Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale...

16
FAMIGLIA 2 Presentato a Roma il Documento conclusivo della Settimana Sociale GIOVANI 5 Giovanni Paolo II iniziatore delle Giornate della Gioventù DIOCESI 11 Il 25 e 27 aprile a Cagliari e a Senorbì le Giornate dei Ministranti MESSA DEL CRISMA 12 Mons. Miglio ha invitato i presbiteri ad un servizio fedele VEGLIA PASQUALE 13 L’Arcivescovo esorta tutti i fedeli a diventare testimoni della gioia La gioia della santità conclusione del Grande Giubileo dell’Anno 2000 nella Lettera Apo- stolica Novo millennio ineunte, il Beato Giovanni Paolo II, indicava il Concilio Vaticano II come «la gran- de grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel se- colo XX» e «una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre» (n. 57). Proprio il grande evento conciliare può es- sere una prospettiva utile per considerare il dono della Canonizzazione dei Beati Gio- vanni XXIII e Giovanni Paolo II. Come ha insegnato Benedetto XVI, occorre «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai suoi testi - per trovarne l’autentico spirito» (Omelia per l’apertura dell’Anno della Fede, 11 ottobre 2012). Insieme a questo può essere utile anche guardare ai “Santi del Vaticano II”, se così si può dire, cioè a quelle figure di santità che lo hanno promosso e attuato. So- no loro i veri riformatori, che «sanno pro- muovere un rinnovamento ecclesiale stabile e profondo, perché essi stessi sono profon- damente rinnovati, sono in contatto con la vera novità: la presenza di Dio nel mondo» (Benedetto XVI, Catechesi, 13 gennaio 2010). Tra queste figure risaltano in modo eminen- te Roncalli e Wojtyla. Il Concilio, disse proprio Giovanni Paolo II nell’omelia per la Beatificazione di Giovanni XXIII, «fu davvero un'intuizione profetica di questo anziano Pontefice, che inaugurò, pur tra non poche difficoltà, una stagione di spe- A ROBERTO PIREDDA ranza per i cristiani e per l'umanità» (3 set- tembre 2000). Cosa spinse Papa Giovanni a compiere quel passo così importante? Lo spiegò egli stesso nel discorso inaugurale: «Quel che più di tut- to interessa il Concilio è che il sacro deposi- to della dottrina cristiana sia custodito e in- segnato in forma più efficace. Tale dottrina abbraccia l’uomo integrale, composto di ani- ma e di corpo […] Noi non dobbiamo sol- tanto custodire questo prezioso tesoro, come se ci preoccupassimo della sola antichità, ma, alacri, senza timore, dobbiamo conti- nuare nell’opera che la nostra epoca esige, proseguendo il cammino che la Chiesa ha percorso per quasi venti secoli […] Occorre che questa dottrina certa ed immutabile, al- la quale si deve prestare un assenso fedele, sia approfondita ed esposta secondo quanto è richiesto dai nostri tempi» (11 ottobre 1962). Il grande desiderio di Giovanni XXIII fu quel- lo di far sì che attraverso il Concilio potesse ri- splendere la verità e la bellezza della fede nel mondo contemporaneo. Il punto essenziale fu e rimase semplicemente questo: far in- contrare Cristo con gli uomini del nostro tempo. Questo fu anche l’orientamento di tutta la sua vita di prete, vescovo e Papa, co- me scrisse nel suo Testamento: «Ciò che più vale nella vita è Gesù Cristo benedetto, la sua Santa Chiesa, il suo Vangelo, la verità e la bontà». Se al pontificato di Roncalli spettò il compi- to, segnato dall’audacia della fede, di aprire la strada ad un rinnovato impegno nell’e- vangelizzazione, ai suoi successori toccò pro- seguire su tale via. Nella sua instancabile attività apostolica Pa- pa Wojtyla incarnò il grande anelito conci- liare di mettere Cristo al centro della vita del- l’uomo. Nell’omelia per l’inizio del suo pon- tificato Giovanni Paolo II, rifacendosi al Va- ticano II, invitò tutta l’umanità ad aprirsi al Signore Gesù: « Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i va- sti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!» (22 ottobre 1978). Giovanni Paolo II visse la beatitudine della fe- de «forte, generosa, apostolica» (Benedetto XVI, Omelia per la Beatificazione, 1 maggio 2011), e con questo spirito si impegnò per promuovere e difendere la dottrina cattolica, anche andando contro l’opinione domi- nante, girò il mondo per annunciare Cristo in ogni occasione, ebbe una speciale attenzio- ne ai giovani- della quale rimane come ere- dità la Giornata Mondiale della Gioventù- e abbracciò con coraggio anche la prova della malattia e della sofferenza. Papa Francesco, parlando a proposito del Rito di Canonizzazione che unisce i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, ha detto che si tratta di dare un «messaggio alla Chie- sa: questi due sono bravi». È proprio vero: questi due sono bravi! Lasciamoci conqui- stare dal loro coraggio nel vivere e testimo- niare la fede. SOMMARIO DOMENICA 27 APRILE 2014 1.00 ANNO XI N .17 S ETTIMANALE D IOCESANO DI C AGLIARI Poste Italiane SpA - Spedizione in abb.to postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1 - DCB Cagliari Ascolta! FM: 95,000 - 97,500 - 99,900 102,200 - 104,000 Tel. 070 523162 Fax 070 523844 www. radiokalaritana.it

Transcript of Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale...

Page 1: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

FAMIGLIA 2Presentato a Romail Documento conclusivo della Settimana SocialeGIOVANI 5Giovanni Paolo IIiniziatore delle Giornate della GioventùDIOCESI 11Il 25 e 27 aprilea Cagliari e a Senorbìle Giornate dei MinistrantiMESSA DEL CRISMA 12Mons. Miglioha invitato i presbiteriad un servizio fedeleVEGLIA PASQUALE 13L’Arcivescovo esortatutti i fedeli a diventaretestimoni della gioia

La gioia della santitàconclusione del Grande Giubileodell’Anno 2000 nella Lettera Apo-stolica Novo millennio ineunte, ilBeato Giovanni Paolo II, indicava ilConcilio Vaticano II come «la gran-

de grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel se-colo XX» e «una sicura bussola per orientarcinel cammino del secolo che si apre» (n. 57).Proprio il grande evento conciliare può es-sere una prospettiva utile per considerare ildono della Canonizzazione dei Beati Gio-vanni XXIII e Giovanni Paolo II.Come ha insegnato Benedetto XVI, occorre«ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè aisuoi testi - per trovarne l’autentico spirito»(Omelia per l’apertura dell’Anno della Fede, 11ottobre 2012). Insieme a questo può essereutile anche guardare ai “Santi del VaticanoII”, se così si può dire, cioè a quelle figure disantità che lo hanno promosso e attuato. So-no loro i veri riformatori, che «sanno pro-muovere un rinnovamento ecclesiale stabilee profondo, perché essi stessi sono profon-damente rinnovati, sono in contatto con lavera novità: la presenza di Dio nel mondo»(Benedetto XVI, Catechesi, 13 gennaio 2010).Tra queste figure risaltano in modo eminen-te Roncalli e Wojtyla.Il Concilio, disse proprio Giovanni Paolo IInell’omelia per la Beatificazione di GiovanniXXIII, «fu davvero un'intuizione profetica diquesto anziano Pontefice, che inaugurò, purtra non poche difficoltà, una stagione di spe-

AROBERTO PIREDDA ranza per i cristiani e per l'umanità» (3 set-

tembre 2000).Cosa spinse Papa Giovanni a compiere quelpasso così importante? Lo spiegò egli stessonel discorso inaugurale: «Quel che più di tut-to interessa il Concilio è che il sacro deposi-to della dottrina cristiana sia custodito e in-segnato in forma più efficace. Tale dottrinaabbraccia l’uomo integrale, composto di ani-ma e di corpo […] Noi non dobbiamo sol-tanto custodire questo prezioso tesoro, comese ci preoccupassimo della sola antichità,ma, alacri, senza timore, dobbiamo conti-nuare nell’opera che la nostra epoca esige,proseguendo il cammino che la Chiesa hapercorso per quasi venti secoli […] Occorreche questa dottrina certa ed immutabile, al-la quale si deve prestare un assenso fedele, siaapprofondita ed esposta secondo quanto èrichiesto dai nostri tempi» (11 ottobre 1962).Il grande desiderio di Giovanni XXIII fu quel-lo di far sì che attraverso il Concilio potesse ri-splendere la verità e la bellezza della fede nelmondo contemporaneo. Il punto essenzialefu e rimase semplicemente questo: far in-contrare Cristo con gli uomini del nostrotempo. Questo fu anche l’orientamento ditutta la sua vita di prete, vescovo e Papa, co-me scrisse nel suo Testamento: «Ciò che piùvale nella vita è Gesù Cristo benedetto, la suaSanta Chiesa, il suo Vangelo, la verità e labontà».Se al pontificato di Roncalli spettò il compi-to, segnato dall’audacia della fede, di aprirela strada ad un rinnovato impegno nell’e-

vangelizzazione, ai suoi successori toccò pro-seguire su tale via. Nella sua instancabile attività apostolica Pa-pa Wojtyla incarnò il grande anelito conci-liare di mettere Cristo al centro della vita del-l’uomo. Nell’omelia per l’inizio del suo pon-tificato Giovanni Paolo II, rifacendosi al Va-ticano II, invitò tutta l’umanità ad aprirsi alSignore Gesù: « Non abbiate paura! Aprite,anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla suasalvatrice potestà aprite i confini degli Stati,i sistemi economici come quelli politici, i va-sti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo.Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentrol’uomo”. Solo lui lo sa!» (22 ottobre 1978).Giovanni Paolo II visse la beatitudine della fe-de «forte, generosa, apostolica» (BenedettoXVI, Omelia per la Beatificazione, 1 maggio2011), e con questo spirito si impegnò perpromuovere e difendere la dottrina cattolica,anche andando contro l’opinione domi-nante, girò il mondo per annunciare Cristo inogni occasione, ebbe una speciale attenzio-ne ai giovani- della quale rimane come ere-dità la Giornata Mondiale della Gioventù- eabbracciò con coraggio anche la prova dellamalattia e della sofferenza.Papa Francesco, parlando a proposito delRito di Canonizzazione che unisce i BeatiGiovanni XXIII e Giovanni Paolo II, ha dettoche si tratta di dare un «messaggio alla Chie-sa: questi due sono bravi». È proprio vero:questi due sono bravi! Lasciamoci conqui-stare dal loro coraggio nel vivere e testimo-niare la fede.

SOMMARIO

DOMENICA 27 APRILE 2014

€ 1.00ANNO XI N .17 S E T T I M A N A L E D I O C E S A N O D I C A G L I A R I

Poste Italiane SpA

- Sp

edizione in

abb.to postale D. L. 353

/200

3(conv. in L. 27/02

/04 n. 46) Art. 1

comma 1 - D

CB Cagliari

Ascol ta!

FM: 95,000 - 97,500 - 99,900102,200 - 104,000

Tel. 070 523162Fax 070 523844

www. radiokalaritana.it

Page 2: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DOMENICA 27 APRILE 20142 IL PORTICO DEL TEMPO

È la famiglia che fa la differenzaFamiglia. Mons. Miglio ha presentato il Documento conclusivo della 47a Settimana Sociale dei Cattolici.

canza di lavoro, dal problema del reddito edalla disoccupazione; una «realtà durissi-ma, sconosciuta e imprevista», come evi-denziato dal documento; «solo coloro chehanno conosciuto la situazione dell’Italiaalla fine della Seconda Guerra Mondialericordano una crisi sociale e civile più du-ra di quella in corso». Appare allora «necessario e urgentissimo -si legge - che la pressione fiscale sia ab-bassata e allo stesso tempo anche rifor-mata, in modo da riconoscere lo specifico

n appello alla politica affinché‘riconosca’ nella famiglia unodei principali soggetti ‘che con-corrono al bene comune’, la ri-chiesta di ‘un trattamento equo

dal punto di vista economico e fiscale’ euna riforma che riconosca il contributodell’istituto familiare rispetto alla colletti-vità. Sono alcuni dei passaggi contenutinel documento conclusivo della 47esimaSettimana Sociale dei cattolici italiani, su‘La famiglia fa la differenza. Per il futuro,per la città, per la politica’, svoltasi a Torinodal 12 al 15 settembre scorso (con oltre1300 delegati provenienti da ogni parted’Italia), presentato lo scorso 11 aprile aRoma dal Presidente del Comitato scien-tifico delle Settimane sociali, mons. ArrigoMiglio, Arcivescovo di Cagliari, e dal vice-presidente Luca Diotallevi, insieme al sot-tosegretario della Conferenza EpiscopaleItaliana, Mons. Domenico Pompili.Il documento cade all’indomani della sen-tenza della Cassazione sulla legge 40 (cheha ammesso la fecondazione eterologa) edi quella del tribunale di Grosseto (che haimposto la registrazione di un matrimo-nio gay contratto all’estero): «La Chiesaitaliana non manca di offrire un’interpre-tazione globale del momento sociale» hasottolineato mons. Pompili, ma il puntofermo è costituito dalla famiglia «che restala ‘differenza fondamentale’ tra una so-cietà aperta alla relazione plurale e una so-cietà chiusa in un individualismo auto-sufficiente». Si pone particolare attenzione alla situa-zione odierna, in cui gran parte delle fa-miglie italiane devono fare i conti con di-verse difficoltà, a cominciare dalla man-

aperti alla vita, è un unicum - ha detto l’Ar-civescovo-. Noi ribadiamo il rispetto dellepersone in tutte le situazioni; in ogni tipodi relazione di creano diritti e doveri chepossono essere regolati dal codice civile.Ma l’istituto della famiglia è un’altra cosa,c’è una differenza oggettiva». Ecco allorache riconoscere i diritti fondamentali del-la famiglia «non significa difendere unabandiera cattolica, ma lavorare per il benecomune di un paese». Mons. Miglio durante la presentazione deldocumento ha richiamato anche i prossi-mi appuntamenti del 2014, proclamatodall’Onu ‘Anno internazionale della fami-glia’: a Madrid, nel prossimo settembre, siterrà la ‘Settimana sociale europea’, sempresulla famiglia, a cura delle Chiese di Euro-pa; in ottobre si terrà il primo dei due Si-nodi indetti da Papa Francesco, ancora sul-la famiglia e sulle istanze che si levano dal-la società. Inoltre, il prossimo 10 maggio,genitori e figli raggiungeranno piazza SanPietro per ritrovarsi insieme al Santo Padrenella giornata per la scuola. «Sarà una ma-nifestazione per la scuola, statale e parita-ria insieme, per il suo grande significatoformativo» ha sottolineato mons. Miglio.Senza dimenticare che «dentro la proble-matica della scuola è insita la libertà discelta educativa, anch’essa tema centra-le».Tra gli interventi pro-famiglia auspicati daDiotallevi, ridare dignità all’istituto fami-liare, ridurre le tasse per le famiglie - so-prattutto per le più numerose-, organiz-zare un welfare più favorevole che per-metterebbe di innalzare la natalità: tutticoncetti presenti nel documento, che chie-de anche, in orizzonte più ampio, la ridu-zione del debito pubblico, la riforma dellaspesa pubblica e una fiscalità ‘equa’.

Ue costoso contributo che l’istituto familia-re fornisce alla collettività per il fatto stes-so di esercitare le proprie specifiche fun-zioni». Oggi la famiglia da tanti ‘disprezzata e mal-trattata’ - parole usate dal Cardinal Ba-gnasco - «è nel cuore della Chiesa, che vuo-le essere vicina a tutte le sue sofferenze», hasottolineato mons. Miglio, entrando nelvivo della presentazione del documento. Siparte dalla consapevolezza che «la fami-glia, formata da un uomo e da una donna

MARIA CHIARA CUGUSI

Page 3: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DEGLI EVENTI 3DOMENICA 27 APRILE 2014 IL PORTICO

Politica regionale. La Giunta Pigliaru è impegnata su vari fronti nelle trattative con il Governo nazionale.

