Appuntiride VI numero

11
6 AI Numero 6 19/12/2014 1 Sommario P PRIMO PIANO R RICERCA La ricerca della corretta visione L LEGISLAZIONE Il Decreto Legge n°91 del 24 Giugno 2014 I INGEGNERIA Modellazione acustica ed atmosferica di rotatorie stradali Terre e Rocce: quanta confusione N NOI Terre e Rocce: quanta confusione Recentemente è stato emanata la Legge di conversione del DL “Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazio- ne burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive” più semplicemente conosciuto come“Sblocca Italia”. Tra le molte misure affrontate vi è l’ormai annosa questione delle Terre e Rocce da Scavo. E’ il testo stesso a confessare che forse un po’ di confusione c’è! <<Art. 8. Disciplina semplificata del deposito preliminare alla raccolta e della cessazione della qualifica di rifiuto delle terre e rocce da scavo che non soddisfano i requisiti per la qualifica di sottoprodotto. Disciplina della gestione delle terre e rocce da scavo con presenza di materiali di riporto e delle procedure di bonifica di aree con presenza di materiali di riporto. 1. Al fine di rendere piu' agevole la realizzazione degli interventi che comportano la gestione delle terre e rocce da scavo, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, sono adottate entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le di- sposizioni di riordino e di semplificazione della materia secondo i seguenti principi e criteri direttivi: a) coordinamento formale e sostanziale delle disposizioni vigenti, apportando le modifiche necessarie per garantire la coerenza giuridica, logica e sistematica della normativa e per adeguare, aggiornare e semplifi- care il linguaggio normativo; a-bis) integrazione dell'articolo 183, comma 1, lettera bb), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, prevedendo specifici criteri e limiti qualitativi e quantitativi per il deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo; b) indicazione esplicita delle norme abrogate, fatta salva l'applicazione dell'articolo 15 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile; c) proporzionalità della disciplina all'entità degli interventi da realizzare; d) divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli previsti dall'ordinamento europeo ed, in parti- colare, dalla direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008; APPUNTIRIDE 6 1 3 3 7 10 Le interviste di IRIDE agli esperti IRIDE articoli e convegni... P La Legge 12 settembre 2014, n. 133

description

Il nostro AppuntIRIDE con cadenza trimestrale ci permette di tenere aggiornate le nostre attività e riflessioni. In questo numero con vero piacere introduciamo il tema dell’Intervista ad Esperti del settore ambientale con l’obiettivo di arricchire il dibattito. Essendo questo strumento un’occasione per concretizzare il nostro spirito di “laboratorio plurale” nel quale possono trovare occasione di confronto le idee di tutti coloro che credono nello sviluppo ecosostenibile, rinnoviamo l’invito alla vostra partecipazione, segnalandoci temi di vostro interesse. Colgo l&#39;occasione per augurarvi buone feste. Mauro Di Prete Direttore Tecnico

Transcript of Appuntiride VI numero

Page 1: Appuntiride VI numero

6

AI Numero 6 19/12/2014 1

Sommario

P PRIMO PIANO

R RICERCA La ricerca della corretta visione

L LEGISLAZIONE Il Decreto Legge n°91 del 24 Giugno 2014

I INGEGNERIA Modellazione acustica ed atmosferica di rotatorie stradali

Terre e Rocce: quanta confusione

N NOI

Terre e Rocce: quanta confusione

Recentemente è stato emanata la Legge di conversione del DL “Misure urgenti per l'apertura

dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazio-

ne burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”

più semplicemente conosciuto come“Sblocca Italia”.

Tra le molte misure affrontate vi è l’ormai annosa questione delle Terre e Rocce da Scavo. E’ il

testo stesso a confessare che forse un po’ di confusione c’è!

<<Art. 8. Disciplina semplificata del deposito preliminare alla raccolta e della cessazione della

qualifica di rifiuto delle terre e rocce da scavo che non soddisfano i requisiti per la qualifica di

sottoprodotto. Disciplina della gestione delle terre e rocce da scavo con presenza di materiali

di riporto e delle procedure di bonifica di aree con presenza di materiali di riporto.

