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Foglio informativo a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Morcone Proverbio morconese Chi va pe’ maro, sti pisci piglia! ANNO II - NUMERO 2 - FEBBRAIO 2012 NUOVA EDIZIONE - COPIA OMAGGIO Via Roma, 102 /104 / 106 - Morcone (Bn) - Tel/Fax 0824956340 Reperibilità 3358236936 -www.farmaciamurgantina.it Consulenza tricologica - audiometrica - Diete personalizzate Fitoterapia - Cosmesi- Veterinaria - Apparecchi medicali Autoanalisi del sangue sicure e immediate Consegna farmaci a domicilio Via degli Italici, 29 - Morcone (BN) Tel. 0824.957214 La più grande debolezza della violenza è l’essere una spirale discendente che dà vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica... con la violenza puoi uccidere colui che odia, ma non uccidi l’odio. Infatti la vio- lenza aumenta l’odio e nient’altro... resti- tuire violenza alla violenza moltiplica la violenza, aggiungendo una più profonda oscurità a una notte ch’è già priva di stelle. L’oscurità non può allontanare l’odio; solo l’amore può farlo. Martin Luther King CASA EDITRICE Sul Murgantino del mese di no- vembre ho scritto un articolo per spiegare ai lettori quello che ac- cadeva in merito ai tanto “accu- sati” incarichi legali intitolato “Costretti alla difesa”. Qualche giorno dopo ho ricevuto un’in- terrogazione da parte del gruppo “Morcone Democratica” che è ap- parso anche sul sito morco- niani.net e precisamente la nota 117/2011. Più che sul tema centrale, trat- tato con dovizia di particolari nel citato articolo, l’attenzione si è spostata su di un’unica parola, maldestramente interpretata, al fine di deviare l’interesse su ciò che non era il vero scopo di quanto avevo scritto. In esso ho cercato di spiegare e analizzare gli incarichi conferiti, ma il vero capo d’imputazione è diventata la parola “infame”, che di sicuro non era riferita alle persone (me ne guarderei bene!), ma piuttosto alla tecnica usata. Premesso che non sono abituata né a nascondere facce altrui, nè a frequentare “personaggi igno- bili”, men che meno a coprire persone che intendono colpire senza offrirsi a bersaglio, pro- verò a spiegare meglio il con- cetto che sicuramente non è stato inteso come avrei deside- rato e che è ripreso nella rispo- sta alla nota 117, di seguito riportata e da me inviata lo scorso 5 gennaio al consigliere Ocone quale capogruppo di “Morcone Democratica”. “Risulta del tutto evidente che un’azione giudiziaria promossa direttamente da un consigliere comunale contro l’Amministra- zione per questioni sorte nel corso del mandato configure- rebbe l’ipotesi di incompatibilità sopravvenuta, così come disci- plinata dall’art. 63 c. 4 del d.lgs. 267/2000 e ss.mm.ii. E’ chiaro, quindi, che tra le ini- ziative che il gruppo di mino- ranza ha intrapreso in questi ul- timi anni per cercare di bloccare a 360° l’attività dell’Amministra- zione non si annoverano i ricorsi ma, senza dubbio, le numerose e frequenti segnalazioni trasmesse ai vari Enti e Istituzioni sulle questioni più disparate tra cui, solo per citarne qualcuna, la mo- bilità nel centro storico, la posta- zione autovelox, il taglio del bosco, il recupero e la riqualifi- cazione delle case Gagliardi, Lombardi e Moro, i concorsi pub- blici, ecc. Proprio queste segnalazioni, che nel tempo si sono mostrate del tutto infondate, hanno avuto nel- l’immediato pesanti ripercus- sioni, dirette e indirette, sull’Ente. In particolare, tra gli effetti “di- retti”, rientra l’attività d’indagine che si è sviluppata per verificare le presunte illegittimità ammini- strative e, perfino gli illeciti pe- nali segnalati. Ciò ha comportato lavoro aggiuntivo per il personale dipendente, impegnato a predi- sporre relazioni, note di riscon- tro e chiarimenti previ opportuni e ulteriori approfondimenti della materia, fascicoli, ecc.., nonché ritardi nello svolgimento di adempimenti connessi al ri- spetto di crono programmi nel- l’ipotesi di realizzazione di opere pubbliche, con conseguenze ri- schiose e penalizzanti per l’Ente, come la perdita dei finanzia- menti ottenuti. Tra gli effetti “indiretti” rientra, invece, l’allarme che si genera quando si diffonde la “voce”, a mezzo stampa (manifesti, arti- coli ecc.), di presunte illegitti- mità procedurali quando si espletano gare d’appalto, con- corsi pubblici, conferimento in- carichi o altro. Allarme che induce taluni a non partecipare proprio, o, ancora peggio, a par- tecipare con la convinzione di subire una lesione dei propri in- teressi, e di qui i “ricorsi” di cui sopra che costringono l’Ente alla difesa, con l’esborso di oneri economici ingenti per pagare i propri legali, anche nei casi di sentenze favorevoli all’Ente stesso, come è quasi sempre ac- caduto fino ad oggi. Ribadisco, pertanto, il concetto già espresso nel mio articolo, che la minoranza dovrebbe eser- citare un controllo corretto sull’operato dell’Amministra- zione senza prestarsi a faziosità, sostegni anomali e strumentaliz- zazioni di vario genere pur di colpire l’Amministrazione attiva che, nonostante tutto, con il pro- prio impegno è riuscita, fino ad oggi, a conseguire risultati di no- tevole rilievo. In realtà, poco importa alla mi- noranza se, nella sostanza, si fi- nisce con il colpire gli interessi della comunità morconese, pri- vandola di risorse aggiuntive preziose e di finanziamenti che, nella condizione di asfissia che la maggior parte dei Comuni è costretta a vivere per la gravità dell’attuale crisi economica, rap- presentano una boccata di ossi- geno di vitale importanza. Se è vero che, in taluni casi, si può sopprimere qualcuno per troppo amore, forse, non ab- biamo compreso quanto la mi- noranza, che di sovente dichiara di amare il nostro paese, con il suo operato finirà prima o poi per sopprimerlo”. Ester D’Afflitto TECNICA INFAME E PERSONE PERBENE ...E IO CI STO Leggo con stupore che ancora oggi c‘è chi immagina di poter catalogare il pensiero di una donna, o peggio ancora, di presu- merne come debba esserne rappresentato lo stato d’animo, o addirittura ciò che una donna può dire o non può dire. Meriti, demeriti, ciò che spetta e ciò che non spetta, potenzialità, meraviglie, dispiaceri, cose innaturali e cose stonate. Tutte va- lutazioni riferite alla sottoscritta in quanto vicesindaco ed ancor più in quanto donna. Tutte valutazioni che mi fanno venire in mente i giudizi che davano gli insegnanti in appendice alle pa- gelle scolastiche. Un vizio atavico di chi vuole salire in cattedra sempre e comunque senza averne la qualifica. Da molti anni mi interesso di politica nonostante la mia giovane età, ma non ho mai pensato di ottenere speciali privilegi per il mio sesso, né mi sono mai adattata ai pregiudizi e alla discri- minazione. Ho sempre cercato di imparare a competere non in quanto donna, ma in quanto essere umano. Senza presunzioni mi sento di dire che ci sono sempre stata e continuo ad esserci. Io ci sto quando c’è da lavorare o quando c’è da accettare una critica; io ci sto quando bisogna aiutare qualcuno o quando c’è da difendere principi di libertà e democrazia; io ci sto quando sono al fianco delle categorie più deboli per difenderne i diritti; io ci sto quando dico e scrivo solo ciò che penso; io ci sto quando mi espongo senza tirarmi indietro anche per critiche ingiuste non riguardanti direttamente la mia persona; io ci sto quando si tratta di ammettere di aver sbagliato; io ci sto quando sono dalla parte dei giovani e degli anziani. La vita di ognuno di noi è fatta di valori e principi e, aldilà del sesso, non riusciremo mai a scindere quel che siamo nella vita quotidiana dai comportamenti assunti per il ruolo che svol- giamo. Io ci sto, “se non ora, quando?”. Ester D’Afflitto Segnalazioni e denunzie inviate dall’opposizione a svariati Enti ed Istituzioni preposti, rivelatesi peraltro infondate, hanno generato ritardi, rinvii e allungamento dei tempi per la realizzazione di opere pubbliche importanti per la crescita e lo sviluppo della comunità morconese. Peccato... Ingresso superiore del Comune di Morcone (foto: A. Longo) Sala consiliare del Comune di Morcone (foto: A. Longo)

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Foglio informativo a curadell’Assessorato alla Culturadel Comune di Morcone

Proverbio morconeseChi va pe’ maro,sti pisci piglia!ANNO II - NUMERO 2 - FEBBRAIO 2012 NUOVA EDIZIONE - COPIA OMAGGIO

Via Roma, 102 /104 / 106 - Morcone (Bn) - Tel/Fax 0824956340Reperibilità 3358236936 -www.farmaciamurgantina.it

Consulenza tricologica - audiometrica - Diete personalizzateFitoterapia - Cosmesi- Veterinaria - Apparecchi medicali

Autoanalisi del sangue sicure e immediateConsegna farmaci a domicilio

Via degli Italici, 29 - Morcone (BN)Tel. 0824.957214

La più grande debolezza della violenza èl’essere una spirale discendente che dà vitaproprio alle cose che cerca di distruggere.Invece di diminuire il male, lo moltiplica...con la violenza puoi uccidere colui cheodia, ma non uccidi l’odio. Infatti la vio-lenza aumenta l’odio e nient’altro... resti-tuire violenza alla violenza moltiplica laviolenza, aggiungendo una più profondaoscurità a una notte ch’è già priva distelle. L’oscurità non può allontanarel’odio; solo l’amore può farlo.

