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Inchiesta Adozioni ai single Attualità Imprenditoria in rosa Moda Novità in passerella Salute a tavola Mela contro il colesterolo Gabriella Carlucci “La mia vita in prima linea”

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InchiestaAdozioni ai single

AttualitàImprenditoria

in rosa

ModaNovità

in passerella

Salute a tavolaMela contro

il colesterolo

Gabriella Carlucci“La mia vita in prima linea”

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2 m a r z oduemilaundici sommario

ditoriale

di ANNA RUSSO

E’ opinione comune che Marzo sia ilmese del risveglio. Della natura, del-l’amore, dei sensi tutti. Per molti di noi, in-vece, questo è stato il mese dell’incubo.Le inchieste senza esito sull’omicidiodella piccola Yara, che sem-brano girare intorno ad unenorme buco nero; la guer-ra in Libia con l’altalenanteatteggiamento del resto delmondo, oscillante tra la li-nea interventista e quella dinon belligeranza; il ter-remoto con conseguen-te tsunami in Giap-pone e il rischiodi contamina-zione nucleare.Cosa sta accadendo suquesta terra e all’umanità inte-ra? C’è ancora qualcosa diumano, che non sia il dolore?

Nessuna pietà per una ra-gazzina di tredici anni daigrandi sogni. Abbandonatain un campo in una freddasera di novembre, nulla èancora chiaro su cosa lesia accaduto: chi l’hauccisa, dove è morta, co-me, perché?Violenza sessuale,riti satanici, premeditazione,triste fatalità. L’unica cosacerta è che, come nel giocodelle tre carte, per tre voltela neve ha coperto e scoper-to quel corpo offrendo e to-gliendo a inconsapevoli pas-santi l’opportunità di dare aYara un luogo più consonoper riposare. Carta vince,carta perde.

Nessuna pietà per mi-gliaia di libici che combattono in nomedella libertà. Che senso ha sapere quan-ti morti ci siano già stati quando Gheddafiha passato il tempo a promettere ven-detta ai traditori e l’ONU a cincischiare:no fly zone sì, no fly zoneno? Il mondo ci-vile si indigna di fronte alle dittature, igrandi Stati si muovono per affermare lademocrazia con le armi e quando c’è unpopolo che lotta per conquistarla, si ter-giversa per settimane perché il petrolioe i delicati equilibri internazionali ven-gono prima di tutto, anche dello spau-racchio “libertà”. Carta vince, carta per-de.

Nessuna pietà per la terra del Sol Le-vante. Tutti gli elementi sembrano sca-tenarsi contro i giapponesi. Nessun ri-spetto per il loro rigore e ordine, per laloro precisione e educazione. Prima laterra con il terremoto, poi l’acqua con lotsunami, poi il fuoco con gli incendi allecentrali nucleari, poi l’aria con la diffu-sione della nube radioattiva. Ed è pro-prio l’aria oggi a giocare il ruolo princi-pale. Spirerà verso il mare o verso terra?Carta vince, carta perde.

Ma per noi italiani, ci consoliamo, lasituazione è diversa. Il territorio è alta-mente sismico, ma non tanto quantoquello del Giappone; non abbiamo an-cora centrali nucleari, ma non importaperché quelle che le classi al potere pro-mettono di regalarci saranno di ultimis-sima generazione per cui “non a ri-schio”. La democrazia, poi, in Italia è dicasa: abbiamo festeggiato orgogliosi i150 anni della Repubblica tutti uniti... no,scusate, mancava la Lega. Carta vince,carta perde.

4 Personaggio del mese• Gabriella Carlucci,

sindaco di Margherita di Savoia

5 Società• La risposta delle Istituzioni

ad un matrimonio che finisce

6 Inchiesta• Voglia di genitorialità tra

diritti umani, sociologia, leggi e Costituzione italiana

8 Attualità• Onda rosa nell’imprenditoria

di Capitanata• Donne per l’Italia

volti, storie, passioni

9 Creatività• Fiabe del cuore, ponte tra bimbo

e mondo degli adulti

10 Bellezza• Il benessere parte dalla testa

12 Moda• Novità in passerella

13 Mondo Bimbi• Cocco di mamma gioca

con la moda delle grandi firme

15 Architetto• Case di luce vestite

16 Cucina• Mela contro il colesterolo

17 Rubriche

22 Salute• Fitness contro la cardiopatia

23 Agenda

Il Garden Club Amarillis diFoggia ha organizzato un defilèfloreale dal titolo: Fiori in passe-rella.

La presidente del club, NoraLeone, e le socie tutte avranno ilpiacere di accogliere gli amicipresso il vivaio Ricciotti, loc.tà Ar-pi Nova-Foggia, il giorno 26 mar-zo prossimo alle ore 18,00.

ANNUNCI IN FIORE

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3m a r z oduemilaundici

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4 m a r z oduemilaundici personaggio del mese

Da show girl a parlamentare e sindaco.Non stiamo parlando di una delle tantestarlette cadute recentemente nella

trappola del Sexy Gate, ma di una donna cheormai da vent’anni ha abbandonato il mondodello spettacolo e la cronaca rosa per dedicar-si attivamente alla carriera politica. Oggi è par-lamentare dellamaggioranza e sin-daco di Margheritadi Savoia. E mentrel’inossidabile sorel-la Milly domina so-vrana il sabato seradi RAI 1, GabriellaCarlucci si dividetra Roma e il picco-lo comune delle sa-line, che un anno fal’ha eletta a furor dipopolo “prima cit-tadina”.

Quasi trent’an-ni fa l’esordio in te-levisione, da quasiventi anni in politi-ca. Cosa l’ha spintaa candidarsi la pri-ma volta?

Per dedicarmi atempo pieno allapolitica, attività digrandi soddisfazioni ma molto impegnativa, daqualche anno ho smesso di fare televisione. Nel’94 ho aderito al movimento di Forza Italia e poimi sono candidata perché convinta della bon-tà del programma di modernizzazione del Pae-se proposto dal Presidente Silvio Berlusconi.Mi sono impegnata particolarmente nel cam-po della cultura e dello spettacolo mettendo a di-sposizione la mia esperienza. L’Italia infattiaspetta da tantissimi anni una legge che disci-plini in maniera organica il settore dello spet-tacolo e mi sono quindi fatta promotrice di un te-sto unico che oggi è in dirittura d’arrivo e sperovenga approvato al più presto.

Tra le sue battaglie parlamentari c’è quel-la per una maggiore regolamentazione delleattività su internet. Quali crede siano i peri-coli maggiori del web?

I pericoli derivano dall’utilizzo del web daparte dei bambini e degli adolescenti che mol-to spesso navigano in assenza di protezioni, ri-sultando così esposti alle insidie di adescatori,pedofili e ai siti di contenuto improprio (siti por-no, scommesse). C’è bisogno di un forte impe-gno da parte dei genitori e dei provider, delle as-sociazioni che si occupano d’infanzia, dellascuola per eliminare le minacce ai minori insi-te nel web. Internet è uno strumento utilissimoper la diffusione della conoscenza, delle idee enon può essere bloccato, ma certamente va ge-stito con attenzione.

Come nasce il suo legame con la città diMargherita di Savoia?

Nasce dal mio interessamento legato al por-to della città che nel 2004 rischiava di perderei finanziamenti statali e comunitari a causa del-la decisione dell’allora amministrazione di cam-biare il progetto, portando da 300 a 1000 i postibarca. Memore di quell’impegno e di tante al-tre attività condotte per Margherita di Savoia,

i cittadini, che spesso capiscono di politica mol-to più dei politici stessi, si sono resi conto che lascelta migliore per il centrodestra era la sotto-scritta e mi hanno chiesto con una raccolta difirme di candidarmi. Il successo con il 70% deivoti è stata la conseguenza di una candidaturanata a “furor di popolo”.

Come riesce aconciliare attivitàparlamentare, at-tività di sindaco evita privata?

Alla famiglia ealla casa cerco didedicare tutto iltempo che posso.Cerco di ottimizza-re ogni minuto, fac-cio la spesa all’ae-roporto, cerco ognimomento liberoper stare con miomarito e mio figlioa prezzo anche digrandi sacrifici. Idue giorni alla set-timana nei qualisono a Margheritavalgono comequattro di una per-sona normale. I rit-mi sono molto ser-

rati e la pausa pranzo per me è inesistente sia inParlamento che in Comune.

Molto spesso, tra i tanti impegni, le donnetrascurano, per scelta o congiunture sfavore-voli, la vita sentimentale e privata. E’ mai ca-pitato anche a lei?

No e sono molto orgogliosa di questo. Cer-co sempre di fare tutto nel poco tempo a dispo-sizione e ormai ho imparato ad essere multita-sking. Quando ero bambina facevo pattinaggioalle 6 del mattino perché era l’unico modo perpraticare il mio sport preferito e anche oggi cer-co di sfruttare ogni minuto della giornata. Sen-to una grande responsabilità verso mio figlio ela sera, anche dopo un’impegnativa giornatadi lavoro, cerco di seguirlo nei compiti e di ag-giornarmi su quanto è successo nel corso dellagiornata. I viaggi e il tennis mi hanno molto uni-to a mio marito e appena possibile cerchiamo diorganizzare qualche momento di svago tutti in-sieme.

Vita politica e carriera televisiva: quale leha dato più soddisfazioni e quale più delusio-ni?

Allo stesso modo. Le soddisfazioni che hoavuto nel vincere in un collegio ormai dato perperso per poi rivincere nuovamente in due ele-zioni sono analoghe a quelle che ho provato nelpresentare Sanremo. Sono equivalenti perchédipendono dalle capacità personali e dal lavo-ro compiuto.

Un insegnamento ricevuto dall’attività po-litica e uno da quella televisiva.

L’insegnamento che ho ricevuto vale pertutti i mestieri. La tenacia, la costanza, il sacri-ficio, sono indispensabili per raggiungere i ri-sultati. Anche nello spettacolo se non conosci ituoi ospiti e il copione vai incontro a figuracce.In politica per presentare leggi, rappresentare

i cittadini, dare una risposta ai problemi è ne-cessario studiare, prepararsi, parlare con la gen-te.

Quale donna dello spettacolo vedrebbebene nei panni di parlamentare?

Mia sorella Milly sarebbe perfetta. E’ col-ta, preparata, attenta a tutto quello che succe-de nel mondo. Ha un forte legame con le asso-ciazioni ambientaliste, con il mondo dellacultura e dell’istruzione. Questo le permette diarrivare al cuore della gente.

Viceversa, quale parlamentare spinge-rebbe verso una carriera televisiva?

Ce ne sono tante, spigliate, simpatiche econ un volto televisivo ma saprei segnalare nes-suna in particolare.

Il RubyGate sembra mostrare una nuovastrada per il potere e il successo. Al di là delleaccuse al premier, che troveranno eventuale ri-scontro o smentita dall’azione giudiziaria, co-

sa pensa della “via del compromesso” scelta damolte ragazze per ottenere denaro e incarichipolitici e televisivi?

Finché non ci sarà una sentenza non misento di giudicare pettegolezzi e illazioni.

Ritiene che studio, capacità personali, ca-parbietà e duro lavoro siano ancora ingre-dienti validi per “sfondare”?

Assolutamente sì. La mia esperienza mispinge a dire che le qualità personali son in-gredienti validissimi, uniti forse ad un pizzico difortuna.

Un consiglio a tutte le ragazze che inten-dono entrare nel mondo dello spettacolo.

Il consiglio è di curare moltissimo lo studioe la preparazione perché non si può improvvi-sare. Se una ragazza vuol fare l’attrice deve fre-quentare corsi di recitazione, di ballo, di dizio-ne, conoscere le lingue. Non basta una bellafaccia. Ci vogliono talento, determinazione,preparazione. Anna Russo

DAL PALCOSCENICO ALLO SCRANNO DI PRIMA CITTADINA

Preparazione e un pizzico di fortuna gli ingredienti per sfondare. Sul Sexy Gate la parlamentare commenta: “Solo illazioni e pettegolezzi”

Gabriella Carlucci, sindaco di Margherita di Savoia

Le saline di Margherita di Savoia

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La parabola discendente dellafamiglia, da “cellula fondante del-la società” a “istituto in crisi”. E’ latrasformazione in atto affrontata -dati alla mano - nell’ambito del-l’incontro “La famiglia: aspetti giu-ridici ed etici. La risposta delleIstituzioni“, organizzato dal di-stretto foggiano dell’AssociazioneNazionale Familiaristi Italiani, conil patrocinio del Comune e dellaProvincia di Foggia, dell’Ordinedegli Avvocati, dell’associazioneGe.Se - Genitori Separati, del Fo-rum delle Associazioni Familiari di

Puglia e dell’Adiantum (Associa-zione di associazioni per la tuteladel minore), svoltosi lo scorso 18febbraio in una gremita Sala del Tri-bunale, a Palazzo Dogana, tra av-vocati, studenti ed operatori socia-li, tutti interessati ai vari risvolti of-ferti dall’incontro moderato dallagiornalista Angela Fiore.

Quella che un tempo era la pri-ma agenzia di socializzazione èstata analizzata sotto la lente d’in-grandimento dell’attualità e dellagiurisprudenza da un solido par-terre di relatori. Risultato: un’ana-lisi precisa delle fragilità che han-no determinato la crisi della fami-glia storicamente intesa, come ilpassaggio dalla famiglia patriarca-le a quella nucleare, una genera-lizzata disaffezione nei confronti delmatrimonio a favore di diverse for-me di convivenza, una crisi valo-riale che svilisce il rito nuziale amero contratto stipulato da dueparti.

I dati sono allarmanti: sono10mila, in Puglia, le famiglie cheogni anno si separano. In media viè una separazione ogni 2 matri-moni. Una situazione che sta de-terminando nuove emergenze, eco-nomiche e sociali. Si sta delinean-do un nuovo tipo di povertà: in Ita-

lia sono 4 milioni i papà separati,800mila dei quali vivono al di sot-to della soglia dell’indigenza. Undato in costante aumento, come haevidenziato Roberto Notarangelo,presidente Anfi di Foggia, anchealla luce delle numerose richieste diseparazione di coniugi ultrases-santenni, nella maggior parte deicasi coppie monoreddito.

Ma anche emergenza sociale,essendo i figli le vittime designatedi questa realtà “in cui spesso di-ventano ‘territorio di contesa’ – haspiegato Vincenzo Bafundi, Sosti-tuto Procuratore del Tribunale diFoggia –. I coniugi trasformano i fi-gli in strumento ricattatorio cheallontana la vera essenza dell’es-sere genitore per scelta e non pernecessità biologica”.

“La famiglia in crisi – spiegaAntonello De Leonardis, consiglie-

re nazionale Adiantum e presi-dente della Ge. Se. di Foggia – uc-cide più della mafia e della camor-ra”. Per questo la risposta delle Isti-tuzioni è più che mai necessaria: “lafamiglia non è un fatto privato,ma sociale”. Si continuano a snoc-ciolare dati, quelli del Tribunale diFoggia dove, in un anno, sono sta-te definite 170 domande di divorzicongiunti su 171; 141 domande didivorzi giudiziari su 152, 485 se-parazioni consensuali e 327 giudi-ziali. “A Foggia –ha spiegato Co-stanzo Cea, presidente della Se-zione Famiglia locale – c’è uno de-gli uffici più produttivi d’Italia, mala risposta quantitativa non com-porta necessariamente una rispostaqualitativa, perché l’intervento deigiudizi in ambito familiare è vasto”ed è necessario “saper prendere ledistanze da quel tipo di arroganza

scientista che crede di poter rias-sumere le esigenze della famigliaall’interno di formule giuridicheprecostituite”.

