Anno VI Numero I Ottobre 2011

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 Spleen Il giornalino degli studenti del Tito Livio  Numero 1, Anno 6 [email protected] Accanto ai numerosi problemi che contrassegnano la riapertura delle scuole, quest'anno presenta alcune specificità relative ai docenti delle materie d'indirizzo del Liceo Classico, il latino e il greco. Molti insegnanti di ruolo si sono trovati in esubero rispetto all'organico e i precari sono rimasti senza cattedra dopo molti anni di servizio. Le cause di questo peggioramento delle condizioni lavorative dei docenti di latino e greco sono molteplici: la riduzione di ore nelle materie lettera- rie del ginnasio (per cui è scomparsa un'ora di italiano e le due materie storia e geografia si sono fuse in una sola), la fine delle sperimentazioni, che ha provocato una diminuzione delle iscrizioni in molti Licei, l'assegnazione delle cattedre del ginnasio di lettere a docenti non in possesso dell'abilitazione per l'insegnamento del greco. In sostanza, in molti Licei italiani, la cattedra di lettere del biennio, prima riservata ai docenti classicisti, che quindi insegnavano italiano, storia e geografia, latino e greco, è stata ripartita con criteri diversi, per cui è possibile che ci sia un docente per italiano e latino e geostoria che non conosce il greco e che l'insegnante di greco insegni solo greco. Tutto questo monstrum giuridico è stato determinato da una nota ministeriale, la n.272 del 14 marzo 2011, relativa alla “riorganizzazione delle classi di concorso”, nella quale si indicano ai Dirigenti scolastici i nuovi criteri per l'attribuzione delle cattedre al biennio del Liceo Classico. La conseguenza è la perdita del posto per molti docenti precari, senza alcuna possibilità di com-  pensazione. Infatti, mentre un docente che non sa il greco può insegnare al biennio del classico, un insegnante in possesso dell'abilitazione per greco  NON può però insegnare al b iennio dello scientifi- co, nonostante sia in possesso di un titolo in più. Paradossi Ministeriali C'era una volta il bar del Tito Livio, che da sempre allietava gli intervalli degli studenti riempiendo i loro stomaci con deli- ziosi panini o pizzette… Segue a pag 5 SCUOLA Facebook : lo abbiamo  praticamente tutti… ma è un bene o un male? Segue a pag 6 e 7 INCHIESTA Ti eri ripromessa che le cose sarebbero cambiate.  Do ma ni è un al tr o gi or no , ti ripetevi davanti allo spec- chio, scuotendo i capelli, e  pa ss an do ti ... Segue a pag 13 RACCONTI Quante persone leggono il giornale? I dati dimostrano che piudel 25% della po-  po la zi on e le gg e al m eno un quotidiano, ma sappiamo veramente cosa sia il giorna- lismo? Segue a pag 9 CURIOSITA’ Segue a pag 3

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Spleen Il giornalino degli studenti del Tito Livio

 Numero 1, Anno 6

[email protected]

Accanto ai numerosi problemi che contrassegnanola riapertura delle scuole, quest'anno presentaalcune specificità relative ai docenti delle materie

d'indirizzo del Liceo Classico, il latino e il greco.Molti insegnanti di ruolo si sono trovati in esuberorispetto all'organico e i precari sono rimasti senzacattedra dopo molti anni di servizio.Le cause di questo peggioramento delle condizionilavorative dei docenti di latino e greco sonomolteplici: la riduzione di ore nelle materie lettera-rie del ginnasio (per cui è scomparsa un'ora diitaliano e le due materie storia e geografia si sonofuse in una sola), la fine delle sperimentazioni, cheha provocato una diminuzione delle iscrizioni in

molti Licei, l'assegnazione delle cattedre delginnasio di lettere a docenti non in possessodell'abilitazione per l'insegnamento del greco.In sostanza, in molti Licei italiani, la cattedra dilettere del biennio, prima riservata ai docenticlassicisti, che quindi insegnavano italiano, storia egeografia, latino e greco, è stata ripartita con criteridiversi, per cui è possibile che ci sia un docente per italiano e latino e geostoria che non conosce ilgreco e che l'insegnante di greco insegni sologreco.Tutto questo monstrum giuridico è statodeterminato da una nota ministeriale, la n.272 del14 marzo 2011, relativa alla “riorganizzazionedelle classi di concorso”, nella quale si indicano ai

Dirigenti scolastici i nuovi criteri per l'attribuzionedelle cattedre al biennio del Liceo Classico.La conseguenza è la perdita del posto per moltidocenti precari, senza alcuna possibilità di com- pensazione. Infatti, mentre un docente che non sa ilgreco può insegnare al biennio del classico, un

insegnante in possesso dell'abilitazione per greco NON può però insegnare al biennio dello scientifi-co, nonostante sia in possesso di un titolo in più.

Paradossi Ministeriali

C'era una volta il bar delTito Livio, che da sempreallietava gli intervallidegli studenti riempiendoi loro stomaci con deli-ziosi panini o pizzette… 

Segue a pag 5

SCUOLA

Facebook : lo abbiamo praticamente tutti… ma è

un bene o un male?

Segue a pag 6 e 7 

INCHIESTA

Ti eri ripromessa che le cosesarebbero cambiate. Domani è un altro giorno, ti

ripetevi davanti allo spec-chio, scuotendo i capelli, e passandoti ...

Segue a pag 13

RACCONTI

Quante persone leggono ilgiornale? I dati dimostranoche piu‟ del 25% della po-

 polazione legge almeno unquotidiano, ma sappiamoveramente cosa sia il giorna-lismo?Segue a pag 9

CURIOSITA’ 

Segue a pag 3

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  È strano scrivere l’editoriale, ho sempre scritto sullo spleen come giornalista. Sono davvero affezionata allo Spleen e alla nostra scuola, il  Tito Livio è nato come pic-colo liceo, è conosciuto in giro come la succursale di Abercrombie, come la scuola di

 fighetti, ma non è vero, la nostra scuola non può essere ridotta solo a questo. In questa scuola ho incontrato tanti ragazzi e ragazze intelligenti con idee personali e con moltavoglia di partecipare ad una vita collettiva. 

Mi piacciono le persone che ogni anno dicono “dobbiamo cambiare la situazione” e poibene o male si impegnano, cercano di portare a termine il loro progetto. Non mi piaceche ogni anno, troviamo queste persone sconsolate perché non ci sono riuscite.Mi piace che le idee di molte persone vengano messe a confronto , mi piace che si cerchi

di creare un collettivo, mi piace che ci siano progetti, mi piace l’idea della radio.  

Mi piacciono le persone che partecipano ai collettivi durante le autogestioni e si compor-tano da persone di mondo, esperte di tante cose e con tanta voglia di partecipare, mi piac-ciono di meno quando, il giorno dopo l’autogestione non si fanno più vedere in giro e leloro parole rimangono lì sospese nell’aria, inutili perché non seguite dai fatti. Mi piacciono le persone che hanno creduto nelle manifestazioni anche se non

ci sono andate perché i genitori non volevano, mi piacciono quelle che ci sonoandate dopo aver descritto ai genitori la situazione con frasi del tipo “nessunoentra” oppure “i professori scioperano” quando invece erano tutti in classe etu l’unico che sceglieva di partecipare e se ne andava. Mi piacciono le persone conosciute durante l’intervallo e che sanno ricambiareun sorriso, anche se la volta dopo non saluteranno per paura che tu non liabbia riconosciuti, mi piacciono le persone che ti guardano e non ti salutano, no, in realtà

queste non mi piacciono, ma non importa. bisogna imparare a convivere anche con le

 persone molto diverse da noi senza arrivare al conflitto.Mi piacciono le persone che ogni mattina vengono qui a scuola per lavorare

con tanta voglia di trasmetterci quello che sanno, mi piacciono perché ognimattina è come se ricominciassero da capo, bloccati dalla routine, sperandoche qualcosa cambi: per esempio che il ragazzo che si appoggia alla parete

 faccia i compiti, o che quell’altra ragazza smetta di mandare sms con il cellu-lare. Mi piacciono anche se la maggior parte delle volte li temo, mi piacciono perché penso che anche loro hanno una vita privata, anche loro insomma sonodelle persone con sentimenti, amici ecc. Mi piacciono le persone che partecipa-

no alla scuola a “basso consumo”, non mi piacciono invece quelle persone che pur non partecipando si prendono il merito. Mi piacciono i compagni di banco, quelli che ti danno fastidio e quelli che ascoltano sempre tutte le lezioni, anche quando c’è una supplenza, mi piacciono quelli che giocano a sudoku, quelli che si addormentano, persone con

tanti difetti e a volte insopportabili ma che quando hai bisogno ci sono.Mi piace scrivere qui sul computer, e immaginare chi leggerà, mi chiedo quan-

ta gente ignorerà quest’editoriale , quanti proveranno a leggerlo e quanti inve-ce lo leggeranno tutto. Ho visto la nuova segreteria, mi sembra troppo asettica mi ha ricordato più un

ambulatorio che una segreteria, una mia compagna di classe ha detto che nonè male perché è arancione e “Pisapia porta allegria” Mi divertono le per- sone di altre scuole (il Manzoni) che si ritengono tanto superiori rispetto a noidel Tito Livio, ma che ogni volta che parlano della nostra scuola non sanno

dare motivazioni e rispondono dicendo “perché è così” oppure “perché il Tito Livio non c’è mai alle manifestazioni”, mi divertono perché hanno pregiudizi edicendo queste cose dimostrano di essere meno aperti di quel che vorrebbero

essere.