Martin Luther King

CASA EDITRICE

Sul Murgantino del mese di no-vembre ho scritto un articolo perspiegare ai lettori quello che ac-cadeva in merito ai tanto “accu-sati” incarichi legali intitolato“Costretti alla difesa”. Qualchegiorno dopo ho ricevuto un’in-terrogazione da parte del gruppo“Morcone Democratica” che è ap-parso anche sul sito morco-niani.net e precisamente la nota117/2011.Più che sul tema centrale, trat-tato con dovizia di particolari nelcitato articolo, l’attenzione si èspostata su di un’unica parola,maldestramente interpretata, alfine di deviare l’interesse su ciòche non era il vero scopo diquanto avevo scritto. In esso hocercato di spiegare e analizzaregli incarichi conferiti, ma il verocapo d’imputazione è diventatala parola “infame”, che di sicuronon era riferita alle persone (mene guarderei bene!), ma piuttostoalla tecnica usata.

Premesso che non sono abituatané a nascondere facce altrui, nèa frequentare “personaggi igno-bili”, men che meno a coprirepersone che intendono colpiresenza offrirsi a bersaglio, pro-verò a spiegare meglio il con-cetto che sicuramente non èstato inteso come avrei deside-rato e che è ripreso nella rispo-sta alla nota 117, di seguitoriportata e da me inviata loscorso 5 gennaio al consigliereOcone quale capogruppo di“Morcone Democratica”.“Risulta del tutto evidente cheun’azione giudiziaria promossadirettamente da un consiglierecomunale contro l’Amministra-zione per questioni sorte nelcorso del mandato configure-rebbe l’ipotesi di incompatibilitàsopravvenuta, così come disci-plinata dall’art. 63 c. 4 del d.lgs.267/2000 e ss.mm.ii.E’ chiaro, quindi, che tra le ini-ziative che il gruppo di mino-

ranza ha intrapreso in questi ul-timi anni per cercare di bloccarea 360° l’attività dell’Amministra-zione non si annoverano i ricorsima, senza dubbio, le numerose efrequenti segnalazioni trasmesseai vari Enti e Istituzioni sullequestioni più disparate tra cui,solo per citarne qualcuna, la mo-bilità nel centro storico, la posta-zione autovelox, il taglio delbosco, il recupero e la riqualifi-cazione delle case Gagliardi,Lombardi e Moro, i concorsi pub-blici, ecc.

Proprio queste segnalazioni, chenel tempo si sono mostrate deltutto infondate, hanno avuto nel-l’immediato pesanti ripercus-sioni, dirette e indirette,sull’Ente.In particolare, tra gli effetti “di-retti”, rientra l’attività d’indagineche si è sviluppata per verificarele presunte illegittimità ammini-strative e, perfino gli illeciti pe-nali segnalati. Ciò ha comportatolavoro aggiuntivo per il personaledipendente, impegnato a predi-sporre relazioni, note di riscon-

tro e chiarimenti previ opportunie ulteriori approfondimenti dellamateria, fascicoli, ecc.., nonchéritardi nello svolgimento diadempimenti connessi al ri-spetto di crono programmi nel-l’ipotesi di realizzazione di operepubbliche, con conseguenze ri-schiose e penalizzanti per l’Ente,come la perdita dei finanzia-menti ottenuti.Tra gli effetti “indiretti” rientra,invece, l’allarme che si generaquando si diffonde la “voce”, amezzo stampa (manifesti, arti-coli ecc.), di presunte illegitti-mità procedurali quando siespletano gare d’appalto, con-corsi pubblici, conferimento in-carichi o altro. Allarme cheinduce taluni a non partecipareproprio, o, ancora peggio, a par-tecipare con la convinzione disubire una lesione dei propri in-teressi, e di qui i “ricorsi” di cuisopra che costringono l’Ente alladifesa, con l’esborso di onerieconomici ingenti per pagare ipropri legali, anche nei casi disentenze favorevoli all’Entestesso, come è quasi sempre ac-caduto fino ad oggi.Ribadisco, pertanto, il concettogià espresso nel mio articolo,che la minoranza dovrebbe eser-citare un controllo correttosull’operato dell’Amministra-zione senza prestarsi a faziosità,sostegni anomali e strumentaliz-zazioni di vario genere pur dicolpire l’Amministrazione attivache, nonostante tutto, con il pro-prio impegno è riuscita, fino adoggi, a conseguire risultati di no-tevole rilievo.In realtà, poco importa alla mi-noranza se, nella sostanza, si fi-nisce con il colpire gli interessidella comunità morconese, pri-vandola di risorse aggiuntivepreziose e di finanziamenti che,nella condizione di asfissia chela maggior parte dei Comuni ècostretta a vivere per la gravitàdell’attuale crisi economica, rap-presentano una boccata di ossi-geno di vitale importanza.Se è vero che, in taluni casi, sipuò sopprimere qualcuno pertroppo amore, forse, non ab-biamo compreso quanto la mi-noranza, che di sovente dichiaradi amare il nostro paese, con ilsuo operato finirà prima o poiper sopprimerlo”.

Ester D’Afflitto

TECNICA INFAME E PERSONE PERBENE

...E IO CI STOLeggo con stupore che ancora oggi c‘è chi immagina di potercatalogare il pensiero di una donna, o peggio ancora, di presu-merne come debba esserne rappresentato lo stato d’animo, oaddirittura ciò che una donna può dire o non può dire.Meriti, demeriti, ciò che spetta e ciò che non spetta, potenzialità,meraviglie, dispiaceri, cose innaturali e cose stonate. Tutte va-lutazioni riferite alla sottoscritta in quanto vicesindaco ed ancorpiù in quanto donna. Tutte valutazioni che mi fanno venire inmente i giudizi che davano gli insegnanti in appendice alle pa-gelle scolastiche. Un vizio atavico di chi vuole salire in cattedrasempre e comunque senza averne la qualifica.Da molti anni mi interesso di politica nonostante la mia giovaneetà, ma non ho mai pensato di ottenere speciali privilegi per ilmio sesso, né mi sono mai adattata ai pregiudizi e alla discri-minazione. Ho sempre cercato di imparare a competere non inquanto donna, ma in quanto essere umano.Senza presunzioni mi sento di dire che ci sono sempre stata econtinuo ad esserci.Io ci sto quando c’è da lavorare o quando c’è da accettare unacritica; io ci sto quando bisogna aiutare qualcuno o quando c’èda difendere principi di libertà e democrazia; io ci sto quandosono al fianco delle categorie più deboli per difenderne i diritti;io ci sto quando dico e scrivo solo ciò che penso; io ci stoquando mi espongo senza tirarmi indietro anche per criticheingiuste non riguardanti direttamente la mia persona; io ci stoquando si tratta di ammettere di aver sbagliato; io ci sto quandosono dalla parte dei giovani e degli anziani.La vita di ognuno di noi è fatta di valori e principi e, aldilà delsesso, non riusciremo mai a scindere quel che siamo nella vitaquotidiana dai comportamenti assunti per il ruolo che svol-giamo.Io ci sto, “se non ora, quando?”.

Ester D’Afflitto

Segnalazioni e denunzie inviate dall’opposizione a svariati Enti ed Istituzioni preposti, rivelatesiperaltro infondate, hanno generato ritardi, rinvii e allungamento dei tempi per la realizzazionedi opere pubbliche importanti per la crescita e lo sviluppo della comunità morconese. Peccato...

Ingresso superiore del Comune di Morcone (foto: A. Longo)

Sala consiliare del Comune di Morcone (foto: A. Longo)

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2 ANNO II - NUMERO 2 FEBBRAIO 2012

Carissimi fra-telli e sorelle!Come acco-gliere l’invitoalla conversioneche Gesù cichiede anche inquesta Quare-sima? Comerealizzare unserio cambia-mento di vita?Quest’anno vor-rei offrirvi unariflessione con-creta sul di-giuno, che èl’impegno piùdifficile da vi-vere per quelloche realmente è:un esercizio chelibera volonta-riamente dai bi-sogni erratidella vita per riscoprire la sua bellezza, quellache ci propone il Vangelo.Tempo fa, meditando la lettera di San Giacomomi sono soffermato su questa frase: “Così anchela lingua: è un piccolo membro e può vantarsi digrandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grandeforesta può incendiare (3,5).” E allora mi sonodetto: “E se in questa Quaresima il nostro digiunoriguardasse l’uso della lingua? E se questo digiunoci insegnasse a dire parole portatrici di vita, chearrivano - proprio come faceva Gesù - come unbalsamo nel cuore del fratello?”.Miei cari! Spesso in noi convivono due atteggia-menti contrapposti: pur riconoscendo e depre-cando gli errori degli altri (specialmente quandola lingua infligge delle ferite), tendiamo ad esseresempre indulgenti verso noi stessi, interpretandosempre bonariamente ogni discorso intrapreso.La teologia ci insegna che esistono i peccati di lin-gua e, riguardo alla diffamazione (l’intaccare labuona fama di qualcuno diffondendo maldicenzesul suo conto), che è peccato grave, si distinguetra:calunnia : l ’ inventare e diffondere pec-cati e vizi attr ibuendoli ad altr i ;detrazione: il diffondere e rendere pubblicipeccati e vizi nascosti di altri;mormorazione : i l discorrere di peccati evizi altrui veri e conosciuti .La Quaresima potrebbe essere il tempo oppor-tuno per chiederci obiettivamente: “le mie parolesono portatrici di vita o di morte?”. E: “come ri-solvere il problema dell’uso sbagliato della lin-gua?”.Per questo mi permetto di prospettarvi un pic-colo cammino.Primo passo: sincerità, riconoscere che il pette-golezzo piace.Secondo passo: analizzare gli atteggiamenti delcuore.Terzo passo: individuare una terapia con-creta e risolutiva.Per essere più concreto vi offro al-cuni esempi di atteggiamentidel cuore che portano a par-lare male e di terapie per cu-rarli.Leggerezza: è il parlare soloper parlare. Il libro dei Pro-verbi dice: “Nel molto parlarenon manca la colpa, chi frena le

labbra è pru-dente” (10,19).La terapia èquella di un si-lenzio prolun-gato. Sembrauna scioc-chezza, ma ibalbuzienti ven-gono curati fa-cendoli staremuti per setti-mane e poi fa-c e n d o l iricominciare aparlare poco apoco. Un prover-bio arabo dice:“Parla soloquando sei si-curo che ciò chestai per dire èpiù importantedel silenzio”.Curiosità: è il

