Ticino-Olona La lunga strada della legalità · 23 maggio 2017: Giornata della Legalità. Palermo...

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Ticino-Olona www.spicgillombardia.it Il futuro si chiama Europa di Rosario Sergi – Segretario generale Spi Cgil Ticino Olona Da una parte Donald Trump ha annunciato di voler por- tate gli Stati Uniti fuori dagli accordi di Parigi sull’am- biente. Una scelta che appa- re fuori dal tempo e che se- gna uno spartiacque nel pro- cesso politico mondiale, dan- do il segno di avere in testa il ritorno a un mondo che non c’è più: quello delle patrie, dei confini e del protezionismo per esclusivi scopi casalinghi. Dall’altra parte, abbiamo un’Europa che balbetta, che cerca una sua strada, ma che ha molte difficoltà di affer- mazione della sua leadership economica, sociale e politica. E questo pur avendo al suo interno tanta vitalità, la pos- sibilità di alimentare una di- scussione aperta e demo- cratica in grado di affrontare i temi fondamentali e com- plessi che la schiacciano. Sa- rebbe necessario che coloro che prendono le decisioni per gli europei, capiscano la profondità di questa crisi e diano una risposta, con un cambio radicale delle politi- che economiche dell’Unio- ne, per rilanciare gli investi- menti e generare lavoro. È l’unica strada per continuare verso il sogno di un’Europa politica unita, sognata dai padri fondatori come Altiero Spinelli. Quella del lavoro è la sfida più importante che l'Europa ha davanti a sé nei prossimi anni. Ma è neces- sario riprendere il processo di convergenza, perché se questo processo non avrà successo, il continente po- trebbe essere dominato da partiti populisti, euroscettici e xenofobi. Con il voto del referendum del 23 giugno 2016 la Gran Bretagna sceglie di uscire dall’Unione Europea. Dopo quel voto si dimette il primo ministro Cameron. La Brexit ha dato un duro colpo al progetto che, all’inizio di que- sto millennio, sembrava av- viato positivamente verso il sogno degli Stati Uniti d’Eu- ropa: si è lanciata la moneta unica, si sono abolite le fron- tiere, si è rafforzata la banca centrale europea. Si erano create le condizioni per un salto verso quella condizione di unità continentale che con- sentiva di sostenere la gran- de sfida della globalizzazione, dopo aver garantito tanti anni di pace e di progresso socia- le. Poi il progetto ha comin- ciato a perdere velocità, per la progressiva affermazione di governi di destra nei sin- goli stati, per la crisi della si- nistra, per un allargamento forse troppo rapido, per la pe- santezza della burocrazia, ma sopratutto per la crisi che ha colpito duramente rendendo questi anni diffici- li. Ma a dicembre 2016 si è vo- tato in Austria, dove le forze progressiste hanno vinto, e a inizio 2017 si è votato nei Paesi Bassi, Olanda, dove nel ballottaggio di marzo 2017 il partito Popolare ha battuto i partiti scettici e contrari all’Europa unita. Si percepisce che la speranza non si rassegna. A maggio il voto francese ha accentuato e ha mostrato la crisi dei partiti storici: da una parte c’è una vera e pro- pria caduta dei partiti del ‘900, i partiti di ispirazione cattolica e socialista, dall’al- tra la prospettiva di rinnova- mento del sistema politico fa emergere nuove personalità e inedite alleanze di governo. Questa situazione ha portato al ballottaggio contro Le Pen un politico che non è legato a nessun partito, Macron. Che ha vinto, scommettendo sull’Europa contro il populi- smo di destra. Questa tornata di votazioni delinea una maggiore con- sapevolezza che va verso un’Europa politica più com- battiva, dinnanzi all’ondata populista e contraria a con- tinuare il processo di inte- grazione e unità europea. Si tratta di una tendenza che va rafforzata e consolidata, la fi- (Continua a pagina 12) Grazie per il sostegno e la fiducia che continuate ad accordarci. Educazione permanente, una passione A pagina 2 Legalità e giustizia A pagina 2 Verso la carta dei diritti universali Landini a pagina 3 Come vivono gli anziani in Lombardia A pagina 5 Assegno al nucleo familiare A pagina 9 I Giochi di Liberetà a Grado A pagina 10 Lavoro: le nostre radici il nostro futuro A pagina 11 I nostri Giochi A pagina 12 La battaglia di Magenta A pagina 12 Numero 3/4 Giugno-Agosto 2017 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti Lo Spi Lombardia a settant’anni dalla strage ha scelto Portella della Ginestra come luogo dove recarsi in occasione della Settimana dell’attivista. È stata l’occasione per ascoltare Serafino Petta, uno degli ultimi due testimoni di quel tragico 1° Maggio 1947, e per riflettere su quanto sia stata lunga, e ancora lo sia, la strada che porta verso la legalità per sconfiggere le mafie. La visita alla cooperativa Placido Rizzotto è stata fondamentale per capire questo faticoso cammino a pagina 8 La lunga strada della legalità

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Il futuro si chiama Europadi Rosario Sergi – Segretario generale Spi Cgil Ticino Olona

Da una parte Donald Trumpha annunciato di voler por-tate gli Stati Uniti fuori dagliaccordi di Parigi sull’am-biente. Una scelta che appa-re fuori dal tempo e che se-gna uno spartiacque nel pro-cesso politico mondiale, dan-do il segno di avere in testa ilritorno a un mondo che nonc’è più: quello delle patrie, deiconfini e del protezionismoper esclusivi scopi casalinghi. Dall’altra parte, abbiamoun’Europa che balbetta, checerca una sua strada, ma cheha molte difficoltà di affer-mazione della sua leadershipeconomica, sociale e politica.E questo pur avendo al suointerno tanta vitalità, la pos-sibilità di alimentare una di-scussione aperta e demo-cratica in grado di affrontarei temi fondamentali e com-plessi che la schiacciano. Sa-rebbe necessario che coloroche prendono le decisioniper gli europei, capiscano laprofondità di questa crisi ediano una risposta, con un

cambio radicale delle politi-che economiche dell’Unio-ne, per rilanciare gli investi-menti e generare lavoro. Èl’unica strada per continuareverso il sogno di un’Europapolitica unita, sognata daipadri fondatori come AltieroSpinelli. Quella del lavoro èla sfida più importante chel'Europa ha davanti a sé neiprossimi anni. Ma è neces-sario riprendere il processodi convergenza, perché sequesto processo non avràsuccesso, il continente po-trebbe essere dominato dapartiti populisti, euroscetticie xenofobi.Con il voto del referendumdel 23 giugno 2016 la GranBretagna sceglie di usciredall’Unione Europea. Dopoquel voto si dimette il primoministro Cameron. La Brexitha dato un duro colpo alprogetto che, all’inizio di que-sto millennio, sembrava av-viato positivamente verso ilsogno degli Stati Uniti d’Eu-ropa: si è lanciata la moneta

unica, si sono abolite le fron-tiere, si è rafforzata la bancacentrale europea. Si eranocreate le condizioni per unsalto verso quella condizionedi unità continentale che con-sentiva di sostenere la gran-de sfida della globalizzazione,dopo aver garantito tanti annidi pace e di progresso socia-le. Poi il progetto ha comin-ciato a perdere velocità, perla progressiva affermazionedi governi di destra nei sin-goli stati, per la crisi della si-nistra, per un allargamentoforse troppo rapido, per la pe-santezza della burocrazia,ma sopratutto per la crisiche ha colpito duramenterendendo questi anni diffici-li.Ma a dicembre 2016 si è vo-tato in Austria, dove le forzeprogressiste hanno vinto, e ainizio 2017 si è votato neiPaesi Bassi, Olanda, dovenel ballottaggio di marzo2017 il partito Popolare habattuto i partiti scettici econtrari all’Europa unita. Si

percepisce che la speranzanon si rassegna. A maggio il voto francese haaccentuato e ha mostrato lacrisi dei partiti storici: dauna parte c’è una vera e pro-pria caduta dei partiti del‘900, i partiti di ispirazionecattolica e socialista, dall’al-tra la prospettiva di rinnova-mento del sistema politico faemergere nuove personalitàe inedite alleanze di governo.Questa situazione ha portatoal ballottaggio contro Le Penun politico che non è legatoa nessun partito, Macron.Che ha vinto, scommettendosull’Europa contro il populi-smo di destra.Questa tornata di votazionidelinea una maggiore con-sapevolezza che va versoun’Europa politica più com-battiva, dinnanzi all’ondatapopulista e contraria a con-tinuare il processo di inte-grazione e unità europea. Sitratta di una tendenza che varafforzata e consolidata, la fi-

(Continua a pagina 12)

Grazie per il sostegnoe la fiducia che continuatead accordarci.

Educazionepermanente,una passione

A pagina 2

Legalità e giustiziaA pagina 2

Verso la carta dei dirittiuniversali

Landini a pagina 3

Come vivonogli anzianiin Lombardia

A pagina 5

Assegno al nucleofamiliare

A pagina 9

I Giochi di Liberetàa Grado

A pagina 10

Lavoro: le nostreradici il nostrofuturo

A pagina 11

I nostri Giochi A pagina 12

La battagliadi Magenta

A pagina 12

Numero 3/4Giugno-Agosto 2017

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

Lo Spi Lombardiaa settant’annidalla strage ha sceltoPortella della Ginestracome luogo doverecarsi in occasionedella Settimanadell’attivista.È stata l’occasioneper ascoltare SerafinoPetta, uno degliultimi due testimonidi quel tragico1° Maggio 1947, e perriflettere su quantosia stata lunga,e ancora lo sia, lastrada che portaverso la legalità persconfiggere le mafie.La visita allacooperativa PlacidoRizzotto è statafondamentale percapire questo faticosocammino

a pagina 8

La lunga stradadella legalità

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2Ticino-Olona

Incontro Silvana nella suacasa di Turbigo. Mi accogliecon un dolce sorriso e primadi parlare mi consegna dei fo-gli: è la sua ultima relazionecome presidente al Con-gresso del Circolo Auser In-sieme Turbigo di cui è statauna fondatrice e presidenteper 18 anni.Mi metto a leggere ad altavoce: “Questo Congresso ci

vede operanti a Turbigo per

il 18° anno. Anni ricchi di

impegno, fatiche e soddisfa-

zioni. La nostra Università

della Libera Età è stata una

proposta che ha soddisfatto

un’esigenza sin’allora elusa

dalla nostra comunità, qua-

le l’educazione permanente,

aperta a persone di ogni età,

ma soprattutto rivolta ad

anziani che non credevano

esaurita la loro capacità di

avere interessi e passioni da

coltivare e condividere…”.

Come è nata questa idea?

