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ILSANTOPADRE,dome- nica27gennaio,ricevendo ilRev .moRettorMaggiore DonRENATOZIGGIOTTI s èvivamentecompia- ciutodelleattivitàedu- cativeemissionariedella FamigliaSalesianaene hadigrancuorebene- dettotuttiicomponenti ANNOLXXXI - N .5 1° MARZO1957

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IL SANTO PADRE, dome-nica 27 gennaio, ricevendoil Rev .mo Rettor MaggioreDon RENATO ZIGGIOTTIs� è vivamente compia-ciuto delle attività edu-cative e missionarie dellaFamiglia Salesiana e neha di gran cuore bene-detto tutti i componenti

ANNO LXXXI - N. 5 • 1° MARZO 1957

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BASILICA DI MARIA AUSILIATRICE ' TORINO

Celebrazioni in onore di S. Domenico Savionel 1° Centenario della morte

7-10 marzo 1957

* 7.8-9 marzoore 8,30ore 17

* 10 marzoore io

La 'Schola

ore 15,30

temeva la morte o

TRIDUO SOLENNES . Messa per la Gioventù Salesiana .Predica di Don Guido Favini eBenedizione Eucaristica .

Messa Pontificale e Omelia diS . E . Mons . G . Angrisani, Vescovodi Casale Monferrato .Solenne Processione con l'Urnadel Santo . Al ritorno : discorso diS. E. Mons . Angrisani e Bene-dizione Eucaristica impartita daS. Em. íl Card . Maurilio Fossati.

Cantorum' dell'Oratorio eseguirà scelto programma musicale

ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI

ANNO LXXXI - N . 5

1° MARZO 1957

A CENT JLXXX

s

~te W pi S~-

L a morte è sempre dolorosa : ha in sèè un non so che di tetro che al solo pensarvi provocaun senso amaro di rivolta .Ed è giusto sia cos� .Questa violenta frattura del composto umano, che ne dissolve la parte materiale e rèlegalo spirito nel regno del mistero, ci appare come un- castigo pauroso che incombe suciascuno di noi, il quale, quasi infelice condannato, è tentato di imprecare contro l'ineso-rabile sentenza . . .Eppure ci sono delle morti luminose come il sole : chi vi assiste non sa se piangere o allie-tarsi, chi le commemora vi trova solo motivo di gioia e di festa .Una di queste è la morte del piccolo Santo Domenico Savio, di cui ricorre il centenarioil 9 marzo corrente .R, vero: si tratta del tramonto di un adolescente, e questo ci sembra del tutto anor-male. La morte di un vecchio non suscita reazioni profonde, è ormai scontata . Ma ungiovane no, è un'alba che sorge, ha dinanzi un avvenire, sognato felice, ha il diritto divivere quella vita cos� impensatamente recisa .Nessuna di queste considerazioni umane per la morte del nostro Santino . Staremmo quasiper dire che anormale sarebbe stato se avesse continuato a vivere .Forsechè egli cercava di allontanarla come un'ombra funestai Tut-

t'altro. Possiamo dire che la sua breve vitasi era svolta alla luce della morte . La suacorsa incessante nella via del bene avevauno sprone inesorabile : «Bisogna che faccia,)resto - egli ripeteva - altrimenti mimanca il tempo! » .

Questo piccolo Santo, che non ebbe nessunadelle paure proprie dei fanciulli: (non lapaura di camminare da solo per strade de-serte, non la paura di andare da solo instanze buie di sera, non la paura del colèraqual piccolo infermiere, non la paura di af-frontare due compagni decisi alla vendetta),questo piccolo Santo, che ebbe l'unica paurache di solito i fanciulli non hanno, - la pauradel peccato, - non temette neppure la morte,che del peccato è pungolo e mercede .Nessun ragazzo di 15 anni ha guardato in

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faccia alla morte con volto cos� lieto quantoDomenico .Egli ne parla in tono familiare . Nell'ultimoEsercizio della Buona Morte, fatt9 a Val-docco, egli va dicendo che il primo a moriresarà lui. Al dottore che gli annunzia un mi-glioramento, risponde che è giunto ill granmomento . . . Gli estremi Sacramenti gli sonoportati perchè è lui che li domanda . Comesarà lui a chiedere che gli vengano lette lepreghiere per ben morire .È tutto un pianto attorno al suo letto : l'unicolieto, in gioiosa attesa, è lui, soltanto lui.Qui tutto ci appare capovolto nello svolgersiumano delle cose ; qui la morte non è castigo,ma festa, .

Prima parte della lettera con la quale il padre di S . Domenico Savio (CarloSavio) annunziava a Don Bosco la morte del suo " figliuolino Domenico " .

Si sarebbe tentati di chiamarla incoscienza,se l'interessato non mostrasse anche troppacoscienza di quello che dice e di quello chefa, e non disponesse parole e cose nel modopiù assennato, bello e attraente .Del resto è giustificata quest'aria di paradisoche circonda il letto del morente . Si puòben dire che tutta la sua vita sia stata(come dovrebbe essere per tutti i mortali)una preparazione alla morte, anzi una se-cena aspettazione della morte .,

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Come si spiega tutto questo? Non bisognadimenticare che Domenico è un esule, e,come tale, vive di appassionata nostalgia .Quel concentrarsi in una preghiera che loinnalza all'estasi, quelle distrazioni che loportano in un paese lontano che sta in altoin alto, quella continua tensione d'animodicono abbastanza che Domenico è già citta-dino del cielo e al cielo incessantementeaspira .Noi possiamo domandare di che malattia siamorto Domenico e nessuno saprà dirci quale .Neppure i medici, che con lui procedetterotastoni, e sbagliarono .

Fu forse lenta consunzione? Non pare. Odebolezza, frutto di eccessiva mortificazione?

No: Don Bosco vigilava perimpedire gli eccessi. Op-pure esaurimento per studioed esagerata applicazionementale? Da escludere.Ha indovinato il dottor Val-lauri che, dopo una visita ac-curata, diceva a Don Bosco :- Che perla di giovinetto?- Qual è, chiese il Santo,l'origine del male che gli fadiminuire le forze di giornoin giorno?-- La sua gracile comples-sione, la cognizione precoce,la continua tensione dellospirito sono come lime chegli rodono insensibilmente leforze vitali .-- Quale rimedio potrebbegiovargli meglio?- Il rimedio migliore sa-rebbe di lasciarlo andare inparadiso, per cui mi pareassai preparato .

Quel medico cristiano avevadiagnosticato bene. Toccò alSavio quello che avviene aifanciulli-prodigio, cui un'ani-

ma troppo viva consuma il corpo . Nel casonostro è la vivezza di un'anima che ha la no-stalgia del paradiso. Una nostalgia elio cometutte le altre esaurisce'il fisico e le forze .Egli, dice il nostro Don Caviglia, è un angelospaesato, che anela e travaglia per ritornarea Dio. È sempre il copio dissolvi - bramola liberazione - di S. Paolo e dei Santi .E quando sul letto di morte affretta col de-siderio il grande momento, una visione cele-stiale gli viene a confortare gli ultimi istanti,

Come preso da forza arcana, Domenico sisolleva sul letto verso un punto che i suoiocchi vedono luminoso e bello, e non po-tendo trattenere la piena che gli investe l'a-nima, con voce chiara esclama :- Che bella cosa io vedo! . . .Poi, con volto ridente, lascia questo bruttomondo: l'angelo, dopo quindici anni d'esilio,ha spiccato il volo verso la Patria . . .

COSÌ San Domenico Savio, modello dei nostrifigliuoli in vita, lo è anche nell'angelicamorte .Don Bosco, che tante volte parlò di morteai suoi figli e annunziò loro di volta in voltachi sarebbe morto all'Oratorio, aveva fattodi questo frequente ricordo quasi un cànonedel suo metodo educativo .

Natale al Club Domenico Savio - Miyazaki (Giappone)(sopra) Il Sindaco di Miyazaki (pagano) spegne di lontano l'ultimacandela della torta di Natale .(sotto) La " gara dei fagiuoli " : bisogna prenderli con gli stecchi daun piatto e metterli in una tazza . A sinistra : il Sindaco (che se-rietà!) - in mezzo : il capo della P . T . A . (associaz . dei parenti) -a destra : il rappresentante dei ragazzi .

E Domenico, che di questo metodo di edu-cazione è il frutto più bello, ha dimostratoanche morendo, di avere appreso perfetta-mente la lezione del santo Maestro .In questo centenario, presentandone ai gio-vani il gioioso trapasso, faremo nascere nelloro animo quasi un senso di santa invidiache li faccia esclamare :- Potessi anch'io morire con tanta gioia,quanta ne provò, alla morte, San DomenicoSavio!Sarebbe il più degno coronamento a quantoun giorno il piccolo Santo confidava ad unamico: « Noi qui all'Oratorio, col fuggire il

peccato, facciamo consistere la santità nelvivere allegramente . . . » .E a ragione si potrebbe aggiungere :- . . . e nell'allegramente morire!

Primi frutti« A Natale cinque battesimi-»! Sipuò immaginare con quale intimasoddisfazione il salesiano giapponesecoad. liawabe ha dato questa no-tizia . Sono i primi frutti maturatinel suo Club Domenico Savio, un'as-sociazione di paganetti, allievi dellascuola salesiana di Miyazaki, chehanno scelto San Domenico Saviocome modello . . . e gli fanno onore.

Uno dei cinque fortunati, (PaghiToshikazu) scrivendo le sue impres-sioni sul battesimo ricevuto, conclu-deva: «Non dimenticherò mai Ittpurezza dell'anima e l'intima gioiadi quel momento, e prometto fer-mamente di sforzarmi tutta la vitaper conservare questi tesori» . Nonsembra di sentire l'eco del propo-sito «la morte ma non peccati»del piccolo grande Santo2Questo originale Club, iniziato dueanni fa, ha già guadagnato le sim-patie di molte persone e personalità.Assistettero alla Messa di Natale efunzione del battesimo, e poi alla«festa» del Club molti amici eparenti, tutti pagani, alcuni deiquali vanno orientandosi verso ilcattolicesimo . Il principe Takamatzu,quest'anno, ha inviato in dono daTokyo i più moderni festoni perornare l'albero di Natale, e il sin-daco (non cristiano) di Miyazaki,per la seconda 'volta ha voluto fe-steggiare il Natale insieme con ibirichini del Club Domenico Savio .

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ci

Alle periferie delle grandi città

La gioventù povera e spiritualmente abbando-nata, la prediletta di Don Bosco, è il campo pre-ferito dell'attività catechistica delle sue Figlie .E poichè questa gioventù abbonda nelle periferiedelle grandi città, ecco il moltiplicarsi delle ca-techesi popolari non solo per i fanciulli, ma ancheper gli adulti, con frutti abbondanti di batte-simi, prime comunioni e regolarizzazione di ma-trimoni cristiani .

Duri sovente gl'inizi, gravi le difficoltà, maimmancabili le consolazioni . Cos� avvenne alleSuore di Santiago de las Vegas (Antille),che iniziarono una coraggiosa catechesi in unazona periferica infestata da un'invadente propa-ganda protestante e spiritistica, facilitata dallecondizioni di miseria e di abbandono del popolo .Le prime volte le Suore venivano accolte al gridodi «diavoli », ma a poco a poco si avvicinaronoi piccoli, poi seguirono gli adulti e si raccolseroi primi frutti : 83 battesimi fra piccoli e adultie 37 matrimoni .

Diversa per ambiente la Catechesi sostenutadalla Casa di Paterson (Stati Uniti) nel sob-borgo Totowa tra le famiglie degli italiani, equella nella piccola città di Ruskin nella Florida,rimasta per tanti anni senza sacerdote; ma noninferiore, nell'una e nell'altra, il bene compiutoanche tra gli adulti .

Anche le Figlie di Maria Ausiliatrice di Iluantanel Perù svolgono una fervida attività catechi-stica in mezzo a fanciulli poverissimi, che ac-corrono a centinaia e ascoltano con rispetto laparola di Dio, portandola poi alle loro famiglie .lJn bambino durante le lezioni, alzandosi in piedi,diceva : « Suora, sono contento, perchè i miei ge-nitori hanno già imparato il Pater Noster e l'AveMaria ; cos� tutte le sere, prima d'andare a letto,preghiamo insieme » .

Invece a I,oniita (California) le Suore, nonpotendo arrivare personalmente a tanti poverifanciulli, cercarono buone Cooperatrici, le prepa-rarono con una serie di lezioni di dottrina e

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liteí di 1ure di~~iR~

Abbiamo seguito, attra-verso Il Notiziario delleFiglie di Maria Ausilia-trice, gli sviluppi dellaCampagna Catechisticasvoltasi lo scorso anno inomaggio alla strenna delnostro venerato RettorMaggiore e abbiamo vistoaprirsi al nostro sguardo

i n i : io/;ne varie, coronate da successi lusin-magnifca visione di attivitàghieri e talora brillanti . * Qui ci limit;( no a cogliere alcuni degli aspettied episodi di questo apostolato che è, die iamo cos�, boschiano al cento per cento,

una e

metodologia catechistica e le avviarono alla ca-techesi popolare in vari punti della parrocchia,ottenendo l'uso di autorimesse, porticati e stanzeprivate. Cos� si riusc� a dar vita a ben 22 classidi catechismo .

Benefiche ripercussioni

I frutti di queste catechesi non si fermanoai figli, ma hanno la loro benefica ripercussionesu genitori e parenti; ed è incalcolabile il beneche si va compiendo nelle famiglie con la rego-larizzazione di matrimoni, battesimi e primecomunioni di piccoli e di adulti .

Dove è possibile si fa catechismo anche allemamme, come avviene nei cortili di due grandifabbriche della periferia di San Paolo (Brasile),dove le Suore ogni domenica mattino e pomeriggiotrovano ad attenderle oltre 500 tra fanciulli efanciulle, e ogni mese anche le mamme assistonoad una conferenza tutta per loro .

Spesso l'opera catechistica estende i suoi ef-fetti sui genitori anche non cattolici, mediante legare,_ alle quali ovunque partecipano in grannumero e col più vivo interesse . Cos�, per citareun esempio, a Rio Do Sul (Brasile) il babbodi una protestante s'impegnò tanto, da studiaretutto il Catechismo insieme con la propria fi-gliuola, sacrificando allo scopo ogni ora libera .

E quale non fu la sua gioia il giorno dellagara nell'assistere al trionfo della figlia, procla-mata « Regina» e nel sentirsi invitare ad andareegli stesso ad incoronarla! Il bel quadro delS . Cuore, ricevuto come premio dalla figliuola,insieme con una ricca corona dorata del rosario,lo volle collocare subito al posto d'onore in casa,mostrando che, attraverso lo studio del Cate-chismo, la verità cattolica aveva già preso pos-sesso della sua anima .

Talvolta in queste gare l'attività catechisticadelle Figlie di M . A. ha riportato un vero trionfo,come a Madras (India), dove nella Gara Cate-chistica Diocesana, indetta fra le Scuole catto-liche, le 19 alunne della Scuola Superiore delle

Figlie di M . A . furono tutte premiate, 16 colprimo premio e 3 col secondo . Una di loro,un'orfana, fu proclamata vincitrice fra tutte leconcorrenti della Diocesi, mentre due alunnehindù ottennero rispettivamente il secondo e ilterzo posto nella graduatoria generale .

Le più valide ausiliarie delle Suore

Preziosa pure la ben organizzata, collabora-zione catechistica delle ex allieve e allieve deicorsi superiori, tanto in Europa come in Americae nelle Missioni .

Per esempio, a Lione (Francia) le alunne deiCorsi Superiori dell'Institut Normal Ménager,hanno organizzato e sostengono con grande pro-fitto spirituale anche proprio, oratori e catechismisettimanali in 17 Parrocchie della città .

Nell'Assam le Figlie di Maria di Mawlai, benpreparate da apposite istruzioni, si sono specia-lizzate nel « Catechismo spicciolo », realizzandolomolto bene con accostamenti individuali .

Ma il caso più clamoroso è quello di SantaCruz (Cile) . Qui le Figlie di M. A . educano unabella massa di alunne, quasi tutte figlie dei pa-droni o degli amministratori dei cosiddetti fun-dos, e che portano dalla campagna una parti-colare impronta di semplicità .Opportunamente formate e guidate a questo

spirito d'apostolato, seppero dar prova del lorozelo nella conversione d'un intero paese nonmolto lontano da Santa Cruz . Il popolo, rimastoda anni senza sacerdote e nel più completo ab-bandono religioso, adescato da promesse d'aiuti,aveva finito per lasciarsi guadagnare in massa dallasetta protestante dei canutos .

Messe al corrente di tale stato di cose, le alunnedei corsi superiori, accese di zelo, si proposerodi voler riconquistare alla Chiesa quelle'povereanime. E a questo fine, tutte le domeniche, perdue anni consecutivi, accompagnate da una suora,si recavano sul luogo portando con sè una statuadi Maria Ausiliatrice . Quindi invitavano la gentea recitare con loro il santo Rosario e ad accom-pagnare processionalmente la Madonna per levie del paesino . Da principio non raccolsero chediffidenza e freddezza, ma poi a poco a pocoMaria Ausiliatrice si fece strada, e premiò il lorozelo e la loro costanza, tanto che oggi nel paeseè rimastoun solo protestante .

Catechismo nelle carceri

Non mancano neppure coraggiose e proficuemissioni catechistiche nelle carceri e perfino nellecaserme, come a Chalchuapa (El Salvador), nelquartiere militare di S . Anna, a 350 soldati, nonpochi dei quali furono preparati dalle suore allaprima confessione e comunione .

A proposito di carceri, ecco ciò che scrive daAIoea (Santo Domingo) Sr Carolina Perini r . M. A . :

«Al pomeriggio del sabato, accompagnata dauna buona signora, vado a fare il catechismo aicarcerati ; sono quaranta, talora cinquanta e piùuomini e giovanotti, che ascoltano docili comebambini. La prima volta, lo confesso, provai unsenso di timore e di ripugnanza ; ma poi, vedendoquei poveri reclusi cos� rispettosi e attenti, superaiogni apprensione, ben contenta di poter far loroun po' di bene . S'incomincia recitando insiemeil santo Rosario; poi leggiamo e commentiamobrevemente il Vangelo della domenica, quindi,dopo il canto di una lode, si tiene la breve istru-zione catechistica . Al termine, la benefica signoraoffre sempre qualche cosa : biscotti, caramelle,e altro ; e con l'arrivederci più cordiale, lasciamoi nostri amici contenti e desiderosi che giungapresto il sabato seguente» .

Un'apostola di otto anni

La Madonna benedice l'apostolato catechisticodelle sue Figlie, moltiplicandone le possibilità,gli aiuti, i successi . Talvolta apre loro nuovicampi di lavoro servendosi di mezzi umanamenteinadeguati .È il caso di cui parla Suor Carmen Pacheco,

che scrive da Campo Grande -(Mato Grosso -Brasile) :

« Alla domenica, con l'aiuto di qualche aspi-rante, ci rechiamo alla chiesa dei Salesiani pcifare il catechismo ad alcuni Giapponesi della vi-cina colonia, dedita alle risaie e ai frutteti di unestesissimo terreno. Come incominciò? Fu miaGiapponesina di otto anni ad avvicinarci, chic=dendo che la preparassimo al Battesimo . Naturalemente ci recammo a, visitare la mamma per averneil permesso, che rilasciò senza difficoltà . La bimbaintanto si fece apostola, e in meno di un meseinfervorò del suo stesso desiderio sette fratellini edieci compagni, dai 3 ai 14 anni. Il bel gruppettofu fedele alla, preparazione catechistica, e la do-menica 25 settembre, celebrandosi in parrocchiala festa di S . G. Bosco, 17 Giapponesi vennerorigenerati nell'acqua del Battesimo . Ora i piùgrandicelli si vanno preparando per ricevere laprima Comunione e la Cresima; e abbiamo fiduciache, per la via aperta dalla piccola apostola,molti altri della, colonia possano entrare nell'oviledi Gesù Cristo » .

