Aterosclerosi e danno d’organo: - di P. Buonamico
-
Upload
medoliveoil -
Category
Health & Medicine
-
view
1.260 -
download
5
description
Transcript of Aterosclerosi e danno d’organo: - di P. Buonamico
Aterosclerosi e danno d’organo
L’aterosclerosi
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
FATTORIFATTORIPATOGENETICIPATOGENETICI
SISTEMICISISTEMICI(FATTORI DI RISCHIO)(FATTORI DI RISCHIO)
NormaleStria
lipidica Placca fibrosa
Placca aterosclerotica
Rottura/fissurazione della placca e trombosi IM
Ictus ischemico
/TIA
Ischemia critica
degli arti inferiori Clinicamente silente
Morte cardiovascolare
Progredire dell'età
Angina stabile Claudicatio intermittens
Angina instabile
}ACSACS
ATEROSCLEROSI: UN PROCESSO GENERALIZZATO E PROGRESSIVO
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
ASPETTI ASPETTI MORFOLOGICIMORFOLOGICI
STRIA LIPIDICASTRIA LIPIDICA
PLACCA FIBROATEROMASICAPLACCA FIBROATEROMASICA
PLACCA FIBROSAPLACCA FIBROSA
ISPESSIMENTO MIOINTIMALEISPESSIMENTO MIOINTIMALE
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
STRIA LIPIDICASTRIA LIPIDICA
STRIA INTIMALE GIALLO-BRUNA,STRIA INTIMALE GIALLO-BRUNA, APPENA RILEVATA, FORMATA DA:APPENA RILEVATA, FORMATA DA:
CELLULE MUSCOLARI LISCECELLULE MUSCOLARI LISCE AD ASPETTO SCHIUMOSOAD ASPETTO SCHIUMOSO
CELLULE MONOCITARIE (MACROFAGICELLULE MONOCITARIE (MACROFAGI)) ACCUMULO INTERSTIZIALE DI ALBUMINA,ACCUMULO INTERSTIZIALE DI ALBUMINA, LIPOPROTEINE, FIBRINALIPOPROTEINE, FIBRINA
LESIONE CHE PUO’ REGREDIRELESIONE CHE PUO’ REGREDIRE
STRUTTURA DI UNA NORMALE PARETE VASALESTRUTTURA DI UNA NORMALE PARETE VASALE
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI:PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI:La formazione della stria lipidicaLa formazione della stria lipidica
Rappresenta la prima alterazione della parete vasale nello sviluppo Rappresenta la prima alterazione della parete vasale nello sviluppo dell’aterosclerosi, ed è presente fin dalle prime decadi di vita. Si dell’aterosclerosi, ed è presente fin dalle prime decadi di vita. Si forma attraverso le seguenti tappe:forma attraverso le seguenti tappe:
1.1. Penetrazione di LDL nella tonaca intima della parete vasalePenetrazione di LDL nella tonaca intima della parete vasale
2.2. Ossidazione e condensazione delle LDL (ox-LDL e AGEs)Ossidazione e condensazione delle LDL (ox-LDL e AGEs)
3.3. Stimolazione delle cellule endoteliali e muscolari a produrre Stimolazione delle cellule endoteliali e muscolari a produrre citochine pro-infiammatorie che richiamano leucociti e monociti citochine pro-infiammatorie che richiamano leucociti e monociti attraverso molecole d’adesione (VCAM-1)attraverso molecole d’adesione (VCAM-1)
4.4. Penetrazione delle cellule mononucleate nell’intima richiamate da Penetrazione delle cellule mononucleate nell’intima richiamate da fattori chemiotattici (MCP-1)fattori chemiotattici (MCP-1)
5.5. Trasformazione dei macrofagi in cellule schiumose per azione Trasformazione dei macrofagi in cellule schiumose per azione dell’MCS-F (perdita dell’autoregolazione)dell’MCS-F (perdita dell’autoregolazione)
6.6. Formazione della stria lipidicaFormazione della stria lipidica
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
PLACCA FIBROSAPLACCA FIBROSA
PLACCA INTIMALE, PLACCA INTIMALE, RILEVATA, BIANCASTRA,RILEVATA, BIANCASTRA,FORMATA DA:FORMATA DA:
CELLULE MUSCOLARI LISCE SECERNENTICELLULE MUSCOLARI LISCE SECERNENTI
FIBRE COLLAGENE ED ELASTICHEFIBRE COLLAGENE ED ELASTICHE
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
PLACCA FIBROATEROMASICAPLACCA FIBROATEROMASICA
