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nostro paese paese Periodico di notizie locali del Comune di San Bassano a cura della Biblioteca Comunale M.G. Vida Piazza Mons. A. Frosi, 3 - 26020 San Bassano (Cr) Autorizzazione del Tribunale di Cremona n.185 del 27.12.1985 ANNO 28 N. 1 DICEMBRE 2012 GRATUITO nostro Bambini, anni ’30

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nostropaesepaesePeriodico di notizie locali delComune di San Bassanoa cura della Biblioteca Comunale M.G. VidaPiazza Mons. A. Frosi, 3 - 26020 San Bassano (Cr)Autorizzazione del Tribunaledi Cremona n.185 del 27.12.1985

ANNO 28N. 1 DICEMBRE 2012

GRATUITOnostro

Bambini, anni ’30

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San Bassano é un paesino situato nellaPianura Padana, è bello viverci perché cisi conosce tutti e si possono instaurareottimi rapporti con i vicini di casa, ma an-che con i negozianti, e in generale contutti.Si può girare liberamente per il paesesenza paura. Si può andare dal panettie-re o dal macellaio in tutta tranquillità.Si può andare all’oratorio in completaautonomia e lá giocare e divertirsi con ipropri amici, fare i compiti e studiaretutti insieme o ancora fare catechismoper prepararci ai Sacramenti.Si può andare in palestra e al camposportivo dove possiamo praticare i nostrisport preferiti, come pallavolo,basket ecalcio.La mattina chi va alle superiori può usu-fruire del servizio autobus, mentre chi fre-quenta la materna, le elementari e le me-die non ha problemi: le scuole sono tuttefacilmente accessibili a piedi o in biciclettao con il pullmino.

Le scuole sono fornite di materiali al-l’avanguardia come le LIM (Lavagna In-terattiva Multimediale) con internet, econ i limbook che permettono un mi-gliore apprendimento nelle lezioni, do-vuto anche ad un maggiore approfondi-mento degli argomentiNella scuola media oramai tutte le classisono dotate di queste lavagne e alle ele-mentari si sta provvedendo ad una in-stallazione capillare in tutte le aule an-che se alcune volte si preferisce il buoncaro e vecchio gesso. Si può anche anda-re in biblioteca dove è a nostra comple-ta disposizione una vasta quantità di li-bri di tutti i generi e per ogni età.Il comune organizza gite che riscontranosempre una buona partecipazione,oppu-re mostre di quadri o altre attività moltointeressanti.A noi piace molto San Bassano e siamoorgogliose di viverci.

Viola, Letizia e Beatrice

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A San Bassano.... si può

Complimenti Vivissimi a......Antonella

che si aggiudica per la seconda volta il primo postonel concorso indetto dal quotidiano la Provincia “Vota la tua parrucchiera”.

...Ludovicoche si classifica al terzo posto nel concorso “Vota la tua pizzeria”.

...i ragazzi dell’oratorioche conquistano il diciannovesimo posto al concorso “Una foto delle tue vacanze”.

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Carissime e carissimi,

il tempo che ci avvicina al Santo Nataleed al Nuovo Anno ci porta a ripercorrereidealmente la memoria dei giorni tra-scorsi, a volte lieti, a volte densi di diffi-coltà ed anche di dolore, ma sempre fer-vidi ed operosi, a riflettere su quanto èaccaduto, a ripensare alle nostre azionied ai nostri comportamenti, a ciò che ab-biamo vissuto e nel contempo a condivi-dere la speranza per un futuro più sere-no e benefico perché il Natale è unmomento di gioia, una testimonianza diamicizia, di amore, di riflessione e di re-sponsabilità, soprattutto alla luce dellagrave crisi che stiamo vivendo.Sono convinta, però, che nel nostrotessuto sociale e civile di comunità lo-cale, c’è la forza, c’è la capacità, cisono le risorse per affrontare e su-perare questo momento. Abbia-mo la fortuna di vivere in un pic-colo paese, di far parte di unacomunità dove i valori civici ecristiani hanno profonde ra-dici, dove le relazioni inter-personali sono importanti,dove la stima e l’affettofra le persone si allarga-no a tessere una rete dirapporti di condivisio-ne e di aiuto vicende-vole, dove operanotante associazionidi volontariato te-stimoniando unavitalità inegua-gliabile di pro-poste e di in-

terventi, dove la Scuola costituisce sulterritorio una insostituibile istituzioneper i nostri bambini e ragazzi, dove laParrocchia e l’Oratorio sono punto di ri-ferimento formativo e fulcro collaborati-vo di progettualità educative, sportive eludiche, dove la Fondazione Vismara/DePetri si pone all’avanguardia con propo-ste innovative nel campo dell’assistenza,dove aziende artigianali e commerciali,nonostante questa pesante crisi econo-mica, trovano ancora lo stimolo e la for-za di continuare l’attività, consapevolianche del ruolo sociale che ricoprono.Ed a questa nostra bella comunità, fat-ta di persone laboriose, ricche di im-pegno, disponibili ad accogliere ead aiutare, esprimo innanzitutto ilmio più sentito grazie con l’auspi-cio che, pur nel difficile momen-to in cui viviamo, tutti insieme:Amministrazione – Istituzioni –Cittadini ci sentiamoparte del-la stessa grande “famiglia”diffondendo le nostre voci diunione, di partecipazione,di solidarietà e di concor-dia.Una “famiglia”, la nostra,formata da 866 famiglie,diversamente composi-te: famiglie giovani, fa-miglie consolidate ne-gli anni, famiglie dasempre residenti inpaese, famiglienuove arrivate,tutte comunquecostituisconoun prioritario

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Gli auguri del Sindaco

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nucleo in cui comincia e cresce la vita, do-ve si intrecciano relazioni d’amore, edu-cative, solidali.Ad esse va il mio più caro augurio, per-ché si facciano sempre più profonda-mente responsabili del loro insostituibileruolo. E nella famiglia auguri ai nostripiccoli perché continuino a guardare alfuturo con occhi grandi e puri; auguri ainostri ragazzi e ai nostri giovani, cosìstraordinari nel loro fare, nel mettersi ingioco nello studio e nel lavoro, perché laricerca di un’occupazione non sia infinitae non sia causa di delusioni; auguri aimeno giovani, fonte di saggezza e diesperienza, perché si sentano semprepartecipi, attivi nella famiglia e nella co-munità; auguri a chi ha vissuto e sta vi-vendo situazioni di dolore perché l’affet-to e la condivisione rendano menopesante la loro tristezza; auguri ed un

grande grazie agli amici amministrato-ri per il loro prezioso impegno ed ai di-pendenti comunali per il loro lavoro checontribuisce a rendere più efficiente ebello il nostro paese.Carissime e carissimi, vi posso assicu-rare che siete tutti nei miei pensieri, masoprattutto nel mio cuore perché, comescrisse Antoine de Saint Exupery ne “IlPiccolo Principe”: non si vede beneche con il cuore, l’essenziale è invisi-bile agli occhi”.Il mio più caro augurio, quindi, è cheGesù, che ancora una volta torna a na-scere fra noi, porti ad ognuno ed alla no-stra Comunità un Natale d’amore ed unnuovo anno di serenità e di rinnovataprosperità.Un affettuoso abbraccio.

Cesira Bassanetti

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PROGRAMMA FESTA PATRONALE

Sabato 19 gennaio 2013. ore 18.00 - solenne celebrazione nella nostrachiesa parrocchiale alla presenza delle autorità civili e delle insegne comu-nali. Offerta della cera da parte del Sindaco.