caso di chi trova grande soddisfazione nel dif-fondere le brutte notizie. La terapia ce la offre illibro del Siracide: “Hai udito una parola? Muoiacon te! Sta’ sicuro, non ti farà scoppiare” (19.10).Invidia: è il desiderare che l’altro non abbia ciòche possiede; la tristezza del bene altrui spinge aparlar male dell’altro per distruggerlo. La terapiaconsiste nello sforzarsi di non parlare mai diquella persona, per evitare il rischio di parlarnemale.Risentimento o desiderio di vendetta: porta aparlare male degli altri. La terapia è la stessa perl’invidia.Amarezza interiore: le persone amareggiatesono quelle che non si sentono amate da Dio edagli altri e quindi non riescono a vedere quelloche c’è di bello in loro e negli altri: è come se in-dossassero degli occhiali scuri per effetto deiquali vedono tutto nero e si comportano in ma-niera acida. La terapia è quella di allenarsi a co-gliere i segni dell’amore di Dio nei propriconfronti e a scorgere la bellezza che c’è dentrodi sé.Carissimi, forse tutto ciò vi potrà sembrare ir-realizzabile: delle belle parole che però non sipossono realizzare in una vita normale, in unavita in famiglia e nella nostra società attuale.Al riguardo san Giovanni Crisostomo sottolineache rinunciare al proprio “io” è difficile, ma nonimpossibile quando si può contare sull’aiuto dìDio a noi concesso “mediante la comunione conla persona di Cristo” (PG 58,619 s).Questo vuol dire che se noi ci sforziamo di viverequesto digiuno sperimenteremo che Gesù Cristoci darà la Grazia per migliorare noi stessi e laqualità dei nostri discorsi.Non assecondiamo il Tentatore con l’afferma-zione erronea che alcuni peccati sono impossibilida eliminare!Vi auguro di vivere questa Quaresima con la gio-

iosa carità di chi vuole migliorare la qualitàdella propria vita e con l’umile fiducia

di chi confida in Dio per divenireuna fontana vivace portatrice diparole piene di senso e diamore. Che Maria Santissima,Vergine del silenzio e Madredella Parola di vita, ci aiuti avivere questa Quaresima come

un tempo di vera conversione.Don Nicola Gagliarde

PARROCCHIASAN MARCO EVANGELISTA E SANTA MARIA DE STAMPATIS

Lettera del parroco per l’inizio della Quaresima���

E SE QUEST’ANNO PRATICASSIMO UN DIGIUNO VERO?“Bocca e lingua castigate, molte angustie risparmiate”

“Cristo nel deserto” in un quadro di Moretto da Brescia

Dopo tanti rinvii dovuti alla grandenevicata che hanno bloccato ogni ini-ziativa, sabato 25 febbraio si è final-mente svola l’annuale festa delPresepe con il quale il Comitato orga-nizzatore intende ringraziare coloroche hanno contribuito alla realizza-zione dell’edizione del Presepe.Oltre 180 persone hanno avuto mododi esprimere il proprio parere sulla

manifestazione appena trascorsa e digustare una buona cena presso il ri-storante “Antica Torre”.Il clima di convivialità e l’alto nu-mero dei partecipanti hanno reso pro-pizia l’occasione per gettare le basiper la prossima edizione 2013, quandoil Presepe compirà 30 anni.Divenuto ormai “grande”, occorreràfesteggiarlo nel modo migliore. Le

persone presenti si sono dette dispo-ste ad affiancare il Comitato in que-sta impresa, in quest’avventura chepossa continuare, speriamo, ancoraper tanto tempo.Divertimento assicurato grazie al ka-raoke e ai divertenti balli di gruppo.Grazie ancora a quanti ci stanno sem-pre vicini.

Bruno La Marra

IL PRESEPE NEL PRESEPE RINGRAZIA

Scoppia accesa la polemica tra“Morcone Democratica” e il vice-sindaco del Comune Ester D’Af-flitto.Oggetto del contendere le 211delibere approvate nel corso del-l’anno 2011, commentando lequali, il vicesindaco ha riportatoin una recente nota che “l’Ammi-nistrazione comunale, con il pro-prio impegno è riuscita, fino adoggi, a conseguire risultati di no-tevole rilievo, nonostante l’atti-vità di intralcio della minoranza”.Quest’ultima, di contro, in unsuo documento espone i conte-nuti delle delibere incriminate.Sicché, di questo, 69 sono riferiteal conferimento degli incarichilegali, bestia nera per l’opposi-zione, in quanto nei prossimianni inciderà pesantemente sulbilancio già molto compromessodelle casse comunali, altre 50sono riferite ai vari adempimenticonnessi all’esecuzione di operepubbliche o a semplici richiestedi finanziamento, per cui, perbuona parte rimarranno “nellibro dei sogni”, e le rimanentisono relative all’organizzazionedegli uffici e riguardano la ge-stione ordinaria della macchinacomunale, oppure alle conces-sioni di contributi alle associa-

zioni culturali e agli aumenti ditariffe come l’addizionale Irpef ela Tarsu che incideranno diretta-mente sulle finanze dei cittadini.Il vicesindaco risponde che “Lefrequenti segnalazioni di illecititrasmesse dall’opposizione aivari enti e istituzioni per scredi-tare l’operato del Comune, ri-guardo a questioni come laripresa dei lavori dell’edificioscolastico, la mobilità nel centrostorico e il recupero di tre pa-lazzi da trasformare in alloggipopolari, dimostratesi poi infon-date, hanno avuto pesanti riper-cussioni sull’Ente, bloccandoinutilmente l’iter dei finanzia-menti con conseguenze penaliz-zanti per il paese.Inoltre, tale ostracismo ingeneraallarme tra la popolazione e con-seguente sfiducia nelle istitu-zioni, danneggiando proprioquella comunità che si affermadi voler tutelare, privandola dipreziose risorse. Infine - con-clude il vicesindaco - l’attività diun’Amministrazione non si leggesolo attraverso le delibere, ma sievince da tanti piccoli gesti eazioni che rientrano nel quoti-diano e di cui fa comodo non ac-corgersi”.

Luella De Ciampis

BOTTA E RISPOSTA

“Morcone Democratica” polemizza conl’Amministrazione comunale, ma il vicesin-daco Ester D’Afflitto ribatte punto su punto

La disputa verte sull’operato dell’Ammi-nistrazione giudicato semplicemente soloattraverso le delibere della Giunta comunale

Da qualche giorno circola per posta elettronica una e-mail a firma diRaffaele Ocone, in qualità di capogruppo consiliare di “Morcone De-mocratica” che argomenta, in modo prolisso e con valutazioni pun-tuali e dettagliate, delle iniziative dell’opposizione nel contrastare leprocedure adottate dall’Amministrazione comunale nell’aggiudicarei lavori per la realizzazione di numero venti alloggi recuperando e ri-qualificando dei complessi edilizi insistenti nel centro storico.Vanta altresì le ragioni “concrete ed opportune” che hanno indottol’opposizione a segnalare a vari enti ed istituzioni illeggittimità eabusi perpetrati dalla P. A. in carica.Cita ancora il riscontro datato il 17/2 u. s. dell’Autorità di Vigilanza- Contratti Pubblici - che tra l’altro testualmente recita: “La clausoladel contratto di sponsorizzazione inserita nel Bando si confuguracome una sorta di tassa di partecipazione e/o ribasso predefinito chenon può ritenersi ammissibile” invitando nel contempo il responsa-bile del procedimento a comunicare entro trenta giorni le proprie va-lutazioni e gli eventuali provvedimenti che intende adottare.Allo stato, quindi, la partita è ancora aperta per cui ci riserviamo,com’è nostro stile, non appena definita l’intera questione, di pubbli-care e rappresentare, possibilmente con atti e documenti, tutto ciòche è utile al lettore per poter capire, comprendere e giudicare sullacorrettezza o meno delle procedure seguite dall’Amministrazione at-tiva nell’aggiudicare i lavori in argomento.L’occasione sarà propizia per poter dare in quella sede anche una ri-sposta agli ulteriori quesiti posti nella medesima nota dal capo-gruppo Ocone.Per il momento poniamo solo una domanda: tutto questo, cui pro-dest?

La Redazione

CUI PRODEST?

Realizzazione alloggi e riqualificazionecentro storico. Circa cinque milioni emezzo di euro rischiano di andare in fumo

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3ANNO II - NUMERO 2FEBBRAIO 2012

LIBRERIA

Via degli Italici, 29Morcone (Bn)

Tel. 0824 957214

Nello scorso numero di questomensile, nel trattare il problemarelativo alla carenza idrica sta-gionale che da decenni affligge ilnostro paese, ci eravamo lasciaticon l’intento di dare risposta adalcuni interrogativi che ci era-vamo posti, al fine di “fare chia-rezza sul perché siamo costretti,ancora oggi, a patire la sete du-rante i mesi estivi ed autunnali inun paese dove l’acqua di certonon manca”.Abbiamo fatto ricerche appro-fondite, abbiamo interloquitocon amministratori, con addettiall’acquedotto, abbiamo visitatoalcuni impianti, dialogato conmolti utenti, sia interni cheesterni al centro urbano, ab-biamo visionato e letto relazioni,delibere, convenzioni, pro-grammi di intervento e di con-trollo, obiettivi, mappatureidriche, dati statistici e di attivitàdi manutenzione ordinaria estraordinaria, stato della reteidrica, affidabilità del servizio. Ditutto e di più, con un risultato fi-nale che possiamo riassumerecome segue: il servizio acque-dotto presenta gravi carenze dalpunto di vista della continuità eregolarità della fornitura al-l’utenza.Le manovre di apertura e chiu-sura della fornitura sono effet-tuate durante tutto l’anno e,specialmente nei periodi dimagra delle sorgenti, la disponi-bilità idrica nelle case delleutenze può ridursi anche apoche ore al giorno.Tutti diranno: “Ma questo già losapevamo”, “Lo sperimentiamosul campo ogni anno”, “Non è

