TORINO PORTE APERTE 4, 11, 18, 25 maggio...
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TORINOPORTE APERTE
4, 11, 18, 25 maggio 2014
TORINOPORTE APERTE
4, 11, 18, 25 maggio 2014
La scuola adottaun monumento
TORINOPORTE
APERTE4, 11, 18, 25 maggio 2014
La scuola adottaun monumento
T O R I N O P O R T E A P E R T E
Città di Torino
in collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - Direzione Generale
Politecnico di Torino
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici del Piemonte
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo
Antichità Egizie
Comitato Urban Barriera di Milano
per informazioni:
Città di Torino
ITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile
Progetto “La Scuola Adotta un Monumento”
via Revello 18 - 10139 Torino
tel. 011.4429104
e-mail: [email protected]
www.comune.torino.it/iter
responsabile:
Umberto Magnoni
organizzazione:
Sofia Petrosino
si ringraziano per le fotografie:
le scuole partecipanti all’iniziativa
la Redazione Web della Città di Torino (Arco olimpico, pag 57)
in copertina: Mole Antonelliana (foto G. Filosa)
progetto grafico e cura redazionale:
Giuseppe Filosa, Rosella Fonsato
Centro Promozione Servizi di ITER
stampa:
Agit Mariogros Industrie Grafiche
edizione fuori commercio - © 2014 Città di Torino
T O R I N O P O R T E A P E R T E
Recentemente anche la Corte dei Conti, l’istituzione che presiedetra l’altro le casse dello Stato, ha indicato tra le priorità per il nostroPaese il patrimonio artistico, culturale, storico e letterario qualericchezza per il territorio al pari del PIL o del debito pubblico, nelmomento in cui si stima il valore di una nazione.
Da sempre sappiamo che l’Italia è sinonimo di arte, storia ecultura, un patrimonio diffuso in tutte le città e capace di meravigliare,non solo il visitatore interessato ma l’intera comunità.
Nonostante questi condivisibili presupposti, troppe volte non si èstati capaci di valorizzare le straordinarie potenzialità che i beniculturali e naturali offrono nel contesto in cui si trovano e le notiziedegli ultimi disastri idrogeologici sono un chiaro esempio di unacattiva gestione del patrimonio paesaggistico. Compito della scuola èeducare alla consapevolezza delle criticità dell’attuale condizioneumana (come il degrado ambientale e la qualità della vita) attraversouna conoscenza dei contesti storici, sociali e culturali in cui sisviluppano le nostre azioni. E proprio questo è educazione allasostenibilità.
Su questa linea, le “Indicazioni nazionali per il curricolo” sonoattente ad evidenziare la necessità di formare persone competenti,attraverso una educazione orizzontale che valorizzi le collaborazionicon il territorio, a partire proprio dalla conoscenza dei beni culturali,capace di arricchire l’esperienza quotidiana che si svolge a scuola.
Come spesso accade, grazie all’impegno ed alla passione delle edegli insegnanti, esistono già all’interno delle scuole buone pratiche,che rispondono all’esigenza di una maturazione, supportata dacuriosità e volontà di esplorare la realtà in cui viviamo, dei giovanicittadini e cittadine verso il bene comune.
Il progetto “La Scuola Adotta un Monumento”, ormai presenteda molti anni nel paesaggio educativo torinese, è un chiaro esempiodi impegno civile della scuola e dei suoi docenti che si materializza, inoccasione della manifestazione “Torino Porte Aperte”, nellasocializzazione delle conoscenze acquisite che vengono messe adisposizione della cittadinanza. Si tratta di un lavoro didattico chemira a formare cittadini consapevoli, autonomi e responsabili, ingrado, attraverso l’impegno, di dare un contributo importante per unfuturo intrecciato con il passato e dove la memoria costituisce la baseper un nuovo progetto di valorizzazione della cultura del territorio.
Un grazie sincero, alle ragazze, ai ragazzi ed ai loro insegnanti chehanno percorso esperienze significative, che pongono domande esollecitano una riflessione attenta a noi adulti che continua a farcicrescere, insieme, ogni giorno.
Mariagrazia PellerinoAssessora alle politiche educative
Presidente di ITER
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INDICE DEI MONUMENTIe date di apertura alle visite
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 11
Palazzo Birago di Vische 11 maggio pag. 09La Clessidra Parco Urbano 11 maggio pag. 10Scuola Giulia Falletti di Barolo 11 maggio pag. 11Palazzo Madama 11 maggio pag. 12Caserma Cernaia 18 maggio pag. 13Il Cisternone 18 maggio pag. 14Basilica dei Ss. Maurizio e Lazzaro 4 maggio pag. 15Scuola Federico Sclopis 11 maggio pag. 16Piazza Arbarello e Giardini della Cittadella 11 maggio pag. 17Chiesa della Misericordia 25 maggio pag. 18Chiesa di Santa Pelagia 25 maggio pag. 19Scuola Niccolò Tommaseo 18 maggio pag. 20Museo Pietro Micca 18 maggio pag. 21Chiesa dei Ss. Simone e Giuda Taddeo 25 maggio pag. 22Piazza XVIII Dicembre 25 maggio pag. 23Palazzo Carignano 18 maggio pag. 24Piazza Carignano 25 maggio pag. 25Chiesa Santa Teresa d’Avila 25 maggio pag. 26Collegio San Giuseppe 25 maggio pag. 27
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 22
Cascina il Giajone 25 maggio pag. 28Ghiacciaia della Cascina il Giajone 25 maggio pag. 29Villa Amoretti ora Villa Rignon 18 maggio pag. 30
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 33
Le Nuove - Carcere Giudiziario 25 maggio pag. 31Archivio storico dell’istituto Domenico Berti 18 maggio pag. 32Scuola Pietro Baricco 18 maggio pag. 33Scuola Santorre di Santarosa 18 maggio pag. 34Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 4 maggio pag. 35
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 44
Scuola Duca d’Aosta 11 maggio pag. 36
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 55
Scuola Margherita di Savoia 18 maggio pag. 37Scuola Giuseppe Allievo 18 maggio pag. 38Chiesa Nostra Signora della Salute 11 maggio pag. 39
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 66
Scuola XXV Aprile 18 maggio pag. 40Scuola e museo Erich Giachino 18 maggio pag. 41Scuola Giovanni Cena 25 maggio pag. 42Scuola Gian Enrico Pestalozzi 18 maggio pag. 43Cascina Marchesa 18 maggio pag. 44Scuola Aristide Gabelli 18 maggio pag. 45Scuola e Centro di Documentazione Anna Frank 18 maggio pag. 46
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CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 77
Laboratorio di Scienze della scuola Rosselli 18 maggio pag. 47Palazzina di via Mongrando 25 maggio pag. 48Scuola Leone Fontana 18 maggio pag. 49Scuola Edmondo De Amicis 11 maggio pag. 50Deposito GTT Tortona Manin 25 maggio pag. 51Scuola Ludovico Antonio Muratori 25 maggio pag. 52
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 88
Orto Botanico Università di Torino 25 maggio pag. 53Scuola Ippolito Nievo 25 maggio pag. 54Scuola Borgnana Picco 25 maggio pag. 55Villa della Regina 18 maggio pag. 56
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 99
Arco olimpico di Torino 18 maggio pag. 57
CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 11 00
Scuola Mariele Ventre 25 maggio pag. 58Mausoleo della Bela Rosin 11 maggio pag. 59Parco Colonnetti 18 maggio pag. 60
AA DD OO TT TT AA UU NN QQ UU AA RR TT II EE RR EE
nell’ambito del Programma Integrato di Sviluppo UrbanoURBAN Barriera di Milano pag. 61
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SCUOLE PARTECIPANTI
SSCCUUOOLLAA DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAA
Ventre via Plava 177/2 tel. 011.3470810
SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA
Istituto Comprensivo AlbertiScuola Primaria Santorre di Santarosa via Braccini 70 tel. 011.331507
Allievo via Vibò 62 tel. 011.290041Baricco corso Peschiera 380 tel. 011.7790915Cena strada San Mauro 32 tel. 011.2730154De Amicis via Masserano 4 tel. 011.4365512Duca d’Aosta via Capelli 51 tel. 011.724696Falletti di Barolo via Cassini 98 tel. 011.3186576Fontana via Buniva 19 tel. 011.8172556Frank via Vallauri 24 tel. 011.2464850Gabelli via Santhià 25 tel. 011.851031Giachino via Campobasso 11 tel. 011.2463848Gobetti via Romita 19 tel. 011.3098434Margherita di Savoia via Thouar 2 tel. 011.5690124Mazzini corso Orbassano 155/a tel. 011.390778Morante piazzetta Jona 4 tel. 011.3979769Muratori via Ricasoli 30 tel. 011.889166Pestalozzi via Banfo 32 tel. 011.852641Ricardi Di Netro via Valfrè 8 tel. 011.530213Salvemini via Negarville 30/6 tel. 011.3470807Sclopis via del Carmine 27 tel. 011.530212Istituto Comprensivo TommaseoScuola Primaria D’Assisi via Giulia di Barolo 8 tel. 011.8178655
XXV Aprile via Cavagnolo 35 tel. 011.2624966
SSCCUUOOLLAA SSEECCOONNDDAARRIIAA DDII II GGRRAADDOO
Istituto Comprensivo Cairoli via Torrazza 10 tel. 011.6066586Torino Via Revel via Revel 8 tel. 011.530543Istituto Comprensivo Nievo-MatteottiPlesso Matteotti corso Sicilia 40 tel. 011.6614514
Istituto Comprensivo Nievo-MatteottiPlesso Nievo via Mentana 14 tel. 011.6614514
Istituto Comprensivo RicasoliPlesso Rosselli via Ricasoli 15 tel. 011.8179109
Saba via Lorenzini 4 tel. 011.296470Collegio San Giuseppe via San Francesco da Paola 23 tel. 011.8123250Istituto Comprensivo TommaseoPlesso Calvino via S. Ottavio 7 tel. 011.885279
Istituto Comprensivo TommaseoPlesso Verdi via S. Ottavio 7 tel. 011.885279
Viotti corso Vercelli 141 tel. 011.200076
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SSCCUUOOLLAA SSEECCOONNDDAARRIIAA DDII IIII GGRRAADDOO
International School of Turin strada Pecetto 34 (Chieri) tel. 011.645967Istituto Fellini corso Trapani 25 tel. 011.4345224Istituto Istruzione Superiore Bosso Monti via Moretta 55 tel. 011.4333107Istituto Magistrale Berti via Duchessa Jolanda 27 bis tel. 011.4472684Istituto Tecnico Avogadro corso San Maurizio 8 tel. 011.8153611Istituto Tecnico Luxemburg corso Caio Plinio 6 tel. 011.6192212Liceo Classico D’Azeglio via Parini 8 tel. 011.540751Liceo Classico Cavour corso Tassoni 29 tel. 011.495272Liceo Musicale e Artistico Passoni via Cittadella 3 tel. 011.5611634Liceo Scientifico Cattaneo via Sostegno 41/10 tel. 011.7732013Liceo Scientifico Volta via Juvarra 14 tel. 011.544126
PortAperta e ArtCadd via Mongrando 32 tel. 011.8394653
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Intorno al 1830 la parte settentrionaledell’isolato di S. Valeriano apparteneva alComune e veniva usata come “mercato deicommestibili”.Si decise di dividerla in due lotti e di venderla(1840). Il lotto occidentale fu acquistato dalmarchese Carlo Emanuele Birago di Vische,che fece progettare all’architetto AntonioTalentino un palazzo, in gran parte d’affitto,con dimensioni e caratteristiche architettonichedi prestigio eccezionali per la città: un cortiled’onore e due cortili di servizio accessibili insequenza, fronti esterne ed avancorpi congrandi lesene e mezze colonne corinzie.Il palazzo sorse in un momento in cui ladomanda di nuove unità edilizie era urgente ecostante, dato il notevole aumento dellapopolazione tra gli anni ‘30 e ‘60dell’Ottocento.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
TOMMASEO
SCUOLA
PRIMARIA
D’ASSISI
PALAZZO BIRAGO DI VISCHE via Vanchiglia 6
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Il tratto ferroviario da corso Turati a largoOrbassano, un tempo in trincea, corre oggi ingalleria conseguentemente alla copertura dellasede originaria. Da qui in avanti, l’interramentodella ferrovia e il quadruplicamento dei binaridella linea, genera il Passante permettendo didifferenziare il traffico ferroviario nazionale alunga percorrenza da quello regionale emetropolitano. Sulla copertura delle trincee ferroviarie, ilNuovo Parco Urbano è oggi modellato con ilriassetto viabile corredato da spazi a verdepubblico riqualificando le pavimentazionipedonali e veicolari in materiale lapideo. Il progetto prevede la collocazione di opere digrandi artisti contemporanei tra cui Anselmo,Pichler, Ruckriem, Zorio, Mainolfi, Paolini.Nel 2005, con la sistemazione di largoOrbassano, ridisegnato per una nuova viabilità,parcheggi e aree verdi, è stata inaugurata lascultura di Per Kirkeby.
