Agricoltura Moderna (Maggio-Giugno 2013)
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EDITOREAndrea Bevilacqua
DIRETTORE RESPONSABILEFrancesco Mezzapelle
DIRETTORE REDAZIONERosetta Bevilacqua
REDAZIONEFrancesco Mezzapelle Angelo PinnisiAntonio Dalla Fontana
DIRETTORE CREATIVO Anthony M. La Pusata
DIRETTORE STAMPAIrene Di Vita
GRAFICA, IMPOSTAZIONE & STAMPA
Tel. / Fax +39 (0)934 467429
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© Agriusato 2013. Tutti i diritti sono riservati. Questa publicazione non può essere riprodotta e/o utilizzata nè totalmente, nè parzialmente senza il consenso scritto dell’editore.
Dall’Editore
Lo Specchio
Dal Direttore
Un Governo che Sostenga...
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Patente di Guida Macchine Agricole
Dalle Aziende
JCB: Il Movimentatore e la Carota
Same: Evolversi è Naturale
A. Carraro: SRH9800
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Impianti Alimentati a Biomasse
Redditività Assicurata
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AM/Dall’Editore
LO SPECCHIOCi sono nel nostro tessuto economico imprese che crescono nonostante la crisi. Purtroppo esse non occupano le prime pagine dei giornali e non fanno notizia.
Mi piacerebbe invece andare contro corrente e puntare i riflettori su quelle realtà economiche che , non risentendo degli effetti della contrazione economica, possono fungere da faro e indicare la direzione per l’economia di domani.
Ci sono decine di spiegazioni che ci aiutano a capire quello che stiamo vivendo ma non possiamo nasconderci che tutto questo conduce ad un cambiamento radicale e definitivo. Ecco perché dobbiamo guardare a chi ha fatto impresa diversamente ed adesso non soffre.
A mio parere tutto può riassumersi in due elementi: il tipo di crescita che vogliamo e l’applicazione dei “retti rapporti”.
Se andiamo ad analizzare più da vicino i non pochi casi di aziende che non sono in sofferenza di sicuro ci accorgeremmo che in esse vige la legge dei retti rapporti. Retti rapporti tra collaboratori e dirigenti, con i fornitori, con gli acquirenti, con il territorio. Retti rapporti che vuol dire anche pieno riconoscimento dei ruoli e capacità di far sentire tutti parte di uno stesso organismo che ha bisogno dell’apporto di ogni suo componente. Retti rapporti anche nella politica di marketing, affinché l’azienda passa continuare ad essere visibile sul mercato. Perché il marketing è strumento utile e necessario per qualsiasi tipo di azienda, bisogna solo scegliere di farlo in maniera etica.
Alla base dei retti rapporti infatti c’è una profonda concezione etica del lavoro, dell’economia e della vita in generale. Tutto questo è quello che fa la differenza.
La scelte originarie regolate da queste leggi producono effetti a lunga distanza. Queste aziende hanno saputo investire non solo in denaro ma in capitale umano che è la vera risorsa di ogni realtà economica che vuole durare nel tempo. Investire in formazione e riconoscere il valore del collaboratore significa creare collante e farlo sentire parte importante e indispensabile dell’azienda; curare la bontà del prodotto e rimanere attenti a vigili alle esigenze del destinatario finale portano alla fidelizzazione del cliente che si fa tramite per la diffusione del nostro prodotto. Tutte queste decisioni dipendono dall’imprenditore il quale è l’unico a sapere che tipo di azienda vuole, quali obbiettivi porsi e con quali mezzi raggiungerli. Perché un’azienda è sempre lo specchio dell’imprenditore che l’ha creata.
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“Serve un Governo nazionale che dia una svolta alla politica agroalimentare del nostro Paese in modo da favorire crescita e competitività delle imprese;
non certo come avvenuto fino adesso
con nomine di carattere ministeriale
o con meri interventi sulla carta
che in partica hanno peggiorato la
situazione delle imprese agricole in
un momento di grave crisi”. Questa
la speranza, ed al tempo stesso la
denuncia, sollevata dal coordinamento
di “Agrinsieme” (che riunisce Cia,
Confagricoltura e Alleanza delle
cooperative agroalimentari, che a
sua volta ricomprende Agci-Agrital,
Fedagri-Confcooperative e Legacoop
Agroalimentare). Giuseppe Politi,
coordinatore di “Agrinsieme” ha
stigmatizzato quanto avvenuto con l’ex
ministro delle Politiche agricole Mario
Catania, ed in particolare le nomine
a pioggia a fine mandato, peraltro in
ruoli ministeriali di grande rilevanza.
“Apprezziamo le dichiarazioni del
presidente del Consiglio Enrico Letta.
Finalmente –ha scritto Politi- si parla
in termini concreti dei problemi del
Paese, di riforme e di economia
reale. E’ importante la sospensione
dell’Imu sulla prima casa e la rinuncia
all’aumento dell’Iva. Nel discorso
programmatico c’è soprattutto un
chiaro impegno per le imprese e per
sostenere le politiche di aggregazione
ed internazionalizzazione delle Pmi.
