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Economia del Turismo Prof.ssa Carla Massidda Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia e Gest. dei Serv. Turistici A.A. 2013-2014 Economia del turismo Prof.ssa Carla Massidda

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  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Università degli Studi di Cagliari

    Facoltà di Economia

    Corso di Laurea in Economia e Gest. dei Serv. Turistici

    A.A. 2013-2014

    Economia del turismo Prof.ssa Carla Massidda

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Argomenti

    Il turismo Internazionale

    – La bilancia turistica

    – Turismo internazionale e sviluppo economico

    regionale

    – Le determinanti del turismo internazionale

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Il turismo Internazionale

    Ricordiamo che delineare la dimensione macroeconomica del turismo in un Paese significa misurare contemporaneamente il contributo del turismo:

    a) all’equilibrio dei conti con l’estero;

    b) alla formazione del reddito;

    c) al sostegno dei livelli di occupazione;

    d) all’andamento dei livelli dei prezzi.

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Il turismo Internazionale

    Occuparsi del punto a) significa analizzare il

    fenomeno del Turismo internazionale

    Iniziamo a trattare l'argomento guardando lo

    schema seguente

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Il turismo Internazionale

    ESPORTAZIONI DI MERCI

    ITALIA GERMANIA

    MERCI

    VALUTA

    ESPORTAZIONI TURISTICHE

    ITALIA GERMANIA

    TURISTI

    VALUTA

    ESPORTAZIONI

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Il turismo Internazionale

    Visto in questi termini, il turismo internazionale ha

    importantissimi effetti su:

    A) movimenti valutari

    B) sulle dinamiche delle economie regionali

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    Questi effetti sono in parte contabilizzati nella Bilancia Turistica, ossia un sottoconto della Bilancia delle partite correnti (BPC).

    La BPC è una parte della Bilancia dei pagamenti.

    Bilancia dei pagamenti: documento contabile nel quale vengono registrate tutte le transazioni tra un’economia e il resto del mondo

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    La Bilancia dei Pagamenti è formata da tre conti:

    1. Le partite correnti

    2. I movimenti di capitali

    3. I movimenti monetari

    La 1 registra le transazioni con l’estero che costituiscono

    fonte di reddito nazionale o ne rappresentano la spesa

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    La Bilancia delle partite correnti (BPC) si

    compone di due gruppi di transazioni:

    1. Bilancia commerciale: commercio visibile

    (importazioni ed esportazioni di merci)

    2. Bilancia dei servizi: vi vengono registrate le

    vendite o gli acquisti di servizi all’estero o

    dall’estero:

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    Il saldo della BPC è quello che meglio esprime la

    situazione economica di un Paese nei suoi rapporti con

    l’estero.

    Per confronti intertemporali o con Paesi diversi si calcola:

    (CA) = Incid. % saldo partite correnti su Pil

    PILCA

    (SPC) correnti partite saldo

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    La bilancia turistica

    Dentro la BPC, rientra la Bilancia Turistica che si

    compone di:

    a) Trasporti;

    b) Viaggi all’Estero dove vengono riassunti i

    consumi turistici.

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    La bilancia turistica

    Per valutare questi aspetti dobbiamo riconsiderare

    le tre categorie di consumi turistici:

    1. Consumi tur. degli stranieri in Italia (CTS): sono

    assimilabili alle esportazioni;

    2. Consumi tur. degli Italiani in Italia (CTII):

    vanno assimilati al consumo tout- court;

    3. Consumi tur. degli Italiani all’Estero (CTIE) :

    sono assimilabili alle importazioni.

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    La bilancia turistica

    I consumi 1 e 3 incidono direttamente sull’equilibrio della BPC:

    – Consumi tur. degli stranieri in Italia (CTS) rappresentano la voce attiva mentre i Consumi tur. degli Italiani all’Estero (CTIE) rappresentano la voce passiva della posta Viaggi all’Estero

    La loro differenza misura la parte del saldo della BPC spiegato dal turismo, cioè la Bilancia Turistica

    Attivo Passivo

    Viaggi all’estero (CTS) (CTIE)

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    La bilancia turistica

    L’analisi degli impatti del turismo va ulteriormente approfondita per tener conto di due aspetti di cui abbiamo già parlato (moltiplicatore keynesiano) e che la bilancia turistica non rileva:

