Aprile 2015

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1 56° uscita, Aprile 2015 Onlus Registrazione: Tribunale di Alessandria N. 648 del 20/07/2010 LA MIA VOCE LA NOSTRA VOCE ! Indice: Pag. 7 Articoli dei ragazzi di Casale Pag. 14 Voltaggio Pag. 1 MasterChef Pag. 8 Lidia M. e Enrico Pag. 15 Immagini di M.Chef Pag. 2 Lab.alla Casa di Carità a Ovada Pag. 9 Geo Andeira di Riccardo T. Pag. 16 Presentazione tecnica Pag. 3 incontro con gli studenti…. Pag. 10 Geo Andeira di Riccardo T. Pag. 4 ….Casa di Carità Arti e Mestieri Pag. 11 Centro Diurno Oami Pag. 5 Laboratorio: Andeira e C.c.a.m Pag. 12 Francesco Pag. 6 Articolo gruppo Maddi Pag. 13 Anna e Laura Stefano Callegaro si è portato a casa la vittoria di MasterChef Italia. Imperversa ancora la polemica sollevata da Striscia la Notizia, che lo ha accusato di essere un professio- nista e dunque, di non avere le carte in regola per partecipare al talent culinario. Lo chef, però, si gode questo bellissimo momento. In un'intervista rilasciata al settimanale "Nuovo", ha raccontato la grande emozione provata nel diventare padre: "È un momento felicissimo per me: diventare padre è stata l’emozione più grande. Quando ti dicono che un figlio ti cambia la vita, è vero! Te la migliora in manie- ra esponenziale". Vista la sua grande abilità tra i fornelli, appare strano che lui non abbia fatto lo chef sino ad ora. Stefano Callegaro ha spiegato le sue motivazioni: “Perché ci vuole tanto coraggio e la de- terminazione di scegliere una pro- fessione che è una vocazione. Il me- stiere dello chef è alienante, biso- gna mettersi in gioco totalmente, sacrificando famiglia e tempo libe- ro. C’è chi a decidere di farlo arriva prima, io l’ho fatto adesso. Ho rivis- suto i momenti della finale in modo così intenso che è stato come essere in diretta tv. Mi sono accorto di a- ver raggiunto un livello di concen- trazione tale da spegnere tutto il contorno e ricominciare a sentire solo quando ho presentato il des- sert ai giudici". www.andeira.it ……

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56° uscita, Aprile 2015

Onlus Registrazione: Tribunale di Alessandria N. 648 del 20/07/2010

LA MIA VOCE LA NOSTRA VOCE !

Indice: Pag. 7 Articoli dei ragazzi di Casale Pag. 14 Voltaggio

Pag. 1 MasterChef Pag. 8 Lidia M. e Enrico Pag. 15 Immagini di M.Chef

Pag. 2 Lab.alla Casa di Carità a Ovada Pag. 9 Geo Andeira di Riccardo T. Pag. 16 Presentazione tecnica

Pag. 3 incontro con gli studenti…. Pag. 10 Geo Andeira di Riccardo T.

Pag. 4 ….Casa di Carità Arti e Mestieri Pag. 11 Centro Diurno Oami

Pag. 5 Laboratorio: Andeira e C.c.a.m Pag. 12 Francesco

Pag. 6 Articolo gruppo Maddi Pag. 13 Anna e Laura

Stefano Callegaro si è portato a casa la vittoria di

MasterChef Italia.

Imperversa ancora la polemica sollevata da Striscia la Notizia, che lo ha accusato di essere un professio-nista e dunque, di non avere le carte in regola per partecipare al talent culinario. Lo chef, però, si gode questo bellissimo momento. In un'intervista rilasciata al settimanale "Nuovo", ha raccontato la grande emozione provata nel diventare padre: "È un momento felicissimo per me: diventare padre è stata l’emozione più grande. Quando ti dicono che un figlio ti cambia la vita, è vero! Te la migliora in manie-ra esponenziale". Vista la sua grande abilità tra i fornelli, appare strano che lui non abbia fatto lo chef sino ad ora. Stefano Callegaro ha spiegato le sue motivazioni: “Perché ci vuole tanto coraggio e la de-terminazione di scegliere una pro-fessione che è una vocazione. Il me-stiere dello chef è alienante, biso-gna mettersi in gioco totalmente, sacrificando famiglia e tempo libe-ro. C’è chi a decidere di farlo arriva prima, io l’ho fatto adesso. Ho rivis-suto i momenti della finale in modo così intenso che è stato come essere in diretta tv. Mi sono accorto di a-ver raggiunto un livello di concen-trazione tale da spegnere tutto il contorno e ricominciare a sentire solo quando ho presentato il des-sert ai giudici".

www.andeira.it

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Andeira e l’Ist.Casa di Carità- RINGRAZIANO TUTTI PARTECIPANTI

laboratorio di scrittura giornalistica itinerante, con la realizzazione di 3 articoli per Andeira

Incontrarsi per conoscersi e raccontarsi

ANDE

IRA

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Andeira con  la  sua  a)vità  si  propone  di  a)vare      percorsi  di  inclusione   sociale   per   le   persone     in   difficoltà   e   con  disabilità,  cercando  allo  contempo  di  rispondere  al  bisogno  di  tempo   libero,   incen2vando   percorsi   forma2vi   sociali   ed    educa2vi  allarga2,    coinvolgendo  i  giovani,  le  Scuole,  territori  diversi,   perché   questo   aiuta   a   maturare     una   cultura   di  “ci4adinanza  a)va,  partecipata”,   importante  sopra<u<o  in  un  momento   storico-­‐  sociale  cri2co,   come  quello  vissuta   in  questo  par2colare  momento  dal  nostro  paese.

