Alpennino 2013 n 2

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato Redazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXIV - Num. 2 - APRILE 2013 __________________________________________________ Sarà perché lontano da ‘casa’ sembra tutto ben più meritevole, di progetti, di sguardi e di sogni. Sarà perché le Alpi, le Dolomiti, calcare perfetto che ti aspetta a due passi. Saranno i resinati, che ci picchia il sole an- che d’inverno. O sarà che ci sono passato davanti centinaia di volte, ma guidavo sem- pre io. Sì, perché dal lato guida, specie se sei uno che non ha mai teso tanto a stare in prima corsia, devi proprio sporgerti e sape- re bene dove guardare per vederla. Forse che non l’hai mai vista nemmeno dalla sta- tale, semplicemente perché ti interessava tutt’altro entrando in Valle Stura come ovunque, perché pensavi agli affari tuoi, o solo perché non sapevi guardare. Ma quella volta no. Quella volta, andando verso Varazze io non guidavo. Prima corsia, uno sguardo a destra, d’istinto, ed è fatta. Intorno ai primi di gennaio 2010, non era da molto che avevo ricominciato a conside- rare diversamente la montagna. Ma quella volta è stato diverso. Una cresta, con un profilo che non ha nulla a che vedere con le nostre zone, incassata nella valle dopo Ros- siglione, disegna la sua severità contro le colline retrostanti: stregato, subito. Ma co- s’è quella? E chi l’ha mai vista? Urgeva ri- sposta. Presto fatto. Telefono a Mario, che ha vissuto anni a Campo Ligure e ha un fra- tello con un’officina proprio lì di fronte. Lui frequenta tutt’altre discipline, ma si infor- ma: “È la Rocca, o Cresta del Gallo, non ne sanno molto ma sembra che qualcuno ci an- dasse 40, 50 anni fa...” Andiamo a vedere come ci si va! 28 Gennaio 2010. Mezzo metro di neve. Prendiamo la sterrata e dopo non molto ec- cola lì... sempre stregato. Entriamo nel bosco ad ovest e ci facciamo più sotto. Bene amico: devo arrivare a quella croce là in cima, e an- che presto! Un paio di giorni e provo. La pri- ma volta da Est, seguendo il ruscello e poi ta- gliando su, verso le rocce. Comincio ad ar- rampicare sulla parete Est ma quello che ho sono una corda in spalla e due cordini. Arrivo quasi a metà ma è piuttosto ghiacciata, trop- pa neve e non ho niente: non trovo molto ‘igienico’ proseguire. Cordino su spuntone, e giù nel bosco. Ma il 2 Febbraio sono di nuovo lì. Neve sempre tanta ma stavolta proviamo da ove- st. Risalgo il bosco cercando la via possibile e alla fine arrivo ad un diedro-camino di una quindicina di metri che sembra essere quella giusta. C’è un po’ di vetro, tanta ne- ve ma ormai sei qui.. su. Tutto bene, fuori dal camino, con molta cal- ma gli ultimi 10 metri in cresta, veramente carica, e in cima ci siamo! Non lo sapevo ma avevo appena trovato l’unica via ancora percorribile: la cosiddetta ‘normale’. Sulla croce una targa, ormai quasi illeggibile: C.A.I. Acqui Terme, 1965. Sulla via un paio di chiodi vecchi, sensazione strana, un po- sto magico, specie in queste condizioni. Rie- sce a non dar fastidio nemmeno l’autostra- da, laggiù in fondo, forse perché non la guardo davvero. In realtà guardo la severità dei tre gendarmi maggiori e tutte le balze coperte di neve - ci deve essere una via che percorre la Cresta Nord integrale - penso ad alta voce, devo tornare a cercarla. Poi giù. Finalmente su un libro di Roccati trovo qualcosa: parla di un luogo storico, con no- mi storici (Montagna, Pastine e altri) di alpi- nisti liguri e piemontesi, addirittura una messa sulla cima e intorno venti vie a più ti- ri di salita sulle pareti Est e Ovest con un non meglio precisato itinerario di cresta: fortemente sconsigliati dato lo stato di ab- bandono e la pericolosità. Ne parlo con qualcuno, dentro e fuori dalla Scuola Alphard, e le risposte vanno dal: “Non ne so niente” a: “Ma va’, lascia perde- re! È roccia marcia, pericolosa, ma dove ti vai a infilare!” Perfetto! Se avessi avuto qualche dubbio, ora non c’è più. Tant’è che vanno quasi due anni, tra Alpi, Apuane e fa- lesia, ma ogni volta che ci passo l’invito ri- torna. A ottobre 2011 vado a cercare l’attac- co, a dare una pulita e a cercare l’itinerario più continuo possibile, penso si possa fare. t Segue a pag. 2 Una via di arrampicata in Valle Stura, tra Rossiglione e Campo Ligure PASSI NELLA STORIASULLA CRESTA DEL GALLO Domenica 21 Aprile al via da Monastero Bormida l’11a edizione del Giro delle Cin- que Torri. La manifestazione escursionistica organiz- zata dalla Sezione del CAI di Acqui e nata con l’obiettivo di far conoscere lo splendido territorio della Langa Astigiana e ha ormai raggiunto la dimensione di una grande clas- sica dell’escursionismo. Di anno in anno la camminata ha visto cre- scere il numero dei partecipanti fino a rag- giungere il record dell’anno scorso con più di 1200 presenze. Il suo successo è dovuto da una parte al periodo in cui si svolge, (tar- di per i sentieri della vicina Liguria troppo presto per le montagne ancora coperte di neve) e dall’altra per una organizzazione che ha saputo anno dopo anno adeguarsi alle mutate esigenze sino a reggere senza problemi “l’invasione” dell’anno scorso. Quest’anno la manifestazione si fregia del titolo di “Gita Regionale CAI Piemonte”, è inserita nell’elenco degli eventi del 150° an- niversario della fondazione del CAI ed ha il Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Asti, dei comuni di Monastero Bormida, San Giorgio Scarampi, Olmo Gen- tile e Roccaverano. Crediamo che la manife- stazione rappresenti per il territorio che la ospita una dei più importanti momenti di promozione. Nella speranza di rinnovare e superare il successo degli anni precedenti, saremmo davvero lieti di vedere i Soci delle Sezioni della nostra Provincia rappresentare la maggioranza dei partecipanti. Il programma della manifestazione prevede il “Giro Lungo” e il “Giro Corto”. Il primo prevede il ritrovo in piazza del Ca- stello a Monastero Bormida alle ore 7 per l’iscrizione, la partenza alle ore 8 dalla piaz- za del Castello di Monastero, un percorso di A Monastero Bormida LA 5 TORRIDEL 150° t Segue a pag. 4

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria,Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, ValenzaAutorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore ResponsabileDiego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale MonferratoRedazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato“Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria”Anno XXIV - Num. 2 - APRILE 2013 __________________________________________________

Sarà perché lontano da ‘casa’ sembra tuttoben più meritevole, di progetti, di sguardi edi sogni. Sarà perché le Alpi, le Dolomiti,calcare perfetto che ti aspetta a due passi.Saranno i resinati, che ci picchia il sole an-che d’inverno. O sarà che ci sono passatodavanti centinaia di volte, ma guidavo sem-pre io. Sì, perché dal lato guida, specie sesei uno che non ha mai teso tanto a stare inprima corsia, devi proprio sporgerti e sape-re bene dove guardare per vederla. Forseche non l’hai mai vista nemmeno dalla sta-tale, semplicemente perché ti interessavatutt’altro entrando in Valle Stura comeovunque, perché pensavi agli affari tuoi, osolo perché non sapevi guardare.Ma quella volta no. Quella volta, andandoverso Varazze io non guidavo. Prima corsia,uno sguardo a destra, d’istinto, ed è fatta.Intorno ai primi di gennaio 2010, non erada molto che avevo ricominciato a conside-rare diversamente la montagna. Ma quellavolta è stato diverso. Una cresta, con unprofilo che non ha nulla a che vedere con lenostre zone, incassata nella valle dopo Ros-siglione, disegna la sua severità contro lecolline retrostanti: stregato, subito. Ma co-s’è quella? E chi l’ha mai vista? Urgeva ri-sposta. Presto fatto. Telefono a Mario, cheha vissuto anni a Campo Ligure e ha un fra-tello con un’officina proprio lì di fronte. Luifrequenta tutt’altre discipline, ma si infor-ma: “È la Rocca, o Cresta del Gallo, non nesanno molto ma sembra che qualcuno ci an-dasse 40, 50 anni fa...”Andiamo a vedere come ci si va! 28 Gennaio 2010. Mezzo metro di neve.Prendiamo la sterrata e dopo non molto ec-cola lì... sempre stregato. Entriamo nel boscoad ovest e ci facciamo più sotto. Bene amico:devo arrivare a quella croce là in cima, e an-che presto! Un paio di giorni e provo. La pri-ma volta da Est, seguendo il ruscello e poi ta-gliando su, verso le rocce. Comincio ad ar-rampicare sulla parete Est ma quello che hosono una corda in spalla e due cordini. Arrivoquasi a metà ma è piuttosto ghiacciata, trop-pa neve e non ho niente: non trovo molto‘igienico’ proseguire. Cordino su spuntone, egiù nel bosco.Ma il 2 Febbraio sono di nuovo lì. Nevesempre tanta ma stavolta proviamo da ove-st. Risalgo il bosco cercando la via possibilee alla fine arrivo ad un diedro-camino diuna quindicina di metri che sembra esserequella giusta. C’è un po’ di vetro, tanta ne-ve ma ormai sei qui.. su.Tutto bene, fuori dal camino, con molta cal-ma gli ultimi 10 metri in cresta, veramente