    – i turisti stranieri consumano beni e servizi che non sono stati prodotti nel nostro paese

    – i turisti italiani all’estero possono consumare beni e servizi prodotti in Italia

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    Definiamo

    Si tratta di beni e servizi destinati alla domanda turistica

    Italiain stranieri turistida

    consumati beni dei niimportazio alle prop.

    niimportazio

    TS

    TS

    C

    TSC

    m

    Cm

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    La bilancia turistica

    • A queste importazioni, si aggiungono quelle legate alla

    crescita del reddito stimolato dai consumi turistici

    stranieri

    • Per questo il totale delle importazioni legate ai consumi

    dei turisti stranieri in Italia sono date da:

    turisticadomanda alla destinati servizi e beni di . turimp.

    Y da generate tur.imp.CTS

    TSC

    CTS

    TSCCTSCTS

    Cm

    mY

    con

    CmmYM

    TS

    TS

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    La bilancia turistica

    La differenza tra entrate valutarie turistiche e l’insieme

    delle spese per importazioni necessarie a soddisfare la

    domanda turistica straniera, misura

    CTSTS MC turismodel nette Entrate

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    La bilancia turistica

    Sottraendo alle entrate nette, le uscite di valuta dovute ai consumi

    dei turisti italiani all’estero otteniamo l’apporto valutario netto del

    turismo

    A questo proposito non va trascurato il fatto che anche CTIE si

    traduce in una perdita valutaria inferiore all’importo nella misura

    in cui provoca esportazioni di beni nazionali per la loro

    soddisfazione all’estero

    TIEC - turismodel nette entrate netto valutarioApporto

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    Vediamo ora come le grandezze economiche di cui

    abbiamo parlato sinora vengono contabilizzate nei conti

    economici ufficiali.

    Iniziamo con il presentare le voci che di fatto costituiscono

    l’attivo e il passivo della BT:

    CINR= consumi in Italia dei non residenti

    CERI= consumi all’estero dei residenti italiani

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    • Vediamo ora la BT in concreto (valori espressi in miliardi

    di euro a prezzi concatenati):

    Anni Entrate valutarie

    CINR

    Uscite valutarie

    CERI

    Saldo

    2007 29919 19296 10624

    2008 28928 19971 8957

    2009 26634 19154 7480

    2010 26639 18445 8194

    2011 27320 18019 9301

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    • Completiamo l’analisi quantitativa considerando le stime

    dell’apporto valutario netto così come risultano dalle

    elaborazioni CISET e IRPET.

    • Ricordiamo che ai fini della determinazione dell’apporto

    valutario netto è necessario il dato sulle importazioni

    turistiche (importazioni dirette ed indirette necessarie per

    soddisfare la domanda turistica), non presente nella BT.

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    La bilancia turistica

    • Apporto valutario netto (milioni di euro correnti)

    Anni

    (1)

    Entrate

    CINR

    (2)

    Uscite

    CERI

    (3)

    Saldo

    1-2

    (4)

    Import.

    Tur.

    (5)

    Entrate

    nette

    1-4

    (6)

    Apporto

    val.

    netto:

    5-2

    oppure

    3-4

    2010 29257 20416 8841 9359 19898 -518

    2011 30890 20583 10307 9887 21003 420

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Sviluppo economico regionale

    Il caso dei paesi sviluppati

    • Il fenomeno turistico che li riguarda, è sia del

    tipo incoming, dall'estero verso la nazione, sia

    del tipo outgoing, dalla nazione verso l'estero.

    • Ponendo g = 0 , la relazione contabile

    prodotto = reddito = domanda aggregata

    diviene

    • Y = C + I + [(X + G) - (M + H)]

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Sviluppo economico regionale

    • La componente G contribuisce positivamente alla formazione del reddito nazionale.

    • La componente H , al contrario, offre un contributo negativo.

    • Le politiche di questi paesi devono mirare,

    dunque, ad incrementare G o a ridurre H .

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Sviluppo economico regionale

    Il caso dei paesi in via di sviluppo

    • Sono prevalentemente interessati dall'incoming.

    • Per questi paesi il turismo può rappresentare una

    fonte di finanziamento dello sviluppo.

