Bergamo Economia 18

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Marzo 2009 - anno 3 - numero Economia, attualità, costume e stile INCHIESTA Incentivi, poche certezze Per fortuna ci sono i Tremonti-bond REPORTAGE Grande industria: in un mese 5 mila nuovi cassaintegrati RETROSCENA La crisi economica? E’ colpa dei "Ninja" Tutte le verità sul tracollo finanziario mondiale 18 Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. EXPO Real Estate & Tourism, primo mattone anticrisi Al blocco del mercato immobiliare Ente Fiera Promoberg, APPE Confedilizia, Ascom e F.I.M.A.A. rispondono con una kermesse innovativa, in programma dal 13 al 15 marzo DA SINISTRA: Luigi Trigona, Roberto Margiotta, Paolo Malvestiti e Luciano Patelli

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Marzo 2009 - anno 3 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

INCHIESTAIncentivi, poche certezze Per fortuna ci sono i Tremonti-bond

REPORTAGEGrande industria: in un mese 5 mila nuovi cassaintegrati

RETROSCENALa crisi economica? E’ colpa dei "Ninja"Tutte le verità sul tracollo finanziario mondiale

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DA SINISTRA: Luigi Trigona, Roberto Margiotta, Paolo Malvestiti e Luciano Patelli

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L a notte degli Oscar ha portato una ventata di serenità agliUsa sconfitti nel proprio cuore economico. Mentre KateWinslet gongolava per la statuetta d'oro conquistata con

"The Reader", c'era chi leggeva il momento economico degli Sta-tes con le lacrime agli occhi. Chi? Il povero John White, nome difantasia ad indicare un piccolo uomo di classe media americana.Proprio lui, con la canna del gas in mano (non in senso figurato),cercava di capire quanto fossero utili i 17 miliardi di dollari stan-ziati dagli Usa a sostegno dei tre ex colossi automobilistici di De-troit. Del resto Barack Obama ha inaugurato il suo quadriennio al-la Casa Bianca varando un nuovo massiccio piano di aiuti, caval-lo di battaglia nel corso della bagarre presidenziale al fine di ri-svegliare il Nuovo Continente dal dio Morfeo. Dall'altra parte del-l'Atlantico, invece, un piccolo uomo - inteso di statura (non Rena-to Brunetta) - cercava di far quadrare il cerchio dell'economia ita-liana. Schiacciato dal debito pubblico di circa 1.650 miliardi di eu-ro nel 2008, ovvero il 103,7% del PIL nazionale, doveva trovare lasoluzione ad un quesito amletico: come posso incrementare i con-sumi delle famiglie italiane e nel contempo salvare le imprese na-zionali dalla morsa del credito, senza scontentare gli istituti ban-cari? Una domanda difficile, un intreccio che in tema cinemato-grafico si potrebbe definire una "Mission Impossible". E propriomentre pensava che l'unica soluzione possibile fosse vincere ilquiz "The Millionaire", ecco l'illuminazione. Varare un piano d'in-centivi per aumentare il consumo delle famiglie, ma soprattuttoforgiare obbligazioni speciali, emesse dalle banche e acquistatedal Tesoro, per assicurare un maggior flusso di denaro e una piùalta disponibilità delle banche stesse a fare credito alle imprese.L'obiettivo? Alla portata. Ovvero permettere che il sistema banca-rio italiano si mantenga ben patrimonializzato e soprattutto chenon scarichi gli effetti della crisi sull'economia reale. Tutto ciò, ap-profondito nelle prossime pagine della nostra rivista, è frutto diTremonti, pardon Giulio Tremonti. D'ora in poi, amichevolmente,Tremonti-Bond: l'emulo politico italiano di Sean Connery.

E così il nostro agente segreto della finanza ha scoperto comedare un colpo al cerchio e uno alla botte. Dare un piccolocontentino alle famiglie, con degli incentivi che fanno felici

anche i concessionari d'auto e le rispettive case produttrici. Manon basta. Inoltre ci chiediamo come si possa accostare un pc oun televisore al plasma nuovo, con una ristrutturazione di casa.Non tutti, infatti, per godere degli incentivi vogliono - e possono -rimettere a lucido il proprio appartamento. Comunque sia, benvengano le nuove proposte. Anche se, caro 007 Tremonti, non neavere a male se la definiamo più che altro un'operazione di fac-ciata. Discorso diverso, invece, per i Tremonti bond. La scelta ap-pare più lucida forse del Tfr annuale "free" proposto da EmmaMarcegaglia. Unico problema è l'appeal che tale proposta avràsulle banche italiane. Stando alle frasi di circostanza sono tutticoncordi, pure Mario Draghi. Ma alla data di pubblicazione dellanostra rivista, nessuno ha dato una risposta affermativa o propo-sitiva. Vuoi vedere che l'ago della bilancia della rinascita sarannoancora le banche oramai "Intoccabili"? Non vogliamo generalizza-

re, ma è sotto gli occhi di tutti che la reale condizione dell'econo-mia internazionale, è dovuta in gran parte dalla disinvolta attivitàdegli istituti di credito mondiali. Non tutti, per carità, ma molti sì.Il loro ruolo non era la corsa incondizionata all'utile, bensì gestiree mediare i patrimoni di famiglie e imprese. Elargire finanziamen-ti e mutui a chi fosse in grado di sopportarne il peso, non ragio-nare in termini utilitaristici.

L a domanda, quindi, sorge spontanea: perché, noi poveri citta-dini - John White o Mario Rossi non conta - dobbiamo sem-pre sottostare al volere di alcuni spregiudicati istituti di cre-

dito? Ma soprattutto, perché chi dovrebbe avere la più ampia tra-sparenza nelle proprie azioni lavora spesso sott'acqua? Dinanzi aquanto successo ci saremmo aspettati una rigida presa di posizio-ne legislativa internazionale o nazionale, invece l'attenzione politi-ca e dei media si è rivolta solamente al risolvere il deficit finanzia-rio. Importantissimo, ma si deve anche andare alla radice del pro-blema. E proprio in questi frangenti chi è alla guida del Paese de-ve tutelare gli interessi dei cittadini. Sarà un concetto utopico, maper lo meno un buon cavallo di battaglia da cavalcare per l'opposi-zione. Ma anche qui il nulla. Sono stati più interessati a decidere ilsostituto di Valter Veltroni. E per fortuna che lui diceva "Se pò 'ffà".L'unica cosa che hanno fatto è stata la manifestazione della Cgilcontro la politica del Governo a sostegno all'economia.

U n rendez-vous in cui Guglielmo Epifani ha portato in corteoa Roma alcune decine di migliaia di lavoratori e lì, in piazzaSan Giovanni, ha lanciato l'"ideona" del mese: tassare mag-

giormente i redditi sopra i 150 mila euro. Una tax solidale per darefiato alle famiglie e ai consumi. L'idea è stata sposata ovviamentedal centrosinistra, nelle vesti del suo (ex) segretario. E poi ci la-mentiamo perché Berlusconi - nel bene o nel male - è ancora al Go-verno. Ma facciamo comunque due conti. In base alle ultime di-chiarazioni disponibili, ossia quelle del 2006, su 40 milioni e 742mila contribuenti, coloro che hanno un reddito sopra i 150 mila eu-ro lordi l'anno sono meno di 115 mila, ossia meno dello 0,3% deltotale. I "guadagni solidali" sono presto fatti: se si alza di un paio dipunti la tassazione su questi redditi, si arriva a meno di un miliardodi euro l'anno. Ovviamente con il rischio che le tasse più alte pro-ducano un contraccolpo negativo sui consumi e dunque sull'Iva. Peravere un metro di paragone: una detrazione di 100 euro al mese pertutti i lavoratori dipendenti costerebbe a regime 15 miliardi di eurol'anno. Tassare i redditi alti, insomma, non serve a nessuno se nona Epifani per avere uno slogan da urlare in piazza. Populismo a li-velli eccelsi. Anziché prendersela con chi - come leggerete in que-sto numero di Bergamo Economia - ha creato questo "Blob" econo-mico, se la prendono nuovamente con i "danarosi" di destra. E nonè passato molto tempo dalla storica frase di Bertinotti: "Anche i ric-chi piangono". Pure in questo caso aveva portato veramente male:batosta elettorale e addio al partito. Ok, è vero che il marketingspesso si basa sul revival, ma l'Italia ha bisogno di proposte seriee concrete. Non di rinverdire gli slogan "rossi" dei tempi che furo-no. Altrimenti rischiamo di essere davvero al "The End".

L’editoriale

Politica ed economia,l'Oscar della crisi è senza regista

di Luca Bilotta, redattore responsabile

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ORGANIGRAMMA:

Presidente: Paolo AgnelliCuratori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE:

Redattore Responsabile: Luca BilottaMail: [email protected]

Collaboratori: Livio Casanova, Giorgio Chiesa, Marco Amorese,Roberto Amaglio, Massimo Pighizzini e Alice Perico

Grafica: Francesco LegramantiMail: [email protected]

Fotografi: Giorgio Chiesa, Laura Pietra e Franco Pasinetti

Website: Stefano Morleo

PUBBLICITA’:

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Capitale sociale 500.000,00 Euro

Impaginazione, testi e foto sono a cura della Speb S.r.l.

Stampatore: Castelli Bolis Poligrafiche S.r.l.24069 Cenate Sotto (Bg) - Via Alessandro Volta, 4

Tel. 035 4258528

Abbonamenti: 035 678838Costo abbonamento40 euro per 11 mesi

IL PRIMO MENSILE ECONOMICO DI BERGAMO

S O M M A

22 Grande industria: in un mese 5 mila nuovi cassaintegrati

Le PMI sbarcano in Borsa,con l'esordio di AIM Italia34

LEGGERE LA LEGGE

Incentivi del Governo, poche certezze Per fortuna ci sono i Tremonti-bond10

INCHIESTA

REPORTAGE

IN COPERTINAEXPO Real Estate & Tourism,uniti per combattere la crisi52

www.bergamoeconomia.it

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Marzo 2009

R I OOGNI PRIMO VENERDI’ DEL MESE IN EDICOLA

TRACOLLI FINANZIARI

38 La crisi economica?Tutta colpa dei "Ninja"

Confcooperative,la forza dell'unione

RUBRICHE

88 VIAGGIO NEL TEMPOLazzarini,dolcezza dal 1890

SPORT&LEISURERoncalli, partela Travel golf cup

MOTORIHummer H3,il piccolo gigante

Al Castello di Marne la BMW 330d

CHI, DOVE E PERCHE’

112 Foto e curiosità

L’ASSOCIAZIONE

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NUOVE REALTA’

68MARKETING&ECONOMIA

84 La Lombardia fabbrica(di) marchi storici

Impel, l'invisibile qualitàdell'impianto elettrico

L’INTERVISTA

76 Alberto Marino: la "Disraption" si supera con idee creative

TOP BRAND

72 Falegnameria Aresi, sarti del legno da tre generazioni

GRANDI EVENTI

108 Premio Turani, il Panathlon incorona Filippo Inzaghi

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Credito Bergamasco,full di presenze al convegno fiscale

A nche quest'anno il Credito Ber-gamasco - con la collaborazio-ne dell'Ordine dei Dottori Com-

mercialisti e degli Esperti contabili diBergamo - ha organizzato il rituale con-vegno fiscale, tenuto al Centro Congres-si Giovanni XXIII mercoledì 18 febbraioscorso. L'assemblea ha attirato molti in-teressati partecipanti, professionisti eavvocati che, oltre alla sala Oggioni,hanno anche occupato l'auditorio al pia-no superiore, opportunamente collegatoin videoconferenza. Il meeting ha avutoinizio alle ore 15 con il saluto e l'apertu-ra dei lavori dell'avv. Cesare Zonca, Pre-sidente del Credito Bergamasco. A se-guire il tema centrale del convegno èstato analizzato da esperti e docenti uni-versitari provenienti dalle più importantifacoltà di Economia italiane. GiulianoBuffelli - professore a contratto di tecni-ca Professionale dell'Università degliStudi di Bergamo -, nonché Dottorecommercialista e pubblicista, è interve-nuto in merito alle novità civilistiche intema di bilancio per i soggetti non IAS,soprattutto alla luce delle nuove norma-tive introdotte dal d.l. 185/2008. Succes-sivamente Marco Piazza - professore a

contratto di Economia e Tecnica delCommercio Internazionale dell'Universi-tà Cattolica di Milano - ha continuato ildibattito esplicando i fattori che vanno adeterminare la base imponibile IRES.Dopo un breve ma piacevole Tea Break,Maurizio Comoli - professore straordina-rio di Ragioneria Applicata dell'Universi-tà del Piemonte Orientale -, ha spostatol'argomento sulla base imponibile IRAP,seguito infine da Flavio Dezzani - profes-sore ordinario di ragioneria dell'Univer-sità di Torino e Presidente del ComitatoTecnico-Scientifico dell'Organismo Ita-liano di Contabilità - che ha spiegato gliaspetti evolutivi in tema di bilancio per isoggetti non IAS. Il convegno è termina-to alle 18 con un dibattito sui temi trat-tati nel corso del pomeriggio.

Alice Perico

Cesvi diventa fondazione

C esvi diventa Fondazione. Nata aBergamo nel 1985, 24 anni do-po, grazie alla trasformazione in

Fondazione di partecipazione, tutti i por-tatori di interessi nei confronti del Cesvihanno da oggi voce e rappresentanza al-l'interno dell'organizzazione. A fine2008, dopo una selezione severa, è sta-

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Sea vende il 19% di Orio al Serio

Notizie in breve

S ea, la società che gestisce gliscali di Malpensa e Linate hamesso in vendita 673.312

azioni, pari al 19% del capitale socia-le di Sacbo, società di gestione del-l'aeroporto di Bergamo Orio al Serio.La quota azionaria è andata a CreditoBergamasco, Unione Banche Italiane,Camera di Commercio Industria e Ar-tigianato di Bergamo, Italcementi eUnione Industriali della Provincia diBergamo, già titolari di partecipazioniazionarie nella stessa Sacbo. Sea,che deteneva una partecipazione del49,98% della società di gestione ber-gamasca, manterrà comunque unaquota superiore al 30%, conservandoil ruolo di principale azionista delloscalo bergamasco."Con questa opera-zione, che determina un incasso di 40milioni di euro - afferma una nota -,Sea prosegue l'attuazione del pianoIndustriale 2009-2016 che prevede,tra le linee guida, anche la dismissio-ne di alcune altre partecipazioni azio-narie". La conclusione dell'operazio-ne è subordinata all'esercizio daparte dei soci Sacbo del diritto diprelazione disciplinato dall'articolo9 dello statuto sociale.

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ta riconfermata tra i 17 partner italiani diECHO: struttura UE preposta al finanzia-mento dei progetti di cooperazione inter-nazionale. Ha ottenuto il rating P, checomporta un controllo basato solo sullesue procedure interne, con meno con-trolli da parte Ue e massima fiducia,maggiore capacità di spesa e nessun li-mite nelle procedure d'acquisto. "La co-stituzione in Fondazione - sostieneGiangi Milesi, Presidente del Cesvi- permette il coinvolgimento dei donato-ri e di tutti i partner che sono semprestati attivi all'interno dell'associazione,ma che meritavano un maggiore ricono-scimento attraverso la partecipazione".Sei sono le personalità illustri (tre im-prenditori, due giornalisti e un diploma-tico) che con il loro volontariato, i loroconsigli e il sostegno delle loro aziendehanno accompagnato, in modo partico-lare, la crescita dell'organizzazione edella sua reputazione. Sono state sceltecome fondatori ad honorem: PierluigiBernasconi (Fondatore e Direttore Ge-nerale di Mediamarket - insegne MediaWorld e Saturn), Carlo Pesenti (Consi-gliere Delegato di Italcementi e Diretto-re Generale della holding ItalmobiliareS.p.A.), Emilio Zanetti (Presidente delConsiglio di Gestione di UBI Banca), Cri-stina Parodi (giornalista del Tg5), GigiRiva (Caporedattore Esteri de L'Espres-so), Giulio Terzi di Santagata (Capodella Rappresentanza permanente d'Ita-lia presso le Nazioni Unite a New York,nonché Direttore Politico della Farnesinafino al 2008) "L'obiettivo primario delCesvi non è quello di "fare elemosine,-conclude Giangi Milesi - ma di realizza-re iniziative di sviluppo sostenibile. Con44 sedi estere in 29 Paesi, Cesvi inter-viene in tutti i continenti per affrontareogni tipo di emergenza: dalle carestie al-le grandi malattie endemiche, dall'assi-

stenza agli sfollati (attualmente neicampi profughi del Nord Uganda, delCongo e della Somalia) fino alle cata-strofi naturali (come il terremoto in Perùdel 2007 e quello in Pakistan del 2005)".

Il "Mario Negri" scopre l'elisir di "lunga vita"

N el Dna di topolini "matusalem-me" il segreto dell'elisir per unavita lunga e in salute. A scopri-

re l'inatteso effetto dell'assenza di unrecettore chiave sull'esistenza di questianimaletti - e potenzialmente sull'uomo- sono i nostri ricercatori italiani dell'Isti-tuto Mario Negri di Bergamo guidati daAriela Benigni, che firmano uno studiopubblicato sul 'Journal of Clinical Inve-stigation'. Una scoperta clamorosa chepuò aprire la strada a un elisir di lungavita, arrivata anche un po' a sorpresa."Eravamo partiti dall'idea di indagaresull'effetto del recettore di tipo 1 perl'angiotensina II nelle alterazioni di cuo-re e rene. Così - racconta Ariela Benigni- abbiamo esaminato un gruppo di topigeneticamente modificati "ad hoc". Poi,quasi con un effetto serendipity, abbia-mo visto che questi animaletti sopravvi-vevano più di quelli normali: avevanouna vita più lunga di circa il 30%". L'ini-

bizione del recettore nel mirino por-tava a topi centenari, "che oltretuttoinvecchiavano bene: restando in sa-lute e molto attivi. Così, una voltamorti - prosegue la studiosa - li ab-biamo sottoposti ad autopsia". Sco-prendo che gli animali Ogm presen-tavano "molta meno arteriosclerosi,meno danni a cuore e rene e nes-suno al cervello. Dal punto di vistabiochimico - spiega la Benigni - que-sti animaletti sono risultati protettidal danno ossidativi". Come dire,meno vulnerabili all'effetto delete-rio dei radicali liberi. Insomma, sonodotati di una sorta di scudo che per-mette loro di "vivere non solo più alungo, ma anche più in salute rispet-to agli altri". Non solo. "Abbiamoanche visto che in questi topi risul-tano più espressi geni già noti asso-ciati alla longevità. E questo propriograzie all'assenza del recettore". Ri-sultato? "Fra l'altro - continua la stu-diosa del Mario Negri - le loro cellu-le "respirano" meglio". Ma a rendereeccezionale questa scoperta è an-che il fatto che non serve metteremano al Dna umano per regalarci lastessa longevità dei topi matusa-lemme. "Infatti sappiamo già di po-ter modulare il recettore dell'angio-tensina con farmaci conosciuti e am-piamente usati come anti-ipertensi-vi. Insomma - assicura - questo stu-dio ci dice che non serve creare unuomo transgenico, ma si potrebbeprolungare la durata della vita inbuona salute semplicemente stu-diando e utilizzando questi medici-nali". In pratica, secondo la ricerca-trice, si potrebbe pensare di studia-re questi farmaci come "elisir peruna lunga e buona vita", proprio co-me quella dei topi Matusalemme.

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Incentivi, poche certezze Per fortuna ci sono i Tremonti-bond Claudio Scajola

ministro dello Sviluppo Economico

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Le principali scelte fatte dal Governo appaiono blande per potersi considerare

veri toccasana, ma alle PMI arriva una buona notizia dall'UE

La crisi incombe e i consumi ristagnano. Nel tentativo di ri-creare un clima di fiducia, i Governi europei stanno metten-do in campo, uno dopo l'altro, massicci interventi di "stimoloall'economia". E anche l'Italia si è mossa in questa direzione,dapprima con il decreto legge 185/08 (che, tra le varie misu-

re, contiene anche il bonus famiglia) e poi con il decreto legge 5/09(conosciuto soprattutto per le misure sulla rottamazione auto), pub-blicato sulla "Gazzetta Ufficiale" 34 dell'11 febbraio scorso. A primavista sembrerebbe esserci tanta carne al fuoco, utile a rilanciare il Pildel nostro paese attraverso i consumi. In realtà le scelte fatte dal Go-verno appaiono più blande di quanto sostenuto, non sono dei tocca-sana bensì operazioni di difficile fruizione (auto escluse). Discorso aparte, invece, per i Tremonti-bond. Qui siamo di fronte a qualcosa direalmente significativo, tant'è che l'UE ha già dato il via libera per l'at-tuazione. I soldi che saranno assicurati da questa manovra "serviran-no alle imprese, soprattutto alle PMI e non alle banche", ha eviden-ziato il ministro dell'economia, Giulio Tremonti. "Non è il tesoro cheva dalle banche - ha commentato -, ma le banche che vanno dal Te-soro" e l'obiettivo è quello di "allargare la base patrimoniale peraumentare la liquidità" a favore dell'economia reale. Insomma, ilGoverno si sta muovendo, ma è difficile poter dare risposte se-rie su tutti i fronti. Ora come ora il risultato è di pareggio: incen-tivi poco convincenti, il resto più che positivo. Ma vediamo nel

InchiestaA cura di Luca Bilotta

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A uto ecologiche (articolo 1, commi 3, 6 e 8). In-centivi, senza rottamazione, per l'acquisto di autoecologiche di 1.500 euro per auto a metano, elet-

triche e a idrogeno con emissioni non superiori a 120 g/kmdi Co2. Il contributo è cumulabile a quello per la rottama-zione delle auto. Gli incentivi hanno validità per i veicolinuovi acquistati, anche in locazione finanziaria, con con-tratto stipulato tra venditore e acquirente a decorrere dal7 febbraio 2009 e fino al 31 dicembre 2009, purché imma-tricolati non oltre il 31 marzo 2010. Le agevolazioni posso-no essere fruite nei limiti della regola degli aiuti "de mini-mis" prevista dal regolamento (Ce) n. 1998/06 della Com-missione, del 15 dicembre 2006.

C ompensazioni da credito d'imposta sottoforma di sconti sul prezzo di vendita di unbene o servizio (articolo 1, comma 10). Nor-

ma di carattere interpretativo, relativa all'ambito di ap-plicazione del limite annuale alla compensazione deicrediti d'imposta da agevolazioni, introdotto dal com-ma 53 dell'articolo 1 della legge 244/2007. Il tetto an-nuale alle compensazioni non trova applicazione peruna particolare categoria di crediti d'imposta in cui isoggetti che utilizzano in compensazione il credito noncostituiscono i destinatari effettivi della misura agevo-lativa. Dunque l'utilizzo in compensazione degli impor-ti corrispondenti agli sconti effettuati agli utenti e con-sumatori finali costituisce un vero e proprio rimborsodi somme anticipate per conto dello Stato.

C ontributo per impianti a Gpl e a metano (arti-colo 1, comma 7). A decorrere dal 7 febbraio2009 il contributo statale per chi vuole trasforma-

re la propria auto da motori a benzina verso alimentazio-ni a basso impatto ambientale sale, nei limiti della dispo-nibilità prevista, a 500 euro per l'installazione di impiantia Gpl e a 650 euro per l'installazione di quelli a metano.

C redito al consumo (articolo 6). Affidate alDm Economia previsto dal decreto anti-crisi(Dl 185/2008, convertito dalla legge 2/2009)

le modalità per favorire l'intervento di Sace spa nel-la prestazione di garanzie per agevolare la conces-sione di finanziamenti per l'acquisto di autoveicoli,motoveicoli e veicoli commerciali agevolati dai bo-nus del decreto per rimettere in moto i consumi.

D etrazioni fiscali per mobili ed elettrodome-stici (articolo 2). Introdotta una nuova detrazio-ne per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici ad

alta efficienza energetica, compresi computer e tv, macon un paletto. Se ne ha diritto solo se l'acquisto è le-gato a interventi di recupero del patrimonio edilizio. Pre-vista la detrazione Irpef del 20% da ripartire in 5 anni,calcolata su un importo massimo complessivo di 10milaeuro per acquisti da sostenere dal 7 febbraio 2009 al 31dicembre 2009. La detrazione è cumulabile con quellaper la sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro com-binazioni prevista dalla Finanziaria per il 2008. Entro 30giorni sarà definito un protocollo di intenti con i produt-tori di beni per i quali sono previsti gli incentivi. Il pro-tocollo definirà, fra le altre, gli impegni in tema di man-tenimento dei livelli occupazionali e lo sviluppo e il man-tenimento di iniziative promozionali finalizzate a stimo-lare la domanda e a migliorare l'offerta anche dei servi-zi di assistenza e manutenzione.

dettaglio le novità del mese in chiave "rilan-cio dell'economia". Partiamo dagli incentivi.

ELETTRODOMESTICI - Nel pacchetto, i primidubbi arrivano dai computer. Perché è vero chele detrazioni Irpef del 20%, previste già per imobili e gli elettrodomestici, sono state esteseanche agli apparecchi tv e ai pc. Ma questeagevolazioni fiscali possono essere sfruttatesolo se l'acquisto è legato alla ristrutturazionedell'immobile. Un bel colpo per chi già si frega-va le mani dalla soddisfazione. Per lo meno losconto fiscale del 20% è da ripartire in 5 anni- anziché in 10 -, come previsto da una primaversione del decreto. Calcolato su di un impor-to complessivo di 10mila euro per acquisti dasostenere entro il 31 dicembre 2009, ha validi-tà retroattiva, partendo dal 7 febbraio scorso.

AUTO E MOTO - Per quanto riguarda auto emoto, invece, le proposte appaiono più interes-santi. Ben 1.500 euro per rottamare un'autovecchia e acquistarne una nuova a benzina odiesel; fino a 5mila euro d'incentivo se si ac-quista una vettura ad alimentazione alternati-va. E poi 500 euro per chi rinnova una moto fi-no a 400 cc. e un massimo di 7mila per i veico-

Gli incentivi più importanti,punto per punto

Le agevolazioni per pc ed elettrodomestici sono difficilmente fruibiliPer le auto e moto, invece, scelte positive

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Il decreto incentiviLE MISURE PER I SETTORI

Il provvedimento nel dettaglio

1 Bonus rottamazionearriva a 1.500 euro 2 Fino a 3.500 euro

per le auto “verdi” 3 500 euro a chi cambiaun motociclo euro 0-1

Incentivo per tutto il 2009

Fino al 31 dicembre bonus di 1.500 euro per l’acquisto auto euro 4 o 5 (con emissioni inferiori a 140 g/km di Co2 se benzina e 130 g/km se disel) a fronte di rottamazione di auto immatricolate fino al 31 dicembre ‘99. Le auto in più, potenzialmente incentivabili, sono 4,5 milioni

Mezzi a metano, idrogeno e Gpl

Incentivi all’acquisto di automobili ecologiche senza la rottamazione (ma il bonus è cumulabile con quello sulla rottamzione): da 1.500 a 3.500 euro per auto tipometano/elettrico/idrogeno; da 1.500 a 2mila euro per le auto alimentate con Gpl

Per due ruote fino a 400 cc

Incentivo di 500 euro per l’acquisto di un motociclo nuovo fino a 400 cc di cilindrata di categoria euro 3, con contestuale rottamazione di un motociclo o di un ciclomotore di categoria euro 0 oppure euro 1. Non prevista, invece, alcuna esenzione per il pagamento del bollo

4 Sostegno per i veicolicommerciali leggeri 5 Su elettrodomestici

e mobili sconti irpef 6 Distretti industrialie immobili rivalutati

Un aiuto da 2.500 a 4mila euro

Bonus di 2.500 euro per acquistodi veicoli nuovi a fronte di rottamazione di veicolo euro 0,1 e 2immatricolati entro il 31 dicembre ‘99; incentivi fino a 4mila euro per acquisto (senza rottamazione) diveicoli nuovi innovativi a metano/Gpl/idrogeno (incentivicumulabili con la rottamazione)

Sostegno alla domanda

L’incentivo alle ristrutturazioni domestiche viene esteso all’acquisto di mobili edelettrodomestici ad alta efficienza energetica finalizzati all’arredo(frigoriferi, lavatrici, cucine, tv etc). Detrazione del 20% delle spese sostenute fino a un massimo di 10 mila euro

Misure per le imprese

Viene introdotta la fiscalità didistretto che consente alleimprese di optare per la tassazione di distretto ai fini IresRiduzione della misura dell’imposta sostitutiva prevista per ottenere il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscrittiin bilancio sugli immobili

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li commerciali. Ma resta il punto interrogativo diquanti in realtà - soprattutto con questa bruttaaria che tira - abbiano intenzione di cambiarel'auto o la moto. Il costo, in questo caso, si dis-costa notevolmente dall'acquisto di un televiso-re o di un frigorifero, ed è più facile che una fa-miglia cambi la lavatrice piuttosto che un'auto.

