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Periodico della Pia Unionedei Cooperatori Salesiani di Don Bosco

ANNO XXVIII - N. 3

Esce una volta al mese

MARZO 1904 .

SOMMARIO - Nell'Onomastico del S . Padre

65Della cultura intellettuale nelle Scuole Professionali

di D . Bosco 66L'Enciclica sul Giubileo dell'Immacolata . . . . 69Pagina intima 73Gli Oratori festivi 74Missioni : Matto Grosso : La Missione degli Indi Co-roados Bororos 8o

Culto e grazie di Maria Ausiliatrice84Notizie compendiate : A Valdocco - In Italia : Il cin-

quantenario della morte di Silvio Pellico - DalleIsole Normanne -Dalle Americhe

. 90Necrologia : D. Giovenale Bonavia - Marchesa Te-resa Gropallo-Adorno

Cooperatori defunti

. 95Illustrazioni : Silvio Pellico, 68 - Arequipa (Perù) : ilmonte « Misti»e l'Osservatorio Metereologico, 75-Duedivinità dei Coroados-Bordrbs, 82 - Comm. CristoforoCapone, 9r - Sac. Giovenale Bonavia, 93 .

NELL'ONOMASTICO DEL SANTO PADREIL mite e soave Pontefice, che a

consolarci nella perdita delGrande LEONE ci ha lar-gito la Provvidenza ne ha chia-

ramente manifestato il suo intento : Ri-storare ogni cosa in Gesù Cristo . Lariverenza alle Somme Chiavi, l'amore alpiù tenero dei padri non Ci lasciano in-differenti al santo invito ; una a compierele parti nostre torna indispensabile porrequel fondamento, senza di cui é vanooog ni sforzo che altri faccia per innalzarel 'edifizio della vita cristiana.Imparateda me, ha detto Gesù, poichè io sonodolce ed umile di cuore . E se il Dot-tore delle Genti potea scrivere ai fedelidi Efeso : Siate miei imitatori come iolo sono di Gesù Cristo, l'amabile PIO X,pur non osando nell'incomparabile mo-destia fare sue le parole dell'Apostolo, a

quanti hanno la ventura di appressarsial suo trono, sa troppo bene nella santitàstessa dei suoi modi insegnare le virtùpredilette del Nazareno . -

Queste parole con cui l'EminentissimoCard. Richelmy, nostro venerato Pastore,comincia la sua ammirabile Pastoraleper la presente quaresima, ci parveroassai opportune, per rammentare ai let-tori nostri l'obbligo che ci stringe nellafaustissima ricorrenza .

Il giorno 19 di questo mese ricorrel'onomastico del Vicario di Gesù, delPadre comune dei fedeli, del SommoPontefice PIO X . La data solenne ri-sveglierà a tutti quegli stessi sentimentidi gaudio e di riconoscenza a Dio, cheinvasero il Mondo cattolico all'annunziodella sua elezione ; e in sì gioconda esul-tanza non debbono restar indietro i Coo-

BOLLETTINOSALESIANO

peratori e i fig li di D. Bosco. Quindiin quel dì specialmente, noi faremo fer-vide preghiere, affinchè per l'intercessionedel suo celeste Patrono, abbia il granPontefice, insieme colle grazie più elette,anche le più soavi consolazioni nel go-verno della Chiesa. A tal fine una santaComunione, una visita devota al SS . Sa-cramento, la messa piamente ascoltata equalunque altra preghiera o pratica de-vota, saranno indubbiamente offerte gra-dite al S. Padre .

Ma noi dobbiamo fare di più, o cariCooperatori. La più bella prova d'amoresono le opere ; cooperiamo all'attuazionedell'alto ideale del Papa . E poiché, comesanta sapientemente l'Em.mo Card. Ri-chelmy, per riuscirvi « torna indispen-sabile porre quel fondamento, senza dicui è vano ogni sforzo che altri facciaper innalzare l'edifìzio della vita cri-stiana » e questo fondamento è la santaumiltà, stringiamoci tutti, o zelanti Coo-peratori, attorno alla Cattedra Aposto-lica e giuriamo al Vicario di G . Cristoillimitata obbedienza e sottomissione .

Della cultura intellettuale

A scienza non è più un mo-nopolio dei dotti : tra lebuone esigenze del secolov'ha pur quella dell'istru-zione obbligatoria . Cin-

quant'anni fa, un onest'uomo qualsiasi,abile a trattar i ferri del suo mestiere,anche senza saper leggere e scrivere,poteva provvedere a se ed alla sua fa-miglia ed avere un posto onorato insocietà : oggi ordinariamente non è piùcosì . Anche nell'operaio si ricerca una

NELLE SCUOLE PROFESSIONALI DI D. BOSCO

Obbediamo non solo ai precetti, maanche ai consigli di tanto Padre e Pa-store ; osserviamo scrupolosamente le pre-scrizioni emanate dalle sue cure paterne ;lavoriamo con quello spirito, che Egli hatracciato, pel trionfo della causa cattolica ;promoviamo, com'Eg li ha sancito, il de-coro e la maestà delle sacre funzioni ;avvezziamoci a far nostro ogni suo pen-siero ed ogni suo sospiro, e noi avremoaffrettatocon Luila ristorazione di GesùCristo in ogni cosa .

Oh ! noi che sentiamo di essere fra isuoi figli più amanti, adoperiamoci perristorare prima nelle anime nostre ed inquelle dei nostri congiunti ed amici ilregno del Signore !...

La Pasqua è vicina ! Se ciascuno dinoi, o zelanti Cooperatori, nella lieta oc-casione dell'Onomastico del S. Padre, siproponesse d'indurre all'adempimento delprecetto pasquale un solo che da qualcheanno viva lontano dal Signore, qualeconforto non procureremmo al cuore pa-terno del mite e soave Pontefice!

cultura intellettuale che lo metta al cor-rente della rapida e progressiva evolu-zione moderna e lo mantenga in quelgrado di elevazione sociale, in cui oggilo vuole la Provvidenza. È un fatto,che anche l'operaio abbisogna, ai no-stri giorni, d'un'accurata e convenienteistruzione. Per questo sorsero Univer-sità popolari, istituironsi scuole indu-striali e di commercio, e si moltiplica-rono scuole serali, quelle praticissimescuole serali, che iniziate da D . Bosco

fin dal 1844, vennero ben presto atti-vate in altri luoghi del nostro paese edoggi sono largamente promosse e sparseper tutta Italia .

Quanto a noi, è dolce ed onorificoil rilevare, come sin dai primordi dellesue scuole professionali, Don Boscoprevenendo i tempi volle accoppiato allavoro lo studio : e quando, mercè lozelo dei suoi primi seguaci, potè dareall'opera sua sviluppo e perfezione, de-lineò saviamente quell'ammirato pro-gramma, che assegnando ai giovanioperai un tirocinio professionale di cin-que anni, stabilisce per essi anche cin-que anni di scuola, affinchè possanoconseguire nel medesimo tempo quelcorredo di cognizioni letterarie, artistichee scientifiche che sono loro indispen-sabili .

Il quinquennio scolastico è diviso indue periodi : il primo si compone didue anni, il secondo di tre. Nel primoperiodo, quasi a complemento del corsoelementare, giacchè si suppone che igiovani operai, allorchè abbracciano unmestiere, abbiano subìto almeno l'esamedi proscioglimento, s'insegnano le se-guenti materie : Religione, lingua nazio-nale, geografia, aritmetica, geometria,galateo ed igiene ; nel secondo : religionesempre e poi disegno, storia naturale,fisica, chimica, meccanica, storia, linguafrancese, computisteria e sociologia . L'annoscolastico dura nove mesi e la scuolasi fa regolarmente tutti i giorni, com-presi i festivi . Nei giorni feriali essadura non meno di un'ora, alla qualesi fa sempre precedere o seguire mez-z'ora di studio ; nei giorni festivi nondura meno di tre quarti d'ora . Tale èpresentemente la realtà delle cose (1) .

(1) Cfr. Programma Scolastico per le Scuole diArtigiani della Pia Società di S. Francesco di Sales .- Torino 1903 .

E qui sarebbe pregio dell'opera di-scendere ad alcuni particolari, ed anzi-tutto riportar per esteso il minuto pro-gramma. Non v'è punto di qualche im-portanza che ne sia rimasto escluso,come non v'è prescritta alcuna lezionedella quale chiunque non afferri a primavista la vitale importanza . Ivi, lo studiodella Religione non solo abbraccia ilcatechismo, ma all' ultim'anno (l'annoterzo del II periodo) prescrive un'apo-logia popolare della medesima, per cuii giovani alunni, vicini a slanciarsi nelmondo, vengono preventivamente a co-noscere le calunnie spudorate degli empì,e la vanità e la menzogna di tali ver-gognose asserzioni . Le Risposte alle ob-biezioni più diffuse contro la Religione,di Mons . De Ségur, è il libro di testo .

Mirabile è pure l'indirizzo della Scuoladi disegno, ove, premessi i più svariatiesercizi a mano libera e cogli strumenti,com'anche un po' di ornato a semplicecontorno a matita e a penna o con cennodi ombreggiatura, si viene nell'ultimoanno a compilare una copia di disegniadatti a ciascun'arte o mestiere, e adesercitare gli alunni in semplici compo-sizioni in proposito .

Nelle lezioni di Storia, che abbrac-ciano i fatti più importanti della Storiacivile ed ecclesiastica non si sa vera-mente, se meglio ammirare la scelta ola pratica utilità degli argomenti ; cosìdeve dirsi altrettanto dei singoli puntidel ricco programma di fisica, chimicae storia naturale (1) .

(1) Ecco ad esempio il programma di fisica del2° anno del Il Periodo : Nozioni sull'elettricità : 1° Ca-lamita - sue proprietà - sue parti - poli - lineaneutra - forza - 2 ° Magnetismo terrestre - agomagnetico - bussola . - 3° Linee di forza - campomagnetico - 4° Elettricità - sorgenti di elettricità- macchine elettriche - condensatori - 5° Pila- sue parti - elettrodi - circuiti e conduttori -isolanti - 6° Principali specie di pile - accumu-latori - 7° Modo di misurare le correnti - galva-

Meritano però special rilievo le chiaree facili lezioni di sociologia, assegnateagli alunni del 2 ° periodo . Premessenel primo anno le nozioni sulla personaumana, sulla sua destinazione, sulla suadignità, sui suoi diritti e doveri ; sull'ori-gine della società, sulla famiglia ; sulloStato e sull'estensione e limiti dei suoipoteri, nonchè sulla Religione, sullaChiesa e sulle relazioni tra Chiesa eStato - nel second'anno vengono im-partite lezioni sulla proprietà, sul lavoroe sul capitale - e nell'ultim'anno igiovani sono intrattenuti sull'analisi delsocialismo contemporaneo. Si pongonoloro sott'occhio le cause che l'hannogenerato, cioè le false idee sulla na-tura e destinazione dell'uomo, la nega-zione di Dio e della Provvidenza e glierrori riguardo al diritto di proprietà,al lavoro e ai poteri dello Stato, nètrascurasi di mettere in luce anche glierrori economici del socialismo e la fal-lacia delle sue promesse, con quantovantaggio dei giovani operai, non è chinol vegga .

Così voleva D . Bosco . Ora, un'osserva-zione. Convien riconoscere che dupliceè lo scopo della scuola : istruire ed edu-care, cioè porgere alla mente il suo ali-mento naturale che è la verità e for-mare il cuore alla virtù . E come l'istru-zione ha ragion di mezzo e l'educazioneè il fine, e questa visibilmente è dapreferirsi a quella, così è chiaro chel'istruzione senza educazione non è piùun bene, ma un male gravissimo .

nometro - amperometro . - 8° Resistenza elettrica- reostati - 8° Forza elettromotrice - voltmetro .- 10° Legge di Ohm . - 11 ° Elettrocalamite -correnti indotte . - 12° Modo di ottenere la cor-rente in un circuito esterno - collettore - indotto .- 13° Idee delle dinamo - macchine magnetico-elettriche . - 14° Applicazioni - il telegrafo - iltelefono - l'illuminazione elettrica - i motori elet-trici (Cfr . Programma citato, pag. 18) .

della sua mazza, del suo arco e dellesue frecce , è terribile : ma l' uomoistruito , che sa maneggiare il fucile aripetizione e usare della dinamite, saràsenza confronto più terribile e non pa-venterà dieci selvaggi . Lungi da noi ilcombattere gli asili, le scuole, l'istru-zione ; l'ignoranza è una piaga e la vo-gliamo e la dobbiamo curare : GesùCristo è il maestro per eccellenza, vuole

« Un uomo, che non sa leggere nescrivere, dice Mons. Bonomelli, potràfar male, ma nella sua profonda igno-ranza gli faranno difetto i mezzi di faregran male : per contrario un uomo istruitopotrà fare ben peggio, perchè porrà l'in-gegno e l'istruzione a servizio del suoperverso volere . Un selvaggio dallaforza erculea, armato della sua lancia,

la luce e ha stabilita la Chiesa per dif-fonderla. Noi grideremo sempre : -Luce ! luce! Scienza! scienza! . . . noi sa-cerdoti del Dio delle scienze . Ma. . .preferiamo il contadino e l'operaio anal-fabeti, ma buoni, al contadino, all'ope-raio, e se si vuole all'avvocato e alnotaio istruiti ed anche dottissimi, matristi e perversi . » Altrettanto pensavaLeone XIII : « Chi nell'istruzione tra-scura la virtù, e concentra tutti i suoisforzi sulla cultura dell'intelligenza, mutal'istruzione in un'arma pericolosa inmano dei tristi, perchè è l'argomentodella intelligenza, che talvolta si ag-giunge alle cattive tendenze della vo-

lontà e dà loro una forza alla qualenon vi è modo di resistere (1) .»

L ' Enciclica di SS. PapaPio X

pel Giubileo dell'Immacolata

NELLAprimametàdi febbraio,il sommo Pontefice PIO X in-viava ai Patriarchi, Primati,Arcivescovi , Vescovi e aglialtri Ordinarli, aventi pace ecomunione con la Sede Apo-

stolica, l'Enciclica : Ad diem illum , sul fau-tissimo Giubileo della Dommatica Definizionedell'Immacolata Concezione di Maria Santis-sima. E noi per l'amore vivissimo che portiamoall'Immacolata, e pel figliale affetto che nutriamo

pel Sommo Pontefice, non possiamo esimerci dalsegnalare ai nostri lettori i passi più importantidell'ampio documento pontificio .

I . - L'aiuto prestato dalla Vergine alla Chiesa nellaseconda metà del secolo decimonono .Dopo aver ricordato « quel giorno lietissimo,

quando cinquant'anni or sono, Pio IX, Ponte-fice di santa ricordanza, cinto di amplissima

Ma nel molteplice programma di no-zioni letterarie, scientifiche e sociali,che vengono regolarmente impartiteagli alunni delle Scuole Professionalidi D . Bosco, questo appunto è lo scopofinale : condurre il giovane operaio aquel grado di sviluppo intellettuale cheda lui richiede la società presente, con-vergendo però tutti i diversi rami d'i-struzione alla formazione del suo carat-tere, cioè a spogliarlo dei difetti, or-narlo di virtù e soprattutto a prepararloseriamente alle future battaglie della vita .

(1) Lettera al Card. Vicario del 25 giugno 1828.

corona di cardinali e di vescovi, con l'autoritàdel magistero infallibile, pronunziò e promulgòessere da Dio rivelato che la beatissima Ver-gine Maria, nel primo istante di sua concezione,andò ìmmune da ogni macchia di colpa diorigine » e la letizia con cui le nazioni tuttedella terra accolsero siffatta proclamazione, e« quelle grandi speranze, alle quali non cer-tamente con temerità, per la solenne promul-gazione del domma dell'Immacolato Concepi-mento di Maria, si apriron gli animi e di Pioe di tutti i Vescovi dell'Universo », il regnantePontefice enumera i segnalali favori concessialla Chiesa nella seconda metà del secolo deci-monono. Infatti, pur tacendo « i doni occulti digrazie, che ad intercessione della Vergine, pertutto questo spazio di tempo, Iddìo ha largitoalla sua Chiesa ... qual gìudizio, continua ilSanto Padre, dovrà farsi del Sinodo Vaticanocon tanta opportunità di tempo convocato ; o

dell'infallibilità pontificia proclamata così ac-conciamente di fronte agli errori che erano persorgere ; o finalmente del nuovo e mai più ve-duto fervore di pietà, con che i fedeli di ognigenere e di ogni nazione affluiscono, già datempo, a venerar di presenza il Vicario diCristo? O non appare forse ammirabile la prov-videnza di Dio nei due Nostri Predecessori,Pio cioè e Leone, i quali, in tempi turbolen-tissimi, ressero santissimamente la Chiesa conlongevità di pontificato a verun altro, primadi loro, concessa? Si aggiunga che, non appenaPio IX ebbe proclamato quale domma dellafede cattolica l'esenzìone di Maria dalla mac-chia di origine, nella terra di Lourdes cominciòla Vergine stessa quelle sue manifestazioni stu-pende, dietro le quali, con intraprese grandiosee magnifiche sorsero quei due templi all'Imma-colata ; presso dei quali i prodigi che tuttodiavvengono, ad intercessione della Madre divina,sono splendidi argomenti contro l'incredulitàdei nostri giorni . - Testimoni adunque ditanti e così grandi benefici, che, in riguardodella benigna impetrazione della Vergine, venneDio concedendo nei cinquant'anni che or sonoper compiersi, perchè mai non spereremo chela nostra salvezza sia più dappresso di quelche finora credemmo? »

II. - Perchè dobbiamo celebrare il Giubileo di MariaImmacolata?« La ragione principalissima, scrive il Santo

Padre, perchè il quinquagesimo anniversariodella proclamazione del domma dell'Immaco-lata debba nell'animo dei cristiani eccitare unsingolare fervore, sta per Noi in quello, chegià proponemmo nella prima nostra Letteraenciclica, la restaurazione cioè di ogni cosa inCristo. Imperocchè chi è che non veda nonesservi cammino più sicuro e spedito, fuor diMaria, per unire tutti a Cristo ed ottenere permezzo di Lui la perfetta adozione dei figli, sìche siamo santi ed immacolati al cospetto diDìo? » E svolto mirabilmente questo pensiero,così continua : « E come pensare altrimenti ?O non avrebbe potuto Iddio darci in altromodo, che per mezzo della Vergine, il Salva-tore dell'uman genere e l'Istitutore della Fede ?Ora, essendo piaciuto alla Provvidenza divinache noi avessimo l'Uomo-Dio per Maria, laquale, feconda di Spirito Santo, lo portò nelsuo seno ; a noi null'altro resta se non di ri-cevere Cristo dalle mani di Maria . Di qui nelle

sante Scritture, quante volte si parla profeti-camente della grazia che tra noi sarebbe ap-parsa, tante quasi il Salvatore degli uomini cisi presenta unito con la santissima sua Madre . . .

» Che poi per la Vergine, e per lei più cheper verun altro mezzo, ci si porga modo digiungere alla conoscenza di Gesù Cristo, niunopotrà metterlo in dubbio ove pensi ancora cheEssa fu la sola fra tutti, con la quale Gesù,come si avviene ad un figlio con la madre, fucongiunto con tratto famigliare e con l'intimaconsuetudine di trent'anni. A chi, meglio chealla Madre, furono più apertamente svelati gliammirabili misteri della nascita e della fan-ciullezza di Cristo, ed il mistero soprattuttodella divina Incarnazione, che è principio efondamento della fede ? . . .