una novità”. Tutto vero. Ma loscopo di questa indagine-inchie-sta è quello di dare una rispostaa tutte quelle domande di cui alprecedente articolo e cercare disollecitare, spronare, spingerechi di dovere a porre rimedio aquesto problema che oramai èdiventato non più sopportabile.Nell’anno 2002 l’amministra-zione dell’epoca (per migliorareil servizio!!!) aveva ritenuto didover affidare la gestione del-l’acquedotto alla societàG e . S e . S a .che, secondoconvenzionestipulata il22 ottobre2002, si eraimpegnata“ad assicu-rare costan-temente lacont inu i tàdel servizio,graduandol’accumulonei serbatoin o n c h él ’eserc iz iodegli im-pianti di sol-l e vamento(???) e degliorgani di re-golazione, inmodo dasoddisfaresempre tuttele richieste del consumo privatoe pubblico, nei limiti della poten-zialità degli impianti esistenti edella quantità e qualità delle ri-sorse idriche utilizzate”.E ancora “a provvedere alla gra-

duale eliminazione delle perditenella rete idrica e giungere entroun anno ad un miglioramentodel rendimento della rete idricadi almeno il 20% ... e comunquead incrementare significativa-mente le ore di erogazione del-l’acqua in un arco temporalemassimo di tre anni dalla entratain vigore della convenzione ... e asvolgere costantemente e pron-tamente, con oneri a proprio ca-rico, tutte le incombenze relativealla manutenzione ordinaria e

straordinaria, intesa come com-plesso di servizi e prestazioni oc-correnti per mantenere efficienteogni parte degli impianti e dellecondotte comprese, quindi, gliinterventi di ricerca e ripara-zione delle perdite idriche”.E qui le prime osservazioni.Il primo interrogativo che ci era-vamo posto riguardava appuntole perdite della rete idrica. ed in-fatti da una relazione Ge.Se.Sa.datata 25 novembre 2009, silegge testuale: “Dati incontrover-tibili portano a stimare come ec-cessivi (circa-pari al 50%) i valoridi perdita idrica in distribuzione.Tale dato è dovuto essenzial-mente ai seguenti fattori: 1) lavetustà di alcuni tratti di rete siain centro storico che nelle zonerurali; 2) l’inadeguatezza strut-turale di alcuni tratti che non re-sistono alle pressioni di esercizioin rete; 3) la fatiscenza degli al-lacci alle utenze, specie nel cen-tro urbano; 4) la presenza dizone ad elevata pressione diesercizio dovute all’orografia delterritorio; 5) la necessità di veri-ficare eventuali prelievi non au-torizzati”.Ed infatti, da altre fonti più cheattendibili, ci viene riferito che lagran parte delle perdite si rea-lizza nel centro storico: circa 9lt/sec. Rete idrica che parte dalle

vasche del castello e si estendefino a via Roma. Altri 4 lt/sec. siperdono nella zona urbanizzata,quella che va da via Roma fino alpassaggio a livello ferroviario.Totale 13 lt/sec... e se proviamoa fare il famoso calcoletto(13x60x60x24) andiamo subitonei grandi numeri. Un mare diacqua che si riversa nel sotto-suolo, infiltrandosi nel terreno,nelle rocce, nelle cantine e neidepositi delle abitazioni di Mor-cone, un vero e proprio gigante-

s c ocolabrodo, unbene così pre-zioso che sid i s p e r d e ,mentre i no-stri rubinettirimangono asecco.In un’altra re-l a z i o n eGe.Se.Sa. da-tata novem-bre 2001 silegge: “A Mor-cone esistonodue reti di di-str ibuzioneidrica: la vec-chia e lanuova. Talireti funzio-nano a gravitàe nel centrostorico for-mano delle

maglie chiuse. La rete vecchia èin esercizio e serve ancora oggila maggioranza delle utenze(circa 1.000) del centro abiatoprincipale ... la rete nuova è inesercizio ma serve una piccolaparte delle utenze (circa 100).Per tale rete infatti non sonostati ancora realizzati nel centrostorico tutti gli allacci. Sono al-lacciati a tale rete gli utenti dellaparte alta che si trovano ad unaquota maggiore del serbatoio delcastello ... le carenze della rete

vecchia, che non è neanche ispe-zionabile, inducono a sottoli-neare la necessità diabbandonarla al più presto tra-sferendo tutte le utenze sullarete nuova. Si stima intorno adun miliardo di lire (500.000,00euro) l’importo dei lavori neces-sari a trasferire le 1.000 utenzedalla vecchia alla nuova rete”.Dopo 10 anni la situazione è ri-masta immutata, anzi sicura-mente è peggiorata. Se questa èla causa principale della “grandesete estiva” perché non si è af-frontato il problema?Perché non si è intervenuti conun programma serio e risolutivo?Dieci anni sono tanti e le occa-sioni per intervenire ce ne sonostate. Una per tutte. In occasionedei lavori per la metanizzazionedel centro storico di Morcone fusmontato il selciato di un paeseintero.Perché, d’intesa con la Ge.Se.Sa.,non si è provveduto in quellasede a sostituire i vecchi allacciabbandonando così definitiva-mente la vecchia rete idrica.? Ep-pure quest’ultima si eraimpegnata, tra l’altro e come daconvenzione, ad intervenire perla ricerca e la riparazione delleperdite idriche. Un intervento intal senso invece è stato realiz-zato, su impulso dell’attuale am-ministrazione, negli anni2009-2010 in occasione del rifa-cimento della strada rotabile cheattraversa il centro storico (davia Pianello all’imbocco di loca-lità “Santo Pétri”). Circa un centi-naio di utenze sono stateallacciate alla nuova rete idrica.Un’altra ipotesi molto più sem-plice: sarebbe bastato un investi-mento di 50.000,00 euro l’anno,coinvolgendo la Ge.Se.Sa., che hagestito l’acquedotto per circadieci anni, e ad oggi avremmo ri-solto il problema!(continua sul prossimo numero)

Ruggiero Cataldi

UN GIGANTESCO COLABRODOA seguito di ricerche approfondite, interpellando persone e visionando documenti, cominciano ademergere le prime responsabilità che hanno determinato la carenza dell’erogazione idrica nei mesicaldi. La vetustà delle condotte e un mancato intervento risolutivo hanno ridotto l’intero acquedotto in ...

Sede dei serbatoi dell’acquedotto comunale nei pressi del Castello (foto: A. Longo)

“Casotto” delle captazioni in località Fontana Piedi (foto: A. Longo) Serbatoio dell’acquedotto comunale in via del Rio Vivo (foto: A. Longo)

S E R A T A D I B E N E F I C E N Z ADurante il convivio la presidenteFranca Maselli ha illustrato a tuttii presenti tutte le attività in essere ele opere già realizzate in favore dei

Un’allegra e simpatica serata si è svoltamartedì 21 febbraio, ultimo giorno diCarnevale, presso il ristorante “AnticaTorre”, nei pressi del lago sul fiumeTam-maro.Il dinamico gestore, non nuovo a questotipo di iniziative, ha voluto organizzareuna cenadi beneficenza devolvendopartedell’incasso all’associazione Mani TeseMorcone.

fratelli africani della Repubblica Demo-cratica del Congo. Molti i forestieri pre-senti che, in costume carnevalesco, hannorallegrato la serata con balli latino-ame-ricani e con esibizioni canore attraverso ilkaraoke.Alla fine della riuscitissima serata la pre-sidente ha ringraziato sia il proprietario,DonatoRinaldi, che tutti gli intervenuti.

La Redazione

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4 ANNO II - NUMERO 2 FEBBRAIO 2012

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Detto anche Biagio da Morcone, fiorì dalla fine del XIII sec. inavanti. Sua patria fu la terra di Morcone, allora al Contado di Mo-lise. La famiglia Paccone attualmente, almeno per Morcone, èestinta, restando il nome ancor legato nella toponomastica dell’agromorconese, con riferimento alla località “ri Paccuni”, abitato daiLongo.Biagio Paccone apprese dal famoso canonistamorconeseBenvenutooBenedettoDeMilo - poi Vescovo di Caserta - la scienza delDiritto,essendo il DeMilo già dal 1302 chiamato da Carlo d’Angiò a leggerenell’Università di Napoli. Creato Giudice, nelle sue annotazioni alleCostituzioni del Regno soleva sottoscriversi “JudexBlasius deMur-cone”. Re Roberto lo elesse suo consiliere il 6 agosto del 1338 oltre

che suo familiare e cappellano, per essere già Proposto della chiesadi Santa Maria d’Atina. Carlo, figlio di Roberto, duca di Calabria,mentre fungeva da Vicario del Regno, gli conferì la facoltà di avvo-care anche nelle Province di Terra di Lavoro, Contado di Molise,Abruzzo e Capitanata con lettere del 9 febbraio 1323.Il Paccone compose un dotto commento alle leggi longobarde con-frontate con quelle romane, dal titolo Tractatus de differentiis interjus longobardum et romanum, pubblicate da Giovanni Abignente inquesto secolo (il XX, ndr). Scrisse inoltre:Adnotationes ad CapitulaRegni; De Cautelis; Tractatus singulares; Adnotationes ad Constitu-tiones Regni Neapol. etc. Di lui si ignora la fine.

