A PROPOSITO DI…Verdi). Già proprietario di un suntuoso castello a Valrose tra Brancolar e Cimiez...

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Edy Bernasconi Edy Bernasconi Noti Noti cine cine VINCENZO VELA E LA MUSICA VINCENZO VELA E LA MUSICA Noticine, cioè appunti, estratti o ritagli della nostra storia, quella di casa nostra, il Ticino, che ci sono appartenuti, ma… passati e…, purtroppo, così in fretta dimenticati. A PROPOSITO DI… A PROPOSITO DI…

Transcript of A PROPOSITO DI…Verdi). Già proprietario di un suntuoso castello a Valrose tra Brancolar e Cimiez...

Edy BernasconiEdy Bernasconi

NotiNoti cinecine

VINCENZO VELA E LA MUSICAVINCENZO VELA E LA MUSICA

Noticine, cioè appunti, estratti o ritagli della nostra storia, quella di casa nostra, il Ticino, che ci sono appartenuti, ma… passati e…, purtroppo, così in fretta dimenticati.

A PROPOS ITO D I…A PROPOS ITO D I…

VINCENVINCENZO VELA E LA MUSICAZO VELA E LA MUSICA

Ritratto di Vincenzo Vela del 1865 Ritratto di Vincenzo Vela del 1865 (Incisione apparsa su “Il Giornale Illustrato”)(Incisione apparsa su “Il Giornale Illustrato”)

Vincenzo VelaVincenzo Vela nacque a Ligornetto da umile famiglia il 3 maggio 1820 ultimo dei sei figli di nacque a Ligornetto da umile famiglia il 3 maggio 1820 ultimo dei sei figli di Giuseppe e Teresa nata Casanova; il padre era contadino e la madre gestiva una piccola osteria.Giuseppe e Teresa nata Casanova; il padre era contadino e la madre gestiva una piccola osteria.

Cavatore di pietra e scalpellino a Besazio, apprendista abbozzatore a Viggiù, fu chiamato a Milano dalCavatore di pietra e scalpellino a Besazio, apprendista abbozzatore a Viggiù, fu chiamato a Milano dal fratello ornatista Lorenzo che lo fece studiare all'Accademia di Brera. Una sua brevissima visita afratello ornatista Lorenzo che lo fece studiare all'Accademia di Brera. Una sua brevissima visita a Roma, nel 1847, lo avvicinò a Pietro Tenerani, Giovanni Dupré e Giovanni Strazza. Combatté nelleRoma, nel 1847, lo avvicinò a Pietro Tenerani, Giovanni Dupré e Giovanni Strazza. Combatté nelle Cinque giornate di Milano e nel 1852 si trasferì a Torino dove rimase sino al 1867 quale insegnanteCinque giornate di Milano e nel 1852 si trasferì a Torino dove rimase sino al 1867 quale insegnante all'Accademia Albertina, anno in cui, amareggiato per l'esito del concorso per il monumento a Cavour,all'Accademia Albertina, anno in cui, amareggiato per l'esito del concorso per il monumento a Cavour, se ne tornò a Ligornetto per restarvi fino alla morte avvenuta il 3 ottobre 1891.se ne tornò a Ligornetto per restarvi fino alla morte avvenuta il 3 ottobre 1891.

Fra le sue prime opere ricordiamo: la Fra le sue prime opere ricordiamo: la "Preghiera del Mattino""Preghiera del Mattino" (palesemente ispirata alla "Fiducia in (palesemente ispirata alla "Fiducia in Dio" di Lorenzo Bartolini) fu presentata all’Esposizione di Brera nel 1846 e oggi si trova nella criptaDio" di Lorenzo Bartolini) fu presentata all’Esposizione di Brera nel 1846 e oggi si trova nella cripta della chiesa di S. Maria delle Selve a Vedano al Lambro e legata dalla famiglia Litta all’Ospedaledella chiesa di S. Maria delle Selve a Vedano al Lambro e legata dalla famiglia Litta all’Ospedale Maggiore di Milano.Maggiore di Milano.

LO SPARTACO E IL CASTELLO DI TREVANOLO SPARTACO E IL CASTELLO DI TREVANO

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Lo “Lo “SpartacoSpartaco”, del 1847-1848, diede all’artista di Ligornetto la prima celebrità per il realismo”, del 1847-1848, diede all’artista di Ligornetto la prima celebrità per il realismo spregiudicato e per l'atteggiamento romantico della figura, facendolo qualificare tra i più dotati e serispregiudicato e per l'atteggiamento romantico della figura, facendolo qualificare tra i più dotati e seri esponenti del “Romanticismo Italiano”. Del periodo torinese sono le opere più celebrate del Vela, inesponenti del “Romanticismo Italiano”. Del periodo torinese sono le opere più celebrate del Vela, in cui lo scultore cede ad una via di mezzo fra verismo e idealismo; si veda "cui lo scultore cede ad una via di mezzo fra verismo e idealismo; si veda "La DesolazioneLa Desolazione" (scultura" (scultura eseguita nel 1852 per il monumento funerario della famiglia Ciani di Lugano e attualmente non piùeseguita nel 1852 per il monumento funerario della famiglia Ciani di Lugano e attualmente non più

