6Donna #10 101

24

description

 

Transcript of 6Donna #10 101

Page 1: 6Donna #10 101
Page 2: 6Donna #10 101

sommario2 d i c e m b r e duemilaquattordici

ditoriale

Lo ammetto. Anch’io - comealmeno altre 200mila perso-ne circa, tra quelle dichiara-

te - sono innamorata di Samantha Cri-stoforetti, la donna del momento,prima astronauta italiana a partecipa-re ad una missione di lunga duratanello spazio. Con la sua valigia - in re-altà, una scatola e nemmeno troppogrande - carica di libri-bignami e nu-merosissimi calzini, è la prima astro-nauta italiana a partire alla volta del-le stelle. Dritta dritta nello spazio,verso la Stazione spaziale internazio-nale nell’ambito della “Missione Fu-tura”.

È decollata da Bajkonur, a circa200 km a est del lago d’Aral, in Ka-zakistan, con un razzo Soyuz; unviaggio calcolato in “orbite” perraggiungere e attraversare la fi-nestra che le avrebbe permessodi agganciare la stazione ISSdove Astrosamantha (questoil suo nome-account suTwitter) resterà sei me-si.

Con i suoi 37 anni,una formazione maturata anche inPuglia (nel Leccese prima, e nelFoggiano poi) e l’aria sicura di chisa di valere, Astrosamantha hasbaragliato una competizione dicirca 8.500 candidati, colleghiprovenienti da ogni parte delmondo, tutti esaminati dal-l’Esa, l’Agenzia spaziale eu-ropea, per realizzare un sogno co-mune che, questa volta, toccheràad una donna. La seconda speditanello spazio dopo il viaggio di Va-lentina Vladimirovna Tereškova,l’operaia mandata in orbita nel1963. Quello che oggi Samanthasta vivendo e sta condividendo -nei limiti del possibile - con tutti ifollower (188mila, compresa me)che la seguono a suon di hashtag(#futura42 e #supersamantha, solo percitarne i più utilizzati) è frutto di unlungo percorso che ha visto Cristofo-retti - ingegnere aerospaziale, capita-no dell’aeronautica militare e astro-nauta dell’Agenzia spaziale europea -sempre in prima linea. Dalle selezionial decollo dal cosmodromo di Bajko-nur sono passati cinque anni: un lustrodi dura formazione, addestramento fi-sico e allenamento psicologico. Primadi tagliare questo importante traguar-do, però, la formazione di SamanthaCristoforetti è passata anche per la Pu-glia, con due tappe importanti: nellabase militare di Galatina prima (61°Stormo Addestramento al Volo), e inquella di Amendola, tra Foggia eManfredonia poi. Qui, in forza al 32°Stormo Bomber Astrosamantha ha se-guito l’addestramento per l’aereo daguerra. Sulle piattaforme dei socialnetwork si sono moltiplicate le imma-gini dell’astronauta milanese, link erimandi alla Missione Futura; non so-no mancati, però, commenti poco lu-singhieri e dal retrogusto misogino,specchio di un’Italietta piccola-picco-la che - ci auguriamo - rappresenti laparte minoritaria di questo Paese.

E mentre sulla terra ferma certiuomini dimostrano tutta la loro pover-tà di argomentazioni, Astrosamanthasi gode il suo sogno: il suo viaggio al-la conquista dello spazio, faccia a fac-cia con le stelle.

di MARIA GRAZIA FRISALDI

4 Personaggio• Il M° Carmen Battiante:“Vi racconto Umberto Giordano”

5 Foggia Notes• Nasce il Premio 6Donna• La riscoperta di “Madre Terra”

6 Focus• Dai Nativi digitali ai Mobile born:rischi e potenzialità dell’infanzia smart • Nella guerra fredda del ‘digitale’:mamme ‘al fronte’, intervista doppia

8 Politica• Le donne alla finestra• Lucia Lambresa e Patrizia Lusi:i primi sei mesi di Franco Landella

10 Moda• Gioielli: creatività e sintesi poetica

12 Cultura & Spettacolo• Contro il femminicidio,lo spettacolo “Uno cinque due due”

14 Benessere• I segreti del trucco minerale

17 Rubriche

21 Mangiar sano• Territorio da gustare:la spesa è a ”Km Zero”

22 Ambienti• Il fascino del Natale:tendenza Eco-Bio-Friendly

La Redazione di 6Donnaaugura a tutti voi

un sereno e felice Natale. E un 2015 ricco di nuove prospettive.

“Se ci diamo una mano i miracoli si farannoe il giorno di Natale durerà tutto l'anno...”

Non ci sono parole più calzanti di quelle di Gianni Rodari per esprimere speranze e aspettative di un’intera città.

Perché gli attesi cambiamenti -invocati a più livelli e a più voci,

per Foggia e per i foggiani - possono arrivare solo dalla collaborazione e dalla condivisione di intenti per il futuro.

Page 3: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici 3

L’ accordo perfetto tra tradizione e innova-zione. Da una parte la garanzia di qualitàofferta dai marchi leader del settore di pre-

ziosi ed orologi, dall’altra la capacità di intercetta-re e riconoscere le nuove tendenze in materia digioielli, di essere sempre un passo in avanti con lacortesia e la professionalità di sempre.

Sono questi i binari sui quali, da circa tren-t’anni, si muove sicura la gioielleria ‘Gillet’ di cor-so Vittorio Emanuele, a Foggia. “Ci siamo sem-pre dimostrati pronti e solerti nell’accogliere lenovità, nell’aprirci a tendenze e materiali nuovisenza preclusioni di sorta. Tutto questo per poteroffrire ai nostri clienti una scelta quanto più ampiapossibile”, spiega il titolare Marco Pierre Etien-ne Dellisanti che dal 2003 gestisce l’attività di fa-miglia.

Lo scenario attuale, infatti - complice anche lacrisi economica che ha di fatto dimezzato il potereeconomico e quindi quello di spesa - è completa-mente diverso rispetto a quello degli anni Ottanta,periodo in cui suo padre avviò l’attività dedican-dola alla moglie Nicole Gillet.

“Una cosa sola non è cambiata nel tempo: l’at-tenzione e la disponibilità che dedichiamo ai no-stri clienti. A prescindere dal tipo di acquisto che fa-ranno o hanno intenzione di fare”, precisa.

“E’ importante, infatti, far sentire loro a pro-prio agio, liberi di sceglie e decidere senza remo-re e secondo possibilità: che sia un diamante o ungioiello in acciaio”.

In questi anni, infatti, la gioielleria ‘Gillet’ èriuscita sempre a contemperare le esigenze dellaclientela più tradizionale e classica (offrendo lorogioielli realizzati con le più accurate tecniche di la-vorazione e incastonatura) a quella più attenta al-le mode e alle tendenze.

Trollbeads - concept originale dei gioielli com-ponibili di cui è rivenditore Premium Plus -, adesempio, è solo l’ultimo dei tanti fenomeni suiquali l’attività di corso Vittorio Emanuele ha pun-tato. Ricerca e attenzione per le novità che ab-bracciano anche il mondo dei bijoux e dei gioiel-li in acciaio, per andare incontro a tutte le esigenze(e a tutte le tasche).

“Cerchiamo di essere presenti anche nel po-stvendita, sempre disponibili nel dare consigli sucura e manutenzione dei gioielli acquistati e ga-rantendo assistenza per qualunque tipo di ripa-razione”, precisa Dellisanti, mentre l’attività difamiglia si accinge ad accogliere la ‘terza gene-razione’, con suo figlio Gianluca, che si sta for-mando come orafo: “Così presto uniremo il com-mercio all’artigianato”.

In attesa del Natale, i consigli per l’acquisto del regalo di tendenza

Gillet Gioielli tra tradizione e innovazione

GUIDA AL REGALOPERFETTO

Corso V. Emanuele 4/A - Foggia - Tel. 0881 721695 RIVENDITORE PREMIUM PLUS LAB

Classico

Originale

TrendyPER LEI: il fascino del solitario si fondee si armonizza nel trilogy componibile‘Eterno’ di Polello. Il più profondo deimessaggi - promessa di amore eterno - sireinventa in una linea essenziale eppu-re armoniosa per esprimere al meglio labellezza del diamante.

PER LUI: Il mix perfetto di precisione,classe ed eleganza. Sono gli orologi Bu-lova, garanzia di qualità. Design unici emeccanismi perfetti declinati secondolinee e gusti differenti: dalla collezione‘Classic’ a quella ‘Accutron II’, a ciascu-no il suo stile.

PER LEI: Scegli i gioielli componibili Trol-lbeads: un modo per dare forma e sostanzaai momenti più importanti della vita, sce-gliendo tra centinaia di ‘beads’ creati damaestri orafi e artisti del vetro. Inizia a scri-vere la tua storia preziosa.

PER LUI: Design contemporaneo, cura deidettagli e qualità. Sono gli orologi Nautica,ideali sia per il diving che il tempo libero:montano ingranaggi di fattura svizzera perprestazioni elevatissime che conquistano gliamanti del mare e dello sport.

PER LEI: Materiali moderni - preziosi co-me oro e argento, o pregiati come bronzo eottone -trasformati in affascinanti filigranee linee sinuose, con design innovativi. E’ lostile esclusivo dei gioielli Stroili: gusto equalità ad un prezzo accessibile.

PER LUI: Gli orologi Ice Watches sono tra ipiù richiesti del momento, un “lusso” allaportata di tutti. Materiali dalle texture dif-ferenti e colori coraggiosi, strizzano l’oc-chio al cliente più esigente ed attento allemode. Per ogni esigenza e ogni stile.

Page 4: 6Donna #10 101

personaggio del mese4 d i c e m b r e duemilaquattordici

Di Umberto Giordano - ilmusicista, l’uomo, ilpersonaggio - conosce

praticamente tutto. Vita, morte emiracoli, si direbbe. E anche qual-cosina in più, tra gli aneddoti del-la sua carriera e le luci e le ombredella sua vita privata.

Pagine gustosissime, alla stre-gua di una soap-opera. Quello diCarmen Battiante per il Maestroè un “amore tardivo”, sbocciatonel 2008 e che in una manciata dianni ha portato frutti preziosissimiper tutta la città: come l’esperien-za su ‘Mese Mariano’ - che hacoinvolto circa 100 studenti dellescuole medie che fischiettavano ilbozzetto lirico come le hit del mo-mento - o la pubblicazione dei‘Diari’ di Giordano.

Direttore artistico della Fon-dazione “Musicalia” e docente diPedagogia e psicologia della mu-sica, il Maestro Battiante è prossi-ma ormai alla conclusione della tri-logia di volumi dei Diario diUmberto Giordano; dell’autore diAndrea Chénier e Fedora ha rac-colto cimeli in giro per il mondo.Circa duecento fino ad ora, ma la li-sta - lo lascia intendere - è desti-nata ancora a crescere. “Ho ini-ziato ad acquistare tutto ciò cheriguardasse Giordano senza ren-dermene nemmeno conto”, spie-

ga. “Ho anche alcuni doppioni, nelcaso in cui dovessi fare uno scam-bio con altri collezionisti”. Tra ipezzi più interessanti - oltre a li-bretti e spartiti a stampa dei primidel Novecento – vi è un vecchissi-mo 78 giri acquistato in Uru-guay nel quale chi è dota-to di un grammofonopuò ascoltare lagrazia di Giorda-no al pianofor-te. Oppure,dei calenda-rietti da bar-biere deglianni Trentache riporta-no le illu-strazioni del-le sue operepiù note e unariduzione foto-grafica del film ‘Fe-dora’ (non l’opera),ma in lingua slava, trattodal dramma di Victorien Sar-dou che vedeva, tra gli interpreti,Amedeo Nazzari recitare sulle mu-siche di Umberto Giordano. “Sì,perché Giordano era un uomomodernissimo e dai mille inte-ressi. Adorava Walt Disney, checonsiderava un genio, si interes-sava di fotografia e, ad un certopunto della sua vita, si interessa

anche al cinema”, spiega Battian-te. Quante sorprese dietro un no-me ed un busto, in una città nellaquale tutto porta il suo nome, maciò che manca è la sua essenza.

Ovvero la sua musica. In unaconversazione lunga un paio di orecirca, Carmen Battiante definiscealmeno cinque volte la sua attività“una missione”, ovvero quella diriscattare il Maestro e portare lasua musica nella sua città e in giroper l’Italia, dove le suo opere sem-

brano ormai dimenticate. D’inte-sa con il Comune di Foggia e laFondazione Banca del Monte haavviato - a titolo totalmente gra-tuito - il progetto editoriale relati-vo ai diari autografi di UmbertoGiordano, dal 1926 al 1947, 17 vo-

lumi che furono acquistati dal-l’amministrazione Agosti-

nacchio dopo unacombattuta asta di

vendita battuta dal-la casa Christie’s diLondra. I primidue volumi sonostati dati allestampe, il terzo(ed ultimo) èprossimo allapubblicazione. In

questo modo, Bat-tiante ha ricostruito

e mappato la vita diGiordano, scoprendone

tratti altrimenti sconosciu-ti. “I suoi rapporti con gli in-

tellettuali dell’epoca, i suoi continuisold-out al Teatro alla Scala di Mi-lano, la sua personalità comples-sa, a tratti spigolosa, ma di certo di-retta e senza filtri”. Un rapportoche si è consolidato nel tempo, pa-gina dopo pagina, al punto da riu-scire a riconoscere lo stato d’ani-mo del compositore dal solo trattodella penna, per poi volerlo giusti-

ficare, come si fa per un amico ca-ro: “Era un uomo molto umorale”.

Sulla riapertura del TeatroComunale non può che dirsi feli-ce. “E’ un momento importante pertutta la città e sono felice che la suariapertura sia affidata alla musicae al Maestro Riccardo Muti”, spie-ga. Come a voler scorgere in que-sto tratto un segno positivo. “Cer-to mi dispiace non poterpartecipare a questo evento, nonavendo avuto possibilità di acqui-stare i biglietti (esauriti in pocheore) come gran parte dei foggiani- sottolinea con un sorriso sarcasti-co e, forse, una punta di risenti-mento - ma apprezzo la scelta diqualità. Un solo appunto mi vienenaturale fare: peccato che non siastato inserito - per quanto ne sappia- un omaggio a Giordano nel re-pertorio. Il nostro Maestro, ne sonocerta, ne sarebbe arrabbiatissi-mo”.

Maria Grazia Frisaldi

Dai ‘Diari’ alla sua collezione di cimeli, più una ‘nota’ sulla riapertura del Teatro

“Vi racconto Umberto Giordano, l’uomo e il Maestro”Le tappe della ‘missione giordaniana’ di Carmen Battiante

Il M° Carmen Battiante

Umberto Giordano

Page 5: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordiciFoggia notes 5

La normalità, alle volte, èstraordinaria. La quoti-dianità eclissa l’eccezione

alla regola, fino a inghiottire l’esem-plare. Donne modello passano inos-servate, erose da un sistema che lepretende multitasking.

