ANALISI MACROECONOMICA DEL TURISMO (2) Prof. Fabrizio...

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Università degli Studi di Perugia A.A. 2016-2017 POLITICA ECONOMICA DEL TURISMO ANALISI MACROECONOMICA DEL TURISMO (2) Prof. Fabrizio Pompei ([email protected]) Dipartimento di Economia

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Università degli Studi di PerugiaA.A. 2016-2017

POLITICA ECONOMICA DEL TURISMO

ANALISI MACROECONOMICA DEL TURISMO (2)

Prof. Fabrizio Pompei([email protected])Dipartimento di Economia

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TURISMO ED EQUILIBRIO MACROECONOMICO

• Attraverso il Moltiplicatore Keynesiano gli economisti studiano gli effetti dellaspesa turistica sul reddito dell’economia e sull’occupazione

• Si considera l’immissione monetaria esogena (investimenti, spesa pubblica,esportazioni) in un dato sistema economico (quindi che non dipende dalreddito nazionale) e si vede come questa stimola l’economia

• L’assunzione che si fa nel caso del turismo è che la spesa che fanno i turistidipende dai redditi che si sono formati in altre località (regioni o paesi) equindi è esogena

• Questa spesa ha un effetto diretto sul reddito degli abitanti, perché va sottoforma di valore aggiunto che si crea nelle imprese ricettive (ma ancheristoranti, negozi, ecc.) e si re-distribuisce tra lavoratori (salari), imprese(profitti e redditi da capitale), governo (tasse)

• Ha poi un effetto indiretto perché i residenti aumentano i consumi inconseguenza dell’aumento del reddito

• Quindi al consumo iniziale dei turisti si somma il consumo successivo deiresidenti

• Si crea quindi un effetto amplificato e moltiplicativo che giustifica la presenzadel moltiplicatore

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FamiglieImprese SI

Fattoriproduttivi

Spesaperconsumi

Benieservizi

Reddito

Estero

Nazionali

CIRCUITO DI REDDITO DI UNA DESTINAZIONE TURISTICASpesaperilturismo

Spesaperilturismo

ImportExport

Spesaperilturismo*

Il flusso circolare è in equilibrio quando la somma della produzione dell’operatore imprese (quindi il reddito) e le importazioni, sono uguali ai consumi delle famiglie e alle esportazioni (domanda estera)

Tra le parentesi graffe è racchiusa la destinazione turistica

*è la spesa per il turismo interna alla destinazione che si confonde con i consumi

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TURISMO ED EQUILIBRIO MACROECONOMICO (2)• Formalmente si parte dalla condizione di equilibrio che abbiamo visto nel

modello generale• Domanda Aggregata = Offerta Aggregata• Per semplificare le cose si elimina però la presenza dello Stato, quindi

scompare sia G (spesa pubblica) sia T (tasse al netto dei trasferimenti) cheavevamo visto nel modello generale

• Una semplice formulazione è:Y = C + I + (X - Z) (1)

Dove C=consumi; I=investimenti; X=esportazioni; Z=importazioni;Sono considerate autonome (esogene) quelle spese che non dipendono dal reddito

nazionale, mentre sono endogene quelle che vi dipendono come parte dei consumi e delle importazioni

In particolare le equazioni di queste ultime due componenti sono:Z = Z0 + zYC = C0 + cY

• Dove • 0<z<1 è la propensione marginale all’importazione • Z0 componente autonoma delle importazioni

• 0<c<1 è la propensione marginale al consumo • C0 componente autonoma dei consumi

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TURISMO ED EQUILIBRIO MACROECONOMICO (3)• La prima cosa da fare è allora individuare nella nostra equazione semplificata di

equilibrio, che si può anche riscrivere comeZ + Y = C + I + X (2)

le spese autonome dei viaggiatori-turisti (quindi quelle spese indipendenti dal reddito della destinazione turistica)