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presente nell’omonimo parco…chissà per quali motivi!), l'"presente nell’omonimo parco…chissà per quali motivi!), l'"AddolorataAddolorata" di Arcore, la "" di Arcore, la "FloraFlora" della" della galleria d'arte Moderna di Milano e le stesse figure "galleria d'arte Moderna di Milano e le stesse figure "Regine Maria Teresa e Maria AdelaideRegine Maria Teresa e Maria Adelaide" (1861)" (1861) del Santuario della Consolata a Torino, nelle quali si avverte una sfumatura di virtuosismo, un che didel Santuario della Consolata a Torino, nelle quali si avverte una sfumatura di virtuosismo, un che di agghindato nella minuziosità del disegno delle trine e dei gioielli. Nelle statue di "agghindato nella minuziosità del disegno delle trine e dei gioielli. Nelle statue di "Cesare BalboCesare Balbo" a" a Torino, di "Torino, di "Tommaso GrossiTommaso Grossi" (1858) a Milano (Brera), di "" (1858) a Milano (Brera), di "AntonioAntonio RosminiRosmini" (1858) a Stresa, rifulgono" (1858) a Stresa, rifulgono altissime le sue migliori qualità: l'acutezza d’analisi dei singoli caratteri, la resa di un particolarealtissime le sue migliori qualità: l'acutezza d’analisi dei singoli caratteri, la resa di un particolare momento emotivo sono fissate con schietta semplicità e con rara evidenza essenziale, pregi questi chemomento emotivo sono fissate con schietta semplicità e con rara evidenza essenziale, pregi questi che raggiungono la maggiore altezza nel "raggiungono la maggiore altezza nel "Napoleone morenteNapoleone morente" del Castello di Versailles, rievocazione" del Castello di Versailles, rievocazione eroica priva di enfasi e di teatralità. Più significativa, fra le ultime opere del Vela, il grande altorilievoeroica priva di enfasi e di teatralità. Più significativa, fra le ultime opere del Vela, il grande altorilievo in bronzo "in bronzo "Le vittime del lavoroLe vittime del lavoro" (1882-83) (conservato a Roma nella Galleria d’Arte Moderna e una" (1882-83) (conservato a Roma nella Galleria d’Arte Moderna e una copia, eseguita negli anni ‘30, è ad Airolo sul piazzale della Stazione e che rammenta le vittime delcopia, eseguita negli anni ‘30, è ad Airolo sul piazzale della Stazione e che rammenta le vittime del traforo della ferrovia del S.Gottardo) é forse l’opera che cade nel momento intraforo della ferrovia del S.Gottardo) é forse l’opera che cade nel momento in cui la pittura e sculturacui la pittura e scultura volgevano decisamente verso il pittoricismo, onde l'artista rinnovò la sua tecnica adottando unavolgevano decisamente verso il pittoricismo, onde l'artista rinnovò la sua tecnica adottando una modellazione più attuale, con superfici tormentate da zone d'ombra e piani di luce e una attenzionemodellazione più attuale, con superfici tormentate da zone d'ombra e piani di luce e una attenzione nuova a spunti psicologici e sociali che, in accordo con l'ambiente umanitario del tempo, esalta lenuova a spunti psicologici e sociali che, in accordo con l'ambiente umanitario del tempo, esalta le classi diseredate dei poveri e dei lavoratori. e piani di luce e una attenzione nuova a spunti psicologiciclassi diseredate dei poveri e dei lavoratori. e piani di luce e una attenzione nuova a spunti psicologici e sociali che, in accordo con l'ambiente umanitario del tempo, esalta le classi diseredate dei poveri ee sociali che, in accordo con l'ambiente umanitario del tempo, esalta le classi diseredate dei poveri e dei lavoratori.dei lavoratori.

Riparlando dello “Riparlando dello “SpartacoSpartaco”, quella sua opera giovanile ”, quella sua opera giovanile venne acquistata dal mecenate milanese ilvenne acquistata dal mecenate milanese il duca Antonio Litta che gli commissionerà la versione di marmo, per la sua villa di Vedano al Lambroduca Antonio Litta che gli commissionerà la versione di marmo, per la sua villa di Vedano al Lambro e che sarà poi esposta a Brera nel 1851. L’impressione prodotta a Milano di quest’opera fu fortissima,e che sarà poi esposta a Brera nel 1851. L’impressione prodotta a Milano di quest’opera fu fortissima, evidentemente per la diretta allusione alla situazione politica contemporanea contenuta in quest’opera.evidentemente per la diretta allusione alla situazione politica contemporanea contenuta in quest’opera. Evidentemente, dopo questa forte opera, la presenza di Vincenzo Vela incominciò ad essere piuttostoEvidentemente, dopo questa forte opera, la presenza di Vincenzo Vela incominciò ad essere piuttosto sgradita al governo austriaco. La sua partecipazione al movimento patriottico, il suo comportamentosgradita al governo austriaco. La sua partecipazione al movimento patriottico, il suo comportamento durante i moti del 1848, l’indirizzo dato alla sua attività di scultore non gli conciliano certo le simpatiedurante i moti del 1848, l’indirizzo dato alla sua attività di scultore non gli conciliano certo le simpatie delle autorità. Provocatoriamente eletto socio onorario di Brera (l’Accademia era in quegl’annidelle autorità. Provocatoriamente eletto socio onorario di Brera (l’Accademia era in quegl’anni strettamente legata agli ambienti governativi) e insignito di un’onorificenza, rifiuta: si ha in questostrettamente legata agli ambienti governativi) e insignito di un’onorificenza, rifiuta: si ha in questo modo il pretesto per allontanarlo dal Governo Lombardo-Veneto. L’ammirazione per la notevolemodo il pretesto per allontanarlo dal Governo Lombardo-Veneto. L’ammirazione per la notevole scultura dello “Spartaco” non colpì solo la Milano e i suoi contemporanei ma anche la grande Parigiscultura dello “Spartaco” non colpì solo la Milano e i suoi contemporanei ma anche la grande Parigi d’allora che la volle in occasione dell’Esposizione mondiale del 1855 d’allora che la volle in occasione dell’Esposizione mondiale del 1855 “…tra altri mediocri lavori“…tra altri mediocri lavori italiani…” italiani…” così dissero i giornali dell’epoca.così dissero i giornali dell’epoca. Giuseppe VerdiGiuseppe Verdi (1813 – 1901), già affermato compositore in tutta Europa e presente alla prima (1813 – 1901), già affermato compositore in tutta Europa e presente alla prima esecuzione della sua opera esecuzione della sua opera “Les Vèpres siciliennes”“Les Vèpres siciliennes” (Théâtre de l’Opéra, 13 giugno 1855) scrisse il 28 (Théâtre de l’Opéra, 13 giugno 1855) scrisse il 28 giugno 1855 alla contessa Clara (vezzosamente chiamata dal Maestro Clarina) Maffei (1814 – 1886): giugno 1855 alla contessa Clara (vezzosamente chiamata dal Maestro Clarina) Maffei (1814 – 1886): --……Ho scorso le sale ove vi sono cose italiane. Lo dico con dispiacere, avrei desiderato meglio!…Ho scorso le sale ove vi sono cose italiane. Lo dico con dispiacere, avrei desiderato meglio!… nonostante, vi è una cosa bella, sublime… lo Spartaco del Vela. Gloria a Lui!nonostante, vi è una cosa bella, sublime… lo Spartaco del Vela. Gloria a Lui!…-.…-.