IMPRESE - Importanti, invece, sono gli obblighiprevisti per i produttori di beni che verranno in-centivati. La presidenza del Consiglio, infatti, halavorato alacremente - e continuerà a farlo que-sto mese - per la stipula di un protocollo d'in-tenti con i produttori di auto ed elettrodomesti-ci, per definire gli impegni in ordine alle garan-zie di mantenimento dei livelli occupazionali e lemodalità per assicurare il rispetto dei termini dipagamento previsti nei rapporti con i fornitori econ gli altri soggetti della filiera produttiva. E aproposito di aziende, è stata ridotta - in re-lazione alla rivalutazione immobili - la misu-ra dell'imposta sostitutiva prevista per otte-nere il riconoscimento fiscale dei maggiorivalori iscritti in bilancio sugli immobili (ridu-zione dal 7 al 3% per gli immobili ammortiz-zabili e dal 4 al 1,5% per gli immobili nonammortizzabili). Offerta anche la possibilità

I ncentivi per le due ruote (articolo 1, commi 5, 6 e 8).Incentivo di 500 euro per la rottamazione di motocicli ociclomotori Euro 0 o Euro 1 per acquistarne un motociclo

nuovo Euro 3, fino a 400 di cilindrata. Il venditore entro 15giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo, ha l'obbligodi consegnare a un demolitore il veicolo ritirato per la de-molizione e di provvedere direttamente o tramite delega al-la richiesta di cancellazione per demolizione al pubblico re-gistro automobilistico. I veicoli ritirati per la demolizione nonpossono essere rimessi in circolazione e vanno avviati o al-le case costruttrici o ai centri appositamente autorizzati, perla messa in sicurezza, della demolizione, del recupero di ma-teriali e della rottamazione. Gli incentivi hanno validità per iveicoli nuovi acquistati, anche in locazione finanziaria, concontratto stipulato tra venditore e acquirente a decorreredal 7 febbraio 2009 e fino al 31 dicembre 2009, purché im-matricolati non oltre il 31 marzo 2010. Le agevolazioni pos-sono essere fruite nei limiti della regola degli aiuti "de mi-nimis" prevista dal regolamento (Ce) n. 1998/06 della Com-missione, del 15 dicembre 2006.

R ottamazione auto (articolo 1, commi 1, 6 e 8). Siprevede un contributo di 1.500 euro a fronte della rot-tamazione di auto Euro 0, Euro 1 o Euro 2 immatrico-

late fino al 31 dicembre 1999, a patto che si acquisti unavettura Euro 4 o Euro 5 (con emissioni massime 140 gram-mi di Co2 per chilometro per i veicoli benzina e massimo 130grammi di Co2 per chilometro per i diesel). Gli incentivi han-no validità per i veicoli nuovi acquistati, anche in locazionefinanziaria, con contratto stipulato tra venditore e acquiren-te a decorrere dal 7 febbraio 2009 e fino al 31 dicembre2009, purché immatricolati non oltre il 31 marzo 2010. Leagevolazioni possono essere fruite nei limiti della regola de-gli aiuti "de minimis" prevista dal regolamento (Ce) n.1998/06 della Commissione, del 15 dicembre 2006.

R ottamazione autocarri e autocaravan (articolo1, commi 2, 6 e 8). Per autoveicoli per trasportopromiscuo, autocarri leggeri entro le 3,5 tonnellate,

autoveicoli per trasporti specifici, autoveicoli per uso spe-ciale e autocaravan contributo di 2.500 euro per l'acquistodi veicoli nuovi Euro 4 ed Euro 5 a fronte della contestua-le rottamazione di veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 imma-tricolati prima del 31 dicembre 1999. Gli incentivi hannovalidità per i veicoli nuovi acquistati, anche in locazione fi-nanziaria, con contratto stipulato tra venditore e acquiren-te a decorrere dal 7 febbraio 2009 e fino al 31 dicembre2009, purché immatricolati non oltre il 31 marzo 2010. Leagevolazioni possono essere fruite nei limiti della regoladegli aiuti "de minimis" prevista dal regolamento (Ce) n.1998/06 della Commissione, del 15 dicembre 2006.

R ottamazione veicoli commerciali leggeri (artico-lo 1, commi 4, 6 e 8). Innalzamento a 4mila euro del-l'incentivo previsto dalla legge 296/2006 per l'acquisto

di veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate omologatidal costruttore per la circolazione mediante alimentazioneesclusiva o doppia con gas metano. L'incentivo è cumulabile aquello per la rottamazione previsto dall'articolo 1, comma 2 di2.500 euro). Gli incentivi hanno validità per i veicoli nuovi ac-quistati, anche in locazione finanziaria, con contratto stipulatotra venditore e acquirente a decorrere dal 7 febbraio 2009 e fi-no al 31 dicembre 2009, purché immatricolati non oltre il 31marzo 2010. Le agevolazioni possono essere fruite nei limitidella regola degli aiuti "de minimis" prevista dal regolamento(Ce) n. 1998/06 della Commissione, del 15 dicembre 2006.

Gli incentivi più importanti,punto per punto

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di optare per la "fiscalità di distretto" ai fini dell'Ires. Nella par-te fiscale, per concludere, sono state inserite anche maggioriverifiche sulle imposte di registro, catastali e ipotecarie, di suc-cessione e donazione, con sanzioni più elevate.

COPERTURE - Ora i conti. Il Governo spalmerà l'intervento suun arco di tempo molto lungo (fino al 2014) e non confinato albiennio 2009-2010, che si prevede determinante per uscire dal-la crisi. Per l'anno in corso e per il prossimo, si stima un costoper lo Stato rispettivamente di 382 e 230,5 milioni. Dei 2 miliar-di della manovra, 1,4 sono costi "netti" per lo Stato, il resto arri-verà dal maggior gettito Iva. I maggiori oneri, come previsto, ver-ranno coperti anche dalle economie delle revoche o rinunce del-la legge 488: complessivamente 725 milioni fino al 2014; 311quest'anno e 130,5 nel 2010. La seconda voce di copertura èrappresentata da una delle novità dell'ultimo minuto del decre-to: l'articolo 7 riservato ai controlli fiscali. Viene infatti previstauna stretta sui controlli per contrastare l'utilizzo indebito dei cre-diti d'imposta. Questa stretta fiscale, che dovrebbe portare co-perture crescenti (dai 10 milioni nel 2009 ai 308,4 del 2012), sa-rà resa possibile anche dalla maggiore capacità operativa del-l'Agenzia delle entrate. Infatti le Entrate potranno concentrarsisu questo fronte anche perché il controllo delle agevolazioni suimposte di registro, ipotecaria e catastale, sulle successioni edonazioni avverrà in modo più selettivo. Sono poi state indivi-duate altre minori fonti di copertura come il Fondo mobilità so-stenibile e il cofinanziamento statale a progetti regionali per idistretti produttivi. L'articolo 8 sulla copertura finanziaria lasciascoperta una parte dei costi del 2014 e tutto il 2013. Poco più di615 milioni, che andranno coperti con il maggior gettito per l'e-rario derivante dall'aumento delle vendite (quasi l'intera som-ma, 550 milioni, deriverà dall'acquisto di nuove auto per rotta-mare i modelli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2). Lo stesso articolo indi-vidua, inoltre, le risorse destinate al Fondo di garanzia per lePMI e i Confidi, che il primo decreto anti-crisi aveva rifinanziatofino a un massimo di 450 milioni. Anche in questo caso si faràricorso alle risorse ex-488 per un importo di 80,5 milioni nel2010 e di 95,9 milioni nel 2012, al netto di ulteriori disponibilitàche verranno accertate dal ministero dello Sviluppo.

TREMONTI BOND - E a proposito di PMI, non possiamo aste-nerci dal commentare una notizia che appare come una bocca-ta d'ossigeno per evitare la stretta del credito. Non rientra di-

rettamente nel piano incentivi, ma riguarda comunque il rilanciodell'economia italiana con un occhio di riguardo alle imprese delterritorio. Stiamo parlando dell'ultima versione del provvedi-mento definito volgarmente "Tremonti Bond", che ha ottenutol'ok di Bruxelles pochi giorni fa. Il piano è praticamente alle fasifinali e si può definire ancora più interessante - soprattutto perle banche - rispetto alle precedenti versioni, in quanto meno co-stoso. Siamo così vicini alla conclusione di un iter non breve -manca soltanto il regolamento attuativo, che dovrebbe vederela luce mentre Bergamo Economia è in stampa (la prima setti-mana di marzo, n.d.r.) - ed è facile prevedere che saranno diver-si gli istituti di credito italiani che sceglieranno questa ipotesi,dal valore totale di 10 miliardi di euro. Il ministero dell'Economianon può che definirsi soddisfatto dell'approvazione definitiva daparte della Commissione Europea del "regime italiano di confe-rimento di capitale agli istituti di credito". Lo strumento sceltoappare, infatti, efficace per il finanziamento alle imprese italia-ne, e vero presupposto per l'adozione - nel settore finanziario -di regole e codici etici nuovi, coerenti con quanto stabilito allariunione del G7 di Roma di qualche settimana fa. Misure positi-ve e valutate tali anche da Bruxelles, che contengono, fra l'al-tro, limiti di remunerazione per i vertici delle banche che utiliz-zeranno l'aiuto pubblico. Nel dettaglio, grazie alle nuove norme,lo Stato potrà sottoscrivere obbligazioni emesse da banche"fondamentalmente solide" per rafforzare la loro capitalizzazio-ne. La modifica più rilevante presentata dal Tesoro rispetto al re-gime originario - che ha incentivato l'ok da Bruxelles -, è l'intro-duzione di una opzione di remunerazione alternativa del bond,con un coupon iniziale più elevato (pare all'8,5% rispetto al7,5% iniziale), e un livello del coupon più alto fino al 2014 conscatti di mezzo punto l'anno, in cambio di un prezzo di riscattoinferiore, fissato al valore nominale per i primi quattro anni. Bru-xelles ha concesso, inoltre, la partecipazione dello Stato alla ri-capitalizzazione qualora vi sia, insieme, una partecipazione diinvestitori privati pari ad almeno il 30%. In questo caso, miglio-rano le condizioni del bond. La dotazione di capitale è limitata al2% del valore dell'insieme delle attività della banca. Pur re-stando remunerativa per il Tesoro, quindi, l'operazione diventameno onerosa per le banche richiedenti. Ma fondamentale è l'o-biettivo finale: permettere agli istituti di credito maggior raggiod'azione in campo di finanziamenti alle imprese - in questo pe-riodo sempre più ridotti all'osso - e alle famiglie, per quanto ri-guarda i mutui. La liquidità, in questo caso, può fare miracoli.

L'approvazione definitiva da parte della Commissione Europea del "regime italiano di conferimento di capitale agli istituti di credito"

si può rivelare la mossa vincente per alleggerire la stretta al credito riservata di questi tempi alle PMI

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Congiuntura TrimestraleFoto di Giorgio Chiesa

"Gli indicatori di produzione, fatturato e ordinativi

- commenta il presidente Sestini - sono negativi nella quasi totalità

dei settori e per tutte le dimensioni d'impresa"

"Gli indicatori di produzione, fatturato eordinativi sono negativi nella quasitotalità dei settori e per tutte le di-mensioni d'impresa, e questo deter-mina aspettative prevalentemente

pessimistiche sul primo trimestre del 2009". Questo è ilcommento laconico ed essenziale di Roberto Sestini - pre-sidente della camera di commercio di Bergamo - sugli effet-ti della congiuntura economica nella nostra provincia con i da-ti alla mano dell'ultimo trimestre del 2008. La brusca cadu-ta della produzione industriale bergamasca nel quartotrimestre - d’intensità senza precedenti nella serie sto-rica dell'indagine congiunturale dell'ente camerale: -7.2% su base annua, -5.5% su base trimestrale - nongiunge inaspettata. Già tra la fine del 2007 e l'avvio del2008 si è avvertito il cambio di segno nel ciclo economico inprovincia. Il rallentamento è proseguito e si è aggravato nelsecondo e nel terzo trimestre del 2008. La deflagrazione del-

Il presidente della camera di commercio di Bergamo

Roberto Sestini

Page 19: Bergamo Economia 18

19

L' indagine congiunturale sull'ultimo trimestre 2008 della CCIAA di Bergamo documenta un ulteriore peggioramento della nostra produzione, sia industriale che artigianale

L'industria ha il fiatonema non corre più

la crisi finanziaria internazionale a metà settembre, con laconseguente crisi di liquidità e la simultanea frenata della do-manda in tutte le aree economiche mondiali, ha avuto conse-guenze immediate. Tanto più pesanti e tanto più repentine perle economie locali, come Bergamo e le province pedemonta-ne lombarde. Da anni si sono contraddistinte per una grandeapertura ai mercati internazionali, per il forte peso dell'indu-stria manifatturiera e per la duplice specializzazione nellaproduzione di beni intermedi e d'investimento (la meccanica)e di beni di consumo (il tessile-abbigliamento). All'improvvisacaduta della domanda internazionale sono stati particolar-mente esposti i primi. I secondi all'intensificarsi, da più lungotempo, della concorrenza dei paesi emergenti. Il quadro si èaggravato ulteriormente dall'esaurirsi del lungo boom delsettore edile e del mercato immobiliare che, pur senza rag-giungere i livelli allarmanti di altri paesi europei, determinaun rallentamento anche dei settori che producono a montedella filiera dei prodotti per la casa e delle costruzioni. La ca-

duta della produzione nell'ultimo trimestre trascina alribasso il dato medio dell'intera produzione annualedell'industria bergamasca, che segna una flessioneampia (-3.1% sull'anno 2007) superiore alla media re-gionale e a quella, ancora provvisoria perché riguar-dante i primi 11 mesi, dell'intero Paese. In ambito locale,il segnale peggiore della crisi è rappresentato dall'indeboli-mento dalla domanda commerciale con l'estero: la contrazio-ne degli ordinativi esteri (-10.4%) è peggiore della dinamica,anch'essa declinante, degli ordini interni (-4.4%) e lascia pre-vedere un avvio critico del 2009. A consuntivo, il livello delleesportazioni mensili di Bergamo, a prezzi correnti (pubblicatoda Istat e riferito al mese di ottobre 2008), è di 1.133 milioni,con una flessione del -5.8% sul corrispondente mese dell'an-no precedente. Cali più contenuti segnano l'export nazionale(-1.2%) e regionale lombardo (-0.3%). Nei primi dieci mesi del2008 l'export complessivo di Bergamo, a 10.793 milioni, èpressoché invariato (+ 0.1% a prezzi correnti) sul corrispon-

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dente periodo del 2007, in confronto al + 4.3% del dato na-zionale e al +3.8% di quello medio lombardo. C'è purtroppomolta coerenza tra i segnali negativi del ciclo economico cheemergono dalla nostra ultima indagine congiunturale: oltrealla produzione e agli ordinativi, cala il fatturato ed èin crescita il livello delle scorte. E la crisi appare genera-lizzata all'insieme dei settori e delle dimensioni di impresa. Ilsolo elemento favorevole indotto dalla crisi globale, e la cuiimportanza non va sottovalutata, riguarda il rientro rapido deiprezzi delle materie prime e quindi dei rischi di inflazione, colduplice beneficio, su scala globale, di offrire margini di ma-novra alle politiche monetarie e di attenuare la debolezza del-

l'attuale ciclo dei consumi. L'aggravamento del quadrocongiunturale in provincia è ribadito dalla netta cadu-ta della produzione nell'artigianato manifatturiero (-8.8% su base annua), la più profonda tra tutte le pro-vince della Lombardia. Il 2008 ha visto una riduzione me-dia della produzione del -4.2%. Non è quindi sorprendenteche in uno scenario come quello appena descritto le aspetta-tive delle imprese bergamasche per il primo trimestre del2009 siano prevalentemente negative e in progressivo peg-gioramento. Particolare attenzione meritano i segnali che pro-vengono dalle aziende sul fronte dell'occupazione, pur tenen-do in conto il tipico ritardo temporale con cui il mercato del la-

Siderurgia

Min. non metallici

Chimica

Meccanica

Mezzi di trasporto

Alimentari

Tessili

Pelli e calzature

Abbigliamento

Legno-mobili

Carta-editoria

Gomma-plastica

Ind. varie

TOTALE

Settori in crescita

Settori in contrazione

5,2

1,1

-2,7

6,2

4,7

0,4

-3,3

-3,1

3,8

4,6

1,6

5,1

3,0

3,2

10

3

Fonte: Camera di Commercio Bergamo

Variazione grezza su base annua della produzione nei diversisettori dell’industria bergamasca

6,2

-3,5

2,8

4,5

0,3

5,6

-1,6

0,0

4,6

-0,2

1,4

0,4

8,8

2,6

10

3

I 07 II 07

4,5

-0,2

-1,1

5,2

-6,0

-0,7

-3,7

-6,1

0,2

4,3

-1,0

2,2

8,6

1,8

6

7

-1,6

2,9

2,6

0,6

0,0

-3,2

-1,0

-3,1

-1,9

-1,1

-1,0

0,2

4,1

0,1

6

7

III 07 IV 07

3,9

0,8

2,9

0,9

-1,8

-3,0

-8,0

-8,4

-2,6

-5,2

0,1

-1,2

3,7

-0,8

6

7

0,3

1,5

-0,4

-0,7

9,6

-0,6

-8,7

-3,7

-5,2

-4,0

0,4

-4,3

-0,9

-1,8

3

10

I 08 II 08

-6,2

-3,7

2,5

-2,0

9,6

0,6

-11,3

-10,5

-1,5

-2,2

-1,4

0,1

-4,6

-2,7

4

9

-5,5

-8,1

-8,2

-7,0

2,9

0,3

-11,6

-8,3

-7,4

-6,2

-6,9

-8,8

-6,5

-7,2

1

12

III 08 IV 08

La contrazione degli ordinativi esteri (-10.4%),

peggiore degli ordini

interni (-4.4%), lascia prevedere

un avvio critico del 2009

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Variazione trimestrale destagionalizzata (sx) Variazione annua grezza (sx) Indice (2000=100) destagionalizzato (scala dx)

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voro reagisce ai mutamenti della congiuntura. L'ultimo tri-mestre del 2008 evidenzia un calo degli addetti indu-striali (-1.4% la variazione trimestrale grezza) che siconferma consistente (-0.8%) anche al netto dellacomponente stagionale. Di entità simile è la flessio-ne dell'occupazione dell'artigianato manifatturiero. Ilricorso alla Cassa integrazione nell'industria ha inoltre subi-to nell'ultimo scorcio del 2008 un'impennata e le prospetti-ve a breve termine per l'occupazione sono prevalentementenegative. Nella media dell'anno 2008, gli addetti dell'indu-stria manifatturiera bergamasca sono diminuiti del -0.5%,un calo relativamente contenuto in confronto al dato mediolombardo (-0.7%) e alle riduzioni più marcate avvenute nelcampione provinciale, in tendenza negativa da 7 anni con-secutivi, tra il 2002 e il 2004. Più accentuata in media annuala flessione degli addetti artigiani (limitatamente alle azien-de con almeno 3 addetti) nel 2008: - 3%. L'incertezza sulla

distanza dal punto di minimo del ciclo recessivo e sui tempidella ripresa condizionano le attese e le scelte delle impre-se. La parallela indagine sugli investimenti annualidelle imprese industriali dimostra tuttavia che il li-vello degli investimenti previsti dall'industria berga-masca per il 2009, nonostante il pessimo momentocongiunturale, resta considerevole. Quasi la metà (il49%) delle aziende industriali del campione prevede di ef-fettuare investimenti nel 2009, una percentuale superiore dioltre 6 punti alla media regionale e tra le più alte in Lom-bardia, pur se inferiore rispetto alla quota (53.8%) di impre-se che a fine 2007, in un contesto molto meno critico, pre-vedevano investimenti nell'anno seguente. La variazione an-nua degli investimenti previsti a Bergamo per il 2009 è del+ 4,6%, in calo rispetto al corrispondente dato previsivo diun anno prima (+9.6%), ma nettamente superiore alla cre-scita prevista degli investimenti regionali (+1.7%).

8,0

6,0

4,0

2,0

0,0

-2,0

-4,0

-6,0

-8,0

Fonte: CCIAA di Bergamo

Produzione industriale in provincia di Bergamo - 1° trim 2005 - 4° trim 2008

108,00

106,00

104,00

102,00

100,00

98,00

96,00

94,00

92,00

-5,5

-7,2

Vari

azio

ni %

Num

ero

indi

ce 2

000

= 10

0

2005(1) 2005(2) 2005(3) 2005(4) 2006(1) 2006(2) 2006(3) 2006(4) 2007(1) 2007(2) 2007(3) 2007(4) 2008(1) 2008(2) 2008(3) 2008(4)

Page 22: Bergamo Economia 18

Grande industria:in un mese 5 mila nuovi cassaintegrati

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ReportageArticolo di Livio CasanovaFoto di Franco Pasinetti

Se tutti i lavoratori metalmeccanici bergamaschi toc-cati da mobilità o cassa integrazione si dovesseroprendere per mano formerebbero una catena umana(ininterrotta) lunga più di 20 chilometri. Per darvi un'i-dea: da Piazza Vecchia, in città Alta si snoderebbe fi-

no al casello autostradale di Grumello-Telgate. Secondo i datiraccolti dalla Fiom-Cgil di Bergamo, per il settore metalmeccani-co, l'inizio dell'anno è stato a dir poco drammatico. Per le impre-

Dopo Curno e Mapello adesso tocca ai 600 impiegati

della Brembo di Stezzano, in cassa integrazione per tre mesi,

da marzo a maggio

Page 23: Bergamo Economia 18

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La crisi sta colpendo in modo trasversale tutti i settori del metalmeccanico. Al meccanotessile si aggiungono

le grandi aziende dell'economia bergamasca: Brembo, Dalmine, Same, Indesit, Robur, Mazzucconi

se del nostro territorio nell'arco di un mese lacrisi è quasi raddoppiata. "Eravamo partiti adinizio anno con più di 6 mila persone a rischio,- sottolinea Mirco Rota, segretario generaleprovinciale della FIOM-CGIL di Bergamo - a fi-ne gennaio erano già 6.800 i coinvolti tra cas-sa e mobilità. Ora siamo a quota 11.549, cifresconvolgenti, senza contare che da questastima sono esclusi i lavoratori che usufruisco-no della cassa integrazione in deroga, cioè di-pendenti di realtà prevalentemente artigia-ne". A segnare il passo sono le grandi azien-de del settore, con un massiccio ricorso allacassa integrazione o alla mobilità. Su tutte, siregistra la situazione difficilissima del gruppoBrembo: da questo mese tutti i 600 impie-gati dello stabilimento di Stezzano saranno incassa ordinaria. Non va meglio alla N&WGlobal Vending di Valbrembo dove, sem-pre da marzo, è partita la cassa integrazioneordinaria a orario ridotto per tutti i 1.024 di-pendenti. La Tenaris Dalmine in un solomese, è passata da 175 a 190 lavoratori in cassa integrazionesui 2.400 occupati. Dopo i quindici giorni di febbraio, alla Inde-sit Company Spa di Brembate Sopra, macchine ferme pertutto il mese di marzo e in preventivo, per ora, 50 giorni da apri-le a dicembre. Nel complesso sono 86 giorni di cassa integra-zione ordinaria per tutti i 456 dipendenti dello stabilimento.Sempre critica la situazione del meccanotessile, i lavoratoriPromatech di Colzate, Casnigo e Vilminore saranno in cas-sa integrazione speciale per tutto il 2009. Su tutte spicca, comeabbiamo detto, la cassa ordinaria per gli impiegati della Brem-bo, mentre alla Same di Treviglio si parla, addirittura, di ta-gli e alla Tenaris si è ipotizzato uno sciopero su scala mondiale.

Brembo - Con una lettera firmata di suo pugno, il presidenteAlberto Bombassei sottolinea che si tratta di un'equa distri-buzione dei sacrifici, non di un'ulteriore aggravarsi del quadroindustriale. Cambiano le parole ma non il risultato perchè que-sta volta, ad andare in cassa integrazione per tre mesi, da mar-zo a maggio, sono 600 tra impiegati e ricercatori. In pratica, la-voreranno a pieno regime solo reparti di nicchia come BCBS -freni in carboceramica - il settore racing e pochi altri, mentre ilgrosso delle fonderie, dei dischi, dell'auto e della moto è già inpanne dall'autunno scorso. Dopo Curno e Mapello, adesso toc-ca quindi a Stezzano. La cassa integrazione è ordinaria, a rota-zione, e le persone coinvolte lavoreranno 20 giorni al mese cia-

Lavoratori in agitazione

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scuna, in base alle esigenze di ogni singolo ufficio. Questa è l'i-potesi di massima, possibile di aggiustamenti se il mercato tor-nasse a marciare con nuovi ordinativi. Finora il quadro vedevapoco meno di 1.700 addetti in cassa ordinaria: tutti i 120 dellaFonderia Ghisa di Mapello fino al 28 marzo; 350 su 400 alla La-vorazione dei dischi anche loro fino al 28 marzo; 860 su 1.000 alsettore auto di Curno fino al 7 marzo, così come per i 300 addettidei 350 delle Fonderie Alluminio. Con le fabbriche ferme o qua-si, viene spontaneo il dubbio sull'utilità di un piccolo esercitocomposto da ricercatori, ingegneri, tecnici ma anche del ramoamministrativo e commerciale, stante l'esiguità degli ordinativia livello planetario, in attesa che gli incentivi stanziati dai varigoverni si facciano sentire. Il dubbio investe anche i piani altiperché la richiesta aziendale è di tredici settimane. Per l'azien-da leader nei dischi frenanti - oltre 200 i titoli mondiali in ba-checa - si tratta della prima cassa integrazione a memoria d'uo-mo, se si eccettua una richiesta simbolica negli anni Ottanta,epoca degli spy-story con gli Usa. Ma il presente non è solo Cig,viste le recenti acquisizioni che rafforzano il mercato sui merca-ti emergenti come India e Brasile. Inoltre Brembo "scende instrada" con Magneti Marelli e Pirelli per lo sviluppo di CyberTyre, pneumatico intelligente sviluppato da Pirelli, integrato coni sistemi di controllo elettronici Magneti Marelli e i sistemi fre-nanti evoluti di Bombassei. Sperando che gli incentivi alla rot-tamazione risollevino le sorti dell'auto.

Same - La crisi avanza sui cingoli anche per i trattori Same di

Treviglio, una delle prime realtà al mondo (Same, Deutz - Fahr,Lamborghini, Trattori e Hürlimann) nel campo dei macchinariagricoli. Dopo un assaggio a gennaio, l'azienda ha incontrato isindacati per allungare il periodo della cassa integrazione da 7a 10 settimane. Mille lavoratori coinvolti su 1.410 del gruppo. Eper la prima volta si parla anche di mobilità, cioè di tagli: i primia cadere saranno i consulenti esterni, poi potrebbe toccare ai la-voratori anziani prepensionabili. In questo caso è stata prospet-tata una linea soft, basata su incentivi e volontarietà ma, quan-do si scoperchia un vaso di Pandora può accadere di tutto. Se lamedia di ore lavorate negli ultimi anni oscilla intorno alle tre oquattromila, a gennaio la Same non è arrivata a 1.500: standoalle voci sindacali sarebbe questo il punto di partenza del grup-po per intavolare un discorso di sacrifici collettivi. Per primi po-trebbero pagare 30-40 lavoratori indiretti, per la gran parte con-sulenti esterni, collaboratori a progetto e altre figure simili. Del-la stessa entità, raggiungendo circa 70 addetti nel complesso,la manovra ipotizzata nei confronti del personale vicino alla ma-turazione dei requisiti per la pensione, che sarebbe accompa-gnata dall'azienda nel caso di mobilità volontaria. Se queste so-no le ipotesi sul tavolo, la certezza è fatta di 10 settimane di cas-sa ordinaria, che da qui a breve potrebbero diventare 15.

Tenaris Dalmine - Tredici settimane, a partire dal 26 gennaio,di cassa integrazione che interessano i 190 dipendenti (di cui180 operai e 10 impiegati) del reparto Fapi (Fabbrica Piccoli Tu-bi) della Tenaris Dalmine. L'ultima volta che la Dalmine aveva

Alla Same di Treviglio sono coinvolti 1.000 lavoratorisui totali 1.410 del gruppoSi parla anche di mobilità e prepensionamento

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fatto richiesta di cassa integrazione è stato dieci anni fa,durante i primi mesi del 1999, a causa di un calo della do-manda. Anche nello stabilimento di Sabbio, dove si produ-cono bombole, la crisi si sta facendo sentire: da febbraioinfatti l'azienda ha deciso, d'accordo con i sindacati, che iturni scenderanno dagli attuali 15 a 10 per l'area a caldo eda 10 a 8 per la finitura. Stop anche allo stabilimento diPiombino che riguarda 112 dipendenti su 125. Su fronteestero la Tenaris ha interrotto l'attività nei suoi due stabi-limenti in Canada e ha disposto la sospensione della pro-

pria fabbrica argentina di Campana. A questo si aggiungela lunga attesa per l'incontro tra Paolo Rocca e il sindaca-to mondiale che unisce in una sola voce tutti gli stabili-menti del gruppo, sparsi nel mondo: Italia, Argentina, Bra-sile, Canada e Romania. Il 13 novembre scorso Rocca harisposto che una riunione internazionale non sarebbe "pra-tica e vitale". E così, dopo che la risposta (positiva) tantoattesa non è arrivata, martedì 3 marzo si è celebrato il"Global day of action", una giornata mondiale di azionecon mobilitazioni in tutti gli stabilimenti del gruppo.

