Arcireport numero 42_2012

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11 dicembre 2012 anno X - n. 42 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci H Populismo irresponsabile Non c'è dubbio, la notizia della settimana sono le annunciate dimissioni di Monti e la con- seguente accelerazione verso una imminente campagna elettorale. Ma vogliamo partire da un'altra notizia, per lo più trascurata dai media, che ben rappresenta la distanza fra la politica e la realtà del paese: il rapporto sulla situa- zione sociale italiana presentato pochi giorni fa dal Censis. Ne emerge l'immagine di un paese in cui cresce il divario sociale. Le famiglie sono più povere di un anno fa e per questo modificano abitudini e comportamenti sociali, cambiano i consumi alimentari, riducono quelli per tempo libero, cultura e turismo. Risparmiano di meno e talvolta sono costrette a vendersi anche l'oro di casa per pagare le bollette. In compenso i ricchi sono sempre più ricchi. Fra i cittadini cresce la sfiducia verso partiti e istituzioni, la rabbia è il sentimento più diffuso, la coesione sociale è messa seriamente a rischio. Stride che, proprio mentre si illustrava questo quadro, nei palazzi della politica andava in scena l'ennesima prova di irresponsabilità verso il paese. Il Pdl, per mero calcolo elet- torale, decretava la fine della legislatura facen- do svanire ogni possibilità di cambiare la legge elettorale, insieme a decine di norme fino a ieri ritenute indispensabili. Non saremo certo noi a dolerci per la fine di un governo che da tempo critichiamo auspicando che dal voto popolare emerga un'alternativa, ma non si può non denunciare il cinismo dell'operazione. Visto che le primarie del centrosinistra ave- vano ridato fiato alla partecipazione e un po' di credibilità alla politica, Berlusconi torna in campo nel disperato tentativo di intorbidire le acque e riportare indietro l'orologio della sto- ria. L'obbiettivo è chiaro: aprire subito la cam- pagna elettorale facendosi paladino del mal- contento verso le politiche di austerità che pure ha sostenuto fino a ieri. Una fuga dalla realtà che ripropone il problema italiano di una destra impresentabile e incompatibile con la dialettica democratica. Sarà una campagna elettorale difficile, segna- ta dalla competizione fra Grillo e Berlusconi sul terreno del populismo demagogico, del- l'antieuropeismo, dell'aggressione degli avver- sari. Motivo in più perché il centrosinistra si dif- ferenzi nei toni e nei programmi, proponendo un vero cambiamento del modello economico e sociale, per superare squilibri e ingiustizie ormai insopportabili, combattere l'evasione, la corruzione e il degrado della vita civile. Paolo Beni GRECIA I PAGINE 3 e 4 Le testimonianze di alcuni componenti della delegazione Arci che si è recata in Grecia la scorsa settimana CULTURA I PAGINA 7 Un bilancio di Lorenzo Siviero sulla V edizione di Strati della Cultura che si è svolta dal 6 all’8 dicembre I l razzismo è presente nella nostra soci- età e ha radici profonde. Il razzismo si nutre di ingiustizie e ne produce in grandi quantità. Il razzismo può uccidere. È già successo, tante volte, e nessuno può chiamarsene fuori. Parafrasando De Andrè, potremmo dire che per quanto ce ne sentiamo lontani ed estranei, in realtà siamo tutti coinvolti. Il 13 dicembre del 2011, esattamente un anno fa, Modou Samb e Mor Diop vennero uccisi e altre tre persone, tutte di origine senegalese, furono ferite, una di queste in modo così grave da riportarne una invali- dità permanente. A sparare fu Gianluca Casseri, un simpa- tizzante di Casa Pound. In un periodo, come quello attuale, in cui si è attenuato il ricorso alle offese di stampo razzista, a scelte o dichiarazioni che indi- viduano in persone di origine straniera o appartenenti a minoranze i capri espiatori delle contraddizioni delle comunità locali, quella strage ha dimostrato, qualora ci fosse ancora bisogno di conferme, che i sentimenti di intolleranza e di fastidio ali- mentati per anni non coincidono neces- sariamente con gli interessi della politica e le campagne di stampa. L’insofferenza e l’astio verso gli stranieri, ingiustificati quanto diffusi, sono diventati uno dei tratti identitari delle nostre comu- nità. Un elemento che in certi periodi sembra scomparire, per poi riaffacciarsi all’im- provviso. Per avere una quantità di razzismo diffuso sempre disponibile al mercato della politica è stato fatto un lavoro di lungo periodo. Un impegno non coordinato, che risponde a interessi non sempre coincidenti e che però produce risultati convergenti. continua a pagina 2 Giovedì 13 dicembre alle ore 17 presidio a Firenze in piazza Dalmazia

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La commemorazione della strage di migranti a Firenze del 13 dicembre scorso, le iniziative per la Giornata di azione globale per i diritti del migranti, le testimonianze della delegazione Arci che si è recata in Grecia, la presentazione dell'Atlante delle guerre, la Campagna Io riattivo il lavoro e il Rapporto "Amministratori sotto tiro", la manifestazione nazionale per l'acqua pubblica a Reggio Emilia

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11 dicembre 2012anno X - n. 42

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

H

Populismo irresponsabile

Non c'è dubbio, la notizia della settimana sonole annunciate dimissioni di Monti e la con-seguente accelerazione verso una imminentecampagna elettorale. Ma vogliamo partire daun'altra notizia, per lo più trascurata dai media,che ben rappresenta la distanza fra la politicae la realtà del paese: il rapporto sulla situa -zione sociale italiana presentato pochi giornifa dal Censis. Ne emerge l'immagine di un paese in cuicresce il divario sociale. Le famiglie sono piùpovere di un anno fa e per questo modificanoabitudini e comportamenti sociali, cambiano iconsumi alimentari, riducono quelli per tempolibero, cultura e turismo. Risparmiano di menoe talvolta sono costrette a vendersi anche l'orodi casa per pagare le bollette. In compenso iricchi sono sempre più ricchi. Fra i cittadinicresce la sfiducia verso partiti e istituzioni, larabbia è il sentimento più diffuso, la coesionesociale è messa seriamente a rischio.Stride che, proprio mentre si illustrava questoquadro, nei palazzi della politica andava inscena l'ennesima prova di irresponsabilitàverso il paese. Il Pdl, per mero calcolo elet-torale, decretava la fine della legislatura facen-do svanire ogni possibilità di cambiare la leggeelettorale, insieme a decine di norme fino a ieriritenute indispensabili. Non saremo certo noi adolerci per la fine di un governo che da tempocritichiamo auspicando che dal voto popolareemerga un'alternativa, ma non si può nondenunciare il cinismo dell'operazione. Visto che le primarie del centrosinistra ave-vano ridato fiato alla partecipazione e un po' dicredibilità alla politica, Berlusconi torna incampo nel disperato tentativo di intorbidire leacque e riportare indietro l'orologio della sto-ria. L'obbiettivo è chiaro: aprire subito la cam-pagna elettorale facendosi paladino del mal-contento verso le politiche di austerità chepure ha sostenuto fino a ieri. Una fuga dallarealtà che ripropone il problema italiano di unadestra impresentabile e incompatibile con ladialettica democratica. Sarà una campagna elettorale difficile, segna-ta dalla competizione fra Grillo e Berlusconisul terreno del populismo demagogico, del-l'antieuropeismo, dell'aggressione degli avver-sari. Motivo in più perché il centrosinistra si dif-ferenzi nei toni e nei programmi, proponendoun vero cambiamento del modello economicoe sociale, per superare squilibri e ingiustizieormai insopportabili, combattere l'evasione, lacorruzione e il degrado della vita civile.

Paolo Beni

GRECIA I PAGINE 3 e 4Le testimonianze di alcuni componentidella delegazione Arci che si è recata inGrecia la scorsa settimana

CULTURA I PAGINA 7Un bilancio di Lorenzo Sivierosulla V edizione di Strati della Culturache si è svolta dal 6 all’8 dicembre

Il razzismo è presente nella nostra soci-età e ha radici profonde. Il razzismo sinutre di ingiustizie e ne produce in

grandi quantità. Il razzismo può uccidere.È già successo, tante volte, e nessunopuò chiamarsene fuori. Parafrasando DeAndrè, potremmo dire che per quanto cene sentiamo lontani ed estranei, in realtàsiamo tutti coinvolti.Il 13 dicembre del 2011, esattamente unanno fa, Modou Samb e Mor Diop vennerouccisi e altre tre persone, tutte di originesenegalese, furono ferite, una di queste inmodo così grave da riportarne una invali -dità permanente. A sparare fu Gianluca Casseri, un simpa-tizzante di Casa Pound.In un periodo, come quello attuale, in cui siè attenuato il ricorso alle offese di stamporazzista, a scelte o dichiarazioni che indi-viduano in persone di origine straniera oappartenenti a minoranze i capri espiatori

delle contraddizioni delle comunità locali,quella strage ha dimostrato, qualora cifosse ancora bisogno di conferme, che isentimenti di intolleranza e di fastidio ali-mentati per anni non coincidono neces -saria mente con gli interessi della politica ele campagne di stampa. L’insofferenza e l’astio verso gli stranieri,ingiustificati quanto diffusi, sono diventatiuno dei tratti identitari delle nostre comu-nità. Un elemento che in certi periodi sembrascomparire, per poi riaffacciarsi all’im-provviso. Per avere una quantità di razzismo diffusosempre disponibile al mercato della politicaè stato fatto un lavoro di lungo periodo. Unimpegno non coordinato, che risponde ainteressi non sempre coincidenti e cheperò produce risultati convergenti.