Hanno voluto l’emancipazione,e che se la tengano. Nessuno oltreloro sa cosa stiano passando e cosa leaspetti a casa. Eppure non hannomancato un giorno di lavoro, non

hanno abusato dei loro diritti acqui-siti, con abnegazione e spirito di sa-crificio si sono dedicate agli altri enon hanno fatto mai mancare il pro-prio contributo alla comunità, re-sponsabilmente hanno assolto ai lo-ro compiti anche in condizioni nonfavorevoli. La redazione del mensi-le 6Donna, l’unico free-magazine digenere in Puglia, dedicato alla fa-miglia, sceglie di premiare una per-fetta sconosciuta, un’eroina dei no-

stri giorni, che si è distinta per lesue capacità, che fornisce alla co-munità un contributo prezioso, checon altruismo si dedica al prossi-mo, nell’ombra. Requisito indi-spensabile: non deve ricoprire al-cun incarico dirigenziale o ruolo diprestigio. E deve essere foggiana,o comunque contribuire alla cre-scita della città di Foggia. Chiun-que, un collega, il capo, un amico,un utente, può inviare la candida-

tura di una donna speciale, con tut-ti i riferimenti utili per rintracciarla ela motivazione.

La giuria verificherà di personale indicazioni pervenute, intervi-stando chi è a stretto contatto con lacandidata ed effettuando eventualisopralluoghi. Il premio sarà asse-gnato, a Foggia, nella settimanadell’8 marzo, nella Giornata Inter-nazionale della Donna, nell’ambitodi una serata di riflessione, inter-venti e performance al femminile.

L’idea nasce dal desiderio diconferire un riconoscimento, diregrazie alle donne che altrimenti re-sterebbero nell’anonimato. La can-didata ideale non occupa posizioni dirilievo nella società, dedichiamo giàle copertine e la sezione riservata alpersonaggio del mese alle persona-lità che si distinguono in ogni setto-

re. E questa volta vogliamo raccon-tare una storia al femminile diversa.Potrebbe essere l’integerrima di-pendente di un’azienda, una infer-miera che si dedica anima e corpo aisuoi pazienti, un’operaia, un’attivi-sta che profonde il suo impegno peruna buona causa, una volontariache si prende cura dei poveri e degliemarginati.

O chiunque operi silenziosamen-te al servizio del prossimo. Sarà lei ladonna dell’anno. Inviate suggerimen-ti e segnalazioni entro il 22 febbraio al-l’indirizzo [email protected] contattate la redazione allo0881.563395 o con un messaggio allapagina di Facebook.

La riscoperta delle‘radici’, delle tradi-zioni del proprio

territorio, delle ricchezze in-site nella terra e delle pro-spettive che quest’ultima puòoffrire. Il DESS - DecennioEducazione allo Sviluppo So-stenibile, indetto dalle Na-zioni Unite nel 2005 e porta-to avanti dall’Unesco, è voltoal termine. E con un inaspet-tato successo, nella città diFoggia: “Una partecipazionedi giovani - universitari e non- massiccia ed interessata”,

spiega Floredana Arnò, pre-sidentessa del Club Unescodi Foggia. Un percorso in-centrato sulla sostenibilitàalimentare che ha interessa-to i tanti giovani di Capitana-ta che si stanno progressiva-mente riavvicinando “allaterra” scorgendo nella vastavetrina agroalimentare loca-le occasioni di crescita e con-creti sbocchi lavorativi.

“Dalla teoria alla pratica,quindi, con testimonianze di-rette, messaggi e consigli ri-volti dai giovani ai giovani”,

continua Arnò. Erano, infatti,presenti - tra gli altri - ancheLuana Stramaglia (fondatri-ce di ‘Fork in Progress’, av-viato grazie ad un finanzia-mento Bollenti Spiriti) eRoberta Liso (vincitrice di Ba-ke-off Italia).

Il Comitato Scientificodella Commissione ItalianaUnesco ha deciso di dedica-re questo ultimo anno delDESS alla ‘Educazione’, an-zi alla buona educazione, eha invitato quanti sono im-pegnati nell’esplorazione di

modalità di vita e diproduzione sosteni-bili, a riflettere as-sieme su quali sianogli strumenti e leazioni educativenecessari per co-struire una societàpiù equa, rispettosadel pianeta e dellesue tante diversità.“La necessità di uncambiamento cultu-rale, di una diversavisione del mondo èoggi ancora più ur-gente, e l’educazio-

ne è lo strumento principaleattraverso il quale costruire ilcambiamento. Il Club Une-sco Foggia ha inteso dedica-re questo ultimo anno a ‘Ma-dre Terra’, per riscoprire ilsapore del passato e costruireil futuro”.

Le giovani generazioni,attraverso progetti validi, po-tranno usufruire di finanzia-menti per mettere in motomeccanismi di nuove occu-pazioni inerenti all’agroali-mentare di cui la Capitanataè regina. Dal 24 al 30 novem-bre, quindi, Foggia ha ospi-tato una settimana di eventie laboratori didattici, con re-latori d’eccezione afferenti almondo accademico e scien-tifico che hanno incontratogli studenti del Dipartimen-to di Scienze agrarie del-l’Università di Foggia e quel-li degli Istituti ‘PietroGiannone’ (indirizzo turisti-co), ‘Notarangelo-Rosati’ (in-dirizzo tecnologie alimenta-ri) e ‘Bovio’, che hannopartecipato ad un vero e pro-prio laboratorio didattico conun docente speciale: lo chef

Peppe Zullo. “A Foggia nonsiamo ultimi in tutto. Abbia-mo eccellenze da valorizza-re e sostenere che vedono nelsettore agroalimentare terre-no fertile per ricerche rivolu-zionarie. Non buttiamoci giù.Siamo una terra fantastica,abbiamo solo bisogno dellementi e dei talenti dei nostrigiovani per portare la Capi-tanata ad alte vette. Perchése il territorio non sembra es-sere particolarmente amatodalle nuove generazioni è so-lo perché non lo conosconoappieno. Solo dopo la cono-scenza diretta imparerannoa rispettarlo: ne sono certa”.

LA STORIA

La redazione premierà le "eroine" di ogni giorno

10 anni, una sola mission

Sarà assegnato nel Marzo prossimo. Per le segnalazioni c'è tempo fino al 22 febbraio

La riscoperta di “Madre Terra”Conoscere il ‘sapore’ del passato per costruire il futuro

Nasce il Premio 6Donna6Donna è prossimo a festeggiare i suoi primi 10 anni di storia, un

traguardo non da poco per un progetto quale è il nostro, l’unico free-press al femminile “superstite” in Puglia. In questi 10 anni, graziealle firme e alle professionalità che si sono avvicendate nel tempo,abbiamo raccontato la città attraverso le donne che vi operano ognigiorno, con un approccio a fatti e circostanze che fosse femminile manon femminista.

Abbiamo raccontato e scovato personaggi e tendenze, abbiamointervistato centinaia di donne straordinarie per ingegno e talento oordinariamente straordinarie per impegno e forza di volontà, realiz-zato un centinaio di inchieste e confezionato campagne contro il fem-minicidio, la violenza di genere e l’iniquo tetto di cristallo che in-combe sulla testa di tante professioniste, in ogni settore. Il Premio6Donna costituisce un ulteriore tassello di questo impegno, e si in-serisce - in modo del tutto naturale - nel solco tracciato in questi an-ni di lavoro.

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileMaria Grazia Frisaldi

Direzione commercialeAngela Dalicco

In redazioneDalila CampanileIrma MeccaMariangela Mariani

Rubrichedott.ssa Eleonora Veradott.ssa Anna Leporedott.ssa Valentina La Ricciadott.ssa Maria Nobilidott.ssa Dora Cocumazzidott.ssa Vanessa Anna Magistrodott.ssa Rosangela Lorisodott.ssa Ines PanessaArch Simonetta Campanella

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (vill. Artig.)Tel. 0881.56.33.95 - Fax 0881.56.33.19

[email protected]

Sito internetwww.6donna.com

Impaginazione e stampaPublicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

L’EVENTO Successo per gli appuntamenti promossi e organizzati dal Club Unesco Foggia

L’INIZIATIVA

Donnadell’anno...EROINA di ogni giorno.

1° Edizione

[email protected]

Free magazine

P R E M I O6DONNA

Uniti contro le bombe, uniti contro il racket. Foggia reagisce, mettein campo gli uomini e le donne dell’esercito civile della legalità, tutticommercianti ed imprenditori stretti sotto l’insegna dell’associazione an-tiracket “Giovanni Panunzio” di Foggia.

Con la costituzione dell’associazione - presieduta da Cristina Cucci;il presidente onorario è Michele Panunzio, figlio del testimone di legalitàGiovanni, l’imprenditore ucciso 22 anni fa perché si ribellò al racket delleestorsioni - è stata posata la prima pietra di una nuova coscienza civi-ca, pronta a sostenere ed affiancare tutti i commercianti taglieggiati, vit-time di estorsione o piegati dalla prassi del pizzo. Una linea diretta che sicompleta con il numero telefonico dedicato agli operatori economici.

Dieci cifre per la legalità: 391.183.13.31

NASCE IL TELEFONO ANTIRACKET

Page 6: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici focus6

Per il prossimo Natale, archiviate bambole e macchinine telecomandate:

Le paure degli adulti: isolamento e appiattimento della fantasia.

Una realtà nuova, che si af-faccia prepotente con ilsuo bagaglio di luci ed

ombre, riserve e perplessità. Per farechiarezza e fugare ogni dubbio, neabbiamo parlato con la dottoressa De-bora Penna, psicologa foggiana spe-cializzanda in psicoterapia cogniti-vo-comportamentale.

Dottoressa Penna, quanto l’in-fanzia smart preoccupa genitori,nonni, educatrici ed insegnanti?Quali sono i principali dubbi o ri-serve manifestate al riguardo?

Gli adulti, che hanno come obiet-tivo l’educazione dei più piccoli, ma-nifestano spesso delle perplessità suquesto punto. Ad esempio, si chiedo-no se la tecnologia possa essere unostacolo all’espressione della fanta-sia e della creatività dei bambini, op-pure se metta a disposizione oppor-tunità per esprimersi in forme nuove,allargando le possibilità della condi-visione e della comunicazione.

Quanto e come l’utilizzo di di-spositivi tecnologici ed interattivigià in tenerissima età, può incidere -in positivo e in negativo - sullo svi-luppo del bambino e sulle sue capa-

cità di socializzazione?L’uso di questi dispositivi favori-

sce lo sviluppo delle funzioni cogni-tive, come l’attenzione, la ricerca vi-suo-spaziale, la coordinazioneoculo-manuale e il ragionamento.Trascorrendo troppo tempo in una re-altà virtuale, i bambini tendono però,a isolarsi e a non potenziare tutte lealtre abilità, maggior-mente quelle so-ciali che si svi-luppano nelgioco reale,c o ncoeta-nei incarne eo s s ae in

contesti diversi.L’interattività è, però, un cri-

terio alla base di ogni gioco edu-cativo. Allora cosa c’è di sbaglia-to o pericoloso nella generazionedei Mobile Born?

Non c’è nulla di sbagliato, mal’uso deve essere guidato da unadulto ed equilibrato rispetto ad al-tre esperienze, come giocare al-l’aria aperta, a contatto con la na-tura, con altri coetanei, ambienti incui il bambino possa sperimentar-si in diverse modalità. Il rischio di li-mitare l’esperienza di gioco al solo‘mobile’ è quello di svilupparemaggiormente le capacità cogni-tive a scapito di quelle sociali e re-lazionali.

Le abilità che si acquisisconoin questo modo sono da conside-rarsi come forzature o rientranoin un processo di apprendimento

naturale parallelo?No, non credo siano forzature. Le

abilità cognitive che si sviluppanotramite i dispositivi sono le stesse cheprima si acquisivano attraverso i librianimati e la tv. In effetti, la presenta-zione grafica oggi rende tutto più at-traente, per i piccoli ma anche per igrandi. Però, lo sviluppo di tutte le po-tenzialità del bambino non può ri-dursi certamente al solo uso del di-spositivo: il profumo della

natura, la consistenza diuna pietra o della sabbia,

il piacere di fa-re un giococon un pic-

c o l o

amico e le emozioni positive che neconseguono non possono avvenire senon utilizzando tutti gli altri sensi.

Cosa favorisce realmente l’ap-prendimento nel bambino? Ovvero:qual è il ruolo dei genitori?

Il gioco è la principale attività delbambino e riveste un ruolo formati-vo determinante per lo sviluppo del-la sua personalità. Mediante l’attivi-tà ludica, prende coscienza dellarealtà circostante, si sente protago-nista dell’azione, afferma sé stesso ele sue esigenze e arricchisce la suaimmaginazione. I genitori dovrebbe-ro sostenere i bambini in questo per-corso di conoscenza e di curiosità ver-so l’ambiente, ma i dispositivielettronici, se usati esageratamente,limitano l’esplorazione e le possibili-tà di apprendimento. Alcuni studi bri-tannici hanno evidenziato che i bim-bi della scuola materna, ai quali igenitori hanno precocemente e assi-duamente fatto usare il proprio tablet,sanno far scorrere lo schermo del ta-blet ma non hanno le abilità cogniti-ve e manipolative per usare le co-struzioni, oltre ad avere difficoltànelle relazioni con i compagni e gliinsegnanti. Quindi, la tecnologia nonpuò rimpiazzare il contatto diretto coni bambini, che è la miglior fonte di ap-prendimento, anche per sviluppare

le abilità linguistiche. Ci sono dei segnali, dei

campanelli d’allarme dacogliere, per capi-

re quando si èoltrepassato il

segno, e l’usoè diventatoabuso?

Sicura-mente è un

problemase il

bambino inizia a dedicare la maggiorparte del proprio tempo ad attivitàconnesse all’utilizzo del dispositivo.Segnali da non sottovalutare posso-no essere il senso di stordimento, ilmal di testa, le vertigini o un atteg-giamento di estrema affettività versol’oggetto elettronico, fino al punto danon volersene separare anche per po-co tempo.

Tra un atteggiamento censorioe uno largamente permissivo qualedeve essere, quindi, l’approccio daparte di genitori e nonni?

Non deve prevalere nessuno deidue approcci: bisogna definire i tem-pi dedicati a tutti i giochi, virtuali ereali, facendo in modo che adulti ebambini utilizzino insieme il più pos-sibile il dispositivo elettronico, in mo-do che diventi un momento di intera-zione e condivisione. Bisognainsegnare a vivere e a crescere anchenel mondo virtuale, che è ormai par-te integrante della nostra realtà.

In definitiva: tablet sì o tablet no?Con quali accortezze?

Credo che, per i più piccoli, sidebba preferire l’utilizzo di giochi di-versificati, alternando dispositivi elet-tronici a giochi reali, in modo da svi-luppare tutte le abilità del bambino,tutti i loro sensi e le loro emozioni. Do-vremmo curare particolarmente leabilità relazionali ed emotive dei piùpiccoli, in modo che crescano non so-lo come grandi esperti di tecnologia,ma anche riuscendo a godere dellacompagnia dell’altro e a saper stareda soli, senza la necessità di esserecontinuamente stimolati.

Archiviate costruzioni, bambolotti e macchine telecomandate:benvenuti nell’era dell’infanzia smart. Ovvero, l’era dei ‘MobileBorn’, la generazione di precocissimi infanti in grado di destreggiarsisenza difficoltà con il linguaggio dei dispositivi tecnologici ed inte-rattivi - come tablet e smartphone, per citarne alcuni - prima ancoradi muovere i primi passi o padroneggiare la lingua madre.