Ore 8.00 Ritrovo presso la scuola Casa di Carità arti e mestieri . Ovada

Ore 8.30/9.30 II gruppo REPORTAGE ALL’AQUILA si RACCONTA e presenta il VIDEO

Ore 9.30/10.30 Il gruppo studenti RACCONTA il viaggio dal PONTEFICE

Ore 10.30/11.00 PAUSA Ore 10.30/11.00 PAUSA ORE 11.00/12.00 LABORATORI DI

SCRITTURA– ELABORAZIONE ARTICOLI a GRUPPI

Ore 12.15/12.45 PRESENTAZIONE/LETTURA ARTICOLI dei gruppi —

L’impegno   quindi   è   indirizzato   a   fornire  ai   giovani   percorsi    di   approfondimento,   “insieme”   a   persone   in   difficoltà,”   in  cui   “insieme”       si   possa   apprendere   e     dialogare,   non  considerando   la  persona     con   disabilità   come   una  persona  da   curare   o   da     assistere,   ma   semplicemente   come   una  persona   con   cui     ci   si   può   condividere   e   interagire,  affrontando  temaBche  sociali,  civili,  eBche    che    “educhino”  i  ci4adini  indipendentemente  dal  loro  essere.

  Con   la  ci<à  di  Ovada,   con   la  Casa   di   Carità     in  par2colare  sono   già   sta2   condivisi  progeB   educa2vi   importan2,   come  quello  sull’esperienza  dell’intervista  a  Paolo  Borsellino  e  sulla  lo<a  contro  la  mafia  ,  per  la  tutela  della  legalità.

Sabato  28  febbraio  si  è  realizzato  il  Laboratorio  esperienziale  intera)vo     per   condividere   e   integrare     conoscenze   e  emozioni.......          leggete  gli  ar)coli  realizza)

presso : Casa di CaritàArti e Mestieri

di Ovada

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Andeira e l’Ist.Casa di Carità- RINGRAZIANO TUTTI PARTECIPANTI

il valore dell’aiuto e della solidarietà come mezzo per l’accettazione dell’altro e strumento per vivere la diversità come fonte di arricchimento hanno partecipato: Elena, Ayoub, Ignazio, Byron, Francesco, Mina, Luisa, Maddy

COME VIVIAMO LA SOLIDARIETA’?

Ognuno ha espresso di credere fermamente nel valore della solidarietà. Abbiamo condiviso l’esperienza di Byron che in occas ione de l l ’a l luv ione ha spontaneamente aiutato il proprio vicino, esempio concreto di come si possa essere d’aiuto agli altri. Ma Che domande potremmo rivolgere ad una persona per conoscerla meglio?

A p r o n o l a d i s c u s s i o n e Francesco ed Ayoub: si può c o n o s c e r e u n a p e r s o n a chiedendole che mestiere faccia mentre Luisa ritiene interessante chiedere che tipo di interessi abbia oppure quale tipo di lettura le piaccia fare: in questo modo veniamo a sapere che Byron ama la storia (lato della sua personalità c h e n e s s u n o c o n o s c e v a ) . Conoscere gli altri significa anche capire che obiettivi si abbiano nella vita – come suggerisce Ignazio – ed, a tal proposito, Francesco sottolinea come l’essere autonomo possa essere uno strumento di felicità e serenità. Il valore dell’indipendenza e la relazione di aiuto è condiviso anche da Mina, la quale condivide la sua esperienza di lavoro alle Dame di Carità ed evidenzia come il lavorare per gli altri possa servire anche a farci sentire realizzati. Gia’, il lavoro… Il lavoro: rende autonomi, può aiutare, gratifica,

ma può essere pesante anche dal punto di vista emotivo e fisico. Ma non lamentiamoci della stanchezza o dei pensieri che ci dà il lavoro, rendiamoci conto della fortuna che abbiamo se un lavoro l’abbiamo

E il volontariato è lavoro? Non è pagato ma èAPPAGANTE.

Conoscere gli altri può arricchire se stessi?

La discussione dei ragazzi porta ad un pensiero comune: Il Sentirsi insieme è un valore enorme perche’ lo stare insieme fa si’ che tu possa trasmettere agli altri, le tue esperienze, condividere un pezzo della tua via arricchire te stesso ma anche gli altri.

Il valore della condivisione emotiva e della conoscenza avvicina le persone.

M a c o s a h a l a s c i a t o l’esperienza di ciascun gruppo all’altro gruppo? I ragazzi della Casa Cosa secondo voi la vostra esperienza ha lasciato agli altri ragazzi?

Ayoub (Casa di Carità) crede che ai ragazzi di Andeira questa e s p e r i e n z a s i a s e r v i t a p e r accrescere i rapporti con gli altri, conoscere nuove persone ed ad accrescere la propria capacità di avere un buon rapporto con gli altri e capire come essere se stessi nel rispetto degli altri.

Luisa (Andeira) crede che ai ragazzi della Casa di carità sia rimasta la voglia di fare una

esperienza simile a quella che i ragazzi di Andeira hanno vissuto all’Aquila, la voglia di agire in prima persona, di MANTENERE VIVA LA MEMORIA, non dimenticare e sensibilizzare la gente.

E l e n a : a b b i a m o m o l t e informazioni a portata di mano ma di seconda mano. Questa inchiesta/reportage ha aiutato a c o n o s c e r e , m a n t e n e r e l e informazioni alla fonte poggiando su una grande preparazione.

Luisa: volontariato, impegno, cosa serve? Basta

ALZARSI DALLA SEDIA, aprire le porte della scuola e uscire

L ’ e s p e r i e n z a D E L L’ I N C O N T RO c o n i l Pontefice è davvero così forte? Vivere un momento DI COSÌ forte comunità è emozionante, perché LA CONDIVISIONE TRASMETTE PACE

La diversità fa paura?Una brutta fama o un aspetto

strano o quanto meno fuori dal comune non può susc i ta re curiosità invece che paura? Dalla nostra esperienza possiamo dire che af frontare l ’ostacolo di superare le apparenze, avere la voglia di scoprire le persone, andare incontro a nuove culture, esperienze, entrare in contatto con mondi diversi amplia il tuo pensiero E LA TUA CAPACITA’ DI SOPRAVVIVERE .

