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“INSIEME LA VITA È PIÙ BELLAa pag. 17 L ETTERA DEL VESCOVO AI GIOVANI DELLA DIOCESI " Gli uomini grossolani e limitati alla pura sfera materiale, mi sembrano simboleggiati da quei giudei che si erano irritati perché Gesù aveva cacciato i venditori dalla casa del Padre suo" (Dal "commento su S.Giovanni" di Origine sacerdote) Carissimi giovani, ragazze e ragazzi di ogni condizione e di ogni "provenienza", sono tornato da Loreto dove ho vissuto insieme a tanti giovani della nostra Diocesi l'evento "festa dell'Agorà". Non credete che sia arrivato anche nel nostro territorio il momento di alzare la voce e di rivendicare voi, giovani, le vostre responsabilità; dal momento che "alle nuove generazioni è affidato il futuro del pianeta"? (Il virgolettato è sempre parola del Papa Benedetto) . Se il Papa vi dice di andare "controcorrente" è perché sa come voi e più di voi che la corrente va in tutt'alto senso, nella illegalità, nella menzogna, nel malaffare. Ma voi non vi fare te sopraffare. "Siate critici e vigilanti; vivete in pienezza come Gesù". Certo Gesù ha pagato caro ma ha salvato il mondo. Nessuno di voi ha la vocazione a fare l'eroe. Di eroi monumentali nelle nostre piazze ne abbiamo anche troppi. Vi si chiede nell'umiltà "via maestra del coraggio non della rinuncia", nella consapevolezza delle vostre forze che saranno tanto più efficaci quanto più sarete uniti in una sola voce, nell'umiltà dicevo vi si chiede di farvi avanti. Ci sono tante PERIFERIE del mondo dove si vive emarginati, dove sbarcare il lunario è difficile, dove attecchisce la corruzione che viene svenduta come la via facile per uscire da una agonia senza fine. Anche la vostra giovinezza, stagione preziosa della nostra società, rischia di essere bruciata. In queste periferie voi non dovete essere dei rassegnati. "Dobbiamo accettare che in questo mondo Dio è silenzioso" perché vilmente disatteso. Ma il Papa vi ricorda che "dovete non essere sordi di fronte al Suo parlare in tante occasioni (cita la creazione da salvaguardare, le amicizie da coltivare, la Chiesa come comunità nuova da rendere presente ovunque) dove possiamo avvertire la presenza del Signore e farci noi luce agli altri". Tutti potete farlo. Come potete portare Dio nelle periferie del nostro territorio aprano. "Per Dio siamo tutti al centro". Dove c'è Gesù c'è il centro anche nelle periferie più degradate. Ragazze e ragazzi, lo so che vi teniamo in parcheggio per anni in attesa di speranza in gran RIVISITAZIONE DEL TERRITORIO a pag. 8 SOMMARIO Prima Pagina La parola al Vescovo Documenti della Chiesa pag. 2 All’attenzione del clero pag. 5 Dai Vicariati pag. 9 È successo che... pag. 7 Rivisitazione pag. 8 Speciale Formazione pag. 11 Dagli Uffici Pastorali pag. 15 Speciale Sussidi pag. 18 Dalle Parrocchie pag. 20 Si ricorda che pag. 22 Informazioni Varie pag. 23 DOPO IL CONVEGNO... a pag. 10-14 LA PAROLA AL VESCOVO InformaDiocesi Notiziario a cura della Segreteria per la Pastorale N.9 OTTOBRE 2007 DIOCESI DI MASSA CARRARA - PONTREMOLI

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“INSIEME LA VITA

È

PIÙ BELLA”

a pag. 17

LETTERA DEL VESCOVO AI GIOVANI DELLA DIOCESI

"Gli uomini grossolani e limitati alla pura sfera materiale, mi sembrano simboleggiati da quei giudei che si erano irritati perché Gesù aveva cacciato i venditori dalla casa del Padre suo"

(Dal "commento su S.Giovanni" di Origine sacerdote)

Carissimi giovani, ragazze e ragazzi di ogni condizione e di ogni "provenienza",

sono tornato da Loreto dove ho vissuto insieme a tanti giovani della nostra Diocesi l'evento "festa dell'Agorà".

Non credete che sia arrivato anche nel nostro territorio il momento di alzare la voce e di rivendicare voi, giovani, le vostre responsabilità; dal momento che "alle nuove generazioni è affidato il futuro del pianeta"? (Il virgolettato è sempre parola del Papa Benedetto).

Se il Papa vi dice di andare "controcorrente" è perché sa come voi e più di voi che la corrente va in tutt'alto senso, nella illegalità, nella menzogna, nel malaffare. Ma voi non vi fare te sopraffare. "Siate critici e vigilanti; vivete in pienezza come Gesù". Certo Gesù ha pagato caro ma ha salvato il mondo.

Nessuno di voi ha la vocazione a fare l'eroe. Di eroi monumentali nelle nostre piazze ne abbiamo anche troppi. Vi si chiede nell'umiltà "via maestra del coraggio non della rinuncia", nella consapevolezza delle vostre forze che saranno tanto più efficaci quanto più sarete uniti in una sola voce, nell'umiltà dicevo vi si chiede di farvi avanti.

Ci sono tante PERIFERIE del mondo dove si vive emarginati, dove sbarcare il lunario è difficile, dove attecchisce la corruzione che viene svenduta come la via facile per uscire da una agonia senza fine. Anche la vostra giovinezza, stagione preziosa della nostra società, rischia di essere bruciata.

In queste periferie voi non dovete essere dei rassegnati. "Dobbiamo accettare che in questo mondo Dio è silenzioso" perché vilmente disatteso. Ma il Papa vi ricorda che "dovete non essere sordi di fronte al Suo parlare in tante occasioni (cita la creazione da salvaguardare, le amicizie da coltivare, la Chiesa come comunità nuova da rendere presente ovunque) dove possiamo avvertire la presenza del Signore e farci noi luce agli altri". Tutti potete farlo. Come potete portare Dio nelle periferie del nostro territorio aprano. "Per Dio siamo tutti al centro". Dove c'è Gesù c'è il centro anche nelle periferie più degradate.

Ragazze e ragazzi, lo so che vi teniamo in parcheggio per anni in attesa di speranza in gran

RIVISITAZIONE

DEL

TERRITORIO

a pag. 8

• SOMMARIO

Prima Pagina

♦La parola al Vescovo

Documenti della Chiesa pag. 2

All’attenzione del clero pag. 5

Dai Vicariati pag. 9

È successo che... pag. 7

Rivisitazione pag. 8

Speciale Formazione pag. 11

Dagli Uffici Pastorali pag. 15

Speciale Sussidi pag. 18

Dalle Parrocchie pag. 20

Si ricorda che pag. 22

Informazioni Varie pag. 23

DOPO IL

CONVEGNO...

a pag. 10-14

LA PAROLA AL VESCOVO

InformaDiocesi

Notiziario a cura della Segreteria per la Pastorale

N.9 OTTOBRE 2007

DIOCESI DI MASSA CARRARA - PONTREMOLI

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Pagina 2 INFORMADIOCESI-NOTIZIARIO A CURA DELLA SEGRETERIA PER LA PASTORALE

DOCUMENTI DELLA CHIESA

LA PAROLA AL VESCOVO (SEGUE) parte deluse. Lo so che nelle palestre dei partiti e dei centri culturali o dei gruppi di opinione, siete periferia. Noi, tendiamo a dare la colpa a voi che ci snobbate, ma potrebbe essere, lo dico con un po' di ironia, che noi non vogliamo perdere la poltrona. Forse perché ci è comoda, o forse perché ci fa comodo.

Diteci che volete essere al centro della vita sociale e politica e religiosa. Diteci che vi stiamo a fianco per trasmettervi la parte buona della nostra esperienza. Prendete posto … o altrimenti ribellatevi ... perché Gesù vi vuole con sé al centro della nostra storia.

Vi benedico di cuore nel nome del Signore Gesù. Voi siete già benedetti nella vostra buona volontà nel vostro sforzo di essere vivi, di non infangarvi nell'inganno delle varie forme di fuga. Voi siete già benedetti per l'amore dei vostri cari. Sappiate però che anche la Chiesa, con la Sua benedizione, la nostra Chiesa che voi conoscete bene nelle sue tante debolezze, vuole essere lo spazio sacro del vostro essere protagonisti.

Un abbraccio affettuoso a tutti e a ciascuno nel desiderio di incontrarvi.

