AFnneobIIb-rna.2io 2008 - azionecattolicatrento.it · Lepocheparolediquestotitolo...

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Anno II - n. 2 Febbraio 2008 Mensile dell’Azione cattolica trentina - Aut. Trib. Trento nr. 768 del 23/05/1992 - Sped. In AP fil. Trento D.L: 353/2003 Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB Trento - Dir. Resp.Alessandro Cagol - Via Borsieri, n° 7 - 38100 Trento

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Camminiamo Insieme

SOMMARIO

3 L’Ac vista o vissuta?

4 “Azione cattolica: laici fedeli nella Chiesa,credenti nel mondo”

10 Il dibattito

11 Membri eletti per il Consiglio diocesano

12 I nuovi presidenti parrocchiali

13 Pellegrinaggio giovani internazionalein Terra Santa

15 In ricordo di Maria

Segreteria Acvia Borsieri 7, 38100 - Trentotel. 0461 260985 • fax 0461 233551segreteria@azionecattolica.trento.itwww.azionecattolica.trento.it

Orari di apertura:lunedì: 8.30 - 12.30 / 14.00 - 17.00martedì - giovedì: 8.30 - 12.30

Non so per quale ragione ma nella maggior parte degli eventi importanti si connotauna parola che diventa in senso positivo il tormentone della giornata. Potrei quindiaffermare che all’Assemblea di domenica 10 febbraio la parola più usata è stata “di-namismo”. Lì per lì mi è piaciuta molto; mi ha fatto pensare alla creatività, alla gio-iosa confusione di tante persone, a tante iniziative damettere in gioco. Ripensandociperò con calma quella sensazione di approvazione ha lasciato il posto ad una rifles-sione che vorrei condividere con voi. Nel Vangelo c’è un personaggio che mi è sem-pre stato molto simpatico: Zaccheo. È abbastanza curioso da interessarsi a quelloche sta succedendo accanto a lui, ma abbastanza furbo da nonmettersi in prima filacon il rischio di essere chiamato ad interagire. Preferisce una comoda posizione sulsicomoro in attesa di capire cosa succede. Zaccheo rende dinamico il proprio pen-siero: si chiede cosa succede e vuole capirlo.L’Assemblea è stata occasione preziosa per leggere cosa succede alla nostra Asso-ciazione. Abbiamo sentito il parere di molti, ascoltato, conosciuto numeri e situazionidifficili, ci siamo guardati in faccia, abbiamo dato un nome preciso alla nostra realtà.

Ma non basta. Abbiamo il do-vere di fermarci, di prenderein mano la mappa della no-stra Associazione, di guardarebene dove siamo arrivati edove e come vogliamo prose-guire. Io credo che la nostra vi-sibilità passi pur tra i media e itrafiletti del giornale ma moltodi più dalla presa di coscienzada parte di ognuno di quelloche diciamo perché frutto diun pensiero personale e con-

diviso. Spesso vediamo le cose in maniera diversa a seconda di come ci sono pre-sentate: se vi parlo con entusiasmo di un’esperienza o di un luogo che ho visitato,anche voi sarete portati a guardarlo con maggior simpatia; ma se al contrario ve neparlo con rassegnazione o fatica eviterete di commettere l’errore che ho fatto io. Sela parola dinamismo ci è piaciuta così tanto proviamo a fermarci e chiederci insiemeche cosa vuol dire per me e come la traduco dentro il tessuto dell’Associazione. Zac-cheo viene invitato a scendere dal sicomoro ad un certo punto e ad entrare dentrola storia dell’evento che sta verificandosi… Alla prossima Assemblea potrebbe es-sere chiesto anche a noi di scendere dal sicomoro, e credo che se avremo imparatoa fare esercizio di dinamico pensiero avremo meno timore a dire di sì.

Patrizia

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Camminiamo Insieme

L’Ac vista o vissuta?

