regalo, oltre che un valo-re aggiunto non indifferente per gli amanti del genere".

86

Ma le novità non sono finite, fra tre mesi saranno in vendita polo, magliette e giubbini dei vari team partecipanti al Motomondiale 2009,

creati in esclusiva dall'azienda Bongiorno

Page 87: Bergamo Economia 20

Via Enrico Fermi, 10 - Curno - Tel. 035 462504

Alle porte di Bergamo, ispirato ai più famosi locali di Londra e Parigi, in stile minimalista, con griglia a vista.

Un ambiente caldo e riservato, la cucina ricercata fanno di Steak un locale esclusivo

La tagliata più buona del mondo

Page 88: Bergamo Economia 20

88

SSeettttaannttaacciinnqquuee aannnniiddii ddoollccii mmeezzzzeelluunnee

Viaggio nel tempoArticolo di Giorgio Chiesa

NNeell 11997700 vviieennee aaccqquuiissiittoo ll''aallbbeerrggoo lliimmiittrrooffoo,, ppeerrmmeetttteennddoo aallllaa ssttrruuttttuurraa ddii aammpplliiaarree llaa ssuuaa ggaammmmaa ddii pprrooddoottttii ee sseerrvviizziiNNeeii ttrreenntt’’aannnnii ssuucccceessssiivvii llaa ppoolliieeddrriiccaa ooffffeerrttaa

ssii rriinnnnoovvaa,, sseennzzaa vvaarriiaarree ttrraaddiizziioonnee ee ssttiillee:: oorraa ddiissppoonnee ddii uunn aallbbeerrggoo ccoonn rriissttoorraannttee,, ppaassttiicccceerriiaa

ee ssaallaa ccoonnggrreessssii ppeerr iinnccoonnttrrii bbuussiinneessss

Page 89: Bergamo Economia 20

89

Se si pensa al "Bigio", quello che affiora alla men-te è un dolce ricordo. E' una forma a tre quarti diluna, è la silhouette del biscotto tipico bergama-sco che ha fatto la storia di tutta la provincia, al-meno degli ultimi settantacinque anni. E' partita,

infatti, nel lontano 1934 la tradizione dell'antico locale diSan Pellegrino, più precisamente dalla prima pasticceria diLuigi Milesi - detto appunto Bigio - situata originaria-mente in Piazza Marconi. Come ogni favola che si rispetti, apochissimi mesi dall'apertura alcune delle sue creazioni dol-ciarie iniziarono a stimolare la curiosità di molti, illuminati

Terzo appuntamento con le attività commerciali

ed i negozi che hanno segnato la storia economica di Bergamo

e provincia. Vi presentiamo "Bigio", la pasticceria che ha fermato il tempo

a San Pellegrino dal 1934 ad oggi

La strutturaai giorni nostri

Page 90: Bergamo Economia 20

dal genio e dalla spensieratezza di una (ancora) floridacultura bergamasca. Le principali attrattive erano quelleche stuzzicavano i "viziosi dello zucchero", parliamo dellatorta "Tre gusti" - dolce locale ormai quasi scomparso, fat-to con tre tipi di pasta: sfoglia, frolla e margherita -, della"Polenta e osei" - che non ha bisogno di alcuna presentazio-ne - e, dulcis in fundo, degli speciali "biscotti San Pellegrino".

1960 - Passato il difficile periodo legato alle due GuerreMondiali, la pasticceria, divenuta già un'istituzione - non so-lo a San Pellegrino - si trasferisce in Via Papa Giovanni, di-venendo punto di ritrovo per tutta la Valle Brembana. I bi-scotti del Bigio diventano celeberrimi anche fuori dalla pro-vincia, tenendo alto l'onore della città di Bergamo su tutto ilterritorio regionale. La fama si espande anche oltre la Lom-bardia, richiamando a San Pellegrino villeggianti, turisti dipassaggio o semplici curiosi non solo per gustare la famosaacqua minerale. Con lo scorrere del tempo, però, "Bigio" di-viene famoso non solo per le sue prelibate dolcezze, ma perun'altra singolare particolarità e attrattiva: le marionette.

1965 - Infatti, sono gli anni in cui la collezione dei "Gioppi-ni" di Luigi Milesi inizia a prendere la forma dell'ecceziona-lità. L'esposizione interna ai suoi locali è una vera e propriapietra miliare, ammirabile tutt'oggi nelle pareti della mo-

90

Il Bigio nel corso di una trasmissione RAI

Il Bigio con Felice Gimondi

Page 91: Bergamo Economia 20

La Caffetteria di Locatelli Tarcisio, Bergamo Via Pietro RuggeroLa Drogheria di Italo Amedeo, Bergamo Via Locatelli n° 24

Macelleria Santini, Bergamo Via Crescenzi n° 16Alimentari Cantoni Maurizio, Bergamo Via Masone n° 2

Panificio Artigianale F. Gamba, Bergamo Via Don Bosco n° 25Panificio Leidi Leidi, Villa D' Almè Via Roma

Panificio Angelo Oreni, Bergamo Via Coridoni n° 63Bar Haway, Bergamo Via Torquato Tasso

''Silvio'' i Bonacina, Bergamo Via G. D' Alzano n° 2Forno Fassi, Bergamo Via S. Tommaso n° 100

Tre Soldi Amalia Latteria, Bergamo Via Gomito n° 7Agripromo Bergamo, Via Borgo Palazzo n° 128

Migliorini Giovanni Carona, Via Angelo Bianchi n° 25Premiata Salumeria Boffelli Pietro, San Giovanni Bianco Via Ceresa n° 2

Società Alim. Di Renzo e Antonella Cortesi, S. Giovanni Bianco V. Borselli n° 8Alimentari Arioli Silvano, Piazzatorre Via XX settembre

Alimentari Il Fornaio Arioli Gino, Piazzatorre (BG) Via Centro n° 17Battinelli Maria Carmela, Milano Via Meravigli n° 14

Alimentari boffelli Gianni, Piazza Brambana via locatelli n° 12Monaci Walter, P.azza Vittorio Emanuele n° 4 Branzi (BG)

Gardi Bono, Olmo al Brembo Via donizetti n° 1Center Bar, Via E. Fermi n° 56 Curno

Pane&Co, Via Garibaldi n° 4 BergamoFresco mio, Piazza Italia n° 6 24019 Zogno

Supermercato Fresco mio Ghisalberti italo e figli s.n.c., V. Roma n° 75 SedrinaMazzoleni Carlo, Via Statuto n° 16 Bergamo

Sapori di pane, Via Martiri della liberta 83/a Petosino Sorisole (BG)Tre Soldi Alberto srl, Via Colleoni n° 13 Bergamo

Panificio Rota Giacomo, Via Della Libertà n° 12 Almenno S Salvatore (BG)

91

Il Bigio al campo sportivo di San Pellegrino Terme prima del match Inter - Atalanta nel 1949

derna pasticceria. Intagliati nel legno verso fine '800 daautori ignoti, le maschere segnano un solco indelebile neltempo. Lo spettacolo della vita - passateci il termine -viene mostrato annualmente nella limitrofa piazzetta delBigio. La messa in scena del teatrino bergamasco, entra-to ai giorni nostri nell'immaginario collettivo, inizia pro-prio in quel periodo ripercorrendo le famose commedie lo-cali, ricavate a loro volta dai vecchi e tradizionali canovacci.

