ANNO XXIX N 18 20 Maggio 2012

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ANNO XXIX N° 18 - 20 Maggio 2012 1.00 Associato all’USPI SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Finestra sulla Parola «Durante quaranta giorni»: questo è il tempo in cui, secondo l’evangelista Luca (At 1,3) Gesù si manifestò ai discepoli dopo la sua Risurrezione, «apparendo loro e par- lando delle cose riguardanti il regno di Dio»; dopo di che, scrive l’evangelista Marco, «fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e pre- dicarono dappertutto» (16,19-20a). Molto bella è l’immagine finale di questa pagina con cui si chiude il terzo vangelo: Gesù ha terminato il suo cammino e si siede in cielo, i discepoli in- vece iniziano il loro cammino e partono verso il mondo! La tradi- zione più antica della Chiesa rite- neva che il racconto di Marco si concludesse al versetto 8 del capi- tolo 16, e che la cosiddetta “finale lunga”, che ascolteremo que- st’anno nella solennità dell’Ascen- sione, fosse un’aggiunta posteriore al lavoro dell’evangelista; tuttavia essa fu accolta come «sacra e ca- nonica» nel 1546 dal Concilio di Trento e credo che ciò sia un ulteriore dono per noi che oggi vogliamo incontrare questa Parola e farla passare nella nostra vita. A leggerlo bene, infatti, l’ultimo discorso di Gesù ai discepoli, sembra un modo di ri- spondere all’eterna domanda di coloro che hanno accolto l’annuncio del vangelo e si domandano: ma noi cosa dobbiamo fare? E Gesù, rispondendo, traccia quasi l’identikit del credente e lo stile di vita con cui sarà te- stimone, nel mondo, di una esistenza pa- squale. «Andate», comanda Gesù, perché la sua Vita se resta “prigioniera” dentro di noi o dentro le nostre sacrestie rischia di soffo- care, di spegnersi, di diventare muta o, peg- gio, di inacidirsi; «chi crederà … sarà salvato, ma chi non crederà sarà condan- nato»: il vangelo non è un messaggio pub- blicitario, ma è un appello decisivo al quale bisogna rispondere con una scelta chiara e precisa, senza riserve né compromessi, al- meno nella sincerità del desiderio, se pur nella consapevolezza dell’umana fragilità; «questi saranno i segni che accompagne- ranno quelli che credono: nel mio nome … »: segue un elenco di segni sicuramente “straordinari”, come scacciare i demoni o guarire i malati; sono segni che riproducono quelli compiuti da Gesù, che autenticano la appartenenza del discepolo e lasciano tra- sparire la potenza di Dio, di cui il Cristo ha fatto dono ai credenti mediante la sua pas- sione morte e resurrezione: il potere di vin- cere il male con il bene, l’odio con l’amore, la morte con la Vita! Ed è quanto ciascuno di noi può fare nella sua esistenza “ordina- ria”, ogni giorno, nel piccolo o nel grande, traendo coraggio e fiducia dalla buona no- tizia che «il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che l’accompagnavano» (Mc 16,20). Le sorelle Clarisse della Santa Speranza segue a pag. 2 Non poteva essere scelta setti- mana migliore per festeggiare il trentennale del nostro settima- nale, sentendolo in armonia con i tanti che operano su un deter- minato territorio, arricchendolo e arricchendosi di valori umani, sociali e culturali. La globalizza- zione ci porta quotidianamente a confrontarci su problemi mon- diali che non possono prescin- dere dallo specifico territorio. Il nostro settimanale cerca di portare il suo contributo nel- l’alimentare la coscienza popo- lare attingendo ad una esperienza, quella della Chiesa, che è ad un tempo locale, nazionale, universale. Cerca di far frutti- ficare il rapporto tra “la memoria, l’impegno e il progetto”. Va alla ricerca di fatti positivi senza farsi abbagliare dal luccichio della moda, e spesso li trova in esperienze nascoste, all’apparenza in- significanti e puerili, ma che attingendo al per- corso della storia personale, portano alla con-versione. Vuol farsi voce per chi non ha voce, alla ricerca di una emarginazione in costante au- mento sulla quale spesso la finzione copre la re- altà. Di grande aiuto sono per noi le parole del Papa, specialmente quelle che provengono dal “Messaggio” che annualmente ci invia nella ri- correnza della “giornata mondiale delle comuni- cazioni sociali”. Quest’anno ci invita a riflettere sul rapporto tra “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione”. Scrive Benedetto XVI. “ Due momenti della comunicazione che devono equi- librarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un au- tentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone. Quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora, o perché provoca un certo stordimento, o perché, al con- trario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato”. È l’insegnamento che ci viene da Gesù che stette quaranta giorni in silenzio prima di iniziare la sua predicazione. Se talvolta ci prende lo scoraggiamento per i tanti e facilmente individuabili motivi contingenti, continuiamo ad andare avanti grazie al sostegno e all’incoraggiamento del nostro Vescovo che sentitamente ringraziamo e alla consapevolezza, come ci suggeriva mons. G. Cacciami, presidente della Fisc, di continuare ad essere “portavoce della dottrina sociale della Chiesa sostenendo ini- ziative sociali ma anche promuovendo cultura po- litica, motivando nella gente la fiducia verso le istituzioni e incoraggiando i laici ad impegnarsi in esse per testimoniare il Vangelo”. P.P. Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno 46ª GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 30° ANNIVERSARIO DI PUBBLICAZIONE DE “L’ANCORA” Entrambi rivolti ad una società e ad un territorio dove quotidianamente si fa la storia Il Papa ad Arezzo: “La Madonna del Conforto guidi l’Italia verso il rinnovamento” L’omelia di Benedetto XVI durante la prima tappa della Visita Pastorale ad Arezzo e San Sepolcro di Salvatore Cernuzio Un’invocazione a Dio perché l’Italia, con il con- forto morale di Maria, reagisca alla tentazione dello scoraggiamento e, forte della grande tra- dizione umanistica, riprenda la via del rinnova- mento spirituale ed etico, che può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile; è questo il cuore del messaggio di Bene- detto XVI durante la Messa tenuta questa mat- tina nel Parco del Prato ad Arezzo, nella prima tappa della sua Visita Pastorale nelle diocesi di Arezzo, La Verna e Sansepolcro che si sta svol- gendo in queste ore. La visita del Santo Padre in Toscana - la prima nella regione - ha avuto inizio, con il viaggio in elicottero dall’eliporto vaticano fino allo stadio comunale della città di Arezzo, dove, una volta arrivato, è stato accolto da mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, dal premier Mario Monti, e da numerose autorità politiche ed ecclesiastiche. Raggiunto in auto, il Parco del Prato, dietro il Duomo della città, Benedetto XVI ha poi salutato i circa trentamila fedeli, arrivati con pullman e treni da tutta la regione, pronti a dargli il benvenuto sventolando cappellini bianchi e gialli. Alle 10, si è tenuta quindi la Concelebrazione Eucaristica con i Vescovi toscani, conclusa con la preghiera del Regina Caeli.

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXIX N° 18 - 20 Maggio 2012 € 1.00

Associato all’USPI

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Finestra sulla Parola«Durante quaranta giorni»: questo è iltempo in cui, secondo l’evangelista Luca(At 1,3) Gesù si manifestò ai discepoli dopola sua Risurrezione, «apparendo loro e par-

lando delle cose riguardanti il regno di

Dio»; dopo di che, scrive l’evangelistaMarco, «fu elevato in cielo e sedette alla

destra di Dio. Allora essi partirono e pre-

dicarono dappertutto» (16,19-20a). Moltobella è l’immagine finale di questa paginacon cui si chiude il terzo vangelo:Gesù ha terminato il suo camminoe si siede in cielo, i discepoli in-vece iniziano il loro cammino epartono verso il mondo! La tradi-zione più antica della Chiesa rite-neva che il racconto di Marco siconcludesse al versetto 8 del capi-tolo 16, e che la cosiddetta “finalelunga”, che ascolteremo que-st’anno nella solennità dell’Ascen-sione, fosse un’aggiunta posterioreal lavoro dell’evangelista; tuttaviaessa fu accolta come «sacra e ca-nonica» nel 1546 dal Concilio diTrento e credo che ciò sia un ulteriore donoper noi che oggi vogliamo incontrare questaParola e farla passare nella nostra vita. Aleggerlo bene, infatti, l’ultimo discorso diGesù ai discepoli, sembra un modo di ri-spondere all’eterna domanda di coloro chehanno accolto l’annuncio del vangelo e sidomandano: ma noi cosa dobbiamo fare? EGesù, rispondendo, traccia quasi l’identikitdel credente e lo stile di vita con cui sarà te-stimone, nel mondo, di una esistenza pa-squale. «Andate», comanda Gesù, perché lasua Vita se resta “prigioniera” dentro di noio dentro le nostre sacrestie rischia di soffo-care, di spegnersi, di diventare muta o, peg-gio, di inacidirsi; «chi crederà … sarà

salvato, ma chi non crederà sarà condan-

nato»: il vangelo non è un messaggio pub-blicitario, ma è un appello decisivo al qualebisogna rispondere con una scelta chiara eprecisa, senza riserve né compromessi, al-meno nella sincerità del desiderio, se purnella consapevolezza dell’umana fragilità;«questi saranno i segni che accompagne-