A Giulio Treggiari, avvocatodel Foro di Foggia, invece, il com-pito di addentrarsi nei risvolti pe-nalistici del tema, con una panora-mica delle nuove figure di reato chesi vengono, quindi, a configurare:maltrattamenti, aggressioni verba-li e fisiche, pressioni psicologicheesercitate sui figli minorenni perscopi vendicativi nei confronti delconiuge. “Bisogna ripartire dallaformazione della persona per sal-vare la famiglia” ha risolto, invece,padre Walter Arrigoni, monacodiocesano, delineando un percorsoche deve interessare tutti gli ope-ratori del territorio, sociali e cultu-rali.

Maria Grazia Frisaldi

5m a r z oduemilaundicisocietà

In Puglia sono 10mila i coniugi che ogni anno decidono di separarsi. In media si rompe una unione su due

Una parabola discendente: la trasformazione da “prima agenzia di socializzazione” a “istituto in crisi”

La risposta delle Istituzioni ad un matrimonio che finisce

Un momento dell’incontro

Autrice di saggi, affronta il tema della responsabilità di educare i giovani al rispetto della legalità

Scuola e famiglia due mondi a confronto

L’educazione dei figli, si sa, na-sce tra le mura domestiche e si ci-ba di attenzioni, disponibilità e af-fetto. Il risultato, però, in unmomento storico digrandi mutamenti chehanno investito la stes-sa istituzione della fa-miglia, non è semprescontato e il confine trala buona e la cattivaeducazione è spessomolto controverso. Ne èconvinta Oriana Fidan-za, docente foggianache ha rilevato, nel cor-so della sua esperienzalavorativa, la difficoltàdi comunicazione trascuola e famiglia. E’proprio la scarsa collaborazione ge-nitoriale, insieme al perpetrarsi trai giovani di comportamenti spessoirrispettosi nei confronti delle isti-tuzioni e della legalità, tema del-l’ultimo lavoro della scrittrice fog-giana: la “Mala educazione”.

Cosa intende per mala educa-zione?

Attualmente noto che o i mino-ri vengono maltrattati, calpestati

nella loro innocenza, oppure ven-gono viziati, tutti i loro desideri ven-gono soddisfatti o addirittura pre-venuti: questo è ciò che intendo per

maleduca-zione. Pre-venire ad-dirittura idesideri diun minores i g n i f i c anon rispet-tarlo per-ché, sequeste ‘fa-miglie ban-comat’ co-me sonosolita defi-nirle, conti-

nuano a riempire il minore di rega-li e denaro per tacitare una richiestadi disponibilità, di tempo, di affetto,il minore sarà portato a privilegiaregli oggetti al posto delle persone.Crescerà anaffettivo e l’anaffettivi-tà è spesso l’anticamera dell’ille-galità.

Quali atteggiamenti condan-na esattamente?

Il bullismo, l’insofferenza ver-so le istituzioni, lo scarso senso ci-

vico che poi sono atteggiamenti giàevidenti nei genitori. L’educazionericevuta a casa si trasmette ai figli.Chi semina qualcosa la raccoglie.Chi non semina, non può preten-dere di raccogliere.

Come è giunta a queste rifles-sioni?

Tutto questo l’ho verificato at-traverso la mia esperienza di lavo-ro (infatti sono una insegnante dadiciassette anni), ma anche attra-verso lo studio di materiale di di-verso genere, articoli di giornali,saggi, statistiche.

Una ricetta per la buona edu-cazione?

Io mi auguro che questo libropossa sollecitare una presa dei co-scienza. Tanto per cominciare nes-

sun genitore deve scrollarsi di dos-so le responsabilità attribuendoleesclusivamente alla società perchéla società, in realtà, siamo noi, checi piaccia o no. In secondo luogo oc-corre una fattiva collaborazione tradocenti e genitori. Con questo in-tendo una collaborazione nonastratta. Un genitore che diserta leriunioni scolastiche dicendo di nonavere tempo e poi quel tempo lo tro-va per precipitarsi a scuola per cri-ticare l’operato del docente che hamesso un voto inferiore alle aspet-tative, sicuramente non è un geni-tore collaborativo. Occorrono, poinon tanto ‘scuole per genitori’quanto ‘genitori per scuole’ nel sen-so che i genitori più coscienziosi epropensi ad educare spronino quel-

li più latitanti, anche attraverso in-contri nelle scuole perché se que-sto genere di incontri è promossodai docenti, i genitori non vi parte-cipano o lo fanno solo per chiedereinformazioni sui voti del figlio.

Lei rivendica allora quel ruoloche in passato il docente aveva co-me punto di riferimento e che og-gi ha perso?

Esattamente, occorre anche unsussulto di dignità da parte dei do-centi che, troppo spesso cedono al-le pressioni dei genitori che hannouna visione utilitaristica della scuo-la come luogo dove prendere un di-ploma per poi accedere al mondodel lavoro.

Elisabetta Ciavarella

Scrittrice e giornalista pubblicista, Oriana Fidanza si èoccupata di sociologia ed antropologia antica (“Dono e de-naro nella Grecia prericlea”) e moderna (“I proverbi del ter-razzano”) e di critica letteraria. Oltre a saggi ed articoli cul-turali e di attualità ha pubblicato due romanzi recensiti conlusinghieri giudizi da Maria Marcone, Paolo De Caro, Fran-cesco De Martino, Stefano Capote.

PER SAPERNE DI PIU’

Oriana Fidanza: la “Mala Educazione”

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6 m a r z oduemilaundici inchiesta

Voglia di genitorialità tra diritti umani, Adozioni: bufera dopo la sentenza della Cassazione.

La nascita di un figlio cambia la vita di una per-sona. Ma anche la mancata nascita può farlo. At-tese seguite da delusioni, corse nei centri specia-lizzati. Poi il tentativo di adottare. Anche qui ilpercorso è duro. La trafila burocratica è lunga. Bi-sogna avere denaro e tempo a disposizione. An-che grande motivazione, ma soprattutto un co-niuge a cui un giorno si è giurata eterna fedeltà.Perché se si è single o conviventi quella strada, sepur impervia, diventa impraticabile, nonostante

la corte di Cassazione, con una recente sentenza,abbia sollecitato il legislatore ad intervenire in me-rito.

Se poi si è dotati di grande coraggio e di unabuona dose di generosità, allora si può optare perl’affido, nella consapevolezza di star offrendo unacasa a bambini che spesso non ne hanno avuta unae nella necessità di fare un passo indietro quan-do, ed è la grande maggioranza dei casi, l’affidonon si trasforma in adozione.

Grande eco ha ricevuto la notiziadi una decisione della Corte di Cas-sazione (n. 3572 del 14 febbraio2011), secondo alcuni caratterizza-ta da intenti sollecitatori nei confrontidel Parlamento per il varo di una leg-ge che consenta ai c.d. single di adot-tare un minore.

Si è conseguentemente apertoun intenso dibattito, nel quale lequestioni di ordine giuridico sonostate subito abbandonate, se non ad-dirittura ignorate, per far luogo allaformazione di argomentazioni so-ciologiche nettamente contrappo-ste, utilizzate da schiere di gladiato-ri intellettuali e dalle relativetifoserie per darsi battaglia sul ter-reno del controverso “diritto al-l’adozione”.

Il passaggio dal caso giudiziarioalla discussione sociologica non co-stituisce una novità, anzi, sotto certiaspetti, almeno per il nostro Paese,sembra confermare un’abitudine

neanche tanto cattiva; ciò, però, acondizione di non travisare il datogiudiziario, cioè il contenuto dellapronuncia del giudice da cui scatu-risce il dibattito, non foss’altro perevitare l’insorgere di preoccupazio-ni circa tendenze eversive della Ma-gistratura che non stanno né in cie-lo, né in terra.

Orbene, la Corte di Cassazione,nel richiamare un’autorevole deci-sione della Corte Costitu-zionale (sentenza n. 183 del1994) ha premesso che i giu-dici italiani non hanno “ilpotere di concedere l’ado-zione di minori a personesingole al di fuori dai limitientro i quali tale potere è at-tribuito dalla legge nazio-nale,[…] cosicché perché ta-le adozione possa avereluogo in Italia è necessarial’interposizione di una leg-ge interna che determini i presup-posti di ammissione e gli effetti del-l’adozione da parte della personasingola.

In vero, nel nostro ordinamentol’adozione di minori a persone sin-gole è ammessa, ma entro limiti ri-stretti, in particolari circostanze, dal-

la legge 184/1983 (artt. 25 e 44). I“casi particolari” in questione sonole ipotesi di minori orfani di entram-bi i genitori, richiesti in adozione daparenti entro il sesto grado o da per-sone cui sono legati da un preesi-stente rapporto stabile e duraturo(lett. A), del coniuge del genitoredell’adottando (lett. B), dei minoricon handicap o svantaggi (lett. C) e,infine, tutti i casi in cui “vi sia la con-

statata impossibilità di affidamentopreadottivo” a diversa famiglia (lett.D), tra i quali è stato ritenuto ammis-sibile quello relativo ad un effettivo,risalente rapporto tra il minore el’adulto con cui lo stesso sia di fattovissuto, tale che la consuetudine di vi-ta renderebbe “impossibile” - ossia

gravemente dannoso per l’adottan-do - il suo trapianto in una diversafamiglia in affidamento preadottivo(L. 184/1983 cit, art. 25, commi 4 e 5).

In tutti questi casi, però, non sitratta di adozione piena, che crea unlegame simile a quello fondato sulsangue tra adottante e minore adot-tato, con contestuale svincolo di que-st’ultimo dal complesso di relazionigiuridiche con la sua famiglia biolo-gica, a differenza della c.d. adozionesemipiena, di cui, appunto, alle ipo-tesi previste dalla legge 184/1983, laquale conferisce al minore lo stato difiglio adottivo, che non estingue, masi sovrappone al vincolo della filia-zione di sangue.

La recente sentenza della Cas-sazione, quindi, ha ribadito che, al-lo stato della legislazione vigente,soggetti singoli non possono ottene-re il riconoscimento in Italia del-l’adozione di un minore pronuncia-ta all’estero con gli effetti legittimanti(cioè parificati a quelli dell’adozio-ne piena) anziché ai sensi e con glieffetti (limitati) di cui all’art. 44 del-la L. 184/1983, pur evidenziando che“il legislatore nazionale ben potreb-be provvedere, nel concorso di par-ticolari circostanze, ad un amplia-

mento dell’ambito di ammissibilitàdell’adozione di minore da parte diuna singola persona anche con glieffetti dell’azione legittimante”.

Solo a questo punto la Cassazio-ne passa la parola, senza alcuna in-timidazione o sollecitazione, consa-pevole del fatto che quella finaledovrà essere pronunciata dal legi-slatore, pur non escludendo un con-fronto sociale serrato e certamenteproficuo, così come accade (o do-vrebbe accadere) in ogni sana de-mocrazia. Va osservato, però, che inattesa degli sviluppi del dibattito sul-la legittimazione dei single all’ado-zione, la vera priorità è quella di ga-rantire a milioni di coppie di fatto lapossibilità di donare una famiglia adun bambino abbandonato, non com-prendendosi per quale motivo sicontinui a vietare l’adozione ai con-viventi che mettono al mondo ognianno migliaia di bambini nel quadrodi un paradigma familiare presso-ché identico a quello dei coniugati.

Avv. Antonietta Colasanto

Adozione dei single e CassazioneSollecitazioni giudiziarie

e priorità sociali

IL PARERE DELL’AVVOCATO

Il rapporto che si crea tra genito-ri e figli ha una base di profonda inti-mità che si costituisce giorno dopogiorno, a partire dal concepimento edancor prima, dal desiderio del conce-pimento. Fisiologicamente, si espri-me con la gravidanza, il conseguenteparto, l’allattamento: tutte situazioniche, apparentemente, mancano nel-l’adozione. Apparentemente, perchéil percorso emotivo e burocratico cheaffrontano i futuri genitori adottivi ri-spetta tutte le fasi del percorso biolo-gico: concepimento - il progetto diavere un bambino o una bambina,gravidanza - l’affrontare l’iter buro-cratico ed emotivo che spesso durapiù di nove mesi, il parto - l’entrata incasa del bambino o della bambina,l’allattamento – il nutrirli sia di ciboche di affetto.

Il desiderio di maternità e di pa-ternità, pertanto è così altamente mo-tivato, sia nel percorso biologico chenel percorso adottivo, che merita

un’attenzione particolare da partedella società e delle istituzioni, indi-rizzata alla comprensione e all’aiuto,piuttosto che al giudizio ed allo sco-raggiamento.

Le condizioni per avere un figlio,però, possono essere oggetto di con-sigli, sia nel caso di concepimentobiologico che di concepimento adot-tivo. I bambini e le bambine devonocrescere in un contesto sereno, amo-revole, accudente. Devono avere sti-moli emotivi positivi e negativi chepermettano l’equilibrio del loro svi-luppo fisico ed intellettivo.

Devono crescere nella certezza dipotersi fidare di chi si prende cura diloro, perché, a loro volta, possano sa-per concedere fiducia e sicurezza.Tutto questo - ed altro ancora - costi-tuisce la base sicura per poter anda-re nel mondo, con convinzione e conpositività.

Dietro questo lavoro di costruzio-ne devono esserci, obbligatoriamen-

te, amore, consapevolezza, energia,sicurezza.

Questi sentimenti possono pro-venire da una mamma biologica, dadue genitori biologici, da due genito-ri adottivi, da una mamma adottiva,da un papà adottivo, da un papà bio-logico, da una mamma biologica edun papà adottivo e così all’infinito.

Credo che il compito del mondodegli adulti sia quello di assicurare adun bambino ed ad una bambina “ lacertezza del domani”, contrariamen-te a quanto simpaticamente procla-mato da Lodovico de’Medici in un suonoto sonetto (Chi vuol essere lieto, sia:di doman non c’è certezza).

L’amore non conosce metro chepossa misurarlo. Può provenire dachiunque, destinato a chiunque. Leregole sociali, è legittimo che ci sia-no; i condizionamenti sociali però,spesso, sono il frutto di cecità senti-mentale.

Anita D’Atri - Psicologa

Genitori singoli o in coppia,

sposati o conviventi

I condizionamenti sociali sono il frutto di cecità sentimentale

L’amore non si conta

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7m a r z oduemilaundiciinchiesta

sociologia, leggi e Costituzione italiana Spiraglio per i single? Porte chiuse alle coppie di fatto

DALL’AFFIDO ALL’ADOZIONE VINCENZO TRIA

I perché di una scelta così coraggiosa

Le tappe del viaggio della speranza

“L’avventura della mia famiglia è ini-ziata con un affido. Il destino ha poi volutoche si trasformasse in adozione”.