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Giovedì 13 dicembre alle ore 17 presidio a Firenze in piazza Dalmazia

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arcireport

Film, cortometraggi, appuntamenti cul-turali con presentazioni di libri e dibat-titi per celebrare, il 18 dicembre, la

seconda edizione della Giornata di azioneglobale per i diritti dei migranti, dei rifugiati edegli sfollati. Come si legge nel manifestodell’iniziativa, «Migrare è una scelta per lavita: per sfuggire alla miseria o alla guerra,per costruire un futuro per sé e per i proprifamigliari. Tuttavia, purtroppo, attraversarele frontiere, terrestri o marittime, vuol direspesso vivere situazioni pericolose erischiare la vita. Le rotte migratorie nelmondo sono punteggiate di fosse comuni edi tombe. Sono anche luoghi in cui migliaiadi persone scompaiono nel nulla ogni anno,lasciando i loro famigliari nell’angoscia del-l’incertezza». I temi sono dunque quellidelle frontiere: sia quelle da attraversarecome confini terrestri o marittimi sia quelleche separano un incontro fra culture edesperienze di vita. Migrare per vivere!Fermiamo la strage è infatti il titolo prescel-to per l’edizione di quest’anno, che vuolerappresentare una nuova occasione didenuncia comune tra le società civili delledue rive. Scopo della Giornata di azione

globale è costruire e ampliare sempre piùuno spazio unitario in cui possano incon-trarsi e avere maggiore visibilità tutte leazioni e le lotte che quotidianamente realiz-zano nel mondo le organizzazioni deimigranti e di chi le sostiene. Più di 20 paesihanno realizzato, nel 2011, iniziative nelleproprie piazze e città, con l’obiettivo di tra-sformare questa giornata in un evento col-lettivo di condivisione e festa tra le organiz-zazioni e reti che difendono i diritti deimigranti. Anche quest’anno sono già in pro-gramma tantissime iniziative. In Italia, a Milano, con FilmaMi - storiemigranti verso la Global Migrants ActionDay, cinque associazioni milanesi (tra cuiArci Milano) hanno unito le forze organiz-zando una serie di incontri culturali per avvi-cinare la cittadinanza alla tematica dellamigrazione e dei diritti spesso violati delledonne e degli uomini che ogni giornorischiano la vita alla ricerca di un futuro piùdignitoso. Ogni storia proposta e raccontatain FilmaMi vuole invece abbatterle, sia constorie di vita quotidiana, di incontro e con-fronto, sia con esempi di lotta e di coraggio,di primavere che sono sbocciate e che

hanno lasciato i propri figli e frutti in diversiluoghi e in pagine ancora da raccontare espiegare. Le proiezioni avranno luogo dal12 al 18 dicembre in diversi circoli Arci dellacittà. L’ingresso alle proiezioni è gratuitocon tessera Arci. A Roma, con (H)ombre(s)migranti alle frontiere/e le frontiere delmondo la serata sarà dedicata alla ‘mobilitàumana’ e ne tratterà alcuni aspetti: flussimigratori contemporanei, l’emigrazione ita-liana, l’immigrazione in Italia dal globale allocale. A Mineo, promosso dalla Rete anti-razzista catanese, ci sarà un incontro inte-retnico di fronte al Cara ‘della vergogna’. AImola con la Rete Primo Marzo Per nondimenticare mai. Conferenza sulla liberacircolazione e sulla memoria dei migrantimorti nell'attraversare le frontiere. ANonantola (MO) Emergenza Nord Africa,con la partecipazione di migranti provenien-ti dalla Libia. Azioni di mobilitazione sonopreviste in tantissimi paesi, dall’Ecuador alMarocco, dal Portogallo alla Nigeria, dallaFrancia alla Spagna, dalla Germania alPerù. Sono tutte descritte sul sito realizzatoappositamente per la Giornata.Info: www.globalmigrantsaction.org

La crisi e i suoi effetti potenziano que-sto comune sentire negativo e rappre-sentano l’humus nel quale può esplo-

dere il gesto omicida. Ad un anno di distanzada quella tragedia sarebbe troppo facile dire‘l’avevamo previsto’, sicuramente ci sentia-mo però di affermare con ancora più forzache serve un impegno diffuso e continuo perradicare gli anticorpi che facciano da barrieraal razzismo. Da troppi anni assistiamo ascene di ordinaria follia nelle piazze dei gran-di centri urbani come sulle spiagge del turi-smo dei grandi numeri, inseguimenti e retatedi ambulanti come se si trattasse di apparte-nenti a pericolose organizzazioni criminali. Cisarà bisogno di un lasso di tempo almenoaltrettanto lungo perché tutti comincino a par-lare la lingua dell’uguaglianza e dell’inclusio-ne sociale. Alle campagne di criminalizzazio-ne e denigrazione, agli sgomberi program-mati e continui dei campi rom dovrebbero peresempio corrispondere azioni di riparazionee di coinvolgimento delle comunità rom esinti, per restituire a queste minoranze l’uma-nità sottratta nella rappresentazione pubblicadai ripetuti e violenti interventi esplicitamentediscriminatori. Al di là delle giuste e doverose

parole di condanna del razzismo che sentire-mo in questi giorni, dei tanti interventi che sisusseguiranno nei convegni e nelle comme-morazioni, vorremmo dichiarazioni per impe-gni concreti a favore dei migranti e delleminoranze, senza la solita ambiguità sottesaallo scambio fra doveri e diritti, che rivela un’i-dea della democrazia e dell’uguaglianzabasata sul ricatto. L’idea, cioè, che chi ‘pre-tende’ diritti se li deve meritare, con una pale-se non conformità ai principi dettati dallanostra Costituzione secondo i quali le perso-ne tutte sono portatrici di diritti senza se esenza ma. Il richiamo ai doveri, o meglio alleresponsabilità, può e deve essere fattosenza considerarle moneta di scambio (nelpaese dei femminicidi qualcuno ricorderà idiscorsi di chi, neanche tanto tempo fa, nelleaule dei tribunali sosteneva che le donne ‘sel’erano cercata’, che si dovevano vestirediversamente e non ‘provocare’). Nei prossi-mi giorni a Firenze si terranno numerose ini-ziative in ricordo di quella strage. La reazioneche un anno fa portò in piazza, a Firenze enon solo, migliaia di persone contro il razzi-smo, quest’anno si concentrerà in una rifles-sione collettiva e articolata su come impedire

che quello che è successo accada di nuovo.Ma per evitare che il razzismo si trasformi dinuovo in violenza omicida bisognerà chiede-re a tutti coerenza, a partire da noi stessi,dalle organizzazioni sociali. Andrà chiestoalle istituzioni, al mondo della politica, ai gior-nalisti e al mondo del lavoro. All’antirazzismodelle parole deve seguire quello dei fatti.Senza scelte determinate ed esplicite nessu-no potrà schierarsi dalla parte delle vittime,tentando magari di parlare a nome loro. SeFirenze, l’intero Paese, dentro questa difficilecrisi, riuscirà a dare una risposta chiara aquesta che oggi sembra una questionedimenticata, ne uscirà rafforzata la nostrademocrazia. Info: [email protected]

13 dicembre... mai più

Iniziative in tutto il mondo per celebrare la Giornata di azioneglobale per i diritti dei migranti, dei rifugiati e degli sfollati

Anche quest’anno l’Arci ha realizzato

un calendario sui temi dell’impegno

antirazzista. Le copie si possono

prenotare inviando una mail a

[email protected] (costo 5 euro

più spese di spedizione)

CALENDARIO ARCI 2013

notizieflash

arci

n.42 11 dicembre 2012

segue dalla prima

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Il nostro viaggio in Grecia ci ha permessodi toccare con mano la situazione socioeconomica e di conoscere direttamente

Solidarity for all, una neonata rete che provaa coordinare diverse esperienze di solidarie-tà in risposta alla crisi economica. Questarete fa diretto riferimento a Syriza - il mag-giore partito di sinistra - ed ha come primoobiettivo quello di coordinare l’azione deidiversi gruppi operanti sul territorio e disostenerne l’attività con risorse economichee umane. Abbiamo potuto conoscere alcunedelle esperienze più significative; gli ambiti dilavoro sono infatti molti, come molti sono ibisogni determinati dalla crisi e dai tagli.La prima area di intervento è quella relativaal cibo: tante famiglie non sono nemmenopiù in grado di far fronte alle necessità ali-mentari. Per questo si rivolgono a organiz-zazioni che raccolgono da privati, o daisupermercati, prodotti di prima necessitàche vengono distribuiti gratuitamente. Alcuneorganizzazioni stanno anche provando a sta-bilire rapporti diretti con i produttori locali, inmodo da poter garantire la vendita a prezzibassi di cibo di qualità. Un secondo filone di intervento è quello sullasalute, a fronte dell’annullamento del dirittoalla sanità per le persone senza lavoro. Sonoquindi nati ambulatori e farmacie sociali, checercano di garantire cure e medicinali anche

a chi non può più permettersi questo tipo diprestazioni. Si lavora poi sul versante dellacultura e dell’istruzione, con l’attivazione didoposcuola gratuiti, corsi di lingua permigranti, scuole di musica o teatro, sostegnoa spazi culturali e di aggregazione, chediventano forti presidi di comunità e mutuoaiuto. Alcune organizzazioni si occupano delsupporto legale, per gli stranieri, ma ancheper chi si è vista confiscata la casa, ha ver-tenze di lavoro, ha denunce per aver parteci-pato a manifestazioni politiche. Si cerca inol-tre di sostenere esperienze di economiasociale, favorendo l’azione di cooperative,attività di riuso e di recupero, banche deltempo. Tutte queste attività sono accumunate dallavolontà di sviluppare una ‘solidarietà di sini-stra’: una solidarietà per tutti (e non solo peri greci), che non sia carità, ma occasione dimutuo aiuto, di sviluppo di comunità, di pro-mozione a aggregazione sociale. Una soli-darietà che si lega a doppio filo con l’attivitàpolitica, che riscopre il concetto di militanzaanche attraverso queste pratiche concrete.La situazione è molto diversa da quel che civiene raccontato: la crisi economica colpiscenon solo i cittadini, che spesso perdonoprima il lavoro, poi la casa e ogni capacità disostentamento, ma segna in modo dramma-tico anche le strutture dello stato, che non è

più in grado di garantire i diritti minimi essen-ziali. Ci hanno raccontato di scuole in cuimanca il riscaldamento, o il personale di puli-zia, o il sostegno per i bambini disabili,costretti così all’abbandono scolastico: tuttociò comporta un impoverimento non solomateriale ma del sistema democratico.l’Europa dei diritti è ormai solo un orizzonteda cui ci stiamo drammaticamente allonta-nando. È necessario quindi innanzituttoinformare, raccontare cosa significano i tagliimposti, raccontare come la solidarietà frastati e fra popoli europei sia ancora moltolontana. In quest’ottica, non può non interes-sarci la richiesta di aiuto che arriva daSolidarity for all. Sostenere queste esperien-ze, soprattutto per chi opera in un paese col-pito dalle stesse politiche di austerity, diventauna pratica di resistenza collettiva, la dimo-strazione concreta che oltre all’Europa deimercati esiste l’Europa dei popoli che oppon-gono al rigore i valori della solidarietà, del-l’autorganizzazione dal basso, dell’economiasolidale.Sostenere queste esperienze significa dimo-strare che un altro modello di Europa è pos-sibile e necessario. Se vogliamo il cambia-mento il primo passo è costruire unacoscienza europea, e un unico popolo euro-peo. Sono convinta che l’Arci ci sarà.Info: [email protected]