carica, e in cima ci siamo! Non lo sapevo maavevo appena trovato l’unica via ancorapercorribile: la cosiddetta ‘normale’. Sullacroce una targa, ormai quasi illeggibile:C.A.I. Acqui Terme, 1965. Sulla via un paiodi chiodi vecchi, sensazione strana, un po-sto magico, specie in queste condizioni. Rie-sce a non dar fastidio nemmeno l’autostra-da, laggiù in fondo, forse perché non laguardo davvero. In realtà guardo la severitàdei tre gendarmi maggiori e tutte le balzecoperte di neve - ci deve essere una via chepercorre la Cresta Nord integrale - penso adalta voce, devo tornare a cercarla. Poi giù.Finalmente su un libro di Roccati trovoqualcosa: parla di un luogo storico, con no-mi storici (Montagna, Pastine e altri) di alpi-nisti liguri e piemontesi, addirittura unamessa sulla cima e intorno venti vie a più ti-ri di salita sulle pareti Est e Ovest con unnon meglio precisato itinerario di cresta:fortemente sconsigliati dato lo stato di ab-bandono e la pericolosità.Ne parlo con qualcuno, dentro e fuori dallaScuola Alphard, e le risposte vanno dal:“Non ne so niente” a: “Ma va’, lascia perde-re! È roccia marcia, pericolosa, ma dove tivai a infilare!” Perfetto! Se avessi avutoqualche dubbio, ora non c’è più. Tant’è chevanno quasi due anni, tra Alpi, Apuane e fa-lesia, ma ogni volta che ci passo l’invito ri-torna. A ottobre 2011 vado a cercare l’attac-co, a dare una pulita e a cercare l’itinerariopiù continuo possibile, penso si possa fare.

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Una via di arrampicata in Valle Stura, tra Rossiglione e Campo Ligure

“PASSI NELLA STORIA”SULLA CRESTA DEL GALLO

Domenica 21 Aprile al via da MonasteroBormida l’11a edizione del Giro delle Cin-que Torri. La manifestazione escursionistica organiz-zata dalla Sezione del CAI di Acqui e natacon l’obiettivo di far conoscere lo splendidoterritorio della Langa Astigiana e ha ormairaggiunto la dimensione di una grande clas-sica dell’escursionismo.Di anno in anno la camminata ha visto cre-scere il numero dei partecipanti fino a rag-giungere il record dell’anno scorso con piùdi 1200 presenze. Il suo successo è dovutoda una parte al periodo in cui si svolge, (tar-di per i sentieri della vicina Liguria troppopresto per le montagne ancora coperte dineve) e dall’altra per una organizzazioneche ha saputo anno dopo anno adeguarsialle mutate esigenze sino a reggere senzaproblemi “l’invasione” dell’anno scorso.Quest’anno la manifestazione si fregia deltitolo di “Gita Regionale CAI Piemonte”, èinserita nell’elenco degli eventi del 150° an-niversario della fondazione del CAI ed ha ilPatrocinio della Regione Piemonte, dellaProvincia di Asti, dei comuni di MonasteroBormida, San Giorgio Scarampi, Olmo Gen-tile e Roccaverano. Crediamo che la manife-stazione rappresenti per il territorio che laospita una dei più importanti momenti dipromozione. Nella speranza di rinnovare esuperare il successo degli anni precedenti,saremmo davvero lieti di vedere i Soci delleSezioni della nostra Provincia rappresentarela maggioranza dei partecipanti.Il programma della manifestazione prevedeil “Giro Lungo” e il “Giro Corto”.Il primo prevede il ritrovo in piazza del Ca-stello a Monastero Bormida alle ore 7 perl’iscrizione, la partenza alle ore 8 dalla piaz-za del Castello di Monastero, un percorso di

A Monastero Bormida

LA “5 TORRI”DEL 150°

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data, recupero e un abbraccio vero. Per meera un sogno, un cerchio si chiude. Il Viag-gio continua.“PASSI NELLA STORIA” (Rocca del Gallo,Cresta Nord) (TD, 5c (obbl.), II R2 M5) 250 mcirca. (Danilo Canepa, Davide Bonaria)Accesso: superato l’abitato di Rossiglione,proseguendo verso Campo Ligure, dopo po-co appare distintamente la sagoma dellaCresta. Si trova presto uno spiazzo sulla dx,con una strada sterrata (in inverno ghiaccia-ta) che sale verso l’interno. La si percorre,dopo un tornante a dx, per un centinaio dimetri, si passa sotto l’autostrada e si arrivanei pressi di un piccolo ponte su un ruscello.Posto auto molto limitato, in inverno non sipuò sbagliare: l’unico spazio lo crea la lamadello spazzaneve. Lasciata l’auto si passa ilponte e si continua in breve fino ad incon-trare sulla sx un enorme masso con vecchitiri ‘attrezzati’. Prima di questo masso, sipiega decisamente a sx, superando vegeta-zione piuttosto intricata, ma per poco, perpoi guadagnare la china e cominciare a risa-lirla (30-35°, circa 100 m disl.), restando ilpiù possibile sulla sx. Quando la cresta co-mincia a farsi vicina e la china più ripida, oc-corre deviare nel bosco sulla dx costeggian-do il lato Ovest per circa 50 metri (lineari),scendendo progressivamente fino ad incon-trare un diedro-camino nero, poco invitantee a causa del bosco che scherma il sole,spesso ghiacciato. Bene, siete arrivati!Necessario:chiodi vari, friends (fino al 3 BD), nuts.L1 (30 m, 5c, lasciati 4 chiodi, per ora!, inparte da proteggere): diedro-camino, moltoscivoloso, roccia delicata, uscita strapiom-bante a dx, sosta su albero.L2 (20 m, collegamento): si risale brevemen-te il pendio nevoso verso dx, fino alle rocce.L3 (20 m, 3+, conserva): prima balza dellacresta, divertente arrampicata.L4 (30 m, 3, conserva): si arriva alla “candela”,piccola torre, che si sale da sx e si prosegue.L5 (20 m, collegamento): si scende breve-mente a sx e si prosegue fino ad un diedro.L6 (15 m, 4, da proteggere): divertente die-dro, sosta su spuntone.L7 (20 m, 2): liberamente su balze.L8 (28 m, 4, da proteggere): si scende bre-vemente a sx, si traversa a sx per circa 8 m(molto delicato se ghiacciato) e si risale unaperto diedro (non banale con neve) da cuisi esce sulla dx, poi per balze (II) per una de-cina di metri, fino al primo grande gendar-me. Sosta su spuntone.L9 (Torrione del Vecchio, 10+15 m, 5c, daproteggere): spettacolare diedro-camino.Arrampicata bellissima e resa davvero deli-cata dalla patina di vetrato da rigelo dovu-to all’esposizione Ovest. Sosta su spuntoneda verificare. Discesa delicata (III) fino all’at-tacco del penultimo gendarme.L10 (Anticima, 15+15 m, 4, da proteggere):traverso in diagonale dx, poco proteggibile,poi uscita dritto. Sosta su spuntone. Discesadelicata.L11 (Torrione di vetta, 20 m, 4+, da proteg-gere, un chiodo antico che sembra tenere):traverso diagonale dx e uscita alla croce divetta: (a) subito dritti, passo di VI, strapiom-bo, vetta, (b) prolungare il traverso (IV), poiabbatte su gradoni e vetta.Discesa: dalla croce di vetta, si percorre lacrestina (con cautela, specie d’inverno) percirca 10 m, fino ad arrivare ad un marcatodiedro-camino che scende sulla dx (15 m