Cassa integrazione

Bianchi Vending Spa

Brembo

Brembo (BU AM)

Brembo (Enti Centrali)

Brembo (Fonderia Ghisa)

Brembo (Lavoraz. dischi)

Brembo (Sett. Auto)

Brembo (Fond. alluminio)

Colombo Design Srl

Donora

Elframo

Fond. Pilenga Baldassarre

Fonderie Mazzucconi Mario

Gervasoni Spa

Gildemeister Spa

Indesit Company Spa

Jabil

N&W Global Vending

Promatech

Robur Spa

Rono Spa

Same

Scame Parre Spa

Siac

Tenaris Dalmine

Toora

Valbrem

Zingonia

Stezzano

Curno

Curno

Mapello

Mapello

Curno

Mapello

Terno D'Isola

Cortenuova

Bergamo

Lallio

Ponte/Ambivere

Brembilla

Brembate Sopra

Brembate Sopra

Mapello

Valbrembo

Colzate/Casnigo/Vilminore

Zingonia

Almenno S. Bartolomeo

Treviglio

Parre

Pontirolo

Dalmine

S. Paolo D'Argon

Lenna/Presezzo

Fonte: Fiom Bergamo

190

600

40

40

120

400

1000

350

140

180

120

150

210

200

320

456

250

1024

720

175

158

1400

240

570

2400

180

165

Azienda Comune

138

600

40

40

120

350

860

300

135

180

105

125

130

170

200

456

250

1024

410

160

158

1000

230

400

190

180

165

Cassa ordinaria per 4 settimane dal 9.02.09 al 16.05.09

Cassa ordinaria dal 2.03.09 al 30.05.09 da 480 a 600 impiegati a zero ore

Cassa ordinaria dal 2.03.09 al 30.05.09 da 30 a 40 impiegati a zero ore

Cassa ordinaria dal 2.03.09 al 30.05.09 da 30 a 40 impiegati a zero ore

Cassa ordinaria dal 16.02.09 al 28.02.09 a zero ore dal 9.03 28.03.09 a zero ore

Cassa ordinaria dal 16.02.09 al 28.02.09 a zero ore dal 23.03.09 al 28.03.09 a zero ore

Cassa ordinaria dal 16.02.09 al 07.03.09 a zero ore

Cassa ordinaria dal 16.02.09 al 07.03.09 a zero ore

Cassa ordinaria per 13 settimane dal 12.01.09 al 11.04.09

Cassa in deroga dal 1.01.2009

Cassa ordinaria 9 settimane dal 16.02.09

“” per 3 settimane dal 9 al 14.02.09 per 125 dipendenti e dal 16 al 28.02.09 per 75 dipendenti

Cassa integrazione speciale dal 12.01.09 per 12 mesi

Cassa ordinaria fino al 8.05.09

“” per 13 settimane 4 giorni alla settimana per 200 dip. e un giorno/settimana per tutti dal 12.01.09

Cassa ordinaria per 8 settimane dal 9.02.09

Cassa integrazione speciale fino al luglio 09 e mobilità volontaria

Cassa ordinaria dal 2.03.09 al 18.04.09 ad orario ridotto

Cassa straordinaria dal 22.12.08 al 21.12.09

Cassa ordinaria per 13 settimane dal 12.01.09

Cassa ordinaria per 8 settimane dal 2.02.09

Cassa ordinaria per 3 settimane (rep. motori 2 settimane a febbraio)

Cassa ordinaria per 13 settimane 32 ore dal 16.02.09 al 27.03.09 e 24 ore dal 30.03.09 al 15.05.09

Cassa straordinaria per 24 mesi

Cassa ordinaria per13 settimane dal 26.01.09 per 180 operai e 10 impiegati

Cassa straordinaria per 12 mesi dal

Cassa straordinaria per 12 mesi da fine luglio 08

Dip. SituazioneLavoratoricoinvolti

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Grandi manovreArticolo di Luca Bilotta

Carlo Pesenti: "Italcementi e Ciments Français, una fusione storica"

Carlo Pesenti, consigliere delegato d'Italcementi

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L'incorporazione della controllata francese porta per la prima volta Italmobiliare - holding

del gruppo Pesenti - a perdere il controllo assoluto del capitale Italcementi, scendendo dal 61,6% al 47%

Una chiaccherata informale d'economia, per trac-ciare le linee guida - in un periodo non facile perl'economia italiana ed internazionale - di uno deigruppi industriali più importanti nel mondo. E' sta-ta questa la tematica dell'incontro fra Carlo

Pesenti, consigliere delegato d'Italcementi, e il RotaractBergamo, lo storico club bergamasco per giovani dai 18 ai 30anni, all'Hotel Excelsior San Marco di Bergamo. Una cena abase d'economia, in cui è stata presentata agli invitati -nel-le sale del ristorante Colonna - l'incorporazione della con-trollata Ciments Français con il quinto gruppo al mondo pro-duttore di cemento, appunto la bergamasca ItalcementiGroup. Un passaggio, se vogliamo, storico: con questa mos-sa, infatti, Italmobiliare - holding del gruppo Pesenti - ha per-so il controllo assoluto del capitale Italcementi, scendendodal 61,6% al 47% (al netto delle azioni proprie). "Scenderesotto la soglia del 50% - ha commentato Carlo Pesenti nelcorso della serata - è un segnale forte, che fa capire real-mente quanto crediamo in questo progetto. E' un passaggiostorico per la nostra famiglia, ma necessario. Ci permette, in-fatti, di fare un salto di qualità senza intaccare risorse eco-nomiche del gruppo in un momento non facile per l'economiamondiale. Anche se sulla carta non è un acquisto, ma unoscambio senza denaro, in ogni caso Italmobiliare ha messomano al proprio patrimonio - accettando la riduzione dellaquota -, per potenziare un gruppo italiano. Tutto questo perun semplice motivo: la fusione riduce la complessità dellagovernance e ci consentirà velocità di gestione e maggiorecontrollo dei rischi aziendali". Ovvio, la scelta di perdere ilcontrollo assoluto del capitale Italcementi è stato difficile dafar digerire alla famiglia. “Se cercheremo di riprenderne ilcontrollo? Tecnicamente l'operazione è possibile. Quando e

Ospite del Rotaract Club Bergamo, il consigliere delegato Italcementi ha tracciato le linee future del gruppo: "E' un passaggiostorico per la nostra famiglia,ma necessario. Ci permette, infatti, di fare un salto di qualità senza intaccare risorse economiche del gruppoin un momento non facile per l'economia"

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come non posso ancora dirlo, molto dipenderà dalmercato del cemento. Le costruzioni, del resto, po-trebbero essere il settore che per primo beneficeràdei provvedimenti per le infrastrutture. Quindi nonpossiamo escludere a priori una mossa simile". In-tanto una certezza c'è: Ciments Français non lasceràParigi: "Abbiamo deciso di non smobilitare la sede,bensì di rafforzarla. Credo che il successo di Ci-ments Français, ottenuto in questi anni, sia dovutoproprio dalla posizione strategica in cui opera. Anzi,abbiamo in previsione un ulteriore potenziamento.Anche dal punto di vista dei dipendenti, nessun ta-glio se non marginale". Si risolve così l'equivoco diuna controllata più presente sul mercato internazio-nale della controllante. Una scelta che però stridenei tempi d'attuazione: dal 1992 ad oggi, di tempoutile ne è passato. Non si capisce perché proprioadesso si sia chiuso il cerchio, quando il quadro con-giunturale non si può definire dei migliori. "Era datempo che volevamo chiudere l'operazione - spiegasempre Pesenti -, ma solo due mesi fa la Francia haemanato i regolamenti sulle fusioni transfrontaliereed è stata colta l'occasione per un'operazione finan-ziaria al servizio dello sviluppo industriale. Possia-mo fregiarci del titolo di primi della "classe", ovveroessere il primo gruppo italiano ad aver applicatoquesta normativa". Una scelta tattica che rafforzaulteriormente il gruppo dal punto di vista patrimo-niale. In base alla situazione a settembre - i dati2008 saranno resi noti in questo mese di marzo - nelbilancio ci sarà un passaggio dal patrimonio di terzial patrimonio di gruppo di 500 milioni di euro. Inol-tre l'operazione comporterà l'emissione di 54 milionidi nuove azioni Italcementi per la conversione dei ti-toli Ciments Français dei soci di minoranza. Un'ope-razione che, però, come fatto notare da alcuni sociRotaract presenti alla serata conviviale, non ha sor-tito effetti sperati in chiave borsistica. Alla Borsa diParigi, infatti, le quotazioni legate a Ciments Fran-çais nel giorno dell'annuncio dell'accordo sono sce-se del 12%. "Finora vi ho raccontato la parte positi-va - sorride Pesenti -. A parte gli scherzi, la verità èche gli investitori di Ciments Français erano statilunghi sul titolo in previsione di un'operazione percassa, che poi non è avvenuta. Noi proponendo, in-

vece, una soluzione "carta contro carta" abbiamo ge-nerato un clima di sfiducia annullando quelle cheerano le previsioni degli analisti. In realtà, analiz-zando con attenzione questa scelta, possiamo pre-ventivare benefici nel giro di poco tempo. L'obietti-vo, infatti, è spiegare agli investitori, anche quelliscontenti, quanto sia importante questo accordo intermini d'appeal finanziario". Non poteva mancare,inoltre, un accenno sul periodo economico non faci-le, in cui l'industria italiana sta navigando. "Gli im-prenditori non devono stare fermi. Devono agire, ov-viamente sempre con attenzione. L'unico modo posi-tivo per uscire dalla crisi è credere nella bontà delproprio lavoro, studiando nuovi prodotti e nuovi mer-cati. Stare congelati non serve a nulla, solo ad al-lungare l'agonia. Se sono preoccupato? No, anche seil nostro centro studi ha pronosticato un periodo ne-ro almeno fino a novembre. Del resto le crisi spessoportano a processi di consolidamento, come era av-venuto anche nei primi anni Novanta. E proprio inquesto scenario guardiamo con serenità ai paesiemergenti: noi abbiamo sempre creduto nella strate-gia di diversificazione geografica e questa potrebberivelarsi l'arma vincente. Solo loro, infatti, in questoperiodo difficile sembrano resistere in positivo al-l'empasse economica". La serata si è conclusa con lapresentazione del Codice Antimafia, introdotto al-l'interno della governance Italcementi a partire dal2007. "Partendo da esperienze personali di cronaca -ha concluso Pesenti - di cui tutti siamo a conoscen-za, abbiamo sviluppato delle procedure utili ad ope-rare nei territori a rischio. Per farlo ci siamo fattiaiutare dal nostro legale, oltre che da tre esperti inmaterie differenti: l'ex procuratore nazionale anti-mafia Piero Luigi Vigna, Donato Masciandaro - eco-nomista e docente all'università Bocconi di Milano -, e l'avvocato palermitano Fiannaca. Sono stati pro-prio loro a redarre un codice etico-gestionale, cheattuandolo evita di venire a contatto con aziende orealtà industriali a rischio. Una novità che a lungotermine ci farà guadagnare in credibilità e qualità, eche speriamo possa essere adottata anche da altrerealtà industriali italiane. Positiva - ha concluso Pe-senti - è stata la disponibilità dello Stato, la colla-borazione in questo campo ci ha davvero gratificati".

"Era da tempo che sognavamo quest'operazione, ma solo due mesi fa la Francia ha emanato i regolamenti sulle fusioni transfrontaliere ed è stata colta l'occasioneper un'operazione finanziaria al servizio dello sviluppo industriale"

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Aziende&Amministrazione

La zavorra burocratica impedisce alle PMI d'esprimere tutto il loro potenzialeNel 2008 si è tradotto in una lunga serie di rinunce: blocco delle assunzioni, minori progetti d'innovazione e zero investimenti nella ricerca

Cara burocrazia,ma quanto ci costi

Appesantite, aggravate, oberate e tartassate.Lasciando da parte la poesia degli stati d'ani-mo questi sono gli effetti della burocrazia sullepiccole e medie imprese italiane. E' quello chesi evince da un' indagine realizzata da Conf-

commercio su scartoffie e PMI. Non si tratta più di far buonviso a cattivo gioco perché questa medaglia ha una solafaccia e per di più tutta tirata. Dato - oramai - per assodatoe fisiologico che le troppe carte fanno crescere i costi delleimprese e nel contempo ne riducono competitività ed effi-cienza, a questo adesso, si aggiunge un lungo elenco di ri-nunce, su tutte l'impossibilità di assumere nuovo persona-le. A causa della complessità e della lunghezza dei tempiper gli adempimenti amministrativi il 30.8% delle imprese,pari quasi ad un terzo del totale, ha rinunciato nel 2008 adassumere nuovo personale; il 26.6% ha abbandonato pro-getti di innovazione aziendale; nessun investimento per unquarto delle imprese e 17 PMI su 100 hanno messo nel cas-setto progetti di ricerca. I numeri crescono significativa-mente al sud dove quasi la metà delle imprese ha sacrifi-cato nuovi posti di lavoro proprio a cause delle scartoffie.

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Costi - Se volessimo quantificare il costo della burocrazia piùdella metà delle aziende, lo scorso anno, ha speso una quotacompresa tra lo 0.1% e l'1.4% dei ricavi in adempimenti am-ministrativi. Quasi 40 aziende su 100 hanno dovuto affrontarecosti pari a 1.5% delle entrate mentre solo il 3.7% non ha so-stenuto costi. Sono dati che tengono conto della differenza travalori dell'espletamento delle prassi informative e quelli rela-tivi all'oggetto stesso dell'adempimento amministrativo. Percapirci: una cosa sono le spese sostenute per la compilazionedi un modulo da presentare alla pubblica amministrazione peril pagamento del tributo e altro è l'importo del tributo in sestesso, la tassa nuda e cruda. I numeri che presentiamo ten-gono in considerazione solo le prime.

Tempi - Se è vero che il tempo è denaro, gli imprenditori italia-ni "spendono" 360 ore annue per pagare imposte e tributi, sud-divisi in 15 diversi versamenti. Verrebbe da dire "scialacquano",se consideriamo che la media Ocse è di 203 ore. E così l'impe-gno economico và di pari passo con tempi e modi per espletarele pratiche. Per far fronte agli impegni burocratici e amministra-tivi della pubblica amministrazione, infatti, un quinto delle picco-

le medie imprese italiane ha dovuto impegnare, lo scorso anno,una persona per due giorni ogni mese. Secondo una logica stret-tamente imprenditoriale, nell'arco dell'intero anno lavorativo ildipendente ha lavorato, in media, un mese "per" lo Stato. Que-sto è il dato "migliore", perchè quasi un terzo delle imprese haimpegnato una persona per tre/quattro giorni al mese mentre 13su 100 hanno dovuto sacrificare cinque, fino a toccare le sei gior-nate per persona. Sempre con gli occhi di un imprenditore, tuttociò significa che per almeno uno dei suoi dipendenti, ogni mese- propriamente lavorativo - si accorcia fino a diventare di tre set-timane perché, puntualmente, per sette giorni è votato agliadempimenti amministrativi. Il panorama è completo, esaustivoe non lascia spazio a repliche quando si prende in considerazio-ne anche il resto delle imprese. Sono oltre 40 su 100 quelle co-strette a mobilitare una persone per più di sei giorni per far fron-te alle pastoie burocratiche.

Temi - Della burocrazia si può dire tutto tranne che non sia de-mocratica, perché gli adempimenti pesano su tutti i settori neiquali operano le PMI italiane e non lascia zone franche. Si fannosentire soprattutto sulle imprese che operano nel campo dei ser-

I costi per gli adempimenti burocratici impattano, in media, tra l' 1% e l'1.4% sui ricavi delle imprese. Sono il Fisco e la sicurezza gli ambiti più gravosi

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vizi e quelle residenti nelle regioni del Nord-Est tanto che il 94%delle imprese, quasi la totalità, li ritiene molto gravosi. E' opportu-no ricordare che molte volte per espletare una singola pratica so-no necessari molti adempimenti amministrativi. Pesano soprattut-to quelli legati al fisco che rappresentano una vera e propria za-vorra per 92 aziende su 100. Gravano in modo piuttosto accentua-to sulle microimprese, da quelle iscritte all'Albo delle imprese ar-tigiane a quelle legate al mondo dei servizi. Anche la macchina bu-rocratica in tema della sicurezza non è ancora ben oliata. Tutte lenorme e le relative pratiche per la sicurezza sul posto di lavoro, fat-ta salva la sua imprescindibile necessità, nella pratica quotidiana

sono vissute come gravose da più di un terzo delle aziende. A se-gnalarlo sono le piccole e medie imprese che operano nel settoreindustriale dislocate nelle regioni del Nord Ovest e del Nord Est.Macchinose, infine, anche tutte le pratiche inerenti al personaleper le industrie residenti nelle regioni del centro e Sud Italia.

Luoghi - Questo quadro generale ci permette di entrare negliuffici amministrativi delle PMI italiane e capire come si sono or-ganizzate per fronteggiare tutta questa mole d'adempimenti.Due aziende su 100 mettono a disposizione più di 10 addetti peril disbrigo delle pratiche. Considerando il resto delle imprese,una metà gli dedica un addetto, mentre l'altra metà impiega trai due e i dieci dipendenti. Un terzo delle aziende ha allestito unufficio che si occupa dell'adempimento delle pratiche e scaden-ze amministrative, mentre due terzi si avvale di collaboratori eprofessionisti esterni. Quasi una impresa su due si è dotata diappositi strumenti informatici.

Conclusioni - Così, il costo della burocrazia impedisce a 57aziende su 100 di raggiungere la mission per la quale si sono co-stituite, mentre l'altra metà deve "richiamare" il proprio persona-le alle mansioni per cui è stato assunto. Dover ricorrere a perso-nale esterno alla struttura aziendale costituisce un vero e proprioimpeachment - impedimento - per il 41% delle imprese. Allestireun apposito ufficio e dotarsi di sistemi informatici specifici gravain tono minore perché sono ritenuti investimenti che si sarebberodovuti mettere in agenda, in tutti i casi, per assicurare anche losvolgimento di altre attività più legate a dinamiche propriamentelavorative. La speranza è che quello che non riesce a fare l'Italiapossa farlo l'Unione Europea, rispettando l'intendimento di ridur-re del 25% gli oneri per gli imprenditori entro il 2012.

La metà delle imprese impiega tra i due e i dieci addetti per il disbrigo

delle pratiche amminstrative e un terzo delle PMI dispone

di un ufficio apposito

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Le PMI sbarcano in Borsa,con l'esordio di AIM Italia

eggere la leggeRubrica a cura dell'avv. Marco Amorese

Il nuovo mercato per le piccole e medie realtà ad alto potenziale di crescita segna

un forte cambiamento negli scenari industriali Si affaccia una nuova possibilità di finanziamento

Marco Amorese ha conseguito un LL.M.presso la Harvard Law School ed un Dottora-to di ricerca in diritto commerciale pressol'Università degli Studi di Brescia. È ammes-so all'esercizio della professione forense inItalia e a New York.

La schedaL

Il giusto equilibrio, per un'impresa, tra debt e equity, ov-vero tra debito e capitale di rischio è stato ed è oggettodi accese discussioni in finanza aziendale. Il dibattito siincentra generalmente sul diverso effetto fiscale del de-bito e sulla maggiore capacità di controllo di determinati

investitori sofisticati (come, ad es. le banche) sulle attività in-dustriali. Ovviamente, il tema è complesso ed ha sfumatureche, per ragioni di spazio, non possono essere affrontate inquesta rubrica. Piuttosto, è importante notare che, per anni,detta discussione non ha riguardato la stragrande maggioran-za delle imprese italiane. Infatti, per le Piccole e Medie Im-prese italiane l'unica ragionevole possibilità di finanziamentoera il ricorso al sistema bancario. Solo negli ultimi anni, si èsviluppato un limitato mercato alimentato dai fondi di privateequity o da sistemi multilaterali di negoziazione come il Mer-cato alternativo dei capitali, ma, nella sostanza, il ricorso al si-stema di finanziamento tradizionale è rimasta l'unica vera op-zione offerta alle imprese italiane. Borsa Italiana, riprendendo

un modello portato al successo dalla London Stock Exchange enell'ottica dell'integrazione dei due mercati, si propone di por-re rimedio a questa carenza lanciando AIM Italia, il mercatoborsistico dedicato alle piccole e medie imprese con alto po-tenziale di crescita che costituisce un'opportunità per impreseed investitori interessate a nuove strategie di investimento.

La struttura del nuovo mercato - AIM Italia è un sistemamultilaterale di negoziazione che viene regolato direttamenteda Borsa Italiana, la società di gestione del mercato. Trattando-si di un mercato exchange regulated (regolato, cioè, diretta-mente dalla società di gestione), alcuni degli obblighi normal-mente richiesti per l'ammissione nei mercati regolamentati, so-no semplificati. AIM è retta principalmente da due regolamen-ti che perseguono una semplificazione del processo di quota-zione e degli obblighi informativi continuativi. Il primo regola-mento è dedicato agli emittenti; il secondo è indirizzato ai no-minated advisers (Nomad). Vale la pena di analizzare breve-

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mente quali siano i principi posti dai regolamenti menzionati.Per quanto riguarda il processo di ammissione, non è necessa-ria, salvi casi particolari, la redazione del prospetto informativoper l'ammissione al mercato bensì un documento di ammissio-ne, il cui contenuto, pur riprendendo il modello tracciato dalladirettiva prospetti, è semplificato. I requisiti di ammissione so-no molto flessibili: infatti, contrariamente a quanto previsto inaltri mercati regolamentati, non sono richiesti minimi, né in ter-mini di capitale, né in termini di flottante. Inoltre, non sono pre-viste strutture di corporate governance particolari. Il giudizio diidoneità circa l'ammissione all'AIM è demandato, infatti, al No-mad. Pertanto, ai fini dell'ammissione, la società deve procede-re alla nomina del nominated adviser e, una volta ammessa, de-ve mantenere in via continuativa un nominated adviser. Per lafase post-ammissione, permangono alcuni stringenti obblighi diinformazione al mercato. Tuttavia, sono attenuati gli obblighi in-formativi periodici: non vi è, infatti, l'obbligo di depositare alcunresoconto trimestrale. Il regolamento emittenti prevede che,successivamente alla quotazione, gli unici documenti di gestio-ne che devono essere pubblicati siano il bilancio annuale e larelazione semestrale, i quali dovranno essere redatti secondo iprincipi contabili internazionali. Permane, invece, la necessitàdi informare il mercato degli eventi price sensitive, delle opera-zioni significative e delle operazioni con le parti correlate. Vi è,inoltre, l'obbligo di comunicare senza indugio una serie di infor-mazioni ritenute importanti che sono specificatamente elenca-te nel regolamento emittenti. Infine, è previsto che le informa-zioni di cui è richiesta la comunicazione al pubblico unitamentead una serie di altre informazioni, come ad esempio lo statutoo il bilancio, siano pubblicate in una sezione del sito web della

società ammessa alle negoziazioni sul mercato AIM. Il sistemadi mercato è fondato su un ruolo particolarmente attivo svoltodai Nomad (Nominated advisers) che hanno l'obbligo di svol-gere la due diligence iniziale necessaria per l'ammissione almercato e di seguire la società quotata nel corso del periodo diquotazione. In particolare, il Nomad è responsabile nei con-fronti di Borsa italiana dell'appropriatezza dell'emittente che ri-chiede l'ammissione e dell'emittente già ammesso di cui di-venti, in corso d'opera, nominated adviser. Inoltre, il Nomad èresponsabile dell'attività di assistenza dell'emittente nel ri-spetto del regolamento emittenti e del regolamento Nomad.Possono diventare Nomad le società di capitali o le associa-zioni professionali note al mercato e con adeguata professio-nalità: esse devono avere un'adeguata esperienza nel fornireconsulenza professionale in operazioni di corporate finance, oavere dei key executives di elevata esperienza specifica.

La scelta di quotarsi - AIM Italia costituisce un interessantepiattaforma che dovrebbe consentire al mercato di selezionarele realtà industriali più innovative. Per Borsa italiana, AIM co-stituisce la scommessa di andare a intercettare uno dei seg-menti di mercato più promettenti dell'economia italiana: le pic-cole e medie imprese. Per gli imprenditori, esso dovrebbe co-stituire una modalità alternativa per ottenere capitale di rischio.Inoltre, la scelta di aderire ad un mercato regolamentato po-trebbe essere un tassello nei loro progetti di crescita ed un im-portante elemento per contribuire ad incrementare la loro visi-bilità e reputazione commerciale. Tuttavia, l'ammissione allenegoziazioni dovrebbe essere attentamente ponderata, perchèovviamente comporta dei costi in termini di oneri organizzativi,

35

Attività pre-quotazione

Definizione di un piano industriale credibile

Quantificazione ipotetica delle risorse finanzia-rie da raccogliere in quotazione

Quantificazione ipotetica delle esigenze di mo-netizzazione degli stockholders esistenti

Certificazione degli ultimi tre bilanci (anche conefficacia retroattiva)

Contatto con il relationship manager

24-12 mesi prima 12-6 mesi 6 mesi

Individuazione ed effettuazione di eventuali rior-ganizzazioni societarie necessarie od opportune

Modifiche al sistema di controllo di gestione

Coinvolgimento della squadra di comando nel progetto di quotazione

Selezione dei consulenti adatti

Conferma del piano industriale e delle relative esigenze di finanziamento

Deliberazione della quotazione

Nomina del Nomad e degli altri consulenti

Individuazione della più idonea struttura so-cietaria

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36

Studio Legale Amorese

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economici ed amministrativi. Infatti, il processo di ammissionealla negoziazione dovrebbe essere preceduto da una serie rile-vante di valutazioni che consentano di individuare la strutturadi gestione sociale più adatta. Inoltre, prima della quotazione,dovrebbe essere messo a punto il piano industriale ed il peri-metro di attività che si intende finanziare. Infine, bisogna met-tere in atto quelle modifiche della struttura societaria che con-sentano un proficuo cammino verso l'ammissione al mercato.La struttura organizzativa della società va rimodulata in mododa assicurare che vi siano procedure e risorse idonee al rispet-to del regolamento emittenti, sia in termini di flussi informati-vi sia in termini di rapporti con gli altri operatori. Infine, va con-

siderata la necessità di intrattenere un rapporto stabile sia conil Nomad sia con lo Specialista che deve garantire la liquiditàdel titolo quotato. Va poi considerato che la diffusione dei tito-li azionari aumenta le responsabilità in capo agli amministra-tori ed alla società i quali dovranno evitare distorsioni e abusidi mercato. Questa serie di considerazioni rende pertanto in-dubbiamente necessaria un'attenta valutazione di opportunitàquando l'imprenditore si trovi nella situazione di dovere deci-dere quale sia il metodo di finanziamento migliore per deter-minati progetti di crescita. L'ammissione sul nuovo mercatolanciato da Borsa Italiana si pone però certamente come unanovità di grande interesse da prendere in seria considerazione.

E' un sistema multilaterale di negoziazione che viene regolato direttamente da Borsa Italiana, la società di gestione

del mercato. Trattandosi di un mercato exchange regulated, alcuni degli obblighi normalmente richiesti per l'ammissione nei mercati

regolamentati, sono semplificati

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Tracolli finanziariArticolo di Livio CasanovaFoto di Giorgio Chiesa

DA SINISTRAIl professore Riccardo Leone docente di Economia del Lavoro e di Economia dell’Innovazione, con il dottor Giuseppe Parigi titolare della Divisione Analisi della congiuntura della Banca d'Italia

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La crisi economica?Tutta colpa dei "Ninja"

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Al centro del seminario che si è tenuto in Via Ca-niana a Bergamo, lo scorso 9 febbraio, c'è sta-to il tema: "Tracolli finanziari, profonda reces-sione e crisi strutturale dell'economia mondia-le: quale prospettive per l'Italia, la Lombardia e

Bergamo? Quali politiche d' innovazione per uscire da que-sta situazione?". Domande chiare, le risposte un po' meno,ma noi pazienteremo ancora qualche mese perchè le solu-zioni, magari, arriveranno proprio dagli studenti che vi han-no preso parte. Si è aperto, così, con una lezione sui gene-ris, il corso 2009/2010 di "Economia dell'Innovazione Avan-zata" tenuto dal professor Riccardo Leone. Aperta a tutti(non solo agli universitari) e condotta con un linguaggio e unlessico familiare, ha ospitato il dottor Giuseppe Parigi - ti-tolare della Divisione Analisi della congiuntura della Bancad'Italia, il dottor Enzo Rodeschini - vice direttore di Union-camere Lombardia - e il dottor Stefano Cofini della Com-missione Università. L'occasione è stata importante per ca-pire cosa sia (veramente) successo all'economia mondiale e

gli scenari futuri che ci attendono. Un grande merito va ri-conosciuto al dottor Parigi: lasciare a Roma, nelle stanzedella Banca d'Italia, il "burocratese" (la lingua astrusa usatanei comunicati ufficiali) per rendere comprensibile a tutti ifatti e dare un ordine logico a questa crisi non era facile.Proviamo così a sbrogliarne la matassa. La prima cosa certae sotto gli occhi di economisti e politici, di chi doveva pren-dere decisioni, erano i segnali di forti e persistenti squilibrimacroeconomici legati (soprattutto negli ultimi quattro/cin-que anni) agli sviluppi tumultuosi dei mercati finanziari.