LA CLESSIDRAPARCO URBANO Passante ferroviario da corso Turati a largo Orbassano
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
FALLETTI DI
BAROLO
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Recente scuola di zona Crocetta fu costruita nel1960 in breve tempo, per far fronte all’aumentodi alunni durante gli anni di piena espansione diTorino. La struttura si compone di due unità ele aule si affacciano su uno spazio centrale usatoanche per attività collettive. Fu succursale dellaPellico e nel 1963-64 contava 636 alunni, poidella Rignon e della Coppino. Il numero deglialunni diminuì sensibilmente alla fine degli anniSettanta quando gli iscritti superavano di poco i300. La scuola fu intitolata a Giulia Falletti diBarolo, nata Juliette Colbert, di origine francesee poi moglie del marchese Carlo TancrediFalletti di Barolo. Donna di grande cultura,spese la vita a favore dei disagiati aprendoorfanotrofi, ricoveri per ragazze abbandonate escuole. Utilizzò le sue conoscenze nel mondoborghese per portare avanti la sua causa sociale.Alla sua morte destinò tutti i beni alla creazionedi un ente morale, l’Opera Pia Barolo, con loscopo di continuare a provvedere agli istituti dibeneficenza da lei avviati. Nel 1991 è stataavviata la causa di beatificazione ed oggi lascuola, sorta negli anni della primaimmigrazione, ripropone le difficoltà delcontesto sociale di riferimento degli anniSessanta, proprio come ai tempi della marchesa.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
FALLETTI DI
BAROLO
SCUOLA GIULIA FALLETTI DI BAROLOvia Cassini 98
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PALAZZO MADAMA piazza Castello
ADOTTATO
DAL LICEO
CLASSICO
D’AZEGLIO
Palazzo Madama è l’edificio simbolo dellastoria e dell’arte torinese. Collocato nel centrodella Torino monumentale, il Palazzo condensaduemila anni di storia, dal I secolo a.C. dell’etàromana all’epoca medievale degli Acaja, dalBarocco delle due “Madame Reali” (MariaCristina di Francia e Maria Giovanna Battista diSavoia - Nemours) fino al Risorgimento con ilSenato del Regno Sabaudo e al costituirsi nel1934, del grande Museo Civico di Arte Antica.La visita al monumento consisterà in unapresentazione generale dell’edificio nel contestostorico-urbanistico della piazza Castello(castrum romano, castello medievale,ampliamenti barocchi, Palazzo Reale, Duomo eChiesa di san Lorenzo) per poi continuare conuna lettura analitica della facciata juvarriana,proseguire con la visione dello splendidoscalone monumentale fino al primo piano einfine concludersi con l’analisi delle strutturemedievali verso la via Po.
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CASERMA CERNAIAvia Cernaia 23
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
TECNICO
AVOGADRO
La caserma Cernaia venne progettata per esserela sede della legione allievi del corpo deiCarabinieri Reali e prese il nome dalla vittoriosabattaglia avvenuta il 16 agosto 1855 tra le forzefranco-piemontesi e quelle russe, nell’ambitodella guerra di Crimea (1853-1856). Il nomeCernaia, infatti, deriva dalla parola russa nero edindicava il nome del corso d’acqua che scorrevanella pianura teatro degli scontri.La caserma venne edificata nel 1864 su unterreno appena reso libero dalla demolizionedelle fortificazioni urbane (delle quali rimangonooggi tracce nel mastio della Cittadella), mentre lanuova prestigiosa via omonima era stata apertanel 1855 in seguito ad una parziale demolizionedelle fortificazioni. La rete delle strutture militari,che tradizionalmente occupava un posto di rilievonel tessuto urbano torinese, negli anni delRisorgimento e in quelli successivi subì unaricollocazione spaziale, causata da una parte dalleaccresciute e nuove necessità funzionali degliedifici e dall’altra dalla localizzazione della piazzad’Armi.
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Il Cisternone, o Pozzo Grande, della Cittadellaè un’opera militare voluta da EmanueleFiliberto. Esso fu disegnato dal Paciotto,architetto militare, nel 1564, a somiglianza delpozzo di San Patrizio di Orvieto. Lo scopo delCisternone era quello di assicurare alcomplesso della Cittadella il rifornimentoidrico, accedendo alla falda freatica presentenel sottosuolo di Torino. Questo apporto fu difondamentale importanza nella resistenzadurante l’assedio del 1706. Il Cisternone fu danneggiato nel 1698, poi inseguito abbandonato per molto tempo. Nel1898 sopra i resti del Cisternone fu costruita lascuola Ricardi di Netro.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
RICARDI DI
NETRO
IL CISTERNONEvia Valfrè 8
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ADOTTATO
DAL LICEO
MUSICALE E
ARTISTICO
PASSONI
BASILICA DEISS. MAURIZIO E LAZZARO
via Milano 20
La facciata e la cupola, in stile Neoclassico,dell’architetto Carlo Mosca, sono della primametà dell’Ottocento. La Chiesa fu definita dalCraveri “d’un’ampiezza assai grande e spaziosa informa ottangolare, bislunga, di nobile e sodaArchitettura, ornata… maestrevolmente distucchi”, “abbellita con un’altissima Cupola” edotata di “un bellissimo Coro con Volta dipinta,ornata di stucchi”. Le pitture che ornavanol’ambiente sono in parte scomparse: glievangelisti (di Francesco Meiler e MattiaFranceschini) nei pennacchi della cupola,l’Assunzione della Vergine nella volta del coro, laVergine con il bambino fra le sante Corona,Serafina e Orsola (del milanese Scotti) sull’altaredestro, il Francesco di Sales in preghiera sulsinistro, e in coro un’ovale del Franceschini conla Resurrezione e i santi Maurizio e Lazzaro.