Questa famosa scultura, ammirata dal grande bussetano, dopo un lungo peregrinare per l’Europa, fuQuesta famosa scultura, ammirata dal grande bussetano, dopo un lungo peregrinare per l’Europa, fu acquistata dal barone russo di nome acquistata dal barone russo di nome Paul von DerwiesPaul von Derwies che la portò a Lugano quando costruì, nella che la portò a Lugano quando costruì, nella nostra regione una delle dimore più sontuose in Svizzera, il suo favoloso nostra regione una delle dimore più sontuose in Svizzera, il suo favoloso Castello di TrevanoCastello di Trevano (inaugurato ufficialmente il 14 agosto 1878 con l’opera (inaugurato ufficialmente il 14 agosto 1878 con l’opera “Un ballo in maschera” “Un ballo in maschera” [1859] di Giuseppe[1859] di Giuseppe Verdi). Già proprietario di un suntuoso castello a Valrose tra Brancolar e Cimiez (cittadine nelleVerdi). Già proprietario di un suntuoso castello a Valrose tra Brancolar e Cimiez (cittadine nelle vicinanze di Nizza), von Derwies era stato segretario particolare - e per i pettegolezzi dell’epoca -vicinanze di Nizza), von Derwies era stato segretario particolare - e per i pettegolezzi dell’epoca - forse, figlio illegittimo dello zar di tutte le Russie. Arricchitosi mediante la costruzione di retiforse, figlio illegittimo dello zar di tutte le Russie. Arricchitosi mediante la costruzione di reti ferroviarie in Russia ed Europa, il barone ferroviarie in Russia ed Europa, il barone “…diede effettivamente luogo ad una vicenda che rasenta la“…diede effettivamente luogo ad una vicenda che rasenta la

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leggenda…”leggenda…”, morì d’apoplessia il 17 giugno 1881 sul treno che lo portava a Nizza. - Alcune notizie, morì d’apoplessia il 17 giugno 1881 sul treno che lo portava a Nizza. - Alcune notizie dell’epoca scrissero che Paul von Derwies, sconvolto dall’improvvisa morte della figlia Romanadell’epoca scrissero che Paul von Derwies, sconvolto dall’improvvisa morte della figlia Romana caduta da cavallo, avrebbe tentato il suicidio gettandosi in mare dalla torre del castello di Valrose il 2caduta da cavallo, avrebbe tentato il suicidio gettandosi in mare dalla torre del castello di Valrose il 2 giugno del 1881 -. Violinista, compositore e mecenate di musicisti dell’epoca, concepì il suo ulterioregiugno del 1881 -. Violinista, compositore e mecenate di musicisti dell’epoca, concepì il suo ulteriore castello quale castello quale ”tempio della musica””tempio della musica” da contrapporsi addirittura al sacrario wagneriano di Bayreuth; da contrapporsi addirittura al sacrario wagneriano di Bayreuth; infatti possedeva un’orchestra e una compagnia d’opera privati.infatti possedeva un’orchestra e una compagnia d’opera privati.

La costruzione fu ideata dagli architetti Francesco Botta, Antonio Croci e Bernardino Maraini (giàLa costruzione fu ideata dagli architetti Francesco Botta, Antonio Croci e Bernardino Maraini (già esecutori del castello di Valrose tra il 1867 e il 1870) con la collaborazione artistica di Vincenzo Vela,esecutori del castello di Valrose tra il 1867 e il 1870) con la collaborazione artistica di Vincenzo Vela, i quali sposarono il fasto dei grandi palazzi parigini al rigore ed alla funzionalità delle antiche case dii quali sposarono il fasto dei grandi palazzi parigini al rigore ed alla funzionalità delle antiche case di Pompei. Il castello si apriva agli ospiti in un atrio (superficie di 250 mq) con pavimento in mosaico ePompei. Il castello si apriva agli ospiti in un atrio (superficie di 250 mq) con pavimento in mosaico e colonnato di marmo di Carrara, dal quale si elevava uno scalone a due rampe con balaustrata di 300colonnato di marmo di Carrara, dal quale si elevava uno scalone a due rampe con balaustrata di 300 colonnine di cristallo di Boemia. Ai piani superiori c’era l’appartamento privato e le camere per glicolonnine di cristallo di Boemia. Ai piani superiori c’era l’appartamento privato e le camere per gli ospiti; inoltre il salone d’onore, la sala da pranzo, la sala egizia, la sala dell’imperatrice Eugenia, laospiti; inoltre il salone d’onore, la sala da pranzo, la sala egizia, la sala dell’imperatrice Eugenia, la biblioteca, la sala da biliardo, la cappella per le funzioni secondo il rito russo-ortodosso. L’ala sinistrabiblioteca, la sala da biliardo, la cappella per le funzioni secondo il rito russo-ortodosso. L’ala sinistra era stata destinata al teatro, interamente addobbata con arazzi del 1600, nonché con tesori dellaera stata destinata al teatro, interamente addobbata con arazzi del 1600, nonché con tesori della collezione dei sovrani francesi Caterina de’Medici ed Enrico IV. Il parco circostante (superficie dicollezione dei sovrani francesi Caterina de’Medici ed Enrico IV. Il parco circostante (superficie di 120'000 mq) fu affidato al capo giardiniere di Valrose, Albert Bérenger, ed illuminato da quattrocento120'000 mq) fu affidato al capo giardiniere di Valrose, Albert Bérenger, ed illuminato da quattrocento lampioni a gas alimentati tramite un’autonoma officina sotterranea. Il costo complessivo della notevolelampioni a gas alimentati tramite un’autonoma officina sotterranea. Il costo complessivo della notevole opera architettonica raggiunse i 12 milioni di franchi dell’epoca. Trevano divenne un centro artistico diopera architettonica raggiunse i 12 milioni di franchi dell’epoca. Trevano divenne un centro artistico di rinomanza europea e per alcuni anni vi approdò il fior fiore della nobiltà: lo zar Alessandro III, larinomanza europea e per alcuni anni vi approdò il fior fiore della nobiltà: lo zar Alessandro III, la regina Vittoria d’Inghilterra e le imperatrici Elisabetta d’Austria “Sissi” ed Eugenia di Francia.regina Vittoria d’Inghilterra e le imperatrici Elisabetta d’Austria “Sissi” ed Eugenia di Francia.