1. Al fine di rendere piu' agevole la realizzazione degli interventi che comportano la gestione delle terre e

rocce da scavo, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei

ministri e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il ministro delle

infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, sono adottate

entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le di-

sposizioni di riordino e di semplificazione della materia secondo i seguenti principi e criteri direttivi:

a) coordinamento formale e sostanziale delle disposizioni vigenti, apportando le modifiche necessarie per

garantire la coerenza giuridica, logica e sistematica della normativa e per adeguare, aggiornare e semplifi-

care il linguaggio normativo;

a-bis) integrazione dell'articolo 183, comma 1, lettera bb), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,

prevedendo specifici criteri e limiti qualitativi e quantitativi per il deposito temporaneo delle terre e rocce da

scavo;

b) indicazione esplicita delle norme abrogate, fatta salva l'applicazione dell'articolo 15 delle disposizioni sulla

legge in generale premesse al codice civile;

c) proporzionalità della disciplina all'entità degli interventi da realizzare;

d) divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli previsti dall'ordinamento europeo ed, in parti-

colare, dalla direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008;

APPUNTIRIDE

6

1

3

3

7

10

Le interviste di IRIDE agli esperti

IRIDE articoli e convegni...

P

La Legge 12 settembre 2014, n. 133

Page 2: Appuntiride VI numero

d-bis) razionalizzazione e semplificazione del riutilizzo nello stesso sito di terre e rocce da scavo prove-

nienti da cantieri di piccole dimensioni, come definiti dall'articolo 266, comma 7, del decreto legislativo 3

aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, finalizzati alla costruzione o alla manutenzione di reti e

infrastrutture, con esclusione di quelle provenienti da siti contaminati ai sensi del titolo V della parte quar-

ta del medesimo decreto legislativo n. 152 del 2006, e successive modificazioni;

d-ter) garanzia di livelli di tutela ambientale e sanitaria almeno pari a quelli attualmente vigenti e comun-

que coerenti con la normativa europea.

1-bis. La proposta di regolamentazione e' sottoposta ad una fase di consultazione pubblica per la durata

di trenta giorni. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è tenuto a pubblicare

entro trenta giorni eventuali controdeduzioni alle osservazioni pervenute.

Dall’uscita del DM 161/2012, che avrebbe dovuto finalmente regolare la gestione delle terre e

rocce da scavo, abbiamo assistito ad un continuo cambiamento del quadro normativo, con

l’introduzione di norme e articoli che andavano via via stravolgendo la natura del DM stesso.

Nonostante ciò permangono una serie di casistiche che collocano le terre e rocce in un

“limbo” normativo in cui, procedure e tecniche, non sono chiaramente definite. Proprio in

quest’ottica la “confessione” della Legge circa la necessità di un riordino e un’omogeneizzazio-

ne nell’ottica di principi comunitari e universalmente riconosciuti.

Per avere un quadro generale circa l’entità del problema proviamo a riassumere tutte le casi-

stiche con cui ci si può approcciare al tema Terre e Rocce da Scavo ed i conseguenti procedi-

menti individuati dalla normativa.

Principalmente una terra potrebbe essere classificata come:

Sottoprodotto: ai sensi dell’articolo 184-bis del D.Lgs. 152/2006 e smi. In questo caso

tuttavia la casistica si triplica per cui:

per le opere sottoposte a VIA si applica il DM 161/2012 e si deve quindi pre-

disporre un Piano di Utilizzo;

per i piccoli cantieri, così come definiti dall’articolo 266 del D.Lgs 152/2006 si

applica quanto disposto dall’articolo 41 bis della Legge 98 del 9 agosto 2013,

applicando una procedura semplificata;

Per le opere non sottoposte a VIA o AIA si applica la stessa procedura intra-

presa per i piccoli cantieri;

Rifiuto: in tal caso la terra può seguire una duplice strada: o essere conferita a discari-

ca o essere in alternativa “recuperata” ai sensi del DM 5/2/98 presso un opportuno

impianto di recupero o attraverso una campagna di recupero;

Suolo: ed essere esclusa dal regime dei rifiuti ai sensi dell’ar-

ticolo 185 del D.Lgs. 152/2006 seguendo quanto disposto e modifi-

cato dalla L.98/2013 al suddetto articolo.

Da questa prima e parziale disamina è possibile notare come, uno

stesso materiale possa essere trattato in diversi modi e come vi sia

la necessità di armonizzare il quadro normativo al fine di rendere

“possibile” e univocamente inquadrabile il regime normativo da se-

guire e le procedure da mettere in campo.

Data la crescente pressione antropica e la sempre minor disponibili-

tà di risorse non rinnovabili quali le terre, risulta impensabile che,

onde evitare contorti e complessi percorsi normativi, i progettisti

siano “indirizzati” verso il conferimento a discarica.

2

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

Un processo di ge-

stione sempre più

complesso e non

“incentivante”.

Page 3: Appuntiride VI numero

3

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

La ricerca della corretta visione R

L’esperienza delle simulazioni fotodinamiche

Grazie all’esperienza acquisita dallo studio di piani e progetti relativi alla realizzazione di opere

ed infrastrutture sul territorio, IRIDE è impegnata nella ricerca di metodologie che permettano

di migliorare l’attuale livello di “comunicazione visiva” dei progetti.

