2010/5 - ANPAS Informa - Ottobre (numero 5)

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Anno 10°, numero 5, ottobre 2010 - ANPAS INFORMA: Periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini. Redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze Reg. Trib. Firenze n° 4395 del 13/07/1994 - Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art.2 comma 20/c - Stampato da Litografia IP - Firenze Speciale 11°Meeting Il campo di Coppito Le simulazioni La tavola rotonda L’evento La manifestazione In questo numero PROTEZIONE CIVILE Dove va la Protezione Civile ANPAS? ANPAS E SAMI I volontari dell’ANPAS al Contest - 17-19 settembre 2010 Perchè L'Aquila non resti un ricordo

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Il numero di ottobre di ANPAS Informa. In questo numero si parla di: XI meeting della solidarietà a L'Aquila, ANPAS e Sami, Protezione Civile ANPAS. Con i contributi di Fabio Geda, Annalisa Baldi, Stefania Pezzopane, Vincenzo De Masi, Franco Gabrielli. Foto di Andrea Fangucci e Alessio Friscolanti, Zona Rossa Krew, Isteresi, Ji Gaff

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Anno 10°, numero 5, ottobre 2010 - ANPAS INFORMA: Periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini. Redazione: via Pio Fedi, 46/48 - FirenzeReg. Trib. Firenze n° 4395 del 13/07/1994 - Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art.2 comma 20/c - Stampato da Litografia IP - Firenze

Speciale 11°Meeting Il campo di CoppitoLe simulazioniLa tavola rotondaL’eventoLa manifestazione

In questo numero

PROTEZIONE CIVILE Dove va la Protezione Civile ANPAS?

ANPAS E SAMII volontari dell’ANPAS al Contest

-17-19 settembre 2010Perchè L'Aquila non resti un ricordo

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pagina 5«Straordinario si lega a re-altà, di riflessi d’arancio le infinite metà, degli accenti diversi lo slancio muove stel-le». Annalisa Baldi

pagina 8«La memoria è un poderoso strumento per stabilire un rapporto con noi stessi e il mondo. Senza memoria non c’è futuro». Moni Ovadia

COMITATO DI REDAZIONEFausto Casini (Direttore Re-sponsabile), Fabrizio Pregliasco, Luciano Dematteis, Moreno Mi-lighetti, Benedetta Brugagnoni, Lucia Calandra, Andrea Cardo-ni, Sergio Giusti, Ilaria Lucaroni Monica Rocchi, Enzo Susini, Mir-co Zanaboni.Sono intervenuti: Annalisa Baldi, Annalisa Bergantini, Vin-cenzo De Masi, Andrea Fangucci (foto), Alessio Friscolanti (foto), Fabio Geda, Valentina Sanna.

ANPAS INFORMAVia Pio Fedi, 46/4850142 - FirenzeTelefono 055/30.38.21 Fax 055/37.50.02Email [email protected] www.anpas.org

In questo numero

Editoriale di Fausto Casini p.2

La tavola rotonda: “Ter-remoto, Emergenza, Rico-struzione”.

p.3

Il campo di CoppitoLe simulazioni p.4

“Re: LA QUI LA”- Annali-sa Baldi, Fabio Geda, Dice che, Non chiamarmi terre-moto, Marco Mucciarelli, Racconti di Vita.

p.5, 6 e

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La manifestazione.I videomessaggi: il Trio Medusa e Moni Ovadia

p.8

Protezione Civile: dove va la Protezione Civile ANPAS?Il terremoto e la regola del rugby - Vincenzo De Masi

p.9

ANPAS al III° Contest SAMI p.10

Biglietti d’Auguri ANPASProgetto DARE TO DREAM p.11

Calendario ANPASLa nuvola di ottobre p.12

ANPAS onlinefacebook/ anpas.org youtube/ anpasnazionaletwitter/ anpasnazionale

pagina 2 ANPAS INFORMA

Fausto Casini nominato componente CNELSulla Gazzetta Ufficiale n. 230 del 1 ottobre 2010 è stato pubblicato il decreto di nomina dei componenti del CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) per il quinquennio 2010-2015. Tra i rappresentanti indicati dall’Osservatorio Na-zionale dell’Associazionismo e del Volontariariato è stato designato Fausto Casini, Presidente nazionale ANPAS e coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore.

IL 2010 ENTRA NEL 2011....DALLA BRECCIA DI PORTA PIA ALL’ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO

editoriale di Fausto Casini

- Ancora la prima pagina listata a luttoLE TARIFFE POSTALI AGEVOLATE: perchè Tremonti non firma?Dopo il blitz del Primo aprile e dopo aver segnato un vero primato (meno di 24 ore per un aumento del 500%), le tariffe per le pubblicazioni del No Profit continuano a non scendere. Nonostante il Decreto in-centivi, approvato lo scorso 19 maggio con una maggioranza bipartisan, prevedesse un ripristino delle tariffe agevolate con un tetto massimo del 50%, Poste italiane continua a mantenere la tariffa piena (0,28 euro) invece della tariffa di 0,064 euro in vigore sino al 30 marzo scorso o di quella a 0,14 euro. Ormai sono passati quattro mesi dall’approvazione, ma la domanda resta la stessa: perchè Tremonti non firma?

Garibaldi è stato presidente onorario della Pubblica Assistenza La Misericordia e Olmo di Sarzana che ha compiuto quest’anno 135 anni. 107 anni fa nasceva l’ANPAS. 140 anni fa lo Stato italiano occupava la città di Roma e finalmente, in tutti i territori della penisola, si superava un grave limite per le democrazie: la teocrazia.Nel 2011 l’ANPAS celebrerà il suo 51° Congresso nazionale, ma sarà anche l’Anno Europeo del Vo-lontariato e il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Il Presidente dell’ANPAS “dà i numeri”!? Certo i commenti e l’entusiasmo che ci siamo portati dietro da L’Aquila possono spingere verso la pazzia. Il Meeting del 2010 è stato un Meeting di rivendi-cazione. La maglietta (mi piace di più di T-Shirt) che abbiamo realizzato, riportava sul petto l’art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo di Ginevra! ... è strano parlare di rivendicazione per alcuni diritti fondamentali in uno degli stati più ricchi del mondo. Ma ancora oggi qualcuno ci costringe a pietire, come se fossero elargizioni amorose, quello che tutto il mondo ormai chiama diritti. L’esperienza Aquilana ce lo ha insegnato.

Leggo un articolo di Gustavo Zagrebelsky (“L’Ita-lia da salvare”, La Repubblica, p.57, martedì 12 ot-tobre) che commenta un nuovo libro dello storico inglese Paul Ginsborg dal titolo “Salviamo l’Italia” e scopro che l’autore, innamorato dell’Italia, cerca di costruire un antidoto allo scetticismo che di que-sti tempi portiamo dentro di noi.Provo ad immaginarmi un dialogo con quello che scrive Zagrebelsky, in fondo il presidente dell’ANPAS è proprio il rappresentante di un organizzazione che si pone questo obiettivo.

«Quando ci poniamo la domanda “Se e come sal-vare l’Italia”, dobbiamo essere consapevoli che non stiamo parlando di uno spazio fisico. L’Italia, così in-tesa esisterà sempre indipendentemente da noi[...] La domanda è se si possa salvare l’identità italiana. Ma l’identità non è per nulla un dato oggettivo[...] non è una fotografia. E’ una proiezione nella quale mettiamo molto di noi stessi e delle nostre visioni, come tutte le volte in cui ragioniamo di un oggetto spirituale[...]Così è anche per quella divinità terrena che è la Patria, che ognuno s’immagina ornata di tutte le qualità che egli stesso onora.[...]per questo i discorsi sull’identità [...]si risolvono spesso in con-troversie. Salvare l’Italia è dunque salvare la nostra idea di Italia quella in cui proiettiamo tutto ciò che di bello, di buono e di giusto vi è secondo noi; al

contrario è sconfiggere ciò che di brutto, di cattivo e di ingiusto vi si oppone».

Quali sono le virtù italiane da salvare?E qui che dall’argomentare si passa ad un idea ma-tura di identità italiana. Devo dire che raramente mi è capitato di condividere una sintesi come quel-la contenuta in questo articolo.... sarà perché sono italiano e perché ho difeso la Patria da obiettore di coscienza facendo servizio civile in una Pubblica As-sistenza? Vediamole queste virtù da salvare!

«La tradizione delle libertà comunali concepite in modo aperto al mondo, secondo lo spirito che ani-mava l’amor di Patria risorgimentale. La saggezza riflessiva dei ceti medi di cui viene sottolineata la capacità di mobilitazione per obiettivi altruistici e civili e, virtù di tutte le virtù, la mitezza del popolo Italiano che sa temperare nella benevolenza anche gli attriti e i conflitti che in altri contesti si risolve-rebbero in tragedie. La mitezza intesa come abitu-dine al confronto civile, rispetto, spirito di accoglien-za è la base della democrazia. L’Italia da salvare è quella delle virtù democratiche».