Nel 1999 ero appena andatain pensione e avevo, final-mente, del tempo ibero percoltivare interessi personali.Amelia (della lega Spi Cgil diTurbigo) mi suggerì di pren-dere in considerazione un’as-sociazione di volontariatoche operava a Legnano, col-legata alla Cgil.È così che conoscesti l’Auser?Si, in questo modo. Conobbil’Auser e le sue iniziative a fa-vore degli anziani e comin-ciammo a progettare una suaapplicazione a Turbigo, te-nendo conto delle necessitàlocali.Come avete maturato lascelta di costituire una Uni-versità?Già esisteva la “Croce azzur-ra” per il trasporto degli am-malati; l’assistenza e i pasti adomicilio; il Filo d’Argentoper la compagnia telefoni-ca. Noi decidemmo di rea-lizzare ciò che mancava:

l’Educazione permanente, at-traverso l’Università della li-bera Età.Cosa significa di Libera Età?Libera perché aperta a tutti,per età e preparazione sco-lastica, senza il miraggio divoti e diplomi, solo l’oppor-tunità di esprimersi attra-verso ricordi vissuti, pensie-ri ed emozioni, da condivi-dere nel Corso di Scrittura, o

interessi culturali e artisticida soddisfare mediante Cor-si specifici.Quanti corsi organizzate at-tualmente e con quale ade-sione?Nel corso degli anni la par-tecipazione è andata cre-scendo e sono aumentati iCorsi offerti (da quest’annosaranno 15), le adesioni han-no raggiunto nell’ultimo annoil notevole numero di 324. Leproposte realizzate sono sta-te: Scrivere – Leggere – Filo-sofia - Ricamo – Aerobica La-tina – Yoga – Storia dell'Arte– Tai chi chuan – Laboratoriodi pittura – Inglese (due cor-si) – Fotografia – Computer.Partecipate anche attiva-mente ai Giochi di LiberEtàorganizzati dallo Spi CgilLombardia.I Concorsi dei Giochi di Li-

berEtà chiudono l’attività an-nuale dei corsi di: Racconti,Poesia, Fotografia e Pittura,

negli anni hanno avuto sem-pre più adesioni. L’edizionedel 2016 ha contato 44 parte-cipanti registrando anche unbuon successo di premi purea livello di comprensorio e re-gionale. Anche quest’annol’adesione è stata ampia. Oraaspettiamo le classificazionidelle finali comprensoriali eregionali di Grado.Sei stata 18 anni Presidentedel Circolo Auser Insieme diTurbigo come lo spieghi que-sto successo?Tanta partecipazione è la di-mostrazione dell’interesse esoddisfazione che le nostreproposte hanno saputo in-contrare.Saluto Silvana anch’io con unsorriso e uno sguardo di am-mirazione verso questa don-na minuta e forte, sempre at-tiva e instancabile.Grazie Silvana il tuo lavoro èstato prezioso e sarà ancoraprezioso. ■

Educazione permanente, una passioneIntervista a Silvana Ciconali, ex presidente Circolo Auser Insieme di Turbigo

a cura di Maria Cristina Dellavedova

Legalità e giustizia:il futuro, dopo la strage di Capaci

Nuova sedeper Boffalora

23 maggio 1992 ore 17.58:cento chili di tritolo facevanosaltare in aria un tratto del-l'autostrada che congiungel'aeroporto di punta Rais conCapaci. Sul tratto transitavala croma grigia guidata dalgiudice Giovanni Falconecon accanto la moglie Fran-cesca Morvillo, e dietro l’au-tista. La macchina era scor-tata da altre due auto conagenti di scorta. La primariesce quasi indenne perchèha attraversato il punto diesplosione, la seconda è sta-ta dilaniata dall’esplosione evi trovarono la morte treagenti di scorta.22 maggio 2017: venticinqueanni dopo l’eccidio, una nave,mille studenti, insieme al pre-sidente del Senato Grasso, auomini di scienza e cultura,parte dal porto di Civitavec-chia per raggiungere Paler-mo. Dal porto del capoluogodella Sicilia si forma un cor-teo che raggiunge l’Ucciar-done, l’aula bunker dove i giu-dici Falcone e Borsellino han-no celebrato il maxi proces-so (il primo), alla mafia. Lun-go il percorso, grandi len-zuola bianche stese in segnodi solidarietà e sostegno.23 maggio 2017: Giornatadella Legalità. Palermo ri-corda e commemora l’uc-

cisione di suoi due figli chehanno segnato una paginadella storia della città, del-la sua cultura, delle suetradizioni.Una giornata di mobilitazio-ne per non dimenticare, perriaffermare che la civiltà nonè mafia, che la verità sullestragi non può restare negliarchivi dei segreti di Stato.Palermo al centro del mondo,per una giornata: internazio-nale, invasa da giovani, ban-diere e striscioni inneggian-ti alla legalità e al futuro.Momenti commemorativi,emozionanti si sono avutisul palco, accanto all’alberodi Ulivo portato dall’orto delconvento dei Francescani diGerusalemme, dove sono sta-ti richiamati momenti sa-lienti della vita di Falcone:mentre una tromba suonavail silenzio fuori ordinanza,si succedevano le testimo-nianze di familiari e agentiche hanno lavorato con ilgiudice. In chiusura, sullosvincolo dell'autostrada perCapaci, l’orchestra ha suo-nato le note de La vita è bel-

la di Benigni ed una croma,a passo lento, attraversava iltratto di autostrada rico-struito dopo l’attentato. Una giornata non rituale nedà dimostrazione, con il suo

omicidio simbolico…: nellevie di Palermo con una mo-tocicletta due killer hanno uc-ciso Giuseppe Dainotti rite-nuto colpevole dell'assassiniodel capitano Basile, uscito nel2014 dal carceregrazie ad unasentenza dellaConsulta per lacollaborazioneche stava of-frendo alle forzedell’ordine.A s s o c i a z i o n idelle vittime dimafia hanno te-stimoniato l’esi-stenza di ben940 vittime di mafia. Il primogiudice assassinato su untreno alla fine dell’800 è sta-to Emanuele Notarbartolo.57 giorni dopo la strage diCapaci, il giudice Paolo Bor-sellino, stretto collaboratee amico di Falcone, venivatrucidato con la sua scorta invia d'Amelio. Don Ciotti haaffermato che il 23 maggio1992, un giorno di morte èstato anche un giorno di vita,le loro idee continueranno acamminare sulle nostre gam-be. Di mafia oggi si parla.Una commissione parla-mentare è stata apposita-mente istituita per indivi-duare e reprimere fatti e

La segreteria dello Spi Cgil Ticino Olona continua il lavorosul rinnovamento delle sedi locali delle leghe, e anche a Bof-falora, in autunno, entreremo in una nuova sede. Tutti cirendevamo conto della poco funzionalità della vecchiasede, troppo piccola rispetto al lavoro che svolgono i nostricompagni attivisti sia per i servizi fiscali sia per la raccoltadocumenti previdenziali. I locali della vecchia sede richie-devano dei lavori di manutenzione che la Cooperativa nonera in grado di attuare; dopo una ricerca sul territorio, si ètrovata una soluzione in un sito più facilmente accessibileai nostri iscritti e a tutti i cittadini, e che potesse garantireuna maggiore privacy. ■ Segreteria Spi Ticino Olona

azioni mafiosi: la mafia è uncancro della società, bisognaimpedirne la ramificazioneed estirparla in ogni angoloche ne ospita e nascondeanche solo parvenze.

La mafia è un fenomeno na-turale e come tutti i fenome-ni umani ha avuto un inizio,ha una sua evoluzione, avràuna fine.La mafia non è imbattibile sipuò vincere impegnando leforze migliori della società.La civiltà non è mafia, ilprogresso non è malaffare,né corruzione, né compro-missione. Il futuro di quelle miglia-

ia di giovani e di quanti il

23 maggio hanno manife-

stato per le vie di Palermo

è nella legalità e nella giu-

stizia. Non illudiamoli. ■

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3Lombardia

Verso la carta dei diritti universali L’impegno della Cgil continua

di Stefano Landini – Segretario generale Spi Lombardia

La piazza di Roma dello scor-so 17 giugno ha riconferma-to la tenacia di un percorsoche ha l’obiettivo di conqui-stare ed estendere, nuovi di-ritti, rimettendo al centrodell’agenda politica del Pae-se, il mondo dei lavori. Una proposta di rango costi-tuzionale, niente di tattico.Una sfida che ci impegna, inun progetto per il Paese cheha bisogno del fiato lungo diquella straordinaria stagioneche, nel secolo scorso, ci hapermesso di conquistare loStatuto dei lavoratori e con-temporaneamente di miglio-rare questo Paese elevan-done il grado di civiltà e dipartecipazione democratica. La complessità e la comple-

tezza della nostra propostafa ritornare attuale, nella no-stra pratica sindacale, quelPiano del lavoro, che a volteha scontato vuoti di inizia-tiva ma che mette in discus-sione il rapporto tra stato emercato.C’è uno spazio non coperto,che pretende di misurarsicon l’innovazione sociale,per affrontare sfide ineludi-bili, la riduzione delle disu-guaglianze, il ripensare il rap-porto tra benessere e svilup-po, tra generazione di valoresociale e produzione dellaricchezza economica, met-tendo al centro le persone ela loro capacità di migliorarela propria condizione. Questo è l’impegno dei sin-dacati dei pensionati, chevede lo Spi attore protago-nista, nella negoziazionesociale. Dentro le tematiche che af-frontiamo, ne appaiono dueprioritarie per dimensione epeculiarità: l’invecchiamentodella popolazione e le croni-

cità, a partire dalla non au-tosufficienza. Se la politica è il modo in cuiorganizziamo la vita collet-tiva allora ci troviamo difronte a problemi di primagrandezza. Cosa c’è di più moderno deidiritti? I diritti non possonoessere subordinati e resi-duali alle crisi, i diritti sonola cifra della qualità demo-cratica del Paese. Sulla seconda parte del con-fronto con il governo perl’attuazione del protocollodel settembre 2016, si incen-tra la nostra attenzione apartire dalla procrastinatarevisione del meccanismo diperequazione delle pensioni,nell’intento di discernere i

privilegi dalle pensioni da la-voro, quelle che non ci haregalato nessuno. Conquistare la Carta ci ob-bliga a gestire un arco tem-porale che non si adagia

sulla cabala del populismoche predilige lo zero. Zero compromessi, zero in-teresse, zero pazienza, zeroattese. Si smonta e si centrifuga lapolitica nell’opposizione atutto ciò che veniva primadel populismo.Mentre scriviamo la politicasoffre della incertezza deltempo dell’inquietudine.Emanuele Macaluso in unarecente bella intervista dicequeste parole “un bracciantenel 1950 dimostrava una cul-tura politica superiore amolti parlamentari odierni”. Per noi che facciamo il tifoper la politica con la P ma-iuscola, questo monito cosìautorevole non può lasciar-

ci indifferenti. Con-tinuiamo a speraree a dare un piccolocontributo per te-nere largo e apertala nostra metàcampo.Dopo questa lungacrisi c’è bisogno diricostruire, senzala presunzione didistogliere lo sguar-do dalle persone. C’è una globalizza-zione della indiffe-renza, proprio quan-do ci sarebbe biso-gno di capire, di nonfare di tutta l’erbaun fascio, di saperdiscernere.

Lo Spi, i suoi uomini e le suedonne, persone che hannopercorso un tratto di stradaimportante, sono ancora adisposizione di un progettoche restituisca al Paese lacapacità di risalire la china,cancellando le disugua-glianze immorali, aiutando illavoro, per chi lo cerca e perchi lo crea e magari metten-doli in comunicazione. “Libertà è partecipazione” ciricordava Gaber, ecco dun-que il tema ineludibile del ri-costruire un filo conduttorecollettivo, scommettendo sul-le intelligenze dei nostri figlie dei nostri nipoti, facendo iltifo per loro, costruendo in-sieme a loro il futuro. Così potremo continuare aessere fedeli ai nostri ideali,ripensare i diritti in untempo nuovo, misurandocianche con le opportunità deicambiamenti.Non sarà una passeggiata,ma se avremo la tenacia diperseguire questa strada, ca-piterà di risentire una can-zone popolare che torni asorprendere la società. Per lo Spi e per la Cgil,vuol dire cercare di capireil nostro tempo, senza illu-dersi di ricopiare ricettedel secolo scorso, in fondoanche così si rimane fedelia quegli ideali per cui mol-ti di noi, hanno dedicatogran parte delle nostre vi-te. Proviamoci! ■

Perché ancora in piazzaÈ del 17 giugno l’ultima grande manifestazione della Cgil a Roma in piazza San Giovanni ancora una volta per difendere illavoro e anche la democrazia.Dopo che il 21 aprile il parlamento aveva convertito in legge il decreto con cui si cancellavano i voucher e dopo che avevareintrodotto le vecchie norme sugli appalti, cancellando così i due referendum su cui la Cgil aveva raccolto migliaia di firme,col decreto di correzione della manovra economica i voucher sono stati reintrodotti. Adesso per il lavoro occasionale è pre-

visto un Libretto di Famigliain ambito domestico e il Con-tratto PrestO per le impresefino a cinque dipendenti.Per questo la Cgil si è mobi-litata, chiedendo al Presi-dente della Repubblica la tu-tela dell’articolo 75 della Co-stituzione e promuovendouna raccolta firme. Sempre laCgil considera necessariosollevare una questione di il-legittimità delle decisioniprese sia presso la SupremaCorte di cassazione – che haannullato il referendum sul-l’abrogazione dei voucher inragione di un provvedimen-to legislativo sconfessato dauno successivo – sia pressola Corte costituzionale. ■