Non solo. E’ significativa anche la
rivendicazione dello “spazio politico”
dell’Europa quale orizzonte cui
guardare: una necessità che per il
nostro comparto è assolutamente
imprescindibile, visto che è in Europa
che si sta giocando proprio in questi
mesi una partita decisiva, quella della
riforma della Pac, che deciderà il futuro
dell’agricoltura dei prossimi anni. Le
importanti affermazioni del premier
agricolturamoderna.com
AM/Dal Direttore
UN GOVERNO CHE SOSTENGAE R ILANC I F INALMENTE L ’AGR ICOLTURA ITAL IANA
–ha sottolineato il coordinatore di
Agrinsieme- sono orientate nella giusta
direzione. Da tempo come mondo
agricolo e agroalimentare sollecitiamo
una nuova strategia politica, interventi
mirati e misure coraggiose per ridare
vigore all’economia, rispondendo alle
legittime richieste degli imprenditori
alle prese con le gravi difficoltà di oggi.
Il nostro auspicio è che dalle parole
si passi subito ai fatti concreti. Da
parte del premier –ha ribadito Politi-
ci attendiamo un preciso impegno
anche per l’Imu sui fabbricati rurali e
sui terreni agricoli; una tassa ingiusta
che penalizza strumenti di lavoro
indispensabili per gli agricoltori”. Altre
priorità, che per le organizzazioni
agricole e cooperative andranno
assolutamente affrontate, sono il
problema del carico burocratico che
pesa sulle aziende agricole e quello
dell’accesso al credito. Secondo gli
ultimi dati di Unioncamere si assiste
ad una situazione allarmante ed
occorrono subito misure adeguate.
Serve un governo autorevole in grado
si sviluppare una nuova e più efficace
politica per il settore primario. Nel
primo trimestre dell’anno oltre 13 mila
imprese agricole sono state costrette
a chiudere, soffocate dai costi sempre
alti. Tra mezzi di produzione (concimi,
mangimi, sementi, antiparassitari,
gasolio) ed oneri contributivi e
burocratici sulle imprese agricole grava
un peso insostenibile. Una situazione
disastrosa alla quale bisogna porre
al più presto rimedio. Pertanto vi è la
necessità di un governo autorevole in
grado di sviluppare una strategia che
porti il settore fuori dalla crisi e apra
così nuove prospettive di crescita.
“Al nuovo governo presieduto da
Enrico Letta ed al neo-ministro delle
Politiche agricole Nunzia De Girolamo
-ha concluso Politi- rivolgiamo i nostri
auguri nella speranza che finalmente
si possa dare una svolta positiva che
permetta al Paese di uscire dalla
crisi e porre l’attenzione concreta
sull’economia reale ed in particolare
sull’agricoltura e l’agroalimentare: un
patrimonio prezioso, fondamentale per
il nostro sistema economico e che può
contribuire in maniera tangibile alla
crescita”.
Francesco Mezzapelle
AM/Dal Direttore
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AM/Normative
Siamo lieti di ospitare la circolare che
le Officine Meccaniche Ferruzza hanno
mandato ai loro clienti. Pensiamo che
questo documento possa risultare utile
a molti dei nostri lettori.
Oggetto: Patente di guida macchine
agricole
A seguito di numerosi casi di ritiro
patente, ci siamo interessati per porre
chiarezza all’annosa questione.
E’ risaputo che tutte le macchine
agricole unitamente a tutte le macchine
operatrici possono essere condotte
da un conducente in possesso della
patente di categoria B (art. 124 del
CdS), e che solamente per le macchine
operatrici eccezionali (fuori sagoma
limite e/o fuori massa limite)
è necessaria la patente di categoria
C. Queste tipologie di macchine sono
quasi inesistenti sul territorio nazionale.
Attraverso l’ausilio dell’UNACOMA
abbiamo sottoposto il problema al
Superiore Ministero dei Trasporti, il
quale ha emesso in tempo record la
circolare n° 4857 del 22/02/2013, che
chiarisce in maniera inequivocabile la
questione.
Quanto specificato nella circolare
anzidetta, era già contemplato dal
C.d.S., infatti secondo l’articolo 124
comma 1 lettera b, le macchine
agricole (tutte) possono essere guidate
con la patente di categoria “B”. Tutte
le macchine agricole sono individuate e
classificate dall’art. 57.
Poiché l’articolo 124 parla di macchine
agricole, e non fa distinzioni di masse
e di sagome, si deduce che con la
patente di categoria “B” si possono
guidare tutte le macchine agricole,
compresi i treni agricoli (trattore +
rimorchio), classificati dall’art. 57,
PATENTE DI GUIDA MACCHINE AGRICOLECIRCOLARE N° 4857 DEL 22/02/2013
17agricolturamoderna.com
AM/Normative
purché rientrano nei limiti di sagoma e
di massa prescritti dall’art. 104.
In pratica con la patente di categoria “
B “, possono essere guidati i seguenti
treni agricoli:
1. trattore + rimorchio monoasse
avente massa complessiva fino a 6000
Kg.;
2. trattore + rimorchio biasse avente
massa complessiva fino a 14000 Kg.;
3. trattore + rimorchio triasse avente
massa complessiva fino a 20000 Kg.
Per i casi di ritiro della patente, della
carta di circolazione e del fermo dei
veicoli avvenuti ingiustamente, stiamo
verificando con i ns. legali le modalità
tecniche per la richiesta di risarcimento
danni.
Restiamo a Vs. completa disposizione
per ogni chiarimento e con l’occasione
approfittiamo per porgerVi i ns. più
cordiali saluti.