Le poche parole di questo titoloall’apparenza non sembranodire nulla di nuovo ma anziqualcosa di assolutamentescontato. Eppure credonecessario se nonindispensabile soffermarci afare su di esse qualcheriflessione per tenere a cuore eda mente – il nostro AttoNormativo usa il termine“radicare” – le cose essenziali inquesto tempo che più che in unastagione di sfide sembra si stiatrasformando in una stagione diemergenze.

Le cose essenzialiAffermare fedeltà nella Chiesa è perl’aderente di Azione cattolica riba-dire il proprio impegno alla realizza-zione del fine generale apostolicodella Chiesa stessa (art. 1 dello Sta-tuto). Il Decreto Conciliare “Apostoli-cam Actuositatem” al n. 5 dice: «I laicisvolgendo la missione della Chiesa,esercitano il loro apostolato nellaChiesa e nel mondo, nell’ordine spi-rituale ed in quello temporale: que-sti ordini sebbene siano distinti,tuttavia nell’unico disegno divinosono così legati, che Dio stesso in-tende ricapitolare in Cristo tutto ilmondo per formare una creazionenovella in modo iniziale sulla terra,in modo perfetto alla fine del tempo.Nell’uno e nell’altro ordine il laico,

che è simultaneamente fedele e cit-tadino, deve continuamente farsiguidare dalla sua unica coscienza cri-stiana». Su questa dinamica di servi-zio al mondo ed alla Chiesa si giocal’identità del laico di Azione cattolicala cui singolare ministerialità sta pro-prio nel ricondurre ad unità questoduplice vissuto che poi a livello per-sonale si traduce nella tensione avivere e testimoniare il rapporto fede-vita in ogni ambito del proprio quoti-diano. Il tutto secondo una prospettivaassociata.Un secondo aspetto di questa fe-deltà nella Chiesa è legato alla colla-borazione diretta con i pastori (art. 5dello Statuto) che esprime il cam-mino comune ed il reciproco servizioalla Chiesa.L’ambito primo è per l’Associazionela Chiesa diocesana e le sue cellulevive che sono le parrocchie. La si-tuazione pastorale che si è venuta acreare da una decina d’anni a questaparte avrebbe richiesto di ripensarequesta collaborazione che invece fa-tica ancora molto a trovare una cor-retta dimensione.Un po’ provocatoriamente, sull’ultimonumero di “Camminiamo Insieme” ilnostro assistente ha evidenziato il ri-schio che il servizio di Ac alla Chiesasia considerato prevalentemente di“agenzia interinale”, ovvero di quelgruppo da cui è possibile attingere,quasi sempre senza tema di risposta

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“Azione cattolica: laici fedeli nella Chiesa,credenti nel mondo”

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Camminiamo Insieme

negativa, le persone necessarie acoprire le posizioni pastorali vacanti.È questa una prospettiva pericolosasia per l’Azione cattolica, perchéperde di vista la sua valenza voca-zionale associativa, sia per la Chiesaperché sostituisce al riconoscimentodei carismi ed alla valorizzazione deiministeri criteri di efficienza ed effi-cacia. Dobbiamo operare perchéquesta collaborazione, che richiedeforte spiritualità e continua forma-zione, superi la cultura della fram-mentazione per trasformarla in unavera attenzione ai bisogni della co-munità.

Credenti nel mondoPrendo ancora spunto dall’articolodel nostro assistente su “Cammi-niamo Insieme” di gennaio. Con-clude con la domanda: «Che cosadice oggi lo Spirito a quella porzione

di Chiesa che vive in Trentino e cheporta il nome impegnativo di Azionecattolica?». E con la risposta: «di-ventare popolari... secondo lo Spi-rito Santo».Questa popolarità secondo lo SpiritoSanto credo abbia un’unica dire-zione che ci è indicata dal titolo delProgetto Formativo di Azione catto-lica “Perché sia formato Cristo invoi”. Un Cristo che ci ha indicato edindica come unica via l’amore alprossimo, tutto ed indistintamente,ed a cui dobbiamo tendere in imita-zione se vogliamo essere credentinel mondo, mondo inteso non in

senso generico ma in senso speci-fico di famiglia, associazione, comu-nità parrocchiale, luoghi di lavoro equanto altro volete aggiungere.Al termine “credenti” che forse limitapiù alla sfera personale dobbiamo