Sabato 19 gennaio 2013. ore 21.00 - A grande richiesta i ragazzi del-l’Oratorio presentano lo spettacolo “San Bassano: piazza Grande - solo an-data” - Sala Teatro.

Domenica 20 gennaio 2013. ore 16.00 - presso la palestra comunale pre-miazione dei cittadini benemeriti e degli studenti che si sono distinti nell’annoscolastico 2011/2012. Saluto di benvenuto ai nuovi nati e consegna della ban-diera italiana e della Costituzione ai neodiciottenni.

La cerimonia sarà allietata da intermezzi musicali delle nostre band. Al termi-ne un aperitivo insieme.

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In questi anni ho avuto l’opportunità di co-noscere, oltre alla sua alta professionalità didirigente attento ed impegnato, anche lasua disponibilità ad entrare in sintonia conil variegato contesto sociale e civile del ter-ritorio, cogliendone le tante opportunità emettendo in atto proficue collaborazionicon l’obiettivo di fare della scuola una isti-tuzione educativa e formativa non standar-dizzata, ma coinvolta e nello stesso coinvol-gente.E tutto questo non per chiudersi nel propriopiccolo, ma per dare vita a progettualitàgrandi, aperte e moderne con l’attivazione

di iniziative veramente di alto spessore chehanno portato l’Istituto Comprensivo di SanBassano ai primi posti per la sperimentazio-ne e la didattica.Grazie, quindi, anche a nome dell’Ammini-strazione Comunale, per tutto quanto hafatto, certa che l’indirizzo che ha saputodare alla nostra scuola rimarrà e costituirà labase per nuovi ed ulteriori sviluppi.Con l’augurio di un futuro di serenità, leporgo i più cordiali saluti.San Bassano, 31 agosto 2012

Il SindacoCesira Bassanetti

Alla nuova Dirigente Dott.ssa Maria Caterina Citterio i più sentiti auguri di buon lavoro!

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Saluto al dirigente scolasticoprof. Franco Bufano che ha concluso

il suo servizio dopo anni di lavoro nella scuola

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Nello scorso mese di Giugno i docentidell’Istituto Comprensivo “M.G.Vida”hanno salutato il Dirigente ScolasticoProf. Franco Bufano che ha terminato ilservizio dopo tanti anni di lavoro svoltocon grande passione e a Settembre han-no accolto la nuova Dirigente CitterioMaria Caterina.L’Istituto anche per quest’anno attuerà si-gnificativi PROGETTI, inseriti nella pro-grammazione curricolare con lavori inter-disciplinari, ispirati alla sfera dei VALORIUMANI, universalmente riconosciuti, emirati a valorizzare le potenzialità di cia-scuno nel rispetto delle diverse culture,perché tutti abbiano la possibilità di con-seguire un adeguato SUCCESSO FOR-MATIVO, volto al pieno sviluppo dellapropria personalità. Una particolare at-tenzione sarà rivolta a specifiche proble-matiche relative a situazioni di disagiopsicofisico personale e sociale proprioperché la scuola, come risorsa formativadel territorio, dovrebbe attivare concre-tamente percorsi mirati sia a livello EDU-CATIVO-RELAZIONALE che di AC-QUISIZIONE DI COMPETENZE.Grazie alla collaborazione e al con-tributo dell’Amministrazione e delle As-sociazioni locali, è stato possibile per glistudenti di entrambi gli ordini Primaria eSecondaria di Primo Grado proseguire leattività che interessano l’Area musicale eteatrale, il Coro d’Istituto che quest’an-

no coinvolge circa 60 alunni delle classiQuarte e Quinte della Scuola Primaria.Le Attività motorie vengono incentivateda progetti che approfondiscono la co-noscenza dei vari sport, in particolareper la scuola Primaria la prosecuzioneper il terzo anno del Progetto di Alfabe-tizzazione Motoria in collaborazione conMIUR e CONI. Per la Scuola secondaria, inprimavera, si disputeranno le annualigare del Progetto Classe Campione e laCampestre.Per quanto riguarda le Attività linguisti-che nello scorso mese di giugno è termi-nato il Progetto Comenius che ha vistoalunni e docenti dell’Istituto interessati ascambi linguistici e culturali con scuoledell’Inghilterra, della Spagna e della Po-lonia, ed ha avuto inizio il Progetto an-nuale Madrelingua Inglese in rete conl’Istituto Pacioli. Per il secondo anno con-secutivo è stato riproposto il City Camp

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Progetti ed attività della scuoladi San Bassano

per l’anno scolastico in corso

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che ha riscosso consensi favorevoli tra iragazzi della Scuola Secondaria e quartee Quinte della Scuola Primaria dell’Istitu-to. Per incentivare la conoscenza di lin-gue comunitarie l’istituto propone, per ilcorrente anno scolastico, un corso extra-scolastico di Spagnolo rivolto agli alunnidelle classi seconde e terze della ScuolaSecondaria e continua l’approfondimen-to della lingua francese per il consegui-mento della Certificazione DELF.Nell’ambito dell’Educazione ambientale,grazie al supporto di nonni e genitorisarà possibile continuare anche que-st’anno il Progetto Orto; nell’ambito del-la Sicurezza a scuola prosegue la colla-borazione con il Gruppo ANAI.Proseguono, con il Consultorio UCIPEM,percorsi sull’affettività rivolti agli alunnidi classe Quinta e della Scuola Seconda-ria di Primo Grado.Altra iniziativa rilevante è la continua-zione dello Sportello d’Ascolto rivoltoagli alunni, ai genitori ed ai docenti dei

tre ordini di scuola, con la collaborazionedella Cooperativa Iride. La scuola dell’In-fanzia intende perseguire gli obiettivigenerali del processo formativo riporta-ti nel testo delle Indicazioni Nazionali,realizzando il Progetto Annuale intitola-to: “TRACCE DEL PASSATO: VIAGGIONELLA PREISTORIA” e attraverso i di-versi momenti educativi quali: accoglien-za/inserimento, integrazione alunni di-versamente abili e stranieri, continuitàcon la scuola primaria e l’asilo nido, in-segnamento Religione Cattolica, attivitàAlternativa all’insegnamento della Reli-gione Cattolica, aspetti di routine e or-ganizzazione della vita quotidiana, feste,ricorrenze e cultura locale, collaborazio-ni con l’extra-scuola e uscite didattiche.

Il Dirigente Scolastico, tutto il perso-nale docente e ausiliario e gli Alunnidell’Istituto Comprensivo Auguranoun Felice Natale e un prospero annoNuovo a tutta la Comunità.

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1949/1950 - Classe 5ª elementare.

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CONCORSO POETICO-LETTERARIO

“L’ALTRA METÀ DEL CIELO”BANDO INDETTO DALL’ASSESSORATO ALLA CULTURAE DALLA BIBLIOTECA DEL COMUNE DI SAN BASSANO

IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO COMPRENSIVO “M.G. VIDA”

Gli elaborati, poesie o brevi brani in prosa (massimo di 300 parole), conterranno dediched’amore, affetto, amicizia o ammirazione ispirate dalla figura femminile considerata nelle va-rie età, legami di parentela, attività e nazionalità.

