arcireport del 24 maggio 2011

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24 maggio 2011 anno IX - n. 20 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci Stupidario della destra estremista Ci manca solo che qualcuno tiri fuori la notizia di Pisapia sorpreso a cibarsi di bambini. Servono emozioni forti, e non basta più nean- che lo spauracchio del pericolo comunista. Allora evocano il ritorno del brigatismo rosso, oppure l'invasione dei nuovi terroristi islamici. Hanno scritto addirittura che dietro quel candi- dato così mite e ben educato si nascondereb- be l'Anticristo. C'è chi prevede una Milano avamposto dell'Islam in Europa, popolata di moschee e minareti, e chi la vede già invasa da frotte di zingari sporchi e questuanti, o tra- sformata nel paradiso del vizio, della droga e di ogni perversione. Chi più ne ha più ne metta. Magari, perché no, un governo cittadino in mano ai centri sociali, con tutto il Leoncavallo trasferito in massa a Palazzo Marino. C'è da non credere ma questi sono i toni con cui la destra sta cercando di risalire la china in vista dei ballottaggi. Quando non si hanno più argomenti per un normale confronto politico si sceglie di far leva sugli istinti peggiori, si gioca la carta della paura, si costruiscono nemici dietro cui nascondere la propria inconsistenza. Non ci sorprende che manchino di senso del ridicolo, è lo specchio dell'incultura di cui si nutre questa destra. Non ci stupisce che usino ogni mezzo anche illecito, come l'indecente blitz televisivo del presidente del consiglio a reti unificate, o che alternino offese e scemen- ze con rozze promesse propagandistiche. Ci preoccupa la volontà di esasperare il clima di questa campagna elettorale col chiaro intento di alzare la tensione dello scontro. Scelgono di metterla in rissa perché hanno paura di perdere. Milano, capitale europea di grandi potenzialità mortificata dalla cialtroneria e dall'affarismo che la governano da vent'anni, è la trincea non solo simbolica di una destra a pezzi, ormai incapace di offrire risposte ai pro- blemi del paese. L'incredibile disputa che impegna gli esponenti del governo sul decen- tramento dei ministeri è la rappresentazione più efficace di una classe dirigente disperata- mente attaccata al suo potere e pronta a scan- narsi per quel che c'è ancora da spolpare intorno all'osso. Molti cittadini, e non solo di sinistra, l'hanno capito e vogliono il cambiamento. Con loro dobbiamo parlare nei pochi giorni che ci sepa- rano dal voto, senza cedere alla rissa, discu- tendo dei problemi reali e del futuro delle nostre città. Perché ciascuno possa convin- cersi, da Milano a Napoli, da Cagliari a Grosseto, che stavolta si cambia davvero. C on l'ennesima fiducia il votificio di piazza Montecitorio, circondata dalle bandiere referendarie, ha tra- sformato in legge il decreto omnibus che contiene la finta moratoria sul nucleare. Ora la parola passa alla Cassazione, cui spetta decidere su cosa gli italiani voteranno il 12 e 13 giugno. Ad essa sono legate le speranze per evitare lo scippo del decreto. La solu- zione c'è. Basterebbe concentrare il quesito su quella parte del testo di legge che preve- de il carattere puramente transitorio della rinuncia al nucleare e a ogni cittadino ver- rebbe restituito un potere di decisione defi- nitiva. Nello stesso tempo si eviterebbe che la liquidazione o lo snaturamento del quesi- to sul nucleare possa servire, come è nelle intenzioni del governo, da ostacolo al rag- giungimento del quorum sugli altri quesiti, dall'acqua al legittimo impedimento. Il refe- rendum sull'acqua di per sé non è assoluta- mente aggirabile dalla introduzione di un'Authority che non scioglierebbe il nodo della proprietà pubblica, anzi certifichereb- be l'esistenza del mercato. A giugno si gioca però una partita ancora più ampia: quella della democrazia. Questa si difende non solo evitando che tutti i poteri vengano sot- tomessi a quello governativo, ma soprattut- to sviluppando in tutte le sue forme la demo- crazia diretta, ove i cittadini possono non solo esprimersi ma decidere concretamen- te. Comunque vada, tutti al voto il 12 e 13 giugno! Il 12 e 13 giugno tutti al voto per decidere il nostro futuro unitic’èpiùsenso Più senso alle idee. Più energia ai progetti Scegli di dare all’Arci il tuo 5X1000 codice fiscale 97054400581

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Arcireport numero 20/2011: referendum, elezioni amministrative, ambiente, concerti e news dall'associazione e dintorni

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24 maggio 2011anno IX - n. 20

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

Stupidariodella destra estremista

Ci manca solo che qualcuno tiri fuori la notiziadi Pisapia sorpreso a cibarsi di bambini.Servono emozioni forti, e non basta più nean-che lo spauracchio del pericolo comunista.Allora evocano il ritorno del brigatismo rosso,oppure l'invasione dei nuovi terroristi islamici.Hanno scritto addirittura che dietro quel candi-dato così mite e ben educato si nascondereb-be l'Anticristo. C'è chi prevede una Milanoavamposto dell'Islam in Europa, popolata dimoschee e minareti, e chi la vede già invasada frotte di zingari sporchi e questuanti, o tra-sformata nel paradiso del vizio, della droga edi ogni perversione. Chi più ne ha più nemetta. Magari, perché no, un governo cittadinoin mano ai centri sociali, con tutto ilLeoncavallo trasferito in massa a PalazzoMarino.C'è da non credere ma questi sono i toni concui la destra sta cercando di risalire la china invista dei ballottaggi. Quando non si hanno piùargomenti per un normale confronto politico sisceglie di far leva sugli istinti peggiori, si giocala carta della paura, si costruiscono nemicidietro cui nascondere la propria inconsistenza.Non ci sorprende che manchino di senso delridicolo, è lo specchio dell'incultura di cui sinutre questa destra. Non ci stupisce che usinoogni mezzo anche illecito, come l'indecenteblitz televisivo del presidente del consiglio areti unificate, o che alternino offese e scemen-ze con rozze promesse propagandistiche. Cipreoccupa la volontà di esasperare il clima diquesta campagna elettorale col chiaro intentodi alzare la tensione dello scontro. Scelgono di metterla in rissa perché hannopaura di perdere. Milano, capitale europea digrandi potenzialità mortificata dalla cialtroneriae dall'affarismo che la governano da vent'anni,è la trincea non solo simbolica di una destra apezzi, ormai incapace di offrire risposte ai pro-blemi del paese. L'incredibile disputa cheimpegna gli esponenti del governo sul decen-tramento dei ministeri è la rappresentazionepiù efficace di una classe dirigente disperata-mente attaccata al suo potere e pronta a scan-narsi per quel che c'è ancora da spolpareintorno all'osso. Molti cittadini, e non solo di sinistra, l'hannocapito e vogliono il cambiamento. Con lorodobbiamo parlare nei pochi giorni che ci sepa-rano dal voto, senza cedere alla rissa, discu-tendo dei problemi reali e del futuro dellenostre città. Perché ciascuno possa convin-cersi, da Milano a Napoli, da Cagliari aGrosseto, che stavolta si cambia davvero.

C on l'ennesima fiducia il votificio dipiazza Montecitorio, circondatadalle bandiere referendarie, ha tra-

sformato in legge il decreto omnibus checontiene la finta moratoria sul nucleare. Orala parola passa alla Cassazione, cui spettadecidere su cosa gli italiani voteranno il 12 e13 giugno. Ad essa sono legate le speranzeper evitare lo scippo del decreto. La solu-zione c'è. Basterebbe concentrare il quesitosu quella parte del testo di legge che preve-de il carattere puramente transitorio dellarinuncia al nucleare e a ogni cittadino ver-rebbe restituito un potere di decisione defi-nitiva. Nello stesso tempo si eviterebbe chela liquidazione o lo snaturamento del quesi-to sul nucleare possa servire, come è nelle

intenzioni del governo, da ostacolo al rag-giungimento del quorum sugli altri quesiti,dall'acqua al legittimo impedimento. Il refe-rendum sull'acqua di per sé non è assoluta-mente aggirabile dalla introduzione diun'Authority che non scioglierebbe il nododella proprietà pubblica, anzi certifichereb-be l'esistenza del mercato. A giugno si giocaperò una partita ancora più ampia: quelladella democrazia. Questa si difende nonsolo evitando che tutti i poteri vengano sot-tomessi a quello governativo, ma soprattut-to sviluppando in tutte le sue forme la demo-crazia diretta, ove i cittadini possono nonsolo esprimersi ma decidere concretamen-te. Comunque vada, tutti al voto il 12 e 13giugno!

Il 12 e 13 giugno tutti al voto per decidereil nostro futuro

unitic’èpiùsensoPiù senso alle idee. Più energia ai progetti

Scegli di dare all’Arci il tuo 5X1000codice fiscale 97054400581

2internazionali

arcireport

Il 24 e 25 maggio, ventitrè delegati in rap-presentanza della maggiori organizzazionidella società civile afgana si riuniranno aRoma, con esponenti di organizzazioni ita-liane ed europee, per approfondire alcunitemi di interesse comune ed elaborare unastrategia in grado di rafforzare il ruolo dellasocietà afgana nei processi decisionali, inparticolare per il raggiungimento della pa-ce. La conferenza di Roma è l'ultima tappadi un percorso promosso dalla Rete italia-na Afgana.org, che raccoglie associazioni(tra cui l'Arci), ong, accademici, ricercatori,operatori dei media. Sono previsti impor-tanti contributi di istituzioni nazionali einternazionali attive, direttamente o indiret-tamente, nel processo di ricostruzione delPaese. Sarà una conferenza innanzitutto degliafgani, per discutere, in un momento inter-nazionale così importante, del futuro delproprio Paese. Le due giornate si svolge-ranno presso la sede del Cnel, in via Lubin2. Nella prima giornata, dopo i saluti delpresidente dell'ente ospitante e gli inter-venti di apertura delle istituzioni italiane edell'ambasciatore afgano in Italia, si prose-

guirà con le comunicazioni sulla situazionelocale e regionale, sullo stato reale dellasocietà civile afgana, sulle relazioni concomunità e istituzioni e sulla sua reale rap-presentatività. Alle 10,45 è prevista la ses-sione dedicata al ruolo della società civile,con un'analisi delle principali organizzazio-ni esistenti e un focus sull'importanza dellacultura e dei media indipendenti. Nel pomeriggio il tema sarà quello dellafunzione della società civile nel promuove-re il dialogo, la pace e lo sviluppo. Alle 15.30 i lavori si interromperanno perconsentire ai delegati di recarsi al Quirina-le, dove saranno ricevuti dal Presidentedella Repubblica. Il giorno dopo si comincerà analizzando ilruolo della comunità internazionale per raf-forzare la società civile afgana come pro-motrice di pace, dialogo e sviluppo condi-viso. Nel pomeriggio si discuterà di comerafforzare la cooperazione tra organizza-zioni sociali afgane, italiane ed europee. Dopo il dibattito e il 'dialogo con i media',alle 17 si concluderà con la lettura della Di-chiarazione di Roma della Società civileafgana.