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indissolubilmente legare il termine“credibili” perché solo così dive-niamo testimoni nei confronti deglialtri. L’essere credibili ci richiede dimaturare uno stile di vita tutt’altroche facile.Gli eventi, le emozioni che fanno lestorie delle nostre vite sempre di piùci mettono in difficoltà ed in contra-sto con la nostra formazione. Unaformazione che l’Azione cattolica ciprodiga in grande e qualificata quan-tità con testi e riviste che spessonon abbiamo il tempo di leggere oche fatichiamo a leggere perché leparole sono belle ma non vicine allarealtà che viviamo o la cui letturaè delegata all’animatore. Qui è ilgruppo che ci aiuta a tradurre inprassi di vita la teoria attraverso unosforzo continuo di lettura critica ditutto quanto accade intorno a noicercando fortemente di evitare diabituarci a tutto e di non scandaliz-zarci più di nulla.Un paragrafo del Manifesto del-l’Azione cattolica al paese dice:«Siamo consapevoli della possibilità edella bellezza di una vita pienamenteumana e cristiana: per questo vo-gliamo continuare ad essere scuola divocazioni laicali, a spenderci in favoredel bene comune, attraverso l’educa-zione alla responsabilità, all’impegnopubblico, al senso delle istituzioni,alla partecipazione, alla democrazia».Ogni prima pagina di giornali, anchelocali, ogni telegiornale sono un in-sulto a queste affermazioni.Capite allora che quel “credenti” e“credibili” richiede innanzitutto un

grande lavoro su noi stessi per saperstare in mezzo alla gente raccon-tando che quella felicità di cui è incerca è possibile trovarla.

Uno sguardo indietroValutare il cammino percorso neltriennio passato e le risposte allevarie iniziative è un passo necessa-rio per meglio progettare il futuro.Tutte le proposte si sono inseritenell’ampio progetto formativo chel’Associazione traccia a grandi lineea livello nazionale e che assume poimodalità specifiche in ogni Chiesalocale.La formazione spirituale ha conti-nuato ad avere il suo ruolo di prima-ria importanza nel cammino formativocon le giornate di spiritualità aSanzeno, le serate di spiritualità pergiovani, i ritiri per giovanissimi. Gliesercizi spirituali pur proposti ognianno si sono tenuti solo nell’anno2005-2006 poiché successivamentenon si è raggiunto un numero minimodi partecipanti. Pur comprendendo ladifficoltà di dover dedicare tre giorniinteri agli esercizi vi invito a ripensareall’importanza di questa modalità for-mativa spirituale.I cammini di formazione, per tutti isettori, si sono articolati negli incon-tri di gruppo settimanali o quindicinalie nelle Giornate Unitarie diocesane.Si è cercato di ampliare l’aspetto for-mativo anche con incontri culturali aSanzeno e presso la sede di via Bor-sieri.Adulti, giovani ed animatori Acr hannocurato la formazione e la crescita as-

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Camminiamo Insieme

sociativa con iniziative specifiche peri settori.Si sono svolti campi scuola Acr par-rocchiali mentre per responsabiliadulti e giovani e Acr si è partecipatoa campi scuola nazionali. Si sonomantenuti sempre contatti con ladelegazione del Triveneto parteci-pando agli incontri proposti. Anchegli incontri nazionali hanno sempreavuto la presenza dell’Azione catto-lica della Diocesi di Trento.

