Anno X° N - Il clan / destino

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Pag. 1 Anno XVII N. 01 Dicembre 2017 Periodico dell’Associazione “Il Clan/Destino onlus” Registrazione n° 07/02 del Tribunale di Busto Arsizio Segreteria tel.3336971959 Sede legale: Via San Giuseppe, 36 - 21047 Saronno VA Direttore Responsabile: Lucia Saccardo Sito www.il-clan-destino.it mail [email protected] IL CLAN/DESTINO fuori dal centro LE NOSTRE VOCI Nei nostri Servizi va tutto bene ?? (a cura di Luciano Lisi) L’Unità Operativa di Psichiatria di Saronno è riconosciuta come punta di diamante nel mondo della psichiatria lombarda, in leale competizione con le realtà di Trento e di Trieste e non solo. Nel quadro nazionale siamo diventati punto di riferimento per molti. Sarà tutto vero ??? Voglio sottolineare alcuni aspetti che ci caratterizzano e ci rendono fieri di essere protagonisti del miglioramento della salute mentale e del benessere di molti: Il Centro Psico Sociale di Saronno accoglie cittadini con disagio e, a mio parere, dà a questi un’assistenza continuativa e con una qualità superiore a quella dei privati. L’ SPDC Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, il 5° piano per intenderci, accoglie pazienti (non molti) in fase di acuzie e con la professionalità degli operatori tutti e l’aiuto dei volontari li aiuta a superare i momenti difficili che attraversano. Si praticano molte attività ricreative che aiutano a superare molte difficoltà. Miglioramenti sono stati fatti nell’uso della contenzione che si sta cercando di praticare nei casi estremi in cui si riscontra un effettivo grado di pericolosità. Ho subito ricoveri in reparto nel 2008 (tre mesi) e nel 2016 (venti giorni) e ho riscontrato un netto miglioramento nel come aver cura dei pazienti, oggi l’aria che si respira è molto più leggera. CRA, CPM e Residenzialità Abitative sono realtà riabilitative presenti in Saronno e, con diversi gradi di intensità riabilitative, aiutano varie persone al reinserimento graduale nella vita sociale e nel proseguimento della strada verso la ricerca del benessere. L’utilizzo degli Esperti in Supporto tra Pari nei confronti di amici che stanno vivendo momenti di disagio simili a quelli vissuti dagli ESP stessi stanno creando momenti aggregativi e di maggior fiducia nelle risorse di ciascuno di noi. Da segnalare anche l’ attività degli ESP non solo nel mondo della psichiatria, ma anche nel mondo degli anziani. Un altro fiore all’occhiello di Saronno è l’attività delle Associazioni presenti (As.V.A.P.4 e Il Clan/Destino) che operano da anni in collaborazione con le strutture del Dipartimento di Salute Mentale e sono parte attiva nel gruppo del Fareassieme. Da segnalare per il 2017 l’entrata a far parte di questo gruppo di AUSER. La collaborazione di tutti ha permesso grandi successi nell’organizzazione degli eventi realizzat i nelle 2 settimane concomitanti con la giornata mondiale della Salute Mentale. Sempre nel 2017 l’associazione il Clan/Destino ha messo a disposizione i locali della propria sede ai ragazzi del Centro Diur no che, in collaborazione con i volontari di As.V.A.P.4 e con gli ESP di Saronno, ha dato vita ad una significativa svolta nel processo dell’autonomia e dell’autostima. Smettiamo comunque di auto celebrarci e vediamo quali sono i punti critici che interferiscono sulle attività degli attori che agiscono con buona volontà per cercare di migliorare la vita di tutti noi. La più importante causa di disservizi che interferisce nelle attività degli Operatori. Utenti, Volontari, ESP e di tutti coloro che usufruiscono dei servizi è la BUROCRAZIA !!!! (ma è una causa o una scusa ???) Cito solo qualche esempio di come la BUROCRAZIA provoca difficoltà o disguidi nelle nostre azioni: 1. La cooperativa CLS-SC solo il 17 Novembre ha avuto a disposizione, da parte della Direzione Ospedaliera, le risorse stanziate per il 2016 (versate da ATS ex ASL in Marzo del 2016), che servono a finanziare il lavoro degli ESP nonostante il costante impegno degli addetti al reperimento dei fondi. Questi rallentamenti mettono in forse anche i finanziamenti futuri. 2. La carenza cronica di personale e le mancate sostituzioni degli operatori che raggiungono l’età pensionabile provocano un cattiva gestione delle risorse e delle stesse attività degli ESP (es. una attività che avrebbe dovuto riprendere ai primi di settembre è in effetti ripresa con 2 mesi di ritardo). Anche le cose che sembrano le più semplici subiscono ritardi. Alcuni esempi: a. la richiesta di una ricetta medica lasciata al CPS non era ancora pronta dopo 4 giorni, b. la cartella clinica del paziente viene trovata con grande difficoltà, c. attività di risocializzazione vanno a rilento per mancanza di personale e i pazienti vengono “parcheggiati” con i volontari, d. manca un medico al CRA, le nuove richieste di ricovero vanno a rilento !!! 3. Siamo in inverno, ma non dimentichiamoci le sudate che questa estate ci siamo fatte nelle sale, negli studi medici del CPS e peggio ancora nelle aree e camere del CRA. L’impianto di condizionamento è ancora lontano da arrivare anche se sono state fatte varie petizioni e raccolta firme per chiedere di fare un impianto di condizionamento adeguato. 4. Chi si trova in Sala d’Aspetto del CPS sente tutto quello che dicono gli operatori al telefono o con le persone al bancone, d ove è andata a finire la tanto declamata riservatezza ?? Quando ho denunciato queste carenze mi è stato detto che sarei stato un buon sindacalista. Ma non è questo il punto !! Le cose che non vanno è giusto che siano denunciate: non per accusare qualcuno in particolare, ma per stimolare ognuno di noi a far sempre meglio. Siamo fiduciosi le cose che vanno sono in misura maggiore di quelle che non vanno. Manteniamo l’impegno per far sì che tutto sia maggiormente positivo per il bene di tutti. Il piacere di andare a Bormio (a cura di Irma Giavara) Dal 29 Giugno al 2 Luglio siamo andati in gita a BORMIO con il nostro amico Leonardo che ci ha fatto da guida, con lui c’erano Luciano, Dario, Fiorenzo, Graziella, Lidia, Davide e Monica. Purtroppo il nostro pulmino ha fatto cilecca per cui siamo andati con le macchine di Leonardo e di Luciano. Il posto dove abbiamo dormito, l’Hotel Rosa Alpina a Valdidentro, era molto accogliente. Per tutto il periodo abbiamo fatto delle abbondanti colazioni in albergo e pranzato e cenato in vari ristoranti nei dintorni di Bormio. Abbiamo visitato i luoghi alpini circostanti andando anche a Livigno dove, in una bella giornata di sole, abbiamo fatto il pic-nic ai bordi del laghetto, dopo aver fatto acquisti vari nei negozi del paese. Durante il soggiorno abbiamo visitato la mostra artistica, alla Ferriera di Valdidentro, in cui erano esposte le opere dei nostri amici: Marco Brix, Maria Lombardi, Stefano Caimi, Bergantin Davis, Di Turi Tommaso, Meroni Georgia, Banfi Vittoria, Paolo Villa, Sara Gandini, Aurelio Minervini, Vasili Noè, Tony Filitto, Sarah Maffi, Giovanni Todarello, Rolando Minerva.