1970 - Così arriviamo, appena cinque anni dopo, al primo ve-ro momento di crisi della pasticceria di San Pellegrino. Allascomparsa del fondatore - passato alla storia della nostraprovincia - la difficile eredità viene coraggiosamente affida-ta al figlio Giuseppe - detto Bepi - e alla sua famiglia. Si de-cide di reagire e rinnovare, aggiungendo alcuni fondamenta-li tasselli all'offerta tradizionale del classico Bigio. Viene in-fatti acquisito l'albergo limitrofo, permettendo alla strutturadi ampliare la sua gamma di prodotti e servizi. Il complessoè dotato di uno splendido giardino e di una sala ristoranted'inizio '900, senza dimenticare le diverse atmosfere propo-ste dalle camere, dalla moderna e funzionale a quella dal sa-pore retrò, che incarna ancora il fascino dell'alba turisti-ca della Valle. Non passa inosservata anche la grande sa-la congressi, che manifesta l'attenzione della nuova ge-nerazione per i mutati tempi moderni: il business. Allastruttura viene - naturalmente - dato il nome "Bigio", in me-

moria di un uomo che con la sua nobiltà d'animo ha saputorappresentare l'intima essenza del carattere bergamasco.

2000 - Nascita di C’a Bigio. Nel corso del successivo tren-tennio la poliedrica struttura si rinnova, senza però tradire lacultura famigliare e il radicamento alla terra locale. Al con-trario, è proprio nella riproposizione di antichi valori e pro-dotti tipici che le inedite idee e i nuovi servizi riescono a tro-vare lo spazio che meritano. L'albergo, il ristorante, la pa-sticceria e la caffetteria, propongono il giusto mix fra tradi-zione e innovazione, grazie soprattutto alla vitalità e allasensibilità di Roberta, Francesca e Luigi, la nuova genera-zione della famiglia Milesi.

I biscotti del Bigio ai piedi del Casinò di San Pellegrino Terme

Page 92: Bergamo Economia 20

92

Lusso&InvestimentiArticolo di Giorgio Chiesa Coppia di candelieri a cinque fiamme

smontabili, con base a capitello e bordatura sul moccolo

Disegni floreali a sbalzo in argento antico LLoonnddrraa,, aannnnoo 11889944

"I grandi pezzi sono quelli che hanno un valore artigianale molto alto, che non riescono ad essereimitati dalle moderne tecnologie”

Page 93: Bergamo Economia 20

93

La storica gioielleria Curnis di Bergamo, da cent'anni protagonista dell'eleganza e della raffinatezza di oggetti in metallo prezioso, rinverdisce i fasti di una delle più nobili leghe

Una tradizione rinnovata di generazionein generazione. Antichi valori che lamodernità non è riuscita a cancellare,neanche sotto la pressione di una crisicongiunturale di cui solo ora - forse -

inizia a vedersi la fine. Anzi, è proprio dalla negati-va condizione congiunturale che dobbiamo trarre ilpiù grande insegnamento di Cesare Curnis, pro-prietario dell'omonima gioielleria in Via Zambonatea Bergamo. Una conoscenza che va dalla storia almercato, passando per la cultura e per la mistifica-zione di molti luoghi comuni, legati - in particolare- ad alcuni preziosi troppo spesso bistrattati dal

Cesare Curnis: "E' un materiale che dura per tutta la vita ed è anche un grande investimentoda tramandare di generazione in generazione"

L'argento vivodel tempo

Sette pezzi caffèin argento antico, con disegnifloreali a sbalzo sul bordoBBiirrmmiinngghhaamm,, aannnnoo 11993300

Page 94: Bergamo Economia 20

94

senso comune. Parliamo dell'argento,materiale dall'elevato valore intrinsecoe dall'altrettanta alta caratura classici-sta e qualitativa. "Queste opere d'arte -afferma Curnis - sono poco consideratedalla linea estetica moderna. Noi, inquesto senso, andiamo in controtenden-za, coltivando una passione che ci è sta-ta tramandata da generazioni lontanenel tempo, più precisamente da mio bi-snonno che iniziò a collezionare questemaestrie artigiane per gusto personale".

LUOGHI COMUNI - Iniziamo, dunque,il nostro viaggio sfatando alcune diceriemolto diffuse tra chi, proprio l'argento,avrebbe il desiderio di possederlo in ca-sa. "Molto spesso le persone vedonoquesto incredibile materiale come una

sovrastruttura inutile, difficilmente col-locabile nella propria abitazione. Anchechi, da subito, ne rimane affascinato ècostretto a scontrarsi con una serie dicattive informazioni: come la nomea di"materiale difficile da pulire", o - peggioancora - dell'"oggetto che si rovina allasvelta". Niente di più sbagliato, inquanto stiamo parlando di oggetti rea-lizzati con cura e con massima purezzadel metallo, fra l'altro con un elevatoinvestimento nel tempo. Basti pensareche - grazie alle sue proprietà antibat-teriche - le brocche d'acqua delle anti-che corti ottocentesche venivano realiz-zate appositamente in argento, sia perevidenziare la ricchezza sia il benessere".

QUALITA' - Il percorso della conoscen-

za antica ci fa capire, ancora una volta,come la maggior parte delle qualità le-gate all'argento siano passate neglianni, in secondo piano. Forse è stata lavolontà di premiare l'industria del con-sumo che ci ha reso ciechi e - in alcunicasi - anche più poveri. "L'argento -continua Cesare Curnis - può esseretranquillamente pulito, esattamentecome tutti gli altri suppellettili casalin-ghi. Dura per tutta la vita, il suo valorenon cala e - inoltre - è un grande siste-ma d'investimento per tramandare digenerazione in generazione la ricchez-za e la cultura di una famiglia. Gli ac-cessori costruiti con questo materialenon si rompono, mantengono nel tem-po una luce splendida e - dote che nonguasta - hanno una classe inimitabile.

Porta gioie con spigoli e cassetto estraibileBordatura floreale e personaggi al centro,

a sbalzo in argento antico LLoonnddrraa,, aannnnoo 11990011

Page 95: Bergamo Economia 20

95

E' chiaro, ci si deve innamorare. Comeper tutti gli altri oggetti di valore, an-che l'argento dev'essere curato, nontrascurato e - soprattutto - valorizzato".

TRADIZIONE - A questo punto non èsolo una ragione di mercato. Anche setutti sono a conoscenza del suo valoreintrinseco, ciò che emerge per l'argen-to sono altre questioni, maggiormentelegate al cuore e alle scelte personali."Bisogna sapere cosa possedere. Amaggior ragione sono dell'idea che lachincaglieria non debba essere acqui-stata, così come non amo in particolarmodo la gioielleria legata all'argento.I grandi pezzi sono quelli che hanno unvalore artigianale molto alto, quelliche - con varie lavorazioni di duecentoanni ed oltre - non riescono ad essereimitati dalle moderne macchine a con-trollo numerico. Un tempo mio nonnofaceva "punzare" questi oggetti con ilnome "Curnis", proprio per garantirnela qualità. Oggi, questo ruolo, è statoereditato dai grandissimi artigiani aiquali noi ci rivolgiamo. Mi riferisco - inparticolare - ai laboratori veneti, mila-nesi e lecchesi. Sono loro a mantene-re il nome dell'artigianato italiano co-me punto di riferimento nel mondo.Non solo, gli oggetti di valore devono

essere amati anche dagli addetti ailavori, per questa ragione alcuni di-pendenti del mio negozio vantano ol-tre trent'anni d'esperienza nel settore".