+ Eugenio Binini, Vescovo

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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DIDIDIDI D D D DIOIOIOIO ALLALLALLALL’’’’UOMOUOMOUOMOUOMO

Nota pastorale dell’Episcopato italiano dopo il 4° Convegno Ecclesiale Nazionale

Capitolo II – Gesù risorto è la nostra speranza

5. La risurrezione di Cristo, esplosione dell’amore Gesù è il Signore! Lo sguardo del cuore e della fede sul Crocifisso risorto è ciò che da duemila anni fonda e alimenta la speranza del popolo cristiano. La risurrezione di Cristo, ha ricordato il Papa a Verona, “non è affatto un semplice ritorno alla nostra vita terrena; è invece la più grande ‘mutazione’ mai accaduta, il ‘salto’ decisivo verso una dimensione di vita profondamente nuova, l’ingresso in un ordine decisamente diverso, che riguarda anzitutto Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi, tutta la famiglia umana, la storia e l’intero universo”. La risurrezione è una parola che il Signore rivolge a ciascuno di noi, dicendoci: “Sono risorto e ora sono sempre con te (…) La mia mano ti sorregge. Ovunque tu possa cadere, cadrai nelle mie mani. Sono presente perfino alla porta della morte. Dove nessuno può più accompagnarti e dove tu non puoi portare niente, là ti aspetto io e trasformo per te le tenebre in luce”. È dunque essenziale e decisivo tener ferma e viva la centralità di questo annuncio. L’incontro con il Risorto e la fede in lui ci rendono persone nuove, risorti con lui e rigenerati secondo il progetto di Dio sul mondo e su ogni persona. È questo il cuore della nostra vita e il centro delle nostre comunità. Non sono le nostre opere a sostenerci, ma l’amore con cui Dio ci ha rigenerati in Cristo e con cui, attraverso lo Spirito, continua a darci vita. Da qui deriva la domanda che, anche dopo la conclusione del

Convegno, continua a provocarci: in che modo nelle nostre comunità è possibile a tutti fare esperienza viva del Risorto? Il punto decisivo - ha richiamato ancora il Papa - è “il nostro essere uniti a Lui, e quindi tra noi, lo stare con Lui per poter andare nel suo nome (cfr Mc 3,13-15). La nostra vera forza è dunque nutrirci della sua parola e del suo corpo, unirci alla sua offerta per noi, adorarlo presente nell’Eucaristia: prima di ogni attività e di ogni nostro programma, infatti, deve esserci l’adorazione, che ci rende davvero liberi e ci dà i criteri per il nostro agire”. La spiritualità cristiana, infatti, a differenza di uno spiritualismo disincarnato, è lasciare che il Signore operi nella nostra vita quotidiana e la trasformi con la forza travolgente del suo amore. 6. Uomini e donne del Risorto Le caratteristiche di colui che testimonia la risurrezione e la speranza si riassumono in un’affermazione essenziale: “il testimone è ‘di’ Gesù risorto, cioè appartiene a Lui, e proprio in quanto tale può rendergli valida testimonianza, può parlare di Lui, farlo conoscere, condurre a Lui, trasmettere la sua presenza”. Proprio perché siamo suoi, uomini e donne di Dio, popolo che egli ama e guida, possiamo rendere le nostre comunità sacramento della risurrezione, presenze capaci di porre germi di vita nuova, convertita e perdonata. Come vivere, oggi, il nostro appartenere a Lui? In questa stagione difficile e complessa, occorre ritrovare l’essenziale della nostra vita nel cuore della fede, dove c’è il primato di Dio e del suo amore. Appartenere a Lui è l’altro nome della santità, misura alta e possibile del nostro essere cristiani. La vita di Dio già circola in noi, e nello Spirito ci dona la pienezza di un’umanità vissuta come Gesù: amando, pensando, operando, pregando, scegliendo come lui.

Per vivere come persone radicate in Gesù Cristo si devono riconoscere alcune priorità nel cammino di ogni credente e della comunità, rispetto alle quali siamo chiamati a continua verifica. È necessario riservare il giusto spazio alla Parola di Dio. La fede deriva dall’ascolto: possiamo dunque essere “sale della terra e luce del mondo” (Mt 5,13-14) se ci alimentiamo alla Parola, che dà una forma originale e unica alla vita e alla speranza. L’Eucaristia, memoriale del sacrificio di Cristo, costituisce il centro propulsore della vita delle nostre comunità. Nell’Eucaristia, infatti, “si rivela il disegno d’amore che guida tutta la storia della salvezza. In essa il Deus Trinitas, che in se stesso è amore, si coinvolge pienamente con la nostra condizione umana”. Per questo, l’Eucaristia domenicale è il cuore pulsante della settimana, sacramento che immette nel nostro tempo la gratuità di Dio che si dona a noi per tutti. L’Eucaristia conduce all’ascesi personale e al servizio ai poveri, segni dell’autenticità del nostro conformarci a Cristo e della nostra testimonianza, perché “un’Eucaristia che non si traduca in amore concretamente praticato è in se stessa frammentata”. 7. Il profilo dei cristiani, uomini e donne di speranza Dall’essere “di” Gesù deriva il profilo di un cristiano capace di offrire speranza, teso a dare un di più di umanità alla storia e pronto a mettere con umiltà se stesso e i propri progetti sotto il giudizio di una verità e di una promessa che supera ogni attesa umana. Sant’Ignazio di Antiochia definiva i cristiani come “coloro che sono giunti alla nuova speranza”, presentandoli anche come quelli che vivono “secondo la domenica”. Partecipe dell’umanità, di cui condivide “gioie e speranze, tristezze e angosce”, intensamente solidale con

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NUMERO 9 Pagina 3

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI PER LA

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2007

Tutte le Chiese per tutto il mondo

Cari fratelli e sorelle,

in occasione della prossima Giornata Missionaria Mondiale vorrei invitare

l’intero Popolo di Dio - Pastori, sacerdoti, religiosi, religiose e laici - ad una

comune riflessione sull’urgenza e sull’importanza che riveste, anche in questo

nostro tempo, l’azione missionaria della Chiesa. Non cessano infatti di risuonare,

come universale richiamo e accorato appello, le parole con le quali Gesù Cristo,

crocifisso e risorto, prima di ascendere al Cielo, affidò agli Apostoli il mandato

missionario: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel

nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare

tutto ciò che vi ho comandato”. Ed aggiunse: “Ecco, io sono con voi tutti i

giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,19-20). Nell’impegnativa opera di

evangelizzazione ci sostiene e ci accompagna la certezza che Egli, il padrone

della messe, è con noi e guida senza sosta il suo popolo. E’ Cristo la fonte

inesauribile della missione della Chiesa. Quest’anno, inoltre, un ulteriore motivo

ci spinge a un rinnovato impegno missionario: ricorre infatti il 50° anniversario

dell’Enciclica del Servo di Dio Pio XII Fidei donum, con la quale venne

promossa e incoraggiata la cooperazione tra le Chiese per la missione ad gentes.

“Tutte le Chiese per tutto il mondo”: questo è il tema scelto per la prossima

Giornata Missionaria Mondiale. Esso invita le Chiese locali di ogni Continente a

una condivisa consapevolezza circa l’urgente necessità di rilanciare l’azione

missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo. Sono certo

mutate le condizioni in cui vive l’umanità, e in questi decenni un grande sforzo è

stato compiuto per la diffusione del Vangelo, specialmente a partire dal Concilio

Vaticano II. Resta tuttavia ancora molto da fare per rispondere all’appello

missionario che il Signore non si stanca di rivolgere ad ogni battezzato. Egli

tutti, il cristiano orienta il cammino della società verso quella pienezza che Dio ha iscritto nel cuore di ogni persona, mettendosi al suo fianco nel percorrere i sentieri del tempo. La speranza del cristiano è dono di Dio, dinamico e creativo, e si traduce in progetti che anticipano nella storia il senso della nuova umanità portata dalla risurrezione. Sono germi di “vita risorta” capaci di cambiare il presente, secondo la stupefacente abbondanza di ministeri e di carismi di cui il Signore arricchisce la Chiesa. 8. Una speranza per tutti La speranza di cui siamo testimoni è la persona stessa del Signore Gesù, il suo essere in mezzo a noi per sempre, la sua promessa di “quel mondo nuovo ed eterno, nel quale saranno vinti il dolore, la violenza e la morte, e il creato risplenderà nella sua straordinaria bellezza”. Non si tratta, certo, di un ottimismo illusorio o di un’indefinita fiducia in un domani migliore. È questa speranza a dare respiro e alimento alle “certezze” della fede. Infatti, la Pasqua ci insegna che il male e la morte sono parte dell’esperienza umana, ma non sono l’ultima parola sulla nostra esistenza. “Aggrappati al suo Corpo noi viviamo, e in comunione con il suo Corpo giungiamo fino al cuore di Dio. E solo così è vinta la morte, siamo liberi e la nostra vita è speranza”.

