Agricoltura Veneta n.2 2013

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Mercato Banda larga Innovazione Opportunità NUOVI MODELLI PRODUTTIVI PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA VENETA LO SVILUPPO DELLE AREE RURALI PASSA PER LE RETI ENERGIA DALL’ERBA, SI PUÒ? NUOVI BANDI PER FORMAZIONE, CONSULENZA E PROMOZIONE 02 03 14 15 AGRICOLTURA VENETA Numero Due | Novembre 2013 “Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013. Organismo responsabile dell'attuazione: Veneto Agricoltura. Autorità di gestione: Regione del Veneto Direzione Piani e Programmi Settore Primario" GIPA/NE/0014/2012 SPECIALE GIOVANI pag. 4-5 E’ fondamentale assicurare la massima efficienza nell’im- piego dei fondi pubblici de- stinati alle imprese. Per questo la Regione intende proporre l’impiego di criteri più “strategici” nella sele- zione delle domande a valere sul Programma di Sviluppo Rurale. In altri termini le graduatorie dovreb- bero tener in maggior conto l’effetto reale dei progetti in termini di incre- mento di redditività e tutela dell’oc- cupazione, avendo sempre ovvia- mente riguardo a temi quali la sostenibilità e l’innovazione. I criteri di assegnazione finora hanno privi- legiato elementi come la qualità delle produzioni, la categoria d’in- vestimento, la natura del soggetto proponente e così via. Questo è ov- viamente uno dei molti argomenti che saranno oggetto di proposta e confronto in sede di Partenariato, avviato già da qualche mese dalla Regione per dialogare con i giovani agricoltori veneti, con le associa- zioni di categoria e con i rappresen- tanti del settore, per far emergere i fabbisogni di intervento del com- parto. In tale contesto si sta ora la- vorando alla definizione della strate- gia in rapporto alle priorità previste dal regolamento e, entro il mese di dicembre, verrà formulato il docu- mento di proposta per il nuovo PSR. Franco Manzato Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto CRITERI DI FINANZIAMENTO, SERVE CAMBIAMENTO

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Mercato Banda larga Innovazione OpportunitàNUOVI MODELLI PRODUTTIVI PER ILFUTURO DELL’AGRICOLTURA VENETA

LO SVILUPPO DELLE AREE RURALIPASSA PER LE RETI

ENERGIA DALL’ERBA, SI PUÒ? NUOVI BANDI PER FORMAZIONE,CONSULENZA E PROMOZIONE

02 03 14 15

AGRICOLTURAVENETANumero Due | Novembre 2013

“Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013.Organismo responsabile dell'attuazione: Veneto Agricoltura.

Autorità di gestione: Regione del VenetoDirezione Piani e Programmi Settore Primario" GIPA/NE/0014/2012

SPECIALE GIOVANI pag. 4-5

E’ fondamentale assicurare lamassima efficienza nell’im-piego dei fondi pubblici de-

stinati alle imprese. Per questo laRegione intende proporre l’impiegodi criteri più “strategici” nella sele-zione delle domande a valere sulProgramma di Sviluppo Rurale. Inaltri termini le graduatorie dovreb-bero tener in maggior conto l’effettoreale dei progetti in termini di incre-mento di redditività e tutela dell’oc-cupazione, avendo sempre ovvia-mente riguardo a temi quali lasostenibilità e l’innovazione. I criteridi assegnazione finora hanno privi-legiato elementi come la qualitàdelle produzioni, la categoria d’in-vestimento, la natura del soggettoproponente e così via. Questo è ov-viamente uno dei molti argomentiche saranno oggetto di proposta econfronto in sede di Partenariato,avviato già da qualche mese dallaRegione per dialogare con i giovaniagricoltori veneti, con le associa-zioni di categoria e con i rappresen-tanti del settore, per far emergere ifabbisogni di intervento del com-parto. In tale contesto si sta ora la-vorando alla definizione della strate-gia in rapporto alle priorità previstedal regolamento e, entro il mese didicembre, verrà formulato il docu-mento di proposta per il nuovo PSR.

Franco ManzatoAssessore all’Agricoltura della Regione Veneto

CRITERI DI FINANZIAMENTO,SERVE CAMBIAMENTO

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Orientare definitivamente i settori agri-colo e forestale verso il mercato, consoli-dando i risultati ottenuti dal sistema ve-neto negli ultimi anni. La Regione delVeneto ha delineato i fabbisogni per lacompetitività dell’agricoltura regionale e liha sottoposti ai rappresentanti dello svi-luppo rurale intervenuti all’Incontro diPartenariato tenutosi il 25 luglio presso laCorte Benedettina di Legnaro (PD).L’analisi di contesto e l’individuazione deifabbisogni per le due priorità “Potenziarela competitività dell’agricoltura” e “Pro-muovere l’organizzazione della filiera ali-mentare e la gestione del rischio”, previstedall’Unione Europea per la programma-zione 2014-2020, sono state realizzate incollaborazione con il Dipartimento Terri-torio e Sistemi Agroforestali dell’Univer-sità di Padova che ne ha presentato i ri-sultati. Punti di partenza sono la crescitadel valore aggiunto nel settore primario re-gistrato tra il 2006 e il 2010 (+8%), l’au-mento dell’occupazione (+5%) nellostesso periodo e il miglioramento della bi-lancia commerciale, a cui è necessarioperò abbinare il contrasto ai processi re-cessivi di alcune aree e la creazione dinuove opportunità di reddito e occupa-zione.

Più grandi e più efficientiSecondo il rapporto la sfida per la compe-titività passerà soprattutto per la capacitàdi sviluppare nuovi modelli produttivi, ingrado di soddisfare le esigenze dei consu-matori attraverso innovazioni, canali dicommercializzazione diversificati, sfrut-tamento del marketing territoriale e lamultifunzionalità. Un altro fabbisognofondamentale in termini di competitività eredditività è di far crescere la dimensione

economica delle imprese e, allo stessotempo, aumentarne l’efficienza tecnico-produttiva attraverso attività di consu-lenza, formazione e adozione di strumentiinnovativi.

Insistere sul ricambioTra le priorità del PSR Veneto 2014-2020viene evidenziata la necessità di favorire ilricambio generazionale. Dopo il successodel “Pacchetto giovani” dell’attuale pro-grammazione, è opportuno insistere sullacrescente presenza di giovani agricoltori,una delle condizioni ineludibili per ren-dere più competitivo il settore agricolo.

Per questo sarà importante, secondo il rap-porto, sviluppare il capitale umano rap-presentato dai giovani anche attraversoesperienze di scambio con altre regioni epaesi europei, sostenere l’acquisizione el’ampliamento del capitale fondiario fa-vorendo l’accesso al credito in parte construmenti finanziari dedicati ai giovaniagricoltori.

Orientarsi al mercatoFocalizzare l’attenzione sul mercatoprima ancora che sui prodotti, sarà la sfidache il settore agricolo dovrà cogliere pro-muovendo l’organizzazione delle filiere

agroalimentari. È proprio questa prioritàche potrà determinare buona parte dellacapacità di essere competitivi. Tra i fabbi-sogni individuati si evidenzia la necessitàdi aumentare la concentrazione dell’of-ferta, l’accorciamento delle filiere, la crea-zione di “reti” tra filiere di qualità, la pro-mozione della vendita diretta per cercaredi avvicinarsi maggiormente ai consuma-tori. Altro aspetto connesso con la priorità3 dello sviluppo rurale riguarda invece ilbisogno di dare continuità agli strumentiper la gestione dei rischi, promuovendofondi di dimensioni rilevanti e aumen-tando il ricorso a polizze “multi-rischio”.

NUOVI MODELLI PRODUTTIVI PERIL FUTURO DELL’AGRICOLTURA VENETA

Il confronto sulle priorità 2014-2020

Orientarsi al mercato, sviluppare nuovi canali di commercializzazione e insistere sul ricambio generazionale:le necessità dello sviluppo rurale regionale nell’analisi dei fabbisogni realizzata dalla Regione del Veneto

Le sei Priorità Europee dello Sviluppo Rurale 2014-2020

1.Innovazionee trasferimentoconoscenza

2.

Competitività

3.Filiereagroalimentari

4.

Agroecosistemi

5.Efficienzadelle risorse

6.Inclusionesociale

Aratura conservativa, 2009. Lison di Pramaggiore, Venezia (Foto di Tiziana Dall’Acqua)

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LO SVILUPPO DELLE AREE RURALI PASSA PER LE RETI

Uscire da un approccio “settoriale”e ripensare lo sviluppo del territorioin maniera integrata. È l’indirizzotracciato dalla Regione Veneto e dal-l’Università di Padova nell’ambitodell’analisi della priorità “Inclusionesociale”, uno dei sei obiettivi tematicifissati dalla Commissione Europeaper il periodo 2014-2020. Sull’analisidei fabbisogni nell’ambito di questapriorità si è mossa la ricerca realiz-zata dal Centro di ricerca sul NordEst “Giorgio Lago” dell’Universitàdi Padova. Tre le principali “focusarea” considerate: • la diversificazione e la creazione dipiccole e medie imprese; • lo sviluppo delle zone rurali; • la diffusione e l’utilizzo delle tecno-logie dell’informazione nelle aree ru-rali. Da questa prospettiva, sono state in-dividuate una serie di esigenze priori-tarie alle quali lo sviluppo rurale puòcontribuire in maniera determinante.

Filiere aggregateNell’ottica di favorire la diversifica-zione e lo sviluppo imprenditoriale equindi la creazione di nuovi posti dilavoro, non c’è solo la necessità diriorientare le imprese. Uno dei prin-cipali fabbisogni individuati è quellodi potenziare l’aggregazione sia al-l’interno della stessa filiera, che tradiverse filiere per promuovere la ru-ralità. Altra necessità prioritaria è diincrementare le competenze deglioperatori e degli enti locali delle areerurali e di potenziare le capacità di

animazione del territorio e il “farerete” specialmente nella diffusione dibuone pratiche.

Promozione e serviziPer fare in modo che le aree ruralipresentino uno sviluppo equilibratoe sostenibile, c’è anche bisogno di ga-rantire servizi alla popolazione e allostesso tempo valorizzare il territo-rio. Per questa seconda “focus area”la ricerca ha individuato fabbisognicome il potenziamento delle reti locali

nella promozione del territorio, larealizzazione di piccole infrastrut-ture turistiche, il supporto nei ser-vizi alle persone. Sullo sfondo ditutto questo, c’è anche la necessità diforti azioni integrate e strutturate digovernance locale.

Banda larga e e-governmentAltro aspetto fondamentale, sia per ilsettore agricolo, che più in generaleper le aree rurali, è il raggiungimentodi un’ampia diffusione delle tecno-

logie dell’informazione, sia a livellodi infrastrutture che di utilizzo daparte della cittadinanza. In questosenso l’analisi ha messo in luce il bi-sogno di completare gli interventisulla rete di “back-haul” (necessariaper far arrivare la banda larga nellecase e nelle aziende), di potenziarel’e-government per rendere più facileil rapporto tra pubblica amministra-zione e cittadini e di incrementare losviluppo dell’e-commerce nelle areerurali.

