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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Scorrano indimenticato capi- tano del Campobasso calcio. Oggi la sua figura sarà ricordata ad Ururi, suo paese natale, con una giornata interamente dedicata allo sport amato: il calcio. Ad onorarne la memoria, l'undici del suo paese con la rappresentativa Allievi e giovanissimi. Quindi quanti hanno gio- cato con Michele negli anni d'oro del Campobasso in serie B e quelli di D e C. Un momento per ricordare chi ha amato il calcio e lo ha vissuto con passione e dedizione. Il Tapiro del giorno lo diamo all'as- sessore regionale all'Agricoltura, Vitto- rino Facciolla. Eletto alla Regione avrebbe dovuto lasciare il posto da sin- daco di San Martino in Pensilis fin da subito proprio per evitare di restare con un piede in un due scarpe. Anzi, se lo avesse fatto prima della sua stessa ele- zione, il Comune oggi avrebbe visto già il nuovo sindaco con le elezioni fissate al 26 maggio. Ha atteso, invece, la certezza dell'assessorato per, poi, attendere l'ul- timissimo momento e lasciare in piedi l'amministrazione. L’Oscar del giorno a Michele Scorrano Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio ANNO IX - N° 9 - DOMENICA 9 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita REGIONE Per bonificare le aree con l’amianto solo 200mila euro REGIONE L’olivicoltura va salvaguardata L’appello all’assessore A PAG. 5 CAMPOBASSO Autosufficienza, una graduatoria rimasta al palo A PAG. 7 A PAG. 2

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I pendolari? tutti a piedi!

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L'Oscar del giorno lo assegniamo aMichele Scorrano indimenticato capi-tano del Campobasso calcio. Oggi la suafigura sarà ricordata ad Ururi, suo paesenatale, con una giornata interamentededicata allo sport amato: il calcio. Adonorarne la memoria, l'undici del suopaese con la rappresentativa Allievi egiovanissimi. Quindi quanti hanno gio-cato con Michele negli anni d'oro delCampobasso in serie B e quelli di D e C.Un momento per ricordare chi ha amatoil calcio e lo ha vissuto con passione ededizione.

Il Tapiro del giorno lo diamo all'as-sessore regionale all'Agricoltura, Vitto-rino Facciolla. Eletto alla Regioneavrebbe dovuto lasciare il posto da sin-daco di San Martino in Pensilis fin dasubito proprio per evitare di restare conun piede in un due scarpe. Anzi, se loavesse fatto prima della sua stessa ele-zione, il Comune oggi avrebbe visto giàil nuovo sindaco con le elezioni fissate al26 maggio. Ha atteso, invece, la certezzadell'assessorato per, poi, attendere l'ul-timissimo momento e lasciare in piedil'amministrazione.

L’Oscar del giornoa Michele Scorrano

Il Tapiro del giornoa Vittorino Facciolla

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO IX - N° 9 - DOMENICA 9 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel. e Fax 0874.698012E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

REGIONE

Per bonificarele areecon l’amiantosolo 200mila euro

REGIONE

L’olivicolturava salvaguardataL’appello all’assessore

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Autosufficienza, una graduatoriarimastaal palo

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La sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha condannato a18 anni di carcere per disastro doloso permanente e per omissione dolosa di cautele antinfortunistiche il patron di Eternit, dovrebbe essere un deterrente particolarmente efficace

La recente sentenza emessa dalla Corte d’Apello di To-rino contro il magnate svizzero della impresa che produceEternit, Stephan Schmidheiny, condannandolo a18 anni dicarcere per disastro doloso permanente e per omissionedolosa di cautele antinfortunistiche, è stata segnalata ecommentata con grande clamore della stampa nazionalee internazionale. Di fatto ha rimesso al centro del dibattitocivile ed economico la pericolosità delle polveri diamianto quali causa del mesotelioma, un cancro tra i piùradicali e incurabile.

Quella sentenza, riteniamo debba di nuovo riaprire ildibattito in sede regionale sulla necessità di ripulire il ter-ritorio dai depositi contenenti amianto.

A porsi il problema con una certa insistenza e incidenzasono stati gli Ecodemocratici che, com’è noto, fanno capoall’assessore (vice)presidente della giunta regionale, Mi-chele Pietraroia.

A loro parere, per ripulire il territorio dai depositi dimateriali che contengono o producono polveri di amiantoin maniera sistematica e capillare è necessario mettere inatto un piano specifico e reperire le risorse necessarie.Parere condivisibile, in quanto i 200mila euro destinati asanificare il territorio dall’amianto sono largamente in-sufficienti considerato il numero delle circostanze che ri-chiedono un intervento. Gli Ecodemocratici, nella lororiflessione sulla esiguità e insufficienza dello stanzia-mento regionale, citano i casi di maggiore consistenza epericolosità alle porte di Campobasso (financo nel piaz-zale della Stazione ferroviaria) e a Campomarino. Per ri-pulire quei siti, altro che 200mila euro!

Quindi il problema del reperimento delle risorse fi-

nanziarie è impellente e va affrontatoavendo coscienza della pericolosità del-l’amianto (scientificamente provata) e,quindi, del possibile addebito di responsa-bilità penale a carico di coloro che hanno ildovere di rimuoverlo.

La sentenza della Corte d’Appello di To-rino dovrebbe essere un deterrente parti-colarmente efficace sotto questo profilo. Lafaccenda pertanto assume valutazioni oltrequella strettamente finanziaria sollevatadagli Ecodem. Va ad investire la tutela dellasalute pubblica già di per sé costantementea rischio per via degli inquinanti che am-morbano l’aria, il suolo e l’acqua. Ripulireil territorio dall’amianto è un’operazioneindifferibile.

Che, tra l’altro, per la sua complessità, ha un costo no-tevole. Con 200mila euro è velleitario pensare di riuscirea sanificare una o più situazioni tra quelle di maggioreimpatto ambientale. Gli Ecodem ne hanno indicate di-verse (l’ex-capannone Fasolino al bivio di Campodipietra:una bomba ecologica; lo stabile dell’ex-colonia di Campo-marino; l’ex-porcilaia di Contrada Selvapiana a Campo-basso e una serie di stabili e palazzi, tra cui uffici pubblicie ospedali), ma sul territorio si nasconde una miriade dialtre piccole e grandi preoccupazioni collegabili al man-cato risanamento del materiale conosciuto col nomeEternit.

Che evoca, appunto, ab aeterno, la possibilità di infil-trarsi nei polmoni e nel sangue della gente, una volta ri-

dotto in polvere dal trascorrere del tempo e dall’esposi-zione alle intemperie. Con questa premessa carica di pre-occupazione gli Ecodem Piera Liberanome, ElisabettaBrunetti, Anna Pellecchia, Antonio Di Genova e Maria An-tonietta Conti, prima delle elezioni per il rinnovo del con-siglio e della giunta regionali, hanno interessato l’allorapresidente della Commissione Ambiente della RegioneMolise perché presentasse un emendamento al capitolon. 36696 del Bilancio 2013, che riguarda specificatamentela bonifica dei siti inquinati. Non conosciamo l’esito dellaloro richiesta. Sappiamo, però, che ora hanno dalla loroparte il (vice)presidente della Giunta regionale. E do-vrebbe essere tutt’altra musica.

Dardo

L’attuale situazione di crisi econo-mica e produttiva della Regione Mo-lise, impone una seria riflessione atutte le forze sociali che non possonoassistere impassibili al degrado dellanostra Regione.

Il momento attuale è fondamentalepoiché rappresenta forse l’ultima oc-casione per dare al Molise quellasvolta che, gli interventi degli ultimianni non sono stati in grado di inne-scare.

Il nuovo esecutivo regionale, pur tro-vando un territorio in una situazioneeconomico sociale di estrema gravità,appare attardato sulla risoluzione po-litico/istituzionale del V° assessore.

I primi atti del neo esecutivo sem-brano favorire una inversione di ten-denza rispetto al recente passato, vo-lendo riportare il dialogo con le forzesociali basato sul metodo del confrontoconcertativo.

I primi interventi sembrano andarenella giusta direzione coinvolgendo iltessuto sociale di questo territorio ma,bisogna a mio avviso allargare l’oriz-zonte e soprattutto dare maggiore con-cretezza alle enunciazioni sin ora sen-

tite.In Molise sono molteplici le vertenze

aperte nel mondo del lavoro e non sipuò concentrare l’attenzione solo sullemaggiori, il Molise è terra di piccole emedie imprese, di botteghe artigiane,commerciali e imprese di servizi allequali occorre guardare con maggioreattenzione, perché sono poi le piccoleimprese che rappresentano il tessutoproduttivo molisano.

A mio avviso necessitano una rivisi-tazione le norme che hanno permessola proliferazione della grande distri-buzione organizzata che nella corsaalla concorrenza hanno e stanno di-struggendo proprio quel tessuto di pic-cole imprese.

Sono convinto, che l’individuazionedi obiettivi di sviluppo in condivisionecon il partenariato socio economicopossa tracciare un percorso in grado diconsentire una programmazione effet-tivamente unitaria dell’intero ammon-tare delle risorse disponibili nei pros-simi anni per la nostra Regione.

La nostra regione si trova nella con-dizione di dover programmare la spesadei fondi comunitari per conseguire

obiettivi ai quali il nostro territorio si-curamente deve tendere, affrontandola sfida della crescita e dello sviluppopuntando sull’innovazione, la ricerca, edelle risorse del territorio favorendole imprese in grado di garantire occu-pazione stabile attraverso la sottoscri-zione di contratti di assunzione atempo indeterminato, sia di giovani incerca di prima occupazione, sia di sog-getti svantaggiati a rischio di esclu-sione sociale.

