a cura di - epmresearch.org · primo livello: arti superiori e/o rachide e/o posture in generale 6....

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1 A.P. E . Esperienze applicative nel comparto produttivo delle ceramiche artistiche a cura di: Giorgio Di Leone - ASL Bari - Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione Sergio Nicoletti – Medico competente Leonardo Monopoli - Igienista industriale

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1

A.P.

E

.

Esperienze applicative nel comparto produttivo delle

ceramiche artistiche a cura di:

Giorgio Di Leone - ASL Bari - Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione

Sergio Nicoletti – Medico competente

Leonardo Monopoli - Igienista industriale

2

A.P.

E

.

1. INTRODUZIONE principali dati di produzione e forza lavoro in

Italia e nel mondo

2. ANALISI ORGANIZZATIVA descrizione delle fasi lavorative e delle tipologie di

imprese analizzate

3. METODI DI INDAGINE descrizione del piano di analisi e indicazione degli

strumenti utilizzati

4. RISULTATI DELLA PREMAPPATURA descrizione degli indicatori di rischio e delle priorità di

intervento per tutti i fattori di rischio

5. IL SOVRACCARICO BIOMECCANICO

Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello: arti superiori e/o rachide e/o posture in

generale

6. IL RISCHIO CHIMICO Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello

7. CONCLUSIONI

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1. Introduzione

Aziende artistico tradizionali: il mercato di

riferimento è quasi esclusivamente locale. Si tratta

di laboratori con produzioni di altissima qualità e

che fanno innovazione di prodotto.

Imprese produttrici di semilavorati ceramici:

ci sono due segmenti di mercato che vanno

consolidandosi: uno è quello delle terrecotte da

giardino e l’altro è quello dei semilavorati di qualità

per il mercato degli hobbysti (aree principali ITALIA,

USA e UE).

Aziende artistico/commerciali:

comprende le attività più strutturate, in grado di acquisire partite di lavoro significative,

spesso da evadere in tempi molto rapidi.

Imprese artigianali/artistiche: occupano fino a 15 addetti e realizzano produzioni

di qualità. Possiedono una rete distributiva più diffusa, attraverso l’acquisizione di

partite di lavoro anche piccole. Forniscono un prodotto di alta gamma ed un servizio

estremamente efficiente.

Fonte Confartigianato imprese – Conferenza

nazionale sulla ceramica artistica

4

CONFERENZA NAZIONALE SULLA CERAMICA ARTISTICA

CONSISTENZA

DEL SETTORE

L'Italia è leader nel commercio

internazionale della ceramica con una

quota del 40% in termini di volumi e di

valori

Le imprese al 2006 2.669

+ 10-15% di scarto

_______________

Circa 3.000

Gli addetti al 2006 9.447

+ 10-15% di scarto

_______________

Oltre 10.000

1. Introduzione

5

CONFERENZA NAZIONALE SULLA CERAMICA ARTISTICA

Differenze regionali per dimensione aziendale

1. Introduzione

6

Un settore in crisi ….

La riduzione di imprese

nel periodo 2004 – 2006:

CIRCA 200

La perdita di addetti nel

periodo 2004 – 2006:

CIRCA 1.700

CONFERENZA NAZIONALE SULLA CERAMICA ARTISTICA

1. Introduzione

7

CONFERENZA NAZIONALE SULLA CERAMICA ARTISTICA

…. la cui impresa

si restringe

La dimensione media di impresa

per numero di addetti passa nel

periodo 2004 – 2006:

da 4 a 3,5

Un fatturato aziendale limitato che

non offre grandi opportunità di

slancio:

circa 220.000 Euro per impresa

Circa 55.000 Euro per addetto

8

CONFERENZA NAZIONALE SULLA CERAMICA ARTISTICA

I fattori rilevanti: la dimensione aziendale

Il variare della dimensione aziendale si associa a differenti:

• filosofie di prodotto

• estensioni geografiche dei mercati

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1. Introduzione

MALATTIE DEL SISTEMA OSTEO-

ARTICOLARE, DEI MUSCOLI E DEL

TESSUTO CONNETTIVO. Codice di tariffa '7281' . Anni 1992 - 2008

Distribuzione per anno manifestazione e

conseguenze.

