Arcireport numero 18_2013

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7 maggio 2013 anno XI - n. 18 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci H Desdemona e le altre Nuovo razzismo: quel buio in fondo a noi C'è un problema di razzismo in Italia, ne ab- biamo avuta una tragica conferma negli episo- di di questi giorni: dagli insulti a Cecile Kyenge, la prima ministra afroitaliana della Repubblica, alle dichiarazioni omofobe di un'altra espo- nente del governo, al razzismo di genere scatenato contro la presidente della Camera, alla preoccupante escalation della violenza sulle donne, praticamente una strage con tre uccisioni in pochi giorni e 25 dall'inizio dell'an- no. Sarebbe un errore non vedere il legame che c'é fra gli episodi sempre più frequenti di femminicidio e il dilagare di una cultura ses- sista, omofoba e razzista. È un nuovo razzi- smo, che si insinua nelle maglie della società e contamina le stesse istituzioni. Un razzismo senza radici ideologiche, che nasce dalla reazione patologica di una società impaurita e incattivita che cerca risposte al suo bisogno di sicurezza nell’arroccamento identitario e nel- l’ostentazione di superiorità e di potenza machista. Non è solo il rifiuto dello straniero, ma l'imbarbarimento delle relazioni umane che diventa disprezzo per gay e lesbiche, rigetto di chi non si conforma ai modelli culturali impe- ranti, violenza sulle donne che non accettano di essere umiliate e sottomesse. C'è qualcosa di patologico nel fastidio per la diversità, nell'in- dividualismo esasperato di una società inca- pace di riconoscersi fra diversi, portatori di autonoma identità e pienezza dei diritti. È lo smarrimento del senso della comunità e della convivenza civile. Un fenomeno che può svilupparsi come una pandemia quando il di- sagio delle condizioni materiali di vita si lega alla povertà culturale, alla latitanza di valori, al vuoto di relazioni positive; e quando una classe politica irresponsabile esalta la libertà degli individui separandola dall'idea delle respon- sabilità comuni. Non si può tollerare nessuna forma di acquie- scenza o indifferenza verso il dilagare degli episodi di discriminazione e di violenza. É pos- sibile affermare un nuovo senso comune, ma bisogna che la politica e le istituzioni diano per prime un segnale assumendo le proprie responsabilità. A partire dalla ratifica della con- venzione europea di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne, o dal varo di leggi sul femminicidio e contro l'omofo- bia; oppure dalle misure più urgenti in materia di immigrazione come l'abolizione del reato di clandestinità, la cancellazione della vergogna dei Cie, l'introduzione di una nuova legge sulla cittadinanza. Paolo Beni I l contatore non si arresta, gira in conti- nuazione: giovedì 1° maggio viene uccisa Ilaria, il giovedì successivo è il turno di Alessandra. Non è il momento di dis- quisire sulle parole ‘femmicidio’ o ‘femmini- cidio’, anche se approfondire le ragioni di un fenomeno è essenziale, ora è tempo di agire. Il numero delle vittime negli ultimi anni è in crescente ascesa in un'Italia che evi- dentemente tarda ad accettare che la donna non sia quella variante o quella costola che nell'enciclica Casti connubii del 1930, Pio XI così ben descriveva: «Il compito nobilissimo di sposa, di madre e di compagna» deve accordarsi con l'ordine all'interno della famiglia, basato sulla «superiorità del marito sopra la moglie e i figli» nonché «sulla pronta soggezione e ubbidienza della moglie». La donna senziente, che proferisce parola, che esprime la sua opinione o, peggio, che si intestardisce, come nel caso della Presi- dente Boldrini e della Ministra Kienge, nel voler arginare la violenza dilagante, viene in questa società messa alla gogna, non solo da individui che mascherano la loro identità sui social network, ma anche da ‘esimi’ col- leghi o operatori della comunicazione. E se barattassimo la restituzione dell'IMU, formi- dabile strumento con cui Berlusconi si sta facendo campagna elettorale, con altri più utili provvedimenti per la salvaguardia del- l'incolumità delle donne (e per il lavoro)? Salveremmo, si consenta qui l'espressione, ‘capra e cavoli’: la vita di molte donne e la credibilità del Paese nei confronti di quel Consiglio d'Europa che ci ricorda che in Italia abbiamo nei centri antiviolenza undici volte meno posti letto rispetto allo standard stabi- lito dall'Unione Europea. Il Parlamento, senza molti sforzi, potrebbe inoltre ratificare la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violen- za nei confronti delle donne e la violenza domestica. Il contatore mentre continua a girare, misura, inesorabile, il tempo di reazione delle isti- tuzioni. Michela Faccioli Roma - Murales con i nomi delle donne uccise nel 2013

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Il femminicidio, la manifestazione Fiom Cgil del 18 maggio, il 5 per mille, un ringraziamento di Osman Isci, la campagna LasciateCIEntrare e l'incontro de L'Italia sono anch'io con Laura Boldrini, la campagna Open Access Now, i diari e le tappe della Carovana Antimafie, l'iniziativa I cento passi dei sindaci, i campi antimafia, il Maggio dei libri, il Manifesto della cultura a Milano, Terra Futura

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7 maggio 2013anno XI - n. 18

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

H

Desdemona e le altreNuovo razzismo:quel buio in fondo a noi

C'è un problema di razzismo in Italia, ne ab -biamo avuta una tragica conferma negli episo-di di questi giorni: dagli insulti a Cecile Kyenge,la prima ministra afroitaliana della Repubblica,alle dichiarazioni omofobe di un'altra espo-nente del governo, al razzismo di generescatenato contro la presidente della Camera,alla preoccupante escalation della violenzasulle donne, praticamente una strage con treuccisioni in pochi giorni e 25 dall'inizio dell'an-no. Sarebbe un errore non vedere il legameche c'é fra gli episodi sempre più frequenti difemminicidio e il dilagare di una cultura ses-sista, omofoba e razzista. È un nuovo razzi -smo, che si insinua nelle maglie della società econtamina le stesse istituzioni. Un razzismosenza radici ideologiche, che nasce dallareazione patologica di una società impaurita eincattivita che cerca risposte al suo bisogno disicurezza nell’arroccamento identitario e nel-l’ostentazione di superiorità e di potenzamachista. Non è solo il rifiuto dello straniero,ma l'imbarbarimento delle relazioni umane chediventa disprezzo per gay e lesbiche, rigetto dichi non si conforma ai modelli culturali impe -ranti, violenza sulle donne che non accettanodi essere umiliate e sottomesse. C'è qualcosadi patologico nel fastidio per la diversità, nell'in-dividualismo esasperato di una società inca-pace di riconoscersi fra diversi, portatori diautonoma identità e pienezza dei diritti. È losmarrimento del senso della comunità e dellaconvivenza civile. Un fenomeno che puòsvilupparsi come una pandemia quando il di -sagio delle condizioni materiali di vita si legaalla povertà culturale, alla latitanza di valori, alvuoto di relazioni positive; e quando una classepolitica irresponsabile esalta la libertà degliindividui separandola dall'idea delle respon -sabilità comuni.Non si può tollerare nessuna forma di acquie -scenza o indifferenza verso il dilagare degliepisodi di discriminazione e di violenza. É pos-sibile affermare un nuovo senso comune, mabisogna che la politica e le istituzioni diano perprime un segnale assumendo le proprieresponsabilità. A partire dalla ratifica della con-venzione europea di Istanbul sulla prevenzionee la lotta contro la violenza sulle donne, o dalvaro di leggi sul femminicidio e contro l'omofo-bia; oppure dalle misure più urgenti in materiadi immigrazione come l'abolizione del reato diclandestinità, la cancellazione della vergognadei Cie, l'introduzione di una nuova legge sullacittadinanza.

Paolo Beni

Il contatore non si arresta, gira in cont i -nuazione: giovedì 1° maggio vieneuccisa Ilaria, il giovedì successivo è il

turno di Alessandra. Non è il momento di dis-quisire sulle parole ‘femmicidio’ o ‘femmini-cidio’, anche se approfondire le ragioni di unfenomeno è essenziale, ora è tempo diagire. Il numero delle vittime negli ultimi anniè in crescente ascesa in un'Italia che evi-dentemente tarda ad accettare che la donnanon sia quella variante o quella costola chenell'enciclica Casti connubii del 1930, Pio XIcosì ben descriveva: «Il compito nobilissimodi sposa, di madre e di compagna» deveaccordarsi con l'ordine all'interno dellafamiglia, basato sulla «superiorità del maritosopra la moglie e i figli» nonché «sulla prontasoggezione e ubbidienza della moglie». La donna senziente, che proferisce parola,che esprime la sua opinione o, peggio, chesi intestardisce, come nel caso della Presi -dente Boldrini e della Ministra Kienge, nelvoler arginare la violenza dilagante, viene inquesta società messa alla gogna, non solo

da individui che mascherano la loro identitàsui social network, ma anche da ‘esimi’ col-leghi o operatori della comunicazione. E sebarattassimo la restituzione dell'IMU, formi-dabile strumento con cui Berlusconi si stafacendo campagna elettorale, con altri piùutili provvedimenti per la salvaguardia del-l'incolumità delle donne (e per il lavoro)? Salveremmo, si consenta qui l'espressione,‘capra e cavoli’: la vita di molte donne e lacredibilità del Paese nei confronti di quelConsiglio d'Europa che ci ricorda che in Italiaabbiamo nei centri antiviolenza undici voltemeno posti letto rispetto allo standard stabi -lito dall'Unione Europea. Il Parlamento, senza molti sforzi, potrebbeinoltre ratificare la Convenzione di Istanbulsulla prevenzione e la lotta contro la violen-za nei confronti delle donne e la violenzadomestica. Il contatore mentre continua a girare, misura,inesorabile, il tempo di reazione delle isti-tuzioni.