Arrivare a piazza Tahrir al Cairo e nonvedere una donna senza velo è unochoc. Non perché non ci siano

donne rivoluzionarie velate, ma le immagi-ni che avevamo visto alla televisione, neigiorni più accesi della rivolta, mostravanodonne in prima fila, con e senza velo. Questo è solo un segno della difficoltà chesta vivendo l'Egitto nella transizione ‘tracaos e stabilità’, come titolava il settimana-le di al Ahram.Innanzitutto si vive uno stato di grande insi-curezza, molti i posti di blocco rimastisenza nessun controllo e anche quelli checi sono non servono da deterrente. Eppure la transizione affidata a unConsiglio militare lascerebbe supporre uneccesso di autoritarismo piuttosto che dilassismo. Evidentemente tra le forze dell'ordine vi èchi rema contro e non vuole spianare lastrada al dopo-Mubarak, quindi non fanulla per bloccare la ‘baltaga’. Un terminediventato corrente nel linguaggio egiziano. Che cosa significa ‘baltaga’? L'uso della

violenza, delinquenza, molestie, compresequelle sessuali diffuse dopo la rivoluzionedel 25 gennaio. Una conseguenza dellarivoluzione? No, «è un risultato normaledell'oppressione che i cittadini hanno vis-suto negli ultimi 30 anni», secondo lo psi-cologo Mustapha Tolba. E poi non è nemmeno un fenomeno nuovoin Egitto anche se ora ha assunto dimen-sioni preoccupanti. Dopo decenni di ditta-tura occorre un apprendimento dell'eserci-zio della democrazia. Un problema che si èposto anche in Tunisia, dove però fin dallacaduta di Ben Ali si sono formati comitati dicittadini per la salvaguardia della rivoluzio-ne che hanno assunto anche il controllodel territorio. Ma il processo di democratiz-zazione in Tunisia, pur con molti ostacoli, èpiù avanzato di quello egiziano. L'Egitto èun paese molto più popolato e con proble-mi più gravi, la cui evoluzione determineràcambiamenti nell'area, soprattutto potreb-bero cambiare - e sta già cambiando - ilrapporto con Israele. In Egitto, contraria-mente a quanto avviene in altri paesi in

rivoluzione, vi è una grande mobilitazionedella piazza a favore dei palestinesi.Tornando ai problemi vi è quello economi-co: la fine del regime ha comportato unaparalisi economica, innanzitutto si è bloc-cato il turismo, una delle più importantientrate del paese. Nonostante gli impegni anche gli aiuti occi-dentali restano promesse. La mancanza dirisultati portano a delusioni tra i giovani chepur essendo i principali fautori della rivolu-zione per ora non vedono soddisfatte leproprie aspirazioni. Anzi.E poi vi è l'islamismo che pur essendorimasto fuori dalla rivoluzione ora sta cer-cando di occupare spazi alleandosi con imilitari. L'accordo con i Fratelli musulmaniha permesso al Consiglio militare di farpassare con il referendum gli emendamen-ti alla costituzione, cui si sono opposte leforze della sinistra perchè costituiscono uncambiamento di facciata ma non di sostan-za. E dietro il pragmatismo dei Fratellimusulmani si nascondono diverse animeislamiste che arrivano fino agli ultraconser-vatori salafiti. Questo probabilmente spie-ga la diffusione del velo.

In Egitto, dopo decenni di dittatura, occorreimparare l’esercizio della democrazia

A Roma si incontrano gli esponenti della società civile afgana

Gli Indignadosoccupano la Spagna‘Democrazia reale ora!’ È lo slogan delmovimento 15 M, gli Indignados. Dal 15 maggio (per questo il nome 15 M)sono in migliaia a protestare in tutta la Spa-gna, da Madrid a Santiago, da Barcellonaa Siviglia. Tende, sacchi a pelo, persinodivani per una protesta che non si ferma eche si richiama a quella di Piazza Tahrir. In tutta Europa crescono le manifestazionidi solidarietà. Attraverso il web si diffondel'invito a non lasciare sola la Spagna e giàsi parla di 'rivoluzione europea'. Il movi-mento, fatto da giovani (lì sono il 40% dellapopolazione), lavoratori, disoccupati, an-ziani ha richieste precise, sintetizzabilinella rivendicazione «più welfare e più giu-stizia sociale per tutti», anche in tempo dicrisi. Si cerca di stabilire un collegamentostabile con gli altri movimenti sociali euro-pei e a tutti si chiede che gli unici simboli diappartenenza siano magliette e palloncinibianchi. In Italia è prevista una manifesta-zione il 29 maggio, ma per ora gliIndignados italiani faticano a decollare,dopo una lunga stagione di mobilitazionistudentesche che non sono riuscite a bloc-care la Gelmini.

arci

n. 20 24 maggio 2011

Un articolo di Giuliana Sgrena, giornalista de il manifesto

I l progetto We Care. Strategies andModels of well-integrated support to vic-tims of violence and torture, finanziato

dalla Commissione europea grazie ai fondiEuropean refugee fund 2009, nasce perrispondere ai bisogni e alle criticità emer-genti nel complesso lavoro di presa in cari-co e tutela per rifugiati e vittime di tortura. Leistituzioni, le associazioni, i servizi sociali esoprattutto i servizi sanitari non appaionoancora sufficientemente preparati ad offrirerisposte adeguate alle problematiche di cuile persone che hanno subito tortura sonoportatrici. In particolare, l'idea è stata quella di svilup-pare competenze e strumenti comuni oltreche nel campo della diagnosi e della cura,anche in ambito di relazione primaria (acco-glienza, orientamento, ascolto attivo, soste-gno psicologico, mediazione linguistica eculturale). Dallo scorso gennaio il progetto ha avviatouna prima sperimentazione a livello trans-nazionale, allo scopo di confrontare e con-dividere tra i principali attori coinvolti (delpubblico e del privato) esperienze e meto-

dologie atte a consolidare una collaborazio-ne attiva e l'utilizzo di strumenti e pratichecomuni. Nonostante sfugga ai dati quantita-tivi certi il fenomeno dei rifugiati/vittima ditortura - poiché le sofferenze e le lesioni nonsono solo di tipo fisico ma si riflettono anchenell'ambiente di vita sociale e familiare dellapersona - alcuni studi condotti in Europasegnalano come fino al 35% dei rifugiatiabbiano subito tortura e tale percentualeandrebbe abbinata al numero crescentedei/lle richiedenti. I richiedenti asilo/vittimedi tortura non sono riferibili esclusivamentead aree di guerra o di conflitto civile maanche a zone ritenute a basso rischio lequali sono tuttavia caratterizzate da tensionipolitiche, repressione e da una reale man-canza di democrazia: ciò pone il problemadi contestualizzare il vissuto traumaticodelle singole persone per individuare speci-fici percorsi di riabilitazione e supporto.L'elemento innovativo del progetto emergenella connessione specifica dei tre paesiprescelti (Italia, Spagna e Ungheria), i qualipresentano distinte prospettive d'accoglien-za e una vasta eterogeneità dei gruppi di

rifugiati/vittime di tortura. La fasciameridionale dell'Europa, rappresenta-ta dalla Spagna e dall'Italia presentamodalità d'accoglienza più simili oltreche comuni gruppi culturali (Nigeria,Costa D'avorio), con la sola differenzache in Italia il primo gruppo è rappre-sentato dall'Eritrea e per la Spagnadalla Colombia (differenze dovute aipassati rapporti coloniali). È interes-sante, in tal senso, operare un para-gone con l'Ungheria, Paese interessa-to da flussi migratori statisticamente increscita (UNHCR 2010) che abbracciala zona est/neo-comunitaria ove igruppi target sono rappresentati dallaSerbia e Montenegro. Tale singolaritànazionale risponde all'esigenza diimplementare la conoscenza e con-frontare modelli, approcci di integra-zione diversi e coerenti con le politichenazionali, con l'obiettivo di far emerge-re e codificare linee comuni allo scopodi sostenere il processo di scambio econtaminazione degli approcci in unadimensione europea. Nei tre Paesisono stati ipotizzati percorsi formativispecifici che hanno fornito consulenzeapprofondite. Il prossimo momentoformativo è previsto nell'abito delMeeting Antirazzista di Cecina oveavranno luogo 2 giornate di formazio-ne, il 28 e 29 giugno, rivolte ad ope-ratori/trici di progetti Sprar. L'idea è

quella di mettere a confronto le cornici teori-che di riferimento dell'entopsischiatria con-temporanea, le pratiche della psicologiatransculturale. È previsto anche un momen-to di studio sulle pratiche di violenza e tortu-ra al femminile. Si partirà dalle metodologiecondivise per arrivare all'analisi dei casi,pratiche e strumenti come: 1) un'attenta‘analisi della domanda’ per delineare i biso-gni di cui la persona è portatrice a livellodiretto e indiretto; 2) una buona relazione difiducia operatore/utente.Info: [email protected]

3migranti

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Sabato 28 maggio Arci Roma e Cgil Roma eLazio saranno in piazza con la giornata difesta e mobilitazione dal titolo Immigrazione:il tempo delle scelte!, che ha per obiettivoindicare un cambiamento di rotta in meritoalle politiche sull'immigrazione. Ad un’ammi-nistrazione ed un governo che sono in gradosoltanto di utilizzare il fenomeno migratoriocome strumento di propaganda elettorale,evocando invasioni di criminali e disperati,vogliamo rispondere con le nostre proposteconcrete in materia di lavoro, accoglienza ediritti. Pensiamo al coraggio dei rom chehanno occupato la Basilica di San Paolo o airagazzi tunisini che abbiamo incontrato inquesti giorni alla stazione Termini in attesa diun biglietto che cambiasse loro la vita, perraccontare problemi e aspirazioni di unmondo che, come dimostrano le vicende delnord Africa, sta cambiando sempre più velo-cemente. I migranti prenderanno la parola perparlare di cittadinanza e casa, di lavoro eintercultura, di antirazzismo. Diritti negati oggiagli stranieri, ai rom, ma anche e sempre dipiù a tutti e tutte, dentro una crisi sempre piùdrammatica dove abitare, lavorare e studiareci vede tutti dalla stessa parte. Sarà una gior-nata piena di colori, un’intera giornata di festae di discussione e che - è nostra intenzione -diventerà un appuntamento stabile nella cittàdi Roma. Animazione per bambini, una lezio-ne aperta su xenofobia, razzismo e conviven-za civile, un’assemblea dei migranti e un con-certo sono le iniziative in programma nelcorso della giornata. Ci saranno inoltre spaziinformativi delle associazioni e spazi serviziall’immigrazione.Info: [email protected]

Un progetto europeo per elaborare strategie e modellicomuni di supporto alle vittime di violenze e torture

A Roma ‘Immigrazione:il tempo delle scelte!’