Sono molteplici gli strumenti che negli ultimi anni si sono sviluppati e che permettono di forni-

re, anche ai non addetti ai lavori, di avere una percezione non solamente “tecnica” dell’inter-

vento.

In quest’ottica, nonostante i progressi effettuati in campo scientifico siano molteplici, attraver-

so una sempre migliore qualità nei rendering e nelle fotosimulazioni e anche attraverso lo

sviluppo di animazioni 3D, resta alta l’attenzione verso metodologie che rendano in maniera

sempre più corretta la reale percezione dell’opera nell’ambiente circostante.

Gli studi condotti da parte di IRIDE si sono orientati verso una simulazione “dinamica” dell’o-

pera, che permetta di tenere in conto le condizioni al contorno, restituendo così non più una

sola immagine, bensì il mutare di tale percezione nel tempo.

Al variare della luminosità della volta celeste, e attraverso l’uso di specifici filtri

fotografici, è possibile valutare l’evoluzione dell’immagine al variare della con-

dizione espositiva dell’opera stessa.

In altre parole, i fotoinserimenti dinamici permettono di tenere in conto le va-

riazioni delle condizioni di luminosità del cielo, esito del cambiamento dell’ora

del giorno, delle condizioni meteorologiche, nonché dell’esposizione, al fine di

poter considerare e valutare le condizioni più frequenti e le condizioni più criti-

che, valutandone la probabilità di accadimento.

Modellazione acustica ed atmosferica di

rotatorie stradali I

L’affermazione delle rotatorie in ambito stradale

Abbiamo assistito e stiamo tutt’ora assistendo, come mai nella storia delle infrastrutture viarie

in Italia, ad un vertiginoso incremento nella costruzione delle rotatorie in sostituzione dei nor-

mali incroci. I benefici di tale sostituzione, una riduzione incidentale che va ben oltre il 30%,

sono acclarati dalle numerose analisi condotte “before & after”, dimostrando, nell’ottica di una

sostenibilità ambientale rivolta ai costi sociali, notevoli benefici.

Proprio per questo motivo, le amministrazioni locali come i comuni e le provincie sempre più

spesso stanno operando a livello progettuale sulle infrastrutture stradali proprio in tal senso.

Page 4: Appuntiride VI numero

Al fine di poter correttamente valutare le interferenze ambientali generate dalla modifica di un

intersezione, sia essa semaforizzata o semplicemente governata da segnali di precedenza, oc-

corre effettuare una prima modellazione trasportistica mirata ad indagare le condizioni di circola-

zione “Ante Operam”.

Tale modellazione rappresenterà quindi l’input di partenza dei

modelli di simulazione ambientale, assumendo pertanto un

ruolo di primo ordine. In tale fase appare pertanto evidente la

necessità di utilizzare modelli che siano quanto più possibile

affidabili e che restituiscano risultati fedeli a quelli reali.

In tale ottica è altrettanto importante effettuare una accurata

fase di taratura del modello, attraverso numerosi rilievi, regi-

strazioni ed analisi delle condizioni di circolazione dei veicoli

nell’intersezione.

Solo dopo tale fase di taratura l’output del modello potrà es-

sere considerato affidabile e conseguentemente utilizzabile.

4

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

La modellazione ambientale

Il beneficio da considerare in questo caso, tuttavia, non è solamente legato ad un miglioramento

della sicurezza stradale, sia in termini di numero che in termini di gravità dell’evento incidentale,

ma può essere ricondotto anche ad un miglioramento dei livelli ambientali, con riferimento sia al

clima acustico, sia, in maggior entità, alla qualità dell’aria.

Le intersezioni a

rotatoria possono

comportare benefici

ambientali oltre che

in termini di sicu-

rezza stradale La modellazione del traffico

Una volta determinate le condizioni di circolazioni Ante Operam ed effettuate le opportune simu-

lazioni per la fase di Post Operam è possibile spostare l’attenzione sulle simulazioni ambientali.

Rispetto a tale tematica, IRIDE utilizza software all’avanguardia in grado di tenere in considera-

zione il diverso contributo emissivo dato dal parco veicolare nelle diverse condizioni di emissio-

ne.

Al fine di modellare ambientalmente un intervento progettuale quale la trasformazione di un’in-

tersezione semaforizzata in un intersezione a rotatoria, occorre poter tenere in considerazione

l’effetto che le diverse condizioni di circolazione che si vengono a generare con l’intervento ap-

portano al quadro emissivo locale.

Volendo pertanto riferirsi ad un caso applicativo occorre valutare i rami dell’intersezione interes-

sati dalla presenza di code o fenomeni di start & stop e i rami in cui le condizioni di deflusso

sono assimilabili a quello ininterrotto o flusso libero.