Michela Faccioli

Roma - Murales con i nomi delle donne uccise nel 2013

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Èpassato un po’ di tempo da quandogli studenti e gli operai si sonoritrovati in una stessa piazza. In

verità è passato un po’ di tempo dall’ultimamanifestazione nazionale convocata daun’organizzazione della sinistra sociale. Questa assenza è stata forse causata dauna campagna elettorale iniziata moltoprima del voto e i cui strascichi segnanoancora la cronaca politica dei nostri giorni. Forse l’assenza dei movimenti e delleorganizzazioni sociali è dovuta al torporeche ha coinvolto tutti dopo l’esito nefastodel 15 ottobre 2011, forse per le numerosesconfitte subite, forse a causa di una poli-tica spesso sorda alle rivendicazioni deimovimenti prodotti da lavoratori, studenti ecittadinanza attiva tutta. Oggi è giusto tor-nare a manifestare: le emergenze socialinon si contano più mentre arriva in parla-mento un Def finto partorito dal GovernoMonti e che l’attuale Governo Letta dovràsicuramente rivedere. Se il diritto allo stu-dio non sarà finanziato decentemente per

contrastare il taglio del quasi 90% dei fondiavvenuto negli ultimi anni tantissimi stu-denti e studentesse dovranno abbandona-re le scuole e le università. Già dall’iniziodella crisi il numero di studenti universitarisi è ridotto di quasi 50mila unità, mentrel’abbandono scolastico continua ad atte-starsi poco sotto il 20%. Le misure emer-genziali però non bastano, oggi c’è damettere al centro del dibattito pubblico ilfuturo del paese. Nel Referendum studen-tesco che abbiamo promosso negli ultimigiorni, e a cui hanno partecipato decine dimigliaia di studenti, oltre il 70% dei parte-cipanti ha affermato che la principalepreoccupazione del proprio presente è laprecarietà lavorativa che incontrerannofinite le scuole o l’università. Questo datoparla di una generazione usata comecavia da laboratorio per testare le politichedi precarizzazione del lavoro, una genera-zione che sempre più va a costituire quel-lo che una volta si chiamava ‘esercito ope-raio di riserva’, una generazione che è pie-

namente consapevole della miseria cultu-rale, sociale ed economica che avrà in ere-dità. Nell’Italia di oggi stanno passandodue concetti: il primo è che l’unico conflittoesistente sia quello tra gente e casta e ilsecondo è che in un momento di crisi ci sidebba accordare per superare gli interessidi parte. La crisi, invece, ci ha dimostratocome siano forti le differenze di interessisociali e, conseguentemente, quantosiano diverse le ricette per uscire dall’at-tuale crisi che in Italia è economica, finan-ziaria, sociale, culturale e democratica allostesso tempo. La Campagna Io VoglioRestare, a cui la Rete della Conoscenzaaderisce, ha proposto, nella sua assem-blea nazionale, di costruire uno spezzonedella gioventù precaria per unire le lotte, lerivendicazioni ma soprattutto per superarela frantumazione che vive il tessuto socia-le italiano oggi. Crediamo che sia neces-sario oggi ricucire, a partire dal 18 Maggio,un tessuto sociale sfilacciato e tumefatto,rimettendo al centro i problemi del paese ele possibili soluzione che siano il più pos-sibile lungimiranti e basate su principi disolidarietà, uguaglianza, redistribuzione.

economia&lavoro

arcireport

Accingendomi a scrivere questo testoper spiegare le ragioni e promuove-re la partecipazione alla manifesta-

zione nazionale Fiom del 18 maggio aRoma ho pensato che avrei dovuto trovarele parole per comunicare il senso di urgen-za e di necessità della ripresa di iniziativa edi mobilitazione sociale così come indica loslogan che convoca la manifestazione ‘nonpossiamo più aspettare’. Nel riprendere le ragioni e gli obiettivi diquesta mobilitazione, mi è sembrato peròdi riproporre argomenti e informazioni giànote e ampiamente discusse sui media efra la gente. Per un momento ho avuto ildubbio che l'ennesima denuncia delleingiustizie sociali, delle drammatiche storiedi sfruttamento, della insostenibilità umanaed ecologica di questo modello di sviluppo,potesse in qualche modo diluire l'urgenzaper il cambiamento nella assuefazione algià visto e già detto decine e decine divolte. Quanti fra coloro che sono autentica-mente indignati per le centinaia di lavoratri-ci e lavoratori tessili uccisi in Bagladesh dal

crollo della fabbrica in cui lavoravano, siricordano degli oltre 300 lavoratori uccisisolo sette mesi fa nel rogo di un'altra fab-brica in Pakistan? ‘Voi G8 noi 6 miliardi’ eralo slogan gridato a Genova nel 2001.Quello slogan indicava l'intollerabile squili-brio e illegittimità di un potere e di una ric-chezza concentrati in una piccolissimaparte della popolazione mondiale. Dodicianni dopo i numeri sono un po' più alti(G20 e 7 miliardi), ma il potere e la ric-chezza rimangono concentrati nelle manidella stessa elite politico-finanziaria, e ledisuguaglianze, particolarmente in Europa,sono ulteriormente cresciute. Negli annidella crisi economica più lunga e profondadella storia moderna, la drammaticità dellasituazione sociale nel nostro paese è pale-se, per il livello della disoccupazione edella precarietà, specialmente fra i giovania cui viene negato il futuro, per l'attacco aidiritti sociali fondamentali quali lavoro,istruzione, salute. Una situazione di per sésufficiente a spiegare e a motivare l'urgen-za della mobilitazione e del cambiamento,

ma occorre guardare all'orizzonte europeoe internazionale se vogliamo trovare lesoluzioni adeguate ad affrontare i problemidi fondo dell'attuale crisi, una crisi che, èbene ricordarlo, non è una calamità natu-rale ma ha precise ed individuabili respon-sabilità, e fra queste le politiche liberistedella Commissione e dei Governi europei.La manifestazione del 18 maggio si ponefra i suoi obiettivi quello di un cambiamen-to profondo nelle politiche europee dicosiddetta austerità, un cambiamento darealizzare con urgenza, prima che la cre-scita della povertà e delle disuguaglianzemetta in crisi la stessa tenuta democraticadei paesi europei. La sopravvivenzadell'Europa come entità politica è affidatamolto di più che all'euro alla sopravvivenzae alla generalizzazione del suo modellosociale, una miscela virtuosa di welfareuniversale, servizi pubblici di qualità e unsistema di diritti e tutele del lavoro. Il 18maggio fra le ragioni urgenti per scenderein piazza subito e senza aspettare, c'èanche quella di ridare senso all'Europacome spazio di democrazia, libertà, dirittisociali e del lavoro.

Il 18 maggio in piazza a Roma l'urgenza dellamobilitazione sociale e del cambiamento

Anche gli studenti e i giovani precari manifestano con la Fiom

n.18 7 maggio 2013

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di Stefano Maruca, responsabile Internazionali Fiom-Cgil

di Federico Del Giudice, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza

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Il Mediterraneo è una regione con un'i-dentità propria, rappresentata dal mosai-co di culture e di popoli legati tra loro

dalla storia. Oggi la regione mediterranea èun laboratorio per la democrazia: i paesidella riva settentrionale subiscono limitazionialla sovranità nazionale, mentre i paesi dellariva meridionale vivono una situazione dipre-democrazia, a seguito del processoincompleto della primavera araba. L'esperienza dell'Europa dell'Est e deiBalcani mostra che, sotto la governanceneoliberista, il cammino più comune consistenella trasformazione dei regimi autoritari inoligarchie post-democratiche.Sia la crisi del modello di sviluppo neoliberi-sta sia le rivoluzioni della dignità nelMaghreb-Mashrek ci indicano la necessità diun cambiamento.Niente sarà più come prima: ci troviamo difronte all’opportunità storica di rifondare l'i-dentità mediterranea dei popoli, a partire dal-l'integrazione, lo scambio e la contaminazio-ne, garantendo il pieno riconoscimento dellacittadinanza e dell'uguaglianza, i diritti umanipolitici e sociali, senza barriere, senza discri-minazioni etniche, religiose, di nazionalità o

di genere. Le rivoluzioni del Maghreb-Mashrek ci hanno mostrato l'impostura ideo-logica della fine della storia, nonché del c.d.scontro di civiltà evocato dal neoliberismo.Le differenze culturali sono una ricchezzaper tutti e ci uniscono nella stessa lotta perun'identità mediterranea solidale. Solo le dif-ferenze di accesso ai diritti separano i popo-li. Vogliamo costruire una comunità dei popo-li del Mediterraneo, cominciando dall'allean-za nella lotta per la dignità. Solo così saremoin grado di opporci al declino dei diritti civili esociali. Il modello di sviluppo economico neo-liberista non è praticabile. Rifiutiamo la politi-ca di vicinato dell'Unione Europea e i Trattatidi libero scambio, fondati sull’accaparramen-to delle risorse naturali ed economiche cheavvantaggiano solo un'élite, alimentano traf-fici di ogni genere, la corruzione e i circuitimafiosi, facilitano la finanziarizzazione incon-trollata e la fuga di capitali, mentre ostacola-no il movimento di persone e lavoratori.Ci impegniamo a promuovere un nuovo svi-luppo fondato sulla giustizia sociale, l'acces-so ai diritti e al lavoro dignitoso, la promozio-ne dell'uguaglianza di genere, la libertà di cir-colazione, un'economia solidale, il rispetto

dei beni comuni e la gestione sostenibiledelle risorse ambientali, la trasparenza e lapartecipazione nei processi decisionali.Su queste basi, lavoriamo per la ratifica edapplicazione delle convenzioni ONU per lapromozione dei diritti delle donne, deimigranti, dei lavoratori. Per una visione stra-tegica della cooperazione allo sviluppo,soprattutto regionale, che affronti le causedelle migrazioni e sia in grado di promuove-re la giustizia sociale, opportunità di lavoro,la gestione partecipativa dei beni comuni edelle risorse naturali. Per l’istituzione diosservatori tematici sul rispetto dei dirittiumani nello spazio comune mediterraneo esulla coerenza delle politiche estere di tutti ipaesi, soprattutto europei, di fronte agli obiet-tivi dello sviluppo sostenibile, favorendo latrasparenza e la circolazione di informazioni.Per il rafforzamento della nostra capacità diincidenza politica a tutti i livelli.Con questi obiettivi, ci impegniamo ad appro-fondire i nostri rapporti, costruendo piattafor-me trasversali e tematiche della società civi-le del Mediterraneo, in grado di realizzarecampagne comuni in favore dei diritti delledonne, dei migranti e dei lavoratori.