unosguardosullagrecia

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In Grecia il tasso di disoccupazione è arri-vato a settembre al 26%: un milione etrecentomila disoccupati su una popola-

zione lavorativa di quattro milioni e mezzo. Èil 38% in più rispetto all'anno scorso. La di -soccupazione giovanile è arrivata al 56%.Nel 2008 era al 22. Il 44% dei disoccupativive sotto la soglia di povertà, con un reddi-to inferiore a 470 euro. Quattrocentomilanuclei familiari vivono senza reddito. Mezzomilione di bambini vivono sotto la soglia dipovertà, nel 20% delle famiglie. Metà delleaziende ha ridotto salari e personale. Il sala-rio minimo è stato abbassato a 400 euro. Lepensioni sono state decurtate nel 2010, 2011e 2012. Le tredicesime e quattordicesimesono sospese e in via di cancellazione defi-niva. Il potere di acquisto è dimezzato. Lametà dei greci vive con 4.871 euro all'anno.È stata introdotta un’alta tassa sulla casa, dapagare con la bolletta della luce. 30milautenti al mese hanno avuto la luce tagliataper morosità. Il taglio della luce legato allatassa sulla casa è stato dichiarato incostitu-zionale dall'Alta Corte della Grecia. La Grecia ha la più alta percentuale di bam-

bini sottopeso di tutti i paesi OCSE. In pochesettimane un solo ospedale ha censito 200neonati denutriti. Molti bambini svengonoper la fame in classe. Nel 2011 ci sono statiil 40% di suicidi in più rispetto all'anno prima.Il suicidio è diventato la seconda causa dimorte, dopo gli incidenti stradali. I tagli agliospedali pubblici sono stati del 40% percento, su richiesta della Troika. Ma le richie-ste di prestazioni sono aumentate: molti nonpossono più pagare l'assicurazione che per-mette l'accesso alle strutture private. Il ticketper una prestazione minima in una strutturasanitaria pubblica è ormai di 25 euro. Le

aziende non consegnano più i medicinali allestrutture pubbliche insolventi. Mancano i far-maci oncologici e per l'AIDS. Alcuni ospeda-li non forniscono più i pasti ai pazienti. Le far-macie non vengono rimborsate per i medici-nali dati agli assistiti del servizio sanitarionazionale. E ormai rifiutano di darle a credi-to. La malaria è tornata endemica nel suddel paese.Ma alla troika non basta. Chiede l'aumentodell'orario lavorativo giornaliero a 13 ore persei giorni a settimana. Chiede la riduzionedel preavviso di licenziamento, la cancella-zione del riposo minimo e un altro drasticotaglio alle liquidazioni. Rifiuta però la propo-sta greca di tagliare le spese militari, chesono le più alte d’Europa. Non vuole perde-re le commesse militari per le aziende euro-pee. Il governo greco si propone di affittare40 isole a privati per 50 anni. E deve anchepagare 12,4 milioni di euro a Deutsche Banke a Morgan Stanley per consulenze sui tito-li di stato! Il risultato di queste politiche è ilcontrario di ciò che promettono. Il rapportodebito/PIL era del 148% nel 2010. Oggi è del176%. Nel 2014 sarà del 193,9%.

La medicina che uccide il malato

Solidarietà per tutti

n.42 11 dicembre 2012

arci

La scorsa settimana una delegazione dell’Arci

è stata in Grecia, per conoscere da vicino la drammatica condizione di quel popolo

e le esperienze di solidarietà che si stanno sviluppando.

Pubblichiamo alcune prime testimonianze

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Sulla strada di ritorno verso l’aero-porto di Atene si incontra la sedescintillante dell’Hsbc, uno dei più

grandi gruppi bancari e finanziari del piane-ta. E si ha la sensazione che per coloro cheguidano questo, come altri gruppi, anche inGrecia non sia cambiato niente, mentre èvero l’esatto contrario per molti cittadinigreci, la cui esistenza nel giro di pochi annisi è terribilmente modificata. I piani diausterity imposti alla Grecia dal Fmi, dallaBce e dall’Unione Europea si sono concre-tizzati in un netto peggioramento delle con-dizioni di vita per molti cittadini greci chehanno visto crescere la disoccupazione,hanno visto diminuire i servizi pubblici,sanitari e di welfare e soprattutto non vedo-no la possibilità di uscirne con un debito‘monstre‘ e una ripresa economica quasiimpossibile visto il venir meno della pocaindustria presente nel paese patria dellademocrazia moderna. Larghe fette dellapopolazione, ma soprattutto immigrati e

giovani, sono stati espulsi dal sistema pro-duttivo e stanno vivendo momenti difficili,mentre la società civile tenta di organizzar-si per rispondere alla crisi e alle larghe defi-cienze e assenze della politica. Sta proprioqui la scommessa della Grecia in tempo diausterity. Associazioni, cittadini, immigratisi stanno organizzando per trovare insiemeuna strategia per rispondere alle difficoltàmomentanee e per seminare un futuronuovo: c’è chi cerca di costruire un piccolospaccio di prodotti agricoli a basso costoall’interno di uno stabile abbandonato e chiinsegna la lingua greca agli immigrati,mentre sul lato istituzionale la sanità pub-blica sta smantellando, un sindaco di sini-stra occupa una parte di una ex base Natoper creare un ambulatorio pubblico conmedici volontari, medicinali gratuiti e servi-zi specialistici. Senza dimenticare l’emer-genza cibo a cui i membri dell’associazioneSolidarity for all stanno rispondendo. Inquesti settori si stanno tornando a cimenta-

re i nuovi protagonisti della sinistra greca (ilpartito Syriza): una sinistra non solo impe-gnata nel parlamento a tentare di fare argi-ne alle politiche di austerity e di rientro deldebito, mentre nella società civile starispondendo ai bisogni più urgenti. Nondoveva essere la fase di crisi a costringerela sinistra a riallacciare i rapporti con i citta-dini (qualcuno direbbe ‘il popolo’), ma rima-ne il fatto che in Grecia troppo spesso lasinistra si era fatta apparato e troppe volteè stata inserita in situazioni di corruzioneanche a livello locale. Se scegliamo diessere cittadini europei, scegliamo di esse-re anche cittadini greci: per questo nondobbiamo rimanere indifferenti e l’Arci nonlo farà. La nostra storia, le nostre origini ricalcano,sotto molti punti di vista, la situazione dimutualità e associazionismo che in Greciasi stanno imponendo. L’Europa esiste, manon ancora i cittadini europei.Info: [email protected]

Il Comune di Ellenikò ospitava sul suoterritorio una base Nato ed una basemilitare greca in disuso, contigua al vec-

chio aeroporto di Atene. Secondo uno scia-gurato progetto lo Stato greco avrebbedovuto vendere la base militare all'Emiro delQatar che vi avrebbe costruito hotel di lussoe casinò. I cittadini e l'amministrazionecomunale decisero che tutto questo non eraammissibile e pertanto quattro anni fa occu-parono un grosso spazio della base militareche oggi comprende l'Ambulatorio SocialeMetropolitano, una sala polivalente per atti-vità culturali, servizi, un campo da basket eun campo da calcio. In Grecia, dopo 18mesi di disoccupazione, non si ha più dirittoall'assistenza sanitaria e, dato che la disoc-cupazione è al 40%, il Comune di Ellenikòsentiva la necessità di rispondere, almenosul suo territorio, alla crescente domanda dicure e farmaci che veniva dalla popolazionee perciò durante l'estate scorsa è natol'Ambulatorio Sociale Metropolitano: 45medici, di cui 15 dentisti, 4 farmacisti e circa120 cittadini prestano volontariamente egratuitamente il loro lavoro a questa struttu-ra che accoglie chi non ha più diritti o non neha mai avuti come gli immigrati. Tramitel'Ambulatorio è possibile fare qualsiasi tipodi visita e di analisi poiché esistono delleconvenzioni, mediate dal Comune, stipulate

con ospedali e strutture mediche sia pubbli-che sia private che forniscono l'assistenzasanitaria a cui l'Ambulatorio non può prov-vedere in loco. Tali convenzioni, a maggiorragione se firmate da strutture pubbliche,riconoscono nei fatti l'inefficienza del siste-ma sanitario greco che viene quindi scon-fessato dagli stessi enti che lo costituiscono.La crisi e l'incapacità di gestire un settorefondamentale per qualsiasi paese che sivoglia definire democratico hanno portatotra le conseguenze anche l'innalzamentodel costo dei farmaci con un ovvio risultato:molti cittadini non possono più permettersile medicine. Pertanto all'Ambulatorio è statacostituita una farmacia sociale che distribui-sce gratuitamente i medicinali dati dallapopolazione ma anche dalle industrie far-maceutiche che di frequente rispondonoalle richieste di farmaci, specie se partico-larmente costosi o specifici, a patto di rima-nere anonime. Con i mesi si sono aggiunteattività come il mercatino sociale o il corsoalla genitorialità, dimostrando ulteriormentel'utilità sociale e politica di una struttura fre-quentata e sostenuta dai cittadini. L'Ambulatorio Sociale è governato daun'Assemblea Generale che elegge unConsiglio Direttivo che coordina vari gruppidi lavoro tematici. Particolare attenzione èprestata ai bambini - sono una decina i

pediatri che operano all'Ambulatorio - poi-ché sin dall'apertura si sono presentati casidi malnutrizione e mancanza di vaccinazio-ni, problemi che, per adesso, la struttura è ingrado di contrastare efficacemente fornen-do latte e vaccini ai genitori che ne faccianorichiesta. Il numero di persone che si rivol-gono all'Ambulatorio Sociale Metropolitanoè gradualmente cresciuto fino a toccare letremila unità negli ultimi due mesi, le perso-ne arrivano da varie parti dell'Attica, talvoltafacendo molti chilometri per raggiungereEllenikò. Si pone quindi la necessità di repli-care in altre parti della Grecia un'esperienzaimportante come questa, dove un'ammini-strazione pubblica con il fondamentale aiutodei cittadini si è sentita in dovere di sopperi-re ad una mancanza provocata dallo Statostesso, il cui Governo centrale ha decisoche il settore sanitario poteva essere primatagliato e ridotto, poi sostanzialmenteannientato tramite la negazione di visite ecure mediche a grandissime parti di popola-zione e l'innalzamento dei costi dei farmaci.Una buona assistenza sanitaria gratuita edaccessibile a tutte le persone è un elemen-to che contraddistingue una vera democra-zia: dall'esperienza dell'Ambulatorio SocialeMetropolitano di Ellenikò abbiamo un esem-pio che lo dimostra senza ombra di dubbio.Info: [email protected]

L'Ambulatorio Sociale Metropolitano di Ellenikò:la vera democrazia cura!