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Anno XVII N. 01 Dicembre 2017 Periodico dell’Associazione “Il Clan/Destino onlus” Registrazione n° 07/02 del Tribunale di Busto Arsizio

Segreteria tel.3336971959 Sede legale: Via San Giuseppe, 36 - 21047 Saronno VA Direttore Responsabile: Lucia Saccardo

Sito www.il-clan-destino.it mail [email protected]

IL CLAN/DESTINO fuori dal centro

LE NOSTRE VOCI

Nei nostri Servizi va tutto bene ??

(a cura di Luciano Lisi)

L’Unità Operativa di Psichiatria di Saronno è riconosciuta come punta di diamante nel mondo della psichiatria lombarda, in leale competizione con le realtà di Trento e di Trieste e non solo. Nel quadro nazionale siamo diventati punto di riferimento per molti. Sarà tutto vero ??? Voglio sottolineare alcuni aspetti che ci caratterizzano e ci rendono fieri di essere protagonisti del miglioramento della salute mentale e del benessere di molti: Il Centro Psico Sociale di Saronno accoglie cittadini con disagio e, a mio parere, dà a questi un’assistenza continuativa e con una qualità superiore a quella dei privati. L’ SPDC Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, il 5° piano per intenderci, accoglie pazienti (non molti) in fase di acuzie e con la professionalità degli operatori tutti e l’aiuto dei volontari li aiuta a superare i momenti difficili che attraversano. Si praticano molte attività ricreative che aiutano a superare molte difficoltà. Miglioramenti sono stati fatti nell’uso della contenzione che si sta cercando di praticare nei casi estremi in cui si riscontra un effettivo grado di pericolosità. Ho subito ricoveri in reparto nel 2008 (tre mesi) e nel 2016 (venti giorni) e ho riscontrato un netto miglioramento nel come aver cura dei pazienti, oggi l’aria che si respira è molto più leggera. CRA, CPM e Residenzialità Abitative sono realtà riabilitative presenti in Saronno e, con diversi gradi di intensità riabilitative, aiutano varie persone al reinserimento graduale nella vita sociale e nel proseguimento della strada verso la ricerca del benessere. L’utilizzo degli Esperti in Supporto tra Pari nei confronti di amici che stanno vivendo momenti di disagio simili a quelli vissuti dagli ESP stessi stanno creando momenti aggregativi e di maggior fiducia nelle risorse di ciascuno di noi. Da segnalare anche l’attività degli ESP non solo nel mondo della psichiatria, ma anche nel mondo degli anziani. Un altro fiore all’occhiello di Saronno è l’attività delle Associazioni presenti (As.V.A.P.4 e Il Clan/Destino) che operano da anni in collaborazione con le strutture del Dipartimento di Salute Mentale e sono parte attiva nel gruppo del Fareassieme. Da segnalare per il 2017 l’entrata a far parte di questo gruppo di AUSER. La collaborazione di tutti ha permesso grandi successi nell’organizzazione degli eventi realizzati nelle 2 settimane concomitanti con la giornata mondiale della Salute Mentale. Sempre nel 2017 l’associazione il Clan/Destino ha messo a disposizione i locali della propria sede ai ragazzi del Centro Diurno che, in collaborazione con i volontari di As.V.A.P.4 e con gli ESP di Saronno, ha dato vita ad una significativa svolta nel processo dell’autonomia e dell’autostima.

Smettiamo comunque di auto celebrarci e vediamo quali sono i punti critici che interferiscono sulle attività degli attori che agiscono con buona volontà per cercare di migliorare la vita di tutti noi. La più importante causa di disservizi che interferisce nelle attività degli Operatori. Utenti, Volontari, ESP e di tutti coloro che usufruiscono dei servizi è la BUROCRAZIA !!!! (ma è una causa o una scusa ???) Cito solo qualche esempio di come la BUROCRAZIA provoca difficoltà o disguidi nelle nostre azioni:

1. La cooperativa CLS-SC solo il 17 Novembre ha avuto a disposizione, da parte della Direzione Ospedaliera, le risorse stanziate per il 2016 (versate da ATS ex ASL in Marzo del 2016), che servono a finanziare il lavoro degli ESP nonostante il costante impegno degli addetti al reperimento dei fondi. Questi rallentamenti mettono in forse anche i finanziamenti futuri.

2. La carenza cronica di personale e le mancate sostituzioni degli operatori che raggiungono l’età pensionabile provocano un cattiva gestione delle risorse e delle stesse attività degli ESP (es. una attività che avrebbe dovuto riprendere ai primi di settembre è in effetti ripresa con 2 mesi di ritardo). Anche le cose che sembrano le più semplici subiscono ritardi. Alcuni esempi:

a. la richiesta di una ricetta medica lasciata al CPS non era ancora pronta dopo 4 giorni, b. la cartella clinica del paziente viene trovata con grande difficoltà, c. attività di risocializzazione vanno a rilento per mancanza di personale e i pazienti vengono “parcheggiati” con i volontari, d. manca un medico al CRA, le nuove richieste di ricovero vanno a rilento !!!

3. Siamo in inverno, ma non dimentichiamoci le sudate che questa estate ci siamo fatte nelle sale, negli studi medici del CPS e peggio ancora nelle aree e camere del CRA. L’impianto di condizionamento è ancora lontano da arrivare anche se sono state fatte varie petizioni e raccolta firme per chiedere di fare un impianto di condizionamento adeguato.

4. Chi si trova in Sala d’Aspetto del CPS sente tutto quello che dicono gli operatori al telefono o con le persone al bancone, dove è andata a finire la tanto declamata riservatezza ??

Quando ho denunciato queste carenze mi è stato detto che sarei stato un buon sindacalista. Ma non è questo il punto !! Le cose che non vanno è giusto che siano denunciate: non per accusare qualcuno in particolare, ma per stimolare ognuno di noi a far sempre meglio. Siamo fiduciosi le cose che vanno sono in misura maggiore di quelle che non vanno. Manteniamo l’impegno per far sì che tutto sia maggiormente positivo per il bene di tutti.

Il piacere di andare a Bormio

(a cura di Irma Giavara)

Dal 29 Giugno al 2 Luglio siamo andati in gita a BORMIO con il nostro amico Leonardo che ci ha fatto da guida, con lui c’erano Luciano, Dario, Fiorenzo, Graziella, Lidia, Davide e Monica. Purtroppo il nostro pulmino ha fatto cilecca per cui siamo andati con le macchine di Leonardo e di Luciano. Il posto dove abbiamo dormito, l’Hotel Rosa Alpina a Valdidentro, era molto accogliente. Per tutto il periodo abbiamo fatto delle abbondanti colazioni in albergo e pranzato e cenato in vari ristoranti nei dintorni di Bormio. Abbiamo visitato i luoghi alpini circostanti andando anche a Livigno dove, in una bella giornata di sole, abbiamo fatto il pic-nic ai bordi del laghetto, dopo aver fatto acquisti vari nei negozi del paese. Durante il soggiorno abbiamo visitato la mostra artistica, alla Ferriera di Valdidentro, in cui erano esposte le opere dei nostri amici: Marco Brix, Maria Lombardi, Stefano Caimi, Bergantin Davis, Di Turi Tommaso, Meroni Georgia, Banfi Vittoria, Paolo Villa, Sara Gandini, Aurelio Minervini, Vasili Noè, Tony Filitto, Sarah Maffi, Giovanni Todarello, Rolando Minerva.