E non si tratta di un’esagerazione: lo mette nero su bianco la let-teratura scientifica e lo dimostra ogni giorno la realtà dei fatti. Bastatrascorrere una serata in un luogo pubblico, come un ristorante ouna pizzeria, per notare bambini vicini al primo anno di vita con-centratissimi sui dispositivi dei propri genitori come lo sarebbe un ma-nager intento a controllare la posta del giorno.

Nel volgere di un decennio o poco più, un nuovo scarto cultura-le e tecnologico si è compiuto all’interno delle stesse famiglie, magaritra primogeniti e secondogeniti, e presenta oggi il suo prodotto so-ciale: è il passaggio dai ‘Nativi digitali’ - la generazione di bambiniche con computer, internet e cellulari hanno dimestichezza sin dal-la nascita - ai ‘Mobile Born’, ovvero quelli che prima di imparare a par-lare o camminare sanno già muoversi con agilità tra le applicazionidi smartphone o tablet.

IL PROGETTO “Animal social club”, Presto il debutto a RomaUna dimensione altra, un linguaggio nuo-

vo, un differente modo di gestire e vivere irapporti e gli affetti. E’ questo l’habitat (in)na-turale della “Generazione social”, uomini edonne in perenne divenire, in costante sco-perta. Una generazione scandagliata emessa a nudo, a teatro, in “Animal SocialClub”, lo spettacolo che la Piccola compa-gnia impertinente ha presentato con suc-cesso a Foggia e che è pronto a debuttare, amarzo, al Teatro Furio Camillo di Roma.

Un tema che non conosce distinzioni geo-grafiche né scarti culturali; che riguarda da vi-cinissimo giovani e meno giovani, e che perquesto impone una profonda riflessione. Alcentro dello spettacolo c’è la social com-munication, il grande specchio nel quale

dobbiamo rifletterci tutti, indagando sul co-me e sul quanto siano cambiati i rapporti, laqualità dei sentimenti e il valore delle paroledall’inizio di questa rivoluzioneancora in atto e dalla portata in-calcolabile.

“Questo spettacolo nasceda due diverse urgenze checonvergono verso lo stessoobiettivo”, spiega Pierluigi Be-vilacqua, che ha curato la regiadello spettacolo ideato e scrit-to a quattro mani con Enrico Cibelli. “La pri-ma è quella di ‘ragionare’ attraverso il teatrosu un argomento così ampio e così rivolu-zionario; la seconda è essere pronti a de-scrivere la realtà e le sue devianze; la dipen-

denza dal surrogato di vita - lo smartphone -è qualcosa che abbraccia la quasi totalità de-gli esseri umani, così da essere, probabil-

mente, la più grande rivoluzio-ne culturale di massa”.

Animal Social Club è, insie-me, spettacolo, perfomance, in-stallazione. Qualcosa che può in-curiosire, dividere, irritare oentusiasmare. E’ uno spettacoloin cui i cinque sensi sono co-stretti ad aprirsi per compren-

dere ciò che le scene raccontano. “La primaparte è quasi totalmente composta da sug-gestioni visive, con un simbolismo perfor-mativo che rimanda e accresce il latogrottesco e surreale dell’ambiente social,

una gabbia di luci e di schermi illuminati chesostituiscono le persone stesse”, puntualiz-za il regista; “la seconda tutta basata sullariacquisizione progressiva dei sensi, forza-tamente simbolica tale da proporre un’al-ternativa alla deriva da ‘solitudine condi-visa’ del mondo virtuale”. Scandagliare ifenomeni dell’attualità è la mission dellacompagnia foggiana: “Il teatro deve avere ildovere di far riflettere chi ne usufruisce, diformare ipotesi di cambiamento, di stimola-re confronto. A tal proposito Animal socialclub ha sviluppato un acceso dibattito tra glispettatori che hanno affollato il teatro, nelpost spettacolo, con un confronto genera-zionale che rappresenta una vittoria per noiche abbiamo scommesso su questo tema”.

Debora Penna, psicologa

generazione in tempo reale.

a cura di Maria Grazia Frisaldi

Dai “Nativi digitali” ai “Mobile born”:

Page 7: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordicifocus 7

Marika, perché sei contraria al-l’uso di dispositivi interattivi da par-te dei tuoi figli?

Per diversi motivi: innanzituttoperché ritengo che ogni cosa vada in-quadrata secondo effettive necessità,momenti e tempi giusti. Poi perchécredo che l’uso/abuso di questi stru-menti fa sì che i bambini si isolino dal-la realtà e dagli altri coetanei.

La tua posizione è netta o man-tieni un margine di riserva?

Un margine di riserva c’è. Anchei miei figli hanno il pc e lo utilizzanosecondo regole precise, ovvero nonper gioco o diletto, ma per necessità(ricerche o esigenze scolastiche). Quisi contesta l’uso indiscriminato, pros-simo all’abuso.

Si tratta di un indirizzo condivi-so in famiglia?

Sicuramente. Sia io che mio ma-rito siamo dello stesso avviso: siamoconcordi nel favorire esperienze realidi gioco collettivo, che insegnino cosavuol dire condividere momenti, coseed emozioni.

Quanto la società in generale ele agenzie formative in particolarespingono (ed in un certo senso obbli-gano) le famiglie ad una ‘infanziasmart’?

Sicuramente siamo condizionati.Il possesso di certi strumenti sono con-siderati alla stregua di uno status sym-bol. I compagni di mio figlio lamenta-no la sua non-partecipazione a certigiochi online o la sua assenza da piat-taforme di messaggistica istantanea.

Quando e in che modo i tuoi figlisono entrati in contatto con questi di-spositivi?

Nel momento in cui è sorta un’esi-genza, reale e concreta. Non per modao per far parte del gruppo. Deve sem-pre esserci una utilità di fondo, non vo-glio che la rete e i dispositivi tecnologicidiventino la valvola di sfogo o il prin-cipale passatempo dei miei figli.

In tutta onestà, si tratta di ‘attra-zioni/distrazioni’ utili più ai bambinio ai genitori?

Credo sia molto comodo per i ge-nitori che lasciano ai propri figli ampialibertà di accesso a questi mezzi. Se ibambini sono immersi nei loro giochiagevolano altre attività degli adulti. E’molto più difficile, invece, imporre deilimiti: attività che richiede impegno,

energie e forza di volontà.In che modo credi o temi che pc,

tablet e smartphone possano influi-re/influenzare (nel bene o nel male)lo sviluppo delle abilità cognitive o lecapacità di socializzazione?

Per quanto riguarda le abilità co-gnitive credo che i ragazzi - sapendodi poter accedere, in qualunque mo-mento a qualunque tipo di informa-zione - tendano a non memorizzare lenozioni, prestando il fianco ad una sor-ta di pigrizia mentale. Per quanto ri-guarda invece la socializzazione, lamia paura più grande è il loro possibi-le isolamento: temo i bambini-mona-di, che si abituano a stare/giocare dasoli, a determinare e gestire il mo-mento-gioco in solitudine e non san-no più condividere.

Cerchi di “regolare” questo uti-lizzo? In che modo e con quali risul-tati?

Cerco di stare insieme a loro ecommentare tutto quello che vedonoo fanno per riportarlo alla realtà. Cre-do e spero che la presenza di un adul-to e la sua funzione di mediatore pos-sa ridimensionare la portata di questeattività e rendere i bambini o adole-scenti più equilibrati verso questi stru-menti.

Non hai paura di perdere il “con-trollo” della situazione? C’è un’etàcritica che ti angoscia in particolare?

Sicuramente quello dell’adole-scenza è un periodo critico, che si av-vicina sempre più per il mio primo fi-glio. Sono consapevole che non potròaffiancarlo sempre, ma sto cercandodi seminare bene, affinché possa in-troiettare linee guida sicure e salde,tali da costituire criterio di riferimentoper distinguere ciò che è giusto da ciòche è sbagliato..

Quanto temi le insidie che pos-sono celarsi dietro un uso prematurodella tecnologia?

Tanto. La cronaca ci racconta ognigiorno delle innumerevoli insidie delweb e delle problematiche connesseall’abuso di questi dispositivi.

Cosa chiederanno i tuoi figli perNatale? Saranno accontentati?

A dimostrazione del fatto che miofiglio utilizza questi dispositivi ma nondisdegna altro, mi ha chiesto due libried il suo primo smartphone. Cercheròdi accontentarlo, ma dovrà meritarlo.

i rischi (e le potenzialità) dell’infanzia smart i bambini del 2000 preferiscono tablet, smartphone e giochi virtuali

Una vera e propria guerra fredda, che si combatte a colpi di ‘no’ sofferti e ‘sì’ carichi di dubbi, di sensi di colpa e atteggiamenti permissivi. Tanti i punti di vista sull’argo-mento, quante sono le letture del fenomeno, che moltiplicano - in modo esponenziale - timori e batticuori dei genitori alle prese con l’infanzia smart. Perché, al di là diquanto viene reclamizzato in tv e sulle riviste patinate, quando si tratta dell’educazione e della formazione dei propri figli, la responsabilità delle scelte (qualunque scel-

ta) ricade sempre e solo sui genitori. Un macigno che grava sulle spalle di madri e padri, molto spesso schiacciati tra l’incudine dei propri doveri educativi ed il martello di una so-cietà sempre più digitale, delle agenzie formative, nonni e amici di amici. Ne abbiamo parlato con due giovani mamme, alle prese con i rispettivi figli ‘nativi digitali’. Marilena, 33an-ni, mamma-pro non limita, e al contrario favorisce, l’uso di dispositivi tecnologici da parte del suo primogenito Niccolò (9 anni). “Altrimenti, contribuiremmo a creare una nuova formadi analfabetizzazione”, spiega. Dall’altra parte della barricata c’è Marika, 39 anni. Non può vietare l’uso di tablet e smartphone da parte di Pasquale, 12 anni, ma di certo fissa limitie confini decisi per favorire spazi di condivisione di emozioni ed esperienze reali. “Mi fa paura l’isolamento, l’idea di adolescenti-monadi”. I loro punti di vista, due posizioni-tipo.

Nella guerra fredda del ‘digitale’: le mamme divise al fronteINTERVISTA DOPPIA Favorevoli o contrari? I motivi di una scelta sociale: famiglie a confronto

Marilena, perché sei favorevoleall’uso di dispositivi interattivi da par-te dei tuoi figli?

Sono favorevole all’uso di dispo-sitivi interattivi perché in una società2.0 se si vivesse lontano dalla tecnolo-gia si rischierebbe di creare una nuo-va tipologia di analfabetizzazione. I no-stri figli, a differenza del passato, sono“nativi digitali” e questa è una situa-zione con la quale è necessario fare iconti. Personalmente credo che tuttociò che riguardi un figlio, soprattuttose piccolo, debba passare attraverso lafamiglia che ha il compito di mediare icontenuti e non di censurarli.

La tua posizione è netta o man-tieni un margine di riserva?

La mia posizione è netta, soprat-tutto perché cerco di far utilizzare inmaniera consapevole e controllata ta-li strumenti ai miei figli.

Si tratta di un indirizzo condivisoin famiglia?

Certamente. Io e mio marito uti-lizziamo quotidianamente strumentidigitali

Quanto la società in generale e leagenzie formative in particolare spin-gono (ed in un certo senso obbligano)le famiglie ad una ‘infanzia smart’?

Ormai la nostra realtà è semprepiù in digitale, anche se, al riguardo, lanostra società ed il nostro sistema sco-lastico sono ancora in ritardo. Tuttaviale scuole si stanno dotando di nuovestrumentazioni oltre alle LIM (Lavagnainterattiva multimediale, ndr), che por-teranno a breve ogni studente ad ave-re il proprio tablet. Sarà fondamentalenon far essere i nostri figli impreparatia tale incontro.

Quando e in che modo i tuoi figlisono entrati in contatto con questi di-spositivi?

I miei figli vivono quotidiana-mente un rapporto sereno ed equili-brato con gli strumenti digitali, utiliz-zando applicazioni e programmi adattialla loro età

In tutta onestà, si tratta di ‘attra-zioni/distrazioni’ utili più ai bambinio ai genitori?

Se utilizzate in maniera accorta edoculata, non rientrano affatto in tale ti-pologia. Diversamente meglio cercar-si una baby sitter o una tata…

In che modo credi o temi che pc,tablet e smartphone possano influi-

re/influenzare (nel bene o nel male)lo sviluppo delle abilità cognitive o lecapacità di socializzazione?

Al riguardo si potrebbe parlareper ore. Per sintetizzare il discorso è ne-cessario dire che l’uso ponderato di ta-li strumenti potrà di certo arricchire ilbagaglio di competenze e conoscenzedel bambino, senza confonderlo o li-mitarlo in alcun modo. Per le abilitàspecifiche legate a strumenti più tradi-zionali, quali la motricità fine, potran-no essere sempre e comunque coltiva-te con attività alternative come ildisegno, la lavorazione della creta o lamusica. I genitori, quindi, e le agenzieformative in generale, dovranno esse-re pronti e disposti a proporre espe-rienze legate alla natura e all’arte percomprendere appieno la vita.

Cerchi di “regolare” questo uti-lizzo? In che modo e con quali risulta-ti?

Ho molto a cuore la questione,quindi cerco sempre di essere attentaalla quantità di tempo trascorso con ta-li strumenti e alla qualità dei contenu-ti. Mio figlio di soli nove anni utilizzaprogrammi di grafica e fa ricerche inrete con molta tranquillità e, nello stes-so tempo, è un bambino creativo cheama fare lavoretti manuali con la mam-ma.

Non hai paura di perdere il “con-trollo” della situazione? C’è un’età cri-tica che ti angoscia in particolare?

Punto molto sul responsabilizza-re i miei figli su tale argomento. At-tualmente tali strumenti vengono uti-lizzati sotto la supervisione dei genitoricercando di impartire anche insegna-menti di vita. E dal momento che du-rante l’adolescenza non potrò più con-trollarli con tale frequenza, preferiscoagire oggi cercando di seminare per ilfuturo.

Quanto temi le insidie che pos-sono celarsi dietro un uso prematurodella tecnologia?

Al riguardo temo maggiormentei danni che possono derivare dal mag-gior utilizzo del campo visivo retro-il-luminato e dalle radiazioni wireless.

Cosa chiederanno i tuoi figli perNatale? Saranno accontentati?

Facendo un uso quotidiano e con-sapevole di tali strumenti digitali, i mieifigli chiedono per natale costruzioniLego. Saranno di sicuro accontentati!

Marika, 39 anni, contro: “Temo l’isolamento e la pigrizia mentale che ne deriva”

Marilena, 33 anni, pro: “Combattiamo una nuova forma di analfabetizzazione”

Page 8: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici politica8 a cura di Mariangela Mariani

INTERVISTA DOPPIA Da mezzo anno "il primo cittadino sei tu". É tempo di bilanci: quali risultati?

Il primo semestre è andato. Da mezzo anno "il primo cittadino sei tu". Il sinda-co di Foggia Franco Landella si lascia alle spalle sei mesi di governo, e non sono sta-ti una passeggiata di salute. Alla finestra, osservatori privilegiati della vita politi-co-amministrativa, ci sono gli uomini e le donne di partito che conoscono imeccanismi, i militanti, i candidati che hanno provato a salire la scale di Palazzo diCittà, ma l'esito delle urne li ha sconfessati. Ne abbiamo scelte due agli antipodi del-la politica, che guardano il mondo da un oblò senza annoiarsi e senza starsene conle mani in mano. E, a sorpresa, il loro primo bilancio, nel complesso, è positivo.