La Giornata Unesco della diversità culturaleA maggio di ogni anno si celebra in tutto il mondo laGiornata mondiale della diversità culturale per il dialo-go e lo sviluppo, proclamata dalle Nazioni Unite nel2002. Quest'anno la Commissione nazionale italianaper l'Unesco e la Fondazione Roma - Mediterraneohanno scelto di dedicare la Giornata alla Diversità cul-turale del Bacino del Mediterraneo.La Giornata si svolgerà sabato 28 maggio a Palermo,presso la sede della Società siciliana per la StoriaPatria. Rappresentanti delle istituzioni italiane ed espo-nenti della società civile italiana ed internazionale(scrittori, docenti, giornalisti, registi, storici) si riuniran-no sulle rive del mare nostrum, a pochi chilometri daquel luogo di accoglienza e conflitto, di miracoli e tra-gedie che è oggi l'isola di Lampedusa per confrontarsisui temi dell'immigrazione, dell'integrazione, delle pariopportunità, degli stili di vita e del dialogo interreligiosoe interculturale, ribadendo con forza la pari dignità diogni cultura. Alla prima sessione, dedicata alle Migra-zioni mediterranee, interviene tra gli altri Filippo Mira-glia, responsabile immigrazione Arci.Tra gli altri partecipanti ai dibattiti ci saranno il registaAndrea Segre e il giornalista Jean Lèonard Touadì, cheinterverranno nella sessione dedicata a Integrazione,istruzione e pari opportunità, e la giornalista e storicaPaola Caridi su Stili di vita, culture e identità.

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n. 20 24 maggio 2011

4amministrative

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Q ueste le valutazioni di due dirigen-ti della nostra associazione -Giovanni Durante, presidente di

Arci Savona, e Lorenzo Peruzzo, presi-dente del circolo Brixton di Alassio - sulpositivo risultato elelttorale in Liguria. Giovanni Durante. «A Savona il risultato èandato oltre ogni aspettativa, merito diun'alleanza ampia, di un giudizio sostan-zialmente positivo dell'amministrazioneBerruti e anche di un candidato delledestre come Marson, direi veramente invi-so ai Savonesi. Marisa Ghersi invece non ce l'ha fatta, laconcorrenza dei cacciatori di preferenze èstata spietata, ma si è battuta con onore eha svolto una campagna elettorale comun-que utile per il centro sinistra. Varrebbe lapena di aprire un'analisi sulla nostra asso-luta incapacità, come associazione, disostenere i nostri candidati quando cisono. L'anno scorso toccò a me candidatoalle regionali, con 590 preferenze, un risul-tato che oserei definire quantomeno scar-

so!» C'è poi il risultato importante del movi-mento 5 stelle, che seppur criticabile percerti elementi di antipolitica demagogica,pone temi utili anche per il centro sinistra..come fa notare con onestà intellettuale lostesso presidente Burlando.Lorenzo Peruzzo.«Innanzitutto si è palesata la voglia di cam-biamento degli alassini, una voglia di cam-biare cauta, ma al tempo stesso decisa.Avogadro è tornato ad Alassio con unpiano ed un programma all'insegna del rin-novamento, mantenendo però la sua posi-zione e la sua identità politica che di fattonon è molto distante da quella della coali-zione di centrodestra rappresentata da Pdle Lega.» Netto il giudizio sulla sconfitta del candida-to Pdl - «significa che non c'è soddisfazio-ne per come è stato governato il nostropaese in questi anni» - e quello su JanCasella (Sinistra Alassina) e il PartitoDemocratico: «Il primo ha dimostrato chead Alassio c'è una grande voglia di cam-

biamento e una grande voglia di sinistra.»Per lui 763 voti contro i 234 del PD, a cuiva «il merito di aver indovinato il carro deivincitori e di esserci salito per tempo.»Per finire, la riflessione sul Brixton:«la suaimportanza è consolidata da anni, diciamoche la si inizia a riconoscere anche a livel-lo istituzionale. Chi non si ricorda gli attacchi usciti suigiornali locali da parte di Melgrati (sindacouscente di Alassio, ndr) in questi anni?Beh, vedere che a questa tornata tutti icandidati hanno chiesto incontri col circoloe speso belle parole al riguardo, a partiredallo stesso Melgrati, non può non esseremotivo di soddisfazione. All'interno del Brixton si sono sviluppatimolti dei temi che sono emersi in questacampagna, sono stati ascoltati e sondiventati promesse elettorali, speriamopossano diventare anche dei fatti. Ad Alassio esiste un luogo di confronto,cultura ed aggregazione senza pari, i nuoviamministratori sapranno far tesoro diquanto hanno già ed invece di combatter-lo, valorizzarlo al meglio?»Info: [email protected]

C agliari - Iglesias. Ebbene è succes-so! In tutte e due le accezioni dellaparola successo. 1) È successo

perché è accaduto; 2) è successo perchè siè vinto. Non era affatto scontato. Potevanon succedere e si poteva anche non anda-re ai ballottaggi. Cagliari è da sempre unaroccaforte del centrodestra e a Iglesias nontirava di certo aria buona. Dopo molti anni dipredominio di centrodestra che avevanolanciato nella arena nazionale personaggicome Mauro Pili, sei anni fa il centrosinistraconquistava l’amministrazione comunale.Una buona amministrazione è stata quelladel Sindaco Carta ma minata da liti furibon-de, uscite dalla maggioranza, dichiarazionipubbliche velenose e così la buona ammi-nistrazione non ha mai potuto fare un colpod’ala nella immaginazione dei cittadini igle-sienti. Risultato? Elezioni dello scorsoanno: liste al 24%; il candidato sindaco alballottaggio ma con solo il 29% dei voti. Ilballottaggio fu vinto ma il centro destra pre-ferì far cadere il sindaco alla prima riunionedi consiglio, certo che un anno di commis-sariamento lo avrebbe portato in carrozza agovernare al città. Ma… C’è sempre un ma

e ci son sempre puntini di sospensionequando l’arroganza del potere si sostituisceall’agire politico. E mentre il centrodestra aIglesias come a Cagliari dava sfoggio disicurezza e prometteva posti e miracoli, l’e-lettorato di centrosinistra imponeva ai suoidirigenti una radicale svolta. C’è molta pole-mica sulle primarie, però sono l’unico stru-mento che permette una selezione dellaclasse dirigente fuori dai giochi e giochini diun vecchio modo di far politica. Permette dipresentare nuovi quadri, giovani e, uditeudite, persino donne, non provenienti davecchie appartenenze. Le primarie permet-tono così di candidare aspiranti sindaci cre-dibili e competenti, di questo l’elettorato èconsapevole premia la scelta. Ma vi sonoaltre e più profonde motivazioni che dobbia-mo ricercare. Ancora una volta dopo Prodi etante altre esperienze, l’unità è la carta vin-cente. Il centrosinistra, se vuol vincere,deve puntare ad unirsi. PD, IdV, SEL eFederazione della sinistra assieme posso-no guardare al centro e proporre anchepolitiche che non ‘spaventino’ i moderati perconquistare l’elettorato di centro, ma unsolo partito di questi, fosse anche il più

grosso, da solo non sarà attrattivo né neiconfronti del suo elettorato di sinistra né,tanto meno, nei confronti dell’elettorato dicentro. Con buona pace degli strateghi raf-fazzonati e dei ‘sottili’ analisti dell’IstitutoCattaneo i dati del primo turno premianotutti i partiti della coalizione (ad Iglesias ilPD quasi raddoppia i suoi voti rispetto ad unanno fa arrivando a circa il 21%, SEL quasili triplica raggiungendo circa l’11% resta sta-bile la lista del Sindaco e aumenta anche laFederazione della Sinistra), e ad Iglesias eCagliari i due candidati ‘radicali’ conquista-no più voti delle liste mietendo consensi fral’elettorato di centro. Altro elemento nonmeno significativo è la storia personale deicandidati e l’adesione alla realtà italiana.Marta Testa è una giovane donna di 34 anniche ha alle spalle dieci anni di emigrazione.Acquisisce master ed esperienza professio-nale là dove pulsa l’economia del mondo. Viricorda qualcuno? È l’esperienza di decinedi giovani di Iglesias, di centinaia di sardi, dimigliaia di italiani costretti ad emigrare perfar valere la loro professionalità. A volteritornano e aprono una speranza.Info: [email protected]

A Cagliari e Iglesias è successo

In Liguria un risultato complessivamente positivo

arci

n. 20 24 maggio 2011

Elezioni in Liguria. Giovanni Durante e Lorenzo Peruzzo sui risultati aSavona e ad Alassio

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Novellara verrà probabilmente ricordatocome il primo comune italiano che vietauna bandiera sul balcone. Tutto ha iniziocon un esposto del Pdl che contesta lalegittimità di esporre le bandiere dell'acquasui balconi di casa. Viene ripescata unacircolare del ministero dell'Interno che risa-le a 31 anni fa e che, facendo riferimento auna norma del '56, vieta l'esposizione dipubblicità elettorale in luoghi non consenti-ti. La sanzione per chi trasgredisce puòarrivare a 1032 euro. Il sindaco di Novellara - che, ironia dellasorte, è promotore e firmatario dei referen-dum - pur nell'imbarazzo all'inizio si èdovuto adeguare, pena la denuncia peromissione di atti d'ufficio. Ma non si arren-de, interpella un giurista e salta fuori unasentenza della Corte costituzionale che nel'95 ha ritenuto irragionevole estendere allapropaganda referendaria il divieto relativoa quella elettorale nei 30 giorni precedentiil voto. Il sindaco può dunque ora invitare ivigili a occuparsi di cose più serie. L'episodio potrebbe essere archiviato conuna risata, tanto appare paradossale. Se non fosse che è invece un sintomo di

quanto l'esercizio della democrazia facciapaura a questo centrodestra. In tutti i modista cercando di impedire che ai cittadinigiunga persino l'informazione che il 12 e13 è indetta una consultazione referenda-ria, boicottando il diritto costituzionalmentegarantito all'esercizio consapevole delvoto. Mai si era assistito a un simile ballet-to da parte della Commissione di VigilanzaRai che, bloccata dall'ostruzionismo deiparlamentari di maggioranza, solo dopoinnumerevoli mobilitazioni e il richiamo for-male del Presidente Napolitano, è riuscitaa varare con grandissimo ritardo il Rego-lamento per i messaggi elettorali radiotele-visivi, iniziati a meno di un mese dal voto.E che dire del tentativo del governo di farsaltare il referendum sul nucleare -martedìla Camera voterà la fiducia al decreto checontiene la moratoria - e pure quello sul-l'acqua attraverso la costituzione di unaAuthority? Anche se non dovessero otte-nere lo scopo voluto, sicuramente moltaconfusione l'avranno creata. Allora diamo-ci ancor più da fare in questi ultimi giorni,perché la posta in gioco è davvero la tenu-ta democratica di questo paese.