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La costruzione di piazza Statuto terminò intornoal 1875 e, negli anni successivi, furono eretti gliedifici nel tratto di via del Carmine. Fra gli altripalazzi venne costruito quello che ospita la scuolaSclopis. Il progetto fu affidato all’ingegnerVelasco e trovò compimento tra il 1885 ed il1887. Tipica costruzione di fine Ottocento,dall’estetica sobria e funzionale, l’edificio fudotato di aule ampie e ben illuminate, servite dacorridoi spaziosi e da scale molto comode. Lascuola fu dedicata al conte Federico PaoloSclopis (1798 - 1878), famoso giureconsulto euomo di stato. Il conte Sclopis partecipòattivamente ai lavori preparatori dello StatutoAlbertino (1848), rivestì la carica di Ministro dellaGiustizia e fu uomo di profonda cultura. Lascuola ha una fortissima tradizione e la sua storiasi lega strettamente con quella del quartiere.Cinque generazioni di scolari si sono succedutenelle sue aule, vivendo i momenti tragici di dueguerre, la ricostruzione del periodo post-bellico,l’immigrazione da altre regioni italiane degli anniSessanta e quella più recente dall’estero. Dalletestimonianze di ex alunni nel 2005 si è appresoche la scuola fu frequentata da personaggidivenuti famosi, come il cardinale Carlo MariaMartini e lo scrittore Guido Ceronetti.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
SCLOPIS
SCUOLA FEDERICO SCLOPISvia del Carmine 27
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Il Giardino della Cittadella fu donato aiTorinesi, a metà Ottocento, per risarcirli dellaperdita degli ombrosi viali che circondavano laCittadella, in corso di demolizione per farspazio a nuovi insediamenti militari e abitativi.Il giardino è delimitato da corso Siccardi, viaBertola, via Fabro e piazza Arbarello. In originela vasta area alberata si estendeva fino alla metàdell’attuale corso Siccardi e, a nord, giungevafino all’altezza di via della Cittadella. Luogo digioco di molti bambini, tra cui gli ex-allievi dellaSclopis, il giardino ebbe un gradualedeterioramento fino a trasformarsi in posteggioper le automobili. Fortunatamente si salvò ilperimetro alberato, ancora perfettamentefruibile dai pedoni e molto interessante per lapresenza di alcune statue, in particolare quelladello statista Federico Sclopis, al quale èdedicata la scuola. Piazza Vincenzo Arbarello,nata nel secondo dopoguerra e dedicata ad unvaloroso caduto del primo conflitto mondiale,merita un’adeguata ristrutturazione per la suaimportante collocazione vicino a via Garibaldi.Su di essa si affaccia il palazzo dell’Università diEconomia e Commercio, eretto dove un temposorgeva la sezione femminile della scuolaBaretti, descritta da Edmondo De Amicis nellibro Cuore.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
SCLOPIS
PIAZZA ARBARELLO EGIARDINI DELLA CITTADELLA
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La Chiesa di San Giovanni Decollato, detta“della Misericordia” è collocata nel centro storicodella città, prospiciente la via omonima che lacollega a via Garibaldi. È una chiesa tardo-barocca con facciataneoclassica, in parte demolita durante ibombardamenti e l’assedio del 1706 e rielaboratacon nuovo progetto nel 1751 da Nicolis diRobilant. La Confraternita della Misericordia, aggregata allaConfraternita di San Giovanni Decollato che laacquistò nel 1720, aveva lo scopo di confortare icondannati, accompagnarli al patibolo,seppellirne i corpi e far celebrare messe per leloro anime. Attualmente l’Arciconfraternita svolge l’attività diassistenza ai carcerati e ai liberati dal carcere.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
TORINO VIA
REVEL
CHIESA DELLA MISERICORDIAvia Barbaroux 41
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La chiesa di Santa Pelagia venne costruita neglianni 1769-72 per le suore Agostiniane suprogetto di Filippo Nicolis di Robilant.L’edificio, tra barocco e neoclassico, è a piantacentrale; intorno ad un vano centrale circolaresi innestano 4 vani ellittici che formanol’ingresso, le cappelle laterali, il presbiterio.Dalla cappella sinistra si accede al suggestivocoro a forma di conchiglia con stalli ligneiperfettamente conservati.Il vano centrale è sormontato da una cupolacon finta prospettiva al centro nella quale siinnestano le cupole che sovrastano gli altari.L’elegante decorazione pittorica, che accentuagli elementi architettonici, è in continuodegrado. Agli inizi dell’800, in seguito allasoppressione dell’Ordine delle suore Agostiniane,la chiesa venne affidata all’Opera dellaMendicità Istruita, un’opera pia nata all’iniziodel ‘700 per istruire e soccorrere i ragazzipoveri e che operò molto attivamente nelcampo dell’educazione, istituendo, tra l’altro,le prime scuole serali ancora attive finoa pochi anni fa.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
TOMMASEO
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
VERDI
CHIESA DI SANTA PELAGIA via San Massimo 21
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SCUOLA NICCOLÒ TOMMASEO
via dei Mille 15
La scuola fu costruita in un quartiere, BorgoNuovo, che ne rivela l’identità risorgimentale. Nel 1850 l’allora scuola Borgo Nuovo si trovavain locali privati. La costruzione di via dei Milleavvenne tra il 1874 e il 1877. Il progettoprevedeva un edificio di tre piani pensato peraccogliere 38 classi molto numerose di 60 alunni,disimpegnate da gallerie, con ingressi maschili efemminili separati e alloggi di servizio per ilpersonale. L’intitolazione, dapprima negata, aNiccolò Tommaseo (scrittore e patriota, 1802-1874), avvenne nel 1882. Nell’anno scolastico1902-03 la scuola annoverava 31 classi edisponeva di un patronato che forniva oggetti a368 allievi, assistenza educativa a 130, vestiti ecalzature a 200 e che nel 1914 permise di dar vitaa lezioni all’aperto negli attigui giardini Cavour,dotando 300 alunni maschi di banco-zaino e 300femmine di seggiolina portatile. Usata comecaserma e comando militare durante la PrimaGuerra Mondiale, poi come sede del Comitatoprovinciale dell’Organizzazione Nazionale Balilla,la scuola divenne un rifugio antiaereo nel corsodella Seconda Guerra Mondiale, periodo in cuisubì gravi danni bellici che portarono alla suachiusura temporanea. Alla fine degli anni Settantagli allievi scesero a poco più di 600, a causa dellospopolamento del centro cittadino. Altri restauriinteressarono l’edifico nel 1976, 1985 e 2006-07.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
TOMMASEO
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
VERDI
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MUSEO PIETRO MICCAvia Guicciardini 7/A
Il museo Pietro Micca è dedicato al valorososoldato che, durante l'assedio di Torino del1706, sacrificò la propria vita per impedire aisoldati francesi di penetrare nella Cittadellaattraverso le gallerie di contromina. Nelsottosuolo antistante le mura dei bastioni e deifossati era stato costruito un esteso sistema digallerie, utilizzate per giungere sotto lepostazioni dei cannoni nemici e distruggerlifacendo brillare potenti cariche esplosive.Le gallerie erano presidiate per impedire agliassedianti di occuparle e da esse poterpenetrare nella città. Nella notte del 29 agosto1706 alcuni soldati francesi, sopraffatte lesentinelle, entrarono nelle gallerie, ma PietroMicca non esitò a dare fuoco alle polveri perprovocare il crollo di un tratto di galleria. Solonel 1958 l’allora capitano Guido Amorettiindividuò la scala di comunicazione doveavvenne l’esplosione e, nel 1961, in occasionedel centenario dell’Unità d’Italia, fu inauguratoil museo, da cui si accede alle gallerie ed allascala di Pietro Micca.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
RICCARDI DI
NETRO
c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E
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CHIESA DEI SS. SIMONE E GIUDA TADDEOvia Garibaldi 13
Fino al 2013 si credeva che dell’antica chiesa deiSanti Simone e Giuda Taddeo si fosse persa ognitraccia. Non ci si aspettava infatti che durante ilavori di restauro del vecchio Cinema TeatroGaribaldi venissero alla luce i resti di unastruttura risalente all’epoca medievale,successivamente riconosciuta come la suddettachiesa. La prima sconcertante scoperta è stataquella di alcuni scheletri sotto il pavimentonovecentesco della ex sala cinematografica.Successive ricerche hanno poi rivelato le antichestrutture murarie della chiesa costruite in ciottolidisposti a lisca di pesce secondo la tecnicacostruttiva di XI secolo. In un secondo tempo gliinterventi all’esterno dell’edificio hanno permessodi scoprire un capitello romano inglobato nellestrutture medievali, testimonianza di un ancorapiù antico passato. Il monumento è attualmenteall’interno degli edifici del Centro Studi SerenoRegis (CSSR), un importante luogo di studio epromozione della cultura della nonviolenza edella trasformazione nonviolenta dei conflitti.L’International School of Turin si propone direndere accessibile ad un pubblico internazionalequesto monumento che finora era rimastosconosciuto agli amanti dell’arte e della storia.
ADOTTATA
DALL’INTERNA-
TIONAL
SCHOOL OF
TURIN,
SCUOLA
SECONDARIA
DI II GRADO
c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E
23
PIAZZAXVIII DICEMBRE
Abbiamo scelto di adottare piazza XVIIIDicembre e la lapide che ricorda le vittimedella strage di Torino del 1922. Tra il 18 e il 20dicembre del 1922, squadre fasciste capeggiateda Piero Brandimarte trucidarono undiciantifascisti: fra di loro vi erano anarchici,comunisti, socialisti; erano operai, ferrovieri,tranvieri, negozianti. Alcuni furono uccisi nellapropria casa, altri risultarono feriti o dispersi.Alla fine della Seconda Guerra Mondiale sicantava una canzone: “Non maledire questonostro tempo, non invidiare chi nasceràdomani”. Ma come è possibile non invidiarechi, come noi, da quando è nato ha potutovivere secondo i principi della democrazia:libertà di pensiero, di parola, di viaggiare, dirivendicare diritti fondamentali per tutti, comequello di avere una casa e un lavoro, il rispettoper chi ha idee diverse dalle nostre, il rispettoper gli stranieri? Le vittime del 18 dicembre1922 sentivano che stava per iniziare unperiodo in cui la libertà e i diritti sarebbero staticancellati: Mussolini era stato nominato capodel Governo alla fine di ottobre e aveva giàassunto pieni poteri; molti non ebbero timoredi opporsi con proteste, scioperi,manifestazioni. Abbiamo adottato piazza XVIIIDicembre perché nulla del genere possaaccadere ancora.
ADOTTATO
DAL LICEO
SCIENTIFICO
VOLTA
24
PALAZZO CARIGNANOpiazza Carignano
Da piazza Castello, imboccando viaAccademie delle Scienze, si arriva in piazzaCarignano, uno scorcio barocco caratterizzatodalle linee sinuose della facciata di palazzoCarignano, un capolavoro del Guarinicostruito fra il 1679 e il 1689.Il palazzo attualmente è sede del MuseoNazionale del Risorgimento, che ripercorre lastoria italiana dal 1706 al 1945.Sulla piazza si affacciano anche altri edificistorici: il teatro Carignano, settecentesco,disegnato nel 1752 da Benedetto Alfieri,successore di Juvarra; accanto al teatro, ilprestigioso ristorante Il Cambio, fondato nel1757, che originariamente era una stazionedelle diligenze e che divenne meta favorita dipersonaggi illustri, da Casanova a Cavour.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
FELLINI
c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E
25
c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E
Piazza Carignano è una delle piazze storichedella città di Torino e non solo: quando iSavoia del ramo Carignano ereditarono il tronosubalpino, il palazzo e la piazza omonimidivennero scenari di quegli eventi cheavrebbero fatto la storia dell’Italia unita. Lapiazza è completamente circondata da notevoliarchitetture barocche tra le quali spiccal’imponente mole di Palazzo Carignano, unodei maggiori simboli del Risorgimento italiano.Di fronte al Palazzo vi è il teatro che dai Savoia-Carignano prende il nome. Il Teatro Carignanosorge su quella che fu la sala della pallacordadella città di Torino (detta il TrincottoZaffarone) frequentata da Vittorio Amedeo I diSavoia-Carignano che, tra gli anni 1709 e 1712,fece costruire un piccolo teatro, utilizzato come‘salotto’ dalla famiglia, ma aperto poi alpubblico nel carnevale 1753 con l’opera buffaLa calamita dei cuori di Baldassarre Galuppi sulibretto di Carlo Goldoni.Adiacente al teatro è poi il famoso ristorante IlCambio. Esistente già nel ‘700, Il Cambio devela sua fama agli illustri personaggi che vi eranosoliti pranzare: tra essi, Camillo Benso conte diCavour e Vittorio Emanuele II re d’Italia.Nel 1859 venne infine inaugurato ilmonumento dedicato a Vincenzo Gioberti,opera del valsesiano Giovanni Albertoni.