I fabbisogni della priorità “Inclusione sociale”. Agire in maniera integrata sulla governance locale, potenziando l’aggregazione, anche grazie alla banda larga.

Verso il PSR Veneto 2014-2020

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Esperienze significative in termini di innovazione e originalità che sono state capaci di rinnovare i processi interni o apportare valore aggiunto.Il loro operato rende il settore primario del Veneto maggiormente competitivo nel mercato italiano ed internazionale.

GIOVANI IN AGRICOLTURAEsperienze venete di successo

INNOVAZIONE DI FILIERA

Ha 30 anni e vive a Postioma in provincia di Treviso. Giuseppe è unodei 3000 ragazzi che negli ultimi cinque anni è diventato titolare diun’azienda agricola, con coraggio e spirito imprenditoriale, per farcrescere l’economia delle aree rurali e tutelare il territorio del Veneto.Giuseppe ha scelto di operare in un settore dove si inizia l’attività giàpieni di debiti, faticoso, che si deve confrontare con una potenteconcorrenza mondiale: il tutto in un segmento, quello zootecnico,dove il Veneto è primo in Italia, ma dove il nostro Paese è fortementedeficitario e l’allevamento si scontra con una concorrenza europeache di fatto è favorita da oltre un ventennio da politiche comunitarieche premiano gli allevamenti continentali. “Per ovviare a questa si-tuazione – ha spiegato Giuseppe – oltre all’allevamento, ci siamo at-trezzati con un macello ed ora trasformiamo anche la carne che pro-duciamo, vendendola direttamente agli agriturismi, macellerie eristoranti della zona, insieme a salumi rigorosamente privi di con-servanti e antiossidanti”.Giuseppe ha cominciato a lavorare nel settore agricolo nel 2004. Inprincipio si occupava solamente dei capi bestiame in stalla, fino adun anno e mezzo fa, quando ha avuto una idea vincente: creare unarete locale a Km 0 che permetta di arrivare al consumatore finale, de-stinando la produzione ad un mercato che vuole certezze e qualità.Avviati i lavori di ristrutturazione delle strutture operative, grazie an-che all’aiuto della Regione Veneto mediante i bandi del Programmadi Sviluppo Rurale, ha iniziato ad operare “conto terzi”: “gli agrituri-smi spesso mi chiedono di allevare i loro suini, in quanto non hannolo spazio adatto per farlo autonomamente. Noi garantiamo la sicu-rezza dell’alimentazione degli animali attraverso miscele preparate al-l’interno dell’azienda, escludendo quindi sottoprodotti e mangimipreconfezionati, producendo in questo modo carni più sapide e piùasciutte, con grande riscontro da parte dei clienti”.“È un grande successo riuscire a vendere il proprio prodotto adaziende e servizi di ristorazione del territorio, che in questo modohanno garanzia di servire prodotti salubri e davvero ‘nostrani’ ” ha ri-cordato Giuseppe, riferendosi ad un settore che spesso deve piegarsie cedere il passo alla carne del nord o est Europa, che irrompe nellagrande distribuzione italiana soppiantando i piccoli produttori zoo-tecnici locali, che offrono carni di grandi qualità.

Giuseppe rifornisce di carne veneta agriturismi, ristoranti, macellerieI FUNGHI DEL POLESINE

“Lavorare nei campi per me non èun ripiego. È ciò che desidero dav-vero. Rinchiusa dentro un ufficio sta-rei male, lontano dal verde della miaterra mi mancherebbe l’aria”. Pocoimporta ad Elisa se l’inverno è asproe gelido, se le mani si screpolano e sele guance diventano rosse. Lei è cre-sciuta in questo modo, e vuole rima-nere nell’agricoltura, che è culturadella natura. Dopo essersi laureata aPadova in Scienze e tecnologie agra-rie, è subito rientrata in Polesine perdedicarsi finalmente a tempo pieno all’attività di famiglia, dedita al la-voro e all’imprenditoria rurale, della quale ha preso le redini all’età di25 anni, sviluppandola non solo in termini logistici e meccanici, ma an-che affinando tecnologie e marketing d’azienda. Da imprenditrice agri-cola di appena 31 anni, con l’aiuto dei genitori e del fratello, gestisceun’azienda agricola a Castelguglielmo, tra le distese di girasoli e colzadel rodigino. Per sviluppare ed approfondire le tecniche di coltivazionedei funghi, Elisa ha condotto un progetto di tesi sperimentale cercandodi capire quali sono le varietà più resistenti e quali i prodotti utilizzabiliper la coltivazione. “Anche se in Italia la maggiore produzione di fun-ghi è rivolta allo “champignon”, noi abbiamo scelto il “pioppino”, unaspecie che cresce spontaneamente in natura, ma molto difficile da ge-stire, delicata, cagionevole – ha spiegato Elisa, motivando in questomodo la scelta di creare l’habitat dei funghi con un composto preparato“in casa”. “In questo modo siamo sicuri che la paglia nella quale av-viene la semina sia di qualità e permetta al prodotto di crescere in modo

sano”. In azienda infatti maci-nano la paglia, la pastorizzanoa 70-80 gradi per purificarla, epoi la mescolano con il mice-lio. Le specie prodotte nellecirca 20 serre sono, oltre aipioppini, anche sbrise, gial-letti, carboncelli, ai quali si ag-giungo 10 ettari di frutteto anoce.

Elisa trova il piacere di creare bontà e valore

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E’ Chiara Sattin, imprenditrice agricola nel settoreavicolo, 36 anni, la rappresentante dei giovani neitavoli del partenariato rurale che sta elaborato ilProgramma di Sviluppo per l’agricoltura veneta2014 – 2020. E’ stata scelta dai componenti delgruppo di consultazione del Forum giovani PAC2020, che sta raccogliendo e dibattendo le idee ele proposte delle nuove generazioni per la defini-zione della nuova politica agricola regionale cheprenderà avvio dal prossimo gennaio.Chiara è cresciuta di agricoltura: seguendo le ormedel padre, ha deciso di abbracciare la cultura ru-rale veneta, scegliendola come missione di vita. Ri-siede a Monselice e gestisce un’azienda dedita adallevamento avicolo e cereali. Laureata in econo-mia del turismo, sogna di ampliare la propria atti-vità al mondo dei servizi connessi al settoreprimario, con l’apertura di un agriturismo per ilquale si sta dando parecchio da fare.Il Tavolo regionale di Partenariato per il Pro-gramma di sviluppo rurale 2014-2020 si sta riu-nendo dallo scorso maggio e terminerà i lavori nelmese di dicembre, redigendo un documento con-diviso dagli attori del sistema veneto che verrà pre-sentato a Bruxelles per definire il nuovoProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020.

È possibile seguire i lavori del Partenariato nelsito www.piave.veneto.it.Il dibattito del Forum giovani è accessibile invece allink http://piave.veneto.it/web/operatori/forum-giovani-pac2020e su Facebook “Giovani Agricoltori Veneto”https://www.facebook.com/pages/Giovani-Agricoltori-Veneto/352532308192991?fref=ts

Un progetto che mette a confronto le giovanimenti del settore agricolo. Raccontaci.

E’ un progetto ambizioso e con grande entusiasmoho accolto questa sfida. Per la prima fase della con-

sultazione mi sono giunti pareri, segnalazioni eopinioni da tanti giovani colleghi. Il dibattito chene è scaturito è stato appassionante e costruttivo,quindi non posso che continuare ad incitare tutti afarmi pervenire (tramite il Forum o la Pagina FB)i propri commenti in vista dell’inizio della fase 2,che ha un titolo che è una promessa “Strategie”.

I giovani sono il futuro che avanza in un settoredove il ricambio generazionale è una necessitàstrategica. Attraverso il PSR si è cercato il ri-cambio generazionale, insediando in tre annicirca 1500 giovani imprenditori under 40. Qualisono stati finora gli argomenti discussi e propo-sti dai giovani al partenariato?

Davvero, i giovani imprenditori sono il nostro “te-soro”, una scommessa sul futuro sulla quale non sipuò più passare la mano. Il tema è complesso e lenostre riflessioni sull’argomento si sono soffermatesulle principali barriere all’entrata del nostro settore:la difficoltà di ottenere credito, la burocrazia e lapolverizzazione delle competenze presso la P.A., lapoca certezza e l’instabilità del quadro normativodentro al quale ci muoviamo, la poca flessibilità checi è concessa nell’affrontare cambiamenti che ci per-mettano di seguire il mercato con le nostre aziende,e così via; inoltre ci siamo a lungo confrontati anchesulla stesura del nostro pensiero in merito: il finan-ziamento delle IDEE imprenditoriali, i percorsi for-mativi volti al superamento di una parte del digitaldivide e delle barriere linguistiche, orientate al net-working, ed al social networking.Dobbiamo correre i 100 metri ed abbiamo il fisico,abbiamo la preparazione e l’entusiasmo, ma ab-biamo anche gli anfibi ai piedi. Dobbiamo cercaredi toglierceli.

I giovani hanno capacità manageriali inserite inun mercato complesso, difficile, internazionale.Il loro apporto nel settore non solo è utile, ma

indispensabile. In quali altri modi vorreste in-tervenire nei processi decisionali?

Credo che se vogliamo che le normative “ci asso-miglino” e che le strategie creino attorno a noi unambiente favorevole alle imprese e all’imprendito-rialità, allora dobbiamo metterci in gioco in primapersona. Questo è il senso di quell’ “esserci” chesecondo me è imprescindibile nello sviluppo di unbuon processo decisionale. Noi dovremmo SEM-PRE esserci tutte le volte che una decisione si ri-flette nel nostro lavoro e nella nostra vita; abbiamobisogno di guardare lontano.Le consultazioni on-line sono un importantissimoprimo passo per una gestione condivisa di questipercorsi, non solo per i giovani, e non solo perl’agricoltura.Mi permetto di indicare per esempio la Consulta-zione pubblica “per segnalare al Governo le 100 pro-cedure più complicate per le imprese”, aperta finoal 15 dicembre (http://www.magellanopa.it/sem-plificare/consultazione_imprese.asp).

05agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

Partenariato rurale, Chiara Sattin rappresentante dei Giovani Agricoltori

PSR 2014-2020

MANDA LA TUA EMAIL [email protected]“AGRICOLTURA VENETA” TI

ARRIVERA’ IN VERSIONE DIGITALEDall’anno prossimo la rivista verrà realizzata solamente in formato digitale per motivi dirisparmio e d’innovazione. E’ necessario quindi reperire gli indirizzi e-mail, per questo

chiediamo la tua collaborazione.