GLI ARTICOLI28

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Andeira e l’Ist.Casa di Carità- RINGRAZIANO TUTTI PARTECIPANTI

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hanno partecipato: Mapi, Elisa, David, Daniele, Layouni, Andrei, Alan, Nicola.

Siamo convinti che il ruolo del volontariato nella società sia fondamentale in quanto punto d’incontro tra realtà e problemi differenti. Nella realtà in cui viviamo abbiamo visto o partecipiamo attivamente ad associazioni che si impegnano in questa direzione. Nel nostro territorio abbiamo diverse realtà già concretizzate, ad esempio: i vari gruppi che si occupano dei giovani nelle varie fasce di età educandoli durante il loro tempo libero nel loro percorso di crescita con attività ludiche; altri gruppi che in strutture appropriate si occupano degli animali abbandonati offrendo loro le cure e le attenzioni di cui hanno bisogno per farli stare meglio; altre persone si dedicano all’assistenza immediata di persone in difficoltà, in particolare al trasporto di persone malate con mezzi attrezzati per le emergenze; c’è anche chi si occupa di persone disabili fornendo loro sostegno pratico e morale nelle loro attività quotidiane; associazioni che sono attente alle realtà più e m a rg i n a t e d e l l a s o c i e t à r e c a n d o s i direttamente nei luoghi dove queste persone trovano rifugio portando loro ascolto e conforto ma anche possibilità concrete di “rinascita” fisica e spirituale. Tutti possiamo essere un punto d’aiuto verso il suo prossimo, con la consapevolezza che l’altro, nelle sue fragilità ed esigenze, ha bisogno di essere ascoltato ed amato come ognuno di noi.

IL RUOLO DELLA SCUOLA

nella sensibilizzazione delle persone su tematiche sociali e civili (possibilità e difficoltà).

È un ruolo importante .La scuola da la possibilità alle persone di poter stare assieme, sia che abbiano difficoltà o no , quindi persone con disabilità possono andare a scuola con persone che non ce l’hanno, anche perché siamo TUTTI UGUALI.LA SCUOLA ci prepara ad avere dei comportamenti giusti nel mondo del lavoro.Esiste un mondo sociale esterno a quello del lavoro.RISPETTONon è sempre facile relazionarsi con tutti. Relazionarsi è importante ma non è sempre facile . La scuola e non solo dovrebbe farci capire e riflettere su come comportarci sia in abito lavorativo che al di fuori .Educazione : dentro e fuori della scuola.Rispetto: se voglio essere rispettato deve rispettare. Ascolto: imparare ad ascoltare .I PROBLEMI .La scuola ci da lezioni di vita ad esempio il viaggio a Roma .Ci è stata data la possibilità di incontrare il papa e di vivere un momento insieme di amicizia .VOLONTARIATO.Viaggio all’Aquila momento di volontariato in cui si è venuti a contato diretto con la sofferenza delle persone le quali non si sono MAI ARRESE. Questo incontro ci ha permesso di capire che TUTTI NOI SIAMO UGUALI e non esistono diversità.

hanno partecipato:ClaudiaLuana Marisa Sergiu Adriano Antonio Domenico Andrea Michela

Scambio di opinioni

Sabato 28 febbraio, abbiamo avuto un incontro ad Ovada, presso la scuola "Arti e mestieri" per raccontarsi le nostre esperienze fatte da parte del giornalino. Noi abbiamo raccontato la nostra esperienza fatta lo scorso ottobre, di cinque giorni, all'Aquila dove abbiamo fatto un reportage dopo il violento terremoto di cinque anni fa. I ragazzi della scuola ci hanno raccontato invece del incontro che hanno fatto a Roma, lo scorso maggio alla festa della gioventù, con Papa Francesco.Poi ci hanno chiesto cosa si tratta il nostro giornalino e, dopo averlo spiegato, gli abbiamo fatto vedere il nostro video sul reportage fatto all'Aquila, mentre loro ci hanno raccontato come hanno passato la giornata della gioventù, incontrando ragazzi provenienti da tutto il mondo. Dopo una piccola pausa, siamo andati nel laboratorio di scrittura a elaborare tre articoli e ci siamo divisi in tre gruppi; abbiamo parlato sul volontariato e sulla scuola. Ognuno di noi ha detto il suo pensiero, il mio è che ,come volontariato, aiutare le persone bisognose come i malati, gli anziani, gli disabili, i bambini e anche i senzatetto, e dare anche l'aiuto ai canili e gli altri enti che proteggono i animali. Alla fine, ogni gruppo hanno r a c c o n t a t o i l o r o a r t i c o l i c h e successivamente verrano pubblicati sul nostro giornalino: ci siamo poi salutati e io, Luisa, Luana ( con Marisa ) siamo tornati a casa.