Queste notizie frammentarie non sono che alcunescintille della luce divina fatta brillare a tanteanime dallo zelo catechistico delle Figlie di MariaAusiliatrice; il più e il meglio della loro operasacrificata e diuturna forma una di quelle paginedell'apostolato cattolico che non saranno mai scritteda penna umana .

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Nella diocesi di San Vicente, Rep . di EI Salvador, Centro Ame-rica, fiorisce dal 195o la società dei Cavalieri di Cristo Re .

I campagnuoli vivevano praticamente lontani dalla Chiesa e dalloro parroco . L'Associazione si è proposta di portarli a prendereparte attiva alla vita della Chiesa . L'elemento rurale vi è accoltoin qualunque condizione si trovi, col fine di procurargli un mi-glioramento religioso, culturale e sociale per mezzo di una lottasenza tregua contro la criminalità, il vizio e il materialismo ateo .Per appartenere all'Associazione basta quindi essere di buonavolontà e aver compiuto i 18 anni .

La Società, ideata e fondata da Sua Ecc. Mons. Arnoldo Apa-ricio y Quintanilla, Vescovo salesiano di San Vicente, dovettelottare contro gravi difficoltà, ma grazie all'aiuto del cielo e al te-nace sforzo del Vescovo, il clero comprese ben presto la necessitàdi organizzare i campagnuoli, che costituiscono la grande maggio-ranza dei fedeli, e in questi sei anni di vita l'Associazione ha rag-giunto i 15.000 iscritti, sparsi in tutte le parrocchie della diocesi .Direttore generale della Società è il Vescovo, alla cui dipendenzasi trova un consiglio diocesano di tre sacerdoti, una giunta dio-cesana di 3 cavalieri di Cristo Re, una direzione onoraria dio-cesana e le giunte parrocchiali .

La Società comprende: le sezioni, composte di lo cavalieri, conun capo eletto da loro ; le centurie, formate da io sezioni, le qualieleggono il centurione tra i capi delle decurie ; le legioni, compostedi io centurie, il cui capo, eletto tra i centurioni, è il Gran Cava-liere .

La giunta parrocchiale è costituita dal parroco, che ne è il diret-tore, dal segretario e dal tesoriere .

Per il finanziamento della Società ogni cavaliere porta una pic-cola quota, che serve per beneficenza, mutuo soccorso tra i socie per il bollettino della società .

L'Associazione, in seno alla quale è proibita ogni discussione poli-tica, ha già realizzato una sostanziale riforma a bene della Chiesae della Patria. Ne sono un indice le molte strade sistemate conentusiasmo dai cavalieri per facilitare l'arrivo del parroco ancheai luoghi più remoti della parrocchia, e le cappelle costruite neipiccoli centri che ne erano sprovvisti .

Nel campo agricolo il progresso fu pure notevole ; i parroci in-vitano gente specializzata nell'agricoltura perchè dia al lavora-tore un'istruzione che tenda a una coltivazione sempre più ra-zionale e quindi ad un maggior rendimento della terra .

La quarta domenica di ogni mese c'è in ogni parrocchia la riu-nione dei Cavalieri di Cristo Re, ed ogni anno ha luogo la riu-nione diocesana di tutti i membri dell'Associazione presieduta

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AWÌLLTCPII tRItOSRe

Una geniale opera sociale

I lavoratori dei campi

I arruolati

al servizio della Chiesa

della Patria

e della Società

da un Vescovo salesiano

Idal Vescovo . La festa di CristoRe è la festa sociale, precedutaspesso da un corso di esercizispirituali, ai quali partecipanofino a mille e più cavalieri .

Essendo uno dei fini dell'As-sociazione la lotta contro lacorruzione e il vizio, i Cava-lieri di Cristo Re hanno svoltouna campagna moralizzatrice eantialcoolica, che fece dimi-nuire notevolmente il numerodegli omicidi, causati dall'u-briachezza, vizio assai frequente .

In molti paesi si chiuse lavendita della chicha . Fu cos�grande il frutto ottenuto daiCavalieri di Cristo Re in que-sto campo da meritarsi anchegli elogi delle autorità di pub-blica sicurezza . Altro mezzo perdiminuire la criminalità fu laproibizione delle armi da taglio .Siccome poi il fondamento dellasocietà cristiana è la famiglia,i Cavalieri di Cristo Re lot-tano per la rinnovazione dellafamiglia per mezzo del ma-trimonio cristiano. Ogni annoriescono a regolarizzare da 500a 6oo matrimoni .

Altra attività degna di lode èla catechesi . Hanno organiz-zato dappertutto centri di ca-techismo, dove si riesce a darel'istruzione necessaria a moltifanciulli che prima crescevanonella più deplorevole ignoranzareligiosa. È ammirevole l'im-

L'ANNUARIO SALESIANODON BOSCO NEL MONDO

Dell'elegante e originale volume hanno parlato numerosi giornali e agenzie . Tra gli altri, l'ANSA,la SIS . L'Osservatore Romano, Il Giornale d'Italia, Il Popolo, Il Quotidiano, Il Resto del Carlino,La Sicilia, Il Popolo Nuovo . Riportiamo quanto si leggeva ne/l'Osservatore Romano del 28-29 gennaio scorso :

A titolo di gradevole introduzione, dovendo pur qualche cosa alla pregevole silloge salesiana che siintitola Don Bosco nel mondo, ci venne a tutta prima il desiderio di parlare di quella bella immaginedel Santo posta sulla copertina del volume . Tanto, nel suo arguto sorridere, attraente e tonificante essaci apparve. Ma a parlarne come si deve, ecco, voltando pagina, venirci incontro, ed è stato davverotoccante l'incontro, nientemeno che Paul Claudel . Claudel che non è soltanto quel grandissimo poetache tutti sanno, il maggiore forse di tutta la cristianità di questi ultimi tempi, ma un grande cristianoaltres�, pienamente qualificato dunque a parlare di un santo come Don Bosco : « Don Bosco! bastavaguardarlo! Anche nelle immagini non ci si sazia di mirarlo . Egli ha un aspetto simpatico, come si dice .Non c'era bisogno di inventar la confessione con un volto come il suo! Essa diventa necessaria . S�,un vero bisogno! Guardandolo nasce subito il bisogno di dirgli tutto, di confidarsi con lui . . . » .

Il Don Bosco di Claudel, è il Don Bosco di tutti . Ne ri-masero edificati tanti uomini insigni (anche Cavour, ancheCrispi . A dire ora « Don Bosco nel mondo » non vi è certoda rimanere sorpresi, tutto apparendo sotto il segno dellasimpatia, peri suoi, per la sua opera . Volete sapere perchèS . Francesco di Sales è lui il patrono? Perchè, ci vien fattodi leggere a pagina 12 : « Don Bosco volle porre la suaCongregazione sotto la protezione di un Santo che è tra ipiù completi e i più simpatici al mondo» .

Ci è riuscito cos� molto gradito di percorrere, ed ora di farrilevare a qualche lettore, un volume che si inizia sottoquesto segno di cordialità (attenti alla etimologia!) che dalCapo della famiglia salesiana irradia nei successori, ai coo-peratori d'ogni genere e a tutti coloro che hanno avuto acuore questa forma di apostolato . A constatare la diffusionedi tanto potente organizzazione ci vien fatto di dire conMons . Fulton Sheen, s� essa ricorda la moltiplicazione deipani e dei pesci : appare come un miracolo dovuto « a unparticolare afflato dello Spirito Santo e all'intercessione diDon Bosco » .

Il volume pertanto ci dà ampi ragguagli su tutto, e ol-trechè intrattenerci ancora una volta sui personaggi più in-signi di questa esemplare « Società» e sulle più note sueistituzioni onde ci appare tanto benemerita nell'ambito dellebuone opere, ci prospetta dinanzi l'immenso panorama del-l'eredità di Don Bosco nel mondo : e cioè da quelle pochecentinaia di religiosi e qualche decina di case degli inizi, almiracolo attuale dei cinque continenti « constellati » dascuole, laboratori, oratori festivi e quotidiani, ospizi, collegi,asili, opere di assistenza, chiese, parrocchie, scuole agricole,missioni validissime in cinque continenti . Meraviglioso com-plesso di fiorenti attività che lo zelo dei figli e delle figlie diSan Giovanni Bosco, affiancati da migliaia di cooperatori ecooperatrici, ha reso fecondo nei secoli .

Sarà bene sulle nozioni e sulle illustrazioni di questo pre-zioso libro - edito con ogni cura dalla direzione « OpereDon Bosco » Torino, corredato da grafici e da un atlantinogeografico in appendice che segna i luoghi di maggior af-fermazione dell'ideale salesiano - rivedere tutto il mondosorto dal gran cuore del Santo dellà gioventù .

pegno con il quale gli stessicavalieri cercano - di istruirsisempre più nella fede senzabadare a sacrifici .

I cavalieri svolgono pure lacampagna contro l'analfabeti-smo, creando nei piccoli centridelle scuolette dove s'inse-gnano i primi elementi. Ancheil periodico della Società, cheha già una tiratura di 12 .000copie, contribuisce a questacampagna contro l'ignoranza .Altre opere sociali dovute aiCavalieri di Cristo Re sono lecooperative, le casse di rispar-mio, gli aiuti mutui, le colonie,la distribuzione gratuita di me-dicine di prima necessità .

Le proporzioni di questo arti-colo non ci permettono di scen-dere a particolari sul meravi-glioso sviluppo di questa As-sociazione, che sta' risolvendoil grave problema della lonta-nanza dell'elemento uomini dal-la vita cristiana . I Cavalieri diCristo Re hanno dimostrato che,se interessati, gli uomini pren-dono parte viva alle attività cat-toliche e sociali promosse dallaChiesa .I parroci se ne rallegrano ecollaborano efficacemente colVescovo, mentre la Società deiCavalieri di Cristo Re cominciaa far sentire il suo beneficoinflusso non solo nella diocesi,ma anche in tutta la Repubblica .

* L'annuario DON BOSCO NEL MONDO, di 300 pagine, carta usopatinata, con oltre zoo illustrazioni e atlante salesiano a 6 colori, è unapiccola Enciclopedia Salesiana che non può mancare nella casa deiCooperatori e amici di Don Bosco che vogliono conoscere bene lasua Opera .Richiederlo alla) Libreria Dottrina Cristiana - via Maria Ausiliatrice 32, To-

RINO - L. r8oo . Sconto del 10% ai Cooperatori salesiani .

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OTTAVIANO (Napoli)Oltre le sbarre delle carceriLe nostre Cooperatrici hanno vo-luto vivere il S. Natale appor-tando la gioia anche là ove regnail dolore, ossia nelle Carceri Man-damentali di Ottaviano . A tal finehanno apprestato dei pacchi na-talizi, che sono stati distribuiti aidetenuti, i quali si sono accostatiai santi Sacramenti nel giorno diNatale e si sono mostrati ricono-scenti per la fraterna cordialitàdelle Cooperatrici di Don Bosco .È sempre vero che il bene vinceil male e tocca anche le fibre piùindurite del cuore umano .Oltre i pacchi, hanno fatto una

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rna dei'('OùPflMTOftI

colletta ed hanno soddisfatto aduna rilevante multa per la qualeuna povera vedova, madre di pa-recchi figliuoli, di cui uno parali-tico, doveva scontare nelle prigioniancora la pena di tre mesi, oltrequelli già fatti . Diedero cos� allatanto provata famiglia la gioia di co-minciare insieme, pur fra gli stenti,il nuovo anno .

TORINO - Istituto Agnelli

Iniziativa natalizia

Un gruppo di Cooperatrici del-l'Agnelli, nell'intento di dare im-pulso al programma della BuonaStampa, ha organizzato l'esposi-

Inaugurazione dell'Asilo San Domenico Savio

a PATERNO (Catania)

La fiamma di spirito salesiano che da anni divampa tra i Coo-peratori di Paternò ha portato, tra le più recenti iniziative,all'erezione dell'Asilo San Domenico Savio, dove vengono ac-colti e assistiti, con due refezioni gratuite, un centinaio di bam-bini e di bambine di una zona tra le più depresse della città .Fabbricato su terreno offerto dai Cooperatori coniugi Ciancio-Pulvirenti, è diretto dalle zelatrici sig .n e Nilla e Ninetta Castro .

L'Opera, per cui la Pia Unione locale ha affrontato rilevantispese, fu inaugurata il 23 dicembre scorso dal Prevosto Mons.A . Costa, Decurione dei Cooperatori . Il Delegato Ispettorialedei Cooperatori Don Rasà e quello locale Don Verde interpre-tarono la riconoscenza delle autorità e del popolo per i generosie dinamici Cooperatori di Paternò .

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zione e la vendita di libri e di pic-coli presepi della SEI e dellaS . Paolo . Trattandosi del periodopiù propizio per i doni, l'iniziativaha ottenuto un esito soddisfacente :molti volumi sono entrati nelle fa-miglie della zona Miratori ; hannorailegrato i piccoli ed edificato gliadulti, ai quali venne offerto inmodo speciale Mn i ./i,iiro 12 .Il medesimo gruppo si proponeora di continuare l'iniziativa della« buona lettura n secondo lo spiritodel Cooperatore salesiano, e cos�coadiuvare la Chiesa nella forma-zione cristiana delle coscienze .

I

ALI 'FERME (Messina)Di bene in meglioI Cooperatori di Al� Terme 1provincia di Messina non hannorallentato nel loro fervore. Hannoripreso le lezioni di catechismo al-ternandole con lezioni di cantoliturgico . Si radunano il gioved�sera nell'Istituto delle Figlie diMaria Ausiliatrice e imparano acantare inni e mottetti, popolari oscelti . Cose semplici, devote e dibuon gusto. Per il giorno dellaConferenza annuale -prepararonoil facile e suggestivo Coro dellaCarità di R. Moretti .Catechismo e canto liturgico, cantoche diviene a sua volta istruzionereligiosa e preparazione alle grandifeste della Chiesa. Cantare insiemee cantare a Dio è la poesia dellacarità, della fratellanza, nello spi-rito di Don Bosco, che voleva ilbel canto in tutte le sue case perrenderle gioconde e accoglienti .Quei bravi Cooperatori, che sonoanche validi ausiliari del parroco,hanno fornito un buon contingentedi nuovi ascritti all'Azione Cat-tolica . La sera dell'Immacolata, dei61 nuovi tesserati 43 erano Coo-peratori e cooperatore il Presidente.Anche le Cooperatrici fanno laloro parte . L'incipiente laboratoriova prendendo sviluppo . Per il mo-mento aggiustano la biancheriadella parrocchia, ma si propon-gono anche di confezionare arredinuovi .Tra le Cooperatrici di Al� si contanoinoltre vere apostole della scuolae della parrocchia, zelantissimemaestre di catechismo .E intanto Cooperatori e Coopera-trici si danno d'attorno per pro-curare un campo da gioco per iragazzi dell'oratorio .

cÙiCUt*1ePRTLa prego di accettare il brillante che mando, quale offertaa Maria Ausiliatrice, per chiedere a mezzo di Lei e di miofiglio che mando in pellegrinaggio, la grazia della guari-gione, se a Dio piacerà, o almeno una grande rassegna-zione e la protezione della Vergine SS.m a sopra mio figlio .

ERMINIA Ticcò, Roncegno

La Madre Ausiliatrice trova doppiamente pre-zioso questo brillante . Qui non si tratta del-l'offerta di un oggetto, comprato appositamenteper farne un dono: è l'offerta di una cosa che,preziosa in se stessa, lo divenne ancor più es-sendo stata propria della donatrice per tantianni . Un brillante è sempre un ricordo a cuisono legati tanti affetti e tante memorie caredel passato .Custodito gelosamente per lungo tempo, ora èstato donato alla Madonna : la Madre Celesteesaudisca il desiderio di chi ha fatto un'offertacos� rara .Forse non tutti sono in grado di fare tali doni ;tutti però possono offrire qualcosa che eguagliae supera il valore di qualsivoglia brillante : ipropri figli. Fu già fierezza di una madre paganaquella di additare nei figli le proprie gemine .La fede non può che confermare questa veduta,insegnando che ogni anima è impreziosita dallagrazia .Mentre lodiamo la fede generosa della coopera-trice sofferente, su cui invochiamo l'aiuto diColei che è « salute degli infermi », invitiamotutte le mamme a consacrare a Maria i loro verigioielli e a vigilare per preservarli da ogni peri-colo .

Sono un cooperatore che ogni primadomenica del mese mi unisco con imiei Confratelli per l'Esercizio dellaBuona Morte . Non mi convince peròtroppo questo modo di chiamare ilgiorno del ritiro mensile .

Cooperatore G. Ferrari - TorinoDoti Bosco era per sua natura assai concretonelle finalità e nei termini. Il giorno di esame dicoscienza non lo volle chiamare «giorno di ri-tiro », bens� «Esercizio di buona morte » perchèegli voleva che i suoi figli e i suoi Cooperatori siponessero innanzi sul serio, molto sul serio, latremenda realtà della mnorte . Non intendeva solooffrire loro un giorno di tranquillità spirituale,addolcita e nutrita da sante riflessioni, ma anchee soprattutto porli dinanzi alla morte . t unaefficace scuola la morte . Se la coscienza è imbro-gliata essa suggerisce il ricordo del giudizio di

Dio, severo e inappellabile, e invita al rimediodella confessione ; se l'anima è afflitta, la morte -le dice che le pene di quaggiù durano poco e simutano in meriti per l'al di là ; se il cuore è troppoattaccato alle creature, gli suggerisce la virtùdel distacco e lo accende di vera carità perchèlo spinge a disfarsi del superfluo a vantaggio dichi non ha . Esercizio di buona morte significadunque, per Don Bosco, porre i suoi cari nellacondizione in cui vorrebbero trovarsi nell'ultimomomento della vita, e cioè in grazia di Dio ecolmi di meriti . Per questo egli raccomanda chein quel giorno si accostino con le dovute dispo-sizioni ai Sacramenti della Confessione e dellaComunione e formulino propositi eli vita migliore .Anzi egli giunge ad assicurare la salvezza eternaa chi compie bene ogni mese questo esercizio .

Ho la gestione di un'edicola in unpaese e desidero diffondere solostampa buona . Mi pare però cheoggigiorno di stampa buona da ven-dere ce ne sia ben poca . Voglia perfavore, segnalarmi quelle pubblica-zioni che posso mettere in vendita senzadanno dell'anima mia e del prossimo .

Un rivenditore di giornali e riviste

I giornalai che si mettono una mano alla coscienzaconte Lei sono ben pochi. Questo riesce a piùgrande onore di chi dimostra tale doverosa sen-sibilità morale, e noi siamo ben lieti di accon-tentarla nella sua giusta richiesta .Anzitutto possiamo dire che pubblicazioni popo-lari periodiche (giornali, riviste, albi, ecc .) tec-nicamente ben fatte e moralmente sicure oggive ne sono molte anche in Italia, per meritodi valorose editrici cattoliche .L'elenco completo, aggiornato ogni tre mesi, losi può avere con l'abbonamento a Indicatore dellastampa periodica (via del Santo, 53, Padova ;C. C. P. 9-16i85 intestato a Presbyterium) . h unfoglio trimestrale, il cui abbonamento annualecosta solo L . ioo. Lo segnaliamo anche per tuttele associazioni cattoliche, che potranno util-mente tenerlo esposto nella loro sede .Questo foglio contiene, oltre l'elenco delle pub-blicazioni buone da diffondersi più largamenteche si può, anche quello di tutte le altre princi-pali pubblicazioni periodiche stampate in Italia,con accanto la qualifica che meritano sotto illato morale e religioso . Il giornalaio cristianosaprà cos� quali sono le pubblicazioni pessime daescludersi assolutamente dalla sua edicola per noncooperare ai peccati altrui; quali sono leggibilida tutti; quali sono da vendersi solo a personenature e colte; quali sono indicate particolar-mente per la gioventù o per l'infanzia .Ai clienti che richiedessero le pubblicazioni chesono qualificate pessime, risponderà che egli nonsi sente in coscienza di vendere riviste immorali .I giornali e le riviste meno buone si possono ven-dere a coloro che si presume non ne avranno delmale, specialmente se queste persone avesserodall'auto.ità ecclesiastica il permesso di leggerleper giusti motivi. Non bisogna però metterle invista e farne propaganda .

