BOLLETTINO - biesseonline.sdb.orgbiesseonline.sdb.org/1970/197014.pdf · perciò - va detto...

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VogliamoportareiCooperatoriSalesiani adiventarecollaboratoricoscienti, integrali,afiancodinoi,nonsottodinoi : nonsolo ;quindi,fedeliedociliesecutori, macapacidiresponsabilitàapostoliche, pursempred'accordoeinsintoniacolSacerdote . DONLUIGIRICCERI Spedizioneinabbonamentopostale - Gruppo2 0 (70) - 2aquindicina A .XCIV .N .14-16-18 LUGLIO-SETTEMBRE1970 DIREZIONEGENERALE10100TORINO-VIAMARIAAUSILIATRICE,32-TEL .48.29.24 Programmaelineeoperative1970-71 Chiusalaparentesiestiva,èbenefissarel'attenzionesu quantosaràprossimamenteoggettodilavoroedistudio . IlprogrammachepresentiamofuelaboratoinsedediCon- siglioNazionale,quindiapprovatodaiConsiglieriispettoriali edagliIspettorid'Italia . Èdiventatopertantonormativopertuttiicentri. ORIENTAMENTIETRAGUARDIDIBASE IIDelegatooperisoltantocomeguidaeanimatorespiri- NuovostileenuovirapporticoniCentripressoleF .M .A . tualedelCentro ;iCC .sirendanocorresponsabilinelgo- SensibilizzazioneaunlaicatomissionariotraiCC .,con vernoenellavitadell'Associazione,assumendoiruolidi partecipazioneal1°corso,chesaràorganizzatoaottobre lorocompetenza. da"TerraNuova" . INCONTRIDISTUDIOPERUNRINNOVAMENTODELL'ASSOCIAZIONE AssembleatraDelegatieIncaricatiispettorialideisettoriCC ., Direttori,delegatieassistenti : Exallievi,pastoralegiovanile,perunapastoraleorganica : 22-24ottobre(Firenze) . Napoli :29-30ottobre Sicilia :3-4novembre Consiglionazionale :2-3gennaio1971(Roma) ;primadecadeTorino :28-29dicembre dimaggio(coniDelegatiispettoriali) . Como :11-12-13gennaio1971 ATTIVATAPARTICOLARIALIVELLODICENTRO Esperimenti-campioneperrealizzarelaproposta :«anima- toriecollaboratorilaicidellenostreopere,siagiovaniche adulti,chedivengonogruppodiCooperatorinelproprio ambiente»(almenounesperimentoperogniIspettoria,o pressounOratorioopressounaParrocchia) . Verifica-rilevamentodituttiiCooperatorivalidi,impegnatie coscienti,conconseguentenuovoschedario . Sensibilizzazionedegliinsegnantiperl'orientamentovo- BOLLETTINO EDIZIONEPER1DIRIGENTI Temadistudio (biennale) 1°anno: DonBosco(figurastorica - carismaespirito salesiano) . 2°anno : Metodoeducativosalesiano - Ilmondosalesiano(le treFamiglieeleloroopere ;lorofunzionesocialeemissioni - Exallievi,Exallieve- figureeminentidellastoriasalesiana) . cazionale(incollaborazioneconilSegretarionazionale vocazioni) . Contributoallasoluzionedeiproblemidella particolaredellastabilitàdelmatrimonio . StudiodelDocumentopastoralesulrinnovamentodella catechesi . Curaeincrementodei estividilavoro . centri egruppigiovanilie famiglia,in campi 77

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Vogliamo portare i Cooperatori Salesiania diventare collaboratori coscienti,integrali, a fianco di noi, non sotto di noi:non solo; quindi, fedeli e docili esecutori,ma capaci di responsabilità apostoliche,pur sempre d'accordo e in sintonia col Sacerdote .DON LUIGI RICCERI

Spedizione in abbonamento postale - Gruppo 2 0 (70) - 2a quindicina

A. XCIV. N.14-16-18 • LUGLIO-SETTEMBRE 1970 • DIREZIONE GENERALE 10100 TORINO -VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 -TEL . 48 .29 .24

Programma e linee operative 1970-71Chiusa la parentesi estiva, è bene fissare l'attenzione suquanto sarà prossimamente oggetto di lavoro e di studio .

Il programma che presentiamo fu elaborato in sede di Con-siglio Nazionale, quindi approvato dai Consiglieri ispettorialie dagli Ispettori d'Italia .

È diventato pertanto normativo per tutti i centri.

ORIENTAMENTI E TRAGUARDI DI BASE

II Delegato operi soltanto come guida e animatore spiri- Nuovo stile e nuovi rapporti con i Centri presso le F .M .A .tuale del Centro ; i CC . si rendano corresponsabili nel go- Sensibilizzazione a un laicato missionario tra i CC ., converno e nella vita dell'Associazione, assumendo i ruoli di partecipazione al 1 ° corso, che sarà organizzato a ottobreloro competenza.

da "Terra Nuova" .

INCONTRI DI STUDIO PER UN RINNOVAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE

Assemblea tra Delegati e Incaricati ispettoriali dei settori CC .,

Direttori, delegati e assistenti :Exallievi, pastorale giovanile, per una pastorale organica :22-24 ottobre (Firenze) .

