Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e...

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Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e Memphis Sovrano Gran Santuario Byzantium Alla ricerca del SE’ La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito. Stampato in proprio Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato diMitzraïm e Memphis: http://www.mitzraimmemphis.org/ Anno VII Dicembre 2020 N.12

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  • Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e Memphis

    Sovrano Gran Santuario Byzantium

    Alla ricerca del SE’

    La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito. Stampato in proprio

    Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato diMitzraïm e Memphis:http://www.mitzraimmemphis.org/

    Anno VIIDicembre

    2020

    N.12

  • ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Luglio 2016- Luglio 2016

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    SOMMARIOSOMMARIO

    CONSIDERAZIONI VARIE - S... G... H... G... S... G... M... - pag.3

    V.I.T.R.I.O.L., VIGILANZA E PERSEVERANZA - Luca - pag.11

    DESIDERIO E VOLONTÀ - Matilde - pag.13

    INCEDERE SENZA RUMORE - Emanuela B. - pag.16

    SOLE AL NADIR…UNA PERSONALE RIFLESSIONE - Vincenzo - pag.21

    RedazioneDirettore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48121 Ravenna

    AALLA RICERCALLA RICERCADEL SE’DEL SE’

    intuizione della conoscenza e conoscenza dell’intuizione

  • CConsiderazioni varieIl S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..

    S.S. .. .G..G. .. .M..M... ..

    LL a secolare saggezza presente negli ambitiveramente Tradizionali, ha sempre preso ledistanze dalle strutture estemporanee, dotate dipatrimonio formativo e di deposito“sacrale” molto sospetti, per tutelareil corretto incedere dei propri aderen-ti, sottraendoli al contatto, all’influs-so e perfino al confronto con apparte-nenti ad altri ambiti. Ciò, a suo tempo, non impedì ovvia-mente, di riconoscere quanto dibuono, d’onesto e di bello fosse an-che in essi. Non si può e non si deve mai ignorarela possibile influenza dello Spiritoanche al di fuori delle strutture cono-sciute.L’essersi sottratti al rapporto con glialtri Riti, Obbedienze, prevenne conuna certa efficacia, per vari decenni,se non addirittura per secoli, dal peri-colo dell’indifferentismo formativo eteurgico, secondo il quale un percor-so vale un altro. È questo, purtroppo,il giudizio oggi largamente diffusofra non poche frange delle cosiddettestrutture iniziatiche, frastornate, me-ravigliate ed anche un po’ scandaliz-zate nei confronti del rigore metodo-logico e dalla trasparenza degli inten-ti richiesti da liturgie di altri determi-nati percorsi, come ad esempio, inostri; ciò, a causa dell’insistere daparte di troppi sedicenti “Maestri”nel sostenere e nel sottolineare inmodo “strano”, eventuali elementi di

    possibile verità degli ambiti oggettiva-mente non tradizionali, a volte così diffe-renti.Su questa sorta di ecumenismo, forse non

    si hanno le idee chiare. Esso dovrebbe intendersicome il “cammino” verso l’unità di tutti gli ini-ziati, teso a convergere su una via che recuperiun contatto sempre più forte con lo SpiritoDivino, nell’ottica di una rigenerazione, ricollo-cazione corale dell’intera umanità nei piani piùluminosi, attraverso la volontà e le azioni speci-fiche di ogni singolo soggetto.Purtroppo non è sempre inteso così perché forsequesto concetto nasce in maniera ambigua.

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    Concilio di Nicea - 325 d.c.Vengono fissati i dogmi di fede del Cristianesimo ortodosso (cioè delCristianesimo ufficiale) e viene condannata quella che viene definita l'eresia ariana.

  • Prendiamo in esame la comune enuncia-zione del trinomio: Libertà, Fraternità,Uguaglianza (Liberté, Égalité, Fraterni-té); essa è spesso equivocata come se sitrattasse di qualche cosa di indiscusso, di conso-lidato, quasi di dogmatico, forse per evitare chesi evidenzi come tra gli iniziati di varie scuole,le differenze esistono e spesso sono anche gran-di.Nei diversi percorsi, il cosiddetto “spiritoecumenico” più recente si sviluppò all’internodi formazioni esoteriche dei paesi nordici, inmodo per lo più riecheggiante punti di vistaottocenteschi del mondo religioso esistenteall’interno del Protestantesimo.A partire dagli anni ’60, sia in ambito iniziatico,che in quello religioso, quindi compreso ilCattolicesimo di Papa Giovanni XXIII, furonomolti gli episodi di dialogo e di riavvicinamentotra entità che sino ad allora si erano tenute traloro ben distanti; ovviamente ognuno nel pro-prio ambito, però ora è opportuno badar bene dinon fare confusione tra percorsi iniziatici e rap-porti reciproci tra religioni.Il presupposto che il trinomio di cui sopra, sia

    da considerare già esistente ed applicatoma che non si sia già manifestato ovun-que, credo sia da prendere con grandecautela. Infatti, è molto più plausibile

    che non sia affatto esistente, dal momento cheper manifestarsi, dovrebbe essere realizzatoprima coscientemente, nell’intimità di ogni sin-golo soggetto. Senza questa conquista, le parolee gli scritti riguardanti tale concetto, rimangonocome semplice auspicio oppure solo a livello diinutili chiacchiere.Non possono poi essere elusi gli elementi costi-tutivi delle differenti liturgie che in alcune strut-ture sono rimasti praticamente inalterati, sindalle origini della loro esistenza, per lo menonelle strutture portanti.Al contrario, diaspore, frammentazioni, forma-zioni autocefale, sette di ogni tipo, si sono sus-seguite e si manifestano continuamente, quasi inmodo esponenziale, offrendo ipotesi di lavoroprogressivamente anche molto differenti daquelle tradizionali, se mai siano state tali le loroorigini. Le connotazioni equivoche, confuse,poco luminose anche nei fatti e nei comporta-

    menti dei singoli sog-getti (non solo di coloroche dovrebbero esseredi riferimento principa-le), sono ormai semprepiù frequenti.Nell’ipotizzare intera-zioni tra Ordini, Riti manon solo tra quelli, èopportuno precisare cheecumenismo e dialogonon sono sinonimi.Il primo può riguardareil dialogo tra Obbedien-ze separate; il secondoconcerne interazioni traOrdini, Riti tradizionalied “altri”, come posso-no esserlo le formazioninew-age, oppure scia-manesimo, wicca, ecc. Vi sono poi alcuni pre-supposti fondamentali

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    Diversità culturali, religiose L'Holi è una festa durante la quale è usanza sporcarsi con polveri colorate per omaggiare un rito di origine indiana

    che simboleggia la rinascita e la reincarnazione.

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  • da cui è problematico prescindere.Ad esempio: • Una via Tradizionale, malgrado le divi-sioni organizzative, cristallizzate nellediverse Obbedienze separate, continua ad esiste-re pienamente soltanto se in essa sono assentisoluzioni di continuità, rispetto alla corretta elegittima trasmissione del “deposito originale,sacrale”, caratterizzato da liturgie inalteratenegli elementi fondativi; ma anche se sonomanifeste conseguenze spiritualmente proficueper coloro che appartenendovi, “camminanocorrettamente”, mettendo coscientemente inarmonia pensieri, parole, con la concretezzadelle azioni. Ciò come risultato di quanto intui-to, compreso, avendo ripulito e rettificato ciòche si sia svelato necessario nella loro interio-rità.• Se il trinomio: Libertà, Fraternità, Uguaglian-za, come alcuni sostengonoforse in modo un pochinoazzardato, fosse veramenterealizzato interiormente edesteriormente, con l’esi-stenza di comunità separatetra loro, solo per esigenzeorganizzative ma comun-que congiunte da un vinco-lo invisibile, non ci sarebbealcuna necessità di cammi-nare su eventuali diversestrade iniziatiche; ovveroquelle che al contrario, esi-stono e soprattutto necessi-tano da secoli.• Se la “Verità” è intesa nelsenso spiritualmente piùelevato, quindi non certoquella limitata dell’uomo-animale, non può trovaredisunione, identificandosiun po’ di qua e un po’ di là,a seconda delle molteplicie diverse convenienze; di-viene abbastanza proble-matico immaginarla in de-positi mistici dispersi e dis-

    giunti. La divisione è oggettivamente unserio ostacolo alla realizzazione piena deipiccoli e dei grandi misteri, nella lorovalenza universale. Non è ininfluente e

    neppure cosa di poco conto, cercare di compren-dere le cause e la permanenza delle divisioni.• D'altronde, sarà opportuno non adagiarsi su unpossibile ma strano concetto di essenzialità,distinguibile da quello complessivo di una litur-gia formativa, teurgica, Tradizionale che, al con-trario, in un ambito iniziatico “sano”, è da intui-re, comprendere, accettare, nella sua interezza.• Non si tratterebbe affatto di trascurare ciò chesi suppone liturgicamente superfluo a vantaggiodi quello che sembrerebbe importante. Questo potrebbe essere logico nelle discussioniumane, ma non può e non deve valere per le que-stioni iniziatiche dove si tende ad un collega-mento con i piani spirituali più elevati e di con-

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    Nelle scritture puraniche Vaisnava, Brahma emerge su un loto dall'ombelico di Vishnu mentre Vishnu (Mahavishnu)crea il ciclo cosmico, dopo essere emerso da Shiva. I testi shaiviti descrivono che Shiva disse a Vishnu di creare,

    Shiva ordinò a Vishnu di fare Brahma.