INTERESSA L’INTIMA E LA MEDIA, RILEVATA,INTERESSA L’INTIMA E LA MEDIA, RILEVATA,GIALLASTRA, FORMATA DA:GIALLASTRA, FORMATA DA:
CELLULE SCHIUMOSE DI DERIVAZIONECELLULE SCHIUMOSE DI DERIVAZIONE MACROFAGICAMACROFAGICA
FOSFOLIPIDI ED ESTERI DEL COLESTEROLOFOSFOLIPIDI ED ESTERI DEL COLESTEROLO
CAPSULA COSTITUITA DA CELLULE SECERNENTICAPSULA COSTITUITA DA CELLULE SECERNENTI E FIBRE COLLAGENE ED ELASTICHEE FIBRE COLLAGENE ED ELASTICHE
FRAMMENTAZIONE LAMINA ELASTICA INTERNAFRAMMENTAZIONE LAMINA ELASTICA INTERNA
RIDUZIONE SPESSORE MEDIARIDUZIONE SPESSORE MEDIA
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSIPATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: dalla stria lipidica alla placca stabiledalla stria lipidica alla placca stabile
Se lo stimolo persiste la stria lipidica progredisce verso forme Se lo stimolo persiste la stria lipidica progredisce verso forme aterosclerotiche più complicate, aterosclerotiche più complicate, la placca fibro-lipidicala placca fibro-lipidica
• La trasformazione in placca è dovuta alla migrazione di cellule La trasformazione in placca è dovuta alla migrazione di cellule muscolari lisce che secernono matrice extracellulare e formano muscolari lisce che secernono matrice extracellulare e formano un cappuccio fibroso che separa il cuore lipidico dal lume vasale un cappuccio fibroso che separa il cuore lipidico dal lume vasale (PDGF, bFGF)(PDGF, bFGF)
IL-1 e TNF-> PDGF e bFGFIL-1 e TNF-> PDGF e bFGF
• Probabilmente stimoli meccanici (stress di parete) determinano la Probabilmente stimoli meccanici (stress di parete) determinano la secrezione da parte dei macrofagi e delle piastrine di sostanza secrezione da parte dei macrofagi e delle piastrine di sostanza che stimolano la crescita delle cellule muscolari lisceche stimolano la crescita delle cellule muscolari lisce
• La placca, a differenza della stria, protude nel lume vasale La placca, a differenza della stria, protude nel lume vasale determinando un ostacolo al flusso coronaricodeterminando un ostacolo al flusso coronarico
PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: PATOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI: dalla placca stabile alla placca instabiledalla placca stabile alla placca instabile
1.1. La instabilizzazione della placca è dovuta alla formazione di un La instabilizzazione della placca è dovuta alla formazione di un trombo intraluminaletrombo intraluminale
2.2. Tale trombosi si sviluppa in presenza di una lesione o Tale trombosi si sviluppa in presenza di una lesione o fissurazione della placca con conseguente esposizione fissurazione della placca con conseguente esposizione intravasale di materiale protrombotico ed attivazione intravasale di materiale protrombotico ed attivazione piastrinicapiastrinica
3.3. La lesione della placca è probabilmente dovuta ad una La lesione della placca è probabilmente dovuta ad una degradazione del cappuccio fibroso per rilascio di enzimi degradazione del cappuccio fibroso per rilascio di enzimi proteolitici (metalloproteinasi) da parte dei macrofagi attivatiproteolitici (metalloproteinasi) da parte dei macrofagi attivati
Galis ZS, Sukhova GK, Lark MW, Libby P.Increased expression of matrix metalloproteinases and matrix degrading
activity in vulnerable regions of human atherosclerotic plaques.J Clin Invest. 1994
Ruolo delle Metalloproteasi
La Placca Complicata:Placca Erosa e/o Fissurata
5Fibrinolytic therapy Clinical questions - a)Pathophysiology ManagementEpidemiology & costs - c)Fibrinolytic trials - d) - e)- b)