REGOLAMENTO

1) Gli elaborati, trascritti in carattere a stampa, inediti e anonimi (non devono cioè averescritto il nome dell’autore) vanno titolati e inseriti in duplice copia in una busta grandenella quale va inserita anche una busta più piccola contenente un foglio con le seguenti in-dicazioni:a) il TITOLO degli elaborati (si può presentare solo un elaborato per sezione)b) le GENERALITÀ dell’autore (nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo, re-capito telefonico e/o indirizzo mail)

2) La busta grande porterà scritte le seguenti diciture:– Concorso poetico-letterario “L’altra metà del cielo”– Sezione: POESIA e/o PROSA– Categoria: n. 1. - Alunni dell’I.C. M.G. Vida (Primaria o Secondaria di primo grado)

n. 2. - Alunni delle scuole Secondarie di I grado del territorion. 3. - Studenti (Scuole Superiori o Università)n. 4. - Adulti

3) Il plico andrà consegnato chiuso alla docente referente Olga Barbera Datteri presso l’Istitu-to “M.G.Vida” o presso gli Uffici Comunali, oppure inviato al seguente indirizzo: Comu-ne di San Bassano, Piazza Comune, 5 - 26020 San Bassano (CR) entro il 30 aprile 2013.

PREMIAZIONE

La giuria assegnerà attestati e premi invitando i vincitori alla cerimonia di premiazione chesi terrà entro il 30 giugno 2013.

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Dedicazione di una via della città di Milanoa Vincenzo Capelli, medaglia d’oro

Milano, 2 dicembre 2012

La figlia Giuseppina, dopo aver ringraziato il sin-daco di Milano Giuliano Pisapia, rappresentatonella cerimonia dall’Assessore Stefano Boeri,tutte le autorità civile, militari e religiose, i pa-renti e gli amici, così conclude il suo discorso:

«…ringrazio di vero cuore la Città di Mila-no per avermi fatto il dono più grande ed ap-prezzato che potessi mai ricevere e che, da oggi,sono certa, potrà sentirsi un po’ più orgogliosaper avere immortalato anche il sacrificio di unapersona, emblema di grandi valori morali.Una persona che, con la sua ininterrotta operadi solidarietà è riuscita a dimostrare che la mi-norazione fisica, per quanto grave, non rappre-senta un ostacolo insuperabile.Vincenzo Capelli, coadiuvato nel suo operaredalla moglie Lina Eli, è riuscito a trasmettere va-lori di solidarietà e amore.

E rivolgendomi agli studenti qui presenti ed aigiovani in generale, auspico che il ricordo delgrande sacrificio del grande Uomo Vincenzo Ca-pelli, inserito in questo luogo di transito fra lastoria del passato ed il futuro, possa offrire loro– così come anche alle generazioni che verran-no – un importante spunto di riflessione sugliaccadimenti della nostra storia, affinché essipossano scoprire e concretizzare nella loro vitaquei valori che risultano necessari ed indispen-sabili per la realizzazione di un futuro davveromigliore.»

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Una bella mostra, in corso a Soresinapresso la sala del Podestà e visitabile finoal 17 marzo, presenta alcune opere si-gnificative dello scultore soresinese Leo-ne Lodi, artista che per buona parte del‘900 e sino al 1974 anno della sua morte,lasciò un segno tangibile nella storia del-l’arte italiana. Forse non così conosciutocome meriterebbe, studiò e si formò aMilano dove molte sue sculture adorna-no importanti palazzi, come ad esempioquello della Borsa o dell’Università Boc-coni.Il maestro aveva il suo studio nel capo-luogo lombardo e questo gli permise divenire a contatto con tutti i grandi artistidella prima metà del secolo scorso.Durante la seconda guerra a seguito diun bombardamento che distrusse il suostudio, Lodi decise di ritornare a lavorarea Soresina e qui rimase fino alla morte.Molte sue opere e molti bozzetti prepa-ratori sono ancora conservati in Via Ver-di, la via del teatro, ove l’artista avevadeciso di vivere e lavorare.Qusta breve premessa per ricordare cheanche a San Bassano esistono opere diquesto grande scultore, opere ai più sco-nosciute, ma che sono artisticamente im-portanti. La prima da citare è il bustomarmoreo, posto nell’atrio dell’IstitutoVismara, a ricordo di mons. Carlo Bossi,commissionato nel 1934, quando lo scul-tore abitava a Milano ed era nel vigoredegli anni giovanili e nella piena attivitàper la decorazione degli edifici di cui si èparlato e per la partecipazione a esposi-

zioni universali come quella di Parigi. Nelbusto del parroco e benefattore sanbas-sanese, Leone Lodi, ha saputo imprime-re oltre ai caratteri tipici dell’aspetto an-che le qualità d’animo del sacerdote,mentre tipico è lo stile degli anni trentariconducibile alla sua formazione artisti-ca alla scuola A. Wildt, e che si riscontraanche in tanti altri ritratti o lavori pre-senti in mostra a Soresina.Furono però molti anni dopo che si rial-lacciarono i rapporti artistici tra il nostropaese e lo scultore.Fu in occasione delle celebrazioni per ilquarto centenario della morte del vesco-vo poeta Marco Gerolamo Vida, solen-nizzate nel settembre 1966 con diversemanifestazioni, che il Sindaco di allora,dott. Silvio Ventura, incaricò lo scultoredi realizzare un busto del vescovo Vidada posizionare in un giardino apposita-mente creato in via Vallicella. Il riferi-mento principale su cui si ricavarono itratti salienti del viso dell’insigne Vesco-vo fu l’incisione del pittore AntonioCampi. Del busto, realizzato in dimen-sioni appena più grandi del naturale, nefurono preparate diverse copie, una ingesso patinato conservata ora nella salaconsigliare, una in dimensioni ridotteche venne presentata al Vescovo di Cre-mona, e l’opera finita in bronzo che orasi trova su un alto basamento a lato del-la chiesa di Basso Serio, bronzo colà spo-stato quando si provvide alla sistemazio-ne di Via Vallicella con la creazione dialcuni parcheggi. Per queste celebrazioni

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Leone Lodi

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vidiane lo scultore realizzò anche una ar-tistica medaglia commemorativa, di cuiin comune si conserva lo stampo origina-le, che viene ancora oggi conferita ai cit-tadini benemeriti in occasione della fe-stività patronale.L’anno dopo, nel 1967, l’Amministrazio-ne Comunale commissionò all’artistaun’altra e più grande opera: il monu-mento ai caduti di tutte le guerre di Piaz-za Europa. In territorio cremonese, loscultore realizzò dalla metà degli annicinquanta, diverse importanti opere a te-matica sacra e civile. Molti paesi del cir-condario posseggono un monumentoopera dello scultore Lodi. San Bassanoinaugurò il suo il 4 novembre 1967.L’opera, tutt’ora presente presso i giardi-

ni comunali, e composta da tre grandistele marmoree collocate attorno ad unafontana circolare. Su di esse l’artista scol-pì il lavoro agricolo e le fatiche del fiu-me, chiari riferimenti alla nostra terra,mentre sulla stele centrale più grande èraffigurato il dramma della guerra e del-la disperazione umana.Spesso queste opere artistiche fanno tal-mente parte della nostra quotidianitàche neppure le notiamo, dovremmo sof-fermarci invece un attimo, da esse do-vremmo trarre motivo di riflessione poi-ché per questo sono state realizzate,ognuna ha un proprio messaggio, bastasolo saperlo cogliere.