La strategia avviata attraverso ilcoinvolgimento e la concertazione, amio avviso, è l’unica in grado di ga-rantire la possibilità al Molise di rial-zare la testa ed avviare un camminoverso l’autosufficienza, ma bisogna at-tuarla con convinzione e nell’imme-diatezza, giorno dopo giorno diven-tando a rischio i posti di lavoro neiservizi alle imprese, nelle Esattorie 70sono i posti a rischio e proprio la Re-gione Molise delibera la soppressionedel servizio di vigilanza nelle propriesedi mettendo a rischio altri 10/12 po-sti, l’edilizia regionale è oramai allostremo anche se la boccata di ossigenoin arrivo per la ripresa della ricostru-

zione potrebbe creare una tregua,sempre che siano le imprese molisanead eseguire i lavori, scopriamo inoltreche tra le società partecipate intera-mente dall’ Ente Regione, una non eraneanche nota, nella quale i lavoratorinon percepiscono lo stipendio da anni,dalla Regione Molise però trannequalche eccezione nessuno risponde, ilsettore UIL del commercio e turismo èancora in attesa di essere ascoltatodalla II° Commissione e solo il Presi-dente del Consiglio sembra aver com-preso la gravità dei lavoratori della so-cietà Korai partecipata al 100% dellaquale però sembra nessuno se ne fosseaccorto prima d’ora.

Per uscire dalla crisi, bisogna guar-dare oltre la crisi, senza piangerci ad-dosso, bisogna svegliarsi, utilizzandole risorse disponibili e valorizzando levocazioni locali per quelle progettua-lità che, attraverso la concertazione econ il grande lavoro svolto dal sinda-cato erano già state individuate perfavorire la crescita del Molise, ma biso-gna fare presto!

di Giuseppe Minicucci**Segretario Uil

L’amianto nel Molise c’è, e andrebbe rimosso, ma con 200mila euro non si va da nessuna parte

La nota. La Uil richiama l’attenzione su un problema non più rinviabile

La politica affronti i temi dell’occupazione

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La disfatta del sistema generato dall'assenza di una programmazione

CAMPOBASSO. La disfatta in corso del sistemadel trasporto pubblico in Molise è una delle pochecose che destano ancora meraviglia in una re-gione oramai avvezza alla cattiva gestione delterritorio, all’assenza di programmazione e allamancanza di priorità nelle cose da fare a fronte diuna congiuntura economica sfavorevole. Se nesarà accorto l'assessore Nagni?

Da politica-simbolo dell’efficienza programma-toria dell’ente regionale, il trasporto pubblico si èquasi d’improvviso trasformato, senza una spie-gazione plausibile che non si nasconda dietro lacoperta troppo corta della crisi, in un groviglio in-solubile: riduzione delle corse, soppressione di li-nee ritenute “non essenziali”, cronica carenza dimanutenzione dei mezzi, di blocco di tutti i pro-getti, alcuni già finanziati, e persino dell’arrestoinsensato di cantieri già pienamente in corso.Conuna illogica distinzione da tutte le altre regioniitaliane, ma anche da tutte le altre nazioni euro-pee, in Molise si è ritenuto sensato provare a rie-quilibrare i bilanci e i rendiconti in rosso agendosul trasporto pubblico, come se si trattasse di unaccessorio utile, ma non indispensabile.

Il Rapporto della Fondazione Cittalia, tanto percitare una fonte indipendente, mette in evidenzacome il rafforzare la mobilità di tipo pubblico sa-rebbe una delle poche cose da fare in tempo dicrisi, quando diventa necessario razionalizzarele risorse e ridurre i costi e le pressioni sulla so-cietà.

Come, inevitabilmente, rileva Cittalia, infatti, iltrasporto pubblico ha ricadute dirette sull’acces-sibilità ai servizi pubblici urbani, sulla qualitàdell’ambiente, sull’efficienza e la competitivitàdelle aree urbane, sulla qualità della vita dei cit-tadini, dei lavoratori, delle fasce più deboli. I costisociali, in termini economici e ambientali, di una

sua irrazionale riduzione, soprattutto nelle fasi dicrisi, ricadranno sulla collettività in misura am-plificata e sempre meno sostenibile.

L'assenza di programmazione e l'attuale confu-sione generata da chi è salito al potere in regione,sta trasferendo direttamente sui cittadini e suipendolari, non solo il costo più elevato in terminieconomici per l’aumento costante delle tariffe,ma soprattutto il disagio e le difficoltà di ritro-varsi, quasi d’improvviso, in un territorio menointerconnesso, frammentato, dove persino il per-corso casa-lavoro non pare più garantito.

Un risultato sbalorditivo e in gran parte legatonon tanto alla difficile congiuntura economica,quanto molto di più a politiche regionali mediocrie finalizzate, di concerto con il governo centrale,a non spendere danaro, per ora, in attesa di tempimigliori.

Per anni abbiamo esportato nel mondo l’imma-gine positiva della rivoluzione dei trasporti, dellemetropolitane dell’arte, dei sistemi integratiferro-gomma-mare. Un progetto che, oltre al ri-sultato più visibile della riqualificazione urbana,si proponeva di ridare logica, come si legge neidocumenti ufficiali, alla mobilità nelle sue diversecomponenti, cresciute quasi esclusivamente perlogiche settoriali, attraverso la definizione di unsistema di servizio unitario per l’intera regione,integrato, attrattivo per qualità e livelli di servizio,accessibile dal territorio nella sua interezza e,quindi, competitivo con il mezzo di trasporto in-dividuale.

Di tutto ciò, nelle inedite e poco comprensibiliazioni dell’attuale governo regionale è rimastaben poca traccia, sostituito da non si sa bene qualialtre priorità, da quali altre politiche strutturali dirilancio dell’economia, da quali altre forme disviluppo del territorio. Insomma, dal nulla.

di Giuseppe Di Iorio

CAMPOBASSO. La politica di oggi è pragmatica esuperficiale allo stesso tempo. A prima vista que-st'affermazione può sembrare un paradosso, unacontraddizione; invece crediamo che questo acco-stamento sia veritiero. Bisognerebbe, invece, che lapolitica riuscisse a risolvere questioni importanti inmodo apparentemente efficiente e veloce.

Il politico è pragmatico e allo stesso tempo super-ficiale perché, troppo spesso non vede oltre, questolo fa peccare di manchevole e dispersiva cono-scenza del fenomeno. Il caso del dibattito iniziato e,poi, stoppato sulla questione sanità ne è una testi-monianza. I politici troppo spesso trascurano unaparte essenziale delle dinamiche umane, ovveroquella riflessiva, che garantisce alle proprie azionimaggior consapevolezza e coscienza, che li portaad individuare le ripercussioni future, oltre chequelle immediate.

E l'intervento del commissario Filippo Basso pro-duce, proprio, ripercussioni future negative. La ve-rità è che troppo spesso la responsabilità di gestireun'istituzione, spesso non è sentita da chi portaquesto fardello.

Lo scopo principale dei politici odierni è quello diarrivare primi, sedersi sul trono, vincere; raggiuntoil loro obiettivo, la maggior parte delle volte il lorocompito sembra essere terminato, quando in veritàdovrebbe essere appena iniziato.

I politici di oggi non ascoltano i pareri contra-stanti, rispondono alle accuse confutandole tramiteargomentazioni infondate o poco credibili, indicedi un inconsapevolezza di fondo rispetto al ruoloche coprono e alle manovre che compiono; gli"omini incravattati" risolvono i problemi che si pre-sentano in modo veloce e sbrigativo, dimenticandoche, invece, è proprio dalla tensione ideale e proget-tuale che nasce qualcosa di buono per i cittadini.

Ed ancora la questione del Piano sanitario lo di-mostra. Inoltre oggi i politici si scagliano sui pro-blemi che li toccano di persona, primache su quelli che interessano la po-polazione, ma come biasimarli,d'altronde l’egoismo nell’uomo èinnato e ognuno pensa prima a seche agli altri. Peccato che la dif-ferenza tra il semplice individuoe il politico c'è ed è enorme, sic-come il secondo è responsabile delprimo; quindi un politico che non rie-sce a metterel’egoismo indisparte e aguardare lasua persona al-l’interno di un con-testo sociale; nondeve essere tale.

Il punto.

Quando il politicoignora la politica

Trasporti, una politica del nulla

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CAMPOBASSO. Una stranezza ancora per le Poste inMolise. Due giorni di corso a Isernia per i portaletteremolisani per spiegare che a rischiare il posto sono so-prattutto i “veri” postini, cioè quelli che lavorano nelladivisione Recapito. La situazione aziendale non pre-senta, in questo campo, buoni risultati.

E' quanto comunicato ai diretti interessati dai re-sponsabili dell'azienda. I ricavi, infatti, sono cresciuti

per i servizi finanziari e assicurativi, trai-nati dalle buone performance di Banco-posta e Postepay, mentre hanno registratouna flessione del 5% per quanto riguardai servizi postali. A finire nel mirino delpiano “Interventi Servizi Postali – impattiprevisti per il 2012”, sono stati, quindi,proprio i portalettere che rischiano

grosso. L’azienda sta denunciando un esu-bero e tutto lascia presagire che si tratti dell’anticipodi un progetto più ampio. La nostra sensazione è chenon si stiano operando tagli per migliorare la situa-zione, ma per continuare nell’opera di indebolimentodel settore Recapito, che sembra sempre più un asset dicui Poste vuole fare a meno. Così come ha previsto ditagliare quattro uffici postali e ridurre ad aperture asinghiozzo altri 23 sportelli sul territorio.

