Anteprima Review 37 - settembre

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Strategie e innovazione per il settore assicurativo LE ASSICURAZIONI PER FINANZIARE LA RIPRESA #37 settembre 2016 Insurance Review N°37 – settembre 2016 - mensile – Poste Italiane s.p.a. 42 18 50 54 ATTUALITÀ DISTRIBUZIONE SCENARIO OSSERVATORIO Se l’assicurazione diventa fai da te Il broker, innovatore del mercato e intermediario dei bisogni Brexit, le criticità per gli assicuratori Claims made, una rivoluzione per l’Rc professionale

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Strategie e innovazione per il settore assicurativo

LE ASSICURAZIONI PER FINANZIARE

LA RIPRESA

#37settembre 2016

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4218 50 54ATTUALITÀ DISTRIBUZIONE SCENARIO OSSERVATORIO

Se l’assicurazione diventa fai da te

Il broker, innovatore del mercato e intermediariodei bisogni

Brexit, le criticitàper gli assicuratori

Claims made, una rivoluzione per l’Rc professionale

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La tua casa o la tua azienda hanno subito un danno? Non lasciare che il tempo corroda ciò che hai costruito. La velocità di intervento è uno dei fattori fondamentali per limitare gran parte delle conseguenze dei danni e contenere il costo del sinistro.

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03 FINANZIAMENTI E RUOLO DELLE COMPAGNIE

EDITORIALE

DISTRIBUZIONE

SCENARIO

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PREVIDENZAGLI INVESTIMENTI DEL DOPO BREXIT

L’UOVODI COLOMBOI RISCHI DI NON RISCHIARE

PERITIMAGISTRATURA E PERITI INCENDIO: AMPIO SPAZIO ALLA COLLABORAZIONE

SOLVENCY IIGLI EFFETTI DELLA DIRETTIVA IN ITALIA

RUBRICHE

#37 // settembre 2016

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LE ASSICURAZIONI PER FINANZIARE LA RIPRESA

MISURE A LUNGO TERMINE

I NODI DI REDDITIVITÀ, DISTRIBUZIONEE VOLATILITÀ

L’IMPRESA, TRA SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE SOCIALE

ATTUALITÀ

MERCATO & COMPAGNIE

TECNOLOGIA& SERVIZI

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SE L’ASSICURAZIONE DIVENTAFAI DA TE

MENO PRIVACY, MA PIÙ SERVIZI

LE ABILITÀ SOFT DALLE CONSEGUENZE HARD

POKÈMON (DON’T) GO

IL BROKER, INNOVATOREDEL MERCATOE INTERMEDIARIO DEI BISOGNI

RACCOLTA E PROFITTI, LA FRAMMENTAZIONE È STRUTTURALE

BREXIT, LE CRITICITÀPER GLI ASSICURATORI

CYBERBULLISMO, A RISCHIO I DIRITTI INDIVIDUALI

AIG, NON PIÙ SOLO GRANDI AZIENDE

LA VALORIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI

OTTIMISMO PER IL FUTURO DEGLI AGENTI

12 SOCIAL NETWORKUN RAPPORTO OLTRE LA PIAZZA VIRTUALE

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OSSERVATORIO

54 UNA RIVOLUZIONE PER L’RC PROFESSIONALE

CLAIMS MADE

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Apertura del settore assicurativo per sostenere l’economia e ricoprire una parte attiva nel percorso di riforma, innovazione e crescita dell’Italia. Su questo fondamentale messaggio al Governo si è articolato il primo intervento di Maria Bianca Farina in qualità di presidente dell’Ania, nel corso dell’assemblea

annuale dell’associazione. Senza nascondere l’emozione del momento, la presidente ha saputo apportare alla sua analisi punte di sensibilità unite a una rigorosa comprensione dei fatti e dei numeri, delle sfide e

delle opportunità che aspettano il settore. I risultati ottenuti finora dalle compagnie vanno però interpretati, in prospettiva, in funzione

dell’auspicato rapporto pubblico-privato che, per risultare effettivamente decisivo, passa attraverso misure e interventi legislativi da tempo richiamati in tutte le sedi istituzionali.

L’obiettivo finale è il riconoscimento di un peso, sociale ed economico, che le assicurazioni ricoprono, e ancor più potranno ricoprire, per contribuire a risolvere le tante problematiche create dalla pesante

congiuntura economica e da un sistema di welfare insufficiente. Ecco allora che il termine “investimenti” diventa la parola centrale su cui riflettere per trasformare le intenzioni in fatti, puntando sulla capacità di selezione nella gestione delle risorse, e nella ricerca di

formule di redditività a sostegno sì dell’impresa, ma anche dello sviluppo del Paese. Il regolamento Ivass n. 24/2016 in materia di investimenti e attivi a copertura delle riserve tecniche, del resto, sembrerebbe eliminare qualche limitazione del passato e offrire opportunità da cogliere per tutte

le compagnie, non solo per i grandi gruppi assicurativi. Oltre che risolvere i temi della ricerca di redditività e della necessità di gestire la volatilità del mercato,

il settore assicurativo dovrà affermare il proprio peso almeno su altri due versanti: l’educazione finanziaria (e assicurativa) del cliente e, nel ramo danni, la revisione di un’offerta maggiormente basata

sulla componente di servizio. In tutto questo, resta centrale il valore dei canali distributivi e in particolare delle reti agenziali.