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  • seguenza ad un concetto di ricerca di“Verità divina, intera”, assolutamentedifferente da quella relativa, umana-ani-male; non va scordato che in generale, unsoggetto umano, “normale”, trova molto diffici-le concepire una “Verità divina”.

    Soffermandoci su quest’ultimo punto, sarà inte-ressante considerare che a partire da circa metàdell’ottocento, nell’ambito di una certa conce-zione esoterica, si è fatta strada la cosiddettateoria dell’“essenza iniziatica”. Ovvero, secon-do questa si dovrebbe tenere in evidenza unasorta di essenza principale, contornata da altrielementi anche irregolari, puramente accidenta-li, ovviamente meno importanti. Ciò, immagi-nando di poter riunire tutte le vie in un’unicavia. Si affermerebbe così, che l’ambito Tradi-zionale, legittimo, avrebbe un “cuore”, un parti-colare deposito sacrale che lo renderebbe essen-ziale e che la semplice adesione più o meno for-male a questa “essenza” basterebbe per definirsiregolarmente “iniziato”, qualsiasi sia la colloca-zione o la provenienza.

    Era ed è evidente la finalità rivolta in talmodo, a favorire l’ecumenismo, il dialo-go soprattutto tra Obbedienze-Riti che si riconoscessero simili.

    Però, secondo alcuni non solo scettici, si tratte-rebbe di pura svendita e di rinnegamento delpatrimonio di verità delle differenti originieggregoriche. In effetti, sarebbe forse preferibi-le che il dialogo si potesse fare nella verità; nona discapito di quella. E’ noto che il bene risultada un'intera conoscenza della verità, mentre ilmale deriva da una parziale o da una sua totalemancanza di conoscenza. Giusto per capire meglio questo punto di vista,sarà opportuno spostarsi solo provvisoriamente,a puro titolo esemplificativo, anche nei dialoghiinterreligiosi. Esiste un tentativo non solo recente, di riavvici-namento tra Cattolicesimo ed Islam, proiettato amio avviso (quindi potrei sbagliarmi), ad unimprobabile progetto di riunificazione ma inrealtà, più facilmente, ad un tentativo di fagoci-tazione reciproca neppure troppo mascherata(poi, sarà interessante vedere chi sarà più forte

    e/o scaltro). Mi chiedo come sifarebbe, seppur ani-mati da buone inten-zioni, a voler igno-rare da entrambe leparti, quanto vienerivolto a tutti coloroche non sono diquella religione cheha come riferimentoineludibile il Coranoed in particolare ciòche si legge nellaSURA 109 - Pre-Eg.n.8. di 6 versetti. Il titolo “Miscre-denti” della SURAderiva dal vers.1;trascrivo il tutto,sperando che la tra-duzione sia affidabi-le: In nome di Allah,

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    Divinità nella volta della Sala dei Giganti, in Palazzo Te, a Mantova - Giulio Romano, XV sc.

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  • il Compassionevole, il Misericordioso.1. Di’: «O miscredenti!2. Io non adoro quel che voi adorate3. e voi non siete adoratori di quel che ioadoro.4. Io non sono adoratore di quel che voi aveteadorato5. e voi non siete adoratori di quel che io adoro:6. a voi la vostra religione, a me la mia».

    Similmente, per quanto mi è stato dato d’osser-vare durante vari decenni, appare evidente cheogni Ordine-Rito, mantiene da sempre, un puntodi vista che è per lo più simile a quello di questaSURA, allorché in un ambito esoterico, iniziati-co, si disquisisca di eggregore, di liturgie, diformazione, di concetti riguardanti il trinomiodi cui sopra. A meno che però, pernecessità, non si stia mentendo spudo-ratamente affermando altro, forse per-ché ci si sente deboli e si ha bisogno diuna o più legittimazioni esterne, quindidi solito per motivi poco nobili, oppurese si assumono atteggiamenti bizzarri,incomprensibili, per evidente ignoran-za ormai plateale ed irreversibile diqualche soggetto.Ne consegue che non sarà affatto sem-plice per qualsiasi soggetto, per quantointelligente ed animato da buone inten-zioni, muoversi su più vie contempora-neamente. Però, è innegabile che qual-cuno ci riesce per indubbie qualità per-sonali ma soprattutto perché mantienefissi con fede costante, i suoi obiettividi ricerca verso la “Verità Divina”, di-venendo progressivamente, in coscien-za, umile e prudente Maestro di séstesso. Però si stratta solo di coloro che, ani-mati da “sani” desideri di conoscenza,sono riusciti a camminare correttamen-te, intuendo e poi comprendendo sem-pre più chiaramente come evitare diinsistere nell’incedere anche su sentie-ri oggettivamente ormai deteriorati,oppure sbagliati o semplicemente fa-

    sulli.Si ritorna così nuovamente a prendere inconsiderazione concetti come quelli didesiderio, di volontà, di intuizione e di

    comprensione.Come più volte già accennato, si potrebbe iden-tificare il desiderio come uno stato dell’Io, con-seguente ad una carenza, ad una modificazione,sia esterne, che interiori, con conseguente im-pulso diretto a compensare la mancanza e/o ariequilibrare gli effetti delle modifiche.Ciò porta per qualsiasi soggetto a provare sensa-zioni che possono essere dolorose o piacevoli, aseconda della soddisfazione o meno del deside-rio stesso.La mente riesce ad immaginare in modi più omeno evanescenti e/o realistici, rispetto alle rea-

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    Dante tra miscredenti e eretici - Inferno, illustrazione della Commedia - Gustave Dorè

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  • li percezioni, sia l'esperienza effettiva-mente sperimentata, che quella che vor-rebbe vivere.Ovviamente, chi abbia scelto di cammi-nare su una via finalizzata alla “risalita verso laLuce Originale”, si ritroverà a desiderare diconseguire una condizione di vita che, diversa-mente da quella ordinaria, realizzi superiorivalori spirituali. Ciò, in alcuni casi, al fine diraggiungere un differente e migliore stato del-l’essere, comporta una particolare attenzioneper capire prima le necessità corporali unita-mente alla personale eredità genetica. L'ascesi,in tali casi, potrebbe comportare conseguenze econsapevoli modificazioni in tutti gli ambitidelle abitudini “carnali”, tendendo a controllarele istintive predisposizioni fisiche ma anche amigliorarne le capacità.Però, purtroppo, il desiderio non è sempre vistoin chiave positiva. Infatti, è necessario tenerepresente che quando la percezione del soggettodesiderante si mantiene lontana dall’oggettodesiderato, accade che la realtà percepitacostringa quel soggetto ad una perpetua esigen-

    za di dominio mai pienamente saziabile. Di conseguenza, per evitare tale situa-zione, può diventare indispensabile com-prendere bene le vere motivazioni origi-

    nali che provocano le sensazioni; poi fare evol-vere i collegamenti mentali, tramite eventualitecniche, metodi formativi specifici ed esclusiviin ogni scuola, da eventuali livelli più o menooscuri, ad altri più luminosi e buoni, oppuretroncarne le forze alla radice, impedendo di con-tinuare ad alimentare desideri poco “sani”. Inquesti ultimi casi, per alcuni può divenire abba-stanza risolutivo cambiare semplicemente ma incoscienza, anche abitudini sociali, evitare alcuniluoghi di aggregazione, mutare varie frequenta-zioni, ecc.Non sempre il desiderio trova conseguente col-legamento con la Volontà. Questa può esseresinteticamente definita come la determinazionefattiva e intenzionale di una persona nell’intra-prendere le azioni necessarie al raggiungimentodi uno scopo più o meno preciso, derivato daidesideri.Si tratterebbe quindi, da parte di chiunque, di

    voler raggiungere,realizzare o di ten-tare concretamentedi farlo, il fine o ifini, che si proponedi conseguire nellasua vita; quindi dicoinvolgere ancheciò che si impieganelle proprie azionisemplici e quotidia-ne. Il concetto dellavolontà è dibattutoda sempre anchenell'ambito della fi-losofia ed è indub-biamente legato adaltri come: libertà evirtù. Ciò potrebbe con-durre a voler ap-profondire, se e co-

