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LA PREDICAZIONE DI NOÈ EL'ARCADISALUTE OSSIA PREDIZIONEDIMALIIMMINENTI ALLA SOCIETÀMODERNA Unopuscoloin-16°dipag .68 L .020 H TOTXPIETOTMIMHEIE L'IMITAZIONEDICRISTO TRADOTTAINLINGUAGRECA DalPadreGIORGIOMAYRd.C.d .G. CONPREFAZIONELATINADELSAC .PROF .G .CARINO Ungraziosovolumettodi360pagine (E) L . 1 50 Legatointelaneraflessibilefoglirossi (D) 2 50 Legatoinpelleflessibilefoglirossi (D) 3 00

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LA

PREDICAZIONE DI NOÈE L'ARCA DI SALUTE

OSSIA

PREDIZIONE DI MALI IMMINENTIALLA

SOCIETÀ MODERNA

Un opuscolo in-16° di pag . 68 L. 0 20

H TOT XPIETOT MIMHEIE

L'IMITAZIONE DI CRISTOTRADOTTA IN LINGUA GRECA

Dal Padre GIORGIO MAYR d. C. d. G.

CON PREFAZIONE LATINA DEL SAC . PROF . G . CARINO

Un grazioso volumetto di 360 pagine (E) L. 1 50Legato in tela nera flessibile fogli rossi (D) „ 2 50Legato in pelle flessibile fogli rossi (D) „ 3 00

OPERE SCOLASTICHE RACCOMANDATE.PICCOLA GEOMETRIA per le scuole secondarie , a norma dei programmi governativi .

Testo e figure separati, del Prof . Cl. Bretto ; 2' ediz ., 1 voi . in-16° gr., dipag. xxxIII-138 (E) L. 1 60

Legato in mezza tela (D) » 2 00Sotto il modesto titolo di Piccola Geometria per le scuole se- I più adatte non solo per le classi alle quali e diritto, ma ancora e

condarr~, l'e g regio prof. Clemente Bretto, sacerdote alcsiano, ha

specialmente Dei Seminari e simili istituti di educazione .pubblicata un eccellente trattato di detta scienza . lJuaut°ngee 1

F, la ragione si è che con tal volume i chierici, senza troppoil chiarissimo Autore si rivolga particolarmente agli Iliuvi delle

inip:care dei tempo che devono ad altri studi, possono acquistareclassi ginnasiali, tecniche e normali tuttavia noi crediamo che il

tutte quelle cognizioni di Geometria che si richiedono per gli esamisuo lavoro possa servire per ben alari ancora, poichè con finissimo

a cui essi aspirassero, e quel che è più formarsi a quel sodo ordi .disceruimenui e senza troppo perdersi in particolari egli mirò a

nata e conciso ragionamento a cui tende particolarmente il corsedue essenzialissime cose, ad avvezzare cioè i giovani alunni ad es-

filosofico di preparazione alle teologiche discipline . Ben di cuoresere sodi nel ragionare e spediti nelle pratiche osservazioni ; e

quindi raccomandiamo ai Rettori dei venerandi Seminari l'opera delraggiunse davvero il suo scopo, come ne fanno fede i tanti che già

chiar.mo sic . prof. Clemente Bretto, sicuri di fare ai loro chiericiadattarono il suo libro . In mezzo a tante opere di simil genere noi

un vero servigio.crediamo che quella del chiar. mo Salesiano possa essere una delle i

TITI LIVII PATAVINI Ilistoriarium libri XXIII, XXIV, XXV. Testo con introduz .e note del Sac . Dott. Carlo M. Baratta. Un vol . in-16°, di circa 300 pag.,con 6 analoghe carte geograf . (SEL . 43)(E) L. 1 50

Volendosi aggiungere ai libri delle strie di Livio, che già usci-

pera dello t , a•i rn greco . Dovrei qui ripetere, a proposito di questirenio nei Classiez pagani edili dalla Tipogra/ta salesiana, qual-

tre libri . quel che ho detto di sopra parlando dei pregi di tuttache altra parte, mi è sembrato di dover Ilare la preferenza a questi

l'opera . Osserverò solo che con molto maggior ragione tutto quellotre libri della terza deca, in seguito ai due primi già pubblicati,

devesi applicare a questa deca, che come nella storia di Roma ri-perchè di tutta l'opera questa è certamente la parte più perfetta .

corda il punto più glorioso, così anche nell'opera di Livio è certa-In questi tre libri si comprende della storia della seconda guerra

niente la parte più splendida.punita tutto il tratto che corre dalla battaglia di Canne fino alla

Poi testo ho seguito la recensione del Drakenborch, adottandopresa di Capua per parte dei Romani . Nel principio del libro XXIII

tuttavia non poche varianti proposte del Weissenborn, ogniqual-bbiamo ancora dinanzi Annibale come il personaggio principale

volta mi parvero presentare un senso più chiaro e compiuto . Quantodel dramma ; ma a poco a poco si perde di vista ed in quella vece

alle note ho creduto bene omettere affatto la parte critica del testoapparisce nuovamente tutta Fazione di Roma . Vi è narrata la de-

che suol riuscire in pratica di nessuna utilità ai giovani, pei qualifezione di Capua, le prime vittorie di C. Claudio Marcello, l'al-

e stato fatto questo commento . Invece ho procurato di abbondareleanza di Filippo di Macedonia con Annibale e le vittorie degli Sci-

nella parte grammaticale , valendomi per questa sopratutto deglipioni nelle Spagne . Il libro XXIV è quasi tutto occupato nel rac-

studii del Madvig, e di fornire insieme tutte quelle cognizioni diconto della defezione di Siracusa e di altre vittorie ottenute dai

storia e di archeologia, che potessero riuscire utili all' interpreta-Romani nella Spagna . Nel XXV infine abbiamo la presa di Taranto

zìone dell'autore . Ho voluto infine :igginngcre alcune carte geogra-per opera di Annibale, la caduta di Siracusa in potere dei Romani

fiche dei luoghi dove avvennero i falli principali esposti in questila morte degli Scipioni nelle Spagne coll'episodio di C . Marcio . Nel

tre libri, ritenendo che potranno aiutare non poco i giovani a for-racconto delle cose di Siracusa e di Taranto si vede chiaramente

marsi un'idea chiara ed esatta degli avvenimenti .che Livio aveva dinanzi Polibio ; non possiamo dire se e quantol'abbia seguito anche nel resto perché ci manca gran parte dell'o-

(noll']ntroduaione) .

EPITOME IIISTORIAE ECCLESIASTICAE a Ioanne Bosco Sac. conscriptum . In latinumsermonem convertit I . B. Francesia Sac . polii . litt. doctor. iii-16° piccolo,pii di circa 350 pag . (L. C. S. 10) (E) L. 1 50

IL SOGNO DI SCIPIONE di Marco Tullio Cicerone, commentato da Clemente Vignali .In-16°, di pag. 80 circa (Sei . 44) (E)

» 0 40EX LIBRIS FASTORUM et TRISTIUM OVIDII P . NASONIS, con note italiane del Sac .

Dott. G. B. Francesia. In-16°, di pag . 150 circa (Sel . 45) (E)

» 0 70ANACREONTE. Scelta di Odi purgate ed annotate ad uso dei ginnasi dal prof .

G. Carino. In-16° gr. di pag . 32 (E) » 0 40L'ARITMETICA PRATICA prescritta alle prime 3 classi ginnasiali secondo l'ultimo

programma ministeriale, esposta con metodo facile dal professor DavidePoggi. Un vol . in-16° grande di pag. 216(C) » 1 25

PRINCIPII DI GRAMMATICA ITALIANA ad uso delle scuole elementari superiori or-dinati secondo gli ultimi programmi governativi dal Prof . Sac. SabatinoD'Alfonso. Un vol . in-16° di pag . 72 (D) » 0 40

PRIME NOZIONI DI GRAMMATICA ITALIANA, ad uso delle scuole elementari inferioriesposte dal Sac. Prof. Sabatino D'Alfonso . i v. in-16"

d i 11 . 40 ( W) »' 0 25VOCABOLARIO ITALIANO-GRECO e GRECO-ITALIANO, 3' ediz. riveduta . Dl e v- ol . in-4c

pile. di pagine 728-1522 . Vol . 1° italiano-greco . . . . (l?) » 6 00Legato (D) » 7 50

Vol . 2° greco-italiano

(E) » 8 00Legato (T) » 9 50

CATALOGO SCOLASTICO 1889-90

EDIZIONI PROPRIE E DI DEPOSITO.

Poesia.

LEMENE (Francesco). Dio . Sonetti ed Inni . - In-32° di pa-gine 212 (G . B . 153) L. 0 5f

Biblioteca poetica in-32°.

Id.

»

Ediz. elegante su carta fina, in-16'piccolo di p. 212 (B. P. 2 (957)

.

.

» 0 8fALAMANNI (Luigi) . La coltivazione, Poema in versi sciolti, LEOPARDI (Giacomo) . Poesie scelte ad uso della gioventùcon brevi note del Sac . Dott. G . Francesia . - In-32° di dal Sac . Profess . Celestino Durando . In-32° di pagine 200pag . 208 (B . G . 30) L. 0 60

(B. G. 125)

.

. .

» 0 6fALIGHIERI (Dante) . La Divina Commedia, con note dei più LIPPI (Lorenzo) . Il Malmantile riacquistato . Poema in 81

celebri commentatori, raccolto dal Sac. G. B . Francesia . - rima, corretto ed annotato dal Sac. Dott . Giov. Tamietti .6 1 ediz ., 3 vol. in-32° di pag . 844 (B . G . 4-6) .

» 1 80

- 21 ediz. in-32°, di pag . 304 (e. G. 37)

. .

» 0 60- Rimario della Divina Comm . In-32° di p. 552 » 0 60

KLOPSTOK . Il Messia . Poema . 6 VOI . (B . G . 199-204 » 3 -ARICI (Cesare) . Poemetti. - In-32°, pagine 380 (B . G .

MANZONI (Alessandro) . Poesie liriche recate in versi latini157)

.

.

» 0 60

dal Conte Federico Callori , col testo a fronte . - In-16°ARIOSTO (Lodovico) . Le Bellezze dell'Orlando Furioso, e-

piccolo di pag . 83 (n . P . 7)

» 0 50pisodi e stanze in acconcio della gioventù italiana, con MANZONI e BORGHI . Poesie sacre , con note per cura delprefazione e note del Prof. V . Lanfranchi . - 51 edizione Sac. Prof. Gaetano Dehò . - 3 1 edizione, in-32°, pag. 118in-32°, p . 232 (B. G. 22) » 0 60

(L . C . 86) u 0 20BERNI, GUADAGNOLI ed altri poeti giocosi . Rime scelte, MANZONI e PELLICO . Poesie scelte . In-32 0 , pagine 222

con cenni biografici e note del Prof . Celestino Durando. -

( B . G . 90) » 0 40

In-32°, di pag . 272 (B . G . 109) .

. . . » 0 60

MARCHETTI (Conte Giovanni) . Poesie scelte per cura del

BERTOLA (Ab . Aurelio De-Giorgi) . Cento favole scelte, pro- Sac . Prof. Gaetano Dehò . - In-32, di pa g ine 178 (B . G .

cedute dal suo Saggio sopra la favola, con nota e vita, per 118). . » 0 50

cura di Gioachino Angeli . - 21 ediz . in-32°, di pag . 252 SIENZINI (Benedetto) . La poetica e le rime scelte per cura

(B . G. 73) » 0 60 i

di Benedetto Neri . - In-32 0 , di p . 180 (B . G . 170 n 0 50

BERTOLOTTI (Davide) . Il Salvatore. Poema. - In-32° di

METASTASIO (Pietro) . Drammi sacri, scelti dal P . Innoc .

pagine 274 (B . G. 145) » 0 60

Gobio . - In-320 , di 5 . 165 (L. C. 169)

. . . » 0 30

Id . Ediz. elegante su carta fina in-16° piccolo di pa-

- Drammi scelti dal P. Innocente Gobio . Barnabita. - 51

gine 274 (B . P . 3) » 1 -

ediz. in-32 0, di pag.270 (G . B . 17)» 0 60

CHIABRERA (Gabriello) . Poesie liriche, sermoni e poemetti MILTON (Giovanni) . Il Paradiso perduto . Poema tradotto

scelti ed annotati dal Sac. Dott . G . Francesia . - In-32° da Lazzaro Papi, con note di Luigi Matteucci . - In-32° di

di pag . 291 (B . G . 43) » 0 60

Pagine 481 (s . G . 188-9)

» 1 20

CLASIO (Luigi Fiacchi, Detto) . Favole e sonetti. - 31 ed .

MONTI (Vincenzo) . I poeti dei primi secoli della lingua

in-32°, a . 266 s. G . 99

» 0 60

italiana . Dialogo in cinque pause . - In-32°, pagine 244

COSTA (Paolo) e PERTICARI (Giulio) . Poesie scelte ed an-

(B. G .Poemetti

. _ a e 50- Poemi annotati dal Sac . G . B. Francesia .

5 diz .notate dal Sac . Prof . Gaetano Dehò . - In-32°, pag . 218

in-32°, di pag . 232 (B . G . 24)

» 0 60(B. G. 149) » 0 60

- Scelta di componimenti drammatici e lirici, con noteFANTONI (Giovanni) . Poesie scelte per cura di Benedetto

del Sac . Dott . G . B . Francesia . - 2 1 ediz. in-32°, di parNeri . - In-32°, di p. 200 (B. G . 177) . . . .