» Da ciò, come già indicammo, consegue cheniuno ancora, più che la Vergine, torna efficaceper unire gli uomini a Cristo . Imperocchè, seper sentenza di Cristo medesimo: Or la vitaeterna si è : che conoscano te, solo vero Dio, eGesù Cristo, mandato da te (1) ; ottenendo noiper Maria il conoscimento di Cristo, per Mariadel pari conseguiamo più agevolmente quellavita, di cui fonte e principio è Cristo .

» Che se ci facciamo alquanto a considerarequante sieno e quanto potenti le cause, per lequali questa Madre santissima è tutto impegnoper largirci siffatti preziosi doni ; oh come lanostra speranza se ne troverà dilatata! E nonè forse Maria la Madre di Cristo? AdunqueElla è altresì Madre nostra . . .

» Se adunque la Vergine beatissima è Madreinsieme di Dio e degli uomini, chi dubiteràche Ella non si adoperi con ogni studio perchèCristo, Capo del corpo della Chiesa (2), tra-sfonda in noi sue membra i doni suoi, e quelloinnanzi tutto di conoscere Lui e di vivere perLui ? » (3) .E conclude : « Maria sta alla destra di Lui

come Regina, sicurissimo rifugio e fedelissimaausiliatrice di quanti sono in periglio, talchènon sia luogo nè a timore n è a disperazione,ove essa sia guida ed auspice e propizia e di-fenditrice (4). »

« Poste le tali cose . . . chi non vede aver Noicon ogni ragione affermato che Maria, la qualedalla casa di Nazaret fino al Calvario fu com-

(1) Ioann . XVII, 3 .(2) Coloss . I, 18 .(3) I . Ioann . IV, 9.(4) Pius IX in Bulla : Ineffabilis.

pagna indivisa a Gesù e più che verun altroconobbe i secreti del Cuore di Lui, ed ammi-nistra con quasi materno diritto i tesori deisuoi meriti, sia il precìpuo e più sicuro ap-poggio per la conoscenza e l'amore di Cristo ?Troppo ciò ci conferma la condizione deplo-revole di coloro, i quali, o per inganno dia-bolico o per pregiudizio, credono di poter fardi meno dell'aiuto della Vergine . . . »

III. - Come dobbiamo celebrare il Giubileo dell'Im

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macolata .

« Le quali cose essendo così, o VenerabiliFratelli, qua Noi vogliamo che sieno direttiinnanzi tutto quei festeggiamenti, che ora siapparecchiano per ogni dove ad onore dellaVergine Immacolata . Nessuno ossequio infattiè più desiderabile e più giocondo a Mariaquanto il conoscer noi, come si avvìene, edamare Gesù. Accorrano pertanto numerosi ifedeli nei templi, si faccia pompa di ornamenti,sia pubblìca gìoìa nelle città ; tuttociò non èdi piccolo giovamento per alimentare la pietà .Però se a sìffatte cose non vada congiunta lavolontà, avremo delle esteriorità, che solo dànnoparvenza di religione . E la Vergine nel ve-derle potrà con giusto rimprovero usar connoi le parole di Cristo : Questo popolo mi onoracon le labbra, ma il loro cuore è lungi da me (1) .

» Imperocchè sincera devozione alla Verginequella è solamente che sgorga dall'animo ; nèin ciò punto vale l'operare esterno del corpo,se sia diviso dall'operare dell'animo. Or questooperar dell'animo fa mestieri che miri unica-mente a far si, che noi obbediamo in tutto aicomandi del figlio divino di Maria. Giacchèse quello solo è amor vero, il quale abbiaforza di congiungere la volontà ; la volontànostra e quella di Maria, uopo è che sia unasola, servìre cioè a Cristo Signore . . .

» Ritenga pertanto ognuno che se la pietà,che egli professa verso la Vergine beatissima,non lo rattiene dalla colpa, nè gl'ispira il pro-posito di emendare i perversi costumi ; essa èpietà fucata ed ingannevole, come quella chemanca del frutto proprio e nativo . . .

» . . . Chi potrà negare che il primo dovere,di chiunque brami cattivarsi la Vergine conla sua devozione, sia emendar le viziose e cor-rotte abitudini e domar le passioni che ci tra-scinano al male ?

(1) Matth . xv,

» Che se inoltre si voglia, e tutti dobbiamovolerlo, che la devozione nostra verso Mariasia piena e d'ogni parte perfetta ; fa d'uopopassar più oltre e studiarsi con ogni impegnod'imitar gli esempi di Lei . . .

» Benchè poi convenga ai figliuoli non tra-scurare lode alcuna della Madre Santissimasenza cercare d'imitarla, Noi nondimeno vo-gliamo che i fedeli si adoprino innanzi tuttodì rìcopiarne quelle virtù, che sono le primee quasi i nervi e la robustezza della cristianasapienza ; la fede vogliamo dire, la speranza ela carità verso Dio e verso gli uomini . » Eil S. Padre qui passa a dimostrare « quantograndi ed acconci aiuti ci presta a conservaree convenientemente coltivare queste virtù »l'Immacolato Concepimento di Maria. Quindirilevando « come acremente e rabbiosamentesi persegue ora Gesù Cristo e la ReligioneSantissima da lui fondata » invita tutti perché« con umile preghiera ed istanza implorino daDio, per intercessione di Maria, che quei cheabbandonarono la verità si ravvedano . Sap-pìamo infatti per esperienza che una tale pre-ghiera, nata da carità ed appoggiata dalla Ver-gine, non fu mai vana . Senza dubbio, anchenell'avvenire, mai non si cesserà dì combatterela Chiesa : imperocchè fa d'uopo che vi sianoanche delle eresie, affinchè coloro che son pro-vati, si palesino in mezzo a voi (1) . Ma nep-pure la Vergine cesserà di soccorrerci nellenostre angustie, tuttochè gravissime . . . E affinchèle grazie celesti più abbondantemente del so-lito ci aiutino a congiungere l'imitazione dellaVergine Santissima con gli onori, che in tuttoquest'anno più ampli le renderemo e così piùfacilmente raggiungiamo lo scopo di ristorareogni cosa in Cristo : seguendo l'esempio datocidai Nostri predecessori sul cominciare del loropontificato, abbiamo determinato di concedereal mondo cattolìco un'indulgenza straordinariein forma di giubileo . »

IV . - Proclamazione e condizioni dell'indulgenzstraordinaria, concessa in forma di giubileo .

« Per la qual cosa confidati nella misericordiadi Dio onnipotente e nella autorità dei beatiapostoli Pietro e Paolo, per quella potestà dilegare e di sciogliere che a Noi, benchè in-degni, il Signore ha concesso ; a tutti e singolii fedeli di ambo i sessi, dimoranti in quest'alma

(1) I. Cor. xi, 19.

Nostra città o che in essa verranno, i qualidalla prima Domenica di quaresima, cioè dal21 febbraio, fino al giorno 2 di giugno inclu-sivamente, solennità del Santissimo Corpo diCristo, avranno tre volte visitato una dellequattro basiliche patriarcali ; ed ivi per qualchespazio di tempo avranno pregato Dio per lalibertà e l'esaltazione della Chiesa Cattolica edi questa Sede Apostolica, per l'estirpazionedelle eresie e la conversione di tutti gli er-ranti, per la concordia dei Principi cristiani eper la pace ed unità di tutto il popolo fedele,e secondo la Nostra intenzione ; e dentro iltempo gìà detto, avranno digiunato una solavolta facendo uso unicamente di cibi di magro,eccettuati i giorni non compresi nell'Indultoquaresimale ; ed avendo confessato i loro pec-cati, riceveranno il Santissimo Sacramento del-l'Eucaristìa ; agli altri poi, dovunque essi sieno,dimoranti fuori della detta città i quali neltempo sopra assegnato o per tre mesi anchenon continui da desìgnarsi determinatamentedall'arbitrio degli Ordinari e conforme alla co-modità dei fedeli, prima però del giorno 8 di-cembre, avranno visitato tre volte la ChiesaCattedrale se ivi si trovi, o la parrocchiale, o,in mancanza di questa, la principale ; ed avrannoadempiute devotamente le altre opere mento-vate : concediamo ed impartiamo pienìssima in-dulgenza di tutti i loro peccati ; permettendoinsieme che siffatta indulgenza, da lucrarsi unasola volta, possa essere applicata a modo disuffragio alle anime che passarono da questavita congiunte a Dio con carità.» Concediamo inoltre che i viaggianti per

mare o per terra possano conseguire la stessaindulgenza non appena sieno tornati alle lorocase, purchè compiano le opere sopra notate . . .

» Le quali cose tutte non ostante, Ci piacealtresì di concedere che, anche in quest'annorimanga intero a chicchessia il privilegio dilucrare qualunque altra indulgenza, fosse pureplenaria, concessa da Noi o dai Nostri Ante-cessori. »

Conclusione.

« E poniamo fine, o Venerabili Fratelli, aqueste nostre Lettere, manifestando di nuovola grande speranza che veramente nutriamo,che, per il dono straordinario di questo Giu-bileo, da Noi concesso sotto gli auspici dellaVergine Immacolata, moltissimi tra coloro, iquali sono miseramente separati da Gesù Cristo,

ritornino a Lui, e che l'amore della virtù edil fervore della pietà rifiorisca in mezzo al po-polo cristiano. Cinquant'anni or sono quandoPio Nono proclamò essere articolo di fede laConcezione Immacolata della beatissima Madredi Cristo, parve, come già dicemmo, che unaricchezza incredibile di grazie celesti si river-sasse sopra la terra ; e aumentata in tutti lafiducia nella Vergine Madre di Dio, l'anticareligione dei popoli ebbe ovunque un grandeaccrescimento . Ci vieta forse taluno di pro-metterci per l'avvenire cose ancora più ampie ?È vero, ci troviamo in tempi ben funesti, dapoter far nostro il lamento del Profeta : Nonè verità e non è misericordia e non è scienzadi Dio sulla terra. La bestemmia e la menzo-gna, e l'omicidio, e il furto, e l'adulterio l'hannoinondata (1) . Pur nondimeno in mezzo a questoquasi diluvio di mali, ci sì presenta dinanziagli occhi a guisa di iride la Vergine clemen-tissima; quasi arbitra di pace tra Dìo e gli uo-mini . Porrò il mio arco nelle nubi e sarà ilsegno del patto fra me e la terra (2) . Imper-versi pure la procella e s'infoschi il cielo;niuno perciò si sgomenti . Alla vista di Mariasi placherà Iddio e perdonerà. E l'arco sarànelle nubi, ed io lo vedrò, e mi ricorderò delpatto sempiterno (3) . E non verranno Più leacque del diluvio a sterminare tutti i viventi (4) .O sì, senza dubbio, se confidiamo, come si con-viene, in Maria, specialmente ora che con mag-giore alacrità di fervore celebreremo il suo im-macolato Concepimeuto ; anche ora, noi la rico-nosceremo per quella Vergine potentissima checon il piede verginale stritolò il capo del ser-pente (5) .

» Auspice, o Venerabili Fratelli, di questegrazie, a voi ed ai vostri popoli impartiamocon tutta carità nel Signore l'apostolica bene-dizione .

Dato a Roma, presso San Pietro, addì 2 febbraio1904, anno primo del Nostro Pontificato. -

PIO PAPA X .

(1) Os . IV, 1 - 2 .(2) Gen . IX,13 .(3) Ib . 16 .(4) Ib. 15-(5) Off. Imm. Conc . B. M. V .

PAGINA INTIMARingraziamenti .

Il Rev.mo Successore di D . Bosco, Sac . MICHELERua, coll'animo profondamente commosso rin-

grazia nuovamente tutti quei benemeriti Coopera-tori e quelle zelanti e generose Cooperatrici cherisposero caritatevolmente alla sua lettera specialedel 6 dello scorso gennaio . Mentre li assicura dellasua vivissima riconoscenza e delle ferventi preghiereche egli innalzerà e farà innalzare ogni dì alSacratissimo Cuore di Gesù ed a Maria Santis-sima Ausiliatrice secondo le lorodevote intenzioni, osa raccoman-darsi ancor una volta a queglialtri che sono in grado di venirglipresentemente in aiuto, di solle-citare benevolmente l'obolo attesodella loro cristiana carità, e a tuttiripete i suoi umili ringraziamenti .

Notizie di famiglia .

Siamo lieti di poter annunziareche il S . Padre, annuendo ad

umile preghiera del nostro Rev .moSuperiore , accompagnata dallecommendatizie dell'Ecc.mo Ordi-nario Diocesano, degnavasi di no-minare suo Cameriere d'Onore inabito paonazzo lo zelantissimo no-stro Direttore Diocesano di Cuneo,Can . PIERFELicE BIGLIA . Congra-tulazioni vivissime al novello Mon-signore .

Ad Iseo, nei primi giorni del-l'anno corrente, fu aperto dai

nostri confratelli un nuovo Ora-torio festivo, fra il giubilo di quelRev.mo Parroco e di tutta quellabuona popolazione .

Abbiamo ricevuto lettere dainostri ultimi Missionari par-

titi verso la fine dell'anno ; ove insieme colle bellenotizie del viaggio, innalzano già il grido di aiuto,domandando nuovi compagni . Ma se la messe èmolta e il campo immenso, le braccia sono poche!Preghiamo il Signore, o buoni Cooperatori, perchèmandi nuovi operai nella sua vigna .

Un altro Oratorio festivo fu aperto nella città diAlessandria, in via Nuova Legnano, mercè lo

zelo di quei nostri confratelli .

Onoriamo Maria Ausiliatrice

L'esito splendidìssimo , cheebbe nel Santuario di Val-

docco l'inaugurazìone delle So-

lenni commemorazioni mensili diMaria Ausiliatrice e l'amore te-

nerissimo che sentiamo nel

pìù profondo dell'anima per

questa taumaturga Regìna, cispronìno, o pii cooperatori, a

consacrare a Lei il giorno 24

di cìascun mese . E' una pra-

tica efficacissima per ottenereogni sorta di grazie.

Rammentiamo le parole di

D. Bosco : "Tempo verrà che

ogni buon cristiano, insieme

colla dìvozione a Gesù Sacra-

nientato, si farà unvanto diprofessare una divozione aM aria Ausiliatrìce!"

Un bell'esempio .

Lo zelantissimo Direttore dei Cooperatori Sale-siani di Napoli, Mons . Enrico Mazano, inviava

al Direttore dell'Opera Salesiana di Napoli la se-guente lettera

« Un piccolo gruppo di anime dedite a quellapietà che tutta si informa e si completa nella ca-rità verso i poverelli del Signore, hanno apparec-chiato, in queste 25 camicelle che vi spedisco, unpiccolo dono a Gesù nella Sacrosanta notte del suo

Natale, ed io vi prego che pri-ma di distribuirle fra i giova-netti più poveri del vostro Ora-torio festivo e più promettentinella cristiana pietà, le presentiatevoi stesso al Bambino di Betlempregandolo a benedire particolar-mente e largamente assai le pielavoratrici »

Ecco un bell'esempio degno diessere imitato, ovunque sorgonoOratori festivi .

Un pensiero di D . Bosco .

Un notabile numero di Coope-ratori e Cooperatrici furono

nel trascorso anno chiamati al-l'Eternità . Secondo il prescrittodel Capo V° articolo 7 del nostroRegolamento li raccomando ditutto cuore alla carità delle vostrepreghiere . Nelle Case nostre iconfratelli e i nostri allievi fa-ranno pei medesimi appositi suf-fragi . all'altare poi di MariaAusiliatrice in Torino, ogni mat-tina si celebra la S. Messa e iragazzi fanno alternativamente la

Santa Comunione, recitano il Santissimo Rosarioed altre preghiere per ottenere grazie dal Signoreai Cooperaiori viventi e l'eterno riposo ai Coope-ratori defunti.

e Dio ci benedica tutti, o dilettissima, e ci con-ceda la grazia di .fare molto bene mentre ne abbiamotempo : Dum tempus habemus operemur bonum »

(Dalla lett. ai Coop. del gennaio 1880) .

§. VII .

Della necessità degli Oratori.CHI non comprende l'importanza di questoargomento? « Il Catechismo cattolico co-

gli oratori festivi, diceva D . Bosco, è l'unicatavola di salvezza per la povera gioventù nelpervertimento della società . » E quelli che saihanno seguito in questa lettera, credo non pos-sano pensare altrimenti. Tuttavia la dolce spe-ranza di accendere in taluno dei Cooperatoridi Dio un po' di santo entusiasmo per que-st'opera provvidenziale, particolarmente desti-nata dal Signore alla salvezza delle nuove ge-nerazioni, m'induce ad aggiungere una parolaesplicita sulla chiarissima necessità degli oratori .

* *Comincio con una domanda .Pei giovani delle nostre città o dei nostri

paesi son più quelli che santificano la festa oquelli che più non pensano di santificare ilgiorno festivo ? Voi convenite che la santifica-zione o la violazione delle feste ci dice tutto .E in mezzo a quest'onda di miscredenza, ognorcrescente, voi potete lusingarvi che la mareacali e resti scongiurato il pericolo di veder tantagioventù sommersa ? Deh ! che il naufragio ècompiuto. Ce ne assicura il pervertimento pre-coce di tanti disgraziati, cui si stringono spen-sieratamente intorno le anime tenerelle di tantifanciulli. Ora, persuadiamoci di questa verità .Finchè le cose andranno così, (e chi sa perquanti anni cammineranno così e peggio an-cora!) oltrepassati che abbiamo i dieci o dodicianni, voi non vedrete più giovani alla Chiesa,nè per assistere alla S. Messa, nè per ascol-tare la parola di Dio, nè per adempiere il pre-cetto pasquale . Siffatti giovani increduli, domanisaranno uomini, padri di famiglia, e se glieffetti son sempre proporzionati alle cause, pen-sate quali saranno i loro figliuoli e quindila società fra poco... Oh ! che vogliamo pro-prio chiudere le chiese o rassegnarci a vederledeserte tutti i giorni dell'anno ? Dunque radu-

(1) Vedi BOLLETTINO di febbraio,

GLI ORATORI FESTIVILettera aperta agli amanti della gioventù *)

nate questi giovani in qualche recinto, andatelà a par lare loro di relig ione, ma insiemedivertiteli, guadagnatene i cuori e a poco apoco li renderete cristiani : ecco l' Oratorio .

Aggiungo una buona ragione. In sostanzaripeterò un pensiero accennato più addietro, aianon posso farne a meno .

L' Oratorio festivo è imposto dall'indole deitempi. Il mondo si popola di associazioni . Voilo vedete. Le associazioni dai mille nomi, equasi tutte laiche nel peggior senso della pa-rola, si sono moltiplicate anche tra i giovani colpretesto di ricreazione, di sport, di ginnasticaecc. ecc. ma spesso a demolizione dei loro prin-cipi religiosi. E necessario opporre armi egualialle armi accampate dai nemici della fede . E,necessario farsi promotori di quell'azione cat-tolica, prudente, compatta, vigorosa, che ha inmano i futuri trionfi della Chiesa; poichè, vo-lere o no, il popolo omai sa di essere un'im-mensa forza collettiva, e questa sua conoscenza,anzichè dileguarsi cogli anni, si renderà digiorno in giorno più profonda, chiara ed uni-versale. Quindi ecco il gran mandato dell'orapresente : Restaurare ogni cosa in Cristo! e atal fine raccogliere i cristiani vacillanti per san-tificarli, ridestando in essi il sentimento del do-vere e riconducendoli alla pratica aperta dellaReligione. Son queste le falangi che ci occor-rono. E se così stanno le cose, chi non vede lanecessità di cominciare questo lavoro attorno igiovani, attorno quei cari giovani, che se nonsaranno arruolati da voi, verranno assoldatiquanto prima sotto le bandiere nemiche ?