I primi sei mesi di Franco Landella con gli occhidi due candidate che non ce l'hanno fatta

Le donne alla finestra

Il voto, spietato, l’ha relegata dietro la balau-stra dell’aula consiliare, nello spazio destinato alpubblico, ad ascoltare, braccia conserte. Non ave-va rinunciato a seguire le sedute nemmeno quan-do disse addio a Gianni Mongelli, rassegnando lesue dimissioni da vicensindaco. Lucia Lambre-sa osserva, e affida i suoi commenti ai social net-work. In copertina, sulla sua pagina facebook, c’èl’immagine dell’accordo politico sottoscritto il 2 giu-gno con Franco Landella, a sostegno della can-didatura di quello che era stato un suo avversa-rio al primo turno. Sanciva l’inizio di un percorsocomune insieme al suo Movimento di ImpegnoCivico, l’apertura di un cantiere per riaggregare ilcentrodestra. Passato il Santo e la festa, non se n’èpiù parlato. Non che si senta sedotta e abbando-nata, ma almeno una chiamata era legittimoaspettarsela.

Come vede la città negli ultimi mesi?Se guardiamo il quadro generale, il momen-

to non è dei più felici. La questione della sicurez-za, ovviamente, trascina tutta una serie di altrevalutazioni che sono di tipo economico, sociale, po-litico, amministrativo. Bisogna lavorare su tutti ifronti perché Foggia torni ad essere una città vi-vibile.

Ritiene che questa amministrazione stiaoperando bene?

I segnali di una ripresa ci sono. E anche ab-bastanza decisionismo. Poi ogni provvedimentodeve essere valutato nel merito, e da fuori non neconosciamo bene l’evoluzione amministrativaperò, a giudicare dalle intenzioni, i provvedimen-ti che fino a questo momento sono stati adottatisono senz’altro positivi.

È ancora presto per fare delle valutazioni,ma rispetto all’amministrazione Mongelli?

Facciamo un parallelo dei primi mesi. AncheMongelli partì bene, poi si è perso per strada.

Ha stretto un accordo non tecni-co con il candidato sindaco risul-tato vincitore. Si è sentita esclusanel post elezioni da Landella?

Il problema non è Landella. Noiabbiamo sottoscritto un accordoprogrammatico che ovviamentein prima persona vede coinvoltoil sindaco, perché al ballot-taggio era lui che dovevacompetere con Marasco.Sul piano programma-tico la cosa che, dicia-

mo, lascia un po’ perplessi è che non ci sia statomai un incontro, un coinvolgimento, uno scambiodi opinioni, di vedute sui problemi. Per cui noi os-serviamo, guardiamo, e valutiamo dall’esterno,anche perché io non rappresento me stessa maun movimento civico che esiste dal 2009, credoche sia il più longevo qui a Foggia se lo intendia-mo anche come espressione politico-elettorale.E la cosa più importante è che quell’accordo erapropedeutico alla ricostruzione e al rafforzamentodel centrodestra, quindi c’era un obiettivo politi-co molto forte.

Resta in fiduciosa attesa di un incontro?Gli incontri devono essere voluti reciproca-

mente, quindi se le premesse di quell’accordo,che ha portato il centrodestra a governare la cit-tà di Foggia e ha consentito a consiglieri nuovi al-la vita politico amministrativa di sedersi sugliscranni di Palazzo di Città, sono ancora valide,non sono io che lo devo testimoniare.

Se lei fosse stata eletta sindaco che cosaavrebbe fatto in questi primi mesi?

Ognuno ha il suo modo di comportarsi e que-sto non so se avrebbe determinato delle diffe-renze. L’approccio decisionista ai problemi è quel-lo che caratterizza un po’ noi che abbiamo vogliadi fare presto e fare bene.

Quindi su questo mi ci ritrovo. In più ci sonoalcuni elementi come il patto nuovo per la sicu-rezza, il fatto di insistere molto sul senso civico,le consulte - spero che venga presto quella perl’economia - la riorganizzazione degli uffici, lanuova fase regolamentare statutaria, che nel no-stro programma c’erano tutti. Quindi sicuramen-te se ci fossi stata io al posto del sindaco avreifatto le stesse cose.

E per il 2015 cosa auspica rispetto al-l’azione amministrativa?

Parliamo di persone che hanno già ammi-nistrato, seppure nel ruolo di minoranza,

è gente che conosce la macchina, i pro-blemi, la storia, quindi il 2015 deve es-sere l’anno in cui, passato questo pe-riodo di rodaggio, si mettono a fuocobene i problemi non perché non li siconoscano ma perché bisogna indi-

viduarne le soluzioni. Se sgarria-mo nel 2015 come ha fatto

Mongelli abbiamo persoquattro anni. A proposito, ionon sto alla finestra, sto albalcone. Come Giulietta.

“Dopo il ballottaggio, mai un incontro”

Lucia Lambresa

Il telefono di Lucia Lambresa non squillaHa fatto un tifo sfegatato per il Sindaco di

Puglia alle primarie, anche a suon di selfie. Can-didata nativa digitale 2.0, alle scorse ammini-strative ha cavalcato l’onda social. Ma i “mi pia-ce”, si sa, non equivalgono ai voti. Patrizia Lusi nonha scalato la lista del Partito Democratico, scon-tando forse anche il sostegno al sindaco uscen-te prima della partita vera e propria. L’amica disempre, Lia Azzarone, altrettanto social, l’ha se-minata di oltre trecento preferenze, ma non cel’ha fatta neanche lei. Avvocato, militante di quel-le operative, fa parte della corrente della segre-teria cittadina del PD. Non è solo una presenza vir-tuale. E i suoi giudizi trancianti non risparmianonemmeno i compagni.

Che ne pensa di questo avvio di ammini-strazione?

Fino adesso è un po’ deludente. Le aspetta-tive sono soddisfatte nel senso che da parte del-la popolazione c’era l’esigenza di risolvere pro-blemi quotidiani - io ho fatto le comunali quindilo so - tipo il rifacimento delle strade, la presen-za di più vigili sul territorio. E da questo punto divista devo dire che ho visto i lavori, la presenzadi vigili e che si sta iniziando a fare una lotta al-l’abusivismo anche rispetto alle bancarelle del-la frutta, e questo è certamente un segnale po-sitivo. Per il resto devo riscontrare una totaleassenza di programmazione a lungo termine, intutti i settori, dalla cultura all’edilizia popolare.Per il momento non vedo grossi piani.

Quanto invece alla minoranza di Palaz-zo di Città, sta facendo una buona opposi-zione?

L’opposizione a Palazzo di Città deve esse-re rodata, secondo me. Probabilmente dieci an-ni di amministrazione - e qui faccio un mea cul-pa in quanto componente del PartitoDemocratico, un’autocritica - ci avevano abi-tuato ad essere dalla parte di chi go-verna e quindi eravamo scarsa-mente preparati all’opposizione.L’opposizione è una cosa seria, ga-rantita anche dalla costituzione: chici sta deve non solo opporsi ma an-che proporre, è un ruolo che ri-chiede un certo studio,un’analisi, che fino ad ora,mi spiace dirlo, non ho vi-sto.

La scarsa presenzadi donne influisce?

Sicuramente. Però da questo punto di vistavoglio anche dire una cosa: la battaglia per i di-ritti femminili mi appassiona fin quando mi ren-do conto che ci sono ancora poche donne in po-litica anche rispetto agli altri Paesi europei, ma ioper uomini o donne che siano preferisco parlaresempre di soggetti politici. Anche questa batta-glia del 50 e 50 alla Regione ritengo che sia ab-bastanza inutile se poi non c’è la doppia prefe-renza, che non passerà. La presenza obbligatoriadel 50 percento delle donne in lista serve sem-plicemente a garantire a qualcuno una passe-rella - che ci può anche stare - però non si può pen-sare di avere soggetti politici di qualità di sessofemminile, se poi non si può dare alcuna possi-bilità a queste donne di venire elette, atteso chei consiglieri regionali uscenti che sono i favoriti so-no tutti uomini, per cui ci vorranno dagli 8 mila ai10 mila voti che una donna alla prima esperien-za alla Regione non può recuperare da nessunaparte, almeno io non la vedo possibile, in termi-ni realistici.

Se fosse stata eletta, in maggioranza oin opposizione, cosa avrebbe fatto per primacosa?

In maggioranza mi sarei dedicata molto alsettore a cui tengo di più: la cultura. Avrei acce-lerato per la riapertura del Giordano, cosa che èstata fatta e per cui sono molto soddisfatta e con-tenta, anche se so che la riapertura non è unacosa fatta da questa amministrazione ma è sta-ta già avviata da quella di Mongelli. Anche suquello ci sarebbe da dire, perché un teatro chiu-so otto anni con un’amministrazione del PD, delcentrosinistra, è una cosa vergognosa. Mi assu-mo anche delle responsabilità che non ho, per-ché io sto nel Partito Democratico da quattro an-ni, però è giusto fare un po’ di autocritica. In unterritorio come il nostro le imprese culturali pos-

sono dare lavoro. All’opposizione avrei fat-to probabilmente quello che sta facendo

il consigliere Augusto Marasco, cioèuno studio e un’analisi attenta di tut-ti i provvedimenti, sia quelli annunciatie di cui si discute in Consiglio Co-

munale, sia quelli di cui non si di-scute in Consiglio, che nor-malmente sono quelli che poivanno ad incidere di più nel-la vita dei cittadini, che toc-cano più la pancia dellagente.

“L'opposizione deve essere rodata”Patrizia Lusi non risparmia il centrosinistra

Patrizia Lusi

Page 9: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici 9

Page 10: 6Donna #10 101

A 25 km da Foggia , nella rigogliosa campagna Dauna dellatradizionale cittadina di Cerignola, lontano dai frastuoni , sorgela tenuta Villa Demetra. Una struttura immersa in un meraviglio-so parco di 30.000 mq, la magica scenografia naturale che rende-rà ogni cerimonia indimenticabile. Nel parco di Villa Demetra è pos-sibile gustare aperitivi deliziosi e ottimi buffet, celebrarematrimoni con rito civile o con rito religioso ed anche è realizza-re un ricevimento completamente all’esterno.

Villa Demetra riesce a creare magiche atmosfere sospese neltempo che prendono vita in due distinte sale dalla diversa perso-nalità.

La Sala Demetra, struttura in grado di garantire ampia como-dità anche ai matrimoni più numerosi, grazie ad una ricettivitàcapace di accogliere oltre 300 ospiti.

L’ampiezza della sala non pregiudica la sensazione di sentirsiin un luogo intimo e familiare. Una maestosa capriata in legnoche sovrasta la grande sala contribuisce a determinare quella sug-gestione calda e ricercata, sottolineata dalla luce di preziosi lam-padari che enfatizzano i toni dorati di quadri, mobili, specchi ecandelieri i cui riflessi si sposano in un connubio perfetto con l’ar-genteria che adorna ogni tavola.

La Sala Storica è arredata con toni pastello tendaggi dalle sfu-mature tenui e delicate, pavimentazioni in cotto spagnolo e ma-ioliche dipinte a mano. Il gioco di colori dall’affascinante cando-re che fonde arredamenti e allestimenti, rende ancor piùindimenticabile ogni ricevimento, avvolgendolo in una luce dasogno che farà sentire sia gli sposi che ogni ospite, coccolati nel mas-simo relax.

SS 16 N.18 - 71042 - CERIGNOLA (FOGGIA) - TEL. 0885.418988 WWW.VILLADEMETRA.IT

10 d i c e m b r e duemilaquattordici

Page 11: 6Donna #10 101

Il giorno dell’Immacolata non ci sono stati so-lo i bagliori delle fanoje foggiane ma anche loscintillio dei metalli preziosi che hanno in-

dossato le modelle della sfilata evento “Gioielli:creatività e sintesi poetica” organizzata dallagioielleria Abbate. Cornice dell’evento è statoil suggestivo ‘Circolo Daunia’ che tra arazzi, mo-stre e arredamento d’epoca ha accolto clienti e

amici accorsi per visionare le col-lezioni di gioielli firmate ‘Rajola’e ‘Bronzallure’. Storico marchio leader nella pro-duzione di gioielli, perle, corallo egemme preziose naturali il primo,brand glamour e giovanile chepunta sulle alchimie tra bronzoplaccato oro rosa il secondo; per farrisaltare bijoux studiati per unadonna che ama piacere a se stessa,le modelle hanno sfoggiato un truc-co e parrucco ad effetto, curati ri-spettivamente dal centro estetico

della Farmacia dott.ssa Giovanna Telesforo diCorso Giannone, 23 e dallo Studio FilomenaAvella. La sfilata è stata allietata anche dagli interventiartistici di Giuseppe Leone, pianista e Rosad’Onofrio, attrice. Tra una sinfonia e una poesia,sono stati scanditi i momenti in cui si sono alter-nate le diverse collezioni di preziosi. La falcata

spedita delle modelle è stata accompagnata dal-le musiche accuratamente selezionate dal dj Da-nilo Rossetti. I partecipanti del defilè hanno po-tuto anche partecipare all’estrazione di unabbonamento di dieci spettacoli al cinema, mes-si in palio dalla Banca Mediolanum di Foggia.La fortunata vincitrice è stata premiata sul palcodal dottor Mau-rizio Cappellet-ti e dalle due ba-by modelle cheper l’occasioneindossavano igioielli presen-tati. I momenti più si-gnificativi dellaserata sono statiimmortalati da‘Foto Star’, foto-grafo ufficialedell’evento constudio sito in Corso Roma, 98; tra gli sponsor del-la serata anche ‘6Donna’, in qualità di unico free-magazine femminile della Puglia, rappresentatodal direttore marketing Angela Dalicco, presen-tatrice d’eccezione dell’evento . Per concludereuna serata di festa e una sfilata in cui si è celebratala bellezza, non poteva mancare un brindisi offertoda Taverna Divina, ristorante del centro storicoche propone appuntamenti enogastronomici,eventi live ed ogni domenica sfiziosi apericenada accompagnare con il meglio della cantina.

Abbate Gioielli:creatività e sintesi poetica

Sfilata evento al Circolo Daunia, presentate le collezioni di Rajola e Bronzallure

Via Matteotti, 9Tel. 0881 709950

Viale di Vittorio, 9b Tel. 0881.587860

via Manzoni, 59Tel. 327 8865950

Corso Giannone, 23Tel. 0881.723267

da sinistra:Angela Dalicco

Marilina Abbate,Giovanna Telesforo

Maurizio Cappelletti, Family Banker Banca Mediolanum

Scegliere i regali ti annoia? Fallo in modo goloso: sabato 20 e domenica 21

dicembre la Gioielleria Abbate aspetta curiosi eamici per visionare le sue collezioni; perl’occasione presso il punto vendita sidegusteranno specialità natalizie del

‘Laboratorio di Felicità’ diLetizia Consalvo.