Ing. Salvatore Ferruzza
Oggetto: categorie di patenti
richieste per la guida di macchine
agricole ed operatrici.
Il decreto legislativo 28 aprile 2011,
n. 59, come modificato dal decreto
legislativo 16 febbraio 2013, n. 2, ha
riscritto in gran parte l’articolo 124 del
Codice della Strada, relativo a quanto
in oggetto. Tanto al fine di coordinare
la disciplina previgente con le nuove
disposizioni in vigore dal 19 gennaio
2013, sia con riferimento alle nuove di
categorie di patenti e corrispondenti
requisiti anagrafici, sia con riferimento
alla sanzione per l’ipotesi di guida
senza patente.
Sotto il primo profilo, per la guida
delle macchine agricole (escluse
quelle con conducente a terra) o
loro complessi, è richiesta almeno la
patente di categoria:
• A1 quando le stesse non superano
i limiti di sagoma e di peso stabiliti
dall’articolo 53, comma 4, CdS (1,60
m. di larghezza, 4 m. di lunghezza e
2,5 m. di altezza; massa complessiva
a pieno carico 2,5 t) e non superino
la velocità di 40 Km/h (prima del
19.1.2013 era richiesta la patente di
categoria A);
• B se le stesse superano i limiti su
descritti.
Per la guida di macchine operatrici
(escluse quelle a vapore), è richiesta
almeno la patente di categoria:
• B, eccetto quelle di dimensioni
eccezionali;
• C1 quando le stesse hanno
dimensioni eccezionali (prima del
19.1.2013 era richiesta
la patente di categoria C).
Sotto il secondo profilo, “La guida
di una macchina agricola o di una
macchina operatrice senza avere la
patente o avendo una patente diversa
da quella richiesta non è più oggetto di
sanzione amministrativa ma è punita
con le sanzioni penali dall’art. 116,
comma 15, C.d.S..
Dall’accertamento della violazione
conseguono le sanzioni accessorie di
cui al comma 17 dell’art. 116 C.d.S..
All’incauto affidamento del veicolo, si
applicano le sanzioni di cui all’articolo
116, comma 14, C.d.S..” (cfr circolare
prot. n. 300/A/744/13/101/3/3/9 del
25.1.2013 del Ministero dell’Interno –
Dipartimento della Pubblica Sicurezza).
Per mera completezza informativa, si
rammenta inoltre che:
• ai sensi dell’articolo 124, comma 2,
CdS, con decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti sono
da stabilirsi i tipi e le caratteristiche
delle predette macchine agricole
ed operatrici non eccezionali che,
eventualmente adattate, possono
essere guidate da mutilati e minorati
fisici con patenti speciali delle categorie
A1 e B. Il relativo provvedimento è
in fase di predisposizione presso la
scrivente Direzione Generale;
• ai sensi dell’articolo 111, comma 1,
CdS, come sostituito dall’articolo 34,
comma 48 del decreto legge n. 179
del 2012, convertito con modificazioni
dalla legge n. 221 del 2012, il Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti, di
concerto con il Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali, d’intesa
con la Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e
le province autonome di Trento e
Bolzano, provvederanno a definire
con decreto “i criteri, le modalità
ed i contenuti della formazione
professionale per il conseguimento
dell’abilitazione all’uso delle macchine
agricole, in attuazione di quanto
disposto dall’articolo 73 del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n.81.”.
Si sottolinea che, nelle more
dell’emanazione di tale provvedimento,
la disciplina relativa al conseguimento
dell’abilitazione suddetta, ancorché in
vigore, non è applicabile.
IL DIRETTORE GENERALE
(arch. Maurizio Vitelli)
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La consegna di un nuovissimo
movimentatore telescopico 535-
95 Agri Super alla Aureli Mario,
azienda aquilana specializzata nella
coltivazione, trasformazione e
confezionamento di prodotti agricoli
e gestore di un proprio impianto
per biogas, è stata l’occasione
per sottolineare la forza e la
specializzazione della squadra JCB Agri.
L’industria agricola cela al suo interno
realtà estremamente variegate,
caratterizzate da cicli di lavoro ed
esigenze operative spesso altamente
specializzate, e che perciò necessita
di macchine e attrezzature in grado di
combinare alte prestazioni e versatilità.
E proprio prestazioni e versatilità sono
le chiavi del successo della squadra di
macchine JCB all’opera nell’ azienda
agricola Aureli di Ortucchio (AQ),
realtà di primo piano nel settore della
produzione e trasformazione delle
verdure, localizzata nel cuore di una
delle più importanti zone agricole
d’Italia, l’altopiano del Fucino.
La Piana del Fucino è un bacino
di 14.000 ettari fiancheggiato da
alte cime appenniniche, un tempo
ricoperto dalle acque dell’omonimo
lago che nel 1870 venne prosciugato
e bonificato ad opera del principe
Alessandro Torlonia. Essa è una terra
“giovane” e fertile, che ospita 10.000
ettari di colture orticole presenti sulle
tavole di tutta Italia e non solo. Una
terra speciale che produce verdure di
eccezionale qualità. Su tutte emergono
le carote, “l’ortaggio all’occhiello”
della Aureli Mario che grazie ad esse
è diventato fornitore di riferimento
per importanti realtà della grande
distribuzione alimentare.