NASERIEdi incontri posi-tivi, culminati con alcu-ni piccoli passi avantiche fanno ben sperare

riguardo i rapporti con il Governocentrale. È quanto ottenuto in unasettimana di lavoro a Roma per ilpresidente della Regione France-sco Pigliaru, impegnato nelle primeriunioni a livello nazionale comenumero uno della Giunta regiona-le sarda. Sul tavolo alcune delle te-matiche che da sempre caratteriz-zano i rapporti tra l'isola e Roma:servitù militari, regime di specia-lità in tema di autonomia e infra-

UFRANCESCO ARESU

strutture, con l'importante nodotrasporti soprattutto alla luce del-l'alluvione del novembre scorso. Il principale passo in avanti, spe-cialmente da un punto di vista sim-bolico, riguarda il pagamento degliindennizzi ai pescatori danneggia-

ti dallo sgombero di specchi d'ac-qua per esercitazioni militari. «IlMinistro della Difesa Roberta Pi-notti si è attivata, pur nelle diffi-coltà del bilancio, per trovare unasoluzione», ha spiegato Pigliaru,sottolineando come sia stata tro-vata «l'immediata copertura chegarantisce entro venti giorni il pa-gamento integrale e non solo del52% come previsto. In più è statodefinito il tavolo per la discussio-ne delle servitù militari tra Regionee Ministero», ha concluso Pigliaru,che ha partecipato alla riunionecon il Ministro Pinotti insieme aicolleghi Debora Serracchiani (Friu-li-Venezia Giulia) e Nichi Vendola(Puglia). Tra i vari argomenti trattatianche la riconversione dei poligo-

Significativi passi in avanti nel rapportotra Stato centrale e Regione Sardegna

NOSTILLICIDIOportato avan-ti nel più completo silen-zio della comunità inter-

nazionale. È quello a cui sono sot-toposti i cristiani in Siria, dove ilvoto, se mai ce ne fosse stato biso-gno, riconfermerà l’attuale capoassoluto di quella nazione, Basharal-Assad.Sulla pelle dei siriani, cristiani enon, si sta giocando una partita aRisiko, dove ciò che conta è con-quistare quanto più terreno pos-sibile. Così la crisi siriana ha mo-strato tutta l’inconsistenza euro-pea in politica estera, la debolezzastatunitense nel bacino mediter-raneo e lo strapotere della Russiadi Putin, capace di tenere in scac-co tutte le diplomazie occidenta-li, come insegna anche la vicendaucraina.

Nel mezzo come al solito le mino-ranze, in Siria, quella cristiana. Èdei giorni scorsi l’appello dell’ar-civescovo metropolita della Chie-sa apostolica ortodossa di Antio-chia, Antonio Chedraui Tannous,che ha denunciato come “la chie-sa ortodossa antiochena vive unmartirio interminabile: sequestrodei due arcivescovi e di alcuni sa-cerdoti, mattanza di sacerdoti efedeli innocenti che non hannoniente a che edere con ciò che staaccadendo. Persecuzioni, distru-zione di chiese, assassini. E la cosapeggiore e più barbare e che si uc-cidono i cristiani come si ammaz-zano gli animali, e tutto questo,nel nome di Dio”. “Mi chiedo - af-ferma ancora il presule - che cosaha a vedere questo con la lotta perla democrazia o la libertà in Siria?I criminali, nella loro maggioran-za, sono stranieri, che vengono

dall’Arabia Saudita, dalla Turchia,dalla Cecenia e da altri Paesi”. Se iribelli lottassero per la democrazia“sarebbero stati siriani, e non mer-cenari stranieri”.Responsabilità precise dunque.“Se l’occidente – conclude monsi-gnor Chedraui Tannous - con intesta gli Stati Uniti e altri Paesi co-me l’Arabia Saudita e la Turchia,

non fossero intervenuti mandan-do denaro e armi, non saremmo alpunto in cui siamo in MedioOriente; e le Nazioni Unite, che ri-cevono ordini dagli Stati Uniti, nonsi interessano dei diritti umani eancor meno di quelli dei cristianiin Medio Oriente”. Obama, secon-do il vescovo ha sviluppato unapolitica ancora più aggressiva e

peggiore di quella di Bush nellazona.Le accuse del metropolita di An-tiochia confermano ancora unavolta come i cristiani siano i piùperseguitati per la loro fede. I soli-ti tromboni anticlericali dovreb-bero ricordarselo quando si sca-gliano contro la Chiesa ed i lororappresentanti.

Siria, la minoranzacristiana sotto attacco

I. P.

U

Non cessano le violenze e le distruzioni di chiese

ni militari, tenendo conto delleemergenze ambientali e di tuteladella salute, il possibile impatto sul-le attività economiche dei centriinteressati e il riavvio dei processi didismissione dei beni militari.Nelle stesse ore la Giunta ha fattoregistrare un altro successo, questavolta al tavolo della Conferenzadelle Regioni e delle Province au-tonome, riuscendo a far modifica-re l'Allegato XI relativo alle infra-strutture del Documento di Eco-nomia e Finanza approvato dalGoverno Renzi. Le pressioni fatteda Pigliaru e dall'assessore ai La-vori pubblici Paolo Manincheddaal Ministro dei Trasporti MaurizioLupi hanno avuto esito positivo:tutte le correzioni al testo origina-

le proposte dalla delegazione sar-da sono state accolte, così che tut-te le richieste inserite nel testo del-l'Allegato potranno ora essere fi-nanziate. Significativo anche l'intervento te-nuto dal governatore sardo davantiai membri della Commissione par-lamentare per le questioni regio-nali di Camera e Senato, a marginedell'indagine conoscitiva sui temidel "regionalismo e autonomia dif-ferenziata" avviata dalla Commis-sione. Pigliaru ha descritto la si-tuazione della Sardegna a riguardocitando un recente sondaggio del-l'Università di Cagliari, secondocui 9 sardi su 10 vorrebbero un go-verno locale con più poteri. «Alcuni si limitano a una piena so-vranità fiscale, mentre circa il 40%auspica l’indipendenza. È però co-mune la richiesta di più autogo-verno dell’Isola, con la potestà didisciplinare in materie fonda-mentali per la comunità sarda, ge-stita dalla Regione in leale colla-borazione con lo Stato». Pigliaru ha poi affrontato lo spino-so nodo relativo alla vertenza en-trate, ricordando come «a più diquattro anni dall’entrata a regimedel nuovo sistema, i problemi fi-nanziari lamentati dalla Regionenon siano stati ancora risolti», sen-za dimenticare la preoccupazionesul patto di stabilità, che assegnaalla Sardegna risorse «irragione-volmente parametrate ai livelli dispesa assegnati alla Regione pri-ma della revisione dell'art. 8 delloStatuto».

L’incontro con il Ministro della Difesa Pinotti. Sotto: Pigliaru con i Presidenti Serracchiani e Vendola.

Tra i temi affrontatiservitù militari, autonomia, trasportie infrastrutture.Risolta la questionedei pescatori

Page 4: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

4 IL PORTICO DEL TEMPIOIL PORTICO DOMENICA 27 APRILE 2014

pietre

Stupro di grupposu una tribale cattolica

BANGLADESH

Più di 100 cristiani e musulmani in-sieme hanno manifestato a Dhakacontro lo stupro di gruppo subitoda una giovane ragazza cattolica.La violenza è avvenuta in un quar-tiere della capi-tale del Bangla-desh, durante ifesteggiamentidel Nuovo annobengalese. Gliaggressori sonoquattro ragazzimusulmani. Lavittima, una 21enne di etnia Garo,è sopravvissuta e ha denunciato isuoi aggressori. La giovane lavo-ra a Dhaka come estetista ed ilgiorno dell’aggressione la vittimastava andando a festeggiare conun cugino, quando quattro ragaz-zi musulmani l’hanno strattonata,portata via e stuprata. Dopo la vio-lenza la ragazza è riuscita a te-lefonare a suo cognato, che la sta-va cercando. Dopo averla trovata,la ragazza ha sporto denunciacontro i suoi aggressori e uno di lo-ro è già stato arrestato. La poliziaè sulle tracce degli altri.

Continuano le violenzesui cristiani

SIRIA

Un bambino morto, 61 feriti trabambini, genitori e professori. Èquesto l’esito tragico del razzo ca-duto stamattina sulla scuola ar-meno-cattolica di Damasco, nelquartiere storico di Bab Tuma, nel-la città vecchia, dove sono con-centrate molte chiese e scuole cri-stiane. Il missile è caduto sulla fol-la di bambini, genitori e professo-ri che attendevano l’apertura del-la scuola. Un bambino è morto e61 tra bambini e adulti sono rima-sti feriti. I soccorsi sono arrivatipresto e i feriti sono stati portati intre ospedali della zona.

Tra i profughicrescono i cristiani

GIORDANIA

Tra i profughi siriani rifugiati in Gior-dania i cristiani “sono in continuoaumento e si preparano a vivereuna Pasqua segnata per loro dal-lo sconforto e dalla stanchezzaspirituale”. Lo riferisce Wael Su-leiman, direttore di Caritas Gior-dania. “Avevamo pensato di farcelebrare delle liturgie per i rifu-giati siriani di fede cattolica” spie-ga Suleiman, “ma ci siamo accor-ti che non c’era tra loro la disposi-zione d’animo adeguata. Preferi-scono partecipare alle celebra-zioni nelle parrocchie della Gior-dania, in mezzo ai fedeli di qui.Sono stanchi, rassegnati, e nonsono interessati a celebrazioni e li-turgie riservate a loro, che li ri-chiamerebbero alla loro condizio-ne di sfollati e alle sofferenze chehanno vissuto. Attendono consperanza, questo sì, l’arrivo inGiordania di Papa Francesco.

A SETTIMANA DEL SantoPadre è stata caratteriz-zata in modo specialedalle varie celebrazioni

del Triduo Pasquale. All’Udienza Generale Papa Fran-cesco ha proposto una riflessionesul Triduo facendo emergere lanovità decisiva dell’evento delMistero Pasquale: «La risurrezio-ne di Gesù non è il finale lieto diuna bella favola, non è l’happyend di un film; ma è l’interventodi Dio Padre e là dove si infrangela speranza umana. Nel momen-to nel quale tutto sembra perdu-to, nel momento del dolore, nelquale tante persone sentono co-me il bisogno di scendere dallacroce, è il momento più vicinoalla risurrezione. La notte diven-ta più oscura proprio prima cheincominci il mattino, prima cheincominci la luce. Nel momentopiù oscuro interviene Dio e risu-scita».Nella Messa Crismale il Papa, nel-la sua omelia, ha insistito sullagioia che deve caratterizzare lavita dei sacerdoti: «Il Signore ciha unto in Cristo con olio di gioiae questa unzione ci invita a rice-vere e a farci carico di questogrande dono: la gioia, la letizia sa-cerdotale. La gioia del sacerdote èun bene prezioso non solo per luima anche per tutto il popolo fe-dele di Dio: quel popolo fedele inmezzo al quale è chiamato il sa-cerdote per essere unto e al qua-le è inviato per ungere. Unti conolio di gioia per ungere con olio digioia. La gioia sacerdotale ha lasua fonte nell’Amore del Padre, eil Signore desidera che la gioia diquesto Amore “sia in noi” e “siapiena” (Gv15,11)». Chi è chiama-to ad essere pastore non deve maidimenticare che nel mondo esisteuna gioia vera: «quella di essere

L

preso dal popolo che uno amaper essere inviato ad esso comedispensatore dei doni e delle con-solazioni di Gesù, l’unico BuonPastore che, pieno di profondacompassione per tutti i piccoli egli esclusi di questa terra, affati-cati e oppressi come pecore sen-za pastore, ha voluto associaremolti al suo ministero per rima-nere e operare Lui stesso, nellapersona dei suoi sacerdoti, per ilbene del suo popolo».Nell’omelia della Messa “In Coe-na Domini”, celebrata al Centro“S. Maria della Provvidenza” del-la Fondazione don Gnocchi, ilSanto Padre ha ricordato il signi-ficato del gesto della lavanda dei

piedi: «è un gesto di congedo. Ècome l’eredità che ci lascia. Lui èDio e si è fatto servo, servitore no-stro. E questa è l’eredità: anchevoi dovete essere servitori gli unidegli altri. E Lui ha fatto questastrada per amore: anche voi do-vete amarvi ed essere servitori enell’amore».Il Venerdì Santo, nelle parole altermine della Via Crucis al Co-losseo, Papa Francesco ha invi-tato tutti a contemplare nellarealtà della Croce la grandezzadella misericordia del Padre: «Dioha messo sulla Croce di Gesù tut-to il peso dei nostri peccati, tuttele ingiustizie perpetrate da ogni

Caino contro suo fratello, tuttal’amarezza del tradimento diGiuda e di Pietro, tutta la vanitàdei prepotenti, tutta l’arroganzadei falsi amici […] Nella Crocevediamo la mostruosità dell’uo-mo, quando si lascia guidare dalmale; ma vediamo anche l’im-mensità della misericordia di Dioche non ci tratta secondo i nostripeccati, ma secondo la sua mi-sericordia». Alla Veglia Pasquale il Papa, ri-prendendo l’invito di Gesù ad an-dare in Galilea per vederlo, hamostrato l’importanza di ritor-nare alla propria “Galilea” esi-stenziale, cioè «all’esperienza del-l’incontro personale con GesùCristo, che mi ha chiamato a se-guirlo e a partecipare alla sua mis-sione»: «tornare in Galilea signi-fica custodire nel cuore la me-moria viva di questa chiamata,quando Gesù è passato sulla miastrada, mi ha guardato con mise-ricordia, mi ha chiesto di seguir-lo; tornare in Galilea significa re-cuperare la memoria di quel mo-mento in cui i suoi occhi si sonoincrociati con i miei, il momentoin cui mi ha fatto sentire che miamava».La Domenica di Pasqua, nel tra-dizionale Messaggio prima dellaBenedizione Urbi et Orbi, il San-to Padre ha ribadito come l’an-nuncio che i cristiani portano almondo è questo: «Gesù, l’Amoreincarnato, è morto sulla croce peri nostri peccati, ma Dio Padre loha risuscitato e lo ha fatto Signo-re della vita e della morte. In Ge-sù, l’Amore ha vinto sull’odio, lamisericordia sul peccato, il benesul male, la verità sulla menzo-gna, la vita sulla morte». Questomessaggio di salvezza, ha spiega-to il Papa, deve illuminare le tan-te situazioni di conflitto presentinel mondo, indicando la via del-la riconciliazione e della pace.

Il Papa.Nella Croce vediamo la mostruosità dell’uomo quando si fa guidare dal male.

“La Risurrezione è l’intervento di Diodove si infrange la speranza umana”

ROBERTO PIREDDA

Buona Pasqua! “Cristòs anè-sti! – Alethòs anèsti!”, “Cristoè risorto! – E’ veramente ri-sorto!”. È fra noi, qui, in piaz-

za! In questa settimana possiamocontinuare a scambiarci l’auguriopasquale, come se fosse un unicogiorno. È il grande giorno che hafatto il Signore.Il sentimento dominante che tra-spare dai racconti evangelici dellaRisurrezione è la gioia piena di stu-pore, ma uno stupore grande! Lagioia che viene da dentro! E nellaLiturgia noi riviviamo lo stato d’a-nimo dei discepoli per la notiziache le donne avevano portato: Ge-sù è risorto! Noi lo abbiamo visto!