Archivio Flussi, Malattie definite

2 1 14

7 7 15

33

63 71

51

55

82

107

82

70

75

10

Malattie del sistema osteo-articolare, dei muscoli e del tessuto connettivo.

Codice di tariffa '7281' - Anni 1992 - 2008

Distribuzione per Codice 'M' e conseguenze. Archivio Flussi, Malattie definite

Temporanea Permanente Reg. senza indenn. Negativa Totale

Artrosi ed affezioni correlate 2 11 1 40 54

Altre lesioni e manifestazioni

articolari - 3 4 2 9

Affezione dei dischi

intervertebrali - 20 3 46 69

Malattie dei tendini ed

affezioni delle sinoviali,

tendini e borse

50 82 36 172 340

Affezioni dei muscoli,

legamenti, aponeurosi e

tessuti molli

37 49 34 80 200

Osteocondropatie 1 - - - 1

Piede piatto e deformazioni

acquisite delle dita del piede - - - 1 1

Altre affezioni osteo-

muscolari 1 4 2 14 21

TOTALE 91 169 80 355 695

1. Introduzione

11

8% 1%

10%

49%

29%

0% 3% 0%

Malattie del sistema osteo-articolare, dei muscoli e del tessuto connettivo.

Codice di tariffa '7281' - Anni 1992 - 2008

Artrosi ed affezioni correlate

Altre lesioni e manifestazioniarticolari

Affezione dei dischi intervertebrali

Malattie dei tendini ed affezioni dellesinoviali, tendini e borse

Affezioni dei muscoli, legamenti,aponeurosi e tessuti molli

Osteocondropatie

Altre affezioni osteo-muscolari

Piede piatto e deformazioniacquisite delle dita del piede

Tot. N. 695

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1. INTRODUZIONE principali dati di produzione e forza lavoro in Italia e

nel mondo

2. ANALISI ORGANIZZATIVA descrizione delle fasi lavorative e delle

tipologie di imprese analizzate

3. METODI DI INDAGINE descrizione del piano di analisi e indicazione degli

strumenti utilizzati

4. RISULTATI DELLA PREMAPPATURA descrizione degli indicatori di rischio e delle priorità di

intervento per tutti i fattori di rischio

5. IL SOVRACCARICO BIOMECCANICO

Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello: arti superiori e/o rachide e/o posture in

generale

6. IL RISCHIO CHIMICO Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello

7. CONCLUSIONI

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2. Analisi organizzativa

prodotti intermedi

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La materia prima per la produzione della ceramica è l’argilla, che viene

fornita (umida) in sacchetti di 25 Kg di peso, organizzati in un’unica pedana,

scaricata con trans pallet dal camion e depositata all’ingresso dell’officina di

produzione. Alcuni o tutti gli addetti provvedono allo stivaggio dei sacchetti

all’interno del laboratorio. Al di fuori di circostanze eccezionali (produzione di

manufatti di notevoli dimensioni) è l’unica circostanza in cui si delinea una

esposizione al rischio MMC, ma data l’occasionalità dell’operazione (circa 1

volta al mese e per ca. un’ora), non sembra opportuna una stima analitica

del rischio

2. Analisi organizzativa

Foggiatura a tornio

Nei laboratori più tradizionali il tornio è mosso dal piede

dell’operatore, che così ne governa la velocità in funzione

della spinta data al volano inferiore. In molti laboratori, i

torni tradizionali sono stati sostituiti da torni motorizzati

comandati da un pedale frizione che ne governa la velocità.

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2. Analisi organizzativa

Foggiatura a tornio

Nei laboratori più tradizionali il tornio è mosso dal piede

dell’operatore, che così ne governa la velocità in funzione

della spinta data al volano inferiore. In molti laboratori, i

torni tradizionali sono stati sostituiti da torni motorizzati

comandati da un pedale frizione che ne governa la velocità.