MERCATO - Spirito a "lungo termine",pazienza e tranquillità. Sono questi iclassici valori che da anni contraddistin-guono la "Gioielleria Curnis". Un mixvincente che riesce ad unire cultura fa-migliare e investimenti nel tempo, tuttosotto stretto controllo di esperti del set-tore che lavorano con passione. "Un re-galo nella lista nozze, un arredo di clas-se, un oggetto d'antiquariato sempre at-tuale. In questo campo l'Italia non è se-conda a nessuno, anche grazie all'atten-zione e al rispetto di standard assolutidi qualità. Mi riferisco alla sigla "925"(garanzia di un'altissima percentuale dimateriale prezioso contenuta in un de-terminato oggetto, n.d.r.), che noi usia-mo come punto di riferimento e di pre-stigio. In altre parole ci vuole coraggioe volontà di credere nel bello, facendoleva sulla forza creativa dei nostrigrandi maestri artigiani. Non voglia-mo scendere ai compromessi dellemanodopere straniere, a prezzi strac-ciati. Al contrario dobbiamo tornaread investire nel tempo, in una culturache dura tutta la vita e anche oltre".

"Un regalo nella lista nozze,

un arredo di classe,un oggetto d'antiqua-

riato sempre attualeIn questo campo

l'Italia non è secondaa nessuno, grazie

anche all'attenzione e alla manualità

degli artigiani nel realizzare vere

e proprie opere d'arte"

Scatola rettangolare con disegni floreali a sbalzo sul bordo Personaggi sul coperchio in argento antico GGeerrmmaanniiaa,, ffiinnee ‘‘880000

Page 96: Bergamo Economia 20

96

WellnessArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Laura Pietra

L’esclusivitàdel benessereNel cuore di Bergamo ecco "Punto Linea", il nuovo ed innovativo beauty center in grado di coniugare fitness, relax e dimagrimento. Studiato e progettato per la cura totale di uomini e donne in ambienti riservati, con programmi e oraripersonalizzati. Roberta Maffioletti: "Ci occu-piamo della persona nella sua totalità, dal primo consulto fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati e a prezzi accessibili"

E'arrivata a Bergamo una nuova concezio-ne di bellezza e benessere. Un metodoparticolare, composto da un insieme diprofessionalità che valorizzano l'acco-glienza e l'intimità, prima delle - ormai

classiche - fatiche fisiche. Non parliamo dell'ennesi-ma palestra in cui "farsi" i muscoli, né tantomeno in-tendiamo un percorso di dimagrimento costituito daore e ore di noioso tapis roulant. Quello che ci propo-ne il nuovo centro benessere "Punto Linea" di Via XXSettembre - inaugurato lo scorso sabato 18 aprile -non sono utopie, nè tantomeno false speranze. Al con-trario, quindi, è l'esperienza professionale maturatadalla responsabile Roberta Maffioletti a fare la dif-ferenza. Proprio lei ha avuto il coraggio di osare, pro-ponendo una nuova tipologia di "wellness", in grado di

DA DESTRA Paola e Roberta Maffioletti, insieme a Lorena e Tiziana

Page 97: Bergamo Economia 20

97

coniugare fitness, beauty e relax center e dimagrimento. "Non siamoun semplice centro estetico - afferma -. Ci occupiamo della personanella sua totalità, dal primo consulto fino al raggiungimento degliobiettivi prefissati. L'ambiente accogliente - quasi a misura d'uomo odonna - nasce da un mio personale progetto, studiato e perfezionatograzie all'esperienza maturata in oltre dieci anni di lavoro nel settore erealizzato grazie al sapiente intuito dell’Architetto Laura Elli. La novitàprincipale risiede nella cura "completa" dei nostri clienti, una filosofiasecondo la quale ho deciso di formulare l'offerta di trattamenti e pro-grammi in modo da poter assistere al meglio le persone che si rivol-gono a noi, peraltro ad un prezzo veramente alla portata di tutti".

STAFF - Un'accoglienza molto ricercata, così da poter garantire l'inti-mità, ma anche - e soprattutto - la professionalità. Roberta, Paola, Ti-ziana e Lorena sono le quattro donne, ognuna specializzata in una par-ticolare area di competenza, che vanno a comporre la poliedrica offer-

ta, che tocca tutte le principali materie del benessere. "Nel seleziona-re le mie collaboratrici - continua Roberta Maffioletti - ho deciso di cir-condarmi delle donne, con cui ho lavorato efficacemente per anni. Nonè stata una decisione solidale o basata squisitamente sul curriculum,bensì una scelta con risvolti psicologici. Una parte della nostra clien-tela sarà, infatti, composta da uomini e ritengo che proprio a loro deb-ba essere rivolta una particolare attenzione. Devono potersi basare suuno sguardo critico, su un osservatore di fiducia che possa condurli,passo dopo passo, nella giusta direzione. In tal senso la donna, da sem-pre molto più severa con il proprio corpo, è più abituata a notare anchele piccole imperfezioni e, quindi, più allenata alla cura di se stessa".

PROFESSIONALITA' - Un percorso tecnico altamente qualificato,quindi, che non trascuri alcun particolare dei trattamenti proposti, dalconsulto medico iniziale fino all'approccio con specifiche macchine edattrezzature d'allenamento. "Per garantire un'assistenza adeguata ed

Page 98: Bergamo Economia 20

98

attenta ad ogni dettaglio che curi il benessere delle persone, abbiamosuddiviso i nostri ruoli in modo molto scrupoloso, confrontandociquotidianamente sui progressi ottenuti e sulle varie necessità deinostri clienti. Lorena è la nostra estetista, specializzata non solonella cura della bellezza, ma anche nell'utilizzo di uno specialemacchinario in grado di curare l'adipe esteso e/o localizzato, gliinestetismi epidermici e quelli causati dalla cellulite. Ritengo sia lapersona giusta, una vera professionista del dimagrimento, dellosnellimento mirato, in grado d'interagire e collaborare anche con lesale motorie, in modo da svolgere un lavoro parallelo e specifico suogni cliente. Tiziana, invece, è la nostra masso fisioterapista, ri-flessologa e naturopata, altamente specializzata in svariate tecni-che di massaggio, estetico, curativo, riabilitativo, ayurvedico e"stone". E' una donna dalla grande esperienza e competenza, atte-stata dalle sue numerose qualifiche. Mia sorella Paola mi affian-ca nell'impostazione del lavoro di sala e nell'assistenza ai clienti, ga-rantendo in ogni momento la corretta esecuzione dei programmi per-sonali assegnati, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi attesi".

SPECIALIZZAZIONI - Altro tassello fondamentale e imprescindibi-le per la cura della persona è da ricercarsi nell'attenzione per l'ali-mentazione, anche con particolare riferimento alle problematiche con-nesse alle più diffuse intolleranze. Tale aspetto viene curato dal dot-tor Raffaele Paganoni, medico dietologo, endocrinologo e oncolo-go, che partecipa alla stesura dei programmi personalizzati assegnatiai clienti. "Grazie al consulto di uno specialista in materia - continuaRoberta Maffioletti - possiamo valutare in modo accurato le più di-verse esigenze. Non solo, quindi, problemi legati al dimagrimento, maanche attenzione alle necessità di persone che, semplicemente, desi-derano sentirsi più in forma. Con il prezioso ausilio del Dottor Paga-noni saremo inoltre in grado di fornire a richiesta del cliente un servi-zio di prelievo e trasporto ad un laboratorio specializzato per indivi-duare in tempi ristretti l'esistenza di eventuali intolleranze alimentari".

