additivi per rendere la plastica degradabile e additivi per rendere la plastica biodegradabile

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: > FOOD II{DI.,'§TRY > SGIENCE & TECHNOLOGY ll caso degli oxo-degradabili (tipo d2w/EPl) e degli additivi organici a base EVA (Ethylen VinilAcetato tipo ECM): applicazioni e differenze alla luce della attuale normativa italiana iu volte ci s amo occupati di additivi per la plaslica e delle polemiche da essi suscitati sia a livello tecnico- scientificoi che giuridico interpreta- tivo (su questa tematica con l'ausilio di accreditali gìuristi ) ma e sempre necessario ossen/are, precisare e approfondire Ia questione in quanto soggetia, a parere dello scrivente, ad interpretazioni e applìcazioni non sempre corrette. ln pafiicolare abbiamo verificato da parie dei produttori e distribu- torì d additivi che rendono la plastica degra- dabile dopo prolungati stress termici/di falica/da esposizione a UV (additivi oxode- gradabili) la lendenza ad autopromuoverli a "biodegradabili"3. Gli oxo-degradabìli svolgono un ruolo estre- mamente imporlante nel panorama plastico mondiale e sono particolarmente indicati per applicazionìa che rìchiedono prestazioni "a tempo" owero una autodislruzione (fram- mentazione dell'oggetlo) dopo un tempo ben determinato e programmato ma, per amore di precisìone, questa imporlante peculiarità ha poco a vedere con la biode- A oura d Paoìc Brog ic D rcllore Scioirllf co cll Ecologì?, Api-l t.ala stl O garizzazone d Btcerca Sarottlfrca, ConverrzicTrata con l'Urìivc ista d \4 ano gradabilità se non ìn senso lato come cercheremo di spiegare. ll decreto del 26 dicembre 2006, n 296 comma 1130, in vigore da primo gennaio 201 1 sancisce che i sacchetti di plastica "devono essere biodegradabili " owero secondo la definizione internazionalmente accettata "devono trasformarsi prìncipal- mente in anidride carbonica e acqua a mezzo di microrganismi in grado di metabolizzare il o i polimeri con cui è fabbricato l'imballaggio" Questa definizione esclude qualsivoglia pretrattamento (UV, stress termici, stress di fatica prolungati, etc ) che si configurasse come propedeutico alla "biodegradazione" vera e propria in quanto "forzoso e arlefatto" rispeÌto ad una biodegradazione naturale. Ne deriva la considerazione giuridica che gli addi- tivì oxo-degradabili non sono biodegradabili, La letteratura ripoda numerose memorie (tra l'altro citate dal prowedimento AGCM versus COOP del 1 1-01-2006: P14927 Prow. 15104) in cui ci si sforza di dìmostrare che il meccanismo di azione degli additivi oxo e ben noto e porla sempre (doPo pretrattamenti adeguati come ad es, 300 ore di esposizione ad una lampada UV e/o 9 giorni ad alte temperalure-70-80'C) ad una frammentazione del polimero prodromo ad un attacco batterico vero e proprio quando il frammenlo è ridotto a pesi molecolari infe- riori ai .l 50.000-50 000 Dalton; da qui l'af- fermazìone, perlomeno impreclsa quando non fuorviante, che gli additivi oxo rendono il polimero additivato "biodegradabile", Dal punto di vista scientifico ci siamo già espressi come lslituto di Ricerca con diverse pubblicazioni s67 e, riassumendo, potremmo affermare che gli additivi efficaci, owero quel che rendono uno o più polimeri classici (n letteratura classificati come non biodegradabili per centinaia di anni o pìù) biodegradabiìì. rappresentano una grande risorsa per i pianela conlnbuendo a scongiurare l'accu- mulo di plastica nell'ecosistemae risparmiando sulle risorse naturali (mais, riso e cereali ln genere) destinate al nutrimento diretto d animali e uomini e non a essere trasformati in biofuel o plastica, Dal punto divista tecnico e giuridico riteniamo tuttavia doveroso essere chiari e trasparenti verso i "non addetti" e quindi, nel contempo. affermiamo che lndicare come "biodegrada- bili" imanufatti contenenti gli oxo rappresenta un errore tecnico, giuridico e metodologico, Sia il Ministero dell'Ambiente (attraverso l'lsti- tuto Superiore di Sanità) che AGCM (attra- verso i suoi espefti) hanno espressamente chiarito che gli oxo-degradabili si "degra- dano" o meglìo si "frammentano" ma non si