Francesca, nome di fantasia, è una don-na foggiana che sette anni fa, insieme al ma-rito, ha preso in affidamento due fratellini disei e cinque anni che presto diventerannosuoi figli a tutti gli effetti. “La strada dell’af-fido è particolare rispetto a quella dell’ado-zione perché accade tutto all’improvviso.Dopo aver contattato i servizi sociali di uncomune della provincia, siamo stati sotto-posti ad una serie di test psicologici di coppiaper valutare la nostra solidità, la complicitàe le comuni motivazioni. Ci è stato chiesto seavremmo accettato anche fratelli e noi ab-biamo confermato che, ovviamente, in quelcaso, non li avremmo divisi. Siamo stati chia-mati improvvisamente senza conoscere ibambini e senza sapere neppure quanti fos-sero. Poi ci è stata raccontata la loro storia”.Si trattava di due fratellini affidati a servizi so-ciali e polizia di stato per un decreto di ur-genza. “L’impatto è stato incredibile e diffi-cilissimo. Forse siamo stati fortunati perchéi bambini sono stati felicissimi di essere affi-dati: purtroppo per loro, venivano da una fa-miglia dove subivano violenze e privazionidi tutti i tipi, erano in condizioni pietose daogni punto di vista. Il più piccolo non parla-

va.Entrambi ignoravano anche le più elemen-tari regole di vita, dall’uso delle posate allenorme igieniche. Dopo tre giorni il grandeci ha chiamato mamma e papà”. Da allorasono passati sette anni ed oggi, essendo sta-ta tolta ai genitori la patria potestà, sta perconcludersi l’iter dell’adozione. “All’inizionon potevamo immaginare questa feliceconclusione perché quando si decide diprendere dei bambini in affido lo si fa con laconsapevolezza che poi bisogna lasciarli li-beri di tornare nella famiglia d’origine. Perquesto io e mio marito abbiamo riflettuto percirca un anno prima di deciderci a contatta-re i servizi sociali”. Francesca si sente un ge-nitore a tutti gli effetti, con tutte le paure cheogni genitore porta con sé. Paure tante, madubbi pochi. “Quando mi chiedono perchéfaccio tutto questo, io rispondo semplice-mente: per amore”. Anna Russo

Adozione e affido hanno procedure diverse. Perquanto concerne l’adozione internazionale, la primatappa è la dichiarazione di disponibilità: occorrerivolgersi all’ufficio di cancelleria civile per pre-sentare la domanda che poi il Tribunale per i mino-renni deve trasmettere ai servizi socio-territorialientro 15 giorni. Oltre alla dichiarazione va allegatala documentazione personale ed economica dellacoppia (che deve essere regolarmente sposata daalmeno tre anni). Seconda tappa è l’indagine deiservizi territoriali: i servizi redigono una relazioneche fornirà al giudice gli elementi di valutazionesulla richiesta della coppia. Terza tappa è il decre-to di idoneità. Una volta ricevuta la relazione il Tri-bunale convoca i coniugi e può, se lo ritiene oppor-tuno, disporre ulteriori approfondimenti. Una voltarilasciato, il decreto viene inviato alla Commissioneper le adozioni internazionali. La quarta tappa èquella della ricerca: la coppia deve iniziare la pro-cedura di adozione internazionale, rivolgendosi aduno degli enti autorizzati dalla Commissione per leadozioni internazionali. Quinta tappa è l‘incontroall’estero. Si tratta della fase più delicata. Se gli in-contri della coppia con il bambino si concludono conun parere positivo anche da parte delle autorità delPaese straniero, l’ente trasmette gli atti e le relazio-

ni alla Commissione per le adozioni internazionaliin Italia. Sesta tappa è il rientro in Italia. Una voltaricevuta la documentazione sull’incontro avvenu-to all’estero, la Commissione per le adozioni inter-nazionali autorizza l’ingresso e la permanenza delminore adottato in Italia. Dopo che sia trascorso leventuale periodo di affidamento preadottivo, laprocedura si conclude con l’ordine, da parte del Tri-bunale per i minorenni, di trascrizione del provve-dimento di adozione nei registri dello stato civile.

Per quanto concerne la domanda di affido, in-vece, può essere presentata da coppie sposate o con-viventi, da una persona singola o una comunità di ti-po familiare che assicuri al minore il mantenimento,l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive dicui ha bisogno. La legge non stabilisce vincoli di etàrispetto al bambino affidato né di reddito. Le perso-ne interessate si possono rivolgere al servizio so-ciale del comune di residenza o di un altro territorioo alle associazioni del privato sociale che si occu-pano di affidamento, per avere le prime informa-zioni. La preparazione e la valutazione degli affi-datari compete ai servizi sociali locali.

(Fonte: lineaamica.gov.it)

DUE ALTERNATIVE

Necessario il supporto psicologico

Come orientarsi tra enti e uffici pubbliciDi seguito si segnalano i riferimenti te-

lefonici di enti e uffici che maggiormente pos-

sono risultare utili per chi volesse avviare le pro-

cedure di affido o adozione internazionale.

• Commissione per le Adozioni Internaziona-

li: Largo Chigi, 19 - 00187 Roma - Tel:

06.67791 - Fax: 06.67792165.

• Tribunale per i minorenni di Bari: Via Fiore

Tommaso, 49/D 70123 - tel. 080.5741658;

080.5741138.• Ufficio Adozioni c/o l’Assessorato Servizi

Sociali di Foggia: via Fuiani, 16 - Foggia -

0881.792811.

Enti autorizzati con sedi più vicine:

• Associazione Amici Dei Bambini (sede de-

centrata di Alberobello, 70011 Via Dante, 38

- Tel:080/4322222 - Fax:080/4322222).Ter-

ritorio di pertinenza: Marocco, Bolivia, Brasi-

le, Cile, Colombia, Ecuador, Perù, Mongolia, Ne-

pal, Sri Lanka, Albania, Federazione Russa,

Bulgaria, Kosovo, Moldavia, Romania, Ucrai-

na.• Ariete ONLUS (sede decentrata di Campo-

basso, 86100 Piazza della Vittoria, 14/a -

Tel:0874/318800) Territorio di pertinenza: Ci-

le, Vietnam, Bielorussia, Federazione Russa,

Romania, Ucraina.• Associazione Bambini Chernobyl ONLUS

(sede decentrata di Termoli, 86039 Via Vol-

turno 17 - Tel:0875 81826)Territorio di perti-

nenza: Bielorussia e Moldavia.

• Associazione Figli della Luce - ONLUS -

Francavilla Fontana (BR) - Via San Francesco

n. 221 - 72021 Tel: 0831 819373 - Fax:

0831819373 Territorio di pertinenza: Congo.

• C.I.A.I. – Centro Italiano Aiuti All’infanzia

ONLUS (sedi decentrate: Campobasso, 86100

Via Roma, 35 - Cell: 339.6120491;

338.2329379; Monopoli, Piazza Manzoni 13

- 70043 Monopoli - Tel. 080 746808 - fax

080.742174 - cell. 338.8753497) Territorio

di pertinenza: Burkina Faso, Etiopia, Colombia,

Ecuador, Perù, Cambogia, India, Thailandia,

Vietnam, Romania.• La Dimora – ONLUS (sede decentrata: Fog-

gia Via Marinaccio, 4/D - Responsabile: Car-

la Calabrese - Cell:335/265235) Territorio di

pertinenza: Colombia, Bulgaria e Polonia.

INFORMAZIONI UTILI

Anche per i coniugi è un percorso impervio, lungo e costoso. L’alternativa è l’affido, un gesto d’amore per bambini in gravi difficoltà

Forse non tutti sannoche a Foggia esiste una coo-perativa, la CooperativaAURA, che gestisce trestrutture che quotidiana-mente si occupano di acco-glienza e di sostegno al mi-nore: una comunitàeducativa maschile, una co-munità familiare femminilee un centro socio educativodiurno (c/o l’Opera San Michele). Le primedue sono residenziali, attive 365 giorni l’an-no, il diurno è aperto solo nel pomeriggio e sioccupa di recupero scolastico, attività ludico-educative e sostegno alla genitorialità. Il pre-sidente, Vincenzo Tria, ci racconta che a vol-te ci si è trovati di fronte anche a casi diminori adottati che hanno vissuto con diffi-coltà l’inserimento all’interno delle famiglie.

Quale ruolo avete avuto in queste si-tuazioni particolari?

“Abbiamo fatto da mediatori aprendoun dialogo tra il minore e la famiglia affida-taria, o adottante, per cercare di ristabiliregli equilibri e impostare un percorso che fos-se il più educativo possibile. Questo è lo stes-so lavoro che noi cerchiamo di fare con tut-ti i ragazzi che accogliamo”.

Quali sono le problematiche che può

trovarsi a vivere chi deci-de di compiere questascelta?

“L’esperienza, di ormaicirca 25 anni, ci porta ad os-servare che spesso il disa-gio e le sofferenze che il mi-nore si porta dietrodall’infanzia, esplodonocon l’età adolescenziale esi evidenziano dei disturbi

nel comportamento. Già normalmente c’èuna fase critica che i ragazzi attraversanonelle loro famiglie naturali, in quelle adotti-ve il conflitto è ampliato a causa del males-sere pregresso. C’è da dire che queste fa-miglie non sempre vengono sostenute dagliassistenti sociali, a cui andrebbe affiancatoanche un supporto psicologico, e quindi siritrovano da sole a dover affrontare delleproblematiche non facili”.

E’ possibile per una famiglia adottare oprendere in affidamento un bambino cheè ospitato presso la vostra struttura?

“I nostri referenti sono i servizi sociali, eladdove una famiglia sia disponibile all’affi-do deve sempre contattare loro e seguire tut-to l’iter necessario per arrivare all’affida-mento o all’adozione”

Maria Rosaria De Leonardis

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Nel campo del lavoro le donneoggi esistono, sono diventate unarealtà importante e si presentanosempre più determinate a far ascol-tare la propria voce. Lavoratrici, maanche imprenditrici nei più svaria-ti campi dell’economia. E’ quantoemerge da un progetto di Confcoo-perative Foggia (organizzazionenata con l’intento di promuovereiniziative e favorire lo sviluppo del-la cooperazione), attuato per valo-rizzare le donne nel mondo del la-voro e dell’imprenditoria. “Oggi,su 350 cooperative foggiane ade-renti - commenta Giorgio Mercuri,presidente di Confcooperative Fog-gia - 60 sono dirette da donne. Lacompagine femminile è presente intutti i settori, dall’agroalimentarealla sanità, dal sociale ai servizi. Si-curamente quelli in cui la presen-za femminile è più cospicua sono lasanità e il sociale: in pratica l’insie-me di servizi a domicilio per perso-ne con problemi di salute e di assi-stenza da parte dei familiari”. Se,poi, si valuta anche la presenza del-le donne tra i soci e i lavoratori, i nu-

meri tendono a salire notevolmen-te sfiorando una percentuale del 50per cento. L’elevata presenza didonne nelle cooperative è spiegata

dalla stessa tipologia di società. “Lastrada della cooperativa – chiarisceil presidente - è la migliore perchéè la forma più semplice, quella chepiù facilmente si può realizzare, ba-sta mettersi insieme con un’ideaimprenditoriale comune. Inoltre èla forma societaria che permette al-la donna di essere più libera nelconciliare il lavoro con l’attività

quotidiana e gli impegni familiari.Nell’ambito economico, poi, è laforma più flessibile. Gli stessi datinazionali dimostrano che la crisieconomica è stata avvertita menoproprio nell’ambito della coopera-zione. Questo è dovuto al fatto checostituzionalmente le cooperativehanno la possibilità di essere fles-sibili in termini di costi e ricavi”.Proprio per valorizzare le donneimprenditrici del sistema coopera-tivistico di Capitanata, Confcoope-rative ha premiato le 60 rappresen-tanti della categoria. “La donnaoggi ha successo – conclude Mer-curi - perché rispetto a ieri è più for-

mata, ha la stessa preparazione del-l’uomo in una parità totale sottoquesto punto di vista. Inoltre, è piùambiziosa perché non si acconten-ta di essere vista come ‘donna di ca-sa’, ma vuole affermarsi nel lavoroe quindi probabilmente ha anchele idee più chiare di noi”.

Tra le imprenditrici premiatec’è Daniela Gernone, presidente diDauniagriex, consorzio che si oc-cupa di importazione ed esporta-zione di prodotti tipici pugliesi co-me pomodori, pelati e passata, oliod’oliva, vino, ortaggi sottolio.“L’idea di dar vita ad un consorzioimpegnato nel settore agroalimen-tare è nata dalla considerazioneche, all’epoca della costituzione,sette anni fa, si trattava di un cam-po ancora poco esplorato”. Grazieai fondi regionali, il consorzio per-mette alle aziende consorziate dipartecipare a molte fiere all’estero,in particolare in Paesi europei co-me Germania e Francia. E se la cri-si ha creato difficoltà al consorziocome società, anche a causa dellariduzione dei contributi della Re-

gione, le consorziate, invece, pro-prio grazie alle fiere, non hanno vi-sto ridotte le proprie relazioni com-merciali con i Paesi esteri. “Il nostroè un servizio alle consorziate percui se loro, nonostante la crisi, con-tinuano ad avere rapporti commer-ciali vuol dire che il meccanismoche abbiamo attivato è soddisfa-cente”. Dauniagriex è costituitaquasi principalmente da donne.Cosa serve per fare l’imprenditri-ce? “Tanta buona volontà e forzaperché bisogna conciliare lavorocon casa e famiglia, un po’ di fan-tasia e naturalmente propensioneal rischio: le cose possono anche an-dare male ma bisogna sempre pro-varci e tentare”.

Anna Russo

8 m a r z oduemilaundici attualità

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileAnna Russo

CaporedattoreAngela Dalicco

Hanno collaboratoMaria Rosaria De LeonardisMaria Grazia FrisaldiMariangela MarianiElisabetta CiavarellaIrma Mecca

Rubricheavv. Katia Monopoliavv. Rosangela Lorisodott.ssa Elena Ricci Barbinidott.ssa Mariagrazia Bellantuonodott.ssa Marcella Bevilacquadott.ssa Stefania Fariellodott.ssa Valeria Ventura

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (vill. Artig.)Tel. 0881.56.33.26 - Fax 0881.56.33.19

[email protected]

Impaginazione e stampaPublicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Giorgio Mercuri, presidente dell’organizzazione foggiana: “La compagine femminile ha una marcia in più”

PRESENZA ROSA NELLA GESTIONE

DELLE COOPERATIVE FOGGIANE

Settore Governance al femminile

FEDAGRI 7,5%FEDERABITAZIONE 14%FEDERLAVORO 16%FEDERSOLIDARIETA’ 29%

CONFCOOPERATIVE PREMIA LE SUE DONNE

Onda rosa nell’imprenditoria di Capitanata

Donne per l’Italia: volti, storie, passioni

Commemorare le tante donnerisorgimentali che, seppur nel lorosilenzio e a volte neanche presentisui libri di storia, hanno dato il pro-prio contributo compiendo azionidi grande coraggio e intrapren-denza, mirando al lungo processodi unificazione per rendere l’Italiauna vera ed unica Nazione. E’ conquesta finalità che la FIDAPA (Fe-derazione Italiana Donne Arti Pro-fessioni e Affari) di Foggia ha orga-nizzato un convegno in occasionedei 150 anni dell’Unità d’Italia.

Ad aprire i lavori, la PresidenteAntonietta Narciso Ferrucci: “Il no-stro intento e bisogno è quello di re-stituire memoria storica a tantedonne che autonomamente o con ifigli hanno contribuito a renderequesta Italia unita”.

Alla tavola rotonda hanno pre-so parola anche la VicepresidenteFIDAPA Flora Vassallo Di Giorgio,la Direttrice del Museo Civico diFoggia Gloria Fazia e le Past Presi-dent FIDAPA Grazia Centra Pen-nelli e Anna De Sanctis Corsini.

Durante la conferenza si è di-scusso circa l’importanza del ruolodella donna risorgimentale, messocostantemente in ombra da quello

maschile. Menzionate alcune don-ne che hanno lasciato un segno in-delebile anche perché mogli di uo-mini di potere o di grandi eroi.Prima tra tutte, Anita Garibaldi,moglie di Giuseppe, universal-mente conosciuta come l’Eroina deiDue Mondi. Una donna che diven-tò quasi una leggenda nel Risorgi-mento italiano e che incarnò l’idea-le di donna-guerriero checombatteva per i diritti dei popoli eper l’eguaglianza dei cittadini.