Squilibri Macroecomici - Tumulti legati ad una serie dipaesi, quelli dell'Opec, la Cina e il Giappone e alcune nazio-ni dell'Asia e dell'Europa che si caratterizzavano per un sur-plus di partite correnti molto forti. In altre parole, avevanonel cassetto o sotto i materassi molti soldi. Accanto aquesto c'era il forte deficit di paesi come gli Stati Uniti,il Regno unito e qualche altra nazione europea. Da unaparte, quindi, un forte surplus e dall'altra un forte deficit.

Acronimo di "No Income No Jobs or Assets"Tutto inizia da questi mutui erogati dalle banche a persone,senza verificarne il reddito, il possesso di un posto di lavoro o attività a garanzia delle richieste

Viaggio nel crollo dell'economia mondiale grazie al seminario realizzato dall'Università di Bergamo

"Tracolli finanziari, profonda recessione e crisi strutturale dell'economia mondiale:

quale prospettive per l'Italia, la Lombardia e Bergamo?"

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Squilibri e tassi - Si sono così generati unaserie di movimenti a livello internazionale ab-bastanza classici. L'accumulo di avanzi, portan-do un eccesso di risparmio ha gettato le basiper tornare a reinvestire. In una situazione (dimercato) normale questa "eccessività" portaad un apprezzamento del cambio e tutto si ri-equilibra, ma nei paesi come la Cina e il Giap-pone il cambio è stato mantenuto (artificial-mente) fisso, per garantire competitività alleloro produzioni. Questo cosa ha generato? Unulteriore incremento delle riserve e una fortis-sima domanda di titoli a bassissimo rischio (Ti-toli di stato, US o UK), portando ad un abbas-samento dei tassi ai più bassi livelli storici. Esiamo ancora nel gennaio 2004.

La bolla immobiliare - In America, ma anchein Gran Bretagna e in Spagna, i tassi di inte-resse praticamente nulli, legati a forme di in-novazione finanziaria, hanno determinatouna fortissima domanda di case. Sono stateemendate delle norme di regolamentazionedel mercato che hanno favorito l'indebita-mento delle famiglie e la crescita di mutuari(anche quelli più rischiosi). C'è stata, quindi,una forte domanda di case e di attività im-mobiliare favorita da disponibilità di liquiditàe da tassi molto bassi.

Sviluppi finanziari - Quando i tassi d'interes-se scendono ai minimi (questo è il caso), lapossibilità di avere rendimenti interessanti sifa molto bassa, allora le società finanziarie siinventano "le peggior cose" pur di portare a ca-sa profitti e rendite. È un concetto vecchio co-me l'attività bancaria. Si assiste ad una cresci-ta esplosiva di strumenti creditizi basati sullacartolarizzazione (securitization). Ne sveliamoil trucco: si prendono una serie di crediti che lebanche vantano nei confronti dei clienti, si im-pacchettano tutti insieme e si creano dei titoliche poi vengono piazzati e venduti sul mercato.Questo è un nuovo modello d’intermediazionecreditizia per cui si sposta il rischio dalla sin-gola banca agli investitori finali (originate anddistribute). Le banche, da un lato si liberavanodi questi crediti e del rischio connesso (vale laregola: un po' per uno non fa male a nessuno)e dall'altra aumentavano i loro profitti. Semprele banche trasformano (tecnicamente) i crediti,soprattutto mutui, in titoli "strutturati", cedutisul mercato, poi, a terzi investitori che si rive-

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1 - L’attuale fase di recessione

Situazione della produzione industriale

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Mesi a partire dal primo mese di calo dell’indice

da aprile 2008

T utte le previsioni si basano suquello che è successo nel passa-to. Si vanno a stimare le correla-

zioni passate rapportandole sul futuro,con le variazioni esogene (es. prezzodel petrolio). Matita alla mano, parten-do dal grafico n° 1 proviamo a imma-ginare come si evolverà la crisi. Abbia-mo fatto “100”, l'ultimo punto più altoprima del crollo e adesso, come si vedela pendenza è bella ripida. Disegniamol'andamento della linea, con i tutti i

suoi picchi per prevedere quando neusciremo. Confrontiamola con una re-cessione molto simile a questa, grafi-ca n° 2, quella del 74/75. Se dovesseandare a finire come nel 74 e 75 primadi raggiungere il minimo ci vorrebberopiù di 12 mesi. Soffriamo ancora un an-no e poi si ricomincia a crescere. Fa-cendo tutte le dovute distinzioni (es.produzione industriale). Se dovesse es-sere come la crisi del 29, grafico n° 3,ci aspeterebbero due anni difficilissimi.

Confrontiamo le precedenti crisi (1929 e 1974-75)con la situazione attuale: quale sarà lo scenario? Provate a idealizzare la fine del black-out

Le montagne russe della ripresa

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lano essere, alla fine, le banche stesse. Ma gli"strutturati" sono rischiosi e opachi ("financialweapons of mass destruction"). In America siassiste così all'esplosione di questi titoli.

Conflitti d’interessi - Entrano in gioco leagenzie di rating, o meglio, sarebbero dovuteintervenire loro per dare la misura del rischio,ma sono le prime ad investire su questi pro-dotti. Un conflitto d’interessi pazzesco. Per in-ciso: chi acquista non conosce il rischio dei ti-toli. Proprio le banche (ordinarie, d'affari, d'in-vestimento) sono fra gli agenti più attivi in que-sti mercati. E del principio che voleva che que-sto mercato si rivolgesse ad investitore terzi?Semplicemente violato. Per far bene questomestiere e non avere scocciature con gli orga-ni di vigilanza, le banche creano soggetti terzispecializzati in questo tipo di attività. Fuori bi-lancio, naturalmente. Se le avessero messe inbilancio avrebbero dovuto coprire (il rischio)con aumenti di capitale. Tagliando corto, allafine il rischio è rimasto in seno a chi lo avevagenerato. Negli Stati Uniti cresce a dismisura ilpeso del mercato finanziario, ma quando vain crisi, quando sparisce, le banche non pos-sono far finta di niente. Hanno dovuto ripren-dersi questi titoli in bilancio, ma senza più ca-pitale, per far fronte alle perdite ingenti che isoggetti avevano generato.

Scoppia la crisi - Ci prova "Il grande maes-tro" Greenspan a sgonfiare pian piano la bol-la, aumentando i tassi 25 punti base alla vol-ta. All'inizio nessuno se ne accorge. Nessunofino a quando la politica monetaria reagisceal "surriscaldamento dell'economia e all'au-mento dell'inflazione". Tutto si ferma e la dis-occupazione aumenta.

Scoppia la bolla immobiliare - Emerge ilmarciume che c'era dietro questo sviluppo cosìforte dei mercati finanziari. Crescono le insol-venze delle famiglie soprattutto nel comparto"subprime", mutui fatti a persona senza reddi-to o con pochissimo reddito che non avrebberomai ottenuto una lira da una qualsiasi bancache fa per bene il suo mestiere. Colpevoli i mu-tui "Ninja" acronimo di: "No Income No Jobs orAssets", cioè dati senza verificare reddito, pos-sesso di posto di lavoro o attività a garanzia. Lacrisi è partita da lì, per le sue interconnessionisistemiche. E così tutti di corsa a vendere e il

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Il trucco della cartolarizzazione: si prendono una serie di crediti che le banche vantano, s’impacchettano tutti insieme e si creano dei titoli da mettere sul mercato

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2 - Confronti con il passato/1974-75

Le fasi recessive della produzione industriale

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Mesi a partire dal primo mese di calo dell’indice

da aprile 2008

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3 - Confronti con il passato/1929

Le fasi recessive della produzione industriale

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Mesi a partire dal primo mese di calo dell’indice

da aprile 2008

da gennaio 1974

maggio 1975 agosto 1975 giugno 1932

da settembre 1929

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sistema è crollato. Da qui cala la fiducia nelle banche perchéfortemente indebitate, salgono i timori di insolvenza dei clien-ti bancari (non più solo i subprime) e le incertezze sulla quali-tà dei titoli in portafoglio.

Crisi bancarie - Due grosse crisi. Nel settembre 2007 la Nor-thern Rock e nel marzo 2008 Bear Stearns. Le tensioni siestendono all'intero sistema finanziario, a livello internaziona-le. Per le banche europee è terrore allo stato brado perché leconnessioni con le banche inglesi e americane erano altissi-me. Crollano i prezzi azionari sia in Europa che negli Stati Uni-ti, cadono i prezzi degli immobili e cominciano i casi di illiqui-dità/insolvenza di fondi, assicurazioni. Le banche centrali in-tervengono offrendo liquidità e tagliando i tassi, ma questo si-gnifica "andare a spingere il cavallo con la corda", cosa im-possibile. Tutto il mercato interbancario si blocca.

L'Economia reale - Lo sgonfiamento della bolla immobiliareprovoca un crollo degli investimenti negli Stati Uniti. Il calo deiprezzi delle case si traduce in un impoverimento delle famiglieamericane che reagiscono comprimendo i consumi. Cala ladomanda e iniziano a diminuire anche gli investimenti produt-tivi. Nel corso della seconda metà del 2007 e la prima metàdel 2008 si diffonde l'idea che questa crisi fosse soprattut-to americana, sembrava che l'economia europea non ne ri-sentisse. Arriva il fallimento della Lehman Brothers, era il 15settembre 2008.

L'attività internazionale - Tutto si ferma. Da occidentaleche era, diventa internazionale: una recessione globale. Il fon-

do monetario prima è partito con una stima di perdite di1.000 miliardi di dollari, poi rivisto a 1.500 - 1.800 miliar-di di dollari, adesso siamo a 2.200 miliardi di dollari, me-no di un terzo di queste perdite è stato compensato con unaumento di capitale. Si blocca il commercio internaziona-le anche per la rarefazione del credito all'esportazione.L'attività produttiva subisce una pesante battuta d'arrestoe le tensioni sui prezzi delle materie prime rientrano rapi-damente. Cala bruscamente l'inflazione al consumo (1.5 inItalia, 1.1 nell'area dell'Euro, mentre al netto dell'energiaè di poco sotto il 2%) e anche l'economia dell'area del-l'euro entra, ufficialmente, in recessione. Il tasso di dis-occupazione inizia a salire, soprattutto in Spagna, che haun'economia basata sull'edilizia.

Domino - Lungo e drammatico l'elenco delle conse-guenze dei giorni nostri: crolla la fiducia delle impre-se, la domanda gli ordini e quindi l'attività nell'indu-stria. I consumatori rimandano le spese più consisten-ti (es. le automobili) scese ai livelli dei primi anni '80.Il grado di utilizzo degli impianti sta scendendo ai va-lori minimi storici. Il credito si ferma. Crollano gli in-vestimenti delle imprese. Il mercato del lavoro risentepesantemente della crisi che si sta rapidamente por-tando ai picchi del 92/93. E per il futuro peggiorano leprevisioni di crescita: in Italia non è mai successo cheper tre anni di fila ci fosse un calo del Pil. Questo è ilquadro, o meglio, il polittico. Adesso ognuno può pro-vare ad abbozzare delle risposte alle domande dell'i-nizio, sperando che siano con-vincenti.

A DESTRAIl dottor Giuseppe Parigititolare della DivisioneAnalisi della congiuntura della Banca d'Italia

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La Commissione Europea ha schiacciato iltasto "Enter" per spingere tutti gli Statimembri ad adottare, con tempestività, lafattura elettronica. Questa misura rien-tra in un pacchetto di impegni volti a ri-

durre gli oneri amministrativi a carico delle pic-cole e medie imprese. Partendo dalla revisionedella direttiva 2006/112, l'esecutivo europeovuole promuovere e agevolare l'utilizzo dellafattura elettronica, cancellandone gli ostacoliattuativi per equipararla in breve tempo a quel-la cartacea. Tra gli standard comuni è previstal'archiviazione elettronica del documento, (an-che se in origine è stata emessa in forma carta-cea), e la fatturazione semplificata può scattareper importi fino a 200 euro. Infine, per gli StatiUe, è prevista la possibilità di pagare l'Iva soloal momento in cui il documento è liquidato. "La

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L'UE punta il ditosulla fattura elettronica

Nuove frontiereArticolo di Livio Casanova

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La normativa prevede per i documenti di pagamento l'intero ciclo digitalizzato: dall'emissione alla trasmissione, passando per la conservazione fino all'archiviazione finale

Da quest'anno, nei rapporti di lavoro con la pubblica amministrazione le imprese sono tenute ad emettere solo fatture elettroniche

proposta - ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue, Gunter Ver-heugen - si colloca nel quadro degli obiettivi fissati dall'esecutivo europeosul fronte della riduzione dei costi amministrativi per le imprese, che entroil 2010 dovrebbero calare del 25%". Il commissario Ue al Fisco, Laszlo Ko-vacs, concentrando l'attenzione sulle attuali discipline che regolano la fat-turazione Iva ha sottolineato che sono "eccessivamente complicate e diver-se da Paese a Paese, col risultato di caricare sulle imprese oneri ingiustifi-cati e di facilitare le frodi". Bruxelles stima che l'adozione di queste misurepossa "liberare le piccole e medie imprese da oneri burocratici inutili e su-perflui per renderle più produttive". Il risparmio ipotizzato è di 30 miliardi dieuro, più della metà (18 miliardi) vengono proprio dalla semplificazione, ar-monizzazione e ammodernamento della normativa Iva. "Le fatture cartacee -continua il commissario Ue - e quelle elettroniche avranno lo stesso valore",

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ma in tutti i casi il passaggio sarà graduale. In Italia, laFinanziaria 2009 ha previsto che, da quest'anno, neirapporti di lavoro con la pubblica amministrazione leimprese siano tenute ad emettere solo fatture elet-troniche. Già la maggior parte delle aziende emettedocumenti di pagamento in forma elettronica con spe-cifici programmi gestionali. La fattura, poi, può esserestampata su carta e spedita al cliente o convertita informato pdf e inviata tramite posta elettronica. In tuttii casi il processo di digitalizzazione si interrompe qui,ad essere elettronico è solo il mezzo di trasmissioneperché la tappa finale è sempre la stampa e l'archivia-zione in un faldone. Con la fatturazione elettronica,invece, l'intero ciclo è digitalizzato: emissione,trasmissione, conservazione e archiviazione. L'o-biettivo della legge non è risparmiare sulla cartama "dematerializzare" e favorire la circolazioned'informazioni tra sistemi informativi e per poterfar questo è necessario che l'impresa apponga sul do-cumento la sua firma digitale con un software struttu-rato secondo gli standard indicati nel decreto legislati-vo 52/2004. Per un effettivo risparmio di tempo edi denaro è necessario che la fattura viaggi on-li-ne e sia conservata in un archivio elettronico. Itempi corrono e il motto latino "Verba volant, scriptamanent" lascia il posto a "Scripta manent, pdf vo-lant", una rivoluzione, prima di tutto, culturale perchésignifica abbandonare la lentezza cartacea del nero subianco a cui siamo abituati, per la velocità dei file.Questo (che contiene la fattura) deve essere im-modificabile, corredato da firma digitale e marca

temporale che indichi data e ora di spedizione.Con un formato standard si deve riportare la de-nominazione sociale, la descrizione del bene odel servizio, la partita Iva e le altre informazioninecessarie. L'amministrazione deve essere in gradodi ricevere e leggere le fatture, conservarle e archi-viarle senza trasportarle su carta, rispettando criteri direperibilità e integrità temporale. Nonostante la gra-dualità, questo passaggio non sarà indolore per le pic-cole e medie imprese. Dotarsi di sistemi che consen-tano la gestione delle fatture in formato elettroniconon sarà una spesa da poco, sia in termini di softwa-re che di know-how, a fronte di un numero (iniziale)esiguo di fatture emesse. Ma si calcola che leaziende recupereranno l'investimento inizialenel giro di 18-24 mesi, con una riduzione tra il 10e il 15% all'anno delle spese gestionali. Questosistema visto più come una complicazione che comeuna semplificazione produrrà benefici più marcatiquando tutti lo useranno e i risparmi annunciati arri-veranno quanto prima si costituirà una rete. Tutto il ci-clo digitalizzato composto da fatturazione, postalizza-zione e archiviazione taglierà le spese aziendalidell'80%, lasciando aperto il campo ad altri processi(amministrativi, contabili) di "dematerializzazione".Adesso le direttive europee dovranno essere recepitedagli stati membri della UE, l'approdo finale consenti-rà la fatturazione elettronica non solo tra imprese epubblica amministrazione, ma tra tutte le PMI (tra lo-ro) della Comunità europea. Non rimane altro che pre-mere il tasto "Invio", pardon "Enter", siamo in Europa.

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Tutto il ciclo digitalizzatocomposto da fatturazione,postalizzazione e archiviazione taglierà le spese aziendali dell'80%

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Il confrontoArticolo di Livio CasanovaFoto di Giorgio Chiesa

Il futuro si Legaal federalismo fiscale

Botta e risposta tra il leghista Daniele Belotti e il sinda-co Bruni. Questo è stato l'epilogo della "VI assembleanazionale degli enti locali che sperimentano pratichepartecipative", che Palazzo Frizzoni ha ospitato venerdì13 e sabato 14 febbraio. Lunghissimo l'elenco dei dub-

bi avanzati dal consigliere comunale della Lega Nord: se la duegiorni organizzata nella sala consiliare era un'Assemblea naziona-le di enti locali o un congresso di Rifondazione Comunista; se il sin-daco era a conoscenza della presenza, in questo convegno pagatocon risorse comunali, esclusivamente di relatori militanti o viciniall'area della sinistra radicale; quante migliaia di euro è costatacomplessivamente l'organizzazione dell'assemblea; quanto dovre-mo ancora spendere di soldi pubblici per soddisfare gli equilibrismidel sindaco; perché nonostante l'impossibilità a partecipare perimpegni istituzionali del ministro Calderoli fosse stata comunicatafin dal 6/2 gli organizzatori non hanno cercato un altro relatore ingrado di relazionare sul progetto federalista sostenuto dall'attualegoverno; se corrisponde al vero che i relatori nonostante la loropresunta ideologia proletaria sono stati ospitati, a spese del Co-mune, in un hotel a 4 stelle del centro cittadino. Non si è fatta at-tendere la risposta del sindaco che ha tolto dal cassetto la letteradi Roberto Calderoli: "Sicuro di poter essere presente alla prossi-ma occasione. Vi auguro comunque un sicuro successo per la ma-nifestazione e porgo i miei calorosi saluti". E' con queste parole cheil ministro della Lega per la semplificazione normativa ha declina-to l'invito per "impegni istituzionali". "Il ministro - precisa il sinda-co - è stato molto cordiale, non ha rifiutato a prescindere come so-

stiene Belotti". Di seguito i numeri: 227 al primo giorno e 206 nelsecondo, 11 università e 28 amministrazioni locali. Per le spese"Tutto in trasparenza - continua Bruni - Il comune ha sostenuto spe-se per 12.528 euro, non 100 mila come lascia intendere Belotti. Lecritiche sono strumentali". "L'assemblea - conclude il primo citta-dino - non è stata indetta dall'amministrazione, ma era nata dallaRete Nuovo Municipio a cui il comune aderisce. Invitava enti chesperimentano la partecipazione, che evidentemente è più diffusafra soggetti di un orientamento politico". Dopo questo sforzo di po-litically correct torniamo al merito della due giorni "Federalismo eterritorio. Ripartiamo dai municipi" che ha visto la presenza di Lui-gi Nieri - assessore al Bilancio della Regione Lazio -, Giulio Mar-con di Sbilanciamoci, Giorgio Ferraresi del Politecnico di Milano eAndrea Di Stefano, direttore della rivista "Valori". Lo scorso 22 gen-naio è stato approvato al Senato il disegno di legge con delega alGoverno in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'arti-colo 119 della Costituzione. "Sono due i passaggi su cui si gioca lapartita - sostiene Francesco Raphael Frieri - assessore al bilanciodel comune di Modena - la definizione dei livelli essenziali del-le prestazioni (per capirci, i diritti di cittadinanza come la salute,l'istruzione, etc.) e le competenze fra gli enti le funzioni fonda-mentali". Sul primo si gioca il compito di definire un concetto: i co-sti standard (che negli altri paesi non c'è) e i livelli essenziali delleprestazioni. Operazione difficile perché quanto più si riesce a defi-nire i costi di certe prestazioni, tanto più si riesce a definire il pesodella perequazione. "Perché i diritti si possono scrivere come più cipiace - sottolinea Frieri - ma se non ci sono i soldi per pagarli, ri-

"Con il federalismo fiscale - sostiene Fieri, assessore al bilancio del comune di Modena - l'introduzione dei costi standard porterà, un comune di medie dimensioni, da una disponibilità di spesa di circa 58 miliardi a 40.6 miliardi"

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Fieri: "Per la spesa sanitariadelle regioni sono previsti

tagli tra gli 11 e i 16 miliardidi euro. La scelta dunque

sarà tagliare alcuni servizifondamentali o aumentare

le tasse locali"

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mangono solo parole. La domanda vera: quanto costano i diritti?".L'ultimo elemento che merita attenzione è "Il patto di stabilitàinterno" che tutti i paesi della comunità europea inevitabilmen-te devono rispettare. Si tratta di un controllo della finanza pubbli-ca per evitare che qualcuno stampi della carta moneta facendolapagare agli altri. I primi passi del Federalismo sono stati fatti l'e-state scorsa "quando Calderoli - ricorda Fieri - ha proposto un di-segno di legge in cui si affermava che i tributi appartengono alterritorio, eliminando di fatto il principio costituzionale per cuiquesti appartengono alla capacità contributiva del cittadino. Fa-ceva questo immaginando che il 15% dell'Irpef rimanesse sul ter-ritorio”. Ma non c'è stata nessuna definizione di quali sarebberostati i tributi assegnati agli enti locali, tributi propri e derivati, fat-to salvo che l'esenzione dell'ICI non si tocca. "Ora i diritti costano- sentenzia Fieri - se non ci sono i soldi i diritti non si fanno. E' mol-to probabile l'introduzione dei costi standard, nei prossimi cinqueanni porterà un comune di medie dimensioni, da una disponibili-tà di spesa di circa 58 miliardi a 40.6 miliardi, mentre per la spe-sa sanitaria delle regioni sono previsti tagli tra gli 11 e i 16 mi-liardi". Quanti comuni dovranno aumentare le tasse? Anche i ber-gamaschi dovranno mettere mano al portafoglio? In tutti i casi, ilterreno di dialogo rimane il Federalismo, perché il sistema attua-le di finanza derivata non regge. Ne è convinto il sindaco Bruni.

"Pur temendo che il federalismo - commenta il primo cittadino -applicato alle municipalità finisca per gettarci nelle spire di uncentralismo regionale oltre che statale, ritengo inevitabile il con-fronto su questo tema. E' quanto mai indispensabile affiancare alfederalismo fiscale una carta delle autonomie. Non è possibile ri-scrivere il funzionamento dello stato, senza rivedere il profilo isti-tuzionale delle amministrazioni locali. Abbiamo accusato il colpodelle ultime tre manovre finanziarie e adesso siamo costretti, perla prima volta, a dar corso agli investimenti sforando il patto distabilità". La legge sul federalismo che sta prendendo corpo èfrutto della riforma avviata nel 2001. Con la revisione del titolo Vdella costituzione si è aperta la strada per una modifica del nostroordinamento in chiave federale, conferendo a Regioni ed enti lo-cali funzioni e competenze. Molte sono ancora le incognite dasciogliere in merito alle entrate e alle spese per garantirne l'au-tonomia, come previsto dall'art.119. La partita, nei prossimi mesi,si giocherà nel passaggio dalla spesa storica ai costi standard, aquesto si lega inevitabilmente l'autonomia impositiva di Regioni,Province e Comuni. I trasferimenti di soldi dallo stato lascerannoil posto a perequazione e costi standard. La scommessa della Le-ga è abbassare il carico fiscale sui cittadini, eliminare gli sprechie responsabilizzare i pubblici amministratori. Speriamo che non sitrasformi in un federalismo fiscale fatto "ad ogni costo".

Sesta assemblea nazionale degli enti locali

Viaggi

Pernottamento

TeatroIl signor G Teatro Donizetti13/02/2008

Catering (buffet)Pranzo del 13/02/2008 epranzo del 14/02/2008

Compenso coordinatorigruppi di lavoroGiovanni Allegretti, Universitàdi Coimbra, Portogallo;Paolo Cottino - Politecnico di Mialano; Angela Fedi - Università di Torino;Andrea Calori - Politecnico di Milano

Grafico

Stampa di manifesti e pieghevoli

Stampa su tessuto

Pod cast

Produzione atti cartacei

Cosa?

2.100 euro

2.400 euro

1.520 euro

2.880 euro

1.440 euro

600 euro

748 euro

240 euro

0 euro

600 euro

Importo fortfait di 150,00 euro per 14 relatori

Hotel Mercure - Camera singola 100,00 euro per 24 pernottamenti

Spettacolo 13 febbraio, 100 bigliettiTotale: 1,518,00 euro iva inclusa

Terzo Mondo, 12,00 euro a persona. Totale per 100 persone,per 2 gg 2.400,00 euro più iva

300,00 euro netti più iva, per 4 persone

A carico del Comune di Bergamo

A carico del Comune di Bergamo

A carico del Comune di Bergamo

A carico del Comune di Bergamo

A carico del Comune di Bergamo

Previsione di spesa Dettaglio spesa

12.528 euro iva compresa Fonte: Comune di Bergamo

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In copertinaArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

Alla stasi del mercato immobiliare Ente Fiera Promoberg,Ascom, F.I.M.A.A. e APPE Confedilizia rispondono con una kermesse innovativa, EXPO Real Estate & Tourism: "Un evento che unisce trasversalmente gli agenti immobiliari e i costruttori, dando certezze ai consumatori"

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Uniti per combattere

la crisi

La crisi attanaglia gran parte delle realtà produttiveitaliane e bergamasche, ma c'è un settore, in parti-colare, in cui il nostro territorio può ritrovare i valoriadatti per risvegliarsi dal torpore congiunturale. Unmondo in cui siamo e saremo sempre i primi della

classe, eccellenze produttive e qualitative che non devonoessere dimenticate o travisate dall'aurea speculativa che hacaratterizzato negli ultimi mesi il mercato. Parliamo dell'edili-zia e, più in dettaglio, del mercato immobiliare residenziale eturistico. Proprio in un contesto congiunturale così negativo,l'unico modo per mettere in vetrina gli aspetti positivi e pro-positivi del tessuto industriale bergamasco è - senza ombradi dubbio - l'unione d'intenti. Mettere in risalto le nuove ini-ziative e i progetti in fase di realizzazione, lontani dall'ideache il "mattone" sia solo ed esclusivamente un settore dece-

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duto con la bolla statunitense. Proprio da questa forza di coesio-ne, gli agenti e operatori immobiliari di Ascom (F.I.M.A.A. Berga-mo) e APPE Confedilizia Bergamo, sono scesi in campo al fiancodell'Ente Fiera Promoberg. L'idea è semplice: realizzare una ker-messe che sia soprattutto un'occasione per il rilancio del mercatoimmobiliare residenziale e, al contempo, la giusta affermazione del-l'investimento nell'immobile turistico. Da qui è nata EXPO RealEstate & Tourism, una manifestazione - in programma alla fiera diBergamo dal 13 al 15 marzo - in cui poter "mettere in mostra" un pa-trimonio imprenditoriale d'eccellenza, per tipologia, storia e qualità.

IL PROGETTO - Una scommessa nel campo fieristico cittadino idea-lizzata e realizzata proprio in un periodo in cui era necessario parlaredegli operatori che hanno nel comparto immobiliare, anche legato alturismo, un settore strategico della propria attività. Un'idea alla qua-le hanno presto aderito altre associazioni del sistema immobiliare na-zionale, dando così vita ad un'iniziativa d'ampio respiro: la prima inItalia e, senza esagerare, in Europa. "E' un progetto innovativo - inter-viene il segretario generale di Ente Fiera Promoberg, Luigi Trigona -che parte dalla volontà d'incentivare ed aiutare un settore d'eccellen-za della nostra provincia. Vogliamo dare il nostro contributo al rilanciodell'economia bergamasca, partendo dalle sue componenti direi piùimportanti: l'edilizia e tutti gli operatori che interagiscono con essa.