Eppure Poste non è una banca, ma un soggetto difatto monopolista nel settore del recapito. In secondoluogo, l’azienda è titolare di un servizio universale.

Il Recapito registra da tempo una contrazione deivolumi, è risaputo: ma, ad esempio, la logistica sta co-noscendo un grande sviluppo, anche grazie alla diffu-sione del commercio elettronico. Se l’azienda riuscissea immaginare un progetto di integrazione verticale traqueste due realtà, creerebbe un settore in cui nonavrebbe grandi concorrenti.

Ma questo significherebbe fare le Poste, non le ban-che. Mentre da qualche tempo l'azienda ha dimenticatoil territorio preferendo seguire un'altra strada diversadalla sua vera mission. E questo sta comportando la di-struzione di un sistema faticosamente costruito neltempo grazie, soprattutto, ai tanti risparmi della nostragente che Poste fa finta di ignorare.

CAMPOBASSO. In una riunione dell’Ufficio diPresidenza del Consiglio regionale sono stati defi-niti indirizzi e modalità di programmazione deglieventi per la celebrazione dei 50 anni dell’istitu-zione della Regione Molise: in particolare si è sta-bilito che l’intero programma degli eventi sarà sot-toposto al vaglio di una Commissione scientifica,che sarà prossimamente nominata dalla Presi-denza del Consiglio. E’ stata inoltre decisa l’asse-gnazione di 6 borse di studio, di cui si faranno ca-rico personalmente i singoli componentidell’Ufficio di Presidenza, riservate agli alunnidelle scuole primarie e secondarie di primo gradoe agli studenti delle secondarie di secondo grado,con il concorso dal titolo “Conoscere il Molise at-traverso la storia, la cultura, la lingua e le tradi-zioni”.

“L’istituzione della Regione Molise rappresentail momento più alto ed importante della nostrastoria – ha dichiarato il presidente del Consiglio,Vincenzo Niro –, il punto culminante di un pro-cesso di affermazione dell’identità di un popolo,che ha visto impegnate le più belle intelligenze ele più alte personalità della nostra Terra moli-sana”.“Come Istituzione regionale – ha conclusoNiro – abbiamo sentito il dovere di dare risalto aquesta ricorrenza, un dovere soprattutto nei con-fronti dei più giovani, che mai come in questo mo-mento storico, hanno bisogno di avere punti di ri-ferimento certi e di alto valore etico e civile”.

Per le Poste i postinisono da dismettere

L'ufficio di presidenza del Consiglioha approntato le relative iniziative

La festa dei 50 annidella Regione

L'assurdo è che il sistema di consegna viene giudicato improduttivo

CAMPOBASSO. A seguito dei colloqui inter-corsi con il Ministro Giovannini e con il DirettoreGenerale del Ministero, è stata superata la posi-zione dell'Ispettorato Regionale del Lavoro chenon procedeva alla firma dei decreti di conces-sione della cassa integrazione in deroga per il pe-riodo gennaio-aprile 2013, in assenza di esplicitaautorizzazione nazionale.

Superato questo primo ostacolo, la DirezioneRegionale del Lavoro definirà le istruttorie in gia-cenza e trasmetterà i decreti alle competenti sediINPS per avviare la liquidazione del trattamentoin favore dei 700 lavoratori interessati. Conte-stualmente per il 12 giugno riprenderà il con-fronto a Roma tra gli Assessori Regionali alLavoro ed il Sottosegretario On. Carlo Del-l'Aringa, e saranno esaminati insieme alla strut-

ture tecniche ministeriali e regionali, i criteri diriparto del miliardo di euro stanziato dal Governoper gli ammortizzatori sociali in deroga.

Al Molise occorrono 33 milioni di euro per ga-rantire il sostegno al reddito a 4.200 lavoratori,secondo le stime di ITALIA LAVORO, e la situa-zione di crisi in cui versa la regione, portata al-l'attenzione del Governo, deve spingere ilMinistero del Lavoro a prevedere un'assegna-zione superiore ai criteri ordinari calcolati inbase al numero degli abitanti. A tal proposito, ilVice-Presidente della Giunta invita le diverserappresentanze parlamentari, istituzionali, eco-nomiche e sociali, ad adoperarsi ciascuno per leproprie competenze, nei confronti del Governo atutela delle legittime spettanze del nostro terri-torio.

Sbloccati i decreti di Cassa integrazioneAl momento saranno 700 i lavoratori beneficiari a fronte di 4.200 richieste

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Appunto per il nuovo assessore regionale all’agricoltura

Solo rispettando i nostri patriarchi e i nostri gi-ganti, straordinari testimoni del tempo e del terri-torio, possiamo costruire il futuro dell’olivicolturamolisana e nazionale. È questo il messaggio che, an-che in rappresentanza dell’Associazione Nazionaledelle Città dell’Olio, ho voluto lanciare in occasionedella bella iniziativa di Portocannone promossa eperfettamente organizzata da Giovanni Muricchioper conto della locale cooperativa olivicoltori edell’Arsiam.

E’ giunto il tempo di individuare, catalogare e or-ganizzare questo straordinario patrimonio di olivisecolari per evitare l’estirpazione selvaggia di que-sti monumenti, soprattutto oggi che incalza unacampagna di promozione, voluta e sostenuta dallemultinazionali spagnole, della coltivazione supe-rintensiva dell’oliveto con due sole o tre varietà,tutte spagnole.

Una campagna che mette a rischio la nostra oli-vicoltura, in particolare quella delle aree interne, e,ancor più, la sua ricca biodiversità con le 18 varietàautoctone registrate nel Molise e più di 500 in Italia.Olivi secolari veri e propri monumenti diffusi nellaregione che, se salvaguardati, tutelati e valorizzatisono in grado di ridare dignità e vigore a una col-tivazione che si estende per oltre 6 mila ettari di su-perficie e raccoglie, soprattutto nel Basso Molise,più di 2 milioni di piante, di cui 1/3 varietà “Gentiledi Larino” che, non da oggi, fa onore al Molise conla qualità e le peculiarità del suo olio. Dare all’oli-vicoltura molisana e ai suoi oli ricavati dalle 18 va-rietà autoctone nuove opportunità di valore ag-giunto attraverso la qualità. Un valore inestimabileche è una certezza di vita nel futuro.

Le città dell’olio, che con gli altri paesi del Medi-terraneo, sta portando avanti la richiesta del ricono-scimento del paesaggio olivicolo quale patrimoniodell’umanità, si sentono impegnate a presentare lecandidature di questi paesaggi e, anche, un progettoper la difesa, tutela e valorizzazione del ricco patri-monio di olivi secolari dal Molise. C’è bisogno diuna legge regionale che prevede: un “registro degliolivi secolari e monumentali” nel quale riportare gli

olivi che, anche in esemplari isolati, per età, forma,dimensioni, rarità, valenza varietale, culturale, sto-rica e geografica, sono tanta parte del patrimonio dibiodiversità olivicola e, quindi, del paesaggio, del-l’ambiente, testimoni importanti del territorio re-gionale; le forme di salvaguardia, tutela e valoriz-zazione di questi monumenti anche attraversoforme di incentivazioni per i possessori e i coltiva-tori degli stessi.

C’è bisogno di predisporre un programma di ini-ziative teso a far conoscere e vivere questo patrimo-nio storico-culturale oltre che paesaggistico-am-bientale. Un programma da gestire insieme con gliolivicoltori, creando un movimento che punta nonsolo a tutelare un patrimonio, che altrimenti rischiadi sparire, ma a organizzare e spendere questo pa-trimonio per dare all’olivicoltore un’opportunità diattività e di reddito.

Un valore aggiunto ottenuto con la risorsa“tempo”, un bene che, proprio nel momento in cuiè poco considerato, più che mai appartiene a noi e,soprattutto, alle nuove generazioni che hanno lapossibilità di viverlo più di noi che continuiamo atrattare il tempo come un prodotto qualsiasi daconsumare e sprecare.

I patriarchi e i giganti di Portocannone potreb-bero raccontare le novità portate dai pastori nelloro andare e tornare (trac-tur) lungo i tratturi; isuoni dei diversi campanelli al collo degli animali;le speranze degli uomini dal monte al piano e vice-versa; l’arrivo, secoli fa, di uomini e donne in fugadall’altra sponda dell’Adriatico e, poi, i canti delledonne e degli uomini sulle scale al momento dellaraccolta; il profumo dei frantoi e, soprattutto, dei ca-mini davanti ai quali si raccontavano storie mentresi consumavano coppette, peperoni fritti, pezzi disalsicce o di ventricina, tocchi di pampanella e paneunto. Piante senza tempo che – ci piace ripeterlo -è ricchezza produttiva, ambientale, paesaggistica, e,anche, storica e culturale, fortemente legata alletradizioni e, come tale, testimone autorevole di unterritorio e del tempo.

Pasquale Di Lena

CAMPOBASSO. Che fine ha fatto il lotto 0della Isernia-Castel di Sangro?

E' solo uno degli interrogativi che cadono nelpieno della crisi economica e finanziaria delsettore delle costruzioni. Ma altre opere pub-bliche restano ferme.

Nella sola Campobasso si contano la Tangen-ziale nord e lo svincolo del Terminal mentresembra proprio che, questa volta, potrà essereultimata la fondovalle del Rivolo anche se insi-ste una frana, forse, sottovalutata e la necessitàdi realizzare gli svincoli di entrata e uscita aSelva Piana.