22 ottobre: si va. Ma stavolta non da solo,con Davide, già compagno di corso allaScuola Alphard, con cui abbiamo combinatogià qualche mal lavoro in Valle d’Aosta. Do-po il primo tiro, diedro viscido con ultimotratto strapiombante si esce sulla cresta ve-ra e propria, è davvero magica: sensazionedi antico, di altri tempi, quando c’era daguadagnarsi ogni passo e magari proteg-gersi, ogni tanto! Lo sviluppo è molto piùampio di quanto sembrasse da sotto, i pas-saggi molto divertenti fino ai tre gendarmifinali: spettacolari! Soprattutto il primo.Passo l’ultimo friend e siamo in cima! È lìche mi accorgo del libro di vetta, sotto unapietra (l’ultima volta era solo neve!). Loapriamo, venti pagine scritte, la prima data1990! Negli anni 2000 è praticamente de-serto. Leggiamo, firmiamo e ce la godiamoun pò. Un cerchio è chiuso, pensiamo dipubblicare qualcosa ma... ancora non ci sia-mo. In condizioni normali è già stata fatta,anche se non esattamente la stessa. Bisognafare un bel colpo, bisogna farla invernale,poi scriveremo! Il 2012 passa, altri progetti,problemi di turni e chissà cos’altro, ma leiaspetta.25 Gennaio 2013: proviamo, sempre conDavide. Una mezz’ora buona per l’attacco:si affonda fin sopra il ginocchio. Il primo ti-ro, diedro a ovest che dà sul bosco e nonconosce il sole, uno dei più duri, è carico, vi-scido e ghiacciato: ci metto davvero molto auscire, lascio 4 chiodi e mani in condizionipietose. Il resto procede, con passaggi mol-to divertenti tra III e IV grado, sempre danon sottovalutare e paesaggio stupendo, fi-no al primo dei tre gendarmi: l’ho chiamatoTorrione del Vecchio, dal netto profilo bar-buto che si disegna guardando da Sud. Èuno spettacolare diedro, delicato e non ba-nale nemmeno asciutto, considerando che èda proteggere, come tutto il resto, ma così,da colatoio vetrato le cose cambiano unpo’! Penso quasi di lasciar perdere ma poi,dopo un po’ di studio ingrano i primi movi-menti, proteggo decentemente e salgo.Qualche altro passo delicato, un friend ‘or-namentale’ per uscire su un capolavoro discaglietta di mezzo centimetro sul piede inopposizione che ho pregato cortesementedi tenere. Mi ha assecondato, ultimo friende fuori. Recupero il socio e scendiamo ilgendarme con cautela (III). Situazione: lui ècotto, io quasi, in più da una telefonata sco-pre che gli hanno cambiato turno al lavoro:sono le 15 passate, lui deve entrare alle 14all’ospedale... a Casale! Doppia nel bosco esi ‘vola’ alla macchina nella neve sopra il gi-nocchio, giusto per finire di sfiancarsi. 15 Febbraio 2012, 08.30. Stavolta ci siamo.Condizioni simili, nuvolo, intorno agli 0 gra-di. Ripartiamo, solito avvicinamento molto‘nevoso’, 30-35°, circa 100 m. Stavolta socon cosa ho a che fare e tutto procede piut-tosto bene, a parte un friend incastrato peril socio, al primo tiro. Ricalco l’itinerario del-l’ultima volta, ma ora dopo il primo gendar-me tiriamo dritti! Esce un po’ di sole, per-fetto. Salgo il secondo con un lungo traver-so (molto) poco proteggibile, fino ad esserestabile ed uscire dopo l’unico friend messo.Sull’ultimo gendarme, splendido e delicato,traverso a destra e salgo in diagonale: unchiodo d’epoca, l’unico, mi aspetta. Lo ri-batto con la picca e click, altro che la resina!Il tiro raddrizza, un’occhiata verso l’alto, lacroce è lì, ci siamo! Un po’ d’esultanza gri-

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3/4). Si può allestire una doppia (pericolo diincastro) oppure scendere con molta atten-zione, in particolare con neve che può na-scondere ghiaccio vivo o erba scivolosa. Sed’estate rimane una bella via d’altri tempi,divertente e da ripetere almeno una volta(sempre senza sottovalutare), in inverno lacosa prende tutta un’altra piega. Questa èla mia interpretazione della Cresta Nord.Non so se sia la prima in queste condizioni(sicuramente lo è da molti anni in qua), maanche se fosse solo un passo ripetuto, lo di-rei un buon passo! Grazie a Davide, giusto‘contrappeso’ quando tendo a ragionaretroppo poco.Dedicata a Mario Dinaro, campione in altrisport ma che staccarlo da terra non c’è ver-so (alla fine la ‘normale’ l’ha fatta, anche secon l’inganno!), per aver condiviso l’iniziodi tutto questo, ma soprattutto per essereun amico. Alla Scuola Alphard (e a Guidocon cui è cominciato il cammino): quelli chemi hanno ‘formato’ (e sopportato!) e alla fi-ne accolto con loro. E ai compagni di briga-ta “Falesia, Resina e basta!” che vie di duetiri non se ne parla, ma lezioni tante! Gra-zie a tutti.

Danilo Canepa, CAI Ovada

La spedizione dell’Alpinismo Giovanile Na-zionale all’Ararat è organizzata in occasio-ne del 150° anniversario della fondazionedel Club Alpino Italiano. Per realizzarlaperò occorrono fondi. Gli organizzatorichiedono un piccolo contributo per un pro-getto, un obiettivo: proporre un alpinismoche metta in primo piano i valori educativi,umani e spirituali includendo la componen-te ambientale, finalizzata alla cultura delterritorio, e tecnica, finalizzata alla progres-sione in sicurezza. Questi sono i temi inclusinel Progetto Educativo che il Club AlpinoItaliano propone ai giovani. Con una dona-zione è possibile avere una cartolina, soste-nendo così la spedizione alpinistica nazio-nale che accompagnerà sulla cima del Mon-te Ararat (5.165 m) un gruppo di ragazzi.

Alpinismo giovanile

UNA CARTOLINA PER L’ARARAT

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Annibale Salsa, antropologo e presidentegenerale del CAI dal 2004 al 2010, è inter-venuto con uno scritto nell’ambito di unaricerca che ho fatto su “Valenza e la monta-gna”, pubblicato su “ Valenza d’na vota”25/2010; richiamo alcune delle sue riflessio-ni: “La montagna è uno scrigno di valoriecologici, estetici, etici ed educativi. Essa in-segna la cultura del limite in senso oggetti-vo e soggettivo, in un mondo bombardatodi messaggi che inneggiano al no limits.Messaggi che, purtroppo, fanno breccia an-che nella comunità alpinistica e dei fre-quentatori della montagna. I molti incidentiche ne funestano la cronaca trovano le lororagioni in questa “sub-cultura della fretta”che non tiene più conto dei cicli naturali.Per tali ragioni la montagna si presta, più dialtri ambienti, ad usi retorici che ne snatu-rano l’essenza.(…). Oggi i giovani hanno ungrande bisogno di riappropriarsi della cono-scenza del territorio di cui, non per colpaloro, sono diventati analfabeti. L’esplora-zione dei luoghi dovrebbe seguire un crite-rio di diffusione che, a cerchi concentrici,muova dai propri dintorni e gradualmenteraggiunga le montagne più lontane ed ele-vate. Anche le Sezioni CAI non di monta-gna, come quella di Valenza, hanno innu-merevoli occasioni per confrontarsi con ter-ritori di prossimità quali sono le colline delMonferrato o i rilievi dell’Appennino Ligu-re-Alessandrino “.Quando pensiamo alla montagna, lasciamoi nostri territori per andare verso altri, più omeno lontani. Annibale Salsa ci invita a fre-quentare e valorizzare “territori di prossi-mità”, come le nostre pianure e le nostrecolline, nei luoghi dove abitiamo.Questa scelta, come per la montagna, ri-chiama l’esperienza del camminare, attivitàfondamentale nella vita che coinvolge fisicoe mente di ogni uomo. Camminare e pensa-re, molto spesso, sono attività coincidenti.Camminare aiuta a respirare meglio, a cer-care, anche se non si è tra i monti, la com-pagnia di altre persone abituate ad alzarelo sguardo e a respirare forte. Credoprofondamente che camminare genera unamodalità del vivere che sprigiona condizioniliberatorie ed appaganti perchè ha fattosempre parte dell’esperienza umana. Que-sta modalità di viaggio antica sta conoscen-do un nuovo interesse, cresce il numero diquelli che la praticano non solo per sport.

Uomini, donne e, for-tunatamente, anchemolti giovani si vedo-no viaggiare a piedi,attraversare strade esentieri, passo dopopasso, confidando so-lo nelle proprie forze.Sperimentano così unsenso di appagamen-to e di appartenenzaa una nuova aristocra-zia: quella di chi è pa-drone del propriotempo. La sezione CAIdi Valenza ha dedica-to gli anni più recentidella sua attività, daiprimissimi anni due-mila, a studiare le va-rie mappature dellecarte del territorio che si estende dalle colli-ne al Po in un’alternanza di luoghi con mo-deste ma pittoresche alture e di altri pia-neggianti attraversati dal fiume Po. Ungruppo di volontari del CAI guidato dal vicepresidente Giovanni Omodeo ha messo inatto un’esplorazione accurata in tutte le zo-ne del territorio che interessa, oltre Valen-za, i comuni di Alessandria, Bassignana,Bozzole, Montecastello, Pecetto, Pietrama-razzi, Pomaro, Rivarone e San Salvatore.Con un lavoro paziente, accompagnato danumerosi sopralluoghi, sono stati individua-ti 14 sentieri, tracciati e segnalati, con lanumerazione prevista dai regolamenti chefanno capo alle istituzioni competenti, com-preso il Club Alpino Italiano Nazionale. Neè scaturita una rete di percorsi che si allun-gano, si incontrano e fra loro si intrecciano,favorendo una piacevole possibilità di im-mersione nelle bellezze, nei colori della na-tura che anche il nostro territorio può offri-re. I sentieri si snodano per circa 140 chilo-metri e sono percorribili per escursionismo,mountain bike e brevi passeggiate. Il CAI diValenza ha realizzato, in collaborazionecon il Comune di Valenza, la Provincia diAlessandria, la Regione Piemonte, il ParcoFluviale del Po e dell’Orba e la FondazioneCassa di Risparmio di Alessandria, una cartadei sentieri in scala 1:25000 che è a disposi-zione di tutti coloro che amano camminare,esplorare, gustare la natura.L’iniziativa inoltre, contribuisce a valorizza-