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Accanto a Don Bosco nel giorno della sua festaIl salesiano don Auffray nell'introduzione alla

vita di S . Giovanni Boscoo dice : «Al tempo delsuo maggior trionfo - tra il 1860 e il 1900 -il razionalismo ricevette dal Cielo tre schiaffisolenni : il primo a Lourdes, il secondo ad Arse il terzo a Torino » .

L'annuale festa del nostro Santo, che vedel'entusiasmo di tanti giovani, il ritorno di nume-

(sopra)li Rev.mo Don Fedrigotti

consegna il diploma e la medagliadi benemerenza

a Mamma Rinaldi,nipote del Servo di Dio

Don Filippoe madre di rz figli,

di cui 6 donatia Dio

Giornata dei Cooperatori a Valdocco

(a destra)Un momento della graziosa scena

nella quale le alunnedelle Figlie di M . A .,

in veste d'angeli,presentano i diplomi di benemerenza

ai genitori dei Salesianie delle Figlie di M . Ausiliatrice

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rosi ex allievi e la pietà di moltissimi fedeli, fapensare a quello che la Provvidenza ha volutooperare nella terra benedetta di Valdocco che,accanto all'Opera miracolosa del Santo Cotto-lengo, ospita la reggia dell'Ausiliatrice e la sedecentrale delle Opere salesiane. L'annuale festadi Don Bosco è il canto a quella Provvidenzadivina che confonde i superbi ed esalta gli umili,creando dal nulla opere colossali che dimostranoall'evidenza l'intervento di Dio .

Nei giorni della novena al mattino il salesianodon Carlo Marchisio presentò la vita di Don Boscocome magnifica attuazione delle « Opere di Mi-sericordia» . Alla sera don Pietro Ciccarelli pro-curò agli uditori un intimo godimento spiritualetratteggiando le caratteristiche più salienti dellameravigliosa figura del Santo .

La domenica 27 fu la giornata dei Cooperatori .Alle tre pomeridiane il bello stuolo di oltre milleCooperatori e Cooperatrici fu accolto nel teatrodalla banda musicale dei nostri giovani e poirallegrato da numeri vari di canto e recitazioni .Segu� la proiezione del documentario sulle atti-vità estive dei Salesiani e delle Figlie di MariaAusiliatrice : Ragazzi ai monti e al mare . Al ter-mine dello spettacolo parlò il Prefetto GeneraleRev.lno don Albino Fedrigotti, il quale distribu�i diplomi di benemerenza assegnati dal, Rettor

Maggiore ai genitori che hanno dato a Don Boscotre o più figli .

Dalla festa intima e familiare del teatro sipassò alla Basilica per ascoltare la conferenza didon Ciccarelli, che ricordò a tutti il valore dellaTerza Famiglia di Don Bosco, i vantaggi spiri-tuali e i doveri degli iscritti, con opportuni ri-ferimenti alla strenna del Rettor Maggiore sul-l'educazione del carattere .

Impart� la Benedizione Eucaristica S . E . Mons .Arduino .

Negli ulti-mi giorni della novena e in quellodella festa si ebbe una temperatura mite chefavor� un grande afflusso di fedeli, soprattuttoil 31 gennaio .

I giovani dell'Oratorio ravvivarono l'entusiasmodelle grandi solennità con i loro canti e col de-voto servizio all'altare .

La Messa pontificale fu cantata da S. E . Mons .Carlo Angeleri, Vescovo Ausiliare di Tortona, ela Schola cantorum esegu� scelte composizioni disalesiani, fra cui la nuovissima i Missa brevisMaria -Auxilium Christianorum » del Mo don LuigiLasagna, che diresse l'esecuzione, sedendo all'or-gano il M° Renzo Lamberto, salesiano .

A sera, dopo i Vespri pontificali, S . E . Mons .Angeleri, presentò Don Bosco come sapiente

LA VISITA DEL PREFETTO DI TORINO A VALDOCCO

Si è svolta il 18 gennaio in un'atmosfera di familiare cordialità .

S . E . Rodolfo Saporiti ha ricevuto l'omaggio dei salesiani e allievi

della Casa Madre, quindi ha visitato l'Opera, fermandosi con

particolare interesse ad ammirare i lavori eseguiti dagli alunni

delle Scuole Professionali .

Educatore, invitando i presenti che gremivanoil tempio, e specialmente i genitori, ad aver curanon solo dei corpi, ma anche e soprattutto delleanime dei figli .Sua Em. il Card . Arcivescovo Maurilio Fossati

volle essere presente e impart� la BenedizioneEucaristica .

Anche le camerette di Don Bosco videro unamaggior frequenza di visitatori . Tra gli altri,un folto gruppo di giovani delle nostre Compagniesostò a lungo in ginocchio attorno al letto su cuimor� il Santo, ascoltando dalle pagine biografichela narrazione degli ultimi giorni della vita di DonBosco e rivivendo la stessa commozione che riemp�l'animo dei giovani di allora . Uno dei presenti,a, nome dei compagni, disse a Don Bosco l'impegno d'amore e di fedeltà agli insegnamenti cheil grande Padre e Maestro, attraverso i suoi figli,diffonde ancora nel inondo dei giovani .

Il 3 gennaio si svolse con la consueta solennithla festa del nostro Patrono e Titolare S . Fran-cesco di Sales . Sua Ecc . Mons. Giuseppe Garneri,Vescovo di Susa, celebrò il Pontificale e presentòla vita del Santo Vescovo di Ginevra in bellasintesi, infiorandola di sapienti e opportune ap-plicazioni .

(nelle foto)a sinistra : S . E . Saporiti,accompagnato dal Rettor Maggiore,visita il laboratorio dei meccanici ;

a destra: s'intrattienecon un giovane alunnodell'arte del legno .

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IN UDIENZA DAL VICARIO DI CRISTOll nostro venerato Rettor Maggiore, il 28 gennaio u . s ., intraprendeva il nuovo viaggio nelle Americhe,da lui annunziato ai Cooperatori nella lettera di Capodanno . Da Torino era partito il 24, ricevendol'affettuoso saluto della Casa Madre e della famiglia salesiana della città . A Roma trascorse al-

cune giornate d'intensa attività. Raccolse a conferenza i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice .Il 27 gennaio celebrò per gli allievi ed ex allievi e alla sera tenne la conferenza ai Cooperatori nellaBasilica del Sacro Cuore . Fece visita all'amatissimo nostro Cardinale Protettore Sua Em . Benedetto

Aloisi Masella . L'Em .mo Card . Gaetano Cicognani, Prefetto della S. Congregazione dei Riti, si com-piacque di andarlo, a visitare alla Procura . Il Rettor Maggiore potè inoltre visitare altre cospicue per-sonalità ecclesiastiche e civili e avvicinare insigni benefattori delle nostre Opere di Rama .

Ma la consolazione più grande, l'onore più ambito, la grazia più desiderata l'ebbe la domenica 27,quando fu ricevuto in privata udienza dal Vicario di Gesù Cristo . Il Santo Padre lo accolse con unapaternità e confidenza che lo commossero, ascoltò con vivo interesse le notizie della nostra Famiglia,volle conoscere l'itinerario del lungo viaggio e, compiacendosi vivamente di quanto il Rettor Mag-giore gli aveva esposto, rinnovò i Suoi paterni voti, benedicendo di gran cuore tutti e singoli i com-ponenti la grande Famiglia di Don Bosco .

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La festa di S . Giovanni Boscoin Vaticano

Nella raccolta cappella salesiana è stata ono-rata da Sua Em. Rev .ma il signor CardinaleNicola Canali, Penitenziere Maggiore e Presi-dente della Pontificia Commissione per lo Statodella Città del Vaticano . Il Direttore don Za-garia ha espresso la fervida gratitudine dei Sa-lesiani per l'amabile atto di Sua Eminenza . ri-confermando i propositi di devota collaborazionenel delicato ufficio affidato ai Figli di Don Bosconella Sede stessa del Sommo Pontefice. Dopol'offerta del santo Sacrificio, l'Em .mo Principemanifestava il suo compiacimento, felicitandosicon la «cara comunità salesiana» e inneggiando aDon Bosco, «suscitatore di un'immensa opera dibene nella Chiesa di Dio» .

Successivamente nella Chiesa del GovernatoratoS. Ecc. Mons. Primo Principi, Segretario dellaPontificia Commissione per lo Stato della Cittàdel' Vaticano, celebrò la S . Messa, alla quale par-teciparono tutti i dipendenti delle TipografieVaticane. Al Vangelo l'Ecc .mo Arcivescovo trat-teggiava in una efficace sintesi la luminosa figuradi S. Giovanni Bosco .

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I Maestri Cattolici in onore di Don Bosco

Nell'aula magna del Pontificio Ateneo Late-ranense il 31 gennaio scorso fu solennemente ce-lebrata la festa di S . Giovanni Bosco, indetta nelquadro delle attività per la campagna annualepromossa dall'Azione Cattolica Italiana sul tema :«Educazione cristiana e scuola» dalle Presidenzenazionale e diocesana del Movimento Maestri diAzione Cattolica in collaborazione con le Presi-denze nazionale e diocesana dell'Associazione Ita-liana Maestri Cattolici .

Erano presenti l'Em .mo Card. Giuseppe Piz-zardo, il Sottosegretario al Ministero della P . I .on. Maria Jervolino, il Presidente generale del-l'Azione Cattolica Italiana prof. Luigi Gedda,con Mons Cardini Vice Assistente generale, glionli Resta, Carlo Buzzi, Vittoria Titomanlio,Emanuela Savio, Maria Pia Dal Canton, il Di-rettore generale per l'Istruzione elementare prof .Frajese, l'Ispettore centrale Gabrielli del CentroDidattico Nazionale per la Scuola elementare,il prof . Mestica, Provveditore agli Studi di Romae altre illustri personalità .

Erano anche intervenute rappresentanze dellePresidenze nazionali e diocesane dei vari rami

di A. C ., del Movimento Maestridi A. C . e de11'AIMC . Nume-rosa anche la famiglia Salesianacon a capo il Procuratore ge-nerale della Congregazione .Dopo la breve presenta-

zione del prof . Giorcelli, pre-sidente centrale del MMAC, hapreso la parola il prof . Naza-reno Padellaro, Direttore Ge-nerale del Ministero della P . I .

La vita e l'opera educativadel Santo hanno trovato nel-l'oratore una interpretazioneveramente originale e soprat-tutto personale, frutto di unaconsuetudine di rapporti con ilpensiero educativo di DonB orco .

Il relatore ha posto l'ac-cento sulla conquista più gran-de raggiunta dal Santo : l'averaccettato e toccato il fondodi una povertà estrema, taleda condizionargli un'aperturaumana verso tutti . L'oratoreha voluto scendere ancora piùa fondo denunziando il fattosignificativo che ha portatoDon Bosco a diventare edu-catore : l'essere Egli rimastosempre fanciullo ; con una belladefinizione ha affermato: « puòessere pedagogista solo chi havissuto una grande fanciul-lezza » .Il relatore ha dato una vi-

sione attenta e meditata delsegreto della pedagogia diDon Bosco definendola « la piùradicale pedagogia del cattoli-cesimo,> perchè attaccata al-l'essenziale, perchè rifiuta l'ac-cessorio . La pedagogia di SanGiovanni Bosco, ha infine affer-mato, non può essere catalo-gata nè sistemata in formuleperchè essa è soprattutto pe-dagogia umana .

Gli applausi che hanno sot-tolineato la conferenza hannotrovato una più completa in-terpretazione nelle parole diringraziamento dell'on . MariaBadaloni, Presidente nazionaledell'Associazione Italiana Mae-stri Cattolici .

A commento della significativa manifestazione, il piccolo Coro del Centro di Educazione artisticadel Provveditorato agli Studi di Roma, diretto dal Maestro Domenico Falzetti, ha eseguito alcunicanti, in aderenza con la cerimonia .

Sua Em. il Signor Card . Giuseppe Pizzardo, il Prof. Gedda, S . E . Maria Jervo-lino e altre illustri personalità assistono alla Conferenza del Prof . Padellaro .

I GIORNALISTI AL LORO PATRONOe Nella ricorrenza della festa di S . Francesco di Sales i giornalistidi ROMA hanno assistito alla S . Messa celebrata per loro nellaBasilica del Sacro Cuore dal Rev .mo don Luigi Ricceri, ConsigliereGenerale per la Stampa salesiana. Il nostro don Sinistrero presentòS. Francesco di Sales e Don Bosco modelli del giornalista qualebanditore della verità . Assistevano S . E. Mons. Lucato, salesiano, ilSottosegretario alla Presidenza del Consiglio on . Natali, l'on . IginoGiordani, Presidente dell'Associazione giornalisti cattolici, ildott. Longo. Vice Presidente dell'Associazione romana della stampa,il prof . Arata, Direttore Generale della RAI, e numerosi giornalistiitaliani ed esteri . Segu� un cordiale ricevimento offerto dall'Ispettoredon Fiora .

# Per iniziativa dei Salesiani anche i giornalisti di NAPOLI hannoripreso la bella e cara tradizione della festa del loro Patrono, acco-gliendo l'invito di Sua Fm . il Card . Mirami alla S . Messa del 29 gen-naio. Erano presenti il sen . Silvio Gava, il gran uff . Silvio Bevi-lacqua presidente della C . E . N ., il Direttore del giornale Il Mattinodott. Giovanni Ansaldo, e molti altri nomi illustri nel campo delgiornalismo . Sua Eminenza celebrò assistito da Mons . Falanga edall'Ispettore salesiano don Pilotto . Quindi volle sottolineare i com-piti di alta responsabilità che toccano a coloro che sono i forma-tori e gl'interpreti dell'opinione pubblica . Dopo la Messa offr� loroun cordiale ricevimento nel suo appartamento privato .

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CILE 1 Salesiani al Congressodi Educazione Cattolica

Nell'ultimo Congresso indetto dalla Confede-razione Interamericana di Educazione Cattolica inSantiago del Cile, presenti S. E . il GeneraleCarlo Ibanez del Campo, Presidente del Cile,Sua Em . il Card . Giuseppe Maria Rodriguez,Legato di Sua Santità a detto Congresso, l'Ecc.moNunzio Apostolico, numerosi prelati, professorie rappresentanti delle opere educative prove-nienti da tutta l'America Latina, il SalesianoDon Paolo Medellin di Bogotà (Colombia), presi-dente di detta Confederazione, diede ampia re-lazione delle attività e conquiste fatte nel campoeducativo cattolico. L'opera gigantesca che si varealizzando nel settore dell'educazione cattolicanelle repubbliche d'America per mezzo di questaConfederazione è apprezzata e altamente enco-miata dalla Santa Sede e dalla Gerarchia Cat-tolica .

LCaAj1PQ)iCLLa llyuga " di Miyazaki sui giornali

In questi giorni, non solo i giornali di Miya-zaki, fna anche quelli del Kyushu e il nazionaleAsahi, si sono interessati della, nostra scuola su-periore « llyuga », celebrandone il lusinghiero ri-sultato ottenuto con la squadra di baseball, nelgrande torneo nazionale di autunno .

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Al Teatro

I nostri Aspiranti della Casa S . Tar-cisio e i Salesiani addetti alle Cata-combe di S . Callisto in via AppiaAntica, non contenti di ricevere laBenedizione del S. Padre quandopassa per andare o tornare da Ca-stelgandolfo, desiderarono essere ri-cevuti in udienza. Il che avvennemercoled� 9 gennaio .

*Sua Santità, nel fare la lettura deigruppi presenti all'udienza, dopoquella del gruppo salesiano, si de-gnò d'intrattenersi in un breve e af-fabile colloquio col Direttore DonBattezzati, rivolgendogli alcune do-mande circa lo studio e la pietàdei nostri Aspiranti, che manifesta-rono la loro gioia con frenetici ap-plausi, al grido più volte ripetutodi "Viva il Papa! " .

Gran merito di tanto onore va aS . E. Mons. Canori, di Vignale, cheregala all'Istituto frequenti sue visite,quasi per restituire le molte visitefatte da S . Giovanni Bosco alla suaillustre Famiglia, che le MemorieBiografiche nominano ben 107 volte!

Già vincitrice tra le squadre della provincia,si presentò al torneo di Oita, disputato fra ledodici squadre rappresentanti le province delKyushu, e riusc� a piazzarsi al terzo posto . Unrisultato mai ottenuto finora dalla squadra rap-presentante la provincia di Miyazaki .

Di più, il capitano e pitcher della nostra squadra,(il giovane Kwahara, 17 anni) fu la rivelazionedel torneo, tanto che venne giudicato il miglioregiocatore del Kyushu, e per la sua tecnica di

ROMA

" Befana " ai figli dei dipendenti del Banco di S . Spirito.

In quell'occasione si fece larga distribuzione del nostroalmanacco " li Galantuomo " .

Sistina, durante la consegna della

irresistibile effetto nel lancio della palla, in unadelle partite guadagnò un primato che superòdi molto il record nazionale,- per la categoriastudenti .

Questa notizia fu riportata da tutti i giornalidel Giappone, e le grandi squadre professionistesubito si sono fatte avanti per accaparrarsi ilgiovane campione .

Chi conosce l'importanza che si dà in Giapponea queste competizioni sportive delle scuole (e ilbaseball è il principale gioco nazionale), può im-maginare la l'entusiasmo che si è sollevato in-torno alla e Hyuga » per questo successo inaspet-tato. Perfino le massime autorità non possonorimanere indifferenti ; si tratta dell'onore di tuttala provincia!

Sette nuovi sacerdoti a TOKYO

Il 21 dicembre nella pro-cattedrale di Kanda,per le mani di S. E . l'Arcivescovo di Tokyo,furono ordinati sette novelli sacerdoti salesiani,mentre tre chierici ricevevano il Suddiaconato edieci gli ordini minori . Anno di grazia, il 1956,per la nostra Ispettoria Giapponese, e anche peril Clero Secolare che nella medesima solenne or-dinazione ha veduto con gioia aumentare le suefile di un buon numero di nuovi ordinati .La mamma di uno dei nostri, la signora Mc .

Linden, andò in aereo dagli Stati Uniti per as-sistere all'ordinazione del figlio. La pia signora,zelantissima cooperatrice, ha donato tre figli allacongregazione salesiana, che le deve pure unbuon numero di altre vocazioni .

coniaL'incoronazione di Nostra Signora di

Mylapore . - La Cattedrale di S . Tom-

maso apostolo proclamata basilica

Raramente Mylapore fu testimone di tantosplendore, entusiasmo e devozione come dome-nica 23 dicembre u . s ., quando i cattolici di Madrassi radunarono a migliaia per assistere alla inco-ronazione dell'antica statua di Nostra Signoradi Mylapore da parte di S. E . Mons. Mathias,Arcivescovo di Madras-Mylapore, e alla eleva-zione della cattedrale metropolitana a Basilicapontificia .

