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Agenzia Umbria Ricerche Umbertide Economia e società: il comune e il territorio Aprile 2008

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Agenzia Umbria Ricerche

Umbertide

Economia e società: il comune e il territorio

Aprile 2008

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AGENZIA UMBRIA RICERCHE L’Aur, Agenzia di ricerca della Regione Umbria, in riferimento alla realtà regionale svolge le seguenti funzioni:

cura la raccolta, l’osservazione e l’analisi dei dati riferiti alle principali grandezze economiche, sociali e territoriali;

svolge studi e ricerche sulle trasformazioni e gli andamenti congiunturali della struttura economica;

predispone i dati conoscitivi a supporto dell’elaborazione delle politiche territoriali ed economico-finanziarie della regione;

redige un rapporto sull’andamento economico e sociale della regione.

Più nello specifico l'attività di ricerca è articolata in quattro ambiti tematici: Sviluppo e Locale, Welfare e Coesione, Lavoro e

Impresa, Differenza di Genere.

Gruppo di Lavoro Il presente lavoro, commissionato all’Aur dal Comune di Umbertide, è stato coordinato da Elisabetta Tondini, Responsabile Area Processi e Politiche Economiche e Sociali dell’Aur. Il team di ricercatori è stato composto da Mario Acciarri (raccolta ed elaborazione dati), Andrea Orlandi (stesura del capitolo: Le prospettive di sviluppo tra elementi strutturali e trasformazioni in atto), Cristina Saccia (stesura dei capitoli: Quadro storico, Quadro demografico, Abitazioni, Lavoro, Industria e servizi, Agricoltura, Turismo), Chantal Zoppi (stesura dei box presenti nel volume e del capitolo: Programma di tutela dell’ambiente e del territorio e valorizzazione delle risorse naturali), Emanuele Pettini (realizzazione cartogrammi).

Agenzia Umbria Ricerche - Via Mario Angeloni, 78C - 06124 Perugia Tel. 075.5045805 – Fax 075.5002905 - www.aur-umbria.it - [email protected] © 2008 Tutti i diritti riservati - L’utilizzo, anche parziale, è consentito a condizione che venga citata la fonte

Coordinamento editoriale: Giuseppe Coco; Segreteria redazionale e impaginazione: Fabrizio Lena

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INDICE

5 PREFAZIONE

7 PRESENTAZIONE

11 QUADRO STORICO

23 QUADRO DEMOGRAFICO

51 ABITAZIONI

63 LAVORO

77 INDUSTRIA E SERVIZI

91 AGRICOLTURA

107 TURISMO

129 PROGRAMMA DI TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI

143 LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO TRA ELEMENTI STRUTTURALI E TRASFORMAZIONI IN ATTO

161 CARTOGRAMMI

177 APPENDICE STATISTICA

186 BIBLIOGRAFIA

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Prefazione E’ con particolare soddisfazione e piacere che presento questo volume dedicato alla mia città, Umbertide, che dà l’avvio ad un progetto ambizioso dell'Aur (Agenzia Umbria Ricerche) e del suo presidente Claudio Carnieri: la realizzazione di un Atlante dei Comuni dell'Umbria. Da questa ricerca, che ha appuntato la sua attenzione sugli aspetti socio economici del nostro territorio, vengono fuori alcuni elementi che riteniamo essenziali per il nostro sviluppo. Innanzitutto che la nostra città, dal dopoguerra ad oggi, ha subito profonde trasformazioni di carattere economico, sociale, civile e culturale. E da questo dobbiamo ripartire per progettare il futuro. La storia di Umbertide è la storia di una città di confine, a cavallo di città e territori diversi, che ha saputo comunque difendere sempre con fierezza la sua autonomia e la sua identità. Si ricorda ancora un episodio della metà del 1500, quando l'allora Fratta fu ceduta da Papa Giulio III a Città di Castello. Gli abitanti del borgo gettarono nel Tevere l'indesiderato stemma che i tifernati avevano collocato di notte sopra la porta del Ponte e dopo solo otto mesi la città si alleò di nuovo con Perugia. Autonomia e identità, due valori che sono arrivati fino ai giorni nostri e che noi riteniamo ancora essenziali per lo sviluppo della nostra città. Come riteniamo fondamentali alcuni punti che anche in questa ricerca sono stati ben evidenziati. Umbertide è una città che ha fatto e continuerà a fare dell'ambiente una delle sue bandiere, un ambiente naturale che noi consideriamo cosa viva, una risorsa in movimento, a partire dal Tevere, il fiume che ha segnato la nostra storia nel corso dei secoli e che oggi rivive come uno degli elementi più importanti del nostro sistema di parchi e percorsi naturalistici e come impianto di livello nazionale e internazionale per i tanti cultori della pescasportiva. Un ambiente collinare che abbiamo mantenuto intatto e valorizzato e che costituisce l'asse portante per un turismo verde in continua ascesa, come testimoniano anche i brillanti dati di settore evidenziati in questo volume. Un turismo poi che negli ultimi anni abbiamo incoraggiato anche con iniziative culturali e manifestazioni folkloristiche di grosso richiamo. Un altro settore su cui è costantemente appuntata la nostra attenzione è quello delle infrastrutture che vanno decisamente potenziate per dare maggiori sbocchi alla nostra economia. Fondamentale è quindi l'ammodernamento della Ferrovia Centrale Umbra, che proprio in questo periodo ha avviato la fase di rielettrificazione, sulla base di 5 punti

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strategici: potenziamento della rete - miglioramento degli standard qualitativi - maggiore sicurezza - più velocità - valorizzazione delle risorse possedute. C'è poi il problema della E45 che, autostrada o non autostrada, deve essere comunque oggetto di una profonda trasformazione per renderla più funzionale e sicura. La trasformazione e ristrutturazione del centro storico cittadino, sulla base di un progetto di valore nazionale, sarà alla base del nostro impegno amministrativo dei prossimi anni. Un centro rinnovato che manterrà intatte le sue specificità architettoniche e monumentali, che anzi verranno ulteriormente conservate e valorizzare. Da ultimo, non certo per importanza, voglio soffermarmi sulle modificazioni del tessuto economico locale. Proprio di recente abbiamo realizzato una ricerca statistica sulle attività manifatturiere locali confrontando i dati sul numero delle aziende e degli addetti dal 1991 al 2006. Dati che confermano il trend che anche in questo volume viene messo in evidenza. Sviluppo di alcuni settori, in particolare quello meccanico. Un'imprenditoria di piccole e medie dimensioni con alcune eccellenze di livello nazionale ed elementi significativi di modernizzazione e innovazione che come ente locale cerchiamo di stimolare. Uno studio, questo dell'Aur, che fotografa una città in continuo sviluppo che, pur nelle difficoltà dell'attuale congiuntura economica, guarda al futuro con ottimismo.

Giampiero Giulietti Sindaco di Umbertide

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Presentazione Con questo volume l’Aur intende avviarsi lungo un progetto per la produzione, nel tempo, di un Atlante dei Comuni dell’Umbria, volto ad indagare, a partire dalla specificità della situazione economica e sociale delle diverse municipalità, il complesso della contemporaneità della società regionale. Sullo sfondo c’è la precisa convinzione di una territorialità dello sviluppo che caratterizza sempre più, nei nostri tempi, a livello globale e locale, le prospettive della crescita economica e sociale, oltreché la sua qualità. I luoghi dunque, individuati non solo come spazi, ma come attori essi stessi dello sviluppo, espressioni non solo geografiche, ma soggettive, di quella multiversità delle reti che oggi costituisce la dimensione essenziale dei fattori e dei protagonisti dello sviluppo nel mondo globalizzato, anche nelle più piccole parti. I luoghi dunque individuati anche come sedi di democrazia, di costruzione di relazionalità e di progettualità, in una visione che porta in primo piano il senso dell’agire sociale, insieme a quello di una politica che rifiuta una collocazione ancillare e mira piuttosto a mettere in relazione sovranità e qualità dello sviluppo, nella direzione di una governance nella quale un nodo essenziale, assieme alle istituzioni e al protagonismo delle soggettività sociali, è giocato dalle culture soggettive con le quali in ogni dove si interpreta il presente: culture e modelli cognitivi che sono fondamentali per immaginare il futuro in una impresa come nel governo della cosa pubblica. E’ anche così, tra interpretazione critica e progetto, che si fanno avanti, al meglio, le nuove classi dirigenti dell’Umbria. Ecco allora il segno di questo “Progetto Atlante”, ispirato alla cultura dello sviluppo locale. Una ricerca su un territorio come quello di Umbertide diventa allora una occasione molto importante per iniziare questo nuovo lavoro di scavo volto a traguardare l’Umbria dall’interno dei suoi territori e, in questi, dalle sue municipalità. Sappiamo quanto l’Umbria sia una terra particolare nella storia e nella vita della nazione italiana. Nella costruzione della sua identità unitaria la politica ha giocato un ruolo essenziale e per questo la forza delle istituzioni, nella seconda metà del novecento, è stata storicamente notevole, anche al fine di allargare le connessioni tra popolo e dimensioni istituzionali. Così è stato storicamente per le municipalità e poi più avanti con l’istituzione della Regione. L’Umbria dunque, anche dopo aver conquistato un’identità unitaria, si presenta sempre come terra di città che ovunque si avvicinano ai confini di altre, diverse, realtà territoriali, frutto di altre storie ed espressioni di altre classi dirigenti, dal Lazio, alle Marche, alla Toscana. Terra dunque percorsa da molteplici e differenti influenze che si ritrovano nei paradigmi urbani di tanti centri storici dell’Umbria che segnalano largamente questo impasto, dove una propria peculiarità sociale e culturale si presenta sempre intrisa di una molteplicità complessa di relazioni. Anche Umbertide storicamente porta i segni

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evidenti non solo nei monumenti, ma anche nella temperie moderna della sua vita sociale e civile, di questa tensione che attraversa l’insieme della società regionale. «Importantissimo castello del perugino - si legge nel bel volume Dorsale Appenninica Centro Nord, Ricerche per la progettazione di una rete di itinerari turistici ed ecologici - situato alla confluenza del Tevere con il Reggia, sorse, forse, sul luogo dove si trovava un pagus romano chiamato “pitulo” nel X sec. ad opera dei marchesi di Toscana figli di Uberto, figlio naturale di Ugo, re d’Italia, da cui il primitivo nome di Fracta Filiorum Uberti. Fu alternativamente sotto il dominio di Perugia e dello Stato Pontificio e più volte venne devastata (terribile fu soprattutto l’assedio che i fiorentini posero ad Umbertide nel 1643, durante la lotta contro Urbano VIII Barberini)». La vicenda storica umbertidese ci si presenta dunque per questa dimensione delle molteplici relazionalità territoriali, quasi come metafora che allude a gran parte delle vicende storiche dell’Umbria, che danno a loro volta il segno di quanto sia stata faticosa la costruzione di una identità unitaria di questa terra così particolare. Si tratta di quella particolarità che attrasse fortemente Cesare Brandi che la volle a premessa nel suo bel libretto Umbria vera: «E’ l’Umbria, il cuore d’Italia. Ancor più territoriale delle Marche di confine, come il Piemonte e la Lombardia che hanno una via d’acqua, il Po, come un braccio secolare per giungere al mare. E il Piemonte sta ad un passo dalla Liguria, Milano avrà i suoi porti fluviali, ma l’Umbria può contare solo su fiumiciattoli come il Tevere ai suoi primi passi, il Topino, la Nera, il Velino, e un lago come una boccata d’aria, un velo d’acqua su un prato, il Trasimeno. Con ciò il sangue dell’Umbria è verde, non rosso, verde per pianure tiepide, prode boscose, su cui si è spesa la retorica, ma senza riuscire ad intaccarlo. Le sue città sono asserragliate come castelli, in cima ai poggi, come ostensori d’argento; così è Perugia, oltrepassata la cinta infame di edifici nuovi e sgarbati si apre al visitatore in modo semplice ed accogliente… l’Umbria è un po’ fatta come il giuoco dell’oca: un percorso obbligato con tante caselle, e lì ci si ferma e là si torna indietro». Ecco allora. Umbertide storicamente rappresenta un’area di confine tra Perugia e quella Valle Tiberina che porta, più di tante altre realtà regionali, il segno della ricchezza e dei colori del paesaggio agrario, non solo in rapporto con il fiume Tevere, ma anche le colline, il verde, il colore del cielo che rinvia, ancora nelle nostre giornate, ai dipinti di Piero della Francesca. Città di confine lungo quel percorso dell’Alto Tevere nel quale la mezzadria umbra cominciava ad essere più ricca, negli anni quaranta e cinquanta e già allora alludeva ad una accumulazione che poi, più avanti, a Città di Castello, sul finire degli anni cinquanta, dava luogo alla prima industrializzazione e ai primi processi di specializzazione produttiva in quell’asse che, partendo di lì, arrivava a Perugia, piegava per Foligno, Spoleto e Terni e risaliva poi di nuovo verso Todi e Marsciano, per piegare verso il Trasimeno con Perugia in

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mezzo. Quell’asse che poi, agli inizi degli anni ottanta, verrà chiamato, nei documenti della Programmazione territoriale della Regione, il gamma del processo di sviluppo dell’Umbria. Sullo sfondo, ed è essenziale per interpretare le vicende di tutti i centri storici dell’Umbria, c’era, lungo tutti i primi settanta anni del novecento, la mezzadria, più povera delle Marche, più capace di determinare soggezione, e di qualificare anche un certo rapporto tra città e campagna, ma ricca di una forza degli uomini e delle donne più austera e carica di autonomia. A scorrere le foto contenute in qualche pubblicazione sui centri storici dell’Umbria nel novecento, se ne scopre, anche con una certa ansia della memoria, la peculiarità e la forza. Ma nessuna raccolta fotografica come le foto collettive, che descrivono le campagne dell’Alta Valle del Tevere, presenta una forza evocativa e di civiltà tanto potente. E non andiamo lontano se pensiamo che, ancora oggi, si possa trovare nella vita civile delle cittadine dell’Alta Valle il calore di questo fuoco antico. La realtà di partenza era tuttavia ben dura. Giova riportare le parole di Ruggero Grieco (Cronache umbre, 1,1, 1954) che ci immettono con forza straordinaria in quelle dimensioni di partenza della civiltà umbra dalle quali maturò una volontà di riscatto e di rinascita. «L’Umbria è vecchia. Voglio dire che la base della sua economia è restata indietro di molti decenni, e di ciò risente la vita delle sue due province, ancorché l’industria a Terni e le minori industrie perugine abbiano portato un soffio di vita moderna, nelle antiche, immote città silenziose dell’Umbria. Ma, come sappiamo, le industrie umbre non hanno cambiato sostanzialmente la vita regionale. L’Umbria è povera. Permettetemi di dirlo e non dispiacetevi. Io conosco la povertà delle province meridionali, so da dove viene la povertà, me ne intendo. Forse la povertà umbra è più chiusa, e più vergognosa di sé di quella che io ho conosciuto altrove; ma è pur essa antica, e Francesco di Bernardone ne fu un grande amabile testimonio. E’ una povertà silenziosa, quella umbra, troppo timida, ingiustamente discreta, ma noi Italiani, oggi, non la possiamo né la dobbiamo più sopportare, giacché non conviene alle popolazioni umbre né alla nuova dignità della nazione italiana […]. L’Umbria sta diventando un rudero; è un rudero nelle cui fessure vivono degli uomini». Ecco, se si volesse cogliere un rapporto tra passato e presente di quest’area bisognerebbe portare in primo piano questa volontà forte di emancipazione delle popolazioni, radicata nelle culture contadine e artigianali, e una voglia di intrapresa, un orgoglio volto a darsi da fare, a mettere in campo un impegno. Così agli inizi degli anni cinquanta nacque, più forte di altre esperienze, il Molino Popolare, si svilupparono le imprese del tabacco e i laboratori della ceramica, e poi più avanti talune imprese della meccanica. Così oggi si avverte una nuova vivacità che ha dato a questo territorio una inedita capacità attrattiva, anche verso Perugia. Siamo forse all’inizio di un’altra fase dello sviluppo di questo territorio che ci sembra coincidere

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con il rafforzamento di alcune filiere che giocano un ruolo importante nel rinnovamento dell’economia umbra, da quelle della meccanica, all’automotive, all’agro-alimentare. Il lettore troverà non pochi segni di questo rapporto tra passato e presente, nella demografia, nella mobilità, nelle caratteristiche della popolazione che presentano più forti classi giovanili, rispetto alla media regionale, nei presidi sociali, nel profilo multietnico del nuovo impasto sociale che caratterizza più di altre la cittadina umbra. Di qui anche una consapevolezza, che abbiamo colto molto forte, circa le peculiarità dello sviluppo locale e la interrelazione dei fattori e dei soggetti che bisogna muovere per costruire sviluppo, anche attraverso l’impegno istituzionale del municipio. E’ una istantanea questa e la sua utilizzazione migliore potrà stare nella qualità delle riflessioni che potrà suscitare. La forza infatti di una comunità non sta soltanto in quel che essa è, ma in quel che sente di sé, nella propria idea di futuro. Fare società è oggi così un imperativo ineludibile, per attraversare le trasformazioni del mondo contemporaneo senza subalternità, interpretandole piuttosto e ricostruendo continuamente nello sviluppo il tessuto e le relazioni ricche dei rapporti sociali. Qui c’è la politica, ma c’è anche la tensione critica di un impegno intellettuale che ci auguriamo il lettore ritrovi in questo Rapporto.

Claudio Carnieri

Presidente dell’Agenzia Umbria Ricerche

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QUADRO STORICO La Valle Tiberina, una conca ellittica allungata in senso nord-ovest-sud-est, racchiude il territorio di fondovalle solcato dal Tevere e le aree collinari e montane circostanti. Quest’area, posta tra Umbria e Toscana, ha un’estensione di 1.488,28 Kmq e si sviluppa da Albiano nel comune di Arezzo ad Umbertide nella provincia di Perugia, per i geografi essa rappresenta un’unità geografico-economica. La sezione Umbra della Valle Tiberina è composta dai comuni di San Giustino, Citerna, Città di Castello, Monte Santa Maria Tiberina, Montone e Umbertide. Sotto il profilo istituzionale, con la Legge Regionale 45/1975 viene istituito il Comprensorio dell’Alta Valle del Tevere che include i comuni della parte umbra della Valle Tiberina, alla quale vengono aggiunti i comuni di Pietralunga e Lisciano Niccone, più vicini, rispettivamente, all’area geografico-economica eugubina e a quella del Trasimeno.1 Sostanzialmente, quindi, si sancisce amministrativamente quanto già i geografi, gli storici e gli economisti avevano individuato in termini di uniformità territoriale, radici storiche e affinità economiche. Nel senso della continuità storica e territoriale si pone anche l’Istat quando, nel rilevamento censuario del 2001, articola l’Alta Valle del Tevere in due Sistemi Locali del Lavoro (d’ora in poi SLL)2, quello di Città di Castello e quello di Umbertide, consentendoci di fare utili raffronti con il passato e di analizzare i dati relativi al comune oggetto di analisi inserendoli in un contesto territoriale più ampio.3 L’Alta Valle del Tevere umbra, dunque, si presenta con un panorama prevalentemente collinare-montuoso, caratterizzato dal corso del Tevere e dal suo fondovalle che l’attraversa per tutta la sua lunghezza. Il paesaggio risulta intensamente utilizzato, con colture che, nel lato a solatio, si spingono fin sui rilievi. Nel versante a destra del Tevere invece si trova una folta copertura boschiva di querce e castagneti.

1 L’area del comprensorio Alta valle del Tevere ricalca perfettamente quella della Comunità Montana istituita tre anni prima con la Legge n. 1102 del 3 dicembre 1972. Cfr. Giovanni De Santis, Lineamenti antropo-geografici del comprensorio “Alta Valle del Tevere”, in “Umbria economica”, anno III, n. 4, ottobre-dicembre 1982, pp. 47-48. 2 I due Sistemi Locali del Lavoro individuati nel territorio dell’Alta Valle del Tevere sono il SLL di Umbertide, che annovera, oltre a Umbertide, i comuni di Pietralunga e Montone e il SLL di Città di Castello, comprendente San Giustino, Citerna, Monte Santa Maria Tiberina e, ovviamente, Città di Castello. Rimane fuori rispetto al vecchio comprensorio il comune di Lisciano Niccone. 3 Nel presente lavoro, quindi, nell’analisi dei dati, nella restituzione tabellare, grafica e cartografica si è tenuto sempre conto anche del SLL di Umbertide e dell’Area Alta Valle del Tevere (quale somma dei due SLL di Umbertide e Città di Castello).

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Caratteristica peculiare del paesaggio antropico della Valle è l’abitato diffuso e una costante espansione demografica. Dal 1861 al 1951 si registra un incremento di popolazione del 50,8% trainato dalle due aree urbane principali: Città di Castello, che cresce del 59,3% e Umbertide con un +57,9%.4 In questo periodo si verifica la massima espansione della popolazione. Successivamente si registrerà una brusca inversione di tendenza che farà registrare un calo del 5,9% nel 1961 e del 7,9% nel 1971. Umbertide passa dai 13.248 abitanti del 1911 ai 16.077 del 1951, dopo di che i residenti caleranno fino ai 13.498 del 1971. La popolazione del comune di Umbertide, comunque, nel ventennio 1951-1971, diminuisce con minore intensità rispetto alla media del proprio SLL, dove sono inseriti i comuni montani di Pietralunga e Montone, in linea con la tendenza che vede un maggiore spopolamento dei comuni situati in zone altocollinari e lontane dalle principali vie di comunicazione. Va infatti tenuto presente che Umbertide è l’unico comune del proprio SLL situato in pianura e quindi, pur perdendo popolazione, è risparmiato dal forte spopolamento dei comuni altocollinari, che hanno risentito maggiormente dell’abbandono delle campagne e del minore sviluppo del settore industriale e dei servizi. Bisogna inoltre considerare che la crisi demografica che colpisce Umbertide e tutta l’Alta Valle del Tevere è un fenomeno comune a tutta la regione, causato dalla forte emigrazione che ha interessato in quel periodo la gran parte delle campagne, soprattutto delle zone montane, a favore, di destinazioni intraregionali, verso il capoluogo e i centri maggiori, ma anche verso altre regioni italiane e verso Stati esteri. L’Umbria tra il 1951 e il 1971 perde il 3,5% della propria popolazione. Conseguenza del massiccio spopolamento è anche l’invecchiamento della popolazione e il calo del saldo naturale causato della partenza delle forze giovanili. Al generale calo demografico, si accompagna anche una redistribuzione della popolazione che dalle campagne, dalle case rurali isolate, tende a spostarsi nelle aree urbane per la maggiore disponibilità di posti di lavoro creati dal processo di industrializzazione appena avviato. Mentre nel 1951 solo il 33,4% dei residenti dell’Alta Valle del Tevere vive nei centri abitati e la maggioranza risiede nelle case sparse (52,7%), soltanto venti anni dopo la popolazione delle case sparse scende al 31% e quella dei centri sale al 61%. Allo spopolamento dei comuni dei versanti collinari e delle zone periferiche si contrappone l’elevata concentrazione demografica delle zone pianeggianti. Il fenomeno investe anche Umbertide dove il centro abitato passa dai 5.013 residenti del 1951 agli 8.299 del 1971, con

4 Cfr. Giovanni De Santis, Lineamenti antropo-geografici, cit., pp. 53-55.

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una variazione positiva del 65,5% e di contro le case sparse perdono il 54,7% della popolazione.5 Causa dello spopolamento delle campagne, del fenomeno dell’emigrazione e dell’inurbamento della popolazione è principalmente la crisi dell’agricoltura e del sistema mezzadrile al quale però non corrisponde ancora nella regione un adeguato sviluppo industriale. Le aziende umbre sono ancora gracili e non in grado di fornire salari adeguati, da qui la forte emigrazione extra regionale alla ricerca di redditi più sicuri. Nonostante la spinta contadina al rinnovamento e alla rottura di un equilibrio basato sui bassi redditi dei mezzadri e la scarsa propensione dei proprietari alla modernizzazione e alla meccanizzazione, i redditi monetari dei coloni restano estremamente bassi e la speranza di accedere alla proprietà della terra molto limitata. Nel frattempo i processi di sviluppo economico del Paese rendono appetibili nuove situazioni lavorative. A questi fattori strutturali si aggiungono le cattive annate agrarie che nel 1956-57 si abbattono sull’Umbria. Le gelate del 1956 provocano 19 miliardi di danni, ingenti se paragonati alla produzione lorda vendibile che nel 1955 ammonta a 61 miliardi. Tutto questo amplifica e accelera il processo di spopolamento delle campagne e il flusso migratorio verso i centri principali della regione e anche verso altre regioni italiane. La regione, per la prima volta dalla fine del Settecento perde popolazione, tra il 1952 e il 1960 il saldo migratorio fa registrare la perdita di più di 50.000 unità. È la fine dell’equilibrio che reggeva da quasi un secolo. Si assiste all’abbandono dei centri rurali, alla regressione delle colture collinari e montane, mentre in pianura si sviluppano le colture specializzate dell’olivo della vite e del tabacco.6 Proprio il tabacco è la chiave di volta di molti processi contraddittori che interessano l’Alta Valle del Tevere. Negli anni sessanta la situazione demografica registra un ulteriore peggioramento rispetto agli anni cinquanta, nonostante l’avvio del processo di industrializzazione. Questi due elementi, che sembrano in contrapposizione tra loro, hanno in comune la stessa matrice: la peronospora tabacina che colpisce l’Alta Valle de Tevere nel 1961.7 Effetti principali di questo evento furono l’accelerazione dello spopolamento delle campagne, ma anche la nascita delle prime zone industriali altotiberine. L’epidemia peronosporica del tabacco fu un vero e proprio flagello: distrusse l’80% dei raccolti di quell’anno, facendo precipitare i già esigui redditi agricoli, inoltre annullò la lavorazione premanifatturiera che si svolgeva nei cinque stabilimenti di prima trasformazione della zona, lasciando a casa i 3.200 operai, soprattutto donne, che vi

5 Cfr. Giovanni De Santis, Lineamenti antropo-geografici, cit., pp. 57-59. 6 Cfr. Renato Covino, L’invenzione di una regione. L’Umbria dall’Ottocento ad oggi, Quattroemme, Perugia 1995, pp. 69-72. 7 Cfr. Paola Laura Ciabucchi, Ombre e luci nello sviluppo industriale dell’Alta Vale del Tevere, in “Umbria economica”, anno III, n. 4, ottobre-dicembre 1982, pp. 87-90.

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lavoravano. “Per costoro sarà la disoccupazione, la fame, la miseria nuda e cruda, senza rimedi e palliativi. Quante - troppe - famiglie vivono sullo striminzito salario di una tabacchina!”.8 Così riferisce “La Rivendicazione”, periodico socialista dell’Alta Valle del Tevere, a sottolineare l’importanza che il settore tabacchicolo riveste per la zona. Anche Umbertide non fu risparmiato, nello stabilimento cittadino, la Fatau, ex-stabilimento Buccolini, fondato nel 1926, dove trovavano posto tra le 200 e le 300 tabacchine, la crisi portò al licenziamento e al pensionamento della gran parte delle maestranze e alla cessione della proprietà, che passò nelle mani della Solet, già proprietaria degli stabilimenti di Bastia Umbra, Orvieto e Fratta Todina.9 Gli anni successivi vedono il perdurare della crisi della tabacchicoltura, caratterizzata da una riduzione della produzione, che permane fino agli inizi degli anni settanta, quando le contromisure opposte al radicale mutamento introdotto dalla liberalizzazione sulla produzione e prima lavorazione del tabacco, varata nel 1970, saranno pienamente operative. A questo punto il settore si presenterà completamente rinnovato, con un maggiore grado di meccanizzazione, sia nella fase agricola che in quella di trasformazione industriale, e un evidente riduzione di manodopera, ormai non più necessaria come un tempo. Quindi proprio l’espulsione di manodopera dal comparto tabacchicolo, principale settore dell’industria manifatturiera altotiberina, unita alla crisi della mezzadria e all’iniziale incapacità del nascente settore industriale di assorbire la manodopera in eccesso, sono la causa della forte emigrazione verso realtà cittadine ed extraregionali. Tornando al settore agricolo, negli anni sessanta gli ordinamenti colturali dell’Alta Valle del Tevere sono di tipo misto con la netta prevalenza dei cereali e, come detto, del tabacco. Le colture arboree sono rappresentate principalmente dalla vite, che fornisce buoni prodotti sia per quantità che per qualità. Gli allevamenti zootecnici, pure diffusi, hanno però risentito della concorrenza del tabacco, che spesso fornisce maggiore reddito. La forma di conduzione prevalente è ancora la mezzadria, che interessa l’80,3% della superficie coltivata, ma si rafforza la coltivazione diretta e la conduzione con salariati. La dimensione delle aziende agrarie evidenzia un alto grado di polverizzazione: quelle con meno di 2 ettari sono il 43,6%, mentre quelle con oltre 50 ettari sono solo il 6,8%. Le aziende mezzadrili si concentrano per il 60% nelle classi di superficie fra i 5 e 15 ettari, invece la maggioranza (93,5%) delle aziende con conduzione diretto-coltivatrice si raggruppano nelle classi fino a 5 ettari.10

8 Cfr. “La Rivendicazione”, 7 ottobre 1961. 9 Cfr. Simona Bellucci, Le tabacchine, una città, una fabbrica: lo stabilimento di Umbertide, Umbertide 1998. 10 Cfr. Giuseppe Guerrieri, Struttura, dinamica e problemi dell’agricoltura in Umbria, Centro regionale per il piano di sviluppo economico dell’Umbria, volume V, Agricoltura, parte prima, Foligno 1964, pp. 213-222.

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Un ventennio dopo, negli anni ottanta, il settore agricolo evidenzia una forte diminuzione di addetti, che rappresentano appena il 25% del totale della popolazione attiva nell’Alta Valle del Tevere: dalle 28.786 unità del 1961 si è passati alle 6.000 unità degli anni ottanta, ma con una produzione agricola raddoppiata. La SAU è di poco superiore al 40% della superficie totale, inferiore a quella disponibile negli anni precedenti a causa della sottrazione di superfici, prevalentemente del fondovalle, destinate ad altri usi, soprattutto industriali. La superficie agricola è destinata soprattutto ai cereali e ai pascoli. Il settore zootecnico riveste un ruolo sempre più importante. Sono leggermente diminuite le superfici coltivate a tabacco anche se il comparto tabacchicolo riveste ancora un ruolo di primo piano, dato che rappresenta più di un terzo della produzione lorda vendibile, alla pari con il settore zootecnico. La conduzione a mezzadria è ormai quasi scomparsa mentre sono in aumento i salariati e i braccianti. In lieve flessione risultano anche i coltivatori diretti, ancora alle prese con aziende troppo piccole e frammentate. La superficie media delle aziende, comunque, sembra essere superiore a quella del passato se i coltivatori diretti possono contare su una superficie media di 11 ettari e le residuali aziende mezzadrili su 13 ettari. Medie, queste, superiori a quelle nazionali e regionali. L’ordinamento colturale ha subito un graduale riordino indirizzandosi verso un processo di estensificazione e specializzazione. Si sono così venute delineando delle aree altimetriche che prevedono un assetto agro-silvo-pastorale per le zone montane e altocollinari del comprensorio, mentre nella fascia collinare, più facilmente meccanizzabile, prevale la cerealicoltura, la coltura del girasole e della vite e la zootecnia con allevamenti da carne, nel fondovalle rimane predominante la coltura del tabacco. Del settore agricolo cominciano a preoccuparsi anche le istituzioni che da tempo hanno avviato un dibattito sull’opportunità di studiare una programmazione agricola efficace.11 Negli anni ottanta, ormai, è il settore industriale a prevalere e a caratterizzare l’economia dell’Alta Valle del Tevere, ma per comprenderne pienamente i caratteri e i possibili sviluppi è bene fare un passo indietro e tornare agli esordi. L’inaugurazione della ferrovia Arezzo-Fossato di Vico nel 1886 segna la fine dell’isolamento dell’Alta Valle del Tevere.12 Umbertide è il punto di ingresso della ferrovia

11 Tommaso Sediari, Situazione e prospettive dell’agricoltura nell’Alta Valle dl Tevere, in “Umbria economica”, anno III, n. 4, ottobre-dicembre 1982, pp. 69-79. 12 La Ferrovia Appennino Centrale era una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava Arezzo (sulla linea ferroviaria Roma - Firenze) a Fossato di Vico (sulla linea Roma - Ancona) passando per Anghiari, Sansepolcro, Città di Castello, Umbertide e Gubbio. Fu costruita per ovviare all’isolamento in cui si era venuta a travare la provincia di Arezzo e l’Alta Valle del Tevere dopo il completamento della rete ferroviaria italiana che tagliava fuori la zona, dato che i collegamenti da Roma verso nord passavano ad est (per Ancona) e ad ovest (per Arezzo-Firenze).

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nella Valle Tiberina. Soltanto nel 1915, con la Ferrovia Centrale Umbra, da Umbertide sarebbe stato garantito il collegamento ferroviario con Perugia e con Roma. Questi collegamenti, seppur minimi, offrono sbocchi commerciali alle poche attività commerciali della Valle, fino ad allora confinate nei ristretti orizzonti del mercato locale. Umbertide, dunque, si pone come snodo ferroviario per il collegamento dell’Alto Tevere con le reti ferroviarie nazionali. In questo periodo nell’Alta Valle del Tevere l’attività prevalente è ancora l’agricoltura, solo a Città di Castello si registra la presenza di imprese industriali e artigiane, in particolare nel settore tipografico e meccanico, mentre ad Umbertide le principali fabbriche sono lo stabilimento della lavorazione del tabacco, fondato da Tito Buccolini nel 1926, tre fornaci per laterizi e le botteghe artigiane di maiolica e ceramica di Settimio Rometti e della ditta Cerrini e Sacchetti.13 Alla fine della seconda guerra mondiale le devastazioni delle truppe germaniche sembrano far regredire tutto il territorio altotiberino: i ponti saltati, la ferrovia Arezzo-Fossato di Vico completamente distrutta, officine e fabbriche devastate e saccheggiate, lo stabilimento per la lavorazione del tabacco di Umbertide, come quello di Città di Castello, reso inutilizzabile. In quel periodo la disoccupazione raggiunge cifre elevatissime, le amministrazioni comunali denunciano una realtà di gravi difficoltà sociali ed economiche, con poche prospettive di ripresa. La ferrovia Arezzo-Fossato di Vico non sarà mai ripristinata e per ricostruire il collegamento ferroviario tra Perugia e Città di Castello si dovrà attendere il 1958.

Nei primi mesi del 1880 ad Arezzo si costituì tra i comuni interessati il Consorzio per la ferrovia Umbro-Aretina allo scopo di realizzare una linea ferrata che rompesse l’isolamento dei comuni dell’area. Il progetto, che venne approvato il 16 ottobre 1880, prevedeva una linea con scartamento ridotto a 950 mm, scelto in quanto il tracciato era orograficamente impegnativo e non erano disponibili le risorse economiche necessarie per impegnarsi in una linea ricca di opere importanti. La convenzione venne accordata al consorzio nel giugno dell'anno successivo e i lavori di costruzione affidati alla Società Generale per le Ferrovie Complementari che, tuttavia, non fece fede agli impegni presi rallentando l’inizio dei lavori. Il 2 giugno 1884 venne quindi operata una subconcessione per la costruzione e l’esercizio (per 90 anni) alla Società anonima per le Ferrovie dell’Appennino Centrale (SFAC) che aveva la sede sociale a Roma con direzione di esercizio a Città di Castello. I lavori cominciarono nel 1882, ma le prime tratte furono aperte nel 1886, e solo nel 1887 la linea fu completata. Nel 1915 Umbertide fu raggiunta dalla Ferrovia Centrale Umbra che risaliva il corso del Tevere da Terni via Todi - Perugia, dando piena organicità ai collegamenti locali. La seconda guerra mondiale ebbe un impatto disastroso sulla linea; tra l’armistizio ed il maggio 1944 i bombardamenti alleati resero inutilizzabili molte opere, e l’esercito nazista in ritirata completò l'opera distruggendo in pratica tutto il materiale rotabile. Il 22 maggio del 1945 la linea gravemente danneggiata cessava definitivamente il suo servizio. La linea non fu mai ripristinata, tranne nel tratto Umbertide - Città di Castello - Sansepolcro, dove fu ricostruita, a scartamento normale, passando alla gestione della Ferrovia Centrale Umbra. (Cfr. Antonio Federici, Lo scartamento ridotto in Italia, Duegi Editrice, Albignasego 1999). 13 Cfr. Roberto Sciurpa, Umbertide nel secolo XX. 1900-1946, Gesp - comune di Umbertide, Città di Castello 2005, pp. 178-183.

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Nei primi anni cinquanta la realtà economica altotiberina è ancora prevalentemente legata all’agricoltura: solo il 19% della popolazione attiva è impiegata nelle attività industriali. Nel 1954 tra queste si colloca il Molino Popolare Cooperativo di Umbertide, anche se, per la propria attività e per la provenienza dei soci (in maggioranza mezzadri), rimane fortemente legata all’agricoltura locale. Alla sua fondazione il molino risulta essere il più moderno d’Italia e per numero di soci e produttività (60.000 quintali l’anno) il più grande della regione.14 Il settore manifatturiero di punta è quello della trasformazione del tabacco, che assorbe da solo il 90% degli addetti all’industria. Ad Umbertide il tabacchificio ha ripreso l’attività guidato dall’imprenditore Vincenzo Gotti e da lavoro a più di 300 addetti, quasi tutte donne. Nel 1961, dunque, l’epidemia di peronospora tabacina, di cui si è gia detto, avvia la crisi del settore più redditizio e rappresentativo dell’Alta Valle del Tevere, che da solo coltivava e manipolava il 60% della produzione della provincia. Questo avvenimento, seppure casuale, fà sentire negli amministratori locali ancora più urgente il bisogno di affiancare e rafforzare il nascente sviluppo delle attività industriali, per arginare la crisi economica e creare nuovi sbocchi per la manodopera che si liberava dal settore agricolo e dalla trasformazione del tabacco.15 La prima iniziativa in questo senso è proprio del 1961, ad opera dell’Amministrazione comunale di Città di Castello e della locale Cassa di Risparmio guidate rispettivamente da Gustavo Corba e Luigi Pillitu. Questi due enti concordarono un piano per attrezzare una moderna zona industriale a nord della città che permettesse l’insediamento di nuove industrie e il trasferimento dal centro storico delle botteghe artigiane. L’operazione riuscì anche grazie ad interventi creditizi mirati messi in atto dalla stessa Cassa di Risparmio, infatti già nel 1967 avevano trovato collocazione nella nuova area industriale 29 aziende.16 Il processo di industrializzazione, partito dall’area industriale tra Città di Castello e San Giustino, si diffuse anche al comune di Umbertide dove si andavano concentrando la gran parte degli addetti del comprensorio nei settori delle costruzioni, della carpenteria e dell’elettronica. Sorsero nell’umbertidese anche numerose aziende tessili e meccaniche, tra quest’ultime hanno assunto particolare rilievo la Solfer Componenti di Pierantonio, che produce elementi per la Fiat e la Italmacchine, specializzata in attrezzature stradali ed edili.

14 Cfr. Carla Pernazza - Paola Boschi, I molini popolari in Umbria dal secondo dopoguerra alla fine degli anni sessanta, in Gianni Bovini - Renato Covino (a cura di), Studi sulla cooperazione, Protagon, Perugia 1990, p. 144. 15 Cfr. Paola Laura Ciabucchi, Ombre e luci nello sviluppo industriale dell’Alta Vale del Tevere, cit., pp. 87-90. 16 Cfr. Alvaro Tacchini, Archeologia industriale nell’Alta Valle del Tevere, Protagon, Perugia 1993 e dello stesso autore il recente La Cassa di Risparmio di Città di Castello nei suoi primi 150 anni, con un saggio di Fabio Nisi, Le recenti trasformazioni, Petruzzi, Città di Castello 2005.

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Continua, inoltre, la produzione ceramica alla Rometti, mentre chiude nel 1981 l’ormai fatiscente stabilimento per la lavorazione del tabacco. Tra gli anni sessanta e settanta il principale elemento che consente la nascita e lo sviluppo della piccola impresa diffusa dell’Alta Valle del Tevere va nuovamente ricercato nel mondo agricolo. Sono propro i redditi agricoli, modesti di per sé, che permettono, in una struttura familiare ancora di tipo mezzadrile, di integrare e compensae i primi salari industriali, spesso derivanti da lavoro nero o a domicilio e creare un relativo benessere. Sarà quindi la famiglia contadina a fornire all’industria manodopera abbondante e a basso costo. Inoltre la forte propensione al risparmio dei proprietari terrieri permette di reinvestire il surplus prodotto dal settore agricolo nel settore industriale.17 In tutta la Valle la popolazione attiva nell’industria passa dal 19,2% del 1951 al 50% del 1981. In tutti i principali settori le fabbriche più importanti si sono rivelate un vero e proprio vivaio di piccoli imprenditori. Infatti in tale arco di tempo si è venuto formando un fittissimo tessuto di piccole e medie aziende: nel 1983 l’industria manifatturiera altotiberina conta 1.192 unità produttive con oltre 11.000 addetti. Rilevante è il fenomeno dei “terzisti”, piccole aziende, soprattutto del settore meccanico, specializzate nella subfornitura, cioè nella produzione di parti del prodotto finale per conto di grandi aziende interessate a ridurre i costi. L’industrializzazione dell’Alta Valle del Tevere sembra ormai compiuta e in grado di competere sul mercato nazionale, nonostante l’annosa questione dei collegamenti stradali e ferroviari non abbia ancora trovato una soluzione adeguata. La superstrada E45 ha risolto i collegamenti verso Roma e il Nord Italia, ma resta ancora carente il collegamento Arezzo-Ancona e inesistente il collegamento ferroviario per il trasporto delle merci su rotaia.18 L’industria regionale negli anni settanta si presenta in piena espansione: il numero delle aziende cresce dalle 10.248 del 1971 alle 15.514 del 1981, gli occupati passano dagli 82.158 ai 113.247. La provincia di Perugia è quella con la crescita maggiore, caratterizzata da imprese di piccole e medie dimensioni attive nei settori a basso livello di tecnologia e di ricerca, come quelli dell’abbigliamento e della carpenteria metallica. In definitiva l’apparato produttivo umbro, e quello dell’Alta Valle del Tevere in particolare, si inserisce a pieno titolo nel fenomeno di industrializzazione diffusa caratteristico delle regioni del Nord-Est e del Centro Italia.19

17 Cfr. Renato Covino, L’invenzione di una regione, cit., p. 75. 18 Cfr. Alvaro Tacchini, Archeologia industriale nell’Alta Valle del Tevere, Protagon, Perugia 1993. 19 Cfr. Bruno Bracalente, L’Umbria nel modello di industrializzazione diffusa, in Renato Covino-Giampaolo Gallo (a cura di), Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità ad oggi. L’Umbria, Einaudi, Torino 1989, pp.451-494.