Maurizio Bonardi

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Con grande soddisfazione venerdì 14 di-cembre ho avuto la possibilità di presen-tare il mio libro nella sala Capelli qui, aSan Bassano.Un libro nato da un’idea prepotente diuna notte invernale di tre anni fa,un’idea che mi toglieva il sonno e che hodovuto necessariamente sviluppare co-me se fosse un’esigenza fisica.Un anno di lavoro, due anni di ricerca diun editore, per giungere alla Ericksonnota Casa Editrice che si occupa dei disa-gi sociali, sette versioni diverse – ognivolta che lo rileggevo apportavo modifi-che anche sostanziali – e poi, finalmen-te, mi sono ritrovata in mano questo vo-lumetto di 159 pagine.Come se non bastasse l’emozione di pre-sentare il mio libro, la neve, per tutto ilgiorno implacabile, ha contribuito ad au-mentare le mie ansie.Ma al di là delle previsioni catastroficheche mi passavano per la testa, in pocotempo nella sala, messa a disposizionedall’Amministrazione Comunale, si sonoriunite numerose persone.Dopo una presentazione magistrale delSindaco e di Alberto, mi sono sciolta e hoparlato della mia esperienza.Non è facile parlare in pubblico e non èfacile parlare in pubblico dei propri sen-timenti e delle proprie esperienze ma so-prattutto non è facile se è un pubblico diconoscenti, l’aspettativa da parte degliascoltatori è diversa e diverso è il giudi-zio, ma in quella sala ho respirato un’aria

familiare, direi amica e mi sento in dove-re di ringraziare tutti i partecipanti peravermi emozionata, emozionandosi.Un grazie di cuore anche a tutti coloroche avrebbero voluto esserci ma che, acausa delle condizioni climatiche disage-voli, non hanno potuto presenziare, mami sono stati vicini comunque.È un’esperienza strana la condivisionedei propri sentimenti ma quando ci si rie-sce è molto appagante e costruttivo.Grazie ancora a tutti e tanti auguri diBuone Feste.

Il libro parla di Irene, una ragazza di di-ciasette anni che vive in un piccolo pae-se della Bassa Padana. Irene ha una fa-miglia come tante, una migliore amica,gli amici del paese e i compagni di classe.Le sue giornate si dividono tra la casa, lascuola, l‘oratorio, e le serate in città congli amici. Irene ha i problemi piccoli egrandi di un’adolescente come tante. Lastoria si sviluppa nell’arco di una setti-mana; una settimana intensa nella qualeIrene conosce Mattia un ragazzo incon-sueto, genio in matematica e superficia-le nelle relazioni ma che Irene vuoleconoscere e da lui vorrebbe essere ap-prezzata al di là delle apparenze e so-prattutto al di là dei problemi che po-trebbe avere una ragazza speciale comelei: una ragazza con il diabete.

Barbara Paggi

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Insieme per sempreIrene, gli altri e il diabete

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Nato a Rivarolo del Re il 5 febbraio 1879,dopo gli studi presso il Seminario Vesco-vile di Cremona fu consacrato sacerdotenel 1903 da mons. Geremia Bonomelli.Venne inviato come vicario a Gazzo, e inseguito a Pozzaglio e a Brignano Gerad’Adda e poi come parroco a Bozzoloove rimase fine all’ottobre 1920 quandoil vescovo di Cremona, mons. GiovanniCazzani, lo nominò parroco di San Bas-sano. Succedeva a don Carlo Bossi cheaveva lasciato la nostra parrocchia perquella cittadina di Sant’Ilario. Fu pertrentotto anni, fino al 1958, parrocodella nostra comunità. Gli subentrò

don Franco Balzi ed egli si ritiro nell’Isti-tuto Vismara di cui era Presidente ove ri-mase fino alla morte sopraggiunta lu-nedì 15 ottobre 1962.Al suo funerale vi fu la partecipazionenumerosa di tutto il paese. Di lui, oltre lemolte opere realizzate, tra tutte il donopersonale del fabbricato e del terreno sucui sorse l’oratorio maschile, si ricorda labontà d’animo, l’umiltà, la modestia e lagenerosità dimostrata in ogni momentosoprattutto nei drammatici anni della se-conda guerra mondiale.

Maurizio Bonardi

Don Cesare Cisini1879 -1962

nel 50º anniversario della morte

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Con grande dispiacere a fine estate si ap-prendeva la notizia che le “nostre” suo-re avrebbero per sempre lasciato la no-stra comunità, di cui esse da ben 108anni erano parte integrante, attiva e fe-conda. Le volle il fondatore dell’OspizioSan Carlo, mons. Vismara, che nel lonta-no 1904, rivolse la sua accorata richiestadirettamente alla Madre Fondatrice, Bea-ta Giuseppina Vannini, per l’assistenzaagli ammalati all’interno della sua neo-nata struttura. Le suore vennero e quelseme gettato in terra fertile produssemolto frutto, secondo progetti divini im-prevedibili. Esse furono parte integran-te, mai abbastanza riconosciuta, nellacrescita di questa grande opera in tempiin cui a loro era affidata non solo la curaspirituale, ma anche quella sanitaria de-gli ammalati. Ma da quel tempo lontanoesse sono state una presenza costante efondamentale anche nell’educazionedelle giovani, con l’oratorio femminile ela scuola di lavoro, nell’istruzione deibambini, negli anni in cui hanno retto lascuola materna comunale, nell’avvio allavoro, quando hanno gestito per anniun laboratorio di maglieria ove decine digiovani fanciulle erano occupate in annidi povertà e miseria specialmente per illavoro femminile. Fuori da questi ruoli“istituzionali” esse furono un punto diriferimento, una presenza costante inogni ora del giorno e della notte, permolte famiglie sanbassanesi nei momen-ti difficili della malattia, della sofferenzae dell’indigenza.

È certamente grazie anche alla loro pre-senza se negli anni passati hanno trova-to terreno fertile le numerosissime voca-zioni religiose, maschili e femminili, benoltre 30 di cui moltissime camilliane, al-l’interno della nostra comunità, vocazio-ni che hanno portato la parola di Dio an-che in terre molto lontane.Come può una piccola comunità come lanostra non affezionarsi a tali “figure” ea non rammaricarsi per la loro partenza!Molti sanbassanesi avrebbero molto daraccontare per descrivere l’amore, la sti-ma e la gratitudine che ad esse ci lega. Èper questo che un semplice GRAZIE nonè sufficiente.I progetti di Dio come detto sono im-perscrutabili e questo forse fa parte diessi, ma se così risulta essere, la nostravolontà è certamente insignificante enulla di fronte a decisioni altrimenti giàprese e prese forse nell’incoscienza del-la storia.Ci mancherete “nostre suore”, anzi già cimancate, manca la vostra presenza aquelle persone che partecipano alla mes-sa domenicale nella chiesetta dell’Istitu-to, manca la vostra presenza, silenziosae discreta nei luoghi per cui foste chia-mate, manca la vostra “presenza” per-ché chi vi voleva bene sa che non ci sietepiù come entità e questo ci fa sentire unpo’ orfani con la coscienza, finora nonpresa, che potremmo pentirci di avervilasciato andare via.