La speranza cristiana non è solo un desiderio: è una realtà concreta, un esercizio storico, personale e comunitario. Essa abita e plasma l’esistenza quotidiana, riportando le attese degli uomini a contatto con l’origine stessa della vita e della giustizia, dell’amore e della pace. Sperare è essere disposti a scorgere l’opera misteriosa di Dio nel tempo. Mentre riconosce con chiarezza il peso negativo del peccato, la speranza cristiana apre il peccatore all’amore di Dio. Essa è certezza della misericordia di Dio, invito alla conversione, apertura della mente e del cuore, un dono dello Spirito che non allontana dalla vita, ma spinge ad assumere anche la fragilità e la sofferenza. Custodire e proporre senza timore l’“eccedenza” della speranza cristiana, portando nel cuore l’anelito di vita di ogni uomo, appartiene alla testimonianza del credente. In particolare, ci sembra urgente oggi non tacere il tratto escatologico della nostra fede, “che viene proclamato nelle ultime parole del Credo: «Credo la risurrezione della carne e la vita eterna». Sì, sono le ultime parole, ma in qualche modo sono quelle riassuntive e decisive dell’intero Credo, proprio perché offrono la chiave di lettura e di soluzione dei problemi antropologici più complessi e decisivi per l’esistenza, a cominciare dal senso del morire e quindi dell’intera esistenza

umana come tale”. 9. Aperti all’universalità È capace di sperare chi si riconosce amato da Cristo, ma in questo sta anche l’origine della missione del cristiano, mosso ad andare verso gli altri perché raggiunto dalla grazia e sorpreso dalla misericordia. L’evangelizzazione è una questione di amore. Attingendo a questo dono, la Chiesa italiana rilegge nella prospettiva della speranza la scelta di comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Ci interpellano gli immensi orizzonti della missione ad gentes, paradigma dell’evangelizzazione anche nel nostro Paese. La vasta tradizione dell’invio di missionari ad altre terre mostra del resto la costante vitalità della fede. Insieme ai religiosi e religiose, i fidei donum, sacerdoti e laici, hanno scritto e continuano a scrivere una pagina esemplare, testimoniando il Vangelo ed edificando nel mondo la pace in nome di Cristo. La loro generosità, giunta talora fino al martirio, spinge le nostre comunità a essere attive nella propagazione del regno di Dio. Desideriamo che l’attività missionaria della Chiesa italiana si caratterizzi sempre più come comunione-scambio tra Chiese e, mentre offriamo la ricchezza di una tradizione millenaria di vita cristiana, riceviamo l’entusiasmo con cui la fede è vissuta in altri continenti. Non solo

quelle Chiese hanno bisogno della nostra cooperazione, ma noi stessi abbiamo bisogno di loro per crescere nell’universalità e nella cattolicità. Chiediamo pertanto ai Centri missionari diocesani, insieme alle altre realtà di animazione missionaria, di aiutare a far sì che la missionarietà pervada tutti gli ambiti della pastorale e della vita cristiana. Ci è anche chiesto un forte impegno nel far nascere e sostenere percorsi che riavvicinino le persone alla fede, promuovendo luoghi di incontro con quanti sono in ricerca della verità e con chi, pur essendo battezzato, sente il desiderio di scegliere di nuovo il Vangelo come orientamento di fondo della propria esistenza. In tale contesto non può sfuggire che l’immigrazione si presenta quale nuovo areopago di evangelizzazione: ne è eloquente conferma il fatto che molti di quelli che si accostano da adulti al fonte battesimale sono di origine straniera. Lo spirito di accoglienza e la testimonianza della carità delle nostre comunità cristiane hanno in sé una forte valenza evangelizzatrice, che può produrre anche in questo campo frutti di grazia inaspettati.

Estratti degli altri capitoli nei p r o s s i m i n u m e r i d i InformaDiocesi. Sul sito diocesano e in Segreteria è possibile avere il testo integrale.

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Pagina 4 INFORMADIOCESI-NOTIZIARIO A CURA DELLA SEGRETERIA PER LA PASTORALE

continua a

Continua a pag. 4

Segue da pag 3 chiamare, in primo luogo, le Chiese cosiddette di antica

tradizione, che in passato hanno fornito alle missioni, oltre

che mezzi materiali, anche un numero consistente di

sacerdoti, religiosi, religiose e laici, dando vita a un’efficace

cooperazione fra comunità cristiane. Da questa cooperazione

sono scaturiti abbondanti frutti apostolici sia per le giovani

Chiese in terra di missione, che per le realtà ecclesiali da cui

provenivano i missionari. Dinanzi all’avanzata della cultura

secolarizzata, che talora sembra penetrare sempre più nelle

società occidentali, considerando inoltre la crisi della

famiglia, la diminuzione delle vocazioni e il progressivo

invecchiamento del clero, queste Chiese corrono il rischio di

rinchiudersi in se stesse, di guardare con ridotta speranza al

futuro e di rallentare il loro sforzo missionario. Ma è proprio

questo il momento di aprirsi con fiducia alla Provvidenza di

Dio, che mai abbandona il suo popolo e che, con la potenza

dello Spirito Santo, lo guida verso il compimento del suo

eterno disegno di salvezza.

A dedicarsi generosamente alla missio ad gentes il Buon

Pastore invita pure le Chiese di recente evangelizzazione.

Pur incontrando non poche difficoltà ed ostacoli nel loro

sviluppo, queste comunità sono in crescita costante. Alcune

abbondano fortunatamente di sacerdoti e di persone

consacrate, non pochi dei quali, pur essendo tante le

necessità in loco, vengono tuttavia inviati a svolgere il loro

ministero pastorale e il loro servizio apostolico altrove,

anche nelle terre di antica evangelizzazione. Si assiste in tal

modo ad un provvidenziale “scambio di doni”, che ridonda a

beneficio dell’intero Corpo mistico di Cristo. Auspico

vivamente che la cooperazione missionaria si intensifichi,

valorizzando le potenzialità e i carismi di ciascuno. Auspico,

inoltre, che la Giornata Missionaria Mondiale contribuisca a

rendere sempre più consapevoli tutte le comunità cristiane e

ogni battezzato che è universale la chiamata di Cristo a

propagare il suo Regno sino agli estremi angoli del pianeta.

“La Chiesa è missionaria per natura - scrive Giovanni Paolo

II nell’Enciclica Redemptoris missio -, poiché il mandato di

Cristo non è qualcosa di contingente e di esteriore, ma

raggiunge il cuore stesso della Chiesa. Ne deriva che tutta la

Chiesa e ciascuna Chiesa è inviata alle genti. Le stesse

Chiese più giovani debbono partecipare quanto prima e di

fatto alla missione universale della Chiesa, inviando

anch’esse dei missionari a predicare dappertutto nel mondo

l’evangelo, anche se soffrono di scarsezza di clero” (n. 61).

A cinquant’anni dallo storico appello del mio predecessore

Pio XII con l’Enciclica Fidei donum per una cooperazione

tra le Chiese a servizio della missione, vorrei ribadire che

l’annuncio del Vangelo continua a rivestire i caratteri

dell’attualità e dell’urgenza. Nella citata Enciclica

Redemptoris missio, il Papa Giovanni Paolo II, da parte sua,

riconosceva che “la missione della Chiesa è più vasta della

«comunione tra le Chiese»; questa deve essere orientata

anche e soprattutto nel senso della missionarietà

specifica” (n. 65). L’impegno missionario resta pertanto,

come più volte ribadito, il primo servizio che la Chiesa deve

all’umanità di oggi, per orientare ed evangelizzare le

trasformazioni culturali, sociali ed etiche; per offrire la

salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo, in tante parti

del mondo umiliato e oppresso a causa di povertà

endemiche, di violenza, di negazione sistematica di diritti

umani.

A questa missione universale la Chiesa non può sottrarsi;

essa riveste per essa una forza obbligante. Avendo Cristo

affidato in primo luogo a Pietro e agli Apostoli il mandato

missionario, esso oggi compete anzitutto al Successore di

Pietro, che la Provvidenza divina ha scelto come fondamento

visibile dell’unità della Chiesa, ed ai Vescovi direttamente

responsabili dell’evangelizzazione sia come membri del

Collegio episcopale, che come Pastori delle Chiese

particolari (cfr Redemptoris missio, 63). Mi rivolgo,

pertanto, ai Pastori di tutte le Chiese posti dal Signore a

guida dell’unico suo gregge, perché condividano l’assillo

dell’annuncio e della diffusione del Vangelo. Fu proprio

questa preoccupazione a spingere, cinquant’anni fa, il Servo

di Dio Pio XII a rendere la cooperazione missionaria più

rispondente alle esigenze dei tempi. Specialmente dinanzi

alle prospettive dell’evangelizzazione egli chiese alle

comunità di antica evangelizzazione di inviare sacerdoti a

sostegno delle Chiese di recente fondazione. Dette vita così a

un nuovo “soggetto missionario” che, dalle prime parole

dell’Enciclica, trasse appunto il nome di “Fidei donum”.