Delusi dal discorso di Maria Bianca Farina, che sembra averli apparentemente ignorati eludendo le problematiche più calde su cui da tempo si sta giocando il futuro degli agenti, gli intermediari oggi

possono invece avere tutte le carte per contribuire alla crescita e al supporto nelle esigenze di tutela dei cittadini.

Se da un lato la priorità delle compagnie è condizionata dal ruolo che il Governo vorrà effettivamente attribuire al settore, dall’altro dovranno essere proprio gli agenti a evidenziare il loro peso nella

relazione con il cliente, condividendo con le mandanti iniziative comuni e capaci di apportare sostegno ai bisogni degli italiani.

Ma, al di là dello spazio che lo Stato vorrà affidare al settore, resta un interrogativo sulla volontà e la capacità delle compagnie di assumere rischi e di proporre polizze che siano davvero in grado di offrire garanzie e assicurare il cliente. Una sfida sempre più difficile in un mondo in cui i rischi spaziano da devastanti atti terroristici alle catastrofi naturali, dalla volatilità dei mercati fino all’assurdità delle

pericolose distrazioni di Pokèmon Go. Ma proprio sull’assunzione dei rischi, e sull’irrinunciabile concetto di mutualità, si fonda il mestiere dell’assicuratore.

EDITORIALE

FINANZIAMENTI E RUOLO DELLE COMPAGNIE

Maria Rosa [email protected]

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RC AUTO, pREmI ANCORA IN CALOSecondo Ivass, nel primo trimestre 2016 la diminuzioneè stata del 3,1% rispetto al quarto trimestre del 2015

Cala ancora il premio medio dell’Rc auto. La nuova fles-sione, che si è avuta nel primo trimestre di quest’anno, è segnalata dall’Ivass sulla base dell’indagine Iper. Nello specifico, il premio medio, che si è attestato a 425 euro, è risultato in discesa del 7% su base annua, e del 3,1% ri-spetto al quarto trimestre del 2015. La ricerca dell’auto-rità di vigilanza evidenzia, inoltre, la forte variabilità dei prezzi nel territorio, che resta molto ampia. Entrando nel merito di dati, le variazioni dei prezzi nelle province, su base annuale, oscillano tra il -2,4% e il -13,2%. Lo stu-dio conferma come la flessione più accentuata riguardi le province del Sud, e in particolare in Sicilia. Di contro, aumenta la diffusione della scatola nera: l’apparecchio di rilevazione è presente nel 15,6% dei contratti stipulati nel primo trimestre del 2016; mentre era il 13% nel pri-mo trimestre dello scorso anno, e il 12,2% nello stesso periodo del 2014. Le prime cinque province per diffusio-ne della black box, sono Caserta, Napoli, Catania, Reggio Calabria e Salerno.

UNA LEggE pERLA ShARINg ECONOmyParere favorevole del presidente dell’Agcm,Giovanni Pitruzzella

L’utilizzo di piattaforme che svolgono attività di condi-visione di beni e servizi (la cosiddetta sharing economy) sfruttando le potenzialità della rete sta avendo una dif-fusione sempre più capillare. E c’è chi pensa a un’ini-ziativa legislativa ad hoc che ne disciplini regole e prin-cipii. Su questa proposta, ha espresso il proprio parere favorevole l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm). Nel corso di un’audizione presso le commissioni Tra-sporti e attività produttive della Camera, il presidente

dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, si è detto d’accordo con la proposta di legge. Secondo il numero uno dell’A-gcm, nell’arco dei prossimi dieci anni, gli introiti globali di questo nuovo settore dell’economia potranno passare dagli attuali 13 miliardi a 300 miliardi di euro. “È op-portuno disciplinare – ha precisato Pitruzzella – l’attività delle piattaforme che consentono di gestire rapporti sia profit, sia non profit, per scambi di casa, affitti privati, taxi privati, car sharing, banche del tempo e quant’al-tro”. In particolare, il presidente dell’Antitrust ha ap-prezzato l’iniziativa di una consultazione pubblica, at-traverso un sito dedicato. La proposta di legge prevede, tra le altre cose, anche l’i-stituzione di un registro elettronico nazionale delle piat-taforme di sharing economy, attribuendo proprio all’An-titrust il compito di vigilare sulla loro attività.

gLI ITALIANI RECUpERANO LA fIDUCIASecondo un’indagine del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo, migliorano le prospettive dei risparmiatori