           David Cavallo

Lo striscione del oratorio votivo di Ovada alla Giornata della gioventù

Aiuto e solidarietà Sono andata ieri 28/02/2015 ad OVADA con DAVID, LUANA e MARISA per partecipare ad un incontro con gli studenti della scuola “ ARTI e MESTIERI “. Dopo una piccola introduzione da parte di DAVID e mia che abbiamo spiegato del viaggio fatto nella città dell’ AQUILA ( ABRUZZO) per illustrare cosa abbiamo visto e chi abbiamo incontrato . Invece i ragazzi ci hanno parlato del loro viaggio a ROMA non solo hanno visto la città ma anche incontrato PAPA FRANCESCO. Infatti il pontefice aveva invitato tutte le scuole cattoliche ha partecipare ad una festa per i giovani .Poi gli abbiamo mostrato il video girato da noi che fa vedere molte immagini della città dove si vedono gli edifici danneggiati dal terremoto avvenuto cinque anni fa nel aprile 2009, si vede chiaramente gli effetti che questo ha provocato . Infatti con degli amici abbiamo fatto un giro nel centro storico quello che ha subito più danni , infatti c’erano case ed edifici messi in sicurezza . Anche i ragazzi ci hanno mostrato sia le foto che il video fatto da loro , oltre aver visto la città, la quale hanno anche vissuto una bella esperienza . Poi,divisi in tre gruppi, si è cominciato il lavoro : quattro erano gli argomenti, noi con MADDI abbiamo scelto (AIUTO e SOLIDARIETA’), ognuno ha espresso la propria opinione cioè offrire il proprio aiuto a persone in difficoltà senza chiedere nulla in cambio . Infatti un ragazzo (BYRON) ci ha detto che è andato ad aiutare un vicino di casa a pulire il suo negozio e inoltre va a fare il corso alla CROCE ROSSA come volontario . Offrirsi come volontario non solo per aiutare gli altri, ma serve anche come esperienza per il futuro, cioè apprendere cose che non si imparerebbero neanche sui banchi di scuola . Offrirsi così senza che nessuno lo chieda è un gesto generoso che viene apprezzato da chi è in difficoltà . Alla fine è stato letto da MADDI ciò che era venuto fuori confrontando le opinioni dei vari componenti del gruppo . Tutti gli scritti saranno messi sul giornale “ANDEIRA “ per farne un articolo che uscirà tra un mese o due . È stata una bella esperienza : confrontarsi con dei ragazzi e sentire cosa ne pensano del volontariato , quello che né uscito è stato molto costruttivo.

LUISA                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

gruppo Maddy: Elena, Ayoub, Ignazio, Byron, Francesco, Mina, Luisa, Maddy IL VALORE DELL’AIUTO E DELLA SOLIDARIETA’ COME MEZZO PER L’ACCETTAZIONE DELL’ALTRO E STRUMENTO PER VIVERE LA diversità COME FONTE DI ARRICCHIMENTO

COME VIVIAMO LA SOLIDARIETA’? Ognuno ha espresso di credere fermamente nel valore della solidarietà. Abbiamo condiviso l’esperienza di Byron che in occasione dell’alluvione ha spontaneamente aiutato il proprio vicino, esempio concreto di come si possa essere d’aiuto agli

altri. Ma Che domande potremmo rivolgere ad una persona per conoscerla meglio? Aprono la discussione Francesco ed Ayoub: si può

conoscere una persona chiedendole che mestiere faccia mentre Luisa ritiene interessante chiedere che

tipo di interessi abbia oppure quale tipo di lettura le piaccia fare: in questo modo veniamo a sapere che Byron ama la storia (lato della sua personalità che

nessuno conosceva). Conoscere gli altri significa anche capire che obiettivi si abbiano nella vita – come suggerisce Ignazio – ed, a tal proposito, Francesco sottolinea come l’essere autonomo possa

essere uno strumento di felicità e serenità. Il valore dell’indipendenza e la relazione di aiuto è condiviso anche da Mina, la quale condivide la sua esperienza di lavoro alle Dame di Carità ed evidenzia come il lavorare per gli altri possa servire anche a farci sentire realizzati. Gia’, il lavoro… Il lavoro: rende autonomi, può aiutare, gratifica, ma può essere pesante anche dal punto di vista emotivo e fisico. Ma non lamentiamoci della stanchezza o dei pensieri che ci dà il lavoro, rendiamoci conto della fortuna che abbiamo se un lavoro l’abbiamo

E il volontariato è lavoro? Non è pagato ma è APPAGANTE.

Conoscere gli altri può arricchire se

stessi? La discussione dei ragazzi porta ad un pensiero

comune: Il Sentirsi insieme è un valore enorme perche’ lo stare insieme fa si’ che tu

possa trasmettere agli altri, le tue esperienze, condividere un pezzo della tua via arricchire te stesso ma anche gli altri.

Il valore della condivisione emotiva e della conoscenza avvicina le persone.

Ma cosa ha lasciato l’esperienza di ciascun gruppo all’altro gruppo? I ragazzi della Casa Cosa secondo voi la vostra esperienza ha lasciato agli altri ragazzi? Ayoub (Casa di Carità) crede che ai ragazzi di Andeira questa esperienza sia servita per accrescere i rapporti con gli altri, conoscere nuove persone ed ad

accrescere la propria capacità di avere un buon rapporto con gli altri e capire come essere se stessi nel rispetto degli altri. Luisa (Andeira) crede che ai ragazzi della Casa di carità sia rimasta la voglia di fare una esperienza simile a quella che i ragazzi di Andeira hanno vissuto

all’Aquila, la voglia di agire in prima persona, di MANTENERE VIVA LA

MEMORIA, non dimenticare e sensibilizzare la gente.

Elena: abbiamo molte informazioni a portata di mano ma di seconda mano. Questa inchiesta/reportage ha aiutato a conoscere, mantenere le informazioni alla fonte poggiando su una grande preparazione. Luisa: volontariato, impegno, cosa serve? Basta

ALZARSI DALLA SEDIA, aprire le porte della scuola e uscire

L’esperienza DELL’INCONTRO con il Pontefice è davvero così forte? Vivere un momento DI COSÌ forte comunità è emozionante, perché LA CONDIVISIONE TRASMETTE PACE

La diversità fa paura?