Foggiatura a tornio

La parte più delicata della lavorazione è svolta dagli arti superiori,

impegnati globalmente (dalla spalla alle dita) a dare all’argilla la forma

voluta. Il maggiore sovraccarico biomeccanico è a carico della spalla,

soprattutto nella fase iniziale, durante le quale il figulo applica la

maggiore pressione sull’argilla per iniziare a modellarla e a ridurne lo

spessore.

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2. Analisi organizzativa

Foggiatura a tornio

La pressione esercitata dalle mani consente di dare all’argilla (in rotazione) la forma

caratteristica che si vuole imprimere all’oggetto: si combinano in questa fase precisione

di movimenti, forza (non eccessiva, ma determinante) e sensibilità dell’operatore, che

consentono di dare all’argilla la forma e lo spessore ricercati. Infine una spatola di

adeguata forma (a semiluna, con raggio di diverse misure a seconda dell’oggetto che si

sta lavorando) viene utilizzata per “lisciare” la superficie del manufatto e togliere tutte le

increspature generate dalla lavorazione manuale.

Foggiatura a tornio

Un filo di acciaio consente di tagliare alla base il manufatto (la maestria dell’operatore è

tale che sul tornio rimane una sottilissima pellicola di argilla) e liberarlo dal contatto con la

macchina. A questo punto il manufatto (denominato “verde”) può essere spostato dal

tornio e posizionata su un piano di essicazione.

Foggiatura a tornio

Se necessario, il manufatto (ancora umido) viene completato con varie decorazioni o

altre appendici (sempre in argilla), in modo da assicurarne l’aspetto definitivo: questa

attività complementare può occupare, in alcuni casi, una parte significativa del tempo

lavoro, considerato il tipo di produzione molto differenziato (dalla semplice brocca alla

bambola, ad oggetti quanto mai complessi come veri e propri gruppi scultorei).

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A.P.

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2. Analisi organizzativa

Incastellamento

I manufatti, dopo una adeguata fase di essiccazione (di durata variabile a

seconda delle stagioni e degli ambienti in cui viene effettuata), vengono avviati

alla cottura: il fornaciante è l’operatore addetto a questa fase. Diversi strati di

materiali inerti, opportunamente distanziati in virtù delle dimensioni e delle

forme degli oggetti da cuocere, vanno a costruire un “castello” di cottura che

sostiene e contiene gli oggetti da cuocere. La cottura avviene in forno elettrico

o a gas, con temperature mediamente pari ai 1000 C°.

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A.P.

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2. Analisi organizzativa

Smaltatura

I manufatti (“biscotti”) vengono avviati alla successiva fase di

smaltatura. Dopo avere adeguatamente miscelato e omogeneizzato lo

smalto situato in appositi contenitori, “conche” (operazione che nei

laboratori artigianali viene effettuata a mani libere, per consentire

all’operatore di valutare con il tatto la corretta consistenza dello

smalto), un apposito set di pinze consente di prendere i singoli pezzi ed

immergerli manualmente in un bagno di smalto per rivestirli con uno

strato molto sottile di materiale coprente (“coperta”).

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A.P.

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2. Analisi organizzativa

Ritocco

In questa fase si eliminano i difetti di smaltatura dovuti ad errore dell’operatore (effetti di

colatura) e l’impronta lasciata dalla pinza (che, in singoli punti, ha impedito il rivestimento

totale del prodotto con lo smalto). Queste correzioni vengono effettuate con spatola e

pennello, e devono essere effettuate quando il prodotto è ancora umido (per quanto già

maneggiabile dall’operatore), perché una eccessiva essiccazione dello smalto

impedirebbe di dare al prodotto finito il tipico aspetto di “vetratura” continua e senza

increspature o interruzioni che caratterizza la ceramica.

Ritocco

I pezzi “verdi” prodotti alla pressa vengono successivamente rifiniti dallo stesso

operatore, che li posizione su una superficie girevole che gli consente, con pochi tocchi

sul bordo, di ammorbidirne e rifinirne la superficie; successivamente, con una spugna

inumidita, l’argilla viene ulteriormente “lisciata” per essere infine posizionata sul carrello di

essiccazione.