Maurizio Bonardi

“Le nostre Suore”

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All’interno del calendario delle manife-stazioni realizzate per celebrare il IVcentenario di dedicazione della ChiesaParrocchiale, ho pensato di proporreuna particolare esposizione che in modosemplice, ma credo molto significativo,avrebbe dovuto far conoscere la storia diun edificio e in fondo di una comunità,attraverso gli oggetti che le apparten-gono. Oggetti che in modo singolaresanno accorpare in loro fede, arte e bel-lezza e che rappresentano un patrimo-nio sconosciuto ai più.Grande entusiasmo ha pertanto suscita-to nei molti visitatori la mostra di artesacra “Quattro secoli di fede”, allestitapresso la chiesa Beata Vergine del Rosa-rio proprio in occasione dell’aperturadelle celebrazioni. L’esposizione è infat-ti stata inaugurata giovedì 3 maggio2012 dal vescovo Lafranconi, ed è rima-sta aperta fino a domenica 6.L’allestimento espositivo l’ho immagina-to semplice, senza tuttavia rinunciare auna certa ricercatezza scenografica pervalorizzare al meglio i singoli oggetti;l’esposizione all’interno della chiesa del-la Beata Vergine ha poi permesso di va-lorizzare al meglio anche l’edificio stes-so. All’inizio del percorso sono statiesposti significativi documenti riguar-danti la chiesa parrocchiale; interessantii progetti dei vari ampliamenti dell’edi-ficio e gli inventari riguardanti i beni chegli appartenevano; importante per por-re l’accento sul legame dell’edificio con

la comunità, la presenza dei primi regi-stri dei sacramenti conservati nell’archi-vio parrocchiale (il libro dei nati risale al1576). Molto particolare infine una rac-colta di opere letterarie risalenti al pri-mo ‘900 del sacerdote sanbassanese donFrancesco Terletti.Sono poi stati esposti, in una ricca sezio-ne, una serie di antichi e preziosi para-menti liturgici. Alcuni di questi rappre-sentano in modo tangibile il legame conla nostra comunità, basti pensare al pa-liotto d’altare con il medaglione raffigu-rante il patrono san Bassiano e l’imman-cabile cerva o i medaglioni del baldac-chino processionale che a loro volta raf-

“Quattro secoli di fede”La parrocchia raccontata attraverso il suo patrimonio

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figurano San Bassiano ma anche SanMartino nel gesto tradizionale di dona-re la metà del mantello. Grande curiosi-tà ha suscitato un parato completo inseta nera con ricami dorati, accompa-gnati da un grande tappeto anch’esso ri-camato e utilizzato per allestire il cata-falco funebre, elemento ancora vivo nelricordo di tanti sanbassanesi che hannovisitato l’esposizione.Una vetrina conteneva una serie di reli-quiari d’altare di varie epoche e nume-rosissime medaglie contenenti piccolereliquie corredate dalle relative autenti-che.Per finire la sezione dedicata alle pre-ziose oreficerie sacre con una serie dimagnifici calici, pissidi e ostensori.Assolutamente eccezionale è stata lapresenza in mostra (grazie alla generosadisponibilità della famiglia che ne è oggiproprietaria) dell’antichissima statuadella Madonna del Rosario risalente allametà del ’500, da sempre venerata nellachiesa sede dell’esposizione e, purtrop-

po, sostituita nei primi decenni del seco-lo scorso.Importante è stata la partecipazione,pur nei pochi giorni di apertura, e gran-de l’entusiasmo e l’orgoglio nello scopri-re un patrimonio che è testimonianzaallo stesso tempo della storia di una co-munità e della devozione di coloro che cihanno preceduto.La mostra ha però, anche e soprattutto,fatto comprendere che il loro “destino”non è quello di una musealizzazionefine a se stessa, ma al contrario di un usoattento nelle celebrazioni, senza sconfi-nare in rievocazioni o compiere l’erroredi ritenere superata una devozione anti-ca che essi portano con sé.Un patrimonio di arte e di fede che èquindi oggi meglio conosciuto “dai suoiproprietari”, noi fedeli di San Bassanoche lo abbiamo ricevuto e che dobbiamoconservarlo per poterlo giustamenteconsegnare al futuro.

Carlo Agosti

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A San Bassano, Domenica 16 settembre2012, alle ore 18, si è solennemente con-cluso il IV° centenario della Consacrazio-ne della Chiesa Parrocchiale avvenuta il 03maggio 1612. Per decreto del vescovoGian Battista Brivio, che fece la consacra-zione, la ricorrenza era da festeggiarsi laprima domenica dopo l’Esaltazione dellaSanta Croce (14 settembre).A presiedere la Santa Messa è stato invi-tato S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, vesco-vo catanese e Segretario del Governato-rato della Città del Vaticano. Concele-bravano il Parroco di San Bassano, DonAn-gelo Ruffini, Don Mario della Corna, giàparroco di San Bassano ed ora presiden-te e cappellano della Fondazione Visma-ra-De Petri, il Parroco di Casalmorano, DonAntonio Bandirali, i sacerdoti nativi, DonGiovanni Brocca e Don Ermille Berselli, ilvicario che San Bassano ha avuto per ven-t’anni, Don Franco Vitali attualmente Par-roco a Cavatigozzi, poi Don Silvio Spoldi,quiescente presso la Casa di riposo Bru-nenghi di Castelleone, DonAdriano di So-resina e Don Marino Dalè, parroco diGombito-San Latino, in qualità di ceri-moniere.Prima della Santa Messa, il Prelato è sta-to accolto con tutti gli onori, in piazza delComune, dalle autorità cittadine e dalleassociazioni di volontariato del paese. IlSindaco, Cesira Bassanetti ha donato a SuaEccellenza, a nome dell’amministrazionecomunale, due preziosi volumi del 1731con la raccolta delle opere di Marco Ge-rolamo Vida, vescovo e umanista sam-bassanese del 1500 e conferito l’onorifi-

cenza con lamedaglia artistica dello scul-tore Leone Lodi.La SantaMessa solenne è stata cantata daun coro di ben cento cantori, formato dal-le Scholae Cantorum di San Bassano, Ge-nivolta, Vescovato, Regona, Formigara,Soncino, dal Coro Polifonico Cremonesee da una decina di voci bianche, che ha ese-guitomusiche di Perosi, Brukner, Mozart,Scarlatti, Concesa, Neri, diretto dalM° Fe-derico Mantovani ed accompagnato al-l’organo dal M° Celso Bonetti coadiuva-to dal M° Ettore Severgnini.La chiesa, gremita di fedeli, era elegante-mente addobbata a festa e l’omelia di S.E.Mons. Sciacca è stata profonda ed aulica.All’offertorio, la parrocchia ha donato aMons. Sciacca una ceramica della VecchiaLodi con il Suo stemma episcopale eduna dedica in latino a ricordo della pre-senza di S.E. nella nostra comunità.I festeggiamenti sono proseguiti con unrinfresco nel salone parrocchiale ed unacena per i Sacerdoti ed il Comitato delquarto centenario presso l’abitazione delSig. Sindaco. Questo momento convivia-le ha concluso la storica e intensa giornata.Al Parroco Don Angelo Ruffini va il plau-so per aver sostenuto le varie iniziative,quali la mostra degli arredi sacri parroc-chiali allestita nella Chiesa della Beata Ver-gine del Rosario, il concerto di musica sa-cra in piazza Mons. Angelo Frosi, la San-ta Messa solenne di chiusura del cente-nario, nonché il restauro del grande Cro-cifisso ligneo del 1600.Arrivederci al prossimo centenario.