Forse meno nota, ma di altret-tanto valore e coraggio, è stata Cri-stina Trivulzio Belgiojoso, definita“la principessa rossa” per il suo at-tivismo politico. Fu scrittrice, gior-nalista ed editrice di giornali rivo-luzionari. Ritratta in unmeraviglioso dipinto del 1832 daFrancesco Hayez, la patriota italia-na partecipò attivamente ai grandicambiamenti del tempo risorgi-mentale: il suo salotto parigino di-ventò un punto di riferimento perintellettuali ed esuli, per scambi diideologie politiche e idee rivolu-zionarie basate su principi roman-tici e nazionalistici, ruotanti intor-no al tema della creazione diun’unica, grande Nazione.

Ma per ogni donna alla qualela storia ha riconosciuto un ruolo dirilievo nel periodo risorgimentale,ce ne sono state tante altre rimastesconosciute, il cui status sociale re-legava nel ruolo di madri e mogli,come pure e semplici creature ca-paci solo di dare alla luce figli e oc-cuparsi delle proprie dimore.

Una condizione di certo nonagevolata dallo stesso status giuri-dico, a quei tempi ancora in faseembrionale: la donna dovrà aspet-tare addirittura fino al 1946 per ave-re diritto al voto.

Nella storia dell’Unità d’Italia,dunque, si sono evidenziate le ge-sta di alcuni protagonisti ed eroimaschili, tralasciando il più dellevolte il valoroso apporto femmini-le, riscontrabile in tutte le tappe deldifficile processo di unificazione.

Molte donne, anche sconosciu-te, dal Nord al Sud del Paese hannocontribuito attivamente a creare laNazione superando le barriere e iconfini di appartenenza sociale eterritoriale.

Di qui l’operazione di recupe-ro e riappropriazione del significa-tivo ruolo della componente fem-minile nel lungo percorso diconsapevolezza che trasformò inrealtà l’idea di un’Italia unita.

Irma Mecca

Il ruolo femminile in epoca risorgimentale

L’impegno della FIDAPA per restituirememoria storica a eroine invisibili che

hanno operato per l’Unità d’Italia

La FIDAPA ha lo scopo dipromuovere, coordinare e so-stenere da sempre le iniziativedelle donne che operano nelcampo delle Arti, delle Profes-sioni e degli Affari ed è estre-mamente sensibile a riconosce-re il ruolo, gli onori, la qualitàlavorativa, la vita sociale e le ca-pacità delle donne che si sonodistinte nel corso della storiasenza distinzioni di etnia, linguae religione.

SAPEVATE CHE…

Daniela Gernone, imprenditrice

Giorgio Mercuri Presidente Confcooperative Foggia

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9m a r z oduemilaundicicreatività 9

Tra fantasia e realtà. Claudia Vinciguerra, scrittrice foggiana di racconti sui generis

“FIABE DEL CUORE” Ponte tra bambino e mondo degli adulti

La fiaba è un racconto di mera-viglie. Antica è la sua origine, tradi-zionalmente pensata per intratte-nere i bambini e tramandataoralmente di generazione in gene-razione. L’elemento fantastico ha laprevalenza sul reale. Le illustrazio-ni e i colori donano un importanteapporto di sostegno alla fiaba perrendere il racconto “reale” agli occhidei piccoli lettori.

Stimolare la fantasia e la creati-vità manuale del bambino a scopoludico, ma soprattutto didattico, èl’intento primario della scrittrice fog-giana di fiabe e filastrocche ClaudiaVinciguerra. Il suo laboratorio crea-tivo didattico si tiene nella salettadella libreria Ubik di Foggia, dedi-cato e realizzato prettamente per ibambini dai 6 ai 12 anni di età. Gliincontri prevedono la lettura, daparte della stessa scrittrice, di fiabeche hanno una finalità didattica emorale e racchiudono in sé il mes-saggio da trasmettere ai piccoli. Aquesto punto, i bambini vengono in-vitati a diventare essi stessi prota-gonisti attivi nel creare animali, fio-

ri, cuori o qualsivoglia forma cheprende vita attraverso la tecnica del-l’origami, termine che deriva dalgiapponese e significa l’arte di pie-gare la carta. In pratica, con un sem-plice foglio di carta, che può esseredi diversi colori, si possono realizza-re meravigliose piccole opere d’ar-te. Si insegna ai bambini, passo do-po passo, come realizzare formediverse e stimolare così la loro ca-pacità inventiva. L’ascolto, l’imma-ginazione, l’interazione tra i piccoli,la manualità e i colori sono gli ele-menti fondamentali che rendono ilLaboratorio unico, emozionante edavvero divertente.

Claudia Vinciguerra, dotata digrande sensibilità e geniale origi-nalità, interessata e ammaliata dal-le fiabe fin da quando era bambina,ha coltivato questa passione ren-dendola sua, scrivendo fiabe e fila-strocche denominandole “Fiabe delCuore”. Nella sua attività è piena-mente spportata dalla critica co-struttiva dei suoi primi lettori e so-stenitori, i suoi tre figli, di 11, 6 e 3anni. “Loro sono la mia fonte di ispi-

razione, il metro di giudizio e con-fronto: sono il mio Laboratorio. Leg-go sempre in loro compagnia e pen-so che i genitori debbano essere piùdisponibili a dedicare ai propri figli

tempo per la lettura, seguirli fin daquando sono molto piccoli, per in-segnare loro che leggere è un pia-cere per imparare e non un impegnoostico, noioso, prettamente scolasti-co. I bambini non hanno pregiudizisociali sovrastrutturati e forte è la lo-ro capacità di stupirsi di fronte almondo che li circonda. Le fiabe fun-

gono da ponte tra i bambini e il mon-do degli adulti, diventano metaforedel mondo sociale odierno, inse-gnano i valori fondamentali e la di-stinzione tra il bene e il male. Le fia-

be insegnano a crescere,insegnano la vita”.

Le sue fiabe seguono lastruttura degli elementi costi-tutivi funzionali di VladimirPropp: il protagonista/eroe,l’antagonista, l’aiutante, l’op-positore, l’oggetto della ricer-ca, il superamento dell’osta-colo ed infine il lieto fine chevede la vittoria dell’eroe e il

trionfo del bene sul male. Le picco-le giovani menti riescono ad imme-desimarsi nel ruolo dell’eroe dotatodi intelligenza, forza, coraggio e in-vincibili abilità. Imparano così adavere più fiducia in se stessi facendocrescere la propria autostima. Nelloro complesso processo di crescitae formazione i bambini necessitanodel supporto di racconti che inse-gnino loro ad affrontare il mondo fu-turo che li aspetta e a sapersi rela-zionare con la società a cui dovrannoun giorno appartenere, immergen-dosi finalmente nel lungo fiume del-la vita.

Inoltre, la scrittrice si ispira allafantasia e originalità di Gianni Ro-dari, il quale ha contribuito a rinno-vare profondamente la letteraturaper l’infanzia, sia nello stile che nellinguaggio.

Tra i prossimi appuntamenti inprogramma, è previsto un incontrocon l’adattamento dei grandi clas-sici in fiabe come Romeo e Giulietta,Tristano e Isotta, e l’eroe romanticoin chiave moderna di Cyrano de Ber-gerac. Irma Mecca

Le favole servono ai bambini per acquisire fiducia in se stessi. Ecco come nasce il Laboratorio creativo didattico

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10 m a r z oduemilaundici bellezza

Valorizzare la bellezza di ognidonna, risaltandone i linea-menti e le caratteristiche che la

rendono unica, donare ai propri capel-li il vigore ed il benessere della giovi-nezza, concedersi un meritato mo-mento di relax, lasciando fuori la portalo stress. E’ quello che ogni donna chie-de – oggi sempre più spesso - al proprioparrucchiere ed al proprio hair stylist,vero consulente e “complice” di bel-lezza.

Richieste, queste, che diventanosempre più pressanti in inverno e pren-dersi cura dei propri capelli può diven-tare una vera e propria necessità. Ilfreddo rigido e la continua alternanzadel freddo-umido e freddo-secco si ag-giungono ai ricorrenti shock termicicontribuendo a danneggiare la strut-tura dei capelli che si caricano di elet-tricità, perdono sostanza e appaiono sfi-brati, opachi e visibilmente indeboliti.Diventa, quindi, necessario interveni-re con azioni e trattamenti mirati, un“pronto-intervento” rigenerante e ri-vitalizzante per una chioma sana e lu-minosa, che brilla di vitalità.

E’ questa la mission perseguita daSamantha Cognetti, titolare del salone“Cheveux”, e del suo staff: nell’acco-gliente e curato ambiente, acceso datonalità giallo oro e rosse, è possibile ri-tagliarsi un momento speciale da dedi-

care alla cura della propria bellezza, la-sciandosi consigliare da professionistidel settore in grado di mediare tra i pro-pri desideri ed i tagli e colori all’ultimogrido, con la garanzia dei marchi lea-der del settore, come Kerastase e Swar-tzkopft.

“Il nostro intento– spiega SamanthaCognetti - è quello di restituire benesserealle clienti perché solo un capello sanoè un capello bello. Una volta al mese,organizziamo dei “Percorsi Relax”cheprevedono trattamenti e maschere a ba-se di argille termali per capelli, viso ecorpo, dall’effetto rigenerante, ristrut-turante e de-stressante”.

Si tratta di appuntamenti su pre-notazione, per non più di 6 clienti pervolta. “In queste occasioni, il locale sitrasforma in un luogo intimo ed acco-gliente in cui relax, bellezza e benes-sere si incontrano per perseguire un rin-novato progetto di bellezza: dalla curadei capelli al benessere sensoriale, pervalorizzare la propria immagine con ri-sultati altamente professionali”.

Per il giorno del sì, invece, “Che-veux” offre alle future spose uno spe-ciale “Pacchetto Nozze”, ovvero unpercorso di bellezza strettamente per-sonalizzato.

“Il primo step è quello, insostitui-bile, della consulenza specifica sul ca-pello (colorazione, analisi e ricostru-

Percorsi di bellezza e trattamenti esclusivi e personalizzatiper capelli e viso.E per il giorno del “sì” speciali pacchetti “Nozze”

zione capillare) e consulenza estetica–spiega Samantha - per indirizzare lespose verso trattamenti estetici perso-nalizzati, con strategie di intervento mi-rate, in cui benessere, relax e piacere sisposano con eccezionale efficacia”.

La consulente estetica valuta, quin-di, il piano di trattamenti di hair care eskin care, dopodichè si passa alle provetecniche di acconciature e trucco, ac-canto a trattamenti estetici specifici: dal-la manicure classica alla ricostruzioneunghie. “Il nostro obiettivo è ‘coccolare’la futura sposa con le nostre cure di bel-lezza”.

Il tutto prestando sempre attenzio-ne ai dettami della moda e delle ultimetendenze.

L’imperativo di quest’anno è valo-rizzarsi senza stravolgimenti di perso-nalità. C’è la tendenza a ritornare allanaturalezza, dimenticando le comples-se e laboriose “architetture” che anda-vano di moda fino a poco tempo fa. Og-gi si prediligono acconciature pulite e“tirate”: dall’intramontabile e raffina-to chignon a qualcosa di più creativo edinteressante realizzato attraverso l’uti-lizzo di accessori-gioiello, con perle estrass, per un risultato elegante, raffi-nato, ma al tempo stesso originale. Lastessa cosa per il colore: si cerca l’effet-to nature, con colorazioni delicate e ri-flessi giocati tra i capelli.

Il benessere parte dalla testa

publiredazionale

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11m a r z oduemilaundicibenessere

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Brillanti, originali, impossibili da non notare sia nella ver-sione elegante e glamour che sportiva e dinamica. Le pro-poste primaverili di ‘Zeno Negozi Outlet’, punto di rife-rimento in città per varietà e stile nelle scelte legate al-l’abbigliamento e agli accessori, sono tali e tante da sod-disfare qualsiasi esigenza. E sono una ideale sinte-si delle tendenze moda per la stagione primave-ra/estate finalmente alle porte, chiamata a restituireluminosità e sorrisi a giornate fredde e grigie. Sen-suale e raffinata la donna, sia nello stile country,così sexy e sbarazzino, che nel maculato, torna-to prepotentemente alla ribalta. I colori sono cal-di o coloniali, i tessuti morbidi e preziosi, il lun-go e il corto dei vestiti e delle gonne si al-ternano maliziosi in base all’umore, all’oc-casione e a forme da sottolineare. Irrinun-ciabili anche le sfumature dei verdi, i rosatenui, i fucsia carichi, i gialli e gli arancioni,i blu profondi e i bianchi polari. Il cambiodi stagione prelude anche al ritorno dellatradizione. Così la moda rispolvera i fiori edil trend botanico imperversa: rose turgide, ti-mide violette, margheritee papaveri spuntanosu top in voile, occhieggianodagli abiti di chiffon, fio-riscono sulle gonne fa-scianti. Un tocco eso-tico lo regalano i pan-taloni alla araba dalcavallo basso e strettialla caviglia e le maglieseconda pelle impalpabili.Per chi insegue gli ultimi must:

trench a volontà, lunghissimi oppure corti al ginocchio, afiori o in tinta unita per giorni un po’ più freschi e sera-

te piene di mondanità e di voglia di sorridere. Bandi-ti però gli eccessi, concessi solo agli accessori, alle

scarpe che non prevedono vie di mezzo (o tacco al-tissimo o molto basso), alle borse, ai foulard in setao in cotone, per un gioco di contrasti che diventa-

no al tempo stesso stupefacente armonia. Altrettanto distinto e intrigante si annuncia l’uo-

mo à la mode nei prossimi mesi, amante dei clas-sici colori marinari, dal blu, da sempre

simbolo di sobrietà ed eleganza,all’altrettanto intramontabilebianco, dal rosso simbolo dipersonalità e di eterna “me-glio gioventù”. Nessunapaura di osare, e quindi i je-

ans sono strappati e i bermuda si alter-nano con convinzione ed entusiasmo ai pan-

taloni lunghi. I giubbotti in pelle sono corti invita, il blu e l’azzurro rappresentano una vali-da alternativa ai colori base, nero e bianco. Maper gli amanti delle linee classiche ecco i vesti-

ti dal taglio ben definito, le camicie bottondown, a tinta unite oppure a righe,

ancora bianco e azzurro combi-nati o in parallelo. E la gammadegli accessori, non dimenti-ca le cinte in pelle bene invista e si completa grazie a

borse da lavoro Piquadro eCalvin Klein.

Angela Dalicco

12 m a r z oduemilaundici moda

Dal coloniale all’esotico, le ultime tendenze fondono il nuovo al dejà vu

APPUNTI DI STILE, PRONTI AL CAMBIO DI STAGIONE

MODA: le novità in passerella

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13m a r z oduemilaundicimondo bimbi publiredazionale

Cocco di Mamma gioca con la moda delle grandi firmeAbiti semplici e preziosi da indossare anche dopo Battesimo e Comunione

Il tenero orsetto glitterato ti rapisce nel piccolo mondo ovattatodi “Cocco di Mamma” sito in Corso Giannone 72 che veste i bambi-ni da 0 a 14 anni. Non vi tragga in inganno la classe del negozio el’arredamento glam e chic, perché all’interno troverete un clima cor-diale e prezzi accessibilissimi, nonostante le grandi firme.

“Abbiamo diverse linee, da Scervino Street e Laura Biagiotti aBebebò, dedicata esclusivamente al neonato– è Daniela, la titolare,a guidarci nel suo microcosmo –. Trattiamo diverse aziende che pro-pongono il capo battesimale, tra cui Latte e Baci e Ladia. Per la bim-ba più sportiva abbiamo tutta la linea Fixdesign con quattro sog-getti: Lucy, Snoopy, Chupa Chups e Linus. Per il maschietto, invece,

abbiamo scelto la linea di Gianfranco Ferrè, Byblos (con lesue coloratissime polo) e Iceberg (per gli estimatori del mar-chio con il logo sempre in evidenza). Tra i nostri marchi ci so-no anche Refrigiwear e Gallo. Ci vogliamo distinguere daglialtri perché proponiamo abiti da cerimonia alternativi, che nonrisultino troppo impegnativi e che possano essere sfruttati anchesuccessivamente. Abbiamo articoli casual, che i più piccoli pos-sono indossare con disinvoltura. Vestiamo i bambini fino ai 12anni, ma abbiamo anche la ‘14’, e taglie più comode, per i ma-schietti con qualche chilo in più e le ragazze con le forme più pro-nunciate”.