ranno quelli che credono: nel mio nome …

»: segue un elenco di segni sicuramente

“straordinari”, come scacciare i demoni oguarire i malati; sono segni che riproduconoquelli compiuti da Gesù, che autenticano laappartenenza del discepolo e lasciano tra-sparire la potenza di Dio, di cui il Cristo hafatto dono ai credenti mediante la sua pas-sione morte e resurrezione: il potere di vin-cere il male con il bene, l’odio con l’amore,la morte con la Vita! Ed è quanto ciascunodi noi può fare nella sua esistenza “ordina-ria”, ogni giorno, nel piccolo o nel grande,traendo coraggio e fiducia dalla buona no-tizia che «il Signore agiva insieme con loro

e confermava la Parola con i segni che

l’accompagnavano» (Mc 16,20).Le sorelle Clarisse della Santa Speranza

segue a pag. 2

Non poteva essere scelta setti-mana migliore per festeggiare iltrentennale del nostro settima-nale, sentendolo in armonia coni tanti che operano su un deter-minato territorio, arricchendoloe arricchendosi di valori umani,sociali e culturali. La globalizza-zione ci porta quotidianamentea confrontarci su problemi mon-diali che non possono prescin-dere dallo specifico territorio.Il nostro settimanale cerca diportare il suo contributo nel-l’alimentare la coscienza popo-lare attingendo ad unaesperienza, quella della Chiesa, che è ad un tempolocale, nazionale, universale. Cerca di far frutti-ficare il rapporto tra “la memoria, l’impegno e ilprogetto”. Va alla ricerca di fatti positivi senzafarsi abbagliare dal luccichio della moda, e spessoli trova in esperienze nascoste, all’apparenza in-significanti e puerili, ma che attingendo al per-corso della storia personale, portano allacon-versione. Vuol farsi voce per chi non ha voce,alla ricerca di una emarginazione in costante au-mento sulla quale spesso la finzione copre la re-altà. Di grande aiuto sono per noi le parole delPapa, specialmente quelle che provengono dal“Messaggio” che annualmente ci invia nella ri-correnza della “giornata mondiale delle comuni-cazioni sociali”. Quest’anno ci invita a rifletteresul rapporto tra “Silenzio e Parola: cammino dievangelizzazione”. Scrive Benedetto XVI. “ Duemomenti della comunicazione che devono equi-librarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un au-tentico dialogo e una profonda vicinanza tra le

persone. Quando parola e silenzio si escludono avicenda, la comunicazione si deteriora, o perchéprovoca un certo stordimento, o perché, al con-trario, crea un clima di freddezza; quando, invece,si integrano reciprocamente, la comunicazioneacquista valore e significato”. È l’insegnamentoche ci viene da Gesù che stette quaranta giorni insilenzio prima di iniziare la sua predicazione.Se talvolta ci prende lo scoraggiamento per i tantie facilmente individuabili motivi contingenti,continuiamo ad andare avanti grazie al sostegnoe all’incoraggiamento del nostro Vescovo chesentitamente ringraziamo e alla consapevolezza,come ci suggeriva mons. G. Cacciami, presidentedella Fisc, di continuare ad essere “portavocedella dottrina sociale della Chiesa sostenendo ini-ziative sociali ma anche promuovendo cultura po-litica, motivando nella gente la fiducia verso leistituzioni e incoraggiando i laici ad impegnarsiin esse per testimoniare il Vangelo”. P.P.

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

46ª GIORNATA MONDIALE

DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

30° ANNIVERSARIO

DI PUBBLICAZIONE DE “L’ANCORA”Entrambi rivolti ad una società e ad un territorio dove quotidianamente si fa la storia

Il Papa ad Arezzo: “La Madonna del Conforto

guidi l’Italia verso il rinnovamento”L’omelia di Benedetto XVI durante la prima tappa

della Visita Pastorale ad Arezzo e San Sepolcro di Salvatore Cernuzio

Un’invocazione a Dio perché l’Italia, con il con-forto morale di Maria, reagisca alla tentazionedello scoraggiamento e, forte della grande tra-dizione umanistica, riprenda la via del rinnova-mento spirituale ed etico, che può condurre adun autentico miglioramento della vita sociale ecivile; è questo il cuore del messaggio di Bene-detto XVI durante la Messa tenuta questa mat-tina nel Parco del Prato ad Arezzo, nella primatappa della sua Visita Pastorale nelle diocesi diArezzo, La Verna e Sansepolcro che si sta svol-gendo in queste ore. La visita del Santo Padrein Toscana - la prima nella regione - ha avuto inizio, con il viaggio in elicottero dall’eliportovaticano fino allo stadio comunale della città di Arezzo, dove, una volta arrivato, è stato accoltoda mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, dal premier MarioMonti, e da numerose autorità politiche ed ecclesiastiche. Raggiunto in auto, il Parco del Prato,dietro il Duomo della città, Benedetto XVI ha poi salutato i circa trentamila fedeli, arrivaticon pullman e treni da tutta la regione, pronti a dargli il benvenuto sventolando cappellinibianchi e gialli. Alle 10, si è tenuta quindi la Concelebrazione Eucaristica con i Vescovi toscani,conclusa con la preghiera del Regina Caeli.

Anno XXIX

20 Maggio 20122

PAG

continua dalla prima pagina

“Oggi mi accoglie un’antica Chiesa” ha detto ilPapa all’inizio della sua omelia: una Chiesa“esperta di relazioni e benemerita per l’impegnonei secoli di costruire la città dell’uomo a imma-gine della Città di Dio”. La comunità aretina, ha infatti spiegato, si è di-stinta più volte nella storia “per il senso di libertàe la capacità di dialogo tra componenti sociali di-verse”...Ritornando alla storia plurimillenariadella città di Arezzo, Benedetto XVI ha poi ri-cordato come questa terra, patria del Rinasci-mento e di grandi personalità quali Petrarca eVasari, abbia avuto “parte attiva nell’afferma-zione di quella concezione dell’uomo che ha in-ciso sulla storia d’Europa, facendo forza suivalori cristiani”. Partendo proprio da questa Re-gione, dunque, “dobbiamo chiederci quale vi-sione dell’uomo siamo in grado di proporre allenuove generazioni” ha affermato Papa Bene-detto. La terra di Toscana si distingue, infatti, peri suoi valori e per la fondata “sulla solidarietà,sull’attenzione ai più deboli e sul rispetto delladignità di ciascuno”. Lo ha dimostrato l’acco-glienza, in tempi recenti, “a quanti sono venutiin cerca di libertà e di lavoro”, nonostante la crisieconomica che ha fortemente provato la Provin-cia, ha soggiunto. L’esortazione è, quindi, chequesta Chiesa diocesana, arricchita dalla “testi-monianza luminosa” del Poverello di Assisi,“continui ad essere attenta e solidale verso chi sitrova nel bisogno”, ma al tempo stesso “sappiaeducare al superamento di logiche puramente

materialistiche, che finiscono per annebbiare ilsenso della solidarietà e della carità”. Tutto ciòsi coniuga “con la difesa della vita, dal suo primosorgere al suo termine naturale” e con “la difesadella famiglia, attraverso leggi giuste e capaci ditutelare anche i più deboli”. Questo è, secondoBenedetto XVI, il “punto importante per mante-nere un tessuto sociale solido e offrire prospet-tive di speranza per il futuro”.

Il Papa ad Arezzo: “La Madonna del Conforto

guidi l’Italia verso il rinnovamento”L’omelia di Benedetto XVI durante la prima tappa