Roma, la manifestazione dello scorso 6 maggio

a sostegno della Carta dei diritti

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4Lombardia

“Sarà indispensabile il no-stro ruolo su tutti i tavolinegoziali perché ci sia unabuona riuscita dell’appli-cazione della legge Dopo

di noi e dei rispettivi in-terventi. Bisogna, infatti,evitare che per l’ennesimavolta le risorse rimanganonelle disponibilità dei sog-getti istituzionali senza es-sere spese, con il rischionon troppo remoto di ve-derle perse dalle personedisabili. Come Spi ritenia-mo questa ipotesi non piùaccettabile, pur nella con-vinzione che molta ruggi-ne sia oggi accumulata neimeccanismi operativi dellearticolazioni regionali”. Così Claudio Dossi, Spi Lom-bardia, commenta il prossi-mo Piano attuativo di Re-gione Lombardia che dovràrendere esigibile ciò che pre-vede la legge Dopo di noi, delnovembre 2016.Il Piano regionale è, infatti,uno strumento indispensa-bile per l’utilizzo delle risor-se definite a livello naziona-le che per la nostra regioneassommano a 15.030.000euro per il 2016; 6.396.100euro per il 2017 e 9.368.000euro per il 2018. In tutto alla

Regione Lombardia da questo mese di luglio dovrebbe averinviato 150mila lettere ai pazienti cronici con almeno quat-tro patologie.Dovrebbe essere loro offerta la possibilità di modificare il pro-cesso di cura affidandosi volontariamente alla presa in cari-co da parte di un soggetto gestore, pubblico o privato. La let-tera dovrebbe anche contenere un elenco dei soggetti ac-creditati corrispondente al territorio dell’Ats di competenza.Una volta che il paziente avrà sottoscritto un contratto con ilsoggetto gestore della patologia, quest’ultimo fornirà un Pianoindividuale di assistenza su cui verranno scritte tutte le visitee i controlli medico-specialistici che il paziente dovrà svolgere.Sarà obbligo del gestore garantire tutte le visite nei tempi pre-visti e obbligo del paziente fare le visite e i controlli preven-tivati. Il paziente potrà cambiare gestore solo dopo un annoo per motivate e documentate negligenze del gestore.Vi è l’obbligo di aderire? Assolutamente no. Si può proseguirecon il normale iter di cura. Il nuovo processo presenta, co-munque, alcuni vantaggi: i tempi certi in cui eseguire gli esa-mi, un centro servizi che avrà il compito di coordinare le in-dagini anche al fine di ottenere una maggior aderenza dei pa-zienti alla cura.Tutti i pazienti cronici verranno inseriti nel nuovo program-ma? Verranno inseriti solo i pazienti cronici ricompresi dal-la Regione nelle tre casistiche a maggior complessità per untotale di 63 patologie.È sufficiente tutto questo per dare un giudizio positivo sul-la nuova presa in carico? Riteniamo che sia ancora troppopresto. Vanno innanzitutto definiti i costi della parte socio-sanitaria delle patologie croniche oggi a totale carico del cit-tadino. Vanno previsti controlli e verifiche sulla qualità del-le cure erogate.Attraverso gli sportelli sociali siamo a disposizione per for-nire ogni ulteriore chiarimento, ribadendo il nostro impegnoper migliorare la riforma, riconfermando la nostra volontà agarantire la tutela delle cure anche attraverso la presa in ca-rico pubblica. ■

Lombardia vengono 30,8 mi-lioni di euro.I destinatari del provvedi-mento sono le persone con di-sabilità grave, prive di soste-gno famigliare e con un’etàcompresa tra i 18 e i 64 anni.Cosa è previsto• Percorsi programmati di ac-compagnamento verso l’au-tonomia e uscita dal nucleodi origine, anche con sog-giorni temporanei, oppure lade istituzionalizzazione.• Interventi di supporto alladomiciliarità in soluzioni al-loggiative quali l’abitazioned’origine, i gruppi di appar-tamento, l’housing, il coho-

ausing secondo priorità diaccesso.• Programmi di accresci-mento consapevolezza: abi-litazione, sviluppo delle com-petenze per la gestione dellavita quotidiana e il raggiun-gimento del maggior livello diautonomia.Il piano operativo regionale siè mosso su tre direttrici: ar-ricchire, ripensare e ri-orien-tare le risorse regionali e i ser-vizi esistenti in un’ottica dimaggior flessibilità delle ri-sposte oggi assicurate.Per informazioni più detta-

gliate potete rivolgervi alle

sedi Spi più vicine a voi. ■

Donne e uomini nella società dell’immagineIl Coordinamento donne del-lo Spi Lombardia si è ritrova-to lo scorso 23 aprile nella SalaAlessi del Comune di Milanoper “cercare di fare, di condi-videre idee e quindi produrrecambiamenti per costruireuna società inclusiva”, comeha detto Carolina Perfetti in-troducendo i lavori della mat-tinata. Con questo nuovo ap-puntamento Donne e uomini

nella società dell’immagine,le donne dello Spi lombardohanno proseguito il lavoro dianalisi sugli stereotipi e sulpeso che hanno nel nostro vi-vere quotidiano, un lavoroiniziato nel novembre 2015.Dopo il saluto di BeatriceUguccioni, consigliera co-munale, che ha anche ricor-dato l’impegno dello stessoComune milanese su questotema, la parola è passata aMonia Azzalini, Osservato-rio di Pavia Media Research,che con dovizia di dati ha il-lustrato come è cambiata lapresenza delle donne nei me-dia, sia in Italia che in Euro-pa. Non solo, si è infatti sof-fermata sul recente progetto100 esperte realizzato con

Rete Giulia, in cui si dà vocee volto a cento donne ricer-catrici piuttosto che scien-ziate, economiste, politicheinsomma donne con alti pro-fili professionali ma moltospesso sconosciute anche almondo dei media e che, quin-di, non vi compaiono. Moltointeressante è stato il contri-buto offerto da Sveva Maga-raggia, sociologa dell’Uni-versità Bicocca Milano, cheha parlato della violenza nel-le canzoni pop italiane, inte-ressante soprattutto perchéha spaziato in un mondo de-cisamente poco conosciutodalla platea presente, ma nondai nipoti che probabilmenteascoltano quelle canzoni ognigiorno. Un mondo da cui èemerso un quadro poco ras-

sicurante soprattutto nel con-nubio amore-violenza e nelletipologie individuate: io nonvalgo nulla/le donne sonotutte prostitute; mi picchiaperché me lo merito/ti picchioperché ti comporti male op-pure perché sono geloso.Altro mondo quello delle can-zoni care alle donne deglianni ’70 di cui ha parlato lasegretaria dello Spi milaneseAnna Celadin, in un inter-vento che ha preso lo spun-to dal lavoro svolto all’inter-no della lega Forlanini delloSpi milanese e da cui è anchenato un video. Sono canzonida cui emergevano le istanzedelle donne di quegli anni, laloro voglia di autonomia e in-dipendenza.La carrellata si è chiusa con

uno sguardo al mondo del fu-metto e a come anch’esso siacambiato. Alberto Ostini, sce-neggiatore e importante pi-lastro della casa editrice Bo-nelli, è partito ricordandoArcibaldo e Petronilla, quin-di, le figure delle donne deglianni ’30/50 per arrivare al-l’attualissima Julia, la primaeroina reale. Una figura didonna il cui riconoscimentopassa attraverso la profes-sionalità e non la sessualità.Il tutto è stato caratterizzatodalla performance dell’attriceMaria Sofia Alleva che ha re-citato due bei monologhi.Le conclusioni sono state af-fidate a Stefano Landini, se-gretario generale Spi Lom-bardia, che ha sottolineatol’impegno dello Spi nell’ac-

cogliere tutti gli stimoli ed ele-menti che aiutano a cambia-re in meglio l’organizzazionee, per quanto possibile, la so-cietà. Un ruolo a cui lo Spinon rinuncia e un compito ri-spetto al quale non si tira in-dietro.Dopo aver toccato an-che le tematiche trattate, Lan-dini ha voluto ricordare labella manifestazione di saba-to scorso a Milano a favore diuna società che sappia inclu-dere i migranti e non solo.Forte solidarietà è stataespressa nei confronti delledue sindache Trezzi e Chittòche hanno subito sui socialpesanti commenti per la loroscelta di essere in piazza e divoler attivamente lavorareper l’inclusione dei migrantinelle loro comunità. ■

Legge Dopo di noisiamo all’attuazione

Cronicitàultime novità

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5Lombardia

“Festival RisorsAnziani dicegià da sé quello che vogliamoribadire: gli anziani sono epossono continuare a essereuna risorsa importante, ge-nerosa per tutta la società. Inquesti giorni a Mantova rin-noveremo la nostra vogliadi stare insieme e di stare nel-la città”. Così Stefano Landi-ni nell’inaugurare la terzaedizione di Festival Risor-sAnziani ne ha ribadito l’ideadi fondo, che si accompagnaa quella del dialogo interge-nerazionale. Lo sfondo que-st’anno è stato offerto dallabellissima Mantova, che tut-ti i convenuti hanno potutoammirare e apprezzare anchegrazie all’ottimo lavoro chetutti volontari dello Spi man-tovano, insieme ai loro diri-genti, hanno fatto.Quest’anno al centro del Fe-stival il primo giorno c’è sta-to il convegno dedicato allapresentazione e discussionedella ricerca su La condi-

zione degli anziani in Lom-

bardia, curata da FrancescoMontemurro dell’Ires LuciaMorosini, mentre il secondogiorno si è discusso di be-nessere e stili di vita, di in-vecchiamento attivo e di ali-mentazione, cultura e movi-mento. Oltre allo spazio de-dicato al rapporto coi piùgiovani con la presentazionedel Progetto Anchise, realiz-zato con gli studenti della IVB del liceo scientifico Sanfe-lice di Viadana.Tantissimi gli ospiti: i sinda-ci di Mantova, Brescia e Va-rese – rispettivamente MattiaPalazzi, Emilio Del Bono eDavide Galimberti – e l’as-sessora ai Servizi sociali delComune di Bergamo, MariaCarolina Marchesi; i consi-glieri regionali Angelo Ca-pelli e Marco Carra, il segre-tario generale dello Spi IvanPedretti e la segretaria Cgil

