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PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 82 ° aprile 2012 Parola Amica

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PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 82°

aprile 2012

Parola Amica

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❑ sacerdoti con incarichi pastorali

Don Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169

Don Marco PavanVicario Comunità PastoraleVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.667718

Don Roberto ValeriVicario Comunità PastoraleVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094

Don Michele Di NunzioVicario Comunità PastoraleVia De Castillia, 2 - Tel. 039.2912970

Mons. Giuseppe PonziniResidente con incarichi pastoraliVia Valcamonica, 21 - Tel. 039.668635

Don Silvio VillaResidente con incarichi pastoraliVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404

Don Alfi o MottaRettore OspedaleVia Ospedale, 8 - Tel. 039.6654630

❑ sacerdoti residenti

Don Gianni RadiceVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129

Don Giovanni VillaVia B. Cremagnani, 1/c - Tel. 039.6854588

Don Peppino PeregoVia S. Marta, 3 - Tel. 039.6080817

❑ segreteria parrocchiale

Via de Castillia, 2 - Tel. 039.668122da lunedì a sabato, eccetto festivi, ore 9 - 12 - per battesimo: venerdì, ore 17,30 - 20,00

❑ orario delle ss. messe

GIORNI FESTIVI:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00GIORNI FERIALI:Ore 7,30 • 8,30 • 18,00

sommario• Spasimanti d’eternità• Settimana Santa• Don Franco Passoni• Festa cittadina delle Famiglie• La catechesi dei piccoli• Una fredda “calda” domenica• L’accoglienza• Sacramento della Conferm-a.zione: sì, ci sto!• Appuntamenti importanti• “Come un vento silenzioso ci hai raccolto dai

monti e dal mare; come un’alba nuova sei venuto a me.”

• La teca espositiva per una “bella” Pasqua• Festa degli anniversari di matrimonio• Un’economia per l’uomo e la società• Fondo “Città Solidale”• Incontri dei Circoli A.C.L.I. di Oreno

e Vimercate• Quattro recenti decisioni europee sulla vita • Il nido del Gabbiano• Movimento Terza Età:

Le nostre proposte per Vimercate

In copertina: He Qi - Il Signore Risorto

❑ sottoscrizione annue

- Ordinaria € 15- Promozionale € 25

Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniFotocomposizione e Stampa: Trassini Printing Srl - VimercateTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86

❑ indirizzi utili

Centro di Ascolto CaritasVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612179Centro Aiuto alla Vita - CAVVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6084605Consultorio Familiare - CEAFVia Mazzini, 33 - Tel. 039.666464

PAROLA AMICAPAROLA AMICAVimercate

APRILEAPRILE 2012 2012

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apostolato della preghiera

APRILEAPRILE

vita Parrocchiale1 Domenica delle Palme Ore 9,30 Benedizione delle Palme Processione - S. Messa Solenne Ore 17,00 Vespri e Predica Quaresimale2-4 Ore 17,00 Triduo Ragazzi e Confessioni3 Ore 21,00 Celebrazione Comunitaria della Penitenza5 Giovedì Santo Ore 16,00 S. Messa nella Cena del Signore per ragazzi e anziani Ore 21,00 S. Messa Solenne in Coena Domini della Comunità Pastorale6 Venerdì Santo Ore 15,00 Liturgia della Passione del Signore Ore 21,00 Liturgia della Deposizione del Signore7 Sabato Santo Ore 21,00 Veglia Pasquale nella Notte Santa8 Domenica di Pasqua Orario Festivo Ore 16,30 Celebrazione dei Battesimi9 Lunedì nell’Ottava di Pasqua Orario Festivo9-11 Pellegrinaggio a Roma IIIa Media12 Ore 21,00 Scuola di Teologia14 Ore 15,30 Consigli della Comunità Pastorale presente il Vicario Episcopale Ore 18,00 S. Messa del Vicario Episcopale15 Festa Cittadina delle Famiglie Vedi Programma

17 Ore 21,00 Lectio Divina a Velasca19 Ore 21,00 Scuola di Teologia23 Ore 21,00 Corso Catechisti25 Partenza Viaggio Parrocchiale in Croazia26 Ore 20,30 Veglia Diocesana del Lavoro Ore 21,00 Scuola di Teologia29 Ore 10,00 Professione di Fede30-1/5 Due Giorni IIa Media

calendario Liturgico

1 D DELLE PALME2 L s. Francesco da Paola3 M s. Riccardo vescovo4 M s. Isidoro5 G “in coena Domini”6 V “Passione del Signore”7 S Sabato Santo8 D PASQUA DI RISURREZIONE9 L dell’ ANGELO

10 M s. Terenzio martire11 M s. Gemma Galgani12 G s. Zeno da Verona13 V s. Martino I papa14 S s. Ermenegildo15 D II di PASQUA16 L s. Bernardetta Soubiruorn17 M s. Aniceto papa18 M s. Galdino vescovo19 G s. Emma20 V s. Adalgisa21 S s. Anselmo vescovo e dottore22 D III di PASQUA23 L s. Giorgio martire24 M s. Benedetto Menni sacerdote25 M s. Marco evangelista26 G s. Luigi M. Grignion de Montfort27 V b. Caterina e Giuliana28 S s. Gianna Beretta Molla29 D IV di PASQUA30 L s. Pio V papa

apostolato della preghieraPerché molti giovani sappiano accogliere la chiamata di Cristo

a seguirlo nel sacerdozio e nella vita religiosa.

Ogni credente riscopra la necessità della preghiera personale e partecipi con adesione alle celebrazioni comunitarie.

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Spasimanti d’eternitàSpasimanti d’eternità“Io voglio guarire dalla morte” è il grido con cui ci scuote lo scrittore Jonesco. È il nostro grido. Come puoi guardare negli occhi chi ami e chi ti ama … un fi glio, una madre, un padre, un marito, una moglie, un amico … e accettare la morte? Come è possibile accettare tante morti ingiuste, orribili, accidentali? Come puoi accettare la brutale sentenza di una malattia? Non credo sia proprio possibile perché l’amore chiede il “per sempre”, perché l’uomo è mortale ma insieme è “spasimante d’eter-nità”.Mi capita ogni giorno - e ne resto sempre profondamente turbato - di incontrare le infi nite ferite impresse nella vita, nel cuore, nella carne di tante persone, ferite che è impossibile rimarginare, ferite che resteranno per sempre aperte, ferite che è pos-sibile solo accarezzare. È l’ingiusto dolore che torchia. È la crudele impotenza che oscura, che annienta, che divide, che strappa.

Quando si soffre nella carne e nello spirito, il pianto è la naturale risposta. E di pianto ce n’è tanto, ma tanto! Se lo calcolassimo prenderebbe lo spazio di un mare, di un grande mare. Quando gli occhi per un istante si asciugano, ci mettiamo a pensare: perché? perché, Signore, tanto pianto? La risposta non viene così facilmente. Poi riprendiamo a piangere e i pensieri si ingarbugliano, inciampano come uccelli feriti. Poi torniamo a chiederci: perché? Perché? I segni come le parole non bastano a calmarmi e a dare una risposta adeguata. Per-mane il mistero. Ci deve essere dell’altro. Il segreto è ancora nascosto. Ma dove cercare? Il vero segreto nascosto nei secoli è il Dio Crocefi sso ...

(Carlo Carretto, “Perché Signore?”)