» 0 60

gino 268 (e. G . 56)

r 0 60FILICAIA (Vincenzo da) . Poesie scelte, con brevi annotazioni OMERO . Illiade . Poema epico tradotto da Vincenzo Monti .

del Sac . Dott . Giovanni Tamietti . - 21 ediz . in-32°. di .- 3 . ed ., 2 vol . in-32°, di p. 635 (B. G. 63-4) » 1 20pag . 296 (B . G . 61) » 0 60

- Odissea . Poema epico tradotto da Ippolito Pindemonte . -GAMBARA (Veronica) . Rime e lettere nuovamente pubbli- 3 1 ed ., 2 vol . in-32° di p . 462 (B . G . 79-80) » 1 20

cate ed annotate per cura d'un Trentino . - In-32° . pa- ! PARINI (Giuseppe) . Il giorno e scelte poesie liriche, ad usogine 220 (B . G . 135) » 0 50

dei giovani, per cura del P . I . Gobio . - 41 ed . in-32° .GARELLI (Antonio) . L'Eden riacquistato . Poema . - In-32°

di pag . 230 (e. G. 34) » 0 60di pag . 184 (B. G. 105) » 0 60

PETRARCA (Francesco) ed altri del trecento . Rime scelte edId . edizione elegante su carta fina, in-16° piccolo, di

annotate dal Sac. G . B. Francesia . - 41 ediz . In-320, dipag . 284 (B . P . 5) » 0 75

pag. 230 (B . G . 20) » 0 60GRANELLI (P . Giovanni) . Dione Siracusano . - Tragedia in PIGNOTTI (Lorenzo) . Favole scelte ad uso della gioventù dal

5 atti . - In-32°, di p . 84 (L. C . 187)

» 0 25

Sac. Prof. Celestino Durando. - In-32°, p. 152 (B . G.- 11lanasse Re di Giuda . Tragedia in 5 atti . - In-32° di

115) » 0 50pag . 90 (L . C . 184) » 0 25

PINDEMONTE (Ippolito) . Epistole, Sermoni, Prose e poesie- Sedecia ultimo re di Giuda . Tragedia in 5 atti in-32°,

campestri. - In-32°, di p . 384 (B. G. 120)

» 0 60di pag . 90 (L . C . 159) ' » 0 25

Poemi georgici : Le api di Giovanni Rucellai ; Il podere di

- Tragedie scelte, in-32° di pag . 264 (e . G . 156) » 0 60 I

Luigi Tansillo ; L'uccellagione di Antonio Tirabosco ; IlGUIDI (Alessandro) . Poesie liriche commentate dal Sae . Dott .

Pineto di lacopo Landoni, pubblicati per cura del Sac . Prof .

G. B. Francesia . - In-32° di pag. 251 (B . G . 48) u 0 60

Gaetano Dehò . - In-32°, di p. 232 (B . G. 136)

e 0 60

Poesie (Raccolta di) in vari metri . - 6 3 ed. in 32° . di pa-

CESARI (P. Antonio) . Novelle . - 6a ed . in-32°, di p . 214gino 200 (L. C . 96) . . .

. .

L. 0 35

(B . G . .12) L. 0 60Sonetti e canzoni ad onor di Maria SS . dei più celebri lirici FIORENTINO (Ser Giovanni) . Novelle scelte ed annotate ad

italiani, con cenni biografici degli autori e note pel Sac . uso della gioventù dal Sac . Prof. Celestino Durando. -Dott . Francesco Dalmazzo . - In-32°, di pagine 348 (B . G . In-32°, di p . 370 (B. G . 121) . . » 0 60116) » 0 50

GIRALDI (Giambattista) . Novelle scelte dagli Ecatommiti,SPOLVERINI (Gio . Batt .) . La coltivazione del riso e il Ca- presentate alla studiosa gioventù dal Dott . G . Angeli . -

napaio di Girolamo Barujfaldi, nuovamente pubblicato a 2 vol . in-32° di pag. 602 (B . G . 167-8) » 1 20cura del Sac . Prof . Gaetano Dehò. - In-32°, di pag. 252 GRAZZINI (Giovanni), detto il Lasca. Novelle scelte . In-32°(B . G . 124) . . . .

. . .

» 0 60

di pag. 221 (B. G. 83)

.

. .

» 0 60TASSO (Torquato) . La Gerusalemme liberata, con note del Novellino (Il), ossia Fiore di parlar gentile, emendato edSac. Dott. Giovanni Francesia. 3a ediz . in-32°, di p . 378 annotato ad uso della gioventù dal Sac . Dott . F. Cerruti .(B . G. 19-11)

. . .

. . . .

» 1 -

- 63 ediz . in-32°, di pag . 240 (B. G . 33)

.

n 0 60TASSONI (Alessandro) . La secchia rapita . Poema oroicomico

SACCHETTI (Franco) . Novelle scelte, con brevi note del sac .castigato ad uso della gioventù, per cura del P . I . Gobio,

prof. C. Durando. - 71, ediz . in-32° di pag . 374Barnabita . - 3a ed . in-32°, di p . 234 (B. G. 23) » 0 60

(B. G . 7) » 0 60TESTI (Fulvio) . Poesie liriche, scelto ad uso della gioventù

SOAVE (Francesco) . Novelle morali . - In-32°, die pag . 288- In-32°, di p . 254 (B . G . 166)

.

.

» 0 60

(B . G. 111)

. .

» 0 60VARANO (Alfonso) . Le visioni . Canto in terza rima con note VALLAURI (Prof . T .) . Il castello della Chiusa . Novella . -

storiche, filologiche del Sac . Prof. Francesco Cerruti. -

In-32°, di p . 57 (L . C . 192)» 0 25In-32°, di pag. 278 (B. G . 49)» 0 60

- Il sogno di un pedante. Novella . - In-32°, di pag . 57(L . C . 237) 0 25

- L'Antiquario della valle di Maira. Novella. - In-16°Biblioteca poetica - Formato vario«

grande, p . 38 e 0 30- L'Etimologista . Novella . In-16° gr . p . 32 . . » 0 30- Novelle . - 53 ediz . riveduta ed accresciuta . - In-16°

I. MARTINENGO . Introduz . alla poesia ital . . L . 1 -

grande, pag . 460 » 2 -- Legato in tela (957) n 2 -

2. LEMENE . Dio. Sonetti ed inni (954)

. . . » 0 80- Legato in tela (957) » 1 60

Racconti, romanzi ecc .3. BERTOLOTTI. Il Salvatore . Poema (957)

» 1 - FIRENZUOLA (Agnolo) . L'Asino d'oro d'Apuleio . - 63 ed .- Legato in tela (957) » 2 -

in-32°, pag . 278 (B. G. 28)

. . . .

» 0 604. ALFANI . Proverbi e modi proverbiali (958)

» 1 20

MAFFEI (Cav . Giuseppe) . La famiglia di Erlau . Racconto .- Legato in tela (958)» 2 20

- In-32°, pag. 264 (B . G. 148)» 0 605. GARELLI . L'Eden riacquistato . Poema (958)

» 0 75

PRUSSO (Roberto) . Romanzo di un giovane povero . In-16°,- Legato in tela (958)» 1 60

di pag. 126 (975) » 0 606. ANGELICI . Il S. Rosario esposto in versi (958) » 0 60 VERRI (Alessandro) . Le notti Romane. - 2 vol. in-32° di7. MANZONI . Poesie liriche recate in versi latini

pag. 446 (B. o . 97-8)

. . .

» 1 20(959) » 0 50

WISEMAN (Card . Nicola) . Fabiola. Ediz . illustrata del 18788. LANFRANCHI. Fiorellini poetici . (959)

. .

» 0 15

in-8°, di pag . 700 . .

. . . (E)

» 6 -9 . - Nuovi fiorellini poetici (959) . . . . » 0 20

-

-

su carta fina ill . del 1884 (E) » 8 -10. POCGI . Vis . al monum. di C. Colombo (960) » 1 50

-

-

ediz. econ . 2 vol . in-16° (E) » 1 50- Legato in tela (960) » 2 40

-

-

su carta ordinaria in-16° (E) » 1 -

Il. FEDRO . Le favole trad . dal Sac . Vincenzo Pe-trosini (960) » 1 50

Favole .12. LEONE . La poesia e il cristianesimo (960) . » 1 2013. SCAVIA . Carmi latini (961)» 2 -

FIRENZUOLA (Agnolo) . Prose purgate ed annotate dal Sac .14. MORICHINI. Petreide . Poema in-16 ° (961) . » i - Prof. Celestino Durando . Un vol . La prima Veste dei di-

15 . B . G . La lira d'Gianduia (961) . . . . » 0 40 scorsi degli animali . - 6 11 edizione in-32°, di pagine 244

16 . PELLICO . Cantiche (962)» i -

(B . G . 27) » 0 60

- Legato in tela (962) » 2 -

Volgarizzamento delle Favole Esopiane per uno da Siena,testo di lingua, annotate e ridotte per uso della gioventù .

17 - Tragedie (962) » 1 -- Legato in tela (962) » 2

In-32°, pag . 208 (B . G . 119)» 0 50-18. CASAGRANDI (P. Salv . Poesie) .

(962) n 2 00

Storia naturale .19 . CANATA . Tragedie » 2 5020 . -

Versi « 2 50

A) Carte zoologiche .21 .

-

Poesie Bernesche» 2 50

Atlante zoologico, proposto ad uso delle scuole Normali, Li-22 . VIRGILIO . Bucolica trad. da Acquaticel

» 0 50

coi, Istituti governativi e privati, Tecnici e Militari d'i-struzione maschile e femm., 50 tavole cromolitografate dicent. 50 per 64 . Legate in un vol» 25-

Novelle.a

Ciascuna tavola presa separatamente . . . » 0 40BORGIS (Federico) . La lingua dell'agricoltore , ossia l'Ita-

liano istruito nella tecnologia campestre, ad uso delle scuoleBANDELLO (Matteo) . Novelle scelte con brevi note . - 2a

e delle famiglie . - Un voi . in-16° . Torino

» i -ed. in-32°, di p . 185 (B . G. 65)» 0 60

Fisica (Sunti di) e storia naturale . - Un vol . in-16°, d(

fBOCCACCIO (Giov .) . Novelle scelte . purgate ed annotate dal

pagine 100

» 0 60N

Sac . Prof. Celestino Durando, con infine la vita di Dante

MALACARNE (Dott . Innocenzo) . Storia naturale : BotanicaAlighieri . del medesimo autore . - 45 ed ., 2 vol . in-32°

compendiata ad usu aeile case di educazione . Corso supe-di p . 475 (B . o . 18-9) » 1 20

riore . - Un vol . in-IG" gr . di p . IGO, ,un inc .

» 1 60

ANNO XIII - N. 10.

Esce una volta al mese .

OTTOBRE 1889

BOLLETTINO SALESIANO

DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO

Sommario : Leone XIII, il Rosario e la divozionea S. Giuseppe - Una gita ai Becchi - Notizie dellenostre case d' America : dalla Patagonia e dall'Ar-gentina . - Le feste al S . Cuore di Gesù in Pata-gonia . - Una grazia del S . Cuore di Gesù . - Coo-peratori defunti nell'Agosto e Settembre .

LEONE XIII

il Rosario e la divozione a S. Giuseppe .

Alzai gli occhi miei verso dei montidonde verrà a me soccorso. Levavi oculosmeos in monte, unde veniet AUXILIUMmihi (Psalm. 120). È questa la parola chenegli anni scorsi ha fatto risuonare alcospetto del cielo e della terra il grandePontefice Leone XIII. È verso i montieterni della celeste Gerusalemme che Egliappunta lo sguardo sereno e sicuro, poi-chè ha la caparra della parola infallibiledi Gesù Cristo. Egli attende quell'oranella quale Maria SS . AUSILIATRICEdarà la pace al mondo, il trionfo allaChiesa; e va ripetendo ai Cattolici sparsi

per tutte le plaghe della terra : - Nontemete, le porte dell'inferno non prevar-ranno : lassù, lassù in alto sollevate glisguardi. Non vedete la Vergine bene-detta che siede regina ed ha nelle suemani le nostre sorti? Prendete il santoRosario, e la prece di un popolo senzanumero ascenda al trono della Verginee per essa al trono di Dio. Al santo Ro-sario in questi ultimi secoli la Chiesa èdebitrice di tutte le sue vittorie . -Quest'anno poi ancor più solenne in-

vito Egli fa a tutti i Cattolici di recitareil santo Rosario, e nello stesso tempo in-culca la divozione a S . Giuseppe comecosa oltre modo cara alla ImmacolataMadre di Dio .Noi riportiamo la stupenda Enciclica,

che resterà uno splendido monumentodel sapientissimo ed amoroso Ponteficenella storia dei secoli, facendola seguiredalla bella e divota preghiera a s. Giu-seppe in latino ed in italiano, che perordine di S. Santità si dirà ogni giorno,durante il mese di ottobre, dopo la recitadel S. Rosario, in questo e negli anniavvenire in perpetuo.

Ai venerabili Fratelli Patriarchi, Primati, Ar-civescovi, Vescovi e altri Ordinarii de' luoghiaventi pace e comunione con l'ApostolicaSede .

Leone PP. XIII.

Venerabili Fratelli, salute e Apostolica be-nedizione .Quantunque abbiamo già più volte ordi-

nato si facessero in tutto il mondo specialipreghiere e si raccomandassero, il più cal-damente che si potesse, a Dio gl'interessidella Cattolicità, tuttavolta a niun facciamaraviglia se avvisiamo portar oggi il bi-sogno che novellamente s'inculchi quest'i-stesso dovere. - Ne' calamitosi tempi, mas-sime allora che la potestà delle tenebre sembrapoter tutto osare a danno della Cristianità,la Chiesa ha sempre per costume di invocaresupplichevole Iddio, autore e vindice suo,con vie maggior fervore e perseveranza, in-terponendo eziandio la mediazione de' Santi,nel cui patrocinio ha maggiore fiducia di tro-var soccorso, prima fra i quali l'AugustaVergine Madre di Dio .

Della pia preghiera e della speranza, ri-posta nella bontà divina, tosto o tardi appa-risce il frutto .