Myocardial infarction: Thrombosis superimposed upon atherosclerosisMyocardial infarction: Thrombosis superimposed upon atherosclerosis
Totally occluded coronary artery
Artery with lipid rich plaque
Normal artery
Thrombus
Pathophysiology
•Aterosclerosi CoronaricaAterosclerosi Coronarica
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
PLACCA FIBROATEROMASICAPLACCA FIBROATEROMASICA
ULCERAZIONEULCERAZIONE
TROMBOSITROMBOSI
EMORRAGIA SUBINTIMALEEMORRAGIA SUBINTIMALE
CALCIFICAZIONECALCIFICAZIONE
COMPLICANZECOMPLICANZE
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
DISTRETTI INTERESSATIDISTRETTI INTERESSATI
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
MANIFESTAZIONI CLINICHEMANIFESTAZIONI CLINICHE
CORONAROPATIACORONAROPATIA
INSUFFICIENZA CEREBRO-VASCOLAREINSUFFICIENZA CEREBRO-VASCOLARE
IPERTENSIONE RENO-VASCOLAREIPERTENSIONE RENO-VASCOLARE
INSUFFICIENZA CELIACO-MESENTERICAINSUFFICIENZA CELIACO-MESENTERICA
MALATTIA ANEURISMATICAMALATTIA ANEURISMATICA
ARTERIOPATIA OSTRUTTIVA DEGLI ARTI INFERIORIARTERIOPATIA OSTRUTTIVA DEGLI ARTI INFERIORI
EPIDEMIOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSIEPIDEMIOLOGIA DELL’ATEROSCLEROSI(Fonte: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2000)(Fonte: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2000)
1.1. Decessi per malattie Decessi per malattie
cardiovascolari nell’anno 1997: cardiovascolari nell’anno 1997: 242.473242.473
1.1. Decessi in persone >75 anni: Decessi in persone >75 anni: 178.019178.019
3.3. Decessi per malattie ischemiche Decessi per malattie ischemiche
del cuore: del cuore: 74.54574.545
Principali cause di morte nei paesi industrializzati (dati 1998)Principali cause di morte nei paesi industrializzati (dati 1998)
CausaCausa %% mil/morti mil/morti uomo uomo donna donna
CADCAD 13.713.7 7.387.38 11 11
IctusIctus 9.59.5 5.115.11 22 22
App. respir.App. respir. 6.46.4 3.453.45 33 33
HIV/AIDSHIV/AIDS 4.24.2 2.292.29 55 44
BPCOBPCO 4.24.2 2.252.25 44 77
ARTERIOSCLEROSIARTERIOSCLEROSI
FATTORIFATTORIPATOGENETICIPATOGENETICI
SISTEMICISISTEMICI(FATTORI DI RISCHIO)(FATTORI DI RISCHIO)
Per Insulino - Resistenza si intende una alterata risposta biologica all’insulina
(alterata capacità di abbassare i livelli circolanti di glucosio)
EFFETTO BIOLOGICO DELL’INSULINA
INFERIORE A QUELLO ATTESO.
SINDROME METABOLICA
(insulino resistenza
iperinsulinismo)
IPERTENSIONE
DISLIPIDEMIA VLDL Apolipoproteina B Trigliceridi HDL
DISFUNZIONE ENDOTELIALE
MICROALBUMINURIA
IPERGLICEMIA
DIABETE TIPO 2
IPOFIBRINOLISI PAI-1
NEOPLASIE
Seno I.Crasso
INFIAMMAZIONE
CRONICA SISTEMICA
PCR ATEROSCLEROSI
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
( Ictus - Infarto )
OBESITA’
CENTRALE O
VISCERALE
Prostata
PRINCIPALI SEDI METABOLICHE PRINCIPALI SEDI METABOLICHE DI INSULINO-RESISTENZADI INSULINO-RESISTENZA
Aumento dellaproduzione epatica
di glucosio
Aumento dellaproduzione epatica
di glucosio
Ridotta utilizzazionedi glucosio
Ridotta utilizzazionedi glucosio
Ridotta inibizionedella lipolisi
Ridotta inibizionedella lipolisi
Insulina
FFA--
--
L’IR si associa a
Elevati livelli di Inibitore dell’ Attivatore del Plasminogeno ( PAI – 1)
Incremento di Fibrinogeno
Disfunzione endoteliale
L’Insulina stimola la sintesi epatica ed endoteliale del PAI – 1 per aumentata espressione del gene specifico.
EFFETTI PRO – ATEROGENI
A LIVELLO ENDOTELIALE
INSULINO RESISTENZA
IPERINSULINISMO
PAI- 1
Effetti ANG II PDGF
ENDOTELINA 1
STRESS OSSIDATIVO
L’IR a livello della via della Fosfatidil – Inositolo – 3 Chinasi (PI 3K) nella parete vasale determina una minore produzione di OSSIDO NITRICO.