Appuntamentidi Natale

Orecchini Bronzallure € 89,00

Collana Arabesco by Rajola onice e oro € 699,00

Collana Tornado by Rajolacorallo antico Sciacca e perle

€ 954,00

Collana diperleBronzallure€129,00Croce€109,00Anellone€139,00

Torchon Tornado perleBiwa ematite e oro €288,00Perle Biwa grige e oro€621,00Collana lungaematite €175,00

OrecchiniArgento e

cristallovari colori

€25,00Collana

Agataverde

€190,00

d i c e m b r e duemilaquattordici 11

Page 12: 6Donna #10 101

Il titolo è uno spot pubblicitario,un manifesto: denunciate. ‘Unocinque due due’. Sono le cifre

del numero antiviolenza e stalkingattivato dal ministero per le PariOpportunità. Se solo lo avesserofatto, se avessero chiamato, non sa-rebbero donne fantasma quelle sulpalco del Con.ar.t. Teatro. La com-pagnia ScenAperta, diretta da TonioSereno, ci ha lavorato solo due me-si, o poco più, una full immersionpiù che uno studio teatrale sul fem-minicidio e la violenza sulle donne.Non volevano mancare all’appun-tamento del 25 novembre, la Gior-nata Internazionale per l’elimina-zione della violenza sulle donne.Nel giro di quattro giorni sono arri-vati a tre repliche.

L’idea è partita da Marina Lan-zillo, un’insegnante che quandonon è riuscita nell’impresa di por-tare un corso di autodifesa a scuolaha pensato ad un’alternativa pereducare al rispetto. Gli attori del la-boratorio sono partiti dai classici sultema, per poi spulciare tra gli articolidi giornale, i dati, le statistiche, in-ternet e le testimonianze. Ognunodi loro ha buttato giù qualcosa, mai testi di Pina Sfortunio erano im-pareggiabili. Ha lavorato a lungosul monologo di Franca Rame ‘Lostupro’ e le parole sono venute fuo-ri da sole. C’è l’influenza di ‘Feritea morte’ di Serena Dandini, “anchese noi con lo stesso stile - tiene a

specificare Tonio Sereno - aveva-mo già portato in scena Storie del-sud sul brigantaggio femminile”.

Lo spettacolo si compone di di-verse performance: inizia con ‘Lasindrome di Otello’ e un approcciostanislavskiano, il metodo dell’im-medesimazione. Desdemona è suun letto di un rosso accecante inmezzo al palco come un catafalcoche prelude alla morte. Tra una sce-na e l’altra, questa volta in stile bre-chtiano, la tecnica dello strania-mento, le attrici leggono deibigliettini, pagine di giornali cheraccontano i numeri dell’orrorequotidiano. Le scarpette rosse usci-te dall’installazione del 2009 diun’artista messicana che ha fatto ilgiro del mondo sono poggiate a ter-ra mentre a piedi nudi i fantasmidelle vittime rievocano il loro dram-ma. Un freddo che non passa più,chiede solo una coperta la mogliebraccata come un animale e taglia-ta a pezzi come un bue. Istigata alsuicido, ha scelto da sola, almenoquello, come morire, un’altra dellecinque donne cadavere. “Sedicicoltellate. Ero già morta alla pri-ma”. Ogni fendente un motivo, co-me quello di aver denunciato, salvopoi ritrovarsi il carnefice subito a

piede libero. “La sedi-cesima me la sono me-ritata, perché non ti hoammazzato io”. ‘Viola-te’ è un pugno nellostomaco. Una prostitu-ta non si spiega perchéchiamino protettoreuno che ti pesta a sangue e ti portavia il 70 percento dei guadagni.“Sono sopravvissuta a tredici infe-zioni ma avrei preferito morire”:aveva solo 6 anni Anaya quando inSomalia le hanno praticato l’infi-bulazione. ‘Non chiamatelo amo-re’ è l’ultimo struggente monologo.

“Forte ma bello” è il responsodel pubblico, l’impressione a caldo

appena si alzano le luci. Ilprogetto che entrerà nellescuole superiori non siesaurisce qui, ma si compo-

ne di altri spettacoli in costruzione:‘La stanza rosa’, quella degli ospe-dali, che questa volta conterà tuttedonne sopravvissute al mostro;‘L’epistolario’, fatto di carteggi edemozioni affidate alle lettere; ‘Brac-cio Sette’, un insieme di monologhidegli uomini rinchiusi in prigione,nel settore destinato a chi si è mac-chiato di reati contro le donne. Pen-

sato per i più piccoli, ci sarà anche‘Barbablù’.

Calcano il palco solo due uomi-ni: Luigi Schiavone e Mimmo Met-ta, consapevoli di attirare tutta larabbia del pubblico contro il gene-re maschile. Nel cast Pina Sfortu-nio, Elisa Russo, Oriana Casiello,Rita De Gregorio, Gabriella Spina -che si fa notare per la sua giovaneetà e il suo talento - Cinzia Spinel-li, Valeria Pesce, Maria Grazia Spi-nelli, Marina Lanzillo, Paola Piz-zolla e Maria Assunta Imperio. Ilregista Tonio Sereno è già proietta-to verso i nuovi capitoli. Eventualisbavature non gli interessano, lasua è un’associazione culturalesenza scopo di lucro, e così per gli at-tori i laboratori non sono un me-stiere ma una passione da coltivare.“Anche se manca un personaggioandiamo in scena comunque”. Al-l’uscita del teatro una voce ti rim-bomba nella testa: “Violata, sonostata violata”. E poi “Uno cinquedue due”. Allora funziona. Nonchiamatelo amore. Mai.

Mariangela Mariani

12 d i c e m b r e duemilaquattordici

Primo capitolo di un progetto teatrale contro la violenza di genere

La compagnia ScenAperta pronta a entrare nelle scuole

Nel cartellone del Con.ar.t.Teatro compare spesso la com-pagnia ScenAperta: RosariaPrencipe, alla direzione artisticacon Bruna Nunziante, riescesempre ad infilarla nel program-ma dell’Associazione, un conte-nitore culturale nel cuore del Vil-laggio Artigiani, in Via Tressanti.Per l’anno sociale 2014-2015, di-cembre è il mese della musica e

della risata: dopo il concerto Go-spel del 6, sabato 13 c’è il caba-ret.

Si ride anche a gennaio con“Che Musica Maestro”, sempredi sabato dal 17. Febbraio è de-dicato a Dario Fo con “Gli im-bianchini non hanno ricordi. Nontutti i ladri vengono per nuoce-re”. Marzo è il mese delle “Sor-prese” e aprile dei “Saggi”.

CON.AR.T. TEATRO, GLI EVENTI

Le donne fantasma di “Uno cinque due due”

cultura&spettacolo

CONTRO IL FEMMINICIDIO

Page 13: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici 13

Page 14: 6Donna #10 101

Il trucco minerale è un prodotto cosme-tico già conosciuto ed usato da molti an-ni negli USA e nei paesi del Nord Euro-

pa e, recentemente, si sta facendo conoscereanche in Italia. Nel trucco minerale ci sono so-lo minerali ridotti in polvere finissima capacidi aderire alla tua pelle con naturalezza. Si pos-sono usare ‘a secco’,mescolati alla tua cre-ma o con un po’ d’ac-qua. La composizioneè molto semplice: sonostati eliminati tutti queiprodotti di sintesi chi-mica che in genere so-no contenuti nei co-smetici tradizionali. Ciriferiamo ai siliconi,agli additivi, ai conser-vanti, ai profumi.

Pur essendo stati ridotti in polvere finissima,i minerali non ostruiscono i pori della pelle, noncausano imperfezioni e potenzialmente nonprevedono rischi allergici, poiché non conten-gono conservanti o coloranti artificiali. In ge-nere sono: la mica, il biossido di titanio, l’ossi-do di zinco e quello di ferro. La mica è compostada minerali e viene utilizzata per conferire co-lore oltre ad essere opacizzante, sebo-regola-tore e calmante.

Il biossido di titanio agisce da filtro solareed aiuta a rendere meno evidenti le piccole ru-ghe e le imperfezioni grazie al suo potere ri-

flettente: come brillantezza è secondo solo aldiamante. L’ossido di zinco è anch’esso un ec-cellente schermo solare, oltre ad avere pro-prietà lenitive e cicatrizzanti. L’ossido di ferroviene invece usato per le sue qualità coloranti,generando svariate sfumature.

Altri ingredienti possono essere gli Ultra-marine Blue, che sonocorrettori del colore, ilManganese Violet e ilBlu di Prussia che so-no coloranti. Il truccominerale è appuntoconsigliato a chi soffredi pelle sensibile co-me rosacea, acne,couperose o con pro-blemi di macchie, per-ché ha un effetto leni-

tivo ed assorbente e fornisce una coperturaeccellente senza ricorrere a sostanze sinteti-che.

Purtroppo, le allergie possono essere sca-tenate da qualunque sostanza, anche naturale,ma comunque il trucco minerale è uno dei piùvalidi da questo punto di vista, proprio per l’as-senza completa di elementi chimici di sintesi.Utilizzando fondotinta, fard, ombretti, matite,ciprie, ottenute completamente da minerali tiaccorgerai di non avvertire più l’epidermidedel viso ‘pesante’, tirata, lucida o pruriginosa:avrai la sensazione di non avere nulla in voltoe sentirai la pelle che respira.

Fondotinta, ciprie, fard e ombretti: senza additivi chimici e sintetici

Trucco minerale

benessere14 d i c e m b r e duemilaquattordici

Farsi belle in modo naturale

Page 15: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici 15

Page 16: 6Donna #10 101

16 d i c e m b r e duemilaquattordici

Page 17: 6Donna #10 101

L’evento malattia coinvolge laparte fisica e il mondo interiore delbambino; egli vive un corpo cam-biato, gli viene a mancare il lega-me vitale con il proprio mondo direlazione. In caso di ricovero, sepa-razione e perdita sono gli aspettiemotivamente più marcati. L’ospe-dale resta, al di là di qualsiasi“umanizzazione”, un luogo pro-duttore di angosce; il bambino lemanifesta con il pianto o con la in-teriorizzazione di fantasie disastro-se sul piano emotivo.

Di fronte ad un bambino mala-to è importante concentrare gli sfor-zi sulla sua guarigione fisica, manon si devono dimenticare tutti isuoi bisogni psicologici come per-sona. Per il bambino che vive an-che per pochi giorni, l’esperienzadella ospedalizzazione, diventaestremamente importante alimen-tare il suo piano espressivo. Si trat-ta di dare importanza ad ogni mo-mento trascorso insieme, diprestare attenzione a ciò che ilbambino può trasmettere, aiutarloa esprimere le angosce, a trovareparole per spiegare la sofferenza.

Non ci sono patologie più a ri-schio di altre per la stabilità psichi-ca del bambino. Essa dipende mol-to dalle fantasie angoscianti che

egli costruisce in merito a quelloche gli sta accadendo e a come vi-vono l’evento i suoi familiari. Il for-te legame che unisce il bambino aisuoi genitori condi-ziona anche la perce-zione della malattia eil suo decorso clinico.

L’atteggiamentodella madre in parti-colare, influisce nelvissuto della malattiada parte del bambino.Spesso nei reparti pe-diatrici si osservano bambini psi-cologicamente tranquilli, anche seseriamente malati, e questo acca-de quando la madre vive la malat-tia del figlio in modo misurato e fi-ducioso; allo stesso tempo ci sonobambini agitatissimi, anche se af-fetti da malattie banali, le cui mam-me sono particolarmente ansiose.

La fase che va dai dodici ai di-ciotto mesi è la più vulnerabile:ogni ospedalizzazione, per bambi-ni di questa età, è problematica. Ilbambino ha già strutturato i rap-porti con la madre ed è diventatopiù autonomo, ma ha un continuobisogno di conferme positive di ciòche fa e, soprattutto, di non scon-volgere le sue abitudini.

Verso i tre/quattro anni il bam-

bino può interpretare la malattiacome conseguenza di azioni cattive,di disubbidienze, per cui essa è vis-suta come una punizione meritata

per certetrasgressio-ni compiu-te segreta-m e n t e .Questo at-teggiamen-to è forte-m e n t edetermina-

to dalla sua “mentalità magica”, se-condo la quale qualsiasi disubbi-dienza è seguita sempre da uncastigo.

Attorno ai sei anni, egli ha or-mai superato il distacco dalla ma-dre e i suoi interessi sono rivolti adiversi ambienti con i quali ha in-staurato nuove relazioni. La de-genza può addirittura diventare perlui un momento di crescita e di con-forto, stimolato dal contatto conbambini anche di età maggiore edal bisogno di socializzare.

Il gioco rappresenta il canale disfogo principale per esprimere epoter leggere le reazioni emotivedel piccolo paziente. Oltre all’at-teggiamento del bambino, bisognatener presente anche il cambia-

mento del comportamento affetti-vo dei genitori nei confronti del pro-prio figlio. Spesso diventano piùpermissivi, più protettivi, oppure ri-corrono a bugie o minacce.

In alcuni casi le limitazioni mo-torie imposte dalla vita e dall’orga-nizzazione dell’ospedale, si mani-festano attraverso alcunicomportamenti esasperati: distrut-tività, agitazione, passività, regres-sione, bisogno di protezione, ego-centrismo.

È estremamente importanteche gli adulti abbiano una profondaconoscenza di sé a livello percetti-vo, per poter interpretare e incon-trare il bambino, senza trascurare,presi dalla preoccupazione, l’aspet-to ludico di ciò che si propone;aspetto ludico significa non solo fargiocare il bambino, ma esprimersicon positività, porgere con piacerele proposte, approfittare del giococome mediazione per instaurare undialogo e far nascere esperienzeogni volta modificabili e traducibi-li in forme diverse. Come sempre,“prendersi cura con amore”, attra-verso l’impostazione di un clima dipositività e, possibilmente con unsorriso, significa tendere una sortadi “mano invisibile” che accarezzal’anima con estrema dolcezza.

d i c e m b r e duemilaquattordici 17

L’ospedale resta un luogo produttore di angosce,con ricadute spesso disastrose sul piano emotivo

Come affrontarla, ad ogni etàDI ELEONORA VERA

PEDAGOGISTA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

Le feste di Natale sono unmomento molto bello e profondo,sia per le famiglie sia per i bam-bini che, già dalla tenera età, rie-scono a comprendere che il 25 di-cembre non è un giornoqualunque, ma una festa checoinvolge, più di tutte, la fami-glia.

Qualche pauraperò insorge anche in

questa occasione,soprattutto quan-

do si tratta diallestire la casa

con addobbi atema.

In quasitutte le fa-miglie, inoccasioned e l l ’ I m -

macolata conce-zione, si farà il tanto

atteso albero, ricco di luci e fasci-no.

Per i bambini, però, l’attra-zione per questo speciale arbu-sto può essere eccessiva ed il pe-ricolo è dietro l’angolo. L’articoloriportato sul sito di Genitori.it ciaiuta a rendere più sicura la “ma-gia” natalizia. Per prima cosa bi-sogna sempre effettuare acquistidi prodotti a norma di legge cherispettino determinati parametridi sicurezza, in secondo luogo,non per importanza, fate atten-zione alle dimensioni di ciò cheutilizzerete: i bambini nella lorofase di esplorazione potrebberoinavvertitamente ingoiare qual-cosa e rischiare conseguenzegravissime.

Assolutamente sconsigliatele candele, che, sicuramentehanno un valore estetico non in-differente, ma il rischio di incen-di è molto alto, anche se non cifossero bambini.

Per comodità può convenireutilizzare alberi finti, in modo daevitare che il bimbo si sporchi conla terra o addirittura la ingerisca.