Ora evvi ben noto, Venerabili Fratelli, nonessere i tempi che corrono guari men cala-mitosi di quanti mai volgessero tristissimiper la Cristianità. Veggiamo infatti perirein moltissimi il principio di tutte le virtùcristiane, la fede ; sfreddarsi la carità, de-pravarsi nelle idee e ne' costumi la crescentegenerazione ; osteggiarsi in ogni parte conla violenza e con la perfidia la Chiesa di GesùCristo ; guerreggiarsi atrocemente il Ponti-ficato ; e con tracotanza ogni dì più sfron-tata scalzarsi le stesse fondamenta della re-ligione .

Fin dove siasi di recente per questa chinasdrucciolato e quant' altro vadasi tuttoramacchinando, è sì chiaro e patente, che nonfa mestieri dichiararlo per parole .

In questa difficile e miseranda condizionedi cose, poichè i mali sono maggiori d'ogniumano rimedio, non ci rimane che implo-rarne dalla divina potenza la guarigione . -Il perchè Ci mettemmo in cuore di spronarela pietà del popolo cristiano ad impetrarenon maggior fervore e costanza che mail'aiuto di Dio Onnipotente. E però avvici-nandosi il mese di ottobre, che già decre-tammo sacro alla Vergine del Rosario, cal-damente vi esortiamo che con ogni divozione,pietà . e frequenza possibile venga in que-st'anno tutto il detto mese celebrato . - Bensappiamo esserci nella materna bontà dellaVergine apparecchiato il rifugio ; e siamcerti che le nostre speranze non sono in-

darno in Lei riposte. Se innumerevoli fiateElla ci fu ne' fortunosi tempi del cristìane-simo propizia, perchè temere che non vogliarinnovellare gli esempi del suo potere tdella sua grazia, ove sia con preghiere co-muni umilmente e costantemente invocata?Che anzi, tanto più speriamo che per mirabilguisa ci assista, quanto volle essere più alungo pregata .

Senonchè altra cosa eziandio Ci siam pro-posta, e alla quale Voi, Venerabili Fratelli,Ci presterete, come di costume, la, diligentevostra cooperazione ; ed è, che per megliorendere alle nostre preci favorevole Iddio, eperchè Egli, da più intercessori supplicato,porga più pronto e largo soccorso alla suaChiesa, avvisiamo essere sommamente con-venevole che il popolo cristiano accostumisia pregare con singolar divozione e animofiducioso , insieme alla Vergine Madre diDio, il suo castissimo sposo San Giuseppeil che abbiamo particolari motivi di credereche debba alla stessa Vergine tornare ac-cetto e caro . - E, quanto a questo, di cheper la prima volta siamo per toccare in pub-blico alcuna cosa, ben conosciamo essere lapietà del popolo cristiano non pur inchine-vole, ma già, prese da sè le mosse, nel suocorso progredita ; dacchè vedemmo il cultodi San Giuseppe, che per lo zelo dei RomaniPontefici venne pur nelle età anteriori gra-datamente promosso ed, esteso , universal-mente e con indubitato incremento in questiultimi tempi amplificato , massime da chePio IX Nostro Antecessore, di felice memo-ria, ebbe, a preghiera di moltissimi Vescovi,dichiarato il santissimo Patriarca Patronodella cattolica Chiesa .

Nondimeno , poichè è di tanto rilievo cheil suo culto metta profonde radici nelle cat-toliche istituzioni e nei costumi , vogliamoche il popolo cristiano anzi tutto dalla No-stra voce ed autorità novello impulso riceva .

Le ragioni per cui il beato Giuseppe deveaversi a Patrono speciale della Chiesa, escambievolmente la Chiesa ripromettersi mol-tissimo dalla tutela e dal patrocinio di liti,nascono principalmente dall'essere egli sposodi Maria e padre putativo di Gesù Cristo .Da qui derivò tutta la sua grandezza, lagrazia, la santità e la gloria . Egli è certoche la dignità di Madre di Dio poggia sìalto, che nulla vi può essere di più sublime .Ma perchè tra la beatissima Vergine e Giu-seppe fu stretto un nodo coniugale, nonv'ha dubbio che a quell'altissima dignità ,per cui la Madre di Dio sovrasta a granpezza tutto le creature , egli si avvicinòquanto niun altro mai. Conciossiachè il con-nubio è la massima società e amicizia, a cuidi sua natura va unita la comunanza deibeni . Per la qual cosa, se Dio ha dato allaVergine in isposo Giuseppe, glielo ha datonon pure a compagno della vita , testimonedella verginità e dell'onestà tutore, ma e-

ziandio perchè partecipasse, mercè il pattoconiugale, all'eccelsa grandezza di lei . -Così pure egli tra tutti in augustissima di-gnità grandeggia, perchè per divina dispo-sizione fu custode e nell'opinion degli uo-mini padre del Figliuolo di Dio . Donde con-seguiva che il Verbo di Dio modestamentesi assoggettasse a Giuseppe, gli obbedisse eprestasseglì quell'onore e riverenza che deb-

bono i figliuoli al padre loro.Or da questa doppia dignità naturalmentqa

scaturivano que' doveri che la natura pre-scrive ai padri di famiglia ; cotalchè fu Giu-seppe a un tempo legittimo e natural cu-stode, capo e difensore della divina Famiglia .E cotesti uffizi e ministeri egli venite infattiesercitando, finchè bastogli la vita . Studiossidi tutelare con sommo amore e quotidianavigilanza la sua consorte e la divina proledi lei ; procacciò lor di continuo con le suefatiche il bisognevole alla vita ; cessò daloro i pericoli, di che l'odio di un Re mi-nàcciavali, trafugandoli altrove a salvamento ;e nelle molestie de' viaggi e ne' travagli del-l'esilio fu di Gesù e di Maria compagno in-separabile, aiuto e conforto .

Or la Casa divina, che Giuseppe con quasipatria potestà governava, era la culla dellanascente Chiesa .La Vergine Santissima, perchè Madre di

Gesù Cristo, è anche Madre di tutti i cri-stiani, da lei generati in mezzo alle atrocis-sime pene del Redentore sul Calvario ; comepur Gesù Cristo è in certa guisa il primo-genito de' cristiani, che gli sono per adozionee redenzione fratelli .

Di qui viene che il beatissimo Patriarcatenga per raccomandata a sè di un modospeciale la moltitudine de' cristiani, onde rì-sulta la Chiesa, vale a dire cotesta innume-revole famiglia, sparsa per tutto il inondo ,stilla quale egli, come sposo . della Verginee padre putativo di Gesù Cristo, ha un'au-torità presso che paterna . È dunque conve-nevol cosa e sommamente degna del beatoGiuseppe, che a quel modo ch'egli un temposoleva tutelare santamente in ogni evento laFamiglia di Nazaret, così ora col suo ce-leste patrocinio la Chiesa di Cristo copra edifenda .

Le quali cose, Venerabili Fratelli, trovano,come sapete, un rincalzo in questo, che pa-recchi Padri della Chiesa opinarono, d'ac-cordo in ciò con la sacra liturgia, aver l'an-tico Giuseppe, figlio del Patriarca Giacobbe,adombrato la persona e il ministero del no-stro, e col suo splendore simboleggiata lagrandezza e la gloria del futuro custodedella divina famiglia . - E, per verità, oltreall'avere entrambi sortito l'istesso nome , enon iscevro di significato, corrono tra loroben altre, e queste chiarissimo, rassomi-glianze, a Voi ben note : e primamente quellache l'antico Giuseppe guadagnossi in modosingolare la benevolenza e la grazia del suo

Signore, e oche avendo da lui avuto il go-verno della casa, tutte le prosperità e bene-dizioni di Dio dal ciel piovevano, per ri-guardo a Giuseppe , sul suo padrone . Mav'è d'avvantaggio, ch'egli, per volontà delMonarca, governò con sovrani poteri tutto ilRegno ; e nel tempo di pubblica calamità,pei mancati raccolti e per la carestia, sov-venite con sì stupenda provvidenza agli E-gizi e ai popoli confinanti, che il Re decretòsi chiamasse salvatore dei mondo. - E cosìin quell'antico Patriarca ci vien fatto diravvisare la figura del nostro . Siccome que-gli fu una benedizione di Dio per la casadel suo padrone e poscia per tutto il Regno,così questi, destinato alla custodia dellaCristianità , dee riputarsi difensore e tutordella Chiesa ; la quale è veramente la casadel Signore e il regno di Dio in terra .

Tutti i cristiani, di qualsivoglia condizionee stato, hanno ben donde affidarsi e abban-donarsi all'amorosa, tutela di San Giuseppe .- In Giuseppe hanno i padri di famiglia ilpiù sublime modello di paterna vigilanza eprovvidenza ; i coniugi un perfetto esemplared'amore, di concordia e di fè coniugale ; ei vergini un tipo e un difensore insieme dellaverginale integrità . I nobili, messasi d'in-nanzi agli occhi l'immagine di Giuseppe,imparino a serbare eziandio nell'avversa for-tuna la loro dignità ; e i doviziosi intendanoquali siano quel beni ch'è d'uopo appetirecon ardente bramosia e a tutto poter teso-reggiare .

I proletarii poi, gli operai e quanti sonoin bassa fortuna, debbono, per un titolo odiritto lor proprio, avere ricorso a Giuseppe,e da lui apprendere ciò che hanno a imitare .Imperocchè egli, sebbene di regia stirpe, u-nito in matrimonio colla più santa ed eccelsatra le donne, e padre putativo del figlio diDio, nulladimeno passa la sua vita nel la-voro, e con l'opera ed arte stia procaccia ilbisognevole al sostentamento de' suoi . - Nonè dunque di quei che sono in basso stato ,se ben si riguardi, abbietta la condizionee il lavoro dell'operaio, lungi dall'essere di-sonorante, può per contrario, ove sia allavirtù associato, grandemente nobilitarsi . Giu-seppe, contento del poco e del suo , portòcon animo forte ed elevato le privazioni ele strettezze inseparabili da quel sottilissimovivere, ad esempio del figliuol suo ; il qualeessendo signore di tutte le cose, vestite lesembianze di servo' volonterosamente ab-bracciò una somma povertà e penuria d'ognicosa.Con queste considerazioni debbono i po-

veri e quanti guadagnansi col lavoro dellemani la vita , sollevar l'animo e rettamentepensare e sentire ; ai quali, se è vero chegiustizia consente di poter francarsi dallaindigenza e levarsi a miglior condizione, nonperò la ragione nè la giustizia . permettonoloro di sconvolgere l'ordine dalla provvi-

denza di Dio stabilito. Che aiwi il trascen-dere in questa bisogna a violenze e far ten-tativi per via di sommosse e tumulti è for-sennato partito, che il più delle volte aggravaquegli stessi mali che si vorrebbero allegge-rire. Adunque non già nelle promesse digente sediziosa confidino i proletarii, se hannofior di senno, ma bensì negli esempi e nelpatrocinio del beato Giuseppe , come purnella materna carità della Chiesa , la qualedel loro stato ogni dì maggior cura si prende .Pertanto, ripromettendoci Noi, Venerabili

Fratelli, moltissimo dalla vostra autorità ezelo episcopale, nè diffidando che le buonee pie persone molte altre cose, e anco mag-giori delle comandate da Noi, sieno per im-prendere, decretiamo che in tutto il mese diottobre aggiungasi nella recita del Rosario,da Noi già prescritta altre volte, l'orazionea S. Giuseppe, la cui formola riceverete in-sieme con questa Enciclica ; e similmentefacciasi ogni anno, in perpetuo .

A quelli poi che divotamente reciterannol'accennata orazione, concediamo ogni voltal'indulgenza di sette anni e altrettante qua-rantene. ú, anche proficuo e sommamentecommendevole il consacrare, come già invarii luoghi costumasi, con giornalieri eser-cizì di pietà il mese di marzo a onore del santoPatriarca . Dove poi ciò non possa farsi age-volmente, sarebbe almeno da desiderarsi cheprima della sua festa nel tempio principaledi ciascun luogo si celebrasse un triduo dipreghiere . - Raccomandiamo inoltre a tuttii fedeli, che ne' paesi, in cui il 19 marzo ,dì sacro a San Giuseppe, non è compresonel novero delle feste di precetto, non la-scino tuttavia, per quanto è possibile, disantificarlo almeno privatamente, a onore delceleste Patrono, quasi fosse giorno festivo .

Frattanto auspice de' celesti doni e pegnodella Nostra benevolenza vi sia , VenerabiliFratelli, l'Apostolica benedizione, che di tuttocuore impartiamo nel Signore a Voi, alClero e al popolo vostro .Dato in Roma presso S . Pietro il di 15 a-

gosto del 1889, anno duodecimo del NostroPontificato .

Leone PP. XIII.

ORATIO AD SANCTVM IOSEPHVM .

Ad te, beate Ioseph, in tribulatione nostra con-fugimus, atque implorato Sponsae tuae sanctissi-mae auxilio, patrocinium quoque tuum fidenterexposcimus. Per eam, quaesumus , quae te cumimmaculata Virgine Dei Genitrice coniunxit, ca-ritatem , perque paternum, quo Puerum Iesumamplexus es, amorem, supplices deprecamur, ut

ad hereditatem, quam Iesus Christus acquisivitsanguine suo, benignus respicias, ac necessitati-bus nostris tua virtute et ope succurras .Tuere, o custos providentissime divinae Fami-

liae, Iesu Christi sobolem electam ; prohibe a

nobis, amantissime Pater, omnem errorum ac cor-ruptelarum luem ; propitius nobis, sospitator po-ster fortissime, in hoc cum potestate tenebrarumcertamine e caelo adesto ; et sicut olim Puerum

Iesum e summo eripuisti vitae discrimine, itanunc Ecclesiam sanctam Dei ab hostilibus insi-diis atque ab omni adversitate defende : nosquesingulos perpetuo tege patrocinio, ut ad tui exem-plar et ope tua suffulti, sancte vivere, pie emori,sempiternamque in caelis beatitudinem assequipossimus . - Amen .