Pubblichiamo la lettera inviata il 30aprile da Osman Isci, del ComitatoEsecutivo della Rete Euromed per i

diritti umani e dell’Associazione per i dirittiumani.Cari compagni e care compagne,la mia casa è stata invasa dalle forze di poli-zia alle sei del mattino del 25 giugno 2012. Iosono stato arrestato, con altri 71 sindacalisti,e portato al dipartimento di polizia antiterrori-sta di Ankara. Mi hanno informato che ero inarresto perchè accusato di essere membrodi una organizzazione terrorista chiamataUnione delle Comunità Kurde - una organiz-zazione che le autorità turche consideranoessere il braccio urbano del PKK. Non hannotrovato documenti illegali né a casa né nelcomputer, poiché io non ne posseggo. Nonavevano nessuna prova. Sono stato interro-gato dal pubblico ministero che ha richiestola mia detenzione, confermata dal giudice il28 giugno. Sono stato trattenuto per 10 mesiin una prigione di sicurezza e rilasciato sucauzione il 10 aprile. Tutto questo, con il soloobiettivo di intimidire me, la mia famiglia, lamia organizzazione che è l’Associazione deiDiritti Umani e la Rete Euromed per i DirittiUmani. L'altro obiettivo era colpire i diritti

umani, i principi e i valori per i quali i popoli sisono battuti per epoche intere. Ci sono dueparole chiave che possono descrivere leragioni di questa azione: arbitrio e repressio-ne. È stata arbitraria perché basata non suprove ma su supposizioni e si è servita diuna forte campagna stampa. È stata repres-siva perché finalizzata a zittire i difensori deidiritti umani, i sindacalisti che sono dallaparte degli oppressi in Turchia. Il Diparti -mento di Polizia Antiterrorista, l'Ufficio delPubblico Ministero e la Corte hanno pensatoche sarebbero riusciti, con questa azione, aridurre al silenzio molti oppositori. E invecehanno dimenticato una loro importante carat-teristica, che è la solidarietà. Ci sono moltiesempi degli aspetti arbitrari e oppressividella mia ‘esperienza’ nei dieci mesi didetenzione ma niente può descrivere il signi-ficato della solidarietà che la mia famiglia, gliamici, i colleghi e i compagni mi hanno dimo-strato. Il primo comunicato stampa è statoemesso due ore dopo il mio fermo. Ogni set-timana ho ricevuto lettere o libri dalla ReteEuromed o da altri compagni. I miei legali ela mia famiglia mi hanno tenuto informato ditutte le vostre preziose iniziative per prote-stare contro la mia detenzione e per soste-

nermi. Per non parlare del valore della mis-sione internazionale in Turchia della ReteEuromed e della visita in prigione di una suadelegazione. Le autorità hanno violato il miodiritto alla libertà di pensiero, di riunione e diassociazione. Voi tutti mi avete aiutato eavete sconfitto i progetti delle autorità attra-verso la vostra mobilitazione. Alla fine, hannoperso loro, ancora una volta. Volevano farmitacere. Voi siete diventati la mia voce e avetepraticato il mio diritto alla libertà di espressio-ne. Volevamo paralizzarmi e il vostro lavoromi ha ridato vita. Insomma, le autorità ave-vano fatto male i loro calcoli. Hanno eserci-tato la loro oppressione su di me, ma lavostra solidarietà mi ha reso più forte e mi hapermesso di mantenere alto lo spirito in pri-gione. Ho capito che nessuno può sconfig-gere i difensori dei diritti umani, i sindacalistio gli oppositori fino a che essi avranno com-pagni. Ad essere sincero, non saremmosopravvissuti alla prigione senza la vostrasolidarietà. E poiché non sono né il primo néil solo difensore dei diritti umani che ha spe-rimentato la detenzione e dato che ci sonoancora tanti difensori di diritti umani in prigio-ne, dobbiamo ancora lavorare sodo.Buon Primo Maggio! In solidarietà

Solidarietà contro oppressione

Stralci del rapporto dell'assemblea di convergenzaAlternativa Mediterranea tenuta al Fsm di Tunisi

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n.18 7 maggio 2013

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A pochi giorni dalla divulgazione della rela-zione sui CIE realizzata da un gruppo dilavoro del Ministero dell’Interno coordinatodal Sottosegretario Ruperto, le associazioniaderenti alla campagna Lascia teCIEn trarehanno tenuto una conferenza stampa perpresentare le criticità emerse sul sistemadella detenzione amministrativa e avanzarela proposta di una commissione mista persuperare il sistema dei CIE e riformare lalegislazione in materia di immigrazione easilo. A pochi giorni dalla nascita dell’esecu-tivo Letta, la campagna LasciateCIEntrareentra nel merito della relazione per chiede-re che le istituzioni non tengano conto delDocumento Programmatico sui CIE, chemanifesta la totale ignoranza delle effettiveproblematiche relative alla detenzioneamministrativa. La campagna ha inoltreespresso forte preoccupazione per quelloche sta avvenendo nel CIE di PonteGaleria, dove i detenuti hanno, dal 1° mag-gio, iniziato uno sciopero della fame perdenunciare le condizioni degradanti in cuivengono trattenuti in virtù di un sistema cheva profondamente modificato. Info: www.lasciatecientrare.it

migranti

arcireport

La Corte Suprema di Cassazione harigettato il ricorso presentato il 15 feb-braio 2012 dal Governo Italiano, con il

quale si richiedeva di cassare la sentenzadel Consiglio di Stato che nel novembre2011 aveva dichiarato l’illegittimità dell’‘emergenza nomadi’ sul territorio italiano.La sentenza risponde alla richiesta avanza-ta dall’allora presidente del consiglio MarioMonti di rivedere quanto stabilito da PalazzoSpada che aveva messo in di scussione ilPiano Nomadi dopo un primo pronuncia-mento del Tar del Lazio che ne dichiaraval’illegittimità. La vicenda aveva inizio il 21maggio 2008, quando l’allora presidente delConsiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, conDecreto, su proposta del ministro dell’In -

terno dell’epoca Roberto Maroni, dichiaravalo «stato di emergenza in relazione agliinsediamenti di comunità nomadi», nomi-nando i prefetti di Roma, Napoli, Milanocommissari delegati «per la realizzazione ditutti gli interventi necessari al superamentodello stato di emergenza» nelle regioni diLazio, Campania, e Lombardia. Lo stato diemergenza, di durata annuale, sarebbedovuto terminare il 31 maggio 2009 ma,contrariamente a quanto previsto, con unnuovo decreto del presidente del Consigliodei ministri veniva prorogato al 31 dicembre2010, estendendolo a sua volta alle regionidel Piemonte e del Veneto. Trascorsi più didue anni dalla sua dichiarazione, un ulterio-re Decreto prorogava la durata al 31 dicem-bre 2011 nelle cinque regioni interessate. Inseguito a un ricorso presentato daEuropean Roma Rights Centre e da unafamiglia rom, il Consiglio di Stato il 16novembre 2011 con sentenza n. 6050 sta-tuiva «l’illegittimità del decreto delPresidente del Consiglio dei Ministri del 21maggio 2008». Contro tale sentenza il 15febbraio 2012 il Governo Italiano presenta-va ricorso presso la Corte Suprema di

Cassazione. Il 2 maggio la Corte diCassazione ha rigettato il ricorso, chiuden-do ogni possibilità di ulteriori appelli.La chiusura della stagione emergenziale,sancita definitivamente dalla SupremaCorte, chiude una delle pagine più buie peri diritti umani delle comunità rom e sinte inItalia. Il periodo dell’emergenza aveva scan-dito la nascita di diversi Piani Nomadi, attra-verso i quali, in alcune città italiane, politichediscriminatorie e segregative avevano cau-sato sistematiche violazione dei diritti dellecomunità rom e sinte. Dietro la giustificazione di un presunto ‘statodi emergenza’, le autorità delle città interes-sate, in deroga alle normative vigenti, hannopromosso politiche segnate da schedatureetniche (con tanto di raccolta di improntedigitali, anche a minori), costruzione dimega campi monoetnici e azioni di sgombe-ro forzato. La storica sentenza di oggi con-ferma che è giunta l’ora di voltare pagina,per fare uscire dall’alveo dell’emergenza lepolitiche indirizzate alle comunità rom esinte, da 5 anni ricondotte esclusivamente aproblema di ordine pubblico in base a un’i-naccettabile ottica securitaria.

La Corte di Cassazione decreta la fine dell'emergenza nomadi

La campagnaLasciateCIEntrare

Operatore perNumero VerdeL’Arci ricerca a Roma un operatore o un’o-peratrice a tempo determinato per sostitu-zione maternità. L’operatore dovrà rispon-dere alle telefonate e assicurare assisten-za e consulenza socio-legale in materia didiritto d’asilo in Italia, aggiornare la bancadati del Numero Verde, collaborare allapromozione di una cultura dell’asilo in Italiae in Europa. Sono richiesti ottima conoscenza della nor-mativa in materia di immigrati e rifugiati,del sistema di accoglienza per rifugiati inItalia, di almeno un’altra lingua oltre l’italia-no (titolo preferenziale la conoscenza dellalingua araba) e capacità di lavorare inteam. I candidati interessati possono invia-re il curriculum vitae, accompagnato dauna lettera di motivazione e autorizzazioneal trattamento dei dati personali, [email protected], citando il riferimento ‘Sosti tu -zione maternità’, entro e non oltre il 20maggio. Qualora non si fosse contattatinell'arco delle due settimane successivealla data indicata per il termine del bando,si prega di considerare ciò quale riscontronon positivo alla candidatura stessa.Info: www.arci.it/immigrazione

Durante il Festival d'Europasarà possibile visionare la mostra

fotografica L’imbroglio etnico: una riflessione con foto e parolesulla guerra in Bosnia venti annidopo di Mario Boccia

FIRENZE

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n.18 7 maggio 2013

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La Campagna L’Italia sono anch’io haincontrato la Presidente della CameraLaura Boldrini, per chiedere tempi certirispetto alla calendarizzazione delle dueproposte di legge di iniziativa popolare sot-toscritte da oltre 230mila cittadini. Le leggiriguardano una la riforma dell’attuale nor-mativa sulla cittadinanza con l’introduzionedello ius soli e una semplificazione delleprocedure per chi risiede ma non è nato inItalia, l’altra il riconoscimento del diritto divoto alle elezioni amministrative per le per-sone di origine straniera residenti nelle loca-lità dove si vota. La Presidente Boldrini si èimpegnata ad operare affinchè si arrivi aduna riforma del Regolamento della Camerache stabilisca un lasso di tempo massimoentro cui le leggi di iniziativa popolare deb-bano essere discusse, per garantire effica-cia a uno dei pochi strumenti di democraziadiretta di cui i cittadini dispongono. Si èimpegnata altresì a sollecitare le competen-ti commissioni a fissare la discussione sullevarie proposte di legge già depositate sul-l’argomento anche da diversi parlamentarionde si arrivi al più presto a una definizionepiù avanzata della materia.

L’Italia sono anch’ioincontra la Boldrini

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5migranti

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Molti Stati stanno oggi conducendouna vera e propria guerra controle persone migranti. Questo

scontro è già costato la vita a milioni di per-sone, che vivono drammi umani, sia allefrontiere che nelle società di accoglienza odi transito. I ‘massacri’ sono in larga parteattribuibili alle strategie adottate dagli Staticontro i fenomeni migratori, la cui ampiez-za e intensità sono aumentate negli ultimidecenni con il processo di globalizzazione. La sorte riservata ai migranti dalle politiched’immigrazione è sinonimo di esclusione,di morte, di detenzione e di negazione deidiritti umani fondamentali. La crisi del sistema neoliberale accresce lacondizione di precarietà dei/delle migranti.Le disuguaglianze Nord-Sud aumentano,così come quelle tra ricchi e poveri all’in-terno dei singoli paesi. Migliaia di persone si mobilitano per affer-mare valori quali la dignità, la giustiziasociale e ambientale, la libertà di spostarsie di soggiornare. Nuove esperienze, organizzazioni e reti di

resistenza emergono e lottano quotidiana-mente per nuovi rapporti sociali a livellolocale e regionale. Ma la gravità dellasituazione esige più comunicazioni, scam-bi e unità, tanto sul piano delle rivendica-zioni, che delle forme di azione. Come èstato detto nell’Assemblea dei/dellemigranti, la crisi migratoria ci imponeinnanzitutto di resistere per trasformare unordine che giudichiamo indegno e intolle-rabile. Questa crisi esige anche di trasfor-mare noi stessi, di prendere coscienza dinoi in quanto migranti e cittadini, piena-mente portatori di diritti, di valori e di nuoveidentità, per impegnarci nell’avventuraincerta del XXI secolo al fianco degli altriattori che costruiscono nuove risposte allecrisi etiche, culturali, sociali e politiche delnostro tempo. È per questo che si è ormaireso così necessario per i/le migranti unir-si, proporre, osare e prendere iniziativa.Le questioni migratorie hanno preso unospazio crescente nelle attività dei forumsociali locali, regionali o internazionali. IlForum Sociale Mondiale di Tunisi è stato

un momento forte per affrontare questitemi. Hanno partecipato centinaia di reti eassociazioni che operano nell’universodella mobilità umana e della solidarietàai/alle migranti. Lo spazio creato dai forum sociali è unacornice propizia per affrontare le questionimigratorie in modo trasversale, in collega-mento con altre esperienze e tematiche. Questo approccio trasversale favoriscedinamiche mondiali che possano renderevisibile, articolare e modificare il rapportodi forza in favore della legittimità dellamobilità umana e delle persone migranti. In questo contesto, l’organizzazione di una‘Assemblea Mondiale dei Migranti, delleassociazioni di origine immigrata e delleassociazioni di solidarietà’ in occasione delForum Sociale Mondiale di Tunisi ha costi-tuito una nuova tappa d’articolazione econvergenza. L’appello per l’organizzazione di quest’As -semblea è stato inizialmente lanciato daun piccolo gruppo e vi hanno poi aderitopiù di cento organizzazioni.