IlIl Castello di Trevano in una fotografia del 1949Castello di Trevano in una fotografia del 1949 (Proprietà: Edy Bernasconi, Montagnola) (Proprietà: Edy Bernasconi, Montagnola)

Dopo la morte del barone Paul von Derwies ed il completo disinteresse dei diretti eredi, la proprietà fuDopo la morte del barone Paul von Derwies ed il completo disinteresse dei diretti eredi, la proprietà fu acquistata, il 15 novembre 1900, dalla famiglia del professore franco-americano Louis Lombard (1861acquistata, il 15 novembre 1900, dalla famiglia del professore franco-americano Louis Lombard (1861 – 1927) autentico mecenate dell’arte musicale.– 1927) autentico mecenate dell’arte musicale.

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Egli volle aggiornare la dimora dopo vent’anni d’abbandono, ricreando un cenacolo d’incontriEgli volle aggiornare la dimora dopo vent’anni d’abbandono, ricreando un cenacolo d’incontri d’altissimo livello. Pure lui violinista, direttore d’orchestra e compositore, promosse fino al 1911, 856d’altissimo livello. Pure lui violinista, direttore d’orchestra e compositore, promosse fino al 1911, 856 concerti aperti al pubblico, ospitando nel suo castello famosi personaggi dell’epoca quali: Teresa Stolz,concerti aperti al pubblico, ospitando nel suo castello famosi personaggi dell’epoca quali: Teresa Stolz, Luisa Tetrazzini, Teresina Tua, Ernesto Consolo, Victor Maurel, Giuseppe Kaschmann, AntonioLuisa Tetrazzini, Teresina Tua, Ernesto Consolo, Victor Maurel, Giuseppe Kaschmann, Antonio Fogazzaro, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni, Gabriel Fauré, Ermete Novelli e Luigi Illica. IlFogazzaro, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni, Gabriel Fauré, Ermete Novelli e Luigi Illica. Il castello, dopo che Louis Lombard partì, cadde in rovina e fu ritirato dallo Stato del Cantone Ticino checastello, dopo che Louis Lombard partì, cadde in rovina e fu ritirato dallo Stato del Cantone Ticino che lo demolì attorno agli anni ’60 per fare spazio all’attuale SUPSI (ex STS) Lugano-Trevano. Lolo demolì attorno agli anni ’60 per fare spazio all’attuale SUPSI (ex STS) Lugano-Trevano. Lo “Spartaco” che mantiene intatto quel sempre suo attuale bel realismo spregiudicato che ancora lo“Spartaco” che mantiene intatto quel sempre suo attuale bel realismo spregiudicato che ancora lo distingue, così ammirato, sin dalla sua nascita, sia dal conte Litta che lo volle e sia dai suoi illustridistingue, così ammirato, sin dalla sua nascita, sia dal conte Litta che lo volle e sia dai suoi illustri ospiti a Vedano al Lambro (provincia di Milano) e sempre stimato anche in quel suo continuoospiti a Vedano al Lambro (provincia di Milano) e sempre stimato anche in quel suo continuo peregrinare in Europa dalle maggiori personalità dell’Ottocento giace, oggi, nella più irriverenteperegrinare in Europa dalle maggiori personalità dell’Ottocento giace, oggi, nella più irriverente penombra, all’entrata di Palazzo Civico a Lugano. Il gesso è conservato al museo di Ligornetto. penombra, all’entrata di Palazzo Civico a Lugano. Il gesso è conservato al museo di Ligornetto.

LA BALLERINA AMINA BOSCHETTILA BALLERINA AMINA BOSCHETTI

V. Vela: Busto della ballerina Amina Boschetti V. Vela: Busto della ballerina Amina Boschetti Amina Boschetti in una fotografia del 1869 Amina Boschetti in una fotografia del 1869

(Gesso conservato al Museo Vela di Ligornetto) (Gesso conservato al Museo Vela di Ligornetto)

Amina BoschettiAmina Boschetti nacque a Milano nel 1836 e morì a Portici il 2 gennaio del 1881. Fu educata nel nacque a Milano nel 1836 e morì a Portici il 2 gennaio del 1881. Fu educata nel collegio di M. Grande di Milano. Si trasferì poi a Torino; e qui Maria Taglioni (1804 – 1884) la videcollegio di M. Grande di Milano. Si trasferì poi a Torino; e qui Maria Taglioni (1804 – 1884) la vide imitare i passi da lei eseguiti in teatro, e la volle con sé quale interprete di Cupido nel ballo “imitare i passi da lei eseguiti in teatro, e la volle con sé quale interprete di Cupido nel ballo “L’ AllievaL’ Allieva

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d’Amore”d’Amore”. Passò poi a Parma, dove Francesca Cerrito (1817 – 1909) la fece ballare nella “. Passò poi a Parma, dove Francesca Cerrito (1817 – 1909) la fece ballare nella “GitanaGitana”;”; poi, di nuovo richiesta dalla Taglioni per replicare a Trieste nel 1845 “poi, di nuovo richiesta dalla Taglioni per replicare a Trieste nel 1845 “L’Allieva d’AmoreL’Allieva d’Amore”, con grande”, con grande successo. Amina Boschetti decise allora di studiare danza e tornata a Milano divenne allieva di Carlosuccesso. Amina Boschetti decise allora di studiare danza e tornata a Milano divenne allieva di Carlo Blasis (1795 – 1878), che nel 1848 la fece debuttare come prima ballerina assoluta al Teatro Re. Blasis (1795 – 1878), che nel 1848 la fece debuttare come prima ballerina assoluta al Teatro Re.