Mi piace il Tito Livio. Lo ammetto, ci sono ancora tanti problemi da affrontare,ma credo che voi che state leggendo, se ci tenete davvero a questa scuola, da-rete il vostro contributo per farla crescere e per far crescere le persone intornoa voi.

LA REDAZIONE

Direttrice

Valeria Pagani, IIIB

Vice-Direttrice

Martina Ghiringhelli, IVA

Grafica

Vittorio Ferravante, VF

Professore referente

Paolo Wolhfarht

Valeria Pagani, IIIB

Spleen 

Un ringraziamento specialeall’associazione genitori per il supporto

economico.

Cari lettori e care lettrici,

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classe di concorso A052 sarà con-siderata prioritarianell‟assegnazione delle cattedre al

liceo classico e, solo in caso di presenza di esuberi provincialidella classe di concorso A051, lecattedre di liceo classico sarannoattribuite a quest‟ultima classe di

concorso.Infine il Ministero si è impegnatoa dare vita ad un tavolo, con la presenza di insegnanti di latino egreco, per intervenire nel riordinodelle classi di concorso, oggettodi un prossimo decreto legge,tenendo in considerazione leiniquità nella ripartizione dellecattedre alle classi di concorso diambito letterario, generate per effetto dei provvedimenti antici- pativi del decreto di riordinoemanati dal MIUR.

In sostanza è stata riconosciuta la profonda ingiustizia perpetrata aidanni dei docenti classicisti,soprattutto nel non aver loro of-

ferto una via d'uscita dopo l'aper-tura ai docenti dello scientificodelle porte del ginnasio.In tal senso si ritiene importanteche tutti coloro che sono coinvoltiin questo progetto di dequalifica eche vivranno direttamente i disagidi un cambiamento così radicale(che porterà alla marginalizzazio-ne progressiva dei docenti digreco) appoggino le iniziative del

Coordinamento e lottino per ladifesa dei diritti culturali non solodei docenti ma anche delle gene-razioni più giovani che patirannoquesto ulteriore schiaffo alla di-gnità della loro formazione uma-nistica. 

L'abilitazione per greco, infatti, siottiene SOLO se si possiedono lealtre abilitazioni per italiano, sto-ria, geografia e latino, secondo il

 principio della “cascata”. Quindi

un docente di greco del classico può insegnare materie letterarie intutte le scuole (comprese le scuolemedie), un docente di latino senzaabilitazione per greco può inse-gnare tutto tranne greco, un do-cente di italiano senza abilitazione per latino può insegnare in tutte lescuole...italiano, storia egeografia.I danni culturali possono esseremolteplici: un docente che nonconosca il greco non può affronta-re l'insegnamento della storia anti-ca se non ha mai letto in vita suale opere di Tucidide, di Erodoto,se non ha mai studiato le guerre persiane, la guerra delPeloponneso, se non conosce ladifferenza tra “causa profonda” e

“causa occasionale”, se non

conosce le dinamiche dellacolonizzazione greca di etàarcaica, solo per fare alcuniesempi.La dequalifica dell'insegnamentoappare palese, ispirata da una vo-lontà di tagliare più forte dellavolontà di salvaguardare unascuola pubblica che perde ognigiorno la propria credibilità.Le prospettive sono pessime,

soprattutto se si andrà nella dire-zione indicata dal Ministero inuna bozza di decreto, che prevedeche l'insegnamento del greco potrà in futuro essere affidatoanche a docenti non abilitati mache abbiano sostenuto l'esame digreco all'Università(probabilmente offrendo loro una

via veloce per abilitarsi).

Chi scrive è proprio un docenteche è rimasto a piedi, uno dei tanticui non è stata concessa la com- pensazione di insegnare né alLiceo Classico né in altri ordinidi scuole.Questo vilipendio ai diritti fonda-mentali del lavoratore e della cul-tura ha però creato tra i docenti dilettere classiche un moto di prote-sta forte e chiaro: si è costituito ilCoordinamentonazionale docenti della A052 (la

classe di concorso di riferimento per latino e greco al classico) inun'assemblea a Roma tenuta il 7settembre. La prima iniziativa dicui il Coordinamento si è reso protagonista è stato un sit in da-vanti al Ministero della PubblicaIstruzione il primo giorno discuola, culminato in un incontro

con alcuni importanti funzionaridella Pubblica Istruzione, ai quali,dati alla mano, sono stati illustratii gravissimi tagli e le durissimeconseguenze di decisioni cieche edequalificanti come quelle proposte dal Ministero.

Dopo che gli insegnanti, con datialla mano, hanno illustrato aifunzionari del MIUR l‟entità dei

danni da loro subiti non solo acausa delle politiche di tagli, ma

anche dei provvedimenti adottatidal MIUR per ricollocare gliesuberi del personale di ruolo, ilMinistero ha dovuto prendere attodella situazione e garantire, per il prossimo anno scolastico, un

riequilibrio nella distribuzione

delle cattedre tra le classi diconcorso A052 (quella di greco) eA051 (quella di latino).Inoltre i funzionari hanno assicu-

rato che, dal prossimo anno, la

3PRIMO PIANO

Continua...

   S  p   l  e  e  n

Prof Bianchi

Paradossi ministeriali

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loro posizione per portare avantiazioni dettate da un'ideologia politica sicuramente non condivi-sa dalla totalità degli studenti.

E cosa ne pensate degli ultimi

rappresentanti?Purtroppo negli ultimi anni il Titonon ha avuto modo di essere rap-

 presentato per quello che è: unascuola con molti problemi da ri-solvere , ma anche con grandi potenzialità.

Michele ma il tuo parrucchiere

è cieco?

 No, ti pare? I capelli me li taglioda solo!

Haha, scherzi a parte, hai mai

scritto sullo Spleen?

 No ma lo farò. Penso che il gior-

nale scolastico sia un ottimo mez-zo per mantenere viva l'animadella scuola, e per tenere informa-ti gli studenti su ciò che accadenel nostro ambiente.

Bene ragazzi, qual è il vostro

programma?

Rendere la nostra scuola più vivi- bile per tutti, alunni, docenti e personale ATA. Il Tito Liviomanca di iniziative e partecipazio-ne; vorremmo che tutti gli studen-ti possano affermare con orgoglio

di essere “ Titoliviani”. Perché avete aspettato l'ultimo

anno per candidarvi?

Perché siamo più grandi e mag-giormente consapevoli dell'am- biente in cui cui studiamo, e ab- biamo avuto il tempo e la possibi-lità di conoscere i professori e illoro modo di agire. Inoltre, ci prendiamo sul serio e speriamoche le nostre azioni, non solo le parole, permettano agli altri di

fare altrettanto.

Nico, se avessi un milione di

euro li useresti per la scuola o

per te? 

Ovviamente buona parte li terrei per me, ma vorrei anche aiutare lascuola, anche se i soldi dovrebbe-ro arrivare dallo Stato.

Cosa vuole dire essere rappre-

sentante d'istituto?