TECNOLOGIA - Il nuovo centro benessere propone altre particolariesclusive. Parliamo - in particolare - dei nuovi lettini ortostatici, pro-gettati per il dimagrimento, lo snellimento mirato, il rassodamento edil modellamento. Ma anche della "Kinesis", una macchina a corpo li-bero che offre la possibilità di effettuare oltre 300 esercizi e program-

mi d'allenamento. Con questo macchinario i movimenti sono orientatisulla forza e l'equilibrio, organizzati per gruppi muscolari, raggiungendolivelli di difficoltà e moduli differenti di allenamento. "Questa nuova me-raviglia della Technogym nasce dal pilates con lo scopo di rassodare esnellire ogni singolo muscolo. E' una macchina in grado di coinvolgereda un punto di vista fisico e psicologico, proprio perché riesce a fare la-vorare la persona sulla padronanza del proprio corpo. Anche in questocaso, il valore aggiunto che riusciamo ad offrire consiste nella continuaassistenza prestata al cliente durante l'allenamento. E' una filosofiache si fonda dunque su di un rapporto di fiducia e collaborazione".

AMBIENTE - Il giusto mix tra modernità e calore umano scaturiscedalla cura attenta ad ogni dettaglio. Parte dell'illuminazione, sempresoffusa e delicata, è stata curata dall'artista Pasquale Chierchia -Paky -, che ha eseguito anche altre interessanti realizzazioni in alcuniimportanti negozi della nostra città e milanesi. "Ho ritenuto essenzia-le creare un ambiente che permetta ai nostri clienti di sentirsi imme-diatamente a proprio agio, proponendo loro soluzioni e spazi innova-tivi, ma nel contempo familiari e rispettando una rigorosa suddivisio-ne tra la zona maschile e quella femminile. Il centro si compone, in-fatti, di due aree principali destinate all'attività motoria e da una se-rie di cabine riservate ai numerosi trattamenti estetici e wellness".

CLIENTELA - Il sapore conviviale ed estremamente professionaletraspare fin dal primo consulto gratuito. In questo senso, le porte delnuovo centro PUNTO LINEA si sono aperte con interessantissime pro-mozioni riservate senza distinzioni a donne e uomini, quest'ultimi sem-pre più interessati alla cura ed al benessere del proprio corpo maspesso con poco tempo a disposizione per farlo. Nel centro, infatti, iclienti potranno svolgere programmi personalizzati stabilendone lorostessi orari e durata, partendo da un minimo di 30 minuti. "Nel centro- conclude Roberta Maffioletti - ho deciso di prevedere due ingressi di-stinti, oltre a quello principale. Uno riservato all'uomo ed uno per ladonna, in modo da consentire ai nostri clienti la massima riservatezzae la possibilità di allenarsi e rilassarsi in totale tranquillità. Un'oasidunque che, nel cuore della nostra città, riesca a fornire una concretapossibilità di ritrovare il giusto equilibrio fisico e psichico. Una "sarto-ria"del wellness in grado di realizzare programmi "su misura", semprecon la massima attenzione e rispetto dell'intimità dei nostri clienti".

Page 99: Bergamo Economia 20
Page 100: Bergamo Economia 20

100

Sport&SolidarietàArticolo di Giorgio Chiesa

Page 101: Bergamo Economia 20

101

Tennis Vip, nuovo anno al servizio della beneficenza

La manifestazione giunge alla sua 18esima edizioneGiovanni Licini, fondatore del torneo: “Dal 2003 al 2008,siamo riusciti a donare 425 mila euro, quest’anno puntiamoa quota 500 mila. Del resto non ho perso né la forzané la speranza di credere che si possa fareuna buona azione anche in tempi di crisi"

"Arrivi da ospite, torni da amico". E' questo loslogan che da quasi due decenni contraddi-stingue la storia di uno degli eventi più im-portanti della nostra città. Ci riferiamo al"Tennis Vip" - giunto alla sua 18esima

edizione - che ogni anno attira numerosi personaggi non solodel panorama imprenditoriale, ma anche di quello politico, mon-dano e sportivo, proponendosi come una delle kermesse berga-masche "per eccellenza". Non serve essere veri professionistidella racchetta, virtuosi della terra battuta, dell'erba o del ce-mento. Servono altre doti per eccellere, qualità messe al servi-zio della beneficenza. Ospitato, come di consueto, dal CentroSportivo Mongodi di Cividino - località Castelli Calepio -, il ver-nissage sportivo aprirà i battenti il 22 maggio, tagliando il na-stro di una quindici giorni solidale, che ogni anno riesce a farscontrare - sportivamente - alcuni tra i più generosi imprendito-ri bergamaschi. Proprio di questo parla Giovanni Licini - vice-presidente dell'Accademia del Tennis Bergamo, nonché

anima dell'evento - quando spiega le ragioni per le quali, non-ostante il momento di difficoltà generale dell'economia, ha de-ciso di credere, una volta di più, a questa speciale kermesse. "Lospirito che io e il mio staff mettiamo nell'organizzazione di que-sto evento è il più appassionato e disinteressato possibile. Il fi-ne ultimo che ci unisce è da ricercarsi in quelli che sono menofortunati. Proprio così, la sfortuna di tutte quelle persone chehanno gravi problemi di salute e non possono permettersi unacura particolare, la sfortuna di trovarsi senza posto di lavoro acausa di una cattiva condizione congiunturale. A questo propo-sito è da sei anni che il Tennis Vip raccoglie fondi da destinaread alcune associazioni di volontari presenti sul territorio. Dal2003 al 2008, siamo riusciti a donare 425 mila euro, e speriamodi arrivare a quota 500 mila con quest'anno. Potrebbe sembrareun'utopia, ma se ripenso allo sconforto che mi aveva preso soloa gennaio, quando la crisi iniziava ad avere delle ricadute realisull'economia, mi sembra già un grande risultato essere riusci-to ad avere l'appoggio di oltre 150 sponsor, a cui va un grazie

Page 102: Bergamo Economia 20

102

particolare. Forse è meglio chiamarli cari amici che, assieme anoi, credono nella validità e nella serietà di questo progetto".

Non si è mai perso d'animo. Mentalità da bergama-sco "doc"."Volevo farcela a tutti i costi, è un merito solidale che desi-dero condividere con tutte le persone che saranno aiutatedai fondi che raccoglieremo quest'anno. Naturalmente c'èanche una motivazione speciale. La carica più grande l'ho ri-cevuta da Monsignor Nicoli, un amico in difficoltà, che conla sua forza d'animo è riuscito a darmi grande conforto. So-lo grazie a lui sono riuscito a perseverare, ottenendo risul-tati insperati anche quest'anno. Inoltre, non potevo permet-termi di tradire la nostra trentennale storia, che ci lega aduna serie di ricordi splendidi, impossibili da dimenticare".

A chi saranno destinati i fondi che raccoglierete?"Come per il 2008, sosterremo l'Associazione Amici dell'Onco-logia della Valle Seriana e della Valle Cavallina, una libera or-

ganizzazione senza fini di lucro - fondata da imprenditori esemplici bergamaschi -, il cui scopo è promuovere e realiz-zare ogni tipo d'iniziativa in favore dei malati oncologici edelle loro famiglie. Inoltre, per il 2008 abbiamo supportatol'Anvolt, "Associazione Nazionale Volontari Lotta contro i Tu-mori" prettamente femminili. Parliamo di un'altra organizzazio-ne nata con l'intento di garantire visite di prevenzione tumora-le a tutte le donne, ovviamente gratuite in via San Lazzaro".