Rocco Brocca

Solenne Celebrazione Liturgica

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Venerdi 7 settembre 2012. Le cronacheraccontano di un evento organizzato inoccasione della festa dell’oratorio. Unasorta di notte bianca anticipata di qual-che ora, una specie di happy hour in stra-da, da Via Roma fino ai giardini, lungodalle sette a mezzanotte inoltrata. Lecronache raccontano che questa linguadi asfalto si è animata con la musica didue gruppi rock e di due DJ, con gli ape-ritivi offerti ai tavolini dei bar, con il ke-bab e la pizza, i massaggi, i writers e itattuaggi, con il banchetto del gruppomissionario, la protezione civile, i giochibizzarri e con i fuochi d’artificio nel bludella mezzanotte.Le cronache raccontano questo, ma percapire esattamente come è successo bi-sogna fare un passo indietro e dovendodare a Cesare quel che è di Cesare o aDio quel che è di Dio…fate voi?!, c’è dadire che l’idea è arrivata dal Don, il qua-le incuriosito da un volantino che pub-blicizzava un evento simile a Garda diSonico, (rigoglioso paese situato tra levette della Val Camonica, dove da unanno a questa parte l’oratorio trascorrerle sue vacanze), c’ha “buttato” l’idea diproporre l’iniziativa per la festa dell’ora-torio.Così in una afosa serata d’estate, le no-stre testoline hanno iniziato a farnetica-re qualche “spunto” per interpretare econcretizzare l’idea in maniera più omeno soddisfacente; ma abbiamo capitoben presto che, o si faceva qualcosa di“grande”, (come ha scritto il Sindacocomplimentandosi nella lettera indiriz-

zata ai ragazzi dell’oratorio e pubblicataper intero sul giornalino della Parrocchia“INCONTRO”), oppure il flop sarebbestato a portata di mano.Per questo abbiamo immaginato nonsolo di scendere in strada, ma di coinvol-gere altre realtà del nostro beneamatopaesello. E allora via! A chiedere a destrae a manca una mano per organizzare laserata, senza fare troppi calcoli, ma conla cognizione di dare un senso logico al-l’evento…Bisogna constatare che il feedback (il ri-torno per chi non sa l’inglese) è stato po-sitivo e in tanti ci hanno dato disponibi-lità! Per questa ne è uscita una serataintensa, emozionante che ha stupito unpo’ tutti compresi noi che l’abbiamo or-ganizzata.Ecco, io credo che l’oratorio deve esserecapace di aprirsi a tutti, sciogliendo tut-te le riserve e buttandosi con coraggio inmezzo alla vita delle persone; ma è chia-ro che la passione educativa, (che peròrichiede una imprescindibile capacità dicontatto e dialogo col mondo dei ragaz-zi e dei giovani), non può non esserecondivisa da tutte le realtà di un paese.Lontano dal voler trarre dalla serata si-gnificati troppo profondi, credo che se èstata apprezzata da tanti, (prima di tuttidal Sindaco, che ringraziamo), è perchési è percepito l’entusiasmo e la voglia di“aprirsi”, per avere come paese un “sen-tire comune”, un bisogno di non correreda soli.Parafrasando una canzone di Vasco chedice: “e poi ci troveremo come le star a

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La strada dà Spettacolo

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bere del wisky al Roxy bar, oppure non ciincontreremo mai ognuno a rincorrere isuoi guai…”, noi speriamo, come giovaniche hanno “imbastito” l’evento, che que-sto sia un primo passo per potersi “trova-re sempre più spesso” e non dover resta-re soli… ognuno a rincorrere i suoi guai!!

John Lennon cantava: “You may say I’ma dreamer, but I’m not the only one”,tradotto, (sempre per chi non sa l’ingle-se), “Tu puoi dirmi che sono un sognato-re, ma non sono l’unico…..”Crediamoci!

Matteo

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Ho parcheggiato e camminato non so quanto e non so dove sono, quama so soltanto che si sente un buon profumo, un bel silenzio e l’acqua che valontano da me, lontano da noi, lontano dalla giostra che non si ferma mai

e ciò il biglietto sì ma questa corsa la vorrei lasciare fare a voisolo a voi, la lascio fare a voi,

che io sto bene qui, seduto in riva al fossoio sto bene qui, seduto in riva al fosso.

O è il riflesso della luna o sei proprio bella, se vuoi siediti!hai parcheggiato e camminato non sai quanto non sai dove sei, ma sei quilontana da te, lontana da voi, lontana da uno specchio che non dice chi sei

se sotto il cielo c’è qualcosa di speciale passerà di qui prima o poiprima o poi, comunque tu lo sai

che si sta bene qui seduti in riva al fossostiamo bene qui, seduti in riva al fosso...

Sono arrivati con la guida ed hanno apparecchiato per il loro pic-niccon sedie i tavolini la TV i telefonini e le facce di chi va

lontano da chi, lontano da che, lontano per sentito dire senza un perchése vuoi restare resta pure ho da fare non mi viene in mente cos’è

ma lo so che, io lo so com’è

che state bene lì, seduti in riva al fossostate bene lì seduti in riva al fosso...

Avanti, state bene lì, state bene lì, state bene lì,state bene, lì state bene lì, state bene lì...

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“EL SAMARTEN”

Di alcune abitudini o tradizioni scomparse avolte se ne sente la nostalgia, anche se mol-te di queste per i cambiamenti avvenuti nel-la nostra società non avrebbero più motivodi essere. Per la tradizione di seguito de-scritta, non mi sembra si possa dire che se nesenta la mancanza, anche se fu un’usanzache perdurò per secoli e secoli.

L’undici novembre il Calendario Liturgico fe-steggia San Martino Vescovo, il soldato chesecondo la tradizione ha diviso il suo man-tello con un mendicante rivelatosi poi Gesù.Questa data ha da secoli rappresentato nel-la tradizione rurale delle nostre campagne,ma non solo poiché San Martino gode di unapopolarità diffusissima ed il suo culto è pra-ticato in molte parti del mondo, una scaden-za, un momento di passaggio. L’annata agra-ria, secondo le stagioni, era al termine: iraccolti effettuati, le semine compiute, lacampagna si sta apprestando al letargo in-vernale. Ancora oggi, seppur in modo solotradizionale molti contratti agrari scadonol’undici novembre. La realtà agricola attualenon è certo la stessa di cinquant’anni fa; for-tunatamente i numerosi salariati agricoli conl’avvento della meccanizzazione si sono no-tevolmente ridotti. Oggi nelle cascine non siassiste più al “samarten” perché il padroneha dato al bergamino, al trattorista, al brac-ciante, la “disdetta” cioè il licenziamento.Non ricordo, ma i più anziani lo possono te-stimoniare, i carri con ammassati i pochi ave-ri, qualche animale, la famiglia infreddolitae i poveri contadini guidare il cavallo maga-ri nella nebbia e nel freddo, che lasciavanomesti la cascina, per cercare lavoro da un al-

tro padrone, in un’altra cascina, in un altropaese.Il Padrone poteva disporre “di questi poveriuomini” a suo piacimento e non era infre-quente che per futili motivi intere famigliedovevano migrare in cerca di un altro “Pa-drone”.Ciò poteva capitare ogni anno e significavacambiare ogni volta la casa, la scuola per ibambini, gli affetti degli amici e dei vicini,sempre con la speranza di incappare in uncontratto stabile ove guadagnarsi la fiduciadel padrone, ma ancor prima del fattore. Unmondo scomparso, per fortuna, una tradi-zione interrotta anche se rimane nel mododi dire fare “samarten”, cioè fare trasloco intutti i giorni dell’anno.