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Tuttavia, nonostante il buon andamento del settore industriale umbro, si intravedono elementi di fragilità insiti proprio in questo tipo di modello di sviluppo. In primo luogo la dipendenza di molte piccole e medie aziende dal processo di decentramento messo in atto dalle grandi imprese, le quali appaltano parti del processo produttivo, di solito quelle meno tecnologicamente avanzate, a ditte esterne che lavorano esclusivamente su commessa. Da ciò deriva la mancanza o la gracilità dell’autonomia organizzativa e tecnologica delle imprese “terziste” e l’assenza del contatto diretto con il mercato. Inoltre ciò comporta bassi investimenti, un’organizzazione del lavoro rudimentale, il proliferare di piccole aziende in settori tradizionali e con scarsa propensione all’innovazione. Su tali basi è inevitabile uno stentato sviluppo del terziario avanzato.20 Osservando più in particolare la situazione dell’Alta Valle del Tevere si può rilevare che le aziende con più di cinque addetti passano dalle 69 del 1961 alle 251 del 1980. Nello stesso anno il 59,8% delle unità locali sono, comunque, ancora di piccole dimensioni, comprese nella classe che va dai 6 ai 20 addetti. Gli occupati dell’industria manifatturiera passano dai 2.308 del 1961 agli 8.763 del 1980. I settori di punta, nel 1980, risultano essere quello meccanico, con 59 unità locali e 2.490 addetti, e quello del vestiario-abbigliamento con 69 aziende e 2.585 occupati.21 Negli anni settanta-ottanta se il settore industriale conosce un certo sviluppo e quello agricolo tende a ritrovare un proprio equilibrio, il comparto del turismo risulta praticamente al palo se la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Perugia, in una monografia dedicata ai comuni umbri, fa notare che “a Umbertide il turismo è solo di transito e può riferirsi a rari studiosi d’arte. Le presenze alberghiere vanno ricercate in persone la cui permanenza è dovuta ad affari commerciali connessi con le industrie e gli esercizi esistenti. I numerosi castelli della zona sono solo meta di gite domenicali”.22 A partire dal turismo, ma non solo, dagli anni ottanta inizia per Umbertide un nuovo ciclo economico e demografico, che poggia, tuttavia, sulle solide basi faticosamente costruite nei decenni precedenti. Dal 1981 si assiste ad un graduale recupero di popolazione che investe tutta l’Alta Valle del Tevere e il comune di Umbertide in misura maggiore. Tra il 1971 e il 1981 Umbertide fa registrare un incremento demografico del 5% contro il 4,8% dell’Alta Valle del Tevere. L’aumento maggiore si verifica nel decennio 1991-2001 con un +6% di Umbertide rispetto

20 Cfr. Cfr. Renato Covino, L’invenzione di una regione, cit., pp. 77-78. 21 Cfr. Paola Laura Ciabucchi, Ombre e luci nello sviluppo industriale dell’Alta Vale del Tevere, cit., pp. 93-102. 22 Eliseo Carini (a cura di), Città di Castello, Umbertide, San Giustino, Lisciano Niccone, Citerna, Pietralunga, Montone, Monte S. Maria Tiberina, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Perugia, Monografie comunali n. 10, Perugia 1976, pp. 48-49.

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ad un +2,7% della Valle Tiberina. Tuttavia i comuni altocollinari e montani, nei tre decenni che vanno dal 1971 al 2001, tendono a non recuperare popolazione, come invece avviene negli altri comuni del fondo valle, frenando anche la crescita del SLL di Umbertide che ne comprende due (Pietralunga e Montone)23. Il settore agricolo negli ultimi venti anni ha subito una profonda trasformazione. Sebbene abbia ridotto la sua incidenza sui risultati economici complessivi, raggiunge ancora punte di eccellenza. Oltre alla tradizionale coltivazione del tabacco, è, infatti, in forte espansione la produzione biologica e l’agriturismo. Settori che hanno attratto nuova imprenditoria e nuovi capitali. Si sta rafforzano inoltre il settore zootecnico con l’allevamento della razza chianina e degli equini. Inoltre, oggi il settore industriale di Umbertide è ormai ben radicato sul territorio, con una tradizione imprenditoriale forte e diffusa. Elevata è la concentrazione di imprese nell’industria (34,5% del totale nel 2001), media che supera di parecchio quella della provincia di Perugia, che si ferma al 29,5%. Gli addetti al settore industriale sono di gran lunga i più numerosi dato che superano, nel 2001, il 60% del totale. Il comparto manifatturiero ne assorbe da solo il 47,3%. Rispetto al passato, la zona di Umbertide ha raggiunto un elevato grado di specializzazione in alcuni settori, livelli di qualità dei prodotti e un apporto tecnologico difficilmente immaginabili solo pochi decenni fa. I settori di punta sono la meccanica e la produzione di materiali metallici e materie plastiche. Rispetto ad un ventennio fa, inoltre, le aziende, pur rimanendo sostanzialmente di piccole dimensioni, si sono ingrandite: sono cresciute le unità locali con più di 15 dipendenti e quelle con più di 100 addetti sono passate da 2 a 4. Ridimensionato invece risulta il settore tessile, che ha conosciuto una crisi negli anni novanta e ha visto una sensibile riduzione nel numero degli addetti. Il sistema produttivo locale estremamente dinamico che si è venuto creando ad Umbertide dà luogo ad un forte richiamo di mano d’opera immigrata. Negli ultimi anni il quadro demografico è mutato, nel 2006 la popolazione straniera residente ha raggiunto il 10,5% del totale e si caratterizza sempre più per un elevato grado di stanzialità. In definitiva, nel corso di un cinquantennio, il territorio di Umbertide, da luogo di contadini che dovevano lasciare la propria terra per trovare condizioni di vita migliori, è riuscito a trasformarsi in polo di attrazione per chi offre lavoro e per chi lo cerca. Ancora in primo piano rimane, tuttavia, la questione dei collegamenti viari, considerati inadatti al fabbisogno della zona. La E-45, spesso in cattive condizioni, risulta ormai

23 Il SLL di Umbertide cresce dello 0,5% dal 1971 al 1981, del 1,1% dal 1981 al 1991 e del 4,1% dal 1991 al 2001.

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insufficiente al traffico di uomini e merci. Inoltre, tarda ad essere completata la Grosseto-Fano e i collegamenti ferroviari rimangono ai livelli degli anni sessanta.

Il ruolo di connessione territoriale della Pianura Alluvionale del Tevere ed il Parco Agricolo Fluviale

La presenza del fiume Tevere ha storicamente veicolato, con la sua natura di corridoio naturale, la storia delle funzioni urbane, politiche e produttive dell’area Umbertidese. L’antica “Fracta” si collocava tra i domini di Perugia e l’Altotevere con una funzione di avamposto e di confine e fu lungamente contesa proprio da Perugia e lo Stato della Chiesa; si trovò sotto la giurisdizione Perugia a partire dal 1189 e passò a quella papale nel XVI secolo, con un breve passaggio nelle mani dei Vitelli, signori di Città di Castello. Inoltre, il fiume ha da sempre rappresentato la risorsa principale dell’area, guidandone la storia insediativa e produttiva, costituendo trama e ordito della costruzione del paesaggio, in particolare di quello agrario, che rientra a giusto titolo nella tipologia di “paesaggio agrario dell’Umbria”. I caratteri antropici salienti di tale paesaggio sono dunque storicamente legati alle aree pianeggianti che lambiscono il corso del fiume e sono ascrivibili, nelle aree extraurbane, al tipico paesaggio della mezzadria, con il suo abitato sparso e la struttura classica dei campi (poderi) a policoltura. Le politiche attuate dall’Amministrazione Comunale hanno da sempre tenuto in grande conto questa storica crucialità della risorsa Tevere, sia nelle scelte produttive (es.: coltura del tabacco) che in quelle culturali e ne hanno tutelato e valorizzato nel tempo la funzione di perno dello sviluppo locale. Attualmente l’unità di paesaggio della pianura alluvionale del Tevere comprende le aree limitrofe al corso del fiume e dei suoi affluenti, e attraversa in senso longitudinale l’intero territorio comunale di fondovalle. L’unità presenta un basso grado di naturalità, un intenso accentramento di funzioni e uno sviluppo urbano e infrastrutturale esteso ormai alla quasi totalità dell’area, rispecchiando fenomeni di sviluppo socio-economico che hanno privilegiato le aree pianeggianti di fondovalle rispetto a quelle più marginali della collina. L’unità, che ha svolto storicamente il ruolo di connessione tra le direttrici principali lungo la valle del Tevere e Perugia è oggi potenziata in questa sua funzione dall’assetto infrastrutturale (SS E45 e Ferrovia Centrale Umbra). All’interno dell’area urbanizzata emerge il nucleo centrale di Umbertide, mentre l’insediamento storico minore è spesso inglobato all’interno di aree urbanizzate anche di epoca recente. Il Piano Regolatore Generale, parte strutturale, definisce attualmente il perimetro di una Parco Territoriale Agricolo Fuviale del Tevere, all’interno del quale rientrano le aree della pianura alluvionale e dell’area golenale del Tevere. L’area è costituita in prevalenza da terreni appartenenti all’ambito delle aree di particolare interesse agricolo, ed è caratterizzato oltre dalla presenza del corpo idrico e spondale del fiume Tevere e dei terreni limitrofi, dalla sua contiguità con l’area di particolare interesse naturalistico ed ambientale del Monte Tezio - Monte Malbe - Monte Acuto. Il Piano Regolatore Generale - Parte Strutturale - attribuisce al parco agricolo fluviale del Tevere una funzione di tutela del rapporto ambientale e paesaggistico della pianura fluviale con il sistema collinare ed alto-collinare del Monte Corona e del Monte Acuto, che costituiscono il quadro panoramico entro cui si colloca il centro urbano di Umbertide, nonché di tutela dei residui valori paesaggistici della stessa pianura fluviale e, nel contempo una funzione di promozione economica e sociale per uno sviluppo compatibile con i suddetti valori e caratteristiche. La zona della pianura alluvionale del Tevere si caratterizza oggi per la prevalenza del seminativo semplice e dei seminativi irrigui con le forme dell’agricoltura meccanizzata con campi aperti e regolari nella quasi totale assenza di presenze vegetali sia arboree che arbustive, e da sporadiche presenze di vigneti. Attorno ai nuclei abitati maggiori permangono ancora aree caratterizzate dall’appoderamento regolare e minuto (orti e piccoli campi) legate a forme di autoconsumo o di piccola vendita al dettaglio. Il paesaggio vegetazione, data la bassa naturalità dell’area e l’alto grado di trasformabilità, è caratterizzato da esigui lembi di boschi di salice bianco o ontano nero, o da sistemi vegetazionali lineari, come siepi di confine, pioppeti e filari, o

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puntali come alberi isolati di grandi dimensioni. Proprio per perseguire gli obiettivi generali di tutela e promozione economico-sociale del parco territoriale agricolo fluviale del Tevere, il comune di Umbertide ha posto in essere una serie di azioni strategiche tra cui: l’integrazione delle attività produttive agricole, anche connesse con l’agriturismo, con l’attività ricettiva mediante l’utilizzo delle strutture edilizie esistenti ed incentivando lo sviluppo delle suddette attività agrituristiche; la promozione di forme diversificate di fruizione dell’area attraverso la valorizzazione di percorsi di collegamento storici tra la città e le aree agricole e il miglioramento e l’estensione della sentieristica naturalistica ed ambientale, finalizzata ad un utilizzo sia ciclabile che pedonale, ma anche per forme di escursionismo equestre; tutela del patrimonio storico, costituito in particolare dal sistema delle abbazie (S. Salvatore ed Eremo di Monte Corona) dei molini, dei centri e delle colline agrarie, dei segni di permanenza storica strutturanti il paesaggio e valorizzazione dei nuovi utilizzi possibili. La tutela della pianura del Tevere viene perseguita dal comune di Umbertide anche mediante la partecipazione al progetto di lotta all’inquinamento dei corsi d’acqua. L'iniziativa è dell'assessorato all'ambiente della Provincia di Perugia che ha realizzato questo progetto, recentemente presentato al Ministero dell'Ambiente, nell'ambito del programma comunitario Life Ambiente 2003 - 04. Sono partner del progetto Arpa Umbria, Comunità Montana Alto Tevere Umbria, i Comuni di Città di Castello, San Giustino, Montone e Umbertide. Con questo nuovo progetto - secondo l'assessorato provinciale alle politiche ambientali - si vuole migliorare la qualità dei corpi idrici, in particolare del fiume Tevere, riducendo gli inquinanti con un approccio ecosostenibile. L'introduzione di fasce tampone permetterà anche l'aumento della biodiversità e, quindi, della stabilità dell'ecosistema fluviale. Altri effetti benefici di questa tecnica sono costituiti dalla creazione di reti ecologiche e dall'aumento dell'ombreggiamento dell'alveo con una riduzione dei fenomeni di eutrofizzazione. Inoltre, si otterrà anche una valida riqualificazione delle sponde fluviali, una buona valorizzazione del paesaggio e si potrà contenere il livello di anidride carbonica, attraverso la sua immobilizzazione effettuata dalle piante, in linea con quanto previsto dagli accordi sottoscritti dall'Unione Europea con il protocollo di Kyoto. Il progetto prevede l'individuazione di siti dove realizzare le fasce tampone boscate in base alla valenza ambientale dei luoghi e prevede anche l'individuazione delle specie autoctone e antinquinanti adatte alla realizzazione degli impianti". Fonti: - Piano Regolatore Generale - Parte Strutturale - Comune di Umbertide, Febbraio 2007 - www.provincia.perugia.it/Focus/Provincia-/Storico/Anno-2003/Novembre/Amb03100.doc_cvt.htm - Acquiferi alluvionali, Alta Valle del Tevere, Osservatorio ARPA 1999

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QUADRO DEMOGRAFICO Dall’analisi dei dati della popolazione del comune di Umbertide rilevati dai Censimenti compresi nell’intervallo 1951-2001 emerge un netto decremento nel ventennio compreso tra il 1951 e il 1971 (rispettivamente -9,8% al 1961 e -6,9% al 1971). Segue una ripresa marcata (+5,1%) nel decennio 1971-1981, poi più contenuta (+1,4%), ma pur sempre evidente, nel decennio successivo e ancora più decisa (+6,1%) nell’intervallo 1991-2001 (Graf. 1). L’andamento della popolazione è quindi sostanzialmente in linea con quella della regione e della provincia, ma in controtendenza rispetto al dato nazionale che registra un incremento del 6,5%; tra il 1951 e il 1961 e del 6,9% tra il 1961 e il 1971.24 Tuttavia, se prendiamo in esame l’intero cinquantennio considerato (1951-2001), la popolazione, tra il primo e l’ultimo rilevamento, è diminuita del 5,1%: si passa da 16.077 unità a 15.254, segno che la consistente perdita di popolazione registrata nei primi due decenni dell’intervallo, al 2001, non è ancora stata recuperata, come è invece avvenuto a livello regionale e provinciale. Ancora più deficitaria è la dinamica demografica del SLL di Umbertide che tra il 1951 e il 2001 perde più del 23% della propria popolazione (Graf. 1 e Tab. 1). Il periodo più critico, come già visto, è il ventennio 1951-1971, ove la perdita di popolazione del SLL (-14,7% nel primo decennio, -14,9% nel secondo) è di gran lunga superiore a quella del comune di Umbertide, centroide dell’area (-9,8% e -6,9% rispettivamente).

24 Per un utile confronto, anche con i dati nazionali, si riporta quanto scritto nel Rapporto economico e sociale dell’Umbria, 2002-2003 e in quello del 2004 editi dall’Agenzia Umbria Ricerche: “Nei primi due decenni (1951-1971), mentre in Italia si ha un notevole aumento della popolazione (1951-1961: +6,5%; 1961-1971: +6,9%), in Umbria si registra invece una diminuzione (-1,1% nel primo decennio; -2,4% nel secondo). A livello regionale è la provincia di Perugia a perdere popolazione (diminuisce di quasi 30.000 unità in 20 anni) […]. Dal 1971 in poi si attua un’inversione di rotta sia in Umbria, sia soprattutto nella provincia di Perugia. Infatti, nel decennio 1971-1981 riacquista tutta la popolazione persa nei due decenni precedenti, facendo registrare un incremento di oltre 5 punti percentuali. Tale variazione è superiore a quella registrata sia nella regione sia a livello nazionale […]. Negli ultimi due decenni nella provincia di Perugia la popolazione continua a crescere con tassi superiori a quelli che si registrano, sia in regione, sia a livello nazionale.” (Chiara Vivoli, Il quadro demografico, in Rapporto economico e sociale dell’Umbria, 2002-2003, AUR, Perugia 2004, p. 34).“Dall’analisi della serie storica della popolazione censuaria della regione dell’Umbria dal 1951 al 2001 emerge complessivamente un andamento decrescente fino al 1971 e, successivamente, un incremento che si protrae fino al 2001. L’aumento più significativo in termini di numerosità di popolazione censita si annovera tra il 1971 e il 1981: si passa infatti da 775.783 residenti a 807.552, con una variazione percentuale positiva del 4,1%.” (Mario Acciarri, Andrea Orlandi, L’evoluzione della popolazione e della famiglia in Umbria, in Rapporto economico e sociale dell’Umbria, 2004, AUR, Perugia 2005, pp. 164-165).

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Graf. 1 - Popolazione censuaria del comune di Umbertide dal 1951 al 2001 - valori assoluti

16.077

14.497

13.498

14.18314.379

15.254

12.000

12.500

13.000

13.500

14.000

14.500

15.000

15.500

16.000

16.500

1951 1961 1971 1981 1991 2001

Anni

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat Graf. 2 - Popolazione residente nel comune di Umbertide dal 2002 al 2006 - valori assoluti

15.251

15.337

15.427

15.603

15.856

14.900

15.000

15.100

15.200

15.300

15.400

15.500

15.600

15.700

15.800

15.900

16.000

2002 2003 2004 2005 2006

Anni

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Tab. 1 - Serie storica della popolazione censuaria dal 1951 al 2001 (variazioni %) 1951-1961 1961-1971 1971-1981 1981-1991 1991-2001 1951-2001

Umbertide -9,8 -6,9 5,1 1,4 6,1 -5,1SLL Umbertide -14,7 -14,9 0,5 1,1 4,1 -23,2Area Alta Valle del Tevere -5,9 -7,9 4,8 0,8 2,7 -5,9Provincia di Perugia -1,9 -3,0 5,1 1,3 2,9 4,2Umbria -1,1 -2,4 4,1 0,5 1,7 2,7 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat Tab. 2 - Popolazione residente dal 2002 al 2006 (variazioni %) 2002-2003 2003-2004 2004-2005 2005-2006 2002-2006

Umbertide 0,6 0,6 1,1 1,6 4,0SLL Umbertide 0,6 0,6 1,1 1,1 3,5Area Alta Valle del Tevere 1,0 1,4 0,8 0,7 3,9Provincia di Perugia 1,1 1,6 1,6 1,2 5,6Umbria 1,0 1,7 1,3 1,0 5,0

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

Mentre se si raffronta il dato di Umbertide con quello dell’Area Alta Valle del Tevere25 il decremento è superiore per il decennio 1951-1961 (-5,9% Alta Valle del Tevere; -9,8% Umbertide), ma inferiore di più di un punto percentuale nel decennio successivo (-7,9% Alta Valle del Tevere; -6,9% Umbertide). Sia nel SLL di Umbertide che in tutta l’Area Alta valle del Tevere la popolazione riprende a crescere nei tre decenni successivi, ma il comune di Umbertide cresce più della media (Tab. 1). In sintesi, si evidenzia una maggiore stabilità di residenti nel comune di Umbertide, simile a quella degli altri comuni pianeggianti dell’Alta Valle del Tevere che, nei periodi di decremento, diminuiscono meno della media, per poi crescere in maniera più consistente nei periodi di ripresa.

25 L’Area Alta Valle del Tevere è costituita, in questo Rapporto, dalla somma dei dati relativi ai due Sistemi Locali del Lavoro, individuati dall’Istat nel 2001, che fanno capo ad Umbertine (che raggruppa i comuni di Umbertine, Montone e Pietralunga) e Città di Castello (comprendente i comuni di Città di Castello, San Giustino, Citerna e Monte Santa Maria Tiberina).

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Se si tiene in considerazione l’ultimo dato della popolazione in nostro possesso, quello al 1 gennaio 2006, che registra 15.856 residenti, si nota un ulteriore incremento di popolazione rispetto al 2001 (Graf. 1 e Graf. 2). Tra il 2002 e il 2006, poi, si evidenzia per il comune di Umbertide un incremento di 605 unità e una variazione percentuale del +4,%, con un trend in costante crescita, simile a quello del relativo SLL (+3,5%) e dell’Area Alta Valle del Tevere (+3,9%). Rispetto alla provincia di Perugia e alla regione, invece, la crescita di Umbertide risulta inferiore rispettivamente di 1,6 e 1,1 punti (Graf. 2 e Tab. 2). Le 15.856 unità residenti al primo gennaio 2006 sono ripartite in 7.694 maschi e 8.162 femmine. Il rapporto di mascolinità, risultante dal rapporto tra il numero di unità maschili e quelle femminili, è pari a 94,3, in linea con il dato provinciale (94,1), di poco superiore a quello regionale (93,6), ma inferiore a quello dell’omonimo SLL (95,6) (Tab. 3). I residenti con più di 60 anni, sempre al gennaio 2006, (Graf. 3) rappresentano più di un quarto della popolazione (60-79 anni 21,9%; 80 e oltre 6,5%) mentre i residenti sotto i 19 anni sono il 17%, sostanzialmente in linea con quanto risulta per il SLL corrispondente, per la provincia di Perugia e per la regione; nell’Area Alta Valle del Tevere gli ultra sessantenni sono il 27,4% della popolazione, segno di un lieve minore invecchiamento rispetto a quella di Umbertide (ove la quota è del 28,4%) (Graf. 4). Se si entra in dettaglio e si approfondisce l’analisi osservando la popolazione suddivisa per fasce di età più ristrette26 si riconferma una struttura demografica del comune in linea con la provincia di Perugia e la regione: tuttavia, si evidenza nel comune una maggiore presenza della fascia di età 20-34 anni (19,6% Umbertide, 19,1% provincia di Perugia, 18,7% Umbria) e di quella compresa tra i 70 e i 79 anni (11% Umbertide, 10,2% provincia di Perugia, 10,5% Umbria). Le donne prendono progressivamente il sopravvento sugli uomini a partire dai settant’anni, risultato che ricalca l’andamento del Paese, che vede le donne più longeve degli uomini.

26 Per la popolazione residente al 1 gennaio 2006 per età (con classi più ristrette rispetto a quelle fin ora considerate) e per sesso si rinvia alla tabella 3 riportata in fondo a questa sezione.

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Graf. 3 - Popolazione residente nel comune di Umbertide per sesso ed ampie classi di età al 1 gennaio 2006 (valori % costruiti sui rispettivi totali: Maschi =7.694; Femmine =8.162; M+F = 15.856)

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

Maschi 17,4 28,7 28,2 20,8 4,9

Femmine 16,7 25,5 26,8 23,0 8,1

Totale 17,0 27,1 27,5 21,9 6,5

0-19 20-39 40-59 60-79 80 e oltre

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat Per inquadrare meglio la realtà demografica del comune di Umbertide in rapporto a quelle del proprio SLL, dell’Alta Valle del Tevere, della provincia e della regione è utile confrontare alcuni indicatori significativi relativi al 2005 (Tab. 3).27 L’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra la popolazione con 65 anni e più e quella con meno di 15 anni, per il 2005 risulta essere per Umbertide di 186,6, molto simile al dato regionale (186,7), ma più alto di quello dell’Area Alta Valle del Tevere (178,6) e della provincia (178,0). Resta inferiore soltanto a quello del relativo SLL (194,3), condizionato dai comuni montani. L’invecchiamento della popolazione è confermato anche dal rapporto anziani per bambino (4,5) e dall’indice di invecchiamento (23,4), più alto di quello dell’Alta Valle del Tevere (22,6) e della provincia di Perugia (22,7), in linea con quello della regione (23,3), ma più basso di quello del SLL di Umbertide (23,9). Anche l’indice di dipendenza (56,0) ricalca le differenze riportate per l’indice di invecchiamento.

27 Per gli indicatori significativi degli anni 2002-2004 si rimanda alla tabella 4 in fondo a questa sezione.

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Graf. 4 - Popolazione residente per classi di età al 1 gennaio 2006 (valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide =15.856; Sistema locale Umbertide =19.809; Area Alta Valle del Tevere =54.819; Provincia di Perugia =640.323; Umbria =867.878)

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

Umbertide 17,0 27,1 27,5 21,9 6,5

SLL Umbertide 16,9 26,6 27,6 22,3 6,6

Area Alta Valle del Tevere 17,2 26,9 28,5 21,2 6,2

Provincia di Perugia 17,3 26,8 27,7 21,7 6,5

Umbria 16,9 26,5 27,7 22,2 6,7

0-19 20-39 40-59 60-79 80 e oltre

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat Tab. 3 - Indicatori demografici - Anno 2005

Rapporto di mascolinità

Indice di invecchiamento

Indice di vecchiaia

Anziani per

bambino

Indice di

dipendenza

Indice della popolazione in età attiva

Indice di ricambio

della popolazione in età attiva

Umbertide 94,3 23,4 186,6 4,5 56,0 64,1 113,5SLL Umbertide 95,6 23,9 194,3 4,7 56,9 63,7 110,5Area Alta Valle del Tevere 95,0 22,6 178,6 4,4 54,4 64,8 116,0Provincia di Perugia 94,1 22,7 178,0 4,4 55,0 64,5 122,2Umbria 93,6 23,3 186,7 4,6 55,6 64,3 128,9 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Rapporto di mascolinità: rapporto tra il totale dei maschi e il numero totale delle femmine per 100. Indice di invecchiamento: rapporto tra la popolazione di 65 anni di età ed oltre e la popolazione residente totale per 100. Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione residente di 65 anni ed oltre e la popolazione residente di età da 0 a 14 anni per 100. Anziani per bambino: rapporto tra la popolazione di 65 anni ed oltre e la popolazione residente da 0 a 5 anni. Indice di dipendenza: rapporto tra la popolazione da 0 a 14 anni più la popolazione da 65 anni ed oltre e la popolazione da 15 a 64 anni per 100. Indice della popolazione in età attiva: rapporto tra l’ammontare della popolazione da 15 a 64 anni e l’ammontare della popolazione totale per 100. Indice di ricambio della popolazione in età attiva: rapporto fra l’ammontare della popolazione residente da 60 a 64 anni e la popolazione da 15 a 19 anni per 100. Se si passa ad esaminare la popolazione in età lavorativa, si nota che l’indice della popolazione in età attiva (64,1) (Tab. 3) è più basso di quelli dell’Alta Valle del Tevere (64,8), della provincia di Perugia (64,5) e della regione (64,3), ma più elevato del SLL di cui il comune in esame è centroide (63,7), ciò a causa del fatto che Umbertide è situato in pianura vicino alle principali vie di comunicazione, gli altri due comuni del SLL (Pietralunga e Montone) appartengono invece alla fascia altocollinare ed hanno risentito in misura maggiore dello spopolamento delle campagne. Lo stesso fenomeno si ripresenta considerando l’indice di ricambio della popolazione in età attiva (113,5) (Tab. 3). La dinamica della popolazione del comune di Umbertide può essere meglio evidenziata attraverso l’analisi del bilancio demografico (Tab. 4).

Tab. 4 - Bilancio demografico del comune di Umbertide - anno 2005 Maschi Femmine TotalePopolazione al 1° gennaio 7.579 8.024 15.603Nati 67 74 141Morti 85 64 149Saldo naturale -18 10 -8Iscritti 266 251 517Cancellati 133 123 256Saldo migratorio 133 128 261Popolazione al 31 dicembre 7.694 8.162 15.856

Fonte: dati Istat - www.demo.istat.it

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Dai dati del bilancio relativo all’anno 2005 emerge che il saldo naturale negativo, seppure di modestissima entità (-8), viene ampiamente riassorbito dal saldo migratorio positivo (+261) determinando, quindi, un incremento della popolazione residente che passa dalle 15.603 unità del 1 gennaio alle 15.856 del 31 dicembre28 Scendendo in dettaglio, si osserva che mentre il saldo naturale dei maschi (-18) è minore rispetto a quello delle femmine (+10) il saldo migratorio corrispondente è maggiore (+133 per i maschi e +128 per le femmine). Gli iscritti da altri comuni ammontano a 345 unità (183 maschi e 162 femmine), mentre gli iscritti dall’estero sono 162 (77 maschi e 85 femmine). I cancellati per altri comuni sono 233 (119 maschi e 114 femmine) molti meno i cancellati per l’estero (12 unità; 6 maschi e 6 femmine).29 Il tasso di incremento naturale del comune di Umbertide (-0,51), seppure sempre negativo, è più alto rispetto a quello del SLL, dell’Alta Valle del Tevere, della provincia di Perugia, e della regione, così come il tasso di incremento migratorio (16,59), segno di una più positiva dinamica demografica (Tab. 5)30. Tab. 5 - Tassi di incremento naturale, migratorio e totale - anno 2005

Tasso incremento

naturale

Tasso di incremento migratorio

Tasso di incremento

totaleUmbertide -0,51 16,59 16,08SLL Umbertide -1,47 12,69 11,22Area Alta Valle del Tevere -1,45 8,74 7,29Provincia di Perugia -1,81 14,23 12,42Umbria -2,57 12,93 10,35

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

28 “In generale il tasso di crescita totale registrato [in Umbria n.d.r.] nell’anno in esame [2002 n.d.r.] è nettamente superiore a quello dell’Italia e del Centro. In questo incremento gioca un ruolo fondamentale il tasso migratorio, in Umbria doppio rispetto all’Italia. C’è da aggiungere che in Umbria il 41% del saldo tra iscritti e cancellati è da attribuire agli iscritti dall’estero […]. Quindi l’aumento della popolazione residente dell’Umbria è dovuto sostanzialmente al movimento migratorio, soprattutto da parte di stranieri, piuttosto che dal movimento naturale […]. L’analisi della variazione della popolazione umbra negli anni 1996-2002 mostra come la popolazione cresca ogni anno solo in virtù dell’incremento migratorio, costituito dalla differenza fra immigrazioni ed emigrazioni. Il saldo attivo fra immigrati ed emigrati, in costante crescita dal 1998 al 2002, riesce a compensare ampiamente il saldo naturale negativo […].” (Chiara Vivoli, Il quadro demografico, cit., pp. 29-30). “A fronte della netta prevalenza dei decessi sulle nascite, l’aumento della popolazione che risiede in Umbria è imputabile al solo saldo migratorio positivo (+ 16.212) [dato del 2003 n.d.r.].” (Mario Acciarri, Andrea Orlandi, L’evoluzione della popolazione, cit., p. 174). 29 Per il bilancio demografico dell’anno 2005 con le voci complete si rimanda alla tabella 7 riportata in fondo a questa sezione. 30 Per i tassi di incremento naturale, migratorio e totale degli anni 2002-2004 si rimanda alla tabella 8 in fondo a questa sezione.

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Tasso di incremento naturale: rapporto tra il saldo naturale (nati-morti) e la popolazione media per 1000. Tasso di incremento migratorio: rapporto tra il saldo migratorio nell’anno (iscritti-cancellati) e la popolazione media per 1000. Tasso di incremento totale: rapporto tra il saldo totale dell’anno (iscritti + nati - cancellati - morti) e la popolazione media per 1000. Quindi è il saldo migratorio a sostenere la crescita della popolazione del comune di Umbertide, al quale contribuisce in modo consistente la popolazione straniera: nel 2005, su un saldo migratorio positivo di 261 unità, il 57,47% (150 unità) provengono dall’estero. Al 1 gennaio 2006 l’incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti è pari al 10,51%, più alta di quella del SLL (9,55%), dell’Area dell’Alta Valle del Tevere (6,80%), della provincia (7,38%) e della regione (6,83%) (Tab. 6).

Tab. 6 - Incidenza della popolazione straniera al 1° gennaio 2006

Pop. Straniera Pop. totaleIncidenza % stranieri

residentiUmbertide 1.666 15.856 10,51SLL Umbertide 1.892 19.809 9,55Area Alta Valle del Tevere 5.071 74.628 6,80Provincia di Perugia 47.285 640.323 7,38Umbria 59.278 867.878 6,83

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

Rispetto al Censimento del 1991, nel 2001 gli stranieri residenti sono più che quadruplicati con una variazione assoluta di 680 unità ed una variazione percentuale del 310,5%, di poco inferiore a quella della provincia di Perugia (345,3%) e a quella regionale (388,8%) mentre è al disopra del SLL di Umbertide (280,5%) e dell’Area Alta Valle del Tevere (293,9%) (Tab. 7).31

31 Per gli stranieri residenti al 1 gennaio degli anni 2002-2006 e le relative variazioni percentuali si rimanda alla tabella 12 in fondo a questa sezione.

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Tab. 7 - Popolazione straniera residente (Censimenti 1991-2001)

2001 1991 Var. ass. Var %

Umbertide 899 219 680 310,5SLL Umbertide 1.035 272 763 280,5Area Alta Valle del Tevere 2.513 638 1.875 293,9Provincia di Perugia 22.227 4.992 17.235 345,3Umbria 27.266 5.578 21.688 388,8

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

Al 31 dicembre 2005 gli stranieri iscritti all’anagrafe del comune di Umbertide sono 1.666 (Tab. 8), con una variazione assoluta di 761 unità rispetto al 1° gennaio 2002. In soli quattro anni sono aumentati dell’84,1%, più di quanto non sia avvenuto nel SLL di Umbertide (+82,3%), ma in misura notevolmente inferiore rispetto all’Area Alta Valle del Tevere (+99,7%), alla Provincia di Perugia (+107,9%) e alla regione (+113%). Poco meno di un quarto della popolazione straniera residente ad Umbertide, sempre al 2005, è costituito da minorenni (24,2%), di poco superiore allo stesso dato a livello di SLL (23,9%), provinciale (22,9%) e regionale (22,6%). La crescita della popolazione straniera è, ovviamente, dovuta in maniera prevalente al saldo migratorio, ma va osservato che il saldo naturale degli stranieri (+42) influisce positivamente su quello della popolazione totale (-8) che pure rimane negativo: dalla popolazione straniera, che rappresenta il 10,51% della popolazione totale, provengono il 30,5% delle nascite. Tab. 8 - Cittadini stranieri. Bilancio demografico del comune di Umbertide - anno 2005 Maschi Femmine Totale Popolazione al 1° gennaio 752 687 1.439Iscritti per nascita 21 22 43Iscritti da altri comuni 58 49 107Iscritti dall’estero 3 6 9Altri iscritti 3 3 6Totale iscritti 154 155 309Cancellati per morte 0 1 1Cancellati per altri comuni 35 26 61Cancellati per l’estero 1 2 3Cancellati per acquisizione di cittadinanza italiana 5 6 11Altri cancellati 6 0 6Totale cancellati 47 35 82Popolazione al 31 dicembre 859 807 1.666Di cui minorenni 195 209 404

Fonte: dati Istat - www.demo.istat.it

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Leggermente prevalente tra gli stranieri residenti è la presenza maschile (859 maschi e 807 femmine), ma questo può essere legato alla presenza di diversi gruppi nazionali di appartenenza e alle loro caratteristiche strutturali32. Se si osserva la popolazione straniera residente ad Umbertide per area geografica di cittadinanza (Graf. 5) si nota come la più numericamente rilevante è quella proveniente dai diversi paesi europei (47%), seguita da quella africana (42%). Il dato concorda con quelli della provincia e della regione, anche se le presenze dell’area africana risultano inferiori in entrambi i casi rispetto a quelle del comune di Umbertide (provincia 24,36%; regione 21,14%) mentre quella europea è superiore (provincia 57,60%; regione 60,73%). All’interno dell’area europea prevalgono i cittadini dell’Europa Centro-Orientale (561 unità; soprattutto albanesi) seguiti da quelli appartenenti all’Unione Europea (213 provenienti in maggioranza dal regno Unito e dalla Germania) a testimonianza della vocazione a “residenza elettiva” del territorio umbertidese.33Per l’Africa l’area più rappresentata è l’Africa Settentrionale (670 unità)34. Al 31 dicembre 2005 il paese di provenienza maggiormente rappresentato ad Umbertide è il Marocco con 501 unità (30,1% sul totale degli stranieri residenti), seguono l’Albania con 394 presenze (23,6%), l’Algeria con 140 (8,4%), il Regno Unito con 77 (4,6%), la Romania con 73 (4,4%), la Germania con 58 (3,5%) e l’Ecuador con 55 (3,3%).35. Nella provincia di Perugia, sul totale degli stranieri residenti (47.285) le comunità più numerose risultano essere: quella albanese (21,3%), marocchina, (14,5%), Romena (10,1%), Macedone (5,6%), Ecuadoriana (5,3%), Ucraina (4,1%) e Polacca (3%). Anche in questo caso si evidenzia la maggiore presenza nel comune di Umbertide di cittadini provenienti dall’Europa Occidenntale che scelgono Umbertide, al contrario degli altri, per motivi diversi da quelli lavorativi. In ultimo, passando ad esaminare i dati sulla struttura familiare del comune di Umbertide relativi al Censimento 2001, si osserva che le famiglie sono 5.798 con un numero medio di componenti per famiglia pari a 2,636 molto simile alla media dei componenti per la provincia di Perugia (2,7). Prevalentemente le famiglie sono composte da 2 persone (27,7%), seguono, quasi in egual misura, quelle con una persona

32 “Dalle percentuali per genere […] emerge un altro elemento strutturale della differenza tra le due province: in quella di Perugia prevalgono leggermente gli uomini, in quella di Terni le donne. Come rilevato in analisi precedenti, ciò risulta essere l’effetto di un diverso assortimento delle nazionalità, cioè della maggiore o minore presenza di gruppi nazionali caratterizzati da una spiccata preminenza di uno dei generi (ad esempio, prevalgono gli uomini tra i nord-africani, le donne tra gli est-europei)”. Rolando Marini, L’immigrazione, in Rapporto economico e sociale dell’Umbria, 2002-2003, AUR, Perugia -2004, pp. 176-177. 33 “Non va tuttavia dimenticato che le caratteristiche dell’insediamento di stranieri in città come Assisi, Umbertide e Perugia sono particolari, poiché non riguardano solamente lavoratori del Terzo mondo, ma anche residenti “elettivi” e religiosi”. Rolando Marini, L’immigrazione, cit., p. 178. 34 Per l’elenco completo dei cittadini stranieri residenti nel comune di Umbertide per area geografica e sesso si veda la tabella 14 riportata in fondo a questa sezione. 35 Per l’elenco completo dei cittadini stranieri residenti nel comune di Umbertide per cittadinanza e sesso si veda la tabella 15 riportata in fondo a questa sezione. 36 Nel bilancio demografico relativo al 2005, al 31 dicembre le famiglie risultano 6.044, le convivenze 7 e il numero medio di componenti per famiglia è di 2,06 (Tab. 7 in appendice).

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(23,5%) e quelle con 3 persone (23,4%). Le famiglie numerose, composte da più di 6 persone, risultano marginali, con solo il 2,3% del totale (Graf. 6). Sono leggermente prevalenti le famiglie con 1 e 2 componenti rispetto a quanto accade nell’Area Alta Valle del Tevere (1 componente 20,9%; 2 componenti 26,9%) e nella provincia di Perugia (1 componente 23,3%; 2 componenti 27,3%), mentre risultano inferiori se confrontate con il dato regionale (1 componente 23,7%; 2 componenti 27,9%).Meno numerose le famiglie umbertidesi con 4 e più componenti (Alta Valle del Tevere: 4 componenti 19%; 5 componenti 6,1%; 6 e più 2,6%; provincia di Perugia: 4 componenti 18,6%; 5 componenti 6,1%; 6 e più 2,5%; regione: 4 componenti 18,2%; 5 componenti 5,5%; 6 e più 2,1%). I nuclei familiari, ossia l’insieme delle persone che formano una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio, sono 4.494 (Graf. 7).