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Alla sera, nei locali della mostra (visto che fuori pioveva), abbiamo assistito all’esibizione entusiasmante (come al solito) della nostra Band “La Nuova Risonanza”, che ha avuto un notevole successo del pubblico presente composto da residenti e villeggianti. Tra noi c’è stata amicizia, simpatia e comunicazione per cui siamo stati bene e, anche se breve la vacanza, io l’ho vissuta intensamente. Io dividevo la mia stanza con Graziella ed abbiamo legato amicizia in una reciproca condivisione di spazi.

Estate con la Proloco di Valdidentro (Bormio)

(a cura di Massimo Airoldi)

Quest’anno la Band "La Nuova Risonanza" è stata inclusa nel Programma degli Eventi Turistici Estivi organizzata dalla Proloco di Valdidentro (Bormio) per il 2017. L'evento artistico dal titolo “Fr-Agilità e Abilità”, si è svolto presso La Ferriera Corneliani di Premadio a Valdidentro (Bormio). Si tratta di un interessante sito di archeologia industriale del 1200, recentemente recuperato per eventi artistici. La manifestazione rientrava nel calendario degli appuntamenti estivi del progetto di cultura & arte “Ferriere Arte”, a cura della Proloco di Valdidentro, e si è articolata in diverse fasi. Una serata introduttiva di presentazione (16 Giugno) dal titolo “La Nuova Risonanza – Musica e pittura come espressione di benessere consapevole”, animata dal Dr. Marco Goglio con Massimo Airoldi e Christian Orlandelli: inizialmente abbiamo illustrato la mostra d'arte chi si inaugurava quella sera stessa, quindi è stato proiettato il video della storia della Band, in cui è presentato il suo progetto innovativo di inclusione attraverso il registro espressivo sonoro-musicale. Con tale presentazione abbiamo cercato di spiegare come la fragilità, se consapevole, può trasformarsi in emozioni positive e creative, attivando abilità che possono poi produrre elaborati artistici (quadri, musica, …). Un fattore importante non è solo la produzione ma anche la

sua “esposizione”: accettare di affrontare il giudizio del pubblico attraverso una mostra pubblica o un concerto, dove si è senza rete, dove tutto è in diretta, dal “vivo”, agendo al momento, questo favorisce l'autostima e la gestione dell'emotività e il rafforzo del Se. Si apriva anche la Mostra d'arte, alla quale hanno partecipato 16 utenti del nostro CPS con 80 elaborati esposti. Un gruppo di 7 di questi artisti ha avuto anche l'occasione di presenziare

alla mostra per un giorno, incontrando la curatrice (la pittrice Angela Martinelli) con la quale si sono confrontati sulle diverse opere. La mostra è rimasta aperta 15 giorni. La conclusione nella serata di venerdì 30 giugno con un concerto esclusivo de “La Nuova Risonanza”. E' stata l'esibizione migliore fatta sin'ora, in un sito molto suggestivo quale la sala dell'ex altoforno delle ferriere del 1500, ben attrezzato da un server locale. La Band si è espressa al meglio sia sul piano tecnico che dello spessore espressivo ed emotivo e ha visto un folto pubblico molto partecipante e coinvolto, che ha apprezzato con continui applausi. Particolarmente significativa anche la breve ma incisiva testimonianza di un paziente (tra gli autori della mostra) che ha serenamente dichiarato le proprie difficoltà, interrogando l'intero pubblico su chi ne fosse tra di loro esente. Per l'occasione la Band (una decina di persone) è stata completamente ospitata per tre

giorni dalla Proloco. L'occasione ha visto la partecipazione anche dei ragazzi-soci del Clan/Destino nel loro viaggio vacanza annuale, anche quest’anno la scelta è stata di partecipare alla manifestazione in cui si esibiva la Band. Questa manifestazione molto articolata (nata da un mio incontro casuale con alcuni operatori della Proloco locale, che ha richiesto 10 mesi di preparazione), è stata un'occasione davvero memorabile per il successo riscontrato in tutti i vari momenti: sia per la partecipazione e l'interesse del pubblico coinvolto (anche di strutture locali), sia per il gran numero di amici saronnesi ‘che hanno partecipato, sia per l'originalità nel parlare di disagio mentale con strumenti comunicativi tali per i quali i partecipanti erano considerati prima degli “autori” di valori artistici e poi anche pazienti, il tutto in una piazza a noi totalmente estranea e in un contesto turistico culturale. Tanto che ci hanno già dato appuntamento per il prossimo anno!

Le serate con gli amici del “CLAN”

(a cura di Maria Grazia Radice)

Spesse volte, il venerdì, Daniele e Antonella ci invitano a passare nella loro casa di Misinto una serata in allegra compagnia. Io, Lidia, Luciano e anche altre persone accettiamo sempre volentieri questo invito. Luciano prepara una squisita torta a forma di ciambella e quando arriviamo ci accolgono sempre sorridenti e contenti. Entriamo e scendiamo in una taverna dove c’è una cucina con attaccate sulle ante delle foto di attori famosi, un lungo tavolo rettangolare in legno con una panca e delle sedie, un divano a tre posti, un mobile con tv e due poltrone con un tavolino poste vicino al camino. Ci accomodiamo, Luciano siede sulla poltrona vicino al camino, ma anche gli altri hanno ormai la loro posizione e si incomincia a fare tante chiacchiere. Ultimamente abbiamo anche giocato a burraco. Poi mangiamo la torta di Luciano di cui la sottoscritta fa sempre il bis e verso le 23 ritorniamo a casa. Altre serate in con Lidia e Luciano le trascorriamo a casa di Giovanni, anche qui Luciano porta la sua ciambella !!! Che squisitezza !!! Giovanni ha un mobile in cui ci sono una quantità indescrivibile di DVD e spesso ci vediamo un bel film. Anche a casa di Lidia e Luciano trascorriamo delle belle serate, facciamo il karaoke e ci divertiamo un sacco e questo rende tutti noi molto felici.

Insieme alla StraSaronno

(a cura di Giovanni Vumbaca)

E’ sabato mattina, ci troviamo al Clan/Destino per trascorrere qualche ora dedicata alle foto, ma poi in effetti si parla di tutto, si è tra amici e i vari interessi s’intrecciano nelle nostre parole. Tra una foto e l’altra, rivolgendomi a Luciano: “Cosa fai oggi Luciano ?” “Oggi pomeriggio sarò in piazza a distribuire i volantini della StraSaronno la camminata che si effettuerà domenica, speriamo il tempo sia bello e non piova, le previsioni non incoraggiano.” Sulle prime pur avendo ascoltato le parole dell’amico, le stesse erano come rimbalzate, come se una palla di gomma avesse toccato un muro ritornando indietro da dove era partita.Un attimo dopo, rivolgendomi a tutti, ho fatto questa proposta “potremmo partecipare anche noi, a chi va di venire per camminare un po’ ?” All’inizio non ho colto l’opportunità ma quante volte ci lasciamo sfuggire le occasioni, fortunatamente questa volta la reazione è stata tempestiva. C’era da fare una levataccia, e il tepore del letto è difficile da contrastare, specialmente di domenica mattina. La risposta di Luciano di Lidia, e di Marco non si è fatta attendere, “SI !” ci saremmo trovati in piazza mezz’ora prima della partenza per iscriverci.