Napoli : 29-30 ottobreSicilia : 3-4 novembre

Consiglio nazionale : 2-3 gennaio 1971 (Roma) ; prima decade Torino : 28-29 dicembredi maggio (con i Delegati ispettoriali) .

Como: 11-12-13 gennaio 1971

ATTIVATA PARTICOLARI A LIVELLO DI CENTRO

Esperimenti-campione per realizzare la proposta : « anima-tori e collaboratori laici delle nostre opere, sia giovani cheadulti, che divengono gruppo di Cooperatori nel proprioambiente» (almeno un esperimento per ogni Ispettoria, opresso un Oratorio o presso una Parrocchia) .

Verifica-rilevamento di tutti i Cooperatori validi, impegnati ecoscienti, con conseguente nuovo schedario .Sensibilizzazione degli insegnanti per l'orientamento vo-

BOLLETTINO

EDIZIONE PER 1 DIRIGENTI

Tema di studio (biennale)1 ° anno: Don Bosco (figura storica - carisma e spiritosalesiano) .

2° anno : Metodo educativo salesiano - Il mondo salesiano (letre Famiglie e le loro opere ; loro funzione sociale e missioni -Exallievi, Exallieve - figure eminenti della storia salesiana) .

cazionale (in collaborazione con il Segretario nazionalevocazioni) .

Contributo alla soluzione dei problemi dellaparticolare della stabilità del matrimonio .Studio del Documento pastorale sul rinnovamento dellacatechesi .Cura e incremento deiestivi di lavoro .

centri e gruppi giovanili e

famiglia, in

campi77

PROBLEMI della FAMIGLIA

L'iter legislativo del progetto Baslini-Fortuna perl'introduzione del divorzio nel nostro Paese si staavviando verso una fase decisiva .

Di fronte a un tale progetto, nel rispetto delle opi-nioni di tutti, ma anche con la coscienza di dover dareun nostro contributo alla riflessione e alla decisionecomuni, riteniamo utile e doveroso dire ancora conchiarezza il nostro pensiero e la nostra ferma opposi-zione alla legge sul divorzio, che consideriamo ungrave danno per l'intera società . Disapprovazione, lanostra, che trae forza dalla ispirazione cristiana cheguida il nostro impegno, ma si fonda su ragioni e valoridi natura civile e sociale .

L'istituzione del divorzio non modifica solo, come sitende a far credere, aspetti marginali del matrimonio,e, quindi, della famiglia ; incide profondamente sullaloro natura fino a cambiarla in modo radicale . Non èperciò - va detto chiaramente - un mezzo per avviarea soluzione i « casi pietosi », perché ne crea dei nuovi• più numerosi e spesso più gravi ; ma propone e pre-vede una concezione del matrimonio di tipo indivi-dualista che ne modifica i profondi valori di solidarietà,di dedizione, di reciproca responsabilità che sono allabase della comunità familiare . Altra cosa è il matri-monio indissolubile, altra un matrimonio che si puòsciogliere ad arbitrio dell'uno o dell'altro coniuge o ditutti e due insieme . Nessuno ignora quale ruolo abbiala famiglia nella vita di un popolo, e come la sua unità• stabilità sia fonte di vero progresso sociale, oltre checondizione indispensabile per una educazione morale•

civile delle giovani generazioni .Il testo legislativo, attualmente in discussione è statopresentato come progetto di « piccolo divorzio » ; inrealtà è, tra le leggi sul divorzio, una delle più gravi ;perché vuole introdurre nel nostro Paese non solo untipo di divorzio consensuale generalizzato ma persinoun divorzio automatico unilaterale tale da configurarecasi di vero e proprio ripudio . Tutto ciò senza preoc-cuparsi delle gravi conseguenze che esso produce sulconiuge incolpevole e più ancora sui figli minorenni,incolpevoli sempre, per la cui tutela non sono previstene pure serie garanzie .

necessario che quanti sono chiamati a decidere etutti i cittadini siano consapevoli della gravità delladecisione .Non così può avere inizio la necessaria e attesa riformadella legislazione familiare volta ad eliminare le situa-zioni più dolorose e difficili, nel rispetto della dignitàdelle persone e della vita propria della famiglia, favo-rendone l'unità, la stabilità e il positivo apporto allosviluppo della società . Solo su questi riaffermati valoripuò fondarsi una politica familiare che risponda alleurgenti attese delle famiglie italiane in ordine ai graviproblemi del lavoro, della casa, della scuola e dei servizisociali che quotidianamente devono affrontare. La comu-nità ecclesiale nel suo insieme è impegnata a sua voltaa far fronte alle proprie responsabilità dando vita adun'azione per la famiglia che tenga conto del mutare

78 della realtà sociale e si proponga di far sì che gli auten-

Facciamo nostri i contenuti di unaautorevole dichiarazione emessa nelgiugno scorso, alla quale i Cooperatoridanno la più completa adesione .

tici valori familiari siano effettivamente esaltati e libe-ramente e coerentemente testimoniati .