Chiamiamo ora G (guests), da non confondere con G (spesa pubblica) del modello generale visto prima, le spese dei viaggiatori che figurano come una componente additiva della domanda aggregata (in particolare della componente autonoma)

Più precisamente G1 sono le spese effettuate dai visitatori domestici che si sommano alla componente

autonoma dei consumi (C0 + G1)G2 sono le spese effettuate dai visitatori esteri che si sommano alle esportazioni (X

+ G2)

Inoltre chiamiamo H (hosts) le spese che fanno i turisti residenti quando vanno in vacanza all’estero (quindi spese che si sottraggono ai consumi nazionali)

H = H0 + hYdove• 0<h<1 è la propensione marginale al consumo all’estero (viaggi)• H0 è la parte autonoma di questa spesa

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TURISMO ED EQUILIBRIO MACROECONOMICO (4)• Se inseriamo nella (2) tutti questi nuovi elementi avremo

Z + Y = [(C0 + G1+ cY) – (H0 + hY)] + I + (X + G2) (3)

• Si deve tener conto che gli ospiti nazionali o stranieri possono coprire parte della loro spesa di soggiorno con beni provenienti direttamente dalla loro regione o nazione di origine (es turista che si porta il cibo da casa, oppure ristorante che offre al turista vivande da materie prime acquistate nel paese di origine del turista)

• Quindi detraiamo tali quote rappresentate da g1 e g2Z + Y = [(C0 + (1- g1)G1+ cY) – (H0 + hY)] + I + (X + (1- g2)G2) (4)

Ponendo G = G1 + G2 ; e g = [(g1 G1 /G) + (g2 G2 /G)] e ricordando che Z = Z0 + zY

Trasformiamo la (4) in

Z0 + zY + Y = C0 + cY – H0 – hY + I + X + (1-g)GE ancora in

Y - cY + hY + zY = C0 - Z0 – H0 + I + X + (1-g)G

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Un esempio numerico sulla quota gImmaginiamo di voler calcolare tale quota in una regione come l’Umbria, i turisti domestici

sono tutti i cittadini italiani, mentre i residenti fuori dall’Italia sono i turisti esteri.Ponendo G = G1 + G2 ; e g = [(g1 G1 /G) + (g2 G2 /G)] e supponendo che la spesa sia la

seguente:

Spesa Turistica domestica, G1= 500.000 Euro

Spesa turistica estera, G2= 2.000.000 Euro

Assumendo inoltre che la quota di spesa turistica domestica che non viene fatta per prodotti di imprese umbre è il 40%, quindi g1=0,40

Mentre la quota di spesa turistica estera che non viene fatta per prodotti di imprese umbre è il 10%, quindi g1=0,10

Avremo allorag = [(g1 G1 /G) + (g2 G2 /G)]

g = [(0,40* 500.000 /2.500.000) + (0,10* 2.000.000 /2.500.000)] =0,08+0,08=0,16Quindi (1-g)G = (1-0,16)*2.500.000= 2.100.000

La vera entità della spesa turistica che attiva l’economia regionale è 2.100.000 euro e non 2.500.000 euro, perché il 16% di quest’ultima viene spesa solo apparentemente per il

turismo in Umbria, in realtà è effettuata per prodotti realizzati da imprese extra-regionali.

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Turismo ed Equilibrio Macroeconomico (5)• Mettendo in evidenza Y

• Y(1-(c-h)+z) = C0 - Z0 – H0 + I + X + (1-g)G

• E organizzando per trovare il reddito di equilibrio avremo

g)G]-(1 X I H– Z - [Cz)h)-(c-(1

1 Y 000 ++++

= (5)

Sederiviamolasoluzionetrovatarispettoallaspesadeituristitroviamoilmoltiplicatoreturisticodelreddito

k=+

=¶¶z)h)-(c-(1

g)-(1 G /Y

K ci dice di quanto aumenta il reddito per ogni aumento addizionale di un euro della spesa turistica; In presenza di risorse produttive inutilizzate (disoccupazione) un aumento della spesa turistica determina aumento del reddito, dell’occupazione e del volume di affari delle imprese