Grecia: l’altra faccia dell’Europa?

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Cosa sanno gli italiani delle guerre in corso?Poco o nulla. E quel poco che si sa spessoè deformato da filtri e specchi che alteranola realtà e ci impediscono di riconoscerla.Eppure le guerre ci sono e ci coinvolgonopesantemente. E noi non possiamo permet-terci di non sapere. Per colmare questovuoto, L’Atlante delle Guerre e dei conflittidel mondo, realizzato dall’As so ciazione 46°Parallelo, torna a dicembre 2012 in libreriacon la quarta edizione. Oltre alle realtà cheda sempre hanno sostenuto l'Atlante (Arci,Associazione Ilaria Alpi, AAM Terra Nuova,ASAL, la Conferenza delle Regioni e delleProvince autonome con il proprio patrocinio,Uni mondo, Tavola della Pace) quest'anno siaggiunge la collaborazione di AmnestyInternational Italia che ha contribuito a fareil punto sulle violazioni dei diritti umani inMedio Oriente, Europa, Asia e America. Anche la Commissione Nazionale Italianaper l'Unesco si è unita al progetto fornendoapprofondimenti sulla situazione e la tuteladei beni a rischio a causa dei conflitti.La Campagna ‘Emergenza Siria’, promossadall’Atlante delle guerre e dall’UNHCR, èuna delle importanti novità di questa quarta

edizione. Un euro per ogni copia vendutasarà destinato al sostegno e alla protezionedei rifugiati siriani. La quarta edizione offreai lettori 248 pagine a colori, 36 schede con-flitto, uno Speciale Pirateria, un'analisi delfenomeno del land grabbing, un approfondi-mento sul rapporto fra finanza e guerra acura di Banca Etica, il punto sullo stato deirifugiati curato dall'UNHCR e molto altro. Ilvolume è un annuario ideato da RaffaeleCrocco, giornalista Rai, scrittore e docu-mentarista e creato dall’Associazione 46°Parallelo in collaborazione con il PremioIlaria Alpi, per le edizioni AAM Terra Nuovadi Firenze. Lo scopo del volume è quelloinformare sulle guerre in corso sul pianeta,sulle motivazioni che le scatenano e le ali-mentano, ma anche sulle drammatiche con-dizioni di vita delle popolazioni civili, suidanni ai beni culturali ed ambientali e sullestorie straordinarie di donne e uomini chehanno fatto della speranza e del coraggio leuniche armi contro la guerra. Il costo delvolume è di 20 euro. Con l’Arci è stata atti-vata una convenzione per acquistarlo aprezzo scontato. Info: www.atlanteguerre.it

internazionali

arcireport

Da domenica 9 dicembre un muro dicemento circonda il palazzo presi-denziale e segna la separazione

tra Morsi e l'Egitto che si oppone alle suedecisioni. E gli F16 che domenica hannosorvolato il Cairo sono una manifestazionedella forza dell'esercito, il cui appoggio èimprescindibile per governare. Dopo il braccio di ferro con l'opposizioneriunita nel Fronte di Salvezza e l'avverti-mento dell'esercito che aveva invi-tato il presidente ad avviare undialogo per evitare che l'Egittoentrasse ‘in un tunnel buio coneffetti disastrosi’, Morsi ha decisodi annullare il decreto del 22novembre che gli concedeva pienipoteri. Il decreto non è più in vigo-re dall'8 dicembre, ma non annullale decisioni prese fino a quelmomento: è quindi mantenuto ilreferendum sulla costituzione fis-sato per il 15 dicembre.Una costituzione che sarebbestata elaborata da un'assembleanon costituzionale, secondo laSuprema corte che ha già sciolto il

Parlamento. La stessa corte, che nei giorniscorsi doveva esprimersi sull'assembleacostituente, non ha potuto riunirsi, impedi-ta dagli islamisti sostenitori di Morsi. Inoltreil testo costituzionale è stato deciso e vota-to solo dalla componente islamista (Fratellimusulmani e salafiti), dopo il ritiro delleforze laiche e liberali. Una costituzioneche, introducendo la sharia come principa-le fonte di legge, viola i diritti di altre com-

ponenti religiose del paese, a partire daicopti, e viola i più elementari diritti umani,come quelli delle donne.La protesta del Fronte della salvezza con-tinua, mentre Morsi chiede l'aiuto dell'eser-cito, al quale ha attribuito maggiori poteriper garantire l'ordine pubblico e poter rea-lizzare il referendum. Quale sarà l'atteggia-mento dell'esercito, dopo le sette vittimegià provocate durante la recente protesta?

L'opposizione ha deciso di boicot-tare il referendum, che però hatutte le possibilità di passare, marischia di rendere insanabile ladivisione del popolo egiziano.Morsi e i fratelli musulmani nonvogliono rinunciare ai propri obiet-tivi e per farlo mantengono ancheuna ferrea censura sulla stampa.È stata chiusa la tv satellitareDream tv per aver trasmesso unaintervista ad un leader della rivolu-zione. Anche i giornalisti parteci-pano alla protesta del Fronte dellasalvezza che viene ormai definitadai suoi protagonisti ‘secondarivoluzione’.

Egitto, seconda rivoluzione contro Morsi

Atlante delle guerre e dei conflitti delmondo. Prezzo speciale per i soci Arci

Il Nobel dellavergognaL'Europa ha ritirato il Nobel per la pace e hadeciso che i soldi del premio saranno desti-nati al sostegno dei bambini nelle zone diguerra. Come a dire, con questi soldi aiute-remo le vittime dei conflitti che non siamostati capaci di impedire. Certamente l'Europanegli ultimi anni non si è distinta per il suoruolo nelle zone in crisi, anzi ha brillato per lasua assenza sul piano internazionale. E allo-ra perché il Nobel? Non si può nemmenodire che abbia mantenuto la pace dentro ipropri confini geopolitici (basti pensare allaex Jugoslavia). Forse non ci sono stateguerre - dopo la seconda guerra mondiale -entro i confini istituzionali, ma gli eserciti deipaesi dell’Ue sono spesso impegnati nellespedizioni Nato o al seguito degli Stati Unitifuori dai confini, e non si tratta certo di mis-sioni di pace. I Nobel per la pace sono sem-pre legati a scelte politiche e spesso pre-scindono da gesti concreti per costruirla dav-vero la pace. Ma se pensiamo che lo scorsoanno il Nobel è stato assegnato a tre donneimpegnate, due, nell'affermazione dei dirittidelle donne in Africa e, la terza, nella prima-vera araba, la scelta di quest'anno appareancora più paradossale.

n.42 11 dicembre 2012

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della giornalista Giuliana Sgrena

Muro di cemento e polizia a difesa del palazzo del governo durante manifestazione al Cairo

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6legalitàdemocratica

arcireport

Gli amministratori italiani sono sottotiro: nel nostro paese c’è una verae propria emergenza criminalità,

con un aumento delle minacce e delle inti-midazioni mafiose nei confronti di sindaci eamministratori locali in genere e del perso-nale della Pubblica Amministrazione. A segnalarlo è il rapporto Amministratorisotto tiro. Intimidazioni mafiose e buonapolitica curato da Avviso Pubblico. Nel 2011 si è registrato un aumento del27% delle intimidazioni mafiose e delleminacce criminali contro gli amministratori:si è passati infatti da 212 casi del 2010 ai270 censiti nel 2011. Ci sono stati media-mente 22,5 atti intimidatori al mese, pari acinque ogni settimana, a uno ogni trenta-quattro ore. E nel 2012 si è già superato ilrecord negativo dei comuni sciolti per infil-trazione mafiosa: sono ben 25. Gli atti intimidatori non si registrano soltan-to nel Mezzogiorno - dove si concentracomunque il maggior numero - ma anchenelle regioni centro-settentrionali dell’Italia,tra cui il Lazio, la Toscana, l’EmiliaRomagna, la Liguria, la Lombardia, ilPiemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia

e il Trentino Alto Adige. Dal punto di vistatemporale, il maggior numero di atti intimi-datori e di minacce si è registrato nel primosemestre (139 casi), con un picco assolu-to nel mese di gennaio (42 casi), mentre ildato più basso si è registrato nel mese didicembre (14 casi). Le minacce nei con-fronti degli amministratori locali sono siadirette - nel senso che colpiscono diretta-mente le loro persone - che indirette, valea dire che colpiscono le strutture e i mezzicomunali. Nel 2011 sono stati censiti 233atti intimidatori diretti - 200 contro ammini-stratori pubblici (il 74% a livello nazionale),33 contro impiegati e dirigenti dellaPubblica Amministrazione (il 12% a livellonazionale) - e 37 atti intimidatori indiretticontro scuole, magazzini, mezzi ed altrestrutture comunali (il 14% a livello nazio-nale). Tra gli amministratori locali sonosoprattutto i Sindaci ad essere oggetto diintimidazioni, seguiti dagli Assessori, daiPresidenti di consiglio comunale e dai con-siglieri. Nel 2011, si legge nel rapporto,una «serie impressionante di minacce» èstata rivolta in particolare a sindaci chegovernano comuni calabresi (Isola Capo