TEMPO DI CERIMONIE: COMUNIONI E BATTESIMI ALTERNATIVI“Proponiamo una ‘Comunione alternativa’– Daniela ci mostra

i piccoli capi da cerimonia – Non abbiamo il tait, ma abbiamo la giac-ca, foderata o sfoderata, da abbinare, magari a bermuda. Ognisingolo pezzo, poi, può essere tranquillamente sfruttato succes-sivamente all’evento. Le nuove proposte piac-ciono, la gente è aperta alcambiamento. Per i ma-schietti nel giorno del bat-tesimo, proponiamo le ri-ghe: una blusa concappuccio e bermuda a ri-ghe con una camicia. Per lemamme più esigenti, ab-biamo tutta la linea da Co-munioni di Azzurra Colle-zioni: sono abitini tra i piùraffinati, confezionati a mano,sono pezzi unici, di tulle. Ac-contentiamo chi desidera che lapropria figlia sia unica in un’oc-casione così importante”.

GLI IMPERDIBILI DEL 2011PIZZO A GO GO E LINUS BATTE TUTTI

Dietro il bancone ci sono le stoffe più preziosee soffici. “Tornano il pizzo sangallo per le cerimonie,con i fiorellini ed il tulle in vita, il pizzo macramè, illino e i vestitini di Bebebò, Biagiotti e Scervino chepossono essere indossate per tutta l’estate. Tra leragazzine e le bambine, quest’anno va di moda lalinea Fixdesign: al momento il più gettonato è ilpersonaggio di Linus, con la gonna e la felpa stam-pate”.

IDEE REGALO: IL ‘PENSIERINO’, DALLA BAVETTA AL CAPPELLINO DI PAGLIADa un vetro vedi la moda in miniatura di GF

Ferrè: copertine, cappellini, pagliaccetti e com-pleti in filo. “Il mocassino è una delle chicche,un’idea regalo originale, insieme alcappellino di paglia rosa per le fem-minucce. E poi, ci sono le bavette del-la linea neonato Bebebò, e per la mammala borsa per il fasciatoio”.

GIRLS A POIS, BOYS IN RIGHEPer le bimbe prevalgono i toni del bianco

dell’azzurro del rosso rubino e del glicine. Ve-stitini, gonne e maglie sono studiate per es-sere combinate tra loro. Per i bimbi i colori so-no più accesi l’azzurro intenso il grigio e il blu.

Completano le collezioni una serie di t-shirtin versione sia girocollo che polo.

Le baby collezioni per la primavera-estate 2011

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Illuminazione: come riempire ogni ambiente di un’emozione diversa

Un ambiente varia col mutaredella condizioni di illuminazione,anche se al suo interno non vengo-no modificati né gli spazi né gli ar-redi. L’illuminazione gioca un ruo-lo fondamentale per creareatmosfere accoglienti ed ambientifunzionali. E’ la luce, con le sue va-riazioni di intensità, colore e tono alegare anche psicologicamentel’uomo al suo ambiente.

La luce artificiale è sempre sta-ta intesa come elemento del vivereche ci consente non solo di “vede-re” le cose, ma di provare “emo-zioni”. L’illuminazione influisce sulnostro comportamento: molta lucee un ambiente ricco di contrasti lu-minosi sono di stimolo e favorisco-

no le nostre attività. Una luce piùattenuata invece, facilita la disten-sione e il riposo. Il colore poi, ap-porta una dimensione supplemen-tare all’illuminazione. I colori freddi(blu, verde, turchese) danno unasensazione di apertura ed esercita-no un’azione tranquillizzante, i ros-si attirano la vista, gli arancioni, irosa, i gialli hanno un’azione sti-molante e tonificante. Ma vestire lanostra casa di luce non è un’impre-sa facile. Occorre un progetto in-telligente capace di creare situa-zioni di luce diversificata. L’errorepiù comune è la costituzione di unimpianto di illuminazione tradizio-nale, con un punto luce centrale asoffitto, punti a parete e prese a ter-

ra. Un progetto di tipo differenzia-to prevede una luce di base, utileper vedere, e delle luci di atmosfe-ra, sia bianche sia colorate, utili peremozionarsi. Nelle nostre abitazio-ni, poi, è concentrata la maggior va-rietà di ambienti ed attività, cia-scuna dotata di proprie esigenze infatto di luce. Occorre osare, i nostridesigner ci offrono una gamma in-finita di soluzioni, lampade da po-sizionare a pavimento, quelle a fibreottiche, con microprocessori elet-tronici. Ma se non vogliamo ri-schiare basta rispettare alcune re-gole fondamentali.

Il soggiorno, ambiente di vita

per eccellenza, è la stanza più dif-ficile da illuminare dato che deverispondere ad esigenze diverse al-l’interno di un unico spazio. Sullatavola le appliques, i binari muniti

di faretti e i lampadari, che non do-vranno essere troppo bassi ed ab-bagliare le persone sedute, aiuta-no a valorizzare le portate,illuminano i commensali. Anche lazona di lettura richiede un tipo diluce diretta, che deve concentrarsisul punto preciso in cui viene svol-ta l’attività. Attenzione anche aicontrasti, che non devono esseremolto accentuati, perché provo-cherebbero disturbi alla vista.

La camera da letto richiede untipo di luce morbida e ben distri-buita. Le fonti luminose sui como-dini sono indispensabili per la let-tura, ma non devono disturbare, nelcaso una delle due persone che oc-cupano lo stesso letto voglia dor-mire mentre l’altra legge. Una luceorientabile, un’applique articolatao un faretto munito di lampadinaalogena a bassissima tensione so-no la soluzione ideale.

In cucina, fulcro delle attivitàdomestiche, l’illuminazione deverispondere a momenti della gior-nata e a funzioni differenti tra loro.L’illuminazione di base, per cui sipuò ricorrere a sorgenti luminose abasso consumo che producono unaluce ben distribuita, va associata aduna illuminazione localizzata sullavello, sui piani di lavoro e sullazona di cottura.

Atmosfere accoglienti e spazi funzionali grazie ad una disposizione

sapente delle fonti luminose

14 m a r z oduemilaundici architetto

DI ANTONIETTA CIAVARELLA

Per i vostri quesiti:[email protected]

Tel. 0881.563324Case di luce vestite

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15m a r z oduemilaundicieventi

Un galà a tut-ti gli effetti quelloorganizzato loscorso 12 marzopresso la Sala ri-cevimenti Dimo-ra Romita di Fog-gia a cui hannopreso parte oltrecento coppie di fi-danzati, prossimial matrimonio. Unmodo originaleper far degustarele specialità dellacasa prima del grande evento. La cerimonia,fortemente voluta dalla lungimirante pro-prietà della Sala Ricevimenti, la famiglia Sci-rano, si inserisce nell’ambito delle iniziativeorganizzate da dodici aziende leader nel set-tore matrimoniale che hanno aderito ad unajoint venture dalle finalità tutte innovative.Le aziende, specializzate in tema di abiti nu-ziali, ricevimento, servizio fotografico, arre-damento, lista nozze, autovetture per ceri-monie, viaggio di nozze, trucco eacconciature, hanno dato vita all’ “Easy Wed-ding, Distretto per il matrimonio di qualità”,una trovata originale che coniuga qualità econvenienza. Le aziende del circuito sono:Art Hair Studio Staff Mitch, Auto di Classe,Bellantuono abiti da sposa, Berti Viaggi, BlueDoor istituto di bellezza, Costanzelli Arreda-menti, Bruno Cristalli studio fotografico, D.

Small Band,Dimora Romi-ta, I Fiori di Va-leria, Led Lucie Design, ViaZannotti Abbi-g l i a m e n t o .“Alle coppieche si rivolge-ranno al ‘Di-stretto’ – spie-ga DomenicoCaputi, diret-tore di DimoraRomita, Sala

Ricevimenti dove la tradizione enogastrono-mica pugliese meglio si sposa con raffinatez-za e creatività - è offerta una fidelity card chepermetterà loro di ricevere agevolazioni eco-nomiche nell’organizzazione del proprio ma-trimonio”. “La volontà delle aziende – con-ferma Marco Villani, direttore commercialedell’azienda “Bellantuono”- è quella di offri-re alle coppie che stanno per sposarsi la pos-sibilità di realizzare una cerimonia che abbiauno standard qualitativo elevato e univoco,ma con un occhio di riguardo all’aspetto eco-nomico. I futuri sposi che stipulano un con-tratto con una delle aziende del circuito, in-fatti, presentandosi agli altri operatori,avranno, a scalare, agevolazioni sempre mag-giori”.

Per info: www.ideeperiltuomatrimo-nio.com

Nasce la joint venture del matrimonio di qualità

Gran galà presso Dimora Romita

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16 m a r z oduemilaundici cucina

Utile nella lotta a grassi e radicali liberi

La tradizione popolare la consiglia e

la medicina adesso conferma: davvero

“toglie il medico di torno”

ANTINVECCHIAMENTO La presenzadi antiossidanti (come l’acido caffeico e l’aci-do clorogenico) preserva i tessuti dall’azionedei radicali liberi, un particolare tipo di cellu-le che ossidano le altre provocandone l’in-vecchiamento.

ANTISETTICA Il suo contenuto di pecti-na agisce come disinfettante dell’organismo.

ASTRINGENTE Grazie alla presenza ditannini la mela contrasta la dissenteria.

DIMAGRANTE Le fibre di cui è ricca so-no di due qualità: solubili, che creano un gelin grado di “riempire lo stomaco” e dare unsenso di sazietà; insolubili, che facilitano iltransito intestinale, velocizzando così l’elimi-nazione delle scorie. Inoltre, i suoi zuccherisono a basso indice glicemico, cioè non in-nalzano troppo la glicemia (gli zuccheri nelsangue). La mela apporta solo 45 calorie per100 g e contiene proteine, amminoacidi, vita-mine (in particolare la PP, utile per regolarela sintesi degli acidi grassi) e sali minerali (fracui potassio e calcio, il primo fondamentaleper l’attività muscolare e il secondo per irro-bustire le ossa).

DIURETICA. L’85% è acqua che, insiemeal potassio, facilita lo scambio di liquidi ed evi-ta ritenzione idrica.

PROTEGGE I DENTI La pectina disinfet-ta il cavo orale e le gengive, mentre il conte-nuto di acido ossalico sbianca i denti. Masticarepolpa e buccia insieme, aiuta a rimuovere laplacca.

VASOPROTETTIVA La mela contienemolti flavonoidi (potenti antiossidanti) cheproteggono i tessuti dei capillari; alla loro azio-ne si aggiunge quella della vitamina PP e delpotassio, che mantengono elastiche le paretidelle vene.

Mela contro

il colesterolo

Fra i tanti pregi del frutto c’è anche quello di ridurre il colesterolo, una sostanza con ruoli im-portanti e utili per l’organismo (tanto che viene prodotta dal fegato oltre ad essere assunta da-gli alimenti) che però, quando è in eccesso, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari; infatti,si deposita sulle pareti delle arterie formando placche che ostruiscono i vasi sanguigni, cau-sando un aumento della pressione sanguigna e del rischio di infarto.

E qui entra in gioco la mela. Il frutto ha infatti un elevato contenuto di fitosteroli, sostanze si-mili al colesterolo (ma prive dei suoi effetti negativi), che proprio grazie a questa somiglianza so-no in grado di “ingannare” l’organismo: evitano che il fegato produca nuovo colesterolo e ne ri-ducono l’assorbimento da parte dell’intestino. L’unico modo per godere dei benefici dei fitosteroliè assumerli con l’alimentazione perché l’organismo non è in grado di sintetizzarli da sé.

CONTRO I GRASSI, MA NON SOLO

RISOTTO CON MELE E CURRY

Ingredienti per 4 persone: 300 g di riso per risotto, 4mele, 1 cipolla, 1 litro di brodo vegetale (senza glutam-mato), 1 cucchiaio colmo di curry, ½ bicchiere di vinobianco secco, 30 g di uvetta, una noce di burro (facolta-tiva), olio extravergine di oliva, sale, pepe bianco.

Preparazione: Scaldare un litro di brodo (che verrà ag-giunto poco alla volta al riso). In una casseruola soffriggere la ci-polla con un cucchiaio d’olio. Quando sarà appassita, aggiungere l’uvetta sciac-quata e le mele lavate, sbucciate e tagliate a dadini. Lasciare soffriggere finchéanche le mele imbiondiranno, poi aggiungere il riso e farlo tostare. Sfumare conil vino bianco e aggiungere il curry, mescolando (gli ingredienti devono assume-re una colorazione giallina). Aggiungere il brodo poco a poco, mescolando di fre-quente, completando la cottura del riso (circa 15-20 minuti). Poco prima di termi-nare la preparazione, regolare di sale, eventualmente spolverizzare ancora unpo’ di curry e insaporire con una macinata di pepe bianco. Togliere il risotto dal fuo-co, mantecare con una noce di burro e servire caldo.

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Prima di dare una definizionedella disfagia è necessario spiega-re le caratteristiche dell’atto deglu-titorio che si divide in quattro fasi:fase di preparazione orale (è la la-vorazione del cibo in bocca, ovverola masticazione); fase orale (il bolo,o cibo, viene trasferito nell’orofa-ringe); fase faringea (il bolo vienetrasferito nell’esofago prossimale);fase esofagea (il bolo viene traspor-tato lungo l’esofago).

La disfagia è un disturbo delladeglutizione e consiste nella diffi-coltà ad iniziare o a completare leprime due fasi: l’orale e/o la farin-gea. Le cause di tale disturbo pos-sono essere: l’ictus ischemico edemorragico, il Morbo di Parkinson,il trauma cranico. Tuttavia, ancheinterventi chirurgici, come l’aspor-tazione della laringe, della faringeo di altri organi del cavo orale pos-sono causare la disfagia.

Prima di iniziare il trattamentoriabilitativo con un soggetto disfa-gico, il logopedista deve accertare,con esami strumentali, in che modoil paziente deglutisca, e questo lopuò fare somministrandogli del ci-bo, in modo da constatare il gradodi difficoltà che incontra e se com-paiono segni di aspirazione del bo-lo alimentare. Per questo esame ènecessaria la presenza di un otori-no-laringoiatra.

In un momento successivo, il lo-gopedista, esaminando la mastica-zione, si accerterà se il paziente rie-sce a controllare in maniera correttail bolo ed i liquidi presenti nel cavoorale, se c’e una sufficiente spintaretropulsiva linguale, se esiste fuo-riuscita di liquidi dalla rima labialeo dal naso, se sono presenti i riflessidella tosse e del vomito. Quindi, conla collaborazione dei fisioterapisti,provvederà ad individuare delle po-sture che facilitino al paziente la de-glutizione. Solo dopo queste opera-zioni preliminari si inizierà iltrattamento riabilitativo.

