Analisi comparata delle pietà di Michelangelo

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DATI ANAGRAFICI COMPARATI PIETA’ DI SAN PIETRO CONTESTO: Commissionata dal cardinale francese Jean de Bilhères de Lagraulas per la chiesa romana di Santa Petronilla DATAZIONE: 1498-1499 COLLOCAZIONE: San Pietro, Roma MATERIALE: Marmo TECNICA: Scultura a tutto tondo DIMENSIONI: cm 174x195 STATO DI CONSERVAZIONE: Ottimo GENERE: Arte sacra rappresentativa TIPOLOGIA: Scultorea FUNZIONE: Celebrativa PIETA’ BANDINI CONTESTO: Destinata alla sepoltura dell’artista DATAZIONE: 1550- 1555 COLLOCAZIONE: Museo dell’Opera del Duomo (Firenze) MATERIALE: Marmo TECNICA: Scultura a tutto tondo DIMENSIONI: cm 226 STATO DI CONSERVAZIONE: Buono (opera volutamente incompiuta) GENERE: Arte sacra rappresentativa TIPOLOGIA: Scultorea FUNZIONE: Celebrativa PIETA’ RONDANINI

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DATI ANAGRAFICI COMPARATI

PIETA’ DI SAN PIETROCONTESTO: Commissionata dal cardinale francese Jean de Bilhères de Lagraulas per la chiesa romana di Santa PetronillaDATAZIONE: 1498-1499COLLOCAZIONE: San Pietro, RomaMATERIALE: MarmoTECNICA: Scultura a tutto tondoDIMENSIONI: cm 174x195STATO DI CONSERVAZIONE: OttimoGENERE: Arte sacra rappresentativaTIPOLOGIA: ScultoreaFUNZIONE: Celebrativa

PIETA’ BANDINICONTESTO: Destinata alla sepoltura dell’artistaDATAZIONE: 1550-1555COLLOCAZIONE: Museo dell’Opera del Duomo (Firenze)MATERIALE: MarmoTECNICA: Scultura a tutto tondoDIMENSIONI: cm 226STATO DI CONSERVAZIONE: Buono (opera volutamente incompiuta)GENERE: Arte sacra rappresentativaTIPOLOGIA: ScultoreaFUNZIONE: Celebrativa

PIETA’ RONDANINICONTESTO: Opera realizzata per se stessoDATAZIONE: 1552-1564COLLOCAZIONE: Civiche raccolte del Castello Sforzesco, MilanoMATERIALE: MarmoTECNICA: Scultura a tutto tondoDIMENSIONI: cm 195STATO DI CONSERVAZIONE: Buono (operavolutamente incompiuta)GENERE: Arte sacra rappresentativaTIPOLOGIA: ScultoreaFUNZIONE: Celebrativa

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DESCRIZIONI ICONOGRAFICHE E FORMALI COMPARATENonostante tutte e tre le opere raffigurino la stessa scena Evangelica presentano profonde differenze, sia a livello iconografico che formale.La prima pietà, che Michelangelo scolpì all’età di 23 anni, è composta da due figure: Maria, la Madonna, e Cristo suo figlio appena deposto dalla croce, senza vita, accasciato su di lei.La seconda pietà, composta all’età di 75 anni, è un insieme di quattro figure. Al centro è raffigurato Cristo morto mentre, senza vita, il suo corpo scivola verso il basso, sostenuto però dalle tre persone che gli sono attorno: dietro di lui, come se “uscisse dalla sua stessa figura”, è presente Giuseppe di Arimatea, sulla sinistra Maria Maddalena mentre sulla destra la Madonna.La terza invece, realizzata ormai sulla vicinanza della morte (77 anni – morirà 12 anni dopo), è la più semplice: solo due figure compongono l’opera, il corpo del figlio morto e quello di Maria che lo sostiene in posizione quasi eretta. I personaggi sono quasi dei fantasmi, i volti quasi indistinguibili, i corpi un tutt’uno nel dolore e nella disperazione della morte.La differenza che più salta all’occhio, oltre chiaramente alle diverse fattezze dei personaggi e alle differenti composizioni, è che la prima delle tre pietà, quella scolpita in età più giovanile, è senza dubbio la più levigata. Si dice appunto che in quest’opera si vede concretamente il concetto del “troppo finito”, della passione di Michelangelo di tornare e ritornare sull’opera per aggiungerci anche i più infimi dettagli, con l’ausilio di polveri leviganti e uno scalpello dalla punta molto sottile, mentre si nota chiaramente nel caso delle due pietà più tardive che non è più presente questo atteggiamento certosino. Infatti l’artista introduce il concetto di “non-finito”, quindi alcune parti della statua rimarranno, seppur volutamente, incomplete, e lo scalpello non è più quello che usò da giovane. Nella prima si nota la passione del neoclassico, questo ritorno alla perfezione della figura, il concetto dell’Idea già contenuta all’interno del blocco di marmo, mentre la successiva e la terza sembrano più sbozzi che opere terminate, la terza soprattutto: essa è la rappresentazione di un’opera del tutto originale, un’opera che Michelangelo sente di non poter mantenere nei canoni rinascimentali perché troppo pregna di significato, delle sue riflessioni personali sulla morte e sulla religione.