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Arriva la mattina di domenica giorno della manifestazione, eccoci tutti insieme nella piazza centrale un po’ assonnati, ma con il sorriso sui nostri volti. Andiamo a prendere un caffè manca ancora molto alla partenza, “andiamo adesso, andiamo subito, guarda quanta gente c’è”. La piazza è un

arcobaleno, dai variopinti colori, le magliette dei partecipanti hanno tonalità così intense, come a dire agli altri: “io ci sono e non mi puoi non vedere”. Alcuni stanno già facendo dei giri di riscaldamento, li vedi li intenti a controllare i propri cronometri, a scegliere la musica ideale per dare il giusto ritmo alla propria corsa, pronti alla gara. Nella piazza alcune tende, con lettini, e li mani capaci massaggiano muscoli, vi sono sia uomini che donne intenti all’attività, ci guardiamo e quasi ci verrebbe voglia di provare Lidia di là con gli ometti e noi uomini di qua con le massaggiatrici …… scherzo … Una domanda risuona nei ricordi: “ma noi non correremo, faremo il percorso camminando, e non i dieci chilometri ma i cinque ? ma certamente, stiamo insieme, e arriveremo insieme” questo si è deciso nell’incontro di sabato e questo è quello che vogliamo anche oggi. Prendiamo i pettorali e tra noi ecco Gigi e Andrea anche loro intervenuti per partecipare. Scatta la partenza ed un fiume di persone attraversa Corso Italia, e tra loro anche noi. Giovani, meno giovani, anziani e anche tanti bambini, alcuni trasportati dai genitori nelle carrozzine, lì a camminare lungo le vie cittadine. Un serpentone, anzi no un mille piedi, tutte quelle persone che ad ogni passo, passo dopo passo si accingono alla meta. E sì, l’importante è stato proprio iniziare, trovandoci in questo mare di gente, condividendo la stessa fatica e il sudore con la

stessa voglia di arrivare sino alla fine. Ed eccoci al posto di ristoro, dove il tè e una zolletta di zucchero ci caricano di nuove energie. Siamo solo a metà, ma sono più le chiacchiere che asciugano la nostra gola, certo le gambe per chi non è abituato a camminare iniziano a lamentarsi facendosi sentire, e il passo si fa ad un ritmo più lento. Ci guardiamo indietro non siamo gli ultimi, c’è chi è più lento di noi, e poi siamo in gruppo, questo è quel che conta. Intravediamo la chiesa e Marco cambia strada dirigendosi verso casa, noi siamo in dirittura di arrivo, manca qualche metro, ed ecco un cellulare immortalare con una foto il nostro traguardo. Monica e Giuseppe quei dormiglioni ci salutano e con loro anche Savitri ci raggiungono solo adesso. Siamo tutti arrivati c’è l’abbiamo fatta ci stringiamo in un abbraccio …. siamo al traguardo. Prima della partenza si pensava fosse dura, di non farcela, se non a costo di un’enorme fatica, ma poi per tutti si è rivelato un toccasana, un modo per trascorrere un po’ di tempo in movimento, vittoriosi sulla pigrizia e sulla sedentarietà che sempre di più attanaglia ogni nostro giorno. Un traguardo da ripetere presto mi auguro, dove la sfida non è mai stata con gli altri, e neppure con il tempo perché per arrivare tutti si inizia da un passo alla volta …… e poi una sfida dove il sorriso finale in ognuno di noi è stata la medaglia attorno al nostro collo !

Il Gruppo Auto Mutuo Aiuto (A.M.A.)

(a cura di Luisella Colombo)

Carissima Irma, quando ho saputo che saresti stata Capo Gruppo non ho saputo resistere nel far parte del Gruppo A.M.A., così mi sono iscritta. Quando ci incontriamo si parla delle cose che sono accadute a ciascuno di noi durante la settimana: come procede la nostra salute, gli spettacoli che siamo andati a vedere, le trasmissioni televisive che seguiamo, come stanno i nostri genitori, i figli o i nipoti, come è andata la vita in famiglia. Il bello di questo gruppo è nella sua composizione, si tratta di un gruppo misto. Alle volte Valter racconta una delle sue famose barzellette. Mentre io intervengo con qualche piccola poesia o romanza operistica a seconda dell’argomento di cui stiamo discorrendo. E’ un gruppo aperto e, il nostro capo, lo sta conducendo in modo splendido, certo per farne parte dobbiamo avere l’appoggio del CPS, ma non è difficile parteciparvi e, quando ne fai parte, non lo abbandoneresti mai. In sintesi posso dire il successo del gruppo è: “il frutto del nostro agire”.

Come nasce BEN’ARTE ?

(a cura di Luigi Roncari)

BEN’ARTE nasce dall’esperienza del FAREASSIEME. Cosa vuol dire questa parola ? per me significa che più persone diverse si mettono assieme per preparare una cosa in comune, dove veramente uno vale uno e tutte le proposte, le iniziative, i pensieri, le idee di ogni partecipante al gruppo vengono vagliate e, se approvate da tutti, messe in pratica. Ogni attività prodotta è patrimonio di tutti. Io mi immagino che dalle idee confuse di ogni singolo partecipante, altri sappiano trovare il bandolo della matassa delle idee, altri sappiano dipanare quella matassa che poi viene tessuta e diventa una stuoia di vari colori (uno per ogni idea che era confusa) e quella stuoia è opera di tutti (il “mio” non esiste) da proporre agli altri. Fareassieme, non è solo questo è anche prova di coesione, di compartecipazione, di condivisione, di amicizia e di una buona dose di pazienza, la velocità è data dal passo di chi va più piano. Qui non esiste che uno fa o dirige tutto e tutti, ma ognuno si confronta con gli altri. Certo è un lavoro lungo ! ma dove ciascuno si arricchisce delle idee dell’altro.

Per fare ben’arte ci abbiamo messo un anno ma penso ne sia valsa la pena e devo riconoscere che la collaborazione con gli amici di AUSER è stata molto proficua e spero che questa collaborazione si prolunghi nel tempo. Gigi ringrazia di tutto cuore tutti quelli che in questo anno hanno partecipato agli incontri del FAREASSIEME e si sono attivati (ognuno per le sue possibilità) nella riuscita dell’evento.

BEN’ARTE“Assieme per il Benessere”

La manifestazione quest’anno si è svolta su vari eventi e momenti da Sabato 7 Ottobre a Domenica 22 Ottobre 2017. L’esposizione

dell’installazione “SOLE & LUNA” nel cortile della Casa Morandi ha percorso tutto questo periodo ed è stata molto apprezzata da tutti i frequentatori del teatro e della biblioteca e di Sala Nevera. Peccato non fosse stata esposta in un luogo con maggior afflusso di persone, di certo quelli che sono passati da qui si soffermavano tutti e ne

individuavano i contenuti. La sera di Sabato 7 “BEN’ARTE la musica che fa bene” siamo stati al

teatro di Cogliate ad ascoltare una rassegna musicale di brani inediti, a cui hanno partecipato tre distinte Band i “Tipi Strani” da Viterbo, i “Mancolicani” da Brescia e i nostri di Saronno “La Nuova Risonanza”. La presenza di pubblico è stata maggiore delle aspettative ed è servita a fare

un “ponte” oltre la stretta cerchia di Saronno. La sera di Venerdì 13 al teatro Giuditta Pasta la

Compagnia FuoriScena ha rappresentato, in prima assoluta, l’opera “Perfetti sconosciuti” (liberamente tratta dall’omonimo film di Paolo Genovese), devolvendo l’intero ricavato all’As.V.A.P.4. In teatro non c’era un posto libero !!! Si è resa necessaria una replica la Domenica pomeriggio per soddisfare tutte le richieste inevase. La rappresentazione si è rilevata di alto profilo e gli attori così come la regia hanno particolarmente coinvolto tutto il pubblico, con vari applausi a scena aperta. In apertura sono intervenuti l’Avv. Gianangelo Tosi Assessore a i Servizi Sociali di Saronno e il Primario di Psichiatria del nostro ospedale Dr. Marco Goglio spiegando i motivi

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dell’evento. Sabato 14 al pomeriggio in Sala Nevera ci sono stati due appuntamenti: alle 15 si è svolta la premiazione del “IV Concorso Letterario

Memorial Corrado Giachino” dal titolo “Gocce d’Inchiostro”. I racconti o le poesie si sono intervallati con brani musicali della band “Sciaccanuxe”. A seguire il Gruppo Teatrale de Il Clan/Destino ha rappresentato una piece dal titolo “Tutto Chiaro”, molto divertente ed apprezzata dai presenti.