    PAESI

    SVILUPPATI

    PAESI IN

    VIA DI

    SVILUPPO

    TURISTI

    MERCI E/O CAPITALE

    VALUTA

    VALUTA

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    Sviluppo economico regionale

    • I beni di consumo e i fattori della produzione

    necessari per lo sviluppo vengono importati.

    • Una parte di tali importazioni viene finanziata

    con la valuta proveniente dai flussi turistici in

    entrata.

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    • Il turismo internazionale è un fenomeno che trova differenti spiegazioni ed interpretazioni.

    • Può essere spiegato in termini di:

    – diversità risorse ambientali

    – diversità delle preferenze

    – principio di vantaggio comparato: ciascun paese si specializza nella produzione di attività turistiche rispetto alle quali è più dotato in termini "relativi". Ciò implica che la produzione avvenga ad un costo relativamente più basso (Modello di Ricardo, 1817)

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    – specializzazione nella produzione dei servizi turistici basata sulla dotazione dei fattori produttivi: ciascun paese si specializza nella produzione di attività turistiche rispetto alle quali è più dotato in termini di fattori della produzione (Modello Hecksher-Ohlin).

    Differenza importante è tra: personale turistico non qualificato- personale turistico qualificato. In generale la produzione turistica diretta richiede lavoro meno qualificato, mentre l'attività organizzativa necessita di maggiore qualificazione del personale turistico.

    Un paese dotato di un particolare tipo di personale tenderà a specializzarsi nella produzione di quei servizi per cui tale personale si dimostra più adatto.

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    – la ricerca di varietà: il turista può cambiare

    destinazione di volta in volta, pur ricercando

    sempre lo stesso tipo di prodotto.

    • Questo tipo di turismo, detto orizzontale, è

    soggetto a forze che

    – da un lato lo incentivano

    a ricerca di varietà per la domanda

    b economie di scala per la produzione

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    – dall'altro lo scoraggiano

    • In ogni caso l'integrazione tra mercati rende più

    agevoli gli spostamenti orizzontali del turista

    c costo di trasporto

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Il modello nucleo-periferia di P. Krugman

    Una nazione può avere due possibili localizzazioni turistiche:

    – costa est

    – costa ovest

    • N = popolazione totale

    • 0,5 N = popolazione costa est

    • 0,5 N = popolazione costa ovest

    • t = costo di trasporto

    • F = costo fisso per impianti

    • P = presenze turistiche

    • aP = costo variabile

    • C = aP + F costo totale

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    • Con la struttura di costi ipotizzata (lineare), il costo medio è sempre decrescente:

    Cme= C/P = F/P + a

    • Il rapporto F/P cattura il fenomeno delle economie di scala: a mano a mano che le presenze aumentano, diminuisce l’incidenza dei costi fissi e quindi diminuiscono i costi medi.

    • Ipotizzando un regime di concorrenza monopolistica, nel lungo periodo le imprese fissano il prezzo in corrispondenza dei costi medi, perciò:

    v = Cme

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Domanda: dove si localizzano le imprese?

    Risponderemo alla domanda analizzando tre

    possibili casi

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    CASO I – Concentrazione ad Ovest

    DOMANDA

    La domanda totale viene soddisfatta interamente ad ovest:

    Povest = N

    PREZZO

    Residenti ad ovest v = F/N + a

    Residenti ad est v = F/N + a + t

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    CASO II – Concentrazione ad Est

    DOMANDA

    La domanda totale viene soddisfatta interamente ad est:

    Pest = N

    PREZZO

    Residenti ad ovest v = F/N + a + t

    Residenti ad est v = F/N + a

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    CASO III – Distribuzione Ovest-Est

    DOMANDA

    La domanda totale viene suddivisa tra le due aree:

    Povest = N/2

    Pest = N/2

    PREZZO

    Residenti ad ovest v = F/(N/2) + a = 2F/N + a

    Residenti ad est v = F/(N/2) + a = 2F/N + a

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    • Gli equilibri dei casi I, II e III sono tutti possibili e dipendono dal rapporto che si instaura tra le economie di scala, che portano verso la concentrazione e costi di trasporto, che portano verso la distribuzione.

    • In ogni caso, data una localizzazione iniziale, le cose cambiano solo in presenza di condizioni particolari.

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Esemplifichiamo il precedente ragionamento.