S. E . Mons. Mathias nel suo discorso ricordòcome l'incoronazione e l'elevazione avvenivanonel 350° anniversario della fondazione della Dio-cesi di Mylapore (1606), nel settantesimo dellacreazione della sede metropolitana di Madras(1886) e nel sessantesimo della consacrazionedella Cattedrale di San Tommaso (1896) .

Don Bosco alla radio olandese

La Radio Cattolica, Olandese (K . R. 0.) portanella stagione invernale una rubrica veramentecoraggiosa sotto il titolo Et renovabis faciemterrae . L'influsso del cattolicesimo sulla storiaviene lumeggiato io dodici emissioni settima-nali, ciascuna della durata - qui sta, la novità- di due ore. Marted�, 18 dicembre, fu la volta,di Torino, come città della, bontà . Il signorTom Bouws aveva trascorsi dieci giorni a To-rino per comporre questa radioscena sul luogo :un'ora fu dedicata, all'opera del Cottolengo eun'altra all'opera di Don Bosco . Parlarono, tragli altri, S. Em. il Cardinal Fossati e il nostroRettor Maggiore, il quale ricordò la sua visitaalle case salesiane olandesi nel 1954 e lodò alta-mente l'opera dei missionari olandesi . La magni-fica iniziativa riscosse vivi consensi in tutta lastampa cattolica .

., POLOmnUna preziosissima visita

Ci scrivono da Varsavia : e A Kutno, il 14 no-vembre u . s., celebrandosi nel nostro Studentatofilosofico l'onomastico del sig . Ispettore Don Sta-nislao Rokita, abbiamo avuta l'ineffabile gioiadella visita di Sua Em . il Card. Wyszynski,Primate di Polonia . Egli col suo Ausiliare, Mons .Baraniak, Vescovo salesiano, dopo i tre lunghi

Sua Em. il Card . Wyszynski, Primate di Polonia, mentretorna alla sua sede, in una sosta alla nostra Casa diKutno, benedice i Salesiani e la folla accorsa ad accla-mare il Martire di Cristo .

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anni di prigionia„ tornava trionfante nella suasede metropolitana . Durante il viaggio fecerouna breve diversione e ci regalarono una loropreziosissima visita .

Appena, si diffuse la notizia che il Card . Wvs-zvnski sarebbe venuto da noi, il clero e tutta lapopolazione della città di Kutno e dei dintornisi riversarono nella nostra casa .

Passando in mezzo alla sterminata moltitu-dine divisa in due lunghe si ',liere, Sua Em . be-

S . E . Guelfo Zamboni, Ambasciatore d'Italia presso laTHAILANDIA, manifesta la sua ammirazione per le rea-lizzazioni morali e materiali operate nel nome di D . Bosco .

nediceva con effusione di cuore i convenuti. Ilsignor Ispettore lo salutò con un vibrante discorso .

La popolazione, profondamente commossa da-vanti ai due Martiri, piangeva. Sua Eminenzarispose con affettuose parole e con la Bene-dizione Pastorale .

Dopo avere visitata la nostra chiesa in costru-zione, il Cardinale, e Mous . Baraniak si degna-vano di gradire una modesta refezione, e quindiriprendevano la via per la Sede Prirnaziale .

" Anche lo Stato ha- da imparare "I

Il dott. Guglielmo Reina, Direttore Generaledell'Istruzione Professionale Spagnola, ha visi-tato recentemente le Scuole Professionali sale-siane di Barcellona-Sarrià . L'illustre visitatore,che fu ricevuto dai professori e dai trecento appren-disti a suon di banda e di canti, visitò con moltointeresse i laboratori, ammirando i lavori degli al-lievi . A conclusione della visita, affermò che lo Statospagnolo non potrà mai ringraziare abbastanzala Congregazione Salesiana per il suo splendidolavoro in favore della gioventù operaia spagnola .

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«Da tutti i centri di formazione professionale,disse testualmente, - lo Stato ha da imparare

qualcosa, ma dai Salesiani molto » . Qualche giornodopo, in una riunione dei Direttori dei Centrid'istruzione professionale della città, alla pre-senza del Governatore Civile, volle manifestarecon parole di grande elogio la graditissima im-pressione riportata dalla visita alle Scuole sale-siane, facendo voti che sorgano nella Spagnamolte scuole modellate su quelle di Don Bosco .

-TR911A9NGiubileo d'argento

delle Figlie di Maria Ausiliatrice

Sono passati 25 anni dacchè il primo gruppettodi sei Figlie di Maria Ausiliatrice sbarcava sullesponde del fiume Meklong a Bang Nok Khuek .

Alle loro feste giubiòiri, volle intervenire S . E .il sig. Guelfo Zambon i , primo Ambasciatore del-l'Italia presso la Thailui T ;o . Era la prima visitache l'Ecc.mo Ambasciatore faceva alle opere diDon Bosco . Ricevuto nella vicina scuola maschile« Sarasit » dai 1250 allievi, che vollero essere primia dargli il benvenuto, passò subito alla scuolafemminiile « Xarivut», accompagnato da S. E .Mons. Pietro Carretto, dal rev.mo don Ettore Fri-gerio, Ispettore, da Madre Antonietta Morellato .Ispettrice, e dai Superiori del collegio e della scuoto .Era anche presente il sig. Giorgio Accinelli, inge-g re dei lavori . Quale differenza dalla t rima scuo-hil.a di 33 bon3tuwi e bambine di Bnrt,oorg, che i

i ,rari snh iou e le Figlie di JI(ow Aosili.a-íroe avevano liov',to 25 anni or sono! Il granellodi senapa era diventato realmente albero gigantesco .Sua Ecc. Mons. Carretto benedisse la cappella

e cinse con due belle corone le fronti di MariaAusiliatrice e del Bambino Gesù cella nuova statuache campeggia sull'altare maggiore . Tessè quindiua inno di riconoscenza alla Madonna, a nomedelle sue figlie, per tutte le opere compiute nel primoXXV° del loro lavoro nella Th.ailandia . Terminòrin+ ra, :itvndo le Suore per la loro cooperazione in-

alla crisiiarri : :0 :iorr-e del, vicariato .I curi della Messa soleiu e furono eseguiti dalla

Schola Cantorum dell'Istituto dei Ciechi di Bangkok,diretto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice . La festaterminò con una bella accademia in onore degliospiti, nominatamente dell'Ecc .mo Ambasciatored'Italia, che si disse altamente ammirato non tantodelle realizzazioni materiali, quanto di quella mo-rale di oltre 2000 allievi e allieve, che cresconosani e allegri sotto l'egida di Don Bosco .

ITALIA

ROMA - 11,5 giugno u . s . Sua San-tità Pio XII promulgava il nuovostatuto della Pontificia AccademiaTeologica Romana, dando vita eforma nuova al secolare Istituto.Tra gli esponenti qualificati dellascienza sacra sono stati eletti, oltrei Soci Onorari, 40 Accademici : 20 perRoma, 10 per l'Italia e 10 per lealtre Nazioni. Tra, gli eletti perl'Italia c'è il nostro don DomenicoBei-tetto .ROMA - L'Unione Editori CattoliciItaliani ha bandito per il 19,37 unPremio per un'opera narrativa divasto respiro. Il premio VECI«Alessandro Manzoni» sarà procla-mato a Roma il 31 gennaio 1958,festa di S . Giovanni Bosco, Patronodegli Editori .

GENOVA - II 1o gennaio nella Par-rocchia di San Siro, per iniziativadel Rev.mo parroco don FedericoPodestà, fu commemorato il cente-nario della prima Messa celebratada Don Bosco in Genova .PALERMO - L'On . Giuseppe LaLoggia, Presidente della Regione Si-ciliana, accompagnato dall'On . Ro-solino Petrotta, l'8 gennaio, ha vi-sitato l'Orfanotrofio salesiano diPiazza S . Chiara, passando da unlaboratorio all'altro, interessato espesso lietamente sorpreso di quantovedeva operarsi sotto i suoi occhi .

I AUSTRIALe Figlie di Maria Ausiliatrice inAustria si sono prodigate nel pre-stare aiuto ai profughi ungheresi .Si ha notizia che a Stams, « CasaMaria Ausiliatrice », ne vennero ospi-tati un :1 cinquantina, intere famigliecon bambini di tutte le età ; mentrenella Casa Ispettoriale furono accoltialtri 20 bambini dai tre anni in su ;e una decina, quanti posti eranodisponibili, a Innsbruck, nella « CasaDon Bosco » .

I BRASILE li

CUIABz1 - S. E. Mons. OrlandoChaves, Vescovo salesiano di Co-rumbà dal 1948, è stato elevato alladignità arcivescovile e promosso allaSede Metropolitana di Cuiabà, qualesuccessore dell'illustre e compiantoMons. De Aquino Correa .

S. PAOLO - Ultimamente la « RadioRecord» di S. Paolo, nel venticin-quesimo della sua fondazione, pro-moveva nello Stadio di Pacaembù unfestival giovanile per tutti i collegidella città. Dei quattro primi premiposti in palio, il Liceo SalesianoS. Cuore ne conquistava due deipiù significativi .

EQUATORE

CUENCA - Il nostro don Crespi,veterano della Missione tra i Iiivari,è stato nominato Canonico onorariodella Cattedrale di Cuenea . Le suebenemerenze missionarie furono purericonosciute dal Municipio, che lo hanominato « llijo preclaro y adotivode Cuenea : figlio illustre e adottivodi Cuenca » . Alla cerimonia, era pre-sente il Presidente della Repubblica .

FRAN("l .A

PARIGI - Per commemorare il cen-tenario della morte di S . DomenicoSavio i Salesiani hanno deciso ungrandioso pellegrinaggio giovanile

francese ai luoghi sacri di DotiBosco e di Domenico Savio . Avràluogo dal 22 al 25 aprile .

SPATI UNITI

Il Segretario Nazionale Missionariodegli Stati Uniti ha invitato il sa-lesiano don Angelo G . Lonis, Procu-ratore delle Missioni Salesiane perl'America, a far parte del ComitatoNazionale Direttivo, che presiede almovimento missionario nell'U . S . A.

ITILAILANOIA I

SARABURY - II nostro don Linton-gelli ha lanciato agli Ingegneri dellaRa.ymond Co . la proposta di erigereuna grotta alla Madonna di Lourdesnella sede della Compagnia. Vintele prime difficoltà, concorsero anchei ° massoni e i protestanti ; anziquando all'inaugurazione sentironoparlare della Madonna, Mamma diGesù, gli stessi massoni avanzaronol'idea di fare un monumento anchea Gesù e s'impegnarono a sostenernele spese .

* Alla presenza dell'Em .mo sig . Card. Eugenio Tisserant, Se-gretario della S . Congregazione Orientale, è stato inauguratoa CASTELGANDOLFO, nella villa estiva del Pontificio CollegioS. Giosafat, l'Istituto Ucraino S. Giovanni Bosco, emigrato daLoury (Francia), dove era stato fondato nel 1951 per racco-gliere i piccoli ucraini aspiranti al sacerdozio . II direttoreDon Andrea Sapelak e gli altri salesiani, come i 24 alunni,sono tutti di rito bizantino . L'inaugurazione è avvenuta conuna solenne liturgia celebrata da S . E . Mons . Buco, Arcivescovo

Visitatore Apostolico degli Ucraini .(nella foto) Sua Eminenza il Cardinale Tisserant s'intrattiene amabilmente con i giovani ucraini .

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1

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a puntata

MiSS10\1Il potere delle tenebre

Il missionario don Antonio Colbacchini, ci manda da Xavantina, un villaggiolungo le sponde del Rio das Mortes (Mato Grosso), una relazione impressio-nante sul terribile e diabolico «potere delle tenebre» nelle tribù dei primitivi

La grande paura

Mi trovavo sulla riva del fiume, subito dopo iltramonto . Qui il crepuscolo è breve, rapidissimo :una pennellata di chiaroscuri e subito si levanole grandi ombre della notte . Gli ultimi guizzidi luce tremavano in piccoli scintillii sulle onde .Al di là del fiume è uno schienale di alberi gigan-teschi : la selva, l'immensa selva tropicale .

All'improvviso udii grida confuse ; riconobbisubito il timbro di quelle voci. Erano i Xavantesche fuggivano dall'aldea vicina . Ma perchè fug-givano? Dalla sponda facevano cenni e chiede-vano piroghe per attraversare il fiume .Mettemmo in acqua una canoa . I selvaggi fe-

cero ressa attorno a noi. Parlavano, gesticola-vano. Gli uomini, innervositi, brandivano l'arco

La luce di Cristo comincia a risplendereanche a questo adolescente Xavante .

e le frecce e stringevano sotto l'ascella il randellomicidiale. I bambini piangevano e le mamme,con gli occhi dilatati dallo spavento, tentavanodi calmare i piccoli, carezzandoli . C'era nell'ariaun'angoscia spaventosa . Mettendo insieme le lororisposte, potei ricostruire la causa di tutta quellaloro agitazione .

Il villaggio, poche ore prima, era stato attac-cato di sorpresa da uomini di un altro villaggio,situato più a nord, in riva a un piccolo lago .Gli assalitori erano stati respinti a colpi di freccia,ma, nonostante tutto, erano tornati di nuovoall'assalto roteando i loro terribili randelli . Lazuffa era stata violenta : due avversari eranocaduti col cranio spaccato ; un altro, colpito dauna freccia, alla spalla, aveva abbandonato ilrandello ed era fuggito . Persuasi di non spun-tarla, gli invasori si erano dileguati nella, selva .Dei difensori, invece, un ragazzo era miracolo-samente sfuggito alla morte perchè aveva alzatoun braccio nel tentativo di parare un terribilefendente; ma il braccio gli era rimasto orribil-mente frantumato .

Fuggiti i nemici, i Xavantes, presi dalla paura,avevano deciso di abbandonare il villaggio . Te-mevano l'immancabile rappresaglia degli spiritimalefici che gli assalitori, nella rabbia e nellavergogna della disfatta, avrebbero scagliato controdi loro . Pensavano perciò di fuggire e di met-tere, come scudo, il fiume .

Tentai con parole persuasive di calmare laloro eccitazione. Provai a convincerli a passarla notte l� dove si trovavano . Ormai era buio;sarebbe stato pericoloso passare il fiume in quellecondizioni. Furono parole inutili . Quella follaviveva sotto l'incubo di un immenso terrore .Visto che noi si resisteva alle loro- richieste, al-cuni giovanotti, presi dal panico, si gettaronoin acqua per passare a nuoto il fiume. Le donne

iniziarono suppliche strazianti, mostrandoci i lorobimbi e supplicandoci di aver pietà . Si fin� percedere e, un po' alla volta, imbarcammo tuttoil villaggio . Ma neppure sulla sponda oppostasi tranquillizzarono ; decisero di addentrarsi nellaselva in modo da lasciare le nostre case comeschermo tra loro e il fiume .

In seguito insistetti perchè ritornassero alloro villaggio . Non ci fu verso . Confessavano diaver paura; e la paura li costringeva a impian-tare un nuovo villaggio nel cuore della foresta .

Fu quello il tempo in cui nei pochi e sparsi vil-laggi dei Xavantes passò come un bagno di sangue ;si verificarono massacri a tradimento di uomini,donne e bambini e sterminio di intere famiglie .Perchè tanto sangue?

Cosa pensano dell'animaLa mia esperienza di 50 anni di apostolato mi

ha fatto toccare con mano il terribile potere dellospirito delle tenebre su questi poveri selvaggi .

Ho passato molti anni tra i Bororo Orientali,selvaggi dell'altopiano centrale del Brasile, nellaparte orientale del Mato Grosso . Ho studiato iloro usi e costumi, la loro organizzazione sociale .Ho fatto mia la loro lingua . Questi uomini, cre-sciuti all'ombra delle foreste vergini, sono dotatidi una intuizione smagliante ; hanno il dono diuna immaginazione fascinosa e di un raro spiritodi osservazione . Distinguono e conoscono ogniminimo oggetto di flora e di fauna ; hanno unaricchissima nomenclatura per i vegetali e i mi-nerali. Ho notato una cosa. : quando si tratta diformulare un concetto astratto, ricorrono semprea giri di frase . Noi diciamo, per esempio : « ioho sete » . Essi dicono : «io dE -idero acqua» . Noi

(da sinistra) Don Invernizzi, don Sbardellotto, coad . Fernandez, i tre salesiani che,con don Colbacchini, combattono nella trincea della nostra Missione tra i Xavantes.

diciamo: « è notte» . Essi dicono : « le cose si fannonere». Noi diciamo: « Ecco la luce». Essi di-cono : «Ecco ciò che si sprigiona dal fuoco» . Laparola « rabbia » è da loro tradotta con questapalpante espressione: «La mia carne trema » .

Questa gente, che rifugge dai pensieri astrattie che lega tutto a espressioni corporee e materia-lizzate, riconosce l'esistenza di una forza il cuipotere è di dare al corpo la possibilità di sentiree di agire: l'anima. Credono che questa forzavitale, l'anima, abbandonerà completamente edefinitivamente il corpo, solo quando esso saràcompletamente distrutto . Di qui derivano lelunghe, macabre cerimonie funebri dei Bororocon le quali accelerano la decomposizione delcorpo. Le ossa del defunto vengono accurata-mente ripulite e rivestite di penne e piume daicolori sgargianti ; tutto viene rinchiuso in unacesta che sarà calata e fissata nel fondo di unostagno, a una profondità di almeno tre metri .Solo allora, allo scadere di tutte quelle cerimonie,essi credono che l'anima, definitivamente liberata,entri a far parte del mondo degli spiriti .1 selvaggi pensano che le anime (eroe) pur

separate dai corpi ed entrate nella dimora deglispiriti, non lascino di sentire e di provare glistessi stimoli di un tempo : perciò continuerannoad avere fame e sete, freddo e caldo . All'ideadell'immortalità dell'anima associano quella dellamaterialità. Sono convinti che le anime dei de-funti vaghino intorno al villaggio in cerca dicibi e di frutta di cui son ghiotti . Per soddi-sfare tali desideri i Bororo pensano che leanime possano invasare alcune specie di uccelli,come gli araras, i pappagalli, i tucani, e sfamarsiin tal modo a loro piacimento . Se invece sono

golose di pesce, essi pensanoche possano entrare in uccelliacquatici, come il Tuiuiù, loaaburù e altri palmipedi . Eccospiegato perchè i Bororo alle-vano nelle loro capanne variespecie di pappagalli e di araras .

Se le anime non ricevono onon trovano ciò che loro ag-grada, si irritano e si vendicano .Il anno un potere di fluidità edi osmosi per cui possono fil-trare nel corpo di persone o dianimali o nei vegetali e recaredanni di ogni sorta .

Spiriti e stregoniPer il selvaggio, la morte av-

viene per separazione dell'animadal corpo, ma è una separazioneviolenta che non succede mai percause naturali . Sarà sempre ope-ra di potenze superiori, l'azione

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di urto o più spiriti che intendono causarla comepiace a loro . La morte, nel pensiero del selvaggio,è il male supremo ; è l'opera di uno spirito male-fico che intende con ciò vendicarsi di un malericevuto in vita . I selvaggi nutrono terrore perle anime dei trapassati . Tutto ciò che di anor-male accade nella selva o nella loro vita è, peri selvaggi, opera di spiriti superiori e provocain loro uno stato di eccitazione e di paura . Un'e-clisse del sole o della luna, una stella filante, ilrombo del tuono, lo schianto del fulmine cheincenerisce alberi secolari, sono fenomeni chesconvolgono e terrorizzano il figlio della selva .Egli pensa che siano sempre una spia, una segna-lazione degli spiriti . . . Cosa annunciano? Che maleaccadrà? Quali disgrazie minacciano? Chi morrà? . . .Chi gli può rispondere è lo stregone (Bari) .