Per queste convinzioni rinnoviamo un aperto caldoinvito a matura riflessione, necessaria sempre ma tantopiù quando sono in gioco valori quali quelli della fami-glia, che la coscienza civile di moltissimi cittadini, aldi là di posizioni religiose, ritiene di fondamentaleimportanza per l'oggi e per il futuro del nostro Paese .

Aldo Agazzi, Presidente Unione Cattolica ItalianaInsegnanti Medi (U.C.I .I.M.) .

Vittorio Bachelet, Presidente Azione Cattolica Ita-liana .

Maria Badaloni, Presidente Associazione ItalianaMaestri Cattolici (A.I.M.C .) .

Emilio Gabaglio, Presidente Associazione CristianaLavoratori Italiani (A.C.L .I .) .

Alda Miceli, Presidente Centro Italiano Femminile .Francesco Santoro Passarelli, Presidente Unione

Giuristi Cattolici Italiani (U.G.C.I .) .

Nella fedeltà al Fondatorel'Assnciazinne si rinnova nelle strutture

IL REGOLAMENTO DI OON BOSCO SI RINNOVAÈ stato consegnato ai Consiglieri Nazionali eIspettoriali, agli Ispettori e Delegati Ispetto-riali, la copia della bozza del nuovo regolamentoche sarà oggetto di discussione e approva-zione da parte del Capitolo Generale Specialesalesiano. Ai Cooperatori incombe ora il doveredi studiare il documento, farlo conoscere allabase, ai Centri e far pervenire al Superioreeventuali suggerimenti . E questo il desiderioespresso dal nostro Direttore Generale nellalettera di accompagnamento al documento chequi riportiamo .

DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCOIl Consigliere per i Cooperatori Salesiani

Torino, 24 aprile 1970Carissimo,Le invio copia del nuovo Regolamento dei Coope-

ratori. Esso è stato preparato, dopo un'ampia con-sultazione compiuta tra Delegati salesiani e Coopera-tori, in modo da rispondere meglio agli insegnamentidella Chiesa e alle esigenze apostoliche del nostrotempo, mantenendosi fedele nello stesso tempo, nellecose essenziali, al primo e sempre valido Regolamentodi Don Bosco . Il nuovo testo viene presentato aiCooperatori e ai Delegati perché ne prendano cono-scenza ed eventualmente suggeriscano opportune mq-difiche . Data la prossimità del Capitolo Generale essonon viene promulgato ufficialmente, ma sarà presen-tato al Capitolo Generale stesso affinché sia discusso,redatto in forma definitiva e approvato . Per intantopuò servire, in via provvisoria, a chiarire idee e aorientare l'attività pratica . Accogliendo il desiderio dimolti Cooperatori, il nuovo Regolamento sarà pubbli-cato con l'antico Regolamento di Don Bosco, ilquale resta il documento più autorevole per conoscerelo spirito e le opere della Associazione .

Sarò riconoscente se vorrà farmi conoscere la suaimpressione e le sue osservazioni. Don Bosco ciaiuti ad attuare la sua grande intuizione sull'apostolatodei laici, svolto in unione con la nostra Congregazione .

Aff.mo in Don Bosco DON LUIGI F/ORA

AI NUOVI DELEGATI LOCALINel mese di settembre, come ca-

pita spesso, alcuni Delegati localidei Cooperatori lasciano la loro man-sione ad altri . Lo richiede la dinamicadelle Ispettorie . Questa sostituzionepuò diventare, in certi casi, un gravecontrattempo per i Centri, se il nuovoDelegato non si affretta a mettersial corrente del rullino di marcia cheil Centro aveva e delle direttrici daseguire nel governo del medesimo .

Tre cose quindi raccomande-remo al nuovo Delegato locale :

i. che prima di prendere contattocon il Consiglio locale del suo Cen-tro, abbia uno scambio di idee conil Delegato ispettoriale ; z. che leggaattentamente il «Manuale dei Diri-genti» ; 3 . che riunisca il Consigliolocale per sentirlo e affiatarsi con esso .

Lo scambio di idee con il Dele-gato ispettoriale è assolutamente ne-cessario, perché può offrirgli orienta-menti concreti sul come realizzarele cose più urgenti : riunioni e ritiromensile, gruppi speciali, programmaannuale . . . e gli obiettivi generali daraggiungere in tutta la zona duranteil nuovo anno sociale . Il delegatoispettoriale infatti conosce le diffi-coltà in cui possono inciampare tuttiquelli che cominciano e può sen-z'altro additarne la soluzione . D'al-tronde è questi che dovrà essere ilsuo migliore aiuto e la sua guida :con lui è bene intendersi fino dal-l'inizio e con lui è bene si tenga poisempre in contatto . L'andamento deicentri, pur nella varietà di forme edi attività, ha un suo particolarecammino, che il Delegato ispetto-riale è sempre in grado di segnalare .

Il Manuale dei Dirigenti con-tiene, per adesso, le norme generali epratiche che guidano l'associazionedei Cooperatori . Anche se dovrà essereopportunamente aggiornato alla lucedel Concilio e del Capitolo Generaleultimo, tuttavia nella sostanza può

considerarsi ancora pienamente valido .La sua conoscenza è quindi impre-scindibile. Quanti dubbi e tentenna-menti scomparirebbero dall'orizzontedi molti delegati se conoscessero beneil loro Manuale! Nel capitolo dedi-cato agli apostolati del Cooperatore,per esempio, si legge una serie diiniziative raccomandabili ai Coope-ratori, alcune individuali e altre col-lettive .