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    Il mito di Nut e Geb

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  • me si possa essere condizionati dalleleggi che regolano l'universo e poi sel'uomo sia capace di atti volitivi che, inquanto tali, rompono il meccanicismodella realtà da lui conosciuta solo tramite le per-cezioni sensoriali.Un’ipotesi riguardante la volontà, collegata alla“conoscenza”, potrebbe basarsi sul principiodella naturale attrazione verso il Bene e forsedell'involontarietà del male.Ne conseguirebbe una predisposizione a sceglie-re ciò che è il bene non solo per sé stessi. Cosìla virtù consisterebbe nel dominio di sé e nellacapacità di dare ascolto alle esigenze più lumi-nose dell'anima. Non si farebbe sempre il Bene,forse solo perché non lo si conosce.Quindi, il male, secondo tale punto di vista, nondipenderebbe esclusivamente da una liberavolontà, ma sarebbe la conseguenzadell'ignoranza umana che scambiereb-be il male per bene, proiettando a voltequest'ultimo solo sui piaceri o sulleesigenze esteriori così legati all’esis-tenza materiale, senza limitarne in al-cun modo le esagerazioni.Altri punti di vista collegati a questo,contemplano la possibilità che lavolontà del saggio aderisca sistemati-camente al dovere evolutivo, alle scel-te conseguenti, obbedendo a un impul-so che non perviene esteriormente sudi lui, bensì che sorge dall'interno. Sitratterebbe di un dovere da non inten-dersi come un esercizio forzato divita, ma semplicemente come il risul-tato di una vera libera scelta, effettuatain conformità con le leggi dello Spiritoche pervade la creazione in sintoniacon il Bene, il quale consiste nel favo-rire il vivere coscientemente secondoragione, mentre il male è ciò che indiversi modi vi si oppone.Per affrontare i concetti di intuizione ecomprensione, probabilmente per par-ticolari ricercatori spirituali sarebbeutile ascoltare e/o leggere anche i puntidi vista kabbalistici, forse partendo da

    quelli relativi alla Mente Superna che èChokhmah Ila’ah (Saggezza Celestiale)ma poi si dovrebbe tentare di avvicinarsianche ai concetti attribuiti all’entità ed

    alle funzioni della Sephirah Binah e di quellanascosta Daat; quindi, si dovrebbero tenere pre-senti i possibili molteplici livelli dell’anima(spesso da considerare letteralmente, una partedi Dio in cielo) nel discendere grado dopogrado, attraverso lo sviluppo dei mondi: Atzilut,Briah, Yetzirah e Assiah.Limitandomi però a qualche cosa di più sempli-ce e disponibile in generale, come già accennatoin altre occasioni, credo di poter suggerire sinte-ticamente d’immaginare per intuizione, queltipo di conoscenza improvvisa che non si avvaledel ragionamento o delle deduzioni conseguenti

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    Sincretismo della creazione - Fantasy art.

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  • alle percezioni sensoriali.Sarebbe qualche cosa che si riverbera da“dentro”, provenendo da un’origine“misteriosa” e soprattutto affatto indaga-bile razionalmente, che si trasforma in una sortadi sapere non spiegabile perché si svela perlampi improvvisi, non comprensibili o quasi maiimmediatamente, ma forse neppure col tempo.E’ però poi evidente la necessità di capire luci-damente cosa si possa essere intuito. Ovvero, dimettere in campo la capacità "afferrare", di met-tere insieme con la ragione ciò che si possaessere palesato tramite una scintilla d’intuizio-ne.Volendo concludere, per ora, questa dissertazio-ne su vari argomenti, suppongo che tutto ciò ciriporti inevitabilmente a dover ammettere, più omeno da parte di tutti, come non sia mai facileper alcuno, immaginare, desiderare, volere, ten-tare e riuscire a camminare su una via che recu-peri un contatto sempre più forte con lo SpiritoDivino. Questo, nell’ottica di rigenerazione, ri-collocazione personale nei piani più luminosi,

    attraverso il riequilibrio progressivamen-te “sanificato” tra pensieri, parole edazioni specifiche.Risulterà di nuovo evidente che per un

    semplice uomo-animale il trinomio: Libertà,Fraternità, Uguaglianza, potrebbe essere qual-che cosa che seppur fortemente desiderata, sisvelerebbe estremamente difficoltosa da realiz-zare in concreto, anche intraprendendo una stra-da Iniziatica Tradizionale. Soprattutto, sarà difficile se non si “coltiverà”:umiltà, prudenza e perseveranza, nel tentativo dielevarsi interiormente nelle condizioni che con-sentano di ricevere il “fluire intuitivo” della“Verità” che, secondo Tradizione, discende daipiani spirituali più elevati e che può essereaccolta solo se si vuole veramente percepirla,comprenderla, ognuno con i propri limiti, aven-do provveduto a predisporre correttamentequanto necessario, per favorire un’armonizza-zione luminosa della propria essenza, facendointeragire correttamente la mente ed il cuore.Quindi, in estrema sintesi, se al di là dei bei

    discorsi e delle di-chiarazioni d’intenti,si continuasse ogetti-vamente a voler sod-disfare solo o soprat-tutto, le esigenze ma-teriali, carnali, ognicosa esposta sopra,rimarrebbe ad un inu-tile livello di “fantasiaanimale” con tutte leinevitabili conseguen-ze, non solo su quelpiano.

    Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..S.S. .. .G..G. .. .M..M... ..

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    Oltre i limiti oppure immaginazioni e false illusioni - George Grie, 2019

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  • V.I.T.R.I.O.L.Vigilanza e Perseveranza

    LUCA LUCA

    “ V“ V isita Interiora Terrae, RectificandoInvenies Occultum Lapidem”.Visitare, rettificare ed aver il coraggio di scopri-re: personalmente ritengo si possa suddividerein tre parti l’acronimo VITRIOL mentre le virtùdi vigilanza e perseveranzasono essenziali in questoviaggio.Per visitare la terra interio-re, innanzitutto è necessa-rio trovarne l’entrata e que-sto è possibile solo svilup-pando un discreto silenziomentale; a quel punto leemozioni, le passioni, i do-lori, le ferite gettate nel-l’inconscio, dovrebbero ri-affiorare e l’iniziato si po-trebbe, dovrebbe predispor-re ad osservarle senza giu-dizio, senza perdonarsi esenza condannarsi. E’ la via di Mezzo, l’osser-vazione pura, asettica…facile da dire, per nientefacile da operare, ma senzaquesto atteggiamento inte-riore ci si soffermerebbe difronte all’entrata dellacaverna o magari un pocopiù in là, ma al primo ele-mento interiore squilibrato,graffiante, doloroso si su-birebbe un arresto.Vigilando asetticamente, si

    deve perseverare di fronte agli ostacoli,ai metalli interiori; lentamente, paziente-mente, potremmo ricevere intuizioni sucome sublimare, rettificare ciò che

    incontriamo e quando si è raggiunto qualcherisultato, mai sedersi sugli allori ovvero, maistaccare la corrente della Perseveranza; perché?Perché l’interiorità meno luminosa non tollerala modifica dello status quo, non vuole cambiaree mette in moto delle forze in grado di respinge-re il ricercatore all’entrata della terra interiore,utilizzando metodi anche subdoli…come farcisentire fieri ed orgogliosi di noi stessi per qual-che piccolissima ed instabile vittoria riportata.Proseguendo il cammino, individuando i metallida rettificare, grazie alla Vigilanza, qualcosacambia e questo qualcosa siamo noi stessi.

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    Il sigillo del Vitriol con l'indicazione dei vari procedimenti alchemici, in tutto sette, dalla versione di Azoth di Basilio Valentino pubblicata nel 1613.

  • La ricerca va fatta a fuoco lento, proprioperché questi cambiamenti interiori ciscombussolano e dobbiamo continua-mente ritrovare un nuovo equilibrio; ilcambiamento è intimo, diverso per ognuno, macredo sommessamente di poter dire che tre ele-menti siano, più o meno, generali per tutti: mag-gior chiarezza, maggior vitalità ed una maggioresensibilità nei confronti di ogni cosa, una sensi-bilità che porta con se qualche scintilla di calo-re, di bellezza, di pace. Allora il Sole potrebbesembrare più caldo, la Luna più fresca, gli alberipiù belli, le nuvole più bianche ed il rapportocon il prossimo più armonioso.Infine il ritrovamento della pietra occulta, anzila scoperta di essa, lontana, ma visibile nelleprofondità della nostra interiorità, essa sembrapulsare di luce ed uno squisito terrore potrebbefarsi strada nella nostra consapevolezza. Toccare la Pietra occulta significa (non so per-ché) un cambiamento radicale, molto, molto piùintenso di quelli precedentemente citati.