Diversamente da quanto si pen-

sa, questo noninizierà con lasomministrazio-ne di cibo, ma,al contrario, conla esecuzione diuna serie diesercizi: rinfor-zo delle labbra,apertura, chiu-sura

e stiramentidella rima la-biale, esercita-zione e quindirafforzamento del-la masticazione, raf-forzamento della lingua.Quest’ultimo si effettua sottopo-nendo la lingua a facili esercizi, co-me l’innalzamento e l’abbassamen-to, la lateralizzazione, la rotazione,il puntamento contro il palato ed ilsuo accarezzamento facendola scor-rere avanti ed indietro. In seguito siprovvederà ad impostare, se sonoassenti, i riflessi della tosse e del vo-mito, che sono importanti perché di-

fendono da un eventuale soffoca-mento. Dopo aver rafforzato o rie-ducato i movimenti addetti alla ma-sticazione e alla deglutizione, sipasserà alla somministrazione di ci-bo, evitando riso, minestre, uova so-de, sughi troppo densi, biscotti sec-chi, grissini, macedonia di frutta, ecomposti filamentosi o che si sbri-ciolano.

Gli alimenti devono pre-sentare caratteristiche tali

da facilitare la degluti-zione senza creare at-

trito tra le pareti ali-mentari, devonoavere buona com-pattezza e non es-sere soggetti a sbri-ciolarsi. All’inizio,

pertanto, si sommi-nistreranno cibi sem-

plici da deglutire eman mano se ne inseri-

ranno altri di consistenzadifferente. Inoltre è importante ri-

cordare che il paziente disfagico hadifficoltà nell’assunzione di liquidiper cui è consigliato l’utilizzo di ungel addensante, che rende il liqui-do di una viscosità tale da non crea-re grossi problemi nella deglutizio-ne. Il tutto deve avvenire congradualità e in un ambiente che nonpresenti stimoli che possano di-strarre il paziente.

L’olio d’oliva èuno dei capisaldi del-la cucina italiana. Ilmaggior produttoremondiale è la Spa-gna con un milione ditonnellate, seguitadall’Italia con 450.000.

L’uso alimentareche se ne fa, cotto ocrudo che sia, è natu-ralmente più fortenelle zone di produ-zione dove contribui-sce in modo assai so-stanzioso a caratte-rizzare quella che vie-ne chiamata “dieta mediterra-nea”. Fra i popoli che fanno usoesclusivo di olio di oliva, infatti, ri-sulta assai meno frequente l’inci-denza di infarti e di malattie car-diovascolari, pur essendo elevatol’apporto calorico dell’alimentazio-ne stessa.

Sebbene l’olio extra vergined’oliva deve essere considerato fragli alimenti lipidici da preferire, es-sendo ipercalorico come tutti i gras-si non si deve abbondare nell’uso; in-fatti non tutti forse sanno che 1 cuc-chiaio di olio (cioè 10 g) equivale a

90 kcal. Indicato per insalate, sughie in generale piatti freddi, è oppor-tuno limitarlo notevolmente perpiatti caldi come le carni, il pesce, laverdura o le fritture. Infatti duranteil processo di cottura e/o frittura i cibilo assorbono avidamente, con il ri-sultato che anche cibi poco caloricicome il pesce o la carne diventanoipercalorici.

In particolare, specie in caso diobesità e sovrappeso, si consiglia didosarlo con un cucchiaio o con uncucchiaino, rispettando le dosi pre-viste dal programma alimentare. Ladose consigliata per una dieta sana

ed equilibrata è di20 g = 2 cucchiai datavola.

Come l’olio, an-che le olive da cuiesso è estratto hannoun alto valore calo-rico: per 100 gr. diparte commestibilesi calcolano 142 ca-lorie per le olive ver-di e 234 per quellenere.

Anche dal pun-to di vista della di-geribilità l’olio di oli-va risulta il migliore

tra gli oli: se consideriamo pari a 100la digeribilità dell’olio di oliva, quel-la dell’olio di semi di girasole risul-ta essere 83, mentre quella dell’oliodi arachidi scende a 81 e quella del-l’olio di mais arriva appena a 36.

In definitiva, i pregi nutriziona-li dell’olio di oliva lo rendono un ali-mento adatto a tutte le età, anche peri giovani che cercano sempre dimantenersi in forma e al massimodelle loro energie. È fondamentaleper bambini ed anziani perché limitala perdita di calcio osseo ed è mol-to digeribile, facilita l’attività epati-

17m a r z oduemilaundici

Oro verde

L’olio di oliva è costituito so-prattutto da trigliceridi che rap-presentano il gruppo più impor-tante dei grassi alimentari. Gliacidi grassi si distinguono in sa-turi ed insaturi; l’olio di oliva ha

una composizione estre-mamente equilibrata diacidi grassi insaturi: acidooleico 73%, acido linolei-co 9%, acido linolenico0,3%.

I grassi saturi rappre-sentano il 15% (7-15 %acido palmitico e 2-6 %acido stearico).

L’acido oleico riduce ilivelli di colesterolo-LDLsenza intaccare la per-centuale di colesterolo-HDL. Questo acido gras-so, pur non essendo es-senziale, è quindi moltoimportante per il nostrobenessere. L’acido olei-

co si trova in numerosi condi-menti di origine vegetale ed inparticolar modo nell’olio di olivache, anche per questo motivo,rappresenta uno dei migliori con-dimenti da utilizzare in cucina.L’acido linoleico è invece conte-nuto nelle stesse proporzioni chenel latte materno, ciò rende l’olioextravergine di oliva molto indi-cato per i bambini.

Nell’olio ci sono poi gli acidigrassi polinsaturi, detti essen-ziali perché non possono esseresintetizzati dall’organismo uma-no e quindi, devono essere in-trodotti tramite l’alimentazione.

Oltre a questa particolarecomposizione, non dobbiamo tra-scurare la presenza di compo-nenti minori ma interessanti dalpunto di vista biologico. Tuttiquesti elementi (vitamina A, D, E,e K, costituenti fenolici ed altri)hanno delle proprietà antiossi-danti e dunque conseguenti ef-fetti protettivi antinfiammatori ecardiovascolari.

La qualità nutrizionale di unolio d’oliva può essere descrittada una serie di fattori, infatti, l’oliod’oliva (extravergine e vergine)può essere considerato: fonte dienergia, per l’elevato apportocalorico tipico di tutte le sostan-ze lipidiche; importante per l’al-to contenuto di acido oleico, cheinterviene nella regolazione delmetabolismo colesterolo; impor-tante per la presenza di compo-sti fenolici che per le loro carat-teristiche di antiossidanti naturalirivestono un ruolo fondamenta-le nella dieta umana; fonte eveicolo di vitamine liposolubili;veicolo di aromi. s.f.

in pocheparole

Si accerta con esami strumentali

La riabilitazione comincia con l’esecuzione di esercizi di rafforzamento della linguaDisfagia, disturbo della deglutizione

Da preferire ad ogni altro alimento lipidico

Attenzione alle dosi a causa del suo alto contenuto di calorie

DI STEFANIA FARIELLO

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

NUTRIZIONISTA

Olio di oliva, principedella dieta mediterranea

DI VALERIA VENTURA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

LOGOPEDISTA

SchedainformativaValori nutrizionali medi per 100 gr. di olio extravergine di oliva

Valore energetico 900 cal.Proteine 0 gr.

Carboidrati 0 gr.Grassi totali 98,5 gr.Grassi saturi 15,6 gr.

Grassi insaturi 73,4 gr.Grassi polinsaturi 9,5 gr.

Colesterolo 0 gr.Vitamina E 19,4 mg.

ca e regola l’attività intestinale. Lapresenza di vitamina E, potente an-tiossidante, permette di contrastarei radicali liberi, considerati fra i re-sponsabili dell’invecchiamento del-l’organismo, mentre la presenza dialcuni acidi grassi insaturi costitui-sce un ulteriore pregio nutrizionale,in quanto si tratta di sostanze di cuiil nostro organismo ha bisogno mache non è in grado di produrre. Lacomposizione dell’olio di oliva èparticolarmente bilanciata e vicinaalle esigenze dell’organismo umano.

Inoltre,oggi, l’uso dell’olio di oli-va ha una certa rilevanza anchenell’ambito della cosmesi: le suevirtù cosmetiche si basano infatti sul-la affinità acidica con il tessuto cu-taneo ed adiposo dell’uomo.

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18 m a r z oduemilaundici

Dopo “Maschi contro femmi-ne”, un film di Fausto Brizzi pre-sentato nelle sale cinematografi-che poco più di tre mesi fa, ha fattola sua comparsa sul grande scher-mo anche “Femmine contro ma-schi”, commedia italiana prodottadallo stesso regista che riproponel’eterno conflitto tra uomini e don-ne, destinati ad amarsi pur sen-tendosi reciprocamente incom-presi. È esperienza comune,infatti, che “gli uni” accusino “lealtre” di essere troppo complica-te, se non addirittura incompren-sibili, per poi essere tacciati, a lorovolta, di insensibilità e infantili-smo. Come non sorridere, dunque,davanti a tragicomiche scene incui l’uomo, vedendo la sua donnamuta e arrabbiata, prova a chie-derle cosa sia successo, scontran-dosi con un lapidario quanto di-scutibile: “niente”, foriero diinfiammate discussioni e liti furi-bonde?

La diatriba su cosa renda “ma-schi e femmine” così diversi tra lo-ro dura da tempo e, lungi dall’es-sere risolta, si complica via via dinuove, interessanti ipotesi, dallagrandezza del cervello alla diffe-rente funzionalità degli organi disenso, dalle connessioni tra gliemisferi cerebrali alle variabili or-

monali. Unacosa è certaperò, e cioèche al di làdelle diffe-renze neuro-anatomiche,l’educazionesvolge unruolo tutt’al-tro che mar-ginale nelforgiare ilcarattere deipiccoli ses-suati in un senso piuttosto che nel-l’altro. Non è un caso, infatti, che ibambini crescano con il culto del-le macchinine che, da adulti, sfo-cerà nella più fanatica passioneper le automobili e che, di contro, lebambine, amino giocare con lebambole, allenandosi a diventarefuture mammine di piccoli lattan-ti piagnucolosi. Già nella scelta deigiochi, infatti, i genitori orientanoi propri figli ad esprimere alcunecaratteristiche piuttosto che altre,mostrandosi soddisfatti dei ma-schietti che si fanno la guerra a col-pi di spada e delle femminucce chefingono di cucinare nella casa diBarbie o di pulire il sederino delnuovissimo “Ciccio bello fa pupù”.

Per non parlare delle ammoni-

zioni convinte che i genitori più“assertivi” fanno ai propri figli ma-schi quando, dopo essere cadutirovinosamente a terra, si lamenta-no legittimamente, richiedendo diessere abbracciati e consolati. Eb-bene, è piuttosto comune che a lo-ro si dica di non piangere “comeuna femminuccia”, cosicché si abi-tuino a diventare degli “ometti”,salvo poi, da grandi, essere inca-paci di esprimere le proprie soffe-renze ed emozioni più profonde.

Così, se i bambini giocano a fa-re gli ometti e le bambine si diver-tono a ballare e cantare come del-le nascenti soubrette non èimprobabile che da grandi dianoprova, gli uni della loro virilità e lealtre della loro femminilità, guar-

dandosi con reciproco interesse,così come si osserva un essere di-verso da sé, nella segreta speran-za di poter comprendere il misterodella loro diversità. E se gli uominigiungono piuttosto in fretta allaconclusione di non poter mai capi-re fino in fondo il mondo femmini-le, le donne si ostinano a pensaredi poter cambiare i loro compagni,magari rendendoli più collaborati-vi nelle faccende domestiche osemplicemente più dediti alla fa-miglia che al calcio, per poi pagareil prezzo di una cocente delusione.

Così, il copione si ripete arric-chendosi di nuovi scenari in cuil’uomo, vedendo la sua donna an-cora una volta muta e arrabbiata,comincia ad avanzare le più sva-riate ipotesi, sapendo di centraresicuramente qualcosa nel suo ma-lessere, ma non cogliendo esatta-mente “cosa”. E più l’uomo avan-za le sue ipotesi, sbagliando, più ladonna si adira per la sua insensi-bilità e mancanza di consapevo-lezza di ciò che l’ha ferita e che luidovrebbe, in cuor suo, sapere mache, ovviamente, non sa. Nono-stante tutto, però, ciò che caratte-rizza l’eterna diatriba fra i sessi èche si tratta dell’unica “guerra” incui i nemici dormono regolarmen-te insieme!

Innamorati, ma eternamente incompresi

MASCHI CONTRO FEMMINE?L’incomprensione ha origine dall’educazione ricevuta nell’infanzia

Super cacao

Una grande notizia per gliamanti del cioccolato. Un “su-per-frutto”, in realtà non moltodolce, ma gustoso. Che oltre alpalato allieta anche l’umore, ab-bassa i livelli di stress, tiene sot-to controllo la pressione e mi-gliora la circolazione sanguigna,prevenendo anche il declino co-gnitivo. Una nuova ricerca pub-blicata su Chemistry CentralJournal ha dimostrato che, inol-tre, il cacao e il cioccolato fon-dente sono più antiossidanti del-la frutta grazie al loro maggiorecontenuto di polifenoli e flava-noli. Lo studio è stato condottodai ricercatori dell’Hershey Cen-ter for Health & Nutrition che,comparando le capacità nutri-zionali diversi tipi di frutta e ca-cao grammo per grammo, han-no così stabilito la supremazianutritiva dei semi di cacao. I fla-vanoli sono un tipo di fitonu-trienti appartenenti al più ampiogruppo dei flavonoidi: sono na-turalmente contenuti nel cacaoma la gran parte si disperde nelprocesso di lavorazione per otte-nere il cioccolato. Tra le proprie-tà loro riconosciute, quella dimantenere in salute i vasi san-guigni e di abbassare il rischio diaggregazione piastrinica cheprovoca la coagulazione del san-gue. I polifenoli sono antiossi-danti naturali presenti nellepiante e possono risultare utilinella prevenzione dell’ossida-zione delle lipoproteine e controi radicali liberi; tra gli effetti be-nefici a loro imputati, quelli a li-vello cardiovascolare, a livellocognitivo e contro la crescita tu-morale. I ricercatori hanno para-gonato gli antiossidanti conte-nuti nei semi di cacao, nelcioccolato fondente, nella cioc-colata calda e in diversi tipi difrutta e succhi di frutta, trovandoche cacao e cioccolato hanno ca-pacità antiossidanti superiori emaggiori quantità di flavanoli to-tale e polifenoli della frutta e del-la cioccolata calda, in cui la mag-gior parte delle sostanzebenefiche risultano alterate dalprocesso di preparazione. Tutta-via, tra cioccolato e cacao non c’èpartita, perché il processo di la-vorazione del cacao che porta al-la realizzazione di tavolette ecreme spalmabili - l’alcalinizza-zione - disperde parte dei com-posti benefici: I semi di cacaodunque, spiegano gli studiosi,sono un super-frutto che fornisceun valore nutritivo che va oltre laloro composizione di macronu-trienti.

(Fonte: ilsole24ore.com)

in pocheparole

DI MARIA GRAZIA BELLANTUONO

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PSICOLOGA

Sembra una sigla senza nessunsenso, ma il PCA3 è un test di ulti-ma generazione che aiuta l'urologonella diagnosi del Tumore dellaProstata.

Ha la qualità di essere moltosensibile per le cellule tumorali,ma soprattutto è poco invasivo ri-spetto alle comuni metodiche per ladiagnosi di tumore prostatico, qua-li la Biopsia prostatica eco o digitoguidata.

Per capire, in poche parole , co-s'è la prostata, è una ghiandola chesi trova solo nell'uomo, si colloca su-bito sotto la vescica e si pone a ma-nicotto intorno all'uretra.

Questa ghiandola può andareincontro a numerose patologie, spes-so sintomatiche, come la prostatiteo l'ipertrofia prostatica benigna, maanche e molto spesso a tumore (ge-neralmente asintomatico).