Indicazioni e suggerimenti pra-tici riguardanti il Consiglio e il fun-zionamento del Centro ne fannoun sussidio che suggerisce, risolve,orienta, delucida .

• Le riunioni del Consiglio localesono la chiave di volta di tutto il mo-vimento cooperatori . Il delegato hail dovere di riunirlo con frequenzaalmeno mensile, e di dialogare conesso su tutto quanto si riferisce alcentro, ossia :- sugli atti ordinari della for-

mazione, come la riunione mensile erelativo ritiro, i ritiri minimi, ecc .,per accertarsi se si tengono in tempoopportuno, se la forma con cui sisvolgono soddisfa ecc . ;- sugli atti straordinari della

formazione spirituale, come gli eser-cizi, le conferenze annuali, ecc . ;- sulle relazioni dei cooperatori

con la casa salesiana a cui il centroè unito, vedendo insieme quale aiutopossono prestare, tutti o alcuni diloro, alle attività apostoliche in-terne o esterne promosse dalla casastessa ;

- sulle relazioni con la rispet-tiva parrocchia, là dove tutti i coope-ratori appartengono alla stessa comu-nità parrocchiale : in che cosa possonoaiutare il parroco, assecondarne ledirettive ;

- sulla azione esterna dei centririguardo all'animazione cristiana, alladiffusione del messaggio evangelico,al perfezionamento della vita cristianadel popolo mediante Esercizi spiri-

tuali aperti o conferenze quaresimali•

corsi sul Vangelo, ecc. ;- sui bisogni della popolazione

• i rimedi che i cooperatori possonoapplicare individualmente o collet-tivamente ;

- sulla creazione di gruppi spe-ciali come : insegnanti, padri di fami-glia, fidanzati, professionisti, ecc .

I motivi per riunire il Consigliosono molti . Trattare tutte questecose, studiarle con cura e con calma,obbliga tutti i consiglieri a riflettere• poi ad agire. Così, gradatamente,si formano apostoli laici, ossia coope-ratori coscienti e responsabili . Ed èa proposito di formazione che il De-legato deve rendersi sempre dispo-nibile e preparato, essendo questoil suo compito prevalente e forseunico (non è l'organizzatore, non èil programmatore, non l'amministra-tore . . .) .

Non defraudi dunque i cooperatori,ma dia loro il pane della Parola edella direzione spirituale e formi inparticolare allo spirito salesiano, co-loro che stanno per diventare coope-ratori. Per far ciò lasci volentieri ailaici il loro ruolo e non si sostituiscaa loro .

Il Delegato dovrebbe poi rifletteremolto sul serio che lui non è l'asso-ciazione, che i cooperatori non de-vono essere obbligati ad arrivare solodove arriva lui, né a pensare soloquello che pensa lui . Non c'è cosapiù funesta per un centro che unasimile mentalità paternalistica daparte del Delegato locale, perchéquando egli se ne andrà, si dovràcominciare da capo. D'altronde icooperatori sono laici che devonoanimare cristianamente il mondo se-condo le proprie possibilità e nonsecondo quelle del delegato . Il pater-nalismo non fa cooperatori capaci divolere coscientemente quello cheCristo chiede o segnala loro di fare,ma fa dei cristiani inibiti . Il delegato 79

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non è posto per frenare e limitareun centro con le misure delle suepossibilità apostoliche, ma per for-mare apostoli che assommino' le loroproprie possibilità a bene del centro .Quindi il delegato che non consultai cooperatori, che non riunisce il suoConsiglio per studiare e programmarel'apostolato laico dei cooperatori,non riesce altro che a far funzionareuna « cappelletta » per confraternita .Quando un delegato dice : « Non soche cosa fare con i miei cooperatori »,si accusa da sé, perché non è lui,ma sono i cooperatori che devonodire cosa possono fare d'accordo conil delegato. Egli potrà proporre un'at-tività, ma è il Consiglio quello che,a nome di tutti gli altri cooperatoridel centro, può e deve concretare leattività da realizzare. E il delegatodeve esserne soddisfatto, perché il

Il Bollettino Salesiano ha richiamato più voltealla memoria dei Cooperatori una data di famiglia :i cento anni della Federazione Movimento Exallievi .Il 1970 è stato un anno di celebrazioni a livello diUnioni e di Federazioni . Questo settembre è ilmese delle celebrazioni a carattere mondiale .

A Torino e a Roma rappresentanze di tutto ilmondo degli Exallievi si incontreranno per riaf-fermare la loro fedeltà agli insegnamenti del Padree la validità di un metodo educativo più che maiattuale. Al Papa riaffermeranno l'attaccamentotipico di ogni buon exallievo.