Lombardia, Marinella Ma-gnoni che hanno dato vita aun interessante dibattito laprima mattina dopo l’illu-strazione della ricerca e l’in-troduzione di Claudio Dossi,segreteria Spi Lombardia,che ha ricordato come la ne-goziazione sociale “con i Co-muni, la Regione e le sue ar-ticolazioni, oltre alle Rsa ci hapermesso di raggiungere im-portanti risultati a favore de-gli anziani e dei cittadini ingenerale nei 460 comuni lom-bardi e 82 piani di zona doveabbiamo realizzato inteseche parlano di tutela socialee di difesa dei redditi”. Tan-te le aree di intervento indi-viduate e su cui c’è bisognodi continuare se non addirit-tura aprire nuove partite: sa-nità, Rsa, condizioni abitati-ve, mobilità, sicurezza, servizisocio-culturali, tempo libero.E in tutto questo il territorioriveste un ruolo di primopiano. Molto interessanti leesperienze portate dai sin-daci con progetti che si stan-no man mano realizzando:progetti di lavoro per i gio-vani formando anche figureche possano andare incontroai bisogni relazionali deglianziani a Mantova, lavori sul-l’urbanistica e sui trasporti aVarese, la costruzione di casefamiglia e punti di comunitàa Brescia, progetti di invec-chiamento attivo a Berga-

mo. Tutte idee che sono sta-te offerte alla discussione. Eproprio i temi dell’innova-zione del welfare, di quali si-stemi di protezioni, di qualiinnovazioni produttive do-vrebbero essere al centrodel futuro congresso dellaCgil, almeno per il segretarionazionale Spi, che ne ha au-spicato un percorso unitario. Il secondo giorno si è aper-to con la presentazione delLibro delle idee. “Se cercas-simo di legare a un filo con-duttore il contenuto di que-sto libro – ha detto Landini –potremmo individuare la li-nea dell’iniziativa dello Spi inLombardia. Solidarietà, co-noscenza, rispetto, alleanzafra le generazioni, sobrietà,apertura al nuovo, ricordosenza retorica, volontà diesserci e di continuare a es-sere parte indispensabile diquella grande organizzazioneche è la Cgil senza mai smar-rire l’interesse generale delnostro Paese”.Ma che cosa contiene Il libro

delle idee? Tutti i progettirealizzati nei vari territorilombardi dai nostri volonta-ri in collaborazione con di-verse associazioni, case di ri-poso, istituzioni che hannocoinvolto anziani e non, gio-vani disabili, cittadini, giovanistudenti. In poche battuteviene riassunto il progetto, i

soggetti coinvolti, i risultatiraggiunti.“Noi abbiamo agito – haspiegato Valerio Zanolla, se-gretario organizzativo – ba-sandoci su un concetto: nes-suno è escluso, cercandocosì di combattere una del-le peggiori malattie dellanostra società, che col-pisce gli anziani e i piùfragili, la solitudine. Lanostra azione ha un filorosso che la collega quel-lo della solidarietà e delprogresso sociale”. La mattinata è stata aper-ta da una relazione dellasegretaria regionale Me-rida Madeo, che ha toc-cato i temi del benessere,degli stili di vita e dell’in-vecchiamento attivo equindi dell’impegno delloSpi. “Per noi parlare di sanaalimentazione – ha detto Ma-deo – vuol dire anche e sem-pre mantenere l’attenzionealle persone e alla loro con-dizione materiale. Sappiamoche la crisi non ha colpitoallo stesso modo i diversiceti sociali, le diseguaglianzesi vedono anche a tavola. LoSpi non intende affrontaretutti i temi legati al benesse-re, a migliori stili di vita, al-l’invecchiamento attico nonsolo dal punto di vita cultu-rale e sociologico, ma an-che agendo concretamente

attraverso al contrattazionesociale nei territori, compitoprimari di un sindacato”. Ladiscussione si è poi arric-chita con i due importanti in-terventi del geriatra RenatoBottura e del docente di ga-stronomia Slow food, Gil-berto Venturini. Notevoli sono stati anche glispazi dedicati alla cultura ealla conoscenza della città: gliospiti hanno potuto vedere lebellezze offerte dai laghi e dalparco del Mincio il primopomeriggio per poi cono-scere in serata il volto me-dievale di Mantova attraver-so il corteo storico – curatodall’associazione MantovaMedioevale – e i canti delcoro della Schola Cantoruminsieme al concerto con stru-menti d’epoca de I musican-ti d’la Basa.

Mentre il venerdì pomeriggiohanno chiuso in bellezza – enon è solo un modo di direquesta volta! – con la visita aPalazzo Ducale, alla Basilicadi sant’Andrea attraversandoil centro storico di questo gio-iello che è Mantova.

Gli atti dei due convegni te-nuti durante Festival Risor-sAnziani saranno pubblica-ti nel prossimo numero diNuovi Argomenti. Chi è in-teressato può farne doman-da allo Spi Cgil Lombardia02.2885831. ■

Come vivono gli anziani in Lombardia e come farli vivere meglio

A Mantova la terza edizione di Festival RisorsAnzianidi Erica Ardenti

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6Lombardia

“Dopo la positiva esperienzadell’anno scorso, quando an-dammo a visitare il campo diMauthausen e il castello diHartheim, quest’anno abbia-mo voluto fare un altro Viag-gio della Memoria semprecon i giovani e i nostri attivi-sti non solo per condividereun’esperienza così importan-te ma anche per dare corpo,realizzare nei fatti quel dialo-go fra intergenerazionale a cuilo Spi tiene in maniera parti-colare. Confrontarci con glistudenti delle scuole mediesuperiori così come dell’uni-versità vuol dire per noi, nonsolo passare il testimone del-la storia del nostro paese, maanche e soprattutto guardarein avanti e costruire insiemeun futuro dove democrazia,equità sociale e dignità del vi-vere appartengano a tutti”.Così Stefano Landini, segre-tario generale Spi, sintetizza ilsenso e il valore del viaggio

fatto tra il 29 e il 31 marzo daattivisti dello Spi arrivati datutti i territori lombardi e daun folto gruppo di studenti.Quest’anno sono ricorsi i ses-sant’anni dei Trattati di Roma,ovvero i trattati che hannomesso le basi per la futuraUnione europea, ma il sognodi un’Europa unita ha radicipiù lontane. Si trova nellasua prima enunciazione nelManifesto per un’Europa li-

bera e unita più noto comeManifesto di Ventotene, laterra (o meglio l’isola) di con-fino in cui fu pensato da Eu-genio Colorni, Ernesto Rossie Altiero Spinelli e poi scrittoper la maggior parte da Spi-nelli, che all’idea di Europaunita dedicò tutta la sua vita. Per questo il Viaggio dellaMemoria 2017 ha avuto comemeta l’isola di Ventotene.La prima tappa è stata però

fatta a Marzabotto, visitandoprima il monumento e i restidella chiesa che ci sono aMonte Sole e, quindi, il Sa-crario che raccoglie i resti del-le 778 vittime civili e dei par-tigiani deceduti nelle varielocalità del Comune di Mar-zabotto, la maggior parte vit-tima delle stragi compiute trail 29 settembre e il 5 ottobre1944. L’eccidio di Marzabottoè considerato un crimine con-tro l’umanità, fu compiutodalle SS guidate da WalterReder su ordine del mare-sciallo Albert Kasserling conl’obiettivo di proteggersi dagliattacchi partigiani durante laritirata mentre l’esercito al-leato era bloccato sulla LineaGotica. È stato un momento,questa visita, di particolareemozione, come potrete leg-gere nei commenti raccolti quidi seguito, soprattutto per-ché leggere i nomi e le età del-le vittime ha dato realmente

l’idea di come la guerra/leguerre ormai riguardino tutti,non solo i militari. Di diverso impatto è stata lavisita a Ventotene. Delle ca-supole in cui vissero i confi-nati così come delle mense,delle botteghe che avevanoaperto è rimasto ben poco,soprattutto targhe, ma il rac-conto della guida ha ben resol’idea della durezza della vita,delle privazioni a cui eranosottoposti i confinati. Ben800 deportati e 350 militi,dodici baraccamenti costruitimale e in fretta – tanto checominciarono a cadere subi-to a pezzi – il tutto in un’areadi 800 metri. Questo il peri-metro entro cui erano rin-chiusi. Eppure molti dei pri-gionieri usarono il confinocome una sorta di universitàproletaria, dove crescere siapoliticamente che cultural-mente. E il Manifesto ne èstato una prova. ■

Ricordare dialogando con i giovaniIl Viaggio come esperienza intergenerazionale: un’idea vincente

“È stata certamente un’espe-rienza utile e interessante.Coniugare il passato col pre-sente e il futuro in un gruppointergenerazionale, che con-vive per tre giorni. Il drammainconcepibile di Marzabottocome monito che sovrastatutto. La capacità di un grup-po di confinati – isolati, se-gregati e allontanati dal viverecivile e sociale – di far na-scere da quella desolazione ilgrande progetto dell’Europa.Dal fango è nato il fiore cheper sessantant’anni è brillato”.Marcello Gibellini, Spi Ber-gamo, sintetizza così la suaesperienza esprimendo allostesso tempo quello che èstato un po’ lo stato d’animodi tutti partecipanti.Si può dire che la condivisio-ne del viaggio col gruppo distudenti sia stato l’elementopiù apprezzato, dimostrandocosì la giusta intuizione concui lo Spi lombardo ha volu-to ideare questi Viaggi dellaMemoria: unire giovani e an-ziani nel ripercorrere/rivivereeventi importanti della no-stra passata – eppur ancorarecente – storia.“Mi ha entusiasmato la par-tecipazione di un nutritogruppo di giovani studenti –sottolinea Lauro Barelli, legaSpi Bernareggio (MonzaBrianza) – È stato un veropiacere vedere la loro com-

postezza e il loro interesse aidiversi momenti di analisi espiegazione degli esperti checi hanno guidato nel percor-so. È importante che i nostriragazzi siano capaci di co-gliere il valore di quello cheè accaduto in passato nelnostro paese, di essere i te-stimoni di avvenimenti cosìlontani dalla nostra realtà emantenerne la memoria”. Aigiovani, dunque, un simboli-co passaggio del testimone:“Visitare Ventotene insiemeagli studenti – dicono LuigiFoglio e Renzo Sarzi, segre-tari lega Spi di Casalbuttanoe Casalmaggiore (Cremona)– è stata una bella esperien-za perché la storia possa es-sere tramandata alle giovanigenerazioni”. Opinione con-divisa anche da FernandaFumagalli, segretaria legaSpi Sempione (Milano), men-tre diversa è stata l’espe-rienza di Dolores Digonzelli,lega Spi Colico (Lecco) che èvenuta accompagnando i duegiovani della Costa d’Avorioora in Italia e che hanno allespalle un’esperienza parti-colare, come esplicita ancheKalou nell’articolo che se-gue. “Dopo il viaggio ci siamoincontrati nuovamente – rac-conta Digonzelli – e ci hannoraccontato molto della lororealtà dove se sei un dissi-dente puoi solo cercare di

fuggire, anche perché la guer-ra loro l’hanno in casa”. La guerra e i suoi orrori sonostati al centro delle rifles-sioni legate alla visita a Mar-zabotto. Per Foglio e Sarzi lavista al Sacrario non è statala prima, eppure “abbiamo ri-provato lo stesso sdegno perquanto fatto da parte dei na-zifascisti alle popolazioni ci-vili inermi”, “Marzabotto –dice Fumagalli – continua a

ricordarci quei momentidrammatici che non dobbia-mo mai dimenticare. Solosul passato puoi costruirequalcosa di positivo”. “C’èuna sensazione di gelo – diceAngelo Lovati, segretario legaSpi di Saronno – che ti sci-vola per la schiena quandoentri nel Sacrario: sotto gliocchi quel lunghissimo elen-co di nomi con le date di na-scita. Famiglie intere, anzia-

ni, donne, ragazze, bambini,persino neonati sterminatiincolpevoli. Proprio un pun-go nello stomaco”. Ma forse l’esperienza più

nuova per tutti è stata la vi-sita a Ventotene, il conosce-re la realtà del confino dicui in effetti si parla semprepoco. “È stato emozionante –afferma Barelli – conosceregli episodi di vita dei più im-portanti antifascisti confina-

ti fin dal 1939 a Ventotene. Ilregime fascista trasformòl’isola in un’occasione spe-ciale e irripetibile per la sto-ria futura del nostro paeseperché è proprio lì che siforgiò la classe politica dellafutura Repubblica. L’isola daluogo di umiliazione si tra-sformò in luogo di testimo-nianza e di riscatto”. “Le dueore di traghetto per raggiun-gere l’isola, quasi nel mezzo

del nulla, mi hanno fatto ca-pire come fosse pesante ilconfino in quegli anni – rac-conta Lovati – Non avevomai approfondito le mie co-noscenze su questa parte del-la nostra storia e così, graziealla brava guida, ho scopertoche c’era anche Giuseppe DiVittorio”. “Nonostante le lorocondizioni disagiate – diceFumagalli – hanno seminatoil futuro di tutti noi. Tutto ciòha permesso all’Europa inquesti sessant’anni di pre-servarsi di situazioni belli-che. Eppure guardando l’iso-la oggi sembra impossibileche un paesaggio così stu-pendo sia stato una prigionea cielo aperto per centinaia dipersone”. “Questo viaggio –riflettono Foglio e Sarzi –essendo noi europeisti con-vinti e sostenitori fin dalla suanascita di un’Europa di pace,sviluppo sociale e progresso,ci ha dato ulteriore slancioper costruire davvero un’Eu-ropa dei popoli, dell’acco-glienza, un processo che nonsi è ancora concluso”.“Per finire al rientro – con-clude Lovati – la sosta adArezzo. Passeggiando tra lesue viuzze, Piazza Grande ePiazza San Francesco ven-gono alla mente le immaginidel film di Benigni La vita è