Il tumore della prostata è la ter-za causa di morte per neoplasia, ma,se scoperto e curato nelle fasi iniziali,può essere contrastato e il pazientepuò auspicare la guarigione.

Ecco quindi l'importanza delloscreening per il tumore della pro-stata.

Attualmente abbiamo a dispo-sizione il PSA o antigene prostatico

specifico, che viene dosato nel san-gue e dà una buona indicazione eun corretto orientamento diagnosi-co all'urologo, anche se è poco sen-sibile, pur essendo molto specifico.

Cosa voglio dire con ciò: che èprodotto dalla prostata (specifico),ma il suo valore si modifica anche incorso di prostatite (infiammazionedella prostata) o in caso di IPB (iper-trofia o ingrossamento della ghian-dola prostatica).

Da questa considerazione sipuò dedurre che non è sufficiente ildosaggio del PSA per una diagno-si corretta.

Qualora risultasse alterato, ossiacon un valore superiore a 3ng/ml,una buona visita urologica con DRE(esplorazione rettale) e eventualeEcografia Trans-rettale della pro-stata, possono avvalorare l'ipotesidiagnostica di tumore.

Se permane elevato il valore delPSA, ma l'Ecografia e l'esplorazio-ne rettale fossero negative per so-spetto di tumore, abbiamo, oggi, ilPCA3.

Cos'è?In cosa consiste?Il PCA3 è un nuovo markers

molecolare che si basa su ricerche

genetiche per quanto riguarda lecellule tumorali prostatiche.

Si esegue su un campione di uri-ne raccolto immediatamente dopoun massaggio prostatico.

Questo campione viene poi tra-sferito in una provetta ed inviato inlaboratori specifici per lo studio delgene del carcinoma prostatico.

Si misura così lo score, ossia lapresenza del gene nel campione esi valuta, in base al suo dosaggio, lapresenza di eventuale patologia tu-morale e la sua percentuale.

Inizialmente questo esame ve-niva eseguito solo dopo biopsia pro-statica, in caso in cui la stessa fossenegativa, ma il PSA (in prostata nonipertrofica e non infiammata) simanteneva costantemente a valorisuperiori la norma.

Oppure dopo interventi di pro-statectomia radicale (intervento chi-

rurgico di rimozione totale dellaprostata) in cui il valore sierico diPSA, invece che essere di valori ten-denti allo zero, iniziava ad avere unarisalita graduale nel tempo.

Oggi si sta utilizzando semprepiù come test iniziale, avvalorato inun secondo momento dall'ETG transrettale della prostata e dalla even-tuale biopsia.

Il limite che adesso impedisce diutilizzare questo test è il costo del-lo stesso, che è ancora a carico delpaziente, e il numero limitato deimedici urologi che lo attuano.

Visti i miglioramenti notevolinel campo della diagnostica tumo-rale, la speranza è che questo tipo ditest, poco invasivo e così realmen-te utile, possa essere divulgato in lar-ga scala tale da permettere a chiun-que di poter usufruire della sua va-lidità.

È la terza causa di morte per neoplasia

L’innovazione in fatto di diagnosi si chiama PCA3

DI ELENA RICCI BARBINI

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L’UROLOGA

Tumore della prostata

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19m a r z oduemilaundici

AnoressianervosaN o n

si sento-no maia b b a -s t a n z amagre esmettonodi man-g i a r e ,a m m a -landosi così di anoressia perché,guardandosi allo specchio, han-no una percezione alterata dellapropria immagine. La colpa sem-bra essere di un “difetto di fabbri-ca” del cervello che è più vulne-rabile in quelle aree coinvoltenella rappresentazione mentaledi sé e nella manipolazione delleimmagini mentali. La scoperta sideve a un gruppo di ricercatoriitaliani che, sulle pagine di Psy-chiatry research: Neuroimaging,spiega come nelle persone mala-te di anoressia si assista a una ri-duzione del volume del cervello,un meccanismo questo che è ca-pace di modificare la percezione disé stessi. L’anoressia è una malat-tia che parte dalla mente per poiarrivare al corpo devastandolonella sua biologia. Lo studio è sta-to realizzato al Dipartimento dineuroscienze dell’ospedale Bam-bino Gesù di Roma da SantinoGaudio, medico psichiatra, impe-gnato in diversi progetti di ricercacon importanti ospedali italiani, ilquale è il primo a riconoscere unabase neurobiologica alla distor-sione dell’immagine corporea,sintomo cardine dell’anoressianervosa. Quel meccanismo cioèche induce una persona affetta daquesto disturbo alimentare a pen-sare di non essere mai abbastan-za magra e che, addirittura, lo por-ta a temere di ingrassare anchequando si versa in uno stato di de-nutrizione. Lo studio scopre unanuova possibile causa di questodisturbo alimentare. Fino ad orainfatti si era sempre attribuitaall‘interazione di molteplici fatto-ri: biologici, genetici, ambientali,sociali, psicologici e psichiatrici.Per comprendere il rapporto tra lemisure del cervello e l’origine del-l’anoressia nervosa, i ricercatorihanno utilizzato la morfometriabasata sui voxel (Vbm), una tec-nica di analisi in neuroimagingche consente proprio di calcolareil volume di aree specifiche delcervello. In questo modo sono riu-sciti a confrontare la quantità dimateria grigia presente nel cer-vello di 16 adolescenti con ano-ressia nervosa restrittiva (senzaalcun altro disturbo psicologico)e di 16 ragazze adolescenti sane.L’analisi ha rivelato una significa-tiva diminuzione del volume dimateria grigia nelle pazienti af-fette da anoressia. E in particola-re il volume “ridotto” riguardavaquelle aree - lobo parietale infe-riore e superiore - coinvolte nellamanipolazione delle immaginimentali e nella rappresentazionementale del sé.

(Fonte: repubblica.it)

in pocheparoleDI FLOREDANA ARNÒENASCO

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PREVIDENZA SOCIALE

Beni destinati al mercato estero ma commercializzati in Italia

Il Codice del Consumo prevedea favore dei consumatori che abbia-no acquistato dei beni una garanzialegale della durata di due anni.

Tale garanzia copre tutti i vizi diproduzione e di conformità presen-ti sui beni acquistati dai consuma-tori e pone a carico del venditoreprecisi adempimenti.

In particolare, il venditore neidue anni della garanzia è diretta-mente responsabile dei difetti e del-la non conformità del bene, per cuidovrà provvedere al ripristino, sen-za spese, della conformità del benemediante riparazione o sostituzio-ne con un bene analogo oppure, incasi particolari, ad una riduzione delprezzo fino ad arrivare alla risolu-zione del contratto con restituzionedi quanto versato dal consumatoreall’atto di acquisto.

La gratuità degli interventi di ri-parazione o sostituzioneriguarda sia le spese ine-renti la mano d’opera edi materiali, sia le spese dispedizione del bene.

Le riparazioni o so-stituzioni, inoltre, devo-no essere effettuate in uncongruo termine di tem-

po e non devono ar-recare disagi ed in-convenienti al con-sumatore che hadue mesi di tempodalla scoperta delvizio per contestar-lo al venditore.

Ciò detto, capi-ta spesso però cheil consumatore ac-quisti beni per iquali è previstal’applicazione del-la c.d. “garanzia europea”: per talibeni, in caso di guasti, difetti di con-formità e malfunzionamenti, i ven-ditori spesso non riconoscono i di-ritti del consumatore allasostituzione o alla riparazione.

In verità, secondo quanto speci-ficato da alcune case produttrici, unprodotto venduto con la dicitura

“con garanzia eu-ropea”, è general-mente indicativo diun bene o di unprodotto di impor-tazione parallela,ossia pensato, pro-gettato e costruitodalle aziende pro-

duttrici per mercati di-versi da quelli italianie quindi con caratteri-stiche, qualità ed impo-stazioni specifiche.

Tali beni, infatti, spes-so hanno softwer che diffe-riscono in modo sostanzialedai softwer dei beni commercializzatiin Italia e per questo presentano no-tevoli problemi nel loro funziona-mento ed utilizzo.

In ogni caso, qualunque sia lagaranzia indicata dal produttore, ilbene venduto in Italia deve garanti-re i livelli di garanzia legale previstidal Codice del Consumo a tutela delconsumatore, pena la nullità del pat-

to contrario.L’art. 134 del Codice del Consu-

mo, infatti, commina la nullità adogni patto, anteriore alla comunica-zione al venditore del difetto di con-formità da parte del consumato-re/acquirente, volto ad escludere olimitare, anche in modo indiretto, idiritti riconosciuti al consumatore.

E’, inoltre, nulla ogni clausolacontrattuale che, preve-dendo l’applicabilità alcontratto di una legi-slazione di un PaeseExtracomunitario, ab-bia l’effetto di privareil consumatore dellaprotezione assicura-ta laddove il contrattopresenti uno stretto

collegamento con il ter-ritorio di uno stato mem-

bro dell’Unione Europea.Ne consegue che la garanzia le-

gale riconosciuta al consumatorenon può mai essere limitata o ridot-ta, men che meno per l’applicazionedella c.d. “garanzia europea”, trop-po spesso usata dai venditori al soloscopo di venir meno agli obblighi lo-ro imposti dalla legge a tutela deiconsumatori.

DI ROSANGELA LORISO

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MOVIMENTO CONSUMATORI

I livelli di garanzia legale vanno garantiti. Come far valere i propri dirittiGli “inganni” della garanzia europea

Con la Manovra Economica 2010sono nuovamente cambiati i para-metri con i quali i pensionati possonoottenere le prestazioni pensionistichelegate al reddito. Va ricordato che giànel 2009 era stato stabilito che, ai finidelle prestazioni collegate al reddito,si doveva tener conto unicamente delreddito conseguito dal beneficiario edal coniuge nell’anno solare prece-dente. Da giugno scorso, invece, il le-gislatore con la legge n. 122/2010 haritenuto di stabilire la seguente nuo-va applicazione:

• nel caso di concessione per laprima volta della prestazione i reddi-ti da utilizzare sono quelli presenti nel-l’anno in corso, così anche i limiti diredditi da prendere a base;

• se si tratta invece di una pre-stazione già concessa in precedenza iredditi da sottoporre a verifica sonoquelli riferiti all’anno in corso e al-l’anno precedente, mentre i limiti direddito sono quelli dell’anno in corso.

Il calcolo della pensione minimaPer capire con quale criterio vie-

ne attribuita l’integrazione dobbiamoricordare anzitutto che l’Inps calcola lapensione sulla base dei versamenti ef-fettuati. Ma se l’importo risulta infe-riore al minimo di legge (467,43 euroal mese nel 2011) aggiunge la diffe-

renza, cioè una integrazione a totalecarico dello Stato. Attenzione però,l’integrazione, che un tempo venivaconcessa a chiunque avesse matura-to il diritto a pensione, oggi è stretta-mente legata ai redditi personali perchi vive da solo e a quelli della coppiaper chi è coniugato. La legge fissa de-terminati limiti di reddito che, come siè detto, vengono aggiornati di anno inanno in base al tasso di inflazione (co-sto della vita pari allo 1,4% per il 2011).E anche chi non li supera non è dettoche riceva come integrazione la dif-ferenza tra la pensione maturata e iltrattamento minimo. A seconda delreddito dichiarato può essere asse-gnata la misura intera o ridotta. Perchiarire meglio vediamo intanto comesi presenta la situazione per i pensio-nati che vivono da soli. Nel 2011 pos-sono contare sul trattamento minimodi 467,43 euro mensili se il loro redditoannuo non supera 6.073,59 euro. Se ilreddito extra pensione si colloca tra6.076,59 euro e 12.153,18 euro, l’inte-grazione spetta in misura ridotta, parialla differenza tra quest’ultimo importoe il reddito conseguito. Il discorso di-venta più complicato per le personeconiugate che devono superare inpratica un doppio sbarramento: quel-lo del reddito personale che deve re-

stare nei limiti sopra indicati e quellodella coppia. Quest’anno la situazio-ne si presenta in questi termini: 1) red-dito personale che non supera 6.076,59euro e reddito della coppia non oltre18.229,77 euro, in questo caso al pen-sionato spetta l’integrazione intera eviene quindi garantito il trattamentominimo di 467,43 euro al mese; 2) red-dito personale compreso tra 6.076,59e 12.153,18 e reddito della coppiacompreso tra 18.229,77 e 24.306,36, inquesto caso l’integrazione spetta in mi-sura ridotta. La legge stabilisce chel’importo spettante è quello minore ri-sultante dal doppio confronto tra il li-mite massimo di reddito personale(12.153,18) e quello effettivamenteposseduto e tra il limite di reddito del-la coppia (24.306,36) e quello conse-guito.

Le maggiorazioni socialiChi vive con una sola pensione o

quasi può avere qualcosa in più del-la pensione minima. La legge ricono-sce, infatti, le cosiddette maggiorazionisociali, che variano in base all’età delpensionato. La quota aggiuntiva è di25,83 euro al mese per coloro che han-no dai 60 ai 64 anni, di 82,64 euro perchi ha un’età che si colloca tra 65 e i69 anni. Dai 70 anni in su l’integra-zione è di 136,44 euro. I 70 anni ri-

chiesti si possono ridurre fino a 65, inragione di un anno per ogni cinque dicontributi versati. Per gli invalidi totalil’età minima è di 60 anni. Per i non co-niugati il limite di reddito personale èdato dall’ammontare del trattamentominimo, più l’importo annuo dellamaggiorazione. Mentre per i coniugatiil reddito della coppia non deve su-perare il limite personale, maggiora-to dell’importo dell’assegno sociale(417,30 nel 2011). Sia per la pensioneminima che per la maggiorazione so-ciale, è il caso di ricordare che l’Inpsconsidera tutti i redditi di qualsiasi na-tura, compresi quelli esenti o tassatialla fonte come gli interessi bancari epostali, i rendimenti da Bot e altri ti-toli. Nel computo rientrano anche lerendite Inail e gli assegni assistenzia-li. In altre parole bisogna denunciaretutto con la sola eccezione dei reddi-ti provenienti da:

• la casa di abitazione; • le pensioni di guerra; • l’assegno di accompagno; • i trattamenti di famiglia; • i sussidi erogati da Enti Pubbli-

ci senza carattere di continuità.

Attenzione ai redditi

Pensioni minime e maggiorazioni 2011Cosa va denunciato e cosa non rientra nella dichiarazione

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20 m a r z oduemilaundici

L’ANNOSA QUESTIONE DEL RISARCIMENTO DANNI

FARMACIA

Se è la terrazza a provocarle, le spese vanno ripartite tra il proprietario della terrazza e gli altri condomini

Infiltrazioni di acqua

Insorgono nei mesi invernali

Prevenzione e cura: alimentazione, pediluvi e creme cortisoniche

Parliamo di geloni

Cara Anna,generalmente in ambito condominiale

la terrazza a livello è quella superficie sco-perta di uso e proprietà esclusiva di un con-domino, a cui si accede attraverso una por-ta-finestra da un appartamento posto almedesimo livello e che copre, proteggendolidalle intemperie, sottostanti locali abitabi-li, oppure parti comuni (come ad esempiol’androne o un passo carrabile).