PIAZZA CARIGNANO
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
MAGISTRALE
BERTI
26
c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E
1642-2014 sono gli anni di vita di un monumentodi pregevole e particolare fattura architettonica eartistica che custodisce alcuni tra i più importanticapolavori artistici della città di Torino. Edificatanel 1642, per volere della Madama Reale Cristinadi Francia dal padre carmelitano AndreaCostaguta, i lavori proseguirono per circa diecianni sotto la sua direzione. Nel 1653 il prosieguodella fabbrica venne affidato al padre AlessandroValperga e nel 1667 venne assegnata l’esecuzionedella prima facciata ai capimastri Castigliole eLaurenti da Lugano, che venne sostituitadall’attuale solo nel 1764. La chiesa venneterminata nel 1675. Importanti interventiarchitettonici e decorativi da parte di celebriarchitetti e artisti, in primis l’architetto FilippoJuvarra, si succedettero negli anni. Tra il XVIII e il XX secolo il monumento subìun lento declino conservativo e conoscitivo,dovuto purtroppo anche ai danni causati nellaSeconda Guerra Mondiale; solo l’attualepartecipazione dell’Ordine dei Carmelitani Scalzie di Enti privati ha riportato in superficie e fattoconoscere un capolavoro, oggi non ancorapienamente valorizzato e ricordato.
CHIESA SANTATERESA D’AVILAvia Santa Teresa 5
ADOTTATO
DAL LICEO
SCIENTIFICO
CATTANEO
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c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E
Il Collegio San Giuseppe fu inaugurato il 22maggio 1875 ma la storia dei Fratelli delleScuole Cristiane a Torino è più antica; CarloFelice, infatti, li chiamò, nel 1829, comemaestri nelle scuole del Regno.Protagonisti del Risorgimento, furono amici deiFalletti di Barolo, di Silvio Pellico e di donBosco, confessore nelle loro scuole.Le lezioni iniziarono con studenti esterni econvittori. In seguito venne inaugurata unascuola serale per i giovani spazzacamini.Contemporaneamente si organizzavano corsi diformazione professionale per docenti religiosi elaici, anche esterni al Collegio. A pochi passi laCasa editrice A & C, curata dai Fratelli,pubblicava manuali scolastici di pregio. Nel1907 fu una delle prime scuole a dotarsi di unimpianto cinematografico per gli studenti.Nella Prima Guerra Mondiale fu sededell’Ufficio Notizie di Guerra cittadino eraccoglieva notizie su caduti, dispersi,prigionieri e profughi.Nel 1960 il San Giuseppe fu insignito della“Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Scuola,della Cultura e dell’Arte” dal Presidente dellaRepubblica.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
SAN GIUSEPPE
COLLEGIO SAN GIUSEPPE via San Francesco da Paola 23
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c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E
La cascina risulta essere la ristrutturazione di unprecedente insediamento del ‘600, avvenutanell’ultimo quarto del ‘700. Essa si componevadi tre ali di fabbricato, un cortile rettangolarechiuso sul quarto lato da un muro di recinzionee parecchi terreni circostanti, il tutto destinatoad attività di allevamento del bestiame ed allosfruttamento del suolo.Ognuna delle due ali comprendeva un edificioabitativo a due piani, uno per i contadinifittavoli e l’altro per la presenza saltuaria deiproprietari. A queste erano annesse le stallesovrastate da fienili e granai; il terzo lato,composto da un ampio porticato, era utilizzatoper il ricovero degli attrezzi.È ancora presente una torretta adibita acolombaia e nello scantinato “la ghiacciaia”,rara struttura interrata di 4 – 5 metri, depositocilindrico in mattoni ove veniva pressata la neveper tenere freschi burro e formaggi.Oggi è una bella e funzionale struttura cheaccoglie il Centro Civico, sede dellaCircoscrizione 2, con uffici, biblioteca, anagrafe,centro d’incontro, ufficio postale ed un’areaattrezzata a parco-giochi per bambini.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
GOBETTI
CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 114
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c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E
All’interno della cascina Il Giajone, costruzionerisalente al 1600 e successivamente ristrutturataalla fine del ‘700, troviamo, ricavato nelsottosuolo, un grosso imbuto che altro non èche la ghiacciaia o ghiacciera, struttura utilizzataper la conservazione dei cibi dalla famigliaMontù Beccaria, proprietaria della cascinastessa. A lato di questo imbuto, posta in altosull’esterno della struttura, si osserva una“bocca di lupo” che consentiva l’introduzionedi ghiaccio e neve nella stagione invernaledirettamente dalla strada esterna.Ciò permetteva la conservazione anche nelperiodo estivo di alimenti deperibili, come ilburro, il latte, le uova, la carne, prodotti daimargari che si occupavano della conduzionedella cascina.La ghiacciaia che troviamo nella cascina ilGiajone è la riproduzione in piccolo delleenormi ghiacciere che si trovavano all’internodella città, lungo il perimetro della cintadifensiva posta a settentrione.Ancora oggi è possibile visitare parte delle“Reali Ghiacciere” scendendo nel parcheggiosotterraneo posto sotto la piazza EmanueleFiliberto, nella zona di Porta Palazzo.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
GOBETTI
GHIACCIAIA DELLA CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 102
c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E
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La settecentesca villa Amoretti, successivamentedenominata villa Rignon, è una dellearchitetture nobiliari più rappresentative dellacittà. Progettata da un allievo di Filippo Juvarraper la famiglia Lascaris, essa venne poi passataagli Amoretti, marchesi di d’Osasio ed infineacquistata dai Rignon. Restaurata recentementeed immersa nel verde del parco circostante èsede di una biblioteca civica.La villa fu costruita probabilmente intorno al1760 per volere di Giambattista di Osasio, unodegli eredi del primo Amoretti, insediatosi aTorino nella prima metà del XVIII secolo. Sitrova al centro del parco Rignon, concepitoinsieme alla villa stessa sul terreno di unapiccola cascina seicentesca.La villa presenta un salone centrale affrescatoaffiancato da quattro ambienti quadrati e unoscalone monumentale; un tempo presentavauna cappella a due accessi. Gli spazi internisono distribuiti su due livelli. Ha un valorestorico-architettonico anche il padiglionedell’Aranciera.
ADOTTATA
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
MAZZINI
VILLA AMORETTIORA VILLA RIGNONcorso Orbassano 200
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c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E
Il carcere giudiziario Le Nuove di Torino fucostruito tra il 1862 e 1869, sotto il regno diVittorio Emanuele II, per realizzare la riformadella segregazione individuale (un detenuto perogni cella) emanata il 27 giugno 1857. Lastruttura architettonica presenta uno schema adoppia croce, con una doppia cappella nellamanica centrale e due rotonde “panottiche” dacui si dipartono i sei “bracci” che ospitano lecelle, per consentire il controllo di tutti i corridoi.Durante il Fascismo, oppositori del regime vifurono imprigionati: una lapide all’ingressodell’edificio ricorda i detenuti politici che venneroincarcerati dal 1922 al 1945. Durantel’occupazione nazifascista, fu costruito unricovero antiaereo, rimasto incompiuto per lesorti belliche, sotto il famigerato braccio tedesco.Si tratta di due gallerie alte 3,50 metri, larghe 3,lunghe una 37 metri e l’altra 27. Si accede dalprimo piano sottoterra della sezione femminile, siscendono 101 gradini dalla superficie esterna, sipercorrono due corridoi stretti ad angolo retto, sirisale per 102 gradini e si arriva alla primarotonda. Tra l’uscita dal famigerato primosottobraccio tedesco e la porta che dà al ricoveroantiaereo vi è una distanza di due metri. Che cosaè successo lì sotto, senza luce, senza panche,senza bagni, durante la Guerra di Liberazione?
