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Resoconti , Parlamentari — 2381 — Assemblea Regionale Siciliana III L egislatura SEDUTA CCXXXI 12 L uglio 1957 CCXXXI SEDUTA VENERDÌ 12 LUGLIO 1957 ---------------- Presidenza del Presidente ALESSI Corte Costituzionale: (Comunicazione di decisioni) . . . . , 2381 (Comunicazione di ricorso avverso legge re- gionale) . . . . . . . 2382 Disegno di legge: «Norme per l’erogazione di spese non previste da precedenti disposizioni legislative » (392) (Discussione sulla richiesta / di procedura d’urgenza) : PRESIDENTE ........................................................... ......... 2383,2384 SACCA’ . . ................................................. ' . . 2383 NAPOLI, Assessore al lavoro ,. alla cooptazione 2383, 2384 ed alla previdenza sociale . CORRAO . . . . . . . . . 2383 La seduta è aperta alle ore 10,25. RECUPERO, segretario, dà lettura del pro- cesso inerbale della seduta precedente , che, non sorgendo osservazioni, si intende appro- vato. Comunicazione di decisioni della Corte Costi- tuzionale. PRESIDENTE. Comunico che la Corte Costi- tuzionale : Disegno di legge: « Provvedimenti straordinari per lo sviluppo industriale » (58) (Seguito del- la discussione) : PRESIDENTE . . . . . 2384,2390,2391,2393,2394 MAJORANA DELLA NICCHIARA * . . . 2388,2394 SALAMONE ....................................... ......... 2389,2394 NICASTRO *, relatore di minoranza . . . 2389 Majorana . ......................................... . 2390,2394 BONFIGLIO * t - . . . . . . 2391,2393,2395 LA LOGGIA Presidente della Regione . .2391, 2394, 2395 RENDA . . . . . , . . . 2394 BOSCO . . . . . . . . . . 2394 RESTI VO . . . . . . . 2394 Interpellanze (Annunzio) . . . . . . 2382 Interrogazioni (Annunzio) . . . ! . . 2382 Mozione (Annunzio) : presidente corrao STAGNO D’ALCONTRES, Assessore a l l ’ a g r i - coltura Sui lavori dell’Assemblea: 2384 2384 2384 presidente COR tese IA' Presidente della Re 9 ione . «POLLA ) .................. ' ' 2395, 2396, 2391 2396 2396 2396 — con decisione del 28 giugno 8 luglio 1957, su ricorso del Commissario dello Stato e del Presidente del Consiglio dei ministri in data 22 gennaio 1957, ha dichiarato la illegittimità costituzionale della legge « Provvedimenti concernenti il pagamento dei tributi sui ter- reni assegnati in applicazione della legge di riforma agraria » disegni di legge numeri 22 - 29 - 78), approvata nella seduta antimeridiana del 16 gennaio 1957 (legge 22 febbraio 1957, numero 18 - Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana numero 12 del 2 marzo 1957); —- con decisione del 4-8 luglio 1957, su ri - corso del Commissario dello Stato e del Pre- sidente del Consiglio dei ministri in data 7 febbraio 1957, ha dichiarato la illegittimità co- stituzionale degli articoli 9 e 10 della legge « Agevolazioni per lo. sviluppo della piccola proprietà contadina » (disegno di legge nu- mero 60), approvata dall’Assemblea nella se- duta pomeridiana del 31 gennaio 1957 (legge Resoconti, f. 332 (700)

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R e s o c o n ti, Parlamentari — 2381 — Assemblea Regionale Siciliana

III Legislatura SEDUTA CCXXXI 12 L uglio 1957

C C X X X I S E D U T A

VENERDÌ 12 LUGLIO 1957----------------

Presidenza del Presidente ALESSI

Corte Costituzionale:

(C om unicazione d i d e c is io n i) . . . . , 2381(C om un icazione d i r ic o r s o a v v e rs o le g g e r e ­

g ionale) . . . . . . . 2382

Disegno d i le g g e : « N o rm e p e r l ’e ro g a z io n e d i spese n o n p r e v is te d a p r e c e d e n t i d is p o s iz io n i leg islative » (392) (D is c u ss io n e s u lla r ic h ie s ta

/ di p ro c e d u ra d ’u rg e n z a ) :

P R E S I D E N T E ........................................................... ......... 2383,2384SACCA’ . . ................................................. ' . . 2383NAPOLI, A ss e s so r e a l la v o ro , . a lla c o o p t a z i o n e 2383, 2384

ed alla p r e v id e n z a s o c ia le .CORRAO . . . . . . . . . 2383

La seduta è aperta alle ore 10,25.

RECUPERO, segretario, dà lettura del pro­cesso inerbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro­vato.

Comunicazione di decisioni della Corte Costi­tuzionale.

PRESIDENTE. Comunico che la Corte Costi­tuzionale :

Disegno d i le g g e : « P ro v v e d im e n t i s t r a o r d in a r i per lo s v ilu p p o in d u s t r i a le » (58) (S e g u ito d e l­la d iscuss ione) :

PRESIDENTE . . . . . 2384,2390,2391,2393,2394M AJORANA D E L L A N IC C H IA R A * . . . 2388,2394S A L A M O N E ....................................... ......... 2389,2394NICASTRO * , r e la to r e d i m in o r a n z a . . . 2389Ma j o r a n a . ......................................... . 2390,2394BONFIGLIO * t - . . . . . .2391,2393,2395LA L O G G IA P r e s id e n te d e lla R e g io n e . .2391, 2394, 2395RENDA . . . . . , . . . 2394BOSCO . . . . . . . . . . 2394RESTI VO . . . . . . . 2394

Interpellanze (A n n u n z io ) . . . . . . 2382

Interrogazioni (A n n u n z io ) . . . ! . . 2382

Mozione (Annunzio) :

p r e s i d e n t ec o r r a o

STAGNO D ’ A L C O N T R E S , A s s e s so r e a ll’ a g r i­coltura

Sui lav o ri d e l l’A ss e m b le a :

23842384

2384

presidente

CORt e s e IA' P residente della R e 9 ione .

«POLLA ) .................. ' '

2395, 2396, 2391 2396 2396 2396

— con decisione del 28 giugno 8 luglio 1957, su ricorso del Commissario dello Stato e del Presidente del Consiglio dei m inistri in data 22 gennaio 1957, ha dichiarato la illegittimità costituzionale della legge « Provvedimenti concernenti il pagamento dei tributi sui te r­reni assegnati in applicazione della legge di riforma agraria » disegni di legge numeri 22 - 29 - 78), approvata nella seduta antimeridiana del 16 gennaio 1957 (legge 22 febbraio 1957, numero 18 - Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana numero 12 del 2 marzo 1957);

—- con decisione del 4-8 luglio 1957, su r i­corso del Commissario dello Stato e del P re ­sidente del Consiglio dei ministri in data 7 febbraio 1957, ha dichiarato la illegittimità co­stituzionale degli articoli 9 e 10 della legge « Agevolazioni per lo. sviluppo della piccola proprietà contadina » (disegno di legge nu­mero 60), approvata dall’Assemblea nella se­duta pomeridiana del 31 gennaio 1957 (legge

Resoconti, f. 332 (700)

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Assemblea Regionale Siciliana

III L egislatura SE D U T A C C X X X I 12 L uglio 1957

11 marzo 1957, numero 24 - Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana numero 14 del 16 m ar­zo 1957).

— con decisione dell’1-8 luglio 1957, su r i­corso del Commissario dello Stato e del P re ­sidente del Consiglio, dei m inistri in data 30 gennaio 1957, ha dichiarato la illegittim ità co­stituzionale del. primo comma dell’articolo 1 della legge « Aggiunte alla legge regionale 18 gennaio 1949, numero 2 e successivo regola­mento 25 maggio 1950, n. 22 » (disegno di leg­ge numero 166), approvata dall’ Assemblea nella seduta antim eridiana del 23 gennaio 1957.

Comunico, altresì, che la Corte Costituzio­nale adita dalla Giunta provinciale ammini­strativa di Messina (Ordinanza 9-14 agosto 1956 nella causa M elazzo-Salaturi) ha, con de­cisione 26 giugno-8 luglio 1957, dichiarato la illegittim ità costituzionale dell’articolo 13 del­la legge regionale 5 aprile 1952, n. 11 concer­nente « Composizione ed elezione degli orga­ni delle amministrazioni comunali della Re­gione ».

Comunicazione di ricorso alla Corte Costituzio­nale avverso legge regionale.

PRESIDENTE. Comunico che il Commissa­rio dello Stato e il Presidente del Consiglio dei m inistri hanno impugnato, con ricorso in data 10 luglio 1957 alla Corte Costituzionale, la legge « Modifiche alla legge regionale 2 agosto 1954, n. 32 » (disegno di legge numero 298), approvata dall’Assemblea nella seduta del 4 luglio 1957.