Nell’era glaciale dei tassi zero, s’intravedono comunque segnali incoraggianti per il risparmio degli italiani. Seb-bene la ripresa resti lenta, le aspettative sono date in

miglioramento. Questo è il quadro che emerge dall’in-dagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli ita-liani, dal titolo Tassi bassi e volatilità, si ritorna al mat-tone, del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo. Tra le famiglie è diffusa la percezione che la perdita di reddito disponibile non sia stata completamente recuperata. Di conseguenza, le spese nel 2015-2016 hanno continuato a essere improntate alla sobrietà. È, però, importante sottolineare che, la quota delle famiglie del campione che dichiara un reddito insufficiente si è stabilizzata nel 2016, intorno al 17%, senza ridursi. Ma è sulle aspetta-tive che si registra il vero miglioramento: fino al 2015, il 50% giudicava probabile un peggioramento imminente delle proprie condizioni economiche, mentre nel 2016 è invece il 60% che giudica prossimo un miglioramento.

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ChI pROTEggE LA CASAqUANDO SI VA IN VACANZA?Da un’indagine di Aviva, la conferma di come l’assicurazione sia uno strumento poco diffuso

Per molti l’assicurazione sulla casa è ancora materia sconosciuta, mentre altri ricorrono al metodo di preven-zione fai da te. È quanto emerge dall’indagine di Aviva e dell’istituto di ricerca Lorien Consulting sulla gestione dell’abitazione in occasione dei periodi di vacanza. Nonostante due italiani su tre si dicano preoccupati per la propria casa nei periodi di assenza, il ricorso all’assi-curazione come strumento di tutela è ancora poco diffu-so. La ricerca, che ha coinvolto più di 1.500 italiani, dai 30 ai 74 anni, ha rilevato che a fronte di sette italiani su dieci che giudicano la propria prevenzione sufficiente, il 30% circa dichiara di essere poco o per nulla organizza-to per evitare problemi, con punte del 38% tra chi vive in affitto.

DIRECT LINE,CONfRONTO DURO CON I SINDACATILe rappresentanze parlano di “rigida posizione aziendale” sul destino di 200 lavoratori dichiarati in esubero

Prosegue la trattativa tra i sindacati e Direct Line in merito ai 200 esuberi dichiarati dalla compagnia. Fisac Cgil, First Cisl, Fna e Uilca hanno parlato di “diversi in-contri, particolarmente tesi e critici” con la direzione del personale di Direct Line, nell’ambito della seconda fase delle procedure ex articolo 16 del Ccnl Ania. I sindacati hanno registrato “una posizione aziendale rigida” rispetto alle possibili soluzioni per ridurre gli im-

patti che la ristrutturazione avviata avrà sul personale. “Nonostante le disponibilità delle Rsa in termini di ri-duzione costi del contratto integrativo, introduzione di fungibilità e flessibilità nell’area contact center – spie-gano le OoSs – l’azienda ha ribadito che il numero de-gli esuberi dichiarati potrà rientrare di poche unità solo nelle aree liquidative e nel contact center, e che per tutti coloro che non potranno essere ricollocati è prevista solo la possibilità di percepire una modesta buona uscita”. Le rsa hanno esposto all’azienda una proposta che prevede meccanismi di solidarietà per tutelare i posti di lavoro e salvaguardare alcuni istituti del contratto integrativo, “recependo le istanze aziendali legate a riduzione dei co-sti fissi, fungibilità e flessibilità e prevedendo da ultimo anche la possibilità di una congrua incentivazione all’e-sodo volontario”.

fONDI pENSIONE,CRESCE L’INTERESSE pER gLI ESgQueste tematiche sono sempre più tenute in considerazione da gestori e investitori

In Italia il trend è ancora agli albori, tuttavia si riscontra un’attenzione sempre più marcata, da parte dei fondi pensione, verso le tematiche sociali e di sostenibilità. E in questo senso le strategie d’investimento Esg (environ-mental, social and governance) stanno attirando un cre-scente interesse da parte degli investitori. Tanto che più di un quarto (26%) dei professionisti dei fondi pensione prevede un elevato livello di interesse, da parte degli schemi pensionistici per i quali lavorano, nell’arco dei prossimi tre anni; il 57%, invece, si aspetta un interesse moderato. La fotografia è stata scattata da un’indagine di State Street, che ha raccolto 400 interviste di profes-

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sionisti dei fondi pensione che coprono sia i sistemi a contribuzione definita, sia quelli a prestazione definita in 20 Paesi. In Italia i dati mostrano un livello d’interesse ancora maggiore: il 62% dichiara di attendersi un’atten-zione moderata e il 29% elevata.

