ANTEPRIMA Insurance Review 28

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Strategie e innovazione per il settore assicurativo Insurance Review N°28 – ottobre 2015 - mensile – Poste Italiane s.p.a. NUOVE NORME, VECCHI CONFLITTI #28 ottobre 2015 30 14 50 56 L’INTERVISTA DISTRIBUZIONE OSSERVATORIO SPECIALE Competitività, una questione di offerta Yuri Narozniak, vice direttore generale di Groupama Assicurazioni Fpa, fino all’ultimo minuto E-COMMERCE La vendita ai tempi del cliente smart FORMAZIONE I nuovi format di trasmissione del sapere

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Strategie e innovazione per il settore assicurativo

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NUOVE NORME,VECCHI CONFLITTI

#28ottobre 2015

3014 50 56L’INTERVISTA DISTRIBUZIONE OSSERVATORIO SPECIALE

Competitività, una questione di offertaYuri Narozniak, vicedirettore generale di Groupama Assicurazioni

Fpa, fino all’ultimo minuto

E-COMMERCE La vendita ai tempi del cliente smart

FORMAZIONEI nuovi format di trasmissionedel sapere

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INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015 1

SPECIALEFORMAZIONE

E-COMMERCE03 50

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62IL PROFITTONEL RISPETTO DELLE REGOLE LA VENDITA

AI TEMPI DEL CLIENTE SMART

ASSICURATO È UTILE

QUANDOIL BENEFIT È FLESSIBILE

FPA, FINO ALL’ULTIMO MINUTO

OCCHIO AI BIMBIIN AUTO

I NUOVI FORMAT DI TRASMISSIONE DEL SAPERE

A SCUOLA DI CAMBIAMENTO CULTURALE

CRESCERE IN TUTTI I SENSI

AGIRE IN MODO PERSONALIZZATO

EDITORIALE OSSERVATORIO

ESPERIENZE

DISTRIBUZIONE

MARKETING & PRODOTTI

04 BREVI

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PREVIDENZAPORTABILITÀ: OPPORTUNITÀO MINACCIA?

PERITII CONTENUTI DELLA SPECIALIZZAZIONE

RUBRICHE

#28 // ottobre 2015

MERCATO & COMPAGNIE

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NUOVE NORME, VECCHI CONFLITTI

ACRONIMI DELLO SCONTENTO

L’INTERVISTA

ATTUALITÀ

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COMPETITIVITÀ, UNA QUESTIONEDI OFFERTAYURI NAROZNIAK, VICE DIRETTORE GENERALE DI GROUPAMA ASSICURAZIONI

PROTECTION GAP, UN’OPPORTUNITÀPER CRESCERE

QUANDO LA GUIDA È QUESTIONE DI STILE

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Non sarebbe meglio lavorare con uno specialista?

Quando si tratta di performance e qualità, uno specialista ti dà di più.QBE è tra i principali gruppi assicurativi specializzati nell’assicurazione del business. Sappiamo come assumere i rischi dei clienti, qualunque sia la loro attività. Lo facciamo con soluzioni innovative, assistendoli attivamente con offerte basate su competenze solide. Da oltre 125 anni assicuriamo business e oggi, con una presenza in 38 paesi nel mondo e una forte solidità finanziaria, siamo uno dei principali assicuratori e riassicuratori a livello mondiale.

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5655CC/ItalianAdvert/June2015 QBE European Operations is a trading name of QBE Insurance (Europe) Limited and QBE Underwriting Limited. QBE Insurance (Europe) Limited and QBE Underwriting Limited are authorised and regulated by the Financial Services Authority. QBE Management Services (UK) Limited and QBE Underwriting Services (UK) Limited are both Appointed Representatives of QBE Insurance (Europe) Limited and QBE Underwriting Limited.

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INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015 3

EDITORIALE

Il dovere sociale di un’impresa non può essere solo il profitto. Una lezione arriva dallo scandalo Volkswagen e dall’alzata di scudi che ha generato per non aver rispettato le

regole. Quando accadono fatti di questa portata, è impossibile non chiedersi dove siano stati, negli ultimi tempi, gli

organi preposti al controllo dell’azienda, e quali pensieri abbiano popolato le menti di chi ha progettato e attuato una frode tanto grave e dalle conseguenze distruttive.