Annunzio di interrogazioni.

PRESIDENTE. Prego il deputato segreta­rio di dare lettu ra delle interrogazioni p re­sentate alla Presidenza.

RECUPERO, segretario:

« All’Assessore all’agricoltura, per cono­scere:

1) quando sarà data esecuzione alla leg­ge regionale 20 febbraio 1956, n. 14;

2) in particolare, quando verrà effettuata l’assegnazione delle te rre dell’ex Bivi ere di Lentini agli aventi diritto.» (1000) (Gli in ­terroganti chiedono la risposta scritta con ur­genza)

S trano - D ’A gata.

« All’Assessore all’agricoltura, per conosce­re lo stato di applicazione della legge regio­nale 3 luglio 1950, num ero 51, istitutiva del Centro regionale per la meccanizzazione agri­cola in Sicilia e precisam ente:

1) quale è l’attuale consistenza del parco macchine del Centro;

2) come è form ato il Comitato di cui allo articolo 4 della citata legge;

3) se è stato redatto il regolamento previ­sto dall’articolo 5;

4) quanti parchi di macchine agricole ed accessori sono stati costituiti;

5) quanti corsi di addestram ento e perfe­zionamento fra lavoratori tecnici si sono ef­fettuati» . (1001) (Gli interroganti chiedono la risposta scritta)

Conosi - O vazza - C ortese.

PRESIDENTE. Comunico che le interroga­zioni testé anunziate sono state già inviate al Governo.

Annunzio di interpellanze.

PRESIDENTE. Prego il deputato segretario di dare lettu ra delle interpellanze presentate alla Presidenza.

RECUPERO, segretario:

« Al Presidente della Regione, per conosce­re quali provvedimenti abbia adottato 0 in­tenda adottare al fine di ottenere dal Ministro dei trasporti che i lavori, inspiegabilmente in­terrotti, per la costruzione del doppio bina­rio da Palerm o a Fium etorto sulla linea fer­roviaria Palermo-Messina, vengano ripresi e sollecitamente condotti a term ine ». (189)

M azzola.

« All’ Assessore all’ amministrazione civile ed alla solidarietà sociale, per sapere:

1) quale sorte abbiano avuto gli i m p i e g a t i

e salariati assunti « per chiamata » dal dele­gato regionale alTAmministrazione p r o v i n c i a ­

l e di Siracusa nel maggio 1955;2) se è a conoscenza delle interferenze at­

tuate dal segretario provinciale della Demo crazia cristiana di. Siracusa nei riguardi de

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la Commissione provinciale di controllo di q u e l l a provìncia;

3) quali provvedim enti intende adottare o n d e impedire che la predetta Commissione p r o v i n c i a l e di controllo, da organo imparzia­l e quale è per legge, sia trasform ata in orga­no dipendente da un determ inato partito poli­ticò»- (190)

D ’A gata - S trano .

PRESIDENTE. Avverto che, trascorsi tre giorni dall’odierno annunzio senza che il Go­verno abbia dichiarato che respinge le inter­pellanze o abbia fatto conoscere il giorno in cui intenda trattarle, le interpellanze stesse saranno iscritte all’ordine del giorno per es­sere svolte al loro turno.

Discussione sulla richiesta di procedura d’ur­genza per l’esame di un disegno di legge.

PRESIDENTE. Si passa alla lettera B) del­l’ordine del giorno: Richiesta di procedura di urgenza per l’esame del disegno di legge « Norme per l’erogazione di spese non pre­viste da precedenti disposizioni legislative » presentato dal Governo in data 11 luglio 1957 e comunicato all’Assemblea nella seduta del­i r i luglio 1957.

SACCA’. Noi siamo favorevoli all’urgenza.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’As­sessore al lavoro, alla cooperazione ed alla pre­videnza sociale, per illustrare la richiesta di procedura d’urgenza.

NAPOLI, Asse.sso?-e al lavoro, alla coope­razione ed alla previdenza sociale. Signor P re­sidente, alcuni provvedimenti che riguardano diversi settori dell’Amministrazione regiona­le sono rimasti bloccati presso gli organi di controllo per mancanza di leggi specifiche; il disegno di legge che proponiamo intende ap­punto sbloccare questo complesso di provve­dimenti. Si tra tta di una questione di carat­tere amministrativo che non ha niente di poli­tico. Il Governo chiede che si voti la procedu­ra di urgenza con la relazione orale per po­ter dare al più presto corso a questi a tti am­ministrativi.

CORRAO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CORRAO. Signor Presidente, la procedura d’urgenza comporta che il disegno di legge si deve esaminare in questa sessione? Non cre­do perchè l ’impegno dell’Assemblea è di esa­minare soltanto i disegni di legge all’ordine del giorno.

SACCA’. Comporta di m etterlo almeno al­la pari con gli altri progetti di legge, per i quali è stata deliberata la procedura d’u r ­genza.

MAJORANA BENEDETTO. Non è una r i­chiesta di prelievo.

CORRAO. Non ha senso.

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla coopera­zione ed all’assistenza sociale. Chiedo di par­lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla coopera­zione ed alla previdenza sociale. Vorrei dire al collega onorevole Corrao che ha senso fare in modo che nel periodo in cui l’Assemblea sarà chiusa la pubblica amministrazione fun­zioni. Vi sono provvedimenti, che riguardano tu tti i settori politici ed anche e soprattutto il vostro, che sono fermi da cinque mesi. La Assemblea poi, quando verrà all’ordine del giorno il disegno di legge elaborato dalla Com­missione, valuterà se non sia il caso di dero­gare, data la particolare urgenza del provve­dimento, da quanto in precedenza deliberato circa l’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunque, onorevole As­sessore, la richiesta del Governo riguarda la procedura d’urgenza e non anche la relazio­ne orale. Ella insiste anche per la relazione orale?

NAPOLI, Assessore al lavoro, alla coopera­zione ed alla previdenza sociale. Se è consen­tita dal regolamento, ne faccio ora formale richiesta.

PRESIDENTE. La richiesta di relazione ora­le fatta dall’onorevole Napoli va messa allo ordine del giorno della seduta di domani.

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NAPOLI. Assessore al lavoro, alla coopera­zione ed alla previdenza sociale. Allora ritiro la mia richiesta.

PRESIDENTE. Pongo ai vóti là richiesta di procedura d’urgenza per l ’esame del dise­gno di legge numero 392. Chi è favorevole è pregato di alzarsi; chi è contrario resti se­duto.

(E' approvata)

Annunzio di mozione.

PRESIDENTE. Do lettura, ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli articoli 73, lettera D) e 143 del regolamento interno, del­la seguente mozione degli onorevoli Corrao, Di Benedetto, Bonfiglio, Battaglia, Carollo, Lo Magro, Russo Giuseppe, Mazzola, Salamo- ne, Signorino e Rizzo:

« L ’Assemblea regionale siciliana,

ritenuto che l ’Assemblea ed il Governo re ­gionale hanno avuto il grande merito di aver messo in evidenza e denunciato l ’errore che da circa cinquanta anni si commette con una politica granaria non differenziata rispetto al valore intrinseco delle due varietà di grano;

ritenuto che la questione del grano duro co­stituisce un problema di emergenza per il suo contenuto sociale, avendo riferim ento diretto con il reddito di lavoro della generalità dei contadini dell’Isola, reddito molto al disotto del reddito medio nazionale ed in limiti di ac-' certata insufficienza per il suo contenuto eco­nomico in riferimento alla circostanza che la produzione granaria è alla base della vita eco­nomica dell’Isola e la non rem uneratività del prezzo del grano duro costituisce uno dei mo­tivi fondamentali del decadimento economico e della particolare depressione dell’Isola;

considerato che l’aumento di lire 500 il quin­tale concesso per il grano duro, m entre dà a t­to della fondatezza della istanza, in concreto non soddisfa la esigenza di un adeguato di­vario tra i due prezzi, che peraltro si riscon­tra nelle quotazioni del libero mercato in ter­nazionale;

invita il Governo regionale a:

1) in teressare ulteriorm ente la rappresen­tanza parlam entare nazionale perchè propon­ga al Governo centrale:

a) i provvedim enti urgenti a tti ad impedi­re o almeno attenuare i danni gravissimi de­rivanti all’economia siciliana dalla mancata soluzione del prezzo del grano duro e dalle perm ute di grano tenero nazionale con grano duro estero, effettuate a tu tto svantaggio del­la produzione granaria siciliana;

b) la riform a della legge sull’ammasso che in Sicilia si è dim ostrata controproducente ai fini della tutela del prezzo;

2) chiedere al Governo nazionale che di­vieti l’importazione del grano duro oltre alle quote desumibili da precedenti impegni;

3) conseguire dal Governo nazionale una assegnazione del contingente di ammasso pro­porzionato alla produzione isolana;

4) predisporre provvedimenti a tti ad age­volare le operazioni di ammasso volontario e di anticipazioni, onde evitare l ’affluenza con­tem poranea di ingenti quantitativi di grano sul libero mercato, anche intervenendo negli oneri relativi alle spese generali di ammasso o al costo delle anticipazioni» (68).