Dopo aver elencato, in contrapposizione a queste, le ragioni di disperazione, l’autore si domanda:«Come possiamo guardare con fiducia alle virtù?[...] le vir-tù saranno in grado di prevalere?».A questi interrogativi ognuno di noi che ha a cuore il futuro di questo Stato e del mondo, può dare una risposta diversa a seconda dello stato d’animo del momento. Ma è proprio questo che rischia di farci perdere la fiducia e la motivazione. La consistenza valoriale del nostro Movimento, le storie delle Pub-bliche Assistenze associate alla persistenza di intel-ligenze attive nella sobrietà dei comportamenti che l’esperienza di Volontariato di Pubblica Assistenza ci dona, non permettono scetticismo.

Questa piccola ma coloratissima newsletter, che rendiconta gli ultimi mesi della nostra lunga storia, è la testimonianza che non stiamo con le mani in mano e che per noi fiducia significa essere attori di cambiamento. Così ci prepariamo a vivere i 150 anni dell’Unità d’Italia.Gustavo ZagrebelskyÈ un giurista italiano, giudice della Corte Costitu-zionale dal 1995 al 2004. È docente di Diritto Co-stituzionale nelle Università di Torino e di Napoli. Collabora con alcuni dei più importanti quotidiani italiani (La Repubblica e La Stampa). È presidente onorario dell’associazione Libertà e Giustizia e Pre-sidente della Biennale Democrazia.

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LA TAVOLA ROTONDA: “TERREMOTO, EMERGENZA, RICOSTRUZIONE”L’Aquila, sabato 18 settembre 2010

«Credo nell’importanza della memoria e dei luoghi della memoria. Oggi siamo in una sala che è dedicata a Luigi Giugno che era un fo-restale, cittadino di questo territorio. Luigi Giugno è morto (a causa del terremoto, ndr) con la sua famiglia, con la moglie e il figlio. La moglie il 6 aprile avrebbe dovuto parto-rire: aveva la valigia vicino al letto perché da un momento all’altro doveva recarsi in ospedale. In Piazza d’armi, in quella distesa di bare, c’era una piccolissima bara bianca che era sopra una bara di legno. Quella era la bara di chi avrebbe dovuto nascere e che non è mai nato. I luoghi e i significati e i si-gnificanti della memoria: quella è stata una vita che non è mai nata e oggi, in questa sala, deve ripartire un discorso di vita». Così ha esordito il Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli alla tavo-la rotonda “TERREMOTO, EMERGENZA, RICOSTRUZIONE Partecipare tra Azioni e Diritti” che si è svolta sabato 18 settem-bre presso il Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato. Oltre ai relatori e alla moderatrice Marina Marinucci, giornalista della redazione di L’Aquila del quotidiano Il Centro, l’incontro ha visto una partecipazio-ne massiccia di volontari, dirigenti ANPAS e della Protezione Civile, giornalisti e i rappre-sentanti di alcune associazioni aquilane.

Ad aprire la tavola rotonda, Carmine Lizza, Viceresponsabile nazionale Protezione Civile ANPAS, che ha illustrato un concetto chiave della Protezione Civile: la memoria storica. «Sappiamo tutti che l’Italia è una terra si-smica. Abbiamo un catalogo storico dove co-nosciamo perfettamente tutti gli eventi che sono avvenuti. Ma spesso non ne teniamo conto. Ad oggi non è possibile prevedere i terremoti, ma sappiamo perfettamente quali sono le aree più interessate: per questo bi-sognerebbe mettere in moto la pianificazione territoriale. Ma questo in gran parte del no-stro Paese non esiste, se non come esercizio fatto da qualche tecnico». Poi si è concentra-to sul ruolo del Volontariato: «Le Associazioni hanno il dovere di farsi paladino di questa situazione, di capire quali sono le strade cor-rette. Con l’Ufficio tecnico Nazionale (creato dall’ANPAS, ndr) abbiamo cercato di abbat-tere le distanze tra la comunità scientifica e il mondo del Volontariato. Siamo il tramite con le persone e dobbiamo portare le nostre esperienze».

Franco Gabrielli, concordando con l’impo-stazione di Lizza, ha aggiunto un ulteriore concetto al dibattito: la cultura. «Finché nel nostro Paese non si avrà percezione dell’im-

portanza di una cultura di Protezione Civile, non andremo da nessuna parte. O meglio: andremo sempre dove ci porteranno gli eventi, le emergenze, i pianti, le recrimina-zioni». Poi Gabrielli ha sottolineato l’impor-tanza della legge 77 del 24 giugno 2009. «A L’Aquila sono morte 307 persone perché sono crollati edifici privati. L’esigenza non è solo avere edifici pubblici strategici, ma ave-re anche case che non collassano». Il Vice Capo della Protezione Civile ha concluso il suo intervento esaltando il ruolo del Volonta-riato e l’importanza di un rapporto costante con le Istituzioni: «I concetti chiave sono: formazione, Volontariato e rapporti con le Regioni. Rappresentiamo un unicum nel si-stema mondiale e questo unicum siete voi! Nella prossima esercitazione (ndr Terex - Lu-nigiana-Garfagnana, 25-27 novembre 2010), la Commissione Europea ha riconosciuto per la prima volta il ruolo fondamentale del Vo-lontariato per il nostro sistema di Protezione Civile. Noi abbiamo bisogno di voi, come voi avete bisogno di noi: non possiamo che con-tinuare a lavorare insieme».

La situazione attuale della popolazione aqui-lana viene è stata illustrata da Gianvito Pappalepore, presidente del CSVAQ: «Que-sto anno è peggiore del precedente. Nell’an-no precedente la popolazione aquilana è stata messa sotto tutela. Le tendopoli hanno creato aggregazione: erano luoghi di sicurez-za, di ricostruzione, di comunità. Oggi tutto questo non c’è più: 700 ragazzi non si sono iscritti nelle scuole aquilane, al contrario del-lo scorso anno. C’è una fuga delle intelligenze e dei professionisti. C’è un malessere diffuso ed è aumentato il consumo di tranquillanti e di psicofarmaci». Di fronte a questo qua-dro Pappalepore ha illustrato i progetti del Volontariato locale: «L’Aquila è una città da reinventare e per reinventare bisogna saper sognare e fare in modo che questi sogni si trasformino in progetti. Il desiderio di parte-cipazione abbiamo cercato di trovarlo tra gli adolescenti: una ragazza di 16/17 anni ci ha detto che fino a quando L’Aquila non troverà un progetto unitario per ricostruire, non po-tremo mai capire come l’Italia potrà aiutarci. Sta nascendo la Casa del Volontariato che nasce con un sogno: oggi abbiamo iniziato i lavori ed entro 6 mesi sarà realizzato questo progetto del valore complessivo di 2 milioni di euro».

Stefania Pezzopane, Assessore alla Rico-struzione Partecipata del Comune di L’Aquila, ha presentato la situazione attuale della sua città: «A L’Aquila l’emergenza c’è ancora. Da

18 mesi viviamo ancora in fase di precarietà: a L’Aquila manca L’Aquila. Non c’è la città, non ci sono le relazioni, non c’è una comu-nione d’intenti. C’è un’emergenza abitativa che ha portato alla disgregazione di molte famiglie. Molti non ce la fanno più. La rico-struzione quindi deve partire proprio dalla socialità e dai legami».«Quando ci si incontra durante un terremo-to - ha concluso la Pezzopane rivolgendosi ai tanti volontari presenti - l’incontro è diverso: è una condivisione emotiva molto forte. Men-tre gli altri ridevano di noi con la speranza di inserirsi in meccanismi di appalto, voi cor-revate».

Le conclusioni della tavola rotonda spettano a Fausto Casini: «In questa emergenza non c’è stato ascolto. Se c’è una cosa brutta che è accaduta è che, per alcune scelte, il Volon-tariato non è stato tenuto in considerazione. La cultura della prevenzione passa attra-verso l’ascolto: in questo modo i cittadini si fanno carico della propria comunità in modo responsabile. Dobbiamo pensare a strumen-ti per far partecipare tutti alla ricostruzione della città e per far si che la memoria diven-ga un fattore fondamentale nella formazione dei Volontari e dell’intera cittadinanza. La cit-tà di L’Aquila può diventare quindi un labo-ratorio di partecipazione per l’intero Paese. L’Aquila ha provocato il terremoto in ANPAS e nel proprio sistema di Protezione Civile. Il nuovo regolamento di Protezione Civile darà un ruolo centrale ad ogni singolo volontario ANPAS: l’impegno a fare formazione ogni giorno sul proprio territorio».

Durante l’iniziativa si è svolta la consegna di un’aquila, realizzata con la pietra di Cardo-so, alla città ed al Volontariato di L’Aquila, da parte del Comune di Stazzema: due città unite da vicende dolorose come l’alluvione a Cardoso di Stazzema del 19 giugno 1994 e il terremoto a L’Aquila del 6 aprile 2009.