E ancora, chi è più vicino al settore assicurativo deve anche essersi interrogato sul ruolo del risk management, sulla reale capacità di controllo dei rischi delle aziende e in particolare sul senso di quel termine tanto abusato

come governance. La sintesi di questi interrogativi porta a uno scandalo che purtroppo si concentra per la maggior parte sulle ripercussioni finanziarie e sull’andamento dei mercati (oltre che sull’immagine di Volkswagen), più che sulle

implicazioni morali. Basti pensare alla reazione degli Stati Uniti, che per anni hanno di fatto ignorato il protocollo di Kyoto sulle

emissioni dei gas serra: l’ansia dimostrata per l’ambiente e verso i danni alla salute dei cittadini, in sostanza, oggi suona un po’ falsa.

Perché lo sdegno, non solo americano, ha motivazioni finanziarie per le quali una società quotata, leader nel mondo e per di più tedesca, non può mentire al mercato.

La sorpresa per la gravità del fatto, del resto, anche nei media, negli investitori e nel mondo imprenditoriale, ha suscitato una preoccupazione più grande di quella per le conseguenze alla popolazione e al pianeta. Lo

dimostrano i commenti e le analisi sugli impatti che questa frode avrebbe provocato, e potrà ancora provocare, sui mercati finanziari anche in Europa.

L’importanza del rispetto delle regole, oltre a essere uno dei primi principi che ci vengono insegnati fin da piccoli, rappresenta la base (così dovrebbe essere) per poter operare nel libero mercato.

Forse un primo passo, da gigante, per far funzionare meglio la società, così come le imprese e la nostra vita di tutti i giorni, sarebbe riuscire ad allentare quel legame troppo stretto tra politica e finanza. Tra interessi politici e

illusione di crescita economica. Lo ha affermato Papa Francesco nel suo recente viaggio proprio negli Stati Uniti.

Senza scomodare però citazioni o proclami religiosi, basterebbe convincersi, e agire di conseguenza, che per il singolo individuo così come per le aziende, piccole o grandi che siano, il profitto non deve nascere dagli interessi

personali. Ma può e deve essere generato all’interno delle regole del gioco, impegnandosi in una concorrenza libera dagli inganni e dalle frodi. Un piccolo passo per un grande cambiamento.

IL PROFITTO NEL RISPETTO DELLE REGOLE

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ZURICH, SALTA IL MATRIMONIOCON RSA Slitta la fusione tra la compagnia elvetica e la sua concorrente britannica

Quando la trattativa sembrava ormai in dirittura d’arri-vo Zurich Insurance ha fatto un passo indietro. La com-pagnia con base a Zurigo ha rinunciato a rilevare la sua concorrente britannica Rsa. L’assicurazione svizzera, ad agosto, aveva proposto un’acquisizione per 550 pence per azione nel quadro di un’operazione interamente in contanti. La proposta attribuiva alla rivale inglese un valore di 5,6 miliardi di sterline: il cda della società lon-dinese aveva raccomandato agli azionisti di accogliere l’offerta. Zurich doveva decidere se presentare un’offer-ta concreta o comunicare la rinuncia. È stata scelta la seconda opzione. A pesare sulla decisione, probabilmen-te, il fatto che il gruppo è impegnato con la risoluzione delle problematiche sul ramo danni, sorte di recente, in seguito alla catastrofe di Tianjin in Cina. Le esplosioni verificatesi il 12 agosto nella città portuale hanno pro-vocato perdite ingenti causando al gruppo assicurativo

danni per 275 milioni di dollari. Zurich ha puntualizzato di non aver trovato nessun elemento critico sui libri con-tabili di Rsa che possa aver spinto il gruppo a rinunciare all’acquisizione. Ma che si tratta di un’operazione stra-tegica per concentrarsi sui suoi obiettivi nelle attività di assicurazione generale.

RC AUTO, ADDIO AL TAGLIANDO Dal 18 ottobre non dovrà più essere espostosul parabrezza

Giro di vite sull’evasione assicurativa. Nelle prossime settimane scatterà il controllo sulle targhe dei veico-li. Dal 18 ottobre, non si dovrà più esporre il tagliando

assicurativo sul parabrezza dell’auto perché il controllo della copertura sarà effettuato attraverso la verifica della targa, nel corso dei posti di blocco o sfruttando i dispo-sitivi di controllo a distanza come i tutor, gli autovelox e le telecamere posizionate in prossimità dei varchi Ztl, che abbineranno automaticamente la targa con il regi-stro delle polizze assicurative Rc auto. Attraverso questa procedura si potrà verificare rapidamente quali veicoli sono in regola e quali circolano senza copertura. L’A-nia ha stilato una guida pratica per gli automobilisti, che contiene i dettagli del nuovo sistema.

