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PO FSE 2014-2020 – REGIONE CAMPANIA - ASSE IV – CAPACITA’ ISTITUZIONALE PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTI PER FAVORIRE LO SVILUPPO DELLA CAPACITÀ ISTITUZIONALE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLA REGIONE CAMPANIA
AZIONE DI SISTEMA Giovani della Campania per l’Europa, l’ambiente, l’agricoltura e lo sport promossa e coordinata dall’assessorato regionale ai Fondi Europei e alle politiche giovanili, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale
della Campania e al Forum dei Giovani
con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea
FASE 1 – Formazione Formatori
Percorso didattico 1: Agricoltura e alimentazione sostenibile.
Materiale didattico su Politiche Agricole UE – slide 2
Ecocompatibilità, diversificazione, sviluppo locale
Dario Cacace
Percorso didattico 3: Agricoltura e alimentazione
Filiere e mercati locali• Filiere corte; Km 0• Integrazione di filiera
Temi
Sviluppo rurale: • Diversificazione del reddito agricolo e dell’economia rurale. • Infrastrutture e servizi.
Ambiente• Servizi ecosistemici e agricoltura, • Energia e agricoltura
Casi studio: • Integrazione e diversificazione aziendale• Integrazione di filiera
Scenari globali
Modello europeo di agricoltura
Dilemmi…
-> incrementare la produzioneIncremento della popolazione mondiale
-> maggiore competitività ed introduzione di innovazioni
Apertura mercati e aree di scambio
-> riduzione dell’impatto ambientale delle attività agricole
Cambiamenti climatici
-> estensivizzazione, diversificazione colturale, “greening”
Impoverimento della biodiversità
-> diversificazione del reddito agricolo e dell’economia rurale
Disoccupazione
Impoverimento demografico ed invecchiamento della popolazione
-> sostegno allo sviluppo rurale
Scenari locali
-> difesa delle aree verdi e degli spazi agricoli
Uso del suolo
-> Competitività: quali traiettorie?Contesto economico
-> riduzione degli sprechiInsostenibile gestione dei rifiuti
Orientare l’attività agricola in funzione delle aspettative della società (e quindi dei contribuenti che finanziano una parte consistente della PAC)
Missione della PAC
Modello europeo di agricoltura
Migliorare le performances ambientali delle attività agricole, riguardo all’uso delle risorse ed alla tutela delle biodiversità, nel rispetto di due principi basilari: quello dell’azione preventiva e quello del “chi inquina paga”.
Garantire il regolare approvvigionamento di alimenti sani e nutrienti a prezzi accessibili: non conta solo la quantità, ma la sicurezza alimentare, la diversità e la qualità, rispettando l'ampia varietà di tradizioni agricole dell'Europa.
Mantenere la vitalità delle aree rurali stimolando l'occupazione e l'imprenditorialità:• gli agricoltori sono incoraggiati a modernizzare le proprie aziende e a
investire anche in ambiti diversi da quello della produzione alimentare;• gli altri attori privati e i soggetti pubblici sono incoraggiati a migliorare il
contesto produttivo locale e garantire migliori condizioni di vita per le comunità rurali
FiliereSostenibilità
Sviluppo rurale
Filiere
Criticità:
Filiere lunghe, poco efficienti;
Elevato numero di passaggi, che incidono sul prezzo finale di vendita al dettaglio e comprimono i margini dei produttori primari;
Costi (e impatto ambientale) elevati
Obiettivi delle politiche:
Migliorare il posizionamento competitivo dei produttori primari (maggiori quote di valore aggiunto);
Ridurre l’impatto ambientale della filiera
Valorizzare le produzioni connotate da elementi di tipicità territoriale
Filiere
Filiere corte Km 0
Filiera corta: è una filiera in cui nel passaggio del bene tra produttore primario e consumatore finale, non è implicato più di un intermediario. (Reg. UE 807/2014)
Km 0: organizzazione di attività commerciali entro un raggio limitato di km dall’azienda agricola di origine del prodotto, nell’ambito del quale devono avere luogo le attività di elaborazione e di vendita al consumatore finale. (Nel PSR 2014-2020 è individuato un raggio di 75 chilometri dall’azienda agricola di origine del prodotto)
n. di passaggi commerciali
dimensione territoriale
Sostenibilità
Tutela dell’ambiente
Tutela e valorizzazione della biodiversità
Cura del paesaggio
Servizi ecosistemici: produzione di energia; qualità delle acque; controllo degli infestanti; stabilizzazione del clima; fertilità del suolo.