Fra i tanti ricordi di chi ha cercato questo segreto mi è tornato alla mente papa Gio-vanni XXIII poco prima della sua morte, quando i suoi occhi cercavano il Crocifi sso sul muro della sua stanza. Al nipote Zaverio che stava in piedi al capo del letto, disse con forza. “Scostati, mi nascondi il Crocifi sso”. Come ha commentato don Angelo Casati, era come se dicesse: “Se tu mi copri il Crocefi sso mi nascondi l’immagine di colui che non perde nessuno; io ho bisogno di sapere che non mi sta perdendo, e che nessuno mi può strappare dalle sue mani”.E mi è tornato alla mente anche l’immagine di Giovanni Paolo II che durante il viaggio in Terra Santa per il Giubileo del Duemila visita il Santo Sepolcro ma viene tenuto lontano dalla scala che sale al Golgota, nel timore che la malattia gli neghi le forze per salirla. Lui però non vuole lasciare Gerusalemme senza baciare un’ultima volta la roccia che accolse la croce di Gesù, così torna all’improvviso al Sepolcro e resta a lungo con la faccia a terra e le braccia allargate con il desiderio di appoggiarsi

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a quell’uomo crocefi sso, di farsi portare da Lui, con la certezza che il cristianesimo inizia proprio da lì, da quell’uomo crocefi sso.E mi tornano alla mente i volti di tante persone che hanno saputo mettere i loro occhi pieni di lacrime negli occhi del Crocefi sso, che hanno saputo appendere al suo cuore tutti i perché e hanno saputo appoggiare al suo petto la loro testa ... E così hanno avuto in dono la segreta e inaudita speranza che sa regalare il Crocefi sso:

Una tomba è troppo piccola per contenere il mio amore. Risorgerò.

e con Lui tutti noi risorgeremo.

Quando tutto sembra perduto, quando la notte della vita sembra buia come non lo è mai stata, quando nella mente si fa sempre più strada il pensiero secondo cui “ormai non c’è più nulla da fare!”, e quando il cuore è schiacciato dalla pe-sante pietra del dolore e non trova la forza di amare, ecco che una piccola luce si accende, un bagliore rompe l’oscurità e annuncia un inizio. Dolcemente uno sguardo si appoggia sul tuo volto e una mano asciuga le tue lacrime: la pietra del dolore rotola via lasciando spazio alla speranza. Ecco il grande mistero della Pasqua! In questa santa notte la Chiesa ci invita ad essere testimoni della luce del Risorto, a credere che chi vive in Lui non pronuncia la parola “ormai”, ma si affi da costantemente alla parola “ancora”: c’è ancora un’altra possibilità, c’è ancora speranza, c’è vita perché Cristo ha vinto, e noi con Lui, la morte.

(don Guido Benzi)

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Ogni Pasqua è la ricerca di questa segreta speranza che ci fa capaci - anche se il mi-stero, le lacrime, il buio, le domande permangono e anche se la notte sembra senza fi ne - di sognare uno splendido mattino di primavera con la sua tomba vuota, di non fermarsi all’ormai e di riprendere il cammino in speranza. Così sogni e aspetti l’inat-teso. Sogni e speri l’insperato. Sogni che ciò che ti appare irrimediabilmente perduto non lo sia per sempre. Sogni un oltre. Sogni una porta che si apre. Sogni la morte del dolore, la morte della morte. Perché l’amore di Dio è più forte della morte ... l’amore non si può intrappolare.

Cristiano è chi dice sì al Signore, al Signore Gesù come Signore della vita, con la determinazione di un maratoneta,

la fi ducia di un sognatore, la semplicità sorridente di un bambino

(Ernesto Olivero)

La semplicità sorridente di un bambino, narrata così:

Una studentessa universitaria che faceva da baby sitter a due nipotini, un sa-bato sera si è sentita chiedere dal più grande: - Che cos’è morire? Che rispondere a un bambino che pone una domanda come questa?Con molta delicatezza e verità la ragazza disse al bambino: - Morire è come se tu e il tuo fratellino vi coricaste stasera e non vi risvegliaste più. Il più piccolo ribattè vivacemente alla zia: - Noi non moriremo perché la mamma viene a svegliarci ogni mattina!Non dimenticherò mai queste parole di bambino che descrive così bene la portata della resurrezione per noi. Noi non moriremo perché qualcuno ci ama e ci risveglia ogni mattina. Ogni amore autentico, secondo Gabriel Marcel, porta in sé un augurio di eternità per la persona amata. Così per noi il signifi cato della resurrezione di Gesù è quello dell’amore di Dio che dice all’uomo: “Tu non morirai!”

(Jean-Guy Saint-Arnaud, Lascia il tuo paese)

Ma credere nella risurrezione e rimandarla a un futuro lontano e non conosciuto non basta, non può bastare. La speranza che ci viene dalla Pasqua di Gesù, ci inse-gna e ci invita ad aprire varchi nell’impossibile, a far scaturire energie impensate, a toglierci di dosso la polvere della mediocrità, a trasformare passività e rassegnazione in desiderio e slancio. Qui e ora. Ci fa amare tanto la terra … perché:

Soltanto quando si ama a tal punto la vita e la terrada pensare che con la loro fi ne tutto è perduto,

si può credere alla resurrezione dei morti e ad un mondo nuovo.(Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa)

don Mirko Bellorawww.donmirkobellora.it

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1 APRILE DOMENICA DELLE PALMEore 9.30 Benedizione Palme Processione e S. Messa Solenne

3 APRILE MARTEDÌ SANTOore 21.00 Celebrazione comunitaria in santuario del Sacramento della Penitenza per la Comunità Pastorale

5 APRILE GIOVEDÌ SANTOore 9.00 Santa Messa Crismale in Duomoore 16.00 Santa Messa nella Cena del Signore per ragazzi e anzianiore 21.00 Santa Messa solenne In Coena Domini della Comunità Pastorale

6 APRILE VENERDÌ SANTOore 15.00 Liturgia della Passione del Signoreore 21.00 Liturgia nella Deposizione del Signore

7 APRILE SABATO SANTOore 21.00 Veglia Pasquale nella Notte Santa

8 APRILE DOMENICA DI PASQUA NELLA RESURREZIONE DEL SIGNORE S. Messe ore 8.30 - 10 - 11.30 - 18.00 ore 16.30 Celebrazione Battesimi

9 APRILE LUNEDÌ NELL’OTTAVA DI PASQUA S. Messe ore 8.30 - 10 - 11.30 - 18.00

SETTIMANA SANTA2012

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Don Franco PassoniSono nato il 18 novembre 1945 a Morazzone (VA), perché in quegli anni papà lavorava a Varese; quando nel 1953 si è trasferito a lavorare a Milano tutta la famiglia ha fatto “ritorno” a Vimercate.Qui ho frequentato dalla terza elementare fi no alla terza media; dopo le medie sono entrato in Seminario.

Ordinato sacerdote il 26 giugno 1971 sono passa-to in diverse parrocchie, prima come Vicario Par-rocchiale e poi, dal 1988, come Parroco.Ora mi è stato proposto di entrare nella Comunità Pastorale “Beata Vergine del Rosario” in Vimercate e Burago, con residenza a Velasca per seguire que-sta comunità aiutandola (ed aiutandoci) ad avere sguardo e cuore aperti a tutta la Comunità Pasto-rale. È stato per me un ritornare alle mie radici vimercatesi, e vivo tutto questo con grande gioia.

Avevo posto sulla immaginetta della mia prima messa una frase di Paolo: “E’ lui che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo cia-scuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo”

(Colossesi 1, 28).È stato questo ciò che mi ha accompagnato nei miei anni di sacerdozio: cono-scere sempre più profondamente Gesù Cristo, lasciarmi sedurre dal suo amore, per poi portarlo alle persone e alle comunità affi datemi.

È con questo spirito che vengo a voi, per farvi gustare Gesù Cristo, colui che dà pienezza alla nostra vita. Io e voi insieme, perché il sacerdote cresce così, con la comunità affi datagli.