E ancora, i tratti della Statale 87, della va-riante di Bonefro, della Castellelce, del collega-mento dei centri interni del Fortore con la su-perstrada per Foggia. Senza parlare, ancora,dell'interporto di Termoli caduto nel dimenti-catoio. Solo rimettendo in moto questi cantierisarebbe possibile dare nuova linfa all'agoniz-zante settore edile e, in particolare, di quellodelle opere infrastrutturali. Senza considerare,ancora, la necessità di rivedere gli impegni peril settore delle ferrovie.

Manca una linea diretta in Molise da Termolia Venafro proprio mentre altri territori pen-sano al raddoppio delle proprie linee. Una fer-rovia strategica passante per il Biferno capacedi restituire vitalità a un territorio rimasto alpalo in termini di collegamenti veloci. Propriole difficoltà del momento dovrebbero portaretutte le forze politiche ad impegnarsi in talsenso, a pensare a un Molise diverso e possi-bile, naturalmente, con l'oculatezza della spesama facendo fruttare al meglio le risorse dispo-nibili. Del resto, continuiamo a parlare di opereprogettate e poste in cantiere da tempo tantoche la maggior parte di queste hanno necessitàdi ulteriori fondi per essere adeguate allenuove normative in materia di sicurezza. Dinuove, purtroppo, nemmeno l'ombra.

Nessun ente più ha pensato a progettare, apensare ad un sistema di rete capace di miglio-rare le comunicazioni interne ed esterne. Par-tendo, anche, dal sistema ferroviario cadutonel completo dimenticatoio proprio nel mo-mento in cui l'Unione europea guarda con fa-vorevole attenzione allo sviluppo di nuove li-nee. Proprio la drammaticità del momentodovrebbe spingere, invece, a riflettere e pen-sare su cosa e come farla, su quali investimentiporre in essere e dove reperire i necessarifondi.

Solo così sarà possibile disegnare una pro-spettiva di sviluppo.

A quando una legge regionale che prevede un registro degli olivisecolari e monumentali?

Nonostante le aziende sono allostremo, troppi lavori non ripartono

Edilizia, la crisi nonmuove le opere ferme

Quello degli olivi secolari, con Venafro, Pozzilli, Portocannone, i territori più rappresentativi di questo spettacolo del tempo, dell’ambiente e del paesaggio, è uno straordinario patrimonio

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69 giugno 2013

Il punto.

CAMPOBASSO. Sono le foto che vi pro-poniamo a testimoniare l'evidente abban-dono dell'area della Foce a Campobasso.Un degrado che sta interessando una dellezone un tempo più belle del capoluogo.

Quella che un tempo era destinata allagita fuori porta e, per un periodo della sto-ria, ai campi elioterapici della Gil. Poi, len-tamente, ha conosciuto un lungo abban-dono. Negli ultimi anni, un intervento assaidiscutibile per qualcosa come 200mila

euro, da parte dell'amministrazione pro-vinciale di Campobasso guidata da NicolaD'Ascanio, assessore ai Lavori pubblici Ni-cola Cavaliere, fu possibile realizzare al-cuni lavori alla Foce per cercare di resti-tuirle un tono. I lavori furono consegnati loscorso anno al Comune ma anche quellabruttura in cemento realizzata è rimastachiusa.

Così tutto è rimasto nell'abbandono piùtotale. Eppure si tratta di un'area cara ai

campobassani e che ha sempre rappre-sentato un vero e proprio polmone verdebuono prima, per dare vita alla coloniaelioterapica e, poi, per le gite fuori porta.

Un laghetto, uno spazio per la tradizio-nale gita e il bosco attraverso il quale po-tere raggiungere l'altro versante fino amonte Vairano. Negli ultimi, però, al centrodell'area è stata posta una vasca di raccoltadell'acqua che, di fatto, impedisce l'usodello spazio in piano.

Quindi, il perfezionamento di una retesentieristica con la sistemazione di appo-site staccionate di protezione, la sistema-zione dell’area umida avifaunistica, e unfabbricato di servizio completo delle perti-nenze necessarie. Interventi assai discuti-bili, sotto certi aspetti, se si escludonoquelli relativi al sentiero.

Anche se proprio su questo, al pietriscofanno bella mostra pezzi di asfalto. Unabruttura, però, l'edificio realizzato che, tral'altro, da anni ha conosciuto solamentel'attività di vandali che lo hanno distruttopiù volte. Ma non sarebbe stato meglio ri-strutturare l'antico chioschetto dove erapossibile vendere un gelato, una bibita fre-

sca o semplicemente un pezzo di pizza?Invece no, si è preferito innalzare il solitolocale in cemento che impedisce, di fatto,l'uso stesso dello spazio. Una sorta di bar-riera con il verde che è alle spalle dellostesso manufatto.

Certo, ormai il danno è fatto e almenopotrebbe essere utilizzato per attirarequanti intendono godere del fresco dellazona o per una semplice bevuta di quel-l'acqua fresca che esce ancora dalle can-nelle della fontana. Invece niente di tuttoquesto.

Solo abbandono e tanta tristezza perun'area che rappresentava un vanto per lacittà e che, con i soldi pure stanziati dallaProvincia, avrebbe potuto conoscere unintervento meno invasino e, sicuramente,più rispettoso dell'ambiente e della stessasua storia. Nessun disegno nostalgico diquello che la Foce è stata. Ma, certamente,nemmeno quello scempio oggi dinanzi agliocchi di noi tutti che grida vendetta. Perabbandono e per la negazione della storiastessa.

Egregio Signor Sindaco,mi chiamo Berardo Pietro Filippo nato a Duronia e residente a

Campobasso in via Sicilia,174.Nel giugno del 2009 ho presentato, al comune di Campobasso, do-

manda per l’assegnazione di un contributo biennale di 400 euromensili in base al bando di non autosufficienza pubblicato nellostesso anno.

Sono trascorsi ormai quasi quattro anni e ne io e ne altri di miaconoscenza sanno che fine hanno fatto tali domande.

In allegato a questa lettera invio quello che ha risposto la dirigenteMelfi al giornale la Gazzetta del

Molise in data 8 Luglio 2011.In questo articolo la dirigente Melfi afferma che “ nel 2010 si è

passati a alla liquidazione dei beneficiari e che la graduatoria nonè stata pubblicata per ragioni di privacy e che era compito dei Sindacicomunicare l’esito alle famiglie ammesse al contributo.”

Chiedo a lei, mio Sindaco, se non pubblicare la graduatoria per mo-tivi di privacy è normale quando si amministrano soldi pubblici?

Non so il motivo per cui sono stato escluso e ne il posto che occupoin graduatoria , per saperlo devo rivolgermi alla magistratura?

Chiedo a lei di far luce su questa faccenda che interessa non soloil sottoscritto.

Spero vivamente di ricevere una risposta non in politichese.

La lettera.

Autosufficienza, che fine hanno fatto le domande?

Campobasso

CAMPOBASSO. Presso l'aula magna della la facoltàdi Giurisprudenza di Campobasso si svolge il conve-gno "aiuti di stato, diritto antitrust e giudici italiani". Limportante convegno, di caratura nazionale ed inter-nazionale, su un progetto diretto dal prostro LorenzoPace - docente di diritto europeo presso l universitàdel Molise -, affronta il delicato tema della disciplinadegli aiuti di stato, delle controversie in materia e deldiritto della concorrenza.

Tantissimi i relatori intervenuti che, sotto il patroci-nio, tra l altro, Dell Ordine degli Avvocati, dell'AutoritàGarante della Concorrenza e del Mercato, della Re-gione, della Scuola Superiore della Magistratura, dellaCommissione Europea e del Training of National Jud-ges in EU Competition Law, oltre ad arricchire un di-battito in costante evoluzione, hanno manifestatogrande stupore per le bellezze del Molise.

L apertura dei lavori, dopo i saluti di rito, e' statafatta dal Presidente del Tribunale di Campobasso, Ot-tavio Abate, che si è' alternato a nomi di rilievo qualiil prof. Cannizzaro dell'Università la Sapienza, AprilPelin della Commissione Europea, il prof. FrancescoBestagno della Cattolica di Milano, Serena Stella del-l'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, etanti avvocati, magistrati e professori provenienti datutta Italia.

Una delle sessioni più importanti, dedicata al risar-cimento del danno concorrente, e' stata aperta con ilsaluto del Vice Presidente della Regione Michele Pe-traroia e presieduta dall'avv. Alberta De Lisio, diret-

tore dell'Avvocatura Regionale.Il Vicepresidente, nell'esprimere interesse e ap-

prezzamento per l'importante evento, ha sottolineatola delicatezza del tema degli aiuti di stato anche rela-tivamente all'importanza che rivestono per lo svi-luppo dei territori soprattutto del Mezzogiorno, e haesaltato il ruolo svolto dall'Avvocatura Regionale chein questi anni ha sempre mantenuto costante l impe-gno e il raccordo con le autorità in materia ed in par-ticolare con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ela Corte dei Conti. Quindi ha ceduto la parola all'avv.de Lisio sottolineando come l'aver affidato la presi-denza dei lavori al dirigente regionale sia stato daparte degli organizzatori un rara de attestato di stimaper il lavoro svolto.

La De Lisio e' intervenuta sul tema degli aiuti distato a finalità regionale che "hanno lo scopo di sti-molare gli investimenti, creare posti di lavoro e inse-diamenti di nuovi stabilimenti -ha detto- ma sonoaiuti che di regola devono essere concessi nel conte-sto di un regime di aiuti multi settoriale che sia parteintegrante di una strategia di sviluppo regionale".Molto apprezzata, oltre che la sua relazione, anche ilgarbo e l'autorevolezza con cui ha presieduto i lavori." Non perdiamo mai di vista la Carta Italiana degliaiuti di Stato a finalità regionale -ha concluso la DeLisio- e le novità introdotte dalla legge 234/2012 cheè' nata per rispondere alla necessità di adeguare laprecedente legislazione in materia alle innovazioni esemplificazioni del Trattato di Lisbona".