    A quel punto mi è stato suggerito che sianecessario attendere fino a quando quelqualcosa che in noi ha spinto alla ricercasi concentri, si prepari forse per l’ultima

    azione, per l’ultimo passo.Quest’ultima attesa necessita di grande stabilità,forza, fede. Che possono essere presenti solodopo un lungo lavoro preliminare e soprattuttosolo grazie ad una forza invisibile, una Presenzache ci ha accompagnato lungo tutto il viaggio,silenziosamente, senza mai farsi notare.

    LUCA LUCA

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    Alla ricerca della conoscenza. Alla ricerca del tempo perduto- George Gree,2011

    ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Dicembre 2020- Dicembre 2020

  • DDesiderio e volontàMATILDEMATILDE

    “U“U omini di desiderio” è una terminologiaassociata da sempre agli Iniziati, a chi per anto-nomasia è alla ricerca della conoscenza, dellaverità, a chi è appunto desideroso di tendereverso questo obiettivo. Si assiste non di rado adun iniziale slancio con temperamento quasidirompente, associato ad un grandissimo entu-siasmo che porta il neofita addirittura a giuraresu cose di cui effettivamente, non sa niente.Quello che avviene durante l’Iniziazione diprimo grado è essenzialmente questo. Si vieneintrodotti in un luogo di cui non si saquali siano le liturgie, di cui non siconoscono le persone che lo com-pongono, di cui non si sa quale siaesattamente la propria collocazione.Eppure, spinti da un irrefrenabilesenso di curiosità e forse animatianche un poco dal timore che lapaura stessa risveglia (questo nonsapere cosa si sta facendo, questaaspettativa che si sa essersi creata inchi ci attenderà) si decide a musoduro e a testa bassa di entrare a farparte di un percorso massonico.Eppure si è ancora completamenteall’oscuro di ciò che questo compor-ta. Di fatto, si giura senza la minimacognizione di causa. Ma non perobbligo. Per scelta, per quanto scon-siderata possa essere. Ci si devericordare infatti, che nessuno è statocostretto a sottoporsi al giuramento,e in più di un’occasione ci sono statele opportune pause per decidere difermarsi. Ma quasi nessuno si fermadurante l’Iniziazione. Chi retrocede,lo fa successivamente, per tutta una

    serie di contingenze che risultano parti-colari per ogni individuo e di cui comun-que nessuno si può permettere il giudi-zio.

    Sta di fatto che inizialmente, entrando bendati equindi incapaci di vedere, difficilmente ci sirenderà conto di cosa si è desiderato e di qualepasso si sia compiuto per andare verso la soddi-sfazione di questo desiderio. Ma continuando ilpercorso sarà bene interrogarsi sempre piùapprofonditamente su cosa ciò ha comportato,come inevitabile cambiamento, nella vita del-l'Iniziato e di chi gli sta intorno. Anche per chidecide ad un certo punto di allontanarsi. In qual-siasi Tradizione, religione, scienza, persinonelle fiabe e nelle favole, si viene messi in guar-dia sul fatto che qualsiasi scelta che si compirànon potrà poi essere cancellata.Qualora si rivelasse non più giusta, si potranno

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    Adepta nel Tempio - Arte digitale

    ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Dicembre 2020- Dicembre 2020

  • intraprendere altre strade per porvi rime-dio, ma quel determinato fatto non potràessere eliminato. E' un dato del tutto sta-tistico comunque che per ogni quota dipersone animate da un sincero desiderio diconoscenza ve ne sia una percentuale pervasa daun semplice senso di curiosità, o viceversa.Il desiderio quindi, anche quando è concreto,poco realizza in pratica se non viene sostenutoda una volontà salda, ferma e dolce, nel percor-rere pazientemente i passi che occorrono. Sonoinfatti due concetti separati, che devono lavora-re all'unisono, ma che non devono essere datiper scontati: uno non include automaticamentel'altro. Non di rado ci si ritrova a dover fare iconti di essere, nelle proprie intenzioni, più omeno fantasiosi, con un grande desiderio diconoscenza, nella teoria sentendosi i più grandiricercatori della verità e poi tuttavia, risultareessere banalmente sopraffatti, tutto il tempo, daun'insofferente ignavia che non permette nem-meno di aprire un libro o di volgere lo sguardosu sé stessi. O viceversa, essere metodologici,rigorosi, attuatori quasi militareschi del perse-guimento del proprio obiettivo; essendo però

    segretamente scettici, in dubbio sull'esi-stenza o meno veramente di qualcosa chevada oltre. Come qualsiasi percorso spi-rituale, anche quello massonico è irto di

    ostacoli e di fallimenti. L'essere umano è sempresoggetto ad errare, e più salirà lungo la scaladella conoscenza, più la caduta, se e quandoavverrà, sarà dolorosa e segnerà un delta impor-tante fra la strada che si era percorsa e il puntodi partenza. Tuttavia, ciò è anch'esso parte diquello che ogni essere umano deve apprendere,in base alla sua condizione psicofisica e a ciòche può fare per mettersi a disposizione deldisegno divino. Sovente quindi, capita dilasciarsi prendere dallo sconforto e dallo scora-mento. Il mondo materiale impone continuamen-te delle prove di sopravvivenza, scontrandosinon di rado, con il tentativo di comportarsi inmaniera retta e giusta, poiché questo in alcunicasi potrebbe anche sfociare nel soccomberedell'individuo. Anche il mondo spirituale impo-ne le sue severe prove da superare, più durerispetto a quelle del quaternario, proprio perchéè un allenamento atto all'auspicabile elevazionedi quel mondo. Nessuno ha mai detto che fosse

    facile, anzi, in più di unaoccasione viene ricordatodi lasciar perdere nel casonon si fosse realmenteconvinti della strada cheviene posta di fronte. E'quindi del tutto naturalese all'inizio, ma anchedopo, non si vedono deicosiddetti risultati mi-gliorativi nella propriavita. Chi accede a questopercorso non lo fa inrealtà per avere un torna-conto personale.Per quanto possa sembra-re ingiusto, il nostro nonè un Rito che promettericchezze, agi, bellezza,salute impeccabile, diver-timento senza pagarne leconseguenze, eccetera.

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    La scelta di Ercole - Annibale Carracci, 1596

    ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Dicembre 2020- Dicembre 2020

  • Quando ci si aspettano dei ritorni di que-sto tipo, sarebbe sempre opportuno do-mandarsi quale sia effettivamente il desi-derio che anima la propria volontà. Sibadi bene anche alle richieste di desideri di illu-minazione, apertura del terzo occhio, conoscen-za sconfinata; possono sembrare almeno perti-nenti, ma sta a chi li sente verificare se non sonosoltanto una trappola dell'ego che tenta diespandersi in un discorso di desiderio di poten-za, in questo caso mascherato come trastullospirituale. Si ricorda che in diversi passi delleantiche scritture si viene messi in guardia sulmantenimento della propria umiltà; un desideriodi conoscenza non è il bisogno spasmodico digiocare a interpretare Dio.Ed è proprio attraverso la conoscenza di sé stes-si che si potrà capire qual è effettivamente ilproprio desiderio. A volte si è convinti di desi-derare ardentemente una cosa, ma in realtà si stadirigendo la propria vita in tutt'altra direzione,rimanendo concentrati su altro. Un esempiomolto banale: desiderare di essere più in salute,più in forma. Ci si guarda allo specchio e ci sidice in maniera conscia che si desidera riprende-re un po' di tono. Tuttavia, durante l'arco dellapropria giornata, non si fa altro che pensare afumarsi quella sigaretta, bere quella birra omangiare quello stinco di maiale. Si può quindinotare che il soggetto si racconta sì, di volereuno stile di vita più sano ma la sua concentra-zione e il suo focus sono su tutt'altro. Elementiche non solo non gli permettono di poter diriger-si nella direzione da lui dichiarata, ma che oltre-tutto lo spingono nella direzione opposta. La suavolontà è quindi diretta ad altro e portarla versouno stile di vita sano sarebbe quasi una forzatu-ra in questo caso. Ciò avviene più spesso diquanto si creda e sono questi i principali motividi rallentamento in un percorso spirituale. Eccoanche perché a volte potrebbe risultare frustran-te. Eppure ciò significa che non si sono svoltidue passaggi fondamentali: un'accurata cono-scenza di sé stessi, che permetterebbe la rileva-zione dei propri punti deboli incrementando l'at-tenzione verso di essi; poi la purificazione deglistessi. Solo trovando la propria pietra occulta e

    utilizzando il maglietto e lo scalpello,con prudenza, coscienza e consapevolez-za, si potrà cominciare l'opera, dirigendocon intelligenza la propria volontà, final-

    mente scevra da troppi gusci ed elementi super-ficiali, verso ciò che si è riconosciuto contareveramente.Attenzione quindi soprattutto a sé stessi, perchéil proprio peggior nemico è l'ego con le suemille trappole e molteplici sfaccettature. Soloattraverso una salda centratura dentro sé stessi,equilibrati in una oggettiva conoscenza di sé, sipotrà intuire qual è realmente il proprio deside-rio e indirizzarvi così la propria sincera volontà.E solo allora, forse ci si potrà azzardare a com-piere i primi veri passi del percorso e quindi,quando necessario, chiedere aiuto e sostegno,che sono sempre a disposizione di chi ha biso-gno, per chi sa ascoltare.