TORNA A CORRERE IL MERCATO AUTO EUROPEO I dati Acea mostrano un +11,5% nelle vendite registratead agosto: +8,6% nei primi otto mesi del 2015

Torna a crescere il mercato dell’auto dell’Unione Eu-ropea. Ad agosto, le immatricolazioni hanno registrato un incremento dell’11,2% rispetto allo stesso mese del 2014. Un dato che conferma la ripresa del settore e con-solida il trend in rialzo cominciato due anni fa. Tanto

più che agosto, come quello di febbraio, è solitamente uno dei mesi più deboli sul fronte delle immatricolazio-ni. Ora invece si registrano 744.799 nuove vetture sulle strade dell’Unione. Come attestano i dati diffusi dall’A-cea (l’associazione europea dei costruttori di automobi-li), la crescita si è registrata su tutti i principali mercati: rispetto al mese di agosto 2014 in Italia si è registrato un +10,6%; ancora meglio la performance della Spagna che segna un +23,3%, ma crescono anche i mercati di Gran Bretagna (+9,6%) e Germania (+6,2%). Considerando i primi otto mesi dell’anno, le immatricolazioni sono cre-sciute dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2014, superando quota nove milioni. Il centro studi Promotor stima che il 2015 potrebbe chiudere con 13 milioni 630

Zurigo, sede di Zurich

BREVI

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L’attuale scenario del mercato assicurativo è caratterizzato da incertezze, da elevata competitività, da continui mutamenti, spesso anche normativi. Mantenere lo sviluppo del business in un contesto così articolato può avere profonde implicazioni sulle strategie di costo di una Compagnia. Dotarsi quindi di una struttura operativa flessibile può costituire il fattore abilitante per acquisire vantaggio competitivo e per raggiungere una strategica differenziazione sul mercato.I.T.O. si propone alle Compagnie con servizi IT in outsourcing e in particolare, con competenze specialistiche nella gestione dei Sistemi Informativi VITA, anche attraverso un proprio sistema informativo collaudato presso diverse Compagnie. Il servizio comprende tutte le attività di front office e di back office e copre tutto il ciclo di vita di una polizza: dalla emissione della polizza stessa fino al calcolo della riserva. Un ricco portafoglio di funzionalità, sempre allineate alle normative vigenti, fornisce supporto per il governo di tutti i processi gestionali coinvolti. La Compagnia beneficia di un servizio efficiente e misurabile, senza dover sostenere maggiori costi per l’aggiornamento dell’infrastruttura applicativa e, nel contempo, potrà fare del proprio core business la sua attività principale.

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6 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015

mila immatricolazioni e quindi con un calo sui livelli an-te-crisi ridotto al 12,5% (nel 2014 il calo era del 19,5%). Promotor ipotizza che nel 2016 l’intera perdita prodotta dalla crisi potrà essere quasi recuperato. L’Italia mette a segno un incremento che, se proiettato a fine anno, dovrebbe consentire al nostro mercato un volume di immatricolazioni di un milione 564 mila, valore ancora molto lontano dai livelli fisiologici per il settore italiano.

IMPRESE, IL CALO DELLE INSOLVENZE TRADISCE LE ATTESE Secondo il rapporto di Atradius, nell’Eurozona sono ancora superiori del 75% rispetto ai livelli pre-crisi

Italia ancora in rosso, anche se in lieve miglioramento rispetto allo scorso anno, in materia di insolvenze. An-che nel resto dell’Europa, nonostante i segnali di ripresa economica e le migliori condizioni di credito per le im-prese, l’aggiornamento delle previsioni sulle insolvenze per il 2015 mostra indici di miglioramento, per l’Euro-zona, ancora molto bassi, se non a volte invariati. È l’i-stantanea tracciata nell’ultimo rapporto sui livelli d’in-solvenza delle imprese pubblicato da Atradius. A livello globale i dati rilevano una previsione di modesto calo del totale delle insolvenze nell’anno in corso: dell’8% ri-spetto alle stime del primo semestre di quest’anno. In particolare, all’interno dell’Eurozona, i livelli d’insolven-za restano superiori del 75% rispetto a quelli pre-crisi. Oltre alla Grecia, in cui l’escalation della crisi del debito ha profondamente debilitato l’ambiente imprenditoriale, per cui si attende un incremento dei fallimenti del 9% quest’anno e un ulteriore 6% nel 2016, è la Francia a se-gnare una crescita del 4% dei livelli d’insolvenza, nono-stante la forte performance economica del primo trime-stre di quest’anno. In Italia si prevede un rallentamento del calo dei livelli d’insolvenza (al di sotto della media dell’Eurozona), che passerebbero dal -8% previsto per il 2015 a un -5% nel 2016. Miglioramenti più consistenti si attendono per Spagna, Irlanda e Belgio.