A nostro parere il ruolo di rappre-

sentante di istituto può essere rias-sunto in quattro parole: disponibi-lità, iniziativa, collaborazione eapoliticità. I rappresentanti do-vrebbero essere il punto di riferi-mento di tutti gli studenti e pro-motori di iniziative in grado divalorizzare gli strumenti che lascuola potrebbe offrire ai propriallievi. Inoltre i rappresentantid'istituto costituiscono il collega-mento tra docenti e studenti. Espetta a loro promuovere le deci-

sioni prese di comune accordocon gli uni e con gli altri. Ci tenia-mo a sottolineare, infine, che per noi i rappresentanti d'istituto nondevono assolutamente sfruttare la

Elezioni d’istituto 

4SCUOLA

Claudia Campana,IIB Camillo Morano,IIIB

Intervista ai candidati

   S

  p   l  e  e  n

Tra non molto, come tutti gli anni, ci ritroveremo a dover eleggere i nostri rappresentanti d'istituto. Ma non tuttisanno cosa hanno in mente questi ragazzi e cosa li spinga ad assumersi un compito così oneroso; troppo spesso ,infatti, ci siritrova a votare persone il cui nome si sente in quel momento per la prima volta. Quindi, per facilitarvi le cose, li abbiamo insegui-ti in cortile “ placcandoli” per un intero intervallo, e ci siamo fatti raccontare un po' di cose. Quest'anno i candidati appartengono tutti alla stessa lista e si ripropongono di dare una decisa svolta alla nostrascuola.Mentre li intervistavamo in cortile, Lucia Pagani, Michele Stella, Nicolò Carrara e Paolo De Angelis ci sono sembra-

ti un team ben affiatato, in grado di ragionare mantenendo il senso della realtà e senza lanciarsi in progetti irrealizzabili. Ma come sempre gli sarà difficile realizzare le loro proposte finché qualcun altro non deciderà di partecipare al

 progetto.

Quindi riuscita del loro progetto dipende anche da noi!

Lucia Pagani Nicolò Carrara Michele Stella Paolo de Angelis

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messaggio importante è che noistudenti, i prof, la preside e il per-sonale ATA, siamo il Tito Livio.A Lucia sembra adatta la metaforadi Menenio Agrippa che dice cheil corpo umano è un sistema in cuitutte le parti devono collaborare per poter funzionare correttamen-te.

Lucia, l'ultima domanda è tua:

sei una che pensa o che agisce?Mah, dipende. Di solito agisco,ma ovviamente prima di prenderedecisioni importanti rifletto mol-to. Agire senza riflettere è contro- producente, ma in certe situazioni bisogna avere il coraggio di but-tarsi e tentare.

Bene ragazzi, fate un saluto!

Auguriamo un buon anno a tutti euna facile maturità ai ragazzi diquinta. In bocca al lupo!

Cosa pensate di una scuola a-

perta anche di pomeriggio, in

cui gli studenti possano non solo

svolgere attività extrascolastiche

di gruppo, ma anche individua-

li?La volontà di aprire la scuola èstata il punto di partenza del pro-getto, nonché il fulcro del nostro programma. Vorremmo che lascuola fosse vissuta molto di piùdagli studenti e che non si limitas-se ad essere solo un luogo di ap- prendimento passivo, ma una co-munità in grado di promuoverescambi non solo tra docente estudente, ma anche tra studente estudente. Chiunque vorrà proporreed aiutare nel nostro ambizioso progetto sarà assolutamente il benvenuto! Purché, però, si atten-ga alle nostre idee: collaborazionee partecipazione.A questo proposito, Paolo, che

tipo di iniziative hai intenzione

di proporre?

Di proposte ne abbiamo molte, ene abbiamo già parlato con la preside che ci ha dato il suo bene-stare. Purtroppo non vogliamosvelare ancora niente primadell‟assemblea. 

Collaborare con i prof. Significa

tenere in conto le loro opinioni

in caso di autogestioni/ occupa-

zioni...avete qualche idea su

come conciliare gli studenti con

il corpo docente?

Riteniamo molto importante avereun buona relazione con i professo-ri, e crediamo che questo sarà possibile solo con il tempo e la buona volontà da ambo le parti.Siamo inoltre convinti che stabili-re una collaborazione tranquilla eaperta al dialogo sia più utile efruttuoso che alimentare un rap- porto astioso e inconcludente. Il

5SCUOLA

Martina Giringhelli, IVA

   S

  p   l  e  e  n

E il baretto?

“Sentiamo cosa ci dice la preside” 

La Mr. Vending, quindi, non è maistata favorevole all'istituzione del“bar”, anche perché al Tito Livio ci

sono troppi pochi studenti per garantireun cospicuo guadagno.Il loro obiettivo, però, come riferitomidalla preside, è quella di offrire la stes-

sa qualità del servizio allo stesso prezzo.Ebbene, da martedì 27 settembre letanto attese macchinette sono approda-te, mimetizzandosi con nonchalancenei corridoi del piano terra e del secon-do piano, traboccanti di panini inscato-lati e ordinati come soldatini. I prezzi,come si nota, variano da 1€ a 1,50€ a

seconda del tipo di merenda scelta.Ma gli studenti cosa ne pensano?«Ma dai, 1 euro e 50 per un panino che neanche si vede!»sento dire stamattina sulle scale. Sarà

un caso isolato? Saràl'espressione del pensiero di molti altri?Staremo a vedere sevivranno tutti felici e contenti.

C'era una volta il bar del Tito Li-vio, che da sempre allietava gliintervalli degli studenti riempien-do i loro stomaci con deliziosi panini o pizzette. Quest'anno, però, ha tradito le aspettative ditutti rimanendo chiuso uno, due,tre giorni, fino all'arrivo di unacircolare che annunciava la futuraerogazione dei panini tramitemacchinette. Perché, si chiedono

gli studenti?Per rispondere a questa e ad altredomande, sono andata ad intervi-stare la nostra preside, la signoraAnna Maria Fanzini.

-Di chi è stata la scelta di instal-

lare delle macchinette per la

vendita dei panini? «La proposta è stata avanzatadalla Mr. Vending, l'azienda chel'anno scorso si è aggiudicata lagara d'appalto per la ristorazione

della nostra scuola, in seguito alla presentazione da parte loro di unaserie di motivazioni legate allenorme igieniche».

-Come mai la proposta non è

stata avanzata al momento del

cambio di gestione? «Perché il loro contratto non èstato stipulato immediatamente,quindi il loro modus operandi dell'anno scorso ricalcava quellodel precedente gestore per forza dicause»-In consiglio d'istituto non avete

avuto il timore di un eccessivo

scetticismo degli studenti ri-guardo a questo metodo di

erogazione della merenda? «La documentazione sulle norme

igieniche presentate dall'aziendaera talmente completa e veritierada rendere la scelta quasiobbligata. Quello dellemacchinette, comunque -continua- è un “esperimento”, nel caso ci

fosse eccessivomalcontento, allo scadere delcontratto della Mr. Vending si

cercherebbero altre soluzioni».

Mr. Vending mette a

disposizione di noi studenti

delle chiavette per le

macchinette, ritirabili

senza cauzioni e

ricaricabili in ogni

momento? Provare per

credere!

LO SAPEVI CHE :

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è (ancora) nostro amico. In pochi, però, riflettono sul fatto che ilnostro profilo online è in realtàmolto più aperto di quel che sem- bra.Per fare un paragone, con un altro programma per chattare comemsn le informazioni condivisesono assai poche, per cui chi nonè online non suscita l‟interesse

degli altri utenti; Facebook, inve-ce, ci dà la possibilità di condivi-dere qualsiasi cosa: dalle informa-zioni personali, agli hobby prefe-riti, fino alla foto dell‟ultima

sbronza.Quindi anche quando non siamoonline chiunque ha la possibilità,volendo, di accedere alle nostreinformazioni senza che noi pos-siamo fare nulla per impedirglieloe, ancor più grave, potendolo farein modo segreto e indisturbato.

Le nostre preziose informazioni, poi, sono ormai costantementeusate da compagnie che le sfrutta-no per bombardarci con pubblicità personalizzate sulla base dei no-stri gusti.Queste studiano letteralmente inostri profili, dove tutti ingenua-mente indichiamo i nostri interes-si e le nostre passioni, senza pen-sare che ciò avrà lo stesso effettoche se avessimo compilato unquestionario (non) anonimo in un

negozio. Alzi la mano chi non hamai visto spuntare di colpo sulla propria bacheca la pubblicità delnuovo album del proprio cantante preferito.

Se oggi qualcuno si mettesse di punto in bianco a criticare unqualsiasi social network , e in particolare il più famoso di questi,il mitico „faccialibro‟, tutti pense-

rebbero la stessa cosa.Cioè che chi sta parlando non èaltro che l‟ultimo tra tanti nostal-

gici delle vecchie tecnologie osemplicemente un bofonchione

attempato del tipo “Le cose nonsono più come erano una volta”.  In realtà, senza dar ragione aimolti rappresentanti di questacategoria, c‟è da dire che anche il

mondo di Facebook non è tuttorose e fiori. I problemi infatti cisono, anche se sono legati più alleconseguenze dell‟uso prolungato

che gli utenti ne fanno più che al programma in sé.Una delle prime conseguenzenegative dell‟uso di massa dell‟

invenzione di Mark Zuckerberg èstata una progressiva assuefazionea un deficit di affetto nei rapportiumani.Facciamo un esempio.Se qualcuno di noi vuole fare gliauguri a una persona ormai è sem- plice. Quando si avvicina il com- pleanno di un ‟amico‟ il nostro

 buon Facebook ci avvisa e, arriva-to quel giorno, noi tutti ci catapul-tiamo sulla sua bacheca per reca- pitargli il più sincero augurio.