A tutti un saluto affettuosoDon Franco

Don Franco Passoni

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CINEFORUM22 aprile, ore 21,00

Cineforum al Teatro Oreno“Il ragazzo con la bicicletta”

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lia la catechesi dei piccoli (0-6 anni e I-II elementare)

Domenica 29 gennaio alle ore 15.30 bambini, genitori, don Marco, educa-tori e catechiste si sono trovati come consuetudine in Oratorio. Grande no-vità di questo appuntamento, la par-tecipazione anche dei bimbi di 0-6 anni, con i loro genitori e catechisti, accompagnati dalla vulcanica madre Claudia. L’entusiasmo dei bambini era effervescente. Dopo una breve pausa in sala bar, alle 15.45 ci siamo spostati tutti in Cappella. L’argomen-to della catechesi era “farsi acco-gliente per accogliere” e con il canto “se mi accogli” non poteva esserci miglior inizio! L’animazione poi, con una eccellente drammatizzazione da parte di alcuni genitori sul brano Lc 9,51-56 e 10,38-42 (Gesù è rifi utato da un villaggio di samaritani e accol-to da Marta e Maria), ha fatto sì che la catechesi proseguisse con vera at-tenzione e curiosità di tutti. Il brano di Vangelo era piuttosto impegnativo

da comprendere… ma soprattutto da mettere in pratica. Dalle 16.20 ci sia-mo divisi: bambini da una parte, ge-nitori dall’altra, suddivisi in gruppetti dislocati nelle molteplici aule dell’o-ratorio. Con i genitori abbiamo rifl et-tuto su quanto visto ed ascoltato e le conclusioni si potrebbero riassumere nell’affermazione “come accolgo e servo il Signore, così accolgo e servo il prossimo!”, ossia il cuore dell’in-contro.Se posso esplicitare il mio pensiero da catechista, vorrei affermare che ho provato grande gioia nel vedere vera partecipazione e tanta premura. Ciò riempie il cuore di gioia anche perché è bello vedere il nostro accogliente oratorio riempirsi di giovani famiglie che portano i loro bimbi con entusia-smo ad iniziare nuove esperienze per un cammino di fede che proseguirà a lungo nel futuro.

Luciana, una catechista

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Una fredda “calda” domenica...aprire la porta ad un’altra famigliaLe basse temperature di fi ne gennaio han-no caratterizzato anche la domenica in cui si è svolto il secondo incontro di catechi-smo. Una cornice perfetta per passare un pomeriggio insieme all’oratorio. In chiesa, come al solito, a riscaldarci ha provveduto l’allegro vociare dei bimbi, incuriositi dalla presenza di alcuni personaggi in costume da “statuina del presepe”.Cosa avranno pensato mai?, ci si è chiesti. Lo si è capito quando queste “statuine” han-no preso la parola per rendere i passi evan-gelici relativi al diverso tipo di accoglienza riservata a Gesù, con il virtuoso esempio di Marta. Ottima trovata che non poteva non incontrare il consenso generalizzato.Poi tutti nelle aule, bambini con bambini e adulti con adulti.

Noi “grandi”, in un’aula tappezzata dai lavo-ri degli scout, abbiamo provato ancora una volta la genuina convinzione della catechi-sta, che ben trasmette l’aiuto e il sollievo che il credente trova nel messaggio cristiano.Il tema dell’accoglienza, centrale nella gior-nata, è particolarmente adatto alla nostra epoca e ai nostri luoghi, ove, per motivi di lavoro, sempre più persone si spostano sta-bilendosi in ambiti lontani dalle proprie ori-gini.Ed è proprio l’accoglienza sincera insegna-ta dal Vangelo che può far sentire “a casa”, o aprendo la porta della propria famiglia ad un’altra o insegnando ai bambini a non escludere nessuno dal gioco. Come gli ampi spazi e i numerosi giochi del nostro oratorio consentono di fare.

L’accoglienza...una giornata di riflessioneQuesto il tema di rifl essione della giornata trascorsa in oratorio assieme a altre famiglie con bambini di 6 anni che hanno iniziato quest’anno il loro percorso di avvicinamento al mondo della comunità cattolica di Vimer-cate. Io preferisco chiamarlo così, l’appella-tivo catechismo mi sembra ancora precoce, non stiamo seguendo lezioni di teologia o percorsi forzati di formazione. Proprio la parola accoglienza mi ha fatto capire l’im-portanza di quello che stiamo facendo per la nostra bambina. Non una forzatura cultura-le, ma un’ apertura alla vita di comunità che potrà solo avere ricadute positive nella sua vita futura. Troppe volte ci sembra che una cerchia ristretta di fedelissimi amici possa bastare ma non è così. Il mondo è troppo am-pio perché noi da soli possiamo insegnare ai bambini a viverci. Parlare di accoglienza ci mette sul piede di partenza giusto per inter-rogarci sulla nostra capacità di accettare chi vive in modo diverso, chi ci parla di argo-menti diversi, chi ci mette in discussione, chi ci chiede un aiuto. E qui mi viene in mente la

seconda parola chiave della giornata: essere chiamati per nome: Dio non lascia al caso, ci chiama per nome, ci coinvolge in prima persona, e la chiamata che sentiamo den-tro non possiamo girarla a nessuno, come se fosse una semplice e-mail sperando che altri facciano il lavoro per noi. Quando la catechista mi ha chiesto di scrivere le mie rifl essioni, mi sono sentita chiamata, e nien-te poteva farmi dire di no, nessun impegno poteva essere + importante, nessun senso di inadeguatezza poteva avere il sopravvento perché penso che troppe volte si dica no, soprattutto per evitare i commenti contrari dimenticandosi della gioia che si ha quando si agisce per soddisfare le necessità di qual-cuno. Siamo più portati a emarginare chi ci crea problemi anziché capirne i motivi. Anche i bambini hanno capito il messaggio la nostra bambina dice di aver ‘’ imparato che quando uno sta giocando e l’altro chiede se può, non deve dire di no ma di sì’’.

Paola e Alessandro con Michela

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IL CAMMINO DEI 100 GIORNIIl Cammino dei 100 gior-ni – il periodo che pre-cede immediatamen-te il sacramento della Cresima, o Conferma-zione – è ormai a buon punto. All’inizio di que-sto percorso noi cate-chiste abbiamo incon-trato il cardinale Angelo Scola, che ci ha esor-tato a guidare i ragazzi alla “scoperta” dello Spirito, la terza persona della Trinità, forse a volte un po’ sconosciuta o trascurata. Ma, soprattutto, il cardinale ci ha invitato a testimoniare, con il nostro modo di vivere e di aff rontare l’impegno educativo e

pedagogico, la presenza nella nostra vita di questo dono che ci ha lasciato Gesù dopo la sua morte e resurrezione, fedele alla sua promessa: «io sono con voi tutti i giorni, fi no alla fi ne del mondo». Il car-dinale ci ha ricordato che lo Spirito è in Gesù e, attra-verso di lui, viene elargito a tutta la Chiesa e a ciascu-no di noi. Grazie a questo dono, i ragazzi sono messi in condizione di scoprire

che cosa signifi chi veramente essere a im-magine e somiglianza di Dio; la Sua potenza li guida nell’aff rontare la quotidianità: lo studio, il riposo, il gioco... consentendo loro di scoprire il senso e la direzione del proprio cammino.

Sacramento della Conferm-a-zione:

sì, ci sto!