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06 agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

Inizia nel modo migliore la partecipazione alla co-struzione del nuovo Programma di Sviluppo Ruraledel Veneto. La prima fase di consultazione diretta on-line, organizzata dalla Regione del Veneto e rivoltaai componenti del Tavolo regionale di Partenariatoe a tutti i soggetti del sistema dello sviluppo rurale,fa registrare subito numeri importanti: sono stati ben416 i contributi inviati entro la scadenza del 25 set-tembre 2013 attraverso il sito psrveneto2020.it . Ipartner ad aver inviato almeno un’osservazione sonostati 30 (su un totale di 86), con un elevato livello dirappresentatività: ad aver partecipato sono state or-ganizzazioni imprenditoriali, economiche e produt-tive, associazioni ambientalistiche e sociali e autoritàpubbliche e territoriali.

In questa prima fase le osservazioni si sono concen-trate sui fabbisogni del sistema regionale propostidalla Regione del Veneto sulla base dell’analisi con-dotta assieme all’Istituto Nazionale di Economia

Agraria, all’Università di Padova e all’azienda re-gionale Veneto Agricoltura. Tra le sei priorità indi-viduate dai regolamenti europei e che costituisconola “cornice” della nuova programmazione, ha ri-scosso notevole attenzione quella dedicata agli eco-sistemi dipendenti dall’agricoltura e dalle foreste(“Priorità 4 - Agroecosistemi”), per la quale sonostati pubblicati 117 contributi. La seconda priorità araccogliere più osservazioni è stata quella relativa al-l’inclusione sociale, che ha registrato 75 contributi.Anche la promozione della conoscenza e dell’inno-vazione nel settore agricolo e forestale e nelle aree ru-rali si è rivelato uno dei temi più sentiti dal partena-riato e per il quale le osservazioni sono state 62. Undettaglio ancora maggiore sui temi più seguiti dallaconsultazione lo si ricava analizzando le osserva-zioni suddivise per “focus area”, ovvero le tematicheche caratterizzano trasversalmente le sei priorità. Labiodiversità è il tema con il maggior numero di con-tributi pubblicati (64), mentre sono 46 le proposte sul-

l’integrazione delle filiere. La terza focus area con piùcontributi è stata la diversificazione delle piccole im-prese con 44.

A dare l’idea della mobilitazione attorno al nuovoPSR Veneto sono anche i numeri della piattaformaonline che in poco più di un mese ha fatto registrare1.264 visitatori unici, 1.952 visite e 12.759 visualiz-zazioni di pagina. Numeri che si aggiungono ai1.148 partecipanti agli incontri di partenariato, di cui750 hanno seguito i lavori attraverso lo streaming on-line. I contributi sono ora all’esame dei gruppi di la-voro responsabili dell’analisi che avranno il com-pito di rielaborare i fabbisogni anche alla luce delleosservazioni ricevute. Successivamente si entrerànella seconda fase, quella dell’individuazione dellastrategia e degli strumenti da utilizzare nel prossimoPSR, che prevederà un nuovo ciclo di incontri a par-tire dal mese di novembre e un’altra fase di consul-tazione diretta online.

Nuovo PSR, ok la consultazione online

Dal 1 gennaio 2014 inizierà il corsodella Politica Agricola Comune 2014-2020, con nuovi criteri nella distribu-zione delle risorse economiche,disponibili anche per il Veneto. Di se-guito presentiamo, in estrema sintesi,il cuore della Riforma rappresentatodai Pagamenti Diretti agli agricoltori.Con questa Riforma il sostegno verràmaggiormente assicurato agli “agri-coltori attivi” individuati da ciascunoStato Membro.Sono considerati “attivi” anche coloroche ricevono meno di 5.000 euro di pa-gamenti diretti, con possibilità per gli

Stati membri di:- abbassare questa soglia (es: coinci-denza con il premio per il regime pic-coli agricoltori);- escludere comunque coloro che pren-dono livelli di premi molto bassi (infe-riori alla soglia minima che lo Statostesso ha facoltà di fissare).I pagamenti diretti PAC rappresentanooggi il principale sostegno assicuratoagli agricoltori.Con la riforma l’attuale “pagamentounico” verrà sostituito da sette com-ponenti, alcune da attivare obbligato-riamente e altre facoltative.

Il pagamento verde è una componenteobbligatoria e viene corrisposto soloa chi si impegna a rispettare alcunespecifiche pratiche eco-compatibili(mantenimento dei prati-pascoli, di-versificazione colturale, preserva-zione di un’area di interesseecologico). Ad esso è dedicato il30% del massimale assegnato adogni Stato membro.La diversificazione si applica soload aziende a seminativo con super-ficie > di 10 ettari; area di interesseecologico riguarda solo le superficia seminativo > 15 ettari.Per l’Italia l’impatto dovrebbe essererelativamente contenuto.La riforma prevede il passaggio dal-

l’aiuto storico (applicato in Italia) aun aiuto forfetario a ettaro (modello“regionalizzato”).La regionalizzazione si applica solosul pagamento di base che è unaquota residuale del massimale na-zionale:- Min 18% (circa 670 milioni di euroal 2019) – applicazione al massimodi tutte le altre componenti di aiuto.- Max 68% (circa 2,5 miliardi dieuro al 2019) – applicazione al mi-nimo possibile di tutte le altre com-ponenti di aiuto.Al pagamento base si somma il pa-gamento verde pari al 30% del mas-simale nazionale (1,1 milioni dieuro).

Lo Stato Membro può scegliere il criterio di regionalizzazione:- regione unica (intero SM);- regioni amministrative;- regioni omogenee (sotto il profilo fisico, ambientale, socioeconomico).Altro elemento strategico è la chiave

di distribuzione del massimale nazionale tra regioni:- peso Pagamenti diretti;- Peso della Superficie agricola utilizzata (SAU);- Peso del Valore aggiunto agricolo;- possibili altri criteri (anche in combinazione).

PAC 2014-2020, novità

Dal parternariato oltre 400 contributi

Al termine della prima fase della consultazione dedicata ai fabbisogni per lo sviluppo rurale le osservazioni sono state 416. Biodiversità, filiere e diversificazione i temi più partecipati

Fonte: INEA

Fonte: INEA

MINIMO MASSIMO

Base 670 milioni € 2,5 miliardi €

Verde 1,1 miliardi € 1,1 miliardi €

Base + verde 1,8 miliardi € 3,6 miliardi €

% del massimale

Pagamenti da attivare obbligatoriamente:

pagamento base max 68%

pagamento verde 30%

pagamento giovani agricoltori max 2%

Pagamenti da attivare a discrezione dello Stato Membro:

pagamento primi ettari max 30%

pagamento aree svantaggiate max 5%

aiuti accoppiati max 15%

regime piccoli agricoltori max 10%

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07agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

Il Tavolo regionale di Partenariato del Programmadi Sviluppo Rurale 2014-2020 è stato istituito con ladeliberazione n.1383 del 30 Luglio dalla Giunta Re-gionale. Il Tavolo è costituito dai soggetti economici,sociali e ambientalisti coinvolti nella programma-zione dello sviluppo rurale, ai quali è stato propostodi contribuire attivamente alla definizione del pros-simo PSR. L’azione di partenariato rappresenta unodegli strumenti chiave per l'attuazione delle politi-che previste dai Fondi del Quadro Strategico Co-mune (Fondi del Qsc) dell'Unione Europea. Ilprincipio di partenariato comporta una stretta colla-borazione, nell’ambito degli Stati membri, tra le au-torità pubbliche coinvolte a livello nazionale,regionale e locale, ma anche con gli attori privati edil terzo settore.Per i programmi di sviluppo rurale finanziati dalFEASR, in particolare, il Codice di Condotta euro-peo prevede che siano interessati come partnerchiave ai fini del PSR: le autorità locali competentiper le zone rurali, le organizzazioni di settore, leparti economiche e sociali che si occupano di agri-coltura e silvicoltura, i rappresentanti di altre orga-nizzazioni pubbliche e private in settori riguardantilo sviluppo delle zone rurali, le associazioni im-prenditoriali regionali o locali, le organizzazionidelle donne nelle zone rurali, le ONG ambientali, leONG di promozione della parità e della non discri-minazione, i rappresentanti delle associazioni regio-nali dei gruppi di azione locale coinvolti nellosviluppo locale di tipo partecipativo e le associazioniche operano nel campo dello sviluppo rurale inte-grato (ad esempio associazioni di agenzie di svi-luppo locale).

Sono entrati nella fase di esecuzione gliinterventi per lo sviluppo locale finan-ziati attraverso Progetti integratid’area rurali (Pia-r). Dopo l’attivazionefinanziaria di 15 milioni di euro daparte della Regione del Veneto nel-l’ambito del Programma di SviluppoRurale 2007-2013, sono avviati alla rea-lizzazione i progetti approvati dagliotto Partenariati Rurali, composti dasoggetti pubblici e privati approvatidalla Regione del Veneto. Obiettivo deiprogetti d’area è quella di favorire losviluppo orientato “dal basso” del ter-ritorio, attraverso interventi mirati alleeffettive esigenze locali, specialmente inquelle zone caratterizzate da un tessutoproduttivo diffuso, ma che compren-dono ancora un importante patrimo-nio rurale sia in termini produttivi cheambientali.Gli otto progetti sono: TRAIN (capo-fila la Federazione dei Comuni delCamposampierese; comprende comunidella provincia di Padova e Treviso);Montello e Colli Asolani (capofila Co-mune di Cornuda, Treviso); ACCESS

(capofila il Comune di Chiampo, Vi-cenza); Colognese (capofila Comunedi Cologna Veneta, Verona); BassoPiave (capofila Comune di San Donàdi Piave, Venezia); Media Pianura Vi-centina (capofila comune di CamisanoVicentino, Vicenza); Terre del Custoza(capofila Comune di Sommacampa-gna, Verona); Terre del Brenta (capo-fila Associazione Terre del Brenta,Vicenza).Una parte importante delle risorse(circa 8 milioni e mezzo di euro), è de-stinato alla tutela e alla riqualifica-zione del patrimonio rurale, perfinanziare interventi finalizzati adesempio al recupero del patrimonio sto-rico architettonico e alla valorizzazioneculturale del territorio. Un secondo so-stegno consistente i Pia-r lo destinanoall’incentivazione delle attività turisti-che (quasi 5 milioni di euro), per la va-lorizzazione di percorsi e itinerari e perrendere più integrata l’offerta turisticadei territori. Tutte le informazioni sugliinterventi e sui bandi sono reperibili suisiti web di ciascun Pia-r.