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Turismo ed Equilibrio Macroeconomico (6)Il valore del moltiplicatore turistico del reddito dipende almeno da 3 fattori:1. Economia generale della destinazione turistica (influenza i coefficienti c e z);2. Natura delle classi sociali della destinazione (influenza i coefficienti z e h);3. Natura del turismo (influenza i coefficienti g e h)

Tre intervalli di valore di k diventano importanti per interpretare il ruolo che gioca il turismo nell’economia regionale o nazionale

k=+

=¶¶z)h)-(c-(1

g)-(1 G /Y

a) Se k≥1 vuol dire che (g+h+z)<c<1 : per ogni euro speso dai turisti il reddito cresce in modo più che proporzionale, quindi il turismo è un fattore di sviluppo;

b) Se 0<k<1 significa che 0<c< (g+h+z) : per ogni euro speso in turismo il reddito della destinazione turistica aumenta meno di 1 euro, il turismo è un fattore parassitario (Es: di ristorazione o imprese ricettive dove si consumano beni e servizi di altri paesi)

c) Se k=0 significa che g=1, quindi il turismo non attiva niente nell’economia regionale tutto ciò che viene speso è speso in beni provenienti da altri paesi, il turismo è avulso dall’economia di una regione (si parla di enclave turistica)

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Supermoltiplicatore turistico del redditoE’ possibile che la spesa dei turisti attivi, oltre ai consumi, anche investimenti da parte dei

residenti della destinazione turistica (nuove imprese, ampliamento imprese esistenti,nuove infrastrutture)

Si deve assumere allora che anche gli investimenti non sono totalmente esogeni, madipendono in parte dal reddito I = I0 + iY, se introduciamo questa equazione nella(5), dopo vari passaggi otteniamo

'i)-zh)-(c-(1

g)-(1 G /Y k=+

=¶¶

g)G]-(1 X I H– Z - [Ci)-zh)-(c-(1

1 Y 0000 ++++

=

E la derivata parziale rispetto a G sarà:

E’ facile mostrare che k’>k, per questo si parla di supermoltiplicatore

Quindi in questo caso il reddito di una regione o di un paese cresce in seguito alla spesa turistica non solo perché si attivano i consumi dei residenti, ma anche perché si attivano gli investimenti da parte di questi ultimi

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Moltiplicatori turistici e natura delle classi socialiE’ importante rilevare che, sia il moltiplicatore che il supermoltiplicatore dipendono dalla diversa

propensione ai consumi, agli investimenti ed a fare viaggi all’ estero da parte dellapopolazione che abita la località turistica

Supponiamo ci sia un paese in via di sviluppo dove aumenta di 100 la spesa turistica: DG=100Di questo aumento, il 10% è speso per beni prodotti all’estero, quindi g=0,1. La spesa dei turisti si

traduce in reddito delle famiglie residenti, ma supponiamo che queste destinano il nuovoreddito per il 40% a consumi (c=0,4), per il 30% a viaggi all’estero (h=0,3) e per un 20% adimportazioni di beni di lusso (z=0,2). Applicando la formula del moltiplicatore osupermoltiplicatore (in questo caso i=0)

'i)-zh)-(c-(1

g)-(1 G /Y k=+

=¶¶

Supponiamo invece che le spese dei turisti si traducano in reddito non per proprietari terrieri, ma per imprenditori e lavoratori che si comportano diversamente: non fanno viaggi all’estero (h=0), mentre hanno propensione ad investire (i=0,3) e tutto il resto rimane uguale a prima:

Avremo che k’= [(1-0,1) / (1-0,4+0,2-0,3)] =1,8Quindi c’è un turismo fattore di sviluppo

Avremo che k’= [(1-0,1) / (1-0,4+0,3+0,2)] =0,82

Quindi c’è un turismo parassitario

E’ importante notare che l’effetto della spesa turistica sul reddito della destinazione turistica dipende dal comportamento dei turisti (g) e dal comportamento degli indigeni: propensione ai consumi (c e z), ai viaggi all’estero