Tenuta dei versanti; equilibrio idrogeologico; lotta ad usi del territorioimpropri e dequalificanti; usi ricreativi; valori culturali ed estetici
Produzioni tipiche tradizionali, recupero e valorizzazione varietà locali, terreni a riposo, minori input chimici
Multifunzionalità: fornire la produzione di esternalità positive
Sviluppo rurale
• Agriturismo;• Fattorie didattiche;• Fattorie sociali• Trasformazione dei prodotti agricoli aziendali;• Vendita diretta.
Diversificazione del reddito agricolo
Diversificazione dell’economia rurale• Turismo rurale;• Ristorazione;• Artigianato e PMI;• Servizi alle imprese;• Servizi alle persone.
Qualità della vita• Infrastrutture;• Beni e servizi pubblici (dotazione/fruibilità).
I Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) (*)
Nascono da una riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita. Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere una «domanda di eticità» nel mercato, per indirizzarlo verso un'economia che metta al centro le persone e le relazioni.
Cosa sono Un GAS è formato da un insieme di persone che decidono di acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro.Perché solidale?Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente e a coloro che - a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze - subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo.Come nasce un G.A.S.?E’ un’iniziativa spontanea: se ne parla tra amici e se si trovano altri interessati si forma il gruppo. Insieme ci si occupa di ricercare nella zona piccoli produttori rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, di raccogliere gli ordini tra chi aderisce, di acquistare i prodotti e distribuirli... e si parte!
(*) tratto da http://www.economiasolidale.net/
Filiere corte, agricoltura sociale e urbana. I GAS
Criteri solidali per la scelta dei prodotti
I gruppi cercano prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro.In ogni caso, i GAS cercano nei loro acquisti caratteristiche di attenzione all'ambiente e alle condizioni di lavoro.I GAS non sono gruppi di risparmio, non nascono per dare una risposta diretta al problema del carovita. Il prezzo è importante, ma sono più importanti le questioni etiche:
• Sensibilità ambientale (prodotti biologici, possibilmente a Chilometro zero)• Sensibilità sociale (adeguate condizioni di lavoro e giusta remunerazione
per gli imprenditori ed i lavoratori agricoli)
Filiere corte, agricoltura sociale e urbana. I GAS
Il funzionamentoI partecipanti al gruppo definiscono in primo luogo una lista di prodotti su cui intendono eseguire gli acquisti collettivi; in base a questa lista le diverse famiglie o persone compilano un ordine, e quindi gli ordini vengono raccolti e sommati per definire un “ordine di gruppo” che viene trasmesso al produttore. Quando arriva la merce dal produttore, questa viene suddivisa tra le famiglie che appartengono al gruppo e ognuno paga per la sua parte.I diversi gruppi scelgono modalità organizzative differenti in base alla loro situazione e alla loro storia: alcuni si costituiscono in associazione, altri si appoggiano ad una associazione esistente, altri si riuniscono attorno ad una struttura di servizio più grande... molti sono privi di una struttura organizzativa formalmente riconosciuta.
Filiere corte, agricoltura sociale e urbana. I GAS
Filiere corte, agricoltura sociale e urbana. Box scheme e CSA
Il box schemeConsiste in una forma distributiva di prodotto fresco di stagione, organizzata direttamente dall’imprenditore agricolo nei confronti di consumatori convenzionati.L’agricoltore si impegna a recapitare al consumatore, ad intervalli concordati, un determinato quantitativo di prodotti disponibili coltivati in azienda.Il consumatore, a fronte del servizio, corrisponde un prezzo prestabilito e dichiara di accettare il contenuto del box.