    MATILDEMATILDE

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    Donna allo specchio - William Orpen, XX sc.

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  • IIncedere senza rumoreEMANUELA B.EMANUELA B.

    QQ uando si decide di intraprendere un percor-so iniziatico, una delle primissime nozioni checi vengono illustrate è l’importanza del"Silenzio".Infatti, cominciando a camminare ci ritroviamodavvero soli, faccia a faccia con noi stessi; se neha la sensazione già dal primo passo che muo-viamo nel Gabinetto delle Riflessioni, quando cichiedono di entrare, di sederci ed aspettare, inquella piccola stanza oscura, illuminata sola-mente da una fievole candela, con i muri ador-nati da disegni e da parole simboliche, le qualipossono anche risultare, non a caso, inizialmen-te minacciose e soprat-tutto di non immediatacomprensione.Questa situazione do-vrebbe indurci a riflet-tere seriamente su moltecose; in primis,sul per-ché abbiamo deciso ditrovarci lì. Tuttavia, ledomande che potremmoporci potrebbero esseremolte e differenti.Successivamente, ci èanche chiesto di scrive-re una sorta di Testa-mento contenente tredomande molto impor-tanti: "Cosa devi a testesso; cosa devi aglialtri; e cosa devi a Dio".Domande alle quali nonè facile rispondere, so-prattutto considerandoche in quel momento

    proveniamo da un modo di vivere cosid-detto “profano” nel quale difficilmenteci saremo posti quesiti di questo livello,magari perché troppo presi dalla frenesia

    della quotidianità, oppure perché avremo pensa-to ad altri tipi di interrogativi forse simili maprobabilmente non così diretti.Non sarebbe stato poi così strano se avessimotrovato delle difficoltà a rispondere evitando dicadere inevitabilmente nel formulare frasi reto-riche senza rendercene conto.Perciò, il silenzio che ci viene poi imposto ini-zialmente, sarà in prevalenza esteriore, in quan-to ci verrà successivamente comunicato che nonpotremo parlare, se non per porre eventualidomande, richieste di chiarimenti riguardantisolo i temi dissertati durante i lavori liturgici diun determinato incontro.Con il passare del tempo e con l'inizio dell'ap-prendimento, tale silenzio esteriore potrebbefungere come da portale per poter essere appli-cato anche all'interno di noi stessi, in modo daconquistare quello interiore, più prezioso.

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    Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù - Dosso Dossi, (1523 – 1524)

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  • Esso ha una funzione molto importante,la quale unitamente ad una presa dicoscienza di quanto debba, possa, essere“rettificato” in più ambiti, ci permetteràdi creare in noi lo spazio necessario all'imma-gazzinamento di nuove nozioni, nuove cono-scenze, nuove intuizioni.Bisogna tuttavia sottolineare che solamenteascoltare e studiare non è sufficiente se si desi-dera veramente evolvere, ma è necessario, unavolta usciti dalla zona protetta del Tempio,applicare ciò che si è appreso anche nella vita ditutti i giorni, altrimenti gli sforzi fatti fino aquel momento, potrebbero venire miserevol-mente vanificati e ci si potrebbe ritrovare adover ricominciare nuovamente il lavoro da

    capo.Probabilmente fino al momento dell'ini-ziazione, abbiamo vissuto una vita dapersone normalmente inconsapevoli, ov-

    vero istintiva, di fatto non lontana da quella chevivono gli animali, dando prioritaria attenzionea desideri e bisogni materiali o fisiologici; cosache da quel momento non è più consigliabilefare.Non possiamo più nasconderci nella comodagiustificazione dell'inconsapevolezza o nelletrame fitte della materia che con la sua pesan-tezza ci stordisce, ci disorienta e ci distrae, cor-rendo il rischio di allontanarci gradualmentedalla scelta che "volontariamente" abbiamofatto. Perciò, si potrebbe metaforicamente dire

    che dovremmo riuscire ad essere un po’come degli equilibristi, cercando diimpegnarci a trovare quella giusta misu-ra che funga da asta di sostegno, aiutan-doci a mantenere sempre alto il livello divigilanza e di perseveranza e per mante-nere quel difficile equilibrio che attutiràeventuali cadute più dolorose.Lavorando sodo e utilizzando gli stru-menti a nostra disposizione, abbiamo lapossibilità di localizzare il centro di noistessi ma a quel punto, il lavoro è tutt'al-tro che terminato, anzi, inizia così il pro-cesso di trasformazione che trova nellebasi simboliche dell'Alchimia la sua effi-cacia e concretezza.Probabilmente, accadrà molte volte dicadere, di rialzarsi e forse potremmoparagonare questi processi alle conse-guenze collaterali del Solve et Coagulache nella sua ripetitività ci insegna adapplicare l'arte alchemica e di conse-guenza, ad affinare la pietra cubica.Un altro aspetto importante da sviluppa-re successivamente, è la corretta ricetti-vità dei nostri cinque sensi, i quali seben sviluppati in armonia con le esigen-ze interiori, celano al loro interno ancheindizi strategici, utili per favorire ilmanifestarsi, tramite il filtro mentale, diquelle piccole scintille di conoscenza

    17Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Alchimista - Joseph Leopold Ratinckx, 1937

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  • che un iniziato spera di trovare lungoquesto tipo di percorso.I filoni tradizionali che ci vengono tra-mandati e dei quali dovremmo acquisirealmeno la conoscenza culturale di base, in mododa trarne gli strumenti formativi di riferimento,sono fondamentalmente tre: Astrologia, Alchi-mia-Ermetismo e Kabbalah. Così ci viene inse-gnato che, il percorso iniziatico di cui stiamoparlando si struttura su questi tre pilastri princi-pali.Il periodo particolare che stiamo vivendo, mo-mento storico che verrà classificato come quellodella pandemia del Coronavirus 2020, ha cos-tretto l'interruzione non solo parziale, dei lavoriliturgici, sia in Italia, che in Europa e probabil-mente anche fuori dall’Europa, lasciandocimetaforicamente un po’come dei naufraghiin mezzo all'Oceano della vita quotidiana edella materia, in balia dei pericoli, dellepaure. Molto probabilmente, come è succes-so anche a me, da iniziata ancora inesperta,qualcuno si sarà sentito solo, smarrito,impaurito, inerte, non sapendo bene comemuoversi e cosa fare. Abbiamo subito circadue mesi di lock-down totale, nel qualepotevamo spostarci solamente per motivi diprima necessità come ad esempio andare allavoro, fare la spesa, andare in farmacia,visite mediche, visite a genitori e parentibisognosi e poche altre necessità indispensa-bili per la sopravvivenza. Di nuovo, ora lecose non stanno andando affatto bene. Dal mio punto di vista, oserei dire che que-sto evento, di portata mondiale, mai vissutodalle generazioni come la mia, ha causato uncaos non indifferente nelle menti degli esse-ri umani. Se da un lato, con il ritiro in casadell’uomo, la Terra ed il mondo animalehanno potuto respirare e riappropriarsi deipropri spazi, dall'altro, gli umani sono statigiornalmente sballottati dai media e da colo-ro che per interesse, provocavano ulterioreconfusione con fake news, come palline diun flipper, cosa che accade anche tutt'ora,soprattutto nel mondo mediatico della Tv edel Web. Tutto ciò ha portato non solo ad un

    aumento delle paure e della diffidenzal’uno dall’altra, arrivando addirittura aspiarsi fra vicini, ma anche a pericolosiestremismi che non fanno altro che

    aggravare una situazione già di per sé tesa e fra-gile. Tuttavia, chi ha scelto di affrontare un per-corso di tipo iniziatico come il nostro, non puòdimenticare anche le protezioni che lo accompa-gnano. Per esempio, la certezza di non esseresoli, cosa non da poco, poi la lungimiranza odempatia, con cui si può osservare là dove altrinon arrivano a vedere per svariati motivi e quin-di, in qualche modo, avere la possibilità di alza-re degli scudi di protezione che vanno ovvia-mente utilizzati nella maniera corretta. Durante la stagione estiva, la situazione èmigliorata e si era quasi ritornati ad una vita

    18Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Riseglio interiore - William Bouguereau,1892

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  • abbastanza vicina alla normalità, allen-tando le tensioni, dandoci un periodo ditregua; tuttavia ora che arriva l'autunno,si sente già un peggioramento della stes-sa a causa dell'abbassamento della guardia inmolti Paesi oltre al nostro, anche per via dell'in-coscienza e del pressapochismo di molte perso-ne che hanno fatalmente ignorato le precauzioniprimarie di base, per rimanere al sicuro.Durante il periodo primaverile ed estivo, vistal’impossibilità di incontrarci, ci è stato propostodal nostro Gran Maestro di seguire un program-ma di lezioni di Astrologia tramite video-confe-renze. Così è divenuto possibile approfondiremeglio la materia per chi già la conosceva eacquisirne le basi per chi invece doveva ancoraapprocciarsi al metodo finalizzato soprattutto

    alla corretta conoscenza delle predispo-sizioni fisiche, psichiche di ognuno, uni-tamente a quelle dell’ambiente e dei sog-getti con cui si interagisce direttamente.