Sullo stesso argomento è già stata presen­tata la mozione num ero 63 dagli onorevoli Ovazza ed a ltr i, già posta all’ordine del gior­no della seduta di m artedì 16 luglio. Si potreb­be, pertanto, stabilire che entram be le mozio­ni vengano tra tta te in quella seduta.

CORRAO. Sono d’accordo.

STAGNO D’ALCONTRES, Assessore alla agricoltura. Non ho nulla in contrario.

PRESIDENTE. Allora resta stabilito che la discussione della mozione num ero 68 avrà luo­go il 16 luglio, abbinata a quella della mozio­ne numero 63.

Seguito della discussione del disegno di legg'e« Provvedimenti straordinari per lo sviluppoindustriale » (58)

PRESIDENTE. Si passa al seguito della di­scussione del disegno di legge: « Provvedi­menti straordinari per lo sviluppo indu­striale».

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jjj^Legislatura SED U TA G C X X X I 12 L u g l i o 1957

C o m u n i c o che sono stati presentati i se­g u e n t i altri emendamenti:

— dagli onorevoli Bonfìglio, Salamone, Di Napoli, Di Benedetto, Corrao, Battaglia e Busso Giuseppe:

nell’articolo 1, sostituire, alla -fine del pri­mo comma, alle parole: « l’Amministrazione regionale è autorizzata: » le altre: « possono essere concesse dalFAmministrazione regio­nale le seguenti agevolazioni: »;

nell’articolo 1 sostituire, cdle lettere a) e h) le seguenti altre :

« a) contributi sul valore dei terreni sui quali sorgono gli. im pianti e le opere con­nesse e sul costo degli allacciamenti, com­misurati, per i terreni, al 50 per cento del prezzo di espropriazione reale, o presunto, calcolato, in questo ultimo caso, in base al­le norme previste dalla legge 6 giugno 1940, n. 825 e, per gli allacciamenti, per un m ini­mo del 30 per cento fino alla m isura m as­sima del 40 per cento del loro costo effet­tivo calcolato alla base delle tariffe minime.

Gli allacciamenti possono comprendere le strade, i raccordi ferroviari, le teleferiche, le condutture elettriche, gli acquedotti per uso potabile ed industriale, gli oleodotti e metanodotti, le linee telefoniche, i condot­ti di scarico.

I contributi previsti dal presente comma possono essere concessi a quegli impianti che per esigenze tecniche di lavorazione e di approvvigionamento di m aterie prime non vengono installati nelle zone industria­li istituite dalla Regione ai sensi della leg­ge 21 aprile 1953, numero 30; sempre quan­do gli impianti stessi rispondano alle esigen­ze produttive di interesse regionale.

L’Amministrazione regionale, in sede di concessione del contributo, ' ha facoltà di modificare, d’intesa con le ditte interessa­te, la ubicazione degli impianti e la natura e l’entità degli allacciamenti.

b) Contributi per un periodo non supe­riore ai 10 anni ed in m isura non ecceden­te il 2 per cento nel pagamento degli inte­ressi sui m utui contratti per la realizzazio­ne delle iniziative industriali, anche se per lo stesso fine siano stati deliberati a favore dell’impresa altri contributi della stessa na­tura statali e regionali fino a che il tasso re ­siduo a carico dei m utuanti venga a risul­tare non inferiore al 4 per cento.

I contributi saranno liquidati d ire tta­mente all’ente finanziatore, sulla base del­la differenza fra le ra te di ammortamento dovute dall’industriale interessato e le rate corrispondenti al saggio di interesse al qua­le il mutuo è stato contratto, diminuito del­la m isura percentuale del contributo.

c) Contributi fino alla m isura massima del 50 per cento sulle spese per la costru­zione di opere di carattere sociale, non ob­bligatorie per legge e per contratti di lavo­ro, destinate ad assicurare le migliori con­dizioni igienico-sanitarie, ricreative o di istruzione professionale. » ;

— dagli onorevoli Bonfìglio, Salamone, Di Napoli, Di Benedetto, Corrao e Battaglia:

aggiungere il seguente articolo:

Art. 1 bis.Nella concessione dei contributi di cui al­

le lettere a) e c) di cui all’articolo preceden­te, sarà tenuto conto, ai fini della valuta­zione delle esigenze produttive di interes­se regionale, del costo degli impianti e del­la loro importanza per lo sviluppo econo­mico della Regione, in rapporto al prezzo del terreno ed alla spesa per gli allaccia­menti.

La concessione dei contributi sopradet­ti è subordinata alla condizione che i te r­reni e gli im pianti siano vincolati per al­meno 15 anni ad uso industriale.

aggiungere il seguente articolo:

Art. 2 bis.

I contributi di cui alle lettere a) e b) dell’articolo 1 possono essere concessi per l ’impianto, l’ampliamento e l ’ammoderna­mento di stabilimenti industriali, compre­si nelle categorie ed aventi le caratteristi­che previste dalla legge regionale 20 m ar­zo 1950, numero 29, e successive modifica­zioni ed integrazioni, in corso di costruzio­ne alla data di entrata in vigore della pre­sente legge.

I contributi di cui alla lettera c) dell’a r­ticolo 1 possono essere concessi altresì agli stabilimenti industriali di cui al comma pre­cedente, che siano stati attivati dopo l ’en­tra ta in vigore della legge 20 marzo 1950, n. 29.

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III L egislatura SEDUTA CCXXXI 12 L uglio 3-;

all’articolo 3 sostituire il seguente:

Art. 3.

Per i fini previsti dal presente titolo è autorizzata la spesa annua di lire 800 m i­lioni per dieci esercizi consecutivi, a decor­rere da quello corrente 1955-56, salvo gli eventuali aumenti che possono essere r i­chiesti da concrete esigenze e che si renda possibile disporre con la legge di bilancio.

E ’ altresì, autorizzata per dieci esercizi successivi a quelli anzidetti la spesa annua che sarà per ciascun esercizio determ ina­ta con legge di bilancio. Le eventuali r i­manenze inutilizzate in qualche esercizio potranno essere utilizzate .negli esercizi successivi, in aggiunta alla spesa annua di competenza.

aggiungere al precedente emendamento sub-articolo 2 bis il seguente com m a:

« Invece del contributo di cui a ll’artico­lo 1 lettera a) alle imprese siciliane esercen­ti la pesca industriale fuori gli stre tti per l’esportazione dei prodotti ittici congelati ed il rifornim ento delle industrie conser­viere ittiche dell’Isola, con naviglio di staz­za lorda compreso tra le 300 e le 700 ton­nellate, può essere concesso un contributo d’impianto in m isura tale da non superare unitam ente agli altri eventuali contributi della stessa natura statali o regionali, il 30 per cento del costo effettivo di acquisto, trasformazione, miglioramento, attrezzatu­ra ed armamento del naviglio stesso. Alle stesse imprese possono inoltre essere con­cessi i contributi di cui alle lettere b) e c) del menzionato articolo 1.»;

— dagli onorevoli Bosco, Russo Michele, Franchina, Lentini e Carnazza:

aggiungere il seguente articolo:

Art. 5 bis.

Le istruttorie relative alla concessione dei prestiti sono a carico dell’I.R.F.I.S. che dovrà fornire al Comitato gli atti e gli ele­m enti necessari, compresi anche quelli ine­renti ad eventuali istruttorie suppletive r i ­chieste dal Comitato stesso.

L’I.R.F.I.S. curerà inoltre la esclusione dei beneficiari inadempienti informandone

preventivam ente il Comitato per le relati­ve decisioni.

Le norme per il funzionamento del Co­m itato e per la gestione del fondo sono ap­provate con decreto del Presidente della Regione su proposta dell’Assessore per la industria e commercio.

Con lo stesso decreto è stabilito il com­penso da corrispondere all’I.R.F.I.S. per gli oneri connessi con i compiti ad esso confe­riti dalla presente legge. Tale compenso non potrà eccedere lo 0,30 per cento delle effettive erogazioni del fondo.

— dagli onorevoli Denaro, Russo Michele, Bosco e Carnazza:

all’articolo 20 aggiungere, nel primo com­ma. dopo le parole : « contratti nazionali di la­voro » le altre : « degli accordi interconf ede- rali sulle commissioni interne, sui licenzia­m enti individuali » ;

all’articolo 20 aggiungere, nel secondo com­ma, dopo le parole : « di cui al comma prece­dente » le altre : « e della legislazione sociale vigente » e dopo le parole : « Assessore per la industria e commercio » le altre : « al quale è attribuito il diritto di procedere in qual­siasi momento con ispezioni amministrative a mezzo di propri funzionari o di esperti al­l’uopo nominati. La commissione interna 0 il sindacato di categoria, all’atto della con­cessione dei contributi e ogni anno fino alla durata dei contributi stessi, dovranno essere interpellati circa il rispetto delle condizioni di cui sopra.