Eventi particolarmente importanti diquesto triennio sono stati la stesuradell’Atto Normativo e la sua approva-zione il 22 gennaio 2006; la settimanadi promozione dell’Ac dal 28 gennaioal 3 febbraio 2007; i tre incontri conl’Ac di Banja Luka nel maggio del 2006,nell’ambito della settimana di Ac e nelmaggio 2007; la nuova veste di “Cam-miniamo Insieme”.Gli incontri con i gruppi parrocchiali

nell’ambito del percorso assembleareci hanno dato il polso della situazionee ci permettono di esprimere alcuneconsiderazioni:•ancora l’Ac è nelle parrocchiequello che è chiamata ad essere:si perde e si spendegenerosamente nel tessuto dellacomunità;

• il cammino formativo è svolto daquasi tutti i gruppi con regolaritàe costanza;

•è maturata una maggioreresponsabilità al servizio mostratadal cambio del presidente in metàdelle associazioni;

•si percepisce il desiderio diallargare l’associazione inparticolare con il gruppo giovani;

•molte hanno mostrato unavivacità inaspettata, quelle più indifficoltà voglia comunque dicontinuare.

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Camminiamo Insieme

Concludo con alcuni numeri che co-stituiscono un punto di riferimentoma che non rappresentano la realtàpiù autentica dell’Ac perché questa simisura nei gesti d’amore, nella gra-tuità di servizio, in crescita di fede, incomunicazione della fede anche dicoloro che non sono ora più aderentima che hanno mantenuto lo stile ac-quisito in associazione. La tendenza èuna diminuzione in tutti i settori ed ilricambio non copre le uscite.Nell’anno 2005-2006 le adesioni sonostate 631, di cui 541 adulti, 51 giovanie 26 Acr; nell’anno 2006-2007 le ade-sioni sono state 596, di cui 518 adulti,45 giovani e 33 Acr; nell’anno 2007-2008 le adesioni sono fino ad oggi543, di cui 480 adulti, 35 giovani e 28Acr. Le adesioni però sono sempre

aperte per cui quest’ultimo dato po-trebbe subire variazioni.Le associazioni parrocchiali erano 25più l’associazione diocesana. Que-st’anno un’associazione parrocchialeha rinunciato a proseguire il suo cam-mino e questo giustifica in parte ilcalo consistente del numero degliadulti.

Guardando al futuroL’Azione cattolica, che assume nellasua integralità la missione dellaChiesa, che trasforma relazioni in unvincolo associativo, che nell’unita-rietà coltiva il dialogo intergenera-zionale, che con la formazione sfidala cultura odierna dell’immediatezza,che come associazione è missiona-ria, è una forza viva e profetica per

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il futuro anche per la nostra Diocesi.Le scelte che abbiamo indicatonell’Atto Normativo coniugate neltempo sono sempre valide. Le indi-cazioni del piano pastorale dioce-sano ci indicheranno le urgenzeprimarie. Gli anni così problematici ecomplessi in cui viviamo ci impor-ranno magari altre scelte.Affidiamo al Signore ed al suo Spiritoquesto nuovo tratto di strada che, apartire da questa Assemblea, ini-ziamo a percorrere perché saremo inmani sicure.Certo non siamo esenti dalla fatica. Loconstateremo anche oggi nel rinnovodelle cariche sociali, perché non ab-biamo avuto neanche il numero dicandidature minimo previste dal no-stro Atto Normativo. Eppure dob-biamo continuare con fiducia edentusiasmo.La vostra numerosa presenza di oggine è conferma, ma anche testimo-nianza di una Associazione vera-mente presente e concreta comequella che abbiamo mostrato nellaSettimana di Ac. Quello è stato solol’inizio di un progetto di visibilità chenon dobbiamo trascurare ma dob-biamo continuamente alimentare.