Rizzuto, Monaste race, Rosarno). Per quanto riguarda i dirigenti comunali,quelli più colpiti sono i responsabili degliuffici tecnici, i comandanti della PoliziaMunicipale e i loro sottoposti, i responsabi-li dei settori rifiuti, sanità e controllo sugliabusivismi edilizi. Una novità rispetto alRapporto dello scorso anno è la presenzadi atti intimidatori in Lombardia (9 casi) enel Lazio (7 casi). Un altro elemento dinovità è la comparsa di alcune regioni delCentro-Nord Italia come la Toscana e laLiguria (3 casi), l'Emilia Romagna e leMarche (2 casi) il Friuli Venezia Giulia e ilTrentino Alto Adige (1 caso ciascuno). Perquanto concerne il Centro-Sud italiano tro-viamo casi in Abruzzo e in Basilicata (3casi ciascuno). A livello provinciale, sonoquelle di Reggio Calabria, Agrigento (terri-torio dove opera la mafia legata al latitanteMatteo Messina Denaro) e Napoli le realtàmaggiormente colpite dalle intimidazionimafiose e criminali con, rispettivamente,31 casi (11% del totale nazionale); 23 casi(9% del totale nazionale); 18 casi (7% deltotale nazionale). Info: www.avvisopubblico.it

Con la mafia si lavora e con lo Stato no?Sembra impossibile ma questo inter-rogativo è stato posto talvolta, magari

provocatoriamente, quando attività economi-che e produttive, simbolo del potere dellemafie, una volta sequestrate dallo Stato,siano rimaste chiuse lasciando senza lavoroe senza reddito i lavoratori coinvolti. Le caren-ze dell'attuale legislazione e l'assenza delruolo del governo non consentono infatti cheesse diventino modelli di legalità economicacapaci di garantire sicurezza sociale. Ciòrischia di tradursi in una sconfitta dello Statonei confronti della criminalità, il cui consensoderiva proprio dalla capacità di dare lavoro interritori di grave disoccupazione ed esclusio-ne. Rendere le aziende sequestrate e confi-scate presidi di legalità democratica ed eco-nomica e capaci di garantire lavoro dignitosoe legale è perciò l'obiettivo della campagnanazionale Io riattivo il lavoro, promossa daforze sindacali e associazioni (Cgil, Anm,Libera, Arci, Acli, Confeser centi, LegaCoop,Avviso Pubblico, Centro Studi Pio La Torre,Sos Impresa). Alla campagna si affianca lostrumento di una proposta di legge di iniziati-va popolare, con cui raccogliere centinaia di

migliaia di firme (c’è tempo fino al 31 maggio)per ampliare l'attuale copertura degli ammor-tizzatori sociali; favorire l'emersione alla lega-lità dell'azienda nel momento della gestioneda parte dell'autorità giudiziaria; sostenere ilpercorso di riconversione delle aziende perrilanciarle nella fase di confisca. In Italia, al 2novembre 2012, sono 1636 le aziende confi-scate e il 90% di queste sono destinate al fal-limento, con circa 80mila lavoratori coinvolti. Il quadro che emerge è devastante: circa72mila lavoratori e lavoratrici - sempre piùspesso inconsapevoli della mafiosità del pro-prio datore di lavoro - hanno pagato con illicenziamento e la disoccupazione l'inade-guatezza delle istituzioni nel valorizzare l'e-norme patrimonio economico costituito dalleaziende confiscate, e ciò avviene proprio interritori già fortemente condizionati dallazavorra mafiosa. I sequestri e le confischedall'inizio della crisi sono aumentate del 65%,un dato drammatico e poco noto, che testi-monia a pieno la vulnerabilità del nostro tes-suto economico. Tutti i settori produttivi sonocoinvolti dal fenomeno, una percentualemolto alta riguarda settori chiave per il nostropaese come il terziario (45%), l'edilizia (27%)

e l'agroalimentare (8%). È possibile trovare aziende sequestrate econfiscate in tutta Italia, da Nord a Sud. Le regioni con il numero più alto di aziendesono la Sicilia (37%), la Campania (20%), laLombardia (12%), la Calabria (9%) e il Lazio(8%). Fra le proposte, quindi, ci sono la costi-tuzione di una Banca dati delle aziendesequestrate e confiscate, la valorizzazionedel territorio, la tutela dei lavoratori, l’usosociale delle aziende. L’Arci invita tutti i comi-tati territoriali e regionali a promuovere lacampagna attraverso la raccolta di firme daeffettuarsi seguendo il vademecum contenen-te le regole per la buona riuscita dell'iniziativae per l'effettiva validità delle firme raccolte.Info: www.ioriattivoillavoro.it

Le aziende confiscate alla mafia sono un benedi tutti. La campagna ‘Io riattivo il lavoro’

Minacce in aumento del 27%. Presentato il Rapporto di AvvisoPubblico ‘Amministratori sotto tiro’

Il 10 dicembre alle 10 all’Arci Bellezza va in scena lo spettacolo PiazzaFontana. Il giorno dell’innocenza

perduta di Daniele Biacchessi (vocenarrante, testo, regia) e MicheleFusiello (sassofoni, computer)

MILANO

notizieflash

arci

n.42 11 dicembre 2012

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Pubblichiamo un appello, firmato da diver-se associazioni tra cui Arci solidarietàonlus di Roma, contro la chiusura di RadioPopolare Roma.«C'è una voce a Roma, plurale e indipen-dente, che rischia di spegnersi.Abbiamo iniziato a sentire e a seguireRadio Popolare Roma nel 2005, l'annodella sua nascita, e molto presto siamoentrati a farne parte anche noi, chiamati apartecipare a quel modello aperto di fareinformazione che in questi anni ha saputocrescere ed affermarsi nella nostra città.Negli ultimi sette anni abbiamo incontratoRadio Popolare Roma nelle strade e nellepiazze, in centro come nelle periferieromane, a parlare di diritti civili, lavoro,crisi, ambiente, convivenza, precariato,antimafia, cultura, antifascismo, benicomuni, partendo dai territori e dalla socie-tà civile, con l'obiettivo di sconfiggere lasolitudine e l'antipolitica. Cronache e diret-te che sono state una colonna sonora perun pezzo della sinistra diffusa di Roma, daVeltroni ad Alemanno e dal governo Prodial governo Monti, passando per l'opposi-zione al governo Berlusconi.

Da qualche mese Radio Popolare Romaperò ha iniziato a cambiare voce: semprepiù musica e spazi progressivamente ridot-ti per l'informazione, la redazione giornali-stica indebolita e ridotta all'osso. Un indebolimento che è certamente fruttodella perdurante crisi economica e dellaconseguente difficoltà nel reperire risorse,ma un indebolimento dietro il quale intra-vediamo una volontà che consideriamoinaccettabile per Roma, specie nella deli-cata stagione elettorale che stiamo attra-versando.Per questo, per evitare di perdere unavoce libera e plurale che sentiamo anche‘nostra’, ci facciamo promotori di una di -scussione pubblica sul destino di RadioPopolare Roma - bene comune. Ci sonomolte cose che possiamo fare, a partiredalla proposta di una grande campagna disottoscrizione e di azionariato popolare adifesa di Radio Popolare Roma.L'appuntamento per discutere tutti insiemeè per giovedì 13 dicembre alle 19 presso loSpazio daSud in via Gentile da Mogliano170, in zona Pigneto».Per aderire: [email protected]

cultura

arcireport

Più Cultura + democrazia è lo sloganattorno al quale si sono riuniti dal 6all'8, fra Mirandola, Carpi e

Modena gli 'stati generali' dell'Arci, la piùgrande associazione culturale italiana. La scelta, non casuale, di svolgere questoimportante appuntamento nazionale nelleterre colpite dal sisma della scorsa prima-vera vuole sottolineare come la culturacostituisca elemento fondamentale dicoesione sociale delle comunità, ripresa esviluppo economico e quindi democrazia.Parole d'ordine, cultura e democrazia, checaratterizzano il 'fare quotidiano' di oltre unmilione di persone che si aggregano, intutto il territorio italiano, in oltre 5000 fraassociazioni e circoli.Le tre giornate hanno visto alternarsi illavoro delle reti tematiche in ambito cultu-rale promosse dall'Arci (la musica, il cine-ma, il teatro, lettura e letteratura, l’educa-zione popolare, l'arte pubblica), ed il con-fronto con operatori e artisti, istituzioni enon profit, fondazioni di erogazione e retiinternazionali, attraverso workshop temati-ci, tavole rotonde e confronti pubblici.L'appuntamento si è aperto giovedì pome-

riggio con le sessioni di lavoro tematicheseguite dall'incontro/scontro fra 'Cisco'Bellotti (storica voce dei Modena CityRamblers) e Luciana Castellina mentrenella mattinata di venerdì i partecipantihanno messo i cervelli in azione (questo iltitolo della sessione) per lavorare sul fareprogettazione e impresa culturale, sull'uti-lizzo degli strumenti per il dialogo fra cultu-re e su come, in Italia, sia difficile vivere dicultura. Una tavola rotonda sull'impatto che staavendo la crisi e su come la cultura possaessere motore di nuovo sviluppo ha chiusoi lavori della seconda giornata con la parte-cipazione del sindaco di Mirandola, deiresponsabili Cultura di PD e IDV, intellet-tuali, artisti e operatori del settore.I presenti si sono impegnati a promuovereun progetto di lungo periodo per cultura econoscenza all’interno del programmadella coalizione di centro-sinistra che sipresenterà al voto nelle ormai prossimeelezioni politiche. Al termine dell’incontro, si è presentato ilprogetto IPER - Ancora in piedi (promossoda MEI e ARCI ReAL) la canzone, scritta

dal rapper romano Tommaso 'Piotta'Zanello, ed il tour a sostegno delle popola-zioni terremotate. Il sabato mattina è iniziato con l’intervista diFrancesca Fornario all’artista Frankie HiNrg ed è proseguito con l’incontro dedica-to al ruolo che può avere la cultura nellaprogettazione e ri-generazione dello spa-zio pubblico e degli spazi pubblici, tema digrande attualità e che ci interroga sul con-cetto di beni comuni anche in ambito cultu-rale. Gli Str@ti della cultura si chiudono con unbilancio positivo in termini di partecipazio-ne dai territori e il lancio di una grande 'ca-rovana per la cultura' che attraverserà cittàe quartieri per confrontarsi con amministra-tori e operatori sul 'Manifesto dell’Arci perla Cultura'; con una certezza, confortatadalle parole del Presidente della repubblicaNapolitano: «abbiamo bisogno di investi-menti pubblici e privati, (...) di una mobilita-zione nuova di soggetti sociali e cooperati-vi (...) perchè solo così potremo portare lacultura più avanti e il paese fuori dallacrisi».Info: [email protected]