re e portare a cono-scenza una serie diantiche vie di comuni-cazione stradali trac-ciate nel territorio va-lenzano. Oltre al valo-re paesaggistico esseconservano i ricordi diun lungo passato col-mo di storie, popola-zioni, personaggi, maanche di invasioni ebattaglie, richiaman-do la loro memoria. Fausto Capra, Presi-dente della SezioneCAI di Valenza “Davi-de e Luigi Guerci” af-ferma: “ Con la costi-tuzione della SezioneCAIO tutti i cittadini,

che hanno voluto, hanno potuto avere unpunto di riferimento, dove “il camminare”non è stato un metter il piede avanti all’al-tro, ma ha costituito un momento di aggre-gazione, di socialità; si è potuto non tantocamminare per svolgere soltanto un saluta-re esercizio, ma incamminarsi con altri perraggiungere traguardi che non erano costi-tuiti dalle mete occasionali, ma erano fina-lizzati alla conoscenza di luoghi, persone,storie, tradizioni, territori, culture. Negli ul-timi anni l’operosità del CAI valenzano hapermesso l’instaurarsi di un rapporto parti-colare anche con altre realtà cittadine, qua-li le Istituzioni Pubbliche, le scuole e diverseaggregazioni socio-culturali, rapporti forieridi ulteriori e migliori traguardi, che nonmancheranno di essere raggiunti se faremotutti parte della medesima…cordata.” Camminare: la bellezza di un’esperienzache apre alla novità, allo stupore, sollevan-do il nostro essere. Il passo, unito al battitodel cuore e al respiro, diventa ritmo, dà unacadenza superiore ai nostri sentimenti edalle nostre parole. E poi, una salita ad unacima di montagna o una camminata su col-line e pianure possono donare frammentidi libertà e la gioia di una festa.

Giorgio Manfredi, CAI Valenza

NUOVI ASAGSi è concluso il 1° Corso ASAG della ScuolaIntersezionale di Alpinismo Giovanile Asti- Casale Monferrato - San Salvatore Mon-ferrato - Vercelli che ha visto la partecipa-zione di 13 allievi di diverse sezioni.Il corso ha seguito le indicazioni del PianoFormativo, sviluppando tutti gli argomen-ti in esso previsti. Sono inoltre state con-dotte diverse verifiche, in tutto dieci, attesia ad appurare le conoscenze acquisitesia a permettere agli allievi di padroneg-giare meglio le materie. Gli allievi hannopresentato tutti un curriculum adeguato.Gli allievi che hanno superato il corso conprofitto sono:Carmellino Antinea, Guasco Simona, Rey-naud Giovanni della Sezione di Asti, CalGermano, Carrer Andrea, Dazzi Gugliel-mo, Ferrero Fabrizio, Mellina Piero, Profe-ta Stefano, Vitale Alessandra della Sezio-ne di Casale Monferrato, Martinengo Bar-bara della Sezione di Novara.

I sentieri del CAI Valenza

ELOGIO DEL CAMMINARE

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tappa parteciperà anche, come uscita sociale,il CAI Chieri.3a tappa Lunedi 22/4: Rif. Geat-Sacra di SanMichele-Giaveno (E) km 29Partenza ore 7,30 dal rifugio. Si sale a rag-giungere Pian dell’Oso, straordinario balconesulla valle arricchito dalla suggestiva cappelladella Madonna della Neve. Si segue da qui lalunga e panoramica dorsale, a cavallo tra ValSusa e val Sangone , che porta prima a ColBione, poi a Colle Braida, da cui in breve siscende alla Sacra di San Michele per l’imperdi-bile visita di questo straordinario monasterofortificato. Si scende poi a Giaveno dove sare-mo accolti dalla locale Sezione CAI ed ospitidegli Alpini.4a tappa Martedì 23/4: Giaveno-Alpignano (T)km 28Partenza alle ore 7,30 dal municipio di Giave-no. Si raggiungono i laghi di Avigliana perproseguire verso il centro che si attraversauscendo ad est verso Buttigliera, seguendo leindicazioni CAI che portano alla splendida ab-bazia di Sant’Antonio di Ranverso, accanto al-la quale è visibile un tratto originale di baso-lato Romano e l’antico “Ospitale”. Dopo la vi-sita all’abbazia si prosegue verso la stazione diRosta per raggiungere, ormai alle porte di To-rino, Alpignano.5a tappa Mercoledì 24 /4: Alpignano-Superga(T) km 27Partenza ore 7,30 dal Municipio di Alpignano.Tappa fondamentale alle origini del CAI, per-tanto sono previste diverse manifestazioni; siutilizzeranno due tratti di metropolitana per ri-manere nei tempi. Si raggiunge Pianezza pro-seguendo per la Stazione Fermi attraverso ilparco di Villa Lascaris uscendone nei pressi del-la meravigliosa Pieve romanica di San Pietro.Raggiunto il Parco della Tesoriera con la metro,saremo accolti nelle Scuderie Reali, che ospita-no la sede del CAI UGET. Dopo breve cerimoniasi raggiungerà in metropolitana Porta Susa eda qui, traversando il centro della città, si saliràal Monte dei Cappuccini, dove è previsto il salu-to delle autorità e la visita al Museo della Mon-tagna. Infine si salirà alla Basilica di Supergadove, dopo la cena nella sala storica, il coro CAIdi Varallo terrà un concerto di canti Alpini.6a tappa Giovedì 25/4: Superga-Aramengo (E)km. 28. Tappa in comune con il programmamountain bike.Partenza ore 8 dal piazzale della Basilica im-

Sabato 20 aprile segna l’inizio ufficiale diCAMMINACAI 150, con la contemporanea par-tenza delle iniziative escursionistiche naziona-li previste per celebrare i 150 anni di fonda-zione. Tutte confluiranno sui tre grandi cam-mini che da nord, la Via Francigena, da est, laVia Salaria, e da sud, la Via Micaelica, arrive-ranno contemporaneamente a Roma sabato28 settembre per il grande raduno finale. La Sezione di Casale Monferrato, da cui è parti-ta l’idea di percorrere l’intera Italia, valorizzan-do questi tre cammini storici e portando unadiretta testimonianza del nostro club nei tantiborghi, paesi e città che saranno toccate duran-te i percorsi, organizza direttamente la varian-te Francigena delle terre Alte, dal Moncenisio aRoma, che evita il tratto di pianura tra Torino eParma, seguendo dorsali collinari e Appennini-che. Il primo tratto di questa lunga camminata-evento, dal Moncenisio a Casale Monferrato,verrà percorso in nove tappe. L’appuntamentoè per le ore 8 di sabato 20 aprile al piazzaledella Stazione di Susa, da cui i partecipanti sa-ranno trasportati al Moncenisio.1a tappa Sabato 20/4: Moncenisio-Susa (E) km 24Percorso piacevole che, traversati i pascoli sot-to la diga raggiunge il piano della Gran Croce.Da lì si segue inizialmente il suggestivo per-corso della vecchia ferrovia Susa-Lanslebourg,fino ad incontrare la bella mulattiera detta“Strada Reale” che, passando per Ferrera Ce-nisio, porta a Novalesa, dove è prevista la visi-ta guidata all’Abbazia medioevale, primo rico-vero per i pellegrini che valicavano le Alpi. Perstrade campestri e comunali, traversando alcu-ni gradevoli borghi alpini si raggiunge Susa,dove è prevista la visita guidata dell’anticacittà romana. A Susa si unirà anche un gruppoproveniente dal Moncenisio.2a tappa Domenica 21/4: Susa-Rif GEAT Val-gravio (E) km 26Si parte alle ore 7,30 dal piazzale della stazio-ne per raggiungere la mulattiera che sale ver-so Meana. Da qui si segue il Sentiero dei Fran-chi, per lunghi tratti coincidente con la GTAsalendo a mezza costa sul versante destro del-la valle per raggiungere, dopo aver attraver-sato alcune piccole borgate e risalito una bellamulattiera in un vasto bosco di castagni e fag-gi, il rifugio Amprimo e successivamente il Ri-fugio GEAT, dove saremo accolti dagli amici diquesta Sezione che ci affideranno la bandieradi “Cime di Pace” da portare a Roma. Alla

Al via la variante Francigena delle Terre Alte. Tratto Moncenisio - Casale Monferrato