Prima di concludere, permettetemi diringraziare gli amici della Presidenzae l’assistente per l’impegno profusoin questi tre anni ed in particolareperché hanno guidato l’Associazione

in questi ultimi mesi in modo da nonfar pesare a nessuno la mia assenzama tenendomi sempre coinvolta epartecipe.Ringrazio Sua Eccellenza l’Arcive-scovo che pur preso da tanti impegnioggi ha voluto essere qui presente franoi segno di un sostegno che mai ciha fatto mancare. Grazie anche aMarco Ferrando quale rappresentantedel centro nazionale.Un grazie a don Armando che, dopoaver aiutato giovani ed Acr, ci ha la-sciati per un servizio in parrocchia; ilConsiglio diocesano con cui abbiamocondiviso il cammino di questo trien-nio; i candidati a queste elezioni; ipresidenti passati e nuovi ed i loro re-sponsabili; le commissioni per il ser-vizio a favore dell’Associazione e tuttigli aderenti perché sono la linfa dellanostra Associazione. Un grazie ancheai sacerdoti che seguono i nostrigruppi parrocchiali.A tutti voi un grazie per l’affetto e lapreghiera di cui mi avete circondatanel momento della malattia. Un grazieanche al nostro addetto stampa, chefra le tante cose trova il tempo per la-vorare anche per noi e che, affasci-nato da questa strana associazione,cerca di convincerci in tutti i modi cheè importante farla conoscere.

Relazione della Presidente diocesanaGiuliana Prezzi

alla XIII Assemblea diocesana

Tutto il materiale relativo all’Assemblea diocesana (relazioni, nuovieletti, foto) è disponibile on-line sul sito www.azionecattolica.trento.it

10 febbraio 2008

Camminiamo Insieme

Dopo la relazionedella presidente uscentele 160 persone radunatenell’Aula Magna del SeminarioDiocesano di Trento si sonoconfrontate su alcuni temiassociativi.

Marco Ferrando, membrodel Consiglio nazionale di AcIl profilo del laico cristiano che fa sin-tesi tra cose cristiane e cose umane ècaratterizzato da:•Coraggio, necessario perapprofondire i problemi sulterritorio: i problemi delle famiglie,del lavoro, dell’immigrazione, deidisagi sociali; il Manifesto è uninvito per i cristiani ad affrontaredi petto queste questioni. È uncoraggio che è anche umiltà esenso del limite.

•Essere cristiani col cuore e con latesta insieme, che esprimono lafede ma sanno affrontare anche iproblemi preparati, con capacità diargomentare anche nel momentoin cui altri parlano per noi. Perchéspesso non siamo in grado diesprimere la nostra opinione e citroviamo a sentir parlare disperanza da chi ci parla sempre diemergenza. E dobbiamo avereanche la capacità di dire dei no.

•Speranza. Il Manifesto afferma che«Il Paese merita un futuro all’altezzadel proprio patrimonio di fede cristiana,di cultura umanistica e scientifica, dipassione civile e di solidarietà sociale.

Ha diritto alla speranza. Noi vogliamocompiere un passo avanti verso questoPaese, con il Vangelo e con la vita:incontro alla gente, nel segno di unethos condiviso, secondo uno spirito diautentica laicità, ricercando un’armoniasempre possibile tra piazze ecampanili». Questa è la nostrasperanza.

Don Albino Dell’Eva,assistente diocesanoLa settimana di promozione dell’Acha fatto nascere un progetto; un pro-getto ancora da definire, ma è unmodo per aggiornare la Chiesa e lasocietà locale sull’Ac: c’è bisogno diaggiornarci come aderenti, ma è ne-cessario aggiornare gli altri, perché diAc si sa poco, anche negli ambiti ec-clesiali.L’Ac ha un capitale, un bagaglio di va-lori da condividere con la Chiesa econ la società; e questa è la nostraunica possibilità per continuare a vi-vere, ad essere propositivi.