Come già espresso, le componenti ambientali maggiormente interessate (positivamente) da tale

tipologia di intervento sono Atmosfera e Rumore, le quali, soprattutto in ambito urbano, risulta-

no le componenti che maggiormente interessano la qualità della vita.

Page 5: Appuntiride VI numero

5

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

I risultati delle analisi atmosferiche

Gli studi effettuati da IRIDE hanno dimostrato come, in molti casi, sulla componente at-

mosfera, una fluidificazione delle condizioni di circolazione, con l’eliminazione dei fenome-

ni di accodamento, possa portare a reali benefici non solo in termini emissivi, bensì anche

sulla distribuzione delle emissioni nel contesto locale, che attiene all’analisi delle concen-

trazioni.

Grazie all’applicazione di modelli dinamici di stima delle emissioni in combinazione con

l’utilizzo di modelli di diffusione in grado di valutare e tenere in conto il tempo di coda e le

conseguenti emissioni dei veicoli fermi all’intersezione, è stato possibile valutarne gli ef-

fetti e calcolarne i benefici.

La fluidificazione delle condizioni di circolazione ha comportato una sensibile riduzione

delle concentrazioni in prossimità dell’intersezione, a fronte di un aumento della velocità

media nel tratto, ma di una riduzione dei fenomeni di accelerazione e decelerazione, non-

ché di condizioni di fermo del veicolo, che si venivano a creare con l’intersezione semafo-

rizzata.

Tali studi confermano l’efficacia di tali soluzioni dal punto di vista atmosferico e conferma-

no la bontà di alcuni piani di risanamento della qualità dell’aria che indicano quali interven-

ti di miglioramento proprio le rotatorie.

Occorre tuttavia effettuare una pianificazione del territorio ed una progettazione dell’opera

accurata affinché questa possa essere realmente efficace, individuando, di caso in caso, le

situazioni in cui tale intervento risulta necessario, escludendo una mera applicazione

“manualistica” di tali interventi in maniera casuale ed estensiva su tutto il territorio.

I risultati delle analisi acustiche

Anche per il tema del rumore da traffico veicolare le intersezioni a rotatoria possono compor-

tare benefici ambientali grazie al miglioramento delle condizioni di percorrenza e, di conse-

guenza, alla riduzione delle emissioni acustiche indotte dai veicoli in transito.

Le emissioni acustiche di origine veicolare dipendono infatti da una combinazione di aspetti,

quali la velocità, il motore e lo stile di guida, che influenzano notevolmente la propagazione

acustica nel territorio intorno. Gli studi effettuati da IRIDE hanno evidenziato come in linea

generale per le intersezioni a rotatoria la somma di tali diversi contributi sia tale da indurre

livelli acustici inferiori rispetto al caso dei classici incroci semaforici Seppur infatti la velocità

media di percorrenza sia di poco superiore, la maggior fluidificazione delle condizioni di circo-

lazione induce generalmente uno stile di guida da parte degli automobilisti tale da ridurre i

tratti accelerati e di conseguenza il rumore indotto (sotto i 40 km/h il rumore di propulsione è

prevalente su quello di rotolamento).

In conclusione, una intersezione a rotatoria tendenzialmente induce dei benefici ambientali

anche da un punto di vista acustico. Ciò nonostante l’effettivo beneficio è strettamente varia-

bile dal caso specifico e pertanto non esprimibile in termini generici.

Page 6: Appuntiride VI numero

6

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

La L. 11 agosto 2014, n. 116 ha convertito in legge, con modificazioni, il decreto-legge 24

giugno 2014, n. 91, recante “Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e

l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle

imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione

immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea” e ha introdotto novità impor-

tanti in molte campi che afferiscono alla progettazione e alla tutela ambientale.

Tra queste di principale interesse in materia di valutazione di impatto ambientale risulta l’ Art.

15, recante Disposizioni finalizzate al corretto recepimento della direttiva 2011/92/UE del Par-

lamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, in materia di valutazione di impatto

ambientale. Procedure di infrazione n. 2009/2086 e n. 2013/2170.