(Da: “Morcone, lineamenti di storia” di Giuseppe Plensio)

P E R S O N A G G I I L L U S T R I D I M O R C O NEB L A S I O PA C C O N E

La grande nevicata di febbraio ha causato danni alle colture e alle abitazioni, ma ha fatto emergere amicizia, solidarietà, carità

LA NEVE CHE SCALDA I CUORIIl perdurare delle avverse condi-zioni metereologiche che hannopervaso l’Italia nelle prime duesettimane di febbraio, ha richie-sto per diversi giorni una forteorganizzazione per affrontarequella che, dopo circa trent’anni,si è ripresentata come “la grandenevicata”. Questo ha imposto alComune di Morcone di aver do-vuto affrontare con azioni miratequella che è apparsa fin da su-bito come una vera e propriaemergenza.L’Amministrazione comunale hacosì dovuto coordinare e far in-teragire tutti i settori dell’Entecoinvolti in base alle proprie

competenze, definendo con i ri-spettivi responsabili una serie diazioni e modalità d’interventoche di seguito vengono elencate:1) Alle persone bisognose di as-sistenza medica quotidiana si èprovveduto col garantire loro lecure sia presso la propria abita-zione, sia col trasferimento, abordo di veicoli opportunamenteattrezzati, presso strutture ospe-daliere ogni qualvolta il servizioveniva richiesto.2) Immediata rimozione dellospesso manto nevoso. Si è co-minciato dalle strade principali eda tutte le strade di accesso allestrutture pubbliche, in partico-lare l’RSA e il DSM (visto cheospita persone svantaggiate) si-tuato in piazza dello Scout, nelcuore del centro storico.3) Sgombero della neve e delghiaccio nelle strade in cui eranoubicate abitazioni di persone an-ziane e pertanto più bisognevolidi assistenza.4) Pulizia di tutte le altre vie eviuzze del nostro centro abitato.Onde evitare antipatiche discus-sioni, va subito precisato chemolte di queste azioni, vistal’estensione del nostro territorio(ricordo che è di 100 km/q, il piùgrande della provincia, dopo Be-nevento), sono state svolte con la

presenza di diversi mezzi checontemporaneamente hannooperato nelle varie zone. In altreparole non ci sono stati luoghipreferiti ad altri; poiché non si èpotuto arrivare subito e dapper-tutto nello stesso momento, ilcriterio adottato, peraltro ovvio,è stato quello di risolvere primale criticità e poi il resto. Se inqualche caso non ci siamo riu-sciti, pur involontariamente, cene scusiamo pubblicamente.La macchina comunale si è atti-vata subito, sin dal primo giorno,il 3 febbraio, prima ancora dellavera emergenza e della grandenevicata del 7. I mezzi attivi sulterritorio non sono stati solomeccanici, come spazzaneve oruspe, ma data la morfologia delcentro storico, ci si è dovuti affi-dare anche alle braccia umane.Diversi operai e tanta altra gentedi buona volontà, armati di pale,hanno cercato di rendere percor-ribili, almeno a piedi, le stradinee i vicoli più critici, dando così lapossibilità a tutti, fin da subito,di poter uscire di casa per po-tersi approvvigionare dei beni diprima necessità.Un’altra azione che l’Ammini-strazione ha messo in campo èstata quella di rendere attivi deinumeri di emergenza, a disposi-

zione dei cittadini per tutte le 24ore, onde poter inoltrare qual-siasi segnalazione o formulareogni tipo di richiesta.Ma anche le emergenze, cometutte le cose, hanno il loro latopositivo. Certo, sono sempre si-tuazioni indesiderabili, peròdopo che sono accadute e so-prattutto dopo che ci si è accer-tato che i danni non hannocoinvolto anche le persone, riaf-fiora alla mente il clima di soli-darietà che si è instaurato inquelle settimane.A questo proposito grande èstata la collaborazione delle as-sociazioni di volontariato comel’Unitalsi, la Misericordia, le Par-rocchie, Mani Tese Morcone, non-ché quella di tanti singolicittadini che hanno dato il pro-prio contributo aiutando e con-fortando soprattutto tutti coloroche ne avevano maggiore biso-gno. I volontari li hanno raggiuntipresso le loro abitazioni per por-tare medicine o cibo, per accer-tarsi delle loro condizioni disalute o più semplicemente perregalare un sorriso o una paroladi conforto.Importantissima è stata anche lafunzione dei piccoli esercizicommerciali operanti all’internodel nostro centro storico; a mio

avviso questi operatori, che giànormalmente per tutto l’arcodell’anno svolgono una vera epropria attività sociale, in questigiorni critici il loro lavoro ha evi-tato ulteriori gravi disagi. Comenon menzionarli: il negozio Sen-zamici in piazza del Pozzo; il pa-nificio e alimentari De Cicco,l’alimentari Mastrogiacomo, loStorico Bar, tutti ubicati in corsoItalia. Un plauso anche alle far-macie, site in via Roma, chehanno provveduto, qualora ri-chiesto, a consegnare senza ag-gravio di spesa, i medicinalidirettamente a casa. I morconesianche in questa occasione sisono distinti per la loro sensibi-lità, perché il paese è di tutti e datutti amato.Lo stato di pace, silenzio e can-dore creato dalla presenza dellaneve che certamente molti hannoavvertito in quei giorni, si è scon-trato con alcune sterili, inutilipolemiche apparse sui massmedia (vedi Roma) tali da farpassare in secondo piano i graviproblemi del Paese. Ma tant’è.Questa nevicata è stata unevento memorabile che, oltre algrande lavoro a cui tutti ci siamosottoposti, ci ha regalato ancheun bel momento da immortalare.Il nostro paese, bellissimo inogni stagione, è stato imprezio-sito da quel manto bianco cheper qualche giorno ci ha omag-giato di un panorama nuovo, im-macolato, che al tocco di qualchesporadico raggio di sole permet-teva ad esso anche qualche pic-colo scintillìo. Un evento che hafatto riempire le piazze di bam-bini che, divertiti, guardavanomeravigliati, con il naso all’insù,i fiocchi scendere dal cielo e, trai lanci di una palla di neve e lacreazione di un pupazzo, hannopermesso anche agli adulti di ri-tornare bambini per un giorno.La neve ci ha uniti l’uno all’altroe la sua coltre ha coperto tantidissapori; speriamo che questostato di cose non scompaia su-bito ai primi raggi del sole.

Ester D’AfflittoFuori Porta San Marco (foto: A. Longo)

Piazza dello Scout (foto: A. Longo)

Pupazzo di neve in piazza Manente(foto: A. Longo)

‘Ncoppa Santo Pétri (foto: A. Longo)

Via dei Caffè (foto: A. Longo)

“Che cazzandrélli!” (foto: Cataldi)

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5ANNO II - NUMERO 2FEBBRAIO 2012

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T I P O G R A F I AS T A M P A D I G I T A L E

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Il Carnevale è un periodo di festache si consuma soprattutto neipaesi a tradizione cattolica, ma,come tante altre celebrazioni di-venute addirittura culto, an-ch’esso affonda le sue radici nelpaganesimo e le Dionisiache gre-che e i Saturnali romani ne sonogli esempi più conosciuti. Allora,come e più di oggi, durantequelle feste ogni obbligo socialeveniva disconosciuto, ogni or-dine o gerarchia veniva capo-volta: scherzo e dissolutezzaerano le parole d’ordine.Il Carnevale, così come lo cono-sciamo oggi, ci viene tramandatodal Medioevo ed ha come con-cetto l’imminente privazionedella carne, poiché precede pro-prio quei quaranta giorni dellaquaresima che rappresentano lamaggiore penitenza cristiana.In questo periodo “mangiare acrepapelle” diventa quindi unodegli “obblighi” da seguire, per-ché bisogna così anticipare, o ad-dirittura compensare, tuttequelle privazioni che ci aspet-tano fino al giorno della Resurre-zione di Cristo.Dal 17 gennaio fino al martedìche precede Le Ceneri, si assistead un crescendo di ogni tipo dieccesso che culmina nell’ultimasettimana che comprende giornidefiniti “grassi”, che vanno dalgiovedì al martedì successivo.Tutto questo visto dal punto divista religioso.Da una prospettiva più laica in-vece, il periodo del Carnevalerappresenta più semplicementeun fatto stagionale, quando cioèbisogna consumare le scorte in-vernali per far posto ad un’ali-mentazione più leggera dei cuiprodotti ci fornirà la primaveraincipiente.Ma ciò che rappresenta maggior-mente il Carnevale è la maschera,il simbolo del travestimento at-

traverso il quale ci si burla delprossimo, cosa non sempre pos-sibile negli altri periodi del-l’anno. Il povero diventa ricco, ilmaschio diventa femmina, il de-bole diventa forte, e viceversa.Si assiste così alle manifestazionipiù disparate che culminano conla sfilata dei carri allegorici dovesoprattutto i potenti della terravengono messi alla berlina.Anche a Morcone per molti anniabbiamo assistito a questo tipodi rappresentazione; ogni con-trada del paese costruiva un ar-tistico carro allegorico per poiriunirsi ed insieme sfilare per le

vie del paese la domenica e ilmartedì, ultimo giorno di Carne-vale. Quest’anno, dopo tantotempo, purtroppo la tradizionesi è interrotta, speriamo che siasolo un episodio passeggero.A parziale colmatura di questalacuna, le parrocchie di Morcone,sospinte soprattutto dal vivaceparroco don Nicola Gagliarde, il21 febbraio hanno organizzatouna giornata dedicata al Carne-vale.In un primo momento la manife-stazione si sarebbe dovuta te-nere il precedente sabato, ma leavverse condizioni climatiche e

Il complesso dell’ex chiesa di San Salvatore, il 21 febbraio ha ospitato l’unica manifestazione di Carnevaleaperta a tutti che si è tenuta a Morcone. Durante la “lunga” e movimentata serata grandi e piccini hannolasciato a casa per alcune ore le proprie preoccupazioni. Il parroco don Nicola Gagliarde e i Frati delConvento gli organizzatori; a loro va il sentito plauso degli intervenuti, che sono stati oltre duecento

SCHERZI A PARTE, UN BEL CARNEVALE

l’impraticabilità del luogo da rag-giungere, hanno fatto slittare iltutto al lunedì successivo.Come da programma la serataera stata divisa in due momenti:dalle 18,30 fino alle 20,00 circa iprotagonisti dovevano essere ibambini, a seguire i genitori.Per la verità si è incominciatocosì, ma dopo un po’, partita lamusica, è esplosa la festa:grandi, piccini, carabinieri, preti,donne con i baffi, odalische, fa-tine, mostri, conigliette con leorecchie illuminate, damine, ciboe bevande a volontà... e corian-doli fin sopra i capelli.