E’ in questo particolare contesto che
da qualche tempo sono impegnati
alcuni mezzi JCB, recentemente
integrati dalla consegna di un
nuovissimo movimentatore telescopico
535-95 Agri Super dotato della
innovativa motorizzazione JCB Ecomax
conforme alle normative Tier 4 Interim,
fornito all’azienda attraverso il dealer
Gierre di Aielli (AQ).
La consegna è avvenuta con una
agricolturamoderna.com
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IL MOVIMENTATORE E LA CAROTAJCB PER L ’AZIENDA AGRICOLA AUREL I MARIO
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cerimonia dedicata che ha visto
coinvolti altri mezzi della linea
JCB Agri, quali un Fastrac 8310,
l’ammiraglia della linea di trattori
agricoli JCB, un movimentatore
telescopico 526-56, un esemplare della
gamma di utility vehicle Workmax
e uno di Teletruk, l’esclusivo mezzo
JCB in grado di trasformarsi in pochi
secondi da carrello elevatore a pala
caricatrice, sfruttando in più tutte le
possibilità operative fornite dal loro
robusto braccio telescopico. Alla
consegna del mezzo, i tecnici JCB
hanno provveduto ad illustrare agli
operatori dell’azienda le caratteristiche
del movimentatore telescopico,
formandoli al corretto utilizzo del
mezzo.
I compiti a cui devono assolvere i
mezzi JCB? Decisamente impegnativi.
La società Aureli, fondata da Mario
Aureli a cui si sono affiancati negli anni
i figli e nipoti, è infatti una delle più
importanti aziende italiane attiva nel
settore della coltivazione, lavorazione
e confezionamento di carote.
L’azienda occupa oltre 200 dipendenti
all’interno di cicli di lavorazione
complessi. La coltivazione degli oltre
500 ettari di proprietà dell’azienda e
la gestione di tutti i processi connessi
alle attività di trasformazione, senza
dimenticare il trattamento degli scarti
per l’alimentazione dell’impianto
biogas, richiedono macchine affidabili,
produttive e soprattutto dotate della
versatilità necessaria per adattarsi alle
molteplici attività condotte all’interno
di essa.
Per una delle più impegnative fra
queste, l’alimentazione (attraverso
i residui dei prodotti orticoli
dell’azienda) dell’impianto per la
produzione di biogas da 1 MW, la
Aureli ha scelto uno dei modelli al
top della gamma di movimentatori
telescopici JCB Agri, il 535-95 Agri
Super, macchina che grazie a un
potente motore Dieselmax da 130 CV,
una capacità di sollevamento di 3,5
tonnellate a un’altezza massima di 9,5
metri e il nuovo cambio Powershift a
6 velocità dotato di sistema Torque
Lock di blocco del convertitore di
coppia, garantisce non solo tutta la
potenza e l’agilità necessarie a gestire
con successo un così particolare ciclo
di lavoro, ma può essere impiegata
efficacemente nelle operazioni di
sollevamento e trasporto connesse alle
attività di coltivazione.
Ideali partner del telescopico 535-95
sono le altre macchine della linea JCB
Agri, la più completa per il settore
agricolo e il biogas.
Forte di una gamma di oltre 50 modelli
al top per prestazioni e produttività,
oggi JCB si colloca a buon diritto
fra i massimi specialisti del settore.
Dai movimentatori telescopici alle
pale gommate, anche con braccio
telescopico, dai trattori Fastrac ai rulli
di compattazione, senza dimenticare i
veicoli multifunzione come il Workmax
per la movimentazione di persone e
materiali o i miniescavatori, l’azienda
Aureli, attiva nel segmento agricolo e
del biogas, trova sempre nella gamma
JCB la macchina adatta alle sue
necessità.
JCB offre agli operatori del settore
agricolo e della produzione di biogas
macchine versatili, disponibili in
diversi allestimenti, con caratteristiche
calibrate in funzione di queste
specifiche applicazioni.
www.jcb.com
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22 agricolturamoderna.com
AM/Speciale Cultivar
23agricolturamoderna.com
AM/Speciale Cultivar
un recupero dei tratti distintivi della personalità del marchio rendendoli attuali: ritorna la tigre con tutta la sua potenza iconografica, senza l’aggressività dell’artiglio in primo piano ma con un recupero del focus sui suoi quattro occhi che, originariamente, simboleggiavano l’accuratezza nella ricerca e nell’innovazione di SAME. Valori più che mai attuali. Anche il disegno delle singole lettere segna un ritorno alle linee del passato a sottolineare il recupero di quello che il marchio ha sempre rappresentato per tutti e che vuole continuare a rappresentare anche in futuro. Quindi, non un tuffo nel passato, ma uno sguardo sicuro al futuro senza mai dimenticare la storia e la visione del proprio lavoro che si sono dimostrate fino ad ora efficaci.Primo esempio di questo nuovo approccio è, dal punto di vista del prodotto, il Virtus.