Gli aiuti di Stato , le scelte

La Foce dimenticata ed abbandonata

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79 giugno 2013

Dal 2004 l’Ente regionale per losviluppo agricolo del Molise (Er-sam) è un ente in liquidazione,nelle mani di un commissario li-quidatore. Ce ne deve essere diroba da liquidare e di nodi da scio-gliere se il processo di liquidazionedura da tanto tempo e non accennaa finire!

Dall’Ersam (in liquidazione) ènata l’Arsiam, l’Agenzia regionaleper lo sviluppo e l’innovazionedell’agricoltura nel Molise. Il pas-saggio da Ente ad Agenzia ha fattosì che solo una parte delle compe-tenze siano state trasferire; altre,invece, come abbiamo fatto cenno,appartengono alle cose da liquidaree ai nodi da sciogliere. La curiositàci ha spinto a conoscere quali sonole cose da liquidare e quali sono inodi da sciogliere. Le cose sono in-numerevoli (beni, servizi, debiti,pendenze giudiziarie eccetera); inodi altrettanto, e tutti collegati allapartecipazione azionaria dell’Er-sam allo Zuccherificio del Molise,alla Solagrital, alla Gam, all’Oleifi-cio di Larino, al Consorzio indu-striale di Termoli, per citare le siglepiù note. Non ci vuole molto a com-prendere che la faccenda è tutt’al-tro che semplice e piana. Le sigle dicui sopra costituiscono lo zoccoloduro della politica industriale dellaRegione Molise, di cui l’Ersam nellacircostanza è il braccio operativo. Eniente lascia prevedere che da que-

sto groviglio di cointeressenze nepossa uscire agevolmente. Tutt’al-tro, visto che la partecipazione allaGam come socio di riferimentocomporterà una lunga e complessagestione dei problemi della Solagri-tal e come collocarla sul mercato.Gestione anche delle problemati-

che industriali legate alla Zucche-rificio e all’Oleificio e al Consorziodi Termoli. Gestione, quindi, nonsolo liquidazione. Che se pure do-vesse arrivare, non è errato imma-ginarla da qui ad un bel numero dianni. D’altronde ne sono già passati8 e non siamo nemmeno a metà

del cammino. La stranezza è nel-l’equivoco dei termini (gestione -

liquidazione) e nel fatto che nes-suno nei ranghi alti della politicaregionale abbia fin qui inteso af-frontare alle radici la questione percapire cosa ci sia davvero da liqui-dare (iquidandola) e cosa invececontiene, comporta, e determina lapartecipazione dell’Ersam (in

liquidazione!) alle maggiori so-cietà a prevalente, se non a totale,capitale pubblico (Solagrital), instato di conclamata difficoltà. Unequivoco che sta rendendo ulte-riormente complicata e complessala vita al commissario liquidatore,col rischio, per lui, di vedersi coin-volto e chiamato in causa, suo mal-grado, dalle complicazioni delle so-cietà partecipate sopra indicate astare sul mercato. La solitudine deicommissari liquidatori è prover-

biale. E’ tutta racchiusa nella caricae nel novero delle responsabilitàche gli competono. Crediamo per-tanto che l’attenzione posta sul de-stino dell’Ersam valga a togliere ilcommissario dall’isolamento in cuisi trova dal 2004 e a dargli un puntod’appoggio in questa sua lunga etravagliata attraversata politico-amministrativa dal cui esito, dicia-molo, dipende il destino delle so-cietà partecipate, dei capitaliinvestiti, e delle maestranze occu-pate. Un Ersam pienamente coin-volto in fatti gestionali, al quale saràoggettivamente difficoltoso darespazio alle pratiche della liquida-zione. A proposito di liquidazioni, èil caso di richiamare anche l’at-tenzione sui tempi lunghi con cui sivanno liquidando le 10 Comunitàmontane. E domandarsi perché.

Dardo

Degrado vuol dire servizi inadeguati, deca-

denza complessiva dell’arredo urbano, crisi dei

luoghi e dei meccanismi della socializzazione tra-

dizionale e, soprattutto, sensazione che nello

spazio pubblico non ci siano più regole. Ovvero,

chi è, o si sente, più forte possa fare ciò che vuole:

ubriacarsi, sporcare, schiamazzare, occupare

strade e marciapiedi, minacciare e attaccare briga.

Più che una domanda di “sicurezza” in senso

forte, la condizione di degrado sollecita piuttosto

il bisogno, anche simbolico, di avvertire che nella

città – rappresentazione primaria della vita col-

lettiva – viga ancora un ordine complessivo e

un’autorità capace di farlo rispettare. (La Polizia

municipale sulle strade rappresenterebbe la pos-

sibilità strategica per un continuo capillare con-

tatto tra la cittadinanza e l’autorità comunale, un

modo essenziale per far sentire la presenza di or-

dine). Che, per caso, siamo a Campobasso?

(Dardo)

Il tumore al seno colpisce 1 donna su dieci nell'arco della vita. È il tumore più fre-

quente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le

donne: si stima che in Italia nel prossimo anno saranno diagnosticati 46600 nuovi casi

di tumore maligno (di cui 46300 donne e 300 uomini). È la prima causa di morte per

tumore nel sesso femminile, con un tasso del 17% di tutti i decessi per causa

oncologica. Si registra un aumento preoccupante dell’incidenza del tumore al seno del

13,8% negli ultimi sei anni; particolarmente allarmanti i dati relativi alle donne tra i 25

e i 44 anni per le quali si calcola un incremento del 28,6%. Questo il dato contenuto

nell’indagine conoscitiva sulle malattie degenerative, condotta dalla Commissione

Igiene e Sanità del Senato (luglio 2011), che evidenzia anche che questa popolazione

è attualmente esclusa da qualsiasi campagna di screening, anche per le donne con ele-

vato rischio familiare. La diagnosi precoce rappresenta un'arma fondamentale nella lotta

contro il tumore al seno: permette infatti di aumentare notevolmente le probabilità

di guarigione delle pazienti . Di questa patologia se ne è parlato sabato 8 giugno nel

corso del convegno “"Breast Unit: un percorso integrato per la SALUTE DELLA

DONNA" organizzato dalla della Fondazione “Giovanni Paolo II”.

“La Fondazione promuove costantemente l’aggiornamento professionale degli ope-

ratori sanitari a beneficio anche dei professionisti del territorio che hanno l’opportunità

di partecipare a corsi di alta formazione nella propria città” ha affermato il Direttore

Generale, dottor Gianfranco Rastelli, introducendo i lavori. Il professor Camillo Ca-

vicchioni, Direttore del Dipartimento di Oncologia, del Centro Integrato di Senologia

e coordinatore scientifico dell’evento, ha ringraziato il professor Luigi Cataliotti, Pre-

sidente e Direttore Scientifico dell’ Associazione no profit European Cancer Care Cer-

tification e Coordinatore del Comitato Direttivo di Senonetwork Italia, per la sua pre-

senza a Campobasso “è un onore per noi” ha aggiunto il professore “ ascoltare oggi

uno dei più grandi esperti di senologia in campo internazionale, che ai aiuterà ad per-

fezionare ulteriormente il nostro Centro Integrato di Senologia, unico nel Molise”

“È stato dimostrato che la cura del tumore al seno in Centri di Senologia multi-

disciplinari “Breast Unit” aumenta la percentuale di sopravvivenza delle pazienti (18%)”

ha sottolineato il professor Cataliotti nella sua “Lectio Magistralis” “senza peraltro con-

siderare i benefici psicologici derivati da una migliore qualità di vita delle pazienti stesse

e garantisce un utilizzo più razionale ed efficace delle risorse. Le Breast Unit” ha ag-

giunto il luminare “sono dei team multidisciplinari all'interno dei quali si trovano tutte

le specialità mediche, tecniche e infermieristiche che in qualche modo interagiscono

nella prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione del carcinoma mammario con le mag-

giori competenze specifiche e in assoluta coordinazione”.

Campobasso e il degrado

Alla Fondazione “Giovanni Paolo II” meeting sulla Salute della Donna

Tumore al seno, casi in aumento

Campobasso

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CAMPOBASSO-ROMA

ORARICAMPOBASSO-NAPOLI CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA

Nei ranghi altidella politica

regionale nessunoha inteso affrontare

alle radici la questioneper capire cosa ci sia davvero da liquidare, liquidandola, e cosa invece lo impedisce

L’Ersam è tutto, tranne un entein liquidazione

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L'Oscar del giorno lo assegniamo aAndrea Di Lucente assessore alla Pro-vincia di Isernia. Ha avuto il coraggio, di-nanzi al rischio che i giovani professionidell'Agenzia Sfide possano andare acasa, di sottolineare come l'attuale mag-gioranza alla Regione si stia dimenti-cando di loro. Eppure, quando era al-l'opposizione si era impegnata, a parole,sulla questione. Ora, invece, che po-trebbe assumere le relative decisioninon fa più nulla. Così ha ritenuto di ri-chiamare l'attenzione di quanti rico-prono incarichi assessorili di interve-nire.

Il Tapiro del giorno lo diamo a MichelePetraroia. All'opposizione ha semprecaldeggiato la necessità di assumere de-cisioni in merito alle problematiche dellavoro. Ora, ricoprendo l'incarico di as-sessore al Lavoro non riesce a metterenero su bianco sulle questioni ancoraaperte. Continua ad esternare come sestesse ancora all'opposizione e non già,invece, nella stanza dei bottoni dove iprovvedimenti vanno presi e non c'è lanecessità di fare un giro di parole comequando stava all'opposizione. Anzi, aforza di parlare sembra quasi il presi-dente della Regione.