LA PARTECIPAZIONE SI FA ATTIVACome è composto il Tavolo di Partenariato

PIA-R: INTERVENTI PER 15 MILIONI DI EURO

Lo sviluppo locale delle aree “intermedie”

Recupero del patrimonio storico-architettonico, valorizzazione culturale del territorio e incentivazione delle attività turistiche:sono le priorità degli interventi attivati dai Progetti integrati d’area rurali veneti

Un momento degli incontri svoltisi presso la Corte Benedettina di Veneto Agricoltura (Legnaro - Pd)

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08 agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

Il 16 ottobre, primo giorno utile previstodalla regolamentazione comunitaria perl’anticipo della Domanda unica, Avepaha avviato le procedure di erogazione dioltre 154 milioni di euro (questo il datoufficiale) a favore di 83.520 aziende agri-cole venete che hanno presentato do-manda per accedere al premio unico perl’anno 2013. L’importo dell’anticipo è stato pari al50% del premio richiesto per titoli ordi-nari, titoli speciali e premio accoppiatozucchero e ha riguardato solo le do-mande che hanno superato i controllisui requisiti previsti per accedere agliaiuti. Pertanto, anche per il 2013, Avepaconsolida l’ottima performance di liqui-

dazione degli aiuti in tutte le province ve-nete.L’effettivo versamento nei conti correntidei beneficiari è avvenuto (e avverrà) con-formemente alla disponibilità dellesomme destinate dal Fondo di rotazioneal pagamento del premio unico, che AgeaCoordinamento ha reso via via disponi-bili agli organismi pagatori regionali. La liquidazioni degli anticipi proseguiràfino al 30 novembre e riguarderà anchele circa 4.000 domande per le quali sonoattesi gli esiti di alcune verifiche ammi-nistrative in corso presso Agea (controllidi ammissibilità delle superfici, consoli-damento titoli, approfondimenti istrut-tori).

Al Veneto sono state assegnate nuove risorse percirca 13 milioni di euro per il settore vitivinicolo.L’ulteriore disponibilità deriva dai mancati investi-menti da parte di altre Regioni italiane e si ag-giunge ai 15.349.145,64 euro già erogati entro set-tembre a 1131 ditte che risultavano finanziabili conl’iniziale stanziamento destinato al Veneto, e aicirca 7 milioni e mezzo per la misura investimenti.Per il settore, dunque, il veneto ha potuto disporreper l’anno corrente di 36.089.112,15 euro comples-sivi.“Le nuove risorse hanno permesso di soddisfare

tutte le 1796 domande finanziabili, comprese le 171posizioni riguardanti la superficie eccedente i tre et-tari – ha sottolineato il Direttore di Avepa FabrizioStella – che hanno ricevuto l’aiuto entro la sca-denza comunitaria del 15 ottobre 2013. Si tratta diun risultato molto importante, che deriva dalla ca-pacità del Veneto di investire le risorse comunitariee dalla efficienza di Avepa che permette di proce-dere in tempi rapidissimi ai pagamenti quando sirendono disponibili ulteriori stanziamenti”.Lo scorrimento della graduatoria ha permesso in-somma ad Avepa di erogare l’aiuto alla ristruttura-

zione e riconversione dei vigneti per tutte le do-mande ritenute ammissibili al finanziamento, cosìcome era successo nella campagna precedente. Perquanto riguarda la misura investimenti, al 2 ottobrerisultavano già pagate tutte le 142 domande di saldopresentate, per un importo complessivo di7.520.436,72 euro.Le ultime assegnazioni hanno consentito di nonintaccare le risorse già stanziate per il 2014 che po-tranno quindi essere totalmente utilizzate per l’aper-tura di un nuovi bandi sia per la ristrutturazione deivigneti sia per la misura Investimenti”.

L’AGRICOLTURA CHIEDE CREDITO PER CRESCERE

ALTRI 13 MILIONI ALLE IMPRESE VENETERiconversione vigneti. Soddisfatte tutte le richieste.

DOMANDA UNICA 2013:AVEPA LIQUIDA 154 MILIONI DI EURO IN ANTICIPO

In poco meno di tre mesi, 27 milionidi euro sono giunti nelle casse di 550aziende agricole del Veneto grazie al-l’anticipo erogato dalle banche sul-l’ammontare dei premi della Do-manda unica 2013. E’ un risultato straordinario, fruttodel progetto concepito e messo apunto da Avepa, l’Agenzia veneta peri pagamenti in agricoltura, concretiz-zato da un protocollo d’intesa sotto-scritto dalle quindici principali bancheoperanti sul territorio regionale, conl’obiettivo di poter mettere a disposi-zione delle imprese del primario, tra-mite un finanziamento a condizioniagevolate e senza spese istruttorie, unanticipo pari all’80 per cento del va-lore del premio unico per il qualehanno presentato domanda. La sod-disfazione è ancora maggiore se siconsidera il poco tempo a disposi-zione per far conoscere questa inizia-tiva alle aziende, molte delle qualihanno tuttavia saputo approfittare diquesto strumento per iniettare liqui-dità nella propria attività imprendito-riale.“Dall’analisi delle domande – ha sot-tolineato il Direttore dell’Avepa Fa-brizio Stella – emerge che la maggiorparte delle aziende che hanno usu-

fruito di questa iniziativa ha ottenutoun anticipo compreso fra i 5 e i 20mila euro a un tasso del 3,81 percento. Al di là del tasso assolutamenteconveniente, questo dimostra che ilsettore vuole credito a breve, ne habisogno e non ha sempre bisogno digrosse somme”.“Vale la pena evidenziare lo sforzoprofuso dall’Agenzia per semplificareal massimo la procedura di richiestadell’anticipazione: in occasione dellasottoscrizione della domanda unica –ha ricordato il direttore dell’AgenziaFabrizio Stella – l’applicativo infor-matico ha generato automaticamenteanche la documentazione chel’azienda doveva presentare al pro-prio istituto bancario. Con questa ini-ziativa, Avepa ha voluto contribuiread attenuare una delle maggiori criti-cità di cui soffrono oggi le impreseagricole e non solo: la reperibilità dirisorse finanziarie, ponendo partico-lare attenzione alle esigenze gestio-nali delle aziende”.Visto il successo dell’iniziativa, chequest’anno ha visto più che raddop-piato l’importo dei finanziamenti ero-gati, Insieme per l’Agricoltura sarà ri-proposto certamente anche per lacampagna DU 2014.

ACCORDO BANCHE - AVEPA

www.piave.veneto.it

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09agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

Quanta paura!Nel vigneto veneto la vendemmia 2013era iniziata malissimo e ha rischiato difinire peggio. Le abbondanti piogge pri-maverili, protrattesi fino a metà giugno,avevano infatti causato nelle vigne l’in-sorgere di numerose malattie fungine, digravi fenomeni di asfissia e compatta-mento dei suoli e di conseguenza grandipreoccupazioni tra i viticoltori. Come senon bastasse, nel mese di luglio e nellaprima parte di agosto, si sono presentateinfuocate ondate di calore e una pro-lungata assenza di precipitazioni chehanno spinto le piante fin quasi al loroestremo limite. Poi la svolta. La secondametà di agosto e soprattutto l’ottimomese di settembre hanno fortunata-mente riportato la produzione su buonilivelli, con uve ovunque sane e in al-cuni casi di eccezionale composizionequalitativa complessiva.

Uve biancheIn linea generale, le uve a bacca biancahanno mantenuto un’ottima acidità conun’alta frazione malica accompagnateda una giusta gradazione zuccherina.Favorita da un andamento termico chenel corso della maturazione si è portatosu valori medi, la componente aroma-tica è risultata completa, dove tutti gliaromi hanno apportato il loro contri-buto originando un mix ideale di pro-fumi. Ottima, sotto il profilo qualita-tivo, la produzione di Glera (Prosecco),ritenuta dagli addetti ai lavori la mi-gliore degli ultimi anni, vista la buonagradazione zuccherina in perfetto equi-librio con un buon livello di sostanzeacide, fattore quest’ultimo molto im-portante per gli spumanti. Interessanteanche la vendemmia delle uve Soave(Garganega) dove una leggera colaturafiorale ha permesso di ottenere grappolipiù spargoli, più leggeri e più maturi.

Anche gli appassionati del Moscato Fiord’Arancio dei Colli Euganei, potrannotrovare quest’anno vini molto delicati edai forti sentori floreali. Nel Veneto, laproduzione di uve bianche è risultatasuperiore a quella dello scorso anno.

Uve nerePer le uve a bacca nera, dove la frazionecolorante rappresenta l’aspetto più im-portante, si é assistito ad un lento e pre-occupante avviarsi della maturazionepolifenolica. Grazie però alle ottimecondizioni termiche della seconda metàdi settembre, caratterizzata da basse tem-perature notturne (sono bastate 4-5 notticon temperature di 16-18°), e a al leggerostress idrico subito in fase di invaiatura(fattore positivo ai fini della sintesi an-tocianica), la maturazione fenolica è av-venuta in modo corretto e intenso por-tando alla produzione di uve moltoricche in colore. Di conseguenza, si at-tendono vini rossi di buona struttura ecorposità, a cominciare dai Merlot, Ca-bernet Franc, Corvine e Corvinone lecui produzioni complessive dovrebberorisultare in calo rispetto allo scorso anno.

A gennaio 2014 i dati consuntiviIn sintesi, l’annata 2013, può essere de-finita “eccezionale” viste le preoccu-panti premesse dovute ai mesi piovosiprimaverili e alle ondate di calore estive,preoccupazioni però felicemente di-menticate grazie all’ottimo clima di set-tembre. Per conoscere le quantità effet-tive della vendemmia 2013 nel Venetobisognerà attendere il prossimo mese digennaio quando Veneto Agricoltura-Europe Direct Veneto, con Regione eAvepa, organizzeranno il terzo e ultimoappuntamento del “Trittico Vitivinicolo2013” dedicato proprio alla presenta-zione dei dati consuntivi derivanti dalledichiarazioni di raccolta.

Vendemmia 2013, annata difficile ma finita nel migliore dei modi

Giudizi positivi per la vendemmia appena conclusa. Qualità delle uve eccellente e quantità nella media.E pensare che l’avvio di stagione era stato disastroso.