Carmine Lizza,ANPAS: «Un concet-to chiave: la memoria. Ci sarà un futuro migliore solo con il presente che custodisce il passato».

Gianvito Pappa-lepore, CSVAQ: «L’Aquila è una città da reinven-tare e per rein-ventare bisogna saper sognare e fare in modo che questi sogni si trasformino in progetti».

Stefania Pezzo-pane, Assessore: «A L’Aquila manca L’Aquila. Non c’è la città, non ci sono le relazioni, non c’è una comunione d’intenti».

Franco Gabrielli, Vice Capo PC: «I concetti chiave sono: cultura, formazione, volontariato e rapporti con le Regioni».

Fausto Casini, ANPAS: «Ogni volontario ANPAS di Protezione Civile assume-rà l’impegno di fare formazione sul proprio territorio».

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LE SIMULAZIONI - SABATO 18 SETTEMBRE

IL CAMPO DI COPPITO

Sabato 18 settembre, nell’ambito delle iniziative del Meeting nazionale della Soli-darietà, si è svolto un incontro del gruppo “Simulazioni”. Da Siderno (2006) è ormai invalsa la tra-dizione di realizzare, all’interno del pro-gramma, delle esercitazioni coinvolgendo squadre di volontari provenienti da tutta l’Italia. Tutto ciò è avvenuto grazie alla disponibilità di parte del gruppo toscano che organizza nella propria Regione da oltre 10 anni le “SOCCORSIADI”. Questi incontri non hanno mai avuto una finalità competitiva bensì quella di permettere un confronto tra tecniche diverse. Gli scenari proposti sono stati i più vari e spettacolari, culminati nella simulazione di un soccorso da prestare ad un paracadutista rimasto impigliato ad un albero, realizzato durante il Meeting di Enna dello scorso anno.

Esaminando le problematiche emerse nelle diverse edizioni è apparsa subito evidente la differenza negli approcci tra regioni diverse a causa di protocolli di in-tervento differenti. Prendendo spunto da queste diversità è emersa l’opportunità di studiare la possibilità di individuare mo-dalità di azione comune, strumentazioni comuni da adottare in situazioni in cui vo-lontari di diverse tegioni devono operare insieme (come ad esempio è successo per i funerali di Giovanni Paolo II) o in altri contesti quali soccorsi sanitari in ambito di maxiemergenze o di protezione civile. L’intento non è quello di creare un enne-simo protocollo da aggiungere alla costel-lazione dei tanti già presenti ma di condi-videre una guida che oltre al buon senso faciliti l’operare insieme. A tutt’oggi in al-cuni incontri sono stati messi a punto degli skill test per valutare (e quindi permettere una omogeneizzazione dei comportamen-ti) alcune manovre consolidate quali il BLS e il soccorso al soggetto traumatizza-to. Obiettivo della giornata è stato quello di condividere e provare questi strumenti per verificarne l’utilizzabilità, attraverso lavori di gruppo composti da volontari di diverse regioni che hanno avuto modo di provare gli scenari e di valutare l’operato degli altri. Oltre a questo si è voluto cercare di indivi-duare la dotazione minima condivisa degli zaini di soccorso e delle attrezzature sa-nitarie che ci si deve aspettare in un’am-

bulanza ANPAS. Quando abbiamo inventa-riato ciò che le varie disposizioni regionali impongono, ci si siamo trovati dinnanzi ad un elenco chilometrico di attrezzature. Ovviamente quest’anno le simulazioni non hanno coinvolto la popolazione, ma sono state un momento di riflessione internoa. Seppur con qualche difficoltà logistica dovuta alla particolarità della situazione, si sono svolte nel migliore dei modi. Da sottolineare, comunque, le perplessità di alcuni volontari rispetto alla fattibilità di questo percorso, senz’altro difficile. La partecipazione inattesa di un gran nume-ro di volontari non iscritti ha stravolto un po’ l’organizzazione. Tuttavia, la parteci-pazione di tutti i presenti ha permesso il raggiungimento degli obiettivi prefissati. A breve distribuiremo una relazione dell’in-contro.

Fabrizio Pregliasco, Vicepresidente Nazionale ANPAS

s2 tensostrutture68 tende

qqqqqqqqqqqqqqqq529 volontari registrati

f2760 pasti distribuitiI numeri del campo

pagina 4 ANPAS INFORMA

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ANPAS INFORMA - Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini - redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze pagina 5

“STRAORDINARIO SI LEGA A REALTÀ...”LA CANZONE DI ANNALISA BALDI PER I VOLONTARI ANPAS

Cosa ti resta dell’XIa edizione del Meeting dell’ANPAS? Mi restano sicuramente molte emozioni! In-tanto perchè per me è stato il primo Meeting della Solidarietà al quale ho preso parte e poi sicuramente è stata l’occasione migliore per conoscere più da vi-cino la “grande Famiglia” ANPAS che in questi ultimi mesi avevo “studiato” più che altro nelle letture, in internet e nei brevi incontri con alcuni volontari. A Coppito dove è stato allestito il campo ANPAS e poi ovviamente a Collemaggio, durante il con-certo, ho sentito l’affiatamento, l’amicizia, il legame profondo e la cooperazione dei volontari da tutta l’Italia.... ho potuto strin-gere le mani al Nord, al Sud, al Centro, alle Isole e in un attimo scambiare due battute con tutti mentre il Presidente Casini face-va le presentazioni. Tutto questo poi è avve-nuto in un luogo speciale, che mi ha commos-so ed emozionato: L’Aquila, con il suo silenzio, il dolore, la dignità e la voglia di ricominciare

Che impressione ti ha fatto la città?Non ero mai stata prima a L’Aquila... a suo tempo quando dovevo scegliere l’università presi in considerazione alcuni corsi di laurea a L’Aquila, ma poi ho intrapreso un percorso diverso. Scorgere da lontano, in auto, la città e poi avvicinarsi sempre di più è stato vera-mente un colpo al cuore; perchè finchè non sei dentro L’Aquila non ti rendi conto di quello che è successo... ed è come se tutto si sia fermato e sia rimasto così com’era un anno e mezzo fa’... le tante immagini viste alla tv sono nien-te in confronto! L’Aquila adesso ha bisogno di rinascere, di essere ricostruita... è vero che sono state tirate su tante case, palazzi e ca-sette a tempo di record, ma penso che questo non basta! C’è bisogno di far tornare a vivere il centro, perchè è lì che è L’Aquila... e la voglia

di ricominciare degli aquilani si percepisce dal-la riapertura di alcuni bar, ristoranti ed alber-ghi, che hanno riaperto nonostante le macerie che hanno intorno.

Uno dei punti di forza della tua canzone “Per il tuo sorriso” è proprio nel testo: puoi descri-vere il processo creativo che ti ha portato alla scrittura del testo? Il testo in una canzone è fondamentale, a maggior ragione se l’argomento trattato è de-licato, preciso e anche complesso come quello del volontariato e in particolare del volonta-riato ANPAS. L’idea di scrivere una canzone che parlasse del mondo ANPAS è partita dalla Croce Bianca di Foligno, con la quale ho col-laborato in alcuni eventi a partire dal 2008. Io e il mio autore Domenico Bordoni, con il quale scrivo testi e musiche, abbiamo accolto con entusiasmo la “sfida”, e solo dopo diverse settimane, studiando attentamente e docu-mentandoci sul mondo ANPAS, è nata “Per Il Tuo Sorriso”!L’intento era quello di scrivere una canzone in cui i volontari ANPAS potessero riconoscersi, ma che al tempo stesso sensibilizzasse anche gli altri, in particolare i giovani, che non cono-scono ancora il volontariato, ma che potrebbe-

ro avvicinarsi ad ANPAS. Spero di aver scritto una bella canzone, che se anche non muoves-se montagne o addirittura le superasse, serva almeno a far conoscere il volontariato di cui si parla sempre troppo poco e a riconoscerne le

grandi potenzialità.

Sempre riguardo al testo, dopo averla cantata a L’Aquila, sotto la Basilica di Col-lemaggio, davanti ai volontari provenienti da tutta Italia, qual è il verso più rappre-sentativo della tua canzone?C’è più di un verso che mi è sembrato adatto per l’occasione e che mi ha fat-to emozionare cantandolo: “Sotto una pioggia di sassi, sopra quello che re-sta e fa male... avrò anche le parole per ricominciare” perchè eravamo a un passo dal centro storico di L’Aquila e in quel momento c’era la popolazione abruz-zese e i volontari uniti sotto lo stesso cielo come un anno fa.E poi sicuramente le parole più rappresen-

tative del Meeting della Solidarietà: “Straor-dinario si lega a realtà, di riflessi d’aran-cio le infinite metà, degli accenti diversi lo slancio muove stelle” penso sia il verso che meglio riassume il mondo ANPAS... e sot-to il palco sabato 18 settembre c’era proprio una rappresentanza di tutta l’Italia più bella!