Scrisse in proposito: “Considerando da un lato le schiere

innumerevoli di nostri figli che, soprattutto nei Paesi di

antica tradizione cristiana, sono partecipi del bene della fede,

e dall’altro la massa ancor più numerosa di coloro che tuttora

attendono il messaggio della salvezza, sentiamo l’ardente

desiderio di esortarvi, Venerabili Fratelli, a sostenere con il

vostro zelo la causa santa della espansione della Chiesa nel

mondo”. Ed aggiunse: “Voglia Iddio che in seguito al nostro

appello lo spirito missionario penetri più a fondo nel cuore di

tutti i sacerdoti e, attraverso il loro ministero, infiammi tutti i

fedeli” (AAS XLIX 1957, 226).

Rendiamo grazie al Signore per i frutti abbondanti ottenuti

da questa cooperazione missionaria in Africa e in altre

regioni della terra. Schiere di sacerdoti, dopo aver lasciato le

comunità d’origine, hanno posto le loro energie apostoliche

al servizio di comunità talora appena nate, in zone di povertà

e in via di sviluppo. Tra loro ci sono non pochi martiri che,

alla testimonianza della parola e alla dedizione apostolica,

hanno unito il sacrificio della vita. Né possiamo dimenticare

i molti religiosi, religiose e laici volontari che, insieme ai

presbiteri, si sono prodigati per diffondere il Vangelo sino

agli estremi confini del mondo. La Giornata Missionaria

Mondiale sia occasione per ricordare nella preghiera questi

nostri fratelli e sorelle nella fede e quanti continuano a

prodigarsi nel vasto campo missionario. Domandiamo a Dio

che il loro esempio susciti ovunque nuove vocazioni e una

rinnovata consapevolezza missionaria nel popolo cristiano.

In effetti, ogni comunità cristiana nasce missionaria, ed è

proprio sulla base del coraggio di evangelizzare che si

misura l’amore dei credenti verso il loro Signore. Potremmo

così dire che, per i singoli fedeli, non si tratta più

semplicemente di collaborare all’attività di evangelizzazione,

ma di sentirsi essi stessi protagonisti e corresponsabili della

missione della Chiesa. Questa corresponsabilità comporta

che cresca la comunione tra le comunità e si incrementi

l’aiuto reciproco per quanto concerne sia il personale

(sacerdoti, religiosi, religiose e laici volontari) che l’utilizzo

dei mezzi oggi necessari per evangelizzare.

Cari fratelli e sorelle, il mandato missionario affidato da

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NUMERO 9 Pagina 5

Cristo agli Apostoli ci coinvolge veramente tutti. La

Giornata Missionaria Mondiale sia pertanto occasione

propizia per prenderne più profonda coscienza e per

elaborare insieme appropriati itinerari spirituali e formativi

che favoriscano la cooperazione fra le Chiese e la

preparazione di nuovi missionari per la diffusione del

Vangelo in questo nostro tempo. Non si dimentichi tuttavia

che il primo e prioritario contributo, che siamo chiamati ad

offrire all’azione missionaria della Chiesa, è la preghiera.

“La messe è molta, ma gli operai sono pochi – dice il

Signore -. Pregate dunque il padrone della messe perché

mandi operai nella sua messe” (Lc 10,2). “In primo luogo -

scriveva cinquant’anni or sono il Papa Pio XII di venerata

memoria - pregate dunque, Venerabili Fratelli, pregate di

più. Ricordatevi degli immensi bisogni spirituali di tanti

popoli ancora così lontani dalla vera fede oppure così privi di

soccorsi per perseverarvi” (AAS, cit., pag. 240). Ed esortava

a moltiplicare le Messe celebrate per le Missioni, osservando

che “ciò risponde ai desideri del Signore, che ama la sua

Chiesa e la vuole estesa e fiorente in ogni angolo della

terra” (ibid., pag. 239).

Cari fratelli e sorelle, rinnovo anch’io questo invito quanto

mai attuale. Si estenda in ogni comunità la corale

invocazione al “Padre nostro che è nei cieli”, perché venga il

suo regno sulla terra. Faccio appello particolarmente ai

bambini e ai giovani, sempre pronti a generosi slanci

missionari. Mi rivolgo agli ammalati e ai sofferenti,

ricordando il valore della loro misteriosa e indispensabile

collaborazione all’opera della salvezza. Chiedo alle persone

consacrate e specialmente ai monasteri di clausura di

intensificare la loro preghiera per le missioni. Grazie

all’impegno di ogni credente, si allarghi in tutta la Chiesa la

rete spirituale della preghiera a sostegno

dell’evangelizzazione. La Vergine Maria, che ha

accompagnato con materna sollecitudine il cammino della

Chiesa nascente, guidi i nostri passi anche in questa nostra

epoca e ci ottenga una nuova Pentecoste di amore. Ci renda,

in particolare, consapevoli tutti di essere missionari, inviati

cioè dal Signore ad essere suoi testimoni in ogni momento

della nostra esistenza. Ai sacerdoti “Fidei donum”, ai

religiosi, alle religiose, ai laici volontari impegnati sulle

frontiere dell’evangelizzazione, come pure a quanti in vario

ALL’ATTENZIONE DEL CLERO…

ANNIVERSARI ANNIVERSARI DI ORDINAZIONE SACERDOTALE

3 OTTOBRE 2007

CIUFFANI DON PIERGIORGIO

Parroco di Novegigola e Riccò

Amministratore parrocchiale di Montedivalli

3 OTTOBRE 2007

S.E. SILVANI MONS. ALBERTO

Vescovo di Volterra

4 OTTOBRE 2007

SCORTINI DON PRIMIERO

Parroco di Mirteto

Amministratore parrocchiale di Castagnara e Ortola

Canonico della Cattedrale di Massa

7 OTTOBRE 2007

FORNI DON ANDREA

Parroco di Filanda

Amministratore P.di Canneto, Fornoli e Terrarossa

Membro del Collegio dei Consultori

Vicario Foraneo di Aulla

Direttore Ufficio Catechesi ed Evangelizzazione

7 OTTOBRE 2007

PERINI DON GIOVANNI

Parroco di Aulla

Amministratore parrocchiale di Podenzana

17 OTTOBRE 2007

TUCCI DON MARIO

Parroco di Carrara-S.Giacomo

INCONTRO VICARI FORANEI

E’ in programma il 1°incontro dei Vicari Foranei dell’anno pastorale 2007/2008. L’incontro è fissato per martedì 9 ottobre alle ore 9.30, presso la sala degli incontri della Curia vescovile a Massa.

IIIINCONTRINCONTRINCONTRINCONTRI VICARIALIVICARIALIVICARIALIVICARIALI C C C CLEROLEROLEROLERO

Con il mese di ottobre riprendono gli incontri

mensili per il clero con il seguente calendario:

- Vicariato di Carrara:

Giovedì 11 ottobre, presso Casa Pellini ad

Avenza dalle ore 9.30

- Vicariati di Aulla e Fivizzano: Giovedì 18 ottobre, presso le aule parrocchiali di

S.Caprasio in Aulla dalle ore 9.30

- Vicariati Pontremoli e Villafranca: Giovedì 18 ottobre, presso le aule del Seminario

Vescovile in Pontremoli dalle ore 9.30

RITIRO SPIRITUALE

Riprendono le giornate di Ritiro per il Clero.

L’incontro previsto per il mese di Ottobre è fissato

per Lunedì 29 e si terrà come di consueto presso le

sale della Casa Faci a M.di Massa a partire dalle

ore 9.00.

A guidare il ritiro il biblista Don Claudio Doglio.