Tale art. 15 prevede modifiche alla Parte seconda del D.Lgs. 152/06 e smi, introducendo alcu-

ni punti di primario interesse:

E’ modificata la definizione di progetto per le opere sottoposte a VIA., in particolare

tutti progetti, non solo quelli relativi ad opere pubbliche, devono essere predisposti

conformemente a quanto indicato dal D.Lgs. 163/06;

Dovrà essere predisposto uno specifico decreto da parte del Ministro dell’Ambiente e

della tutale del territorio e del mare in cui saranno definiti i criteri e le soglie da applica-

re per la verifica di assoggettabilità dei progetti elencati all’allegato IV (Progetti sotto-

posti alla Verifica di assoggettabilità di competenza delle regioni e delle province auto-

nome di Trento e Bolzano);

Sono introdotte modifiche circa le forme di pubblicazione dei documenti allegati sia

all’istanza di verifica di assoggettabilità, sia all’istanza di VIA;

E’ stato modificato l’allegato II riguardante i progetti di competenza statale, nonché

l’allegato IV, riguardante i progetti sottoposti alla verifica di assoggettabilità di compe-

tenza delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, alla Parte Seconda

del D.Lgs. 152/06 e smi.

Tali ultime modifiche riguardano l’introduzione e modifiche di alcune classi di progetti di infra-

strutture ed opere industriali.

Appare importante evidenziare, come, per tutti i professionisti del settore, sia di grande impor-

tanza tener conto delle modifiche sopraggiunte alla norma conosciuta e tener presente che ve

ne saranno delle altre con l’emanazione del decreto previsto.

Il Decreto Legge n°91 del 24 Giugno

2014 e la sua conversione in Legge L

Articoli 13 e 15 del

Decreto Legge n°

91 del 24 Giugno

2014

Page 7: Appuntiride VI numero

Da questo numero siamo lieti di introdurre le interviste di IRIDE. L’obiettivo delle interviste è

quello di contattare gli esperti nel settore ambientale e raccogliere pareri ed opinioni rispetto

alle tematiche di maggiore interesse.

Tali interviste si configurano come una “chiacchierata” (si passi il termine) tra esperti del

settore al fine di stimolare il dibattito nella materia e sollevare interessanti spunti di riflessione.

E’ tra i credi principali di IRIDE, infatti, la necessità di un dibattito costruttivo che possa dare

spunti per la nascita di linee di ricerca e di analisi.

Una “chiacchierata” tra esperti...

7

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

Una novità negli appunti...Le interviste di

IRIDE agli esperti

Intervista a Lorenzo Lombardi

IRIDE: Lorenzo, l’inquinamento acustico è sicuramente un tema di grande rilievo e, oltre alla

necessità di controllo degli standard indicati dalla norma, si pone sempre con maggiore enfasi

la tematica del comfort acustico. Gli interventi in tal senso sono da riferirsi alle sole iniziative

nazionali (pensiamo ad esempio all'annoso tema dell’aggiornamento delle norme) oppure è

da attendersi un coinvolgimento anche da parte della Comunità Europea?

LOMBARDI: Recentemente si è svolta, sotto richiesta della Commissione Europea, “Ad Hoc

meeting of Environmental Directors General 17 september 2014, Brussels” sul tema rumore,

a cui hanno partecipato tutti i Direttori Generali dei Ministeri Ambiente degli Stati Membri, la

cui tematica era l’Inquinamento Acustico.

Obiettivo della riunione era quello di avere feed back da parte di diversi Stati su 3 tematiche

chiave:

Quali sono gli ostacoli che impediscono una migliore protezione dei cittadini dal

rumore eccessivo nel vostro Stato membro?

Quali azioni potrebbero favorire il processo di protezione dei cittadini da un'eccessiva

rumorosità in futuro?

Sono previste azioni in corso sufficiente per raggiungere l'obiettivo della 7EAP (7th

Environment Action Programme) o ci dovrebbe essere un nuovo o diverso set di

azioni, stabiliti a livello UE?

IRIDE: Sembrerebbe che l’interesse nella CE quindi sia ancora vivo e si stia cercando di fare

un punto sullo status quo circa l’inquinamento acustico. Ci dobbiamo aspettare dei

cambiamenti normativi nel prossimo futuro o si ritiene sufficiente quanto già posto in essere?

LOMBARDI: La tematica è tutt’altro che chiusa! Proprio nella riunione che citavo in

precedenza, sono state espresse due importanti dichiarazioni di intenti: da un lato continuare

a lavorare sulla direttiva 2002/49/CE, anche attraverso la modifica dell’allegato 2, il quale

stabilisce i modelli previsionali da utilizzare per le mappature strategiche previste dalla

direttiva stessa, dall’altra è stata espressa la volontà da parte della CE di ridefinire i limiti

normativi in funzione degli studi effettuati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel

2007 con particolare riferimento al rumore notturno (Night Noise Guidelines For Europe –

Final implementation report).