Nel 1849 passò, in qualità di prima ballerina, al Teatro Filarmonico di Verona, dove la vide DomenicoNel 1849 passò, in qualità di prima ballerina, al Teatro Filarmonico di Verona, dove la vide Domenico Ronzani, che le offrì una scrittura di due anni: rimase sei mesi come prima ballerina a Barcellona, doveRonzani, che le offrì una scrittura di due anni: rimase sei mesi come prima ballerina a Barcellona, dove ottenne enorme successo, sebbene avesse come antagonista la Guy Stephan; quindi, fu applaudita, aottenne enorme successo, sebbene avesse come antagonista la Guy Stephan; quindi, fu applaudita, a Trieste nell’autunno del 1851, a Firenze nel carnevale e a Vienna nella primavera del 1852.Trieste nell’autunno del 1851, a Firenze nel carnevale e a Vienna nella primavera del 1852.

Terminata la scrittura con il Ronzani, fu al Teatro Carignano di Torino (autunno del 1852),Terminata la scrittura con il Ronzani, fu al Teatro Carignano di Torino (autunno del 1852), nuovamente a Firenze (carnevale 1852-53, interprete fra l’altro del ballo di D. Costa “nuovamente a Firenze (carnevale 1852-53, interprete fra l’altro del ballo di D. Costa “Semiramide sulSemiramide sul trono d’Assiriatrono d’Assiria”), Milano (primavera del 1853), Bergamo (Fiera del 1853), Palermo (autunno-”), Milano (primavera del 1853), Bergamo (Fiera del 1853), Palermo (autunno-carnevale del 1854), Milano (autunno del 1855), Palermo e Trieste (carnevale del 1856), Senigalliacarnevale del 1854), Milano (autunno del 1855), Palermo e Trieste (carnevale del 1856), Senigallia (Fiera del 1856). Il 16 maggio dello stesso anno debuttò al Her Majesty’s Theater di Londra in una(Fiera del 1856). Il 16 maggio dello stesso anno debuttò al Her Majesty’s Theater di Londra in una nuova versione di “nuova versione di “Les Quatre saisonsLes Quatre saisons” (nella parte dell’Inverno) di Lucien Petipa (1815 – 1898) e” (nella parte dell’Inverno) di Lucien Petipa (1815 – 1898) e l’impresario Lumley la scritturò per vari anni. Nel 1862 fu “l’impresario Lumley la scritturò per vari anni. Nel 1862 fu “prima ballerina assoluta di rangoprima ballerina assoluta di rango francesefrancese” al Teatro alla Scala (carnevale e autunno). Nel 1863 venne scritturata all’Opéra di Parigi” al Teatro alla Scala (carnevale e autunno). Nel 1863 venne scritturata all’Opéra di Parigi dove debuttò il 19 febbraio 1864 nel ballo “dove debuttò il 19 febbraio 1864 nel ballo “La Maschera ou Les Nuits de Venise”La Maschera ou Les Nuits de Venise” di Giuseppe Rota di Giuseppe Rota (1822 – 1865). Nel 1865 la troviamo al Teatro La Pergola di Firenze in “(1822 – 1865). Nel 1865 la troviamo al Teatro La Pergola di Firenze in “NedaNeda” di Giovanni Coluzzi e” di Giovanni Coluzzi e al Teatro Argentina di Roma in “al Teatro Argentina di Roma in “GrazynaGrazyna” di Federico Fusco; nel 1866 e nel carnevale del 1868-69 a” di Federico Fusco; nel 1866 e nel carnevale del 1868-69 a Trieste. Ritiratasi a Napoli nel 1870 rifiutò un’offerta per l’America. Ma tre anni dopo tornò alle sceneTrieste. Ritiratasi a Napoli nel 1870 rifiutò un’offerta per l’America. Ma tre anni dopo tornò alle scene nel “nel “BramaBrama” di Monplaisir (Ferrara, maggio 1873); nel 1874 ballò al S. Carlo di Napoli e nel carnevale” di Monplaisir (Ferrara, maggio 1873); nel 1874 ballò al S. Carlo di Napoli e nel carnevale 1875-76 al Teatro Carlo Felice di Genova. Nella professione di coreografa si cimentò col ballo “1875-76 al Teatro Carlo Felice di Genova. Nella professione di coreografa si cimentò col ballo “IlIl Vello d’oroVello d’oro” (musica di G. Giaquinto) che ottenne buon successo. ” (musica di G. Giaquinto) che ottenne buon successo.

Si ritirò infine nella sua villa di Portici, dove costruì anche un teatro. La Boschetti fu tra le piùSi ritirò infine nella sua villa di Portici, dove costruì anche un teatro. La Boschetti fu tra le più celebrate esponenti della scuola del coreografo Carlo Blasis. Nella biografia contenuta nella “celebrate esponenti della scuola del coreografo Carlo Blasis. Nella biografia contenuta nella “StrennaStrenna”” del 1856 è descritta come: del 1856 è descritta come: “…di“…di snella figura e assai ben tagliata, dal volto delicato e coperto da unsnella figura e assai ben tagliata, dal volto delicato e coperto da un leggero color di rosa, dagli occhi cerulei e scintillanti come due stelle, dai capelli quasi nerileggero color di rosa, dagli occhi cerulei e scintillanti come due stelle, dai capelli quasi neri acconciati alla Pompadour, che lasciano scoperta una spaziosa e levigata fronte…acconciati alla Pompadour, che lasciano scoperta una spaziosa e levigata fronte… “. “.