UN METODOPer guidare i ragazzi in questa scoperta dello Spirito abbiamo scelto l’immagine della bar-ca, metafora della Chiesa nella quale siamo riuniti tutti noi che abbiamo accolto l’invito di Gesù. Ogni catechista si è poi “specializzata” su uno dei doni e i ragazzi hanno “ruotato”, sperimentando le diverse proposte fatte per imparare a conoscere i doni dello Spirito. Si poteva correre il rischio di diventare ripetitive, di perdere la freschezza nella presentazione sempre dello stesso argomento e invece è stata un’esperienza arricchente sia perché ci ha permesso di conoscere un po’ meglio tutti i ragazzi e non solo quelli del proprio grup-po (e a loro di conoscere noi), sia perché ha consentito a ogni catechista di approfondire meglio il tema da proporre e di scegliere le modalità (diverse per ciascuna) con cui far scoprire ai ragazzi la diversità dei doni, ognu-

£no dei quali era collegato a un oggetto utile in barca. Un esperimento riuscito che potrebbe essere riproponibile in futuro.

I DONI DELLO SPIRITOLo Spirito è come l’amore, non si può vedere né misurare, ma ne respiriamo la presenza e ne sentiamo gli eff etti. Ed è per questo che alla nostra barca sono state aggiunte delle vele spiegate: è lo Spirito che, soffi ando sulla Chiesa e su di noi, ci dà la forza di muoverci nel mare della vita, continuamente rinnovati dai suoi doni, che abbiamo presentato anche ai genitori durante la domenica insieme.Spirito di Sapienza, che ci rende capaci di stupirci ogni giorno delle meraviglie del crea-to e di ciò che Dio compie per noi.Spirito di Intelletto, che ci dà la capacità di capire gli insegnamenti di Gesù e la forza per percorrere le sue vie.

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• GIOVEDÌ SANTO, 5 APRILE:ore 16 in santuario, Messa in Coena Domini con lavanda dei piedi ad alcuni cresimandi e accoglien-za del sacro Crisma.

• 15 APRILE:Festa della famiglia alla Lodovica di Oreno. Ore 10.30: incontro di don Mirko (che amministrerà la Cresima ai ragazzi) con tutti i genitori. Gioco-laboratorio dei ragazzi alla scoperta dei “frutti dello Spirito”. Ore 11,30 Messa tutti insieme. Non mancate!

• 12 MAGGIO: ritiro in preparazione della Cresima.

• 17 MAGGIO: confessioni per tutti in santuario. Poi i ragazzi (e i genitori che possono) sono invitati a fermarsi alla messa delle 18; un piccolo gesto per sottolineare l’importanza del momento cui si stanno preparando.

• 20 MAGGIO: ore 15 e ore 17 santa Cresima.

• 2 GIUGNO: incontro dei cresimandi a San Siro con Benedetto XVI e il cardinale Angelo Scola. La presenza del papa è un evento eccezionale, per cui vale la pena di esserci!! Attenzione: per questa concomitanza l’incontro non si terrà nel pomeriggio come da tradizione, ma al mattino. Ulteriori informazioni verranno date dopo Pasqua.

APPUNTAMENTI IMPORTANTIAPPUNTAMENTI IMPORTANTI

Spirito di Consiglio, che ci aiuta a cercare sempre la Verità nella nostra vita e ci rende testimoni credibili.Spirito di Fortezza, che ci sostiene nella fatica di costruire un mondo ogni giorno migliore.Spirito di Scienza, che ci guida a scoprire la presenza di Dio nella Storia e nella nostra storia.Spirito di Pietà, che ci insegna ad amare Dio e i fratelli, a prendercene cura.Spirito che ci dona il Timor di Dio perché non deludiamo mai l’infi nito amore del Padre per noi.

Gesù ci invita a seguirlo e la Cresima è la

nostra conferm-a-zione: è confermare la no-stra volontà di agire secondo il suo volere; è il nostro dirgli “Sì ci sto, voglio seguirti, ma tu sostienimi nelle mie fatiche, nelle mie debo-lezze; rendimi forte contro la tentazione”. Lo Spirito Santo è la nostra forza. E ci rivolgiamo l’un l’altro l’augurio che non solo i nostri ragazzi che il 20 maggio si ac-costeranno al sacramento dicano il loro sì a Gesù, ma che ciascuno di noi, ricordandosi della propria Confermazione, ripeta ancora, con convinzione, ogni giorno, il proprio “Sì, Gesù, ci sto”.

Le catechiste e gli animatori

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L’acqua che ha dissetato la nostra sete sgorgava dalle letture che hanno guida-to le rifl essioni durante il cammino della Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Madrid nell’agosto 2011.Lasceremo che il fl uire della nostra rifl es-sione sia arricchito dal sottofondo musi-cale che ha animato le Messe del mattino.

“Dall’aurora io cerco Te, fi no al tramonto Ti chiamo; ha

sete solo di Te l’anima miacome terra deserta.”

Mons. Monari, nella catechesi “Saldi nel-la fede”, suggerisce ai giovani di aprire e chiudere la giornata con la preghiera. L’immagine è quella dell’innamorato che vede il mondo con colori diversi perché incornicia il giorno col pensiero dell’ama-ta. Lo stesso deve essere per il credente che voglia leggere le sfumature del mon-do con gli occhi della fede.Preghiamo perché ogni giorno, in questa Quaresima, sappiamo cercare una briciola di deserto per avvertire forte la sete di Te.

“Unico riferimento del mio andare … tutto ruota intorno a

Te, in funzione di Te”Nella seconda giornata, è stata ripresa la catechesi del card. Dionigi Tettamanzi dal titolo “Radicati in Cristo”. Per radicare in Cristo la nostra vita dobbiamo costruire giorno per giorno il legame profondo e personale con Gesù: questo implica an-che una dose di sacrifi cio (come abbiamo

sperimentato nell’incontro quotidiano per l’intera settimana), ma è il sacrifi cio di cui è capace senza esitazione l’Amore, perché per poter fare posto all’altro, a Gesù, è ne-cessario liberare spazio dentro noi stessi.Preghiamo perché nella ricerca della no-stra identità e vocazione troviamo in Gesù “il cardine dell’esistenza su cui far ruotare scelte e relazioni, desideri e sfi de, speran-ze e delusioni, gioie e timori”.

“Fate conoscere ai popoli tutto quello che Lui ha compiuto”

La terza rifl essione è stata tratta dalla cate-chesi “Testimoni di Cristo nel mondo” del card. Bagnasco: il compito che ci viene affi dato è quello di testimoniare in modo incisivo come una luce posta sul monte. La nostra missione è superare le divisioni suggerite dalla diffi denza e dal pregiudi-zio amando la Chiesa e scegliendo di es-sere parte attiva di essa.Preghiamo perché riconosciamo di non essere ancora arrivati nel nostro cammino di conversione e, animati dal desiderio di crescita, siamo contagiosi nel raccontare le opere di Cristo.

“Offri la vita tua … e sarai servo di ogni uomo,

servo per amore”L’omelia che il Santo Padre ha tenuto alla Base Aerea dei Quattro Venti ci ha sug-gerito di affi dare l’intera nostra vita alle di Dio mani ed al Suo volere. La fede in Lui è un’esperienza diffi cile da esprimere

“Come un vento silenzioso e dal mare; come un’alba Le giornate della prima settimana di Quaresima

ci hanno visti salutare il sorgere del sole in compagnia di tanti amici, uniti nella preghiera.

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Parola Amica 15

a parole e quindi bisogna lasciare che co-munichi essa stessa attraverso la gioia e la serenità. La testimonianza diventa allora lasciar trasparire una realtà interiore ca-pace di gettare un seme anche nei luoghi apparentemente più ostili.Preghiamo perché la nostra fede non si ri-duca ad una esperienza individualista ma cerchi sostegno nella fede dei fratelli e sia per loro un appoggio.