In programma dal 13 al 15 marzo, si propone come un'occasione per il rilancio del comparto residenziale e, al contempo, la giusta affermazione dell'investimento nell'immobile turisticoPresenti le istituzioni locali e le più importanti realtà imprenditoriali bergamasche, fra progetti futuri nel territorio e internazionali

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Un evento che unisce trasversalmente gli agenti immobiliari e i co-struttori. Inoltre con questa kermesse, inserita strategicamente fra ilSalone del Mobile (svoltosi a novembre 2008, n.d.r.) e la fiera dell'E-dilizia in programma ad aprile, l'Ente Fiera Promoberg completa l'of-ferta nel segno della continuità. Un appuntamento per il territorio, macon velleità internazionali: si passa, infatti, dai progetti e dalle realtàimprenditoriali locali ai bergamaschi che costruiscono, vendono e pro-ducono per i mercati esteri". "Vogliamo unire sotto lo stesso tetto - in-terviene Luciano Patelli, il mese scorso rieletto presidente provin-ciale F.I.M.A.A. - l'eccellenza settoriale. Presentare la grande operosi-tà dei più grandi imprenditori bergamaschi e far conoscere ai cittadi-ni i loro progetti più prestigiosi. Grandi nomi e aziende, capaci di te-nere alto il nome del territorio sia sulla scena nazionale sia interna-zionale. Non solo in Occidente, ma anche in Africa e Medio Oriente:non a caso, fra i cantieri che presenteremo, avrà un ruolo di primo pia-no un quartiere residenziale turistico in Egitto, sul Mar Rosso". In pra-tica qualità ed innovazione made in Bergamo, da osservare ed espor-tare. "Abbiamo capito - concorda Paolo Malvestiti, presidenteAscom, di cui fa parte la F.I.M.A.A. - fin dalle prime battute il realevalore di questa fiera. Vuole essere uno spirito innovatore caratteriz-zato da idee nuove, in un momento dove nessuno ha la lucidità adat-ta per agire. Proprio in questi casi le associazioni devono essere por-tabandiera dei propri associati. Di chi lavora con spirito di sacrificio,qualità e onestà. E la migliore dimostrazione che dalle parolesiamo passati ai fatti, è proprio concretizzare un'iniziativa nuo-va come questa, che nel tempo si confermerà concreta epropositiva per il settore edilizio e il terziario in generale".

LE FONDAMENTA - L'obiettivo è comune, ma le parti in gioco sonomolteplici. La novità, infatti, è proprio questa: unire all'interno dell'a-rea fieristica più realtà imprenditoriali coinvolte da diverse associa-zioni di categoria e, soprattutto, dalla volontà di dare una ventata d'a-ria fresca al mercato. "Il vero valore aggiunto di questa kermesse -prosegue Patelli -, è il confronto diretto fra l'imprenditore e gli agentiimmobiliari. Due realtà che spesso non s'incontrano e non concorda-no nel modus operandi. EXPO Real Estate & Tourism, invece, uniscepiù categorie creando una linea di confronto utilissima. Solo se il bi-nomio è propositivo può divenire vincente: in pratica solo quando l'a-gente immobiliare riesce a capire le esigenze dell'imprenditore e ilsuo valore, può infondere fiducia all'acquirente". Senza dimenticarequest'ultimo: ovvero l'investitore, ultimo anello della catena, ma difondamentale importanza. "Anche noi di APPE Confedilizia Bergamo- interviene il presidente Roberto Margiotta - riteniamo fonda-mentale questa coesione intersettoriale. Rappresentiamo un buonnumero di associazioni e possiamo avere una pluralità di giudizio.Ma soprattutto rappresentiamo i cittadini, i consumatori finali delprodotto "casa". Proprio loro come gli investitori privati, soprattut-to in questo momento di stasi del mercato, hanno bisogno di capi-re. Essere sicuri che l'investimento immobiliare - sia residenzialesia turistico - è solido. E l'unico modo per poterlo toccare conmano, è conoscere la validità dei costruttori e di chi funge datramite con l'acquirente, ovvero gli agenti o le agenzie immobiliari".

LA SOLIDITA' DEL MATTONE - Rassicurare l'investitore e rilancia-re così il mercato. Queste le fondamenta del progetto. "Attualmente

Luigi Trigona, segretario generale

Ente Fiera Promoberg: "Vogliamo essere il volano del-

l'economia bergamasca, partendo dalle sue

componenti più importanti: l'edilizia e tutti gli operatori che interagiscono con essa"

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- s'inserisce nuovamente Luciano Patelli - non esiste altro settore co-sì sicuro per i propri risparmi. E non lo dico tanto per dire, ma analiz-zando dei dati precisi: il mattone è l'unico comparto in cui si può man-tenere in toto il proprio capitale investito. Nel lungo termine, inoltre,si possono ottenere anche dei guadagni non indifferenti. Purtroppo ilmercato immobiliare è stato sconvolto dalla crisi dei mutui subprimee ultimamente si crede che il valore reale degli immobili sia fluttuan-te. In tutto questo turbinio di notizie, i giornali promozionali gratuitiche troviamo per le strade, non fanno altro che distrarre ulteriormen-te l'acquirente. Che è in totale balia di speculatori e realtà poco seried'intermediazione immobiliare. In realtà i valori sono congrui e solidi,ponderati in base a caratteristiche certificate. La fiera, quindi, si pre-figge anche questo obiettivo: essere un qualificato punto di riferi-mento per capire quali siano i reali valori di un immobile a Bergamoe nel mondo, sia per chi vende e sia per chi acquista. Chiunque potràinformarsi facendo una passeggiata negli stands, magari bevendo un

caffè e sapendo che - chi ha di fronte - è solo, ed esclusivamente, uninterlocutore selezionato e certificato da noi".

SPINTA ALL'ECONOMIA - "Dare fiducia all'acquirente - prosegueRoberto Margiotta - significa dare un futuro a tutti i dipendenti e i ti-tolari d'aziende inserite in un settore trainante per l'economia berga-masca. L'edilizia è tutto questo, capace di generare un indotto incre-dibile. Pensate a quante persone lavorano per realizzare una casa: dalpavimento, all'impianto elettrico, fino alle luci. Per questo è giusto fa-re chiarezza". "L'obiettivo - concorda Paolo Malvestiti - è quindimettersi in mostra per far ripartire l'economia della provincia. I pro-getti edilizi che verranno presentati nel corso della kermesse, infatti,riguarderanno aree provinciali che stanno soffrendo particolarmenteo hanno visto, nel corso del tempo, la diminuzione dei posti di lavoroper la chiusura di filiere produttive determinanti. Parliamo della ValBrembana e della Val Seriana, dove alcune realizzazioni - anche in

Luciano Patelli, presidente provinciale F.I.M.A.A.: "La fiera si prefigge anche l'obiettivo di essere un qualificato punto di riferimento per capire quali siano i reali valori di un immobile a Bergamo e nel mondo, sia per chi vende e sia per chi acquista"

Roberto Margiotta, presidente APPE Confedilizia Bergamo: "Dare fiducia all'acquirente, significa dare un futuro a tutti i dipendenti e i titolari d'aziende inserite in un settore trainante per l'economia. Per questo era necessario unirci e creare un evento stimolante per il mercato"

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previsione dell'Expo 2015 a Milano - potranno incrementare il merca-to, ora in mano solo alla grande distribuzione. In pratica cambierà loscenario commerciale in funzione dello scenario edilizio. Non è diffici-le capire, quindi, come questi nuovi insediamenti non faranno altro chevalorizzare e incrementare nuove attività votate ad una maggiore pro-fessionalità, che nel tempo daranno spazio ai giovani migliorando la vi-vibilità di località che fino ad oggi erano abbandonate a se stesse".

LOCALE E INTERNAZIONALE - Ma non solo Bergamo e provincia,anche Dubai ed Emirati Arabi Uniti. "Oltre al Mar Rosso, citato in pre-cedenza, - continua Luigi Trigona - avremo una forte e caratterizzatapresenza d'aziende bergamasche che interagiscono e costruiscono inaree extraeuropee. Da segnalare il mercato arabo, con Dubai in pri-mo piano: ottimi affari, che nel corso degli anni si riveleranno investi-menti d'alto profitto". In pratica EXPO Real Estate & Tourism, fin dal-la prima edizione, non nasconde velleità internazionali. "Ci affaccia-mo ad un'utenza variegata - continua - che grazie all'apporto di un ae-roporto internazionale come Orio al Serio, può allargarsi oltre i confi-ni provinciali e lombardi. Crediamo molto in questo progetto e, anchese le leggi fieristiche prevedono un bilancio triennale per capire il rea-le andamento di un evento, siamo fiduciosi in un risultato positivo findal suo esordio. L'idea di fungere da volano per l'economia del terri-torio ci pone in prima linea al fianco degli imprenditori e deiconsumatori, inoltre possiamo vantare il supporto delle istitu-

zioni. Fra gli espositori, infatti, avremo anche il Comune di Ber-gamo e la Provincia, che esporranno i vari piani di riqualifica-zione del territorio come, ad esempio, Porta Sud in città".

SPERANZE FUTURE - Resta l'incognita del periodo congiunturale,nebuloso stando alle previsioni della Camera di Commercio cittadi-na e più limpido seguendo il cuore dei nostri interlocutori. "Ne usci-remo vincitori - conclude Paolo Malvestiti -, mai come in questo pe-riodo le istituzioni e le associazioni di categoria sono così attente alterritorio. L'operatività e i progetti in essere, fra cui questa fiera, sa-ranno la nostra ancora di salvezza e l'unica via d'uscita dalla crisi".Stessa filosofia per Luigi Trigona: "Questa kermesse è nata con unsano spirito d'ottimismo: ogni azienda partecipante è, infatti, la co-lonna portante della rinascita". Idem Roberto Margiotta: "Credo nelreale valore del tessuto imprenditoriale bergamasco". Infine, più ri-flessivo, Luciano Patelli: "Sono ottimista, ma con un punto interroga-tivo. Molto dipenderà, per quanto riguarda il comparto immobiliare,dalle infrastrutture. Saranno molto importanti i collegamenti con Mi-lano, soprattutto in previsione dell'Expo 2015. Comunque sia, credoche Bergamo - con la giusta viabilità a disposizione - possa essereuna buona piazza, sia in termini di costi sia di qualità della vita, per imilanesi. Meglio della periferia, ovviamente solo se Milano fosse fa-cilmente raggiungibile. In quel caso la richiesta aumenterebbe e icantieri potrebbero finalmente riaprire a pieno regime".

Paolo Malvestiti, presidente provinciale Ascom: "La migliore dimostrazione che dalle parole

siamo passati ai fatti, è proprio concretizzare un'iniziativa

nuova come questa, che nel tempo si confermerà concreta

e propositiva per il settore edilizio e il terziario in generale"

ORARI DI APERTURA:Venerdì: 14 - 19 - Sabato e Domenica: 10 - 19

GIORNI:13 Marzo 2009 - Chiusura 15 marzo

BIGLIETTI DI INGRESSO:Intero: 5,00 euro - Ridotto: 3,00 euroBambini fino a 6 anni gratis - Biglietto Parcheggio: 2,00 euro

Informazioni utili

Settore merceologico: Costrut-tori edili, Promotori immobiliari,Agenzie immobiliari, Istituti dicredito e finanziamento, Servizidi gestione turistica, Agriturismoe servizi ad esso legati, traccia-

tura e riscoperta percorsi turisti-ci tematici (vie di pellegrinaggio,turismo enogastronomico), Servi-zi di gestione proprietà immobi-liari, Servizi edili di allestimen-to/arredamento.

La scheda

EXPO Real Estate & Tourism

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L’associazioneArticolo di Roberto AmaglioFoto di Laura Pietra

Tra i tanti effetti portati dalla cri-si che sta attanagliando i mer-cati internazionali c'è anchequello di mettere in discussionela bontà e l'efficienza dei mo-

delli economici e produttivi in atto. Pro-prio come accadde dopo la recessioneche colpì gli Stati Uniti dal 1873 al 1895(con l'abbassamento dei dazi doganali el'introduzione del taylorismo), così co-me dopo i terribili anni seguiti al tra-collo delle borse nel 1929, dai quali siuscì anche per merito del famigeratoNew Deal di Delano Roosevelt. Esat-tamente come in quegli anni, ancheoggi siamo alle prese con un con-fronto tra gli economisti e i politici,uno scambio di opinioni che spessofa emergere la mancanza di una co-munità d'intenti: capita così chenell'Unione Europea si alternino lepolitiche interventiste di Sarkozy

"Abbiamo intenzione di promuovere nuove imprese cooperative grazie agli interventidi start-up, di fidi e di assistenza tecnica, previsti dalla legge Marcora"

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(leggasi supporto al mercato dell'auto) e quelle puramente li-beriste del nuovo presidente europeo, il ceco Vaclav Klaus.Ma tra le tante questioni aperte, su un aspetto gli espertisembrano concordare: l'importanza di manovre anticicliche edi enti in grado di rafforzare sul mercato la loro posizione e iloro lavoratori. Caratteristiche che sembrano riconducibili al-le cooperative, il cui ruolo di salvagente è già stato messo inrisalto dalla Regione Lombardia, nel corso della presentazio-ne del Piano Anticrisi dello scorso 28 ottobre. Anche i nume-ri sembrano dare ragione all'impostazione d'imprenditoria as-sociata propria delle cooperative, con i dati dell'ultimo rap-porto congiunturale che hanno evidenziato come queste real-tà stiano dimostrando una spiccata capacità di resistere aglieffetti della recessione, pur senza negare i problemi legati al-l'accesso al credito e al reperimento di liquidità. Una tenden-za che si può riscontrare anche nel panorama orobico, cometestimonia il presidente della Confcooperative Bergamo, Ser-gio Bonetti. "Non si può certo dire - afferma - chele cooperative siano un'isola felice al riparo da tuttele crisi: anche le nostre realtà sono in sofferenza,specialmente per quel che riguarda la liquidità,l'accesso al credito e i ritardi nei pagamenti, so-prattutto per quelle cooperative che lavorano coni committenti pubblici. Va tuttavia rilevato che lacooperazione riesce a reagire al periodo, graziealla forza dei principi di mutualismo e alla conso-lidata capacità di valorizzare al massimo il valoredel lavoro rispetto alla remunerazione del capitale".

E il vostro rapporto dà qualche indicazione sui puntidi forza delle cooperative."Certo. Oltre al ruolo oramai consolidato delle aziende co-operative (che producono il 10% del PIL nazionale), i nostridati indicano una crescita delle cooperative agroalimentaridel 4% nel 2008, un dato fortemente in contrasto con l'an-damento dell'economia. Inoltre cresce ancora l'occupazionenelle cooperative sociali, sempre più determinanti nel dise-gno generale di un Welfare integrato e in grado di rispon-dere ai bisogni della comunità".

Molti affermano che il ruolo delle cooperative si siaconsolidato grazie a un regime fiscale e a delle agevo-lazioni sui generis rispetto alla normale legislazione."Un falso mito da sfatare al più presto. Attualmente la coope-razione non gode di particolari favori fiscali, se non la detrazio-ne del 30% dell'imponibile messo a riserva e non distribuibile

Confcooperative,la forza dell'unioneIl presidente bergamasco, Sergio Bonetti, illustra i piani anticrisi: "In un periodo non facile cerchiamo di fare quadrato per aiutare le associate in difficoltà. Nei nostri piani c'è la creazione di uno sportello di assistenza al credito per aiutare le cooperative in apnea e favorire la nascita di nuove, da aziende in crisi"

L' associazione guidata dalpresidente Sergio Bonettiraggruppa attualmente

333 realtà, divise tra cooperativedi consumo, cooperative agroali-mentari, cooperative di turismo,

sport e cultura. Per quanto negliultimi anni si sia registrata unalieve contrazione nel numero, laquota dei dipendenti e soci è inaumento e quest'anno ha supera-to quota 8.000 lavoratori.

La scheda

Una realtà in crescita

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ai soci e reinvestito nella cooperativa. Di conseguenza il fal-so mito delle cooperative come isole felici da un punto di vi-sta fiscale deve essere assolutamente smontato, così comequello riguardante la precarietà dei contratti di lavoro offer-ti: i nostri dipendenti sono assunti esattamente con le stes-se modalità previste da qualsiasi altro lavoratore pubblico oprivato, seguendo ovviamente la legislazione vigente".

Qui si apre un tema delicato come quello della tipo-logia dei contratti di lavoro, riportata all'attenzioneanche in occasione della stipula degli assetti nego-ziali firmati a Palazzo Chigi lo scorso 22 gennaio."Esatto. Per quanto la Confcooperative abbia firmato l'accor-do, molto bisogna fare sulla riforma dei contratti di lavoro. Seaccettiamo di buon grado la novità della contrattazione sala-riale di secondo livello - così come vediamo di buon occhio ladurata triennale degli accordi nazionali e la loro funzione digaranzia -, appare assai complicato poter gestire i rapporticon i lavoratori, se continuano a perdurare le 17 diverse mo-dalità di contratto previste per legge. Una semplificazione inquesto senso sarebbe auspicabile, senza dover necessaria-mente archiviare quelle forme di lavoro part-time o di mobili-tà previste dalla legge 30 (la cosiddetta legge Biagi, n.d.r.)".

Tornando alla crisi, se è vero che la difficoltà di accede-re al credito penalizza anche le cooperative, sembra chesiano state proprio le BCC ad andare in controtendenza,mantenendo stabili i prestiti e il giro degli investimenti."In effetti questa è stata una dei primi strumenti che abbiamo vo-

luto mettere in campo per fronteggiare questo periodo di sta-gnazione. Poter contare non solo sulle nostre banche di cre-dito cooperativo, ma anche sugli istituti di credito locali lega-ti al territorio ha permesso a molti imprenditori di poter supe-rare non poche difficoltà. E questa è la direzione che abbiamointenzione di seguire: nei nostri piani c'è la creazione di unosportello di assistenza al credito per aiutare le cooperative inapnea; inoltre abbiamo intenzione di promuovere nuove im-prese cooperative grazie agli interventi di start-up, di fidi e diassistenza tecnica, previsti anche dalla legge Marcora".

Uscendo dagli aspetti positivi della cooperazione, so-prattutto nel nostro territorio non si respira ancorauna certa diffidenza rispetto a questa filosofia di la-voro? O almeno, una presa decisamente minore ri-spetto a regioni come la Toscana o l'Emilia?"Effettivamente in Lombardia e più in particolare a Bergamo la fi-losofia della cooperazione o dell'impresa associata non ha fattoancora breccia. Probabilmente non si riesce a capire quanti sianoi settori in cui la cooperazione può giovare, oltre ai tradizionali set-tori agricoltura, consumo, lavoro, sociali: per esempio il turismo ol'energia sono ambiti in cui la cooperativa può funzionare, sia sot-to il profilo del mantenimento del verde pubblico, sia da un puntodi vista della gestione degli affitti e dei locali. E anche in questocampo, alla nostra associazione piacerebbe rilanciare un'idea diHousing sociale, passata in secondo piano in questi ultimi anni:garantire una politica della casa senza necessariamente appesan-tire con i mutui il bilancio delle famiglie potrebbe essere il primopasso per uscire dalla crisi e, al contempo, ridare valore alla vita".

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"Noi agevolati? E' un falsomito. Attualmente la coope-razione non gode di parti-colari favori fiscali, se nonla detrazione del 30%, nondisponibile per i soci e so-lo in caso in cui questavenga reinvestita"

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Sbarcano sul mercato i modelli in alluminio HT 54/62 e il TT 70/78, svelati in anteprima al Made Expo di MilanoLivelli ottimali di trasmittanza e prezzi contenuti, il tutto con un tocco estetico impareggiabile

InnovazioneArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Laura Pietra

Frutto di una continua ricerca tecnologica, i nuovi serramenti permettono, inoltre, d'usufruire della detrazione Irpef del 55% come previsto dal Decreto Ministeriale del 19 febbraio 2007

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Al riparo dalla crisi economica, protetti e coccolati daeleganti serramenti in alluminio. Un simpatico giocodi parole per riuscire a sdrammatizzare il negativomomento congiunturale che stiamo vivendo. Pas-sando però alla concretezza, è il linguaggio dei fatti

quello parlato dalla Esedra Sistemi Srl, un'azienda della costel-lazione Gruppo Agnelli Industries. Presente tra gli oltre 1.700espositori della fiera Made Expo 2009 di Milano, Roberto Bar-bieri - responsabile di Esedra Sistemi -, ci ha guidati attraversole principali innovazioni che hanno portato l'alluminio a diventareil materiale leader nella costruzione d'infissi. Con l'avvento di al-cune normative in materia di risparmio energetico, il mercato deiserramenti è andato trasformandosi nel corso degli ultimi anni,privilegiando tutte quelle realtà che facevano dell'assoluta quali-tà uno dei loro cavalli di battaglia. "Siamo riusciti - afferma Ro-berto Barbieri -, a concentrare in una doppia offerta le principali

Il risparmiodell'innovazione

tecnologica

Sezione di angolodi finestra

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problematiche legate agli infissi d'appartamento. Abbiamocentralizzato la ricerca sulla tubolarità dei prodotti, proget-tando l'HT 54/62 e il TT 70/78. I modelli - disponibili sulmercato già dal mese di marzo - si distinguono per avere ilprimo 54mm di telaio e 62mm di anta, mentre il secondo 70e 78mm. Pur unendo minimi valori di trasmittanza a costi in-feriori rispetto alla concorrenza, il compromesso esteticonon è stato di certo trascurato. Siamo anzi riusciti a mante-nere ingombri ridotti e finiture di grande qualità, andando acolpire ulteriormente un'importante fascia di mercato in cuisi ricerca il connubio fra qualità e prezzo". Oltre ad esserecurati nei minimi dettagli, esistono altre specifiche principa-li - spesso trascurate dai non addetti ai lavori -, che sono in-vece di massimo rilievo per distinguere un prodotto di asso-luta qualità da un altro di medio livello. La distanza è stataaccentuata dalla rincorsa all'economia energetica, valore di-venuto di estrema importanza nella nostra società consumi-stica. "Nel mondo è ora fondamentale il risparmio, così co-me uno dei punti focali per evitare la trasmissione all'ester-no di calore - in inverno -, e di freddo - d'estate -, è l'utilizzodi serramenti di ultima generazione a bassissima trasmit-

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Il responsabile Roberto Barbieri: "Siamo riusciti a mantenere ingombri ridotti e finiture di grande qualità, andando a colpire ulteriormente un'importantefascia di mercato in cui si ricerca ilconnubio fra qualità e prezzo"

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tanza termica, che riescono ad ottimizzarne la dispersione.Questa è la principale dote sulla quale si è sviluppato - e si svi-lupperà - il futuro del settore". Una ricerca continua che ha in-vestito diverse aree di sviluppo. Si passa quindi dai giusti com-promessi che abbracciano il "passo dei tempi" e il continuo di-venire delle normative in materia di risparmi energetici, finoad arrivare ai vari tentativi di aggiornamento da punti di vistasquisitamente tecnici e commerciali. "La partecipa-zione al Made Expo di Milano, fiera che seguiamoormai da diversi anni, è uno dei modi per rafforzarela conoscenza dei nostri prodotti. E' solo grazie allaprontezza nella commercializzazione, legata allacontinua ricerca di un miglioramento strutturale del-la nostra offerta, che si riesce - da un lato - a farsiconoscere da nuovi acquirenti e, dall'altro, a fideliz-zare maggiormente i nostri affezionati clienti. Trova-re le giuste novità mantenendo un alto livello quali-tativo non è certo impresa facile, specialmente perun settore spesso trascurato che, con il passare deltempo, diventerà di sempre più grande importanza.Non parlo solo dell'ambiente - grazie all'alto rispar-

mio energetico che riusciamo a garantire -, ma anche di ri-sparmi in termini economici". Proprio in questo senso si sonomosse le principali agevolazioni fiscali da parte dello Stato.Stiamo parlando del Decreto Ministeriale del 19 febbraio2007, che prevede detrazioni fiscali - il 55% sull'imposta lor-da sul reddito -, per tutti quegli investimenti cosiddetti "verdi",mirati cioè ad incentivare il risparmio energetico nel settore

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Particolare di interruzione termica nel profilo

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dell'edilizia. "Nel corso della nostra pluriennale esperienzasiamo riusciti a distinguerci per qualità e serietà. Questo èuno dei motivi per i quali la nostra offerta è compatibilecon il Decreto Ministeriale. Nonostante selezioni severissi-me, lo Stato ha riconosciuto la bontà dei nostri progetti edella nostra azienda, che attualmente è considerata tra leprime cinque "top di gamma" nel settore nazionale. Dob-biamo questa posizione di prestigio soprattutto ai nostripartner principali, che riescono a farci guadagnare un quidimportante in termini di competitività e qualità dei mate-riali". Ricerca, innovazione e concorrenza su diversi fronti,compreso quello pubblico. Da un lato aziende agguerriteper conquistarsi fette rilevanti del mercato, dall'altro l'evo-luzione nella lavorazione delle materie prime, che vede nel-l'implementazione dell'alluminio un alleato eccellente perEsedra Sistemi. Parliamo della qualità che si lega al Grup-po Agnelli Industries, da diversi anni leader nel settore conTrafilerie Alluminio Alexia. "Un altro elemento che da sem-pre distingue la nostra offerta - ha aggiunto Roberto Bar-

bieri -, è l'assoluto prestigio dei nostri partners. Sono tutticertificati secondo rigide normative, così da garantire un'e-levata performance dei prodotti, delle semplici caratteristi-che che ne innalzano il "valore intrinseco". Uso questa pa-rola di stampo economico per mettere in evidenza lo spe-ciale rapporto che manteniamo con i prezzi. Infatti, è pro-prio grazie alla perfezione nella lavorazione dell'alluminioche riusciamo ad assicurare un basso peso specifico sia intermini fisici, sia per quel che riguarda il valore di mercato.Meno materiale - ma con finiture di maggiore pregio -, ga-rantisce maggior trasmittanza e un costo inferiore, altrofattore fondamentale in un periodo di crisi come quello chestiamo attraversando. Unendo questi elementi alle variedisposizioni di legge di cui parlavamo prima, possiamo di-re dopo diversi anni, di essere riusciti a proporre il top sulmercato". Il giusto successo per la Esedra Sistemi, che dasempre indirizza il proprio know-how sulla qualità e sullaricerca dei compromessi migliori, in modo da offrire all'u-tenza finale prodotti economici ed efficaci.

"Dopo selezioni severissime, lo Stato ha riconosciuto la bontà dei nostri progetti e della nostra azienda, che attualmente è considerata tra le prime cinque "top di gamma" nel settore nazionale Il merito è soprattutto della qualità dei materiali del Gruppo Agnelli Industries,che riesce a farci guadagnare un quid importante in termini di competitività"

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Nuove realtàArticolo di Giorgio Chiesa

L'invisibile qualitàdell'impianto elettricoFloriano Amidoni e Fabrizio Gervasoni, dal 2007 padri fondatori di Impel S.r.l., società specializzata in impianti residenziali ed industriali:"Nonostante la giovane età dell’azienda, grazie alla nostra più che ventennale esperienza siamo fortemente radicati nel territorio"

Quello che non si vede, è spesso l'elemento cheriesce a fare la differenza di un qualsiasi pro-getto. Esperienza, sicurezza e cura per i dettaglisono le variabili che rendono un lavoro curato eattento alle esigenze del cliente. Uno scarto no-

tevole che non passa per ciò che è evidente, ma - soprat-tutto - attraverso i vari sistemi nascosti sotto ai muri e allepareti delle nostre case. Stiamo parlando d'impianti elettri-ci, una tipologia d'interventi che rimane quasi sempre "die-tro le quinte" del prodotto finito e consegnato. Lo sanno be-ne Floriano Amidoni e Fabrizio Gervasoni - da oltre vent'an-ni esperti rispettivamente dell'elettronica e dei sistemielettrici - che dal 2007 hanno costituito Impel S.r.l., giova-nissima realtà imprenditoriale creata sull'esperienza e lameticolosità dei suoi padri fondatori. "Siamo un'aziendanuova - affermano all'unisono -, ma fortemente radicata nelterritorio. Le nostre diverse specializzazioni ci permettonod'integrarci alla perfezione, in modo da avere costantemen-te sotto controllo tutti gli aspetti attinenti all'impianto elet-trico che stiamo installando. Lavoriamo in massima sicu-

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rezza e con un'estrema cura per i dettagli, concentrati so-prattutto in quello che il cliente non vede, ma che è fonda-mentale per fornire un prodotto di qualità sempre flessibi-le a successive modifiche".

Partiamo dunque dalle vostre diverse competenze.In cosa consiste precisamente il vostro lavoro?"Sono il tecnico dell' elettronica - afferma Floriano Amido-ni -, mentre Fabrizio è l'esperto della parte elettrica. In al-tre parole mi occupo di tutto ciò che concerne i sistemi ditrasmissione, le antenne, gli antifurti e così via. E' una ti-pologia di scuola che è andata distinguendosi, viaggiandosu binari diversi e paralleli ai sistemi elettrici intesi comeinterruttori, prese, luci ecc… Attraverso l'interazione con-tinua delle nostre capacità, anche progettuali, riusciamo afornire impianti elettrici per condominii di una certa gran-dezza, possiamo infatti dire di avere una base minima dilavoro intorno ai quindici appartamenti. Sono strutture im-portanti, che in soli due anni di attività ci hanno portatialla partecipazione nella costruzione di una delle prime

case "Classe Oro", le abitazioni che rispettano l'ambiente".

Come si possono raggiungere questi risultati in co-sì poco tempo?"Rispettando le più rigide normative in termini di qualità esicurezza. Diamo privilegio alla formazione, esattamentecome hanno fatto tutte le nuove regole entrate in vigorel'anno scorso. Noi lavoriamo con un sistema tabellare, va-le a dire attraverso diversi "cartelli" che segmentano il la-voro dei tecnici in modo preciso. La parte "A" abilita l'elet-tricista e gli impianti tecnologici, la "B" riguarda il compar-to elettronico, mentre la "G" è attinente ai sistemi antin-cendio. Disponendo di tutte queste speciali patenti, ri-usciamo ad essere in continuo aggiornamento rispetto al-la normativa, così da garantire al cliente un prodotto sem-pre nuovo e all'avanguardia".