Domenica 15 nel pomeriggio gli amici di ART UP di Milano con gli ESP di Saronno della CLS SC hanno dato vita all’iniziativa “ART UP svela

Saronno”, nuova nel suo genere che speriamo possa ripetersi, avendo destato molto interesse tra le oltre 60 persone che in totale hanno partecipato. Gli accompagnatori e le “guide” sono state molto esaurienti e convincenti nelle spiegazioni e nelle numerose domande ricevute, per concludere è stata

una bellissima giornata. Da Lunedì 16 a Domenica 22 presso la sala Nevera si è svolta la mostra artistica “I Colori e le Forme della Vita”,

sono state esposte più di 120 opere di vario genere: pittoriche, scultoree, fotografiche e in ceramica, da parte di 50 espositori provenienti da tutta l’area del saronnese. La mostra è stata visitata da circa 20/25 persone ogni pomeriggio di apertura e molti sono stati gli apprezzamenti ricevuti sia per la qualità delle opere esposte che per l’allestimento delle stesse. Ha avuto un successo di pubblico sia all’inaugurazione che alla conclusione finale. Il

successo è stato condiviso tra gli artisti della Proloco, la scuola d’arte di Uboldo, e gli espositori /utenti dei nostri servizi ai quali va un gran merito per le loro pregevoli opere. Nell’allestimento della mostra siamo stati attenti a mischiare opere di artisti più “professionisti” con opere di utenti “dilettanti”. Tranne gli autori, nessun visitatore ha notato la differenza e questo è il risultato che volevamo raggiungere !! Il disturbo psichico non è una discriminante . Sarebbe interessante proporre l’iniziativa in luoghi più frequentati come era nelle nostre prime intenzioni, ma è andata comunque bene, l’arte figurativa come forma di espressione universale che parla a tutti indistintamente, e dove ognuno può leggere liberamente quello che sente e quello che riceve. La Domenica 22 si è svolta un’ottima ed abbondante apericena (eravamo un centinaio) di commiato

a tutta la manifestazione e di chiusura della mostra. Sabato 21 presso il Liceo Classico Legnani

c’è stato un convegno alla mattina sul tema “Il Futuro non è più quello di una volta”, incontro tra generazioni a confronto, in una mattina i liceali si sono confrontati con i “nonni”. Su questo evento ci sono degli specifici articoli seguenti.

Sole & Luna

(a cura di Luigia Borroni e Il Granello)

Una “installazione” è un’opera viva, non è destinata a durare , serve solo a far riflettere. Il suo contenuto non andrebbe spiegato, ma qualche dettaglio potrebbe essere sfuggito ai più. La ”sintesi artistica” fatta è una immagine della disabilità come un mondo a più facce, al pari di ogni vita “normale”. Al primo sguardo sembrerebbero solo due, sole e luna, ma la luna è sia bianca che nera. Non si contrappongono solo un positivo e un negativo. Positivo non è solo il sole che splende, ma anche il bianco lunare, carico di possibilità. Un primo messaggio: sappiamo vedere questa duplicità e complessità quando pensiamo alla disabilità? Privilegiare un aspetto, sia esso positivo o negativo, non è mai realistico, qualunque sia la ragione. LUNA NERA. Da una visione tutta negativa nascono il PIETISMO e l‘ESCLUSIONE: i due grandi nemici delle persone disabili, due atteggiamenti assolutamente negativi. Ecco dunque che negativo è l’atteggiamento verso la disabilità, più che la disabilità stessa. La paura verso la disabilità può avere effetti peggiori della disabilità stessa. Sprofondare nella negatività diventa allora inevitabile, cadere nell’ANSIA nel PANICO nella DISPERAZIONE senza fondo. Per simboleggiare questo negativo, è stato scelto, il simbolo della disabilità sensoriale degli ipovedenti , il BUIO, nel quale manca una luce che guidi, nel quale possono crescere i fantasmi; un occhio ferito che piange … LUNA BIANCA. La vita può essere, per tutti, FATICA, PAURA,DOLORE. Non è un a fortuna doverle vivere, ma è una grande sfortuna non capire quanto possano essere pesanti. La persona disabile può fare della sua necessità la sua forza; il coraggio a volte per lei è d’obbligo. Così anche la SOLITUDINE e la DEPRESSIONE sono momenti che nella vita di tutti non possono mancare, come l’autunno, ma una persona disabile può scommetterci che dovrà affrontarle e allora per lei, come per tutti, possono essere momenti di maturazione di nuove possibilità e consapevolezze. E’ stato usato il simbolo della disabilità sensoriale dei non udenti , il SILENZIO che tutto può avvolgere ma che può predisporre all’ascolto di sé; un orecchio festosamente addobbato di piercing e orecchini … per simboleggiare questa parte silente che può tramutarsi in possibilità. E ora guardiamo al SOLE, al positivo: anche qui il positivo non è nella disabilità ma nel giusto modo di affrontarla. Non esiste un eroicità del disabile o un suo valore (della sua sofferenza??? delle sue diverse, possibili abilità???) che debba essere cercato ed esaltato, anche se esistono persone che possono essere esempi concreti e validi di positività. Nel SOLE figurano parole scelte accuratamente: ognuna è un invito ad una buona pratica da parte di tutti: CORAGGIO- RISPETTO -CONDIVISIONE –DIRITTI. La disabilità non è un mondo speciale, ma un mondo con problemi particolari e di speciale ci dovrebbero essere per loro solo i diritti che possano garantire loro nella diversità una pari dignità di vita. Ai due estremi del sole, nei due quadri dorati, stanno la FORZA (un fulmine) e l’ AMORE (un cuore), ma queste chiavi di volta non possono che sottendere un mondo fatto di coraggio, rispetto, condivisione e diritti, non possono mai sostituirsi ad essi, ma solo sostenerli. Il simbolo centrale, il disabile in carrozzina, che per convenzione rappresenta la disabilità, è stato stravolto fino al paradosso. La figurina blu, asettica e convenzionale è diventata un guerriero su un carro del sole (con l’occhio di RA al centro). Di certo non un povero disabile, ma neppure un “vero”, credibile mito.

“Ben’Arte – la musica che fa bene”

(a cura di Massimo Airoldi)

Da tempo “La Nuova Risonanza” aveva in animo di realizzare una rassegna musicale per condividere lo stesso palco con Band diverse per provenienza, stile e storia ma accomunate dagli stessi obiettivi di espressione, creatività ed inclusione sociale, attraverso la musica e la produzione di canzoni proprie. L'occasione si è presentata con la settimana della salute mentale, e ha organizzato “Ben'Arte – la musica che fa bene”, al Teatro Ferraroli di Cogliate (VA), Sabato 7 Ottobre ore 21.00.