L ’istanza di revoca può inoltre essere pro­mossa da qualunque gruppo di dipendenti 0 dal sindacato di categoria. »

— dagli onorevoli Bosco e Lentini:

all’articolo 5 sostituire il seguente:

Art. 5.

Il' fondo regionale per i prestiti alle in- dustrie siciliane è fissato in lire 12 miliar 1 che saranno versati in ragione di 2 minar e 400 milioni per ciascun esercizio dal 58 al ’60-61.

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La gestione del fondo è affidata ad un Comitato tecnico-amministrativo nominato dal Presidente della Regione e composto:

a) da un presidente;b) da tre esperti in rappresentanza dei

lavoratori;c) da due esperti in rappresentanza de­

gli industriali;ri) da cinque esperti designati: due dal­

l’Assessore all’industria e commercio; due dall’Assessore al bilancio, affari economici e credito; uno dal Presidente della Regione.

Gli esperti di cui alle lettere b) e c) sono scelti rispettivam ente su terne proposte da ciascuna delle maggiori organizzazioni sin­dacali dei lavoratori e degli industriali.

Il Comitato dura in carica due anni; i singoli membri possono essere riconfermati.

Le deliberazioni del Comitato saranno pubblicate su apposito bollettino in appen­dice alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana;

— dagli onorevoli Bosco, Carnazza, Calde­raro e Russo Michele:

aU’articolp 4 sostituire il seguente:

Art. 4.

E’ costituito presso l’ Istituto regionale per i finanziamenti per l ’industria siciliana (I.R.F.I.S.) a norma del relativo statuto un fondo regionale destinato esclusivamente ad effettuare prestiti od aperture di credi­to in favore delle piccole e medie imprese industriali siciliane che valorizzino le r i­sorse economiche e le possibilità di lavoro nel territorio della Regione siciliana.

Con tale fondo possono essere effettuati prestiti:

a) per la formazione di scorte di m ate­rie prime e prodotti finiti che si rendano necessarie in relazione alle caratteristiche del ciclo di lavorazione e alla natura della Produzione dell’impresa;

b) per la formazione del capitale del pri­mo avviamento o di sviluppo delle imprese medesime'

— dagli onorevoli Bosco e Denaro:

aggiungere il seguente articolo:

Art. 5 ter.

I prestiti erogati dal fondo non possono fruire dei contributi previsti dall’articolo 1 della presente legge. Essi debbono essere garantiti da ipoteche o da privilegi di gra­do anche successivo a quello in favore dei finanziamenti di impianto concessi agli stes­si m utuatari, dovendosi considerare valida la capienza derivante dalla differenza fra l ’ammontare dell’impianto e l’importo dei finanziamenti di impianto.

L ’ammontare dei prestiti previsti dall’ar­ticolo 5 non potrà superare il 30 per cento dell’accertato valore dell’impianto indu­striale e può essere rateizzato per un pe­riodo massimo di tre anni, successivo ad un oeriodo di pream mortam ento di un anno.

Gli interessi, i d iritti di commissione e spese accessorie relative ai finanziamenti erogati dal fondo non potranno superare il 3,50 per cento dei finanziamenti stessi.

Alle operazioni effettuate sul fondo re­gionale per prestiti alle industrie siciliane si applicano le norme, le disposizioni, le ga­ranzie e le sanzioni tu tte che regolano l ’a t­tiv ità dell’I.R.F.I.S. di cui alle leggi 22 giu­gno 1950,. numero 445 e 11 aprile 1953, nu­mero 298 ed allo statuto dell’Ente.

Gli onorari dei notai sono liquidati a nor­ma della legge 12 marzo 1936, numero 375.

— dagli onorevoli Denaro, Russo Michele, Carnazza e Bosco:

all’articolo 18 aggiungere dopo la lettera c) la seguente altra:

« ri) del miglioramento dei redditi di la­voro con la istituzione di premi di produ­zione e la concessione di indennità varie ed integrative delle prestazioni mutualistiche ed infortunistiche. »;

— dagli onorevoli Russo Michele, Bosco, Franchina e Lentini:

all’articolo 17 aggiungere, alla fine, il se­guente comma:

« Sono escluse dalle agevolazioni della presente legge le imprese che si avvalgano della legge regionale 8 luglio 1948, n. 32. »

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— dagli onorevoli Bosco. Russo Michele eM artinez :

aggiungere il seguente articolo:

Art. 9 bis.

Il Governo è autorizzato a trasferire al­l’Ente siciliano di elettricità (E.S.E.) in quantitativi da stabilirsi in apposite con­venzioni con l’Ente stesso sulla base del fab­bisogno ed ai fini di cui appresso, gli idro­carburi liquidi e gassosi di spettanza della Regione a norma di legge.

L’E.S.E. utilizzerà tenendone gestioni se­parate detti idrocarburi per l ’alimentazio­ne di proprie centrali term oelettriche e ciò al fine di abbassare i costi di produzione dell’energia e conseguentemente i prezzi di vendita all’utenza.

Si passa all’esame del titolo I. Prego il de­putato segretario di dare lettura dell’a rti­colo 1.

RECUPERO, segretario:

T itolo I.

Agevolazioni per gli stabilimenti industriali.

Art. 1.

Al fine di promuovere nuove iniziative aventi per oggetto l ’impianto, l’ampliamen­to e l’ammodernamento di stabilimenti in ­dustriali tecnicamente organizzati compresi nelle categorie e aventi le caratteristiche previste dalla legge regionale 20 marzo 1950 numero 29 integrata dalla legge 7 dicem­bre 1953, numero 61, e dal decreto del P re ­sidente della Regione 4 marzo 1954, numero 2, l’Amministrazione regionale è autoriz­zata:

a) a concedere contributi per un periodo non superiore a dieci anni ed in m isura non eccedente il 2 per cento nel pagamento de­gli interessi sui m utui contratti per la rea ­lizzazione delle iniziative industriali sopra- indicate, anche se per lo stesso fine siano stati deliberati a favore dell’impresa altri

contributi della stessa natu ra statali e re­gionali sino a che il tasso residuo a carico dei m utuatari venga a risultare non infe­riore al 4 per cento.

I contributi sono liquidati direttamente all’ente finanziatore sulla base della diffe­renza fra le rate di am m ortamento dovute dall’industriale interessato e le rate corri­spondenti al saggio di interesse al quale il m utuo è stato contratto, diminuito della m isura percentuale del contributo.

Per i m utui contratti al fine della rea­lizzazione di stabilim enti industriali che siano stati attivati od ampliati in applica­zione della legge regionale 20 marzo 1950, n. 29, i contributi possono essere concessi solo sulle rate scadenti in data successiva all’en tra ta in vigore della presente legge.

b) A concedere contributi nella misura del 50 per cento sul costo effettivo, calcola­to sulla base delle tariffe minime, della co­struzione di opere di carattere sociale, non obbligatorio per legge e per contratti di la­voro, destinate ad assicurare le migliori condizioni igienico-sanitarie, ricreative 0 di istruzione professionale.

Tali contributi possono essere concessi anche agli stabilimenti industriali che sia­no stati attivati ed ampliati in applicazio­ne della legge regionale 20 marzo 1950, n. 29.

MAJORANA DELLA NICCHIARA. Chie­do di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAJORANA DELLA NICCHIARA. Ono­revole Presidente, a term ine dell’articolo 91 del regolamento dell’Assemblea, propongo la sospensiva della discussione dell’articolo 1 del disegno di legge ed il rinvio della stessa a quando sarà, completata la discussione degli articoli. Ne spiego brevem ente i motivi. mio intervento, in sede di discussione gene­rale, ho osservato che l’articolo 1 conteneva diversi comma che, secondo il giudizio ffli° e del mio settore, erano particolarmente e t t i '

caci per ottenere la industrializzazione nella Isola. Notai che questi comma, ai quali noi a -

tribuivam o la massima importanza, erano sta ti stralciati dalla Commissione, appunto per chè aveva ritenuto che vi fosse una c o r r e l a

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zione tra le provvidenze predisposte nel dise­gno di legge ed analoghe, similari provviden­ze, contenute nel disegno di legge sulla pro­roga della Cassa del Mezzogiorno, in discus­sione al Parlam ento nazionale, che al Titolo III prevede appunto « Provvedim enti per la industrializzazione delle regioni meridionali».