Ada Pezzè, aderentedel gruppo diocesanoÈ significativo passare dalla collabo-razione alla corresponsabilità; lo ve-diamo anche nella difficoltà neltrovare i candidati per il nostro Con-siglio e persone disponibili al servizioin Ac. La corresponsabilità deve es-sere esercitata innanzitutto all’in-terno dei nostri gruppi.Coraggio, perché è donando che si ri-ceve e ci si arricchisce.

Il dibattito

11febbraio 2008

Camminiamo Insieme

1 ANDRIGHETTONI FABIOLA Aderente adulti dell’associazione parrocchialedi Volano, responsabile adulti parrocchiale evice presidente settore giovani – presidenza uscente.Insegnante di religione – 37 anni

71

2 RIGONI ANNA Aderente dell’associazione diocesana evice presidente del settore giovani – presidenza uscente.Tecnico di laboratorio – 33 anni

65

3 SPIGARIOL TOMAS Aderente gruppo giovani – coppie dell’associazioneparrocchiale di Volano.Bancario – 29 anni

62

4 FEDRIZZI GUIDO Aderente adulti dell’associazione parrocchialedi Mezzocorona.Pensionato – 58 anni

47

5 ALOVISI PAMELA Aderente giovani dell’associazione parrocchialedi Volano, responsabile educatori Acr.Studente universitaria – 24 anni

47

6 BATTISTI LUCIA Aderente adulti dell’associazione parrocchialedi Calliano – responsabile adulti parrocchiale.Casalinga – 64 anni

41

7 CIAGHI MADDALENA Aderente giovani dell’associazione parrocchialedi Mori.Studente universitaria – 24 anni

34

8 PANGRAZZI LIVIO Aderente adulti dell’associazione parrocchialedi Mezzocorona.Pensionato – 60 anni

33

9 PANIZZA RENATA Aderente adulti dell’associazione parrocchiale diVolano e membro del Consiglio diocesano uscente.Bibliotecaria – 58 anni

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Membri eletti per il Consiglio diocesanoin seguito all’Assemblea diocesanadi Azione cattolica del 10.02.2008

numerovoti

12 febbraio 2008

Camminiamo Insieme

Azione cattolica italiana - Diocesi di TrentoI nuovi presidenti parrocchiali

ASSOCIAZIONE PARROCCHIALE NOMINATIVO

ARCO VASSALLO ARMIDABESENELLO MAZZURANA PATRIZIACALLIANO MASERA ENRICACLOZ PELLEGRINI FIORELLAGIUSTINO COZZINI NIVESLAVIS GHENSI ELETTALIZZANA di ROVERETO PREZZI ROBERTOMEZZOCORONA DRIGO RENÉMORI VILLA MARIANAVE SAN ROCCO VIOLA MARIANGELAPRESSANO DI LAVIS PASOLLI MARIARIVA DEL GARDA VITALI GIOVANNAROVERÉ DELLA LUNA INAMA ADOLFOROVERETO DIEZ GIOVANNISEGONZANO GIACOMOZZI ENRICOTRENTO - S. CUORE SALTORI MARISATRENTO - S.MARIA MAGGIORE PAOLI PIATRENTO - S. SACRAMENTO ROSSI PIATUENNO PINAMONTI MARGHERITAVILLALAGARINA PETROLLI RENATAVILLAZZANO CASAGRANDE ANNAMARIAVIGO DI FASSA GHETTA ANTONIOVILLE DI GIOVO BERNARDI IDAVOLANO CALAVIN KATIAASSOCIAZIONI PARROCCHIALI: 24 • PRESIDENTI CONFERMATI: 12 • PRESIDENTI RINNOVATI: 12

Il pensiero di un parroco sull’Azione cattolica«La nostra comunità possiede una grande ricchezza costituita dal permanere di un gruppoattivo che fa capo all’Azione cattolica. I suoi incontri settimanali o quindicinali, la sua attivitàin varie circostanze e il desiderio di servizio all’interno della parrocchia costituiscono una gra-zia per tutti noi che siamo chiamati a conservare e potenziare. È bello notare che c’è statoun aumento di adesioni che, si spera, esprimano una consapevolezza sempre maggiore diessere a servizio della Chiesa in quella militanza che è espressa dall’Azione cattolica».