Raduniamo pertanto questi poveri figlidelpopolo nel lieto recinto degli Oratori, per darloro la conoscenza della loro forza contro quelliche insidiano alla loro fede ed avvezzarli allavita cristiana e cattolica . Non per nulla GesùCristo ha voluto la sua Chiesa in forma di so-cietà, non per nulla secondo la sublime dottrinadi S. Paolo « di noi tutti volle Gesù fare uncorpo solo compatto e connesso nelle varie suemembra, con un sol capo, un solo battesimo,una sola fede ed un solo fine immortale. » Enel sentirci fratelli nei gagliardi legami diquella società mirabile che è la Chiesa Catto-

lica, che attingeranno la forza invincibile nellalotta ed arriveranno alla vittoria .

E c'è pure un'altra ragione, forte e convin-cente.

Taluno si potrà cullare - però ancora perpochi anni - nel dolce pensiero che qui e làil diavolo non è poi brutto come si dipinge, chègli uomini usano ancora alla Chiesa e ai Sa-cramenti e i fanciulli sono costretti a fare al-trettanto, e : « Guai ! aggiungono in aria ditrionfo, guai se non facessero così! »

Ebbene, parliamoci dabuoni amici. Voi credeteche cotesti giovanetti abbia-no a riuscire perfetti cri-stiani ? V'illudete . General-mente, la pratica della re-ligione nòn può essere inessi il frutto della convìn-zione e dell'amore . Se vipare arrischiata la primaparola, cancellatela ; m avoi pure non sostenetemiche siffatti giovani crescanointimamente amanti dellaReligione . Ve ne sarannoalcuni, non posso negarlo,buoni davvero , esemplari,irreprensibili : ma fate cheescano da quella calda serra religiosa in cuisono allevati e poi ditemi se non si troverannoa disagio nel mondo, con pericolo anche di loroimprovvisa rovina . Quanto ai più, questo ècerto, saran di quegli uomini, che si lascianofacilmente trasportar da ogni vento di dottrina,ad oculum servientes, hominibus placentes, dicui sarebbe meglio che si sperdesse la razza damondo : poichè avvezzi a fare il bene per forzae non per amore, attenderanno la prima op-portunità per rompere il freno. Bisogna infon-dere nei giovanetti il sentimento dei doveri re-ligiosi con cura assidua e speciale, e soprattuttospezzando loro quel pane della divina parola,che è necessario per loro, e che in via ordinaria,tolta la preparazione alla prima Comunione ealla Cresima, essi non hanno e non possonoavere fuori degli Oratori festivi .

Che volete che si facciano i giovani di quelleprediche che si fanno al popolo, se non sonoadatte per loro? E come non debbono inari-dire quelle tenere anime, se non hanno il ciboche è per esse necessario? Se non v'è un luogospeciale per loro, ove essi, ed essi soli ! siano

l'oggetto amoroso delle cure affettuose di unsacerdote zelante, presto o tardi, tanti che sa-rebbero cresciuti orgoglio della religione edella pratica, ne diverranno l'infamia e il ter-rore. Mai com' oggi l' incauta gioventù fuspinta malignamente sull'orlo del precipizio !e quindi mai com'oggi si verificò la necessitàdegli Oratorii festivi !

« Gli Oratori festivi ! esclama Mons . Costa-magna, ecco la condizione sine qua non, per-chè le città i borghi e i villaggi, dove omai è

spenta l'antica fede dei nostri maggiori, pos-sano rigenerarsi e godere d'una nuova e veravita! Gli Oratori festivi! Oh quante volte, noi,Salesiani d'America, abbiamo benedetto la caramemoria di quel Don Bosco, che verbo et exem-plo ci insegnò il modo d'impiantarli e dirigerli!Nell' Argentina dapprima, e poi nell' Uru-guay, nel Brasile, nel Chilì, nel Perù, nell'E-quatore ecc . noi ci siamo trovati talvolta inmezzo a veri deserti morali e spirituali . Le -forze ci mancavano, il coraggio veniva meno,e si rimaneva lì sfiduciati ed accasciati sotto unpeso insopportabile. Quand'ecco venir fuori l'o-ratorio festivo, ed oh! portento ! Era proprioun'oasi spirituale soavissima che spuntava inmezzo al deserto ! Quale metamorfosi produce-vasi tosto in quei cari giovanetti! (1) »

Animiamoci adunque a zelare la diffusione diquest'opera di necessità suprema, coll' intimaconvinzione che non potremmo meglio cooperarenell'ora presente al trionfo della Religione edalla salvezza morale e materiale di tanti fan-ciulli.

(Continua)DON SIMPLICIO .

(1) Cfr. Manuale direttivo degli Oratori festivi etc. pag. 25.

DE LLA VISITAdel Rev Sig D . Albera alle nostre Case d'America

NEL PERU.A Lima.

Dalla Bolivia, secondo il nostro itinerario,noi dovevamo partire il 26 aprile per l'Equatore .Il sig. D. Albera quindi si affrettò a far visitaa S. E. R.ma Mons. Tovar, Arcivescovo di Lima ;al Delegato Apostolico, che ci volle a pranzo conlui ; al Ministro d'Italia, buon cattolico, chetanto apprezza l'opera nostra e ci aiutò non poconella questione col Governo dell'Equatore, cau-sata dall'esilio forzato imposto ai nostri confra-telli d'allora e dall'appropriazione dei beni . Gliarbitri nominati daì due Governi, furono a noifavorevoli e mentre io scrivo si sta restituendoa quei confratelli, nuovamente rientrati nel-l'Equatore, qualche cosa di quanto loro futolto. Non dimenticammo una scappata al-l'ospedale italiano, uno dei migliori che abbianoi nostri connazionali nell'America latina . È co-strutto secondo i migliori modelli e con tuttel'esigenze dell'igiene ; ne hanno cura valenti me-dici e chirurgi ìtaliani, che meritamente sisono acquistata la stima di tutto il paeseper operazioni difficilissime, eseguite con bril-lante esito . In giorni determinati, prestano gra-tuitamente l'opera loro ai poveri . Sette Suoreddi Sant'Anna, italiane anch'esse, attendono conamore ai poveri ammalati . Qui pure si lavoraper istituire una scuola esclusivamente pei figlidelle famiglie della colonia italiana ; non mancail Banco Italiano, che va ogni giorno più acqui-stando la fiducia degli azionisti e dei clienti ;tutto questo frutto naturale dell'unione cheregna nella colonia, invero non delle più nume-rose, contando appena 4000 ìtaliani, ma forse lameglio disciplinata. La festa del xx settembre,come si celebra a Lima, potrebbe essere propostaad esempio . Una commissione speciale passa daiprincipali capi di famiglia e va raccogliendo fondi

(1) Vedi Bollettino di febbraio.

da investirsi a beneficio dell'ospedale : l'annoscorso radunarono L . 10.000 .

All'accademia in onore del sig . D. Albera,preparata con amore uguale alla riuscita, pre-sero parte un'eletta di cooperàtori e benefat-tori ; gli fu presentato in dono un acquarelloallegorico alla missione affidatagli dal nostroSuperior Maggiore ed alla protezione della Ver-gine Ausiliatrice ; piacque il quadro e fu man-dato a Torino, qual ricordo del viaggio se a Diopiacerà ricondurci in Italia . D. Albera nel chiu-dere l'atto accademico si disse contento dellavisita a Lima ; dell'edificio esistente ove trovanoricovero circa 200 giovanett divisi nelle due se-zioni di studenti ed artigiani ; aggiunse che avevavisitato i singoli laboratorii de' compositori,stampatori, legatori, sarti, calzolai ecc . che s'eracompiaciuto della incipiente e pur assai pro-mettente colonia agricola ; della modesta cap-pella, pegno di una più grandiosa, degna diLima e capace di sopperire ai bisogni semprecrescenti di quel quartiere abbandonato untempo, ed ora, se non del tutto nel centro dellacittà, certo assai popoloso ed importante .

A S. Rosa di Lima.

Fra tante visite che facemmo a Lima, nondimenticammo davvero S. Rosa. Sarebbe statocom'andare a Roma senza vedere il Papa ! Que-sta mistica rosa che diede il pìù grato profumoa Dio, agli angeli e agli uomini, intreccio ammi-rabile di ogni perfezione, primo ornamento delnuovo Mondo, posto nel catalogo dei santi, nac-que nel i586 . Iddio volle farla risplendere diuna purità, penitenza e santità tale da far escla-mare a chiunque legge la sua vita, tracciata persommi capi dallo stesso Papa Clemente X, aDomino factum est istud et est mirabile in oculisnostris . E noi abbiamo potuto vedere la casaove la santa nacque, che si sta trasformandoin un grande e magnifico Santuario ; il tugurioche abitava ; il giardino che coltivava, testi-monio di tanti prodigi ; il pozzo ove, dopo es-

sersi astretta con cilicio a serratura, ne gettava lepiccole chiavi ; i chiodi ai quali si sospendevalegandosi colle trecce dei cappelli e tanti e tantialtri istrumenti per tormentare e macerare quelcorpicciuolo già estenuato dal continuo digiuno .D. Albera ebbe il piacere di celebrare nell'al-tare che sta sopra i resti mortali della Santa,e provò una dolce impressione nel vedere la pro-prietà e pulitezza con cui è tenuta quella chiesa .Oh fossero dappertutto così ben tenute le Casedel Signore! quanto vantaggio non ne verrebbealle anime !

In procinto di partire per l'Equatore .Le nostre visite erano tosto al loro termine ;

e stavamo per assestare le poche valigie e dì-sporci alla volta dell' Equatore ; ma D. Al-bera non sapeva comprendere come queinostri confratelli non avessero risposto alle re-plicate lettere spedite da varii punti del nostrolungo viaggio, e parve quindi opportuno inviareun telegramma a Riobamba, sede dell'Ispettore,annunziando la nostra prossima partenza . Questirispose immediatamente sconsigliando il viag-gio perchè le vie, diceva, erano impraticabili,causa la pioggia torrenziale, periodica di queipaesi. Faceva seguito una lettera del direttoredella Casa di Quito, in cui ripeteva le più calderaccomandazioni acciò non esponessi la vita delSuperiore ai pericoli di quei paesi, ove non sipuò viaggiare quando si vuole, ma solo quandosi può, ed aggiungeva : « Immaginati quantomi costi lo scrivere questa lettera ! dopo dueanni di febbrile attesa, bramando e sospirandola visita di D . Albera, ora che si trova vi-cino alla nostra Casa e sta per picchiare allaporta dobbiamo dirgli che si fermi, che non battae noi dentro neppure aver la consolazione di ve-derlo, di ... Credi, continuava quel direttore, ècosa che strazia il cuore ; ma per carità non fareche D. Albera parta, toccando solo Guaya-quil e continui per Colombia . Ricordati che lamìssione dell'Equatore fu la creazìone dell'ul-timo sospiro di D . Bosco ; quel buon Padre ornaicadente ed incapace di reggersi da solo in piedi,volle tuttavia essere portato nel Santuario diMaria Ausiliatrice ; ove non potendo, com'erasolito, rivolgere la parola al nuovo drappello,parlò colle lagrime . Ricorda che a noi, sebbeneindegni, pei primi nella Congregazione, toccòla sorte di essere per Gesù Cristo fatti prigio-nieri dapprincipio, esiliati poscia e ad arte inol-trati per vergini foreste acciò rimanessimo vit-

time delle difficoltà dei luoghi, del clima e dellebestie feroci ; e sebbene Iddio per sua miseri-cordia, dopo un mese e mezzo di martirio e d :ansie, volle che, camminando a pìedi per folteforeste, attraversando, alle volte, su deboli travi,con pericolo evidente di vita, impetuosi fiumi etorrenti vortìcosi, volle dico, arrivassimo a Lima,ove cotesta ospitale Repubblica ci aperse lesue porte e i nostri buoni confratelli colla lorocarità fraterna, ristorarono le estenuate forze,nondimeno qualche vittima rimase per istrada,altri soccombettero ben presto in causa di quellefatiche . Iddio però fe' germogliare quel sanguee non allontanò il suo sguardo da quella terrabagnata da tanti sudori . . . Ricordati che noi nonabbiamo ancora avuta visita alcuna ; che DonCalcagno, nostro primo ispettore, non potè pe-netrare nella missione di Gualaquiza ; che l'at-tuale superiore D . Fusarini non s'è ancora ve-duto e la penuria del personale non gli permetteun'assenza lunga quale sarebbe necessaria perarrivare sino ai Jivaros ; che lo stesso Mons .Costamagna, Vicario Apostolico di quei luoghi ;,sono circa otto anni che picchia inutilmente alleporte dell'Equatore, a lui nominatamente chiuse .Dunque è necessario che un superiore venga,che prenda cognìzione delle cose nostre e rife-risca al Rettor Maggiore . Venga e si persuaderàche non per nulla il demonio ha suscitato sì orri-bili procelle contro i poveri Salesiani dell'Equa-tore, chiamati dal Sacro Cuore di Gesù, cui que-sta Repubblica è consacrata, a fare un bene im-menso. Vedrete coi vostri occhi che fascino eser-cita il nome di D . Bosco e qual affetto e simpatiasi nutra pei Salesiani : il ritratto di D . Calcagnola più illustre vittima dell'esilio inflittoci dallarivoluzione, occupa uno dei primi post' nellsale delle pìù illustri famiglie di Quito, e il suonome passa di bocca in bocca in benedizione . . .

Noi adunque dovevamo aspettare . Avevamoavuto dei contrattempi, e sapevamo che uscendodal Chilì sarebbero aumentate le difficoltà, cisarebbe stato impossibile precisare un itinerario ;determinare quando sarebbe finito l'oramaitroppo lungo nostro viaggio ; tutto questo cono-scevamo, eppure debbo confessarlo l'annunziodi quel veto ci attristò non poco. D. Albera chia-mò il segretario per sapere che ne pensasse . Chene pensava ? la pensavamo tutti e due allo stessomodo : bisognava partire ! Chi sa poi quantotempo ci sarebbe toccato aspettare! Pure esserea poca distanza dall'Equatore e non vedere queinostri confratelli, molti dei quali indigeni, che

dopo tante suppliche per avere la visita di unsuperiore, sarebbero stati così terribilmente de-lusi ! Ma e se fossero sorte nuove difficoltà? v'eraancora la Colombia da visitare ed i suoi lazza-retti e là pure da tre anni imperversava la piùspietata guerra civile, tanto che ogni comuni-cazìone era interrotta, morto il commercio esovrana regnava quasi dappertutto la miseria .Dovevamo recarci al Venezuela, anch'essa, po-vera Repubblica, in rivoluzione, potrebbesi dire,permanente; dovevamo visitare Giamaica, pas-sare pel centro America, vedere quelle Case eproseguire per Messico ed infine dare un salutoin tutta fretta ai confratelli delle cinque casedegli Stati Uniti, prima di far ritorno in Europa .La decisione quindi non era tanto facile a pren-dersi ; suonò la campana che chiamava alle ora-zioni della sera, ed il superiore mi licenziò di-cendo : Preghiamo che il Signore inspiri ciò chedesidera si faccia.È costume nelle Case salesiane, dette le ora-zioni, prìma di andare al riposo lasciar un buonpensiero ai giovanì e quella sera il direttore an-nunzia « che s'incominciava il mese sacro a MariaAusiliatrice, che tutti dovevano di cuore chie-dere una grazia alla Vergine, quella cioè di averper tutto il mese tra loro il Visitatore, colui cheera stato chiamato in Francia il piccolo D . Bosco!»Bastò quello, ancora un mese a Lima!D. Albera cominciò a pensare a se stesso . Gli

parve che l'aver speso, per due anni, quasi le intieregiornate e spesso parte della notte nell'ascoltaree consolare i confratelli, nell'animare al bene esuggerire il modo di sempre più crescere nellospirito di Don Bosco , e il far conferenze e det-tare esércizii spirituali fino a dodici corsi in pochimesi, non fosse sufficiente per dispensarlo dal-l'annuo ritiro prescritto dalle nostre regole ; e perotto giorni l'abbiamo visto raccolto in profondemeditazioni, passare le lunghe ore avanti Gesù Sa-cramentato, pensando unicamente all'anima sua .

Terminati gli esercizii benedìsse una nuovacappella alle Figlie di Maria Ausìliatrice, chepiù non bastando la casa che avevano nel centrodella città, divisone il personale , vennero adabitare questo nuovo edificio e a ricevere partedelle tante ragazze che domandavano di essereaccolte come interne . La funzione fu precedutada un triduo, prolungato da D . Albera per megliopreparare alcune postulanti a ricevere l'abito ele novizie ad emettere la professione religiosa .Altrettanto fece coi Salesiani e negli intervallitra una conferenza e l'altra, parlava particolar-mente a ciascuno .

Un'ascensione al Meiggs .Occupato in questa maniera il tempo passò

in fretta e noi ne approfittammo anche per far

visita ai PP. Gesuiti, ai Francescani, ai Dome-nicani, aì Lazzaristi ecc . e tutti accoglievano ilrappresentante del sig . D. Rua colla massimacordialità e deferenza, fortunati alcuni di po-terlo avere a prendere una refezione con loro .

La società inglese delle strade ferrate, comevenne a sapere della presenza del visitatore deiSalesiani, offerse gentilmente tre biglietti perandare a vedere la ferrovia che ascende pìù altoin tutto il mondo, vera meraviglia del Perù, perveder la quale molti accorrono da lontano e real-mente vale la pena. In men di 8 ore dal livello delmare si raggiunge l'altezza di 15665 piedi, valea dire di circa 4775 metri! Quel tronco di ferroviaè degno di ammirazione, specie quando i trenirapidi s'internano sbuffando entro le viscere deimonti, volano sugli argini e sui viadotti e s'af-facciano intrepidi sull'abisso e saltano da unmonte all'altro descrivendo nelle loro curve ezig-zag come tanti gradini di un'immensa scala !Peccato ! che la mia pallida descrizione, nonbasta a darle un' idea . Giunto sotto il tun-nel del monte Meiggs, che misura l'altezza dim. 5356,80 il treno si ferma prima di inter-narsi , una staffetta va ad assicurarsi che siarealmente sgombro il binarìo ed io scendo aprendere un po' di neve per assaggiarla comeuna rarità nel mese di maggio, tanto più chevenivamo da Lima, ove non piove mai in tuttol'anno, a tal segno che il tetto delle case è prov-visto non di tegole ma di una terra speciale, adimpedire che i cocenti raggi del sole riscaldinodi troppo l'interno delle case . Spingo anche an-sioso lo sguardo nella lusinga di scorgervi se nonla punta del simpatico Misti, eternamente copertodi neve, almeno le colonne di fumo, giacchè sivociferava fosse proprio in quei gìorni in eruzione .La nostra Casa di Arequipa, coi suoi importantiosservatorìi, sta ai piedi del Mzsci e per quantoterribile sia questo temibile Vulcano, non dimenonon mi pare possa esservi pericolo per la nostracasa. Ed in vero sarebbe un peccato la distruzionedi quel rinomato osservatorio e di quella coloniaagricola modello, unica nel suo genere in tuttoil Perù!