PREVIDENZA, GLI ENTI PRIVATI AGGIUNGERANNO RISORSE PROPRIE Vincono il ricorso al Tar del Lazio: la variazione del Pil sarà il valore minimo per la rivalutazione dei montanti

Gli enti di previdenza privati potranno utilizzare risorse proprie per migliorare le pensioni degli iscritti, al di là della rivalutazione legata al Pil. È quanto ha deliberato il Tar del Lazio a seguito di un ricorso dell’Epap, l’en-te di previdenza di geologi, chimici, attuari, agronomi e forestali che chiedeva di annullare il provvedimento del ministero del Lavoro che aveva negato agli enti una maggiore rivalutazione dei montanti previdenziali degli iscritti. L’effetto della decisione si estende a tutti gli altri enti di previdenza aderenti all’Adepp. Finora la rivalu-tazione dei montanti era equivalente alla media quin-quennale della variazione del Pil nominale, che per il 2014 era negativa dello 0,1927%, arrotondata per legge a 0%. Il Tar del Lazio, con questa decisione, pone come base per la rivalutazione la media quinquennale del Pil, dando libertà ai singoli enti di previdenza di aumentare i montanti previdenziali e migliorare le pensioni degli iscritti con risorse proprie. Il presidente di Epap, Arcan-gelo Pirrello, ha sottolineato la portata storica della de-cisione del tribunale amministrativo.

TOWERS WATSON, CESARINI È IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO Continuerà a essere responsabile della divisione talent & rewards e guiderà lo sviluppo della società con gli altri esponenti del leadership team

Edoardo Cesarini è il nuovo amministratore delegato di Towers Watson Italia. Già talent & rewards country le-ader, guiderà lo sviluppo della società in collaborazione con gli altri membri del leadership team: Pablo Plaza, benefits country leader, Alessandra Gambini, risk con-sulting & software country leader e Alessandra Pasquo-ni, responsabile per l’attività di investment consulting.

BREVI

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INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015 7

In Towers Watson (già in Watson Wyatt) dal 2002, Cesa-rini ha maturato una lunga esperienza manageriale nel-la direzione Hr di Eni Corporate dove ha ricoperto negli anni ruoli executive nelle aree di sviluppo e compensa-tion; in precedenza ha ricoperto ruoli di amministratore nelle società controllate del gruppo Eni. Infine, prima di entrare in Watson Wyatt è stato in Ipse 2000, società del gruppo Telefonica, in qualità di executive vice pre-sident per gli affari generali e sicurezza. Ha una forte focalizzazione sulla consulenza in ambito di executive compensation. Supporta alcuni comitati di remunerazio-ne di società quotate, collabora con le direzioni Hr nella definizione delle politiche di remunerazione e dei siste-mi di incentivazione di breve e di lungo periodo. Colla-bora in qualità di docente con la Luiss Business School e la facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Cesarini continuerà inoltre a essere responsabi-le della divisione talent & rewards, che include le linee di business di executive compensation, rewards, talent management & change management, data solutions, or-ganization surveys & insights e technology solutions.

REALE GROUP, UTILE NETTO SEMESTRALE A 65,7 MILIONI DI EURO La raccolta premi del gruppo supera i due miliardi, mostrando uno sviluppo tanto nel vita quanto nel danni