PROSECCO DOCG CONEGLIANO VALDOBBIADENE 600 MILA ETTOLITRI

DOC PROSECCO - 2 MILIONI 300 MILA ETTOLITRI(Dei quali 85 per cento in Veneto)

(Includono produzione sotto stock e immediatamente utilizzabili)

SOAVE - 750 MILA QUINTALI

VALPOLICELLA - 820 MILA QUINTALI

Segnalato un aumento del 10 per cento di Merlot e Cabernet, entrambi a in-dicazione geografica tipica

Vendemmia 2013 - produzione uvaPrincipali denominazioni venete

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10 agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

L’esenzione all’obbligo di consegna indistilleria (ai sensi dell’art. 14 dellaL.82/06) dei sottoprodotti della vinifi-cazione (sia di propria produzione cheacquistati), cioè vinacce e fecce è stataintrodotta con il DM 5396 del 27 no-vembre 2008, modificato dal DM 7407del 4 agosto 2010. Chi è esentato? Sono sollevati sia dal-l’obbligo di consegna in distilleria che al-l’obbligo del ritiro sotto controllo iproduttori:- che producono nei propri impianti unquantitativo di mosto o di vino o non su-periore ai 25 hl;- di vini spumanti di qualità del tipo aro-matico (VSQA) e di vini spumanti e vinifrizzanti di qualità prodotti in regionideterminate di tipo aromatico elaboraticon mosti di uve o con mosti di uve par-zialmente fermentati acquistati e sotto-posti a trattamenti di stabilizzazione pereliminare le fecce.Tutti gli altri produttori, compresi quelliche praticano il metodo di produzionebiologico delle uve da vino, sono esen-tati dall’obbligo in consegna distilleria

purchè, appunto, assolvano la presta-zione vinica attraverso il ritiro sotto con-trollo da effettuarsi con le seguentimodalità:- comunicazione di cui al modello alle-gato 2 bis (introdotto con il DM 7407del 4 agosto 2010) che deve essere tra-smesso all’Ufficio periferico dell’ICQRFterritorialmente competente, per le viebrevi (fax o posta elettronica certificata-PEC) almeno entro il quarto giorno an-tecedente l’inizio delle operazioni diritiro. Questa comunicazione, oltre aidati del sottoscrittore e quelli aziendali,dovrà indicare anche: a) la data e l’ora del giorno di effettua-zione dell’uso alternativo ovvero, se leoperazioni verranno effettuate in piùgiornate, vanno comunicate le giornatee gli orari del piano di ritiro/consegna;b) il luogo in cui si effettuerà l’opera-zione, barrando e completando i datidella casella relativa la scelta;c) il tipo di destinazione, barrando ecompletando i dati della casella relativala scelta dei seguenti usi alternativi:• uso agronomico diretto, mediante ladistribuzione dei sottoprodotti nei ter-reni agricoli di proprietà ovvero non diproprietà, nel limite di 30 q/ha; • uso agronomico indiretto, mediantel’utilizzo dei sottoprodotti per la produ-zione di fertilizzanti;• uso energetico, mediante l’utilizzo deisottoprodotti quale biomassa per la pro-duzione di biogas;• uso farmaceutico, mediante l’utilizzo deisottoprodotti per la produzione di farmaci;• uso cosmetico, mediante l’utilizzo deisottoprodotti per la produzione di co-smetici.• Le vinacce possono inoltre essere de-stinate all’estrazione dell’enocianina oalla produzione di prodotti agroalimen-tari (in quest’ultimo caso specificare latipologia, es. Brovada);

Termini.Il ritiro sotto controllo, ovvero l’uso alter-nativo, può essere effettuato:per le vinacce entro 30 giorni dalla fine delperiodo vendemmiale determinato an-nualmente con provvedimento della Re-gione, normalmente fissato al 31dicembre; per le fecce entro 30 giorni dalloro ottenimento e comunque non oltre il31 luglio di ciascuna campagna. Vanno comunicati poi, oltre ai quantitatividestinati ai vari usi:per le vinacce, anche l’alcol anidro(tot/100) che mediamente è di 2,8;per le fecce, anche l’alcol anidro (tot/100)che mediamente è di 4 nonché l’umiditàche mediamente è del 45%.Note:il DM 5396 del 27 novembre 2008 inol-tre, introduce anche l’esenzione allaconvalida del DOCO per il conferi-mento dei sottoprodotti;il DM 9935 del 26 novembre 2010 inol-tre, dispone che le fecce di vino destinateall’uso agronomico devono essere dena-

turate con solfato ferroso per uso agri-colo, nella misura minima di 100 grammiper ogni 100 litri di feccia, in luogo delcloruro di litio ovvero del sale pastorizio;tutte le operazioni sopra descritte, ivicomprese quelle di denaturazione, de-vono essere annotate sui relativi registriufficiali di cantina nei termini prescritti:1 giorno per le entrate e 3 per le uscite,ad eccezione per quelli tenuti in moda-lità informatica per i quali i termini distampa sono 30 giorni purchè tali ope-razioni risultino documentabili; in caso di inadempimento alle modalitàdi ritiro sotto controllo (definito così perconsentire all’autorità competente ilcontrollo delle corrette operazioni) nonsi intenderà assolta la prestazione vi-nica, ovvero l’obbligo alla consegna indistilleria, e pertanto verrà sanzionato inbase alla normativa vigente con sanzioniche vanno da 100 a 15.493 Euro di cui alD. Lgs 290/00 e alla L. 82/06

* a cura del Corpo Forestale dello Stato, ComandoProvinciale di Treviso.

Vinacce e fecce, le novità*

Ore 16.00Apertura dei lavoriAndrea ComacchioCommissario straordinario allo Sviluppo Ru-rale – Regione Veneto

Ore 16.10IntroduzioneAntonio De ZancheVeneto Agricoltura

Ore 16.20Il settore vitivinicolo veneto e l’impattodei finanziamenti PSR/OCMVasco BoattoUniversità di Padova

Ore 16.50I finanziamenti per il settore vitivinicoloveneto: cosa ne pensano gli operatoridella filieraEugenio PomariciUniversità Federico II di Napoli

Ore 17.20Dibattito

Ore 17.45Intervento di Franco ManzatoAssessore all’Agricoltura della Regione Veneto

Segreteria organizzativa: Veneto Agricoltura - Settore Ufficio Stampa e Comunicazione: Viale dell’Università, 14 – 35020 Legnaro (Pd)Tel. 049 8293716 – fax 049 8293815 - www.venetoagricoltura.org - e-mail: [email protected]

Quali politiche per la competitivitàdel settore vitivinicolo veneto

Incontro con gli operatori della filiera

Lunedì 18 novembre ore 16.00Aula Magna dell’Università

Via Dalmasso, 1Conegliano (TV)

Lunedì 25 novembre ore 16.00Cantina Valpolicella Negrar

Via Cà Salgari, 2Negrar (VR)

Programma

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11agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

Aqua, Agronet, Alterenergy, sono solo alcuninomi dei progetti europei a cui Veneto Agri-coltura sta lavorando. Cogliendo le opportu-nità messe a disposizione dall’UE, VenetoAgricoltura oggi gestisce 14 progetti comuni-tari sviluppando attività che hanno una rica-duta sul territorio regionale. Creareinnovazione, offrire servizi alle imprese agri-cole, sviluppare e trasferire conoscenze, pro-teggere l’ambiente, conservare la biodiversità,promuovere le fonti di energia rinnovabile,sono alcune delle azioni promosse dai progetti.

ALCUNI ESEMPIEcco due iniziative di particolare rilevanza in cui l’Azienda regionale è Lead partner:

• WSTORE2 - finanziato dal programma LIFE+, avviato nel novembre 2012 miraa definire un processo innovativo per ottimizzare l’uso delle acque meteorichedisponibili nelle zone rurali delle aree costiere dove l’effetto dei cambiamenti cli-matici sarà maggiormente evidente nei prossimi anni. Sito di realizzazione delprogetto è l’area di Vallevecchia. Partner: Università di Padova- Dip. Ingegneriaindustriale; GAL Venezia Orientale; CER (Bologna). Costo totale del progetto:euro 1.576.521; contributo europeo euro 686.210.

• APP4INNO - finanziato dal programma South East Europecoinvolge 14 partner di Italia, Ungheria, Grecia, Bulgaria, Ro-mania, Croazia, Ucraina Albania e Serbia. Obiettivo: sviluppodi approcci comuni e di strumenti efficaci per sfruttare le po-tenzialità innovative delle PMI del settore primario attraversola creazione di una piattaforma tecnologica http://net-work.app4inno.eu/ dove le PMI accedano ad una serie di ser-vizi utili per la loro competitività sul mercato internazionale.Avviato nell’ottobre 2012, il progetto prevede un costo totaledi euro 1.860.560; finanziato al 100%.

Le positive esperienze di questi ultimi anni e i risultati che sono conseguitiper il territorio danno nuovo impulso a Veneto Agricoltura verso la progetta-zione europea anche per la programmazione 2014-2020.

LIFE AQUA – mira a preservare la risorsa acqua ottimizzando l’uso del-l’azoto in un approccio integrato whole-farm. http://www.life-aqua.eu/LIFE SORBA – riqualificazione delle sorgenti del fiume Bacchiglione e ha-bitat ZPS. http://lifesorba.vicenzanatura.org/it/IPA Adriatico AGRONET - realizzazione rete di infrastrutture logistichenella filiera dell’industria agroalimentare dell’area adriaticahttp://www.agronet.biz/IPA Adriatico POWERED – definizione di strategie e metodi condivisi perlo sviluppo dell’energia eolica offshore. http://www.powered-ipa.it/it/il-progetto-powered/IPA Adriatico ALTERENERGY - contribuire allo sviluppo di una ComunitàAdriatica sostenibile dal punto di vista energetico - http://www.alter-en-ergy.eu/INTERREG ITALIA/SLOVENIA – ADRIAWET definizione di programmi inno-vativi per la gestione integrata dei siti Natura 2000. - http://www.adri-awet2000.eu/LIFE DELTA NATURA – conservazione zone umide e salvaguardia di speciein pericolo di estinzione. http://www.parchideltapo.it/life.natura2000.po.delta/LIFE AQUOR - Conservazione del patrimonio idrico del bacino idrogeolo-gico dell’alta pianura vicentina. http://www.lifeaquor.org/itLIFE WSTORE2 – adozione di tecniche innovative per conciliare l’agricol-tura con l’ambiente attraverso nuove forme di “governance” dell’acqua.http://www.wstore2.eu/SOUTH EAST EUROPE APP4INNO – sviluppo di approcci comuni e stru-menti per sfruttare le potenzialità innovative delle PMI del settore primario.http://www.app4inno.com/it/SOUTH EAST EUROPE GUARDEN – sviluppo di un approccio integrato perla prevenzione dell’inquinamento del suolo e il recupero dei territori dan-neggiati. http:// www.guarden.euINTELLIGENT ENERGY EUROPE GR3 - promozione della produzione di bio-gas da materiali di scarto erbosi e valorizzazione della stessa. LIFE HELPSOIL – tecniche sostenibili di agricoltura conservativa per mi-gliorare i suoli e l’adattamento ai cambiamenti climatici7° Programma Quadro RST AGFORWARD – sviluppo e diffusione di prati-che innovative agroforestali in aree di pianura

I PROGETTI

I progetti europei di Veneto Agricoltura

Ponendo attenzione alle etichette po-ste sui prodotti che acquistiamo im-pariamo a riconoscere tutti gli ingre-dienti che vi sono contenuti, cosìfacendo sap-piamo esatta-mente cosa man-giamo. Alriguardo, le nor-mative europee sistanno ade-guando semprepiù alle esigenzedei moderni con-sumatori for-nendo prezioseinformazioni di carattere organolet-tico e nutrizionale. Ma come si fa aidentificare l’esatta origine di un pro-dotto visto che quelli provenienti dai

Paesi extra UE spesso non riportanoin etichetta la loro reale provenienza?La risposta sta nel saper leggere i co-dici a barre. Quando le prime tre cifre

del codice corri-spondono a 690,691 e 692 signi-fica che il pro-dotto é “Made inCina”, mentre seil codice è 471 sitratta di prodotti“Made in Tai-wan”. Se invecele prime tre cifresono 00-09 la

provenienza è USA e Canada, 890 In-dia, 40-44 Germania, 30-37 Francia,50 Regno Unito, 49 Giappone, 80Italia, 84 Spagna, ecc.