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articolo scritto dal Prof. Dr. Paolo Broglio , eurobiologo, sulla differenza tra gli additivi oxodegradabili e quelli biodegradabili

Transcript of additivi per rendere la plastica degradabile e additivi per rendere la plastica biodegradabile

: > FOOD II{DI.,'§TRY > SGIENCE & TECHNOLOGY

ll caso degli oxo-degradabili (tipo d2w/EPl) e degli additivi

organici a base EVA (Ethylen VinilAcetato tipo ECM): applicazioni

e differenze alla luce della attuale normativa italiana

iu volte ci s amo occupati di additiviper la plaslica e delle polemiche da

essi suscitati sia a livello tecnico-scientificoi che giuridico interpreta-

tivo (su questa tematica con l'ausilio di

accreditali gìuristi ) ma e sempre necessarioossen/are, precisare e approfondire Ia

questione in quanto soggetia, a parere dello

scrivente, ad interpretazioni e applìcazioninon sempre corrette. ln pafiicolare abbiamoverificato da parie dei produttori e distribu-torì d additivi che rendono la plastica degra-dabile dopo prolungati stress termici/difalica/da esposizione a UV (additivi oxode-gradabili) la lendenza ad autopromuoverli a"biodegradabili"3.

Gli oxo-degradabìli svolgono un ruolo estre-

mamente imporlante nel panorama plasticomondiale e sono particolarmente indicatiper applicazionìa che rìchiedono prestazioni"a tempo" owero una autodislruzione (fram-

mentazione dell'oggetlo) dopo un tempoben determinato e programmato ma, per

amore di precisìone, questa imporlantepeculiarità ha poco a vedere con la biode-

A oura d Paoìc Brog ic

D rcllore Scioirllf co cll Ecologì?, Api-l t.ala stl

O garizzazone d Btcerca Sarottlfrca, ConverrzicTrata

con l'Urìivc ista d \4 ano

gradabilità se non ìn senso lato comecercheremo di spiegare.ll decreto del 26 dicembre 2006, n 296comma 1130, in vigore da primo gennaio

201 1 sancisce che i sacchetti di plastica

"devono essere biodegradabili " owerosecondo la definizione internazionalmenteaccettata "devono trasformarsi prìncipal-

mente in anidride carbonica e acqua a mezzo

di microrganismi in grado di metabolizzare il o

i polimeri con cui è fabbricato l'imballaggio"

Questa definizione esclude qualsivogliapretrattamento (UV, stress termici, stress di

fatica prolungati, etc ) che si configurassecome propedeutico alla "biodegradazione"

vera e propria in quanto "forzoso e arlefatto"

rispeÌto ad una biodegradazione naturale. Ne

deriva la considerazione giuridica che gli addi-

tivì oxo-degradabili non sono biodegradabili,La letteratura ripoda numerose memorie (tra

l'altro citate dal prowedimento AGCM

versus COOP del 1 1-01-2006: P14927

Prow. 15104) in cui ci si sforza di dìmostrareche il meccanismo di azione degli additivioxo e ben noto e porla sempre (doPo

pretrattamenti adeguati come ad es, 300ore di esposizione ad una lampada UV e/o 9giorni ad alte temperalure-70-80'C) ad unaframmentazione del polimero prodromo ad

un attacco batterico vero e proprio quandoil frammenlo è ridotto a pesi molecolari infe-

riori ai .l 50.000-50 000 Dalton; da qui l'af-fermazìone, perlomeno impreclsa quandonon fuorviante, che gli additivi oxo rendono

il polimero additivato "biodegradabile",Dal punto di vista scientifico ci siamo già

espressi come lslituto di Ricerca con diversepubblicazioni s67 e, riassumendo, potremmo

affermare che gli additivi efficaci, owero quel

che rendono uno o più polimeri classici (nletteratura classificati come non biodegradabiliper centinaia di anni o pìù) biodegradabiìì.