    Durante questa esperienza, abbiamo conseguen-temente potuto lavorare su noi stessi, e seppurea distanza, abbiamo mantenuto un contatto, amio parere di straordinaria importanza, per evi-tare l'allontanamento e la distrazione dagliobiettivi della nostra via. Ora, riprendendo levideo-conferenze, stiamo acquisendo rudimentidi base inerenti ad un particolare finone dellakabbalah.In questo periodo di studio, ho compreso quantosia importante, direi fondamentale, un buoninsegnamento per questo percorso. Senza unsano desiderio dell'allievo non occorre Maestro,

    ma senza un buon Maestro non ci saran-no allievi. E’ importante imparare, comelo è altrettanto, insegnare bene ciò chelo necessita. Se non si ha voglia di studiare e poi dimettere in pratica quanto si è appreso,allora perché si è intrapreso un percorsodi questo genere? Se davvero si ha ildesiderio di conoscenza, allora si farà inmodo tale da mettersi nelle condizioniidonee per intuire e comprendere chequesta conoscenza è come una luce pre-ziosa che va tenuta sempre alimentata eche col tempo andrà tramandata aiposteri. Ecco che ora i simboli e i disegni cheprima sembravano così incomprensibilinel Gabinetto delle Riflessioni, acqui-stano un significato tutto diverso daquello che ci siamo immaginati nelprimo giorno. Vengono scoperti cometele di capolavori appese alle pareti,coperti da anni di polvere, ma attenzio-ne, quella polvere non l'abbiamo toltadalle tele, ma dai nostri occhi! Ecco cheora la vigilanza e la perseveranza siergono come alte torce nel buio e ciindicano la strada da percorrere, facen-do cadere quei famosi veli di cui abbia-mo tanto sentito parlare ma che non ave-

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    Vestale che conserva il fuoco - Jean Raoux, XVIII sc.

    ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Dicembre 2020- Dicembre 2020

  • vamo idea di cosa significassero. Tuttociò ci aiuta ad avvicinarci al nostro cen-tro.Non credo di esagerare paragonando lanostra vita nella materia ad un vero e propriociclone; come in natura, nel centro del ciclonevi si trova la calma, la serenità, così nel centrodi noi stessi abbiamo la possibilità di trovare ilsilenzio interiore, il nostro sé, dove vengonoaccudite quelle preziose luci in attesa di esserecolte. Dentro di noi vi è una luce avvolta dalbuio; seguirla ci aiuta a salire nel modo correttolungo la verticale, verso l’alto, per avvicinarcial Supremo Artefice dei Mondi.Ecco che dopo lo smarrimento, dopo la pauradell’ignoto, ora più che mai la vigilanza e laperseveranza coesi al silenzio interiore, sono fragli utensili che dobbiamo portarci sempreappresso nel nostro zaino di viaggio.Ho imparato che avere un bravo Maestro è undono inestimabile, che ne esistono davveropochi, ed è solo nostra la responsabilità diseguirne gli insegnamenti e di tramandarli olasciarli andare perduti, ma, ovviamente laseconda opzione non è pernulla consigliabile.L’aver compreso questomi rende più responsabilesia verso me stessa cheverso il prossimo, oltreche grata per avere sceltouna direzione difficilissi-mada seguire; magari oc-correrà molto tempo perriuscire a fare anche solodei piccoli passi ma saràuna conferma di essere,nel tempo, sul percorsoche cercavo. E’ parte dellacrescita sorprendersi anotare i cambiamenti cheinevitabilmente si forma-no nella vita quotidiana. Ci si accorge con stuporedi come certe cose cheprima si pensava fosseroimportantissime, ora pos-

    sono aver acquistato un valore diametral-mente opposto, e viceversa per altre. Ho compreso che nella ricerca della soli-tudine non si è veramente soli.

    Ricercarla può assumere il significato del liberoarbitrio; io scelgo i miei momenti di solitudinefisica con me stessa e con il Supremo, con con-sapevolezza e responsabilità. Questo mi aiuta amantenere un sano equilibrio, mi aiuta ad utiliz-zare gli strumenti fornitimi allo scopo di cono-scere me stessa e di conseguenza, operare sceltepiù adatte per un cammino possibilmente mi-gliore. Ho scoperto che siamo tutti diversi, sianell’apprendimento, che nell’insegnamento. Credevo che fosse un difetto, in realtà è un valo-re. Come i numeri sono tutti diversi l’uno dal-l’altro ma trovano la loro importanza nel som-marsi o nel sottrarsi, anche noi in egual modo losiamo; ognuno ha un suo posto nel quadro gene-rale del Supremo che formula una equazione. Che essa sia giusta o sbagliata dipende solodalle nostre scelte e non da quale numero siamo.

    EMANUELA B.EMANUELA B.

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    Allegoria della vigilanza - David de Coninck, XVII sc.

    ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Dicembre 2020- Dicembre 2020

  • SSiamo coscienziosamente sveglinel ricercare il valore simbolico-esoterico

    del Sole al Nadir…una personale riflessione

    VINCENZOVINCENZO

    Nulla sapevo,sono entrato

    e ho visto le cose segrete -Papiro Nu – Canto 116-

    LL La ritualità che celebriamo all’interno delTempio nel corso dei nostri sacri lavori, ci deverendere partecipi, affinché l’atemporalità e l’a-spazialità, ci sensibilizzino a risvegliare le inti-me coscienze. L’approfondimento, che ognunodi noi, diligentemente rivolge in sé stesso, èquello di intuire, analizzare e comprendere,come la forza delle parole custodite nel rituale,siano la testimonianza esoterica dell’alto valoresimbolico che ci veicola verso la trascendenzainnanzi all’Axis Mundi.Come riportato nelle pagine del rituale, i nostri

    lavori iniziano a “Mezzogiorno e termi-nano a Mezzanotte”, che per alcuniaspetti simbolici sono il retaggiodell’Hora Italica, rimasta in vigore in

    molti versanti europei fino al 1800. L’aspettoparticolare del quadrante diviso in 24 ore, furappresentato da Paolo Uccello, tutt’ora visibilee funzionate sulla controfacciata del Duomo fio-rentino. Ogni giorno l’orologio deve essereregolato facendo coincidere la mezzanotte con iltramonto: di fatto osservando da Ponente(Occidente) il percorso del Sole come indicatodal Venerabile Maestro... agli equinozi ilMezzogiorno coincide con l’elevarsi delSole...per questo simbolicamente la durata deinostri architettonici lavori durano un interogiorno proprio per la potenza della luce. Rapithora diem..L’interpretazione simbolica, ci porta a conside-rare il Mezzogiorno come lo Zenith dellenostre coscienze, quale apice delle nostre perso-nali capacità psichiche, che grazie al vigore del-l’energia interiore proseguiranno fino al Nadir.Il lavoro dell’iniziato, che liberamente ha sceltodi responsabilizzarsi nel percorrere il viaticodella conoscenza interiore e della trasmutazio-ne, deve tendere sempre più verso il perfettibiledell’agire dell’Uomo. All’interno del Tempio, sivive in eggregore, il “tempo massonico”, che

    rappresenta quel limite ditempo, in cui libero murato-re si dispiega attraversoparticolari passaggi e ritmiindividuali, in cui il temposacro del rituale teurgico,pone in sospensione iltempo profano, con la ca-ratteristica che sia mezzo-giorno o mezzanotte, il Solerimane immobile e fulgen-te, in quanto non è mai tra-montato. Questo aspettoteurgico, grazie alla forzadel rituale e alla “volontà”degli officianti, pone inessere la sospensione delTempo, che attraverso di

    21Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Barca solare nel papiro Nu

    ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Dicembre 2020- Dicembre 2020