della Visita Pastorale ad Arezzo e San Sepolcro di Salvatore Cernuzio

Run4unity 2012: “Insieme per l’Europa” per non

dimenticare Mille anni di storia a fondamento dell’Europa.Ieri pomeriggio, 12 maggio, in Ascoli si è svolta l’edizione 2012 di Run4unity, una manifestazionepromossa dai Ragazzi per l’unità del Movimento dei Focolari. Centinaia di migliaia di ragazziappartenenti ad etnie, culture e religioni diverse sono stati protagonisti di una staffetta sportivamondiale che ha attraversato alcuni luoghi simbolo di pace e di unità tra i popoli. Fra questi, inTerra Santa ragazzi di religione ebraica, musulmana e cristiana hanno corso insieme a CesareaMarittima, località ricca di storia per le tre religioni e importante sito archeologico dichiaratodall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. In Lussemburgo la staffetta è passata anche da Schengen,località famosa per la convenzione che ha dato il via alla libera circolazione alle frontiere per icittadini della Comunità Europea. Nel nostro “vecchio” continente questa staffetta si è svolta incontemporanea con la manifestazione di “Insieme per l’Europa” a cui abbiamo partecipato anchenoi di Fides Vita insieme ad altri Movimenti e realtà ecclesiali della diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto, invitati da alcuni amici Focolarini di Ascoli per creare una rete tra mo-vimenti e comunità cristiane che ha come impegno quello di ravvivare l’anima cristianadell’Europa. Il momento culminante della manifestazione è stato il collegamento Internet con lasede del Parlamento Europeo a Bruxelles dove, in rappresentanza italiana, è intervenuto AndreaRiccardi fondatore della Comunità Sant’Egidio. Nel corso del pomeriggio oltre al collegamentosi sono avute delle testimonianze di alcuni aderenti alle realtà della Chiesa locale riunitisi a Pa-lazzo dei Capitani in Piazza del Popolo in Ascoli, per poi concludere con la preghiera ecumenica.Questa manifestazione è nata 15 anni fa, dalla fondatrice del Movimento dei Focolari, ChiaraLubich, la quale ha desiderato porre un gesto, una iniziativa che risvegliasse nella coscienza ditutti, politici, intellettuali, gente comune, il fondamento cristiano della nostra civiltà. Attraversoun breve excursus storico è impossibile non cogliere nel Cristianesimo una presenza costante diuomini e donne che hanno contribuito allo sviluppo dell’Europa. Mille anni di storia, quella Me-dioevale, hanno posto le fondamenta della nostra civiltà! In questi mille anni, nella strana pro-paggine geografica del continente asiatico, che si estende dalla catena dei monti Urali finoall’oceano Atlantico, oggi chiamata Europa, convivono popoli diversi tra loro per origini etniche,per tradizioni culturali e religiose, per provenienze geografiche come conseguenza del definitivocrollo della parte occidentale dell’antico e glorioso Impero Romano travolto dall’avanzata deipopoli barbari. Si formano i regni Romano-barbarici, ognuno dei quali si fonda sulla confluenzadi istituzioni romaniche ed usanze germaniche. Inizialmente i rapporti tra i Latini e i Germanisono difficili a causa di due mentalità profondamente diverse per lingua, usi, costumi, leggi, re-ligione ma gradualmente si riesce a stabilire una società civile fra i conquistatori e i conquistati.Che cosa ha favorito il processo di integrazione culturale fra queste popolazioni? L’avvento delCristianesimo ha rivoluzionato la cultura dominante dell’epoca. Gli ideali comunitari e di fratel-lanza del Cristianesimo hanno trasformato i valori comitali della società barbarica. Un contributoimportante alla diffusione dell’Ideale cristiano e alla formazione della civiltà fondata sulla fedenei tre secoli veramente oscuri – dal IV all’VIII – di invasioni, di distruzioni, di rapine, di sac-cheggi, di incendi, di morte viene apportato dal monachesimo occidentale il cui padre fondatoreè San Benedetto da Norcia. I monaci benedettini hanno percorso i territori dell’antico ImperoRomano e degli stessi regni Romano-barbarici valicando i loro confini attraverso foreste imper-vie, montagne, mari per portare il battesimo e la salvezza ai popoli germanici e slavi. In questeterre i monaci spesso si stanziavano organizzando grandi opere di bonifica delle paludi rendendolecoltivabili e fondavano nuovi monasteri. L’infaticabile opera dei monaci amanuensi ha reso pos-sibile la conservazione di testi fondamentali dell’antichità. L’epoca medievale affondando leradici nell’humus della concezione cristiana dell’uomo e del mondo, ha manifestato un geniocreatore prodigioso in tutti i campi: tecnologico, agricolo, commerciale. In questo periodo sorgonole città comunali, le università, le banche. Un ulteriore documento dell’incidenza della fede cri-stiana sulla cultura e sulla civiltà medioevale è la rigogliosa costruzione di cattedrali in tutta Eu-ropa. Queste chiese diventano mèta di pellegrinaggi incessanti che danno vita a luoghi diaccoglienza ospedaliera. Ogni aspetto socio-economico della civiltà medioevale conferma chel’ideale cristiano era penetrato in profondità nello spirito della gente dando vita ad una civiltàcomplessa ma capace di ospitare, accanto a profonde miserie, la passione della ragione e delcuore per la verità,il bene, la bel-lezza. Quindi,come scrive lo sto-rico Angelo Gatti,“si può sostenere

quel che si vuole,

ma noi non siamo

più, né mai più sa-

remo greci o romani: siamo cristiani. Di molte chiese: ma il sigillo che ci ha impresso Cristo è

eterno: perfino gli atei sono atei in Lui.” Moina Maroni

“E’ stato un momento bello questo vissuto in-sieme in Cattedrale, pregando la Madonna inquesto mese di maggio per la vita delle nostre fa-miglie. Che cosa vogliamo portare con noi al ter-mine di questo incontro di preghiera giustamentevoluto in vista del VII Incontro mondiale dellefamiglie a Milano?

Dobbiamo constatare che in questo nostrotempo la famiglia è in crisi, anche se per la quasitotalità degli italiani essa rimane un valore fon-damentale e è oggetto delle aspirazioni di quasitutti i nostri giovani. Poi dobbiamo pure prendereatto che in questo nostro tempo anche il lavoro èmotivo di tanta sofferenza, specialmente permolte famiglie e per tanti giovani. La mancanzadi lavoro o la sua precarietà suscitano sofferenza,provocano gesti di disperazione, mettono in crisitante famiglie. Ed anche la festa oggi è spessovissuta come momento po-vero di significato, perchési sta perdendo il suo sensooriginario, come giornodel Signore, giorno dellafamiglia, giorno della co-munità, giorno delle buonerelazioni. La deriva consu-mistica ha banalizzato lafesta, il tempo libero è di-ventato il momento dariempire di cose da fare, equindi si va alla ricerca dinuovi luoghi di aggrega-zione, alternativi a quellitradizionali, come i centricommerciali, che in realtàsono non-luoghi di aggre-gazione. Si sta smarrendo fortemente il signifi-cato originario di tante feste. Come difenderci datutto questo, che fa smarrire valori indispensabiliper la vita delle famiglie? Come ricuperare il

senso del lavoro e della festa? Occorre metterele cose in ordine di importanza e ridare il primoposto alla famiglia ed alla persona umana, ri-spetto al lavoro ed al fare festa. Occorre pensareche prima stanno la famiglia e la persona e poivengono il lavoro e la festa. Il lavoro è in fun-zione della famiglia e della persona, come anchela festa è subordinata a famiglia e persona. Ilsenso cristiano del lavoro: esso si inscrive nelprogetto di Dio e deve essere vissuto per realiz-zare il suo disegno provvidenziale, partecipandoall’opera della creazione, e deve migliorare lavita nel mondo in funzione del sostentamentodelle persone ed alla realizzazione della loro vo-cazione. L’uomo non è mai un mezzo, ma è sem-pre un fine. Il lavoro è uno strumento al serviziodella persona e non viceversa. Il senso cristianodella festa: noi siamo fatti per la festa, per stare

insieme e per condivi-dere, per sentirci per-sone con sentimenti dacoltivare, per prestareattenzione alla dimen-sione spirituale del no-stro essere. Anche ilriposo non è un fine,ma solo un mezzo pervivere la festa in ma-niera umana. Il riposodeve servire per ritro-vare se stessi, per ri-mettere tante cose aposto, per coltivarebuone relazioni, vin-cendo il pericolo del-l’isolamento e il peso

della solitudine La Domenica non è solo “ri-poso”, non è solo “il fine settimana”. Essa ègiorno del Signore, della comunità, della fami-glia. Essa, come giorno del Signore, fa vivere il

10 maggio 2012 - LA FAMIGLIA: IL LAVORO E LA FESTAIN PREPARAZIONE AL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

Riflessione in Cattedrale del nostro Vescovo

“memoriale della Pasqua” ed apre alla speranzadel futuro. Il riposo è solo una dimensione dellafesta. La Domenica in quanto festa della comu-nità aiuta a vincere la tendenza individualisticadel nostro tempo e la dimensione consumisticadella festa, svuotata dei suoi valori. La Domenicain quanto festa della famiglie permette di viverela realtà familiare in maniera intensa e vera, ri-cuperando carenze e vuoti e donando gioie e spe-ranze. Tanti guai, che oggi stiamo vivendo inmaniera pesantissima, come lo sfascio delle fa-miglie, la difficoltà nell’educare i figli, il vuotodi ideali, il peso della solitudine, la stessa carenzaoccupazionale con le sue gravi conseguenze,tutto questo dipende dall’avere smarrito il sensoautentico del lavoro e della festa con il giusto ri-poso. Sembrano cose tra loro separate, ed invecesono logicamente e strettamente collegate. Oc-corre rimettere al primo posto le persone e le fa-

miglie, occorre ridare valore alla festa ed al ri-poso, come momento importante e per nullavuoto, occorre che il lavoro sia i funzione di que-sto e non in funzione di se stesso o del profitto.La domenica è il richiamo concreto a tutto que-sto, è il reale ricordo settimanale di quello cheveramente conta e di ciò che vale di più. “Nelgiorno del Signore la comunità cristiana si ritrovain Cristo nella celebrazione eucaristica, alimentala sua unità, si rigenera nella speranza e si pro-tende alla missione” (Atti del Convegno eccle-siale di Verona, pp 371-372). Se la Domenicaviene vissuta bene, la famiglia è salvaguardata erafforzata. Se la Domenica viene sentita comegiorno del Signore, anche la fede rimane viva.Se la Domenica non è strumentalizzata, anche lasperanza nelle difficoltà rimane forte. Veramentela festa è la forza della famiglia ed è la speranzaper la vita”.