Quali sono i risultati che siete riusciti ad ottenere con lavostra raccolta benefica?"Grazie ai fondi raccolti nel 2008 e a quelli che raccoglieremoquest'anno, finanzieremo un progetto per l'acquisizione di unimmobile ad Alzano Lombardo per otto posti letto, al fine di da-re sussidio logistico ad ammalati - o ai loro famigliari - che so-no sottoposti a chemioterapia o radioterapia. Vorrei infine se-gnalare che, solo due anni fa, siamo riusciti ad acquistareun ecografo tridimensionale per fare diagnosi precoci ditumori, sempre per l'ospedale di Alzano. E' un traguardo

La consegna della raccoltafondi dello scorso torneo

"Vogliamo sostenere l'Associazione Amici dell'Oncologia della Valle Serianae della Valle Cavallina, una libera organizzazione fondata da imprenditori e semplici bergamaschi senza fini di lucro, che svolge le proprie attività grazie - unicamente - ai contributi e alle donazioni"

Page 103: Bergamo Economia 20

103

che ci piace ricordare, perché il presente si costituisce co-me la continuazione delle finalità solidali del torneo. Ilmacchinario, infatti, è utilizzato senza lucro. Infine abbia-mo acquistato tre auto che, grazie al supporto di autisti vo-lontari, trasportano i malati che non possono raggiungere l'o-spedale per seguire l'iter di chemioterapia o radioterapia".

Come è strutturato quest'anno il Tennis Vip?"Quest'anno ricorre il 18° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti (dop-pio maschile) e il 3° Torneo Giacinto Facchetti (singolare ma-schile) - che avranno come "main sponsor" il Credito Bergama-sco -. Come di consueto, inoltre, ci sarà anche il doppio misto so-stenuto da Mercedes Benz Lodauto. Le finali sono previste pergiovedì 11 giugno. Nello specifico, alle 18 si terrà l'ultimo matchdel singolare e subito dopo l'ultimo scontro nel doppio. Comechiosa finale, abbiamo pensato di scaricare le tensioni agonisti-che con un bel concerto, che partirà a sera inoltrata. Non ci sia-mo fatti mancare nulla, come di consueto abbiamo anche orga-nizzato la classica serata di gala prevista per il giorno successi-vo, che si terrà quest'anno al nuovo polo fieristico di Via Lunga".

E le novità dell'edizione 2009?"La struttura del villaggio ospitalità verrà cambiata e ampliata,coprendo la totalità dell'area in caso di pioggia. Del resto, inquesti ultimi anni è stata una compagna d'avventure costante.Inoltre ci sarà più organizzazione e un'attenzione molto partico-lare rivolta alla socialità, vogliamo che a lato del torneo e dellabeneficenza ci siano numerose occasioni per stringere nuoveamicizie. Per il resto possiamo dire che nulla è stato lasciato alcaso. Il palcoscenico di oltre trenta metri sul quale si terrà ilconcerto finale, è stato offerto da un "atleta" che ogni anno par-tecipa con entusiasmo alla manifestazione. Parlo del maes-tro Bagutti, che per l'occasione si occuperà anche della di-rezione artistica dello spettacolo. Sullo stesso teatro saràpoi in scena anche la musica dei Camaleonti. L'augurio ri-mane quello delle passate edizioni, cioè che sia un torneo pie-no di soddisfazioni sportive e di piacevoli serate in compagnia".

Per concludere, ricordiamo che - fra le tradizioni - c'èanche il Golden Vip, prestigioso trofeo assegnato a per-sonalità "meritevoli". Chi verrà premiato quest'anno?"Dal 2003 assegniamo questo riconoscimento a personalità eamici vicini al torneo, che si sono distinti nelle loro profes-sioni o attività. Scelta impegnativa, come è facile immagina-re, perché sono molti i personaggi meritevoli. In ogni caso,quest'anno gli insigniti saranno Ezio Chiesa - imprenditoreimpegnato nel settore gastronomico con l'azienda IBS - cheverrà affiancato dagli sportivi Cristiano Doni e Giacomo Ago-stini. Abbiamo anche istituito il "Golden Vip d'Onore" - legatoalla figura di Gianni Radici, grandissimo imprenditore berga-masco scomparso nel 2005 -, che sarà assegnato a RenatoPasini, recentemente arrivato secondo nella classifica finaledella specialità sprint di Coppa del Mondo di sci nordico".

"Quest'anno ricorre il 18° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti (doppio maschile)

e il 3° Torneo Giacinto Facchetti (singolare maschile) - che avranno

come "main sponsor"il Credito Bergamasco -. Come di consueto,

inoltre, ci sarà anche il doppio misto sostenuto da Mercedes Benz Lodauto

Le finali sono previste per giovedì 11 giugno"

I finalisti del doppio maschile della passata edizione: da sinistraCarmignani e Damiani con i vincitori Ferri e Boninsegna

Cristiano Doni, leader dell’Atalanta, premiato con il Golden Vip 2009

I campi del centro sportivo Mongodi di Cividino, sede del torneo

Page 104: Bergamo Economia 20

104

In vetrinaArticolo di Luca BilottaFoto di Giorgio Chiesa

Design:la linea è affusolatanel frontale e spigolosasul retro. Ai clienti di auto ibride, del resto, piace distinguersi e il look vagamente aerodinamico la trasforma in un mixfra coupé e monovolume

Non abbiamo scelto una locationcasuale per questo servizio di pro-va su strada. Volevamo stupirviproprio come la Honda ha stupitotutti gli appassionati di motori con

il nuovo modello Insight. Ecco perché, stravol-gendo quanto fatto normalmente nelle nostrerubriche automobilistiche, abbiamo voluto rea-lizzare il servizio fotografico in piazza Vecchiae di notte. Una novità del mercato automobili-stico internazionale, del resto, non poteva pas-sare inosservata. La nuova "ibrida per tutti" -come definita dalla Casa del Sol Levante - sipropone come un'auto innovativa e ambienta-

lista nell'anima, capace con la sua linea di ri-sultare fuori dai canoni stilistici e tecnologiciche movimentano attualmente il mercato. Iltutto, ovviamente, ad un prezzo davvero com-petitivo: grazie agli incentivi statali si parte dasoli 14.900,00 euro. Follia? No, Honda.

DESIGN - A guardarla da fuori non ha mezzemisure. La linea è affusolata nel frontale e spi-golosa sul retro. Ai clienti di auto ibride, delresto, piace distinguersi e il look vagamenteaerodinamico, un mix fra coupé e monovolumeproteso verso l'asfalto, costituisce una sceltascontata. Piatta e levigata, con superfici pulite

Page 105: Bergamo Economia 20

105

Ecologia:particolari

i simboli floreali che si accendono

sul cruscotto durante la marcia,

da uno a cinque Se si è virtuosi, ovverose si ha il piede destrovalido nella modulazio-

ne dell'acceleratore, il risparmio è massimo

e definite come ci si aspetta da un'auto pen-sata per consumare poco, solo nel frontale laInsight cede alla voglia di piacere e mette inmostra occhi tagliati con la spada laser, conuna bocca aperta pronta a mordere. Non perquesto mancano i tocchi glamour, vedi i fari al-la moda e alcuni vezzi, come le maniglie mini-mal nello stile e nell'ingombro, che rendono ilmodello allegro e non troppo serioso.

INTERNI - Aprendo la portiera si nota imme-diatamente un abitacolo che non lesina spazio.Sedili profilati con schienali alti e poggiatestaintegrato, volante a tre razze in posizione ver-

ticale, plancia satinata e cruscotto sportivo. Ilvero colpo d'occhio, però, arriva una volta gi-rata la chiave. Lo stupore è naturale, appenas'illumina la strumentazione logico-digitale: alcentro ci sono due display, uno per il tachime-tro, l'altro per il contachilometri (che cambiacolore - da blu a verde - in base ai consumi); alcentro il contagiri a barre, più in basso l'indi-catore del sistema ibrido, che permette di vi-sualizzare di fianco ai livelli di benzina e bat-teria, se si sta portando o sottraendo energiadalla batteria stessa. Quanto all'abitabilità ab-biamo ben cinque posti veri nei 439 centimetridi lunghezza massima della Insight. Con un

Nella scenografica piazza Vecchia di città Alta, la nuova Honda Insight si è svelata in tutto il suo splendore

L'auto ibrida per tutti, come la definisce la casa del Sol Levante,

è un concentrato di pura tecnologia al servizio della città in cui viviamo

Ambientalistanell'anima

Page 106: Bergamo Economia 20

106

portellone che si spalanca fino al paraurti, regalando alpossessore una flessibilità quasi da wagon. Infine il ba-gagliaio: ben 400 litri di volume utile per i bagagli, chepossono farsi in due, divisi tra 358 litri sopra il piano dicarico e i restanti 42 in un grande gavone nascosto. Se siviaggia in due si arriva a 584 litri disponibili e, se si sti-pa fino al tetto, la Insight arriva a offrire 1017 litri utili.