Ore 9 - S. Messa concelebrata nella Basilica di Maria A . -Visita ai luoghi salesiani, alla Mostra del Centenario ealla FIAT

Ore 10 e ore 16 - Assemblee di studio

Ore 21 - Al Teatro di "Valdocco" ora della fraternità, so-lenne commemorazione del "centenario" e omaggio deiPresidenti nazionali al Rettor Maggiore

Signore non gli chiede di più. Sirenda conto inoltre che la famigliae il lavoro non permettono sempreai cooperatori di dedicare il lorotempo a opere di ampio respiro .

Ugualmente si autoaccusano queiconsiglieri locali che dicessero che<~n sanno cosa fare», perché vuoldire che non hanno aperto gli occhisu un mondo scristianizzato, o nonhanno letto il «Manuale Dirigenti»,o non si incontrano con il loro dele-gato per studiare con lui quello chevedono necessario o che viene loroproposto .

L'intesa Delegato-Consiglio nellaprogrammazione e nell'avvio deipiani è l'unica forma accettabile nelgoverno di un centro, tanto nel casoche delegato e consiglieri siano all'al-tezza, quanto nel caso che siano me-diocri .

Rammenteremo ai delegati nuovi(e ai non-nuovi) di tener ben pre-sente che nell'apostolato non c'ènulla di magico che produca effettimiracolosi e nel tempo stesso stabilie duraturi : né leggere il Manuale,né consultare il Delegato ispetto-riale, né riunire il Consiglio moltospesso, né alcun'altra iniziativa . Ognisuccesso è di sua natura lento e fruttodi pazienza e di costanza nell'appli-care le norme stabilite, un anno dietrol'altro . Si devono superare le diffi-coltà con lo sguardo rivolto a Gesù,che spese tre anni nella formazionedel collegio apostolico e ancora do-vette contare sull'ausilio straordi-nario dello Spirito Santo, perché gliApostoli arrancassero. Noi non pos-siamo essere così pretenziosi davoler essere da più del Maestro .

D. AGOSTINO ARCHENTI

CENTENARIO DEL MOVIMENTO EXALLIEVI DI DON BOSCO

Ore 10 - In piazza Maria A. incontro di tutti i congressistiesteri e italianiCommemorazione del 500 del 'Monumento a Don Bosco',eretto dagli Exallievi

Ore 11 - S. Messa concelebrata dal Rettor Maggiore con gliIspettori e Delegati Nazionali

Ore 16 - Omaggio alla Casetta nativa di Don Bosco

Ore 9,30 - Concelebrazione al Tempio di S. Giovanni Bosco

Ore 9 - Concelebrazione in S. Pietro e Udienza Pontificia

La terza Famiglia salesiana partecipa alla gioiameritata del Movimento, attraverso i numerosiExallievi che hanno fatto la scelta di un maggioreimpegno apostolico, e fa voti di prosperità e di unavvenire sempre più fecondo di bene.

GIOVANI COOPERATORI : È PER VOI!Un Corso di Formazione

I « VOLONTARI » E I « LAICI MISSIONARI »

• I Volontari sono i giovani e le ragazze che intendonosvolgere, in patria o all'estero, una o più attività diServizio Sociale, con spirito cristiano, ma senza direttaresponsabilità di animazione cristiana .

Secondo le diverse esigenze, l'impegno personale delVolontario può rimanere del tutto libero nei contenutie nelle scadenze (quasi tutte le attività in patria) o essereregolato mediante accordo formale (gran parte delleattività all'estero) .

e I Laici Missionari sono i giovani e le ragazze ches'impegnano a svolgere compiti di animazione cristianain «Terre di Missione » o in qualsiasi altra regione onazione. Tali compiti sono normalmente accompagnatidall'esercizio di attività professionali .

Il Laico Missionario si differenzia dal Volontario,anche per le responsabilità « ecclesiali » che gli vengonoconferite, per la necessaria stabilità del soggiorno(almeno tre anni), per la specifica preparazione (circaun anno), per la sede del servizio (nazione o regionein ogni caso diversa dalla propria) .

LE ZONE D'INTERVENTO

La solidarietà con chi soffre non ha preferenze geo-grafiche : ci è « prossimo » chi ci sta accanto e condividela nostra casa, il nostro quartiere, la regione, la nazione ;ed è altrettanto prossimo chi vive al di là di tutte lefrontiere .

L'azione del Volontario si svolge normalmente nel-l'ambiente locale, ma tende a , raggiungere con egualegenerosità - sia in patria che all'estero -- le altreregioni : povere o colpite da calamità naturali o sedid'iniziative con finalità sociali (case per senzatetto,ospedali, orfanatrofi, ecc .) .

Tutta la terra è « in stato di missione », perché tutti ipaesi del benessere han bisogno d'un supplementod'anima che dia senso al progresso e alla vita ; perchélo sviluppo dei poveri non sarà sviluppo integrale del-l'uomo, se renderà anch'essi uomini ad « una dimen-sione ».

La testimonianza dei « Laici Missionari » è perciò de-stinata non soltanto alle « remote terre di missione » an-cora prive dell'annunzio evangelico, ma anche - efrequentemente - alle « Chiese locali » nazionali edestere, la cui suprema necessità pastorale è forse oggi

quella di vivere l'esperienza nuova e animatrice digiovani che rivelino - con la propria vita - una fedenella quale « le gioie e le speranze, le tristezze e le an-gosce degli uomini d'oggi, dei poveri sovrattutto e ditutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze,le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo ».