3Anno XXIX

20 Maggio 2012 PAG

A Ripatransone, come in altri mille Comuni ita-liani circa, domenica 6 e lunedì 7 Maggio 2012si è votato per l’elezione diretta del sindaco e peril rinnovo del consiglio comunale, che in basealla recente riforma degli organi collegiali deglienti locali, quello ripano sarà composto da settemembri. Fatto lo spoglio delle schede votatenelle cinque sezioni, è risultatoeletto sindaco della città per ilquinquennio 2012-2017 il Prof.Remo Bruni, che per gli appassio-nati e cultori di statistica è il tredi-cesimo “primo cittadino” (il 1° fuil Prof. Dante Calcagni) dell’Italiarepubblicana ed il terzo di questomillennio, dopo Ubaldo Maroni ePaolo D’Erasmo. È stato elettonella lista N. 1 PROGETTOCITTA’ (lista civica di indirizzo dicentro sinistra), con 1.687 voti(69,30%) su 2.627 votanti (72,35%); gli elettoridel Comune erano 3.631, di cui 1.780 maschi(hanno votato in 1.325) e 1.851 femmine (hannovotato in 1.302). I voti degli altri candidati dellastessa lista sono stati: 432 per Paolo D’Erasmo(già sindaco per due mandati dal 2002 al 2012);269 per Diana De Angelis (alla prima espe-rienza), insegnante; 187 per Alessandro Luccia-rini De Vincenzi (assessore uscente), ingegnere;159 per Alessandro Ricci (alla prima esperienza),artigiano; 128 per Paolo Polidori (alla primaesperienza), docente universitario; 112 per MarioMarinelli (assessore uscente), farmacista; 111 perArmando Nucci (alla prima esperienza), agricol-tore. Solo i primi cinque di questi candidati ri-sultano eletti consiglieri comunali. Nella lista N.

2 UNITI PER RIPA (lista civica di indirizzo dicentro destra), che ha avuto 747 voti (30,69%)su 2.627 votanti, sono risultati eletti (e quindiconsiglieri comunali di minoranza): il candidatosindaco Barbara Bassetti (nata nel 1977), arti-giana (alla prima esperienza), ed il più votatodella lista Giuseppe De Renzis (voti 255), ban-

cario, già assessore comunaleper due mandati fino al 2007. IlProf. Remo Bruni, nato a Ripa-transone il 4 Dicembre 1949,docente di ruolo di lettere nellescuole medie statali (in pen-sione dal 1° Settembre di que-st’anno) ha una vastaesperienza politico-ammini-strativa: infatti è stato assessorecomunale per oltre dieci anni(sindaci Maroni e D’Erasmo);consigliere provinciale (presi-

denza Rossi). In precedenza era stato membro-segretario del consiglio di amministrazionedell’Associazione Turistica Pro Loco, corrispon-dente da Ripatransone per il quotidiano “Il Mes-saggero” di Roma e per il mensile ”Cupra e laValmenocchia”. Da decenni impegnato in poli-tica, ha fatto parte e fa parte del consiglio diret-tivo del P.D. (già P.D.S. e prima ancora P.C.I.).Il neo-sindaco di Ripatransone Remo Bruni ed iconsiglieri comunali eletti nella sua lista, inPiazza XX Settembre hanno festeggiato la “vit-toria”, appena si sono saputi i risultati definitividelle votazioni, intorno alle ore 18 di lunedì 7Maggio, presenti alcuni sindaci dei comuni vi-cini ed un nutrito gruppo di cittadini sostenitori.A. G.

Da RipatransoneIl Prof. Bruni nuovo sindaco per il quinquennio 2012-17

ELEZIONI AMMINISTRATIVESegnali eloquentiSi chiedono efficacia, efficienza e buon esempio.

Nel guazzabuglio della transizione italiana, in un’Eu-ropa nervosa, come dimostrano le elezioni in Greciae in Francia, le amministrative hanno dato dei se-gnali. Non certo risposte sull’esito di un processo diriassetto del sistema politico ancora in corso, ma se-gnali abbastanza chiari. Ne spiccano tre. Il primo è un calo significativo, ma nondrammatico, dell’affluenza. In questa tornata di consultazioni amministrative ha votato il 66,88%rispetto al 73,75% delle ultime elezioni. Segno che, anche grazie all’elevatissimo numero di liste,dunque di candidati, i cittadini al voto ci tengono. E lo usano per dare segnali il più eloquenti pos-sibile. Anche con l’astensione.Il secondo segnale è il risultato plebiscitario dei referendum di semplificazione in Sardegna: abo-lizione delle province più piccole, dimagrimento del parastato regionale. Se anche le altre regionifossero state interrogate, la risposta non sarebbe stata diversa. Tornano alla memoria i referendumdel 18 aprile 1993: allora spiccò quello per la riforma elettorale, ma non si deve dimenticare cheil più votato fu quello sul finanziamento pubblico dei partiti e sull’abolizione di alcuni ministeri.Il terzo segnale è che nessuno dei sindaci delle grandi città è stato eletto al primo turno, salvo ilveronese Flavio Tosi, generalmente imputato di buona amministrazione.In mezzo ci sono alcuni dati più chiaramente politici, da decifrare con maggiore attenzione casoper caso. Spiccano il buon risultato di Cinquestelle e il cattivo risultato del Pdl. Non mancano al-cuni ritorni. Leoluca Orlando arriva largamente in testa al ballottaggio, raccogliendo più del doppiodei voti delle liste che lo sostengono. Un altro ex di lungo corso, Ubaldi, a Parma è invece superatodal “grillino”, che andrà al ballottaggio con il candidato del centro-sinistra.L’indicazione politica, senza entrare nelle alchimie interne, è che i cittadini attendono con impa-zienza che le misure che sono state calendarizzate, di sgonfiamento della politica, dal finanzia-mento ai partiti al numero dei parlamentari, e di riforma elettorale siano rapidamente approvate.E poi che emerga qualcosa di ragionevole come risposta solidale alla crisi. Nel frattempo, primache su questi punti minimali vengano delle riposte, c’è semmai da stupirsi che il voto di protestasia così contenuto. Insomma, la risposta italiana è molto più simile a quella francese che a quellagreca. Così come è simile il risultato della maggiore delle forze di centro-sinistra, il Pd. Si trattadi elezioni amministrative, ovviamente, ma il messaggio è chiaro. In sintesi non si può continuaresolo a parlare di crisi. La crisi c’è, ma ci sono anche le tendenze autoreferenziali dei mercati fi-nanziari, che devono rincorrere i loro utili a breve. Dopo le tasse e gli aumenti, si chiede efficaciaed efficienza delle amministrazioni, si chiede che il buon esempio del rigore di spesa venga dal-l’alto. E che si investa per aprire ad un futuro poggiando su valori e principi solidi. L’incertezzarischia di diventare nevrosi collettiva. Francesco Bonini

A Martinsicuro è operativo da tanti anni un bel-lissimo e organizzato Centro per anziani. Nonso quanti anni fa l’amministrazione comunaleha dato in comodato alcuni locali a questa vispaorganizzazione di ritrovo per la terza età.A nessuno venga in mente qualcosa di lugubreo triste : si organizzano cene e feste di comple-anno, esposizioni di ricamo e di tombolo,dicanto e di karaoke, di giochi e di ginnastica …e di tanto in tanto vengo chiamato a celebrarela Messa in occasione della Festa della Mamma,e dopo la messa si sta insieme per mangiarefava e formaggio. Quest’anno l’occasione si èsvolta il martedi 8 maggio, l’indomani della no-tizia che a Martinsicuro avremmo avuto unnuovo Sindaco nella persona di Paolo Cama-ioni. Ovviamente tutto il martedi si è parlato apiù livelli del neo-eletto : sogni, speranze, de-sideri … Nessuno si è tirato indietro nel com-mentare quanto successo. E ovviamente si dàper scontato che all’indomani di una vittoriaelettorale il vincitore sia occupato in tutt’altrefaccende. Bisogna che il nuovo sindaco si or-

ganizzi, prepari la sua squadra, pianifichi lestrategie: insomma si sa … i primissimigiorni sono tra i più intensi. E poi le telefo-nate che arrivano per congratularsi, perchiedere, per esprimere pareri: il cellulare diPaolo sarà sicuramente infuocato in questigiorni. E cosa è successo invece?Mentre mi accingevo ad iniziare la celebra-zione, eccoti che arriva il neo eletto sin-daco. Ha saputo di questo incontro e vuolesalutare gli anziani del Centro. E’ la suaprima uscita ufficiale – mi dico e gli dicomentre lo saluto – e la cosa che mi colpisceè che ha scelto di stare qui, con noi. Haspento il cellulare – suonava in continua-zione -, ha salutato e si è seduto. Sincera-mente ero sicuro che se ne sarebbe poiandato ai suoi incarichi e alle beghe ammini-strative. Invece no : sono stato smentito e si èfermato a messa con noi, con gli anziani delcentro. Sinceramente mi è piaciuto questo“sprecare” il suo tempo per “stare” in mezzoagli anziani, per condividere con loro questo

momento a casa loro, eper ascoltare sempre daloro le varie richieste.Abbiamo pregato ecantato insieme : a meè sembrato un inizioniente male. E mi hacolpito davvero. Unabuona notizia da Mar-tinsicuro, che certo nonrialzerà lo spread e nonrisolleverà il morale dichi vive in difficoltà,ma che si fa ben spe-rare … E in questotempo è importantesperare.Buon lavoro Sindaco!

Don Patrizio Spina

La prima uscita ufficiale del nuovo Sindaco di Martinsicuro

Acquaviva PicenaIl nuovo Sindaco

è Pierpaolo Rosetti, eletto con 822 voti.

Dietro di lui il candidatoTeodorico Compagnoni

che si è fermato a 805 preferenze.

Resi noti i finalisti del Premio

“Riviera delle Palme”Non manca il saggio di Giovanni Allevi.