PREGHIERA A S. GIUSEPPE .A voi, o Beato Giuseppe, ricorriamo nella no-

stra tribolazione, ed, implorato l'aiuto della san-tissima vostra Sposa, domandiamo fiduciosi ancheil vostro patrocinio . Per quella carità, di grazia,che vi congiunse coll'Immacolata Vergine Madredi Dio, e per quell'amore paterno col quale strin-geste il fanciullo Gesù, supplichevoli vi preghiamodi riguardare propizia l'eredità che G . C. acquistòcol suo sangue e di sovvenire alle nostre neces-sità colle vostre virtù e potenza .

Proteggete, o custode provvidentissimo delladivina Famiglia, l'eletta prole di G . C . ; toglieteda noi, o Padre amantissimo, ogni colluvie di er-rori e corruttele : validissimo nostro protettore, .siateci dal cielo propizio in questo combattimentocolla podestà delle tenebre ; e come una volta li-beraste il Bambino Gesù da sommo pericolo dellavita, così ora difendete la Santa Chiesa di Diodalle

insidie dei nemici e da ogni avversità; co-prite ognuno di noi col perpetuo vostro patroci-nio, affinchè al pari di voi e coll'appoggio dellavostra protezione possiamo santamente vivere,piamente morire e conseguire l'eterna beatitudinenel Cielo . Così sia.

UNA GITA AI BECCHIfrazione di Castelnuovo d'Asti.

Gli antichi allievi dell'Oratorio di D . Bo-sco idearono e compierono , il giorno 11agosto, una festicciuola di grande consola-zione al cuore di quelli che vi si trovaronopresenti, e di grande onore ad un tempo stessoper la religione, per D . Bosco e per la patria diLui. In numero di trenta e più, rappresentanticentinaia di altri loro amici, si recarono,come in devoto pellegrinaggio, ai Becchi,frazione di Castelnuovo d'Asti, presso il ni-pote del Venerando Fondatore delle CaseSalesiane, e sulla porta di quella casetta mo-destissima e povera collocarono una graziosalapide che dice :Nato quì presso in una casa ora demolita -

addì XV agosto MDCCCXV-qui passò inmodesta ed esemplare povertà - i primi suoianni - Don Giovanni Bosco - e qui trilu-stre iniziava fra i suoi compagni - quellamissione educatrice - per cui del suo nome -riempiva più tardi l'Europa anzi il mondo -

Morì in Torino il XXXI gennaioMDCCCLXXXVIII- Ricordo posto per cura degli antichi alunnidi Lui - XI agosto MDCCCLXXXIX.

Giunsero sul sito verso le 9 e 1/2, prece-duti da 40 artisti della musica istrurnentaleinterna dell'Oratorio di S . Francesco di To-rino, diretta dal modesto quanto valenteMaestro Dogliani . Alle 10 assistettero tuttiinsieme con divoto contegno alla S . Messa,e, rallegrata con diverse suonate la buonagente che era accorsa da vari paesi vicini,e scoperta la bella lapide, il Rev . TeologoD. Felice Reviglio, parroco di S . Agostino,il quale si reca ad onore di essere stato frai primissimi allievi del santo prete D . Bosco,e il primo de ' suoi sacerdoti, ed uno dei piùattivi coadiutori di Lui nei primordii dell'O-ratorio, lesse un breve, succoso e indovina-tissimo discorso di circostanza .

Dopo altre suonate festose, si raccolserogl' intervenuti a unfratellevole banchettocampestre, sul finire del quale parlò il Sig .Carlo Gastini, presidente del Comitato per

quella cara e doverosa dimostrazione di ri-conoscenza e d'affetto a Don Bosco . Ricordòessere esso nel numero dei più antichi vete-rani dell'Oratorio, avere avuto sempre l'onoredi essere scelto a presidente di quel comi-tato, e sentir quindi il bisogno e il doveredi ringraziare i compagni con tutta l'effusionedel cuore. Quella lapide allora scoperta es-sere testimonianza della virtù di D . Bosco,segno eterno di figliale affetto, monumentoche ricorderà aver i figli solennemente pro-messo di seguir sempre i santi ammaestra-menti del loro Padre . - Più tardi fu datala Benedizìone col SS . Sacramento, primadella quale si cantò il Tantum Ergo in musica ;poi, dopo varie allegre sinfonie e sparo dimortaretti e spedizione di areostati, con cuifurono salutati quei colli ameni e fortunati,si tornò a Torino lieti di quella giornata,bella fra le bellissime, e che profonda e in-cancellabile memoria lascerà, certo, in fondoall'anima di quanti ebbero la sorte di potervipartecipare .I particolari di questa memorabile fun-

zione erano stati determinati il 25 e il 28 lu-glio, giorni nei quali gli antichi allievi sierano anche in quest'anno radunati a fra-terno convito nell'Oratorio di Torino, conti-nuando le antiche tradizioni . Specialmentenumerosi erano accorsi gli artisti . La gioiapiù schietta brillava su tutti i volti e unnobile e generoso affetto si manifestava nellevarie composizioni dette in onore di D . Bosco .Don Rua aveva detto sul finire del convito :« Miei cari fratelli, io vi amo . Non potròamarvi come vi amava Don Bosco, ma è miovivo desiderio amarvi come lui . Mi sforzeròd'imitarlo in tutto quello che potrò . Tuttele volte che avrete bisogno di me venitepure colla fiducia di fratello a fratello, ed iosarò tutto per voi fini dove si estenderà lapossibilità delle mie forze. E non dimen ti-cate mai che l' Oratorio è sempre la vostracasa paterna. »

Applausi entusiastici accolsero le paroledi Don Rua e il dolce pensiero che nullaera mutato nelle relazioni degli antichi al-lievi colla Casa Salesiana per la morte diDon Bosco, rese più soave la festa di Ca-stelnuovo .

NOTIZIE DELLE NOSTRE CASE D'AMERICA

Dalla Patagonia .Patagones, 9 aprile 1889

AMATISSIMO D . RUA,

Ecco finalmente giunto il momento in cuipotrò con un po' di quiete, quantunquebreve , darle contezza di noi .

Il giorno 24 dello scorso marzo, non po-tendo ancora Monsignore lasciar la Capitaledell'Argentina, fui incaricato di imbarcarmiin sua vece insieme con altri 11 Confratellied 8 Suore di M. A. sul trasporto militareil « Villarino » che doveva portarci alla so-spirata residenza di Patagones .Monsignore ci aveva benedetti qualche

giorno prima, e trovavasi il 21 al Rosariodi Santa Fé sul Rio Uruguay, ove trattasifinalmente dell'impianto di una Casa Sale-siana .

Con un tempo bellissimo partimmo adunquee dopo tre giorni di viaggio felice arrivammoall'imboccatura del Rio Negro , con senti-menti e palpiti di gioia e di riconoscenzaverso il buon Dio e Maria Ausiliatrice . Mapiacque al Signore ritardarci di un giornol'entrata nel Rio . La « Barra » era mala, oda meglio dire non vi aveva sufficienza d'a-cqua, perchè potesse entrarvi il Villarino ;però dovemmo contentarci di ancorare e ri-manere tutto il 27 di fronte alle desertespiaggie di questa tanto bramata Patagonia .

Ebbimo tuttavia il piacere di poter comu-nicare notizia di noi ai nostri Confratelli diqui per mezzo del nostro D . Pietro Bonacina,che mandai a terra col permesso del coman-dante e del pilota del Rio, sulla barca stessadi questo, che sempre si mostrò gentilissimocon noi da molti anni. Questi Confratelli,nell'incertezza del nostro arrivo e per rice-vere convenientemente l'amat.mo Monsignoreed i novelli Missionarii da due giorni ave-vano mandato alla Barra, presso il piloto,un confratello ad aspettarci . È bensi veroche da Buenos Aires aveva io scritto primae poi telegrafato, ma nè le lettere, nè il te-legramma erano giunti, causa il cattivo tempodei giorni antecedenti .

Quante preghiere e sospiri al cielo man-dassimo tutti in quel dì, ben no saprei dire,

e la notte seguente poco o nulla si dormì

per un principio di vento pampero, che for-tunatamente poi cessò sul fare del giorno .Il 28 marzo spuntava per noi poco lusin-

ghiero. Densi nuvoloni si accumulavano sul-l'orizzonte e spinti dal vento montavano susu pel firmamento . Il tuono lontano lontanorumoreggiava sinistramente e qualche guizzodi lampo di quando in quando annunziavail sopraggiungere di una tempesta. Bisognavao entrare nel Rio Negro, o lasciare la spiag-gia e mettersi al largo .

Gli sguardi nostri e di tutti erano rivoltiverso la « Barra » e col cuore palpitante invo-cavamo dal Signore una marea grande, moltogrande ; e, siane grazie al buon Dio, lamarea venne .Chi le potrà dire quel che provammo al

sentire l' ordine dato dal piloto di levarl'àncora e volgere la prora alla Barra? En-trammo , alle 8 1/2 del giorno 28 di marzo .Uno scroscio tremendo di tuono ed una piog-gia dirotta ci accolse ed accompagnò finoin vista di Patagones .

Al nostro giungere si rasserenò come perincanto il Cielo, ed il sole co' suoi tepidiraggi uscì a raddoppiare l'allegria dell'animonostro e di questi cari Confratelli . Essi cicorsero all'incontro festosi, e con essi vi eraeziandio buon numero di Signori ed amici . Siattendeva Monsignore, cui si vuol fare ri-cevimento degno di un Principe della Chiesa .Appena arrivato io mi misi a preparare

un sacerdote con un catechista per man-darli a Pringles in Missione nel tempo pa-squale. Don Panaro sta in Chos-Malal, epresto gli manderemo qualche aiuto . Cosìpure ne manderemo con D . Milanesio nellaMissione di Roca . Con questi sussidii inbreve potremo consolidare le missioni giàstabilite, e intraprenderne delle nuove . Oh!quanto bene si potrà fare, mediante l'aiutodella grazia di Dio e le preghiere dei nostricari Confratelli e Cooperatori . A questi dob-biamo una parola di cordiale ringraziamentoper tutto quanto hanno fatto e provveduto avantaggio delle Missioni . Le benedizioni no-stre e dei nostri cari neofiti attirino sopra ditutti loro le più elette grazie in questa vita,e valgano ad accrescere a cento, a mille doppila eterna ricompensa che Dio tiene loropreparata, in Cielo . Ma non per questo siamcerti ci vorranno ora abbandonare .Il maggior numero di Operai arrivati per

lavorare in questa vasta parte della vignadel Signore già ci accorgiamo che fa ezian dioaumentare il bisogno di aiuti e di soc-corsi .Già la nuova casetta o collegio testè in-

nalzato in Viedma per ricovero degli orfaniIndii, è stretta, e bisogna proseguirne un altropoco la costruzione ; le Suore parimente nonsanno ove collocare le piccole Indie ricove-rate. e le molte ragazzine che accorrono allescuole e laboratorii . Qui siamo pure stret-tissimi, ed il povero Monsignore, anzichè

trovarsi più comodo nelle due camerette delsuo singolarissimo Episcopio, dovrà ceder-ne una per uso di scuola .

I Missionarii e le suore che dovranno quantoprima recarsi nella stazione di Pringles edin altre più in su lungo il Rio, non potrannoa lungo dimorare sotto le tende ed abbisogne-ranno certamente di una capanna o casetta perraccogliervi i ragazzi e le ragazze a scuola eritirarvi i più bisognosi e gli orfani . Biso-gnerà fabbricare e dotare del necessario aldivin culto almeno una decina di cappelle,secondo il giudizio di D . Milanesio, che per-corre in lungo e in largo queste terre e neconosce le necessità .Gli Indii infine continuano a vivere nella

più squallida miseria e volgono a noi i lorosguardi come per implorare soccorso spiri-tuale e materiale . Come provvedere a tantanecessità ?? La carità dei buoni Cooperatorie Cooperatrìci ce ne ha procurati già moltevolte ed ancora ultimamente i mezzi ; la stessacarità loro non vorrà, ne siam certi, venirmeno in avvenire .

Siano dunque ringraziati e benedetti!Riverisca per noi tutti i Superiori del Capi-

tolo, saluti cordialmente i Confratelli ed i gio-vani dell' Oratorio , e tutti preghino perquesto

Suo aff. nel SignoreSac . ANTONIO RICCARDI.

Viedma, 23 aprile 1889 .

MOLTO REV . SIG . D. RUA,

Finalmente siamo in Patagonia, la terrada noi tanto sospirata, la meta dei nostri de-siderii, il campo delle nostre fatiche ! Qualfosse il trasporto di ognuno nel viaggio, qualela commozione nel porvi il piede e quali iringraziamenti fatti a Dio, che di tanto ci hafavoriti, lascio al suo bel cuore l'immaginarlo .

Ricevuti con mille festose accoglienze daiconfratelli e cooperatori di Patagones, dopoaver ringraziato il Signore e visitato il col-legio, passammo a vedere i monumenti ce-lebri niella storia di questa città . Tra cui mipar degna di menzione una torre di pietrainnalzata dagli Spagnuoli la prima volta chevi presero possesso, la quale benchè del-l'altezza di 20 metri circa, pure per questipaesi, dove le case non. hanno più d'unpiano, è uno dei più alti monumenti : oraserve di campanile alla Parrocchia . Dallacima di essa vedemmo alcuni avanzi di ba-stimenti brasiliani, trofei di una famosa vit-toria conquistata dai Patagoni sopra dei Bra-siliani, i quali venuti or fan trent'anni, perimpadronirsi del paese, spaventati da un im-menso esercito, improvvisato di ragazzi e donne-vestite alla militare, si diedero alla f uga, rnafuron raggiunti e profligati . Per tal glorioso

avvenimento s'innalzò nella piazza primariadella città un obelisco, ed ogni anno se ne famemoria con una solennissima festa ai 10 dimaggio . Visitammo pure tra l'altre cose, ilgrande Osservatorio, diretto dal nostro con-fratello D . Stefenelli ; il qual osservatorionella' sua piccolezza e miseria, per essere u-nico, riesce ad essere il più ricco ed il piùimportante di tutta quanta la Patagonia .