Graf. 5 - Popolazione straniera residente per area geografica di cittadinanza al 31 dicembre 2005

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

Umbertide 47,00 41,96 3,96 6,90 0,18 0,00

Prov. Di Perugia 57,60 24,36 6,24 11,68 0,11 0,01

Umbria 60,73 21,14 7,29 10,72 0,12 0,01

Europa Africa Asia America Oceania Apolidi

Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat

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Graf. 6 - Famiglie per numero di componenti - Censimento 2001 (val.%)

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Umbertide 23,5 27,7 23,4 17,7 5,4 2,3

SLL Umbertide 24,6 27,4 22,9 17,4 5,2 2,4

Area Alta Valle del Tevere 20,9 26,9 24,6 19,0 6,1 2,6

Provincia di Perugia 23,3 27,3 22,2 18,6 6,1 2,5

Umbria 23,7 27,9 22,5 18,2 5,5 2,1

1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone

Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat

Graf. 7 - Tipi di nucleo familiare nel comune di Umbertide - Censimento 2001 (val. %)

Coppie con figli 55,1%

Padre con figli 2,0%

Madre con figli9,6%

Coppie senza figli 33,3%

Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat

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Le coppie con figli risultano il tipo di nucleo prevalente (55,1%), identica percentuale del SLL. Leggermente superiore è quella dell’Area Alta Valle del Tevere (57%) e della provincia di Perugia (55,6%), mentre l’Umbria, nel suo complesso, si attesta sul 55%. Le coppie senza figli risultano essere 1.497 (33,3%), sopra la media del SLL (33,1%), dell’Area Alta Valle del Tevere (30,7%) e della provincia di Perugia (32,9%), ma inferiore, anche se di poco, rispetto alla regione (33,5%) (Tab. 9). Al Censimento 2001 le coppie non coniugate risultano essere il 2,2%, meno che nella provincia di appartenenza (2,6%) e nella regione (2,6%). I nuclei familiari ricostituiti, quelli in cui almeno un componente proviene da una unione precedente, rappresentano il 3% (3,9% nella provincia di Perugia). Nel 2004 i matrimoni celebrati nel comune di Umbertide sono 86, con una propensione al matrimonio del 5,5 per mille residenti, più elevata di quella registrata per la provincia di Perugia (4,5 per mille) e per la regione (4,4 per mille). I matrimoni celebrati con rito civile sono il 15,1%, dato sensibilmente inferiore a quello provinciale (31,5%) e regionale (31,1%). Sotto la media provinciale (16,5%) e regionale (16,2%) anche il dato dei matrimoni contratti con almeno un coniuge straniero che risultano essere il 9,3%.

Tab. 9 - Nuclei familiari per tipo di nucleo familiare - Censimento 2001

Tipi di nucleo familiare (val. ass.)

Coppie senza figli

Coppie con figli

Padre con figli

Madre con figli

Totale

Umbertide 1.497 2.474 90 433 4.494

SLL Umbertide 1.851 3.081 113 550 5.595

Area Alta Valle del Tevere 6.474 12.026 454 2.150 21.104

Provincia di Perugia 57.899 97.879 3.674 16.633 176.085

Umbria 80.820 132.739 4.989 22.887 241.435

Tipi di nucleo familiare (val.%)

Coppie senza figli

Coppie con figli

Padre con figli

Madre con figli

Totale

Umbertide 33,3 55,1 2,0 9,6 100,0

SLL Umbertide 33,1 55,1 2,0 9,8 100,0

Area Alta Valle del Tevere 30,7 57,0 2,2 10,2 100,0

Provincia di Perugia 32,9 55,6 2,1 9,4 100,0

Umbria 33,5 55,0 2,1 9,5 100,0 Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat

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Tab. 10 - Popolazione residente al 1 gennaio 2006 per età e sesso

Umbertide Età Maschi Femmine Totale val.%0-4 338 355 693 4,45-9 306 333 639 4,010-14 324 329 653 4,115-19 370 342 712 4,520-24 430 395 825 5,225-29 498 555 1.053 6,630-34 654 576 1.230 7,835-39 627 555 1.182 7,540-44 613 586 1.199 7,645-49 513 550 1.063 6,750-54 505 503 1.008 6,455-59 540 547 1.087 6,960-64 415 393 808 5,165-69 447 484 931 5,970-74 400 501 901 5,775-79 340 497 837 5,380-84 239 379 618 3,985+ 135 282 417 2,6Totale 7.694 8.162 15.856 100,0 Provincia di Perugia Età Maschi Femmine Totale val.%0-4 14.399 13.590 27.989 4,45-9 13.710 12.742 26.452 4,110-14 14.140 13.171 27.311 4,315-19 14.830 13.968 28.798 4,520-24 16.946 16.050 32.996 5,225-29 20.401 20.155 40.556 6,330-34 24.592 24.155 48.747 7,635-39 25.008 24.588 49.596 7,740-44 24.965 24.793 49.758 7,845-49 22.057 22.188 44.245 6,950-54 20.059 20.450 40.509 6,355-59 20.902 21.753 42.655 6,760-64 17.039 18.161 35.200 5,565-69 17.877 20.269 38.146 6,070-74 15.659 18.822 34.481 5,475-79 13.123 17.870 30.993 4,880-84 9.359 15.320 24.679 3,985+ 5.366 11.846 17.212 2,7Totale 310.432 329.891 640.323 100,0

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Umbria Età Maschi Femmine Totale val.%0-4 18.898 17.830 36.728 4,25-9 18.327 16.968 35.295 4,110-14 18.687 17.492 36.179 4,215-19 19.655 18.499 38.154 4,420-24 22.398 21.219 43.617 5,025-29 27.163 26.639 53.802 6,230-34 32.739 32.623 65.362 7,535-39 33.740 33.192 66.932 7,740-44 33.530 33.396 66.926 7,745-49 29.542 29.950 59.492 6,950-54 27.167 28.091 55.258 6,455-59 28.840 30.060 58.900 6,860-64 23.727 25.467 49.194 5,765-69 24.974 27.940 52.914 6,170-74 21.643 26.022 47.665 5,575-79 18.216 25.007 43.223 5,080-84 12.904 21.406 34.310 4,085+ 7.512 16.415 23.927 2,8Totale 419.662 448.216 867.878 100,0

Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat

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Tab. 11 - Indicatori demografici calcolati sulla popolazione residente al 31 dicembre (Anni 2002-2004)

Rapporto di mascolinità Indice di invecchiamento Indice di vecchiaia

Anni Umbertide Prov. di Perugia Umbria Umbertide

Prov. di Perugia Umbria Umbertide

Prov. di Perugia Umbria

2002 94,9 94,1 93,6 23,0 22,3 22,8 185,1 177,4 185,52003 94,3 93,9 93,5 23,2 22,5 23,0 186,5 178,1 186,42004 94,5 94,0 93,5 23,5 22,7 23,2 190,7 179,6 188,1

Anziani per bambino Indice di dipendenza Indice della popolazione in età attiva

Anni Umbertide Prov. di Perugia Umbria Umbertide

Prov. di Perugia Umbria Umbertide

Prov. di Perugia Umbria

2002 4,9 4,6 4,8 54,9 53,6 53,9 64,6 65,1 65,02003 5,1 4,6 4,8 55,4 54,3 54,7 64,3 64,8 64,62004 5,0 4,5 4,7 55,9 54,6 55,0 64,1 64,7 64,5

Indice di ricambio della popolazione in

età attiva

Anni Umbertide Prov. di Perugia Umbria

2002 136,1 134,5 141,0 2003 128,8 134,0 141,4 2004 127,7 132,0 139,7

Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat

Rapporto di mascolinità: rapporto tra il totale dei maschi e il numero totale delle femmine per 100. Indice di invecchiamento: rapporto tra la popolazione di 65 anni di età ed oltre e la popolazione residente totale per 100. Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione residente di 65 anni ed oltre e la popolazione residente di età da 0 a 14 anni per 100. Anziani per bambino: rapporto tra la popolazione di 65 anni ed oltre e la popolazione residente da 0 a 5 anni. Indice di dipendenza: rapporto tra la popolazione da 0 a 14 anni più la popolazione da 65 anni ed oltre e la popolazione da 15 a 64 anni per 100. Indice della popolazione in età attiva: rapporto tra l’ammontare della popolazione da 15 a 64 anni e l’ammontare della popolazione totale per 100. Indice di ricambio della popolazione in età attiva: rapporto fra l’ammontare della popolazione residente da 60 a 64 anni e la popolazione da 15 a 19 anni per 100.

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Tab. 12 - Bilancio demografico del comune di Umbertide - Anno 2005

Bilancio demografico anno 2005 e popolazione residente al 31 Dicembre Popolazione al 1° Gennaio - Maschi 7579 Popolazione al 1° Gennaio - Femmine 8024 Popolazione al 1° Gennaio - Totale 15603 Nati - Maschi 67 Nati - Femmine 74 Nati - Totale 141 Morti - Maschi 85 Morti - Femmine 64 Morti - Totale 149 Saldo Naturale - Maschi -18 Saldo Naturale - Femmine 10 Saldo Naturale - Totale -8 Iscritti da altri comuni - Maschi 183 Iscritti da altri comuni - Femmine 162 Iscritti da altri comuni - Totale 345 Iscritti dall'estero - Maschi 77 Iscritti dall'estero - Femmine 85 Iscritti dall'estero - Totale 162 Altri iscritti - Maschi 6 Altri iscritti - Femmine 4 Altri iscritti - Totale 10 Cancellati per altri comuni - Maschi 119 Cancellati per altri comuni - Femmine 114 Cancellati per altri comuni - Totale 233 Cancellati per l'estero - Maschi 6 Cancellati per l'estero - Femmine 6 Cancellati per l'estero - Totale 12 Altri cancellati - Maschi 8 Altri cancellati - Femmine 3 Altri cancellati - Totale 11 Saldo Migratorio - Maschi 133 Saldo Migratorio - Femmine 128 Saldo Migratorio - Totale 261 Popolazione Residente in Famiglia - Maschi 7655 Popolazione Residente in Famiglia - Femmine 8145 Popolazione Residente in Famiglia - Totale 15800 Popolazione Residente in Convivenza - Maschi 39 Popolazione Residente in Convivenza - Femmine 17 Popolazione Residente in Convivenza - Totale 56 Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali - Maschi 0 Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali - Femmine 0 Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali - Totale 0 Popolazione al 31 Dicembre - Maschi 7694 Popolazione al 31 Dicembre - Femmine 8162 Popolazione al 31 Dicembre - Totale 15856 Numero di Famiglie 6044 Numero di Convivenze 7 Numero medio di componenti per famiglia 2.06

Fonte: elaborazioni Aur su dati Istat

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Tab. 13 - Tassi di incremento naturale, migratorio e totale - anni 2002-2004

Tasso incremento naturale Tasso incremento migratorio Tasso incremento totale

Anni Umbertide Prov. di Perugia Umbria Umbertide

Prov. di Perugia Umbria Umbertide

Prov. di Perugia Umbria

2002 -4,45 -1,96 -2,57 10,07 12,77 12,22 4,38 10,81 9,652003 -0,98 -2,11 -2,85 6,83 17,81 19,27 7,61 15,69 16,422004 -0,71 -0,99 -1,73 12,05 16,48 14,52 11,34 15,49 12,79

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat Tasso di incremento naturale: rapporto tra il saldo naturale (nati-morti) e la popolazione media per 1000. Tasso di incremento migratorio: rapporto tra il saldo migratorio nell’anno (iscritti-cancellati) e la popolazione media per 1000. Tasso di incremento totale: rapporto tra il saldo totale dell’anno (iscritti + nati - cancellati - morti) e la popolazione media per 1000

Tab. 14 - Stranieri residenti al 1 gennaio (2002-2006)

2002 2003 2004 2005 2006

Umbertide 905 984 1.207 1.439 1.666

SLL Umbertide 1.038 1.141 1.393 1.668 1.892

Area Alta Valle del Tevere 1.038 1.141 1.393 1.668 1.892

Provincia di Perugia 22.743 26.270 34.347 42.999 47.285

Umbria 27.832 32.362 43.151 53.470 59.278

Var %

2002-2003 2003-2004 2004-2005 2005-2006 2002-2006

Umbertide 8,7 22,7 19,2 15,8 84,1

SLL Umbertide 9,9 22,1 19,7 13,4 82,3

Area Alta Valle del Tevere 12,6 32,7 19,2 12,1 99,7

Provincia di Perugia 15,5 30,7 25,2 10,0 107,9

Umbria 16,3 33,3 23,9 10,9 113,0 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Tab. 15 - Cittadini stranieri. Popolazione residente nel comune di Umbertide per area geografica, cittadinanza e sesso al 31 dicembre 2005

Comune: Umbertide - Europa DI CUI Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleAlbania 210 184 394 Unione Europea 94 119 213Regno Unito 38 39 77 Romania 29 44 73 Maschi Femmine Totale

Germania 23 35 58 Europa Centro-Orientale 258 303 561

Ucraina 9 30 39 Polonia 10 22 32 Maschi Femmine TotaleFrancia 13 7 20 Altri paesi europei 5 4 9Serbia e Montenegro 7 13 20 Russia Federazione 2 13 15 Bulgaria 1 9 10 Svizzera 5 4 9 Belgio 3 2 5 Slovacchia 2 3 5 Moldova 0 5 5 Austria 1 3 4 Bielorussia 0 4 4 Danimarca 2 1 3 Rep. Ceca 0 3 3 Finlandia 0 1 1 Irlanda 0 1 1 Paesi Bassi 0 1 1 Spagna 1 0 1 Svezia 0 1 1 Ungheria 1 0 1 Macedonia 0 1 1

TOTALE ZONA 357 426 783 ------- segue

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Comune: Umbertide - Africa DI CUI Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Marocco 299 202 501 Africa Settentrionale 413 257 670

Algeria 97 43 140 Tunisia 17 12 29 Maschi Femmine TotaleCosta d'Avorio 4 4 8 Costa d'Avorio 12 10 22Nigeria 6 2 8 Capo Verde 1 4 5 Maschi Femmine TotaleEtiopia 1 1 2 Africa Orientale 1 1 2Congo 1 1 2 Rep. Sudafricana 1 1 2 Maschi Femmine Totale

Ghana 1 0 1 Africa Centro-Meridionale 2 3 5

Sao Tome'e Principe 0 1 1

TOTALE ZONA 428 271 699

Comune: Umbertide - Asia DI CUI Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleCina Rep. Popolare 15 26 41

Asia Centro-Meridionale 10 8 18

India 10 8 18 Uzbekistan 1 3 4 Maschi Femmine TotaleKirghizistan 0 1 1 Asia Orientale 16 27 43Filippine 0 1 1 Thailandia 1 0 1

TOTALE ZONA 27 39 66

------- segue

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Comune: Umbertide - America DI CUI Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Ecuador 20 35 55 America Settentrionale 15 20 35

Stati Uniti 15 19 34 Peru' 9 4 13 Maschi Femmine Totale

Brasile 0 4 4 America Centro-Meridionale 30 50 80

Argentina 1 2 3 Rep. Dominicana 0 2 2 Canada 0 1 1 Cuba 0 1 1 Dominica 0 1 1 Bolivia 0 1 1

TOTALE ZONA 45 70 115

Comune: Umbertide - Oceania Maschi Femmine Totale Australia 2 0 2 Nuova Zelanda 0 1 1

TOTALE ZONA 2 1 3

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Tab. 16 - Cittadini stranieri. Popolazione residente nel comune di Umbertide per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2005

Maschi Femmine Totale val.%Marocco 299 202 501 30,1Albania 210 184 394 23,6Algeria 97 43 140 8,4Regno Unito 38 39 77 4,6Romania 29 44 73 4,4Germania 23 35 58 3,5Ecuador 20 35 55 3,3Cina Rep. Popolare 15 26 41 2,5Ucraina 9 30 39 2,3Stati Uniti 15 19 34 2,0Polonia 10 22 32 1,9Tunisia 17 12 29 1,7Francia 13 7 20 1,2Serbia e Montenegro 7 13 20 1,2India 10 8 18 1,1Russia Federazione 2 13 15 0,9Peru' 9 4 13 0,8Bulgaria 1 9 10 0,6Svizzera 5 4 9 0,5Costa d'Avorio 4 4 8 0,5Nigeria 6 2 8 0,5Belgio 3 2 5 0,3Slovacchia 2 3 5 0,3Moldova 0 5 5 0,3Capo Verde 1 4 5 0,3Austria 1 3 4 0,2Bielorussia 0 4 4 0,2Uzbekistan 1 3 4 0,2Brasile 0 4 4 0,2Danimarca 2 1 3 0,2Rep. Ceca 0 3 3 0,2Argentina 1 2 3 0,2Etiopia 1 1 2 0,1Congo 1 1 2 0,1Rep. Sudafricana 1 1 2 0,1Rep. Dominicana 0 2 2 0,1Australia 2 0 2 0,1Finlandia 0 1 1 0,1Irlanda 0 1 1 0,1Paesi Bassi 0 1 1 0,1Spagna 1 0 1 0,1Svezia 0 1 1 0,1Ungheria 1 0 1 0,1Macedonia 0 1 1 0,1Ghana 1 0 1 0,1Sao Tome'e Principe 0 1 1 0,1Kirghizistan 0 1 1 0,1Filippine 0 1 1 0,1Thailandia 1 0 1 0,1Canada 0 1 1 0,1Cuba 0 1 1 0,1Dominica 0 1 1 0,1Bolivia 0 1 1 0,1Nuova Zelanda 0 1 1 0,1

TOTALE ZONA 859 807 1666 100,0

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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La presenza dei neocomunitari nella demografia del Comune di Umbertide e della popolazione proveniente da altri stati dell’UE, dall’Albania, dagli Usa, dall’Asia Oltre alla consistente comunità di immigrati provenienti dal Nord Africa, in particolare da Marocco, Algeria e Tunisia, che nell’anno 2006 ha raggiunto complessivamente le 723 unità di presenza, nel territorio comunale di Umbertide si è composto un mosaico immigratorio più vario, per provenienza, tempi e tipi di flusso. Nell’anno 2004 sono entrati a far parte dell’UE Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Cipro, Lettonia, Estonia, Lituania. Nel 2007 hanno fatto il loro ingresso Bulgaria e Romania. Nella tabella sottostante sono riportati i casi di maggiore incidenza immigratoria nel territorio di Umbertide dai paesi neocomunitari a partire dal 2004. Dic

2004 Dic

2005Dic

2006 Nov

2007 M F Tot M F Tot M F Tot M F TotPolonia 8 16 24 10 22 32 15 22 37 20 25 45Rep.Ceca 0 2 2 0 3 3 0 3 3 0 2 2Slovacchia 0 1 1 2 3 5 1 3 4 1 1 2Romania 21 27 48 29 44 73 35 48 83 108 126 234Bulgaria 0 11 11 1 9 10 2 9 11 6 28 34

Dall’anno di ingresso nell’UE ad oggi la popolazione residente di origine polacca è stata quella di numero più consistente tra tutte quelle dei paesi entrati; è passata dalle 24 unità del 2004 alle 45 unità del Nov. 2007, di fatto raddoppiando. Dagli altri paesi che sono diventati comunitari nel 2004, l’immigrazione stanziale è stata esigua e non ha subito variazioni negli ultimi tre anni, come nell’esempio della Repubblica Ceca e della Slovacchia. Diverso è il caso delle popolazioni neocomunitarie entrate nell’anno 2007: Romania e Bulgaria. La popolazione Rumena iscritta all’anagrafe è aumentata del 73% tra il Dicembre 2004 e il Dicembre 2006 (da 48 a 83 unita), mentre dopo l’ingresso nell’UE nel 2007, e fino al Novembre dello stesso anno, è aumentata del 182% (da 83 a 234 unità) L’immigrazione dalla Bulgaria ha invece composto nel territorio umbertidese una comunità residente numericamente molto inferiore a quella Rumena, ma percentualmente esplosa nel corso dell’anno 2007. Rimasta pressoché costante tra il 2004 e il 2006, è aumentata del 209% tra Gennaio e Novembre 2007, passando da 11 a 34 unità. In entrambi i casi è da rilevare che la popolazione residente Rumena e Bulgara ha sempre avuto una prevalenza della componente femminile. Questa tendenza si è confermata nel 2007: la popolazione Rumena è composta per il 54% da donne, mentre in quella Bulgara rappresentano l’82%. Questo dato è probabilmente ascrivibile alla forte necessità che il territorio ha, in linea con la realtà nazionale, di figure professionali quali badanti, colf, assistenti domestiche per persone sole ed anziani, professioni in larga parte svolte da donne di nazionalità rumena e bulgara. Una considerevole evidenza è rappresentata anche dagli iscritti all’anagrafe provenienti da altri paesi dell’Unione Europea. Questo genere di presenze è ascrivibile all’attrattività che la campagna umbertidese, e umbra in generale, ha nei confronti di stranieri che la scelgono come luogo di residenza estiva o stanziale Nella tabella è riportato per sesso l’andamento degli iscritti all’anagrafe dal 2004 al 2007 che rappresentano gli esempi più numericamente consistenti.

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Dic

2004 Dic

2005Dic

2006 Nov

2007 M F Tot M F Tot M F Tot M F TotGermania 23 34 57 23 35 58 23 35 58 25 38 63Francia 13 7 20 13 7 20 13 7 20 11 7 18Regno Unito 33 34 67 38 39 77 42 45 87 47 49 96

La popolazione proveniente dagli Usa e stabilitasi nel territorio comunale ha una rilevanza di per sé relativa ma che va sommata a quanto detto per Francia, Germania e Regno Unito. Nella tabella sottostante si riportano per sesso gli iscritti all’anagrafe tra il 2004 e il 2006.

Dic 2004 Dic 2005 Dic 2006 M F Tot M F Tot M F Tot

USA 13 15 28 15 19 34 14 20 34

Particolare rilievo ha assunto, dalla fine degli anni Novanta, la presenza di immigrati albanesi che, dapprima composta di unità singole di sesso maschile, ha poi generato il trasferirsi ed integrarsi nel Comune di Umbertide di intere famiglie, molte ad oggi alla seconda generazione. La tabella sottostante riporta gli iscritti all’anagrafe tra il 2004 e il 2006 per sesso.

Dic 2004 Dic 2005 Dic 2006 M F Tot M F Tot M F Tot

Albania 188 149 337 210 184 394 229 194 423

I dati evidenziano una crescita consistente e costante della presenza albanese sul territorio. Tra il 2004 e il 2005 è aumentata del 17% e tra il 2005 e il 2006 del 7%, complessivamente passando in due anni da 337 a 423 unità. E’ inoltre necessario sottolineare la crescente presenza di immigrati stanziali provenienti dall’Asia. La comunità cinese, in particolare, sta via via assumendo una consistenza sempre più ampia, è aumentata del 79% tra il Dicembre 2004 e il Dicembre 2006. Nella tabella sono riportati per sesso e nazionalità i due principali esempi di flussi asiatici in entrata tra il 2004 e il 2006.

Dic 2004 Dic 2005 Dic 2006 M F Tot M F Tot M F Tot

Cina 13 16 29 15 26 41 20 32 52India 8 6 14 10 8 18 11 7 18

Fonte: Ufficio Anagrafe del Comune di Umbertide. Integrare l’immigrazione: le azioni messe in campo Il sempre crescente flusso immigratorio nel territorio comunale ha visto l’amministrazione implementare politiche, delle quali vengono qui elencati importanti esempi, sempre più rivolte all’integrazione nel senso più ampio possibile, anche allargando gli strumenti partecipativi alla comunità degli immigrati, come nel caso della creazione della Consulta Comunale degli Stranieri Residenti.

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La Consulta comunale degli stranieri residenti Nell’anno 2004 il Comune di Umbertide, in risposta al crescente numero di cittadini residenti immigrati da paesi non appartenenti all’UE, ha istituito un tavolo di concertazione allo scopo di accogliere a trecentosessanta gradi le istanze dei nuovi residenti. Fanno parte del tavolo della Consulta: Il Sindaco o suo delegato, i membri della Giunta Comunale, quattro Consiglieri Comunali di cui due facenti parte della minoranza, i rappresentanti di Associazioni o di cittadini residenti di provenienza extra UE, i rappresentanti delle Associazioni Sindacali regionali, i rappresentanti designati dalle Associazioni di Categoria, i rappresentanti degli Enti, Organismi, Associazioni che si occupano a vario titolo a favore di cittadini immigrati, i rappresentanti delle istituzioni scolastiche, un rappresentante della ASL e quattro immigrati eletti. Il ruolo della Consulta, che viene convocata almeno tre volte l’anno dal Presidente, è di tipo tecnico-consultivo nell’ambito delle funzioni amministrative in materia di immigrazione. Nello specifico lo scopo è formulare agli organismi competenti proposte, pareri ed assunzioni di iniziativa su tutti i temi che riguardano immigrazione e multiculturalismo. Integrazione linguistica e scolastica: il Patto Educativo Comprensoriale La presenza di alunni di origine straniera nelle scuole del territorio comunale ha assunto una consistenza numerica attorno al 13%, con concentrazioni superiori al 18% in alcune scuole dell’obbligo, e il dato è segnalato come in costante crescita. Proprio per questo le amministrazioni comunali dei Comuni interessati da questo fenomeno, Umbertide, Lisciano Niccone, Pietralunga e Montone, già da diversi anni realizzano, in collaborazione con le dirigenze scolastiche di competenza, strategie di intervento e azioni mirate che hanno consentito di affrontare l’emergenza evidenziata dal fenomeno e nel contempo di sperimentare modelli didattici ed organizzativi e collaudare forme di collaborazione con e per il territorio. Per rispondere efficacemente, i Comuni di Umbertide, Montone, Lisciano Niccone e Pietralunga hanno stipulato il Patto Educativo sul Territorio, del quale Umbertide è il Comune capofila attraverso il coordinamento dell’Assessorato all’Istruzione. I destinatari dell’intervento sono:

Alunni stranieri di recente immigrazione, nella fascia di età compresa tra i 6 e i 20 anni che necessitano di interventi mirati finalizzati all’accoglienza, alfabetizzazione, integrazione scolastica, orientamento e accompagnamento al lavoro.

Famiglie degli alunni che necessitano di azioni finalizzate ad un positivo ed efficace rapporto con l’istituzione scolastica.

L’attenzione costante del Coordinamento del Patto Educativo e dei rispettivi Assessorati all’Istruzione dei Comuni aderenti al fenomeno migratorio, nonché il dialogo continuo con le dirigenze scolastiche del territorio, ha consentito di evidenziare alcune criticità emergenti dal contesto,derivanti da caratteristiche peculiari dei flussi migratori nel territorio sempre più connessi alla concessione del ricongiungimento familiare e di nuovi permessi di soggiorno. In particolare si rileva che un numero sempre crescente di nuovi alunni viene inserito a scuola al momento dell’arrivo in Italia e, pertanto, spesso ad anno scolastico iniziato. Ciò ha come immediate conseguenze una necessità di interventi mirati e tempestivi che vanno dal riequilibrio del gruppo classe, alla riprogettazione del lavoro didattico e dell’intervento educativo. Tutto è più complicato quando il percorso scolastico dei nuovi alunni, è precario e frammentario (frequente per le diverse zone di provenienza), e quando è necessario instaurare un rapporto di comunicazione e scambio collaborativi con la famiglia straniera e i servizi in genere. Nel dettaglio sono emerse le seguenti criticità:

Crescita numericamente rilevante e costante di alunni di origine straniera che accedono alla scuola anche ad anno scolastico iniziato e con evidenti difficoltà connesse con la non conoscenza della lingua italiana e/o con percorsi scolastici irregolari e frammentari nel Paese di origine.

Storia scolastica pregressa degli alunni stranieri spesso caratterizzata da frammentarietà e ritardi rispetto all’età anagrafica differenziata, a seconda del Paese di provenienza, per stile educativo, modello organizzativo e piano didattico.

Disorientamento nell’organizzazione e nella didattica, costantemente da ridefinirsi, e sul lavoro quotidiano degli insegnanti curriculari dovuto al continuo e improvviso inserimento di nuovi alunni nelle classi soprattutto quando avviene ad anno scolastico iniziato e in classi dove sono presenti altri studenti con bisogni "speciali" (diverse abilità, condizioni di

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svantaggio sociale, economico, culturale, affettivo,…). Aumento della complessità didattica e organizzativa della scuola e necessità di intervento specializzato da parte dei

docenti curricolari che rilevano bisogni costanti di interventi di qualificazione professionale. Necessità di consolidamento del rapporto tra scuola e famiglie straniere.

Le scuole del territorio rilevano da tempo, come necessità impellente, non solo l’accoglienza e l’alfabetizzazione degli alunni stranieri, ma altresì l’urgenza di creare un legame con i genitori degli stessi. Infatti, si osserva sia una difficoltà da parte delle scuole ad instaurare un rapporto significativo con le famiglie di recente immigrazione, sia una difficoltà delle famiglie, in particolare delle madri degli alunni stranieri, ad accedere all’Istituzione Scolastica per motivazioni legate alla presenza di barriere linguistico-culturali. Sulla base delle criticità sopra evidenziate, sono stati rilevati i seguenti bisogni specifici:

necessità degli alunni stranieri di conoscere la lingua italiana in tempi rapidi per consentire il superamento di una prima barriera comunicativa e di apprendimento;

accertamento delle competenze possedute, che rispetti e valorizzi il pregresso scolastico ed il patrimonio culturale dei ragazzi;

un percorso scolastico che consenta il raggiungimento di obiettivi di apprendimento nelle diverse aree disciplinari, attraverso progetti individualizzati;

azioni di coinvolgimento attivo delle famiglie straniere. Il progetto si propone quindi di raggiungere le seguenti finalità:

realizzare interventi finalizzati a sostenere e qualificare l’inserimento scolastico di alunni stranieri con un vissuto molto recente di emigrazione, condizione che comporta una frattura sul piano linguistico - culturale e pone la scuola e le Amministrazioni di fronte alla necessità di dare risposta ad una serie di bisogni immediati;

realizzare all’interno delle scuole e dell’intero territorio interventi sistematici e con durata pari a quella dell’anno scolastico che siano finalizzati all’accoglienza, all’integrazione scolastica e all’alfabetizzazione degli alunni stranieri;

realizzare momenti di studio, elaborazione e verifica di modelli organizzativi didattici ed educativi che diano risposta alle nuove esigenze della scuola come comunità educante e come istituzione, anche in ragione delle mutate esigenze dell’utenza, garantire (anche mediante servizi di mediazione linguistica e culturale) rapporti efficaci tra la scuola e le famiglie straniere.

Il laboratorio multilingue Il Comune su finanziamento della Regione (LR 18/90) ha attivato dei corsi di lingue, la cui organizzazione è affidata alla Consulta degli Stranieri e al Centro Attività Lucignolo, allo scopo sia di evitare la perdita di competenze linguistiche dei bambini stranieri sia di arricchire quelle di bambini italiani interessati all’apprendimento di altre lingue. Il progetto prevedeva all’inizio l’esclusivo insegnamento della lingua araba; nel 2006 sono stati attivati anche laboratori di lingua albanese, spagnola ed italiana. Il Laboratorio si pone inoltre l’obiettivo di facilitare la comunicazione interculturale come fonte di arricchimento e strumento di integrazione tra persone di culture diverse. Per questo motivo saranno attivati contemporaneamente, negli stessi giorni e con gli stessi orari, anche corsi di italiano per donne straniere, soggetti più deboli nel processo di integrazione. Le attività sportive: l’esempio di Multipop “Multipop” è una festa che coinvolge i ‘nuovi cittadini’, un’opportunità di consolidamento dell’integrazione. L’iniziativa alla sua seconda edizione è diventata comprensoriale, coinvolgendo anche i comuni di Pietralunga, Montone e Lisciano Niccone. Lo spirito della festa è quello della conoscenza che passa attraverso momenti di incontro e confronto che fanno parte del quotidiano, come la “Sagra dei sapori” che permette di assaggiare specialità tipiche di varie nazionalità; o il gioco e lo sport con il torneo di calcetto di

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12 squadre. Per l’Assessorato alle Politiche di Accoglienza Multipop è “la rappresentazione simbolica del percorso d’integrazione compiuto ad Umbertide”, evidenziando l’importanza del gioco come strumento per la collaborazione tra le persone. Percorsi interculturali nella Biblioteca Comunale La Biblioteca Comunale di Umbertide in considerazione della consistenza del fenomeno immigratorio, ha incrementato nel tempo la disponibilità di opere a carattere interculturale (circa 2000 titoli ad oggi) ed ha accolto in deposito un fondo librario specializzato appartenente all’Associazione Interculturale “I Colori”. Sulla base di questo patrimonio è stato realizzato un percorso interculturale che è partito dalla realizzazione di un catalogo informatizzato delle opere, che sono state poi cartellinate con apposita etichetta di colore verde. In collaborazione con altre associazioni del Comune sono state inoltre rilevate e segnalate le opere a carattere interculturale presenti in altre biblioteche del territorio creando così una rete interculturale locale. L’integrazione socio-sanitaria Due esempi di azioni messe in campo in ambito socio-sanitario sono l’attività del Consultorio per le immigrate e la collaborazione con l’AVIS locale per incrementare la donazione di sangue tra gli immigrati, quest’ultimo basato in particolare su strategie di divulgazione e comunicazione del tema. Nel primo caso il Consultorio si è fatto carico di un progetto denominato “Aiutiamole a prendersi cura di sé”, promosso dall’Assessorato alle politiche di accoglienza. La finalità del progetto è quella di dare autonomia alle donne straniere spesso alle prese con difficoltà linguistiche. Gli operatori sono stati dotati di un traduttore cartaceo che riporta in 18 lingue le domande più frequenti da rivolgere alle utenti e alcune relative risposte. Nel corso dell’anno 2006 si sono rivolte al Consultorio 700 donne di cui un terzo straniere. Per questo motivo è stata rivolta attenzione particolare al produrre materiale adeguato (depliant etc. ) per promuovere i servizi del Consultorio. Il proposito di imminente realizzazione è quello di occuparsi anche dei temi riguardanti la gravidanza e l’interruzione di gravidanza per le donne straniere, sopperendo alla frequente mancanza di una rete familiare di sostegno ed alle eventuali difficoltà lavorative dovute allo stato di gravidanza. A questo riguardo è già stata tentata la sensibilizzazione delle donne straniere ad effettuare corsi pre-parto adeguatamente strutturati. Il Centro di Accoglienza e Ascolto Jerry Masslo Il Comune da molti anni si fa carico del finanziamento del Centro Jerry Masslo, che si occupa di dare ascolto ed alloggio in particolare ai lavoratori stagionali (es.: raccolta del tabacco) o a chiunque che, per problemi di varia natura, non riesca a trovare una casa. Della gestione del Centro, che nel 2006 ha ospitato 50 persone (47 extracomunitari e 3 italiani) si occupa la Caritas Diocesana di Gubbio mediante un operatore e una rete di volontari. L’attività di accoglienza passa per un Centro d’Ascolto che raccoglie le richieste d’aiuto che, oltre alla necessità di alloggio si riferiscono frequentemente ad impossibilità di procurarsi cibo, vestiario, biancheria per la casa etc. nonché la necessità di supporto linguistico. E’ nei propositi del Comune realizzare una collaborazione con operatori di settore per rispondere in maniera specialistica a tutte le problematiche emerse ed emergenti, con particolare riferimento alle situazioni dove sia necessario supporto psicologico-psichiatrico; è infine al vaglio la possibilità di realizzare una mensa pubblica ed un servizio di docce pubbliche. Fonte: - Assessorato alle politiche di accoglienza del Comune di Umbertide. - Assessorato all’Istruzione del Comune di Umbertide

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ABITAZIONI Le abitazioni censite nel comune di Umbertide dal 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2001 sono 6.531, ben 5.795 (l’88,7%) delle quali sono occupate da persone residenti (Graf. 1), più di quanto accada in Umbria, nella provincia di Perugia e nel SLL di Umbertide, dove le percentuali si attestano intorno all’84%. Più simile a quella di Umbertide è la percentuale di case occupate da residenti nell’Area Alta Valle del Tevere che risulta essere l’87,3%. Le abitazioni occupate solo da persone non residenti sono lo 0,6% (37 unità), percentuale molto inferiore a quella della provincia di Perugia (2,6%) e della regione (2,1%). Quelle vuote sono 699 e rappresentano il 10,7% del totale, mentre la media regionale è del 13,8%. Graf. 1 - Abitazioni per tipo di occupazione - Censimento 2001 (valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide =6.531; Sistema locale Umbertide =8.671; Area Alta Valle del Tevere =30.112; Provincia di Perugia =266.262; Umbria =369.290)

88,7

84,7

87,3

84,1

84,1

0,6

0,6

0,5

2,6

2,1

10,7

14,7

12,1

13,4

13,8

Umbertide

SLL Umbertide

Area Alta Valle del Tevere

Provincia di Perugia

Umbria

Abitazioni vuoteAbitazioni occupate solo da persone non residentiAbitazioni occupate da persone residenti

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Se si prende in esame la serie storica del numero delle abitazioni censite nel comune di Umbertide dal 1961 al 2001 si osserva una crescita costante: si passa dalle 3.628 abitazioni rilevate nel 1961 alle 6.531 del 2001 (Graf. 2). L’incremento maggiore si ha nel decennio compreso tra il 1971 e il 1981, con una variazione positiva del 34,1%, seguito dal decennio successivo, che registra un aumento del 16,4%. Tuttavia, anche nel campo della dinamica abitativa si può osservare quanto duri siano stati gli anni sessanta, infatti, seppure l’aumento di unità abitative sia riscontrabile in tutto il periodo e in tutte le aree geografiche considerate, il comune di Umbertide e, soprattutto, il SLL corrispondente, nel decennio 1961-1971, crescono sensibilmente meno dell’Area Alta Valle del Tevere e della provincia (rispettivamente il 5%, e lo 0,1% contro il 10,3% e il 13,4%). Il divario viene recuperato nel decennio successivo, quando Umbertide cresce più di tutte le aree considerate (+34,1%), distaccando la provincia di Perugia di quasi sette punti percentuali. Nei due intervalli censuari successivi la crescita di Umbertide rimane sempre sopra la media della provincia, seppure con uno scarto minimo (Graf. 3). Graf. 2 - Numero di abitazioni censite nel comune di Umbertide dal 1961 al 2001 - valori assoluti

3.628 3.808

5.107

5.9436.531

1961 1971 1981 1991 2001

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Graf. 3 - Dinamica del numero di abitazioni censite dal 1961 al 2001 (variazioni percentuali)

Umbertide 4,96 34,11 16,37 9,89

SLL Umbertide 0,06 30,43 16,46 9,93

Area Alta Valle del Tevere 10,29 27,72 16,54 9,81

Provincia PG 13,36 27,16 15,75 9,64

1961-1971 1971-1981 1981-1991 1991-2001

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

Le abitazioni di proprietà superano di gran lunga quelle in affitto o occupate ad altro titolo: su 5.795 unità abitative occupate da persone residenti ben 4.351, pari al 75,1%, sono godute in proprietà; quelle in affitto sono 811 (14%) e quelle occupate a titolo gratuito o di prestazioni di servizi 633 (10,9%) (Graf. 4). Nel comune di Umbertide la percentuale delle abitazioni godute in proprietà è leggermente inferiore a quella del territorio regionale (-1,4%) e provinciale (-1,7%) e, di conseguenza, risulta più elevata quella delle abitazioni in affitto e di quelle godute ad altro titolo. La superficie media delle abitazioni umbertidesi è di 102,11 mq, inferiore, anche se di poco, a quella della provincia di Perugia (103,03 mq), ma superiore a quella della regione (100,63 mq) (Graf. 5). A seconda del tipo di occupazione, varia la superficie a disposizione: mentre le abitazioni occupate da residenti dispongono in media di 102,58 mq, quelle occupate da non residenti possono contare su una media di 98,43 mq, valore, quest’ultimo, più elevato rispetto a quello censito nella provincia di Perugia (88,35 mq) e nella regione (87,14 mq) (Graf. 5).