Si era contenti di quel viaggio ; ma si sentivache ci costava . Molti soffrono il vomito, ad altridà emorragia al naso, assai pericolosa ; tutti era-vamo accigliati : il mal di capo aveva raggiuntoe forse oltrepassati i limiti del suo apogeo . Lararefazione dell'aria a quell'altezza di quasicinque mila metri, la pioggia che avevamo presoper arrivare a quella specie di Hòtel che ci fuindicato, l'annunzio che forse per mancanza diun luogo decente non avremmo potuto l'indo-mani celebrar la messa, quell'aria fredda, tuttoconcorreva al nostro malessere . L'indomani peròD. Albera potè celebrare ; D. Pane ed io abbiamo

fatta la s . comunione e Deo gratias. Presa in tuttafretta una tazza di caffè, accorremmo alla sta-zione e giù di nuovo verso Lima. Discendendoabbiamo potuto meglio assaporarci gli stupendipanorami. Non sapevo distaccarmi dal finestrinoe le sorprese si succedevano ad ogni spuntar dinuovi paeselli, che verso i due mila metri d'al-tezza s'incontravano frequenti. Sono in posizioniricercate per villeggiare e consigliate per le ma-lattie di petto. A 800 m . e ad un'ora di treno daLima, a Chosica, abbiamo visto il sito dove quan-to prìma sì spera di aprire la nostra casa di no-viziato per le vocazioni peruane . Che Iddio nemandi molte e buone poichè la messe è copiosa,la simpatia incontrata grande, l'aspettazionesuperiore ai nostri meriti ; e a Dio tutto è pos-sibile, se saremo istrumenti docili nelle sue manì,anzi l'inettezza del mezzo farà meglio risplenderela sua misericordia .

Conferenza di Mons . Costamagnae festa di Maria Ausiliatrice .

Intanto il mese di maggio volgeva alla fine ;D . Albera predicava ora ai giovani, ora alle Fi-glie di Maria Ausiliatrice ed a quando a quandoal popolo accalcato nella Chiera pubblica delCallao. Pel 25, domenica, si fissò la festa di MariaAusiliatrice. Da parecchi giornì avevamo connoi Mons. Costamagna che era venuto a rag-giungerci qui nel Perù ; si pensò di fare la pre-scritta conferenza ai cooperatori ; detto fatto :in pochi giorni tutto si combinò, si diramaronoavvisi ed inviti ed il 24 maggio nella Chiesa deiPP. Gesuiti, sempre ed ovunque generosi coifigli di D . Bosco, si radunò un'eletta di peruanipresieduti da S . E . Rma Mons . Bavona, delegatoapostolico, da Mons . Tovar Arcivescovo di Limae da Mons . Caceres . Dopo breve lettura si pre-senta al pubblico Mons . Costamagna e con direcastigato, facile ed insinuante, spiega il signifi-cato delle parole cooperatore ; dice che si puòcooperare colla preghiera, coi buoni consigli, coldiffonderne il buon nome, colla limosina. Ri-corda come i fratelli separati fanno molto : ilsuperiore dell'Esercìto della Salute indisse unasettimana di espiazione e si raccolsero 50.000sterline . A Londra si fanno lasciti che si prestanoassai bene ai commenti . « Vengo direttamente daSantiago , continuava, ove tre mesi fa si lascia-rono L. 50.000 pel ricovero dei cani e gatti de-relitti ed ammalati, speriamo non li mettanoinsieme ; ma intanto l'autorità riconobbe il le-gato . Lima non ha mai smentita la sua fama dicaritativa .» Richiama alla memoria il fatto d'Iqui-que, dove in un mese si misero insieme L . 1 5.oooper erigere una casa per le figlie del popolo, affi-data alle Suore di Maria Ausiliatrice .« Qui a Lima è imperiosamente reclamato

un Oratorio festivo : aiutateci. Allorchè ilpomo è guasto si può ancora salvarlo pren-dendo il seme, coltivandolo, e più tardi siavranno di nuovo frutti saporiti ; questo semeè la gioventù che domani formerà la società .Quando D. Bosco fu alle carceri dei minorennialla Generala dì Torino, quei giovanetti anda-vano dicendo : Se avessimo conoscìuto prima unD. Bosco, noi non saremmo qui . Non tutti pos-sono andare alla scuola diurna, è necessario unoratorio festivo per istruire , togliere dal vizio,salvare tanta gioventù » . E l'Oratorio festivo aLima sorgerà grazie alla parola infuocata diMons. Costamagna, parola benedetta dal Si-gnore ; e ce n'è arra l'intervento di tre illustriprelati, che colla loro presenza avvalorarono laproposta e ne caldeggiarono l'effettuazione . Ilrappresentante del Papa ha molto a cuore l'aper-tura di questo Oratorio e ne volle quasi promessada D. Albera ; lo zelantissimo angelo della dio-cesi non brama altro .

L'indomani, solennità di Maria Ausìliatrice,Mons. Delegato Apostolico celebrò la messa dellacomunità ; più tardi vi fu il solenne pontificale eal modesto pranzo presero parte i tre Vescovicolle rappresentanze di quasi tutti gli ordinìreligiosì di Lìma. Il Ministro d'Italia , impedito,non potè partecipare al pranzo ; ma venne su-bito dopo e s'intrattenne lungamente con noi .

Si parte .

Il 26 attendeva D . Albera una grata sorpresa :confratelli e giovani delle tre case di Lima siradunarono nella chiesa del principal collegioassistettero alla messa celebrata del Visitatore,quasi tutti si acccostarono alla mensa eucari-stica, offrendo quella comunione a Dio per ot-tenere speciali favori pel difficoltoso viaggio :novella prova d'affetto ! Udirono, molti per ul-tima volta, la voce commossa del Padre cheringrazia e non riesce a trattener le lagrime .D. Albera uscì dal collegio ; ma i giovani in corpolo seguirono alla stazione ; il treno fischiò, simosse e quei carì ragazzi col beretto in mano inatto di saluto e gli occhi fissi in D . Albera scom-parvero . Mezz'ora dopo eravamo al Callao ; an-che qui il numero sterminato dei giovani dellenostre due case l'attendevano ; a bordo tro-vammo la banda del Collegio che colle sue al-legre note cercava allontanare la mestizia chea tutti stava scolpita in volto . Mons. Costamagnaabbracciò per ultimo D . Albera, permise a medi baciare l'anello e mi sussurrò : « Arrivederci aGuayaquil . » Sarà vero? sperarlo è un conforto,non priviamocene .

(Continua) .

Matto Grosso

La Missione degli Indii Coroados Bororos .Fatiche e sudori dei Missionari,

vita e costumi degli Indii .

(Relazione del Sac. D. Ambrogio Turriccia *),

Assunzione, 22 Novembre 1903 .

Rev. Sig. D. Rua,

Eccomi di ritorno da Cuyabà, dove mi sonorecato, come lei sa, per invito del M . R. Sig .

Don Antonio Malan, Superiore delle case delMatto Grosso, per accompagnare una secondaspedizione di Missionarii alla Colonia del S . Cuoredi Gesù. Mi sembra di essermi formato un'ideagiusta del lavoro fatto e dei sacrifizi sofferti daquesti abnegati Salesiani, e credo di far cosagradita a Lei, Rev .mo Padre, coll'inviarle unarelazione particolareggiata di quella importanteMissione . Mi sprona a questo il pensare che nes-suno, tranne Don Malan, sia andato fin ora avisitare quella Missione e quindi abbia cono-

(1) Nota della Redazione . - Poco dopo la lungarelazione di Don Turriccia, giunse al Sig . Don Ruaun'altra lunga lettera dal Rmo D . ANTONIO MALAN .Superiore delle Case Salesiane e delle nostre Missionidel Matto Grosso, ove narra anch'egli i prodigi deinostri Confratelli della Colonia degli Indii Coroados-Bororos. Ne sia ringraziato il Signore! D . Malangiunse alla colonia il 17 maggio u. s., cioè nel dìmemorando dell'Incoronazione di Maria Ausiliatrice .Il piccolo villaggio era a festa . Palme, rami di fiori,archi di trionfo, spari e luminarie tutto fu posto inopera da quei buoni Confratelli per onorare il loroSuperiore . Dopo alcuni giorni Don Malan riparti,ma il Signore consolò quei nostri Missionari conun'altra visita . . . quella di 140 Indii, che si ferma-marono stabilmente con loro, gettando le fondamentadel nuovo villaggio di Barreiro de Araguaya o Co-lonia del S. Cuore ! I nostri buoni cooperatori con-tinuino a pregare per quella cristianità nascente, chefinora dà a tutti le più belle speranze .

sciuto de visu la spirito di sacrifizio e di carità,che regna nel cuore di quei generosi figli di DonBosco .

Peripezie del viaggio - Fame e sete -L'ultima notte - Incontro con D. Bal-zola e cogli Indii .

Anzi tutto, eccole qualche particolare delviaggio, perchè da quanto è succeduto a noi,Ella possa farsi un'idea del molto che hanno do-vuto soffrire i primi missionari, che si inoltra-rono in quelle terre selvaggie .

La Colonia del S . Cuore di Gesù si trova alladistanza di 80 leghe da Cuyabà, leghe brasileneche contano 666 metri . Il viaggio bisogna farloin groppa ad un cavallo o ad una mula, e di muleè duopo servirsi per il trasporto dei bagagli . Nonsi può far uso di carri tirati da buoi, perchè im-piegherebbero mesi e mesi per arrivare alla meta,per cui anche un'ampia provvista di viveri ver-rebbe consumata dai viaggiatori e dagli ani-mali, ancor prima di giungere alla colonia. Acavallo invece, evitati i contrattempi, vi si ar-riva in quindici giorni. Ma un'altra difficoltàva riconosciuta nelle due stagioni che si succe-dono in queste regioni, della siccità e delle piog-gie. In tempo di siccità non si trova in certiluoghi una goccia d'acqua od un filo d'erba pergli animali ; mentre in tempo di pioggie i terrenisi fanno così difficili che non si possono attra-versare senza pericoli . Basti l'esempio della pri-ma carovana , che fece il viaggio nella stagionepiovosa. Quei nostri poveri missionari v'impie-garono 32 giorni, e rincresce assai che D . Balzolanon abbia descritto quanto abbiano dovuto sof-frire .

La nostra comitiva, in tutto sette missionarie poche altre persone, intraprese il viaggio nellastagione secca, ma senza portare alcun bagaglio,eccettuato l'altare portatile, e neppure il suffi-ciente per mangiare . Così leggeri, potemmo ca-varcela in dodici giorni, ma le bestie si risenti-

MISSIONI

rono tanto di questa rapidità, che al ritornomostravano le ossa per il grande digiuno e stan-chezza. Le assicuro, amato Padre, che nessunointrapprende questo viaggio per puro piacere,ed anzì, tranne qualche fazendero che vi è co-stretto, non c'è mai nessuno che si azzardi afarlo . Noi incontrammo un povero uomo, direttoa Goyas, che si trova a 80 leghe più in là dellanostra colonia, il quale preso da una forte feb-bre, aveva rivolto il cavallo verso Cuyabà, ma siunì poi alla nostra carovana . Stringeva il cuoreil vederlo dalla mattina alla sera, curvo nel suocavallo , in uno stato di tanta prostrazione etristezza.Noi viaggiammo, come le ho detto, in tempo

di siccità ; e quindi non si meraviglierà, se noipure avemmo a provare la sete. Un giorno, dopolunghe ore di cammino sotto un sole ardente,non si potè trovare una goccia d'acqua ! Chepena ! Intanto la sera si avanzava e noi dove-vamo affrettarci per giungere ai piedi di unamontagna, prima che si facesse oscuro, e cosìevìtare di sbandarci . Eravamo bagnati dal su-dore e la sete era divenuta insopportabile . Non-dimeno ci facemmo coraggio e all'imbrunire era-vamo ai piedi della montagna . Casualmenteguardo intorno ad una pianta ed i miei occhi sifermano sopra un po' di acqua, forse residuo dipioggie anteriori . Il buon confratello Gabé, in-dovinando le mie intenzioni, mi prevenne consavie parole, ma non potei dominarmi e bevetti . . .Ma pagai la pena della mia imprudenza . Io nonsaprei dire che avesse quell'acqua, o che avessiio in corpo; il fatto sta, che non appena n'ebbibevuto fui obbligato a gettarmi bocconi aterra, straziato da dolori atroci . Credetti mo-rire e così la pensavano anche i miei com-pagni : i quali non sapevano che fare per soccor-rermi non avendo nulla con sè ed essendo illuogo intieramente deserto. Il buon confratelloGabé scongiurava che mi gettassi in groppa allamula per condurmi a qualche rancho, che di-ceva non essere lontano, ma io non poteva darglirisposta e credeva realmente morire . Ma Iddioebbe pietà di me, e dopo dolori terribili poteirigettare quell'acqua, e continuare il viaggio .Oh ! quella notte non la dimenticherò giammai !

Nel dì seguente ci separammo da quelle per-sone che erano costrette a venire più adagio per-chè accompagnavano gli animali recanti ì viveri,nello scopo di guadagnar terreno e arrivare pertempo ad un luogo fissato . Ma esse o non capi-rono di qual luogo si trattasse o non conven-

nero colla nostra opinione, e non arrivavano . Noiavevamo preso un po' di caffè di buon mattinoe speravamo di poter pranzare a mezzogiornoal luogo di riunione. Avevamo cavalcato piùore sotto gli ardenti raggì del sole che omai cistava perpendicolare sulle nostre teste ; si sen-tiva un'afa insoffribile ; le mule calpestavano,la loro ombra, ma dove fermarci se tutto erasabbia infuocata e non si vedeva un albero? Final-mente verso le quattro e mezzo di sera incon-trammo un po' di ombra, rinfrescata da una bellasorgente di acqua . Ci fermiamo a prendere unpo' di fiato, poi c'interniamo in un bosco vicinoin cerca di un po' di frutta, ma inutilmente . Erail tempo del sollione, e omai pareva che doves-sero seccare fin le piante . Era tarda sera,quando giunsero i compagni.

Noi partimmo da Cuyabà il giorno 28 set-tembre, e, secondo i calcoli fatti, dovevamo ar-rivare alla colonia il 10 o il 12 di ottobre. Impa-zienti di giungere alla meta sospirata, arrivatia 25 chilometri dalla colonia, al luogo chiamatoSangrador, azienda del Dott. Santos, eccellenteamico dei Salesiani e loro benefattore, lasciammoquanto poteva ritardare il viaggio, e, forniticidel pìù necessario per il vitto, precedemmo nuo-vamente i compagni . Ed i nostri calcoli sareb-bero riusciti ìntieramente, se un piccolo contrat-tempo non ci avesse fatto perdere qualche ora .La notte che doveva essere l'ultima prima diarrivare alla colonia, lasciammo libere le bestie,le quali si scostarono da noi più di una lega incerca di pasti migliori ; il ché fu causa che la mat-tina dovemmo tardare alquanto prima di ri-metterci in cammino, sicchè alle 9 1/2 di sera citrovavamo ancora a due leghe di distanza dallacolonia. La notte era oscura e il frequente suc-cedersi di tuoni e di lampi annunziava vicino untemporale . Temevamo non poter passare il fiumeBarreiro, il che sarebber stato assai critico pernoi, ormai sforniti di viveri. Ma Iddio non lopermise ; e a poco a poco si fe' chiaro il cielo e laluna ci aiutò a tener d'occhio le nostre cavalca

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ture perchè non si allontanassero un'altra volta .Alle tre e 1/2 di mattina eravamo già in arcioni..Passato a guado e senza difficoltà il fiume,subito ci arrampicammo su per una cresta dallaquale speravamo discernere i ranchos della co-lonia. E così avvenne : arrivati alla sommità ci si-parò dinanzi un quadro magnifico . Un gruppo dicapanne ben ordinate spiccava nel mezzo di unterreno coperto di un verde ammanto e di piantedi forma e di colori singolari . In fondo in fondo

macchie nere gigantesche davano al quadro mag-gior bellezza. I raggì del sole nascente comincia-vano ad indorare quel bel paesaggio .

Noi non ci fermammo molto tempo a contem-plarlo, poichè eravamo ansiosi di anticipare ainostri amati confratelli la gioia del nostro ar-rivo. Pertanto istigammo le mule a fare un ul-timo sforzo, e dopo di aver camminato un po'di tempo, per un altipiano, incontrammo unalarga strada di circa 1200 metri di lunghezzache conduce alla colonia . Un indio ci aveva giàscorti e levò un grido. Altre grida si inteseroallora ripetutamente , e in un attimo vedemmocorrere e rincorrersi cento indii e in mezzo a loroi nostri amati confratelli che agitando il cappelloo il fazzoletto ci davano il benvenuto . Intantole grida aumentavano ed aumentava il movi-m ento. Finalmente apparvero Don Balzola e glialtri Salesiani ! Non le posso descrivere, amatoPadre, la piena di affetti che mi sentii in cuorein quel momento ! Lei se li potrà immaginare,pensando alla vita che conducono quei veri apo-stoli, perduti in un deserto e in mezzo a tribùselvagge .

Vita dei Missionari - Dolori e stenti -Un ricordo di Mons. Lasagna -- Affettodegli indii - Un laboratorio da fale-gname .Quando arrivarono i Salesiani, dopo un viaggìo

penosissimo, come ho accennato, questo luogoera un vero deserto, ed essi furono obbligati arifugiarsi per 40 giorni sotto povere tende . Comeho anche notato, quella era la stagione piovosa ;quindi nuove pene e nuovi sacrifizi. Se a tuttoquesto poi si unisce la scarsissima e alle voltenessuna alimentazione, colla quale vivevano,Ella, amatissimo Padre, potrà avere un'idea dellavita di sacrifizio che dovettero condurre . La re-lazione di D . Balzola che pubblicò il Bollettino,si può dire che non disse niente di quanto do-vettero soffrire nei primi sei mesi . Ma ripieni difede e di confidenza in Dio sopportarono coneroica pazienza quelle prove . Ascolti questo fatto .La provvista di viveri andava scomparendo

e non tornavano coloro che erano stati mandatiin cerca di altri a Registro , piccola aldea alladistanza di 10 leghe dalla colonia . Furono quindiobbligati a diminuire le razioni e i più debolicaddero ammalati. Don Balzola non sapeva piùche fare : per poco che i viveri avessero ancortardato avrebbe dovuto soffrire la fame, e perravvivare la fede e la confidenza in Dio, ripeteva

continuamente In te, Domine, speravi! . . . in te,Domine, speravi! Vi fu chì si sentì tentato didirgli che la colpa era sua, poichè aveva vo-luto fondare la colonia nella stagione delle piog-gie, ma la vista degli animali che finalmente ar-rivavano carichi di viveri, gli troncò la frase inbocca. Dio mandava il soccorso ! Ma non si puònegare, che l'aver voluto dar principio all'impresanella stagione piovosa, fu causa di non pochi in-convenienti che vennero ad accrescere le pene ei sacrifizi di quegli amatissimi confratelli. Il coa-diutore Stefano Grosso ha nell'orecchio sinistro

una visibile cicatrice di un'ulcere orribile : unadelle Suore mostra ancora un'altra piaga chele si formò della testa, e tutti ebbero di questeulceri che non sanno come siano riusciti a curare .