referendum

arcireport

A nche in Sardegna i risultati raggiuntinelle elezioni amministrative dellascorsa settimana hanno offuscato

l'esito del referendum consultivo sul nuclea-re: la vittoria al primo turno a Olbia (risultatoeclatante nella Arcore sarda) e il ballottaggioa Cagliari (dove il centrosinistra non guada-gnava questa meta da tempo immemore). Questo referendum consultivo, istituto pecu-liare della regione a statuto speciale, offredue ordini di riflessioni. La prima, quantitati-va, si riferisce all'affluenza del 60% deivotanti, segno di grande interesse per l'indi-cazione politica che da questo pronuncia-mento sarebbe derivata. Si pensi solo che icittadini sardi chiamati alle urne per le ele-zioni amministrative non avrebbero raggiun-

to il quorum previsto (33%) neanche se fos-sero andati tutti a votare.Un gran lavoro di mobilitazione grazieanche all'impegno dei comitati unitari forma-tisi in tutta l'Isola, con il sostegno dellasocietà civile organizzata (Legambiente,Arci, Acli, Italia Nostra e molte altre locali),dei sindacati (Cgil in testa), tutte le forzepolitiche (tutto il centrosinistra, indipendenti-sti e nazionalitari, e buona parte del centro-destra) e persino il Presidente dellaRegione sceso in campo senza esitazione.La seconda considerazione è qualitativa e siriferisce al 98% dei ‘sì’ al referendum, risul-tato inequivocabile che solo la stoltezza diqualche Ministro in cerca di interviste pote-va chiosare con dei distinguo. È un esitoche trova la sua ragione in una profondaavversità che la società sarda tutta ha sem-pre manifestato rispetto al tema del nuclea-re con motivazioni che vanno dalla difesadel patrimonio ambientale, alle preoccupa-zioni per le conseguenze sulla salute pub-blica, alla rivendicazione della sovranità ter-ritoriale, le stesse sviluppatesi qualche annofa in seguito alla ventilata ipotesi di faredella Sardegna un luogo di stoccaggio delle

scorie nucleari. A ciò ha certamente contri-buito il contraccolpo del disastro giappone-se, ma non bisognerebbe sottovalutare lagrande mobilitazione popolare degli scorsianni contro le basi militari e la recente inda-gine sul poligono di Quirra che fa luce sulledrammatiche conseguenze delle sperimen-tazioni belliche con l'uranio impoverito.Attualmente sono vive le proteste per lacostruzione di radar in diverse parti del lito-rale, quasi una riedizione delle antiche torricostiere di difesa, oggi inspiegabili dispositi-vi per proteggersi-non-si-sa-da-cosa. Da un punto di vista politico oltre al buonviatico che questo risultato pone per la pros-sima tornata referendaria nazionale (questadi valore abrogativo), c'è da rilevare come lacampagna non è stata caratterizzata dalladifesa egoistica del proprio territorio all'inse-gna di una logica ‘nimby’, ma ha saputoguardare ad una scelta che dovrà esserenazionale; inoltre i sardi presteranno grandeattenzione alla coerenza delle prossimescelte del centrodestra e del Governatoresardo: o entreranno in conflitto con le opzio-ni romane o perderanno la faccia.Info: [email protected]

Grande affluenza e voto quasi unanime in Sardegna per dire no al nucleare

Continua il boicottaggio: a Novellara vietato esporre le bandiere dell’acqua

Istruzioni di votoper i fuori sedeUna segnalazione importante per quantivivono fuori sede: è possibile votare per ilreferendum del 12 e 13 giugno al di fuoridal proprio comune di residenza, previanomina come rappresentante dei promoto-ri. Basta avere con sè la propria tesseraelettorale. A breve sarà attivato un mecca-nismo di iscrizione on-line per poter segna-lare la propria disponibilità a svolgere lafunzione di rappresentante dei promotori inun determinato seggio. In questo modo chivorrà potrà votare nel seggio segnalatoanche se diverso da quello in cui si è iscrit-ti. Successivamente coloro che hannosegnalato la propria disponibilità riceveran-no una delega dai promotori. La data ulti-ma di iscrizione è il 5 giugno. È possibileanche, per chi rientra a votare nella propriasede elettorale, ottenere un rimborso par-ziale di viaggio, aereo e ferroviario. Tutte leinformazioni, i form da compilare e le faqsono sui siti www.referendumacqua.it ewww.acquabenecomune.org. È importantediffondere al massimo queste informazioniper dare a tutti la possibilità di parteciparea questa grande battaglia per la democra-zia.

Il 27 maggio si terrà la Notte gialla peri referendum, evento auto-organizzatoa livello nazionale. Incontri pubblici,conferenze, reading, assemblee,proiezioni, flash mob... spazio alla fantasia e alla creatività!

INIZIATIVA IN ITALIA

notiz

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6cultura

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C'è tempo fino al 31 maggio per presenta-re le candidature e accedere alle selezioniper la XV edizione della Biennale deiGiovani Artisti dell'Europa e del Mediter-raneo, evento considerato tra le più impor-tanti vetrine per la creatività giovanile. Leopere di artisti in età compresa tra i 18 e i30 anni dovranno avere come tema centra-le la ‘simbiosi’ e potranno essere presenta-te nelle seguenti discipline: arti plastiche,architettura, fumetto e illustrazione, cinemae video, grafica di comunicazione, design,moda, fotografia, letteratura, gastronomia,interventi metropolitani d'arte. A partire dalla data di scadenza del bandoe fino al 16 giugno, tra tutte le iscrizioni,verranno selezionate le opere che parteci-peranno all'evento. L'Arci, in particolare,curerà le selezioni nazionali in gastronomia(Roma), letteratura (Roma), cinema/video(Bari), arti visive Sud (selezione per leregioni Campania, Calabria, Molise, Sicilia,Abruzzo) a Lamezia Terme. Inoltre, sempredal 31 maggio al 16 giugno, verranno sele-zionati i partecipanti ai workshop interna-zionali promossi dall'Arci su letteratura,gastronomia, arte pubblica. Quest'anno la

Biennale dei giovani artisti dell'Europa e delMediterraneo sarà caratterizzata da unnuovo formato: un lungo viaggio attraversoil Mediterraneo che coinvolgerà diversecittà - tra cui Thessaloniki, Roma e Casa-blanca - collegate tra di loro, durante ilquale verranno organizzati eventi e work-shop. L'appuntamento è promosso dall'Associa-zione Internazionale per la Biennale deigiovani artisti dell'Europa e del Mediterra-neo (BJCEM), che si è costituita nel lugliodel 2001 a Sarajevo, durante la X edizionedella Biennale, per rafforzare il lavorocomune tra Ministeri, Enti Locali, Istituzionie associazioni culturali del Mediterraneoallo scopo di promuovere la creatività gio-vanile, gli scambi internazionali e lo svilup-po di relazioni pacifiche al di là dei confinipolitici e geografici dei paesi dell'areaeuromediterranea. La storia della Biennaleè iniziata nel 1985 a Barcellona, dando vitaa un percorso creativo che si è sviluppatoin più di vent'anni. Sui siti www.arci.it ewww.bjcem.org sono pubblicate tutte leinformazioni ed è possibile scaricare i bandiper partecipare alle selezioni.

C e n'era assolutamente bisogno. Èquesto il primo elemento emersocon chiarezza al centro congressi

Frentani di Roma. La scommessa di rilan-ciare il problema scuola-università-forma-zione sul piano molto più generale, e cultu-rale, della conoscenza andava giocata.Circa 800 persone hanno partecipato alledue giornate. Un numero sicuramentesignificativo. Tanti insegnanti, in assoluto lamaggior parte dei partecipanti, dirigentiscolastici, operatori del sociale e dirigentidi associazioni impegnate in ambito forma-tivo. Fino alla sera precedente serpeggia-va ancora un po' di apprensione all'internodel comitato promotore. La preoccupazio-ne non era relativa al risultato quanto piut-tosto alla tenuta complessiva del percorso.In effetti è stato necessario mettere daparte qualsiasi piccolo egoismo di catego-ria e qualsiasi esagerato protagonismo deisingoli soggetti. Ed è stato inoltre necessa-rio farlo un po' al buio: la formula ‘forum’promossa dal comitato promotore eranuova per quasi tutti i soggetti della scuo-la, molto più avvezzi alla tipologia del con-vegno. Da questo versante è stato molto

utile il contributo di Marianella Sclavi nellaplenaria di apertura per definire il perimetrodel confronto. Un ottimo intervento suimetodi partecipativi e sulla centralità di unapproccio creativo alla discussione (openspace, facilitazione del dibattito etc). Ma ilcuore vero dell'iniziativa sono stati i quattroseminari. Partecipazione altissima con l’in-tervento di quasi tutti gli iscritti, anche sebisogna ammettere che da questo punto divista il mondo del terzo settore è rimastoun po' più marginale rispetto alla nutritissi-ma compagine di insegnanti che sonointervenuti ripetutamente. Se è vero che ilvizio di fondo è rimasto (aver parlato diconoscenza ma aver messo in moto so-prattutto il mondo e le istanze della scuola)è pur vero che è emersa prepotentementela necessità di una contaminazione reci-proca profonda. In questo solco si è inseri-to anche il contributo di don Luigi Ciotti(come sempre applauditissimo) che haproposto di cambiare la denominazione,dalla prossima edizione, in Stati generalidella responsabilità e della conoscenza. Il risultato finale in termini di documenti lovedremo tra qualche giorno, al momento

della pubblicazione del dispositivo finaleunitamente ai report dei quattro seminari.Questa bella mole di idee, spunti, progettivedrà ora una messa a verifica nei territoridi quanto elaborato per andar poi a fineanno a tirare le somme e verificare la pos-sibilità di una continuazione del percorso.Al momento, è certo che nei prossimi mesiavremo un bel da fare per tentare di capirese e come stare dentro questo percorsonuovo. Di sicuro è maturata una forte con-sapevolezza che il mondo della formazio-ne, della scuola e dell'università ha biso-gno come il nostro di tirar giù qualche muroper prendersi cura vicendevolmente diquesta nostra società.Info: [email protected]

Grande partecipazione alle due giornate degliStati Generali della Conoscenza

BJCEM: scade il 31 maggio il termine per partecipare alle selezioni nazionali

Un saluto aRoberto MorrioneSi è spento giovedì notte Roberto Morrione,giornalista, primo direttore di Rainews24, daqualche anno direttore di Libera Informa-zione. Pubblichiamo il messaggio di cordo-glio inviato da Paolo Beni e Alessandro Co-bianchi a don Ciotti. «Caro Luigi, abbiamo lottato insieme affin-ché i nomi delle persone che ci lasciano pos-sano restare vivi nelle nostre menti. Oggi, lascomparsa di Roberto Morrione ha lasciatonello stomaco un dolore grandissimo chepotremo superare solamente se saremo ingrado di trarre insegnamento dalla sua cono-scenza, dalla sua capacità di agire e di muo-versi in un mondo difficile, dalla sua delizio-sa forza vitale e da quella tenacia nel porta-re avanti un progetto indispensabile qualeLibera Informazione. A partire da oggi,Roberto ci lascia un compito, e non la scelta,di difendere l'opera in cui si è tanto speso edi darne continuità. Il dolore per la perdita diRoberto Morrione, persona mite e non arren-devole, spinge tutti noi a non smettere di lot-tare perché le idee e le azioni di un singoloindividuo possono far crescere spazi, per-corsi, riflessioni e lotte condivise di cui rac-conteremo la bellezza. Grazie Roberto!»