Il 24 aprile 2013 al Parlamento Europeoa Bruxelles, con l’attiva partecipazionedelle deputate europee Hélèn Flautre

(Verts-Ale) e Marie-Christine Vergiat (Gue -NLG), è stata lanciata la Campagna trasna-zionale Open Access Now promossa dallareti associative Migreurop e Alterna tivesEuro péeennes. La Campagna Open Ac -cess Now, già al suo terzo anno di vita,punta ad un coinvolgimento maggiore deiParla mentari europei nelle visite che verran-no effettuate nei diversi luoghi di detenzionedegli stranieri irregolari al fine di monitorar-ne le condizioni di vita ed il rispetto dei dirit-ti umani. Il Parlamento Europeo, infatti, ha sino adoggi ratificato una politica di gestione del-l’immigrazione irregolare che utilizza, comestrumento privilegiato, la creazione deicampi e/o di luoghi informali di detenzioneamministrativa sia in Europa che nei paesidel sud del mondo. Questi luoghi, sottratti alcontrollo della società civile ed a quella deimedia, sono molto spesso diventati delle‘terre di nessuno’ dove vengono perpetratiabusi, violenze e i trattenuti, donne e bam-bini/e sono sottoposti a trattamenti inumanie degradanti.

I campi di detenzione sono così aumentatiin Europa ed alle sue frontiere, da 324 nel2000 a 473 nel 2012 e, con la direttivaRimpatri, la durata massima del tratteni-mento è stato portato sino a 18 mesi. La campagna Open Access ha quindi comeobiettivi: ‘aprire le porte’ dei Cie, dei postiinformali di detenzione, per un accessoincondizionato delle organizzazioni dellasocietà civile e dei giornalisti al fine di raf-forzare la vigilanza sul rispetto dei dirittiumani e sulla trasparenza del funzionamen-to e gestione di questi luoghi; coinvolgereparlamentari europei e responsabili politicinazionali per promuovere evoluzioni legisla-tive nazionali ed europee maggiormenterispettose dei diritti umani dei migranti inEuropa e alle sue frontiere. L’Arci partecipa ed organizza in Italia sin dal2011, le iniziative connesse alla campagna.Negli anni precedenti sono stati monitorati icentri di detenzione presenti in molte cittàitaliane tra cui il Corelli (Milano), PonteGaleria (Roma), Pian del Duce (LameziaTerme), Mineo (Catania), Milo (Trapani) e,coinvolgendo nei giorni delle visite ispettivela società civile dei territori interessati ed imedia, si è riusciti a denunciare con forza le

violazioni dei diritti riscontrate. Quest’anno si è deciso di chiedere al Mi -nistero dell’Interno l’accesso a dei luoghi didetenzione poco conosciuti, quasi ‘invisibili’:le zone di trattenimento alle frontiere aero-portuali. Esistono, infatti, delle ‘stanze’ dove i mi -granti, potenziali richiedenti asilo, sono trat-tenuti prima di essere rimpatriati o espulsi eciò avviene senza che il respinto o l’espulsoabbia potuto accedere ad alcun strumentogiuridico di difesa. La richiesta di accesso verrà inoltrata per lefrontiere aeroportuali di Milano, Roma, Bari,Catania e Palermo, aeroporti da dove ven-gono respinti o espulsi collettivamente cen-tinaia di migranti.Info: [email protected]

Open Access Now: una campagna per i diritti deimigranti nei centri di detenzione e alle frontiere

I/le migranti, cittadini del XXI secolo: resistere, osare, proporreStralci del documento prodotto dall’Assemblea dei/le migranti al Fsm di Tunisi

Il 10 maggio alle 11 presso il CentroCongressi della Sapienza sarà

presentato il VI Rapporto dell’EuropeanMigration Network Italia dedicato al tema Gli studenti internazionali

in Italia: indagine empirica

ROMA

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arci

n.18 7 maggio 2013

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6carovanaantimafie

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I diari delle tappe della Carovana in Liguria

n.18 7 maggio 2013

arci

Nella città dei cantautori e della Lanterna, dove l’illegalità con-trolla i quartieri e la prostituzione è qualcosa di più che una sem-plice rima di Fabrizio De André. A Genova, a Palazzo Tursi, Carovana arriva in un giorno in cui ilcielo regala tepore e un vento di mare che odora di primavera.Tappa quasi per intero dedicata alla ‘legalità economica’: corru-zione, usura, racket, prostituzione. Si presenta la campagna Riparte il futuro. La raccolta firme con-tro la corruzione e a favore del’approvazione di una nuova e piùrigorosa legge ha superato la boa delle 200mila adesioni. A que-sti numeri vanno aggiunti i quasi 300 parlamentari che indossa-no il braccialetto bianco dei 100 giorni. Quello dato ai candidatiche hanno detto aderito alla proposta di Libera e del GruppoAbele. Tra loro anche Enrico Letta e tre ministri del suo nuovogoverno. Poi sono i commercianti del centro storico, sollecitati dalla pre-sentazione del report Sos Impresa, a spiegare tutte le difficoltàdel vivere quotidiano in un Nord spesso duro come una scatoladi ferro arrugginito. Parlano di vie storiche ingrigite dalla prosti-tuzione, dal racket che imbriglia la libertà economica in una gab-bia di illegalità, di sistemi criminali che controllano palmo apalmo le strade e le attività che vi hanno sede. A chiusura di gior-nata, proiezione al circolo Arci Zenzero del docufilm Non miavete convinto, sulla storia di Pietro Ingrao e delle sue battaglie.Un riassunto di un pezzo importante d’Italia, alla presenza delsindaco Doria e di Giuliano Giuliani, papà di Carlo.

Genova, 29 aprile Sanremo, 30 aprileAnnullata la tappa di Savona, andiamo a Sanremo, per unamanifestazione pubblica organizzata dalla Cgil nella splendidacornice della Federazione operaia. Un luogo che evoca altritempi, messo in piedi sul finire dell’Ottocento come sede dellaSocietà Operaia di Mutuo Soccorso, e che ricorda battaglie disolidarietà e di giustizia. Battaglie per la dignità e il cambiamen-to. Battaglie di progresso e sviluppo. Da allora ad oggi sonocambiate - e di tanto - le condizioni dell’Italia. La monarchia èingloriosamente caduta, due guerre hanno squarciato il ventredel paese e due Repubbliche si sono avvicendate, fra lampi didemocrazia e partecipazione e nebbie di crisi, movimenti diriscatto e rivendicazione sono nati e defunti. A Sanremo, il tentativo fatto dalla Cgil, dall’Arci, da Libera,dall’Anm, con una giornata di riflessione intitolata Legalità moto-re di sviluppo e aperta a 200 studenti, è di provare a riflettere suuna forma di ricostruzione che parta dalla legalità, quale garan-zia normata di eguaglianza, quale momento di ripartenza demo-cratica. Ed allora il riscatto sociale parte dalla creazione di lottefuturibili. Una di queste si chiama ‘beni confiscati’. Tanti, troppi quelli ancora da riconvertire. Tanti, troppi, quelliancora imbrigliati dalla burocrazia. Come tanti, troppi, ancora ilavoratori che, nelle aziende sequestrate, non sono certi dellapropria sorte, affidata ad un vento politico che non si sa benedove e come spirerà. Nel pomeriggio, uno dei furgoni si sposta a Torino. Dove, dal 6maggio, partirà l’itinerario piemontese.

Caminante è un brano composto dal gruppo musicale 7grani perUniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà, perché «ogni viaggio perpoter funzionare ha bisogno di una canzone che lo segua e loanticipi». Il progetto del gruppo UniAmiamo l’Italia in Vespa elibertà nasce dall’idea di 4 quarantenni, in viaggio contro tutte lemafie, per la democrazia e la libertà, lungo un percorso che daMilano a Palermo fa tappa in alcune città simboliche per veicola-re l’impegno contro le mafie e affermare la cultura della legalità edell’impegno civile. La canzone Caminante servirà non solo perdiffondere energia, idee e speranze, ma, acquistandola suItunes, si potrà sostenere la Leva civile per i diritti e la libertà, pro-getto promosso dal Coordinamento Comasco per la Pace. Ilvideo è stato presentato ufficialmente nella conferenza stampaconvocata presso la Sala Stemmi del Comune di Como di fronteal Sindaco Mario Lucini e presso il comune di Milano alla pre-senza di Basilio Rizzo Presidente del Consiglio comunale diMilano, Nando dalla Chiesa Presidente onorario di Libera ePresidente del Comitato Antimafia di Milano, David GentiliPresidente Commissione Antimafia del Comune di Milano,Giuseppe Teri Libera Formazione e Coordinamento delle Scuole,Rosa Tallarita Coordinamento dei familiari delle vittime dellaLombardia, Alberto Zappa UniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà. Questa canzone di forte impatto musicale e poetico è stataassunta come colonna sonora anche dalla CarovanaInternazionale Antimafie. Info: www.7grani.it