bella. Giusto per non di-menticare!” ■

Ventotene: una vera scoperta

Pagina a cura di Erica Ardenti

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“Dovremmo riflettere sul fat-to che le commemorazionifatte una volta all’anno nonservono”, dice Claudio sot-tolineando quanto Kalou hadetto pochi istanti prima:“sono ivoriano e sono qui inItalia da un anno, mi sentoveramente triste: in Africa hovisto tanta gente morire. Ognianno si celebra la giornatadella memoria ma ogni gior-no si continua a morire”.Sono già passate le dieci disera ma gli studenti, che han-no partecipato al Viaggio del-la Memoria 2017 organizzatodallo Spi Lombardia, sonoancora tutti nella sala riunio-ni dell’albergo di Formia a di-scutere con noi delle impres-sioni avute durante la visita alSacrario di Marzabotto e al-l’isola di Ventotene. E questononostante la stanchezza didue giornate molte intense.A Marzabotto ci si è fermatidurante il viaggio di andata.Una prima tappa nella fra-zione Casaglia di Monte Soledove ci sono i resti della chie-sa di Santa Maria Assunta incui si era rifugiata la popola-zione e dove i tedeschi irrup-pero facendo numerose vitti-me, quindi il Sacrario cheraccoglie i resti di 778 vittimecivili e partigiani deceduti inquei terribili giorni. “Ho im-maginato cosa deve esserestata quella caccia all’uomo”,dice Claudio a cui fa eco Jor-dan: “ho trovato molta disu-manità in quei generali nazi-sti che non si sono mai pen-titi e che hanno sempre so-stenuto di aver solo eseguitodegli ordini”. “Mi ha colpitomolto l’epigrafe dedicata al-l’ignoto Non so perché sono

stato ucciso e non ho nem-

meno un nome”, cita Anna-bella colpita, come altri, dal-la quantità di vittime civili, eRachele: “è terribile che sia-

no state uccise persone estra-nee alla guerra, che cosaavranno provato in quei mo-menti?”, “guardando la chie-sa distrutta ho pensato ai ru-deri medievali ma soprattut-to alla fragilità dell’esistenzaumana”, commenta Matteo.“Per me – dice Kalou – Mar-zabotto e Ventotene hannoqualcosa in comune: a Mar-zabotto sono state uccise per-sone che avevano idee diver-se, per lo stesso motivo aVentotene ne erano confina-te altre”. “Vedere il contestodell’isola – dice Vincenzo – lemense, i luoghi di aggrega-zione che avevano creato facomprendere come l’idea diEuropa unita sia nata anchedalla grande sofferenza vis-suta da questi intellettuali”. Lasofferenza e la solitudine sem-brano essere due elementiche hanno impressionato unpo’ tutti: “Mi ha colpito – in-terviene Jordan – che in unacondizione così disperata siastata prodotta un’opera comeIl Manifesto”, “penso – ri-

flette Andrea – a come tanementi messe insieme abbianotrovato una grande forza”;“bisognerebbe ammirarli –sostiene Alessandro – percome hanno vissuto e gestitola loro vita all’interno del-l’isola dimostrando che l’iso-lamento non serve”, “per meVentotene è stato un autogoldel fascismo”, torna alla ca-rica Vincenzo. “Quegli uomi-ni e quelle donne confinatehanno fatto un’esperienzache ha permesso loro di di-ventare le persone che sonostate. Ma non è possibile chequesto debba accadere per-ché si pensa in maniera di-versa né è possibile che ci siacrescita solo sotto trauma”,rincara Claudio.“Le premesse alla base del-l’unità dell’Europa non sonostate però raggiunte – fa no-tare Azra – ci dovevano es-sere politiche comuni a tuttima non è così, i paesi più for-ti oggi limitano la competiti-vità di quelli più fragili. Ma iproblemi più grandi riguar-dano la mancata tutela dei ri-fugiati. Come gestiamo l’im-migrazione quando si forma-no solo correnti di pensierocontro? Se Il Manifesto diVentotene è oggi attualissimovuol dire che non siamo an-dati avanti quindi dobbiamocapire come possiamo farlo”.Per Rachele: “l’Europa oggi èin crisi anche a causa di Bre-xit, che non è certo stata vo-luta dai giovani ma dai più an-ziani. L’Europa è nata perunire, ma oggi c’è solo divi-sione”, ma Matteo puntua-lizza: “l’Europa è nata dallasofferenza, è interessante no-tare come i paesi fondatori

fossero tutti paesi devastatidalla guerra. Brexit è venutada una nazione che è semprestata euroscettica e i nuovipaesi che hanno aderito negliultimi anni hanno una storiadiversa che li porta a non ac-cettare, per esempio, che sidecida tutti insieme. L’immi-

grazione è il grande banco diprova di fronte al quale l’Eu-ropa deve tenere”. Per Giada“si finge una presa di co-scienza quando, anche in Ita-lia, si dice che l’Unione ci ren-de più poveri. Si cerca solo uncapro espiatorio anche quan-do si invoca l’uomo forte”,non solo per Isacco: “c’è de-bolezza nell’uomo modernoche non sa trovare soluzioniper cui si affida al potere diuno solo, una svogliatezzache è frutto della disillusione.Molti sono anche stati porta-ti a pensare queste cose”.“Non è tanto il fatto che lagente vuol farsi comandare –controbatte Vincenzo – è che

siamo disabituati a una dia-lettica della complessità. Perl’opinione pubblica è moltopiù facile trovare un nemico”.Disincantati e pessimisti duefra i più giovani, se infatti aGiulia l’Europa sembra “unbambino che si affaccia allapolitica ma è fatta da uominimolto vecchi”, Andrea rin-cara la dose: “per me l’Euro-pa è destinata a soccombere,ha una storia, è un punto diriferimento per quanto ri-guarda l’arte, la cultura matecnologicamente da chi di-pendiamo? Vedo i paesi del-l’Oriente che si stanno im-ponendo, l’Europa si spegne,dipende dall’America. Io viag-gio molto tra Svizzera e In-ghilterra e in Svizzera vedopiù ricchezza, una migliorequalità della vita, un miglio-re funzionamento di tutti iservizi e la gente contenta dicome vanno le cose”.L’impegno di tutti viene vistocome una delle condizioniper migliorare la situazione.È Giada a lanciare un moni-to: “bisogna formare le per-sone, la democrazia non è un

bene acquisito una volta pertutte e se noi ci informiamoqualcosa lo possiamo fare”,ma l’appello più accoratoviene da Kalou: “siamo ungruppo non possiamo far fin-ta di non esserlo. Dopo la se-conda guerra mondiale l’Ita-lia è stata ricostruita, sonostati gli uomini che l’hanno ri-costruita. Non si può direche non è possibile. C’è bi-sogno di informazione, c’è bi-sogno di studiare. Siamo noigiovani che possiamo cam-biare il mondo. Vedere, comeabbiamo fatto in questi gior-ni, è diverso e noi dobbiamochiedere e informarci daquelli che sanno”. ■

“Siamo noi che possiamo cambiare il mondo”

Il bisogno di sapere e di confrontarsi. Parlano gli studenti

La nostra squadra giovanile!Da Brescia: Marco Aulino, Matteo Nigro,

Azra Hasani, Giada Trioni

Da Bergamo: Andrea Lara, Claudio Piro

Da Cremona: Andrea Marossi, Rachele Mazzini,

Silvia Prandini

Da Lecco: Kalou Kone, Teby Serge Oliver Dinguy

Da Lodi: Annabella Salzano, Giulia Stroscio

Da Mantova: Alessandro Torchio, Jordan Anversa

Da Pavia: Vincenzo Orti

Da Sondrio: Isacco Del Togno

In cammino verso Monte Sole

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“Ci volevano fermare ma ogginoi siamo qui a parlare del-l’eccidio di Portella della Gi-nestra: non ci hanno ferma-to!” Così Serafino Petta, unodegli ultimi superstiti dellastrage di Portella ha conclu-so il suo racconto davanti aidirigenti dello Spi Lombardiae ai suoi attivisti e volontari.Quest’anno la Settimana del-

l’attivista organizzata dalloSpi Lombardia ha avuto comemeta la Sicilia e, più precisa-mente, Portella della Ginestraproprio perché nel 2017 ri-corrono i settant’anni di quel-la che fu la prima strage del-la storia dell’Italia democra-tica., strage di cui tutt’orasono ‘sconosciuti’ i mandan-ti. Il tema della legalità è sta-to poi toccato con la visitaalla cooperativa Placido Riz-zotto, che si è sviluppata suiterreni confiscati ai mafiosi.La commemorazione è ini-ziata con la lettura, da partedi Valerio Zanolla, segretarioregionale, di alcuni stralcidel discorso che Luciano

Lama tenne in occasione deltrentesimo della strage da-vanti all’Assemblea regiona-le siciliana. Stralci che hannomesso in evidenza come iproblemi della democrazia,del rapporto coi partiti poli-tici, dei rapporti fra nord esud del paese, fra le genera-zioni siano ancora all’ordinedel giorno.

La rievocazione di Serafino PettaI ricordi partono da moltolontano, dalla nascita dei Fa-sci siciliani nel 1891 per ope-ra di Nicola Barbato che scel-se proprio Portella come luo-go dove festeggiare il 1° Mag-gio e c’è il famoso Sasso diBarbato a ricordare questoevento. Guidati da un drap-pello di borghesi illuminati ilmovimenti del Fasci era com-posto soprattutto da conta-dini che chiedevano la terraper poter vivere, un movi-mento che assunse subito

grandi dimensioni e che fustroncato nel giro di due annicon grandi stragi. Ma Pianadegli Albanesi è una zona dasempre sensibile ai problemisociali e così nel 1920-1921 siha il biennio rosso caratte-rizzato da forti lotte per le ter-re e di nuovo dall’uccisione dimolti dirigenti sia sindacaliche politici.Petta ricorda poi come nel ’43viene subito ricostituito ilpartito comunista e organiz-

zata la sezione locale e nel ’44si torna a festeggiare il 1Mag-gio, che ha una valenza par-ticolare perché siamo in annidi fortissima povertà: “quimancava tutto – dice Serafi-no – acqua, luce, fognature,ma soprattutto il cibo perquesto se ne organizzò laraccolta e quel 1 Maggio ar-rivarono due carri con pane,formaggio e carciofi e vinoperché è questo che qui siproduceva. Si voleva che tut-ti mangiassero qualcosa al-meno quel giorno e c’ero an-ch’io… avevo tredici anni”.Nel ’45 e nel ’46 si tornò dinuovo. Fu però nel 1947 cheil 1 Maggio assunse un signi-ficato particolare perché po-chi giorni prima le forze del-la sinistra avevano ottenutola maggioranza relativa nelleelezioni regionali. Inoltre nel’44 il governo unitario avevaapprovato i decreti Gullo cheprevedevano la concessionedelle terre incolte ai conta-

dini e nel ’46 i conflitti au-mentarono sensibilmente, cifurono molte occupazionidei terreni e anche qui lareazione fu brutale. “Mio pa-dre non voleva che io parte-cipassi – ricorda Serafino – eanch’io in certi momenti ave-vo paura. I risultati delle ele-zioni regionali fecero sì chemafia, politici, grandi feuda-tari e la stessa chiesa, per laquale i comunisti erano deidelinquenti, si alleassero. Perquesto quel 1° Maggio era di-verso. Quel giorno in attesadell’oratore ufficiale preseper primo la parola il segre-tario della Camera del lavo-ro di San Giuseppe e subitopartirono i primi spari chescambiammo per l’inaugu-razione della festa. Io ero lìcon un mio amico, un mioamico che sotto quelle raffi-che morì. Non appena capiiche ci sparavano corsi versoil podio dove c’era mio padre,ma poi richiamato da un vec-chio mi diressi dove ora c’è ilpiazzale. Lì allora c’era un tor-rente e il terreno era semi-nato a grano, c’erano dellebuche e lì mi nascosi dopoaver visto i corpi di due don-ne. Ogni tanto alzavo la testaper cercare mio padre ma ilvecchio ci picchiava sopraper farmela abbassare…dopo abbiamo solo potuto

La lunga strada della legalità Dalla strage di Portella ai beni confiscati

di Erica Ardenti

aiutare i feriti e raccogliere inostri morti. Intanto a Pianala mafia aveva organizzatouna festa per crearsi ancheun alibi, per farsi vedere inpiazza e non essere additaticome colpevole della strage.Sono stati giorni brutti, pertante notti abbiamo tenuto lacase illuminate, Ma non cisiamo ritirati, un mese dopoil 1 giugno in tanti siamo tor-nati a Portella per ricordarele vittime, c’era tanta gentearrabbiata. Ma nemmenoloro si sono fermati, sono sta-ti tanti in quegli anni i diri-genti del Pci e delle Cameredel lavoro uccisi”.