Si chiude con un bilancio positivo la quinta edizionedi Str@ti. E ora la Carovana per la cultura

Non spegnete quella radio!Appello per Radio Popolare Roma

Sisma, 41mila euroai circoli danneggiati Il progetto musicale Ancora in piedi a cura diIper, Indipendenti per l'Emilia-Romagna e laLombardia, prodotto da Piotta e Ra-B, a cuihanno collaborato trenta artisti della scenamusicale indipendente, ha raccolto, attra-verso i concerti organizzati, 41mila euro chesono andati alla ricostruzione dei circoli Arcidove si suona musica dal vivo e che aveva-no subito danni dai terremoti del maggioscorso. I risultati della raccolta sono statipresentati al Teatro Tenda di Mirandola nel-l’ambito di Strati della cultura. La raccoltafondi è stata possibile grazie all'impegno diartisti tra i quali Cisco, Pierpaolo Capovilladel Teatro degli Orrori, Erica Mou, EvaPoles, 99 Posse, Roberto Angelini, EnricoCapuano, Combass degli Apres la Classe,Dellera, Dj Aladin, Andrea Ferro e MarcoMaki Coti Zelati dei Lacuna Coil, Le BragheCorte, Lemmings, Federico Poggipollini,Quintorigo, Sud Sound System e Velvet.Anche il cantautore Vinicio Capossela haaderito ad uno dei concerti del circuito. Il videoclip della canzone realizzato da LunaGualano ha avuto oltre 350 mila visite e ilbrano è arrivato al quinto posto della classi-fica di iTunes alternative.

n.42 11 dicembre 2012

arci

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8ambiente

arcireport

Alla fine ce l'hanno fatta. Dopo unaserie di colpi di scena è stato appro-vato il Doha Climate Gateway. Una

porta di entrata per il futuro con l'estensionedel protocollo di Kyoto, il riconoscimento delrisarcimento per danni causati dai cambia-menti climatici e l'impegno dei paesi indu-strializzati di stanziare per lo meno unasomma pari alla media di quanto sborsato inaiuti climatici negli ultimi 3 anni. Una propo-sta di minima visto che troppi erano i gap dacolmare. Le ultime fasi del negoziato dellivello ‘ministeriale’ si sono protratte ben oltrei tempi previsti, tra mancanza di volontà poli-tica di ridurre drasticamente le emissioni digas serra, e richieste insoddisfatte di unaumento dei fondi per sostenere i paesi in viadi sviluppo o a rapida industrializzazioneverso un'economia a basso contenuto di car-bonio - la Cina, ma non solo. E un ultimocolpo basso della Polonia, con alle spalleRussia e Ucraina intenzionate a proteggere illoro diritto di vendere alte quote di permessidi emissione fino al 2020. Così nella land ofplenty del Qatar, tutto rischiava di sfumareper una questione di quattrini. Anche qui aDoha infatti si riverberano gli effetti della crisifinanziaria in Europa. La morsa del fiscalcompact, e delle politiche di austerità stannoavendo un effetto devastante anche sul pro-filo internazionale dell'Unione già compro-messo dalla posizione oltranzista diVarsavia. A Doha c'era da concludere ilPiano di Azione di Bali su temi quali adatta-mento, mitigazione, foreste, trasferimenti ditecnologie, finanziamenti, strumenti di attua-

zione, il prossimo regime di riduzione delleemissioni globali. Si è faticato fino all'ultimosecondo per poter passare la palla al gruppodi lavoro creato a Durban che dovrà trattareun accordo globale vincolante per tutti entroil 2015, per entrare in vigore nel 2020. Unpasso in avanti però c'è stato, si riconosceper la prima volta il diritto dei paesi insulari alrisarcimento per i danni subiti a causa deicambiamenti climatici. Fino all'ultimo è rima-sta aperta la questione finanziaria, ovverocome reperire quel che resta dei 30 miliardidi dollari promessi a Copenhagen per il2010-2012, e arrivare ai 100 miliardi l'annoentro il 2020. Inoltre i paesi donatori chiede-vano di verificare come quei soldi verrannospesi nei paesi in via di sviluppo, questi ulti-mi chiedono invece che si faccia una verificadegli impegni di spesa dei primi. L'ondalunga di questo gioco al rimpiattino si è fattasentire anche nel negoziato sulle foreste, cheha prodotto un risultato inferiore alle aspetta-tive. Se ciò non bastasse, i governi non sonoriusciti ad accordarsi su come colmare queldifferenziale di 6-15 gigaton di emissioni chemarcano l’inadeguatezza degli attuali impe-gni di riduzione. O il cosiddetto ambition defi-cit, ossia il differenziale tra la percentualeattuale delle riduzioni di emissioni: 11-16%attuali rispetto a quelle necessarie entro il2020, ovvero il 25-40% sui livelli di emissio-ne del 1990. Temi che riemergeranno convirulenza nei prossimi anni. La COP18 riescenonostante tutto a rimettere faticosamente incarreggiata il Protocollo di Kyoto, conferman-do il secondo periodo di impegni di taglio

delle emissioni di gas climalteranti che iPaesi industrializzati avrebbero dovuto assu-mersi dopo il 2012. Dal 1 gennaio 2013 ini-zierà Kyoto 2, ma vi parteciperanno paesiche rappresentano solo il 15% delle emissio-ni globali. Uno dietro l'altro i paesi aderentihanno annunciato di voler rinunciare all'ac-quisto di crediti di emissione fino al 2020quando terminerà Kyoto 2. Il rimanente 85%delle emissioni, provenienti da Stati Uniti eCina, verranno gestite all'interno del percor-so negoziale nato a Durban un anno fa,verso un regime non vincolante di impegnivolontari da verificare collettivamente. Kyoto2, sebbene rimanga in piedi legalmente,dovrà essere riempito di significato. La rigidi-tà di Stati Uniti, che non hanno mai ratificatoKyoto, del Giappone e del Canada, che dalProtocollo è uscito un anno fa, è stato unodegli elementi di blocco del negoziato. D'altraparte la Cina non accetta alcun vincolo chemetta in discussione il suo sviluppo ancorafondato sullo sfruttamento del carbone e delnucleare. Kyoto è necessario, ma non èassolutamente sufficiente. Il picco di emissio-ni di C02 dovrà essere raggiunto nel 2015per poi decrescere. Questo farebbe speraredi poter mantenere l'aumento della tempera-tura media globale sotto i 2°C, che però puòsignificare +4°-6° C in altre parti del mondo.La prossima Conferenza delle Parti che siterrà a Varsavia lascia poche speranze, vistol’atteggiamento della Polonia. In molti stannogià guardando alla COP20 che si terrà aParigi, quando - si spera - l'Europa avràun'altra guida e altre ambizioni.

A Doha un accordo di basso profilo

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n.42 11 dicembre 2012

di Francesco Martone e Alberto Zoratti

Un anno e mezzo fa i referendum del12 e 13 giugno sancivano che lagrande maggioranza delle cittadine

e dei cittadini vogliono l'acqua e i servizipubblici locali fuori dal mercato. Nonostanteciò, continua il tentativo dei governi, nel qua-dro delle politiche liberiste Europee, diestendere il potere dei mercati e della finan-za in ogni settore della società, attaccandol'esito referendario. La crisi economica,sociale e ambientale, è diventata quindianche crisi della democrazia. A Reggio Emilia e a Piacenza sono scadutigli affidamenti del servizio idrico ad IREN esi è aperta la possibilità di attuare concreta-mente la ripubblicizzazione dell'acqua conaziende di diritto pubblico; per questo l’as-semblea del Forum italiano dei movimenti

per l’acqua ha scelto di convocare unamanifestazione nazionale a Reggio Emilia.Per tutelare l'Acqua e tutti i Beni Comuni, ènecessario difendere il territorio dallacementificazione e da grandi opere nonnecessarie, adottare politiche incentrate suriduzione dei rifiuti e recupero della materia,sulla chiusura progressiva degli inceneritori,dare vita a piani energetici sostenibili oppo-sti all’attuale Strategia Energetica Naziona -le. È necessario rinaturalizzare i corsi d'ac-qua e sviluppare piani di manutenzione idro-geologica del territorio, valorizzandone laconoscenza e le potenzialità del lavoro.L'acqua come paradigma della lotta per lariappropriazione sociale e democratica deiBeni Comuni.Per farlo è indispensabile contrastare i pro-

cessi di privatizzazione e finanziarizzazione,a partire dal rifiuto della nascita di unaGrande Multiutility del Nord, di cui IREN,A2A e la fusione Hera/Acegas sono tasselli.Chiediamo che le amministrazioni localidecidano di riprendersi la propria autonomiaesprimendo concretamente la volontà politi-ca di rispettare il voto espresso dai loro cit-tadini, per una gestione pubblica e parteci-pata dei Beni Comuni. Perchè senza parte-cipazione e riappropriazione democraticanon ci sono Beni Comuni. Come Movimentoper l'Acqua ci appelliamo ai cittadini, ai lavo-ratori, agli studenti, a tutte le associazioni, aicomitati, ai sindacati e partiti per costruireassieme una grande e colorata manifesta-zione il 15 dicembre. Info: www.acquabenecomune.org

Per l’acqua pubblica di nuovo in piazza il 15 dicembre a Reggio Emilia

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Il circolo ArciBrecht festeggia 50 anni diassociazionismo con un programmaricco di eventi per - e insieme a -