Per quanto riguarda le palli-ne, meglio evitare quelle di vetroche, cadendo, potrebbero rom-persi e ferire il piccolo. Inoltrel’ideale è sistemare tutti gli ad-dobbi dalla metà dell’arbusto insu, in modo da non arrivare a por-tata del piccolino.

Sicuramente non devonomancare le luci in ogni Nataleche si rispetti. Attenzione però adalcuni accorgimenti fondamen-tali: innanzitutto verificate che visia il marchio CE oppure IMQ co-me garanzia di sicurezza, in se-condo luogo sistemate l’illumi-nazione ad una altezza tale chenon sia raggiungibile dal picco-lo.

Evitate assolutamente i filiscoperti! Meglio investire qual-che euro per nuovi lumini piutto-sto che rischiare la scossa o peg-gio il corto circuito.

Irma Mecca

in pocheparole

Albero di Natale a prova

di bambino

Il bambini e la malattia

Il periodo della gravidanza permolte donne è uno dei periodi

più belli e intensi che ci siano. In-fatti nasce e cresce con essa unaintenso ‘stato di iperprotettività’per il nascituro sin dai primissimigiorni. Sono numerose le doman-de che ci vengono poste da partedi future mamme e papà: qualifarmaci posso assumere? Potreb-bero far male al bambino?

La tutela della salute, infatti, inquesto periodo diventa un fattoreprioritario; per questo motivo,l’argomento dei farmaci in gravi-danza è delicatissimo da affron-tare specie se ci si trova nel primoe nel terzo trimestre di gestazione.Naturalmente, la cosa ideale sa-rebbe non farne uso assoluta-mente, ma non sempre la cosa èpossibile. Quindi, il nostro consi-glio è quello di contattare il pro-prio ginecologo di fiducia o il no-stro CAV- Centro Anti Veleniprima di prendere qualunque de-cisione al riguardo.

Queste nozioni servono soloper conoscenza e informazione enon per creare timori. Quindi cer-chiamo di sapere un po’ di più.

Innanzitutto, è bene sottoli-neare che il rischio maggiore di

alcuni farmaci è costituito dal fat-to che, se assunti in gravidanza,possono avere effetti “teratoge-netici”. Chi fa uso di farmaci percurare disturbi d’ansia ipnoindu-centi, dovrà far ridimensionare ildosaggio (questo sempre dal me-dico specialista) visto che tali far-maci possono

provoca-no sul feto una seria caduta di

tono e vitalità, e dopo la nascitapossono causare sonnolenza al-quanto accentuata e riluttanza al-la suzione.

Anche le tetracicline sono po-tenzialmente teratogene mentregli aminoglicosidi possono dareproblemi ossei.

Il warfarin, un anticoagulan-

te orale, è in grado di attraversa-re la barriera placentare provo-cando emorragia del feto edemorragia mortale in utero, oltreche malformazioni a carico del si-stema nervoso centrale.

A tal proposito, è bene ri-cordare che l’uso di narcotici,soprattutto l’eroina, puòportare all’assuefazioneprenatale e per questomotivo i disturbi legatiall’interruzione delladroga possono essereestremamente pericolo-si per il neonato. Se ave-te dubbi raccomandia-mo vivamente prima diassumere qualsiasi far-maco di contattare lospecialista o il CAV diFoggia per qualsiasi in-

formazione, anche se da voiritenuta poco importante.

MEDICO CAVDI ANNA LEPORE

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

La lista dei medicinali da evitare

Farmaci e gravidanzaSull’argomento troppa poca informazione,molta leggerezza e incauto allarmismo

Inoltre, ricordiamo alle future mamme che esiste un Nume-ro Rosso loro dedicato: è quello del Telefono Rosso, appunto, edè un servizio gratuito del Centro studi per la tutela della salute del-la madre e del concepimento dell’Università Cattolica di Roma(Telefono Rosso: 06-3050077).

Una mamma è una donna che ha due doveri importanti: pren-dersi cura di sé stessa e del piccolo che porta in grembo.

Page 18: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici18

Per correggere denti storti e diastemi

Gli allineatori invisibili rappre-sentano una delle ultime

grandi innovazioni in ambito orto-dontico. Sono stati ideati una venti-na d’anni fa negli Stati Uniti e sonoampiamente utilizzati. Essi forni-scono un valido aiuto a tutti coloro iquali vorrebbero migliorare l’alli-neamento dei denti, senza rinun-ciare all’estetica del proprio sorrisodurante il periodo di trattamento,infatti questa terapia non prevedenè brackets applicati alle superficidei denti (le “stelline”), né fili orto-dontici metallici.

Gli allineatori invisibili sonosottili mascherine rimovibili in re-sina trasparente create su misurache, attraverso la deformazione ela-stica dell’apparecchio stesso, sonoin grado di spostare i denti gra-dualmente fino alla posizione oc-clusale migliore. Il piano di tratta-mento prevede l’impiego di diversemascherine, ognuna delle quali èin grado di spostare i denti fino a0,25 mm: può sembrare una gran-dezza minima ma in bocca si trattadi un movimento di entità consi-stente che, accumulato allo sposta-mento operato dalle altre masche-rine, permetterà di ottenere ilrisultato complessivo desiderato.

Il numero di mascherine ed il

periodo totale del trattamento sonovariabili a seconda del problema or-todontico da risolvere, pertanto so-lo con una visita ortodontica accu-rata sarà possibile definire il pianoterapeutico più idoneo.

La terapia può durare da 9 a 24mesi: si comincia applicando la pri-ma mascherina, dopodiché il pa-ziente si recherà dall’odontoiatracon frequenza mensile. Ad ogni vi-sita il dentista controllerà l’anda-mento della terapia e fornirà duenuove mascherine al paziente:ognuna dovrà essere utilizzata perdue settimane, prima di passare al-l’apparecchio successivo previstonel piano di trattamento. Le ma-scherine devono essere indossate ilpiù a lungo possibile durante lagiornata: questo è compatibile conla vita sociale e lavorativa dei pa-

zienti, trattandosi di presidi traspa-renti praticamente invisibili sia avoi sia a chi vi sta di fronte. Vi sem-brerà quasi di non averli in boccaanche perché l’eloquio non vienesostanzialmente modificato. Le ma-scherine vanno tolte solo per man-giare e per spazzolare i denti: il lo-ro effetto così sarà efficace almassimo. Anche le stesse masche-rine vanno deterse con uno spazzo-lino e con prodotti dedicati per evi-tare che diventino opache e quindivisibili. Per lo stesso motivo bisognaevitare di fumare, perché il fumopotrebbe creare degli aloni sugliapparecchi che vanificherebbero lafunzione estetica per cui li si sce-glie.

Di questi presidi ortodonticipossono beneficiare tutti i pazientigiovani e meno giovani che pre-sentino disallineamenti dentali di

entità limitata (denti storti),diastemi (spazi eccessivi trai denti) o lievi malocclusioniesclusivamente dentali. Ipazienti che invece presen-tano una situazione occlu-sale più complessa, denta-le e scheletrica, otterrannoi benefici ortodontici mi-gliori dalla terapia con ap-

parecchi tradizionali oppure dallaterapia combinata ortodontico-chi-rurgica.

Se siete i candidati idonei allaterapia con allineatori invisibili, po-trete saperlo dal vostro dentista.Una volta terminato il trattamento,si procede al posizionamento di unapparecchio di contenzione per sta-bilizzare la posizione dei denti cosìottenuta: si può optare per un ap-parecchio trasparente e rimovibileda portare solo di notte, oppure peruno fisso (un filo d’acciaio) incolla-to sulla superficie posteriore deidenti, in modo che sia invisibile an-che quest’ultimo. Il trattamento conallineatori invisibili prevede costiche dipendono dalla complessità edalla durata della terapia, quindidal numero di mascherine che de-vono essere confezionate.

Recatevi dal vostro dentista persaperne di più.

Dolce comeil miele

in pocheparole

Utilizzato già mille anni pri-ma di Cristo, il miele era consi-derato il “cibo degli dei”.

Gli antichi popoli ne sfrutta-vano tutte le numerose proprietà:lo impiegavano con scopo cura-tivi o nella cosmesi (come crema,unito all’argilla, all’acqua e allefoglie di cedro) e ne facevano lar-go uso in cucina. La tipicaespressione “luna di miele” na-sce appunto da una particolarebevanda (formata da miele, lie-vito e acqua), chiamata "idro-mele", che nell'antichità venivafatta bere agli sposi come augu-rio per propiziare l'arrivo di unfiglio maschio.

Il miele è formato quasiesclusivamente da zuccheri e“vanta” un’alta concentrazionedi fruttosio. Tra le sostanze dolciesso è l'unico che deve tutte lesue caratteristiche alla natura(piante e api) poiché non subiscealcuna manipolazione da partedell'uomo, prima di arrivare sul-la nostra tavola- questo è quantorivela il sito di benessere.com. Ilsuo grande vantaggio è di poterfornire all’organismo, calorieprontamente disponibili e nondannose per l’organismo: eccoperché può essere consumato intranquillità da persone sane emeno, ma soprattutto dagli atle-ti. Fa bene al cervello e al siste-ma nervoso, alle persone depe-rite (anziani o inappetenti) emalate.

Il miele è adatto a tutti, tran-ne a coloro hanno problemi didiabete. E’ un alimento di eleva-to valore nutritivo, facilmente as-similabile e digeribile. Il gluco-sio fornisce energia da poteressere utilizzata immediata-mente, il fruttosio viene metabo-lizzato a livello epatico e costi-tuisce una riserva energetica.

Una delle più importanti fun-zioni è quella antibatterica e an-tibiotica , anche se sono ancoramolte le sostanze identificate delmiele, della quali non si hannotuttavia, notizie sufficienti. Almomento però, si sa che oltre aglizuccheri, il miele contiene nu-merosi principi alimentari, che èun prodotto naturale ed è in gra-do di rendere l’alimentazione piùsana ed equilibrata.

Un recente studio definisceil miele non più come farmaco fi-toterapico ma come farmaco ve-ro e proprio. Il miele di timo inparticolare e la melata (secrezio-ne zuccherina delle api) favori-scono la cicatrizzazione delle fe-rite. Secondo un ulteriore studiocondotto dall’Università di Pisa,invece, il miele sarebbe efficacecontro diversi microrganismi re-sponsabili di infezioni interne

Irma Mecca

DI VALENTINA LA RICCIA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

DENTISTA

Allineatori, alleati invisibiliMascherine trasparenti che non tolgono il sorriso:sono in grado di spostare i denti fino a 0,25 mm

Il termine scroto acuto riassume uninsieme di quadri clinici che han-

no la stessa sintomatologia caratte-rizzata dalla presenza di dolorescrotale (la ‘borsa’ che contiene i te-sticoli), frequentemente associato agonfiore e infiammazione, con pos-sibile irradiazione dei segni e sinto-mi alle regioni vicine.

Lo scroto acuto è la secondacausa di urgenza chirurgica in etàpediatrica, preceduto solo dall’ad-dome acuto. A differenza di que-st’ultimo, non mette a rischio - senon eccezionalmente - la vita delpaziente, mentre sono frequenti leconseguenze negative per le gona-di e quindi per la fertilità futura. Lapatologia scrotale acuta compren-de: la torsione del funicolo sperma-tico, l’epididimite, la torsione diun’appendice testicolare, l’ernia in-guinale strozzata, i traumi e alcunemalattie più rare.

La torsione del testicolo, comecomunemente viene chiamata latorsione del funicolo spermatico,molto spesso causa della necrosi(morte) del testicolo. Questa com-plicazione irreversibile sarebbe me-no frequente se il problema fossepiù conosciuto sia dai medici chedai pazienti. I dati forniti dal Mini-stero della Salute denunciano 3.984torsioni del testicolo nell’anno 2013

e che l’80.8% delle torsioni avvieneentro i 24 anni e circa la metà entroi 14 anni. Proprio quest’ultima età èil picco massimo di incidenza dellatorsione.

Qual è la causa? Dall’esamedella letteratura medica, sembrachiaro supporre che alla base diquesto incidente c’è una predispo-sizione anatomica, identificabile inun’anomalia di fissazione del testi-colo nel sacco scrotale con possibi-lità di abnorme movimento rotatorio.Il testicolo, privo del legamentoscrotale e per lassità dell’elementodi fissazione posteriore, può muo-versi verso l’alto e ruotare. Dopo po-che ore di mancato deflusso di san-gue venoso e dopo il successivoarresto di quello arterioso il testico-lo andrà inevitabilmente incontroalla necrosi.

E’ stato stabilito in 6 ore il limi-te entro cui intervenire per derota-re il testicolo e ristabilire la circola-zione sanguigna. Anche dopoquesta manovra un certo numero digonadi progredirà verso la involu-zione atrofica. L’adolescente deveconoscere il problema della torsionedel testicolo, deve sapere che l’ab-norme motilità di un testicolo (re-trattilità monolaterale), spesso risa-lente all’infanzia, è un elementopredisponente la torsione.

Quali i sintomi?I segni indicativi della torsione

si manifestano con una improvvisainsorgenza e violenza del dolore,così importante da accompagnarsi anausea e vomito. Altri quadri, comel’epididimite, possono dare sintomisovrapponibili a quelli della torsio-ne, ma non con la stessa improvvisainsorgenza e violenza del dolore.Inoltre, l’epididimite è un problemainfettivo tipico della prima infanziaperché di solito associato a malfor-mazioni delle vie urinarie o del-l’adulto, sessualmente attivo, datoche l’infezione risale dalle vie uri-narie attraverso quelle spermatiche.

Dalla seconda infanzia, fino acirca 10 anni, la causa più frequen-te di dolore scrotale è la torsionedell’appendice del testicolo, chia-mata Idatide di Morgagni, un resi-duo embrionario. Se la diagnosi ècerta, per l’osservazione di una

macchia scura, bluastra, nella sedetipica o di un noduletto, la terapiaantinfiammatoria riesce a risolvereil quadro in pochi giorni.

In caso di importante infiam-mazione scrotale, versamento li-quido reattivo e persistenza dellasintomatologia dolorosa, si procedeall’asportazione chirurgica dell’ap-pendice torta.

L’ernia inguinale strozzata, in-vece, è un evento grave per la fre-quente compromissione della go-nade dovuta all’abituale ritardonella diagnosi e nella correzione. Ilmomento di massima incidenza ènell’infanzia, con maggiore fre-quenza nei bambini nati prematu-ramente. I segni locali (gonfiore in-guinale o inguino-scrotale) possononon essere apprezzati (coperti dalpannolino), mentre possono essereprevalenti i sintomi (irrequietezza,pianto, vomito, pancia gonfia).

I traumi scrotali con lesione del-la gonade sono eventi rari in età pe-diatrica. L’approccio chirurgico ènecessario nelle lesioni di maggio-re entità, in genere conseguenza ditraumi sportivi ed è finalizzato allaevacuazione dell’ematoma, alla ri-parazione della lesione del testico-lo. Nel caso di lesione severa si de-ve procedere all’asportazione deltesticolo.