L’Oscar del giornoad Andrea Di Lucente

Il Tapiro del giornoa Michele Petraroia

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

30.000 copie in omaggioISERNIAANNO IX - N° 9 - DOMENICA 9 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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ISERNIA. Nel quadro dellasemplificazione delle attivitàdella Pubblica Amministrazione,il Comune di Capracotta ha atti-vato quello che viene definitol’Ordinativo Informatico Locale.Ma di cosa si tratta? Gli ordina-tivi di pagamento e di incassoavvengano tutti in via telematicaattraverso flussi di dati inviatialla Tesoreria unica degli EntiLocali. Fino a qualche tempo faogni Comune gestiva singolar-mente la propria Tesoreria affi-dando la gestione delle proprierisorse ad un Istituto di Credito.Con l’abolizione delle Tesoreriecomunali e con l’introduzionedella Tesoreria unica nazionale,tantissime amministrazioni co-munali hanno riscontrato il di-sinteresse del sistema bancarioa rispondere agli avvisi di gara,tanto è vero che moltissime in-dizioni di gare vanno costante-mente deserte.

Nel passato le amministra-zioni comunali riuscivano ad ot-tenere condizioni di favore daparte delle banche gestori dellaTesoreria, ma oggi confluendotutte le risorse nella Tesoreriaunica, gli istituti di credito pon-gono condizioni molto oneroseper le PA. In questo quadro incontinua evoluzione prendepiede l’uso innovativo dell’in-

formatica e più in generaledell’ICT (Information and Com-munication Technology), checontribuisce alla creazione divalore sia per i cittadini che perle imprese. Ed è proprio in que-sta direzione che si è mosso ilConsiglio Nazionale per l’Infor-matica della Pubblica Ammini-strazione (CNIPA), che operapresso la Presidenza del Consi-glio dei Ministri ed ha la mis-sione di fornire supporto allaPubblica Amministrazione.Nello specifico, la sua applica-zione permette la gestione e latrasmissione al Tesoriere delComune degli ordinativi dispesa ed incasso, applicando letecnologie di firma digitale,sgravando così l’Ente dai com-piti di archiviazione, salvataggioe di tutte le altre incombenzestabilite per legge in materia diarchiviazione e trattamento deidati. Un passo in avanti non dapoco, quindi, compiuto subitoanche dal Comune di Capra-cotta che sta partecipando con-cretamente al processo di digi-talizzazione della PubblicaAmministrazione avviando, giàda maggio scorso, la fase di spe-rimentazione che terminerà ilprossimo mese di settembre.L’Ente trasmette al Tesoriere or-dinativi informatici mediante

via telematica, sottoscritti digi-talmente. Ciò ha immediati ef-fetti positivi che si possono rias-sumere nella riduzionedell’onere della gestione docu-mentale e dei tempi di esecu-zione delle operazioni bancarie,ma anche nella razionalizza-zione del sistema contabile e nelmiglioramento dei servizi offertiai cittadini, oltre che nella mag-giore certezza nelle riscossioni.Con questo sistema si ottengonodiversi vantaggi. Il primo, nel-l’interesse del bilancio comu-nale che non deve sostenere piùalcun onere per l’emissione de-gli ordinativi di pagamento e diincasso. Poi c’è il grosso vantag-gio dell’esecuzione e dell’accre-ditamento quasi immediato deipagamenti a favore dei creditoridell’Ente, senza dimenticare ilcontrollo diretto delle opera-zioni e della loro archiviazione.“Un passo in avanti molto signi-ficativo verso il miglioramentodei servizi a favore de cittadini –commenta il Sindaco AntonioMonaco, che ringrazia la re-sponsabile del servizio finanzia-rio del Comune di Capracotta,la dott.ssa Ionata – per aver vo-luto celermente attivare questoservizio innovativo delle attivitàamministrative del nostro Co-mune”.

119 giugno 2013

A Capracotta attivatol'ordinativo informaticoper semplificarele attività.

ISERNIA. Basta con le chiacchiere, è oradi passare ai fatti”. Così Andrea Di Lucente,assessore ai Rifiuti della Provincia di Iser-nia, commenta l’immobilismo dei verticiregionali nei confronti dei 21 collaboratori

dell’Agenzia di sviluppo locale ‘Sfide’.“Quando ero direttore generale dell’Agen-zia – dichiara Di Lucente – sulla questionenon era mancato l’interessamento da partedegli allora consiglieri di minoranza Mi-chele Petraroia e Cristiano Di Pietro, cheavevano promosso una serie di audizioninelle competenti commissioni regionali.Entrambi avevano fatto un gran parlare,ottenendo una forte risonanza mediatica inmerito ai loro interventi. A distanza dimesi, però, la parti si sono ribaltate. E, orache si tratta di assumere decisioni nei con-fronti dei lavoratori, per lo più giovani, lavicenda sembra non interessare più nes-suno, nel governo regionale. Perché que-sto?”. Di Lucente ricorda come siano statobloccati, “inspiegabilmente”, qualcosa

come 300mila euro di fondi regionali, dadestinare proprio all’Agenzia ‘Sfide’. Senzaquesti finanziamenti, “i collaboratori – pro-segue l’assessore provinciale – continue-ranno a non percepire lo stipendio, cosache accade ormai da nove-dieci mesi aquesta parte. Dove sono, adesso, Di Pietroe Petraroia? Auspico che non si faccianodisparità di trattamento verso alcun lavo-ratore, tanto più nei confronti dei precaridi ‘Sfide’, che continuano a prestare servi-zio nell’incertezza più assoluta, di prorogain proroga e senza soldi nonostante l’im-pegno profuso e l’esperienza maturata. Sobene che tante sono le difficoltà occupazio-nali presenti in Regione – ha concluso DiLucente - ma nemmeno si può pensaresolo ai grossi poli industriali”.

CAMPOBASSO. In merito al titolo dell’articolo“Caccia, Mazzuto pensa ai caschi’ e al sottotitolo‘Nonostante crisi economica e soppressione del-l’ente il presidente non bada a spese’ l’assessorealla Caccia, Gino Taccone, precisa quanto segue:“L’acquisto di alcuni copricapo fosforescenti e,quindi, ad elevata visibilità si è reso necessarioper garantire la sicurezza dei cacciatori ed evitare

così infortuni.Del resto, dal calen-

dario venatorio 2013-2014 che è in corso diapprovazione, si evincel’obbligo di indossareabbigliamento ad ele-vata visibilità. I fondiutilizzati per il loro ac-quisto sono, invece,quelli specificatamentedestinati all’attività ve-natoria e non altri. Per

cui l’affermazione che “il presidente non bada aspese” è fuori luogo, trattandosi, tra l’altro, di unprovvedimento atto a garantire la sicurezza inun’attività che risulta essere molto praticata nelterritorio della provincia di Isernia”.

“Agenzia Sfide, i ritardi della Regione”

L'assessore Taccone replicaalle accuse di sperpero di denaro

“Caschi ai cacciatori per la sicurezza”

Isernia

A denunciareil mancato versamentodei fondi alla struttura,l'assessore Di Lucente

Un Comune informatizzato

Un Comune informatizzato

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129 giugno 2013

TERMOLI - Il Governo ha dato attuazione ierial decreto legge 54/2013 che ha stanziato 780 mi-lioni di euro per il rifinanziamento della CassaIntegrazione Straordinaria in deroga. “Il settoredella pesca, che non beneficia direttamente ditale stanziamento - dichiara Luigi Giannini diret-tore Federpesca -, attende tuttora l’erogazionedelle giornate di cassa integrazione di gran partedel 2012 e del primo semestre 2013 e le risorseassegnate dalla Legge di Stabilità appaiono pur-troppo già ampiamente insufficienti.

Il decreto varato ieri dai Ministri dell’Economiae da quello del Lavoro poteva essere un’ottimaoccasione per soddisfare anche le garanzie socialidei lavoratori della pesca, che non sono e nondevono essere trattati come lavoratori di serie Brispetto agli altri comparti produttivi. Bastereb-bero somme tutto sommato modeste – concludegiannini -, rispetto all’intervento approvato dalGoverno, parliamo di 15-20 milioni: ci adopere-remo in ogni modo, affinché nell’iter di conver-sione del decreto legge sia possibile recuperare alsettore ittico quell’attenzione che è venuta menoin questa prima fase”.

TERMOLI - In “mare senza rete” è il titolo della campagna lan-ciata dalla Flai-Cgil iniziata ieri e che coinvolge le marinerie diAncona, Anzio, Cagliari, Chioggia, Crotone, Mola di Bari, Pescara,Rimini, Sciacca, Termoli, Torre del Greco, Trieste e Viareggio. LaFlai-Cgil ha avviato una raccolta di firme , da presentare al Pre-sidente della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato, af-finché si adoperino presso i ministeri di competenza, al fine diemanare i decreti di armonizzazione per l’applicazione del TestoUnico sulla salute e sicurezza sul lavoro alla specificità del settorepesca. La pesca rappresenta una tra le attività più rischiose e pe-ricolose, i lavoratori sono sottoposti ad attività usuranti, l’attua-zione nella sua interezza del Testo Unico permetterebbe il rico-noscimento delle malattie professionali e la possibilità dieffettuare una giusta prevenzione. La Flai-Cgil Molise ieri, neipressi dell’imbarco per le Isole Tremiti, ha allestito un gazebo perla raccolta firme, per sostenere questa iniziativa. Una battagliaaffinché i lavoratori della pesca non siano dimenticati e abbianopari dignità insieme agli altri.