Una brutta fama o un aspetto strano o quanto meno fuori dal comune non può suscitare curiosità invece che paura? Dalla nostra esperienza possiamo dire che affrontare l’ostacolo di superare le apparenze, avere la voglia di scoprire le persone, andare incontro a nuove culture, esperienze, entrare in contatto con

mondi diversi amplia il tuo pensiero E LA TUA CAPACITA’ DI SOPRAVVIVERE .

Andeira

Andeira è una associazione nata nel settembre

2010 con sede a Castellazzo Bormida, che è

rappresentato dal presidente Giuseppe Ravetti, il

quale ha fatto anche un giornalino che ,esce ogni

mese, contiene articoli di esperienze e rubriche

fatti da persone disabili nel

Alessandrino(Casale, Ovada, Acqui Terme

etc…) Per fare un articolo, bisogna fare un

riassunto di massimo 20 righe con carta e penna,

poi se siamo soddisfatti, bisogna ricopiare sul

computer e salvare in una chiavetta USB per

portare gli articoli fatti: così si possono mandare

via e-mail e i più richiesti vanno a stampare in

una tipografia. I miei articoli importanti sono il

convegno sulle Impronte digitali, l’incontro con

il figlio di Borsellino e il reportage di cinque

giorni all’Aquila dopo il violento terremoto. Tra

i tanti ragazzi disabili che ho conosciuto, ricordo

di più Francesco,Riccardo,Claudia,Maria Pia e

Laura. Insieme a me, ci sono tre persone a

scrivere il giornalino: Luisa, Luana e Gabriele (

che va al CEAT lunedì e mercoledì, solo al

pomeriggio ). Questa idea mi è portata alla mia

esperienza quasi quattro anni fa, scrivendo

tantissimi articoli e spero che questa avventura

continua più a lungo. A fine mese di marzo

siamo invitati a un convegno che si terrà a

Torino che ci sono tante scuole che sono

coinvolte del progetto Millerighe, in cui

parliamo di cibo OGM, sport e violenza sulle

donne. Io sono contento a fare questa esperienza

per conoscere nuovi ragazzi a leggere e a

scrivere.

David Cavallo

Una locandina per il mio Istituto

In questi giorni con la mia classe nelle ore di Laboratorio tecnico di grafica e fotografia ho fatto un lavoro per inventare una locandina pubblicitaria per l’orientamento del mio Istituto nelle scuole medie. Ho incominciato a cercare delle immagini su Internet per farmi un’idea di come poteva essere una locandina di questo tipo. Alla fine ho trovato una foto con tanti strumenti da disegno e ho pensato che era la più adatta visto che faccio parte del corso dei grafici. Poi dopo avere trovato il modello ho provato a rifarlo portando da casa tanti oggetti che ho messo insieme al Professore sul tavolo del Laboratorio per fare una foto.

Una volta fatta la foto l’abbiamo scaricata sul computer e con il programma di grafica Illustrator l’abbiamo inserita nel testo. Ed ecco dopo alcune lezioni il risultato finale.

Gabriele

Mi presento! mi chiamo Lidia Mietta = sopranome Lylli, ho 45 anni e purtroppo sono figlia unica. mi piace scrivere storie per bambini, parlare al telefono con Vicenzo che è un ragazzo di un altro centro disabili di s. giuliano nuovo, guardare un posto al sole alle h 20.30, mi piacciono le storie di vita delle persone giovani come vivono insieme con la propria storia e sono tutti amici. sono molto sognatrice. mi piace viaggiare in treno. sono molto ingenua mi fido di tutti e, sono molto disordinata. sono molto gelosa di mina (mamma). anche se non seguo la moda mi piace vestire bene. Piuttosto che frequentare i ragazzi del centro quando non sono al cdd preferisco restare da sola perché con loro non faccio discorsi da persona adulta, matura di 45 anni. in quest’ esperienza sono coinvolti anche altri utenti del cdd di san giuliano nuovo, ci riuniremo tutt’insieme con la presenza di un educatore e sceglieremo di quali argomenti discutere. I presenti esporranno il loro pensiero e un educatore m’aiuterà a prendere appunti che poi io a casa dovrò mettere insieme e sviluppare. io scriverò l’articolo finale che sarà spedito in redazione da Rosa che mi farà da tutor entro il 20 di ogni mese. quest’ esperienza dara’ voce e spazio a tutti.

lidia

COSE CHE MI PIACCIONO A CASA: giocare ai videogiochi,leggere,mangiare il salame,mangiare le frittelle,le pesche sciroppate. AL CORSO PRELAVORATIVO: stare in compagnia,fare le uscite e le feste di fine anno. IN PALESTRA: fare ginnastica dolce,corsa AL LAVORO: mi piace fare l'animatore,fare i bracciali,tagliare l'erba,fare la spesa,innaffiare i vasi. DEMARIA ENRICO

Geo Andeira di Riccardo Tornato mi trovi anche su:

Casalbagliano (frazione di Alessandria) Casal Baian

Su questo numero di Andeira, proseguendo con le

frazioni di Alessandria, giungiamo a

Casalbagliano sobborgo a metà strada tra

Alessandria e Oviglio. Il piccolo borgo è

caratterizzato dai resti del castello dei Bagliani. Il

primo nucleo abitativo documentato, sorto

presumibilmente dopo la fondazione di

Alessandria (1168), viene citato negli Statuti

alessandrini con il toponimo di Casalis de fontana

o Casalis fontanae (forse in relazione alla

presenza di una fonte sorgiva, tracce della cui

esistenza sono state trovate nei pressi della Chiesa

parrocchiale) e a partire dagli inizi del XIV secolo

con quello di Casalis Balianorum (dal nome della

nobile famiglia decurionale di Alessandria che vi

costruì un castello e vi mantenne i possessi sino

alla sua estinzione). La frazione assunse quindi il

toponimo di Casal Bagliano o Casalbagliano ed

anche Casalbagliani.