Reale group chiude il primo semestre 2015 con un utile netto di 65,7 milioni di euro e una raccolta premi del la-voro diretto che supera i due miliardi di euro, in crescita dell’8,2% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno,

grazie allo sviluppo tanto nella gestione vita (+20,5%) quanto del danni (+2,4%). L’indice di solvibilità del grup-po si attesta al 241%, mentre il combined ratio danni raggiunge quota 96,8%. La capogruppo Reale Mutua raggiunge un utile semestrale di 48,6 milioni di euro, mostrando un incremento della raccolta premi superio-re agli 1,2 miliardi (+7,7% rispetto al primo semestre 2014) grazie anche alla crescita del ramo auto (+2,9%). Passando ai risultati delle controllate, Italiana Assicu-razioni raggiunge un utile semestrale di 12,5 milioni di euro, così come per la compagnia spagnola Reale Segu-ros, che registra ricavi netti pari 16,4 milioni di euro. Se-condo il direttore generale, Luca Filippone, questi dati sono la testimonianza del costante sviluppo del gruppo, nonostante un contesto economico difficile e una contra-zione della redditività operativa e finanziaria, legata alla graduale inversione del ciclo auto di mercato e al perdu-rare di tassi di interesse particolarmente bassi.

GENERALI COMPLETA LA CESSIONEDI BSI PER 900 MILIONI DI EURO L’istituto di credito finisce nelle mani della brasiliana Btg Pactual come da accordo del luglio 2014

Generali ha completato la cessione di Bsi a Btg Pactual per una cifra pari a 900 milioni di euro (un miliardo e 248 milioni di franchi svizzeri). L’operazione è in linea con i termini dell’accordo sottoscritto il 14 luglio 2014: un miliardo di franchi sarà corrisposto in contanti men-tre la parte restante in strumenti azionari di Btg quotati alla Borsa di San Paolo. La cessione riduce ancora di più

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8 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015

TANTE ALTRE NEWS SU INSURANCETRADE.ITUsa il qr code per accedere alla homepage e iniziare a navigare

Sul portale www.insurancetrade.it è possibi-le trovare numerose altre news riguardanti il mercato, le compagnie, la distribuzione, la nor-mativa e tutte le novità legate al settore assicu-rativo. Le notizie della sezione Brevi sono inol-tre approfondite online sul sito. Collegati con smartphone o tablet per accedere alla homepa-ge, dalla quale puoi navigare liberamente. Nel mese di settembre i contenuti più visti sul sito sono stati: l’articolo di presentazione del nostro convegno Intermediari nell’era della selezione; la news Europ Assistance lancia la polizza per i ciclisti; la notizia Fonage, la Covip taglia le pen-sioni del 40%; l’articolo Bruce Hodges è il nuovo group head of Information systems di Generali; e infine la news Rischio informatico, l’assicura-zione da sola non basta. Puoi anche registrarti gratuitamente e scegliere di ricevere nella email ogni giorno il quotidiano di settore Insurance Daily e la newsletter setti-manale. Insurancetrade.it non è solo un sito di informazione, ma una vera e propria communi-ty, presente sui principali social network, come Facebook, Twitter e Linkedin.

BREVI

le attività non assicurative di Generali. Il piano strategi-co di dismissioni, iniziato con l’era Greco, è stato quindi completato. Generali esce rafforzata sotto il profilo pa-trimoniale, con una crescita di otto punti percentuali sia del Solvency I ratio, a 164%, sia del Pro-forma internal model economic solvency ratio, al 200%.

EIOPA, IL RISCHIO DI MERCATONON È SCONGIURATO In un contesto di tassi d’interesse che continuano a essere al minimo storico, sarà sempre più difficile trovare asset appetibili per il business assicurativo

Il rischio di mercato rimane l’insidia principale per l’in-dustry assicurativa. La posizione di liquidità del settore è tuttavia migliorata. Questa la premessa di Eiopa nel proprio Risk dashboard sul secondo trimestre 2015. I rischi di mercato si sono materializzati nel mese di ago-sto a seguito dell’alta volatilità delle piazze finanziarie, che riflettono l’incertezza sulla crescita economica in Cina e in altre economie emergenti. Tuttavia, l’esposizio-ne degli assicuratori europei verso la regione Asia-Paci-fico è complessivamente modesta. L’Unione Europea è stata colpita meno dalle turbolenze del mercato aziona-rio, quindi l’ambiente di bassi tassi di interesse rimane il rischio principale per le imprese del Vecchio Continente. Nel complesso, le condizioni macroeconomiche sono de-finite in leggero miglioramento, ma resta forte l’incertez-za per la stabilità dei mercati finanziari in un ambien-te comunque ancora fragile a livello globale. In questo contesto, però, l’indebitamento sovrano è destinato ad aumentare, anche se l’Unione Europea è caratterizzata da significative differenze. Durante l’estate, l’indice eu-ropeo Stoxx 50 (che raggruppa i 50 titoli a più alta capi-talizzazione) ha perso un po’ del guadagno del trimestre precedente, e questo ha coinciso con una sottoperfor-mance dei titoli assicurativi. Per quanto riguarda i tassi d’interesse a lungo termine, questi continuano a influenzare negativamente il ren-dimento degli investimenti per gli assicuratori. Eiopa, tuttavia, plaude alle mosse attuate dalle compagnie per far fronte a queste criticità: cioè efficaci politiche di sot-toscrizione combinate con un taglio dei costi che hanno generato un effetto positivo sul rendimento del capitale. Sotto il profilo della redditività, le compagnie dovranno essere molto attente perché i rendimenti sono vicini al loro livello più basso mai toccato, e trovare asset ap-petibili per il business assicurativo diventa sempre più difficile.