ECOLOGIA - Sulla plancia, a sinistra del volante, un tasto ver-de ECON solletica la coscienza verde della Insight, impostandole migliori condizioni per tenere a bada consumi ed emissioni,dalla riduzione di potenza a una lieve riduzione della coppia fi-no alla gestione del climatizzatore e di altri dispositivi perchésiano il meno possibile assetati di energia. Il rischio (positivo)è quello di farsi prendere la mano: la Insight, infatti, man ma-no che carica nelle batterie energia elettrica - riducendo così leemissioni -, mostra sul cruscotto una serie di "foglioline". Sim-boli floreali che si accendono durante la marcia, da uno a cin-que: in pratica una sorta di pagella ecologista. Se siete parti-colarmente bravi, cioè se avete il piede destro virtuoso nellamodulazione dell'acceleratore, ne farete accendere cinque, in-staurando una sorta di sfida con l'auto. Interessante, inoltre, ilcalcolo totale di quanto sia stata "ecologica" la Insight: per chivuole, infatti, basta toccare un tasto sul volante per capire ilreale risparmio ottenuto dall'acquisto in avanti. I risparmi veri,comunque, si ottengono in modalità ECON, con il cambio auto-matico posto nella posizione D. Se si sceglie la posizione S, ol-tre a cambiate meno ecologiche s'inibisce anche la funzionestart/stop che automaticamente spegne e riaccende il motoredurante le soste. Il massimo risparmio si ottiene con la mar-

Page 107: Bergamo Economia 20

107

Honda Insightcia a sola energia elettrica che, a batterie ben cariche, è possibile fi-no a 45 km/h. Tre gli allestimenti previsti: Elegance, Executive ed Exe-cutive Navi, il top di gamma ad un prezzo intorno ai ventimila euro. Mail fattore più interessante è quanto la Insight benefici degli incentivipromossi dal Governo: 3.500 euro a cui si possono sommare altri 1.500per chi abbia una vecchia Euro 0, 1 o 2 da rottamare. Il top, se si ag-giunge che tutto il sistema ibrido è garantito otto anni, batterie comprese.

IMA - Ibrida per tutti, dicevamo, con ridotto impatto ambientale nel-la costruzione (Honda dichiara le medesime emissioni di CO2 per laproduzione di una Insight e di una Civic monomotore) e costo poco su-periore a soluzioni tradizionali per diffondere il verbo ambientalista.Quanto al propulsore benzina 1300 da 88 CV, abbiamo il massimo del-la tecnologia con il sistema IMA (Integrated Motor Assist). Honda l'-ha implementato rispetto alla versione Civic, puntando a comprimerei costi e l'energia necessaria a produrla oltre al peso supplementare.La soluzione scelta è quella ibrida parallela, con il motore elettricoposto tra quello a scoppio e la trasmissione. E a dare vita al moto-re/generatore basta una sistema miniaturizzato appoggiato tra le ruo-te posteriori che nel peso di 38 chilogrammi contiene unità di con-trollo e batterie. Così si salva spazio e si tiene il peso totale in bas-so. Il cambio è a variazione continua CVT, in pratica automatico, conla possibilità di scegliere manualmente sette marce con la leva, op-pure tramite due alette sul volante stile auto da Formula Uno. A fron-te di un peso in linea con le sorelle non ibride, i due motori sono suf-ficienti a spingere la Insight fino a 186 km/h, dopo aver raggiunto i100 km/h in 12,5 secondi partendo da ferma. Interessanti i consumi,dichiarati: 4,6 l/100 km nel ciclo urbano e 4,4 nel ciclo combinato. Dabuona giapponese, anche in termini di sicurezza non ci si fa mancarenulla. Dagli airbag all'Abs: tutto questo, ovviamente, è Honda Insight.

Honda Radaelli24125 Bergamo (BG)

75, VIA VITTORE GHISLANDITel.: 035 355736

24047 Treviglio (BG)5, LARGO I MAGGIO

Tel.: 0363 48066

Interni:lo stupore è naturale

appena s'illumina la strumentazionelogico-digitale: al centro ci sono

due display, uno per il tachimetro,l'altro per il contachilometri

(che cambia colore - da blu a verde- in base ai consumi); al centro

il contagiri a barre, più in basso l'indicatore del sistema ibrido

Page 108: Bergamo Economia 20

108

L'evoluzione Bmw torna sotto il segnodella roadster con la nuova Z4 2009.Combinando una posizione di guidamolto più arretrata ed un design piùclassico rispetto al modello preceden-

te, si presenta con una novità inconfondibile: l'-hardtop a scomparsa automatica. Un'innovazioneche permette alla Bavarese a cielo aperto di gode-re dello stesso fascino, aumentando però il proprioappeal verso gli "scettici" delle cabriolet. Proprioquelli che non si fidano della tela, quelli che viag-giano con la paura dell'acqua nell'abitacolo. Se perla versione precedente non c'erano assolutamenteproblemi, figuriamoci ora per la nuova stella di Mo-naco. Abbiamo voluto svelarla in tutto il suo splen-

dore, grazie a BMW Lario Bergauto, com-plice una testimonial d'eccezione: ClaudiaPandini, da sempre "Z4 addicted". La loca-tion? Decisamente "istituzionale": città Alta.Del resto, le linee parlano da sole. Questanuova cabrio è davvero "regale", proprio co-me lo era la stupenda BMW 507 prodotta fra il1956 e il 1959 in soli 252 esemplari.

DESIGN - Il taglio è quello classico delle road-ster, ovvero con cofano lungo, coda tronca e mu-scolosa e con l'abitacolo quasi arroccato sul-l'asse posteriore. Il tutto mostrando un forte le-game proprio con la bellissima 507 di fine anniCinquanta, rivisitata secondo gli stilemi moder-

Design:il taglio è quello classico delle roadster, ovvero con cofano lungo, coda tronca e muscolosa e con l'abitacolo quasi arroc-cato sull'asse posterioreIl tutto mostrando un forte legame con la bellissima 507 di fineanni Cinquanta, rivisitata secondo gli stilemi moderni BMW

La novitàArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

Page 109: Bergamo Economia 20

La roadster di Monaco si rinnova da cima a fondo, ma rimane inconfondibile

nello stile e nel piacere di guidaL'abbiamo provata per voi sulle mura di città Alta, osservando in esclusiva

la vera - ma non l'unica - novità: l'inconfondibile hardtop a scomparsa auto-

matica, che si apre e si chiude in solo 20 secondi

Nuova Z4, old style dal carattere

tecnologico

109

ni BMW. I pannelli sono solcati da linee tese,neanche fossero un tessuto appoggiato su un'in-telaiatura che giocano a creare superfici conca-ve e convesse. L'insieme è slanciato, ma non ri-nuncia a sembrare anche ben piantato a terra,grazie soprattutto alle molte linee orizzontali. Lalarghezza viene accentuata dall'orizzontalità del-le linee e delle superfici della coda. Altri stilemisono l'ampio cofano motore che sporge oltre gliarchi dei passaruota, le branchie laterali con in-dicatori di direzione laterali LED integrati e lesnelle luci posteriori a LED con barre luminosetridimensionali. Rispetto al modello precedente,la nuova Z4 è cresciuta solo leggermente nellesue dimensioni esterne, ma offre un netto au-

mento del comfort interno e della capacità di ca-rico. La roadster è lunga 4,239 metri, larga 1,790metri e alta 1,291 metri. All'interno sono stati ot-timizzati la visione in tutte le direzioni. La co-struzione del tetto bipartito in lightweight de-sign, composto da gusci di alluminio ad aziona-mento elettroidraulico, si apre e si chiude in so-lo 20 secondi premendo un pulsante. I due ele-menti del tetto vengono depositati nel vano por-tatetto senza che occupino molto spazio, così daconservare la caratteristica linea filante. Al finedi ampliare lo spazio di carico a tetto aperto, l'-hardtop viene portato in una posizione interme-dia per facilitare il prelievo di oggetti ingom-branti. Lo spazio previsto per l'alloggiamento del

Motori:la punta di diamante

della famiglia è lasDrive35i, con un tre

litri biturbo da 306 cv e capace di una coppia

massima di 400 Nmstabili tra i 1.300

e i 5.000 giri. Quantobasta per farne

una castigamatti ai semafori, con una

partenza di 5,2 secondinello 0-100

Page 110: Bergamo Economia 20

110

tetto e il bagagliaio, sono separati da una copertura va-riabile che permette di aumentare il volume di carico finoad un massimo di 310 litri a tetto chiuso.In aggiunta, die-tro i sedili, è stata inserita una vaschetta trasversale ches'estende lungo l'intera larghezza interna della vettura,creando ulteriori possibilità di depositare degli oggetti.

INTERNI - L'abitacolo reinterpreta a sua volta soluzioni stili-stiche delle sportive di una volta. Sulla consolle centrale i varicomandi della climatizzazione sono racchiusi in elementi circo-lari piazzati in fila come i vecchi strumenti supplementari. L'ar-monia stilistica tra interni ed esterni, così importante nelle vet-ture aperte, si riconosce ad esempio nell'andamento della li-nea di spalla e nel disegno dei pannelli interni delle porte. L'e-legante atmosfera interna di una roadster si esprime anchenella plancia portastrumenti e nella consolle centrale rivolteleggermente verso il guidatore. Le modanature a forma di U, al

lato del guidatore, incorporano a sinistra i comandi delle luci edella climatizzazione, mentre a destra inquadrano il volante. Lamodanatura è disponibile in Satinsilber opaco, in alluminio (Alu-minium Langsschliff) e in faggio marrone (Eschemaser Braun);la variante di colore e di materiale selezionata, viene applica-ta anche agli inserti della consolle centrale e agli apriporta.

LUSSO A BORDO - La nuova BMW Z4 è equipaggiata di se-rie con un impianto di climatizzazione e un ventilatore a settelivelli. Il climatizzatore automatico, disponibile a richiesta, of-fre la selezione separata della temperatura al lato del guidato-re e del passeggero, una regolazione automatica a cinque li-velli dell'intensità di ventilazione e l'impostazione manualedella stratificazione dell'aria. A tetto aperto il climatizzatoreautomatico attiva la modalità cabrio. Analogamente ai model-li BMW cabrio, anche la nuova roadster viene fornita con un'in-novativa variante di pelle prevista per i sedili, i rivestimenti de-

Page 111: Bergamo Economia 20

Interni:l'abitacolo reinterpreta

in chiave moderna soluzioni stilistiche

delle sportive di una voltaSulla consolle centrale

i vari comandi della climatizzazione sono racchiusi in elementi circolari

piazzati in fila

Bmw Z4

111

Lario BergautoVia Campagnola, 50

Tel. 035 4212211 - Bergamowww.lariobergauto.bmw.it

gli interni e il volante, la quale riduce sensibilmente il riscaldamento attraverso laradiazione solare. La Sun Reflective Technology utilizzata nel trattamento della pel-le, introduce nel materiale dei pigmenti di colore che provvedono alla riflessione deiraggi infrarossi della luce solare. Sono previsti, inoltre, sistemi audio e di comuni-cazione di alta classe. Gli impianti audio disponibili per la nuova BMW Z4 defini-scono dei parametri di riferimento nuovi nel loro segmento automobilistico. Il letto-re CD di serie è adatto anche alla riproduzione di file musicali in formato MP3. Neisistemi audio disponibili come optional, un piacere intenso di ascolto è assicuratoda 14 altoparlanti e due subwoofer con una potenza massima degli amplificatori di650W. A richiesta, per completare, il connettore AUX-In di serie, è disponibile un'in-terfaccia USB che consente di collegare diversi MP3-player esterni o altri supportidi dati, anche una semplice chiavetta USB, e di integrarli nel sistema audio dellavettura. Un ulteriore optional è un CD/DVD-changer nel cassetto portaguanti. Lasicurezza e il comfort nelle conversazioni telefoniche durante la guida sono ga-rantite dalla predisposizione telefono mobile con interfaccia Bluetooth, disponibi-le in combinazione con la radio Professional e il sistema di navigazione Professional.

MOTORI - A comporla sono per il momento tre motori, tutti a benzina e a sei cilindriin linea. Quello d'accesso alla gamma equipaggia la versione sDrive23i, ma non è un2.300 come potrebbe far pensare il numero, bensì un 2.500 da 204 cv a 6.200 giri e250 Nm a 2.950. Su strada scatta a 100 km/h in 6,6 secondi, raggiunge i 242 km/h epercorre 11,8 km con un litro. Un'identica percorrenza è promessa anche dal tre litridella sDrive30i, che ha invece 258 cv a 6.600 giri e 310 Nm a 2.750 giri ed è acco-munato al 2.5 anche dal sistema di alzata variabile delle valvole di aspirazione Valve-tronic e dal Doppio Vanos, la fasatura variabile di tutte le valvole. Le sue prestazioniiniziano a soddisfare anche i palati esigenti, con uno 0-100 da 5,8 secondi e una pun-ta di 250 km/h. La stessa velocità autolimitata caratterizza anche la punta di diaman-te della famiglia, la sDrive35i, con un tre litri biturbo da 306 cv e capace di una cop-pia massima di 400 Nm stabili tra i 1.300 e i 5.000 giri. Quanto basta per farne una ca-stigamatti ai semafori, con un crono di 5,2 secondi nello 0-100. Grazie all'iniezione di-retta, però, i consumi non crescono proporzionalmente alle prestazioni, con una mediadi 10,6 km/litro. Per tutte le motorizzazioni è previsto un unico allestimento, con unadotazione piuttosto completa. Dell'equipaggiamento standard fanno parte infatti ilclimatizzatore automatico e lo stereo (come già citato), i cerchi in lega da 17", ilfrangivento, i fari allo xeno, i pneumatici runflat e i sedili con poggiatesta integrato.