rappresentano una grande risorsa per i

pianela conlnbuendo a scongiurare l'accu-

mulo di plastica nell'ecosistemae risparmiando

sulle risorse naturali (mais, riso e cereali ln

genere) destinate al nutrimento diretto danimali e uomini e non a essere trasformati in

biofuel o plastica,

Dal punto divista tecnico e giuridico riteniamotuttavia doveroso essere chiari e trasparentiverso i "non addetti" e quindi, nel contempo.affermiamo che lndicare come "biodegrada-

bili" imanufatti contenenti gli oxo rappresenta

un errore tecnico, giuridico e metodologico,Sia il Ministero dell'Ambiente (attraverso l'lsti-

tuto Superiore di Sanità) che AGCM (attra-

verso i suoi espefti) hanno espressamentechiarito che gli oxo-degradabili si "degra-

dano" o meglìo si "frammentano" ma non si

P4c.K46zn6 > FOCD iNDU§TRV > SCIENCE & TECHNOLOGY

''biodegradano"s, cìo in quanio necessitano

di pretrattamenti non contemplati dal decretolegislaiivo a tutt'oggi in vigore.

Queste prese di posizioni chiare e nette

mettono al bando le affermazioni e cedifica-zioni di "biodegradabilità" che alcuni produttori

e distrlbutori di additivi oxo-degradabili utiliz-

zano come veicolo pubblicltario nei confronti

di utilizzatori e cllenti finali in genere,

Gli oxo-degradabili dovrebbero, con grandeonestà, dichlarare che le "performances" di

bìodegradabilità avvengono solo e se i

manufatti vengono stressati/pretrattati per

lungo tempo e che in mancanza dl cio non

si bìodegradano.L'allra grande famiglia di additivi (quelli orga-nlci a base EVA) presenta cornpodamentistrutturali diversi: la trasformazione del/i poli-

'neri in anidride carbonica e acqua awienesenza pretrattamenti Un ambiente ricco di

microrganismi quale potrebbe essere un

compostaggio, una discarica o un semplice

terreno innescano una reazione a catena cheporta all'aperlura dele catene pol meriche

che divengono così attaccabi i da batteri e

funghr trasformando la sostanza organica in

anidride carbonica e acqua. ln questo caso è

corretto parlare di "biodegradabilità" anchese i passaggi funzionali sono sostanzlalmenledentÌci owero "riduzione della catena poli-

merica" e "a.ttacco batterico"Mentre per i manufatti addizionati con gli oxooccorrono i pretrattamenti, con gli EVAderivati

questi non necesstano; questa apparente-mente nsignificante differenza cambia tutta

la prospettiva applicativa e quindi gìuridica

dei prodotti: nel prìmo caso "devo attivarearlificiosamente" nel secondo caso "possoaspettare che la natura faccia il suo corso"

Per il Gìurista e per il Filosofo la dlfferenza è

sostanziale; per lo Scienziato la differenza è

meno rilevante aifini di un risultato, ma comun-que diversa dal punto di vista metodologico.Per quanto riguarda Q'r oxo permdngono, in

letteratura, anche qualche dubbio circa l'ef-

fettiva biodegradabilità del manufatto additivato. A parere dello scrivente cio è dovuto

all'efficacia o meno dei pretrattamenli (asso-

lutamente necessari): se sufficientementepretrattati la biodegradabìlità parte, se insuffi-

cientemente pretrattati la biodegradabilitàlatita, E'owio che itest canonicì (UNl EN ISO