Lasciamo che questa esperienza,impressa nel Vangelo, si imprimaanche nei nostri cuori e traspaianella nostra vita. Lasciamo che lostupore gioioso della Domenicadi Pasqua si irradi nei pensieri,negli sguardi, negli atteggiamen-ti, nei gesti e nelle parole… Ma-gari fossimo così luminosi! Maquesto non è un maquillage! Vie-ne da dentro, da un cuore im-merso nella fonte di questa gioia,come quello di Maria Maddalena,che pianse per la perdita del suoSignore e non credeva ai suoi oc-chi vedendolo risorto. Chi fa que-sta esperienza diventa testimo-ne della Risurrezione, perché in

un certo senso è risorto lui stesso,è risorta lei stessa. Allora è capacedi portare un “raggio” della lucedel Risorto nelle diverse situazio-ni: in quelle felici, rendendole piùbelle e preservandole dall’egoi-smo; in quelle dolorose, portandoserenità e speranza.In questa settimana, ci farà beneprendere il Libro del Vangelo eleggere quei capitoli che parlanodella Risurrezione di Gesù. Ci faràtanto bene! Prendere il Libro, cer-care i capitoli e leggere quello. Cifarà bene, in questa settimana,anche pensare alla gioia di Ma-ria, la Madre di Gesù. Come il suodolore è stato intimo, tanto da tra-figgere la sua anima, così la suagioia è stata intima e profonda, ead essa i discepoli potevano at-tingere. Passato attraverso l’e-

Lo stupore della Pasqua

Isperienza di morte e risurrezio-ne del suo Figlio, viste, nella fede,come l’espressione suprema del-l’amore di Dio, il cuore di Maria èdiventato una sorgente di pace,di consolazione, di speranza, dimisericordia. Tutte le prerogati-ve della nostra Madre derivanoda qui, dalla sua partecipazionealla Pasqua di Gesù. Dal venerdì almattino di domenica, Lei non haperso la speranza: l’abbiamo con-templata Madre addolorata ma,al tempo stesso, Madre piena disperanza. Lei, la Madre di tutti idiscepoli, la Madre della Chiesa, èMadre di speranza.A Lei, silenziosa testimone dellamorte e della risurrezione di Ge-sù, chiediamo di introdurci nellagioia pasquale.

21 aprile 2014

IL REGINA COELI

Papa Francesco durante la liturgia del Venerdì Santo.

Page 5: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

5IL PORTICO DEI GIOVANIDOMENICA 27 APRILE 2014 IL PORTICO

Giornata Mondiale della Gioventù. Papa Wojtyla è stato il coraggioso iniziatore dei raduni internazionali.

EGLI ULTIMI DECENNI laChiesa si è preoccupatadi ritagliare degli appun-tamenti interamente de-

dicati ai giovani di tutto il mondocon le Giornate Mondiali della Gio-ventù.Padre di questa straordinaria in-tuizione è Papa Giovanni Paolo II,che verrà proclamato santo il pros-simo 27 aprile assieme al suo pre-decessore Giovanni XXIII.Papa Wojtyla nei suoi anni di pon-tificato ha dedicato tantissimo delsuo tempo ai giovani. Un’attenzio-ne che si manifestava in tanti pic-coli gesti, come ad esempio l’invitoche rivolgeva ai ragazzi di pregareper lui in vista dei viaggi che avreb-be affrontato. In questo modo riu-sciva a rendere partecipi tutti del-l’imminente partenza mediante lapreghiera, e coloro che poi avrebbeincontrato successivamente veni-vano da lui coinvolti attraverso l’in-vito a raccontarsi e raccontare agli

amici ciò che il Papa aveva dettoloro.Il filo conduttore che ha animatol’opera di questo pontefice è la pa-rola, utilizzata come strumentoprezioso per raggiungere quantepiù persone possibili. Giovanni Paolo II in qualche modosi è fatto cronista dei giovani, mo-strandosi capace di riuscire a coin-volgere nello stesso momento gio-ventù molto distanti tra loro. Que-sto suo modo di raccontare i giova-ni ai giovani ha fatto si che tantissi-me persone di luoghi geografica-mente agli antipodi potessero co-noscersi. Il pontefice, cosciente delsuo ruolo di aggregatore di gio-ventù, si definiva anche “postinodei giovani”, sostenendo che il pa-pa debba essere il legame capace diunire la Chiesa.La forte e ferma convinzione diWojtyla si concretizzò di li a qualcheanno con la creazione di un eventoche oggi è capace di raccogliere mi-lioni e milioni di giovani di tutti icontinenti: le Giornate Mondialidella Gioventù. Queste non sonosolo occasione di festa e condivi-sione, ma costituiscono il primostrumento di pastorale giovanilemondiale, un progetto che riescead operare a più livelli essendo luo-go di incontro, esperienza di fede ecomunione, ma sopratutto espres-sione di una Chiesa giovane e ca-pace di fratellanza tra i popoli. Tut-to questo diventa testimonianza dievangelizzazione per adulti, giova-ni e bambini.

Papa Giovanni Paolo II quando in-tuì quelle che ora sono le GMG, nonaveva un piano prestabilito o defi-nito, ma lavorava limitandosi a co-gliere le opportunità che gli si pre-sentavano, valorizzandole al me-glio. L’idea di questi raduni mondialiprese forma durante il Giubileo del1984, che essendo un incontro in-ternazionale, fece intuire al papala possibilità di poter organizzaredegli appuntamenti di questo tipo,grazie alla grande risposta giova-nile che ebbe modo di vedere inquell’occasione.Il Santo Padre comprese che la vi-sibilità rende più facile la comu-nione, perchè in questa maniera laChiesa ha la possibilità di avere una

NFEDERICA BANDE

voce nell’odierna società plurali-sta.L’anno seguente, 1985, l’ONU di-chiarava l’anno internazionale del-la gioventù e papa Wojtyla non potèche cogliere questa nuova oppor-tunità per ripetere l’esperienza delgiubileo.Proprio in seguito a quest’ultimoappuntamento con i giovani verràistituita ufficialmente la GiornataMondiale della Gioventù, che nel-la sua prima edizione del 1986 sisvolse solamente a livello diocesa-no, ma di li a pochi anni l’organiz-zazione di queste giornate avrebberaggiunto la caratteristica strutturaconosciuta oggi a livello mondiale.Ciò che animò papa Giovanni Pao-lo II fu il vedere le GMG come im-

Giovanni Paolo II, un instancabile apostolodel Vangelo per i giovani di tutto il mondoL’intuizione delle GMGnasce in occasione del Giubileo del 1984. Dal 1986 ha preso il via questo grandecammino per i giovanidi tutto il mondo

A COMUNITÀ PARROCCHIALE diNostra Signora di Bonaria incittà, offre ai bambini, ra-

gazzi, adolescenti e universitari unluogo dove si possa trascorrere iltempo libero in maniera attiva earricchente.Si tratta del Centro Giovanile Mer-cedario aperto il sabato dalle 15 al-le 20 per i bambini e i ragazzi dai 6ai 12 anni, a cui vengono propostidiversi laboratori: attività sporti-ve, artistiche, musicali con i corsi dichitarra e di canto e tutte le attivitàlegate alla preparazione del Nata-le, con i recital, e del carnevale. Iltutto intervallato da momenti diriflessione sul tempo liturgico chesi sta vivendo, una festa della par-rocchia o della Chiesa Universale,come la Novena di Natale, cele-brata esclusivamente per i ragazzie le loro famiglie, impostata per la

loro età e sul loro modo di vivere.La Domenica lo spazio dell’orato-rio è riservato agli adolescenti dai14 anni in su, sempre dalle 15 alle20. Per loro tante attività basate inmaniera più approfondita sul ser-vizio.Tra le tante proposte quest’anno, lapartecipazione alla raccolte di vi-veri per il banco alimentare dove sisono dati da fare per l’intera gior-nata nello smistamento delle of-ferte dei clienti nei diversi super-mercati aderenti all’iniziativa. Nelperiodo quaresimale invece, i ses-santa ragazzi dell’oratorio, divisiper gruppi, si sono dedicati alla vi-sita ai bambini ricoverati all’ospe-dale “Brotzu”, per trascorre con lo-ro un po’ di tempo, aiutandoli neiloro disegni e nella preparazionedei lavoretti per la Pasqua. Perquanto riguarda la spiritualità, du-rante l’anno liturgico, sopratuttonei momenti forti di Avvento eQuaresima, vengono organizzati

per loro diversi week-end per vi-vere momenti più intensi di pre-ghiera in preparazione al Natale ealla Pasqua, e per rafforzare l’unitàdel gruppo.Gli universitari invece, si dedica-no all’animazione sia dei ragazziche degli adolescenti, e per la lorocrescita umana e spirituale sonoprevisti una volta ogni uno-duemesi dei momenti di catechesi, ri-flessione e preghiera.Obiettivo di tutte le iniziative pro-poste è dunque la valorizzazione

dei ragazzi e dei giovani nel servi-zio.L’anno sociale inizia solitamentead ottobre in concomitanza conl’inizio degli incontri di catechesi:la Domenica alle 10 la Messa, a cuiseguono gli incontri di formazioneper i bambini e i ragazzi dalla pri-ma elementare alla terza media.Subito dopo le festività pasqualiinizia la preparazione del GruppoEstivo, Grest, giunto quest’anno al-la decima edizione. Le ultime duesettimane di giugno saranno de-

dicate ai 180 ragazzi dai 6 ai 12 an-ni, le prime due di luglio per i 130adolescenti dai 14 ai 18, a cui ognigiorno dalle 7 alle 19, saranno pro-poste tantissime attività ludico-ri-creative.Per gli animatori dai 16 anni in su,alla fine di luglio è previsto un cam-po-scuola che vivranno insieme atutti i giovani delle diverse comu-nità mercedarie sparse nel restod’Italia. Per gli universitari è in ca-lendario un’esperienza di pre-ghiera presso la comunità di Taizè.Una volta terminato il periodo diiniziazione cristiana con la Cresi-ma, i ragazzi che esprimono la vo-lontà di continuare un camminospirituale sono invitati ad accede-re al Movimento Giovanile Merce-dario. Tutto il servizio dedicato aigiovani nell’oratorio e nelle varieattività di animazione infatti, èespressione della spiritualità vis-suta all’interno nel MovimentoGiovanile Mercedario. Discorsoidentico anche per gli adulti, chevivono la loro spiritualità nel TerzoOrdine Mercedario. E sono nume-rose anche le persone che vivono lapropria spiritualità al di fuori delMovimento o del Terzo Ordine edesiderose di mettere a disposi-zione il loro tempo per la realizza-zione delle diverse attività propo-ste dalla parrocchia.

LFABIO FIGUS

portanti manifestazioni di speran-za ma anche segno evidente del-l’impegno giovanile all’interno del-la Chiesa. Vedere i giovani come iprotagonisti e non meri destinata-ri del lavoro di pastorale.La bellissima relazione vissuta daquesto pontefice per i giovani e coni giovani, ci insegna che la comuni-cazione unita al coraggio di scom-mettere sulla gioventù, dimostra almondo intero che per essere edu-catori del quotidiano è necessariocompiere dei gesti ordinari comel’incontrarsi. Tali gesti diverrannoperò straordinari se ad animarli cisarà la consapevolezza di voler edi-ficare una Chiesa giovane e capacedi creare una condivisione che ge-neri appartenenza.

Giovanni Paolo II tra i giovani della GMG a Roma nel 2000.

L’Oratorio di Bonaria,un punto di riferimentoper tanti ragazzi

Il recente incontro di mons. Miglio con i giovani dell’Oratorio mercedario.

Page 6: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DEI GIOVANIIL PORTICO DOMENICA 27 APRILE 20146

classe sul traghetto Tirrenia, dove cisarà musica e intrattenimento du-rante tutto il viaggio; dallo sbarco aCivitavecchia si arriverà a Romacon un bus Granturismo. In piazzaSan Pietro si incontreranno decinedi migliaia di atleti arrivati da tuttaItalia per festeggiare i 70 anni delCSI insieme a papa Francesco. Sa-bato sera, sempre da a Civitavec-chia, è previsto l’imbarco per ilrientro: si sbarcherà a Olbia, e condegli autobus privati si arriverà aCagliari. Ovviamente sono quotedi partecipazione agevolate in mo-do da dare a tutti la possibilità dipartecipare. Sono previsti scontiper bambini e comitive.Come partecipare. Tutte le infor-mazioni e i dettagli sul program-ma di viaggio, le tariffe e sulla mo-dalità di partecipazione sono onli-ne sul sito CSI Cagliari nella sezio-ne dedicata a questo grande even-to www.csicagliari.it/papafrance-sco. Sono disponibili anche i mo-duli da scaricare e compilare per isingoli e le comitive. Inoltre, si possono chiedere infor-mazioni a Federica e Matteo dellasegreteria organizzativa, al nume-ro 324.8433079 e alla mail [email protected]. La se-greteria organizzativa è attiva il lu-nedì, mercoledì e venerdì dalle15.00 alle 20.00; martedì, giovedì esabato dalle 9.00 alle 14.00.

l 7 giugno 2014 le società spor-tive di tutta Italia avranno lapossibilità di incontrare a Ro-ma papa Francesco in occa-

sione del 70° anniversario dellafondazione del Centro SportivoItaliano. Su tutto il territorio c’ègrande fermento e anche il Comi-tato Provinciale di Cagliari, insiemealla Pastorale Giovani di Cagliari, sista attivando per essere a Romacon tutte le sue società sportive.Ma non solo. Alla grande festa inpiazza San Pietro sono invitati pro-prio tutti! Tutti gli sportivi con leloro famiglie e i loro amici, e tutticoloro i quali abbiano voglia di tra-scorrere insieme al Centro Sporti-vo Italiano un weekend di festa conpapa Francesco! E’ una festa aper-ta a tutti perché lo sport veicolamessaggi educativi universali che

IMARTA FAIS

vanno al di là delle etichette e del-le bandiere. Ciò che conta in que-sta occasione sono lo spirito spor-tivo, la gioia di stare insieme e difar festa, e la curiosità di incontra-re un uomo eccezionale che haconvocato tutti gli sportivi. Gli atle-ti, gli allenatori, gli animatori, gliarbitri, i dirigenti e le loro famiglietestimonieranno, assieme al SantoPadre, la bellezza e la ricchezza deivalori dello sport. Ogni societàsportiva, ogni squadra, ogni circo-lo andranno da papa Francescocon la loro tuta in modo da colora-

re Piazza San Pietro con maglie evessilli.Lo stile dell’iniziativa. Durante lagiornata di sabato, in Piazza SanPietro ci saranno esibizioni di grup-pi sportivi, testimonianze, ma an-che grandi coreografie di gruppo.Sarà una grande festa e vogliamofar sentire tutto il nostro “tifo” perPapa Francesco. L’intenzione èquella di riempire di entusiasmo laPiazza, con i colori delle divise digioco delle vostre società sportive:ogni sportivo indosserà la magliadella propria squadra o società

Papa Francesco incontra le società sportive,una festa che unisce gioco e valori cristiani

sportiva. È possibile anche portarestriscioni e bandiere. Saranno connoi anche numerosi assi dellosport, tra i quali Antonio Rossi, ilcampione di kayak, che parteci-perà alla manifestazione con tuttala sua famiglia.Da venerdì a domenica mattina,inoltre, sarà attivo a Castel Sant’An-gelo un villaggio dello sport chedarà a tutti la possibilità di giocaree divertirsi. Il programma di viaggio da Caglia-ri. Il CSI Cagliari ha già organizzatola trasferta con cabine di prima

L’appuntamento di Romaunirà gli sportivi di tutta Italia.Sarà possibilepartecipare ancheda Cagliari prendendocontatto con il Csi

Centro Sportivo Italiano. Il 7 giugno in Piazza San Pietro l’incontro del Papa con le società sportive.