INSURANCE EUROpE, NO A mODIfIChE ALL’ULTImATE fORwARD RATESecondo la federazione, nell’ambito di Solvency II, sono a rischio gli investimenti del settore assicurativo

Modifiche affrettate all’Ultimate forward rate (Ufr), uno dei tassi che definiscono il framework risk-free di Sol-vency II e che riflette le aspettative del tasso di interesse reale di lungo termine (oltre 20 anni) e l’inflazione atte-sa, spingerebbero gli assicuratori verso strategie di inve-stimento non ottimali, che potrebbero avere un impatto negativo sui rendimenti delle polizze. Questa è l’opinione che Insurance Europe ha esposto a Eiopa, in occasione della pubblica consultazione, aperta dall’autorità, per eventuali modifiche della metodologia per il calcolo dell’Ufr. Eiopa, dal canto suo, aveva confermato che il tasso (at-tualmente al 4,2%) sarebbe rimasto invariato sino alla fine del 2016, in modo da garantire la stabilità del fra-mework per l’attuazione di Solvency II, ma aveva anche comunicato che stava pensando di rivedere la metodolo-gia per determinarne il livello. Insurance Europe è convinta che cambiando l’Ufr, mol-ti player potrebbero rivedere le garanzie sui prodotti a basso rendimento e a lungo termine. Ma ancora più gra-ve, sostiene la federazione, sarebbe l’impatto per l’eco-nomia europea, in un momento in cui la capacità degli assicuratori di investire e di fornire stabilità finanziaria è particolarmente importante.

CARIgE, AgLI Ex VERTICIChIESTI 1,25 mILIARDI DI EUROIl nodo è la vendita delle due compagnie (ora Amissima)

Banca Carige ha chiesto agli ex vertici dell’istituto, Ce-sare Castelbarco Albani e Pier Luigi Montani, un maxi risarcimento pari a un miliardo e 250 milioni di euro. Ma la guerra legale dichiarata lo scorso 17 giugno dal cda della banca ligure (controllata dalla famiglia Mala-calza) vede nel mirino, oltre ai due manager, anche alcu-ni dirigenti del gruppo Apollo che gestirono l’operazio-ne di acquisto delle due compagnie del gruppo, Carige Assicurazioni e Carige Vita. La richiesta riguarda 850 milioni per presunti danni ricevuti nel periodo tra il no-vembre 2015 e il 31 marzo 2016, e 400 milioni relativi alla cessione delle due entità. La cessione era stata an-nunciata nell’autunno del 2014, e poi chiusa nel 2015 per 310 milioni di euro. Il fondo statunitense aveva anche presentato una propo-sta, respinta dall’attuale cda, di acquistare i crediti ine-sigibili della banca con un’operazione che comprendeva anche un aumento di capitale riservato che l’avrebbe portato ad avere la maggioranza del capitale dell’istitu-to. L’offerta di Apollo non era l’unica: c’erano, tra le altre, anche quella della tedesca Talanx e quella Itas. L’azione legale, ha spiegato la banca ligure “serve per tutelare gli interessi della società e delle migliaia di azionisti”.

EUROVITA, CON gLI ARBITRIDI CALCIO fINO AL 2019La sponsorizzazione ha fatto impennare la riconoscibilità del brand

Rinnovata a Roma, presso la Federazione italiana giuo-co calcio, la sponsorizzazione sulle maglie degli arbitri di calcio da parte di Eurovita. L’accordo tra la compa-

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gnia e il mondo del calcio professionistico sarà esteso fino al 2019. Lo sponsor Eurovita sarà presente sulle maglie di tutti i 35 mila arbitri italiani, in tutte le 600 mila partite ufficiali organizzate dalla Figc. Secondo una ricerca commissionata dalla compagnia vita alla società di analisi Nielsen, in un solo anno la notorietà del brand Eurovita, grazie alla sponsorizza-zione degli arbitri italiani, è cresciuta dall’1% al 40%: il marchio è oggi riconosciuto da quattro italiani su dieci. Secondo l’amministratore delegato di Eurovita, Andrea Battista, la crescita del brand “rappresenta un risultato eccezionale nella storia del marketing sportivo”.

SCATOLA NERA: NON pER LO SCONTO, mA pER L’ASSISTENZALa black box promossa dalla grande maggioranza dei guidatori italiani: lo rivela un’indagine di Quixa

Più che per gli sconti sull’Rca, gli italiani sostengono l’installazione della scatola nera perché sono interessati all’assistenza. Circa otto guidatori su dieci conoscono la black box, e il 65% degli assicurati la promuove come strumento per garantirsi assistenza e convenienza. A confermarlo è l’indagine Stetoscopio – Il sentire de-gli assicurati italiani, promossa dalla compagnia on line Quixa, che ha contestualmente lanciato il sistema satellitare QuixaBox. In linea con gli ultimi dati segna-lati dall’Ivass, che indicano una percentuale di contratti assicurativi con scatola nera pari a circa il 16% del to-tale, l’analisi realizzata per Quixa ha rilevato un tasso di conoscenza e interesse in crescita verso i dispositivi satellitari negli ultimi due anni.

pERISSINOTTO è IL NUOVO pRESIDENTE DI fININTL’ex ad di Generali è entrato nell’investment bankdi Enrico Marchi e Andrea de Vido