Bologna, la città che il circolo ha accompa-gnato lungo questi anni di grandi cambia-menti, proponendosi come punto di riferi-mento culturale e centro di aggregazioneintergenerazionale. «Il circolo Arci diCorticella è nato il 7 dicembre 1962 - ricordail presidente Lanfranco Boccafogli, socio delcircolo dalla sua nascita - l’idea di partenza èstata quella di creare un centro che fosse unpolo d’attrazione per sviluppare interessiindividuali e collettivi dei cittadini, gestendogli spazi della nuova casa del Popolo. Si scelse di intitolarlo al poeta e drammatur-go tedesco Bertolt Brecht, per evidenziare

da subito un intento di promozione culturalee l’adesione ad un pensiero dai valori pacifi-sti e solidali».Dalla Casa del Popolo di via Bentini sonopassati tanti personaggi, protagonisti dellastoria politica e culturale del nostro Paese:Dario Fo, che negli anni ‘60 presentò aBologna Mistero Buffo; numerosi scrittori, daDacia Maraini a Maurizio Maggiani; figure digrande rilievo, come Romano Prodi,Gherardo Colombo e Don Luigi Ciotti. Il cir-colo è stato spazio d’incontro e di confrontotra generazioni e culture differenti, capace dimettere in dialogo pluralità di esperienze,interessi e sensibilità e tenendo insieme imomenti ricreativi e culturali, con un partico-lare riguardo alle nuove generazioni. Al cir-colo ArciBrecht è nata, infatti, l'esperienzapilota di doposcuola comunale per la scuolamedia, e con i giovani - italiani e stranieri -l’associazione continua a lavorare per imma-ginare insieme il futuro dell’associazione.I festeggiamenti per il 50° anniversario sisono aperti lunedì 10 dicembre nella SalaCandilejas con lo spettacolo Croce eMartello, scritto da Francesco Freirye,Maurizio Garuti, Aldo Gianolio, Enrico Saccà

e interpretato da Vito e Andrea Cosentino.Un’esilarante e curiosa rassegna di ritratti dipersonaggi bizzarri che tra politica, religione,lavoro, feste dell’Unità, cattocomunismi,capitalisti tracceranno uno spaccato socio -ecoComico di ‘un’epoca presente’. Il secondo appuntamento in programma èprevisto per il 17 dicembre: alle 18 il bloggeritaliano Vincenzo Mattei, giornalista di Alias(supplemento culturale de Il Manifesto) chedal 2006 vive al Cairo, presenterà il suo libroLe voci di piazza Tahrir. Dopo la pausa nata-lizia le iniziative riprenderanno nel 2013 eproseguiranno fino alla prossima primavera.Ancora da definire le date di alcuni impor-tanti incontri che si terranno nei prossimimesi e che vedranno la partecipazione diRiccardo Staglianò (autore del libroToglietevelo dalla testa. Cellulari, tumori etutto quello che le lobby non dicono); EnzoCiconte (autore di ‘Ndrangheta padana).Non mancheranno i momenti musicali delleband emergenti del territorio, gli incontri coni giovani e un pranzo finale per far incontra-re vecchi e nuovi soci e creare un ponte travarie generazioni di attivisti e volontari.Info: www.arcibologna.it

9incircolo

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50 anni di associazionismo con l’ArciBrecht.In programma spettacoli, musica e tanti ospiti

Il 12 dicembre alle 19, presso

i Cantieri teatrali Koreja, Arci Lecce

promuove la proiezione del film

Luciana Castellina, comunista e la

presentazione del suo libro Siberiana

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n.42 11 dicembre 2012

La città dei narratoriMILANO - LÊassociazione Arci Pontidi Memoria e il Teatro dellaCooperativa presentano La città dei

narratori, un progetto artistico diDaniele Biacchessi. La rassegna siterrà al Teatro della Cooperativa in viaHermada 8, in varie giornate a partireda domenica 16 dicembre, e si conclu-derà martedì 7 maggio 2013. La primaserata, alle ore 21 di domenica 16dicembre, vedrà la presentazione dellarassegna e dello spettacolo Raccontoconcerto con Massimo Priviero. Info: [email protected]

Gender Equality Now!FIRENZE - Arci Firenze. Poster fortomorrow e Independiente! organizza-no una mostra dei migliori 100 manifestiricevuti per il concorso di quest'annoGender Equality Now!. La mostra, inau-gurata lunedi 10 dicembre, Giornatainternazionale dei diritti umani, si terràpresso l'Exfila, in via Leto Casini fino al31 gennaio 2013. I cento manifesti pre-sentati sono stati selezionati da una giu-ria di famosi grafici e sono stati scelti tra3020 poster arrivati da 105 paesi.Questa edizione della mostra è orga-

nizzata con il patrocinio del Consigliod'Europa e del Ministero degli AffariEsteri Francese. Ingresso riservato aisoci Arci.Info: www.posterfortomorrow.org

Stop motion workshopMANTOVA - Arci Fuzzy presenta uncorso per apprendere le tecniche allabase del processo di costruzione di unaanimazione in stop-motion, una tecnicadi ripresa e montaggio utilizzata fin dallanascita del cinema per animare oggettie creare piccoli effetti speciali. Si basasu singoli scatti fotografici, o brevi ripre-se video montate fotogramma per foto-gramma. In circa 15 ore i frequentantisaranno in grado di girare un piccolocorto animato, di utilizzare luci continue,macchina fotografica e un software dimontaggio. Saranno date le basi perottenere le giuste inquadrature e percapire quanti fotogrammi impiegare percreare una animazione. Il corso saràtenuta da Luca Orioli, regista e monta-tore con esperienze televisive (LeInvasioni Barbariche, X-Factor) e di pro-duzione di numerosi filmati promoziona-li per aziende, istituzioni, onlus. Costo apersona: 100 euro.

Info: www.arcifuzzy.it

GiocarcipiaceCESENA - LÊArci di Cesena proponeGiocarcipiace, animazione per i più pic-coli di feste pubbliche e private, eventiaziendali, feste di compleanno, matri-moni, battesimi, feste scolastiche efeste a tema. Il tutto condotto da giova-ni animatrici che operano nel settore dadiverso tempo. Giocarcipiace propone,per le prossime feste natalizie, vari labo-ratori artistici e creativi con materiale direcupero: addobbi natalizi, letterine aBabbo Natale, balli con gli elfi, balli digruppo e baby dance, truccabimbi,sculture di palloncini, noleggio di gigan-ti gonfiabili e tanto divertimento! La novi-tà del 2012 è lo spettacolo di burattini atema. Info: fb Giocarcipiace

Workshop di serigrafiaVITERBO - Primo appuntamento delprogetto Giovani in circolo: lo spazioArci Biancovolta, in via delle Piagge 23,propone un workshop per la realizza-zione di un instant book. Il workshopprevede la realizzazione collettiva di uninstant book serigrafico a due colori: un

libro illustrato fatto a mano e stampatocon la tecnica serigrafica attraverso unapproccio artigianale, di cui ogni parte-cipante curerà, oltre che lÊimpostazionedÊinsieme e la rilegatura, anche lÊillustra-zione e la stampa di una pagina dellibro stesso. Rita Petruccioli, nota illu-stratrice editoriale e fumettista, seguiràil gruppo nel progettare e realizzare illibro, oltre che nella creazione delle illu-strazioni realizzate a tinte piatte, mono-cramatiche, oppure con la tecnica dellapittura bicromatica. Gli incontri si terran-no il 12-13 e il 19-20 gennaio. Info: [email protected]

La locomotiva di regaliBITONTO (BA) - Il circolo La locomotivapromuove, nella giornata di sabato 15dicembre, una raccolta di giocattoliusati. Sarà allestito un gazebo informa-tivo e punto di raccolta con la strutturaraffigurante una Âlocomotiva di regaliÊ(realizzata interamente con materiale diriciclo) in cui, con un piccolo contributo,i più piccoli potranno essere fotografati.I giocattoli donati verranno devoluti inbeneficenza a centri di accoglienza ecase famiglia.Info: fb Arci La Locomotiva Bitonto

Notizie Brevi

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Sarà il castello medievale di GuardiaSanframondi (BN) ad ospitare, il 27e 28 dicembre, Doxa palooza, mini-

festival promosso dal circolo Arci Doxa.A far da padrona delle due serate sarà,ancora una volta, la musica. Nell'ultimaserata saranno i Drink to me a salire i gra-dini del castello guardiese. L'emergente band emiliana ha accettatol'invito dei soci dell'associazione dando l'okper un appuntamento che si prospetta cer-tamente elettrizzante. Lunghissima la lorolista di concerti, la maggior parte dei qualiall’estero; motivo in più per cogliere l’op-portunità di ascoltarli dal vivo. I primi adesibirsi saranno invece i membri dell'emer-gente gruppo musicale dei Waiting for. Laloro musica coinvolgente e al passo coitempi non può che trasmettere voglia diesserci. Un gruppo compatto e dinamicocome l'energia che riescono a trasmetterecon i loro pezzi. Come d'abitudine infatti la Doxa concedeoccasioni anche alle nuove realtà locali,proponendo band della zona desiderose diritagliarsi i propri spazi e dimostrare i propri

talenti. A tutti i partecipanti, i soci del circolo pro-pongono invece l'opportunità di regalarequalche sorriso con una foto. Basta espor-re un cartello con su scritto ‘Waitingfor.......’, insomma un modo originale percomunicare a tutti cosa desideri, ciò chestai aspettando!! Ad essere apprezzate saranno ovviamentel'ironia, la creatività e la stravaganza delleimmagini. Le più fantasiose interpretazionidella simpatica iniziativa verranno stampa-te ed esposte per l'intera durata del minife-stival. Le foto vanno inviate entro le 15 del25 dicembre, saranno messe a confronto eopportunamente valutate. L'autore dell'immagine più comunicativaverrà premiato con un free entry e 5 con-sumazioni, da spendere nell'arco delle dueserate. In una realtà come quella localeche offre poco al mondo dei giovani, ilDoxa lavora al fine di rianimare le quasisempre fredde e monotone serate inverna-li proponendo un divertimento facile, eco-nomico e a due passi da casa. Gli scopi per i quali l'associazione è nata

sono ora il motore che spinge i membridella stessa a collaborare ed ingegnarsinell'intento di regalare alla comunità nuovimomenti di divertimento e confronto.Obiettivi privi di qualsiasi ritorno personaleed alimentati dalla semplice e sana vogliadi fare, dal desiderio di essere attivi e direstituire fermento e scambio culturale aduna società troppo spesso irrigidita edappiattita che il Doxa, accanita sostenitricedella cultura e delle più svariate rappre-sentazioni artistiche, non riesce proprio adaccettare. Certi di una positiva risposta, isoci del circolo invitano tutti a prendereparte alla Doxapalooza, regalando immagi-ni, partecipazione ed allegria.Info: www.associazionedoxa.com