CHI E’:Nata a Perugia, fin dai 6 anni studia solfeg-gio e pianoforte. Contemporaneamente si sviluppa la sua forte passione per il canto che coltiva attraverso lezioni, stage e so-prattutto un’intensa attività live già dai 14 anni. Nel 2001 incontra la band Zero in Con-dotta con cui si esibisce anche attualmente in numerosi concerti in tutta Italia. Nel 2008 partecipa alla prima edizione di “X Factor”, dove riscuote un buonissimo consenso di pubblico e critica, mentre nel 2009 partecipa al grande concerto “Amiche per l’Abruzzo”.

www.myspace.com/annalisabaldiwww.zeroincondotta.biz

RE: La QUI LA, Collemaggio, 18 settembreUN EVENTO DI MUSICA, CULTURA E CINEMA

Gli Isteresi

Rock Band nata alla fine del 2007, originaria di Enna, ha partecipato a diverse compe-tizioni sul territorio siciliano, vincendo il premio per il mi-glior brano inedito al 3° “Tro-feo Menta Forte” ed arrivan-do a 2 punti dalla finale del “Sanremo Rock”. Nel maggio del 2009, in occasione del 10° Meeting della Solidarietà, ha diviso il palco con i Modena City Ramblers, Tinturia e Ma-rio Incudine.www.myspace.com/istere-

sienna

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Un concerto? Una conferenza? Un talk show? Non è semplice dare una definizione al format dell’evento pensato per la serata di sabato 18 settembre presenta-to dal giornalista RAI Giovanni Anversa. L’idea che ci ha spinto è quella di mescolare linguaggi (la musica, la lettura, i video) per sviluppare una riflessione su Volon-tariato ed impegno sociale, senza rimanere indifferenti a L’Aquila. Lo scenario dell’iniziativa è stato lo splen-dido Piazzale Collemaggio, luogo simbolo della città di L’Aquila e della sua ricostruzione. In apertura di serata sono stati trasmessi i videomes-saggi del Trio Medusa e di Moni Ovadia dedicati ad ANPAS ed i ai Volontari delle Pubbliche Assistenze. La prima artista chiamata sul palco è la cantante Annalisa Baldi che ha presentato al pubblico, con il gruppo Zero in Condotta, la canzone “Per il tuo Sorriso” dedicata al Volontariato di Pubblica Assistenza. Poi è stata la volta di Fabio Geda, che ha raccontato come è nato il suo li-bro “Nel mare ci sono i coccodrilli” dispensando consigli di lettura (di altri autori) ai volontari. Con il concerto del gruppo “Gli Istèresi”, che hanno presentato il proprio repertorio di pezzi originali, c’è stato un virtuale colle-gamento con il Meeting svoltosi lo scorso anno ad Enna, a cui ha fatto seguito il consueto passaggio del testimo-ne tra ANPAS Sicilia e ANPAS Abruzzo. E’ stata quindi la volta di Francesco Paolucci e Mauro Montarsi,

animatori del blog “Dice che”, che hanno rappresentato la voglia degli aquilani di tornare a ridere. Il microfono è passato quindi ad un gruppo del territorio, i JI Gaff & friends, una cover band pop-rock che ha intrattenuto il pubblico con brani di Nada, Mina e Negramaro. Poi è stata la volta di Francesca Conti (Agenzia Formica Blu) e di Romano Camassi (I.N.G.V. Istituto Nazio-nale Geofisica e Vulcanologia) che hanno presentato la docufiction “Non chiamarmi Terremoto” e raccontato gli interventi educativi sulla prevenzione sismica che rea-lizzano da anni nelle scuole. E’ stata quindi la volta degli Zona Rossa Krew, gruppo rapper di L’Aquila legato ai movimenti cittadini nati dopo il sisma, che ha letteral-mente infiammato il pubblico. Dopo questo “terremoto musicale” c’è stato l’intervento di Marco Mucciarelli, geologo dell’Università della Basilicata che ha presenta-to il suo romanzo “Un terremoto a fin di bene”. Il micro-fono è tornato quindi ad Annalisa Baldi che ha chiuso la serata, dopo i saluti ed i (doverosi) ringraziamenti del Presidente nazionale Fausto Casini.Una troupe della trasmissione “Racconti di Vita”, con-dotta da Anversa, ha ripreso il backstage dell’evento e, più i generale del Meeting, per la prima puntata del-la nuova edizione della trasmissione andata in onda domenica 26 settembre (il video è disponibile sul sito www.anpas.org nella pagina dedicata al Meeting).

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pagina 6 ANPAS INFORMA

“Con amicizia e speranza”: questa la dedica che Fabio Geda ha scritto sul suo ultimo libro (“Nel mare ci sono i coccodrilli”, ed.Baldini e Castoldi) poco prima del suo intervento sul palco di Collemaggio. Dopo averlo conosciuto, amicizia e speranza sono gli elementi che effettivamente lo contraddistin-guono e che esprime anche con l’intervista che ha rilasciato per ANPAS Informa. I titoli dei tuoi libri vengono sempre da qualcosa che nel libro viene detto davvero. Volendo fare un titolo sul Meeting cosa scriveresti? Lo chiamerei “la perseveranza dell’impegno”. Quel-lo che ho ammirato è la presenza costante e ami-chevole dei volontari, il loro esserci con spontaneità e professionalità. Ecco, anche “l’efficacia della com-petenza” sarebbe un bel titolo, così come sanno essere efficaci gran parte degli aderenti all’ANPAS.

Nel tragitto che lo porterà in Grecia, Ena e il suo compagno di viaggio parlano della paura di incon-trare dei coccodrilli nel mare. Di cosa si deve aver paura a L’Aquila e quali sono i coccodrilli di questa città?La distorsione della verità è il coccodrillo più gran-de, quello più affamato. C’è bisogno di testimoni che continuino a registrare, documentare quanto

accade a L’Aquila, qua-li promesse vengono fatte, quali mantenute e quali no. C’è biso-gno di informazione costante, e per fortu-na in molti, attraver-so i blog, attraverso il passaparola, stanno mantenendo alta l’at-tenzione. Anche la me-moria rischia di essere un coccodrillo, perché la memoria è una cosa strana: a volte ricorda solo quello che vuole ricordare.

La madre lascia a Ena tre comandamenti. Quale comandamento daresti ai tanti giovani aquilani e ai volontari che si stanno impegnando per far risor-gere L’Aquila?Lavorare in rete è uno di questi consigli: non fare da soli, ma essere in tanti e muoversi tutti insie-me. Avere sempre un atteggiamento di fiducia, uno sguardo rivolto alla speranza: perché spesso, temo, ne avranno bisogno. Avere pazienza – perché la ricostruzione è una cosa lunga – ma tenere conto del tempo che passa e quando si presenta l’occasione, accelerare il ritmo. Ai volontari direi di tornare ancora a L’Aquila. E an-cora. E ancora.

Sul tuo profilo di Facebook riprendi una frase di Weil che dice che “l’attenzione è la più alta forma di altruismo”. Ci puoi spiegare questa citazione in relazione al volontariato?Il volontario non è solo un tecnico dell’emergenza (la competenza serve, certo, lo dicevamo prima) ma deve anche saper essere un grande orecchio: deve ascoltare e dedicare del tempo tranquillo e lento alle persone. Non c’è solo bisogno di correre da una parte all’altra a spostare pietre, ma anche di fare vuoto dentro di sé per accogliere le storie della gente, i loro vissuti. E questo dev’essere un tempo sincero e reale, non un ritaglio tra le cose “veramente importanti”. Anche l’ascolto è veramen-te importante. Anche lo sguardo.

In veste di scrittore, invece, ci dai i tuoi consigli di lettura?Il mio consiglio di lettura è: leggete! Fatevi un vo-stro percorso, non leggete quello che leggono gli altri, ma entrate in una libreria e girate tra gli scaf-fali e prendete i libri in mano, apriteli, annusateli. Ognuno di voi ha un proprio libro che lo aspetta. Un libro che è stato scritto solo per lui. Trovatelo. Nel frattempo, allora vi consiglio un bel libro che parla di accoglienza e relazione: La vita davanti a sé, di Romain Gary, edito da Neri Pozza.