“Il Signore è la mia forza e io spero in lui, il Signore

è il Salvator, in Lui confi do, non ho timor.”

Dopo aver ripercorso le tappe di questi esercizi spirituali, preghiamo perché, av-vicinandoci agli altri ed affi dandoci a Dio, la nostra testimonianza parta dalla realtà quotidiana; perché la forza e la gioia del Signore parlino in noi attraverso la nostra vita; perché questa Quaresima prepari i nostri cuori a cogliere le sfumature del messaggio di salvezza che la Pasqua rin-noverà.

Anna, Camilla, Chiara, Francesca e Silvia

o ci hai raccolto dai monti nuova sei venuto a me.”

SITO E REDAZIONE INTERNET DELLA COMUNITÀ PASTORALE.Dopo quasi due anni di attività dalle 50 alle 300 persone al giorno guardano il sito internet della Comunità Pastorale (83.840 visite con 112.910 pagine visionate al 22/03/2012). Per mantenere sempre più vivo l’interesse dimostrato da questi nu-merosi accessi il gruppo multiparrocchiale che si occupa dell’aggiornamento del Por-tale ha predisposto il seguente indirizzo di posta elettronica:

[email protected] possono essere inviati,in tempo utile per la loro pubblicazione, notizie ed infor-mazioni (testi, immagini, e piccoli video) riguardanti la nostra Comunità. In questo modo vorremmo migliorare la tempestività e la completezza delle notizie pur mante-nendo l’indipendenza di chi, membro del-le Commissioni Pastorali, è già abilitato ad aggiornare la parte di propria competenza.In prima pagina del sito(www.iqt.it/joomla/) trovate tutte le modalità con cui potete collaborare con la redazione.

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Parola Amica16

La teca espositivaper una “bella” Pasqua

Nella circostanza della più grande festa cristiana, la Pasqua, la teca del nostro Santuario verrà impreziosita da alcuni “pezzi” di argenteria sacra che si possono sicuramente defi nire dei “capolavori”.

Tronetto per esposizione eucaristica di Giovan Battista Sala (a.1850) e Sportello di Tabernacolo di Gioseffo Bonsignore (a.1683)Il tronetto in argento è composto da un basamento articolato in due corpi rettangolari sporgenti e una parte centrale rientrante, su cui si appoggia la portina del taber-nacolo. Tutt’attorno al basamento gira un fregio a greche dorate. Sui blocchi laterali si innalzano due elementi semicilindrici ornati da festoni e pendenti, su cui tra nu-vole e cherubini, stanno inginoc-chiati due angeli, con ali e tuni-che dorate, che reggono con una mano due spighe e con l’altra la tavoletta che sporge sopra la por-tina del tabernacolo su cui veniva posto l’ostensorio.Lo sportello di tabernacolo, rea-lizzato da Gioseffo Bonsignore nel 1683, è stato riutilizzato ed adatta-to da Giovan Battista Sala nel 1850 per il completamento del tronetto. Lo sportello di tabernacolo, in lastra d’argento parzialmente dorata, è caratterizza-to dalla bella fi gura del Cristo risorto, il Salvatore trionfante, nell’atteggiamento di indicare, con la mano al petto, le ferite e la croce a lato. Lo sfondo ondulato e mos-so da nubi, angeli, vesti svolazzanti, conferisce dinamicità a tutta la composizione.

Ostensorio ambrosiano di Giovan Battista Sala (anno 1850)L’ostensorio in lamina d’argento e oro di gusto prevalentemente neoclassico, tipi-co della metà dell’Ottocento, è caratterizzato da decorazioni a palmette e riccioli vegetali a rilievo che ornano la base e la cupola e da motivi “a greca” presenti sulla parte bassa della teca.Quattro fi gure stilizzate di angeli ad ali aperte suddividono il vano del tempietto,

La teca espositivaper una “bella” Pasqua

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Parola Amica 17

che termina con il coperchio semisferico sormontato dalla statuetta raffi gurante il Redentore.Gli oggetti esposti nella teca saranno ac-compagnati da alcuni documenti del nostro Archivio che testimoniano l’affi -damento del lavoro ai due argentieri mila-nesi: Gioseffo Bonsignore nel 1683 e Gio-van Battista Sala nel 1850.Sul pilastro a lato dell’altare troverà posto una Resurrezione, olio su compensato, di cm.180 x 120, di Luigi Motta, anno 1933.Tante cose belle da vedere e da ammirare e gustare insieme: anche questo può essere un modo “comunitario” per vivere la San-ta Pasqua.A proposito di “bellezza”, Papa Giovanni Paolo II ha scritto: “La bellezza è cifra del mistero e richiamo al trascendente. È invi-to a gustare la vita e a sognare il futuro”.

Carlo Mauri

DOMENICA 13 MAGGIO 2012

FFEESSSTTAAAA

deggli AANNNNIVVVEERRSSAAARRRII

di MMAATTRRIMMOOONNNIIOOOO

Per dire il nostro grazie al Signore e dirci reciprocamente grazie.Per invocare la benedizione di Dio sulle nostre famiglie.

Possiamo festeggiare ogni anniversario che sentiamo nel cuore:10° - 20° - 25° - 30° - 40°- 50° - ecc.

SABATO 12 MAGGIO, ore 16,00Centro Paolo VI, via De Castillia 2Incontro di rifl essione con Don Mirko.In Santuario possibilità di accostarsi al Sacramento della confessione.

DOMENICA 13 MAGGIO, ore 11,30In SantuarioSanta Messa degli Anniversari e Fotografi aGioioso rinfresco in Casa parrocchiale.

Iscrizioni entro venerdì 11 maggio in Segreteria parrocchiale, telefonando al 039 668122, dalle ore 10 alle 12.

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Parola Amica18

UN’€CONOMIA PER L’UOMO E LA SOCIETÀ

Come si presenta la situazioneNel suo signifi cato etimologico, economia deriva dal greco: oicòs, casa, e nemèin, amministrare. Signifi ca dunque “amministrazione della casa”. Possiamo dire in generale che è la scienza che si occupa della produzione e amministrazione dei beni materiali. Anche se in quanto scienza vera e propria si è sviluppata solo in epoca moderna, l’inizio uffi ciale si fa risa-lire al 1776 con l’opera di Adam Smith, “Ricerca sopra la natura e le cau-se della ricchezza delle nazioni”. Da quando poi, dopo la seconda metà dell’ottocento, è esplosa la “questione so-ciale”, la Chiesa non ha mai cessato di interveni-re in modo sistematico nelle questioni sociali attraverso gli scritti dei Papi, a partire da Leone XIII con la enciclica “Rerum Novarum” fi no a Benedetto XVI con l’ultima enciclica “Caritas in veritate”.Ormai, anche per la globalizzazione e la grave crisi economico fi nanziaria che ha sconvolto il mondo, è chiaro a tutti un paradosso di cui poco si parlava anche se era già noto. Il mondo occi-dentale era troppo preso nella sua corsa ver-so uno sviluppo che si riteneva infi nito; o forse impaurito da una realtà che cresceva ridente e minacciosa, quella del progresso invasivo e do-minatore da una parte, e dall’altra della planeta-ria disparità sociale, per cui popolazioni e Stati cercavano di sopravvivere.