Questi stessi principi io condensai in un or­dine del giorno che ritira i successivamente per accedere ad una richiesta dell’onorevole Boriigli o, il quale tem eva che una votazione sull’ordine del giorno stesso potesse, in segui­to, costituire pregiudizio all’esame di merito dell’articolo 1. Io ritirai l ’ordine del giorno, con la riserva però di presentare, sotto forma di mozione, lé richieste che l ’ordine del gior­no conteneva. Frattanto , il disegno di legge nazionale, in discussione alla Camera, ha compiuto notevoli progressi. Nella seduta di ieri sono stati appunto approvati alcuni a rti­coli, tra cui quelli concernenti disposizioni analoghe a quelle stralciate dall’articolo 1 del nostro disegno di legge. Stando così le cose, poiché è da presum ere che il Parlam ento na­zionale concluderà l’esame di questo disegno di legge prima ancora che noi avremo term i­nato l’esame del nostro, a me sembra pruden­te e saggio accantonare l’articolo 1. Avremo così la possibilità di conoscere il provvedim en­to che il Parlam ento nazionale avrà nel fra t­tempo approvato per poterci regolare nello esame della parte stralciata.

SALAMONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SALAMONE. Onorevole Presidente, ono­revoli colleghi, nel corso della discussione de­gli ordini del giorno ho aderito a quello pre­sentato dagli onorevoli M ajorana della Nic- chiara e D’Antoni, relativam ente alle agevo­larm i previste negli articoli stralciati dalla Commissione. Oggi, trattandosi dello stesso elicato problema, la cui soluzione potrebbe

essere pregiudicata da una intempestiva t ra t­to n e , mi associo, anche a nome dei colleghi rmatari degli emendamenti da me presenta- 1 agli articoli del titolo I, alla richiesta dei­onorevole M ajorana della Nichiara.

NIC ASTRO, relatore di minoranza. Chiedo dl parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICASTRO, relatore di minoranza. Onore­vole Presidente, onorevoli colleghi, debbo su­bito dire che io sono contrario alla proposta di sospensiva, avanzata dal collega M ajorana della Nicchiara e ne dirò subito i motivi.

MAJORANA DELLA NICCHIARA. Piùche una sospensiva è un differimento.

NICASTRO, relatore di minoranza. Sono contrario anche al differimento. La Commis­sione ha deciso lo stralcio di questi articoli sia per realizzare il coordinamento con il disegno di legge sulla proroga della Cassa del Mez­zogiorno, sia per assicurare un congruo fi­nanziamento per il conseguimento delle fina­lità riguardanti le cosiddette zone funzionali.

La Commissione, decidendo lo stralcio, con­divise col Governo l’esigenza che tu tta que­sta parte fosse tra tta ta in sede di articolo 38, perchè in quella sede sarebbe stato possibile trovare i mezzi sufficienti al finanziamento. Per quanto riguarda la prim a questione, vi è da osservare che un nostro provvedimento emanato prim a dell’approvazione della legge che proroga la durata della Cassa del Mezzo­giorno rischierebbe di essere considerato co­me sostitutivo e non integrativo degli in ter­venti dello Stato.

Debbo ricordare ai colleghi che la legge che proroga la durata della Cassa del Mezzogior­no prevede contributi a fondo perduto per opere murarie, che saranno forse estesi an­che alle attrezzature e al macchinario, nonché contributi alle imprese per singoli allaccia­menti. Prevede inoltre la costituzione di con­sorzi con il compito di ricerca delle aree, di elaborazione dei piani per le attrezzature e di gestione della zona industriale. Il disegno di legge, nel testo che ho avuto modo di con­sultare, prevedeva l’estensione di questi be­nefici ad iniziative industriali da sorgere in centri con popolazione non superiore a 75mi- la abitanti. Ora, se la Cassa del Mezzogiorno interviene per i centri fino a 75mila abitanti, non c’è dubbio che noi dobbiamo intervenire nelle località con popolazione superiore a 75 mila abitanti.

MAJORANA DELLA NICCHIARA. Ap­punto questo io ho detto nel mio intervento.

R esocon ti, f . 333 (700)

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R e s o c o n t i P a r la m e n ta r i — .2390 — A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana

III Legislatura SEDUTA CCXXXI 12 L uglio 1957

E ’ quindi chiaro che da questo punto di vista non si possono in atto inserire nella legge le norme di cui la Commissione ha deciso lo stralcio.

NICAST.OO. relatore di minoranza. Per quanto riguarda la seconda questione, e cioè l ’esigenza di provvedere ai fondi occorrenti attingendo all’articolo 38, va precisato che il nostro settore ha preso l’iniziativa di questa proposta perchè ritiene assolutamente inade­guati gli attuali stanziam enti previsti per le finalità di cui al titolo I del disegno di legge.

Non si può con uno stanziamento annuo di 800milioni per dieci anni provvedere al pa­gamento di contributi per le zone industriali, di contributi nel pagamento degli interessi dei m utui contratti per nuovi im pianti industria­li e di contributi per la costruzione di ope­re sociali. Nasce, quindi, P esigenza di tro ­vare un finanziamento più adeguato in se­de più opportuna, che per noi è Particole 38. Tanfi è che, accogliendo questa nostra proposta, lo stesso Governo ha previsto nel disegno di legge che utilizza i fondi ex a rti­colo 38 una somma destinata proprio ad a t­trezzature di zone industriali.

Sono questi i motivi che mi portano ad in ­sistere perchè sia stralciata questa parte e non si chieda la sospensiva in attesa di conoscere quale sarà l’esito del provvedimento di pro­roga della Cassa del Mezzogiorno. Le agevo­lazioni di questo provvedimento potremmo coordinarle con le nostre in sede di articolo 38. In quella sede troveremo la sufficiente disponibilità per provvedere agli scopi pro­posti dalla parte che è stata stralciata dalla quarta Commissione.

PRESIDENTE. Debbo ricordare che sulla richiesta di sospensiva possono parlare due oratori a favore e due contro. Finora ha par­lato uno a favore e uno contro.

MAJORANA. Chiedo di parlare contro la sospensiva.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAJORANA. Onorevole Presidente, la mia opinione coincide nelle linee . generali con quella espressa dall’onorevole Nicastro; non condivido, cioè, l’opportunità di sospendere

I l'esame di questa parte della legge in quanto effettivam ente non mi sembra realistica.

La legge per la Cassa del Mezzogiorno pa­re che sia stata o stia per essere approvata dalla Camera dei deputati questa mattina. In quella legge c’è una serie molto complessa di provvedim enti che vanno dai sussidi alle aziende industriali singole, che sorgeranno nei centri con popolazione non superiore a làmi- la abitanti, ai contributi per i consorzi priva­ti; dai contributi per le zone industriali alla regolamentazione della dichiarazione di zona industriale, secondo una procedura che evi­dentem ente non è, e forse non può essere la nostra, perchè le zone industriali o i consorzi di industrie sono dichiarati tali per decreto del Presidente della Repubblica, su proposta dei M inistri interessati. A parte la considera­zione generale che è bene che la Regione as­suma una funzione di integrazione rispetto ai provvedimenti di carattere nazionale, è chiaro che se sta per essere emanato un provvedi­mento nazionale con interventi cospicui, sia pure discutibile nel merito, faremo bene, pri­ma di legiferare sulla stessa m ateria, a ren­derci esatto conto della portata di questo provvedim ento.

La legge per la Cassa del Mezzogiorno deve ancora passare all’esame del Senato,' e. pure essendo convinti che in linea di massima non subirà modifiche, riteniam o che sia bene, pri­ma di procedere a qualsiasi adattamento del­la nostra legge, attendere la approvazione de­finitiva. D’altra parte,, dato che già esiste una

! legge dello Stato, è evidente che è venuta me­no l’urgenza di emanare in campo regionale provvedimenti sulla stessa identica materia. Vi è da considerare inoltre che la Regione si è occupata da diverso tempo del problema delle zone industriali, tanto che esse sono pra­ticamente per buona parte in corso di realiz­zazione. Si tra tta ora, viceversa, di interve­nire colà dove non sono previste le zone in­dustriali e sotto questo profilo mi sembra che diventa ancor più opportuno lo stralcio eli queste norme.

D’altra parte, le norme che erano state prò; poste dal Governo prevedevano int-erven della Regione in m isura più sensibile di fiue li che prevede la legislazione nazionale; e sa rebbe, secondo me, un errore, per i motivi c ho accennato, fare gravare sulla Regione onere che non è attualm ente giustificato.

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L’onorevole Nicastro ritiene che il proble­ma delle zone industriali debba essere esami­nato in sede di articolo 38. E sta bene. Però non bisogna dimenticare che anche nella legge di utilizzo dell’articolo 38, em anata nel 1955, e in quella precedente si era già parlato di zone industriali. Ciò significa che sono in cor­so di realizzazione delle opere e che parecchie zone industriali sono in corso di costruzione, con quelle difficoltà che tu tti ben conosciamo. Del resto, come ho già affermato e come credo siamo tu tti d’accordo, (anche l’onorevole Ma­caiuso su questo concetto si è espresso in te r­mini analoghi) la m ateria della industrializ­zazione non si esaurisce con questo provvedi­mento del quale stiamo oggi facendo l’esame.