CAMMINACAI 150

30 km di facile sentiero prevalentemente interra battuta (l’itinerario è segnato con ver-nice gialla - rombo o linea - e segnavia CAIcon indicazione 5T), un dislivello di 1100 min salita ed altrettanti in discesa e l’arrivo inpiazza a Monastero dopo circa 8/9 ore dicammino.Il “Giro Corto” invece prevede il ritrovo inpiazza a San Giorgio Scarampi alle ore 8.30per l’iscrizione, la partenza alle 9,30, sem-pre dalla piazza di San Giorgio Scarampi,un percorso di 19 km di facile sentiero pre-valentemente in terra battuta (l’itinerarioanche in questo caso è segnato con vernicegialla - rombo o linea - e segnavia CAI conindicazione 5T), un dislivello in salita di 450m e di 110 m in discesa e l’arrivo in piazza aMonastero dopo circa 5/6 ore di cammino. Sono previsti quattro posti di assistenza e ri-storo (bevande e cibo) dai quali è possibile

raggiungere l’arrivo, per chi avesse proble-mi. Il primo è situato a San Giorgio Scaram-pi, il secondo a Olmo Gentile, il terzo a Roc-caverano e il quarto è vicino alla Torre diVengore.Il parcheggio per le auto per il Giro Lungo èa Monastero, per il Giro Corto a San GiorgioScarampi; in entrambi i casi sarà regolatodalla Protezione Civile. I pullman, dopoaver portato i partecipanti alla partenza diSan Giorgio Scarampi, rientreranno a Mo-nastero. Per i partecipanti del Giro Corto èprevisto un servizio navetta per recuperarela propria auto. All’arrivo polenta con con-torni a cura Pro Loco di Monastero.Informazioni si possono avere telefonandoalla sede CAI, via Monteverde, 44 AcquiTerme - tel. 0144/56093-3486623354 ognivenerdì sera dalle ore 21 alle ore 23.

Sezione “Nanni Zunino”, Acqui Terme

boccando il sentiero alla sua destra. Si prose-gue tra boschi e coltivi, lungo strade asfaltate,generalmente secondarie, sterrate e sentieritoccando i graziosi borghi di Bardassano, do-minato dall’imponente castello, Sciolze, il cuinucleo centrale, arroccato sotto la cinta delcastello, ne rivela l’impianto medioevale, Cin-zano, Torrazza, Pogliano, prima di raggiunge-re, ai piedi di Albugnano, l’abbazia di Vezzo-lano, che appare improvvisamente dal verdedella fresca vallata. Tra i più eleganti monu-menti romanici del Piemonte, segnata da evi-denti influssi del gotico francese, contiene alsuo interno e soprattutto nell’elegante silen-zio del chiostro, cicli di affreschi del XIII e XVsecolo, splendidamente conservati. Dopo la vi-sita dell’abbazia, si raggiunge Aramengo.7a tappa Venerdì 26/4: Aramengo-Murisengo(T) km 21Partenza ore 8 dall’agriturismo La corte delBarbio. Dopo le fatiche delle prime lunghetappe, tre tappe brevi. Si segue il fondovalleportandosi sotto l’alto colle su cui sorge Coc-conato (491 m), al cui culmine è occupato dal-la torre che offre un panorama a 360° sullecolline del Torinese, Astigiano e Monferrato,sulla pianura del Po e sull’intero arco Alpino.Lasciato il suggestivo paese di chiaro impiantomedioevale, epoca splendidamente testimo-niata dal palazzo Comunale, si prosegue perTuffo e Murisengo.8a tappa Sabato 27/4: Murisengo-Crea (E) Km 21Partenza ore 8 da San Candido, sede CroceVerde. In questa tappe si uniscono ai cammi-natori gli amici del CAI Torino. Si sale a rag-giungere l’aspra dorsale della Val Cerrina, chesi segue verso Villadeati e Odalengo Piccolo,dove presso la stele a lui intitolata, verrà ricor-dato Cesare Triveri, il socio del CAI Casaleideatore del Cammino Superga-Crea. Giunti aPonzano, ci sarà l’incontro con gli amici delCAI Asti che, in cammino dalla loro città, siuniranno alla compagnia per raggiungere ilSantuario di Crea. Qui troveremo un mercati-no di produttori locali, tra cui diversi soci CAI,è prevista una visita guidata alle cappelle delsacro Monte, una visita al ricco reliquiario delmatroneo ed un concerto di canti di monta-gna del coro degli Alpini di Asti.9a tappa Domenica 28/4: Crea-Casale Monfer-rato (T) km 22Partenza ore 8 dal santuario di Crea. Alla tap-pa si unisce il CAI Casale con il suo numeroso evivace gruppo di Alpinismo Giovanile. Si scen-de verso Forneglio, Serralunga, Madonnina araggiungere il fondovalle, per poi risalire sulversante opposto a Cereseto, proseguendoper dolci declivi collinari verso Treville e Ozza-no. Da Ozzano si seguirà verso Casale lungo la“Via del Cemento” costellata da antiche fab-briche, Pozzoni, gallerie, resti di teleferiche eferrovie, accompagnati dalle guide dell’Asso-ciazione OperO’, che illustreranno le vicendedi un’industrializzazione che portò questo ter-ritorio ad essere all’inizio ‘900 il principale po-lo del cemento in Italia. La camminata si con-cluderà a Casale Monferrato con i festeggia-menti al Castello, messo a disposizione dal-l’Amministrazione Comunale. Il cammino verso Roma riprenderà giovedì 23maggio con il tratto Casale Monferrato - Sar-zana, in 11 tappe.Iscrizioni:[email protected]: www.monferrato.net/cai/Referente: Enrico Bruschi - [email protected] 2448070

Segue da pag. 1: LA “5 TORRI” DEL 150°t

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Come ormai avviene da molti anni alcuni socihanno trascorso la notte di S. Silvestro al rifu-gio Ezio Orsi. Il mattino successivo, mentreiniziava una fitta nevicata, un folto gruppo disoci della Sezione hanno rinnovato la simpa-tica consuetudine dello scambio di auguri sul-la vetta del Monte Ebro. Nei mesi invernalimolti soci della Sezione hanno effettuatoescursioni con sci e racchette in varie località,soprattutto nell’Appennino della Val Curone.L’innevamento è sempre stato sufficiente an-che se in qualche occasione non era ottimale.Il 23 ed il 30 gennaio è stata presentata laproiezione “Quasi in cielo - Bolivia - Primatraversata ciclo-alpinistica della CordilleraReal” concernente la spedizione ciclo-alpini-stica effettuata nella scorsa estate. Il 5 marzo è stato presentato con una toccan-te cerimonia il libro commemorativo dei 50anni della Sezione “Non smetteremo diesplorare - CAI - Sezione di Tortona - 1963-2013 - Cinquant’anni di avventure nel mon-do”. Esso illustra l’attività degli alpinisti tor-tonesi in varie parti del mondo. Erano pre-senti Kurt Diemberger, Maria A. Sironi e Ro-berto Mantovani.

Domenica 3 Marzo si è concluso il Corso di Sciorganizzato dalla Sezione in collaborazionecon i maestri di Sci di Antagnod. Quattro usci-te che hanno visto partecipare complessiva-mente 25 ragazzi di età compresa fra gli 8 e15 anni. Due classi: la prima non aveva mai in-dossato gli scarponi da sci e la seconda con ra-gazzini già in grado di sciare. Alla fine del cor-so chi non sapeva sciare percorre ora tutte lepiste senza problemi e chi invece sapeva scia-re, oltre a perfezionare la capacità tecnica diconduzione degli sci su tutte le piste, scia infuori pista. Le Maestre di sci, che hanno segui-to i ragazzi, nell’ultima lezione hanno unitole due classi di partenza in un unico gruppo etutti insieme hanno sciato in fuori pista di fa-cile e media difficoltà. Insomma i ragazzi si so-no divertiti e abbiamo passato insieme quat-tro giornate in mezzo alle montagne dellaValle d’Ayas circondati dalle vette dello Zer-bion, della Falconetta, della Testa Grigia, delSarezza, di punta Goa e al cospetto del mas-siccio del Monte Rosa con visibili la Roccia Ne-ra, il Polluce, il Castore, i Lyskamm. La Sezioneringrazia i ragazzi che hanno partecipato e igenitori che ce li hanno affidati, gli Accompa-gnatori di Alpinismo Giovanile che hannoproposto ed organizzato il Corso, la StazioneSciistica di Antagnod che ha collaborato perla riuscita dell’iniziativa. Il prossimo anno ripe-teremo il Corso con qualche miglioramentodettato dall’esperienza e amplieremo il pro-gramma prevedendo uscite da sci da fondo euna lezione teorica di nivologia a cui seguiràun’uscita tecnica per l’utilizzo dell’Arva, conl’obiettivo di far crescere le capacità tecnichee teoriche dei ragazzi ed avviarli, se lo vorran-no, a frequentare un corso di scialpinismo.Tutte le attività che la Sezione organizza con iragazzi non sono mai fine a se stesse ma fan-no sempre parte di un progetto di crescita cheha come obiettivo la frequentazione consape-vole della montagna.