Il brano musicale ‘Caminante’ Il viaggio in LombardiaLa Carovana Antimafie si è spostata verso nord: dopo la Liguria,fa tappa in Piemonte e Valle d’Aosta fino al 9 maggio, per poispostarsi in Lombardia dal 10 al 16. Il 10 maggio sarà a Milano,per un ‘panino della solidarietà’ con gli studenti, accompagnatodalla testimonianza di Loreno Tetti, testimone di giustizia nel pro-cesso contro il clan Flachi. A seguire, un incontro con l’ammini-strazione comunale sul gioco d’azzardo e la consegna degli atte-stati ai bar ‘No slot’ (che hanno scelto di non avere slot machinenei propri locali). L’11 maggio la Carovana si sposta a Pandino eCremona, il 12 a Sondrio, il 13 a Viadana e Mantova, dove si ter-ranno un incontro con gli studenti e uno aperto alla cittadinanzasu Le mafie nei territori del Nord. Chi sta intervenendo, con qualistrategie? Il 14 maggio tappe a Busto Arsizio e Brescia, doveandrà in scena lo spettacolo Donne ribelli tratto dal libro Le ribel-li di Nando Dalla Chiesa. Il 15 maggio Pavia ospiterà il dibattitopubblico Processo infinito e Pavia. La ‘ndrangheta nella città, congli interventi di Mario Portanova, giornalista de Il fatto quotidiano,e Giulio Cavalli, attore e attivista antimafia. Il 16 maggio si con-clude con tappe in tre città: a Como con l’iniziativa Mafie al nord,lo spettacolo teatrale Io sento, io vedo...e parlo, il convegno Idanni sociali e le infiltrazioni mafiose nel gioco d’azzardo; aLecco con l’incontro con Rita Borsellino, Calogero Parisi dellacooperativa Lavoro e non solo, Virginio Brivio sindaco di Lecco;a Monza con l’incontro su Ludopatie: come indagare per cono-scerle, come organizzarsi per contrastare il Gap. Info: www.carovanaantimafie.eu

a cura del carovaniere Piero Ferrante

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7legalitàdemocratica

arcireport

I campi antimafia organizzati da Arci, Cgil eSpi, con altre organizzazioni, compaiono inun’apposita pagina sul sito Arci www.arci.it ,dalla quale possono essere scaricati i modu-li di iscrizione. ISCRIZIONI

Possono iscriversi persone dai 16 anni in suinviando il modulo d'iscrizione a: [email protected] Se il campo scel-to ha ancora posti a disposizione viene chie-sto (attraverso una mail) all'aspirante campi-sta di fare un colloquio presso l'Arci più vici-na: il/la campista verrà contattato/a apposi-tamente. Se il colloquio avrà esito positivo, viene per-fezionata l'iscrizione con il pagamento dellaquota (saranno inviati ad ogni campistamodalità e tempi). Prima di partire, i campistidovranno partecipare ad un incontro regio-nale di formazione, dove vengono dettaglia-te le condizioni e le regole da rispettare neidiversi campi e si incontrano i coordinatoriArci e i volontari Spi/Cgil. IL CAMPO

I campi sono esperienze di volontariato chehanno come tema l'antimafia sociale, nonsono vacanze ‘alternative’. Nei campi il sin-

golo che partecipa entra a far parte di ungruppo. Dunque per la durata del campo sicostruisce una piccola comunità con le sueregole e le sue opportunità. Gli spazi di sog-giorno sono spesso spartani e dunque ènecessario spirito di adattamento. Generalmente, oltre ad affrontare le attivitàlegate alla vita quotidiana di comunità (es.turni di pulizia), si alternano un’attività ‘delfare concreto’ (lavoro agricolo) al lavoro dianimazione e promozione in contesti difficili:beni confiscati, campi, case, appartamenti. IL PROTOTIPO DEL CAMPO

Dopo l’arrivo dei campisti e la sistemazione,dal secondo al penultimo giorno si alternanoal mattino presto lavoro sui campi o in altribeni confiscati e al pomeriggio formazio -ne/incontri I COORDINATORI

Sono volontari Arci che assumono il coor-dinamento del gruppo prima dell'inizio delcampo e per tutta la durata del campostesso. I VOLONTARI SPI/CGIL

si prendono cura dei giovani occupandosidella preparazione dei pasti e seguono laparte formativa pomeridiana.

La memoria di Peppino Impastato, maanche la buona politica realizzata daitanti amministratori locali che si batto-

no contro le mafie, subendo minacce e inti-midazioni. Ha questo duplice significato l’ini-ziativa I cento passi dei Sindaci, organizzataa Cinisi l’8 e 9 maggio prossimi da AvvisoPubblico e Casa Memoria Felicia e PeppinoImpastato. L’8 maggio sono previsti la presentazionedel rapporto Amministratori sotto tiro, curatoda Avviso Pubblico, che illustra i casi di inti-midazione ad amministratori locali avvenutinel 2012, e una veglia di preghiera per lalegalità e la giustizia col vescovo di Trapani.Il 9 maggio, invece, sarà inaugurata la CasaMemoria Felicia e Peppino Impastato,ristrutturata dopo il riconoscimento di ‘Benesotto tutela culturale’. Nell’occasione saran-no installate altre ‘pietre d’inciampo’ dedica-te a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino,Boris Giuliano, Carlo Alberto dalla Chiesa,alla presenza dei familiari. Subito dopo siterrà il corteo dei ragazzi delle scuole diCinisi che si uniranno agli amministratori ealle associazioni per percorrere i ‘centopassi’ che separano Casa Memoria dalla excasa del boss Gaetano Badalamenti, man-dante dell’omicidio. Suc ces sivamente, ci siritroverà a Contrada Feudo presso il casola-

re dove venne assassinato Impastato. Il cor-teo ‘storico’ che da tanti anni parte da RadioAut, a Terrasini, per arrivare a CasaMemoria avrà luogo il pomeriggio. Si chiudecon una serata in cui verranno premiatiMoffo Schim menti, cantastorie madonita dalforte impegno civile, e i Têtes de Bois.L’iniziativa è organizzata in collaborazionecon Acli, Agesci, Arci, Cgil, Cnca,Emergency, Le gambiente, Libera, Uisp.«La nostra manifestazione - ha spiegatoGiovanni Impastato, presidente di CasaMemoria Impastato - è importante perchéaiuta a mantenere vivo il ricordo di Peppinoe, con lui, di un pezzo di storia del paese,segnata profondamente dalla presenza dellemafie. Anche per questo ci stiamo battendoperché non vada definitivamente in rovina ilcasolare dove venne ucciso mio fratello: lamemoria aiuta a formare gli anticorpi per iproblemi che dobbiamo affrontare oggi.Stiamo raccogliendo le firme per una petizio-ne popolare che chiede alla RegioneSiciliana di espropriare la struttura, premes-sa per poterne assicurare una cura adegua-ta. Gli amministratori che verranno a Cinisi cisosterranno in questa iniziativa».«È il secondo anno che realizziamo questamanifestazione in ricordo di Peppino coin-volgendo gli amministratori che non hanno

paura di sfidare le mafie», ha affermato ilvicepresidente di Avviso Pubblico. «In unmomento così difficile per le istituzioni, que-sta iniziativa ci presenta la buona politicache rischia in prima persona. In Italia regi-striamo un’intimidazione mafiosa contro unamministratore ogni 36 ore. Una realtà cheanche quest’anno vogliamo documentarepubblicando il dossier Amministratori sottotiro. Siamo convinti che accendere un farosu persone che, in genere, non finiscono suigiornali nazionali sia un modo per tutelarequesta buona politica». «La lotta dell’antimafia è la lotta di ogni gior-no e questa manifestazione è un’occasioneimportante per ricordare che la libertà non siconquista mai per sempre», ha affermatoinfine Claudio La Camera, direttore dell’Os -serva to rio sulla ndrangheta. «Casa Memoriaha assunto un nuovo valore grazie al ricono-scimento ottenuto come bene culturale,testimonianza della storia collettiva e sim-bolo della lotta contro la mafia. Il partena-riato con l’Osservatorio sulla ndranghetaha dato la possibilità di far nascere un cen-tro di studio e documentazione sulle mafieche vuole essere uno sguardo critico versoun piano criminale che lega sempre di piùle mafie ai centri di potere economici, poli-tici e culturali».

I cento passi dei Sindaci

Modalità per partecipare ai campiI Campi del sole

Sono promossi da Arci Reggio Calabria, incollaborazione con Libera territoriale, iCampi del sole che si svolgeranno in locali-tà Pentedattilo, a Melito Porto Salvo (RC) indue date: dal 28 luglio al 3 agosto e dal 4 al10 agosto. Obiettivo principale dell’espe-rienza è diffondere una cultura fondata sullalegalità e sul senso civico, ragionare sulproprio essere cittadini che aspirano ad abi-tare uno spazio di cittadinanza sostenibile eresponsabile dove l’economia, lo sviluppo,il lavoro diventino, da drammi quotidiani,leve per scardinare l’esistente. Per i giova-ni volontari sarà un’occasione privilegiataper interagire criticamente con i luoghiattraversati, rielaborandone gli stimoli e imessaggi e accostandosi con rispetto eattenzione ai territori da esplorare, con lospirito di chi sappia cogliere, leggere e sce-gliere il bello, dei luoghi, delle persone,della persona. Un’esperienza all’insegna della dimensionedel cambiamento, della realizzazione di ciòche ancora non è ma che si aspira a fardiventare regola e fondamento di unasocietà realmente a misura d’uomo. Info: [email protected]

arci

n.18 7 maggio 2013

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Arci promuove, nell’ambito dell’eventoMilano e oltre, percorso triennale promos-so da Connecting cultures che ha accom-pagnato giovani artisti milanesi in quattroquartieri della città (Barona, Bicocca,Quarto Oggiaro, Bovisa), la discussionepartecipata del Manifesto dell’Arci per laCultura, cercando di evidenziare i nodi chela nostra associazione ritiene fondamenta-li per rafforzare cultura e conoscenza nelnostro Paese e in Europa. L’incontro siterrà sabato 11 maggio dalle 17 alle 20 aMilano nella Triennale e approfondirà itemi del ripensamento delle città e deiquartieri, la tutela del pluralismo delle pro-duzioni culturali e le condizioni dei lavora-tori del settore. Come associazione cultu-rale, abbiamo l’ambizione di contribuire aldibattito sul futuro dello sviluppo del nostroPaese e dell’Europa coinvolgendo il mag-gior numero di persone.Riteniamo infatti che il nostro manifestoper la Cultura sia uno strumento per attiva-re dialogo e confronto con amministratorilocali, artisti ed intellettuali, imprese, asso-ciazionismo culturale e mondo dell’univer-sità e della conoscenza, che inviteremo ad

una tavola rotonda in cui ci concentreremoin particolare sul ripensamento delle città edei quartieri perchè diano modo alle per-sone di incontrare spazi collettivi dove pro-durre e fruire cultura, sul rilancio dell’uni-versità pubblica come luogo dei saperi col-lettivi, della ricerca indipendente e di quali-tà, sulla tutela del pluralismo delle produ-zioni culturali, sulle (troppo precarie edimenticate) condizioni dei cosiddetti ‘lavo-ratori della cultura’. In apertura presentere-mo una selezione video de La VilleOuverte, programma di azioni di arte pub-blica di Arci: verranno proiettati una serie divideo sul rapporto tra arte e spazio pubbli-co relativi alle esperienze progettuali rea-lizzate con il coordinamento di Cantierid’arte e nell’ambito della rete dellaBiennale dei giovani artisti d’Europa e delMediterraneo (BJCEM), a cura di MarcoTrulli e Claudio Zecchi. Coordina CarloTestini, responsabile Politiche Culturalidell’Arci nazionale; partecipano rappresen-tanti di enti locali, operatori culturali, artisti.Interviene Filippo Del Corno, Assessorealla Cultura del Comune di Milano.Info: www.arcimilano.it

cultura

arcireport

Investire in cultura, conoscenza e creatività

Più cultura, più democrazia: a Milano sipresenta il Manifesto per la Cultura dell’Arci

L’Arci promuoveil Maggio dei libriCome ogni anno, l’Arci promuove, in occa-sione dell’iniziativa Leggere per crescere -Maggio dei libri del Centro per il libro e la let-tura del Ministero dei Beni e delle Attività cul-turali (Cepell), incontri ed eventi sul libro e lalettura, coinvolgendo circoli e comitati territo-riali. L’iniziativa dura un mese, a partire dal23 aprile (Giornata mondiale del Libro) e fino

al 23 maggio: in questa occasione, l’invito èa ideare spazi e momenti che possano inco-raggiare il gesto del dono e dello scambio dilibri. Le attività previste possono esseresegnalate ad [email protected] e saran-no inserite sul sito del Cepell. Nell’ambitodelle attività di promozione del libro e dellalettura, l’Arci parteciperà al Salone del Librodi Torino, in programma dal 16 al 20 maggio. Info: www.arcibook.it

n.18 7 maggio 2013

arci

Un nuovo governo, un nuovo mini-stro dei beni e delle attività cultura-li, una nuova politica per la cultura.