Frati veri arrestano carabiniere finto (foto: Massimo Tronto)

Era Carnevale, appunto: frizzi elazzi a più non posso.A metà manifestazione c’è stataanche la premiazione delle ma-schere più belle: quattro bimbifino a sei anni e due poco piùgrandi hanno ricevuto una gra-dita sorpresa, a testimonianzache la festa era stata pensata so-prattutto per loro.La serata, oltre che divertente, èstata davvero positiva sotto tuttii punti di vista. In un periodocome quello che stiamo vivendo,dove la crisi economica ci atta-naglia e la grande nevicata deigiorni precedenti ci aveva rele-gati tutti in casa per giornate in-tere, una serata diversa eraveramente desiderata da grandie piccini. E il merito è stato tuttodelle parrocchie guidate da quel-l’istrione di don Nicola, che conla sua ben nota esuberanza e lasua marcata simpatia, hanno“salvato” il Carnevale 2012. Gra-zie ancora.

Antonio Longo

Molto tempo fa i coriandoli venivano fatti con i semi di unapianta chiamata, appunto, “coriandolo”.Questi semi venivano prima tuffati nel gesso liquido e poilasciati essiccare. Diventavano così molto simili ai confetti,fatti apposta per essere lanciati dall’alto dei carri mascheratio da balconi e finestre.I primi coriandoli di carta pare che fossero stati inventati daun signore di Milano che li distribuì ad una festa di Carnevalededicata ai bambini.

LA NASCITA DEI CORIANDOLI

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6 ANNO II - NUMERO 2 FEBBRAIO 2012

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SCRIPTA MANENT

Sisifo, nella mitologia greca vienecatalogato come il più furbo deimortali e come uno dei più dan-nati dell’oltretomba, protagoni-sta di varie vicende che neevidenziano l’astuzia e le capa-cità mentali. Ma, ahimé, Sisifoaveva urtato la suscettibilità diZeus che, secondo una delle in-numerevoli versioni narrate,aveva mandato Thànatos, diodella Morte, ad ucciderlo.Sisifo incatenò Thànatos, cosìnessuno moriva più, finché Zeusnon riuscì a liberarlo e lo sfortu-nato e troppo furbo mortale di-venne la prima vittima del geniodella Morte. Ma Sisifo riuscì aconvincere la moglie a non ren-dergli gli onori funebri e ad otte-nere il permesso da Ade diritornare sulla terra per punirla.Una volta sulla terra si guardòbene dal far ritorno negli inferi,così, quando finalmente la suamorte fu definitiva, gli dei del-l’Olimpo gli imposero una penaesemplare che non gli dava maipace né riposo. Infatti Sisifo, giànell’Odissea, appare nell’oltre-tomba, condannato a far rotolareeternamente un macigno sullachina di una collina. Il sasso, unavolta arrivato in cima con grandesforzo, è destinato a rovinaresempre più in basso. Per questola fatica di Sisifo è una locuzioneantonomastica che sta ad indi-care un’impresa difficile quantoinutile da realizzare.Nei giorni appena trascorsi, Mor-cone, come quasi tutta l’Italia, siè trovata impegnata proprio inuna fatica di Sisifo, perché ha do-vuto fronteggiare l’emergenzameteo, superandola con impe-gno e consapevolezza. Tuttavianon è stato agevole continuare aspalare senza tregua, mentre letemperature e la neve continua-vano a scendere.Le squadre di spalatori costituitedagli operai del Comune, affian-cati da volontari, reclutati dal-l’Amministrazione stessa edivise in gruppi per coprirel’emergenza di tutto il territorio,hanno lavorato ininterrotta-mente, aiutate dai cittadini esupportate dal sindaco Costan-tino Fortunato e dal vicesindacoEster D’Afflitto, che hanno par-tecipato attivamente, pala inmano, alle operazioni di sgom-bro.Tuttavia, non appena si è smor-zata l’eco dei disagi e dei pro-blemi relativi all’emergenzaneve, che ha messo in ginocchiomolti paesi dell’Alto Tammaro, ilComune si è trovato a dover af-frontare una nuova catastrofeche ha colpito agricoltori, alleva-tori e imprenditori in posseso dicapannoni industriali. E se, in ve-rità, le abbondanti nevicate nonhanno poi creato troppi disagialla viabilità, ristabilita molto ve-locemente in tutti i punti delpaese, ingenti sono stati invece idanni procurati ai capannoni in-dustriali.Le notizie fornite dall’ufficio delsettore tecnico del Comune non

sono affatto rassicuranti e riferi-scono di innumerevoli capan-noni avicoli, di tre vivai in serra,di strutture usate come depositie fienili, sicché, traducendo lestime in cifre, si parla di circa1.500.000,00 euro di danni.Tra le iniziative avviate dal Co-mune, oltre a quello di chiederelo stato di calamità naturale e ilrisarcimento danni per l’acca-duto, è stato redatto e affisso unmanifesto con il quale si invita lapopolazione a comunicare il si-

nistro subito e a presentare re-golare domanda per la riscos-sione del dovuto risarcimento.Solo in questi giorni comincia adessere possibile una stima ap-prossimativa riguardo alle pian-tagioni, perché il manto nevosoha cominciato finalmente a scio-gliersi, è stato invece subito evi-dente che molti sono i vigneticompletamente piegati e gli ulivie gli alberi da frutta seriamentecompromessi.

Luella De Ciampis

LO SGOMBERO NEVE E LA FATICA DI SISIFOSuperata faticosamente la prima emergenza, torna copiosa la nevea ricoprire con la sua spessa coltre il lavoro fatto dai solerti spalatori SOS NEVE

Eravamo ormai agli inizi di febbraio e nessuno si sarebbe maiaspettato di ritrovarsi dalla sera alla mattina in un mondo quasinuovo, dominato dal candido bianco della neve, dal freddo e dalgelo. Sì, proprio così, cumuli di neve hanno avuto la meglio sututto causando innumerevoli disagi quali danni a case, capan-noni, auto, senza contare le difficoltà negli spostamenti.E’ perciò che su questo numero del giornale ho dovuto inter-rompere la mia solita rubrica dedicata alle attività imprendito-riali di CuffianoL’intero popolo cuffianese ha dovuto convivere con “l’inconve-niente” neve per molti giorni sentendosi rincuorato dal fattoche praticamente tutta l’Italia fosse sommersa da montagne diquella precipitazione solida frutto della bizzarra natura e allostesso tempo rimpiangendo le miti giornate ormai passate.Sicuramente coloro che più hanno giovato di tutta questa si-tuazione sono stati i bambini e i ragazzi vista la chiusura dellescuole e la meraviglia dovuta al fatto che nessuno di loro avessemai visto tanta neve. Non dello stesso parere gli adulti che in-vece hanno reminiscenza di simili eventi: memorabile è statal’ondata di freddo che nel mese di febbraio del 1956 investìgran parte dell’Europa e dell’Italia e che fu definita a quei tempila “nevicata del secolo” e meritevoli di menzione sono anche lenevicate del 1985 e ancora prima del 1929.Non rimane che aspettare la primavera speranzosi del fatto chela natura abbia fatto il suo corso e che la prossima neve giungasolo nel prossimo inverno.

Carmelina Fiorenza

Sisifo, in un quadro di Tiziano Vecellio

La campagna cuffianese sotto la spessa coltre di neve (foto: C. Fiorenza)

Il Liceo Scientifico “Don Peppino Diana” ospita l’associazione “Mani Tese Morcone”

IL VOLONTARIATO VA A SCUOLATema discusso: “Le diversità si incontrano”. Presenti Franca Maselli e don Gaetano KilumbaLa mattina del 25 febbraio si è te-nuto presso l’Aula Magna delLiceo Scientifico di Morcone, unincontro dal titolo “Le diversitàs’incontrano”.L’idea, nata dalla proposta di al-cuni studenti rappresentantid’istituto, è stata accolta dall’As-sessore alla cultura che per l’oc-casione ha invitatol’associazione di volontariatoMani Tese Morcone ed il parrocodon Gaetano Papa Kilumba.L’incontro, in un primo mo-mento, ha visto come protagoni-sta l’associazione, grazie allasimpatia e al modo di approcciodel presidente Franca Maselli,che ha spiegato ai ragazzi dicosa si occupa realmente ManiTese Morcone, dove opera, qualisono i suoi progetti e quali lereali condizioni di quella gente.Ha sottolineato che in maniera

più silenziosa, l’associazione col-labora anche con la parrocchia,per aiutare quelli che sono i di-sagi vissuti da alcune famigliedel nostro paese. E’ infatti delmese scorso la notizia di un con-tributo di 500,00 euro da desti-nare alla Caritas parrocchiale.Dopo le parole del presidente, ilparroco don Gaetano ha portatoai ragazzi un po’ della sua espe-rienza personale e del suo ap-proccio con una nuova cultura,con un nuovo Paese, con unnuovo modo di vivere.Ha dato ai ragazzi molti consigli,ha spiegato loro che le diversitàservono a crescere, che avere lamentalità aperta a nuove espe-rienze è di fondamentale impor-tanza, che visitare e vivere nuoviPaesi ci aiuta ad essere sempre dipiù cittadini del mondo aiutan-doci a comprendere anche quelle

che oggi possono apparire situa-zioni lontane o a noi scono-sciute.L’importante è portare nelmondo sempre quello che si è,restare sé stessi, ma apprenderequanto di più bello ogni Paeseracchiude in sé.Diverse sono state le domandedei ragazzi a don Gaetano, incu-riositi e consapevoli di quelle cheancora oggi possono essere espe-rienze di discriminazione emolto significative le risposte.Tante sono state le proposte e ledomande su come poter aiutarel’associazione.I soci della stessa, presenti perl’occasione, hanno invitato i ra-gazzi a partecipare alle attivitàdell’associazione, a conoscere isoci che ne fanno parte, a viverla,ma allo stesso tempo hanno cer-cato di far capire quanto sia

bello poter svolgere attività divolontariato in ogni sua forma.Farlo ed aiutare gli altri arricchi-sce il nostro essere.“Prima di essere soci, siamoamici e questo ci rende uniti emai stanchi di svolgere le nostreattività, è un’associazione laicanonostante la collaborazione disuore sul territorio africano, inquanto dettato da esigenze delluogo. Abbiamo un fine comuneche negli anni ci ha portato, gra-zie al contributo e alle diverse at-tività organizzate a Morcone enei paesi limitrofi, a risultati dicui siamo veramente orgogliosi”.Queste le parole del presidente aconclusione dell’incontro, arric-chite da un applauso spontaneoe carico di chi ha apprezzato efatto proprio l’argomento di di-scussione.