Tuttavia Iddio, che, come dicono i Brasileni,scrive diritto in linee storte, volle da quell'inespe-rienza far nascere un bene maggiore : poichèsebbene fossero giunti da poco tempo in quelluogo, stante la frequenza delle pioggie, poteronosubito raccogliere in abbondanza riso, frumentoe fagiuoli, talchè in giugno, quando si avvicina-rono i primi indii essi ebbero in mano qualchecosa per loro. Ma Dio solo, ripeto, sa quanto

dovettero soffrire quei buoni figli di Don Bosco,i quali vorranno perdonare ad un amico, seosò mettere alla luce del giorno alcuni di queìsacrifizi che essi avevano generosamente offertial Signore . Sia benedetto Iddio che si è degnatodi mandare alla nostra pia Società confratelli ditanto eroismo .

Tuttavia non lasciarono di lavorare con at-tività straordinaria . Bonificarono una grandeestensione di terreno, piantarono ogni sortadì verdura, e tracciarono un nuovo villaggio,disponendo le case in bell'ordine, e separan-dole con larghe strade . Oltre a questo, per-chè la siccità non abbruciasse le loro colti-vazìoni, aprirono un canale che, prendendo l'ac-qua fresca e cristallina che scaturisce da unafontana a circa mezzo chilometro di distanza,la conduce nel centro della colonia, utilizzandolaprima di usarla per irrigare, a dar movimentoad un mortero o macchina per battere il riso .Costrussero due ranchos o capanne di 16m . per 6,che non poterono finire completamente comevolevano, stante l'arrivo degli Indii, intorno aiquali si videro costretti ad occupare tutto iltempo. Uno di questi ranchos serve da Oratorio;ma non è tutto adibito a questo fine ; poichè è di-viso in due parti e in mezzo s'alza un portico cheveramente un omnibus : serve da dormitorio,

da refettorio, da sala di studio e di scuola per ipiccoli Indii . Quando si fanno le funzioni, si apreuna porta e si vede l'altare . L'interiore di questacappella è quanto si immaginare di più povero ;ma pei nostri contratelli è un tesoro, poichè virisiede stabilmente Gesù Cristo in Sacramento,l'amico fedele del missionario. Ma un oggetto at-tirò la mia attenzione e risvegliò nel mio cuoreteneri ricordi . Sopra il povero altare posa unastatuetta del Sacro Cuore di Gesù . La riconobbiall'istante : era quella che la famiglia Turenadi Montevideo donava al compìanto Mons . La-sagna. L'ardente Vescovo la teneva nella suacamera di lavoro , e chissà quante volte, in-innanzi a quella, avrà sfogato tutta la pienadel suo cuore, di quel cuore che era tutto ardoreper l'apostolato ! Nel congedare i primi missio-nari per il Matto Grosso, non trovò per loro piùprezioso ricordo . Oh come parla al cuore quellastatuetta, e quante cose ricorda dell'indimenti-cabile vescovo, dell'amico degli Indii , di quelgrande apostolo del Signore ! E giusto che inquesta missione si ripeta ìl nome di Lui, e chetutti imparino a pronunziarlo con ricono-scenza.

Il secondo edifizio, separato da un ampio stra-dale, è la casa delle suore . Le pareti, per ora, sonodi paglia, ma saranno quanto prima rifatte conmattoni crudi . È un salone spazioso senza sepa-razioni, cosichè per fare il loro Oratorio dovet-

tero, esse stesse aiutate dagli Indii, alzare unframmezzo con rami di burity.Per rendere unpo' più decenti quelle pareti le avevano ornatedi tela colorata, ma presto dovettero rimoverla,per coprìrne le piccole indie. Gesù nel discenderesul loro altare ricorderà il presepio di Betlemme.

In mezzo a tanta miseria, prive di ogni como-dità, le Figlie di Maria Ausiliatrice sono tuttaviadi grande aiuto alla Missione . Oltre all'attenderealla biancheria ed alle vestimenta , si dedicanoall'educazione delle indie, alle quali insegnanoa leggere, scrivere ed a compiere le faccende dicasa, come si usa fra civilizzati . Inoltre son essele infermiere e le consolatricì delle povere donne,che ad ogni istante vanno ad importunarle colleloro domande o lamenti . E come se questo tuttonon bastasse, pensano pur esse a fabbricarsi ilsapone, a prepararsi l'amido e la farina. Incambio son trattate dalle indie con singolar ri-spetto e venerazione, potendo attraversare ilvillaggio senza alcun timore : financo gli Indii,quando hanno bisogno di presentarsi da loro,prima guardano di vestirsi decentemente .

Anche i Missionari continuano a condurre unavita molto attiva e sacrificata . Oltre l'insegnareed aiutare gli Indii a costruirsi le case e a coltivarla terra, devono pensar essi a provveder tuttociò che è indispensabile per gli usi domestici eper il lavoro, poìchè attese le difficoltà dì trasporto, non si può loro inviare nulla . La primavolta che mangiarono a tavola fu il secondogiorno dopo il mio arrivo . Se vedesse quanto la-voro ! In una piccola capanna impiantaronouna bottega da falegname, certo più povera diquella di San Giuseppe . D. Januario e il confra-tello Minguzzi fanno prodigi, chè tutto il santogiorno son là con una specie di sega in mano, acavar tavole da tronchi d'albero più duri dellepietre . Prima di mettersi a far mobili, porte efinestre, dovettero vincere un'altra difficoltà .Là non hanno un' officina da fabbro, e per man-canza di personale non possono sperare di averlacosì presto : ebbene, là ora è la cosa più natu-rale del mondo il vedere cerniere, serrature etutto ciò che serve a sostenere i battenti o achiudere le porte, tutto in legno, con proprietàd'invenzione e molto bene, frutto anche questodella buona volontà di quei Salesiani .

Ma di ciò basti così : mi preme darle un'ideadel villaggio e dei costumi degli Indii, che sonooggetto dei mille sacrifizi di quei cari confratelli .

(Continua) .

Nel Santuario dì Valdocco .IL pensiero gentile di commemorare i trionfi

dell'Ausiliatrice con una funzione specialenel giorno 24 di ogni mese, cominciò ad attuarsiil 24 gennaio, con una pompa ed un entusiasmoincredibili . L'altar maggiore era a festa, e cento-trenta lampade elettriche proiettavano un mare diluce sulla taumaturga Immagine, mentre un'ondadi popolo si rinnovava continuamente nel San-tuario. Cantò la Messa il Rev .mo sig. D . Rua,che si sentì commosso in fondo all'animo all'u-dire l'armonioso, perfetto e commovente uníssonodegli 800 alunni dell'Oratorio, che eseguivanotutta la Messa in canto gregoriano . Anche aiVespri molto concorso e molto fervore . Siccomein quel dì la Chiesa festeggiava la S . Famiglia,così i predicatori si fermarono nel dipingere lasoave figura della Vergine, che nell'umile casa diNazareth iniziava la sua missione di Ausiliatrice .- Il 26 gennaio cominciò il triduo in pre-

parazione alla solennità di S . Francesco di Sales .Al mattino predicò il Rev . D . Maurilio Manassero,Direttore dell'Oratorio Festivo di Carmagnola :alla sera il Rev . D. Dones, Direttore delle ScuoleApostoliche del Martinetto! l'uno e l'altro facili,chiari, eloquenti .- La Festa di S. Francesco di Sales riuscì

splendidissima . Pontificò alla Messa ed ai VespriS. E. Rev .ma Monsignor Carlo Lorenzo Pampirio,Arcivescovo di Vercelli ; e il nostro Rev.mo Par-roco, teol . avv . Roberto Gallea, Curato di S . Gioa-chino, disse l'orazione panegirici, mostrando inS . Francesco il modello dell'Apostolo instanca-bile, del Vescovo zelante, del pubblicista catto-lico e le alte ragioni per cui D . Bosco lo vollepatrono della sua pia Società . La Vergine Ausi-

liatrice, che nei giorni delle onoranze tributateal dolcissimo Santo di Sales, aveva contemplatoaccostarsi ai SS . Sacramenti un numero grandedi fedeli, sembrava che sorridesse con compia-cenza materna .

IL CULTODI

Maria Ausiliatrice

Noi siamo persuasi, che nelle vicende dolorose dei tempiche corrono non ci restano altri conforti che quelli del cielo,e tra questi l'intercessione potente di quella benedetta che fuin ogni tempo l'Aiuto dei Cristiani .

Pio PP. X .

- L'indomani, cioè il 3o gennaio, si cantòuna Messa da Requiem pei Benefattori e Coopera-tori defunti ed allo stesso fine vennero offerte alSignore tutte le preghiere fatte in quel giornonel Santuario .- Il I febbraio, alle ore 10, ebbe luogo la

M essa funebre pel XVI Anniversario della mortedel Sac . Giovanni Bosco, fondatore del Santuarioe della Pia Società Salesiana . Celebrò il Rev.mosuo Successore, e vi assistette pontificalmenteS. Ecc. Rev .ma Mons. Gio. Battista Bertagna,Arcivescovo titolare di Claudiopoli . Molti Coo-peratori intervennero alla mesta funzione e vol-lero depositare nelle mani di D . Rua le offertedella loro carità . . . Spanda su loro la VergineAusiliatri ce i suoi materni favori .

Nelle altre partì del mondo.

Ci scrivonoIn questa Parrocchia di S . Giov . Battista di

Ospedaletto Euganeo, nella contrada detta Pea-gnolla, fin dall'anno 1784 esisteva un capitellodedicato in ex voto a Maria Vergine per graziaricevuta, come si vede da tavoletta ivi conser-vata. Sia per vetustà o perchè male costruito,,crollò nell'anno 1893 . Subito pensai di edificarenel medesimo posto un Oratorio, dedicato aMaria Ausiliatrice, dove si potesse celebrare anchela S. Messa, purchè vi concorressero quelli della

contrada, che desiderava fossero sotto il patro-cinio della Madonna .

Maria loro mosse il cuore, concorsero in fattozelanti e generosi, ed aiutati da altre offerte dellaParrocchia, fu ultimato l'Oratorio nel settembre1895 . In questo stesso anno, ottenuto il permessoda S. Em . Rev.ma il Cardinal Vescovo di Pa-dova, nel dì 20 ottobre diedi solennemente laBenedizione prescritta e celebrai la prima Messaall'altare di Maria Ausiliatrice . Al dopo pranzodi quel giorno funzioni sacre e predica nel nuovoOratorio ; grandissimo concorso della Parrocchia,delle limitrofe e di Este che si univano a Peagnollaper visitare Maria Ausiliatrice, la Madonna diD. Bosco . Al di fuori il suono della banda, l'il-luminazione e fuochi artificiali, sincera e divotaesultanza di tutti i parrocchiani .

Da quel giorno incominciò la divozione aMaria Ausiliatrice e andò sempre più crescendocol miglioramento morale di tutta quella con-trada, che in tutti i suoi bisogni ricorre semprealla Vergine . E Maria non mancò mai della suaintercessione e quanti andarono a Lei furonoesauditi . Ne fanno fede gli ex voto appesi al suoaltare. Il 21 novembre 1895 Visentin Giovannidi Francesco salvato da emoraggia di sangue .Il 25 maggio 1896 Gusella Rodolfo di Sante,cursore comunale, salvato da una palla di rivol-tella che portò via soltanto la matita colla qualestava scrivendo un reale carabiniere, all'osteria .Prima avevano visitato l'Oratorio ed avevanorecitato un'Ave Maria, come testificò, il Gusella .Il 14 maggio 1899 Motta Eustachio fu Luigi,padre a cinque bambini, colpito da polmonitedoppia, dopo ricevuto il SS . Viatico e l'OlioSanto, fatto voto a Maria Ausiliatrice di far cele-brare una S . Messa ogni anno nel suo Oratoriodi Peagnolla, facendo la S . Comunione colla suafamiglia, dopo due ore si alza di letto e fa lanovena di Maria Ausiliatrice quasi libero dafebbre ; dopo due giorni era affatto senza febbre .Il 25 agosto 1901 altra grazia spirituale . Il 13 ot-tobre 1901 una guarigione da febbre tifoidea . Il29 settembre 1902 altra simile grazia nella stessafamiglia . Il 14 ottobre 1902 una fanciulla ane-mica, dichiarata perduta dai medici, riacquistala perfetta salute colla novena a Maria Ausilia-trice . . . Moltissime poi le grazie spirituali . Da ciòl'incremento della divozione e l'istituzione delmese di maggio, ogni anno celebrato con verapietà da tutta quella contrada nel proprio Ora-torio . Viva Maria Ausiliatrice .

D. FRANCESCO MAZZUCCO .Parroco di Ospedaletto Euganeo .

- Un'altra lettera, proveniente da Valencia(Venezuela) ci annunzia che colà si sta costruendouna nuova chiesa in onore della nostra Ausilia-trice . Il 20 dicembre tennesi in quel nostro isti-tuto una festa solennissima pel Giubileo dell'Im-macolata e tutti ne partirono infervorati in questosanto proposito di veder compiuta nell'anno cor-rente la suddetta chiesa in costruzione, qualeomaggio a Maria Ausiliatrice nel giubileo dellasua Immacolata Concezione .- A Chieri si è costituito un comitato di

nobili signore per compiere quanto prima le de-corazioni della bella chiesa di Maria Ausiliatrice,eretta in quella città ; parimente in omaggio aMaria Ausiliatrice nel giubileo della sua Im-macolata Concezione .

Orario delle sacre funzioni nel Santuariodi Torino-Valdocco.

1 aprile - VENERDÌ SANTO - Ore 6,30, la fun-zione del mattino ; ore 19, solenne Via Crucis ebenedizione colla reliquia del santo Legno dellaCroce .

2 aprile - SABATO SANTO - Ore 6,30, bene-dizione del fuoco, ecc . Canto delle Profezie eMessa solenne . Ore 19,15, rosario e benedizionesolenne .

3 aprile - PASQUA DI RISURREZIONE - Ore 6,30e 7,30, Messe delle due comunità ; ore 10, Messasolenne ; ore 15,30, Vespri solenni, discorso ebenedizione .

4 aprile - Seconda Festa di Pasqua - Ore 6,Messa, predica e benedizione ; ore 19, Vespri,predica e benedizione.

8 aprile - Alla Messa delle 6 ed alla seraalle 5, breve funzione per il Giubileo dell'Imma-colata .

23 aprile - Apertura solenne del MESE DIMARIA SS . AUSILIATRICE INCORONATA - Ognigiorno feriale, ore, 5,3 0, Messa, predica e bene-dizione ; ore 19,10, lode sacra, predica e bene-dizione. L'oratore sarà il M . R. sac . D . LuigiBillieni, Salesiano .

24 aprile - Solenne commemorazione mensile diMaria Ausiliatrice - Ore 5,30 e 7,30 Messe delledue comunità ; ore io, Messa solenne in cantogregoriano ad ottocento voci ; ore 14,30 e 16,30,Vespri solenni, predica e benedizione .

NB . - In tutte le domeniche del mese di MariaAusiliatrice si terrà il medesimo orario della do-menica 24 aprile .

Oh! Madonna di D . Bosco,quanto sei potente .

Dopo tre anni d'instancabile e noiosa ma-lattia, colta dapprima dall' idropisia, con seteardente continua, acuti dolori, che mi ridus-sero in fin di vita, poi da anemia profonda,svenimenti, prostrazione di forze per manco dinutrizione, e insonnia, e pleurite, e vomito, espaventi, e mal di cuore non riusciva più areggermi in piedi, e di quando in quando sen-tiva un soffocamento ed una mancanza di re-spiro che credeva di morire. Fu in questomisero stato che lessi sul Bollettino Salesiano,le tante grazie che Maria Ausiliatrice concedea chi fiduciosamente a lei ricorre, e mi decisianch'io di fare altrettanto . Tosto spedii a To-rino una tenue offerta per una novena ed unaS. Messa, col voto che se la Madonna mi ot-teneva la grazia l'avrei pubblicata sul Bollettino .Contemporaneamente si diede principio anchein famiglia alla novena, e prima che questafosse finita sentii un miglioramento tale chemi fece credere di essere guarita ; ma dopo qual-che tempo eccomi di nuovo ai miei primi ma-lori. « O Maria, esclamai allora col cuore pienod'ambascia, verrò, oh! si verrò a Torino, miprostrerò ai tuoi piedi e là compirai la grazia . »E così feci. Andai a Torino, e per bontà diMaria Ausiliatrice ricuperai la sanità da treanni perduta . Ora mi trovo in perfetta salute .Oh! benedica tutto il mondo la potenza dellaMadonna di Don Bosco .

Bergamasco (Alessandria), 31 dicembre 1903 .GORRETA FRANCESCA di Giov .

Cooperatrice Salesiana.

Grazie a Maria Ausiliatrice!In sul principio del novembre u . s. alcuni

dei nostri alunni ammalarono sì gravemente,che temevasi assai della loro guarigione . Colcrescere del numero e della gravità degli am-malati aumentavano anche le nostre sollecitu-dini e la nostra angoscia . Ci appigliammo atutte le cure suggeriteci dall'arte, ma il peri-colo non cessava . In tanta pena ci rivolgemmocon fiducia a Maria SS. Ausiliatrice con unasolenne novena, ed Ella ci esaudi . Controogni umana speranza il male andò perdendola sua fierezza ; alcuni guarirono in tempo re-lativamente breve ; quelli, pei quali il pericolodi morte era più imminente sono in via diguarigione, e nessun altro d'allora in poi am-malò tra noi gravemente. Riconoscenti a Maria

GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE

SS. Ausiliatrice, rendiamo pubblica la grazia,conforme a promessa fatta, pregandola a con-tinuarci la sua protezione.

Penango, dicembre 1903-D. A. GUADAGNINI

Direttore del Collegio Germanico .

Sulle ali del telegrafoai piedi di Maria Ausiliatrice .

Or son due anni l'Alberto mio era amma-lato a morte . Una fierissima linfangioite albraccio destro per flemone al dito medìo dellamano si propagò a tutto il corpo, che divennerovente . La testa sembrava dovesse scoppiargliad ogni momento : e se l'enfiagione continuavaìl mio povero Alberto era spedito . Che fare?Lontana dalla patria e dai parenti già presen-tìva tutto lo strazio del colpo fatale, quandomi sovvenni dei prodigi della Madonna diD. Bosco e telegrafai a mio fratello sacerdote,perchè facesse incominciare pel mio consorteuna novena nel Santuario di Maria Ausiliatrice .La mattina del 17 dicembre, dopo varie ope-razioni fatte inutilmente nei giorni precedenti,si doveva procedere all'operazione decisiva . Ioera col corpo presso il paziente, ma col pen-siero vagava attraverso l'oceano in attesa diqualche conforto. Ed ecco giungermi per te-legramma l'annunzio che ai piedi di MariaAusiliatrice e in vari istituti s'era cominciatauna novena pel mio infermo . Era il giorno 17dicembre, il giorno in cui Alberto cominciòad uscire di pericolo e a migliorare rapida-mente fino a completa guarigione .

Ma non era terminata la convalescenza diAlberto, che già una nuova croce batteva allanostra porta. Vincenzino, nostro bimbo, chesembrava il ritratto della prosperità e dellarobustezza, cadde ammalato per curvamentodella spina dorsale. Per sei lunghissimi mesifummo costretti a vederlo in una specie dicorsetto fatto apposta per curare questi mali .Feci anche allora promessa di pubblicare lagrazia qualora fosse guarito, e la Vergine Au-siliatrice me lo restituì sano e salvo, che èuna gioia a vederlo. Piena di riconoscenzasciolgo finalmente il mio voto, ed umilmenteinvoco la Vergine di D . Bosco, perchè ci con-tinui la sua protezione .

Georgetow (Washington, Nord-America),8 dicembre 1903 .