E’ la seconda causa di urgenza chirurgicaS.O.S. “Scroto acuto”Cause e sintomatologia in età pediatrica

Per i vostri quesiti:[email protected]

Tel. 0881.563326

CHIRURGO PEDIATRICODI MARIA NOBILI

Page 19: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici 19

La stagione fredda è ormai arri-vata portando con sé tutti quei

fastidiosi malanni che purtroppo ciaffliggono durante l’inverno. Percercare di ridurre il ricorso ai medi-cinali possiamo provare a rinforza-re il nostro sistema immunitario an-che attraverso l’alimentazione.

Un’alimentazione sana e varia,infatti, garantisce non solo un ap-porto adeguato di carboidrati, lipi-di e proteine, ma anche di quei mi-cronutrienti essenziali per ilmetabolismo e per un efficientefunzionamento del sistema immu-nitario.

Tra gli alimenti che sono mag-giormente consigliati per la pre-venzione delle cosiddette “malat-tie di stagione”, abbiamosicuramente gli agrumi, questi frut-ti sono, infatti, ricchi di vitamina Cche, grazie alle sue proprietà an-tiossidanti e immunostimolanti,contribuisce ad aumentare la resi-stenza dell’organismo alle malattieinfettive fortificando le difese im-munitarie. Gli agrumi non sono, pe-rò, l’unica fonte di questa preziosavitamina, ma possiamo trovarla an-che nei kiwi, banane, frutti di bo-sco, cachi, albicocche e in molteverdure come cavolfiori, broccolet-ti, bietole e spinaci. Per trarre il

massimo beneficio da questi ali-menti è importante consumarli fre-schi, possibilmente crudi, cotti a va-pore o in poca acqua e per tempibrevi in modo da ridurre al minimola perdita di vitamina.

I vegetali di colore giallo-aran-cione come carote, zucca, peperonie pomodori, e le verdure a foglia ver-de come bietole, spinaci, rucola,broccoli, sono ricchi di carotenoidi,ossia i precursori della vitamina A,mentre la vitamina A preformata èpresente in alimenti di origine ani-male quali fegato, uova e latticini.Questa vitamina, importante per laformazione e il mantenimento dellacute, dei capelli e delle mucose, con-tribuisce alla difesa delle vie respi-ratorie e all’aumento della resisten-za alle infezioni.

Cereali integrali, legumi e frut-ta secca, uova, salmone, tonno, so-no buone fonti di vitamine del

gruppo B, importanti per un buonfunzionamento del sistema immu-nitario. Non dobbiamo, inoltre, di-menticare l’importanza di sali mi-nerali, soprattutto ferro, zinco, ramee selenio, che si possono trovare peresempio nel tonno, molluschi, broc-coli, semi oleosi, cereali integrali efrutta con guscio. Aglio e cipollepossono aiutare il nostro organismoa proteggersi dalle infezioni graziealle loro proprietà antimicrobichee antivirali. Erbe aromatiche comebasilico, timo e rosmarino e speziecome curcuma, cannella, noce mo-scata, zenzero, zafferano, possonoessere utili per le loro proprietà an-tibatteriche e immunostimolanti,inoltre, il loro utilizzo ci consente diinsaporire le pietanze evitando unuso eccessivo del sale.

La nostra capacità di resisten-za nei confronti delle malattie è in-fluenzata anche dalla flora batteri-ca intestinale, per cui è necessario

mantenere sempre un equilibrio ot-timale tra le numerose specieche la compongono. Il consumo

regolare di alimenti ricchi di fibra(frutta, verdura, cereali integrali,legumi) ci aiuta a mantenere inbuona salute la flora batterica fa-

vorendo la crescita dei cosiddet-ti”batteri buoni”. Nel caso di squi-libri della microflora intestinaledovuti a terapie antibiotiche o aun’alimentazione scorretta, è pos-sibile assumere degli integratori abase di probiotici, naturalmente suindicazione del medico. Una sanaalimentazione deve essere accom-pagnata da uno stile di vita sano eregolare, infatti, cattive abitudini etroppo stress possono determinareuna diminuzione nel nostro orga-nismo di alcune delle vitamine e deisali minerali tanto importanti per ilmantenimento di un sistema im-munitario efficiente.

Come abbiamo visto un’ali-mentazione varia, composta da ali-menti freschi ci può garantire tutti inutrienti di cui abbiamo bisognocompresi i micronutrienti impor-tanti per aumentare le nostre dife-se e, accompagnata da uno stile divita regolare e un riposo adeguatopuò aiutarci ad affrontare al megliola stagione invernale.

In Italia avviene, in media, tra i 51 ed il 52 anniDI VANESSA ANNA MAGISTRO

OSTETRICA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

Ben-Essere in menopausa

in pocheparole

I segreti per rinforzare il sistema immunitario:i cibi a cui non dobbiamo rinunciare in inverno

Prevenire i “malanni di stagione”La salute passa per la tavola: suggerimenti e consigli

Alda Merini scriveva “la meno-pausa è il periodo dorato del-

l’amore”, ma a parte lei solo po-chissime altre donne condividonola stessa visione di questo periodo.La loro difficoltà nell’accettare e adaccettarsi in menopausa è legata altabù che l’accompagna, argomen-to da relegare ai più intimi incontritra amiche, dove poi effettivamen-te non viene affrontato con i giustitermini e conoscenze.

Questa fase evolutiva è tutt’al-tro che innominabile, anzi, segnauna rinascita e la certezza di unamaturità tipica del periodo. Dalpunto di vista fisico, in menopausa,la funzionalità ovarica si esauriscee quindi il ciclo mestruale cessa, leconseguenze dal punto di vista en-docrino sono la riduzione degli or-moni sessuali estrogeno e proge-sterone, prodotti dall’ovaio. Inmedia, nei paesi occidentali, que-sto avviene tra i 51 e i 52 anni. Og-

gigiorno è proprio questa l’età chesegna la presa di consapevolezza ela realizzazione personale dal pun-to di vista lavorativo e familiare.

La chiave di volta sta nel pren-dersi cura di sé, partecipare con-sciamente alla fase di sviluppo delproprio corpo con la certezza cheesso andrà verso una fisiologica tra-sformazione e una grandiosa evo-luzione anche nello spirito. La ri-duzione degli estrogeni circolantié responsabile della maggior par-te delle manifestazioni sia precociche tardive in menopausa. Per leprime si intende una serie di sinto-mi neurovegetativi consistenti inmanifestazioni vasomotorie, comevampate di calore, ansia, palpita-zioni, parestesie (più comunemen-te conosciute con il termine “for-micolii”), insonnia, depressione,cefalea e vertigini. Le sintomatolo-gie tardive, invece, interessano in-teri apparati, in particolare la ridu-zione e, successivamente l’assenza,degli estrogeni causa una gradua-le atrofia (ovvero riduzione di mas-sa dei tessuti) dell’epitelio vagina-

le che può causare fastidi e “di-sturbare” i rapporti intimi con ilpartner. A livello scheletrico, inve-ce, la sintomatologia è latente, indonne predisposte la massa osseava incontro a una notevole diminu-zione che riduce significativamen-te la resistenza meccanica, predi-sponendo a una maggiore fragilitàe aumentando il rischio di fratture(osteoporosi). A livello cardiova-scolare, la “protezione” estrogeni-ca cessa, causando l’alterazionedell’assetto lipidico e in particola-re l’aumento delle LDL (“coleste-rolo cattivo”) e la riduzione delleHDL (“colesterolo buono”). È im-portante, dunque preservare il pro-prio stato di salute, inteso comecondizione di benessere non solofisico ma anche psichico.

La domanda, dunque, sorgespontanea: cosa posso fare per tu-telare il mio benessere in meno-pausa? Ciò che si può fare è so-stanzialmente legato al prendersicura di sé e a salvaguardare la pro-pria salute limitando e, successiva-mente eliminando, il fumo; se-

guendo una dieta sana e il più pos-sibile varia, introducendo cibi ric-chi di calcio e vitamina D, asso-ciando una regolare e correttaesposizione ai raggi solari per ga-rantirne l’assorbimento; cercandodi raggiungere il peso ideale, au-mentando correttamente l’attivitàfisica e controllando la pressione ar-teriosa e l’assetto lipidico.

Per “riappropriarsi” del propriocorpo e della propria intimità è fon-damentale farsi supportare dal pro-fessionista competente ed esporre leproprie difficoltà nell’ambito dellasfera sessuale.

È fondamentale eliminarequelle che sono le convinzioni at-tuali legate allo stereotipo del si-gnificato vero dell’essere donna og-gi, il valore di ogni donna prescindedall’effimera bellezza dell’età gio-vanile: bisogna trovare la propriadimensione, ambire sempre ad unacrescita personale, informarsi, con-tinuare a scoprire cose nuove e far-si affascinare dalla vita. È questociò che rende la menopausa un pe-riodo dorato.

Matti per gli scacchi

Il gioco degli scacchi possie-de una lunga storia nella cultu-ra scientifica. A differenza deigiochi che si basano sulla fisicità,attinge alle risorse mentali delgiocatore. Per questo motivo, iprocessi cognitivi coinvolti nelgioco degli scacchi hanno inte-ressato prima psicologi e quindineuroscienziati, ormai da diver-si decenni. E’ grazie al gioco cheil bambino, e perché no, anchel’adulto, può sperimentare inmodo gioioso la vita reale e con-creta, imparando a collaborarecon gli altri e a rispettare il mon-do a se stante. Ora, anche se inapparenza poco stimolante o no-ioso per dei bambini o per degliadolescenti, gli scacchi sono ca-ratterizzati da una funzione al-tamente socializzante, cognitivaed etica, riuscendo a favorire losviluppo delle varie dimensionidella persona ed assumendo unruolo fondamentale nella matu-razione globale del soggetto. E’un gioco che dà delle certezze edelle sicurezze, fa maturare, for-tifica ed insegna ad avere fidu-cia nelle proprie capacità. Congli scacchi si impara anche dallasconfitta, accettando che ci siaun vincitore ed un perdente;l’importante è canalizzare e nonesasperare la componente dellacompetitività.

Le potenzialità educativedegli scacchi riguardano lo svi-luppo delle abilità logico-mate-matiche dell’allievo favorendo-ne la concentrazione,incrementa la capacità d’estra-zione e di sintesi, dona grandi ri-svolti di socializzazione (sapersiporre nei confronti dell’avversa-rio, saper accettare la sconfitta,riconoscimento della forza del-l’altro) e aiuta lo sviluppo del-l’auto-controllo. Inoltre la man-canza di barriere architettonicherende questo gioco adatto a tut-ti anche a chi ad esempio si tro-vi in una situazione di handicap.

“Di ogni capacità o cono-scenza esiste un’adeguata ver-sione che può venire impartita aqualsiasi età”, afferma lo psico-pedagogista americano JeromeS. Bruner, evidenziando come,se motivato (condizione fonda-mentale), un bambino di 4-5 an-ni non è troppo piccolo per gio-care a scacchi: imparerà così amuovere i pezzi, a comprendereche cosa è lo scacco matto, a ca-pire come si svolge una partita,ma non si pretenda che sia ingrado di pensare ad un pianostrategico, perché sarà al di fuo-ri della sua portata. Ciò a cui sidovrà mirare è che sia in gradodi giocare e soprattutto di farlodivertendosi.

Irma Mecca

DI DORA COCUMAZZI

NUTRIZIONISTA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

Una nuova ‘stagione’: affrontare il cambiamentoprevenendo i disturbi dovuti dal calo degli ormoni

Page 20: 6Donna #10 101

Un disagio della mente può pro-vocare dolore, ansia, aspetta-

tive e speranze frustrate, che pos-sono provocare, se ripetute neltempo e non risolte, problemi car-diaci. Esiste una stretta correlazio-ne tra le emozioni pro-fonde di una personae le sue reazioni fisi-che e cardiologiche.

Nei primi anni del1900, iniziarono le pri-me osservazioni ed i pri-mi studi sulle malattie car-diache e sulle potenziali causepsicologiche. Alcuni studiosi osser-varono che l’eccessiva preoccupa-zione, la tendenza a reprimere larabbia, seri problemi familiari e la-vorativi, oppure eccessivo attacca-mento al lavoro, la ricerca della per-fezione delle prestazioni, l’assenzadi svago, dello sport, del tempo li-bero da dedicare a sé stessi, pote-vano essere la causa di insorgenzadi malattie del cuore.

Spesso capita che si cerchi unaltro professionista che avvaloril’idea che si è cardiopatici, ci si sot-topone ad una miriade di esami; al-la fine tutti gli esami effettuati dan-no lo stesso risultato: “Il cuore stabene”. Certo, va bene accertarsi

che il nostro cuore funzioni alla per-fezione, va bene sottoporsi ad ac-certamenti, ma quando le indaginisvolte ci confermano che il cuore (fi-sico, organico) funziona?

E se, in realtà, stiamo parlandodel Cuore Metafisico, il cuore deisentimenti, delle emozioni, dei do-lori? Dopo che il nostro cardiologo ciha detto che il cuore (muscolo, val-

vole, nervi, arterie ecoronarie) funziona?Che fare? Forse do-

vremmo dare piùascolto ai nostri sentimenti, ai no-stri bisogni, alle nostre emozioni.Magari facendoci aiutare da esper-ti delle emozioni, da esperti che ba-sano la “Terapia” sulle parole, piut-tosto che sulle molecole.

La psicocardiologia può porta-re ad informare le persone, quindi apromuovere, su come modificare lostile di vita per non divenire “ma-lati fisico-organici”, tantomeno car-diologici. Nel caso in cui un proble-ma cardiaco sia già presente, è diaiuto nel non perseguire gli “errori”passati con il fine di ottimizzare leterapie, basate sui farmaci, basatesulla parola. La psicocardiologia in-vita e sostiene le persone ad utiliz-zare la propria rete di relazioni so-

ciali, se nonesiste a cre-arla; ad inte-grarsi conla realtàche le cir-conda es-sendo con-sapevoli dellapotenza che la rete può fornire, maanche della potenza che ognuno dinoi possiede senza sapere di pos-sedere. Promuovendo le nostre ca-pacità interne (empowerment). Gliinterventi dello psicologo in psico-cardiologia si possono classificarein quattro categorie: Interventi edu-cativi, Counselling, Gestione dellostress, Psicoterapia.

Lo psicologo assume un ruolodi “educatore alla salute”, sia per ilpaziente sia per la famiglia. Egliaiuterà a comprendere la malattiacardiovascolare ed il trattamentoprescritto, e farà in modo di pro-muovere un atteggiamento attivo ecollaborativo, in cui l’individuo sifaccia carico del proprio stato di sa-lute, assumendone la responsabili-tà con la collaborazione supportivadella famiglia.

Pertanto non si tratta di generi-ca informazione, ma di un vero e

proprio strumento di cura, che sipropone di aiutare il soggetto a con-vivere con la malattia acquisendoin maniera organizzata le compe-tenze necessarie a gestirla nella vi-ta quotidiana. Questo implica chel’intervento educativo “terapeuti-co” promuoverà la conoscenza del-la malattia e dei suoi sintomi, la co-noscenza delle emozioni suscitatedalla malattia, la conoscenza deimeccanismi di difesa e delle strate-gie psicologiche che il soggetto uti-lizza per cercare di gestire questeemozioni e l’acquisizione di un sen-so di autoefficacia.

Focalizzandosi su questi quattroobiettivi, lo psicologo faciliterà, co-sì, la ripresa della vita familiare elavorativa della persona, e l’ado-zione di comportamenti “cardiosa-lutari” (alimentazione corretta, eli-minazione del fumo, sana attivitàfisica).