Per le considerazioni che ho esposto ed es­sendo assolutamente certo che noi a breve scadenza dovremo di nuovo tornare sull’ar­gomento, ritengo inutile sospendere l’esame di altre norme le quali viceversa sembra an­cora oggi che siano perfettam ente funzionali in relazione a tu tto il quadro dei provvedi­menti nazionali e regionali esistenti ed in cor­so di formazione. Pertanto, io sono convinto che non sia il caso di sospendere l’esame del­la legge, anche perchè potremo intervenire con emendamenti per tenere conto della legge nazionale. E’ bene proseguire nell’esame del­la legge oltre che per i motivi esposti, anche allo scopo di dare la dimostrazione della no­stra decisa volontà di portarla a compimento.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discus­sione.

BONFIGLIO. Chiedo di parlare per dichia­razione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BONFIGLIO. -Anzitutto, chiedo scusa alla Presidenza ed ai colleghi se non sono stato presente alla impostazione della discussione, ma si vera sunt exposita, c’è una richiesta di sospensiva dell’intero articolo 1.

Ma j o r a n a d e l l a n ic c h i a r a . Finoal termine della discussione degli altri a r­ticoli.

BONFIGLIO. Io allora potrei essere a fa­sore della sospensiva, onorevoli colleghi del-a Commissione, a condizione che sia pure so­

speso l ’articolo con cui si provvede al finan­ziamento delle finalità di cui all’articolo 1, perchè altrim enti rischiamo, quando final­m ente ci saremo accertati come San Tomma­so che Roma non ci darà un soldo, di non avere più disponibili gli 8miliardì complessi­vi del finanziamento.

Quindi aderisco alla sospensiva a condizione che essa sia estesa anche all’articolo col quale vengono stanziati 8miliardi per la costituzione di un fondo presso l’I.R.F.I.S., somma che in origine, prima dello stralcio, era destinata al finanziamento delle finalità di cui all’artico­lo 1. A ltrim enti potremmo poi non avere nè questo nè quel finanziamento. Finiremmo co­me il cane della favola, che abbandonò il suo pezzo di carne col miraggio di addentarne uno più grosso.

LA LOGGIA, Presidente duella Regione. Chiedo di parlare contro la sospensiva.

PRESIDENTE. Il Governo chiede di par­lare contro la sospensiva. Secondo la prassi parlam entare non sarebbe consentito poiché hanno già parlato due oratori contro, ma io

ritengo che, tranne il caso in cui la sospensi­va sia proposta dal Governo, questi abbia il diritto di pronunziarsi indipendentemente dal numero degli oratori che hanno preso la pa­rola. Ha pertanto facoltà di parlare il P resi­dente della Regione.

LA LOGGIA, Presidente della Regione. Onorevoli Presidente, onorevoli colleghi, il Governo ha presentato, quali emendamenti all’originario disegno di legge, alcune norme che sono riportate nella terza colonna dello stampato che vi è stato distribuito.

Queste norme intendono coordinare la leg­ge in esame dinanzi al Parlam ento nazionale, che concerne l’ulteriore attività della Cassa per il Mezzogiorno, con la nostra legge, se­condo l’avviso che era stato espresso dal Go­verno stesso nel corso delle dichiarazioni pro­grammatiche e che aveva incontrato origina­riam ente delle critiche durante la discussio­ne su quelle dichiarazioni. Successivamente, però, tale avviso fu condiviso, in sede di Com­missione per l’industria, dai colleghi della Commissione stessa che ravvisarono la op­portunità di pervenire ad un coordinamento tra la legge regionale e la legge nazionale al fine di evitare inutili duplicazioni e carenze

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nell’applicazione del complesso delle norme che riguardano la industrializzazione del Mez­zogiorno e delle isole e quindi anche della Sicilia. Senonchè, autorevolm ente fu poi os­servato, nella stessa Commissione per l’indu­stria prima e in Commissione per la finanza dopo, che non sarebbe stato prudente affron­tare senz’altro l’argomento delle zone indu­striali perchè ciò avrebbe potuto determ ina­re al Parlam ento nazionale, durante la di­scussione della legge sul prolungam ento del­l ’attività della Cassa per il Mezzogiorno, a t­teggiamenti di alcuni gruppi 0 di alcuni set­tori o di alcuni deputati d iretti ad escludere la Regione siciliana dalle provvidenze della legge stessa, per il fatto che essa aveva già provveduto per suo conto.

Proprio la discussione svoltasi alla Came­ra dei deputati ed i tentativi di modificare la legge che proroga l’attività della Cassa per il Mezzogiorno, nel senso di m utilarla in qualche sua parte, rendono più che valido lo avviso, da me espresso e condiviso da auto­revoli componenti della Commissione per la industria e della Commissione per le finan­ze, di stralciare alcuni articoli di questo no­stro disegno di legge e considerarli come un disegno di legge a sè stante, per l ’approva­zione del quale il Governo s’impegna sin da ora.

Può esservi il pericolo che il disegno di legge che verrà elaborato rimanga senza la copertura dei fondi già prevista? No. Il Go­verno non solo si è impegnato per la rela­tiva copertura ma ha già riconosciuto, con una dichiarazione ufficiale fatta in Commis­sione per l’industria, che le somme previste non sono sufficienti alle finalità che ci si pro­pone di raggiungere e si è riservato di incre­m entare lo stanziamento dopo aver valutato le norme approvate in sede nazionale ed ef­fettuato un prudenziale calcolo delle somme che lo Stato devolverà a favore della Sicilia.

Quindi, non vedo il pericolo, denunciato dall’onorevole Bonfiglio, che si possa rim ane­re senza i finanziamenti previsti dal nostro disegno di legge e senza quelli previsti dal disegno di legge sulla Cassa per il Mezzo­giorno. Prim a di tutto, mi rifiuto di credere

che il Parlam ento nazionale, la rappresentan­za siciliana e la deputazione meridionalista vogliano aderire a punti di vista che possa­no significare esclusione della Sicilia dalle provvidenze di quella legge.

Ciò va detto con tu tta l ’energia, perchè la Sicilia fa parte dell’Italia non soltanto nel mo­mento in cui paga i suoi contributi per la Ca­labria allagata, ma anche quando deve rice­vere, come parte del Mezzogiorno, (applausi) l’espressione della solidarietà dello Stato nel­la sua interezza.

Mi rifiuto di credere che alcuno voglia pro­spettare, e che comunque il Parlam ento vo­glia accettare, punti di vista di questo genere.

BONFIGLIO. Questo è un equivoco.

LA LOGGIA, Presidente della Regione. Nè certamente, avanzando dubbi di questo ge­nere, noi dobbiamo incoraggiare coloro che possono essere spinti ad atteggiamenti con­trastanti, con l ’interesse, non del Mezzogior­no e della Sicilia soltanto, ma dell’intera Na­zione, ad uno sviluppo equilibrato dell’eco­nomia del Paese, contrastanti con un crite­rio di distribuzione perequativa fra tutte le regioni. Non è problema nuovo, non è di og­gi, non è di ieri; è la nostra battaglia di tanti anni ed è una battaglia per l ’unità, è una battaglia per l ’ordinato sviluppo di un pro­gresso economico e sociale del Paese; non già una battaglia da valutare meschinamente, co­me espressione di lotta campanilistica 0 di visioni particolari.

. v ' r ■ ■, ■Non vi può essere giustizia fra le classi so­

ciali nell’intero Paese — anche questo va det­to con coraggio — se non c’è una distribu­zione perequata della ricchezza tra tutte le regioni d’Italia. Come noi consideriamo ele- mento di turbativa, nella circolazione o rd i­nata della ricchezza in seno alla eco n o m ia nazionale, l’applicazione, anche determinata da congiunture, di una pompa aspirante — mi richiamo ad un accenno scherzoso da me fatto — che disturbi la cricolazione fa c e n d o ­la affluire artificiosamente in una d e te r m in a ­ta parte della Nazione, allo stesso modo non

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dobbiamo lasciarci vincere dal desiderio di | farla funzionare a nostro esclusivo vantaggio, appunto per non tu rbare quella circolazione che noi vogliamo ordinata. Questo va detto perchè noi intendiamo essere cittadini sicilia­ni e cittadini italiani ed essere solidali con il Mezzogiorno nella battaglia per la sua rina­scita. Noi non intendiamo crearci posizioni di privilegio, che possano danneggiare gli altri, ma intendiamo combattere, insieme con gli altri, la battaglia per lo sviluppo della giu­stizia sociale e del progresso economico di tutto l'intero Paese. Ed allora a noi non con­viene in questo momento affrontare l ’argo­mento, ci conviene lasciare quelle norme co­me disegno di legge a parte per il quale, del resto, esistono un impegno del Governo, un voto favorevole della Commissione e la vo­lontà dell’Assemblea di esaminarlo nella pros­sima sessione di autunno, quando, nel f ra t­tempo, la legge nazionale sarà stata applica­ta e avremo potuto accertare per quali zone essa provvede e soprattutto se tra queste sarà stata inclusa la Sicilia. Credo che con questo faremo l’interesse dell’Isola ed anche di tutto il Paese, che non è ben servito se si creano doppioni di spesa. Il Paese è meglio servito se tu tti siamo uniti in uno sforzo uni­voco e se cerchiamo di coordinare il nostro con lo sforzo generale di rinascita del Mez­zogiorno.