Qui entriamo nel campo della magia, che nonè solo stregoneria o trucco medianico e illusioni-stico, ma vera e reale comunicazione con glispiriti ultraterreni, che si manifestano facendoconoscere le loro volontà, le loro imposizioni, iloro castighi . Lo stregone, con grida e scongiuri,entra in una specie di trance; lo spirito lo invasae parla per sua bocca .

Sono stato testimone a fatti raccapriccianti, diuna realtà evidentissima .

Anni or sono, in una notte limpida, punteggiatadai fuochi delle stelle, stavo con i selvaggi con-templando lo sfavillio, degli astri . D'improvvisoun aerolito solcò il cielo, in tutta la sua lunghezza,luminoso come un proiettile tracciante, e andòa spegnersi a ponente. I selvaggi furono coltidal terrore e, radunati sulla piazza del villaggio,interrogarono lo stregone pregandolo di scongiu-rare lo spirito perchè rivelasse il motivo di quellasua mianifestazione . Lo stre-gone iniziò un complicato ceri-moniale di alte grida, di spa-simi, di contorcimenti. Poi dettela risposta: quella fiammata diluce indicava che lo spirito, ilBope, era sceso nel tal villa;ngio(e qui disse il nome) dei Bororoe si era mangiato uno che eracacico (e anche qui disse il no-me). 11 villaggio indicato dallostregone si trovava a una di-stanza di oltre 200 chilometri .Non c'era nessuna possibilii .lumana di mettersi in comuni-cazione immediata con quel vil-laggio. Otto giorni dopo arri-varono due selvaggi Bororo dalvillaggio, portando la notiziadella morte del cacico, avve-nuta esattamente nel giorno enell'ora precisa in cui eraa statavista la luce della meteora .

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Un'altra volta, durante un'eclissi di luna quasitotale, vi fu nell'aldea dei selvaggi un terrore,una psicosi da paura collettiva . Si precipitaronoin mezzo al grande cortile, corsero a chiamarelo stregone (o Bari) perchè domandasse agli spi-riti il motivo della loro collera . Dopo le solitecerimonie, lo stregone ebbe la risposta: lo spiritosarebbe venuto a uccidere due Bororo, perchèdi nascosto avevano mangiato frutta proibita .Non disse il nome, ma con la mano ossuta e tre-mula, allungando il braccio, puntò il dito versole capanne dove lo spirito avrebbe falciato le suevittime: una a oriente, l'altra a ponente . Un soffiodi terrore passò su tutti ; nessuno fiatava . Con latristezza nel cuore rientrarono in casa . Tre mesidopo, due donne amiche si recarono in cerca difrutta verso il Rio das Mortes . Non tornarono più .Fu organizzata una spedizione di ricerca ; al terzogiorno furono trovate morte, uccise e crivellate dicolpi dai terribili Xavantes, implacabili nemicidei Bororo. Le capanne che quelle due donneabitavano erano esattamente quelle indicate dallostregone, nella notte dell'eclisse lunare .Potrei citare altri fatti di cui fui testimone .I selvaggi vivono in un'atmosfera di terrore .

Essi sono matematicamente certi dell'esistenzadi spiriti superiori, da cui si sentono controllatie dominati . Tutto ciò che di male piomba su diloro è scatenato dagli spiriti; di questo non handubbi . Ciò che li preoccupa è di placare questepotenze e di accaparrarsene la benevolenza .

Isegue 2a e 3a; puntata I

Sac. ANTONIO COLBACI LINI s.n.n .

L'Ispettore don Borra con i primi due Xavantes che giunsero dalRio das Mortes a Campo Grande (Mato Grosso) nel novembre u . s .

Polur, 31 dicembre 1956

La nostra rev. Ispettrice di rí-torno dall'Italia ci portò la no-tizia che Lei, Madre, concedealle missionarie più anziane dirimpatriare, anche solo per po-chi mesi . S�, sarebbe una sod-disfazione naturale il rivederedopo tanti anni la patria, . leSuperiore, i parenti, le tombeamate del nostri Cari; ma sedal Cielo rivedremo tutte questecose, perchè sprecare per metanto tempo e tanto denaro?...Oh, Madre, io la ringrazio dellasua bontà ; ma le chiedo lagrazia che mi lasci in india alavorare, finchè il Signore miconcede ancora salute e forza.

Tuttavia se lei crede bene cherimpatri, «fiat!», ubbidisco an-che subito. t però cos� bellolavorare in mezzo a questa po-

Un solo desiderio :

morire in missione

vera gente: lebbrosi, paria, figlidi nessuno! Il nostro díspen-sarío è sempre affollato ; ognigiorno passano 150 ammalati .Quest'anno ho avuto la soddi-sfazione di battezzare 96 angío-letti, ormai tutti al sicuro inParadiso .

Sono senza denti e senza unocchio; le mani da qualche mesenon sono più tanto piagate,sebbene ancora delicate e privedi forza. .. Ma sono sempre unacapretta buona soltanto a saltare da un villaggio all'altro,per medicare, consolare, asciu-gare lacrime e aprire le portedel Cielo ai morenti. . .

Difficoltà? Nessuna. Croci? Umi-liazioni? E chi ne è senza? Lodisse Gesù : «Chi vuoi veniredietro di me prenda la sua crocee mi segua » . E cos� ho cercatodi fare in questi 28 anni di Mis-sione, e cerco di fare ogni giorno . . .Ho avuto un solo desiderio intutta la mia vita : morire mís-sionaría in India; ed ora chesono quasi alle porte, non miprivi, Madre, di tale gioia .

SR. MARIA RAVALICO, F . M . A .

&*té4 tema dei dia.#nawEi

GIU II ILEO EDI DIA A`\ TECol 2o dicembre 1956 scoccarono sessant'anni da quando il primo drap-pello di Salesiani toccò la terra del Sud Africa .Dice la cronaca che il 2o dicembre 1896 i Salesiani arrivarono a Cittàdel Capo . Appena la bella nave fu ormeggiata nel porto, Don Barni,impaziente, si precipitò dall'imbarcadero e con la mano toccò il suolo,prendendone spiritualmente possesso in nome di Don Bosco . Ripetevail gesto degli antichi conquistadores spagnoli, quando scoprivano nuoveterre .

Disco verdeNel 1883 il Vicario Apostolico del Distretto Ovest del Capo,S. E. Mons. Giovanni Leonard, chiese a Don Bosco l'aiuto di alcunisalesiani per lavorare a Città del Capo . Aveva alle sue dipendenze solo13 sacerdoti secolari, insufficienti per un territorio troppo esteso . In-caricò di condurre le trattative con Don Bosco il cavaliere O' Riley ;questo gentiluomo doveva venire in Italia per accompagnare a Roma isuoi due figli, studenti presso il Collegio di Propaganda Fide . Uno deidue, Bernardo, divenne in seguito Vicario Apostolico di Città del Capoe fino alla morte, avvenuta nel luglio ultimo scorso, si mantenne af-fezionato ammiratore e amico dei Salesiani .Don Bosco aveva già puntato gli occhi sull'Africa . In una conversa-zione si era anche lasciato sfuggire il desiderio di piantare le sue istituzioni al Capo di Buona Speranza . Ai suoi figli, in una delle ul-time raccomandazioni, lasciò questo impegno : « Spingetevi in Africaa tutti i costi». Ma varie cause lo costrinsero a declinare l'invito diMons. Leonard.Tredici anni dopo il vecchio vescovo tornò alla carica : pregò il conteWilmot di persuadere Don Rua . Si deve concludere che le trattativeebbero successo perchè Don Rua dette disco verde e lanciò la primaspedizione di pionieri .Da notare che un vecchio e affezionato ex allievo dell'Oratorio e diValsalice, Mons. Pietro Strobino, Vicario Apostolico di Port Eliza-beth, aveva già diffuso il nome di Don Bosco in quelle terre sudafri-cane. Ma il Signore volle che morisse alcune settimane prima che iSalesiani sbarcassero a Città del Capo .Don Federico Barnifu da Don Rua messo a capo del primo drappello .Aveva trentatrè anni; conosceva a perfezione la lingua inglese, perchèveniva dall'essere catechista e maestro di musica a Battersea, vicino aLondra. Accettò l'incarico ; tenne per l'occasione il discorso d'addio nellabasilica di Maria Ausiliatrice a Torino, in occasione della partenza dicinquanta missionari salesiani, alla presenza del Cardinale e di Don Rua .La cronaca dice che fu appunto Don Barni a prendere spiritualmentepossesso del Sud Africa .

Sviluppouei primi confratelli si trovarono a dover lottare con le strettezze

economiche e con sorella povertà, La loro casetta, in via Buitenkant,non aveva mobili, non aveva nemmeno una sedia . Ci fu un momentoin cui le difficoltà parvero sopraffare quei generosi. Il loro entusiasmosi spense . Don Barni propose perfino di fare bagagli e di rientrare inEuropa. Sembrava che il loro lavoro fosse sterile . Don Rua imped�

101

quella specie di « Dunkerque » spirituale e pregò Don Barni di averepazienza, tanta pazienza, e di fidare nell'aiuto del Signore . Don Barni

Festa dei fruttiubbid�. Ma certo ci dovette essere qualche cosa di veramente grave etribolante, se la signora Grath, una vera mamma dei Salesiani, che

a THUNG SENG ARUNebbe modo di conoscere e constatare le strettezze e le tribolazioni diquei tempi eroici, non poteva al ricordo, molti anni dopo, frenare le

per la prima volta nella nuovalagrime . Furono sei anni di durissima prova.

residenza di Thung Seng ArunMa venne nel 1902 Don Enea Tozzi . Sotto il suo impulso la Scuola

(Thailandia) si celebrò la « Fe-professionale ebbe un meraviglioso sviluppo, tanto che, per insufficienza

sta della riconoscenza » al Si-

di locali, dovette essere trsferita in via Somerset, dove anche oggi vanta

gnore per i doni largiti que-

il più lungo fabbricato della città . La scuola ha ormai conquistato una

st'anno .

solida riputazione .

Thung Seng Arun fino a cinque

E vennero anche le prime migrazioni.

anni fa era foresta vergine .L'ardimento, i sudori, la per-

fi

Don Tozzi iniziò una nuova opera a Lansdowne, nei dintorni di Città severanza dei coloni diretti daldel Capo. . Inizialmente fu una scuola agricola ; ma poi, per l'improv- missionario la trasformaronoviso estendersi della città fino a quel quartiere periferico, fu trasfor- in fertilissime piantagioni dimata in scuola elementare, ginnasio-liceo e collegio . Vi è annessa la cocco, ananas, ricino, ecc . Per

orente parrocchia di Maria Ausiliatrice .

la festa dell'immacolata Don

Nel 19.99 l'opera salesiana varcò i confini della . provincia e si spinse

Crespi e Don Kraisi lanciaronouna proposta : « 1 cristiani of-

nel Transvaal, nelle terre dei diamanti, a Daleside. Anche qui la so- friranno alla Madonna i fruttilita tecnica di ogni fondazione benedetta dal Signore : inizi poverissimi, della loro riconoscenza perma ricchi di promesse . - tante grazie e benedizioni avu-Ed ecco che nel 1952 i Salesiani penetrano nella favolosa città dell'oro, te » . La proposta incontrò l'er-a Johannesburg, e vi impiantano un convitto per giovani operai e stu- tusiasmo generale e ai piedi

denti, intitolato a « Federico Ozanam », dato che l'opera era stata della Vergine si accumulò ogni

patrocinata dalle Conferenze di San Vincenzo . Il convitto è una pie-

ben di Dio : cocchi, ananas, pa-

cola oasi di raccoglimento e di preghiera, in mezzo alla febbre dell'oro,

tate ne, u papaie, peperoncini,banane, umili fagioli e grosse

e il vescovo di Johannesburg e il clero diocesano l'hanno scelto come luogo

zucche . Da notare che il Siamdi convegno per i loro -ritiri mensili .

non conosce inverno e che laNon basta . Un anno dopo, nel 1953, S . . Mons. Barneschi, O. S. M.,

maggior parte dei prodottivescovo di Swziland, supplicò i figli di Don Bosco a voler prendere

viene per tutto l'anno . Lo

possesso del collegio « Little Flower High School » (Scuola superiore

spettacolo era interessante : la

Fiorellino), appena ultimato, nella ridente e graziosa cittadina di Bre-

Madonna. ornata non di fiori,

mersdorp. Cos� altre centinaia di giovani sudafricani entrarono nella

ma di frutti

zona educativa salesiana .

A sera al missionario, sempreassillato dai bisogni superiori

Feste del Giubileo

ai mezzi, balenò un'idea : « Met-

Le celebrazioni commemorative dei sessant'anni di vita salesiana nel

damo questi doni all'incanto

Sud A rica ebbero il se uente svol imento :

una grave rgenero t : <i Quan-f

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una gara di generosità : « Quan-Il giorno 5 dicembre gli allievi della Scuola professionale di Città del to per questo coecol » « Io doCapo offrirono un trattenimento di omaggio alle autorità ecclesiastiche, tanto . . . » « E io tanto . . . » . Ma ilai cooperatori e agli amici dell'Opera salesiana. Mons. Galvin, vi- meglio venne dopo. Comprato

cario generale dell'Archidiocesi, in assenza dell'Arcivescovo, ringraziò

l'articolo, si presentavano al

i Salesiani per l'opera che svolgono in città . Segu� la proiezione del

missionario : « Padre, ti offro

m Don Bosco, che u una ioia er li occhi e er il cuore .

questo in onore della Ma-f

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donna! . . . » .La domenica 9 dicembre, S . E . il Delegato Apostolico del Sud Africa,

l'Ecc.mo Arcivescovo Celestino Damiano, volle presiedere nella no-

Alla domanda: « Dobbiamo

stra chiesa di Città del Ca o alla santa Messa solenne cantata da

turo? » a i s festa l'anno ven-e

turo2 » la risposta ad alzata diMons. O' Rourke . L'Arcivescovo era assist'to dai due Direttori sale-

mano fu che molti le alzaronosiani, Don Giacomo Doyle di Città del Ca¢ o e Don Michele Brennan

tutte e due . Perehè alla Ma-di Lansdowne . Al Vangelo predicò Mons . Galvin . Disse che il pro-

donna quei coloni vogliono ve-gresso dei figli di Don Bosco in Sud Africa è dovuto tutto alla loro

ramente bene.fedeltà allo spirito del Fondatore . Sua Eccellenza il Delegato Apo-stolico si disse lieto di trovarsi in mezzo ai Salesiani, che aveva cono-sciuto tanto bene a Roma e altrove . Si augurò di veder esteso quanto prima a tutta la gioventù delSud Africa l'applicazione di un sistema educativo tanto utile e buono com'è quello di Don Bosco .Sessant'anni di vita sono, senza dubbio, un meraviglioso trampolino di lancio per altre opere migliori .

Sac. D . J. DE BURGI, salesiano112

PROCESSIONE EUCARISTICA A SHILLONG-ASSAM (India) - Una parte dei 13 .000 partecipanti in una sosta,mentre S. E . Mons . Ferrando si appressa all'altare monumentale costruito dai giovani di Azione Cattolica .

6i'»i íd iL' I 1 novembre scorso abbiamo battuto un

primato: la festa eucaristica superò in, grandio-sità tutti gli anni precedenti .

Sfilarono in processione più di 13 .000 per-sone. I giovani di Azione Cattolica si sono su-perati: costruirono un magnifico altare monu-mentale all'aperto e prepararono qua e là deibellissimi tappeti a vari colori, intessuti consegatura colorata, un po' come fanno, se nonsbaglio, a Genzano con i fiori .

Sabato mattina, io novembre, giunse a piediil pellegrinaggio di Maharam, guidato da DonAttard. Avevano camminato dalle 3 del mat-tino fino alle 8 percorrendo circa 2o chilometri .Li accolse lo scampanio sonoro delle nostrecampane. Giunsero pellegrini anche dalla dio-cesi di Dibrugarh, capitanati da Don Dal Zovo,e dalla pianura del Bramaputra, con Don Col-zani e Don Zubizarreta . I vari gruppi cantavanoe pregavano nella loro lingua, per cui alla pro-cessione c'era un colorito pentecostale . Tuttiperò cantarono in latino il Tantum ergo e ilSalutaris ho stia, a dimostrazione della nostracattolicità e unità .

L'anima di tante feste è sempre S . E. Mons .Stefano Ferrando, che si prodiga e si donasenza riserva.

ffira ta~ iILLO1G

Il comitato organizzativo badò molto al pranzo,soprattutto per i cattolici che venivano di lon-tano. In ognuno dei 4 pasti mangiarono più di2500 persone, con un totale di 9000 invitati .La parabola evangelica del banchetto di nozzee della coena magna non poteva avere migliorcommento. A provvedere a tutto fu la popola-zione cattolica della città di Shillong .

Il pontificale fu uno spettacolo solenne, meri-tevole di essere filmato e teletrasmesso .

Alla sera fu dato all'aperto il film : Il Re deire . Fu una giornata di sole, nonostante che sifosse d'inverno, e ricca di consolazioni ine-sprimibili .

Q uel giorno il Signore ci volle premiare condue visite graditissime .La .prima fu quella di mister Norton, un rap-

presentante della ditribuzione degli aiuti ame-ricani in India. È un cattolico tutto d'un pezzo,generoso e simpaticissimo . Un nostro ragazzo,ringraziandolo, lo pregò di portare in Ame-rica la riconoscenza della popolazione per illatte in polvere e l'olio di cui da anni ci rifor-nisce gratuitamente . « Siamo poveri - disse ilfanciullo - ma le offriamo in cambio la nostrapreghiera». Mister Norton sorrise : «Non è veroche siete poveri -- rispose - siete ricchi di

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tanta fede a (aveva assistito alla processione im-ponente e ne era rimasto commosso) .

Partecipò alla nostra festa e si fermò a pranzocon noi il prof . dottor Mario Spadoni, docentedi tisiologia e clinica delle malattie dell'ap-parato respiratorio all'Università di Roma. Erada poco giunto in India, a capo di un gruppodi specialisti, inviato come T . B. Senior Adviserdalla Organizzazione Mondiale della Sanità perfondare un ospedale e un sanatorio governativoa Nagpur.

La festa di Shillong dette il via a un'esplo-sione di altre feste in tutta la diocesi : son giornidi lavoro che impegnano Sua Eccellenza . Maper il Santo Natale è solito ritornare in sede .Il 26 dicembre è il suo onomastico e i fedelidi Shillong lo festeggiano, oltre che con la pre-ghiera, anche con una grandiosa agape fraterna,allestita nel rettangolo di calcio del nostroSt. Anthony's College.

Il 29 settembre u . s. i fiumi che attraversanola nostra diocesi, enormemente ingrossati dallecontinue piogge, inondarono paesi e campagne .Già contavamo a dozzine le case distrutte dallapioggia, e ora si aggiungeva la minaccia deifiumi. Gli argini - di Krishnagar si ruppero il30 settembre e le acque invasero la città in di-versi punti. Un intero quartiere di cattolici ri-mase sott'acqua . La gente evacuò in poche ore,mentre le acque crescevano fino ai tetti . Tronchidi banani servirono da imbarcazioni . Il parrocodi Krishnagar, don Aldo Decaroli, salesiano, pas-sava da una casa all'altra, o meglio da un tettoall'altro, senza posa . Stette tre giorni continuiin mezzo all'acqua, senza curarsi di cibo o di ri-poso. Altri confratelli e ragazzi della scuolaDon Bosco si prodigarono in tutti i modi . Ungiovane falegname lasciò la vita nelle acque,mentre nuotava verso una casa di Bindù peraiutarli. Molte famiglie cattoliche si rifugiarononel nostro nuovo salone . Le Suore di Maria Im-macolata si offersero per sistemare i sinistrati, chefurono portati qui da lontani villaggi, nella piùgrande miseria .