La Redazione

PELLEGRINAGGIOA M E D J U G O R J EDal 29 giugno al 6 luglio è previ-sto un pellegrinaggio a Medju-gorje con tappe a Loreto, Ancona,Zadar, Spalato, Mostar, Tihalijinae San Giuseppe da Copertino.Per le adesioni rivolgersi alle Au-tolinee Laudati di Santa Croce delSannio - Tel. 0824 950006

C.da Piana, 210 (z.i.) - 82026 Morcone (BN)Tel. 0824.955120 - cell. 340.4875273

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7ANNO II - NUMERO 2FEBBRAIO 2012

SCRIPTAMANENTT A B A C C H E R I A

Via degli Italici, 29Morcone (Bn)

Tel. 0824 957214Via Roma, 9 - Morcone (BN) - Tel. 0824956062

Si parte grazie ai fondi dell’Inps,gestione ex Inpdap. E’ stato in-fatti approvato e finanziato dal-l’Inpdap (Istituto NazionalePrevidenza Dipendenti dell’Am-ministrazione Pubblica) il pro-getto del Distretto Sociale B4.La proposta progettuale innova-tiva e sperimentale di assistenzadomiciliare in favore di assistitiInpdap non autosufficienti èstata approvata nell’ambitodell’avviso pubblico “Home CarePremium 2011”.L’Inpdap ha finanziato il pro-getto assegnando risorse econo-miche per la realizzazione delleattività pari ad euro 270.000,00;il Distretto Sociale B4 comparte-cipa alle attività attraverso ilPiano Sociale di Zona per un im-porto complessivo pari ad euro30.000,00. E’ stata già siglata laconvenzione tra il Distretto So-ciale B4 e l’Inpdap; a seguitodella stipula dell’atto il DistrettoSociale B4 si impegna a dare at-tuazione al programma di assi-stenza domiciliare in favoredegli utenti Inpdap, secondo ilprogetto.In particolare il progetto prevedeil servizio di assistenza domici-liare, prestazioni di telesoccorsoe teleassistenza, affido anziani,home delivery (consegna a domi-cilio pasti, farmaci e spesa) e so-stegno ai caregiver familiari(familiari che si occupano di of-frire cure ed assistenza).Beneficiari del progetto sono isoggetti adulti dipendenti pub-blici e pensionati Inpdap, i loroconiugi conviventi e i loro fami-liari di primo grado, non auto-sufficienti.Gli utenti aventi diritto, che sa-ranno selezionati a seguito di av-

viso pubblico dell’Ufficio diPiano, sono residenti nei Comunidel Distretto Sociale B4: Campo-lattaro, Casalduni, Castelpagano,Circello, Colle Sannita, FragnetoL’Abate, Fragneto Monforte, Pon-telandolfo, Morcone, Reino, SanLupo, San Marco dei Cavoti, SanGiorgio La Molara, Santa Crocedel Sannio, Sassinoro. Partner delprogetto per la realizzazionedelle attività è la cooperativa so-ciale “La Meridiana”. Tale pro-getto si integra con le attività delPiano Sociale di Zona del Di-stretto Sociale B4 che costituiscelo strumento unico di program-mazione in materia di politichesociali per i Comuni aderenti. Inquesta delicata fase, di riduzionedelle risorse economiche per lepolitiche sociali del territorio e digrosse criticità per la realizza-zione dei servizi, il finanzia-mento di questo progettopermette ai Comuni del DistrettoSociale B4 di potenziare l’offerta

dei servizi rivolti ai non autosuf-ficienti.Le finalità del progetto pro-mosso attraverso il Piano Socialedi Zona sono il miglioramentodella qualità della vita degliutenti destinatari e il manteni-mento degli utenti presso il pro-prio domicilio evitandol’istituzionalizzazione.Va detto che in tutta la RegioneCampania sono state finanziatesoltanto quattro proposte pro-gettuali.Il 28 febbraio 2012 alle ore 11,00presso la sala consiliare del Co-mune di Morcone si terrà la pre-sentazione del progetto“Assistenza B4”. InterverrannoCostantino Fortunato, sindacodel Comune di Morcone e presi-dente del Coordinamento Istitu-zionale del Distretto Sociale B4,e Roberto Bafundi, dirigente ge-nerale Inpdap della DirezioneRegionale Campania.

Rosanna Parlapiano

Finanziato dall’Inps, gestione ex Inpdap, il Progetto Assistenza B4

ASSISTENZA AGLI ANZIANI: SEMAFORO VERDESiglata la convenzione tra il Distretto Sociale B4 e l’Inpdap.Partner del progetto la cooperativa sociale “La Meridiana”

Vecchie e giovani mani. Insieme si aiutano ed aiutano

OCCHISi dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Chi l’ha detto?Forse un venditore di specchi, un medico oculista o un parrocopiuttosto che un poeta? Chissà!Occhi belli, brutti, piccoli, grandi; occhi buoni, cattivi, tristi,freddi, cinici, birbanti; occhi strabici, miopi, ipermetropi; occhiaperti, chiusi, socchiusi; occhi che sorridono, che piangono, cheparlano; occhi neri, marroni, rossi, gialli, verdi, turchini, azzurri,celesti, color cenere o color di foglia; occhi a mandorla, a cipolla;occhi di gatto, di lince, di falco, di cerbiatto, di triglia, di bue;occhi truccati, struccati, gonfi, scavati, nudi, stanchi, vivi, vispi,raggianti, immensi, limpidi, splendenti, leggiadri. Occhi.Si dice anche di “chiudere un occhio”. Quando?Lo chiudi per prendere la mira e sparare, oppure lo chiudi perammiccare, o ancora per scrutare il cielo con un cannocchiale emetaforicamente lo chiudi per risolvere e superare qualche que-relle, ma sempre più spesso chiudiamo un occhio per guardarenel buco della serratura delle porte e dei portoni altrui.E’ scomodo, ti devi inginocchiare, piegare o inchinare rischiandodi farti venire le vertigini nell’alzare improvvisamente la testa.Lo devi fare di nascosto: è pericoloso.E’ molto più comodo invece restare in piedi o seduto, chinare ilmento, abbassare le palpebre, puntare gli occhi sul propriopetto e meditare. Dicono che lì ci sia la sede dell’anima diognuno di noi.Provate, non costa nulla, ma vi assicuro che è molto più inte-ressante.

Adotta il tuo PaeseRuggiero Cataldi

Occhi: specchio dell’anima

Le parrocchie di San Marco Evangelista - SantaMaria de Stampatis e dei Santi Apostoli Filippo eGiacomo, per tutto il periodo che ci separa dallasanta Pasqua, ogni mercoledì organizzano la Ca-techesi quaresimale avente per tema “La vitabuona del Vangelo”.Sede degli incontri settimanali è la chiesa dei FratiCappuccini, l’orario è stato fissato per le 21,00.

LE PARROCCHIE COMUNICANO

Nel mese di settembre delloscorso anno, grazie alla validacollaborazione dei membri del-l’ufficio di piano di competenza,il Distretto Sociale B4 con Mor-cone ente capofila, ha selezio-nato cinque proposte progettualida candidare all’avviso pubblico“Giovani attivi” della RegioneCampania.Il Comune di Morcone e l’interoDistretto Sociale B4 sono riusciti,con un grande lavoro di sinergianell’ambito delle Politiche so-ciali, a vedere approvate tutte ecinque le proposte progettualipresentate, che inizieranno adavere operatività già nei prossimimesi.In particolare per Morconel’idea felicemente accolta èquella di costituire un’associa-zione, “Comuni nel Cuore”, incui i ragazzi collaboreranno conaltri giovani di Fragneto Mon-

forte e Pontelandolfo in un pro-gramma dal nome “I luoghidella memoria”.La finalità è quella di sostenerele iniziative giovanili sui temidella società e dell’impegno ci-vile, favorendo la creazione diforme di aggregazione stabili(società, associazioni, coopera-tive, ecc.) attraverso azioni di ac-compagnamento iniziale ed initinere.Il progetto si propone di diffon-dere tra i giovani la conoscenzadelle tradizioni, della storia edella cultura del proprio territo-rio, attraverso attività di ricercacoordinata dal gruppo in colla-borazione con i soggetti istitu-zionali del Distretto Sociale B4(Istituti d’istruzione superiore,biblioteche comunali, Forum dei

Giovani, associazioni culturalipresenti) e avrà come oggetto distudio il “Museo delle Arti e delleTradizioni Popolari” nel comunedi Fragneto Monforte, ed ilMuseo Civico Tessile e dell’Artenel comune di Pontelandolfo.Per Morcone, invece, l’analisisarà divisa tra una ricerca sullascuola civica musicale “Accade-mia Murgantina” ed un’analisidell’evoluzione del nucleo sto-rico di Morcone, partendo dal ca-stello medioevale.Entrambe le fasi saranno caratte-rizzate dall’organizzazione di undibattito sull’andamento dei la-vori, mentre lo scopo finale saràla redazione di due opere scrittesui luoghi in esame.Si tratta di una straordinaria op-portunità di elaborare dei nuovi

studi riguardanti aspetti storicidel nostro paese, con un lavorointer-generazionale che vedrà igiovani come protagonisti sup-

portati dall’esperienza, dalla co-noscenza e dalla competenza diesperti in materia.Un “in bocca al lupo” a tutte lecomponenti per la felice riuscitadei lavori.