E’ con queste motivazioni che io debbo ac­cettare il punto di vista espresso dalla Com­missione, di stralciare queste norme perchè siano esaminate come disegno di legge a par­te, e mi devo dichiarare contrario alla sospen­siva proposta.

BONFIGLIO. Chiedo di parlare per fatto personale.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BONFIGLIO. Signor Presidente, onorevoli C0Ueghi, l’onorevole Presidente della Regione, c°n bellissimi accenti, ai quali mi associo in ìm f0, ha riaffermato il sentimento unitario e la Sicilia e il suo diritto al riconoscimento, a Parte del Paese, delle sue condizioni di de­

flessione. La questione sollevata da me, però, una questione interna, una questione nostra.

| Ho detto che sono favorevole alla richiesta di sospensiva di tutto l ’articolo 1 a condizione però che i fondi, destinati nell’articolo 6 al- l ’LR.F.I.S. per il credito di impianto ammon­tan ti a otto miliardi (precisamente gli otto m i­liardi che erano destinati al titolo primo), non venissero per ora impegnati; proponevo cioè che la sospensiva venisse estesa all’articolo 6 per evitare l’alternativa di trovarci senza di­sponibilità di fondi per finanziare il titolo primo della legge.

Questa era l’alternativa, onorevole Presi-* dente della Regione, riguardante un proble­ma finanziario nostro, interno, non dei nostri diritti verso il potere centrale.

PRESIDENTE. Vorrei che noi non uscissi­mo dall’alveo regolamentare. Stam attina so­no stati letti degli emendamenti in ordine ai quali e all’articolo cui essi si riferiscono, vale a dire l’articolo 1, è stata avanzata, ai sensi dell’articolo 91 del regolamento, la proposta di sospensiva.

Questa sospensiva non implica alcun giu­dizio di merito perchè la richiesta dell’onore­vole M ajorana della Nicchiara era motivata. Lo ripeto perchè erano pochi i deputati p re­senti; erano pochi m entre ora i banchi so­no affollati e si rischia di perdere di vista la questione di cui dobbiamo occuparci con interventi per fatto personale o per dichia­razione di voto. La sospensiva perciò, in sè e per sè, non implica un giudizio di merito nè sugli em endam enti, dell’onorevole Bonfi- glio nè sul disegno di legge, il cui esame, credo, si concluderà oggi alla Camera dei de­putati; con la sospensiva, invece, si vuole evi­tare che la discussione di queste norme av­venga senza cognizione della definitiva siste­mazione legislativa che il Parlam ento nazio­nale darà ad una m ateria che sembra analoga a quella in esame. Invece la discussione ha preso un altro verso, ha cioè considerato il problema di merito circa lo stralcio o meno di queste norme già votato dalla Commissio­ne. Ora, io vorrei pregare i colleghi di atte­nersi alla richiesta di sospensiva perchè il problema di marito si potrà affrontare dopo* che sarà stata risolta la questione sospensiva.

LA LOGGIA, Presidente della. Regione. Chiedo di parlare.

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione. Si­gnor Presidente, onorevoli colleghi, avevo ben capito, — forse non sono riuscito ad esprim erm i chiaram ente — che il rilievo del­l ’onorevole Bonfiglio riguardava uno sposta­mento interno di fondi a carico del nostro bilancio. Su questo punto avevo detto che il Governo non soltanto aveva m antenuto il di­segno di legge con lo stanziamento che gli era connesso, ma aderendo allo stralcio del­le norme, da considerare come disegno di leg­ge a parte, con il relativo stanziamento — 8 m iliardi —, aveva addirittura fatto una r i­serva per una revisione in aumento dello stanziamento stesso essendone stata prospet­tata, dall’onorevole Nicastro e da altri depu­tati in sede di Commissione per l ’industria, l ’eventuale insufficienza. Quindi, se la mia risposta non è stata sufficientemente chia­ra, preciso che il Governo intende assicura- re la copertura finanziaria di quella parte che è stata stralciata come disegno di legge separato attraverso uno stanziamento even­tualm ente anche maggiore, se fosse necessa­rio, dopo che avremo esaminato il volume del­la spesa previsto dalla legge nazionale per la Sicilia.

PRESIDENTE. L’onorevole M ajorana del­la Ni echi ara ha chiesto di parlare. P er quale motivo, onorevole M ajorana?

MAJORANA DELLA NICCHIARA. Onore­vole Presidente, dopo l’impostazione che Ella ha dato alla mia richiesta, ritengo superfluo prendere la parola.

RENDA. Chiedo che venga chiarito se que­sta sospensiva è provvisoria, cioè se è lim ita­ta a questa sessione.

PRESIDENTE. E ’ provvisoria. In sostanza, l’onorevole M ajorana della Nicchiara, in con­siderazione del fatto che entro oggi la Camera dei deputati approverà la legge sulla proroga della Cassa dèi Mezzogiorno, ritiene che non sia in questo momento opportuno esaminare il titolo primo e ne propone la sospensiva per­chè l’esame di esso venga fatto successivamen­te ma sempre nel corso della discussione del presente disegno di legge. Questa è la richie­sta che io debbo m ettere ai voti, non altra r i ­chiesta.

Pongo ai voti la sospensiva proposta dallo onorevole M ajorana della Nicchiara...

MAJORANA. Potrei fare una dichiara­zione?

PRESIDENTE. No, ormai siamo in vota­zione.

SALAMONE. Io ho dichiarato che mi asso­ciavo alla proposta.

PRESIDENTE. Chi è favorevole è pregato di alzarsi; chi è contrario resti seduto.

(Non è approvata)

Passiamo all’esame dell’articolo 1 e dei rela­tivi emendamenti che sono stati già distribuiti tranne alcuni che si stanno ciclostilando. Nel frattem po prego i deputati, che intendano prendere la parola, di iscriversi. Sin d’ora av­verto che, chiusa la discussione, tu tti avranno il diritto di fare dichiarazioni di voto però at­tenendosi rigorosamente al lim ite massimo di cinque m inuti previsto dal regolamento.

BOSCO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BOSCO. Onorevole Presidente, io chiedo una sospensiva della seduta almeno di un quarto d’ora, per poter prendere visione degli emendamenti, che solo adesso abbiamo avuto.

PRESIDENTE. In accoglimento della ri­chiesta dell’onorevole Bosco, sospendo la se­duta per 15 minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11,55, è ripresa alle ore 12,15)

PRESIDENTE. Rinnovo l’invito a coloro che intendono intervenire sull’articolo 1, ® iscriversi a parlare.

RESTIVO. Chiedo di parlare

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RESTIVO. Signor Presidente, io vorrei sot­toporre alla considerazione dei colleghi e a

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la sua decisione responsabile una questione di opportunità. Anche questa m attina sono stati presentati nuovi emendamenti; e io ritengo che il desiderio di seguire questa complessa materia con il massimo della informazione, abbia finito col contribuire ad un non felice inizio della discussione. Mi è sembrato che anche sulla stessa richiesta di sospensiva del­l’articolo 1 e sulle conseguenti votazioni abbia notevolmente influito la difficoltà della m a­teria che, peraltro, si è venuta, attraverso gli ultimi emendamenti, a prospettare anche sot­to riflessi nuovi.

Peraltro, siamo quasi al term ine della se­duta, per cui vorrei fare l’istanza che per og­gi non si proceda ulteriorm ente nei lavori e che per la seduta di m artedì prossimo si for­nisca ai deputati uno stampato con tu tti gli emendamenti coordinati. A tal fine sarebbe anche opportuno che i deputati che intendono presentare emendamenti si affrettino a farlo in modo da poterli inserire in questa raccolta generale, che consentirà un esame più orga­nico della materia.

BONFIGLIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Presidente del Senato —, per la stampa del quale occorre norm alm ente qualche giorno. Cercheremo, comunque, di avere un testo uffi­cioso.

Sui lavori dell’Assemblea.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, se non avessimo posto all’ordine del giorno soltanto disegno di legge concernente « Provvedim en­ti straordinari per lo sviluppo industriale », ma avessimo seguito la prassi, da me più volte sollecitata, di aggiungere qualche disegno di legge, che non implica lunghe discussioni, sta­m attina avremmo potuto impiegare molto be­ne il tempo, votando qualche provvedimento legislativo. Quindi propongo all’Assemblea che l’ordine del giorno delle successive se­dute preveda, oltre al disegno di legge indu­striale, qualche altro provvedimento che ci consenta di impiegare utilm ente quelle brevi pause che dovessero essere necessarie per un coordinato sviluppo della discussione e delle votazioni del disegno di legge numero 58. Non sorgendo osservazioni, così resta stabilito.