Fu altresì baronia della famiglia Peretti da

Carmagnola su investitura di Carlo Emanuele III

di Savoia (1747).

Di vocazione prevalentemente agricola, seguì nel

corso dei secoli le sorti della vicina città di

Alessandria assumendo spesso funzioni di

presidio difensivo e/o di accampamento militare.

Un forte incremento della popolazione si ebbe

durante l’occupazione napoleonica in seguito

all’insediamento di numerosi abitanti del

sobborgo cittadino Orti, costretti ad abbandonare

la propria abitazione per consentire la costruzione

dei Bastioni a difesa della città.

Durante l'ultima alluvione (6 novembre 1994)

l'acqua e il fango del Tanaro arrivarono fino al

centro del paesino, creando parecchi disagi alla

popolazione e danneggiando il precario castello

già in cattivo stato e le abitazioni circostanti.

Nella frazione è presente il castello dei Bagliani

costruito, secondo la tradizione, verso la fine del

XIII secolo. Descritto dal Ghilini (1589-1668)

come «un bello e comodo palazzo, il quale,

fabbricato con giudiziosa ed elegante

architettura, rappresenta la forma di un castello»,

fu residenza dei Bagliani sino alla scomparsa

dell'ultimo discendente, il marchese Raimondo

Luigi (1750-1825). Il castello passò quindi per

eredità prima agli Inviziati, poi ai Petitti di Roreto

e da questi ai Paravicini che lo abitarono sino agli

inizi del ‘900.

Ceduto a privati, il castello fu acquisito

successivamente dal Comune di Alessandria,

attuale proprietario.

Durante la I Guerra mondiale fu adibito ad

ospedale militare e poi a sede della sezione locale

del partito fascista. Ancora integro ed efficiente

per tutta la prima metà del secolo scorso, fu via

oggetto di spoliazione e di completo abbandono,

così da facilitarne rapidamente il degrado. Dato il

suo attuale stato assai pericolante, il castello è

recintato e non è accessibile al pubblico.

Nei pressi del castello vi è la Chiesa parrocchiale

dedicata a Santa Maria Assunta (già Santa Maria

della Fontana), posta all’interno di una corte

comune.

Costruita nella seconda metà del XVI secolo, pare

su una preesistente cappella del XIII secolo, fu

ampliata e consolidata nel 1876 e decorata nel

1886. Ulteriori lavori di restauro e di

manutenzione straordinaria della Chiesa

parrocchiale e della torre campanaria furono

intrapresi in tempi più recenti, anche in

conseguenza dei danni dell’alluvione del 1994.

Altro edificio di un certo interesse storico, in parte

restaurato, è l'ex scuola elementare ora adibita ad

ufficio postale e guardia medica. Già detto casa

dell'osteria, lo stabile fu destinato per

disposizione testamentaria di Carlo Nicolò

Inviziati (1785-1857) - marchese di Branciforte e

di Dausudona, Grande di Spagna, erede

dell’ultimo dei Bagliani succitato – a favore delle

famiglie meno abbienti della frazione. All’uopo fu

costituita nel 1858, su iniziativa dell’esecutore

testamentario conte Agostino Petitti Bagliani di

Roreto (1814-1890), l’Opera Pia Inviziati poi

confluita nella Congregazione della Carità della

Città di Alessandria. Le lapidi poste sulla facciata

ricordano le intenzioni del donatore e la

successiva destinazione (1896) a sede scolastica.

Tra i personaggi illustri, nativi del sobborgo

ricordiamo : il dirigente d’azienda e banchiere

Libero Lenti (1906-1993); il partigiano Bruno

Pasino ed il medico, veterinario e clinico biologo

Sebastiano Rivolta (1832 -1893).

Riccardo Tornato

Il 25 aprile di quest’anno ricorrerà il 70° anniversario della liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti e

conclusione del secondo conflitto mondiale. La Resistenza fu compiuta in particolare dall’operato dei

partigiani sia uomini ma anche donne (staffetta).

Riccardo Tornaato

Quello di martedì 10 marzo è stato davvero un incontro interessante: abbiamo intervistato un nostro concittadino, medico con esperienza ultraventennale in Africa, impegnato con la sua associazione “World Friends” a Nairobi in Kenya. World Friends è un'associazione non lucrativa di utilità sociale, riconosciuta come ONG dal governo del Kenya. L'obiettivo di World Friends è contribuire a realizzare in ogni parte del mondo i principi sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, dando priorità a quelli fondamentali: salute, abitazione, educazione: Oami: “Buongiorno Dottor Morino, come va a Nairobi, che tempo fa?” Morino: “Buongiorno a voi, qui fa molto caldo e nonostante la stagione non piove da giorni” O: “Quando e come hai iniziato e come mai proprio in Kenya? M: “Ero uno di quei bambini che sognava di fare il medico da grande, è sempre stata la mia passione. Non appena se ne è presentata l'occasione l'ho colta al balzo: durante il servizio civile, nel 1986, alcune iniziative umanitarie in Kenya necessitavano della presenza di un medico, mi venne proposto di partire, accettai e così, quasi per caso, nacque l'amore per quella terra e per quel popolo. O: Fate dei bilanci del vostro operato, notate dei miglioramenti a livello locale.? M: Si, da sempre ci riuniamo per fare quelli che noi chiamiamo Report che trattano anche aspetti di carattere economico. Le nostre missioni si stanno ingrandendo e ci sono progetti futuri importanti tra cui un nuovo reparto di pediatria. In alcune zone delle baraccopoli dove operiamo, la percentuale di malati di Aids si è abbassata al 6/7 %, in alcuni periodi siamo saliti fino al 20%. Uno dei risultati più importanti è sicuramente quello di avere quasi la totalità del personale impiegato di nazionalità Keniana. Questo anche grazie ai nostri centri di formazione medica. O: Sono molti i bambini che visitate e curate nei vostri ospedali.