“EL FRAT O LA MONEGA”

Ricordo la camera da letto dei miei nonnipaterni. La ricordo fredda, in estate e in in-verno, con letti mastodontici, con il soffittomansardato (anche se si diceva “culme-gna”), e dubito che vi fosse tra la tavella ele tegole un opportuno isolamento, senzacaloriferi logicamente e con il pavimento dimattoni cui una coloritura rossa dava unaparvenza di eleganza. Ricordo spesse coper-te bianche, con lunghe frange, lenzuola ru-vide e al posto dei materassi gli “elastici”. Ininverno o meglio all’arrivo dei primi freddifaceva la sua comparsa “el frat” uno stranooggetto di legno, come una piccola gabbia,il quale serviva a creare sotto le lenzuolauna intercapedine. Aveva una parte rivesti-ta di metallo e su questa si appoggiava loscaldino pieno di braci, appena prelevatedal camino o dalla stufa. Tutto ciò serviva a

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Abitudini scomparse

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togliere l’umido dalla lenzuola e a scaldarlein modo che entrati nel letto vi fosse un gra-devole tepore, considerato che invece in ca-mera, nel periodo invernale, vi erano anchepochi gradi. A seconda delle zone, e dellepreferenze “religiose” questo oggetto di le-gno era chiamato “frat” (frate), “monega”(monaca) o “pret” (prete) curiosa usanzache vorrebbe nel letto, quasi scaldasse dipiù, una persona consacrata.Lo scaldino, che poteva essere di ferro soli-tamente aperto o di rame con il coperchio

con manico di legno, veniva posizionato conbelle braci rosse mezz’ora prima di coricarsie grazie a questo “marchingegno” non toc-cava le lenzuola e garantiva una certa sicu-rezza contro eventuali bruciature.Questa usanza, diffusa particolarmente nel-le campagne, si conservò sino alla fine deglianni sessanta quando con il benessere eco-nomico nelle case fu portato il riscaldamen-to grazie ai caloriferi.

Maurizio Bonardi

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Vi sono luoghi poco conosciuti, ma talmen-te belli che quando si visitano sembranoriempiare il cuore, sembrano dare una cari-ca particolare, al punto che con rammaricosi lasciano. Così è per Rovigno, splendida cit-tadina istriana situata sulla costa ad un cen-tinaio di chilometri da Trieste e dove grazieall’organizzazione della nostra BibliotecaComunale ci è stato possibile passare alcunigiorni, troppo pochi in realtà, verso la finedi settembre.A rendere ancor più gradevole questo sog-giorno è sicuramente stata la compagnia,una allegra brigata di amici conoscenti contanta voglia di passare alcuni giorni in spen-sieratezza, vedendo cose nuove e soprattut-

to gustando con piacere le proposte gastro-miche locali, perchè come ogni escursioneche si rispetti la tavola rappresenta uno deiprincipali interessi del partecipante.Abbiamo avuto la fortuna di incappare in al-cune giornate di caldo sole settembrino eanche questo ha contribuito all’ottima riu-scita del nostro viaggio.Rovigno ci ha accolti con un cielo terso el’acqua azzurra del suo mare; tra le vie ac-ciotolate del borgo serpeggiava una atmo-sfera di fine stagione, una voglia di godere,da parte dei numerosi turisti, delle ultimegiornate di questa lunga e calda estate pas-sata. Una particolarità era rappresentata dalnostro albergo, situato sulla piccola isola di

Gita a Rovigno22 • Dicembre 2012 paese nostro

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Santa Caterina raggiungibile con pochi mi-nuti di traghetto, un’oasi di pace e di tran-quillità. Le poche giornate si sono sussegui-te con frenesia, con la voglia di visitare il piùpossibile e di penetrare in così poco tempola magia di luoghi tanto antichi e ricchi distoria. Il nostro programma, oltre alla vistadella città vecchia salendo piano piano finoalla chiesa di Santa Eufemia, lasciava anchespazio alla scoperta individuale per potergustare la suggestione di perdersi tra i suoivicoli o sostare nelle sue gallerie d’arte e neinegozietti. Il tempo spesso è tiranno e cosìil secondo giorno abbiamo visitato in frettaPola, con i suoi monumenti romani, su tuttil’imponente arena e il suggestivo tempio diAugusto. Nel pomeriggio, raggiunto il pic-colo villaggio di pescatori di Fazana, un bat-tello ci portava alle Isole Brioni, oggi ParcoNatuale, ma sino a qualche decennio fa luo-go di villeggiatura e svago del marescialloTito, che su una di queste aveva una granderesidenza divenuta luogo di incontro diplo-matico del defunto Presidente. Qui infatti ri-ceveva capi di stato, uomini politici e per-

sonalità che gli facevano visita. Questi luo-ghi che portano ancora alla memoria il de-funto leader, riservano anche bellissimiaspetti naturalistici che con un trenino il vi-sitatore può scoprire. Moltissimi animali, so-pratutto cervi, vivono allo stato brado neiboschi e nelle radure di questa terra, moltialtri sono rinchiusi in uno zoo appositamen-te creato per la dimora di tutti quegli ani-mali che venivano donati a Tito dalle perso-nalità qui in visita. Un piccolo paradisoterrestre, circondato da un mare cristallinoe preservato oggi in modo severo. Il terzogiorno era riservato alla visita di Parenzo,antica cittadina vicino a Rovigno, il cui mo-numento più famoso è rappresentato dallaBasilica Eufrasiana con i suoi importanti mo-saici bizantini. Questi pochi giorni sono sci-volati via velocemente e senza accorgerceneci siamo trovati sulla via del ritorno. Le coseviste sono state tante, alcune interessanti al-tre certamente meno, ma la bella atmosferacreatasi tra il gruppo dei partecipanti è val-sa anch’essa il viaggio.

Silvia Bandera

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Elso Cavagnoli, Campione Italiano over 70 2012.

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La piazza si vive in tanti modi. Da semprecentro della vita del paese, luogo d’in-contro, di socializzazione e palcoscenicodella vita di una comunità. Dalla consa-pevolezza che la piazza è luogo di cultu-ra e storia, l’Amministrazione Comunaledi San Bassano e il Comitato Commer-cianti e Imprenditori hanno dato vita allaprima edizione de “LA BUONA CUCINAIN PIAZZA”: una serata dedicata alla sco-perta e alla valorizzazione di piatti loca-li attraverso una cena del tutto esclusiva.Via Roma viene allestita come un risto-

rante a cieloaperto dovecreatività, raf-finatezza ebuon gustocostituisconogli ingredien-ti essenzialiper cenare incompagniadi amici e co-noscenti. Inuna sera di Lu-glio, calda estellata, il bian-co dei tovagliatifa da armoniosocontrasto all’ener-

gico arancione di tes-sili a formadi ventagli, ac-

canto ai fiori freschi e allecandele profumate. Un aperiti-

vo ideato con originalità dallo staff del Le-on d’Oro Cafè e dal Fafè Bar ha accoltogli ospiti e aperto la serata. La dedizionee l’attenzione per la preparazione di que-sto evento permettono che anche i piccolidettagli siano curati: ogni tavolo porta ilnome e l’immagine di una piazza italia-na quasi a voler simboleggiare un’ Italiache fa festa. Nelle cucine del Ristorante Le-on D’Oro e della Trattoria Giardino, sot-to gli occhi vigili dei patron Cinzia e Lu-dovico, vengono preparati gustosi risottial radicchio, zucca, scamorza, piatti di ro-ast beef e patate al forno, accompagna-ti da vini locali a scelta. A grande sorpre-sa anche un menù con pizza e bibite peri più piccoli.La nostra bella piazza appare come maivista: profumata e allegra, piena di visiconosciuti e non, dove grandi e piccinisono seduti ai tavoli, ben serviti da ca-merieri professionisti, affiancati dagli al-lievi della scuola Alberghiera di Bariano.In sottofondo una musica piacevole dal-le note soavi della “Band Music Mo-ment” e uno spettacolo di giocolieri ebolle di sapone per bambini e non solo.A poco poco la piazza cambia forma, lagente si intrattiene ballando, altri si gu-stano un delizioso dessert negli stessi“salotti” degli aperitivi e ... domani si èancora qui per incontrarsi magari senzadarsi appuntamento.