Al Teatro Quirino il 26 maggio alle20.45 lo spettacolo Il viaggio di Nicola

Calipari, con Fabrizio Coniglio eAlessia Giuliani. Dopo lo spettacolo,

intervengono Andrea Purgatori,Vincenzo Macrì e Giuliana Sgrena

ROMA

notizieflash

arci

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B ilancio positivo per l’Arci presentecome partner dell’ottava edizionedi Terra Futura tenutasi alla For-

tezza da Basso (Firenze) da venerdì 20 adomenica 22 maggio.Numerosi sono stati i visitatori della fiera edello stand della nostra associazione,dove era possibile trovare materiale ancheper i referendum del mese prossimo.Tra i tanti incontri, presentazioni, convegnie dibattiti promossi e ospitati, è stato diparticolare rilevanza il convegno rivolto aisoci e ai dirigenti dei circoli sulle buonepratiche nel mondo Arci.Sabato mattina era gremito lo stand in cuiil presidente Paolo Beni introduceva ilseminario Azioni e modelli per un circolosostenibile, presenti sia dirigenti nazionaliche locali del mondo Arci.Il lavoro presentato è stato il frutto di unaricerca e di uno studio promosso da ArciFirenze durante i mesi dell’inverno scorsoe finalizzato alla realizzazione del corsoOneri ed onori organizzato dal Comitato

fiorentino e rivolto ai presidenti dei circoliArci. Terra Futura, infatti, è un’ottima occa-sione per scambiare esperienze e idee perrendere le Case del popolo sempre piùecocompatibili e solidali: già in molte real-tà associative si praticano il commercioequo e solidale, l’uso di stoviglie biodegra-dabili o lavabili, di prodotti biologici e a kmzero, la costituzione o l’ospitalità di ungruppo di acquisto solidale.Dopo il consumo l’argomento affrontato èstato quello del risparmio energetico: dal-l’installazione degli aeratori alle cannelledell’acqua, l’utilizzo di vernici di derivazio-ne naturale, la sostituzione di caldaie vec-chio stampo con le nuove a condensazio-ne o degli infissi con serramenti termici.Quest’ultimi detraibili dalle tasse per i 10anni successivi per una quota pari al 55%dell’investimento, così come l’installazionedei pannelli solari termici per la produzionedi acqua calda e la collocazione di pompedi calore ad alta efficienza energetica.È emerso chiaramente dai vari interventi

sollecitati dal lavoro mostrato in power-point che è sempre vantaggioso tenere inconsiderazione le migliorie energetichedell’edificio anche se comportano un inve-stimento maggiore: tale investimento peròsi ripaga in poco tempo permettendo diridurre i consumi di un edificio magarimolto energivoro. Sta crescendo anche ilnumero delle case del popolo che approfit-tano del Conto energia per l’installazionedei pannelli fotovoltaici: proprio sabato neè stato inaugurato un altro in provincia diFirenze. Dopo tutto ciò è bene non dimen-ticare l’importanza della raccolta differen-ziata: è il gruppo dirigente di ogni circoloobbligato a dare il buon esempio ai proprisoci. Lo stesso dicasi per l’effettuazionedei servizi di volontariato sia al bar, che inpizzeria, che negli uffici.Il mondo Arci è sempre più impegnatonella realizzazione delle buone pratiche espetta ai dirigenti dare per primi il ‘buonesempio’.Info: [email protected]

terrafutura

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I beni comuni tornano al centro dell’a-genda politica e culturale dei movimen-ti della società civile che da otto anni si

ritrovano a Terra Futura, in quel crogiuolodi buone pratiche e idee alternative, cheha preso il testimone dell’European SocialForum (l’anno prossimo saranno 10 annidall’appuntamento di Firenze) per dimo-strare che un diverso mondo non solo èpossibile, ma è anche in costruzione. Mentre scrivo avverto chiaramente ilrischio dello ‘sloganismo’, ma almeno per itre giorni della manifestazione hai la perce-zione che il rischio può essere corso per-ché Terra Futura è il precipitato di tantolavorio quotidiano delle persone, dei grup-pi, delle imprese e delle istituzioni piùimpensate. Non solo. Il tema posto al cen-tro di questa edizione si è rivelato non solodi grande attualità politica, se non altro perla vicinanza dei referendum, ma ancheun’occasione per reimpostare l’idea stessadello sviluppo, della vita dell’uomo sul pia-neta, dell’organizzazione della società,della produzione e del rapporto con ilvivente. Non più l’ossessione della ‘trage-dia dei beni comuni’ di cui per primo parlò

Garrett Hardin nel lontano 1968, cioè quel-la erosione continua e irrimediabile di risor-se naturali, di beni e valori che compongo-no la biodiversità naturale, sociale e cultu-rale del pianeta. I relatori presenti ai numerosi convegni(cito per tutti Silke Helfrich, del CommonStrategies Group della Fondazione H.Böll,che ha presentato un interessante e origi-nale contributo sulla ‘cura dei beni comu-ni’), le pubblicazioni discusse (e qui dob-biamo segnalare l’uscita dell’edizione ita-liana del nuovo libro di Wolfgang Sachs,Futuro Sostenibile), hanno tutti messo inevidenza come queste risorse sono resescarse proprio in funzione di un modello disviluppo iniquo e dissipatorio, ma chesarebbero invece sufficienti in quantità equalità per garantire ad ogni persona unuguale diritto di accesso ad essi e peressere la base di uno sviluppo comune dicollettività e individui, solo che li si governinella prospettiva pubblica e comune (e nonin quella privatistica ed egoistica) e nell’at-tenzione per il loro valore e nella gestionein forme innovative e partecipate daglistessi utenti e cittadini.

Così potrebbe essere per l’acqua (ne haparlato Susan George dimostrando comediritto di accesso universale e attenzionealla prevenzione degli sprechi possano tro-vare un equilibrio virtuoso; ma anchemons. Luis Infanti de la Mora che si batteper il diritto all’acqua delle popolazionidella Patagonia), per la terra e i suoi pro-dotti (di giustizia alimentare, produzione ebiodiversità ha parlato Vandana Shiva), perl’energia (Agostinelli e Danaher); maanche per l’informazione (Giulietto Chiesae Giovanni Sartori), per l’economia (EnricoGiovannini, presidente dell’ISTAT, ha anti-cipato alcuni dei contenuti dell’indaginesugli effetti sociali della crisi economica),per i diritti di cittadinanza, per i beni comu-ni digitali, per l’etica; per la legalità(Pignattone, procuratore capo di ReggioCalabria, in prima fila contro la ndrangheta,in una equazione legalità=democraziadimostrata, se non altro, per il suo contra-rio), per il lavoro. C’è un mondo da rein-ventare fondandolo sul valore dei benicomuni che è il messaggio di Terra Futura. Forse potrebbe essere anche un argomen-to nuovo e interessante per la politica, senon fosse troppo intenta a rimirarsi l’ombe-lico e a garantirsi il proprio breve domani,disinteressata del futuro.

‘C’è un mondo da reinventare, fondandolo sul valore dei beni comuni’

E i circoli Arci... son sempre più verdi

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Articolo di Simone Siliani, Fondazione Culturale Responsabilità Etica

8legalitàdemocratica

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S i è conclusa a Sarajevo la partedella Carovana internazionale anti-mafie che dal 2 al 21 maggio ha

attraversato Albania, Bosnia, Serbia eBulgaria. Tantissimi i chilometri percorsi ealtrettanto numerose le persone e le storieincontrate, un gruppo di compagni e diamici che insieme hanno percorso tappe,promosso iniziative, organizzato eventi,ascoltato associazioni, istituzioni e cittadi-ni. Carovana è questo, la possibilità di farerete, promuovere diritti, comprendere ledifferenze per portarle su un piano di di-scussione comune, è un modo per inter-cettare ed essere intercettati del tutto tra-sparente e genuino. Ma non solo: Carova-na è una pratica, uno strumento per co-struire associazionismo e insieme racco-gliere storie; spesso contano di più i chilo-metri che hai già percorso rispetto a quelliancora da fare, perchè su quelli già attra-versati ti porti dietro una responsabilità chenon può venire meno, quella di aver con-nesso storie, persone, aspettative. È con questi elementi che il viaggio conti-nua e trova di volta in volta nuovi spazi diazione, nuovi contenuti da proporre.

È sulla base di quello che hai incontratoche Carovana costruisce le proprie strate-gie e ripensa quello che ancora deve esse-re fatto. Toccare i Balcani è stato importante per laCarovana. Forse parlare di legalità in paesicome la ex-Jugoslavia o l'Albania non ècosì immediato e chiaro come lo è statoper le tappe italiane; in questi territori, dovefino a 16 anni fa una guerra durata 4 anniha visto vicini di casa spararsi e assediarsispesso senza motivo, talvolta indotti dall'i-nerzia di una propaganda di regime cheaveva calcolato scientificamente l'effettodelle proprie parole e azioni, deve assu-mere altri connotati; una grammatica diver-sa che sappia anche e sopratutto ascolta-re e di conseguenza declinare una praticacomune di intervento. È importante intrec-ciare il nostro modo di fare antimafia con ladisponibilità a cooperare anche su questio-ni come la corruzione, i diritti negati e con-nessi alla presenza di organizzazioni crimi-nali strutturate, la presenza di una difficol-tà oggettiva legata alla profonda povertà. La Carovana ha cercato di andare in que-sta direzione, di essere una pratica mobile,

pronta a trasmettere la propria esperienzalunga 17 anni, ma anche di recepire e con-servare i fondamentali contributi venuti datutti i partners incontrati. Adesso che il viaggio di Carovana continuain Italia per finire a Corleone, c'è qualcosadi più a bordo dei due furgoni: sono le sto-rie e le esperienze comuni e quelle singoledi tutti gli amici incontrati. Si aggiunge quel sano umorismo cinico epunk incontrato in tutti i paesi dell'estEuropa, una scuola di vita anche per noiitaliani: difficile fare ironia davanti aSrebrenica e poi però vedere giovani serbie musulmani che cercano un futuro comu-ne, oppure arrivare a Berat, nella sededell'Università, un cantiere di polvere eferro con solo poche aule e trovare 100studenti di scienze politiche che con umiltàascoltano e fanno domande. C'è ancoratanto da imparare, ma adesso qualcosa inpiù c'è, deve essere conservato e pratica-to: è la responsabilità rispetto alle coseche, quando accadono e non si può torna-re indietro, vanno prese e portate avanti.Buon proseguimento a tutti.Info: [email protected]