O meglio, una politica, finalmente. Questoci aspettiamo nelle prossime settimane dachi dovrebbe dare slancio al settore consi-derato il quarto pilastro di un nuovo model-lo di sviluppo. Le dichiarazione del capodel governo sulle sue dimissioni in caso dinuovi tagli a cultura e scuola diminuisconol’ansia ma certo non fanno presagire gran-di investimenti. Vedremo. Nel frattempoproviamo a mettere in evidenza alcunedelle priorità del vasto mondo che produce,organizza e promuove cultura. Per quelche riguarda la tutela dei beni culturali,rimandiamo a un bell’articolo di SalvatoreSettis, che respinge l’idea di lasciare al pri-vato la soluzione di tutti i problemi. È urgente difendere il Paesaggio e definireprovvedimenti per il riuso di stabili e areeindustriali dismesse contrastando il consu-mo di suolo, sia nei centri urbani che nellecampagne. Le proposte sono tante e ven-gono dal Forum Salviamo il Paesaggio,dalla ‘Legge per la bellezza’ promossa daLegambiente, dai comitati per la difesa delterritorio in Toscana. C’è poi l’ambito delleproduzioni culturali contemporanee. Alcuni

punti ci paiono essenziali. Il primo riguar-da la promozione culturale. Le tantissimeesperienze associative e di costruzionepartecipata di percorsi culturali e creativisono la grande ricchezza di questo settore. Solo se esistono le condizioni per speri-mentare in modo diffuso, di creare relazio-ni e percorsi collettivi, di avere a disposi-zione spazi per attività creative, anche inco-working, potremo far crescere compe-tenze e sensibilità. Per farlo c’è bisogno diun forte investimento del Ministero per indi-viduare progetti strategici insieme alMinistero per lo sviluppo e al Ministero perlo sport e i giovani, in stretta collaborazio-ne con Anci, conferenza delle Regioni eForum del Terzo Settore, anche per svi-luppare politiche organiche di sostegnoalle forme partecipative del no profit cultu-rale. C’è bisogno di defiscalizzare chi inve-ste in cultura, ad esempio riducendo la tas-sazione sulle ristrutturazioni e messa anorma di spazi e riducendo l’iva al 10% sututte le spese legate agli eventi culturali. È urgente rivedere i meccanismi di funzio-namento del Fondo Unico dello Spettacolo,strumento obsoleto e usato male.Vorremmo capire come la Siae possa ritor-nare ad essere ‘di tutti’, utilizzando i fondi

della copia privata per sostenere creativitàe nuovi autori svincolandoli da iniqui mec-canismi di ripartizione. Moltissimo c’è dafare per promuovere politiche attive di pro-mozione della lettura. Bisogna finalmenteapprovare una legge per lo spettacolo dalvivo, tenendo conto di tutti gli attori ingioco, compreso il no profit culturale. Oltrea sostenere il sistema di tutto il cinema ita-liano (tenendo presente il problema deicosti per la digitalizzazione delle sale indi-pendenti), è necessario valorizzare l’asso-ciazionismo di promozione cinematografi-ca che fa un lavoro straordinario di diffu-sione di opere altrimenti velocementedimenticate e promuove attività di forma-zione di nuovo pubblico. È in atto una battaglia durissima a livelloeuropeo dove i tagli ai fondi per la culturadell’Unione rischiano di penalizzare il giàpiccolo budget previsto per il programmaEuropa Creativa. Si rischia il ridicolo. Perquesto è urgente che ci si occupi anche deiben più cospicui fondi strutturali chedovrebbero essere utilizzati per potenziareil futuro settore di punta del nostro Paese:quello della cultura, della conoscenza edella creatività.Info: [email protected]

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9ambiente

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Dal 17 al 19 maggio 2013, a dieci annidal primo Forum Sociale Europeo,torna alla Fortezza da Basso di

Firenze Terra Futura, la mostra convegnointernazionale delle buone pratiche di soste-nibilità ambientale, economica e sociale.Terra Futura è un evento green, un impegnoche cresce di anno dopo anno, con un preci-so percorso di responsabilità sociale eambientale condiviso tra i partner. Rispondea questa logica la scelta di materiali certifica-ti per la realizzazione degli strumenti dicomunicazione, la selezione attenta dei forni-tori, e nei tre giorni, la raccolta differenziatadei rifiuti, gli incentivi ai mezzi di trasportosostenibili, e ancora l’utilizzo di stoviglie bio-degradabili e le azioni di ecoefficienza comela riduzione e la compensazione della produ-zione di Co2. Al centro della manifestazione- promossa da Fondazione culturaleResponsabilità etica per il sistema BancaEtica, Regione Toscana e Adescoop-Agenziadell’economia sociale, insieme ai partner Acli,Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle UtopieConcrete e Legambiente - ci sono proprio lebuone pratiche di vita, di governo e di impre-sa all’insegna della sostenibilità. Prodotti,

progetti e percorsi per lo più nati dal basso,che oggi si rivelano percorsi obbligati, nonsolo alternative possibili. Terra Futura vuole,anche in questa decima edizione, alimentareil dibattito su un modello diverso di sviluppo eavanzare proposte concrete per nuovi modidi vivere, consumare, coltivare, abitare, pro-durre. La rassegna espositiva sarà organiz-zata secondo diverse sezioni tematiche:Abitare naturale (edilizia sostenibile, prodottie tecnologie costruttive a basso impattoambientale), Azioni globali&welfare (intercul-tura, pace, diritti umani, volontariato, sussi-diarietà, welfare partecipativo, campagne disensibilizzazione, finanza etica e cooperazio-ne internazionale), Mangiare e produrresostenibile (agricoltura biologica e biodinami-ca, km zero, prodotti ecologici e tessile natu-rale), Comunicare la sostenibilità (media, edi-toria, web e comunicazione), Eco-Idea-Mobility mobilità sostenibile), EquoCom -mercio (commercio equo e solidale), Itinerarieducativi per la sostenibilità (educazione,orientamento, formazione e ricerca), NuovE -nergie (energie rinnovabili, risparmio energe-tico ed ecoefficienza), Governare responsa-bile (reti associative pubbliche e istituzioni),

Salute+Be nessere (prevenzione, medicinenon convenzionali e discipline bionaturali),Turismo ecoResponsabile (viaggi e vacanzesostenibili e accessibili), TutelAm biente (tute-la dell’ambiente e della biodiversità, riciclo eriuso). Ricco e articolato anche il programmaculturale, che vedrà in calendario incontri,convegni, workshop e dibattiti alla presenzadi illustri esperti e noti personaggi del mondodel terzo settore, dell’economia, della politi-ca, della cultura. E ancora spettacoli,momenti di animazione e laboratori, per coin-volgere direttamente il pubblico. Nel 2012sono stati oltre 80mila i visitatori, 550 le areeespositive e oltre 4.000 gli enti rappresentati(associazioni, reti e movimenti, cooperative,enti e istituzioni, imprese eticamente orienta-te...), 250 gli appuntamenti culturali, 1.000 irelatori, 230 le proposte di laboratori, anima-zione e mostre. E ancora, 600 gli incontridella Borsa delle imprese responsabili, a cuihanno partecipato oltre 120 realtà provenien-ti da tutto il mondo. L’ingresso è libero, con iseguenti orari: venerdì 17 ore 9 - 20; sabato18 ore 9.30 - 21 (area esterna fino alle 24);domenica 19 ore 10 - 20.Info: www.terrafutura.it

Con Terra Futura buone pratiche di vita, di governo e di impresa

arci

n.18 7 maggio 2013

VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 10.30/11.30

Apertura della decima edizione di Terra

Futura con intervento delle organizza-zioni partners. Interviene Gianluca MENGOZZI(presidente Arci Toscana)

VENERDÌ 17 MAGGIO in mattinata

Prima tappa della Carovana Antimafie

in Toscana.

Interviene Gianluca MENGOZZI (presidente Arci Toscana)

VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 17.00

Le voci giovanili dell'antimafia sociale -con i giovani in partenza per i campi anti-mafia. Iniziativa promossa dalla Regione Tosca -na con Arci, Libera, CGIL, CISL, UIL,Avviso Pubblico. Interviene Gianluca MENGOZZI(presidente Arci Toscana)

VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 10.30

Fundraising, merchandising e sviluppo

di prodotti sostenibili certificati incontropromosso da FAIRTRADE (stand Fair t ra -de) con la partecipazione dell'Arci e di

altre associazioni. Interviene Valentina ROVERSI(Arci nazionale)

VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 16.00

L'Europa sono anch'io: campagna per i

diritti di cittadinanza dei migranti

promossa da Caritas, Arci e Acli nell'am-bito del comitato promotore italiano dellacampagna. Con Luigi MANCONI e SergioSTAINO.Interviene Filippo MIRAGLIA(responsabile nazionale immigrazione Arci)

VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 14.30

Da Firenze 10+10 all'Altersummit: tappadella carovana verso l'Altersummit diAtene, del 7 e 8 giugno.Il dibattito, promosso dalla Rete Italianaper il FSM, presenterà il grande eventoeuropeo contro l'austerità, per l'unità e lasolidarietà dei popoli europei che si terràin Grecia, a cui sono attese migliaia dipersone in rappresentanza di sindacati,movimenti e organizzazioni sociali ditutto il continente.Interviene Paolo BENI (presidente nazio-

nale Arci)

SABATO 18 MAGGIO - mattina

Eco(logico) e pop(olare). I circoli Arci e

la sostenibilità: progetti per un ridotto

impatto ambientale. Arci Firenze in col-laborazione con Legambiente e WaterRight Foundation.Introduce Marco ANDREI (responsabileambiente Arci Firenze). Intervengono Fausto FERRUZZA (presi-dente Legambiente Toscana) e rap -presentanti della Water Right Founda -tion.