Quali sono i vantaggi che Impel S.r.l. riesce a forni-re attraverso queste speciali attenzioni?"La situazione degl'impianti domestici è grave. Personal-

"Forniamo impianti elettrici garantendo un'estrema cura nei dettagli,

concentrati soprattutto in quello che rimane dietro le quinte del prodotto finito"

DA DESTRAFabrizio Gervasoni e Floriano Amidoni

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mente ho percorso tutta la strada delle telecomunica-zioni e della sicurezza e oggi posso affermare che l'e-voluzione tecnologica è stata molto più veloce di quel-la normativa. Ciò ha portato a lavori di scarsa qualitàsenza nessun controllo, esattamente quello che la no-stra esperienza ha sempre cercato d'evitare. Per otte-nere questi risultati, poniamo un'attenzione maniacalein quello che facciamo e utilizziamo, dai materiali allaprogettazione iniziale. Solo per fare un esempio, tuttociò che montiamo è completamente riciclabile, dai filifino alle antenne in alluminio invece del ferro. Ancorauna volta è quello che non si vede, a fare la differenzadi un prodotto di qualità".

Passando la parola a Fabrizio Gervasoni e par-lando ancora di qualità, dove parte il percorso diun "lavoro invisibile" come il vostro?

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"L'evoluzione tecnologica è stata molto più veloce

di quella normativaCiò ha portato a lavori

di scarsa qualità senza nessun controllo, esattamente quello che

la nostra società ha sempre cercato d'evitare"

"Inizia dalle fondamenta - afferma lo specialista della par-te elettrica - e termina a pacchetto concluso. Così possia-mo dare al cliente un lavoro accurato "dalla A alla Z", sen-za pecche o strane sorprese future. Noi arriviamo appenaterminato lo scavo, quello è il nostro punto di partenza. Inquesto modo possiamo lavorare a stretto contatto con iprogettisti del cemento armato, dando indicazioni specifi-che per lasciare spazi appositi a fili o quant'altro attinenteal nostro impianto. Così il progetto non avrà bisogno di fu-turi e ulteriori aggiustamenti. Si predispone tutto fin da su-bito, questo vuol dire preservare la qualità".

Come riuscite a gestire un processo così lungo?"Naturalmente abbiamo dei validissimi collaboratori checontrollano il cantiere seguendo specifiche direttive. Di-ciamo che il numero dei dipendenti è di dieci, ma può au-mentare a seconda dell'importanza e della grandezza delprogetto. Investiamo moltissimo in macchinari d'avan-guardia che ci garantiscono controlli estremamente pre-cisi in ogni fase d'intervento, oltre che nella cura totaledel comparto estetico - intendo anche la pulizia genera-le del luogo - durante il cantiere vero e proprio".

Quindi un grande lavoro di manodopera specializzata."E' l'unico modo per garantire una qualità superiore allaconcorrenza. Tutta la manodopera che arriva dall'estero,infatti, è estremamente sottopagata oltre che poco spe-

cializzata. Se da un lato non è possibile concorre con illoro prezzo, dall'altro il cliente sta iniziando a capire chepiù è alto il risparmio immediato, altrettanto lo sarà laspesa nel futuro. E' tutto qui il nocciolo della questione.Se oggi si riesce a fare un lavoro efficace, in futuro an-che un altro elettricista potrà metterci le mani senzanessun problema. Questo è il primo - e fondamentale -biglietto da visita per il cliente".

Per concludere, ci piacerebbe spostare il discorsosu altre vostre iniziative. Sappiamo che siete an-che impegnati in alcuni progetti sociali."Abbiamo un'attenzione particolare per quello che ritenia-mo un grande progetto sociale prima che una squadra dicalcio. Stiamo parlando del lavoro di Aldo Terzi, presiden-te dell'Aurora Seriate, che da diversi anni riesce a donarea numerosissimi giovani una società e un luogo dove po-tersi ritrovare. Inoltre supportiamo azioni benefiche ancheall'estero, ma su questo non vorremmo dilungarci troppo".

Usando un gergo calcistico, qualità dentro e fuoridal campo."Diciamo attenzione per tutto ciò che è nascosto, siadentro che fuori dal nostro lavoro. In fondo è questo ilpiù grande insegnamento che viene dagl'impianti elettri-ci. Solo attraverso la cura massima per quello che non sivede, il prodotto finale sarà d'alta qualità".

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Dal 1947 protagonisti del mercato, fra tradizione e tecnologia avanzata, l'azienda è divenuta punto focale nel campo dell'edilizia e della ristrutturazione d'immobili d'epoca

Il legno vive, grazie a caratteristiche particolari che gliconsentono una duttilità speciale, sconosciuta ad al-tri tipi di materiale. La sua lavorazione dev'essere stu-diata e attenta, trattata a regola d'arte, possibilmen-te dalle esperte mani di un grande artigiano. Lo san-

no bene il dottore Roberto e l’ingegnere Giancarlo Aresi,rispettivamente seconda e terza generazione della tradi-zione che - da oltre sessant'anni, precisamente dal primonovembre del 1947 - contraddistingue l'omonima falegna-meria di Treviglio. Parliamo di tratti distintivi che si vannocercando in questi momenti difficili per l'economia mon-diale, motivazioni attraverso le quali una manualità acqui-sita nel tempo e applicata con la indispensabile collabo-razione di Valerio Rozzoni e Massimiliano Aresi, riesce afondersi con la perfezione della tecnica meccanizzata piùavanzata. "Combiniamo - afferma Giancarlo Aresi -, origi-

nalità e capacità con sistemi avanzati per la progettazione.Partendo da un'opera grezza che definirei "semi-artistica",d'inventiva, si arriva alla realizzazione vera e propria attra-verso controlli di qualità molto rigidi. E' come un lavoro sar-toriale applicato al legno, che passa attraverso macchinarimolto sofisticati e sempre aggiornati. Il più vecchio, infatti,ha solo quindici anni. Riusciamo così a occuparci di qualsia-si tipo di lavorazione: dai sottotetti ai rivestimenti interni edesterni in campo residenziale e industriale, anche se la pro-duzione principale resta quella di serramenti e infissi".

Tradizione e innovazione. Lavoro sartoriale e mac-chinari a controllo numerico. Dove si trova il com-promesso?"Non parlerei di compromesso, ma di esperienza. Il fattodi essere da oltre sessant'anni sul mercato ci garantisce

Top brandArticolo di Giorgio Chiesa

Falegnameria Aresi,sarti del legno da tre generazioni

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DA SINISTRARobero e Giancarlo Aresi

Roberto e il figlio Giancarlo, alla guida dell'azienda di Treviglio: "Il nostro è un lavoro di precisione applicato ad un materiale nobile,

che passa attraverso macchinari molto sofisticati e sempre aggiornati, utilizzati con l'esperienza acquisita nel tempo"

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alcuni meccanismi oramai consolidati. Un esempio?Anche noi siamo presenti in cantiere, durante la posain opera. Offriamo quindi un pacchetto completo, cheva dal progetto fino al prodotto concluso e montato.Parliamo d'interventi principalmente residenziali, di la-vori per importanti imprese che decidono d'ottimizzarei loro infissi da un punto di vista estetico e funzionale.Ma non solo, ci occupiamo anche di alcuni progetti perprivati: ristrutturazioni di dimore storiche, come alcunegià realizzate in città Alta. Ci consideriamo sarti del le-gno e quindi garantiamo una cura speciale a qualsiasitipo di lavorazione, tendendo a personalizzare il pro-dotto su qualsiasi richiesta del cliente".

In che modo riuscite ad adattare la vostra offerta?"Venendo da un'antica cultura artigiana tramandatadal nonno Alfredo, abbiamo un gusto particolare e unasensibilità adatta ad ascoltare le varie esigenze dellanostra clientela. Possiamo eseguire lavorazioni speci-fiche per riprendere un disegno di cornice già esisten-te, abbinare a questa base porte interne e serramenti

opportunamente progettati. Tutto passa attraverso itre nuclei che costituiscono la nostra azienda, mi rife-risco all'ufficio tecnico, alla produzione e al controlloqualità che - lavorando a stretto contatto con i pro-gettisti - riescono a garantire un'offerta completa enuova, di volta in volta".

Dalla sensibilità della tradizione, alla precisionenella realizzazione vera e propria."Esattamente. E' solo dopo che entra in gioco il mo-derno, la tecnologia e la cura ossessiva per il rispettodelle normative. Abbiamo sempre investito molto sul-le certificazioni, in quanto le riteniamo un impegno pergarantire qualità al cliente finale. A maggior ragione,dall'anno prossimo ci sarà un obbligo di marcatura CEsui serramenti, ottenibile solo dopo alcuni severi con-trolli. Tutte normative che seguiamo a pieno già dal-l'anno scorso, grazie a specifiche prove di laboratoriopre-lavorazione che ci sono fornite dall'Istituto Rosen-heim - in Germania - e dal Consorzio LegnoLegno, diReggio Emilia, due tra i migliori di tutta Europa".

"Varie le tipologie di prodotto: dai controsoffitti ai rivestimenti interni ed esterni in campo residenziale e industriale, sebbene la produzione principale resti quella di porte, serramenti e infissi"

Valerio Rozzoni

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Anche la vostra sede rispetta rigide normativeenergetiche. Si tratta di una delle prime (e pur-troppo poche) aziende bergamasche e italiane."Ci siamo trasferiti in questa nuova struttura dalloscorso maggio. Da allora non usiamo né metano né ga-solio per l'energia che consumiamo, grazie ad un silosper biomasse, con i nostri residui di lavorazione pro-duciamo il calore per l'inverno. Siamo così riusciti araggiungere l'eccellenza anche per il nostro stabili-mento industriale, che è diventato un edificio ad altorisparmio energetico certificato secondo la normativaregionale. Crediamo sia una buona credenziale e, alcontempo, un'ennesima garanzia di qualità".

Passando la parola alla "seconda generazione" -ovvero Roberto Aresi -, com'è andato trasforman-dosi il vostro lavoro nel corso degli anni, dai tem-pi in cui suo padre iniziò più di mezzo secolo fa?"Mio padre Alfredo - interviene Roberto - aveva unconcetto di manualità incredibile, impensabile da tro-vare oggi. Un tempo si mettevano in pratica gli inse-gnamenti che arrivavano dalla "Scuola di Arte Mestie-ri", che purtroppo non esiste più. Nonostante l'avven-to della modernità, abbiamo sempre bisogno di ma-nualità ed esperienza, non possiamo pensare di basa-re tutta la produzione sulla semplice tecnolo-gia. Quello che conta, ciò che fa davvero la dif-ferenza, è dato dalla tradizione e cultura arti-giana, dalla capacità di coniugare nuove e vec-chie esperienze in un'unione d'intenti. Bisognapensare al futuro con basi solide alle spalle".

Una differenza importante che incontraanche le esigenze della vostra clientela."Il nostro obiettivo rimane sempre quello disoddisfare al meglio le richieste. Spesso bi-sogna rientrare in una fascia economica ade-guata, oppure pensare più in grande facendoprogetti di ampia portata. In poche paroleduttilità, capacità di assistenza e di consi-glio. Occorre capire come il serramento sipossa abbinare ad una porta o parete, comepossa essere inserito in un determinato con-testo. Siamo arrivati al punto di dare indica-zioni su come dev'essere fatta la muraturacircostante al nostro progetto. Tutti elemen-ti e conoscenze che possono solo maturarecol tempo, e che sono completamente slega-ti dalla tecnologia moderna".

Rispetto a suo figlio Giancarlo, sembre-rebbe che le tecniche moderne siano disecondo piano. E' così?

"Non voglio essere frainteso. L'avvento della tecno-logia è fondamentale. Senza i controlli numerici fa-remmo lavori non ottimizzati, in tempi molto più lun-ghi e margini d'errore ampi. A maggior ragione cimuniremo - a breve - di software specifici per os-servare il comportamento termografico del progettoda realizzare, così da poter allargare maggiormentela nostra visione, spostandoci anche su ciò che cir-conda l'infisso (muri ecc… n.d.r.). Anche questovuol dire avere cultura, tradizione e passione per ilproprio lavoro. Qualità che oggi si stanno perdendoin nome della velocità e della produzione in serie".

Concludendo, possiamo parlare di una mancan-za nella formazione delle future generazioni?"Sarebbe molto bello che qualcuno iniziasse il dis-corso. Servirebbe un ricambio generazionale im-possibile da affidare ai soli privati. Un tempo pre-paravano all'attività vera e propria, mentre oggi sitende a privilegiare il fatturato sul prodotto finale.Forse è arrivato il momento di unire la tradizione -valore fondamentale per il nostro lavoro -, all'inno-vazione, intesa come preparazione al futuro dei no-stri giovani. Questa è, secondo noi, l 'unica via perottenere la qualità".

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"Abbiamo sempre investito molto sulle certificazioni,

come l'obbligo di marcatura CE sui serramenti,

ottenuto solo dopo severi controlli"

IN BASSOMassimiliano Aresi responsabile qualità

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L'intervistaFoto di Giorgio Chiesa "Non bisogna mai

perdere il contatto con il set di valori

e di sogni dei propri clienti,

visti anzituttocome individui"

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Si vince la "Disraption" con marchi e idee creative

Con questo neologismo, Alberto Marino - docente di marketing

all'Università degli Studi di Bergamo - sottolinea come la stretta attuale del credit crunch

vada affrontata con innovazioni e cambiamenti profondi, soprattutto d'immagine e marketing

La parola è sulla bocca di tutti. Gli economisti par-lano di quella finanziaria, quasi tutti di quella eco-nomica, e alcuni si spingono fino a quella di nervi.Quelle di ansia e panico sono in cura sui lettini de-gli psicologi. Naturalmente la parola in questione

è crisi. Leit motiv (si fa per dire) e anticamera di altri ter-mini come tracolli, fallimenti, recessione, in uno scenariomondiale tutt'altro che sereno. E le frasi non sono da me-no: "banche che crollano", "certezze che si sgretolano","crisi mondiale del capitalismo". Parole e frasi che, quoti-dianamente, moderne Cassandre urlano ai quattro venti.Ma è in momenti come questi, che i prodotti trovano nel-le parole un loro punto di forza. E' in situazioni difficili cheil marketing fa la differenza. Come per la selezione natu-rale, solo i marchi che hanno alle spalle contenuti veri ecapaci di innovazioni propositive possono sopravvivere.Solo i prodotti forti riescono a superare la stretta della do-manda e la burrasca dei mercati. Ma forti, nel contesto at-tuale, non è connesso obbligatoriamente ai meri mezzi fi-nanziari, significa più che altro ricchi di idee. "Le idee -per dirla alla Hegel - hanno mani e piedi", solo così si puòaffrontare la Disraption. "Un neologismo - sottolinea ilprofessor Alberto Marino - docente di marketing all'U-niversità degli Studi di Bergamo, e padre del termine, -che evidenzia come la stretta del credit crunch vada af-frontata con innovazioni e cambiamenti anche profondi.

Deve essere fronteggiata, così, questa economia che sicaratterizza per la robusta carenza di liquidità per impre-se e famiglie e per la deflazione, seguita da innesti pro-fondi di liquidità da parte di Stati e Governi".

Nelle campagne pubblicitarie, per quale motivonessuno evoca la parola "crisi"?"La sua etimologia greca, richiama giudizi e trasforma-zioni massicce. La realtà attuale ci pone di fronte scena-ri di pesanti ridimensionamenti fronteggiabili non solocon il contributo degli Stati, ma con le stesse campagnepubblicitarie anticicliche. Sono le imprese le più idoneea rassicurare il consumatore. Le politiche comunicazio-nali e di marketing anticicliche fanno sentire il consuma-tore meno abbandonato ed insicuro, in un contesto diprofonda crisi (se così vogliamo chiamarla) come l'attua-le. Le imprese, attraverso una pubblicità ben calibrataemergono e si espandono a scapito di concorrenti più de-boli che, colpiti da un loop negativo si ritrovano all'in-terno di un circolo perverso che ne ridimensiona portatae potenzialità, sotto il peso del cedimento dei consumi dipropria pertinenza. Durante i periodi di ampia crisi, lecampagne pubblicitarie potrebbero contenere i cali robu-sti e la propensione a rintanarsi dei consumatori sperdu-ti, e al contempo, indebolire i concorrenti che gettano laspugna sotto il profilo degli investimenti pubblicitari".

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Questa crisi non potrebbe portare con sé per alcu-ne aziende anche una crisi d'immagine?"Oggi i consumatori (concettualmente e magari senza ren-dersene conto) acquistano prima l'immagine, la marca e ivalori di un' impresa. Solo in seguito i suoi prodotti o ser-vizi. La risposta, quindi, è affermativa. Nella misura in cuile imprese tagliando eccessivamente i budget pubblicitarisenza una congrua logica comunicazionale e di marketing,si espongono al ridotto o mancato presidio della propriaimmagine e della propria identificazione, chiamata "identi-tà dell'impresa". Questa caduta indebolisce la forza delproprio marchio e la distintività della impresa. Non biso-gna mai perder il contatto con il set di valori e di sogni deipropri clienti, visti anzitutto come individui. E' fondamen-tale recepire un nuovo tipo di comunicazione, definita "si-stemico - relazionale" che include in sé anche quella inte-grata. Si tratta di mettere in campo diversi strumenti co-municazionali, tra i quali anche una pubblicità articolata”.

Premia più l'originalità di idee nuove o l'immagineconsolidata nel tempo?"Si possono classificare due macro categorie: una prima ri-guarda tutti i casi in cui si enfatizzano gli effetti "revival". Ilrimando all' heritage, al patrimonio consolidato, alle radicitradizionali ed ai punti forza che vengono da lontano per ilcliente sono un punto fermo e appagante. Nella seconda, in-vece, contano molto di più le innovazioni, le variazioni e lamodernità. Questi due binari marciano parallelamente e fun-zionano entrambi se esiste coerenza e se le condizioni di ba-se sono favorevoli. Ne sono esempi la "Mini" (auto di revivalappunto) e i moderni navigatori satellitari (che evocano tec-nologia). Per quanto riguarda il successo della Mini, si è sa-puto sfruttare al massimo, in chiave moderna, il patrimoniodi un'immagine ormai consolidata nel tempo, che insiste ap-punto sull'heritage e sul revival. In questo caso si è elabora-ta una pubblicità "fuori dalle righe" per così dire, resa attua-le e accattivante. L'originalità di idee nuove si riscontra nel-

"E' in situazioni difficili che il marketing fa la differenzaCome per la selezione naturale, solo i marchi che hanno alle spalle contenuti veri e capaci di innovazioni propositive possono sopravvivere"

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la diffusione, ormai massiccia, dei moderni navigatori satel-litari per auto. Nel caso del lancio, o del sostegno al lancio,il ricorso ad impostazioni cariche di emozionalità è stato unaspetto trainante".

Quanto conta il marketing per le imprese e per le pic-cole medie imprese del tessuto economico italiano?"L'Italia è ricca di prodotti tipici e distintivi delle piccole medieimprese. Il prodotto regionale, per esempio, che affonda leproprie radici nella tradizione ha ampie potenzialità ma nonpuò pretendere di movimentare adeguati budget pubblicitarisenza una congrua logica di nicchia. Servono approcci diversi,magari consortili, come quelli francesi. L'Italia deve difenderela propria quota di mercato internazionale che è in discesa.Negli ultimi anni si è abbassata sotto il 5%, conquistato ne-gli anni d'oro in cui la competizione riguardava sostanzial-mente il solo prodotto, peraltro sempre di qualità".

A noi non sembra siano poche le campagnepubblicitarie legate direttamente al territorioo di prodotti strettamente bergamaschi. Lei èdello stesso avviso?"Bergamo è ricca di potenzialità, lo dimostra la la-boriosità delle sue ridenti Valli. Ciò le potrebbe con-sentire agganci di marketing territoriale su ampiascala. Recuperi significativi sono quelli che sta vi-vendo l'intera zona di San Pellegrino, uscita da unlungo periodo di sonnolenza, in virtù della operositàsostenuta dal lavoro specifico di alcuni imprenditoriavveduti e lungimiranti, con l'ausilio di esperti dimarketing, attrezzati".

Che considerazioni ha tratto visitando la mo-stra di Brescia "Eccellenza italiana e gustodelle icone e delle pubblicità"? "Alla pubblicità, non solo dal punto di vista iconografi-co, si sono avvicinati grandi designer e personaggi dirilievo. Si rivalutano e si ammirano capolavori di de-sign, nella grafica e nella cartellonistica (per limitarcia questi). La pubblicità è una cosa seria e importante,non è più il ricettacolo dell'effimero, del sofisticato odel costoso. Con mostre ben allestite come quella chesi sta chiudendo a Brescia, ci si rende conto del ruoloormai insopprimibile e rilevante, non solo in termini

economici, della pubblicità, che racconta i cambiamenti diuna società attraverso le sue marche e il fascino di territori,come quelli bergamasco, bresciano e lombardo".

Proviamo a creare uno slogan vincente? Proviamoa fare un esercizio nel comparto automobilistico?"In senso lato potrebbe essere"compattezza e bassiconsumi alla nostra portata": l'essenza dello slogan è ilprincipio su cui si stanno muovendo (segnatamente nel-la "pancia" del mercato) tutte le case automobilistiche.La domanda di auto è crollata del 60% negli Stati Unitie del 40% in Italia. Rimanendo in tema di auto chiudocon un motto di un Solone del Taylorismo, il magnate disuccesso Henry Ford che affermava risolutamente:"chismette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come sefermasse l'orologio per risparmiare tempo".

"Sono proprio le politiche comunicazionali e di marketing anticicliche a far sentire il consumatore meno abbandonato ed insicuro,

in un contesto di profonda crisi"

Nome: AlbertoCognome: MarinoLuogo di nascita: Milano/ItaliaData di nascita: 9 Aprile 1944

La scheda

L aureato con 110 e lode, in Economia e Com-mercio, all'Università Bocconi nel 1967. Ini-zia a operare nella stessa Universita' ed en-

tra in ruolo nel 1970. Intraprende un percorso diulteriore approfondimento negli Usa (nelle sedi diStanford e Harvard). Con il Diploma in "GeneralManagement", ritornato in Italia, nel 1973 ricopreil ruolo di professore incaricato in Bocconi e si ci-menta con le tematiche di organizzazione com-merciale. Da professore associato interno (1980),primo a ricoprire questo ruolo in Bocconi, si dedi-ca alla cattedra di Marketing occupandosi dei te-mi legati al marketing dei beni industriali, alle po-litiche distributive ed alle logiche comunicaziona-li e strategiche. Come Docente Senior Sda Bocco-ni, ha lanciato molti corsi manageriali destinati adimprenditori di piccole e medie imprese, svolgen-do nel contempo un' intensa attività di ricerca al-l'interno del CNR. Mette parallelamente alla pre-senza in Bocconi, a disposizione la propria passio-ne e le proprie competenze a Bergamo, fin dal1976, come docente di Marketing e di varie mate-rie aziendali. Ha sviluppato numerosi progetti diricerca, impegnandosi anche nel campo dell'eco-nomia e della gestione dei servizi, della finanzaaziendale e della internazionalizzazione. Coordi-natore del Dottorato in "Economia Aziendale eMarketing Staategico" nell'Universita' degli Studidi Bergamo, Facolta' di Economia, attualmente e'

professore dei prima fascia nel Raggruppamentodi "Economia e Gestione delle imprese". Inoltre hamaturato una lunga ed intensa attività come con-sulente, dedicandosi fin dagli inizi e tra i primi nonsolo in Italia, agli allora innovativi temi della pia-nificazione strategica. Ha collaborato con multina-zionali europee prima ed italiane dopo, innovan-done le logiche di sapiente fusione tra finanza,marketing e comunicazione. E' stato a fianco del-l'allora Director della Sede di Milano, consulentedi Mc Kinsey (nota società di consulenza manage-riale e di strategia aziendale) ed ha per lungo tem-po ricoperto il ruolo di Managing Director di So-cieta' all'interno di un rilevante Gruppo Consulen-ziale italiano. Per importanti imprese ha maturatodiverse esperienze come Project leader di ristrut-turazioni client driven , operando altresì, come tut-t'ora, in Comitati Strategici e di Advisorship. Dalungo tempo è specialista di valutazioni e rilancio,in chiave marketing e strategica, di marchi. Utiliz-za propri esclusivi metodi innovativi di rilancio equalificazione dei marchi spesso non ottimizzati inchiave valoriale. Ha pubblicato oltre cinquanta travolumi ed articoli, frutto di ricerche specifiche dimarketing, riferite anche a comunicazione, bran-ding ed alla "originale " valorizzazione sistemica".Autore di studi per una valutazione efficace e ri-lanci effettivi in chiave di marketing, comunicazio-ne e pianificazione, di marchi.

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Marketing&ProfessioniArticolo di Livio Casanova

“Le nostre idee non si fermano mai perchè siamo un team giovane e dinamico, ricco di fantasia e allo stesso tempo di determinazioneQuesti sono gli ingredienti necessari per dare al cliente sempre soluzioni vincenti e risolutive nel rispetto delle sue esigenze”

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Gli e-venti accendononuove idee per ilmarketing aziendale

"Per l'immagine aziendale - ci spiegano Elisabetta Lanfranchi e Andrea Amighetti, titolari della società e.20 - non esiste un clichè unico, applicabile a tutti indistintamenteIl valore di ogni azienda è, prima di tutto, la sua unicità"

Gli eventi, che siano promozionali o commercia-li, sportivi o culturali, aziendali o "semplice-mente" enogastronomici hanno guadagnato unruolo fondamentale nel veicolare prodotti oservizi aziendali. Poliedrici, eclettici e versatili,

hanno guadagnato un ruolo primario nelle strategie di mar-keting e nei piani di comunicazione delle imprese. Abban-donato il vecchio modello di marketing, oggi non è più lapersona che si dirige o va alla ricerca del suo prodotto, maè l'azienda che incontra la persona nel suo ambiente, dovevive, dove acquista. Luoghi asettici e slogan impersonalihanno lasciato il posto a relazioni personali e personalizza-te, one-to-one. Da qui nascono esperienze uniche perché siavvertono gli stati d'animo delle persone, le loro attese ele loro aspettative. E così prodotti o servizi hanno un voltoumano. Questa è la stessa filosofia sposata da e.20 l'a-genzia di Alzano Lombardo che si occupa di marketing, co-municazione, servizi alle imprese, organizzazione di eventie manifestazioni. "L'evento - ci spiegano Elisabetta Lan-franchi e Andrea Amighetti, titolari dell'agenzia - creainterazione e relazione diretta con il target di riferimento:più efficace per un ritorno immediato. Prendiamo l'esempiodelle fiere. Non è sufficiente che uno stand sia bello. Devetrasmettere messaggi, creare emozioni e contenere azionidi promozione in grado di stimolare interessi e relazioni".

Sono gli eventi sportivi quelli che catalizzano leattenzioni maggiori?"Non necessariamente e non tutti nello stesso modo.Alcuni eventi sportivi, grazie alla popolarità della disci-plina, possono calamitare maggior attenzione rispettoad altri meno noti. Lo sport porta sempre una forte ca-rica emozionale. Accomuna chi lo pratica con i suoi ti-fosi, sinonimo di dinamismo, è in grado di rendere me-morabili gesti e imprese. E' legato al nostro tempo li-bero e al nostro benessere fisico. Ci sono anche altrieventi che catalizzano l'interesse del pubblico, comequelli culturali, musicali".

Sempre in considerazione del target di riferimento,la cosa più importante è creare emozioni positive.Cosa significa e cosa comporta veicolare l'imma-gine e la promozione di un'azienda?"Significa prima di tutto analizzare e capire le necessitàpromozionali dell'azienda/cliente e i bisogni dei suoi inter-locutori, aiutarla a conquistare e rafforzare lo spazio nelmercato valorizzando al meglio la sua immagine e la suaattività. Individuare opportunità, sviluppare nuovi prodotti,acquisire nuovi clienti, mantenere e fidelizzare i clienti,sono processi di promozione da gestire con attenzione epreparazione per garantire al cliente buoni risultati".

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Quali sono i segreti perché un'immagine aziendale sia vin-cente?"E' un lavoro di sartoria. Non esiste un solo clichè applicabile a tuttiindistintamente perchè il valore di ogni azienda è, prima di tutto, lasua unicità. Ognuno deve avere un'immagine "ritagliata" su misura.Nella comunicazione aziendale "l'abito fa il monaco". L'immagine èil suo biglietto da visita che l'accompagnerà sempre. La sponsoriz-zazione e la cura del proprio look rappresentano un ottimo sistemadi promozione, un modo per accrescere la notorietà del proprio brande far conoscere la propria attività, grazie ad un gran numero di con-tatti, aziende, professionisti ed enti".

Ci sono idee innovative che state mettendo in campo?"Le attività di e.20 sono innumerevoli: la comunicazione, la pubblici-tà, il merchandising e il promozionale, l'organizzazione di eventi, lefiere e molto altro. Le idee più innovative sono legate ai progetti dimarketing, promuoviamo diverse attività all'interno delle scuole. Al-cuni esempi? L'Energioco, l'iniziativa di educazione ambientale indistribuzione nelle scuole della provincia, realizzato con Usp, RessSolar, Intesa Sanpaolo e Longhi. Questo è il fiore all'occhiello dei no-stri progetti di marketing e ha riscosso un enorme successo. Stiamogià lavorando agli eventi estivi, le nostre idee non si fermano maiperchè siamo un team giovane e dinamico, ricco di fantasia e allostesso tempo di determinazione. Questi elementi sono gli ingredientinecessari per dare al cliente sempre più soluzioni vincenti e risoluti-ve nel rispetto delle sue esigenze. La spensieratezza nel ricercaresempre elementi originali e mai banali, ci porta ad introdurre nelmercato iniziative dal trend incentivante che ci permette sempre dirinnovarci. E’ quello che tutti chiamano il "salto di qualità".