Gli interventi di Landini e CalàDopo la rievocazione di Pet-ta è stato Maurizio Calà, se-gretario generale Spi Sicilia,a prendere la parola. “Le vit-time di Portella furono solole prime, ma la scia è moltolunga comprende anche dueuomini famosi come Falconee Borsellino. Per troppi annil’associazione mafiosa nonvenne riconosciuta come rea-to. Dovemmo arrivare al 1982e molto dobbiamo a Pio LaTorre”. Calà nel suo inter-vento ha ricordato i passag-gi più importanti della storiasiciliana, delle lotte contadi-ne e non solo, ha ricordatomolti dei suoi morti sottoli-neando come per la mafiafosse importante non tantouccidere questi uomini, masoprattutto farne sparire an-che il ricordo. Stefano Landini nel prende-re la parola ha voluto subitoringraziare Serafino Petta:“a te va tutta la nostra grati-tudine che è pari a quella cheriserviamo alle donne e agliuomini della Resistenza ver-so cui abbiamo una grandedebito”. Landini ha poi ri-cordato come lo Spi lombar-do sia da anni impegnato an-

che sui temi della legalitàtanto da aver cognato un suoslogan presentato l’anno aCattolica in un convegno daltitolo Il reSPIro della legali-

tà. Landini ha non solo ri-cordato le infiltrazioni dellamafia nel nord Italia, ma haanche sottolineato come an-che qui ci sia da fare un gran-de lavoro culturale perchéqueste infiltrazioni siano ri-conosciute in quanto tali e,quindi, perseguite. “Demo-crazia, lavoro e legalità stan-no insieme – ha detto Landi-ni – e noi vogliamo progettareil futuro in alleanza con lenuove generazioni. sabatosaremo chiamati a una gran-de manifestazione a Romaper la conquista della Cartadei diritti che rappresenta, èquello Statuto dei lavoratoriche anche allora conqui-stammo grazie a un nostroforte impegno”.

La visita alla cooperativaLa giornata si è poi conclu-sa con una visita alla coo-perativa Placido Rizzotto econ un incontro col suo vi-cepresidente Francesco Ga-lante. La cooperativa fa par-te del più ampio progetto Li-bera Terra nato sulla basedella norma 109 del 1996sull’uso sociale dei beni con-fiscati fatto da cooperativein grado di dimostrare le ri-cadute benefiche sul terri-torio, sia dal punto di vistasociale che economico.L’obiettivo del lavoro di Li-bera Terra è quello di dareun respiro di lunga vita alleaziende/cooperative che rag-gruppa, quindi non tuteladei beni ma progetti di svi-luppo con investimenti an-che impegnativi. Galante haraccontato la storia di questacooperativa e di come ilprincipio guida sia quello diattenersi alle norme stabili-te, di avere grande attenzio-ne alle relazioni e ai rapportiche si costruiscono con altrisoggetti che devono condi-videre i principi e valori diLibera Terra che si muovonoprincipalmente su tre diret-trici: aziende in piena rego-la con obiettivi certi di svi-luppo, di premialità dei la-voratori svantaggiati (chedevono essere almeno il 30%del totale), di alta qualità deiprodotti. Si è poi potuto vi-sitare diverse strutture dal-l’agriturismo di Portella del-la Ginestra alla Cantina Cen-topassi di San Cipirello, ve-dendone anche le vigne. ■

Serafino Petta tra Stefano Landini e Maurizio Calà

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9Lombardia

Assegno al Nucleo Familiare 1° Luglio 2017 - Giugno 2018

Il reddito di riferimento per il diritto è quello relativo al 2016di Enzo Mologni – Spi Lombardia

Le fasce reddituali per la ve-rifica del diritto all’assegnoal nucleo familiare (Anf)sono annualmente rivalutatesecondo le rilevazioni del-l’Istat, in base alla variazionepercentuale dell’indice deiprezzi al consumo per le fa-miglie di operai e impiegatiche tra l’anno 2015 e l’anno2016 è risultata ancora ne-gativa, risultando pari a - 0,1per cento.In merito agli effetti nega-tivi della deflazione era in-tervenuta la legge di stabi-lità 2016 (articolo 1, comma287 della legge 28 dicembre2015, n. 208) che, ai finidella rivalutazione da appli-care sulle prestazioni assi-stenziali e previdenziali,aveva stabilito che questenon potessero essere svalu-tate. L’indice non poteva es-sere inferiore a zero.Pertanto, i livelli reddi-

tuali per il periodo luglio

2017 - giugno 2018 l’anno

2016 restano fermi e

quindi uguali a quelli del

precedente periodo ap-

pena scaduto.

Quindi le tabelle da appli-carsi alle varie situazioni delnucleo familiare e gli importi

mensili della prestazione, daapplicare dal 1° luglio 2017al 30 giugno 2018, alle di-verse tipologie di nuclei fa-miliari, rimangono gli stessidello scorso anno. I pensionati a carico delfondo lavoratori dipendentigià titolari di Anf, al mese digiugno 2017 e fino alla veri-fica dei nuovi Red, conti-nueranno a percepire l’im-porto indicato sul ModelloOBisM scaricato dall’Inpsoppure indicato sull’estratto

analitico Inpdap o su mo-delli analoghi di altri entiprevidenziali.L’eventuale variazione del-l’importo a partire da luglio2017 sarà comunicata entrofine anno a seguito della ve-rifica sui Red 2017 relativi airedditi 2016.Gli istituti dopo la verificasui solleciti Red opere-ranno anche i conguagli peril periodo gennaio - giugno2017 con riferimento al red-dito 2015.

Hanno diritto agli Anf i pen-sionati che rientrano nei li-miti di reddito 2016 o anniprecedenti (per variazionereddito) e i soggetti tito-

lari di pensione di rever-

sibilità e inabili al 100%

(tab. 19) con reddito non su-periore a euro 31.296,62(escluso l’assegno d’accom-pagnamento).Diritto riconosciuto dal 5giugno 2016 (entrata in vi-gore della legge 76/2016) an-che alle unioni civili, tra

persone dello stesso sesso,registrate nell’archivio dellostato civile, nonché alle cop-pie conviventi di fatto cheabbiano stipulato il contrattodi convivenza e qualora dalsuo contenuto emerga conchiarezza l’entità dell’ap-porto economico di ciascunoalla vita in comune.Per beneficiare del dirittoo per comunicare varia-zioni dei componenti il nu-cleo familiare e/o a seguitodi riconoscimento di inabi-lità, che possono incideresul diritto e sull’importo, ipensionati devono inoltrarela domanda all’istituto pre-videnziale (Inps, Inpdap oaltri istituti erogatori dipensione), tramite il Patro-nato Inca.Riportiamo la tabella esem-plificativa per nuclei fami-liari in cui siano presenti

entrambi i coniugi senza

figli. Nei casi di diversa composi-zione del nucleo familiare laverifica dell’importo spet-tante potrà essere eseguitaaccedendo al nostro sitowww.spicgillombardia.it opresso le nostre sedi o lesedi del patronato Inca. ■

Nuclei familiari (*) senza figli (in cui non siano presenti componenti inabili)Importo complessivo mensile dell’assegno per livello di reddito e numero componenti il nucleoReddito familiare lordo anno 2016 per periodo dal 1 luglio 2017

Reddito familiare Importo dell’assegno per numero dei componenti annuo (euro) il nucleo familiare

1 2 3 4 5 6 7 e oltreFino a 13.593,49 46,48 82,63 118,79 154,94 191,09 227,2413.593,50 16.991,12 36,15 72,30 103,29 144,61 185,92 216,9116.991,13 20.388,74 25,82 56,81 87,80 129,11 180,76 206,5820.388,75 23.785,05 10,33 41,32 72,30 113,62 170,43 196,2523.785,06 27.182,01 25,82 56,81 103,29 165,27 185,9227.182,02 30.580,29 10,33 41,32 87,80 154,94 175,6030.580,30 33.977,26 25,82 61,97 139,44 160,1033.977,27 37.375,55 10,33 36,15 123,95 144,6137.373,56 40.769,84 10,33 108,46 134,2840.769,85 44.167,47 51,65 118,7944.167,48 47.565,11 51,65

Proroga termine di presentazione del modello 730/2017Il giorno 7 luglio scade il ter-mine ordinario per la presen-tazione del modello 730/2017.L’Agenzia consente però airitardatari di presentare ladichiarazione in questionefino al giorno 24 luglio.Il Caaf Cgil ha quindi predi-sposto la continuità del servi-zio di assistenza fiscale peragevolare i contribuenti cheper qualsiasi motivo non sia-no riusciti a ottemperare al-l’obbligo di presentare la di-chiarazione dei redditi entro il7 luglio. Si chiede ai nostriutenti di contattare prima pos-sibile gli sportelli delle variesedi del Caaf Cgil per preno-tare il servizio ed avere lacertezza di poter presentare ilmodello 730. Si consiglia diconsultare il nostro sitowww.assistenzafiscale.infoper prendere visione dei do-cumenti da presentare al mo-mento dell’appuntamento.

Errori riscontrati nel modello 730 e possibilità di correggerliL’Agenzia delle entrate con-sente ai contribuenti di pre-sentare il modello 730 inte-grativo per far valere oneri edetrazioni non indicate o percorreggere errori che hannocomportato un maggior de-bito o un minor credito nelmodello 730 presentato entroil 24 luglio 2017.La dichiarazione modello730 integrativo a favore per-mette ai contribuenti di ri-cevere nella busta paga di di-cembre l’importo a rimbor-so che scaturisce dalla nuo-va dichiarazione.Per ottenere questo vantaggioè necessario presentarsi allasede del Caaf con i docu-menti che dimostrano la cor-rettezza della richiesta e la co-pia del primo modello 730.Questo servizio viene erogatodalla metà del mese di set-tembre, è quindi necessarioconsultare la sede del Caaf

Cgil per prenotare il serviziodopo il 15 settembre 2017.Per conoscere orari e indi-rizzo della sede più vicina siconsiglia di consultare il no-stro sito www.assistenzafi-scale.info.

Modello RedCome ormai consuetudinel’Inps non invia più a casadel pensionato la busta con-tenente il modello Red.Anche questo anno il CaafCgil Lombardia presterà ilservizio di assistenza per ipensionati che si trovanonella condizione di doverpresentare il Modello Reddi-tuale. Per consentire al CaafCgil Lombardia di procedereall’acquisizione del Red pre-sente nella banca dati del-l’Inps è necessario aver sot-toscritto l’apposita delega.Il pensionato potrà autoriz-zare il Caaf al prelievo delmodello Red anche nel mo-mento in cui richiederà ilservizio verrà erogato dal

mese di settembre. Per otte-nere maggiori informazioni èopportuno consultare il sitodel Caaf Cgil Lombardiawww.assistenzafiscale.info,oltre le sedi e gli orari sonoindicati anche i documenti dapresentare.

Dichiarazioni di responsabilitàL’Inps procederà all’invio po-stale della dichiarazione diResponsabilità a tutti i pen-sionati che sono tenuti alla

presentazione. Appena rice-vuta la lettera il pensionatodeve contattare la sede delCaaf Cgil Lombardia con-sueta per ottenere il serviziodi assistenza per la compila-zione e la trasmissione delladichiarazione in questione.Si consiglia di consultare ilsito del Caaf Cgil Lombardiawww.assistenzafiscale.infoper verificare la documenta-zione da presentare per lacorretta compilazione dellaDichiarazione in questione. ■

Scadenze fiscali: ricordatevi che…di Alessandra Taddei – Caaf Lombardia

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*Le quote indicate sono individuali e in camera doppia.