IL MONUMENTO FUNEBRE A GAETANO DONIZETTIIL MONUMENTO FUNEBRE A GAETANO DONIZETTI

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Gaetano Donizetti a Vienna nel 1842. Gaetano Donizetti a Vienna nel 1842. Litografia su disegno di J. KriehuberLitografia su disegno di J. Kriehuber

Domenico Gaetano Maria DonizettiDomenico Gaetano Maria Donizetti nacque a Bergamo il 29 novembre del 1797, da famiglia nacque a Bergamo il 29 novembre del 1797, da famiglia poverissima. Gaetano passò l’infanzia in un tugurio di Borgo Canale, che s’inerpicava su una serie dipoverissima. Gaetano passò l’infanzia in un tugurio di Borgo Canale, che s’inerpicava su una serie di colline, fuori le mura. Il nome deriva dal canale delle acque che in epoca romana approvvigionava lacolline, fuori le mura. Il nome deriva dal canale delle acque che in epoca romana approvvigionava la città. Il borgo era stato certamente un centro importante, come mostrano i ruderi di un’antica Basilica.città. Il borgo era stato certamente un centro importante, come mostrano i ruderi di un’antica Basilica. Diede i natali, oltre che a Donizetti, anche al famoso violoncellista Alfredo Piatti (1822 – 1901) eDiede i natali, oltre che a Donizetti, anche al famoso violoncellista Alfredo Piatti (1822 – 1901) e ancor prima agli organari Bossi, che anche in Ticino hanno lasciato meravigliosi strumenti di chiesa.ancor prima agli organari Bossi, che anche in Ticino hanno lasciato meravigliosi strumenti di chiesa. Gaetano Donizetti in una lettera al M° Simone Mayr (1763 – 1845), suo primo maestro, scrive: “Gaetano Donizetti in una lettera al M° Simone Mayr (1763 – 1845), suo primo maestro, scrive: “LaLa mia nascita fu segreta, poiché nacqui sotto terra in Borgo Canale. Scendevasi per una scala dimia nascita fu segreta, poiché nacqui sotto terra in Borgo Canale. Scendevasi per una scala di cantina, ov’ombra di luce mai penetrò…”.cantina, ov’ombra di luce mai penetrò…”. Il piccolo Gaetano era quinto di sei figli, tra maschi e Il piccolo Gaetano era quinto di sei figli, tra maschi e femmine, e insieme alla famiglia condivideva due piccole stanze con lo zio e la sorellastra Angela,femmine, e insieme alla famiglia condivideva due piccole stanze con lo zio e la sorellastra Angela, sposata al musicista Giacomo Corini. Andrea Donizetti, quarto di tredici figli e padre del compositoresposata al musicista Giacomo Corini. Andrea Donizetti, quarto di tredici figli e padre del compositore aveva subíto la povertà del nonno Ambrogio. Nel 1786 si era accasato con una ragazza del Castello,aveva subíto la povertà del nonno Ambrogio. Nel 1786 si era accasato con una ragazza del Castello, Domenica Oliva Nava, entrambi tessitori squattrinati, com’era solito incontrare nel panorama socialeDomenica Oliva Nava, entrambi tessitori squattrinati, com’era solito incontrare nel panorama sociale di fine Settecento. Il padre non aveva grandi aspirazioni, non incoraggiò mai il figlio, a quanto sembra,di fine Settecento. Il padre non aveva grandi aspirazioni, non incoraggiò mai il figlio, a quanto sembra, ma cercò un lavoro diverso dai suoi antenati. Ne trovò finalmente uno e onorevole, che almeno glima cercò un lavoro diverso dai suoi antenati. Ne trovò finalmente uno e onorevole, che almeno gli garantiva un alloggio decente e gratuito. Dal 1808 Andrea Donizetti si sistemerà come portiere e poigarantiva un alloggio decente e gratuito. Dal 1808 Andrea Donizetti si sistemerà come portiere e poi come usciere al Monte dei Pegni, sito in contrada Santa Grata. Da bambino, Gaetano, è cantore nellacome usciere al Monte dei Pegni, sito in contrada Santa Grata. Da bambino, Gaetano, è cantore nella Basilica di Santa Maria Maggiore della sua città. Il 6 novembre 1808 entra nella scuola Caritatevole diBasilica di Santa Maria Maggiore della sua città. Il 6 novembre 1808 entra nella scuola Caritatevole di Musica. Occorre ricordare che, per essere mantenuto al corso gratuito di tale scuola, occorreva avereMusica. Occorre ricordare che, per essere mantenuto al corso gratuito di tale scuola, occorreva avere soprattutto una bella voce e, anche se il Donizetti è considerato il migliore degli allievi, vienesoprattutto una bella voce e, anche se il Donizetti è considerato il migliore degli allievi, viene allontanato perché ha una voce piuttosto debole e non promette di diventare un “allontanato perché ha una voce piuttosto debole e non promette di diventare un “grande cantoregrande cantore”. Per”. Per intercessione del M° Mayr è riammesso a frequentare “intercessione del M° Mayr è riammesso a frequentare “pro temporepro tempore” e a seguitare gli studi per” e a seguitare gli studi per completarli, in seguito, a Bologna, con Padre Stanislao Mattei (1750 – 1825). completarli, in seguito, a Bologna, con Padre Stanislao Mattei (1750 – 1825).

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““Il Pigmalione”Il Pigmalione”, prima prova teatrale di un Donizetti diciannovenne, sta a metà strada fra il saggio, prima prova teatrale di un Donizetti diciannovenne, sta a metà strada fra il saggio scolastico e il biglietto da visita da mostrare al mondo operistico e in particolare agli impresari, doposcolastico e il biglietto da visita da mostrare al mondo operistico e in particolare agli impresari, dopo gli otto anni di studio con il Mayr a Bergamo. I quaderni d’esercizi attestano tuttora la sua diligenza egli otto anni di studio con il Mayr a Bergamo. I quaderni d’esercizi attestano tuttora la sua diligenza e il suo impegno e vari testimoni contemporanei ci riferiscono la buona opinione che Mattei aveva delil suo impegno e vari testimoni contemporanei ci riferiscono la buona opinione che Mattei aveva del suo allievo bergamasco. Non sappiamo molto sui due anni e mezzo trascorsi da Donizetti a Bologna,suo allievo bergamasco. Non sappiamo molto sui due anni e mezzo trascorsi da Donizetti a Bologna, se non che alla metà circa del suo soggiorno compose quest’opera su libretto proprio, tratto dallese non che alla metà circa del suo soggiorno compose quest’opera su libretto proprio, tratto dalle “Metamorfosi”“Metamorfosi” di Ovidio. Il giovane compositore così annotò sulla partitura - di Ovidio. Il giovane compositore così annotò sulla partitura - “cominciato il 15“cominciato il 15 settembre e finito il 1° ottobre settembre e finito il 1° ottobre [1816][1816], ore 2 antimeridiane”., ore 2 antimeridiane”.