Questo, visto il numero di„auguri‟ che un utente riceve il

giorno del suo compleanno, sem- brerebbe indicare un positivo au-mento di affetto verso chi cono-

sciamo ma in realtà limita un ge-sto spontaneo e quanto mai intimoa una semplice routine, un qualco-sa di dovuto che costa solo qual-che clic sulla tastiera.Pensando poi alla comunicazionevera e propria, e cioè alle conver-sazioni online, si centra il vero punto della questione.In questo caso comunicare si limi-

ta allo scorrere di scritte nere suun freddo campo bianco, al massi-mo ravvivato da qualche faccinasorridente. In realtà non è questol‟aspetto negativo, che sta invece

nel fatto che, utilizzando quotidia-namente Facebook, le personedella nostra epoca si stanno sem- pre più abituando a comunicare inmodo neutro, senza far passarealcuna emozione dall‟altra parte e

senza quella reale condivisioneche sta alla base di ogni buona

comunicazione.Ormai sono in molti a sostenereche non trovano una grande diffe-renza tra una conversazione tele-fonica e una online. Queste perso-ne dimenticano che nella secondac‟è una totale assenza di voci,risate, silenzi, insomma di tuttociò che è alla base di una conver-sazione.Al di là del lato puramente socialec‟è un altro aspetto che, sebbene più sottovalutato, non è sicura-

mente di minor peso: la mancanzadi privacy.Molti aficionados di Facebook obietteranno che si può sceglierecosa far o non far vedere a chi non

6INCHIESTA

Matteo Guidi , VB

“quello che non vogliamo vedere” 

   S

  p   l  e  e  n

 

238

34

SI

NO

- Hai Facebook?

IL SONDAGGIO Su 272 studenti

...eliminarsi da Facebook ?

Ecco il link :

http://www.facebook.com/

help/contact.php?show_form=delete_account

COME SI FA A :

Il lato oscuro di Facebook 

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tendono a far molte più foto, o-gnuno di noi è contento di immor-talare i momenti più belli o finger-si fotografo per poi mettere le proprie immagini online. In que-sto modo creiamo un nostro profi-lo, con le nostre foto, così che glialtri possano vederci nelle posemigliori; poi, possiamo dare infor-mazioni personali, dire qual è la

nostra città d‟origine, la nostrascuola, in questo modo si crea unasorta di gruppo di appartenenza.Possiamo iscriverci a gruppi, di-scutere e leggere ciò che gli altrihanno scritto, farci quattro risate,condividere il gruppo sulla pro- pria bacheca e poi vedere quantagente la pensa come te.Fb sta diventando sempre di piùun' opportunità per le aziende, per i liberi professionisti e per chi vuole proporre sul mercato i propri prodotti.

Il contatto con il cliente finalediventa, attraverso questo sistema,diretto e lo stesso cliente può e-sprimere il proprio giudizio sul prodotto. Se gli piace, può decide-re di comprarlo nel nuovissimonegozio virtuale dove si può en-trare con un vero e proprio carrel-lo della spesa.Puoi ammazzare il tempo facendotest, giochi, leggendo la frase delgiorno oppure il tuo oroscopo,facebook, un unico sito che rac-

chiude un mondo.

Facebook il social network piùfamoso e più usato al mondo cheti permette di mantenerti in con-tatto con le persone della tua vita.La rete sociale in cui, con estremalibertà, è possibile scambiarsiopinioni, mostrare aspetti della propria personalità, condividerefoto, filmati, scritti, dire la pro- pria.

Basta un click e sei in contattocon il mondo.Su Fb vinciamo la noia, la solitu-dine e siamo sempre informati suciò che ci circonda.Grazie allo scambio di informa-zioni, idee e ideali con persone provenienti da ogni parte delmondo questa semplice pagina delweb si trasforma in un pozzo ine-sauribile di informazioni che ser-vono per arricchire la nostra per-sonalità .

Far parte di questo social network aiuta anche a sviluppare le nostreidee, passioni, a farci conoscere.Insomma ci permette di dareun'immagine di noi, specificando inostri interessi, paure, sentimenti.In questo modo ognuno di noi può imparare a conoscere megliose stesso e a valorizzare le suecompetenze.Facebook permette di acquisire

maggiore sicurezza trovando per-sone che la pensano come noi e

che capiscono i nostri pensieri:

rende così possibile contatti oconoscenze basate sulla condivi-sioni delle passioni che ci caratte-rizzano.Su facebook puoi aggiungere chivuoi e hai la libertà di accettare omeno le richieste di amicizia, per questo non sono d‟accordo con

quelli che dicono sia pericoloso, perché basta accettare le persone

che si conoscono e non si dovreb- bero correre rischi.Puoi bloccare le persone che nonti vanno a genio e porre per sem- pre fine al rapporto (senza dover dare grandi spiegazioni, alla finesi può sempre dare la colpa al socialnetwork, a volte come ben sappiamo, icomputer impazziscono)Su facebook puoi informare glialtri su ciò che stai facendo, senzarisultare noioso o egocentrico,tutti lo fanno e anche tu hai la

 possibilità di dire ciò che pensi; bastano due parole per descrivereil proprio stato d‟animo o quello

che ti interessa in quel momento.Vogliamo parlare della soddisfa-zione che si ha quando qualcunomette un “mi piace”? Nonostante possa sembrare una cosa stupida,questo social network è in gradodi farci sentire apprezzati daglialtri senza neanche dover parlarecon qualcuno.Poi c‟è la condivisione di immagi-

ni! Da quando c‟è facebook, si

Facebook . . .

7INCHIESTA

Eleonora Taurian, IB

Dalla tua sedia al mondo in un click 

   S

  p   l  e  e  n

 

221

51Pro

Contro

- Sei Pro o Contro Facebook?

IL SONDAGGIO Su 272 studenti

36

236

SI

NO

- E’ utile secondo te? 

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siamo definirci cittadini consape-voli: grazie all‟informazione, noi

impariamo a sviluppare sensocritico e questo senso è propriociò che ci rende capaci di prenderedecisioni, grandi e piccole che siano.Una volta sentii dire a qualcuno“teniamo il popolo ignorante, sarà

l‟onda d‟urto della rivoluzione di do-

mani”. Ecco, io penso che in fondo nelleaule parlamentari stiano discuten-do proprio di questo, se tenerciignoranti. Pensiamo al fascismo:esso è nato e si è insediato al pote-re, non solo grazie al carisma diMussolini, ma anche a causadell‟ignoranza del popolo che nonaveva il senso critico né informa-zione sufficiente per comprenderela pericolosità, le malefatte, leintenzioni del personaggio. Conciò non voglio dire che è in attoun ritorno al fascismo, tuttaviadico che esso si fondavasull‟ignoranza e, se vogliamo evi-

tare che ciò non capiti mai più,dobbiamo in primo luogo combat-tere proprio l‟ignoranza. Dunque non dobbiamo permettereche ci tolgano il diritto di cono-scere e come diceva Senofane“meglio della forza di uomini e

cavalli è la mia sapienza”: noi

 possiamo solo se conosciamo (inquesto caso, ciò che accade, ma ilconcetto trova vastissima applica-zione).

Sarà sicuramente giuntaall‟orecchio di molti la notizia del

temporaneo oscuramento di Wiki- pedia. Ora il sito ha riaperto, mala questione è tutt‟altro che chiari-

ta.Allora, mettiamo un po‟ di ordinefra le varie notizie circolate inquesti giorni: il motore di ricercaè stato oscurato nei giorni prece-denti a causa del Disegno di Leg-ge sulle intercettazioni, la famige-rata “patata bollente” che in Sena-

to va e viene peggio di una pallinada tennis. Secondo questo dise-gno, o meglio secondo il comma29, i siti o i quotidiani che pubbli-

cassero qualcosa ritenuto offensi-vo da chiunque, nel caso questochiunque chiedesse di rimuovereil testo interessato, dovrebberofare ciò indipendentemente dalla fon-datezza della critica entro 48 ore.