Dopo la rifinitura, i pezzi vengono completati apponendo il marchio della ditta produttrice.

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A.P.

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2. Analisi organizzativa

DECORO

In posizione seduta l’operatore provvede con il pennello a decorare il singolo pezzo:

ovviamente il gesto lavorativo deve essere in questa fase estremamente determinato e

preciso, perché non sono ammessi errori. Ciascun pezzo richiede mediamente da 10 a

30 minuti. ed il decoratore può trascorrere un’intera giornata nella stessa posizione a

decorare in successione pezzi diversi con decori simili o completamente diversi.

Infine il prodotto decorato viene nuovamente infornato (dal fornaciante) per la

seconda cottura, che dà l’effetto vetrato alla ceramica.

DECORO Il decoratore può trascorrere un’intera giornata nella stessa posizione a decorare

in successione pezzi diversi con decori simili o completamente diversi.

Infine il prodotto decorato viene nuovamente infornato (dal fornaciante)

per la seconda cottura, che dà l’effetto vetrato alla ceramica.

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A.P.

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1. INTRODUZIONE principali dati di produzione e forza lavoro in Italia e

nel mondo

2. ANALISI ORGANIZZATIVA descrizione delle fasi lavorative e delle tipologie di

imprese analizzate

3. METODI DI INDAGINE descrizione del piano di analisi e indicazione

degli strumenti utilizzati

4. RISULTATI DELLA PREMAPPATURA descrizione degli indicatori di rischio e delle priorità di

intervento per tutti i fattori di rischio

5. IL SOVRACCARICO BIOMECCANICO

Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello: arti superiori e/o rachide e/o posture in

generale

6. IL RISCHIO CHIMICO Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello

7. CONCLUSIONI

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Il ciclo di lavoro descritto viene rispettato nella sua

completezza in circa il 30% dei laboratori

artigianali; nella maggior parte dei casi viene

saltata la prima fase di lavorazione

(movimentazione sacchi di argilla, foggiatura al

tornio, essiccazione e prima cottura) in quanto

vengono utilizzati semilavorati prodotti in aziende

artigiane all’uopo attrezzate. In tali casi il ciclo

lavorativo prevede solo l’attività di decorazione,

seconda cottura e immagazzinamento

3. Metodi di indagine

Nelle aziende oggetto di approfondimento il

carattere artigianale della lavorazione (che per

molti aspetti ha le peculiarità più della

lavorazione artistica che artigianale) non

consente di distinguere delle vere e proprie

“mansioni”. Le attività più “professionalizzate

sono quelle del torniante (o figulo) e del

decoratore.

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A.P.

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1. INTRODUZIONE principali dati di produzione e forza lavoro in Italia e

nel mondo

2. ANALISI ORGANIZZATIVA descrizione delle fasi lavorative e delle tipologie di

imprese analizzate

3. METODI DI INDAGINE descrizione del piano di analisi e indicazione degli

strumenti utilizzati

4. RISULTATI DELLA

PREMAPPATURA descrizione degli indicatori di rischio e delle

priorità di intervento per tutti i fattori di rischio

5. IL SOVRACCARICO BIOMECCANICO

Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello: arti superiori e/o rachide e/o posture in

generale

6. IL RISCHIO CHIMICO Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello

7. CONCLUSIONI

A.P.

E

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Le principali fasi lavorative e fattori di rischio TORNIANTE O FIGULO

Nei laboratori più tradizionali il tornio è mosso dal piede dell’operatore.

Presente sovraccarico biomeccanico della spalla nella fase iniziale, durante

le quale si applica la maggiore pressione sull’argilla per iniziare a

modellarla e a ridurne lo spessore.

In aziende a maggiore impronta “artistica” prevale la componente di rischio

relativa ai movimenti ripetitivi e alla postura.