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Pagina 6 INFORMADIOCESI-NOTIZIARIO A CURA DELLA SEGRETERIA PER LA PASTORALE

DAI VICARIATI… PONTREMOLI LA NATURALITÀ DEL MATRIMONIO Oggi purtroppo viviamo la necessità di ridare evidenza a ciò che di per sé è palese. Lo scrittore inglese G. K. Chesterton già nel 1905 aveva capito che sarebbe giunto un momento in cui avremo dovuto rendere ragione del perché due più due faccia quattro. Il ritorno alla naturalità è possibile solo riproponendo alla coscienza umana

l’autentico significato delle cose. (<<La verità … si dona all’uomo solamente mediante il potere interiore del suo essere vera>> Benedetto XVI, Santa Messa per l’850° anniversario della fondazione del Santuario di Mariazell). Questo stato dei fatti dimostra che oggi siamo chiamati a correggere degli errori che ci hanno preceduto (legalizzazione dell’aborto, dell’eutanasia, del divorzio dell’uso di sostanze stupefacenti, delle unioni omosessuali, della prostituzione) e

che senza questa opera di rettifica continuerebbero a progredire. Qualche tempo fa mi è capitato di leggere il libro del Sen. Alfredo Mantovano “La guerra dei Dico” in cui l’autore smaschera la vera intenzione che sottende alla promozione di questo genere di normative: <<Chi propone i pacs per ciò stesso aggredisce lo status familiea riflesso di una condizione di natura dell’uomo>>, e << lo scopo è demolire il paradigma della famiglia naturale

fondata sul matrimonio di persone di sesso diverso e collocare al suo posto un diverso paradigma, fondato sulla libertà senza responsabilità. E’ il volto costruttivistico del relativismo: ri-costruire i rapporti fra gli uomini liberandoli della legge che è iscritta nella loro natura. Se l’unione omosessuale è uno status, significa che su questa relazione, tutta convenzionale, si può costruire una società nuova>>. Riassumendo la questione afferma che questa legislazione ha l’obiettivo di legittimare <<una forma alternativa di matrimonio, che fonda una forma alternativa di famiglia>>. Mi permetto di fare alcune considerazioni di carattere generale per meglio esplicitare cosa sia la naturalità del matrimonio. Il concetto di natura umana rimanda alla presenza in noi di elementi che non sono da noi, cioè di elementi che ci costituiscono senza che siamo stati noi a produrli, in noi c’è qualcosa che non dipende da noi, che cioè ci trascende, che ci eccede, quindi noi non dipendiamo completamente da noi. C’è una gratuità che meraviglia! Su questo fatto, razionalmente l’uomo può aprirsi al trascendente ed è sempre su questo dato di fatto che Benedetto XVI può invitare anche in non credenti a vivere come se Dio esistesse. Nello stesso tempo, quanto appena detto, mostra l’irrazionalità delle posizioni laiciste che escludono o rifiutano la dimensione religiosa dell’uomo, soprattutto quando questa chiede rispetto anche nella vita sociale. Infatti il conoscere non è mai un conoscere ex novo, ma è un riconoscere, quindi la natura è qualcosa di dato e ricevuto è qualcosa di incondizionato, che non sottostà alle nostre condizioni. Questa natura poi ci precede, cioè l’uomo fa esperienza che il ricevere viene prima della possibilità di fare: cioè noi siamo non perché ci siamo fatti, ma perché l’essere ci è stato dato. Pertanto nel soggetto c’è qualcosa di oggettivo che come tale è indisponibile non può entrare nella sfera di accessibilità di nessuno, nemmeno del soggetto che ne è titolare. Questa oggettività manifesta la presenza di un limite e richiede un atteggiamento di

Continua a pag.7

...FIVIZZANO È UNO SOLO L’AMORE CHE FA LIBERI

PASTORALE DEI GIOVANI • 6 Ottobre - Pieve di Viano • 10 Novembre - Codiponte • 7 Dicembre - Moncigoli • 2-3-4 Gennaio - Minicampo • 2 Febbraio - Equi Terme • 29 Febbraio - Soliera, Incontro con il Vescovo

• 15 Marzo - Veglia delle Palme • 5 Aprile - Suore di Aulla • 3 Maggio - Monte de’ Bianchi • 31 Maggio - Fivizzano, Chiusura con le famiglie

Inizio Incontri ore 21. Al termine Festa Insieme

PASTORALE DEI FIDANZATI Corso Preparazione Matrimonio

• 12 Gennaio • 19 Gennaio • 26 Gennaio • 02 Febbraio • 09 Febbraio

• 15 Febbraio, Incontro con il Vescovo • 23 Febbraio • 01 Marzo, Chiusura Corso

Inizio Incontri ore 21 nel Salone Parrocchiale di Soliera

PASTORALE DELLA FAMIGLIA

• 28-29-30 Settembre Isola del Giglio • 27 Ottobre - Monzone • 24 Novembre - S.Terenzo • 29 Dicembre - Moncigoli • 27 Gennaio - Fivizzano • 15 Febbraio - Incontro Vescovo

• 24 Marzo - Pasquetta Insieme • 19 Aprile - Rometta • 31 Maggio - Fivizzano, Chiusura con i giovani

Inizio Incontri ore 18. A seguire Cena Comunitaria. È previsto Servizio Baby-Sitter

INFO GIOVANI: Don Mario 339/3330168; Cristina 349/8326598; Pierangela 0585/926630;

Adele 0585/97872; Gianni 338/2018085.

INFO FAMIGLIA: Don Graziano 339/1107903; Ale/Anicia 333/4615930 [email protected] ;

Rina/Matteo 0585/92345 [email protected]

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Segue da pag.6 disponibilità ad accogliere quanto ricevuto, ma questo limite proprio per la sua natura indisponibile proprio perché non è cosa nostra – ma rappresenta il dato che ci è dato -, si qualifica come cosa ricevuta, cioè come dono, a cui corrisponde il dovere del rispetto nei confronti di quel presupposto senza il quale noi non saremo nulla. (Stefano Fontana, Per una politica dei doveri dopo il fallimento della stagione dei diritti, Edizioni Cantagalli, 2006). Cristianamente il ricevere rimanda ad un sentirsi amati che permette all’uomo di accorgersi che ha un valore. “Non siamo noi che teniamo l’amore, ma è l’amore che

ci prende” (M. Giuseppe Lepori, Sorpresi dalla gratuità, Edizioni Cantagalli, p. 24). La presenza di caratteri che ci precedono rilevano che non tutto è transitorio cioè frutto di scelte dettate dall’opportunità, di una libertà senza responsabilità, ma l’uomo è prima di tutto ciò che è e non ciò che diventa: la famiglia è una realtà originaria in cui emerge una dimensione propria di ciò che è specificatamente umano, non è quindi una nostra produzione. Ed è una realtà originaria perché frutto della nostra natura: perché la famiglia è l’ambito proprio in cui si esercita la capacità di esprimere l’amore, cioè in cui la persona diventando dono, attua il senso stesso del

suo essere ed esistere, ed è questo aspetto che indica la naturalità del matrimonio, di un’unione esclusiva tra un uomo ed una donna. Il rigettare questa qualificazione naturale del matrimonio conduce ad unione insoddisfacenti in quanto negano in fieri all’uomo la possibilità della sponsalità, quindi di essere il meglio che può essere, di raggiungere quel vero e bene che lo soddisfano, perché donarsi è più che voler bene, ed è in questo atto di donazione che l’uomo ritrova la sua libertà dando prova del possesso di sé. E’ l’amore che mostra la verità.

Cristian Ricci Presidente Scienze & Vita Pontremoli

E’ SUCCESSO CHE...

È stata un’estate intensa per gli ope r a to r i d e l l a M i g r an t e s Diocesana: primo impegno il Convegno nazionale di Pastorale per i "Fieranti e Circensi" svoltosi a Reggio Calabria dal 2 al 6 luglio con il tema: "Arrivati a Gerusalemme i Arrivati a Gerusalemme i Arrivati a Gerusalemme i Arrivati a Gerusalemme i fratelli ci accolsero festosamentefratelli ci accolsero festosamentefratelli ci accolsero festosamentefratelli ci accolsero festosamente". Il tema, i relatori e le testimonianze ci hanno a iu ta to a cap i r e l’importanza di essere sempre presenti in mezzo a quei fratelli che per motivi di lavoro si spostano da una città all'altra e come il nostro compito sia anche quello di sensibilizzare la Chiesa ad accogliere chi,anche per pochi giorni è presente nelle nostre comunità parrocchiali. Vogliamo condividere con voi alcuni passi significativi della relazione di Mons. Francesco Montenegro, Direttore Nazionale della Caritas di cui riportiamo alcuni passi significativi: "Una chiesa che accoglie è una Chiesa che Ascolta...Mi chiedo, la Chiesa accoglie sempre e ascolta sempre? Allora perchè non è riconoscibile e cercata per la sua Carità? Riesce a far gridare al mondo: Guardate come si amano? O far dire ai poveri: Guardate come ci amano?. Fa chiedere: Chi ve lo fa fare ad amarci così?Quale Chiesa dobbiamo sognare? ... Una Chiesa estroversa", accogliente (una Chiesa senza pareti e senza tetto, aperta a tutti, capace di accogliere tutti,che sia la "fontana del villaggio" e capace di ascoltare ) ... Una Chiesa evento dello Spirito consapevole che è a servizio del mondo;che fa dell'amore per l'uomo il suo credo;