Partito il nuovo corso intersezionale di Alpi-nismo Giovanile che vede protagonisti i ra-gazzi di Acqui Terme, Novi Ligure e Ovada.Domenica 10 marzo la prima uscita con 40partecipanti suddivisi in due gruppi. Que-st'anno il corso si sviluppa lungo due lineedidattiche differenziate: il Corso Base, dedi-cato a chi è alla prima esperienza ed alleprime fasce di età ed il Corso Avanzato, cheraggruppa i ragazzi delle fasce più alte dietà e chi, avendo già frequentato i corsiprecedenti, ha acquisito maggiore autono-mia. Ragazze e ragazzi del Corso Base con iloro accompagnatori si sono addentrati nelParco del Monte di Portofino scoprendotutte le sue caratteristiche paesaggistiche,ragazze e ragazzi del Corso Avanzato si so-no cimentati nel percorso della Via dei Tu-bi, un percorso che segue i tubi di un anticoacquedotto con un tracciato che prevedetratti di sentiero attrezzato, scalette e tun-nel: uno dei percorsi più spettacolari delparco.

Particolarmente numerosa l’adesione al cor-so da parte degli acquesi: 25 in tutto di cui7 già iscritti anche all’edizione 2012; i piùgrandi passeranno al Corso Avanzato. Allaprima uscita hanno partecipato 18 ragazzi“termali”, 15 del Corso base e 3 del Corsoavanzato, seguiti da 3 Accompagnatori Se-zionali e 5 Operatori Sezionali di AlpinismoGiovanile. Sommando i partecipanti delletre sezioni si è ottenuta una compagine ve-ramente numerosa, una sorta di invasionepacifica prima del parcheggio di San Roccodi Camogli e poi del parco di Portofino. Pa-cifica ma organizzata, con i ragazzi che,senza confusione, si sono divisi fra i parteci-panti del corso avanzato e di quello base ein modo ordinato hanno seguito le indica-zioni degli accompagnatori che li hannoguidati nei rispettivi percorsi. Il bel tempoha fatto il resto e ha reso la giornata piace-vole e divertente per tutti. I prossimi appuntamenti prevedono il 21aprile il Giro delle 5 Torri, il 12 maggio igiochi con le corde alla palestra di MonteStrutto, il 9 giugno l’esperienza di Via ferra-ta nella zona di Oropa, il 22 settembreun’uscita speleologica in collaborazione conil gruppo speleo Anveria di Ovada ed infineil 3 novembre l’escursione e la castagnata.A fine corso è prevista una festa finale conproiezione delle immagini raccolte da tuttidurante le escursioni. L'obiettivo di questainiziativa, come previsto dal Progetto delCAI, è quello di educare i ragazzi attraversola montagna e le esperienze che si fannofrequentandola: ogni uscita è preceduta dauna lezione teorica di preparazione.

Sezione di TortonaATTIVITA’ INVERNALE

Sezione Acqui Terme

CORSO DI SCIPER RAGAZZI

Alpinismo giovanileTANTI RAGAZZI NELPARCO DI PORTOFINO

Giovedì 21 marzo si sono svolte le elezioni delnuovo Consiglio Direttivo con grande presenzadi votanti, 128, un record assoluto per la Sezio-ne. Si è avuto un marcato rinnovamento conquattro nuovi consiglieri e tre confermati. Sonostati eletti: Elena Piotto, Pino La Loggia, ClaudioLeporati segretario uscente, Marco Moro, Gior-gio Mazzuccato ed Emanuela Patrucco. Settimiex aequo sono risultati Alessandra Vitale eGianluca Garrone, che pur molto giovane, è ri-sultato eletto in virtù della maggiore anzianitàassociativa.I consiglieri si riuniranno per elegge-re il Presidente, il Vice Presidente, il Tesoriere edil Segretario. Revisori dei Conti sono risultatieletti Franco Capra, Nino Sechi, Luciano Musso;Delegato sezionale Enrico Bruschi.

Sezione di Casale MonferratoNUOVO CONSIGLIO

In poche righe non è facile presentarsi e con-densare ciò che di più significativo si vorrebbecondividere con gli altri.Da neofita di roccia e ghiaccio e da nuovomembro del CAI di Alessandria non posso diremolto: sono esordiente in tutto! Nondimenola passione per la montagna e la pratica dellosport mi accompagnano da sempre come fos-sero due amici di vecchia data; passa magaridel tempo senza vedersi, ma il piacere di stareinsieme non si scalfisce, anzi continua a cre-scere. E perché tutto questo? Ognuno vive ilrapporto con la montagna in maniera piutto-sto personale, avendo la propria motivazioneche lo spinge verso tale mondo. Sicuramentel’ambiente montano offre quella pace e quel-la serenità utili ad allontanare i problemi o adevadere da una grigia quotidianità. Ciò cheincoraggia me è riassumibile in due parole:rottura e semplicità. Rompere con il rumore dimilione di voci prevaricanti, uscendo dall’“in-verno dell’umano scontento” (come direbbeThoreau) per ingaggiare una sorta di sfidacon la parete o la cascata e vedere quanto sipossa apprendere per affrontare l’essenzialedella vita, superando ogni ostacolo e diffi-coltà. L’emozione e la frenesia date dall’in-gaggio con un’entità così effimera come una

cascata di ghiaccio sono troppo intense pernon vivere a pieno un’esperienza del genere.Ad oggi mi sono misurata con le cascate di Lil-laz e il Sentiero dei troll, due vie molto classi-che e altrettanto sicure per chi le approcciaper la prima volta. La meraviglia di questosport parte già dalla fase dell’avvicinamento:immersa nel candore del paesaggio innevato,dove a farmi compagnia sono solo lo scric-chiolio della neve sotto i piedi e il turbinio deirespiri, lascio vagare lo sguardo e divagare lamente. Come non essere felici, godendo libe-ramente d’un così vasto orizzonte?Prendo la giusta confidenza con picche e ram-poni e si parte. La conquista di ogni tratto,seppur breve, è incomparabilmente galvaniz-zante e non vedo l’ora di arrivare in cima,passando tra sporgenze a “cavolfiore” o pic-conando un ghiaccio da “sorbetto” al limone.Non mi faccio mancare nulla e assaporo la fa-migerata “bollita”, spauracchio di ogni ghiac-ciatore: mai espressione più azzeccata fu l’os-simoro “ghiaccio bollente”!Tuttavia le avversità si superano e, quando lacima è raggiunta e l’obiettivo è conseguito, tisenti veramente appagato, in pace con ilmondo e migliore nella vita.

Patrizia Ciotti, CAI Alessandria

BATTESIMO DI GHIACCIO

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ESCURSIONISMO 7 APRILE ROCCA DELLʼADELASIA (con CAI Sampierdarena)14 APRILE SULLE COLLINE VALENZANE

(con CAI Ciriè e Valli Riunite)21 APRILE GIRO DELLE 5 TORRI (CAI Acqui Terme)19 MAGGIO MONTE ARMETTA (con il CAI di Ormea)19 MAGGIO FESTA DELLE SEZIONI AL MULINO NUOVO2 GIUGNO TRAVERSATA ESTOUL - COLLE RANZOLA -

GRESSONEY S. JEAN16 GIUGNO TRAVERSATA ST. JACQUES - COLLE

BETTAFORCA - STAFAL29 GIU - 4 LUGL DOLOMITI (SAN MARTINO DI CASTROZZA)29 GIUGNO UNA NOTTE IN RIFUGIO5-8 LUGLIO DOLOMITI (DA RIFUGIO A RIFUGIO)

GIRO DELLA MARMOLADA

MTB5 MAGGIO BICICLETTATA “ALDO PIACENTINI”

Oropa - Andrate - Lago di Viverone

VALENZAESCURSIONISMO 21 APRILE GIRO DELLE 5 TORRI25 APRILE SAN SALVATORE - CREA Il sentiero dei Santuari4-5 MAGGIO ALPI APUANE: RIF. CARRARA - COLONNATA11 MAGGIO IL CASTELLO DI PIETRA gara non competitiva

“ Le porte di pietra” (D+) 17 km; 760 m;19 MAGGIO ALTA VAL TANARO

da Carnino - Rif. Don Barbera - Punta Marguareis25-26 MAGGIO COLLINE TORTONESI: VIA FRANCIGENA8-9 GIUGNO ALPI RETICHE: VAL MASINO E VAL DI MELLO

per il 50° anniversario della Sezione23 GIUGNO VAL DʼAYAS: ST. JACQUES - PIANI DI VERRA

- LAGO BLU (salita facoltativa al Rif. Mezzalama)MTB 28 APRILE CAPANNE DI MARCAROLO

Gita intersezionale CAI 150°4-5 MAGGIO ALPI APUANE: RIF. CARRARA - COLONNATA26 MAGGIO A CAVALLO DI VAL CURONE E VAL BORBERA