(Costituzione Conciliare Gauiiu .m et Spes, i)

LA PREPARAZIONE

Lo sviluppo dei popoli non è impresa da dilettanti :non s'improvvisano gli strumenti del progresso socialed'interi continenti, né l'apporto di valori spirituali auna generazione che ha già messo in crisi tutte le falsecertezze e le verità deformate .

Ritenersi già « pronti » solo perché armati di generi-che nozioni e di pie intenzioni è fare del Terzo Mondola palestra dei « don Chisciotte dello Sviluppo », è soloaggiungere varianti carismatiche ai vecchi e nuovirepertori del colonialismo.

L'esperienza di collaborazione e interscambio nonè soltanto di partenza per più vasti programmi d'intesa :è soprattutto il punto d'arrivo di un laborioso processodi maturazione umana, realizzato nella riflessione,nella verifica comunitaria delle personali attitudini emotivazioni, nella previa conoscenza delle vicende erealtà socio-culturali dell'ambiente di destinazione .

Tra i servizi del Centro, assume quindi particolareimportanza la preparazione dei giovani che richiedonodi far parte di Gruppi Comunitari di Volontari e LaiciMissionari operanti in Paesi in via di sviluppo .

Per i Volontari, tale preparazione si realizza me-diante stages, campi, incontri periodici, corsi per Pro-motori dello Sviluppo .

Per i Laici Missionari è organizzato il

«CORSO DI FORMAZIONE PER LAICIMISSIONARI »

a) Finalità : preparare dei giovani a un impegno quali-ficato e stabile di animazione cristiana, in regionipovere del Terzo Mondo .

b) Durata : ottobre '70 - primavera ' 7t,

c) Sede : Centro Terra Nuova (Via Appia Antica, 78- Roma) .

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d) Partecipanti - Requisiti :età : dai 21 anni in su ;costituzione fisica idonea ;sanità psichica e morale ;sufficiente maturità umana e cristiana ;capacità di amicizia, dialogo, lavoro comunitario ;spirito di servizio e di adattamento ;attitudini professionali idonee a un impiego validonel paese di destinazione (anche di carattere manualeo tecnico, ad es . operaio qualificato) .

e) Forma di vita :vita comunitaria, come tirocinio alla testimonianzae al servizio comunitario ;partecipazione e gestione comunitaria di beni econo-mici, come espressione concreta di fraternità e diliberazione dall'egoismo del benessere ;studio per la formazione culturale, sociale, linguistica,religiosa ;sperimentazione di forme comunitarie di serviziosociale in Roma ;lavoro personale : per alcune ore del giorno, per ilproprio sostentamento economico, e per la eventualeintegrazione della preparazione tecnico-professionale .(L'Organizzazione prevede aiuto per reperire lavoro) .

I giovani provvederanno alle spese personali e contri-buiranno alle spese comunitarie (vitto, alloggio), nellamisura consentita dalle proprie risorse, eventualmenteintegrate dai rispettivi gruppi di provenienza .

f) Programma di studio (linee essenziali) :Aspetto teologicoS . Scrittura ;Teologia della Chiesa e della Comunità cristiana ;Dottrina sociale della Chiesa : Mater et Magistra,Pacem in Terris, Populorum Progressio, Gaudiumet Spes.

Aspetto storico-sociologico-economicoSociologia dello sviluppo, con particolare atten-zione alla vita politica, economica e religiosadell'America Latina ;Storia politico-economica dell'America Latina ;

Sociologia religiosa e geografica politico-econo-mica dell'America Latina ;Nozioni di organizzazione del lavoro .

- Aspetto psicologico

corso pratico di «dinamica di gruppo » ;cenni di psicologia e sociologia della religione .

Aspetto operativoun corso pratico di lingua ;un corso di infermeria e pronto soccorso ;nozioni elementari di economia domestica ;nozioni elementari di applicazioni tecniche (mec-canica, elettricità, ecc .) ;un tirocinio guidato, possibilmente abbinato allavoro (che si suppone svolto in una- parte dellagiornata : la mattinata) .

.I giovani cooperatori interessati a questo Corso pos-sono inoltrare domanda, accompagnata da lettera dipresentazione del proprio Delegato ispettoriale, comu-nicando al Centro Terra Nuova, Via Appia Antica, 78,00179 ROMA - Telef. 5136836, i seguenti dati : cogno-me, nome, data e luogo di nascita, situazione familiare,(celibe, nubile, fidanzato-a, coniugato-a, con o senzaprole, persone a carico), titolo di studio, professione,eventuali attività o attitudini extra-professionali, situa-zione militare, motivi per cui si intende vivere un'espe-rienza di Servizio Missionario, tempo per cui si intendeimpegnarsi, eventuali esperienze precedenti di Ser-vizio sociale e Missionario, eventuali referenze, indi-rizzo, telefono .

Sono considerate non pertinenti, e quindi inaccetta-bili, le richieste che risultino ispirate da intenzioni dievasione, di avventura o di sistemazione professionale .