che scende come Cristo sulle strade per gridare la profezia e per scandalizzare con i gesti dell'amore; che non sta alla finestra, e non prende le distanze da ciò che succede fuori; che si apre al mondo anche se è il mondo della violenza, delle periferie, della mafia, della disoccupazione, dello squallore di coloro che non hanno mai sentito parlare di Dio; che sta là dove la gente lavora, soffre gioisce, abita, vive ; che crea, anche rischiando, solidarietà attorno al fratello ferito, mettendo a disposizione il proprio tempo, le proprie cose …Chiesa che non solo annuncia,ma sa che evangelizzare è rendere concreto ciò che annuncia .Chiesa che ha un piede fermo sulla dottrina,ma che con l'altro accetta il rischio di sprofondare pur di tirare fuori chi sta affondando nel fiume ... Chiesa che esce nelle piazze a tutte le ore del giorno ... Che preferisce essere seminatrice più di speranze che di paure, di avere sempre le porte aperte anche se c'è il rischio che si infili un intruso. Chiesa che è così piena d'amore da saperlo trovare dove nessuno lo immagina (peccatrice, Zaccheo), che parla di un Dio che ama, ride, piange, che è geloso e con una debolezza: gli umiliati, i carcerati, gli affamati, gli ultimi, i nessuno. Chiesa che ha un messaggio, una parola, una missione, che è un si, un alzati e cammina, un cercate, un gettate di nuovo le reti, un non temete invece di un no, un mai, un aspetta, un rinuncia, un basta, un non ho tempo per te ... Chiesa che davanti

alla paura degli uomini, non punta il dito, ma dice con immensa comprensione: "Perchè temete?" Chiesa che non solo denuncia il peccato della società, ma guarda anche al suo ... Chiesa che sa bene che la sua vita non dipende dai suoi bene, ma dalla testimonianza del Vangelo e della Carità che essa dà ... Chiesa che teme chi non agisce per non cadere in peccato, che chi pecca per agire ...”. Il dopo convegno è stato colmo di eventi al Luna-Park di Marina di Carrara. Come tutti gli anni i bambini sono stati preparati ai Sacramenti e con l’aiuto di Don Cesare, Don Stefano e Don Alfonso sono stati celebrati Battesimi, Comunioni, Confessioni, Confermazioni e benedizione delle carovane. Don Cesare, come tutti gli anni, ha accolto le famiglie del Luna-Park facendole sentire parte integrante della comunità parrocchiale e la parrocchia si è stretta attorno ai fieranti quando è scomparsa prematuramente e all’improvviso Lorella. Nei giorni del dolore, insieme a noi, sia don Stefano che don Cesare sono stati vicini e hanno aiutato con il conforto della fede i figli, i genitori e il marito. Ringraziamo di cuore Don Cesare. Un pensiero particolare per Don Stefano che il suo impegno, la sua sensibilità il suo sorriso lo hanno fatto amico dei lunaparchisti e che noi, a nome loro, ringraziamo.

Ivonne Tonarelli

“ARRIVATI A GERUSALEMME I FRATELLI CI ACCOLSERO FESTOSAMENTE “ Migrantes Diocesana in OperaMigrantes Diocesana in OperaMigrantes Diocesana in OperaMigrantes Diocesana in Opera

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RIVISITAZIONE...

DAL PROGRAMMA PASTORALE

C. Rivisitazione delle comunità cristiane.

Il progetto pastorale triennale ha raccolto l’invito del sinodo chiedendoci di ripercorrere l’esperienza della visita pastorale del Vescovo alla diocesi, benché con una dinamica nuova e mirata in modo specifico al tema dell’iniziazione cristiana (Cfr ambito n. 3 e 4).

Si tratta di rivivere il mistero della visitazione: l’esperienza di Maria che, dimentica di sé, corre verso la cugina per contemplare le meraviglie che Dio operava in lei e trarne motivo di maggior fiducia e per innalzare un inno di lode all’Onnipotente.

Il Vescovo, nella sua veste di pastore della Chiesa va verso le comunità cristiane e verso la comunità umana, presente sul territorio, per contemplare quanto Dio sta operando in esse nonostante i limiti e le contraddizioni umane.

Lo scopo è di ottenere una conoscenza maggiore, soprattutto di tutto il bene che viene compiuto e una confermazione ed incoraggiamento delle comunità per uno slancio di annuncio e di vita cristiana sempre maggiore. Le comunità visitate sentiranno, nella fede, la presenza del Signore che nella persona del Pastore le visita. Ne scaturirà una lode grande verso l’amore misericordioso di Dio.

Il tema primario della visita sarà

ovviamente quello dell’evangelizzazione oggi:

Il modo con cui, nelle nostre comunità viene annunciato oggi il vangelo di Gesù alle varie categorie (kerigma e catechesi).

Come vengono iniziate le persone di ogni età e condizione all’esperienza viva ed esistenziale di Gesù e del suo corpo mistico che è la Chiesa.

Il Calendario 2007-08

Il Vicariato di Massa, dal 4 al 31 Ottobre (Assemblea finale 25 Novembre);

Il Vicariato di Carrara, dal 4 al 28 Novembre (Assemblea finale 9 Dicembre);

Il Vicariato di Fivizzano, dal 30 Gennaio al 29 Febbraio (Assemblea finale 2 Marzo).

N.B. I Vicariati di Aulla, Villafranca e

Pontremoli saranno visitati nell’anno pastorale 2008-09.

Criteri per la rivisitazione del territorio:

♦ La visita del Vescovo è

annunciata in tutte le chiese del

Vicariato spiegandone la finalità

e con l’invito alla preghiera di

intercessione.

♦ Ogni Vicariato è suddiviso in

zone pastorali omogenee.

♦ Vengono dedicati circa tre

giorni per ogni zona del

Vicariato.

♦ Il Vescovo incontra il clero

(presbiteri e diaconi) della zona.

♦ Il Vescovo incontra i membri dei

Consigli Pastorali Parrocchiali,

gli operatori pastorali, i genitori

dei Ragazzi del catechismo e le

altre realtà significative del

territorio.

♦ Al termine, assemblea di

Vicariato per la sintesi finale.

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MESE DI OTTOBRE - RIVISITAZIONE VICARIATO DI MASSA GLI INCONTRI

NELLE PARROCCHIE ANNUNCIO RIVISITAZIONE: 4 OTTOBRE

Zona Centro Città/Zona QuercioliZona Centro Città/Zona QuercioliZona Centro Città/Zona QuercioliZona Centro Città/Zona Quercioli: 8/9 Ottobre - Lunedì 8 - Mattino: il Vescovo incontra il Clero della Zona in Seminario alle 9.00 - Lunedì 8 - Sera: il Vescovo incontra CPP e Operatori Pastorali in Auditorium alle 21.00 - Martedì 9 - Sera: il Vescovo incontra i Genitori dei Ragazzi in Auditorium alle 17.30 e alle 21.00 Mercoledì 10 Mercoledì 10 Mercoledì 10 Mercoledì 10 ---- Sera Sera Sera Sera: il Vescovo incontra Gruppi, Associazioni, Movimenti e Realtà significative del Vicariato in : il Vescovo incontra Gruppi, Associazioni, Movimenti e Realtà significative del Vicariato in : il Vescovo incontra Gruppi, Associazioni, Movimenti e Realtà significative del Vicariato in : il Vescovo incontra Gruppi, Associazioni, Movimenti e Realtà significative del Vicariato in Auditorium alle 21.00Auditorium alle 21.00Auditorium alle 21.00Auditorium alle 21.00 Giovedì 11 Giovedì 11 Giovedì 11 Giovedì 11 ---- Sera Sera Sera Sera: il Vescovo incontra i Giovani del Vicariato in occasione del “: il Vescovo incontra i Giovani del Vicariato in occasione del “: il Vescovo incontra i Giovani del Vicariato in occasione del “: il Vescovo incontra i Giovani del Vicariato in occasione del “Notturno GiovaniNotturno GiovaniNotturno GiovaniNotturno Giovani” nella Chiesa ” nella Chiesa ” nella Chiesa ” nella Chiesa della Misericordia alle 19.00della Misericordia alle 19.00della Misericordia alle 19.00della Misericordia alle 19.00 Zona Destra FrigidoZona Destra FrigidoZona Destra FrigidoZona Destra Frigido: 15/16 Ottobre - Lunedì 15 - Mattino: il Vescovo incontra il Clero della Zona nel Salone Parrocchiale di Castagnola alle 9.30 - Lunedì 15 - Sera : il Vescovo incontra CPP e Operat. Pastorali nel Salone Parrocchiale di Castagnola alle 21.00 - Martedì 16 - Sera: il Vescovo incontra i Genitori dei Ragazzi nel Salone Parrocchiale di Castagnola alle 21.00

Zona MontanaZona MontanaZona MontanaZona Montana: 17/18 Ottobre - Mercoledì 17 - Mattino: il Vescovo incontra il Clero della Zona nei locali parrocchiali di Canevara alle 9.30 - Mercoledì 17 - Sera : il Vescovo incontra CPP e Operatori Pastorali nei locali parrocchiali di Canevara alle 21.00