DA VENERDÌ A DOMENICA, nello stand di

Agenda 21 lancio e promozione del

Premio Impatto Zero per le buone prati-che ambientali di cittadini, associazioni ecooperative promosso da Arci Padova,Arci Nazionale, Comune di Padova,Coordinamento Agende 21 italiane, CSVVeneto, Legacoop Veneto, Legam bie nte.

DA VENERDÌ 17 A DOMENICA 18

Stand Arci nella Sala delle Grotte

L'ARCI a TERRA FUTURA 2013

Page 10: Arcireport numero 18_2013

Ci sono voluti 126 anni perché il nostropaese si dotasse di una legge ade-guata ai tempi in materia di mutualità.

La legge nazionale 3818 del 1886, che disci-plinava la costituzione e il funzionamentodelle SMS, è stata infatti rivista e modificatanel 2012, con il decreto legge 179, cono-sciuto come ‘Sviluppo bis’, articolo 23.Le modifiche agli articoli 2, 3 e 4 della leggenon lasciano molti spazi di interpretazione, leSMS «devono» svolgere attività mutualisti-ca in campo socio sanitario e nel contempo«non possono» svolgere attività d’impresa ocommerciale. Quindi una società operaia«non potrebbe» avere un bar-ristorante conlicenza pubblica, perché configura certa-mente un’attività commerciale e imprendito-

riale. La mancata ottemperanza di tali dispo-sitivi normativi pregiudica lo status diSocietà di mutuo soccorso, con il rischio diperdere successivamente, come previstodalla modifica all’articolo 5 della 3818, ilpatrimonio immobiliare che andrebbe alfondo nazionale mutualità secondo la legge59 del 1992. Tocca quindi ora ai sodalizimutualistici accogliere questa sfida in modopositivo e propositivo, affrontandola dunquenon come una ‘vessazione’, ma come sti-molo per riannodare il filo con le comunità, isoci e le persone in difficoltà nel periododella lunga crisi economica e sociale. Coerentemente con il suo ruolo di associa-zione di promozione sociale Arci Liguria haritenuto doveroso impegnarsi per creare lecondizioni politiche, culturali ed associativeche permettano alle SMS di rinnovarsicreando un percorso condiviso di nuovamutualità per i sodalizi e i soci . Per affrontare questi temi è stato organizza-to il convegno regionale Le Società di MutuoSoccorso Liguri dopo la riforma della legge3818 del 2012. Quali scenari e quali scelteper un rinnovato mutualismo di comunità. Ilavori del convegno – che si svolgerà dalle

10 alle 13 di sabato 18 maggio nella Sala delCamino di Palazzo Ducale, a Genova –saranno aperti e presieduti da WalterMassa, presidente di Arci Liguria.Seguiranno i saluti istituzionali di LucaBorzani, Presidente Fondazione per laCultura, Marco Doria, Presidente AnciLiguria e Sindaco di Genova e ClaudioBurlando, Presidente della Regione LiguriaRelatori saranno Franco Dalla Mura, avvo-cato amministrativista, su Mutualità, fondiintegrativi, Terzo Settore e Servizio sanitarionazionale. Una sinergia possibile a sostegnodel servizio pubblico; Loredana Vergassola,presidente SMS Mutua Ligure su Quali scel-te per le Società all'indomani della riformadella 3818. L'esempio virtuoso della nascitadella Mutua ligure; Ales san dro Frega, porta-voce Forum Terzo Settore Liguria su Ilmutualismo come rafforzamento della sussi-diarietà e dell'intero comparto di TerzoSettore. È inoltre previsto l'intervento videodi Lorena Rambaudi, Assessore alle politi-che sociali della Regione Liguria su Lascommessa del Testo Unico di Terzo Settoreper un rinnovato welfare di comunità.Info: [email protected]

10incircolo

arcireport

Incontro delle Società di Mutuo Soccorso liguri:quali scenari e quali scelte dopo la riforma

Con Homophobic is not logic, sono

tante le iniziative promosse dal 10

al 18 maggio da Arci Siena e Arcigay

Siena per la Settimana contro

l’omofobia. Info su www.arcisiena.it

SIENA

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arci

n.18 7 maggio 2013

La rassegna InVisibiliIMOLA - ˚ giunta alla sua settimaedizione la rassegna InVisibili orga-nizzata dallÊArci Tilt al Teatro Lolli,

che questÊanno comprende tre spetta-coli teatrali e un concerto musicale.InVisibili vuole portare allÊattenzionedel pubblico lavori interessanti spessonon ancora rappresentati o poco rap-presentati sulla scena nazionale.Prossimo appuntamento sabato 11maggio alle 21 con La visita della vec-chia signora di F. Dürrenmatt, con lacompagnia teatrale Volpi & Ranocchi.Info: www.tiltonline.org

Iniziativa a Civita CastellanaCIVITA CASTELLANA (VT) - Il 10maggio alle 17 presso la sala PabloNeruda in corso B. Buozzi si terrà lÊini-ziativa Attualità della partecipazionepolitica: partiti e movimenti oggi, dialo-ghi in occasione della pubblicazionedel libro di Paola Marsocci Sulla funzio-ne costituzionale dei partiti e delle altreformazioni politiche. AllÊevento, pro-mosso da Arci Civita Castellana e dalcircolo Arcitour, interverranno, oltreallÊautrice, Ales sandro Gentilini ricerca-tore CNR e Giuseppe Allegri ricercato-

re della Sapienza. Coordina PaoloBaldi.Info: arciviterbo.blogspot.it

Peperoncino Sud FestivalSEGRATE (MI) - Arriva anche que-st'anno il Milano Peperoncino SudFestival, con mercatini multietnici, grup-pi folk, reggae e balkan per una 4 gior-ni dedicata alle culture musicali, alletradizioni e allÊaggregazione, il tuttoall'insegna dello scambio e dell'integra-zione culturale. LÊevento si svolgeràallÊArci Bitte dal 9 al 12 maggio, ingres-so con tessera Arci.Info: www.bittemilano.com

Donne di gustoPALERMO - L'Arci Malausséne propo-ne il percorso Donne di gusto: per trevenerdì del mese di maggio, appunta-mento con lettura, musica, degustazio-ne e assaggi accompagnati da donneimpegnate nel mercato della produzio-ne di vini, dolci e altro. Il 10 maggio alle18.30 primo incontro dal titolo Il vinogustato dalle donne, con lÊenotecaKiddiokà presentato da Stefania Lena,imprenditrice. A seguire, Rosalia Billecirecita, accompagnata da Nicola Mar -

chese, Il Barbera non si applica, dallibro La Jolanda furiosa di LucianaLitizzetto e Etichette dal libro di BebaMerlo Un'ottima annata.Info: fb Associazione Malausséne

Foodbok con La LocomotivaCORATO (BA) - Torna Foodbook, ilprogetto dell'Arci La Locomotiva percostruire una biblioteca sociale. Gio -vedì 9 maggio alle 21 soci e liberi dona-tori potranno contribuire alla costruzio-ne di una biblioteca a disposizionedella comunità: per partecipare all'ape-ritivo è sufficiente portare un libro dadonare all'associazione oppure lascia-re un contributo simbolico per l'acquistodi nuovi volumi. L'evento sarà anchel'occasione per conoscere e ringraziaretutti i donatori che, ad un mese dall'av-vio del progetto, hanno arricchito labiblioteca di riviste, manuali, romanzi esaggi, consentendo di raggiungere giàun centinaio di volumi.Info: fb Arci La Locomotiva Corato

Lo spettacolo Donne ribelliMANTOVA - AllÊArci Tom il 9 maggioalle 21 va in scena Donne ribelli. Storiedi donne che hanno sfidato la mafia per

amore, spettacolo tratto dal libro Leribelli di Nando Dalla Chiesa. Si tratta ditre storie che testimoniano lÊimpegnodifficile e coraggioso di tre donne(Felicia Impastato, Saveria Antiochia eMichela Buscemi) che si sono trovate adover compiere, nella lotta contro lemafie, il proprio percorso di ribellione edi liberazione spinte oltre che da unaforte sete di giustizia, dai propri senti-menti e dal proprio dolore. ˚ ricono-scendo il valore di queste figure che lÊi-niziativa vuole riaffermare un forteimpegno contro la criminalità organiz-zata, che ha affondato ben salde le sueradici anche in una regione come laLombardia.Info: fb Arci Tom

Stai parlando con me?PARMA - Arci Zerbini e Sinistra stu-dentesca universitaria presentano ilcineforum Stai parlando con me?, treserate dedicate al grande cinema conle proiezioni de Il lato positivo di DavidRussell, Argo di Ben Affleck e Taxi dri-ver di Martin Scorsese. Si comincia il 9maggio alle 19.30, ingresso gratuitoper i soci Arci.Info: fb Arci Zerbini Parma

Notizie Brevi

Page 11: Arcireport numero 18_2013

Bagno a Ripoli, Borgo San Lorenzo,Greve in Chianti, Impruneta, Lastra aSigna, Pontassieve, San Casciano

Val di Pesa, San Piero a Sieve, Signa,Tavarnelle Val di Pesa. Sono già 10 i sindacidei Comuni della Provincia di Firenze chehanno accolto positivamente l'idea lanciatanei giorni scorsi, con una lettera aperta, dalcomitato provinciale fiorentino de L'Italiasono anch'io, di rendere la Festa della Re -pubblica del prossimo 2 giugno una vera epropria Festa della Cittadinanza, organizzan-do cerimonie di consegna della cittadinanzaonoraria alle ragazze e ai ragazzi di secondagenerazione residenti nei rispettivi Comuni.Ad essi si aggiungono (arrivando così in tota-le a 15) i sindaci di Sesto Fiorentino, Rufina,Londa, Dicomano e Calenzano che dediche-ranno alcuni momenti del prossimo 2 giugnoal tema della cittadinanza e dello ius soli. Esono attese altre adesioni. «L'idea di orga-nizzare iniziative di questo tipo in occasionedel 2 giugno – afferma il comitato L'Italiasono anch'io di Firenze - rappresenterebbeun segno tangibile, seppur simbolico, dell'at-tenzione al tema dello ius soli da parte della

società, anche alla luce delle novità nellacompagine governativa, che vede tra i suoimembri una Ministra per l'Integrazione comeCécile Kyenge. Queste adesioni – prosegueil Comitato – sono anche la migliore rispostaagli attacchi razzisti subiti dalla stessaKyenge giunti da rappresentanti istituzionalilocali e nazionali». Già negli anni passati, ilterritorio fiorentino aveva assistito ad espe-rienze simili. Comune 'pioniere' sul frontedella consegna della cittadinanza onoraria èstato Campi Bisenzio. A seguirlo, lo scorsoanno, anche il Comune di Scandicci. Oggi,secondo il Comitato, è necessario far sentirela voce dai territori per sostenere chi inParlamento e a Palazzo Chigi è favorevole aporre rimedio ad una situazione sempre piùpalesemente discriminatoria e odiosa, e hapensato che potesse essere utile 'estendere'quelle iniziative ad altre amministrazioni, percontribuire a mantenere la discussione aper-ta e per dare maggiore forza alle ragioni perl'introduzione dello ius soli. In questi giorni, lastessa Ministra Kyenge e la Presidente dellaCamera Laura Boldrini, seguendo quanto giàindicato in passato dal Capo dello Stato