Il CSA (Community-supported agricolture)Il concetto fondamentale della CSA è quello dell’impegno da parte del consumatore, che è membro o shareholder della CSA, a sostenere l’azienda agricola. I pagamenti assicurano all’azienda agricola il capitale per operare. In cambio, i membri ricevono i prodotti dell’azienda.I membri partecipano al rischio imprenditoriale, ma anche alle scelte produttive, acquistando in anticipo quote di raccolto, che saranno consegnate alla maturazione.
Filiere corte, agricoltura sociale e urbana. Agricoltura urbana
Orti sociali, orti biologici, orti urbani…
Produzione di alimenti freschi
Diverse definizioni, approcci comuni:
Prevalentemente in aree urbane (soprattutto nelle periferie), anche in grandi metropoliRecupero di terreni dal degrado e da usi impropriFreno alla urbanizzazione / impermeabilizzazione del suolo
Tecniche di coltivazione bioPrevalente coltivazione di varietà locali
Km 0
Riequilibrio del rapporto uomo-terra-ciboNuove relazioni sociali - convivialità
Miglioramento del paesaggio urbano
Pratica fisica - attività all’aria aperta
Filiere corte, agricoltura sociale e urbana. Agricoltura urbana
Orti sociali, orti biologici, orti urbani…Alcune specificità:
Orti urbani. Generalmente terreni di proprietà del Comune, dati in gestione a gruppi di cittadini (singoli o associati) non professionisti, dietro pagamento di un modesto canone di affitto.
Orti sociali / biologici / ecc... Normalmente di proprietà privata (spesso di cittadini non agricoltori). Il terreno viene parcellizzato in piccoli lotti, sufficienti per le esigenze di una famiglia. Quasi sempre alcune operazioni colturali (preparazione terreno, concimazione, aratura…) sono eseguite da un professionista.Spesso è presente un orto / frutteto comune, ad integrazione delle esigenze degli associati. A richiesta, i prodotti sono consegnati a domicilio.
Filiere corte, agricoltura sociale e urbana. Agricoltura sociale
Agricoltura sociale
Sviluppare percorsi di recupero sociale, pratiche terapeutiche / riabilitative
Insieme di pratiche che coniugano l’utilizzo delle risorse agricole con le attività sociali. Obiettivi:
Favorire l’inserimento sociale e lavorativo di fasce deboli ed a rischio di marginalizzazione (portatori di handicap, detenuti, tossicodipendenti, ecc.)
Le attività sono realizzate in azienda agricola, in cooperazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio
Il lavoro (agricolo) è al centro dell’attività. E’ fonte di reddito ma soprattutto considerato come elemento fondante di una società inclusiva più giusta, più coesa e sostenibile.
-> Legge 141/2015-> Legge regionale n. 5/2012
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
Caratteristiche comuni:
• Operano nella stessa area (Piana del Sele)
• Dispongono di un caseificio
• Il principale prodotto offerto è la Mozzarella di Bufala Campana
Vannulo
La Contadina
Rivabianca
Tenuta Vannulowww.vannulo.it
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
Tenuta Vannulo
L’allevamento. Azienda agricola zootecnica biologica. Nei circa 200 ettari si coltivano in maniera naturale i foraggi necessari all'alimentazione delle 600 bufale aziendali, di cui circa 300 adulte. Da vari anni le bufale vengono curate solo con rimedi omeopatici e i pascoli sono parte integrante dell'allevamento.
Il Caseificio lavora esclusivamente il latte prodotto dall’azienda: questo spiega la produzione limitata. Quando la quantità lo permette, si trovano anche provole affumicate, ricotte salate, formaggio fresco e lo yogurt intero.