Il 24 ottobre il nostro don Guarneri e il Se-gretario del Vescovo furono chiamati a Cal-cutta, nel Palazzo del Governo, dal PrimoMinistro del Bengala dott . B . C. Roy . Alla pre-senza dei suoi Ministri, di ingegneri e alte perso-nalità, egli lodò l'opera dei Missionari di Don Bosco,che aveva conosciuto a Shillong . Disse che eranoinfaticabili nel loro lavoro e sempre animati dibuona volontà per le opere sociali . Ora chiamavaquesti stessi Padri perchò lo aiutassero nel suo

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Tutta Shillong cattolica si riversa qui, in gruppidi cento o duecento persone, portando l'occor-rente per il pranzo . Il pranzo è costituito da curry• riso, che viene cucinato dalle donne, e soprat-tutto da carne di maiale. Mentre lo confezionano,si svolgono vari giochi a premio, come l'alberodella cuccagna e il tiro alla fune . Poi arrivanoi Re Magi a cavallo, riccamente bardati, tra lagioia dei piccini: lanciano manciate di caramelle• sbarcano i loro doni davanti a un bel presepiopreparato dai soci di Azione Cattolica . Final-mente scoccano le ore tre del pomeriggio . Glialtoparlanti trasmettono la preghiera collettiva esi dà inizio al lauto banchetto .

Che vi pare di tutto ciò? Monsignore è semprein testa e noi non possiamo tirarci indietro . Ilsegreto per riuscire è lo stesso di Don Bosco:lavorare col Signore tutta la vita .

Don IVANO GIACOMELLO

I MISSIONARI DEL HRI HNAGARchiamati a collaborare col Governo

grande piano di costruire « villaggi-modello a, persostituire quelli distrutti dall'inondazione . Il suodesiderio era che alcuni di noi facessero opera dipersuasione in mezzo alla gente per convincerlia cooperare in questo piano . Ci assegnò un'areain cui svolgere la nostra, attività insieme con gliufficiali del Governo . Fu lietissimo di sapere chegià avevamo iniziato tale lavoro per la costru-zione di nuovi villaggi. Volle conoscere i parti-colari . Tra le personalità presenti non vi eraneppure un cattolico ; però si vedeva sui lorovolti il sorriso di simpatia e di ammirazione peri Missionari di Don Bosco .

Il nostro aiuto consiste pure nella distribu-zione di latte, riso, stoffa, ecc . Sua, Ecc. il Ve-scovo è l'Agente ufficiale della Catholic ReliefServices (NCWC) per tutta l'India Est. Questoimplica una grandissima responsabilità e unafatica senza posa . Ci mette in contatto continuocon quidici Vescovi, con Ministri e Autorità ci-vili, con moltissime organizzazioni. Da oltre seianni continua questo lavoro e in questi ultimitempi ha assunto proporzioni impreviste . In unasola occasione, nello scorso giugno, un trenocomposto di 50 vagoni di provvigioni partivada Calcutta per lo Stato di Orissa in soccorsodi intere popolazioni . Alla cerimonia della par-tenza erano presenti anche il Vescovo col suosegretario e due Suore di Maria Ausiliatrice . Iquotidiani di tutta l'India riportarono l'evento• riprodussero fotografie. È un lavoro che ci dàgrande soddisfazione, anche se pieno di difficoltà,perchè sappiamo che la via diretta a Cristo èla carità .

Sac. Luana GOBETTI, missionario salesiano

fiori e fruffibirmani

a nostra Scuola di Man-r£ dalay si è arricchita di unanuova ala di fabbricato . L'ha be-nedetta il nostro amato ArcivescovoS. E. Mons. Falière . E lunga6o metri, larga 17 e alta 13 . C'èposto per circa 65o ragazzi . Unaveranda lunga 3o metri serviràper il periodo delle piogge . Alpiano superiore un grande saloneper manifestazioni varie . E ilpiù grande salone di Mandalaye contiene circa 14.00 sedie . Ilgiorno dell'inaugurazione ci fuun - concerto di gala a pagamento .Il salone fu ammiratissimo e noiabbiamo realizzato qualcosa percominciare a estinguere il debito,che non è piccolo .

Ma il servizio più prezioso celo fece nei giorni 23 e 24 novembre,nei quali tutti gl'istituti maschilie femminili della città e dellecittà vicine si raccolsero in casanostra per il Congresso delle vo-cazioni e per ammirare la Mostradelle vocazioni . Il Congresso,aperto dall'Ecc .mo Arcivescovo,fu una rivelazione per tutti eDon Bosco ne ebbe le più ampielodi .

11 a5 si chiusero le celebrazionicon la festa di Maria Ausilia-trice . Mai si era vista alla« Lafon School » tanta folla, checrebbe ancora nel pomeriggio perla processione . Alla Messa ve-spertina si svolse una graziosamanifestazione mariana . Cin-quanta giovani vestiti coi coloridel Rosario missionario si dispo-sero tutt'intorno all'altare reg-gendo una fiaccola dello stessocolore. Quindi al microfono sicommentarono i misteri dolorosiin relazione col sacrificio dellaMessa. Un gruppo di voci bian-che cantavano il Pater e /'Aveal microfono ; rispondeva a grancoro la folla . Segu� la benedi-zione, dopo la quale le centinaiadi lettere scritte da tutta la Bir-mania a Maria Ausiliatrice, sa-lirono il rogo in olocausto allaVergine. Una bella serata dram-matica mandò a casa la genteammirata e felice.

Poichè il' Signore ci benedice,sentiamo un immenso bisogno diespansione, ma ci mancano lebraccia . E vero che sono giàsbocciati tra noi quattro fioripronti per il trapianto nelle

INAUGURAZIONEDEL NUOVO SALONEA MANDALAY (Birmania)

(in alto)La danza dei cavalieriall'apertura del nuovosalone .(a sinistra)Un po' di fiato ancheper i giovani suonatori!

aiuole salesiane e ne abbiamo al-tri ancora in boccio, ma noivorremmo poter subito disporredi molte braccia per la messeche è pronta .

Il giorno della festa di M . Au-siliatrice è fiorita per noi un'al-tra speranza. Venne a trovarmiun caro signore birmanese, cheha già un figlio salesiano, dueche aspirano a diventarlo, e altritre qui nella nostra scuola cheaspettano impazienti di crescereper andare all'aspirantato an-ch'essi . Il brav'uomo mi ha con-fidato che due figlie, che fini-scono le scuole medie presso leFrancescane di Maria, voglionoa tutti i costi andare in India afarsi Figlie di Maria Ausilia-trice . Che sia il granello di se-napa per le Figlie di Maria Au-siliatrice in Birmania? . . .

Noi continuiamo a lavorare conentusiasmo e speriamo che Do-menico Savio, che qui è ama-tissimo, in questo suo anno ceri-tenario ci prepari qualche bellasorpresa .Mandalay (Birmania), dic . 1956

Sac . GUGLIELMO BALOCCO

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!5 b ff mwtt(,rdeICAUJ'ILIA7R/C* « L'unione fa la forza» anche nella pre-ghiera - Il 15 novembre p. p . il nostro figlioEttore, di anni 16, fu colto da violenti doloriall'addome . Il medico, chiamato di urgenza,disse che si trattava di un arresto di digestionecausato da un colpo di freddo e gli ordinò unacura. Ma' i dolori aumentarono a tal punto che,nella notte, dovemmo trasportarlo all'ospedale .Il dottore, dopo averlo visitato, dichiarò che sitrattava di appendicite trasformata in perito-nite, e ordinò l'immediata operazione, lascian-doci, per il ritardo, poca speranza di salvezza.Allora lo affidammo con tutto il fervore a S . Gio-vanni Bosco e gli applicammo una sua reliquia,pregandolo a volerci salvare il nostro Ettore .Con noi pregarono pure i Salesiani, dei qualiè alunno, le Figlie di Maria Ausiliatrice e moltepersone che ci vogliono bene. Tutti chiede-vamo per il nostro caro il miracolo . Dopoalcuni giorni di ansia indicibile, venne dichia-rato fuori di pericolo . S. Giovanni Bosco avevaesaudito le nostre suppliche .Novara

Coniugi MARZOLO

. Guarigione perfetta da meningite -Il 9 settembre 1956 il mio bambino di 7 anni fucolpito da meningite cerebro-spinale . Il dottoreera molto preoccupato. Allora mi rivolsi confede a S. Giovanni Bosco incominciando unanovena, applicando la reliquia del Santo e pro-mettendo di pubblicare la grazia . Il giorno dopoil dottore notò un lieve miglioramento e disse :« Può ringraziare S . Giovanni Bosco! ». Da al-lora continuò a migliorare fino a guarigioneperfetta.Pietranera (Genova)

GIULIA MAZZONI

.4. Hanno trovato come risolvere i loro pro-blemi - Sono debitrice a Maria Ausiliatricee a Don Bosco di vari favori e grazie ottenuti .Più di una volta mi sono rivolta alla VergineAusiliatrice mentre i miei nipoti correvano gravipericoli e furono sempre preservati . Inoltre hochiesto alla Madonna di Don Bosco la sollecitasoluzione di una causa che avrebbe potuto avereconseguenze disastrose per me . Il giorno stessoin cui feci particolari preghiere ebbi l'annunzioche la causa era risolta secondo i miei desideri .

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S. Giovanni Bosco mi ha sempre concesso lasua grande protezione per me e per i miei carie in particolare per i miei nipoti, che hannotrovato nel caro Santo il più efficace solutoredei loro problemi familiari e sociali . Gli siamoquindi tutti riconoscenti .Napoli ANNA DE' ROSSI

.4 Maria Ausiliatrice le ha salvate - LaDirettrice Suor Carmen Martinez e l'EconomaSuor Ernestina Davila viaggiavano in macchinada Barquisimeto a Caracas, quando, repentina-mente le sorprende un brutto incontro con uncamion. L'autista, nell'affanno di evitare unaterribile catastrofe, non potendo dominare ilveicolo, andò a sbattere contro un grosso troncod'albero, lanciando le Suore a parecchi metridi distanza, in una cunetta piena di fango .L facile immaginare lo spavento e l'angoscia

del momento! Con l'aiuto di caritatevoli per-sone accorse in loro soccorso riuscirono a met-tersi in piedi, salve s�, ma quasi impossibili-tate a muoversi per il tremendo colpo e le am-maccature riportate .

La nostra cara Madonna le ha salvate, nonsolo da una morte disastrosa, ma anche dapossibili fatali conseguenze . Sia ringraziata!Caracas (Venezuela)

Suor CLEMENTINA BONESCHI, Ispettrice

.4 Nel paese lo chiamano « il redivivo » -Mi sento in obbligo di ringraziare S . GiovanniBosco per avermi concesso la grazia di far so-pravvivere il mio unico bambino di anni 6,caduto tra le stanghe di un carretto trainatoda un cavallo .

Ritornato a casa dal lavoro e vistolo conciatoin modo da far paura, avevo rimesso tutte lesperanze di salvezza in un miracolo che S . Gio-vanni Bosco, del quale sono tanto devoto, miavrebbe potuto fare . Il medico, al solo vederlo,aveva detto: L già un miracolo che sia ancorvivo » .

Oggi, a distanza di tre mesi dall'accaduto,posso con gioia rivedere per casa il mio bam-bino completamente guarito, mentre tutti nelpaese seguitano a chiamarlo « il redivivo » .Zagarolo (Roma)

MARIO BoNINI

Rosa Cortese (Piossasco-Torino) ringrazia vivamenteS. G . B . per la guarigione del suo piccolo Enrico, colpitoda grave malattia, e promette di far celebrare ogni anno,il 31 gennaio, una santa Messa in suo onore .Agnese Arrobbio (Torino) è riconoscentissima a M . A. ea S . G . B . per aver ottenuto per loro intercessione la gua-rigione da un mal di gola che la tormentava da qualche anno .

Coniugi Pollano (Nimes-Francia) desiderano ringraziarepubblicamente M. A ., S . G. B. e S. D. S . per partico-lari grazie ricevute .Miranda Manfieri Cerrato (Asti) è riconoscente a M . A . peraver ottenuto il suo aiuto in una delicatissima circostanza .

Teresa Cerutti (Torino) dichiara che solo l'intervento diS. G. B . le salvò il nipotino di soli due anni, colpito daun male improvviso e pericoloso .Michele e Adele Divizia rendono le più vive grazie a M . A .•

a S. G. B . per una bella grazia ricevuta .Caterina Gioria (Milano) desidera ringraziare pubblica-mente M. A. per una grande grazia ricevuta.Caterina Mancini (Trino-Vercelli) è grata a S . G . B . perla guarigione della figlia .G. Botía cooperatrice ed ex allieva (Diano d'Alba-Cuneo)manda una generosa offerta e un lungo scritto traboccantedi devozione e gratitudine per M . A . e i Santi Salesiani,che le ottennero un'aurea catena di grazie di ordine spi-rituale e temporale .Angiolina Pozzi Badat (Acqui) invia offerta per aiutare leopere di M. A. e di S. G. B ., la cui protezione ha invo-cato e ottenuto sui nipotini in una situazione particolar-mente pericolosa .

Guglielmina Piccione (Sezzadio-Alessandria) colpita daforte esaurimento nervoso, si raccomandò a M . A. e aiSanti Salesiani ed ora, a grazia ottenuta, scioglie il suo voto,Ida Bicutri (Montalto Dora-Torino) ringrazia M . A . e isuoi protettori S . G . B . e S . D . S . per l'esito felice di un'ope-razione e per l'impiego della figlia da anni disoccupata .D . V . Gallo, salesiano (Roma) rende grazie a S . G . B . chegli ha salvato il fratello già spacciato dai medici .Delfina Baiardi e figlia (Stazzano-Alessandria) pellegrina-rono a N''l . A . e a S . G. B . per ringraziarli di una graziache stava loro molto a cuore .Maria e Rosa Zanello (Torino) sono riconoscenti a M . A.,S . G . B . e D . F . R . per grazie ricevute e inviano l'obolopromesso .Lucia Longo (Ferrere d'Asti) in procinto di subire un'ope-razione, si raccomandò a M . A ., a S . G. B . e a S . D. S .•

fu esaudita .

Tomasina Bergamo e famiglia (Bra-Cuneo) ringrazianoM. A. e S. G. B. per tante grazie ricevute .Luciana e Angelo Costanzo (Casale Monf.) inviano offertain riconoscenza per la guarigione del Papà.

Margherita Canale (Cherasco-Cuneo) è riconoscente a M . A .•

a S. G. B . per aver superato felicemente tre operazioniguarendo da una persistente sinusite .Susanna ved . Vinaj (Villanova, Mondov�-Cuneo) rende nota laprotezione di M . A ., S . G . B . e S . D . S . sul caro nipote.Giuseppina Tuttobene (Valguarnera-Enna) stava malissimocon violenti attacchi cardiaci e i medici non potevano farepiù nulla . ii Solo un miracolo - dichiara - mi potè sal-vare ; ed ora sto bene » .

Vito Favre (Aosta) ringrazia S . G . B . per averlo aiutato asuperare un difficile esame aprendogli le porte del Semi-nario .Maria Bianchi Cagna (Ponte di Nava-Cuneo) aveva lamamma grave all'ospedale ; i medici avevano detto che ilcaso era disperato . Con piena fiducia la raccomandò aS. G. B . perchè le ottenesse da M . A. la guarigione . Fuesaudita.

Maria Vacirca (Piazza Armerina-Enna) ha fatto celebrareuna Messa cantata in onore di S . G. B. per una graziastraordinaria ricevuta .

Pierina Vairetti (Talamona-Sondrio) nelle sue molteplicimalattie, non trovando rimedi umani, trova conforto eaiuto invocando S. G. B . e i Santi -Salesiani.Rina Franco Rosso <Stroppiana-Vercelli) invia offerta pergrazia ricevuta da M. A. per intercessione di S . G. Bosco.Caterina Milano (Forno Canavese) dichiara che da diversianni un male inguaribile la portava alla disperazione ; marivoltasi con fede a M . A. e a S. G . B ., oggi può affer-mare di aver avuto un grande miglioramento.

Corradína Sessa (Torino) afferma di essere sempre statadevota di M . A. e di S . G. B . e di averne esperimentatol'aiuto potente.Angela Caselli Pileri (Piediluco-Terni) è profondamentericonoscente a M . A . e a S . G . B. per la guarigione di unapersona cara .

ottt ite per ttercessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S . Domenico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :

Agli E . - Aima A . - Albani Maria - Alberto P . - Fam . Ale-manno - Aliberti D . - Amerio L. - Andreoletti L . - AnfossiGrossi G . - Aragno C . - Arrobbio A . - Assalti-Bailo - Au-disio Olivero - Badano A . - Baiardi D . - Barocco 'I' . - Bava P .- Benedetto IVI . - Bergadano Maria - Fam. Bertolino - Ber-tolucci D . Gino - Bessone B . - Bianchi iM . - Bigotti R . -Binello M . - Boggio R . - Bolla M . - Bonaventura P . - Bor-done R . - Borghe M . - Borgogno A . - Bosio T . - Bossano A .- Bosso E . - Coniugi Bracchi - Braida I . - Brusa G . - BrusaFilippi C . - Brunengo E . - Burzio 1) . - Bussolino D . - Buz-zelli G .' - Cantino L . - Capra Marietta - Carbone A . - Ca-rosso O . - Carpignano E . - Casetta R . - Cassietti S . - SorelleCavagna - Cena B . - Chiappo E . - Conti E . - Corione R .- Costamagna Celestino - Dabbon D . - Daghero A . - DalleFratte A . - Danna C . - De Gregori M . - Deideri G . - Del-l'Acqua C . - Delmastro P . - De Monte P . - De Michelis M .- De Stefani O . - Doni V . - Dutto G . - Fenu Marietta inTuveri - Ferrari R . - Ferrari L . - Ferrero R . - Coniugi Fi-lippa - Fiora M . - Fissore Angela - Franco F . - Frassine F .

Galliano C . - Garino R . - Ghigo Hertola R . - Ghiotto P .Giaietto L . - Gianotti U . - Giorio C . - Giorio G . - Gior-

dano L . - Giustetto L . - Giustetto R . - Gorrino G . - Grandi F .Grippa G . C . - Grosso A . - Guastella Giovanna - Guidotti- Ilen I . - Lamberti A. e I . - Lancini L . - Lanzetta R . -Lejenne C . - Leoni Marino - Lo Bosco Gaetano - Man-cini C . - Mancini F . - Manfieri Cerrato M . - Marchisio F .- Fam. Marconato - Fam. Masante - Milanese R . - Mi-lano C . - Minelli E . - Monaco A . - Montani M . - Mulas-sano D . - Musso A . - Omegna M . - Pacchino R . - Pagliotto A .- Pascro R . - Pasquero M . - Passera E . - Pennazio M . -Perucca S . - Pezzin Olivero - Pochini A . - Pollano L . -Ponti A . - Pozzi A . - Pozzo G . - Prevosto U . - Quatroc-colo D . - Quirico L . - Rausco A . - Ravetto A . - Reale A .

Rigatelli rag . Aldo - Riva G . - Coniugi Rosa - Rossetti- Sacco V . - Coniugi Sandri - Sangalli A . - Santa EI . - Sa-racco A . - Semeria A . - Sereno R . - Serra P . - Serra A . -Solaroli E . - Sorisio C . - Tamborelli R . - 'l'arditi Morize F .- Toletti E . - Tomassone G . - Toscano T . e G . - 'losco A .