(dal notiziario parrocchiale settimanale di Villazzano)

13febbraio 2008

Camminiamo Insieme

Pellegrinaggio giovani internazionalein Terrasanta

Quaranta anni fa, in occasionedella prima Giornata Mondialedella Pace voluta da Paolo VI,un gruppo di giovani della Giacricevettero dallo stesso Papal’incarico di collocare nella grottadi Betlemme una lampada di pace.In occasione di questo anniversarioil Forum Internazionale di Ac hariproposto questo pellegrinaggiocoinvolgendo 150 delegati,principalmente giovani provenientida 30 nazioni dove opera l’Azionecattolica, dal 28 dicembre al6 gennaio 2008.

La volontà degli organizzatori, la segre-teria del Fiac, era non solo di ricordareun avvenimento passato ma di pro-muovere e favorire la costruzione diponti di pace fra diverse realtà partendoproprio dalla terra di Gesù, terra con-trassegnata da divisioni, da muri, dovesembra proprio non possa es-serci pace, ma dove ancora c’èchi lavora e prega perché questosia possibile.In questo speciale pellegrinaggio,i luoghi santi hanno fatto da cor-nice ad un’esperienza di Chiesaviva e di fede, tra lingue e culturedalla provenienza più disparata,quasi a rivivere l’esperienzastessa della prima comunità chesi apprestava dopo la Pentecostea portare il messaggio di Cristonel mondo.

Un pellegrinaggio che ha avuto comeprima tappa significativa la città diBetlemme ed in particolare l’incontrocon i cristiani palestinesi, che vivono larealtà di una “barriera” che è un vero eproprio muro che li tiene separati nonsolo da Israele ma anche dal resto delmondo. Una comunità che cerca di vi-vere con dignità, che cerca di costruireun dialogo di reciproca conoscenza, dipace, di speranza per il futuro con i mu-sulmani e con gli ebrei, certi che prima opoi non solo il muro ma anche le in-comprensioni cadranno.Una terra che porta già in sé un seme disperanza: più realtà che operano all’in-terno del territorio, che vedono la com-presenza ed il lavoro tra cristiani emusulmani, come il Caritas Baby Hospi-tal, l’Istituto “Ephpheta Paolo VI”, l’uni-versità di Betlemme dove i giovanipalestinesi si incontrano e studiano in-sieme, cristiani e musulmani, aiutati da

14 febbraio 2008

Camminiamo Insieme

insegnanti che credono ancora in valoricome la formazione e la dignità dellapersona, che sanno essere, attraverso ildialogo e la conoscenza reciproca,l’unica via per la pace.L’incontro più sorprendente è statocon i giovani cristiani di Palestina: sonoarabi, vivono anche loro al di qua delmuro, sono in pochi ma amano la loroterra e cercano di rimanerci; hanno an-cora tanta voglia di sorridere, i loroocchi sognano ancora un mondo inpace per loro e per i fratelli musulmanied ebrei.Nella varietà delle lingue che ci ha ac-compagnato in questi dieci giorni èstata la nota più sorprendente, nuova,ascoltare e seguire la celebrazione eu-caristica, una preghiera spontanea oun canto conosciuto, non in italiano,in inglese o in spagnolo, ma in arabo,una lingua che ci è più usuale identifi-care “diversa” anche dalla nostra cul-tura e dalla nostra esperienza religiosa.Il sapore dell’ospitalità ha accompa-gnato e segnato il ritmo del nostro pel-legrinaggio sia nella prima parte delpellegrinaggio, a Betlemme, presso ilCentro dell’Azione cattolica, che nelleparrocchie di Nazareth, Cana e din-torni, ospiti delle famiglie palestinesidelle parrocchie cattoliche, ortodossee maronite.