Per consumare in modo consapevole dobbiamo conoscere ciò cheacquistiamo. Impariamo dunque a leggere non solo le etichette

ma anche i codici a barre

Se da una parte gli addetti ai lavorihanno accolto con favore l’impegno ca-nadese di rispettare le norme di qualitàeuropee, dall’altra hanno mostrato fortipreoccupazioni per la possibilità che ilPaese nord americano ottenga un mag-giore accesso al mercato europeo persostanziali volumi di carni bovine esuine. In pratica, le note positive ri-guardano il riconoscimento da parte ca-nadese degli standard produttivi e qua-litativi europei (come le IndicazioniGeografiche), la rinuncia a utilizzarestimolatori della crescita nel settore zoo-tecnico (importante per il settore UEdelle carni suine) e un maggiore accessoalle esportazioni europee di formaggioverso il Canada. L'accordo ha suscitatoperò anche grosse preoccupazioni per laconcessione al Canada di un maggiore

accesso al mercato UE per ingenti vo-lumi di carni bovine e suine. Le Orga-nizzazioni agricole europee hanno im-mediatamente esortato i ministri UE egli eurodeputati a considerare questoaspetto che rischia di destabilizzare ilmercato quando approveranno l'ac-cordo finale.

Sono importanti i risultati ottenuti al tavolo sulla liberalizzazionedegli scambi commerciali tra le due aree, ma non mancano le

preoccupazioni per l’aumento delle importazioni di carni bovinee suine canadesi che minaccia l'equilibrio del mercato

Luci e ombre sugli accordi commerciali UE-Canada

Codici a barre,basta con gli enigmi

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12 agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

I GAL Veneti sono entrati nella fase finale della Pro-grammazione in corso: le risorse messe a disposizione del-l’Asse 4 del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 per ilfinanziamento dei Programmi di Sviluppo Locale sonostate tutte impegnate e molti interventi si sono conclusi neimesi scorsi.

I risultati del lavoro svolto sono tangibili attraverso i nu-merosi esempi di interventi realizzati che entrano, tramitel’azione dei GAL, nel “sistema territorio”, aggiungendovalore ai singoli investimenti. Il lavoro dei Gruppi diAzione Locale consente infatti, tramite l’approccio leader,di assicurare un’ampia partecipazione nelle decisioni e

strategie da mettere in atto in un territorio attraverso l’ap-proccio bottom up ovvero “dal basso” nonché di sostenerela nascita di reti che consentano di valorizzare al massimol’offerta di un territorio, integrandola e trasformandola in“sistema”. Il partenariato pubblico-privato dei Gruppi diAzione Locale veneti rappresenta, quindi, un modello

DIVERSIFICAZIONE E

MISURA 311 “DIVERSIFICAZIONE IN ATTIVITA’ NON AGRICOLE” AZIONE 1”CREAZIONE E CONSOLIDAMENTO DI FATTORIE PLURIFUNZIONALI”

GAL ANTICO DOGADO Via Colombo 4 - Lova di Campagna Lupia (VE) - www.galdogado.itBENEFICIARIO: Azienda Agricola S.Valentino - Pontelongo (PD)

DESCRIZIONE INTERVENTO: é questo il primo esempio di agrinido nel ter-ritorio su cui opera il GAL Antico Dogado. Tramite i contributi del GALL’azienda agricola S. Valentino di Pontelongo ha potuto ristrutturare e arre-

dare un edificio destinandonel’utilizzo ad agrinido. L’edificio èstato suddiviso in spazi destinatialle attività ricreative, alla zonapranzo, all’accoglienza dei bam-bini, al loro riposo e ai serviziigienici. L’agrinido è in grado diospitare 14 bambini che pos-sono godere di un ambiente in-terno molto piacevole eadeguato alle loro esigenze, in-serito in un contesto rurale chegarantisce il rapporto beneficocon la natura.

GAL PATAVINO S.C.AR.L.Via S.Stefano Sup.38,Monselice (PD) - www.galpatavino.itBENEFICIARIO: Soc. Agricola Acero Campestre - Castelnuovo di Teolo

DESCRIZIONE INTERVENTO: inserita all’interno dell’area Parco RegionaleColli Euganei, in comune di Teolo, l’azienda ha potuto arricchire la sua offertadi ospitalità in agriturismo con la Fattoria didattica, denominata ACEROPARK. Grazie ai contributi erogati tramite il GAL, sono stati realizzati percorsididattici, completi di cartellonistica sulla flora e fauna locale, a percorsi acro-batici per stimolare le abilità motorie di bambini e ragazzi. Le proposte ri-guardano percorsi sospesi, accessibili anche a disabili e la possibilità diarrampicare in tutta sicurezza costituiscono le opportunità offerte da AceroPark a tutti coloro, comprese le scuole, che visiteranno la Fattoria didattica.

GAL DELLA PIANURA VERONESEVia Libertà 57 - Cerea (VR) - www.galpianuraveronese.itBENEFICIARIO: La Mano 2 Soc.Coop.Soc. A.R.L. Onlus

DESCRIZIONE INTERVENTO: con il sostegno del GAL, la cooperativa agri-cola sociale La mano 2, ha creato un percorso di orticoltura terapia per le per-sone con disagio psicorelazionale: la terra e i suoi frutti diventano gli strumentiper imparare a prendersi cura di se stessi e delle cose che ci circondano inmaniera costruttiva, per riscoprire la meraviglia della vita, per comprendereil valore e lo sviluppo che possono avere un piccolo seme o una piantina.

Il partenariato pubblico-privato

DESCRIZIONE INTERVENTO:Maurizio Radin, pioniere dell'agri-coltura sociale in Veneto ed in Ita-lia, è stato finanziato tramite il GALper la ristrutturazione degli spazi

aziendali destinati alle attività di-dattiche e sociali (attività assistitecon animali ed attività terapeuticherivolte ad utenti psichiatrici e condisagi sociali). Oltre ai lavori di ri-

strutturazione ed adeguamento, ilfinanziamento ha riguardato l'ac-quisto di attrezzature e strumentiinformatici ed audiovisivi, la realiz-zazione di una serra tunnel per leattività di agricoltura sociale e larealizzazione di un impianto foto-voltaico per la produzione di ener-gia elettrica.

GAL MONTAGNA VICENTINA Piazza Stazione 1 - Asiago (VI) - www.montagnavicentina.comBENEFICIARIO: Azienda agricola "Pachamama" di Maurizio Radin

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13agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

GAL BASSA PADOVANA S.C.AR.L.Via S.Stefano Sup.38 - Monselice (PD) - www.galbassapadovana.itBENEFICIARIO: Azienda Agricola Sartori Fernanda - Este (PD)

DESCRIZIONE INTER-VENTO: Con i fondiGAL l’azienda agricolaSartori Fernanda, si-tuata ai piedi dei ColliEuganei e con sede inuna delle tre città mu-rate del territorio, ha ri-strutturato un exfrantoio realizzandodegli alloggi (2 camereed 1 appartamento) earricchendo, così, l’of-ferta di ospitalità del ter-ritorio.Il valore aggiunto dell’intervento è stata la progettazione della ristruttura-zione secondo gli standard di passivhaus (casa passiva). Il progetto ha pre-visto una drastica riqualificazione energetica per raggiungere gli standarddi benessere termico (impianto solare con pannelli fotovoltaici, sistema diventilazione forzata, isolamento termico-acustico della struttura, infissi emateriali naturali ad alta performance isolante), abbandonando qualsiasifonte di energia fossile.

GAL PREALPI E DOLOMITIPiazza della Vittoria 21 - Sedico (BL) - www.gal2.itBENEFICIARIO: Agriturismo Filippon di Fullin - Cansiglio

DESCRIZIONE INTERVENTO: L’Agriturismo Filippon è immerso nel verdedei pascoli del Cansiglio, ed ha beneficiato del contributo del GAL Prealpie Dolomiti per la completa rimessa a nuovo della struttura ricettiva. Il fab-bricato, di particolare valenza storica (la costruzione risale al 1801), ha su-bito un considerevole intervento di ristrutturazione, orientatoessenzialmente alla ricerca di soluzioni architettoniche proprie del contestomontano, affiancate da scelte innovative ed ecosostenibili quali l’installa-zione di una caldaia a biomasse e di un impianto solare termico, confe-rendo alla struttura una propria autonomia energetica attraverso laproduzione di calore da fonti rinnovabili. Il progetto ha interessato inoltreil recupero del sottotetto per la creazione di cinque camere dotate ciascunadi servizi igienici riservati.

MISURA 311 “DIVERSIFICAZIONE IN ATTIVITA’ NON AGRICOLE” AZIONE 2 ”SVILUPPO DELL’OSPITALITA’ AGRITURISTICA”

Come possono i veneti tutelare le pro-prie produzioni agroalimentari origi-nali e di alta qualità contro i falsi eimitazioni in circolazione all’estero?Come possono fare le aziende agroali-

mentari e vitivinicole per garantire cheil loro marchio non venga imitato neimercati internazionali? Il prodotto ita-liano, soprattutto negli USA e in Me-dio Oriente, è molto ricercato. Per que-sto motivo i bracconieri del sistemaagroalimentare internazionale cercanodi carpire la buona fede dei consuma-tori, richiamando prodotti fasulli anomi italiani, rubando in questo modol’esclusività e originalità, la tradizione,il lavoro e il valore del prodotto origi-nale.L’assessorato all’agricoltura della Re-gione ha fortemente preteso, ed infineottenuto, l’investimento di 1 milionedi euro dal bilancio regionale per av-valersi di un sistema di avvocati, spe-cialisti ed esperti, con la funzione diraccogliere le denunce degli imprendi-tori agricoli del Veneto difenderli nellebattaglie giudiziarie che di devonocombattere per far valere le proprie ra-gioni in campo mondiale, dove è pos-sibile sconfiggere i furbi e gli illusioni-sti che lucrano sulle qualità e capacitàdell’altrui suolo. Un contenzioso

spesso rappresenta l’unica strada pertentare di portare a casa un risultatoutile per i nostri produttori, contra-stando e riducendo un fenomeno chefa tantissimi danni. “Prisecco”, “Neosecco” e “Kres-secco” e amenità del genere, o veri epropri falsi come il Valpolicella in sca-tola di montaggio “fai da te” sono soloalcuni esempi che dipingono un feno-meno di scorrettezza nell’utilizzo deinomi dei generi alimentari molto,troppo ampi. Non a caso il fenomenoè stato chiamato “italian sounding”,tradotto “suono italiano”, per indicarequelle assonanze ambigue, tenden-ziose, ingannatrici che associano unprodotto a bassa e spesso dubbia qua-lità, con i generi alimentari d’eccel-lenza veneta ed italiana.Le singole aziende produttrici e i ri-spettivi consorzi non sempre hanno lacapacità economica di farsi carico dellespese legali per tutelare il proprionome. Un intervento che garantisca lastessa protezione e il medesimo servi-zio per tutte le aziende che operano

nel sistema primario veneto era dun-que atteso e quanto mai necessario.Per segnalazioni scrivere a: [email protected] chiamare il numero 041.2795419

PUNIRE LA CONTRAFFAZIONEDEI MARCHI VENETI

La Regione investe 1 milione di euro per la tutela legale del settore agroalimentare del Veneto

concreto di sviluppo di tipo partecipativo, coerente con leproposte del proprio territorio.Tra gli interventi previsti dai Programmi di Sviluppo Lo-cale i GAL veneti hanno dato un significativo peso alla di-versificazione e la multifunzionalità delle aziende agricole,finanziate, tramite i bandi, con oltre 12 milioni di euro

(15,21% delle risorse dei PSL). Credere nella diversifica-zione e nella multifunzionalità significa da un lato offrirealle aziende agricole l’opportunità di integrare il proprioreddito dall’altro dare al territorio maggiori servizi, mi-gliorando la qualità della vita dei residenti e aumentandol’attrattività dei territori rurali.