Il latte non viene pastorizzato prima della trasformazione poiché l’allevamento è sotto controllo sanitario e indenne da tubercolosi e brucellosi. Nel caseificio non vi sono macchine, ma solo qualificati operai.
Casa Palmieri. Frutto delle successive trasformazioni di una villa padronale rustica del '700. Nei saloni del pianterreno sono state ricavate due ampie sale, nelle quali vengono ospitati incontri culturali, mostre d'arte e presentazioni di libri.
Il Museo. Attrezzi ed utensili di varie epoche sono raccolti ed ospitati in un Museo Permanente della Civiltà Contadina, allestito all'interno della Tenuta
La Foresteria. Il progetto è in corso di realizzazione (ospitalità turistica)
La bottega della pelle. Esposizione e vendita di accessori realizzati da artigiani. La pelle utilizzata, conciata con metodi naturali, è esclusivamente di bufala
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
Tenuta Vannulo
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
Caseificio Rivabiancawww.rivabianca.it
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
Caseificio Rivabianca
La cooperativa Rivabianca, nasce nel 1993 per iniziativa di alcuni agricoltori della Piana di Paestum. I suoi prodotti sono realizzati con latte appena munto, proveniente esclusivamente dalle stalle dei propri soci.
Il processo di lavorazione conserva ancora ritmi e gesti artigianali. La filatura e mozzatura, ad una temperatura di oltre 90°C, vengono effettuate manualmente.
E’ iscritta all’Albo regionale delle Fattorie Didattiche
La Cooperativa effettua un controllo diretto su tutte le fasi della filiera produttiva per garantire la qualità del prodotto finale
Gli allevamenti dei soci si sviluppano su una superficie di oltre 300 ettari. I capi allevati sono complessivamente circa 1.200. Le superfici aziendali sono prevalentemente destinate alla produzione dei foraggi per l’alimentazione delle bufale, con metodi naturali.
Le stalle sono attrezzate per garantire il massimo benessere per gli animali. Dal letame è ricavato concime naturale ed energia elettrica
Il prodotto finito è destinato ad una rete di gastronomie, dal Trentino alla SiciliaPresso il centro aziendale è presente un punto vendita, nonché un centro di degustazione
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
Caseificio Rivabianca
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
La Contadinawww.contadina.it
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
La Contadina
Il Caseificio La Contadina nasce nel 1983 per iniziativa di un piccolo allevatore ed altri suoi colleghi che cercano di fronteggiare la diminuzione del prezzo del latte provando a trasformare le proprie produzioni.
Nel tempo l’attenzione si è spostata sul versante della trasformazione ed oggi La Contadina lavora il latte conferito da 13 aziende locali, che vengono sottoposte singolarmente a controlli che vanno ben oltre quelli richiesti dalla normativa vigente.
La Contadina stabilisce linee di condotta agli allevatori e fornisce anche assistenza a coloro che ne fanno richiesta.
Una particolare attenzione è rivolta alle politiche di comunicazione ed alla distribuzione: effettua consegne a domicilio, in alcune zone di Italia, ed ha organizzato una rete di vendita in franchising aprendo 59 punti vendita in Italia.
I punti vendita sono riconoscibili dal marchio unico e da un design omogeneo. Vengono commercializzati anche altri prodotti caseari non bufalini.
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
La Contadina
Casi studio. Integrazione e diversificazione aziendale.
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Farmers’ market
Farmer’s market
Caratteristiche:• priorità ai piccoli produttori (anche a chi coltiva prevalentemente per
l’autoconsumo ma periodicamente dispone di eccedenze)• mercati ‘senza mercanti’, che accorciano la filiera in quanto
permettono l’incontro diretto tra produttore e consumatore• luoghi di convivialità, dove fare la spesa non è più solo un atto
“funzionale”, ma un tempo riconquistato al piacere e alla socialità • vendita di prodotti su scala locale (provinciale-regionale) • preferenza per tecniche biologiche di coltivazione dei prodotti • rispetto delle stagionalità
Vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli, che conservano gran parte del valore aggiunto.