CHI E’:Fabio Geda è nato nel 1972 a Torino, dove vive. Per diversi anni si è occupato di disagio minorile. Scrive su Linus e su La Stampa circa i temi del cre-scere e dell’educare. Collabora stabilmente con la Scuola Hol-den, il Circolo dei Lettori e il Salone del libro di Torino. Ha pubblicato i romanzi Per il resto del viaggio ho spara-to agli indiani, L’esatta se-quenza dei gesti, Nel mare ci sono i coccodrilli. Gioca nell’Osvaldo Soriano Football Club, la Nazionale Italiana Scrittori.

www.fabiogeda.it

“IL MEETING ANPAS: LA PERSEVERANZA DELL’IMPEGNO”FABIO GEDA SUL PALCO DI COLLEMAGGIO

RE:LA QUI LA / GLI AQUILANI SUL PALCO: BLOGGER, RAPPER E COVER

Zona Rossa Krew

Nascono nell’estate 2009. Il loro primo cd, “Voci dal Cratere Mixtape”, racco-glie nove tracce scritte dopo il sisma del 6 aprile insieme ad altri gruppi rap di L’Aquila. Sono diventati in breve tempo un’icona del movimento cittadino per la ricostruzione “dal basso”.Si è detto di loro: “hanno dato voce con una narrazione nervosa e decisa ad una generazione che non dimentica” (Libe-razione); “tra i giovani c’è chi cerca di rompere il senso di vuoto con la rabbia e la forza del rap” (La Repubblica)

www.facebook.com/ZONAROSSAKREWhttp://zonarossakrew.altervista.org/

Dice che

Francesco Paolucci e Mauro Montarsi si conoscono dal 1982. Sono compagni di giochi, di avventure e ora di blog. Prima del terremoto vivevano a dieci metri di distanza l’uno dall’altro, dopo il 6 aprile quella distanza si è accorciata: le roulot-tes dove hanno vissuto fino a poco tempo fa distavano infatti solo una manciata di centimetri. E proprio nei giorni successivi al sisma Francesco decide di imbracciare la videocamera e immortalare volti, stra-de, sensazioni ed emozioni per raccontare con ironia il passato e il presente di chi ancora a L’Aquila vive da terremotato. “Perché è vero che stiamo ancora pagan-do il prezzo di scelte sbagliate, ma la gen-te ora ha voglia di ridere e scherzare”.

http://diceche.com

JI G.A.F.F.&Friends

JI G.A.F.F. (nome nato dalle iniziali dei suoi componenti) è una cover band pop-rock che nasce dall’unione di artisti di di-versa provenienza musicale uniti dalla vo-lontà di sfruttare la musica per divertirti e per far divertire, considerandola “un’arma per regalare un sorriso”. Il progetto nasce nell’aprile del 2010, dall’amicizia e dalla passione per la musica, e dalla voglia di esibirsi in un’occasione speciale dedicata all’ABIO (Associazione per l’Assistenza dei Bambini in Ospedale) e alla città di L’Aquila, un evento che avrebbe fatto rivivere per la prima volta il centro cittadino dopo il sisma.

http://www.facebook.com/group.php?gid=141961465819358

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ANPAS INFORMA - Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini - redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze pagina 7

Quali sono i comportamenti giusti ed ef-ficaci da adottare quando la terra trema? È possibile ridurre al minimo i danni do-vuti ad un terremoto, capace di sconvol-gere sia la terra sia le persone? A questi fondamentali quesiti vuole dare (e rie-sce a dare) una risposta il mediometrag-gio “Non chiamarmi terremoto” nato all’interno del “Progetto di formazione e scoperta del rischio sismico EDURISK” e prodotto dall’agenzia di comunicazione Formica Blu.

Il progetto nasce da un semplice ma ba-silare concetto: “per difendersi dal rischio bisogna conoscerlo”. Si parte dalla storia di Marta, allegra bambina aquilana di 12 anni, soprannominata da tutti “terremo-

to”, che vive in prima persona il dramma del 6 aprile 2009 e che da quella lunga notte subisce una trasformazione. Marta non si sente più la stessa, e non solo nel nome: grazie ad una mostra sul terremoto che allestisce insieme ai suoi compagni di scuola e attraverso una serie di importan-ti esperienze, Marta da bambina diventa una giovane adulta, dimostrando tutta la maturità che una ragazzina consapevole può dimostrare.

Nel docufilm, realizzato con la tecnica del-la fiction, vediamo Marta comprendere che non bisogna arrendersi alla paura e alla fatalità, ma che grazie al rispetto delle norme sismiche e ai comportamenti cor-retti in caso di emergenza, ridurre le ferite

che un terremoto infligge è possibile, que-sto naturalmente attraverso un compor-tamento collettivo e cosciente. Narrando una storia vera, attraverso un’impostazio-ne non solo emotiva ma anche scientifica, gli autori (grazie anche all’impiego di attori che hanno vissuto il terremoto), intendo-no veicolare un messaggio chiaro e pieno di fiducia, rivolto ai giovani, alle famiglie e alle comunità: la cultura può sconfigge-re la paura, così come la prevenzione può combattere un avvenimento tragico ma affrontabile come un terremoto.

INFO:www.nonchiamarmiterremoto.it

www.formicheblu.it www.edurisk.it

RE: LA QUI LA / LA DOCUFICTION, IL LIBRO E LA TRASMISSIONE TV

MARCO MUCCIARELLINato nel 1960, geologo, insegna Sismologia e Geofisica Applicata all’Università degli Studi della Basilicata. Dopo l’emergenza del terremoto in Abruzzo, nell’ambi-to del quale ha collaborato con l’Ufficio Tecnico nazionale di AN-PAS, ha pubblicato un romanzo dal titolo “Un terremoto a fin di bene” che è stato definito “grottesco ed a-scientifico”. Un terremoto improvviso spinge verso l’avventura un improba-bile gruppo: un comunista disil-luso, un alpinista taciturno, uno scienziato saccente, la zitella più felice del Meri-dione, una bam-bola gonfiabile vivente ed una organizzatrice di Campi Hobbit.Un vero “viaggio al centrosinistra della terra” che non mancherà di riservarci parec-chie sorprese. http://www.uni-b a s . i t / u t e n t i /mucciare l l i / in-

dex.html

E’ possibile raccontare storie di vita che ab-biano per protagonisti quelli “prima dei qua-rant’anni”? Attraverso loro possiamo raccon-tare un sociale dove a rappresentare un punto di fragilità ma anche risorse inespresse sono proprio quelli “prima dei quaranta”? Convivere con una malattia, non trovare lavoro, essere vittime della criminalità, abusare di sostanze, fare i conti con la propria identità sessuale, ecc. può essere raccontato mettendo al centro le generazioni “prima dei quaranta”?Quest’anno, Racconti di vita ci vuole pro-vare. Sono le loro storie al centro delle pun-tate che hanno preso il via il 26 settembre. Ogni domenica alle ore 12.55 su Raitre il giornalista Giovanni Anversa, dagli studi del Centro di produzione Rai di Napoli, affronterà una tematica sociale a partire dal racconto di una persona che appartiene a quelle genera-zioni cui dovrebbe guardare un Paese che vuo-le investire sul futuro. Anversa è coadiuvato da un valido gruppo di collaboratori, tra cui Monica Pietrangeli che ha curato il video “IL TERREMOTO DENTRO” andato in onda nel corso della prima puntata mettendo al centro gli aquilani ed l’XI Meeting della Solidarietà ANPAS.

UN TERREMOTO A FIN DI BENE

Puoi rivedere la puntata al link: http://www.raccontidivita.rai.it/dl/portali/site/

puntata/ContentItem-678665a6-ef62-4804-97e6-5dc39498ac0d.html?refresh_ce

IL SOCIALE BATTE SUL TREL’Aquila 18 settembre: Anversa e Casini sul palco di Colle-maggio - foto Fangucci

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pagina 8 ANPAS INFORMA

Il saluto di Moni Ovadia (a sinistra) e del Trio Medusa.

Fino a pochi giorni prima dell’iniziativa non avevamo ancora la certezza di riuscire ad attraversare ancora una volta il centro di L’Aquila, ripercorrendo le stesse strade attra-versate nel 2008 al termine del 9° Meeting nazionale della Solidarietà. Lo sciame sismi-co, che da fine agosto è tornato a popolare di incubi le notti dei cittadini aquilani, ha por-tato l’Amministrazione comunale a interdire l’accesso in molte vie del centro di L’Aquila nei primi giorni di settembre. Figuriamoci se la Polizia municipale si sarebbe assunta la responsabilità di far entrare nel centro cit-tadino un corteo di quasi duemila Volontari con i loro mezzi. Fortunatamente nei giorni precedenti al Meeting l’ordinanza del sindaco è stata sospesa e la manifestazione conclusi-va del Meeting, con un percorso leggermente diverso da quello previsto, si è potuta svol-

gere regolarmente. Si parte!

FONTANA LUMINOSA, VIA CASTELLO, PIAZ-ZA SAN BERNARDINO… rimaniamo colpiti dalla presenza delle macerie e dal silenzio … VIA DEL CORSO, PIAZZA DUOMO… dove sono i cittadini di L’Aquila che, solo due anni prima, erano scesi in piazza per salutare il corteo rumoroso e colorato delle Pubbli-che Assistenze? … PIAZZALE MONUMENTO AI CADUTI, L’EMICICLO DELLA REGIONE ABRUZZO … un altro luogo di incontro degli aquilani ci appare abbandonato…Finalmente arriviamo in PIAZZALE COLLE-MAGGIO: lo splendido scenario della Basilica accoglie il più numeroso dei cortei della Sto-ria dei Meeting.