Tricerri Giovanna - Volante A . - Valenti Concetta - Va-retto Francesco - Variati E . e G . - Vergniano A . - Vignetta M .- Fam . Visetti - Vittorie V . - Volpato Tonello Elena - Zac-canti L. - Zanetti Giuseppina .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI consede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto tz gennaio 5924, n . zz, può legalmentericevere Legati ed Eredità . Ad evitare possibili con-testazioni si consigliano le seguenti formule:Se trattasi d'un Legato : i . . . lascio all'Istituto Sale-siano per le Missioni con sede in Torino a titolo dilegato la somma di Lire . . . (oppure) l'immobilesito in . . . » .

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :a . . . Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo ,, .(luogo e (lata)

(firma per esteso)

1 07

* Riconoscenza fatta preghiera - Grazie,o radioso Giovinetto Santo, grazie . A te giàpiù volte ricorsi e tu più volte prontamente miesaudisti. Tu mi liberasti da un pesante incuboche tanto mi faceva soffrire, tu mi facesti otte-nere con tanta facilità un importante documento,tu mi facesti conseguire in modo cos� brillantealtri utilissimi documenti di studio, tu mi im-petrasti preziose grazie spirituali . Nelle tue can-dide mani pongo ora l'inno della mia ricono-scenza. Presentalo tu all'Immacolata Ausiliatrice,Madre nostra . Continuami ora la tua celeste pro-tezione, ottenendomi altre grazie spirituali, primafra tutte quella di essere fatto degno di entrareun giorno con te nell'eterna beatitudine in cielo .Motte di Luino (Varese)

Prof. UMBERTO PRIMO FORESE coop . sal .

* Grazia ottenuta mediante l'abitino diS. Domenico Savio - La successiva morte ditre creaturine aveva molto rattristato mia sorella

Nel dicembre del 1955 essa aspettava di nuovoil dono di un bambino, ma era molto preoc-cupata, pensando alla sorte dei precedenti. Miomarito allora chiese e ottenne da un sa-cerdote salesiano un abitino di S . DomenicoSavio, unitamente a un libro di preghiere . Diedisubito il tutto a mia sorella, la quale, costrettaa letto, accolse il dono con molta fede .

Il medico curante, prof . Bracco di Torino,espresse chiaramente il suo pensiero : « Occorreràun miracolo » . Essa frattanto non cessava di rac-comandarsi alla intercessione dell'angelico Santo .

I1 zo agosto 1956 il Signore le donava unbel bambino : cosa incredibile se si pensa che,oltre a rimanere sei mesi a letto, mia sorellaera stata colpita da diversi altri disturbi . Ilbimbo ha attualmente due mesi e sta ottimamente .

Quanto sopra ho esposto è la verità, come èverità che noi pensiamo a S . Domenico Saviocome all'Angelo delle famiglie, sempre prontoa soccorrere non solo i fanciulli, ma anche leloro mamme .Torino

LAURA ZANI

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~SA\ 0LA MORTE, MA NON PECCATI

Le guarisce il marito e sistema il figlio- Mio marito, già sofferente d'un male incura-bile, fu ricoverato d'urgenza all'ospedale perulcera perforata e, data la sua grande debo-lezza, fu ridotto in fin di vita . Mi rivolsi alloracon fiducia a S . D. Savio e posso dire con gioiache l'operazione riusc� bene. A S . DomenicoSavio raccomandai pure la domanda d'accetta-zione d'un figlio in un collegio per figli di in-validi al lavoro e fui, contro ogni aspettativa,esaudita.Cemmo di Capo di Ponte (Brescia)

TERESA PRIULI in TORRI

i Guarita da paralisi facciale - I1 9 novem-bre la mia bambina accusò forti dolori alla nuca .La sera del terzo giorno constatammo una pa-ralisi facciale al lato sinistro e dovemmo rico-verarla d'urgenza perchè la poliomielite (tale imedici definirono il male) si sarebbe estesase la febbre non fosse cessata . Angosciata mirivolsi a S . Domenico Savio e lo pregai contutto il cuore . Egli esaud� la mia preghiera,Al mattino cominciò il miglioramento, la febbrescomparve e con essa scomparve pure la pa-ralisi facciale .Bari

ANNA PERAGINE

Maria Mancuso (Falcone-Messina) da parecchio tempo at-tendeva che una graziosa creaturina venisse a rallegrarela sua casa . A questo fine si raccomandò a S . G. B . e aS. D . S . e la grazia venne con la nascita di un bel bambino .Dina Anita (Torino) aveva il figlio da tempo sofferente .A nulla erano valse le cure mediche . Il giorno stesso incui invocò S . D . S . cessarono come per incanto tutti i mali .Caterina Dallorto-Bergano (Bra-Cuneo) ringrazia il san-tino Domenico Savio e implora continua protezione .Margherita Raineri (Torino) manifesta la sua profonda ri-conoscenza a S . D . S . per il felice esito di un interventochirurgico e conseguente guarigione .Severino dott . Valsania, costretto a dividere il suo tempotra l'impiego e gli studi, si raccomandò a S . D . S . e nesperimentò la sensibile protezione fino al conseguimentodella laurea .La Direttrice dell'istituto M . Ausiliatrice di Alessandriadichiara che una suora della sua comunità ottenne da S . D . S .

la guarigione da un male che la preoccupava assai .

S. E. MONS. FELICE AMBROGIO GUERRAn. a Volpedo (Alessandria) il 7 dicembre 1866 - fi a Gaeta il 10 gennaio 1957

Nel 188o fu presentato quattor-dicenne a S . Giovanni Bosco, ilquale, al sentirne il nome, dissecon paterno sorriso :- Felice Guerra! Un bel nome!

Vuol dire che devi fare al de-monio una . . . guerra felice .Egli stesso nel suo volumetto

Alla scuola di San GiovanniBosco (1934) narra con vivezza distile i suoi successivi incontri colSanto a Lanzo, a Valdocco, aValsalice e a San Benigno . DelPadre lo colp� soprattutto lo sguar-do buono e penetrante . « Oh, lapotenza dello sguardo di Don,Bosco ! - scrive -- quante cosediceva alle nostre anime ! Non eranecessario che ci avvicinassimomolto a lui per essere soggiogatidal suo fascino : vicini o lontani,sentivamo di muoverci sotto quellosguardo penetrante, che scendeva diritto al cuore eparlava secondo i segreti bisogni di ognuno . . . ,> .

A Lanzo fu conquistato alla vita salesiana dalla bontàdei suoi superiori . Partendo per le ultime vacanzepassò a Valdocco per confidare il suo segreto aDon Bosco, che lo trattò con straordinaria confi-denza : « Parlava con me - scrive - come se si tro-vasse davanti non ad un ragazzo, ma ad un adulto,e mi metteva al corrente delle cose della Congregazione .Forse era questa una delle arti del Santo per guada-gnarsi il cuore dei suoi futuri figli . . .,> .

Durante il noviziato che fece a San Benigno nel1885-86 sotto la guida paterna di Don Giulio Bar-beris, Don Bosco visitò i novizi e si fermò tra lorotre giorni, ascoltandoli ad uno ad uno e dicendo lorouna di quelle parole che non si dimenticano . Il 2 di-cembre 1886 fu ancora il buon Padre a riceverne laprofessione religiosa, esortandoli con ardore alla pra-tica della carità . La parola del Santo accese nel cuoredel giovane Guerra la fiamma della vocazione mis-sionaria . Volle però esporre il suo desiderio a DonBosco, il quale, col consenso, gli diede anche pre-ziosi consigli . Anzi il buon Padre volle fargli trascor-rere il tempo della preparazione immediata all'Ora-torio di Valdocco con la graditissima incombenzadi servire la Messa al Santo .

Il giorno doloroso dell'addio, nella basilica di MariaAusiliatrice, presente il Card. Alimonda, Don Boscodiede l'abbraccio paterno ai figli partenti . « Giunseanche il mio turno - scrive Mons . Guerra - e quasivacillando per la commozione, mossi ad abbracciarel'amatissimo Padre . Mi strinse al cuore con effusione,mi guardò negli occhi un istante, mi sorrise . Nontento neppure di esprimere quel che mi disse conquello sguardo, quel sorriso : la mia penna non ne ècapace. So che quello sguardo, quel sorriso mi so-stenne nel lungo viaggio per le Americhe, nelle lun-ghe, difficili fatiche del mio apostolato, mi sostieneancora adesso mentre attendo l'ultima chiamata delSignore » .

Non ci è possibile ora neppure tratteggiare a grandilinee il suo molteplice apostolato in varie Repub-bliche d'America ; ci limiteremo a farne un indice .

Fu prima nell'Uruguay, dovecompletò i suoi studi e fece le sueprime armi nell'apostolato sale-siano ; successivamente fu Diret-tore e Maestro dei Novizi a LasPiedras, poi Direttore e Parroco aPaysandù . Nel 1902 fu chiamato inArgentina, quale direttore del gran-de collegio di Bahia Bianca e pro-fessore di Teologia e Diritto Ca-nonico ai chierici dell'Ispettoria .In quegli anni collaborò a varigiornali cattolici con articoli assaiapprezzati.Mons. Cagliero, che lo ebbe

compagno in alcuni viaggi attra-verso la Patagonia, ne apprezzòle belle doti e quando, nel 19o8,fu eletto primo Delegato Aposto-lico del Centro America, lo chiesequale Auditore, della Delegazione.A Costarica, sede-del Delegato,

come nelle altre capitali delle Repubbliche Centro-Americane, rifulsero le sue qualità di brillanteoratore e di organizzatore . Perciò Papa Bene-detto XV nel 1915 lo eleggeva Vescovo e lo desti-nava, quale Amministratore Apostolico, all'antica egloriosa archidiocesi di Santiago di Cuba . Piacquetanto la scelta al popolo cubano che l'anno seguentela S. Sede lo promoveva Arcivescovo della Città .

Nel decennio in cui resse l'importante Archidiocesilavorò indefessamente a rinnovare la vita religiosadei suoi diocesani ; visitò interamente l'archidiocesi,procedendo in parte a cavallo e in parte a piedi ; lottòcontro l'introduzione del divorzio ; chiamò a San-tiago i Salesiani e sospirò di avere anche le Figlie diM. Ausiliatrice ; si diede egli stesso a predicare con zeloe formò gruppi volanti di missionari per ridestare lavita cristiana ; promosse la buona stampa fondandoanche un giornale in difesa della Chiesa, e ne ridusseal silenzio i nemici con la sua penna vigorosa ; costru�21 chiese, ne riedificò altre semidistrutte, restaurò lacattedrale, fondò numerosi collegi e ottenne dai pubblicipoteri la ricostruzione della grande strada del Cobre .

Anche negli anni della sua vecchiaia continuò a pro-digarsi in quel lavoro missionario che gli era statotanto caro : invece delle torride plaghe cubane, divennecampo delle sue fatiche l'Italia . Nelle sue frequentipredicazioni mirò soprattutto a diffondere la divo-zione a M . Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco, deicui simulacri volle dotare a sue spese parecchie chiesee case salesiane e delle Figlie di M . Ausiliatrice .

Gli ultimi anni furono impreziositi dalle sofferenze,che ne prepararono l'anima generosa al premio .Si spense serenamente, come fiammella mancante

d'olio, senza alcun segno di agonia, assistito dal fra-tello salesiano Don Crispino e dai confratelli .

Ai funerali intervennero tutte le autorità eccle-siastiche, civili e militari, anzi tutta Gaeta . Vollepontificare il venerando Arcivescovo Mons . DionigiCasaroli di 88 anni e assistette il suo Coadiutore,Mons. Lorenzo Gargiulo .

Il Procuratore Generale Don Castano ne tessèl'elogio funebre . La salma fu trasportata a Roma esepolta al Verano, non lontano dal suo grande maestroil Card . Giovanni Cagliero .

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t« Un mattino di agosto dell'87,nel collegio di Lanzo Torinese,lo scrivente, salite con la testanel sacco le scale e giunto sulpianerottolo del primo piano, sitrovò come per incanto a unpasso da Don Bosco, fermo' là inalto ad attender qualcuno . Lie-tissimo dell'incontro, gli baciòcon affettuoso trasporto la mano .Don Bosco gli chiese il nome .Uditolo, fece un - Oh! - digrata sorpresa ; indi prosegu� :- Sono contento . . . - Ambele orecchie stavano tese in an-siosa aspettazione ; ma non fin�la frase, perchè sopravvenne ilqualcuno che attendeva e lorap� 5 .

Cosi Don Ceria nell'introdu-zione al suo Don Bosco con Dio .

a Credo che - commentava lo

* Biella 4 .1_2 .1870

stesso Rettor Maggiore il giornodella Messa di Diamante diDon Ceria - se tornasse a comparirle Don Boscocome quella volta a Lanzo, col medesimo sorrisodi compiacimento, ma con l'aggiunta di qualcheparola, le ripeterebbe quel saluto che lei non hamai potuto dimenticare : " Sono contento! " S�,caro Don Ceria, permetta che come indegnis-simo successore di quel gigante di santità, senzatimore di errare, le ripeta a suo nome : " Sonocontento di lei e della sua lunga carriera salesiana,ne sono contenti i confratelli, i cooperatori e gliex allievi, ne saranno contenti i posteri, che tro-veranno indissolubilmente unito al nome di DonBosco quello di colui che completò le MemorieBiografiche del Santo, curò la pubblicazione dellasua Autobiografia, raccolse i volumi delle Let-tere, ne dettò una compendiosa e classica Bio-grafia, iniziò la storia della Congregazione con iprimi volumi degli Annali e divulgò la conoscenzadei primi Successori di Don Bosco, degli Eroi disantità della nostra famiglia e del Santo da cuiprendiamo il nome, con incessante vena di scrit-tore e con cuore di figlio e di devoto " » .

Nell'episodio e nel commento c'è tutto DonCeria, o almeno il Don Ceria degli ultimi 3o anni,dal giorno in cui il Servo di Dio Don Rinaldi,allora Rettor Maggiore, lo tolse dai predilettistudi umanistici, nei quali si era fatto un nome,per donarlo agli studi della vita e delle opere delSanto Fondatore .

Nel nuovo campo Don Ceria svolse un'attivitàche ha del prodigioso . Tuttavia la mole dellaproduzione storica e ascetica non muove a me-raviglia chi l'ha potuto seguire nella resistenzaal lavoro. Fino all'ultima guerra e anche dopo,si alzava alle tre e trenta e, dedicata la primaora del mattino al breviario, alle cinque era giàall'altare. Attendeva quindi al ministero delleconfessioni e alle otto si metteva al tavolo di la-voro, al quale, grazie alla forte fibra e all'ancor

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DON EUGENIO CERIAbiografo di Don Bosco

storico della Società Salesiana

t Torino 21-1-1957

'più forte volontà, poteva passaretutto il giorno .

Lavoratore straordinario DonCeria, ma non è questo il se-greto della sua grandezza . Perscoprirlo sarebbe necessario sol-levare un velo dalla sua animamodesta e naturalmente schiva,e fare per lui quello che eglifece per Don Bosco in quelvolumetto che lo iniziò agli studidel Padre : Don Bosco con Dio .Solo pochi intimi e i fortunatiche lo ebbero direttore di spiritosanno che Don Ceria fu soprat-tutto uomo di Dio, ricco diquella vita interiore di stile sa-lesiano che non solo non è osta-colata dal molto lavoro, ma trovain esso alimento e stimolo .

Se ne ebbe conferma in questiultimi mesi, quando all'impa-reggiabile lavoratore era inflittoil tormento di lunghe ore diinazione .

- Don Ceria - gli dicevamo un giorno atitolo di sollievo - lei ha scritto una montagnadi libri ; lei ormai si è immortalato e di lei siparlerà fin che si parlerà di Don Bosco e dell'operasua .- Non ci penso nemmeno-rispondeva asciutto

- sa invece che cosa mi preoccupa? il Giudiziodi Dio, a cui forse oggi stesso dovrò presen-tarmi . . .- Non può negare però che quello di biografo

di Don Bosco è un bel titolo d'ingresso in Pa-radiso .

- Vorrei avere un altro titolo più interessante :quello della fedeltà a Don Bosco e al suo spirito .

In questi ultimi tempi abbiamo anche speri-mentato la grande carità di Don Ceria e il suoamore per il Bollettino Salesiano, di cui rivedevaogni mese le bozze con la diligenza che gli erapropria, largheggiando in direttive e consigli .Ancora pochi giorni prima della morte, con unosforzo supremo, trascinandosi, venne a trovarci .- Oh, Don Ceria, che onore questa sua vi-

sita! Ma perchè faticare tanto a venire fin qui?- Non ho ancora visto il Bollettino di gennaio ;

non posso più applicarmi in nulla ; ma al Bol-lettino non rinunzio .

C'era ancora, nel vecchio cadente, il salesianodella prima ora con la sua caratteristica incon-fondibile : l'amore a Don Bosco e alla Congrega-zione .

- Sono contento! - avrà ripetuto a Don Ceriail santo Fondatore al suo ingresso in Paradiso,- sono contento di quanto hai scritto per farconoscere la mia opera e il mio spirito, ma sonoassai più contento di quanto hai fatto per imi-tarmi, innalzando in mio onore, col monumentodei tuoi scritti, quello ben più prezioso delle tuevirtù .

Altri Salesiani defuntiSac . Giuseppe Spriano, t a Santiago (Cile) .Degli 8o anni di vita 58 li trascorse come missionario inAmerica . Lavorò al fianco di missionarii salesiani della primaora, quali Mons . Fagnano, Don Tomatis e Mons . Costa-magna, condividendo con essi il lavoro, la povertà, i, sacri-fici di quei tempi eroici . Ebbe particolari attitudini per gliuffici amministrativi ed esercitò l'importante carica di Eco-nomo Ispettoriale, rendendo alla Congregazione preziosiservizi . Del suo ministero sacerdotale godettero specialmentei malati degli ospedali, che Don Spriano sapeva prepararealla morte con tatto e unzione . Le gravi sofferenze degliultimi anni lo disposero al premio .

Sac. Virginio Raschio, t a Sampierdarena a 8t anno .Diresse varie nostre Case rivelandosi ricco di zelo, carità efedeltà a Don Bosco . Nei 18 anni che fu Parroco a Sampier-darena lavorò senza tregua nel confessionale, nella predica-zione, nell'opera assistenziale . Particolarmente per i poveri egli ammalati rivelò sempre cuore di padre . A tutti fu esempiodi serenità e di fede nelle ore dolorose dell'ultimo conflitto .

Cooperatori defuntiP. Pietro Righini, S. J. t a Torino il 21-1-1957 a 85 anni .Non intendiamo qui di delineare questa nobilissima e po-polarissima figura di Figlio di S . Ignazio . Ci preme solodire che dagli otto anni, quando conobbe e avvicinò DonBosco nel Collegio di Valsalice fino agli 85 amò il Santo diun amore ardente e costante, e fu amato e stimato da tuttii suoi Successori, dal Ven . Don Rua all'attuale Rettor Mag-giore . Fino al termine dei suoi giorni scese pellegrino a Val-docco, fermandosi in preghiera davanti all'urna del Santo .Vicino a lui un giorno pregava una signora vestita a lutto ;dopo qualche momento di commossa orazione, gli chiese :e Il Santo era tanto buono come tutti lo dicono 1 n . « Oh, s�,si - rispose con premura - molto, molto di più di quelloche si può pensare . L'ho conosciuto ; l'ho visto per anni nellamia infanzia! n . La signora lo guardò e, con le lacrime agliocchi, esclamò : a Fortunato! n .Ecco come nel 1953 scriveva di Don Bosco nel volume S . Gio-vanni Bosco nel ricordo e nella vita di ex allievi : a Da quel lon-tano 24 giugno 1884, quando lo vidi per l'ultima volta nel cor-tile di Valdocco, nella celebrazione dei suo onomastico, sonopassati tanti anni, ma non ho mai dimenticato la bella figuradel Padre buono che mi ha benedetto, che ha posato la sua santamano protettrice sul mio capo, che mi ha detto : a Sta buono,sii devoto della Madonna! ,> . Ed anche ora quando altri con-stata che la vecchiaia avanzata non mi dà soverchio fastidio,ho la risposta pronta e fissa : « $ chiaro! Ho sa di me moltebenedizioni di S . Giovanni Bosco! E mi stimo veramentefortunato di averlo conosciuto, venerato, amato e me lo vedoancora oggi innanzi - cos� come l'ha dipinto il Rolliui - conla piccola mantellina, diritto sulla persona, circondato da mee da altri rumorosi ragazzi, buono, sorridente, amabilissimo . . .Poi lasciai il Collegio di Valsalice e non vidi più il Santo Pro-tettore : ma quando - studente allora all'estero in un collegiodei PP . Gesuiti - il 1o febbraio 1888 lessi sul giornale la suascomparsa, pensai che ero stato davvero fortunato di averloconosciuto e amato, e incominciai ad invocarlo, cosa che faccioancora oggi, con soave dolcezza, pregandolo ogni giorno subitodopo il mio S. Ignazio» .