Le Band invitate sono stati i “Tipi Strani” di Viterbo, coi quali dovevamo ricambiare l'ospitalità per l'invito al Festival di Cellere (VT) dello scorso anno e con i quali si è sviluppata una profonda amicizia e i “Mancolicani” di Brescia, coi quali da tempo

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ci scambiamo esperienze. L'incontro tra Band ha favorito la conoscenza tra i loro protagonisti e il confronto dei diversi percorsi e le loro caratteristiche. Nel pomeriggio abbiamo dedicato uno spazio in cui parlare tutti assieme (utenti, operatori, volontarie e amici) per scambiarci impressioni, problematiche, fatiche, difficoltà e successi, e magari una possibile partecipazione ad un progetto comune, chissà … Ci siamo imbattuti sulle grosse difficoltà che accomunano tutte queste esperienze: il supporto materiale ed economico che un tale progetto richiede (per strumenti, attrezzatura tecnica, spazi attrezzati, spostamenti e concerti, produzioni di CD, ecc..) e il suo riconoscimento all'interno dei Servizi. Purtroppo queste attività artistiche sono spesso vissute e giudicate dall'Istituzione come minori o semplici intrattenimenti ludici, che poco hanno a che fare con la cura, il percorso riabilitativo e il suo spessore clinico. Questo è un grave problema che rischia di affossare anche i migliori entusiasmi e ispirazioni, fondamenti di queste esperienze, ed inficiarne il loro futuro. In serata le esibizioni, tutte originali, hanno

visto i musicisti esprimersi con grande intensità espressiva, riscontrando molto successo di pubblico e critiche favorevoli, con riconoscimenti proprio per la grande differenza di stili musicali. Particolarmente piacere ci ha fatto l'omaggio a sorpresa dei “Tipi Strani” che hanno aperto con un brano classico della nostra band liberamente reinterpretato a modo loro. Vincente per simpatia e originalità è stata la presentazione condotta a due voci da Elisa & Arianna. Il loro modo di porsi con leggerezza e spontaneità hanno dato un tocco di vivacità all'intero spettacolo La serata sé poi conclusa con un piccolo rinfresco finale per tutti, molto gradito per

l'eleganza e la raffinatezza, offerto da una artigiana locale. La manifestazione ha favorevolmente stupito anche il Centro Culturale di Cogliate che ci ha ospitato. Inizialmente erano molto scettici rispetto alla risposta di pubblico partecipante e un po' anche perché le Band erano sconosciute a quel territorio. Alla fine, visto il successo, ci hanno lasciato l'intero incasso della serata, accollandosi in toto le spese. Un grande ringraziamento va rivolto all'As.V.A.P.4 che ha coperto le spese per l'ospitalità dei gruppi. Significativo è stata anche la mattinata successiva, quando abbiamo fatto visitare ai nostri amici il nostro Santuario, dove un ospite del CRA ha fatto da guida turistica al gruppo. Grazie anche al pranzo finale offerto dal CRA assieme a tutti gli altri ospiti e volontari, un momento conviviale che ha ulteriormente rafforzato i nostri rapporti, molto apprezzato dagli ospiti.

Questo nostro intervento era stato preceduto anche da una mostra d'arte dei nostri pazienti il mese prima in occasione della festa del paese. Siamo particolarmente contenti per la buona riuscita dell'intera manifestazione sotto tutti gli aspetti e questo ha permesso l'apertura anche a future collaborazioni con un territorio limitrofo ai nostri servizi, realizzando un altro passo verso il superamento dello stigma a favore dell'inclusione.

Premiazione concorso letterario

(a cura di Alessandro Giachino)

Grande risonanza e affluenza alla premiazione della quarta edizione del Concorso di Poesia e Narrativa “IV Memorial Corrado Giachino“. Il 14 di Ottobre sono arrivati da mezz’Italia i dieci finalisti che sono stati supportati dalla Band “Sciaccanuxe” e dalle gentili presentatrici Sabina Banfi, Durzo Giovanna e Daniela Nardellotto, che ha letto le poesie di Corrado. Per la cronaca la prima poesia classificata è stata “Gocce d’inchiostro “ di Maria Chiara Quartu di Garbagnate e il primo racconto classificato è stato “La fine di una favola“ di Borghi Stefano di Milano. La giuria era composta da: Franca Marchina (presidente), Elisabetta Bersani, Fausta Carugati, Silvia Rezzonico e Stefania Giachino. Da aggiungere a questa manifestazione il ricordo toccante e commovente che ha portato all’assemblea Luciano Lisi (presidente de Il Clan/Destino) a proposito del suo amico Corrado.

La manifestazione ha confermato la positività dell’iniziativa sia per numero di opere arrivate che per i contenuti delle stesse, il tutto si è svolto in una sala gremita con l’intervento di apertura dell’Assessore alla Cultura di Saronno Avv. Lucia Castelli.

La magia del teatro

(a cura di Lidia Grandi)

Volevo fare alcune riflessioni riguardo la mia attività teatrale del gruppo teatro Clan/ Destino che dura da una decina di anni. La magia del teatro è l'immedesimazione di un personaggio, trasmette emozioni, i propri sentimenti per sé e per gli altri. Il teatro è uno stile di vita, è un luogo magico. E' il rappresentare la realtà suscitando emozioni con la massima semplicità. Aiuta a conoscere meglio la parte di sé scoprendo quella che non conoscevo. Recitare vuol dire catturare l'anima di un personaggio, per poi ricucirla su me stessa facendola rivivere al gruppo. E' assai difficile: è come spaccare un muro davanti a sé, vedendoci davanti una platea di gente che mormora. Emozionante quando vediamo le luci in sala, il primo impatto e paura di sbagliare, tensione, ansia, che si crea sempre all’inizio di ogni spettacolo. Essendo io molto timida mi fa superare l'ostacolo delle mie paure. Ed è così che poi si diventa non più un solo personaggio ma molti e quest’anno abbiamo fatto alcuni spettacoli. E' come sentire l'adrenalina nel proprio corpo, la forza dentro di me, che in molte volte non vedo neppure con un cannocchiale. Qui siamo pronti a far vedere chi siamo veramente, a trasmettere alla gente che ci ascolta, quello che abbiamo imparato. E' proprio adrenalina pura, che a volte ci frega per l'emozione, che serve, soprattutto

quando si entra in un personaggio, anche se si sbaglia che importa ! La prossima andrà meglio !! L’importante è sentirsi a proprio agio, soprattutto quando ci si trova anche soli. Non siamo attori, ma nel bene e nel male che ce la caviamo nel nostro piccolo, senza crearci scrupoli, senza dire bugie nel dire so recitare, oppure che mi sento un attore. La nostra vita non è solo recita ma è rivivere i nostri momenti più belli fra di noi, e mentre lo facciamo, si richiede il non essere noi stessi, ma entrare nel proprio personaggio, divertendosi a realizzare le scene, i personaggi, con le varie musiche, i costumi che allestiamo noi stessi. Questa è la vera magia, facendola diventare passione ogni giorno che passa, senza mostrare la faccia di sé a nessuno di noi. E' così che le parole fluiscono una dietro l’altra, senza aver paura, noi siamo gli interpreti e noi resteremo.