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
D’ISTRUZIONE
SUPERIORE
BOSSO-MONTI
LE NUOVECARCERE GIUDIZIARIO
corso Vittorio Emanuele II 127
c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E
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ARCHIVIO STORICODELL’ISTITUTO
DOMENICO BERTIvia Duchessa Jolanda 27 bis
Nel 1563 la Compagnia di San Paolo avviò unaserie di iniziative a carattere assistenziale ededucativo. In particolare vennero fondate dueistituzioni per alleviare le difficoltà dellacondizione femminile nella società del tempo:la Casa del Soccorso delle Vergini e l’Opera delDeposito. Nei due secoli successivi le dueistituzioni assunsero un carattereprevalentemente educativo. Nel 1883 si registrala presenza di un’unica istituzione che, in onoredella nobile Isabella di Savoia, assunse il nomedi Educatorio Duchessa Isabella. Nel 1893l’Educatorio si trasferì nei locali, espressamentecostruiti, nell’attuale piazza Bernini, una zonaritenuta molto salubre. L’edificio fu costruitosecondo i più moderni criteri di ediliziascolastica del tempo. Dopo l’Unità di Italia,essendovi carenza di personale docente,l’Educatorio si rivolse alla formazione dellemaestre elementari, grazie anche all’apporto delprof. Domenico Berti (Ministro della PubblicaIstruzione nel 1865). Con la riforma Gentilenacque la scuola magistrale che divenne nel1926 l’istituto magistrale statale DomenicoBerti. Il “monumento” oggetto dell’adozione èl’archivio storico, cartaceo e non, dell’istituto, invia di censimento e catalogazione.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
MAGISTRALE
BERTI
c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E
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Nel 1871 la scuola fu istituita nei locali a fiancodella parrocchia di Pozzo Strada, con lo stessonome con il quale venne identificata fino almaggio 1887. Nel 1924 fu costruita la nuovasede della scuola, che iniziò a funzionare nel1926-’27; l’edificio comprendeva solo il pianoterra, ed aveva sei aule ed il servizio.Nel 1928 il Podestà deliberò di intitolarla aPietro Baricco, come recita l’atto: “P. Baricco… amministratore sagace della Città, prepostoall’istruzione pubblica … dotto educatore cheha onorato la Città con l’opera del suo chiaroingegno.” (dagli Atti Municipali 1886-1887dell’Archivio Storico di Torino).Nel 1930 fu approvato il progetto diampliamento dell’edificio scolastico,considerato il notevole aumento dellapopolazione, con la sopraelevazione di unpiano con sette nuove aule.Nella notte del 26 novembre 1942 una bombacolpì l’edificio provocando lievi danni.Nel 1948 la scuola fu ulteriormente ampliata esopraelevata del secondo piano. Nel 1961furono costruiti i due bracci verso il cortileinterno. L’edificio è tuttora sede della scuolaprimaria.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
BARICCO
SCUOLA PIETRO BARICCOcorso Peschiera 380
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c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E
Tipico esempio di edificio in stile liberty, lascuola, sorta nei primi anni del 1900, ècompresa nell’isolato tra le vie Braccini,Chiomonte, San Paolo e Malta, in pieno BorgoSan Paolo. Il progetto fu firmato dall’architettomunicipale Dolza e dai suoi collaboratori, gliingegneri Baravalle e Mastrogiacomo inesecuzione alla delibera comunale del 1914.La scuola, situata al centro del quartiere, èsempre stata punto di riferimento per interegenerazioni, che sono cresciute nei suoi localivivendo gli eventi che si sono succeduti, le dueguerre, la ricostruzione, lo sviluppo economicoe la forte immigrazione. Pensiamo sia giustovalorizzarne il ruolo di formazione, istruzione esocializzazione nell’ambito del quartiere, senzatralasciare l’importanza storico-architettonicadell’edificio, uno dei più vecchi del borgo.L’edificio non ha mai abbandonato la suafunzione di sede scolastica ed attualmenteospita le classi della scuola elementare.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
ISTITUTO
COMPRENSIVO
ALBERTI
SCUOLA SANTORRE DI SANTAROSAvia Braccini 70
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c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ènata a Torino il 6 aprile 1995, per volontà dellasua presidente, Patrizia Sandretto ReRebaudengo. La sede torinese, aperta nel 2002,si è insediata in Borgo San Paolo, sull’areadell’ex Fergat che produceva cerchioni perautomobili. Si tratta di un parallelepipedo lungo133 metri, alto 9 e largo 21, che occupa unasuperficie di 3.500 metri quadrati. Il progetto èstato realizzato dall’architetto Silvestrin ed è unastruttura semplice e rigorosa, ideale per lemostre. Caratteristica dell'edificio è che l'internosi trasforma a seconda delle esigenze, con spaziche si creano e muri che si spostano pervalorizzare le opere esposte. La struttura neutrae gli stessi materiali impiegati (la pietra di Lecceper gli esterni, il calcestruzzo levigato per ipavimenti, le pareti bianche e il legno di cedrodei portoni) sottolineano la sua essenzialità econsentono agli artisti (e di conseguenza ancheal pubblico) di concentrare tutta l’attenzionesulle opere; dispone, inoltre, di un’aula per levideoinstallazioni, di un’aula per la didattica, diun’ampia libreria e di un auditorium.Obiettivo della Fondazione è far conoscere alpubblico le tendenze attuali dell’artecontemporanea di tutto il mondo.
ADOTTATO
DAL LICEO
CLASSICO
CAVOUR
FONDAZIONE SANDRETTORE REBAUDENGOvia Modane 16
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c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E
Nell’ottobre del 1931 il Podestà della Città diTorino deliberò la costruzione di un nuovoedificio scolastico in questa zona periferica riccadi cascine. La costruzione prevedeva ventidueaule con spogliatoio, biblioteca, locali perdirezione, segreteria, museo e canto; due grandiingressi per le classi maschili e femminili, la salaper visita medica, un ampio refettorio; nelsemisotterraneo spogliatoio, docce, piscina,cucina, locali caldaia e deposito combustibili. Inun basso fabbricato al fondo del cortile trovavaposto l’alloggio per il custode, due grandipalestre, una con cabina cinematografica, unlocale per l’Opera Nazionale Balilla, cheraccoglieva i bambini fino a tredici anni.L’inaugurazione avvenne il 28 ottobre del 1933,anno XI dell’era fascista, nell’ambito dellecelebrazioni per la Marcia su Roma.La scuola è intitolata a Emanuele Filiberto diSavoia Duca D’Aosta, condottiero della TerzaArmata durante la Grande Guerra, che morì nel1931 e scelse di essere seppellito con i suoi fantipresso il cimitero di Redipuglia; anche le aulesono intitolate con lapidi a quei caduti.Durante gli anni della Seconda Guerra Mondialela scuola fu duramente colpita daibombardamenti e subì gravi danni. Nel 1946, altermine del conflitto, ospitava 935 alunni.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
DUCA D’AOSTA
SCUOLA DUCA D’AOSTA via Capelli 51
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c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E
Il perimetro urbano di borgata Lucento èdefinito da: corso Potenza, sponda sinistra dellaDora, via Pianezza, via Givoletto. I tessutiedilizi sviluppati lungo i tracciati viaripresentano edifici a due o tre piani, legatiall’impianto pseudorurale sette-ottocentesco.La scuola Margherita di Savoia, con sede edirezione in strada Lucento 21, iniziò afunzionare nel 1876. L’attuale edificio vennecostruito nel 1929, in piena epoca fascista. Atestimonianza di questo periodo la scuolapossiede alcune circolari; sono inoltreconservati gli arredi dell’antica direzione ed unaricca biblioteca con testi datati tra il 1745 e il1850. La scuola, sorta in seguito all’aumentodella popolazione scolastica, dovuta ancheall’insediamento di numerose fabbriche emanifatture oggi trasferite, serve, per la suaposizione ambientale, i residenti e le famiglieche dalla cintura si spostano nella zona perlavoro.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
MARGHERITA
DI SAVOIA
SCUOLA MARGHERITA DI SAVOIAvia Thouar 2
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c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E
La scuola Giuseppe Allievo è una caratteristicacostruzione degli inizi del ‘900, sorta perl’allargamento e il controllo dell’obbligoscolastico di quegli anni. La data che troviamosulla facciata ci indica la sua storia iniziale:avrebbe dovuto entrare in funzione dal 1914,ma a causa dello scoppio della Prima GuerraMondiale l’edificio fu usato come infermeria ericovero per i soldati. In seguito fu requisito perscopi militari ed entrò in piena funzionesoltanto nel 1918. Negli anni ‘60 fu costruitauna nuova ala verso via Cardinal Massaia persopperire alla necessità di aule, poiché lapopolazione stava crescendo. La scuola fudedicata a Giuseppe Allievo, eminentepedagogista piemontese, che compì i suoi studia Torino, dove insegnò anche Pedagogiaall’Università.
ADOTTATA
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
ALLIEVO
SCUOLA GIUSEPPE ALLIEVOvia Vibò 62
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c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E
Nel 1880 un gruppo di cittadini decise dicostruire una cappella per rispondere alleesigenze spirituali degli abitanti di BorgoVittoria. Il 29 luglio del 1887 padre BernardinoSabena (parroco di Madonna di Campagna)benedisse una statuina della Madonna, che saràin seguito invocata dal popolo “Nostra Signoradella Salute”. Il 23 giugno 1892 venne costruitoil primo oratorio festivo dedicato ai ragazzi.Nel 1895 mons. Riccardi, arcivescovo diTorino, benedisse la prima pietra fondamentaledel Santuario.Nel giugno del 1950 vennero terminati ilBattistero, il nudo pulpito in noce, due nuoviportali, il pavimento in marmo e la scuola.Il 17 ottobre del 1992 fu benedetto il nuovoaltare, posto su una base semicircolare, quasi alcentro della cupola. Il 24 ottobre il cardinaleSaldarini inaugurò l’urna di S. LeonardoMurialdo, sormontata da una vetrata policroma,una delle più imponenti d’Europa.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
SABA
CHIESA NOSTRA SIGNORADELLA SALUTE
via Vibò 24
40
c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E
La scuola XXV Aprile, inaugurata nel 1981, ècollocata in zona periferica e sorge all’interno diun triangolo geografico delineato dal fiumeStura e dai corsi Vercelli e Giulio Cesare.Situata nel cuore del quartiere Pietra Alta,nacque per rispondere alle esigenze dinumerose famiglie che lì si trasferirono alla finedegli anni ‘70. Oggi il quartiere si caratterizzacome una delle principali porte di accesso allacittà. La scuola, collocata nei pressi di grandistrade di comunicazione, si propone da sempresul territorio come luogo di accoglienza, diincontro e di scambi interculturali. La culturadell’accoglienza si riflette nel valore storico delnome della scuola che, in questo anno, compietrent’anni di vita. Le motivazioni che hannoportato alla sua intitolazione “XXV Aprile”sono i valori della Resistenza oggi attuali piùche mai: la libertà, la democrazia, la solidarietà,la partecipazione, il dialogo, l’educazione allacittadinanza attiva. Questi valori etici e politicisono fondamentali per educare alla cittadinanzale nuove generazioni e ancora oggi sono alcentro dell’attività didattica di questa scuola. Inoccasione del trentennale viene inaugurato alsuo interno un MMuusseeoo ddeellllaa SSccuuoollaa permanenteche ripercorre la storia di questa scuola e dellascuola elementare dagli anni ‘80 in poi.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
XXV APRILE
SCUOLA XXV APRILEvia Cavagnolo 35
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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E
La scuola Erich Giachino sorge in una zona diestrema periferia nord che, negli anni ’60,dovette attrezzarsi per rispondere alla richiestadi spazi strutturati per il boomdell’immigrazione. L’edificio, un prefabbricatosenza alcuna pretesa architettonica, documentala storia delle costruzioni di rapida realizzazionecon costi economici più contenuti e tecnicheinnovative per quegli anni. La scuola non sipone, quindi, come monumento artistico dellacittà, bensì come testimonianza diun’evoluzione socio-economico-culturale, tipicadelle prime città italiane industrializzate.Dall’anno 2000 è iniziata un’opera diriqualificazione e ristrutturazione.“…Metteteci sempre sopra il mio ritratto e unfascio di rose rosse!…” così scriveva ErichGiachino, pensando al suo pianoforte,nell’ultima lettera scritta ai genitori, alla vigiliadella fucilazione, avvenuta al Poligono delMartinetto nell’Aprile del 1944. Nel 1965 lafamiglia donò lo strumento musicale alla scuola,che venne intitolata al giovane eroe dellaResistenza, di cui nell’atrio è collocato il ritrattobronzeo, in rilievo. Nella scuola è stato allestitoun modesto spazio-museo, in cui farsopravvivere la memoria di chi volle, con ilsacrificio della propria vita, una Torino eun’Italia libere.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
GIACHINO
SCUOLA E MUSEO ERICH GIACHINOvia Campobasso 11
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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E
SCUOLA GIOVANNI CENAstrada San Mauro 32
ADOTTATA
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
CENA
La scuola - intitolata a Giovanni Cena (1870-1917) - dall’ampio giardino sia antistante, siaall’interno del cortile, presenta una strutturamarcatamente di gusto novecentesco con“caratteristiche architettoniche razionaliste,linee rigorose ed ampie aperture a vetrate” ed èstata costruita tra gli anni 1930 e 1932 suprogetto dell’ing. Orlandini, con una struttura aU e doppi ingressi separati, per la sezionemaschile e quella femminile. È dotata direfettori, palestra, museo scolastico, biblioteca,aule per il canto e laboratori. La SecondaGuerra Mondiale vide la scuola trasformata inospedale, quale succursale dell’OspedaleAmedeo di Savoia, come testimoniava la crocerossa ancora visibile all’ingresso prima delrestauro. Alla ripresa delle attività, alcuni localifurono prestati alle Suore di Carità di SantaMaria e altri destinati a un istituto tecnicoserale. Nei primi anni Sessanta la scuolaaccoglieva 578 alunni e aveva due succursali, acui si aggiunse anche una succursale in corsoTaranto. Oggi alla Cena ci sono dieci classi; lapercentuale di alunni stranieri (soprattutto diseconda generazione) è del 25-30%. La scuolaoffre un laboratorio di informatica, laboratorioMus-e, un corso di nuoto gratuito, soggiorni aLoano e a Pracatinat. Conserva inoltre un riccoarchivio e materiale didattico di interesse storico(pallottolieri, cartelloni didattici, modellini).