Visitate le poche rarità di questa città no-vella, ci demmo d'attorno per ricevere de-gnamente il nostro caro Monsignore, che,come le è già noto, non ha potuto guidarci

egli in persona insino a questa remota terra .Già da due giorni il giornalismo di Carmende Patagones e di Viedma, città in cui dapiù di nove anni risiedono i Missionari Sa-lesiani ,non parlava d'altro,che dell'ar-rivo dell'amato Pastore, del modo di rice-verlo, de' doni da presentargli, delle com-missioni da crearsi ecc . E non furono soloparole e pii desiderii, ma seppero effettuarlein modo che tutti ne rimanemmo meravigliatied edificati . Lo stesso Monsignore andavadicendo : - Chi l'avrebbe mai creduto chein un anno mutassero in tal maniera! -Giacchè la prima volta che venne in questipaesi come Vescovo, non fuvvi alcuno chesi muovesse pel suo arrivo ; che anzi quel pochicuriosi, che s'affacciarono alle finestre, nonsi degnarono neanco di rendergli il saluto cheei cordialmente faceva a tutti . Ed ora tantocambiamento! Tutti in movimento per l'ar-rivo del Vescovo Salesiano . Giungeva in sullasera dell'11 aprile, con D . Savio ed il suodomestico, sopra una specie di galera, o pic-cola vettura, a tiro di otto cavalli. Un te-legramma da Baia Blanca ci aveva annun-ziata l'ora precisa dell'arrivo . Questa saputa,

molti de' due popoli di Carmen e di Viedma,chi a cavallo e chi a piedi, si mossero allavolta di lui, ed incontratolo lo seguirono finsulla piazza di Patagones, ove una folla im-mensa di gente lo stava ad aspettare . Lasua comparsa allo sportello della vettura conquella sua veneranda persona, resa ancorpiù maestosa dagli indumenti episcopali,mentre in Italia avrebbe eccitato una salvadi applausi e di entusiastici evviva, qui al-l'opposto conciliò un generale e rispettososilenzio in tutti . Monsignore, dato uno sguardoaffettuoso a quella moltitudine, la benedissee salutò cordialmente ; quindi discese fra lebraccia de' suoi cari confratelli e figli . Benaltra penna ci vorrebbe a descrivere le acco-

glienze che questi gli fecero. Oh!quanto lodesideravano. Ed ora che lo possono vedere,dopo lunga separazione, che non faranno perdimostrargli la propria affezione ed il rispettoinverso di lui?!

Da Viedma intanto l'indomani dell'arrivovenivano a Carmen (che qui chiamano ilNord) tutte le Autorità ed i principali delpaese a far visita, all'amatissimo n ostro Mon-signore, cui invitarono, anzi costrinsero ad

accettare di andare al Sud (così chiamanola loro città) a pontificare nei giorni di gio-vedì santo e di Pasqua . Monsignore fu diparola, ed insieme con lui venni io pure aViedma per istabilirmi nella casa di N . S . dellaMercede. Tutta la popolazione al suo giun-gere stava al molo ad aspettarlo : il fratellodel Governatore aveva mandato ivi la suacarrozza, a tiro da due : il Governatore stesso .allora assente, aveva dato ordine che i sol-dati del presidio, schierati in due file ai latidella via per cui doveva passare il VescovoApostolo, gli presentassero l'armi . Monsi-gnore commosso benedisse a tutta quella mol-titudine ; e seguito lentamente dalla carrozza,circondato dalla Commissiono composta ditutti i magistrati, preceduto dalle diversecompagnie, ciascuna colla propria bandiera,accompagnato dal piccolo clero rosso-vestitoe da alcuni sacerdoti s'avviò verso la Chiesabellamente addobbata pel suo ingresso . Giuntoalla porta di essa, il Dottor Abramo Arcegli indirizzò un affettuoso e forbito discorsodi cui son ben contento di poterne dare uncenno, traducendolo dal periodico settima-nale di questa città El Rio Negro .

Eccellenza Reverendissima, Signori e Signore !Nelle remote spiaggie della Patagonia, ne' nascenticentri federali della Repubblica Argentina, inquesta Provincia del Rio Negro specialmente do-vea germogliare il seme sacrosanto sparso sulGolgota per la salvezza e la rigenerazione della

umanità.Il preziosissimo Sangue del Salvatore, vivo in

realtà, e sempiterno nel sacrifizio, non potevaesser sparso inutilmente ; dominando le età e lenazioni, le burrasche e le tempeste, egli avea dairrigare le ignote solitudini de' deserti, portandodall' uno all' altro emisfero il lume della Fede edella Civiltà. - Ab ortu enim solis usque ad oc-casummagnum est nomen meum in gentibus, et inomni loco sacrificatur et offertur nomini meo oblatiomunda .

Sì , questo inestimabile tesoro della fede cheunisce il passato col presente e l' avvenire, e c he,sublimando l'uomo fino al trono delsuoCreatore,forma dei Credenti una sola famiglia, è quellosenza dubbio che ha commosso gli abitanti diquesto paese all'annunzio dell'arrivo di un illustrePrincipe della sua Religione . -Il comando del Grande Maestro « pasce agnos

meos» da un S. Pietro doveva trasmettersi ad unLeone XIII, e da un S . Matteo ad un Cagliero;e noi oggi abbiamo la fortuna di vedere il Suc-cessore dell' Apostolo, che, percorse migliaia dileghe, sfidando la inclemenza del tempo ed ognialtro disagio, dall'antico viene nel muovo mondoad onorarci colla sua presenza e ad arricchircicolla sua unzione Apostolica .

Quando la civiltà lottava colla barbarie, quandoil misero selvaggio pretendeva farsi padrone diquesti territorii, chi furono, o Signori, gli atletidella nostra Religione, che ardirono penetrarenelle sconosciute zone del Rio Negro? - Facciamogiustizia. Membri di una Società di recente isti-tuita, Sacerdoti virtuosi ed ansanti del progresso,che allato di ogni tempio aprivano una scuola, edaccanto al santuario per la fede innalzavano unfaro per la intelligenza .

Sì, questi sono, o Signori, i Salesiani, de' qualiè degno Capitano Mons . Cagliero .

Forse ebbero a superar tempi difficili , in cuil'empietà e l' abuso s' eran sostituiti all' abbruti-mento della vita selvaggia ; forse il nostro illustreospite viene a sparger benefizi in ricompensa delleingratitudini ricevute . . .! Ma l'Apostolo della FedeCattolica Romana non s'arresta dinnanzi al sacri-

fizio, nè si spaventa di fronte al dispotismo, nèlasciasi sopraffare da misere cupidigie .

E il popolo di Viedma, sollecito del suo ingran-dimento e della gloria sua saprà conservare maisempre intatti i preziosi e ricchi legati della propriaReligione e della propria dignità .

Eccellenza Rev.ma,vedete queste Signore equeste fanciulle questi padri di famiglia, questigiovani e questi vecchi? vedete queste educatriciche dirigono la turba infantile ? Egli è il popolocredente, che, dal risveglio della fede attirato,corre affollato con giubilo nel cuore a salutarvi,per mezzo mio, come fedeli al loro Apostolo, comegregge al suo Pastore, e come Argentini pienidi gratitudine inverso del loro incessante bene-fattore .

Sì, Eccellenza ; è il popolo di Viedma, che, qualrappresentante la Capitale di tutta la Provinciadel Rio Negro, viene a manifestarvi il suo affetto,ed a porgervi i suoi ossequii ; e nella Vostra degnapersona egli intende pure di onorare il NostroSantissimo Padre, il sommo Pontefice, Leone XIII .Accettate, o Monsignor Cagliero, le spontanee

oblazioni, con cui quest' umile popolo vi accoglie ;beneditelo, e degnatevi di partecipare al S . Padrei suoi religiosi sentimenti .Pasce agnos meos : ecco il vostro gregge, che

ansioso desidera rifugiarsi sotto l'ombra della vo-stra Apostolica carità. Pascetelo, Monsignore, ela Vostra dimora in mezzo a noi sia il testimonioche Voi gradite queste nostre accoglienze .

Spargete sopra di questo popolo cattolico i te-sori della vostra virtù evangelica ; proseguite conentusiasmo nell'opera di rigenerazione che aveteintrapresa a suo benefizio ; non Vi smarrite peri capricci del tempo, ché in questa, estrema plagadella Repubblica Argentina Voi Vi siete acqui-stata l'universale gratitudine, e la Vostra meritoriasarà conservata come monumento imperituro dellagloria ne' nostri cuori .

Ciò detto, Monsignore rispose con alcunepoche ma cordiali parole, dopo di che sientrò in chiesa e cantossi in musica il TeDeum in ringraziamento del felice viaggio con-cesso all'amatissimo nostro Pastore ; quindicol Tantum ergo pure in musica si impartìla benedizione col SS . Sacramento . - Tuttociò avveniva la Domenica delle Palme, giornosolenne in cui la Chiesa ricorda il trionfaleingresso di N . S . Gesù Cristo in Gerusalemme .

Il dì seguente, lunedì della Settimana Santa,Monsignore si pose a disposizione degli amicie benefattori, che numerosi vennero a farglivisita. Sin da quel giorno cominciò a con-fessare e predicare , e ciò continuando pertutta la settimana , al termine della qualeben se ne vide abbondante frutto . Il giornosolenne di Pasqua immensa fu la moltitu-dine, che si accostò ai Sacramenti della Con-fessione e Comunione; e non solamente didonne, come era pel passato, ma anche d'unbel numero d'uomini . Il nostro cuore a tale

spettacolo era ripieno di gioia e di consola-zione, e non potevamo a meno che innalzarea Dio lodi di ringraziamento . Monsignorestesso ne era visibilmente commosso, ed escla-mava : - Oh ! quanto è buono Iddio inversodi noi ! - Quel mattino, come anche il gio-vedì precedente (nel qual giorno in sul fardella sera si fece anche la Via Crucis), eglitenne pontificale con quella solennità che anoi era possibile . La funzione riuscì impo-nente e splendida . I fedeli, che v'assistet-tero in tutti e due i giorni, ne furono sod-disfattissimi e confessavano di non aver maivisto sì belle funzioni , nè di aver mai perl'innanzi provato tanto contento nel cuore .Oh ! ne sia ringraziato Iddio, che dà incre-mento all'opera de' Missionari .Rev.mo D . Rua, mentre le sto scrivendo

arriva il Governatore del paese, il quale notiavendo potuto trovarsi all'arrivo del VescovoSalesiano, viene ora a fargli visita . La bandamusicale del nostro Collegio, unita a' pochimusici del paese, già gli è andata incontroper riceverlo. Qui abbiamo fatti de' prepa-rativi per rendere più gradita e solenne l'ac-coglienza ; ed ora io depongo la penna perandarlo pure ad incontrare .Ringrazii , amatissimo Padre, tutti i con-

fratelli e Cooperatori delle preghiere e diquanto hanno fatto per noi, e li preghi avolerci. continuare sempre il loro aiuto .Preghi per chi si glorierà mai sempre di

professarsiSuo ubb.mo figlio in G . C .

Sac. F . AGOSTA .

DALL'ARGENTINA .I Salesiani alla Boca in Buenos Aires .

Traduciamo pei nostri buoni Cooperatori eCooperatrici dall'ottimo giornale di BuenosAires La Voz de la Iglesia (13 maggio p . p .)il seguente articolo sui Salesiani della Bocadel Riachuelo. Per miglior intelligenza di-remo che la B oca è sobborgo nella città ocapitale di Buenos Aires, e porto del cosìdetto Mare del Plata . Forma una popola-zione di 30 e più mila abitanti , quasi tuttiItaliani .Pochi anni or sono in questo sobborgo

quasi non esisteva traccia di religione, el'inferno vi teneva aperto sei delle sue dia-boliche congreghe, dove si tentò dai facino-rosi di incendiare la misera chiesetta di legnoe la catapecchia che serviva di asilo ai Sa-lesiani, dove i nostri primi Missionarii chevi penetrarono nel 1877 furono percossi asangue per puro odio al sacro loro carattere .

Oh quam mutatus ab illo!Adesso, ringraziando il Signore, che volle

benedire le fatiche ed i sudori nostri, si sonofondate ivi due Case Salesiane, ed i ragazzi

e le ragazze, numerosissimi in quel sobborgo,sono quasi tutti educati dai Salesiani e dalleSuore di Maria Ausiliatrice .

La chiesetta di legno, vera immagine dellastalla di Betlemme, si è trasformata in unvasto tempio, che è frequentato dalla popo-lazione attiva e laboriosa, sì da far onorealla gran capitale della Repubblica Argen-tina .

Ecco l'articolo : « La visita pastorale allaBoca. - Ricorderanno i nostri lettori che

la domenica (5 del corrente mese di mag-gio) S . E . Rma . Monsignor Arcivescovo diedeprincipio alla visita delle parrocchie dellacapitale, e ricorderanno anche che la primaparrocchia eletta fu quella della Boca .