Giovanni Perissinotto è il nuovo presidente del cda di Finint, l’investment bank i cui fondatori, Enrico Marchi

e Andrea de Vido, insieme ad altri soci veneti, deteneva-no tramite il veicolo Ferak un pacchetto azionario di Ge-nerali. I due imprenditori sono sempre stati tra i grandi sostenitori di Perissinotto. Dopo l’uscita da Generali nel 2012, di cui è stato l’amministratore delegato per più di dieci anni, nel 2013 Perissinotto aveva fondato una propria holding industriale insieme a Stefano Core: la Italian Creation group, che opera nei settori dell’home design e del personal lifestyle. Il nuovo cda di Finint rimarrà in carica fino all’appro-vazione del bilancio al 31 dicembre 2016. La nomina di Perissinotto, si legge in una nota, “rafforza le competen-ze e le relazioni della società”, caratterizzata dall’avvio di “una nuova fase di sviluppo” che prevede l’amplia-mento della capacità operativa e degli strumenti finan-ziari gestiti, sia nel comparto immobiliare sia in quello mobiliare. L’ex numero uno del Leone prende il posto di Andrea de Vido che rimane nel board della società nel ruolo di consigliere. “Lavoreremo con sempre più atten-zione – ha detto Perissinotto – per continuare a offrire agli imprenditori misure innovative e alternative ai ca-nali tradizionali”.

CORINNE CIpIèRE è DEpUTy COUNTRy mANAgER DI AgCS IN fRANCIAA lei anche il ruolo di head of market managementper l’area del Mediterraneo

Corinne Cipière è la nuova deputy country manager per la sede francese di Allianz global corporate & special-ty (Agcs). Subentra a Thierry van Santen, country ma-nager di Agcs per la sede francese dal 2009. La nuova deputy country manager assume anche la funzione di head of market management dell’area del Mediterraneo (Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Benelux, Grecia, Ci-pro, Malta e Maghreb), e riferirà direttamente a Patrick Thiels, ceo di Agcs per questa regione, che ha generato il 14% del volume complessivo della raccolta premi di Agcs (8,1 miliardi di euro). Laureata all’Ecole Polytechnique in Francia, Cipière (39 anni) ha all’attivo un master of

Corinne Cipière, nuova deputy country manager di Agcs in Francia

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science all’Università della California, a Berkeley, negli Stati Uniti. Prima di approdare in Agcs, ha rivestito il ruolo di managing director di Royal Sun Alliance Fran-cia, e ha lavorato per Marsh, dove (a partire dal 2002) ha ricoperto diversi ruoli, tra cui advisor del ceo della sede francese, change management consultant, head of strategy, marketing and communication, e membro del comitato esecutivo.

NUOVI NOmI pER IL gRUppO DUALCambi ai vertici: rinnovate nomine nei cda

Nuovi ingressi nel gruppo Dual. Richard Clapham è, dal 5 settembre, il ceo di Dual Europe e Dual Uk, mentre Stephen Manning è il nuovo chief operating officer (coo) di Dual International, stessa carica che attualmente ri-copre in Sompo Canopius. Angus Watson, che aveva assunto ad interim la funzio-ne, torna a ricoprire il ruolo di chief claims officer. Sia Clapham, in arrivo da XL Catlin, sia Manning, riporte-ranno direttamente al ceo del gruppo, Talbir Bains.

Novità anche nel cda: David Ibeson e Ralph Snedden entrano a far parte del board. Ibeson è l’attuale ceo di un syndacate Lloyd’s, Apollo Underwriting, mentre Snedden ha oltre quarant’anni di esperienza nel settore assicurativo; oggi, oltre a far parte del cda di Markel International, è presidente di Eurinsure.

CATTOLICA: CON CLICk2gO, 2500 pOLIZZE ABITAZIONE IN TRE mESIDa marzo la piattaforma multicanale è attiva anchesul prodotto casa

In tre mesi, le polizze casa stipulate sulla piattaforma web Click2Go di Cattolica Assicurazioni sono state 2.500: da marzo, Cattolica ha ampliato l’utilizzo dell'ap-plicazione omnicanale anche al prodotto casa, dopo il

lancio, due anni fa, avvenuto esclusivamente per il com-parto Rca. Sulla piattaforma, operano 20 mila clienti sul prodotto auto, fa sapere la compagnia di Verona. Click2Go permette ai clienti di eseguire tutte le operazio-ni in ogni momento di vita della propria polizza: si parte dalla preventivazione sino ad arrivare all’emissione, alla gestione delle attività post vendita, a quella del sinistro e del rimborso. I sottoscrittori della polizza possono ac-cedere in diversi modi al servizio: via web, tramite il call center, oppure allo sportello bancario o presso l’interme-diario tradizionale.