(h) , agli investimenti (i)

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Turismo e sviluppo economico• Il tema del turismo come volano dello sviluppo economico viene trattato in genere da

più punti di vista• Le ricerche più complete sono quelle che intrecciano• Aspetti storici: eventi del passato che hanno portato alla nascita ed affermazione di un

sito turistico• Aspetti geografici: l’impatto e le trasformazioni che lo sviluppo turistico produce sul

territorio• Aspetti economici• Tuttavia motivi di tempo e spazio inducono a soffermasi solo sugli aspetti economici• Il modello del moltiplicatore keynesiano affronta problemi di breve periodo la dotazione

dei fattori (capitale e lavoro) è supposta costante, per cui il problema è vedere comevengono utilizzate le risorse che sono date e come queste influiscono sulle variazioni delreddito

• Nel lungo periodo è importante trovare una legge dinamica che spiega l’accumulazionedi capitale e la crescita del lavoro, per cui l’oggetto di studio diviene il tasso di crescitache permette che le risorse siano sempre utilizzate

Teorie dello sviluppo economico

Trasformazioni strutturali e stadi di sviluppo

Teorie della crescita economica

Economie dove gli aggregati crescono senza mutare i rapporti

con i quali si trovano tra loro

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Fasi dello sviluppo turistico in una economia regionale• I mutamenti e le fasi di sviluppo di un’economia regionale si possono spiegare

ponendo in un quadro dinamico il ragionamento fatto sui moltiplicatori• Le fasi dello sviluppo turistico:

– L’arrivo dei turisti: il prodotto turistico deve essere in genere consumato in loco– Il consumo turistico (effetto moltiplicatore): l’arrivo turistico consente in

genere un trasferimento di reddito dalle aree di provenienza dei turisti alle areedi destinazione; questa spesa turistica ha un effetto diretto sull’aumento delreddito delle popolazioni indigene, ma anche un effetto indiretto perchéaumenta i consumi di queste ultime. Se il turismo è fattore di sviluppo k>1;

– Il decollo turistico (effetto supermoltiplicatore): cominciano ad essereinteressati non solo i consumi ma anche gli investimenti, il turismo diventa nonpiù occasionale ma attività principale, la regione si specializza nel turismo ediviene autonoma, vale a dire che con le sue risorse soddisfa pienamente leesigenze dei turisti (gran parte delle attività dipendono dal turismo);

– Il distacco: lo sviluppo regionale procede perdendo la caratteristica dimonocoltura ricettiva, la struttura regionale si fa più complessa alcune impresedel sistema grazie alle risorse economico-finanziarie accumulate esploranonuovi mercati e nuovi prodotti; la struttura diviene mista turistico-industriale.

• I motivi per cui il processo si può bloccare:– turismo come enclave (stop in fase 1)– il turismo non genera investimento: il reddito non supera un livello che consente di

risparmiare ed investire, oppure mancano capacità imprenditoriali, oppure la maggiorparte di beni e servizi sono importati da altre regioni (stop in fase 2)

– il turismo non genera distacco, non si verifica quella accumulazione originaria chefavorisce l’industria come ha fatto l’agricoltura per alcuni casi, la regione si blocca suuna fase di monocoltura specializzata (stop in fase 3)

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Come si valuta concretamente l’effetto moltiplicatore?Siusano letavole input-output

Molti studi hanno cercato distimare moltiplicatori divario tipo alivello regionale onazionale

Esistono moltiplicatori della spesa turistica che hanno effettosull’output (comequello che abbiamo visto noi)

Altri hanno effetto suisalari dei lavoratori osull’occupazione

Perquanto tali moltiplicatori nonsiano tutti direttamentecomparabili,perché si utilizzano metodologie diverse,HorvatheFretchling (1999)inunloro studiohanno comunque voluto fareunarassegna suivalori ditali moltiplicatori nei diversi paesi/regioni

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