Forse alcuni avvertivano la montante percezione di impotenza davanti alla forbice crescente tra ricchi e poveri, potenti e deboli. Fino a quando la forbice ha cominciato a colpire anche i Paesi occidentali, e qualcosa è cominciato a scricchio-lare, anzi a rovinare nella vita ordinaria delle Na-

zioni economicamente avanzate, e fasce fi no a ieri benestanti si sono trovate in diffi coltà, men-tre altre sono fi nite sotto il livello minimo. Un brivido ha scosso allora il mondo, un brusco ri-sveglio quasi per tutti, uno shock inatteso che ha provocato, nelle coscienze oneste, la domanda:

“Che cosa è successo? Perchè? Che cosa abbiamo sbagliato?”.La conoscenza progressiva della natura e la pos-sibilità di guidarne gli sviluppi ha conseguenze positive come la soddisfazione di bisogni reali, la stimolazione delle capacità umane: ha fatto crescere inoltre le relazioni e gli scambi tra cit-tadini, gruppi e popoli. Ma ha indotto anche a

UN’€CONOMIA PER L’UOMO E LA SOCIETÀ

Dalla Lezione del Card. Angelo Bagnasco alla London School of Economics

Mi è stato chiesto di parlare dell’economia in rapporto all’uomo, e questa è la prospettiva corretta perchè ogni attività nasce dall’uomo e a lui deve tornare. E, inoltre, è la prospettiva che compete maggiormente al mio compito di Vescovo.

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Parola Amica 19

una mentalità sbagliata, economicistica, che ha avvelenato Paesi diversi per storia, situazione e cultura. Basta un accenno al lusso che non si vergogna davanti alla miseria più tragica, o a certe concentrazioni di potere nelle mani di pochi a fronte di masse che mancano quasi to-talmente della possibilità di decidere e di agire con responsabilità propria. La cupidigia, facilitata e sollecitata da meccanismi fi nanziari e specula-tivi internazionali, ha creato voragini e illusioni, ha avvelenato il modo di pensare e di fare non solo di singoli ma anche di economie e Nazioni; ha spinto in un vortice virtuale che non poteva e non doveva durare. Questa situazione - evo-cata in termini generali e quindi incompleti - non corrisponde al disegno di Dio: siamo di fronte ad una realtà fatta di luci splendide e di ombre gravi e ampie. È necessario che le luci, opportuna-mente verifi cate e migliorate, possano illuminare veramente tutti, uomini e popoli, perchè le di-sparità evidenti e inaccettabili che vi sono, siano ridotte e, possibilmen-te, eliminate.Questo scenario - seppure con tonalità e contesti diversi - era già presente nella gran-de Assise conciliare del Vaticano II, quando i vescovi del mondo, attorno al Papa, hanno fotografato l’umanità e l’hanno guardata con gli occhi e il cuore dello Spirito. Torno a ripetere che la realtà non è nuova ma che ora, a seguito della crisi economico fi nanziaria, è apparsa ine-dita, tale da imporsi all’attenzione collettiva così

che nessuno può far fi nta di non sapere.

Alcuni modelli economiciPrima di affrontare alcuni principi e orientamenti che sono sistematizzati nel Corpus della Dot-trina Sociale della Chiesa, potremmo dire che i modelli teoretici ai quali in genere si fa riferimen-to sono quello liberista, quello keynesiano (John Maynard Keynes, “La teoria generale dell’occu-pazione, dell’interesse e della moneta”, 1936) e quello marxista.Il fallimento di quest’ultimo è di tutta evidenza e, come ha scritto il beato Giovanni Paolo II gra-zie anche alla sua conoscenza diretta, il muro di Berlino nel 1989 è caduto non solo perchè il sistema economico era ineffi cente, ma anche e in primo luogo per la sistematica “violazione

dei diritti all’iniziativa, alla proprietà e alla libertà nel settore dell’economia” (Centesimus annus, n.24).È dunque la concezione antropologica la causa più profonda del crollo del marxismo come di ogni regime totalitario, sia a livello politico che sociale ed economico. L’uomo non vive solo di economia, ma si comprende “in modo più esau-riente se viene inquadrato nella sfera dellacultura attraverso il linguaggio, la storia e le po-sizioni che egli assume davanti agli eventi fonda-mentali dell’esistenza, come il nascere, l’amare, il lavorare, il morire. Al centro di ogni cultura sta l’atteggiamento che l’uomo assume davanti al mistero più grande, il mistero di Dio”(ibidem).Gli altri due modelli, invece, si sono nella sto-ria vicendevolmente contaminati, senza forse trovare ancora oggi una sintesi soddisfacente e sicura. È necessario equilibrare, infatti, fattori diversi e dinamici, come il diritto di proprietà,

il meccanismo dei prezzi, il mercato, la libera iniziati-va, il territorio che conosce meglio dell’Autorità centrale le risorse e le esigenze, ma anche la presenza attenta e lungimirante dello Stato per le verifi che necessarie, il quadro generale del Paese, il bene comune.Ma alla base di ogni sistema economico, come di ogni

forma di politica e di società, vi è sempre un’op-zione di fondo: quella stessa che ha minato l’e-conomia dei Paesi totalitari d’oltre cortina. È il materialismo.Se al cuore di quella cultura il materialismo era teorico, cioè rifl esso e programmatico, è da ri-cordare che esiste anche un materialismo prati-co il quale, in virtù di un certo modo di valutare i beni materiali, condiziona l’affronto delle que-stioni personali e sociali. E questopuò insidiare come un tarlo invisibile ma effi ca-ce ogni prassi, anche se, a prima vista, potreb-be sembrare che non ci sia relazione. In questa prospettiva materialista - fuori cioè da una con-cezione antropologica relazionale e trascenden-te - l’economia, a qualunque modello apparten-ga, diventa “economismo”, cioè fi ne a se stessa e non in funzione del valore più alto che è la persona. E prima o poi implode. Siamo così ar-rivati alla questione centrale, quella etica.

(continua)

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Parola Amica20

FONDO “CITTÀ SOLIDALE”

Rendiconto economicoFondo Città Solidale - rendiconto al 25 febbraio 2012

ENTRATE €

Offerte da Enti e Associazioni 87.000,15

Offerte da privati 19.629,60

TOTALE ENTRATE 106.629,75

USCITE

Contribuiti per la casa(canone locazione - spese condominiali - utenze domestiche)

64.148,33

Contributi alimentari (buoni spesa - buoni pasto) 18.517,81

Contributi per formazione professionale 1.400,00

Contributi diversi 350,00

TOTALE 84.416,14

Spese di gestione (postali - telefoniche - bancarie) 482,50

TOTALE USCITE 84.898,64

DISPONIBILITÀ 21.731,11

TOTALE A PAREGGIO 106.629,75

Fondo Città Solidale - rendiconto al 25 febbraio 2012

Famiglie che hanno chiesto aiuto al Fondo 180

Famiglie che hanno ottenuto aiuto dal Fondo 102

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Parola Amica 21

Al doveroso consuntivo del primo anno di operatività, il Consiglio di gestione e la Com-missione per l’attività del Fondo Città So-lidale desiderano accompagnare i dati con alcune considerazioni destinate a tutta la cittadinanza, anche per fi nalizzare nel modo più opportuno l’attività del Fondo stesso.Vogliamo anzitutto ricordare come questo Fondo, sull’esempio del Fondo Famiglia e Lavoro della Chiesa milanese, è nato non per essere una delle tante attività di benefi -cenza, ma per accompagnare in un processo di emancipazione le persone aiutate e per promuovere nuove forme di attenta solida-rietà all’interno della nostra comunità.Proprio in questa direzione va rilevato che il perdurare della crisi europea, con i suoi eff etti pesanti sull’occupazione specialmen-te nel nostro territorio, rende necessaria la prosecuzione della piena attività del Fon-do Città Solidale almeno per un altro anno, come peraltro previsto dall’accordo costi-tutivo. È pertanto necessario che continui il sostegno fi nanziario da parte degli Enti fon-datori, delle Associazioni cofondatrici e dei privati cittadini.Poiché da nessuna parte le risorse abbonda-no, ma non si possono ignorare le necessità vitali di chi rimane senza reddito, dobbiamo tutti, (Enti, Associazioni, privati e famiglie), sentirci coinvolti in una presa in carico di fa-miglie vimercatesi in diffi coltà, introducen-do un tenore e uno stile di vita più sobrio per attingervi le risorse necessarie a sostenere l’attività assistenziale del Fondo.