Ebbene, chi lo direbbe? La Boca ha sa-puto corrispondere cristianamente e di unmodo che fa maraviglia, alla chiamata delsuo Pastore negli otto giorni che vi passò incompagnia di parecchi Missionarii .» In altri tempi il solo nome della Bocafaceva tremar le vene e i polsi alle personeamanti del bene, tanto brutto ne era l'a-spetto, covando nel suo seno esseri snatu-rati, nemici di Dio e della patria .» Ma che differenza adesso! La Boca dioggi non è più la Boca di ieri ; essa è pas-sata per una trasformazione notevolissìma .» Adesso si rispetta Iddio e la sua santaReligione, come non si faceva in altritempi, quando in pieno giorno si assaliva-no i ministri di Gesù Cristo. Chi ha operatoquesto maraviglioso cambiamento ? È lanostra santa cattolica Religione, la unicamoralizzatrice dei cuori, la quale ha man-dato qui i suoi zelanti operai per coltivaretante anime, che giacevano prive della vitavirtuosa e morale che deve animare ognicuore cattolico .» I Figli e le Figlie di Maria Ausiliatrice,del cui benefico Istituto è fondatore insigneil santo sacerdote Don Bosco, sono questioperai che hanno fatto fruttificare il buonseme dell'Evangelo con tanta abbondanza,come si è toccato con mano in questi giornidi sacra visita .» Affluiva la gente al tempio ed assistevaai varii atti del culto col più edificanteportamento, distinguendosi fra tutti il Col-legio di giovanette con tanta cura educatedalle Suore di Maria Ausiliatrice .» Chi si sarebbe immaginato che la Bocasi trovasse a tanta altezza nell'unica e veraciviltà che è la cattolica, quella che elevae nobilita idee e pensieri, che moralizzatutti i sentimenti del cuore umano?» Onore ai Salesiani ed alle Figlie diMaria Ausiliatrice, per l' abnegazione elo zelo con cui si consacrarono alle loroapostoliche fatiche !» E se ci vogliono fatti e non parole perchi non aspira ad altro che all'amor diDio ed all'amor degli uomini per Dio,ecco le 1700 Comunioni che ha dato la

Chiesa della Boca nei pochi giorni dellavisita .» Ieri, domenica, giorno in cui questa ebbefine, era troppo stretto il sacro recinto percontenere i fedeli che lo occupavano findalle 5 del mattino .» L'Eccellentissimo Monsignor Arcivescovocelebrò la santa Messa e distribuì durantela medesima il bel numero di 1000 Comu-nioni, mentre un coro di fanciulle direttodalle Suore ci rapiva al Cielo colle suevoci doppiamente argentine .» Chi poteva credere di trovarsi alla Bocadi Buenos Aires?» Quanti beni produce nel popolo la nostrasanta Religione !

Che bel quadro presentano i Cattoliciquando hanno ascoltato la dolce voce dellaloro amorosa madre la Chiesa, che li vuolfedeli e sommessi alle sante Leggi di Dio,promettendo al di là della vita misera dellaterra un'altra vita eterna nel Cielo !» Finita la santa Messa, l'illustre Prelatofece udire ai presenti la sua amabile pa-rola, facendo loro risaltare la grandezzadella funzione alla quale avevano parte-cipato .» Alle 3 1/2 del pomeriggio il medesimoE .mo Prelato diede la benedizione al nume-rosissimo concorso .

Fu uno spettacolo imponente .Si accomiatò il venerando Pastore dal

suo amato gregge con tenere parole, con-gratulandosi per il bell'esempio dato neltempo della sua visita .» Fra le varie cose che raccomandò ebbeil principal luogo l'opera colossale dellanuova chiesa in costruzione .

E davvero che ha bisogno dell'aiutodelle persone caritatevoli quest'opera che,grazie allo zelo infaticabile del Rev . Par-roco, si trova già tanto avanzata !» La solennità si conchiuse lasciando i piùgrati ricordi nel cuore dell'illustre Prelatoe de' suoi collaboratori .

Siano lode al Signore! »

LE FESTE AL SACRO CUORE DI GESÙ

IN PATAGONIA.

Patagones, 18 luglio 1889.

AMATO PADRE IN G. C .

Con vero trasporto e soddisfazione dell'a-nimo adempio all'incarico avuto dal nostrocaro Monsignore di stendere una succintarelazione delle feste che ebbero luogo neicentri più popolati di questo territorio, Vied-ma e Patagones, per solennizzare il 2° .centenario dell' apparizione del Sacro Cuoredi Gesù alla B. Alacoque .

Questa divozione è come il profumo di unfiore sbucciato per incanto in questi brullideserti, cui fecondarono le ardenti fiammedel Cuore di Dio, ed irrigarono i benchè po

-

veri sudori dei Missionarii Salesiani. Comeella ben sa dalle anteriori relazioni, il viziopredominante in queste terre desolate, vizioche rendeva poco men che inutile ogni no-stro sforzo, ogni nostra fatica, era la fred-dezza del calcolo materiale, mista all'empietàreligiosa dell'emigrante europeo, l'insensibi-lità del cuore nei naturali del paese e l'i-gnoranza, la rozzezza del selvaggio ritrosoai benefizi della fede in causa dei cattiviesempi che riceve dai Cristiani . Le più te-nere esortazioni, le prediche più commoventinon facevano breccia, non trovavano eco inmolti cuori di ghiaccio e di pietra ; ed ilMissionario pieno di zelo, desideroso di tuttitrarre a Dio, siede alle volte affranto dallefatiche, dà uno sguardo verso l' Oceano, versol' Italia, ed un desiderio . . . . ma non osa fia-tare ; Dio l'ha mandato e sentinella fedelenon abbandona il suo posto. Or bene, Mons .Cagliero, ha voluto curare il male nella suaradice, ed il rimedio più efficace all'uopo l'hatrovato nel Cuore Sacrat.mo di Gesù. Ei l' hadetto : « Le anime tiepide diverranno ferventi ;ai predicatori darò il segreto di convertire icuori più induriti nella colpa » ; e Monsi-gnor Cagliero volle prendere in parola questoCuore, commettendogli la conversione dellaPatagonia. Fedele a questo suo principio, findal suo primo metter piede in questo suolo,dedicò , si può dire, ogni sua facoltà adestendere e radicare una divozione sì bella ;e per mezzo della sua perseverante iniziativa,con ordinarie e straordinarie conferenze, conmettere le forze di cui dispone nei Salesianie Suore di Maria Ausiliatrice, riuscì a fon-dare nei due paesi l' Apostolato dell' Ora-zione colle rispettive riunioni e corrispondentifunzioni mensuali . Quest' anno poi in cuitutto il mondo arde più che mai di santoentusiasmo per onorare il Divin Cuore, sifece il possibile perché anche alla remotaPatagonia si comunicasse questa santo fuoco ;contro ogni nostra aspettazione il fuoco av-vampò, quantunque l'esca fosse ancor verde,e le feste al Sacro Cuore di Gesù in Pa-tagonia riuscirono splendide in modo daappagare ogni più esigente brama .

L' intero mese di giugno venne consacratoin suo onore; ed era consolante il vedere o-gni mattina buon numero di associati assi-stere alla S. Messa ed unirsi al Sacerdotenella comunione del Corpo di G. C, che ri-cevevano con insolita divozione e tenerezza .Ciò faceva presagire che si celebrerebbequest' anno una solennità mai più vista inaddietro ; e noi andavamo tutti affaccendatiin preparativi, Chiunque avesse visto Mon-signore, avrebbe detto che una seria difficoltà

lo preoccupavadìe notte, sempre intentoa superarla. Suo fine precipuo in dare que-

st' anno tanto splendore alle feste di giugnoera poter conseguire la consacrazione dellefamiglie al Sacro Cuore ; ma in che modoottenerlo, se tanto scarso è il numero degliuomini che frequentano il tempio? Il buonVescovo pregava ; ma nello stesso temponon lasciava di operare. La sua parola, im-magine viva del suo spirito tutto fuoco e tuttozelo, fece delle 24 Signore Zelatrici altret-tanti apostoli, come al tempo di S . Pietro eS. Paolo .Il giorno 25 cominciava il triduo consi-

stente nella recita della coroncina , fervo-rino e benedizione col Venerabile . Fin dallala sera notammo molta concorrenza di Si-gnore e un discreto numero di uomini ; il 2°giorno crebbe l'affluenza, il 3° più ancora,finchè nel giorno della festa fummo consolatinel vedere la nostra Chiesa di Patagonesstipata di gente avida della divina parola e deimisteri celesti . Tutta bella, tutta profumataquella festicciuola ; niente di sfarzo, niente dilusso, niente di profano clamore, ma tutto pre-ghiera, raccoglimento ed armonia soave . Inquanti petti prese stanza il divin Cuore! Eraun affannarsi, un accalcarsi alla sacra Mensa,e la voce di Mons . visibilmente commossa pro-nunziava ripetutamente la formola della di-stribuzione eucaristica, mentre la sua mano ali-mentava col pane della vita la bella schiera deiragazzi e giovanetti con uno stuolo numerosodi madri di famiglia. Finita la messa, dirigevaai divoti un fervoroso discorsetto, prendendoper tema il Sacro Cuore di Gesù santificatoredell'individuo, della famiglia, della_ società ;argomento ch' egli trattò con quella vastaerudizione, con quell'amena vivacità, conquell' apostolica unzione che gli è tuttapropria ; riuscendo a convincere i suoi udi-tori dei grandi vantaggi che ne verrebberoal mondo dal regno sociale di Cristo e dallaconsacrazione di tutte le famiglie al suo Cuoredivino .

Davanti alla balaustra, fra il presbiteroed il popolo, sopra un piccolo trono prepa-rato all'uopo, ergevasi, come su piedestallo,circondata di fiori e da numerosi ceri, unastatua di Gesù assai bella ed espressiva, cheindicava ai devoti le fiamme avvampanti delsuo Cuore amoroso. Avanti ad essa si recavaMonsignore ancor vestito dei sacri ornamenti ;e prostrato ai suoi piedi , leggeva parolaper parola la formola della consacrazione, cheil popolo andava ripetendo accompagnandolonell'emozione della voce e nella divozione delcuore. Era uno spettacolo grandioso, . era uninno di conquista, di vittoria del Sacro C .di G. sopra il demonio che tanto tempol'ha fatta da signore in queste contrade .

Ma la scena più commovente, lo spettacolopiù solenne, fu la trionfale processione, de-stinata al duplice scopo di onorare il Corpoed il Cuore Sacratissimo di G. C . Verso le3 1/2 il nostro tempio era zeppo oltre ognicredere ; la statua spiccava bellamente in

mezzo ad un cielo di lumi e ad un giardinodi fiori ; preparati già gli stendardi delle va

-

rie Compagnie, rizzato il baldacchino nel belmezzo del presbitero, non si attendeva cheun cenno per mettersi in ordine e sfilare . Nonera passato un quarto d'ora, e la processionegià stendevasi in lunghe e ben ordinate fileche formavano come la cornice della piazzache prospetta la Chiesa. Io mi collocai sullaporta per godere a mio bell' agio di quellasolenne dimostrazione ; ed a prima vista par-vemi vedere una di quelle schiere inter-minabili di spiriti celesti che descrive Dantenel suo Paradiso, le cui estremità si perdonosfumando leggermente in una nube di luce .Apriva la processione la Compagnia di S .

Luigi , cui tenevano dietro i collegi ma-schili del paese guidati dai nostri Missio-narii ; seguivano le Figlie di Maria coicollegi femminili sotto la sorveglianza delleSuore di Maria Ausiliatrice ; dietro di essele Signore associate all'Apostolato dell'Ora-zione; in fine vedevasi torreggiare il baldac-chino circondato da numeroso stuolo di Si-gnori, fra i quali tutte le Autorità civili e mili-tari del paese che se ne disputavano le quattroaste, dal piccolo clero dei nostri giovanettie da tutti i Salesiani convenuti dalle vicinecase per festeggiare il Buon Gesù, portatotrionfalmente in ricchissimo ostensorio dalnostro caro Monsignore. Il tempo era splen-dido, raggiava dall'alto cielo un sole prima-verile, non spirava una bava di vento ; edio contemplava estatico sì grande manifesta-zione di fede e d'amore . Quel numeroso e-sercito di cattolici cuori, quei vessilli, queglistendardi, quei fiammanti scapolari del S .Cuore che pendevano da centinaia di petti,quell' armoniosa confusione alternativa dipreci e di canti, m' imparadisava . Al vederetanto popolo riunito, tanto splendore di culto,tanta divozione e fervore in una terra primacosì fredda ed ingrata, io meditava sullaforza dell'amore, e diceva : La carità di Gesùmuove il cuore dei nostri cari Cooperatorie buone Cooperatrici d' Italia, di Spagna, diFrancia, d'Austria e del Belgio, ed ecco checolle loro limosine ci provvedono di così belliarredi per la magnificenza del culto ; la ca-rità di Gesù muove il cuore del MissionarioSalesiano personificato in Mons . Caglieroed eccolo instancabile nella sua Missione dicarità, ed ecco che la carità di Gesù pe-netra nel cuore di questi infelici, li am-mollisce e li stempra , li guadagna... Ri-entrata la processione, Monsignore rivolseloro nuovamente la sua infuocata parolacongratulandosi con Patagones che tale spet-tacolo aveva dato di sè a tutto il mondocattolico. Rinnovossi la consacrazione dellefamiglie ; ed impartita la benedizione colSS. , si ritirarono i fedeli alle loro casecon quella soave mescolanza di gioia e me-stizia che lascia nel cuore ogni più solennefunzione .

La sponda sinistra del Rio Negro, già con-sacrata a Gesù, conservava ancor viva lamemoria dei dolci , festosi tripudii, quandol'eco li ripetea fedele nella destra sponda delfiume .Viedma, dichiarata dal Governo argentino

futura capitale della Patagonia e rivale diPatagones, volle anche rivaleggiare in di-mostrazioni di fede e d'amore .