Lo STRESS OSSIDATIVO a livello dell’endotelio, indotto dall’iperglicemia, inibisce la produzione e la biodisponibilità di Ossido Nitrico.
Ad incrementare lo Stress Ossidativo contribuiscono
L’aumentato rilascio di FFA dal tessuto adiposo
Iperlipidemia post - prandiale
Lo Stress Ossidativo e la Disfunzione Endoteliale determinano la riduzione di NO e aumento di sostanze vasocostrittrici quali
ENDOTELINA -1
PROSTANOIDI
ANGIOTENSINA II
Circa il 50% degli ipertesi presenta Insulino Resistenza.
1) Aumento di attività del sistema nervoso simpatico che sembra avvenire per un effetto diretto dell’insulina su
aree insulino sensibili del sistema nervoso centrale
Attivando, sia attraverso meccanismi centrali che periferici, il sistema adrenergico
Potenziando la sintesi e la liberazione in circolo di catecolamine (potenziamento della scarica nervosa simpatica)
MECCANISMI ATTRAVERSO CUI “IR / IPERINSULINISMO” PUO’ AUMENTARE
L’ IPERTENSIONE ARTERIOSA
IPERTENSIONE E OBESITÀ: UN'INTIMA CONNESSIONEil tessuto adiposo non funge solo da deposito energetico delle calorie in eccesso, ma si comporta come un vero e proprio organo endocrino con funzione secretiva. La leptina, per esempio, è un ormone proteico della classe delle adipochine, ed è secreta dal tessuto adiposo in quantità proporzionali alla massa grassa: è in grado di inibire il senso di fame e favorire il dispendio energetico. È stato dimostrato che tale molecola riesce ad attivare il sistema nervoso simpatico causando un incremento dei valori pressori.citochine proinfiammatorie l'IL-6 e il TNFα: queste due molecole stimolano la produzione di endotelina1 (ET-1) un potente vasocostrittore e di angiotensinogeno, il precursore dell'angiotensina II (Ang II) aldosterone.
Le persone obese sviluppano spesso insulino-resistenza favorisce la secrezione di endotelina-1, mentre inibisce la secrezione di ossido nitrico, un potente vasodilatatore; l'insulina dunque si comporta come un vero e proprio fattore "ipertensivante".I pazienti obesi, poi, tendono a soffrire delle sindromi da apnee ostruttive a causa degli accumuli adiposi nei tessuti molli della faringe: le ipossie notturne e a volte diurne, determinano attivazione simpatica con aumento della pressione e rischio di aritmie, infarto e ictus.
L’ Insulino Resistenza e l’ Obesità sono fortemente
correlate con l’ aumento dei Markers della
infiammazione e della attivazione endoteliale. Flogosi,
attivazione endoteliale e monocitaria provocano,
prima, la formazione della placca e, poi, la sua rottura.
J Am.
Coll Cardiol. 2002;39:257–265
Risposta insulinica inadeguata Iperinsulinemia compensatoria
Diabete di tipo 2 Sindrome da insulino - resistenza
Retinopatia
Nefropatia
Neuropatia
Ipertensione
Ictus
Policitosi ovarica
Epatite steatosica non -alcolica
(dislipidemia)
Ipertensione
Iperinsulinemia
Insulinoresistenza
Iperglicemia
Dislipidemia
LDL piccole e dense
HDL
Trigliceridi
Anomalie della coagulazione
Fumo
Obesità
Ischemia silente Cardiomiopatia Infarto miocardico Angina
ANOMALIE VASCOLARI
ATEROSCLEROSI: un meccanismo patogenetico complesso e multifattoriale
(riepilogo delle fasi evolutive)
Nei pazienti diabetici il rischio di malattie
cardiovascolari è da 2 a 5 volte superiore
a quello degli individui non diabetici.
CONCLUSIONI
• È sicuramente importante tenere in considerazione i nuovi fattori di rischio nella stratificazione del rischio cardiovascolare in ogni singolo paziente considerando il differente impatto che hanno nei due sessi.
CONCLUSIONI
• Per quanto riguarda i nuovi marcatori quali le lipoproteine, omocisteina, proteina C reattiva, sono ancora discordanti dati di efficacia di prevenzione primaria o secondaria forniti da studi clinici d’intervento randomizzati e controllati con placebo.