Gita intersezionale CAI 150°8-9 GIUGNO VAL DI MELLO

TORTONA

PROGRAMMA ATTIVITAʼ

Inverno, la stagione che trasforma la monta-gna, cancella i sentieri, nasconde verdi pascolie grigie pietraie sotto il manto uniforme dellaneve. Persino i ruscelli, bloccati dal gelo, ap-paiono solo come tenui solchi che segnano ap-pena l’uniformità dei pendii, e solo i più pode-rosi hanno la forza di comparire in limpidepozze sprofondate nel bianco; la stagione delsilenzio, quando i rumori sono assorbiti dallaspessa coltre; la stagione del freddo che trat-

tiene la neve su rocce e alberi, vincendo la for-za di gravità. L’inverno, che preclude la mon-tagna al cammino, è anche la stagione dellosci-alpinismo, per i sempre più numerosi ap-passionati: salite segnate dal fruscio delle pellisulla neve, non più sentieri ma linee sinuoseche segnano il passaggio nei boschi incantati esugli ampi pendi; linee che diventano semprepiù nervose all’aumentare delle pendenze. Poila soddisfazione della vetta, con i suoi affasci-nanti panorami invernali. Nella stagione caldala vetta è meta e conclusione della salita, il ri-torno è routine, sobbalzi su sentieri scoscesi,piedi dolenti, l’obiettivo è tornare a valle. Nel-lo sci-alpinismo la vetta segna l’intervallo tra ilprimo tempo, di fatica e contemplazione, ed ilsecondo tempo di divertimento ed emozioni.Emozioni tanto più forti quanto più le pen-denze si impennano: così, sempre cercando dirispettare la legge della neve, inflessibile con itrasgressori, dai dossi ampi e dolci si passa apendii più ripidi, agli eleganti canaloni che se-gnano i fianchi della Montagna. Nulla però è

più affascinante che insinuarsi in quelle sottililinee bianche che l’inverno disegna sulle paretirocciose, ricoprendo di neve incisioni della pa-rete che nella stagione calda sfuggono all’at-tenzione o appaiono come repulsivi ammassidi sfasciumi inavvicinabili. Canali effimeri,spesso non codificati da relazioni, nella cui ri-cerca può ancora esprimersi la fantasia dellosci-alpinista. Roccia Viva Canale Coolidge(SE,1450 m, 40°/45° E3 su 350 mt)Il vallone di Piantonetto è oramai una metafissa della nostra stagione scialpinistica. Conl’arrivo della primavera, infatti, le possibilitàdi combinare le rilassanti e divertenti discesedegli ampi pendii che scendono sul pian delleMuande, a quelle più adrenaliniche dei canaliche solcano le pareti che delimitano la valle,sono molteplici.Dopo una entusiasmante discesa della Beccadi Gay nel 2011 decidiamo di provare il piùimpegnativo canale Coolidge alla Rocciaviva.Partiamo quindi alla volta del rifugio Pontesedove pernottiamo per spezzare la salita. Lasveglia è puntata alle 3.00 vista la stagione el’esposizione del canale, che essendo incassa-to tra alte pareti rocciose è soggetto a scari-che. La salita inizia sotto le stelle sui dolci pen-dii che dal rifugio ci portano alla bocchettadel Montenero, che dà accesso al ghiacciaio diRocciaviva. Il rigelo è ottimo, già pregustiamouna grande discesa. Arrivati alla base del ca-nale, che appare molto ben coperto (la valu-tazione E3 risulta un po’ larga con questecondizioni), mettiamo gli sci in spalla e inizia-mo la faticosa risalita fino alla breve crestache conduce alla calotta sommitale, dalla qua-le osserviamo la parete nord che appare comeun lungo scivolo di ghiaccio blu. Arrivati in ci-ma spelliamo e siamo pronti a partire: le con-dizioni sono eccellenti, tanto che si riesce ascendere sci ai piedi dalla ripida calotta som-mitale che dà accesso al canale. Nel canale lependenze sono costanti intorno ai 45°, le con-dizioni della neve permettono una sciata con-

trollata ma tranquilla. Arriviamo alla base delcanale e siamo soddisfatti, ora viene la parterelax della discesa (che già l’anno passato ave-vamo trovato superlativa scendendo dalla Bdi Gay): 1100 metri di firn da antologia sugliampi e divertenti pendii che ci riportano alPontese. Anche quest’anno una grande disce-sa ha pienamente rispettato le aspettative, ilvallone di Pintonetto non tradisce mai.Spalla Monte Fallere (mt 2973) Canale NO(1600 m, 40° E2 su 600 mt)Il 2013 è l’anno della polvere. Nonostante lecondizioni meteo non sempre ottimali (vento,giornate con temperature primaverili) sce-gliendo le gite giuste siamo sempre riusciti asciare su bella farina. Il vallone del Flassin èuna garanzia per trovare neve invernale bellaanche quando le condizioni non sono al top,e così è stato. Partiamo sul classico itinerarioche porta alle baite a quota 2200 in vista dellequali si punta decisamente a sinistra in dire-zione della costa rocciosa che separa il vallonedel Flassin dal vallone di Arsy. L’accesso del ca-nale non è molto evidente, e anche dopoaverlo reperito non lo si vede nella sua inte-rezza. Iniziamo comunque la salita che risultaabbastanza faticosa per l’abbondante stratodi neve fresca… saremo ripagati in discesa. Ilprimo tratto di canale porta ad una sella ne-vosa da cui parte il secondo tratto che arrivaalla cima, la vista sul Bianco e Jorasses è spet-tacolare. Arrivati in cima togliamo le pelli e ci preparia-mo alla discesa; i primi 50 metri sono delicatiper la presenza di molte pietre affioranti, pas-sato questo tratto inizia la magia: 450 metridi polvere impalpabile su pendenze costantiintorno ai 40°, semplicemente fantastico. Allabase del canale ci ricongiungiamo con l’itine-rario del Flassin dove la magia continua, anco-ra polvere perfetta fino al pianoro che portaagli impianti. Gli ultimi 100 metri sono sumarcetta primaverile altrettanto divertente.Una delle gite migliori delle ultime stagioni.

Giacomo Bruschi, CAI Casale Monferrato

SOTTILI LINEE BIANCHE VERSO IL CIELO

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PROGRAMMA ATTIVITAʼCASALE

ESCURSIONISMO7 APRILE ANELLO DEL MONTE BARDELLONE

(E) Org. Piotto, Rossi20-28 APRILE CAMMINACAI 150 dal Moncenisio a Casale5 MAGGIO ARONA - UN BALCONE FIORITO

(T/E) Org. Piotto, Rossi19 MAGGIO FESTA DELLE SEZIONI AL MULINO NUOVO

Org. Intersezionale della Provincia23 MAGG-2 GIU CAMMINACAI 150 da Casale a Sarzana9 GIUGNO CICIU DEL VILLAR - MONTE S. BERNARDO

(T/E) Org. Piotto, Rossi23 GIUGNO BECCA FRANCE Valle dʼAosta (E) Org. Leporati7 LUGLIO SIMPLON DORF - BIVACCO LAGGIN

(E) Org. Piotto, Rossi

ALPINISMO23 GIUGNO MONTE GRANERO PER IL PASSO LUISAS

(F+ passi di 2° grado) Org. Zavattaro7 LUGLIO CORNO BIANCO VALSESIANO

da Rif. Carestia (F) Org. Mazzuccato

CICLOESCURSIONISMO21 APRILE IN BICI SUL FIUME PO

(TC) Org. Bobba, Mazzuccato26 MAGGIO LE COLLINE DANZANTI

(MC/MC) Org. Ferrero9 GIUGNO GIRO DEI CIAPPI - FINALE LIGURE

(MC/BC) Org. Ferrero22 GIUGNO ANELLO CERRINA - LUSSELLO - ODALENGO G.

(MC/MC+) Org. Garrone

SCI ALPINISMO13-14 APRILE MONTE BASODINO m 3273 da Riale

(BSA) Org. Pesce

ALPINISMO GIOVANILEGruppo esploratori7 APRILE VISITA PARCO MONTEVALENZA

la moderna arca di Noè28 APRILE PONZONE-CIMAFERLE alla scoperta dellʼAppennino12 MAGGIO SULLE COLLINE DEL PO valle Cerrina26 MAGGIO VALLE ORBA alla ricerca dellʼoroGruppo pionieri7 APRILE MONTE EBRO una cima tra le più alte dellʼAppennino5 MAGGIO LINEA CADORNA le trincee della prima guerra9 GIUGNO CASA DI CACCIA DI ORVEIELLE

sulle mulattiere del reGruppo guide7 APRILE VAL GARGASSA escursione21-22 APRILE CAMPO A PIANCERRETO12 MAGGIO MONTESTRUTTO arrampicata2 GIUGNO RIFUGIO BARBUSTEL escursioneGruppo trekker (1° corso di Alpinismo Giovanile)14 APRILE PUNTA MARTIN salita alpina12 MAGGIO ARGIMONIA arrampicata

ESCURSIONISMO 7 APRILE SENTIERO DEL VIANDANTE (Lago di Lecco)

Traversata da Dervio al Santuario di Valpozzo(T/E) D.G. Astori, Avalle

21 APRILE GIRO DELLE 5 TORRI (Langhe Astigiane)(T/E) D.G. in collaborazione con CAI Acqui T.

27 APR - 1 MAGG TREKKING IN SARDEGNAD.G. Mandirola, Penna

10 MAGGIO STRALESSANDRIA tutti insieme per la corsapodistica non competitiva per le vie della città

12 MAGGIO SENTIERO DEL TRACCIOLINO traversata daNovate Mezzola a Verceia (E) D.G. Penna, Rosina

26 MAGGIO ESCURSIONE PER FAMIGLIE AI FORTI DI GENOVA traversata da Campi a Righi(E) D.G. Rosina, Salini

16 GIUGNO BEC BARAL 2130 m (Val Vermenagna)(E/EE) D.G. Barbieri, Moscato

28-30 GIUGNO TREKKING DELLE OROBIE(E/EE) D.G. Accornero, Fei, Mandirola

6-7 LUGLIO WEEK END PER FAMIGLIE IN VAL VENYD.G. Astori, Avalle

ALPINISMO 11-12 MAGGIO TESTA DI TABLASSES 2851 m (Valle Gesso)