MO

V. R

IPE

TIT

IVI

SO

LLE

VA

ME

NT

I

TR

AS

PO

RT

I

TR

AIN

I-S

PIN

TE

PO

ST

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GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

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MIN

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DIA

ZIO

NI U

V

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RO

CLIM

A

VIB

RA

ZIO

NI

AT

TR

EZ

ZI

MA

CC

HIN

AR

I

INQ

UIN

AN

TI

S1

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

BIOMECCANICI FISICI CHIMICIORGANIZZATIVI

25

Le principali fasi lavorative e fattori di rischio TORNIANTE O FIGULO

In aziende con un’organizzazione più improntata alla produzione semi-industriale ai movimenti

ripetitivi e alla postura si aggiungono anche rischi di tipo organizzativo e collegati alla

movimentazione manuale di carichi. L’utilizzo di torni elettrici con frizione determina anche la

potenziale presenza di vibrazioni.

A.P.

E

.

I principali lavorazioni e rischi DECORAZIONE MANUALE CERAMICHE

MO

V. R

IPE

TIT

IVI

SO

LLE

VA

ME

NT

I

TR

AS

PO

RT

I

TR

AIN

I-S

PIN

TE

PO

ST

UR

E

OR

GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

ILLU

MIN

AZ

ION

E

RA

DIA

ZIO

NI U

V

RU

MO

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MIC

RO

CLIM

A

VIB

RA

ZIO

NI

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TR

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ZI

MA

CC

HIN

AR

I

INQ

UIN

AN

TI

S1

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

BIOMECCANICI FISICI CHIMICIORGANIZZATIVI

SMALTATURA . Con un set di pinze

si immergono manualmente nello

smalto le ceramiche cotte

L’operatore in posizione seduta, decora con il pennello il singolo

pezzo: il gesto lavorativo deve essere determinato e preciso, perché

non sono ammessi errori.

27

I principali lavorazioni e rischi DECORAZIONE MANUALE CERAMICHE

Nelle aziende semi

– industriali

incidono anche i

fattori

organizzazione e

sollevamento

manuale.

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A.P.

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1. INTRODUZIONE principali dati di produzione e forza lavoro in Italia e

nel mondo

2. ANALISI ORGANIZZATIVA descrizione delle fasi lavorative e delle tipologie di

imprese analizzate

3. METODI DI INDAGINE descrizione del piano di analisi e indicazione degli

strumenti utilizzati

4. RISULTATI DELLA PREMAPPATURA descrizione degli indicatori di rischio e delle priorità di

intervento per tutti i fattori di rischio

5. IL SOVRACCARICO

BIOMECCANICO

Descrizione dei risultati di analisi con

strumenti di primo livello: arti superiori e/o

rachide e/o posture in generale

6. IL RISCHIO CHIMICO Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello

7. CONCLUSIONI

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A.P.

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MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI

Al di fuori di circostanze eccezionali (produzione

di manufatti di notevoli dimensioni) l’unica

circostanza in cui si delinea una esposizione al

rischio MMC è rappresentata dalle operazioni di

immagazzinamento dell’argilla. Data

l’occasionalità dell’operazione (circa 1 volta al

mese e per ca. un’ora), non sembra opportuna

una stima analitica del rischio.

5. Il sovraccarico biomeccanico

Viene inoltre descritta un’operazione di

movimentazione di carichi e di “traino e spinta”

in occasione dell’incastellamento e del

posizionamento del castello nel forno.

La saltuarietà di queste mansioni e lo

scarso peso del materiale movimentato

escludono l’opportunità di un

approfondimento del rischio.

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A.P.

E

.

SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI

ARTI SUPERIORI.

La risposta affermativa alla Key enter per il

sovraccarico biomeccanico degli arti superiori

nella scheda di prevalutazione determina un

successivo approfondimento per le mansioni di

torniante e di decoratore. Per la valutazione

del rischio è stata utilizzata la Check List

OCRA.

La scelta di utilizzare la Check List deriva dalle

caratteristiche della lavorazione che non si

presta ad una vera e propria

standardizzazione dei compiti e delle mansioni

5. Il sovraccarico biomeccanico

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A.P.

E

.