Per diffondere, quindi, la conoscenza dei tanti progetti fi-nanziati tramite i bandi dei GAL veneti, in questo, e neiprossimi numeri della rivista Agricoltura Veneta, vi pro-poniamo una selezione, suddivisa per Misura e Azionedel PSR, degli interventi più interessanti e spesso innova-tivi realizzati in questi anni nei territori GAL.

MULTIFUNZIONALITÀdei Gruppi di Azione Locale veneti

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14 agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

La produzione di Biogas in ambito agricolo nel Ve-neto ha visto una crescita importante negli ultimianni, raggiungendo i 96,5 Mwe installati in un totaledi 115 impianti attualmente in esercizio.Tale sviluppo sembra ora mostrare una inversione ditendenza, almeno per quanto riguarda la tipologia didigestori che si è affermata quasi come uno standardsull’onda delle opportunità di incentivazione in vi-gore fino al 2012, ovvero impianti di taglia poco sottoil Megawatt elettrico di potenza, alimentati in largaprevalenza con insilato/granella di Mais.La domanda, e la necessità di approfondimenti tec-nico economici da parte degli imprenditori agricoli ezootecnici, si sta spostando su tipologie di taglia in-feriore al megawatt, con investimenti meno onerosi euna maggior integrazione nell’economia complessivadelle aziende.Restano di assoluta attualità le contrapposte posizionidelle diverse categorie al riguardo della sostenibilitàcomplessiva e dell’impatto delle filiere del biogas agri-colo sul sistema economico dei comparti agricoli tra-dizionali.In tal senso alcune considerazioni sul corretto svi-luppo di questa importante fonte di energia sul no-stro territorio si rendono indifferibili, al di là diposizioni pregiudizialmente “contro”, spesso suffra-gate da dati parziali e allarmismi del tutto ingiustifi-cati, supportate dalla mancanza di informazioni dibase e dal conseguente sviluppo nell’opinione pub-blica di una sub-cultura del sospetto che sfocia in po-sizioni da sindrome di NIMBY, ovvero del “si faccianopure gli impianti, ma non vicino a casa mia”.Alle valutazioni riguardanti la taglia degli impianti,e la loro dislocazione sul territorio, comunque meri-tevoli di approfondimenti, si sommano quelle relativealle caratteristiche qualitative e quantitative delle bio-masse inviate alla fermentazione anaerobica, e alleconseguenze di queste scelte sulla filiera stessa e sulterritorio circostante.

I dubbiSotto accusa è l’utilizzo massiccio di colture dedicate,in particolare dell’insilato di mais, che fino ad oggi èentrato con grande preponderanza nei mix di ali-mentazione dei digestori.Se su larga scala non sembra che la sostituzione didestinazione del mais da alimentare/zootecnico aenergetico produca distorsioni di mercato significa-tive, su scala locale il “drenaggio” di materia primaprodotto da uno o più digestori da 1 Mwe può pro-durre indubbi effetti sui prezzi di vendita, sul valoredegli affitti dei terreni coltivati e sulla disponibilità ef-fettiva dell’insilato a destinazione zootecnica.A ciò si deve sommare una valutazione di fondo ri-

guardante la sostenibilità complessiva della filiera,considerando i costi elevati in termini di mezzi, con-cimi e risorse (acqua, suolo) della coltura maisicola,che appare sostenibile in ottica di produzione ener-getica solo in ragione di una massiccia politica di in-centivazione tout-court, oggi e nel futuro sempremeno probabile.ScenariCon questo background stanno vedendo la luce analisie studi scientifici tesi da una parte a valutare con preci-sione lo status-quo, e dall’altra ad analizzare scenari al-ternativi, che consentano lo sviluppo di unaimportantissima fonte di energia rinnovabile quale ilbiogas, che appare strategica nel ventaglio delle opzioniper regioni con una vocazione agricola importantecome il Veneto, in un contesto di elevata sostenibilitàambientale, sociale ed economica.Tra questi scenari appaiono di grande interesse quelliche prediligono l’ulilizzo in tutto o in parte di sotto-prodotti o scarti della lavorazione agricola e della ma-nutenzione del territorio.Si tratta, si badi bene, di materie prime agricole a tuttigli effetti, che nulla hanno a che vedere con i processi diraccolta e recupero dei rifiuti organici extra agricoli edella FORSU, ma che attualmente vedono limitatissimio nulli percorsi di valorizzazione, rappresentando anziin molti casi un onere per le aziende agricole o gli entidi gestione territoriale quali i Consorzi di Bonifica. In questa ottica Veneto Agricoltura, dopo aver lavoratonella valutazione e nella mappatura degli scarti avvia-bili alla digestione anaerobica (progetto Probio-Biogas,completato nel 2008 –http://probiogas.venetoagricol-tura.org/), ha recentemente avviato, in qualità di par-tner, un progetto finanziato con il programma dell’UE“Intelligent Energy Europe”, denominato “GR3 –Grass as a Green Gas Resource”, che si propone di ana-lizzare e valutare la fattibilità dell’utilizzo, in filiere or-ganizzate, degli scarti erbacei derivanti da sfalci di areenaturali e agricole, residui verdi da manutenzione del

Energia dall’erba, si può?GR3 - Grass as a Green Gas Resource

Dubbi sull’utilizzo del mais negli impianti di biogas. L’energia potenziale dell’erba proveniente da manutenzione di aree agricole, argini e superfici marginali contesti periurbani e parchi naturali.

Macchina rotopressa o rotoimballatrice

Trinciatrice aspirante

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15agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

È stato approvato dalla Giunta Regionale il provvedi-mento per finanziare interventi di formazione e con-sulenza aziendale per gli operatori dello svilupporurale e promozione dei prodotti agricoli. Dopo le mo-difiche apportate dalla Quarta Commissione del Con-siglio Regionale e la successiva approvazione, con ladeliberazione n. 1978 del 28 ottobre è arrivato il via li-bera definitivo della Giunta per l’apertura dei terminidei nuovi bandi delle misure 111, 114, 133 e 331 delProgramma di Sviluppo Rurale. I bandi attiveranno complessivamente 8 milioni di europer interventi nell’ambito della formazione degli ope-ratori agricoli e della consulenza a supporto delleaziende. Nel dettaglio, saranno destinati 3 milioni dieuro per la Misura 111 “Formazione professionale einformazione rivolta agli addetti del settore agricolo,alimentare e forestale”, con particolare riferimento al-l’Azione 1 “Interventi di formazione e informazione acarattere collettivo”. Beneficiari della misura sono isoggetti iscritti all’Elenco regionale degli organismi diformazione accreditati. Altri 3 milioni di euro sarannoriservati alla Misura 114 “Utilizzo dei servizi di con-sulenza”, nell’ambito dell’Azione 1 “Servizi di consu-lenza agricola rivolti agli imprenditori”. Destinataridegli aiuti sono gli imprenditori agricoli iscritti alla Ca-mera di Commercio e all’Anagrafe del Settore Prima-rio della Regione del Veneto. Si concentrerà invecesull’informazione ai consumatori e sulla promozionedei prodotti agricoli di qualità a marchio regionale“Qualità Verificata” il sostegno della Misura 133 “At-tività di informazione e promozione”. Le risorse inquesto caso ammontano a 1 milione e mezzo di euro.

I beneficiari sono le associazioni di produttori con sedein Veneto.Il ruolo multifunzionale delle imprese agricole sarà in-vece al centro della Misura 331 – Azione 1 “Interventia carattere collettivo di formazione e informazione,educazione ambientale e sul territorio”. Gli interventidi formazione interesseranno aspetti riguardanti le fat-torie plurifunzionali (fattorie didattiche, sociali, crea-tive, eco-fattorie, agrinidi), e l’incentivazione dellaproduzione di energia e biocarburanti da fonti rinno-vabili. Le risorse a bando ammonteranno a 500milaeuro. Possono partecipare al bando i soggetti iscritti al-l’Elenco regionale degli organismi di formazione ac-creditati. I testi completi dei bandi sono pubblicati sulBollettino Ufficiale Regionale e sulle pagine web delportale regionale www.regione.veneto.it alla sezione“Sviluppo Rurale – Bandi e finanziamenti”.

NUOVI BANDI PER FORMAZIONE, CONSULENZA E PROMOZIONE

Finanziamenti per 8 milioni di euro dal PSR Veneto 2007-2013territorio, da avviarsi alla digestione per la produzionedi biogas in parziale sostituzione delle colture dedicate.“Grass Energy”L’energia potenziale dell’erba proveniente dalla manu-tenzione di aree agricole, dalla rete di argini e superficimarginali nelle zone rurali, nonché da contesti periur-bani e da parchi naturali, rimane infatti ampiamente sot-toutilizzata in tutta Europa. Le barriere al suo utilizzo,in particolare per la produzione di biogas, sono rappre-sentate da un’insufficiente conoscenza e diffusione ditecnologie idonee per la falciatura, la conservazione ela digestione anaerobica di questi residui erbacei, dal-l’assenza o mancanza di cooperazione tra gli operatoridella filiera e da alcuni ostacoli di natura giuridica. Diconseguenza i residui erbacei provenienti dagli sfalci,nonostante le interessanti potenzialità, non sono quasiper nulla utilizzati per alimentare impianti di digestioneanaerobica e per produrre biogas. Il progetto si proponedi attivare tali catene di approvvigionamento, in parzialesostituzione della quota rappresentata dalle “colture de-dicate”, in particolare del Mais, con evidenti vantaggisia sul fronte della sostenibilità ambientale, che della ri-duzione dell’impatto della filiera del biogas sui mercatidei prodotti agricoli destinati all’alimentazione.La potenziale sinergia con altre filiere di grande inte-resse, quali quella del compostaggio di qualità, sarà ade-guatamente valutata nel corso del progetto, conl’intenzione di amplificarne la portata e garantire lamassima ottimizzazione delle filiere, con una valoriz-zazione dei digestati che rappresenta l’anello di giun-zione di un ciclo virtuoso di recupero energetico conrestituzione al terreno di nutrienti di origine organica ein forma più gestibile, meccanizzabile e controllabile, atutto vantaggio del rispetto per l’ambiente e delle nor-mative (Direttiva Nitrati).Il progetto, avviato nei primi mesi del 2013, culmineràcon una dimostrazione sul campo prevista nelle aziendeSperimentali Dimostrative di Veneto Agricoltura per laprimavera del 2014, e si concluderà con la messa apunto di strumenti operativi ad uso degli operatori edegli imprenditori agricoli nel mese di aprile del 2016.