LLOyD’S VULNERABILIAL RISChIO CyBERÈ emersa un’eccessiva esposizione a questa minaccia

I Lloyd’s si scoprono molto vulnerabili al rischio cyber. Un’analisi svolta su 392 polizze di riassicurazione dan-ni, sottoscritte da tre riassicuratori presso i syndicate di Londra, ha rivelato che almeno il 40% di esse non conte-neva un’esclusione standard sul rischio informatico: per

uno dei portafogli considerati, la percentuale saliva al 68% dei contratti. Lo ha rivelato Adsensa, società ingle-se specializzata in analisi e consulenza strategica, che ha individuato diversi i rischi insiti nei testi di polizza. Il problema è che, in caso di un attacco cyber particolar-mente pesante, i riassicuratori potrebbero trovarsi espo-sti oltre il limite su quelle polizze originariamente desti-nate a coprire i danni a cose. Qualora si stabilisse che sia stato effettivamente un attacco informatico a causare le perdite, gli assicuratori sarebbero in difficoltà. Gli attacchi degli hacker, sottolineano gli analisti di Ad-sensa, sono oggi giustamente riconosciuti come una potenziale causa di perdite nelle polizze property, inter-vengono sulle clausole di business interruption e sono contemplati nelle financial lines e in molti altri tipi di assicurazione.

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TANTE ALTRE NEwS SU INSURANCETRADE.ITUsa il qr code per accedere alla homepage e iniziare a navigare

Sul portale www.insurancetrade.it è possibile trovare numerose altre news riguardanti il mer-cato, le compagnie, la distribuzione, la normati-va e tutte le novità legate al settore assicurativo. Le notizie della sezione Brevi sono inoltre ap-profondite on line sul sito. Collegati con smar-tphone o tablet per accedere alla homepage, dalla quale puoi navigare liberamente. Nel mese di luglio i contenuti più visti sul sito sono stati: il video dell’intervista al dg di Axa Assicurazioni, Maurizio Cappiello, Axa, insie-me agli agenti con obiettivi chiari; l’approfon-dimento di normativa Claims made, cronaca di una morte annunciata; l’articolo Assicurazioni, cosa accade con la Brexit; la news Busta aran-cione, l’Alleanza complementare con l’Inps e la notizia Darag acquista Ergo Assicurazioni. Sempre nello stesso mese, i contenuti più clic-cati sulla pagina Facebook di Insurance Review sono stati: l’editoriale del direttore, Maria Rosa Alaggio, I rischi e il mantra della cultura; l’ar-ticolo La sincronia con i comportamenti e la fo-togallery del convegno Le aziende tra rischi e sinistri. Mentre i contenuti di Insurance Review più visualizzati su Linkedin sono stati: la notizia Gnp, crescono i numeri ma serve più informa-zione; il testo Nessun algoritmo sostituirà l’a-gente e l’articolo Formazione professionale, tra responsabilità e nuovi obiettivi.Puoi anche registrarti gratuitamente e scegliere di ricevere via email ogni giorno il quotidiano di settore Insurance Daily e la newsletter setti-manale. Insurancetrade.it non è solo un sito di informazione, ma una vera e propria communi-ty, presente sui principali social network, come Facebook, Twitter e Linkedin.

ChUBB ASSICURA LE TRANSAZIONI ImmOBILIARI ON LINENe beneficiano i clienti della piattaforma Homepal, nata nel settembre 2015

Homepal e Chubb hanno siglato una partnership per assicurare le transazioni immobiliari che avvengono on line. La necessità di questo tipo di copertura nasce dalla diffusione della start up Homepal, on line dal settembre 2015: una sorta di social network del mercato immobi-liare, che mette in contatto compratori e venditori, lo-catori e locatari, direttamente nel web e senza interme-diazione agenziale. La partnership con Chubb permette a Homepal di estendere la tutela ai clienti che operano sulla piattaforma, assicurando affitto e compravendita. Sono previste due coperture, ScudoAffitto e ScudoPro. La prima tutela tutti i clienti che affittano la propria casa tramite Homepal: in caso di perdita involontaria del la-voro da parte dell’inquilino, oppure nel caso di grave in-fortunio, Chubb pagherà direttamente al proprietario sei mensilità, per un massimo di 1.500 euro al mese. Scu-doPro, invece, copre chi acquista un immobile con un rimborso della caparra fino a un massimo di 100 mila euro, in caso di grave infortunio. La polizza copre il pe-riodo tra il compromesso e il rogito, fino a un massimo di otto mesi. Entrambe le tipologie di prodotto sono comprese nel servizio di Homepal, e quindi senza costi aggiuntivi.