A) Tempi di recupero

• Le interviste effettuate con gli operatori hanno permesso di rilevare due pause

“organizzate” oltre la pausa mensa (una nella mattinata ed una nel pomeriggio);

• l’osservazione della attività e le stesse interviste hanno evidenziato una completa

libertà degli operatori nella gestione dei tempi di lavoro. Nessuno degli operatori

intervistati ha ritenuto inadeguati i tempi di recupero rispetto a quelli di operatività.

• Solo per l’attività di decorazione, gli operatori hanno riferito che spesso la stessa

viene gestita in forma pressoché continuata (con l’esclusione della pausa mensa e

delle pause organizzate) nel corso della giornata, in virtù della tipologia di oggetti da

produrre.

5. Il sovraccarico biomeccanico

Mansione Descrizione dello scenario Punteggio

Ditta A Ditta B Ditta A Ditta B

Torniante Una interruzione ogni ora (di

8-10 min) o tempo di recupero

interno al ciclo

Una interruzione ogni ora

(di 8-10 min) o tempo di

recupero interno al ciclo

0 0

Decoratore Pausa Mensa + 3 interruzioni

(di 8 – 10 min.)

Pausa Mensa + 2

interruzioni (di 8 – 10

min.)

3 4

32

A.P.

E

.

B) Frequenza d’azione (valori sovrapponibili per entrambe le aziende)

È stato rilevato un solo compito con frequenza di azione molto elevata (nella ditta

A): si tratta della lavorazione preliminare dell’argilla, prima della foggiatura al tornio

(che, comunque, permette interruzioni auto-gestite, non essendovi tempi

predeterminati o imposti da una macchina).

5. Il sovraccarico biomeccanico

Mansione Compito

Frequenza d’azione

Descrizione dello scenario

Azioni

dinamiche Azioni statiche

Dx Sin Dx sin

TORNIANTE

Lavorazione

argilla 10 10 0 0 Frequenze elevate (70 az./min. o più)

Tornio 0 0 4.5 4.5 Presa statica sup. a 5 sec. pari a 3/3 del tempo di

osservazione

Altre

lavorazioni 1 1 0 0 Movimenti non veloci – possibili interruzioni

DECORATORE

Copertura 0 0 0 0 Movimenti lenti – possibili interruzioni

Rifinitura

coperta 1 1 0 0 Movimenti non veloci – possibili interruzioni

Decorazione 2 0 0 4.5 Presa statica sup. a 5 sec. pari a 3/3 del tempo di

osservazione

33

A.P.

E

.

C) Fattore forza

Le interviste con gli operatori e l’osservazione della attività hanno

permesso di attribuire i seguenti punteggi ai diversi compiti

5. Il sovraccarico biomeccanico

Mansione Compito Punteggio

forza Descrizione dello scenario

A B

TORNIANTE

Lavorazione

argilla 6 0

Forza moderata (scala di Borg: 3-4) per più della

metà del tempo

Tornio 6 2 Forza moderata (scala di Borg: 3-4) per più della

metà del tempo (A) o circa 1/3 del tempo (B)

Altre lavorazioni

1 0 Occasionale forza moderata (scala di Borg: 3-4)

DECORATORE

Copertura 2 0 Forza moderata (scala di Borg: 3-4) per circa 1/3

del tempo

Rifinitura coperta 0 0

Decorazione 0 0

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A.P.

E

.

D) Postura e Stereotipia

La notevole variabilità della tipologia di produzione e la notevole variabilità nella

successione dei compiti, fa ritenere opportuno un punteggio minimo per la stereotipia

solo per quei compiti caratterizzati da una certa ripetitività di azione.

5. Il sovraccarico biomeccanico

Mansione

Compito dx sx dx sx dx sx dx sx stereot. dx sx Descrizione dello scenario

Torniantetornio 6 2 2 3 3 1,5 4,5 7,5 Braccia ad altezza spalle per ca. 1/3 del

tempo

altre lavorazioni 6 2 0 6 2 Braccia ad altezza spalle per ca. 1/3 del

tempo

Decoratoredecorazione 2 1,5 3,5 1,5 Mano dx presa in pinch.