Come di consueto è toccato al Vicepresidente Vicario Luciano Dematteis il compito di coor-dinare gli interventi. Dopo il saluto di Marcel-lo Monti, Presidente di ANPAS Abruzzo e del Vicesindaco di L’Aquila Giampaolo Arduini, la parola è passata al Presidente nazionale Fau-sto Casini che ha avuto il difficile compito di sintetizzare gli spunti, le idee e le emozioni di questo nuovo ritorno di ANPAS in Abruz-zo. “Passando per L’Aquila ho immaginato di essere a Cinecittà o in un set televisivo. Ho provato a immaginarmi che quello che vede-vo fossero delle quinte murarie, quelle che si costruiscono per fare i film. Quello che è sta-to fatto su questo territorio non è un’attività istituzionale di responsabilità, è una rappre-sentazione pensata con altri obiettivi. L’Aqui-la è una città spenta e ferita perché non ha

ritrovato i luoghi di aggregazione”.“Noi Volontari - ha concluso Casini - sce-gliamo di lavorare insieme non per occupare degli spazi ma perché abbiamo la possibilità di scardinare dei sistemi che falsano la realtà e la plastica dei media”.

Nel corso della manifestazione abbiamo avu-to modo di salutare ed abbracciare Nonna Bruna che, dal palco, ha voluto ringraziare ancora una volta i Volontari delle Pubbliche Assistenze. Al termine della Manifestazione La Zeza, accompagnata dal Concerto Bandi-stico di Montemiletto (AV) hanno inscenato una quadriglia.Ma il corteo conclusivo del Meeting si ricorde-rà per i moltissimi gonfaloni degli Enti Locali che hanno deciso di aderire e partecipare alla manifestazione, un segno di amicizia e vici-nanza verso la Città di L’Aquila, ma anche la conferma che le Amministrazioni locali dei territori dove sono presenti le Pubbliche Assi-stenze, riconoscono l’importanza del Volonta-riato non solo nelle situazioni di emergenza.

LA MANIFESTAZIONE PER LE VIE DELLA CITTÀ DOMENICA 19 SETTEMBRE

I VIDEO-MESSAGGI DI MONI OVADIA E DEL TRIO MEDUSA

Hanno partecipato al Meeting anche da lon-tano. Sicuramente ci hanno messo la loro faccia, il loro tempo e il loro cuore. Giorgio, Gabriele e Furio (alias il Trio Medusa) non hanno soltanto registrato il loro saluto, ma hanno annunciato il Meeting nel corso della loro trasmissione Chiamate Roma su Radio Deejay e sul loro blog (iltriomedusa.blog.deejay.it). Moni Ovadia, uno degli attori ed intellettuali più importanti del Paese, ha rivolto, ai citta-dini aquilani e ai volontari dell’ANPAS, quella che lui stesso ha definito “la laica benedizio-ne del Saltimbanco”. Di seguito riportiamo alcune pillole del vide-omessaggio dell’attore:«Il Volontariato raccoglie spesso la parte mi-gliore di questo Paese, la parte che ha ac-quisito il principio fondamentale di qualsiasi progetto di vera civiltà dell’essere umano: la percezione dell’altro[…]L’accoglienza dell’al-tro è il presupposto di qualsiasi grande etica, religiosa o laica[…] Donne e uomini, giovani e meno giovani che sono nel Volontariato, che senza pretendere riconoscimenti, che con pazienza mettono la propria vita e la propria fisicità a disposizione dell’altro che si trova in condizioni drammatiche: siate fieri di questa cosa! Siate consapevoli che que-sto è il modo più alto di vivere. Occuparsi degli altri è il modo migliore per occuparsi di se stessi. […] La memoria è un poderoso strumento per stabilire un rapporto con noi stessi e il mondo. Senza memoria non c’è fu-turo. Quando saranno sanate le ferite non ci dimentichiamo cosa è stato. Noi abbiamo un

dovere che è complementare a questo: il do-vere di lottare per un mondo migliore, di non smettere mai di lottare: non si lotta il sabato o la domenica. Si lotta ogni minuto della pro-pria vita e si mette la propria capacità di lotta con felicità a disposizione del nostro tempo. Nella Costituzione degli Stati Uniti d’Ameri-ca c’è un diritto straordinario che si chiama diritto alla felicità: ciascuno di noi ha que-sto diritto. Non solo ad avere il necessario, ma anche ad essere felice: ad avere una vita buona e prospera. E io la auguro a ciascuno di voi».

Potete vedere, rivedere e diffondere questi due videomessaggi sul canale youtube di ANPAS Nazionale: http//www.youtube.com/anpasnazionale

Registrati alla manifestazione

Regione PA Volontari Mezzi

Abruzzo 1 16 2

Basilicata 3 30 1

Calabria 11 97 8

Campania 4 24 1

Emilia R. 8 12 1

Lazio 1 6 2

Liguria 4 24 6

Lombardia 2 8 0

Marche 5 9 3

Piemonte 3 6 /

Puglia 3 6 /

Sardegna 7 22 2

Sicilia 10 98 16

Toscana 14 45 9

Umbria 1 1 /

Veneto 3 4 /

TOT 77 402 51

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ANPAS INFORMA - Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini - redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze pagina 9

Ogni intervento di Protezione Civile che segue eventi disastrosi produce nel suo interno pro-fondi e radicali cambiamenti. Non da meno è stata l’ANPAS: dopo l’intervento in Abruzzo ab-biamo avuto bisogno di avviare una riflessione sul nostro operato e soprattutto sulla nostra organizzazione. A tale proposito la Commissio-ne Nazionale di Protezione Civile insieme alla Direzione Nazionale ha infatti inteso avviare un percorso, non ancora concluso, di sostanziale modifica del proprio Regolamento con l’obiet-tivo di ridefinire le linee di intervento nelle si-tuazioni di emergenza, introducendo alcune significative novità per aumentare la consape-volezza ma soprattutto la partecipazione attiva di tutti coloro che compongono il sistema.

Una delle novità è il Patto di Solidarietà, vero e proprio accordo sottoscritto da ogni singolo volontario con il Presidente nazionale, quello regionale e il Presidente della propria Pubblica Assistenza. Ogni volontario, infatti, si deve impegnare, secondo il ruolo ricoperto, a riparare i “guasti sociali e materiali” che ci circondano. Deve avere uno stile di vita coe-rente e a prestare attenzione alle persone ed ai territori in tutte le circostanze, anche quando non si è in servizio. Le altre novità importanti riguardano alcune modifiche alla struttura di protezione civile: scompare lo Staff di Coor-

dinamento Operativo Nazionale (SCON) ed al suo posto vengono introdotti i Referenti Nazio-nali, che hanno una duplice funzione: di tutor per supportare l’attività dei volontari ANPAS durante le emergenze e di sostegno alle Pub-bliche Assistenze nell’attività di prevenzione durante il resto dell’anno nei luoghi di compe-tenza. Queste modifiche nell’organigramma si completano con la tabella delle incompatibilità fra le figure quadro (ogni persona può ricoprire al massimo due cariche), con l’obiettivo di au-mentare il numero di persone che partecipano all’organizzazione e alla gestione della Prote-zione Civile.

Vengono, altresì, introdotti concetti impor-tanti come l’armonizzazione della formazione in protezione civile con l’attività formativa più generale di ANPAS e l’individuazione di un pia-no di prevenzione con indagini, esercitazioni, corsi di formazione che vengono condotti sui territori e nelle sedi dalle Pubbliche Assistenze. Per questo è previsto il coinvolgimento dell’Uf-ficio Tecnico Nazionale che si sta consolidando anche grazie ad accordi con Ordini Professio-nali (vedi la recente convenzione con l’Ordine Regionale dei Geologi della Basilicata). La pre-venzione partirà con la georeferenzazione ed il rilevamento della vulnerabilità e della espo-sizione ai rischi di ciascuna sede di Pubblica

Assistenza, di importanza strategica per le at-tività di protezione civile.

Alle novità nella riorganizzazione ed alla re-golamentazione del settore, si aggiunge an-che l’approvazione del finanziamento della Colonna Mobile Nazionale da parte del Di-partimento Protezione Civile (OPCM 3797 del 30 luglio 2009) che prevede un programma straordinario di potenziamento delle organiz-zazioni di volontariato nazionale per aumen-tarne la capacità operativa: ANPAS si impegna ad allestire e gestire un campo di assistenza alla popolazione per 500 posti. Inoltre sarà creata una colonna polivalente più piccola da dislocare in Sardegna per circa 120 posti. Tale progetto rappresenta un importante risul-tato verso l’autonomia di intervento ed attesta le capacità dimostrate da ANPAS in tutti gli in-terventi finora effettuati. Perché possa funzio-nare a pieno regime e per rendere un servizio utile ai cittadini che ci hanno investito di que-sta grossa responsabilità, tutte le Pubbliche Assistenze dovranno riconoscere la Colonna Nazionale come un patrimonio di tutti anche se la riorganizzazione del settore le porterà ad essere responsabili ognuna per un pezzetto.

Carmine Lizza, Viceresponsabile nazionale Protezione Civile

PROTEZIONE CIVILE CONSAPEVOLE

Il Meeting a L’Aquila è stata un’occasione per incontrare tanti amici conosciuti duran-te l’emergenza. Quali emozioni hai portato a casa?