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10 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015

PREVIDENZA

Prima di essere stralciata a fine luglio dal ddl Concorrenza, in vista di un riesame di tutta la materia, la previsione della li-bertà di trasferire la posizione individuale di un iscritto a un fondo pensione ad altra forma previdenziale, con continuità del contributo datoriale, aveva sollevato molte critiche.

Le critiche erano giuste perché la portabilità, così come prevista:• sarebbe andata a inci-

dere indebitamente su scelte compiute dalle Parti sociali, in sede di contrattazione col-lettiva, con potenziale effetto ulteriormente destabilizzante per i fondi, e da noi assai poco investitori stabi-li di lungo periodo, a causa di una normati-va che troppo spesso li riduce a un banco-mat;

• avrebbe rappresen-tato l’ennesimo inter-vento nel settore di carattere estempora-neo, privo cioè di una visione e di una valu-tazione di impatto si-stemico.

Gli argomenti di cui so-pra sono solidi e condi-visibili, ma da vecchio tecnico del settore, vor-

rei provare a condurre un ragionamento diver-so, assumendo che la totale libertà di portabi-lity, contributo datoriale compreso, possa ridursi alla stregua di una tigre di carta. Due sono i problemi chiave della previdenza complementare in Italia: • il modesto tasso di

adesione ai fondi ne-

goziali, specialmente per settori a bassa sindacalizzazione e con strutture produt-tive parcellizzate;

• la dimensione troppo spesso lilipuzziana dei fondi.

La prima questione è ovviabile, a normativa di legge invariata, dispo-nendo la veicolazione della volontà individuale dei lavoratori ai fondi di riferimento attraverso il contratto collettivo, fatta salva la facoltà di dissen-so espresso da parte di ciascun interessato. Non essendo del tutto Biancaneve, mi rendo conto che cosa signifi-cherebbe la proposta di cui sopra per la miriade di piccole aziende che sono il tessuto connetti-vo del Paese, in termini di crescita dell’ammontare dell’apporto contributivo

PORTABILITÀ: OPPORTUNITÀ o MINACCIA? di SERGIO CORBELLOpresidente di Assoprevidenza

Il cambiamento di approccio verso le possibilità di scelta da offrire ai lavoratori e la capacità di rendere

più concorrenziali i fondi, anche attraverso maggiori possibilità di aggregazione, sono fattori vincenti per lo sviluppo della previdenza complementare nel nostro Paese

ai fondi e di emorragia di quote di Tfr (le azien-de sotto i 50 addetti ce l’hanno ancora in pancia e non presso il Fondo di tesoreria). Non è un caso che un’intesa similare è intervenuta, sinora, solo nel settore edile, dove le imprese non detengono il Tfr. Usciamo, però, una volta per tutte dall’equi-voco: se si crede vera-

mente nello strumento della contrattazione col-lettiva, nell’esigenza del-la previdenza comple-mentare e nella concreta possibilità che essa, uni-tamente all’assistenza sanitaria privata, divenga strumento retributivo principe del prossimo fu-turo, le parti sociali, da-toriali in primis, debbono trarne le conseguenze. Ciò, a maggior ragione, se la contrattazione col-lettiva del prossimo futu-ro sarà connotata da una crescente prossimità, a fronte di un ruolo delle strutture nazionali di de-terminazione di un qua-dro generale.