Un accurato esame delle condizioni psico-fisichegarantirà inizialmente ai giovani e al Centro l'effettivaidoneità dei candidati .

Durante il Corso saranno definiti, d'intesa con i sin-goli interessati : il Paese di destinazione, il contrattodi lavoro (durata, retribuzione, condizione di lavoro,ecc.), le assicurazioni, le prospettive di reinserimentoin patria .

"La Società salesiana prospererà se procureremo di sostenere e di diffondere il Bollettino"

"Il Bollettino è il sostegno principale dell'Opera Salesiana e di tutto quello che riguarda noi, le vocazioni e i collegi"

II Consigliere Stampa, in ogni Centro, circa il Bollettino Salesiano ha un duplice dovere : 1o curarne ladiffusione : è espressa volontà di Don Bosco ; 2o evitare alla Congregazione sprechi e spese inutili prov-vedendo con diligenza all'aggiornamento degli indirizzi della zona . Se nei vari Centri Cooperatori non c'èchi compie questo lavoro di verifica, vanno perdute molte copie, poiché il Bollettino è gratuito : mancaquindi all'Ufficio amministrativo di Torino ogni altra possibilità di controllo .

Si ringraziano fin d'ora i Consiglieri Stampa che ci useranno questa carità .

ESPERIENZE

Intervista-incontro Insegnanti-Alunnisu "Orientamento"

Occasione : gli alunni di 3¢ Mediami avevano chiesto un incontro extra-scolastico, e quindi più familiare, suargomenti non scolastici .

Condizioni della classe : maschi(13-14 anni), di famiglia modesta sulpiano economico e culturale, abitantidella campagna .

Intervista : propongo una rispostascritta alle domande

i . quali dei sottoelencati problemiti interessano di più, di meno, o nien-t'affatto ?

2 . dammi una ragione di questo tuovario interesse ;

3 . quali problemi vorresti oggetto diconversazione o di dibattito?

Problemi :- sport, letture, spettacoli, altre

attività ricreative ;- conoscenza del mondo e della

cultura ;- politica e questioni sociali (razza,

classe, fame) ;- rapporti con gli adulti ;- ricerca di sincera amicizia (ma-

schile o femminile) ;- il tuo avvenire e inserimento

nella società ;- la conoscenza di te stesso ;- la soluzione personale e convinta

del problema religioso .

PRIMO INCONTRO Il 26 gen-naio, due giorni dopo l'intervista,si è tenuta la prima conversazionesui temi : « rapporti con gli adulti »,e «, ricerca di una sincera amicizia » .

Subito, un ragazzo, rileva l'im-possibilità di trattare dei problemipersonali coi genitori . Allora facciouna premessa : chiarisco le difficoltàoggettive che impediscono un dia-logo tra genitori e figli (orari di lavoro,preoccupazioni economiche, differen-za di livello culturale, divertimentie sport che tengono i ragazzi lontanida casa) .

I successivi loro interventi mi di-cono che il problema più grave è

quello dell'educazione sessuale . Essinon la ricevono per colpa loro e deigenitori . Quindi s'informano attra-verso la stampa e i compagni coetanei .Mi domandano infine perché in altripaesi vengono date informazioni aibambini, e qui in Italia, no .

Premetto subito che l'educazionesessuale è ben altro che sempliceinformazione, e deve essere impar-tita in famiglia. Poi sottolineo le con-siderazioni seguenti

i . essa mira a far riconoscere larealtà del sesso come realtà naturale(e quindi va trattata con semplicità) ;come realtà meravigliosa (e quindiva trattata con delicatezza e rispetto) ;come mezzo voluto da Dio per tra-mandare la vita (e quindi ha qual-cosa di sacro, com'è sacra la vita . . .) ;

2 . l'educazione mira a far sì cheil sesso sia usato per il fine volutodal Creatore : di lì la necessità deldominio che l'uomo deve esercitaresu di sé, frutto appunto di educazionee di grazia . A due ragazzi ho dato il« Diario di Daniele » da leggere e dafar leggere a chi fosse utile .

SECONDO INCONTRO Si trattòdel problema religioso : pochi pur-troppo sentivano di dover conseguireuna soluzione personale e convinta .Una frase un po' scettica di un inse-gnante mi indusse ad un incontropiù ristretto su questi temi :

a) necessità di convinzioni pro-fonde in materia di fede ;

b) progressi scientifici e fede ;c) aspetti di una falsa educazione

religiosa ;d) la Chiesa povera .

TERZO INCONTRO È il giorno7 maggio. Problema-base è «la cono-scenza di sé », e « la scelta degli studie dell'avvenire » .

Al dialogo l'occasione la offrì l'ul-timo compito in classe . Hanno bencapito che circa la « vocazione pro-fessionale » la loro decisione deveessere non irrevocabile, esige respon-sabilità, attenzione docile ai consigli

di persona prudente, decisione me-ditata libera e personale .