M: Tra le strutture fisse e i cosiddetti Medical Camp (interventi mobili di specialisti impegnati sul campo nelle Bidonville) circa il 60/65% dei pazienti sono donne e bambini. A questo proposito abbiamo deciso di concentrare gli sforzi per aumentare di 40 posti letto il reparto di maternità. O: Quali emozioni provi su te stesso e quali riscontri nella gente durante il lavoro che svolgi? M: Io dico sempre che siamo fatti delle persone che incontriamo...senza dubbio, in tutti questi anni, ho ricevuto molto di più di quanto abbia dato e questa è stata la condizione che mi ha fatto andare avanti con entusiasmo per tutto questo tempo. O: Siete voi che vi rivolgete alle persone o è la popolazione che vi contatta? E poi, vi occupate anche di altre attività oltre a quelle legate alla salute? M: Un po' tutte e due le cose, per esempio siamo intervenuti dopo un progetto di informazione nelle scuole perchè ci siamo resi conto che molti studenti non avevano il banco di scuola perchè troppo poveri. É dunque partita una operazione di recupero fondi che potesse garantire almeno in quella scuola un banco per tutti. O: Grazie davvero Gianfranco per la tua disponibilità, noi dall’Oami ti diaciamo “Forza vai avanti, non mollare mai!!” M: Grazie a tutti, spero di riuscire a venirvi a trovare nel vostro centro, a presto!” Abbiamo così conosciuto una di quelle persone che fa tantissimo, senza fare rumore o alzare polveroni…quel tipo di persone che noi piacciono tanto, un saluto a tutti e sostenete World Friends!

www.world-friends.it

Intervista al Dott. Gianfranco Morino responsabile dell'associazione “World Friends”

l'incontro dei ragazzi del centro O.A.M.I.via skype dal Kenya mediato da Lucia Pincerato

Progetto mille righe ad Ovada

Il 28 febbraio siamo andati alla casa di carità a fare vedere ai ragazzi della scuola il video sul viaggio

reportage all’Aquila. Sono stato contento che sia piaciuto la nostra esperienza. Subito abbiamo spiegato

cos’è Andeira e cosa facciamo, ho raccontato anche io che di solito non lo faccio perché mi vergogno.

Loro sono andati dal Papa. Hanno accettato il suo invito alle scuole cattoliche a partecipare in piazza san

Pietro all’incontro con lui. Tanti erano contenti di esserci, alcuni anche per non essere a scuola! Ci hanno

fatto vedere il video e le foto, è stato emozionante! Ci sarei andato anche io! Come striscione ne hanno

fatto uno strano e lungo, ma bello! Ogni persona teneva in mano una lettera che andava a comporre

“Oratorio votivo”. Ora è appeso a scuola come ricordo del viaggio a Roma.

E’ stata una bella mattinata, in cui si sono conosciute e confrontate due diverse realtà, quella della

disabilità e quella della “scuola alternativa”. Si sono incontrati tanti cuori e speriamo sia solo l’inizio di

una bella e fruttuosa collaborazione!

Presentazione del libro di Rolando Rivi nella chiesa di San

Camillo a Genova

Sabato 14 marzo alle ore 21 sono stato con il gruppo Maria Regina della Pace che insieme al Serra Club

di Genova ha organizzato una serata di presentazione del libro sul beato Rolando Rivi.

Il giornalista e scrittore Emilio Bonicelli racconta la storia di Rolando Rivi, che a soli 14 anni ha donato

la vita per Gesù. Entrato in seminario, Rolando portò con coraggio la sua testimonianza di fede e di

carità, vestendo sempre l'abito talare segno, come diceva, della sua appartenenza al Signore. Finì per

questo vittima del clima di odio contro i sacerdoti diffuso sul finire della guerra. Nell'aprile del 1945

Rolando fu rapito, brutalmente torturato, ucciso per la sola colpa di guidare gli altri ragazzi

all'esperienza cristiana. Nessuno, però, riuscì a strapparlo dalla mano del suo grande amico e anche

nell'ultimo istante chiese di poter pregare. Nella sua giovane età, nella sua innocenza, Rolando è

un'icona dei molti martiri cristiani del nostro tempo. Per lui è in fase conclusiva la causa di

beatificazione in sede romana.

C’era tanta gente, c’era don Enrico che conosco e che mi ha fatto

piacere vedere. Gli ho anche dato il giornalino di Andeira e mi

hanno fatto l’offerta. C’era Monsignor Doldi che conosco che ha

presentato l’autore del libro e ha ringraziato tutti di essere

stati presenti. Ci sono stati i saluti di tutti i gruppi. Poi ha dato la

benedizione con la reliquia del beato Rolando. Abbiamo recitato

la preghiera, io mi sono avvicinato a un signore per leggerla e

Francesca e Debora mi hannodetto che ho fatto bene.

E’ stato interessante però per alcuni minuti mi sono

addormentato perché ero stanco.

Comunque consiglio a tutti di leggere il libro “Beato Rolando Rivi seminarista martire” per conoscere

meglio questo ragazzino speciale!

8 Marzo

Oggi è l’8 marzo, festa della donna.

In questo giorno alle donne viene donata la mimosa, mio padre infatti me l’ha portata.

Una leggenda narra che questa festa sia stata istituita nel 1908, in memoria delle operaie

morte nel rogo di una fabbrica di New York, la Cotton.

La giornata internazionale della donna è nata ufficialmente negli Stati Uniti il

28 Febbraio 1909. A istituirla fu il Partito Socialista americano, che in quella data

organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto.

In Italia iniziò a essere celebrata nel 1922 con la stessa connotazione politica e sociale.

L’8 Marzo 1946, per la prima volta, tutta l’Italia ha ricordato la festa della donna

ed è stata scelta la mimosa,che fiorisce nei primi giorni di marzo.