’IRC NEL FUTURO: sfide cul-turali e nuovi docenti” èstato il tema del convegno

nazionale per direttori e respon-sabili diocesani e regionali del-l’Insegnamento della religionecattolica (Irc), organizzato dallaCei, che si è svolto da lunedì 31marzo a mercoledì 2 aprile pres-so il Centro Pastorale Ambrosia-no a Seveso in Provincia di Mila-no.Don Daniele Saottini, responsa-bile del Servizio nazionale perl’Irc nell’introduzione al Conve-gno ha mostrato l’importanzache l’Irc riveste all’interno del-l’attenzione più vasta che laChiesa Italiana sta dando allascuola. L’Irc è un’occasione per far in-contrare le nuove generazionicon il patrimonio della tradizio-ne religiosa del nostro Paese eriuscire a poter leggere la propriaesistenza e la realtà sociale allaluce dell’originale e decisiva pro-posta di senso che proviene dal

cristianesimo. Nelle parole didon Saottini non è mancato poiun riferimento alla Prolusionedel Cardinale Bagnasco nel corsodell’ultimo Consiglio perma-nente della Cei. In modo specifi-co il Responsabile nazionale perl’Irc ha richiamato la crisi dell’u-manesimo, causata dalla “vio-lenza accattivante delle ideolo-gie”, e la deriva rappresentata dalcosiddetto “iperindividualismo”,che chiude le persone alla rela-zione con gli altri e con la realtà.In campo educativo in partico-lare si è posto l’accento sul ri-schio della diffusione dell’ideo-logia gender.I lavori del Convegno hanno avu-to due momenti importanti conle relazioni di don Filippo Mor-lacchi, responsabile regionale Ircdel Lazio, su Nuovi docenti perl’Irc e del prof. Sergio Ciccatelli,direttore del Centro studi per lascuola cattolica, sul tema dell’Ircnella Scuola Cattolica.Don Morlacchi ha evidenziatocome l’Irc debba prevedere unaformazione iniziale adeguata, un

periodo di tirocinio specializzato,ed una costante formazione initinere.Appare sempre più necessario,ha ricordato Morlacchi, un mag-giore rigore nella selezione deidocenti di Irc, puntando su un’a-deguata formazione in campometodologico, sulla conoscenzadella teologia secondo criteri ec-clesiali, e su una appartenenzaecclesiale che garantisca il senti-re cum Ecclesia.Tutto questo nel-la consapevolezza che solo laqualità dei docenti garantisce ilfuturo dell’Irc.Il Prof. Cicatelli nel suo interven-to ha chiarito come la scuola cat-

tolica abbia dei vincoli derivan-ti dalla legislazione sulla paritàL. 62/00 anche riguardo dell’Irc.Le norme concordatarie, quindianche quelle derivate dall’ultimaIntesa del 2012, si applicano an-che alle scuole paritarie cattoli-che che sono soggette a tutte ledisposizioni che riguardano ladisciplina sull’idoneità ecclesia-stica e i titoli di studio richiesti aidocenti di Irc.I convegnisti hanno vissuto unaltro momento significativo conla partecipazione alla Celebra-zione Eucaristica presieduta inDuomo dall’Arcivescovo di Mi-lano, il Cardinale Angelo Scola.

«L’educazione - ha sottolineatoil Cardinale – è elemento costi-tutivo della crescita umana e de-ve essere testimoniata da chi in-segna la religione cattolica, con lafede. Un processo, questo, costi-tutivo e di osmosi», perché «vi-vere come persone strettamen-te in relazione vuol dire esserecapaci di fare spazio all’altro».Le parole conclusive del Cardi-nale posso essere considerateuna buona sintesi dello spiritoche ha animato il Convegno na-zionale: «vi invito a vivere l’Irc inuna logica di «carità, esperienzadi amore credibile che è convin-cente per i nostri ragazzi».

Irc, unire fede e culturaper servire gli studenti

R. P.

L

Si è tenuto a Seveso il Convegno nazionale.

I convegnisti provvenienti dalla Sardegna con don Daniele Saottini.

Page 7: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

DOMENICA 27 APRILE 2014 7IL PORTICO DI CAGLIARI IL PORTICO

Cultura. Il cagliaritano Ivan Pedretti ha vinto il “Sony World Photography Awards”

LFAROdi Capo Spartivento sot-to un cielo tempestato di stel-le. Con questa foto, intitolata“Starry Lighthouse”, il caglia-

ritano Ivan Pedretti, 42 anni, havinto il Sony World PhotographyAwards 2014 per la categoria OpenPanorama.Il concorso, che ha premiato dieciscatti tra gli oltre 70.000 inviati daogni parte del mondo, si conclu-derà il 30 aprile alla Somerset Hou-se di Londra, dove sarà dichiarato ilvincitore assoluto tra le dieci cate-gorie. Gli scatti verranno poi espo-sti in mostra dal 1° al 18 maggio esaranno pubblicati nel volume de-dicato al prestigioso premio.Un risultato notevole, consideratoche Ivan Pedretti non è un profes-sionista ma un fotografo amato-riale. L’abbiamo incontrato per farci rac-contare come è nata la sua opera.Ivan, quando è nata la tua passio-ne per la fotografia?Ho sempre avuto tanti interessi, maquello per la fotografia non era bendefinito. Poi, negli ultimi anni, do-po aver acquistato la prima mac-china “seria”, ho cominciato ad ap-passionarmi e a dedicarmi a questaattività. Mi sono concentrato – inparticolare- sulla fotografia natu-

ISUSANNA MOCCI

ralistica e sui paesaggi. È un ambi-to che richiede molto impegno, apartire dalla preparazione neces-saria prima di andare a fare degliscatti fino ad arrivare al lavoro da fa-re una volta tornati a casa. Spessoquando si guarda una bella foto-grafia non si pensa a quanta faticaci sia dietro. Come hai realizzato lo scatto vin-citore?La foto è stata fatta ad aprile 2013. Èil mese in cui si vede bene la ViaLattea. Un giorno ho visto che nonc’era la Luna e il cielo era limpido,così, durante la notte, sono partito

per Capo Spartivento e sono rima-sto lì a scattare e a fare composi-zioni fino al mattino. La foto è com-posta da dodici scatti orizzontalimontati con una tecnica particola-re, in modo da rendere l’idea dellavolta celeste.Quando hai deciso di partecipare?Avevo già partecipato lo scorso an-no, arrivando tra i primi cinquanta.Quest’anno mi era sembrato di es-sere riuscito a fare qualcosa di me-glio. Per questo motivo a gennaio,proprio nell’ultimo giorno utile, homandato tre foto, tra cui quella cheha vinto. Dopo circa un mese ho

“Ringrazio Dio per aver messotutte quelle stelle nel cielo”

IVISIONIE INCERTEZZEda par-te dei cittadini riguardo ilprogetto del Comune di

Cagliari, che prevede la costruzio-ne del parcheggio “Cammino Nuo-vo”, all’interno delle mura di Ca-stello. “Cammino Nuovo” è situatosotto il bastione Santa Croce, e l’in-gresso principale per le macchine,che conduce agli attuali parcheggi,si ha da Via San Giorgio, tramite larampa posta di fianco all’ex clinicaAresu, oggi Facoltà di Lingue e Let-terature Straniere.Una questione spinosa che vedeopposti da un lato il Comune di Ca-gliari, intenzionato a realizzare unmultipiano su tre livelli per un to-tale di 300 posti auto, dall’altra am-bientalisti e residenti del centro sto-rico, preoccupati per eventualidanni alla cinta muraria di Castel-lo. Il progetto, inserito all’internodi un programma di riqualificazio-ne del centro storico-urbano, hascatenato diverse polemiche, tan-to che la questione è approdata si-

no a Roma in senato. Il senatore delmovimento 5 Stelle, Roberto Cotti,ha depositato un interrogazione ri-volta al ministro dei Beni e delle at-tività culturali Dario Franceschinicon l’obiettivo di impedire l’iniziodei lavori. Il progetto del Comune prevede,oltre al parking, una zona di verdepubblico di circa 10 mila metri qua-dri con annesso parco giochi ed unnuovo percorso pedonale verso Ca-stello. All’interno del programmarientra anche il progetto di conso-lidamento delle mura e di recupe-ro di un’antica torre pisana, chesarà valorizzata e mostrata ai visi-tatori. Ma tutto ciò non convince nume-rosi cittadini, perplessi di fronte aipiani del Comune. Alcuni hannodeciso di intraprendere una vera epropria battaglia. In prima fila, Le-ga Ambiente Sardegna e alcuni co-mitati di cittadini del centro storicodi Cagliari. La preoccupazioneprincipale è quella di vedere dan-neggiate in maniera gravosa e defi-nitiva le mura degli antichi bastio-

ni. Il comitato del No ritiene che lazona sia a rischio idrogeologicomedioalto e teme danni alla strut-tura delle mura. Un danno del ge-nere sarebbe di valore incommen-surabile per il patrimonio artisticoe culturale della città di Cagliari.Inoltre visto l’andamento medio direalizzazione dei lavori pubblici, siteme che anche “Cammino Nuo-vo” possa diventare un cantiereaperto per un lasso di tempo trop-po lungo. Il comune prova a dare si-curezze, scongiurando eventualipericoli e garantendo la bontà delprogetto.Fra le varie contestazioni si anno-vera il fatto che probabilmentequella zona non ha necessità di co-sì tanti parcheggi. L’ Ospedale Civi-le rimane un punto interrogativo,molti reparti come Ostetricia sonostati spostati alla Cittadella Uni-versitaria di Monserrato e lo stessodestino ha avuto la clinica Mac-

ciotta. Inoltre anche il Palazzo del-le Scienze potrebbe subire la stessasorte. Nonostante i numerosi no, c’è an-che chi è favorevole alla realizza-zione del progetto. Diversi sono an-che gli indecisi. “Il problema delparcheggio si pone in determinatefasce orarie- spiega qualche resi-dente- dalla domenica al giovedì ilproblema non si pone. Durante ilweek-end la situazione cambia, di-venta impossibile trovare parcheg-gio.” Per i residenti di Stampace tro-vare un parcheggio durante il finesettimana diventa un problema,dato che Piazza Yenne e Corso Vit-torio Emanuele sono diventati ilcentro della “Movida” Cagliaritana. Nei prossimi giorni si attendononovità. Il comune dovrà trovare unasoluzione che metta d’accordo levarie parti, anche se la Giunta Zed-da sembra determinata a portareavanti il progetto.

Continua il dibattitosui parcheggi in Città

MATTEO PIANO

D

La questione di via Cammino Nuovo divide ancora

saputo di essere tra i finalisti.Cosa hai provato quando hai ap-preso la notizia della vittoria?Ho ricevuto una telefonata da par-te di una ragazza dello staff che micomunicava la notizia, invitando-mi a Londra per la premiazione e lafinale. È stata un’emozione gran-dissima e inaspettata. Mi hannochiesto di lasciare una dichiarazio-ne e ho fatto scrivere così : “ Rin-grazio Dio per aver messo tuttequelle stelle nel cielo”. Ecco, l’hovissuta come un regalo. Credo chequesta vittoria sia anche meritoSuo.

La fotografia di Ivan Pedretti, vincitrice del “Sony World Photografy Awards 2014.

il fattoIn festa la parrocchiamariana di Cagliari

NOSTRA SIGNORA DI BONARIA

In occasione delle solenni cele-brazioni in onore di N. S. di Bo-naria ogni giorno alle 18,15 reci-ta del S. Rosario, con Litaniecantate e preghiere. Alle 19 la S.M e s s acon lapartec i-paz ionedelle Par-r o c c h i edella Vi-caria. Lu-nedì 28aprile lap a r r o c -c h i aSS.mo Crocifisso, martedì 29aprile la parrocchia Vergine dellaSalute, San Bartolomeo e LaPalma. Mercoledì 30 aprile laConclusione del Novenario conla celebrazione presieduta damonsignor Piergiuliano Tiddia,Arcivescovo emerito di Oristano.

Incontro diocesanodei cori liturgici

IL 4 MAGGIO A QUARTU S. E.

Domenica 4 maggio dalle 15.30alle 20, nella parrocchia diSant’Elena, a Quartu, è previstol’incontro diocesano dei cori li-turgici. Destinatari dell’incontrosono i cori di adulti, giovani o ra-gazzi, a una o più voci, che svol-gono il proprio servizio liturgico

nelle parrocchie, nelle chiese nonparrocchiali o presso gruppi emovimenti. I cori sono invitati asegnalare la propria partecipa-zione entro il 30 aprile attraversola posta elettronica dell’UfficioLiturgico Diocesano:[email protected] programma prevede nell’Audi-torium alle 15.30 l’accoglienza ealle 16 l’incontro con don Pie-rangelo Ruaro su Assemblea, re-pertori, strumenti musicali conesemplificazioni didattiche allachitarra. Alle 17.30 l’intervallo al-le 17.45 le prove dei canti. Alle18.30 nella Basilica di Sant’Elenail canto del Vespro e alle 19 San-ta Messa con la comunità par-rocchiale presieduta dall’Arcive-scovo monsignor Arrigo Miglio.

NOMINE DELL’ARCIVESCOVOMonsignor Arrigo Miglio,

Arcivescovo di Cagliari, ha provveduto a nominare

don Giuseppe CasuCappellano all’Ospedale

Marino di Cagliari, e don Andrea Lanero

Vicario foraneo della Forania di Capoterra.

Page 8: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DE IL PORTICO8

a sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre era-no chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoliper timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse lo-ro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fian-co. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre hamandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e dis-se loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonere-te i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdone-rete, non saranno perdonati».Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era conloro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli:«Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedonelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nelsegno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, ionon credo».Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era conloro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette inmezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti quiil tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e metti-la nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Glirispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse:«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che nonhanno visto e hanno creduto!».Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni chenon sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono statiscritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, eperché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. Gv 20, 19-31

L

II DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

dal Vangelo secondo Matteo Mio Signoree mio Dio!

Il brano del vangelo di oggi è molto noto,in particolare per l’importanza che as-sume in esso la figura di Tommaso e lasua incredulità, ma a questo arriveremotra un po’. Come nel brano della settima-na scorsa ci viene ricordato che ci trovia-mo all’inizio della settimana, una tradu-zione letterale suonerebbe come “il pri-mo giorno dopo il sabato”, è ancora la se-ra di Pasqua, sono passate solo poche oreda quando Pietro e il discepolo predilet-to hanno visto il sepolcro vuoto dopoaver ricevuto la notizia da Maria Madda-lena. Quella era stata sicuramente unagiornata convulsa, alcuni discepoli sa-ranno stati tristi, altri si saranno interro-gati sul significato del sepolcro vuoto, lamaggior parte di loro erano raccolti congli apostoli. Giovanni, riguardo tutta lasituazione, ci informa molto brevemen-te del fatto che i discepoli avessero pau-ra dei giudei, e che per questo si eranochiusi dentro e, più avanti, del fatto cheTommaso non si trovasse con loro. Come

accade spesso nel suo vangelo Giovannisottolinea le opposizioni, nella primaparte del brano odierno vediamo comegiochi sul contrasto tra la “timore dei giu-dei” e la “pace” che invece viene dal Ri-sorto: dove c’è pace non ci può essere ti-more. Quando la nostra fede vacilla, lanostra speranza si ingrigisce, è solo allo-ra che può farsi presente il timore, la pau-ra. Questo Gesù sa bene che il dolore, laprova, l’incertezza per il futuro, il non ca-pire cosa sta succedendo possono, tuttequante, essere causa di un affievolimen-to della fede e quindi aprire le porte al ti-more e alla paura. Allo stesso tempo Ge-sù sa che la prova che hanno affrontato idiscepoli era davvero molto grande, enon si può dire che la maggior parte di lo-ro l’avesse superata molto bene: Pietroaveva rinnegato il Signore e gran partedei discepoli erano fuggiti; Gesù questo losa bene e lo aveva anche preannunciatomentre saliva al monte degli ulivi: “Gesùdisse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati,poiché sta scritto: Percuoterò il pastore ele pecore saranno disperse»” (Mc 14,26).