IRENE LAFRANCHI n . ANZINI .

Torino. - Riconoscente a Maria Ausiliatrice In-coronata per la ricuperata salute dopo fervorosepreghiere fatte per me nel caro Santuario di Val-docco, prometto di spendere tutta la mia vita adonore e gloria di sì tenera madre .

29 gennaio 1904 .Sac . SECONDO MARCHISIO .

Malamocco (VENEZIA) . - Mio nipote, Felice Po-volato , colpito dal terribile male del tetano, fucondotto all'ospedale di Venezia, ove, aggravandosirapidamente il pericolo estremo, fu munito degliultimi Sacramenti . In quella stessa notte io feciricorso a Maria Ausiliatrice : spedii un'offerta, per-chè si celebrasse per lui all'altare maggiore di co-testo Santuario, feci fare altre preghiere e il malesi fermò ; dopo alcuni giorni di spasimi strazianti,il povero nipote fu salvo . Mentre ringrazio i Me-dici curanti e quanti l'assisterono nella dolorosamalattia, sciolgo il più ardente ringraziamento allaVergine Ausiliatrice .

Settembre 1903.D. GIOVANNI SCARPA .

S. Carlo Canavese . - Fino dal dicembre 1901una mia bambina di pochi mesi fu colpita da bronco-polmonite, che in breve la ridusse in fin di vita .Vedendola spedita dal medico, mi rivolsi alla pro-tezione di Maria Ausiliatrice, con promessa di unamessa al Santuario del Valdocco e di pubblicarela grazia ricevuta, e subito la piccola moribondasi vide più tranquilla fino a completa guarigionecon grande stupore di tutti . Ma pur troppo, trasgre-dendone io la pubblicazione, Maria Ausiliatrice vollerisvegliare la mia fede ; e il giorno 17 maggio u . s .giorno della sua incoronazione, io fui colpito nelladestra dal terribile male del carbonchio . Il caso eradisperatissimo, e non vidi altra speranza che inMaria Ausiliatrice . Rinnovai allora la promessa, efui salvo. Dopo di aver adempiuto alla promessadelle S . Messe , adempio di buon grado a questadella pubblicazione .

2 novembre 1903 .NEPOTE GIUSEPPE .

Cavour . - Colpita da un'ulcera gastrica, oltre ilmedico curante, un distinto professore, ritenendoinutili tutti i trovati dell'arte, dichiarò il mio casodisperato. Perduta umanamente ogni speranza disalvarmi mi rivolsi con fede alla potente MadonnaAusiliatrice e promisi che se mi guariva, avrei fattopubblicare la grazia sul Bollettino ed inviato undono . Da quell'istante incominciò nel mio stato unsensibile miglioramento che andò sempre progre-dendo portandomi poco a poco ad una felice con-valescenza e piena guarigione .

DELFINA BESSONE VIGLIENGO .

Cannara (PERUGIA), - Il mio braccio destro eraaffetto da senovite fungosa, con gran timore che,pur scomparendo, il male avesse poi nuovamentea ripetersi in altra parte del corpo . Mi raccomandaia Maria Ausiliatrice e il braccio guarì presto e aperfezione. È da un anno che mi trovo perfetta-mente guarita .

16 dicembre 19o3 .CAROLINA FANI .

Bormio (SoNDRIO) . - Il 19 aprile u . s . perdettiaffatto la voce, e la mia afonia per cinque lunghimesi fu totale . Persone amiche fecero intanto ce-lebrare una novena in cotesto Santuario ed oraposso parlare e tener anche in piccoli ambientiqualche discorso . Sia benedetta Maria Ausiliatrice,

Sac. Sosio GERVASIORettore di S . Ignazio .

Ponte Valtellina . - Il babbo della mia consorte,già ottantenne, era in fin di vita e non pensava aricevere i Sacramenti . Feci voto a Maria Ausilia-trice d'inviare un'offerta al suo Santuario , e primaancora che costì si desse principio alla novena, ilcaro infermo già s'era riconciliato con Dio ed avevaricevuto la S. Comunione . Alla vigilia dell'Imma-colata ebbe ancora un momento di piena cono-scenza del suo stato, in cui gli si potè ammini-strare anche l'Estrema Unzione, che egli ricevettecon tanta fede da muovere a tenerezza tutti i pre-senti . Ora non mi resta che raccomandarlo ai suf-fragi dei divoti di Maria Ausiliatrice, memore deitempi felici, in cui, costì nel Santuario di Valdocco,insieme con molti altri compagni, pregava anch'io .per i benefattori defunti .

27 dicembre 19o3 .Dott. DANIELE ARNERIO .

Oristano - Un vento freddissimo e salato devastò,nell'aprile dello spirante anno le vigne di quasi tuttal'Isola colpendo in ispeciai modo quelle di questocircondario . I nuovi getti ed i grappolini furonoaddirittura bruciati . Ogni speranza sembrava ormaipersa. Invocai l'aiuto di Maria SS . Ausiliatrice pro-mettendo che se avessi ottenuto qualche prodotto,mercè la nuova potatura che intendeva eseguire,avrei mandato un'offerta per le opere Salesiane . LaSantissima Vergine mi ha ottenuto la grazia pre-cisamente nel sito in cui mi trovava quando fecitale promessa . In settembre io fui sorpreso di ve-dere tal quantità di grappoli quale non aveva maivisto nelle migliori annate, mentre in altri siti oveil danno sembrava minore e la vite aveva dato su-bito nuovi grappoli, il raccolto fu scarso .

31 dicembre 1903 .Avv. Cav . EFISIO PISCHEDDA

R. Ispettore dei Monumenti e Scavi di Antichità,,Bassano (VENETO) . Contarini Caterina d'anni 16

ricoverata in questo Orfanotrofio femminile fin dabambina , veniva colpita nel p . p . dicembre dagrave affezione cardiaca e in pochi giorni, ricevutii SS. Sacramenti e la Benedizione papale, fu ridottain fine di vita. In tale estremo l'esortai a chiederegrazia all'Ausiliatrice . Ed eccola, dopo 40 giornidi malattia, rimessa in salute . Con riconoscenzaoffre l'obolo del povero, ed esorta tutti a confidarenell'Ausiliatrice dei Cristiani .

21 gennaio 1904 .D. BENETTO MULLER,

Coop . Salesiano.

La signorina. E. T. di Alessandria da parecchi anniammalata, offre L . 50 per le missioni salesiane inonore di Maria SS. Ausiliatrice, affinchè questa po-tente Regina le ottenga da Dio la grazia della so-spirata guarigione .

Ottennero pure grazie da Maria SS . Ausilia-trice, e pieni di riconoscenza inviarono offerte alSantuario di Torino, o per la celebrazione di S.Messe di ringraziamento, o per le Missioni Sa-lesiane, o per le altre Opere di Don Bosco, iseguenti :

A) - Abbiategrasso (Milano):Sorelle Baroni, perofferta di ringraziamento . - Agnadello (Cremona)Raimondi Felicina . Il 24 gennaio 1904 ricevettegrazia sospirata, per cui riconoscente alla VergineSS . Ausiliatrice invia L. 10 . - Alassio (Genova)A. C. 2, per una messa di ringraziamento p . g . r .- Alfiano Natta (Alessandria): N. N. 10, per duemesse di ringraziamento per guarigione ottenuta .- Angolo (Brescia) : Minimi Maria invia un'offertap. g . r . - Armino (Corno) : Pasquale Paroli 5 . permessa di ringraziamento ed offerta a Maria Ausi-liatrice . - Avesa (Verona) : Tosi Genoveffa 2, pergrazia .

B) - Bandita (Alessandria) : M . O. 5, per rin-graziamento di un favore ottenuto da Maria Ausi-liatrice . - Bernezzo (Cuneo): Dalmazzo Oggero 2,per grazia ricevuta. - Borgomanero (Novara) : An-tonietta Bruni 5, per grazia ricevuta e per domandadi un altro favore. - Borgo S. Martino (Alessan-dria) : Bergamaschino Emilia 5, pel Santuario, inringraziamento di grazia ottenuta . - Bra (Cuneo) :Abrate Teresa 2, per ottenuta guarigione . - Bre-scia : Faustino e Laurina Gei, per implorare la pro-tezione di Maria Ausiliatrice sulla figlia Alba esulla famiglia inviano un'elemosina per una messanel Santuario . - Broglio S. Matteo (Verona) : Mon-turi Davide 3, per la guarigione di un bimbo am-malato . - Busto H arolfo (Milano) : D. GiovanniBesana Prevosto 3, alla Vergine SS . Ausiliatricep . g . r .

C) - Caraglio (Cuneo) : Migliori Virginia 15, pergrazia . - Caltanissetta:Teresa Lanza 6,50 per of-ferta a M. Ausiliatrice ed una messa di ringrazia-mento per due favori . - Cambiano (Torino) : Mi-chele Vandano 10, in riconoscenza di una graziaottenuta e per ottenerne un'altra da Maria Ausilia-trice . - Canale (Cuneo) : Teresa Bracco 5, per ot-tenere una grazia da Maria Ausiliatrice . - Carsi(Genova) : Sattui Anna ved .a Medica io, per Messadi ringraziamento per grazia ricevuta . - CasaleMonferrato (Alessandria) : N. N. 2. in ringrazia-mento per una messa all'altare di Maria Ausilia-trice . - M . E. 25, riconoscente a Maria Ausilia-trice, che le consolò una nipote maestra . - ViazziMarietta 2, per una messa a Maria Ausiliatrice, inriconoscenza della guarigione dell'unico suo bam-bino . - Un cooperatore del circondario di Casale2, per grazia ricevuta . - Caserta : D'amico Caro-fina 5, per' grazia ricevuta . - Casorzo (Alessan-dria) : Antonietta Casolone 5, per una messa di rin-graziamento a M . Ausiliatrice . - Castagnole Lanze(Alessandria) : Boretto Cristina per g, r . - Castel-lar Ponzano (Alessandria) : M . Polastri per gr . r. -Castelnuovo Calcea (Alessandria) : Nosenghi Orso-lina 2, per g . r . - E. A. R . 2, per grazia ricevuta .- Castelnuovo Veronese : Arcadio Vassanello 5, perottenuta guarigione. - Cevio (Svizzera) : FilomenaFilippina io, a Maria Ausiliatrice in rendimento di

grazia . - Chivasso (Torino):N. N. io, per gr. r.- Mensio Maria io, per gr . r . ed un anello d'orocome offerta al Santuario . - Cigliano (Novara)Zublena Giulia, per guarigione da terribile malattia .- Conegliano Veneto : Contarini Elisabetta per lapronta guarigione della mamma . - Cuneo : N. N .della provincia di Cuneo 30, per grazia ricevutacontro ogni umana speranza, nel 1903 .

D) - Domaso (Corno) : Angela Sambuga per gr .ricevuta .

E) - Eboli (Salerno) : Orsola Scarpa 5, per laguarigione della mamma da pericolosa malattia .

F) - Fare d'Adda (Bergamo) : N. N . 2, per ac-cendere una lampada in segno di ringraziamento,all'altare di Maria Ausiliatrice . - Framura (Ge-nova) : Caboaro Bartolomeo 5, alla Vergine SS . Au-siliatrice per g . r .G) - Gallarate (Milano) : Lina Crosta Miglierina

5, per la guarigione della sua bambina da gravedifterite . - Garrino : Rabino Maddalena io, pergr. r . - Genova : Barabino Lino 2, per gr . r. -Grugliasco (Torino) : Peirani Adele per g . r .

I) - Intra (Novara) : N. N. per vivissimi ringra-ziamenti per due grazie temporali ottenute da MariaAusiliatrice . - Ivrea (Torino) : B . M . io, per g . r .

L) - Latisanotta (Udine) : Buffon Antoniettarende vive grazie alla Vergine Ausiliatrice per ot-tenuta guarigione . - Lentigione (Reggio Emilia)Guerrieri Corinna 2, per messa di ringraziamento perg. r . - Lequio Tanaro (Cuneo) : Muratore MariaGiaccardi ci scrive : Negli ultimi di ottobre . colpitada grave malattia, mandai L . 6 a cotesto santuarioper un triduo di preghiere in mio favore . Il primogiorno del triduo cessò la febbre, ed ora sono quasiguarita : appena potrò verrò a ringraziare personal-mente Maria Ausiliatrice. - Ligornetto Ticino(Svizzera) : Adelaide Pellegrini, per varie grazie se-gnalate ricevute da Maria Ausiliatrice . - Limosano(Campobasso) : Covatta Gio . Batta 1o, per unamessa di ringraziamento a Maria Ausiliatrice chegli salvò la mamma da una pericolosa caduta . -Lodi (Milano) : Lodigiani Lelia e Giulia Grossi 7,in ringraziamento e per una messa a Maria Ausi-liatrice ad implorare il suo aiuto per tutta la vita .L ucento (Torino) : Taglia Ernesto riconoscentissimoa Maria SS. Ausiliatrice per grazia segnalata . -Lugaggia (Canton Ticino) : Quadri Celestina io, inringraziamento di grazie ricevute . -- Lupia (Vi-cenza) : Balasso Antonio 2, per ottenuta guarigione .M) - Mezzoldo (Bergamo) : Balino Geremia 20,

per due messe di ringraziamento a M . Ausiliatriceper avergli salvato un figlio ed una figlia da certamorte . - Milano : N. N . un anello d'oro in rin-graziamento a M . Ausiliatrice . - L. Z . 5, per gr .ricevuta e per ottenerne altre . - Mondovì Piazza(Cuneo) : Elisa Taravelli per g . r . - Montaldo Pa-vese : V. S . Cooperatrice salesiana 5, per messaall'altare di M . Ausiliatrice per g . r . - Monteleonedi Calabria : Angelo Mantella per g . r.

N) - Napoli: Ing. Antonio Sorrentino 5, e Pa-squale Spadacino 5, per g . r . - :Verviano (Milano) :Alessandrina Maurelli, ringrazia teneramente Maria

SS. Ausiliatrice per triplice grazia ricevuta . - NoviLigure (Alessandria) : Luigi Cavanna 10, per messadi ringraziamento nel Santuario di M . Ausiliatrice .

O) - Oleggio (Novara) Denza Brambilla 5, inadempimento di voto e in ringraziamento per g . r .- Omegna (Novara) : A. M . 5, per g . r. - Or-sara Bormida (Alessandria) : Pietro Perozzi, coope-ratore salesiano, 5, per grazia ricevuta .

P) - Pavia : Annunziata Bertuvati Badice 20,per promessa fatta a Maria Ausiliatrice e grazia ot-tenuta . - Piansano (Roma) : 37,82 . I parrocchianiriconoscenti a Maria SS . Ausiliatrice per esserestati preservati dalla tempesta nel 1903 . - Pianoro(Bologna) : Giuseppe Venturi 5, pel miglioramentodi una sua figlia . - Pieve Albignola (Pavia) : SiroPoratti 5, per una grazia ottenuta ad un suo figlio .- Pignattaro Maggiore (Caserta) : Teresina Mar-tone io. guarita da forte palpitazione, per messa diringraziamento a Maria SS . Ausiliatrice . - Pine-rolo (Torino) : N . N . 2, liberata da grave tribola-zione, per messa di ringraziamento . - Piobesi diAlba (Cuneo) : N. N. 2, per messa a Maria Ausi-liatrice per g . r. - Pont San Martin (Torino)F. C. 4, per grazia ricevuta. - Ponte Chianale(Cuneo) : Broard Pietro maestro 2, per g . r . - Pon-testura (Alestandria) : Signorina Angela Baldizzone2, per una messa di ringraziamento . - Portici (Na-poli) : Emilia Gianetti i, in nome del figlio Eugenioe per implorare la completa guarigione della suapovera mamma . - Prato di Pordenone (Udine) :Andrea Puiatti 255, in riconoscenza a Maria SS .Ausiliatrice per grazia ricevuta .

R) - Rino (Brescia) : Bartolomeo Bomelli 5, rin-grazia teneramente Maria SS . Ausiliatrice che ot-tenne al suo povero babbo, dopo giorni di mortaleassopimento, la grazia di ricevere i SS . Sacramentiprima di morire . - Riva di Chieri (Torino) : N. N,2, per messa all'altate di Maria Ausiliatrice perg. r . - Riva sul Garda (Verona) : Aurelio e VirginiaFiorelli, per la guarigione della figlia Angelina,colpita da tifo maligno . - Rivarolo Canavese (To-rino) : una madre ringrazia Maria Ausiliatrice pervani favori . Rocca Preluro (Aquila) : AmicarellaD. Luigi 5, per messa di ringraziamento per g . r .- Roma : N . N. ringrazia Maria Ausiliatrice peraver ottenuto la speciale sua assistenza negli esamidi laurea . - L. A. S . io, per le opere di D. Bosco,implorando una grazia desideratissima da MariaAusiliatrice .

S) - Salgareda (Aquila) : Corona D . Andrea 25,per molteplici grazie ricevute ed aiuti spirituali . -Saluzzo (Cuneo) : la famiglia del Can . Peretti di Sa-luzzo riconoscente alla Vergine Ausiliatrice perg. r . - Sanfrè (Cuneo) : Apollonia Rossi 1, perringraziamento . - Samboseto (Parma) : D. PietroSwich cappellano 15, per una messa all'altare diMaria Ausiliatrice in ringraziamento per implorataguarigione da gravissima malattia . - San GiorgioCanavese (Torino) : N. N. per g. r . - S. MaurizioCanavese (Torino) : Laura Marchini Re 20, guaritad'un forte mal d'orecchio, ringrazia vivamente Ma-ria Ausiliatrice . - S. Maurizio Monferrato (Ales-sandria): Scagliotti Teresa 3, per g . r. implorandola benedizione di Maria Ausiliatrice . - Scalenghe

(Torino): Margherita Bolla ringraziando e invocandola protezione di Maria Ausiliatrice . - Selva (Bel-luno) : Elisa Sermogiotto Felice 50, per grazia ri-cevuta per l'intercessione di Maria Ausiliatrice . -Serravalle (Trento): Simonini Maria n . Scarperi 20,per una novena di ringraziamento per ottenuto fa-vore e in adempimento di fatta promessa . - Siena:Niccolò R. R. Forteguerri 10, per le opere sale-siane, implorando l'aiuto della Madonna in una suagrave infermità . - Soave (Verona) : Attilio Ambro-sini 5, per una messa all'altare di Maria Ausilia-trice in ringraziamento di vani favori . - BuselloCarolina p, per grazie ricevute e per speciali pre-ghiere all'altare di Maria Ausiliatrice . - Stella (Ge-nova): Scappapietra Antonio 5, per messa di rin-graziamento alla Vergine Ausiliatrice per favoreottenuto . - Stradella (Pavia) : Giovanni Riccaro,per una benedizione al SS . Sacramento all'altare diMaria Ausiliatrice in ringraziamento di grazia rice-vuta . - Susa (Torino) : Giovanni Bertolo 2, permessa di grazie all'altare di Maria Ausiliatrice .