Le splendide funzioni celebrate colà nelmese di giugno lo dimostrarono ad evidenza .Ben 14 Zelatrici potè Monsignore riunirenella sua conferenza preliminare ; e questofatto che nulla presenterebbe di straordinarioin codesti paesi di fede, qui è poco men cheun miracolo del Cuore di Gesù . La festa fucelebrata il 30, due giorni dopo quella di Pa-tagones, e ben si può dire che non rimaseroloro indietro per nulla . La stessa affluenzaalle sacre funzioni, la stessa calca alla Mensadegli Angeli, lo stesso fervore ed entusiasmonel consacrarsi tutte le famiglie al SacroCuore, la stessa concorrenza ed ordine per-fetto nella trionfale processione rallegratadalla banda strumentale dei nostri alunniartigiani, la stessa gara nei Signori ed Au-torità più eminenti per sostenere le aste delbaldacchino; un altro trionfo, insomma, unaseconda conquista di G. C .Il dolce regno dell'Amore è dunque stabi-

lito in ambedue lo sponde del Rio Negro ;tutto è santificato, tutto è consacrato al divinCuore di Gesù. Ben presto lo saranno purealtri punti della nostra Missione, come Prin-gles, Cubanea, Roca e Chos-Malal, dove inostri confratelli Missionarii e le Suore diMaria Ausiliatrice lavorano con impareg-giabile zelo per conquistare al regno di G .C. i freddi cuori dell'Europeo, gl'indifferentidell' Americano, i rozzi ma semplici del sel-vaggio patagone. Oh! voglia il Cielo che siaquesto il principio d' un' era novella non dicodi pace, ma, di vittoria e di trionfo . Noi losperiamo fiduciosi questo giorno sereno ecominciamo già a intravederne gli albori do-rati . L'arca della nostra Missione, guidatada quell'esperto Noè ch'è Monsignore, è giun-ta forse in vicinanza dell' Ararat ; già co-minciano a disegnarsi nell' oscuro orizzontei vividi colori dell'arco baleno ; le molteplicicolombe inviate dal nostro Noè tornano por-tando sempre verdi ramoscelli d'ulivo raccoltiin questa valle ; tutto insomma ci fa presa-gire che presto potremo piantare anche quila mistica vigna del Signore che producainebbrianti ed ubertosi frutti di vita eterna .È vero che Lacordaire ha detto « prima cat-tolici e poi divoti » ; ma noi siamo intima-mente persuasi che il giorno in cui potremodire che la Patagonia è divota del SacroCuore, potremo pure assicurar con certezzaessere in essa fiorente il Cattolicismo . Sìtutto speriamo dalla carità ; dalla carità delDivin Cuore di Gesù e dalla carità dei no-stri Cooperatori al cui potente aiuto si deve

specialmente questo straordinario progressodelle nostre Missioni in Patagonia .

Riceva coi miei i saluti di tutti questiconfratelli e benedica

Il suo affmo . figlio in G. C.Sac . CARLO DALLERA.

UNA GRAZIA DEL SACRO CUORE DI GESU'

Carmen de Patagones, giugno 1889.

Una Signora francese, certa U . F. emi-grata da Parigi nel 1871, venne in Americae seguì l'esercito argentino nella campagnadella così detta Conquista del deserto dellaPatagonia . Dopo vicissitudini, fatiche e stentie dopo aver fatto una discreta fortuna, caddegravemente ammalata in Patagones, dove di-morava da parecchi anni con suo marito ela famiglia. La poveretta occupata solo dellecose materiali, conosceva i SS . Sacramentiappena di nome e nessuno si ricordava d'a-verla vista in Chiesa . Il male di giorno ingiorno peggiorava, ma nè l'inferma nè lafamiglia pensavano all'anima in tanto pericolo .

Le si parlò e le si fece parlare di ricon-ciliarsi con Dio, ma tutto era inutile ! Essacercava pretesti nella emozione pericolosacui si sarebbe esposta ricevendo i SS. Sacra-menti , emozione che secondo lei sarebbestata fatale .

La malattia durava da quattro mesi e facevapronosticare un prossimo fine . Pensò alloraMonsignore che almeno si arrenderebbe alleinsinuazioni ed esortazioni delle Suore diMaria Ausiliatrice addette alle nostre Mis-

sioni. Le ricevette bene sempre che la visita-rono, ma di Sacramenti nulla!Visitolla Monsignore in persona ; gradì la

cortesia, ma nulla potè ottenere, neppureoffrendosi di celebrare nella stanza, se pro-mettesse farvi la S . Comunione .

Allora risolvette di raccomandare l'infelicealle preghiere dell'Associazione del SacroCuore di Gesù. Cosa ammirabile ! Il Ve-nerdì, giorno consacrato a questa teneradivozione, 21 del corrente Giugno, essa stessal'ammalata mandò a chiamare un Sacerdote,s'intrattenne a conversare con lui, ma nonsi mostrava per anco disposta a confessarsi ;quando alle ore tre pomeridiane, nell'orastessa in cui l'amante Gesù dava la sua vitaper noi peccatori, e, circostanza degna dinota, mentre le buone Zelatrici del SacroCuore di Gesù riunite in Conferenza, presie-duta da Monsignore, stavano pregando perl'inferma, questa piegava alle esortazioni delConfessore, si riconciliava con Dio, ricevevapoco dopo con serena calma e raccoglimentoil Santo Viatico, e tre giorni dopo, munitaanche della Estrema unzione e IndulgenzaPlenaria, esalava l'anima baciando il Cro-cifisso, assistita continuamente dal Confes-sore e dalle Suore di Maria Ausìliatrice . Sinoall'ultimo respiro si mantenne con tanta tran-quillità e rassegnazione. che in tal personaspecialmente si toccò con mano, esser fruttodei Sacramenti ben ricevuti .

Siane mille volte ringraziato e benedettoil Sacro Cuore di Gesù .

Sac. ANTONIO RICCARDI .

Elenco dei Cooperatori defunti nell'Agosto e Settembre

1 Ardovino Giovanni - Montegiove(Torino) .

2 Barberis Eusebio - S . Maurizio Mon-ferrato (Alessandria) .

3 Baroni D . Ascenzio parroco - SantaCroce presso Caldarola (.l(acerata) .

4 Beltrami D . Carlo Giuseppe, part . -Vische (Torino) .

5 Bernero D . Gio . Batt . Vicario Fora-neo - Piossasco (Torino) .

e Bologna Don Giacomo - Schio (Vi-cenza) .

7 BorgnisMargherita -Craveggia(No-vara) .

8 Bracotti D . Delfino - Giaveno (To-rino) .

9 Bravi Rosa - Locate Bergamasco(Bergamo) .

10 Brizzi D . Lorenzo parroco - Susano(Bologna) .

11 Buzzi D . Pietro vice parroco - Lo-carno (Novara) .

12 Calcinai D. Raniori Rettore - Sesto(Firenze) .

13 Cavigliassi Maria - Vigone (Torino).

14 Chiavarina di Rubiana conte AmedeoSenatore e Consigliere ordine Mau-riziano (Torino' .

15 Chiaves D . Felice Teol . Arcipr. -Viguzzolo (Alessandria) .

16 Cima D . Giov . Arciprete - Caneva(Udine) .

17 Cinzano Catterina - Pecetto (Torino).18 Colpi 1) . Domenico Rettore-Chiesa

Nuov a19 Cortassa D . Sebastiano Canonico -

Ivrea (Torino) .20 De Domini Nobile D . Gian Pietro -

Udine .21 De Fondi-Renzi Catterina - Vertova

(Bergamo)22 Donnini D . Giovanni Arcipr . - Ma-

dregolo (Parma).23 Lutto Lorenzo - Boves (Cuneo) .24 Enna D . Michele vice parr . - Riola

(Cagliari) .25 Ferrero Michele sarto - Momber-

celli (Alessandria).26 Fornara Bartolomeo -Nobbiuno (No-

vara/ .

27 Groppo Don Marco Antonio Rettore- Salotto di Montagnana (Padova) .

28 Guzzardi-Mcssiua Maddalena= Viz.zini (Catania) .

29 Lantra D. Antonio Canon. Cauteli .vescov . - Ventimiglia .

30 Locatelli Don Carlo parroco - Pe-ghera (Bergamo) .

31 Locatelli D. Marco - Savorguano(Udine) .

32 Lonati cav. D . Ascanio - Indnno-olona (Como) .

33 Massa Maurizio - Alba (Cuneo).34 Massaglia D . Antonio can. - Cam-

pagnauo (Roma) .35 Mattei Adele - Cornegliano d'Alba

(Cuneo) .36 Menni Annetta veti. Mangili - Ca-

lolsio .37 Michieli D . Nicolò parroco - Lanz-

zana (Udine I .

38 Miola D. Gio .

o, - Vicenza.39 Montarolo D . Anton. Can . - Trino

(Novara).

RUDLOFF (Mario) . Libro di lettura poi fanciulli . - Unvol . in-16°, di p . 208 L. 1 -

Pedagogia.SERTORIO (Stefano Francesco) . Geoponica o Trattato di a-

gricoltura . - 2a ed ., 1 vol . in-16° pico. Torino l 0 50

ALLIEVO (G.) . La legge Casati e l'insegnamento seconda-rio. - In-80 di pag . 32

. .

. L. 0 50- Appendice all' opuscolo : La legge Casati e l'insegnam.

Matematica.

privato secondario . - In-8° di p. 16 . . . » 0 25BELASIO (Mons . A . M .) . Della vera scuola per ravviare

BOSCO (Sao. Giovanni) . L'aritmetica ed il sistema metrico la società . - 4a ed. in-16° gr ., p. 62 . . . » 0 60portati a semplicità per le classi elementari, col confronto BONI (Sac . Lucio Ottavio) . Dell'economia politica, conside-dei prezzi e delle misure antiche d'Italia in metrico deci- rata in se medesima e nelle sue attinenze colla morale emale. - 7 9, ediz . in-16° gr. di p. 100

. .

» 0 40

colla religione . Osservazioni . - In-16° grande, di pagine

BRETTO (Sac. Prof. Clemente) . Piccola Geometria per le

178

» 1 20

scuole a norma dei programmi governativi . - 2a edizione BRICOLO (Sac. Francesco) . Educandi ed educatori. Pensieri,

in-16° grande, di p. 138 di testo, 32 di figure .

» 1 60

consigli, ammaestramenti dei più distinti e pratici educa-

- Legato in tela .

. „ 2 00

tori nostrani e stranieri ; raccolti, ordinati ed annotati . -

CERVETTI (M. Pietro) . La nomenclatura insegnata col con-

In-16° di p . 652

» 3 50

teggio, ossia raccolta di 500 esercizi e problemi d'aritme- CERRUTI (Sac . Prof. Francesco) . Gli alti concetti pedago-tica intorno all'economia domestica, all'agricoltura ed alle gici di Leone XIII, ossia la ricostituzione dell'antico Pa-vario industrie, con modelli di risoluzioni semplici ragio- triarchio Lateranose e la scuola superiore di Teologia coro-nate, proposte agli alunni dello classi inferiori . Manuale parata. Ragionamento storico dedicato a S. Em . il Card .

ad uso dell'alunno . - In-16° gr ., di p. 80 (E . D .) » 0 40

Gaetano Alimonda, Arcivescovo di Torino . - In-4° piccolo,

- L'aritmetica pratica, insegnata con metodo intuitivo agli

di p. 33

» 0 50

alunni della classe la e 2a elementare . Manuale del Mae- - La Storia, sua eccellenza e suoi deliramenti accennati

stro . - In-16° gr . di p . 292 (E . D .) .

.

» 3 50

di volo alla gioventù italiana . Discorso . - la-8 0 di pa-

Esercizi graduati d'Aritmetica mentale e scritta, ridotta in

gine 16

0 25

parte dal tedesco secondo il metodo del Prof. A . Biihme e - Le idee di Don Bosco sull' educazione e sull'insegna-adattati in servizio delle scuole elementari italiane da A- mento, e la missione attuale della scuola . - In-16°, di

lessandro e Nicola Fabre . 6a edizione interamente rifatta,

pagine 48 » 0 50e ordinata in conformiti dei nuovi programmi pubblicati

Legato in tela, placca oro» 1 30

dal Ministro Boselli il 25 settembre 188 .8 Fascicolo 1° pel - L'insegnamento secondario classico in Italia . Conside-

corso elementare inferiore(D)

» 0 20

razioni critiche e proposte . - In-16° gr., di p . 64 e 0 80

Fascio . 2° pel corso elem . super. . . (D) » 0 30

- Storia della Pedagogia in Italia dalle origini a'tempi9

3° Soluzionario dei problemi eco. (D) » 0 60

nostri . - In-16° grande, p. 3202 -Legato tela, placca oro

. .

. » 3 -FINAZZI (Sac. Francesco) . Della coltura morale e religiosa

Lingua francese .

dell'infanzia . - In-32°, di pag . 200 (E . D) .

» 0 50GIORDANI (Domenico) . La carità nell'educare ed il sistema

MICHEL (Ernest). Le tour du monde en 240 jours . Tomo preventivo del più grande educatore, il venerando D . Gio-

premier : Canada, États-Unis, Japon ; avec gravures et

vanni Bosco. - Un vol . in-16°» i -

planispères . - In-16° gr . di p . 326 . . . . » 2 00

- La ioventù e Don Bosco in Torino . - Un volume

- Tomo second : Chine-Hindustan , avec gravures etc . -

in-16 0 » 0 60

In-16° gr., di p . 364 .

» 2 00

GIUSIANA (Filiberto) . Del cattolicismo nelle lettere ita-PELLICO (Silvio) . Lettere famigliari, pubblicate dal Sae. Ce-

liane . - Li-16° gragie, di p . 236 .

. . » 1 -

lestino Durando . - Vol 2 0 : Epistolario franc. (esaurito) .

GRAS (Sac . Prof. Carlo) . L'istitutore nei Convitti, ossia

Legato in tela placca oro

.

» 2 40

norma per formare buoni istitutori . - In-16° grande, pa-

PRUSSO (Prof. Roberto) . Corso teorico pratico di lingua fran-

gine 136 (E . D.)

» 1 -

cose ad uso degli Italiani, ordinato sulle migliori gramma- PELLICO (Silvio) . Dei doveri degli uomini . - 6a ed . in-16°

tiche moderne e con un metodo nuovo . facile e progres-

piccolo, pag. 96 0 20

sivo. Parte l a : Elementi . - In-16° gr., di p . 240 » 1 -

- Dei doveri degli uomini, preceduti dalla vita dell' aut.,

Legato mezza tela

. .

» 1 25

scritta dal Visconte di Melun . - In-16° piccolo, di pagine

- Trattatello per la lettura della lingua francese con re-

195

• .

.