Un’emozione molto forte, molto bella e, a ri-fletterci bene, anche strana. Guardavo i vo-stri visi, nel tentativo di riconoscere quelli che erano stati con noi allo stadio di Acquasanta. Ne ho riconosciuti molti e vi ho abbracciato con affetto e gratitudine, con qualcuno ho an-che dovuto sforzarmi per non commuovermi troppo. Ma il bello, lo strano che prima dicevo, è che anche quelli che non riconoscevo o che non erano venuti a L’Aquila li vedevo come amici di vecchia data. Quegli amici di cui ti puoi fidare... sempre! E’ la vostra divisa che porto nel cuore, è la sigla ANPAS che conside-ro amica e che mi fa sentire più forte.

Nel corso della conferenza stampa di presen-tazione del Meeting hai utilizzato una bellissi-ma metafora sportiva per definire quello che è stato il terremoto a L’Aquila. Ce la ricordi?Sono un rugbysta. Questo grande sport che pochi, troppo pochi, conoscono è ciò che, dopo i miei genitori, mi ha insegna-to più cose nella vita e che mi ha edu-cato con i suoi valori e con le sue regole Nel rugby c’è una regola, non scritta ma proprio per questo ancora più importan-te, che tutti coloro che giocano o che han-no giocato conoscono bene e che, se sono veri rugbysti, rispettano sempre. Nel rugby, sport di contatto fisico come pochi altri, è evidente che può capitare, deve capita-re, di ricevere un placcaggio duro, durissimo, di quelli che, sia pur corretto e nel pieno rispetto delle regole, ti fa male, ti piega, quasi ti spezza. Il rugbysta, quello vero, in questi casi ha un solo modo di reagire, non ne co-nosce altri e se pure li conosce non vuo-le usarli: “non si deve dare soddisfazio-ne a chi ti ha placcato così duramente”. Non devi, non puoi rimanere a terra, non puoi dichiararti battuto e quindi devi rialzarti subi-

to, devi far finta che quel placcaggio non lo hai nemmeno sentito, che non ti ha fatto nulla perché sei più forte del tuo avversario, perché lui non può farcela a schiantarti, a farti urlare. Poi magari, a fine partita, nello spogliatoio, urlerai, ti farai curare ma in campo devi ri-alzarti subito, sorridere e continuare la tua partita... al massimo. Lo devi ai tuoi compa-gni, lo devi a te stesso, lo devi allo sport che hai deciso di praticare. Il tuo avversario non deve sentirsi più forte per averti schiantato, ne avrebbe un vantaggio psicologico che non vuoi concedergli. Questa è la regola del rugby. E noi rugbysti aquilani, noi aquilani, rugbysti e non, al devastante, tremendo placcaggio che ci ha fatto il terremoto dovevamo reagire così e così abbiamo reagito.“Mi hai fatto male, mi hai schiantato, mi hai quasi distrutto ma non posso, non voglio, non devo darti soddisfazione. Sei forte, lo so e me lo hai dimostrato, sei cattivo, troppo cattivo, ma io sono, io voglio essere più forte di te. Mi rialzo, ti sorrido come se non mi avessi fatto nulla e torno a giocare la mia partita, più dura di prima, ma con ancor più determinazione”.

Dal tuo osservatorio di Dirigente di una Po-lisportiva, quali sono le difficoltà che i più giovani stanno vivendo a L’Aqui-la dopo il terremoto?I giovani aquilani, e non solo quelli, stanno vivendo difficoltà tremende, for-se neanche immaginabili. Sono privati di molto, di troppo, manca loro quasi tutto. Spazi di socializza-zione, i normali luoghi di incontro, le case nelle qua-li riunirsi, i percorsi che fa-cevano per incontrasi, per vivere. Mancano loro molti degli amici con i quali sta-vano crescendo insieme,

con i quali stavano costruendo le loro vite. In-sieme agli anziani sono sicuramente i più pe-nalizzati. Con loro il terremoto è stato ancora più ingiusto perché a molti, forse a troppi, ha scardinato la capacità di sognare, di guardare al futuro. E’ per questo che, come Polisporti-va, siamo ancor più orgogliosi di quello che, anche grazie a voi, siamo stati in grado di fare e stiamo ancora facendo. Stiamo dando loro, ad alcuni di loro, un posto dove incontrarsi, un posto dove stare insieme, qualche cosa in cui credere e per la quale lottare. E’ poco, troppo poco e sicuramente insufficiente, vorremmo fare di più e meglio e di nuovo con il vostro aiuto forse ce la faremo. Ed anche per questo non finiremo mai di ringraziarvi e di volervi bene. Non vi conoscevamo così come voi non conoscevate noi, non so se per voi è la stessa cosa, spero di si, ma per noi il conoscervi ed il potervi apprezzare è stata una cosa gran-dissima. Questo maledetto terremoto, tra i terribili danni che ha fatto, troppi addirittura irreparabili, una cosa di buono l’ha fatta: ci ha concesso di conoscervi … e non è poca cosa!

...continua a pag. 10>>>

IL TERREMOTO E LA REGOLA DEL RUGBYVincenzo De Masi - Polisportiva L’Aquila Rugby

L’Aquila 17 settembre: De Masi e Casini si scam-biano le maglie del Meeting - foto Fangucci

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pagina 10 ANPAS INFORMA

ANPAS AL III CONTEST DI SAMI

L’ESPERIENZA DEI VOLONTARI AL CONTEST

D’ora in poi il 21 agosto sarà una data importante per il nostro Movimento: da questo giorno infatti ANPAS è ufficialmente membro di SAMARITAN IN-TERNATIONAL (SAMI). L’Assemblea Straordinaria dell’organizzazione, tenutasi lo scorso 21 agosto nell’ambito del 3° Contest di SAMI (Vienna, 18-22 agosto 2010) e alla quale hanno partecipato il presidente Fausto Casini e il vicepresidente Fabri-zio Pregliasco, ha deliberato l’adesione di ANPAS alla rete europea, completando così con successo l’importante percorso di avvicinamento iniziato nel 2009.Come Fabrizio Pregliasco ha già avuto modo di ribadire in precedenza: ‹‹ciò che ci ha porta-to a decidere di intraprendere questo significati-vo cammino è una grande unità di intenti e una storia parallela fra i nostri Movimenti ANPAS e SAMI con le rispettive associazioni aderenti, sono gemelli separati alla nascita››. Ma essere entra-ti a far parte di SAMI non è un arrivo, bensì un punto d’inizio. Per condividere esperienze comuni ma anche le diversità che caratterizzano i nostri Movimenti, per confrontarci, apprendere l’uno dall’altro e perché no, anche per cercare soluzio-ni condivise alle problematiche che riguardano il volontariato.Fabrizio ci ha anche raccontato con entusiasmo l’esperienza del Contest di Vienna: ‹‹Partecipare ha rappresentato un momento di condivisione e partecipazione importantissimo che ha permesso ai nostri volon-tari di toccare con mano ciò che la realtà di SAMI rappresenta, e di vedere dal vivo l’attuazione dei loro obiettivi e scopi, che sempre di più sentiamo anche nostri. L’or-ganizzazione della manifestazione è stata perfetta e l’atmosfera al campo era gioiosa e positiva.La nostra squadra, composta da giovani volontari ANPAS, è stata entusiasta di questa esperienza, un giusto mix tra impegno e

divertimento. Aver preso parte a quest’evento di SAMI è stato un incentivo per noi ad organizzare incontri come questo cercando di ricreare la stes-sa atmosfera. A casa abbiamo riportato la consa-pevolezza che gli sforzi fatti per coinvolgere i più giovani possono dare enormi risultati››.

Uno dei prossimi passi che ANPAS farà all’inter-no di SAMI sarà quello di partecipare ai gruppi di lavoro dedicati ai vari settori che interessano le associazioni membre: il servizio di soccorso sanitario e trasporto di emergenza, gli interventi umanitari in caso di calamità naturali, il coinvolgi-mento dei giovani, i programmi Europei. I gruppi di lavoro sono una fondamentale occasione di par-tecipazione per le associazioni membre, poiché è in questi momenti che si ha modo di discutere e confrontarsi sulle diverse modalità operative che caratterizzano ciascuna associazione proveniente dai vari paesi europei presenti in SAMI.

Inoltre in occasione dell’assemblea straordinaria del Comitato consultivo di SAMI (organo compo-sto dai rappresentanti di tutti i soci dell’organiz-zazione che si è riunito a Vienna durante il Con-test dello scorso agosto), è stato deliberato che la prossima assemblea ordinaria del Comitato con-sultivo si terrà in Italia nell’estate del 2011 a se-guito dell’invito fatto da ANPAS. L’assemblea del

Comitato consultivo ha compe-tenza, fra le materie più rilevanti, sull’elezione dei membri del Co-mitato esecutivo, nonché sull’ap-provazione dei bilanci, l’ammis-sione di nuovi soci e la modifica dello statuto. Si tratta quindi di uno dei momenti istituzionali più importanti dell’organizzazione e sarà un onore per il nostro Movi-mento ospitare fra qualche mese

i rappresentanti delle associazioni provenienti da tanti paesi europei.