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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
PESTALOZZI
SCUOLA GIAN ENRICOPESTALOZZIvia Banfo 32
La scuola elementare Pestalozzi fu costruita frail 1904 e il 1905 in quella parte del quartiereBarriera di Milano denominata “MonteBianco”, subito a ridosso della piazza Crispi,dove sorgeva la cinta daziaria che delimitaval’ingresso alla città. La costruzione, approvatadalla Giunta Comunale nel 1904, fu decisa aseguito del fatto che, in quella zona, circondatada industrie di nuovo insediamento, vi era statoun grande incremento della popolazione e ibambini in età scolare erano costretti apercorrere un lungo tratto per raggiungere il piùvicino edificio scolastico.L’edificio, di tre piani fuori terra, un cortile e lapalestra, fu inizialmente denominatogenericamente Barriera di Milano, solo in seguitoassunse l’attuale denominazione Gian EnricoPestalozzi; anche la via sulla quale si affacciavaera allora denominata via Monte Bianco, mentredopo la seconda guerra mondiale prese il nomedi via Antonio Banfo (operaio della Fiat GrandiMotori ucciso dai fascisti). Nel 1929 la scuola fuampliata con la costruzione di un avancorpo a trepiani verso la via Banfo.
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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E
In mancanza di dati certi, è possibile ipotizzarela costruzione della Cascina Marchesa nei secoliXVI o XVII, come per le altre grange e cascinedell’area. Conosciuta, nel corso del XVIIsecolo, come La Fiorita (dal nome della suaproprietaria, la marchesa Cristina Wildcardelde Fleury, “dama d’onore di Madama Reale”),la cascina subì gravi danni nel corso dell’assediodi Torino da parte delle truppe francesi (1706);successivamente, nel corso dei secoli XVIII eXIX, fu ricostruita e, a più riprese, modificata.Nel corso della prima metà dell’800 vennerealizzato il corpo di fabbrica in stileneoclassico, originariamente destinato a stalla efienile. Durante la Seconda Guerra Mondiale,la Marchesa venne nuovamente danneggiata daibombardamenti alleati, nella notte del 13 luglio1943; fu ricostruita velocemente, ma condimensioni ridotte. Dopo la demolizione, negli anni ‘70, degliedifici destinati ad abitazione, restal’ottocentesca manica neoclassica che,restaurata, viene adibita a locali ad uso dellaCircoscrizione e della biblioteca civica CascinaMarchesa.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
SECONDARIA
DI PRIMO
GRADO VIOTTI
CASCINA MARCHESAcorso Vercelli 141
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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E
L’edificio fu costruito dal Comune di Torino inseguito allo sviluppo del sobborgo di Barrieradi Milano e al conseguente aumento dellapopolazione scolastica.Su progetto dell’ufficio tecnico comunale, conl’apporto dell’ingegnere Dolza, la scuola fuedificata tra il 1914 ed il 1915 (primo blocco di27 aule con palestra) ed ampliata nel 1925, conun secondo blocco che trasformò l’inizialepianta a manica semplice in isolato chiuso, coni bassi fabbricati delle palestre a saldatura tra ilprimo ed il secondo intervento.L’edificio, multipiano con sotterranei, ha valoredocumentario ed ambientale e costituisce unraro esempio di scuola - isolato per l’istruzioneelementare.La scuola, compresa tra le vie Monte Rosa,Scarlatti, Santhià e Feletto, possiede un ampiocortile interno in cui crescono viti, alberi dafrutto e tigli.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
GABELLI
SCUOLA ARISTIDE GABELLI via Santhià 25
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c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E
L'edificio è situato nella periferia Nord diTorino, in zona Rebaudengo. In questa area,durante la seconda guerra mondiale, vennecostruita una postazione antiaerea per difendereil territorio e la popolazione daibombardamenti che colpivano tutte le possibilivie di comunicazione e accesso alla città.L’attuale edificio fu costruito nel 1982 edinizialmente adibito a scuola media. Alla finedegli anni '80, quando la popolazione scolasticadiminuì, la scuola media, succursale dellaBernardo Chiara, si trasferì in un altro luogo enell'edificio si insediò la scuola elementareAnna Frank che assorbì anche parte deiresidenti della Circoscrizione V, provenienti inparticolare da via Reiss Romoli. Negli anniscolastici 2007/2008 e 2008/2009, con ilcontributo della Provincia di Torino e le risorseinterne della scuola, è stato allestito nella scuolail “Centro di Documentazione Anna Frank”,nel quale sono raccolti libri, biografie, filmdocumentari sulla Shoah e sulla vita di AnnaFrank e altro materiale didattico finalizzatoall'educazione alla pace. Il Centro diDocumentazione ospita anche la mostra inprogress dei materiali prodotti ogni anno dalleclassi della scuola.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
FRANK
SCUOLA E CENTRO DI DOCUMENTAZIONE
ANNA FRANKvia Vallauri 24
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LABORATORIO DI SCIENZEDELLA SCUOLA ROSSELLIvia Ricasoli 15
c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E
La scuola media Rosselli, oggi scuola secondariadi primo grado, dal settembre 2009 è entrata afar parte di una nuova istituzione scolastica,l’istituto comprensivo Ricasoli. L’edificio fuutilizzato, dai primi anni Settanta, per fare frontead un’utenza scolastica sempre più numerosa nelquartiere, che fino ad allora aveva avuto comescuole di riferimento le scuole medie Lagrange eMameli, situate in via Sant’Ottavio. Con lachiusura nel 2000 della sede della scuola di viaGiulia di Barolo, la Rosselli è diventata la scuolamedia di riferimento dei quartieri Vanchiglia eVanchiglietta e ha ereditato le attrezzaturedidattiche delle scuole precedenti, risalenti allaantica Regia Scuola Tecnica di Po del 1861.Negli armadi dell’attuale laboratorio di scienze ècustodito un patrimonio di strumenti tecnico-scientifici di grande interesse storico e didattico edi grande valore evocativo, che spazia dal campodell’elettromagnetismo alla dinamica dei corpi edei fluidi, agli strumenti di misurazione, insieme araccolte e collezioni naturalistiche come erbari,animali impagliati, fossili e minerali. Il lavoro direcupero di questi materiali ha lo scopo di creareun museo didattico permanente aperto agli allievidel territorio.
ADOTTATA
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
RICASOLI
SCUOLA
SECONDARIA
DI PRIMO
GRADO
ROSSELLI
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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E
ADOTTATO DA
PORTAPERTA
E ARTCADD
GESTITI DA
COOPERATIVA
ANIMAZIONE
VALDOCCO
PALAZZINA DI VIA MONGRANDO 32
La palazzina si trova all’angolo con viaFontanesi e racconta un capitolo della storia diTorino e della sua industrializzazione.È situata nel quartiere Vanchiglietta, zona dellacittà a ridosso del centro, delimitata dal Po edalla Dora Riparia, fino alla confluenza dei duefiumi. La “nostra” casa, costruita ai primi delNovecento, è attualmente una residenza diintera proprietà ATC. La facciata esterna, di trepiani, presenta al piano terreno un negozio convetrine su strada, agli altri livelli delle finestre,lievemente decorate, alternate a balconi in ferrobattuto. Il passo carraio introduce nell’androne,dal quale si dipartono le scale, e nel cortile, sucui affacciano i lunghi balconi delle case diringhiera; il quarto lato del cortile rivela lapresenza di due bassi fabbricati, segno dellapassata presenza di officine artigianali.Attualmente le due basse costruzioni ospitanouna piccola palestra e un laboratorio artistico. Ai piani alti della residenza vivono gli inquiliniassegnatari, mentre il piano terreno e il primopiano ospitano il Centro addestramento disabilidiurno ArtCadd e la Comunità alloggio disabiliPortaperta gestiti dalla Cooperativa AnimazioneValdocco onlus. Gli ospiti che vivono e frequentano questastruttura amano la “loro” casa e per renderlapiù accogliente, nella primavera scorsa, hannorealizzato una grande aiuola che porta a tutta lapalazzina gioia e colore.