I nuovi SAME Virtus sono trattori che hanno raggiunto un alto livello di affidabilità, qualità e prestazioni, date dalla potenza del motore, dalla coppia e dai ridotti consumi che coniugano la tecnologia più moderna con uno stile inconfondibile disegnato da Giorgetto Giugiaro. La cofanatura con profilo ribassato e aggressivo, la cabina con linee moderne e aggraziate e i parafanghi arrotondati fanno di questa nuova gamma di trattori dei mezzi eleganti e curati nei minimi particolari. Perché il bello dell’agricoltura è anche l’innovazione che nasce dall’esperienza fatta direttamente sul campo. Le motorizzazioni Tier4i a 4 cilindri Common Rail garantiscono prestazioni, affidabilità e bassi costi di esercizio. La potenza nominale viene raggiunta a un regime di 2200 giri/min e all’aumentare del carico l’erogazione di potenza aumenta fino ad avere una potenza massima di 99CV (Virtus
24
Parigi, 24 febbraio 2013. SAME rinnova il suo impegno a seguire l’agricoltore nel lavoro di tutti i giorni in qualità di collaboratore dinamico, efficiente, sempre attento alle necessità del cliente e pronto a fornire un’assistenza costante. Una continua evoluzione è il modo SAME di affrontare le sfide del presente e così fornire sempre un servizio versatile e di qualità, accompagnato dall’inconfondibile stile italiano. Assecondando questo spirito di evoluzione lo scorso ottobre 2012, proprio in concomitanza del suo 70° anniversario, SAME ha deciso di rinnovare la propria immagine partendo proprio dal marchio. Tradizione e modernità ora si fondono in un nuovo segno grafico deciso, ma al tempo stesso morbido, come una mano sicura da afferrare nel momento del bisogno.La nuova versione del logo segna
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AM/Dalle Aziende
EVOLVERSI È NATURALENUOVA GAMMA SAME
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100), 110CV (Virtus 110) e 122CV (Virtus 120) a 2000 giri/min.
Nella gamma degli specialistici, segmento in cui da sempre il marchio Italiano ricopre una
posizione di leadership, la nuova famiglia Frutteto3 offre la scelta più ampia sul mercato di trattori pensati e sviluppati appositamente per utilizzi sia in frutteto che in vigneto e in grado di assecondare efficacemente le esigenze più diverse. Grazie alla disponibilità di versioni con cabina o con specifiche piattaforme in funzione delle dimensioni delle ruote, con comandi meccanici o elettroidraulici e con un’ampia varietà di allestimenti, i Frutteto3 sono sempre in grado di offrire la configurazione di lavoro ideale per gestire al meglio e in modo
professionale la produttività di frutteti e vigneti. Le dimensioni contenute permettono il passaggio negli spazi più stretti, mentre il passo ridotto e l’ottimo angolo di sterzo di 60° per le versioni a 4 ruote motrici (70° per quelle a 2 ruote motrici), garantiscono una grande manovrabilità nelle
capezzagne più limitate. Il cuore della gamma Frutteto3 è rappresentato dagli evoluti motori sviluppati e prodotti da SAME, che dispongono di un innovativo sistema di ricircolo dei gas di scarico per adeguarsi alle normative sulle emissioni TIER III. Le trasmissioni che distinguono i modelli Frutteto3, Frutteto3 S e V, Frutteto³ Classic, sono frutto della lunga esperienza del marchio SAME. Versatilità ed efficienza sono le due caratteristiche principali della famiglia Frutteto3, in quanto dotati di una trasmissione che può arrivare fino a 3 gamme (con super-riduttore) e 5 marce con tre rapporti sotto carico, per un totale di ben 45 velocità in avanti e 45 in retro. Grazie al cambio POWERSHIFT, l’operatore ha la possibilità di variare il rapporto sotto carico senza premere il pedale
della frizione, ottimizzando la velocità di avanzamento in funzione della lavorazione in corso. Per una guida più tradizionale, è possibile optare per il cambio meccanico 30+15, semplice da usare e altrettanto funzionale. Le nuove cabine della gamma Frutteto3, sviluppate da SAME appositamente
per questo segmento di potenza, rappresentano quanto di meglio si possa oggi offrire in fatto di comfort, ergonomia e design. La struttura a quattro montanti “tutto vetro” garantisce una visibilità perfetta a 360°. Il posto guida e tutti i comandi sono ergonomici e il loro utilizzo è intuitivo con la “logica del colore”. Anche il tetto, come del resto il cofano motore, ha un design affusolato e privo di spigoli per “scivolare dolcemente” tra i rami pendenti senza danneggiarli. Informazioni su SDF:
Il Gruppo SAME DEUTZ-FAHR (SDF), con sede a Treviglio (BG), è uno dei principali produttori mondiali di trattori, macchine per la raccolta, macchine agricole e motori. I suoi prodotti sono fabbricati e venduti globalmente con i marchi SAME, DEUTZ-FAHR, LAMBORGHINI Trattori, LAMBORGHINI GREEN PRO, HÜRLIMANN e GRÉGOIRE. La gamma di trattori copre una fascia di potenza da 23 a 270 CV e la gamma delle macchine da raccolta va da 100 a 395 CV. SDF, che occupa oltre 2850 dipendenti nel mondo, ha registrato nel 2011 un fatturato di 1.115 milioni di euro e un EBIT di 62 milioni di euro.
www.samedeutz-fahr.com
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AM/Dalle Aziende
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Una giuria internazionale di esperti
del settore ha conferito il prestigioso
riconoscimento di “INTERVITIS
INTERFRUCTA INNOVATION 2013” al
modello SRH 9800 Antonio Carraro,
nella categoria “Tecnologie per la
coltivazione e la raccolta di uva e
frutta”.