Per la Narrativa: “Tre atti e due tempi” diGiorgio Faletti, “Lo scornuso” di BenedettaCibrario, “La bellezza nonostante” di FabioGeda, “Zita” di Enrico Deaglio, “Mr.Gwyn”

di Alessandro Baricco, “L’amante di Goeb-

bels” di Anna Kanakis, “Teresa”di ClaudioFava, “Mare al mattino” di Margaret Mazzan-tini, “Il segno dell’untore” di Franco Forte, “Le

parole perdute di Amelia Lind” di NicolaGardini. Per la Saggistica: “Classico ribelle” di Gio-vanni Allevi, “Euro in bilico” di Bruno Amo-roso, “Esercizi spirituali” di Raffaele LaCapria, “L’officina della Costituzione Ita-

liana” di Domenico Novacco, “La speranza

non è in vendita” di Luigi Ciotti, “Piovono

pietre” di Alessandro Robecchi, “Notturno

italiano” di Lucio Villari, “Il mondo è una

mia creazione” di Edoardo Boncinelli, “Silla-

bario dei tempi tristi” di Ivo Diamanti, “Due

anni senza gloria” di Lodovico Terzi. Traqualche giorno verranno comunicate le cinquefinaliste che scaturiranno dalle valutazioni dellaGiuria Nazionale, composta da eminenti perso-naggi del mondo universitario e giornalisticocome Mario Pacetti, rettore del Politecnicodelle Marche, Umberto Crescenti, Eide Spedi-cato Ionga, Gastone Mosci, Alberto Sensini.“Come da consuetudine – ha concluso il Presi-dente del Circolo, dott, Vittorio Ricci – è statoindetto un concorso di scrittura destinato aglistudenti delle Scuole Medie Superiori del ter-ritorio, il cui testo verrà enunciato e illustratoin quella sede da Claudio Speranza, telereporterRAI, che vanta oltre 30 anni di esperienza gior-nalistica al fianco di Enzo Biagi, Demetrio Vol-cic, Enrico Mentana.” Ricordiamo che ilPremio del Tascabile si propone di incentivarela lettura. E.Tì.

4 Anno XXIX

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È stato questo il tema che ha guidato la 35° Convocazione

nazionale dei gruppi del Rinnovamento nello Spirito Santoche si è tenuta a Rimini dal 28 Aprile al 1 Maggio e che havisto la partecipazione di oltre 25.000 fedeli provenienti datutte le parti d’ Italia. Una convocazione dal sapore specialevisto che quest’anno ricorre il 40° Anniversario della nascita

del Rinnovamento in Italia.Tra intero periodo e giornatevarie in circa 200 fratelli della nostra diocesi hanno volutopartecipare all’ evento. Ed è con il cuore colmo di gratitudineverso il Signore per il dono di questo Anno Giubilare che ilRnS della nostra diocesi si prepara a vivere un’ intensa sta-gione primavera-estate ricca di avvincenti ed entusiasmantiappuntamenti. Primo fra tutti è la FESTA DELLO SPI-

RITO SANTO che inizierà giovedì 17 Maggio presso laChiesa Gran Madre di Dio in Grottammare e che sarà pre-sieduta dal nostro Vescovo S.E.R. Gervasio Gestori. Lafesta, che si svolgerà in maniera itinerante in diverse parroc-chie della diocesi, avrà come tema “Le virtù cristiane alla

luce dello Spirito Santo” e si concluderà domenica 27 Mag-gio in Cattedrale con la celebrazione della Pentecoste. Sa-

bato 26 Maggio poi, proprio in occasione della Vigilia diPentecoste, ci sarà una giornata speciale in cui il Sommo

Pontefice Benedetto XVI incontrerà tutto il popolo del Rin-novamento in Piazza San Pietro a Roma. Il mese di Giugnosi aprirà all’ insegna della FESTA DEL CORPUS DOMINI

che si svolgerà anch’ essa presso la Chiesa della Gran Madre

di Dio, in cui ci sarà un’ Adorazione eucaristica continua apartire dalle 21.45 di sabato 9 fino alle ore 8.00 di domenica

10. Domenica 17 Giugno, poi, ci si ritroverà con tutti i fra-telli della regione per l’ usuale CONFERENZA REGIO-

NALE ANIMATORI. Con l’ arrivo dell’ estate non sifermerà di certo il cammino individuale dei vari gruppi delladiocesi, tre dei quali stanno portando avanti il Seminario di

Vita Nuova nello Spirito che concluderanno domenica 20

Maggio, i gruppi di San Basso di Cupra Marittima e SS An-nunziata di Porto d’ Ascoli, e domenica 24 Giugno il gruppoMadonna della Consolazione di Acquaviva Picena. Nessunainterruzione ci sarà neanche per gli INCONTRI DIOCE-

SANI GIOVANI che si svolgeranno nelle serate di sabato

23 giugno e sabato 14 Luglio. Ultimo frutto dello Spiritoche il Rinnovamento diocesano ha la gioia di vivere e con-dividere con tutti coloro che si affidano alla preghiera dellacomunità, è il ROVETO ARDENTE DI INTERCES-

SIONE PER I SOFFERENTI, il cui terzo appuntamentosi terrà sabato 7 Luglio nella Chiesa di Sant’ Agostino aGrottammare. Ringraziando sin da ora il Signore per quantoha già operato e quanto vorrà ancora operare in questo Anno

Giubilare, il gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santodiocesano, invita tutti i fratelli e le sorelle che lo vorranno,a prendere parte ai vari eventi, per poter così condividerequella spiritualità della comunione tanto cara al Beato Gio-vanni Paolo II. Silvia Del Zompo

Domenica 6 maggio in tanti siamo andati a votare nelle ammini-strative dei nostri Comuni, tutti con il desiderio di volere per il no-stro territorio il meglio, soprattutto in questi tempi in cui a tantivengono chiesti sacrifici ed impegni non di poco conto.A me è parsa una felice coincidenza che mentre nel nostro Comune

di Martinsicuro si andava alle urne, nella nostra comunitàparrocchiale 65 bambini stavano ricevendo la loro PrimaComunione. Se è vero che è la bellezza che salverà ilmondo e ci ridarà la speranza per vedere il nostro futuro in positivo,come non poter ringraziare Dio per questa grazia che ci è stata do-

nata? Bambini che hanno chiesto ilMeglio per loro e lo hannotrovato nella persona del Si-gnore Gesù; famiglie che sisono affidate ai progetti edu-cativi della parrocchia perchéin questa hanno trovato ilbuono per i loro figli. Credodavvero che certi segni va-dano letti con occhi di bam-bino, capaci di stupore e diringraziamento.Per i bambini che hanno rice-

vuto la Prima Comunione si apre uno scenario ampio ed impegna-tivo : il cammino cristiano dentro alla fragilità di una comunità par-rocchiale, che non smette mai di sperare e di impegnarsi perrispondere alle esigenze vere dell’Uomo. Non è forse ciò chechiede la polis a coloro che sono chiamati al servizio dell’ammini-strazione del bene pubblico?Possiamo ripartire insieme e le più voci che sono presenti in unostesso territorio possono e devono diventare una polifonia se sap-piamo insieme interpretare ed ascoltare il bisogno e la voce di co-loro che ci sono affidati. E’ molto bello a mio avviso che nellenostre situazioni locali a volte avvengano queste “strane coinci-denze” della Provvidenza. Il futuro che è davanti a noi ce lo chiedee per certi versi ce lo impone.E’ stato davvero emozionante vedere che la Speranza non smettemai di sorprenderci, ridonandoci la forza e le energie per continuaread impegnarci e realizzare i nostri sogni di un Bene più grande.

DAL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO“NELLO SPIRITO GRIDIAMO GESù È IL SIGNORE” (1Cor12,3)

Da Martinzicuro Una felice coincidenza …

Centobuchi - Una bellissima festa ha concluso

l’anno catechistico della Parrocchia del S. Cuore di Gesù

La partecipazione a due incontri nazionali

di gruppi carismatici che si sono tenuti

a Fiuggi dal 28 Aprile al 1° Maggio,

nel racconto del diacono Alessandro Girolami

Le due comunità incontrate:come prima tappa dalla “comu-nità Gesù Risorto”. Il movi-mento è nato nel 1987, ed ilcarisma fondamentale - comedice il suo nome - è proprioquello di vivere e annunciare lapresenza di Gesù Risorto inmezzo al suo popolo, secondo lapromessa evangelica “Io sono

con voi tutti i giorni, fino alla

fine del mondo” (Mt 28,20). Ilprimo maggio invece abbiamoraggiunto il secondo gruppo“Comunità Maria” Il gruppo ènato nel 1976 dalla preghiera di lode di alcuni fratelli, deditida anni al rinnovamento carismatico e desiderosi di fare di tuttala loro vita una continua preghiera di lode. Insieme con il Ve-scovo Gestori, abbiamo vissuto in queste due giornate, mo-menti intensi di preghiera e di testimonianza profondi erinfrancanti. La presenza del nostro Vescovo Gestori è statasempre voluta da tutti i due movimenti carismatici e Sua Ec-cellenza ha sempre mantenuto l’impegno di essere presente.Èstato toccante vedere con quanta gioia hanno accolto il nostroVescovo Gestori, tantissimi al suo passaggio volevano salu-tarlo e chiedere la Sua benedizione. Sono stati per me momentidi ristoro dell’anima in cui ho potuto ricaricare le energie perpoter proseguire con forza il mio cammino di fede.