Si è conclusa a Sarajevo la tappa balcana della Carovana internazionale antimafie

Rientrano le navidella legalitàSono rientrate da Palermo le navi della lega-lità, che hanno portato nel capoluogo sicilia-no, per la commemorazione della strage diCapaci, oltre 2500 tra professori e studenti ditutta Italia. I numeri della manifestazione,organizzata dal Ministero dell’istruzione edalla Fondazione Giovanni e FrancescaFalcone, sono imponenti: hanno partecipatoin 15mila al corteo che ha attraversatoPalermo, sono state mille le persone chehanno assistito al dibattito in aula bunker,sono arrivati ragazzi da 14 paesi europei,sulle navi sono salite 250 scuole. «Quando150 anni fa arrivarono i Mille portaronoanche la guerra in Sicilia - ha detto MariaFalcone, sorella del magistrato, ai ragazzi -voi siete di più e portate la pace». «È stataun’esperienza bellissima - hanno commen-tato gli studenti della scuola media Sinopolidi Roma - l’anno prossimo torneremo e sare-mo ancora di più». Il Ministro dell’istruzioneha infatti annunciato che il prossimo anno lenavi saranno tre, una terza potrebbe partireda Genova. Le celebrazioni del ricordo dellamorte del giudice Falcone, inoltre, avrannouna veste ancora più solenne: saranno infat-ti passati venti anni dalla strage.

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Un calendario di appuntamenti di incontroe scambio di esperienze con e per la citta-dinanza: si tratta di Insieme per la legalità,manifestazione organizzata dal comitatodell'Arci Puglia insieme alle associazionipugliesi che lavorano per rafforzare la cul-tura della legalità democratica sul territo-rio. Nata a Bari nel 2010 come occasioneper rilanciare l'importanza dell'impegnocondiviso da cittadini, istituzioni ed asso-ciazioni nella lotta e il contrasto al diffon-dersi della cultura mafiosa, la cinque giornisi è presentata al pubblico il 23 maggio,dopo diciannove anni dalla strage diCapaci, presso la scuola Giovanni Falconedel quartiere Catino di Bari. Alla presenta-zione del percorso comune di progettualitàsociale in tema di legalità ha fatto seguitoun momento di raccoglimento e riflessioneper l'antimafia tutta attraverso il gesto deglistudenti di piantificazione di alberelli nelgiardino Peppino Impastato. Per avvicina-re il cittadino alla giustizia, è stato introdot-to il progetto Giustizia a scuola incentratosulla simulazione di un processo penalenelle scuole con il contributo dell'Associa-zione nazionale Magistrati, l'associazione

Vivamente e la cooperativa I bambini diTruffaut. Anche il teatro ha espresso le suevoci indignate per l'uccisione di personeinnocenti, e lo ha fatto attraverso una rap-presentazione teatrale sulla storia di donPeppino Diana, ammazzato dalla camorranel '94. Giovedì 26 maggio è la volta delracconto della bellezza di vivere la legalitàcome valore condiviso, tutelato e garantito.E non poteva esserci scenario più signifi-cativo che il lungomare barese: largoGiannella sarà infatti il luogo di festa dellasettimana della legalità. Occasione discambio di idee, conoscenze ed entusia-smo, la festa in piazza coinvolgerà soprat-tutto le scuole di ogni ordine e grado. Le attività educative, le campagne di firmee le esperienze in viaggio per i diritti e lalegalità perseguite dalle singole associa-zioni rappresentano la base dalla quale siè poi avviato l'intreccio di azioni di sensibi-lizzazione e di impegno collettivo che hapermesso alla rete pugliese di muoversiunita al fine di rendere sempre più inclusi-vo e condiviso il processo di conoscenza econsapevolezza dell'antimafia sociale. [email protected]

La bellezza di vivere la legalità come valorecondiviso: i cinque giorni di iniziative a Bari

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I giovani, secondo il 63% degli italiani,avranno un futuro economico e socialepeggiore di quello dei loro genitori e il

56% ritiene che per avere una speranza difuturo devono lasciare il Paese e andarse-ne all’estero. I primi ad aver maturato que-sta convinzione sono i diretti interessati:ben il 76% di chi ha meno di 25 anni. Mala precarietà è un sentimento orami diffusotra tutte le fasce di età e tra tutte le classisociali. La crisi morde e l’ascensore sociale è indiscesa da troppo tempo. E così cresce laparte di italiani che si colloca nella classeoperaia o tra i ceti popolari, mentre sim-metricamente cala il numero di coloro chesi percepiscono come classe media. Cosìcome cala la fiducia nella possibilità di tro-vare un lavoro e l’Italia diventa il primopaese in Europa per ‘inattività volontaria’. INeet (Not in education, employment ortraining) toccano punte di quasi il 18% alSud, mentre in Spagna - tanto per fare l’e-

sempio di un paese dove la disoccupazio-ne giovanile è più alta della nostra - sonoappena lo 0,5%. D’altra parte in Italia la formazione nonpaga, al punto che per i laureati l’accessoal mondo del lavoro è più difficile che per idiplomati e addirittura metà della popola-zione ha titoli di studio ‘incoerenti’ con l’at-tività svolta. Per chi può, non resta che andarsene. Neiprimi dieci mesi dello scorso anno si sonotrasferiti all’estero 65mila giovani, tuttisotto i trent’anni. Questo dato, unito aquello di una disoccupazione giovanile al27,5%, indica che queste migliaia diragazzi e ragazze non si spostano per fareun’esperienza e poi tornare. Sempre piùspesso si va per restare e questo significaenergie e intelligenze sottratte al futuro delpaese. Sempre meno giovani dunque, e con untitolo di studio meno elevato: nel 2009 soloil 19% delle persone tra i 30 e i 34 anni

risultava in possesso di una laurea, mentrel’obiettivo fissato dalla Comunità europeaper il 2020 è del 40%. Un obiettivo irran-giungibile, visto che l’Italia destina all’i-struzione solo il 4,3 per cento del Pil, con-tro il 5,6 della Francia o il 5,4 del RegnoUnito. Né il dato sugli esodi all’estero può esserecompensato da un movimento inverso,perché l’Italia non attira talenti stranieri. Gliimmigrati con elevato livello di istruzionepreferiscono altri paesi. Chi ha pagato maggiormente la crisi sonoinsomma le donne e i giovani, il cui tassodi occupazione specifico e' diminuito negliultimi due anni di circa 6 punti percentuali. Per i giovani si e' poi ridotta la probabilita'di passare da un lavoro atipico a uno atempo indeterminato, mentre la disoccu-pazione di breve durata osservata nelbiennio 2008-2009 si e' trasformata, nel2010, in disoccupazione di lunga durata.No, l’Italia non è un paese per giovani.

arcireport

L' azione del centro di attivazioneregionale emiliano romagnolo delprogetto Network Giovani si svi-

luppa attorno ad alcune caratteristichestrategiche che l'Arci Emilia Romagnaintende perseguire nelle attività rivolte aigiovani. L'intervento si pone nell'ottica diraggiungere due macro-obiettivi, da unaparte quello di valorizzare e potenziarerealtà esistenti, gestite dai giovani e rivolteai giovani, dall'altro quello di favorire lacreazione di nuove opportunità, nuovi modidi fare associazionismo con i giovani e peri giovani. Il primo aspetto da segnalareriguarda le tematiche, segnalate dai giova-ni dei circoli e delle associazioni dell'Arci,che s'intendono affrontare e che offronodiverse proposte culturali.Innanzitutto, il tema della legalità e del pro-tagonismo giovanile nelle video inchieste enella promozione di ‘giornalismo civile’ aRavenna: l'obiettivo è quello di mettere inrete alcuni circoli cercando di condividerediverse iniziative e promuovendone unacomune che abbia come tematica la legali-tà e la realizzazione di una video inchiestasui beni confiscati alla mafia nella provinciaravennate. A Forlì si propone lo studio di nuovi lin-guaggi artistici e laboratori di fumetto: loscopo è realizzare attività giovanili dedica-

te al fumetto d'autore e al suo rapporto conaltri linguaggi della cultura contemporanea,come la letteratura, l'illustrazione e il cine-ma, in particolare quello di animazione pro-muovendo mostre, incontri con artisti e gio-vani talenti, cineforum e proiezioni, labora-tori espressivi sul fumetto, attività formativee workshop.A Piacenza, attività aggregative nei centrigiovanili: si tratta di potenziare l'azionedell'Arci in due centri giovanili comunalidella città sviluppando iniziative culturali emusicali, seminari tematici sul ‘fare musicaoggi’, eventi musicali estivi gratuiti, appro-fondire il parkour e la break-dance, pro-muovere workshop gratuiti di fotografia.A Cesena, la proposta di creazione di unaweb radio e di un portale internet ad essacollegato: ‘luoghi’ in cui i ragazzi potrannoesprimere se stessi, imparare ‘giocando’,sperimentare nuove forme di comunicazio-ne e dare sfogo alle proprie velleità artisti-che e attitudinali. Progettare programmiradio, interviste, inchieste o semplicemen-te condividere con altri buona musica. A Rimini si approfondiscono tematichelegate ai campi di lavoro della legalità neiluoghi confiscati alle mafie: in una primafase, con l'organizzazione di momenti diformazione e sensibilizzazione, in unaseconda con la partecipazione diretta di

alcuni giovani ai campi in Sicilia, Calabria ePuglia. I temi e i linguaggi proposti rappre-sentano gli aspetti di maggior interesseche i giovani, che frequentano i nostrispazi, prediligono e che grazie al loroimpegno ci aiutano ad approfondire, svilup-pare e, in certi casi, a creare settori deltutto nuovi e strategici per la crescita delterritorio in cui sono inseriti.Tutte queste attività vengono, quindi, pro-poste con una forte impostazione di retetra i progetti, che, non a caso ma frutto diuna scelta politica forte dell'Arci EmilaRomagna e dei suoi comitati, sono inseritiin aree della regione in cui crediamo ed incui vogliamo fortemente crescere.Le cinque sedi di attuazione portano espe-rienze diverse ed hanno ciascuna un diver-so e specifico obiettivo. La rete dei comita-ti di Cesena, Rimini, Ravenna, Forlì ePiacenza costituisce il fulcro del centro diattivazione regionale che sosterrà le diver-se iniziative assieme ai circoli e ai centrigiovanili comunali coinvolti; prevediamoinoltre che, anche quando saranno termi-nate le diverse attività previste dal proget-to, la rete rimarrà in essere ed anzi potràessere implementata anche da altri comita-ti ed esperienze provenienti dagli altricomitati emiliano romagnoli.Info: [email protected]