RiferimentiVeneto Agricoltura, Settore Bioenergie e Cambiamento Climatico - [email protected]

Fino al 2012 la grande maggioranza degli im-pianti per la produzione di biogas agricolo ri-spondeva a caratteristiche che massimizzavanogli incentivi governativi di 28 eurocent al Kwelettrico prodotto. Tali impianti, di potenza vi-cina al Megawatt e alimentati in larga misuracon insilato di mais, pongono diverse domanderelativamente alla loro sostenibilità ambientalee alle ricadute sull'economia agricola circo-stante. Le nuove linee di incentivazione favori-scono impianti più piccoli, dimensionati sullaproduzione di deiezioni della singola azienda odi imprese consorziate e alimentati principal-mente a liquami zootecnici e scarti vegetali.

BIOGAS, POTENZE IMPIANTI

Impianto biogas

Bandi 2013 PSR Veneto Formazione, informazione, consulenza e promozione

www.regione.veneto.it – Sviluppo Rurale

Misura azione Importo a bando (Euro) Termine presentazione domande

111 - Formazione professionale e informazione rivolta (Azione 1 - Interventi di formazione e in-formazione a carattere collettivo)

3.000.000,00 29/11/2013

114 - Utilizzo dei servizi di consulenza(Azione 1 - Servizi di consulenza agricolarivolti agli imprenditori agricoli)

3.000.000,00 10/01/2014

133 - Attività di informazione epromozione

1.500.000,00 29/11/2013

Totale Asse 1 Miglioramento della competitivitàdel settore agricolo e forestale

7.500.000,00

331 - Formazione e informazioneper gli operatori economici dellearee rurali (Azione 1- Interventi a carattere collet-tivo di formazione/informazione, educa-zione ambientale e sul territorio)

500.000,00 29/11/2013

Totale Asse 3 Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia

500.000,00

Totale Complessivo 8.000.000,00

Casolare colline di Lonigo, Vicenza (Foto di Cesarino Leoni)

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16 agricoltura venetaNumero 2 - Novembre 2013

"Indipendentemente da quanto affermatodal Ministro De Girolamo, sottolineo chei soldi del Psr Veneto rimarranno in Ve-neto”. Questo quanto affermato dall’as-sessore regionale all’agricoltura Manzatodopo aver letto le dichiarazioni del mini-stro all’agricoltura, rilasciate alla Fiera

del Bovino da latte a Cremona, nellequali enuncia la possibilità di centraliz-zare i fondi del Programma di SviluppoRurale.Il Veneto sta attendendo da Roma i fi-nanziamenti per il piano irriguo nazio-nale. Desideriamo che le colture della

nostra regione siano in grado al più pre-sto di affrontare i cambiamenti climatici.Il dramma della siccità, dichiarato dalministero stesso come evento calamitoso,rappresenta una minaccia per le coltiva-zioni estive, ossia per i prodotti cereali-coli come il mais.

I SOLDI DEI VENETI RESTANO IN VENETO

“Il Ministero delle PoliticheAgricole intervenga subito perripristinare la possibilità di uti-lizzo di superfici a pascolo daparte di terzi, utilizzo che unacircolare di Agea dell’11 ottobrescorso ha improvvisamente rite-nuto non ammissibile per la ri-chiesta di premio unico da partedelle imprese proprietarie”. Loha chiesto l’assessore all’agricol-tura del Veneto con una letterainviata alla ministra delle politi-

che agricole, segnalandole que-sta anomalia, che non solo “di-scrimina alcuni allevatori”ecambia “le regole in corsod’opera”, ma lo fa anche con“assoluta assenza di motivazionia sostegno di questo cambia-mento repentino nelle modalitàdi utilizzo dei pascoli”.Dal 2006, in accordo con lanormativa comunitaria il pa-scolo da parte di terzi è previ-sto per le aree pascolative

dichiarate ai fini della riscos-sione del Pagamento Unico. Insostanza, prima della circolareil calcolo delle superfici a pa-scolo per richiedere il cosid-detto “Premio Unico” tenevaconto non solo delle superficiutilizzate dal proprietario, maanche quelle che erano utiliz-zate per il pascolo di animali diproprietà di terzi. Improvvisa-mente, attraverso una circolare,viene comunicata l’impossibi-

lità di avvalersi di questa tipo-logia di utilizzo, per la riscos-sione del premio unico per lacampagna 2014.Oltre al danno immediato chequesta decisione di Agea Coor-dinamento causerà per l’annoprossimo alle aziende interes-sate, queste rischiano di esserefortemente limitate nella ri-scossione dei premi previstidalla riforma dei pagamenti di-retti per il periodo 2015 – 2019.

RIPRISTINARE SUBITO PASCOLO DI TERZI

"Dobbiamo garantire ilreddito delle impreseagricole, mediante unpiano nazionale di ge-stione dei rischi chepossa intervenire nelcaso in cui si verifichinoeventi tali da compro-mettere l’attività d’im-presa, che ha un ciclo

produttivo che di normanon si realizza in ungiorno ma in un anno oaddirittura in prospet-tiva pluriennale". Lo haproposto l’assessoreall’agricoltura del Ve-neto Manzato in occa-sione della riunione aRoma della Commis-

sione Politiche Agricolealla quale partecipanogli assessorati di tutte leRegioni italiane, organi-smo di elaborazione eproposta anche nei con-fronti del Ministero e delGoverno sulle azioni peril settore.Il Veneto ribadisce la

ferma contrarietà ad unPiano Irriguo Nazionalefinanziato con le risorsedestinate all’attivazionedel Programmi di Svi-luppo Rurale, in attua-zione della nuova PAC.“Le Regioni non pos-sono essere il bancomatdello Stato: i fondi per

lo sviluppo rurale de-vono andare allo svi-luppo rurale. Gliinterventi, come ilPiano Irriguo Nazio-nale, sono di compe-tenza statale e devonoavvalersi di fondi nazio-nali propri, non di quellidestinati alle Regioni”.

UN’ASSICURAZIONE SUL REDDITO DELLE IMPRESE.FONDI STATALI PER IL PIANO IRRIGUO NAZIONALE

Oltre 3.100 visite didattiche, quasi 130.000visitatori (una media di circa 540 presenzeper azienda), un giro d’affari stimato incirca 1,2 milioni di euro all’anno prove-niente per circa due terzi dalle visite didat-tiche scolastiche e per il restante terzo davisite extra-scolastiche (iniziative culturalirivolte a gruppi, famiglie e anziani, centriestivi e settimane verdi, agri-nido) con unricavo medio annuo di 11.900 euro perazienda. Sono questi i numeri più signifi-

cativi dell’indagine che Veneto Agricolturaha condotto nel corso dell’anno sulle Fat-torie Didattiche del Veneto per meglio ap-profondire le conoscenze su questaparticolare attività connessa, realizzabiledalle aziende agricole. Sono 243 le fattoriedidattiche riconosciute dalla Regione Ve-neto nell’ultimo elenco 2013, un numero increscita di dieci aziende (+4%), dopo chenegli ultimi quattro anni erano cresciute disole cinque unità. Sono distribuite princi-

palmente nella provincia di Vicenza (65 fat-torie, 27% del totale regionale), che registrauna crescita del 6,5%, seguita da Padova(41 fattorie, 17%), la provincia dove sonoaumentate in maniera più consistente(+17% rispetto al 2011), Venezia (39 fatto-rie, 16%) l’unica provincia che fa segnareun calo delle fattorie attive (-9%) e Treviso(37 fattorie, 15%). Sul sito www.venetoa-gricoltura.org è disponibile il Report com-pleto.

243 AZIENDE, 130.000 VISITATORI, 1,2 MILIONI €

BREVI

Le manifestazioni di portata mondialeche la globalità organizza con continuitàsono decisamente poche ed ambite. Sitratta spesso di competizioni sportivecome le Olimpiadi ed i Campionati mon-diali di calcio, o l’EXPO. Curiosamentequesti megaeventi seguono una sorta ditracciato invisibile legato alle disponibi-lità finanziarie o meglio economico poli-tiche del paese o dell’area cui vieneaffidata l’organizzazione. Non è forse uncaso che in Europa non si terranno av-venimenti di portata mondiale nel primoventennio di questo secolo, se nonEXPO 2015, a Milano. Mancano 18 mesiall’avvio di questa grande kermesse checoinvolge a pieno titolo il settore prima-rio mondiale, europeo, nazionale e re-

gionale, tanto che proprio sull’apportodel primario allo sviluppo sostenibilemondiale, con un incremento demogra-fico che ha già superato i 7 miliardi dipersone, verrà giocata tutta la grandefiera espositiva. “Nutrire il pianeta. Ener-gia per la vita”, è lo slogan dell’eventomeneghino, bella sintesi che ci interrogae sprona. Questo numero di AgricolturaVeneta non affronta i temi di Expo,anche se Veneto Agricoltura attraversoil suo sportello comunitario Europe Di-rect, ha predisposto un Quaderno, il nu-mero 13 della sua Collana Editoriale (puòessere richiesto a: [email protected]), proprio sull’impegnoregionale verso la manifestazione mila-nese, ma guarda in prospettiva, analiz-

zando la PAC 2014-2020 ed i nuovi mo-delli produttivi alla base del futuro (edella competitività) della nostra agricol-tura; interroga quindi i giovani, sco-prendoli portatori di innovazione esperanza, e approfondisce il ruolo fon-damentale della banda larga per lo svi-luppo delle aree rurali. A fine annataagraria, come di tradizione a “San Mar-tin”, si fa il punto, in questo caso sullavendemmia appena terminata, con sod-disfazione sembra; propone poi cosahanno fatto i GAL, anch’essi pronti allanuova programmazione comunitaria, esegnala un interessante progetto sul-l’utilizzo dell’erba come fonte energe-tica: ormai non si butta più via niente.Buona lettura.

SOTTOLINEATO di Mimmo Vita

“AGRICOLTURA VENETA”Anno XIV n. 2

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Aut. Tribunale di Padova n. 1641 del 26.03.1999

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