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10Lombardia

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Silvia Cerri,Fausta Clerici, Simona Cremonini,Alessandra Del Barba, Lilia Domenighini, Gianfranco Dragoni,Anna Fratta, Marina Marzoli, Ernesto Messere, Barbara Sciacovelli,Pierluigi Zenoni.

Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominalePresidente Italo FormigoniVia Palmanova, 24 - 20132 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Sped. in abb. post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96Filiale di Milano

Euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,32Abbonamenti tel. 022885831

Progetto grafico e impaginazione:

A&B - Besana in Brianza (MB)

Prestampa digitale, stampa, confezione:

RDS WEBPRINTING S.r.l.Via Belvedere, 42 - 20862 Arcore (MB)

L’importanza esagerata che si da al fatto di trovarsi in un luo-go piuttosto che in un altro risale all’età dei nomadi quandobisognava tenere bene a mente dov’erano i terreni da pascolo.Sarebbe interessante sapere perché davanti a un naso rossoci si accontenti di dire che è rosso quando, invece, si potrebbeindividuare al micro millesimo il tipo di colore grazie ai mo-derni colorimetri.Mentre in questioni assai più complesse come quella della cit-tà dove si vive o della località dove si è deciso di passare alcunigiorni in villeggiatura si vorrebbe sapere precisamente il nomedel luogo perdendo, invece, di vista le questioni essenziali.La ventitreesima edizione dei Giochi di Liberetà non dovrebbeessere importante per la località dove si svolge ma per tuttii particolari che la compongono. Particolari che comprendonocertamente anche il sito dove si terranno i Giochi, che a gran-de richiesta sarà anche quest'anno una località marina. Ma particolari ancor più importanti sono il programma po-litico e ricreativo. Gli spettacoli, le varie sessioni dei giochi e il desiderio di darespazi veri di protagonismo a tutte i compagni e le compagneche confermeranno anche quest’anno la scelta di partecipa-re. Quindi non solo un’occasione di vacanza – sicuramente im-portante perché, se da pensionati non siamo più vincolati airitmi degli impegni lavorativi, molti di noi devono comunquesottostare alla cadenza dei calendari di scuole e asili dei ni-poti e sperare nella clemenza o meno del clima e delle tem-perature, dalle proprie condizioni di salute e di mobilità e, dopoun anno dedicato al sostegno degli altri, attraverso la cura difigli e nipoti, nonché attraverso il volontariato ci sta più chebene un settimana di stacco dai ritmi decisi da altri.Al netto di tutte queste variabili è il programma dei Giochi chefa la differenza. Un programma che vede ogni anno aggiun-gersi cose nuove, giochi, cultura, politica, sport, attività re-lazionali, arricchimento personale e individuale attraverso va-rie attività ludico-formative.Quindi a Grado perché è lì che quest’anno ci sono le finali deiGiochi di Liberetà. Grado perché è lì che a Settembre lo SpiLombardia mette concretamente in pratica la sua politica disolidarietà, nei confronti degli anziani e delle persone disabili.Grado perché ogni anno è l’occasione per avviare l’attività po-litica del dopo ferie e quest’anno alla ripresa ci troveremo da-vanti a importanti impegni: la scadenza congressuale della Cgil,la negoziazione sulla previdenza, tuttora in alto mare. E nonsolo, il 2018 infatti sarà l’anno delle elezioni politiche che rin-noveranno il parlamento dopo cinque anni di legislatura mol-

to turbolenta per usare un eufemismo. Quindi Grado per riprendere la carica e affrontare assieme nelmigliore dei modo il futuro costruendo assieme il presente. ■

Giochi, perché a Grado

Dal 18 al 22 settembredi Valerio Zanolla – Segreteria Spi Lombardia

La voglia di stare insiemedi Italo Formigoni – Responsabile Area benessere Spi Lombardia

Eccoci giunti alla XXIII edi-zione dei Giochi di Liberetà,anno dopo anno, gara dopogara rinnovandoci ogni volta,aggiungendo nuove speciali-tà alle sei con cui siamo par-titi, rivolgendoci a sempre piùpersone, associazioni.Tutto questo si è reso possi-bile grazie all’impegno di de-cine di pensionate e pensio-nati che nei diversi territori,durante l’anno, organizzanodecine di manifestazioni,gare di bocce, carte, ballo,concorsi di pittura, foto-grafia, racconti, poesia emolto altro.Questo loro grande lavo-ro ha permesso di allar-gare la partecipazione aun numero crescente dianziani, compresi quelliche si trovano nelle casedi riposo così come ha si-gnificato coinvolgere leassociazioni dei diversa-mente abili, che ormaisono nostri inseparabilicompagni di giochi!Quest’anno abbiamoun’altra grossa novità per

chi parteciperà alle finali re-gionali. Dopo essere stati pertre anni a Cattolica, dal 18 al22 settembre andiamo a Gra-do. La novità non è solo geo-grafica, infatti per la primavolta alloggeremo tutti in-sieme in un’unica struttura vi-cino al mare, in mezzo alverde di una pineta, con unaspiaggia tutta per noi e conall’interno tutti i campi e lestrutture che ci servono perorganizzare le varie gare.Non solo, saremo alloggiati in

graziose casette (come po-tete vedere dalla foto) dota-te di ogni confort e di spazi eservizi in cui anche i diver-samente abili non avrannodifficoltà a muoversi. In-somma abbiamo cercato difare il possibile perché la lo-cation trovata possa soddi-sfare le esigenze dei nostripensionati e pensionate. Adire il vero non è solo il vil-laggio a essere piacevole,ma anche i luoghi che ci cir-condano sono molto belli

per cui, chi vorrà e nonsarà impegnato nelle gare,potrà fare delle belleescursioni.Dunque, ci aspettano deigiorni ricchi di bei mo-menti, di divertimento, diincontri. Giorni dove lasocialità la farà da padro-na e anche chi magari du-rante l’anno è meno for-tunato, chi soffre di mo-menti di solitudine verràtravolto dall’allegria cheda sempre ha caratteriz-zato questi nostri Giochi diLiberetà. Vi aspettiamo! ■

SpiInsieme 03-04.2017 Lombardia 17-06-26:Layout 1 26-06-2017 18:40 Pagina 8

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11Ticino-Olona

Venticinque aprile 1945: la Li-berazione d’Italia: una data,una storia. Un giorno fon-damentale per la storia del-la giovane Repubblica Ita-liana. È l’anniversario dellarivolta armata partigiana epopolare contro le truppe dioccupazione naziste e tede-sche e contro loro fiancheg-giatori fascisti della repub-blica sociale. Ogni città or-ganizza cortei e manifesta-zioni commemorative, comenella mia Parabiago: alzabandiera nella piazza del Co-mune, corteo fino al cimite-ro dove si trova il cippo ai ca-duti, deposizione di una co-rona, discorsi commemora-

La Liberazione, una festadi Bruno Sciocco – Lega di Parabiago

tivi del presidente dell’Anpi(è stata notata l’assenza delsindaco), inni alla Resisten-za cantati dai ragazzi dellescuole elementari.Pomeriggio corteo nazionalea Milano, dai bastioni di Por-ta Venezia, fino in piazza Duo-mo. Una marea di bandiererosse. E insieme bandiere bluche parlavano di Europa, maanche formazioni storiche arappresentare le brigate ebrai-che. I giovani non devono di-menticare una pagina cosìimportante della storia delnostro Paese, che ha dato vitain Italia, grazie al sacrificio dimilioni di persone, alla Re-pubblica e a una nuova Co-

stituzione democratica. Il ri-cordo è la base su cui si co-struisce il futuro: un popolosenza memoria è un buco nel-la storia… La giornata della li-berazione non deve caderenell’oblio! Prestiamo atten-zione, in questo senso, ai pro-grammi scolastici, a partiredalle elementari, alla valoriz-zazione di siti, paesi e famiglie,legate alla nostra storia.Ricordare la storia, gli even-ti le stragi, i campi di stermi-nio farne oggetto di cono-scenza, dibattito e memoria e,perché no, di confronto, puòessere un seme che quoti-dianamente rigenera e rendeviva la storia del 25 aprile. ■

“Lavoro: le nostre radici,il nostro futuro”

di Piero Antonio Alemani – Spi Cgil Ticino Olona

Legano, 1° maggio 2017. Con-centramento delle delega-zione al portone di ingressodalla vecchia “Franco Tosi”.Piove mentre si forma il cor-teo che attraversa il centrodella città fino alla piazza S.Magno, dove ci attende unpalco colorato dalle bandie-re delle confederazioni sin-dacali e da striscioni inneg-gianti “Lavoro: le nostre ra-dici, il nostro futuro”.La festa dedicata ai lavorato-ri ha riconquistato il centro diLegnano: il corteo arriva inP.za S. Magno dove sul palcosi alternano i segretari terri-toriali dei sindacati. Il sinda-co della città porge il suo sa-luto e un caldo augurio di co-struzione di un futuro di la-voro. La pioggia si fa insi-stente; la gente va diradando.Il riscatto della classe opera-ia parte da lontano, quando fuconiato lo slogan “otto ore

di lavoro, otto di svago,

otto per dormire” e si cer-cò un giorno in cui tutti i la-voratori potessero incontrar-si per esercitare una forma dilotta e affermare la propria au-tonomia e indipendenza. Leotto ore di lavoro sono con-quistate per la prima volta inItalia il I° maggio 1919, men-tre è datata I° maggio 1945 laprima festa del lavoro: parti-giani, lavoratori, anziani mili-tanti e giovani si ritrovano in-sieme nelle piazze d'Italia inuna clima di entusiasmo.I° maggio 1947, prima stragedell'Italia Repubblicana: Por-tella della Ginestra, la bandaGiuliano sparò su inermi ma-

nifestanti che nella piana diPortella festeggiavano la Fe-sta dei Lavoratori. Qualcosastava cominciando a cam-biare, ma borghesia e lati-fondisti non ammettevano enon sopportavano che il po-polo potesse assurgere a clas-se dirigente.A 70 anni dalla strage, i sin-dacati confederali hanno scel-to di celebrare il primo mag-gio in Sicilia deponendo unacorona di fiori al cimitero diPiana degli Albanesi.Con queste parole la segre-taria della Cgil Susanna Ca-musso ha voluto ricordarequella strage: “Settanta annifa fu organizzata la strage diPortella della Ginestra chesegnò il tentativo delle clas-si dirigenti di allora di fer-mare il lavoro, la distribu-zione delle terre, di afferma-re la subalternità dei lavora-tori. Non bisogna dimenti-carlo perché è troppo facilecostruire una narrazione percui la responsabilità delleimprese diventano respon-sabilità dei lavoratori. Oggiquesta giornata serve per ri-mettere in cima il lavoro e ladignità delle persone e per

sottolineare che ben poco sifa per creare lavoro e pro-spettive per i giovani”.Il Presidente del Senato Gras-so ha dato il via libera all’ac-cesso ai documenti secreta-ti: i ricercatori e gli storici,hanno la possibilità di ac-certare verità oggi occluse enegate. Passi di storia po-trebbero venire alla ribalta afar conoscere chi e perchè haarmato la mano del banditoGiuliano, contadino, figlio dicontadini ma diventato ilbraccio armato della restau-razione e del potere.Questo è il primo maggio: è unmomento di festa per ricor-dare le conquiste sociali dei la-voratori, per questo dobbiamolavorare perché le piazze e levie delle città devono riem-pirsi di cittadini, di lavorato-ri, di pensionati di donne e uo-mini, di popolo, attori, diri-genti, protagonisti della vitasociale e politica del Paese.Al termine della manifesta-zione a Legnano i pensiona-ti dello Spi Cgil hanno par-tecipato ad un pranzo socia-le organizzato ad Abbiate-grasso alla sede de “Il Melo-grano” dell’Anffas. ■