Rifinanziati gli ammortizzatorisociali in deroga, la pesca resta fuori

In breve.

Pesca, in “mare senzarete”: raccolta firme Cgil

Termoli

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TERMOLI - “Incontri d’Arte”è il titolo di unanostra organizzata dall’Associazione culturale“Piccole Arti” di Foggia, che si terrà sabato 8 giu-gno alle 18 nella galleria civica di piazza S.Anto-nio. Sono 16 artisti pugliai che esporranno cinquedipinti ciascuno. “Gli artisti protagonisti – ha dettola dottoressa Sabrina Vasciaveo, che curerà lapresentazione dell’inaugurazione - con le loroopere testimoniano l’amore per l’arte e la culturain senso lato, senza la quale non può essere pen-sabile una maggiore crescita morale e civile diqualunque popolazione”. La mostra collettivasarà aperta al pubblico da sabato 8 a venerdì 14giugno dalle ore 10 alle 13, e dalle ore 17 alle ore

TERMOLI - Vent'anni fa inuna società opulenta dei 2/3l'emarginazione era il princi-pale problema, oggi è la vio-lenza che si estrinseca in di-verse modalità: contro le donne,i minori, gli impoveriti, nei con-flitti familiari, locali ed interna-

zionali. Svuotati da un mercatoomnicomprensivo che oggi nongarantisce più il falso benessereeconomico, diventiamo posses-sivi ed ossessivi con chi rite-niamo sia "inferiore" o ci appar-tiene o con noi stessi.

Cosa ci sta succedendo? Di

questo si parlerà nella parroc-chia del Sacro Cuore il 21 giu-gno alle ore 9,30 con Felice DiLernia, Antropologo del centrostudi della coop Oasi 2, e donAntonio Di Lalla che tratterà iltema "Non suicidatevi, ribella-tevi!"

TERMOLI – L’Amministrazione comunale informa lacittadinanza che Trenitalia, Gruppo Ferrovie dello Stato,ha comunicato l’interruzione del traffico sulla linea fer-roviaria Campobasso – Termoli a partire dal 9 giugno efino al 6 ottobre. Tutti i treni saranno sostituiti con ap-positi autobus, i quali effettueranno il servizio viaggia-tori, di norma, nel piazzale antistante le stazioni. Gliorari degli autobus sostitutivi sono riportati nell’OrarioUfficiale “In Treno – Tutt’Italia” e resi noti tramite il ca-nale internet delle Ferrovie dello Stato.

I Linguaggi della violenzae la cultura dell'incontro

Interruzione linea ferroviariaCampobasso–Termoli: sostituzione con autobus

TERMOLI – Il gruppo consiliare Fratelli d’Italia esprimeil proprio riconoscimento per il lavoro svolto dal consigliereNazario Malerba nel corso della sua permanenza all’in-terno del Consiglio comunale. A lui si rinnovano gli auguripiù sinceri per il prosieguo della sua carriera professionalee per il percorso di vita che lo ha portato a svolgere il pro-prio lavoro lontano da Termoli.

Il gruppo consiliare “Fratelli d’Italia”

eprime il proprio riconoscimento

a Nazario Malerba

Artisti pugliesi espongononella galleria civica

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139 giugno 2013

MONTENERO DI BISACCIA - Il Consiglio comunalenella sua ultima seduta ha approvato, oltre alla sdemania-lizzazione ed alienazione di un relitto stradale, la deliberache fissa le scadenze per il versamento del Tributo Comu-nale sui Rifiuti e sui Servizi (Tares). L’Assise civica ha sta-bilito che il versamento del tributo per l’anno 2013 sarà ef-fettuato in tre rate, con scadenze al 30 ottobre, 30novembre e 30 dicembre. E’ stato previsto inoltre che il pa-gamento delle prime due rate in acconto sia effettuato inmisura pari a quanto dovuto a titolo di tassa smaltimentorifiuti solidi urbani, di cui al D.Lgs. n. 507/1993 per l’anno2012, ad eccezione dell’addizionale ex E.c.a. Per le nuoveoccupazioni che decorrono dall’1 gennaio 2013, l’importodelle corrispondenti rate di cui al periodo precedente è de-terminato tenendo conto delle tariffe relative alla Tarsu invigore nel 2012; l’ultima rata sarà determinata applicando

le tariffe deliberate per l’anno 2013 per il tributo comunalesui rifiuti e sui servizi e detraendo l’importo delle primedue rate; contestualmente alla stessa, il contribuente saràtenuto al versamento della maggiorazione di cui all’art. 14,comma 13, del D.L. 201/2011. E’ stato stabilito che il versa-mento delle prime due rate, fatta eccezione per l’ultima,dovrà avvenire con le modalità già utilizzate per la Tarsunell’anno 2012, ossia tramite conto corrente postale, previoinvio da parte del Comune di apposito avviso di paga-mento al contribuente, contenente i modelli precompilati.Il versamento dell’ultima rata del tributo dovrà avvenireesclusivamente a mezzo modello F24 o tramite bollettinopostale intestato a “Pagamento Tares”. In apertura diConsiglio, il presidente Domenico Porfido ha dato notiziadi una comunicazione fatta pervenire all’ufficio di presi-denza, con la quale il consigliere comunale Donato Paride

Benedetto annuncia di voler uscire dal gruppo consiliaredi maggioranza “Moderati di Centro”, per aderire al neo-costituito gruppo dell’Italia dei Valori, al quale hanno ade-rito anche i consiglieri di minoranza Antonio D’Aulerio eMichelino Borgia. “Con l’approvazione delle scadenze peri versamenti Tares – ha commentato il sindaco Nicola Tra-vaglini – abbiamo dato seguito a quanto previsto dallaLegge italiana, cercando comunque di non creare confu-sione nei cittadini e dando il giusto respiro agli stessi conla previsione di un’adeguata rateizzazione. Per quantoconcerne il passaggio del consigliere Benedetto al gruppodi minoranza dell’Italia dei Valori – conclude il primo cit-tadino – gli rivolgo un in bocca al lupo, sperando che que-sta nuova collocazione politica possa dargli nuove soddi-sfazioni, trovando anche lo spazio di essere utile allacomunità”.

TERMOLI - L’Assessorato Regionale ai Trasporticomunica la riattivazione di altre corse che interes-sano la zona del Basso Molise. Stati infatti ripristinatii collegamenti tra Petacciato e San Salvo che an-dranno a coprire tutti i turni di lavoro dell’aziendaSIV e, al contempo, della tratta Termoli - Zona Indu-striale, Larino, Casacalenda, Bifernina (Bivio di Lu-para), Campobasso.

Consiglio comunale: approvata delibera che fissale scadenze versamento Tares per l’anno 2013

In breve.

Questione trasporti, ripristinate altre corse perla zona del basso Molise

TERMOLI - Martedi, 11 giugno alle ore 17, glialunni della scuola dell'Infanzia del 3° Circolo "Gio-vanni Paolo II" di Via Cina, presentano il saggio difine anno dal titolo "I colori delle emozioni". Come diconsueto, a conclusione del progetto didattico, anchequest'anno l'impegno e l'entusiasmo dei bambinihanno reso possibile la manifestazione. Il filo condut-tore di questo viaggio alla scoperta dei sentimenti edelle emozioni vissute nel quotidiano, è stato il rac-conto "Sei folletti nel mio cuore". In situazioni con-crete e percorsi motivanti, i bambini si renderannointerpreti consapevoli delle proprie ed altrui emo-zioni, esternandole con le espressioni del volto o conparticolari di esso quali la bocca, gli occhi o i gesti.L'obiettivo è quello di educarli sin da piccoli a conte-nere e a dominare le emozioni per evitare eccessi opaure infondate. A tale scopo i piccoli canteranno lagioia, la rabbia, la tristezza e la paura, associando agliatteggiamenti del corpo il ritmo musicale. Le inse-gnanti formulano un in bocca al lupo ai bambini eringraziano i genitori per la gentile collaborazione.

Festa di fine anno alla scuola dell'Infanziadi Via Cina a Termoli

Termoli

TERMOLI - Si è discusso dellalotta alla corruzione nell’incontroper sensibilizzare le nuove gene-razioni che si è tenuto nell’audito-rium della scuola media Brigida.All’incontro hanno presenziato ilProcuratore capo della Repub-blica di Larino, Ludovico Vaccaro;Vincenzo Musacchio, Presidentedella Commissione regionale An-ticorruzione; Carmela Rinaldi,

Capitano della Guardia di Fi-nanza di Termoli; Maria FeliciaVizzarri e Maria Bizzarro, psicolo-ghe del progetto messo a puntodalla Commissione regione anti-corruzione a sostegno delle vit-time della corruzione. Tra il foltopubblico presente, anche l’asses-sore alla Cultura del comune diTermoli Michele Cocomazzi; il co-mandante la Compagnia carabi-

nieri di Termoli, capitano PaoloNichillo; il comandante della Ca-pitaneria di Porto Claudio Manga-niello e la dirigente del Commis-sariato della città adriatica MariaSantoli.

Nel suo intervento il Procura-tore ha fatto riferimento alla “cor-ruzione” nella pubblica ammini-strazione sottolineando comeanche il dissesto economico sia inparte dovuto alla corruzione. Ildottor Vaccaro ha anche specifi-cato che molte aziende estere ri-nunciano ad investire in Italia pernon trovarsi a fare i conti con lacorruzione che potrebbe incideresul costo degli investimenti. Aconclusione dei lavori sono statipremiati i vincitori del Premio“Sandro Pertini 2013: La corru-zione è nemica della Repubblica”,che ha visto gli studenti cimen-tarsi nel rappresentare con un di-segno la corruzione e la lotta alradicato fenomeno.