La giuria ha appurato che questo
nuovo trattore idrostatico, reversibile,
articolato a carreggiata stretta, migliora
gli standard di lavoro attuali nel suo
settore. In particolare, il sistema ESC
(Electronic Speed Control), montato
di serie su SRH, per il controllo
elettronico della velocità, i giri motore
e la PTO, sono particolarmente utili
per l’operatore perché gli permettono
di programmare le funzioni della
macchina, agevolando il lavoro e
rendendolo estremamente preciso.
SRH 9800 Antonio Carraro è l’unico
trattore premiato ad Intervitis
Interfructa 2013, l’importante rassegna
tedesca dedicata al settore dei vigneti e
frutteti, che si è svolta a Stoccarda dal
24 al 27 aprile 2013.
Tra le 29 innovazioni riconosciute,
solamente due sono “Made in Italy”.
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AM/Dalle Aziende
SRH 9800A. CARRARO
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AM/Speciale Biogas
A più riprese la Commissione Europea
ha messo in evidenza l’importanza
del contributo offerto dalle biomasse
per raggiungere gli obiettivi preposti
per il 2020 sul clima e sull’energia e
cioè: 20% di riduzione delle emissioni,
20% di aumento di efficienza
energetica, 20% di rinnovabili negli
usi finali di energia. Contestualmente
il Piano di Azione Nazionale per
le energie rinnovabili assegna, per
il raggiungimento dell’obiettivo
vincolante per l’Italia (produrre con
fonti rinnovabili il 17% dei consumi
energetici lordi nazionali) un ruolo
fondamentale alle biomasse che
nel 2020 dovranno fornire quasi la
metà dell’energia prodotta da fonti
rinnovabili. Non va dimenticato che
anche l’Intergovernmental Panel on
Climate Change ha sottolineato che
il settore agricolo, più degli altri,
può fornire un contributo attivo alla
mitigazione dell’effetto serra, sia per
la produzione di energia da fonti
rinnovabili, ma anche per l’accumulo
di sostanza organica nei suoli agricoli
(carbon sink) e nelle foreste. In
questo quadro d’insieme il ruolo
dell’agricoltura diviene fondamentale
nella soluzione delle problematiche
ambientali ed energetiche di
questo secolo. L’agricoltura ha
ora l’opportunità di partecipare
attivamente al raggiungimento di tali
obiettivi grazie anche alla definizione
di incentivi specifici per la produzione
di energia (legge 222/07 e legge
244/07 e successive modifiche) ed
al riconoscimento di attività agricola
connessa alla produzione e vendita di
energia rinnovabile, con il conseguente
assoggettamento a reddito agrario
(finanziaria 2006). In questo contesto,
ENAMA ha ricevuto dal Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
(MiPAAF) l’incarico di sviluppare il
“Progetto Biomasse” con il fine di
mettere a punto strumenti tecnici,
scientifici e finanziari atti a indirizzare
gli attori del comparto agricolo
verso l’attivazione di quelle filiere
agro-energetiche che maggiormente
possano contribuire agli obiettivi prima
citati. Il progetto ha l’obiettivo di
definire lo stato dell’arte sulle tipologie,
sulle caratteristiche e sulle potenzialità
delle biomasse agroforestali, di fare
un’analisi critica degli accordi di filiera,
di sostenere la realizzazione degli
impianti a biomasse ed effettuarne
il monitoraggio. Il presente booklet
fa parte di una serie di pubblicazioni
realizzate da ENAMA, con l’ausilio di
competenze provenienti dal mondo
delle organizzazioni professionali, della
ricerca e dei servizi, al fine di divulgare
i risultati del Progetto e fornire un
supporto informativo aggiornato agli
operatori del settore.
Fonte: ENAMA
PROGETTO BIOMASSEIND IR IZZATO AGL I ATTOR I DEL COMPARTO AGRICOLO
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Riteniamo utile illustrare, in queste
poche righe, le caratteristiche
tecniche ed economiche degli impianti
alimentati a biomassa, in particolare gli
innovativi piro-gassificatori.
Per ciò che concerne la biomassa
introdotta nel gassificatore possiamo
dire che si tratta di cippato di legno,
anche di media e scarsa qualità
(come le potature aziendali), con
sistemi di alimentazione manuale
o automatizzata, a seconda delle
esigenze del destinatario del prodotto.
Gli impianti da noi proposti con tagli
di produzione di 20 kWe rientrano
nella micro-cogenerazione di
Energia Elettrica e sfruttano la piro-
gassificazione del legno. In questa
tipologia di impianti, a differenza
dei bruciatori a biomassa solida, il
bio combustibile legnoso non viene
combusto bensì convertito, in presenza
di ridotta concentrazione di ossigeno
e ad alta temperatura (700/1.200 °C),
in una miscela gassosa di idrocarburi
(syngas) convogliata poi all’interno
di un motore a combustione interna,
producendo calore ed energia elettrica.
Questo processo, conosciuto da molti
anni, solo di recente ha sviluppato una
tecnologia di produzione funzionale
al processo ed economicamente
conveniente.
Le problematiche tecnologiche ne
hanno impedito in
passato la piena
funzionalità, tra
queste la gestione
del syngas
all’interno del
reattore e il suo
successivo utilizzo
nel motore che,
a causa dell’alta
corrosione
generata dai
suoi componenti
chimici, ha
determinato per
vari tipi di impianti
notevoli problemi di affidabilità.