Nonostante la prova non si possa consi-derare “superata”, Gesù non li condan-na, né Pietro né coloro che erano fuggiti,invece si fa presente, e lo fa andando aincontrarli non solo dove si trovano, maanche nello stato in cui sono: i discepolierano spaventati e lui dona loro la pace,loro erano chiusi in casa e Gesù li invia(“Come il Padre ha mandato me, anche iomando voi”).Otto giorni sembra che non sia cambia-to nulla, le porte sono sempre chiuse, Ge-sù offre ancora una volta il dono della pa-ce, ma stavolta, come sottolinea l’evan-gelista, “c’era con loro anche Tommaso”.Gesù va incontro a Tommaso nonostan-te la sua incredulità, così come viene in-contro ad ognuno di noi nonostante sia-mo ancora dei peccatori e probabilmen-te su questa terra continueremo a com-mettere dei peccati nonostante il nostroimpegno, Gesù accontenta Tommaso equesti, altra opposizione, passa dall’in-credulità precedente a una professione difede in Gesù che è probabilmente la piùbella di tutta la Bibbia: «Mio Signore e mio

Nel continuare il discorso sulle modalità della comunicazionedel messaggio cristiano secondo la Evangelii Gaudium, non sipuò trascurare di considerare l’importanza del linguaggio, inquanto strumento di trasmissione.Papa Francesco, infatti, afferma che “la Chiesa ha bisogno dicrescere nella sua interpretazione della Parola rivelata” (40), perpoterla comunicare autenticamente.“…gli enormi e rapidicambiamenti culturali richiedono che prestiamo attenzioneper cercare di esprimere la verità di sempre in un linguaggio checonsenta di riconoscere la sua permanente novità” (41).La questione del linguaggio, di fatto, fu introdotta già da Gio-vanni XXIII, nel Discorso di apertura del Concilio Ecumenico Va-ticano II, in cui stabilì la distinzione tra la “sostanza” e “la ma-niera di formulare la sua espressione”. Papa Francesco si pone in questo solco tracciato dal rinno-vamento conciliare e ancora una volta invita a prendere co-scienza di quanto sia importante e urgente, oggi, per la Chie-

sa inviata all’umanità, rivedere il suo linguaggio perché la ve-rità non venga oscurata da forme linguistiche inadeguate ai va-ri contesti storici e culturali. Sia i teologi, sia i catechisti, sia i presbiteri hanno il compito diaiutare a comprendere sempre meglio il Vangelo….riandandoal Vangelo e dunque, non legandosi a categorie linguistiche cheappartengono al passato o a categorie teologiche che anda-vano bene in altre epoche ma che risultano incomprensibili pergli uomini del nostro tempo.Gli stessi catechismi della Conferenza Episcopale Italiana,nella loro seconda edizione, sono stati arricchiti di brani inte-grali della Sacra Scrittura non solo per abituare i cristiani ad at-tingere direttamente alle fonti ma anche per illuminare il ric-chissimo patrimonio dottrinale che si è sviluppato nel corso deisecoli e trarne quelle utili indicazione per vivere la bellezza delVangelo. I nuovi catechismi non sono dei condensati della dottrina cri-

stiana ma sono pensati come “catechismi per la vita cristiana”,dunque, per vivere la vita buona del Vangelo. Le varie formulazioni dottrinali possono certamente essereutili per esprimere la sostanza, ma da sole non salvano! Van-no accompagnate da una traduzione e da riformulazioni attentealla persona che domanda ragione della fede che professa oalla quale intende aderire e ciò può avvenire solo se si eserci-ta la pazienza e la misericordia che sono le vie maestre dellanuova evangelizzazione, senza pretendere ogniqualvolta laperfezione di tutto. Papa Francesco, ammonisce, i Pastori, ed anche tutti coloroche accompagnano i loro fratelli nella fede, a non dimentica-re a tale proposito, la chiarezza dell’insegnamento raccolto nelCatechismo della Chiesa Cattolica, che con la sua istanza ve-ritativa e dichiarativa aiuta a saper discernere e a mantenere larotta dei cammini di crescita di ciascuno, nonostante le de-bolezze e i limiti contingenti. diMaria Grazia Pauil

portico della fede ANNUNCIARE CRISTO CON UN LINGUAGGIO PIENO DI GIOIA

DON ANDREA BUSIA Dio!». Tommaso riconosce a Gesù la si-gnoria sulla sua vita e soprattutto la suadivinità, siamo molto oltre i titoli che ve-nivano comunemente rivolti a Gesù daaltre persone lungo il vangelo: Signore,profeta, maestro, figlio di Davide, ecc.Ora dopo la risurrezione, paradossal-mente per bocca dell’apostolo meno pro-penso a credere, viene la più bella pro-fessione di fede.Gesù, quello che all’inizio della sua pre-dicazione diceva “Non sono i sani chehanno bisogno del medico, ma i malati;non sono venuto per chiamare i giusti,ma i peccatori” (Mc 2,17), non si fa pro-blemi di incontrarci dove ci troviamo enello stato in cui ci troviamo, anche sefosse di peccato o di una fede che ha dif-ficoltà a maturare, basta che gli lasciamolo spazio necessario perché possa in-contrarci e dialogare con noi. Sperandoche anche noi, quando ci presenteremoper le porte del paradiso valgano le paroleche Gesù ha rivolto a Tommaso: “beatiquelli che non hanno visto e hanno cre-duto”.

Page 9: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

ELLA FAMIGLIA DOMENICA 27 APRILE 2014 9

pprezzo il vostro impegnoin favore dei bambini: èuna espressione concreta

e attuale della predilezione che ilSignore Gesù ha per loro. A mepiace dire che in una società bencostituita, i privilegi devono esse-re solo per i bambini e per gli an-ziani. Perché il futuro di un popo-lo è in mano loro! I bambini, per-ché certamente avranno la forzadi portare avanti la storia, e gli an-ziani perché portano in sé la sag-gezza di un popolo e devono tra-smettere questa saggezza. Lei (il presidente della Bice n.d.r.)con delicatezza ha parlato delbuon trattamento. La ringrazioper questa espressione delicata.Ma mi sento chiamato a farmi ca-rico di tutto il male che alcuni sa-cerdoti – abbastanza, abbastan-za in numero, ma non in propor-zione alla totalità - a farmene ca-rico e a chiedere perdono per ildanno che hanno compiuto, pergli abusi sessuali sui bambini. LaChiesa è cosciente di questo dan-no. E’ un danno personale e mo-rale loro, ma di uomini di Chiesa.E noi non vogliamo compiere unpasso indietro in quello che si ri-ferisce al trattamento di questoproblema e alle sanzioni che de-vono essere comminate. Al con-trario, credo che dobbiamo esse-re molto forti. Con i bambini nonsi scherza!Ai nostri giorni, è importante por-tare avanti i progetti contro il la-voro-schiavo, contro il recluta-mento di bambini-soldato e ognitipo di violenza sui minori. In positivo, occorre ribadire il di-ritto dei bambini a crescere in unafamiglia, con un papà e una mam-ma capaci di creare un ambienteidoneo al suo sviluppo e alla suamaturazione affettiva. Conti-nuando a maturare nella relazio-ne, nel confronto con ciò che è lamascolinità e la femminilità di unpadre e di una madre, e così pre-parando la maturità affettiva.Ciò comporta al tempo stesso so-stenere il diritto dei genitori all’e-ducazione morale e religiosa dei

propri figli. E a questo propositovorrei manifestare il mio rifiutoper ogni tipo di sperimentazioneeducativa con i bambini. Con ibambini e i giovani non si puòsperimentare. Non sono cavie dalaboratorio! Gli orrori della mani-polazione educativa che abbia-mo vissuto nelle grandi dittaturegenocide del secolo XX non sonospariti; conservano la loro attua-lità sotto vesti diverse e proposteche, con pretesa di modernità,spingono i bambini e i giovani acamminare sulla strada dittato-riale del “pensiero unico”. Mi di-ceva, poco più di una settimanafa, un grande educatore: “A volte,non si sa se con questi progetti - ri-ferendosi a progetti concreti dieducazione - si mandi un bambi-no a scuola o in un campo di rie-ducazione”.Lavorare per i diritti umani pre-suppone di tenere sempre viva laformazione antropologica, essereben preparati sulla realtà dellapersona umana, e saper rispon-dere ai problemi e alle sfide postidalle culture contemporanee edalla mentalità diffusa attraversoi mass media. Ovviamente non sitratta di rifugiarci in ambienti pro-tetti nasconderci, che al giornod’oggi sono incapaci di dare vita,che sono legati a culture che giàsono passate… No, questo no,non va bene. Ma affrontare con ivalori positivi della persona uma-na le nuove sfide che ci pone lacultura nuova. Per voi, si tratta dioffrire ai vostri dirigenti e opera-tori una formazione permanen-te sull’antropologia del bambino,perché è lì che i diritti e i doverihanno il loro fondamento. Da es-sa dipende l’impostazione deiprogetti educativi, che ovviamen-te devono continuare a progredi-re, maturare e adeguarsi ai segnidei tempi, rispettando sempre l’i-dentità umana e la libertà di co-scienza.

Discorso alla delegazione dell’Ufficio Internazionale

Cattolico dell’Infanzia (BICE)Venerdì, 11 aprile 2014

Il diritto di avereun padre e una madre

Papa Francesco in difesa dei diritti dell’infanzia

RISC

RITT

URE

Il Vangelo di Giovanni narra che Gesù risorto apparve aidiscepoli, chiusi nel Cenacolo, la sera del "primo giornodopo il sabato" (Gv 20, 19), e che si mostrò ad essi nuo-vamente nello stesso luogo "otto giorni dopo" (Gv 20, 26).Fin dall'inizio, dunque, la comunità cristiana cominciò a vi-vere un ritmo settimanale, scandito dall'incontro con il Si-gnore risorto. È quanto sottolinea anche la Costituzionedel Concilio Vaticano II sulla liturgia, affermando: "Se-condo la tradizione apostolica, che trae origine dal gior-no stesso della Risurrezione di Cristo, la Chiesa celebrail mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chia-ma giustamente giorno del Signore o domenica" (Sacro-sanctum Concilium, 106). Ricorda ancora l'Evangelista che in entrambe le appari-zioni - il giorno della Risurrezione ed otto giorni dopo - ilSignore Gesù mostrò ai discepoli i segni della crocifis-sione, ben visibili e tangibili anche nel suo corpo glorioso

(cfr Gv 20, 20.27). Quelle sacre piaghe, nelle mani, nei pie-di e nel costato, sono sorgente inesauribile di fede, disperanza e d'amore a cui ognuno può attingere, special-mente le anime più assetate della divina misericordia. Inconsiderazione di ciò, il servo di Dio Giovanni Paolo II, va-lorizzando l'esperienza spirituale di un'umile Suora, San-ta Faustina Kowalska, ha voluto che la Domenica dopoPasqua fosse dedicata in modo speciale alla Divina Mi-sericordia; e la Provvidenza ha disposto che egli morisseproprio alla vigilia di questo giorno, nelle mani della Mi-sericordia divina. Il mistero dell'amore misericordioso diDio è stato al centro del pontificato di questo mio veneratoPredecessore. Ricordiamo, in particolare, l'Enciclica Di-ves in misericordia, del 1980, e la dedicazione del nuovoSantuario della Divina Misericordia a Cracovia, nel 2002.

Benedetto XVI - Regina Coeli 23 aprile 2006

LA DIVINA MISERICORDIA

A

Page 10: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DOMENICA 27 APRILE 2014IL PORTICO DEI LETTORI10

a storia è una delle più famosedella Bibbia, e il protagonista èstato centro di innumerevoli la-vori in ambito cinematografico,

pittorico e letterario. Stiamo parlando delfamoso Noè, o Noah per i cugini ameri-cani, nome che dà il titolo all’ultimo filmdi Darren Aronofsky (Il cigno nero, Re-quiem of a dream), atteso con un misto diansia e apprensione sia dai fan che dallacritica. La storia è quella della costruzio-ne della famosa arca: in accordo con laGenesi anche il film, dopo un breve inci-pit che parte dal peccato originale e arri-va al protagonista ricordando la guerraprimordiale e fratricida di Caino e Abele,ci mostra il patriarca durante le fasi di ri-velazione del disegno divino, costruzionedell’arca, salvezza dal diluvio e ripopola-mento della terra attraverso i figli. Sulla carta il film era tanto facile nella sto-ria (lo spunto è infatti ampiamente co-nosciuto) quanto complicato nell’adat-tamento, dato che si proponeva di ren-dere in modo nuovo un racconto che sitramanda da migliaia di anni. Invece checoncentrarsi sul secondo aspetto però, ilregista sembra aver voluto mettere ma-no alla sceneggiatura in modo quasi in-vasivo, lasciando da parte un adattamen-to spesso fortemente drammatico e qua-si allucinogeno, che solitamente sono isuoi punti forti: e così ci si ritrova a guar-dare una storia di certo diversa da quellaconosciuta, ma forse troppo per esserealmeno riconoscibile (parecchie vicendee qualche personaggio infatti non fanno

La storia di Noè

riferimento a nessuna fonte scritta). La resa visiva è da blockbuster, e l’impo-nenza delle scene diluviane salva in parte ibuchi restanti: la seconda parte del film si-curamente meglio dellaprima, complice ancheuna drammaticità cre-scente e un lato inedito diNoè più vicino al delirioprofetico che alle SacreScritture: egli crede infat-ti che Dio non voglia ripo-polare la Terra, (poiché laragazza che vive con loro,innamorata del figlio Sam,è sterile) ma lasci lui e lafamiglia come ultimi te-stimoni dell’annienta-mento totale del genereumano. Poca attenzione alla voca-zione e ai dubbi che ne conseguono quin-di, e molto più occhio per gli eventi di gran-dezza ‘biblica’. Dio interviene due volte perindicare a Noah la strada da compiere at-traverso luci e sogni, ma l’attenzione sem-bra più rivolta alle guerre tra uomini che a

quella interna e personale di un uomo in-vestito di un compito fondamentale pertutta l’umanità. Il cast è stellare, con Russel Crowe nei

panni del patriarca (a li-velli sicuramente infe-riori rispetto ai suoi stan-dard), Jennifer Connelyin quelli della moglieEmzara, AnthonyHopkins che diventa ilmulticentenario Matu-salemme, e perfino Em-ma Watson (forse la mi-gliore fra tutti) che inter-preta Ila, adottata sin dabambina da Noah e fa-miglia, e madre dei futu-ri abitanti del mondo po-st-diluviano. Anche tuttiquesti nomi non sono

sufficienti ad entrare davvero nella sto-ria e tirarne fuori qualcosa di forte e inci-sivo, o forse è l’occhio dello spettatoreesigente che non si accontenta. Alcune idee del film sono però da tenerein conto: prima tra tutte la scelta di gira-

re gran parte della storia in Islanda, terraben lontana dall’ Oriente originale ma vi-sivamente di grande impatto e alternati-va intelligente per mostrare un lato del‘primitivo’ e ‘desolato’ che non riman-dasse al deserto. Altra scelta di grande re-sa è la parentesi della Genesi del mondo,e i famosi sette giorni in cui Dio creò ognirealtà conosciuta, che il regista rende at-traverso immagini digitali in successio-ne che riescono a dare molto bene il sen-so di prodigio e potenza divina. Discutibile invece la volontà di dare vita adei personaggi chiamati i Vigilanti, cu-stodi dell’arca e aiutanti di Noah fino al-l’arrivo del diluvio, chiaro ed evidente ele-mento fantasy del film (genere che affa-scina molto il regista) ma probabilmenteun po’ fuori tono vista la portata della sto-ria. Il risultato è sempre incerto dunque: nonbastano i grandi nomi, non bastano legrandi storie, e alcune volte forse non sal-vano nemmeno le grandi idee. In questocaso la storia dell’uomo più importantetra Adamo e Abramo,riconosciuto dalletre grandi relgioni monoteiste, forse hagiocato a svantaggio di un film che perpaura di timore reverenziale ha cercatouna via alternativa per raccontarsi, non ri-sultando però né rivoluzionario né tan-tomeno indimenticabile. Forse la verità vera è che, quando si parladi religione e Bibbia, non c’è bisogno dipensare in grande perchè le grandi storiee i grandi personaggi sono già lì, a porta-ta di mano.