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Graf. 4 - Abitazioni occupate da persone residenti per titolo di godimento - Censimento 2001 (val. % costruiti sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti: Umbertide=5.795; SLL di Umbertide=7.344; Area Alta Valle del Tevere=26.296; provincia di Perugia=223.808; Umbria =310.586)

75,1 75,4 77,0 76,8 76,5

14,0 13,5 13,0 13,3 13,910,9 11,1 10,0 9,9 9,6

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle delTevere

Provincia di Perugia Umbria

Proprietà Affitto Altro titolo

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat Prendendo in esame le abitazioni occupate da persone residenti, si osserva che quelle con 4 vani sono le più numerose (31,1%), seguite da quelle con 5 (23,3%) e quelle con 3 (21,2%) (Graf. 6). Le abitazioni del comune di Umbertide, ma anche quelle del relativo SLL dispongono, mediamente, di un numero di vani inferiore rispetto all’Area Alta Valle del Tevere e all’intera regione. Quelle che hanno da 1 a 4 vani rappresentano più del 60% della totalità delle abitazioni (Umbertide 60,8%; SLL di Umbertide 61,4%), mentre l’Area Alta Valle del Tevere, la provincia di Perugia e la regione si attestano rispettivamente al 58,1%,

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al 54,3% e al 55,5%. Al contrario, le abitazioni composte da 6 e più vani (15,9%) sono in numero inferiore rispetto a quelle dell’Area Alta Valle del Tevere di un punto percentuale e, soprattutto, a quelle della provincia di Perugia di ben 3,5 punti (Graf. 6). La quasi totalità (99,8%) delle 6.531 abitazioni del comune di Umbertide dispone di almeno un gabinetto, esattamente come quelle della provincia di Perugia. Il 25,3% delle stesse dispone solo dell’angolo cottura e/o cucinino contro il 24,9% di quelle della provincia. Mentre nel comune di Umbertide sono le abitazioni occupate da persone residenti a disporre più frequentemente solo dell’angolo cottura (27% del comune Umbertide contro il 25,4% della provincia di Perugia), tra quelle occupate solo da persone non residenti la situazione si capovolge: solo il 21,6% nel comune altotiberino contro il 33,1% della provincia (Tab. 1). Graf. 5 - Superficie media (mq) per tipo di occupazione dell’abitazione - Censimento 2001

Umbertide 102,11 98,43 102,58

Prov. Perugia 103,03 88,35 105,81

Umbria 100,63 87,14 103,18

Superficie media (mq) Abitazioni non occupate da persone residenti

Abitazioni occupate da persone residenti

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Graf. 6 - Abitazioni occupate da persone residenti per numero di stanze - Censimento 2001 (val. % costruiti sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti: Umbertide=5.795; SLL di Umbertide=7.344; Area Alta Valle del Tevere=26.296; provincia di Perugia=223.808; Umbria =310.586)

1,2

7,3

21,2

31,1

23,3

15,9

1,2

7,4

21,4

31,4

22,8

15,8

1,0

6,4

19,3

31,4

25,1

16,9

1,0

6,3

17,2

29,8

26,4

19,4

1,0

6,2

17,4

30,9

26,2

18,3

1

2

3

4

5

6 e più

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Tab. 1 - Abitazioni per tipo di occupazione e servizi - Censimento 2001

Abitazioni occupate da persone

residenti Abitazioni occupate solo da

persone non residenti Abitazioni vuote

Totale

Di cui (val%):

con almeno un gabinetto

Di cui (val.%):

solo con angolo cottura

e/o cucinino

Totale

Di cui (val.%): solo con angolo

cottura e/o cucinino

Totale

Di cui (val.%):

solo con angolo cottura

e/o cucinino

Totale

Umbertide 5.795 99,8 27,0 37 21,6 699 11,4 6.531SLL Umbertide 7.344 99,8 26,0 53 20,8 1.274 9,9 8.671Area Alta Valle del Tevere 26.296 99,8 29,1 164 28,7 3.652 14,5 30.112Provincia di Perugia 223.808 99,8 25,4 6.816 33,1 35.638 20,5 266.262

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

Nel comune di Umbertide, la quasi totalità delle abitazioni occupate da persone residenti (5.694 unità che corrispondono al 98,3% del totale) dispone di acqua potabile. Di queste l’86,9% sono servite dall’acquedotto, il 21,6% attingono, in misura esclusiva o combinata con il servizio pubblico, dai pozzi e il 2,1% ricevono acqua da altra fonte. La percentuale di abitazioni che ricevono l’acqua dall’acquedotto è più bassa della media della provincia di Perugia (92,7%), ma più alta è quella degli alloggi che dispongono di un pozzo (Tab. 2). Ancora più elevato (5.757 unità, cioè il 99,3%) è il numero degli alloggi con impianto di riscaldamento. Tuttavia, probabilmente per la maggiore diffusione di unità abitative singole nel comune di Umbertide, solo il 6,3% utilizzano un impianto ad uso di più abitazioni contro una media provinciale dl 10,4%. A conferma di ciò risultano più elevate le percentuali di abitazioni dotate di impianto autonomo ad uso esclusivo (Umbertide 82,3%; provincia di Perugia 80,7%) e di apparecchi singoli fissi (Tab. 2). Inoltre il 98,1% delle case del comune di Umbertide (5.682 unità) dispongono di acqua calda. Il dato risulta leggermente inferiore alla media della provincia che si attesta sul 98,7%. Più elevata però rispetto alla provincia risulta la percentuale di abitazioni con impianto comune per il riscaldamento e la produzione di acqua calda (Umbertide 88,9%; provincia di Perugia 83,9%) (Tab. 2).

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Tab. 2 - Abitazioni occupate da persone residenti per disponibilità di servizi - Censimento 2001 (**= val. % costruiti sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti: Umbertide=5.795; SLL di Umbertide=7.344; Area Alta Valle del Tevere=26.296; provincia di Perugia=223.808)

Disponibilità di servizi Dispone di acqua potabile Dispone di impianto di riscaldamento Dispone di acqua calda

Totale** da

acquedotto da

pozzo

da altra

fonte Totale**

impianto centralizzato

ad uso di più

abitazioni

impianto fisso

autonomo ad uso esclusivo

dell'abitazione

apparecchi singoli fissi

che riscaldano tutta o la

maggior parte dell'abitazione

apparecchi singoli fissi

che riscaldano

solo alcune parti

dell'abitazione Totale**

con impianto comune con

quello del riscaldamento

Umbertide 98,26 86,92 21,55 2,09 99,34 6,29 82,27 14,78 22,53 98,05 88,93SLL di

Umbertide 98,43 86,83 19,37 3,32 99,39 5,64 80,04 18,29 23,63 97,92 87,14Area Alta Valle

del Tevere 98,97 83,91 22,36 2,32 99,43 6,49 82,77 13,87 22,24 98,22 86,8Provincia PG 98,92 92,71 10,88 0,99 99,49 10,4 80,67 11,69 20,95 98,73 83,94

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat Nel Censimento del 2001 sono stati rilevati per la prima volta anche alcuni dati relativi agli edifici37. Nel comune di Umbertide ne sono stati censiti 3.229, dei quali 73 (pari al 2,3% del totale) non utilizzati38 (Graf. 7). In confronto alla provincia di Perugia e alla regione la percentuale di non utilizzo è inferiore di quasi quattro punti percentuali (-3,9% per la provincia e -3,2% per la regione). Molto simile, invece, è la situazione nel SLL di Umbertide e nell’intera Area Alta Valle del Tevere. Dei 3.156 edifici utilizzati 2.934 (il 93%) sono ad uso abitativo. Di questi ultimi il 41,6% ha un solo interno, il 33,4% ne ha 2 e il 25% ne possiede più di 3 (Graf. 8). Gli edifici con 1 o 2 interni risultano avere mediamente un peso specifico minore rispetto ai pari grado della provincia di Perugia e della regione (75% Umbertide; 81% provincia; 80,6% regione), mentre gli edifici che ne hanno da 3 a 8 sono sopra la media provinciale e regionale (22,3% Umbertide; 15,9% provincia; 16,1%). Inoltre, inferiori, anche se di poco, risultano essere gli edifici con più di 9 interni: nel comune di Umbertide sono solo il 2,7% mentre nella provincia di Perugia si attestano al 3,2% e nella regione al 3,4%. La situazione del SLL di Umbertide e dell’Area Alta Valle del Tevere è molto più simile a quella umbertidese che a quella provinciale e regionale.

37 Secondo il glossario Istat per edificio si intende una costruzione avente le seguenti caratteristiche: di regola di concezione ed esecuzione unitaria; dotata di una propria struttura indipendente; contenente spazi utilizzabili stabilmente da persone per usi destinati all’abitazione e/o alla produzione di beni e/o servizi, con le eventuali pertinenze; delimitata da pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture; dotata di almeno un accesso all’esterno. 38 Gli edifici possono risultare non utilizzati per i seguenti motivi: 1) in costruzione, ricostruzione o in fase di consolidamento; 2) vi sono motivi legati allo stato di decadenza, rovina e demolizione della costruzione.

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Graf. 7 - Edifici per tipologia di utilizzo - Censimento 2001 (val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=3.229; SLL di Umbertide=4.570; Area Alta Valle del Tevere=15.651; provincia di Perugia=145.461; Umbria=)

97,7 98,2 97,393,8 94,5

2,3 1,8 2,76,2 5,5

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle delTevere

Provincia di Perugia Umbria

Utilizzati Non utilizzati

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Graf. 8 - Edifici ad uso abitativo per numero di interni - Censimento 2001 (val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=2.934; SLL di Umbertide=4.192; Area Alta Valle del Tevere=14.478; provincia di Perugia=126.599; Umbria=172.017)

41,6

33,4

14,5

7,8

2,0

0,7

45,5

32,2

14,0

6,3

1,5

0,5

49,3

29,4

14,0

5,1

1,5

0,7

53,0

28,0

11,2

4,7

2,1

1,1

53,1

27,5

11,3

4,8

2,2

1,2

1

2

3 o 4

Da 5 a 8

Da 9 a 15

16 e più

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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Graf. 9 - Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001 (val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=2.934; SLL di Umbertide=4.192; Area Alta Valle del Tevere=14.478; provincia di Perugia=126.599; Umbria=172.017)

21,1

7,8

12,8

16,7

19,8

13,0

8,8

26,8

8,3

11,9

13,9

19,0

12,0

8,0

31,9

8,1

11,7

15,0

16,2

10,5

6,6

22,4

8,9

12,4

17,3

18,7

11,2

9,0

23,2

10,0

13,4

16,4

17,9

10,7

8,4

Prima del 1919

Dal 1919 al 1945

Dal 1946 al 1961

Dal 1962 al 1971

Dal 1972 al 1981

Dal 1982 al 1991

Dopo il 1991

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat A testimonianza di un’urbanizzazione che ha visto un’accelerazione solo dal secondo dopoguerra, partita in ritardo rispetto al resto della provincia di Perugia, si riportano i dati

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relativi all’epoca di costruzione degli edifici (Graf. 9). Quelli costruiti prima del 1919 sono 619, il 21,1% del totale, contro il 22,4% riscontrato nella provincia di Perugia e il 23,2% registrato nella regione. Tuttavia la divergenza più ampia si ha nei confronti dei valori rilevati nel SLL di Umbertide (-5,7%) e, soprattutto, nell’Area Alta Valle del Tevere (-10,8%). Ad una sostanziale scarsa crescita degli anni che vanno dal 1919 al 1945, che vedono Umbertide ancora attardato rispetto alle altre aree geografiche considerate, segue, dal 1946 in poi, un lento recupero, ancora più marcato negli anni settanta e ottanta, quando la percentuale di abitazioni costruite nel comune di Umbertide supera, rispettivamente, di 1,9 e 2,3 punti quella della regione. Infine si riportano i dati relativi al tipo di materiale usato per la struttura portante degli edifici ad uso abitativo (Graf. 10). Nel comune di Umbertide, come nel SLL corrispondente, solo il 10,8% degli edifici è costruito in calcestruzzo armato, mentre nella provincia di Perugia e nella regione si raggiunge rispettivamente il 15% e il 14,7%. Graf. 10 - Edifici ad uso abitativo per tipo di materiale usato per la struttura portante - Censimento 2001 (val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=2.934; SLL di Umbertide=4.192; Area Alta Valle del Tevere=14.478; provincia di Perugia=126.599; Umbria=172.017)

76,8

10,8 12,4

78,2

10,8 11,0

70,8

16,8

12,3

71,2

15,0 13,9

71,5

14,7 13,8

Muratura portante Calcestruzzo armato Altro

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat

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LAVORO Secondo quanto riportato dal 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni sulla condizione professionale e su alcune caratteristiche del mercato del lavoro, al 21 ottobre 2001 risultano censiti nel comune di Umbertide, tra la popolazione residente di 15 anni e più, 6.157 occupati . Osservando la distribuzione per classi di età di chi esercita un’attività lavorativa (Graf. 1) si riscontra che il 68,6% (4.225 occupati) ha un’età compresa tra i 30 e i 54 anni, il 20%, pari a 1.234 persone, è compreso tra i 20 e i 29, il 9,9% (607) ha 55 e più anni e l’1,5% (91) ricade nella fascia che va dai 15 ai 19. Non vi sono scostamenti significativi dai valori della provincia di Perugia e della regione, tranne che sia il comune sia il SLL di Umbertide e tutta l’Area Alta Valle del Tevere si caratterizzano, rispetto alla provincia e alla regione, per una incidenza maggiore, seppur minima, delle fasce di età più giovani, quelle comprese tra i 15 e i 29 anni.

Graf. 1 - Occupati per classi di età (val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=6.157; SLL di Umbertide=7.683; Area Alta Valle del Tevere=30.077; Provincia di Perugia=240.787; Umbria=319.765)

1,5 1,5 1,4 1,2 1,1

20,0 19,7 19,8 19,2 19,1

68,6 68,7 69,1 69,1 69,2

9,9 10,2 9,7 10,5 10,6

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle delTevere

Provincia di Perugia Umbria

15-19 20-29 30-54 55 e più

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni

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Un’analisi di genere (Graf. 2) rileva che il 59% degli occupati (pari a 3.633 unità) sono di sesso maschile, il restante 41% (2.524 unità) è rappresentato da donne. Tuttavia la prevalenza maschile dell’occupazione è una prerogativa che non caratterizza tutte le classi d’età, anzi si può dire che si presenti nelle fasce marginali, in particolar modo tra chi ha 55 anni e oltre, dove gli uomini prevalgono sulle donne di più di tre punti percentuali (+3,1%). Viceversa le donne risultano avere un peso maggiore nelle classi centrali: 20-29 e 30-54 anni. Soprattutto in relazione a quest’ultima fascia, la componente femminile prevale di quasi 3 punti percentuali su quella maschile. Anche secondo questa chiave di lettura i dati rilevati nel comune di Umbertide non si discostano di molto da quelli della provincia di Perugia e della regione (Tab. 1), se non per il maggior peso delle classi più giovani, fino a 29 anni, sia tra gli uomini che tra le donne, degli occupati di Umbertide e di tutta l’Area Alta Valle del Tevere, segno di un tessuto produttivo più forte e più dinamico. Graf. 2 - Occupati residenti ad Umbertide per sesso e classi di età (val. % costruiti sui rispettivi totali: Maschi=3.633; Femmine=2.524)

1,7

19,7

67,5

11,1

1,2

20,5

70,3

8,0

15-19 20-29 30-54 55 e più

Maschi

Femmine

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni

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Tab. 1 - Occupati per sesso e classi di età Maschi Femmine 15-19 20-29 30-54 55 e più Totale 15-19 20-29 30-54 55 e più TotaleUmbertide 61 717 2.451 404 3.633 30 517 1.774 203 2.524SLL Umbertide 78 883 3.104 532 4.597 34 628 2.172 252 3.086Area Alta Valle del Tevere 277 3.367 11.901 1.985 17.530 130 2.599 8.885 933 12.547Provincia di Perugia 1963 26.459 97.081 16.813 142.316 971 19.717 69.302 8.481 98.471Umbria 2.400 35.195 130.853 22.483 190.931 1.191 25.811 90.426 11.406 128.834 Maschi Femmine 15-19 20-29 30-54 55 e più Totale 15-19 20-29 30-54 55 e più TotaleUmbertide 1,7 19,7 67,5 11,1 100,0 1,2 20,5 70,3 8,0 100,0SLL Umbertide 1,7 19,2 67,5 11,6 100,0 1,1 20,3 70,4 8,2 100,0Area Alta Valle del Tevere 1,6 19,2 67,9 11,3 100,0 1,0 20,7 70,8 7,4 100,0Provincia di Perugia 1,4 18,6 68,2 11,8 100,0 1,0 20,0 70,4 8,6 100,0Umbria 1,3 18,4 68,5 11,8 100,0 0,9 20,0 70,2 8,9 100,0 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Utili per analizzare la forza lavoro del comune di Umbertide sono anche alcuni indicatori che si riportano di seguito nella tabella 2. Il tasso di attività, risultante dal rapporto percentuale tra la popolazione di 15 anni e più appartenente alla forza lavoro (occupati e persone in cerca di occupazione) e la totalità della popolazione della stessa classe di età, è, per Umbertide, pari al 49,1%. Il dato è più elevato di quello della provincia di Perugia di oltre mezzo punto percentuale e di 1,8 punti rispetto a quello regionale. Tale scostamento si accentua prendendo in considerazione la componente femminile, il cui tasso di attività è superiore a quello della provincia di oltre un punto percentuale (+1,1%) e a quello della regione di 2,5 punti. Il tasso di occupazione, ottenuto dal rapporto percentuale tra la popolazione di 15 anni e più occupata e il totale della popolazione della stessa età, risulta essere il 46,1%, superiore al dato corrispondente della provincia di Perugia dello 0,7% e a quello della regione del 2%. Ancora una volta è la componente femminile a discostarsi maggiormente dal dato provinciale (+0,8%) e regionale (+2,4%). Il tasso di disoccupazione dei residenti ad Umbertide, dato dal rapporto percentuale tra le persone in cerca di occupazione ed il totale della forza lavoro, si attesta sul 6,1%, appena lo 0,1% sotto quello della provincia di Perugia, ma inferiore dello 0,7% rispetto alla regione. Se si osserva però il dato disaggregato tra la componente maschile e quella femminile e lo si confronta con quello provinciale si nota uno svantaggio della componente femminile rispetto a quella maschile (per la prima il tasso di disoccupazione è più elevato di mezzo

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punto percentuale e per la seconda, più basso). Tuttavia, rispetto al dato regionale, anche il tasso di disoccupazione femminile risulta inferiore (-0,5%). Il tasso di disoccupazione giovanile, ottenuto dal rapporto percentuale avente al numeratore i giovani della classe di età 15-24 anni in cerca di occupazione e al denominatore le forze di lavoro della stessa classe di età, è pari al 20,3%, superiore alla media provinciale che si attesta al 18,4%, ma molto simile a quella regionale (20,2%). Anche in questo caso il dato della componente femminile è più elevato del corrispondente dato provinciale (+ 4,9%) e regionale (+2,4%) e quello maschile inferiore (-1,1% rispetto alla provincia e -2,3% rispetto alla regione). Dunque, una disoccupazione nel comune di Umbertide più femminilizzata e più presente tra i giovani, per un’amplificazione dei punti deboli del sistema del mercato del lavoro che caratterizza la regione. Tab. 2 - Principali indicatori del lavoro Umbertide Provincia di Perugia Umbria Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleTasso di attività 58,3 40,4 49,1 58,4 39,3 48,5 57,5 37,9 47,3Tasso di disoccupazione 3,5 9,6 6,1 4,1 9,1 6,2 4,4 10,1 6,8Tasso di disoccupazione giovanile 13,7 28,0 20,3 14,8 23,1 18,4 16,0 25,6 20,2Tasso di occupazione 56,3 36,5 46,1 56,0 35,7 45,4 55,0 34,1 44,1

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Prendendo in considerazione gli occupati residenti ad Umbertide per attività economica (Graf. 3) si osserva che più della metà di essi (51,1%) sono impiegati nell’area economica “altre attività”, rappresentata da servizi; segue l’industria, con il 41,3%, e, in ultimo, l’agricoltura con il 7,6%. Gli occupati residenti ad Umbertide risultano più concentrati in questi ultimi due settori rispetto a quanto si verifica tra gli occupati della provincia di riferimento (+6,4 punti percentuali nell’industria, +2,3 nell’agricoltura) e della regione (+7% nell’industria, +2,6% nell’agricoltura). Ciò a scapito delle attività terziarie, ove lavora una quota di occupati residenti nel comune inferiore di 8,7 punti rispetto alla provincia e di 9,6 alla regione. In confronto al SLL di Umbertide e all’Area Alta Valle del Tevere gli occupati residenti nel comune di Umbertide hanno un peso minore in agricoltura, ma superiore nel settore “altre attività”.

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Graf. 3 - Occupati per attività economica (val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=6.157; SLL di Umbertide=7.683; Area Alta Valle del Tevere=30.077; provincia di Perugia=240.787; Umbria=319.765)

7,6

41,3

51,1

9,4

41,3

49,3

7,9

43,7

48,5

5,3

34,9

59,8

5,0

34,3

60,7

Agricoltura Industria Altre attività

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Se ci si addentra poi nell’analisi degli occupati del comune di Umbertide suddivisi per sezioni di attività economica (Tab. 3) si rileva che il 33,1% sono concentrati nelle attività manifatturiere, il 13,5% sono impiegati nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa, il 7,7% nelle costruzioni, il 7,6% nell’agricoltura, caccia e silvicoltura e il 7,4% nella sanità e altri servizi sociali. Va rilevato che gli occupati nel settore manifatturiero superano il dato provinciale di 8 punti percentuali e quello regionale di 8,7.

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Tab. 3 - Occupati per sezione di attività economica

Umbertide SLL Umbertide Area A. V. del Tevere

Provincia di Perugia Umbria

val. ass val.% val. ass val.% val. ass val.% val. ass val.% val. ass val.%Agricoltura, caccia e silvicoltura 467 7,6 718 9,3 2.357 7,8 12.661 5,3 15.792 4,9Pesca, piscicoltura e servizi connessi 1 0,0 2 0,0 8 0,0 194 0,1 236 0,1Estrazione di minerali 14 0,2 18 0,2 47 0,2 625 0,3 862 0,3Attività manifatturiere 2.038 33,1 2.508 32,6 10.768 35,8 60.473 25,1 78.145 24,4Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 19 0,3 24 0,3 136 0,5 1.881 0,8 2.749 0,9Costruzioni 474 7,7 626 8,1 2.187 7,3 20.945 8,7 27.813 8,7Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa 832 13,5 978 12,7 3.608 12,0 35.040 14,6 47.682 14,9Alberghi e ristoranti 230 3,7 301 3,9 1.077 3,6 11.520 4,8 15.005 4,7Trasporti, magazzinaggio, e comunicazioni 205 3,3 240 3,1 851 2,8 9.813 4,1 13.324 4,2Intermediazione monetaria e finanziaria 103 1,7 118 1,5 653 2,2 6.798 2,8 9.086 2,8Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali e imprenditoriali 248 4,0 293 3,8 1.281 4,3 13.263 5,5 17.931 5,6Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 355 5,8 456 5,9 1.529 5,1 19.300 8,0 26.815 8,4Istruzione 417 6,8 512 6,7 2.239 7,4 18.550 7,7 24.025 7,5Sanità e altri servizi sociali 458 7,4 538 7,0 1.948 6,5 16.338 6,8 22.272 7,0Altri servizi pubblici, sociali e personali 228 3,7 276 3,6 1.063 3,5 9.973 4,1 13.517 4,2Servizi domestici presso famiglie e convivenze 63 1,0 70 0,9 317 1,1 3.327 1,4 4.389 1,4Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 5 0,1 5 0,1 8 0,0 86 0,0 122 0,0Totale 6.157 100,0 7.683 100,0 30.077 100,0 240.787 100,0 319.765 100,0 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni

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Graf. 4 - Occupati per posizione nella professione (val. % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=6.157; SLL di Umbertide=7.683; Area Alta Valle del Tevere=30.077; Provincia di Perugia=240.787; Umbria=319.765)

7,6

18,7

1,3 1,6

70,9

7,4

20,4

1,2 1,6

69,5

7,6

19,4

1,4 1,6

70,0

8,4

17,4

2,0 1,7

70,5

8,2

17,1

2,0 1,8

70,8

Imprenditore e Liberoprofessionista

Lavoratore in proprio Socio di cooperativa Coadiuvante familiare Dipendente o in altraposizione subordinata

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Un’analisi della posizione nella professione rileva che il 70,9% degli occupati residenti nel comune di Umbertide sono dipendenti o in altra posizione subordinata. Seguono i lavoratori in proprio39 con il 18,7%, gli imprenditori e liberi professionisti con il 7,6%, i coadiuvanti familiari40 con l’1,6% e, infine, i soci di cooperativa con l’1,3%. Il comune di Umbertide non si discosta di molto dai corrispondenti dati delle aree benchmark; da rilevare tuttavia la lieve maggiore presenza di lavoratori in proprio rispetto agli occupati nell’area provinciale (+1,3%) e regionale (+1,6%).

39 Secondo il glossario Istat, il lavoratore in proprio è colui che gestisce un’azienda agricola, una piccola azienda industriale o commerciale, una bottega artigiana, un negozio o un esercizio pubblico, partecipandovi col proprio lavoro manuale. Rientrano in tale categoria anche i coltivatori diretti, i mezzadri e simili, chi lavora nel proprio domicilio direttamente per conto dei consumatori e non su commissione di imprese (www.istat.it). 40 I coadiuvanti familiari sono coloro che collaborano con un familiare che svolge un’attività in conto proprio, senza avere un rapporto di lavoro regolato da contratto (ad esempio, una moglie che aiuta il marito negoziante).

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Esaminando la posizione nella professione in base al genere (Tab. 4) si rileva che la componente femminile è maggiormente presente nel lavoro dipendente (maschi 67,5%; femmine 75,8%), tra i coadiuvanti familiari (maschi 1%; femmine 2,6%) e tra i soci di cooperative (maschi 1,1%; femmine 1,5%). Relativamente ai dipendenti, dal confronto con la provincia di Perugia emerge una maggiore relativa presenza maschile nel territorio comunale (Umbertide 67,5%, provincia di Perugia 66,7%), e una minore relativa presenza femminile (Umbertide 75,8%; provincia di Perugia 76%). Nelle tre attività economiche, la posizione nella professione più presente, seppure con percentuali notevolmente diverse, è quella del dipendente o di colui che si trova in altra posizione subordinata. Nel terziario raggiungono una percentuale importante (19%) il lavoratore in proprio e l’imprenditore e libero professionista (8,9%); nel settore agricolo il lavoratore in proprio raggiunge il 37% (Graf. 5). Un confronto territoriale (Tab. 5) evidenzia che i lavoratori in proprio del comune di Umbertide impiegati nel “terziario” hanno un peso maggiore rispetto a quelli della provincia e della regione (Umbertide 19,9%, provincia e regione 16,2%), mentre, nello stesso settore, la quota di lavoro subordinato, pur attestandosi al 67,2%, risulta inferiore di quasi tre punti percentuali a quella provinciale e regionale. Al contrario nel settore agricolo e industriale i dipendenti residenti nel comune raggiungono una percentuale maggiore rispetto a quelli della provincia e della regione: in agricoltura il lavoro subordinato supera di 6,5 punti percentuali la media regionale e di 6,8 quella provinciale; nell’industria il divario è di 2,8 punti con la regione e di 3,7 con la provincia. Dunque, è il settore dei servizi il comparto ove i residenti del comune in esame mostrano una maggiore propensione al lavoro autonomo.

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Tab. 4 - Occupati per sesso e posizione nella professione MASCHI Posizione nella professione

Imprenditore e Libero

professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

Totale

Umbertide 352 754 40 36 2.451 3.633SLL Umbertide 436 1.025 44 45 3.047 4.597Area Alta Valle del Tevere 1.732 4.141 193 180 11.284 17.530Provincia di Perugia 14.699 28.913 2.253 1.567 94.884 142.316Umbria 19.195 37.434 3.031 2.106 129.165 190.931 Posizione nella professione

Imprenditore e Libero

professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

Totale

Umbertide 9,7 20,8 1,1 1,0 67,5 100,0SLL Umbertide 9,5 22,3 1,0 1,0 66,3 100,0Area Alta Valle del Tevere 9,9 23,6 1,1 1,0 64,4 100,0Provincia di Perugia 10,3 20,3 1,6 1,1 66,7 100,0Umbria 10,1 19,6 1,6 1,1 67,7 100,0 FEMMINE Posizione nella professione

Imprenditore e Libero

professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

Totale

Umbertide 113 395 39 65 1.912 2.524SLL Umbertide 129 539 50 77 2.291 3.086Area Alta Valle del Tevere 551 1.683 230 301 9.782 12.547Provincia di Perugia 5.412 13.060 2.564 2.626 74.809 98.471Umbria 7.103 17.342 3.473 3.530 97.386 128.834 Posizione nella professione

Imprenditore e Libero

professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

Totale

Umbertide 4,5 15,6 1,5 2,6 75,8 100,0SLL Umbertide 4,2 17,5 1,6 2,5 74,2 100,0Area Alta Valle del Tevere 4,4 13,4 1,8 2,4 78,0 100,0Provincia di Perugia 5,5 13,3 2,6 2,7 76,0 100,0Umbria 5,5 13,5 2,7 2,7 75,6 100,0

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Graf. 5 - Occupati residenti ad Umbertide per posizione nella professione ed attività economica (val. % costruiti sui rispettivi totali: Agricoltura=468; Indistria=2.545; Altre attività=3.144)

4,3

37,0

1,1 4,5

53,2

6,513,7

0,5 0,7

78,6

8,9

19,9

1,9 2,0

67,2

Imprenditore e liberoprofessionista

Lavoratore in proprio Socio di cooperativa Coadiuvante familiare Dipendente o in altraposizione subordinata

Agricoltura Industria Altre attività

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni

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Tab. 5 - Occupati per posizione nella professione ed attività economica

Agricoltura Posizione nella professione (val.assoluti) Posizione nella professione (valori %)

Imprenditore e Libero

professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

TotaleImprenditore

e Libero professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

Totale

Umbertide 20 173 5 21 249 468 4,3 37,0 1,1 4,5 53,2 100,0SLL Umbertide 30 326 6 26 332 720 4,2 45,3 0,8 3,6 46,1 100,0Area Alta Valle del Tevere 120 961 17 94 1.173 2.365 5,1 40,6 0,7 4,0 49,6 100,0Provincia di Perugia 632 5.400 162 690 5.971 12.855 4,9 42,0 1,3 5,4 46,4 100,0Umbria 777 6.716 201 853 7.481 16.028 4,8 41,9 1,3 5,3 46,7 100,0 Industria Posizione nella professione (val.assoluti) Posizione nella professione (valori %)

Imprenditore e Libero

professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

TotaleImprenditore

e Libero professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

Totale

Umbertide 165 349 13 17 2.001 2.545 6,5 13,7 0,5 0,7 78,6 100,0SLL Umbertide 205 454 15 22 2.480 3.176 6,5 14,3 0,5 0,7 78,1 100,0Area Alta Valle del Tevere 836 2.086 96 99 10.021 13.138 6,4 15,9 0,7 0,8 76,3 100,0Provincia di Perugia 5.853 13.236 1.178 780 62.877 83.924 7,0 15,8 1,4 0,9 74,9 100,0Umbria 7.349 16.669 1.529 1.022 83.000 109.569 6,7 15,2 1,4 0,9 75,8 100,0 Altre attività Posizione nella professione (val.assoluti) Posizione nella professione (valori %)

Imprenditore e Libero

professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

TotaleImprenditore

e Libero professionista

Lavoratore in proprio

Socio di cooperativa

Coadiuvante familiare

Dipendente o in altra

posizione subordinata

Totale

Umbertide 280 627 61 63 2.113 3.144 8,9 19,9 1,9 2,0 67,2 100,0SLL Umbertide 330 784 73 74 2.526 3.787 8,7 20,7 1,9 2,0 66,7 100,0Area Alta Valle del Tevere 1.327 2.777 310 288 9.872 14.574 9,1 19,1 2,1 2,0 67,7 100,0Provincia di Perugia 13.626 23.337 3.477 2.723 100.845 144.008 9,5 16,2 2,4 1,9 70,0 100,0Umbria 18.172 31.391 4.774 3.761 136.070 194.168 9,4 16,2 2,5 1,9 70,1 100,0

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni

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I flussi del pendolarismo Si presenta ora una breve analisi dei flussi di residenti in entrata e in uscita nel e dal Comune di Umbertide per motivi di lavoro e di studio, desunti dal Censimento della popolazione 2001 e sui quali l’Istat ha costruito la nuova geografia dei Sistemi Locali del Lavoro. Si tratta di matrici di microdati di origine e destinazione41 che sono state analizzate per sviluppare un particolare aspetto di questo studio, volto a quantificare le interrelazioni dell’area oggetto di analisi con il territorio circostante. Dai dati che seguono emerge un quadro dettagliato degli spostamenti giornalieri che gravitano entro e intorno al comune di Umbertide, da cui si può apprezzare il ruolo che il territorio ha nei confronti dei comuni limitrofi e quali siano i principali poli attrattori della popolazione umbertidese che lavora e che studia.

Flussi per lavoro L’analisi dei flussi del pendolarismo per lavoro, da e per il Comune, indicano una bassa tendenza degli abitanti di Umbertide ai lunghi spostamenti; sono infatti solo 78 i casi di spostamento di persone che si recano giornalmente fuori regione, di cui 67 per motivi di lavoro, concentrando le dinamiche di movimento nell’Alta Valle Tiberina. Sul totale dei lavoratori del territorio comunale (5162 unità) il 33,38% (1723 unità) si sposta quotidianamente fuori comune dirigendosi principalmente verso i comuni di Perugia, Montone e Città di Castello; per quanto riguarda Perugia sono 574 (il 33,3% del totale dei pendolari) i lavoratori che vi si recano quotidianamente, 603 (il 35% del totale dei pendolari) sono i casi di spostamento verso Città di Castello e 270 (il 15,7% del totale dei pendolari) verso Montone. Questi 3 comuni assorbono quindi il 84% dei pendolari di Umbertide per un totale di 1447 casi che rappresentano il 28% dei lavoratori del comune. I casi rimanenti, considerando le mete interessate da 4 o più pendolari, ci indicano come Gubbio, Assisi, Bastia, Citerna, Corciano, Foligno Lisciano Niccone, Magione, Pietralunga e San Giustino siano i comuni minori circostanti verso cui si dirigono i lavoratori di Umbertide. Interessante da notare che il fenomeno del pendolarismo verso Bastia interessa 18 soggetti. Il flusso in entrata è composto da 1290 unità, di cui il 75,5% di provenienza dai comuni Città di Castello (32,8%), Montone (13,5%) e Perugia (29,2%). Il caso di Pietralunga invece, assume particolare rilievo poiché il numero di lavoratori pendolari in entrata verso Umbertide è sei volte maggiore rispetto a quelli in uscita verso Pietralunga (61 nel primo caso, 11 nel secondo). I flussi dei pendolari del comune di Umbertide con Pietralunga e Montone aiutano a comprendere come questi tre comuni costituiscono un sistema locale, caratterizzato dalla presenza di relazioni funzionali tra i comuni, costituendo quindi un’area geografica in cui maggiormente si addensano dinamiche di movimenti casa-lavoro. Si può concludere dunque che il comune di Umbertide abbia una forte capacità attrattiva presso i piccoli comuni limitrofi, verso i propri insediamenti produttivi. Mentre il pendolarismo in uscita si rivolge principalmente ai comuni di Perugia e Città di Castello, comuni di ampiezza maggiore quindi con potenziale occupazionale elevato anche nel settore dei servizi.

Tav. i Tavola flussi lavoratori in uscita

destinazione/origine Umbertide %Umbertide 3439 66,62Città di Castello 603 11,68Montone 270 5,23Perugia 574 11,12comuni circostanti (Gubbio, Assisi, Bastia, Citerna, Corciano, Foligno Lisciano Niccone, Magione, Pietralunga e San Giustino) 168 3,25altri comuni 41 0,79fuori regione 67 1,30tot in uscita 5162 100

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Tav. ii Tavola flussi lavoratori in entrata

origine/destinazione Umbertide %Umbertide 3439 72,72Città di Castello 423 8,94Montone 174 3,67Perugia 377 7,97comuni circostanti (Gubbio, Assisi, Bastia, Citerna, Corciano, Foligno Lisciano Niccone, Magione, Pietralunga e San Giustino) 281 5,96altri comuni 35 0,74tot in entrata 4729 100

Flussi per studio Il fenomeno del pendolarismo interessa principalmente i lavoratori, i pendolari per studio sono infatti 640 in uscita e 334 in entrata. I Comuni verso cui gli studenti si dirigono principalmente sono Perugia e Città di Castello, con 556 casi (il 86,9% del totale degli studenti in uscita), probabilmente attratti da una più variegata offerta formativa; 47(il 7,3% del totale degli studenti in uscita) sono i casi di studenti pendolari verso Gubbio e 11 (il 0,2% del totale degli studenti in uscita)verso Montone. In realtà gli studenti pendolari verso altri comuni sono 640, il 26,32%; si definisce così che la maggior parte degli spostamenti avviene all’interno del comune di residenza, con tempi medi di trasferimento contenuti. Sono solo 11 i casi di studenti pendolari fuori provincia, nonostante ciò è interessante precisare che, secondo dati Censis, 2001, la Valtiberina è una zona con un alto tasso di pendolarismo extraprovinciale (con il 19.9% di studenti) in relazione ai flussi delle zone circostanti. Per i flussi in entrata, i luoghi da cui provengono il maggior numero di pendolari sono Perugia e Città di Castello con 215 unità (il 64,4% degli studenti in entrata). Flussi minori provengono da Lisciano Niccone, Pietralunga e Montone. La situazione dei movimenti degli studenti pendolari rispecchia sostanzialmente quella dei lavoratori, evidenziando come Umbertide si collochi come comune intermedio, che da un lato si orienta verso città più grandi come appunto Città di Castello e Perugia, dall’altro è il punto di riferimento di quei comuni più piccoli che si collocano nell’immediato circondario. Tav. iii Tavola flussi studenti in uscita destinazione/origine Umbertide %Umbertide 1791 73,67Città di Castello 251 10,32Gubbio 47 1,93Perugia 305 12,55comuni circostanti (Montone, Assisi) 17 0,70altri comuni 9 0,37fuori regione 11 0,45tot in uscita 2431 100,00

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Tav. iv Tavola flussi studenti in entrata origine/destinazione Umbertide %Umbertide 1791 84,28Città di Castello 112 5,27Montone 42 1,98Perugia 103 4,85comuni circostanti (Lisciano Niccone, Pietralunga e Gubbio) 68 3,20altri comuni 9 0,42tot in entrata 2125 100

Fonti: - Istat, Dati sul pendolarismo, Censimento sulla popolazione, 2001 - Censis (2001): All’interno del X Forum sulle Economie Locali dell’Aprile 2001

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INDUSTRIA E SERVIZI L’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi del 2001 ha rilevato nel comune di Umbertide 1.294 unità locali delle imprese, di cui 477 a carattere artigiano. Le unità locali del comune risultano distribuite in maniera equilibrata nei tre principali settori di attività economica (Graf. 1). Il settore economico “altri servizi”è quello che riveste il peso maggiore con 453 unità locali, pari al 35% del totale, segue a breve distanza, con 447 unità (34,5%) quello dell’industria. Il settore con l’incidenza minore (394 unità; 30,4%) è il settore del commercio. In confronto alla provincia di Perugia e alla regione, emerge nettamente la vocazione industriale dell’area umbertidese e di tutto l’alto Tevere. L’incidenza percentuale del settore dell’industria del comune di Umbertide risulta superiore di 5 punti percentuali rispetto al dato provinciale e di 6 punti rispetto alla regione, ancora maggiore è lo scarto tra il dato della provincia e quello della regione e quelli del SLL di riferimento (+5,8% rispetto alla provincia e +6,8% alla regione) e dell’Area Alta Valle del Tevere (+8,2% provincia, +9,2% regione). Anche il settore del commercio risulta essere sopra la media della provincia e della regione, seppure in misura inferiore rispetto all’industria (rispettivamente +1,6% e +0,5%).

Graf. 1 - Unità locali delle imprese per settore di attività economica

(val.% costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=1.294; SLL di Umbertide=1.581; Area Alta Valle del Tevere=6.303; provincia di Perugia=53.039; Umbria=69.799)

34,5

30,4

35,035,3

30,0

34,7

37,7

25,6

36,7

29,5 28,8

41,7

28,529,9

41,6

Industria Commercio Altri servizi

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi

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L’insieme delle unità locali censite nel comune in esame danno lavoro a 4.779 persone, delle quali 1.503 donne. I lavoratori dipendenti sono 3.128 mentre quelli indipendenti sono 1.651. A questi si aggiungono 104 Co.Co.Co. e 23 interinali. Gli addetti alle unità locali del comune in esame, dipendenti e indipendenti, sono impiegati per il 60,6% nel settore industriale, i restanti sono ripartiti per il 22,7% nel settore “altri servizi” e per il 16,8% nel commercio (Graf. 2). Marcate sono le differenze con la provincia di Perugia, anche in questo caso in tutta la zona altotiberina è l’industria a fare la parte del leone: lo scarto tra la provincia e il comune in questo settore è del 14,1% e ancora più elevato è quello relativo al SLL (+16,7%). Al contrario, il settore “altri servizi” risulta avere ad Umbertide un peso notevolmente inferiore rispetto a quello provinciale (-10,7%). Il confronto con la regione da risultati praticamente invariati, mettendo in risalto, ancora una volta, la vocazione industriale dell’area altotiberina. Graf. 2 - Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica

(val.% costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=4.779; SLL di Umbertide=5.865; Area Alta Valle del Tevere=23.415; provincia di Perugia=179.925; Umbria=237.170)

60,6

16,8

22,7

63,2

15,4

21,4

60,4

14,9

24,7

46,5

20,1

33,4

45,6

20,6

33,8

Industria Commercio Altri servizi

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi

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Ad Umbertide è il commercio, all’ingrosso e al dettaglio, ad avere il maggior numero di unità locali (394, pari al 30,4% del totale), ma sono le attività manifatturiere, al secondo posto per numero di unità locali (275 pari al 21,3%), ad assorbire la fetta più rilevante dei posti di lavoro (47,3%) (Graf. 3). Graf. 3 - Unità locali delle imprese e addetti nel comune di Umbertide per sezione di attività economica

(val.% costruiti sui rispettivi totali: Unità locali=1.294; Addetti unità locali=4.779)

0,5 0,5 0,1

12,3

30,4

6,24,0

2,2

12,2

0,2

3,96,3

47,3

0,1

21,3

3,72,7

0,1

6,0

1,64,04,7

16,8

12,2

0,70,3

A C D E F G H I J K M N O

Unita' Locali Addetti

A=Agricoltura, caccia e silvicoltura; C=Estrazione di minerali; D=Attività manifatturiere; E=Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua; F=Costruzioni; G=Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni personali; H=Alberghi e ristoranti; I=Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; J=Intermediazione monetaria e finanziaria; K=Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, profes. ed imprendit.; M=Istruzione; N=Sanità e altri servizi sociali; O=Altri servizi pubblici, sociali e personali

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi In termini di numerosità, dopo il commercio e l’attività manifatturiera, le sezioni di attività economica con una incidenza di unità locali superiore al dieci per cento sono, in ordine decrescente: le costruzioni (12,3%) e le attività immobiliari, di noleggio, di informatica e ricerca (12,2%). Per quanto riguarda gli addetti, dopo l’attività manifatturiera, si colloca il commercio, con il 16,8%, le costruzioni (12,2%) e, con solo il 6%, le attività immobiliari, di noleggio, di informatica e ricerca. Anche nella provincia di Perugia, come nel comune di Umbertide, la sezione economica del commercio è quella che raggruppa il maggior numero

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di unità locali (28,8%), ma la quota più consistente di addetti si concentra nelle attività manifatturiere (38,3%)42. Identica realtà si presenta a livello regionale dove il commercio concentra il 29,9% delle unità locali e il settore manifatturiero il 32,1% degli addetti. Dal 1991 al 2001, le unità locali delle imprese situate ad Umbertide sono aumentate di 321 unità, pari al 33%. Tale incremento è dovuto soprattutto al settore “altri servizi”, cresciuto del 65,3%, e a quello dell’industria, che registra una variazione percentuale positiva del 37,4%. Anche grazie al notevole aumento di unità locali, si sono creati 1.085 nuovi posti di lavoro (una variazione positiva del 29,4%). L’aumento di addetti si è verificato in tutti i settori, ma, in particolare, risultano determinanti quelli degli “altri servizi” (+50,1%) e dell’industria (+28,7%). La crescita del comune di Umbertide è superiore a quella della provincia di Perugia e a quella della regione sia per numero di unità locali che per nuovi addetti (Tab. 1). Per quanto riguarda le unità locali la provincia e la regione si attestano su una variazione positiva del 23,1%. Anche la provincia risulta trainata dai settori “altri servizi” (+57,1%) e industria (+13,3%). Nel caso degli addetti la provincia è cresciuta del 13,8%, mentre la regione del 12,4% e l’incremento maggiore in provincia si è verificato nel settore “altri servizi” (+41%).Prendendo in considerazione le singole sezioni di attività economica si può tentare di approfondire l’analisi del comune oggetto della ricerca (Tab. 1). Nel decennio 1991-2001, se si esclude la sezione agricoltura, caccia e silvicoltura, che non presenta alcuna variazione nel numero di unità locali, si riscontrano aumenti in tutte le sezioni. La variazione maggiore di unità locali si rileva nelle attività immobiliari, di noleggio, informatica e ricerca (+86 unità e una variazione percentuale del 119,4%), seguono l’attività manifatturiera, con 73 nuove unità locali (+36,1%), le costruzioni (44 unità; +38,3%), gli alberghi e ristoranti (31 unità; +63,3%). Va segnalato anche il settore dell’estrazione di minerali che da 3 unità locali passa a 6 con una variazione del 100% e un aumento di addetti del 218,2% (da 11 a 35 addetti). Un notevole incremento di addetti interessa anche i settori sanità e altri servizi sociali (+163,3%) e attività immobiliari, di noleggio, informatica e ricerca (+119,2%). Un buon numero di nuovi posti di lavoro sono stati creati anche nelle attività manifatturiere (+378 addetti; +20,1%) e nelle costruzioni (+242; +71%). Al contrario hanno perso addetti le sezioni trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (-52 posti di lavoro), istruzione (-3) e produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua (-1).