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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E
L’edificio, costruito su progetto dell’ingegnereVelasco, caratterizza il nucleo ottocentesco delBorgo Vanchiglia. Nell’elenco degli edificiscolastici del Municipio del 1891 si legge:“Edifizio per la scuola elementare Vanchiglia;verrà ultimato nel nuovo anno scolastico”. Nel1895 la scuola era organizzata in classi femminilie maschili, diurne, serali, festive, prima dislocatein appartamenti del Borgo. Nel 1898 lapopolazione scolastica aumentò e si aprironodelle succursali. Il Presidente onorario dellascuola fu l’avvocato Leone Fontana, apprezzatocollezionista d’arte (parte della sua collezione èesposta a Palazzo Madama). Divenuto senatorenel 1903, fu eletto Deputato di Vigilanza delPatronato Scolastico. La scuola fu a lui intitolatanel 1911. Durante la Prima Guerra Mondialel’edificio ospitò i profughi e le classi furonotrasferite temporaneamente alla scuola Muratori.La scuola ha sempre avuto un forte legame conil quartiere, ha accompagnato gli eventi storici esociali dello scorso secolo. Tuttora ricorda glieventi del passato e forma i cittadini di unmondo in continua trasformazione. Nel 2011 èstato allestito un locale che ospita l’Archiviostorico della scuola che si sta arricchendo con ilcontributo dei lavori svolti dalle classi e condocumenti e testimonianze di ex-alunni.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
FONTANA
SCUOLA LEONE FONTANAvia Buniva 19
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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E
L’edificio scolastico ha valore ambientale edocumentario e contribuisce a caratterizzare laquinta di edifici lungo l’asse di corso ReginaMargherita.Venne costruito negli anni 1903-1904 suprogetto dell’ingegnere Prinetti per conto delComune di Torino. Il Consiglio Comunalecittadino, già nella seduta del 23/11/1898, avevaautorizzato l’esproprio dei terreni tra corsoRegina Margherita, via Biella e via Cottolengo,per costruire la “scuola elementare diValdocco”, destinata ad un quartiere in via diespansione e sempre più popoloso. La scuoladoveva servire anche a dare una sede definitivaalle scuole della Consolata e di via SantaChiara, ormai fatiscenti. A causa delle lunghepratiche inerenti all’esproprio dei terreni,soggetti a vincoli speciali, i lavori di costruzioneiniziarono solo cinque anni più tardi.La scuola venne intitolata a Edmondo DeAmicis, autore del libro “Cuore”, nel 1908,anno della sua morte.La struttura venne ampliata nel 1914 con lacostruzione delle palestre nel cortile lungo ilmuro di confine.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
DE AMICIS
SCUOLA EDMONDO DE AMICISvia Masserano 4
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c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E
ADOTTATO DA
PORTAPERTA
E ARTCADD
DEPOSITO GTT TORTONA - MANINcorso Tortona 47/A
La municipalizzazione del servizio di trasportotranviario torinese risale al 1906, anno dicostituzione dell’Azienda Tramvie Municipali(ATM) che fino al 1922 si occupò dellagestione della rete in collaborazione con laSocietà Anonima Torinese di Tramways(Belga), acquisendone poi il monopolio. Nelcorso della Seconda Guerra Mondiale,numerosi impianti e linee di trasporto dellasocietà furono pesantemente danneggiati e, neldopoguerra, si rese necessaria la ricostruzionedi un’ampia porzione degli stabilimenti e dellarete. Ai primi degli anni Cinquanta l’ATMintraprese la fabbricazione dell’impiantoTortona-Manin e il progetto venne affidato aPier Luigi Nervi, ed eseguito dalla società Nervie Bartoli. Ingegnere lombardo, Pier Luigi Nerviera noto soprattutto per l’impiego innovativodel cemento armato che utilizzò anche per lacostruzione dell’impianto Tortona-Manin. Attualmente l’impianto tranviario Tortona-Manin del GTT (nato nel 2007 dalla fusione traATM e Satti - Società Torinese di TrasportiIntercomunali) è sede di un vasto deposito dimezzi pubblici di trasporto e di un’importanteofficina di riparazioni per tram e bus, dovevengono eseguiti complessi interventi dimanutenzione. Il Tortona-Manin è in grado diospitare al suo interno più di 200 mezzi pubblici.
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SCUOLA LUDOVICO ANTONIO MURATORIvia Ricasoli 30
c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E
La scuola, all’imbocco del borgo Vanchiglietta, èpresente sul territorio dal 1913. Si tratta di ungrande complesso progettato da Camillo Dolza,che ancora oggi impressiona per la sua misurata egeometrica eleganza. È stata intitolata allo storicomodenese Ludovico Antonio Muratori (1672-1750), considerato uno degli intellettuali più notie stimati della sua epoca e fondatore dellamoderna storiografia medioevale. È di gusto liberty per le decorazioni ricche efloreali ad opera dell’architetto Giulio Casanova.Nel corso degli anni ha ospitato vari gradi discuola, finito il conflitto mondiale 1940-‘45 vennedivisa in due parti: l’elementare Muratori cheoccupava gran parte dell’edificio e l’istituto diAvviamento Professionale, intitolato a GuglielmoMarconi, che occupava il piano rialzato in tutta lasua lunghezza. Ad oggi comprende la scuolaprimaria ed al piano terreno la scuola d’infanziamunicipale, denominata “Vanchiglietta”, ilaboratori del Comune di Torino e due palestread uso del plesso e della Circoscrizione 7. Mentre si fa ancora ammirare la genialesoluzione delle scale ai due lati del grandeparallelepipedo, l’edificio ha subito variemodifiche e ristrutturazioni. Conferisce eleganzaalla scuola anche l’ampio giardino dotato di unafontana ottagonale e di varie specie di piante: unospazio verde ad uso dei bambini della scuola.
ADOTTATA
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
RICASOLI
SCUOLA
PRIMARIA
MURATORI
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L’istituzione del nuovo Orto Regio si realizzò nel1729 con Vittorio Amedeo II. L’area dell’Ortoera inizialmente di circa 7000 metri quadrati,ripartiti in due settori rettangolari, ciascuno conuna vasca centrale, suddivisi in aiuolegeometriche. Nella seconda metà del XVIIIsecolo Allioni arricchì le colture vive dell’Orto ediniziò la collezione di exsiccata, che costituisconoun importante nucleo dell’attuale erbario. Nellaprima metà del 1800 nel giardino fu allestito unviale centrale con una terza vasca: alcuniesemplari arborei di quel periodo prosperanoancora oggi. Nello stesso periodo fu allestito unBoschetto di gusto romantico. Le specie coltivatearrivarono con G.G. Moris a 12000 e questo fu ilperiodo di massimo splendore per le collezionivive. Dalla fine del 1800 l’Orto andò perdendospazi e mezzi a vantaggio di nuovi laboratori eaule. Vi fu nel 1962-‘63 l’allestimento di unAlpineto dove si ricrearono microambienti per lacoltura di specie dell’orizzonte alpino. Negliultimi anni sono state costruite alcune serre per lecollezioni di piante succulente. Nel 1996 è statoallestito un percorso per ipovedenti e non vedentidotato di cartelli con disegni e testi in rilievo econ scritte anche in Braille. Dal 2007 una nuovaserra ospita entità del Sud Africa che evocano laforesta dello Tsitsikamma.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
SECONDARIA
DI PRIMO
GRADO NIEVO
MATTEOTTI
PLESSO
NIEVO
ORTO BOTANICO UNIVERSITÀ DI TORINO
viale Mattioli 25
c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E
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SCUOLA IPPOLITO NIEVOvia Mentana 14
c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E
La scuola media Nievo è situata nell’areacompresa tra il Po e corso Lanza.Venne costruita negli anni ‘70 sugli spaziprecedentemente occupati dalla casermaRubatto. Nel giardino della scuola, fronte corsoMoncalieri 43, oggi è posizionato un cippo inmemoria dei Battaglioni Alpini Sciatori,costituito da una roccia della Val di Susa, da unpaio di sci e da due targhe. Questo è tutto ciòche rimane a testimonianza dell’antico edificiomilitare. Il plesso Nievo è una delle prime scuoleitaliane che, fin dall’anno scolastico 1981/82 hasaputo anticipare, attraverso il progetto disperimentazione, i tempi e i metodi dellaflessibilità didattica ed organizzativa dei nuovipercorsi dell’autonomia scolastica attuale.Inoltre, con la sua decennale esperienza nellasperimentazione, ha dato vita al PoloSperimentale Internazionale Europeo,costituitosi come scuola autonoma nell’annoscolastico 2000/2001.
ADOTTATA
DALLA
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
NIEVO
MATTEOTTI
PLESSO
NIEVO
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SCUOLA BORGNANA - PICCOcorso Moncalieri 218
c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E
La costruzione della scuola dell’infanziaBorgnana - Picco fu iniziata il 2 aprile 1904 suprogetto dell’ingegnere Carlo Daviso diCharvensod. Dopo varie interruzioni dovute adifficoltà finanziarie, l’edificio venne ultimato ela scuola aperta il 12 gennaio 1913, in omaggioalla Regina Elena di Savoia.La scuola, collocata al Pilonetto tra la spondadestra del Po e la zona pre-collinare compresatra il ponte Isabella e la strada degli Alberoni,nei primi anni della sua attività aveva comeutenza i figli degli operai e delle giovani donneche erano impiegati nelle fabbriche di calze e ditessuti e nei negozi.Durante la Prima Guerra Mondiale, la scuolaBorgnana-Picco rese un servizio utilissimo allefamiglie dei richiamati alle armi restando infunzione senza limitazioni di orario e vacanze,per permettere alle mamme lavoratrici disvolgere con serenità il proprio lavoro.La scuola, fondata anche grazie alle offerte dellanobile Giovanna Bosco Engelfred, chiese edottenne che fosse intitolata al suo genitoreBorgnana-Picco e che fosse retta dalle SuoreFiglie di Carità della S.S. Annunziata diMontanaro.