È uscito nelle sale l’ultimo film di Darren AronofskyLVALERIA USALA

Oggi parliamo di… arte e fedeLa parrocchia di Ortacesus(Terenzio Puddu)Domenica 27 aprile ore 18.10Lunedì 28 aprile ore 8.30

Cantantibus organisAscolto guidato alle interpreta-zioni organistiche bachiane di Marie-Claire Alain(a cura di Andrea Sarigu)Domenica 27 aprile ore 21.30

Oggi parliamo di… comunica-zioneLa comunicazione a pagamentoMartedì 29 aprile ore 19.10Mercoledì 30 aprile ore 8.30

L’ora di NicodemoEvangelii GaudiumLettura dell’Esortazione (nn.176-216) di Papa Francesco Mercoledì 30 aprile 21.30

Oggi parliamo con… Paolo PomataIl Mistero della SindoneSabato 26 aprile 19.10Domenica 27 aprile ore 10.30

L’udienzaLa catechesi di Papa FrancescoIl giovedì ore 21.10 circa

Kalaritana ecclesiaInformazione ecclesiale dioce-sanaDal lunedì al sabato 9.30 e16.30

Radiogiornale regionaleDal lunedì al venerdì 10.30 /12.15

Lampada ai miei passi (28 aprile - 4 maggio)Commento al Vangelo quotidiano a cura di don Giuseppe TiloccaDal lunedì al venerdì 5.00 / 6.48/ 21.00Sabato 5.00 / 6.48 / (21.00 van-gelo domenicale)Domenica 5.00 / 7.30 / 21.00

Oggi è già domaniNel cuore della notte con losguardo verso il nuovo giorno(A cura di don Giulio Madeddu)Ogni giorno alle 00.01 circa

Frequenze in FM: 95,000 - 97,500 - 99,900 - 102,200 - 104,000

In onda su Radio Kalaritana

TESTIMONIANZELo scorso mercoledì 16, nell’am-bito del programma di evange-lizzazione e promozione dellapersona umana che il nostroGruppo Volontariato Vincenzia-no di S. Avendrace ha avviato datempo e che è al centro della suaattività all’interno della Parroc-chia e del quartiere omonimo, siè tenuta la Via Crucis dedicataesclusivamente ai nostri “assisti-ti” presieduta dal Parroco Mons.Ottavio Utzeri. Le stazioni sonostate commentate da loro.I protagonisti, sono stati loro. Non poteva essere altrimenti: laCroce è anche “riscatto” dalla po-vertà materiale ma soprattuttodalla povertà Spirituale. Èquestoil concetto principe che cerchia-mo di inculcare. Come diceva S. Vincenzo, “nonelemosine ma promozione”.Solo attraverso un’educazione alriscatto umano passa l’affranca-mento dalla povertà materialeche pure, nel frattempo, deve es-sere affrontata, lenita e, possibil-mente, sconfitta. E noi del GVVnon ci tiriamo certo indietro.L’educazione al riscatto passa,anch’essa inevitabilmente, attra-verso una evangelizzazione ca-pillare ed una costante “spiega-

zione” di come Cristo ama i po-veri in modo particolarissimo eche sulla Croce è salito anche perloro. Ed è, quindi, per non vanifi-care questo sacrificio che tutti,così anche il “povero”, dobbiamorimboccarci le maniche per “lot-tare” contro tutto e contro tuttiquelli che vorrebbe che rimanes-simo “poveri” nelle cose e nelloSpirito. Questa è la sintesi della nostraazione di GVV che abbiamo “en-fatizzato” nella celebrazione del-la passione di Cristo quel merco-ledì. Alimentare quotidianamente laFede in Cristo attraverso la pre-

ghiera convincendoci, finalmen-te, che da soli non si esce né dal-la povertà materiale ne, tanto-meno da quella Spirituale, poi ar-riva comunque il “pacco dono”che noi del GVV non facciamomai mancare e che anche oggi,dopo il rito della Via Crucis, ha al-lietato i nostri amici, i loro bam-bini e soprattutto i nostri cuorinel vedere nei loro volti una “feli-cità” forse diversa da quella soli-ta che si vede ogni volta che rice-vono da noi l’atteso aiuto, ci pia-ce credere, ma è certamente così,un “felicità” Pasquale che ha ca-pito e che dice nei loro cuori: Cristo risorge anche per noi

Inviate le vostre lettere a Il Portico, via mons. Cogoni 9, 09121 Cagliari o utilizzare l’indirizzo [email protected], specificando nome e cognome, ed una modalità per rintracciarvi. La pubblicazione èa giudizio del direttore, ma una maggiore brevità facilita il compito. Grazie.

Page 11: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

La prima chiamata infatti, è la vo-cazione all’amicizia con Gesù,perché solo Lui è capace di co-municarci quei valori fonda-mentali che ci condurranno adesseri donne e uomini veri: ca-paci di amare, perdonare, farsiattenti agli ultimi, rispettare ilprossimo, difendere i più deboli… La chiamata all’amicizia conGesù corrisponde alla chiamataalla vita: si una Vita con la “v”maiuscola, orientata al bene dicolui che incontro, nella consa-pevolezza che ci è stato dato undono meraviglioso da non spre-care nemmeno per un istante.Le giornate saranno scandite damomenti di catechesi comuni-tarie e di attività ludiche suddivi-si per squadre sotto la guida deglianimatori. A conclusione dellamattinata la celebrazione del-l’eucarestia sarà presieduta dal-

l’arcivescovo Arrigo Mi-glio (il 25 aprile). Dopo il pranzo al saccoi bambini saranno coin-volti alla partecipazio-ne delle Miniolimpiadi,nel corso delle quali siconfronteranno in di-verse discipline sporti-ve (Calcio, Basket, Pal-

lavolo, Pingpong, Biliardino). Legiornate si concluderanno con laconsegna di un ricordo dell’e-vento.

IL PORTICO DELLA DIOCESI 11DOMENICA 27 APRILE 2014 IL PORTICO

Quest’anno sono duegli appuntamentidiocesani rivolti ai ministranti:il 25 aprile a Cagliarie il 27 a Senorbì

Ministranti. Le parrocchie sono invitate agli incontri preparati per i ragazzi.

A PRIMA NOVITÀ è che lagiornata diocesana mini-stranti verrà divisa in duegiornate: Il 25 aprile a Ca-

gliari e il 27 aprile a Senorbì. Perandare incontro alle parrocchiedell’hinterland diocesano abbia-mo optato per la replica dell’e-vento in una zona territoriale chepotesse favorire la partecipazio-ne di tutte le parrocchie della dio-cesi. La seconda no-vità riguarda ilfatto che a partireda quest’annol’organizzazionedell’evento verràcurato dall’equi-pe di Pastorale Vocazionale com-posta da diversi giovani delladiocesi di Cagliari. Nel corso deimesi passati si sono incontratiper mettere a punto le fasi orga-

LDON DAVIDE CURRELI

nizzative, animati dal desideriodi mettersi in gioco per offrire illoro servizio con freschezza edentusiasmo. Inoltre, per le duegiornate saranno coinvolti circatrenta animatori degli oratori di

diverse parroc-chie con un co-spicuo numero diseminaristi dellanostra diocesi.Apriti alla veritàporterai la vita!Don Paolo Sanna,

rettore del seminario, insieme ame, incaricato diocesano per lapastorale vocazionale, ha sceltodi porre al centro delle due gior-nate il tema annuale proposto

dal Centro Nazionale Vocazioni. Aprirsi alla verità significata in-traprendere un cammino di sco-perta della figura di Gesù: Lui in-fatti è la Verità che comprendetutte le piccole veritàche compongonol’uomo nella sua piùalta dignità. I giovaniministranti rappre-sentano tutti i bambi-ni della nostra diocesi,ai quali si desidera of-frire una riflessione sucome Gesù è venuto arivelarci prima di tutto l’uomo,ciò che dovremo assumere peressere veramente felici, per aprir-ci alla vita!

“Apriti alla verità, porterai la vita”i ministranti in ascolto del Signore

L PRIMO ANNIVERSARIO dell’ele-zione di Papa Francesco èstato ricordato in modo ve-

ramente globale a tutti i livelli.Per noi è stata l’occasione per ri-vivere la splendida giornata chelui ha voluto regalarci, portan-doci con sé ai piedi diN.S. di Bonaria. Come Chiese dellaSardegna andremo adirgli il nostro grazieil prossimo 14 maggio,mercoledì, parteci-pando all’udienza ge-nerale e celebrando laS. Messa sulla tombadell’Apostolo Pietro. Andremoanche per dirgli il nostro impe-gno a tradurre in pratica le paro-le accorate che ci ha detto il 22settembre scorso, ma certamen-te sarà lui per primo a chiedercicosa abbiamo saputo fare. Nonpossiamo quindi andare a manivuote. Non parlo tanto dei donitradizionali di cui la Sardegna è

sempre molto generosa; parlo diiniziative, esperienze, gesti con-creti di buona volontà che il Papasi attende di conoscere, non tan-to per curiosità sua ma per l’a-more che sente per noi.Invito fin da ora tutte le comu-nità parrocchiali, i gruppi e spe-cialmente le confraternite a fare

il possibile per esserepresenti. L’ufficio dio-cesano pellegrinaggioffre una proposta ditre giorni, ma ovvia-mente ogni gruppopuò scegliere di orga-nizzarsi come meglioriesce, sapendo che idue appuntamenti co-

muni per tutti sono l’udienza delmercoledì mattina e la S. Messa alpomeriggio. In ogni caso è ne-cessario comunicare per tempola propria partecipazione o al-l’ufficio pellegrinaggi o alla se-greteria arcivescovile, al fine diavere i biglietti sufficienti per iposti a sedere in Piazza San Pie-tro.

Andare a Roma perringraziare Francesco

+ ARRIGO MIGLIO

I

Il 14 maggio l’Udienza Generale in Piazza S. Pietro

brevi

Percorso catechisticoper adulti

INIZIATIVE

L’Ufficio Catechistico diocesano,in collaborazione con la ChiesaCattedrale, organizza un percor-so catechetico, in supporto alleparrocchie diocesane, per pre-parare i giovani e gli adulti che in-tendono completare l’IniziazioneCristiana e celebrare, in modoparticolare, il Sacramento dellaCresima. Gli incontri si svolgononella Parrocchia Madonna dellaStrada (Mulinu Becciu) a Caglia-ri, il giovedì alle 20.30, a partiredall’8 maggio 2014.

L’accoglienza dei bimbi bosniaci

SOLIDARIETÀ

Martedì 29 aprile alle 17.30, pres-so la Sala Conferenze del Distret-to Socio-Sanitario della Cittadelladella Salute, Pad. F, ex Villa Clara,via Romagna n. 16 in Cagliari èprevisto un incontro su “Bambinie solidarietà, l’estate sarda dei pic-coli bosniaci”. Durante l’incontro ilDott. Giuseppe Castellano, pre-sidente della ONG “Luciano La-ma” incontrerà le famiglie che han-no aderito alla 43ˆ accoglienza deibimbi bosniaci per l’estate 2014.L’iniziativa ha lo scopo di aiutare ibambini dai 6 ai 12 anni a supera-re i traumi e gli effetti dolorosi,spesso profondi, causati dallaguerra non dimenticando chemolti di essi provengono sia daorfanotrofi che da famiglie disa-giate. Per informazioni: referenteregionale dott. Maurizio Corda 3404725309 o 3406575488 email [email protected] .

Assemblea elettoraledel Meic

MARTEDÌ 29 APRILE

È prevista per martedì 29 alle 18nella sala delle Pie Discepole invia Einaudi, 5, a Cagliari, l’As-semblea elettorale del Movi-mento Ecclesiale di ImpegnoCulturale (Meic), invista della XIIAssemblea nazionale. Dovrannoessere eletti il Presidente e i con-siglieri del Gruppo e dei delega-ti all’Assise nazionale.

Incontro di preghieraal Seminario

MERCOLEDÌ 30

«Dove non c’è lavoro, manca la di-gnità!» è il temadell’Incontro dipreghiera per il la-voro in program-ma Mercoledì 30aprile vigilia dellamemoria liturgicadi San Giuseppelavoratore. Alle20.30 nella cap-pella del Seminario Arcivescoviledi Cagliari. L’appuntamento è a cu-ra dell'Ufficio diocesano per la pa-storale sociale e del lavoro e delCentro studi sociali Paolo VI

Page 12: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DELLA DIOCESIIL PORTICO DOMENICA 27 APRILE 201412

ELL’OMELIA DELLA MessaCrismale, celebrata lamattina del GiovedìSanto, alla presenza di

tutto il clero della diocesi e di tan-ti gruppi di cresimandi provenien-ti da diverse parrocchie, Mons. Mi-glio ha ripreso in primo luogo l’af-fermazione di Gesù nella sinagogadi Nazaret: «Oggi si è compiutaquesta Scrittura che voi aveteascoltato» (Lc 4,21).«L’oggi di cui parla Gesù – ha mo-strato l’Arcivescovo - è il temponuovo da Lui inaugurato, un oggidi cui tutti siamo partecipi. Si com-pie la Scrittura che Gesù ha pro-clamato, nella presenza di Gesù inmezzo a noi, Lui, Alfa e Omega,principio e fine di tutto, Colui cheè che era e che viene. Si compie laScrittura in noi il suo corpo, resi li-beri dal suo sangue, cioè da suoamore, e divenuti un regno di sa-cerdoti, tutti noi battezzati, perchépossiamo offrire a Dio ciò che alui piace, l’offerta a lui gradita, ilsuo amore».Mons. Miglio ha poi posto in rela-

I. P.

“Il Sacramento dell’Ordine, un donoricevuto da Dio per il servizio al popolo” Mons. Miglio ai sacerdoti:“L’unica preoccupazioneche ci deve caratterizzare è quella della fedeltàal ministero che abbiamoricevuto dagli Apostoli”

zione il sacerdozio ordinato conquello battesimale, facendo emer-gere come il primo debba consi-derarsi sempre al servizio del se-condo, cioè dell’intero popolo diDio: «Per questo regno di sacerdo-ti esistiamo. Quanti di noi abbia-mo ricevuto il sacramento dell’or-dine, nei suoi tre gradi, per essere aservizio e per far crescere questoregno di sacerdoti, siamo posti aservizio del perché questo popolocresca nella carità e resti fedele al-la parola di Gesù e al suo sacrifi-cio, perché tutti i battezzati diven-tino sempre più sacerdoti, re e pro-feti. L’unica nostra preoccupazioneè quella della fedeltà al ministeroche abbiamo ricevuto dagli Apo-stoli».La Scrittura, ha proseguito l’Arci-vescovo, si compie in modo parti-colare nel dono dello Spirito Santoche raggiunge il cristiano nella

realtà dei Sacramenti: «Lo spiritodel Signore è su di noi, ciò avvienein particolare nel Battesimo e nel-la Cresima. Nella celebrazione deiSacramenti si compie la scrittura, sirealizza la parola di Gesù, senzaquesta parola l’acqua, il pane, il vi-no, l’olio, l’imposizione delle mani,tutto rimarrebbe un segno mutoche si ferma nella nostra pelle, sen-za entrare nella nostra vita. Nei Sa-cramenti viviamo il compimentodelle Scritture e siamo chiamati avederlo e a contemplarlo».Mons. Miglio ha poi richiamato ilpasso della Evangelii gaudium diPapa Francesco dove si afferma che«la Parola di Dio ascoltata e cele-brata, soprattutto nell’Eucaristia,alimenta e rafforza interiormente icristiani e li rende capaci di un’au-tentica testimonianza evangelicanella vita quotidiana. Abbiamo or-mai superato quella vecchia con-

Ntrapposizione tra Parola e Sacra-mento. La Parola proclamata, vivaed efficace, prepara la recezionedel Sacramento, e nel Sacramentotale Parola raggiunge la sua massi-ma efficacia» (n. 174).Per entrare dentro il messaggio del-la Parola di Dio gli occhi di tutti icredenti devono rimanere fissi sulSignore Gesù, ha ricordato l’Arci-

vescovo: «nell’episodio evangeli-co vediamo che apre il libro, lo pro-clama, lo spiega, così come faràcon i discepoli di Emmaus, e poinel cenacolo aprirà la mente deiDodici perché abbiano la com-prensione della Scrittura attraver-so di lui che è la vera chiave di let-tura con la sua persona e la sua vi-ta».Il libro delle Scritture «è nelle no-stre mani perché ogni giorno pos-siamo gioire e lodare il Signore, ve-dendo e constatando il compi-mento delle Scritture, che conti-nua in crescendo, e che manifestala ricchezza di ogni parola scrittadallo Spirito Santo che illuminaogni situazione umana»Ogni cristiano, sia esso sacerdote olaico, deve interrogarsi sul ruoloche la Scrittura occupa nella suaesistenza: «Occorre chiedersi cheposto occupa la Scrittura nella no-stra vita di ogni giorno, nelle no-stre attività pastorali, nelle nostreprogrammazioni. Essa deve di-ventare alimento per la preghiera,il discernimento, l’annuncio e lacatechesi».

