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Analisi delle Istituzioni Politiche Lez. 7: Istituzioni e organizzazioni

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Analisi delle Istituzioni Politiche

Lez. 7: Istituzioni e organizzazioni

DdP e beni collettivi • La reciproca convenienza non è sufficiente a garantire a

un gruppo sociale di raggiungere il bene collettivo

• Vari autori suggeriscono diversi modi per ottenere l’ottimalità paretiana attraverso la cooperazione

– Incentivi selettivi per i beni pubblici (Olson)

– Intervento dell’autorità per eliminare i beni comuni (Hardin)

– Autorganizzazione (Ostrom)

• Sono tutti modi per creare aspettative reciproche sui comportamenti dei membri del gruppo

=> Ridurre l’incertezza dei membri del gruppo circa i comportamenti degli altri, producendo fiducia che le regole del gioco stabilite saranno rispettate 2

ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONI

Istituzioni • Un’istituzione è un qualunque sistema di regole che

consente a un gruppo di individui di prendere decisioni collettive

• Le istituzioni indirizzano i comportamenti

– segnalando agli attori sociali quanto nelle diverse situazioni è lecito o doveroso fare, e quanto invece non è consentito

– riducendo l’incertezza intorno ai comportamenti degli altri, da cui in generale ci si aspetta che rispetteranno le regole stabilite

– creando aspettative comuni di regolarità nell’azione dei singoli e consentendo di fare previsioni attendibili sull’evoluzione degli eventi collettivi

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ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONI

Organizzazioni • Sono tutti i gruppi che adottano una procedura interna per

determinare le scelte collettive del gruppo

• un’organizzazione è un attore (collettivo) che agisce per uno scopo (razionale): ad es. un partito, un’assemblea elettiva, un ministero, un governo, ecc.

• Le procedure interne di un’organizzazione costituiscono il sistema delle istituzioni vigenti tra i membri di quella organizzazione

• Organizzazioni complesse sono quelle che hanno organizzazioni tra i loro membri; ad es. un sistema di partiti

• I rapporti tra organizzazioni sono regolati da istituzioni relative a sistemi organizzativi complessi

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ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONI

Una distinzione importante (D. North)

• Le istituzioni regolano l’attività delle organizzazioni

• Istituzioni: regole del gioco

• Organizzazioni: giocatori

• Come nascono le istituzioni e come operano entro le organizzazioni; due fasi

– Fase costituente : le regole dell’organizzazione emergono in modo endogeno dal gruppo non ancora regolato

– Fase post-costituente: le regole statuite nella fase costituente devono essere rispettate per il funzionamento dell’organizzazione secondo i criteri fissati nella fase costituente

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Cambiamento istituzionale • Distinguere tra organizzazioni e istituzioni consente

di apprezzare se e perché le istituzioni sono adatte a una data organizzazione

• Le istituzioni definiscono la struttura degli incentivi che motivano all’azione i membri dell’organizzazione

• I cambiamenti istituzionali modificano la struttura degli incentivi e possono determinare il successo o l’insuccesso delle organizzazioni (la conquista o meno del bene collettivo)

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Il mercato e la sua regolazione • La teoria economica neoclassica e la “naturalizzazione” del mercato (le “leggi”

del mercato come leggi di natura) – Mercato composto da un gran numero di produttori che offrono una piccola parte della quantità

del bene prodotta complessivamente a un grande numero di consumatori che ne domandano una piccola parte.

– Il mercato funziona in base al prezzo di equilibrio che si stabilisce tra domanda e offerta.

– La competizione tra molti produttori garantisce l’efficienza del mercato, mantenendo il prezzo di equilibrio al livello più basso possibile data la tecnologia disponibile.

– “Naturalizzazione” del mercato: gli scambi basati sul prezzo sono una sfera a parte delle relazioni umane che si sviluppa spontaneamente, retta da “leggi di natura” immutabile che vanno rispettate.

– Concezione priva di fondamento storico

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Il mercato e la sua regolazione • La storia economica e la regolazione autoritativa del mercato al fine di facilitare

gli scambi – L’insorgenza e la stabilizzazione di una attività di scambi avviene solo attraverso qualche forma

di regolazione autoritativa in grado di ridurre il potenziale opportunismo:

• unità di misura

• moneta

• sistema legale

• La realtà attuale delle agenzie pubbliche per il controllo dei mercati

– contenimento delle posizioni di monopolio

– tutela dei brevetti

– regolazione del credito

– ecc.