• • • • » 0 40

gole ed esercizi facili, chiari e progressivi . - 2 3 edizione - Dei doveri degli uomini, ecc . ; ediz. eleg . su carta fina .

riveduta e migliorata. - In-46° gr., di p. 116

e 0 80

- In-16° picc ., di pag . 195 (n . B. 8) . . . . » 0 80

Legato mezza tela . » 1 05 PASCHETTO (A. Dott . in lett.) La mia scuola. - In-16 0 ,

- Prontuario dei verbi francesi, coll'aggiunta di un qua- di pag . 164 2 -

dro sinottico delle regolo di pronuncia , ad uso degli stu-denti e corrispondenti commerciali . - In-16° grande, pa-

Filosofia .gine 240 » i 00

Legato in mezza tela » 1 25

ALLIEVO (Prof. Gius.) . Logicae Institutiones . - In-16°, diROSSI (Abbé) . Principes d'éducation morale, civile et re-

pagine 148 » 1 -ligieuse à l'usage des jeunes personnes . - In-16° piccolo,

pagine hysicae et Psycologiae Institutiones . - In-16°, dipagine 132

0 50

pagine 60

. . . . • • • • • • • • •

» 0 40BECCARIA (Sac . Pietro) . Prontuario di letteratura e filo-

Lingua spagnuola.

sofia italiana ; o Prontuario di grammatioa, filologia, poe-tica, oratoria o filosofia italiana, ad uso degli alunni dei

30SCO (Sae . Juan) . El Jóven instruido on la prdctica de Ginnasi e Licei . - 2a ediz . in-16° gr., di p . 438 » 3 -

sus deberes y en los ejercicios de la piedad cristiana, se- - Prontuario di letteratura e filosofia latina e Prontua-

guido del Officio do la SS . Viirgen, del Oficio doios_Difun- rio di grammatica,_ filologia, poetica, oratoria e filosofiatos y do las Visperas de todo el ano . - In-32°. di p . 480 latina ad uso degli alunni delle scuole liceali e ginnasiali

(C. A . 14) -» '75 °I

d'Itali . - In-16°-gr . di p. 360, legato . . .

a 3 50

RECCARIA. Saggio di filosofia italiana o tomista ad usodei Licei . - In-16° picc ., di p . 424 . . . . L . 2 50

Religione.BRIGANTI (Mons . Antonio) . La filosofia della storia e la

civiltà . omaggio per le nozze d'oro del Pontef . Leone XIII. BELASIO (Mons . A. M.) . Le verità cattoliche esposte al po-Meditazioni filosofiche-istoriche . - In-I6° grande, di pa- polo e ai dotti nella spiegazione del Credo, e la modernagine XII-672 » 4 -

incredulità confusa dalle scienze moderne, aggiuntovi untrattatello di geologia in servigio della verità della santi

PLATONE . Il Fedro, il Protagora e l'ippia maggiore, tra- parola di Dio . Opera offerta al giovane Clero, alla gioventfldotta dal Professore Bartolomeo Prieri . - In-8°, di pa- studiosa e alle famiglie. - 3a ediz . in-16° grande, di pa-gine 486 u 3 -

gino XIV-400 (E . D .) L . 2 50

VIDEMARI (Sac . Antonio) . Sapienza della dottrina sacra .

CANISIO (P . Pietro). Catechismo sui Sacramenti, corredatodelle testimonianze della Sacra Scrittura, dei Concilii, Pa-

Studio in estetica e scienze positivo dell'articolo Utrum dri, dottori e scrittori della Chiesa . Versione con aggiuntesacra doctrina s-it sapientia, di san Tommaso d'Aquino . e note del Sac . Giuseppe Merizzi , penitenziere alla Ma-- In-16°, di pag. vin-92 ee 0 80

donna di Tirano . - 2 vol . in-16° gr ., di p . 1208 u 6 -

ZORZOLI (Prof. Sac. Emm .) . Ideologia umana, studiata sul-

GASTALDI (Mons . Lorenzo) . Compendio della Dottrina Cri-l'antrolelogia . - In-8°, di pag. 5366 00

stiana ad uso dell'Archidiocesi di Torino, il quale contieaeil Catechismo Piccolo per appare'chiarsi alla prima Comu-nione ed il Catechismo Grande, coll'aggiunta dello orazionidel mattino e della sera ed il modo di servire la s . Messa

Teologia.

ecc . - In-32°, di p. 324 (L . C . 120) . . . .

n 0 40Id . ediz . ornata da 50 incis . - In-16°, p. 276 e 0 80

ALFONSO DE'LIGUORI (S.) . Theologia moralis. Accedit iu-

- Piccolo Catechismo, ossia Compendio della dottrina Cri-dex rerum et verborum, quae in tota theologia continen_

stiana ad uso doll'Archidiocesi di Torino, coll'aggiunta delle

tur . - 7 voi . in-16°, di pag . 4690

» 10 -

orazioni da recitarsi al mattino e la sera, l'istruzione sulSacramento della Cresima ed il modo di servire la santa

GHELARDI (D . Carlo) . Istituzioni di teologia morale . 311

Messa. - In-64°, di pag . 80 (e. B . A . 10)

. (esaurito)edizione accresciuta e corretta dall'autore . - Un volume

Id. ediz . con varie agg . - In-32°, pagine 96 (L . C.219) u 0 15in-8° di pag . vii-510 » 5 50

quat-GOUSSET (G. DI . Tommaso) . Manuale compendium moralis

GERSEN (Vin . Ioannes) De Imitatione Christi. Libri quat-tuor . Nuova ediz. ele g ante, con indice alfabetico e metod.

theologiae, iuxta principia S . Alphonsi Ligorii . - 2 voi . a cemoditl '~ , l lettore, preceduto da un discorso storicoin-8° ; Mediolani u 5 -

sull'autore

`opera. - In-32°, pag . 440

. .

n 0 60GUERRA (Mons . Almerico) . Il Confessore secondo il Cuore SEGNERI (P . Paolo) . Il Quaresimale . con discorso, analisi

di Gesù. Considerazioni e proposte ai sacerdoti novelli . - e note del Prof. Giovanni Trebbi . - 3 vclumj in-32° diIu-32°, di p . 136 u 0 40

pagine 1352 (B . G . 178-80)i 2 00

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Edizione 4a senza agg. due vol. in-8° di pag: 1681 . Legati in tela o mezza pelle (D) » 12 00

Nuovo Vocabolario Latino-Italiano ed Italiano-Latinoad uso degli alunni delle scuole ginnasiali e specialmente dei principianti, pubblicato dal Sac .Prof. Celestino Durando . Ediz . 5a . - Un vol. in-8° di pag. 944

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Nuovo Dizionario della Lingua Italiana in servigio della gioventù,compilato sulla scorta dei

migliori lessicografi dal Sac . Prof. Francesco Cerruti dottore in lettere, coll'aggiunta di dueelenchi, l'uno delle parole e de' modi errati più comuni, l'altro di locuzioni e proverbii ita-liani più eleganti. Quinta edizione . - Un bel volume in-16° grande di pagine 1500

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Quattro anni in Roma .Prose accademiche e Componimenti sacri, del Card . Gact. Alimonda .Vol. 2° in-8° picc . di pag. 732 .

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Di Veglia in Veglia. pag. 500 (E) » 2 50

Missae pro Defunetisad commodioren, ecclesiarnm usum ex missali romano desnmlatae . Ac-cedit ritus absolutionis post missmc pro Defunetis ex rituali et Pontificali

Romano. Editio juxta typicam . Un vol . in-4" gr . di pag. 50, carattere nuovo rosso-nero e cartafinissima

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(D) » 4 -lem. Legato in tela Inglese nera, eml~lcuia dorato su1 piano : taglio in oro . . . . (D) » 4 50

Idem. Legato in pelle nera, emblema dorato sul piano e taglio oro(D) » 6 -

Conferenze pei bisogni del popolodei tempi pr,-senti, perMons . Antonio Maria Belasio .Un volume in-16" di pag . 390

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La Rivoluzione Franceseconsiderata in occasione del Centenario del 1779 da Monsig .Fréppel Vescovo d'Angers, Deputato del Finisterre, tradotto

dal franccse col permesso dall'Autore dal Prof. Alessandro Fabre. Un vol . in-16° grande di pa-gine 124

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Guida dei Pellegrino in Terra Santacompilata dal Teol. Collegiato I . M . Vigo curatodi S. Giulia in Torino e Missionario Apostolico

per cura del Comitato Cattolico Saluzzese . Un vol. in-16° grande di pagine XVI-1 76 (D) » 1 50-

II Vero carattere Cristianoinsegnato dalla, vita e dagli scritti di Silvio l'ellìco ; pei Sa-cerdote Prof. G . Riberi . In-16" edizione su cista distinta di

pagine 112 (E) » 0 80

Conversazioni e letture .Serie prima del prof. Luigi Bottaro. Un vol . in-16° grande dipagine 155

(C)

e70

Storia del più gran Giorno ;di Monsignor Almerico Guerra . Un volume in-3(1") pgin e23 66

II Vero Carattere Cristianoinsegnato dalla vita e dagli scritti di Silvio Peilico pei Sac .Prof. Gius . Riberi. Un fasc . di pagine 212

(E) » 0 40Sac. Capueeino della provincia

Compendio della vita del V . P. Ignazio da Santhià di Piemonte scritto dal MoltoR . P. Carlo Filippo da Poirino . Un fascicolo di 160 pagine in-32°(E) » 0 25

Sapienza della Dottrina Sacra .Studio in estetica e scienze positive dell'articolo Utrunn sacra Dottrina sit sapientia di S . Tominaso d'A-

quino, pei Prete Antonio Videmari. Un vol. in-16° grande di pagine VII-92 . . (D) » 0 80

Traviamento e disingannoossia un figliuol prodigo . Dramma in 4 atti del Can . AlmericoGuerra, un vol . in-32 ° di p. 100 ((i_ D . 48)

. (E) » 0 40ossia l'orfanello fortunato . Dramma in 5 atti di Alberto Pioton , un volume iu-22' di pa-giOlinto

ne 100 (L . D .49)

. (1) » 0 40

I due Sergenti, dramma in quattro atti, in-32° di pagine 84 (L. D . 50)

. . . (E) » 0 40del P. Lorenzo M. Gerola, 1° opuscolo . Il Giusto vive di Fede, in-32° di pa-

B riciole di pane gine 124 (E) » 0 25- Gli Apostoli (li Satana, in-32° di pagia:, 110, 2" opusc(E) » 0 25- Chi spera in Dio non resta confuso, in-02" di pagine 126, 3° opusc(E) » 0 25

del P. Lorenzo M . txerola, 4° opuscolo . La Guerra incessante e l'arma invin-Briciole di pane tigne, in-32° di pag . 134, 4° opusc (E) » 0 2.- Il primo amore e il Cuor Contento, in-32° di pagine 134, 5° opusc(i') » 0 25

del P . Lorenzo Maria Gerola, Il precetto favorito di Gesù Cristo, in 32° di pa-Briciole di pane gine 154, 6° opusc (E) » 0 50

Opuscolo 7° .Ti vero, il sommo e l'unico male, la disgrazia delle disgrazie, ilBriciole di pane . drago dalle sette teste, in-32° di pag . 126(E) » 0 25

Opuscolo 8° Chi s'innalza sarei, abbassato, chi si umilia sarei esaltato, in-32" diBriciole dl pane . pagine 136 (l:) » 0 25

Visita al SS . Sacramento ed a Maria SS,

di

Al-fonso Baria de' Li bnori, in-3°"

pa-gine 143 (L C 179) (E) » 0 20

CULTO ALLE ANIME PURGANTI

La causa dei trapassati . Discorsi dieci del Sac . Girolamo Marcone . Terza edizione corretta ed acero-sciuta anche con un'appendice di esempi . - Un vol . in-16° grande di pag . 206L. 1 30

La divozione verso i fedeli defunti . Novena e discorsi estratti dagli scritti di Mons . Antonio Gia-nelli vescovo di Bobbio. Seconda edizione nuovamente corretta . Un vol . in-16° di pag . 74 . . . .

n 0 65

Il Purgatorio . Discorsi. del Sac . Giovanni Domenico Bertolotti, susseguiti da un Novenario pei defunti, deiP. Evasio Leone . Un vol . in-16° grande di pag . 120 e 2 -

Il mese di novembre dedicato in suffragio dei defunti, del Conto Emiliano Avogadro dellaMotta . Terza edizione riveduta dall'autore . - Un vol . in-32° piccolo di pag . 250a 1 25

La causa delle anime purganti diretta a tutti i fedeli cristiani, dedicata a Maria Vergine lnunaco-lata Gran Madre di Dio e Madre amorosa delle S . Anime sue figlie dilmtr . sncmla r•d iz . r rr ;it : °Isciuta dall'autore. - Un vol . in-64° di pag . 64

20

Le anime dei nostri morti . Letture istruttivo e pietose per l' ottavario dei fedeli deiuuii, del p..droAntonio Pellicani . - In-32° di pag . 222 0 40

Il mese di Novembre santificato, ossia la divozione verso le anime del Pnrgatorio promossa pervia di brevi considerazioni e scelti esempi, col modo di ascoltar la santa Messa in suffragio dello animo santedel Purgatorio, del Sac . Gio . Bosco . - Terza ediz . in-32°, di pag . 164 0 25

Due conferenze tra due ministri protestanti ed un prete cattolico sopra il Purga-torio ed i suffragi dei defunti, con appendice stille Liturgie, pel Sac . Giovanni Bosco . Seconda edizione ac-cresciuta. - In-32° di pag . 116 »'0 20

Novena in sollievo delle Benedette Anime del Purgatorio, compilata da un sacerdotealgherese . - Un vol . in-32 1 , di pag . 32 a 0 10

Atto eroico di carità verso le Anime sante del Purgatorio proposto alla generosità deifedeli . Quarta edizione. - Opuscolo in-32° di pagine 16 a 0 05

Id. al cento a 4 -