TIR, CALANO I SINISTRINEL pRImO SEmESTRE 2016È quanto rileva l’associazione delle impresedi autotrasporto

Nel primo semestre 2016 sono diminuiti gli incidenti mortali sulle autostrade con coinvolgimento dei tir, ma sono aumentati quelli con le sole autovetture. È quan-to rileva Anita, l’associazione nazionale delle imprese di autotrasporto merci e logistica. Da gennaio a giugno gli incidenti con esito mortale in cui sono stati coinvol-ti mezzi pesanti sulle autostrade italiane sono diminuiti del 3%, mentre, al contrario, gli incidenti con sole au-tomobili sono aumentati del 5,9%. “La nostra categoria – sottolinea Thomas Baumgartner presidente di Anita – ha migliorato il dato complessivo, e ha quindi contribu-ito a una maggiore sicurezza sulle autostrade”. Secondo i dati, la stragrande maggioranza degli incidenti con esi-to mortale si registra sulla viabilità ordinaria, con 1.123 decessi contro 194 sulle autostrade.

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10 INSURANCE REVIEW, SETTEMBRE 2016

Il dopo Brexit, evento a breve accompagnato da ulteriori potenziali turbolenze politi-che in Paesi dell’Unione (se-condari, come l’Austria, ma anche centrali, come l’Italia) ha determinato una fortissi-ma volatilità dei mercati, non certo calmierata dal rischio terroristico e da altre varie (e gravi) aree di instabilità spar-se per il mondo.

Questa situazione, para-dossalmente, offre oc-casione di parola anche a chi, come lo scrivente, non vantando una par-

GLI INVESTIMENTI

del DOPO BREXITdi Sergio Corbello

presidente di Assoprevidenza La decisione del voto nel Regno Unito,

la complessa situazione di instabilità a livello mondiale

e la prolungata fase di tassi bassi rendono sempre più

urgente, per le compagnie di assicurazione, la necessità

di impiegare le risorse in un’ottica di mitigazione

dei rischi. Uno scenario difficile, in cui non mancano

le possibilità di scelta

ticolare qualificazione tecnico-finanziaria, può mettere in campo sol-tanto alcune modeste dosi di buonsenso, da vecchio badilante del-la materia. Il senso co-mune, infatti, finisce di diventare la principale bussola, allorquando strumenti più raffinati segnano il passo, in ac-que troppo tempestose.Pur con tutti i numerosi e rilevanti distinguo di

contesto giuridico-ope-rativo, propri di ciascun comparto, gli investitori istituzionali di lungo pe-riodo (compagnie di as-sicurazione, casse pen-sioni professionali, fondi di previdenza comple-mentare, fondazioni di origine bancaria e non) sono tutti alle prese con una medesima proble-matica: come impiegare le risorse per consentire alle riserve, o ai patri-moni detenuti, di con-

seguire rendimenti di misura non meramente simbolica, tendenzial-mente stabile, con ri-schio mitigato.

Le soluzioni possibili per gli investitori

Va da sé, che, in primo luogo, vanno valutate criticamente le ordinarie linee di impiego già in corso, ricercando al loro interno, oggi più che mai, ogni utile forma di razionalizzazione. Ac-

canto a ciò, stimo sia or-mai ineludibile una forte attenzione nei riguardi degli investimenti co-siddetti alternativi, nel-le diverse tipologie da tempo presenti sul mer-cato, e sino a ora troppo distrattamente conside-rate. In materia, l’offerta di prodotti è crescente e, spesso, decisamen-te valida. Certo vi sono soluzioni assolutamente

da evitare: innanzitutto quelle per qualsiasi ra-gione non trasparenti, e quelle con un tasso di rischiosità non com-patibile con la missione assicurativa, previden-ziale o istituzionale delle diverse entità di cui ho fatto cenno, anche se, ovviamente, assistite da elevate prospettive red-

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dituali. Il profilo dell’il-liquidità, tipica degli alternativi, per contro, ha una valenza negati-va forse più psicologica che reale e, comunque, ne va valutata l’effettiva rilevanza nella concreta situazione dei patrimoni e delle potenziali esigen-ze di ciascun investitore. Detto questo, le multi-formi iniziative legate al comparto energetico (dalle energie rinnova-

bili, in tutte le possibili declinazioni tecniche, al tema centrale della ri-qualificazione degli im-pianti volta a consegui-re forti risparmi), quelle connesse alle ineludibili prospettive di crescen-te invecchiamento della popolazione (residenze assistite di varia tipolo-gia, presidi medicali in genere e similari strut-ture), quelle collegate al settore, chiave per il no-

stro Paese, delle espor-tazioni, le diverse realiz-zazioni con sottostanti infrastrutturali, il mondo del private equity, e il settore del credito alle imprese, attraverso una variegata gamma di veicoli, rappresentano tutte opportunità reddi-tivamente assai interes-santi per gli istituzionali e, a un tempo, concreti contributi allo sviluppo del Paese stesso.