In ricordo di Paolo Verzaro

Lega Spi Cgil Canegrate

Non è facile ricordare, in si-tuazioni dolorose come que-ste, un compagno con cuiabbiamo lavorato e lottatoinsieme per tanti anni. DopoAnna Andretto, un altro com-ponente del direttivo dellalega Spi di Canegrate, PaoloVerzaro, ci ha lasciato. Tutti noi abbiamo un ricordomolto vivo di un uomo che havissuto la sua vita con grandeimpegno, sempre in primafila sia nella difesa dei diritti dei lavoratori in fabbrica nellaRimoldi, sia nel sindacato pensionati dello Spi.Carattere fiero e combattivo, ha dato un contributo impor-tante insieme a tanti compagni e compagne dello Spi Cgil allapromozione di una società più solidale, accogliente e atten-ta ai bisogni e alla dignità delle persone meno fortunate. Nel contempo, ha saputo mantenere alto il valore sociale emorale del volontariato, impegnato nelle iniziative sia ludi-che che politiche del territorio, nelle manifestazioni, nei pre-sidi e in modo particolare lo vogliamo ricordare come fautoredi percorsi politici e ricreativi per la sua città, Villa Cortese.Ha dimostrato di essere un uomo molto forte e tenace, sem-pre disponibile, con una forte passione. Fino all’ultimo si oc-cupava delle iniziative sul territorio, con continue discussionisul valore politico dell’autonomia delle leghe, dove la nostrapresenza tra le gente permette una grande crescita del ruo-lo che deve svolgere il sindacato.Ciao Paolo, ai tuoi familiari giunga l’abbraccio della Lega di Ca-negrate dello Spi del Ticino Olona, della Cgil comprensoriale. ■

I Giochidel Ticino Olona

Segreteria Spi Cgil – Ticino Olona

Il 20 giugno si sono con-clusi i Giochi di Libere-

tà del nostro compren-sorio con il concorso diPittura, Fotografia,Poesie e Racconti. Pres-so il Bocciodromo di Me-sero è andata in scena lafinale con il recital diPoesie e Racconti e con la premiazione di tutti i partecipan-ti che si sono qualificati nei vari giochi.La giornata è iniziata con la gara di bocce 1+1=3 con i ragazzidel gruppo bocce di Nerviano delle associazioni Camminia-mo Insieme, Amici della Sequoia, Vengo Anch'io, alla qualehanno partecipato una ventina di ragazzi e ragazze con al-trettanti pensionati.Si sono svolte tre gare di ballo a Rescalda, Legnano e Magentaalle quali hanno partecipato una trentina di coppie.Ampia partecipazione hanno avuto le due gare di Burraco, unaa Legnano (16 coppie di giocatori), l'altra a Mesero (32 cop-pie), come pure la gara di Bocce Femminile (16 coppie). A Bienate e a Magnago si è svolto il “Torneo Fiorenti” con lagara di briscola alla quale hanno partecipato una trentina dipensionati.Il prossimo appuntamento sarà a Grado per le finali Regio-nali dal 18 al 22 di settembre.La Segreteria Spi Cgil Ticino Olona ringrazia tutte le perso-ne che hanno partecipato a questa 23a Edizione dei Giochi di

Liberetà. Un ringraziamento sentito va a tutti gli attivisti del-lo Spi Cgil e Auser Ticino Olona che, con il loro lavoro, han-no contribuito all'organizzazione e alla buona riuscita dellamanifestazione che colora il nostro comprensorio. ■

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Page 12: Ticino-Olona La lunga strada della legalità · 23 maggio 2017: Giornata della Legalità. Palermo ri-corda e commemora l’uc-cisione di suoi due figli che hanno segnato una pagina

Dalla Prima...Il futuro si chiama Europa

12Ticino-Olona

Magenta è famosa in Italia enel mondo per la storicaBattaglia del 4 giugno 1859,episodio della seconda Guer-ra d’Indipendenza in Italia,combattuta tra gli austriacie i franco-piemontesi. Taleavvenimento ha segnato unadelle pagine più significativedella storia della nostra cit-tà, storia che lega Magenta alRisorgimento italiano e dun-que all’Italia intera. La Battaglia di Magenta è ri-cordata infatti come tappaimportante della storia delnostro Paese per la con-quista dell'Indipendenza eper la realizzazione del-l’Unità d´ItaliaIl 10 Gennaio 1859 VittorioEmanuele II° nel discorso diapertura del parlamento pie-montese affermò “Non sia-mo insensibili al grido didolore che da tante partid'Italia si leva verso di noi...”.Truppe piemontesi vengo-no concentrate sul confinelombardo alle sponde delTicino. Il 23 Aprile 1859 l'Au-stria impone un ultimatum alPiemonte che avrebbe do-vuto effettuare il disarmoentro tre giorni. Scaduto iltermine l’Austria inizia ad in-vadere il Piemonte tentando,di anticipare l’arrivo deiFrancesi. Per ritardare lamarcia degli austriaci, i Pie-montesi allagano le risaiedella lomellina e del vercel-lese. La battaglia divampanei pressi della attuale sta-

zione di Magenta nelle cui vi-cinanze, nella casa Giacob-be, era asserragliato il co-mando delle truppe austria-che. In quegli scontri caddeil generale piemontese Espi-nasse ma le sue truppe, in-sieme a quelle di Mac Mahonattaccano, con una manovraa tenaglia, gli austriaci trin-cerati nella cittadina e rie-scono a conquistare tutte levie di accesso principali del-la città. Alle sette di sera gliaustriaci persuasi della scon-fitta si ritirarono. I francopiemontesi avevano cosìaperto la strada per la con-quista e liberazione di Mila-no e l’Unità d’Italia.Ogni anno la Pro Loco e ilComune di Magenta ricor-dano questo importante epi-sodio storico con celebra-

zioni che hanno il loro mo-mento culminante nella rie-vocazione storica in costu-me della battaglia del 1859.Un evento unico in Italia edin Europa, che vede la par-tecipazione di gruppi di stra-nieri, francesi, austriaci, cheriproducono fedelmente ilmondo delle armate Franco-Sarda e Austroungarica, nel-le divise, nella vita di campo,nelle varie fasi della battagliae con armi autentiche del-l’epoca. Centinaia di figu-ranti soldati, vivandiere, po-polani che con cavalli e pez-zi d’artiglieria danno vita aduna indimenticabile esibi-zione. La manifestazione vie-ne normalmente conclusaverso le 18.00 con una salvadi cannoni, a coronamentodella grande vittoria. ■

Contratti fantasma TelecomÈ di questi giorni la notizia che migliaia di cittadini sa-rebbero clienti Telecom… senza saperlo. Il Garantedella Privacy, ha subito annunciato sanzioni ammini-strative ed ha ordinato all’azienda telefonica tre “ri-medi” entro i 30 e i 120 giorni di tempo: correzionedegli errori nel sistema informatico; avviso agli utentiinteressati; annotazioni nella banca dati giudiziaria.Il caso è scoppiato a seguito di un’indagine del Garantedopo la segnalazione/denuncia di un utente che si eravisto rincorso dal recupero crediti per fatture non pa-gate per un contratto inesistente.Il caso è gravissimo, sia per le vessazioni cui sono sot-toposti, o rischiano di essere sottoposti, migliaia diconsumatori, sia per aspetti più generali di privacy esicurezza informatica.La Federconsumatori invita tutti i cittadini interessati arecarsi presso gli sportelli dell’associazione per una ve-rifica della propria posizione e per la migliore tutela. ■

ducia si alimenta anche conil flop elettorale di TheresaMay in Inghilterra. Nei prossimi mesi toccheràalla Germania andare alleurne e nel 2018 anche l’Italiadovrà votare, sarà necessariofare in modo che la fiduciariesca a mobilitare l’impe-gno di tutti per realizzare ilsogno europeo. Salvare l’Eu-ropa significa anche darestabilità agli Stati che ne fan-no parte: l’Europa unita è ilnostro obiettivo. Oggi l’ Eu-ropa dovrebbe accelerare ilpasso e fare una svolta intema di integrazione econo-mica, politica, di sistemi di di-fesa, istituzionale.

4 giugno 1859,battaglia di Magenta

Seconda guerra di indipendenza: Casa Giacobbe,sogno dell’Italia Unita

di Gianfranco Sanzone – Lega di Parabiago

Mercato libero dell’EnergiaÈ una bocciatura sonora senza appello quella che la Fe-derconsumatori fa nei confronti delle misure, contenutenel ddl concorrenza, che riguardano il mercato del-l'energia elettrica, con la previsione del passaggio al mer-cato libero, e la fine del tutelato, a partire dal 2019. Ilcosiddetto “Ddl Concorrenza”, fermo al Senato da mesi,è una norma scritta in base alle esigenze ed ai deside-ri delle aziende, specialmente per quanto riguarda il ca-pitolo energia, come conferma la Federconsumatori.Una rappresentanza delle associazioni dei consumatoricomposta da Adoc, Assoutenti, Federconsumatori,Lega Consumatori e Unc, ha incontrato la Cgil.: un fron-te comune che esprime una netta contrarietà nei con-fronti di questo provvedimento ingiusto e unilateralesia sotto il profilo sociale che economico, perché pe-nalizzerebbe i clienti del mercato di maggior tutela, la-sciandoli privi di protezione.Una nota stampa diramata dalle associazioni, chevede allargarsi il fronte dell'opposizione al Ddl appro-vato il 20 Febbraio scorso, prevede la fine del Merca-to Tutelato e la soppressione dell'Acquirente Unico, de-terminando il passaggio obbligatorio delle utenze at-tualmente nel mercato tutelato (oltre 20 milioni) e del-le piccole e medie imprese alle società di vendita delmercato libero.L'Associazione rimarca che questa riforma rendereb-be i tanti consumatori domestici, facili prede per le im-prese di vendita del settore, non perché ci si possa ve-dere contrari alla concorrenza, perché dovranno per for-za scegliere un'offerta sul mercato libero, cioè rivolgersia quegli stessi operatori che negli ultimi 10 anni nonsono riusciti a produrre offerte che i consumatori ab-biano ritenuto interessanti. Per l'associazione è una lo-gica inaccettabile, perché obbliga il cittadino e favori-sce le imprese, mentre la priorità dovrebbe essere quel-la di creare occasioni di risparmio per le famiglie. Non si capisce perché il “Mercato Tutelato” non pos-sa essere considerato un libero mercato?Il paradosso lo si riscontra nel fatto che sono anni chele associazioni denunciano all'autorità per l’energia, algoverno e al parlamento, come il mercato libero perl'energia, sia ancora costellato da pratiche commercialiscorrette e con scarsa trasparenza nelle offerte.Stralciare definitivamente il ddl della finta concorren-za che creerà danni enormi ai cittadini, è quanto stan-no chiedendo le associazioni dei consumatori, affinchéil Governo tenga nella dovuta considerazione le cate-gorie più deboli che fine a oggi si sono valse del Mer-cato Tutelato.La Federconsumatori svolgerà nelle prossime settimanee mesi una campagna di comunicazione per informa-re i cittadini delle novità in corso nel mercato del-l’energia. ■

Significa dare risposte allagrande questione che ri-guarda la politica dell’immi-grazione, creare un sistemadi sicurezza europeo, checoordini tutto ciò che ri-guarda problemi dell’ordinepubblico, dei singoli Statiper la gestione dell’acco-glienza ai rifugiati. L’Europanon può tornare indietro:l’Europa che verrà sarà tale

solo se sarà più unita, e se ca-pirà finalmente che senzacrescita e lavoro, senza equi-tà sociale e pari opportunità,le comunità sociali non pos-sono più reggere.È una sfida difficile, quella dicreare lavoro in un tempo direcessione e quando le tec-nologie tendono a eliminare ilcontributo umano per sosti-tuirlo con le macchine. Ma quiè la sfida. O sarà l’Europa dellavoro o non sarà. Se in Italiale forze progressiste e di sini-stra insieme, non saranno ingrado di risolvere questo pro-blema, sarà la destra a preva-lere con tutti i risvolti negati-vi che conosciamo. ■

Federconsumatoridi Gianfranco Bedinelli – Federconsumatori Legnano

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