Sac. Francesco Gattínoni, arciprete di Barlassina (Milano) .Parroco zelantissimo, mentre si prodigava per le anime, rin-novava la chiesa e creava un imponente complesso di operedi religione e di beneficenza, tra le quali l'Oratorio . Decu-rione salesiano fin dal 1923, nutriva grande amore per DonBosco e per l'opera sua, alla quale inviò numerose voca-zioni .

Giuseppe -Ríccerí, t a Mineo (Catania) il 21-1-1957 .Sereno come un patriarca, edificando quanti venivano a visi-tarlo, confortato ripetutamente dai Sa . Sacramenti, chiuse la sualunga giornata terrena cristianamente vissuta . Felice ed orgo-glioso di aver dato a Don Bosco due suoi figliuoli - don Luigie don Carmelo - si sentivaa legato alla Congregazione comealla sua seconda famiglia, di cui seguiva con gioia sul Bollet-tino Salesiano, da oltre 6o anni, l'attività e lo sviluppo . Benvo-luto da tutti per la sua bontà, alla sua morte, ebbe da Autorità,Concittadini, Salesiani, una manifestazione che diceva la stimache Egli godeva e il rimpianto che lasciava. Il Signore dia aLui e alla Consorte, che l'ha preceduto da due anni, il premiodei giusti .Achille Pavoni, t il 22-sii-1956 a Roma .Devotissimo di S . Giovanni Bosco, lascia ricordo imperiturodi rettitudine e di generosa, serena bontà d'animo . Scrupo-loso nell'adempimento del proprio dovere, donò tutte le sueenergie per il bene della numerosa famiglia e fu lieto di of-frire all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice due fi-gliuole : Sr . Raffaella e Sr . Elena .Prof. Antonio Gigli, t a Firenze .All'Università di Pisa ebbe, più che professore, maestro eguida il Servo di Dio Giuseppe Toniolo . La sua fede fu ali-mentata dalla Messa e Comunione quotidiane e dalla recitadel S . Rosario in famiglia . Leggeva con entusiasmo il Bol-

lettino Salesiano, nel quale ammirava i progressi dello spi-rito di Don Bosco nel mondo . Si compiaceva di essere coo-peratore e ancora nell'ultima malattia offr� per la Pia Unionepreghiere e dolori .Giovanni Sella, t a Monte di Malo (Vicenza) a go anni .Cooperatore' salesiano dai tempi di Don Bosco, offr� unacolonna per l'ampliamento della Basilica di M . Ausiliatrice,diede una figlia alle Missioni tra le Figlie di M . A. e duenipoti alla Società Salesiana .Giovanni Marforí, t a Livorno il 26-x11-1956 .Fu il costruttore della nostra bella parrocchia-santuario delSacro Cuore e dell'Istituto salesiano di Livorno . Costru�pure altre nostre opere in Italia e all'estero . Il compianto .Card . Hlond, ogni qualvolta veniva in Italia, chiedeva di lui,tanto caro era il ricordo che aveva lasciato in Polonia . Cri-stiano ricco di fede, offri il figlio Michele a Don Bosco .Giulio Cesare Stefanuttí, t l'n-i-i957 .Passò la vita al servizio dell'Istituto Salesiano di Livorno,curando con zelo encomiabile il decoro del tempio del SacroCuore quale sacrestano . Mentre al mattino prestissimo pre-parava l'occorrente per la celebrazione delle sante Messe,cantava le lodi del Signore . Era suo vanto l'aver insegnatoper 5o anni il catechismo ai ragazzi della parrocchia .Prof. Pasquale Carnevale, t a Macerata il z6-xi-1956 .Ebbe una particolare devozione a S . Giovanni Bosco . Amòla Congregazione Salesiana, di cui parlava con entusiasmoe che aiutava con generosità . Era raggiante di gioia quandopoteva far sapere che un bel nucleo di suoi nipoti sono Sa-lesiani .Paolo Costa, t" a Montoggio (Genova) .Fu cooperatore affezionato alla Pia Unione ed entusiasta delprogramma tracciatole da Don Bosco, nel quale vedeva unavia facile e sicura per santificare e santificarsi .Giuseppina Doff-Sotta, ved . Loss, t a Imèr (Trento) .Madre benedetta di undici figli, stimò la sua come una mis-sione sacra . Un tragico incidente le tolse il marito in unmomento particolarmente difficile, a causa della grave po-vertà della famiglia e della giovane età dei figli . Essa affrontòcoraggiosamente la vedovanza e la povertà, consumandosiper il bene, soprattutto morale, dei suoi figli, rivelando dotidi vera educatrice . Al lavoro incessante univa un intensospirito di preghiera, trovando la sua forza nella Messa, nellameditazione e nella frequenza ai Sacramenti . Vide cos� sboc-ciare nella sua famiglia cinque vocazioni religiose : tre figliSalesiani e due figliuole Domenicane . Trovava inoltre tempoper dedicarsi ad opere di apostolato e fu per lunghi annil'anima dell'Unione Donne di A . C . della sua parrocchia .La sua preghiera, anche tra i dolori degli ultimi giorni, fu :o Sia fatta la Volontà di Dio» . Mor� lasciando a tutti la lucedel suo esempio e della Sua fede, semplice e forte .

Altri Cooperatori defuntiAllemand Giulia - Appendino Anna - Baldi Margherita -Barbagallo D . Vito - llattistella Elena - Benvenuti Giusep-pina - Benvo Giosuè - Bertoletti Regina - Bianco Carlo -Bigo Caterina - Bionaz Emilio - Bonomo Salvatore - Re-,chiazzo Fiorina - Bosco Maria - Bragato Ferdinando - Cal-dera Angela - Canali Gaetano - Capitanio Eustacchio - Ca-prioglio Giuseppina - Catoni Fortunata - Cavallera Gio-vanni - Ceratti Rosa - Chiarenza Angela - Coletti Alessandro- Colombi Giuseppe - Costa Paolo - Cuneaz Lorenzo - Cu-trone Franca - Deflorian Clemente - Della Paolera Elvira- Distefano D . Domenico - Donà Luigi - Fabbricatore D .Domenico - Faraoni Giulia - Farca Costantino - FerrariGio Batta Ferrari Quirino - Fossati Anna - Frida Ghiretti- Gaffuri Lucia - Galluccio Romano Vincenzina - GalvagniRina - Gazzoli Giovanni - Ghia Dutto Angela - Gioda Se-bastiano - Grillo Alloisio Emilia - Grizzo Anna - GuadagniNino - Lipari Filippo - Lisco D . Michele - Lobbia Angelina- Losano Maurizio - Lovera Giovanni Battista - Maggi Ade-lina fu Giuseppe

Masserano Ernesta - Marconi Francesca- Maurina Graziano - Mauro Teodolinda - Mazzezzini Be-nedetto - Meraviglia Maria - Mondo D. Camillo - MontiLuigi - Mora Maria ved . Giorda - Morone D . Ambrogio- Mosca Giotto Sebastiano - Mosconi Amalia - MottiniMariettina - Nannarone Nunzio - Nava Maria - Nicoli Cor-tinovis Palma - Noè Maria - Pagani Adriana - Paragona Cle-mentina Bozza - Pennazio Giuliano - Persico Lucia - Pe-titti Bartolomeo - Petris Giacomo - Piana Andrea - PianiOrtensia - Piazza Elisabetta - Piccinin Marianna - PiccioliAnna - Pili Matta Glseppe - Piotti Lucia - Pirri Assunta- Pirronti Isabella - Pitrone Rosalia - Poli Luigia - PolidoriD. Eugenio - Rainero Marcello - Revetria Angelo - RizzoFrancesca - Rosset Amelina - Rovesan Mons . Giuseppe -Rugiadi Emilia - Salagor Maria - Can . Salani - Santi Luigi- Scariano Giuseppina - Schiaffino Giovanni - SchiapparelliFerraro Felicita - Schiariti Francesco - Scofferi Donna En-richetta - Scottorelli Antonio - Scrosoppi Leo - Tabone Ot-tavia - Tirelli Antonietta - Tondi D. Luigi - Trovato Fe-lice - 'I'uninetti Antonio - Ugo Eurasia - Valenti Giuseppadi Pietro - Valtolina Alessandro - Vandini D . Giulio - Van-dini Ida - Vecchio Santo - Virano Antonio - Volpi Giulio- Zanderigo Rosolio Giovanni - Zanello Eleonora - ZanonDomitilla - Zenzani Pietro .

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CROCITOTALE MINIMO PER BORSA L . 50.000

Borse da completareBorsa Maria Ausiliatrice e Don Rinaldi Filippo, a cura diAngelo Periti (Piacenza) - Tot . 30 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, proteggete la miafamiglia, a cura di Tina Marenghi (Piacenza) - Tot . 31 .300 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, aiutate i mieifratelli, a cura di V . V . (Trento) - Tot . 34 .550 .Borsa Maria Ausiliatrice, proteggi me e la mia famiglia,a cura di Laura Cocino (Cuneo) - 1 o vers . 10 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, ottenetemi lagrazia della perseveranza finale, a cura di C . M. T . in-segnante (Messina) - io vers . 10 .000 .Borsa Madonna dell'Aiuto, offerta dall'Arciprete Decurione•

dai Cooperatori di Campobello di Licata (Agrigento),a cura di D . Fasulo - 1 ° vers . dott. Luigi Licalzi 1000 ;on . Luigi Giglia 1000 ; avv . Giuseppe Bella 1000 ; FavataCalogero 1000 ; rag. Alfredo Sammarco iooo ; Rosa Saeli1000 ; prof . Cultrona Ignazio 1000 ; geom. Giuseppe Ciotta100o ; cav . Vincenzo Notarstefano e Rosetta Caltagirone 1000 ;sac . Giuseppe D'Antona 1000 ; vari offerenti 15 .000 - To-tale 25 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a memoria• suffr . della sorella Antonietta, a cura di Tinelli Giovanni(Brescia) - I o vers . 25 .000.Borsa Mater Divine Gratiae e Ausiliatrice-Don Rinaldi F .,a cura di C . E . (Alessandria) - Tot . 21 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e S . Dome-nico Savio, proteggete la vocazione religiosa che Dio mettenei giovani, a cura di P . T. - Fasani Luigia sooo ; M. P .10 .000 - Tot . 31 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, perché guarisca mia madre, a curadi Caterina Bisulco (Napoli) - Io vers . io .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, secondo le intenzioni di G . T . A . 119 .(Trento) - Tot. 20 .000 .Borsa Maria, Madre mia, fiducia mia, a cura di B. C .(Trento) - Tot . 25 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, perché pro-teggano sempre la nostra famiglia, a cura di Carlo LindaZamparelli (Napoli) - io vers . i o .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, dateci pace•

salute, a cura di Franceschini Anna (Bolzano) - RizziniMarcello io .00o - 7ot . 36 .000 .Borsa Marchese Giulia, Leone e Rosetta, a cura di Ales-sandro e Cristina M . - Tot . 20 .000 .Borsa Maria SS . Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, guari-temi, proteggetemi con i miei cari in vita e in morte, a cura diA. G. (Messina) - Tot . 25 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, aiutatemi!, a cura di Zonato Lui-gia (Verona) - I ° vers . 10 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e S . Dome-nico Savio, pregate per la nostra famiglia, a cura di RinaEdoardo Valli (Parma) - Tot . 21 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco (z"), a curadi Bianchi Maddalena (Vicenza) - Tot . 25 .000 .Borsa Mondini Don Francesco, in suffragio e ricordo, a curadel doti . Mario Pietralunga (California) - 1o vers . 9262 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, proteggeteciin vita e in morte, a cura di Teresa Terrani (Pavia) - To-tale 45 .000 .

l~J'lO~ZC/IÍaBorsa Maria Ausiliatrice e Santi Salesiani, guarite i mieifigli, a cura di Cecchella Rina e Alfonsina (Treviso) -Tot. 25 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e S. Dome-nico Savio, assicurateci continua protezione, a cura di G . D.(Cuneo) - Tot. 25 .000 .Borsa Maria Avvocata e Ausiliatrice e Mamma Margherita,a cura della famiglia Miglietta - 1° vers . 22 .000 ; N. N.5000 ; S. R . 12 .500 - Tot . 39 .500 .

(continua)

Borse completeBorsa Prosdocimi Francesco, a cura di Maria Prosdocimi,come da disposizione testamentaria - L . 50 .000 .Borsa Prosdocimi Rosa, a cura di M . Prosdocimi, comeda disposizione testamentaria - L. 50 .000 .Borsa Prosdocimi Maria Egiziaca, a cura di M . P. come dadisposizione testamentaria - L . 50 .000 .Borsa Prosdocimi Giulio, a cura di M . I' . come da dispo-sizione testamentaria - L . 50 .000 .Borsa Prosdocimi Bisi Maria, a cura di M . P. come dadisposizione testamentaria - L. 50 .000 .Borsa Goggia doti . Luigi notaio, a cura della ved . TeresaBrignone G . (Torino) - l, . 5o .ooo .Borsa Per la salvezza dell'anima sua e guarigione dei suoimali, a cura di Goggia Bice - L . 50 .000 .Borsa Anime del Purgatorio, a cura di B. B . 30 .000 ; Ca-rino Luisa 22 .000 - Tot . 52 .000 .Borsa Bertolini Maurizio (Trento) - L. 50 .000 .Borsa Maria SS ., Mamma nostra, mi benedica, a cura diCorbo M. Teresa (Agrigento) - L . 5o .ooo .Borsa S . Teresa del Bambino Gesù continui la protezione el'aiuto alla mia famiglia, a cura di G . F . Z . (Piacenza) -L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e Don Bosco, proteggetemi, a curadi N. N. tramite M . M . (Genova) - L . 5o .ooo .Borsa A Maria Ausiliatrice, affinché protegga la famiglia diAngiolina Davico (U .S .A .) - L. 50 .000 .Borsa Regina del cielo, proteggi i miei figli ora e sempre,a cura di Maria Spaiani (Bergamo) - L. 50 .000 .Borsa Barbero Francesco, in suffragio e ricordo, a cura diCarolina Barbero (Novara) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, in suffragio dei nostri morti e pro-tezione della famiglia di Gallotti Primo (Milano) - L. 50 .000 .Borsa Maria Immacolata, pregate per me, a cura di M . R .(Firenze) - L . 50 .000 .Borsa Per onorare il Cuore SS . di Gesù e aiutare un chie-rico salesiano, a cura di Maggio Frank (U .S .A.) - L . 250 .000 .Borsa Gesù Sacramentato, Maria Ausiliatrice e S . Pio X,ritornate alla fede cristiana una p,r :ona cara, a cura di An-gelina Sinelli (U .S .A.) - L . 50 .000 .Borsa Vosti Don Samuele (2z') - Boasso Emilio 500 ; Vil-lata Maria Iooo - Tot . 50 .296 .Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di Giovanni Masera -L. 50 .000 .Borsa Ausiliatrice Regina, salvaci! (io) e secondo le intenzionidel dott . Panizzi Carlo (Imperia) - L . 50 .000 .Borsa Z . A. M . in menioria e suffragio dei genitori- a curadel figlio G . ex allievo salesiano (Treviso) - L 50 .000 .Borsa Divina Provvidenza (i2'), a cura di Boglione Fran-cesco (Torino) - L. 50 .000 .

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO Autorizzazione del Tribunale di Torino in data 16-z-1949 - n . 403 . Con approvazione ecclesiastica .Io MARZO 1957 ANNO LXXXI. N . 5

Dirett. resp . : Sac . Dott . PIETRO ZERBINO, via Maria Ausiliatrice, 32 . Torino 712 - Off. Grafiche SEI1 1 2

'LINEA RECTA BREVISSIMA 1)

AMERIO FRANCOIL SIGNIFICATO DELLA FILO-SOFIA ITALIANAL. looBERrETTO D .LA RIVELAZIONE BASILARE .LA TRINITÀL. 120

BRUNELLO ARISTIDEI NOSTRI FRATELLI SEPARATID'ORIENTEL. 5oCALLIARI PAOLOGESÙ, L'UOMO-DIO .

L. 8oCAPPELLO CARLOLA VISIONE DELLA STORIA ING. B. VICOL. 125LA COSCIENZA MORALE NEL-L'OPERA LETTERARIA DI DO-STOJEWSKJL. 200CAPUANI GIOVANNISINTONIA TRA FEDE E RAGIONE L . 120CASTELLINO GIORGIOCHE COS'È LA BIBBIA. Voi: 1 L. ZooCHE COS'È LA BIBBIA . Vol. II L.CERIOLI E .IL REGNO DEI POVERI . . . L. 200CHIMINELLI PIEROCHE COSA PENSI DI GESÙCRISTO?L. 100COJAZZI ANTONIOIL VENTIDUE MAGGIO MAN-ZONIANOL.L'ANIMA UMANA NON MUORE L .MADONNA PELLEGRINA . L. 120PECCATO E REDENZIONE 6oVI PRESENTO SAN PAOLO

L. i io

DAFFARA MARCOLINODIO, L'EVIDENTE INVISIBILE

L.

D'APOLLO P. GIUSEPPEGALILEO GALILEIL. 60

DE AGOSTINI NICOLANGELOPERCHÉ CREDO IN DIO? . . . L .GEROSA PIETRODEMIURGO O CREATORE? . . L. 75

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GRAFF P . o .I NOSTRI FRATELLI SEPARATID'OCCIDENTEL. 75GRAZIOLI ANGELOTRAGUARDIL. 8oGUIDI AGOSTINOMANZONI EUCARISTICO . . . L.

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Traduzione di Donna MARIA BENEDETTA RIVALDI MonacaOblata di S . Francesca Romana del Monastero di Tor de' Specchi

Volume in-8, pagg. 59'L - L. i5119e

L'Em.mo Cardinale Alfredo Raudrillart, Accademico di Francia. scrive nellaprelazione all'edizione francese dell'opera :« ...Una vita come quella di Santa Francesca Romana, al centro di un'epocaprofondamente turbata, sii trasforma in un canto di gloria a onore della ChiesaCattolica, in un atto di fede nei riguardi di Colui che ha pronunciato le parolefondamentali : "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa` .Francesca ha creduto a questa parola- voi ci credete e noi ci crediamo . Possail vostro libro contribuire a radicare questa fede nell'animo dei cristiani, chetroppo tacilmente si lasciano trascinare dalle circostanze di un giorno Riflet-tano un poco Riusciranno a riconoscere il carattere di santità che la Chiesarivendica e l'azione permanente della Provvidenza che la conduce» .

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