42 Nella provincia di Perugia le unità locali delle imprese censite nel 2001 sono 53.039. La distribuzione percentuale per sezioni di attività economica è: A=0,7%; B=0%; C=0,2%; D=15,3%; E=0,1%; F=13,3%; G=28,8%; H=6%; I=4,6%; J=3%; K=18,2%; M=0,4%; N=4,2%; O=5,3%. Gli addetti rilevati sono 170.025 ripartiti nel seguente modo: A=0,6%; B=0,1%; C=0,3%; D=38,3%; E=1,2%; F=10,7%; G=21,9%; H=4,9%; I=6,8%; J=3,2%; K=6,7%; M=0,4%; N=1,5%; O=3,5%.

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Tab. 1 - Unità locali e relativi addetti per sezione di attività economica Anni 1991-2001

PROVINCIA DI PERUGIA

Sezione Economica Unità Locali 1991

Unità Locali 2001

Unità Locali var. ass (1991-2001)

Unità Locali var. % (1991-2001)

Dipendenti 1991

Dipendenti 2001

Indipendenti 1991

Indipendenti 2001

Addetti 1991

Addetti 2001

Addetti var. ass (1991-2001)

Addetti var. % (1991-2001)

A - AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 350 376 26 7,4 382 230 488 534 870 764 -106 -12,2B - PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 19 15 -4 -21,1 23 44 68 21 91 65 -26 -28,6C - ESTRAZIONE DI MINERALI 75 90 15 20,0 434 492 74 100 508 592 84 16,5D - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 7.747 8.089 342 4,4 47.801 47.997 12.768 11.544 60.569 59.541 -1028 -1,7E - PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 63 54 -9 -14,3 1.962 1.192 13 18 1.975 1.210 -765 -38,7F - COSTRUZIONI 5.589 7.032 1443 25,8 9.875 12.364 7.027 9.152 16.902 21.516 4614 27,3G - COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 15.173 15.267 94 0,6 12.738 16.441 21.871 19.682 34.609 36.123 1514 4,4H - ALBERGHI E RISTORANTI 2.398 3.185 787 32,8 3.444 5.759 4.333 5.109 7.777 10.868 3091 39,7I - TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 2.222 2.430 208 9,4 8.174 7.663 2.567 2.724 10.741 10.387 -354 -3,3J - INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 956 1.610 654 68,4 4.140 4.182 878 1.484 5.018 5.666 648 12,9K - ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 4.238 9.628 5390 127,2 4.840 9.835 5.698 11.752 10.538 21.587 11049 104,8M - ISTRUZIONE 173 219 46 26,6 265 491 314 280 579 771 192 33,2N - SANITÀ E ALTRI SERVIZI SOCIALI 1.495 2.230 735 49,2 764 1.002 1.611 2.413 2.375 3.415 1040 43,8O - ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 2.597 2.814 217 8,4 2.150 3.860 3.460 3.560 5.610 7.420 1810 32,3

Totale: 43.095 53.039 9944 23,1 96.992 111.552 61.170 68.373 158.162 179.925 21763 13,8-------segue

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UMBERTIDE

Sezione Economica Unità Locali 1991

Unità Locali 2001

Unità Locali var. ass (1991-2001)

Unità Locali var. % (1991-2001)

Dipendenti 1991

Dipendenti 2001

Indipendenti 1991

Indipendenti 2001

Addetti 1991

Addetti 2001

Addetti var. ass (1991-2001)

Addetti var. % (1991-2001)

A - AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 6 6 0 0,0 6 1 6 12 12 13 1 8,3C - ESTRAZIONE DI MINERALI 3 6 3 100,0 9 34 2 1 11 35 24 218,2D - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 202 275 73 36,1 1.558 1.885 323 374 1.881 2.259 378 20,1E - PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 1 1 0 0,0 5 4 0 0 5 4 -1 -20,0F - COSTRUZIONI 115 159 44 38,3 211 386 130 197 341 583 242 71,0

G - COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 372 394 22 5,9 206 290 516 511 722 801 79 10,9H - ALBERGHI E RISTORANTI 49 80 31 63,3 27 84 100 139 127 223 96 75,6I - TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 36 52 16 44,4 210 145 34 47 244 192 -52 -21,3J - INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 17 28 11 64,7 50 56 13 20 63 76 13 20,6

K - ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 72 158 86 119,4 44 95 86 190 130 285 155 119,2M - ISTRUZIONE 3 3 0 0,0 2 0 5 4 7 4 -3 -42,9N - SANITÀ E ALTRI SERVIZI SOCIALI 39 51 12 30,8 11 76 38 53 49 129 80 163,3O - ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 58 81 23 39,7 28 72 74 103 102 175 73 71,6

Totale: 973 1.294 321 33,0 2.367 3.128 1.327 1.651 3.694 4.779 1085 29,4

-------segue

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UMBRIA

Sezione Economica Unità Locali 1991

Unità Locali 2001

Unità Locali var. ass (1991-2001)

Unità Locali var. % (1991-2001)

Dipendenti 1991

Dipendenti 2001

Indipendenti 1991

Indipendenti 2001

Addetti 1991

Addetti 2001

Addetti var. ass (1991-2001)

Addetti var. % (1991-2001)

A - AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 511 535 24 4,7 669 352 718 757 1387 1109 -278 -20,0B - PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 22 17 -5 -22,7 26 58 80 29 106 87 -19 -17,9C - ESTRAZIONE DI MINERALI 92 109 17 18,5 499 608 95 118 594 726 132 22,2D - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 9.573 10.068 495 5,2 63.366 61.849 15.564 14.368 78.930 76.217 -2713 -3,4E - PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 91 79 -12 -13,2 2.820 1.860 23 23 2.843 1.883 -960 -33,8F - COSTRUZIONI 7.127 9.071 1944 27,3 13.549 16.392 8.947 11.794 22.496 28.186 5690 25,3G - COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 20.466 20.894 428 2,1 17.509 21.811 29.447 26.956 46.956 48.767 1811 3,9H - ALBERGHI E RISTORANTI 3.230 4.204 974 30,2 4.570 7.483 5.918 6.767 10.488 14.250 3762 35,9I - TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 2.804 3.097 293 10,4 11.365 10.925 3.222 3.444 14.587 14.369 -218 -1,5J - INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 1289 2.116 827 64,2 5.363 5.284 1198 2.005 6.561 7.289 728 11,1K - ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 5.624 12.582 6958 123,7 6.464 13.514 7.769 15.300 14.233 28.814 14581 102,4M - ISTRUZIONE 230 294 64 27,8 380 553 382 382 762 935 173 22,7N - SANITÀ E ALTRI SERVIZI SOCIALI 2.118 2.978 860 40,6 1158 1.313 2.334 3.238 3.492 4.551 1059 30,3O - ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 3.503 3.755 252 7,2 2.884 5.252 4.667 4.735 7.551 9.987 2436 32,3

Totale: 56.680 69.799 13.119 23,1 130.622 147.254 80.364 89.916 210.986 237.170 26184 12,4

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi

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Andando ad osservare le sottosezioni dell’industria manifatturiera di Umbertide (Tab. 2), emerge che a fronte della perdita della sua unica unità locale e dei relativi addetti (12 unità) che lavoravano nella fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento di combustibili nucleari, si affacciano per la prima volta sul mercato umbertidese, passando da zero a, rispettivamente, 1 e 2 unità locali e 32 addetti complessivi (13 nell’una e 19 nell’altra), la fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche. Le più importanti perdite di addetti si verificano in quattro importanti attività economiche: l’industria tessile e dell’abbigliamento, che, nonostante l’aumento di una unità locale, registra un calo del 29% dei propri addetti (ben 211 occupati); la fabbricazione di mezzi di trasporto, che perde 2 unità locali e il 20,7% degli addetti; la fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, che perde il 17,5% degli addetti, ma recupera 2 unità locali; l’industria del legno e dei prodotti in legno, che vede la perdita di 1 unità locale e del 9,2% degli addetti. Gli addetti persi dalle attività tradizionali vengono però recuperati e superati dalla produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo che vede la creazione di 478 nuovi posti di lavoro (con una variazione percentuale del 137%) e di 44 unità locali (+163%)43. Vedono un aumento di addetti anche l’industria alimentare delle bevande e del tabacco (71,7% di addetti e 44,4% di unità locali in più) e la fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (52,7% di addetti e 72,7% di unità locali in più). Analizzando la struttura dimensionale delle unità locali delle imprese del comune di Umbertide (Graf. 4) si evidenzia l’aumento delle unità locali con un solo addetto (liberi professionisti, consulenti, lavoratori in proprio ecc.): si passa dal 48% (467 unità) del 1991 al 54,9% (710 unità) del 2001. Di contro però crescono anche le imprese con più di 15 addetti, passando dal 3,5% del 1991 al 3,8% del 2001. In particolare, nello stesso periodo, sono aumentate le unità locali delle classi da 6 a 9 addetti e da 20 a 49. Sono, inoltre, raddoppiate le unità locali con più di 100 occupati, passando da 2 a 4. Diminuisce invece il peso delle unità locali collocate nelle classi da 2 a 5 addetti, da 10 a 15 e da 50 a 99. Al 2001 la classe di unità locali tra 20 e 49 addetti è quella che raccoglie il maggior numero di occupati (16% pari a 765 posti di lavoro), segue quella con un solo addetto che rappresenta il 14,9% dei lavoratori (710 addetti), quella che va da 3 a 5 (13,5%) e quella da 6 a 9 (12,4%). Le quattro unità locali con 100-199 addetti assorbono da sole l’11% degli occupati (Graf. 5).

43 In particolare, nel 2001, gli addetti e le unità locali della sottosezione produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo nel comune di Umbertide si concentrano nella fabbricazione di tubi di acciaio (1 unità locale e 54 addetti); trattamento e rivestimento dei metalli, lavorazione meccanica generale per c/t (38 unità locali e 377 addetti); fabbricazione di elementi da costruzione in metallo (21 unità locali e 260 addetti); fucinatura, imbutitura, stampaggio e profilatura metalli (7 unità locali e 102 addetti).

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Tab. 2 - Unità locali dell’industria manifatturiera e relativi addetti per sottosezione di attività economica nel comune di Umbertide - Anni 1991-2001

Descr. Sottosezione Economica Unità Locali 1991

Unità Locali 2001

Unità Locali var%

1991-2001

Dipendenti 1991

Dipendenti 2001

Indipendenti 1991

Indipendenti 2001

Addetti 1991

Addetti 2001

Addetti var%

1991-2001

INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 18 26 44,4 95 159 25 47 120 206 71,7INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 91 92 1,1 568 391 160 126 728 517 -29,0INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 15 14 -6,7 66 56 21 23 87 79 -9,2FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA 3 6 100,0 1 20 5 8 6 28 366,7FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, TRATTAMENTO COMBUST. NUCLEARI 1 0 -100,0 12 0 0 0 12 0 -100,0FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 0 1 0 10 0 3 0 13 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 0 2 0 17 0 2 0 19 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 11 13 18,2 89 68 14 17 103 85 -17,5PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 27 71 163,0 299 734 50 93 349 827 137,0FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE 11 19 72,7 111 176 18 21 129 197 52,7FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE 2 7 250,0 82 62 2 9 84 71 -15,5FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 5 3 -40,0 182 145 2 1 184 146 -20,7ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 18 21 16,7 53 47 26 24 79 71 -10,1

Totale: 202 275 36,1 1.558 1.885 323 374 1.881 2.259 20,1

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei serviz

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Graf. 4 - Unità locali delle imprese per classi di addetti nel comune di Umbertide (val.% costruiti sui rispettivi totali: Unità locali 1991=973; Unità locali 2001=1.294)

1,2

48,0

21,1

17,1

6,0

3,2

0,9

1,6

0,7

0,2

0,0

54,9

18,2

13,7

6,6

2,9

0,9

2,1

0,5

0,3

Unita' senza addetti

1

2

3--5

6--9

10--15

16--19

20--49

50--99

100--199

Unita' Locali 1991 Unita' Locali 2001 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi Infine l’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi rileva nel comune di Umbertide 40 unità locali delle istituzioni pubbliche, che danno lavoro a 575 dipendenti (Tab. 3). La forma istituzionale prevalente è quella degli organi centrali dello Stato con 15 unità locali e 330 addetti44. Tra il 1991 e il 2001 si verifica un aumento di unità locali pubbliche, che passano da 34 a 45, e dei loro dipendenti che da 555 divengono 575. L’aumento di addetti interessa tutte le istituzioni pubbliche tranne l’Ente sanitario pubblico, che vede una riduzione di 108 posti di lavoro. Negli organi centrali dello Stato invece, a fronte di una riduzione di unità

44 Dalle unità locali delle istituzioni pubbliche restano escluse quelle che fanno capo al Ministero della difesa (limitatamente alle attività di carattere militare, mentre restano incluse le attività amministrative), alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza.

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locali, che da 24 passano a 15, si assiste ad un cospicuo aumento di addetti (+94). Tra gli enti territoriali il comune registra un aumento di unità locali (+8) e di dipendenti (+8), inoltre la Provincia, che non era presente in precedenza, conta 3 nuove unità locali che danno lavoro a 9 persone. Va segnalato, inoltre, l’aumento di unità locali (+4) e di addetti (+11) delle istituzioni pubbliche classificate come “altra istituzione pubblica” nella quale l’Istat racchiude i consorzi fra enti pubblici, i collegi e gli organi professionali e le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Al contrario di quanto accade nel comune di Umbertide, dove, come già detto, aumentano sia le unità locali che i dipendenti delle istituzioni pubbliche, la provincia di Perugia si caratterizza per una riduzione di unità locali (-23,2%) e addetti (-1,7%).

Graf. 5 - Addetti alle unità locali delle imprese per classi di addetti nel comune di Umbertide

(val.% costruiti sui rispettivi totali: Addetti 1991=3.694; Addetti 2001=4.779)

12,6

11,1

16,0

11,5

10,4

4,3

13,1

13,7

7,4

14,9

9,9

13,5

12,4

9,1

4,1

16,0

9,2

11,0

1

2

3--5

6--9

10--15

16--19

20--49

50--99

100--199

Addetti 1991 Addetti 2001 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi

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Tab. 3 - Unità locali delle istituzioni pubbliche operanti nel comune di Umbertide per forma giuridica - anni 1991-2001

Forma Giuridica Dettagliata

Unità Locali 1991

Unità Locali 2001

Dipendenti 1991

Dipendenti 2001

Indipendenti 1991

Indipendenti 2001

Addetti 1991

Addetti 2001

Ministero o organo costituzionale 24 15 234 330 0 0 234 330Regione 1 1 5 9 0 0 5 9Provincia 0 3 0 9 0 0 0 9Comune 4 12 115 123 0 0 115 123Ente sanitario pubblico 4 4 199 91 0 0 199 91Altra istituzione pubblica 1 5 2 13 0 0 2 13

Totale: 34 40 555 575 0 0 555 575 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 7° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi

Recenti indirizzi delle politiche di sviluppo economico e del lavoro Negli ultimi anni le riflessioni e le azioni messe in campo dalle amministrazioni in tema di sviluppo locale, oltre che rivolgersi alle leve economiche e alle attività produttive in senso stretto, hanno individuato nella relazione tra istituzioni e forze sociali una nuova importante risorsa per lo sviluppo inteso anche come benessere sociale partecipato di un territorio. Anche nel caso del Comune di Umbertide sono state affrontate concretamente queste nuove istanze e sono state avviate attività di partecipazione cosicché l’istituzione non si limita ad amministrare il territorio ma gioca un ruolo di primo piano nel connettere tutti gli attori locali dello sviluppo, facendo della concertazione e della partecipazione una fruttuosa strada verso il benessere sociale, fondamentale componente dello sviluppo in senso sia generale che locale. Su questi assunti si basa la scelta dell’amministrazione comunale di attivare la Consulta per lo Sviluppo Economico ed il Lavoro. Nella stessa ottica di valorizzazione delle risorse locali intese anche e soprattutto come risorse umane è stato realizzato il Protocollo di Intesa sul Lavoro nero e gli infortuni, che ha lo scopo di mettere l’istituzione comunale e si suoi strumenti al servizio della tutela e valorizzazione della forza lavoro del territorio. Infine, la terza recente scelta, quella di convertire alcune colture - come quella storica del tabacco - alla coltura del lino, intraprende una direzione produttiva che da un lato sopperisce parzialmente alla fine della coltura del tabacco nel territorio di Umbertide e, dall’altro, recupera una coltura tradizionale scomparsa e ne prevede futuri ulteriori utili impieghi. La Consulta per lo Sviluppo Economico e il Lavoro La Consulta in fase di attuazione per lo Sviluppo Economico e il Lavoro si basa sull’assunto che lo sviluppo di un territorio con elevate caratteristiche di qualità, salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente richieda un impegno congiunto dell’Amministrazione Comunale, delle Associazioni di Categoria e degli stakeholders. E’ perciò composta dai rappresentanti delle categorie imprenditoriali e sindacali presenti sul territorio e dall’Assessore allo Sviluppo Economico e del Lavoro, ed è soggetta ad eventuali integrazioni. La Consulta è un luogo di incontro tra categorie economiche e sociali dove si formulano

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proposte riguardanti economia, politiche tributarie, industriali, agricole, del lavoro, turistiche e di promozione e valorizzazione del territorio; è convocata dall’Assessore membro almeno una volta l’anno, prima cioè dell’approvazione del bilancio comunale annuale, ma può essere richiesta dagli componenti nel caso ne ravvisino la necessità. Attualmente fanno parte della Consulta: CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confapi, Assoindustria, CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Lega delle Cooperative, CGIL, CISL e UIL. Il Protocollo di Intesa su lavoro nero e infortuni Già da tempo il Comune di Umbertide aveva attivato un tavolo di confronto tra Associazioni di categoria, sindacati, Consulta degli Immigrati, Sportello del Lavoro, Provincia di Perugia e altri organismi che si occupano di politiche del lavoro;.con la nascita del Protocollo di Intesa su lavoro nero e infortuni, sottoscritto il 9 marzo 2007 dal Comune, dalla Direzione Provinciale del Lavoro, dall’Asl 1 e dalla Provincia di Perugia, si concretizza un traguardo che vede il Comune di Umbertide precursore umbro di azioni mirate in tal senso. Il Protocollo ha lo scopo di individuare gli strumenti per garantire l’osservanza, da parte di imprenditori e lavoratori, delle normative nazionali (Decreto Bersani) e regionali (Durc)che regolano la materia. In sostanza, rilevato che il grado più elevato di illegalità si concentra nei settori agricolo ed edile, lo Sportello unico delle attività produttive trasmetterà le schede di avvio lavori alla Polizia Municipale, la quale si impegna a recarsi sui cantieri e somministrare un questionario redatto dalla Direzione Provinciale del Lavoro. La Polizia Provinciale garantirà a sua volta la copertura dei luoghi di lavoro periferici del Comune. Le eventuali irregolarità verranno segnalate all’Asl e/o alla Direzione Provinciale del Lavoro. L’Amministrazione Comunale provvederà a monitorare gli interventi effettuati e a verificare in itinere l’efficacia degli strumenti utilizzati. La filiera del lino Il lino, coltivato fino agli anni ’50 del secolo scorso in Valtiberina, è stato oggetto della sperimentazione svolta dal 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia nel corso dell’annualità 2005/2006 (promossa dalla CIA con finanziamento PSR 2000/2006) finalizzata alla realizzazione in Umbria di una filiera del lino per usi industriali. I presupposti erano quelli di sfruttare i benefici del contenuto in Omega3 dei semi di lino da un lato e l’elevata “ecologicità” di questa coltura dall’altro, visto il basso input energetico che richiede. A seguito della sperimentazione è stato progettato di realizzare la filiera partendo dalla valorizzazione dei prodotti destinati all’alimentazione umana (uova, latte e derivati, carne) provenienti da allevamenti zootecnici regionali che utilizzino mangimi contenenti semi di lino estruso. Tale valore aggiunto permette alla coltura del lino di essere economicamente sostenibile per le aziende agrarie regionali. Il progetto coinvolge due grandi aziende del territorio regionale: la Tarkett Spa, che produce Linoleum, e il Gruppo Mignini Petrini che produce mangimi animali. Proprio grazie al forte coinvolgimento di questo Gruppo che si è impegnato ad acquistare il prodotto e con il contributo finanziario della Camera di Commercio di Perugia, della Comunità Montana, e dei Comuni di Umbertide, Città di Castello, Citerna, Lisciano Niccone, Montone, Pietralunga, San Giustino, Monte S.M. Tiberina è stato possibile pensare la riconversione di zone agricole del territorio alla coltivazione del lino. Il progetto, denominato “Progetto filiera” consente di reintrodurre in Altotevere una coltura che, segnatamente al declino di quella del tabacco, può costituire, se non un’alternativa, un “cuscino” per le ricadute economiche che esso potrebbe avere. Inoltre, i possibili utilizzi del lino spaziano dalla produzione di olio a quella di fibre nonché di biomasse, impieghi di cui il “Progetto Filiera” rappresenta il pioniere aprendo la strada alla necessaria riconversione. Fonte: - Assessorato alle Politiche di Sviluppo Economico e del Lavoro.

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AGRICOLTURA Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio di Perugia e pubblicati su Conoscere l’Umbria 2006 dall’Ufficio regionale Istat dell’Umbria le imprese agricole del comune di Umbertide al 31 dicembre 2004 sono 392 e rappresentano il 24,1% delle aziende umbertidesi. Il peso dell’agricoltura nel territorio comunale di Umbertide è di poco inferiore al dato provinciale (25%) e regionale (24,5%). Risulta più elevato, invece, il peso delle imprese agricole del SLL di Umbertide (31,1%) e dell’Alta Valle del Tevere (26,7%) (Graf. 1). Graf. 1 - Imprese per settore di attività economica iscritte al 31 dicembre 2004 nei registri della CCIAA (valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=1.628; SLL di Umbertide=2.195; Area Alta Valle del Tevere=7.729; provincia di Perugia=62.100; Umbria=81.073)

24,1

31,126,7

25,0 24,5

30,828,5

32,5

27,2 26,6

45,0

40,2 40,6

47,5 48,6

0,2 0,2 0,1 0,3 0,4

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle delTevere

Prov. Perugia Umbria

Agricoltura Industria Servizi Senza Codifica

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n.10

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Per avere però un quadro più preciso del settore agricolo del comune di Umbertide bisogna rifarsi ai dati del 5° Censimento generale dell’agricoltura del 22 ottobre 2000. Sono state censite nel comune 569 aziende agricole, zootecniche e forestali, che dispongono in totale di 15.005,48 ettari, di cui 7.647,04 di superficie agricola utilizzata (SAU). Rispetto al rilevamento precedente, effettuato nel 1990, le imprese agricole sono aumentate di 22 unità con una variazione percentuale del +4%. Nello stesso periodo però la superficie totale a disposizione delle imprese è diminuita del 12,4% (nel 1990 era 17.199 ettari) e la Superficie Agraria Utilizzata (SAU) è scesa dell’11% (nel 1990 era 8.594,57 ettari). La provincia di Perugia, dal canto suo, tra il 1990 e il 2000 registra un decremento del numero di aziende del 3,9%, della superficie totale del 7,8% e della SAU dell’8,1%. La regione, nello stesso intervallo di tempo, perde il 2,4% delle proprie aziende agricole, il 6,2% della superficie totale e il 7,3% della SAU. Dunque, Umbertide mantiene e anzi incrementa il numero delle proprie aziende agricole, ma perde, in proporzione maggiore rispetto alla provincia e alla regione, in termini di superficie totale e SAU. Al 22 ottobre 2000, non considerando le 9 aziende senza superficie agricola utilizzata, pari all’1,6% del totale, un quarto delle aziende sono concentrate nella classe SAU compresa tra i 2 e i 5 ettari, seguono quelle comprese tra i 5 e i 10 ettari con un peso del 18,2% (Graf. 2). Il 52,5% delle aziende (escluse quelle senza SAU) hanno meno di 5 ettari, ma occupano solo il 4% delle superficie agricola totale e il 7,9% della SAU. Le aziende con più di 50 ettari Rispetto alla regione di riferimento, le aziende agricole del comune di Umbertide, ma il discorso si può allargare anche al SLL di Umbertide, all’Area Alta Valle del Tevere e alla provincia, mediamente dispongono di un numero maggiore di ettari di SAU per azienda (Graf. 2). Infatti la differenza più rilevante dell’umbertidese con la distribuzione regionale risiede nella quantità delle piccole e piccolissime aziende, quelle con meno di 2 ettari di SAU: il 27,5% ad Umbertide, il 58,2% in Umbria. In dieci anni il numero delle imprese agricole dell’umbertidese è aumentato del 4%, ma se si osserva la distribuzione delle aziende per classi di SAU occupata (Tab. 1) si riscontra la diminuzione delle aziende con meno di un ettaro (-11,9%) e, di contro, un aumento del 24,5% di quelle comprese tra 1 e 2 ettari. Calano anche le imprese della classe tra 2 e 5 (-15,6%) quasi completamente assorbite dalla classe immediatamente successiva, quella compresa tra i 5 e 10 ettari (+15,1%). Inoltre, notevolmente aumentate risultano le aziende della classe tra 20 e 50 (+23,2%), mentre sono in calo di quasi il 20% le imprese con più di 100 ettari (Tab. 1). Per quanto riguarda la superficie agricola utilizzata tra il 1990 e il 2000 si registra una contrazione dell’11%. In calo la SAU occupata da aziende che possiedono da 1 a 2 ettari

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(-8,9%) e da quelle che dispongono di 100 ettari e oltre (-43,8%). In aumneto invece la superficie occupata da imprese della classe 2-5 ettari, 10-20 e 20-50 (Tab. 1).

Graf. 2 - Aziende per classe di superficie agricola utilizzata - anno 2000 (valori % costruiti sui rispettivi totali: Umbertide=560; SLL di Umbertide=1.044; Area Alta Valle del Tevere=3.157; provincia di Perugia=37.663; Umbria=56282)

16,1

11,4

25,0

18,2

14,3

8,8

4,6

1,6

13,6

11,5

23,8

19,7

16,1

10,3

3,7

1,2

18,1

14,6

22,0

18,8

14,9

8,0

2,6

1,0

36,6

17,0

20,3

11,6

7,6

4,4

1,5

1,0

40,9

17,3

19,0

10,4

6,4

3,8

1,3

0,8

Meno di 1

1--2

2--5

5--10

10--20

20--50

50--100

100 e oltre

Cla

ssi S

AU

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

La superficie agricola utilizzata (SAU), con 7.647,04 ettari, rappresenta il 51% di quella totale a disposizione delle aziende; il 39,9% è, invece, ricoperta da boschi, alla quale si

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aggiunge l’l,9% dedicata all’arboricoltura da legno. Va infine segnalato che la superficie agricola non utilizzata rappresenta il 2% del totale (Tab. 2 e Graf 3). Rispetto alla regione la SAU di Umbertide è inferiore di 6,1 punti percentuali, ma la superficie boscata e quella dedicata all’arboricoltura da legno superano la quota regionale, rispettivamente del 4 e dell’1%. La superficie non utilizzata ad Umbertide è inferiore di 1,5 punti percentuali se confrontata con quella della regione. La situazione del comune di Umbertide rispecchia sostanzialmente anche quella del SLL corrispondente e dell’Alta Valle del Tevere (Graf. 3).

Tab. 1 - Dinamica del numero delle aziende e della superficie agricola utilizzata per classe di SAU nel comune di Umbertide - anni 1990 e 2000

Numero delle aziende Meno di 1 1 - 2 2 - 5 5 - 10 10 - 20 20 - 50 50-100 100 e oltre Totale

val. ass. 2000 52 61 92 122 94 85 34 29 569val. ass.

1990 59 49 109 106 87 69 32 36 547Var % -11,9 24,5 -15,6 15,1 8,0 23,2 6,3 -19,4 4,0

Superficie agricola utilizzata (in ettari) Meno di 1 1 - 2 2 - 5 5 - 10 10 - 20 20 - 50 50-100 100 e oltre Totale

val. ass. 2000 49,52 87,51 470,27 698,94 1.159,26 1.465,17 1.754,00 1.962,37 7647,04val. ass.

1990 45,78 123 400,75 688,82 957,64 1152,44 1731,78 3494,36 8594,57Var % 8,2 -28,9 17,3 1,5 21,1 27,1 1,3 -43,8 -11,0

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 4° e 5° Censimento generale dell’agricoltura

Tab. 2 - Superficie aziendale (in ettari) secondo l’utilizzazione dei terreni - anno 2000

SAU Superficie Agraria non utilizzata

Seminativi

Coltiva-zioni

legnose agrarie

Prati perma- nenti e pascoli Totale

Arbo-ricoltura da legno Boschi Totale

Di cui destinata

ad attività

ricreative Altra

superficie TotaleUmbertide 5674,68 500,43 1471,93 7647,04 278,38 5980,46 303,02 4,32 796,58 15005,48SLL Umbertide 9524,24 598,41 3216,67 13339,32 386,48 9852,74 794,41 6,54 1234,34 25607,29Area Alta Valle del Tevere 26253,72 2000,43 7917,22 36171,37 498,21 31290,25 1552,02 68,54 3363,41 72.848,26Provincia di Perugia 181761,97 31810,34 66957,69 280530,00 4351,53 156263,44 14195,74 589,22 13494,86 468835,57Umbria 234.544,53 49.515,97 83.080,92 367.141,42 5.790,75 230.849,28 22.227,51 666,96 16.483,29 642.492,25

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Graf. 3 - Superficie aziendale secondo l’utilizzazione dei terreni - anno 2000 (valori %)

51,0

1,9

39,9

2,0

5,3

52,1

1,5

38,5

3,1

4,8

49,7

0,7

43,0

2,1

4,6

59,8

0,9

33,3

3,0

2,9

57,1

0,9

35,9

3,5

2,6

SAU

Arboricoltura da legno

Boschi

Superficie agricola nonutilizzata

Altra superficie

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura Guardando la destinazione d’uso della superficie agraria utilizzata di Umbertide (Graf. 4), si rileva che, con 5.674,68 ettari, i seminativi rappresentano il 74,2% della SAU censita, percentuale più elevata di più di dieci punti rispetto a quella rilevata per la regione Umbria (63,9%). La parte restante della SAU è ripartita tra i prati permanenti e i pascoli, (1.471,93 ettari; 19,2%) e le coltivazioni legnose agrarie (500,43 ettari; 6,5%). Rispetto al 1990 i terreni coltivati a seminativi sono aumentati del 11,2% a discapito delle coltivazioni legnose agrarie che sono dinuite del 2,1% e, soprattutto, dei prati permanenti e pascoli scesi del 50,6%.

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Graf. 4 - Superficie aziendale SAU secondo l’utilizzazione dei terreni (valori %) - anno 2000

74,2

6,5

19,2

71,4

4,5

24,1

72,6

5,5

21,9

64,8

11,3

23,9

63,9

13,5

22,6

Seminativi

Coltivazioni legnose agrarie

Prati permanenti e pascoli

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura Entrando nello specifico delle coltivazioni dedicate ai seminativi, praticate nell’86,6% delle aziende censite nel territorio di Umbertide, si osserva che i cereali, con 2.756,53 ettari e 352 aziende interessate, rappresentano la coltura più diffusa. In particolare, 220 aziende, con una superficie di 1.361,69 ettari, sono impegnate nella coltivazione del frumento. Solo 87 aziende, con appena 27,01 ettari, si dedicano alle coltivazioni ortive, mentre 130, in 758,53 ettari, praticano anche le coltivazioni foraggere avvicendate (Tab. 3).

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Tab. 3 - Aziende con seminativi e relativa superficie (in ettari) per le principali coltivazioni praticate nel comune di Umbertide - anno 2000 Cereali Totale Frumento Coltivazioni ortive

Coltivazioni Foraggere avvicendate

Totale aziende Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie493 352 2.756,53 220 1.361,69 87 27,01 130 758,53

Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura Tra le coltivazioni legnose agrarie, diffuse nel 50,2% delle aziende del comune (vedi Tab 4), l’olivo e la vite sono le più diffuse: la vite prevale in fatto di numerosità aziendale dato che è coltivata in 183 aziende rispetto alle 164 interessate dall’olivo, ma quest’ultimo è superiore per superficie dedicata (274,64 ettari dell’olivo contro i 150,76 della vite). Tab. 4 - Aziende con coltivazioni legnose e relativa superficie (in ettari) per le principali coltivazioni praticate nel comune di Umbertide - anno 2000

Vite Olivo Fruttiferi Totale aziende Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie288 183 150,76 164 274,64 37 68,56

Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura Ad Umbertide le aziende che praticano l’attività zootecnica sono 331, il 58,2% del totale, in calo rispetto al 1990 del 15,8%. L’allevamento più diffuso è quello avicolo, con 275 aziende coinvolte e 9.234 capi, seguono quello dei suini, con 116 aziende e 2.958 capi, degli ovini (85 aziende e 4.409 capi) e dei bovini (54 aziende e 1.037 capi). Diffuso - e caratterizzante per la zona di Umbertide - è anche l’allevamento degli equini che interessa 22 aziende con un totale di 166 capi. Proprio gli equini sono l’unico comparto del settore allevamento che, rispetto al censimento del 1990, seppure veda una diminuzione di aziende interessate (-35,3%), fa registrare un sostanzioso aumento di capi (+39,5%). Tutti gli altri tipi di allevamento sono interessati sia da un calo di aziende che di capi. L’allevamento dei caprini (-72,7% delle aziende e -87,5% dei capi) e quello dei suini (-43,4% delle aziende e -52,4% dei capi) segnano la battuta d’arresto maggiore (Tab. 5). Prendendo in esame la struttura delle aziende censite in riferimento alla forma di conduzione, quella prevalente ad Umbertide, con 491 aziende, pari all’86,3% del totale, risulta essere la conduzione diretta del coltivatore. Tuttavia la conduzione con salariati, che

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interessa il 13,5% delle aziende umbertidesi, pur minoritaria per numerosità aziendale, risulta avere un peso maggiore se confrontata con quella della provincia di Perugia e della regione, che arrivano appena, rispettivamente, all’8,4% e al 7%. A testimonianza degli antichi sistemi di conduzione agricola, rimane, poi, nel territorio del comune, un’unica azienda condotta a colonia parziaria appoderata (Graf. 5). In confronto al 1990, se rimane sostanzialmente invariata la quota di coltivatori diretti (+0,8%), sale notevolmente il numero di aziende che impiegano salariati (+37,5%).

Tab. 5 - Aziende con allevamenti nel comune di Umbertide - anno 2000

Bovini Bufalini Suini Ovini Caprini Equini Avicoli

Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi

2000 54 1037 3 5 116 2958 85 4409 3 8 22 166 275 92341990 70 1112 0 0 205 6.217 120 6.301 11 64 34 119 363 20.667var% -22,9 -6,7 -43,4 -52,4 -29,2 -30,0 -72,7 -87,5 -35,3 39,5 -24,2 -55,3

Fonte: Istat - 4° e 5° Censimento generale dell’agricoltura Se si esamina la superficie totale e la SAU per forma di conduzione si può rilevare che la gestione diretto-coltivatrice occupa il 52,9% del territorio agricolo complessivo e il 60,4% della SAU. Ma è interessante porre l’accento sulla differenza che interessa Umbertide rispetto alla provincia di Perugia e alla regione per quanto riguarda la conduzione con salariati: mentre nell’umbertidese il 47% della superficie totale e il 39,6% della SAU sono condotti con salariati, nella provincia la percentuale scende rispettivamente al 34,7% e al 29,5% e nella regione al 36,3% e al 29,3% con un distacco che, in entrambe i casi, supera abbondantemente i 10 punti percentuali (Tab. 6). Entrando nello specifico della forma di conduzione prevalente, quella diretta del coltivatore, si può osservare che delle 491 aziende censite ben 435 (l’88,6%) sono gestite con sola manodopera familiare, le restanti 56 si avvalgono di manodopera mista: 42 con manodopera familiare prevalente e 14 in cui prevale quella extrafamiliare. Confrontando il dato di Umbertide con quello della provincia di Perugia e della regione, il peso percentuale delle aziende in cui si utilizza manodopera mista risulta essere più elevato di quello provinciale e regionale, con uno scarto di quasi cinque punti percentuali (vedi Graf 6). Nonostante la differenza con la provincia e la regione risulti ancora marcata, tenendo in considerazione i dati censuari del 1990, si nota una diminuzione delle aziende gestite con manodopera mista (-71,6% quelle con manodopera familiare prevalente e -64,1% quelle con manodopera extrafamiliare prevalente). Di contro sono aumentate del 45% le aziende gestite con solo manodopera familiare.

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Graf. 5 - Aziende per forma di conduzione (valori %) anno 2000

86,3

13,5

0,2

0,0

90,3

9,6

0,1

0,0

87,2

12,7

0,0

0,0

91,5

8,4

0,0

0,0

92,9

7,0

0,0

0,0

Conduzione diretta delcoltivatore

Conduzione con salariati

Conduzione a coloniaparziaria appoderata

Altra forma di conduzione

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

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Graf. 6 - Conduzione diretta del coltivatore (valori %) - anno 2000

88,6

8,6

2,9

90,6

7,6

1,8

84,4

12,5

3,0

93,2

5,1

1,8

93,2

5,0

1,9

Con solo manodoperafamiliare

Con manodopera familiareprevalente

Con manodoperaextrafamiliare prevalente

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

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Tab. 6 - Superficie totale e SAU per forma di conduzione delle aziende - anno 2000

Superficie totale per forma di conduzione

Umbertide Provincia di Perugia Umbria

Conduzione

diretta del coltivatore

Conduzione con salariati

Conduzione a colonia parziaria

appoderata

Totale Conduzione

diretta del coltivatore

Conduzione con salariati

Conduzione a colonia parziaria

appoderata

Altra forma di conduzione Totale

Conduzione diretta del coltivatore

Conduzione con salariati

Conduzione a colonia parziaria

appoderata

Altra forma di

conduzioneTotale

ettari 7.942,26 7.058,48 4,74 15.005,48 305.425,10 162.915,21 259,15 236,11 468.835,57 408.168,55 233.522,63 514,72 286,35 642.492,25

val% 52,9 47 0,0 100,0 65,1 34,7 0,1 0,1 100,0 63,5 36,3 0,1 0,0 100,0

SAU per forma di conduzione

Umbertide Provincia di Perugia Umbria

Conduzione

diretta del coltivatore

Conduzione con salariati

Conduzione a colonia parziaria

appoderata

Totale Conduzione

diretta del coltivatore

Conduzione con salariati

Conduzione a colonia parziaria

appoderata

Altra forma di conduzione Totale

Conduzione diretta del coltivatore

Conduzione con salariati

Conduzione a colonia parziaria

appoderata

Altra forma di

conduzioneTotale

ettari 4.621,63 3.024,41 1 7.647,04 197.510,26 82.821,60 87,77 110,38 280.530,01 259.180,56 107.608,32 206,76 145,78 367.141,42

val% 60,4 39,6 0,0 100,0 70,4 29,5 0,0 0,0 100,0 70,6 29,3 0,1 0,0 100,0

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

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Osservando il titolo di possesso dei terreni delle aziende che insistono nel comune di Umbertide si rileva che la maggioranza delle aziende, 462 pari all’81,2% del totale, hanno terreni solo di proprietà. Poche, seppure con un peso percentuale superiore alla media provinciale e regionale, risultano essere le aziende che dispongono di terreni parzialmente o totalmente in affitto (rispettivamente il 9,1% e 5,4%) (Graf. 7). Le imprese con terreni solo di proprietà detengono complessivamente 6.953,85 ettari, pari al 55,4% dell’intera superficie aziendale censita ad Umbertide e 5.697,65 ettari (74,5%) della superficie agraria utilizzata. Rilevante risulta anche la superficie a disposizione delle aziende che hanno terreni parte di proprietà e parte in affitto: 3.140,19 ettari (25%) della superficie totale e 1.220,52 ettari (16%) della SAU (Graf. 8).