  • esso il libero muratore lo controlla e nedirige l’evoluzione. Per questo divieneimportante approfondire simbolicamentel’inizio e la conclusione dei lavori archi-tettonici in ogni suo aspetto esoterico e kabbali-stico.Il cielo della mezzanotte nella sua profonditàpiù tetra, ci invita a concentrare la nostra atten-zione sull’acronimo V.I.T.R.I.O.L., al fine dideterminare alchemicamente l’opera al nero,per giungere verso l’anelata Luce interiore.Ricordiamo FF:. che il Sale, lo Zolfo sonosostanze base utilizzate nell’athanor per giunge-re alla Grande Opera, rappresentandone il Corpoe l’Anima in aggiunta al Mercurio elemento col-legato anche allo Spirito. Solo così, dopo esseregiunti nell’abisso del nostro profondo, se la pie-tra nascosta sarà stata individuata, potremmodirci quasi vicini all’Albedo, quell’Opera alBianco, dove un nuovo fluire delle spiritualitàcomincia a purificarci per rinascere dalle ceneriterrene. Ricercando il valore altamente simbolico delSole di Mezzanotte, che possia-mo individuarlo con i fratelliApprendisti, posti in silenzio estudio tra le Colonne del Set-ten-trione, in posizione opposta allostesso Sole quando invece è alloZenith – (Mezzogiorno) al centrodella Colonna di Meridione incorrispondenza simbolica colsegno del Capricorno e con ladecima casa. L’apprendista con ilcompimento della sgrossaturadella propria pietra grezza, devepercepire, se predisposto, esoteri-camente, ad attivare il proprio“Sole di Mezzanotte”, scendendocon intima convinzione nei mean-dri delle debolezze profane, alfine di rettificare ciò che rendeinique le schegge della materia-lità, è per questo protetto dalgrembiule, al fine di vivificare ilsenso profondo della spiritualità(azione della Squadra e Com-

    passo) già iniziato nella Cripta dellaPiramide. Ricercare in sé stesso gli osta-coli della materialità, che impediscono digiungere a comprendere il valore della

    Luce, oltre la velatura delle insidiose tenebre,custodisce l’opera più importante, ma anchedestabilizzante, al fine di sgretolare sotto i colpidel maglietto tenuto con la mano destra l’egopiù imperituro. Ricercare il Sole di Mezzanotte in ognuno diNoi, ci permette di conquistare la Vera Libertàdai particolarismi individuali, permettendoci ditransitare verso la piena luce del Sole alloZenith (Colonna del Sud). Questa considerazio-ne simbolica, rappresenta lo specchio della cre-scita evolutiva da “Uomo pensante” a “Uomo dicoscienza del Sé”, che permette di dominare nonsolo il piano attivo razionale - solare ma ancheil piano animico ricettivo - lunare. L’aspettolunare prefigura il lato recettivo dell’Uomo(colonna spenta della Luna a destra per chi en-tra nel tempio in Camera di Apprendista) dive-nendo la luce che illumina nelle tenebre; l’Iside

    22Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Nigredo -Dettaglio dal frontespizio di Mystère des cathédrales, illustrazione di Julien Champagne (1926)

    ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Dicembre 2020- Dicembre 2020

  • che ci dona nel nostro cammino il sensodella saggezza e della rettitudine, quandoci ritroviamo sperduti nelle nefandezzedella Selva Oscura del nostro agire pro-fano.Riprendendo alcuni passi del Corpus Herme-ticum di Ermete Trismegisto, la luna rappresentala ricettività attraverso la quale diviene essastessa filtro tra il Macro e Microcosmo, trasmet-tendoci le influenze del Sole Invitto e Onni-sciente.Iniziaticamente il Sole di Mezzanotte quando èeffigiato come Luna, ravviva il nostro viaticoirto di ostacoli a causa dei più reconditi appaga-menti dell’Io, che solo attraverso la forza delSole interiore, immanente alla stessa vitaumana, ci guida a ritrovare il sentiero dellaGrande Opera illuminata dalla saggezza del-l’Uomo di desiderio che ha acquisito “Co-noscenza”. Il massone che tramite l’intuizione epoi la comprensione di ciò che discende daipiani più elevati dello Spirito, acquisisce convolontà la potenza e di conseguenza l’atto disminuire il perenne conflitto di un “IO” semprepiù egoico ed edonistico, annidato dove la forza

    del Sole sembra perire, deve ritrovarel’egemone fattezza del Sole di Mez-zanotte, per conquistare l’anelata rina-scita del nuovo divenire.

    Il senso di tutto questo lo si ritrova progressiva-mente solo con lo studio del rituale di ognicamera, in quanto permette realmente di concre-tizzare la capacità di raggiungere la spiritualità,oltre la materia, ricreando il valevole equilibrioall’interno del proprio Tempio interiore. Non è buio profondo quando a mezzanotte siscandisce la chiusura dei Sacri Lavori, ma bensì,diviene l’inizio del “tempo della luce”, in cuil’istante realizza la palingenesi della rinascita.Per questi aspetti, l’agire consapevole dell’ini-ziato, abbraccia l’esistenza del singolo in cuil’essenza della stessa vita, è il principio univer-sale del tutto, in simbiosi tra passato e presente,che volge verso il futuro, quale parte indispen-sabile dell’Edificio Sacro, rappresentato dalTempio, sintesi ed equilibrio tra Macro e Mi-crocosmo, in cui l’uomo esotericamente, grazieall’insegnamento perpetuato con coscienza,diviene metaforicamente egli stesso Pietra, checoesemente con le altre forze, stabilirà con il

    piano della coscienza il diveniremassonico nel rispetto dellastessa Tradizione. Il Gallo ciammonisce ogni volta, tramite ivari, molteplici, aspetti simboli-ci che racchiude, trasportandocinella Cripta della Piramide, af-finché la nostra conoscenza nondimentichi di divenire consape-vole su ciò che strutturiamocoscienziosamente con la forzadel Logos, che con le sue vibra-zioni ci aiuta a ritrovare non leparole poste in sequenza nel Ri-tuale, ma bensì quelle declama-te, che aiutano l’iniziato a diri-gersi verso i piani sottili dellatrascendenza. Proprio l’equili-brio delle regole, con i conse-guenti comportamenti acquisitiin virtù della loro obbedienza,suggellano i primi passi, che

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    Memphis possono essere letti sul sito: http://www.mitzraimmemphis.org/

    Thot, Ermete Trismegisto

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  • l’iniziato compie, al fine di porsi consa-pevolmente nel rispetto della gerarchiadella Piramide massonica, al fine diaffrontare in maniera armonica la trasfor-mazione graduale dell’Io. Le regole unitamenteai comportamenti, aiutano a sviluppare le virtùindispensabili per il progredire oltre i cancellidella materialità, che attanagliano l’agire profa-no, quale condizione inibente l’opera della Ni-gredo, incapace di sviluppare il reale senso diconsapevolezza dell’ “aurea mediocritas” (esal-tata dal poeta Orazio, etica di una giusta mode-razione d’ispirazione epicurea), di cui l’agireparsimonioso dello Scalpello, unitamente alMaglietto ed alla Squadra, renderà il progrediredel Libero Muratore “perfettibile” innanziall’impeto della forza del proprio agire. Questoprocesso periglioso di trasformazione, moltodelicato per i suoi intricati meccanismi nel crea-re i presupposti interiori di cambiamento, nonpuò non tener conto degli aspetti dell’agire quo-tidiano, che amplificano nel rendere un paleselivellarsi verso punti più bassi della “mediocri-tas”, con il rischio certo dell’ulteriore disequili-brio, determinato dal frettoloso giudizio dettatodal “motu anima”. Questo percorso di fattodeve tenere in valida considerazione ogni aspet-to demolitivo e costruttivo dell’insegnamentomuratorio, affinché non si cada nelle trappoledel facile “resurgo”, rendendo di fatto ogni edi-ficazione l’adagiarsi a pericolose incertezzecontro-iniziatiche. La nostra Pietra Grezza,accostandola esotericamente al Bagatto, lamadei tarocchi, per le sue similitudini con il viati-co muratorio, ci porta a riprendere gli insegna-menti di Agrippa e Paracelso, quando con i loroscritti trasmettevano, che la Vera Magia non lasi riscontra attraverso pratiche e incantesimi, mail vero secretum è custodito nell’anelare versol’unione con il principio dell’Uno, sfuggente adogni possibile definizione di studio dell’henolo-gia (Etienne Gilson) in contrapposizione all’on-tologia, ma animato dall’energia del Logoscome indicato nel Corpus Hermeticum. Prendendo in analisi la singola realtà, bisogna“pregiudizialmente”, considerare con umiltà ilproprio “status massonico”, a partire dalla piena

    consapevolezza, che non esiste alcunaindignazione nel riconoscere quanto rag-giunto o si raggiungerà all’interno delproprio “athanor”, permettendo al

    Mercurio con le sue caratteristiche alchemiche,l’azione di sublimare i nostri istinti profani,affinché lo Spirito subisca la trasformazioneverso la fase dell’Albedo. Ci sono momenti inte-riori per cui è necessario fermarsi è rifletteresoprattutto… ob tor collo… quando il “vuoto”sorregge i corpi callosi della profanità, di chivestito da massone resterà sempre collocatonella mediocrità dell’agire… lucidando le lusin-

