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SUMMIT TURISMO 04.06.2009SUMMIT TURISMO 04.06.2009SUMMIT TURISMO 04.06.2009SUMMIT TURISMO 04.06.2009

ABSTRACT ABSTRACT ABSTRACT ABSTRACT

Collegamenti aerea nelle destinazioni turistiche: modelli e metodi per svilupparliCollegamenti aerea nelle destinazioni turistiche: modelli e metodi per svilupparliCollegamenti aerea nelle destinazioni turistiche: modelli e metodi per svilupparliCollegamenti aerea nelle destinazioni turistiche: modelli e metodi per svilupparli ---- Relatore Marco Morriale, Relatore Marco Morriale, Relatore Marco Morriale, Relatore Marco Morriale,

Direttore Aeroporto di AnconaDirettore Aeroporto di AnconaDirettore Aeroporto di AnconaDirettore Aeroporto di Ancona

L’intervento sarà così articolato:

Presentazione di Aerdorica S.p.A.

L’aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona Falconara è situato strategicamente nel centro Italia, in un'area

raggiungibile attraverso la stazione e il porto di Ancona e lo scalo ferroviario e merci di Falconara, nonché

dal nuovo Interporto; l’aerostazione e' direttamente collegata con un viadotto alle autostrade per Roma,

Milano e Bari e dista solamente 18 km dalla città di Ancona.

Nel giugno del 2004 l’Aeroporto di Ancona Falconara è stato ampliato e rinnovato e si presenta come una

struttura moderna atta a promuovere lo sviluppo turistico e industriale della Marche e delle regioni

limitrofe verso l’Europa.

Aerdorica S.p.A. è la società responsabile di tutte le attività operative dell'Aeroporto di Ancona Falconara e

la sua missione è quella di migliorare costantemente la qualità dei servizi offerti e di programmare e

realizzare le infrastrutture aeroportuali in funzione delle esigenze di sviluppo dell’intero sistema

aeroportuale marchigiano. La Società ha ottenuto nel corso del 2008 la concessione totale, deliberata

dall’Enac, per i prossimi 35 anni.

La composizione societaria di Aerdorica è suddivisa principalmente in due gruppi: le autorità pubbliche con

il 50,21% delle azioni (detenuto principalmente dalla Regione Marche) e un gruppo privato di imprenditori

con il 49,78% delle azioni.

Il traffico: storico

Verrà esposto il trend del traffico dell’Aeroporto delle Marche degli ultimi 10 anni illustrando l’andamento

nel corso del periodo esaminato sia del traffico passeggeri sia del traffico merci.

Le componenti del traffico

Verranno illustrate le principali componenti del traffico identificando la componente business direttamente

correlata al tessuto industriale della Regione Marche e la componente Leisure in considerazione sia dei

flussi in entrata, legati alla componente mare, enogastronomia, cultura ecc e ai flussi in uscita dei

componenti della catchment area.

La componente business e leisure di passeggeri in partenza è equamente divisa a metà.

Il piano di traffico

La società ha elaborato nel 2007 e aggiornato nel corso del 2008 il piano del traffico pluriennale che per gli

anni 2007 e 2008 delle DIRETTRICIDIRETTRICIDIRETTRICIDIRETTRICI che saranno illustrate.

In merito alla SEGMENTAZIONESEGMENTAZIONESEGMENTAZIONESEGMENTAZIONE dei voli verrà esposta la distribuzione degli stessi caratterizzata da una forte

prevalenza di voli di linea, circa l’83% del totale; i voli charter coprono il 14% mentre il restante 3% riguarda

l’aviazione generale.

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Il piano del traffico illustra anche la politica di INCENTIVAZIONEINCENTIVAZIONEINCENTIVAZIONEINCENTIVAZIONE ai vettori che si basa su tre aspetti:

– sconti sull’handling decrescenti;

– contributi a passeggero variabili a seconda della tratta e del vettore;

– investimenti commerciali sostenuti in parte dalla Società ed in parte da terzi.

Importanza delle Low Cost Company sugli aeroporti regionali

Il trasporto aereo europeo negli ultimi anni ha vissuto una fase di riorganizzazione piuttosto

turbolenta e dinamica. Principale attore di tale “rivoluzione”, è stato la nascita e lo sviluppo

dell’innovativo business model noto con il nome di “low cost” o “no frills” , frutto del processo di

liberalizzazione di settore perseguita a livello comunitario.