Punteggio postura - DITTA Aspalla gomito polso mano-dita globale

Mansione

Compito dx sx dx sx dx sx dx sx stereot. dx sx Descrizione dello scenario

Torniantetornio 6 0 0 0 2 2 3 3 1,5 7,5 4,5 Braccia ad altezza spalle per ca. 1/3 del

tempo

altre lavorazioni 6 2 0 0 0 0 0 0 0 6 2 Braccia ad altezza spalle per ca. 1/3 del

tempo

Decoratoredecorazione 0 0 0 0 0 0 2 0 1,5 3,5 1,5 Mano dx presa in pinch.

Punteggio postura - DITTA Bspalla gomito polso mano-dita globale

35

A.P.

E

.

E) Fattori complementari

I fattori organizzativi sono completamente assenti nella fattispecie in

esame. Gli altri fattori complementari di natura fisico-chimica sono

riassunti nella tabella seguente

5. Il sovraccarico biomeccanico

Mansione Compito

Punteggio

fattori

complementari

Descrizione dello scenario

A B

TORNIANTE

Lavorazione

argilla 3 0

Più di un fattore: impatti ripetuti, movimenti

bruschi, ecc.

Tornio 3 2 Più di un fattore: lavori di precisione, vibrazioni

Altre lavorazioni

2 2 Lavori di precisione

DECORATORE Rifinitura coperta 0 2

Decorazione 2 0 Lavori di precisione

36

A.P.

E

.

Valutazione globale dei singoli compiti e della mansione

La valutazione globale per la mansione è espressa in termini di

intervallo, non essendo possibile una definizione netta dei tempi dei

singoli compiti (per le caratteristiche intrinseche del ciclo produttivo in

questa realtà aziendale).

5. Il sovraccarico biomeccanico

MANSIONE VALUTAZIONE GLOBALE

DITTA A

GIUDIZIO

SINTETICO

DITTA A

VALUTAZIONE

GLOBALE

DITTA B

GIUDIZIO

SINTETIC

O DITTA B

DX SIN DX SIN

TORNIANTE 13.6 – 13.7 12.9 – 14.0 LIEVE 14.5 – 15.8 8.5 – 10.8 MEDIO

DECORATORE 7.6 – 9.4 7.6 – 9.7 MOLTO LIEVE 13.3 – 14.0 7.1 – 7.5 LIEVE

37

A.P.

E

.

Valutazione globale dei singoli compiti e della

mansione

La tabella precedente permette alcune considerazioni:

in linea di massima il rischio, per l’azienda A si può ritenere accettabile

(poiché si colloca fra i livelli lieve e molto lieve); nell’azienda B il rischio è

superiore (tra medio e lieve) in virtù del maggiore carico di lavoro.

È peraltro evidente che vi sono attività con un elevato valore intrinseco di

pericolosità che, nella azienda A, è attenuato dalla breve durata del compito

stesso e dalla particolare organizzazione lavorativa.

In altri contesti più “industrializzati” (ditta B), in cui la separazione dei compiti

fra le varie mansioni è più netta, si delineano condizioni di rischio medio (per

l’attività al tornio).

5. Il sovraccarico biomeccanico

38

A.P.

E

.

1. INTRODUZIONE principali dati di produzione e forza lavoro in Italia e

nel mondo

2. ANALISI ORGANIZZATIVA descrizione delle fasi lavorative e delle tipologie di

imprese analizzate

3. METODI DI INDAGINE descrizione del piano di analisi e indicazione degli

strumenti utilizzati

4. RISULTATI DELLA PREMAPPATURA descrizione degli indicatori di rischio e delle priorità di

intervento per tutti i fattori di rischio

5. IL SOVRACCARICO BIOMECCANICO

Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello: arti superiori e/o rachide e/o posture in

generale

6. IL RISCHIO CHIMICO Descrizione dei risultati di analisi con

strumenti di primo livello

7. CONCLUSIONI

39

A.P.

E

.