Abbiamo condiviso con loro l’appren-sione e la preoccupazione per la situa-zione degli arabi in terra d’Israele,perché anche dove non ci sono muriche dividono la convivenza ed il dialogosono sempre difficili. Di questo siamostati testimoni in più occasioni: ai con-trolli delle barriere all’uscita o al rientroa Betlemme, quando i nostri pullmannon potevano passare se prima nonscendevano i giovani palestinesi per icontrolli molto rigorosi ai quali eranosottoposti, o quando venivano fermatie non era loro permesso l’ingresso ad al-cuni luoghi di Gerusalemme come ilMuro del tempio, ed ancor più quandoall’aeroporto di Tel Aviv abbiamo dovutoa malincuore “negare” di averli incon-trati, di essere stati ospiti nelle loro case,di aver ricevuto da loro dei piccoli doni,segni della loro amicizia, e di aver visi-tato la stessa Betlemme.La conclusione in S. Pietro nella festadell’Epifania, partecipando alla S. Messacelebrata da Benedetto XVI, ha sancitoper noi pellegrini, ancora frastornati dalviaggio notturno e dall’improvvisato bi-vacco nel cuore della notte nelle saledella presidenza nazionale, la consape-volezza che la pace è possibile e chel’unica strada percorribile è quella deldialogo.

Fabiola

15febbraio 2008

Camminiamo Insieme

I primi giorni di un nuovo anno por-tano a pensare al futuro, a nuovi pro-getti, alle tante opportunità che questinuovi mesi che si hanno davanti pos-sono offrire soprattutto per chi vivecon intensità e non perde occasione egiorno per mettersi al servizio dellamissione della Chiesa, nonostantel’età e qualche acciacco fisico.Mi piace pensare siano stati questi ipensieri di Maria in questo primoscorcio di 2008, e proprio quando iritmi del tempo stavano ritornando“normali”, dopo la festa dell’Epifaniacon la preghiera all’infanzia missiona-ria a lei tanto cara, e quandodavvero ci si apprestava a ri-partire, lei non ha persotempo, è ripartita ma questavolta per l’appuntamento piùimportante, quello più at-teso, l’incontro con il Si-gnore, il Signore della suavita. A noi è rimasta l’incre-dulità di una morte così im-provvisa, di aver perso unapresenza così significativaper la nostra comunità intanti settori: dall’Ac al mondo missio-nario, all’impegno per la formazionesociale e politica, alla preghiera, aduna testimonianza che si faceva osti-nata e non disposta a cedere a com-promessi ma che sapeva ritrovarequell’antica e sempre nuova emozioneche traspariva in un grande sorriso enelle semplici parole che provavano acomunicarla.

Di Maria ci rimangono tanti ricordi.Penso soprattutto alle sue esortazioni,all’impegno, alla testimonianza, allapreghiera per la Chiesa, per l’Ac, per imissionari, per le vocazioni, per i bam-bini soprattutto per i più deboli e indi-fesi; alla fedeltà a quei piccoli e grandiimpegni di tutti i giorni, che lei vivevacon tenacia, alcuni risalenti a tanti annifa con il gruppo della Gioventù Fem-minile di Ac, o nella fedeltà ad una pro-messa che è divenuta il senso di unavita donata agli altri.L’anno è appena iniziato, ma già si facarico di progetti, di sogni, di solleci-

tudini; sono quelli che Maria portava incuore e che ora noi siamo chiamati aportare avanti, ma, come lei ci ha inse-gnato, non tanto per riempire le gior-nate sino all’ultimo minuto ma perchéin questo quotidiano possiamo fareesperienza della presenza di Dio, pre-senza che è promessa d’Amore ineterno.

Fabiola e il gruppo Ac di Volano

In ricordo di MariaAderente dell’associazione parrocchiale di Volano

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