- Giovedì 18 - Sera: il Vescovo incontra i Genitori dei Ragazzi nei locali parrocchiali di Canevara alle 17.30

Zona Marina: Zona Marina: Zona Marina: Zona Marina: 22/23/24 Ottobre - Lunedì 22 - Mattino: il Vescovo incontra il Clero della Zona al Casone alle 9.30 - Martedì 23 - Sera :il Vescovo incontra CPP e Operatori Pastorali nel Salone P.G.Frassati della Parrocchia di M.di Massa Dogana alle 21.00 - Mercoledì 24 - Sera: il Vescovo incontra i Genitori dei Ragazzi nella Chiesa di S. Giuseppe Vecchio alle 21.00

Zona Montignoso Zona Montignoso Zona Montignoso Zona Montignoso di Massa: 25/29/30 Ottobre - Giovedì 25 - Mattino: il Vescovo incontra il Clero della Zona presso la Canonica della Chiesa di S.Maria della Rosa alle ore 9.30 - Lunedì 29 - Sera : il Vescovo incontra gli Operatori Pastorali presso la Chiesa di San Giuseppe Artigiano alle ore 21.00 - Martedì 30 - Sera: il Vescovo incontra i Genitori dei Ragazzi presso la Chiesa Santa Maria della Rosa alle ore 21.00

INCONTRO DI ELABORAZIONE SINTESI DI VICARIATO: 7 NOVEMBRE

La segreteria per la Pastorale assieme al vicario foraneo, ai referenti delle Aree Pastorali, ai membri del Cpv eletti al Cpd, a 1 Delegato della Consulta per Gruppi/Associazioni /Movimenti/Realtà significative del territorio, elaborerà i dati, al termine della Rivisitazione del territorio, per presentarli durante l’Assemblea di vicariato conclusiva. L’incontro di elaborazione è previsto per Mercoledì 7 Novembre.

ASSEMBLEA DI VICARIATO: 25 NOVEMBRE

Durante l’assemblea si presenteranno a tutti i fedeli gli elaborati di sintesi in seguito alla rivisitazione delle singole zone pastorali. L’incontro è fissato per Domenica 25 Novembre.

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DOPO IL CONVEGNO… IL VIA ALL’ANNO PASTORALE

Sabato 22 e domenica 23 settembre, nella suggestiva cornice del Complesso “Torre Marina” (ex Torre Fiat) di

Marina di Massa, si è svolto il Convegno Pastorale Diocesano, il tradizionale appuntamento che dà inizio alle attività pastorali diocesane. “La sfida dell’Iniziazione Cristiana” è stato il tema dell’incontro che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone per ciascuna delle giornate del convegno: molti, infatti, i catechisti e gli operatori pastorali che hanno assistito ad un evento-chiave per il lancio della programmazione pastorale diocesana. A seguito degli spunti dati dai tre relatori intervenuti (Don Andrea Fontana, Don Gianfranco Venturi e Padre Rinaldo Paganelli), i partecipanti al convegno hanno potuto prendere coscienza dell’evoluzione in corso nel modo di condurre l’azione pastorale delle nostre comunità. In linea, infatti, con i documenti dell’episcopato italiano degli ultimi anni, è avvertita fortemente da tutti l’esigenza di portare avanti una nuova evangelizzazione nel mondo contemporaneo. “Quello di oggi è un incontro importantissimo perché rappresenta il primo passo per ristudiare tutta la catechesi e per rispondere a tutte le problematiche di ogni parrocchia della diocesi”. Così S.E. Mons. Eugenio Binini ha sintetizzato i lavori del convegno pastorale. Questa “due giorni” a Marina di Massa è stata l’occasione per conoscere i progetti e gli appuntamenti che la Chiesa diocesana intende realizzare nel prossimo anno e che prenderà il largo con l’iniziativa della “Rivisitazione del territorio” e con i corsi di formazione sull’Iniziazione Cristiana organizzati per il Clero e per tutti gli operatori Pastorali.

DDDDALALALAL P P P PROGRAMMAROGRAMMAROGRAMMAROGRAMMA P P P PASTORALEASTORALEASTORALEASTORALE 3. La sfida dell’iniziazione cristiana In questo secondo anno ci sembra opportuno porre mano al cuore del problema: come iniziare, per la prima volta, le persone, (adulti, bambini o giovani) nell’esperienza cristiana e come offrire cammini di iniziazione a quanti, pur già battezzati, vivono di fatto come se non lo fossero?

Il sinodo al n. 28 così si esprime: “Al centro di tale rinnovamento merita dare risalto ad una pastorale secondo il modello della iniziazione cristiana che – intessendo tra loro testimonianza e annuncio, sostegno permanente

della fede, vita sacramentale, mistagogia e testimonianza della carità – permette di dare unità alla vita della comunità e di aprirsi alle diverse situazioni spirituali di quanti si accostano o si riaccostano al Vangelo, di coloro che cercano alimento per il loro impegno cristiano, dei non credenti e degli indifferenti.”

La Chiesa italiana ci ha offerto in modo autorevole tre documenti nei quali, oltre a ribadire l’importanza e l’urgenza di affrontare pastoralmente il tema dell’iniziazione cristiana, vengono offerte indicazioni per una prassi catecumenale.

4. La nostra Programmazione pastorale È nostra intenzione scegliere dal Progetto pastorale triennale l’ambito n. 3, il Kerigma, per farne un programma pastorale per l’anno 2007-08 con alcuni impegni concreti.

A. Ripartire dalla formazione: presbiteri e diaconi, operatori pastorali, famiglie. Siamo consapevoli che la non conoscenza profonda dei documenti magisteriali fa sì che gli operatori pastorali non riescano ad apprezzarli e a tradurli in percorsi pastorali e, conseguentemente, essi restino inerti (cfr. RICA). Vediamo opportuno coinvolgere, nell’iniziazione cristiana dei bambini/ragazzi (battesimo, eucaristia, confermazione), i genitori, quali primi responsabili dell’educazione religiosa dei figli.

Durante tutto l’anno verranno offerte giornate di formazione sul tema e sulla pedagogia dell’iniziazione cristiana per il clero e per gli operatori laici (Cfr. calendari e sinossi).

B. Porre al centro dell’I.C. la catechesi, la liturgia e la carità. È necessario rinnovare il modo di spiegare e di approfondir la fede cristiana a partire, anche, dalle nuove proposte metodologiche in campo didattico. La liturgia è il luogo privilegiato dell’iniziazione cristiana. Attraverso i segni, i simboli ed l’annuncio della Parola la persona viene introdotta nel mistero cristiano .

La carità è l’anima ed il fine di tutta l’esperienza cristiana. Nel cammino di iniziazione cristiana la persona deve fare allenamento per assumere nella vita quotidiana gli atteggiamenti e comportamenti nuovi del vangelo.

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SPECIALE FORMAZIONE

NUMERO 9 Pagina 11

INCONTRI DI FORMAZIONE PER OPERATORI PASTORALI

Ricordando la necessità e l’importanza di una formazione che abiliti ad offrire un

servizio sempre più efficace per la missione evangelizzatrice della Chiesa, come già

comunicato in varie occasioni, vi presentiamo nel dettaglio l’offerta formativa per gli

operatori pastorali che la Diocesi propone per il prossimo anno.

In collaborazione con il centro dehoniano della rivista “Evangelizzare”, diamo

l’opportunità di partecipare a 5 incontri formativi:

Gli Incontri sono previsti in due Zone Pastorali:

Note Tecniche:

Le iscrizioni su apposita scheda, riportata nel retro, devono essere compilate e

fatte pervenire alla Segreteria entro Lunedì 8 Ottobre.

La Segreteria per la Pastorale rimane a disposizione per qualsiasi

informazione.

• “Le nuove sfide dell’Iniziazione Cristiana oggi: iniziare, accompagnare, compiere

passaggi...(una chiarificazione terminologica)”

• “Da una catechesi di tipo scolastico ad una catechesi di ispirazione catecumenale

(che cosa abbandonare e che cosa avviare)”

• “La formazione degli accompagnatori: nuove figure, il progettare insieme”

• “Una catechesi che coinvolga i vari soggetti: comunità, famiglia, ragazzi, altri

operatori (dalle sperimentazioni, alcuni criteri e alcune indicazioni)”

• “Indicazioni per muovere i primi passi: iniziare a progettare come, con chi,

ZONA LUNIGIANA

Domenica 21 Ottobre:

Domenica 18 Novembre:

Domenica 16 Dicembre:

Domenica 13 Gennaio:

Domenica 17 Febbraio:

PRESSO LE AULE PARROCCHIALI DI S.