Ecco, ciò su Wikipedia non è possibile, giacchè i contenuti sonogestiti dagli utenti stessi.Qualche giorno prima di questooscuramento che tra i media ita-liani ha destato particolare interes-se, si è verificato un episodio ana-logo, ma questa volta la vittima èstata Nonciclopedia, il motore diricerca parodia di Wikipedia.Comparve sul sito un articolo suVasco Rossi, che quest‟ultimoritenne offensivo, ed egli denun-ciò il sito appellandosi appuntoalla nuova legge.

8INFORMAZIONE

Informazione libera e libertà d’informazione 

   S  p   l  e  e  n

Nicolas Campagnoli, IIIB

Il sito venne oscurato fino a che ilcantante non ritirò la denuncia.Il temporaneo oscuramento deidue siti sottolinea un serio proble-ma che travaglia il nostro paese datempo: il problema della liberainformazione.La protesta portata avanti daigiornali prima e dai programmitelevisivi poi, ora tocca anche il web:tutto nasce da quel medesimo DDL acui ho fatto prima riferimento.

Dopo aver spiegato, spero senzaessere stato troppo pesante, dicosa voglio parlare, vorrei adessoevitare la solita ramanzina come

 per esempio “ci stanno rubando il

futuro”, “governo ladro” e affini.Vorrei invece fare delle conside-razioni in quanto persona, studen-te, giovane, utente e soprattuttocittadino: questa di Wikipedia èsolo una delle tante ingiustizie diquesto tipo e non è nemmeno del-le più eclatanti.Forse non ci stiamo rendendo

conto ma questa legge, non ledesoltanto qualche diritto di qualchegiornale, ma molti e sacrosantidiritti di tutti i giornali, di tutti i programmi televisivi e di tutti sitiinformativi.E‟ in ballo la libertà

d‟informazione, libertà secondo la

quale noi abbiamo il diritto disapere cosa succede nel nostro paese e grazie alla quale noi pos-

La triste vicenda di Wikipedia

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cessivamente del telefono la comuni-cazione e lo scambio di idee e di noti-zie si fece sempre piu‟ fitto, ma questo

venne fermato dall‟ascesa del Fasci-

smo nel 1922 e la liberta‟ di stampa

subi‟ un grosso crollo.  Nacque cosi‟ la volonta‟ di gruppifinanziari di comperare alcune testatedi giornali e con la fine della SecondaGuerra Mondiale la stampa torno‟ al

suo splendore originario.Tra gli anni ‟50 e ‟60 ci fu un boom;nacquero nuovi settimanali e i rotocal-chi, ma il giornale in cima alla classifi-ca era la Gazzetta dello Sport.A meta‟ degli anni ‟50 le notizie diven-

nero sempre piu‟ apprezzate quando la RAI

inizio‟ a trasmettere il suo segnale.Il media diventa da li‟ in poi il fenome-

no sociale piu‟ diffuso: il

“giornalismo” entra direttamente

nelle case di tutti gli Italiani; lenotizie dell‟ultima ora giungono

commentate da giornalisti di sem- pre piu‟ alto livello che diventano

addirittura fenomeni intellettualitanto da incidere autorevolmentesulle opinioni politiche e sulleindicazioni di politicaeconomico-finaziaria.Grazie a questa categoria di pro-fessionisti la storia del giornali-smo diventa “storia civile” che

utilizzando le sfaccettature e lediversita‟ di opinioni, garantiscequella liberta‟ di espressione che

contraddistingue questa categoriae tutto l‟individuo. 

Quante persone leggono il giornale? Idati dimostrano che piu‟ del 25% della

 popolazione legge almeno un quotidia-no, ma sappiamo veramente cosa sia ilgiornalismo? Sappiamo cosa c‟e‟ die-

tro a tutte quelle pagine che lascianol‟inchiostro sulle dita? Ecco iniziamo

dalle origini…. Voi, illustri grecisti e

studiosi di storia antica sapete ovvia-mente chi fu Filippide e cosa fece dopo

la battaglia di Maratona! Filippide fu il primo giornalista della storia per cosi‟dire; egli veniva chiamato Khrux ov-vero messaggero o ambasciatore.Anche nell‟antica Roma vi erano dei

 pubblici ufficiali incaricati di declama-re notizie di ogni tipo chiamati Calato-res che oltre a riferire notizie, a paga-mento, nel Foro davano indiscrezionisulle famiglie piu‟ nobili.

La svolta nella diffusionedell‟informazione, fu indubbiamente

offerta, intorno alla seconda meta‟ del

Quattrocento dall‟invenzione e dalladiffusione della stampa a caratterimobili grazie all‟ingegno di Johann

Gutenberg un tipografo e orafo tedesconato a Magonza nel 1394-1399 circa emorto nel 1468. L‟invenzione della

stampa fu un passo verso l‟era moder-na, ma dobbiamo ricordare che esiste-vano ancora i monaci amanuensi e chenacquero nuove figure, i menanti, realiantenati dei giornalisti, che scrivevano amano avvisi e mercuri destinati a sparutilettori.

I primi giornali che raccoglievanofogli volanti e avvisi nacquero

nell‟Europa protestante del Nord intor-

no alla meta‟ del 1600. Essi di piccolo

formato erano suddivisi in quattro foglicon un aspetto sobrio e una periodicita‟

regolare, prima settimanale e successi-vamente quotidiana.Durante questa eta‟ moderna il giorna-

lismo divenne sempre piu‟ dettagliato

nelle sue forme tanto da avere comementi Defoe, Milton e molti altri. Ad-

dison e Steel pubblicarono nel 1711The Spectator nelle cui pagine si trat-teggiava un profilo sociologico dellaLondra borghese.In Italia dal 1764 al 1799 i fratelli Verrie Cesare Beccaria diedero vita alCaffe‟ giornale che ricordava ideali

 patriottici. Con la decisione del Con-gresso di Vienna( 1815) di concedereagli austriaci la dominazione del Vene-to gli animi degli Italiani vagheggiava-no ideali nazionali e nel 1821 a Firenzeapparve il periodico L‟Antologia di

Viesseux, accogliendo nelle sue paginela viva pre-unita‟ italiana. Successivamente vi fu l‟uscita della

Giovine Italia che con ideali mazzinia-ni accendeva gli animi del popolo con parole e discorsi decisi, diretti e semplici.Dalla meta‟ del‟Ottocento nacquero iveri e proprio quotidiani di cuiscrivero‟ solo la data (per non continu-

are ad annoiarvi…)1866 nasce Il Secolo con idee radicali

1876 per opera di Luigi Torelli Voillier ci fu la prima uscita del Corriere della

Sera che sosteneva la nuova destra.Con l‟invenzione del telegrafo e suc-

9CURIOSITA’ 

Orsola Savoldi, IIIC

Dalle origini a oggi

   S  p   l  e  e  n

La storia del giornalismo

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MARCO PAOLINI: ITIS GALILEOEssere geniali, in circostanze difficili, può diventare un problema, per gli altri soprattutto. Parte da questa considerazione il lavoro diapprofondimento che Marco Paolini e Francesco Niccolini hanno dedicato a Galileo. Il padre della scienza moderna, ma soprattutto 

una mente aperta al dubbio fino alla fine, fino alla vecchiaia. Lo spettacolo non approfondisce la tradizionale dialettica fede-ragione,che ha segnato la storia dello scienziato e del Seicento; piuttosto indaga sulla discussione a tre tra fede, ragione e superstizione.

L‟obiettivo di Paolini con la sua nuova produzione teatrale è coinvolgere il pubblico – soprattutto i più giovani - nel ragionamento,non solo nel racconto. Va in scena a teatro un dialogo, anche se non proprio sopra i massimi sistemi, ma almeno su di un "minimo comune e multiplo": la vocazione scientifica.GIOVEDI' 10 NOVEMBRE 2011, ORE 20.30, TEATRO STREHLER 

 

10SCUOLA

Prof Wolhfarht

 Accorrete numerosi !