Avete collaborato con Confesercenti per il "Mercatino diNatale" che si è tenuto, da novembre a gennaio, al Piazzaledegli Alpini di Bergamo. Facciamo un bilancio conclusivodella manifestazione."E' stato un evento molto significativo per la città di Bergamo, fruttodella fattiva collaborazione con Confesercenti e in cui gli sponsorhanno dato un'immagine positiva ai cittadini. Per questa secondaedizione abbiamo privilegiato tre aspetti importanti: l'intrattenimen-to gratuito con lo snowtubbing, le animazioni e i diversi spettacoli

per i bambini. L'adesione di molti esercenti, legati al tema del Nata-le è stato coronato con una partecipazione numerosissima di turistie bergamaschi, a passeggio o in cerca di articoli regalo per le festenatalizie. La buona riuscita di ogni iniziativa si lega alla collaborazio-ne propositiva di tutti coloro che desiderano il meglio per ogni cosa.La nostra realtà mira a promuovere un dato evento, con un motorealimentato dalle idee di tutti, assemblandole e rendendole operati-ve. Se dovessimo sottolineare un aspetto particolare: il campo scuo-la di sci alpino, allestito su una collinetta in ferro ricoperto di neve ar-tificiale, ha permesso a 1.500 alunni delle classi III, IV e V delle scuo-le elementari della città di Bergamo di giocare, crescendo vicino amaestri professionisti. Il bilancio finale? Sicuramente la riqualifica-zione dell'area, impreziosito anche socialmente dalla raccolta di fon-di per il progetto "dormitorio" grazie al contributo di Ubi Leasing e UbiBanca Popolare di Bergamo: gli oltre tremila euro raccolti rappre-sentano la risposta migliore, e più concreta".

Quali sono e come si strutturano le prossime manifestazio-ni che avete in agenda?"Stiamo collaborando con i Runners Bergamo nell'organizzazione delCampionato del Mondo 24h di corsa su strada e con gli Amici delTrapianto di Fegato Onlus per la sesta Granfondo, manifestazione alivello nazionale finalizzata alla sensibilizzazione della donazione de-gli organi. Per dare un messaggio di speranza a tanti pazienti che so-no tutt'ora in lista di attesa per un trapianto. Senza dimenticare ilprogetto legato ad una serie di eventi per celebrare il centenario del-l'AlzanoCene, squadra di calcio che milita nel campionato nazionaledi Serie D. In ogni evento curiamo ogni particolare, ma soprattuttocreiamo attività e momenti di relazione tra i nostri partner".

Il prossimo appuntamento per tutti è ..?"Vi aspettiamo per la 24h World Challenge 2009, la più spettacola-re ultramaratona. E' una gara di resistenza che si corre per 24 ore el'atleta che in un giorno riuscirà a percorrere il maggior numero dichilometri sarà il vincitore. Grande è l'emozione e la consapevolezzadell'importanza della posta in palio per gli atleti Runners Bergamo.Oltre all'orgoglio di ospitare, a Bergamo (l'anno scorso a Seul, n.d.r.),un evento sportivo di caratura mondiale. Sulla griglia di partenzasaranno schierati i più forti atleti del mondo".

"Appuntamenti legati alla tradizionee al folklore possono essere fondamentali, come l'ultimo Mercatino di Natale a Bergamo:l'intrattenimento gratuito con lo snowtubbing, le animazioni con i diversi spettacoli per i bambini e i momenti di solidarietà hanno dato un'immagine diversa alle aziende e alle realtà commerciali partners"

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"Se la pubblicità non funziona, non restache cambiare merce" diceva Edgar Fau-re, avvocato, scrittore e grande eruditofrancese. Ma lui non conosceva l'im-prenditorialità lombarda. La nostra re-

gione si è fatta conoscere nel mondo grazie ai suoi pro-dotti storici, costruendo campagne pubblicitarie e marchiche sono sopravvissuti a tutte le crisi di questi ultimi cen-to anni, alle mode e costumi, e segnando indelebilmentela vita di ciascuno di noi. I lombardi lo sanno bene: primache un prodotto sia esportabile, è necessario veicolare lasua immagine, poi sarà il mercato a decretarne il succes-so, perché la fortuna di un marchio è rimanere fedele a sestesso, continuare ad essere "riconoscibile" nel tempo eattraversare le mode catalizzando i sentimenti, le aspet-tative e i desideri di tutte le epoche. Molti sono i marchilombardi che hanno fatto il giro del mondo, alcuni sono fi-niti nel carnet di grandi multinazionali. E' il caso della"bergamasca" San Pellegrino, che gode di fama mon-

Marketing&EconomiaArticolo di Livio Casanova

Sono i prodotti bergamaschi e lombardi, entrati nell'immaginario collettivo, a testimoniare le capacità imprenditoriali d'intuire e precorrere i tempi, con strategie comunicative sempre vincenti

La Lombardia fabbrica(di) marchi storici

La magnesia San Pellegrino, forte di un suo principio attivo ci ha fatto "digerire" gli ultimi cento anni della nostra storia

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diale per prodotti come aperitivi analcolici, bibite e théfreddi presenti sulle tavole di oltre 120 paesi del mondosparsi nei cinque continenti. La magnesia San Pellegrino,nata nel 1906, forte di un suo principio attivo, ha segnatocento anni della nostra storia, attraversando due guerremondiali, il Fascismo, il boom economico del Dopoguerra,i ruggenti "anni '80" per arrivare fino ai nostri giorni. Og-gi, la San Pellegrino è passata di mano al gruppo Nestlè ea rimanere bergamasca è solo la fonte. D’ispirazione peril Gruppo Percassi che ha deciso d'investire sul comunelombardo per riportarlo ai fasti della "Belle Epoque", testi-moniata, anche questa, da locandine che raccontano co-me, nei primi decenni del secolo scorso, la cittadina brem-bana entrò nella mappa delle stazioni termali di caraturainternazionale con il trionfo di un Liberty tutt'ora inarriva-bile. Altri marchi italiani rimangono profondamente legatia Bergamo e al territorio lombardo. E' il caso della Brac-ca (acque minerali), che l'anno scorso ha festeggiato isuoi primi 100 anni di vita. Le prime testimonianze risal-gono a inizio dell'Ottocento e cento anni dopo, nel 1906,si eseguono le opere di captazione della sorgente. Nel lu-glio del 1907 si apre il primo stabilimento d'imbottiglia-mento, subito demolito per lasciare il posto all'albergo"Fonte Bracca", e due anni dopo, nel 1909, nasce l'attualestabilimento di Ambra di Zogno. Nella galleria VittorioEmanuele di Milano, lo storico ristorante Biffi consigliavanel suo menù l'acqua Bracca. Stiamo parlando del 1915.La preferita anche da Angelo Giuseppe Roncalli, futuroPapa Giovanni XXIII, che scrisse in quegli anni alla sorel-la, di fargli trovare al ritorno dal suo mandato in Bulgariauna cassa di bottiglie "Bracca". Un'etichetta, quella dellaFonte, entrato da subito nell'immaginario collettivo delle

Il marchio della centenaria Pentole Baldassare Agnelli, dal 1907 è sinonimo d'eccellenza nel campo degli strumenti di cottura a livello internazionale

Papa Giovanni XXIII, scrisse alla sorella

di fargli trovare, al suo ritorno dalla Bulgaria, una cassa

di bottiglie "Fonte Bracca"

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famiglie italiane e che richiama alla mente il gusto incon-fondibile dell'acqua minerale. Realizzata dal noto artistabergamasco Francesco "Cecco" Previtali, nel corso deglianni non ha perso lo smalto e si è trasformata in un'iconadell'azienda. E a proposito di anni, lo stemma della cente-naria azienda "Pentole Baldassare Agnelli" dal 1907 èsinonimo di qualità nel ramo degli strumenti di cottura inalluminio. Nato nel cuore della nostra città, via Fantoni,l'agnello circondato dalla scritta "B. Agnelli - Bergamo" haraggiunto i migliori alberghi e ristoranti del mondo, dive-nendo un marchio imprescindibile per gli chef internazio-nali. Sinonimo d'eccellenza non solo per la nostra città,ma anche per l'intera Lombardia nel mondo. Com'è lom-barda anche la pavese colla Coccoina che nonostantei suoi 84 anni la troviamo ancora sui banchi di scuola. Nonè cambiato nulla: etichetta e imballo rispettano ancora l'i-dea originaria e non si è mai pensato ad un loro stravolgi-mento. Anche il barattolo in alluminio e il pennello sonoprodotti nell'azienda di Voghera. Era il 1930 quando le sta-zioni radio di Milano, Roma e Genova trasmettevano loslogan "Coccoina, Coccoina ... non è uno stupefacente mala colla solida che stupisce ed entusiasma quanti la usa-no". Per casi come questo, dove il prodotto non è maiscomparso dalla scrivania o come quello della San Pelle-grino, presente sulle tavole di tutto il mondo, la pubblici-tà migliore è la riconoscibilità del marchio "incollato comeun'etichetta" alla nostra vita. Ancora ricercatissima è lagardesana Cedrata Tassoni. Perchè chi dice Tassoni,dice cedrata e viceversa. Di tendenza negli ‘70, si puòconsiderare storico anche il suo spot. Trasmesso dal 1986ad oggi, è il secondo più longevo mandato in onda dallatelevisione italiana. Quando il Carosello era la fortunata

striscia quotidiana di messaggi promozionali, testimonialdella Cedrata Tassoni era la grande Mina, con lo stessojingle che si ripete puntualmente durante tutte le estati:"Quante cose al mondo puoi fare? Costruire? Inventare?Ma trova un minuto per me! Per voi e per gli amici...Tas-soni". Sempre Lombarde sono la milanese Pasta delCapitano, ancora oggi prodotta dalla Ciccarelli, le mo-starde cremonesi e il torrone Sperlari. Della beverinae comasca Spuma Spumador, una cosa è certa, nessuno almondo è stato ancora capace di superarla. Prodotta a Cas-lino al Piano, la Spuma vanta una ricetta segreta che risa-le al 1938, ottenuta dall'infusione di ben 17 erbe aromati-che. Bastino questi esempi a testimoniare come la Lom-bardia, da sempre, sia una regione a forte vocazione im-prenditoriale, lo conferma la densità di questo patrimoniostorico. Negli albi camerali sparsi su tutto il territorio na-zionale sono iscritte 6.141 realtà che hanno scritto e fattola storia del nostro costume, una su tre è lombarda. Le im-prese più longeve sono legate al manifatturiero e il com-mercio: l'uno ne conta 593 (28.6% del totale) mentre l'al-tro 522 (25.2%). I servizi alle imprese sono il 24.2% del to-tale (500 attività), seguono gli alberghi e ristoranti con il6.9% (142 imprese). Curiosando tra le province lombardetroviamo che a Bergamo sono 108 le aziende storiche (il5.2% nazionale e 1,8% regionale). Prima di noi c'è Milanodove sono presenti 1.180 attività nate prima del 1940. Unquinto del totale nazionale e pari al 60% della regione. Ciprecede anche Varese con 318 imprese (segnando il15.4% regionale e il 5.2% italiano) e Como con 145 azien-de (7% regionale e 2.4% italiano). Dopo di noi e con me-no di cento imprese ci sono Cremona (79), Lecco (65), Bre-scia (55) e infine Pavia (50 realtà).

A SINISTRAUna campagna pubblicitaria del passato

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Viaggio nel tempoArticolo di Giorgio Chiesa

Dolcezza dal 1890Prima tappa di un nuovo appuntamento mensile:le realtà imprenditoriali e i negozi che hanno segnato la storia economica di Bergamo. Botteghe e professioni che si sono trasformate ed evolute nel corso degli anni, dai primi '900 ad oggi

Il viaggio parte da Via Broseta, nel cuore della città

Parliamo di Lazzarini Dolciumi, ora guidato dalla terza generazione

di famiglia, col tempo divenuto un gruppo nazionale nel campo della

distribuzione dolciariaLa bottega a fine ‘800

La bottega negli anni ‘20

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Un delizioso viaggio tra i ricordi di famiglia, una dol-ce storia imprenditoriale fatta di passione e gran-di tradizioni. Sono questi i valori che sono andatiperdendosi in nome della spinta omologante dellamodernità. Ci riferiamo al lavoro inteso come cul-

tura ed esperienza, ma anche come compagnia e conviviali-tà, come occasione di crescita professionale e - soprattutto -sociale. Sono le parole e la storia di Marino Lazzarini, non-no dell'attuale proprietario e fondatore del Gruppo che da ol-tre un secolo segna la storia di Via Broseta. Parliamo diun'attività iniziata nel lontano 1890, quando nonno Marinoappunto, decise di creare una promettente impresa specia-lizzata in generi alimentari. Una drogheria carica di profumie aromi: erbe, sali, caffè e molto altro. Un'attività cresciutadi generazione in generazione: all'inizio degli anni '40, infat-ti, il testimone passa al figlio Giuseppe, che ne porta avantila tradizione e la qualità nel periodo storico più difficile e dimaggiore espansione, parliamo del Dopoguerra, anche gra-zie al grande apporto della moglie Emma. Ecco così che ap-prodiamo al Ventunesimo secolo, anni nei quali il GruppoLazzarini - con alla guida il figlio di Giuseppe, Marino - im-plementa il proprio potere aziendale inaugurando una nuovasede produttiva di oltre 10.000 mq ad Azzano San Paolo, al-l'avanguardia per tecnologie utilizzate e per capacità logisti-co-distributive. "Al principio - afferma l'attuale proprietario -

c'era solo la piccola bottega di un droghiere, quella di miononno Marino. Nella via c'erano una serie di attività com-merciali che oggi sarebbero impensabili, tutte cancellatedalla modernità del mercato. A stravolgere gli equilibri ci hapensato soprattutto la Seconda guerra mondiale, che hacambiato radicalmente le esigenze e le abitudini dei berga-maschi. Mio padre Giuseppe, conosciuto da tutti come“Beppino”, ha poi ereditato questo patrimonio, espandendo-lo negli anni '60 e facendolo diventare uno dei primi super-mercati ante-litteram. Il cambiamento dei tempi iniziava afarsi sentire, specialmente per tutte queste piccole realtàsaldamente radicate nel territorio". Un lungo percorso fattodi grande passione per il lavoro e di pura storia bergamasca.Le varie evoluzioni che si sono così succedute hanno tenutoben chiaro questo filo comune, che ha poi successivamenteportato alla specializzazione nel settore dolciumi, da sempredue grandi peculiarità del Gruppo Lazzarini. "Col passare de-gli anni abbiamo deciso di concentrarci nella vendita al det-taglio di quelle che erano le nostre più grandi qualità. Siamocosì riusciti a mantenere un legame molto forte con quelliche oggi sono i figli e nipoti dei clienti di mio nonno, ma an-che con la grande tradizione che deriva dalla nostra storia.Infatti vengono ancora realizzate, a mano, bomboniere perdiverse generazioni di famiglie. Non voglio parlare solo dirapporti umani con i nostri clienti, ma soprattutto dell'amici-

Il negozio negli anni ‘60

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zia che ci legava - e ci lega tutt'ora - con alcuni nostri dipendenti,presenti in azienda da moltissimi anni. Valori introvabili ai giorninostri: adesso i giovani timbrano il cartellino, lavorano e vanno acasa. Una volta, invece, si creava un legame indissolubile di com-plicità. Non sono rari, infatti, i casi di dipendenti che hanno tra-scorso in azienda anche quarant'anni d'intenso lavoro. Ad esem-pio, una delle nostre segretarie, è entrata nel Gruppo all'età di 15anni ai tempi di mio padre: questa è la massima espressione di

Marino Lazzarini, attuale proprietario dell'omonimo gruppo:"All'inizio - nel 1890 -, c'era solo la piccola bottega di un droghiere, mio nonnoOra tutto è cambiato e con il passare degli anni, abbiamo deciso di specializzarci nel settore dei dolciumi"

Marino Lazzarini

Marino Lazzarini, nonno dell'attuale proprietario e fondatore del Gruppo che da oltre un secolo segna la storia di Via Broseta

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"Mi sono sposata nel 1945 - afferma la Signora Emma,

mamma di Marino Lazzarini - e da allora la mia seconda casa

è stata questa bellissima bottega, divenuta poi negozio

Quello che oggi stiamo perdendo sono i rapporti umani e l'amicizia

che ci legavano con i clienti"

Emma Lazzarini

In primo piano Giuseppe Lazzarini

una famiglia-azienda". Lo sa bene Emma Lazzarini - madre diMarino -, che nel corso degli anni è riuscita a mantenere rap-porti d'amicizia molto speciali, nonostante attorno a lei tutto siacambiato con lo scorrere del tempo. Il suo racconto è una perlafatta di aneddoti e curiosità, che passano anche attraverso unimpossibile confronto con quello che i tempi moderni intendonocome lavoro o esercizio commerciale. "Ci sarebbe da scrivere unlibro - afferma -, e forse non basterebbe. Mi sono sposata nel1945 e da allora la mia seconda casa è questa bellissima bot-tega. Nel tempo molte cose sono cambiate, ora è un modernonegozio in cui si entra per acquistare dolci o caramelle. Una vol-ta, invece, la consegna della merce avveniva a domicilio, c'era-no circa 400-450 clienti che aspettavano nelle loro case lo zuc-chero, il caffè e il resto dei prodotti che fornivamo. Ricordo di-stintamente il numero, in quanto nel periodo natalizio confezio-navo - ad uno ad uno - tutti i regali che donavamo alle famigliedi Bergamo, per ringraziarli del loro affetto nei confronti dellanostra attività. E' questa la principale risorsa che tutti stannoperdendo, il rapporto umano spentosi con l'avvento dei super-mercati ed ipermercati. La vita frenetica di oggi richiede più ve-locità nel fare la spesa, i centri commerciali facilitano questeesigenze ma perdono altri valori che - nel campo del commercio- erano belli e basilari. La modernità ci ha cambiati. Ricordo cheil carretto che usava mio suocero Marino ci sembrava già fintroppo evoluto, e invece adesso fra camion e furgoni è pura sto-ria". I ricordi prendono pian piano il sopravvento anche nelle pa-role di Marino Lazzarini, traghettato dalla madre Emma e dallavista di alcune foto d'epoca che ritraevano la bottega nei suoivari momenti storici, prima che nel 1965 fosse abbattuta un'aladel palazzo che la ospitava, per far spazio all'allargamento diVia Francesco Nullo. "Una volta d'estate, a chiusura dell'attivi-tà - aggiunge il proprietario, attualmente alla guida del Gruppocon la moglie Rita e la figlia Monica -, ci si radunava all'e-sterno dei negozi di Via Broseta per parlare e scambiare qual-che battuta. Era un clima piacevole da piccolo paese, comple-tamente diverso dalla frenesia da metropoli di oggi. Inoltre erapresente anche una porta, come quella di S. Agostino per in-tenderci, che al rintocco del campanone - alle 22 -, chiudevacompletamente la città all'incrocio con via Nullo. La tradizionedel rintocco delle campane è rimasta, purtroppo tutto il resto èandato perdendosi nel corso del tempo". Questo viaggio si con-clude tra rivelazioni e chicche gelosamente mantenute da ge-nerazioni. Quanti di noi, infatti, sapevano che uno dei soci fon-datori della Novi - proprio l'azienda di Novi Ligure, famosa peril suo cioccolato gianduia -, è stato il nonno di Marino Lazzari-ni? Pochi purtroppo. La magia di una professione persa col tem-po è dimostrata, inoltre, da un libro - o meglio da un'enciclope-dia - che ci viene mostrato al termine dell'intervista. Risalenteal 1839, l'antico manoscritto contiene una moltitudine di ricettetramandate dai vari droghieri del passato. Quando i liquori e idolci si confezionavano con erbe ed ingredienti naturali, tuttirealizzati a mano in bottega. Autentiche pagine mozzafiatoche hanno segnato la storia di chissà quante attività com-merciali e che, con nostalgia, ci auguriamo non vengano maidisperse nel nome della globalizzazione.

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Marketing&Arte

Arte, Moda e Gusto nelle icone della pubblicità

A Brescia in mostra affiches e bozzetti ideati dai grandi illustratori

del XX secolo, da Metlicovitz a Dudovich, da Hohenstein

a Terzi e Villa, per celebrare l'eccellenza italiana nella moda,

nel vino e nel vestire raffinato

Può una mostra scongiurare la crisi? Me-glio: i colori e gli slogan di un cartellonepubblicitario possono cancellare l'attua-le grigiore e far riaffiorare alla mentel'eccellenza italiana? A pochi chilometri

da Bergamo, i Musei Mazzucchelli di Brescia ospi-tano, ancora per pochi giorni, la mostra dal titolo"Eccellenza italiana. Arte, Moda e Gusto nel-le icone della pubblicità". Un affascinanteviaggio iconografico nella recente storia del co-stume italiano, ripercorrendo oltre 100 opere, traaffiches e bozzetti. Gli autori sono nomi di grido -quali Metlicovitz, Dudovich, Villa - e alcuni tra ipiù significativi artisti italiani del XX secolo - co-me Depero, Fontana, Cambellotti, De Chirico - per

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La storica sfilata del 1951, organizzata dal marchese Giovanni Battista Giorgini

a Firenze decreta la nascita dell'Italian Look

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celebrare tre ambiti dell'orgoglio nazionale: l'arte, la modae il gusto del saper bere. Una lettura della realtà che rico-nosce la pari dignità tra arti applicate, nello specifico: trala grafica e le arti maggiori. Il taglio espositivo ne svela lesorprendenti peculiarità e le reciproche contaminazioni. Siattraversa la storia della nostra cultura e della nostra so-cietà nel periodo compreso tra il 1897 e il 1957. Dalle pri-me campagne pubblicitarie tra Otto e Novecento - com-missionate non tanto dai fabbricanti di abbigliamento, mada coloro che ne garantivano la distribuzione, come i "Ma-gazzini Mele" di Napoli, i "Magazzini Bocconi", poi "La Ri-nascente" di Milano - si colgono le trasformazioni dellamoda della prima metà del XX secolo. All'inizio era Parigia dettare la moda e le mode, come testimoniano le affichedi Dudovich del 1911-12 per i Magazzini Mele o la raffina-

tissima Melenis di Metlicovitz del 1912 per l'opera lirica diZandonai. Nei primi decenni del Novecento si afferma laprincipale eccellenza italiana. Il cappello diventa un ac-cessorio irrinunciabile che s'impone nel mercato interna-zionale con lungimirante fortuna, come ricorda il manifestodel 1911 di Dudovich per la Borsalino. Nel 1936, a Firenze,Salvatore Ferragamo crea la prima scarpa con la suola or-topedica. In pochi anni diventa una foggia popolare per ilsandalo femminile e le calzature italiane calcano i piùgrandi palcoscenici internazionali. E' la storica sfilata or-ganizzata il 12 febbraio 1951 dal marchese Giovanni Batti-sta Giorgini a Villa Torriggiani a Firenze a decretare, uffi-cialmente, la nascita dell'Italian look. I manifesti di modapossono essere letti anche con un taglio sociologico. Da ri-levare, ad esempio, è la progressiva emancipazione della

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Geniale è l'idea di non rappresentare l'atto del bere, ma stimolarlo attraverso la seduzione femminile o l'innocenza infantile

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donna. In un manifesto dei Magazzini Mele del 1903 diAleardo Villa si pubblicizzano abiti per bambini con l'im-magine di una madre vestita di tutto punto che sta peruscire e abbraccia i figli che giocano sul letto. Una donnache non sta a casa a custodire la prole ma che esce. Unagenerazione dopo, Dudovich ritrae per la Fiat la nuova Ba-lilla per tutti. L'elegante signora adesso è una donna cheguida e rivendica la parità di sesso con l'uomo. Si arriva almanifesto La Rinascente: Vacanze 1956. Con un'immaginemodernissima, quasi cinematografica, ispirata ai nuovimodelli di eleganza femminile - quelli di Lana Turner e diAudrey Hepburn - Dudovich ci fa assaporare il clima cultu-rale dell'Italia di quegli anni. In pieno boom economico,con tanta voglia di sognare e con la televisione in aggua-to, pronta a cambiare definitivamente i canoni della pub-blicità. Il Gusto del bere offre un percorso altrettanto sti-molante. Dalle affiches più antiche di Adolfo Hohensteindedicate al "Bitter" e al "Cordial Campari" risalenti al 1898si arriva ai manifesti del maestro Leonetto Cappiello per"Isolabella" del 1910. Su un fondo nero un arlecchino di sa-pore jugend volteggia circondato da decine di bottiglie co-lorate che raffigurano, con l'ironia del gioco, la danza del-l'amaro; o come per "Contratto II" del 1922, dove una don-na dal complesso vestito jugend regge una coppa enorme,da cui esce una spuma bianchissima su fondo giallo. Verie propri capolavori per forma e strategia comunicativa. Digrande novità, infatti, è l'idea di non rappresentare il berein se stesso, ma di stimolarlo attraverso figure diverse: per

far bere si pone l'accento sulla seduzione femminile o sul-l'innocenza infantile. Nel meraviglioso "Champagne Kup-ferberg" del 1901 del triestino Leopoldo Metlicovitz, unaragazzina, come in un'illustrazione per libri dell'infanzia,regge la bottiglia alla quale sta saltando il tappo. Ma visono altri stimoli al bere, altri sottintesi, altri racconti: laforza degli animali, l'ironia, il gioco, l'evocazione postfu-turista, diventano chiavi simboliche per costruire il rac-conto. I produttori e i commercianti di vini, birra, liquori, ebevande in genere, compresero ben presto che non solo imanifesti, ma anche i cavatappi utilizzati nei bar e nei ri-storanti avrebbero potuto svolgere un'azione pubblicitariaimportante e a buon mercato. Il cavatappi che meglio siprestò a essere utilizzato come veicolo pubblicitario fuquello detto da "cameriere", brevettato dal tedesco KarlF.A.Wienke nel 1883 in Inghilterra e, subito dopo, negliUSA: talmente popolare da essere prodotto, con lievi va-rianti, ancora oggi. Si tratta di cavatappi con un mecca-nismo del tutto simile tra di loro, che si differenzianoproprio per il messaggio pubblicitario che li rende così ri-cercati dai collezionisti. Se il successo del manifestopubblicitario subì un declino fra le due guerre, quello delcavatappi continuerà fino ai nostri giorni. La mostra sichiude con una sezione dedicata all'Arte, un patrimoniostraordinario di circa 30.000 pezzi, tra manifesti, locan-dine e materiali diversi, tale da delineare compiutamen-te la storia della grafica pubblicitaria dalla seconda me-tà del XIX secolo fino agli anni Cinquanta del XX.

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Un manifesto dei Magazzini Meledel 1903 di Aleardo Villa

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Sport&LeisureArticolo di Massimo Pighizzini

Manuel Roncalli, patron del torneo:"Abbiamo previsto un calendario più ricco

rispetto alle precedenti stagioni. Le gare sono, infatti, passate da dieci a quindici

(18 buche stableford) e saranno ospitate nei più prestigiosi golf club della Lombardia,

dell'Emilia Romagna e del Piemonte"

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Il torneo organizzato da Roncalli Viaggi, in collaborazione con E20, regalerà una prestigiosa finale in Portogallo al "Praia d'El Rey Golf & Beach Resort" di Obidos

Travel golf cup,in buca la quinta edizione

Il golf non è più uno sport per pochi: le manifestazioni sportive chelo promuovono si sono ormai moltiplicate, trovando un pubblicosempre più numeroso di neofiti che ne apprezzano i punti di forza.Parliamo del contatto con la natura, della dinamicità delle competi-zioni e della condivisione del gioco con gli amici. Perciò, atteso co-

me ogni primavera, ritorna anche quest'anno l'appuntamento con il golftargato Roncalli Viaggi. Dopo i grandi successi ottenuti nelle prece-denti stagioni, anche nel 2009 ha preso il via l'ormai celebre Travel Cup.La manifestazione sportiva rappresenta un evento immancabile per gliappassionati di questo sport, che si sta diffondendo sempre più in Italiae nel mondo, ma anche per coloro che si avvicinano per la prima voltaal green. I più prestigiosi golf club del Nord d'Italia faranno da palco-scenico al circuito organizzato dalla nota agenzia di viaggi di Bergamo,che ha fatto dello sport del golf la sua specialità. Il Golf Club cittadinoParco dei Colli, l'esclusivo circolo dell'Albenza, l'elegante Golf eCountry Club del Castello di Tolcinasco, l'accogliente Villa Para-diso, il rinnovato Golf Brianza Country Club, ma anche il dinamicoFranciacorta, il prezioso golf resort Le Vigne del Barolo, alla Ca-scina Biavasca di Cuneo e il divertente Modena Golf Country Club,saranno le location su cui si affronteranno i partecipanti della manife-

"Il riscontro e la soddisfazione

del pubblico sono stati così forti

che per curarnein via esclusiva l'organizzazione

e renderla ancorapiù efficiente,

abbiamo ritenuto necessario creare

una società apposita: la Ego s.r.l."