CAPRASIO IN AULLA DALLE 15 ALLE 18

ZONA MARE

Lunedì 22 Ottobre:

Lunedì 19 Novembre:

Lunedì 17 Dicembre:

Lunedì 14 Gennaio:

Lunedì 18 Febbraio:

PRESSO L’AUDITORIUM “FORZONI” IN

S.SEBASTIANO A MASSA DALLE 20 ALLE 23

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SSSSCHEDACHEDACHEDACHEDA DIDIDIDI I I I ISCRIZIONESCRIZIONESCRIZIONESCRIZIONE

Il/la sottoscritto/a ……………………………………………………………

Residente a ………………….…. in via…………..……...……………N°…

Parrocchia ...…………………………….. E-mail: ………………………….;

Tel / Cellulare ……….…/……………In qualità di*………………………..

(*SSSSPECIFICAREPECIFICAREPECIFICAREPECIFICARE ILILILIL PROPRIOPROPRIOPROPRIOPROPRIO RUOLORUOLORUOLORUOLO DIDIDIDI OPERATOREOPERATOREOPERATOREOPERATORE: : : : catechista di quale classe; animatore

di quale gruppo; membro di quale consiglio; ministro straordinario; …. altro).

PARTECIPERÀPARTECIPERÀPARTECIPERÀPARTECIPERÀ

agli incontri di Formazione per operatori pastorali che si terranno

(barrare la casella che interessa)(barrare la casella che interessa)(barrare la casella che interessa)(barrare la casella che interessa):

nella Zona Lunigiana la Domenica dalle 15 alle 18 nella Zona Lunigiana la Domenica dalle 15 alle 18 nella Zona Lunigiana la Domenica dalle 15 alle 18 nella Zona Lunigiana la Domenica dalle 15 alle 18

nella Zona Mare il Lunedì dalle 20 alle 23 nella Zona Mare il Lunedì dalle 20 alle 23 nella Zona Mare il Lunedì dalle 20 alle 23 nella Zona Mare il Lunedì dalle 20 alle 23

VVVVERSAERSAERSAERSA::::

la quota di € 10 di iscrizione e come contributo materiale per tutti

gli incontri in calendario. INFO: Segreteria per la Pastorale - 0585/8990229 - [email protected]

Pagina 12 INFORMADIOCESI-NOTIZIARIO A CURA DELLA SEGRETERIA PER LA PASTORALE

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IIIINCONTRINCONTRINCONTRINCONTRI R R R RESIDENZIALIESIDENZIALIESIDENZIALIESIDENZIALI DIDIDIDI F F F FORMAZIONEORMAZIONEORMAZIONEORMAZIONE P P P PERMANENTEERMANENTEERMANENTEERMANENTE C C C CLEROLEROLEROLERO

Complesso Torre Marina - Ex Torre Fiat, Marina di Massa

Ricordando la necessità e l’importanza di una formazione continua che abiliti ad offrire un

servizio sempre più efficace per la nostra missione evangelizzatrice, come già comunicato in varie

occasioni, vi presentiamo nel dettaglio l’offerta formativa per il clero che la Diocesi propone per il

prossimo anno pastorale.

LLLLAAAA S S S SFIDAFIDAFIDAFIDA DELLDELLDELLDELL’I’I’I’INIZIAZIONENIZIAZIONENIZIAZIONENIZIAZIONE C C C CRISTIANARISTIANARISTIANARISTIANA

In collaborazione con l’Università Pontificia Salesiana (UPS), abbiamo l’opportunità di partecipare a 4 giornate 4 giornate 4 giornate 4 giornate

residenzialiresidenzialiresidenzialiresidenziali così suddivise:

22222222----23 Novembre 2007: 23 Novembre 2007: 23 Novembre 2007: 23 Novembre 2007: Iniziazione Cristiana 1° Parte 23232323----24 Gennaio 2008: 24 Gennaio 2008: 24 Gennaio 2008: 24 Gennaio 2008: Iniziazione Cristiana 2° Parte

ProgrammaProgrammaProgrammaProgramma

Note Tecniche:Note Tecniche:Note Tecniche:Note Tecniche: Gli incontri si terranno dalle ore 9 alle ore 18, con possibilità di usufruire dei pasti e del pernottamento, in camere singole, presso le strutture del Complesso Torre Marina.

Pensione completa € 65 e comprende:

• iscrizione, • pernottamento, • vitto: colazione, 2 pranzi e 1 cena.

La sola iscrizione è di € 20 e singoli pasti da prenotare € 15 (bevande incluse).

Le iscrizioni su apposita scheda, riportata nel retro, devono essere compilate e fatte pervenire alla

Segreteria prima possibile per un puro fatto tecnico-organizzativo; comunque non oltre il 12 Novembre per la

1° parte e il 14 Gennaio per la 2° parte . La Segreteria rimane a disposizione per qualsiasi informazione.

22222222----23 Novembre 200723 Novembre 200723 Novembre 200723 Novembre 2007 Iniziazione Cristiana Introduzione 1° ParteIniziazione Cristiana Introduzione 1° ParteIniziazione Cristiana Introduzione 1° ParteIniziazione Cristiana Introduzione 1° Parte

22 NOVEMBRE MATTINO Quale pedagogia per l’Iniziazione Cristiana?

Don Cesare Bissoli e Don Zelindo Trenti 22 NOVEMBRE POMERIGGIO Iniziazione Cristiana e Sacramenti

don Gianfranco Venturi 23 NOVEMBRE MATTINO Intorno all’area del Battesimo. Criteri ed Esperienze

Suor Lorenzina Colosi Intorno all’area dell’Eucarestia (e Confessione)

Don Paolo Ricciardi

23 NOVEMBRE POMERIGGIO Intorno all’area della Confermazione. Criteri ed Esperienze

Pierluigi Stolfi

23232323----24 Gennaio 200824 Gennaio 200824 Gennaio 200824 Gennaio 2008 Iniziazione Cristiana 2°parteIniziazione Cristiana 2°parteIniziazione Cristiana 2°parteIniziazione Cristiana 2°parte

23 GENNAIO MATTINO La mistagogia nell’Iniziazione Cristiana: visione Teologica e Pastorale.

Ubaldo Montisci 23 GENNAIO POMERIGGIO L’organizzazione dell’IC in Parrocchia: programmazione, strumenti, sussidi.

Paolo Lojudice 24 GENNAIO MATTINO Attori dell’Iniziazione Cristiana: comunità e Genitori

Suor Giancarla Barbon Laboratori

Suor Giancarla Barbon

Page 14: A AROLA ESCOVO InformaDiocesi - webdiocesi.chiesacattolica.it fileNon credete che sia arrivato anche nel nostro territorio il momento di alzare la voce e di rivendicare voi, giovani,

SSSSCHEDACHEDACHEDACHEDA DIDIDIDI I I I ISCRIZIONESCRIZIONESCRIZIONESCRIZIONE

Il/la sottoscritto/a ……………………………………………………………

Residente a ……………………………. in Via……………………………..

E-mail: ………………………....; Tel / Cellulare……………/……..………

PARTECIPERÀPARTECIPERÀPARTECIPERÀPARTECIPERÀ (barrare le o la casella che interessa)(barrare le o la casella che interessa)(barrare le o la casella che interessa)(barrare le o la casella che interessa):

Agli incontri Residenziali di Formazione Permanente del Clero, presso il

Complesso Torre Marina a Marina di Massa nei giorni:

22 22 22 22 ---- 23 Novembre: I.C. 1°Parte 23 Novembre: I.C. 1°Parte 23 Novembre: I.C. 1°Parte 23 Novembre: I.C. 1°Parte 23 23 23 23 ---- 24 Gennaio: I.C. 2°Parte 24 Gennaio: I.C. 2°Parte 24 Gennaio: I.C. 2°Parte 24 Gennaio: I.C. 2°Parte

INFORMAINFORMAINFORMAINFORMA CHECHECHECHE:::: (barrare le o la casella che interessa)(barrare le o la casella che interessa)(barrare le o la casella che interessa)(barrare le o la casella che interessa):

Alloggerà nelle strutture del Complesso

Parteciperà alle singole giornate senza pernottare

VVVVERSAERSAERSAERSA::::

la quota di €65 comprensiva di iscrizione, vitto e alloggio per un corso formativo.

la quota di €130 comprensiva di iscrizione, vitto e alloggio per entrambi i corsi formativi.

la sola quota di € 20 di iscrizione per ogni corso formativo e si impegna a comunicare la prenotazione del pasto, due giorni prima dell’inizio, pagando in loco € 15 a pranzo. INFO: Segreteria per la Pastorale - 0585/8990229 - [email protected]

Pagina 14 INFORMADIOCESI-NOTIZIARIO A CURA DELLA SEGRETERIA PER LA PASTORALE