N

Lorenzo Lombardi

Ingegnere Nucleare

lavora presso l’ENEA

come ricercatore. E’

stato responsabile

del settore Inquina-

mento acustico

presso il Ministero

dell’Ambiente

Page 8: Appuntiride VI numero

8

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

E’ evidente come tali tematiche investano tutto il mondo dell’acustica, sia dal lato dei Tecnici, i

quali devono adeguarsi a quanto proposto nella modifica dell’allegato 2 al fine di poter

eseguire studi coerenti alle disposizioni normative, sia dal lato delle amministrazioni territoriali

competenti e degli enti gestori di infrastrutture ed industrie, i quali dovranno tenere in

considerazione i nuovi limiti proposti.

Quello che si è proposto è di applicare un limite progressivo, che diminuisce cioènel tempo,

fino ad arrivare al 2020 al valore obiettivo fissato dall’OMS. In questo modo si darebbe

l’opportunità ai soggetti responsabili (enti locali e gestori di attività che producono rumore) di

adeguarsi in maniera graduale alle nuove imposizioni normative.

IRIDE: Sicuramente il tema dei limiti normativi è di grande interesse per tutte le parti coinvolte

in processi di analisi, valutazione e controllo ambientale. I nuovi limiti saranno molto diversi

dagli attuali?

LOMBARDI: Come dicevo la proposta dei nuovi limiti prende le basi dallo studio dell’OMS nel

quale si correlano gli effetti del rumore sulla salute umana. Più precisamente lo studio analizza

gli effetti con particolare riferimento al periodo di riferimento notturno (il cosiddetto Lnight).

I riferimenti dello studio tuttavia sono dei valori in facciata e non all’interno delle abitazioni.

Questo è vincolante in quanto non permette di tener conto delle modalità costruttive.

Consideriamo pertanto il limiti proposti, il valore in facciata a cui si vorrebbe tendere è

variabile tra i 35 e i 40 dB. Tale valore permetterebbe di garantire un livello acustico all’interno

degli ambienti abitativi di circa 25 dB, considerando quindi una riduzione di soli 10 dB da parte

delle strutture degli edifici. Tale riduzione può essere anche maggiore in funzione delle diverse

tecnologie costruttive messe in campo al momento della realizzazione dell’edificio.

C’è poi da considerare un ulteriore tema molto importante: le differenze geografiche. La

normativa, una volta recepita dai diversi stati membri, diventerebbe cogente e quindi

vincolante a norma di legge. L’Europa, tuttavia, comprende territori molto vasti i quali, oltre

che per differenze climatiche e localizzative, si differenziano anche per usi e costumi, facendo

del continente europeo uno dei più variegati in termini di culture ed usanze.

Tali differenze si riflettono sugli stili di vita ed, inevitabilmente, sulle attività che generano

rumore. Tali difficoltà sono state esposte da tutti i paesi dell’area mediterranea (Grecia, Italia,

Spagna) richiamando l’attenzione proprio sui diversi stili di vita, in cui le attività lavorative

sono spostate ad orari afferenti al periodo pomeridiano e serale. La proposta che è emersa da

tale dibattito è di considerare dei limiti acustici differenti in funzione delle diverse aree

geografiche.

IRIDE: Stanti i limiti proposti dall’OMS e le difficoltà operative nell’applicazione avanzate dai

diversi Stati, si evince come il tema dell’inquinamento acustico sia effettivamente un problema

di grande rilievo. Qual'è il peso che viene dato alla tematica dai vari Stati Membri?

LOMBARDI: Purtroppo su tale questione la situazione non è confortante. Quello che è emerso

dall’incontro è che generalmente, all’inquinamento acustico, in tutti gli Stati viene data una

priorità medio-bassa.

In realtà questo è in totale disaccordo con tutti gli studi relativi ai costi sociali di cui,

l’inquinamento acustico, è direttamente o indirettamente responsabile. Se pur cosciente che il

tema è molto delicato (è infatti molto complesso e forse in alcuni casi non propriamente

corretto dare un valore economico alla salute umana che dovrebbe essere sempre garantita)

al solo fine di avere un termine di paragone concreto, voglio riportare alcuni valori su tali costi

riferiti dalla stessa Commissione Europea durante la riunione:

...la necessità di

considerare dei li-

miti acustici diffe-

renti in funzione

delle diverse aree

geografiche...

Page 9: Appuntiride VI numero

9

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

in Europa si perdono annualmente circa 1-2 milioni di anni-vita per cause correlabili

all’inquinamento acustico;

in termini di costi è emerso come si possa considerare per effetti diretti ed indiretti

un valore di circa 40.000€ anno/uomo e come a tali costi vadano aggiunti quelli

sostenuti dalla sanità pubblica per i ricoveri da ascrivere a cause riconducibili al

rumore e che ammontano mediamente a 100.000 ricoveri anno.

in ultimo si devono considerare i costi relativi alla morbilità (ore di lavoro perso a

causa di assenze per patologie uditive ed extrauditive) e alle pensioni di invalidità

relative a cause ascrivibili a danni uditivi dovuti al rumore.