Ritorna a Bergamo, si perfeziona nello studio del quartetto e compone musica da camera e sacra.Ritorna a Bergamo, si perfeziona nello studio del quartetto e compone musica da camera e sacra. All’età di venticinque anni, Mayr gli procura un contratto con il Teatro Argentina di Roma dove portaAll’età di venticinque anni, Mayr gli procura un contratto con il Teatro Argentina di Roma dove porta in scena “in scena “Zoraide in GranataZoraide in Granata” (1822) che è accolta con entusiasmo. ” (1822) che è accolta con entusiasmo.

Da quel momento la sua carriera inizia una rapida ascesa.Da quel momento la sua carriera inizia una rapida ascesa.

La sua fantasia creatrice gli permette di comporre, in dieci anni, trenta opere tra cui “La sua fantasia creatrice gli permette di comporre, in dieci anni, trenta opere tra cui “AnnaAnna BolenaBolena” (1830) e ”” (1830) e ”L’Elisir d’amoreL’Elisir d’amore” (1832). La sua fama si espande anche all’estero quando, nel” (1832). La sua fama si espande anche all’estero quando, nel 1835, va in scena a Napoli la prima della “1835, va in scena a Napoli la prima della “Lucia di LammermoorLucia di Lammermoor”. Anni luttuosi lo attendevano: gli”. Anni luttuosi lo attendevano: gli muore il padre nel 1835 e poi, nel 1836 la madre e il secondogenito e nel 1837 la moglie, Virginiamuore il padre nel 1835 e poi, nel 1836 la madre e il secondogenito e nel 1837 la moglie, Virginia Vasselli, in conseguenza di un aborto per la nascita del terzo figlio. Donizetti è sconvolto: “Vasselli, in conseguenza di un aborto per la nascita del terzo figlio. Donizetti è sconvolto: “Se nonSe non avessi una costituzione talmente forte ch’io stesso ne stupisco sarei, e per sempre, anch’io aavessi una costituzione talmente forte ch’io stesso ne stupisco sarei, e per sempre, anch’io a raggiungere gli altri!…”.raggiungere gli altri!…”. L’immenso dolore gli fa quasi trascurare la sua produzione che riprenderà L’immenso dolore gli fa quasi trascurare la sua produzione che riprenderà però nel 1840 con “però nel 1840 con “RitaRita” (che sarà rappresentata postuma nel 1860), “” (che sarà rappresentata postuma nel 1860), “La figlia del reggimentoLa figlia del reggimento”,”, ““PoliutoPoliuto” e “” e “La favoritaLa favorita”. Nel 1842, dopo il trionfo di “”. Nel 1842, dopo il trionfo di “Linda di ChamounixLinda di Chamounix” [sic], gli vengono” [sic], gli vengono conferite le cariche di Compositore e Maestro di Cappella presso la Corte Imperiale di Vienna, postoconferite le cariche di Compositore e Maestro di Cappella presso la Corte Imperiale di Vienna, posto che avevano già occupato Franz Joseph Haydn e Antonio Salieri. L’anno successivo compone ilche avevano già occupato Franz Joseph Haydn e Antonio Salieri. L’anno successivo compone il trionfale “trionfale “Don PasqualeDon Pasquale”, un’opera frizzante che rientra nella tradizione della commedia dell’arte. Nel”, un’opera frizzante che rientra nella tradizione della commedia dell’arte. Nel 1844 appoggia attivamente il giovane Verdi, imponendo l’”1844 appoggia attivamente il giovane Verdi, imponendo l’”ErnaniErnani” al pubblico viennese. Viaggia” al pubblico viennese. Viaggia nelle principali città italiane e infine ritorna, malato, a Vienna dove lo coglie la notizia che i napoletaninelle principali città italiane e infine ritorna, malato, a Vienna dove lo coglie la notizia che i napoletani gli hanno fischiato la sua opera “gli hanno fischiato la sua opera “Caterina CornaroCaterina Cornaro”, applaudita nel 1842 e 1843 a Parigi e a Vienna.”, applaudita nel 1842 e 1843 a Parigi e a Vienna. Ma la malattia è galoppante e, con un inganno, viene internato nel 1846 nella casa di cura di Ivry,Ma la malattia è galoppante e, con un inganno, viene internato nel 1846 nella casa di cura di Ivry, presso Parigi, dove le sue condizioni peggiorano rapidamente. Vanno a vuoto i numerosi tentativi perpresso Parigi, dove le sue condizioni peggiorano rapidamente. Vanno a vuoto i numerosi tentativi per riportare l’infermo in Italia. Gli amici ottengono il suo rimpatrio nel 1847 e rientra quindi a Bergamoriportare l’infermo in Italia. Gli amici ottengono il suo rimpatrio nel 1847 e rientra quindi a Bergamo accompagnato dal fratello Francesco e dal nipote Andrea. Nella città natale viene accolto nel palazzoaccompagnato dal fratello Francesco e dal nipote Andrea. Nella città natale viene accolto nel palazzo dei baroni Basoni-Scotti. La sua vita lentamente si spegne; non compone più, appare molto invecchiatodei baroni Basoni-Scotti. La sua vita lentamente si spegne; non compone più, appare molto invecchiato e irrequieto. La sifilide cerebro-spinale lo portano all’infermità totale e alla pazzia.e irrequieto. La sifilide cerebro-spinale lo portano all’infermità totale e alla pazzia.

Muore alle cinque del pomeriggio del 8 aprile 1848.Muore alle cinque del pomeriggio del 8 aprile 1848.

Scrisse 91 opere teatrali, 3 oratori, 144 musiche sacre tra mottetti, canzoni e parti staccate per l’Scrisse 91 opere teatrali, 3 oratori, 144 musiche sacre tra mottetti, canzoni e parti staccate per l’ “Ordinarium Missae”“Ordinarium Missae”, 65 composizioni di musica profana per voce e orchestra, 155 liriche per canto e, 65 composizioni di musica profana per voce e orchestra, 155 liriche per canto e pianoforte pubblicate e 128 liriche rimaste manoscritte, 21 composizioni per orchestra, 5 brani perpianoforte pubblicate e 128 liriche rimaste manoscritte, 21 composizioni per orchestra, 5 brani per strumento solista, 40 brani di musica da camera, 60 composizioni per strumento solo, 40 branistrumento solista, 40 brani di musica da camera, 60 composizioni per strumento solo, 40 brani miscellanei; per un totale di 756 composizioni. miscellanei; per un totale di 756 composizioni.