TRIVENTO – Le responsabilidel gruppo di preghiera PadrePio, dopo quello di Pietrelcinahanno organizzato un pellegri-naggio al Santuario della Ma-donna Santa Maria del Canneto aRoccavivara, dove si è unito adaltri gruppi provenienti da paesidella diocesi e dal Molise.“Quest’anno – ha detto il padrespirituale del gruppo di pre-ghiera triventino - il momento dipreghiera che stiamo per vivereavviene il 26 maggio; ricordateche Padre Pio è nato il 25 maggio1887 e fu battezzato il giorno

dopo, cioè il 26 maggio nellachiesa parrocchiale di San-t’Anna: ricorrono, oggi, 126 anni.In questo momento pensiamo alnostro battesimo e rinnoviamo lepromesse fatte in quel giorno”.Poi, restando accostato all’imma-gine di Padre Pio, il padre spiri-tuale ha continuato: “Penso chetutti voi siete stati a Pietrelcina.Tutti ricorderete che Padre Pioera molto legato al suo paese na-tale. Quando qualcuno di Pietrel-cina andava a San Giovanni Ro-tondo, Padre Pio, tra l’altro,diceva: “Salutatemi la morgia!”.

In quella stanzetta angusta,aveva trascorso momenti moltoforti di preghiera, di studio, di pe-nitenza, superando le tentazioniche il demonio gli poneva”. Dopol’adorazione è stata officiata lasolenne concelebrazione presie-duta da monsignor DomenicoScotti, vescovo di Trivento. Du-rante l’omelia il presule ha dettoche “La fede è una forza che tra-sforma le persone. Fa crescere ilseme della vita nascosta nellepersone, nascosta come fuocosotto le ceneri dell’osservanza,senza vita”.

Lotta alla corruzione, convegno per gli studenti

Gruppo di preghiera Padre Pioin pellegrinaggio a Canneto

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159 giugno 2013

Ha sbagliato pronostico chipensava che una volta tornatoin Irpinia Capone per il Cam-pobasso si sarebbero schiusi igiorni della serenità. L’arrivo diDi Palma solo nelle prime oreha scosso un po’ l’ambiente so-pito. Ma da quando il vicentinoha presentato il nuovo direttoresportivo sono cominciati i primimal di pancia.

Il nome di Recchi non è an-dato giù ai più. Colpa del curri-culum del dirigente, non certoper partito preso. Sul web si èprontamente scatenata unasorta di gara a chi ha potutosvelare il maggior numero di al-tarini. Così abbiamo letto coseche sono molto distanti da ciòche il nuovo direttore aveva di-

chiarato nel corso della sua pre-sentazione, avvenuta nella sedericavata sotto la tribuna centraledello stadio.

Recchi, tanto per non rima-nere nel vago, si era fatto fortedi un quadriennio di fuoco, pas-sato a Cesena, dove sarebbestato il direttore sportivo che hapreparato ben tre promozioni,lanciando giovani di valore qualiParolo e Giaccherini. Sul web,invece, sono arrivate puntuali leprecisazioni che affermano cheRecchi è stato a Cesena un soloanno, con un compito molto piùmodesto di direttore sportivo.Faceva il talent scout. Ovvero loscopritore di giovani calciatori.E questo non esclude che siatoccato proprio a lui aver messo

gli occhi sui due celebri gioca-tori che abbiamo appena ricor-dato.

Non sino mancati fatti chehanno ricordato alcuni scivolonidello stesso Recchi prima a No-vara e poi a Trieste; neppure adAncona le cose sarebbero an-date a puntino. Come a volerdire che le cadute sono state piùdegli scatti. Ragion per cui ci siè chiesto se fosse proprio il casodi scegliere un uomo così. Dopoaver licenziato, a mezzo stampa,Michele Ciccone che nelle duepuntate campobassane, avve-nute a distanza di oltre diecianni l’una dall’altra, ha fattoparlare i fatti. Nel primo cam-pionato formò con Berardo losquadrone che si fece sfuggire

la promozione solo per unpunto. Nel campionato appenafinito sappiamo bene quale au-tentico miracolo abbia fattotanto lui che il tecnico Vullo.Messo subito in discussionedallo stesso Recchi che sembra

intenzionato a lasciarlo a casa,per portarsi un allenatore a luifidato. Si sono fatti i nomi diOrsi e Domenicani, entrambicon troppe bocciature sul li-bretto.

(pi.pò)

Raffale Di Risio è stato uno degli amicipiù affidabili di Michele Scorrano. Il cen-trocampista e il terzino, per certi versi,erano fatti della stessa pasta. Entrambisono arrivati dalla provincia: Michele daUruri, Raffaele da Baranello. Tutti e duesono diventati in fretta adulti, avendostretto forte i pugni per affermarsi nelmondo dorato del pallone che molto pro-mette, ma poco mantiene.

Avevano fame di successo e di un contoin banca i due ragazzi molisani che eranoidentici anche nel ruolo: sul principio ini-ziarono da centravanti, scelta quasi obbli-gata che viene fatta per gratificare il piùforte del paese. E Michele e Raffaele sonostati i migliori di Ururi e Baranello. Dopo diloro, neanche a dirlo, nessuno è riuscitoneppure a sfiorare i loro allori.

Di Risio è un uomo tosto, come lo è statoRaffaele. Dire che si veste di sani principiè poco: è quasi un ostinato. Se si mette unacosa in testa non gliela toglie nessuno. Perquesto ha voluto tenersi lontano dal capo-

luogo per onorare la memoria dell’amicoscomparso. Raffaele è fatto così, e ora cer-cheremo di farci spiegare perché.

-Scusa Di Risio perché si ad Agnone eUruri e no a Campobasso?

“Non vorrei cominciare con le polemiche.Voglio dire semplicemente che in quei duecentri si sono create le premesse, mentre nelcapoluogo no”.

-Questa sembra una di quelle risposteimbalsamate che non fanno onore néalla schiettezza di Di Risio, né alla me-moria del “capitano”.

“Ebbene, sarò più chiaro: nella nostra cittànon hanno rispettato la memoria di Mi-chele”.

-Spiegati meglio.

“Quattro anni fa, dopo l’improvvisa scom-parsa del mio compagno di squadra ci fu uncoro a favore dell’iniziativa di intitolargli lostadio. Poi, un po’ alla volta, non si è dato se-guito a quella proposta”.

Quindi?“Mi sono perorato di raccogliere 2.500

firme di tifosi rossoblù e di tutti i presidentiregionali delle società del settore giovanileche muovono qualcosa come circa 10.000ragazzi. Ho preso il tutto e l’ho inviato alsindaco e all’assessore allo sport”.

-E che è successo?“Esattamente niente: non si sono degnati

neppure di rispondermi. Ignorando in que-sto modo la richiesta di migliaia di persone.Che non volevano di certo cambiare le re-gole, ma solo cercare un percorso legale perl’intitolazione dell’impianto. A Lancianohanno chiamato lo stadio Guido Biondi inpochi mesi, tanto per fare un paragone”.

-Ma dal Palazzo si sono giustificatiesibendo una vecchia delibera dellagiunta Litterio, degli anni Ottanta, chesanciva di chiamare il nuovo manufattoGiovanni Romagnoli.

“Le cose non stanno proprio così. Queldocumento era una semplice lettera che Lit-terio scrisse ai famigliari di Romagnoli, noncerto una delibera che è ben altra cosa. E poinon sta scritto da nessuna parte che non sipotesse fare un’altra votazione per annul-lare una vecchia delibera e farne un’altra”.

-Ci sono altre forze sociali che la pen-sano in altra maniera e anche qualcheautorevole collega non è d’accordo.

“Rispetto le loro posizioni. Ma io restodell’opinione che la memoria del nostro ca-pitano andava onorata in un’altra maniera.Dando per le meno una spiegazione plausi-bile ai tifosi, non certo a Di Risio”.

-Veniamo al memorial di oggi, che si

gioca a Ururi. Di cosa si tratta?“Di un vero e proprio Scorrano day. Una

giornata in cui si giocherà ad oltranza, co-minciando con i giovanissimi, per chiuderecon la partita che vedrà in campo una sele-zione del Campobasso del 1983, contro unasquadra in cui ci sarà anche l’ingegnerRocco Sabelli, uno degli organizzatori tantodi questa 2^ edizione che di quella disputataad Agnone”

-Chi altro ha concorso in chiave orga-nizzativa?

“La Figc regionale, con a capo il presi-dente Piero Di Cristinzi che è stato l’animaanche dell’altra iniziativa. Ha svolto la suabrava parte anche Telemolise che ha preso acuore la commemorazione”.

Quanti rossoblù “datati” scenderannoin campo?

“Quasi tutti quelli che hanno formato ilnostro organico: da Ciappi a Tacchi, tantoper intenderci”.

(pipò)

“Un giorno ad memoriamper Michele nella sua Ururi”

Continuano le polemiche dopo le decisioni di Di Palma di non riconfermare gli uomini della salvezza.

I tifosi rivogliono Vullo

Sport

Intervista a Raffaele Di Risio nello Scorrano day.

Mai a Campobassosinchè ci sarannoquesti amministratoriche non hanno volutointitolargli lo stadio

Il capitano se potessedirebbe di lasciarperdere: a lui certecose non sarebberopiaciute

Musi lunghi anche per l’arrivo di Recchi che vuolcambiare anche i pezzi forti dello scorso campionato

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