Laura Bignami

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La buona cucina in piazza26 luglio 2012

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Ormai giunti alla sesta edizione, l’Expo del-le attività commerciali e imprenditoriali èdiventato un appuntamento immancabi-le nel nostro calendario delle manifesta-zioni. Fortemente voluta in primis dalSindaco Cesira Bassanetti, dall’Ammini-strazione Comunale e dal Comitato Com-mercianti e Imprenditori di San Bassano,la fiera diventa un’opportunità per chi de-sidera far conoscere la propria azienda ei propri prodotti in un plateatico che di an-no in anno diventa sempre più vasto finoad ospitare 60 espositori.Ma oggi, nell’eradei social network, nell’epoca dei contattivirtualizzati, pensando alla complessitàdell’organizzazione, ai costi, alla necessi-tà di un’economia che punta alla quanti-tà più che alla qualità, dov’è il senso? Il sen-so lo abbiamo ritrovato nella consapevo-lezza che una fiera come la nostra, ben or-ganizzata, dai costi irrisori, è un’occasio-ne unica. Si perché chi la vive sa che è uncentro nevralgico di incontri, di confron-to e di promozione della propria attivitànonché ricchezza culturale per un paese

che sa pensare e agire ingrande. Questa sesta edi-zione ha dato piena soddi-sfazione ma si sa, il rag-giungimento di un così gran-de obiettivo, porta il contributodi tutti: organizzatori, espositori, prezio-si volontari del gruppo Anai e Protezio-ne Civile, esercenti di bar, ristoranti, ne-gozi ma soprattutto di chi, in una bella einaspettata giornata di sole, ha visitato lanostra fiera facendosi così anche coin-volgere piacevolmente da tutte le inizia-tive di intrattenimento. Ma ciò che gli or-ganizzatori dell’evento avevano più acuore, al di là della bella riuscita dell’ex-po, è che la fiera come tutte le manife-stazioni che vengono pianificate, possa es-sere nella nostra realtà “una medicina al-le solitudini dell’uomo di oggi, sempre piùspesso chiuso in una sorta di autismo tec-nologico, per riscoprire e recuperare irapporti personali.” (D.Goleman - Intelli-genza Sociale).

Laura Bignami

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Expo 2012 - Attività commercialie imprenditoriali

COM

UNE di SAN BASSANO

6 ª e d izio n e

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Una notte magica è quella che ci regala lasfilata di moda che ogni volta si fa unica eirripetibile grazie all’impegno creativo diAntonella e di Giò.Lo scorso anno, 150º anniversario dell’unitàd’Italia, era stata la fanfara dei bersaglieri adare un tocco patriottico a questo evento.Quest’anno, invece, mentre campeggiavasul grande schermo l’immagine di MarilynMonroe, icona della bellezza e del cinemache tutti amiamo e sogniamo, un’altra Ma-rilyn, arrivata in limousine, ammiccava edanzava sulla passerella.E poi è iniziata la sfilata: i bimbi e le bimbe,i ragazzi e le ragazze, i giovani e le signorepiù. E per finire le spose e la moda intima inun susseguirsi di negozi e boutiques che an-cora una volta hanno dato vita a questa me-morabile sfilata.Un tripudio di bellezza, di moda, di musica edi luci davanti al numeroso pubblico chegremiva la piazza che, esageriamo, quellasera poteva competere con la più famosapiazza di Spagna.

Cesira Bassanetti

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Sfilata di Moda

La storia infinita… la discarica di amianto

Nell’udienza del 12 dicembre 2012 il TAR di Brescia ha comunicato che intende procederead ulteriori approfondimenti sulla discarica Retorto con la nomina di una Commissione In-terdisciplinare formata da professionisti qualificati.

Aspettiamo… BUONE NOTIZIE!

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REDAZIONE:Biblioteca Comunale M.G. VidaPiazza Mons. Frosi, 3Tel. 0374/372073 - 373566 int. 5Fax 0374/373234 - 371819e-mail: [email protected] web: www.comune.sanbassano.cr.itDIRETTORE RESPONSABILE: Mola ErminioSEGRETARIO DI REDAZIONE: Bonardi Maurizio

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CIMITEROEstivo: tutti i giorni dalle 7.30 alle 20.00Invernale: tutti i giorni dalle 7.30 alle 18.00

PIAZZOLA RIFIUTIEstivo: giovedì dalle 15.00 alle 18.00

sabato dalle 9.00 alle 12.00Invernale: giovedì dalle 14.00 alle 17.00

sabato dalle 9.00 alle 12.00

RACCOLTA RIFIUTI PORTA A PORTARACCOLTA UMIDOMartedì e Venerdì dalle ore 7,00RACCOLTA SECCOMartedì dalle 7.00

MULTIRACCOLTA (carta, vetro, plastica e lattine)Venerdì dalle ore 7,00

MERCATO (Piazza Kennedy e Via Locatelli)Sabato dalle 8.00 alle 12.00

ANAGRAFEE STATO CIVILE

POPOLAZIONE AL 30.11.2012maschi 1.081femmine 1.159Tot. N. 2.240Tot. Famiglie N. 866di cui stranieri maschi 177 - femmine 137Tot. N. 314(Popolazione al 30.11.2011:tot. n. 2.223 - di cui stranieri 287)

MATRIMONI DAL 01.01.2012 AL 30.11.2012(sia civili che religiosi)Celebrati in San Bassano ed in altri Comuni N. 5(nell’anno 2011 N. 8)

DECEDUTI DAL 01.01.2012 AL 30.11.2012TOT. N. 123(nell’anno 2011 tot. N. 78)di San Bassano: tot. N. 61 (compresi i residentiospiti della Fondazione Vismara)(maschi 20 - femmine 41)di altri paesi (dec. in Istituto Vismara): tot. 62

NATI DAL 01.01.2012 AL 30.11.2012 N. 12(nell’anno 2011 tot. N. 20 maschi 11 - 9 femmine)

N. 4 Maschi– Milano Umberto– Mosconi Kevin– Viviani Matteo– Zmarou Hamza

HANNOOTTENUTO LA CITTADINANZA ITALIANA– El Hassini Omar– El Hassini Yahia– Tejada Gladys Rita– Singh Reshan

N. 8 Femmine– Gagandeep Kaur Nitika– Ghidotti Gaia– Guerreschi Chiara– Kaur Hargun Dhillon– Kaur Manreet– Maitti Iris– Roessger Rachele– Vasile Camelia Elena

– Singh Charnjit– Stratulat Elena– Lachkham Habib– Lachkham Ghofrane

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Un augurio per unFelice Natale eun Sereno Anno Nuovo