T) - Terranova (Caltanisetta) : Rosina Fozza 5,per grazia ottenuta . - Tirolo Ornannia : N. N .per grazia. - Torre di Bairo (Torino) : AntonioMusso fa celebrare una Messa all'altare di M. Au-siliatrice per grazia ottenuta. - Torino : N. N .una catena d'oro a Maria Ausiliatrice per graziaricevuta . - Siccardi Maria offriva una tovaglia perl'altare di Maria Ausiliatrice . - F. R. io, pergrazia ricevuta da Maria Ausiliatrice implorando l isua benedizione . - Tortona : P . Antonio Gallarati5, per messa di grazie . - Tradate (Como) : Ghir-landa Serafino 5, per messa di ringraziamento pergrazia ricevuta. - Troina (Catania) : Lo GiudiceD. Silvestro 5, per una messa di ringraziamento aMaria Ausiliatrice .V) - Ullassai (Sardegna) : Emilia Montagna 2,

per messa all'altare di Maria Ausiliatrice in rin-graziamento di un segnalato favore.V) - Falera (Parma) : M . A . 30, per varie grazie

da lei e dai suoi cari ricevute e specialmente peressere stata liberata da tormentosa nevrostemia . -Venezia : Brustoloni Marianna 5, per ringraziamentodi un ottenuto favore . - Verona : Maddalena A-retti 5, per grazia ricevuta . - Veruno (Novara)Valsevia Angela e Maria e Preti Angela 5, pergrazia ricevuta . - Vervio (Sondrio) : Zelinda SalaTenna per grazia ricevuta. - Viareggio (Lucca) :Biagi Cesira 5, riconoscente per la ricuperata sa-lute del figlio Giacomo, per una messa a Maria Au-siliatrice . - Vidicedo (Cremona): Lava Piva Elisa-betta, in riconoscenza a Maria Ausiliatrice, cheottenne al suo figliuolo l'esenzione dal servizio mi-litare . - Vigone (Torino) : Catterina Vaira pergrazia ricevuta . - Vittorio di Conegliano (Treviso) :Francesco Piovesana, per ricuperata salute . - Vol-vera (Torino) : Garrone Filippo e Michele 6, pergrazia ricevuta .X) - Genoni Luigi per grazia ricevuta dal suo

figlio Alessandro . - Guaraldo Rosa 2, per graziaricevuta . - Ferri Barbara 5, per una messa diringraziamento . - Morone Maria 2, per g . r .

NOTIZIE COMPENDIATE

A Valdocco.

La festa di S . Francesco di Sales . - Le dimostra-zioni confortanti di cristiana pietà nelle solenni fun-zioni compiute nel Santuario di Maria Ausiliatrice,la più gioconda letizia dell'Oratorio, furono le notecaratteristiche di questa cara solennità . E noi neabbiamo parlato : per cui non ci resta che far cennodelle altre manifestazioni di soave letizia, che vor-remmo dire l'esteriore della festa . Ma come ritrarle?Come ridire quella gioia vivissima che innondavavisibilmente il cuore delle mille persone dell'Ora-torio disseminate pei vasti cortili, messi a festa,rallegrati dalle note della banda musicale ed ono-rati dal passaggio di molti illustri e benemeritiammiratori delle Opere di D . Bosco . e di tanti an-tichi allievi, felici anch'essi di rivedere quel nido,ove passarono un tempo i giorni più belli dellavita ?

L'agape ch'ebbe luogo nella vasta sala della bi-blioteca riuscì veramente fraterna perchè impron-tata alla più squisita cordialità . Vi parteciparonoMons . Pampirio, D . Rua con gli altri Superiori,vari amici e benefattori, fra cui egregi ecclesiasticie professionisti della nostra città .Al terminar della mensa, per cortese invito di

Don Rua, presero la parola due redattori del Mo-mento, l'avv . Mondada e il sac. Druetti, i quali conaffettuose espressioni brindarono alla prosperitàdell'opera dei figli di D . Bosco che in tutte le partidel mondo si studiano di ricopiare nelle proprieistituzioni lo spirito di amorevole operosità del loroSanto Patrono .

Si diede pure lettura di una lettera dell'avvocatoScala, direttore dell'Italia-Corriere . A tutti rispo-sero con dolcezza veramente salesiana Don Rua eMons. Pampirio .La giornata ebbe una splendida corona colla rap-

presentazione della commedia : L'eredità di un figlioingrato, del nostro amatissimo Don Gio . BattistaLemoyne . I piccoli attori, ci diedero quest'announa serie eli brillanti rappresentazioni, sostenneromirabilmente quella sera la loro parte .

In Italia .

Altre feste in onore del nostro Patrono e ConferenzeSalesiane . - Per non ripeterci e per mancanza dispazio, non potendo pubblicare le singole relazionidelle altre feste celebratesi in Italia ad onore delnostro celeste Patrono, e delle edificanti conferenze,tenutesi in tale occasione in conformità delle pre-scrizioni del Regolamento, ci limiteremo ad alcunespigolature, chiedendo venia ai nostri benigni cor-rispondenti .

A Torino la conferenza si tenne il 2 febbraio nellachiesa di S . Giovanni Evangelista . L'Oratore, il

Revmo Can. Condio, trattenne a lungo il suo udi-torio illustrando l'opera benefica dell'apostolatocristiano, così modernamente attuato da D . Boscocon la Congregazione Salesiana . Il suo discorso,intonato sovrattutto alla nota affettuosa del cuore,fu una efficace apologia del missionario italiano chein lontane regioni porta la luce civilizzatrice delVangelo ai popoli barbari e presta il conforto dellasua assistenza a tanti nostri fratelli costretti a cer-care altrove quel pane che non avevano in patria .

A Genova la conferenza ebbe luogo, al solito, nellavasta basilica di S . Siro, il 4 febbraio . L'oratore,prof. Giovanni Sammorì, dopo aver appena accen-nato alle molteplici opere suscitate dalla divinaProvvidenza per opera di D . Bosco : istituti, col-legi, scuole, asili, laboratori, stampa ed altre opere,si fermò a parlare degli ospizi, ove la carità cristianaaduna tanti orfanelli abbandonati, per insegnar loronon solo a guadagnare onestamente il pane, maanche ad educare il cuore .Anche nella vicina S. Pier d'Arena, nella nostra

parrocchia di S . Gaetano, si celebrò con massimapompa la festa di S . Francesco. L'affluenza del po-polo fu grande ; il discorso panegirico recitato dalRev.mo D. Marsano, Arciprete di Rivarolo, suscitòin tutti veri slanci di affetto al nostro Patrono e disincera ammirazione all'Opera Salesiana .A Pistoia, la domenica 7 febbraio, nella chiesa

della SS. Annunziata si tenne la pubblica Confe-renza . Presiedette all'adunanza Mons . Vicario Gene-rale che si degnò con incisive parole raccomandarel'opera nostra, e il giovane sacerdote EusebioBerni, con parola infuocata e con zelo da apostolo,parlò dell'utilità delle istituzioni salesiane, dell'in-cremento che queste hanno date alla fede nostraed alla vera civiltà che emana dal cristianesimo, edella necessità che i buoni cattolici prendano acuore queste sante istituzioni , siano compresi deisacrifici immensi, a cui specialmente i poveri mis-sionari vanno soggetti, e quindi vogliano aiutarlecon qualsiasi specie di soccorsi . Dopo si fece laquestua ed anche i giovanetti dell'Oratorio festivooffersero tutti il loro obolo, dimostrando così laloro schietta riconoscenza . Un ringraziamento sin-cero agli ottimi PP. Serviti, che svelarono in quellacircostanza tutto l'affetto che hanno per l'operanostra .A Milano, il 17 febbraio, presente Sua Eminenza

il Cardinale, nella cappella dell'Istituto di S . Am-brogio, il direttore Don Lorenzo Saluzzo tenne l'an-nuale conferenza sulle opere salesiane, mostrandoquale sia il compito dei Cooperatori salesiani . Brevima efficaci parole rivolse pure ai numerosi inter-venuti il Presidente dei Cooperatori salesiani, Mon-signor Balconi . A sua volta l'Eminentissimo Car-dinale ricordando come in mezzo alla gioventù no-stra il male vada spaventosamente dilagandosi,

come si tenti di scristianizzarla, rilevò la necessitàdi concentrare tutte le nostre forze in quelle operedove sinora non si è impediti di lavorare al benedei poveri giovani. La benedizione eucaristica, im-partita da Mons . Balconi, chiuse l'adunanza . - Ildì precedente, nella chiesa di Santa Maria Segreta,si solennizzò la festa di San Francesco . PontificòMons. Balconi, e dalla schola cantorum dell'Istitutovenne eseguita la Messa a quattro voci, Maria Re-demptoris mater, del maestro Stehle. Disse il Pa-negirico il M . R. D. Cesare Rolandi, prevosto diSan Gioachino .

A Bologna la conferenza si tenne nella chiesa dellaSanta. Presiedeva l'Eminentissimo Cardinale Arci-vescovo. Il Rev .mo D. Roberto Maletti rilevò comeD. Bosco fu il precursore dell'apostolato nuovo cheè d'uopo compiere pel bene della società . D . Bosco,

egli disse, è l'uomo dei nostri tempi, specialmenteper due idee fondamentali che egli ha tradotto inatto con l'opera sua ; innanzi tutto egli ha raccoltocon un cuore immenso i rifiuti della società o me-glio le vittime di tutti i sistemi e di tutte le ingiu-stizie della società ; e li ha raccolti per farne illievito stesso - aprendo loro la via a qualunqueesplicazione delle più vive energie - delle asccn-sioni umane. E a questo fine - che va dalla umilemissione dell'operaio nel suo piccolo ambiente algrande compito dell'evangelizzazione e della civi-lizzazione dei popoli - egli ha istituito anche iCooperatori salesiani, che sono come l'ultima evo-luzione dell'idea grandiosa che Francesco e Dome-nico attuarono con l'istituzione del Terz'Ordine :questi due vollero il perfezionamento interno del-l'individuo, e ciò anche in quanto diceva e dovevadire equilibrio sociale : Don Bosco vuole le operedi carità non semplicemente in quanto dicono coo-perazione esterna alla sua opera grandiosa di tra-sformazione sociale per mezzo di reietti della so-cietà, ma in quanto dicono sovrabbondanza, efflu-vio soave verso i proprii fratelli sgorgante irresi-stibilmente da quell'interna elevazione di spirito,voluta da quei due primi . Dopo il conferenziere,parlò Sua Eminenza il Cardinale paternamente en-

comiando e incoraggiando l'opera dei CooperatoriSalesiani .Anche a Napoli, nella Sapienza ; ad Orvieto, nella

chiesa degli Scalzi, e con intervento di Mons . VescovoAusiliare : a Lugo , ove degnò recarsi per la circo-stanza Mons . Baldassarri, Vescovo diocesano ; aDesenzano, all'Oratorio e nella parrocchiale con im-menso concorso di popolo ; a Verona, ove si eseguìmusica classica e il ch .mo Arciprete della SS . Tri-nità, D . Angelo Antonini, rilevò lo spirito eminen-temente educativo e caritatevole della istituzionedi D . Bosco ; a Ferrara, con intervento dell'Em .mosig . Card. Giulio Boschi ; e in cento altri luoghi sisvolsero religiosi festeggiamenti e si tennero pri-vate e pubbliche conferenze .

*

Fra queste dovremmo registrare anche quellepromosse in molti luoghi del Piemonte, prima edopo la festa di S . Francesco, dal nostro D . Ste-fano Trione e dal missionario D . Domenico Mila-nesio . A Saluzzo ad esempio, così l'ottimo Sale eLuce, Don Milanesio « per oltre un'ora seppe tenerdesta l'attenzione del còlto uditorio, raccontandoalla buona i risultati delle osservazioni raccolte in23 anni di missione in mezzo agli indigeni dellaPatagonia. Descrisse il paese, i costumi di quei po-poli, ci fece sentire saggi della loro lingua ; rac-contò interessanti avventure ; parlò dei progressidella fede e del fervore di quei poveri Araucani eFueghini . Fu un quadro, reso attraente della parolaanimata e descrittiva del conferenziere, che lasciòin tutti, eziandio nelle persone istruite, la più in-tellettuale soddisfazione col desiderio di cooperarealle missioni salesiane della lontana America, ovei nostri missionari, i figli di D . Bosco, a prezzo ditante fatiche diffondono la fede e la civiltà . »

Il Cinquantenario della morte di Silvio Pellico. - Il31 gennaio si compiva l'anno cinquantesimo dallamorte di Silvio Pellico . La data non passò inosser-vata. In varie città si promossero solenni comme-morazioni e in moltissimi istituti educativi si rie-vocò con solenni accademie la dolce e cara figuradell'autore delle Mie Prigioni . Anche nei nostricollegi si tributarono al gentile poeta speciali ono-ranze : poichè, possiamo ben dirlo, noi imparammoda Don Bosco ad amare e stimare Silvio Pellico .

Infatti, Don Bosco ce lo proponeva ad esempioquando ne scriveva nobili pagine nella sua Storiad'Italia e ci ricordava d'averlo visto per le vie diTorino camminare adagio come persona stanca,mentre i passeggieri si fermavano a salutarlo ed ipadri lo segnavano a dito ai loro figli, dicendoQuesti è Silvio Pellico, non dimenticatelo più!Don Bosco avvicinò il Pellico in casa della Mar-

chesa di Barolo e l'invitò ad aiutarlo nella sua im-presa dell'educazione della gioventù . Dietro sua pre-ghiera, Silvio compose la lode sacra dell'Anima edell'Angelo Custode . Quando la divozione al Cuoredi Maria da Parigi venne da noi, D. Bosco pregòil suo poeta a foggiargli una lode e questi lo com-piacque volentieri con un'altra di quelle canzoni chevanno al cuore . Un'altra volta con lo stesso me-todo lo pregò a scrivere sull'Inferno e sul Paradiso .

Così anche i primi lavori di Don Bosco, come laStoria Sacra e la prima edizione della Storia Ec-clesiastica, li rivide Silvio Pellico, e diede quei cor-tesi ed amorevoli consigli, che egli poteva con tantaautorità far sentire. Quante volte noi sentimmoD. Bosco a dire : Silvio Pellico mi raccomandò trale altre cose anche l'uso del vocabolario! . .. Avevavoluto applicarmi alla lingua francese e quelle primescritture sapevano troppo di francese nella frase enelle parole . . . Ed il buon Silvio ad avvisarmene conbontà ed a raccomandarmi la lettura di qualche librodí più pura dizione . . . Se ho cominciato a consultaredi più i nostri autori, lo devo a Silvio Pellico . . . Equando D . Bosco discese in Valdocco per racco-gliere i giovanetti dell'Oratorio, sovente vedevasil'umile e paterna figura di Silvio venire ad aiutarel'opera industriosa del nuovo S . Filippo . Quando,nel 1853, si pubblicò in Torino la sua vita, unacopia, con un bel ritratto, venne pure all'Oratorio . . .

Era quindi ben conveniente che i figli di DonBosco onorassero anch'essi la memoria del gentilSaluzzese : e noi vorremmo poter riportare per estesole belle relazioni, che ci furono inviate in propo-sito, mentre dobbiamo limitarci a ricordare appena,a titolo di speciale encomio, le solennissime acca-demie commemorative tenute nei collegi di Fos-sano, di Treviglio e di Borgo S . Martino .OULX - Una commoventissima funzione si compiva

il 21 gennaio nella Chiesa della Badia di Oulx nellaricorrenza del 1° anniversario dalla morte del sa-cerdote D. Guglielmo Rinaldi . La popolazione diOulx, che amava e stimava tanto il compianto ebenemerito figlio di Don Bosco, coll'essere inter-venuta numerosa e divota a questa funzione, diedeun'imponente dimostrazione di affetto e di vivis-sima fede .

Dalle Isole Normanne.GUERSENEY (ISOLE NORMANNE). - In queste isole,

dette anche Isole del Canale, le quali benchè geo-graficamente appartengano alla Francia, pure poli-ticamente sono dell'Inghilterra, poterono ricoverarsii poveri Salesiani di Dinan . Il Vescovo di Port-smouth in Inghilterra, sotto la cui giurisdizione tro-vasi Guerseney, volle fare una visita a quei nostriconfratelli, due dei quali, essendo diaconi, furonoordinati sacerdoti in quella circostanza . Fu un'at-tenzione delicatissima, di cui serberemo la più dolcememoria. L'Arciprete locale, che è il rappresen-tante di Mons . Vescovo per Guerseney e per Jerseyè pure un caldo ammiratore dell'Opera Salesiana .La popolazione è buona ; la domenica è osservatada tutti ; la nostra Cappella è insufficiente a conte-nere quelli che amerebbero frequentarla e non man-cano fra questi molti protestanti . Tutto dà a spe-rare che quei figli di Don Bosco, occupandosiquanto prima dei giovanetti del paese con aprirper loro degli Oratori festivi, possano compensarequei buoni isolani della lieta accoglienza avuta .

Dalle Amerlche.BERNAL (BueNos AYRES) - Congresso di musica

sacra . - Non avendo per ora altri particolari diquesto importante avvenimento ideato da un nu-

cleo di Salesiani e Cooperatori di Bernal e di tuttala Repubblica Argentina, ne trascriviamo parte delprogramma generale, poichè ci pare che dia un'i-dea adequata della serietà delle future discussioni

I. Canto Gregoriano - Insegnamento pratico . Suainfluenza e sua parte nel culto .

II . Musica liturgica - Suoi caratteri essenziali .Distinzione fra musica liturgica propriamente dettae musica religiosa in generale . Repertorio di mu-sica liturgica facile .

III . Strumenti musicali - Loro uso in chiesa . Or-gano e harmonium . Carattere degli organi liturgici .Uso dell'organo in relazione col canto . Dell'organoin relazione col canto gregoriano e col canto figu-rato. Organo di accompagnamento .

IV. Canto popolare - Suo uso nelle funzioni li-turgiche ed estraliturgiche. Il canto delle lodi sacrenei Collegi Salesiani .V. Formazione dei cori - Scelta ed educazione

delle voci. Metodo d' insegnamento . Accuratezzanelle prove, specialmente delle melodie gregoriane .Mezzi di emulazione nella scuola di canto . Coro diS. Gregorio . Qualità di una Schola cantorum mo-dello .

BOGOTÀ (COLOMBIA) - Festa di famiglia. - L'11dicembre, dopo un viaggio di 40 giorni, arrivava aBogotà il Rev .mo D . Antonio Aime, per sollevarenell'ufficio d'Ispettore dei Collegi Salesiani in Co-lombia il zelantissimo D . Evasio Rabagliati, il qualeè continuamente e interamente assorbito dalla curae dal pensiero dei suoi disgraziati lebbrosi. L'Ar-civescovo accolse D . Aime con quella bontà pa-terna che ha sempre dimostrato coi figli di DonBosco. L'indomani, nella chiesa del Carmen, offi-ciata dai Salesiani, un solenne Te Deum eruppeda un'onda di popolo, e il nuovo Ispettore, dopoun affettuoso saluto, impartì a tutti i presenti labenedizione apostolica, per benigno indulto delSanto Padre .

BUENOS-AYRES-Onorificenza pontificia.- Sul prin-cipio del mese di gennaio un'eletta di signori Coo-peratori radunavasi nel Collegio di Almagro, perassistere alla solenne consegna della Croce di Ca-valiere pro Ecclesia et Pontifica, inviata dal S . PadrePio X all'esimio nostro benefattore, il signor Gio-vanni Frixione, figlio d'Italia e decoro della Re-pubblica Argentina. Compì la cerimonia, giuntofelicemente dall'Europa, lo stesso nostro MonsignorCagliero. Il sig . Frixione è il quarto Cooperatoresalesiano, decorato nel Collegio di Almagro . Ilprimo fu il sig. Francesco Benitez, al quale DonBosco aveva ottenuto da Pio IX nel 1877 la crocedi Commendatore dell'Ordine di S . Gregorio Ma-gno, e gli altri due furono il compianto DottoreAbele Bazàn e il sig . Governatore del Rio Negro,Dott . Eugenio Tello . Inviamo al neo-cavaliere inostri festosi rallegramenti .