Proiezione fisica di un disagio della mente:lo psicologo come “educatore alla salute”

d i c e m b r e duemilaquattordici20

La frontiera della psicocardiologia

Cenare con i figli

Mangiare con i propri figli liaiuta ad andare meglio a scuola,soprattutto in matematica. Lo ri-vela uno studio del ConsejoEscolar de Estado, il massimo or-gano spagnolo in tema di educa-zione. Un dato confermato dauna ricerca americana.

Secondo la ricerca, riportatasul sito di Repubblica, ci sono dif-ferenze fino a due punti di ren-dimento tra i bambini con fami-glie coinvolte nella loro vitascolastica e quelli che invece se ladevono cavare da soli. E la cenaè proprio il pasto in cui la fami-glia si ritrova con più calma perparlare. La colazione infatti èspesso consumata di fretta e apranzo figli e genitori si trovanoquasi sempre in posti diversi.

"Non fatico a credere cheanche il rendimento scolastico,così legato al benessere del gio-vane e non solo alle mere abilitàcognitive, possa beneficiare diun clima più disteso, dove l'in-contro a cena fra bambini e adul-ti favorisce il flusso di parola e loscambio di esperienze dentrouna reciproca soddisfazione",spiega Luigi Ballerini, psicoana-lista e scrittore per ragazzi.

"La cena costituisce un mo-mento narrativo in cui è possibi-le il racconto di sé. Incontro spes-so bambini e ragazzi che nonconoscono il contenuto del lavo-ro del padre o della madre sem-plicemente perché i grandi nonne parlano. Eppure l'educazio-ne avviene per osmosi, per con-divisione di giudizi, per osserva-zione di comportamenti. A tavolanon si mangia solo il cibo, si man-giano anche le parole che ven-gono dette".

Tv, cellulari, iPhone ed iPadvanno spenti e tenuti lontani daltavolo. I ragazzi devono sentirsi"accolti", "compresi" e i genito-ri devono predisporsi all'ascolto,buttandosi alle spalle i problemidella giornata. Difficile però avolte far parlare un bambino in-troverso o un adolescente scon-troso. "Spesso quando ci lamen-tiamo che i nostri figli non ciparlano, soprattutto a partire dalperiodo in cui abbandonano l'in-fanzia, in realtà intendiamo chenon rispondono più alle nostredomande dirette. "Come è an-data?" "Bene", "Cosa hai fatto?""Niente" rappresenta un classi-co della conversazione con i piùgiovani - aggiunge Ballerini -.

Se abbandoniamo la moda-lità interrogatorio e favoriamoper primi un flusso di parola saràpiù facile sapere cosa pensano ecosa vivono e può accadere che ilpiù giovane desideri aggiunger-si e condividere un pensiero".

Irma Mecca

in pocheparole Tempi e modalità per l’assistenza gratuita

Viaggiare con disabilità: quali diritti?

La legislazione attuale defini-sce come persona disabile o pas-seggero con mobilità ridotta (PMR)“qualsiasi persona la cui mobilitàper l’utilizzo del trasporto sia ridot-ta per motivi di disabilità fisica (sen-soriale o locomotoria, permanenteo temporanea), disabilità o defi-cienza intellettuale, qualsiasi altracausa di disabilità o per l’età, la cuisituazione richieda un’attenzioneadeguata e l’adattamento alle spe-cifiche necessità del servizio mes-so a disposizione agli altri passeg-geri”. In conformità a quantodisposto dal Regolamento (CE) n.1371/2007e dalle altre normativein materia, le società e compagnie ditrasporto devono impegnarsi a ga-rantire un trasporto non discrimi-natorio delle persone con disabilitàe con mobilità ridotta.

Per tali ragioni i Gestori dellestazioni ferroviarie, dei porti e degliaeroporti forniscono l’assistenzanecessaria ai viaggiatori con disa-bilità o con mobilità ridotta secondole modalità di seguito indicate. Ipasseggeri a ridotta mobilità han-no diritto a poter viaggiare in aereocome tutti gli altri.

Per tali ragioni, essi hanno di-ritto all’assistenza gratuita nella fa-

se di imbarco e sbarco, durante ilvolo e all’interno dell’aeroporto pri-ma e dopo il volo. Al fine di poterusufruire di tali servizi è necessa-rio contattare la compagnia aerea,la biglietteria o il tour operatore al-meno 48 ore prima del volo e spe-cificare il tipo di assistenza richiesta.

Le compagnie aeree, però, non

sono tenute a fornire assistenza peril consumo del pasto o per l’assun-zione di medicinali durante il volo.Con riguardo all’utilizzo del treno,i passeggeri a mobilità ridotta han-no diritto all’assistenza gratuita persalire sul treno e scenderne, cam-biare vettura, durante il tragitto inragione di coincidenze e quant’al-tro, e all’interno della stazione fer-roviaria prima e dopo il viaggio.Anche in questo caso, per usufrui-re al meglio del predetto servizio, èbene contattare l’impresa ferrovia-ria, la biglietteria o il tour operatoralmeno 48 ore prima del viaggio especificare il tipo di assistenza ri-chiesta.

Passiamo, ora, ad autobus epullman.

Come già precisato, nessunopuò impedire di acquistare un bi-glietto, fare una prenotazione o sa-lire a bordo a causa della mobilitàridotta del passeggero, se non neicasi in cui ciò sia assolutamente ne-cessario per conformarsi alle nor-me in materia di salute e sicurezzao le infrastrutture non siano tali dagarantire un trasporto sicuro.

Quando si tratta di viaggi a lun-ga percorrenza, ossia più di 250 km,l’impresa di trasporto deve per-

mettere a una persona a scelta delpasseggero di viaggiare gratuita-mente, se ciò consente di risolverei problemi di salute e di sicurezzadel passeggero a mobilità ridotta.L’assistenza è gratuita, ma per es-sere sicuri di ottenerla, bisognacontattare l’impresa di trasporto, labiglietteria o il tour operator alme-no 36 ore prima del viaggio per spe-cificare l’aiuto di cui si ha bisogno el’assistenza di cui si necessita.

Infine, con riguardo alla nave,i passeggeri a mobilità ridotta han-no diritto a ricevere un’assistenzagratuita nella fase di imbarco esbarco, quando cambiano imbar-cazione, a bordo o nell’area por-tuale. Come negli altri casi, anche inquesto per meglio usufruire del ser-vizio e dell’assistenza predetta, èopportuno e necessario contattare ilvettore, la biglietteria o il tour ope-rator almeno 48 ore prima del viag-gio e specificare il tipo di assisten-za richiesta.

I vettori possono chiedere alpasseggero di farsi accompagnareda un’altra persona, se è necessa-rio per motivi di sicurezza a causadella conformazione dell’imbarca-zione o delle strutture portuali.L’accompagnatore viaggia gratis.

Il Regolamento per passeggeri con mobilità ridotta:i servizi garantiti in treno, aereo, nave o autobus

MOVIMENTO CONSUMATORIDI ROSANGELA LORISO

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

DI INES PANESSA

PSICOLOGA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

La cura del cuore metafisico

Page 21: 6Donna #10 101

Non si tratta di marketing, nédi strategie di settore. Ma,più semplicemente, di at-

taccamento alle proprie radici e alproprio territorio, e a quel ricco ba-gaglio di prodotti che la Capitana-ta ha da offrire. “L’obiettivo è mol-teplice: ricercare e valorizzarel’eccellenza enogastronomica delnostro territorio per offrirla, al prez-zo giusto, ad un pubblico quantopiù ampio possibile, e sostenerel’economia locale”, spiega LuigiGiannatempo, titolare del super-mercato ‘La Prima’.

Proprio nei locali di via Zara, èstata inaugurata la prima ‘Isola diBottega Italiana’ afferente al pro-getto Campagna Amica di Coldi-retti che nasce dall’esigenza di farincontrare i produttori ed i consu-matori in un mercato senza alcunaintermediazione, al fine di garanti-re il prezzo giusto per prodotti lo-cali di alta qualità e creare mag-giore potere di acquisto.

Si tratta della prima reale si-nergia di Coldiretti Foggia con ladistribuzione organizzata: inun’area ben distinta e identificabi-le dal resto dell’offerta agroali-mentare fanno bella mostra di sé iprodotti della filiera agricola locale.Una sorta di joint venture che sta ri-scuotendo successi ed apprezza-menti. “La clientela è molto soddi-sfatta, possiamo parlare già di unsegmento di mercato fidelizzato e

di riassortimenti frequentissimi,con consegne anche settimanali”,precisa il titolare de ‘La Prima’ che,reduce da questo successo, va oltree si candida ad accogliere semprepiù prodotti delle aziende locali delterritorio.

“Siamo alla continua ricercadella qualità e di piccoli artigianiche offrono prodotti fatti come unavolta”, continua Giannatempo. “Fi-no ad ora sono già una sessantinale aziende locali che ci hanno con-tattato per presentare i propri pro-dotti: si tratta del 20% circa di quel-le attive sul territorio, un risultatogià ragguardevole, indice dell’at-tenzione dei clienti nei confronti

della qualità”. Il segreto è nell’offrire i prodot-

ti tipici locali nei canali di venditadella distribuzione organizzata:“Ma ad un prezzo giusto, intelli-gente - precisa Giannatempo -

“perché oggi ilconsumatore èesperto e prepa-rato, e da’ il giustovalore ai prodottiche acquista. E’ fi-nito il tempo dellegrandi scorte deiprodotti in offerta.Oggi si compra ilgiusto: menoquantità, più qualità per una spesasenza sprechi”. In un’ottica più va-sta, il suo progetto è quello di tra-sformare il piccolo ipermercato divia Zara in una comunità, un luogodi ritrovo per scambiare e condivi-dere esperienze per ricordare e tra-mandare le tradizioni del luogo.“Sono tanti gli eventi che verrannocalendarizzati nei prossimi mesi -spiega - da degustazioni di prodot-ti tipici locali a laboratori didatticiper i bambini delle scuole. Tutto fi-nalizzato a mantenere vive le tra-dizioni della terra di Capitanata”.

Nelle settimane che seguiran-no, in vista delle festività natalizie,sono previste degustazioni di pro-dotti tipici locali, preparazioni siadolci ma soprattutto salate, idealiper rimpinzare di bontà la tavola

del cenone di Natale oppure percomporre originali cesti da donaread amici e parenti. Iniziative che sirivolgono anche ai più piccoli, aibambini della scuola primaria, chein questi giorni sono stati chiamatiad assistere e a cimentarsi nellapreparazione dei taralli - il tipico‘scaldatello’ - o a degustare un pan-cotto da record preparato nello spa-zio-ristoro 13e30, con il pane diMonte Sant’Angelo e le verdurespontanee locali.

“A queste iniziative vorremmoaggiungere, a partire dal prossimoanno, anche un progetto di educa-zione alimentare da portare nellescuole: un modo per valorizzare esostenere il ‘Chilometro Zero’ chestrizza l’occhio alla salute e all’eco-nomia”.

d i c e m b r e duemilaquattordicimangiar sano 21

Territorio da gustare: la spesa è a “Km Zero”Ne ‘La Prima’ di via Zara, Campagna Amica con l’Isola di Bottega Italiana

Previsti eventi e degustazioni per la tavola della festa e i cesti di NataleLuigi Giannatempo: “I clienti? Cercano qualità ad un prezzo intelligente”

Page 22: 6Donna #10 101

Ci siamo! Anche que-sto Natale sta ga-loppando veloce sui

calendari e le nostre casevanno preparate a dove-re. Il trend del momentoper avere una casa di ten-denza è all’insegna dellafilosofia di vita Eco-Bio-Friendly di gusto ‘Coun-try’. Per sommi capi, cer-cheremo, dunque, di

fornirci di decorazioni diNatale fatte a mano, rea-lizzate nei laboratori arti-gianali, acquistate pressoi mercatini locali e fattecon materiali ed elementinaturali, colori neutri etessuti dai toni caldi. Consoggetti che presentinoanche una loro simbolo-gia positiva e benaugura-le.

Per la magica sera di Na-tale torneremo al simbolismodella luce: sarà la festa dellecandele sulle tavole del ceno-ne e sarà il Natale del boomdei bio-camini, in grado di of-frire rinnovate suggestioni da“casa di campagna” a portatadi ogni ambiente ed a bassis-simo impatto energetico.

Decliniamo allora gli ad-dobbi. Facili da realizzare, di-vertenti e molto economici:saranno commestibili, adesempio, le eco-decorazionidel Natale 2014, come fruttasecca e fresca, frutti di bosco,caramelle e biscotti da ap-pendere come ornamento alnostro albero di Natale.

Lo stesso albero che giàda un paio di anni non è piùartificiale o di plastica, ma èfatto con rami scovati in cam-pagna e riciclati, oppure è unalbero vero da ripiantare altermine delle feste. In realtà,come vi mostreremo, la mate-ria naturale vera ricrea un’at-mosfera da baita invernaleelegante, accogliente ed in-formale al contempo. Raffi-nata sì, ma semplice e confi-

denziale, domestica. Così, al-le decorazioni commestibiliaffiancheremo quelle fatte ditessuti e materiali naturali, co-me il legno, la paglia, trove-remo gufetti, il cotone, picco-le renne realizzate in lanatradizionale o in feltro ecolo-gico, arricchite di romantici-smo grazie a dettagli in pizzoo in tela.

Sarà ideale anche addob-bare la tavola o le superfici dimensole e madie con centro-tavola fatti di grappoli d’uvao rami di viburno intrecciatialle rosse bacche del sorbo econ ghirlande di rami di agri-foglio e tante tantissime can-dele, sempre di grande effet-to con le loro calde lucinedelicate come lucciole. Ag-giungiamo, poi, realizzazionieleganti con pigne di ogni mi-sura, tronchetti intagliati e na-stri e l’atmosfera soft e rilas-

sante di questo nostro eco-Natale si creerà così natu-ralmente, senza nulla inpiù o di artificiale. La raf-finata bellezza di ogni pic-colo dettaglio e la qualitàdel home made renderan-no elegante e di tendenza

ogni nostro ambiente in que-ste feste.

I colori ideali per questerealizzazioni, quindi, sononeutri e naturali: tutte le sfu-mature del marrone legno na-turale, grigio e sfumature delbianco. La palette di base per-tanto comprende i toni dellaterra tenui, quelli più carichidell’ardesia e i colori marro-ne. Colori come il rosso el’arancio possono esser acco-stati nella decorazione per ad-dobbi più vivaci o per gli ac-centi di maggior carattere inspazi molto ampi. Infatti, spic-cherà in modo estremamenteelegante il contrasto tra i neu-tri e il borgogna delle bacche,col rosso delle stelle di nata-le, col color primitivo e il vi-naccia degli acini d’uva. Orasiete pronti per un felice eco-Natale country.

ambienti22 d i c e m b r e duemilaquattordici

DI SIMONA CAMPANELLA

Per i vostri quesiti:[email protected]

Tel. 0881.563324

Il fascino della luce incontra il country:ecco il perfetto Natale Eco-Bio-Friendly

Ricreare l’atmosfera della festa, anche in tempi di crisi

Candele e oggettistica in legnoper arricchire gli ambienti

Page 23: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici 23

Page 24: 6Donna #10 101

d i c e m b r e duemilaquattordici24