Pur in presenza di modalità di

lavoro non sempre conformi alla

corretta prassi (vedi ad esempio

la miscelazione manuale dello

smalto che avviene nella Ditta

A), smalti e coloranti utilizzati

per le fasi di decorazione delle

ceramiche sono risultate esenti

da sostanze nocive. Va peraltro

ricordato che queste ceramiche

sono spesse volte autorizzate

per l’alimentazione umana, e

devono pertanto rispettare

anche gli specifici requisiti

normativi.

6. Il rischio chimico

40

A.P.

E

.

I colori da ceramica sono essenzialmente di tre tipi:

Ingobbio - sono specifici colori per la decorazione della ceramica composti da argille

già cotte e finissimamente triturate, caolino, sostanze minerali e ossidi. Sono, di fatto,

smalti adatti a poter venire applicati sull'oggetto essiccato, ma ancora crudo e da cuocere.

Questo permette di saltare un passaggio e cuocere l'oggetto una sola volta, dal momento

che questi colori particolari tollerano l'alta temperatura cui si sottopone la ceramica. Gli

ingobbi non sono tanto largamente diffusi, essendo costosi e dalle tinte tenui. Perché

raggiungano la vetrificazione, inoltre, è necessario portare l'oggetto alla medesima

temperatura dell'argilla che si ritrova nella composizione dell'ingobbio.

Cristalline, dette anche Vetrine. Sono smalti di tipo vetroso, impermeabili e lucidi.

Usualmente trasparenti, solo occasionalmente sono colorate. Lasciano intravedere l'argilla

sottostante. Alle cristalline si aggiungono fondenti, quali il germano (che sostituisce il

tossico ossido di piombo), gli alcali o i borati. Questo allo scopo di abbassare il punto di

fusione.

Smalti - anch'essi di tipo vetroso. A differenza delle cristalline non sono trasparenti, ma

coprenti. Ciò è determinato dalla presenza di componenti quali il feldspato potassico o

sodico, bentonite, stagno, e altri ancora.

6. Il rischio chimico

41

A.P.

E

.

1. INTRODUZIONE principali dati di produzione e forza lavoro in Italia e

nel mondo

2. ANALISI ORGANIZZATIVA descrizione delle fasi lavorative e delle tipologie di

imprese analizzate

3. METODI DI INDAGINE descrizione del piano di analisi e indicazione degli

strumenti utilizzati

4. RISULTATI DELLA PREMAPPATURA descrizione degli indicatori di rischio e delle priorità di

intervento per tutti i fattori di rischio

5. IL SOVRACCARICO BIOMECCANICO

Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello: arti superiori e/o rachide e/o posture in

generale

6. IL RISCHIO CHIMICO Descrizione dei risultati di analisi con strumenti di

primo livello

7. CONCLUSIONI

42

Il comparto delle ceramiche artistiche presenta peculiarità che inducono alcune

riflessioni:

tra le varie mansioni quelle che meritano il maggiore livello di approfondimento sono

quelle del torniante e del decoratore.

Quanto più prevale il carattere “artistico” del produzione tanto maggiore è la possibilità

di determinare autonomamente il ritmo del lavoro e ridurre le stereotipie.

i rischi lavorativi si riducono drasticamente nelle aziende che si occupano

esclusivamente del decoro di semilavorati prodotti altrove. Questa lavorazione,

solitamente di minore qualità, fa spesse volte utilizzo di decalcomanie per cui anche la

mansione di decoratore modifica radicalmente le proprie tipologie di rischio.

Nelle ditte produttrici di semilavorati, con una organizzazione del lavoro nella quale la

componente “artistica” è meno pregnante, i ritmi e i carichi di lavoro possono essere

maggiormente significativi. In queste aziende gli indici di rischio per le mansioni di

torniante e di decoratore sono più significativi.

lo strumento della scheda di premappatura si mostra sufficientemente sensibile per

percepire le differenze in ciascuna realtà produttiva, aprendo poi la finestra per i

successivi livelli di approfondimento.

7. Conclusioni

43

www.snop.it

44

“Voi tutti conoscerete la storia del soldato che scoprì che il suo battaglione (a parte lui) non marciava al passo”.

Logica della scoperta scientifica