Rendiconto morale

È anzi evidente che non possiamo acconten-tarci di proseguire gli interventi assistenziali di sussistenza, ma dobbiamo proporci, sia per rispetto della dignità delle persone, sia per dare concretamente un segno di ripresa e di speranza, di intervenire anche sul lavoro.La perdita del posto di lavoro e l’esaurimen-to degli ammortizzatori sociali o addirittura l’impossibilità di accedervi, fanno si che il rischio di perdere la dignità personale e la serenità familiare, insieme al lavoro, diventi una realtà per molti cittadini.Un contributo di idee e competenze su que-sto versante farebbe compiere al Fondo un salto di qualità. Infi ne ci sembra che per so-stenere uno sviluppo sociale ed economico reale, e non fi ttizio e ingiusto, dobbiamo crescere tutti nell’osservanza fi scale e nella responsabilità e solidarietà civica.È stato lo shock violento della crisi, respon-sabilmente interpretato dal Presidente Na-politano, a richiamarci al fatto che c’è un Pa-ese da salvare e un’etica personale e sociale da recuperare.Questa coscienza comune e condivisa, nella consapevolezza del fatto che tutti dobbia-mo sentirci responsabili di tutti, sarà anche il miglior sostegno all’azione perseverante e tempestiva del Fondo Città Solidale.

Come contribuire al fondoBonifi co bancario sul conto corrente

presso banca Barclays, agenzia di Via Mazzini (Vimercate).

IBAN: IT 71 D 03051 34071 000031530029

INDICANDO LA CAUSALE: “DONAZIONE PER FONDO CITTÀ SOLIDALE”

oppure affi dando il proprio contributo alle Parrocchie della Cittàe alle associazioni che hanno aderito al fondo.

Per informazioni è attivo il martedì e venerdì dalle 10 alle 12 il numero 339 304 32 61

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Parola Amica22

1

I CIRCOLI A.C.L.I. DI ORENO E VIMERCATE

IN COLLABORAZIONE CON

LA COMUNITÀ PASTORALE BEATA VERGINE DEL ROSARIO

CON IL PATROCINIO

DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VIMERCATE

IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA FAMIGLIA

ORGANIZZA GLI INCONTRI:

Il lavoro festivo

e il prolungamento delle aperture

degli orari dei servizi.

Opportunità o ulteriore stress famigliare?

Mercoledì 11 aprile 2012 - ore 20.45 ne parliamo con:

Roberto TagliabueDirettore Centro Lavoro di Vimercate

Rita PavanSegreteria provinciale CISL Monza e Brianza

La famiglia e il riposo.

I nuovi ritmi famigliari.

Mercoledì 18 aprile 2012 - ore 20.45 ne parliamo con:

Eugenia Montagnini Sociologa

Paolo ColomboUfficio Studi delle ACLI provinciali di Milano e Monza

Salone conferenze Centro Paolo VI Via De Castillia, 2

Per informazioni: 333 474 18 65

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Parola Amica 23

342

1Per essere agg

iornati

Quattro recenti decisioni

Quattro recenti decisioni

europee sulla vita

europee sulla vita

26 gennaio 2012 La risoluzione del Consiglio d’Eu-

ropa sul fi ne vita vieta l’eutanasia,

intesa come azione o omissione vol-

ta a provocare intenzionalmente la

morte di una persona, anche sulla

base di un presunto benefi cio.

Inoltre si aff erma che, in caso di

dubbio per quanto riguarda le di-

chiarazioni anticipate, deve sempre

prevalere la vita.

3 novembre 2011 La Corte europea per i diritti

dell’uomo aff erma in secondo gra-

do che il divieto di fecondazione

eterologa contenuto nella legge au-

striaca non viola la Convenzione

europea per i diritti dell’uomo.

18 ottobre 2011 La Corte di Giustizia europea

stabilisce la non brevettabilità di

invenzioni biotecnologiche che

implichino l’utilizzo di cellule em-

brionali umane.

Nella stessa sentenza aff erma che ri-

entra nella defi nizione di embrione

l’organismo fi n dal momento della

fecondazione.

7 ottobre 2010 La risoluzione del Consiglio d’Eu-

ropa sull’obiezione di coscienza

ribadisce questo diritto in caso di

richieste di aborto o eutanasia per

tutti gli operatori sanitari.

IL NIDO DEL GABBIANO.Zeno Montelusa è un fumettista di successo. Il suo personaggio più famoso, Shukran, è un super eroe sui generis, un Captain America che aiuta gli immigrati clandestini a resistere alla polizia che ha il compito di tenerli con qualsiasi mezzo fuori dai confi ni europei. Ma non è dei suoi successi che vuole parlare. Quello che il protagoni-sta- narratore di “L’estate alla fi ne del secolo” racconta ai lettori è l’estate che cambiò la sua vita, quando incontrò l’Uomo Invisibile. Un super eroe? Tutt’altro: Simone Coifmann, nato “senza averne diritto” - lui ebreo, nell’Italia fresca di leggi razziali - cresciuto all’ombra del fratello maggiore, fi n da bambino si allena a non farsi vedere, a smaterializzarsi.

E per tutta la vita - dagli anni della guerra a Genova a quelli della scuola nella Ivrea di Adriano Olivetti - colleziona episodi in cui le per-sone gli passano accanto senza vederlo: non solo gli autisti durante i viaggi di lavoro, anche la fi glia all’uscita da scuola. Quell’estate di fi ne secolo, Simone ha deciso che sarà l’ultima. Ma la vita manda all’aria i suoi piani. A rischiare la morte è il genero giovane e pieno di energie, che si ammala di leucemia, e la fi glia con cui non parla da anni appioppa a Simone un nipote che non ha mai visto. Zeno è, come i giovani protagonisti degli altri libri di Geda, un ragazzino per il quale vale la pena di vivere. I ricordi del nonno e quelli del nipote ormai adulto si alternano nei capitoli del libro, diversi per stile e per atmosfera ma uniti da due passioni comuni - il disegno e la scrittura - che danno un senso alla loro vita, e a questo libro.

L’ESTATE ALLA FINE DEL SECOLO DI FABIO GEDA

CASA EDITRICE DALAI EDITORE

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Parola Amica24

Inizialmente si pensava a una Casa di Riposo RSA Centro Geriatrico per la riabilitazione e valorizzazione dell’anziano, poi nel confronto con il comitato organizzatore, sono emersi altre necessità:

• Una Struttura di Sollievo;• Una Struttura Residenziale;• Centri diurni integrati polispecialistici (modello scuola e non casa di riposo);• Condomini protetti (realizzazione di una rete di nuclei di servizi delocalizzati);• Quartieri protetti (isole di servizi in centro della città);• Villaggio protetto (campus residenziali).