• Storicamente il mercato si è sviluppato grazie alla politica, e a sua volta i benefici del mercato hanno rafforzato e legittimato la politica

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ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONI

Mercato come istituzione

• L’autorità politica istituisce e regola il mercato

– Stabilendo cosa può essere oggetto di scambio

– Assegnando e proteggendo per tali beni e servizi i relativi diritti di proprietà

– Fissando le modalità che rendono legittimi i trasferimenti di proprietà connessi con gli scambi

– Sanzionando chi non rispetta tali modalità

• Il mercato è un’istituzione della politica

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Mercato come bene pubblico • Entro i limiti che lo regolano:

– Il mercato assegna a tutti il diritto di partecipare agli scambi: non escludibile

– l’opportunità di scambiare che il mercato offre a qualcuno non diminuisce la stessa opportunità offerta ad altri non rivale

• Il mercato è un bene pubblico

• Tutte le istituzioni sono beni pubblici (per la collettività di riferimento)

– La legge, le norme morali, la regola della maggioranza, le convenzioni sociali, ecc.

– Hanno la funzione di creare una struttura di incentivi per gli individui che operano attraverso di esse 10

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Impresa • L’impresa è un’organizzazione che opera entro l’istituzione

mercato

• Entro l’impresa il mercato sparisce come istituzione, per essere sostituito da una gerarchia

• La gerarchia non funziona per mezzo di scambi regolati da prezzi, ma attraverso ordini trasmessi alle varie parti della struttura organizzativa

• Nella prospettiva razionale ciò avviene quando la gerarchia è più efficiente del mercato come istituzione per la produzione di beni

• Infatti il mercato implica dei costi trascurati dalla prima rivoluzione neoclassica della teoria economica

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Costi di transazione

• Sono quelli che le parti devono sopportare per concludere gli accordi contrattuali che portano agli scambi entro il mercato; due tipi: 1. per la perlustrazione delle opportunità offerte

dal mercato e dei relativi prezzi

2. per la negoziazione dei contratti di compravendita, e il controllo che gli accordi contrattuali siano rispettati

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Mercati, costi di transazione, gerarchia dell’impresa

• L’impresa si costituisce come una gerarchia per cercare di contenere i costi di transazione che si svilupperebbero al suo interno se funzionasse come un mercato

• L’economia neoclassica nella sua prima formulazione ha nascosto i costi di transazione – e l’analisi dell’impresa – sotto la finzione della perfetta informazione degli attori entro il mercato

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Mercato e impresa

• Domanda: dati i costi di transazione, perché il

mercato non si trasforma in un’unica grande

impresa?

• Risposta: anche l’organizzazione gerarchica

dell’impresa presenta costi

• I costi di transazione del mercato vanno

comparati con i costi interni dell’organizzazione

gerarchica dell’impresa

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Dimensioni dell’impresa • Il confronto tra produrre al proprio interno o acquistare

sul mercato è un confronto tra i costi della gerarchia e i costi del mercato

• I limiti dell’integrazione verticale (“fare” o “comprare”)

– CA (costi interni dell’impresa A)

– CB (costi interni dell’impresa B)

– CTAB (costi di transazione tra le due imprese)

– A può trovare conveniente assorbire B solo se CA ≤ CB + CTAB

• Quanto maggiori i CTAB tanto più inefficiente lo scambio tra A e B rispetto al controllo gerarchico e tanto più probabile l’assorbimento di B in A

• Nascita dell’impresa come caso di cambiamento istituzionale basato sul calcolo comparato dei costi

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Nascita contrattuale dell’impresa (1) Perché l’impresa?

Problema di azione collettiva: trasformare un collettivo in

un’organizzazione che funziona sulla base di un sistema

istituzionale che consenta di raggiungere determinati

obiettivi.

Modello del lavoro di squadra e soluzione contrattuale al

problema dell’opportunismo.

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Nascita contrattuale dell’impresa (2) Consideriamo un gruppo di lavoratori indipendenti

Difficoltà dell’azione collettiva nel lavoro di squadra

– Manca il coordinamento

– Si perdono i vantaggi della specializzazione

– Il problema della misurazione della produttività marginale (stabilita a

priori una remunerazione eguale per tutti)

– Il calcolo del singolo e il bene collettivo =>il vantaggio di “scansare la

fatica”:

• cooperando si accolla il costo della fatica del suo contributo alla

produzione complessiva, e ottiene la remunerazione prestabilita; non

cooperando riduce la produzione e rinuncia alla parte di

remunerazione che non può essere distribuita=> accolla al resto della

squadra il costo collettivo della sua mancata cooperazione

– situazione analoga al dilemma del prigioniero mutua non

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Nascita contrattuale dell’impresa (3) • Per risolvere il DdP della squadra occorre un cambiamento

istituzionale per compensare ciascuno in base a quanto ha contribuito (produttività marginale)

• Introdurre la regola di sorvegliare il lavoro di ciascuno. Ma in che modo? – Ciascuno sorveglia a turno? (perdita del beneficio della specializzazione)

– Assumere un sorvegliante? (Rischio di collusione)

– Come compensarlo?

– Il concetto di residuo (compenso in base alla produzione complessiva che riesce a realizzare spronando la produttività marginale di ciascun lavoratore)

• Il sorvegliante è l’imprenditore e la squadra diventa l’impresa

• L’impresa si afferma consensualmente al posto del mercato perché distribuisce ai lavoratori più di quanto otterrebbero se fossero indipendenti

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