La Messa del Crisma. In Cattedrale come ogni anno si è rinnovato l’appuntamento per tutto il clero della Diocesi.

La benedizione degli olii; sotto i presbiteri concelebranti.

Page 13: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DELLA DIOCESIDOMENICA 27 APRILE 2014 IL PORTICO 13

Mons. Miglio:“Incontriamo ogni giorno delle personecapaci di rendere grazieper il dono della fede,per aver incontrato Gesùnella propria strada”

La Veglia Pasquale. Nel corso della celebrazione tre catecumeni hanno ricevuto i Sacramenti dell’iniziazione.

URANTE LA VEGLIA Pa-squale, celebrata inCattedrale, Mons. Mi-glio ha amministrato i

Sacramenti dell’iniziazione cri-stiana a tre catecumeni e si è te-nuto il rinnovo delle promessebattesimali di un gruppo di per-sone del Cammino Neocatecu-

DI.P.

FABIO FIGUS

menale.Nella sua omelia l’Arcivescovo hainsistito in modo particolare sultema della gioia: «Oggi ricevia-mo un messaggio di gioia, per-ché Gesù è risorto. Dove Gesù èrisorto? Dobbiamo andare in Ga-lilea per vederlo. Dobbiamo met-terci in strada per vedere il Risor-to. Abbiamo alcuni segni parti-colari Gesù risorto lo vediamonella gioia che traspare dagli oc-chi di coloro che sono contentidi essere cristiani».

Pasqua, ogni cristiano deve testimoniarela gioia del Risorto nella vita quotidiana

Mons. Miglio ha poi proseguitoindicando degli esempi dove èpossibile vedere questa gioia. In primo luogo la comunità or-todossa che celebra la Pasqua, af-fermando così la fede in Gesù Ri-sorto, che unisce i cristiani no-nostante le divisioni esistenti.Tutti infatti fanno riferimento alRisorto che «è pienamente vivo, èil nostro Pastore, e ci accompa-gna».La gioia è poi presente nei cate-cumeni che diventeranno cri-stiani per il «la loro scoperta delSignore, della vita nuova che il Si-gnore gli offre».La felicità della Pasqua si può ve-dere anche nei fratelli del Cam-mino Neocatecumenale, «chehanno fatto un lungo camminoper riscoprire la ricchezza delBattesimo, in particolare della fe-

de nel Cristo Risorto che vieneincontro a noi».Tutti i credenti, ha mostrato infi-ne l’Arcivescovo, sono chiamatisempre ad esaminarsi di frontealla realtà della Risurrezione, perverificare come questo avveni-mento venga accolto dentro lapropria vita: «Quando per deibattezzati l’essere cristiani èqualcosa di scontato, che gli èpiovuto addosso, che si trascinadietro, si sopporta di vivere nellaChiesa, lì è difficile riconoscereil Risorto. Incontriamo però ognigiorno persone che sanno diregrazie per la fede che hanno ri-cevuto, per aver incontrato il Si-gnore, per la sua Parola, per lascoperta che facciamo quotidia-namente della sua presenza, delsuo essere ogni giorno il Viven-te».

La Settimana Santa dell’Arcivescovo

Page 14: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

14 IL PORTICO DEI PAESI TUOIIL PORTICO DOMENICA 27 APRILE 2014

AMISSIONE, PENSATAe idea-ta, più di un anno fa, sol-tanto per i giovani, da ce-lebrare nell’Anno della

Fede indetto dal Papa emerito Be-nedetto XVI, è stata invece realiz-zata nella settimana dal 6 al 12aprile ed ha finito per interessaretutte le famiglie e le coppie nelleloro diverse realtà.È stata preparata con la preghieraper invocare l’azione dello Spiritoche doveva essere il principale ar-tefice e conduttore della Missio-ne che veniva affidata nella realiz-zazione pratica ad alcuni giovaniFrati cappuccini sotto la guida diFra Cristiano Raspino, responsa-bile del Santuario dedicato al Ser-vo di Dio Fra Nazzareno a Pula. Con Fra Cristiano, il parroco, i ca-techisti e i collaboratori si tennerogli incontri di preparazione e dimessa a punto del programma cheveniva definito, stampato in cin-quemila copie e distribuito ovun-que: nei negozi, nei bar, nel Co-mune e nelle case.A Fra Cristiano, Fra Alberto, FraLuca, Fra Ugo, Fra Pierluigi, FraGiorgio, Fra Donatello, Fra Stefanoe Fra Riccardo, va il doveroso rin-graziamento di tutta la comunitàserrentese per il lavoro prezioso dianimazione svolto nella settimanavisitando le famiglie, gli ammala-ti, incontrando le persone nei Cen-

DON ANTONIO PILLONI*

Serrenti, una comunità parrocchialeimpegnata nell’annuncio di CristoL’auspicio, una volta terminata l’attivitàdei missionari, è che l’impegno di annuncioe di testimonianza possacoinvolgere sempre nuove persone

tri di Ascolto, momenti importan-ti di confronto e di evangelizza-zione. Molti giovani e adulti hannopartecipato a questi Centri diascolto mostrando serio interessee desiderosi di incontrare il Dio ve-ro, rivelato da Gesù Cristo, maesprimendo anche le tante remo-re dovute spesso ai condiziona-menti e ostacoli posti dalle stessepersone che ruotano attorno allaparrocchia. Il clima di “perfetta letizia” fran-cescana, l’amicizia e l’accoglien-za di tutti sono state la molla cheha fatto scattare l’entusiasmo neipiccoli e l’interesse e la voglia dilasciarsi coinvolgere da giovani eadulti.Una imponente “Fiaccolata dellaSperanza” fu il segno tangibile del-la luce che doveva pervadere la vi-ta nuova.Una solenne concelebrazione conla partecipazione anche di P. Gio-

vanni Atzori, Superiore Provincia-le della Sardegna e della Corsica eun ricchissimo buffet nel piazzaledi chiesa conclusero sabato 12 lasettimana speciale, intensa egioiosa, di vita parrocchiale. Ora,la speranza è che si possano, neltempo, vederne dei frutti. “Beataquella parrocchia dove non pochi

L

fanno tutto, ma tutti fanno qual-cosa per il bene della comunità”.Questo è il nostro motto che deveaccompagnare il lavoro e l’impe-gno di tutti per creare comunitàfraterna che sa accogliere. La Missione non è finita; comin-cia ora!

*Parroco di Serrenti

Parrocchia B.V. Immacolata. La missione guidata dai Frati ha coinvolto l’intero paese.

Due momenti della missione a Serrenti

brevi

Ricordati di rinnovare il tuo abbonamento a

48 numeri a soli 30 euro

Abbonamento 48 “Il Portico” + 12 Avvenire con Cagliari a 36 euro

Percorsi di formazionepre-matrimoniali

VERGINE DELLA SALUTE

Non è bene che l'uomo sia solo(Gen. 2,18). Questa affermazionebiblica, è completata dal versetto19 che prosegue; "Gli voglio fareun aiuto che gli sia simile."È in questa similitudine che pos-siamo trovare la perfezione dell'u-nione dell'uomo e della donna.Perché sono l'uno il completa-mento dell'altro. Su questo fon-damentale principio si sostiene labellezza, la concretezza e la soli-dità del Sacramento del matrimo-nio. Un sacramento che Dio ha af-fidato alla chiesa perché in esso sipotesse dare origini ai fondamen-tali della società, della solidarietà,del reciproco soccorso ma so-prattutto dell'amore nella dimen-sionedella donazione dell'uno ver-so l'altra, e dell'apertura alla vita. Tutti questi va-lori che la so-cietà modernaoggi sta per-dendo, sono ilfondamento diun matrimonioristiano, matri-monio voluto ecelebrato per durare una vita, perdare origine ad altre vite e portareal mondo un messaggio di amorevero, di un amore fondato sul do-narsi, sul non pretendereper se, sulla accoglienza dei figliche il Signore vuole donare, sulperdono reciproco. La parrocchiaVergine della Salute al Poetto, al-le 20:30 con cadenza lunedì/ve-nerdì, tiene un ciclo di catechesisul matrimonio Cristiano, al qualesono invitati quanti si apprestanoa celebrare il matrimonio, ma èanche aperto a tutti coloro che giàsposati, stiano vivendo momentidi silenzi, di conflitto, di incom-prensioni, di separazione. Questecatechesi saranno tenute da cop-pie di sposi che la Chiesa ha chia-mato a testimoniare con le loroesperienze la fedeltà di Dio nel sa-cramento del matrimonio.

(R. Tosadori)

Page 15: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DELL’ANIMADOMENICA 27 APRILE 2014 IL PORTICO 15

Venerdì Santo. Alcuni passaggi dell’omelia di Padre Raniero Cantalamessa a San Pietro.

ENTRO LA STORIA divino-umana della passione diGesù ci sono tante pic-cole storie di uomini e didonne entrati nel raggio

della sua luce o della sua ombra.La più tragica di esse è quella diGiuda Iscariota. È uno dei pochifatti attestati, con uguale rilievo, datutti e quattro i vangeli e dal restodel Nuovo Testamento. La primiti-va comunità cristiana ha molto ri-flettuto sulla vicenda e noi farem-mo male a non fare altrettanto. Es-sa ha tanto da dirci […]A Giuda era stata affidata la borsacomune del gruppo; in occasionedell’unzione di Betania aveva pro-testato contro lo spreco del profu-mo prezioso versato da Maria suipiedi di Gesù, non perché gli im-portasse dei poveri, fa notare Gio-vanni, ma perché «era un ladro e,siccome teneva la cassa, prendevaquello che vi mettevano dentro»(12, 6). La sua proposta ai capi deisacerdoti è esplicita: «Quanto sietedisposti a darmi, se io ve lo conse-gno? Ed essi gli fissarono trenta siclid’argento» (Matteo,26, 15). Ma perché meravigliarsi di questaspiegazione e trovarla troppo ba-nale? Non è stato forse quasi sem-pre così nella storia e non è ancoraoggi così? Mammona, il denaro,non è uno dei tanti idoli; è l’idoloper antonomasia; letteralmente,«l’idolo di metallo fuso» (cfr. Esodo,34, 17). E si capisce il perché. Chi è,oggettivamente, se non soggetti-vamente (cioè nei fatti, non nelleintenzioni), il vero nemico, il con-

D

corrente di Dio, in questo mondo?Satana? Ma nessun uomo decidedi servire, senza motivo, Satana.Se lo fa, è perché crede di ottenereda lui qualche potere o qualchebeneficio temporale. Chi è, nei fat-ti, l’altro padrone, l’anti-Dio, ce lodice chiaramente Gesù: «Nessunopuò servire a due padroni: non po-tete servire a Dio e a Mammona»(Matteo,6, 24). Il denaro è il «dio vi-sibile» (W. Shakespeare, Timoned’Atene, atto iv, sc. 3.), a differenzadel Dio vero che è invisibile. Mammona è l’anti-dio perché creaun universo spirituale alternativo,cambia oggetto alle virtù teologa-li. Fede, speranza e carità non ven-gono più riposte in Dio, ma nel de-naro. Si attua una sinistra inver-sione di tutti i valori. «Tutto è pos-sibile a chi crede», dice la Scrittura(Marco, 9, 23); ma il mondo dice:«Tutto è possibile a chi ha il dena-ro». E, a un certo livello, tutti i fattisembrano dargli ragione. […]

Cosa c’è dietro il commercio delladroga che distrugge tante viteumane, lo sfruttamento della pro-stituzione, il fenomeno delle variemafie, la corruzione politica, la fab-bricazione e il commercio delle ar-mi, e perfino — cosa orribile a dir-si — alla vendita di organi umanitolti a dei bambini? E la crisi finan-ziaria che il mondo ha attraversa-to e che questo Paese sta ancoraattraversando, non è dovuta inbuona parte all’«esecranda bra-mosia di denaro», l’auri sacra fa-mes, (Virgilio, Eneide, 3. 56-57) daparte di pochi? Giuda cominciòcon sottrarre qualche denaro dal-la cassa comune. Dice niente que-sto a certi amministratori del de-naro pubblico? Ma senza pensare a questi modicriminali di accumulare denaro,non è già scandaloso che alcunipercepiscano stipendi e pensionicento volte superiori a quelli di chilavora alle loro dipendenze e che

Il cattivo uso del denaro allontanadall’attenzione verso Dio e i fratelli

alzino la voce appena si profila l’e-ventualità di dover rinunciare aqualcosa, in vista di una maggioregiustizia sociale? […]Si può tradire Gesù anche per altrigeneri di ricompensa che non sia-no i trenta denari. Tradisce Cristochi tradisce la propria moglie o ilproprio marito. Tradisce Gesù ilministro di Dio infedele al suo sta-to, o che invece di pascere il greggepasce se stesso. Tradisce Gesùchiunque tradisce la propria co-scienza. […]Pietro ebbe rimorso di quello cheaveva fatto, ma anche Giuda ebberimorso, tanto che gridò: «Ho tra-dito sangue innocente!» e restituì itrenta denari. Dov’è allora la dif-ferenza? In una cosa sola: Pietroebbe fiducia nella misericordia diCristo, Giuda no! Il più grande pec-cato di Giuda non fu aver traditoGesú, ma aver dubitato della suamisericordia. Se lo abbiamo imitato, chi più chimeno, nel tradimento, non lo imi-tiamo in questa sua mancanza difiducia nel perdono. Esiste un sa-cramento nel quale è possibile fa-re una esperienza sicura della mi-sericordia di Cristo: il sacramentodella riconciliazione. Quanto è bel-lo questo sacramento! È dolce spe-rimentare Gesù come maestro, co-me Signore, ma ancora più dolcesperimentarlo come Redentore:come colui che ti tira fuori dal ba-ratro, come Pietro dal mare, che titocca, come fece con il lebbroso, eti dice: «Lo voglio, sii guarito!»(Matteo,8, 3).