LORENA (BRASILE) - Pro defunctis . - Ricorderannoi lettori, come il nostro Superiore Maggiore, nellalettera del 1 ° gennaio, annunziasse con vivo cor-doglio, che nel 1903 la febbre gialla era penetratanelle nostre case del Brasile ed aveva mietute bennove vittime fra i nostri Missionari . Ora abbiam

avuto il pietoso annunzio, che a commemorare ifratelli estinti, si tenne sul finir dell'anno, nel no-stro Collegio di Lorena, un'affettuosa e solenne ac-cademia. Grate la musica, severo l'apparato, com-moventissimi i discorsi : fu insomma un omaggiodelicato e ben condotto . Alla memoria dei nostrisi associò pur quella dell' immortale PonteficeLeone XIII e del Vescovo di San Paolo, il com-pianto Mons. Antonio Candido de Alvarenga . Ancheil ricordo di Mons. Lasagna e compagni ricercò lepiù tenere fibre del cuore a tutti i presenti .

NecrologiaIl Sac. Gìovenale Bonavìa .

QUESTO dotto e pio Missionario Sa-lesiano in Inghilterra , diligenteRedattore del nostro Bollettino In-

glese, spirava nel bacio del Signore il 23 gen-naio u . s.

Nato a Genola il dì 26 ottobre 1865 da piigenitori, fin dai suoi tenerì anni diede chiareprove di una saggezza e bontà superiore al-l'età sua. Finito il corso ginnasiale, riceveval'abito clericale da D . Bosco, il 3 novembre1881, e l'anno seguente faceva la professionereligiosa. Chiamato all'Oratorio in qualità dimaestro ed assistente, adempì scrupolosamentei suoi doveri, e godette la speciale confidenzadi D. Bosco. Ma quivi il Signore lo mise adura prova, poichè fu colto da quella malattia,che doveva essergli fatale.

Ordinato Sacerdote e mandato a Londra al-l'aprirsi della prima casa Salesiana affinchè po-tesse anche ristabilirsi in salute, diede nell'e-sercizio del suo apostolato, prove di singolaresaggezza e si mostrò instancabile per la gloriadi Dio e per la salute di quelle anime dal Si-gnore affidategli nella nuova patria . Indole mitee serena, saggio, affettuoso e prudente, fu caroa tutti. Sua Ecc. Rev.ma Mons. Bourne, oraArcivescovo di Westminster, l'onorava dellasua particolare amicizia .

Ma il morbo crudele, contro cui aveva lot-tato coraggiosamente per quindici anni, e chesolo pochi giorni prima di farlo sua vittimariuscì ad allontanarlo dalla scrupolosa osser-

vanza dell'orario della comunità, infieri ad untratto. E il buon confratello, costretto a rima-nersi in camera e prevedendo la sua fine, ivipassò gli ultimi quattro giorni con volto se-reno ed in assidua preghiera .

Il di avanti la sua morte domandò se eravenerdì o sabato, ed essendogli stato detto cheera venerdì : « Quanto è lungo, rispose, que-sto giorno . » Durante la notte chiese ancoral'ora ed il giorno, ed essendogli risposto cheera l'una del sabato : « Bene, bene, soggiunse,fra poco sarò a casa . » Fatto giorno, domandavacontinuamente dell'ora, e quando finalmente

udi che erano le dodici, chiese sorridendo unsorso d'acqua, e placidamente addormentavasinel Signore, dopo aver ricevuto gli ultimi con-forti di nostra Santa Religione .

I funerali, celebratisi il 26 gennaio, riusci-rono il più bell'omaggio a questo caro figliodi D. Bosco ; come egualmente onorifico riuscìl'accompagnamento della sua salma al cimiterodi Burwask, vicino a quella nostra casa cheegli particolarmente amava, e dove non menoche a Londra, la sua memoria rimarrà in be-nedizione. Preghiamo per l'anima sua .

La Marchesa Teresa Gropallo-AdornoVedova del Marchese Agostino .

QUEST'ESIMIA Cooperatrice Salesiana spegne-vasi placidamente in Genova nel dicem-

bre u . s. assistita dall'Eccellentissimo Vescovodi Casalmonferrato, Mons. March . Ludovico Ga-votti, suo nipote, e confortata da una specialebenedizione del S . Padre. Visse 77 anni, mostran-dosi ognora preclaro esempio di gentildonna,cioè, pia, benefica, cortese e di elevatissimi sensi ;ed anche dal letto del suo dolore non cessò unistante di alleviare ogni sorta di sventure, bra-mosa sempre di restar nascosta .Lo Spirito Santo ci assicura che le opere buone

da noi fatte in vita ci seguiranno al tribunale diDio. Questo pensiero ci squarcia il velo che av-volge la vita futura, e ci fa vedere la buonaMarchesa nell'atto di ricevere in seno a Dio l'e-terna ricompensa. Tuttavia, noi abbiamo pregatoe pregheremo per l'anima sua, come ora la rac-comandiamo ai suffragi di tutti i Cooperatori .Ciò torni di conforto ai nobili suoi generi e ni-poti e specialmente alle sue ottime figlie, Mar-chesa Carolina Durazzo Adorno e Marchesa ViolaCattaneo Adorno, cui rinnoviamo le più sentitecondoglianze .

Cooperatori Defuntidal 15 Settembre al 15 Novembre 1903

1 Accarini Adele - Parma .2 Agostini D . Sebastiano - Pennabilli, Pesaro Urbino .3 Allievi D . Angelo Giusto - Vizzola Ticino . Milano .4 Aldegheri D. Gio . Battista - Vestenanova, Verona .5 Alvigini D . Gio . Battista, Opera Pia Provvidenza -

Garbagna, Alessandria .6 Ameglio D . Giovanni, C.co Abate - S. Remo, Porto

Maurizio .7 Aniceto D . Gregorio - Roma.8 Angelino Giuseppe - Occimiano Monferrato, Alessan-

dria .9 Arcangeli D . Giovanni, Canonico Rettore Seminario

Vescovile - Pistoia, Firenze .io Arcioni D . Gio . Battista, Teol . Arciprete - Brescia .li Arduin Casimiro - Torino .12 Arnaboldi D Luigi - Novara.13 Aureli Adele - Rimini, Forlì .14 Axerio Catterina fu Giulio Canova - Ghemme, No-

vara .15 Baccarini D . Arcangelo, Canonico - Civita Lavinia,

Roma .16 Barbagallo Marianna - Nunziata, Catania .17 Barberis D . Antonio, Cappellano - Villafranca Pie-

monte, Torino .18 Barberis D. Chiaffreddo, Teologo - Villafranca Pie-

monte, Torino .19 Barberis Giovanni - Saluggia, Novara .

2o Barelli Giuseppe - Lugo, Ravenna .21 Barera-Pria Andrea - Valsolda, Como.22 Bartoccini Don Nazzareno, Curato delle Stimmate-

Roma .23 Bastone Margherita - Gattinara, Novara .24 Bellano Annetta n. Tommasi-Bosso - Modica, Sira-

cusa .25 Bellega D . Francesco, Parroco - Anzano del Parco,

Como.26 Bellingeri Celsina - Torino .27 Benetti Maria - Schio, Vicenza .28 Beorchia-Nigris Francesca - Ampezzo, Udine .29 Bergamasco Giovanni - S. Damiano d'Asti, Alessan-

dria .3o Bergesio Maria di Lorenzo - .Veglia di Cherasco,

Cuneo .31 Berlando Domitilla - Marano, Tirolo.32 Bernardi Cav. Antonio - Bologna .33 Bertagna Rosa - Gravago di Bardi, Piacenza .34 Bertocci D . Vincenzo - Casanovole, Arezzo.3 5 Bettili Luigi fu Vincenzo - Soave, Verona .36 Bianchi Angelo - Casalvolone, Novara .37 Bisotto Bartolomeo - Boves, Cuneo .38 Bodini Anastasia - Cremona .39 Bogetti Angelina n . Tarditi - Benevagienna, Cuneo .4o Boldrini D Bernardo, Parroco - Castello di Porto

Valtravaglia, Como .41 Bonetti D . Giovanni, Priore - Madignano, Cremona .42 Bongiovanni Maria - Breganze, Vicenza .43 Bonizzardi D . Francesco - Fiumicello, Brescia .44 Borga Anna - Mondovì Breo, Cuneo .45 Borla Lorenzo, Usciere Posta Centrale - Torino .46 Borra D. Gabriele, Vic . For . - Sarezzo, Brescia .47 Bosco Rosa - Caserta .48 Bozzelli-Lebolo Domenica - Campo Canavese, To-

rino .49 Bradanini D . Antonio, Teologo - Bormio, Como .5o Bresciani D . Pietro, Arciprete - Birbesi, Mantova .Si Briani D. Giacomo - Vaccarolo, Brescia .52 Briccoli Geltrude - Marradi, Firenze.53 Brilla Francesco - Genova .54 Brugnoli Marianna, Contessa - Bedizzole, Brescia .5,5 Brugnoni Anastasia - Oleggio, Novara,56 Bruseschi Nicolò - Pesariis, Udine.57 Businuro D . Costante, Arciprete - Polesella, Rovigo .58 Butta D . Felice, Prevosto - Casalrosso, Novara .59 Buttignoni Enrico - Trieste, Austria .6o Cabascia D . Raffaele, Canonico - Morrovalle, Fermo .61 Caffi D . Giuseppe - Catania .62 Cagliero Bartolomeo - Torino .63 Calcagnini Di Guglielmo, Seminario - Pistoia, Fi-

renze .64 Calcagno Marianna n . G. di S . Giorgio - Cuneo.65 Callini Contessa Matilde V .a Fortunato - Brescia .66 Calvetti Giuseppe, Avvocato - Torino .67 Cambiaso Gaetano - Romairone, Genova .68 Camera Mons. Pietro, Canonico Penitenziere - Vi-

cenza .69 Cantono-Ceva Filomena - Bourgen-Bresse, Francia .70 Capitanio Angela - Sarcedo, Vicenza.71 Capra Serafina di Giovanni n . Iberti - S. Salvatore

Monferrato, Alessandria .72 Caprotti Virginia - Albiate, Milano .73 Carbonelli D. Tommaso - Silvano d'Orba, Alessan-

dria .74 Carletti D . Francesco, Prevosto - Cicognara, Man-

tova.75 Carlini Adele - Montecolombo-Croce, Forlì .76 Carminati D . Ambrogio, Prep . Parroco - Lacchia-

rella, Milano77 Carozzo Bartolomeo - Varazze, Genova.78 Carpani Antonietta - Bosisio, Como .

79 Carpi D . Serafino, Canonico Provicario Generale -Cremona.

8o Carroggio D . Luigi, Priore di S . Fede - Genova.81 Carrubba Luigi, Avvocato - Siracusa .82 Casarico Rachele - Como .83 Casolari D. Giuseppe, Arcip . Vic . For . - Saliceto

Panaro, Modena .84 Cassinis Contessa Marianna - Torino .85 Castagnari D . Francesco - Vignale, Bologna .86 Castelli D . Giuseppe, Prevosto - Ostana, Cuneo .87 Cavallera Cav . Luigi, Direttore orfanotrofio - Ales-

sandria .88 Cavalli D . Giuseppe, Parroco - Isorella, Brescia.89 Cavalli-Orlandini Margherita-Carpenedolo, Brescia .9o Ceruti Angiolina - Torino .91 Cerutti Chiaberto - Carmagnola, Torino.92 Cerutti Teodoro - Calosso, Alessandria.93 Chiancara D. Domenico, Prevosto - Forca di Valle,

Teramo .94 Chiavico Climaco, Falegname - Albaro di Ronco,

Verona.95 Chicca Alfredo - Lucca .96 Chierego Maria - Pirano, Austria .97 Ciaralli D . Vincenzo, Canonico - Milano .98 Ciranna D . Salvatore - Buscemi, Siracusa.99 Ciriací D . Giuseppe, Parroco - Cesolo, Macerata .100 Cirio Pietro - Monastero Bormida, Alessandria .101 Cocchi Bartolo - Capodiponte, Brescia .102 Cogo Giacinto - Torino .103 Col Maddalena - Carmagnola, Torino.104 Colbacchini Anna - Vicenza .105 Comba Antonia - Cuneo .106 Comba Giovanni - Cuneo .107 Conforti D . Raffaele - Lancusi, Salerno .108 Consolini Lucia - Cloz, Austria .109 Cori D . Raffaele, Prev . S . Martino - Ascoli Piceno .11o Corrias Delfino, Studente - Cagliari .111 Corvino D . Pietro, Parroco - Lanzara, Salerno .112 Cosci D . Leopoldo, Parroco - Baronto, Firenze.113 Cottini Maria - Biella, Novara .114 Crema Francesco Luigi - Montagnana, Padova .115 Cresto Giacomo - Pessinetto, Torino116 Crotti Contessa Lucia di S . Pietro - Trento, Au-

stria .117 Cucchi Maria - Palestro, Pavia .118 Curtatili Matilde - Pieve d'Olmi, Cremona .119 Curti D. Agostino - Castellano, Austria .12o Dalvit D. Pietro - Flavon, Austria.121 Darbesio Enrico - Torino .122 Dazzoni Marietta - Faido Levantina, Svizzera Tic .123 Deaglio Erancesco

Scaria, Como .124 Deagostini D. Luigi, R. Cappellano - Monte Spluga,

Sondrio .125 De Baroni-Azzopardi Vincenzo - Valletta, Malta .126 Debernocchi Marietta n. Truffo - Torino .127 Decaroli Giuseppina n. Cesana - Cuneo .128 Decarolis Alberto - Bisenti, Teramo .129 Decinè D . Aniceto, Cappellano - S. Fiora, Gros-

setto.13o Defilippi Giacomo di Francesco - Cucceglio, Torino .131 Degiorgi D . Alessandro, Cappellano - Alessandria.132 Del Carretto-Bellotti Angela - Varazze, Genova .133 Delponte Assunta - Bignasco, Svizzera Tic .134 De Lillo Emilia - Caserta .135 De Luca D . Felice, Canonico - Cisterna, Roma .136 Demonte Anna

Cavallermaggiore, Cuneo .137 Densi Felice Orefice - Cesena, Forlì .138 Derohden Francesco - Roma .139 De Toma Pietro, Dottore - Treviglio, Bergamo .14o Devia D . Angelo, Teologo - Albenga, Genova.141 Diecine D . Aniceto - Pozzuolo, Perugia .142 Diodato Nicola di Carlo - Giuliano in Campania,

Napoli.143 Di Santa Croce Baronessa Maria nei Riccinelli - An-

cona .144 Donatelli-Tinelli Luigia - Caprino, Verona .145 Donaudi Cav . Felice - Torino .146 Doriguzzi Giacomo - S. Stefano di Cadore, Belluno .147 Drago Laura - Torino .148 Drappero Antonio - Pessinetto, Torino .149 Erbetta Maria, Negoziante in stoffe - Cureggio, No-

vara .i5o Falco Margherita - La Morra del Villar, Cuneo .

151 Fanelli D. Pietro, Arciprete Vic . For . - Casalvieri,.Caserta.

152 Fanesi Amabile - Presenaio, Belluno .153 Fantelli D . Alessandro, Parroco -- Bologna .154 Fantugini D. Serafino, Chiesa S . Filippo - Pistoia, .

Firenze .155 Fassi D. Giuseppe - Villafranca Piemonte, Torino .156 Ferrari Costanza - Bologna .157 Ferrari Costanza - Somma Lombarda, Milano,158 Ferrari Giuseppe - Treviglio, Bergamo .159 Ferrari D. Pietro - Alessandria .16o Ferrario Fiorini - Taverne, Svizzera Tic.161 Ferrazzi D . Luigi - Valstagna, Vicenza.162 Ferioli D. Samuele - Cocquio, Como .163 Ferrua D . Matteo - Trinità, Cuneo .164 Fogliaceo Stefano - Cavallermaggiore, Cuneo .165 Foraboschi Mons . Antonio - Cornia, Udine .166 Forassassi P. Clemente, Rettore - Turicchi, Firenze .167 Fornello-Rigotti Cristina - Torino .168 Forzani Michele Felice - Fontanellato, Parma .169 Foschiera Carlo - Mantova .17o Franzoni D . Angelo, Cappellano - Belforte, Ales-

sandria .171 Fra Paolino da S . Pietro a Marsiliano - Levanto,

Genova .172 Fratantonio D . Gaspare, Canonico - Modica, Sira-

cusa .173 Fugazzi Costantino fu Fedele - Villa, Genova .174 Gaiaschi Ersilla Emilia - Parma .175 Galia, Sacerdote - Tassarolo, Alessandria.176 Galli D. Antonio, Rettore - Mercato, Firenze .177 Galli-Dunn Sibilla V .a Arpesani - Milano .178 Gamba Ignazio - Villanova d'Asti, Alessandria .179 Gambino D. Giovanni, Prevosto Vic . For. - Villa-

franca Piemonte, Torino .18o Gandiglio Felicita V .va Giordano - Torino .181 Garberoglio D . Luigi, Canonico - Asti, Alessan-

dria .182 Garesio Ciuseppe - Veglia di Cherasco, Cuneo .183 Gatti Carolina n . Bruna - Casale Monferrato, Ales-

sandria .184 Gatti D. Ottavio - Sannazzaro, Pavia .185 Gattinoni Rosa - Milano .186 Gattinoni Vittoria V.a Rocchetti - Galbiate, Como .187 Genderini Carlo - Treviglio, Bergamo .188 Gessi Mons. Angelo - Roma .189 Gherzi D . Giovanni - Villa Raverio, Milano .19o Ghigo Bernardino - Entraque, Cuneo .191 Giacomazzi D . Antonio - Cappelletto di Noale, Ve-

nezia .195 Giacomini D. Antonio, Parroco - Codiverno, Pa-

dova .193 Gialdini Mons . Felice, Arcivescovo di Cirene - Roma.194 Gianferrari D. Pietro, Cappellano Curato - Brugneto,

Reggio Emilia .195 Giffuni Francesco Saverio - Maratea, Potenza .186 Giovenale D. Giacomo, Canonico Catt . - Asti, Ales-

sandria .197 Giusti Maria, - Cogoleto, Genova .198 Gola-Brugnetti Antonietta -- Treviglio, Bergamo .199 Gonano Giov . Battista -- Pesariis, Udine .20o Gorlero Francesco - Trino Vercellese, Novara .201 Grafigna D. Luigi Canonico - Genova .202 Grandi D . Callisto, Parroco - S. Agata, Como .203 Grassilli D . Antonio - Bologna .204 Grasso Teresa -'Calosso, Alessandria .205 Grignolo Giuseppe, Dottore - Saliceto, Cuneo .206 Grololi D. Innocenzo - Faenza, Ravenna .207 Gropallo-Adorno Marchesa Teresa - Genova .208 Grotanelli Nob . Cav . Edoardo - Siena .209 Guala Angelo - Orsara Bormida, Alessandria .21o Guerreri D. Paolo, Canonico - Mazzarino, Caltani-

setta .211 Guerrini-Martiui Maria - Bagnacavallo, Ravenna.212 Guidone Rocco - Foggia .213 Guissani Isidoro, Indoratore - Bra, Cuneo .114 Guissani Rosa - Cesano Maderno, Milano.215 Guzzardi Crocefissa n . Giaruffo - Vizzini, Catania .