10incircolo

arcireport

A Guardia Sanframondi tutto pronto per due giorni di musica con ‘Doxapalooza’

Nuovo appuntamento per ParcoAperto promosso da Arci solidarietà

onlus in via di Casal Bianco. Il 16dicembre dalle 10.30 stand di piccolo

artigianato, laboratori per bambini,costruzione di giochi e decorazioni

ROMA

notizieflash

Monte Gilè, radioArci in Mozambico Arci Modena e Arcs hanno inaugurato lo scor-so 9 dicembre la sede dell'emittente radiofo-nica Monte Gilè a Gilè in Mozambico. La sedeè stata intitolata alla consigliera provincialeAngela Benassi, impegnata attivamente nelcircolo Arci Polivalente 87 (Pol’87). La radiotrasmetterà in portoghese, lingua ufficiale delMozambico, ma si cercherà di dare spazioanche alla moltitudine di dialetti presenti nellazona per rendere meno difficoltosa la trasmis-sione delle informazioni. In queste zone laradio è uno degli strumenti privilegiati per tuttele operazioni di comunicazione e informazio-ne. Il progetto è partito nel 2009 in collabora-zione con l'associazione locale Nafeza; nel2011 è stata costruita e montata una torre alta30 metri, sulla quale sono state montate leantenne per l'emissione. Il partner localeNafeza è una rete di 57 associazioni femmini-li della Regione della Zambézia che svolgeattività di advocacy sui diritti umani e in parti-colare sui diritti delle donne, di integrazionesulle questioni di genere, sulla violenza digenere e sulla lotta all’Hiv-Aids, e anche di for-mazione agli organi istituzionali in ambito diempowerment femminile.Info: [email protected]

Al circolo Arci Le Fornaci nuovo punto di accesso a internet con ‘Pistoia WIFI’ Continua sul territorio l’attivazione degli hotspot con il progetto Pistoia WIFI, promossodalla Provincia di Pistoia per accedere gra-tuitamente a internet da luoghi pubblici,piazze, biblioteche e spazi di ritrovo, ade-rendo a una rete metropolitana federata. Tramite l’installazione di apposite apparec-chiature, 50 su tutto il territorio provinciale,è possibile collegarsi gratuitamente e insicurezza a internet dai luoghi pubblici eprivati delle realtà ‘federate’, attraverso ilproprio iphone, portatile o tablet, navigan-do con le stesse credenziali di accessoanche nelle reti WiFi delle amministrazioni

che hanno aderito alla rete nazionale.Anche al circolo Arci Le Fornaci è statoposizionato un nuovo hot spot, che per-metterà la connessione gratuita a internetper tutta la cittadinanza. Accedere al siste-ma è semplice: basta registrarsi, ottenereuna username e una password e navigarecon il proprio smartphone o computer por-tatile dotato di connettività wifi. Per registrarsi, conoscere i punti di acces-so e scaricare il vademecum dell’utenza,tutte le informazioni sono sul sito dellaProvincia di Pistoia.Info: www.arcipistoia.tv

arci

n.42 11 dicembre 2012

A Como sabato 15 dicembre allo SpazioGloria, in via Varesina 72, dalle ore 21.30,La ragione delle mani, spettacolo e readingcon Emidio Clementini (fondatore e vocedei Massimo Volume) e Corrado Nuccini(fondatore, chitarra e voce dei Giardini diMirò). Sono molti e diversi i protagonisti chesi muovono tra le pagine di La ragione dellemani. Alcuni sono immaginari, altri reali,alcuni sono personaggi celebri, altri noti agli

addetti ai lavori, altri ancora sconosciuti,persone comuni che si possono incrociarenella vita di tutti i giorni. C’è Achille Santini,il geniale promoter di musica jazz, alleprese con Miles Davis e con una paternitàinaspettata, c’è la follia di un musicista rockitaliano, ma anche l’elegante compostezzadi Frank Sinatra, e poi Fausto Rossi (l’exFaust’o). Ingresso 8 euro.Info: laragionedellemani.tumblr.com

‘La ragione delle mani’ allo Spazio Gloria

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L'11 dicembre la Camera dovrebbeapprovare in via definitiva il dise-gno di legge delega sulla riforma

della difesa e delle forze armate, provvedi-mento fortemente voluto dai militari e dal-l'ammiraglio-ministro Di Paola che ci coste-rà fino a 230 miliardi di euro nei prossimi 10anni. Si tratta di un regalo fatto alla castadei militari, alla lobby degli armieri e al mini-stro. Per fortuna sembra ci sia una sorta digentleman agreement che consegna algoverno della prossima legislatura laresponsabilità di fare i decreti attuativi pre-visti dalla legge, sperando che Di Paolamantenga la parola e che nel prossimogoverno il ministro non sia di nuovo un mili-tare. Il disegno di legge delega prevedeuna riorganizzazione delle Forze Armatecon un taglio di 43mila addetti (tra persona-le militare e civile) nei prossimi dieci anni: insostanza si tratta della fuoriuscita naturalee graduale di chi è prossimo alla pensioneo di qualche trasferimento ad altri settoridella pubblica amministrazione. Prevedepoi di ‘rimodulare’ (non tagliare) la spesamilitare a favore degli investimenti sui siste-mi d'arma. Cioè, spenderemo di meno peril personale e di più per portaerei, carri

armati e naturalmente per i cacciabombar-dieri F35, la cui spesa (oltre 13 miliardi dieuro) sarà semplicemente confermata.Tutti i risparmi che faranno le Forze Armate -o anche le vendite delle caserme e dei poli-goni militari - non serviranno a ridurre ildebito pubblico o a finanziare misure eco-nomiche e sociali contro la crisi, bensì arimpolpare i finanziamenti per i sistemi d'ar-ma. Soldi arriveranno anche dalle sciaguresu cui le Forze Armate pensano di lucrareun po': infatti è previsto dalla legge delegache gli enti locali debbano rimborsare ilMinistero della Difesa per tutti gli interventidi soccorso e prima emergenza per terre-moti, alluvioni e altre catastrofi naturali.Tutto questo mentre la crisi economicalascia senza lavoro centinaia di migliaia dipersone e non ci sono soldi per gli ammor-tizzatori sociali, il welfare, la sanità e lascuola. Solo con le risorse per i caccia-bombardieri potremmo garantire i fondi chemancano per gli esodati, per assicurare l'in-dennità di disoccupazione ai precari, perdare le borse di studio agli studenti. Si trat-ta di una ingiustizia insopportabile: gettaretanti soldi dalla finestra a favore di unacasta inefficiente e prepotente mentre

avremmo bisogno di destinarli a tantapovera gente che non ce la fa più.È per questo che l'11 dicembre la campa-gna Sbilanciamoci, la Tavola per la Pace ela Rete Disarmo si sono ritrovate in un pre-sidio a Piazza Montecitorio per chiedere aideputati di votare no alla legge delega e dirimandare al mittente questo ultimo regalodi Natale del governo Monti di cui non c’èproprio bisogno. È una mobilitazione chenon si ferma qui e che - proprio nell'immi-nenza delle elezioni politiche - continuerànelle prossime settimane chiedendo a chisi candida nella prossima legislatura diadottare, tra gli altri, due provvedimenti neiprimi 100 giorni di governo: ridurre la spesamilitare del 20% e cancellare il programmadi acquisizione e costruzione dei caccia-bombardieri F35.Info: www.sbilanciamoci.org

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arcireport

Il regalo del governo alla casta dei militari

Hanno collaborato a questo numeroMarco Andrei, Martina Castagnini, Italo D’Andrea,Enzo Di Rienzo, Chiara Fiocchi, Jacopo Forconi,Filippo Miraglia, Lorenzo Siviero, Andrej Vescovi

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

Chiuso in redazione alle 19 di martedì 11 dicembre

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

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n.42 11 dicembre 2012

Cultura... scontatai tanti vantaggi di avere in tasca la tessera Arci

Raccontare l’antico, Terra, Acqua e FuocoROMA - Museo della Civiltà Romana, fino al6 gennaio 2013. La mostra mette in relazionedue aspetti distanti fra loro ma legati a filo dop-pio dallÊenergia della creazione: lÊartedellÊEncausto di Michele Paternuosto e quellamaterica fittile di Gastone Primon. Una sintesistimolante tra la sapienza tecnica degli antichi -lÊuso delle argille, terre colorate, bronzo, smaltie la sensibilità moderna - si rispecchia nei temie nei contenuti contemporanei.Info: www.museociviltaromana.it

Gabriels and the italian cute nymphetROMA - Museo Pietro Canonica, fino al 16gennaio 2013. LÊesposizione avvicina le operedi Gabriels (Paolo Gabrielli) e quelle di PietroCanonica in una sorta di montaggio critico, alcui centro è il nesso tra la Ninfa moderna (étantDunny) dellÊartista romano e La raffica diCanonica. Questa è la prima personale diPaolo Gabrielli, artista neo-pop italiano, in unasede istituzionale romana. Gabrielli ha giàesposto in varie gallerie americane. Info: www.museocanonica.it

Robert Doisneau. Paris en libertéROMA - Palazzo delle Esposizioni, fino al 3febbraio 2013. Più di 200 fotografie originali,scattate da Doisneau nella Ville Lumière tra il1934 e il 1991 e raggruppate tematicamenteripercorrendo i soggetti a lui più cari, sonoesposte in una grande rassegna antologica.LÊesposizione condurrà il visitatore in una emo-zionante passeggiata nei giardini di Parigi,lungo la Senna, per le strade del centro e dellaperiferia, e poi nei bistrot, negli atelier di modae nelle gallerie dÊarte della capitale francese. Info: www.palazzoesposizioni.it

Vermeer, il secolo d’oro dell’arte olandeseROMA - Scuderie del Quirinale, fino al 20gennaio 2013. La mostra include una preziosaselezione di opere di Johannes Vermeer - raris-sime e distribuite nei musei di tutto il mondo,nessuna in Italia - e all'incirca cinquanta operedegli artisti olandesi suoi contemporanei. Oltreai capolavori del maestro la mostra esporràopere di Carel Fabritius, Pieter de Hooch edEmmanuel de Witte, insieme ad artisti celebra-ti al tempo ma oggi da noi meno conosciuti.Info: www.scuderiequirinale.it

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