In Italia è consuetudine per ogniproblema che un cittadino deveaffrontare, essere rimandati da unufficio all’altro. E poco male se ci silimitasse a questo. L’aspetto piùtragico, incomprensibile e ingiusti-ficabile è che i vari impiegati di tur-no, molto spesso, sono incapaci dirisolvere i problemi o perché non livogliono risolvere oppure perché intutt’altre faccende affaccendati. Ilrisultato è che molte opere riman-gono incompiute per molti anni (oper sempre), proprio a causa diquesta burocrazia asfissiante. Leconseguenze sono che magariun’opera finanziata in un certo pe-riodo, sr a motivo della lentezzaburocratica viene avviata diversianni dopo, i soldi non siano piùsufficienti per portare a compi-mento il progetto che, nel frattem-po, è stato magari anche superatodalle nuove tecnologie o altro. Per-tanto non ci sorprendiamo di car-telli che indicano lavori in corso,progetti che indicano una data di fi-ne lavori già abbondantemente su-perata, deviazioni stradali definiti-vamente provvisorie e tanto altroche, purtroppo, tutti vediamo e co-nosciamo. Spesso mi domando: come mai,per esempio, in Trentino Alto Adigeda un anno all’altro, nello stessopercorso si trovino in più una nuo-va galleria e una circonvallazione.Oppure, a Pozza di Fassa, tantoper essere precisi, in un giorno, di-co in un giorno, hanno rifatto tuttala segnaletica interna, iniziandoprestissimo e terminando solo adopera perfettamente conclusa(mezzanotte). Proviamo in altre zo-ne d’Italia a proporre di fare un la-voro del genere con tempi di rea-lizzazione uguali… Qui la burocra-zia non c’entra nulla, ma intervieneun’altra peste contagiosa che è la“mandronia”. Tuttavia, attenzione,quanto capita per i lavori pubblici fi-nora considerati, succede in mol-ti altri comparti della società. Vo-gliamo parlare di quanto deve at-tendere un paziente per avere unavisita medica? Vogliamo parlare diquanto impiega il cittadino per ot-tenere i permessi per aprire unaattività lavorativa, senza oneri per loStato? Vogliamo parlare di quantodeve attendere un imputato peravere giustizia (Vedi omicidio di viaPoma, con più di 20 anni di pro-cesso, concluso un mese fa inCassazione e, di fatto, ancora nes-sun colpevole). Insomma, per far-la breve, in Italia lo Stato è solleci-to ad imporre i doveri ai cittadini,lentissimo nel garantire i diritti. Unpiccolo episodio, tanto per rende-re l’idea del fenomeno di cui stiamoparlando, è capitato ad un signoreche, recatosi dal parroco per ri-chiedere un certificato di Battesimoe di Cresima, avendolo ottenuto indue minuti (dico 2 miniti), ha conmeraviglia affermato: “già fatto? Èla prima volta che mi capita di en-trare in un ufficio ed essere sbri-gato così in fretta”. Ora, è eviden-te che i problemi non sono cosìsemplici, ma la burocrazia in Italiaè esasperante e, per questo, siamofamosi.

detto tra noi

di D. TORE RUGGIU

La peste della burocrazia

di MICHELE ANTONIO CORONA

OMPRENDERE le ragionidell’altro e cercare divenirsi incontro è unadelle richieste più con-

suete della società globalizzata emultietnica odierna. D’altra par-te, arroccarsi sulle proprie con-vinzioni e non permettere alcunospiraglio di dialogo ed incontroappaiono come il risultato diun’intransigenza esagerata ed in-fruttuosa. Nella Scrittura sono presenti duelibri (non riconosciuti ‘canonici’per gli ebrei), in cui il ‘fonda-mentalismo religioso’ è valoreportante: primo e secondo librodei Maccabei. Il contesto culturale in cui si di-panano le narrazioni è l’avviodella cultura ellenistica e ‘mon-dializzata’ ad opera di Alessan-dro Magno e dei suoi successori.La grecità viene esportata ed im-posta ai popoli dominati non at-

traverso la forza bruta, ma permezzo del fascino che la culturaellenistica esercitava. A differen-za di molti popoli, il giudaismoreligioso non accettava inserzio-ni pagane nel culto e rifiutavanettamente qualsiasi impurità.La costruzione del ginnasio (luo-go di istruzione intellettuale e fi-sica per i giovani) è annoveratotra i peggiori apporti della societàpagana nella città santa di Geru-salemme. I giudei più religiosi dovetteroinorridire davanti a tutte quellenovità pagane e dissacranti, alpunto che Mattatia ed i suoi figlisono l’emblema della protestaserrata contro i connazionali ‘ac-comodanti’. Mattatia era sacerdote e non sop-portò di vedere la capitale in ma-no a quei ‘senza Dio’ con l’ap-poggio colpevole e blasfemo digiudei tiepidi. La sua reazione

iniziale fu quella della ritirata:‘occhio non vede, cuore nonduole’. Il testo biblico delinea unadecisione di equilibrio da partedello zelante Mattatia. Prova ad allontanarsi da Gerusa-lemme e a rifugiarsi in territori‘incontaminati’. Si leggerà chenon esiste territorio senza pos-sibilità di tentazione, dal mo-mento che a Modin vengono in-viati dei messaggeri per costrin-gere anche quella landa all’apo-stasia. Ancor di più! Proprio Mat-tatia, alla presenza dei figli, vieneindotto a compiere un sacrificio.

Mattatia

C

PERSONAGGI DELLA BIBBIA La sua dichiarazione (1Mac2,19-22) è talmente forte e de-cisa da non suscitare ulterioreimposizione da parte dei greci. Tuttavia, ciò che non provoca-no i greci lo fa un giudeo che siaccosta all’altare per sacrifica-re. In Mattatia scoppia la forzadello zelo religioso, al puntoche si avventa contro il conna-zionale e lo uccide. Il testo bi-blico sentenzia: ‘fu preso dagiusta collera’ (2,24), indican-do l’intenzione di fondo deiracconti. In questi due libri –che si scontrano con la nostrasensibilità pacifista e conci-liante – si cristallizza la neces-sità di vivere una religiositàconvinta, una fede esistenzial-mente concreta, coscienziosa-mente convinta. Le modalità con cui Mattatiae i suoi figli conducono la for-mazione non può essere cer-tamente condiviso, ma si po-trebbe andare più a fondo a ve-dere quale sia la nostra perso-nalità a dare la vita per la per-sona del Cristo, centro del no-stro credere. A noi, personal-mente, ‘l’ardua sentenza’!

Page 16: Ascolta! n 1 i e t r n 3 0 A o i 0z 2 6 i d 4 S L C A D B ...€¦ · della Settimana Sociale GIOVANI 5 ... «ritornare alla “lettera” del Concilio - cioè ai ... 2 IL PORTICO

IL PORTICO DOMENICA 2 MARZO 201416 IL PORTICO DI PAPA FRANCESCO

Il Santo Padre. L’omelia della Veglia Pasquale celebrata nella Basilica di San Pietro.

l Vangelo della risurrezionedi Gesù Cristo incominciacon il cammino delle don-ne verso il sepolcro, all’al-

ba del giorno dopo il sabato. Es-se vanno alla tomba, per ono-rare il corpo del Signore, ma latrovano aperta e vuota. Un an-gelo potente dice loro: «Voi nonabbiate paura!» (Mt 28,5), e or-dina di andare a portare la noti-zia ai discepoli: «È risorto daimorti, ed ecco, vi precede in Ga-lilea» (v. 7). Le donne corronovia subito, e lungo la strada Ge-sù stesso si fa loro incontro e di-ce: «Non temete; andate ad an-nunciare ai miei fratelli che va-dano in Galilea: là mi vedran-no» (v. 10). “Non abbiate pau-ra”, “non temete”: è una voceche incoraggia ad aprire il cuo-re per ricevere questo annun-cio.Dopo la morte del Maestro, i di-scepoli si erano dispersi; la lorofede si era infranta, tutto sem-brava finito, crollate le certez-ze, spente le speranze. Ma ora,quell’annuncio delle donne,benché incredibile, giungevacome un raggio di luce nel buio.La notizia si sparge: Gesù è ri-sorto, come aveva predetto…Eanche quel comando di andarein Galilea; per due volte le don-ne l’avevano sentito, prima dal-l’angelo, poi da Gesù stesso:«Che vadano in Galilea, là mivedranno». “Non temete” e “an-date in Galilea”.La Galilea è il luogo della primachiamata, dove tutto era inizia-

to! Tornare là, tornare al luogodella prima chiamata. Sulla rivadel lago Gesù era passato, men-tre i pescatori stavano siste-mando le reti. Li aveva chiama-ti, e loro avevano lasciato tutto elo avevano seguito (cfrMt4,18-22).Ritornare in Galilea vuol dire ri-leggere tutto a partire dalla cro-ce e dalla vittoria; senza paura,“non temete”. Rileggere tutto –la predicazione, i miracoli, lanuova comunità, gli entusiasmie le defezioni, fino al tradimen-to – rileggere tutto a partire dal-la fine, che è un nuovo inizio,da questo supremo atto d’amo-re.Anche per ognuno di noi c’è una“Galilea”all’origine del cammi-no con Gesù. “Andare in Gali-lea” significa qualcosa di bello,significa per noi riscoprire il no-stro Battesimo come sorgente

viva, attingere energia nuova al-la radice della nostra fede e del-la nostra esperienza cristiana.Tornare in Galilea significa an-zitutto tornare lì, a quel puntoincandescente in cui la Graziadi Dio mi ha toccato all’iniziodel cammino. E’ da quella scin-tilla che posso accendere il fuo-co per l’oggi, per ogni giorno, eportare calore e luce ai miei fra-telli e alle mie sorelle. Da quellascintilla si accende una gioiaumile, una gioia che non offen-de il dolore e la disperazione,una gioia buona e mite.Nella vita del cristiano, dopo ilBattesimo, c’è anche un’altra“Galilea”, una “Galilea” più esi-stenziale: l’esperienza dell’in-contro personale con Gesù Cri-sto, che mi ha chiamato a se-guirlo e a partecipare alla suamissione. In questo senso, tor-nare in Galilea significa custo-

Ritornare sempre in “Galilea”per incontrare ancora il Risorto

I dire nel cuore la memoria vivadi questa chiamata, quando Ge-sù è passato sulla mia strada, miha guardato con misericordia,mi ha chiesto di seguirlo; tor-nare in Galilea significa recupe-rare la memoria di quel mo-mento in cui i suoi occhi si sonoincrociati con i miei, il momen-to in cui mi ha fatto sentire chemi amava.Oggi, in questa notte, ognunodi noi può domandarsi: qual è lamia Galilea? Si tratta di fare me-moria, andare indietro nel ri-cordo. Dov’è la mia Galilea? Laricordo? L’ho dimenticata? Cer-cala e la troverai! Lì ti aspetta ilSignore. Sono andato per stradee sentieri che me l’hanno fattadimenticare. Signore, aiutami:dimmi qual è la mia Galilea; sai,io voglio ritornare là per incon-trarti e lasciarmi abbracciaredalla tua misericordia. Non ab-biate paura, non temete, torna-te in Galilea!Il Vangelo è chiaro: bisogna ri-tornare là, per vedere Gesù ri-sorto, e diventare testimoni del-la sua risurrezione. Non è un ri-torno indietro, non è una no-stalgia. E’ ritornare al primoamore, per ricevere il fuoco cheGesù ha acceso nel mondo, eportarlo a tutti, sino ai confinidella terra. Tornare in Galileasenza paura.«Galilea delle genti» (Mt4,15; Is8,23): orizzonte del Risorto,orizzonte della Chiesa; deside-rio intenso di incontro… Met-tiamoci in cammino!

curiositàRegistrazione Tribunale Cagliari

n. 13 del 13 aprile 2004

S E T T I M A N A L E D I O C E S A N O

D I C A G L I A R I

QUESTO SETTIMANALE È ISCRITTO ALLA FISCFEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Direttore responsabileRoberto PireddaEditoreAssociazione culturale “Il Portico”via Mons. Cogoni, 9 Cagliari

Segreteria e Ufficio abbonamentiNatalina Abis- Tel. 070/5511462Segreteria telefonica attiva 24h- su 24he-mail: [email protected] Il Portico, Furio Casini, Elio Pi-ras

Amministrazionevia Mons. Cogoni, 9 CagliariTel.-fax 070/523844 e-mail: [email protected](Lun. - Mar. 10.00-11.30)Pubblicità:[email protected]

StampaGrafiche Ghiani - Monastir (CA)

Redazione: Francesco Aresu, Federica Bande, RobertoComparetti, Maria Chiara Cugusi, FabioFigus.

Hanno collaborato a questo numero: Tore Ruggiu, Andrea Busia, Valeria Usala,Matteo Piano, Maria Grazia Pau, MartaFais, Susanna Mocci, Davide Curreli, An-tonio Pilloni, Michele A. Corona.Per l’invio di materiale scritto e foto-grafico e per qualsiasi comunicazionefare riferimento all’indirizzo e-mail: [email protected]

L’Editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti dagli abbonati e la possibilità dirichiederne gratuitamente la rettifica o lacancellazione scrivendo a Associazione cultu-rale Il Portico, via mons. Cogoni, 9 09121Cagliari. Le informazioni custodite nell’archi-vio elettronico verranno utilizzate al solo scopodi inviare agli abbonati la testata (L. 193/03).

48 numeri a soli 30 euro

1. conto corrente postaleVersamento sul CONTO CORRENTE POSTALE n. 53481776 intestato a: Associazione culturale “Il Portico” -via Mons. Cogoni, 9 09121Cagliari.

2. bonifico bancarioVersamento sul CONTO CORRENTE BANCARIO n. 1292 intestato a: Associazione culturale “Il Portico”via Mons. Cogoni, 9 09121Cagliari presso Banca Prossima Sede di Milano, IBAN IT 39 U033 5901 6001 0000 0001 292

3. L’abbonamento verrà immediatamente attivato

Inviando tramite fax la ricevuta dipagamento allo 070 523844 indicando chiaramente nome, cognome, indirizzo, cap, città, provincia, telefono, l’abbonamentosarà attivato più velocemente.

Abbònati a Il Portico

Papa Francesco durante la Veglia Pasquale

Per donare beni di prima necessità chiamare

Andrea 392 43 94 684 • Aldo 333 12 85 186

Cosa donare? Per esempio: pasta, olio, pelati, formaggi, carne,

tonno in scatola, legumi in scatola, biscotti, caffé, zucchero, sale,

merendine, riso, omogeneizzati e alimenti per l’infanzia etc.

Ma anche dentifricio, sapone, docciaschiuma, sapone di marsiglia etc.

per offerteIBAN IT70 Z033 5901 6001 0000 0070 158

C/C POSTALE 001012088967(Causale: Mensa Caritas)

www.caritascagliari.it

!

$ $ $ $ $ $ $

$ $ $ $ $$

( $ $ $ $ $

$

% % % % % % % % % % %

% % % % % % % % % %

% % % % % %

% % % % % % % % % %

$ $$

* $ $ $ $ $ $ $ $

$ $ $

$ $ $

$

$

INDUSTRIA GRAFICA

dal 1981 stampatori in Sardegna

www.graficheghiani.it • [email protected] • 070 9165222 (r.a.)

GRAFICHEGHIANI