Network Giovani: un progetto per potenziare lerealtà giovanili esistenti e crearne di nuove

Il 76% dei giovani che hanno meno di 25 anni pensa di doverlasciare l’Italia per costruirsi un futuro

n. 20 24 maggio 2011

arcigiovani

C astelRock è un festival di culturamusicale nato qualche anno fa conil nome di Rockfest negli spazi

dell'Arci di Castel Bolognese (Ravenna),con l'appoggio dei gruppi castellani chemuovevano i primi passi in regione tralocali, feste, manifestazioni e concorsi. L'evento ha poi avuto la sua consacrazio-ne e la stima di un pubblico più vasto nel2010 quando, unendo le forze, molte real-tà locali appartenenti al mondo della musi-ca, dell'arte e della danza hanno aderitopropositivamente al progetto nato e ideatoda Lucio Borghesi per l'Arci e dagli Harem,gruppo rock castellano che da tredici anniporta la propria musica e la storia del rockdentro e fuori regione. Circa 800 le perso-

ne che hanno partecipato all’evento, unadecina i gruppi che si sono esibiti, grandesuccesso per l’installazione creata per l'oc-casione da alcuni tra gli artisti del collettivoJonahasfiveglobes. Con il patrociniodell'Amministrazione comunale, la manife-stazione si svolgerà quest’anno nella gior-nata di sabato 28 maggio 2011. L'intento diquesta edizione è quello di creare un'ag-gregazione ancora più completa, in mododa poter abbracciare tutti coloro siano inte-ressati al mondo dell'arte totale castellanae del comprensorio, col fine di poterlamostrare a un pubblico sempre più ampio.Due i luoghi in cui si svolgeranno, in con-temporanea, gli eventi più attesi diCastelrock. La ‘terrazza etno-percussiva’sarà animata dal collettivo di percussionicon contaminazioni elettriche ed elettroni-che dei Johnny Maracas, che oltre ai branidel loro primo cd uscito nel 2010, costitui-ranno la jam session aperta al pubblicoche vorrà partecipare con qualsiasi formad'arte riesca a portare col corpo, lo stru-mento, le parole o i colori. A danzare suiritmi tribali saranno inoltre il gruppo didanze africane delle Fronde, scuola di

danza castellana, e il centro di ricercaespressiva Ex macello. Nel frattempo nella‘piazzetta live’, creata nel cortile del circoloArci, a partire dalle 17 avrà luogo la finaledel concorso di gruppi musicali avviato tra-mite facebook nel mese di aprile. I gruppiselezionati per la finale si esibiranno tra le17 e le 21; i primi due gruppi, valutati dauna giuria e dal pubblico, riceveranno unbuono d'acquisto di materiale musicale percrescere nel loro percorso artistico. A com-pletare la serata, le esibizioni dei tre grup-pi più affermati di Castel Bolognese: iKoppertoni, accompagnati dalla Folkband,gli Herbamate e gli Harem, che vantanoesibizioni in tutta Italia, produzioni propriedi brani inediti e un risultato che mescolarock'n roll demenziale, stoner e rock italo-americano. A seguire, avverrà la premia-zione dei due migliori gruppi in concorso, ilprimo dei quali avrà la possibilità di esibir-si nuovamente, nel clou della serata, por-tando così a termine questa edizione diCastelRock2011. Entrambe le locations delCastelRock saranno colorate con gli alle-stimenti di artisti locali e/o alcune banca-relle a tema.

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arcireport

Il 28 maggio torna Castelrock a Castel Bolognesecon esibizioni di gruppi locali e un concorso

Ultimo appuntamento con InCantidiVini, rassegna enomusicale d’autore: il 28 maggio alle 21 presso il Museo del Negroamaro si esibiscono i Virginiana Miller

GUAGNANO (LE)

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arci

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Workshop sul fumettoVITERBO - Arci Viterbo, JesceSole e Allimprovviso organizzano ilworkshop-laboratorio Intensivo di

disegno e tecniche del fumetto tenu-to dal fumettista Giorgio Santucci.Quattro appuntamenti, il 26 e 27maggio e il 2 e 3 giugno, per un tota-le di 16 ore complessive, che si ter-ranno presso la sede del circolo ArciJesce Sole in via Santa Rosa 5.Info: [email protected]

Spettacolo su GinsbergTORINO - Appuntamento al CaffèBasaglia il 27 maggio alle 21.30 conVita (molta), morte (nessuna) e mira-coli (alcuni) di Allen Ginsberg. Lospettacolo, del gruppo teatraleProgettOrlovsky, richiama le seratein cui i poeti della cosiddetta beatgeneration si immergevano in un in-tenso flusso di parole, musica edemozioni; il reading alterna, infatti,letture ad improvvisazioni musicali eteatrali. La scelta dei testi vuole ren-dere omaggio a uno dei maggioripoeti statunitensi della seconda metàdel ‘900. ProgettOrlovsky cerca dirispettare la ‘parola’ della poesia,

svincolandola da qualsiasi interpreta-zione indebita, isolando in quattrotematiche centrali la produzione liricadi Ginsberg: la droga, l'amore, gliamici, la madre.Info: www.caffebasaglia.org

Ultimo evento di ArtinculturaROMA- Il 27 maggio dalle 18 in viaGoito 35/b si terrà l’ultimo eventoArtincultura 2011. In programma unconcerto musicale del gruppo Hertzche eseguirà diversi brani acustici sultema dell’interazione tra popoli e cul-ture. Inoltre la fotografa Giuditta Mar-tinicchio inaugurerà la sua mostraNoi con la quale l’artista ha deciso didocumentare l’attività di servizio civi-le svolta dai volontari di Arci Solida-rietà onlus quest’anno. La mostra ri-marrà esposta dal lunedì al venerdì,dalle 9.30 alle 17.30.Info: www.arcisolidarietaonlus.eu

Recital sugli artisti del ‘900COMO - Al circolo Xanadù il 25 mag-gio a partire dalle 15 va in scena ilrecital Il nostro secolo, artisti del ‘900a teatro, testo e regia di Miriana Ron-chetti, letto e interpretato da Alessan-

dro Baito, Katia Trinca Colonel, Mi-riana Ronchetti. È un recital multime-diale con tecniche di narrazione,proiezioni di volti, opere pittoriche,brevissimi flash cinematografici, mu-siche classiche del ‘900. 70 minuti diuna rappresentazione composta congrande ammirazione e rispetto versoil mondo dell’arte ‘vera’, per condurrelo spettatore in un caleidoscopio divolti, suoni, parole, immagini chehanno fatto un’epoca.Info: www.arcixanadu.it

Libertà va cercandoAREZZO - Il 25 maggio alle 21,45presso il circolo Aurora Riccardo Ma-rasco, testimone indiscusso del patri-monio musicale della tradizione to-scana, presenterà Libertà va cercan-do, canti del Tricolore dal repertoriopopolare del Risorgimento italiano.L'artista toscano ha scelto, ‘spigolan-do’ fra i canti sociali nati e propagato-si nei quasi 130 anni dell'impegnorisorgimentale, un repertorio capacedi tracciare un ritratto intimo delRisorgimento, lontano da ruffianirevisionismi e da retorici trionfalismi,centrato sull'uomo colto nelle sue

umane quotidianità. Ingresso libero.Info: [email protected]

Serata sulla genitorialitàLEGNAGO - Promossa dal comitatoterritoriale la serata incontro dal titoloGenitorialità tra radici e ali: crescerebambini autonomi, tra regole ed ini-ziativa personale, che si tiene marte-dì 31 maggio alle 20.45 presso laSala civica di Legnago. Un’occasionedi incontro e di riflessione con quantihanno a cuore il benessere dei bam-bini, riconoscono la complessità e ladelicatezza del ruolo educativo esono consapevoli dell’importanzache rivestono i primi anni di vita.Conducono l’incontro le educatriciCinzia Segala e Michela Tria.Info: [email protected]

Con l’Arci Caos JovanottiPARMA - Ultimo appuntamento conla rassegna Musica di primavera,promossa dall’Arci Caos in collabora-zione con l’Assessorato alla culturadel Comune di Parma. Il 26 maggioattesissimo Lorenzo Jovanotti alPalacassa (Fiere di Parma).Info: [email protected]

Notizie Brevi

Il circolo Arci Ronco Campo Canneto diTrecasali, realtà associativa comunita-ria, vivace e forte di centinaia di soci, dal

2003 inaugura la stagione estiva deglispettacoli all'aperto con la prima Festa del-l'estate, evento che ha luogo presso ilparco delle Scuole elementari del paese.L’evento, che ormai da tradizione si svolgenell'ultimo weekend di maggio, rappresen-ta un interessante appuntamento al qualeprendono parte, oltre a grandi protagonistidella scena italiana, famosi artisti affermatia livello nazionale e giovani promessemusicali del territorio. Si tratta, inoltre, dellaprima traccia del progetto regionale Festadella Musica, organizzata in collaborazionecon l'Arci di Parma. È inoltre da sempre unappuntamento gastronomico all'insegnadell'ottima cucina. Un incontro tra piatti ecibi della tradizione, socialità e musica daballare. L'evento è organizzato in collabo-razione con la sezione Aido di Trecasali,un modo per promuovere la cultura delvolontariato locale. Quest'anno l'importan-te rassegna musicale si svolgerà venerdì27 maggio e sabato 28 maggio; entrambe

le serate sono ad ingresso gratuito. Comesempre, sarà la musica dal vivo la prota-gonista della due giorni di Ronco: musica eottimo cibo, musica e ottima compagnia,connubi da anni perfettamente riusciti. Il 27maggio si inizia alle 22.30 con gli scatena-tissimi Divina, che proporranno una coin-volgente dance musical ad alto tasso adre-nalinico con le migliori hits della dance70/80. Fantastiche interpretazioni in rigoro-so stile vintage di artisti indimenticabiliquali Madonna, Village People e BeeGees. Quello che una super live-showband come i Divina riescono a fare è pro-prio ricreare quell'atmosfera e quelle sen-sazioni, dove la musica è l'elemento cen-trale di un set e non solo una fredda colon-na sonora. Portano uno spettacolo assolu-tamente coinvolgente, adrenalinico, in cuile coreografie ed i costumi fanno da con-torno ad una elettrizzante scaletta di incre-dibili hits. Luci, colori e live music per unaesaltante serata in movimento. Allo spetta-colo musicale dei Divina seguirà la musicadi Dj Frambo, che accompagnerà fino atarda notte tutti i partecipanti.