Immobili,ma non per tutti

Il tradizionale investi-mento immobiliare, nel-le multiformi modalità in cui oggi si articola, torna a essere interes-sante in un contesto di bassi rendimenti gene-ralizzati, sebbene esso abbia già un peso so-vrabbondante presso talune compagnie di assicurazione e alcuni enti previdenziali, tan-to casse professionali,

quanto fondi di previ-denza complementare preesistenti. In effetti, è il segmento delle com-pagnie di più recente sviluppo e quello dei nuovi fondi pensione complementari che, in primo luogo, dovreb-be considerare questa classe di investimento, da loro pressoché total-mente negletta, persino derogando al dovere di applicazione di prudenti criteri di diversificazio-ne patrimoniale.Conclusivamente, in assenza di particolari raffinatezze operative da suggerire, credo di poter tutt’al più ulte-riormente consigliare ai responsabili degli inve-stimenti (nella speran-za che ciò sia di buon auspicio) periodici pel-legrinaggi a Voghera, patria della mitica ca-salinga, italica vestale dì quel buon senso evoca-to in premessa.

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Secondo recenti analisi di WeAreSocial, sono 28 milio-ni gli italiani con un account attivo su almeno un social network, con un tempo medio di utilizzo giornaliero di due ore e mezzo.Anche il settore assicurativo, dunque, seppur considerato ancora fortemente tradizio-nale, non può più prescindere dall’esistenza delle piattafor-me social, e ignorare questo mondo in costante evoluzio-ne. La diffusione di questi ca-nali, e il loro massivo utilizzo, ha dato vita a una community che ha trasformato il modo di comunicare, consentendo a chiunque, in qualsiasi mo-mento di informarsi, di infor-mare e di esprimere la propria opinione in tempo reale.

Questo contesto offre l’opportunità di incon-trare i consumatori più attenti: è qui infatti che avvengono le conver-sazioni, si creano rela-zioni e prendono forma le decisioni di acquisto. Una piazza virtuale che risponde a nuovi ritmi e abitudini, e che consen-te e facilita una maggio-

SOCIAL NETWORK

re interazione sia con la compagnia, sia con gli intermediari.

Un confrontocostante e diretto

Presidiare i social rap-presenta quindi una grande opportunità per avere un contatto con i clienti, andando oltre alle tradizionali in-terazioni legate a casi di sinistro o al rinnovo, e costruendo così una relazione positiva e di fiducia reciproca che supporti e faciliti anche la rete agenziale nella vendita. In che modo? Raccon-tando il brand in un modo diverso, diffon-dendone i valori e sti-molando conversazioni rilevanti per la vita di tutti i giorni del proprio pubblico. Un pubblico disposto ad ascoltare, perché ha scelto in pri-ma persona di entrare in relazione con la compa-gnia. Ascoltando quello che il consumatore ha da dire, e rispondendo alle richieste in tempi rapidi. O, ancora, comunicando

e informando il pubbli-co su prodotti nuovi o esistenti, sottolineando il beneficio che si può trarre. In questo modo è possibile attivare un dia-logo diretto con clienti e prospect, guidandoli nel reperimento di informa-zioni a supporto delle scelte d’acquisto. Ma non solo. I social offro-no il vantaggio di con-sentire la realizzazione di campagne di comu-nicazione con un buon rapporto costi/benefici. Definire il proprio pub-blico e creare contenuti di valore sono i due in-gredienti principali per operazioni di successo. Pensiamo, ad esempio, all’Aviva community fund, l’iniziativa di cor-porate responsibility at-tivata da Aviva all’inizio dell’anno. La compagnia ha scelto di attivare una campagna di comuni-cazione via Facebook, riuscendo così a dar visibilità al brand, colle-garlo ai valori promossi da Aviva e, soprattutto, a far nascere un passa-parola che ha portato alla diffusione dell’ini-ziativa anche al di fuori del mondo digitale.

UN RAPPORTO

oltre LA PIAZZA VIRTUALEdi louiS rouSSille

marketing, communication and digital

director di Aviva in ItaliaDiffusione del valore del brand e opportunità di trasmettere

contenuti in modo immediato, semplice e personalizzato.

È la forza dell’essere social, capace di costruire una relazione

costante nel tempo, coinvolgendo compagnia, intermediari

e assicurati. Anche al di fuori del mondo digital

Il supporto agli agenti

Come anticipato, non parliamo solo di compa-gnia. È importante che anche la rete distributi-va colga le potenzialità della prossimità virtuale. L’agente può costruire relazioni attraverso cui il cliente può entrare in contatto con la propria assicurazione in ogni momento, e in tempi rapidi. Per questo può essere di aiuto una for-mazione ad hoc per gli agenti che li accompa-gni nel mondo dei so-cial network, li supporti nella definizione di una propria strategia, e for-nisca loro contenuti per comunicare tutti i giorni con clienti e pro-spect. Per supportarli in questa direzione, Aviva mette a loro disposizio-ne tutorial, spunti e con-tenuti per arricchire le proprie pagine. Non solo una nuova op-portunità di contatto, ma anche un’occasio-ne per sensibilizzare a una nuova cultura as-sicurativa, in grado di fare emergere i bisogni latenti e sganciarsi da una visione ancora oggi troppo legata all’obbli-go di legge.