Graf. 7 - Aziende per titolo di possesso dei terreni (valori %) - anno 2000

81,2

5,4

1,1

9,1

2,1

0,4

0,7

73,4

6,4

1,5

10,6

6,3

0,5

1,3

73,5

6,6

0,8

14,8

2,8

0,5

1,1

86,0

2,8

1,0

6,3

3,3

0,1

0,5

86,9

2,4

1,0

5,4

3,7

0,1

0,5

Proprietà

Affitto

Uso gratuito

Parte in proprietà e parte inaffitto

Parte in proprietà e parte inuso gratuito

Parte in affitto e parte in usogratuito

Parte in proprietà, parte inaffitto e parte in uso gratuito

Umbertide SLL Umbertide Area Alta Valle del Tevere Provincia di Perugia Umbria Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

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Graf. 8 - Superficie utilizzata ad Umbertide per titolo di possesso dei terreni (valori %) - anno 2000

74,51

5,84

1,45

15,96

0,65

1,60

55,36

11,96

0,65

25,00

5,12

0,03

1,88

Proprietà

Affitto

Uso gratuito

Parte in proprietà e parte inaffitto

Parte in proprietà e parte inuso gratuito

Parte in affitto e parte in usogratuito

Parte in proprietà, parte inaffitto e parte in uso gratuito

SAU Superficie totale

Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

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In conclusione si riportano le informazioni ricavate dall’analisi dei dati riportati dal 5° Censimento generale dell’agricoltura in materia di forza lavoro agricola e meccanizzazione nel comune di Umbertide. Tra la forza lavoro agricola a prevalere è la manodopera familiare: i conduttori, con 548 unità pari al 27,4% del totale, e i familiari del conduttore con 1.021 addetti (51%). I lavoratori extrafamiliari con 433 tra dirigenti, impiegati e operai rappresentano il 21,6% del totale, di questi l’85,9% è assunto con un contratto a tempo determinato (Tab. 7). Su un totale di 103.849 giornate di lavoro aziendale prestate nell’annata agraria 1999/2000 la percentuale coperta dalla manodopera familiare è del 69,7%, una quota ottenuta sommando le 44.542 giornate prestate dai conduttori di azienda e le 27.842 lavorate dai loro familiari. Il restante 30,3% delle giornate lavorate, svolte da manodopera extrafamiliare, si ripartisce tra il 68,8% effettuate da lavoratori a tempo determinato e il 31,2% prestate da lavoratori a tempo indeterminato (Tab. 8). Tab. 7 - Persone per categoria di manodopera agricola nel comune di Umbertide - anno 2000

Altra manodopera aziendale Familiari del conduttore Dirigenti e impiegati Operai ed assimilati

Conduttore Coniuge Altri familiari del conduttore

Parenti del conduttore Totale

A tempo indeterminato

A tempo determinato

A tempo indeterminato

A tempo determinato

Totale generale

548 376 602 43 1021 37 56 24 316 2.002

Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

Tab. 8 - Giornate di lavoro aziendale per categoria di manodopera agricola nel comune di Umbertide - anno 2000

Altra manodopera aziendale Familiari del conduttore Dirigenti e impiegati Operai ed assimilati

Conduttore Coniuge Altri familiari del conduttore

Parenti del conduttore Totale

A tempo indeterminato

A tempo determinato

A tempo indeterminato

A tempo determinato

Totale generale

44.542 12.191 13.033 2.618 27842 4.507 4.932 5.325 16.701 103.849

Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura La meccanizzazione interessa una quota rilevante delle aziende agricole del comune di Umbertide, infatti quelle che utilizzano mezzi meccanici di proprietà sono 483, pari all’84,9% del totale. Considerevole è anche la quota di aziende che utilizza macchine fornite da terzi (59,8%), mentre solo 17 fa ricorso a mezzi in comproprietà. Molto diffuso è

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l’utilizzo delle trattrici dato che 449 aziende, pari al 78,9% del totale, ne possiede almeno una. Frequente è anche l’impiego di piccoli mezzi meccanici, quali i motocoltivatori, le motozappe, le motofresatrici e le motofalciatrici, possedute dal 40,1% delle aziende. In ultimo va rilevato che la proprietà di mietitrebbiatrici, mezzo molto costoso ma poco versatile, riguarda solo il 2,6% delle aziende agrarie, percentuale inferiore a quella rilevata per la provincia di Perugia, che è pari al 2,9% (Tab. 9). Tab. 9 - Aziende del comune di Umbertide che utilizzano mezzi meccanici e relativo numero di mezzi di proprietà dell’azienda - anno 2000

Totale Trattrici Motocoltivatori, motozappe, motofresatrici, motofalciatrici

Aziende con mezzi

Aziende con mezzi forniti da terzi

Aziende con mezzi in comproprietà Totale Aziende Mezzi Aziende Mezzi

483 340 17 449 392 648 228 292

Metitrebbiatrici

Macchine per raccolta completamente automatizzata

Apparecchi per l'irrorazione di prodotti fitoiatrici

Macchine per la fertilizzazione

Altri mezzi meccanici

Aziende Mezzi Aziende Mezzi Aziende Mezzi Aziende Mezzi Aziende 15 17 6 6 9 14 109 116 27

Fonte: Istat - 5° Censimento generale dell’agricoltura

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TURISMO Dall’analisi del flusso di turisti registrato negli esercizi ricettivi del comune di Umbertide si osserva una crescita costante sia negli arrivi che nelle presenze, anche se una battuta d’arresto si può individuare nel 2003, annunciata dalla flessione registrata l’anno precedente. Il trend positivo riprende con ritmi piuttosto sostenuti dal 2004 (Graf. 1). Graf. 1 - Arrivi e presenze nel Comune di Umbertide nel periodo 1999-2006

10.942

12.752

14.578

14.527

11.970

13.388

13.882

15.449

31.626

48.379

53.286

50.745

43.812

50.521

54.007

57.499

- 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

Arrivi Presenze

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Allargando l’osservazione alle unità territoriali di riferimento, l’andamento del flusso turistico dell’umbertidese rispecchia, sostanzialmente, quello del Comprensorio dell’Alta Valle del Tevere e della regione, anche se la crescita degli arrivi e, soprattutto, delle presenze risulta più accentuata. La flessione registrata nel 2003, probabilmente imputabile alla generalizzata congiuntura economica negativa e conseguentemente alla contrazione della capacità di spesa, risulta più marcata per le strutture ricettive di Umbertide, che registrano una contrazione del 17,6% degli arrivi e del 13,7% delle presenze rispetto ad un -1,3% e un -4,4% del comprensorio. La ripresa degli anni successivi però è più rapida e decisa nel territorio di Umbertide se confrontata con la regione e il comprensorio (Tab. 1). Dall’esame degli arrivi e delle presenze nelle strutture alberghiere ed extralberghiere operanti ad Umbertide nel 2006, in confronto al 2005, si riscontra un generale incremento: +11,3% negli arrivi e +6,5% nelle presenze, per un complessivo declino della permanenza media. A sostenere la crescita del flusso turistico sono soprattutto i turisti stranieri che fanno registrare +40,4% negli arrivi e +29,9% nelle presenze, riuscendo così ad ammortizzare il calo di presenze degli italiani (-7,2%). Sono gli esercizi extralberghieri a supportare il buon andamento del settore turistico ad Umbertide: a fronte di un calo di arrivi (-5,2%) e di presenze (-18,3%) negli esercizi alberghieri, si registra un +39,6% e un +24,8% negli arrivi e nelle presenze di quelli extralberghieri. In ultimo, mentre nel settore extralberghiero la crescita riguarda sia i turisti italiani che quelli stranieri, negli esercizi alberghieri ad un calo di arrivi italiani corrisponde un incremento, seppur minimo, di stranieri (Tab. 2)45.

45 Per il movimento turistico registrato ad Umbertide dal 1999 al 2006 si rinvia alla tabella 3 riportata in fondo a questa sezione.

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Tab. 1 - Arrivi, presenze e variazioni percentuali - Anni 1999-2006 Comune di Umbertide Comprensorio dell'Alta Valle del Tevere Regione Umbria

Anni Arrivi Presenze Var % Arrivi

Var % Presenze Arrivi Presenze

Var % Arrivi

Var % Presenze Arrivi Presenze

Var % Arrivi

Var % Presenze

1999 10.942 31.626 58.273 204.016 1.613.758 4.686.094 2000 12.752 48.379 16,5 53,0 66.482 231.509 14,1 13,5 1.959.451 5.553.613 21,4 18,5 2001 14.578 53.286 14,3 10,1 69.720 253.555 4,9 9,5 1.986.253 5.868.513 1,4 5,7 2002 14.527 50.745 -0,3 -4,8 72.717 280.386 4,3 10,6 2.020.296 5.944.870 1,7 1,3 2003 11.970 43.812 -17,6 -13,7 71.776 268.038 -1,3 -4,4 1.973.533 5.794.624 -2,3 -2,5 2004 13.388 50.521 11,8 15,3 70.450 278.076 -1,8 3,7 2.005.736 5.753.767 1,6 -0,7 2005 13.882 54.007 3,7 6,9 73.020 295.473 3,6 6,3 2.018.708 5.791.920 0,6 0,7 2006 15.449 57.499 11,3 6,5 80.075 311.478 9,7 5,4 *

* per ora ho solo dati parziali

* dati definitivi non disponibili

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria Tab. 2 - Dinamica 2005-2006 degli arrivi e delle presenze negli esercizi ricettivi del comune di Umbertide

Alberghiero Italiani Stranieri Totale var.% Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2005-2006 -7,6 -20,0 19,1 -1,2 -5,2 -18,3 Extralberghiero Italiani Stranieri Totale var.% Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2005-2006 33,9 13,0 49,2 33,6 39,6 24,8 Totale generale Italiani Stranieri Totale var.% Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2005-2006 4,3 -7,2 40,4 29,9 11,3 6,5

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Nel 2006, dei 15.449 clienti alloggiati negli esercizi ricettivi di Umbertide, il 75,7% è rappresentato da italiani, che incidono in termini di presenze (pari a 57.499) per il 55,1%, a testimoniare una permanenza media del turista nostrano inferiore a quella che caratterizza gli ospiti provenienti da fuori Italia. La permanenza media complessiva, pari a 3,7 giorni, è infatti la risultante della componente straniera, pari a 6,9 giorni e di quella italiana, di 2,7 giorni. Ciò è attribuibile al fatto che gli stranieri prediligono l’alloggio extralberghiero, tradizionalmente caratterizzato da una permanenza media più lunga di quella dell’alberghiero (5,4 giorni contro 2,3 giorni nel 2006) e che, proprio nell’extralberghiero, gli stranieri effettuano soggiorni più lunghi degli italiani (8,4 giorni contro 3,5). La permanenza media più elevata la fa registrare la categoria ricettiva “altri” del settore extralberghiero con 15,4 giorni (Tab. 3). Dai dati riportati nella tabella 4 risalta chiaramente come l’offerta ricettiva di Umbertide sia segnatamente caratterizzata da un’ospitalità di tipo extralberghiero. Infatti questo comparto conta 60 esercizi con 282 camere e 921 posti letto. Gli alberghi sono solo 3 con 128 posti letto (Tab. 3). Tab. 3 - Consistenza ricettiva e permanenza turistica media nel comune di Umbertide - Anno 2006

Permanenza media (gg) Categorie degli esercizi Esercizi Camere Letti Italiani Stranieri Totale

Albergo 3 stelle 1 41 69 2,0 1,9 2,0Albergo 2 stelle 2 31 59 2,7 2,5 2,6Totale alberghiero 3 72 128 2,3 2,3 2,3 Camere - Case 19 107 370 3,6 8,2 6,0Alloggi Agrituristici 30 144 476 3,4 8,3 4,9Altri 11 31 75 2,7 15,4 8,1Totale extralberghiero 60 282 921 3,5 8,4 5,4 Totale generale 63 354 1049 2,7 6,9 3,7

Fonte: Servizio Turistico - Regione dell’Umbria Se si prende in considerazione l’andamento delle presenze durante i mesi dell’anno (Graf. 2 e Tab. 4), si riscontra una decisa stagionalità dei flussi turistici nel periodo estivo con punte massime nei mesi di luglio (10.451 presenze) e agosto (13.093). La stagionalità turistica complessivamente considerata mostra una differente connotazione a seconda dell’origine geografica della clientela: quella nazionale si concentra nei mesi di agosto (6.512 presenze) e di aprile (3.619), invece gli stranieri distribuiscono il loro soggiorno in tutto il periodo

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estivo, da giugno a settembre, con un picco di presenze a luglio (7.698) ed agosto (6.581). La minore stagionalità turistica degli stranieri riscontrata nel comune di Umbertide non è prerogativa del territorio in esame, ma ripropone un fenomeno strutturale del turismo in Umbria ed anche in Italia. Esaminando in maniera più approfondita l’andamento mensile delle presenze del 2006 nelle strutture ricettive di Umbertide (Tab. 4), si può notare che il comparto alberghiero (Graf. 3) registra due picchi, il primo nel mese di giugno (1.832 presenze) e il secondo tra settembre e ottobre (1.934 in entrambe i mesi). Anche in questo caso si evidenzia una differenza di comportamenti tra gli stranieri, più presenti tra maggio e giugno, e gli italiani, che scelgono i mesi di aprile e, poi, settembre e ottobre. Nelle strutture extralberghiere (Graf. 4), invece, le presenze si concentrano nel periodo estivo, con punte massime nei mesi di luglio (9.146 presenze) ed agosto (11.564); in questo caso, mentre gli stranieri sono più presenti tra luglio ed agosto, gli italiani preferiscono aprile ed agosto. Graf. 2 - Stagionalità delle presenze turistiche nel comune di Umbertide - Anno 2006

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

totale Stranieri Italiani

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Tab. 4 - Stagionalità del movimento turistico nel comune di Umbertide - Anno 2006 Esercizi alberghieri Esercizi extra-alberghieri Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Gennaio 468 1159 39 161 507 1320 79 380 2 32 81 412Febbraio 364 961 38 100 402 1061 74 125 5 17 79 142Marzo 482 1197 42 87 524 1284 163 418 22 55 185 473Aprile 681 1565 65 131 746 1696 769 2054 81 524 850 2578Maggio 610 1248 147 305 757 1553 230 631 211 1527 441 2158Giugno 670 1453 153 379 823 1832 288 982 398 3067 686 4049Luglio 471 1131 83 174 554 1305 417 1622 942 7524 1359 9146Agosto 630 1372 86 157 716 1529 901 5140 630 6424 1531 11564Settembre 805 1770 80 164 885 1934 313 1170 317 3214 630 4384Ottobre 887 1773 77 161 964 1934 359 775 126 964 485 1739Novembre 598 1520 74 177 672 1697 126 284 33 107 159 391Dicembre 712 1508 40 108 752 1616 594 1437 67 265 661 1702

Tot. 7378 16657 924 2104 8302 18761 4313 15018 2834 23720 7147 38738

Totale generale Italiani Stranieri Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Gennaio 547 1539 41 193 588 1732 Febbraio 438 1086 43 117 481 1203 Marzo 645 1615 64 142 709 1757 Aprile 1450 3619 146 655 1596 4274 Maggio 840 1879 358 1832 1198 3711 Giugno 958 2435 551 3446 1509 5881 Luglio 888 2753 1025 7698 1913 10451 Agosto 1531 6512 716 6581 2247 13093 Settembre 1118 2940 397 3378 1515 6318 Ottobre 1246 2548 203 1125 1449 3673 Novembre 724 1804 107 284 831 2088 Dicembre 1306 2945 107 373 1413 3318

Tot. 11691 31675 3758 25824 15449 57499 Fonte: Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Graf. 3 - Stagionalità delle presenze turistiche negli esercizi alberghieri nel comune di Umbertide - Anno 2006

0

500

1000

1500

2000

2500

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

totale Stranieri Italiani

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria Nel 2006, i primi tre paesi di provenienza dei turisti che visitano il territorio Umbertidese sono il Regno Unito, gli Stati Uniti d’America e i Paesi Bassi, in termini sia di arrivi che di presenze. Gli inglesi, gli statunitensi e gli olandesi rappresentano da soli il 52,5% degli arrivi e il 36,3% delle presenze totali degli stranieri. Seguono il Belgio, la Germania, la Danimarca e la Francia, che, insieme ai paesi già citati, costituiscono il 75,4% degli arrivi e il 63,1% delle presenze della componente estera (Graf. 5).

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Graf. 4 - Stagionalità delle presenze turistiche negli esercizi extralberghieri nel comune di Umbertide - Anno 2006

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

totale Stranieri Italiani

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria I portoghesi, con 11,8 giorni, risultano essere i turisti che soggiornano più a lungo, seguiti dagli “altri paesi dell’Asia” (11,2 giorni), dai turisti della Svizzera e del Liechtenstein (9,4), del Belgio (9,2), dei Paesi Bassi (8,8), della Germania (8,6) e della Danimarca (8,4) (Tab. 5). Analizzando, infine, la provenienza dei turisti italiani risulta evidente che dal Nord proviene la maggior parte del flusso turistico nazionale: il 37,6% degli arrivi e il 38,2% delle presenze. Segue il Centro in termini di arrivi con il 32% e il Sud per quanto riguarda le presenze con il 31,9% (Graf. 6).

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Graf. 5 - Arrivi e presenze dei turisti stranieri nel comune di Umbertide per principali paesi di provenienza - Anno 2006

819 596 558279 261 192 133

5.341

4.281

4.903

2.5672.236

1.611

529

Regno Unito Stati Unitid'America

Paesi Bassi Belgio Germania Danimarca Francia

Arrivi Presenze

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria Il Lazio è la regione che fornisce il maggior numero di turisti nazionali sia in termini di arrivi (2.173; il 18,6% del totale) che di presenze (6.044; 19,1%), seguito dalla Campania con il 13,5% degli arrivi e il 16% delle presenze (Graf. 7 e 8), ma mentre i turisti laziali sembrano preferire per il proprio soggiorno le strutture extralberghiere (1.179 arrivi e 3.715 presenze), quelli campani scelgono gli esercizi alberghieri (1.127 arrivi e 3.701 presenze). Va detto però che sui flussi turistici provenienti dalla Campania, per il 2006, ha sicuramente giocato un ruolo positivo la scelta di inserire proprio quest’ultima regione come “ospite” nella manifestazione dedicata all’agricoltura biologica “EcoTipica” che si svolge ad Umbertide nel mese di settembre. Per quanto riguarda la permanenza media (Graf. 9) è il Veneto, con 3,3 giorni, a contendersi il primato con la Campania (3,2) e, in ogni caso, sono i turisti provenienti dal Nord e dal Sud Italia e che soggiornano in strutture extralberghiere a far registrare la permanenza media più elevata.

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Graf. 6 - Arrivi e presenze nel comune di Umbertide dei turisti italiani per macro aree di provenienza - Anno 2006 (val. %)

37,6

32,030,4

38,2

30,031,9

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

Nord centro sud

arrivi presenze

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

Tab. 5 - Provenienza dei turisti nel comune di Umbertide - Anno 2006 Esercizi alberghieri Altre strutture ricettive Totale generale

Arrivi Presenze P.M. g.g Arrivi Presenze P.M. g.g Arrivi Presenze P.M. g.gAbruzzo 317 517 1,6 65 212 3,3 382 729 1,9Basilicata 51 95 1,9 10 44 4,4 61 139 2,3Bolzano-Bolzen 15 18 1,2 16 55 3,4 31 73 2,4Calabria 134 277 2,1 47 114 2,4 181 391 2,2Campania 1127 3701 3,3 453 1365 3,0 1580 5066 3,2Emilia Romagna 599 935 1,6 428 1340 3,1 1027 2275 2,2Friuli Venezia Giulia 88 146 1,7 65 182 2,8 153 328 2,1Lazio 1054 2329 2,2 1119 3715 3,3 2173 6044 2,8Liguria 141 222 1,6 86 357 4,2 227 579 2,6Lombardia 746 1464 2,0 698 2757 3,9 1444 4221 2,9Marche 358 554 1,5 173 430 2,5 531 984 1,9Molise 25 27 1,1 13 19 1,5 38 46 1,2Piemonte 411 855 2,1 164 698 4,3 575 1553 2,7Puglia 861 2256 2,6 160 665 4,2 1021 2921 2,9Sardegna 49 95 1,9 22 85 3,9 71 180 2,5Sicilia 129 244 1,9 89 387 4,3 218 631 2,9Toscana 510 943 1,8 182 589 3,2 692 1532 2,2Trento 34 109 3,2 18 47 2,6 52 156 3,0Umbria 227 709 3,1 118 218 1,8 345 927 2,7Valle D'Aosta 0 0 2 2 1,0 2 2 1,0Veneto 502 1161 2,3 385 1737 4,5 887 2898 3,3

Tot. 7378 16657 2,3 4313 15018 3,5 11691 31675 2,7

------- segue

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Francia 50 99 2,0 83 430 5,2 133 529 4,0Paesi Bassi 55 57 1,0 503 4846 9,6 558 4903 8,8Germania 84 220 2,6 177 2016 11,4 261 2236 8,6Regno Unito 88 181 2,1 731 5160 7,1 819 5341 6,5Irlanda 5 13 2,6 43 275 6,4 48 288 6,0Danimarca 29 29 1,0 163 1582 9,7 192 1611 8,4Grecia 11 12 1,1 0 0 11 12 1,1Portogallo 1 1 1,0 5 70 14,0 6 71 11,8Spagna 31 90 2,9 11 136 12,4 42 226 5,4Belgio 25 29 1,2 254 2538 10,0 279 2567 9,2Lussemburgo 0 0 0 0 0 0 Islanda 0 0 0 0 0 0 Norvegia 4 5 1,3 20 113 5,7 24 118 4,9Svezia 10 17 1,7 31 126 4,1 41 143 3,5Finlandia 3 3 1,0 24 164 6,8 27 167 6,2Svizzera e Liechtenstein 15 16 1,1 45 547 12,2 60 563 9,4Austria 20 62 3,1 26 129 5,0 46 191 4,2Malta 0 0 0 0 0 0 Turchia 10 39 3,9 3 64 21,3 13 103 7,9Estonia 0 0 0 0 0 0 Lettonia 0 0 0 0 0 0 Lituania 0 0 0 0 0 0 Polonia 13 21 1,6 16 106 6,6 29 127 4,4Repubblica Ceca 7 7 1,0 2 8 4,0 9 15 1,7Slovacchia 7 7 1,0 1 1 1,0 8 8 1,0Ungheria 38 41 1,1 5 18 3,6 43 59 1,4Romania 25 114 4,6 0 0 25 114 4,6Bulgaria 2 3 1,5 0 0 2 3 1,5Ucraina 2 2 1,0 0 0 2 2 1,0Russia 4 17 4,3 6 21 3,5 10 38 3,8Slovenia 3 6 2,0 0 0 3 6 2,0Croazia 8 24 3,0 0 0 8 24 3,0Altri paesi europei 107 372 3,5 24 325 13,5 131 697 5,3Egitto 0 0 0 0 0 0 Paesi dell'Africa Mediterranea 10 16 1,6 0 0 10 16 1,6Altri paesi dell'Africa 10 39 3,9 1 7 7,0 11 46 4,2Sud Africa 3 11 3,7 12 47 3,9 15 58 3,9Stati Uniti d'America 60 137 2,3 536 4144 7,7 596 4281 7,2Canada 9 15 1,7 23 153 6,7 32 168 5,3Messico 0 0 0 0 0 0 Venezuela 0 0 0 0 0 0 Brasile 5 9 1,8 2 4 2,0 7 13 1,9Argentina 3 3 1,0 0 0 3 3 1,0Altri paesi dell'America latina 11 11 1,0 2 4 2,0 13 15 1,2Cipro 0 0 0 0 0 0 Israele 0 0 2 2 1,0 2 2 1,0India 2 2 1,0 0 0 2 2 1,0Cina 0 0 0 0 0 0 Corea del Sud 0 0 0 0 0 0 Giappone 15 70 4,7 2 2 1,0 17 72 4,2Altri paesi del Medio Oriente 3 3 1,0 1 3 3,0 4 6 1,5Altri paesi dell'Asia 2 2 1,0 8 110 13,8 10 112 11,2Altri paesi 124 278 2,2 1 5 5,0 125 283 2,3Australia 8 19 2,4 58 485 8,4 66 504 7,6Nuova Zelanda 2 2 1,0 13 79 6,1 15 81 5,4

Tot. 924 2104 2,3 2834 23720 8,4 3758 25824 6,9

Fonte: Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Graf. 7 - Arrivi nel comune di Umbertide dei turisti italiani per regione di provenienza - Anno 2006 (val. %; n. 7.378)

0,0

0,3

0,3

0,4

0,5

0,6

1,3

1,5

1,9

1,9

3,0

3,3

4,5

4,9

5,9

7,6

8,7

8,8

12,4

13,5

18,6

Valle D'Aosta

Bolzano-Bolzen

Molise

Trento

Basilicata

Sardegna

Friuli Venezia Giulia

Calabria

Sicilia

Liguria

Umbria

Abruzzo

Marche

Piemonte

Toscana

Veneto

Puglia

Emilia Romagna

Lombardia

Campania

Lazio

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Graf. 8 - Presenze nel comune di Umbertide dei turisti italiani per regione di provenienza - Anno 2006 (val. %; n. 125.396)

0,0

0,1

0,2

0,4

0,5

0,6

1,0

1,2

1,8

2,0

2,3

2,9

3,1

4,8

4,9

7,2

9,1

9,2

13,3

16,0

19,1

Valle D'Aosta

Molise

Bolzano-Bolzen

Basilicata

Trento

Sardegna

Friuli Venezia Giulia

Calabria

Liguria

Sicilia

Abruzzo

Umbria

Marche

Toscana

Piemonte

Emilia Romagna

Veneto

Puglia

Lombardia

Campania

Lazio

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Graf. 9 - Permanenza media nel comune di Umbertide dei turisti italiani per regione di provenienza - Anno 2006

1,0

1,2

1,9

1,9

2,1

2,2

2,2

2,2

2,3

2,4

2,5

2,6

2,7

2,7

2,8

2,9

2,9

2,9

3,0

3,2

3,3

Valle D'Aosta

Molise

Marche

Abruzzo

Friuli Venezia Giulia

Calabria

Toscana

Emilia Romagna

Basilicata

Bolzano-Bolzen

Sardegna

Liguria

Umbria

Piemonte

Lazio

Puglia

Sicilia

Lombardia

Trento

Campania

Veneto

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria

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Tab. 6 - Movimento turistico registrato nel comune di Umbertide dal 1999 al 2006 Alberghiero Italiani Stranieri Totale ANNI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze1999 7.947 16.540 1.006 2.169 8.953 18.7092000 8.136 20.801 1.210 2.826 9.346 23.6272001 8.812 19.855 1.155 2.935 9.967 22.7902002 8.901 19.556 1.136 2.611 10.037 22.1672003 5.940 14.329 874 2.198 6.814 16.5272004 7.341 20.297 882 2.124 8.223 22.4212005 7.985 20.829 776 2.129 8.761 22.9582006 7.378 16.657 924 2.104 8.302 18.761

Extralberghiero Italiani Stranieri Totale ANNI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze1999 1.337 7.400 652 5.517 1.989 12.9172000 2.266 13.963 1.140 10.789 3.406 24.7522001 2.870 15.447 1.741 15.049 4.611 30.4962002 2.861 13.924 1.629 14.654 4.490 28.5782003 3.444 13.198 1.712 14.087 5.156 27.2852004 3.440 12.588 1.725 15.512 5.165 28.1002005 3.221 13.294 1.900 17.755 5.121 31.0492006 4.313 15.018 2.834 23.720 7.147 38.738

Totale generale Italiani Stranieri Totale ANNI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze1999 9.284 23.940 1.658 7.686 10.942 31.6262000 10.402 34.764 2.350 13.615 12.752 48.3792001 11.682 35.302 2.896 17.984 14.578 53.2862002 11.762 33.480 2.765 17.265 14.527 50.7452003 9.384 27.527 2.586 16.285 11.970 43.8122004 10.781 32.885 2.607 17.636 13.388 50.5212005 11.206 34.123 2.676 19.884 13.882 54.0072006 11.691 31.675 3.758 25.824 15.449 57.499

Fonte: elaborazioni AUR su dati del Servizio Turistico - Regione dell’Umbria Il Comprensorio Turistico Il comprensorio dell’Alta Valle del Tevere si snoda su una striscia di terra di soli 35 Km delineata dalle colline appenniniche che collegano San Giustino ad Umbertide, a cavallo del confine amministrativo tra Toscana e Umbria, comprendendo i comuni di Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e Umbertide. La valle, fertile e ricca di acque, dapprima ampia, si svolge in direzione longitudinale restringendosi a sud di Città di Castello; subito dopo, alla confluenza del torrente Soara nel Tevere, si apre in un ampio fondo pianeggiante, fino allo sbocco del Nestore nel Tevere, il maggior affluente dell'alto corso del fiume. Ed è sempre sulle sponde del Tevere che si snodano i maggiori centri abitati della zona, il cui recente sviluppo ha dato luogo a fasce edificate quasi continue, per l’insediarsi di piccole e medie attività artigianali ed industriali che, da qualche decennio, hanno fatto di quest’area una delle realtà economiche e produttive più dinamiche dell’Umbria.

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Storicamente “terra di confine”, l’Alta Valle del Tevere è stata, in epoca medievale, teatro di alterne vicende di lotte, alleanze e sottomissioni, sempre contesa tra gli interessi politici di Arezzo, Perugia e il Montefeltro, ma questo ha fatto sì che il territorio abbia ricevuto molteplici influenze culturali e apporti artistici. Piero della Francesca, Raffaello, Signorelli, Vasari, il Pinturicchio, il Ghirlandaio, i Della Robbia, Rosso Fiorentino, Burri sono alcuni degli artisti che hanno arricchito con il loro ingegno e le loro opere le città ed i paesi del Comprensorio.

Tra i comuni che compongono il ‘Tifernate, Umbertide è il secondo per importanza e dimensione, ha avuto una evoluzione demografica in costante crescita negli anni, sostenuta da un fiorente sviluppo di piccole e medie imprese. E’ situata al centro della vallata su cui spicca il monte Acuto (poco più di 900 metri di altitudine), le mura sono lambite dal fiume Tevere; con una superficie di 200 Kmq Umbertide conta al suo interno differenti frazioni, come Castelvecchio, Leoncini, Montecastelli, Niccone, Pierantonio e Preggio. Il contesto urbano è tipicamente medievale e umbro: quasi integro a Montone, con il suo borgo murato e allungato sulle due cime di un colle, a congiungere le principali emergenze religiose e militari poste alle due estremità; un contesto che a Umbertide (città baluardo e avamposto perugino nel fondovalle) è stato in parte distrutto, ma che appare significativamente testimoniato dal poderoso mastio della fortezza trecentesca che spicca nel borgo antico. Nelle zone circostanti ad Umbertide, è possibile osservare una trama molto fitta di castelli e rocche medievali (come quelli di Polgeto, Montalto, Romeggio), di cui talvolta rimangono solo i ruderi (Monteacuto e Monestevole), assieme al superbo castello di Civitella Ranieri, complesso militare rinascimentale edificato su un’antica fortezza, con la sua mole severamente dominata da due torri cilindriche e dal maschio quadrato. Si tratta di innumerevoli testimonianze del ruolo storico di questa porzione meridionale della valle, vero e proprio “snodo” tra diversi ambiti territoriali del potere politico e militare. I monumenti di maggiore rilievo sono: la Rocca costruita tra il 1374 e il 1390 su progetto di Angeluccio di Ceccolo, detto "Trocascio", eseguito da Alberto Guidalotti; l' Abbazia di San Salvatore e Eremo di Montecorona, l'eremo si trova in un bosco di faggi e castagni e sovrasta la sottostante Abbazia fondata da San Romualdo nel 1008. Notevole la cripta con capitelli romanici dell'XI secolo ed un affresco del '300 raffigurante l'Annunciazione. L’abbazia di San Salvatore testimonia come sia stato anche l’insediamento di grandi abbazie benedettine tra XI e XIII secolo a dare forma al paesaggio dell’Alta Valle del Tevere; le comunità benedettine avviarono, infatti, una grandissima opera di colonizzazione e bonifica della pianura agricola e di sfruttamento della montagna, diventando centri propulsori dell’economia di vaste zone circostanti. La Rocca, dal 1991, è sede permanente del “Centro per l’Arte Contemporanea”ed ospita annualmente importanti mostre ed una raccolta permanente di opere donate dagli artisti. Da pochi anni restaurata è custodita una preziosa Collezione d'Arte contemporanea che si può visitare perché aperta al pubblico. Nella chiesa della Collegiata (Santa Maria della Reggia) seconda metà del 1500 sono custodite tele del Pomarancio e di G. Laudati. Nella Chiesa di Santa Croce (sec. XVII) è stato realizzato un museo che ospita una delle opere più importanti di Luca Signorelli, la “Deposizione dalla Croce” del 1515 e la “Madonna col Bambino” e i sonetti del 1577 di Nicolò Circignani, detto il “ Pomarancio”. Il museo viene utilizzato anche come auditorium e sala convegni. Antico crocevia tra Marche, Umbria e Toscana, il territorio circostante Umbertide è quindi ricco di castelli e piccoli borghi, come il borgo di Montemigiano che si trova sulla collina che sovrasta Niccone, mentre tra i Torrenti Reggia ed Assino si erge il Castello di Serra Partucci; altro antico presidio militare è il borgo di Preggio nella cui chiesa (Santa Maria delle Grazie) si trova un affresco attribuito al Pinturicchio. Altri sono il Castello di Ascagnano, il Castello di Romeggio, il Castello di Montalto, quello di Polgeto, e i borghi Bastia Creti e Santa Giuliana. Nel 2000 i Comuni di Città di Castello, Umbertide, Gubbio e Gualdo Tadino, hanno aderito formalmente alla Carta di Aalborg impegnandosi ufficialmente ad attuare i 13 principi di modello di città sostenibile sul proprio territorio. Nel 2002, grazie al contributo della Regione Umbria, i Comuni hanno deciso di avviare un percorso comune consorziandosi e dando il via al Forum A21 per l’Alta Umbria. L’importanza di tale consorzio è strategica per le politiche territoriali ed ambientale, poiché il Forum Alta Umbria coinvolge un bacino di circa 100.000 abitanti e 1230 kmq di territorio.

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Prodotti tipici locali Agli occhi di chi attraversa la valle, non sfugge la netta differenza tra i due versanti che si affacciano sulla piana: scendendo verso Perugia, e guardando a sinistra, la fascia collinare ampia e soleggiata ospita, sulle pendici più basse, varie colture agrarie come la vite e (in misura minore) l’ulivo, che lasciano poi il posto ai boschi; sull’altro versante, cioè sulla destra idrografica del Tevere, il paesaggio agrario è invece dominato da un manto forestale, abbastanza denso e compatto, che scende fin quasi al limite del fondovalle, mentre nella montagna più interna, verso la Toscana, si trasforma in estesi castagneti, in passato una voce significativa dell’economia locale. Ma è soprattutto il paesaggio agrario del tabacco (introdotto fin dal 1575 nel territorio franco di Cospaia, diffusosi solo dall’inizio dell’800), a caratterizzare questa porzione della Valle del Tevere: oggi, con le tecniche industriali di coltivazione, i campi uniformi e regolari si concentrano nei suoli freschi della piana irrigua. Di questa tradizionale e tipica pratica colturale, rimangono i piccoli vecchi essiccatoi in disuso, sostituiti dalle strutture moderne e centralizzate: sparsi sia in piano che in collina, li vediamo ogni tanto spiccare più alti con i loro numerosi camini, isolati presso l’aia di vecchie case coloniche abbandonate oppure inglobati nell’edificio principale.

Nel circondario di Umbertide i prodotti tipici sono il vino ed il tartufo. Per quanto riguarda il vino è importante segnalare che Umbertide si colloca all’interno della Strada del Vino ‘Colli del Trasimeno’, con i vini a denominazione di origine controllata “Colli del Trasimeno” (o “Trasimeno”) e “Colli Altotiberini”; altro prodotto tipico della zona è il tartufo, in particolare il tartufo bianco, detto anche trifola bianca della val Tiberina, cui è dedicata una sagra nel periodo di novembre a Città di Castello. Il territorio umbertidese è uno di quelli dove maggiormente si è diffuso l’allevamento della chianina, la razza bovina tipica del centro Italia, crescita non solo numerica degli allevamenti bovini, ma anche qualitativa, data dal forte sviluppo delle produzioni zootecniche biologiche. Il Comune ha quindi aderito all’associazione “Città della Chianina” proprio per valorizzare il prodotto e sostenere la produzione locale.

Umbertide è un comune particolarmente ricco di eventi come rievocazioni storiche, manifestazioni pittorico letterarie e sagre paesane, in cui vengono esaltati i prodotti locali. Tra le manifestazioni troviamo: - la “Fratta dell’ ottocento” (settembre), rievocazione storica in costume che rappresenta un evento molto particolare, poiché i vari borghi della cittadina vengono pervasi da atmosfere ottocentesche e la popolazione locale si maschera con costumi d' epoca, sfilando attraverso le strade del centro storico e ricordando le antiche battaglie del periodo risorgimentale. Nei quattro giorni della festa sono particolarmente attive ed affollate le taverne dove i visitatori possono gustare i prodotti tipici locali. - il Festival di Primavera (maggio) raccoglie tutta una serie di concerti di musica classica e da camera organizzati dalla Nuova Scuola Popolare di Musica; - il premio letterario Umbertide XXV Aprile premio indetto per iniziativa dell´associazione culturale "S.Francesco", in ricordo della ricorrenza del 25 aprile 1944, giorno del bombardamento della città di Umbertide e del 25 aprile 1945, data della liberazione d´Italia dal regime nazi-fascista; - fotografia in Umbria (maggio-novembre), mostra mercato di materiale fotografico d’occasione giunta alla 42° edizione (2 appuntamenti annuali); - Rockin’ Umbria (giugno) percorsi musicali tra Umbertide e Perugia in cui vengono presentati anche artisti emergenti, lasciando spazio a nuove tendenze giovanili contemporanee; - Now’s the Time (luglio-agosto) rassegna di musica creative negli angoli più successive del territorio; - Festa del Patrono: Madonna della Reggia (settembre) - Calzolarissimo (giugno) festa organizzata in una frazione di Umbertide, loc. Calzolaio, della durata di un fine

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settimana, all’interno della quale è inserita la sagra del pesce; - humors - cinema in Umbria - ”giornate del cinema del sorriso”(ottobre), rassegna di cortometraggi delle scuole de territorio nazionale. - Sagra della Castagna (ottobre) evento organizzato nell’antico e suggestivo borgo di Preggio in cui è possibile assaggiare numerose specialità gastronomiche, perlopiù dolci, a base di questo frutto; - Fiere di Settembre in cui tutta la zona del centro diventa un grande quartiere fieristico, con bancarelle e stands, molti dei quali dedicati a prodotti artigianali, come i mobili; durante la fiera viene inoltre allestita un’area ludica dedicata ai bambini ed è particolarmente significativo il contributo di gruppi ed associazioni cittadine per rendere più ricca ed attraente la fiera. Oltre a queste manifestazioni tradizionali troviamo occasioni di incontro e scambio come Umbertidea, evento conclusivo del Concorso Internazionale d’Architettura, organizzato dal Comune di Umbertide, con la collaborazione dell'Istituto Tetraktis, gara avente per oggetto la “riqualificazione delle aree adiacenti al centro storico di Umbertide”, al cui vincitore verrà affidato l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera. La realizzazione di importante dedicate alle produzioni artistiche delle Ceramiche Pucci e delle Ceramiche Rometti, queste ultime ancora in attività. L’artigianato nella zona dell’alta valle del Tevere ha conservato le tradizioni e le abitudini di un tempo, attività legate a modi di produzione dalle radici antichissime. Le origini risalgono al Medioevo ma è nel Rinascimento che queste "Arti minori" raggiungono il massimo splendore. Famosa la produzione del ferro battuto di Montone e il ricamo e l’arte dell’intaglio e della lavorazione del legno a Città di Castello. La ceramica artistica di Umbertide si contraddistingue per l'applicazione del ‘nero frattà che dà suggestivi riflessi metallici, mentre a Città di Castello sono le decorazioni araldiche e i rilievi a connotare la produzione locale. Fonti:

www.umbriatravel.com/Alta_Valle_del_Tevere/indexit.htm www.umbriaearte.it/umbertide.htm www.paesaggi.umbria2000.it/?IDCont=201323 www.welcomeumbria.it/tifernate.asp www.umbriaearte.it/ceramica_di_gubbio.htm www.umbriaearte.it/umbertide.htm www.itinerary.it/umbria/territorio-umbertide-gubbio.php www.medioevoinumbria.it/ita/castrum/umbertide_rocca.htm www.umbriatravel.com/Alta_Valle_del_Tevere/it/itinerari_Alta_Valle_del_Tevere.aspwww.umbria.org/ita/Turismo/territorio/altavalle.asp; www.paesaggi.umbria2000.it/?ctl=DC&IDNodoA=229&IDCont=26866 www.umbriatravel.com/Umbertide/it/itinerari_Umbertide.asp www.umbriatravel.com/Alta_Valle_del_Tevere/indexit.htm www.itinerary.it/umbria/prodotti-tipici-umbertide-gubbio.php www.agriturismoqualita.com/percorsi/artigianato/art_tifernate.htm

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Il profilo del turista in Umbria Di seguito si riportano i principali elementi emersi dall’analisi dell’Andamento congiunturale del turismo in Umbria, pubblicato nell’ottobre 2006, relativamente al profilo del turista che sceglie l’Umbria come meta. “Il turista in Umbria nell’estate 2006 si contraddistingue per le seguenti caratteristiche: - Seppur prevalentemente italiano, la presenza di stranieri è in quota pari alla media nazionale, specie nella provincia di Terni; - La permanenza media del turista italiano è più breve (3,4 notti) rispetto alle altre medie italiane (4,4 notti), mentre i soggiorni dei turisti stranieri durano 3,9 notti come nel resto d’Italia; - Il lago è il prodotto dove in estate il turismo internazionale è stato presente in quota più rilevante (40,7%) che nel resto della regione; - Mentre in estate la quota di famiglie di vacanzieri è solitamente prevalente, in Umbria solo il 39,2% della clientela è composta da famiglie mentre per il 37,7% è una vacanza di coppia.” Delle mete turistiche che la nostra regione può offrire, le città di interesse storico-artistico sono visitate per il 69,6% da turisti italiani e per il 30,4% da stranieri, mentre la montagna attrae per il 68,6% italiani e per il restante 31,4% stranieri, soggiornano alle terme per il 74,3% italiani e per il 25,7% stranieri, il lago è preferito per il 59,3% da italiani e per il 40,7% da stranieri, in ultimo la campagna è meta di turisti italiani per il 73,1% e di stranieri per 26,9%. Le famiglie rappresentano il 39,2% del totale dei turisti che visitano l’Umbria, segue il turismo di coppia con il 37,7%, i gruppi con l’8,7%, i singoli in viaggio d’affari (7,6%), i turisti single (4,2%) e i gruppi in viaggio d’affari (2,5%). All’interno della categoria dei turisti in viaggio d’affari il 22,5% soggiorna in Umbria per eventi (il 12,5% sono i partecipanti e il 10% gli addetti ai lavori)46.