E’ evidente come tali costi, già ad una prima stima sommaria, siano di entità molto rilevante.

Uno studio Olandese ha stimato che i costi totali sostenuti da ciascuno dei Paesi Membri della

UE per cause direttamente o indirettamente correlabili all’inquinamento acustico ammontino,

a circa lo 0,5% del PIL di ogni paese. In termini di componenti ambientali tali costi sociali

sono secondi unicamente a quelli derivanti dall’inquinamento atmosferico.

IRIDE: I numeri non sono rassicuranti, dovremmo fare di più e meglio al fine di poter

abbassare i costi sociali, attraverso interventi che siano quanto più possibile realistici e

appropriati. In tale ottica che cosa è stato fatto in Italia e come si potrebbe agire secondo te?

LOMBARDI: Partiamo da “cosa è stato fatto”. In Italia già a partire dalla Legge quadro del ‘95

sono state avviate azioni per la mitigazione delle emissioni delle infrastrutture di trasporto.

Tale tipologia di sorgente infatti sono tra le principali responsabili dell’inquinamento acustico,

sia in termini di rumorosità generata, sia in termini di capillarità della sorgente (intesa come

vicinanza tra la sorgente ed i ricettori).

Tali azioni si sono concretizzate in numerosi interventi, tra i più importanti potremmo citare

l’approvazione di piani di risanamento di tutte le autostrade nazionali nel 2010. A seguito

della realizzazione di questi piani di risanamento molti cittadini sono ormai protetti dal rumore

e, percorrendo le arterie viarie, vediamo molti tratti interessati da interventi di protezione e

assistiamo al fatto che gli stessi di giorno in giorno aumentano pur se i livelli acustici garantiti

dalla nostra normativa nazionale sono maggiori di quelli indicati come ottimali dagli studi

dell’OMS.

Sempre in termini di “cosa si è fatto” è importante evidenziare come anche da parte di ANAS

e di RFI siano stati predisposti piani di risanamento che prevedono ingenti investimenti

economici al fine di ridurre le interferenze tra l’ambiente e l’esercizio delle infrastrutture.

Le vie per il risanamento sono sicuramente molteplici, tuttavia volendo sintetizzare al

massimo le possibilità, potremmo ricondurle a due filoni di intervento: da un lato si può agire

sulle sorgenti e sulle vie di propagazione, prevedendo interventi di riduzione del rumore

prodotto dalle sorgenti sonore ed isolando acusticamente la sorgente la dove possibile,

dall’altro imponendo prescrizioni stringenti circa i requisiti di isolamento dei materiali

costituenti le facciate degli edifici.

IRIDE: Volendo riassumere quanto detto ed emerso da questa “chiacchierata” in una frase?

LOMBARDI: Dati gli alti costi sociali evidenziati, dovremmo poter considerare che gli

investimenti nelle azioni di risanamento da parte delle società di gestione, non siano un solo

onere a loro carico, visto che comunque i costi per l’ambiente trovano una loro

remunerazione in tariffa, ma anche un beneficio socio-ambientale per l'intera collettività.

Pertanto , credo sia necessario migliorare la divulgazione dei temi inerenti il rumore, poter

meglio condividere tale problematica con gli stakeholder per pervenire alla riduzione della

criticità di questo scottante fattore di pressione tema ambientale costituito dall’inquinamento

acustico.

Interventi sulla sor-

gente e sulle vie di

propagazione in

concomitanza a pre-

scrizioni stringenti

sui requisiti di isola-

mento acustico delle

facciate degli edifici.

Page 10: Appuntiride VI numero

10

AI 6

APPUNTIRIDE n. 6/2014

Continua il filone di ricerca sviluppato con la collaborazione del dipartimento di Ingegneria

dell’Università di Roma 3, che ha visto la pubblicazione dell’articolo “The effects of traffic flow

conditions on the pollutants emissions: a driving simulator study” sulla rivista Advances in

Transportation Studies.

Il numero speciale raccoglie i contributi degli articoli e delle presentazioni effettuate nel corso

della “4th International Conference on Road Safety and Simulation”.

L’articolo è incentrato sulla definizione delle differenze nell’uso di veicoli diesel e di veicoli a

benzina in termini emissivi, in relazione al comportamento dell’utente, al variare dei condizio-

namenti a cui l’utente stesso è sottoposto. Le variabili di analisi sono state principalmente le

interferenze veicolari, in termini di flussi e livelli di servizio, a cui l’utente è stato sottoposto

nelle diverse simulazioni.