La Peregrinatio MariaeIl mese di maggio a Centobuchi è caratterizzato dalla “peregrinatio Mariae” dellaMadonna della pace in varie famiglie della parrocchia del S.Cuore. dove ci si riu-nisce per la recita del rosario. I venerdì viene celebrata anche l’Eucarestia in luoghichiave d’incontro delle persone. Si è partiti dalla Chiesa e venerdì scorso ci si èspostati nelle vie della frazione di S. Anna. Venerdì prossimo, sarà la volta del Cir-colo anziani e il 25 del bocciodromo. Il 1 giugno, la conclusione con la solenneprocessione per le vie di Centobuchi per ritrovarsi in piazza per la celebrazionedell’Eucarestia presieduta dal vesccovo Mons.Gervasio Gestori, dai due parrocidi Centobuchi Don Alfonso e Don Pierluigi e del parroco emerito del S. CuoreDon Remo Burrasca.

Un pomeriggio di giochi e balli che ha visto protagonisti i bambinied i loro catechisti. Supportati anche da un gruppo di animazioneche sta muovendo i suoi primi passi in Parrocchia, tutto si è svoltonel migliore dei modi. I bambini si sono cimentati in varie provedi abilità che hanno esaltato le loro doti atletiche, creative e rela-zionali. Al termine, una ricca merenda preparata dai genitori a cuiva sicuramente il merito di aver compreso il significato di questa“strana” esperienza e poi tutti insieme al ritmo di samba si è entratinella sala Giovanni Paolo II per la celebrazione della SantaMessa. “Abbiamo gettato le basi per le prossime attività estive: lagiornata dello stare insieme il 3 giugno a Foce, la festa del SacroCuore il 15 e 16 giugno, l’oratorio e il camposcuola- ha dichiaratoil parroco Don Alfonso Rosati. L’organizzazione della festa finaleè stata un banco di prova importante per fare il punto della situa-zione di come la comunità parrocchiale recepisce tali iniziativeponendosi in relazione con le varie fasce di età. Il catechismo teo-

rico è importante, quello esperienziale completa ed accompa-gna il fanciullo dalla stanza alla realtà. C’è molto da lavorare inquesto secondo aspetto, ma sono sicuro che grazie all’aiuto e lacollaborazione di tutti gli operatori parrocchiali e dei giovanicresimati, la Parrocchia saprà essere un valido supporto allefamiglie in questo grave perodo di emergenza educativa”.

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Le sette parabole di Matteo 1369. LA ZIZZANIA FRA IL GRANO

Dopo la spiegazione della parabola del semi-natore Mt ci riferisce la parabola della zizzania(Mt 13,24-30). La dividiamo in tre parti, con-cludendo con una breve riflessione.

1. Il quadro: la sorpresa e la do-manda dei servi. Gesù “24Espose loro un’altra

parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile

a un uomo che ha seminato del buon seme nel

suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano,

venne il suo nemico, seminò della zizzania in

mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo

stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la ziz-

zania. 27Allora i servi andarono dal padrone

di casa e gli dissero: ‘Signore, non hai semi-

nato del buon seme nel tuo campo? Da doveviene la zizzania? (Mt 13,24-27).

Gesù espose loro “un’altra para-

bola”. Quindi, tutto ciò che segue deve essereletto come una “parabola”, cioè un paragonesviluppato con elementi secondari che nonhanno valore il sé, ma che servono per metterein risalto l’aspetto centrale del paragone. “Ilregno dei cieli”, cioè di Dio nella sua fase suquesta terra. “il buon seme” è l’individuo-seme (cf puntata precedente) che ha accolto esta facendo fruttificare in sé il seme della pa-rola di Cristo. “la zizzania” è l’individuo che,col passare del tempo, ha sciupato il buonseme della Parola sostituendola con quella delmaligno. Si pensi allo spirito dell’errore checerca di sostituirsi a quello della Verità nel-l’ambito delle comunità cristiane (cf 1Gv c. 4);o ai frutti della carne contrari a quelli delloSpirito (cf Gal 5,13-25). “Da dove viene la ziz-zania?”. E’ questa domanda della parabola,che riaffiora anche sulle nostre labbra e chesempre sconvolge. Anche la piccola e privile-giatissima comunità dei Dodici aveva uno chela parabola qualificherebbe come “zizzania”.Gesù usa un parlare ben più duro: “Non sonoforse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppureuno di voi è un diavolo!” (Gv 6,70). A un pioebreo dell’Antico Testamento, che viveva inuna comunità fervorosa, venne spontanea lapreghiera: “Scompaiano i peccatori dalla terra/ e i malvagi non esistano più” (Sal 104,35).La primitiva comunità cristiana ha provato unprofondo sconcerto nel constatare che in essa,

oltre a credenti autentici, il buon seme, vi fos-sero anche grandi peccatori, la zizzania.

2. Il messaggio: la risposta e l’ordine delpadrone. 28Ed egli rispose loro: ‘Un nemico

ha fatto questo!’. E i servi gli dissero:

‘Vuoi che andiamo a raccoglierla?’.29’No, rispose, perché non succeda che,

raccogliendo la zizzania, con essa sra-

dichiate anche il grano. 30Lasciate che

l’una e l’altro crescano insieme fino

alla mietitura...” (Mt 13,28-30a).Gesù prima spiega l’origine del

male: “Un nemico ha fatto questo!”.Qui, il nemico della parabola, è il dia-volo. Gesù, certo, ha vinto il demonio ein modo definitivo; ma, da parte sua, il

cristiano deve fare propria tale vittoria, perché– pur vinto – il demonio non è stato annientato:“Il vostro nemico, il diavolo, come leone rug-gente va in giro cercando chi divorare. Resi-stetegli saldi nella fede” (1Pt 5,8-9). Poi, Gesùcomanda: “Lasciate che l’una e l’altro cre-scano insieme”. E’ in questa frase il centro

della parabola. In essa Gesù chiede ai disce-poli di mettere nella loro forma mentis il fattodella coesistenza dei buoni e dei cattivi. E’forse questo un messaggio di poco conto? No!

Gli esseni di Qumran si erano separati sde-gnosamente dal mondo. Il Battista predicavacome imminente il giudizio divino, cioè la se-parazione del grano dalla pula (Mt 3,10-12).Gli stessi Apostoli Giacomo e Giovanni, en-trati in un villaggio di samaritani per prepa-rarvi l’ingresso di Gesù, ma, avendo avuto unrifiuto, chiedono al loro Maestro: “Signore,vuoi che diciamo che scenda un fuoco dalcielo e li consumi?” (Lc 9,54). Si richiamanoal fuoco che Elia invocò dal cielo e che dav-vero scese bruciando i soldati che erano venutida lui per catturarlo (2Re,1,9-14). A sua volta,Gesù “si voltò e li rimproverò” (Lc 9,55).Quanto ai suoi discepoli Gesù vuole che sianoconcreti: i buoni sono chiamati convivere coni cattivi, ad avere rispetto di quelli, certo senzacondividere il loro comportamento e senza ri-nunciare alla propria identità.

3. La diversa sorte del loglio e del grano.Gesù conclude: “e al momento della mietitura

dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania

e legatela in fasci per bruciarla; il grano in-

vece riponételo nel mio granaio” (Mt 13.30b).Nella tradizione biblica, la mietitura sta a in-dicare il giudizio finale.

4. Non il fuoco dal cielo, ma la pazienza,la buona parola, il buon esempio. Paolo dàuna norma molto pratica: “Non lasciarti vin-cere dal male, ma vinci il male con il bene.”(Rm 9,21).

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PAROLA DEL SIGNOREASCENSIONE DEL SIGNORE - ANNO B

ASCENDE IL SIGNORE TRA CANTI DI GIOIA

Dal VANGELO secondo MARCOIn quel tempo Gesù apparve agli undici e

disse loro: “Andate in tutto il mondo e pre-

dicate il vangelo ad ogni creatura.

Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo,

ma chi non crederà sarà condannato.

E questi saranno i segni che accompagne-

ranno quelli che credono: nel mio nome

scacceranno i demòni, parleranno lingue

nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se

berranno qualche veleno, non recherà loro

danno, imporranno le mani ai malati e

questi guariranno”. Il Signore Gesù, dopo

aver parlato con loro, fu assunto in cielo e

sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono

e predicarono dapper-

tutto, mentre il Signore

operava insieme con

loro e confermava la

parola con i prodigi

che l’accompagnava-

no.

(MARCO 16,15-20)

Oggi celebriamo la festadell’Ascensione del Si-gnore, l’Ascensione po-trebbe essere definita lafesta dell’Arrivederci trail Cristo e gli uomini.Cristo Gesù, vero Dio evero uomo che per pocopiù di trenta anni ha camminato con gli uomini,e con loro ha sofferto, gioito, pianto, riso, conloro ha condiviso anche la morte. Dopo averdato all’umanità una nuova speranza, unanuova conoscenza dell’amore di Dio, ora dopoessere stato il primogenito nella resurrezione,torna alla casa del Padre, ma non prima diaver affidato agli uomini (i discepoli), ilmandato di continuare la sua missione. Missionedi far conoscere a tutti gli uomini, di tutti itempi, di tutte le razze, il suo Vangelo, la suabuona novella: Dio ci ama, e vuole essere ria-mato.Cristo ce lo ha rivelato, ce lo ha dimostrato. Icredenti saranno sempre accompagnati da Luiin questa missione di evangelizzazione, e permezzo di Lui avranno nuove possibilità neiconfronti dell’eterno nemico, il Male.Scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,prenderanno in mano i serpenti e, se berrannoqualche veleno, non recherà loro danno, im-porranno le mani ai malati e questi guariran-no.