L’utilizzo da parte delle compagnie low cost di scali secondari e poco trafficati, ricopre un

ruolo strategico per un’economia territoriale permettendo una maggiore accessibilità delle

regioni periferiche, che possono così beneficiare di considerevoli aumenti di traffico turistico, ma

soprattutto, può garantire alla popolazione residente un efficiente servizio di connettività capace

di stimolare la competitività del sistema produttivo. Inoltre, se inseriti in un progetto più ampio, i

collegamenti aerei a basso costo possono contribuire ad importanti evoluzioni dei sistemi turistici

di tipo strutturale: in alcune zone d’Italia, la progressiva accessibilità offerta dalle compagnie aeree

low cost ha permesso la scoperta, da parte di molti turisti stranieri, di centri “minori” che sono

diventati più appetibili e fruibili proprio in virtù della loro vicinanza agli aeroporti serviti da vettori

low cost.

Gli aeroporti italiani che hanno fatto registrare i più elevati tassi di crescita, negli ultimi anni,

siano stati proprio quelli specializzatisi nel segmento low cost. In questi scali, la percentuale di

traffico internazionale transitata rispetto al totale è tra le più elevate in assoluto, il che dimostra

l’esistenza di una correlazione positiva tra voli a basso costo, aumento dei flussi turistici

internazionali e sviluppo economico regionale.

Tali dinamiche di generazione di traffico e di destagionalizzazione dei flussi turistici guidate

dalle compagnie low cost, conducono a rilevanti impatti economici sia su scala provinciale che

regionale.

E’ dunque importante e fondamentale sviluppare con successo iniziative, fra

amministrazione centrale e compagnie aeree low cost, che possano riguardare l’apertura di nuove

destinazioni, accordi di co-marketing, l’incentivazione del traffico in bassa stagione, nonché la

realizzazione di campagne di comunicazione coordinata verso i principali mercati obiettivo.

La politica aziendale

Da un punto di vista delle strategie commerciali da adottare allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati,

la società ipotizza di attuare una strategia sviluppata in fasi consequenziali e strettamente connesse. In

linea generale nel periodo 2010–2013 si prevede che l’aeroporto abbia consolidato una dimensione tale da

diventare naturalmente “attrattivo” per i vettori con particolare riferimento all’attività di linea.

LowLowLowLow----Cost Cost Cost Cost

Relativamente ai vettori low-cost, sono previste implementazioni di “politiche commerciali di

incentivazione” ad hoc con i singoli vettori (i.e. Ryanair ampliamento offerta già a partire dal 2009); tale

approccio di incentivazione andrà progressivamente a ridursi al crescere della centralità dello scalo per la

sua area di riferimento e dell’attrattività dello scalo stesso per i vettori.

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Tale fase sarà orientata allo sviluppo di nuove rotte sviluppo di nuove rotte sviluppo di nuove rotte sviluppo di nuove rotte sia in accordo con vettori di linea che già operano sullo

scalo di Ancona che con i nuovi vettori interessati allo sviluppo del traffico. La principale finalità sarà quella

di offrire collegamenti di qualità e consolidare di conseguenza i volumi incrementati.

Pertanto la strategia prevede di focalizzare l’attenzione su:

- Vettori di linea nazionali: Vettori di linea nazionali: Vettori di linea nazionali: Vettori di linea nazionali: caratterizzati da un’offerta/business model “low price”, con un

focus importante sull’attività di collegamento con l’hub di Roma Fiumicino e Milano.

- Vettori di linea internazionali: Vettori di linea internazionali: Vettori di linea internazionali: Vettori di linea internazionali: si ipotizza una focalizzazione crescente sullo sviluppo di

un’offerta di collegamenti internazionali, primo tra tutti, Parigi e Mosca.

Il confronto con le altre realtà

Il sistema aeroportuale italiano conta, ad oggi, circa 110 scali (la Spagna ad esempio ne ha solo 55), anche

se il 100% del traffico passeggeri riguarda complessivamente solo 33 aeroporti, di cui 14 bastano a

generare l’87% del traffico. Secondo i dati forniti da Assaeroporti relativi al 2008, su 46 scali con traffico

commerciale, solo 14 sono da considerarsi “grandi” (i.e. più di 2 mln di pax). I ‘‘medi” (i.e. pax compresi tra

2 mln e 500 k) sono 11, mentre i rimanenti 24 sono da considerarsi “piccoli”.

Negli ultimi otto anni i passeggeri dei piccoli aeroporti italiani sono aumentati mediamente del 70% trainati

dalle strategia delle compagnie low cost che puntano su nuove rotte e scali alternativi.

Verrà illustrato il confronto con gli scali presenti nella catchment area dell’Aeroporto delle Marche.

Conclusioni

Verrà fatta una sintesi degli argomenti sopra riportati