   S

  p   l  e  e  n

ANCHE QUEST‟ANNO, IN COLLABORAZIONE CON IL PICCOLO TEATRO DI MILANO, VIENE PROPOSTO AGLI STUDENTI DEL TITO LIVIO UN ABBONAMENTO A 4

SPETTACOLI AL COSTO DI 40 EURO.GLI SPETTACOLI DELLA STAGIONE 2011-2012 SONO:

LA MODESTIA

È colpa mia se la vita mi passa accanto senza vedermi. In questa battuta del personaggio di Anja, è racchiuso il senso de La modestia,di Rafael Spregelburd, argentino, classe 1970, drammaturgo, regista, attore, traduttore. Ispirandosi alla pittura grottesca e visionaria diHieronymus Bosch, Spregelburd ripensa in teatro la raffigurazione dei sette peccati capitali proposta dall'artista olandese nel '500. Per 

Spregelburd, i vizi contemporanei sono paranoia, stravaganza, caparbietà, stupidità, panico, inappetenza e finta modestia, pericolosis-simo vizio che sa di mediocrità.MARTEDI' 10 GENNAIO 2012, ORE 19.30, TEATRO GRASSI

ERETICI E CORSARI 

Eretici e corsari, interpretato da Neri Marcoré e Claudio Gioè e diretto da Giorgio Gallione, nasce dall'osservazione della profondacorrispondenza intellettuale - e non solo - tra tre figure emblematiche nell'Italia degli anni 70. Gaber, Luporini e Pasolini viaggiano sulunghezze d'onda simili, proponendo forme di sopravvivenza all'omologazione con le armi che conoscono e intendono usare: poesia, musica, scrittura, cinema. Un corso di "educazione al (libero) pensiero" tenuto da chi, con sguardo lucido, spesso amaro, sul mondo,sulla società e sul proprio paese, all'epoca si assunse il compito non facile e spesso ingrato di mettere a nudo le ipocrisie della politicae della società. Lo scenario non è cambiato. Marcorè e Gioè, interpretandoli oggi, affermano, in una sorta di captatio malevolentiae,che forse "il futuro è già finito" e che sarebbe ora di tornare a privilegiare il "crescere" rispetto al "consumare".GIOVEDI' 26 GENNAIO 2012, ORE 20.30, TEATRO STREHLER  

GIULIO CESARE

È il tema del potere ad appassionare Shakespeare quando scrive Giulio Cesare al volgere del nuovo secolo (1600), la questione del potere e del suo eterno conflitto con l‟ideale, la giustizia, la libertà. "In Giulio Cesare – spiega Carmelo Rifici – Shakespeare intreccia tre livelli: pubblico, privato, sovrannaturale. Ciascuno dei perso-

naggi principali - Cesare, Marco Antonio, Bruto e Cassio - vive una dimensione personale che riverbera sulla sua collocazione politica ed è travolto da un elemento imponderabile che ne condiziona il destino. Giulio Cesare si svolge all‟interno di uno scenariodistrutto e frammentato. La repubblica è allo sbando: priva di valori e di modelli di riferimento, trova in Giulio Cesare il capro e-spiatorio su cui scaricare tutta la violenza accumulatasi negli anni. In questo mondo disorientato e dominato dall‟invidia, due figuresi contrappongono: Marco Antonio, il nuovo “comunicatore”, ambiguo, seduttivo e demagogo, e Bruto, assassino con Cassio di

Cesare, in realtà la sua copia mal riuscita e come lui destinato ad andare incontro a una morte violenta, sacrificale, l‟unica soluzione,sembra dire Shakespeare perché Roma trovi pace".MARTEDI' 17 APRILE 2012, ORE 19.30, TEATRO STREHLER 

SI RICORDA CHE ABBONAMENTI E BIGLIETTI FUORI ABBONAMENTO SONODESTINATI SOLTANTO AGLI STUDENTI E, EVENTUALMENTE, A LOROFRATELLI E SORELLE MINORI DI VENT‟ANNI, MA NON AI FAMILIARI ADUL-

TI. LE PRENOTAZIONI E IL PAGAMENTO SIRICEVONO ESCLUSIVAMENTE PRESSO IL PROFESSOR WOLHFARHT.

L’ABBONAMENTO AI 4 SPETTACOLI VA PRENOTATO E PAGATO AL 

PIU' PRESTO. 

 

La nostra scuola organizza

un laboratorio di lettura

teatrale ? L’anno scorso ha

riscontrato un grande suc-

cesso ! Prova a chiedere

alla Professoressa Fracca-

ri, non ne rimarrai deluso!

LO SAPEVI CHE :

Invito a teatro

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5/10/2018 Anno VI Numero I Ottobre 2011 - slidepdf.com

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I giornalisti raccontano di

madri accecate dalla fame chehanno gettato i figli nei pozzi

asciutti, che li hanno abbando-nati sui cigli delle strade, chesenza voltarsi indietro hannocontinuato a camminare neldisperato tentativo di trovaredel cibo, qualsiasi cosa, erbasecca, rifiuti, rovi, radici, ani-mali morti.Questi paesi hanno sempre

convissuto con la siccità, lagente si spostava, si i ngegna-va, sfruttava ogni rivolo, ogni pozza, resisteva; adesso la

vera cosa che li sta uccidendonon è la siccità, sono la guerrae la politica. Tutto é sconvol-to, capovolto, non c' é unostato, c' é solo un popolo iner-me ostaggio della follia politica.

L' avvento del 2011 ha segna-to il climax della crisi somala;in quest‟ anno periodo la So-

malia é priva di un governocentrale che riesca a fare fron-te alle mille problematiche

che si stanno verificando nel paese africano, tra le quali unasanguinolenta guerra civile euna crisi umanitaria che stasventrando la popolazione.Durante tutto il 2010 infatti cisono stati continui scontri traun gruppo di militanti islamitie il governo federale somaloche hanno colpito principal-mente la popolazione civile.Gli oppositori si sono spessoschierati in centri abitati uti-

lizzando i cilivili come " scu-di" contro i mortai utilizzatidal governo, provocando diconseguenza la distruzione dinumerosi centri abitati conscarsi risultati dal punto divista strategico.A gravare su questa già nonfacile situazione è giunta unaterribile crisi di siccità: in un paese dove la vita è legata adun sottile equilibrio dettatodalle piogge stagionali, questo

ha portato ad un incrementodelle già dilaganti epidemie edella scarsità di cibo, con con-seguente Aumento della mor-talità. Alcune società inteerna-zionali hanno cercato di porta-re aiuto con approvvigiona-

menti e medicinali, portandosoccorso soprattutto agli an-ziani e ai bambini.Ma con la crisi che sta colpen-do il mercato internazionale,il numero di donazioni effet-

tuate alle società é diminuitodrasticamente; mentre gli altrianni, durante i periodi di sic-cità nei luoghi colpiti dal ca-taclisma si riusciva a garantireun piatto ad ogni pasto ai bambini che coprivano unafascia di età dagli 0 ai 5 anni,quest' anno si riesce a coprirela fascia di età compresa tragli 0 e i 3 anni.É stato calcolato che questasia stata la peggiore siccità

degli ultimi 60 anni; in alcunearee della regione il prezzodel grano é salito tra il 100%e il 200%, portando una suc-cessiva crisi di immigrazionenei paesi vicini.Ma questi sono principalmen-

te numeri e statistiche, coseastratte; non parlano maiquanto i volti e i racconti del-le persone che hanno davverovissuto, e stanno vivendo,questo inferno.

Le foto dei reportage mostra-no immagini di bambini con legambe incurvate, che combat-tono affannosamente contro lamorte aspettando le cure, figu-re umane ridotte a scheletriche cercano di sopravvivere.

Somalia : uno stato distrutto

11ESTERI

Arianna Caums, IIIE

I carnefici? Politica, siccità ed economia

   S  p   l  e  e  n

La nostra scuola organizza

regolarmente “gite” al policli-

nico per donare il sangue!

E’ una buona azione e fa be-ne alla salute (per non parlare

del credito!).

Informati dal Prof Wolhfarht.

LO SAPEVI CHE :

L’Associazione 

“Amici dell'Ospedale Policlinico 

e della Mangiagalli

Donatori di Sangue ONLUS”

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di screening, il Pap Test.La nostra scuola ha aderito a un progetto organizzato e finanziatodalla Regione Lombardia, per piùdi un milione di euro, per riuscirea comprendere quanto sia diffusoil virus.Esso prende in considerazione

quattro tipologie di donne: siero- positive o malate infettive, immi-

grate recentemente, giovani dai 13ai 26 anni (tipologia nella qualenoi rientriamo) e donne dai 27anni in su.Esiste inoltre un vaccino, offertoalle donne della terza categoria,contro i tipi più aggressivi di HPV.

 Nonostante alcuni dottori non sifidino riguardo agli effetti collate-rali del vaccino, che sono uguali aquelli di molte altre vaccinazioni,esso è sicuro, sebbene rimane un mi-stero la sua eventuale copertura a vita.

E' un virus diffusissimo e pococonosciuto.Per questo motivo è ancora piùimportante sapere a cosa si vaincontro e prevenire.Frasi del genere “tanto a me non

capita”, sono inutili, ed egualmen-te inefficaci.Evidentemente la vecchietta diquesta storia non doveva esserne aconoscenza. 