Ferdinando Pisco

Il Distretto Sociale B4, di cui il Comune di Morcone è ente capofila” centra un importante obiettivo

I “GIOVANI ATTIVI” SONO STATI PREMIATIApprovate dalla Regione Campania tutte e cinque le proposte presentate. Si potrà cosìcostituire l’associazione “Comuni nel Cuore” con Fragneto Monforte e Pontelandolfo

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8 ANNO II - NUMERO 2 FEBBRAIO 2012

A curadell’Assessorato alla Culturadel Comune di Morcone

Grafica:Scripta Manent

Via degli Italici, 29 - Morcone (Bn)Stampa:

Morconia Print SpAZona Ind.le, 18 - Morcone (Bn)Chiuso in redazione alle ore 22,30

del 29 febbraio 2012

SELF CONTROL

L’unico modo per sopravviverein questo mondo inquinato da idioti

Abbiamo condotto una piccola indagine circa i giornali diffusi a Morcone. I datiforniti dalle edicole smentiscono clamorosamente quanti si cingono di alloro

NUMERI VERI E PRIMATI FASULLIQuando un anno fa ad ungruppo di persone balenò l’ideadi creare un nuovo giornale chescrivesse dei fatti di Morcone,dopo varie proposte e varie ipo-tesi prevalse l’idea della formulafree press, un tipo di giornale chenon prevede né vendite né abbo-namenti, ma che si sostiene eco-nomicamente sulla pubblicità ditutte quelle aziende che credonoin quel tipo di iniziativa.Questa formula consente di ab-binare le esigenze dei due attoriprincipali che nutrono il reci-proco interesse di comunicare:l’operatore commerciale pro-muove la propria attività, l’edi-tore o l’ente informa lacomunità. Sotto questo auspicionacque “Il Murgantino”.Dopo pochi mesi abbiamo con-statato che la formula scelta èstata quella giusta, tant’è che ilgiornale è conosciuto da tutti.Esso attualmente viene stampatoin 800 copie (tiratura considere-vole per la nostra piccola realtà,ma poiché richiesto, c’è l’esi-genza di aumentarla a breve) edarriva ai lettori in maniera gra-tuita, libera, diretta, capillare.Ci corre l’obbligo precisare chel’idea non è originale; infatti daanni in molte città come Bene-vento, da cui abbiamo preso lospunto, si possono leggere gior-nali in omaggio, dalle forme e dai

contenuti più disparati e chehanno varia cadenza. Li trovi allastazione, dal barbiere, sul tavo-lino di uno studio medico, al cen-tro commerciale, allo stadio.La crisi che stiamo attraver-sando, per dirlo alla marinara, èdi tipo “a strascico”, nel sensoche è presente ovunque e toccachiunque e il mondo della cartastampata, che già da tempo viveuna propria crisi legata all’av-vento dell’editoria elettronica,oggi sta subendo un ulteriorecontraccolpo. Questo fenomenoci ha indotto a verificare ciò cheaccade a Morcone sotto il profilodelle vendite e, onde poter arri-vare ad una conclusione, ave-vamo bisogno di dati concreti. Liabbiamo chiesti ai gestori delledue edicole presenti in paese cheda decenni servono con compe-tenza e abnegazione la nostracomunità, i quali prontamente cihanno accontentato.Presso l’edicola Follo sono statipresi in considerazione duegiorni tipo: uno feriale, l’altro fe-stivo. Nel primo caso la vendita èstata di 63 quotidiani, nel se-condo di 88. Bruno ci ha confer-mato che, copia più, copia meno,la vendita è quasi sempre questa.L’edicola Di Brino ci ha più sem-plicemente comunicato che lamedia risulta essere di una de-cina di copie al giorno.

I numeri che abbiamo letto sonodesolanti e indicano chiaramenteche lo scopo primario dellastampa, quello di informare unpubblico sempre più numerosooltre che esigente, viene così di-satteso.Testate antiche e prestigiosecome Il Corriere della Sera, Il Sole24 Ore, Repubblica, ma anche IlMattino e Il Sannio Quotidianopur trattando cronaca locale,vendono copie irrisorie, anche sea parziale scusante c’è da sotto-lineare che, trattandosi di quoti-diani, diventa veramentedifficile che un lettore tutti isanti giorni possa recarsi in edi-cola, vuoi per motivi economici,vuoi per motivi di interesse le-gato alle notizie, vuoi per motividi tempo, quindi sarebbe moltocomplicato ogni giorno mante-nere alto lo standard di vendite.Si dovrebbe cioè ragionare subase mensile dove le cifre co-minciano a diventare più interes-santi.E i periodici locali? A loro le cosedovrebbero andare meglio datoche non escono ogni giorno (al-cuni sono quindicinali, altri men-sili), tutti sono ben conosciutiperché radicati al territorio, trat-tano di fatti di paese, ecc. ecc.Addirittura c’è qualcuno di essiche un mese scrive di fare un“servizio pubblico”, un altromese asserisce di svolgere “eroi-camente” il proprio compito. Egià, più che un giornale sembra illibro “Cuore” e la redazione co-stituita dalla vedetta lombarda,dal tamburino sardo e dal pic-colo scrivano fiorentino.In questo caso (e solo in questocaso) per quanto riguarda gliscopi la verità è molto diversa,invece per quanto riguarda ladiffusione è solo per pura caritàcristiana che non pubblichiamoil numero di copie vendute dacostoro: c’è da avvilirsi. E puravendo una misera tiratura (par-liamo di qualche centinaio dicopie, in cui si includono anchegli abbonati “sparsi in Italia e nelmondo”), asseriscono di essere“il giornale più letto”, millan-tando così primati fasulli. Forsenel tragitto che porta dalla tipo-grafia alla redazione avviene ilmiracolo come quello della mol-tiplicazione dei pani e dei pesci!“Il Murgantino”, con la stampafree press, arriva a tutti i morco-nesi: a quelli del centro storico ea quelli delle contrade su cartastampata, e, poiché esso è pre-sente anche su web (www.mor-cone.net), arriva gratuitamenteanche a tutti i morconesi “sparsiin Italia e nel mondo”.Si diceva dello scopo primariodella stampa che è quello di arri-vare il più possibile alla gente:solo quando assolve a questocompito qualsiasi foglio, al di làdel prestigio, può considerarsiun giornale letto, altrimenti èsemplicemente un giornaletto.

Antonio Longo

ATTIVITA’ COMMERCIALI: UN AVVIO SEMPLIFICATOBasta una comunicazione o addirittura nessuna, ma solo per quelleattività che saranno inividuate con apposite convenzioni.Il D.L. semplificazione (D.L. n. 5 del 9/2/2012) introduce novità im-portanti in merito alla procedura per l’esercizio di attività economi-che, nell’ottica proprio di agevolare e rendere più celeri le procedurein merito.Convenzioni. La disposizione di riferimento è l’articolo 12 che pre-vede che Regioni, Camere di commercio industria agricoltura e arti-gianato,, Comuni, associazioni, agenzie per le imprese e altreamministrazioni competenti, insieme a organizzazioni e associazionidi categorie interessate, possano stipulare convenzioni per attivarepercorsi sperimentali di semplificazione amministrativa per gli im-pianti produttivi, le iniziative e le attività delle imprese sul territorio.Articolo 12, comma 4. Il comma 4 dell’articolo 12 prevede in parti-colare che con queste convenzioni dovranno anche essere individuatele attività sottoposte ad autorizzazione, a segnalazione certificata diinizio attività (Scia) con aseverazioni o a segnalazione certificata diinizio attività (Scia) senza asseverazioni ovvero a mera comunica-zione e quelle del tutto libere.Una sola comunicazione. Ciò che emerge è la possibilità di iniziareun’attività anche con una mera comunicazione, ovvero anche senzaalcuna comunicazione, individuando così le attività libere, come silegge nel testo della norma.D.lgs 59/10. A ben vedere, il D.L. semplificazione più che novità as-solute, continua sulla stessa strada già tracciata a suo tempo con il re-cepimento della c. d. Direttiva servizi.Dia. Il decreto legislativo n. 59 del 2010 ha infatti introdotto la Dia,la dichiarazione di inizio attività che ha mandato in soffitta le prece-denti e complesse procedure di autorizzazione per avviare esercizicommerciali. Così per aprire un’attività di conciatore, estetista, me-diatore o agente di commercio, bastava presentare una dichiarazionedi inizio attività al Suap, lo spertello unico per le attività produttive.ComUnica. Nelle procedure di semplificazione in tal senso, si segnalaanche l’istituzione da aprile 2010 della c.d. ComUnica, sul sito del Re-gistro delle imprese. Una modalità telematica con cui si permette diottemperare agli obblighi di legge verso Camere di commercio, Inps,Inail e Agenzia delle Entrate, inoltrando la Comunicazione Unica soloa un soggetto che si fa carico di trasmetterla agli altri enti interes-sati.Scia. La Dia è stata sostituita dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 dallaScia, la Segnalazione Certificata di inizio attività, per cui ogni atto diautorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso onulla osta, è sostituito da una segnalazione dell’interessato. Spettapoi alla Pubblica amministrazione destinataria della Scia, l’onere diveificare il possesso el averidicità dei requisiti dichiarati.

Adim

Rispettare la natura vuol dire, innanzitutto, mantenere pulito il territorio. Da annimolte zone del nostro paese sono mortificate dalla presenza di rifiuti di vario ge-nere. Un degrado dovuto a scorretti atteggiamenti civili che bisognerebbe argi-nare con ogni mezzo e con interventi mirati.Adiacenti al paese ci sono due strade frequentate ed utilizzate da molti cittadini cheamano camminare, fare footing e jogging, ma che purtroppo sono ridotte a disca-riche a cielo aperto. Uno è il tratto di strada provinciale che dal parco “TommasoLombardi” porta alla Casina rossa; se lo percorri e ti affacci su quello che è ri-masto del parapetto in pietra che delimita la strada, potrai “ammirare” ogni sortadi ben di Dio (televisori, cucine, scaldabagni, pneumatici, materassi, bombole digas e, naturalmente, centinaia di buste di spazzatura). Un vero e proprio scempio.Altrettanto dicasi della strada Panoramica Sud Matese per il tratto che va dallacaserma dei Carabinieri fino al Castello.Tanto premesso, il comitato “Adotta il tuo paese” e “Il Murgantino” indicono unagiornata ecologica al fine di ripulire il ciglio e le scarpate di questi due tratti distrada. Fanno appello alle istituzioni preposte affinché mettano a disposizionemezzi ed attrezzature adeguate allo scopo e invitano tutti i cittadini e le associa-zioni presenti sul territorio che hanno a cuore il problema, a partecipare all’ini-ziativa. Il programma dettagliato sarà comunicato a breve.

Edicola Follo (foto: A. Longo)

Edicola Di Brino (foto: A. Longo)

GIORNATA ECOLOGICA