Nel caso invece del piro-gassificatore
da noi presentato il processo di
reforming del syngas avviene in
condizioni controllate, sicure ed
efficaci, grazie anche al ridotto volume
in cui avvengono le trasformazioni
fisiche del legno per cui è più
facile tenere tutto il processo sotto
controllo ed in sicurezza. Un altro
vantaggio è dato dalla ridotta potenza
unitaria del motore (20 kWe ) che
determina limitati consumi annui di
cippato (126 ton/anno di prodotto
al 30% di umidità). La flessibilità è
sicuramente molto elevata,e con un
corretto dimensionamento degli spazi
e dei sistemi di alimentazione per il
combustibile, è possibile ottimizzare il
rendimento del sistema.
Due aspetti non trascurabili rispetto alla
competitività del prodotto proposto
sono il recupero dell’energia
termica di cogenerazione e
l’investimento iniziale.
Per quanto riguarda lo sfruttamento
dell’energia termica la macchina è in
grado di immetterla nuovamente, su
tre livelli tecnologici diversi, all’interno
del sistema al fine di massimizzare la
produzione di energia elettrica.
Anche i costi degli impianti sono molto
contenuti, soprattutto nel caso di
impianti di ridotte potenze, rispetto
alle caldaie cogenerative, in relazione
sia alla tecnologia e alla maggiore
semplicità costruttiva ma anche per
le ridotte dimensioni e ingombri (con
minori costi di adeguamento e/o
realizzazione involucri edilizi) a parità di
potenza elettrica istallata.
IMPIANTI ALIMENTATI A BIOMASSEPROVENIENT I DAL COMPARTO DELL ’AGR ICOLTURA
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REDDIT IV ITÀ ASS ICURATAIN AGRICOLTURA
Nei calcoli della valorizzazione dell’EE da cedere al GSE, abbiamo applicato le tariffe introdotte con DM del 6 luglio 2012 sulle rinnovabili elettriche che hanno una durata di 20 anni.
Nello specifico si sono utilizzate le
tariffe base per impianti di potenza
inferiore a 300 kWe, legate all’utilizzo
dei sottoprodotti dell’agricoltura (come
previsto dalla suddetta normativa) pari
a 0,257 €/kWh a cui è stato sommato
il premio per la Cogenerazione Alto
Rendimento (CAR) di 0,01 €/kWh e il
premio qualità emissioni di 0,03 €/kWh
per un totale di 0,297 €/kWh.
Per l’ottenimento del premio emissioni,
che prevede la trasmissione annuale
di dati di monitoraggio, la società è
in grado di offrivi opzionalmente, in
quanto non incluso nell’offerta, la
relativa attrezzatura. Ci riserviamo
di valutare con gli uffici territoriali
dell’ARPA, l’obbligatorietà dell’acquisto
del sistema di monitoraggio in continuo
che potrebbe essere sostituito da
un controllo periodico da parte di
laboratorio autorizzato e questo
dato potrebbe apportare ulteriore
marginalità al progetto proposto.
Nel Caso si ottenesse il riconoscimento
CAR dell’impianto e quindi anche i
relativi TEE (titoli di efficienza) che è
possibile rivendere al GME si ottengo
risultati in entrata interessanti, ma
solo per i primi cinque anni di vita utile
dell’impianto. Si rende altresì noto che
nell’ipotesi in cui il proprietario non
ottenga i premi in aggiunta alle tariffe
base il rendimento netto consente il
rientro dell’investimento entro tre anni
dall’entrata in esercizio.
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La 45.ma edizione di Agriumbria, Mostra Nazionale dell’Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione ha confermato ancora una volta la validità della formula fieristica di “mostra mercato” adottata fino ad ora.
Questa formula concilia sia l’interesse
degli operatori professionali che
l’interesse di un pubblico sempre
più attento a conoscere l’origine
dei prodotti agricoli e le eccellenze
agroalimentari.
Un appuntamento – fa presente il
Presidente di Umbriafiere s.p.a. Lazzaro
Bogliari – che, oltre a rappresentare
un punto di riferimento di primaria
importanza per verificare lo stato
dell’innovazione tecnologica, coinvolge
famiglie, hobbysti e giovani in una
“festa” che fa rivivere le tradizioni rurali
della cultura della civiltà contadina.
Il trend positivo riscontrato anche
nell’edizione di Agriumbria 2013, sia
in termini di espositori che di pubblico
- sottolinea il Presidente Bogliari – può
essere interpretato come un segnale
di cauto ottimismo motivato non solo
dalla radicata determinazione degli
imprenditori agricoli ad essere una
componente strategica dello sviluppo
economico e sociale del territorio,
ma anche della loro responsabilità nel
cercare modelli di “sistemi produttivi”
in previsione delle linee che stanno
emergendo dalle proposte contenute
nella nuova PAC 2014-2020.
L’innovazione tecnologica, la
certificazione territoriale del prodotto,
i processi di filiera, la sicurezza
nell’utilizzo dei mezzi meccanici e
una corretta informazione alimentare
al consumatore sono i temi da anni
al centro dei programmi fieristici
di Agriumbria e che hanno nelle
mostre, nelle rassegne e nei concorsi
zootecnici un momento qualificante
per testimoniare l’elevato livello
genealogico raggiunto dal settore.