Advances in Transportation Studies...Special

Issue 2014

IRIDE è stata main sponsor della Tavola Rotonda svoltasi in Febbraio presso il Collegio Uni-

versitario Celimontano in Roma, organizzata dalla commissione Valutazioni Ambientali dell’Or-

dine degli Ingegneri della Provincia di Roma.

In tale occasione hanno partecipato ad un tavolo congiunto i principali esponenti sia dal lato

dei Valutatori che da quello dei Proponenti, al fine di evidenziare, discutere e affrontare le

principali problematiche ed i principali punti di forza relativi alle procedure di Valutazione di

Impatto Ambientale e alla redazione dei Progetti e degli Studi di Impatto Ambientale.

Sono intervenuti, per i valutatori , i principali esponenti della Direzione Valutazione Ambientali

del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, della Commissione VIA—

VAS nazionale e del Dipartimento di Valutazione Ambientale della Regione Lazio, portando al

tavolo del dibattito le principali esperienze e le principali criticità sugli studi analizzati, nonché

aspetti di riflessione per poter migliorare sia la qualità dei progetti sia l’efficacia della proce-

dura di Valutazione.

Dalla parte dei proponenti hanno partecipato Autostrade per l’Italia S.p.A., SOGIN S.p.A,

ANAS S.p.A., ENAC, Italferr S.p.A., TERNA S.p.A. i quali a loro volta hanno presentato il loro

punto di vista, impressioni e difficoltà riscontrate nell’applicazione pratica e nelle procedure di

Valutazione di Impatto Ambientale, nazionali e regionali.

A valle della tavola rotonda è stato proposto, per tutti gli iscritti all’ordine ed in particolare a

quanti tra questi si trovano quotidianamente a dover affrontare il tema delle valutazioni am-

bientali, sia come valutatori che come valutati, un questionario conoscitivo.

Obiettivo di tale questionario è raccogliere, dall’esperienza dei professionisti, criticità e punti

di forza, nonché una valutazione globale del sistema di valutazione e degli studi ad oggi pro-

posti, al fine di poter, in un secondo momento, proporre utili spunti di miglioramento.

La valutazione ambientale per opere industriali e

infrastrutturali. Dagli aspetti salienti riscontrati

nella pratica applicazione a nuove proposte

IRIDE articoli e convegni...

Page 11: Appuntiride VI numero

APPUNTIRIDE n. 6/2013 11

Anteprima

P PRIMO PIANO

R RICERCA S.P.I.D.E.R. software for evaluation of Sustainability in PlannIng, DEsign and monitoRing

L LEGISLAZIONE Aggiornamento della direttiva VIA

I INGEGNERIA Campagne mobili di recupero rifiuti inerti

Linee Guida dei Piani Regolatori Portuali

N NOI

La costruzione di IRIDE, come soggetto capace di coniugare teoria e prassi, ricerca ed appli-

cazione, è un’operazione che si rinnova ogni giorno e che trova nel “fare” quotidiano la sua

linfa.

Dal confronto con le problematiche che di volta in volta si prospettano nello svolgimento della

sua attività di società di ingegneria ambientale, IRIDE coglie occasione per individuare nuovi

ambiti di speculazione e per sperimentare approcci innovativi che sappiano dare risposta a

quesiti ricorrenti nella pratica professionale. Così è nata la ricerca “Sostenibilità ambientale

delle infrastrutture ferroviarie”, sviluppata insieme ad Italferr S.p.A. – UO Ambiente ed Ar-

cheologia, come anche quella riferita al “Progetto del Progetto”, ossia alla costruzione di un

processo progettuale che, percorrendo in modo differente sentieri già tracciati dal dettato

normativo, sappia giungere a mete nuove e soprattutto più sostenibili sotto il profilo ambien-

tale e sociale, così come meglio illustrato nel prossimo numero di AppuntIride.

Per questa ragione IRIDE intende porsi come una sorta di laboratorio plurale ed aperto, nel

quale possano trovare occasione di conoscenza e sperimentazione tutti coloro che ritengano

che sia effettivamente perseguibile uno sviluppo ecosostenibile. Le porte dell’Istituto sono

quindi aperte a tutti coloro che sono animati da passione verso le tematiche ambientali e che

vogliono, insieme a noi, concorrere a costruire percorsi di ricerca volti a sviluppare approcci e

metodologie innovative e, soprattutto, capaci di integrare la dimensione ambientale all’interno

della progettazione.

APPUNTIRIDE L’opinione del Direttore tecnico

IRIDE articoli e convegni...

N Partecipare alle ricerche

di IRIDE

IRIDE srl

Via G. Trevis, 88

00147 Roma

Tel 06/51.60.60.33

Fax 06/ 83.69.20.55

[email protected]

www.istituto-iride.com

7