Avete presente quando vi trovatesu un autobus, uno di quelli co-stantemente affollati, e siete cosìvicini agli altri passeggeri che,  potete anche non volerlo, sietecostretti ad ascoltare le loro con-versazioni?Ecco, questa storia inizia così. All'epoca avevo appena iniziato aviaggiare sui mezzi pubblici e mi

divertivo a origliare le discussionidi qualche vecchietta al mio fianco.Quel giorno un'anziana signora

 parlava animatamente su comefosse inutile la prevenzione: unasua cara amica era morta di can-cro al seno pur avendo passatouna vita a fare test su test, quindilei aveva preso la ferrea decisioneche fosse inutili farli.Ci misi un po' a capire la portatadi quella affermazione.E' vero, la medicina non sa come

curare molte malattie, ma non si può assolutamente affermare che idottori di tutto il mondo non sistiano impegnando a evitare chedilaghino.Per questo motivo, purtroppo, mitrovo in disaccordo con la vec-chietta della nostra storia.Esiste un virus, l'Human Papillo-ma Virus, che in base alle diversetipologie esistenti o agli organi-smi con cui entra in contatto, puòcondurre alla morte.

Questo virus tuttavia può esseretenuto sotto controllo e, se scoper-to in tempo, eliminato.Il Papilloma virus può essere tra-smesso tramite rapporti sessuali,anche non completi nei quali il preservativo è impotente, o attra-verso il contatto, per esempio diasciugamani infetti. Colpisce par-ticolarmente le donne, e solo in

esse può sviluppare infezioni omalattie gravi.Durante la sua vita, una donna haun'altissima percentuale di con-trarre il virus, le probabilità varia-no dal 70% al 90 % a secondadelle età; infatti se si sono superati i 45anni di età il rischio è maggiore.Fortunatamente, nella maggior  parte dei casi, il nostro organismoelimina senza problemi di alcuntipo l'intruso, e solo in poche don-ne si trasforma in verruche nella

zona genitale.Una percentuale ancora minima,si calcola che possano essere 10su 100.000 nei paesi industrializ-zati e 40 nei paesi in via di svilup- po, contraendo il virus non lo eli-mina e se permane può svilupparecellule cancerogene.Il tumore al collo dell'utero è laseconda causa a livello mondialedi morte per cancro nelle donne.Tutto ciò si può tranquillamenteevitare facendo un test preventivo

12ATTUALITA’ 

Giulia Mattion, IVB

Il boom del papilloma virus

   S

  p   l  e  e  nCiao, io sono Caloggero, tuttologo plurilaureato alla Limoncello

'n' Mandolino University International, munito di licenza polemicaassegnatami dal professor Me Stesso, nato per aiutare la gente.Sempre disponibile per risolvere i vostri problemi e dubbi; chiedetemiqualsiasi cosa,. Scrivetemi tutto ciò che volete a questi indirizzi e-mail .

[email protected]

Uno crede di portare fuori

il cane a fare pipì

mezzogiorno e sera, grave

errore! : Sono i cani che ci

invitano due volte al giorno

alla meditazione.

D. Pennac

CITAZIONE :

Chiamiamola prevenzione

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 padre – che chiedevano aiuto, implo-rando immensi.Un‟acqua nera e densa ti ha impregna-

to i polmoni, e ogni volta che uscivadalla tua bocca si portava via tutto ciòche il tuo corpo conteneva. Compresala vita. Non te ne sei accorta subito, manon riuscivi più nemmeno a respirare.È cominciato tutto una mattina di feb-

 braio, ti sei immersa in quell‟acqua

gelida, forse sperando che qualcuno siaccorgesse di te e ti tirasse fuori primache ti succedesse qualcosa. Ma non èarrivato nessuno a salvarti, perché haisempre agito di nascosto, ti getti inquell‟oceano nero lontana dagli sguardi

degli altri, e non riesci mai a riemerge-re dall‟acqua sporca. Torni a casa per le vacanze e stai sem- pre per conto tuo. Indossi quattro ma-glioni e un paio di jeans sotto i pantalo-

ni da ginnastica. Hai messo due strati difondotinta per coprire le occhiaie. Fingidi avere mal di pancia per non dover mangiare i dolci di tua nonna – il loroodore ti dà alla testa. Corri in bagno per vomitare.Rannicchiata in terra, mentre ti puliscila bocca con il maglione, la porta siapre piano. Non sai chi è entrato, fin-ché non riconosci le pantofole rosa ditua nonna.

Mentre lei si china su di te, scoprendola tua pelle tirata sulle ossa deboli,scoppiando in singhiozzi e stringendotiforte a sé, un sussurro filtra dalle tuelabbra.“ Aiuto”. 

Ti eri ripromessa che le cose sarebberocambiate. Domani è un altro giorno, ti ripetevi

davanti allo specchio, scuotendo i capel-li, e passandoti una mano sulla pelleliscia e fredda.Ci avevi provato tante, tantissime volte,avevi provato a smettere, aricominciare a vivere.Ma ecco, non è passata nemmeno un‟ora

da quando hai deciso di amarti un po‟ di

 più, che il tuo sguardo si perde oltre il bicchiere d‟acqua, oltre il pasticcio di carne, ti

viene in mente qualcosa, ti alzi da tavola. Il piatto rimane pieno, la forchetta tintin-na sul bordo di porcellana.E poi –  Com’è successo? Non ricordo... 

 – sei sdraiata sul pavimento di marmodel bagno, la testa premuta contro la base bianca del water, la bocca impregnata diun sapore amarognolo, i capelli lunghisporchi e scomposti, il gracchiare deiconati che ti rimbomba nelle orecchie.Piangi in silenzio, le mani premute sul

viso – se qualcuno ti sentisse sarebbe lafine – e tanta rabbia contro te stessa. Seimagra, piccola, sei una fogliolina che ilvento rischia di spazzare via...e la colpa è solo tua.Lo sai bene, mentre con le dita ti asciu-ghi le lacrime – quelle stesse dita cherifiutano gentilmente i piatti di cibo,quelle dita che si infilano con forza nellatua gola, sottraendoti a te stessa, pezzo per pezzo – lo sai che dipende solo da te; potresti smetterla se volessi, se solo lavolontà in te fosse più forte di quest‟odio

che ti distrugge. Non è mai stato facile: gli sguardi delle persone per strada, la difficoltà a trovareun amico –   perché c‟erano quelli troppointimiditi dal tuo nome per parlare, equelli che al contrario erano solo interes-

sati al prestigio di tuo padre – , le aspet-tative degli insegnanti, dei compagni delcollegio, la delusione nel vedere che no,

tu non eri niente di speciale.

Per qualche tempo, per farti coraggio, ti

sei ripetuta nella mente le parole di tuazia, “ Diverrai una donna straordinaria,

non curarti di ciò che pensa e dice la

 gente, ricorda sempre che sarà solo

invidia”, ma col passare degli anni la

sua voce roca è andata scemando, èdiventata un ronzio lieve nella tua testa,schiacciata brutalmente sotto il pesodelle opinioni degli altri.Hai cominciato a pensare che avesseroragione, hai pensato che i tuoi brufoli, iltuo carattere, il tuo sgraziato talento non potevano cambiare, ma che una cosa da poter tenere sotto controllo c‟era: il 

 peso. Hai smesso di mangiare, giorno

dopo giorno, e hai gioito osservando glisguardi invidiosi delle tue compagne: per la prima volta eri ammirata per qualcosa di tuo.

Ma pian piano l‟odio verso te stessa si è

manifestato ancora, un nuovo disgustoverso le tue ossa sporgenti, la tua pelle bianca e malata, le tue labbra violacee,gli zigomi pronunciati, le borse sotto gliocchi grandi. Quando uscivi coi ragazzinon volevi mai fare l‟amore, non volevi

che ti vedessero nuda, crudamente spo-gliata delle tue difese.

Hanno smesso di invitarti fuori, ti seiritrovata sola mentre la tua famiglia eratroppo impegnata a risplendere per accorgersi dei tuoi occhi spauriti, dacerbiatto – come quelli del padre di tuo

OCEANO . . .

13RACCONTI

   S

  p   l  e  e  n

Lucrezia Iussi, IVB 

Copia

[email protected]

 Di Francesco Testa

Via Lanzone, 3120123 Milano

Tel. 0272001617Fax 028057754

Ecco un indirizzo che potrà tornarvi utile:una copisteria non lontanodalla nostra scuola.