La terrazza a livello,solitamente, risulta dal-l’arretramento dell’ulti-mo piano dell’edificio (ilc.d. attico), ma può an-che essere posta ad unpiano inferiore dell’edi-ficio, quando questopresenta più di un arre-tramento a vari piani. Essa è destinata nontanto e non solo a coprire le parti verticalisottostanti del palazzo (dato che in tal casosi tratterebbe di lastrico solare), quanto esoprattutto a dare un affaccio e ulteriore co-modità all’appartamento cui è collegata edel quale costituisce in definitiva, una pro-iezione verso l’esterno (Cass. civ., 28/03/73n. 836); infatti, la terrazza a livello si diffe-renzia dal lastrico solare, in quanto, comedetto, la sua funzione principale non è quel-la di fungere da copertura dell’edificio e,inoltre, non rientra tra le parti comuni, do-vendosi ritenere appartenente al proprie-tario del contiguo alloggio, di cui struttu-ralmente e funzionalmente è parte

integrante (Cass. civ., 18/08/90 n. 8394).Premesso ciò, la Cassazione ha deciso

che, poiché la funzione di copertura dei pia-ni sottostanti svolta dalla terrazza a livelloè meramente sussidiaria rispetto a quellaprincipale di estensione e integrazione del-l’appartamento cui sono annesse, contra-riamente, quindi, a ciò che avviene per i la-strici solari, la ripartizione delle spese deveeffettuarsi tra il proprietario della terrazzae gli altri condomini in proporzione dei van-taggi da essi rispettivamente ritratti, soc-correndo all’uopo la disciplina degli artt.1123 e 1126 cod. civ., salvo che le spese sisiano rese necessarie per fatto imputabilesolo a chi ha l’uso esclusivo del terrazzo

(Cass. Civ., 19/02/86 n. 1029). Pertanto, la Corte di Cassazione (Se-

zioni Unite, 29/04/97 n. 3672) ha statuitoche dei danni cagionati all’appartamentosottostante per le infiltrazioni d’acqua pro-venienti dalla terrazza a livello, deteriora-ta per difetto di manutenzione, rispondo-no, secondo le proporzioni stabilite dalcitato art. 1126 cod. civ.:• il proprietario dell’immobile di cui la ter-razza è elemento accessorio, nella misura diun terzo;• i condomini ai quali la terrazza serve da co-pertura, in proporzione dei restanti due ter-zi.

Sono tenuti a concorrere alla spesa, inproporzione alle tabelle millesimali ripara-metrate, i condomini proprietari delle uni-tà abitative poste al di sotto della terrazza alivello, in rigorosa proiezione verticale.

Qualora, però, non sia già allegata alregolamento di condominio una tabella co-sì riparametrata, nell’ipotesi in cui non visia l’unanimità dei singoli condomini nellariparametrazione di detta tabella, occorre te-ner presente che la delibera assemblearepuò essere invalidata ex art. 1137, comma2 c.c.

La richiesta, eventuale, del risarcimen-to dei danni causati dalle infiltrazioni, è pro-ponibile nei confronti del condominio inpersona dell’amministratore, quale rap-presentante dei condomini tenuti alla ma-nutenzione.

DI CATERINA MONOPOLI

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AVVOCATO

Anna lamenta gravi infiltrazioni d’acqua piovana nel suo ap-partamento; in particolare, il fenomeno riguarda una stanza sotto-stante una terrazza a livello, che funge da tetto per gli appartamentisottostanti.

La lettrice chiede di conoscere i criteri di ripartizione delle spe-se occorrenti per l’eliminazione delle cause delle infiltrazioni e peril ripristino dello stato dei luoghi.

A CURA DELLAFARMACIA SANTA RITA

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I geloni sono un’alterazione cuta-nea conseguente all’esposizione al fred-do, soprattutto, al freddo umido. Insor-gono, infatti, di solito nei primi mesiinvernali, localizzandosi alle mani, aipiedi, ai calcagni, al volto, al naso, alleorecchie, alle ginocchia, ai glutei.

Si presentano inizialmente comechiazze di colore rosso scuro, su unacute fredda, tesa e lucente, e possonopoi diventare dei veri e propri nodulirosso bluastri, di consistenza molle, for-temente pruriginosi, a volte, anche do-lorosi. Una forma più grave sono i gelonicon disturbi trofici, in cui sono presen-ti ulcerazioni dolenti, a lenta guarigio-ne, e alterazioni ungueali. Oltre chedall’esposizione prolungata e ripetutaal freddo umido, il rischio che insorga-no i geloni è aumentato dall’indossareindumenti umidi, scarpe bagnate, edalla presenza di vento gelido. E’ pe-rò necessaria anche una predisposi-zione individuale, infatti, i soggetti in-teressati dai geloni, generalmentepresentano anche turbe circolatorieperiferiche, che concorrono alla com-parsa delle lesioni. Talvolta è presenteuna colorazione cianotica, rossoblua-stra, delle mani e dei piedi, accompa-gnata da disturbi della sensibilità, chesi manifestano come formicolio o in-torpidimento della zona colpita e scre-polature cutanee. Spesso, poi, i sog-

getti che nella stagione fredda hanno igeloni, durante la stagione calda pre-sentano una iperidrosi, caratterizzatadalla formazione anormale ad ecces-siva di sudore, per una reazione ab-norme dei vasi della pelle al calore.

Non esiste una prevenzione speci-fica ed efficace per i geloni, a parte ilconsiglio di coprirsi adeguatamente,con guanti e calze di tessuti termici, ecalzature traspiranti (che mantengonosempre asciutti i piedi), di esporsi me-no possibile al freddo umido; di evita-re di scaldare, in modo troppo veloce, ipiedi freddi presso fonti di calore, per-chè lo sbalzo di temperatura può au-mentare il dolore e il prurito; limitarepoi il consumo di tabacco e caffè, datoche la nicotina e la caffeina, in essi con-tenuti, sono dei vasocostrittori. Anchefare attività fisica è molto utile, poichèrimette in moto il sistema cardiovasco-lare, migliorando la funzionalità deipiccoli vasi sanguigni, che così diven-tano più elastici e non hanno più la ten-denza a chiudersi sotto l’effetto delfreddo, e poi mangiare alimenti ricchidi vitamine, flavonoidi e acidi grassiomega 3. Si suggerisce poi l’assunzio-ne di polivitaminici, in particolare be-tacarotene e vitamina C, e di farmacivasoattivi, sia per via orale, che sottoforma di creme protettive. Quando in-vece i geloni sono già presenti, si con-

siglia l’utilizzo di creme antibiotiche ecortisoniche, per attenuare il prurito eil bruciore.

Contro il prurito è possibile anchefrizionare la pelle dei piedi con alcooletilico, in quanto capace di attivare lacircolazione sanguigna, però senzaesagerare, poichè tende a seccare lapelle. Inoltre si consiglia di fare dei pe-diluvi in acqua tiepida, alla quale sipuò aggiungere un infuso con fiori dilavanda o foglie di salvia, che hannoproprietà lenitive molto spiccate, o oliessenziali di pino, timo, rosmarino oeucalipto o sale grosso, da alternarecon quelli in acqua più fresca con loscopo di stimolare positivamente ilflusso sanguigno. I diabetici devonoastenersi da tale pratica in quantol’umidità aggrava le eventuali lesionipresenti.

E’ utile eseguire un massaggio ap-plicando localmente dei rimedi conte-nenti sostanze ad azione vasodilatatri-ce periferica e vaso protettrice come ilRusco, il Ginkgo biloba, la Centellaasiatica, o sostanze ammorbidenti, le-nitive e cicatrizzanti, come la Calen-dula, l’Urea, la Glicerina, o antiinfiam-matoria come l’Arnica. In presenza digeloni è comunque necessario consul-tare quanto prima il medico o rivolger-si al proprio farmacista di fiducia perla diagnosi e la terapia più specifica.

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21m a r z oduemilaundicisalute

Gli italiani, come il resto della popolazionedel mondo industrializzato, soffrono di cuore.I dati ISTAT ci dicono che il 45% dei decessiche si verificano ogni anno in Italia sono dovu-ti a disturbi cardiovascolari, metà dei quali at-tribuibili alla cardiopatia ischemica. In tal sen-so le malattie coronariche sono anch’essedefinibili come “malattie sociali”, essendo ilrisultato di un modello di vita improntato alla se-dentarietà. Secondo quanto emerge dalla to-talità degli studi prodotti dalla comunità scien-tifica , l’inattività fisica rappresenta un altissimofattore di rischio, perché accresce di ben cin-que volte la possibilità di contrarre la malattiacoronarica,. I dati dei programmi di preven-zione sanitaria, a tale riguardo, sono altrettan-to espliciti. Uno studio a cura del Dipartimen-to di cardiologia di New Orleans apparso direcente sull’American Journal of Medicineevi-denzia un abbattimento del 60% della morta-lità nei soggetti a rischio cardiaco che hannosvolto regolarmente un programma di attivitàmotorie della durata di sei anni. Dal canto loroi rilievi statistici documentano che nell’ultimodecennio il training fisico controllato e indivi-dualizzato ha ridotto del 25% l’indice di mor-talità dovuta alle patologie cardiovascolari. Lelinee guida internazionali sulla prevenzione esulla riabilitazione cardiovascolare prescrivo-no oggi in modo obbligatorio l’esercizio fisicoai soggetti affetti da cardiopatia ischemica. Danotare che lo svolgimento sul lungo periodo diun programma di attività fisica riveste un’im-portanza cruciale soprattutto per le persone acui la patologia è già stata diagnosticata.

I meccanismi fisiologici indotti dall’attivi-tà fisica e che generano effetti benefici sul cuo-re sono molteplici. Un training fisico della du-

rata dai tre ai sei mesi accresce in modo signi-ficativo le capacità funzionali dell’organo, de-terminando un calo della frequenza cardiaca edella pressione arteriosa e producendo vice-versa un innalzamento della soglia ischemicae anginosa tra l’11 e il 66%. L’allenamento,inoltre, aumenta il diametro dei vasi coronari-ci e l’afflusso del sangue al cuore, riducendo ilrischio di aritmie ventricolari talora mortali. Manon è tutto: l’attività fisica dona al paziente car-diopatico dei benefici aggiuntivi (come la ri-duzione del colesterolo e dei trigliceridi) chelimitano fortemente le complicanze cronicheconnesse alla patologia.

È importante sottolineare che per le per-sone affette da cardiopatia ischemica la sceltadell’attività fisica da praticare deve essere ocu-lata. In generale, gli sport più indicati sonoquelli che implicano il metabolismo aerobico(camminata, corsa blanda, cyclette, ecc.), a me-dio o basso impegno cardiovascolare. Inoltre,per attivare meccanismi biologici protettivi,l’esercizio fisico deve essere svolto in modocontinuativo e con assoluta regolarità (alme-no tre sedute settimanali, di durata variabiletra 40 minuti e un’ora): i benefici dell’allena-mento si perdono a breve se si abbandona ilprogramma anche per pochi giorni soltanto.

Lo sport, quindi, non dovrebbe essere vie-tato ai soggetti cardiopatici come si faceva untempo, ma assolutamente raccomandato per-ché rappresenta un poderoso strumento tera-peutico-riabilitativo.

DI MARCELLA BEVILACQUA

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Quando l’esercizio fisico diventa una medicina

Fitness contro la cardiopatia

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22 m a r z oduemilaundici salute

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23m a r z oduemilaundiciagenda

A soli quaranta chilometri da Foggia un’area protetta dove fare birdwatching

e scoprire le meraviglie della natura

DA VISITARE

Ci si lamenta spesso della scar-sa offerta naturalistico-culturale deinostri territori eppure esistono interra di Capitanata luoghi dal gran-de fascino, molto spesso sconosciu-ti al pubblico di massa. E’ il caso del-l’Oasi del Lago Salso. 1041 ettari diestensione, fa parte del sistema del-le zone umide di Capitanata, le piùimportanti dell’Italia Meridionale.Formata da un alternarsi di specchid’acqua e folti canneti, l’Oasi fa par-te del territorio del Comune di Man-fredonia ed è compresa nel perime-tro del Parco Nazionale delGargano.“Le Paludi sipontine –spiega Michela Ingaramo, Respon-sabile attività di educazione am-bientale e fruizione dell’Oasi - rap-presentano il secondo polo di zoneumide italiane. La loro importanza,oltre che all’estensione e varietà dihabitat, è dovuta alla posizione geo-grafica centrale e di ponte tra orien-te ed occidente nel bacino del Me-diterraneo. Il numero di specie divertebrati di rilevante valore con-servazionistico è elevato: sono in-fatti censite complessivamente cir-

ca 200 spe-cie d’inte-resse na-zionale ocomunita-rio”. Posi-zionata sul-la stradal i toraneache collegaManfredo-nia a Zap-p o n e t a ,l’Oasi puòessere visitata previa prenotazione.“Solitamente la visita, effettuabilesolo con la guida, è consentita agruppi organizzati oppure, ma solola prima domenica del mese, a tuttiprenotando allo 0884.571009. Si ar-riva intorno alle ore 9.30 nei mesi in-vernali, alle 17,00 in quelli estivi eci si incammina con la guida per unaescursione di un paio d’ore. Ai par-tecipanti vengono forniti i binocoliper fare attività di birdwatching. Cisi trova di fronte allo spettacolo in-comparabile offerto da tantissimespecie di uccelli liberi e non in cat-

tività. All’ingresso dell’oasi, inoltre,sono presenti aree pic nic in cui ci sipuò trattenere liberamente”. Il costodel biglietto è di € 5 per gli adulti e€ 3.50, per i bambini. “Questo è ilperiodo migliore per visitare l’Oa-si, perché è attualmente popolatada moltissimi uccelli provenienti an-che dal nord Europa, giunti persvernare e pronti a ripartire in pri-mavera. La concentrazione mag-giore è infatti proprio adesso. In pri-mavera, invece, sono presentiquelle specie che vengono a nidifi-care. e.c.

Le zone umide sono ambientiricchi di vita. La ricca vegetazionepresente è alla base della rete ali-mentare che, passando attraversoinsetti, piccoli crostacei, molluschi,pesci, anfibi, rettili giunge agli uc-celli, l’aspetto più appariscente espettacolare delle zone umide. Laparticolare vegetazione offre unambiente ideale per la sosta e la ri-produzione di anatre e aironi, comeil Tarabusino, l’Airone rosso, laSgarza ciuffetto, la Nitticora, la Gar-zetta. Altre specie frequentanol’area e saltuariamente vi nidificanocome il raro Tarabuso e il Mignat-taio, e altre ancora, come l’Aironecenerino e l’Airone bianco maggio-re, la frequentano fuori dal periodoriproduttivo. Nel mezzo dei chiari,che si aprono tra le canne, si posso-no osservare folaghe e diverse spe-cie di anatre. Ve nesono di tutte le for-me e di tutti i colo-ri, alcune dellequali particolar-mente rare come laMoretta tabaccata,oltre a germanireali, alzavole, mo-riglioni e marzaio-le. Oltre alle ana-tre, si osservaanche l’elegante

Svasso maggiore, campione di im-mersione grazie al corpo affusolatoe senza coda. Piuttosto comuni sonola Folaga e la Gallinella d’acqua.Tra canne e specchi d’acqua è pos-sibile scorgere anche il Martin pe-scatore e i cormorani, dal potentebecco ad uncino.

Nell’area è facile scorgere an-che molte specie di rapaci, dai gros-si falconi come il Lanario e il Falcopellegrino, al Falco di palude, alFalco pescatore, alle diverse speciedi albanelle. Spettacolare è in pri-mavera il passo dei Falchi cuculiche interessa tutta l’area posta aipiedi del Gargano. Soprattutto nel-la bella stagione è possible scorge-re molte specie di anfibi, come laRana verde e il Rospo smeraldino,e di rettili, tra cui diversi serpenti(Cervone, Biacco, Biscia dal colla-

re, Natrice tas-sellata), lucerto-le, ramarri eanche la rara Te-stuggine palu-stre. Per quantoriguarda i mam-miferi infine, so-no presenti laVolpe, il Tasso,la Faina, la Le-pre e varie spe-cie di arvicole.

Lago Salso, un’Oasi tutta da scoprire

Prati e canneto-foto V. Rizzi - arch CSN

Cicogna bianca 3 - foto V. Rizzi - arch CSN

LA FAUNA

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