Proviamo a dare una lettura diversa e personalea queste possibilità.1) Scacciare i demoni: in Cristo non siamo più“i sempre sconfitti” nella lotta con il male, maabbiamo la forza di farlo fuggire e di rifugiarcinei momenti più difficili tra le braccia amorosedi Gesù.2) Parleranno lingue nuove: molti di noi credonodi essere incapaci di parlare di Gesù Cristo, dinon essere adatti a essere evange lizzatori, maGesù ci promette la sua assistenza, quandocon cuore sincero e fede grande saremo chiamatiad essere suoi testimoni, ci promette l’assistenzadello Spirito Santo che sarà nostro suggeritore

per quello che do-vremo dire.3) Prenderanno inmano i serpenti e,se berranno qual-che veleno, nonrecherà loro dan-no: nell’incontroscontro con il ma-ligno (il serpentefigura del diavolo)i discepoli di Cri-sto avranno sem-pre il suo aiuto,non avranno timo-re, e il diavolo sudi essi non avrà

alcun potere, e non potrà fare loro alcun male,finché i discepoli saranno attaccati al Signorecome il tralcio alla vite, poiché egli ha sconfittoil male, Egli è colui che toglie il peccato delmondo.4) Imporranno le mani ai malati e questi gua-riranno: in questo caso il dono del Signore misembra che abbia una valenza più specificata-mente presbiteriale: il potere di perdonare, dirimettere i peccati, tipico del sacramento dellariconciliazione, quale malattia più grande diquella dell’anima, quale guarigione più grandedella possibilità di essere di nuovo in armoniacol Signore?Chiediamo al Signore di darci la forza, il co-raggio, la fede per dire: Signore manda me.

rICCArDO

PILLOLE DI SAGGEZZA:

LA MISSIONE DEL CRISTIANO CONSISTE, SAPENDOSI AMATO,NELL’AVER VOGLIA DI DIRLO.

Domenica 20 maggio

Ore 09.30 MartinsicuroParrocchia S. Cuore: S. Messa, con S. Cresime

Ore 11.30 Ripatransone - Duomo: S. Messa, con S. Cresime

Ore 17.00 S. Egidio alla V.S. Messa per l’OARI

Lunedì 21 - Venerdì 25 maggio

Roma Assemblea Nazionale della C.E.I.

Sabato 26 maggio

Ore 17.00 S. Benedetto Tr.Piazza Kolbe: Benedizione della Statua

Ore 21.00 S. Benedetto Tr.Cattedrale: Veglia di Pentecoste

Domenica 27 maggio

Ore 11.00 S. Benedetto Tr.Cattedrale: S. Messa, con S. Cresime

Ore 17.45 S. Benedetto Tr.Cattedrale: Vespri

Ore 18.30 S. Benedetto Tr.Cattedrale: S. Messa

Incontri Pastorali del VescovoDurAnTE LA SETTIMAnA 20-27 MAGGIO 2012

COMUNICATO DELLA CURIAIl Vescovo Diocesano

S.E. Mons. GERVASIO GESTORIha nominato:

Don Luca RAMMELLA

Vicario Parrocchiale della Parrocchia Madonna della Marina,

nel Comune di S. Benedetto del Tronto

(Decreto n. 29/2012 del 7 maggio 2012)

Don Guido COCCIA

Vicario Parrocchiale della Parrocchia Cristo re, a Porto d’Ascoli,

nel Comune di S. Benedetto del Tronto

(Decreto n. 30/2012 del 7 maggio 2012)

*****

La Conferenza Episcopale Marchigianaha nominato per un quinquennio

Don Vittorio CINTIGiudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Piceno

(Decreto n. 119/2012 – CEM/TERP)

Montalto Marche

Convento S. Chiara11 maggio 2012

Convocato il capitolo elettivo

Alla presenza del Vescovo

e di P. Giancarlo Corsini

sono state elette:

Badessa

Suor Maria Chiara Austoni, Vicaria

Suor Maria Francesca Cocci.

Uniti nella preghieraformuliamo carissimi Auguri

6 Anno XXIX

20 Maggio 2012PAG

Da Ripatransone a cura di A. G.

A Ripatransone continuanocon successo le iniziativeprogrammate dall’ammini-strazione comunale dal 14Aprile al 2 Giugno per la ria-pertura del teatro storico“Mercantini” dopo tre anni dichiusura per improrogabililavori. Per le ore 21.15 di sa-bato 19 Maggio 2012 è inprogramma un concerto li-rico organizzato dal R.O.L.F.(direttore artistico il baritono Ettore Nova), acui parteciperanno i vincitori del concorso in-ternazionale di canto “Luciano Neroni”, svol-tosi nel mese di Ottobre 2011. I giovani

cantanti, italiani estranieri, saranno ac-compagnati dal notopianista americano M°Stephen Kramer. Inprogramma alcuni deibrani più famosi diopere liriche di: Giu-seppe Verdi, GiacomoPuccini, GeorgesBizet, GioacchinoRossini. Il costo del

biglietto d’ingresso è di euro 3; in prevenditai biglietti sono disponibili presso l’ufficioIAT del comune di Ripatransone, in PiazzaXX Settembre, 12.

Concerto lirico nell’ambito delle iniziativeprogrammate per la riapertura del teatro

I soci della Banca di Ripatransone-Credito Cooperativo sono stati convocati in assembleagenerale per le ore 9 di domenica 20 Maggio 2012 presso i locali del ristorante “Parco sulmare” di Cupra Marittima. All’ordine del giorno sono diversi argomenti fra cui: l’approva-zione del bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2011; l’integrazione del regolamentoassembleare ed elettorale della Società, in adeguamento alle nuove norme statutarie adottate,ed eventuale rinumerazione dell’articolato. In apertura di assemblea il presidente dell’IstitutoDott. Michelino Michetti consegnerà il “premio di fedeltà” (medaglia d’oro con diploma) aisoci con 25 e 50 anni di adesione ininterrotta alla Banca.

Banca di Ripatransone:

domenica 20 Maggio, assemblea generale dei soci

Dopo la riapertura del “Mercantini”, Enzo Iacchetti presenteràle due serate di “Cabaret, amoremio!” in ricordo di Pepi Morgia,il direttore artistico prematuramente scomparso lo scorso anno.

Enzo Iacchetti, il notissimo attore comico italiano, condut-tore di “Striscia la notizia” con Ezio Greggio, ha preso casanel territorio di Ripatransone. Complice sicuramente i lun-ghi periodi liberi dopo gli impegni di presentatore dellevarie edizioni di “Cabaret, amoremio!” a Grottammare, incui ha potuto apprezzare le risorse enogastronomiche eumane del territorio. E, come cittadino ripano, ha voluto“regalare” due serate di musica e spettacolo per la riaper-tura del “Mercantini”, il teatro massimo cittadino dopo lalunga chiusura per un doveroso restyling. Avete letto bene,

perché quel “regalare” sta per gratis. Senza pretendere una lira, anzi un euro. Un successo plane-tario che ha coinvolto l’intera cittadina del piccolo centro piceno. Dopo questa performance eccola notizia di essere disposto a presentare graziosamente la prossima edizione di “Cabaret, Amo-remio!” di Grottammare, per le due serate in ricordo di Pepi Morgia, il direttore artistico dellamanifestazione, prematuramente scomparso lo scorso anno, che tanto ha dato per l’affermazionedi quel Festival dell’Umorismo, diventato, anche per suo merito, il più longevo d’Italia.Due seratedi musica e cabaret di livello eccezionale. Per questa edizione quindi salterà il concorso per nuovicomici, ma attesi sul palco grandi nomi della canzone e della comicità italiana. Non fa nomi ilpopolare presentatore di “Striscia la notizia”, ma promette grandi sorprese. Due atti di generositàda additare al mondo dello spettacolo non sempre disposto a generosità del genere. E.Tì.

L’arte Sambenedettese  di  Carlo Gentili “sbarca” in Moldavia

I colori  e le idee del  pittore Piceno nella terra dei

Daci, da San Benedetto a Chisinau. Massimo Sinceri -direttore di “Club Italia Chisinau”- pubblica per la  primavolta fuori dall’Italia  il testo del “Disarmonismo”,  ilmovimento artistico creato dal pittore marchigiano. CHISINAU - La rivista “Club Italia Chisinau” ha pub-blicato il “Manifesto del Disarmonismo”, il testo del-l’avanguardia artistica lanciata  da Carlo Gentili a SanBenedetto del Tronto. Nella  terra dei Daci, si realizza perla prima volta fuori dall’Italia  la pubblicazione del pen-siero artistico  del pittore Piceno grazie all’idea di Mas-

simo Sinceri, direttore della rivista degli italiani inMoldavia. Sinceri: “nel campo della pittura bisogna pre-sentare una cultura attuale e moderna che possa rappre-sentare l’Italia come un Paese proiettato verso il futuro”.La rivista “Club Italia Chisinau”, rappresenta un punto diaggregazione per la comunità italiana in Moldavia, un ri-ferimento per scambi culturali con l’Italia e per quanti in-tendano raggiungere il territorio moldavo. Carlo Gentili

invece sottolinea che: “l’arte deve puntare sull’amiciziatra i popoli e sulla solidarietà a favore degli altri e di chiha bisogno”. Nei programmi futuri è  prevista la  presenza di Carlo Gentili  in Moldavia, il qualeavrà modo di parlare della sua arte nell’università della capitale Chisinau e nella Ambasciata italiana.