ADOTTATA
DALLA
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
NIEVO
MATTEOTTI
PLESSO
MATTEOTTI
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Il complesso di vigna e giardini denominato“Villa della Regina” fu costruito sulla collinatorinese sul modello delle ville romane dalcardinale Maurizio di Savoia, figlio del ducaCarlo Emanuele I, all’inizio del Seicento.All’inizio del Settecento Filippo Juvarra ridefinìspazi e rapporti con il giardino, coinvolgendo igrandi artisti da lui diretti nei cantieri regi dellacapitale del regno, dal Seyter al Beaumont, dalCrosato al Giaquinto, dal Dallamano a PietroMassa, artefice dei preziosi gabinetti “allachinese”. Nel 1868, per dono di VittorioEmanuele II, la Villa divenne proprietàdell'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari.Nel corso del Novecento la mancatamanutenzione del delicato equilibrio tra learchitetture e i giardini, parziali demolizioni,danni di guerra e interventi impropricompromisero lo straordinario complesso. Laconsegna del complesso alla Soprintendenza peri Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delPiemonte nel 1994 ha dato il via ai complessiinterventi di restauro che hanno ristabilito lasituazione conservativa di edifici e giardini e lastretta connessione del Compendio con la città.Dall’agosto 2006 la Residenza è aperta alpubblico.
ADOTTATA
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
TOMMASEO
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
CALVINO
VILLA DELLA REGINAviale della Regina 40
c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E
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L’arco olimpico di Torino è uno dei simboliarchitettonici rimasti in memoria dei XX GiochiOlimpici Invernali del 2006. Visibile da lontano,è una delle strutture più alte della città e il suocolore rosso lo distingue dal resto dell’impiantourbano. Si erge sostenendo la passerella natadalla necessità di collegare il villaggio olimpico divia Giordano Bruno con il centro polifunzionaledel Lingotto. L’arco è diventato in breve ilsimbolo del rinnovamento urbanistico, già avviatoin precedenza nel quartiere e nell’intera città.Passando sopra la ferrovia e unendo l’ex zonaindustriale al Lingotto, simboleggia altresì ilpassaggio dalla Torino delle fabbriche a quelladei servizi, della tecnologia e del turismo.Il gigantesco arco è alto 69 metri, lungo 55, pesa460 tonnellate ed è sorretto da 32 fasci di cavicon lunghezza massima di 113 metri; ha sezionetriangolare, è inclinato e asimmetrico perl’andamento incurvato della passerella pedonalelunga 400 metri. L’intero progetto è statorealizzato dalla Hugh Dutton Associates e la suarealizzazione e successiva posa hanno comportatonotevoli problemi: in modo particolare a causadell’attraversamento della ferrovia, il cui traffico èstato interrotto per una sola notte, e per leoscillazioni strutturali e le dilatazioni conseguentiagli sbalzi di temperatura.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
TECNICO
ECONOMICO
STATALE
LUXEMBURG
ARCO OLIMPICO DI TORINO Torino Sud nel quartiere Lingotto
c i r c o s c r i z i o n e 9T O R I N O P O R T E A P E R T E
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L’edificio è situato nella Circoscrizione 10, èubicato ad angolo tra via Plava e via Anselmetti.Fu costruito negli anni ‘70, a causa del boomdemografico ed economico seguitoall’ampliamento degli stabilimenti Fiat. Nacque come scuola comunale con il nomeMirafiori Ovest. Negli anni ‘90 cambiò gestione ed entrò a farparte dell’Istituto comprensivo Salvemini. Il 14novembre 2008 la scuola è stata intitolata aMariele Ventre, in ricordo della direttrice delPiccolo Coro dell’Antoniano, che dedicò lapropria vita ai bambini ed al canto.La nostra scuola ospita due sezioni di scuoladell’infanzia, i bambini hanno a disposizioneampi spazi e laboratori all’interno ed un ampiogiardino con querce canadesi, pini strobi,frassini, aceri giapponesi, ailanti, carpini, faggipenduli e alberi di Giuda. In questo spazio aperto manca però uno spazio-gioco attrezzato. Confidiamo che in tempi futurisi possa realizzare.
ADOTTATO
DALLA
SCUOLA
DELL’INFANZIA
MARIELE
VENTRE
SCUOLA MARIELE VENTRE via Plava 177/2
c i r c o s c r i z i o n e 1 0T O R I N O P O R T E A P E R T E
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Il Mausoleo della Bela Rosin, progettato nel1886 dall’architetto Angelo Dimezzi in stileNeoclassico, è stato ultimato nel 1888. È ilmonumento funebre della contessa RosaVercellana, moglie morganatica di VittorioEmanuele II di Savoia, conosciuta come BelaRosin, ed è la copia, in scala ridotta, delPantheon romano in cui riposano le spoglie delprimo re d’Italia. Il monumento è situato nelquartiere di Mirafiori Sud, in un parco di circatrentamila metri quadrati. L’ingresso allastruttura si trova sul lato occidentale del parco, evi si accede attraverso un cancello di ferrobattuto che conduce ad un viale e, infine, almausoleo. Sulla parte frontale del monumentofunebre si trova un pronao con otto colonne altecinque metri, il frontone riporta le insegne deiconti di Mirafiori e il motto “Dio PatriaFamiglia”. All’interno altre otto colonnedelimitano le nicchie, che oggi sono vuote, mache un tempo erano occupate appunto dallesalme della Bela Rosin e dei suoi discendenti.La cupola lastricata di rame è sormontata da unacroce latina. Il mausoleo, dopo anni diabbandono, è stato restaurato con cura. L’altarecentrale, diversamente dal Pantheon romano, èstato rimosso e spostato all’esterno dell’edificio;il foro centrale, invece, è stato coperto da unavetrata che illumina la pianta a forma circolare ele nicchie ormai vuote.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
CAIROLI
SCUOLA
SECONDARIA
DI I GRADO
MAUSOLEO DELLA BELA ROSINstrada Castello di Mirafiori 148/7
c i r c o s c r i z i o n e 1 0T O R I N O P O R T E A P E R T E
60
c i r c o s c r i z i o n e 1 0
Abbiamo deciso di adottare il parco Colonnettiquale patrimonio architettonico e ambientaledel nostro territorio.Il parco è un ampio polmone verde in zonaMirafiori Sud, sul terreno dell’ex aeroporto diMirafiori, inaugurato nel giugno del 1911 per icollegamenti aerei con Milano, Roma eVenezia. Fu, tra l’altro, sede della scuola di voloChiribiri, presso la quale, durante la GrandeGuerra, si diplomò Francesco Baracca.Bombardato nel corso del secondo conflittomondiale, fu abbandonato per il più modernoaeroporto di Caselle. Il terreno venne restituitoal Comune di Torino che, negli anni Settanta,lo attrezzò a parco, intitolandolo a GustavoColonnetti, ingegnere e studioso di scienzadelle costruzioni. Le motivazioni che ci hanno spinto all’adozionetrovano le radici nel tentativo di realizzare unproficuo processo di integrazione della scuolacon l’ambiente circostante, facendo acquisireagli allievi maggiore sensibilità e rispetto versola natura e permettendo loro di conoscere losviluppo storico-sociale del quartiere; attraversola ricerca delle fonti, si spera di potenziare lepossibilità di aggregazione che un simile spaziopuò offrire sia agli abitanti del quartiere sia acoloro che occasionalmente lo frequentano.
ADOTTATO
DALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
SALVEMINI E
DALLA
SCUOLA
PRIMARIA
MORANTE
PARCO COLONNETTIvia Artom
ADOTTA UN QUARTIEREnell’ambito del
Programma Integrato di Sviluppo Urbano
URBAN BARRIERA DI MILANO
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La Città di Torino ha avviato nel 2011 il PPrrooggrraammmmaaIInntteeggrraattoo ddii SSvviilluuppppoo UUrrbbaannoo UURRBBAANN BBAARRRRIIEERRAA DDIIMMIILLAANNOO. Finanziato dalla Città di Torino, dalla RegionePiemonte e dall’Unione Europea, Urban è un sistema com-plesso di oltre 30 progetti specifici con l'obiettivo di innescareun processo di riqualificazione del territorio di Barriera diMilano sul piano fisico, economico, sociale e culturale.
Dal punto di vista fisico-ambientale, gli interventi princi-pali riguardano la riqualificazione dell’ex-Incet, la realizzazio-ne del parco di Spina 4, il rifacimento del mercato Foroni,interventi di qualità urbana diffusa e il potenziamento delsistema del verde. Sul piano economico-occupazionale, i pro-getti agiscono a sostegno delle imprese, della formazione pro-fessionale, e per l’integrazione nel mercato del lavoro.
Parallelamente, si interviene per il miglioramento dellacoesione sociale, il rafforzamento delle attività culturali e lapartecipazione attiva degli abitanti.
www.comune.torino.it/urbanbarriera
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AAddoottttaa uunn QQuuaarrttiieerree è un’azione promossa dalLaboratorio Città Sostenibile con i Centri di Cultura di ITERche coinvolge il sistema educativo locale nel programmaURBAN BARRIERA DI MILANO.
Con questa iniziativa il sistema delle scuole si trasforma inun oosssseerrvvaattoorriioo uurrbbaannoo di quartiere che accompagna il pro-cesso di rigenerazione del proprio territorio. L’insieme delleattività programmate, che si concluderanno alla fine del 2014,prevede percorsi di ccoonnoosscceennzzaa e di aaccccoommppaaggnnaammeennttoo deiprogetti di trasformazione urbana e di aannaalliissii del territorio edelle sue potenzialità in un viaggio tra passato, presente e futu-ro. Le scuole sono protagoniste di percorsi di pprrooggeettttaazziioonneeppaarrtteecciippaattaa e attività di animazione territoriale realizzate attra-verso laboratori artistici, ludici, di educazione ambientale ealla cittadinanza.
La terza annualità di AAddoottttaa uunn QQuuaarrttiieerree è caratterizzatada due iniziative: l’accompagnamento all’inaugurazione delParco di Spina 4 con una partecipazione attiva al progetto diarte pubblica Promenade (curata dalla Città di Torino con ilPolitecnico di Torino e l’Accademia Albertina di Belle Arti)e la costruzione di una MMaappppaa ddii CCoommuunniittàà, per lasciare una“traccia” sul territorio che documenti, attraverso l’uso didiversi mezzi espressivi, tre anni d’impegno e di protagonismodelle scuole nel processo di trasformazione urbana.
I dettagli dell’iniziativa sono disponibilisul sito di ITER
www.comune.torino.it/iter
finito di stamparenel mese di marzo 2014
LLaa ssccuuoollaa aaddoottttaauunn mmoonnuummeennttoo
presenta
TORINOPORTE
APERTEun itinerario
tra i monumentidella città adottati
dai bambini e dai ragazzi delle scuole torinesi