Page 14: Anno VI Numero I Ottobre 2011

5/10/2018 Anno VI Numero I Ottobre 2011 - slidepdf.com

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 Norvegia, con 5,7%, seguita dalGiappone con 4,8%. Sono datidavvero allarmanti se si realizzache una vera e propria cura per anoressia nervosa e bulimia non esiste. I farmaci usati finora servono soloa dare al paziente una riduzionedell‟ansia e un umore migliore,

 per facilitare la rialimentazione.Ogni anno, tra adolescenti e atleti,

le stime aumentano almeno dello0,2% : la gente deve capire quanto

sia fondamentale informarsi suquesto tipo di malattie.Bisogna combatterle e vincerle, perché non possano più distrugge-re nessuno.

L'anoressia nervosa, così come la bulimia, sono due disturbi alimen-tari ormai sempre più presentiall'interno della nostra società.Ogni mese leggiamo sui giornaliqualche articolo a riguardo, che parlano di quanto la cultura della bellezza filiforme determini losviluppo di tali malattie.Ma la gente non è informata.

Pochi sanno che anoressia nervosa(cioè l’anoressia che deriva da un problema psicologico) e bulimiasono presenti specialmente nei paesi industrializzati, come l'Italiadove nel 2009 è stato registratoche 9 ragazze su 100, tra i 12 e i25 anni di età, soffrono di questemalattie e almeno una di loro in

forma grave.Spesso giovani modelle adole-scenti vengono spinte a dimagriresempre di più da madri intente a"costruire loro una carriera", co-

me nel caso di Isabelle Caro, mor-ta nel 2007 a soli 28 anni, dopo 15anni di anoressia.E' difficile chiedere aiuto, è quasiimpossibile ammettere a se stessi

che c'è un problema, e per questoè necessario che le persone presti-no più attenzione a quello che lecirconda.Sono tanti i casi diagnosticatitroppo tardi, e non sempre è pos-sibile rimediare. Nel 2009 il paese con il più altotasso di anoressia nervosa era la

ATTUALITA’ 

Una malattia alla quale stare attenti

Lucrezia Iussi, IVB

Il film di Roman Polanski,Carnage, tratto dallo spettacoloteatrale “Il Dio del Massacro” di

Yasmina Reza, racconta di duecoppie,i Cowan e i Longstreet chesi riuniscono per discutere sullalite avvenuta in un parco tra i lorofigli undicenni e risolvere la que-stione da persone civili.Inizialmente le due coppie fanno

 bella mostra di nobiltàd'animo poi,complice anche ildare di stomaco della signoraCowan, la loro vera indole vienefuori e i quattro non ci mettonomolto a mostrarsi addirittura peg-giori dei loro figli.Il film mostra un ritrattoabbastanza deludente di questiadulti, che soffocati dalla propriaipocrisia e insoddisfazione, non

sono neanche in grado di risolvereuna lite tra ragazzini.Pieno di humour nero e cinismo

(basti penare alla battuta di unodei coniugi Cowen che dice che“dopo aver visto Jane Fonda in

TV mi è venuta voglia di appen-dere un poster del Ku Klux Klan”)

l‟unica cosa che penalizza questo

film è il fatto che abbia un‟ unicaambientazione e la totale mancan-za di reale azione ma essendo unfilm di breve durata non pesatroppo.

Carnage

Regia R.Polanski

Cast Kate Win-

stlet,Christoph Waltz,Jodie

Foster,Jhon C. Reilly

Recensioni

14

   S

  p   l  e  e  n R.Polanski, ha diretto anche :

“Il pianista”, (Da non perdere!) 

“Oliver Twist”,

“Chinatown”, 

“La nona porta” 

“The Ghost writer”(Il consiglio

del prof)

Prova a vedere anche questi!

TI E’ PIACIUTO? : 

 Anoressia

Silvia Maderna, IIIE

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E-

venti

 

15EVENTI

Eventi

   S  p   l  e  e  n

La Redazione

7 ottobre 2011 > 6 novembre 2011Sulla soglia

La prima mostra personale in uno spazio pubbli-co italiano di Silvio Wolf, l‟artista che ha trasfor-

mato l‟immagine fotografica contemporanea. » Milano - PAC - Padiglione d' Arte Contempo-

ranea

23 settembre 2011 > 20 novembre 2011

La scelta della felicità, fotografie di Jacques

 Henri Lartigue 

Un precoce prodigio della fotografia, un fotoama-tore di genio, un professionista della felicità.» Milano - Fondazione Forma per la Fotografia

23 settembre 2011 > 20 novembre 2011

Polaroids di Julian Schnabel  

Fotografie Polaroid in grande formato» Milano - Fondazione Forma per la Fotografia

12 ottobre 2011 > 13 ottobre 2011

Negramaro 

Pop rock band salentina.

» Assago - Mediolanum Forum

14 ottobre 2011

Alice Cooper 

La prima stella dell'horror-shock rock.» Trezzo sull'Adda - Live Club

21 ottobre 2011

Francesco De Gregori 

Il cantautore italiano torna in tour.» Trezzo sull'Adda - Live Club

Ogni domenicaFestival Park  

 Nei pressi di Piazzale Cuoco, ogni domenica sisvolge un mercato dell'usato aperto anche ad

hobbisti, creativi, collezionisti. Il Festival Park èinoltre aperto anche alla vendita tra privati diveicoli usati ed ospita altresì un farmers' market.» Milano - viale Puglie

15 ottobre 2011 > 16 ottobre 2011

Vinilmania 

Vinilmania è la più importante manifestazioneitaliana dedicata ai collezionisti di dischi. Circa

300 espositori, italiani e stranieri, presentano leloro rarità discografiche: singoli, album, memora- bilia, libri, riviste ed altro ancora.» Segrate - Parco Esposizioni di Novegro

24 > 28 novembre

“Somalia Anno zero” 

Una testimonianza. Un servizio. Una denuncia.

Molto di più. Un reportage in bianco e nero per raccontare il paese che le Nazioni Unite giudicanoil più pericoloso al mondo.

» la Fondazione Forma.

Martedì 11 OttobreIndi e Rocket party + VICE.

Entry con drink liveset:MARIA MINERVA

DJSET:skizzo SKIZZO» Rocket, Via Pezzotti 52

Ei !, che facciamo domani?

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L’ULTIMA PAGINA 

Eccoci qua puntuali ogni anno nelle vostre mani,Cosa ne pensate? Vorreste scrivere? Non vi piace lagrafica? Vorreste altri contenuti?

Dite la vostra mandando una mail a :

[email protected]

Poeta tra i banchi

 Abbiamo bisogno di VOI .

Mandate i vostri articoli a

[email protected]

Spleen

Il nostro giornalino

La redazione

Frenesia che nasce dalla fantasia

che nel giorno in cui iniziai me veniaDispersione di sentimenti s’imbatte

in un continuo susseguirsi d‟immagini 

come due corpi,che son l‟uno la metà dell‟altro Sensazione piacevole da me provata,

non in remota data

Libero è l’animo, la mente si apre, i pensieri vagano come attrattida un magnete,

senza precise meteIndescrivibile è la voglia, 

componendo, di mandar via la noia

Si è avvolti tutti in una fatale bolla 

che, anche se ci si prova, non ci mollacome le preoccupazioni di tutti i giorni

che ci perseguitano con i loro contorniTuttavia avere un foglio sul quale scatenarsi

È certamente meglio che tediarsi Si esprime tutto ciò che si ha dentro

si svuota l‟animo dai pensieri gravosi come un innamorato,che si dichiara alla sua anima gemella

È marzo, un giorno freddovado a scuola in bicie passo per il parco.Il parco si nascondedietro un velo di nebbia .Il rumore dei raggiritma il tempo nel tristetragitto poi da dietrouna curva vedo una bicirossa venirmi incontrocon sopra una ragazza.Il naso le affioravaappena un poco dal turchese della sciarpa;nei suoi occhi il cielo dopola tempesta, non quella che spaventagli animali, ma quella che una voltasparita li riporta alla vita.Ora, che viene portata via dal vento,il ritmar dei raggi è più dolce, proprio come quel sorriso.

Paolo Pastorino, IIIB

IL VENTO DEL NORD

Gabriele Barbiers, IVF

IL DIBATTITO SU CARTA

La redazione dello spleen quest'anno ha deciso di aprirela rubrica "dibattito su carta": ad ogni numero verrà

 presentato un argomento di cui discutere.Inviate il vostro parere alla nostra mail

"[email protected]" e sul numero successivovedrete i vostri commenti pubblicati.

Per il prossimo numero l’argomento è : 

La nostra scuola : Tanti cambiamenti quest‟anno, i la-vori, la nuova segreteria, l‟aula video, nessun baretto !

Che ne pensate ? Consigli per la preside?

V o s t r o