Il 28 maggio, dopo l’Ape-rock, aperitivo asuon di musica live a partire dalle 19, alle22.30 si riprende con lo spettacolo diAlberto Camerini, re delle piste da ballo,icona del trash ed artista eclettico del rockamato da tutti i fan del punk e della discomusic! Chi non ricorda la sua canzoneRock'n'roll robot? Il famoso tormentoneche, presentato a Festivalbar nel '81, haspianato a Camerini la strada per la vettadel successo. Oggi Alberto Camerini conti-nua un percorso musicale di ricerca e spe-rimentazione della forma musica e aRonco Campo Canneto presenterà il suonuovo spettacolo In love with a killer, conLiudmila Markova e Chiara Napoli. Info: [email protected]

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arcireport

A Ronco Campo Canneto tra musica e buonacucina si tiene la prima Festa dell’estate

Al Malaussène il 28 maggio a partiredalle 21.30 spettacolo di musica

e letture sul tema del rapporto trauomo e natura che vedrà l'esecuzionedal vivo dei brani, reinterpretati, dellacolonna sonora del film Into the wild

PALERMO

notizieflash

A Ferrara torna il Festival dei dirittiSta per iniziare a Ferrara la IX edizione delFestival dei diritti, promosso tra gli altri daArci Rer e Arci Ferrara. Tre giorni di incon-tri, dal 25 al 27 maggio, che coinvolgerannole scuole della provincia ma anche tutti gliinteressati al tema dei diritti. Gli eventi sono infatti a ingresso libero. Si comincia il 25 maggio alle 17.30 al Cafède la Paix con la presentazione del libro Ledonne reggono il mondo. Intuizioni femmi-nili per cambiare l’economia, con la parteci-pazione dell’autrice Elena Sisti. Il 26 maggio stessa location, con appunta-mento alle 18, per l’incontro Io donna e laPalestina con le testimonianze di alcunevolontarie che hanno partecipato a progettidi sviluppo agricolo in Palestina, e a segui-re la proiezione di Melograni e mirra, un filmche affronta il modo in cui una donna devefronteggiare le diverse realtà della vita nellaPalestina contemporanea, rifiutando al con-tempo di dover essere definita dalla realtàstessa che la circonda. Si conclude il 27 maggio alle 21 con lo spet-tacolo teatrale In Khaim, presso la SalaEstense.Info: [email protected]

All’Arci Bitte il Ragnarock Nordic Festivalcon scambio interculturale tra paesiIl 28 maggio all'Arci Bitte di Milano inizia laquinta edizione del Ragnarock Nordic Festi-val, la rassegna che invita allo scambio in-terculturale tra Italia e paesi nordici. Tante leattività che spaziano dalla cultura letteraria,alla gastronomia, alla musica. L’appunta-mento comincia alle 17 con l’apertura dellostand dedicato al turismo e la possibilità dipartecipare a lezioni di lingua svedese edelle altre lingue scandinave tenute daglistudenti di scandinavistica dell’Universitàdegli Studi di Milano. Alle 18.30 MikaelNiemi, autore svedese, presenterà il suonuovo giallo-poliziesco L’uomo che morì co-

me un salmone. Alle 19.30 il seminario sullagastronomia scandinava Mangiare e bere inScandinavia tenuto da Anna Brännstrom,docente della Statale di Milano con buffet abase di specialità della Lapponia svedese.Dalle 21.30 spazio alla musica con le bandpiù in voga sulla scena musicale del nordEuropa: At Mezzanine Level, band vincitricedel Ragnarock music contest; Basko Sthlm,giovane gruppo indie di Stoccolma; Larsand the hands of light, quartetto danese gui-dato dall’eclettico Lars Vognstrup. Si chiudea mezzanotte con Black Candy & DaveRodriquez.

arci

n. 20 24 maggio 2011

A sostegno della campagna referendariaper l’acqua pubblica, l’Arci Torino ha orga-nizzato per domenica 29 maggio unamaratona musicale con alcuni dei moltissi-mi musicisti che hanno aderito all’appelloche sostiene il referendum.In particolare, a partire dalle 17 si alterne-ranno sul palco del Lapsus, in via PrincipeAmedeo 8, i seguenti gruppi/artisti: Mao,Santabarba, El Tres, Republic Square,

Sick Rose, Monelli Antonelliani, KlanDestyno, Eroi a tempo perso, Gigi Così ela Bandina. Sarà inoltre allestito un banchetto per sen-sibilizzare e informare tutti quelli che par-teciperanno all’appuntamento. Interverranno rappresentanti del comitatotorinese 2 Sì per l’acqua bene comune eBeppe Melchionna per l’Arci Torino.Info: www.arcitorino.it

A Torino artisti per l’acqua bene comune

A SC presenta a Roma il 26 Maggio ilsuo VII Rapporto Annuale che si rife-risce all'anno 2010 quando 1786 gio-

vani (erano 1581 nel 2009) hanno partecipa-to ai progetti messi a bando. Progetti per il44% (era il 39%) facenti capo alle 5 associa-zioni nazionali che compongono ASCNazionale. Questa presentazione segue dipochi giorni l'esplicito riferimento ai giovanidel SCN e alla loro concreta cittadinanza atti-va del Presidente della Repubblica, GiorgioNapolitano a Firenze in occasione dell'incon-tro con i giovani universitari. I dati che emer-gono parlano di giovani soddisfatti del SCN eche ritengono di aver accresciuto il loro capi-tale sociale e umano. È interessante notareche i giovani che accedono al SCN si distin-guono per il bagaglio culturale (circa un terzoè laureato, una quota quasi doppia rispetto aicoetanei italiani (18,1%), per l'attitudine allacondivisione delle esperienze in forme orga-nizzate, per l'interesse per la politica, per unaconsuetudine con il mondo del volontariato eper l'interesse alla spinta formativa dell'espe-rienza di servizio civile. Significativo l'aumen-to della richiesta di certificazioni delle com-petenze acquisite poiché tra le molle che

portano al SCN vi sono il desiderio di accre-scere la propria formazione e quello di intra-prendere un percorso di crescita personale.Attese che appaiono soddisfatte: il SCN con-sente di acquisire skill spendibili nel mondodel lavoro e, dando corpo alla solidarietà, diaccumulare anche capitale civico. Capitalispendibili quindi non solo a livello individualema appannaggio della collettività. L'appro-fondimento tematico di questo Rapporto èdedicato agli OLP, cioè ai referenti dei giova-ni durante l'anno di SCN e, accanto alle pre-vedibili difficoltà, è emersa la capacità di tra-smissione delle competenze e soprattutto lamemoria sociale che essi hanno accumula-to, consegnando alle associazioni unaminiera di materiali culturali e organizzativi.Il contesto in cui questa presentazione avvie-ne, se è tradizionalmente critico per i taglialle risorse finanziarie, precipitate da 300milioni nel 2008 a 110 milioni nel 2011, èinvece più acceso sul piano delle prospettiveculturali. L'avvio oramai imminente della spe-rimentazione di un progetto di SCN di difesacivile e nonviolenta, la riproposizione dellamini naja, il vuoto governativo alla propostadei giovani in SCN di attivarsi per l'acco-

glienza degli immigrati e il loro inserimentosociale mettono al centro del dibattito la rela-zione inevitabile fra SCN e pace. Anche perrifiutarla come emerge da alcune posizioni diLega Nord ma che trovano consensi anchefra alcuni amministratori pubblici.Per questo ASC, nel prendere atto dello stal-lo della riforma parlamentare, chiede aGiovanardi e all'UNSC di inserire nella pro-gettazione elementi più stringenti di collega-mento fra ogni progetto di SCN e l'educazio-ne alla pace dei giovani, facendo partire dalbasso un processo culturale e esperienzialeche davvero faccia assumere al SCN l'iden-tità di istituzione della Repubblica che contri-buisce alla formazione civica e alla pace deigiovani.Info: [email protected]

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Arci Servizio civile presenta il VII Rapporto annuale.Un articolo di Licio Palazzini presidente ASC

Hanno collaborato a questo numeroMarco Andrei, Federico Bernini, Francesco Camuffo, Marino Canzoneri, Enzo Di Rienzo, Alessandro Fornasari, Rosaria Gatta, Claudio Graziano, Licio Palazzini, Giuliana Sgrena, Simone Siliani, Alfredo Simone, Franco Uda

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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n. 20 24 maggio 2011

Cultura... scontatai tanti vantaggi di avere in tasca la tessera Arci

Slow Fish 2011 la specie in più: i pescatoriGENOVA - Fiera di Genova, dal 27 al 30 mag-gio. Torna alla Fiera di Genova Slow Fish,manifestazione internazionale a cadenzabiennale giunta alla quinta edizione, dedicataal mondo ittico e agli ecosistemi acquatici.Attraverso convegni, incontri, laboratori edegustazioni si affrontano temi legati alla pro-duzione sostenibile di pesce e al consumoresponsabile.Info: www.slowfish.it

Caporossi - Pirri. Hic lacet CorpusROMA - Museo Carlo Bilotti, fino al 15 giu-gno. Il titolo Hic Iacet Corpus evoca scompar-sa, sottrazione, assenza e nel contempo indicaun luogo che è come una casa da cui il corpo ègià andato via. Restano quindi solo le tracce, leimpronte, i frammenti che ha lasciato. RiccardoCaporossi e Alfredo Pirri - due protagonisti del-l'arte italiana, l'uno attivo sul fronte della perfo-mance teatrale, l'altro delle installazioniambientali - in questa occasione ricoprono ildoppio ruolo di artisti e curatori.Info: www.museocarlobilotti.it

LOOK: Voci del futurismo. Trent’anni d’avanguardiaROVERETO (TR) - Mart di Rovereto, fino al 12giugno. Voci del Futurismo rappresenta un'ori-ginale rivisitazione di una parte del patrimoniodel Mart. Opere di Fortunato Depero, GiacomoBalla, Umberto Boccioni, Enrico Prampolini,Gino Severini, Filippo Tommaso Marinetti, TullioCrali, Luigi Russolo, Ardengo Soffici, Thayaht.Presenti anche artisti meno noti, la cui cono-scenza è tuttavia fondamentale per comprende-re la coralità di voci che caratterizzò l'avanguar-dia futurista.Info: www.mart.trento.it

Marcando la storiaROMA - MACRO Testaccio, fino al 28 maggio.La mostra, curata da Antonio Romano, unodei maggiori esperti di marchi e design, divisaper decenni, rappresenta una finestra eun'osservazione sull'evoluzione della nostrasocietà e dei suoi stili di vita negli ultimi cin-quanta anni (1960-2010), con un occhioanche al decennio che ci porterà alle prossi-me Olimpiadi.Info: www.macro.roma.museum

www.arci.it/associarsi - [email protected]

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n. 20 24 maggio 2011

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n. 17 3 maggio 2011

Pubblichiamo il manifesto, realizzato da Arci Torino, con gli artisti che sostengono la campagna referendaria per l’acqua pubblica