Cammin facendo ci siamo resi conto che l’im-patto economico di iniziative di questo genere sono molto importanti e che ogni giorno la no-stra mente e il nostro cuore erano orientati più al CHIEDERE delle risorse agli Amministratori che al DARE loro delle alternative.Inaspettatamente abbiamo intercettato un proget-to innovativo, le “Caserotonde”, che ha un po’ capovolto gli schemi iniziali, l’Anziano è visto e posto in una luce diversa, si vuole trasformare il patrimonio acquisito dagli Anziani nella loro vita in una RISORSA, così da aiutare le nuove generazioni a traghettare questo diffi cilissimo momento di perdita di valori e di crisi economica.Questo progetto è in linea con l’iniziativa proposta dall’Unione Europea, la quale ha proclamato il 2012 “ANNO DELL’INVECCHIAMENTO ATTIVO”.Le “Caserotonde”, non sono nuove case di “RIPOSO”, ma case di “ATTIVITÀ”, da installare, dopo un’attenta analisi dei bisogni del territorio, presso delle strutture già esistenti come:

• Caserme senza soldati;• Le scuole senza bambini;• Le aziende che hanno delocalizzato la produzione;• Le fattorie senza animali;• Gli oratori senza ragazzi;• Gli ex ospedali in disuso come il nostro.

Incontrando i Cittadini durante la raccolta delle fi rme nel mercato rionale, ci siamo accorti che l’iniziativa, proposta da un: “Movimento Ecclesiale”, raccoglieva importanti riconoscimenti, molti sono rimasti piacevolmente e favorevolmente entusiasti, lo stesso entusiasmo l’abbiamo raccolto nei negozi, visto che ad oggi abbiamo raccolto oltre 4.200 fi rme alla nostra petizione.Il Comitato organizzatore ha inviato lettere ed e-mail per far conoscere l’iniziativa a tutti i Sindaci della Provincia di (MB), ai Presidenti, agli Assessori, ai Consiglieri della Provincia e

MOVIMENTO TERZA ETÀ

Le nostre proposte per VimercateIl Movimento Terza Età della Comunità Pastorale “Beata Vergine del Rosario”

di Vimercate e Burago Molgora ha organizzato nel 40° Anniversario della fondazione del M. T. E. una raccolta pubblica di fi rme

per una casa di riposo nell’ex Ospedale Civile di Vimercate.

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Parola Amica 25

della Regione Lombardia, al Presidente del-la Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Senato, al Presidente della Ca-mera, al nostro Cardinale, alle forze Sociali, Imprenditoriali e Sindacali, ai Consiglieri di Vimercate, abbiamo convocato delle conferen-ze con la Stampa locale, incontrato i Sindaci di Vimercate e Burago Molgora, il tavolo Anziani di “Offerta Sociale”, il gruppo della “Lista Ci-vica”, delle “Cinque Stelle-Grillini”, ottenuto l’adesione e il consenso alla proposta “Case-

rotonde”, da parte di un Amministratore di un’importante RSA, inviato e-mail alle televisioni locali, chiedendo un loro diretto interessamento e sostegno alla nostra proposta.

A diversi soggetti abbiamo illustrato il progetto “Caserotonde’’, a tutti abbiamo detto che i dati in nostro possesso dicono che nei prossimi anni le problematiche legate agli Anziani diverranno drammatiche, per questi motivi abbiamo invitato tutti coloro che sono chiamati a responsabilità politiche di aprire un tavolo che coinvolga tutte le forze politiche e sociali per affrontare per tempo questo problema.Purtroppo abbiamo rilevato che sono state; molto scarse, le risposte da parte di coloro che es-sendo stati chiamati ad amministrarci avrebbero per primo, il dovere di rispondere alle nostre sollecitazioni e, (con il senno del poi), quello di pensare di rappresentarci.

40° anni fà l’allora Cardinale Giovanni Colombo, illuminato dallo Spirito Santo, diede vita al M. T.E., oggi tutti noi dovremmo riconoscere che una puntuale attenzione alle nostre sollecitazioni e ai nostri problemi è stata espressa dal Cardinale Angelo Scola e, dal (CPCP) Consiglio Pastorale della Comunità,”Beata Vergine del Rosario” e, dalla “Diaconia”, (ex Consiglio Pastorale).La diaconia affronterà i problemi e la pastorale verso gli anziani mercoledì 21 marzo. Lunedì 26 marzo, avremo un incontro in Regione con la dott.ssa Lorella Sfrondini resp. proble-mi sociali, alla quale illustreremo il progetto Caserotonde.Il CPCP nella precedente riunione ha predisposto una commissione sulla nostra iniziativa, che verrà relazionata al CPCP martedì 27 marzo.Noi auspichiamo che in ogni parrocchia, gli aderenti al M. T. E. dovrebbero porre ed affrontare questo problema, vista la gravità del problema Anziani.Inoltre, crediamo che i valori umani e sociali che sono stati estirpati nelle famiglie, ancora sono presenti nell’Anziano; sarebbe auspicabile che la Chiesa riscopra il ruolo che potrebbe ricoprire l’Anziano come testimone della propria fede nella società, nella famiglia e, verso i propri nipoti.

Vimercate 19 marzo Festa di San GiuseppeIl responsabile del M. T. E. S. Stefano

Luigi Maggi

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Parola Amica26

Sono tornati alla casa del PadreRiccardi Ismene ved. Quadri di anni 90 – Riva Ambrogio di anni 74 – Banfi Giacomo di anni 81 - Colombo Carlo di anni 84 – Gandelli Madre Teresa di anni 96 – Quarta Evangelina ved. Orlandino di anni 91 – Passoni Iseldo di anni 74 – Magni Madre Giulia di anni 74 – Vertemara Felice di anni 88 – Spada Italo di anni 89 – Beretta Francesco di anni 76 – Bollani Adone di anni 88 – Spinelli Gianfranco di anni 71 – Pihan Maria di anni 88 – Stucchi Giovanna in Stucchi di anni 61

Offerte libere mese di marzo 2012

S.D. alla Madonna in memoria dei defunti 20M.E. alla Madonna e al Crocefi sso 25N.N. alla Madonna (11 offerte) 320

TOTALE 365

Raccolta Fondi Per gli InterventiSugli Stabili Parrocchiali

Somme raccolte alla data 12 febbraio 2012 € 14.365,00dal 12 febbraio al 4 marzo 2012 (178 buste) + 1 versamento annuale 1.240,00

TOTALE 15.605,00

La Commissione Amministrativa

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Via A. Motta, 139/B - tel. 039 6850967335 226879 - 339 4531328

VIMERCATE: via B. Cremagnani, 44 - tel. 039.669434

NOTTURNO E FESTIVO: via Verdi, 23 - tel. 039.668705

BURAGO MOLGORA: via Piave, 4 - tel. 039.669434

CONCOREZZO: via XXV Aprile, 80 - tel. 039.6040416

CASA DEL COMMIATO

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1948 VIMERCATE

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Martedì, Mercoledì, Giovedì ore 9,00 - 12,00. Per appuntamenti chiamare il numero verde 800.740.044

PATRONATO tel. 039/668571 • Pensioni • Invalidi civili • Controllo contributi e posizioni assicurative • Problematiche relative agli extracomunitari

RECAPITI SEGRETARIATI:• Carnate - Via S.S. Cornelio e Cipriano, 6 Lunedì, Martedì, Giovedì ore 10,00 - 12,00• Agrate Brianza - Via Giovine Italia, 9 Lunedì e Mercoledì ore 18,00 - 19,00• Bernareggio - Sala Buona Stampa della Parrocchia Lunedì ore 9,00-10,30 / Giovedì ore 17,00 - 18,30• Arcore - Via IV Novembre, 27 Mercoledì ore 14,30 - 16,00• Oreno - Via Carso, 1 Giovedì ore 17,30 - 19,00

CAF tel. 039/6614049 Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì: ore 9,00 - 13,00

• Dichiarazione dei Redditi: 730 e Unico• RED • ICI • ISEE • ISEU• Contributo acquisto “Prima Casa”

SAF Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì: ore 9,00 - 13,00. Per appuntamenti chiamare il 366.98.14.882• • •

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