Verso un maggiore principio di mutualità Quanto alla dimensione dei fondi, ove le parti so-

ciali, in questo caso sin-dacali in primis, sappiano rinunciare a un esaspe-rato presenzialismo nei consigli di amministra-zione, magari aiutati dal-la Vigilanza, che cominci a fissare qualche soglia dimensionale minima per le diverse tipologie di fondi, le aggregazioni di forme operanti in regime tecnico di contribuzione

definita sono realizzabili senza problema alcuno. Fondi grandi, ben gesti-ti, con costi ragionevoli e trasparenti, capaci co-stantemente di dialogare con il proprio bacino di utenza sarebbero in gra-do di affrontare senza timore la portabilità, va-lutandola quale dovreb-be essere: un corretto stimolo alla concorrenza, cioè a far sempre meglio per i propri iscritti. Per i quali, colgo l’occasione per sottolinearlo, sareb-be alfine ora di recupe-rare anche qualche pro-filo di mutualità, troppo a lungo dimenticato e certo non vietato dalla legge.

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12 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015

Proseguendo nel percorso battuto dal collega Aurelio Vaiano, con l’articolo pubbli-cato sul numero di Insurance Review di luglio, e ritornando sull’argomento “professione perito”, vorrei approfondire un aspetto da me, e da tutti quei colleghi che come me non sono giunti per puro caso a questa scelta professiona-le, ritenuto fondamentale: la specializzazione. Il nostro lavoro, come tutte le altre professio-ni, è costituito da vari livelli: dal più modesto a quello di eccellenza. Ma ciò non significa che l’uno sia subordinato o propedeutico all’altro.Definire il ruolo del pe-rito genericamente, equivarrebbe a con-siderare tutti i medici come appartenenti allo stesso rango culturale e intellettuale, o dota-ti delle stesse capacità tecniche e scientifiche, o ancora come indiffe-rentemente in grado di operare a cuore aper-to, curare una frattura, un’emicrania, estrarre un dente.

Nel nostro settore c’è chi si occupa di sinistri di frequenza, chi di sini-stri di medio taglio e chi di sinistri complessi, fino a giungere ad alcune figure professionali uni-che, in grado di gestire sinistri molto particolari, con specificità note a pochi.Tutto ciò sembrereb-be scontato e logico. Sono indispensabili, per l’incarico, scelte meri-tocratiche legate alla specificità del caso da affrontare.Da sempre Aipai, nei suoi circa 50 anni di vita, è stata paladina della formazione dei propri soci, organizzan-do periodicamente me-eting, incontri, convegni e soprattutto giornate dedicate all’approfon-dimento di argomenti specifici per l’aggior-namento professionale. Aipai è cofondatore di Cineas, che ha un ruo-lo fondamentale nella formazione e garanti-sce a chi si affaccia per

PERITI

I CONTENUTIdella SPECIALIZZAZIONEdi ALFONSO DEL SORBO segretario Aipai e rappresentante Aipai in Fuedi

la prima volta a questa finestra professiona-le di intraprendere un cammino su basi soli-de. Egualmente riesce a fornire a chi già ope-ra nel settore, talvolta anche da decenni, una formazione specialistica attraverso corsi di ele-vato standard e speci-ficità.Ebbene, nonostante il campo sia così vasto e diversificato, a volte la risposta in termini di affidamento di un inca-rico al professionista più idoneo a svolgerlo non appare allineata. Il moti-vo di ciò, a mio avviso, è legato a quanto ripor-tato nell’articolo del già citato collega Vaiano, per cui la gestione del sinistro non sempre è intesa come opportuni-tà per offrire il miglio-re servizio possibile al cliente a dimostrazione della serietà e solidità dell’assicuratore.

Quando qualità è sinonimo di velocità

Non sempre il risultato della prestazione pro-fessionale è legato all’a-nalisi di un quadro tec-nico completo e di quali possano essere le misu-re preventive da adotta-re per evitare analoghe occorrenze in futuro, o all’applicazione della polizza con coinvolgi-mento delle parti in-teressate affinché le stesse siano realmente partecipi e abbiano con-tezza di limitazioni o in-sufficienze assicurative e dei criteri liquidativi. Nulla di tutto questo. La soluzione di un caso ap-pare piuttosto connessa con tempi di consegna, liquidato medio, pronta liquidazione, così non aprendo il campo a una meritocrazia professio-nale, ma a chi meglio ri-

Colmare il gap che separa l’Italia dall’Europa anche nel riconoscimento attribuito alla professione di perito

significa riuscire a distinguerne le competenze e valorizza le capacità tecniche di chi è in grado di elevare il servizio offerto dalle compagnie