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ART UP svela Saronno

(a cura di Giancarlo Catella con gli ESP e CLS SUN-CHI)

Un incontro e un percorso insieme per regalare alla cittadinanza di Saronno un pomeriggio di gioia e di cultura:questo era nelle intenzioni di ART UP e CLS SUN-CHI. Voleva essere un regalo fatto da chi non ti saresti mai aspettato fosse in grado di farlo ! proprio così. Alla fine ci è sembrato che il regalo sia arrivato e sia riuscito anche bene. Tutto nasce dall’incontro di due esperienze: ART UP a Milano e CLS SUN-CHI a Saronno ART UP è una associazione la cui attività punta a ridare opportunità di lavoro a utenti attraverso percorsi artistico - culturali, a Milano ha già sviluppato diversi percorsi turistici, mentre CLS SUN-CHI è una cooperativa la cui attività punta a creare opportunità di lavoro a utenti ESP, ma non solo, effettuando servizi di vario tipo prevalentemente attorno alla persona. Le due associazioni,hanno concordato di buttarsi in questa avventura a inizio maggio. Hanno lavorato sino ad ottobre partendo da grandi sogni e arrivando a concretizzarne uno, piccolo rispetto a quello iniziale, ma concreto e ben articolato.

Le forze di entrambe le associazioni si sono ben amalgamate: hanno raccolto tutte le informazioni necessarie anche col contributo, importante e disinteressato, della Associazione Storica Saronnese, hanno selezionato al loro interno le risorse necessarie e hanno preparato i contenuti da esporre. ART UP con la sua professionalità ha organizzato il percorso e curato con le sue guide la presentazione e la descrizione dei quattro siti (San Francesco, Casa Lazzaroni, Piazza Riconoscenza e cortili, Casa Gianetti), mentre CLS SUN-CHI ha garantito l’accompagnamento dei gruppi con due accompagnatori speciali e l’assistenza ai visitatori con il presidio del gazebo in Piazza Libertà e la sorveglianza sul percorso. Erano previsti due gruppi ma si è deciso di inserirne un terzo con percorso ridotto perché le richieste sono state superiori. L’apprezzamento dei visitatori è stato unanime ed entusiastico,

indicatore inequivocabile del successo dell’iniziativa. Per finire in Piazza Libertà, dove era posizionato un gazebo della CLS-SC abbiamo fatto un piccolo brindisi e il Dr. Paolo Lazzaroni ha voluto omaggiare le nostre “Guide” e i nostri “Ciceroni” con prodotti della sua Industria dolciaria. Certamente siamo stati fortunati, oltre alla bella giornata di sole, anche perché sul nostro percorso abbiamo trovato tanta disponibilità: dalla Amministrazione Comunale attraverso le attenzioni e le presenze dell’ Assessore e del Dirigente alla Cultura, ai responsabili di San Francesco, ai vari soci della Associazione Storica Saronnese e soprattutto alla squisita ospitalità del dr. Paolo Lazzaroni che ci ha messo a completa disposizione la sua abitazione, ex sede di un antico monastero francescano, e ce l’ha fatta apprezzare con discrezione, gioia ed estrema eleganza. Ma si sa, senza fortuna non c’è successo !

“Il futuro non è più quello di una volta”

(a cura di Marco Goglio)

L’introduzione al piano di Paola (così come la chiusura) sono state azzeccate. Anna, Elisa, Fabrizio e Rossana hanno offerto uno spaccato di storia contemporanea che gli studenti, forse, non studieranno mai: guerra, sfollamento, Pippo, cultura, lettura, mobilitazione, società liquida (Bauman), Orwel, avventura … solo alcune delle parole e dei contenuti espressi. Anche Barbara

Furlan si è destreggiata bene tra le testimonianze ed il pubblico. Serena Caimi ha poi condotto la seconda parte dedicata ai giovani; secondo me, come ho espresso alla stessa Serena durante la pausa, quella era la parte più difficile perché so quanto sia difficile far parlare giovani di 16-17 anni. Utile è stato sicuramente il passaggio che Serena ha fatto nelle classi per introdurre l’argomento. La forma di intervista-domande ha aiutato i due studenti Dalia e Giuseppe (generosi ad offrirsi o immolarsi) a scaldare l’ambiente. Si è partiti da un argomento un po’ a lato (per altro scelto da loro) sul voto ed il giudizio scolastico per passare al tema dell’impegno, dell’identità, della scelta per il futuro che sicuramente rappresenta un’incognita che differenzia l’epoca attuale da quella passata. Sono emerse le domande di tanti giovani: che studi scelgo? Difficile orientarsi soprattutto se altri non ti spingono o non hanno fiducia in te. A volte un giovane ha un’intuizione ma rinuncia perché i parenti non ci credono! Come poter lavorare sulla motivazione e avere fiducia nei propri mezzi? Il giovane è creatore di futuro e solo se riesce ad avere motivazioni personali riesce ad emergere! Il dibattito è decollato con qualche fatica ma Serena è riuscita con pazienza a far emergere alcune

questioni: sesso, abuso di cannabis, abuso di alcol, ma anche bisogno di amicizia, di scambio, di maggiori rapporti con nonni e genitori. Alcuni hanno fatto notare agli studenti quanto fossero superficiali alcune tematiche ! Io credo che, in un contesto come un seminario allargato a 130 e più persone, sia molto difficile parlare e spesso prendono la parola giovani più estroversi e provocatori. E’ vero che alcuni interventi si sono centrati sulle sostanze e sul sesso ma i commenti di fondo degli stessi giovani erano molto critici e qualcuno è riuscito poi ad esprimerlo. I professori Lostaffa e Demasi, con l’aiuto ed il coordinamento della Prof.ssa Pigozzi hanno poi concluso con un lungo dialogo-intervento sulla scuola di oggi: cultura, fragilità, assenza di genitori. Io ho richiamato alcune loro parole e passaggi: Fragilità che contiene anche il termine agilità. Pensando al giovane dovremmo sempre allenarci a pensarlo per opposti: un giovane di oggi non è solo fragile ma anche agile (e lo vediamo per il livello delle provocazioni che a volte mettono in gioco). Passione e affetto. A molti adulti e anziani sembra che queste emozioni siano carenti nel giovane; sicuramente viviamo in una fase di crisi che porta il giovane a difendersi col mutismo, l’evasione ed una finta superficialità. Se dovessimo parlare più a lungo con un giovane scopriremmo le angosce e il travaglio che si porta dentro. Speranza e fiducia: come scrive Spinoza la Speranza espropria in parte il protagonismo dell’essere umano mentre parlare di fiducia impegna in prima persona l’interessato a promuoversi attivamente. Genitori, i grandi assenti della scena odierna. Assenti nei passaggi educativi, a volte assenti nell’incontro coi professori, altre volte assenti emotivamente nel loro rapporto coi figli. Forse li colpevolizziamo troppo e allora mi chiedo quale

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possa essere l’atteggiamento intermedio che li responsabilizzerebbe maggiormente. Interessante potrebbe essere se, ripetendo il seminario il prossimo anno, invitare anche una delegazione di parenti per un confronto sincero giovane-adulto. Omologazione-Individuazione. E’ più difficile per un giovane odierno trovare una collocazione nella società. Come dice Bauman, nella nostra società ‘liquida’, i rapporti ed i valori si sono liquefatti, tanto da impedire, a volte, una facile organizzazione rispetto al mondo del lavoro e del farsi una propria famiglia. Il denaro rappresenta un ostacolo per molti giovani che non vogliono far soffrire i futuri figli e per questo rinviano le responsabilità adulte prorogando il periodo dell’adolescenza. Nel caos attuale il giovane (sostenuto) deve ritrovare movimenti originali che conducono verso una verticalità valoriale ed esistenziale. Sapere culturale – Sapere interiore. Ogni essere umano deve riscoprire dentro di sé i valori sociali e culturali in modo da resistere nei conflitti e nelle fatiche relazionali. In questo lavoro esperienziale diventano fondamentali i rapporti intra familiari e quelli amicali. L’isolamento non aiuta. Il Preside, Mario Parabiaghi ha concluso con parole di ringraziamento ricordando anche una citazione storica del 2000 avanti Cristo che recitava circa: “Non ci sono più i giovani di

una volta”! Quindi in tutte le epoche ci siamo lamentati dei giovani ma, nelle epoche e con fasi alterne, abbiamo sperimentato anche la capacità di rinnovo e di responsabilità dell’essere umano. Lo stesso Parabiaghi ha rilanciato ad un futuro seminario con la presenza dei genitori.