I mercati “bersaglio” dei flussi turistici stranieri del Comune di Umbertide Tenendo in considerazione che ad Umbertide il flusso turistico proveniente dall’estero rappresenta il 24,3% degli arrivi e il 44,9% delle presenze e, soprattutto, che è un mercato in forte espansione dato che nel periodo 2005-2006 è cresciuto del 40,4% negli arrivi e del 29,9% nelle presenze, sembra utile riportare quanto riferito dal Servizio turistico della Regione Umbria nel Documento annuale di indirizzo anno 2007 relativamente ai primi tre paesi di provenienza dei turisti stranieri che soggiornano nel Comune (che da soli raccolgono il 52,5% degli arrivi). Regno Unito “È un mercato che in Umbria ha ridotto fortemente la permanenza media. Dato questo che va a condizionare negativamente il pur elevato numero di arrivi. Si ritiene quindi necessario prevedere un approfondimento d’indagine per evidenziare i motivi di questo fenomeno, prima forse di effettuare significativi investimenti di natura promozionale anche in considerazione del fatto che i dati economici nazionali sono tra i migliori del continente europeo. Va però considerato anche il fatto che la Sterlina si è fortemente deprezzata rispetto all’Euro e questo potrebbe spiegare parzialmente la diminuzione delle permanenze medie. Le motivazioni di vacanza dei turisti inglesi sembrano privilegiare la ricerca di relax e solo in un secondo momento viene indicata la cultura, pur nelle diversità regionali, come i costumi, le tradizioni, la simpatia e non ultima la buona cucina, che rappresentano qualcosa di diverso da ciò che offre il proprio paese. È inoltre interessante notare come il turista inglese sia di fatto “destagionalizzato” ripartendo le proprie vacanze in Italia in maniera costante in tutti i periodi dell’ano. Questo potrebbe lasciare aperta una buona opportunità per l’offerta umbra. Questi dati sembrerebbero sfatare il predominio della motivazione culturale. La scelta della destinazione Italia anche come relax e svago viene determinata nella maggioranza dei casi da una percezione dell’immagine Italia storico-culturale, come un paese con profonde tradizioni, capacità di attrazione nelle stagioni marginali rispetto all’estate grazie anche alla grande

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quantità di manifestazioni ed eventi di tipo culturale. È però d’altra parte penalizzante la mancanza di compagnie aeree low cost che colleghino l’Umbria direttamente con la Gran Bretagna. Per aggredire questo mercato è necessario porre grande attenzione alla qualità dell’offerta ed alla sua comunicazione anche alla luce della considerazione del fatto che il turista inglese preferisce sempre più essere autonomo. Grande attenzione deve essere anche posta sulla organizzazione territoriale delle offerte e sulla sua comunicazione finalizzata proprio a far percepire tale qualità.” 0 Stati Uniti “Allo stato attuale gli U.S. rappresentano certamente il principale mercato extra europeo per quantità e dinamica dei flussi di domanda che si indirizzano verso l’Umbria. Un dato però appare preoccupante ed è quello relativo alla permanenza media che, anche se leggermente incrementata rispetto ai dati relativi all’anno passato, è significativamente inferiore alla media (2,1 giornate contro 2,9). Il valore basso della permanenza media può essere determinato da numerosi fattori che dovranno essere indagati con maggiore accuratezza ma, in via di prima approssimazione, si può ritenere che la destinazione Umbria per questi turisti rientri in pacchetti di TO di più ampio respiro rispetto al territorio regionale in cui l’Umbria appare come destinazione di transito. In questo caso l’azione promozionale per questi mercati deve partire innanzi tutto dalla definizione di nuovi prodotti in grado di cogliere innanzitutto l’interesse degli organizzatori, utilizzando in maniera integrata le risorse territoriali. È anche però da registrare una forte tendenza degli americani verso l’organizzazione diretta del viaggio, grazie alla diffusione di internet anche in classi di età più avanzate rispetto agli utilizzatori europei. In sintesi la realizzazione di nuovi prodotti finalizzati ala qualificazione del tempo di vacanza secondo la logica delle tre L (landscape - learning - leisure) potrebbe favorire un maggiore interesse per l’Umbria che, tra l’altro, gode di una notevole notorietà negli U.S. La regione infatti, secondo un’indagine Enit, si pone al terzo posto delle località conosciute dagli americani dopo la Toscana e il Veneto e le motivazioni di maggior peso sono storia, arte, cibo e cultura. Come si nota, rispetto a queste motivazioni, il territorio regionale si trova perfettamente in grado di rispondere in maniera eccellente ma, al tempo stesso, è da evidenziare che in questi termini tutte le regioni italiane sono in grado di poter competere con l’Umbria, a volte in maniera anche più incisiva. Rimane quindi la necessità di innovare fortemente il prodotto in modo da renderlo flessibile rispetto alle diverse necessità dei turisti e degli intermediari turistici che indirizzano flussi verso l’Umbria. Elementi essenziali per una buona riuscita delle iniziative sono: - la chiarezza sul prezzo; - la rassicurazione e la certezza della accuratezza organizzativa del prodotto/viaggio; - la sicurezza dei luoghi, dei beni e delle persone (particolarmente in questo periodo); - maggiore facilità di accesso alle informazioni turistiche e loro modalità di presentazione; qualità delle risorse umane nei ruoli di contatto e, naturalmente, possibilità di comunicare in lingua inglese. Questi elementi devono divenire parte integrante dei linguaggi che verranno utilizzati per la comunicazione promozionale su qualunque madia usato.” Paesi Bassi “Mercato ormai tradizionale che si rivolge soprattutto all’area del Lago Trasimeno. Hanno incrementato la propria permanenza media portandola a 6,2 giornate (6,0 anno precedente). Rappresentano il maggior mercato estero per l’Umbria e hanno incrementato la propria quota di presenze negli esercizi extralberghieri e diminuito sensibilmente le presenze negli esercizi della ricettività alberghiera. Hanno una popolazione di 16.200.000 unità e le previsioni economiche sono improntate ad un moderato ottimismo di ripresa, anche se i maggiori valori del PIL dovrebbero tradursi solo in minima parte in consumi.

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Da un punto di vista turistico il fatto che negli anni passati gli olandesi abbiano diminuito le quote dei loro viaggi all’estero sotto la minaccia di atti di terrorismo inducono a pensare che tale tendenza sarà riconfermata anche nella prossima annualità stante la situazione internazionale. Il fatto però che l’immagine dell’Umbria sia caratterizzata dalla percezione di “luogo tranquillo in cui è possibile rilassarsi” (immagine confermata dall’indagine effettuata in occasione dei ponti festivi del mese di aprile 2006) potrebbe rivelarsi un punto a favore per l’offerta regionale verso questo mercato, anche in considerazione di alcuni elementi: - In presenza di una diminuzione dei viaggi all’estero in generale gli olandesi hanno aumentato la propria quota verso l’Umbria; - La permanenza media dei turisti olandesi nei viaggi all’estero è di 13 giorni mentre l’Umbria evidenza una permanenza media nettamente inferiore. Esistono quindi probabilmente spazi per migliorare questo dato se si mette a punto un’offerta di potenziale interesse per questi clienti; - Hanno una forte propensione per la vacanza culturale, sono interessati all’ambiente e alla natura; - Assumono informazioni sul web, e questa tendenza è in crescita, e sulle riviste specializzate. In generale i punti di forza dell’offerta regionale nei confronti del mercato olandese, concordano con quelli evidenziati dall’Enit. Il rischio principale è la concorrenza sui prezzi da parte di destinazioni emergenti.” Fonte: Regione Umbria - Direzione regionale sviluppo economico, attività produttive, istruzione, formazione e lavoro - Servizio turistico, Documento annuale di indirizzo anno 2007.

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PROGRAMMA DI TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI

Aree verdi Sono stati completati, nel corso del 2007, due interventi di grande interesse per il territorio:il recupero delle sponde del torrente Rio con riqualificazione del tratto che va da via Morandi fino a via della Repubblica, tratto ormai interessato da insediamenti abitativi legati allo sviluppo del Piano Particolareggiato denominato “Balducci”, e il completamento del Parco Fluviale sul fiume Tevere sulla sponda destra, che comprende anche la zona precedentemente inaugurata nota come “LIDO Tevere”. Quest’ultimo intervento ha avuto carattere organico in un’ottica di risanamento ambientale, recupero e valorizzazione del fiume anche, a fini economici (turismo, agricoltura, sfruttamento energetico, ecc.). Contemporaneamente è stato perseguito e raggiunto l’obiettivo della ritrovata fruibilità di quest’area da parte della popolazione locale. Il Comune si è fatto promotore del tavolo del gruppo di lavoro nazionale Agenda21 locale, per la valorizzazione dei bacini fluviali attraverso la promozione dei Contratti di Fiume, sulla base delle quali istanze il progetto comunale denominato “Progetto Tevere” propone anche per l’anno 2008 di:

Migliorare la qualità del fiume e del suo bacino. Tutelare le risorse idriche superficiali e sotterranee. Ampliare le possibilità di godimento del Parco Fluviale e delle attività connesse. Valorizzare gli aspetti sociali e culturali connessi al recupero del fiume. Valorizzare e riqualificare i corsi d’acqua affluenti (Rio, Reggia, Niccone, Carpina, Assino ecc.) e studiare una rete di percorsi e sentieristica di valenza paesaggistica e naturalistica. Coinvolgere i vari soggetti interessati nella definizione dei programmi e degli obiettivi a partire da quelli fissati da A21 locale. Sviluppare azioni di controllo e tutela del fiume e del suo bacino con la collaborazione di vari soggetti (centralina di monitoraggio della qualità delle acque, controllo del territorio ecc.). Integrarsi con il Disegno Strategico Territoriale della Regione Umbria (Umbertide capofila per l’Alta Umbria per la parte del Progetto Tevere). Collaborare con la Provincia di Perugia e l’Ente Irriguo Valdichiana per la condivisione di politiche di riqualificazione e sviluppo delle risorse.

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Valorizzare a fini turistici i progetti, individuare opportunità di sviluppo economico connesso al fiume (es. turismo sostenibile). Avviare un tavolo per il Contratto di Fiume per definire programmi e interventi di riconversione, riqualificazione e sviluppo sostenibile delle attività umane per ridurre la pressione antropica sul fiume.

Nella manutenzione delle aree verdi è coinvolta anche una cooperativa che si occupa dell’inserimento nel mondo del lavoro di persone con handicap fisici e mentali; tale cooperativa gestisce la manutenzione di piccole aree verdi e del loro abbellimento. Il Centro Bioenergie L'Amministrazione comunale ha partecipato al bando approvato dalla Giunta regionale per la realizzazione di interventi nel settore “Turismo Ambiente Cultura” sulla Misura 3.2 Valorizzazione delle risorse naturali e culturali prevista dal DOCUP. Tale partecipazione ha portato all’ottenimento di finanziamenti per la completa sistemazione del Molino Gamboni e dell'area vicina per la creazione di una struttura destinata a Centro di dimostrazione delle energie rinnovabili47. I relativi Tale azione si realizza in un quadro comune di accordo e valorizzazione del Tevere anche con l'intervento dei soggetti di Agenda 21 Alta Umbria. La valorizzazione delle risorse energetiche naturali La centrale idroelettrica

Lungo il corso del Tevere, in corrispondenza del vecchio mulino in Località "Mola Casanova" sono stati completati i lavori di realizzazione di una centrale idroelettrica di cui si riportano i principali dati tecnici:

Portata massima derivata 15 mc/sec. Salto massimo 5.5 mt. Portata media 7.7 mc/sec. Salto medio 5.2 mt. Potenza nominale 392 kW. Potenza massima effettiva 635 kW.

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Nell’anno 2006 la centrale ha prodotto e ceduto 2.322.909 KWh di energia elettrica. L'energia, venduta nel libero mercato, è stata nel caso specifico ceduta ad ENEL Distribuzione SpA alle seguenti condizioni, in applicazione dell’art. 13 commi 3 e 4 del decreto legislativo 387/2003 e della Delibera dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas n. 34/05:

fino a 500.000 Kwh annui 95,65 €/Mwh Da 500.000 a 1.000.000 Kwh 80 €/Mwh Da 1.000.000 a 2.000.000 Kwh 70 €/Mwh Oltre 2.000.000 Kwh Prezzo pari a quello di cessione dell'Acquirente unico alle imprese distributrici per la vendita al mercato vincolato definito dall'art. 30 comma 30.1 lett. A) del Testo integrato.

Nell’anno 2006 l’incasso per l’amministrazione comunale è stato di 227.424,43 Euro, che sommati all’ottenimento di 46 certificati verdi per l’ammontare di 281.520 Euro, stabiliscono l’incasso complessivo derivante dall’attività della centrale nel 2006 a 508.944,43 Euro.

I Certificati Verdi I Certificati Verdi sono dei titoli annuali che vengono attribuiti all’energia elettrica

prodotta da fonti rinnovabili utilizzando impianti entrati in esercizio dopo il 1 aprile 1999. Ogni 50.000 Kwh prodotti il titolare dell’impianto ha diritto ad un certificato verde.

E’ evidente che oltre ai benefici economici, che vanno in parte a coprire la rata di ammortamento dell’investimento fatto, si hanno anche benefici ambientali in quanto con la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile si ha riduzione delle emissioni in atmosfera dei prodotti della combustione che sarebbe stata necessaria per produrre la stessa quantità di energia da fonti tradizionali. Inoltre la centrale ha trascinato dietro altri investimenti in campo ambientale come la riqualificazione del fiume Tevere nel tratto corrispondente al capoluogo della città.

L’impianto di depurazione con recupero di biogas

Ad Umbertide è in funzione già da alcuni anni un nuovo impianto di depurazione alla confluenza fra il torrente Assino ed il Fiume Tevere. L’impianto della potenzialità di 20.000 abitanti equivalenti è stato progettato con le più moderne tecnologie ed è completo di tutti i trattamenti primari, secondari e terziari, della fase di digestione anaerobica dei fanghi che produce biogas, dell’impianto di trattamento del biogas, della centrale di cogenerazione elettrotermica della potenza di 90 Kw.

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Attualmente la gestione di tale impianto è condotta dalla soc. Umbra Acque S.p.A. per conto dell’Autorità d’Ambito n. 1.

La centrale termoelettrica a biomasse

Ad Umbertide è in fase di studio il programma di ECOCITY finanziato dalla Comunità Europea che ha individuato in un quartiere del Comune di Umbertide (zona fra via C. Battisti ed il Tevere) la possibilità di riqualificazione del tessuto urbano con interventi di bioarchitettura e sfruttamento di energie rinnovabili ed alternative in modo da realizzare un ambiente urbano ecocompatibile con miglioramento della qualità di vita. Nell’ambito dello sfruttamento delle risorse energetiche particolare attenzione è rivolta agli studi e ricerche tecnologiche attraverso le quali si pensa di sfruttare risorse naturali (vento, energia geotermica, ecc) a basso impatto ambientale e con buona resa energetica. In particolare, è prevista nello studio citato la realizzazione di una piccola centrale a biomasse che dovrebbe garantire il fabbisogno energetico di tutto il quartiere. Il funzionamento è legato alla combustione di biomasse che provengono dai settori agricolo, agroforestale, agroindustriale e industriale (scarti di falegnamerie ad esempio) con produzione di calore ed energia elettrica.

Gli impianti fotovoltaici

Presso il liceo Scientifico Leonardo da Vinci oggi Istituto Istruzione Superiore Leonardo da Vinci è stato realizzato un impianto pilota di retrofit energetico bioclimatico e fotovoltaico. Tale impianto promosso dalla Provincia di Perugia è così composto:

1. struttura parasole; 2. struttura solare passiva; 3. impianto fotovoltaico.

La tecnologia è innovativa grazie all’alta modularità e riproducibilità del sistema integrato (pannelli solari passivi e fotovoltaici) che punta a sfruttare l’energia solare per:

4. produrre calore per il sistema bioclimatico solare; 5. produrre energia pulita; 6. sfruttare e controllare la luce (illuminazione) solare

Dati di progetto: Prima dell’intervento Dopo l’intervento consumi Per riscaldamento (KWh/anno) 97.644 61.969 Per illuminazione(KWh/anno) 11.066 5.533

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Produzione di energia termica(KWh/anno) 27.452 elettrica(KWh/anno) 13.688

Inoltre sono stati realizzati dal Comune di Umbertide altri due impianti fotovoltaici: un impianto della potenzialità di 16.2 Kw presso la scuola elementare G. Di Vittorio a servizio di tale scuola che produce energia elettrica in regime di scambio con l’Enel Distribuzione; tale impianto rappresenta il primo stralcio di un progetto più generale che prevede la realizzazione di una schermatura con tendine frangisole regolabili e camini di ventilazione per le condioni di confort bioclimatico della scuola; un impianto fotovolatico per l’illuminazione delle lampade votive nella frazione di Preggio.

Per l’anno 2008 si prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici per il Centro anziani Calducci, per la nuova piscina coperta di Via Moranti, per il nuovo Centro per Attività Didattiche di Piazza Carlo Marx. Inoltre è prevista, in attuazione del programma nazionale “Il sole a scuola”, la realizzazione di impianti fotovoltaici per la scuola secondaria di primo grado F. Mavarelli e G. Pascoli. In quest’ottica sono previsti inoltre: la revisione dell’impianto di illuminazione pubblica con la sostituzione dei corpi illuminanti per il miglioramento dell’efficienza e la riduzione dei consumi elettrici; l’acquisto di energia per illuminazione pubblica da un fornitore che garantisce almeno il 30% da fonte rinnovabile; lo studio per l’individuazione di aree da destinare alla produzione di energia da eolico; l’introduzione del bilancio ambientale e la sperimentazione degli “Acquisti Verdi” per alcune attività del Comune.

L’attuazione di AGENDA 21

In tema di tutela e salvaguardia del territorio va citato anche il programma di “AGENDA 21” che da seguito ai vari strumenti internazionali (Rio de Janeiro, Kyoto) sottoscritti in tale materia per uno sviluppo sostenibile del territorio. La metodologia “AGENDA 21” locale prevede una partecipazione condivisa dei soggetti locali per la promozione di uno sviluppo economico che contempli la variabile ambientale non più come ostacolo, ma come priorità e opportunità, nella logica dello sviluppo sostenibile. L’ AGENDA 21 corpo nell’Alta Umbria attraverso un Forum d’area vasta che coinvolge i Comuni di Città di Castello, Gubbio e Gualdo Tadino con il coordinamento del Comune di Umbertide e il coinvolgimento della Regione dell’Umbria. Oggi gli Enti interessati al Forum di Agenda 21 dell'Alta Umbria sono cresciuti, avendo coinvolto la Provincia di

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Perugia, La Comunità Montana Alto Tevere, La Comunità Montana Alto Chiascio e i Comuni di Citerna, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga e San Giustino. Il quadro di sintesi degli obiettivi definiti altamente prioritari dal Forum è il seguente come riportato nel Piano d’azione ambientale d’area redatto sulla base delle linee guida del Forum: Le attività di III fase hanno prodotto i seguenti risultati:

- incontri cabina di regia; - avvio del progetto Eco-Schools; - attivazione del Forum tematico relativo alla gestione sostenibile del territorio con

l’attivazione dei seguenti quattro laboratori: consumo energetico ed energie rinnovabili; mobilità; industria ed artigianato; acque e risorse naturali;

- rapporti sull’attività svolta; - redazione del piano d’azione d’area; - campagna di informazione con la realizzazione di seminari informativi;

Sono stati inoltre prodotti i seguenti atti o documenti:

1. elaborazione di un Piano d’Azione Integrato d’Area che sintetizza il Piano d’Azione Alta Umbria con le indicazioni provenienti dal Forum di Agenda 21 dell’Alto Tevere per i tematismi Agricoltura e Turismo;

2. messa a punto del Piano d’Azione Integrato; 3. approvazione del Piano d’Azione d’Area da parte dei Consigli Comunali; 4. elaborazione, per i 4 Comuni maggiori, di un modello di contabilità ambientale che

verrà consolidato e sviluppato nel corso dei prossimi anni; 5. conclusione del progetto Ecoschool che prevede l’attività di accompagnamento alle

scuole per la certificazione Ecoshool. In particolare sarà verificata e rinnovata la certificazione già ottenuta da 1 scuola di Città di Castello e da 2 scuole di Gualdo Tadino. Sarà concluso il percorso per 2 scuole a Gubbio e 1 ad Umbertide;

6. prosecuzione del progetto “Passo a passo scuola a piedi” promosso del Consiglio Comunale dei Ragazzi per percorsi pedonali casa-scuola per i ragazzi.

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È inoltre avviato lo sviluppo delle attività per la IV fase di Agenda 21 Alta Umbria, che prevede l'attuazione di specifiche azioni volte all'aggiornamento dei Piani approvati. Tra le iniziative della nuova fase di Agenda 21 in Alta Umbria vi sarà quella della introduzione del bilancio ambientale al fine di permettere il monitoraggio dell’efficacia e dell’efficienza delle azioni portate avanti per la sostenibilità del territorio. Il bilancio ambientale metterà in relazione le spese sostenute dalle amministrazioni con gli obiettivi di sostenibilità perseguiti. Tali azioni sono anche propedeutiche per il conseguimento della certificazione ambientale ISO 14000 o EMAS II in materia ambientale, che è un obiettivo strategico di più vasta portata a cui l'Amministrazione ritiene di lavorare in una prospettiva futura. Nello schema sottostante si riportano gli obiettivi e le relative attività previsti dalla Cabina di Regia il 18 Ottobre 2006 e che sono in fase di attuazione.

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PIANO DI LAVORO IV° FASE A21 2007-2008

OBIETTIVO ATTIVITÀ

7. Consolidare il ruolo della Cabina di Regia per promuovere le politiche di sostenibilità e l’interazione con gli attori locali, con il coordinamento regionale di Ag21 ed il Patto per lo sviluppo dell’Umbria

Riunioni della cabina di Regia e monitoraggio del processo Segreteria in grado di svolgere attività di promozione delle iniziative legate ad A21 sul territorio, di raccordo informativo sulle attività promosse anche dai singoli Enti. Patrocini delle iniziative.

8. Coordinamento tra le politiche di sostenibilità per l’Alta Umbria tra la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, i Comuni e le Comunità Montane.

Stesura e stipula di un protocollo di intesa tra gli Enti facenti parte della Cabina di Regia per l’attuazione congiunta del Piano d’Azione e per le azioni di informazione e comunicazione. In tale protocollo, da ratificare nelle rispettive Giunte, saranno definiti sia gli impegni che le responsabilità dei diversi membri. Raccolta e diffusione dei progetti e delle proposte sviluppate dalle Amministrazioni coinvolte nella campo della valorizzazione delle risorse ambientali.

9. Sviluppare un sistema di comunicazione dell’A21 per diffondere i risultati al fine di Aumentare l’informazione/ formazione sulle Buone Pratiche (presso imprese, tecnici, famiglie, ecc.)

Elaborazione di un Piano di Comunicazione incentrato sulla gestione unitaria delle attività di promozione della sostenibilità e della diffusione dei risultati di A21.

Elaborazione di una news letter digitale Aggiornamento sito WEB Materiali informativi e Brochure Diffusione di A21 sui media

10. Ricognizione dello stato di attuazione nei diversi comuni del PAL (cosa si è fatto e si sta facendo) ed eventuale aggiornamento

Predisposizione di strumenti da adottare da tutte le amministrazioni per modificare in senso ecologico regolamenti e procedimenti . Accordi programmatici tra Enti e/o con privati su priorità su cui attivare progetti condivisi da far supportare da finanziamenti nazionali ed internazionali

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OBIETTIVO ATTIVITÀ

11. Progettazione di accordi e protocolli per la predisposizione di proposte nel settore dell’ambiente e sostenibilità, e per l’innalzamento della competitività dei territori dell’Alta Umbria

Individuazione e selezione di proposte progettuali condivise nelle seguenti aree prioritarie: acque, energia, rifiuti, turismo; da sottoporre a finanziamento attraverso fondi Regionali, Nazionali, Europei.

6. Implementare il processo di partecipazione degli attori locali per sostenere ed attivare i progetti del PAL e per aggiornare la strategia in esso contenuta

Attivazione di tavoli “specialistici” del Forum su temi di maggior interesse per la strategie di politica ambientale indicate dalla cabina di regia, (ad es. acqua, rifiuti, energia….) con l’obiettivo di selezionare azioni e progetti da realizzare

7. Implementare gli strumenti di conoscenza per lo sviluppo sostenibile del territorio

Estensione dell’Atlante delle produzioni tipiche e tradizionali già redatto per l’area dei piccoli comuni dell’Alto Tevere a tutta l’Alta Umbria (Gubbio, Gualdo Tadino , Umbertide, Città di Castello + Comuni del Parco del Cucco) e sua pubblicazione.

8. Implementare il sistema di Contabilità Ambientale ed attivare il Bilancio Ambientale e gli Acquisti Verdi al fine di rendere più incisiva ed efficace la politica ambientale degli Enti.

Contabilità Ambientale Adozione del sistema di contabilità ambientale a tutti i comuni dell’agenda 21 Alta Umbria. Bilancio Ambientale Introduzione del Bilancio Ambientale nei Comuni che ne faranno richiesta . Acquisti Verdi - Adozione di protocolli e creazione di consorzi tra Enti per l’introduzione e l’utilizzo di “criteri ecologici” - Acquisti Verdi - nelle forniture pubbliche.

9. Continuare il percorso di responsabilità e crescita della consapevolezza “ambientale” dei giovani attraverso il percorso di AG21 a scuola.

Mantenimento delle certificazioni Ambientali delle scuole già certificate Eco-Schools ed attivazione del percorso anche nel Comune di Gubbio Sostegno al progetto “passo dopo passo” attivato nel comune di Gubbio e sua diffusione agli altri territori come esempio di buona pratica.

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Elettromagnetismo e zonizzazione acustica

La preoccupazione per possibili effetti sulla salute conseguenti ad esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) è notevolmente accresciuta negli ultimi anni in ragione soprattutto del recente sviluppo del settore delle telecomunicazioni che ha prodotto un consistente aumento delle sorgenti, soprattutto stazioni radio base per telefonia cellulare. Termini quali “inquinamento elettromagnetico” o “elettrosmog” associati alla difficoltà di definire compiutamente i fattori di rischio ad esso correlati sono sempre più frequentemente ripresi dai mezzi di informazione e costituiscono motivo di forti preoccupazione da parte dell’opinione pubblica, con conseguente rifiuto della localizzazione di impianti sorgenti di campo elettromagnetico. E’ pertanto giustificato il ricorso al “principio della cautela” che trova applicazione nella normativa nazionale e regionale vigente, in base al quale non è necessario attendere per intervenire che la scienza dimostri gli effetti nocivi dell’esposizione ad agenti per i quali si sospetti una potenziale pericolosità. Seguendo tale principio il Comune di Umbertide ha predisposto il “Piano delle Antenne” mediante il quale, con una oculata pianificazione territoriale delle emittenti, poter coniugare la tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e del paesaggio con le esigenze del servizio di radiotelecomunicazione. Per la redazione del Piano è necessario definire il grado di inquinamento elettromagnetico attualmente presente nel territorio comunale al fine di non superare, con le nuove installazioni previste, i limiti di esposizione di legge. Per l’individuazione puntuale di tali siti ottimali in cui installare le nuove stazioni radio base senza superare i limiti di legge per quanto riguarda le emissioni prodotte dagli impianti esistenti, è stata sottoscritta con ARPA Umbria apposita convenzione per l’attuazione del cosiddetto progetto “RIE”.Il progetto è stato completato. In campo acustico è di prossima adozione nel Comune di Umbertide, seguendo l’iter previsto dalla Legge, la zonizzazione acustica del territorio comunale. A tal proposito è stata fatta una convenzione con l’Università degli Studi di Perugia per l’assistenza necessaria alla redazione di tale piano. Per la redazione del Piano di zonizzazione acustica è stata richiesta alla Regione dell’Umbria l’erogazione dei contributi previsti, a parziale copertura delle spese sostenute. L’approvazione della zonizzazione acustica del territorio comunale comporterà la successiva approvazione del Piano comunale di risanamento acustico che dovrà contenere gli interventi da adottare in quei contesti urbani in cui si verifichi il superamento dei limiti

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di rumorosità ammissibile previsto per ogni singola classe acustica in cui è suddiviso il territorio comunale. Per l’esecuzione dei Piani comunali di risanamento acustico è previsto l’accesso a finanziamenti regionali in corso di quantificazione, in base a graduatorie stilate dalla Regione sulla scorta di indicatori delle priorità degli interventi.

Iniziative di divulgazione, manifestazioni e convegni

Nell'ambito delle varie attività previste per la valorizzazione delle risorse ambientali locali e per la creazione di una più forte consapevolezza della necessità di uno sviluppo equilibrato e sostenibile della nostra economia e del nostro territorio, l'Amministrazione ha in animo di proporre varie iniziative di natura culturale, ricreativa e di intrattenimento. Verranno inoltre studiate specifiche azioni e iniziative per l'integrazione tra le politiche urbane, qualità per il miglioramento della qualità della vita e la riorganizzazione delle funzioni e dei servizi (attraverso azioni per la condivisione e l'approfondimento delle proposte relative alle iniziative per lo sviluppo sostenibile, l'azione per lo sviluppo della politica di integrazione con i progetti di sviluppo nel settore dell'agricoltura biologica, per la creazione di servizi e di strutture volte alla migliore fruizione e sfruttamento delle risorse ambientali presenti nel territorio). Tali azioni verranno realizzate e promosse con le metodologie e gli strumenti di partecipazione già attivati nel corso delle iniziative di Agenda 21. Sfruttando inoltre la diffusa utilizzazione delle tecnologie informatiche, si procederà alla creazione e gestione di un “portale” sui suddetti temi e alla produzione di documenti e materiali audio/video anche con il contributo delle associazioni di volontariato e dei cittadini. Sul piano delle iniziative culturali, l'Amministrazione ritiene di dover lavorare per la realizzazione di una mostra di opere d'arte e manufatti artistici legati al Tevere (quadri, opere in terracotta, ceramica, ecc.) e sullo studio del rapporto tra Tevere e opere letterarie, nonché sul recupero delle tradizioni e delle conoscenze tradizionali relative al Tevere, non escludendo la possibilità di avviare lo studio e la realizzazione di un museo permanente del Tevere dalla sorgente alla foce. Fonte Assessorato all’Ambiente del Comune di Umbertide

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Restauro, consolidamento e riuso ex Mulino Gamboni - Centro di dimostrazione, sviluppo, divulgazione nel settore delle energie rinnovabili “Relazione generale tecnica ed illustrativa” La vecchia struttura (il mulino) e la nuova (la Centrale Idroelettrica) rendono particolarmente interessante l’area per promuovere questo Centro di dimostrazione delle energie rinnovabili in quanto sono concreti esempi di tecnologie ad energia rinnovabile - hydropower -. L’area proposta ha una chiara valenza urbanistica, il comune di Umbertide, intende rafforzare le linee programmatiche di un progetto di riqualificazione generale del fiume Tevere, attraverso l’idea di istituire in Umbertide un parco fluviale urbano, tutto incernierato sulle tematiche ambientali., avvalendosi del supporto tecnico dell’Università degli Studi di Perugia, del CNR e dell’ENEA. Un parco culturale che, estendendosi principalmente dalle Vecchie Fornaci alla Abbazia di San. Salvatore, lambisce e coinvolge il centro storico, raduna la nuova periferia di Umbertide, e focalizza due poli di attrazione turistico/culturale quali:

il recupero dell’antico Lido del Tevere; il Centro di dimostrazione e sviluppo delle energie rinnovabili.

- Quest’ultimo attiene, come è obiettivo del PAL, al principio metodologico/didattico di una efficace divulgazione del concetto del risparmio energetico (e delle risorse in generale) e l’applicazione delle tecnologie delle energie rinnovabili, è necessario che il Centro faciliti l’acquisizione di valori ed atteggiamenti, di conoscenze, di capacità e di pratiche quotidiane molto lontane dall’attuale impostazione culturale. Per questo motivo è essenziale che le attività ed i programmi, i sistemi informativi e le strutture stesse installati nel Centro siano efficaci nel trasmettere le conoscenze e nello stimolare l’apprendimento da parte degli utenti di atteggiamenti e di capacità fondamentali per effettuare l’evoluzione culturale desiderata.

L’obiettivo centrale è diffondere principi esperienze e “know-how” pratici sulle energie rinnovabili in generale e con un particolare focus sul contesto Alto Tevere. Il progetto per il Centro si inserisce nel più ampio Piano di Azione Locale per la Valorizzazione Agro-forestale, Turistico ed Ambientale dell’Alta Valle del Tevere. Il Centro dovrebbe rappresentare un polo trainante del Piano complessivo, dal quale - attraverso le sinergie innescate dalle funzioni previste e dalla sua organizzazione e gestione

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si favorirà una nuova visione ed una nuova pratica ecosostenibile nella gestione del territorio. Per raggiungere il suo obiettivo centrale, il Centro sarà progettato e programmato con un’impostazione multipla. Attraverso le sue varie funzioni e settori ed un programma temporale articolato, mirate ad un target d’utenza diversificato il CB si configura contemporaneamente in tre componenti funzionali:

1. un Centro visite che offrirà: la dimostrazione in luogo di tecnologie di energia idrica storiche e moderne; la dimostrazione di un restauro con tecniche di bioarchitettura; la dimostrazione di una gestione del Centro nel rispetto dei principi dell’ecosostenibilità;

2. un Centro specializzato di alta qualità professionale che offrirà: documentazione e informazione; consulenza tecnico - scientifica; formazione professionale nel campo delle bioenergie e della gestione ecologica del territorio;

3. un punto di partenza e di connessione fisica ed informativa con tutte le altre iniziative ecosostenibili del Piano d’Azione Locale.

La progettazione delle attività, della strumentazione espositiva e dello spazio stesso si metterà a servizio di un’utenza altamente diversificata per massimizzare l’efficienza e l’efficacia economica e funzionale. Attraverso la distribuzione spaziale delle funzioni, la flessibilità dello spazio stesso, delle strutture e dei programmi e delle forme di presentazione che permettono una lettura e comprensione a livelli diversificati il Centro può servire i seguenti utenti: abitanti locali: famiglie, associazioni, ecc; turisti (umbri, italiani, e stranieri) - individui, famiglie e gruppi organizzati; gruppi di scolari di tutte le classi (dalla scuola d’infanzia all’università); professionisti, operatori e tecnici provenienti da vari settori;operatori economici (imprenditori, cooperative, ecc.); amministratori pubblici. Fonte: Assessorato all’Ambiente del Comune di Umbertide, “Restauro, consolidamento e riuso ex Mulino Gamboni - Centro di dimostrazione, sviluppo, divulgazione nel settore delle energie rinnovabili - Relazione generale tecnica ed illustrativa”

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LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO TRA ELEMENTI STRUTTURALI E TRASFORMAZIONI IN ATTO L’analisi di seguito riportata mira ad incrociare i dati scaturiti dallo studio degli indicatori statistici con una serie di interviste a “testimoni privilegiati”. Lo scopo dell’analisi è quello di definire le opportunità di sviluppo dell’area territoriale, che derivano da una valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza, alla luce del quadro di opportunità e rischi che può derivare anche dalla congiuntura esterna. L’analisi raccoglie in una matrice gli elementi caratterizzanti del territorio. La matrice è organizzata in quattro sezioni che raccolgono le caratteristiche identificate come punti di forza, punti di debolezza, opportunità e rischi. Secondo una metodologia di analisi qualitativa di sempre maggior uso, il ruolo delle interviste ai testimoni privilegiati è quello di verificare ed integrare le indicazioni derivanti dall’analisi dei dati statistici. Tale analisi, che ha carattere sia strutturale sia dinamico-previsivo, riguarda gli aspetti economici, sociali e demografici che attengono allo sviluppo locale di Umbertide e del suo territorio. Sebbene l’analisi svolta verta su una batteria di indicatori estremamente ricca ed aggiornata, infatti, essa risente dei limiti tipici delle analisi statistiche quando da queste si devono trarre conclusioni operative e di pianificazione del territorio. Con riferimento a questi problemi, l'analisi qualitativa permette invece di evidenziare particolari aspetti che non emergono dall’analisi statistica e quantitativa (es. la ‘vision’ degli stakeholders sulle sorti del territorio). Il target di esperti (testimoni) contattati Il requisito principale per l'individuazione dei "testimoni" o "esperti" è stata la loro competenza nella conoscenza del territorio e della realtà locale; essi possono essere anche portavoce di interessi specifici (e di fatto alcuni di essi lo sono), sebbene si pongano anche come esperti che rappresentano interessi più generali (rappresentanti dell’amministrazione pubblica, es. l’Amministrazione Comunale). Sono quindi da inserire nella lista dei partecipanti i rappresentanti locali delle categorie economiche (agricoltura, industria, artigianato, commercio, turismo, ed altri servizi pubblici e privati) e del mondo del lavoro. L’analisi risultante ambisce ad essere uno strumento utile per supportare gli obiettivi di un programma, individuare più precisamente gli effetti che devono essere raggiunti e gli interventi più appropriati per conseguirli. In sintesi, ciò che la caratterizza è la propedeuticità rispetto alla definizione di strategie e di azioni finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi, indicando le variabili endogene strumentali (i punti di forza e di

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debolezza), e le variabili esogene che influenzano il comportamento del sistema (le potenzialità e le minacce). Le interviste svolte hanno avuto l’obiettivo di evidenziare la situazione attuale e le prospettive di sviluppo economico dell’area territoriale di Umbertide. Esse sono state dirette ad interlocutori privilegiati in grado di evidenziare le caratteristiche ed i segnali più importanti emergenti dal territorio. Per scelta metodologica le interviste sono state eseguite su tracce che lasciavano ampio spazio di libertà per l’intervistato, ciò in modo da condizionare il meno possibile i risultati dell’intervista e le idee che ne sono emerse. Le sezioni tematiche proposte nell’intervista-guida sono state le seguenti:

fotografia della situazione socio-economica esistente, ovvero punti di forza e di debolezza, in cui sono stati approfonditi aspetti non emersi in modo esplicito dall’analisi dei dati statistici. Alcuni esempi: - Quali sono i settori competitivi e quali quelli non competitivi? - Quale tipologia di imprese risulta più competitiva? - Quanto incide la localizzazione sulla competitività (es. la disponibilità di aree per insediamenti produttivi, le infrastrutture presenti sul territorio)? scenari futuri (fattori esogeni ed endogeni, opportunità e minacce): - trend settoriali a livello globale e impatto sulle attività produttive locali (es. delocalizzazione produttiva; terziarizzazione, ecc.); - crescita di nuovi segmenti di domanda e introduzione di nuovi servizi e prodotti (turismo, commercio, artigianato, ecc.); - l’invecchiamento della popolazione, l’impatto dell’immigrazione l’impatto dei grandi progetti (infrastrutture, aree industriali) ed i loro effetti sull’indotto locale, sul mercato del lavoro, e l’influenza sulle scelte localizzative di alcune attività.

Analisi per tematismi Il sistema manifatturiero Il sistema manifatturiero si compone sostanzialmente di tre branche forti: la produzione meccanica, la produzione di prodotti in materiale plastico e metallico, il tessile e le costruzioni. Dai primi anni 60 si è sviluppata sul territorio una ricca tradizione nella produzione di parti meccaniche e plastiche destinate alla telaistica ed alla componentistica. Attorno ad alcune aziende leaders, negli anni, è nato un ricco bacino di subfornitura, fino alla strutturazione di una articolata rete di produzione. La buona disponibilità di mano

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d’opera, sia espulsa da altri comparti produttivi (il tessile ha attraversato una crisi negli anni novanta, con una perdita notevole di forza lavoro), sia frutto della ricomposizione demografica del territorio (ad Umbertide il 10,5% della popolazione residente è straniera; in Umbria la percentuale è del 6,8%), ha favorito un processo di consolidamento del settore. Tuttavia, il sistema produttivo sembra scontare soprattutto due elementi di criticità. Una struttura imprenditoriale divisa tra aziende organizzate, dal punto di vista dimensionale e gestionale, per affrontare le nuove sfide della competitività internazionale e, dall’altra parte, un tessuto di piccole aziende, gestite a livello familiare, che faticano ad operare quegli investimenti (innanzitutto in professionalità, management e ricerca) in grado di aiutarle nel fare il passo successivo sulla scala della crescita. Si tratta di un differenziale di crescita cui sarebbe possibile porre rimedio, probabilmente, attraverso strategie di rete, di implementazione delle sinergie tra soggetti privati e pubblici (tra cui una presenza più incisiva del polo universitario perugino nelle attività di innovazione e ricerca). Ulteriore problema: una storica carenza delle reti infrastrutturali, in particolare delle cosiddette “trasversali” verso la Toscana e le Marche.