    24Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

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    Il Bagatto - Tarocchi

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  • ghe di uno sguardo di una magica presen-za, innanzi allo specchio dell’individua-lismo, con l’aggravio del manto del pro-prio grembiule nel ritrarre la vanagloriadell’EGO. Accade purtroppo, che molti leggonoil rituale ma pochi lo ascoltano con l’aggravioche pochi lo “sentono”. A tal fine voglio ricor-dare nel linguaggio alchemico il fisso (il diveni-re del mondo fenomenico) e le azioni delloZolfo, principio maschile, che si unisce al fem-minile mutevole rappresentato dal Mercurio, alfine di determinare alchemicamente il Sale,quale prodotto dell’unione fra i contrari; cosìl’opera del Massone, cogliendo l’equilibrio tra isensi e la realtà, esprime attraverso il nous,inteso come intelletto agente, l’effettiva sgros-satura della crosta alchemica, che lo rende pron-

    to a comprendere, per quanto possibile, ilvalore dei Misteri all’intero della scalainiziatica. Dobbiamo altresì essere capa-ci ad interiorizzare il senso reale del

    Logos eracliteo…contrario alla superbia… chegenera confusione come riportato nel raccontobiblico (Genesi 11,1-9), in cui l’Uomo titanicoproprio a causa della sua arroganza, disobbe-dienza e presunta onnipotenza del suo agire,sfida la Natura Divina, berciando consapevol-mente a fronte del costruttivo silenzio…moltocaro al nostro essere massoni… lontani dal …quod petis umbra est…L’iniziato nel suo silenzio tra le Colonne delSettentrione, che ha scelto di seguire l’insegna-mento della tradizione latomistica è l’Uomo deldubbio…che nella fattezza ricerca incessante-

    mente la conoscenza adogmatica, po-nendosi attentamente l’interrogativo delsuo essere e divenire, sottoponendosi aduna critica sempre costruttiva, al fine diconsiderare quanto esiste nel suo inter-facciarsi non-Euclideo nel mondosecondo una visione parziale o unilate-rale. Proprio questo ci riporta a riscopri-re in Noi la forza del Sole di Mezzanot-te, che grazie alla ritualità, congiunta-mente allo studio simbolico con le suevalenze esoteriche, ci aiuta a prenderevisione che nulla può considerarsi asso-luto né immutabile nella propria co-scienza, senza per questo sostituirsi al-l’onnipresenza del S:.A:.D:.M:. se nonponendosi con umiltà nell’essere vera-mente Uomo di Desiderio. Per questo, ilnostro percorso non certamente facilecome più volte ripreso, conduce l’adep-to a comprendere la valenza della catar-si alchemica, ponendolo innanzi allospecchio della fiamma della coscienza,che gli permetterà di ricostruire tappadopo tappa il nuovo Sé.Riuscire sinergicamente nella trasmuta-zione, permette anapoditticamente disviluppare, in consonanza eggregoricaal cospetto della Volta Stellata, la pienaautonomia di giudizio del nostro voler

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    Torre di babele - Gustave Dore, 1870

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  • essere liberi kantianamente e voler dive-nire Liberi Muratori, guidati dall’ inten-dimento del valore esoterico che nullariporta in senso di segretezza profana,ma ci permette di trasferire il nostro edificaresimbolico senza sofismi manieristici, la GrandeOpera del nuovo orizzonte. Non nego di avverti-re nel mio intimo il richiamo alla Città del Soledi Tommaso Campanella…chissà !Il libero muratore non può indietreggiare nell’o-pera di attuazione del proprio compito, che con-siste nell’edificare il Tempio interiore, avendocome mezzo la Ritualità, che permette di tra-sformare un Tempio Massonico in una coesaforza di fratelli che esprime l’unità. Proprio laritualità diviene l’unico elemento muratorio,attraverso la quale un luogo nel microcosmo,viene eletto geometricamente spazio sacro esimbolicamente perfetto, al fine di renderel’Uomo nel suo spazio, capace di realizzare l’o-pera per la sua elevazione morale, spirituale eintellettuale al cospetto del filo a piombo, sim-bolo quest’ultimo della ricerca interiore delladiscesa in sé stessi. Simbolicamente il Filo aPiombo è esente da deviazioni, al fine di confe-rire all’opera il giusto asse per l’innalzare ilmuro del tempio, ma nello stesso è l’emblema diosservazione in verticale della stessa profondità.La superbia e l’ecces-siva manifestazioned e l l ’ e g o c e n t r i c i t àsono un vero ostacoloal percorso iniziatico.In questo periodo diangoscia e di spaesa-mento, in cui le incer-tezze in ogni settoreregnano sovrane, l’e-quilibrio massonicodeve tendere a rende-re stabile ogni preva-ricazione, riuscendo adelimitare la centra-lità dell’Uomo, che siritrova a fluttuare trasenso di realtà e uto-pia, tra ammirazione

    e convenienza di un’ipocrisia pluralizza-ta, tendente a rendere decadente ogni eti-cità esistente, a seguito della prepotenzaautoreferenziale dei tanti scenari emer-

    genti di dubbia valenza. Su questo aspetto dellariflessione l’idea portante del Discorso sullaDignità dell’Uomo di Pico della Mirandola, cisorregge nell’indicare come l’agire dell’Uomo èa differenza degli altri esseri naturali un enteprivo di natura, ossia un ente plastico. Comeinsegnato dal pensiero umanistico, l’Uomo,essendo un ente plastico, diviene artefice di séstesso, ovverosia assume le qualità di ciò chepiù desidera ma agisce sulla dimensione spiri-tuale attraverso il progredire di sé.Scrutare il proprio Sole di Mezzanotte, rappre-senta la capacità dell’iniziato di dilatare le tene-bre, che attanagliano e costringono l’Uomo arimanere succube delle catene del materialismo.Kant con la forbitezza del suo linguaggio identi-fica le tenebre come le “sottili seduzioni”, cherendono l’Uomo incapace di usare il proprionous al fine di rischiarare l’ascoso cammino,senza divenire facile appiglio del dogmatismo edella sopraffazione. Il Libero Muratore nondeve rimanere statico innanzi all’essenza dellaLuce, che è la manifestazione con cui ilS:.A:.D:.M:. vivifica ed equilibra la nostra ri-

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    Città utopica - KRIS KUKSI, 2013

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  • cerca verso l’aurora oltre l’ombra dell’o-scurità. La grandiosità del fratelloMozart, nel finale della sua celeberrimaopera il Flauto Magico, affida al coroquesta nota: “ho scacciato la notte, distrutto ilpotere carpito dagli ipocriti”; monito dell’agiremassonico nel ricercare la Vera Luce, affinché lasua maestosità, rispecchi il Trinomio innanziall’agire delle tenebre, di cui l’Uomo di deside-rio conosce, quale causa di annichilimento dellaragione generata dal fascino sottile delle loroseduttività.Il nostro cammino esoterico iniziato all’internodella Cripta della Piramide, ci pone a sperimen-

    tare la profondità della Terra per poi risa-lire verso la Luce. Nei nostri lavori dob-biamo sempre vigilare, affinché il con-trasto che permea il mondo profano non

    agisca sull’individualità della nostra ricercainteriore, innanzi all’incapacità di rendere equa-nime il percorso massonico, in quanto sorge afar difetto un linguaggio inibente la possibilitàche si traccino le linee del Nuovo Tempio, per-mettendo all’Uomo di testimoniare la sua rina-scita dal velo dell’ignoranza, che nella suametamorfosi appalesa il concetto di virtù, affin-ché il fuoco della tradizione non si perda nell’o-blio.

    In conclusione, il più bello deisalari è la sublime maestria nelsapersi mettere al servizio dellaconoscenza ritrovata oltre ildogma, quale tributo inedito dellaconsapevolezza della “Gioia”,ancestrale sentimento di fratellan-za, che con il suo linguaggioermetico e magico, inserito vela-tamente nella partitura della IXsinfonia di Beethoven, le paroledel drammaturgo Schiller (IV eultimo momento) esaltano masso-nicamente l’enfasi non come fattodi spensieratezza, ma come l’ane-lata conquista dell’Uomo libera-tosi dagli istinti profani.Riflettiamo su come l’abilitàdelle mani (filosofia bruniana),con il ritmico destreggiarsi tra itasti bianchi e neri del pianoforte,richiami il senso dell’equilibriodel nostro avanzare verso il sor-gere della Vera Luce; guidatidall’onniscienza del Terzo Occhiocon graduale consapevolezzagiungiamo a fortificare il Soleposto a Nadir nella nostra co-scienza.

    VINCENZOVINCENZO

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    La Regina della notte - Anastazja Markowicz

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