Alla presenza di un pubblico qualificatissimo ilConsole Onorario della Federazione Russa diAncona ha inaugurato, ad Ascoli Piceno, pressoil Centro “Archeofutur”, la mostra di dipintidell’artista Benedetto Caselli, pittore e scrittoredi rara sensibilità ed acutezza. Il pubblico eracomposto da presenze autorevolissime. Fra gliinvitati più significativi: Il Prefetto AlessandroValeri, Capo della Segreteria del Dipartimentodella Polizia di Stato; il Prefetto di Ascoli Pi-ceno dott.ssa Graziella Palma Maria Patrizi; ilQuestore di Ascoli Piceno dott. Giuseppe Fiore;il Questore di Teramo dott.ssa Amalia DiRuocco; Mons. Silvano Montevecchi Vescovodi Ascoli; l’avv. Guido Castelli Sindaco diAscoli; il Presidente della Provincia di Ascoli

Piceno ing. Piero Celani; il dott. Fausto Valeri;il Questore Vicario di Ancona dott. Enrico DeSimone; il Vice Presidente dell’Associazionedegli Amici delle Marche e della Russia cav.Mirko Bilò, il Coordinatore della Segreteria delConsolato della Federazione Russa di AnconaRenato Barchiesi ed altri.Il Console prof. Ginesi ha effettuato una disa-mina dell’opera pittorica di Caselli, bilicata trauna vena sottilmente onirica ed una fiabesca,una specie di trasfigurazione poetica del realecapace di trasmutarsi in sogni ad occhi aperti,nutriti di una bella cultura letteraria che vadall’Ariosto, a La Fontaine, ai fratelli Grimm,fino ad arrivare ai moderni Italo Calvino eGianni Rodari, tanto per citare alcuni autori tra

i più rilevanti d’una favo-listica destinata ai bambinie agli adulti insieme.

nella foto da sx:

Mirko Bilò,

Guido Castelli,

Amalia Di ruocco,

Alessandro Valeri,

Benedetto Caselli,

Armando Ginesi,

Piero Celani

IL CONSOLE RUSSO DI ANCONA

INAUGURA LA MOSTRA DI BENEDETTO CASELLI

AI FUNERALI DI SUOR ALESSANDRAMonastero Passioniste - Ripatransone - 8 maggio 2012Omelia

La vita di questa monaca passionista è quanto di più antico sidebba pensare e di antimoderno si possa immaginare. Innanzituttoper il lungo abito nero, che parla di morte e non di vita, che vuolemortificare le spontanee manifestazioni della persona, che indicapenitenza e rinuncia. E poi lo stile di sua vita, tutta guidata da si-lenzi prolungati, per permettere una riflessione sempre più pro-fonda e creare una migliore disposizione alla preghiera, sia diurnache notturna. La preghiera inoltre in questo monastero viene vis-suta con un rigore quasi preconciliare ed emana un fascino chesa di antico. La clausura infine costringe la vita dentro le mura diquesta realtà religiosa, dove la lontananza dal mondo esterno mi-sura enormi distanze spirituali e dove i ritmi delle giornate vengono scanditi da una regolaritàpriva di novità e talmente ripetitiva da apparire noiosa agli occhi degli estranei. Quanto di anticoc’è in questo ambiente sacro e quanto di antimoderno ha questo stile di esistenza! Eppure, questoluogo è affascinante ed attraente, perchè qui si vive una vita libera, serena, cordiale, amica. Quiil rispetto reciproco è carico di amore e qui la gioia scandisce i momenti della vita quotidiana.Qui si trovano quei valori, dei quali il nostro mondo è assetato e che non trova, perché li cerca sustrade illusorie. Il silenzio di queste donne non è vuoto, ma denso di sentimenti, si fa preghiera edona tanta speranza. Qui il silenzio parla ad alta voce e lancia il grido di una stupenda testimo-nianza di esistenza, che il nostro mondo distratto fatica a cogliere.Qui la vita è amata, perché si guarda in alto, si sente presente l’Invisibile, si è proiettati senzaansie verso il futuro, che non appare vuoto ed insignificante, ma è fermamente creduto ricco ed

affascinante. Qui contano anche le cose che si vedono con gli occhi, ma contano soprattutto quelleche non si vedono e che solo il cuore vede. E sono le cose più belle e più vere. Quanta libertà quisi respira! Quanta felicità qui si vive! Ed allora la partenza da questo luogo sacro di Suor Ales-

sandra è certamente una grave perdita per il monastero, per le conso-relle e per quanti l’hanno conosciuta. Un’amica si è allontanata, persauna testimonianza, siamo diventati più poveri. Anche se crediamofermamente, anzi, osiamo sperare serenamente, che Suor Alessandrasia andata in Cielo e goda ormai pienamente dell’amicizia del Signorecrocifisso e risorto e di tante persone amiche e sante. Tra queste vo-gliamo pensare che stia accanto a Suor Maria Addolorata Luciani, laServa di Dio che qui riposa nell’attesa della risurrezione e che noivorremmo presto venerare pubblicamente.

Dal Cielo Suor Alessandra voglia guardare alla sue Consorelle,insieme con Suor Maria Addolorata, e protegga anche tutti noi. Grazieper la sua alta testimonianza.

+ Gervasio Gestori, Vescovo

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Sulle tracce della Shoah, studenti in visita in Austriarinnovato il gemellaggio con Steyr, delegazione sambenedettese

anche nel campo di Mauthausen

Sessantuno studenti di Liceo scientifico, IPSIA, IPSAAR e ITC di San Benedetto ac-compagnati da 7 docenti e da una ristretta delegazione comunale guidata dal consigliereVinicio Liberati hanno rinnovato il gemellaggio tra la città di San Benedetto e quellaaustriaca di Steyr. Il rapporto tra le due municipalità è lungo oltre 20 anni durante iquali si sono succedute numerose visite reciproche sia di delegazioni ufficiali sia distudenti. Il viaggio in Austria dei ragazzi italiani si svolge tradizionalmente a ridossodel 25 aprile, per far vivere alle giovani generazioni l’esperienza della visita del campodi sterminio di Mauthausen, situato a pochi chilometri da Steyr, e far comprendereloro da cosa trae origine il movimento della Resistenza e la lotta di Liberazione in Ita-lia. Dopo il tradizionale incontro con scambio di doni tra la delegazione sambenedet-tese e quella austriaca nel Municipio (c’era il sindaco Gerald Hackl), i ragazzi italianisono stati accompagnati in una visita all’istituto che ospita le scuole superiori cittadinedove, con i loro insegnanti, hanno gettato le basi per alcuni progetti da realizzare in-sieme.La giornata del 24 aprile è stata dedicata alla commovente visita del campo disterminio di Mauthausen che si trova a poca distanza da Steyr. Tantissima emozione,in un silenzio irreale, per i nostri studenti dinanzi alla descrizione dei luoghi di tor-mento e morte di migliaia di persone. La delegazione italiana ha poi avuto la possibilitàdi visitare, sempre nei dintorni di Steyr, la fabbrica dove vengono assemblati motoriBMW destinati in gran parte all’esportazione e che dà lavoro a circa 2800 cittadini diSteyr. Quindi una visita alla città di Linz prima della ripartenza per l’Italia. “L’’espe-rienza è stata veramente entusiasmante – ha dichiarato il consigliere Liberati – mi hamolto impressionato l’attenzione con cui i nostri ragazzi hanno seguito le spiegazionidella guida che ci ha accompagnato nel campo di Mauthausen ma anche il loro entu-siasmo nel dialogo avuto con coetanei studenti austriaci. Ora li attendiamo a San Be-nedetto per la metà di maggio”.

Sabato 12 maggio alle ore 21.00 il coroLa Cordata di Montalto Marche can-terà a Nocera Umbra (PG), nell’ambitodi una Rassegna Nazionale organizzatadalla locale corale S. Cecilia, diretta dalM° Angelo Gubbini. Insieme al coro montaltese, diretto dalM° Patrizio Paci, si esibirà il celebrecoro “Euridice” di Bologna, diretto dalM° Pierpaolo Scattolin, uno dei mag-giori capiscuola del panorama coraleitaliano.

Quindi un onore ed una responsabilità per La Cordataed il suo maestro, che hanno recentemente ricevutoelogi per l’attività di recupero e divulgazione deicanti della tradizione popolare, da illustri personaggidella coralità popolare corale come Silvia Vacchi delcoro Stelutis di Bologna, Mauro Camisa direttore bo-lognese del coro Di Canto In Canto, Marco Maierocompositore friulano autore del nuovo filone deicanti d’ispirazione popolare, Bepi De Marzi autoredel Signore delle Cime e Mauro Pedrotti direttore delcoro della SAT di Trento. È inoltre in piena fase or-ganizzativa la realizzazione del 25° Festival degliAppennini, manifestazione nazionale di canti dellamontagna, alpini e popolari, prevista per sabato 19maggio alle ore 21.15 presso la Cattedrale S. MariaAssunta di Montalto Marche.

Dal presepe

al GolgotaPresso i locali parrocchiali della Cattedrale ab-biamo visitato la rappresentazione della pas-

sione e morte di Gesù, opera di CostantinoCiaralli che abbiamo avuto modo di apprezzaregià nell’allestimento del presepe negli stessi lo-cali. Una tradizione quella della passione che siva affermando e che ci aiuta a pregare e a me-ditare sugli eventi più importanti della nostrafede.

In un auditorium stracolmo di persone

è stato presentato il libro

di Vittoria Quondamatteo: Il fiore del deserto

Foto Cellinicontinua