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AGRIUMBRIA45ª ED IZ IONE
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Dopo la pioggia sono arrivati il sole e una temperatura primaverile a salutare la 52esima edizione della rassegna leader del Consorzio Frentano. Le previsioni della vigilia sono state rispettate, anzi l’affluenza e i consensi sono andati anche oltre le più rosee aspettative. Oltre 40 mila le presenze alla Fiera dell’Agricoltura. Aver scelto un giorno di festa, il 25 aprile, per aprire i cancelli e dare il via alla manifestazione si è rivelata una scelta vincente con una presenza di pubblico che raramente o quasi mai si registra il primo giorno. Il trend è stato in crescita e il boom di visitatori si è avuto come sempre nel fine settimana soprattutto sabato, complice la bella giornata. Decine di migliaia di visitatori hanno affollato i padiglioni della fiera, tra questi molti operatori del settore che hanno mostrato interesse concreto nei confronti delle numerose proposte, come le attrezzature all’avanguardia, o gli innovativi sistemi e macchine per la coltivazione, per non parlare poi delle piante che hanno catturato la curiosità soprattutto delle signore. Gli espositori hanno espresso consensi
convinti manifestando già la volontà di essere presenti alla prossima edizione, quella targata 2014, perché durante la fiera hanno stipulato contratti e preso contatti interessanti. In un momento delicato e di difficoltà dove i segnali positivi sono rari, quelli ricevuti in fiera sono davvero da non trascurare.
La 52esima Fiera Nazionale dell’Agricoltura sarà ricordata anche per un altro aspetto: il successo di pubblico e di partecipazione ai convegni che hanno fatto la parte del leone. Gli argomenti sono stati di grande attualità e hanno visto gli interventi di esperti e di relatori qualificati i quali hanno cercato di dare risposte alle tante domande che arrivano dal complesso e variegato panorama agricolo. Dalla sicurezza sul lavoro alla Pac, dalla viticoltura alla qualità dell’agroalimentare, al ricambio generazionale in agricoltura. Si è parlato di turismo e agricoltura, di tutela dell’ambiente, di vini e cantine e del nuovo piano di sviluppo rurale che
dovrebbe indirizzare le aziende a una collaborazione costruttiva per lavorare con obiettivi comuni.
Il presidente Franco Ferrante non nasconde la soddisfazione per i risultati di questa edizione, per il positivo atteggiamento degli espositori e per il successo dei convegni. “L’attualità degli argomenti trattati e l’interesse sempre più vivo nei confronti di un settore strategico per l’Abruzzo e non solo, hanno richiamato un pubblico numeroso e competente. - ha rilevato il massimo responsabile dell’ente - Il programma stilato insieme alle associazioni ha ottenuto larghi consensi. In questi giorni ho parlato con gli espositori anche per cercare di capire le loro esigenze e come la Fiera può rispondere alle loro richieste
e mantenere quel ruolo di riferimento importante per il settore agricolo. I commenti sono stati positivi e le critiche, in verità poche, sono state costruttive, tese a migliorare la qualità del servizio. Un atteggiamento che mi fa andare avanti con sempre maggiore fiducia. Ringrazio ancora una volta i dipendenti, i soci, il cda perché tutti hanno fatto la propria parte con impegno e serietà. Mi auguro che si possa continuare a lavorare e a collaborare per il definitivo rilancio della Fiera di Lanciano”.
LANCIANO: FIERA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA52 A ED IZ IONE
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Ci riempie di grande soddisfazione
avere la possibilità di ospitare tra le
nostre pagine notizie che riguardo i
meritati successi e riconoscimenti di
un’azienda. In questo caso stiamo
parlando della menzione ricevuta dalla
Macchine Agricole F.lli La Franca Srl di
Partinico (Pa).
La Case, nota azienda costruttrice di
trattori agricoli, ha voluto così dare
pieno riconoscimento ad una sua
concessionaria di valore.
Il prestigioso riconoscimento è
in relazione al lavoro costante e
attento svolto nell’anno passato dalla
concessionaria dei F.lli La Franca.
Questa targa è il segno visibile e
concreto dietro il quale vi sono
dedizione al lavoro, raggiungimento
degli obbiettivi prefissati e in larga
misura superati, penetrazione
capillare nel territorio, alto profilo nel
postvendita. Tutti questi elementi sono
stati ampiamente presenti e hanno
caratterizzato e caratterizzano la
concessionaria in questione.
In una conversazione informale con i due fratelli, Gino e Giuseppe, abbiamo costatato l’eccellenza dei loro risultati nonostante il periodo economico poco felice.
La formula vincente usata nel loro
lavoro è semplice: la ricerca
del meglio per il cliente
attraverso un vero e proprio
lavoro di consulenza per trovare
l’attrezzatura “giusta” alle sue
esigenze, un marketing costante
ed efficace e la flessibilità
necessaria per venire incontro
alle esigenze del cliente.
Quindi, per riassumere il tutto
in poche, semplici parole:
consulenza, assistenza,
flessibilità, marketing.
Questi elementi hanno condotto
la concessionaria a consolidare e
ad aumentare il fatturato 2011.
Ai F.lli La Franca vanno i nostri più
sinceri apprezzamenti per il lavoro fin
qui svolto e l’augurio di un futuro ricco
e luminoso.
CRISI? NON PER TUTTIMACCHINE AGR ICOLE F.LL I LA FRANCA SRL
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