14855 e UNI EN 13432) eseguitì uti izzando

compost ln laboratoro risultano molto sensi-

bili ai pretrattamenti registrando di conse-guenza pedormances diverse dlsorientandoil cliente e quindi I'opinione pubblica

ln ltalia l'entrata in vigore del decreto del 26

dicembre 2006, n. 296 comma 1130, ha

flssato la necessità di dimostrare la "bÌode-gradabi tà" degli imbalìaggi (in questo casolo shopper) senza tuttavia peritarsi di definire

meglio (qualora lo si volesse dawero fare

.,..) sia il concetto che la sua applicabìltà.Le diverse interpretazioni scientifiche di enun-

ciati come "biodegradabilita primaria", "biode-

gradabilità ult ma", "biodegradabilità ottlma omeda o sufiiciente" e "refrattarietà biologica"sono ancora oggetto di verif ca e discussionedalla comunità sclentifica internazionale e

appare difficile avere in tempi brevi accordi

unanimemente riconosciuti A tuit'oggi rimane

come unica ceftezza che lo shopper "deve

essere brodegradabile" e che la "biodegrada-

bilità" deve essere misurata con me.lodi certi ericonosciuti; ogni altra interpretazione dlventaquindi, gìuridicamente parlando, un abuso.ln sintesi la materia si presenla, comesempre, complessa e ricca di sfaccettaturema da cui e sicuramente possibile fissare

alcuni punti fermì dai quali, a.tutt'oggi, non si

puo prescindere:1) il Decreto del 26 Dicembre 2006, n'296,comma 1130, fissa l'obbligo di bìodegrada-bilita per tulti i sacchetti di plastica in genere;

2) è sufficiente dimostrare la biodegradabi-lità del manufatto per ottemperare al dettatolegislativo attuale;3) la UNI EN ISO .l 4855 e il meiodo per

calcolare la biodegradabilità del manufatto.Ulilizzare la UNI EN 13432 (che calcola anchela compos.labilità) è, attualmente, facoltativo4) Gli additivi oxo-degradabili non podanoalla "biodegradabilità" dei manufatti in

quanto bisognosi di "pretrattamenti afiifi-ciali", I manufatti addizionati con oxo nonpossono quindi ripodare la dicitura " biode-gradabile";5) Gli addilivi organici a base EVA podanoalla " biodegradab lità " senza pretrattamentie in modo " naturale" I manufatti addizlonaticon additivi organici a base EVA possonoripoftare la dicitura " biodegradabile" se i

test elfettuati lo dimostrano,

1 Le plastiche biodegradab i, I b opolimeri e gli additivi che trasformano i polimeri o efinici refrattari in materiali bÌodegradabili: una guerra

senza esclusione di colpi, ll caso ECM MasterBatchPellets. Milano 2010, Annozero Edizioni2. avv. Alberto Tedeschi3, Sito internet di Symphony: www.kronrabatch com4, Oxo--Biodegradable Plastlcs, A Win for the Environment, A Consumers and the Conventional Plasticslnclustry TownsendPolymersConference--HoustonTXlgJunelg--2o,2A0720,20076308-l3lstStreet,EdmontonAB,CanadaT6H3Y3 T: 1 780.434.3887 F: 1 780,438.9379 info@ oxobio.orgwww org5.Confrontodi biodegradabilitàtrapolimerl addltivatì enon,utilizzandoil prolocolloUNl EN14855 Determinazionedel abodegradabì ità

aerobica ultima in condizroni dì compostaggio controlate) Paolo Broglio, Elena D'Adda e Simona Ramponi. Biopolpack 1'CongressoNazionale sugli imballaggi in pol meri biodegradabili. Parma, 15-16 aprile 20106lbopolimeri eleplasticheadditivate: bodegradabilità,degradabiltàecompostabil tà,Concettl di base,confronti elegislazione ll caso

del 'additlvo ECM MasterBatch Pellets, Paolo Brogl o. Congresso delle materie plastiche- 23 ottobre 2008 - Milanofiori (Assago) Ml

7 Osservazioni circaladef nizionee acertificazionedella"bìodegradab là"ede a"biodegradabilitàecompostabììità"degli ìmballaggi in

plastica e dei manufatt in plastica, Paoo Broglio, Bropopack 1'Congresso Nazionale sugli imballaggi in polimeri biodegradabili Parma,

15-16 aprile 20108 Provvedimento AGCM - 11/O1/2006, P14927 Provv 15104