Page 112: Bergamo Economia 20

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

RRoottaarraacctt ee LLaarriioo BBeerrggaauuttoo,,ccoonn llaa nnuuoovvaa ZZ44 ssii ssccoopprree llaa ssoolliiddaarriieettààUna serata benefica con lo scopo di raccogliere fon-di da destinare alle popolazioni terremotate dell'A-bruzzo. E' stato questo il trait d'union della cena digala, avvenuta venerdì 24 aprile scorso, a Bergamo.Nell'eleganza dell'Hotel San Marco, Rotaract ClubBergamo - in interclub con i due Rotaract di Trevi-glio ed Erba - ha tagliato i nastri della solidarietà,accompagnato da un partner d'eccezione: la conces-sionaria BMW Lario Bergauto. Durante l'aperitivo,una presentazione ha lasciato a bocca aperta tuttigli invitati: in anteprima - parcheggiata all'internodella hall dell'albergo - era in mostra la nuova BMW

Z4, la prima roadster bavarese con capotte a scom-parsa in alluminio. Dopo averne ammirato le lineesinuose, la serata è continuata con la cena nel sa-lone ristorante "Colonna". Ospite d'eccezione un en-tusiasta Virgilio Suraci - vicepresidente del gruppoRTL 102.5 - che non ha mancato di congratularsi conla giovane iniziativa. Le emozioni hanno poi rag-giunto il "clou" con l'asta benefica, nella quale igiovani rotaractiani hanno messo in palio numerosipremi offerti dagli amici dei club e di cui - il più am-bìto - era, senza dubbio, un corso di guida sicura supista, offerto sempre da BMW Lario Bergauto.

112

Page 113: Bergamo Economia 20

113

Page 114: Bergamo Economia 20

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

114

PPrraaddaaDDaayy,, TTiizziiaannaa FFaauussttiipprroottaaggoonniissttaa ddeellllaa mmooddaa aa BBeerrggaammoo"Le borse crollano, ma le borsette vanno a ruba". Conquesto slogan alquanto provocatorio, il 2 aprile scorso,Tiziana Fausti ha inaugurato il "Temporary store Prada"all'interno dell’esclusiva boutique di Piazza Dante a Ber-gamo. "E' necessario - ha commentato l'imprenditrice -soddisfare le richieste di una clientela selezionata chesceglie di spendere su prodotti mirati, che garantiscanonel tempo le loro promesse di unicità e qualità". TizianaFausti ha così avuto modo di mostrare agli illustri invita-

ti una linea di accessori in pitone, oro e cristalli selezio-nata proprio da Prada esclusivamente per il suo puntovendita, interamente allestito dalla Maison italiana. Unastrategia di marketing molto particolare adottata daigrandi monomarca, ovvero quella di concentrarsi sullavendita a tempo determinato nei multibrand della riccaprovincia italiana, attraverso presentazioni di collezio-ni limitate e con un tam tam sapientemente veicolato.Anche questa volta, Tiziana Fausti ha colpito nel segno.

Page 115: Bergamo Economia 20

115

Page 116: Bergamo Economia 20

Il design mozzafiato e i valori tecnici stellari di Gallardo LP560-4 Spyder hanno conquistato gli appassionati deigioielli Lamborghini che venerdì 3 aprile scorso, all'inter-no dello show-room Lamborghini Bergamo di Azzano SanPaolo, hanno avuto l'opportunità di ammirare in anteprimala supersportiva di S. Agata Bolognese. Sotto il suo cofa-no, come nella versione coupé, il propulsore V10 da 5,2 li-tri a iniezione diretta stratificata, capace di erogare unapotenza di 560 CV a 8.000 giri/min. Fra le novità propostedalla LP 560-4 Spyder anche il cambio e-gear completa-mente rivisto e ottimizzato in ogni dettaglio; la trazione in-tegrale rivisitata, le nuove sospensioni, la struttura più ri-

gida della carrozzeria spider, l'aerodinamica ottimizzata, ilpeso ridotto e l'ottimizzazione degli attriti interni che con-tribuiscono al miglioramento complessivo di trazione, ge-stione e stabilità alle alte velocità. Ma la nuova GallardoSpyder non è stata l'unica sorpresa che Lamborghini Ber-gamo ha riservato ai suoi clienti presenti all'appuntamen-to. Accanto alla nuova dreamcar, è stata infatti eccezio-nalmente esposta anche la versione da gara della Gallar-do LP 560-4, una delle 30 nuovissime Lamborghini SuperTrofeo che parteciperanno alla prima edizione del Lambor-ghini Blancpain Super Trofeo, campionato monomarca cheprenderà il via il 2 e 3 maggio a Silverstone(Inghilterra).

116

UUnn TToorroo ssccooppeerrttooppeerr uunn aappeerriittiivvoo ddii rraazzzzaa

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

Page 117: Bergamo Economia 20

117

Page 118: Bergamo Economia 20

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

IIppeerraauuttoo ee LLaanndd RRoovveerr CCuupp,,uunn aappppuunnttaammeennttoo ddii ggrraannddee pprreessttiiggiiooL'atmosfera calda ed accogliente della primavera è stata lacornice ideale del circuito nazionale "Land Rover Cup", ap-prodato al Golf Club Bergamo "L'Albenza" di Almenno SanBartolomeo, con la complicità di Iperauto. Sabato 25 aprilescorso, infatti, clienti e amici della concessionaria ufficialeper Bergamo e provincia, hanno potuto ammirare da vicinoi gioielli della casa automobilistica inglese prima e duranteil percorso che li ha visti protagonisti sul green. All'esternodella clubhouse, infatti, erano schierati in bella mostra tut-

ti i modelli, la gamma completa: dal Range Rover fino alDefender. La giornata - iniziata di buon ora, alle 8.30 - havisto duellare a colpi di swing più di cento golfisti, in untorneo da 18 buche Stableford. Alle 19, infine, le premia-zioni per mano di Maurizio e Simone Doneda (brand man-ager del marchio Land Rover di Iperauto). Molti sono sta-ti i premi consegnati ai partecipanti, offerti gentilmentedalla concessionaria di Bergamo. Del resto si sa, con unacompagnia così prestigiosa il successo era assicurato.

118

Page 119: Bergamo Economia 20

119

Page 120: Bergamo Economia 20

120

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

HHoonnddaa IInnssiigghhtt pprroottaaggoonniissttaaaallllaa ffeessttaa ddeeii RRoottaarraacctt ""ccoonnttrroo llaa ddrrooggaa""E' stato un evento molto particolare, quello di chiusura dellescuole bergamasche e dell'università cittadina per le festivi-tà pasquali, realizzato come di consueto al Fluid di Orio al Se-rio dal gruppo di organizzatori Blob's Movement e Bad Boyscapitanati da Simone Giudici. Un appuntamento in cui, com-plice la bella serata, oltre mille ragazzi hanno avuto modo ditrascorrere qualche ora di sano divertimento in compagnia dibuona musica e cocktail analcolici. Sano divertimento nel ve-ro senso della parola, considerando che nel corso della festai Rotaract Club di Bergamo e provincia (Bergamo, Bergamocittà Alta, Bergamo Donizzetti e Treviglio) hanno regalato aipresenti una maglietta contro l'abuso di droghe e la salva-

guardia della propria vita. Una campagna di sensibilizzazio-ne - di cui la nostra testata Bergamo Economia ha voluto es-sere partner - con il patrocinio del Ministero per le PoliticheGiovanili, per la Salute e per le Politiche Sociali, al fine d'in-terrompere le tristi note di cronaca nera che coinvolgono igiovani nei week-end bergamaschi e non solo. Protagonistadella serata, inoltre, anche la nuova Honda Insight, espostaall'esterno del locale grazie alla collaborazione della con-cessionaria Honda Radaelli di Bergamo e Treviglio. L'auto"ibrida per tutti" è stata ammirata in tutto il suo splendo-re estetico e tecnologico dai giovani presenti, compliceanche la sensuale presenza di due hostess d'eccezione.

Page 121: Bergamo Economia 20

121

Page 122: Bergamo Economia 20
Page 123: Bergamo Economia 20
Page 124: Bergamo Economia 20