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Schizzo per il monumento e tomba di Donizetti. Schizzo per il monumento e tomba di Donizetti. Tomba e monumento a Gaetano Donizetti Tomba e monumento a Gaetano Donizetti

(Entrambi conservati al Museo Vela di Ligornetto)(Entrambi conservati al Museo Vela di Ligornetto)

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Il monumento funebre a Donizetti nella Basilica di S. Maria Maggiore a BergamoIl monumento funebre a Donizetti nella Basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo

A A Vincenzo VelaVincenzo Vela venne commissionata, dalla famiglia, venne commissionata, dalla famiglia, la tombala tomba in memoria di Donizetti. Il in memoria di Donizetti. Il monumento, noto anche come monumento, noto anche come “L’Armonia dolente” “L’Armonia dolente” oo “L’Armonia in lacrime”, “L’Armonia in lacrime”, fu realizzato, in fu realizzato, in marmo bianco, fra il 1852 e il 1855 e si trova nella Basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo Alta. marmo bianco, fra il 1852 e il 1855 e si trova nella Basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo Alta.

Sullo zoccolo si legge: Sullo zoccolo si legge:

“A GAETANO DONIZETTI“A GAETANO DONIZETTI

TROVATORE FECONDO DI SACRE E PROFANE MELODIETROVATORE FECONDO DI SACRE E PROFANE MELODIE

I FRATELLI GIUSEPPE E FRANCESCOI FRATELLI GIUSEPPE E FRANCESCO

CON MEMORE AFFETTO PONEVANO MDCCCLV“CON MEMORE AFFETTO PONEVANO MDCCCLV“

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Il monumento è risolto dal Vela in chiave allegorica con il ricorso a una figura di giovane esile donna, coronata di stelle eIl monumento è risolto dal Vela in chiave allegorica con il ricorso a una figura di giovane esile donna, coronata di stelle e melanconicamente ripiegata sulla lira priva di corde. Ella piange la perdita del compositore ritratto al di sotto, entro unmelanconicamente ripiegata sulla lira priva di corde. Ella piange la perdita del compositore ritratto al di sotto, entro un medaglione sormontante le ali del tempo, circondato da spartiti musicali e da una tastiera di pianoforte. medaglione sormontante le ali del tempo, circondato da spartiti musicali e da una tastiera di pianoforte.

Curiosa la scelta di inscenare sul rilievo del monumento questa vivace rappresentazione dei putti personificanti le sette note eCuriosa la scelta di inscenare sul rilievo del monumento questa vivace rappresentazione dei putti personificanti le sette note e immortalati ora nel pianto, ora nella rabbia, ora nel cruccio per essere rimasti orfani dell’amato compositore. Lo scultoreimmortalati ora nel pianto, ora nella rabbia, ora nel cruccio per essere rimasti orfani dell’amato compositore. Lo scultore attualizza qui con esito sorprendente la iconografia dei putti musicanti, di ascendenza rinascimentale, cui conferisce una schiettaattualizza qui con esito sorprendente la iconografia dei putti musicanti, di ascendenza rinascimentale, cui conferisce una schietta vitalità espressiva.vitalità espressiva.

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BIBLIOGRAFIA: AA.VV., BIBLIOGRAFIA: AA.VV., Enciclopedia della Musica Rizzoli-Ricordi, Enciclopedia della Musica Rizzoli-Ricordi, Rizzoli, Milano, 1972; AA.VV., Rizzoli, Milano, 1972; AA.VV., Enciclopedia “LeEnciclopedia “Le Muse”Muse”, De Agostini, Novara; F. Abbiati, , De Agostini, Novara; F. Abbiati, VerdiVerdi , Ricordi, Milano, 1959; G. Appolonia, , Ricordi, Milano, 1959; G. Appolonia, Duecento anni di opera a Lugano,Duecento anni di opera a Lugano, Ricerche Musicali nella Svizzera italiana, Lugano, 1996; G. Barblan–B. Zanolini, Ricerche Musicali nella Svizzera italiana, Lugano, 1996; G. Barblan–B. Zanolini, Gaetano Donizetti,Gaetano Donizetti, Bolis, Bergamo, Bolis, Bergamo, 1983; G. Bianchi, 1983; G. Bianchi, Gli artisti ticinesi, Gli artisti ticinesi, Bianchi, Lugano, 1900; C. Gatti, Bianchi, Lugano, 1900; C. Gatti, VerdiVerdi, Mondadori, Milano, 1981; R. Manzoni,, Mondadori, Milano, 1981; R. Manzoni, Vincenzo Vela: l’homme, le patriote, l’artisteVincenzo Vela: l’homme, le patriote, l’artiste Hoepli, Milano, 1906; G. Martinola, Hoepli, Milano, 1906; G. Martinola, Lettere di Vincenzo Vela, Lettere di Vincenzo Vela, S.A.S.A. Tipografia Ticinese, Lugano, 1940; D. Massola, Tipografia Ticinese, Lugano, 1940; D. Massola, Vincenzo Vela,Vincenzo Vela, Arte & Moneta, Lugano, 1983; L. Rocca, Arte & Moneta, Lugano, 1983; L. Rocca, Vincenzo Vela,Vincenzo Vela, Arte in Italia, 1869; E. Saracino, Arte in Italia, 1869; E. Saracino, Invito all’ascolto di Donizetti,Invito all’ascolto di Donizetti, Mursia, Milano, 1984; H. Weinstock, Mursia, Milano, 1984; H. Weinstock, Donizetti,Donizetti, Kunzelmann, Adliswil, 1983.Kunzelmann, Adliswil, 1983.

© 2006 Edy Bernasconi, Via dei Barchetta 3a, CH 6926 Montagnola© 2006 Edy Bernasconi, Via dei Barchetta 3a, CH 6926 Montagnola

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