Il sistema manifatturiero: elementi di contesto ambientale

PUNTI DI FORZA

Vicinanza con il capoluogo regionale

Presenza di aree industriali (Pierantonio) dotate di infrastrutture e servizi, adatte alla localizzazione di nuove imprese

Paesaggio ben preservato negli anni, che funge da elemento attrattore di nuova residenzialità e, quindi, di nuove professionalità Buona disponibilità di mano d’opera, soprattutto straniera

Alto indice di ricambio demografico (grazie ad una significativa quota di residenti stranieri), che rende semplice reperire forza lavoro sul territorio

PUNTI DI DEBOLEZZA

Collegamenti viari insufficienti o, dove presenti, in cattive condizioni, e quindi alta incidenza dei costi di trasporto

Cattive condizioni di manutenzione della trasversale con le Marche, la E 45, soprattutto in inverno

Aeroporto regionale con capacità limitata

Collegamenti ferroviari (FCU) da potenziare per trasporto merci su rotaia. Presenza poco percettibile del polo universitario perugino nei settori di punta dell’imprenditoria umbertidese, nei quali sarebbero auspicabili maggiori investimenti in ricerca

-------segue

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PUNTI DI FORZA

Nascita di nuove imprese create da cittadini extracomunitari Elevata densità imprenditoriale (unità locali/popolazione residente) Il territorio può contare su un capitale sociale elevato (reti associative, volontariato, una cultura condivisa intrisa di un forte senso di coesione sociale) Lunga continuità dei livelli di governo locale e, quindi, nella programmazione Sostegno del governo comunale, provinciale e regionale ai progetti di sviluppo del territorio Presenza radicata e forte attivismo delle associazioni di rappresentanza delle categorie produttive

OPPORTUNITÀ

Costruzione della trasversale tra Grosseto e Fano che toccherà Città di Castello - E 78

Conversione della E 45 in autostrada

Auspicata maggiore integrazione tra la ricerca universitaria applicata del polo perugino e il tessuto delle imprese locali, sopratutto quelle ad alta specializzazione produttiva

RISCHI

Ritardi nell’adeguamento del sistema viario, in particolare delle trasversali con Toscana e Marche

Potenziale disagio sociale dovuto alla alta percentuale di popolazione residente immigrata rispetto al contesto regionale

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Il sistema manifatturiero: gli assetti produttivi

PUNTI DI FORZA

Tradizione imprenditoriale forte, e con una cultura imprenditoriale radicata localmente Una concentrazione imprenditoriale particolarmente elevata: le unità locali delle imprese industriali nel SLL di Umbertide sono il 35,3% del totale, a fronte del 29,5% medio provinciale. E la maggioranza della forza lavoro locale lavora nel settore industriale (il 63,2% degli addetti nel SLL di Umbertide lavora nell’industria, contro il 46,5% della media provinciale) Alta specializzazione produttiva raggiunta nei settori in cui già era presente una tradizionale padronanza della tecnica produttiva (produzione di materiali metallici e materie plastiche) Il tessuto delle Pmi è ricco e diversificato sotto il profilo settoriale e della dinamicità imprenditoriale, soprattutto nella meccanica (+114% di addetti nel decennio 1991-2001) e nelle costruzioni (+38,3% di unità locali nel decennio, e +71% di addetti) Aumenta il numero delle aziende con più di 15 addetti (nel 1991 erano il 3,4% del totale, nel 2001 sono il 3,8%). In particolare, passano da 2 a 4 le aziende con più di 100 addetti Le aziende più grandi si sono dotate di un management strutturato Il settore industriale registra una dinamica positiva delle assunzioni

PUNTI DI DEBOLEZZA

Il settore tessile ha conosciuto una crisi, negli anni ’90, cui si è reagito diminuendo la struttura dimensionale delle aziende (dal 1991 al 2001, pur rimanendo sostanzialmente immutato il numero delle unità locali, il numero degli addetti è sensibilmente diminuito: -29%) Modesta dimensione media delle aziende. Il 60% della forza lavoro è impiegata in unità locali con meno di 15 addetti. Nel 2001 circa il 55% delle unità produttive locali sono imprese unipersonali (dieci anni prima erano il 48%) Alcune tradizionali catene di subfornitura sono nel nuovo contesto competitivo. La maggior parte delle Pmi sono a conduzione familiare, con organizzazioni semplici e carente propensione al cambiamento e all’innovazione Scarsa propensione alla riorganizzazione e ristrutturazione, soprattutto da parte delle imprese più piccole

Poca sinergia, nei settori ad alto valore aggiunto tecnologico, con il polo universitario perugino Insufficiente offerta di professionalità qualificate. Manca una politica complessiva del capitale umano, dalla formazione professionale alla formazione universitaria e post-universitaria Individualismo e mancanza di strategie di sistema all’interno dei comparti produttivi

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PUNTI DI FORZA

Esistono bacini di specializzazione, soprattutto nel settore meccanico, che realizzano prodotti di elevata qualità ed alto apporto tecnologico

Si sono strutturate significative catene di subfornitura nel settore della meccanica, che continuano ad alimentare la nascita di nuove aziende nel settore

PUNTI DI DEBOLEZZA

Carenza di strumenti finanziari a sostegno del sistema produttivo, soprattutto quello meno dimensionato, e dimensione ridotta delle banche locali

OPPORTUNITÀ

Maggiore integrazione tra la ricerca universitaria applicata del polo perugino e il tessuto delle imprese locali, sopratutto quelle ad alta specializzazione produttiva

La specializzazione produttiva raggiunta a livello manifatturiero deve trovare necessario complemento in un più elevato livello di integrazione territoriale attraverso il più ampio coinvolgimento e la più efficace valorizzazione delle risorse presenti, con l’obiettivo di accrescere l’innovazione di prodotto/mercato

Creare sinergie tra imprese, anche attraverso consorzi di settore

Investire maggiormente sulle professionalità e sul management, soprattutto da parte delle imprese che stanno crescendo

Fare sistema, promuovere forme di collaborazione tra imprese per superare i limiti dimensionali, anche indipendentemente dalle imprese “capofila”, per sviluppare marchi, nuove reti di vendita, ed innovare il prodotto stesso

RISCHI

Tendenza da parte delle aziende sotto i 15 addetti a non investire su professionalità qualificate ed a ritardare il passaggio dalla gestione a carattere familiare ad una gestione manageriale

Ritardo nell’adozione di strategie sinergiche che possano consentire alle realtà imprenditoriali meno strutturate di produrre valore aggiunto e di stare sul mercato e di crescere in maniera autonoma

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L'agricoltura Il sistema agricolo di Umbertide sta vivendo, negli ultimi anni, una serie di interessanti trasformazioni. Se i dati statistici parlano di un settore in sostanziale “tenuta” rispetto alle contestuali situazioni di difficoltà in molte parti della regione, in realtà si notano alcuni segnali di novità. Accanto alle aziende della grande tradizione della tabacchicoltura situate lungo l’asse del Tevere, infatti, hanno visto la luce nuove attività legate alla produzione biologica, all’agriturismo. Settori che in buona misura hanno attratto nuova imprenditoria e nuovi capitali, anche grazie alle politiche poste in essere dalla pubblica amministrazione. Politiche di sostegno alla nascita di nuova imprenditoria in settori individuati come caratterizzanti un panorama bio-paesaggistico di estremo rilievo, preservato nel tempo, che negli anni ha attirato anche nuova residenzialità. La produzione zootecnica, inoltre, ha dimostrato di saper bene lavorare sulle eccellenze (chianina). Sta prendendo piede, in altre parole, un inedito panorama agricolo incentrato sulla ricerca delle eccellenze, sulla tipicità delle produzioni locali, sulla salvaguardia e sulla promozione di un contesto paesaggistico - ambientale unico. Si tratta di elementi che danno pregio ad un settore agricolo, tuttavia, ancora molto dipendente dal sistema degli aiuti comunitari della PAC.

L’agricoltura: elementi di contesto ambientale

PUNTI DI FORZA

Paesaggio ben preservato negli anni, che funge da elemento attrattore di nuova imprenditorialità agricola, ed elemento attrattore per il settore agrituristico Azioni di tutela della pianura del Tevere poste in essere dalla Provincia di Perugia, dai Comuni dell’area, dalla Comunità Montana, in un ottica di risanamento ambientale, recupero e valorizzazione del fiume anche, ai fini economici (turismo, agricoltura, sfruttamento energetico, ecc.): i due interventi più rilevanti sono il recupero delle sponde del torrente Rio ed il completamento del Parco Fluviale sul fiume Tevere

PUNTI DI DEBOLEZZA

Eccessiva dipendenza dal regime di aiuti PAC data la preponderanza del comparto del tabacco Superficie agricola utilizzata relativamente inferiore alla media provinciale (51% contro il 59,8% della provincia di Perugia) Difficoltà nell’espletamento delle pratiche di regolarizzazione della mano d’opera immigrata Mancanza di una politica complessiva del capitale umano, della formazione professionale per i nuovi imprenditori del settore

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PUNTI DI FORZA

Buona disponibilità di mano d’opera, soprattutto straniera

La quota di superficie agricola utilizzata è costante da anni Elevata diversità biologica delle aree naturali del territorio Sostegno istituzionale nel favorire l’ingresso di nuova imprenditoria di settore con bandi ad hoc e cofinanziamenti sugli investimenti e start up Sostegno del Comune di Umbertide all’integrazione delle attività produttive agricole con l’attività ricettiva, mediante l’utilizzo delle strutture edilizie esistenti ed incentivando lo sviluppo delle attività agrituristiche Sostegno istituzionale nella valorizzazione e sostegno della produzione locale, attraverso la partecipazione ai circuiti di promozione pubblico-privati (Associazione “Città della chianina” e strada del vino “Colli del Trasimeno”) Sostegno istituzionale alla produzione biologica, attraverso forme di promozione quali “EcoTipica”, fiera della produzione biologica organizzata dal Comune insieme alla Facoltà di agraria dell’Università di Perugia Presenza radicata e forte attivismo delle associazioni di rappresentanza delle categorie produttive

PUNTI DI DEBOLEZZA

Scarsa correlazione tra le azioni di sostegno pubblico alla creazione di nuova imprenditoria nei settori innovativi (biologico) e presenza di progetti innovativi di ricerca applicata dell’ateneo perugino

OPPORTUNITÀ

Crescita della domanda di prodotti alimentari di qualità

RISCHI

Riduzione degli aiuti PAC Degrado ambientale dei sistemi agricoli

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OPPORTUNITÀ

Evoluzione dei consumi verso una maggiore domanda di prodotti biologici e a basso impatto ambientale Maggiore sinergia con il tessuto commerciale e turistico locale Maggiore sinergia tra la ricerca universitaria applicata del polo perugino e il tessuto delle imprese locali, sopratutto nei settori più innovativi, che possa costituire un “cuscino” per le ricadute economiche del declino del tabacco (da pochi anni, ad esempio, attraverso una sinergia con il3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, l’Università di Perugia e la CIA si tenta di realizzare una filiera del lino per scopi industriali)

L’agricoltura: assetti produttivi

PUNTI DI FORZA

Tradizione imprenditoriale forte nella filiera del tabacco Alcune grandi famiglie di imprenditori agricoli hanno investito e sviluppato intere filiere nell’agriturismo (Gritti, Aziende Girasoli) Crescita di nuova imprenditoria, soprattutto nei comparti del biologico e dell’agriturismo Crescita del know how in materia di produzione biologica Crescita del comparto agrituristico Aumento significativo delle esperienze di produzione biologica nei comparti tradizionali (vino, olio, cereali, ortaggi)

PUNTI DI DEBOLEZZA

Eccessiva frammentazione aziendale nei settori più innovativi (biologico) Sottocapitalizzazione delle aziende Esiguo numero di prodotti a denominazione di origine Difficoltà dei produttori all’aggregazione per operare uno sviluppo delle azioni di marketing e delle strutture di commercializzazione Insufficiente diffusione di una gestione di tipo manageriale delle aziende, salvo i casi delle aziende più grandi

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PUNTI DI FORZA

Pregio delle produzioni biologiche Presenza di vini DOC (“Colli del Trasimeno” e “Colli Altotiberini”) Aumento della struttura dimensionale delle aziende: le aziende con SAU minore ai due ettari sono il 27,5%, contro il 53,6% della provincia di Perugia) Presenza, lungo l’asse del Tevere, di grandi aree destinate alla coltivazione industriale del tabacco Buona dimensione aziendale delle imprese del tabacco Crescita continua degli investimenti negli impianti di produzione e nelle coltivazioni di tabacco da parte di medie e grandi aziende Minore ricorso al lavoro stagionale grazie all’incremento della meccanizzazione Buon peso del comparto zootecnico Alto grado di specializzazione e processi di concentrazione aziendale nella zootecnia Pregio delle produzioni zootecniche biologiche (chianina) Crescita consolidata del settore dell’agroindustria. Nel decennio 1991-2001 crescono le unità locali (+31%) e gli addetti (+41,7%) Presenza di importanti realtà cooperative (molino popolare, stalla sociale) Ricambio generazionale alla guida delle aziende, soprattutto nel biologico e nell’agriturismo

PUNTI DI DEBOLEZZA

La conduzione aziendale con salariati è ancora un fenomeno limitato (13,5% contro l’8,4% della media provinciale) La conduzione diretta del coltivatore è più limitata rispetto alla provincia di Perugia (86,3% contro il 91,5% della media provinciale), ma è ancora la forma di conduzione di gran lunga prevalente Assenza di gestione manageriale nelle aziende meno strutturate. Esistono poche professionalità manageriali nel settore, se si escludono le realtà aziendali più grandi Scarsa sinergia tra gli imprenditori locali

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OPPORTUNITÀ

Minore frammentazione aziendale rispetto alla media provinciale Maggiori sinergie tra “i settori di traino” dell’agroindustria ed il tessuto imprenditoriale locale, che crei maggiori ricadute sul territorio, non solo in termini occupazionali, ma di sviluppo di nuova imprenditorialità e di ulteriore crescita di quella esistente. Sviluppo delle produzioni di qualità con particolare riferimento al biologico

Calo del numero di piccoli coltivatori di tabacco grazie alla normativa europea sul disaccoppiamento, che hanno in parte riconvertito le proprie attività Maggiori investimenti sulle professionalità e sul management, favorendo il passaggio tra azienda a gestione familiare ad azienda a gestione manageriale Fare sistema, promuovere forme di collaborazione tra imprese per superare i limiti dimensionali, sviluppare marchi, nuove reti di vendita e ampliare le aree di mercato Maggiori investimenti in ricerca del polo universitario in quei settori innovativi in cui le istituzioni hanno dimostrato di credere favorendo nuova imprenditoria

RISCHI

Condizioni di sviluppo non omogenee Perdita del peso relativo del settore nell'economia locale e regionale Tendenza da parte delle aziende a gestione familiare e dei nuovi piccoli imprenditori a non investire su professionalità qualificate e management, ed a ritardare il passaggio dalla gestione a carattere familiare ad una gestione di tipo manageriale

Ritardo nell’adozione di strategie sinergiche che possano consentire alle realtà imprenditoriali meno strutturate di produrre valore aggiunto e di conquistare nuove fette di mercato

Il turismo E’ un settore in crescita, grazie allo sviluppo della ricezione extra alberghiera, agriturismi in particolare, e della filiera biologica e della nuova imprenditoria ad essi collegata. Il settore può contare, soprattutto, su un contesto ambientale e paesaggistico unico, ben preservato negli anni da intelligenti politiche delle istituzioni locali. Si tratta di un patrimonio che, avvalendosi di interventi a favore del recupero dell’abitato agrario “sparso”, sta dando vita

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ad una animata nuova imprenditoria, ad una ripresa dei flussi turistici ed a nuova residenzialità. Il tutto favorito anche da politiche comunali molto attive nella promozione del rilevante patrimonio artistico e paesaggistico dell’area.

PUNTI DI FORZA

Crescita di arrivi e permanenze in misura costante dal 2000, mentre il quadro regionale è di relativa stabilità Crescita della “filiera” dell’agro-turismo e di nuova imprenditoria ad essa collegata Qualità e tipicità dei prodotti dell’agricoltura Crescita di produzioni biologiche Comparto agroalimentare in sviluppo (soprattutto nel biologico e nelle produzioni locali tipiche), che può contare per il futuro su di un territorio con una ricca dotazione di risorse agricole Patrimonio naturale paesaggistico ad elevato potenziale di attrazione turistica (il “Progetto Tevere” punta al risanamento ambientale, recupero e valorizzazione del fiume anche a fini economici e turistici. In particolare, il completamento del Parco Fluviale sul fiume Tevere sulla sponda destra comprende anche la zona precedentemente inaugurata nota come “LIDO Tevere”, che riveste grandi potenzialità di sfruttamento a fini turistici) Ottimo grado di conservazione ed elevato valore storico del patrimonio artistico e culturale Tutela del patrimonio storico, costituito in particolare dal sistema delle abbazie (San Salvatore ed Eremo di Monte Corona), dei molini, dei centri e delle colline agrarie, dei segni di permanenza storica strutturanti il

PUNTI DI DEBOLEZZA

Stagionalità della domanda Tessuto imprenditoriale nel settore turistico eccessivamente frammentato, che ha difficoltà a creare sinergie qualificanti tra settori diversi

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PUNTI DI FORZA

paesaggio, e valorizzazione dei nuovi utilizzi possibili

Ottima tradizione enogastronomica Politica di promozione e comunicazione turistica molto attiva Buona corrispondenza tra l’offerta ricettiva, prevalentemente extra alberghiera, e la domanda (soprattutto di turisti stranieri) Crescita di nuova residenzialità stagionale Implementazione di un sistema turistico integrato in grado di valorizzare tutte le risorse del territorio, a partire da una maggiore integrazione tra le attività agricole e il sistema ricettivo Diffusione nel territorio di competenze e professionalità legate al settore Riqualificazione delle strutture turistiche esistenti Riattamento a nuova ricettività delle risorse “sparse” sul territorio (casali, case coloniche) Crescita occupazionale Attrazione di flussi turistici stranieri

RISCHI Degrado delle risorse “sparse” sul territorio agricolo (casali, case coloniche, terreni abbandonati dalla tabacchicoltura) Perdurare dell’eccessiva frammentarietà Ritardo nel processo di integrazione tra attività ricettiva e attività produttive agricole Condizioni di sviluppo non omogenee

Il commercio Il tessuto commerciale di Umbertide è ricco, e occupa una posizione importante nell’economia cittadina. Consiste essenzialmente di esercizi a gestione familiare, cosa che, se da un lato ne limita le potenzialità di crescita e riqualificazione (ove necessario), dall’altro ha consentito una certa stabilità anche in anni di crisi economica. Significativo anche il sostegno delle istituzioni cittadine, soprattutto in relazione ai progetti di riqualificazione del centro storico e delle attività in esso operanti. Luci ed ombre il rapporto della rete diffusa di piccoli esercizi con la grande distribuzione. Quest’ultima, infatti, è poco presente (ad

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Umbertide c’è solo un ipermercato), il che significa poca crescita occupazionale del settore, ma anche poca concorrenza con la distribuzione al dettaglio. La crescita turistica e di nuova residenzialità del comprensorio, comunque, rappresenta un elemento di indubbio beneficio anche per il tessuto commerciale cittadino, che potrebbe trarre maggiore giovamento dalla creazione di sinergie con il circuito dei prodotti tipici locali (soprattutto gli esercizi del centro storico).

PUNTI DI FORZA

Tradizione radicata e diffusa di imprenditoria commerciale (oltre il 30% delle unità locali operano nel commercio, contro il 28,8% complessivo dell’Alta valle del Tevere e il 25,6% della provincia di Perugia) Presenza prevalente di commercio al dettaglio Crescita del numero di imprese commerciali (dal 1991 al 2001 aumentate le unità locali del 6%, mentre in provincia di Perugia sono rimaste sostanzialmente stabili) e degli addetti del settore (nel decennio +11%, contro un +4,4% della media provinciale) Tenuta del settore, in anni di difficoltà economica, grazie alla diffusa presenza della conduzione familiare Qualità e tipicità dei prodotti dell’agricoltura Patrimonio naturale paesaggistico ad elevato potenziale di attrazione turistica e residenziale Crescita demografica Sostegno istituzionale al settore attraverso bandi di finanziamento in accordo con i confidi delle associazioni di categoria Progetto di riqualificazione del centro storico come centro commerciale aperto

PUNTI DI DEBOLEZZA

Pochi addetti nel settore (16,8% del totale degli addetti, contro il 20% della media provinciale), fenomeno dovuto soprattutto alla poca presenza della grande distribuzione Poca presenza della grande distribuzione e forte prevalenza di piccole aziende Prevalenza della forma di conduzione familiare, tendenzialmente conservativa rispetto a nuove sinergie imprenditoriali e riqualificazioni delle attività Scarsa incidenza dell’attività di sostegno delle istituzioni alla creazione di nuova imprenditoria Alto livello di mortalità per i nuovi esercizi Sofferenza nei settori più esposti alla concorrenza della grande distribuzione (abbigliamento, elettrodomestici) Difficoltà a riqualificare le imprese in difficoltà Leggerezza strutturale del tessuto imprenditoriale Elevata frammentazione della realtà imprenditoriale, che ha difficoltà a fare sistema e creare connessioni per l’implementazione di azioni congiunte di sviluppo

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PUNTI DI FORZA

Attivazione di corsi di formazione nella riqualificazione delle professionalità (corsi di lingua per i commercianti) Ottima tradizione enogastronomica Crescita del settore turistico e della nuova residenzialità stagionale negli ultimi anni Buona dotazione di infrastrutture orientate ai bisogni turistici Presenza di un settore alberghiero, extra alberghiero e della ristorazione in salute Crescita delle sinergie con la filiera alimentare dei prodotti tipici locali Presenza delle istituzioni locali avvertita in termini positivi Continuità nell’azione di governo volta alla tutela ambientale del paesaggio Buona coesione sociale della comunità Sviluppata cultura dell’accoglienza

OPPORTUNITÀ

Diffusione nel territorio di competenze e professionalità legate al settore Maggiori investimenti in professionalità che consentano crescita dimensionale e qualitativa delle imprese Riqualificazione delle attività in difficoltà Crescita occupazionale Nuova politica delle aperture Nuove sinergie con la filiera dei prodotti tipici locali, con la nascita di nuove attività a questo dedicate Creazione di nuove attività legate alla valorizzazione del centro storico

RISCHI

Definitiva perdita di competitività di alcuni comparti commerciali Condizioni di sviluppo non omogenee Perdurare dell’eccessiva frammentarietà Ritardo nella crescita di nuove attività legate alla filiera dei prodotti tipici locali

Sopravvalutazione del ruolo del commercio nei processi di sviluppo locale

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Il quadro sociale La società umbertidese si caratterizza da sempre per uno spiccato senso della solidarietà interpersonale, portato della forte matrice contadina e mezzadrile della zona. Questo ha consentito alla collettività di fare fronte, senza sostanziali traumi, al forte richiamo di mano d’opera immigrata da parte di un sistema produttivo locale estremamente dinamico. Negli ultimi tre-quattro anni il quadro demografico di Umbertide è mutato, fino a (al 1° gennaio 2006) contare ben il 10,5% di popolazione residente straniera. Si tratta di un dato ben superiore a quello di una regione come l’Umbria (alla stessa data conta il 6,8% di residenti immigrati) che, pur essendo da anni meta di flussi migratori consistenti, sta iniziando solo di recente a fare i conti con una popolazione immigrata che assume i caratteri della stanzialità. Il dato di Umbertide appare più simile a quello del Nord-Est d’Italia, in cui un sistema di imprese vivo fa da calamita a consistenti flussi di mano d’opera immigrata. Negli ultimi anni, inoltre, un elevato numero di ricongiungimenti familiari è stato la cartina di tornasole di una crescente volontà stanziale dei nuovi residenti stranieri. Se a beneficiare di questa situazione è sicuramente il sistema locale delle imprese, il possibile verso della medaglia possono essere le ricadute sul piano della tenuta del tessuto connettivo della cittadinanza di fronte a mutamenti talmente rapidi. Sono da sottolineare, a questo proposito, attivismo e operosità da parte dell’amministrazione comunale nel porre in essere adeguati livelli di erogazione di servizi e progettazione sociale che, coinvolgendo in uno sforzo comune l’intera comunità, contribuiscono ad alimentare il senso di sicurezza e la tradizionale coesione sociale della cittadinanza.

PUNTI DI FORZA

Forte senso di appartenenza della comunità al proprio territorio Cultura sociale locale a genesi contadina, segnata dai valori della solidarietà Comunità locale dinamica, aperta alle innovazioni Benessere economico diffuso Dinamica occupazionale positiva, con una disoccupazione contenuta Una lunga continuità di governo locale ha garantito un’attenzione costante al sociale da parte dell’amm.ne comunale

PUNTI DI DEBOLEZZA

Crescenti difficoltà da parte della componente femminile e giovanile a trovare nuove opportunità occupazionali in presenza di elevati titoli di studio Crescente senso di insicurezza nelle giovani generazioni L’incremento complessivo della popolazione è dovuto soprattutto al forte incremento migratorio (il tasso di incremento migratorio nel 2005 è pari al 16,6 contro l'8,7 dell’alta valle del Tevere, il 14,2 della provincia di Perugia ed il 10,3 dell’Umbria)

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PUNTI DI FORZA

Presenza di un solido partenariato istituzionale e sociale nel campo delle politiche del lavoro, della formazione e dell’istruzione Rete dei servizi sociali efficiente Alti livelli di erogazione dei servizi al cittadino, a costi contenuti (mense scolastiche, trasporto scolastico) Diffusa coesione sociale Forte presenza della cooperazione sociale, dell’associazionismo e del volontariato Facilità nel coinvolgimento e nella partecipazione della popolazione e delle reti associative alla progettazione sociale Azione dell’amministrazione comunale percepita positivamente Dinamismo del sistema produttivo, che attira una quota consistente di mano d’opera immigrata Popolazione in crescita (dal 2002 al 2006 +4%) Tasso di incremento della popolazione dal 2005 costantemente superiore alla media dell’Alta Valle del Tevere, della provincia di Perugia e della Regione Consistente presenza di immigrati (al 1° gennaio 2006 il 10,5% dei residenti di Umbertide sono stranieri, contro una media provinciale del 7,4% e regionale del 6,8%) L’immigrazione assume i caratteri della stanzialità (negli ultimi anni molti ricongiungimenti familiari)

PUNTI DI DEBOLEZZA

Crescita numericamente rilevante e costante di alunni di origine straniera (attorno al 13%, con concentrazioni superiori al 18% in alcune scuole dell’obbligo) che accedono alla scuola anche ad anno scolastico iniziato e con evidenti difficoltà connesse con la non conoscenza della lingua italiana e/o con percorsi scolastici irregolari e frammentari nel Paese di origine. Percorsi scolastici spesso irregolari e frammentari nei paesi di origine degli studenti immigrati Aumento della complessità didattica e organizzativa della scuola e necessità di intervento specializzato da parte dei docenti curricolari che rilevano bisogni costanti di interventi di qualificazione professionale

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PUNTI DI FORZA

Le nuove immissioni di popolazione immigrata provvedono ad un ricambio generazionale più marcato tra chi entra e chi esce dal mercato del lavoro, sostenendo la domanda di lavoro del sistema produttivo Tenuta complessiva della percezione di fiducia e della coesione sociale della popolazione Attivismo nella regolazione istituzionale (creazione della Consulta comunale degli stranieri residenti) e nella progettazione delle politiche a sostegno dell’integrazione: nelle scuole Collaborazione del corpo insegnante e del tessuto associativo ai progetti di inserimento scolastico Il successo nell’inserimento degli studenti immigrati è visibile nella ridotta dispersione scolastica Ulteriore implementazione delle politiche a sostegno dell’integrazione

Politiche di inserimento lavorativo a favore dei più giovani Il quadro demografico in continua crescita può nutrire un ulteriore consolidamento del sistema produttivo Arricchimento culturale della comunità locale attraverso immissioni di multiculturalismo

RISCHI

Rischio di indebolimento della tradizionale coesione sociale a causa della consistente presenza di residenti immigrati Tendenza alla chiusura all’interno del nucleo famigliare e della comunità di appartenenza da parte della popolazione immigrata Crescita della percezione di insicurezza all’interno della comunità cittadina Domanda di lavoro prevalentemente concentrata su qualifiche medio - basse, che penalizza in misura crescente le donne ed i giovani in possesso di qualifiche elevate

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Cartogrammi

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Dinamica 1991-2001 della popolazione censuaria (variazione %) e indice di ricambio della popolazione al 2001

Legenda Variazione popolazione residente Indice di ricambio

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Dinamica della popolazione residente dal 2005 al 2006 (variazione %) e indice di vecchiaia al 2005

Legenda Popolazione residente

Indice vecchiaia

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Tasso di incremento totale* della popolazione – anno 2005

* Rapporto tra il saldo totale dell’anno e la popolazione media per mille Legenda Incremento popolazione

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Dinamica della popolazione straniera residente dal 2005 al 2006 (variazione %) e incidenza della popolazione straniera residente al 1° gennaio 2006

Legenda Popolazione straniera residente

Incidenza popolazione straniera

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Occupati nell’industria* dal censimento della popolazione 2001 e incidenza occupati dipendenti al 2001

* Quota % sul totale degli occupati Legenda Occupati nell’industria

Occupati dipendenti

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Addetti alle unità locali dell’industria sugli addetti alle unità locali totali – Censimento industria e servizi, 2001

Legenda Industria – Addetti unità locali

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Addetti alla produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo sul totale addetti alle attività manifatturiere – Censimento industria e servizi, 2001

Legenda Addetti produzione metallo su addetti attività manifatturiera

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Addetti al tessile e abbigliamento sul totale addetti alle attività manifatturiere – Censimento industria e servizi, 2001

Legenda Addetti tessile su addetti attività manifatturiera

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Imprese del settore agricoltura e pesca iscritte nei registri delle CCIAA al 31/12/2004 – Incidenza sul totale

Legenda Imprese agricoltura e pesca

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Incidenza dei seminativi sul totale della superficie aziendale SAU

Legenda Superficie SAU

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Dinamica delle presenze turistiche dal 1999 al 2005 (variazione %)

Legenda Presenze turistiche

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Incidenza degli esercizi extralberghieri sul totale dell’offerta ricettiva – Anno 2005 e incidenza per numero letti

Legenda Esercizi extralberghieri

Numero letti

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Montone

Perugia

Umbertide

Città di Castello

3439

574

603

270423

174

377

Gubbio48

128

Trevi

Campellosul Clitunno

161

188

67

Legenda

Flussi lavoratori in entrata

Flussi in uscitalavoratori

Flussi in entratalavoratori

Flussi in uscitalavoratori

Flussi in entratalavoratori

Flussi in uscitalavoratori

Flussi in entratalavoratori

Flussi in uscitalavoratori

Flussi in entratalavoratori

Flussi in uscitalavoratori

Flussi in uscitalavoratori

Flussi internilavoratori

175

Flussi lavoratori in uscita e in entrata

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Montone

Perugia

Umbertide

Città di Castello

Trevi

Campellosul Clitunno

1791

305

251

11

15

11

112 42

103

67

Gubbio47

10

Legenda

Flussi studenti in entrata

Flussi studenti in uscita

Flussi studenti in entrata

Flussi studenti in uscita

Flussi studenti in entrata

Flussi studenti in uscita

Flussi studenti in entrata

Flussi studenti in uscita

Flussi studenti in entrata

Flussi studenti in uscita

Flussi studenti in uscita

Flussi studenti interni

176

Flussi lavoratori in uscita e in entrata

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Appendice statistica

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Superficie (in ettari) delle aziende faunistico-venatorie e agrituristico-venatorie - Anno 2004

Aziende

faunistico-venatorieAziende

agrituristico-venatorie Totale % su superficie del

comuneUmbertide 1.385 61 1.446 7,2Provincia di Perugia 18.807 9.864 28.671 4,6Umbria 22.526 12.886 35.412 4,2

Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Superficie (in ettari) delle zone di ripopolamento e cattura ed oasi di protezione - Anno 2004

Zone di ripopolamento e cattura Oasi di protezione

Totale % su superficie del comune Totale% su superficie del

comuneUmbertide 1.847 9,2 325 1,6Provincia di Perugia 27.119 4,3 12.330 1,9Umbria 41.964 5,0 15.545 1,8

Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Attingimenti e consumi idrici per tipologia di coltura - Anno 2004

Attingimenti idrici Superficie coltivata (ettari)

Licenze

Acqua prelevata

(metri cubi) Totale Barbabietola Girasole Mais Medica Tabacco Varie

Umbertide 87 568.560 475,50 11,01 15,98 148,26 13,97 265,99 19,30Provincia di Perugia 1.511 9.238.668 9108,03 864,64 159,91 3071,62 342,75 3712,21 966,90Umbria 1.966 10.277.913 9829,50 916,03 163,91 3267,03 366,69 4075,69 1040,15 Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10

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Produzione di rifiuti solidi urbani e raccolta differenziata - Anno 2004

Rifiuti solidi urbani Raccolta differenziata

Totale (tonnel-

late) Pro capite (chil.) (a)

Totale (tonnellate) % su Rsu

% Carta e cartone

sul totale

% Vetro

sul totale

% Plastica

sul totale

% Metallo

sul totaleUmbertide 8.380 540,1 2.099 25,0 21,1 17,5 2,4 6,3Provincia di Perugia 412.079 656,6 108.549 26,3 37,1 11,0 3,4 11,0Umbria 536.479 628,6 143.546 26,8 33,5 12,0 3,7 10,0 a) La produzione pro capite è calcolata rispetto alla popolazione residente media dell'anno. Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Ditte che svolgono attività di recupero di rifiuti non pericolosi ai sensi del d.m. del febbraio 1998 - Anno 2004

Ditte attive (valori

assoluti)Ditte attive per 10.000

abitantiUmbertide 12 7,7Provincia di Perugia 224 3,6Umbria 293 3,8

Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Corsi di formazione professionale, corsisti e durata media - Anno 2004

Corsi pubblici Corsi privati Totale

Numero corsi

Corsi effettivi

Durata media (in

ore)Numero corsi

Corsi effettivi

Durata media

(in ore)Numero

corsi Corsi

effettivi

Durata media

(in ore)Umbertide 3 23 400 3 23 400Provincia di Perugia 562 6.879 314 189 2.029 174 751 8.908 279Umbria 1.172 9.132 269 282 2.457 163 1.454 11.589 248 Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10

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Protesti, importo complessivo e importo medio - Anno 2004

ProtestiImporto complessivo (in migliaia

di euro)Importo medio

(in euro)Umbertide 244 220,98 905,64Provincia di Perugia 16.522 44.107,00 2.669,59Umbria 23.800 59.042,04 2.480,76

Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Imprese per forma giuridica al 31 dicembre 2004*

Ditte

individualiSocietà di

personeSocietà di

capitali Altre forme Totale ditte Di cui

artigianeUmbertide 1.059 386 162 21 1.628 540SLL Umbertide 1.507 478 185 25 2.195 677Area Alta Valle del Tevere 5.150 1.699 773 107 7.729 2.745Provincia di Perugia 41.195 13.303 6.479 1.123 62.100 19.110Umbria 54.254 16.828 8.517 1.474 81.073 24.539

Ditte

individualiSocietà di

personeSocietà di

capitali Altre forme Totale ditte Di cui

artigianeUmbertide 65,0 23,7 10,0 1,3 100,0 33,2SLL Umbertide 68,7 21,8 8,4 1,1 100,0 30,8Area Alta Valle del Tevere 66,6 22,0 10,0 1,4 100,0 35,5Provincia di Perugia 66,3 21,4 10,4 1,8 100,0 30,8Umbria 66,9 20,8 10,5 1,8 100,0 30,3

* dati della Camera di commercio di Perugia. Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10

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Imprese per settore di attività economica iscritte al 31 dicembre 2004 nei registri delle CCIAA

Industria Servizi

Agricol-tura

e pesca Manifat-

turaCostru-

zioniAltre

Industrie

Totale Indu-

striaCom-

mercioAlber-

ghiTra-

sporti Cre-dito

Altri servizi

alle impre-

se

Altri servi-

zi

Totale Ser-vizi

Senza codi-

ficaTota-

le

Umbertide 392 282 215 4 501 417 86 48 21 79 81 732 3 1628SLL Umbertide 683 340 281 5 626 498 111 64 24 91 94 882 4 2195Area Alta Valle del Tevere 2066 1440 1064 9 2513 1602 338 247 134 462 357 3140 10 7729Prov. Perugia 15.496 8.186 8.634 87 16907 15.096 3.005 2.374 1.372 4.666 2993 29506 191 62100Umbria 19.825 10.267 11.206 99 21572 20.572 3.876 2.986 1.817 6.073 4.055 39379 297 81073

Agricol-tura Industria ServiziSenza

Codifica Totale

Umbertide 24,1 30,8 45,0 0,2 100,0 SLL Umbertide 31,1 28,5 40,2 0,2 100,0 Area Alta Valle del Tevere 26,7 32,5 40,6 0,1 100,0 Prov. Perugia 25,0 27,2 47,5 0,3 100,0 Umbria 24,5 26,6 48,6 0,4 100,0 Fonte: elaborazioni AUR su dati Istat -Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbrian°10

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Fallimenti con procedura avviata nel 2004 Valori assoluti Valori per mille imprese attive (a)Umbertide 2 1,2Provincia di Perugia 33 1,7Umbria 137 1,7

(a) Imprese attive iscritte agli archivi delle Camere di commercio Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Impieghi, depositi e sportelli bancari al 31 dicembre 2004

Impieghi

(in milioni di euro)

Depositi (in milioni

di euro) Numero sportelli

Impieghi per 100 milioni di depositi

Depositi per

sportelloUmbertide 189,58 109,81 9 172,6 12.200,56Provincia di Perugia 10.382,99 5.871,09 409 176,8 14.354,75Umbria 12.859,87 7.668,17 530 167,7 14.468,25 Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Infortuni sul lavoro avvenuti e denunciati all'Inail per settore di attività economica

Valori assoluti Valori per 100 addetti (a)

Agricoltura Industria e

servizi Conto Stato TotaleAgricoltur

aIndustria e servizi Totale

Umbertide 80 552 3 35 23,6 17,0 17,7Provincia di Perugia 1.968 14.424 543 16.935 19,3 11,5 12,5Umbria 2.253 17.537 673 20.463 17,0 10,8 11,6 (a) Il numero di addetti è quello relativo alle imprese iscritte al registro della Camera di commercio Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10

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Incidenti stradali, feriti, Rm, Rf e Rp - Anno 2004

Incidenti Feriti Morti RM* RF** RP***Umbertide 49 69 2 40,8 1.408,20 28,2Provincia di Perugia 2.601 3.670 81 31,1 1.411,00 21,6Umbria 3.614 5.107 103 28,5 1.413,10 19,8

* Indicatore di mortalità calcolato come rapporto tra il numero di decessi in incidenti e il numero di sinistri per mille ** Indicatore di lesività calcolato come rapporto tra il numero di feriti in incidenti e il numero di sinistri per mille ** Indicatore di pericolosità calcolato come rapporto tra il numero di decessi in incidenti e il numero di decessi e feriti per mille Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Incidenti stradali per tipo di strada - Anno 2004

Fuori abitato

Nell'abi-

tato TotaleDi cui strada

stataleDi cui strada

provinciale

Di cui autostrada o raccordo

autostradale TotaleUmbertide 20 29 7 17 49Provincia di Perugia 1.754 847 193 401 106 2601Umbria 2.437 1.177 284 545 173 3614 Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10 Incidenti stradali per tipologia di strada - Anno 2004 (valori per 10.000 abitanti)

Totale Di cui abitatoDi cui strada

statale Di cui strada

provincialeUmbertide 31,6 12,9 11,0 4,5Provincia di Perugia 41,4 27,9 6,4 3,1Umbria 42,3 28,6 6,4 3,3

Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10

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Incidenti stradali per giorno della settimana - Anno 2004

valori assoluti valori %

Lunedì-Giovedì Venerdì Sabato Domenica Totale

Lunedì-Giovedì Venerdì Sabato Domenica Totale

Umbertide 21 7 10 11 49 42,9 14,3 20,4 22,4 100,0Provincia di Perugia 1.478 406 365 352 2.601 56,8 15,6 14,0 13,5 100,0Umbria 2.077 569 487 481 3.614 57,5 15,7 13,5 13,3 100,0 Fonte: Istat - Ufficio regionale per l'Umbria - Conoscere l'Umbria n°10

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La Cassa di Risparmio di Città di Castello nei suoi primi 150 anni, con un saggio di Fabio Nisi, Le recenti trasformazioni, Petruzzi, Città di Castello 2005.

“Patto educativo sul territorio. Progetto di Azioni Mirate di Sostegno Linguistico agli Alunni Stranieri di Recente Immigrazione” – stipulato dai Comuni di Umbertide, Montone, Pietralunga e Lisciano Niccone, a seguito della convenzione di rete interistituzionale del 6 settembre 2006;

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Agenzia Umbria Ricerche Via Mario Angeloni, 78/C - 06124 PERUGIA

Tel. 075.5045805 - Fax 075.5002905 e-mail: [email protected]

www.aur-umbria.it