    Supponiamo di trovarci nel primo caso:

    residenti ad ovest v = F/N + a

    residenti ad est v = F/N + a + t

    Se le imprese delocalizzano e si trasferiscono ad est, i prezzi divengono:

    residenti ad ovest v = 2F/N + a

    residenti ad est v = 2F/N + a

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    A questo punto diventa cruciale il confronto tra prezzo sostenuto dai residenti ad est prima e dopo la delocalizzazione:

    prima: v = F/N + a + t

    dopo: v = 2F/N + a

    Se:

    F/N + a + t > 2F/N + a cioè F/N < t la deloc. conviene

    F/N + a + t < 2F/N + a cioè F/N > t la deloc. non conviene

    F/N + a + t = 2F/N + a cioè F/N = t scelta indifferente

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    In sintesi:

    • Quando la componente che cattura le economie di scala "vince" su quella legata ai costi di trasporto, non conviene spostare gli impianti.

    • Mentre sono possibili tutti gli equilibri, occorrono condizioni particolari perchè da un assetto distributivo si passi ad un altro assetto.

    • Tenderà dunque a permanere l'assetto che per primo prende piede.

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    L’assetto iniziale può dipendere da vari fattori. Tra

    questi ricordiamo:

    1. localizzazione beni naturali e culturali;

    2. reti di trasporto;

    3. le economie esterne.

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Le economie esterne possono riguardare:

    a) il mercato del lavoro

    b) l'offerta beni intermedi

    c) gli spillover di conoscenza

    Se la concentrazione porta alla formazione di un

    centro industriale a), b) e c) possono esser tutti

    presenti.

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    • La concentrazione, inoltre, può portare la

    diversificazione:

    un centro specializzato è in grado di offrire

    una pluralità di prodotti turistici

    • Questo centro può diventare nucleo turistico,

    mentre tutto il resto è periferia.

    • Come possiamo inserire nel modello il

    fenomeno del turismo internazionale?

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Immaginiamo un fenomeno di tipo regionale: 6 1 6 1 Paese A

    5 2 5 2

    4 3 4 3 Paese B

    Caso a) Caso b)

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Abbiamo 6 regioni tra loro collegate solo

    attraverso il percorso perimetrale.

    Caso a): è presente un solo nucleo ed una

    periferia

    Caso b): si formano due nuclei e due periferie

    Caso c): si formano sei nuclei e zero periferie

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Ora ipotizziamo che

    • 1, 2, 5, 6 Paese A

    • 3,4 Paese B

    Caso a

    • Turismo incoming per A

    • Turismo outgoing per B

    Caso b

    • B incoming

    • A outgoing

    Caso c

    • Incoming e Outgoing fenomeni secondari

    • Possibile il turismo orizzontale.

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    Le determinanti del turismo

    internazionale

    IL TASSO DI CAMBIO

    • Ogni Stato possiede una propria moneta rispetto alla quale viene definito il sistema dei prezzi.

    • La moneta estera, considerata dal punto di vista del sistema economico interno è definita valuta estera.

    • Il tasso di cambio è il rapporto con cui la moneta nazionale si scambia con la moneta estera nel mercato dei cambi:

    – quotazione incerto per certo;

    – quotazione certo per incerto.

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    • Si definisce tasso di cambio in equilibrio quel

    tasso che uguaglia la domanda e l'offerta di

    valuta.

    • Il tasso di cambio sale quando si forma un

    eccesso di domanda e scende in caso contrario.

    • Nel primo caso la moneta nazionale (o il tasso di

    cambio) si sta deprezzando. Nel secondo caso si

    sta apprezzando.

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    • Quando il tasso di cambio sale vengono scoraggiate le

    importazioni e incoraggiate le esportazioni.

    • Quando il tasso di cambio scende avviene il contrario.

    Se indichiamo con p il livello generale dei prezzi interni

    e con pe quello dei prezzi esteri, possiamo definire il

    tasso di cambio reale come:

    r = epe/p

    con e = tasso di cambio nominale

  • Economia del Turismo – Prof.ssa Carla Massidda

    Le determinanti del turismo

    internazionale

    Quando il tasso r esprime la competitività di

    un dato paese nei confronti del resto del

    mondo:

    • Se r sale, vengono incoraggiate X e G;

    • Se r scende, vengono incoraggiata M e H.