Napolitano, hanno ribadito che la riformadella legge sulla cittadinanza è una prioritàper la società italiana. Parole che vannosalutate con soddisfazione, così comelasciano sperare le dichiarazioni di CécileKyenge che in un'intervista televisiva hapreannunciato la presentazione di un ddl diriforma della legge sulla cittadinanza.«Siamo consapevoli – conclude il comitato –che le condizioni di lavoro del nuovo gover-no non sono facili, ma sono inaccettabili i vetidelle forze politiche di centro-destra. IlParlamento deve aprire la discussione e tro-vare una soluzione per una nuova leggesulla cittadinanza».Info: www.arcifirenze.it

11incircolo

arcireport

2 giugno, Festa della Cittadinanza per lo 'iussoli' in 15 comuni della provincia fiorentina

L’11 maggio alle 19 al circolo ArciOfficina si terrà il primo degli incontri su Precarietà, indipendenza e nuovo

mutualismo con la presentazione di La furia dei cervelli e il dibattito

con l’autore Roberto Ciccarelli

TRIESTE

notizieflash

Circus Camp 2013 in Valle d’AngrognaL'associazione Jaqulè di Orbassano (TO)organizza Circus Camp 2013, un soggiornoestivo per ragazze e ragazzi da 8 a 14 anni,presso il rifugio La Jumarre in Valled'Angrogna dal 15 al 21 luglio. Circus Camp2013 offre una indimenticabile avventura nelmondo del circo, una settimana nella natura incompagnia di insegnanti e animatori che per-metteranno di vivere l'esperienza di una veracompagnia circense con laboratori di equilibri-smo, giocoleria e acrobatica aerea, giochi digruppo, escursioni nei boschi, arrampicata,gioco notturno, giochi di società, turni di servi-zio, spettacoli e giochi serali. Jaqulè, aderen-te ad Arci Valle Susa, nasce dall’incontro diartisti provenienti da diversi settori della musi-ca, del circo, del teatro e della danza, operada molti anni nella provincia di Torino per lapromozione di corsi e laboratori rivolti a ragaz-zi e ragazze interessati alle discipline circensie musicali. Circus Camp 2013 è una preziosaoccasione per sperimentare momenti di con-divisione e divertimento in gruppo con attivitàludiche ed educative immersi in uno splendi-do ambiente naturale. Info e prenotazioni [email protected] Info: www.arcipiemonte.it/vallesusa

‘Cinema italiano oggi e off’, la rassegnadel circolo Arci DinamoCulturaleTorna per il terzo anno la rassegna del cir-colo Arci DinamoCulturale di Olginate (LC)dedicata al cinema italiano. Quest’anno, allarassegna Cinema Italiano oggi, organizzatacon il contributo e il patrocinio del Comune diLecco e la collaborazione di Risuono e ArciLecco, si affiancherà la serie Cinema italia-no, off nella cui gestione Dinamo è affianca-ta, oltre che da Risuono e Arci Lecco, dalbar Il Barcaiolo. Cinema italiano oggi, realiz-zata presso il teatro del centro Sociale diGermanedo, si aprirà sabato 11 maggio conMateria oscura di Massimo D’anolfi eMartina Parenti, film presentato al Festival di

Ber lino e osannato in molti festival interna-zionali. Il film sarà presentato dagli autori,due dei maggiori documentaristi italiani, cheDinamoCultu rale e Comune di Lecco aveva-no già invitato in occasione del Cineforummanzoniano con la loro versione, tra com-media e antropologia, de I promessi sposi.In Cinema italiano, off si parlerà del cinemache si agita fuori dai cinema, con nuove pro-spettive e oggetti che hanno perso l’etichet-ta. Appuntamento ogni mercoledì, dal 15maggio al 5 giugno, presso Il Barcaiolo, aLecco. Ingresso su prenotazione.Info: www.arcilecco.it

arci

n.18 7 maggio 2013

Il 10 maggio alle 18 alla Casa del Popoloa Calcinaia (PI) sarà presentato il progettoColorando il buio, seconda edizione delprogetto di antimafia sociale che mira allariqualificazione dei beni confiscati allemafie promosso dall’Arci Valdera e damolti partners locali e realizzato dal grup-po artistico EleKtroDomesticForce. Dopo una prima edizione svoltasi aCorleone, nell’agosto dello scorso anno il

progetto è stato realizzato nelle terrecasertane di Casal di Principe, Parete,S.Maria la Fossa e Casapesenna, quattropaesi in mano alla camorra. Il 10 maggio ilvideo documentario verrà presentato all’i-niziativa, con la partecipazione degli artistiprotagonisti del progetto e dei partner chehanno reso possibile questa seconda edi-zione.Info: fb Arci Valdera

Antimafia sociale con ‘Colorando il buio’

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Agire la cittadinanza, rafforzare i cir-coli, è il titolo del primo incontro for-mativo, di promozione e verifica del

piano d'azione regionale per la rete dei ser-vizi allo sviluppo associativo dell' ArciCampania. Al seminario, che si è svolto a Salerno condue giornate di lavoro che hanno fatto ilpunto sullo stato di attuazione delle azionipromosse dal comitato regionale, hannopartecipato delegazioni dei comitati regio-nali del meridione che condividono proble-matiche e contesti socioeconomici simili,nonché dirigenti delle direzione nazionaleche per diversi aspetti si occupano delletematiche al centro del dibattito. Sono statemesse a confronto le esperienze e propostedi sviluppo associativo nell'ambito di dueapprocci distinti e connessi: il primo, voltoad avvicinare all'Arci le persone per cui l'as-sociarsi può divenire uno strumento di pro-mozione dei diritti, è rivolto al rafforzamentodelle attitudini civiche e della capacità diaggregarsi per rispondere ai bisogni sociali,all'effettività dell'accesso alle prestazionisocioassistenziali e quindi alla costruzionedi un welfare che metta al centro le persone

(svantaggiate, escluse dal mercato del lavo-ro ma anche anziani attivi a rischio di solitu-dine). Il secondo approccio invece è rivolto aigruppi e associazioni, per ‘attrarli’ nella reteArci, e fornirgli strumenti di rafforzamento ecrescita della capacità di agire associativa,puntando sulla valorizzazione delle attivitàsociali, culturali e di promozione dei diritti. In questo senso è stata presentata unaGuida all'associarci, per la costruzione di unsistema complesso di associazionismo dipromozione sociale, volontariato, impresaso ciale in forma associativa.L'idea di costruire una ‘rete’ tra circoli, servi-zi e comitati in ambito regionale camminacon le gambe di ‘agenti di sviluppo Arci’,orientatori e promotori di circoli a disposizio-ne dei comitati e in costante collegamentoformativo e strategico in ambito regionale.I lavori si sono svolti con sessioni di forma-zione e dibattito dedicate a entrambe lelinee di azione: Accedere ai diritti sociali e dicittadinanza. Un buon motivo per associar-si: servizi di patronato e integrazione lavo-rativa e modalità di sostegno economico,accompagnamento e formazione per i cir-

coli e comitati della rete; Rafforzare il tessu-to circolistico, attrarre basi associative nellarete Arci: orientare al sistema complesso edalla mission associativa. Una rete di buonepratiche per sviluppare attività sociali, cultu-rali per i diritti; Costruire, governare e gesti-re un'associazione, l'approccio agli adempi-menti legali, amministrativi e fiscali con lapresentazione del portale FiloRosso e distrumenti di rendicontazione economica peri circoli.Infine, a conclusione della due giorni, unatavola rotonda con tutti i presidenti regiona-li del sud ha fatto il punto su come sia pos-sibile e opportuno che tutta l'Arci facciatesoro delle idee, dei progetti e sperimenta-zioni anche in vista del rilancio dell'associa-zione con il prossimo congresso nazionale.Info: [email protected]

12società

arcireport

Agire la cittadinanza, rafforzare i circoli

Hanno collaborato a questo numeroAntonio Cannata, Francesca Coleti, CarmenCordaro, Federico Del Giudice, Enzo Di Rienzo,Michela Faccioli, Piero Ferrante, Michela Fiore,Stefano Maruca, Alfredo Simone

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Impaginazione newsletter online Martina Castagnini

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

Chiuso in redazione il 7 maggio alle 19

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

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arci

n.18 7 maggio 2013

Cultura... scontatai tanti vantaggi di avere in tasca la tessera Arci

World Press Photo 2013ROMA - Museo di Roma in Trastevere, finoal 26 maggio. Il Premio World Press Photo èuno dei più importanti riconoscimenti nel-lÊambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da56 anni, una giuria indipendente, formata daesperti internazionali, è chiamata a espri-mersi e le foto premiate, che costituiscono lamostra, sono pubblicate nel libro che lÊac-compagna. Si tratta quindi di un'occasioneper vedere le immagini più belle e rappre-sentative che, per un anno intero, hannoaccompagnato, documentato e illustrato gliavvenimenti del nostro tempo sui giornali ditutto il mondo.Info: www.museodiromaintrastevere.it

Genesi. Fotografie di Sebastião SalgadoROMA - Nuovo spazio espositivo AraPacis, fino al 15 settembre. Un viaggio foto-grafico nei cinque continenti per documen-tare, con immagini in bianco e nero di gran-de incanto, la rara bellezza del nostro prin-cipale patrimonio, unico e prezioso: il nostropianeta.Info: Twitter: #genesisalgado

Cubisti cubismoROMA - Complesso del Vittoriano, fino al 23giugno. Diffusosi a macchia dÊolio nellÊarco ditre anni, il cubismo conquista artisti in Spagna,Inghilterra, Cecoslovacchia, Russia, Messico,Italia e Stati Uniti, restando sinonimo di moder-nità e influendo sui vari aspetti della cultura. Larassegna presenta opere degli spagnoli PabloPicasso e Juan Gris, dei francesi GeorgesBraque, Fernand Léger, del pittore americanoMarsden Hartley, della russa Natalia Goncha -rova e molti altri.Info: www.comunicareorganizzando.it

Bonelli. L’avventura del fumetto italianoROMA - Palazzo Incontro, via dei Prefetti 22,fino al 9 giugno. Un progetto affascinante chepermette di mostrare insieme alcuni dei perso-naggi e delle saghe più note tra gli appassio-nati della Letteratura Disegnata, e che hannoattraversato indenni decenni di storia italiana,mantenendo inalterata la qualità, oltre che laprofessionale serialità. Troppi sarebbero dacitare in tanti anni, per ricordarne alcuni: Tex,Dylan Dog, Martin Mystère e Zagor..Info: www.fandangoincontro.it

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