Anna Rizzo

ARTICOLO DI VIGNIERI LAURA: A me piace tanto la primavera, quasi quanto l estate, per il motivo che iniziano le belle giornate , dopo tutta l acqua e la neve che è venuta d inverno . Anche se a dire la verità quest' anno, neve ne è venuta poca, ma in compenso abbiamo avuto tant ' acqua. Con la primavera cominciano le belle giornate, i fiori cominciano a sbocciare, la campagna comincia a colorarsi di tanti bei colori. Di conseguenza tutti io compresa siamo portati ad uscire fuori , fare scampagnate sui prati, e divertirci in giro la sera con lunghe e belle passeggiate. Evviva la primavera ,evviva l estate.

La Doppia Ombra di Voltaggio

Paul Césanne e il pre-cubismo

Degli impressionisti, certamente il più originale, stravagante impressionante è sicuramente

Cèzanne, che appartiene a quella rosa di pittori francesi che fondarono e crearono il movimento

impressionista, con i loro quadri, che tanto influenzarono il gusto pittorico non solo francese.

Abbiamo a che fare con un artista straordinariamente fertile, originale ed eccentrico; ideatore di

uno stile e di una forma e sensibilità teorica e concettuale totalmente propria e particolare.

Sorprendente è la sua visione d’insieme della realtà che non lascia indifferenti e che colpisce

molto, se si pensa a quello che sarà il movimento Cubista dopo l’Impressionismo.

Anche Cezanne infatti, in alcuni celebri dipinti e paesaggi balneari marittimi di Francia, adotta

tecniche uniche e innovatrici precorritrici del senso e sensibilità cubista. I suoi dipinti, sono

apparentemente legati ancora al movimento Impressionista e si sfogano e si condensano in una

gamma di tele ritrattistiche e di paesaggio; qui notiamo un dato particolare ed importante, le figure

sono rigide, i contorni non sono sfumati, sono lineari, crudi, netti, quasi geometrici; i sassi sono

tagliati con l’accetta, i contorni sono densi e caricati, pieni e violenti molto delineati, potenti e

taglienti, decisamente caricati e tratteggiati in modo tale che il quadro paesaggista di Cèzanne è così

strano e anomalo che sembra anticipare la futura corrente e sensibilità cubista.

In questo Cezanne è un precursore, un avanguardista, un inventore, un iniziatore d’una nuova

tecnica, strana, insolita ed eccentrica sorprendentemente dinamica e piena di spazi e forme

precubiste e dal taglio netto e preciso.

Un innovatore, un anticipatore, ecco cos’è

Cezanne col suo dipinto, con la veduta dei

sassi e pietroni da lungomare. L’artista nella

sua tecnica e stile unico, sembra già andarsene

per conto proprio rispetto agli altri

Impressionisti. Con lui il ciclo delle

impressioni, delle emozioni degli effetti di

chiaro-luce con le sfumature e le sensazioni

tenui così care agli impressionisti, sembra

finito.

Il ciclo si conclude; inizia un mondo nuovo,

quello del cubismo. In questo Cezanne è unico

ed irripetibile; stravagante e inaspettato, unico

ed eccezionalmente precorritore rispetto al suo tempo. Ma è così, quasi sempre; non è insolito e

raro, che l’artista, nella sua sensibilità ed estro a volte colga i cambiamenti, le invenzioni e le

innovazioni originali nell’aria prima degli altri e le trasmette già nelle sue tele, nelle sue opere

almeno per quanto riguarda la pittura. Ed è quello che accade, per Cezanne che si pone già come

bardo e baluardo come antesignano di un nuovo concetto e visione pittorica; il pre-Cubismo

appunto.

E non è poco; in un ambiente, rarefatto e gretto, retrivo e snob, come quello parigino, dove a quei

tempi, i tempi di Cezanne, le novità erano dure da attecchire, Cezanne ci riesce mirabilmente,

prendendo tutti in fallo, ed in contropiede; sbigottendo lasciando di stucco tutti quanti.

E ormai, quasi un cubista; è ormai un uomo d’un mondo nuovo che sta arrivando.

Stefano Merialdi

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Bozza del progetto Andeira: L’associazione di volontariato Andeira nasce per dar vita ad

un progetto assistenziale, culturale, sociale e ricreativo il cui scopo consiste nella creazione e coordinamento di un gruppo di persone diversamente abili appartenenti a differenti centri diurni,residenziali o coinvolti in singoli progetti educativi con lo scopo primario di collaborare,sotto la supervisione di educatori/operatori,volontari, referenti, alla stesura di un periodico (mensile) distribuito nei territori cui i ragazzi appartengono (basso Piemonte e Liguria) ed alla realizzazione del quale ciascuna persona darà il proprio contributo tramite un elaborato personale (uno o più articoli corredati da foto, disegni o elaborazioni grafiche di altro genere) partecipando, inoltre, attivamente e criticamente, alla realizzazione dell’elaborato degli altri membri dello staff del periodico stesso.

Nuovo Consiglio direttivo dal Gennaio 2015:

Giuseppe Ravetti – Presidente

Michele Rolla – Vice Presidente

Elisa Regaglio - Segretario

Maddalena De Silvestro – Consigliere

Marisa Rossi – Consigliere

“Andeira”

Direttore Responsabile: Mimma Caligaris

Associazione di volontariato “Andeira” Vicolo Noè n.30/C, c.a.p. 15073

Castellazzo Bormida (AL)

Per info e contatti: Giuseppe Ravetti: cell. 3285316610 - mail: [email protected]

Maddalena De Silvestro: cell. 3477753736 - mail: [email protected]

Sostenete il progetto “Andeira”: Banco posta – n. di C/C: 4892762 – Iban: IT21 Q076 0110 4000 0000 4892 762