Tutto ciò implica :- conoscenza di sé (tendenze,

gusti, possibilità) ;- valutazione delle prospettive che

offrono famiglia e ambiente ;- possibilità di lavoro che aprono

gli studi fatti .Ecco alcune loro riflessioni :- « La responsabilità del mio fu-

turo è legata a me stesso ; sono io,che debbo sapere ciò che vogliodalla vita » .- « Questa scelta deve essere una

prova di maturità » .- « La scelta spetta solo all'inte-

ressato, perché il domani è suo, enessuno ha il diritto di negarglielo » .- « Dovrò scegliere con criterio

la scuola che più mi si addice, cosìpotrò esprimere la mia personalità ».

Avevo loro detto che il lavoro nonè tutto nella vita, ma che ci sono esi-genze affettive e spirituali che uncompleto sviluppo della personalitàumana esige : questo rende più graveil problema della scelta dello statodi vita. Aggiungevo che saremo giu-dicati secondo i talenti avuti : se,potendo dare cento, daremo ses-santa, non saremo giudicati suffi-cienti ; ma se, potendo dare cinquanta,daremo cinquanta, saremo giudicatiperfetti .

Infine sono importanti questeespressioni d'incertezza : «Ho giàcercato di conoscermi, ma mi trovosempre in imbarazzo : non possogiudicarmi imparzialmente, da solo» .« Credo che dovrei costruirmi un

ideale . Ma quale? » . Lo stesso poilamenta giorni di depressione e noia ;di essere trattato da bambino ; e con-clude : «dubito che sia giunto il mo-mento di decidere : ci vuole personadi fiducia che mi aiuti».

C'è poi chi ha una visione natu-ralistica della vita e si sente sicurodi sé : « Il lavoro, la famiglia e l'amoredaranno luce e calore alla mia vita .Questo è vivere! ».

Su questo si parlerà prima dellafine dell'anno scolastico, illuminan-doli e consigliandoli .

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Spediz. in abbon . postale - Gruppo 2- (70) - 2• quindicina

È URGENTE. . .. . . riorganizzare il Consiglio ispettoriale e locale .

Un Consiglio che si rispetti :dev'essere composto di elementi efficienti e formati,

anche se in numero limitato . Con delicatezza somma,

ma con altrettanta decisione, si sostituiscano i Consi-

glieri che sono tali solo di nome . Per ogni settore vi siaun apposito Consigliere .

Un Delegato ispettoriale del Nord Italia a questoproposito ha inviato una lettera personale ai Consiglieriispettoriali, nella quale tra l'altro si legge :

u Ricevo dal Centro Nazionale Cooperatori di Romail seguente invito : "Dopo vari anni di attività è benerinnovare il Consiglio Ispettoriale, sia per non oberareper troppo tempo i nostri ottimi collaboratori di respon-

sabilità non facili a portarsi, sia per ringiovanire ilConsiglio stesso inserendovi qualche elemento giovane" .

In base a questo invito mi sento anzitutto in doveredi ringraziare Lei, a nome anche dell'Ispettore, perl'apporto dato in questi anni al nostro Consiglio Ispet-toriale .

Inoltre La prego di presentare pure liberamente la

Sua disponibilità per una possibile nuova richiesta dicollaborazione da parte dei nostri Superiori .

Infine La pregherei di presentarci dei nominatividi Cooperatori a Suo giudizio idonei ad assumere le

84 responsabilità di membri del Consiglio Ispettoriale » .

BOLLETTINO SALESIANOSi pubblica i/ 1- del mese per i Cooperatori Salesiani; il 15del mese per i Dirigenti dei Cooperatori

S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-fattori e Amici delle Opere Don BoscoDirezione e amministrazione : via Maria Au-siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48.29.24Direttore responsabile : Don Pietro ZerbinoAutorizz. del Trib . di Torino n . 403 del 16 febbraio 1949

Per inviare offerte servirsi del C .C. Postale n . 2-1355intestato a : Direz. Generale Opere Don Bosco - Torino

Per cambio d'indirizzo inviare anche l'indirizzo precedente

RIPRESA DOPO LA PAUSA

Organizziamoci meglioUn Consiglio al completo cura i seguenti settori :

formazione spirituale - istruzione religiosa - cura dellagioventù - orientamento vocazionale - strumenti di comu-nicazione sociale - difesa della moralità - segreteria .

Deve riunirsi in media almeno ogni due mesi quelloispettoriale, e mensilmente quello locale, possibilmentein data fissa, allo scopo di esaminare l'andamento delCentro e programmare le attività.

È INDISPENSABILE . . .

. . . programmare subito le attività e definire il nuovoCalendario annuale . Le improvvisazioni infatti nonhanno mai reso in alcun campo e tanto meno nell'apo-

stolato .

Nel Calendario (che verrà reso noto ai Cooperatoridel Centro) sia previsto il programma specifico del-l'anno e le attività normali (conferenze annuali e men-sili, giornata del suffragio, Esercizi Spirituali, corso di

Cultura religiosa, ringiovanimento del Centro, riunionidi Consiglio, attività dei vari settori) .

Importante! Ogni Centro è tenuto a segnalare, entroil mese di novembre, il nuovo Consiglio .

Si compili a tal fine l'apposito modulo color grigio-verde in 4 copie. Di queste, 3 copie vengano inviate alDelegato ispettoriale che, a sua volta, ne invierà due

all'Ufficio Nazionale .