Samaritan International è una rete internazionale di associazioni di volontariato dedite al soccorso sanitario, alla protezione civile e alla solidarietà internaziona-le. SAMI si impegna a rappresentarle, sostenerle, fornire formazione e promuo-vere il volontariato, nonché a realizzare interventi umanitari in risposta a cala-mità e catastrofi. Organizzazione non governativa fondata nel 1994, SAMI conta quasi tre milioni di soci, 34.000 volontari e 26.000 dipendenti a tempo pieno.

Il terremoto e la regola del rugbyIntervista a Vincenzo De Masi

<<< continua da pag.9

ANPAS ha deciso di destinare i fondi della propria sottoscrizio-ne nazionale per restituire uno spazio per i giovani giocatori di rugby. A che punto è il proget-to? Ci sono state delle difficoltà? Quale iniziative avete intrapreso per raggiungere quanto prima l’obiettivo?L’Aquila è una città disastrata,

incastrata nella morsa delle scel-te, sicuramente molto difficili, ma che non si riescono a prendere, bloccata da comportamenti che rischiano di incancrenire i rappor-ti umani. Quindi ancora non sia-mo in grado di dirvi “a che punto è il progetto”. Possiamo solo dirvi che con la vostra sottoscrizione, per la quale ancora una volta vo-gliamo dirvi grazie, ci date la spe-ranza per la concretizzazione del nostro comune progetto.Il Comune, così come speriamo

vorrà fare per quanto di compe-tenza la Provincia e la Regione, comprensibilmente ingolfato tra mille decisioni da prendere nes-suna delle quali semplice ed in-dolore, ci sta dando una mano ad individuare dei terreni su cui ricollocarci. Purtroppo la cosa più bella che si poteva fare e che volevamo fare, cioè ricostruire il terreno di Acquasanta per ridar-lo ai nostri giovani atleti non è possibile, sono state fatte altre scelte sulle quali vi prego di non chiedermi valutazioni ...e, quindi, anche in questo caso, sempre con il vostro aiuto sul quale sappiamo di poter contare, ci comporterem-mo, insieme, da rugbysti.La partita si fa dura, alcuni tra

gli avversari non rispettano le re-gole e giocano pesante.... calma, nervi saldi e oltre al fisico, che non basta, usiamo il cervello e vinceremo anche questa partita. Se restiamo uniti e se, come sia-mo sicuri, ognuno gioca al massi-mo delle proprie possibilità, sarà dura quanto si vuole, ma alla fine vinceremo. Lo costruiremo que-sto campo ANPAS – Polisportiva L’Aquila Rugby e sarà più bello di altri per il fatto di essere sta-to realizzato da amici per amici. Non una donazione stralciando cifre di bilancio ma una sottoscri-zione fatta da donne ed uomini abituati ad aiutare i giovani atleti, a valutare il valore del sostegno, l’importanza di essere squadra, la forza che riesce ad infonderti un compagno generoso.A breve, con le nostre forze unite

e con l’aiuto di chi sta provando a darcelo e vorrà, speriamo, ancora dimostrarcelo, costruiremo il no-stro campo, insieme, e finalmen-te potremo festeggiare ed incon-trarci ancora una volta per potervi dire: GRAZIE ! GRAZIE ANPAS! È bello essere vostri amici, ci rende orgogliosi! GRAZIE

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appena saputo della possibilità di andare al Contest non sa-pevo cosa sarebbe successo. Ero perplesso. Al contrario, mi sono trovato bene, mi sono divertito e ho vissuto un’espe-rienza indimenticabile che spero di poter ripetere - Paolo

Al Contest ho vissuto un’esperienza stupenda grazie alla mia squadra, ho camminato per tutta Vienna vedendola in modo diverso dal turista anzi l’ho vissuta da volontario vorrei riprovare ancora queste emzioni- Federico

riuscire a conciliare soccorso, cultura e divertimento, tutto a livello europeo, a mio avviso è stato fantastico. Esperien-za sicuramente da rifare! Ps: W LEONARDO! - ALESSANDRO

SMS

Page 11: 2010/5 - ANPAS Informa - Ottobre (numero 5)

ANPAS INFORMA - Periodico mensile Dir. Responsabile: Fausto Casini - redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze pagina 11

Penka, Ivan, Milcio e Kolyo (Bulgaria)

Moses, Amanda (Kenia)

Abhinav, Liza, Uma, Ra-bina, Anamika, Ankita, Samsher e Sugam (Nepal)

Shu Mei (Taiwan)

Fatou e Nyima (Gambia)

I tuoi auguri per i Piccoli Principi del Gambia!Con i biglietti di auguri di Gente d’ANPAS finanzieremo “Dare to Dream”: il progetto di cooperazione internazionale di AN-PAS per la promozione del diritto alla tutela dei bambini ab-bandonati o privi del sostegno della famiglia in Gambia. Tutti i biglietti sono ispirati dalle citazioni de “Il Piccolo Princi-pe”, di Antoine de Saint Exùpery.

CARATTERISTICHE:I biglietti sono di dimensioni 21 cm X 10 cm (formato lettera americana) con 4 pagine, venduti in KIT da 25 pezzi monotematici o in un Kit misto di 5 biglietti per ciascuno dei 5 soggetti. Tutti i Kit sono comprensivi di buste.

INFO segreteria2@anpas,org - tel. 055/303821 referenti: Benedetta e Andrea.

Il progettoDARE TO DREAM/OSA SOGNARE

Localizzazione: Repubblica del Gambia, Serekunda, Bakoteh e altre località.

Il progetto triennale “DARE TO DREAM”, è finalizzato al miglioramento delle con-dizioni dell’infanzia in Gambia. Intende promuovere i diritti dei bambini abban-donati o privi del sostegno della famiglia e alla prevenzione dell’abbandono. Nel gennaio del 2009 il progetto ha ottenuto un parziale finanziamento da parte della Commissione Adozioni Internazionali gra-zie al quale è stato possibile partire con le attività.

Sono partner e collaborano al progetto il Comitato regionale ANPAS Piemonte, L’Airone-Onlus, il CEDAG (Child & Envi-ronmental Development Association - The Gambia), il Dipartimento Politiche Sociali del Gambia e The Centre for Street Chil-dren and Child Traffiking Studies

Le attività previste includono:• istituzione di una struttura di accoglien-za temporanea dei bambini abbandonati (compound);• formazione e aggiornamento di perso-nale specializzato;• attivazione di un centro di attenzione alla prima infanzia con servizio di scuola materna;• attivazione di un centro polifunzionale pilota per l’infanzia;• sensibilizzazione di operatori che a vario titolo vengono in contatto con bambini e famiglie in stato di disagio;• sviluppo di sinergie con risorse esistenti e promozione della sostenibilità interventi.

Cosa è stato fatto fino ad oggi con i proventi dei biglietti di Auguri Gente d’ANPAS - Gente di Pace

- 2007 /DARE TO DREAM - Con i 597 € raccolti con i biglietti di auguri, sono state finanziate le attività preliminari all’avvio del progetto. In particolare sono state re-alizzate le opere iniziali di ristrutturazione dei locali della casa famiglia e acquisto di alcuni arredi.- 2008 e 2009 / GROWING STRONG Progetto realizzato in Nepal anche con i contributi ricevuti nel 2008 (281 €) e nel 2009 (150 €). Attraverso questo progetto siamo riusciti ad avviare una rilevazione dati su circa 140 famiglie monitorando per la prima volta le loro effettive condizio-ni di vita e permettendoci di raccontare al mondo l’esistenza dei Santhal. Inoltre sono state formate 11 ostetriche, attivato un ambulatorio mobile itinerante e avvia-ta una campagna di educazione alla pre-venzione delle malattie infantili.

mBENVENUTI!

Quest’anno i biglietti di Auguri Gente d’ANPAS avranno ancora più valore perchè sono stati stam-pati con una carta ecologica speciale: si chiama Shineco ed è certificata FSC. E’ prodotta con ener-gia pulita e contiene una percentuale non inferiore al 50% di fibre riciclate post-consumo.

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Page 12: 2010/5 - ANPAS Informa - Ottobre (numero 5)

pagina 12 ANPAS INFORMA

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in questo numero abbiamo parlato di...

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CALENDARIO ANPAS22 ottobre (Firenze)Direzione nazionale

23 ottobre (Firenze)Conferenza dei Presidenti Regionali

Consiglio nazionale

12-14 novembre (Falconara Marittima)

Corso Comunicazione ANPAS

26-28 novembre (Garfagnana)TEREX 2010Esercitazione Europea di Protezio-

ne Civile

3 dicembre (Recanati)Direzione nazionale

4 e 5 dicembre (Recanati)Consiglio nazionale

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