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Farmers’ market
2 tipologie di Farmers’ market
Mercatini rionaliSpesso promossi da organizzazioni rappresentative del mondo agricolo (es: Coldiretti -> “Campagna amica”)A carattere temporaneo ed itinerante
Punti di forza: Forte organizzazione, minori costi per il produttore, investimenti individuali ridotti, limitato rischio imprenditoriale
Punti di debolezza: Dubbi sulla tracciabilità; accuse di concorrenza sleale nei confronti del commercio fisso o ambulante autorizzato; rilascio scontrini; pesatura con strumenti non sempre omologati; limitati agli aderenti all’organizzazione; scarso potere decisionale.
Punti vendita a gestione direttaI produttori si avvalgono di strutture fisse, spesso organizzate da enti locali.
Punti di forza: Partecipazione dei produttori alla gestione; maggiori sinergie e collaborazione con altri produttori; minore impegno di tempo; possibilità di fidelizzare la clientela; maggiori margini operativi
Punti di debolezza: Maggiori investimenti iniziali; presenza di costi fissi di gestione; maggiori costi amministrativi; maggiori rischi imprenditoriali
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
Il Mercato degli agricoltori di Montevarchi è un progetto realizzato dalComune, in collaborazione con Slow Food e le associazioni di categoria e conun finanziamento della Regione Toscana
• 76 produttori
• Circa 250 clienti/giorno
• Circa 1 meuro di fatturato/anno
Come funziona
• Ogni produttore dispone di uno spazio di scaffale che si impegna a rifornire quotidianamente
• Il prodotto viene fatturato direttamente al consumatore alla cassa grazie ad un sistema a “carta magnetica”
• Quindi il mercato funziona come un punto vendita diretta per ognuno dei produttori che partecipano
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
Chi decide e quanto costa
Attualmente il mercato è gestito direttamente dal Comune con la guida di un comitato di cui fanno parte i produttori
I produttori remunerano il servizio di gestione con una quota pari a circa il 12% sul venduto.
Un piccolo extra si paga per l’uso di attrezzature come i banchi frigo
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
Chi può partecipare
Tutti i produttori del paese e limitrofi che ne facciano domanda (compatibilmente con la disponibilità di spazio) e rispettino un disciplinare comune ispirato ai seguenti principi:
• territorialità e stagionalità
• tipicità e qualità organolettica
• trasparenza del prezzo
• sostenibilità e salubrità del processo
• tracciabilità
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
La gestione amministrativa
La definizione del circuito amministrativo ha creato diversi problemi in fase di avviamento. La soluzione attuale prevede che ogni scontrino contenga di fatto una fattura di ogni produttore da cui si è acquistato.
Ciò ha richiesto la predisposizione di un sistema informatico con carta magnetica per il “riconoscimento del cliente” (esistono carte “escamotage” per i clienti occasionali)
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
Il controllo dei prodotti
Il Comitato del Mercato (su incarico del Comune) provvede ad una attività di controllo in campo, presso le aziende che effettuano vendita al Mercato.
Le visite sono curate da un tecnico esperto, che verifica la corrispondenza tra la realtà produttiva dell'azienda e quanto venduto al Mercato e analizza i livelli di territorialità/ stagionalità/ sostenibilità delle produzioni.
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
La politica dei prezziIl mercato persegue la politica del prezzo equo. Per fare questo esegue un monitoraggio settimanale di confronto dei prezzi dei propri scaffali con quelli di altri esercizi della zona su un "paniere" di produzioni di consumo quotidiano (verdure, uova, formaggio, salumi, ecc...)
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
Il rapporto con i produttori
All’atto della sottoscrizione della domanda di partecipazione i produttori assumono una serie di impegni specifici (vedi disciplinare e domanda di partecipazione).