FAREASSIEME PER FARE DI PIU’ E MEGLIO

Proprio vero che l’unione fa la forza!

(a cura di Giancarlo Monzini)

Quando alla fine di gennaio alcuni rappresentanti di Auser Saronno sono stati invitati a partecipare ad una riunione del gruppo di lavoro coordinato da Asvap, ci siamo presentati con lo spirito di chi sa bene quanto “ fare rete” tra le associazioni di volontariato del territorio è importante per ottimizzare le risorse e le competenze disponibili, ma anche quanto è complicato passare dal livello teorico e delle buone intenzioni a quello pratico, e trovare la giusta sintonia per condividere e realizzare progetti concreti. Con il gruppo del Fareassieme l’intesa è stata immediata. Il clima amichevole e informale, ma soprattutto la bontà del progetto, ci hanno convinto da subito a dare il nostro contributo e a imbarcarci nell’avventura di un progetto ampio e articolato che abbiamo visto “lievitare” nel giro di pochi mesi fino a diventare una vera e propria rassegna di iniziative.

Abbiamo contribuito con le nostre idee, le nostre conoscenze e competenze, il nostro tempo e messo in gioco le nostre persone nel ruolo di “nonni” nel confronto con tanti “nipoti”. L’incontro con gli studenti del Liceo Legnani ha offerto ai giovani di età 15-18, un breve panorama quando i nonni presenti avevano la loro età e sulle loro aspettative in quel tempo e per il futuro. L’atteggiamento dei nonni più anziani (classi 32-36) che avevano attraversato periodi di grandi privazioni materiali e pericoli per la vita stessa, non poteva che essere positivo verso l’avvenire. Per loro non c’erano state certezze nella prima adolescenza quindi, una volta passata la bufera della guerra, non poteva che esserci qualcosa di meglio. Inconsapevolmente, se lo aspettavano. Chi aveva 18 anni nel fatidico 68, ha avuto un percorso diverso. La maggiore disponibilità di mezzi, l’espansione del lavoro duraturo, avevano permesso loro di porsi il superiore obiettivo della

“emancipazione”. Da cosa? Da ogni legame o costrizione. Diventare al più presto indipendenti dalla famiglia d’origine era stato il primo traguardo cui avevano mirato. Avevano cominciato a porsi i problemi della parità di genere, della partecipazione attiva, anche e soprattutto delle donne, alla vita sociale e politica. Essi hanno dato vita ai primi “movimenti” (il femminismo, ad es.). Il progresso dei mezzi di comunicazione di massa ha fatto il resto. Il dibattito ideologico verso il fine secolo si è fermato. Le persone hanno progressivamente smesso di parlare fra loro: si parla sempre meno in pubblico e sempre di più attraverso i canali tecnologici. Da tutto ciò è sorta gradualmente la situazione di incertezza in cui si dibattono i 18enni di oggi che sembrano sospesi nel vuoto: non sanno da dove vengono (perché il passato sembra non interessare a nessuno) e non sanno dove andare, perché la strada è stata tagliata alle loro spalle.. Sembrano disincantati e non in attesa di qualcosa di buono. I più anziani avrebbero qualche problema a fare cambio con loro, come loro hanno chiaramente detto che non farebbero il cambio con chi ha affermato :” il mio divertimento era lo studio”. La conclusione della mattinata potrebbe essere (come si dice nel linguaggio pittorico e del disegno architettonico):dimenticare il passato per non avere futuro. Un impegno che ci ha dato tanta gratificazione e la conferma è stata la calda accoglienza che i volontari Auser hanno riservato alla compagnia teatrale del “Il Clan/Destino”

Io e la musica

(a cura di Lidia Grandi)

La musica è sempre stata la mia passione che dura dalle Scuole Medie Inferiori fino ad oggi, a partire dal flauto, che mi accompagna ancora adesso, per poi passare al Saxofono, uno strumento di studio portato avanti per ben quattordici anni , per poi arrivare a coltivare la passione per la chitarra, che dura da circa un anno e mezzo. Quando sono sola e stanca, pensierosa o rilassata, mi capita di prendere in mano la chitarra e lasciare che le mani scorrano da sole su di essa. Mi lascio trasportare dalla dolcezza di ogni singola nota, da ogni vibrazione, e unirle alla magia della musica. Lasciano una traccia incancellabile nella mia mente, e mi compensano tutti gli sforzi fatti fino ad ora per imparare a suonare. Non dirò mai “so suonare” ma “ho voglia di imparare a suonare”. La musica è sempre entrata a far parte della mia vita. Mi ha aiutato e ancora adesso mi aiuta a riflettere e a distrarmi nei momenti difficili, sia con gli amici con cui suono; Luciano, Alessandro e Vittorio. E' stata un’ immensa fonte di soddisfazione, che mi ha sempre ripagato per l'impegno, anche se a volte con molta fatica , riesco a percepire in fretta un testo, una melodia, un 'amico mi incita sempre dicendo non mollare, non abbatterti. Ho capito di non mollare e di non abbattermi, deve essere come un collante, che non vediamo coi nostri occhi; ma uno strumento che unisce le persone e crea amicizia nel gruppo, facendo dimenticare i litigi, problematiche e antipatie che provoca la nostra mente. Il gruppo dà molte soddisfazione, mi aiuta ad acquisire più sicurezza, è coinvolgente. Faccio pratica, a miglioro la tecnica. Stando tutti insieme si fa gruppo e avvicina il proprio sé agli altri, passando due ore alla settimana in momenti di divertimento. Non riuscirei ad immaginare come sarebbe la mia vita senza la musica, che è la mia compagna di viaggio fin da bambina. Un particolare ringraziamento va ai miei amici e al loro incitamento. Grazie amici.

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Uno saluto particolare

La Redazione del Giornale con le Associazioni “Il Clan/Destino”, “As.V.A.P.4”, “CLS-SC” e il

“FAREASSIEME” vogliono salutare e ricordare con affetto due nostri amici che ci hanno accompagnato in

questi anni, stiamo parlando di:

Paolo Villa e Andrea Furlan

Ai loro famigliari vada tutta la nostra comprensione e la nostra gratitudine per quanto questi amici hanno

fatto per noi tutti..

Festa di Natale

Come ogni anno ci troviamo tutti a fare festa e a farci gli auguri, invitiamo tutti i lettori

del Giornale ,i loro familiari e i loro parenti ed amici a partecipare alla nostra festa che

quest’anno si terrà :

Mercoledì 20 Dicembre 2016

presso Casa di Marta

Angolo Via Piave con Via Petrarca 1, Saronno

Dalle 17,30 alle 22

Ricordiamo che la festa inizierà con la ormai famosa tombolata, proseguirà poi con il

Karaoche e con un ricco buffè e musica live.

I soci del Clan/Destino

in prossimità delle prossime festività

augurano a tutti i lettori del nostro giornale