L’ordine del giorno della prossima seduta è pertanto il seguente:

A. — Comunicazioni.

BONFIGLIO. Signor Presidente, io mi as­socio pienamente alla richiesta dell’onorevo­le Restivo. Debbo ricordare che proprio oggi la Camera dei deputati vota la legge sulla pro­roga della Cassa per il Mezzogiorno, per cui chiedo che sia messo a disposizione della P re ­sidenza della Regione, dell’Assemblea e dei deputati il testo di tale legge, in modo che, la discussione si possa svolgere cognita causa. Questa richiesta, peraltro, viene incontro an­che all’esigenza che. ha indotto l ’onorevole «aj oraria della Nicchiara ad avanzare la so­spensiva.

B. — Svolgimento delle seguenti interroga­zioni:

numero 933 degli onorevoli M arraro e Ovazza all’Assessore ai trasporti e alle comunicazioni, alla pesca e alle attività m arinare e all’artigianato. concernente: « Agitazione fra il personale dipendente dalla Circum-etnea » ;

numero 947 degli onorevoli M arraro e Renda al Presidente della Regione, con­cernente: «Beni dell’ecc G.I.L. »;

PRESIDENTE. Qual’è il parere del Go­verno?

LA LOGGIA, Presidente della Regione. Si­gnor Presidente, condivido la proposta dello onorevole Restivo e anche quella dell ’ onore- 0 e Bonfiglio. Non so se possiamo aver su- 10 ^ lesto di quelle norme perchè, come è

^ o, esso viene trasmesso con un messaggio che il Presidente della Camera invia al

numero 961 degli onorevoli Renda e Montalbano all’Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio, concernente: « Attività del Presidente dell’Azienda autonoma delle term e di Sciacca ».

C. — Svolgimento dell’interpellanza numero 176 dell’onorevole Cipolla al Presidente della Regione concernente: « Provvedi­menti nei confronti del Prefetto di P a­lermo. »

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D. — Discussione delle seguenti mozioni:numero 25 degli onorevoli Colajanni ed altri concernente: « Iniziative per la rapida approvazione della legge specia­le per Palerm o da parte del Senato»; numero 50 degli onorevoli Grammatico ed altri concernente: «Assistenza in favore dei profughi »; numero 56 degli onorevoli Taormina ed altri, concernente : « Esperim enti diesplosioni nucleari » ; numero 63 degli onorevoli Ovazza ed altri, concernente: «Aum ento del prez­zo del grano duro » ; numero 64 degli onorevoli Russo Mi­chele ed altri concernente : « Istituzio­ne dell’Ente per la riscossione delle im ­poste dirette in Sicilia » ; numero 65 degli onorevoli Renda ed al­tri, concernente: «Agitazione del per­sonale dell’E.R.A.S. »; numero 68 degli onorevoli Corrao ed altri, concernente: «Prezzo del grano duro ».

E. — Discussione dei seguenti disegni e pro­poste di legge:

1) « Provvedim enti straordinari per lo sviluppo industriale» (58) (seguito);

2) « Provvidenze per colonie per­m anenti m arine e m ontane» (350);

3) « Istituzione dì un Centro regio­nale di profilassi visiva» (319);

4) « Provvedim enti a favore della limonicoltura colpita dal malsecco » (188);

5) « Proroga della legge 28 aprile 1954, numero 11, recante: "Sgravi fi­scali per le nuove costruzioni edilizie” » (376);

6) « Proroga delle agevolazioni fi­scali per le nuove costruzioni edilizie, stabilite con la legge regionale 18 otto­bre 1954, numero 37 » (379);

7) « Istituto del frassino e della man-, na » (236);

8) «Provvidenze per la m anna» (275).

LA LOGGIA, Presidente della Regione Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione. Onorevole Presidente, io penso che, data la urgenza di continuare l ’esame della legge sul­la industrializzazione, si possa interpellare la Assemblea se non creda opportuno di rinvia­re la trattazione delle interrogazioni, inter­pellanze e mozioni a dopo che sarà concluso l’esame del disegno di legge numero 58.

PRESIDENTE. Onorevole Presidente della Regione, credo che la sua richiesta m eriti mol­ta attenzione da parte dell’Assemblea; però trattandosi di interrogazioni, interpellanze e mozioni la cui trattazione è stata stabilita con una data determ inata, lei dovrà ripetere la sua richiesta m artedì prossimo, presenti i de­putati interessati.

LA LOGGIA, Presidente della Regione. E’ giusto.

CORTESE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CORTESE. Onorevole Presidente, non è sta­ta inclusa all’ordine del giorno la proposta di legge riguardante la Commissione d’inchiesta sull’E.R.A.S.. La Commissione speciale l’ha esitata aH’unanim ità; il che lascia ragionevol­mente supporre, oserei dire, una r a p i d i t à di esame da parte dell’Assemblea.

PRESIDENTE. Onorevole Cortese, non ho difficoltà ad aggiungere all’ordine del giorno anche questa proposta di legge, ma dopo le altre che abbiamo già inserito.

CORTESE. Va bene, in aggiunta.

CIPOLLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CIPOLLA. Onorevole Presidente, anche a nome del collega Carollo volevo pregarla fissare per una seduta della settim ana ven

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ra la discussione dei progetti di legge sullamanna.

PRESIDENTE. Onorevole Carollo, l ’onore­vole Cipolla anche a suo nome ha sottolineato l’urgenza di tra tta re la proposta di legge sul­la manna. Evidentemente l ’onorevole Cipolla non mi aveva ascoltato perchè l ’ordine del giorno alla lettera E), num eri 7 e 8, reca ap­punto i provvedimenti da lui sollecitati.

La seduta è rinviata a m artedì, 16 luglio, alle ore 16,30, col seguente ordine del giorno:

A. — Comunicazioni.

B. —■ Svolgimento delle seguenti interroga­zioni:numero 933 degli onorevoli M arraro e Ovazza all’Assessore ai trasporti ed alle comunicazioni, alla pesca ed alle attività m arinare ed all’artigianato, con­cernente: « Agitazione fra il personale dipendente dalla Circum-etnea » ;

numero 947 degli onorevoli M arraro e Renda al Presidente della Regione, con­cernente: «Beni dell’ex G.I.L. »;

numero 961 degli onorevoli Renda e Montalbano all’Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio, concernen­te: « A ttività del Presidente dell’Azien­da autonoma delle term e di Sciacca».

C. — Svolgimento dell’interpellanza n. 176dell’onorevole C ipolla , al Presidente della Regione, concernente: «Provve­dimenti nei confronti del Prefetto di Palermo ».

D- — Discussione delle seguenti mozioni:numero 25 degli onorevoli Colaj anni ed altri, concernente: « Iniziative per la rapida approvazione della legge specia­le per Palermo da parte del Senato »;

numero 50 degli onorevoli Grammatico ed altri, concernente: «Assistenza in favore dei profughi » ;

numero 56 degli onorevoli Taormina ed altri, concernente: «Esperimenti diesplosioni nucleari » ;

numero 63 degli onorevoli Ovazza ed altri e n. 68 degli onorevoli Corrao ed altri, concernenti: « Prezzo del gra­no duro» (Discussione abbinata);

numero 64 degli onorevoli Russo Mi­chele ed altri, concernente: «Istituzione dell’Ente per la riscossione delle im­poste dirette in Sicilia » ;

numero 65 degli onorevoli Renda ed altri concernente : « Agitazione del per­sonale dell’E.R.A.S. ». ;

E. — Discussione dei seguenti disegni e pro­poste di legge:

1) « Provvedim enti straordinari per lo sviluppo industriale » (58) (seguito);

2) « Provvedim enti per colonie per­manenti marine e m ontane» (350);

3) « Istituzione di un Centro regio­nale di profilassi visiva » (319);

4) « Provvedimenti a favore della li­monicoltura colpita dal malsecco (188);

5) « Proroga della legge 28 aprile 1954, n. 11, recante: « Sgravi fiscali per le nuove costruzioni edilizie» (376);

6) « Proroga delle agevolazioni fisca­li per le nuove costruzioni edilizie, sta­bilite con la legge regionale 18 ottobre 1954, n. 37 » (379);

7) « Istituto del frassino e della m an­na » (236);

8) « Provvidenze per la manna » (275);

9) « Nomina di una Commissione parlam entare d’inchiesta sull’E.R.A.S. » (128).

La seduta è tolta alle ore 12,40.

D A L L A DIREZIONE DEI RESOCONTI

Il Direttore

Dott. Giovanni Morello

A rti Grafiche A. REN N A - Palerm o

Resoconti, f. 334 (700)