Canalone di Tablasses dal Rifugio Questa(PD) D.G. Avalle, Ratti

ALESSANDRIA

ESCURSIONISMO 7 APRILE MONTE RAMA (E) (A)14 APRILE MONTE FIGNE (E)21 APRILE GIRO DELLE 5 TORRI (T) CAI Acqui Terme25 APRILE SENTIERO DEI SANTUARI (T)

San Salvatore - Crea - km 3912 MAGGIO MANICO DEL LUME (Recco) (E)19 MAGGIO INTERSEZIONALE AL MULINO NUOVO

150° anniversario CAI2 GIUGNO VAL MASTELLONE LAGO DI BARANCA (E)16 GIUGNO ALPE OMPIO - MONTE FAIEʼ (E)23 GIUGNO MONTE ZERBION VALLE DʼAYAS (E)7 LUGLIO GUGLIA ROSSA VALLE DI SUSA (EE)

SAN SALVATORE

OVADAESCURSIONISMO28 APRILE CASALE - CREA (E) Org. Sezione Casale M.5 MAGGIO MONTE FORATO 1230 m e MONTE CROCE

1314 m Alpi Apuane (E) Org. Bello, Torrielli19 MAGGIO FESTA DELLE SEZIONI Intersezionale al Mulino

Nuovo (E) Org. Intersezionale26 MAGGIO S. SEBASTIANO CURONE 150° CAI (E)2 GIUGNO TRENOTREKKING:

CAMPO LIGURE - PRATO RONDANINO (E)Org. Sanguinetti, Tambussa, Camera, Bruzzone

6-7 LUGLIO WEEK END IN VAL BELLINO Rif. Melezè (EE)Org. Cartasegna, Ferraro

ALPINISMO11-12 MAGGIO RIF. BENEVOLO 2285 m con possibilità di

salita alla GRANTA PAREY 3387 m(F+) Org. Ferrando, Vitale

22-23 GIUGNO RIF. QUINTINO SELLA al Felik 3585 m con possibilità di salita al CASTORE 4226 m(F) Org. Ferrando, Vitale

ESCURSIONISMO 1 APRILE GITA DEL MERENDINO - ANELLO DI S. LUCA21 APRILE GIRO DELLE CINQUE TORRI - 11ª edizione11-12 MAGGIO SENTIERO DEL PELLEGRINO

ACQUI - TIGLIETO - ARENZANO19 MAGGIO GITA INTERSEZIONALE al Mulino Nuovo23-26 MAGGIO CORSICA: SENTIERO DEL DOGANIERE16 GIUGNO RIFUGIO RIVETTI30 GIUGNO PUNTA QUATTRO SORELLE da Pian del Colle7 LUGLIO MONTE ALBRAGE E MONTE BELLINO8 LUGLIO PASSEGGIATA PIROTECNICA

FERRATA2 GIUGNO FERRATA DEL ROUAS

MTB7 APRILE GIRO DEL GORREI5 MAGGIO SUI CALANCHI DI MERANA

IN SEDE6 APRILE CONVEGNO SULLA SENTIERISTICA

ALPINISMO13-14 LUGLIO MONTE ROSA - Traversata dal Rifugio Sella al

Rifugio Mantova

ACQUI TERME

Page 8: Alpennino 2013 n 2

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effettuare. Lasciata l'auto inprossimità dell'area attrezza-ta, dove è tra l'altro presenteuna grande fontana alla qua-le è possibile rifornirsi d'ac-qua, si imbocca lo sterrato(chiuso da una sbarra) che ri-sale il fondovalle: dopo brevepercorso, immediatamentedopo avere attraversato unponte sul torrente che scen-de dalla valle Serpentera, siincontra sulla sinistra il bensegnalato bivio per il pian duCrös. Il sentiero prende quin-di a salire con decisione in unombroso bosco misto, ricco distupendi esemplari di abetebianco, con un sottoboscoche inizialmente è caratteriz-zato da specie vegetali che afine primavera emanano cu-riosamente un intensissimoodore di cipolla; superandonumerosi tornanti, si sbucasu terreno pianeggiante,dapprima in una faggeta conalberi ad alto fusto e quindinello stupendo pian du Crös,dominato verso sud dalle forme del Mar-guareis, che conferiscono all'ambiente to-ni tipicamente dolomitici.Tenendosi a sinistra e seguendo un sentie-rino un poco inerbito, si raggiunge unponticello posto in prossimità di un gran-de isolato abete: in direzione est, spostatasulla destra, appare intanto la cima Cars.Si attraversa il torrentello e si segue sem-pre il sentiero, inizialmente ancora inerbi-to, poi più evidente, fino a scorgere il Giasdella Madonna che si raggiunge a vista: inprossimità delle baite si incontra una se-conda fontana.Si risale quindi un cotone erboso, su trac-ce di sentiero, procedendo in direzioneest verso caratteristici spuntoni rocciosiche fungono da utilissimi punti di riferi-mento: raggiunte le rocce, il sentiero tor-na evidente ed appare il Gias Soprano diSerpentera, che si raggiunge senza pro-blemi tra vegetazione ammoniacale.

L'ambiente calcareo rappresenta sicura-mente uno degli aspetti più caratteristicidelle Liguri: la cima Cars, o du Cars, comelascia intendere lo stesso nome, non facerto eccezione e, anche se in misura me-no evidente rispetto ad altre località diquesto tratto delle Alpi, mostra gli ele-menti tipici dell'ambiente carsico, con roc-ce biancastre dalle forme intensamentelevigate dalle acque meteoriche.Questa bella vetta, risalibile con percorsotipicamente escursionistico, ha il vantag-gio di essere isolata, spostata rispetto allospartiacque che delimita a nord la ValleTanaro e lungo il quale si collocano le vet-te più alte delle Alpi Liguri: questo fattoconsente alla cima dei Cars di essere forseuno dei migliori punti panoramici sull'in-tera catena che si sviluppa dal Mongioieal Marguareis; in particolare è completa lavisione sullo stupendo dolomitico versan-te settentrionale di quest'ultimo, versantesolcato dal celebre ed evidente canalonedei Genovesi.Ben visibili sono anche la Conca delle Car-sene, una zona carsica di straordinario in-teresse turistico e speleologico e l'interospartiacque Pesio-Vermenagna, fino allabifida vetta della Bisalta; completa è infi-ne la visione della valle Ellero, chiusa asud dalla cima delle Saline ed aperta anord sulla pianura cuneese.La zona, inclusa nel Parco della valle Pesioe Tanaro, è assai interessante anche dalpunto di vista botanico: il primo trattodell'escursione si svolge infatti in uno deipiù bei boschi di abeti bianchi di tuttol'arco alpino mentre le praterie sommitalipresentano a primavera rigogliose fioritu-re, tra le quali colpiscono sicuramentequelle delle coloratissime ed abbondantis-sime viole e quelle delle grosse anemonisulfuree.

Caratteristiche dell'escursioneDislivello: 1200 m circa Esposizione: prevalentemente Ovest, tran-ne l'ultimo tratto di sentiero prima delColle Pellerina esposto a mezzogiornoDifficoltà: E

Descrizione del percorsoIl pian delle Gorre, base di partenza del-l'escursione, è di norma raggiungibile co-modamente in auto su strada asfaltata:occorre tuttavia tenere presente che neigiorni festivi, se presente un eccessivoaffollamento, i guardiaparco possono tal-volta sbarrare la carrozzabile all'altezzadel Villaggio d'Ardua, fatto che costringead allungare notevolmente il percorso da

Si passa accanto ad un lungo abbevera-toio e, dopo aver trascurato un primo sen-tierino che si stacca a sinistra e che passaaccanto ad alcuni ruderi, si imbocca untracciato più evidente, appena più in alto,che procede in costa in direzione del colledella Pellerina: il lungo traverso avvienetra stupende praterie caratterizzate in pri-mavera da ricchissime fioriture di viole.Giunti al Colle, si abbandona il sentiero esi risale con percorso libero lungo il cre-stone ovest della cima Cars, tra pratichiazzati di rododendri ove crescono ab-bondantemente varie specie di genzianae le anemoni sulfuree: passando accanto arocce dalle forme arrotondate, con formedi erosione tipicamente carsiche dovutealle acque piovane, si conquista infine lapanoramica vetta.

Claudio Trova

Panorama verso il Marguareis con l’evidentecanalone dei Genovesi dai pressi della vetta

Una giornata, una vetta…

CIMA CARS m 2204Valle Pesio - Parco Naturale Regionale Alta Valle Pesio e Tanaro

Pendii sommitali della cima Cars, ormai prossimi alla vetta