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stazione. Come ci spiega Manuel Roncalli, titolare della nota agenziadi viaggi di via Pitentino a Bergamo, nonché fondatore e primo organiz-zatore della manifestazione: "Siamo ai nastri di partenza della quintaedizione e abbiamo lo stesso innato entusiasmo della prima. Il riscontroe la soddisfazione del pubblico sono stati così forti che per curarne invia esclusiva l'organizzazione e renderla ancora più efficiente abbiamoritenuto necessario creare una società apposita, la Ego s.r.l., costituitada specialisti del settore. Con grande soddisfazione e orgoglio posso di-re che l'edizione di quest'anno è stata preparata e curata nei minimidettagli da un team specializzato, che ha lavorato in stretta collabora-zione con la società E20 s.r.l., la cui titolare Elisabetta Lanfranchi è no-stra partner nell'iniziativa da due anni. La stessa ha curato in particola-re la logistica e la visibilità, con la qualità e la competenza che la con-traddistinguono. Un'ulteriore novità dell'edizione 2009 sarà il collega-mento radiofonico dai vari campi di golf durante le gare, grazie alla part-nership con Radio Number One. Sarà così possibile per gli appassiona-ti ricevere utili informazioni sull'organizzazione della manifestazione du-rante la settimana, così come gli aggiornamenti in tempo reale e infinei risultati conseguiti". Ma entriamo più nel dettaglio della dinamica delcircuito. "La Travel Cup 2009 - prosegue Roncalli - si svolgerà nel perio-do compreso tra febbraio e giugno e prevede un calendario arricchito ri-spetto alle precedenti stagioni. Le gare sono infatti passate da dieci aquindici e saranno ospitate nei più prestigiosi golf club della Lombardia,dell'Emilia Romagna e del Piemonte. Ciascuna c.ompetizione consta diun percorso di diciotto buche in modalità stableford. I partecipanti sa-ranno divisi in tre categorie, a seconda delle proprie abilità ed handicap.I vincitori di ciascuna gara accederanno alla finalissima, che si dispute-rà in Portogallo, al Praia d'El Rey Golf & Beach Resort di Obidos, vicinoa Lisbona. La finale si svolgerà nella settimana di Ferragosto". E' gra-zie al sempre crescente successo riscosso con il passare degli anni e deiconsensi ottenuti, che la Roncalli Viaggi e la E20 possono contare su nu-merosi sponsor, che hanno sposato l'iniziativa e grazie ai quali è possi-bile realizzare questa prestigiosa competizione. Agli ormai consolidatiTesta Commerciale e Zenucchi Arredamenti, se ne sono aggiunti di nuo-vi, quali Lamborghini Bergamo, Mina da Prato Abbigliamento, VillaGroup, Devco S.r.l., Ser Group e ancora Piazzalunga S.r.l., Cablotech,BLS Consulting S.r.l., Vanityhair e San Lucio Events, che hanno voluto so-stenere la manifestazione, abbinando il proprio marchio ad un prodottoche darà loro visibilità e soddisfazioni.

"Un'ulteriore novità dell'edizione 2009 sarà il collegamento radiofonico dai vari campi di golfdurante le gare, grazie alla partnershipcon Radio Number One"

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Linea:il frontale si caratterizza per l'immancabile griglia cromata a tutta larghezza, mentre il padiglione, le superfici vetrate e la coda esibiscono spigoli e tagli decisi, un po' addolciti rispetto alla prima ma-stodontica generazione

La praticità tipica delle utilitarienon è una sua peculiarità, ma ilmodello di cui parleremo in que-ste pagine ha veramente classeda vendere. Spaziosa all'estremo,

massiccia nelle forme squadrate e - so-prattutto - appariscente. Chi la desidera,sotto sotto, vuole distinguersi dalla quo-tidianità e dalla consuetudine. Essereosservato e considerato automobilista diclasse, senza sottostare alla classicaeleganza dei Suv attualmente sul merca-to. Stiamo parlando dell'Hummer, iconaamericana, provata per voi nelle tortuo-

se strada di città Alta. Questa volta, pe-rò, abbiamo scelto una location del tuttoinedita: il ristorante "Il Pianone" di Mar-zio Panattoni, che gentilmente ci ha ac-colti nel proprio giardino per esaltare ildesign della "piccola" di casa Hummer:l'H3. Gusto estetico e tecnico affiancatoad uno dei ristoranti più rinomati dellacittà, un connubio di gusto davvero sug-gestivo. E proprio in questo contesto,con città Bassa sullo sfondo, siamo ri-usciti ad apprezzare con maggiore char-me le linee inconfondibili dell'Hummer,questa volta proposte con dimensioni più

Immerso nel verde del ristorante "Il Pianone" di città Alta, vi sveliamo il "ridotto" gioiello della Casa americana. Fra cromature e un designinconfondibile, il nuovo modello rispecchia le caratteristiche inimitabili del Suv d'estrazionemilitare, abbinate alle dimensioni più compatte per uso urbano

Prova su stradaArticolo di Luca BilottaFoto di Giorgio Chiesa

Hummer H3,il piccolo gigante

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Motori:la vera novità

è il nuovo propulsoreche va ad affiancare

il Vortec GM da 3,7 litri

con cinque cilindri in linea. Ovvero il V8

da 5,3 litri con ben224 kW (305 CV)

di potenza e 432 Nm di coppia

"umane" rispetto ai canoni statunitensi.L'H3, infatti, si può definire un modellocompletamente inedito, che allarga ver-so il "basso" la gamma della casa ameri-cana, rendendola accessibile ad un nu-mero molto più ampio d'automobilistiitaliani e bergamaschi.

STILE - Con 4.742 mm di lunghezza,1.897 mm di larghezza e un'altezza di1.892 mm, l'H3 è definibile tranquilla-mente il "piccolo" di casa Hummer. Unmodello capace di contrastare senzaesagerare nelle proporzioni SUV e fuori-

strada di taglia medio-grande. Dal puntodi vista stilistico, l'H3 esibisce orgoglio-so le linee che da sempre contraddistin-guono gli Hummer, che indubbiamentedevono anche al loro design inconfondi-bile buona parte del proprio fascino. Ec-co allora che il frontale si caratterizzaper l'immancabile griglia cromata a tuttalarghezza, mentre il padiglione, le super-fici vetrate e la coda esibiscono spigoli etagli decisi, un po' addolciti rispetto allaprima mastodontica generazione del fuo-ristrada americano d'estrazione militare.La nuova generazione di H3, inoltre, pre-

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senta una serie di aggiornamenti estetici e funziona-li. Dal 2009 la gamma colori è stata ampliata conl'introduzione di tre nuove tinte, mentre i cerchi inlega sono protetti da una nuova verniciatura a smal-to molto resistente agli urti ed ai graffi. Infine ilparaurti anteriore, la griglia e la protezione sotto-scocca hanno un nuovo design ed una nuova struttu-ra più robusta.

INTERNI - Funzionalità, qualità e perizia artigiana-le: sono questi i tratti distintivi degli interni. Rispec-chiando totalmente la filosofia della Casa america-na, tutte le rifiniture sono "europee" nello stile matipicamente "americane" nel cuore. Ciò si tramuta inspazi generosi, rifiniture di pregio ma senza fronzolicome la radica. Quando ci si siede all'interno la sen-sazione è di essere un vero pascià nel proprio ha-rem, in questo caso un veicolo che non ha paura diniente e non passa di certo inosservato. La plancia èergonomica, in cui si notano lo stemma H3 cromato

al centro del volante rivestito in pelle traforata e im-punturata, la strumentazione dai toni vivaci, i co-mandi semplici e intuitivi, gli elementi di rifinitura inmetallo satinato e lavorati a macchina, le manigliecromate per l'apertura delle porte e cornice cromataper la leva del cambio automatico. Stile Hummer, in-somma, all'ennesima potenza.

VERSIONI - L'H3, come dicevamo, è destinata quin-di a chi vuole avvicinarsi ad un mondo senza imita-zioni e limitazioni, sia di stile che di qualità. Un mo-dello che fin dalla proposta base si caratterizza perun fervido equipaggiamento fra comfort e sicurezza:airbag frontali e laterali, controllo elettronico dellatrazione e della stabilità, climatizzatore, ABS, cerchiin lega, computer di bordo, cruise control e alzacri-stalli elettrici. Per chi cerca quel quid in più ci sonoperò altre due versioni. Quella sportiva come l'Ad-venture, che aggiunge rispetto all'H3 base gli inter-ni in pelle (come la versione proposta in queste pa-

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Hummer H3gine, n.d.r.), i sedili a regolazione elettrica, l'impianto audio Mon-soon con lettore di CD/MP3 e un pacchetto per il fuoristrada"estremo", con trazione con rapporto 4:1 anziché 2.64:1, differen-ziale posteriore bloccabile elettronicamente e sospensioni tarateper l'uso avanzato in fuoristrada. Infine c'è il top di gamma, la Lu-xury. Versione che si distingue - oltre per le caratteristiche già in-serite nell'Adventure (escluso il pacchetto fuoristrada) - con ulte-riori elementi cromati quali cerchi, predellini, barre al tetto e feri-toie sul cofano motore.

MOTORI - Infine le motorizzazioni. La vera novità è il nuovo propul-sore che va ad affiancare il Vortec GM da 3,7 litri con cinque cilin-dri in linea, doppio albero a camme in testa e fasatura variabile del-le valvole, capace di erogare una potenza di 180 kW (245 CV) a 5.600giri e una coppia di 328 Nm a 4.600 giri. Il nuovo motore V8 da 5,3litri offre prestazioni e capacità di traino di livello ancora superiore.La potente ed efficiente unità V8 si basa sulla leggendaria famigliaGM di motori 'small block'. Può vantare ben 224 kW (305 CV) di po-tenza e 432 Nm di coppia, ed è in grado di portare l'H3 da 0 a 100km/h in appena 8,2 secondi. La capacità di traino sale così a ben2268 chilogrammi. Da segnalare, inoltre, la trasmissione automaticaa controllo elettronico a quattro rapporti Hydra-Matic 4L60 che col-lega il motore V8 dell'H3 a un sistema di trazione integrale, an-ch'esso a controllo elettronico, che nel modello 2009 si è arricchitodi un dispositivo di bloccaggio del differenziale anteriore (opzionale)per un ulteriore miglioramento delle prestazioni fuoristrada. Il mo-dello H3 con motore da 3,7 litri, invece, può essere equipaggiato conl'Hydra-Matic 4L60, oppure con una trasmissione manuale a cinquerapporti estremamente fluida e regolare.

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Equipaggiamento:un modello che fin dalla proposta

base si caratterizza per comfort e sicurezza. Di serie ci sono airbagfrontali e laterali, controllo elettro-nico della trazione e della stabilità,climatizzatore, ABS, cerchi in lega,

computer di bordo, cruise control e alzacristalli elettrici

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Una location di prestigio storico, perun'auto capace di regalare emozionivere. Non si tratta di un nuovo slo-gan pubblicitario di casa BMW, ben-sì del luogo scelto - in collaborazio-

ne con BMW Lario Bergauto - per presentare unmodello unico nel suo genere: la 330d xDrive.Osservare le foto di queste pagine forse non ren-de l'idea della suggestiva bellezza del castello diMarne, luogo incantato concessoci in esclusivadalla famiglia Acquaroli per realizzare il nostroservizio fotografico. Ed invece, proprio la fortez-za risalente a prima dell'anno mille, che nel pe-riodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini è stato più

volte teatro di sanguinosi scontri, ha aperto ibattenti per rendere il giusto omaggio ad un mo-dello tecnicamente avanzato e dal look di classeed accattivante al contempo.

STILE - E proprio dall'aspetto estetico vogliamopartire in questo viaggio nella tecnica. Il designdella 330d risulta, infatti, più sportivo rispetto allaprecedente versione, grazie soprattutto alle dueprese d'aria laterali che disegnano un'onda ascen-dente verso il bordo esterno e dalla presa d'ariacentrale - con mascherina annessa - più larga. Dueinedite nervature partono ora dal logo BMW epercorrono l'intero cofano rendendo il tutto ancor

Motore:prontissimo ai comandidel gas sin dai bassi regimi (1.200/1.400 giri) - controllato senza problemi dal cambio automatico sequenziale -,offre un'erogazionemolto fluida e lineare,che non si stemperanemmeno nelle zone alte del contagiri

In vetrinaArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

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Fra le guglie del castello di Marne, presentiamo la BMW forse più performante

sul mercato europeo: un turbodiesel leggeroe scattante (180 kW/245 Cv),

connotato dalla trazione integrale intelligente xDrive e da allestimenti

al top di gamma

più muscoloso e aggressivo. La carreggiata poste-riore è stata, inoltre, allargata di 24 mm, quella an-teriore di 6 mm, e i gruppi ottici hanno ora un pro-filo differente e più simile a quello della Serie 5.Per quanto riguarda gli interni e la dotazione, i ca-noni massimi applicabili alla qualità BMW sonostati totalmente rispettati. La versione provata inqueste pagine si può definire full optional, con in-terni in pelle e navigatore satellitare con computerdi bordo integrato. Senza dimenticare il clima bi-zona, l'impianto hi-fi ad alta definizione del suonoe cambio automatico sequenziale. L'elenco sareb-be lungo, fra tecnologia e caratteristiche tecniche,meglio andare direttamente al cuore del servizio.

MOTORE - E la novità più interessante è senzadubbio il nuovissimo sei cilindri turbodiesel con fil-tro antiparticolato che rispetta la normativa vigenteEuro 5. Aspetti da non sottovalutare, inoltre, sono isuoi parchi consumi: la Casa bavarese dichiara unariduzione del 7%, in perfetta sintonia con la filoso-fia BMW Efficient Dynamics, grazie a una serie didispositivi quali il recupero di energia di frenata, lafunzione Start&Stop e aerodinamica attiva attra-verso il controllo delle alette di raffreddamento.Realizzato interamente in alluminio, il motore è piùleggero di 5 kg rispetto al precedente,185 kg in to-tale, ed è dotato di un sistema d'iniezione common-rail di terza generazione (gli iniettori piezoelettrici

Storia e tecnicaa confronto: 330d

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Controllo:il sistema xDrive,

a differenza della concorrenza,

anziché intervenire quando i problemi di trazione si sono

già manifestati, percepisce in anticipo

la tendenza a una perditadi trazione e la contrasta

preventivamente

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Sicurezza:il Controllo Dinamico della Stabilità (DSC)

lavora in coppia con l'xDrive, potendo così reagire

in una frazione di secondo a qualunque deviazione del veicolo

dalla traiettoria ideale, prima ancora che il guidatore

se ne accorga

BMW 330 xDrive

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Lario BergautoVia Campagnola, 50

Tel. 035 4212211 - Bergamowww.lariobergauto.bmw.it

funzionano a una pressione massima di 1.800 bar) e di un turbocompressore a geo-metria variabile. Eroga una potenza massima di 180 kW/245 Cv, 14 Cv in più rispettoal precedente modello, e una robusta coppia massima di 51,7 kgm costante da 1.750a 3.000 giri/min. A fronte di tanta potenza, però, il 3.0 litri diesel si è rivelato partico-larmente silenzioso nella prova in strada. E decisamente brillante: reattivo e persino di-vertente, soprattutto su certi tratti autostradali dove ci si può permettere d'infrangerei canonici 130 km/h. Ma è fra le curve che l'assetto piuttosto rigido della vettura enfa-tizza maggiormente la potenza del motore.

IN STRADA - Le carreggiate più ampie, l'assetto piuttosto rigido e la generosa gom-matura 225/45 R17 garantiscono infatti una tenuta di strada davvero notevole. Pron-tissimo ai comandi del gas sin dai bassi regimi (1.200/1.400 giri) - controllato senza pro-blemi dal cambio automatico sequenziale -, offre un'erogazione molto fluida e lineare,che non si stempera nemmeno nelle zone alte del contagiri. Il tutto, con un timbro mol-to educato e mai invadente. Il nuovo sei cilindri guadagna, insomma, giri anche nei duerapporti più alti con una facilità e una rapidità davvero disarmante. Attenzione però,non è difficile trovarsi in un batter d'occhio a 150-160 km/h di velocità. Sul misto, in-vece, la notevole precisione dello sterzo, sensibile anche ai piccoli angoli, dalla corsanon troppo lunga, fanno davvero la differenza rispetto a molte rivali. Il piacere di gui-da, infatti, è assicurato da una trazione integrale xDrive sempre divertente e facile dagestire nelle sue reazioni - praticamente fa tutto da sola - e da un impianto frenantemolto potente e sempre all'altezza della situazione (348x30 mm all'anteriore e 336x22mm al posteriore). A dispetto di un'indole così smaccatamente sportiva, anche il com-fort rimane di livello. Si può tranquillamente discorrere senza dover alzare troppo la vo-ce a 140-150 km/h costanti e, malgrado una taratura innegabilmente rigida e i pneu-matici ribassati su cerchi da 17", la sospensioni lavorano perfettamente all'unisono.

SICUREZZA - A proposito di trazione, non possiamo esimerci dal commentare l'in-novativo sistema xDrive. Il comfort di guida, del resto è gran parte merito suo. Come?Seguendo il detto popolare: "prevenire è meglio che curare". E così il sistema, a diffe-renza della concorrenza, anziché intervenire quando i problemi di trazione si sono giàmanifestati, percepisce in anticipo la tendenza a una perdita di trazione e la contrastapreventivamente. Da qui ne deriva il comfort di marcia, ma soprattutto la massima si-curezza di viaggio. Infatti, collegando in rete il sistema xDrive al Controllo Dinamicodella Stabilità DSC, l'xDrive è in grado di reagire in una frazione di secondo a qualun-que deviazione del veicolo dalla traiettoria ideale, prima ancora che il guidatore se neaccorga. Le forze di trazione vengono ripartite fra l'asse anteriore e l'asse posteriore(in condizioni normali il rapporto è di 40% e 60%) in modo da generare una cabratache contrasta ogni tendenza al sottosterzo o sovrasterzo. Pertanto nella maggior par-te dei casi la vettura si stabilizza senza richiedere alcun intervento sui freni da partedel DSC. Per distribuire in modo rapido e preciso le forze di trazione l'xDrive, il DSC ela centralina del motore sono interconnessi tramite il Sistema ICM di Gestione Inte-grata dello Chassis (Integrated Chassis Management). Quest'ultimo è così in gradod'agire sui freni quando ne ravvisa la necessità e, operando contestualmente alla mo-difica della ripartizione delle forze di trazione, contribuisce a ottimizzare sia la trazioneche la dinamica di marcia. E, in casi estremi, può intervenire anche la centralina delmotore, modulando di conseguenza la potenza erogata. Grazie a queste intelligenti in-terconnessioni il sistema di trazione integrale xDrive è capace di reagire con rapiditàe precisione a qualunque cambiamento delle condizioni di marcia, migliorando in pa-ri tempo sia la sicurezza che la dinamica del veicolo. In pratica, pura supremazia tec-nologica. Tradotto, ancora una volta BMW - in particolare con la versione 330d - hasuperato i dettami del mercato in termini di propulsore e sicurezza, proponendo unmodello fuori dalle righe. Ovviamente non quelle stradali, l'xDrive vigila sempre.

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Premio Turani, il Panathlonincorona Filippo Inzaghi

"Ho sempre inteso il cal-cio come un gioco eun divertimento. Nonvoglio pensare in nes-sun modo a quando

appenderò le scarpe al chiodo, al contra-rio mi presento ad ogni incontro ufficiale eper ogni allenamento come se fosse l'ulti-mo, cercando sempre di metterci il massi-mo dell'entusiasmo e della professionali-tà". In queste semplici parole, pronunciateda un emozionato Filippo Inzaghi, è rac-chiuso tutto lo spirito che da oltre cin-quant'anni unisce gli intenti dei soci del

Panathlon International Bergamo. Idue attori protagonisti si sono incontrati loscorso 9 febbraio, ospiti dell'affascinanteristorante "Il Pianone" di Città Alta. La lo-cation d'eccellenza ha fatto da sfondo aduna premiazione altrettanto prestigiosa.Qualche giorno prima del superderby conl'Inter, l'attaccante milanista ha potutotrascorrere alcune ore in compagnia deisoci della storica associazione, che perl'occasione hanno deciso di conferirglil'importante "Premio Senatore Turani",nome che da solo è riuscito ad evocaresensazioni forti tra tutti gli ospiti presenti.

Daniele Turani infatti, oltre ad essere sta-to presidente dell' Atalanta BergamascaCalcio per ben 19 anni, è stato un impor-tante uomo politico italiano particolar-mente legato ai valori dell'agonismo puli-to. Tra le sue idee spicca l'aver unito alcu-ne eminenti personalità sportive per lafondazione del Panathlon InternationalBergamo, avvenuta il 25 luglio del 1955.La storia si unisce col presente anche gra-zie alle parole del presidente MaurizioGamba, che subito dopo l'aperitivo convista su città bassa, ha spiegato le variemotivazioni che hanno spinto tutti i soci

Eccellenze&SportFoto di Giorgio Chiesa

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Al ristorante "Il Pianone" di città Alta, serata di gala per incoronareun mito del calcio contemporaneo. Il presidente Maurizio Gamba:"Scelto perché ha dimostrato nel corso della sua carriera una particolare predilezione per il fair play in tutte le sue forme, sia dentro che fuori dal campo"

del Club a scegliere Filippo Inzaghi perquesta importante onorificenza. Mentreuno schermo mostrava le prodezze dell'at-taccante nelle sue varie epoche d'oro - ciriferiamo in particolare alla conquista deltitolo di capocannoniere con l'Atalanta nel1997 e alle vittorie di due Champions Lea-

gue e di ben due titoli mondiali, uno colMilan e l'altro con gli Azzurri -, venivanoesposte le "credenziali" di accesso al pre-mio. "In linea con i principi fondanti delPanathlon - sottolinea il presidente -, ilcalciatore insignito deve aver dimostratonel corso della sua carriera una particola-

re predilezione per il fair play in tutte lesue forme. Una formula di cui spesso si faun uso sconsiderato, ma che per il club ri-mane il valore fondamentale sia dentroche fuori dal campo". E' evidente anchenel commento del past-president SilvioMagni il lungo iter che ha portato alla

La serata

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scelta del campionissimo piacentino."Nel corso degli anni - ha aggiunto -, ab-biamo selezionato l'eccellenza tecnica ecomportamentale, Super Pippo rispondea tutti questi requisiti. Per quanto riguar-da la sua carriera credo non ci sia nullada aggiungere, sono invece la totale as-senza di polemiche il valore fondamenta-le che da sempre lo contraddistingue".Elementi che appartengono anche a tuttigli altri protagonisti del palmares del"Premio Senatore Turani". Solo per citar-ne alcuni, ricordiamo Sandro Mazzola -premiato nel 1967 -, Giacinto Facchet-ti - nel 1970 -, Gaetano Scirea - nel1976 -, Paolo rossi - nel 1980 -, Anto-nio Cabrini - nel 1985 -, e Paolo Mal-

dini, nel 1996. Accompagnato dalla fi-danzata Alessia Ventura, l'attaccante mi-lanista è stato al gioco delle numerosedomande provenienti dai tavoli di tutta lasala. Un intermezzo piacevole tra unaportata e l'altra, a cui il bomber ha parte-cipato con grande divertimento. Gli inter-venti di Luigi Galluzzi - consigliere delClub -, Giampietro Salvi - vice presi-dente -, Stelio Conti, Roberto Gualdi,Enrico Negretti, Angelo Zambetti,Gianfranco Testa e Mario Tacchini,si sono succeduti al commento di un altrogrande ospite illustre, il direttore di "Quo-tidiano.net" Xavier Jacobelli. "Inzaghi -ha affermato il giornalista - merita il"Premio Senatore Turani" non solo per

l'impressionante numero di reti segnatein carriera - circa 266 gol nell'arco di 555presenze -, ma anche per l'eccezionaleumiltà dimostrata nel corso della sua lun-ga permanenza sui campi da calcio. Il suospirito di sacrificio l'ha aiutato a supera-re momenti difficilissimi, ricordo ancoraquando tutti lo davano per spacciato do-po il suo ultimo grave infortunio alla cavi-glia. La passione che ancora oggi, a 35anni, lo spinge a dare sempre il massimoper sé e per i compagni di squadra, do-vrebbe essere d'esempio a tutti i ragazziche si affacciano al mondo del calcio.Questa onorificenza riesce così a ridare ilgiusto valore ai meriti sportivi e, cosa piùimportante, a quelli umani".

La serata

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Via Enrico Fermi, 10 - Curno - Tel. 035 462504

Alle porte di Bergamo, ispirato ai più famosi locali di Londra e Parigi, in stile minimalista, con griglia a vista.

Un ambiente caldo e riservato, la cucina ricercata fanno di Steak un locale esclusivo

LA TAGLIATA PIU’ BUONA DEL MONDO

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Nell'elegante cornice dell'Hotel Excelsior San Marco, giove-dì 19 febbraio scorso, l'economia e l'alta cucina del risto-rante Colonna si sono fusi per una serata conviviale indi-menticabile, organizzata dal Rotaract Bergamo, lo storicoclub bergamasco per giovani dai 18 ai 30 anni. I soci e gliospiti invitati, hanno infatti potuto degustare un'ottima ce-na ascoltando l'illustre parere dell'ing. Carlo Pesenti, con-

sigliere delegato di Italcementi Spa, sulle ultime novità eco-nomiche internazionali. Un relatore d'eccezione per affron-tare tematiche attuali come l'economia italiana ed europea,dal punto di vista di una grande eccellenza industriale di ca-sa nostra. All'appuntamento, hanno preso parte vari espo-nenti dei club Rotary del territorio bergamasco, senza di-menticare una delegazione proveniente da Milano.

RRoottaarraacctt CClluubb BBeerrggaammoo ee CCaarrlloo PPeesseennttii,,aallll''EExxcceellssiioorr ccoonnvviivviiaallee dd''eeccoonnoommiiaa

Chi, dove e perchèArticolo di Alice PericoFoto di Giorgio Chiesa

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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NNuuoovvee PPoorrsscchhee CCaayymmaann ee BBooxxsstteerr,, ppootteennzzaa iinn ppiissttaa aall CCaappooggiirrooDue serate al Capogiro Joy Club, nel nuovissimospazio eventi Black Box, per presentare i nuovigioielli di casa Porsche: le nuove Boxster & Cay-man. Dopo l'anteprima mondiale al Motor Show diBologna, i l Centro Porsche Bergamo ha presenta-to, al pubblico bergamasco, nelle serate di vener-dì 13 e domenica 15 febbraio la seconda genera-zione delle sportive di Stoccarda. Venerdì, nottedella presentazione ufficiale, soft drinks, fingerfood e musica di sottofondo hanno fatto da corol-lario perfetto all 'esposizione delle due vetture che

fanno del nuovo motore boxer a sei cil indri con-trapposti i l proprio fiore all 'occhiello: sviluppatointegralmente con nuove caratteristiche tecnicheche offrono maggiore potenza e consumi ridotti,anche grazie al cambio PDK a doppia frizione. Lasplendida serata, si è ripetuta domenica quando,dalle 21, la Black Box si è trasformata nuovamen-te in Porsche Space dove tutti gli appassionati,supportati dal Team del Centro Porsche Bergamo,hanno potuto ammirare il design e le tecnologied'ultima generazione di Boxster & Cayman.

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Senza confini, così si potrebbe definire Mini Lario Ber-gauto. Sempre alla moda e dal piglio esclusivo nel crea-re eventi di prestigio, per l'inizio d'anno ha realizzato dueappuntamenti fashion per giovani e non solo. Il 31 gen-naio, infatti, alla discoteca EQ di via Baschenis a Berga-mo, la protagonista assoluta è stata una Mini CooperDargento, che ha saputo attirare gli sguardi della nottecittadina. Per rendere la serata ancor più memorabile,inoltre, sono stati regalati a tutti i ragazzi e ragazze pre-senti, degli originali orologi firmati EQ e Lario Bergauto.Un modo originale per imprimere nella memoria dei gio-vani il connubio tra l'eleganza e sportività della "british"tutto pepe e la modernità del club EQ. Ma non solo, La-

rio Bergauto - concessionaria anche a Lecco del marchioinglese - è stato protagonista pure ad Erba, venerdì 13febbraio al Club Modà. Una location "in" della Brianza,per un altro modello Mini di grande charme. Una lungaserata, iniziata con un buffet nella sala ristorante, e pro-seguita a ritmo di dance e house commerciale in pista,dove una fiammante Mini Clubman CooperS azzurro me-tallizzato occupava la scena. A farle compagnia nel cor-so dell'evento c'era pure una BMW X5, elegantementeesposta all'ingresso del club. Lario Bergauto ha saputocosì intrattenere gli ospiti con un ricco buffet accompa-gnato dalla presenza dell'esclusività delle due vettureprima di ballare fino a notte inoltrata.

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DDii nnoottttee MMiinnii eevveerryywwhheerree,,LLaarriioo BBeerrggaauuttoo nnoonn hhaa ccoonnffiinnii

Chi, dove e perchèArticolo di Alice PericoFoto di Giorgio Chiesa

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