Tuttavia la gestione delle relazioni con i produttori richiede un rapporto molto stretto per concordare e stimolare politiche di miglioramento e strategie commerciali
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
Il Comune ha installato un impianto di micro-filtrazione e realizzato una fontana pubblica sulla parete del mercato
La fontana comunale
Casi studio. Filiera corta (e locale): il Mercato degli agricoltori di Montevarchi
Casi studio. Integrazione di filiera su scala locale. GAL CILSI e Consorzio FAI
Esperienza che integra i concetti di:
Recupero e valorizzazione della biodiversità; Miglioramento delle condizioni di reddito degli agricoltori; Recupero di quote del valore aggiunto per gli agricoltori; Integrazione a valle; Diversificazione produttiva; Partecipazione attiva alla definizione delle strategie
GAL Cilsi e Consorzio Formicoso Alta Irpinia
Contesto programmatico di riferimento:
PSR Campania 2007-2013 - Asse IV LEADER-> Piano di Sviluppo Locale del GAL C.I.L.S.I.
GAL CILSI
Strategia di Sviluppo Locale
2007-2013
Valorizzazione delle filiere di
pregioSostenibilità e turismo dei
borghi
Conservazione e manutenzione del
patrimonio naturale e rurale
Nuova impresa e nuova economia
Comunicazione, promozione e
cultura
GAL : Partenariato locale, misto (pubblico-privato) che promuove e realizza strategie di sviluppo integrate con approccio partecipato
Casi studio. Integrazione di filiera su scala locale. GAL CILSI e Consorzio FAI
Filiera cerealicola: Grano Duro Senatore Cappelli
Filiera lattiero-casearia: Latte Nobile
Filiera olivicola: Laboratori ed AT
Casi studio. Integrazione di filiera su scala locale. GAL CILSI e Consorzio FAI
Progetto Filiera Grano Duro Senatore Cappelli
Obiettivi
Orientare i produttori locali, attraverso un’intensa attività di sensibilizzazione e informazione territoriale, alla semina dell’antica varietà di grano Senatore CappelliElaborare un Disciplinare della Filiera Cerealicola per la produzione di pane e prodotti da forno biologiciConsentire agli stessi produttori un maggior controllo sui prezzi di vendita del prodotto e sul relativo posizionamento di mercatoFavorire l’integrazione a valle delle attività di trasformazione
Approccio metodologicoInformazione - animazioneRetePartecipazione attiva e consapevole
Casi studio. Integrazione di filiera su scala locale. GAL CILSI e Consorzio FAI
Animazione e sensibilizzazione locale (2010) Censimento dei terreni e individuazione degli agricoltori disposti ad
avviare la prima sperimentazione Elaborazione e sottoscrizione del Disciplinare di Produzione Acquisto delle sementi del grano Senatore Cappelli ad Irsina (Matera) Semina e prima sperimentazione in campo Produzione di farina da grano Senatore Cappelli e Test di qualità Sperimentazione prodotti da forno: pane
Fasi del progetto
Ampliamento dei partner agricoli Costituzione del Consorzio (FAI) finalizzato alla tutela di un marchio di
qualità Sperimentazione: produzione di pasta Test di qualità e studio di sostenibilità economica Immissione sul mercato della Pasta Senatore Cappelli Alta Irpinia
Casi studio. Integrazione di filiera su scala locale. GAL CILSI e Consorzio FAI
Alcuni numeri (2013)
26 agricoltori associati 75 ettari di superficie destinata alla produzione 400 q.li di pasta
https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/18/i-farmers-markets-aspetti-normativi-e-caratterizzazione-dei-consumatori
Link utili
http://212.131.189.189/contadina.it/index_def.asp
http://www.rivabianca.it/home.asp
Temi
http://www.vannulo.it/
http://www.forumagricolturasociale.it/
Casi studio
http://www.galcilsi.it/new/attivita-in-corso/
https://www.facebook.com/ilmercatalemontevarchi/
http://www.campagnamica.it/Pagine/default.aspx
http://www.economiasolidale.net/
Grazie per l’attenzione!